UFFICIO COMUNICAZIONE/URP
Direttore Dr Sandro Cortese
Rassegna Stampa
11 Ottobre 2012
A cura dell’Ufficio Comunicazione/URP
Attraverso false autocertificazioni, avevano ottenuto l'esenzione dal pagamento del ticket sanitario
Truffa ai danni dell'Asp, 55 denunciati
ANCORA unapresunta truffa ai danni
di u n ente pubblico. A scoprirla come
spesso avviene, la Guardia di finanza a
seguito di una circostanziata indagine
che ha visto ieri mattina una suaprima
conclusione con la denuncia di ben 55
persone.
A condurre l'attività investigativa
sono stati i militari della Tenenza di
Tropea delle Fiamme Gialle che ha
avviato nei mesi
precedenti una serie di attività ispettive nei confronti
di soggetti che
hanno beneficiato
di prestazioni sanitarie in esenzione ticket, esaminando la posizione
reddituale di numerosi nuclei familiari, al fine di verificare la sussistenza
dei requisiti necessari per usufruire
dell'esenzione dal pagamento del ticket.
Al termine delle indagini è emerso
che molte persone, attraverso la presentazione di false autocertificazioni,
hanno ottenuto un ingiusto profitto, a
danno dell'Azienda sanitaria provinciale, usufruendo, indebitamente, dell'esonero dal pagamento del ticket sulle prestazioni sanitarie ricevute.
Complessivamente sono state segnalate, ai competenti uffici della Asp
55 persone non aventi diritto ad usufruire dei benefici specifici sulle prestazioni sanitarie; di queste n. 26 si sono rese responsabili del reato previsto
e punito dall'art. 316 ter- 2° comma,
per cui, nei loro confronti, sono state
irrogate le previste sanzioni amministrative.
Parallelamente è stata effettuata
un'attività di polizia tributaria, attraverso l'esecuzione di mirati controlli
fiscali, nei confronti di 12 soggetti,
che, complessivamente, hanno omesso di dichiarare compensi e/o retribuzioni percepite per u n ammontare pari
a364.517euro.
L'attività ispettiva delle Fiamme
Gialle vibonesi, nello specifico comparto, in sinergia con la locale Azienda
sanitaria, continua a fornire risultati
importanti secondo le prerogative che
contraddistinguono la Guardia di Finanza quale Corpo di Polizia economico-finanziaria «che mira non solo alla
salvaguardia delle entrate tributarie
ma anche a quella delle uscite del bilancio comunitario, nazionale e locale».
ISTITUZIONALE ASP VIBO
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Pag. 3
Tropea, disagi per i coalizzati
Localifreddie biancheria insufficiente, appello alla direzione sanitaria
TROPEA Un gruppo di pazienti emodializzati hanno espresso il loro disappunto in merito ad
un disagio vissuto da tempo. Si
parla del centro dialisi di Tropea,
ma da più voci circolanti pare sia
una problematica comune alla
maggior parte dei nosocomi della
provincia. Con una nota indirizzata al direttore sanitario dell'Asp
di Vibo ed a quello di Tropea, Livia Barberio e Liberata Purità, i
pazienti lamentano il fatto increscioso di dover effettuare le sedute dialitiche sostando sui lettini,
per almeno quattro ore, sforniti di
biancheria sufficiente e decorosa.
Nella missiva, inviata anche agli
organi di informazione, si legge:
«Da alcuni mesi notiamo che i nostri letti degenza presentano lenzuola monouso, carenza di cuscini e spesso assenza di federe. Alle
nostre ripetute richieste ci viene
risposto che la ditta, nonostante
le richieste di reparto effettuate
regolarmente e secondo le esigenze, fornisce quantità insufficienti
di biancheria e che il reparto ha
già ripetutamente sollecitato la
ditta e la direzione sanitaria del
presidio, senza ottenere miglioramento del servizio». La nota, firmata da numerosi pazienti, prosegue con l'interessare diretta-
mente la dirigenza ospedaliera:
«Adesso noi esprimiamo il profondo disagio di dover coalizzare
con biancheria inesistente e poco
dignitosa, chiediamo pertanto che
il nostro diritto all'igiene ed alla
dignità di persone venga rispettato e ci affidiamo alla vostra sensibilità e competenza fiduciosi in
una rapida soluzione di questo
problema». La segnalazione, già
pervenuta agli uffici competenti
tramite l'interessamento del caposala, Salvatore Chiapparo, sicuramente è stata fatto oggetto di attenzione e valutazione da chi preposto, ma nella quotidianità e
quindi nei fatti, il disagio permane intatto, tanto da indurre i pazienti a rendere pubblico il disservizio: «La nostra segnalazione risale al 26 settembre - dice il signor
Raffaele Garrì utente del centro
tropeano - da giorni personalmente mi trovo a fare dialisi avendo nel letto un solo lenzuolo che fa
anche da federa. Il tempo ancora
ci aiuta, ma presto arriverà il freddo e con esso i disagi aumenteranno perché trascorre quattro
ore immobili sul lettino certamente non è bello». Il signor Garrì racconta di tanti altri accorgimenti che potrebbero aiutare a
far vivere meglio chi è costretto a
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sottoporsi a dialisi come ad esempio un impianto di riscaldamento autonomo. «Tra qualche giorno indosserò una tuta più pesante perché non posso coprirmi e
come me tanti altri, per non parlare dei cuscini che ogni tanto andrebbero rinnovati e delle coperte sempre più infeltrite». Praticamente il reparto giornalmente fa
richiesta della biancheria necessaria che viene però consegnata
con un ritardo di due mezze giornate e spesso si è costretti a far
fronte con materiali in giacenza,
nelle varie foresterie, quasi sempre monouso. «Sono disagi che
ci trasciniamo da tempo - dice
don Muscia, anch'egli utente dell'ospedale di Tropea - siamo persone a cui va riconosciuta dignità ed assistenza ventiquattrore su
24. Qui a Tropea fanno capo 46
posti di dialisi, quindi quarantasei possibili ammalati che necessiterebbero per ogni eventualità
di godere della reperibilità di un
medico nelle ore notturne». Ieri,
per fornire un esempio, su tredici posti dialisi, erano disponibili
solo 8 federe da cuscino: come li
avranno distribuiti ai pazienti?
Forse con una lotteria interna al
reparto?
Caterina Sorbilli
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fllTiyjfl^ M^lTl3 eli Q a T I r l l ClCllXJJ§P
I ioni infinto
SS norenno
L'operazione
andata in
porto è stata
condotta dai
militari della
Guardia di
finanza delia
tenenza di
Tropea
rionfytifin'nnnn
Dallo sportello per il pagamento del ticket non è che
non ci passassero, ma una
volta presentato il libretto
per l'esenzione riusciva facile ottenere il "via" senza dover sborsare nemmeno un
centesimo. Un diritto per chi
effettivamente si trova in
condizioni economiche non
agiate, una truffa, invece, nel
caso specifico, che ha portato la Guardia di finanza della
tenenza di Tropea ad eseguire una attività ispettiva costruita attraverso l'incrocio
dei dati reddituali dei soggetti e delle rispettive famiglie
ftt>ll t>^on firmo
sonori fi nomo
fiimttfi
ci della Azienda sanitaria
provinciale 55 persone non
aventi diritto ad usufruire dei
benefici specifici sulle prestazioni sanitarie. Tra queste 26
si sarebbero rese responsabili del reato previsto e punito
dall'articolo 316 ter 2° comma - truffa ai danni dello
Stato - per cui nei loro confronti sono state emanate le
previste sanzioni amministrative. Parallelamente è
stata effettuata un'attività di
polizia tributaria attraverso
l'esecuzione di mirati controlli fiscali nei confronti di
12 soggetti che, complessivamente, hanno omesso di diche avevano beneficiato del- chiarare compensi e/o retril'esenzione a danno di chi ef- buzioni percepiti per un amfettivamente ne avrebbe bi- montare di 364.517,00 euro.
sogno. Molto semplice la tec- Un danno arginato, dunque,
rispetto al
nica per ottequale l'attivinerla, ovvero Altre 12 persone
tà ispettiva
la presentaavevano omesso
delle Fiamzione agli apme Gialle vipositi uffici
di dichiarare i
bonesi contidi false autocompensi
nuerà ad escertificaziosere portata
percepiti
ni, in cui veavanti in sinivano dichiarati o stipendi bassissimi nergia con l'Asp e nella salo lo stato di disoccupazione. vaguardia non solo delle enComplessivamente, al termi- trate tributarie, ma anche
ne dell'indagine, sono state delle uscite del bilancio cosegnalate ai competenti uffi- munitario, nazionale e locale.
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TROPEA Operazione in sinergia con l'Asp
li
gini, una falsa autocertificazione in cui veniva dichiarato
un reddito inferiore a quello
Attraverso la presentazione di utile, per godere dell'esonero
false autocertificazioni, hanno dal pagamento delle prestausufruito dell'esonero dal pa- zioni sanitarie ricevute e per
gamento del ticket sulle pre- poter usufruire, indebitamenstazioni sanitarie ricevute. So- te e a danno dell'azienda sanino 55 le persone individuate taria provinciale, delle esendagli uomini della Tenenza di zioni ticket per reddito.
Tropea della Guardia di finanTra le 55 persone segnalate
za per i quali, al termine di una agli uffici competenti dell'Asp
minuziosa indagine, è stata di Vibo Valentia, inoltre, è riipotizzata una frode al servizio sultato agli uomini della finansanitario nazionale. L'opera- za come 26 di loro si siano resi
zione, tesa alla salvaguardia responsabili del reato di indedelle entrate tributarie, è stata bita percezione di erogazioni
effettuata in collaborazione ai danni dello Stato, e pertanto
tra Fiamme gialle e Asp di Vibo saranno soggetti al pagamento
Valentia, incrociando i dati di delle sanzioni amministrative
centinaia di utenti e di presta- previste.
zioni.
In parallelo all'operazione
A conclusione di un'attività dedicata alle false esenzioni
ispettiva, che ha preso in esa- per il ticket sanitario, la Tenenme i redditi di numerosi nuclei za di Tropea della Guardia di
familiari, è stata verificata la finanza ha eseguito una serie
sussistenza dei requisiti neces- di controlli di polizia tributasari per usufruire delle esen- ria. Dai numerosi controlli fizioni di pagamento del ticket scali effettuati, altre dodici
sanitario. Dall'inchiesta è in- persone sono state individuafatti emerso come un largo nu- te. Aloro carico l'accusa di aver
mero di persone controllate omesso di dichiarare compensi
avevano beneficiato di presta- e retribuzioni percepite per un
zioni sanitarie usufruendo di totale di oltre 364 mila euro.
un'esenzione del ticket che
L'indagine non si è comunevidentemente non spettava que ancora conclusa e sarà alloro.
largata dalla Finanza anche a
Bastava presentare agli territori diversi da quello di
sportelli Asp, secondo quanto competenza della Tenenza di
risultato al termine delle inda- Tropea. <*
Viviana Mazzocca
TROPEA
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Precari, Gentile chiede al gruppo del Pdl di sanare la legge di stabilizzazione dichiarata incostituzionale
Pezzi, i retroscena delle dimissioni
Il subcommissario lascia dopo uno scontro con il dg del dipartimento
Il subcommissario Luciano Pezzi
di ADRIANO MOLLO
CATANZARO - Si è dimesso per "incompatibilità ambientali" il sub commissario per l'attuazione del piano di rientro Luciano Pezzi. Le dimissioni "irrevocabili" sono stata comunicate
il 5 ottobre con una lettera
al consiglio dei ministri e ai
ministeri vigilanti (Economia e Salute) del tavolo
Massicci.
Nelle poche righe il generale ha denunciato "le persistenti
incompatibilità
ambientali tali da non potere assicurare la necessaria
serenità dello svolgimento
dell'impegnativo lavoro di
sub commissario" e per
questo rassegna le "irrevocabili dimissioni dall'incarico".
Poche righe per dire che
non ci sono le condizioni
per continuare il lavoro.
Già in passato il generale si
era più volte dimesso, ma
poi aveva desistito, questa
volta è certo che non ci saranno ripensamenti. Pare
che i contrasti siano sorti
con il direttore generale del
dipartimento
Antonino
Orlando sulla riorganizzazione degli uffici. Un nuovo piano del Direttore generale tenuto nascosto al
sub commissario. Il generale più volte aveva chiesto
delucidazioni in merito
senza ottenere risposte.
Venerdì scorso l'ultimo in-
contro a cui è seguito u n
violento scontro. Quindi,
contrariamente a quando
abbiamo scritto ieri, la vicenda non riguarda il dirigente Gianluigi Scaffidi
che continua il lavoro nel
ruolo di dirigente del dipartimento per il piano di
rientro.
Il generale Pezzi è tornato a Roma e nelle prossime
ore potrebbe avere degli incontri istituzionali e non è
escluso che possa spiegare
pubblicamente le ragioni
delle dimissioni.
Negli ultimi tempi anche
sulla scadenza di circa
2000 contratti tra medici e
personale infermieristico
ci sono stati contrasti, soprattutto dopo la decisione
del presidente Scopelliti di
chiedere u n parere alla
Corte dei Conti su come
procedere, "iniziativa - è
stato fatto notare - che non
era dovuta".
Altra grana è la stabilizzazione dei precari. Su questo punto si registra una
nota del senatore Antonio
Gentile che denuncia il "pasticcio operato dal centrosinistra nel 2009, con la
legge regionale 1/2009, ha
prodotto la sentenza della
Corte Costituzionale, ineccepibile, che ha dichiarato
illegittima la parte della
legge relativa alle stabilizzazioni . Mi auguro che venga partorita una norma
SANITÀ CALABRIA
che sia blindata dal punto
di vista giuridico e che contenga il chiaro riferimento
alle leggi madri 296/06 e
244/07. «Noi siamo vicini
ai precari - aggiunge - ma
con senso di lealtà e non
con le parole vuote o con i
provvedimenti fatti per essere annullati. C'è bisogno
di una norma che parta dai
requisiti delle leggi dello
Stato che ho appena citato e
sono certo che il gruppo
consiliare regionale del
Pdl, guidato da Gianpaolo
Chiappetta, se ne farà promotore. La demagogia e il
populismo del 2009, quanto si promisero stabilizzazioni a tutti, ha portato alla
declaratoria della Corte Costituzionale e questo provvedimento è stato u n duro
colpo per i tanti medici, amministrativi ed infermieri
calabresi che operavano
nella stabilizzazione. La
Calabria deve dotarsi di
una nuova legge - conclude
Gentile - che rispetti i limiti
temporali di quelle dello
Stato e su questo, che è u n
punto di chiarezza e di lapalissianità
giuridica,
aspettiamo risposte da parte del consiglio regionale».
Per il persistente scontro
tra struttura commissariale e dipartimento salute,
esprime preoccupazione la
segretaria regionale della
Cgil Mimma Iannello. «E'
grave - afferma - che mentre restano irrisolte molte
criticità sanitarie ed i calabresi impattano con le storture del piano di rientro,
mente si avvicina la prossima verifica al Tavolo Massicci e mentre il Governo si
appresta a varare nuove
misure di tagli alla sanità
per 1,5 miliardi, all'interno
della struttura commissariale riemergono conflitti
di tale gravita sino a portare alle dimissioni del Subcommissario Pezzi». "Ciò
non può non appesantire aggiunge - la soluzione dei
problemi aperti e rendere
difficile un'efficace interlocuzione con il Ministero: a
partire dai temi riguardanti l'intero orecariato sani-
Pag. 7
tar io a cui serve dare una risposta unitaria e definitiva
che si configuri nella priorità di garanzia dei Lea.
D'altronde, la sanità cala-
brese non può permettersi
di rincorrere ulteriori tempi e conflitti, i bisogni di cura non aspettano ed a 3 anni dal ciano di rientro non
SANITÀ CALABRIA
s'intravedono segnali di discontinuità necessari per
riformare il Sistema».
Pag. 8
sanità
La Cgil: i conflitti nella struttura commissariale alzano il livello delle criticità
CATANZARO Nuovo allarme sanità secondo la Cgil Calabria. Il segretario regionale del sindacato Mimma Iannello osserva: «È
grave che mentre restano irrisolte molte criticità sanitarie e i calabresi impattano con le
storture del piano dirientro,mentre si avvicina la prossima verifica al Tavolo Massicci e
mentre il governo si appresta a varare nuove misure di tagli alla sanità per 1,5 miliardi,
all'interno della struttura commissariale riemergono conflitti di tale gravità sino a portare alle dimissioni del sub-commissario Pezzi
(nelfatino a sinistra)». Secondo la dirigente
della Cgil «ciò non può non appesantire la soluzione dei problemi aperti e rendere difficile un'efficace interlocuzione con il ministero: a partire dai temiriguardantil'intero precariato sanitario a cui serve dare una risposta
unitaria e definitiva. D'altronde - prosegue
Mi mina Iannello - la sanità calabrese non può
permettersi di rincorrere ulteriori tempi e
conflitti, i bisogni di cura non aspettano e a tre
anni dal piano di rientro non si intravedono
segnali di discontinuità».
A parere della Iannello «questo livello di
criticità non sembra animare l'azione di accompagno al Piano dirientroné trovare quella necessaria univocità di vedute all'interno
della struttura commissariale e forse dello
stesso Dipartimento. Il ministero non può
non prenderne atto valutando le ragioni di
così profonda diversità di approccio all'impostazione di importanti opzioni sanitarie. Queste preoccupazioni per le loro implicazioni vivranno con determinazione fra i temi della
mobilitazione unitaria regionale che Cgil, Cisl
e Uil porteranno in piazza a Catanzaro sabato».
SANITÀ CALABRIA
Pag. 9
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stato sbloccato? Solo un bimestre (luglioagosto) che sarà pagato con notevole ritardo. A novembre dovrebbe essere pagato il
prossimo bimestre (settembre-ottobre) ma
Gallo già ci annuncia che ì soldi non ci sono e, probabilmente, non ci saranno nemmeno per tutto il 2013! E allora cosafacciamo?Ricominciamo a telefonare (a vuoto) al
Dipartimento della Salute
Finalmente dopo mesi di silenzio e inuticome poveri mentecatti die
li solleciti presso vari onorevoli regionali di
cercano l'elemosina... ma la
maggioranza e opposizione (fra cui alcuni
mia - cari onorevoli regioanche medici), "Calabria Ora "ha iniziato a
nali
- non è elemosina. E un
dare voce a questi 1050 cittadini calabresi
diritto al quale dovete far
contagiati dal sangue infetto! Probabilmenfronte! Me lo sono "meritate 1050, per giunta sparsi nell'intera regioto" lavorando, assistendo i
ne, sono un numero troppo esiguo per pomalati e contagiandomi col
litici famelici a caccia di voti e quindi non
valeva la pena perdere tempo in simili qui- loro sangue. Dopo anni dalla richiesta (cirsquilie piuttosto che dedicarsi a qualche ca tre), una visita nell'ospedale militare dì
missione lautamente pagata... Ma bando Messina, che è un reperto sanitario degli
anni '40, altri 18 mesi per la trasmissione
alle polemiche, passiamo aifatti.
del verbale dai militari all'Asl, altri 10 meIfatti sono:
si
la liquidazione da parte della Regioa) a oggi 10 ottobre 2012 il mio "indenniz-ne,per
insomma
dopo cinque anni buoni dalzo" ancora non è accreditato sul conto cor- l'inizio dell'iter
burocratico, dopo solo quatrente;
tro bimestri (e quattro certificazioni dì esib) quando sarà accreditato non sarà li- stenza in vita) mi dicono che non Mimo più
quidato nella giusta misura (cioè rivaluta- i soldi per indennizzarmi. Ma isolai per l'into come prescritto dalla sentenza della Cor-dennizzo del sottosegretario Sarra li avete Costituzionale) come avviene in altre re-vano trovati e sembra die lo abbiano anche
gioni d'Italia, di cui alcune in piano di rien- liquidato!
tro come la Calabria;
e) su "Calabria Ora" dì ieri compare il Dìfronte a questo non credo ci siano pasoddisfatto titolo "sbloccati ifondi destina-role per esprimere la propria indignazioti ai malati da sangue infetto", articolo nel ne, solo tanta tristezza e la consapevolezza
sìa necessaria e auspicabile una boccata
quale l'onorevole Gianluca
d'aria nuova che ripulisca la regione e l'ItaGallo (Udc) si fa merito di
lia da tutta questa gente. C'è il rischio pere
quanto letto nel titolo sudche la mia malattia non mi permetta di vedetto.
derla e quindi continuo ad aspettare la caTutto ciò è purtroppo sorità pelosa dei politicanti di turno.
lo parzialmente vero: è vero
Stefano
che Gallo è stato l'unico poOperatore sanitario contagiate
lìtico a interessarsi della
da sangue infette
questione dimostrando sendurante il lavoro
sibilità al problema, ma il resto? Che cosa è
«Nella nostra
vicenda non
c'è indignazione
ma solo moka
tristezza»
SANITÀ CALABRIA
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Precari, Gentile chiede al gruppo del Pdl di sanare la legge di stabilizzazione dichiarata incostituzionale
Pezzi, i retroscena delle dimissioni
Il subcommissario lascia dopo uno scontro con il dg del dipartimento
Il subcommissario Luciano Pezzi
di ADRIANO MOLLO
CATANZARO - Si è dimesso per "incompatibilità ambientali" il sub commissario per l'attuazione del piano di rientro Luciano Pezzi. Le dimissioni "irrevocabili" sono stata comunicate
il 5 ottobre con una lettera
al consiglio dei ministri e ai
ministeri vigilanti (Economia e Salute) del tavolo
Massicci.
Nelle poche righe il generale ha denunciato "le persistenti
incompatibilità
ambientali tali da non potere assicurare la necessaria
serenità dello svolgimento
dell'impegnativo lavoro di
sub commissario" e per
questo rassegna le "irrevocabili dimissioni dall'incarico".
Poche righe per dire che
non ci sono le condizioni
er continuare il lavoro,
-ià in passato il generale si
era più volte dimesso, ma
poi aveva desistito, questa
volta è certo che non ci saranno ripensamenti. Pare
che i contrasti siano sorti
con il direttore generale del
dipartimento
Antonino
Orlando sulla riorganizzazione degli uffici. Un nuovo piano del Direttore generale tenuto nascosto al
sub commissario. Il generale più volte aveva chiesto
delucidazioni in merito
senza ottenere risposte.
Venerdì scorso l'ultimo incontro a cui è seguito un
g
violento scontro. Quindi,
contrariamente a quando
abbiamo scritto ieri, la vicenda non riguarda il dirigente Gianluigi Scaffidi
che continua il lavoro nel
ruolo di dirigente del dipartimento per il piano di
rientro.
Il generale Pezzi è tornato a Roma e nelle prossime
ore potrebbe avere degli incontri istituzionali e non è
escluso che possa spiegare
pubblicamente le ragioni
delle dimissioni.
Negli ultimi tempi anche
sulla scadenza di circa
2000 contratti tra medici e
personale infermieristico
ci sono stati contrasti, soprattutto dopo la decisione
del presidente Scopelliti di
chiedere un parere alla
Corte dei Conti su come
procedere, "iniziativa - è
stato fatto notare - che non
era dovuta".
Altra grana è la stabilizzazione dei precari. Su questo punto si registra una
nota del senatore Antonio
Gentile che denuncia il "pasticcio operato dal centrosinistra nel 2009, con la
legge regionale 1/2009, ha
rodotto la sentenza della
orte Costituzionale, ineccepibile, che ha dichiarato
illegittima la parte della
legge relativa alle stabilizzazioni . Mi auguro che venga partorita una norma
che sia blindata dal punto
di vista giuridico e che contenga il chiaro riferimento
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SANITÀ CALABRIA
alle leggi madri 296/06 e
244/07. «Noi siamo vicini
ai precari - aggiunge - ma
con senso di lealtà e non
con le parole vuote o con i
provvedimenti fatti per essere annullati. C'è bisogno
di una norma che parta dai
requisiti delle leggi dello
Stato che ho appena citato e
sono certo che il gruppo
consiliare regionale del
Pdl, guidato da Gianpaolo
Chiappetta, se ne farà promotore. La demagogia e il
populismo del 2009, quanto si promisero stabilizzazioni a tutti, ha portato alla
declaratoria della Corte Costituzionale e questo provvedimento è stato un duro
colpoper i tanti medici, amministrativi ed infermieri
calabresi che operavano
nella stabilizzazione. La
Calabria deve dotarsi di
una nuova legge - conclude
Gentile - che rispetti i limiti
temporali di quelle dello
Stato e su questo, che è un
punto di chiarezza e di lapalissianità
giuridica,
aspettiamo risposte da parte del consiglio regionale».
Per il persistente scontro
tra struttura commissariale e dipartimento salute,
esprime preoccupazione la
segretaria regionale della
Cgil Mimma Iannello. «E'
grave - afferma - che mentre restano irrisolte molte
criticità sanitarie ed i calabresi impattano con le storture del piano di rientro,
mente si avvicina la prossima verifica al Tavolo Massicci e mentre il Governo si
appresta a varare nuove
misure di tagli alla sanità
per 1,5 miliardi, all'interno
della struttura commissariale riemergono conflitti
di tale gravita sino a portare alle dimissioni del Subcommissario Pezzi». "Ciò
non può non appesantire aggiunge - la soluzione dei
problemi aperti e rendere
difficile un'efficace interlocuzione con il Ministero: a
partire dai temi riguardanti l'intero precariato sanitario a cui serve dare una risposta unitaria e definitiva
che si configuri nella prio-
Pag. 11
rità di garanzia dei Lea.
D'altronde, la sanità calabrese non può permettersi
di rincorrere ulteriori tem-
pi e conflitti, ibisogni di cura non aspettano ed a 3 anni dal piano di rientro non
SANITÀ CALABRIA
s'intravedono segnali di discontinuità necessari per
riformare il Sistema».
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A regime rimane la previsione di unmiliaido inmeno. Balduzzi: servizi difesi
Perii 2013 tagliridottia 600 milioni
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I \ I II 1 \ I I I 1/ 1 11 I I I 111 I i
IL NUOVO taglio per la sanità è arrivato ma è meno pesante di quello
che ci si aspettava. La bozza della
legge di stabilità martedì sera sembrava destinata a togliere dalle casse delle Regioni un miliardo e mezzo. Dopo una giornata di discussioni e braccio di ferro tra il ministro alla Salute Balduzzi e parte dell'esecutivo, la riduzione è scesa a un miliardo. Sarà a regime dal 2014,
l'anno prossimo varrà invece 600
milioni. «I servizi non saranno toccati», ha assicurato ieri sera Balduzzi, che sarebbe stato vicino alle dimissioni quando il sacrificio per il
sistema sanitario sembrava più importante. Le Regioni dovranno recuperare i soldi abbassando il tetto
per i dispositivi medici fino al 4,5%
sul totale della spesa sanitaria (prima era al 4,9%), e riducendo i contratti di fornitura del 10%. Gli stipendi dei personale nel 2014 saran no congelati.
Anche se le cifre si sono ridotte,
nelle Regioni, impegnate a far quadrare i conti dopo manovre pesantissime come quella Tremoliti del
2011 e quella sulla spending review
di quest'anno, si usano parole come
massacro, disastro, Caporetto. Peri
prossimidueannialfondosanitario
mancheranno circa 13 miliardi. Ma
se si considerano anche atti più vecchi, come spiegano i sindacati Cimo
e Cgil, si sale addirittura a 23 miliardi. «Siamo in difficoltà e il disegno è
chiaro, visto che vogliono modificare il titolo V. Cercano di tornare indietro rispetto al federalismo sanitario», dicel'assessoreallasalute del
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
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%! I 1 l i 1 il 1 1
Veneto Luca Coletto. Carlo Lusenti,
assessore emiliano parla del rischio
che «tra un anno il sistema sanitario
crolli. Nemmeno i tagli dei servizi
potrebbero bastare a far quadrare i
bilanci». Secondo Claudio Montaldo, della Liguria «si è superata la soglia del tollerabile. A questo punto il
Governo si riprenda la sanità e spieghi ai cittadini perché bisogna distruggere un servizioche funziona».
LuigiMarronidellaToscana: «Si colpiscono soprattutto le Regioni virtuose che magari hanno già abbassato le spese per le forniture e hanno poco margine per tagliare ancora». Il presidente della Federazione
delle Asl, Giovanni Monchiero, aggiunge che «si rischiano di danneggiare i fornitori e lasciare le aziende
sanitarie senza servizi essenziali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pag. 13
Tagli alla sanità dimezzati
a 600 milioni nel 2013
Balduzzi: servizi non intaccati - Allarme delle Regioni
ROMA
Messo sotto pressione da
partiti, sindacati e Regioni, diviso al suo stesso interno col ministro Balduzzi che ha fatto la voce grossa fino all'ultimo, il Governo fa mezza marcia indietro
sui tagli alla sanità. E da 1,5 miliardi di unanuova potatura della spesa di asl e ospedali, riduce
il conto dellametà. Tagli dimezzati, insomma: saranno 600 milioni in meno nel 2013, poi 1 miliardo nel 2014, con interventi
che ancora nella notte dovevano essere preparati in bella
scrittura (e precisi contenuti)
tra i ministeri Economia e della
Salute per l'invio al Parlamento
del testo del Ddl di stabilità e
della relazione tecnica di accompagnamento.
Alleggerita rispetto alla versione iniziale della vigilia, la
nuova manovra che riduce ancora i trasferimenti al servizio
sanitario nazionale, continua a
toccare la componente beni e
servizi dei bilanci sanitari. Ecco così nel mirino fin dal 2013:
il taglio del 10% (dal 5% attuale) dei contratti in essere per
l'acquisto di beni e servizi; una
sforbiciata ai prezzi di riferimento per beni e servizi non sanitari (dalle lavanderie alle
mense alla cancelleria); la riduzione dal 4,9 al 4,5% (non più il
4%) del tetto di spesa per l'acquisto dei biomedicali. Tetto
che a sua volta, nel 2014, potrebbe però scendere ancora, al 4 o
anche al 3,9 per cento. Confermato poi, nel testo finale del
Ddl del Governo, anche il blocco per un altro anno, dunque
per tutto il 2014, dei pignoramenti da parte dei creditori
nelle Regioni sotto schiaffo
perché sottoposte a piano di verificato ancora un margine,
rientro dal debito sanitario.
con scostamenti diffusi sul ter«I tagli non intaccheranno i ritorio nazionale, e quindi la
servizi», rassicurava nella sera- possibilità di fare qualcosa di
ta di ieri il ministro davanti a più», ha detto Balduzzi. Che peun crescendo di critiche con- rò ha tenuto a sottolineare: «Il
tro la manovra del Governo. Consiglio dei ministri ha dimoAmmettendo però che il risul- strato sensibilità nei confronti
tato finale dei minori tagli delle argomentazioni che ho
«non è da poco, viste le ipotesi avanzato. E un risultato imporiniziali». La conferma, insom- tante, che dà la misura dell'imma, che in Consiglio dei mini- pegno del presidente Monti e
stri s'è consumato quanto me- dei ministri verso la sanità».
no un vivace confronto (ma
Parole, quelle di Balduzzi,
«pacato e sereno», ha precisa- non da tutti condivise. Anzi.
to il ministro). «Il Governo ha Quanto meno fino a che il ministro in persona, per far fronte alla contestazioni, non decidesse
di svelare l'entità finale della
manovra. Tutti i sindacati, infatti, sono sul piede di guerra. Con
i medici che preparano una manifestazione nazionale, coi manager di Fiaso che lamentano i
IL DIETROFRONT
rischi per quantità e qualità dei
Il Governo ha fatto parziale
servizi. «Si fa a pezzi il Welfaretromarcia suitaglì previsti
re», contestano Cgil e Cisl. Duper la sanità e ha decisodi
re le critiche anche da parte di
ridurre della metà il conto
tutte le anime del Pd, con Ignapresentatoalleasleagli
zio Marino che affonda l'attacospedali. Itagli saranno
co: «Qui si tratta di dire se si
quindi dimezzati: 600 milioni
vuole l'agonia del Ssn o se si
in meno nel 2013, poi un
vuole invertire la rotta di Berlumiliardo nel2014, e un lavoro
sconi e Tremonti».
di rifinitura dei contenuti che è
proseguitodopoilCdm
Non ultime a contestare, ecco poi le Regioni. Tutti i governatori protestano. «Saranno
LA SCURE SU BENI E SERVIZI
compromessi i servizi ai cittadiNonostante l'alleggerimento, il
ni», paventa Vasco Errani (Emiconto da pagare per il servizio
lia Romagna). «Tagli insostenisanitario nazionale è comunque
bili», conferma Enrico Rossi
salato: dal 2013 taglio del 10%
(Toscana). Mentre l'assessore
(dal 5% attuale) dei contratti in
emiliano Carlo Lusenti alza il
essere per l'acquisto di beni e
muro decisivo: «Tutte le Regioservizi; sforbiciata ai prezzi di
ni finiranno in piano di rientro.
riferimento per i beni e servizi
Non ci sono le condizioni per sinon sanitari; riduzione dal 4,9%
glare il Patto per la salute ».
al 4,5% del tetto di spesa per
IN SINTESI
l'acquisto dei biomedicali
R.Tu.
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LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
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Il nodo pagamenti
I TEMPI DEL SSN
Dati ad agosto. In giorni
Calabria
951
Molise
879
Campania
748
Lombardia
99
Valle d'Aosta
LI
98
Tr<
Trentino
r
89
I NUMERI DEL BIOMEDICALE
1.700
Imprese del settore
Le società aderenti ad
Assobiomedica sono 250. Il
settore impiega nelcomplesso
50mila dipendenti
/miliardi
Fatturato totale
Dei 7 miliardi complessivi fatturati
dalsettore biomedicalequelli
legati al Siste ma sanità rio
nazionaleammontanoa5,5
miliardi
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
Pag. 15
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