HERMES Il messaggero del Cilento Periodico di cultura, attualità e politica diretto da Paolino Vitolo Autorizzazione Tribunale è distribuito gratuitamente. I contenuti sono Anno VIII N.2 - Giugno 2009 HERMES offerti dagli autori a titolo gratuito e le spese per la di Vallo della Lucania (SA): N. 470/2002 3RNC S i t o i n t e r n e t : w w w. h e r m e s . c a m p a n i a . i t e-mail: [email protected] produzione e la pubblicazione sono affidate ai contributi Tipografia Ascea Print Service di Paolo Sansivieri volontari degli amici e degli eventuali sponsor. corso Elea, 123 - 84058 Marina di Ascea (SA) CHE POLITICA È QUESTA? di Paolino Vitolo Venerdì 29 maggio 2009: tra una settimana si vota. Passeggio per Palinuro e incontro un amico. Mi chiede: “Ingegnere, ma quando si vota per le europee?”. Quando gli rispondo che si vota negli stessi giorni delle elezioni provinciali, cade dalle nuvole. Faccio altri pochi passi e un altro amico si ferma per parlare un po’. Naturalmente l’argomento di attualità è la politica e subito mi dice: “Hai visto che alle provinciali XXX si presenta col PD nella lista YYY?”. “Ti sbagli.” rispondo “La lista YYY sta col PdL. “E da quando?” ribatte l’amico e così via discorrendo. Io mi reputo un volto nuovo e pulito della politica. Basta con questa baronia e questo clientelismo che vince nella nostra provincia. date voce ai giovani. Il candidato Francesco Cernelli, impegnato nella lista di Antonio Lubritto Democrazia Federalista con Cirielli nel collegio Camerota – Pisciotta, continua senza sosta i suoi incontri politici su tutto il territorio cilentano. La scorsa settimana Cernelli si è presentato agli elettori in un incontro pubblico supportato dall’onorevole Milanese, dal senatore De Masi, da Antonio Lubritto e da Romano Speranza, sindaco di Centola, che ha fatto gli onori di casa. Drante la manifestazione Cernelli ha ribadito il suo impegno per i giovani disoccupati, purtroppo numerosi nel Cilento. La disoccupazione – spiega Cernelli – più che un problema costituisce un dramma per le nuove generazioni, più volte ingannate da false promesse dei politici di turno, che alla Insomma la confusione è totale e persino i più accorti e i più informati rischiano di sbagliare: basti pensare che alle elezioni provinciali per la provincia di Salerno, che poi sono quelle più sentite dalla maggior parte dei cittadini del nostro territorio, il PdL si presenta con la bellezza di diciassette liste, mentre il PD ne ha “solo” dieci. E pensare che abbiamo fatto i partiti unici, sia da una parte che dall’altra, per semplificare la politica. Ma evidentemente la frammentazione è un vizio tutto italiano. Sembra quasi che la politica stia facendo di tutto per allontanarsi dal cittadino e la cosa più grave è che questo comportamento sia diffuso soprattutto nelle alte sfere. Per fare un esempio pratico, i semplici candidati consiglieri provinciali non hanno perso il contatto con la popolazione: essi si sforzano di essere vicini ai loro potenziali elettori e di enunciare programmi e proposte concrete. Lo stesso non avviene ai vertici e nelle segreterie dei partiti. Questa è una delle cause, ma non l’unica, di quello che è stato definito molto a p p r o p r i a t a m e n t e “l’imbarbarimento della politica”. La parola “politica” deriva dal greco antico “polis”, che viene Direttore Responsabile Paolino Vitolo Responsabile Amministrativo Aniello Cuomo L A B O L L A E T I C O - S P E C U L A T I VA E LA CRISI DELLA FAMIGLIA di Gustavo Mion In un articolo pubblicato su Avvenire di alcuni giorni fa, Carlo Cardia nota acutamente che, in Italia, ci troviamo in questi giorni in una “bolla etico-speculativa”. Questo articolo ci fa notare la singolare “schizofrenia” di certi giornali che, in passato, erano stati campioni di laicismo, difensori della libertà dei costumi sessuali, promotori dei PACS. Questi giornali si erano lamentati, per mesi, perchè la Chiesa difendeva i valori della famiglia e della vita; invece ora, commentando le vicende familiari del Presidente del Consiglio, si riscoprono difensori dei valori etici. Dicono che gli uomini di governo devono dare il buon esempio con il rispetto dei valori morali, la fedeltà coniugale, con un comportamento che non urti la sensibilità dei figli e del coniuge. Ottimi propositi, ma che dovrebbero essere validi per tutti, non riguardare solo il Presidente del Consiglio. Le vicende personali dei politici possono non piacere, ma non pretendiamo da loro che facciano gli educatori. L’etica della politica deve consistere essenzialmente nel rispetto delle promesse fatte agli elettori, nel rispetto del programma: su questo i governanti verranno giudicati. Diverso sarebbe il giudizio se vicende simili a quelle di Berlusconi avessero riguardato qualche prelato. Dietro il moralismo di questi giornali, che quotidianamente attaccano il nostro premier, c’è solo ipocrisia e opportunismo. Non ci vorrà molto perchè questi principi etici riguardanti la famiglia vengano dimenticati. Dopo le elezioni, quando non ci sarà più convenienza, tutto tornerà come prima, questi giornali continua a pagina 2 continua a pagina 2 FRANCESCO CERNELLI ANTONIO R I N A L D I Candidato Consigliere Provinciale nella lista Democrazia Federalista di Antonio Lubritto con Edmondo Cirielli Candidato Consigliere Provinciale nella lista Forza Provincia con Edmondo Cirielli prima occasione li hanno abbandonati lasciandoli al punto di partenza. A causa di queste esperienze negative i giovani si allontana sempre più dalla politica; problema questo che Francesco Cernelli vuole risolvere a tutti i costi, perché ha fiducia nelle idee dei giovani. A riguardo, Cernelli ha in programma la sosta di navi da crociera a meno di un miglio di distanza dal porto di Palinuro non solo nel periodo estivo, ma lungo tutto il corso dell’anno. Questo progetto, che sta cercando di portare a termine con la collaborazione dell’onorevole Milanesi, può portare un gran numero di turisti qualificati nel territorio di Palinuro e dei paesi limitrofi. Al momento Francesco Cernelli ha già avuto due incontri con i responsabili di alcune compagnie di navigazione, il cui esito sembra favorevole. Sarebbe prevista una sosta delle navi di circa una settimana, durante la quale, con la collaborazione dei marinai del posto, sarà possibile trasportare sulla terra ferma i croceristi, che potranno così godere delle innumerevoli risorse turistiche, archeologiche e paesaggistiche del nostro territorio. Questo è un sogno che Cernelli ha in mente da tempo e che spera di realizzare nel caso venga eletto alla Provincia. Un altro progetto del candidato riguarda l’installazione di uno sportello bancomat a Centola capoluogo, i cui abitanti sono costretti ancora oggi a percorrere sei chilometri sola andata per poter effettuare un prelievo. Lo sportello sarà inaugurato prima dell’inizio della stagione estiva, in collaborazione con la Banca del Cilento, che ha subito aderito al progetto. Infine diamo conto di un recentissimo sondaggio effettuato nel collegio elettorale n. 9: esso vede proprio Francesco Cernelli al primo posto. E’ l’occasione per dare voce al nostro Cilento, mai sufficientemente rappresentato nelle sedi ufficali. La passione per la mia terra mi ha spinto nell’impegno politico per combatterecondeterminazioneeper porre rimedio ai diversi problemi di natura sociale, economica e di sottosviluppo in cui versa la nostra area territoriale. Opererò per la valorizzazionedeitentativid’impresa, per il rilancio del turismo e per lo sviluppo locale, conoscendo bene le anomalie e le criticità presenti sul territorio, indicando modelli di eccellenza, anche molto vicini a noi. Gentili elettrici ed elettori, mi avvalgo di queste poche righe, nell’attesa di potervi incontrare personalmente tutti, per farvi conoscere qualcosa di me. Sono ANTONIO RINALDI, candidato nella Lista di FORZA PROVINCIA nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale che si terranno il prossimo 6 e 7 giugno.Sono lusingato di essere stato designato a rappresentare, nel nostro Collegio, un simbolo che si ispira in ambito provinciale al glorioso simbolo di Forza Italia a cui si è aggiunto il gradimento di tanti amici e sostenitori nella prospettiva di rappresentare un largo schieramento di mondi e di sensibilità del nostro comprensorio territoriale. La nomina a tale ruolo, del tutto inaspettata, mi riempie di responsabilità perchè ho in mente la gravità delle emergenze sociali ed economiche presenti nel Cilento (turismo, lavoro, infrastrutture, arretratezza strutturale delle nostre località) ed avverto nel contempo la necessità di costruire una possibile via di cambiamento, atteso fortemente e per troppo tempo dai nostri concittadini. Per affrontare questa ulteriore battaglia elettorale traggo sostegno e forza dalla mia storia personale; dai miei amici che mi hanno formato ed accompagnato in questi anni; dalla storia della mia famiglia sempre al servizio della collettività; dalla mia formazione cattolica; dall’esaltante esperienza di amministratore locale; dalla significativa esperienza di Presidente dell’Associazione Albergatori di Capo Palinuro dal 1993 al 1999; dall’instancabile impegno per promuovere iniziative di sviluppo per la nostra terra. La mia proposta unita a quella del candidato Presidente del Centro Destra, On.le Edmondo Cirielli, - vuole lanciare una sfida per il cambiamento della Provincia di Salerno e del Cilento in modo particolare, dopo oltre quindici anni di governo di centrosinistra che ha mancato di raggiungere gli obiettivi dello sviluppo;- vuole far crescere il territorio dei nostri Comuni attraverso la valorizzazione delle sue risorse umane e naturali;- vuole arrestare il declino che si registra in molti Comuni Cilentani afflitti dal degrado demografico e c i v i l e ; - vuole offrire un messaggio di speranza ai giovani perché siano i protagonisti del futuro che insieme vogliamo costruire;vuole accrescere la capacità produttiva delle imprese valorizzando la tenacia e la c r e a t i v i t à ; - vuole proporre un’idea di politica che apra più spazi di libertà per tutti contro quella del centrosinistra che ha sprecato le risorse pubbliche generando dipendenza ed arretratezza; - vuole opporsi a chi oggi considera le elezioni una formalità dall’esito scontato, di cui si potrebbe benissimo fare a meno! Ho un’altra idea della nostra terra che merita molto di più. Che sia rispettosa della storia, della dignità e delle storie dei singoli Comuni. Che ridiscuta l’utilizzo delle risorse. Che valorizzi professionalità ed imprese. Che crei lavoro vero, duraturo e retribuito equamente. La tua riflessione e soprattutto la tua partecipazione al voto credo che possa fare la differenza esercitando sin d’ora un sacrosanto diritto: quello di dare una svolta a tutto. Grazie di Cuore. Anno VIII - Numero 2 - Giugno 2009 HERMES - Il messaggero del Cilento C H E P O L I T I C A È Q U E S TA ? - C o n t i n u a d a p a g . 1 tradotto correntemente come “città”. Questa traduzione, seppure corretta, non rende tutto il significato della parola greca. Questa non indica l’insieme di case e di strade che noi chiamiamo città, bensì una comunità di individui che condividono ideali e aspirazioni e che cercano di convivere in armonia, contemperando diritti e doveri e rispettando i diritti del prossimo. Politica è quindi l’arte di vivere in armonia da cittadini e non da sudditi. Non mi pare che quella di oggi corrisponda a questo ideale. Nella migliore delle ipotesi la politica moderna è una contesa per il governo e la democrazia non è, come direbbe ancora una volta la parola greca originaria, la “preminenza del popolo”, ma semplicemente un espediente tecnico per stabilire chi debba governare, espediente che si riduce spesso a delle regole più o meno complicate per contarsi. E, sempre nella migliore delle ipotesi, una volta applicate le regole di “conteggio”, la parte vincente, cioè la maggioranza, dovrebbe proporre le leggi le regole e le azioni di governo, mentre la parte perdente, cioè l’opposizione, dovrebbe vigilare in maniera propositiva sul lavoro della maggioranza, correggendolo ove necessario, per il raggiungimento dello scopo comune, di quello che dovrebbe essere l’unico fine condiviso: il benessere e l’armonia del Paese. Vi sembra che le cose stiano veramente così? Inutile rispondere a questa domanda retorica. La situazione reale è leggermente diversa. Abbiamo finalmente una maggioranza forte, per numeri e per idee, che sembra avere la capacità di fare effettivamente le cose. La soluzione dell’annoso problema dei rifiuti della Campania e di Napoli in particolare ne è la prova evidente. Per un buon governo del Paese sarebbe auspicabile che a una maggioranza forte corrispondesse un’opposizione altrettanto forte; non dal punto di vista dei numeri, evidentemente, ma da quello delle idee. Purtroppo non è così: l’opposizione, incapace di capire che la sua sconfitta derivò soprattutto dalla carenza di idee e dal fatto di aver basato la propria ragione di essere sulla demonizzazione del leader del centro destra Berlusconi, continua diabolicamente a perseverare nell’errore: invece di collaborare al governo, vigilando su questioni politiche e di governo, preferisce attaccare il Presidente del Consiglio, non su questioni politiche e di governo, ma su fatti personali e privati, che francamente non interessano a nessuna persona normale, né di destra né di sinistra. Ma purtroppo non basta: se l’azione della minoranza si limitasse alle demenziali esternazioni del suo triste leader Franceschini, riuscito solo nell’impresa titanica di farci rimpiangere il suo predecessore Veltroni, il centro destra dovrebbe temere soltanto di diventare troppo forte, il che obiettivamente non è un bene per la democrazia. Invece ci sono dei cosiddetti poteri forti, attenti solo ai propri interessi e non certo al bene del Paese, che sono realmente in grado di fare del male.E, guarda caso, i giornaloni anglosassoni, che sembrano tante “Repubbliche” in lingua inglese, sono manovrati da questi gruppi di potere. Mi rendo conto che questi potenti, proprio perché così nascosti ed evanescenti, non fanno impressione sul pubblico, nonostante siano i più virulenti e dannosi. Per meglio farci capire scendiamo allora a questioni più di “cortile”. I giornaloni anglosassoni sono legati a grandi nomi dell’editoria e dei media del calibro di Murdoch, cioè del signor Sky, che certamente non vede di buon occhio il concorrente Berlusconi, nella sua veste di signor Mediaset. E siccome in guerra, in amore e in affari non esistono colpi proibiti, perché non cercare di colpire il Cavaliere con storie di veline, di lolite o con qualunque altra stupidaggine possibile ed impossibile? E poi c’è un’altra questione di cortile ancora più rilevante, almeno dal punto di vista del valore economico. L’Italia, fin dai tempi di Enrico Mattei, sta cercando di affrancarsi dalla prepotenza dei fornitori di energia. E l’America, che direttamente o indirettamente è uno di questi, ha sempre cercato di frustrare questi tentativi italiani. Sappiamo bene che fine ha fatto Mattei negli anni ’60 per aver affrancato il bel Paese dal potere delle sette sorelle. Oggi certi sistemi non si usano più (forse), ma state pur certi che il presidente Obama, che tanto fa fremere di piacere le anime belle della sinistra, prima di essere democratico, prima di essere progressista, prima di essere negro (o è meglio dire abbronzato?), è innanzitutto americano. E perciò fa gli interessi degli USA, che non sempre coincidono coi nostri. Tutto questo va a danno dell’Italia e quindi di un governo che finalmente (era ora!) sta FACENDO le cose. I poteri che ho appena elencato, per poter agire in un paese che dopo tutto è sempre sovrano e indipendente, hanno bisogno di quinte colonne, cioè di traditori, preferibilmente stupidi, meglio ancora se idioti. E questi purtroppo abbondano nella magistratura, dove, pur essendo per fortuna una piccolissima minoranza, dato il gran numero del totale dei magistrati, costituiscono comunque una forza temibile e agguerrita. Alludo naturalmente a quei magistrati che vengono meno al loro dovere, perché lasciano che le loro idee politiche, peraltro sacrosante (ci mancherebbe, ognuno può pensarla come vuole!), influenzino il loro operato, che invece dovrebbe essere imparziale e giusto per definizione. Costoro sono doppiamente disonesti, perché, godendo di un potere maggiore della media dei cittadini, se ne servono per motivi abbietti. Questi sono peggiori dei delinquenti che pretendono di giudicare e meriterebbero una punizione esemplare. Anche perché con le loro manovre delinquenziali non si limitano a danneggiare il premier, ma colpiscono tutti i cittadini. L’esempio principe di questo comportamento viene dalla Campania, dove certi personaggi, ora che siamo sotto elezioni, stanno facendo di tutto per vanificare l’opera eccezionale del governo: gli stessi magistrati che sono stati zitti quando la camorra gestiva a modo suo il traffico dei rifiuti, si permettono ora di molestare il manovratore che ha risolto brillantemente il problema, mettendo nell’angolo la criminalità organizzata. Tutto questo ci fa capire che è nostro dovere di cittadini restare vigili e non abbassare la guardia. Non è lecito dissociarsi dalla politica solo perché la politica è sporca. Se non facciamo sentire la nostra voce, facilitiamo l’opera malefica di chi, per un verso o per l’altro, non ama l’Italia. Non possiamo dissociarci,non possiamo abbandonarci al facile impulso qualunquistico di lasciar perdere tutto, “tanto non possiamo farci niente”. Dobbiamo votare, dobbiamo scegliere chi ci sembra più onesto e più degno di rappresentarci. Pensate che alla Provincia di Salerno non abbiamo mai avuto un rappresentante del nostro Cilento. Oggi, sull’onda del successo del centro-destra possiamo farcela: non rinunciamo a far sentire la nostra voce. Votiamo, e votiamo bene! P I S LA CHIESETTA BORGO DEL di Sabatino Echer Nei primi anni novanta dello scorso secolo, per porre rimedio all’avanzare del degrado della chiesetta del borgo di S.Severino di Centola, un gruppetto di amici delposto,decidemmodiattivarciper raccogliereofferte in paese, necessarie per effettuare un minimo intervento di sistemazione della chiesetta, nella quale iniziavano a penetrare, attraverso la copertura, acque meteoriche cheinpochissimotempo,inmancanzadiunintervento, avrebbero causato la completa perdita del manufatto. Ricordo che all’epoca, la chiesetta, era priva del portone diingressoechiunquepotevaaccedervitranquillamente; i banchi erano andati distrutti, sulle pareti interne campeggiavano scritte blasfeme, e persino l’altare era statooggettodiattiincivili.Lecasecircostantiversavano in avanzato stato di degrado e, pensavamo, che una volta salvata la chiesa, intorno ad essa sarebbe rinato l’interesse e la voglia di sistemare anche le vecchie case. Simobilitòl’interopaesediS.Severino,raccolseroofferte anche amici che, per motivi di lavoro, erano lontani. In poco tempo la copertura fu sistemata, sia pure non in modoimpeccabile;fufattounsolidoportoned’ingresso, i muri interni furono ripuliti dalle orrende scritte: si intravedeva un inizio di ripresa per il borgo. Gliannisuccessivihannovistounsuccedersidiproposte di recupero del borgo, avanzate dai numerosi tecnici e uomini politici che sono passati per il posto. Sono state avanzate ipotesi di recupero spesso bizzarre e, a mio modesto avviso, quasi sempre avulse dal contesto. Intantolaveraessenzadelborgo:gliattrezzidellacultura contadina, le zappe, le falci, le incudini, le tradizioni, e persino gli ultimi abitanti, scomparivano per lasciare postoalleipotesidicuisièdetto.Intalecontestomisono accortodinonraccapezzarmicipiùecosì,permantenere vivo nella memoria il ricordo di quella chiesina in cui, io e amici del posto, non più giovanissimi, siamo stati battezzati, ho scritto “A chiesia mmiezo o borgo” A l’ariu, mmiezo ‘o borgo, Ng’è ‘na chiesia Ammucciata fra case scapezzate lassata ppi anni sula e male trattata Ngi trasietti criaturu ‘a prima vota Ppi riceve u primu sacramento Ngi torno qualche vota ppi prigà e a trovo sempe china ri angiulieddi Luce quannu ‘a matina sorge u sole e a sira si tinge ri tanti culuri Profuma ri fringi a primavera e addiventa ‘ncantevole ri sira Roppu c’aggiu prigatu inda a dda chiesia, quannu po’esco mmi sento cchiu liggiero svacantato ra pisi e da pinzieri ca rendenu tosta a vita giornaliera A l’ariu mmiezo o borgo ng’è ‘na chiesia C I O rinnegheranno questi valori e scriveranno che l’etica non ha nulla a che vedere con il diritto e con la politica: ognuno deve poter fare ciò che gli piace, riguardo alla famiglia, alla procreazione, all’inizio e alla fine della vita, continuando a diffondere la confusione e gli inganni della cultura imperante. Comunque, è un fatto positivo che ogni tanto riaffiorino i valori cristiani, in una società che sempre più pare disprezzarli e negarli. Valori che nascono dall’esperienza di secoli, valori che, in realtà, sono utili all’uomo, che non sono stati costruiti semplicemente con un ragionamento logico, ma che sono frutto di una sapienza antica. Purtroppo quest’aspetto non viene sufficientemente spiegato nell’educazione dei giovani, sia da parte dei genitori, che da parte della Chiesa. Ricordo che, soprattutto in passato, ci si è limitati a dettare delle regole, cadendo in un moralismo, spesso controproducente, che a volte spingeva i giovani all’immoralità. La persona non si deve sentire sottomessa a leggi morali, ma queste dovrebbero essere considerate una sorta di ”libretto d’istruzioni” al servizio della persona, dell’amore. Se i genitori o la Chiesa proibiscono certi comportamenti senza una spiegazione, non solo religiosa, ma anche culturale, antropologica, se non hanno un atteggiamento di affetto, di dialogo, di comprensione, se le regole non vengono accettate liberamente, si favorisce il rifiuto della morale e il conformismo sociale. Quando Apuleio, nelle Metamorfosi, descrive la condizione della famiglia e i costumi dissoluti nell’impero romano alla vigilia della sua caduta, sembra che faccia una fotografia della famiglia e dei costumi, della società occidentale del nostro tempo. Si potrebbe, quindi, pensare che anche la nostra società corra grossi rischi. Occorre prenderne coscienza, per cercare di porre rimedio, cambiando i nostri valori di riferimento culturali, prima che sia troppo tardi. La famiglia è la cellula fondamentale della società. La liberalizzazione dei costumi sessuali, la mancanza di fedeltà nella coppia, portano a una perdita di fiducia tra i coniugi. Non è sufficiente l’amore, la benevolenza tra le persone per creare fiducia reciproca, bisogna credere in un “amore per sempre”. Se non si crede in questo, vuol dire che si sta cercando ancora qualcosa di meglio, ma allora non possiamo suscitare fiducia nell’altro, non riusciamo a donarci completamente. Questa è l’unica via che può far diventare realtà il sogno di un amore eterno, che alberga nel cuore di ognuno di noi. Non dobbiamo pensare semplicemente ad accompagnarci con un’altra persona, per un tratto più o meno lungo della nostra esistenza, con un legame transitorio, effimero, superficiale. La fiducia non cresce senza fedeltà. E’ nella famiglia che cresce la fiducia tra i coniugi, tra genitori e figli, tra fratelli. Solo in questo “per sempre” i figli possono costruire con fiducia e serenità la loro vita. Solo in questa condizione io posso avere la tranquillità di essere accettato con i miei difetti, le mie tristezze, i miei fallimenti. Se una persona non ha conosciuto fiducia nella famiglia come potrà manifestarla verso estranei? Come possiamo fidarci gli uni degli altri e costruire qualcosa insieme? Una società senza fiducia è destinata al declino. I doveri di lealtà, di fedeltà, non hanno valore solo per l’individuo, la coppia, i figli, ma condizionano i rapporti e il benessere di tutta la società. In un recente studio sugli americani degli Stati Uniti di trenta anni fa e di adesso, viene messo in evidenza che mentre il PIL è salito, la felicità media è diminuita. Volendo trovarne le cause, gli autori le individuano sulla crescente fragilità dei rapporti interpersonali. Anche da noi, in Italia, la T INTERVISTA AL SINDACO CESARE FESTA Nel precedente numero di Hermes di aprile 2009 abbiamo riportato il pensiero del sindaco di Pisciotta Cesare Festa in merito alla ben nota vicenda giudiziaria di inizio anno, in cui è stato coinvolto insieme con alcuni esponenti della maggioranza. Oggi che Cesare Festa ha ufficializzato la sua candidatura a consigliere provinciale alla provincia di Salerno e che un gruppo di consiglieri comunali di Pisciotta si è ufficialmente dissociato dall’operato del sindaco (vedi comunicato stampa qui a fianco), riteniamo doveroso intervistare Cesare Festa per conoscere i suoi pareri e i suoi programmi. Per motivi emotivi e soprattutto per la conoscenza diretta e l’amicizia che ci lega a diversi attori di questa vicenda, ci riesce difficile mantenere il nostro proposito di imparzialità, ma, come si vede, lo abbiamo fatto ugualmente, dando spazio su Hermes a tutte le voci che abbiamo potuto a s c o l t a re . N o n p o s s i a m o rinunciare però, proprio per i suddetti motivi, ad esprimere il nostro disappunto, anzi il nostro dispiacere, per la spaccatura che ha dilaniato la maggioranza di governo di un paese che amiamo e per il giudizio irrevocabile e definitivo di condanna, che una delle due parti ha voluto esprimere nei riguardi del Sindaco, laddove la magistratura non l’ha fatto. Signor Sindaco, ritiene che la spaccatura della sua maggioranza di governo, evidenziata nella riunione di Caprioli del 16 maggio scorso (di cui diamo conto in questo stesso numero), abbia frenato le iniziative e i programmi della sua amministrazione? Questo potrebbe avvenire se ci fosse la spaccatura, ma ormai non c’è più. I dissidenti hanno lasciato la compagine di governo ed ora lavoriamo in un clima di serenità. Al momento delle elezioni comunali, due degli attori di questa vicenda non erano stati eletti dal popolo. Assunta Giaquinto fu da me nominata vicesindaco ed assessore esterno per dare una rappresentanza alla frazione di Caprioli, mentre Diego Mautone subentrò grazie alla regola che prescrive che un consigliere eletto nominato assessore debba rinunciare alla carica di consigliere. A parte queste considerazioni ormai storiche, abbiamo ricominciato a lavorare senza contrasti interni e senza presenze che erano diventate ingombranti. Ritiene che la crisi della maggioranza sia stata provocata dalle note vicende giudiziarie di cui abbiamo parlato nello scorso numero di Hermes? Assolutamente no, perché le vicende giudiziarie erano state già ampiamente chiarite molto prima che scoppiasse la crisi, al punto che la stessa Procura della Repubblica di Vallo della Lucania aveva chiesto la revoca delle misure cautelari nei miei confronti dopo pochi giorni dall’emissione del provvedimento. Le stesse vicende giudiziarie sono state travisate in assoluta malafede da parte dei “maddaleni pentiti” di Paese Unito, i quali hanno fatto credere che il sottoscritto e l’altro consigliere coinvolto Pietro Veneroso fossero stati arrestati per una presunta lottizzazione abusiva; cosa che invece non è assolutamente vera. Parlando di cose positive e poiché il clima ora è sereno, quali sono i progetti che stanno andando in porto sul territorio comunale? I progetti sono molti: c’è l’imbarazzo della scelta. Provo a elencarne alcuni. 1) Attuazione del cosiddetto Programma Integrato: parcheggi al borgo di Pisciotta capoluogo (lavori già appaltati); riqualificazione urbanistica edilizia e ambientale del centro storico di Pisciotta (lavori già appaltati); costruzione di n.6 alloggi di edilizia pubblica da destinare alle giovani coppie (lavori già appaltati). – 2) Rodio: sono in corso i lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico e di costruzione del campetto di calcio. – 3) Caprioli: apertura della seconda farmacia prevista per il prossimo autunno; completamento dei lavori di realizzazione della rete fognaria e degli impianti di depurazione (termine entro fine anno; con l’ultimazione di questi lavori il territorio della frazione Caprioli risulterà coperto all’80% per quanto attiene le fognature); costruzione del bocciodromo nell’area del campo sportivo; interventi sulla viabilità comunale. – 4) Marina: ultimazioni dei lavori di messa in sicurezza dell’area portuale, ivi compresa la Pagina 2 L A B O L L A E T I C O - S P E C U L AT I VA - C o n t i n u a d a p a g . 1 costruzione del pontile per l’attracco dell’aliscafo che collegherà Napoli con i porti della costiera cilentana. E qual è il suo programma come c a n d i d a t o a c o n s i g l i e re provinciale per la provincia di Salerno? Dare rappresentanza politica e istituzionale a questa parte di territorio, che è stata sempre trascurata e abbandonata; ottenere un rifacimento della viabilità provinciale, che risulta addirittura impercorribile quasi dovunque; pretendere l’immediata esecuzione dei lavori di costruzione della prevista variante per superare il tratto in frana in località Rizzico nel territorio del comune di Pisciotta. Nel caso fosse eletto consigliere provinciale, ritiene di poter assolvere con soddisfazione ad entrambi i compiti di consigliere a Salerno e di sindaco di Pisciotta? Ritengo di poter assolvere ad entrambi gli impegni, anche in considerazione della pregressa esperienza di consigliere provinciale, che all’epoca mi vedeva intensamente impegnato quale segretario provinciale del MSI-DN. Riuscirò a fare bene tutte e due le cose. Spero di ripetere positivamente l’esperienza di allora. Considero di buon auspicio il fatto di essere candidato nella lista Alleanza per Cirielli, che rappresenta una derivazione della vecchia Alleanza Nazionale e del MSI-DN di quei tempi. La Redazione di Hermes T situazione è simile. Se ricordiamo come si viveva 30, 40 anni fa, sicuramente più poveri, senza tanta tecnologia, con una vita meno comoda, ma la “felicità media” delle persone non era minore, anzi. Oggi abbiamo tante cose, non soffriamo la fame, i centri commerciali accontentano facilmente molte nostre esigenze consumistiche. Possiamo appagare il nostro edonismo, i piaceri, i vizi, che ci danno però una soddisfazione superficiale e di breve durata. Così anche la ricchezza, il potere, quando vengono raggiunti ci danno un appagamento transitorio, sentiamo che ci manca sempre qualcosa. E’ sotto gli occhi di tutti l’immensità del disagio che colpisce molte persone, anche nel nostro paese, derivante dalla fragilità e dalla rottura dei rapporti tra i coniugi. La cultura dominante cerca di nascondere questo fenomeno, ma ce ne rendiamo conto tutti che sono in aumento le depressioni, i suicidi, le violenze, l’uso di droghe, mentre diminuiscono i matrimoni perchè i giovani sono spaventati, temono che tutto finisca. Così aumentano le convivenze, i rapporti omosessuali. Tutto questo è legato alla sempre maggiore fragilità dei rapporti coniugali. Sono sempre meno le persone che credono, che sperano in un “amore per sempre” . Ma l’alternativa, purtroppo, a questa speranza spesso è la disperazione. Tutti noi desideriamo un vincolo radicale, assoluto, con un’altra persona, che ci fa dipendere dall’altro, e che ci può dare anche sofferenza. Non c’è dubbio che la sofferenza più acuta proviene però dall’amore rifiutato, la sofferenza di un fidanzato o di un coniuge che viene lasciato è maggiore di quella causata da una malattia grave o da una morte accidentale. L’amore non corrisposto porta ad una esistenza tra le più disperate che si possano immaginare e può sfociare in una vera e propria ossessione. Spesso i giovani, ma anche i meno giovani, non sanno distinguere tra innamoramento e amore. L’attrazione fisica e l’attrazione affettiva sono solo le prime tappe di un cammino che porta all’amore. Nella fase dell’innamoramento ci costruiamo un’immagine idealizzata della persona amata, poi subentra l’intelligenza che ci fa vedere l’altra persona per quello che veramente è, e la volontà ce la fa accettare e scegliere, con i suoi pregi e i suoi difetti, per costruire qualcosa insieme. L’amore tra un uomo e una donna, soprattutto nel matrimonio, non è semplicemente un sentimento reciproco, è una scelta di donare all’altro il proprio amore, il proprio corpo, la propria anima e accogliere l’amore, il corpo, l’anima, dell’altro. E’ qualcosa che esiste tra di loro. Il giusto ambito dove questo amore può fiorire e dare frutti, generare una nuova vita, è il matrimonio. Solo nel matrimonio indissolubile io accetto completamente le mie responsabilità verso l’altro e accetto di condividere i suoi problemi, le sue stanchezze, le sue delusioni. Amare non è facile ci vuole impegno, sacrificio, pazienza. Nel mondo di oggi, spesso trascuriamo o addirittura disprezziamo il valore di un rapporto di amore, che ha dignità indipendentemente dal valore delle persone coinvolte, ha valore di per sé. Non è facile nel mondo d’oggi, trovare un amore vero, che, per essere tale, deve proiettarsi verso l’infinito, nutrirsi di verità e di libertà oltre che di fiducia reciproca. Ma non può esserci fiducia senza fedeltà. E quando abbiamo la fortuna di raggiungerlo dobbiamo cercare di mantenercelo, di averne cura, apprezzarlo e coltivarlo, senza correre dietro alle tante tentazioni, di piaceri superficiali, ma di breve durata, che comporterebbero la perdita di un bene essenziale. A C O M U N I C A T O LEGALITÀ E LIBERTÀ Sabato 16 maggio, presso l’hotel Pica si è tenuto il dibattito pubblico dal titolo “Legalità e libertà”. Sono intervenuti: l’ex assessore al demanio marino Giuliana Veneroso, il consigliere comunale Diego Mautone, il dimissionario vice-sindaco Assunta Giaquinto e l’ex assessore all’urbanistica Nanni Marsicano. Gli ex amministratori di maggioranza si sono dissociati dalla gestione amministrativa di Festa e si sono opposti alla ormai famosa “lottizzazione Lacco”, ribadendo ai numerosissimi intervenuti che il Sindaco e gli altri amministratori coinvolti nello scandalo hanno tradito gli impegni assunti in campagna elettorale. Sullo sfondo degli interventi si profilava lo spettro delle vicende giudiziarie che hanno “travolto” il sindaco Cesare Festa ed il consigliere comunale Pietro Veneroso. Il Sindaco è stato inchiodato alle sue responsabilità politiche, condannato dalle carenze della sua gestione nonché sfiduciato politicamente per il suo conflitto di interessi. Il messaggio fondamentale: non vi è libertà senza legalità, è stato applicato alle vicende amministrative dagli ex amministratori, è stato affrontato in via di principio dai relatori Antonio Motta e Biagio Fioretti ed in tono faceto dai lettori di poesie Antonio Rambaldo ed Aniello Fiorillo. Le rime proposte dai cantori hanno esorcizzato la paura di esprimere opinioni, il terrore di un’anonima ritorsione, il timore di essere sopraffatti dall’autorità che ancora attanaglia alcuni cittadini. Particolarmente toccante e pregna di riferimenti fattuali è stata la relazione dell’ex assessore Nanni Marsicano. Questi ha affrontato la vicenda relativa all’arresto del sindaco, i rischi connessi al tentativo di concedere il porto di Marina di Pisciotta e la relativa spiaggia allo Yachting Club, i limiti finanziari che gli sono stati imposti all’iniziativa di redigere un nuovo piano regolatore e la sua consequenziale revoca dall’incarico politico. Non si è risparmiato il consigliere di “maggioranza” Diego Mautone che ha evidenziato l’incompetenza dell’assessore ai tributi Aniello Greco, colpevole di non aver recuperato nessuna fascia di evasione e di aver recapitato bollette ingiustificate ai cittadini ed ai piccoli esercenti. Gli ex amministratori, nel prendere le distanze dall’amministrazione capeggiata dal Sindaco Festa, hanno costituito un nuovo gruppo politico, in seno al consiglio comunale di Pisciotta, denominato “Legalità e libertà”, nominando capogruppo Diego Mautone, ex delegato all’ambiente. Il nuovo gruppo ha deciso di non sostenere Festa alle elezioni provinciali. Gruppo consiliare del Comune di Pisciotta “Legalità e libertà”