PREGHIERE 900 ANGELUS SEGNO DELLA CROCE 901 L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria. E la Vergine concepì per opera dello Spirito Santo. Ecco l'ancella del Signore. Accada di me secondo la Tua parola. E il Verbo si è fatto carne. Ed abita in mezzo a noi. Ave, o Maria.... Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. PADRE NOSTRO 902 Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. AVE MARIA 908 Prega per noi, Santa Madre di Dio, perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l'intercessione della beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. 903 In latino: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. GLORIA AL PADRE ANGELUS DOMINI nuntiavit Mariae. Et concepit de Spiritu Sancto. Ecce ancilla Domini. Fiat mihi secundum verbum tuum. Et Verbum caro factum est. Et habitavit in nobis. Ave Maria... Ora pro nobis sancta Dei Genitrix.Ut digni efficiamur promissionibus Christi. 904 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen ANGELO DI DIO Oremus. Gràtiam tuam, quaesumus, Dòmine, méntibus nostris infùnde, ut qui, angelo nuntiànte, Christi Filii tui incarnatiònem cognòvimus, per passiònem eius et crucem ad resurrectiònis glòriam perducàmur. Per eùmdem Christum Dominum nostrum. Amen. 905 Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen. PER I DEFUNTI REGINA COELI Regina dei cieli, rallègrati, alleluia! Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia! E' risorto, come aveva promesso, alleluia! Prega il Signore per noi, alleluia! Rallegrati, Vergine Maria, alleluia! Il Signore è veramente risorto, alleluia! 907 L'eterno riposo dona a loro, Signore, E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. 1 909 Preghiamo. O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridonato la gioia al mondo intero: per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia senza fine della vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. nelle opere di misericordia; siano indulgenti verso i fratelli per ottenere essi stessi da Te indulgenza e perdono. Lode e gloria a Te, Trinità Santissima, unico e sommo Dio! 4. Concedi, Padre, che i discepoli del tuo Figlio, purificata la memoria e riconosciute le proprie colpe, siano una cosa sola, così che il mondo creda. Si dilati il dialogo tra i seguaci delle grandi religioni, e tutti gli uomini scoprano la gioia di essere tuoi figli. Alla voce supplice di Maria, Madre delle genti, si uniscano le voci oranti degli apostoli e dei martiri cristiani, dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo, perché l'Anno Santo sia per i singoli e per la Chiesa motivo di rinnovata speranza e di giubilo nello Spirito. Lode e gloria a Te, Trinità Santissima, unico e sommo Dio! 5. A Te, Padre onnipotente, origine del cosmo e dell'uomo, per Cristo, il Vivente, Signore del tempo e della storia, nello Spirito che santifica l'universo, la lode, l'onore, la gloria oggi e nei secoli senza fine. Amen! Regina caeli, laetàre, allelùia! Quia quem meruìsti portàre, allelùia! Resurréxit, sicut dixit, allelùia! Ora pro nobis Deum, allelùia! Gaude et laetàre, Virgo Marìa, allelùia! Quia surréxit Dòminus vere, allelùia! Orémus. Deus, qui per resurrectiònem Filii tui, Dòmini nostri Iesu Christi, mundum laetificàre dignàtus es: praesta, quaesumus, ut, per eius Genitrìcem Virginem Marìam, perpétuae capiàmus gaudia vitae. Per eùndem Christum Dòminum nostrum. Amen. CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Magnificat) PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II 910 PER LA CELEBRAZIONE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000 911 testo latino al n. 999 L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. 1. Sii benedetto, o Padre, che nel tuo infinito amore ci hai donato l'unigenito tuo Figlio, fattosi carne per opera dello Spirito Santo nel seno purissimo della Vergine Maria, e nato a Betlemme duemila anni or sono. Egli s'è fatto nostro compagno di viaggio e ha dato nuovo significato alla storia, che è un cammino fatto insieme nel travaglio e nella sofferenza, nella fedeltà e nell'amore, verso quei nuovi cieli e quella nuova terra in cui Tu, vinta la morte, sarai tutto in tutti. Lode e gloria a Te, Trinità Santissima, unico e sommo Dio! 2. Per tua grazia, o Padre, l'Anno giubilare sia tempo di conversione profonda e di gioioso ritorno a Te; sia tempo di riconciliazione tra gli uomini e di ritrovata concordia tra le nazioni; tempo in cui le lance si mutino in falci e al fragore delle armi succedano i canti della pace. Donaci, o Padre, di vivere l'Anno giubilare docili alla voce dello Spirito, fedeli nella sequela di Cristo, assidui nell'ascolto della Parola e nella frequenza alle sorgenti della grazia. Lode e gloria a Te, Trinità Santissima, unico e sommo Dio! 3. Sostieni, o Padre, con la forza dello Spirito l'impegno della Chiesa per la nuova evangelizzazione e guida i nostri passi sulle strade del mondo, per annunciare Cristo con la vita orientando il nostro pellegrinaggio terreno verso la Città della luce. Risplendano i discepoli di Gesù per il loro amore verso i poveri e gli oppressi; siano solidali con i bisognosi e larghi CANTICO DI ZACCARIA (Benedictus) Benedetto il Signore il Dio di Israele, che ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente 2 912 nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti di un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto per tutti i nostri giorni. E tu bambino sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. CANTICO DI SIMEONE (Nunc dimittis) 1. 2. 3. Ed Egli mi ha risposto: Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio. COME VIVERE La vita è un'opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un gioco, giocalo. La vita è ricchezza, conservala. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è tristezza, superala. La vita è una lotta, accettala. La vita è vita, difendila. per te e per i tuoi cari. 915 La vita è bellezza, ammirala. La vita è sogno, fanne una realtà. La vita è un dovere, compilo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è amore, godine. La vita è una promessa, adempila. La vita è un inno, cantala. La vita è felicità, meritala. La vita sia un futuro di speranza CRISTO NON HA MANI (Anonimo fiammingo del XV secolo) 916 Cristo non ha più mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere. Cristo non ha più piedi, ha soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini. Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce per parlare oggi di sé. Cristo non ha più forze, ha soltanto le nostre forze per guidare gli uomini a sé. Cristo non ha più vangeli che essi leggano ancora, ma ciò che facciamo in parole e in opere è l'Evangelo che lo Spirito sta scrivendo. 913 Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua promessa. Perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata da te davanti a tutti i popoli Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele. TRA LE TUE BRACCIA (Madre Teresa di Calcutta) ANIMA DI CRISTO, SANTIFICAMI 914 917 Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù esaudiscimi. Entro la tue piaghe nascondimi Dal maligno nemico difendimi. Nell'ora della mia morte chiamami. Non permettere che io mi separi da te. Fa' che io venga a te a lodarti con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata e per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto: Signore, io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili? IL SANTO ROSARIO 3 918 Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia e nel contesto della vita quotidiana. «O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più». Papa Giovanni Paolo II COME SI RECITA IL SANTO ROSARIO Recitare il Santo Rosario è molto semplice. Potrebbe sembrare complicato all'inizio, ma, dopo che uno l'ha recitato una o due volte, tutto diventa molto facile. Infatti è molto più difficile spiegare come si fa a dire il Rosario che recitarlo di fatto. La parola Rosario ha due significati principali. Un significato si riferisce all'oggetto fisico (che chiameremo corona), che si compone di una serie di grani di alcuni leggermente separati dagli altri, e da grani più ravvicinati, una medaglia o crocera e una croce: l'altro importante significato si riferisce alla preghiera, per recitare la quale si usa l'oggetto stesso. L'oggetto fisico non è indispensabile per recitare la preghiera del Rosario, ma i grani sono un'ottima guida. Inoltre la corona, se è benedetta, è un oggetto sacro, la cui presenza nella casa di qualcuno o in tasca è, in un certo senso, un aiuto allo stato di continua preghiera a Gesù per mezzo di Maria. Quando preghiamo il Rosario, partiamo dalla croce della corona, diciamo una preghiera, quindi ci muoviamo sul primo granello e diciamo un'altra preghiera; quindi continuiamo in questo modo fino a che non siamo passati attraverso tutti i grani. Il Santo Rosario è composto da 20 Misteri della vita di Gesù e di Maria divisi in quattro serie. Essi sono: (1) i misteri gaudiosi, (2) i misteri luminosi, i misteri dolorosi, e (4) i misteri gloriosi. Dovremmo come contemplare con uno sguardo questi misteri che abbracciano tutta la vita di Gesù trasmessa dal Vangelo, il Santo Rosario infatti è una preghiera evangelica per eccellenza. Il Papa ci raccomanda che ognuno preghi tutto il Santo Rosario (composto dai 20 misteri) ogni giorno. Chi non potesse, potrebbe recitare le rispettive serie di misteri nei giorni della settimana indicati sempre dalla recente riforma del Rosario). La recita del Santo Rosario può essere divisa in due parti: l'introduzione e le cinque decine. Il Rosario della Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel secondo Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è preghiera amata da numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. Essa ben s'inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a «prendere il largo» («duc in altum!») per ridire, anzi 'gridare' Cristo al mondo come Signore e Salvatore, come «la via, la verità e la vita» (Gv 14, 6), come «traguardo della storia umana, il fulcro nel quale convergono gli ideali della storia e della civiltà». Quindi ritengo che, per potenziare questo dono celeste per sottolineare lo spessore cristologico del Santo Rosario, sia opportuna un'integrazione che gli consenta di abbracciare anche i misteri della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione. È infatti nell'arco di questi misteri che contempliamo aspetti importanti della persona di Cristo quale rivelatore definitivo di Dio. Egli è Colui che, dichiarato Figlio diletto del Padre nel Battesimo al Giordano, annuncia la venuta del Regno, la testimonia con le opere, ne proclama le esigenze. È negli anni della vita pubblica che il mistero di Cristo si mostra a titolo speciale quale mistero di luce: “ Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo ” (Gv 9, 5). Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno compendio del Vangelo, è perciò conveniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la vita nascosta di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sulle sofferenze della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione (misteri della gloria), la meditazione si porti anche su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica (misteri della luce). Questa integrazione di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera, è destinata a farla vivere con rinnovato interesse nella spiritualità cristiana, quale vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce, di dolore e di gloria. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen Per ognuna delle cinque decine (Dalla Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, 16 ottobre 2002) 4 Quando venne il tempo della purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore... Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio... prese il bambino tra le braccia e benedisse Dio dicendo: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza... luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua Madre: «Egli è qui per la rovina e la salvezza di molti in Israele,... E anche a te una spada trafiggerà l'anima». (Lc 2,22-35) 5. Gesù viene ritrovato al tempio Il fanciullo Gesù, quando ebbe dodici anni, con Maria e Giuseppe si recò da Nazàreth - a Gerusalemme secondo l'usanza della festa ebraica; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. ... Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché‚ hai fatto così ? Ecco tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «perché‚ mi cercavate ? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? «. Ma essi non compresero le sue parole. ...Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. (Lc 2,41-51) Annuncio del mistero Lettura biblica Pausa di silenzio Padre nostro 10 Ave Maria Gloria al Padre Preghiera della Madonna a Fatima Gesù perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime specialmente le più bisognose della tua misericordia. i misteri del Santo Rosario e il brano biblico MISTERI GAUDIOSI: (LUNEDÌ E SABATO) 1. L'annunciazione della nascita di Gesù a Maria Santissima Nel sesto mese l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazàreth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te...Non temere, Maria, perché‚ hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo»...Allora Maria disse all'angelo: «Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». (Lc 1,26-38) 2. Maria SS. visita Santa Elisabetta In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!...». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome... ». (Lc 1,39-49) 3. Gesù Cristo nasce povero a Betlemme Ora mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché‚ non c'era posto per loro nell'albergo. ...C'erano in quella regione alcuni pastori...l'Angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia ». (Lc 2,6-12) 4. Gesù viene presentato al tempio MISTERI LUMINOSI (GIOVEDÌ) 1. Gesù battezzato al Giordano. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».( Mt 3, 16-17) 2. Gesù nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana. Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. (E l’acqua si trasformò in vino.) Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. (Gv 2, 1-8) 3. Gesù che annunzia il Regno di Dio e invita alla conversione. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». (Mc 1, 15-16). (…) Dopo aver detto 5 questo, alitò (sugli Apostoli) e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». (Gv 20, 22-23). 4. Gesù Trasfigurato sul monte Tabor. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme (…) E dalla nube (che li aveva avvolti) uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». (Lc 9, 35 par) 5. Gesù che istituisce la Santa Eucaristia. Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. (Gv 13,1) (…) Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. (Mt 26, 26 par). vano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo cosè schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. (Mt 27,27-31) 4. Gesù viene caricato della croce Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». ... Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. (Lc 23,26-32) 5. Gesù muore in croce Stavano presso la croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù, vedendo la Madre e lè accanto a lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: «Donna, ecco il tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco, la tua Madre». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. ( Gv 19,25-27) MISTERI GLORIOSI: (MERCOLEDÌ, DOMENICA) 1. Gesù risorge Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa... L'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E' risorto, come aveva detto». ( Mt 28,1-6) 2. Gesù sale al cielo Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo mostrò loro le mani e i piedi. ... Poi li condusse fuori Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. (Lc 24,36-51) 3. Lo Spirito Santo discende su Maria e i primi cristiani Mentre il giorno di pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbattè gagliardo, e riempè tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parla- MISTERI DOLOROSI (MARTEDÌ E VENERDÌ) 1. Gesù agonizza nel giardino degli ulivi Allora Gesù, uscito dal Cenacolo dove aveva istituito l'Eucaristia, andò con i discepoli in un podere, chiamato Getsèmani, e disse loro: «Sedetevi qui, mentre io vado a pregare». ...e cominciò a provare tristezza e angoscia...e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu» (Mt 26,36-39). In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. (Lc 22,44) 2. Gesù viene flagellato alla colonna Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi messolo in catene, lo condussero e lo consegnarono al governatore Pilato, il quale dopo averlo interrogato, disse: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: « Sia crocifisso!» ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!» (Mt 27). E Pilato, volendo dar soddisfazione alla folla, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati, perché fosse crocifisso. (Mc 15,15) 3. Gesù viene incoronato di spine Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre si inginocchiavano davanti, lo scherni- 6 re in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. (At 2,1-4) 4. Maria SS. è assunta in cielo Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. ... Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall'onnipotente Signore. (Gdt 13,18-20; 15,10) 5. Maria SS. è incoronata Regina dell'universo Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1) Madre castissima, Madre sempre vergine, Madre immacolata, Madre degna d'amore, Madre ammirabile, Madre del buon consiglio, Madre del Creatore, Madre del Salvatore, Madre di misericordia, Vergine prudentissima, Vergine degna di onore, Vergine degna di lode, Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele, Specchio della santità divina Sede della Sapienza, Causa della nostra letizia, Tempio dello Spirito Santo Tabernacolo dell'eterna gloria Dimora tutta consacrata a Dio Rosa mistica, Torre di Davide, Torre d'avorio, Casa d'oro, Arca dell'alleanza, Porta del cielo, Stella del mattino, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei cristiani, Regina degli Angeli, Regina dei Patriarchi, Regina dei Profeti, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri, Regina dei veri cristiani, Regina dei Vergini, Alla fine del Santo Rosario o di una sola parte si recita Salve Regina, Madre di Misericordia, vita dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Seguono le LITANIE LAURETANE Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici. Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici. Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà Figlio, Redentore del mondo ch sei Dio Abbi pietà Spirito Santo, che sei Dio, Abbi pietà Santa Trinità, unico Dio, Abbi pietà Santa Maria, Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle vergini, Madre di Cristo, Madre della Chiesa, Madre della divina grazia, Madre purissima, di di di di noi noi noi noi Prega per noi Prega per noi Prega per noi Prega per noi Prega per noi Prega per noi Prega per noi 7 Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega Prega per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi per noi Gesù che con il Battesimo ci ha resi Figli di Dio. Gesù docile e obbediente alla voce della Madre. Gesù che dona la conversione e il Sacramento del Perdono. Gesù che trasfigura la nostra natura rivestendola di gloria. Gesù che è sempre presente per noi nel sacramento Eucaristico. Regina di tutti i Santi, Prega per noi Regina concepita senza peccato originale Prega per noi Regina assunta in cielo, Prega per noi Regina del santo Rosario, Prega per noi Regina delle Famiglie. Prega per noi Regina della pace. Prega per noi Agnello di Dio, che togli peccati del mondo perdonaci, o Signore. Agnello di Dio, che togli peccati del mondo ascoltaci, o Signore. Agnello di Dio, che togli peccati del mondo abbi pietà di noi. Prega per noi, Santa madre di Dio Affinchè siamo fatti degli delle promesse di Cristo MISTERI DOLOROSI Gesù che ci indica che solo la volontà di Dio è il vero tesoro. Gesù ci insegna ad offrire le sofferenze per la nostra salvezza. Gesù che nel dolore ha amato in silenzio Gesù che portò la croce dei nostri peccati. Gesù il cui cuore trafitto è sorgente di grazia. PREGHIAMO. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. MISTERI GLORIOSI Gesù risorto che conferma la nostra speranza. Gesù di cui attendiamo con fiduciosa il ritorno. Gesù che ci colma di amore che è lo Spirito Santo. Gesù che ti accoglie come tu l’avevi accolto. Gesù che con Maria se fedeli c'incorona di gloria. Un Padre, Ave, Gloria Secondo le intenzioni del Santo Padre e per l’acquisito delle Sante Indulgenze un secondo modello di recita del Santo Rosario proposto dal Santo Padre PREGHIERA A SAN GIUSEPPE A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Sotto la tua protezione. Per celebrare la nascita, l’infanzia, l’attività pubblica, la morte e la gloria di Cristo e di Maria nella recita del santo Rosario e per diminuire le distrazioni.Ad ogni Ave Maria delle varie decine si aggiungere una clausola che richiama il mistero celebrato dopo la parola Gesù…, a metà dell'Ave Maria… «…benedetto il frutto del tuo seno Gesù…che si incarna nel seno della vergine Maria… Santa Maria Madre di Dio prega…» MISTERI GAUDIOSI Gesù che si incarna nel seno della Vergine Maria. Gesù che per amore ci spinge alla missione. Gesù che nasce povero per la nostra salvezza. Gesù che è cresciuto con Maria e Giuseppe in grazia e sapienza Gesù che si lascia sempre trovare da coloro che lo cercano. MISTERI LUMINOSI 8 Sotto la Tua protezione ci rifugiamo, o Santa Madre di Dio; non disdegnare le preghiere che t’innalziamo nella necessità, ma salvaci sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta. lare intensità sul contenuto di quell'evento, affinché esso parli con una forza nuova alle nostre menti e ai nostri cuori, e diventi fonte della grazia di un'autentica partecipazione. Partecipare significa avere una parte. Che cosa vuol dire avere una parte nella croce di Cristo? Vuol dire sperimentare nello Spirito Santo l'amore che la croce di Cristo nasconde in sé. Vuol dire riconoscere, alla luce di questo amore, la propria croce. Vuol dire riprenderla sulle proprie spalle e, sempre in virtù di questo amore, camminare... Camminare attraverso la vita, imitando colui che "si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio" (Eb 12, 2). Silenzio Preghiamo. Signore Gesù Cristo, colma i nostri cuori con la luce del tuo Spirito, affinché, seguendo te nel tuo ultimo cammino, conosciamo il prezzo della nostra redenzione e diventiamo degni di partecipare ai frutti della tua passione, morte e resurrezione. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Alla Madonna. (Attribuita a San Bernardo) Ricordati, o piissima vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno sia ricorso al tuo patrocinio, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale fiducia, a te ricorro, o Madre, o Vergine delle vergini, a te vengo e, peccatore pentito, mi prostro davanti a te. O Madre di Gesù, non disprezzare le mie preghiere, ma benevolmente ascoltami ed esaudiscimi. Amen. VIA CRUCIS GUIDATA DAL PAPA GIOVANNI PAOLO II IL VENERDÌ SANTO DEL GRANDE GIUBILEO 21 aprile 2000 SECONDA STAZIONE "Tu sei il re dei Giudei?" (Gv 18, 33). "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù" (Gv 18, 36). Pilato soggiunse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". Pilato replicò: "Che cos'è la verità?". A questo punto, il procuratore romano ritenne chiuso l'interrogatorio. Andò dai Giudei e annunziò loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa" (cfr Gv 18, 37-38). Il dramma di Pilato si nasconde nella domanda: "Che cos'è la verità?". Non era una domanda filosofica riguardante la natura della verità, ma una domanda esistenziale riguardante il proprio rapporto con la verità. Era il tentativo di sfuggire alla voce della coscienza, che ingiungeva di riconoscere la verità e di seguirla. L'uomo che non si lascia guidare dalla verità, si rende disponibile persino ad emettere una sentenza di condanna nei riguardi di un innocente. Gli accusatori intuiscono questa debolezza di Pilato e perciò non cedono. Con determinazione reclamano la morte di croce. Le mezze misure, a cui Pilato ricorre, non lo aiutano. Non è sufficiente la crudele pena della flagellazione, inflitta all'Accusato. Quando il Procuratore presenta alla folla Gesù flagellato e coronato di spine, sembra cercare una parola che, a suo avviso, dovrebbe piegare l'intransigenza della piazza. Indicando Gesù, dice: "Ecce homo! Ecco l'uomo! ". Ma la risposta è: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Pilato cerca allora di discutere: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa" (cfr Gv 19 5-7).È sempre più convinto che l'Imputato sia innocente, ma questo non gli basta per Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16, 24). Ad ogni stazione Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum. Al termine della riflessione prima dello Stabat Mater: Pater noster, qui es in cælis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem; sed libera nos a malo. PRIMA STAZIONE Sera del Venerdì Santo. Da venti secoli la Chiesa si riunisce in questa sera, per ricordare e rivivere gli eventi dell'ultima tappa del cammino terreno del Figlio di Dio. Oggi, come ogni anno, la Chiesa che è in Roma si raccoglie al Colosseo, per seguire le orme di Gesù, il quale "portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota" (Gv 19, 17). Ci troviamo qui, nella convinzione che la via crucis del Figlio di Dio non fu un semplice avvicinarsi al luogo del supplizio. Crediamo che ogni passo del Condannato, ogni suo gesto e ogni sua parola, ed anche quanto hanno vissuto e compiuto coloro che hanno preso parte a questo dramma, ci parlano incessantemente. Anche nel suo patire e morire Cristo ci svela la verità su Dio e sull'uomo. In quest'anno giubilare vogliamo riflettere con partico- 9 emettere una sentenza assolutoria. Gli accusatori ricorrono all'ultimo argomento: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare" (Gv 19, 12). La minaccia è chiara. Intuendo il pericolo, Pilato cede definitivamente ed emette la sentenza. Ma non senza il gesto ostentato di lavarsi le mani: "Non sono responsabile (...) di questo sangue; vedetevela voi!" (Mt 27, 24). In questo modo è stato condannato a morte di croce Gesù, Figlio del Dio vivente, Redentore del mondo.Lungo i secoli la negazione della verità ha generato sofferenza e morte. Sono gli innocenti a pagare il prezzo dell'ipocrisia umana. Le mezze misure non sono sufficienti. Né basta lavarsi le mani. La responsabilità per il sangue del giusto rimane. Fu per questo che Cristo pregò con tanto fervore per i suoi discepoli di tutti i tempi: Padre, "consacrali nella verità. La tua parola è verità" (Gv 17, 17). ORAZIONE Cristo, che accetti la croce dalle mani degli uomini, per fare di essa il segno dell'amore salvifico di Dio per l'uomo, concedi a noi e a tutti gli uomini del nostro tempo la grazia della fede in questo infinito amore, affinché, trasmettendo al nuovo millennio il segno della croce, siamo autentici testimoni della redenzione. A te, Gesù, sacerdote e vittima, la lode e la gloria nei secoli. Amen. O quam tristis et afflicta fuit illa benedicta Mater Unigeniti! QUARTA STAZIONE "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine" (Lc 1, 30-33). Maria ricordava queste parole. Ritornava spesso ad esse nel segreto del suo cuore. Quando sulla via della croce incontrò il Figlio, forse proprio queste parole le vennero alla mente. Con una forza particolare. "Regnerà... Il suo regno non avrà fine...", aveva detto il messaggero celeste. Ora, mentre vede il Figlio, condannato a morte, portare la croce sulla quale dovrà morire potrebbe, umanamente parlando, domandarsi: come dunque possono compiersi quelle parole? in quale modo regnerà sulla casa di Davide? E come potrà essere che il suo regno non abbia fine? Umanamente, sono domande comprensibili. Maria però ricorda che allora, dopo aver udito l'annuncio dell'Angelo, aveva risposto: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1, 38). Ora vede che quella sua parola si sta compiendo come parola della croce. Perché madre, Maria soffre profondamente. Tuttavia risponde anche ora come aveva risposto allora, all'annunciazione: "Avvenga di me quello che hai detto".In questo modo, maternamente, abbraccia la croce insieme al divin Condannato. Sulla via della croce Maria si manifesta come Madre del Redentore del mondo. "Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta" (Lam 1, 12). È la Madre Addolorata che parla, la Serva obbediente fino alla fine, la Madre del Redentore del mondo. ORAZIONE Cristo, che accetti una condanna ingiusta, concedi a noi e a tutti gli uomini del nostro tempo la grazia di essere fedeli alla verità e non permettere che su di noi e su quanti verranno dopo di noi cada il peso della responsabilità per la sofferenza degli innocenti. A te, Gesù, giusto Giudice, l'onore e la gloria nei secoli senza fine. Amen. Stabat Mater dolorosa, iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat Filius. TERZA STAZIONE La croce. Strumento di morte infame. Non era lecito condannare a morte di croce un cittadino romano: era troppo umiliante. Il momento in cui Gesù di Nazaret si caricò della croce per portarla sul Calvario segnò una svolta nella storia della croce. Segno di una morte infame, riservata alla categoria più bassa degli uomini, la croce diventa una chiave. D'ora in poi, con l'aiuto di questa chiave, l'uomo aprirà la porta delle profondità del mistero di Dio. Per opera di Cristo che accetta la croce, strumento della propria spoliazione, gli uomini sapranno che Dio è amore. Amore sconfinato: "Ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3, 16). Questa verità su Dio si è rivelata mediante la croce. Non poteva rivelarsi in altro modo? Forse sì. Dio tuttavia ha scelto la croce. Il Padre ha scelto la croce per il Figlio suo, e il Figlio l'ha presa sulle spalle, l'ha portata sul monte Calvario e su di essa ha offerto la sua vita. "Nella croce c'è la sofferenza, nella croce c'è la salvezza, nella croce c'è una lezione d'amore. Dio, chi una volta ti ha capito, null'altro desidera, null'altro cerca"(Canto quaresimale polacco). La Croce è segno di un amore senza limiti! ORAZIONE O Maria, tu che hai percorsola via della croce insieme col Figlio, straziata dal dolore nel tuo cuore di madre, ma sempre memore del tuo fiat e intimamente fiduciosa che colui a cui nulla è impossibile avrebbe compiuto le sue promesse, impetra per noi e per gli uomini delle future 10 generazioni la grazia dell'abbandono all'amore di Dio. Fa' che, di fronte alla sofferenza, al rifiuto, alla prova, anche se prolungata ed aspra, non dubitiamo mai del suo amore. A Gesù tuo Figlio onore e gloria nei secoli. Amen. Quæ mœrebat et dolebat pia Mater, dum videbat Nati pœnas incliti. altri, diventiamo testimoni del vangelo della croce, testimoni di te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Quis est homo qui non fleret, Matrem Christi si videret in tanto supplicio? SESTA STAZIONE QUINTA STAZIONE Veronica non appare nei Vangeli. Questo nome non viene menzionato, benché vengano fatti i nomi di varie donne che compaiono accanto a Gesù. Può essere, dunque, che il nome esprima piuttosto ciò che la donna fece. In effetti, secondo la tradizione, sulla via del Calvario una donna si fece strada tra i soldati che scortavano Gesù e con un velo asciugò il sudore e il sangue sul volto del Signore. Quel volto restò impresso nel velo; un riflesso fedele, una "vera icona". A questo si collegherebbe il nome stesso di Veronica. Se è così, questo nome, che rende memorabile il gesto compiuto da questa donna, racchiude allo stesso tempo la più profonda verità su di lei. Un giorno, suscitando la critica degli astanti, Gesù prese le difese di una donna peccatrice, che aveva versato sui suoi piedi olio profumato e li aveva asciugati con i capelli. All'obiezione che venne fatta in quella circostanza rispose: "Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto una azione buona verso di me (...). Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura" (Mt 26, 10. 12). Si potrebbero applicare queste parole anche alla Veronica. Si manifesta così la profonda eloquenza dell'evento. Il Redentore del mondo dona a Veronica un'autentica immagine del suo volto. Il velo, su cui resta impresso il volto di Cristo, diventa un messaggio per noi. In un certo senso esso dice: Ecco come ogni atto buono, ogni gesto di vero amore verso il prossimo rafforza in chi lo compie la somiglianza col Redentore del mondo. Gli atti d'amore non passano. Ogni gesto di bontà, di comprensione, di servizio lascia nel cuore dell'uomo un segno indelebile, che lo rende sempre più simile a colui che "spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo" (Fil 2, 7). Così si forma l'identità, il vero nome dell'uomo. Costrinsero Simone (cfr Mc 15, 21). I soldati romani fecero così, temendo che il Condannato esausto non arrivasse a portare la croce fino al Golgota. Non avrebbero potuto eseguire su di lui la sentenza della crocifissione. Cercavano un uomo che lo aiutasse a portare la croce. Il loro sguardo si posò su Simone. Lo costrinsero a caricarsi di quel peso. Si può immaginare che lui non fosse d'accordo e si opponesse. Il portare la croce insieme ad un condannato poteva essere considerato un atto offensivo della dignità di un uomo libero. Pur controvoglia, Simone prese la croce per aiutare Gesù. In un canto quaresimale risuonano queste parole: "Sotto il peso della croce Gesù accoglie il Cireneo". Sono parole che lasciano intravedere un totale cambio di prospettiva: il divin Condannato appare come qualcuno che, in un certo senso, "fa dono" della croce. Non è stato forse lui a dire: "Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me" (Mt 10, 38)? Simone riceve un dono. Ne è diventato "degno".Ciò che agli occhi della folla poteva offendere la sua dignità, nella prospettiva della redenzione gli ha invece conferito una nuova dignità. Il Figlio di Dio l'ha reso in modo singolare compartecipe della sua opera salvifica. Simone ne è consapevole? L'evangelista Marco identifica Simone di Cirene come "padre di Alessandro e Rufo" (15, 21). Se i figli di Simone di Cirene erano conosciuti nella primitiva comunità cristiana, si può ritenere che anch'egli, proprio mentre portava la croce, abbia creduto in Cristo. Passò liberamente dalla costrizione alla disponibilità, come intimamente raggiunto dalle parole: "Chi non porta la sua croce con me, non è degno di me". Portando la croce, fu introdotto alla conoscenza del vangelo della croce. Da allora questo vangelo parla a tanti, innumerevoli cirenei, chiamati nel corso della storia a portare la croce insieme a Gesù. ORAZIONE Signore Gesù Cristo, tu che hai accettato il gesto disinteressato d'amore di una donna e in cambio hai fatto sì che le generazioni la ricordino con il nome del tuo volto, concedi che le opere nostre, e di tutti coloro che verranno dopo di noi, ci rendano simili a te e lascino al mondo il riflesso del tuo infinito amore. A te, Gesù, splendore della gloria del Padre, lode e gloria nei secoli. Amen. ORAZIONE Cristo, che a Simone di Cirene hai conferito la dignità di portare la tua croce, accogli anche noi sotto il suo peso, accogli tutti gli uomini e dona a ciascuno la grazia della disponibilità. Fa' che non distogliamo lo sguardo da coloroche sono schiacciati dalla croce della malattia, della solitudine, della fame, dell'ingiustizia. Fa' che, portando i pesi gli uni degli 11 Quis non posset contristari, piam Matrem contemplari, dolentem cum Filio? OTTAVA STAZIONE "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli, copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?" (Lc 23, 28?31). Sono le parole di Gesù alle donne di Gerusalemme, che piangevano esprimendo compassione per il Condannato. "Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli". Allora era certamente difficile comprendere il senso di queste parole. Contenevano una profezia, che presto si sarebbe avverata. Poco prima Gesù aveva pianto su Gerusalemme, preannunziando l'orribile sorte, che le sarebbe toccata. Ora egli sembra ricollegarsi a quella previsione: "Piangete sui vostri figli...". Piangete, perché essi, proprio essi, saranno testimoni e partecipi della distruzione di Gerusalemme, di quella Gerusalemme che "non ha saputo riconoscere il tempo in cui è stata visitata" (cfr Lc 19, 44). Se, mentre seguiamo Cristo sulla via della croce, si desta nei nostri cuori la compassione per la sua sofferenza, non possiamo dimenticare quell'ammonimento. "Se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?". Per la nostra generazione, che si lascia un millennio alle spalle, più che di piangere su Cristo martoriato, è ora di "riconoscere il tempo in cui è visitata".Già risplende l'aurora della risurrezione. "Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza" (2 Cor 6, 2). A ciascuno di noi Cristo rivolge queste parole dell'Apocalisse: "Sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono" (3, 20-21). SETTIMA STAZIONE "Io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo" (Sal 211, 7). Vengono in mente queste parole del Salmo mentre guardiamo Gesù, che per la seconda volta cade sotto la croce. Ecco, nella polvere della terra sta il Condannato. Schiacciato dal peso della sua croce. Le forze lo abbandonano sempre più. Ma pur a fatica si rialza, per continuare il cammino. Che cosa dice a noi, uomini peccatori, questa seconda caduta? Più ancora della prima, sembra esortare a rialzarci, a rialzarci un'altra volta sulla nostra via della croce. Cyprian Norwid ha scritto: "Non dietro a se stessi con la croce del Salvatore, ma dietro al Salvatore con la propria croce". Massima breve, ma che dice moltissimo. Spiega in quale senso il cristianesimo sia la religione della croce. Lascia intendere che ogni uomo incontra quaggiù il Cristo che porta la croce e cade sotto di essa. A sua volta Cristo, sulla via del Calvario, incontra ogni uomo e, cadendo sotto il peso della croce, non cessa di annunziare la buona novella. Da duemila anni il vangelo della croce parla all'uomo. Da venti secoli Cristo, che si rialza dalla caduta, incontra l'uomo che cade. Lungo questi due millenni molti hanno sperimentato che cadere non significa la fine del cammino. Incontrando il Salvatore, si sono sentiti da lui rassicurare: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza" (2 Cor 12, 9). Si sono rialzati confortati ed hanno trasmesso al mondo la parola della speranza che sgorga dalla croce. Oggi, varcata la soglia del nuovo millennio, siamo chiamati ad approfondire il contenuto di questo incontro. È necessario che la nostra generazione rechi ai secoli futuri la buona novella del nostro rialzarci in Cristo. ORAZIONE Cristo, che sei venuto in questo mondo, per visitare tutti coloro che attendono la salvezza, fa' che la nostra generazione riconosca il tempo in cui viene visitata e abbia parte ai frutti della tua redenzione. Non permettere che su noi e sugli uomini del nuovo secolo si debba piangere perché abbiamo respinto la mano del Padre misericordioso. A te, Gesù, nato dalla Vergine Figlia di Sion, onore e gloria nei secoli eterni. Amen. ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che cadi sotto il peso del peccato dell'uomo e ti rialzi per assumerlo su di te e cancellarlo, da' a noi, uomini deboli, la forza di portare la croce della quotidianità e di rialzarci dalle nostre cadute, per recare alle generazioni che verranno il Vangelo della tua potenza salvifica. A te, Gesù, sostegno della nostra debolezza, la lode e la gloria nei secoli. Amen. Tui Nati vulnerati, tam dignati pro me pati pœnas mecum divide. Pro peccatis suæ gentis, vidit Iesum in tormentis, et flagellis subditum. NONA STAZIONE 12 essa non potrebbe, in modo completamente libero, accettare la piena misura della sofferenza. Ecco, egli deve salire sulla croce, per offrire il sacrificio della Nuova Alleanza. Egli è Sacerdote. Deve entrare mediante il proprio sangue nelle dimore eterne, dopo aver operato la redenzione del mondo (cfr Eb 9, 12). Coscienza e libertà: sono gli attributi irrinunciabili di un agire pienamente umano. Il mondo conosce tanti mezzi per indebolire la volontà ed offuscare la coscienza. Occorre difenderle gelosamente da tutte le violenze! Lo stesso legittimo sforzo di attutire il dolore va compiuto sempre nel rispetto della dignità umana. Bisogna comprendere profondamente il sacrificio di Cristo, occorre unirsi ad esso per non cedere, per non permettere che la vita e la morte perdano il loro valore. Ecco, Cristo è nuovamente stramazzato a terra sotto il peso della croce. La folla, curiosa, osserva se ancora avrà la forza di rialzarsi. San Paolo scrive: "Pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2, 6?8). La terza caduta sembra esprimere proprio questo: la spoliazione, la kenosis del Figlio di Dio, l'umiliazione sotto la croce. Ai discepoli Gesù, aveva detto di essere venuto non per essere servito, ma per servire (cfr Mt 20, 28). Nel Cenacolo, chinandosi fino a terra e lavando loro i piedi, aveva come voluto abituarli a questa sua umiliazione. Cadendo a terra per la terza volta sulla via della croce, ci grida ancora a gran voce il suo mistero. Ascoltiamo la sua voce! Questo Condannato, a terra sotto il peso della croce, nei pressi ormai del luogo del supplizio, ci dice: "Io sono la via, la verità e la vita" (Gv 14, 6). "Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8, 12). Non ci sgomenti la vista di un Condannato, che cade a terra sfinito sotto la croce. Questo esteriore manifestarsi della morte, che si sta avvicinando, nasconde in sé la luce della vita. ORAZIONE Signore Gesù, che con totale dedizione hai accettato la morte di croce per la nostra salvezza, rendi noi e tutti gli uomini del mondo partecipi del tuo sacrificio sulla croce, affinché il nostro esistere e il nostro operare abbiano la forma di una partecipazione libera e consapevole alla tua opera di salvezza. A te Gesù, sacerdote e vittima onore e gloria nei secoli. Amen. Fac ut ardeat cor meum in amando Christum Deum, ut sibi complaceam. ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che per la tua umiliazione sotto la croce hai rivelato al mondo il prezzo della sua redenzione, da' agli uomini del terzo millennio la luce della fede, affinché riconoscendo in te il Servo sofferente di Dio e dell'uomo, abbiano il coraggio di seguire lo stesso cammino, che, attraverso la croce e la spoliazione, porta alla vita che non avrà fine. A te, Gesù, sostegno della nostra debolezza, onore e gloria nei secoli. Amen. UNDICESIMA STAZIONE "Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa" (Sal 212, 17?18). Si compiono le parole del profeta. Inizia l'esecuzione. I colpi degli aguzzini schiacciano contro il legno della croce le mani e i piedi del Condannato. Nel carpo delle mani i chiodi vengono infissi con prepotenza. Quei chiodi terranno appeso il condannato fra gli inesprimibili tormenti dell'agonia. Nel suo corpo e nel suo animo sensibilissimo, Cristo soffre indicibilmente. Insieme con lui vengono crocifissi due veri malfattori, uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra. Si compie la profezia: "È stato annoverato fra gli empi" (Is 53, 12). Quando gli aguzzini alzeranno la croce, inizierà una agonia che durerà tre ore. Bisogna che si adempia anche questa parola: "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12, 32). Che cosa "attira" in questo Condannato in agonia sulla croce? L'immagine di una sofferenza tanto intensa desta certamente compassione. Ma la compassione è troppo poco per indurre a vincolare la propria vita a colui che è appeso alla croce. Come spiegare che, generazione dopo generazione, questa terrificante visione abbia attirato innumerevoli schiere di persone che hanno fatto della croce il distintivo della loro fede? Di uomini e donne che per secoli hanno vissuto e dato la vita guardando a Eia, Mater, fons amoris, me sentire vim doloris fac, ut tecum lugeam. DECIMA STAZIONE "Assaggiatolo, non ne volle bere" (Mt 27, 34). Non volle calmanti, che gli avrebbero annebbiato la coscienza durante l'agonia. Voleva agonizzare sulla croce consapevolmente, adempiendo alla missione ricevuta dal Padre. Ciò era contrario ai metodi usati dai soldati incaricati dell'esecuzione. Dovendo inchiodare alla croce il condannato, essi cercavano di attutire la sua sensibilità e la sua coscienza. Nel caso di Cristo non poteva essere così. Gesù sa che la sua morte in croce deve essere un sacrificio di espiazione. Per questo vuole conservare la coscienza vigile sino alla fine. Privo di 13 questo segno? Cristo attira dalla croce con la potenza dell'amore, dell'Amore divino, che non si è sottratto al dono totale di sé; dell'Amore infinito, che ha innalzato da terra sull'albero della croce il peso del corpo di Cristo, per bilanciare il peso dell'antica colpa; dell'Amore sconfinato, che ha colmato ogni assenza di amore e ha permesso all'uomo di trovare rifugio nuovamente tra le braccia del Padre misericordioso. Cristo innalzato sulla croce attiri anche noi, uomini e donne del nuovo millennio! All'ombra della croce, "camminiamo nella carità perché anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore" (cfr Ef 5, 2). della sua vita sulla terra, Gesù dirige il suo pensiero al Padre. Il dialogo si svolgerà ormai soltanto tra il Figlio che muore e il Padre che accetta il suo sacrificio d'amore. Quando giunge l'ora nona, Gesù grida: "Tutto è compiuto!" (Gv 19, 30). Ecco, è giunta a compimento l'opera della redenzione. La missione, per la quale è venuto sulla terra, ha raggiunto il suo scopo. Il resto appartiene al Padre: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc 23, 46). Detto questo spirò. "Il velo del tempio si squarciò in due..." (Mt 27, 51). Il "santo dei santi" nel tempio di Gerusalemme viene aperto nell'istante in cui vi entra il Sacerdote della Nuova ed Eterna Alleanza. ORAZIONE Signore Gesù Cristo, tu che al momento dell'agonia non sei rimasto indifferente alla sorte dell'uomo e insieme al tuo ultimo respiro hai affidato con amore alla misericordia del Padre gli uomini e le donne di tutti i tempi con le loro debolezze ed i loro peccati, riempi noi e le generazioni future del tuo Spirito d'amore, affinché la nostra indifferenza non renda vani in noi i frutti della tua morte. A te, Gesù crocifisso, sapienza e potenza di Dio, onore e gloria nei secoli eterni. Amen. ORAZIONE Cristo innalzato, Amore crocifisso, riempi i nostri cuori del tuo amore, affinché rico-nosciamo nella tua croce il segno della nostra redenzione e, attratti dalle tue ferite, viviamo e moriamo con te, che vivi e regni con il Padre e con lo Spirito, ora e nei secoli senza fine. Amen. Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas, cordi meo valide. Vidit suum dulcem Natum morientem desolatum dum emisit spiritum. DODICESIMA STAZIONE "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34). All'apice della passione Cristo non dimentica l'uomo, specialmente non dimentica coloro che sono direttamente causa della sua sofferenza. Egli sa che l'uomo, più di ogni altra cosa, ha bisogno d'amore; ha bisogno della misericordia che in questo istante si espande sul mondo. "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23, 43). Gesù risponde così alla richiesta del malfattore, appeso alla sua destra: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno" (Lc 23, 42). La promessa di una nuova vita. Ecco il primo frutto della passione e dell'imminente morte di Cristo. Una parola di speranza all'uomo. Ai piedi della croce stava la Madre, e accanto a lei il discepolo, Giovanni evangelista. Gesù dice: "Donna, ecco il tuo figlio!", e al discepolo: "Ecco la tua madre!". "E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa" (Gv 19, 26-27). È il testamento per le persone più care al suo cuore. Il testamento per la Chiesa. Gesù morente vuole che l'amore materno di Maria abbracci tutti coloro per i quali egli dà la vita, l'intera umanità. Subito dopo, Gesù esclama: "Ho sete" (Gv 19, 28). Parola da cui traspare la terribile arsura, che brucia l'intero suo corpo. È la sola parola che manifesta direttamente la sua sofferenza fisica. Poi Gesù aggiunge: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mt 27, 46; cfr Sal 213, 2). Sono le parole del Salmo con cui egli prega. La frase, nonostante il suo tenore, evidenzia la sua unione profonda con il Padre. Negli ultimi istanti TREDICESIMA STAZIONE O quam tristis et afflicta Fuit illa benedicta Mater Unigeniti. Hanno restituito nelle mani della Madre il corpo senza vita del Figlio. I Vangeli non parlano di ciò che ella ha provato in quell'istante. È come se gli Evangelisti, col silenzio, volessero rispettare il suo dolore, i suoi sentimenti e i suoi ricordi. O, semplicemente, come se ritenessero di non essere capaci di esprimerli. È stata soltanto la devozione plurisecolare a conservare l'immagine della "Pietà", fissando così nella memoria del popolo cristiano l'espressione più dolorosa di quell'ineffabile legame d'amore sbocciato nel cuore della Madre il giorno dell'annunciazione e maturato nell'attesa della nascita del divin Figlio. Quell'amore si è rivelato nella grotta di Betlemme, è stato sottoposto alla prova già durante la presentazione al tempio, si è approfondito insieme con gli eventi conservati e meditati nel suo cuore (cfr Lc 2, 51). Adesso quest'intimo legame d'amore deve trasformarsi in un'unione che supera i confini della vita e della morte. E così sarà lungo tutto l'arco dei secoli: gli uomini si fermano presso la statua della Pietà di Michelangelo; si inginocchiano davanti all'immagine del- 14 la Mesta Benefattrice (Sm_tna Dobrodziejka) nella chiesa dei Francescani, a Cracovia, dinanzi alla Madre dei Sette Dolori, Patrona della Slovacchia; venerano l'Addolorata in tanti santuari in ogni parte del mondo. Essi apprendono così il difficile amore che non fugge di fronte alla sofferenza, ma si abbandona fiduciosamente alla tenerezza di Dio, a cui nulla è impossibile (cfr Lc 1, 37). fede: "Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti" (1 Cor 15, 20). Il sepolcro vuoto è segno della definitiva vittoria della verità sulla menzogna, del bene sul male, della misericordia sul peccato, della vita sulla morte. Il sepolcro vuoto è segno della speranza che "non delude" (Rm 5, 5)."La nostra speranza è piena di immortalità" (cfr Sap3, 4). ORAZIONE Signore Gesù Cristo, che dal Padre, nella potenza dello Spirito Santo, sei stato condotto dalle tenebre della morte alla luce di una nuova vita nella gloria, fa' che il segno del sepolcro vuoto parli a noi e alle generazioni future e diventi fonte di viva fede, di carità generosa e di saldissima speranza. A te, Gesù, presenza nascosta e vittoriosa nella storia del mondo, onore e gloria nei secoli. C. Amen. ORAZIONE Salve, Regina, mater misericordiæ; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus... illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium ostende. Impetraci la grazia della fede, della speranza e della carità, affinché anche noi, come te, sappiamo perseverare sotto la croce fino all'estremo respiro. Al tuo Figlio, Gesù, nostro Salvatore, con il Padre e con lo Spirito Santo, ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen Quando corpus morietur fac ut animæ donetur paradisi gloria. Amen. Fac me vere tecum flere, Crucifixo condolere, donec ego vixero. ALLOCUZIONE DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II 1. "Non era forse necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella gloria?" (Lc 24,26). Queste parole di Gesù ai due discepoli in cammino verso Emmaus risuonano nel nostro spirito questa sera, al termine della Via Crucis al Colosseo. Anche loro, come noi, avevano udito parlare degli eventi che riguardavano la passione e la crocifissione di Gesù. Sulla strada di ritorno al loro villaggio, Cristo si avvicina come un pellegrino sconosciuto, ed essi si premurano di raccontargli "tutto ciò che riguardava Gesù, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo" (Lc 24,19) e come i sommi sacerdoti e i capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi lo hanno crocifisso (cfr Lc 24,20-21). E concludono con tristezza: "Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute" (Lc 24,21). "Noi speravamo...". I discepoli sono scoraggiati e abbattuti. E' difficile anche per noi capire perché la via della salvezza debba passare attraverso la sofferenza e la morte. 2. "Non era forse necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella gloria?" (Lc 24,26). Facciamo nostra questa domanda al termine della tradizionale via dolorosa al Colosseo. Tra poco, da questo luogo santificato dal sangue dei primi martiri, ci allontaneremo in varie direzioni. Rientreremo nelle nostre case, ripensando a quegli stessi eventi, dei quali discorrevano i discepoli di Emmaus. Gesù si accosti a ciascuno di noi; si faccia anche nostro compagno di viaggio! Egli, mentre ci accompagna, ci spiegherà che per noi è salito al Calvario, per noi è morto, a compimento delle Scritture. Il doloroso evento della crocifissione, che abbiamo appena contemplato, diven- QUATTORDICESIMA STAZIONE "Fu crocifisso, morì e fu sepolto...". Il corpo senza vita di Cristo è stato posto nel sepolcro. La pietra sepolcrale non è tuttavia il suggello definitivo della sua opera. L'ultima parola non appartiene alla falsità, all'odio e alla sopraffazione. L'ultima parola verrà pronunciata dall'Amore, che è più forte della morte. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12, 24). Il sepolcro è l'ultima tappa del morire di Cristo nel corso dell'intera vita terrena; è segno del suo supremo sacrificio per noi e per la nostra salvezza. Ben presto, ormai, questo sepolcro diverrà il primo annuncio di lode e di esaltazione del Figlio di Dio nella gloria del Padre. "Fu crocifisso, morì e fu sepolto, (...) il terzo giorno risuscitò da morte".Con la deposizione del corpo senza vita di Gesù nel sepolcro, ai piedi del Golgota, la Chiesa inizia la veglia del Sabato Santo. Maria conserva nel profondo del cuore e medita la passione del Figlio; le donne si danno appuntamento per il mattino del giorno dopo il sabato, per ungere con aromi il corpo di Cristo; i discepoli si raccolgono, nel nascondimento del Cenacolo, finché non sia passato il sabato. Questa veglia terminerà con l'incontro presso il sepolcro, il sepolcro vuoto del Salvatore. Allora il sepolcro, testimone muto della risurrezione, parlerà. La pietra ribaltata, l'interno vuoto, le bende per terra, questo sarà ciò che vedrà Giovanni, giunto al sepolcro insieme con Pietro: "Vide e credette" (Gv 20, 8). Ed insieme a lui credette la Chiesa, che da quel momento non si stanca di trasmettere al mondo questa fondamentale verità della sua 15 terà così per ciascuno un eloquente insegnamento. Fratelli e Sorelle carissimi! L'uomo contemporaneo ha bisogno di incontrare Gesù crocifisso e risorto! Chi, se non il divino Condannato, può comprendere appieno la pena di chi patisce ingiuste condanne? Chi, se non il Re schernito e umiliato, può venire incontro alle attese di tanti uomini e donne senza speranza e senza dignità? Chi, se non il Figlio di Dio crocifisso, può capire il dolore e la solitudine di tante vite spezzate e senza futuro? Il poeta francese Paul Claudel scriveva che il Figlio di Dio "ci ha insegnato la via di uscita dalla morte e la possibilità della sua trasformazione" (Positions et propositions, Les invités à l'attention). Apriamo il cuore a Cristo: sarà egli stesso a rispondere alle nostre attese più profonde. Egli stesso ci disvelerà i misteri della sua passione e morte sulla croce. 3. "Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero" (Lc 24,31). Alle sue parole, i cuori dei due viandanti sconsolati acquistano serenità e cominciano ad ardere di gioia. Riconoscono il loro Maestro allo spezzare del pane. Possano anche gli uomini di oggi riconoscere, come loro, allo spezzare del pane, nel mistero dell'Eucaristia la presenza del loro Salvatore. Possano incontrarlo nel sacramento della sua Pasqua, ed accoglierlo come compagno del loro cammino. Egli saprà ascoltarli e confortarli. Saprà farsi loro guida per condurli lungo i sentieri della vita verso la casa del Padre. "Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum!". VIA CRUCIS SECONDO I VANGELI 2. L’arresto di Gesù Lc 22, 47-53 Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: “Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?”. Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: “Signore, dobbiamo colpire con la spada?”. E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: “Lasciate, basta così!”. E toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: “Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre”. Ti sei lasciato catturare senza fare violenza. Donaci la forza di perdonare. Hai accolto con amicizia il traditore. Donaci la forza di perdonare. 3. Il rinnegamento di Pietro Lc 22, 54-62 Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: “Anche questi era con lui”. Ma egli negò dicendo: “Donna, non lo conosco!”. Poco dopo un altro lo vide e disse: “Anche tu sei di loro!”. Ma Pietro rispose: “No, non lo sono!”. Passata circa un’ora, un altro insisteva: “In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo”. Ma Pietro disse: “O uomo, non so quello che dici”. E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: “Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”. E, uscito, pianse amaramente. Quando non assumiamo il tuo messaggio di amore e perdono. Dona luce ai nostri passi. Per la via del pentimento, dopo averti rinnegato. Dona luce ai nostri passi. Nel cammino della conversione. Dona luce ai nostri passi. 919 1. Sul monte degli ulivi Lc 22, 39-46 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione”. Signore, sii vicino, non lasciarci soli. Ascolta le nostre invocazioni. Signore, sostienici nella tentazione. Ascolta le nostre invocazioni. Donaci di vivere in pienezza il Vangelo Ascolta le nostre invocazioni. 4. Gesù nel Sinedrio Lc 22, 66-71 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: “Se tu sei il Cristo, diccelo”. Gesù rispose: “Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento starà il 16 Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. La via della Croce è via controcorrente. Signore, guida i nostri passi. La via della Croce è via della sapienza divina. Signore, guida i nostri passi. La via della croce è via dell’amore. Signore, guida i nostri passi. Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza di Dio”. Allora tutti esclamarono: “Tu dunque sei il Figlio di Dio?”. Ed egli disse loro: “Lo dite voi stessi: io lo sono”. Risposero: “Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca”. Quando cerchiamo sicurezza nei beni terreni. Signore, donaci la fede nel tuo amore. Quando siamo smarriti e dubitiamo della tua vicinanza. Signore, donaci la fede nel tuo amore. Quando ci sentiamo soli, senza l’aiuto dei fratelli. Signore, donaci la fede nel tuo amore. 8. Il cireneo e le donne Lc 23, 26-29 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato”. Signore, che nella tua bontà ci hai associato all’opera della nostra salvezza. Rendici capaci di seguirti quando gli altri fuggono. Signore Gesù, tu non hai riservato nulla per te, dividi tutto con noi. Aiutaci a portare la tua croce nella croce dell’altro. Signore Gesù, incontrando le donne di Gerusalemme, tu soffri per la sorte del tuo popolo. Abbi misericordia di noi, cambia il nostro cuore. 5. Gesù di fronte a Pilato Lc 23, 20-25 Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. Nell’ora dell’umiliazione e dell’incomprensione. Per il mistero della tua sofferenza, salvaci. Nel momento della prova, quando le persone più care ci lasciano. Per il mistero della tua sofferenza, salvaci. Nel dolore incomprensibile, che può portarci alla disperazione. Per il mistero della tua sofferenza, salvaci. 9. Gesù è crocifisso Lc 23, 33-34 Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. Le tue mani che hanno benedetto e sanato. Guariscano i nostri cuori. Le tue mani che tanto hanno donato, che hanno spezzato il pane e versato il vino. Guariscano i nostri egoismi. Le tue mani, fissate al legno, eternamente aperte. Guariscano i nostri cuori induriti e chiusi. 6. Gesù flagellato e coronato di spine Mc 15, 16-19 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: Salve, re dei Giudei!" E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Per i bambini violati nella loro purezza. Ti chiediamo giustizia e misericordia. Per i vecchi, gli handicappati, i malati abbandonati nella loro solitudine. Ti chiediamo giustizia e misericordia. Per le donne profanate nella loro femminilità. Ti chiediamo giustizia e misericordia. 7. Gesù caricato della Croce 10. Gesù deriso e oltraggiato Lc 23, 35-38 Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”. Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: Mc 15, 20 17 “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Quando mettiamo la nostra forza nel potere. Donaci, Signore, la forza del tuo amore. Quando siamo tentati di stare a guardare e non sappiamo difendere chi è deriso e oltraggiato. Donaci, Signore, la forza del tuo amore. Quando confidiamo più nelle nostre buone azioni che nella tua misericordia. Donaci, Signore, la forza del tuo amore. 13. La morte di Gesù Lc 23, 44-46 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò. Sacerdote del Dio altissimo, ti sei offerto una volta per tutte in sacrificio. Insegnaci ad offrire a Dio noi stessi con te. Gesù, nostro Salvatore, hai accettato di bere il calice della passione. Aiutaci ad assumere le sofferenze degli uomini. gnello di Dio, ti sei immolato, ma ora vivi per sempre. Fa’ che ti seguiamo ovunque tu vada. 11. Il buon ladrone Lc 23, 39-43 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Signore Gesù, sulla croce tu hai detto “oggi sarai con me nel paradiso”. Prepara per noi un posto nel tuo regno. Hai atteso la conversione del malfattore fino agli ultimi istanti della sua vita. Sostieni , Signore, chi è tentato dalla disperazione. Tu fai partecipe della tua gloria chi ti riconosce Signore e si affida a Te. Rinnovaci, Signore, affinché accogliamo il tuo amore. 14. La sepoltura Lc 23, 50-56 C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. O Cristo, hai sofferto per noi lasciandoci un esempio affinché seguiamo le tue orme. Lode a te, o Cristo. O Cristo, per le tue piaghe siamo guariti. Lode a te, o Cristo. O Cristo, come pecore erranti torniamo a te, Pastore delle nostre vite. Lode a te, o Cristo. 12. Maria e Giovanni sotto la croce Gv 19,25-27 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dona il coraggio di perdonare a noi che siamo salvati ogni giorno dalla tua misericordia. Custodiscici, Signore, nel tuo amore. Quando siamo tentati dal rancore, dal risentimento, donaci la forza della riconciliazione. Custodiscici, Signore, nel tuo amore. Conferma i tuoi fedeli nella comunione di pace e di amore reciproco nel tuo nome. Custodiscici, Signore, nel tuo amore. 15. L’annuncio della Risurrezione Lc 24, 1-8 Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Gali- 18 lea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno”. Ed esse si ricordarono delle sue parole. Gesù risorto, concedici di vivere come fratelli. Fa’ che siamo la tua Chiesa nel mondo. Gesù risorto, invitaci a mangiare con te. Fa’ che ti riconosciamo allo spezzare del pane. Gesù risorto, richiamaci ogni giorno a seguirti. Rendici testimoni del tuo amore sino alla fine. Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro. Domandai a Dio tutto per godere la vita: Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto. Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io!" Conclusione Scenda, Signore, la tua benedizione su questo popolo, che hai riscattato con la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. PREGHIERA DEL CONGRESSO EUCARISTICO GIUBILARE BENEDICI LA NOSTRA UNIONE 922 Signore, tu hai creato l’uomo, uomo e donna, e hai benedetto la loro unione, perché l’uno fosse dell’altro, aiuto e appoggio. Ricordati oggi di noi. Proteggici e concedici che il nostro amore sia dedizione e dono a immagine di quello del Cristo e della Chiesa. Signore, tu ci hai chiamati a formare insieme questa nostra famiglia, donaci la grazia di animarla con il tuo amore: sia confortevole per coloro che vivranno in essa, sia accogliente per coloro che in essa verranno. Insegnaci a farti conoscere i nostri progetti, a domandare il tuo aiuto, a offrire le nostre gioie e le nostre pene, a guidare a te quei figli che ci hai dato. Amen 920 O Dio, Padre di misericordia e fonte della vita, tu ci chiami da tutto il mondo per celebrare con rinnovato fervore il grande mistero dell'Eucaristia, memoriale perenne della Pasqua del tuo Figlio. Entrando nel terzo millennio, riconoscenti per la salvezza che ci è stata donata, con fiducia ti chiediamo: fa' che partecipando dell'unico pane e dell'unico calice diveniamo un solo corpo in Cristo, e viviamo della vita divina che Egli ci ha ottenuto a prezzo del suo Sangue. Vivificati dal suo Santo Spirito, annunceremo al mondo le meraviglie del tuo amore. Per Gesù Cristo tuo Figlio, nato dalla Vergine Maria, che è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. PREGHIERA DELLA FAMIGLIA 923 Ti preghiamo, Signore, per la nostra famiglia perché ci conosciamo sempre meglio e ci comprendiamo nei nostri desideri e nei nostri limiti. Fa’ che ciascuno di noi senta e viva i bisogni degli altri e a nessuno sfuggano i momenti di stanchezza, di disagio, di preoccupazione dell’altro. Che le nostre discussioni non ci dividano, ma ci uniscano nella ricerca del vero e del bene e ciascuno di noi nel costruire la propria vita non impedisca all’altro di vivere la propria. Fa’, o Signore, che viviamo insieme i momenti di gioia e soprattutto, conosciamo Te e Colui che ci hai mandato, Gesù Cristo in modo che la nostra famiglia non si chiuda in sé stessa, ma sia disponibile ai parenti, aperta agli amici, sensibile ai bisogni dei fratelli. Fa’, o Signore, che ci sentiamo sempre parte viva della Chiesa in cammino e possiamo continuare insieme in Cielo il cammino che insieme abbiamo iniziato sulla terra. Amen CHIESI A DIO (Kirk Kilgour, campione di pallavolo ora su una sedia a rotelle, letta al Giubileo dei malati) 921 Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà. Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio. Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: Mi ha fatto povero per non essere egoista. 19 grande e indomabile, che nessuna ingratitudine chiuda e nessuna indifferenza stanchi un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, colpito dal suo amore, e che non possa essere saziato che in cielo, Amen BENEDICI LA NOSTRA FAMIGLIA 924 Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo e in terra, Padre, che sei Amore e Vita, fa’ che ogni famiglia umana sulla terra diventi, mediante il Tuo Figlio Gesù Cristo, sorgente di divina carità, un vero santuario della vita e dell’amore per le generazioni che sempre si rinnovano. Fa’ che la tua grazia guidi i pensieri e le opere dei coniugi verso il bene delle loro famiglie e di tutte le famiglie del mondo. Fa’ che le giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno per la loro umanità e la loro crescita nella verità e nell’amore. Fa’ che l’amore, rafforzato dalla grazia del sacramento del matrimonio, si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi, attraverso le quali, a volte, passano le nostre famiglie. Amen FATE SPAZIO NEL CUORE Papa Giovanni Paolo II 927 Vivete nella Fede, trasmettetela ai figli, testimoniatela nella vita. Amate la Chiesa, vivete in essa e per essa. Fate spazio nel cuore a tutti gli uomini, perdonatevi a vicenda, costruite ambienti di pace ovunque siete. Ai non credenti dico: cercate Dio, Egli sta cercando voi. E ai sofferenti dico: abbiate fiducia, Cristo che vi ha preceduto vi darà la forza di far fronte al dolore. Ai giovani: spendete bene la vita, è un tesoro unico. A tutti: la Grazia di Dio vi accompagni ogni giorno. E salutatemi i vostri bambini, appena di svegliano. Come vorrei che questo mio ‘buongiorno’ fosse per loro presentimento di una buona vita, a consolazione vostra e mia, e di tutta la Chiesa. RESTA CON NOI IN QUESTA CASA 925 Vieni, o Maria, degnati di abitare in questa casa. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia, ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra di noi. Rimani con noi; Ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’apostolo Giovanni. Portaci Gesù cristo, Via , Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male. In questa casa sii Madre di grazie, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza e la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa’ che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con Te uniti in Paradiso. Amen PREGHIERA DEI GENITORI Donaci, Signore, gioie pure, dolori sopportabili, amore paziente, lieta e forte concordia nel bene. Donaci un pane per la nostra famiglia, vita e virtù per educare i nostri figli. Nelle tue mani raccomandiamo i giorni che benigno concedi. Donaci di consolare e nobilitare con l'esempio e la parola quanti incontriamo sul nostro cammino. Insegnaci a espiare le nostre colpe che non ricattano sulla nostra famiglia. Liberaci dal male e consolaci con la tua pace. DONACI UN CUORE SEMPLICE P.Grandmaison 926 Santa Maria, madre di Dio, conservaci un cuore di fanciullo trasparente e puro come una sorgente. Ottienici un cuore semplice che non assapori le tristezze; un cuore grande nel donare, sensibile nel partecipare; un cuore fedele e generoso che non dimentichi alcun bene e non conservi rancore di alcun male. Donaci un cuore dolce e umile, capace di amare senza chiedere risposta, lieto di sparire in un altro cuore, davanti al tuo divin Figlio; un cuore, 20 928 PREGHIERA NELL'ATTESA DI UN FIGLIO O Signore, Padre Nostro, ti ringraziamo per il dono meraviglioso con il quale ci hai resi partecipi della tua paternità divina. In questo periodo di attesa, ti preghiamo: proteggi questa vita ancora piena di mistero, perché giunga sana alla luce del mondo e alla rinascita del battesimo. Madre di Dio, al tuo cuore di mamma affidiamo nostro figlio. Amen Sciogli anche tu, fratello, nelle lacrime la tua colpa, se vuoi meritare il perdono. Se ti avviene di sbagliare, Cristo ti è accanto come testimone delle tue segrete azioni e ti guarda perché te ne ricordi e confessi il tuo errore. Imita Pietro, quando per la terza volta esclama: “ Signore, tu sai che io ti voglio bene” Tre volte aveva rinnegato, e per tre volte fa la sua professione. Aveva rinnegato nella notte, e alla luce del giorno dichiara il suo amore. Insegnaci, o Pietro, quanto ti abbiano giovato le lacrime. Eri caduto prima di piangere, ma dopo aver pianto fosti scelto per governare gli altri, tu che prima non eri riuscito a governare te stesso. 929 ANNUNZIA, SIGNORE, LA TUA PAROLA s. Ambrogio 930 Nei momenti di tribolazione, quando le lotte si scatenano intorno a noi e l’intimo è pervaso da paure, infuria terribile nei cuori la tempesta; siamo immersi nella contraddizione, quando i nostri pensieri ondeggiano come ribolle l’onda del mare, e nella profondità dell’animo nessuna forza spirituale sa placarli! Allora solo la parola di Cristo, che rimette i peccati, riesce a portare bonaccia. Annunzia, Signore Gesù, questa parola:la tua parola è medicina; la tua parola è raggio di sole;la tua parola è lavacro per la nostra impurità; la tua parola è acqua sorgente. Tu l’annunzi e la colpa viene lavata. TU CI LAVI I PIEDI s. Ambrogio 932 Il mio Signore depone la veste, si cinge di un asciugatoio, versa dell’acqua nel catino e lava i piedi ai suoi discepoli: anche a noi egli vuole lavare i piedi; non solo a Pietro, ma anche a ciascun fedele dice:«Se non ti laverò i piedi, non avrai parte con me ». Vieni, Signore Gesù, deponi la veste che hai indossato per me; spògliati, per rivestirci della tua misericordia. Cingiti di un asciugatoio, per cingerci con il tuo dono, che è l’immortalità. Metti dell’acqua nel catino, e lavaci non soltanto i piedi, ma anche il capo, non solo i piedi del nostro corpo, ma anche quelli dell’anima. Voglio deporre tutta la lordura della nostra fragilità. Quanto è grande questo mistero! Quasi fossi un servitore lavi i piedi ai tuoi servi, e come Dio mandi dal cielo la rugiada. Ma non solo tu ci lavi i piedi, ci inviti anche ad assiderci a tavola con te, e ci esorti con l’esempio della tua condiscendenza: « Voi mi chiamate Signore e Maestro, e dite bene, perché lo sono. Se vi ho lavato i piedi, io che sono il Signore e il Maestro, anche voi lavatevi i piedi l’un l’altro ». Voglio lavare anch’io i piedi ai miei fratelli, voglio osservare il comandamento del Signore. Egli mi comandò di non aver vergogna, di non disdegnare di compiere quello che lui stesso aveva fatto prima di me; il mistero dell’umiltà mi è di vantaggio: mentre detergo gli altri, purifico le mie macchie. GUARDACI, SIGNORE GESÙ, PERCHE’ SAPPIAMO PIANGERE LE NOSTRE COLPE s. Ambrogio 931 Pietro si rattristò e pianse, perché sbagliò, come tutti sbagliano. Lacrime preziose, che lavano la colpa! Si mettono a piangere coloro ai quali Gesù volge il suo sguardo Pietro negò una prima volta, e tuttavia non pianse, poiché il Signore non lo aveva guardato. Negò una seconda volta, ma non pianse, poiché il Signore non lo aveva guardato ancora. Rinnegò una terza volta e pianse un pianto amarissimo. Guardaci, Signore Gesù, affinché sappiamo piangere il nostro peccato. Dei santi anche la caduta ci è di vantaggio: non ci ha danneggiati il rinnegamento di Pietro, ci ha invece giovato il suo ravvedimento. Pietro pianse, con la più profonda amarezza, per poter lavare con le lacrime la sua colpa. 21 CRISTO NON VIENE MENO A NESSUNO s. Ambrogio 933 Anche se tardi, si dèstino quanti si sono lasciati vincere dal sonno, quanti hanno perduto Cristo. Cristo non è perduto al punto che non torni più indietro — pur che lo si cerchi —. Egli fa ritorno verso coloro che vegliano, si manifesta a quelli che si destano. Egli è vicino a tutti.E presente in ogni luogo, poiché riempie ogni cosa. Cristo non viene meno a nessuno:siamo noi a venir meno. A nessuno egli manca, anzi per tutti sovrabbonda. Infatti dilagò il peccato, perché fosse la grazia a sovrabbondare. La grazia è Cristo, la vita è Cristo, Cristo è la risurrezione. Chi si desta lo trova accanto a sé. DIO, GRAZIE A TE NOI NON MORIAMO COMPLETAMENTE s. Agostino 936 Deus a quo averti, cadere in quem converti, resurgere in quo manere, consistere est. Deus a quo exire, emori in quem redire, reviviscere in quo habitare, vivere est. Deus quem nemo amittit, nisi deceptus quem nemo quaerit, nisi admonitus quem nemo invenit, nisi purgatus. TU SOFFRI, SIGNORE, PER ME s. Ambrogio 934 Cristo ha preso la mia tristezza: non ho paura a parlare di tristezza, poiché predico la croce. Mia è la tristezza che egli ha provato: nessuno esulta nell’imminenza della morte. Per me patisce, per me è triste, per me soffre. Per me e in me ha sofferto, lui che per sé non aveva ragione di soffrire. Tu soffri, dunque, Signore Gesù, non per le tue, ma per le mie ferite; non per la tua morte, ma per la nostra infermità, secondo la voce del profeta: « Soffre per noi ». SORGENTE, PRINCIPIO, AUTORE DELLA GIOIA s. Ambrogio Deus quem relinquere, hoc est quod perire quem attendere, hoc est quod amare quem videre, hoc est quod habere. Deus Cui nos fides excitat spes erigit charitas jungit. Deus per quem vincimus inimicum te deprecor. 935 Te invoco, o Dio Verità, sorgente, principio, autore della verità di tutto ciò che è vero; Dio Sapienza, sorgente, principio, autore della sapienza di tutto ciò che è sapiente; Dio che sei la vera, la suprema Vita, sorgente, principio, autore della vita di tutto ciò che vive veramente e sovranamente; Dio-Beatitudine, sorgente, principio, autore della gioia di tutto ciò che è felice; Dio del bene e del bello in tutto ciò che è buono e bello; DioLuce intelligibile, sorgente, principio, autore della luce intelligibile in tutto ciò che brilla di questa luce; Dio il cui regno è questo universo che i sensi ignorano; Dio il cui regno traccia la legge ai regni di questo mondo; Dio dal quale allontanarsi è cadere, al quale ritornare è risorgere, nel quale rimanere è costruirsi solidamente. Uscire da te è morire, ritornare in te è rivivere, abitare in te è vivere. Nessuno ti perde se non viene ingannato, nessuno ti cerca se non è chiamato, nessuno ti trova se non è purificato. Abbandonarti è perdersi, cercarti è amare, vederti è possederti. Verso di te là fede ci spinge, la speranza ci guida, la carità a te ci unisce. Dio per mezzo del quale noi trionfiamo del nemico, a te rivolgo la mia preghiera! (Soliloquia I, 3a) Dio, grazie a te noi non moriamo completamente. Tu ci ammonisci di essere vigilanti. Grazie a te distinguiamo il bene dal male, fuggiamo dal male e cerchiamo il bene, non cediamo alle avversità. Grazie a te possediamo l’arte di obbedire e l’arte di comandare. Grazie a te impariamo che talvolta ciò che crediamo nostro ci è estraneo, ed è nostro ciò che pensavamo estraneo. Grazie a te ci liberiamo dalle insidie e dagli attacchi del male. E’ per te che le piccole cose non ci diminuiscono. Per te ciò che di migliore è in noi non è soffocato da ciò che vi è di peggiore. Per te la morte è assorbita nella vittoria’ (I Corinti 15, 54). Dio che ci conduci verso dite, che ci spogli di ciò che non è per rivestirci di ciò che è, Dio tu ci rendi degni di essere esauditi. Tu ci fortifichi, ci fai conoscere tutta la verità. Tu suggerisci a noi quel bene che ci impedisce di diventare dei folli, e a nessuno permetti di renderci tali. Tu ci riconduci sulla via buona. Tu ci accompagni fino alla porta, e la spalanchi a coloro che bussano (Matteo 7, 8). Tu ci doni il pane della vita, e grazie a te abbiamo sete dell’acqua che disseta per sempre (Giovanni 6, 35). Tu convinci il mondo del peccato, della giustizia, del giudizio (ibid. 16, 8). Grazie a te non 22 siamo turbati da coloro che non credono. Tu ci insegni a biasimare l’errore di coloro che credono che le anime non acquistino alcun merito dinanzi a te. Per te non diventiamo schiavi della debolezza e della malattia (Galati 4, 9). 0 Dio che ci purifichi e ci prepari alle divine ricompense, vieni verso di me propizio. parte dei nemici che tu tieni sotto i tuoi piedi; abbiano fine le menzogne con le quali mi hanno reso oggetto del loro scherno. Accogli ora il tuo servo che fugge lontano da essi; loro mi hanno accolto bene quando come straniero fuggivo lontano da te. Sento che solo da te io devo ritornare. Si apra, grande, dinanzi a me la porta alla quale busso. Insegnami come devo fare per arrivare fino a te. Io non ho nulla se non la mia buona volontà. Null’altro so se non il disprezzo che merita tutto ciò che è mutevole e caduco, e la ricerca necessaria di ciò che non muta e che è eterno. Questo io lo faccio, o padre, poiché è la sola cosa che io ora conosco, ma non so un’altra cosa: come arrivare fino a te. Ispirami e guidami, traccia una strada davanti a me. Se è con la fede che ti trovano coloro che si rifugiano in te, donani la fede; se è con la forza, donami la forza; se è con la scienza, donami la scienza. Aumenta in me la fede, aumenta la speranza, aumenta la carità. Quanto meravigliosa e unica è la tua bontà! TU, MIA GIOIA, MIA RAGIONE, MIA PATRIA! s. Agostino 937 Tu sei tutto e, allo stesso tempo, sei quanto ti ho detto nella mia preghiera. Vieni in mio aiuto, o unica sostanza vera e eterna, nella quale non c’è alcun disaccordo, alcuna confusione, alcun mutamento, alcuna manchevolezza, alcuna morte; ma sovrana vi regna la concordia, suprema evidenza e costanza, somma pienezza e vita; alla quale nulla manca e nella quale nulla è superfluo; presso la quale Colui che genera e Colui che viene generato sono una cosa sola. Te servono tutte le cose, a te ubbidisce ogni anima buona. Le tue leggi regolano il muoversi dei poli, fissano agli astri il loro corso, donano al giorno l’ardore del sole, alla notte il dolce chiarore della luna, assicurano all’universo l’equilibrio di cui è capace la materia sensibile. Le tue leggi stabilite per l’eternità non permettono che il moto instabile degli elementi mutevoli sia turbato, e impongono loro il corso regolare dei secoli come un freno per richiamarli a imitare la tua stabilità. Le tue leggi assicurano all’anima il libero arbitrio, ai buoni la ricompensa, ai cattivi il castigo, secondo un ordine necessariamente stabilito. Da te sgorgano per noi tutti i beni, e da noi allontani tutti i mali. Al di sopra dite non c’è nulla, nulla al di fuori dite, nulla senza dite. A te tutto è sottomesso, in te tutto è contenuto, verso dite tutto è orientato. Tu che hai fatto l’uomo a tua immagine e somiglianza, come riconosce ognuno che conosce se stesso, ascoltami. Ascoltami mio Dio, mio Signore, mio Re, mio Padre. Tu mia causa, tu mia speranza, mia gioia, mia ragione, mia patria, mia salvezza, mia luce, mia vita! Ascoltami in quel modo tutto tuo che solo un esiguo numero di uomini conosce. SE TU CI ABBANDONI E’ LA MORTE s. Agostino 937 Verso dite sono rivolto, ma ti chiedo anche di darmi i mezzi per tendere verso di te. Se tu ci abbandoni, è la morte! Ma tu non ci abbandonerai, perché sei la bontà somma che non si lascia cercare rettamente senza lasciarsi trovare. Rettamente ti cerca chi tu hai reso capace di cercarti in tal modo. Insegnami, o padre, a cercarti. Liberami dall’errore, perché in questa ricerca io non incontri altri che te. Se io non desidero nient’altro che te, possa trovartl o padre mio. Ma se c è in me qualche desiderio di altre cose, purificami tu stesso, e mettimi in grado di vederti. Quanto a questo mio corpo mortale, poiché non so quale utilità possa ricavarne per me e per coloro che amo, lo affido a te, a te padre sapientissimo e buono. Ti domanderò per lui ciò che tu stesso mi avrai suggerito, al momento opportuno. Voglio soltanto invocare la tua amorevolezza sovrana perché io mi possa rivolgere interamente verso di te e nulla mi costi di quanto a te mi conduce. Permetti che anche con questo corpo da condurre e da portare, io viva la temperanza, il coraggio, la giustizia, la prudenza, che ami e comprenda pienamente la tua sapienza, e mi renda degno della tua abitazione, e divenga abitante del tuo regno colmo di felicità. ACCOGLI IL TUO FIGLIO CHE E’ FUGGITO s. Agostino 936 Ora sei tu solo che io amo, te solo che seguo, te solo che cerco, te solo che mi sento pronto a servire, poiché tu solo governi con giustizia. E’ solo alla tua autorità che voglio sottomettermi. Ti prego, ordina tutto ciò che vuoi, ma guarisci e apri le mie orecchie perché io possa udire la tua voce. Guarisci e apri i miei occhi perché io possa vedere la tua volontà. Allontana da me ogni leggerezza di spirito perché possa riconoscerti. LE MIE TENEBRE DIVENTERANNO COME UN MERIGGIO s. Agostino 938 Tu mi giudichi, o Signore. E’ vero che “ nessuno degli uomini sa le cose degli uomini, all’infuori dello spirito dell’uomo che è dentro di lui ” (I Corinti 2, 11). Ma è pur vero che vi è qualcosa nell’uomo che neppure lo spirito dell’uomo sa, lo spirito che pure è dentro di lui, mentre tu o Signore, che lo creasti, sai tutte le cose sue. Ora, io che davanti a te mi umilio e Dimmi dove devo volgere il mio sguardo per poterti vedere, e avrò la speranza di fare ciò che tu vuoi. Ti prego, accogli il figlio tuo che è fuggito, o Dio amorevole più di ogni padre. Siano finite le pene che ho sofferto da 23 mi ritengo “terra e cenere “ (Genesi 18, 27), tuttavia so dite qualche cosa che di me non so. Certo, ora vediamo attraverso uno specchio, come in enigma, non ancora faccia a faccia (I Corinti 13, 12). Perciò, durante questo tempo in cui vado peregrinando lontano da te sono più presente a me stesso che a te. E nondimeno so che ogni attentato contro di te è impossibile, mentre di me non so a quali tentazioni sia in grado di resistere. Eppure mi sorregge la speranza, perché “ fedele sei tu e non permetti che noi siamo tentati oltre le nostre forze perché possiamo sostenerla” (I Corinti 10, 13). Confesserò quello che so di me e quello che non so. Poiché quello che di me so, lo so perché tu m’illumini, e quello che di me non so, non lo saprò fino al momento in cui “le mie tenebre, davanti al tuo volto diventeranno come un meriggio” (Isaia 58, 10). IL MIO CREDO NELLA PREGHIERA 940 Credo che la preghiera non è tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera: perché l’intelligenza umana è troppo debole; perché l’uomo che agisce senza Dio non dà mai il meglio di se stesso. Credo che Gesù Cristo, dandoci il “Padre Nostro” ci ha voluto insegnare che la preghiera è amore. Credo che la preghiera non ha bisogno di parole, perché l’amore non ha bisogno di parole. Credo che si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il silenzio è preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro è preghiera solo se si ama. Credo che non sapremo mai con esattezza se la nostra è preghiera o non lo è. Ma esiste un test infallibile della preghiera: se cresciamo nell’amore, se cresciamo nel distacco dal male,se cresciamo nella fedeltà alla volontà di Dio. Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio. Credo che impara a pregare solo chi impara a resistere al silenzio di Dio. Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera, perché chi impara a pregare impara a vivere. Un monaco nel mondo AMO UNA LUCE, UN PROFUMO, UN AMPLESSO s. Agostino 939 Signore, io ti amo. Non ho dubbi, sono certo che ti amo. Tu hai percosso il mio cuore con la tua parola e ti ho amato. Il cielo e la terra e tutto ciò che è in essi, ecco, da ogni parte mi dicono di amarti, né cessano di dirlo a tutti, “affinché non trovino scuse” (Romani 1, 20). Più profondamente sentirai tu misericordia di colui per il quale avrai avuto misericordia, e userai una più profonda misericordia a colui con il quale sarai stato misericordioso; altrimenti il cielo e la terra dicono le tue lodi ai sordi (cfr. Romani 9, 15). Ma cosa amo, amando te? Non una bellezza corporea, non una avvenenza passeggera, non un fulgore come quello della luce piacevole per quei miei occhi, non dolci melodie di canti d’ogni specie, non soave profumo di fiori, di unguenti, di aromi, non manna di miele, non membra felici all’amplesso carnale. Non queste cose io amo, amando il mio Dio. E tuttavia, amo una luce, una voce, un profumo, un cibo, un amplesso, quando amo te mio Dio, luce, voce, profumo, cibo, amplesso dell’uomo interiore che è in me, dove risplende alla mia anima una luce che in nessun luogo può essere contenuta, dove risuona una voce che il tempo non rapisce, dove è diffuso un profumo che il vento non disperde, dove gusto un sapore che la voracità non diminuisce, dove mi stringe un amplesso che la sazietà mai non discioglie. Questo io amo, quando amo te, mio Dio. Ritorno anelante alla tua sorgente O verità, luce dell’anima mia, non permettere che mi parlino le mie tenebre. Mi abbandonai ad esse e mi trova al buio. Ma anche di lì, sì anche dal buio, ti ho amato. Ho sentito la tua voce dentro di me (Ezechiele 5, 12) che mi invitava a ritornare. L’ho sentita poco per il frastuono prodotto dalle passioni ribelli. Ed ecco, ora ritorno ardente e anelante alla tua sorgente. Fa’ che nessuno mi trattenga. Che io mi disseti e viva. Non devo essere io la mia vita. Da me sono vissuto male, sono stato per me causa di morte. In te, invece, rivivo. Tu parlami, ammaestrami. APOSTOLATO DELLA PREGHIERA 941 Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella Grazia dello Spirito Santo, ad gloria del divin Padre. CONSACRAZIONE DI SE STESSO A GESÙ CRISTO SAPIENZA INCARNATA PER LE MANI DI MARIA 942 Ti saluto, Maria Immacolata, vivo tabernacolo della Divinità, in cui nascosta l'eterna Sapienza, Gesù Cristo, vuole essere adorata dagli angeli e dagli uomini; ti saluto, Regina del ciclo e della terra, al cui impero è sottomesso tutto che è al di sotto di Dio; ti saluto, sicuro rifugio dei peccatori, la cui misericordia a nessuno viene meno. Esaudisci i desideri che ho della divina Sapienza, e ricevi a tal fine i voti e le offerte che la mia pochezza ti presenta. 24 donaci di ascoltare la tua voce che parla di gioia in mezzo al dolore e di speranza a chi è triste e solo. Donaci, o Padre, occhi per vedere eun cuore per amare Ti supplichiamo di darci un cuore per amare, un cuore capace di entusiasmo per te che vieni con noi, a casa nostra mangi con noi e rallegri il nostro cuore. Donaci un cuore per amare: il tuo cuore per poterti amare. Donaci il tuo cuore per amare i fratelli, quelli che ci pestano i piedi, quelli che di noi neppure si accorgono. Donaci, o Padre, occhi per vedere e un cuore per amare Ti supplichiamo di darci tanto fiato affinchè non rimaniamo per strada ansimanti, affinchè siano pieni i nostri polmoni di aria pura per camminare senza guardare il cammino da fare, senza misurare lo sforzo e la fatica. Donaci tanto fiato per affrontare quello che tutti attendono da noi. Fiato come se la vita cominciasse ora qui, voce per gridare la speranza, la gioia, la consapevolezza che Dio è nostro Padre, ci guida e non ci lascia mai soli. Io, N. … , peccatore infedele, rinnovo oggi e ratifico nelle tue mani, o Maria immacolata, i voti del mio Battesimo. Rinuncio per sempre a Satana, alle sue vanità e alle sue opere e mi dono interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, per portare la mia croce dietro lui tutti i giorni della mia vita. E affinché io gli sia più fedele che per il passato ti scelto oggi, o Maria, alla presenza di tutti i Santi del cielo, per mia Madre e Padrona. A te, come uno schiavo, io abbandono e consacro e mio corpo e l’anima mia, i miei beni interni ed esterni ed il valore stesso delle mie buone opere passate, presenti e future, lasciandoti un intero e pieno diritto di disporre di me e di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, a tuo piacimento, alla maggiore gloria di Dio nel tempo e nell'eternità. Amen. Accogli, Vergine Immacolata, questa piccola offerta della mia schiavitù, ad onore e in unione della sottomissione che l'eterna Sapienza si compiacque di avere alla tua Maternità; in ossequio al potere che avete Entrambi sopra questo povero e miserabile peccatore., in ringraziamento dei privilegi di cui la Santissima Trinità ti volle dotare. Dichiaro che d'ora innanzi io voglio, qual tuo vero schiavo, cercare il tuo onore e obbedirti in tutto. O Madre ammirabile, presentami al tuo caro Figlio Gesù, come suo eterno schiavo, affinché avendomi Egli riscattato per mezzo tuo, pure per mezzo tuo mi riceva. O Madre di misericordia, fammi la grazia di ottenere la vera sapienza di Dio e mettimi a tal fine nel numero di coloro che tu ami, istruisci, dirigi, nutri e proteggi come tuoi figli e schiavi tuoi. O Vergine fedele, rendermi in ogni cosa un perfetto discepolo, imitatore e schiavo dell'incarnata Sapienza, Gesù Cristo, tuo figlio; che io giunga, per la tua intercessione e a tuo esempio, alla pienezza dell'età sua qui in terra e della sua gloria lassù in Cielo. Amen. GUIGO II IL CERTOSINO 945 DI’ ALLA MIA ANIMA: SIA LA LUCE… In principio, Signore, tu fondasti il cielo e la terra (cf. Gen 1,1), cioè creasti la natura degli angeli e quella degli uomini; ma dopo questa menzione degli angeli, la tua parola si rivolge soltanto all’uomo. La terra, dice la Scrittura, era deserta e vuota, e le tenebre ricoprivano la superficie dell’abisso (Gen 1,2). Noi guardiamo, Signore, ed ecco che si presenta ai nostri sensi questa grande e ammirabile macchina del mondo, che non cessa di proclamare con la sua bellezza e la sua grandezza la tua sapienza e la tua forza e la tua bontà immensa, incomprensibile ed eterna. E veramente, anche se questo supera tutto ciò che possono comprendere ed esprimere i mortali, lo scopo è piuttosto di dirigere le forze dello spirito umano verso i cieli nuovi e la terra nuova, che tu stesso ora affermi di creare (cf. Is 65,17; 66,22; 2 Pt 3,13). Dici infatti nel tuo vangelo: Il Padre mio opera sempre, e anch’io opero (Gv 5,17). Qual’è quest’opera se non i cieli nuovi e la terra nuova? Dagli abissi infatti tu formi la terra e dalla terra i cieli (cf. Gen 1,6-10). Il peccatore è l’abisso; ma quando tu fai splendere la luce dalle tenebre (2 Cor 4,6), perché noi rigettiamo le opere delle tenebre e ci rivestiamo delle armi della luce (Rom 13,12), allora dimostri di avere creato dei cieli nuovi e una terra nuova. PREGHIERA RIPARATRICE PER LA SERA 943 Eterno padre, per le mani di Maria Immacolata, ti offro il Sacro Cuore di Gesù con tutto il suo amore, con tutte le sue sofferenze e con in tutti i suoi meriti: per espiare tutti peccati che ho commesso questo oggi e nella mia vita passata; Gloria al Padre. Per purificare il bene che ho fatto male quest'oggi e nella mia vita passata. Gloria al Padre… Per supplire al bene che ho trascurato di fare quest'oggi e in tutta la mia vita passata. Gloria al Padre… DONACI I TUOI OCCHI per vedere che tu cammini con noi, al nostro fianco; 944 25 Ecco: mi accorgo, Signore, che la terra del mio spirito è ancora inconsistente e vuota, che le tenebre ricoprono la superficie dell’abisso. E’ inconsistente, perché fluttua in una misera inquietudine in balia della vanità delle sue sciocchezze e dei suoi pensieri; è vuota del frutto delle buone opere. Oppure, come dice un’altra versione della Scrittura, è invisibile e informe. Essa è infatti nella confusione come in una specie di caos spaventoso ed oscuro, ignorando sia il suo fine sia la sua origine e il modo della sua natura, se non fosse che essa crede di essere stata meravigliosamente creata dal nulla dal sommo Creatore, e che dopo questa vita sarà trasferita o all’inferno per i suoi meriti o nel cielo per la misericordia del suo creatore. Essa è del tutto informe, perché non sa conservare la bellezza delle virtù e la forma della divina immagine di cui aveva ricevuto la somiglianza (cf. Gen 1,26). Perciò è confinata nell’abisso della sua cecità, e il suo volto è oscurato dalle tenebre delle sue illusioni. Così è la mia anima, Dio mio, così è la mia anima: una terra deserta e vuota, invisibile e informe, e le tenebre sono sulla superficie dell’abisso. Ma questo abisso fa ancora udire la sua voce (Ab 3,10), e l’abisso inferiore e oscuro chiama l’abisso superiore (cf. Ps 41,8), cioè te che sorpassi ogni intelligenza (cf. Fil 4,7); l’abisso del mio spirito invoca te, o Signore, affinché tu crei anche da me cieli nuovi e terra nuova. E’ ciò che invocava Davide, e noi lo domandiamo con lui: Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito retto (Ps 50,12). Sapeva che qualcosa era già stato fatto, ma supplicava di essere trasformato in una nuova creatura, un nuovo cielo e una nuova terra. nuamente dormire il mio cuore davanti a te. A causa di esse anche gli apostoli dormivano durante la tua agonia: Infatti i loro occhi, dice la Scrittura, erano appesantiti (Mt 26,43). Ma ormai è l’ora, Signore, di risvegliarci dal sonno (Rom 13,11), poiché la tua tromba suona con più insistenza: Risvegliati, tu che dormi, sorgi dai morti e ti illuminerà Cristo (Ef 5,14). Illumina, Signore, le mie tenebre (Ps 17,29); di’ alla mia anima: Sia la luce, e la luce sarà! HYMNUS DE SANCTO SPIRITU (Ildegarda di Byngen) O Spirito di fuoco, sia lode a te che operi nei timpani e nelle cetre. Le menti degli uomini s'infiammano di te e i tabernacoli delle loro anime racchiudono le loro forze. S'innalza perciò la volontà e dà sapore all'anima; e il desiderio è la sua lampada. L'intelletto t'invoca con dolcissimo suono, ti prepara edifici con la mente, che stilla sudore in auree opere. Tu hai sempre la spada per recidere ciò che la mela velenosa offre con funesto omicidio. Talvolta una nube offusca volontà e desideri, in cui l'anima svolazza e da ogni parte si aggira. La mente però lega insieme volontà e desiderio. Quando l'animo così si erge e pretende di vedere l'occhio del male ed il volto dell'iniquità, tu subito lo bruci nel fuoco, quando vuoi. Ma quando la ragione si abbassa ad opere malvagie, tu, quando vuoi, la stringi e l'annienti, e poi la ripari infondendole esperienza. Quando il male sfodera la sua spada verso di te, tu lo colpisci al cuore, come facesti col primo angelo perduto, quando scagliasti nell'inferno la torre della sua superbia. Ed ivi un'altra torre elevasti sui pubblicani e i peccatori, quando a te confessano peccati ed opere. Per questo tutte le creature che vivono di te, ti lodano, perché tu sei il farmaco più prezioso per le fratture e le putride ferite: tu le trasformi in gemme preziosissime. Degnati ora di radunarci intorno a te, e di condurci sulla via della rettitudine. Amen. Con le nostre orecchie abbiamo udito e i nostri padri ci hanno raccontato l’opera che hai compiuto ai loro giorni (Ps 43,2). E’ l’opera di cui dici: Il Padre mio opera sempre, e anch’io opero (Gv 5,17). Tu hai plasmato, infatti, il cuore di ciascuno di essi (Ps 32,15), creando in essi la luce e separando questa luce dalle tenebre, chiamando la luce giorno e le tenebre notte (cf. Gen 1,3-5). Questa è l’opera che hai compiuto ai loro giorni. La Scrittura ricorda come il vecchio Abramo e molti altri si siano saziati di quei giorni, come anche coloro di cui diceva l’Apostolo: Un tempo siete stati tenebre, ma ora siete luce nel Signore (Ef 5,8). O ottimo Creatore, se fino ad oggi continui a compiere quest’opera che hai fatto nei giorni antichi (cf. Ps 43,2) , perché non la compi anche nella mia anima? La mia anima è deserta e vuota, e le tenebre sono sulla superficie dell’abisso. Di’ che sia la luce e la luce sarà (cf. Gen 1,3). Tu hai compiuto quest’opera in Lazzaro e in Paolo. Il volto del primo era avvolto in un sudario (Gv 11,44), perché le tenebre coprivano la superficie dell’abisso; dagli occhi del secondo caddero come delle squame al momento del suo battesimo (Atti 9,18), perché contemplasse a viso scoperto la gloria del Signore (2 Cor 3,18). Sono queste squame che fanno conti- 26 946 PREGHIERE A SAN PIO X 947 O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa' che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. ra di carità e di giustizia pel conseguimento di una vera pace; nel cuore di tutti la forza di distaccarci dai beni di questa terra e di conformarci sempre alla Vostra santa povertà. O dolce, o angelico Pio X, liberateci, col Vostro potente patrocinio, da ogni male; assisteteci nel punto della nostra morte, sì che, fatti degni di raggiungervi in Paradiso, possiamo cantare con Voi le lodi del Signore e della Sua Santissima Madre. Così sia. PREGHIERE A SAN PIO X 948 Glorioso Santo che per la umiltà dimostrata nell'accettare come Pietro Apostolo, il governo della Chiesa universale, meritaste di essere grande nella sapienza, nella carità, nel dolore, impetrate ancora dal Divin Maestro di cui fosti il Vicario in terra, le grazie che ci soccorrano come figli devoti della Chiesa. Otteneteci la sapienza delle cose divine, affinché non decliniamo mai dall'eterno vero. Otteneteci la carità, memori della Vostra bontà, del paterno comando, dello zelo che Vi accese per la Casa e per il Regno di Dio. Otteneteci il conforto e la perseverante fiducia fra i mali che ci tribolano, affinché possiamo confidare in giorni di pace, di concordia, di pietà, di fortezza morale. Glorioso Santo ascoltate le preghiere della Chiesa, i sospiri delle anime, e aprite sempre più nel mondo le vie che guidano al cielo. Così sia. PREGHIERA A SAN PIO X 951 O Santo Pio X, mite ed umile di cuore, a somiglianza di Gesù che tanto bene rappresentaste in mezzo a noi, accogliete pietoso la nostra preghiera, come paternamente ascoltaste in terra chiunque ricorreva a Voi. Sorgete nella indomita fortezza del Vostro spirito e proteggete la Chiesa; difendete il Vostro Successore; salvate tutti noi che, uniti con Voi in un cuor solo, Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio le nostre preghiere, perché fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. pastore buono e vigilante, asceso alla gloria dei santi, ascoltate la preghiera che deponiamo ai vostri piedi. Otteneteci il vero amore di Gesù sicché viviamo soltanto di Lui! PREGHIERA A SAN PIO X 952 O Santo Pontefice Pio X, pastore buono e vigilante, asceso alla gloria dei Santi, ascolta la preghiera che con fiducia Ti rivolgiamo. Ottienici di conoscere meglio il Signore Gesù e di amarLo profondamente, in modo da vivere di Lui e per Lui. Tienici lontani da ogni male dell’anima e del corpo. Aiutaci a vivere da veri testimoni dell’amore di Dio verso i fratelli. Proteggi la Chiesa tutta, la nostra diocesi, la nostra parrocchia, le famiglie. Fa che imitiamo la tua grande devozione alla Beata Vergine Maria, nostra Madre celeste. La tua protezione scenda anche sulle istituzioni civili e su quanti sono impegnati nella vita sociale. Rendici costanti operatori di pace, fra noi e nella società. Il tuo Figlio Gesù ci accolga nella gloria del Cielo alla fine di questo esilio terreno, dopo averLo seguito, portando ogni giorno la nostra croce, sul tuo esempio e con la tua materna protezione. Amen. PREGHIERA A SAN PIO X 949 O Santo Pio X, mite ed umile di cuore, a somiglianza di Gesù che tanto bene rappresentaste in mezzo a noi, accogliete pietoso la nostra preghiera, come paternamente ascoltaste in terra chiunque ricorreva a Voi. Vedete quanto sono tristi i nostri giorni e come i nemici di Dio combattono contro di Lui ed i Suoi figli!Sorgete nella indomita fortezza del Vostro spirito e proteggete la Chiesa; difendete il Vostro Successore; salvate tutti noi che, uniti con Voi in un cuor solo, Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio le nostre preghiere, perché fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia PREGHIERA A SAN PIO X 950 O Santo Pio X, che nella Vostra profonda umiltà versaste lacrime di accorato dolore allorché, elevato ai fastigi del Pontificato, dichiaraste di esserne indegno, impetrateci da dio la grazia di umiliarci in tutte le nostre azioni e di sottometterci sempre alla Sua Santissima volontà. Rafforzate, con la Vostra intercessione, la nostra fede nella Provvidenza divina; otteneteci che all’umanità, divisa da tanti egoismi, sia scongiurato il flagello di nuove guerre; nell’animo dei governanti dòmini volontà since- (dal discorso pronunciato dal Santo Padre Pio XII il 29 maggio 1954 durante il solenne Rito della Canonizzazione del Suo inclito Antecessore). PREGHIERA A SAN PIO X PER OTTENERE GRAZIE 27 953 1 - San Pio X, tu che sapevi vivere abitualmente alla presenza di Dio, aiutaci ad orientare al Signore tutta la nostra vita: il lavoro e lo studio, i rapporti familiari e sociali, lo svago e la sofferenza, la vita e la morte. Gloria al Padre. San Pio X, prega per noi. 2 - San Pio X, tu che sei stato un riformatore saggio e concreto, capace anche di gesti innovatori e profetici, dal cielo continua oggi la missione che ti ha affidato il Signore. Intercedi per la Chiesa, affinché essa possa superare i pericoli che la minacciano e svolgere la sua missione nel mondo. Ottienile di perseverare nella fedeltà, nel coraggio e nella santità. Gloria al Padre. San Pio X, prega per noi. 3 - San Pio X, tu sei sempre stato attento alle necessità spirituali e materiali delle persone che hai avvicinato nel tuo ministero pastorale. A te anche noi ci rivolgiamo con fiducia. Il tuo cuore di “Padre buono” comprende ciò che non sappiamo dire. Ottienici dal Signore le grazie che sono conformi alla Sua volontà e per il nostro vero bene. In particolare ti chiediamo la grazia ... Gloria al Padre. San Pio X, prega per noi. INNO A SAN PIO X Squillano in cielo le trombe dorate, echeggiano qui le campane argentate; il popolo innalza, festoso, il suo canto al buon Pastore, a Pio Decimo Santo. Rit. Torna tra noi, quando scende la sera e l’anima stanca si prostra in preghiera, aiuta i tuoi figli a dar gloria al Signor, a sentirsi fratelli ed amarsi tra lor. Di pace e di gioia tu fosti pastore, dal soglio di Pietro irradiasti l’amore, or volgi lo sguardo all’umil tua terra: preserva i tuoi figli dall’odio e dalla guerra. vina Bontà aveva deposto nell’animo Tuo; ottienile la incolumità e la costanza, in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni dei nostri tempi; sorreggi questa povera umanità, i cui dolori così profondamente Ti afflissero, che arrestarono alla fine i palpiti del Tuo gran cuore; fa che in questo mondo agitato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra le nazioni, accordo fraterno e sincera collaborazione fra le classi sociali, amore e carità fra gli uomini, affinché in tal guisa quelle ansie, che consumarono la Tua vita apostolica, divengano, grazie alla Tua intercessione, una felice realtà, a gloria del Signor Nostro Gesù Cristo, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia. NOVENA ALLA MADONNA DELLE CENDROLE 956 Piissima Madonna delle Cendrole, Tu volesti una chiesa dedicata a Te dove sorgeva un tempio a divinità pagane, affinché le popolazioni venissero a conoscenza del Tuo Figlio Gesù, maestro e salvatore degli uomini. Noi Ti ringraziamo per il dono della fede, ereditato dai nostri padri e ricevuto nel battesimo. Ti domandiamo di saperla testimoniare in ogni ambiente, con opere e con coraggio, affinché sia sempre più conosciuto e servito quel Dio Uno e Trino, rivelatoci dal Tuo Figlio Gesù. Ave Maria. Dolcissima Madre di Dio, che Ti veneriamo alle Cendrole nel mistero glorioso di Assunta in cielo, aiutaci a non dimenticare, tra le cose e gli interessi di questo mondo, quella patria che dal Tuo Figlio Gesù è stata promessa e assicurata agli uomini di buona volontà. Sostienici col Tuo amore di Madre in questa valle di lacrime. Come Te, fa’ che custodiamo nel cuore e che realizziamo nella vita quella Parola del Figlio Tuo, che sostiene la nostra speranza. Ave Maria. Amabilissima Madonna delle Cendrole, che dal Tuo santuario per oltre un millennio hai elargito grazia e aiuto a quanti a Te si sono rivolti, chìnati all’ascolto della nostra supplica. Quello che da Te attendiamo è salute per noi e per i nostri cari, è pace e serenità al mondo intero, è santità a quella Chiesa di cui Tu sei Madre e Regina. Ma quello che più ci preme di ottenere da Te è l’amore, che ci sforzeremo di dimostrare, con la vita e con le opere, verso il Padre che sta nei cieli e verso gli uomini nostri fratelli. Ave Maria. Madonna delle Cendrole, che vedesti fanciullo ai Tuoi piedi e incoraggiasti alla missione sacerdotale quel Giuseppe Sarto che poi divenne il santo papa Pio X, sollecita il Tuo Figlio Gesù affinché, dalle nostre famiglie e dalle nostre parrocchie, chiami altri giovani ad essere suoi ministri e guide sicure nel mondo. 954 PREGHIERA A SAN PIO X 955 O Santo Pio X, gloria del sacerdozio, splendore e decoro del popolo cristiano; Tu in cui l’umiltà parve affratellarsi con la grandezza, l’austerità con la mansuetudine, la semplice pietà con la profonda dottrina; Tu, Pontefice dell’Eucarestia e del catechismo, della fede integra e della fermezza impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa, che Tu tanto amasti e alla quale dedicasti il meglio dei tesori, che con mano prodiga la di- 28 Sostieni i sacerdoti stanchi e anziani. Dona grazia e protezione a tutti i chiamati, affinché siano costantemente fedeli e sempre più degni del Tuo Figlio Gesù, nostro Signore. Ave Maria. Gloria al Padre. PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE CENDROLE 957 O Maria, Vergine Santissima di Cendrole, madre di Gesù e madre della Chiesa, da secoli invocata in questo Santuario col titolo di Assunta in cielo, dispensatrice amorosa di grazie e favori a chi con fiducia a Te ricorre, guarda benigna a noi tuoi figli, bisognosi del tuo soccorso. I nostri Padri rivolgendosi a Te, mai hanno pregato invano. Ed il fanciullo Giuseppe Sarto, che qui spesso veniva pellegrino, è stato da Te incoraggiato ed accompagnato alla missione sacerdotale e alla santità, fino a diventare S. Pio X. O Madre dolcissima, facci sperimentare la tenerezza del tuo amore, e ottienici le grazie che Ti domandiamo. Intercedi dal Divin Padre che, animati dallo Spirito Santo, ci distacchiamo dalle cose della terra per vivere costantemente rivolti ai beni eterni. NOVENA A SAN PIO X PER OTTENERE GRAZIE 958 Pio X santo, che t’affacciasti alla vita in un’umile casa di un più umile paese e nella stessa povertà dei natali, pur elevato Pontefice del mondo, volesti vivere e morire sulle orme di Gesù umile e povero, spegni in noi quello smodato desiderio di terra e di grandezza, e ottienici di trovare nella povertà e semplicità quella beatitudine dei poveri di spirito che solo anelano il regno dei cieli. Gloria al Padre. Pio X santo, che, proclamato Pastore della cattolicità, difendesti con soave fermezza i diritti della Chiesa e l’ortodossia della dottrina, e ti proponesti d’attuare nel mondo un’universale restaurazione in Cristo, sostieni in noi, insidiati dall’errore, quel coraggio nella professione della fede e nell’adesione alla Chiesa che garantisca la nostra santificazione e restauri sull’intiera umanità il regno di Dio. Gloria al Padre. Pio X santo, tutto amore e soavità per gli uomini, per la cui salvezza donasti il tuo molteplice ministero e per la cui pace offristi la vita, fa che l’umana famiglia viva e prosperi nell’unità implorata da Cristo e s’accenda sul mondo quella vera pace che è frutto di fraternità e giustizia e che è beatificante preludio in cielo. E a noi, imploranti la tua protezione, dona le grazie che aspettiamo: assistici in vita, aiutaci in morte e fa che siamo partecipi con te della visione di Dio nei secoli dei secoli. Così sia. 29