Dalla Comune e Provincia di Milano - Diocesi di Milano - Zona Pastorale Prima - Prefettura Nord - Decanato di Niguarda via Giuseppe La Farina 15 - 20126 Milano - telefono e fax 02.66117340 (segreteria parrocchiale) sito web: www.parrocchiabicocca.it - indirizzo di posta elettronica: [email protected] Parroco-Prevosto don Giuseppe Buraglio: 02.6425220 – 328.4788286 – [email protected] Vicario Parrocchiale don Alberto Carbonari: 02.66116474 – 380.1959699 – [email protected] Suore Ancelle di Gesù Bambino: 02.6431521 – viale Fulvio Testi 190 – [email protected] Foglio informativo ad uso interno Ritorno al Padre Vi sono molti modi di rifiutare il Padre e il cammino verso di lui. Il più comune (e il più nascosto nell’inconscio) è di rifiutare la morte. Eppure tutti, senza distinzione, siamo incamminati in un viaggio, breve o lungo, che inesorabilmente ci porta verso di essa. Vivere è anche convivere con l’idea che tutto prima o poi finirà. V’è chi si consola pensando che quando ci sarà la morte noi non ci saremo più e che finché ci siamo essa non c’è. Ma si tratta di una consolazione fragile. In realtà la morte incombe su ogni istante della nostra vita, incombe nella forma della domanda: che sarà di me dopo la morte? che senso ha per me la vita? dove vado con tutto il bagaglio dei miei sforzi, delle mie pene, delle mie magre consolazioni? In tali domande la morte appare come una sfida radicale al pensare umano, una sfida da cui nasce una riflessione seria. E’ come una sentinella che fa la guardia al mistero. E’ come la roccia dura che ci impedisce di affondare nella superficialità. E’ un segnale a cui non si sfugge e che ci costringe a cercare una meta per cui valga la pena di vivere. E’ il “vallo estremo” (E. Montale) da cui ci viene, come un contraccolpo, il bisogno di lottare contro l’apparente trionfo della morte e un’esigenza profonda di cercare il senso della vita, di giustificare la fatica dei giorni. Sento che alcuni leggendo queste parole saranno tentati di rifiutarle: perché cominciare con un argomento così serio e troppo poco pervaso dalla speranza delle Scritture? Eppure non ho fatto altro che richiamare la vicenda narrata da Gesù nella parabola dei due figli. E’ quando il minore, che ha voluto andarsene da casa e ha sperperato i suoi beni, si trova a toccare il fondo (“avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava”, Lc 15,16) che, quasi per contraccolpo, si ricorda che c’è una casa del padre, dove anche i servi hanno vita, dignità e “pane in abbondanza” (Lc 15,17). L’esperienza della miseria gli consente di guardare in faccia la via della morte che sta percorrendo e di ribellarsi. Quando ci sentiamo soli, quando nessuno sembra volerci più e noi stessi abbiamo ragioni per disprezzarci o essere scontenti di noi, quando la prospettiva della morte o di una perdita grave ci spaventa e ci getta nella depressione, ecco che dal profondo del cuore riemerge il presentimento e la nostalgia di un Altro che possa accoglierci e farci sentire amati, al di là di tutto e nonostante tutto. (da: Card. Carlo Maria Martini, RITORNO AL PADRE DI TUTTI, Lettera pastorale 1998/99) Sante Messe festive: ore 8,30 - 10 - 11,30 - 18 * (sabato e prefestivi: ore 18 [e ore 15 al CTO]) Sante Messe feriali: ore 8,30 – 18 * Rosario tutti i giorni alle ore 17,35 (al suono delle campane) Confessioni: Giorni feriali: ore 7,00-8,30 e 17,30-18,00; Sabato: ore 16-18; Domenica: prima e dopo le Messe Apertura della chiesa: dalle ore 7 alle ore 19 (Sabato e festivi: apertura ore 7,30 * Domenica e festivi: chiusura tra le 12,30 e le 15) Segreteria Parrocchiale con Centro d’Ascolto: dalle ore 9 alle ore 12 (dal lunedì al venerdì) presso il Centro Parrocchiale di viale F. Testi 190 SABATO 23 e DOMENICA 24: ore 9,30-12,30 e 15,00-19,00 LUNEDÌ 25 e MARTEDÌ 26: ore 15,00-19,00 Lavori artigianali ideati e realizzati da “Bottega Creativa” Il ricavato sarà devoluto alla Parrocchia e alle adozioni a distanza de Il Mondo è la mia Casa ATTI DEGLI APOSTOLI testo che verrà letto e commentato nell’incontro di giovedì sera 7 novembre 2 37All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa 38 dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di 39 Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la 40 promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». 41Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone. 42 Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 43 44 Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano 45 insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, 46 secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. OSSERVAZIONI E DOMANDE UTILI PER LO SCAMBIO DI GRUPPO 1. La parola di Pietro “trafigge il cuore” e fa nascere negli ascoltatori una domanda: che cosa dobbiamo fare? Ci chiediamo, noi oggi, se la Parola di Dio ci “trafigge” e se la domanda “che cosa dobbiamo fare?” nasce anche nel nostro cuore. 2. Chiediamoci concretamente che cosa possiamo e dobbiamo fare. 3. Pietro parla di conversione. Esiste per noi il desiderio della conversione? Ci chiediamo che cosa possa significare per ciascuno di noi personalmente la conversione? 4. Pietro esorta a “salvarsi da questa generazione perversa”. Chiediamoci come questa esortazione, attualizzata, si possa comporre con la testimonianza e con il vincere il male con il bene. Cioè: come faccio a ripararmi dal male e nel contempo affrontarlo per vincerlo? 5. Perseveranza nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane, nelle preghiere. Ciascuno si chieda quanto spazio ci sia nella sua vita per la Parola, la Comunione, l’Eucaristia, la Preghiera. 6. Comunione dei beni: in quale modo possiamo realizzarla oggi? È proprio solo un’utopia o qualche forma di comunione dei beni è possibile anche oggi? 7. Ogni giorno erano perseveranti: facciamoci qualche domanda sulla perseveranza, chiediamoci cos’è, chiediamoci come la attuiamo. L’elemento fondamentale che qualifica la comunità è la perseveranza nell’impegno assunto, la dedizione costante e impegnata dei convertiti. Questa perseveranza si esprime in tre aspetti essenziali che danno il tono alla comunità: l’insegnamento degli apostoli: è l’istruzione o approfondimento che segue all’adesione di fede iniziale segnata dal battesimo. Il contenuto abbraccia la rilettura dei testi biblici alla luce del Cristo, il richiamo degli insegnamenti di Gesù per guidare le scelte pratiche dei credenti. Il punto di partenza di una comunità cristiana è l’ascolto della Parola. La sua crescita e maturazione dipendono ancora dall’approfondimento e interiorizzazione della Parola. Una parola che non è ideologia o moralismo, ma testimonianza autorevole degli apostoli, cioè di quelli che sono i garanti della rivelazione storica di Dio. L’insegnamento degli apostoli è la trasmissione fedele di quello che Gesù ha insegnato (cf 5,38); la comunione fraterna: l’espressione traduce un vocabolo greco che troviamo solo qui in Luca, koinonia, che è l’unione spirituale dei credenti sulla base della stessa fede e dello stesso progetto di vita. La dimostrazione visibile e operativa di questa fraternità spirituale è la partecipazione dei beni nelle forme che vengono successivamente illustrate (cf 2,44-45; 4, 34-35). La comunità cristiana realizza l’ideale degli amici tra i quali ogni cosa è comune. Così a una logica proprietaria e padronale si sostituisce quella della partecipazione e della solidarietà. I beni materiali sono messi liberamente a disposizione della comunione spirituale e vengono utilizzati per far scomparire quelle discriminazioni che derivano e si basano sulla mancanza dei beni primari per le categorie più deboli. la frazione del pane: frazione del pane o spezzare il pane nell’ambiente giudaico vuol dire compiere il gesto rituale all’inizio del pasto comune: il padre di famiglia o il capogruppo prende tra le mani il pane, rende grazie a Dio e lo spezza per distribuirlo ai commensali. Negli linguaggio degli Atti l’espressione si riferisce a tutto il pasto (2,42.46). Il v. 46b precisa che questo pasto avviene nelle case private, a differenza della preghiera e della liturgia tradizionali alle quali i cristiani partecipavano nel tempio. Il pasto comune e riservato dei cristiani avviene in un clima di gioia e di semplicità di cuore. Il vocabolo "gioia" designa la letizia festosa che accompagna l’esperienza e la speranza della salvezza portata da Cristo (Lc 1,14.44), la "semplicità di cuore" indica la dedizione sincera e integra a Dio senza secondi fini. (Lino Pedron) II dopo la Dedicazione Domenica 3 novembre 4 novembre ore 9,30 ore 12,40 ore 21,15 CARITAS DECANALE (presso le Suore di via Cicerone) Messa al Cto Coro Martedì ore 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale ore 12,30 ore 15,15 ore 21 Lettura del Vangelo al Cto Messa al Cimitero di Bruzzano Incontro Genitori Battesimi 7 novembre ore 13,15 ore 15,30 ore 21 Lettura del Vangelo (in chiesa) Messa al Cimitero di Greco Lettura degli Atti degli Apostoli (in oratorio) Venerdì ore 18,15 7° incontro per i Genitori di Terza Elementare ore 18 Messa con Mandato agli operatori parrocchiali caritas Lunedì 5 novembre Mercoledì 6 novembre Giovedì 8 novembre Sabato 9 novembre Domenica 10 novembre Cristo Re – GIORNATA DIOCESANA CARITAS ore 10 ore 11 ore 16 Vestizione dei nuovi chierichetti Gruppo Famiglie Battesimi: n. 5 (Gabriele Corrado, Marcos Suarez Banos, Sara Benintende, Federico e Andrea Santoleri) CELEBRAZIONE DELLE MESSE PER I DEFUNTI DURANTE L’OTTAVA DEI MORTI ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Tutte le Messe del giorno 2 novembre sono a suffragio di tutti i defunti Le Messe di domenica 3 novembre sono a suffragio dei sacerdoti defunti della Parrocchia Le Messe di lunedì 4 novembre sono a suffragio dei defunti del mese di ottobre Tutte le Messe da martedì 5 a domenica 10 sono a suffragio di tutti i defunti della parrocchia per i LETTORI e le VOCI GUIDA FIRMARE il foglio che è appeso dietro all’altare ENTRO GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE Sabato 16 novembre – consegna del MANDATO (durante la Messa delle ore 18) Martedì 19 novembre – ore 21 – PREGHIERA NOTTURNA un’occasione di riflessione e preghiera sulla Parola di Dio, aperta a tutta la comunità, ma particolarmente dedicata ai lettori e alle voci guida per la loro formazione È DISPONIBILE AL TAVOLO DEI GIORNALI IL LIBRETTO CON LA PAROLA DI DIO DI AVVENTO PER OGNI GIORNO