HERMES
Il messaggero del Cilento
Periodico di cultura, attualità e politica diretto da Paolino Vitolo
Autorizzazione Tribunale
è distribuito gratuitamente. I contenuti sono
Anno VIII N.2 - Giugno 2009 HERMES
offerti dagli autori a titolo gratuito e le spese per la di Vallo della Lucania (SA): N. 470/2002 3RNC
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produzione e la pubblicazione sono affidate ai contributi Tipografia Ascea Print Service di Paolo Sansivieri
volontari degli amici e degli eventuali sponsor. corso Elea, 123 - 84058 Marina di Ascea (SA)
CHE POLITICA
È QUESTA?
di Paolino Vitolo
Venerdì 29 maggio 2009: tra una
settimana si vota. Passeggio per
Palinuro e incontro un amico. Mi
chiede: “Ingegnere, ma quando si
vota per le europee?”. Quando gli
rispondo che si vota negli stessi
giorni delle elezioni provinciali,
cade dalle nuvole. Faccio altri
pochi passi e un altro amico si
ferma per parlare un po’.
Naturalmente l’argomento di
attualità è la politica e subito mi
dice: “Hai visto che alle
provinciali XXX si presenta col
PD nella lista YYY?”. “Ti sbagli.”
rispondo “La lista YYY sta col
PdL. “E da quando?” ribatte
l’amico e così via discorrendo.
Io mi reputo un volto
nuovo e pulito della
politica. Basta con questa
baronia e questo
clientelismo che vince nella
nostra provincia. date voce
ai giovani.
Il candidato Francesco
Cernelli, impegnato nella
lista di Antonio Lubritto
Democrazia Federalista con
Cirielli nel collegio
Camerota – Pisciotta,
continua senza sosta i suoi
incontri politici su tutto il
territorio cilentano. La
scorsa settimana Cernelli si
è presentato agli elettori in
un incontro pubblico
supportato dall’onorevole
Milanese, dal senatore De
Masi, da Antonio Lubritto e
da Romano Speranza,
sindaco di Centola, che ha
fatto gli onori di casa. Drante
la manifestazione Cernelli
ha ribadito il suo impegno
per i giovani disoccupati,
purtroppo numerosi nel
Cilento. La disoccupazione
– spiega Cernelli – più che
un problema costituisce un
dramma per le nuove
generazioni, più volte
ingannate da false promesse
dei politici di turno, che alla
Insomma la confusione è totale e
persino i più accorti e i più
informati rischiano di sbagliare:
basti pensare che alle elezioni
provinciali per la provincia di
Salerno, che poi sono quelle più
sentite dalla maggior parte dei
cittadini del nostro territorio, il
PdL si presenta con la bellezza di
diciassette liste, mentre il PD ne
ha “solo” dieci. E pensare che
abbiamo fatto i partiti unici, sia
da una parte che dall’altra, per
semplificare la politica. Ma
evidentemente la frammentazione
è un vizio tutto italiano. Sembra
quasi che la politica stia facendo
di tutto per allontanarsi dal
cittadino e la cosa più grave è che
questo comportamento sia diffuso
soprattutto nelle alte sfere. Per
fare un esempio pratico, i semplici
candidati consiglieri provinciali
non hanno perso il contatto con
la popolazione: essi si sforzano di
essere vicini ai loro potenziali
elettori e di enunciare programmi
e proposte concrete. Lo stesso non
avviene ai vertici e nelle segreterie
dei partiti. Questa è una delle
cause, ma non l’unica, di quello
che è stato definito molto
a p p r o p r i a t a m e n t e
“l’imbarbarimento della politica”.
La parola “politica” deriva dal
greco antico “polis”, che viene
Direttore Responsabile
Paolino Vitolo
Responsabile Amministrativo
Aniello Cuomo
L A B O L L A E T I C O - S P E C U L A T I VA
E LA CRISI DELLA FAMIGLIA
di Gustavo Mion
In un articolo pubblicato su
Avvenire di alcuni giorni fa, Carlo
Cardia nota acutamente che, in
Italia, ci troviamo in questi giorni
in una “bolla etico-speculativa”.
Questo articolo ci fa notare la
singolare “schizofrenia” di certi
giornali che, in passato, erano
stati campioni di laicismo,
difensori della libertà dei costumi
sessuali, promotori dei PACS.
Questi giornali si erano lamentati,
per mesi, perchè la Chiesa
difendeva i valori della famiglia
e della vita; invece ora,
commentando le vicende familiari
del Presidente del Consiglio, si
riscoprono difensori dei valori
etici. Dicono che gli uomini di
governo devono dare il buon
esempio con il rispetto dei valori
morali, la fedeltà coniugale, con
un comportamento che non urti
la sensibilità dei figli e del
coniuge. Ottimi propositi, ma che
dovrebbero essere validi per tutti,
non riguardare solo il Presidente
del Consiglio. Le vicende
personali dei politici possono non
piacere, ma non pretendiamo da
loro che facciano gli educatori.
L’etica della politica deve
consistere essenzialmente nel
rispetto delle promesse fatte agli
elettori, nel rispetto del
programma: su questo i
governanti verranno giudicati.
Diverso sarebbe il giudizio se
vicende simili a quelle di
Berlusconi avessero riguardato
qualche prelato. Dietro il
moralismo di questi giornali, che
quotidianamente attaccano il
nostro premier, c’è solo ipocrisia
e opportunismo.
Non ci vorrà molto perchè questi
principi etici riguardanti la
famiglia vengano dimenticati.
Dopo le elezioni, quando non ci
sarà più convenienza, tutto tornerà
come prima, questi giornali
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FRANCESCO
CERNELLI
ANTONIO
R I N A L D I
Candidato Consigliere Provinciale nella
lista Democrazia Federalista di Antonio
Lubritto con Edmondo Cirielli
Candidato Consigliere Provinciale
nella lista Forza Provincia
con Edmondo Cirielli
prima occasione li hanno
abbandonati lasciandoli al
punto di partenza. A causa
di queste esperienze
negative i giovani si
allontana sempre più dalla
politica; problema questo
che Francesco Cernelli
vuole risolvere a tutti i costi,
perché ha fiducia nelle idee
dei giovani. A riguardo,
Cernelli ha in programma la
sosta di navi da crociera a
meno di un miglio di
distanza dal porto di
Palinuro non solo nel
periodo estivo, ma lungo
tutto il corso dell’anno.
Questo progetto, che sta
cercando di portare a
termine
con
la
collaborazione
dell’onorevole Milanesi, può
portare un gran numero di
turisti qualificati nel
territorio di Palinuro e dei
paesi limitrofi. Al momento
Francesco Cernelli ha già
avuto due incontri con i
responsabili di alcune
compagnie di navigazione,
il cui esito sembra
favorevole. Sarebbe prevista
una sosta delle navi di circa
una settimana, durante la
quale, con la collaborazione
dei marinai del posto, sarà
possibile trasportare sulla
terra ferma i croceristi, che
potranno così godere delle
innumerevoli risorse
turistiche, archeologiche e
paesaggistiche del nostro
territorio. Questo è un sogno
che Cernelli ha in mente da
tempo e che spera di
realizzare nel caso venga
eletto alla Provincia. Un
altro progetto del candidato
riguarda l’installazione di
uno sportello bancomat a
Centola capoluogo, i cui
abitanti sono costretti ancora
oggi a percorrere sei
chilometri sola andata per
poter effettuare un prelievo.
Lo sportello sarà inaugurato
prima dell’inizio della
stagione estiva, in
collaborazione con la Banca
del Cilento, che ha subito
aderito al progetto. Infine
diamo conto di un
recentissimo sondaggio
effettuato nel collegio
elettorale n. 9: esso vede
proprio Francesco Cernelli
al primo posto. E’
l’occasione per dare voce al
nostro Cilento, mai
sufficientemente
rappresentato nelle sedi
ufficali.
La passione per la mia terra mi ha
spinto nell’impegno politico per
combatterecondeterminazioneeper
porre rimedio ai diversi problemi di
natura sociale, economica e di
sottosviluppo in cui versa la nostra
area territoriale. Opererò per la
valorizzazionedeitentativid’impresa,
per il rilancio del turismo e per lo
sviluppo locale, conoscendo bene le
anomalie e le criticità presenti sul
territorio, indicando modelli di
eccellenza, anche molto vicini a noi.
Gentili elettrici ed elettori,
mi avvalgo di queste poche righe,
nell’attesa di potervi incontrare
personalmente tutti, per farvi
conoscere qualcosa di me. Sono
ANTONIO RINALDI, candidato
nella Lista di FORZA
PROVINCIA nelle elezioni per
il rinnovo del Consiglio
Provinciale che si terranno il
prossimo 6 e 7 giugno.Sono
lusingato di essere stato designato
a rappresentare, nel nostro
Collegio, un simbolo che si ispira
in ambito provinciale al glorioso
simbolo di Forza Italia a cui si è
aggiunto il gradimento di tanti
amici e sostenitori nella
prospettiva di rappresentare un
largo schieramento di mondi e di
sensibilità del nostro
comprensorio territoriale.
La nomina a tale ruolo, del tutto
inaspettata, mi riempie di
responsabilità perchè ho in mente
la gravità delle emergenze sociali
ed economiche presenti nel
Cilento (turismo, lavoro,
infrastrutture, arretratezza
strutturale delle nostre località)
ed avverto nel contempo la
necessità di costruire una possibile
via di cambiamento, atteso
fortemente e per troppo tempo
dai nostri concittadini.
Per affrontare questa ulteriore
battaglia elettorale traggo sostegno
e forza dalla mia storia personale;
dai miei amici che mi hanno
formato ed accompagnato in
questi anni; dalla storia della mia
famiglia sempre al servizio della
collettività; dalla mia formazione
cattolica; dall’esaltante esperienza
di amministratore locale; dalla
significativa esperienza di
Presidente dell’Associazione
Albergatori di Capo Palinuro dal
1993 al 1999; dall’instancabile
impegno per promuovere
iniziative di sviluppo per la nostra
terra.
La mia proposta unita a quella
del candidato Presidente del
Centro Destra, On.le Edmondo
Cirielli, - vuole lanciare una sfida
per il cambiamento della
Provincia di Salerno e del Cilento
in modo particolare, dopo oltre
quindici anni di governo di
centrosinistra che ha mancato di
raggiungere gli obiettivi dello
sviluppo;- vuole far crescere il
territorio dei nostri Comuni
attraverso la valorizzazione delle
sue risorse umane e naturali;-
vuole arrestare il declino che si
registra in molti Comuni Cilentani
afflitti dal degrado demografico
e
c i v i l e ;
- vuole offrire un messaggio di
speranza ai giovani perché siano
i protagonisti del futuro che
insieme vogliamo costruire;vuole accrescere la capacità
produttiva delle imprese
valorizzando la tenacia e la
c r e a t i v i t à ;
- vuole proporre un’idea di politica
che apra più spazi di libertà per
tutti contro quella del
centrosinistra che ha sprecato le
risorse pubbliche generando
dipendenza ed arretratezza;
- vuole opporsi a chi oggi
considera le elezioni una formalità
dall’esito scontato, di cui si
potrebbe benissimo fare a meno!
Ho un’altra idea della nostra terra
che merita molto di più.
Che sia rispettosa della storia,
della dignità e delle storie dei
singoli Comuni.
Che ridiscuta l’utilizzo delle
risorse.
Che valorizzi professionalità ed
imprese.
Che crei lavoro vero, duraturo e
retribuito equamente.
La tua riflessione e soprattutto la
tua partecipazione al voto credo
che possa fare la differenza
esercitando sin d’ora un
sacrosanto diritto: quello di
dare una svolta a tutto.
Grazie di Cuore.
Anno VIII - Numero 2 - Giugno 2009
HERMES - Il messaggero del Cilento
C H E P O L I T I C A È Q U E S TA ? - C o n t i n u a d a p a g . 1
tradotto correntemente come “città”.
Questa traduzione, seppure corretta, non
rende tutto il significato della parola greca.
Questa non indica l’insieme di case e di
strade che noi chiamiamo città, bensì una
comunità di individui che condividono
ideali e aspirazioni e che cercano di
convivere in armonia, contemperando diritti
e doveri e rispettando i diritti del prossimo.
Politica è quindi l’arte di vivere in armonia
da cittadini e non da sudditi. Non mi pare
che quella di oggi corrisponda a questo
ideale. Nella migliore delle ipotesi la
politica moderna è una contesa per il
governo e la democrazia non è, come
direbbe ancora una volta la parola greca
originaria, la “preminenza del popolo”, ma
semplicemente un espediente tecnico per
stabilire chi debba governare, espediente
che si riduce spesso a delle regole più o
meno complicate per contarsi. E, sempre
nella migliore delle ipotesi, una volta
applicate le regole di “conteggio”, la parte
vincente, cioè la maggioranza, dovrebbe
proporre le leggi le regole e le azioni di
governo, mentre la parte perdente, cioè
l’opposizione, dovrebbe vigilare in maniera
propositiva sul lavoro della maggioranza,
correggendolo ove necessario, per il
raggiungimento dello scopo comune, di
quello che dovrebbe essere l’unico fine
condiviso: il benessere e l’armonia del
Paese. Vi sembra che le cose stiano
veramente così? Inutile rispondere a questa
domanda retorica.
La situazione reale è leggermente diversa.
Abbiamo finalmente una maggioranza forte,
per numeri e per idee, che sembra avere la
capacità di fare effettivamente le cose. La
soluzione dell’annoso problema dei rifiuti
della Campania e di Napoli in particolare
ne è la prova evidente. Per un buon governo
del Paese sarebbe auspicabile che a una
maggioranza forte corrispondesse
un’opposizione altrettanto forte; non dal
punto di vista dei numeri, evidentemente,
ma da quello delle idee. Purtroppo non è
così: l’opposizione, incapace di capire che
la sua sconfitta derivò soprattutto dalla
carenza di idee e dal fatto di aver basato
la propria ragione di essere sulla
demonizzazione del leader del centro destra
Berlusconi, continua diabolicamente a
perseverare nell’errore: invece di
collaborare al governo, vigilando su
questioni politiche e di governo, preferisce
attaccare il Presidente del Consiglio, non
su questioni politiche e di governo, ma su
fatti personali e privati, che francamente
non interessano a nessuna persona normale,
né di destra né di sinistra. Ma purtroppo
non basta: se l’azione della minoranza si
limitasse alle demenziali esternazioni del
suo triste leader Franceschini, riuscito solo
nell’impresa titanica di farci rimpiangere
il suo predecessore Veltroni, il centro destra
dovrebbe temere soltanto di diventare
troppo forte, il che obiettivamente non è
un bene per la democrazia. Invece ci sono
dei cosiddetti poteri forti, attenti solo ai
propri interessi e non certo al bene del
Paese, che sono realmente in grado di fare
del male.E, guarda caso, i giornaloni
anglosassoni, che sembrano tante
“Repubbliche” in lingua inglese, sono
manovrati da questi gruppi di potere. Mi
rendo conto che questi potenti, proprio
perché così nascosti ed evanescenti, non
fanno impressione sul pubblico, nonostante
siano i più virulenti e dannosi. Per meglio
farci capire scendiamo allora a questioni
più di “cortile”. I giornaloni anglosassoni
sono legati a grandi nomi dell’editoria e
dei media del calibro di Murdoch, cioè del
signor Sky, che certamente non vede di
buon occhio il concorrente Berlusconi,
nella sua veste di signor Mediaset. E
siccome in guerra, in amore e in affari non
esistono colpi proibiti, perché non cercare
di colpire il Cavaliere con storie di veline,
di lolite o con qualunque altra stupidaggine
possibile ed impossibile? E poi c’è un’altra
questione di cortile ancora più rilevante,
almeno dal punto di vista del valore
economico. L’Italia, fin dai tempi di Enrico
Mattei, sta cercando di affrancarsi dalla
prepotenza dei fornitori di energia. E
l’America, che direttamente o
indirettamente è uno di questi, ha sempre
cercato di frustrare questi tentativi italiani.
Sappiamo bene che fine ha fatto Mattei
negli anni ’60 per aver affrancato il bel
Paese dal potere delle sette sorelle. Oggi
certi sistemi non si usano più (forse), ma
state pur certi che il presidente Obama,
che tanto fa fremere di piacere le anime
belle della sinistra, prima di essere
democratico, prima di essere progressista,
prima di essere negro (o è meglio dire
abbronzato?), è innanzitutto americano. E
perciò fa gli interessi degli USA, che non
sempre coincidono coi nostri. Tutto questo
va a danno dell’Italia e quindi di un governo
che finalmente (era ora!) sta FACENDO
le cose.
I poteri che ho appena elencato, per poter
agire in un paese che dopo tutto è sempre
sovrano e indipendente, hanno bisogno di
quinte colonne, cioè di traditori,
preferibilmente stupidi, meglio ancora se
idioti. E questi purtroppo abbondano nella
magistratura, dove, pur essendo per fortuna
una piccolissima minoranza, dato il gran
numero del totale dei magistrati,
costituiscono comunque una forza temibile
e agguerrita. Alludo naturalmente a quei
magistrati che vengono meno al loro
dovere, perché lasciano che le loro idee
politiche, peraltro sacrosante (ci
mancherebbe, ognuno può pensarla come
vuole!), influenzino il loro operato, che
invece dovrebbe essere imparziale e giusto
per definizione. Costoro sono doppiamente
disonesti, perché, godendo di un potere
maggiore della media dei cittadini, se ne
servono per motivi abbietti. Questi sono
peggiori dei delinquenti che pretendono di
giudicare e meriterebbero una punizione
esemplare. Anche perché con le loro
manovre delinquenziali non si limitano a
danneggiare il premier, ma colpiscono tutti
i cittadini. L’esempio principe di questo
comportamento viene dalla Campania, dove
certi personaggi, ora che siamo sotto
elezioni, stanno facendo di tutto per
vanificare l’opera eccezionale del governo:
gli stessi magistrati che sono stati zitti
quando la camorra gestiva a modo suo il
traffico dei rifiuti, si permettono ora di
molestare il manovratore che ha risolto
brillantemente il problema, mettendo
nell’angolo la criminalità organizzata.
Tutto questo ci fa capire che è nostro dovere
di cittadini restare vigili e non abbassare
la guardia. Non è lecito dissociarsi dalla
politica solo perché la politica è sporca.
Se non facciamo sentire la nostra voce,
facilitiamo l’opera malefica di chi, per un
verso o per l’altro, non ama l’Italia. Non
possiamo dissociarci,non possiamo
abbandonarci al facile impulso
qualunquistico di lasciar perdere tutto,
“tanto non possiamo farci niente”.
Dobbiamo votare, dobbiamo scegliere chi
ci sembra più onesto e più degno di
rappresentarci. Pensate che alla Provincia
di Salerno non abbiamo mai avuto un
rappresentante del nostro Cilento. Oggi,
sull’onda del successo del centro-destra
possiamo farcela: non rinunciamo a far
sentire la nostra voce. Votiamo, e votiamo
bene!
P
I
S
LA CHIESETTA
BORGO
DEL
di Sabatino Echer
Nei primi anni novanta dello scorso secolo, per porre
rimedio all’avanzare del degrado della chiesetta del
borgo di S.Severino di Centola, un gruppetto di amici
delposto,decidemmodiattivarciper raccogliereofferte
in paese, necessarie per effettuare un minimo intervento
di sistemazione della chiesetta, nella quale iniziavano
a penetrare, attraverso la copertura, acque meteoriche
cheinpochissimotempo,inmancanzadiunintervento,
avrebbero causato la completa perdita del manufatto.
Ricordo che all’epoca, la chiesetta, era priva del portone
diingressoechiunquepotevaaccedervitranquillamente;
i banchi erano andati distrutti, sulle pareti interne
campeggiavano scritte blasfeme, e persino l’altare era
statooggettodiattiincivili.Lecasecircostantiversavano
in avanzato stato di degrado e, pensavamo, che una
volta salvata la chiesa, intorno ad essa sarebbe rinato
l’interesse e la voglia di sistemare anche le vecchie case.
Simobilitòl’interopaesediS.Severino,raccolseroofferte
anche amici che, per motivi di lavoro, erano lontani. In
poco tempo la copertura fu sistemata, sia pure non in
modoimpeccabile;fufattounsolidoportoned’ingresso,
i muri interni furono ripuliti dalle orrende scritte: si
intravedeva un inizio di ripresa per il borgo.
Gliannisuccessivihannovistounsuccedersidiproposte
di recupero del borgo, avanzate dai numerosi tecnici e
uomini politici che sono passati per il posto. Sono state
avanzate ipotesi di recupero spesso bizzarre e, a mio
modesto avviso, quasi sempre avulse dal contesto.
Intantolaveraessenzadelborgo:gliattrezzidellacultura
contadina, le zappe, le falci, le incudini, le tradizioni, e
persino gli ultimi abitanti, scomparivano per lasciare
postoalleipotesidicuisièdetto.Intalecontestomisono
accortodinonraccapezzarmicipiùecosì,permantenere
vivo nella memoria il ricordo di quella chiesina in cui,
io e amici del posto, non più giovanissimi, siamo stati
battezzati, ho scritto “A chiesia mmiezo o borgo”
A l’ariu, mmiezo ‘o borgo,
Ng’è ‘na chiesia
Ammucciata fra case scapezzate
lassata ppi anni sula e male trattata
Ngi trasietti criaturu ‘a prima vota
Ppi riceve u primu sacramento
Ngi torno qualche vota ppi prigà
e a trovo sempe china ri angiulieddi
Luce quannu ‘a matina sorge u sole
e a sira si tinge ri tanti culuri
Profuma ri fringi a primavera
e addiventa ‘ncantevole ri sira
Roppu c’aggiu prigatu inda a dda
chiesia,
quannu po’esco mmi sento cchiu liggiero
svacantato ra pisi e da pinzieri
ca rendenu tosta a vita giornaliera
A l’ariu mmiezo o borgo ng’è ‘na chiesia
C
I
O
rinnegheranno questi valori e scriveranno che
l’etica non ha nulla a che vedere con il diritto
e con la politica: ognuno deve poter fare ciò
che gli piace, riguardo alla famiglia, alla
procreazione, all’inizio e alla fine della vita,
continuando a diffondere la confusione e gli
inganni della cultura imperante.
Comunque, è un fatto positivo che ogni tanto
riaffiorino i valori cristiani, in una società
che sempre più pare disprezzarli e negarli.
Valori che nascono dall’esperienza di secoli,
valori che, in realtà, sono utili all’uomo, che
non sono stati costruiti semplicemente con
un ragionamento logico, ma che sono frutto
di una sapienza antica. Purtroppo quest’aspetto
non viene sufficientemente spiegato
nell’educazione dei giovani, sia da parte dei
genitori, che da parte della Chiesa. Ricordo
che, soprattutto in passato, ci si è limitati a
dettare delle regole, cadendo in un moralismo,
spesso controproducente, che a volte spingeva
i giovani all’immoralità. La persona non si
deve sentire sottomessa a leggi morali, ma
queste dovrebbero essere considerate una
sorta di ”libretto d’istruzioni” al servizio della
persona, dell’amore. Se i genitori o la Chiesa
proibiscono certi comportamenti senza una
spiegazione, non solo religiosa, ma anche
culturale, antropologica, se non hanno un
atteggiamento di affetto, di dialogo, di
comprensione, se le regole non vengono
accettate liberamente, si favorisce il rifiuto
della morale e il conformismo sociale.
Quando Apuleio, nelle Metamorfosi, descrive
la condizione della famiglia e i costumi
dissoluti nell’impero romano alla vigilia della
sua caduta, sembra che faccia una fotografia
della famiglia e dei costumi, della società
occidentale del nostro tempo. Si potrebbe,
quindi, pensare che anche la nostra società
corra grossi rischi. Occorre prenderne
coscienza, per cercare di porre rimedio,
cambiando i nostri valori di riferimento
culturali, prima che sia troppo tardi.
La famiglia è la cellula fondamentale della
società.
La liberalizzazione dei costumi sessuali, la
mancanza di fedeltà nella coppia, portano a
una perdita di fiducia tra i coniugi. Non è
sufficiente l’amore, la benevolenza tra le
persone per creare fiducia reciproca, bisogna
credere in un “amore per sempre”. Se non si
crede in questo, vuol dire che si sta cercando
ancora qualcosa di meglio, ma allora non
possiamo suscitare fiducia nell’altro, non
riusciamo a donarci completamente. Questa
è l’unica via che può far diventare realtà il
sogno di un amore eterno, che alberga nel
cuore di ognuno di noi. Non dobbiamo pensare
semplicemente ad accompagnarci con un’altra
persona, per un tratto più o meno lungo della
nostra esistenza, con un legame transitorio,
effimero, superficiale. La fiducia non cresce
senza fedeltà. E’ nella famiglia che cresce la
fiducia tra i coniugi, tra genitori e figli, tra
fratelli. Solo in questo “per sempre” i figli
possono costruire con fiducia e serenità la
loro vita. Solo in questa condizione io posso
avere la tranquillità di essere accettato con i
miei difetti, le mie tristezze, i miei fallimenti.
Se una persona non ha conosciuto fiducia
nella famiglia come potrà manifestarla verso
estranei? Come possiamo fidarci gli uni degli
altri e costruire qualcosa insieme? Una
società senza fiducia è destinata al declino.
I doveri di lealtà, di fedeltà, non hanno
valore solo per l’individuo, la coppia, i figli,
ma condizionano i rapporti e il benessere
di tutta la società.
In un recente studio sugli americani degli
Stati Uniti di trenta anni fa e di adesso, viene
messo in evidenza che mentre il PIL è salito,
la felicità media è diminuita. Volendo
trovarne le cause, gli autori le individuano
sulla crescente fragilità dei rapporti
interpersonali. Anche da noi, in Italia, la
T
INTERVISTA AL SINDACO CESARE FESTA
Nel precedente numero di Hermes
di aprile 2009 abbiamo riportato
il pensiero del sindaco di Pisciotta
Cesare Festa in merito alla ben
nota vicenda giudiziaria di inizio
anno, in cui è stato coinvolto
insieme con alcuni esponenti della
maggioranza. Oggi che Cesare
Festa ha ufficializzato la sua
candidatura a consigliere
provinciale alla provincia di
Salerno e che un gruppo di
consiglieri comunali di Pisciotta
si è ufficialmente dissociato
dall’operato del sindaco (vedi
comunicato stampa qui a fianco),
riteniamo doveroso intervistare
Cesare Festa per conoscere i suoi
pareri e i suoi programmi. Per
motivi emotivi e soprattutto per
la conoscenza diretta e l’amicizia
che ci lega a diversi attori di
questa vicenda, ci riesce difficile
mantenere il nostro proposito di
imparzialità, ma, come si vede,
lo abbiamo fatto ugualmente,
dando spazio su Hermes a tutte
le voci che abbiamo potuto
a s c o l t a re . N o n p o s s i a m o
rinunciare però, proprio per i
suddetti motivi, ad esprimere il
nostro disappunto, anzi il nostro
dispiacere, per la spaccatura che
ha dilaniato la maggioranza di
governo di un paese che amiamo
e per il giudizio irrevocabile e
definitivo di condanna, che una
delle due parti ha voluto esprimere
nei riguardi del Sindaco, laddove
la magistratura non l’ha fatto.
Signor Sindaco, ritiene che la
spaccatura della sua
maggioranza di governo,
evidenziata nella riunione di
Caprioli del 16 maggio scorso
(di cui diamo conto in questo
stesso numero), abbia frenato
le iniziative e i programmi della
sua amministrazione?
Questo potrebbe avvenire se ci
fosse la spaccatura, ma ormai non
c’è più. I dissidenti hanno lasciato
la compagine di governo ed ora
lavoriamo in un clima di serenità.
Al momento delle elezioni
comunali, due degli attori di
questa vicenda non erano stati
eletti dal popolo. Assunta
Giaquinto fu da me nominata
vicesindaco ed assessore esterno
per dare una rappresentanza alla
frazione di Caprioli, mentre Diego
Mautone subentrò grazie alla
regola che prescrive che un
consigliere eletto nominato
assessore debba rinunciare alla
carica di consigliere. A parte
queste considerazioni ormai
storiche, abbiamo ricominciato a
lavorare senza contrasti interni e
senza presenze che erano diventate
ingombranti.
Ritiene che la crisi della
maggioranza sia stata provocata
dalle note vicende giudiziarie di
cui abbiamo parlato nello scorso
numero di Hermes?
Assolutamente no, perché le
vicende giudiziarie erano state già
ampiamente chiarite molto prima
che scoppiasse la crisi, al punto
che la stessa Procura della
Repubblica di Vallo della Lucania
aveva chiesto la revoca delle
misure cautelari nei miei confronti
dopo pochi giorni dall’emissione
del provvedimento. Le stesse
vicende giudiziarie sono state
travisate in assoluta malafede da
parte dei “maddaleni pentiti” di
Paese Unito, i quali hanno fatto
credere che il sottoscritto e l’altro
consigliere coinvolto Pietro
Veneroso fossero stati arrestati per
una presunta lottizzazione
abusiva; cosa che invece non è
assolutamente vera.
Parlando di cose positive e
poiché il clima ora è sereno,
quali sono i progetti che stanno
andando in porto sul territorio
comunale?
I progetti sono molti: c’è
l’imbarazzo della scelta. Provo a
elencarne alcuni. 1) Attuazione
del cosiddetto Programma
Integrato: parcheggi al borgo di
Pisciotta capoluogo (lavori già
appaltati); riqualificazione
urbanistica edilizia e ambientale
del centro storico di Pisciotta
(lavori già appaltati); costruzione
di n.6 alloggi di edilizia pubblica
da destinare alle giovani coppie
(lavori già appaltati). – 2) Rodio:
sono in corso i lavori di
demolizione e ricostruzione
dell’edificio scolastico e di
costruzione del campetto di calcio.
– 3) Caprioli: apertura della
seconda farmacia prevista per il
prossimo autunno; completamento
dei lavori di realizzazione della
rete fognaria e degli impianti di
depurazione (termine entro fine
anno; con l’ultimazione di questi
lavori il territorio della frazione
Caprioli risulterà coperto all’80%
per quanto attiene le fognature);
costruzione del bocciodromo
nell’area del campo sportivo;
interventi sulla viabilità comunale.
– 4) Marina: ultimazioni dei lavori
di messa in sicurezza dell’area
portuale, ivi compresa la
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L A B O L L A E T I C O - S P E C U L AT I VA - C o n t i n u a d a p a g . 1
costruzione del pontile per
l’attracco dell’aliscafo che
collegherà Napoli con i porti della
costiera cilentana.
E qual è il suo programma come
c a n d i d a t o a c o n s i g l i e re
provinciale per la provincia di
Salerno?
Dare rappresentanza politica e
istituzionale a questa parte di
territorio, che è stata sempre
trascurata e abbandonata; ottenere
un rifacimento della viabilità
provinciale, che risulta addirittura
impercorribile quasi dovunque;
pretendere l’immediata
esecuzione dei lavori di
costruzione della prevista variante
per superare il tratto in frana in
località Rizzico nel territorio del
comune di Pisciotta.
Nel caso fosse eletto consigliere
provinciale, ritiene di poter
assolvere con soddisfazione ad
entrambi
i compiti di
consigliere a Salerno e di
sindaco di Pisciotta?
Ritengo di poter assolvere ad
entrambi gli impegni, anche in
considerazione della pregressa
esperienza di consigliere
provinciale, che all’epoca mi
vedeva intensamente impegnato
quale segretario provinciale del
MSI-DN. Riuscirò a fare bene
tutte e due le cose. Spero di
ripetere positivamente
l’esperienza di allora. Considero
di buon auspicio il fatto di essere
candidato nella lista Alleanza per
Cirielli, che rappresenta una
derivazione della vecchia Alleanza
Nazionale e del MSI-DN di quei
tempi.
La Redazione di Hermes
T
situazione è simile.
Se ricordiamo come si viveva 30, 40 anni
fa, sicuramente più poveri, senza tanta
tecnologia, con una vita meno comoda, ma
la “felicità media” delle persone non era
minore, anzi. Oggi abbiamo tante cose, non
soffriamo la fame, i centri commerciali
accontentano facilmente molte nostre esigenze
consumistiche. Possiamo appagare il nostro
edonismo, i piaceri, i vizi, che ci danno però
una soddisfazione superficiale e di breve
durata. Così anche la ricchezza, il potere,
quando vengono raggiunti ci danno un
appagamento transitorio, sentiamo che ci
manca sempre qualcosa. E’ sotto gli occhi di
tutti l’immensità del disagio che colpisce
molte persone, anche nel nostro paese,
derivante dalla fragilità e dalla rottura dei
rapporti tra i coniugi. La cultura dominante
cerca di nascondere questo fenomeno, ma ce
ne rendiamo conto tutti che sono in aumento
le depressioni, i suicidi, le violenze, l’uso di
droghe, mentre diminuiscono i matrimoni
perchè i giovani sono spaventati, temono che
tutto finisca. Così aumentano le convivenze,
i rapporti omosessuali. Tutto questo è legato
alla sempre maggiore fragilità dei rapporti
coniugali. Sono sempre meno le persone che
credono, che sperano in un “amore per
sempre” . Ma l’alternativa, purtroppo, a questa
speranza spesso è la disperazione. Tutti noi
desideriamo un vincolo radicale, assoluto,
con un’altra persona, che ci fa dipendere
dall’altro, e che ci può dare anche sofferenza.
Non c’è dubbio che la sofferenza più acuta
proviene però dall’amore rifiutato, la
sofferenza di un fidanzato o di un coniuge
che viene lasciato è maggiore di quella causata
da una malattia grave o da una morte
accidentale. L’amore non corrisposto porta
ad una esistenza tra le più disperate che si
possano immaginare e può sfociare in una
vera e propria ossessione. Spesso i giovani,
ma anche i meno giovani, non sanno
distinguere tra innamoramento e amore.
L’attrazione fisica e l’attrazione affettiva
sono solo le prime tappe di un cammino che
porta all’amore. Nella fase
dell’innamoramento ci costruiamo
un’immagine idealizzata della persona amata,
poi subentra l’intelligenza che ci fa vedere
l’altra persona per quello che veramente è,
e la volontà ce la fa accettare e scegliere,
con i suoi pregi e i suoi difetti, per costruire
qualcosa insieme. L’amore tra un uomo e
una donna, soprattutto nel matrimonio, non
è semplicemente un sentimento reciproco, è
una scelta di donare all’altro il proprio amore,
il proprio corpo, la propria anima e accogliere
l’amore, il corpo, l’anima, dell’altro. E’
qualcosa che esiste tra di loro. Il giusto
ambito dove questo amore può fiorire e dare
frutti, generare una nuova vita, è il
matrimonio. Solo nel matrimonio
indissolubile io accetto completamente le
mie responsabilità verso l’altro e accetto di
condividere i suoi problemi, le sue
stanchezze, le sue delusioni.
Amare non è facile ci vuole impegno,
sacrificio, pazienza.
Nel mondo di oggi, spesso trascuriamo o
addirittura disprezziamo il valore di un
rapporto di amore, che ha dignità
indipendentemente dal valore delle persone
coinvolte, ha valore di per sé. Non è facile
nel mondo d’oggi, trovare un amore vero,
che, per essere tale, deve proiettarsi verso
l’infinito, nutrirsi di verità e di libertà oltre
che di fiducia reciproca. Ma non può esserci
fiducia senza fedeltà. E quando abbiamo la
fortuna di raggiungerlo dobbiamo cercare
di mantenercelo, di averne cura, apprezzarlo
e coltivarlo, senza correre dietro alle tante
tentazioni, di piaceri superficiali, ma di
breve durata, che comporterebbero la perdita
di un bene essenziale.
A
C O M U N I C A T O
LEGALITÀ E LIBERTÀ
Sabato 16 maggio, presso l’hotel
Pica si è tenuto il dibattito pubblico
dal titolo “Legalità e libertà”. Sono
intervenuti: l’ex assessore al
demanio marino Giuliana
Veneroso, il consigliere comunale
Diego Mautone, il dimissionario
vice-sindaco Assunta Giaquinto e
l’ex assessore all’urbanistica Nanni
Marsicano. Gli ex amministratori
di maggioranza si sono dissociati
dalla gestione amministrativa di
Festa e si sono opposti alla ormai
famosa “lottizzazione Lacco”,
ribadendo ai numerosissimi
intervenuti che il Sindaco e gli altri
amministratori coinvolti nello
scandalo hanno tradito gli impegni
assunti in campagna elettorale.
Sullo sfondo degli interventi si
profilava lo spettro delle vicende
giudiziarie che hanno “travolto” il
sindaco Cesare Festa ed il
consigliere comunale Pietro
Veneroso. Il Sindaco è stato
inchiodato alle sue responsabilità
politiche, condannato dalle carenze
della sua gestione nonché sfiduciato
politicamente per il suo conflitto
di interessi. Il messaggio
fondamentale: non vi è libertà senza
legalità, è stato applicato alle
vicende amministrative dagli ex
amministratori, è stato affrontato
in via di principio dai relatori
Antonio Motta e Biagio Fioretti ed
in tono faceto dai lettori di poesie
Antonio Rambaldo ed Aniello
Fiorillo. Le rime proposte dai
cantori hanno esorcizzato la paura
di esprimere opinioni, il terrore di
un’anonima ritorsione, il timore di
essere sopraffatti dall’autorità che
ancora attanaglia alcuni cittadini.
Particolarmente toccante e pregna
di riferimenti fattuali è stata la
relazione dell’ex assessore Nanni
Marsicano. Questi ha affrontato la
vicenda relativa all’arresto del
sindaco, i rischi connessi al
tentativo di concedere il porto di
Marina di Pisciotta e la relativa
spiaggia allo Yachting Club, i limiti
finanziari che gli sono stati imposti
all’iniziativa di redigere un nuovo
piano regolatore e la sua
consequenziale revoca dall’incarico
politico. Non si è risparmiato il
consigliere di “maggioranza” Diego
Mautone che ha evidenziato
l’incompetenza dell’assessore ai
tributi Aniello Greco, colpevole di
non aver recuperato nessuna fascia
di evasione e di aver recapitato
bollette ingiustificate ai cittadini
ed ai piccoli esercenti. Gli ex
amministratori, nel prendere le
distanze dall’amministrazione
capeggiata dal Sindaco Festa,
hanno costituito un nuovo gruppo
politico, in seno al consiglio
comunale di Pisciotta, denominato
“Legalità e libertà”, nominando
capogruppo Diego Mautone, ex
delegato all’ambiente. Il nuovo
gruppo ha deciso di non sostenere
Festa alle elezioni provinciali.
Gruppo consiliare del Comune di
Pisciotta “Legalità e libertà”
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