Parrocchia S. Ippolito Martire
Il VOLTO DELLA MISERICORDIA
Parrocchia S. Ippolito Martire
Pres.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Ass: Amen
Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero
della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua
sintesi […]. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il
mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace.
È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è l’atto ultimo
e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la
legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando
guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino
della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché
apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre
nonostante il limite del nostro peccato.[…]Con lo sguardo fisso
su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore
della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è
stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua
pienezza. «Dio è amore» (1 Gv 4,8.16), afferma per la prima e
unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni.
Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di
Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si
dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo
accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I
segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle
persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna
della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in
Lui è privo di compassione.
(papa Francesco, dalla Misericordiae Vultus)
Parrocchia S. Ippolito Martire
Esposizione del Santissimo
ALTO E GLORIOSO DIO
Alto e glorioso Dio illumina il cuore mio
Dammi fede retta, speranza certa
Carità perfetta
Dammi umiltà profonda
Dammi senno e cognoscimento
Che io possa sempre servire con gioia
I tuoi comandamenti.
Rapisca ti prego Signore
L’ardente, dolce forza del tuo amore
La mente mia da tutte le cose
Perché io muoia per amor tuo
Come tu moristi
per amor dell’amor mio.
Silenzio
Per essere capaci di misericordia dobbiamo in primo luogo
porci in ascolto della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il
valore del silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta. In
questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e
assumerlo come proprio stile di vita.
(Papa Francesco, dalla Misericordiae Vultus)
Parrocchia S. Ippolito Martire
Dal vangelo secondo Luca (10, 25-37)
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese:
"Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?". 26Gesù gli disse:
"Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?". 27Costui rispose: " Amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua
forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso ". 28Gli disse:
"Hai risposto bene; fa' questo e vivrai". 29Ma quello, volendo giustificarsi,
disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?". 30Gesù riprese: "Un uomo scendeva
da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono
via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo
vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne
ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e
vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura
di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio
ritorno". 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto
nelle mani dei briganti?". 37Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui".
Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' così".
Silenzio
Parrocchia S. Ippolito Martire
Lettore: Gesù ci ha liberato dagli obblighi della “legge”, anche
la più santa, rivelandoci l’amore gratuito di Dio e
introducendoci con la sua grazia nella legge dell’amore, che è
donarsi senza misura. Ma è davvero così o, come dice Isaia,
siamo un popolo che “onora Dio con le labbra ma il suo cuore è
lontano da Lui”? Se la nostra vita (nella concretezza dei nostri
corpi e delle nostre anime) non è un’offerta viva, santa, gradita
a Dio, se non è un vero culto spirituale di amore, di giustizia, di
verità, di castità, di misericordia, di mitezza, di umiltà, di
perdono, di servizio, di sacrificio di noi, di assunzione dei pesi
dei nostri fratelli, di condivisione con essi dei nostri beni
materiali e spirituali, allora siamo trovati menzogneri davanti a
Dio e davanti agli uomini. Nessuno potrà riconoscerci come
“coloro che seguono l’agnello” ma saremo trovati lupi tra i
lupi. […] Dicendoci: “prendete e mangiate […] prendete e
bevete…”, Gesù ci invita ad accostarci al suo amore, a nutrirci
di esso, ad assorbirlo, a viverlo, a convertirci ad esso, a lasciarci
trasformare da esso fino a dare la vita per i nostri fratelli, fino a
morire per quelli che ci fanno del male. Ci invita a fare di Dio la
nostra ricchezza abbandonando ogni altro idolo.
don Andrea Santoro (tratto da Lettere dalla Turchia)
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
Silenzio
Parrocchia S. Ippolito Martire
Lettore: [Vi racconto] un colloquio avuto con un giovane
medico di una città sul Mar Nero, che dopo aver seguito per
otto anni delle catechesi sulla fede cristiana, si è fermato alle
soglie del battesimo sospendendo la partecipazione alle
catechesi. “Credo in Dio”, mi ha detto, “ho letto molto
attentamente il Vangelo e mi sono accostato a Gesù. Ho capito
che il Vangelo è basato sull’amore, il Corano sulla forza. Ho
capito che in Gesù c’è la benevolenza, la misericordia e l’amore,
Maometto fa ricorso anche alla guerra e usa la durezza con i
suo nemici. Il cristianesimo mi piace e mi attira. Dio nel
cristianesimo è molto vicino all’uomo: lo ama. […] Ma proprio
per questo capisco che se divento cristiano devo cambiare
completamente la mia vita. Devo diventare un altro uomo.
Devo rivedere tutto. È un passo grande: sono disposto
veramente? Ce la farò? Inoltre”, aggiungeva, “è bello il
cristianesimo, ma è davvero così o è un sogno? Voglio capire se
è una verità vera o un’illusione. Inoltre mi chiedo: se il
cristianesimo è amore perché tra cristiani, musulmani ed ebrei
ci sono state sempre tante guerre? Perché anche i cristiani le
hanno fatte?”. “C’è anche un altro problema, concludeva: se
divento cristiano gli altri mi vedranno in un altro modo. Avrò
dei problemi in famiglia, al lavoro, nel matrimonio, con gli
amici: alcuni di essi mi accetteranno, altri li perderò. Devo
sapere se sono disposto a tutto questo. Per questo aspetto e
continuo a cercare. Voglio pensare. Però prego e continuo a
leggere il Vangelo”. Questo colloquio è stato per me
illuminante e toccante. Il giovane medico (chiamiamolo Alì) ha
colto in pieno il cuore del Vangelo e la novità della vita
cristiana. Ha colto in pieno che non si tratta di darsi una
pitturata ma di cambiare pelle. […] Ha colto in pieno che il
Parrocchia S. Ippolito Martire
Vangelo rende diversi e per questo può essere fonte di
contrasti. Ho paragonato la chiarezza e la lealtà di Alì davanti
al battesimo, all’ambiguità, alla superficialità e alla confusione
di tanti che riducono il battesimo ad “acqua fresca” e ad
abitudine sociale. Meglio con Alì sulla soglia del battesimo con
“sofferenza” che dentro con “disinvoltura”. Alì che ha sospeso
le catechesi ha fatto a me una catechesi. Gli ho promesso di
pregare per lui. L’ho esortato a chiedere a Dio la luce sui suoi
dubbi. Gli ho detto che la grazia di Dio, lo Spirito Santo, la
perseveranza nella Parola e nella preghiera, il cammino con
una comunità di fratelli danno la forza per intraprendere e
proseguire il cammino della santità cristiana. Lo dico anche a
voi, lo dico anche a me: non stanchiamoci di camminare,
dimentichiamo, come diceva Paolo, ciò che è dietro, e corriamo
verso la meta, per cercare di afferrare Colui dal quale siamo
stati afferrati. Sapendo di essere “figli della luce” cerchiamo di
brillare in questa nostra generazione e di far brillare Colui che è
la Luce del mondo affinché “gli uomini non camminino nelle
tenebre ma abbiano la luce della Vita” (Giovanni 8, 12).
don Andrea Santoro (tratto da Lettere dalla Turchia)
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
Silenzio
Parrocchia S. Ippolito Martire
Lettore: Anche Pietro Signore tu lo hai chiamato due volte. La
prima volta disse sì, ma coi fatti dimostrò che era un no. La
seconda volta disse sì ma quei no l’avevano maturato. Diceva sì
non sulle sue forze, ma sulle tue. E diceva sì non al trionfo, ma
a te, il Risorto crocifisso che gli stava davanti. Diceva sì a
pascere con il tuo metodo, il tuo stile, sulla tua via, come
pastore a immagine di Te pastore, non come pastore a
immagine dei signori. Diceva sì a lasciarsi cingere e portarsi
dove lui non avrebbe voluto. Anche lui servo sofferente.
Signore se vuoi possiamo ricominciare. Se tu mi richiedi: mi
ami? Prendo a prestito da Pietro le sue parole, il suo stato
d’animo, la sua confusione interiore, la coscienza del suo
smacco ma anche il suo slancio infantile e appassionato. Dimmi
di sì, Signore: ricominciamo. Chiedimelo: mi ami ancora, mi
ami più di costoro, più di te stesso, mi ami sulle mie forze, mi
ami sulle tue rovine, forte solo della tua povertà? Sì o Signore.
[…] Ma ho tanta paura. Non amo la sofferenza, l’insuccesso, lo
smacco, l’essere non considerato, non cercato, non amato, non
seguito, non approvato. Non amo essere secondo, figurati
essere terzo o ultimo. Ho paura. Non capisco. Dico sì ma in
fondo dentro di me c’è ribellione, mi auguro e penso che non
sarà vero, avrò successo, gioie, raccolti. Però intuisco,
specchiandomi in te, che non c’è strada che la tua. Tu
ammaestrami, dammi luce, dammi animo, dammi forza perché
io regga la “tentazione”, non mi sottragga alla croce. Senza di te
o Signore non ce la farò mai.
Don Andrea Santoro (tratto dal Diario di Terra Santa)
Parrocchia S. Ippolito Martire
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
Silenzio
Salmo 136
(lo reciteremo a cori alterni)
1 Rendete
grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
2 Rendete
grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre.
3
Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,
perché il suo amore è per sempre.
4
Ha creato i cieli con sapienza,
perché il suo amore è per sempre.
5
Ha disteso la terra sulle acque,
perché il suo amore è per sempre.
6
Parrocchia S. Ippolito Martire
Ha fatto le grandi luci,
perché il suo amore è per sempre.
7
Il sole, per governare il giorno,
perché il suo amore è per sempre.
8
La luna e le stelle, per governare la notte,
perché il suo amore è per sempre.
9
Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti,
perché il suo amore è per sempre.
10
Da quella terra fece uscire Israele,
perché il suo amore è per sempre.
11
Con mano potente e braccio teso,
perché il suo amore è per sempre.
12
Divise il Mar Rosso in due parti,
perché il suo amore è per sempre.
13
In mezzo fece passare Israele,
perché il suo amore è per sempre.
14
Vi travolse il faraone e il suo esercito,
perché il suo amore è per sempre.
15
Guidò il suo popolo nel deserto,
perché il suo amore è per sempre.
16
Parrocchia S. Ippolito Martire
Colpì grandi sovrani,
perché il suo amore è per sempre.
18 Uccise sovrani potenti,
perché il suo amore è per sempre.
17
Sicon, re degli Amorrei,
perché il suo amore è per sempre.
19
Og, re di Basan,
perché il suo amore è per sempre.
20
Diede in eredità la loro terra,
perché il suo amore è per sempre.
21
In eredità a Israele suo servo,
perché il suo amore è per sempre.
22
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
perché il suo amore è per sempre.
23
Ci ha liberati dai nostri avversari,
perché il suo amore è per sempre.
24
Egli dà il cibo a ogni vivente,
perché il suo amore è per sempre.
25
Rendete grazie al Dio del cielo,
perché il suo amore è per sempre.
26
Parrocchia S. Ippolito Martire
“Il Signore stesso mi condusse tra i lebbrosi e usai con essi
misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava
amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo.”
(Dal testamento di san Francesco)
Lettore: Donaci Signore di capire quanto siamo amati. Donaci
di sentire “nostro” ogni essere umano, scoprendo quanto tu lo
senti “tuo”. Donaci di sentire nostra ogni creatura,
cominciando da quella più vicina, fino alla più lontana. Donaci
di sentirci tra le braccia spalancate di Gesù per spalancare con
Lui le nostre braccia. Donaci Signore un cuore pieno di
tenerezza, di misericordia, di grazia, di amore. Donaci un cuore
guarito perché anche il nostro è dolorante e ferito. Donaci di
dire di sì quando ci chiami. Amen
don Andrea Santoro (tratto da Lettere dalla Turchia)
Reposizione del Santissimo
Parrocchia S. Ippolito Martire
LAUDATO SII, MIO DOLCISSIMO SIGNORE
Laudato sii mio dolcissimo Signore,
con tutte quante le tue splendide creature
specialmente frate sole,
che fa giorno e illumina,
bello e grande come Te.
Laudato sii mio dolcissimo Signore,
per la luna e per le stelle luminose e belle
per il vento e, l'aria, il cielo,
per le nubi ed il sereno,
Tu sostieni tutto il mondo
e il mondo vive grazie a Te.
Sii laudato mio Signore
per la vita che mi dai
per la gioia di trovarti
tutti i giorni accanto a me.
Sii laudato mio Signore,
canterò per sempre a Te,
Te che abiti da sempre
e che respiri dentro me,
che respiri dentro me,
che respiri dentro me.
Laudato sii mio dolcissimo Signore
anche per l'umile preziosa e dolce acqua,
per il fuoco che riscalda,
dona luce al nostro cuore nella notte scura.
Laudato sii mio dolcissimo Signore,
Parrocchia S. Ippolito Martire
per la nostra madre terra
che ci nutre e a tutti dà,
frutti e fiori, colorati dei colori della vita,
quella vita che da sempre,
che da sempre esiste grazie a Te.
Sii laudato mio Signore
per la vita che mi dai
per la gioia di trovarti
tutti i giorni accanto a me.
Sii laudato mio Signore,
canterò per sempre a Te,
Te che abiti da sempre
e che respiri dentro me,
che respiri dentro me,
che respiri dentro me.
Laudato sii mio dolcissimo Signore,
per quelli che perdonano per il tuo amore,
ed hanno pace ed in silenzio,
sanno anche morire dentro, sempre lì vicino a Te.
Laudato sii mio dolcissimo Signore
Laudato sii mio dilcissimo Signore
Sii laudato mio Signore
per la vita che mi dai….
Scarica

Libretto della veglia - Parrocchia di Sant`Ippolito