Camminiamo
Insieme
Parrocchia di San Michele Arcangelo Monte Porzio
Natale 2010 • n. 119
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Camminiamo Insieme
Anno XXII n. 119 - Natale 2010
Mensile di “Formazione - Informazione” comunitaria
Direzione e Redazione: Piazza della Pace n. 4 - 61040 Monte Porzio (PU)
tel. Fax 0721955145 - cellulare don Luigi: 339-8336807
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in questo numero:
Alle famiglie. Gesù di Nazaret e la sua relazione con Dio Padre...................... pag. 3
Un profugo di nome Gesù....................................................................... 5
La voce della letteratura e della musica.......................................................... 6
Il Presepe, simbolo cristiano della condanna del potere.................................
10
Festa del SS. Crocifisso e Prima Comunione.................................................
11
Festa dell’Addolorata e Cresima...................................................................
12
Prima Messa di don Alessandro Caprini nuovo Presbitero..............................
13
Cena di solidarietà................................................................................. 15
Adozioni a distanza con la Missione albanese di Duschaj:
una forma concreta di aiuto............................................................... 15
Spettacolo musicale: “Il cuore del mondo”............................................... 16
Pellegrinaggio a Loreto dei ragazzi del catechismo con i loro genitori.......... 18
Ringraziamenti per i servizi alla Comunità parrocchiale............................. 19
Fondo di solidarietà. Rendiconto da novembre 2009 a ottobre 2010......... 19
Chiese in difesa della domenica e del riposo settimanale..............................
20
Gita/Pellegrinaggio a Sant’Antonio di Padova
e alla Cappella degli Scrovegni .......................................................... 20
Oratorio “San Filippo Neri”: luogo d’incontro e di vita................................ 21
I giovanissimi in una bella esperienza di vita insieme:
due voci sulla “convivenza”................................................................ 25
Il pittore Andrea Sacchi e il Battistero Lateranense................................... 27
La nostra famiglia parrocchiale 2010...................................................... 29
Agenda Dicembra - Gennaio.................................................................... 32
Questo è un giornale di coordinamento con tutte le famiglie della parrocchia
che vogliono impegnarsi a vivere più cristianamente
sentirsi parte della parrocchia, significa:
Interessarsi attivamente di tutto l’andamento
pastorale = istruzione, sacramenti materiale = tutti i mezzi per attuarli
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
Il Natale di Gesù
rivela la relazione
fondante del Figlio
di Dio con l’Abbà,
il Padre
Carissime famiglie,
vecchie e nuove,
della Comunità cristiana
che vive in Monte Porzio,
nel presentarvi, in occasione della celebrazione del Natale di Gesù, questo
giornalino che riporta alcuni avvenimenti
della vita parrocchiale nell’anno che tramonta 2010, vorrei sottolineare -prendendo lo
spunto da un articolo su “Eco di Terra Santa”
n. 8, 2010 - alcuni messaggi riguardanti il progetto educativo cristiano, che provengono dalla vita quotidiana della
famiglia di Nazaret, così
come ci è presentata
dai Vangeli.
Gli evangelisti Matteo
e Luca testimoniano
che, dopo i fatti legati
alla nascita e alla fuga
in Egitto, Gesù con la
sua famiglia si stabiliscono a Nazaret, dove
il Salvatore vive i lunghi anni della sua vita
nascosta (cf. Luca 2,39-40. 51-52; Matteo
2,19-23). Possiamo immaginare che Maria e
Giuseppe educano Gesù, lo iniziano alla preghiera in sinagoga, lo accompagnano nella
lettura e nell’ascolto della Torah, il libro della
Legge di Dio. Possiamo anche immaginare
l’infanzia e l’adolescenza di Gesù tra i vicoli
di Nazaret e i prati scoscesi delle colline della Galilea, mentre corre
e gioca con i suoi amici. A questo proposito i
Vangeli apòcrifi, anche
se spesso un po’ leggendari, sono una fonte da non sottovalutare
nella rappresentazione
della vita quotidiana della Sacra Famiglia.
Nei Vangeli canonici,
quando Gesù ha dodici anni si accende una
luce nella sua vita.
Sappiamo di un pellegrinaggio che egli fece con la sua famiglia
verso la città santa, Gerusalemme. Brevi parole, pochi versetti, che però ci descrivono
Il parroco porge
a tutte le famiglie
i più fervidi auguri di
Buon Natale
e di Felice Anno Nuovo
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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la forte personalità di Gesù e la chiarezza di
idee sulla propria vita e sulla propria identità
e missione.
Il fatto è noto: Gesù, dopo la salita al tempio, si defila dalla colonna di persone che
riprendevano il viaggio verso il nord, per rimanere con i maestri della Scrittura e della
Tradizione ebraica. Luca ci riporta l’episodio
(2,41-50) descrivendo l’angoscia dei genitori
che non trovano più il figlio e si mettono in
ricerca di lui, per tre giorni. Ritrovato al tempio, Gesù dodicenne dà una risposta diretta
e tagliente al più che lecito rimprovero dei
suoi:
«Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? ».
Questa scena mette in evidenza la qualità delle relazioni di questa famiglia, fatte di apertura, di confronto e di reciprocità. Emerge con
forza che non solo Maria e Giuseppe rispondono a una missione educativa nei confronti
di Gesù, ma è pure vero il contrario: Gesù
educa e forma i suoi genitori.
Qual è il messaggio che possiamo raccogliere dalle labbra di Gesù dodicenne in questo
scorcio di vita familiare? Le sue parole esprimono il primato che il Padre dovrà avere in
tutti i giorni della sua vita, l’unico assoluto
che potrà determinare le sue scelte. Niente
e nessuno potrà ostacolarlo in questo.
Anche le relazioni fondamentali, che tengono in piedi la vita umana, sono relativizzate,
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
sono messe in secondo piano rispetto alla
relazione fondante con Dio. Per Gesù sembra urgente che i suoi genitori comprendano
questo.
Se ci spostiamo sul piano della vita di ogni
credente, queste dinamiche relazionali all’interno della santa famiglia rivelano la struttura portante della vita umana e costituiscono
un obiettivo nel raggiungimento della maturità. La persona umana deve trovare “oltre”
una semplice dimensione “orizzontale” il
senso del suo esistere. È significativo che
proprio nel tempio un giorno Gesù, quasi
con violenza, richiamerà il tempio al suo
valore originario, quello della preghiera per
porre l’uomo di fronte a ciò che è davvero irrinunciabile: la sua relazione con l’Assoluto.
Il primato del Padre nell’esistenza di Gesù
si esprime particolarmente nella preghiera.
Nella nostra vita quotidiana, simile a quella di Nazaret, l’orazione quotidiana, la celebrazione dell’Eucaristia, alcuni momenti di
pausa e di silenzio, sono elementi essenziali
nella ricerca del volto di Dio che nel rivelarsi
può creare qualche difficoltà al nostro cuore
diviso tra mille cose e mille preoccupazioni,
perché non ha imparato a mettere al primo
posto il Padre. Proprio questo atteggiamento
quotidiano rivolto a Dio ci aiuterà a rivolgerci con apertura e benevolenza, come Gesù,
verso gli altri e l’intera umanità.
Il Figlio fattosi uomo compie questo tragitto,
come annuncia il Vangelo secondo Giovanni
in 1,1.14-18:
«Il Verbo era rivolto al Padre…
E il Verbo si fece carne e venne ad
abitare in mezzo a noi…
Il Figlio unigenito che è nel seno del
Padre
è lui che lo ha rivelato».
Un santo Natale auguro a te, caro lettore!
Buon Natale e felice anno nuovo a tutte le
Famiglie di questa Comunità! Un Natale cristiano a voi tutti!
Il vostro parroco
(don Luigi)
Un profugo di nome Gesù
L
L’Egitto ha accolto il
Cairo, quindi si diresa
tradizione
del
Figlio di Dio in fuga
sero verso nord-est, a
cristianesimo copto
Bilbays. La tappa succssha cercato di ricodalla Palestina.
siva fu Daqadus, da dove
struire un itinerario del
Per questo
raggiunsero
Samanud,
tragitto percorso dalla
avvenimento è quasi l’an­­tica Sebennitos, sul
Sacra Famiglia in Egitto.
una “seconda Terra
ramo di Damietta del Nilo.
Tutti i presunti luoghi di
Continuando verso nord, la
sosta, segnati da chiese
Santa”
Sacra Famiglia raggiunse
dedicate alla Vergine, da
poi la regione di al-Bosorgenti e da pozzi dalle
rollos, vicino alla costa del Mediterraneo, e
acque ritenute curative, da alberi sacri che
quindi la città di Sakha. Tappa successiva
dettero refrigerio e nutrimento ai fuggiail deserto dello Wadi al-Natrun e poi nuovaschi, da pietre diventate sgabello per
mente il Cairo, dove i profughi trovarono
Maria o che portano l’impronta dei piedini
rifugio in una grotta sotterranea, che si
o delle manine del Bambino Gesù, sono
trova ora inglobata nella cripta della chiesa
ancor oggi mèta di pellegrinaggi. Proviamo
dei Santi Sergio e Bacco. Raggiunsero
a ricostruire il percorso di questo viaggio
quindi al-Ma‘adi, non lontano dall’antica
come ci è tramandato dalla tradizione
capitale Menfi, dove si imbarcarono su
copta.
una barca a vela e si diressero a sud,
Partita da Betlemme, la Sacra Famiglia
fino al sito dell’odierno Dayr al-Muharraq,
si recò dapprima ad Askalon, antica
an­cora oggi tra le mete più importanti del
città filistea e rinomato porto maritpellegrinaggio dei cristiani copti.
timo, quindi si diresse a est, a Hebron,
una delle più antiche città del mondo,
(da ECO DI TERRASANTA)
dove rimase nascosta in una grotta per
circa sei mesi. Raggiunta quindi l’antica
roccaforte cananea di Gaza e imboccata
la strada carovaniera che dalla Giudea
conduceva in Egitto, giunse a Raphìa, la
città di frontiera con l’Egitto. Attraversato
lo stretto istmo di al-Qantarah che separa
il lago Manzalah dal lago Balah, la Sacra
Famiglia entrò nella provincia egiziana di
Gosen. E qui, imboccato lo Wadi Tumilat
e passando dalle antiche città di Pitom
(“la casa di Atum”) e Piramses (“la casa
di Ramesse”) costruite dai figli di Israele
schiavi in Egitto, giunse a Tell Basta, l’antica Bubastis.
Continuando verso sud il loro peregrinare, i fuggiaschi raggiunsero il villaggio
di Musturud, alla periferia dell’odierno
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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La voce della letteratura
e della musica
“E vieni in una grotta,
al freddo e al gelo”
E questo, perché il Natale è stato
fissato il 25 dicembre, e il 25 dicembre
fa freddo, anche in Palestina, anche
a Betlemme, situata su due colline, a
circa 800 metri d’altezza. Forse, però,
è eccessivo parlare di gelo, perché,
nella valle del Giordano, la temperatura,
d’inverno, non scende quasi mai al di
sotto degli 8 gradi. Accade, qualche
volta, che il vento del mare, il quale
porta aria molto umida, incontrando le
colline più fredde, provochi piogge e nevi.
Più spesso piogge che nevi, tanto che i
talmudisti (i rabbini scrittori ebrei, n.d.r.)
hanno un detto, corrispondente al nostro
“sotto la neve pane; sotto l’acqua fame”.
Dice, infatti, press’a poco così: “Meglio
cinque nevicate che una pioggia”.
Per questo la parola neve ricorre
frequentemente, tanto nell’Antico, quanto
nel Nuovo Testamento, ma sempre per
similitudine e per indicare il candore di
una veste, ora quella di Gesù trasfigurato,
ora quella dell’Angiolo della Resurrezione.
Ciò nonostante, per la notte di Natale,
nel dettato evangelico, non c’è nulla che
faccia pensare al fredo e al gelo.
(Piero Bargellini, da Il Natale, ed
Vallecchi, Firenze 1959, 9-10)
Racconti del Natale di un
tempo
Accanto alla strada obbligata della
Parola di Dio, strada che rimarrà sempre
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
prioritaria al fine di ritrovare il vero Natale,
potremmo forse aggiungerne un’altra,
certamente più povera ma ugualmente
emozionante: quella di ascoltare racconti.
Racconti del Natale di un tempo, di
un tempo meno consumato del nostro
mito del successo, dell’apparire, del
potere: tutti luoghi dove non avviene
il Natale. Raccontare i Natali di un
tempo non per rimpiangere il passato,
ma per raccogliere qualche luce e una
spinta all’immaginazione per l’oggi, una
immaginazione evangelica. Mi è capitato
di leggere la lettera di una donna che
vorrei chiamare Manuela. Mi limito a
qualche passo.
«…Ho nostalgia di quei sentimenti forti
che i miei genitori mi hanno donato
quando ero piccola. Sentivo che ogni
regalo di Natale, ogni pacchettino era
veramente una “grazia” di Gesù che
ha aiutato i miei genitori a rendere
felice me e i miei fratellini. Questa
“grazia” non l’hanno ricevuta i miei figli,
nonostante i miei sforzi. Ricordo quel
Natale in cui avevo scritto a Gesù che
volevo un orsetto a pile, che si muoveva
e camminava. Non lo ricevetti. I miei
genitori non potevano tanto.
Ma mia madre mise sotto l’albero una
letterina di Gesù: “Non ho potuto portarti
l’orsetto a pile perché ne avevo solo uno,
e me l’aveva chiesto un altro bambino
che vive in un orfanotrofio ed è molto
povero. Ho preferito darlo a lui. Spero
che non ti arrabbi troppo. Gesù”. Ero
contenta perché pensavo alla felicità di
quel bambino e alla mia fortuna di avere
una famiglia. L’idea di mia madre è stata
molto bella. L’apprezzo ancora».
Il fatto è che le cose, allora, erano poche
ed erano leggere, ma rivelavano il volto
vero del Signore.
(da Un parroco a colloquio con le
famiglie, in “La Casa”, Milano 2008)
Il Messiah di G. F. Handel
> Mentre da un DVD sto guardando e
ascoltando il Messiah di George Frideric
Handel (1685-1759) -in un concerto
per solisti coro e orchestra della “The
Academy of Ancient Music – The Choir
of Westminster Abbey” diretto da
Christopher Hogwood- seguo anche il
libretto in inglese con una certa facilità,
dal momento che le parole in canto
sono tratte completamente dal testo
della Bibbia dell’Antico e del Nuovo
Testamento: sì, il testo biblico alla
lettera, musicato e cantato! E’ una cosa
incredibilmente bella per il contenuto del
messaggio e per la musica sublime.
Il Messiah è un oratorio insolito. Non
ha, infatti, “personaggi” drammatici,
poiché il librettista Ch. Jennens raccolse
e conformò adeguatamente un “florilegio
biblico” di diversi passi scritturali,
conferendovi una veste drammatica
e letteraria di qualità sorprendente.
La vicenda viene esposta in forma
narrativa, quasi indirettamente, poiché
compendiava, come l’autore del libretto
stampò nella prefazione,
«il grande mistero della vera religiosità:
Egli (Cristo) fu manifestato in carne
umana e riconosciuto giusto nello Spirito,
fu visto dagli angeli e annunciato fra le
genti, fu creduto nel mondo ed elevato
nella gloria».
(tratto dalla Prima Lettera di San Paolo a
Timoteo 3,16)
> La struttura generale del libretto che
Jennens fornì a Handel era in tre parti,
per un lavoro che avrebbe raggiunto le
due ore e mezza di musica.
La prima parte del Messiah riguarda
le Profezie dell’Antico Testamento e la
Natività.
La seconda parte riguarda la Passione,
Crocifissione, Resurrezione, Ascensione
e Pentecoste, sino al trionfo finale
del Regno di Dio, celebrato nel coro
dell’ “Alleluia”. In queste due parti la
narrazione e il commento risultano
intrecciati mediante la giustapposizione
di testi biblici.
La terza parte consiste in un commento,
soprattutto sul tema della Resurrezione
di Cristo e della Resurrezione universale
che si realizzerà nel giorno del Giudizio.
> Per quanto riguarda la prima parte,
- le Profezie dell’Antico Testamento e
la Natività - l’Oratorio, dopo il primo
grave e poi allegro movimento sinfonico,
prende l’avvio il testo di Isaia 40,1-3
accompagnato dal tenore:
«Consolate, consolate il mio popolo, dice
il vostro Dio.
Parlate con benevolenza a Gerusalemme
e gridatele che è finita la sua schiavitù,
che è stata scontata la sua iniquità.
Una voce grida nel deserto:
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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preparate la via del Signore,
appianate nella steppa una strada per il
nostro Dio».
Segue il coro, prima con Isaia 40,5:
«E si rivelerà la gloria del Signore.
E ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato»;
e poi con Malachìa 3,3:
«Ed Egli purificherà i figli di Levi,
perché possano offrire al Signore
un’oblazione secondo giustizia».
Il recitativo del testo di Isaia 7,14 citato
da Matteo 1,23:
«Ecco, la vergine concepirà e partorirà un
figlio,
che chiamerà Emmanuele, “Dio con
noi”»,
introduce la lunga aria (per contralto) con
l’intervento del coro che canta Isaia 40,9
e 60,1:
«O tu che rechi liete notizie in Sion, sali
su un alto monte,
o tu che rechi liete notizie a
Gerusalemme, alza la voce con forza,
alza la voce, non temere, annunzia alle
città di Giuda:
Ecco il vostro Dio!
O tu che rechi liete notizie in Sion, àlzati,
rivèstiti di luce,
perché viene la tua luce,
e la gloria del Signore brilla sopra di te».
Dopo l’accompagnato del basso –Isaia
9,2 annuncia al popolo, che camminava
nelle tenebre e abitava in una terra di
morte, la visione di una grande luce- le
profezie messianiche culminano nel
grande testo di Isaia 9,6, sorretto dalla
splendida musica corale:
«Poiché un Bambino è nato per noi, ci è
stato dato un Figlio,
e il segno della sovranità è sulle sue
spalle,
e il suo Nome è: Meraviglioso,
Consigliere, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace».
> Il passaggio al racconto natalizio del
Nuovo Testamento è marcato dalla breve
sinfonia, nella forma di piva pastorale,
cui segue la meravigliosa narrazione
lucana della Natività, supportata da
un immenso splendore musicale:
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
RECITATIVO/ACCOMPAGNATO
(soprano) - Luca 2,8-13:
«C’erano per il campo alcuni pastori che
vegliavano di notte
facendo la guardia a loro gregge.
Ed ecco, l’angelo del Signore si presentò
davanti a loro
e la gloria del Signore li avvolse di luce
ed essi furono presi da grande spavento.
E l’angelo disse loro: Non temete; ecco,
vi annunzio una grande gioia,
che sarà di tutto il popolo. Oggi è nato
per noi, nella città di Davide,
un Salvatore, che è il Cristo Signore.
E subito apparve con l’angelo una
moltitudine dell’esercito celeste
che lodava Dio, e diceva:
CORO – Luca 2,14:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli,
e pace in terra fra gli uomini di buona
volontà!».
ARIA (Soprano) – Zaccaria 9,9-10:
«Esulta grandemente, figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme,
ecco, a te viene il tuo Re.
Egli è il giusto Salvatore, e annunzierà la
pace alle genti».
CORO – Matteo 11,30:
«Il suo giogo è dolce, il suo carico è
leggero».
Così si concludono le Profezie e la
narrazione della Natività nella prima
parte del Messiah di Handel. Sarebbe
bello poter incidere un DVD che unisca
-all’ascolto della musica e alla visione
del coro e orchestra- la giustapposizione
o sovrimpressione di pitture, affreschi
e rilievi marmorei dei più grandi pittori
e scultori, quale commento artistico
al testo biblico. Il calmo e silenzioso
ascolto, con il testo sotto gli occhi
a seguire, del capolavoro musicale
handeliano può aiutare piacevolmente e
utilmente la contemplazione del mistero
dell’Incarnazione del Figlio di Dio e
Signore Gesù Cristo.
(a cura di L. G.)
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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Il Presepe, simbolo cristiano
della condanna del potere
D
al mistero che si
contempla
nel
Natale sprigionano innumerevoli significati simbolici e rifrazioni
di luce. Poiché il cuore
di esso è l’incarnazione,
che significa assunzione
della condizione umana,
di costitutiva rilevanza
sono le modalità secondo
le quali viene vissuta tale
condizione umana. Oltre
alle grandi tematiche del
compimento dell’attesa
messianica di Israele, in
cui va inserita la novità
cristiana; oltre alla simbolica pasquale leggibile in
filigrana nel Natale, molti altri aspetti possono essere sottolineati: il Signore che nasce da una donna
come bimbo inerme; che nasce come povero tra i
poveri, in una stalla, perché non c’è accoglienza
per lui nella città degli uomini; che sceglie una vita
tra gli umili come figlio del falegname, costretto ben
presto a migrare; annunciato nella nascita a degli
emarginati com’erano i pastori, così come sarà
annunciato nella risurrezione a delle emarginate,
ossia le donne.
Tra questi e altri aspetti, uno spicca in modo particolare: l’opposizione frontale tra il Natale di Gesù e
il potere, la contestazione radicale del potere che
nel Natale si esprime. La persecuzione scatenata
da Erode contro Gesù è l’emblema della lotta che il
potere mondano di ogni tempo ha compiuto e compie nei confronti del messaggio di Betlemme.
Erode temeva di venire scalzato da quel misterioso
neonato. Non si sbagliava. Infatti, Gesù di Nazareth
con la sua parola e la sua prassi avrebbe eroso,
sradicato, rovesciato il principio del potere mon-
10
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
dano e tagliato per sempre
la pretesa di ogni potestà di
discendere da un’investutura divina, smascherando
e destituendo il potere dal
suo alto trono (cf. Lc 1,52). Il
potere mondano può sottomettere e asservire in modi
perversi, brutali e crudeli
non solo per la connivenza
di quanti ne ricevono parte
o briciole e allignano alla
sua ombra, ma anche per
il consenso di quanti sono
da esso abbagliati. La storia ce ne ha offerti e ce ne
offre tuttora tanti esempi.
Alla luce di Betlemme, però,
ogni potere svela la sua vera
natura, giacché ha come fine il sottomettere altri a
sé, ammantando di dignità e di pretese ‘divine’ la
sua meschinità: perché è adorazione di sé e, perciò,
menzogna e uccisione fisica o distruzione morale
degli altri nella loro dignità. Il potere o la connivenza
con esso è la più grave forma di idolatrìa, come manifesta la tentazione di Gesù nel deserto. Betlemme
ci dice nel modo più radicale possibile che con il
potere così inteso Dio non c’entra. La sua è l’onnipotenza dell’amore che si esprime nel servire e ci
chiama a questa libertà.
Erode, in negativo, lo ha combattuto; i sapienti Magi,
in positivo, l’hanno riconosciuto sottoponendo a Lui
i loro tesori. E noi, che troviamo poetico il Presepe
pensandolo come innocuo, come tranquillamente
compatibile con la nostra ammirazione e i nostri
cedimenti al potere o con la nostra connivenza o
mancata resistenza ad esso, Gli rendiamo adeguato
omaggio come i sapienti venuti da Oriente?
(cf. Maria Cristina Bartolomei, docente di filosofìa e
teologa, in JESUS - GENNAIO 2010)
Domenica 2 Maggio 2010
Festa del SS. Crocifisso
e Prima Comunione
Domenica 2 Maggio, festa del SS. Cro­
cifisso, si sono accostati alla mensa eucaristica per la prima volta nove bambini della
nostra parrocchia. Ecco i loro nomi, con la
foto scattata al termine della Celebrazione
Eucaristica:
Alessia Brunelli, Greta Cortese, Myriam
De Costanzo, Jessica Guazzaroni, Nicolò
Mancini, Angelica Massaro, Noemi Olivieri,
Nico Pellegrino, Marzio Pieretti, Benedetta
Procopio, Vittorio Speranzini, Nicolas Titti.
Ai genitori è affidata la grande missione di
aiutarli, con l’esempio e l’insegnamento,
a vivere con Gesù e ad amare tutti in Lui,
mentre noi continuiamo a pregare stando
loro vicini.
Sr. Lina
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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Domenica 19 Settembre 2010
Festa della B. V. Addolorata
e santa Cresima
Le campane suonavano a festa, la comunità cristiana di Monte Porzio radunata in
chiesa si è alzata in piedi per accogliere i cinque cresimadi che si avviavano
verso l’altare: Benedetta Esposti, Alex
Boccarossa, Mikael Massaro, Thomas
Montanari, Iacopo Ricci.
Dopo un anno di preparazione essi hanno
manifestato il desiderio e la convinzione
di voler essere servitori della Chiesa
con il dono dello Spirito Santo. Il loro
desiderio è stato esaudito Domenica
19 Settembre con il sacramento della
Cresima amministrato dal nostro vescovo
Giuseppe Orlandoni.
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
Durante l’omelìa, il vescovo ha incoraggiato i cresimandi dicendo: «Ricevere la
Cresima non è un “addìo” alla comunità
ma un “avvìo” nel nome di Cristo e anche
il consenso del vostro servizio alla parrocchia. I genitori, insieme alle madrine e
ai padrini, vi accompagneranno verso
questo cammino di fede con il loro amore
e la loro testimonianza».
Un grazie al nostro parroco e a tutta la
comunità.
Sr. Enrica
Domenica 2 Maggio 2010
Prima Messa di don Alessandro
Caprini nuovo Presbitero
Il saluto della nostra
Comunità Parrocchiale
Nato nel 1944 da Caprini Aniceto e
Testaguzza Giovanna nel nostro paese,
qui aveva ricevuto il Battesimo, la Prima
Comunione e la Cresima; sposatosi
con Rosa Maria Mollura e padre di una
figlia, aveva esercitato la professione di
medico a Cattolica. Rimasto vedovo, da
alcuni anni era diacono in una parrocchia
di Cattolica e responsabile della Caritas
diocesana dove, con grande passione
e altruismo, serviva alla mensa dei
poveri continuando anche ad esercitare
la professione medica. Infine, accettava
di essere ordinato presbitero il 24
aprile 2010 nella Cattedrale di Rimini
per l’imposizione delle mani di Mons.
Francesco Lambiasi vescovo di Rimini e
Cattolica.
La nostra Comunità parrocchiale ha
avuto la fortuna di averlo tra di noi il
2 maggio per celebrare la sua Prima
Messa a Monte Porzio nel giorno della
festa del SS. Crocifisso. Gli è stata
riservata una grande accoglienza da
tutto il paese, fratello, parenti amici
e tutti i cristiani, sia nella liturgia
in chiesa, cui è seguita la solenne
processione per le vie del paese, sia nel
rinfresco beneaugurante riservatogli nel
teatrino parrocchiale.
Ed ecco il commosso saluto con il quale
don Sandro è stato accolto da Patrizio
Tonelli a nome di tutta la Parrocchia,
all’inizio della celebrazione eucaristica.
Carissimo don Alessandro,
permettici questo tono confidenziale. Anzitutto la
Comunità Parrocchiale di Monte Porzio, la
nostra Comunità, ti dà il benvenuto e ti accoglie con gioia in mezzo ad essa, proprio
nel giorno della festa solenne del SS.mo
Crocifisso a tutti noi caro.
Concedici anche un po’ di meraviglia perché da qui, da questo piccolo paese, partisti studente ed oggi torni in una veste un
po’ inusuale per noi; del resto non siamo
abituati nei nostri paesi a pensare che
un medico, un marito, un padre possa diventare anche prete. Eppure, nelle città ci
sono tante persone adulte (laureati, medici, ingegnari, professori … alcuni di noi li
hanno visti nella tua ordinazione a Rimini)
che maturano la decisione delle decisioni:
offrirsi totalmente al Signore per il resto
degli anni diventando presbiteri, e così è
stato per te.
Tu stesso ci hai raccontato che il destino ti
ha portato a Bologna per lo studio e lì hai
conosciuto il Cardinal Lercaro che hai seguito anche come medico e del quale hai
condiviso l’impegno nei confronti dei più
deboli, delle famiglie; impegno vissuto poi
presso l’ospedale di Cattolica e nella città
stessa, sempre verso i bisognosi. Sono
state esperienze che ti hanno arricchito e
fortificato non solo professionalmente ma
soprattutto spiritualmente. Una tua dote è
sicuramente l’umiltà, la semplicità, la di-
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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sponibilità e apertura verso gli altri che ti
ha portato in queste situazioni a metterti
al servizio e a ricercare anche qui quegli
ideali veri da cui eri partito.
Finché hai incontrato tua moglie e ci dicevi
che è stata un’esperienza bellissima che
ti ha formato e temprato ancor più, anche
attraverso il grande dolore della sua perdita.
Ora, credo ti sei realizzato appieno: il poterti dedicare agli altri sarà totale non solo
come uomo-medico ma soprattutto nella
missione di sacerdote che ti pemetterà di
curare le anime.
La nostra Comunità fa festa perché dà
alla Chiesa un altro prete dopo l’ultimo,
credo, don Luigi. Noi tutti siamo certi che
a Cattolica, dove sei destinato, svolgerai
14
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
questa nuova missione anche tra le tue
“opere di carità” nel migliore dei modi. Sì,
perché tu sei un privilegiato perché, come
diceva il grande fisico marchigiano Enrico
Medi, tu vali più di un angelo: un angelo
non può trasformare il pane e il vino in corpo e sangue di Gesù Cristo; tu, attraverso
il ministero liturgico, sì!
In conclusione ti chiediamo, proprio in virtù di questo filo diretto, di questo canale
preferenziale che hai con il Signore, di ricordarci a Lui nelle tue preghiere, e noi
faremo altrettanto nelle nostre.
Auguri e buon lavoro pastorale, don
Sandro!
Patrizio Tonelli
Domenica 4 Luglio 2010
Cena di solidarietà
Anche quest’anno, come ormai da oltre dieci anni, in occasione della festa del Corpus
Domini, la Confraternita del SS. Sacramento,
in collaborazione con la Parrocchia e la
Scuola Materna di Monte Porzio, in data 4
luglio ha organizzato una cena di solidarietà.
Detta ricorrenza ha visto come sempre una
nutrita partecipazione della nostra comunità, sempre attenta e sensibile ai problemi
del prossimo.
I fondi raccolti, pari a euro 1.000 (mille), sono stati devoluti anche quest’anno
alla Missione Francescana delle Suore in
Albania. Alcune di queste suore sono state
tra noi in occasione delle ultime missioni. La
missione Francescana in Albania, come ormai molti sanno, si occupa principalmente
dell’assistenza ai bambini e alle loro famiglie, assistenza sia di tipo materiale che spirituale, aiutando queste famiglie in grosse
difficoltà economiche e sociali.
La serata ha visto come culmine, così come
lo scorso anno, un concerto musicale ideato
e realizzato dai nostri giovani che hanno così
voluto rispolverare i loro talenti. Il concerto
ha visto i musicisti di Monte Porzio esibirsi nell’interpretazione di diversi brani portatori di valori fondamentali, quali l’amore
nei diversi ambiti della vita di ogni persona.
Veramente un bellissimo spettacolo che ha
entusiasmato tutti i presenti e il commento
che ricorreva tra la gente era: “Perchè non
fare più spesso serate così?”.
Tutto questo è stato possibile realizzarlo
grazie a tutta la nostra comunità e alla generosa disponibilità della ditta BF di Lucio e
Donatella, che ci permette ogni anno di realizzare questa cena che, oltre ad essere un
gesto di solidarietà, è anche un momento di
divertimento e convivialità tra di noi.
Grazie di cuore!
Mario Gianantoni
Adozioni a distanza con
la Missione albanese di
Duschaj
Una forma concreta di aiuto
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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Domenica 4 Luglio 2010
Spettacolo musicale
“Il cuore del mondo”
Anche quest’anno, nell’ambito della serata di
solidarietà che ormai da anni viene organizzata con successo dalla nostra parrocchia,
nella domenica 4 luglio è stato proposto dai
musicisti ed artisti del nostro piccolo paese
un concerto/spettacolo, dal titolo “Il cuore
del mondo”, spettacolo rivolto a tutti -giovani
e non solo- che ha contribuito alla piena risuscita della serata, avvalorando ancor di più
l’atmosfera di aggregazione e solidarietà che
da sempre contraddistingue la manifestazione parrocchiale.
Lo “show” è stato come sempre incentrato
sulla musica, che può essere intesa come
una delle migliori espressioni attuali di comunicazione, con un linguaggio universale che
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
arriva diretto al cuore e che può favorire la
diffusione di messaggi di dialogo, di amore, di
pace e di solidarietà, ed è stato articolato in
3 parti o sezioni, ognuna dedicata ad uno dei
vari modi in cui l’uomo può amare, modi che
però riconducono tutti al concetto comune e
dominante dell’amore che caratterizza l’esistenza umana ed il mistero della vita, perché
dove non c’è amore non c’è umanità. L’amore
è infatti la linfa vitale dell’esistenza umana è
ciò che fa palpitare il mondo come se fosse il
suo cuore e, al di là delle differenze culturali
o religiose, amare e dare amore rappresenta
la condizione necessaria di ogni essere vivente.
L’inizio di ogni sezione dello spettacolo è sta-
ta contrassegnata da una coreografia ideata
da Claudio Palazzetti ed eseguita su musiche
originali composte e arrangiate dalla “band”
(ormai ribattezzata “MP Band”), a cui si sono
succeduti brani editi di artisti famosi nazionali
ed internazionali, ma rivisti e riarrangiati dagli
stessi musicisti in chiave personale.
La prima parte ha voluto rappresentare il
tema dell’amore per la natura, per la vita, per
il mondo in cui viviamo, che è l’essenza vitale
per ogni essere umano e organismo vivente.
La seconda parte è stata invece articolata sul
tema dell’amore della coppia, che è un amore
più personale ed intimistico, ma che condiziona e caratterizza la vita della maggior parte delle persone. La terza parte, infine, è stata
rivolta a rappresentare l’amore universale,
irresistibile, potente, che è base e sostegno
dei veri valori dell’umanità e della spiritualità, quali la pace, la solidarietà, la fratellanza,
la misericordia, la gratitudine, la fede in Dio,
il perseguimento di un ideale. Si fa quindi riferimento al concetto di agàpe, inteso come
stato “spirituale” di amore fraterno e disinteressato, perché quello che facciamo per noi
stessi muore con noi, mentre quello che facciamo per gli altri rimane per sempre.
La buona riuscita dello spettacolo è derivata
sicuramente dall’impegno profuso da tutti i musicisti ed artisti,
dalla loro preparazione e, soprattutto, dalla forza dello stare
insieme e dallo spirito di aggregazione, che ha sempre accompagnato il gruppo di lavoro fin dal
primo giorno di prove.
Anche quest’anno è quindi
doveroso ringraziare profondamente tutti i protagonisti:
Rachele Ragnetti (voce), Claudio
Palazzetti (voce, coreografie e
danza), Lorenzo Fiscaletti (voce),
Valeriano Gianantoni (voce),
Daniele Mancini Palamoni (chitarra acustica ed elettrica),
Giuliano Mancini Palamoni (bat-
teria e percussioni), Luca Paniconi (chitarra
elettrica ed acustica), Luca Morbidelli (batteria), Luigi Esposto (basso), Roberto Ragnetti
(percussioni), Giorgio Olivieri (fisarmonica),
Simone Andreoli (flauto), Claudio Speranzini
(piano e tastiere), Roberto Speranzini (chitarra
classica ed elettrica), Angelica Emili (danza),
Matilde Ndaw (danza). Una menzione anche
per Massimo Polverari (percussioni e voce),
che per altri impegni artistici, purtroppo, non
ha potuto partecipare al concerto, pur essendo sempre parte attiva della “band”.
Un grande ringraziamento va infine rivolto
anche a tutti coloro che hanno coadiuvato
e contribuito all’allestimento dello spettacolo e che, con il loro prezioso lavoro, hanno
reso possibile e perfetta la serata: Don Luigi,
Mario Gianantoni, Ivo Serra fotografo, Luigi
Baruffi, Mario Aguzzi, Patrizio Tonelli, Franco
Ragnetti, Roberto Costantini, Pro loco di
Monte Porzio, Comune di Monte Porzio.
Arrivederci all’appuntamento di solidarietà
del prossimo anno, augurandoci tutti che il
futuro sia sempre più ricco di serate e manifestazioni come questa!
Roberto Speranzini
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Domenica 17 ottobre 2010
Pellegrinaggio a Loreto
Tanti ragazzi con i genitori all’ombra della casa di Nazaret
Dal pomeriggio alla tarda serata di domenica 17 ottobre si è svolto un pellegrinaggio
a Loreto rivolto ai ragazzi del catechismo
con i loro genitori, per iniziare ufficialmente il Catechismo settimanale con la benedizione della Santa Vergine Maria madre
di Gesù.
L’appuntamento era per le 14,30 davanti
alle suore. Il pullman a poco a poco si è
riempito ed i ragazzi erano tutti molto entusiasti di salire al 2° piano e sentirsi così
un po’ adulti.
Giunti a Loreto, dopo qualche foto ricordo in piazza della Madonna, ammirando
l’altissimo campanile costruito su disegno di Luigi Vanvitelli (1751-1754) e la
bella fontana di Carlo Maderno e dello zio
Giovanni Fontana (1604-1614), siamo entrati in Basilica (i principali architetti che
vi lavorarono: Donato Bramante, Giuliano
da Maiano, Baccio Pontelli, Francesco
di Giorgio Martini, Antonio da Sangallo il
Giovane). Abbiamo visitato la Santa Casa,
dove ognuno ha pregato personalmente e
c’è stato il tempo per le Confessioni individuali.
Alle ore 17 abbiamo partecipato alla S.
Messa concelebrata dal nostro Parroco e
un frate della Santa Casa. Dalle 18 in poi
abbiamo ammirato, con una breve spiegazione, lo splendido rivestimento marmoreo della Santa Casa, voluto da papa
Giulio II (1507) e realizzato in gran parte
da Andrea Sansovino con la collaborazione dei vari Baccio Bandinelli, Raffaele
da Montelupo, Antonio da Sangallo il
Giovane, i tre fratelli Lombardo e i fratelli
Della Porta. Le sculture marmoree quattrocentesche e cinquecentesche che ri-
18
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
vestono la Santa Casa rappresentano le
scene evangeliche della Natività di Gesù
e della vita di Maria. Abbiamo poi continuato la visita, ammirando la Sacrestia di
San Marco affrescata da Melozzo da Forlì
(1477-1480), la Cappella di San Giovanni
con gli affreschi del grande Luca Signorelli
(1582 ca), gli affreschi ottocenteschi della Cupola e delle altre Cappelle che girano attorno alla Santa Casa, fino alla Sala
del Tesoro completamente affrescata dal
Pomarancio (1605-1610) con dieci storie
della vita di Maria tratte dal Vangelo secondo Luca e dai Vangeli apocrifi e, sulla
volta, la Assunzione, la Traslazione e la
Incoronazione di Maria. C’è stato anche
un po’ di tempo in libertà per fare compere.
Alle 19 tutti sul pullman pronti per tornare,
soddisfatti di aver passato un pomeriggio
insieme, ma soprattutto per aver visto una
così bella partecipazione di intere famiglie
che sono intervenute a questo pellegrinaggio catechistico.
Una mamma
Ringraziamenti per i servizi alla Comunità
Il parroco, a nome della Comunità parrocchiale, ringrazia vivamente:
• L e Catechiste e Animatrici che insegnano il catechismo e stanno
con i ragazzi...
• Le Suore e le Signore che tengono pulita la chiesa e i locali pastorali...
• Coloro che curano la “Casa dell’Anziano”...
• Tutti coloro che animano l’Oratorio ...
• Coloro che impiegano tempo ed energie per l’amministrazione
parrocchiale e la manutenzione delle chiese e locali pastorali …
• Coloro che in qualsiasi modo donano del tempo ai fratelli e sorelle ...
Per tutto questo, e per altro ancora... Laudato sii, mi Signore!
Fondo di solidarietà permanente
Rendiconto da novembre 2009 a ottobre 2010
Esiste da dodici anni nella nostra parrocchia un Fondo di solidarietà, una proposta di
autotassazione mensile in aiuto a urgenti e immediate situazioni di povertà. L’invito a scegliere questa forma di aiuto è rivolto non solo alle famiglie ma anche ai singoli, compresi
i più giovani: un piccolo risparmio mensile a favore dei più bisognosi. Ecco il rendiconto
riassuntivo del 2009-2010:
ENTRATE(raccolte in chiesa nella 40 domenica del mese o presso la Sig.ra Silvana):
Da novembre 2009 a ottobre 2010
euro 3.064,51
USCITE (casi di bisogno per persone o famiglie,
Caritas Diocesana, Missioni, Albania, ecc.):
Da novembre 2009 a ottobre 20010
euro
3.804,00
RIMANENZA PRECEDENTE: euro 2.152,00
PASSIVO 2009 - 2010:
euro
RIMANENZA ATTUALE: euro 1.412,51
739,49
N.B. Per ulteriori informazioni, con il rispetto per la privacy, ci si può rivolgere a Silvana
Tombari (Tel. 0721B955.710)
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Chiese in difesa della domenica
e del riposo settimanale
Il “Giorno del Signore”
e l’Eucaristia domenicale
Proteggere la domenica per promuovere la difesa della salute dei lavoratori e garantire la
possibilità di conciliare lavoro e vita familiare:
mentre il Parlamento europeo e i Paesi membri dell’Unione Europea proseguono i negoziati
per una nuova direttiva comunitaria sull’orario
di lavoro, le Chiese del Vecchio continente
continuano a chiedere che la nuova legislazione riconosca il diritto al giorno di riposo e di
chiusura settimanale delle attività lavorative.
Proteggere la domenica per
promuovere la difesa della salute dei
lavoratori e garantire la possibilità di
conciliare lavoro e vita familiare
«La ricerca scientifica», scrive la Com­
missione “Chiesa e Società” della Con­ferenza
delle Chiese europee che riunisce 120 Chiese
protestanti, anglicane, ortodosse e veterocattoliche, «mostra che la domenica è legata
alla salute dei lavoratori più di ogni altro giorno
della settimana» e che malattia e assenteismo
sono molto più frequenti nei luoghi di lavoro
aperti anche nel fine settimana.
Simili obiezioni sono contenute anche in un documento comune firmato dalla Commissione
degli episcopati cattolici dei Paesi dell’Unione,
dalla Chiesa protestante di Germania e dalla
Chiesa d’Inghilterra. «In molti Stati europei
la protezione della domenica è stata erosa
per incrementare la produzione e il consumo,
mentre i lavoratori hanno subìto la frammentazione della loro vita privata… Il rispetto del
riposo domenicale è una delle basi del modello
sociale europeo ed è un modo di bilanciare lavoro e vita familiare».
Per le Chiese del continente è essenziale rivendicare il diritto alla domenica libera, perché essa offre la possibilità di vivere il tempo
con la propria famiglia e con i propri amici. Per
i cristiani proteggere la domenica significa
anche favorire la partecipazione all’Eucaristia
domenicale nel Giorno della Resurrezione di
Gesù Cristo.
2 Giugno
Gita/Pellegrinaggio
a Sant’Antonio
di Padova e alla
Cappella giottesca
degli Scrovegni
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Oratorio “San Filippo Neri”
luogo d’incontro e di vita
I flash dell’Oratorio di Scuola Media e di Quinta Elementare
“Celebrate il Signore,
perché è buono; eterna è la
sua misericordia” (Sal. 117)
Ogni volta, quando qualcuno mi
incontrava nella parrocchia o in
qualsiasi posto, mi domandava e
faceva gli auguri così: “Come va
l’oratorio e le attività dei nostri
ragazzi? Speriamo che portiate
avanti quest’iniziativa di aiutare i
nostri giovani per crescere insieme
nell’amicizia e nella somiglianza
di Dio”. Questo interesse dei
nostri parrocchiani è stato una
spinta per me ad aggiornarvi, oggi,
sulle attività che siamo riuscite a
compiere in questo anno pastorale
2009-2010.
Le attività nel 2009-2010
Abbiamo fatto gli incontri con i ragazzi due
volte al mese con le seguenti attività:
> I giochi (caccia al tesoro, pallavolo,
ecc.).
> L’istruzione formativa con la preghiera
e i canti religiosi.
> La preparazione e rappresentazione
del presepe vivente durante la Veglia di
Natale e nell’Epifanìa.
> Il Carnevale.
> La costruzione del salvadanaio per
raccogliervi il ricavato dei sacrifici della
Quaresima.
> La pittura e distribuzione dei rametti di
ulivo per la Domenica delle Palme.
> La gita di fine-anno al Santuario della
Madonna delle grotte di Mondolfo.
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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22
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
Per abbreviare il discorso, vi aggiorno
solo sui risparmi della Quaresima e
sulla distribuzione dei rami di ulivo nella
Domenica delle Palme.
Per prima cosa, come sappiamo tutti noi
fedeli cristiani cattolici, la Quaresima
è un periodo di preghiera, digiuno
e carità, e anche noi, insieme con i
ragazzi dell’oratorio, abbiamo deciso di
risparmiare i nostri soldi per donarli ai
nostri fratelli bisognosi delle Filippine,
invece di spenderli per cose superflue.
Così siamo riusciti a risparmiare la
somma di 225,00 euro. I nostri risparmi
sono stati mandati ai fratelli bisognosi
delle Filippine tramite le nostre Suore
Francescane Missionarie del Sacro
Cuore.
Percò, con molta compiacenza,
riconoscenza e gratitudine voglio
esprimere il mio GRAZIE ai genitori
che sono stati per i ragazzi forza
e incoraggiamento con la loro
collaborazione e la loro partecipazione
indiretta.
Il secondo punto che voglio sottolineare
è quello delle “Palme”. Il ricavato dalla
pittura e distribuzione dei rami di ulivo
è stata la somma di 385,00 euro, che
si è aggiunta alla cassa dell’oratorio. La
generosa offerta e l’apprezzamento dei
nostri parrocchiani mi ha stupito ancora
una volta.
Le attività nel 2010-2011
Nel frattempo è già iniziato l’Oratorio
2010-2011. Ma qualcosa di nuovo e
particolare c’è quest’anno per tutti
noi (gli animatori e i ragazzini della
scuola media): l’occasione del 150°
anniversario della fondazione dell’Istituto
delle Suore Francescane Missionarie
del Sacro Cuore, che è divenuto il
nostro filo-guida delle attività durante
questo anno. Tanto è vero che abbiamo
cominciato il percorso per scoprire la
loro storia sulle origini e le missioni nel
mondo, come anche da 92 anni nella
parrocchia di Monte Porzio.
In Ottobre abbiamo organizzato la
caccia al tesoro sulle origini della
Congregazione. Giocando così abbiamo
scoperto il tesoro, che consisteva nel
DVD sulla loro storia e le missioni, DVD
che abbiamo visto insieme. In Novembre
abbiamo preparato bellissimi cartelloni
creativi intitolati: All’Oratorio ricevere e…
dare… Tramite questi cartelloni abbiamo
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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espresso la nostra riconoscenza verso
queste sorelle che ispirano molto la
vita cristiana con la loro presenza e
testimonianza della vita Consacrata.
Per Dicembre stiamo pensando di
interpretare la nascita di Gesù nei poveri
paesi del mondo dove le Suore hanno le
loro missioni.
Allora è giusto dire:“Celebrate il
Signore, perché è buono; eterna è la
sua misericordia” , perché Egli si è reso
presente nel nostro impegno quotidiano e
continua a mostrare il suo volto nella vita
quotidiana. Occorre uno sguardo di fede
per riconoscerLo, nella consuetudine con
la Parola di Dio, nella vita sacramentale,
nella preghiera e soprattutto nell’esercizio
della carità.
La nostra gratutidine al nostro parroco
don Luigi, ai nostri animatori: Sr. Theresa,
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
Elena, Giulia, Maddalena e Juri; ai
genitori (per l’accompagnamento dei figli,
per la pulizia dell’oratorio, ecc.) e alla
nostra inesauribile fornaia Rosella che ha
provveduto la merenda per tutto l’anno. Il
Signore li ricompensi.
Detto questo, permettetemi di
esprimere il desiderio della parrocchia di
incominciare le attività dell’oratorio, per
quest’anno pastorale 2010-2011, anche
per i ragazzini della scuola elementare.
Però abbiamo bisogno di persone
volontarie per l’animazione. Se qualcuno
o qualcuna è generosa e disponibile per
questo servizio pastorale, vi prego di
rivolgersi presto al parroco o alle suore.
Vi aspettiamo.
Grazie! Evviva la Parrocchia di San
Michele Arcangelo in Monte Porzio!
Sr. Theresa, fmsc
I giovanissimi in una bella esperienza
di vita insieme
La settimana della condivisione
La voce dei giovani
“Quello che è mio è anche tuo”. E’ questa
la frase del Vangelo che ha accompagnato
noi ragazzi delle superiori durante questa
nuova esperienza. Infatti, convivendo la
vita quotidiana per una settimana nei locali parrocchiali, abbiamo messo in comune
con le persone che ci stavano intorno non
soltanto le cose materiali, ma anche noi
stessi cercando di aprirci il più possibile
agli altri per condividere le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Le giornate di
condivisione erano semplici, ma piene di
(emozioni) e amicizia che ci univano ogni
giorno di più facendoci affezionare, magari anche con quelle persone con le quali
non pensavamo mai di poterci creare un
rapporto.
Tutte le mattine era come un trauma per
alzarci, visto che la sveglia era molto presto, ma non per questo non eravamo attivi
e partecipi ai momenti di condivisione e di
gioia che si creavano durante il momento
di preghiera, di colazione e di preparazione
per andare a scuola. Il ritorno da quest’ultima era quasi il momento più bello della
giornata dato che ci permetteva di pranzare tutti insieme e di ascoltare ciò che
ognuno aveva fatto durante la mattinata.
Subito dopo pranzo, come è normale per
una famiglia, si facevano le pulizie e in seguito i compiti che andavano a sfociare in
lunghe chiacchierate e risate.
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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Ogni sera, poi, al termine della cena ci
preparavamo per un nuovo gioco e per il
successivo momento di condivisione e
di preghiera, che ci vedeva riuniti in una
stanzetta accovacciati a terra uno accanto
all’altro a raccogliere lacrime di felicità o
battute spiritose. Ovviamente non potevano di certo mancare i lunghi e interminabili
dialoghi che si iniziavano un secondo prima di addormentarci facendo spostare di
un abbondante mezzora il coprifuoco.
A seguito di tutto ciò però la convivenza
nonostante la stanchezza accumulata è
servita moltissimo a noi ragazzi. Questa
convivenza è servita a far emergere da noi
stessi e dai nostri compagni molti pregi
che prima erano nascosti dai continui e
piccoli difetti che eravamo abituati a vedere. È servita a farci mettere più in gioco
senza aver paura di essere criticati; ci ha
aiutato ad imparare ad ascoltare gli altri;
ci ha aiutato a superare quei conflitti interni che si creavano per delle banalità. Ed è
per questo che vogliamo ringraziare tutti
coloro che ci sono stati vicini, sperando
che, nonostante la nostra testardaggine
e la ancora incompleta maturità, possano farci rivivere un’altra simile esperienza
ancora più ricca di emozioni, semplicità e,
soprattutto, amicizia.
Ludovica
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
La voce degli animatori
I ragazzi che hanno partecipato alla settimana di condivisione li conosco dalla nascita e da anni. Assieme ad altre catechiste, alle suore e a don Luigi organizziamo
per loro in parrocchia degli incontri, che
spesso si rivelano scontri. Trascorrere con
loro la vita quotidiana si è rivelato però
qualcosa di molto diverso. Mangiare, dormire (troppo poco!), salutarsi per andare a
scuola o al lavoro, fare i servizi, giocare,
scherzare, scambiarsi idee e riflessioni,
studiare e pregare insieme ci ha fatto scoprire più vicini e veri.
Naturalmente è stato faticoso organizzare
la settimana, qualche volta la vita insieme
ha creato confusione e incomprensioni
(soprattutto sul rispetto delle “regole”),
ma ciò che è stato positivo è stata la reciproca voglia di trovare un accordo, superare gli ostacoli e le differenze e ricominciare con un nuovo spirito.
La settimana di convivenza è un “laboratorio” dove si sperimenta quanto è vero
quello che recita il Salmo 133: “… Com’è
bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme”!
Barbara
Il pittore Andrea Sacchi
e il Battistero Lateranense
P
ochi sanno che ad Andrea Sacchi
(Nettuno 1599 ‑ Roma 1661), l’autore della tela ad olio raffigurante
l’Assunta in cielo che nella ‘chiesola’ di
Monte Porzio fa bella mostra di sé come
pala d’altare, nel 1629 era stata affidata a
Roma la direzione dei lavori architettonici
e pittorici per il restauro e l’arricchimento del Battistero lateranense da parte di
papa Barberini Urbano VIII, il quale riteneva che «fusse sì degna memoria poco
degnamente e decentemente tenuta». La
forma ottagona del Battistero, che secondo sant’Ambrogio allude all’ottavo giorno,
quello della risurrezione di Cristo, risalirebbe già all’età costantiniana.
Andrea Sacchi era ormai nel pieno della
sua maturità, documentata dalle opere già
compiute, quali la Madonna di Loreto e i
santi Giuseppe, Bartolomeo, Giacomo e
Francesco (Nettuno, chiesa parrocchiale),
la Visione di sant’Isidoro (1622: Roma,
Sant’Isidoro), l’Allegoria delle Stagioni
(Castelfusano, Villa Sacchetti), il Miracolo
del corporale (1626: Roma, PV), la Nascita
della Vergine (Madrid, Prado), opere nelle
quali appare ben presente il riferimento
raffaellesco, ma già unito a quelle doti di
colorismo e luminismo che costituiranno
un costante connotato dello stile dell’artista.
Entrato nella cerchia dei Barberini, fu
impiegato in più occasioni dalla famiglia
del papa e divenne il pittore favorito del
cardinale Antonio senior. Il Trionfo della divina Sapienza affrescato in Palazzo
Barberini (1629-1632) costituisce un magistrale esempio di quel delicato equilibrio
che sembra accordare, mediante l’impie-
go di valori luministici e di innovative soluzioni formali, le poetiche del classicismo
e del barocco (non ancora divergenti).
Questo affresco sancisce anche il ruolo di caposcuola di Andrea Sacchi, che
nel quarto decennio del Seicento produce alcuni dei suoi capolavori: Visione di
san Romualdo (1631: Roma, PV); Estasi
di san Bonaventura (Roma, chiesa dei
Cappuccini); La Vergine col Bambino e san
Basilio (Roma, Santa Maria del Priorato);
Angelo custode (Rieti, Duomo). Tra la fine
del 1635 e l’inizio del 1636 Andrea Sacchi
viaggia nell’Italia del Nord per conoscere
da vicino “il nuovo colorito di Lombardia”;
ne riporta la forte impressione degli affreschi del Correggio e delle opere emiliane
di Annibale e Ludovico Carracci, oltre a
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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una più approfondita conoscenza della pittura del Reni e del Guercino.
Queste esperienze si rifletteranno nell’opera più impegnativa, le tele con Storie del
Battista per il battistero di San Giovanni
in Laterano, forse uno dei maggiori testi
dell’arte del Seicento. Il nostro artista dal
1639 eseguì le otto tele del tamburo raffiguranti episodi della vita di San Giovanni
Battista, ultimate nel 1649 sotto il pontificato di papa Pamphili Innocenzo X (le
tele vennero sostituite da copie negli anni
’60, quando gli originali furono trasferiti in
Vaticano). Gli episodi rappresentati sono:
1. L’annuncio a Zaccaria della nascita di
Giovanni Battista.
2. La visitazione di Maria ad Elisabetta.
3. La nascita di Giovanni Battista.
4. L ’imposizione del nome “Giovanni” al
bambino.
5. Il Cantico di Zaccaria.
6. La predicazione del Battista nella regione del Giordano.
7. Il battesimo di Gesù al fiume Giordano.
8. L a decollazione del Battista.
Inoltre, Andrea Sacchi affidò ad altri artisti l’esecuzione del ciclo di affreschi con
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le storie dell’imperatore Costantino sulle
pareti perimetrali del Battistero; tuttavia,
Carlo Maratta eseguì la “Distruzione degli idoli” su cartone del Sacchi; così pure
Carlo Magnoni eseguì il “Concilio di Nicèa”
su cartone dello stesso Sacchi, il quale
rappresentava a Roma la corrente classicista iniziata ai primi del secolo con i
Carracci, di fronte al linguaggio barocco di
Pietro da Cortona che in quegli anni era in
piena affermazione. Il Sacchi rappresentava il filone più “tradizionale” (il cui modello
era Raffaello e il Domenichino): si trattò
probabilmente di una scelta precisa dovuta alla necessità di rappresentare con uno
stile più semplice e chiaro, rispetto agli
artifici del barocco, le vicende che portarono alla nascita e all’affermazione della
Chiesa di Roma. Fu proprio Urbano VIII a
ribadire nel 1642 il divieto di usare immagini inconsuete sottolineando che lo scopo dell’arte sacra è quello di accrescere il
culto e la venerazione. Con Andrea Sacchi
si iscelse così un linguaggio che fosse
facilmente accessibile ai fedeli, poiché
l’arte nel Battistero doveva mantenere la
funzione di insegnamento.
La nostra famiglia
parrocchiale 2009
Matrimoni
In Parrocchia
Londei Daniele con Garcia Carrasco
Emelina Elena
(il 31-01-2010)
Luzietti Stefano con Vergoni Maila
(il 26-06-2010)
Marcantognini Luca con Cuccaroni
Silvia (il 10-07-2010)
Canti Sebastiano con Spoletini
Valentina (il 12-09-2010)
In altra Parrocchia
Ambrogetti Michele con Zabatta Lucia
(il 17.07-2010 nella Parrocchia di
Calitri in Avellino)
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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Battesimi
Sabbatini Samuele (il 17-10-2009)
Celiku Achille (il 14-02-2010)
Scaldini Luca (il 21-03-2010)
Colombo Sofia (il 23-05-2010)
Casci Ceccacci Edoardo (il 06-06-2010)
Soares Duarte Britney (il 27-06-2010)
Pinto Duarte Elena (il 27-06-2010)
Dittrich Rasovic Arianna (il 15-08-2010)
Canti Angelica (il 12-09-2010)
Tomasetti Maria Cristina (il 26-09-2010)
Landini Matilde (il 09-10-2010)
Serfilippi Arianna (il 16-10-2010)
Tesei Alessandro (il 24-10-2010)
Di Marco Swami (il 5-12-2010)
Mazzanti Melissa (il 8-12-2010)
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Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
25° di Matrimonio - 1985
Tinti Franco con Testaguzza Meris
(il 26-05-1985)
Santori Maurizio con De Angelis Doriana
(il 08-06-05-1985)
Testaguzza Augusto con Artibani Zelinda
(il 30-06-1985)
Vagni Giorgio con Ataìde Maria
(il 03-08-1985)
Costantini Roberto con Santini Maria
Enrica
(il 29-09-1985)
Cattalani Colombo con Tonelli Celide
(il 12-10-1985)
50° di Matrimonio
Mencarelli Americo
con Patrignani Maria
(il 05-09-2009)
De Angelis Gino
con Montanari Pasqualina
(il 06-09-2009)
Defunti
Watson Shirley Jane (il 22-02-2010)
Lenci Maria ved. Luzietti (il 14-03-2010)
Amadio Sergio (il 26-03-2010)
Mencaroni Alberta ved. Ghironzi
(il 16-04-2010)
Goffi Leonardo (il 18-04-2010)
Tomasetti Agnese (il 27-04-2010)
Vergoni Filippo (il 23-09 -2010)
Bacolini Quinta ved. Caprini (il 15-10-2010)
Venturi Angela ved. Fiorani (il 2-12-2010)
Allegrezza Ersilia ved. Carpineti
(il 15-12-2010)
In altra Parrocchia
Gude Mary Margaret
(il 17-06-2010 a Eluru-India)
Ragnetti Milva in Guidi
(il 30-08-2010 a Palo Alto USA)
Anniballi Nazzareno
(ottobre 2010)
Camminiamo insieme Anno XXII - n. 119 - Natale 2010
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agenda
DICEMBRE 2010
Domenica 19 Dicembre: 4ª di Avvento
• ore 8,00: S. Messa
• ore 11,00: S. Messa
Martedì 21 Dicembre
• ore 20,45: Novena di Natale
• ore 21,15: Confessioni
Mercoledì 22 Dicembre
• ore 15,00: Confessioni dei ragazzi
Venerdì 24 Dicembre
• ore 7,30: S. Messa della Vigilia (presso la cappella delle Suore)
• ore 15,00: Confessioni dei ragazzi…
Notte tra il 24 e il 25 Dicembre
Veglia e S. Messa della Natività
• ore 22,30: Inizio della Veglia: canti,
letture, salmi
• ore 24,00: S. Messa della Natività
Sabato 25 Dicembre:
Natività del Signore
• ore 8,00: S. Messa
• ore 11,00: S. Messa (non c’è Messa
proto-festiva della Domenica)
Domenica 26 Dicembre:
Santa Famiglia di Nazaret
• ore 8,00: S. Messa
• ore 11,00: S. Messa
Venerdì 31 Dicembre:
Liturgìa di fine-anno
• ore 16,30: Confessioni
• ore 17,00: Ringraziamento con il canto
del Te Deum e Benedizione Eucaristica
• ore 17,30: S. Messa proto-festiva della
solennità di Maria SS. Madre di Dio
gennaio 2010
Sabato 1° Gennaio:
Maria SS. Madre di Dio
• ore 11,00: S. Messa
• ore 17,30: S. Messa
Domenica 2 Gennaio
• ore 8,00: S. Messa
• ore 11,00: S. Messa
• ore 17,30: S. Messa (in chiesola)
Mercoledì 5 Gennaio
• ore 17,30: S. Messa proto-festiva nella
festa dell’Epifanìa
Giovedì 6 Gennaio: Epifanìa del Signore
• ore 8,00: S. Messa
• ore 11,00: S. Messa
• ore 15,30: Benedizione dei bambini e
iscrizioni alla Santa Infanzia
Venerdì 7 Gennaio (1° del mese)
• ore 16,00: Confessioni e Adorazione
Eucaristica
• ore 17,00: S. Messa
Sabato 15 Gennaio
• ore 17,30: S. Messa e Benedizione del
pane di Sant’Antonio abate
Domenica 16 Gennaio:
Festa di Sant’Antonio Abate
• ore 8,00: Confessioni, S. Messa e
Benedizione del pane di Sant’Antonio
abate
• ore 11,00: S. Messa e distribuzione
del pane di Sant’Antonio abate
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Natale 2010 N° 119 - Benvenuto nel sito ufficiale della Parrocchia di