Indicazioni nazionali per
il curricolo
La scuola del primo ciclo
L’anno scolastico 2007/08, già definito in altra
sede come «anno laboratorio», segna l’avvio di
un percorso di innovazione che si svilupperà,
secondo quanto afferma il Ministro nella sua
lettera,«sino alla ricomposizione, in un contesto
unitario, di tutti gli ordinamenti dell’istruzione a
partire dall’anno scolastico 2009-2010».
In tale anno, si attuerà
il nuovo assetto del secondo ciclo
costituito,
in base all’art. 13 della legge n. 40/2007 dal
sistema dell’istruzione secondaria superiore
(articolato in licei, istituti tecnici e istituti
professionali) e dal sistema dell’istruzione e
della formazione professionale.
All’inizio del corrente anno scolastico i
Collegi dei docenti sono chiamati a
predisporre le condizioni istituzionali
culturali, professionali, organizzative e
gestionali idonee per avviare i processi
sperimentali annunciati.
In allegato alla lettera del Ministro Fioroni sono stati
inviati a tutti i dirigenti scolastici (con preghiera di
assicurare la più ampia diffusione presso tutte le
componenti della comunità scolastica) due
documenti:
• un documento tecnico che contiene gli indirizzi
relativi ai saperi e alle competenze (articolati in
conoscenze e abilità) da acquisire, da parte degli
allievi per assolvere l’obbligo di istruzione, la cui
durata è stata elevata a 10 anni dalla legge 27
dicembre 2006, n. 296, art. 1, c. 622;
• un documento contenente le competenze chiave
di cittadinanza indispensabili per favorire il
successo formativo e prevenire e contrastare la
dispersione scolastica.
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007 e Direttiva n. 68 del 3 agosto 2007
L’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni rende urgente
creare un raccordo di principi e contenuti tra il primo ciclo di
istruzione e il biennio successivo; tenuto conto che le
impegnative sfide di Lisbona 2000 in merito agli obiettivi
strategici dei sistemi europei d’istruzione e formazione
sollecitano un’azione incisiva della scuola di base soprattutto
per prevenire la dispersione scolastica e per promuovere la
diffusione della cultura matematica e scientifica, sono state
definite tali linee guida che, in chiave sperimentale, a partire
dall’anno scolastico 2007-2008 e nel pieno rispetto
dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, costituiranno il
quadro
di riferimento per la progettazione
curricolare: le scuole dovranno educare, istruire e
mettere al centro l’alunno-persona
NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
 Cosa sono?
 Le nuove Indicazioni per il curricolo della
scuola dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione tracciano le linee e i criteri per il
conseguimento delle finalità formative e degli
obiettivi di apprendimento per la scuola
dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione
delle precedenti Indicazioni proposte
transitoriamente alle scuole negli anni scorsi.
Quando partono
 Le scuole sono chiamate da quest’anno
alla elaborazione dei curricoli di studio,
tenendo conto delle nuove Indicazioni,
secondo una metodologia operativa di
studio e di approfondimento
accompagnata da flessibilità e
gradualità di applicazione.
Due anni di sperimentazione
 La prima fase sperimentale di attuazione durerà
fino al 2009. Consentirà alle scuole di conoscere e
sperimentare le nuove Indicazioni e al Ministero
di raccogliere suggerimenti, valorizzare le buone
pratiche e favorire processi di condivisione e di
sostegno.
 Dal 2009-2010 le Indicazioni per il curricolo
entreranno definitivamente a regime,
accompagnate da apposito Regolamento.
L’organizzazione
 Le Indicazioni sono proposte culturali ma
non toccano l’organizzazione oraria degli
insegnanti.
 Dopo la sperimentazione dei due anni si
procederà a una risistemazione complessiva
di tutto il periodo dell’obbligo.
Qual è il filo rosso che lega tutti questi futuri
processi sperimentali?
.
IL FOCUS
sulla necessaria integrazione di saperi e
competenze
ANALIZZIAMO IL TESTO
Le parti del testo
Fanno parte delle Indicazioni:
1. “Cultura, scuola, persona”,il documento
già reso noto da mesi
2. “Organizzazione del curricolo”, una
pagina
Scuola dell'infanzia”
o presentazione generale
O presentazione specifica di ciascuno dei 5
“Campi
d'esperienza” (1. Il sé e l'altro, 2. Il
corpo e il
movimento, 3. Linguaggi, creatività,
espressione, 4. I
discorsi e le parole, 5. la
conoscenza del mondo) ,
o definizione dei “Traguardi di sviluppo della
competenza” per ciascun campo.
“Scuola del primo ciclo” (primaria e secondaria di 1 °
grado esaminate come un tutto unico)
o presentazione generale
o presentazione di ciascuna delle 3 aree disciplinari (1. Area
linguistico-artistico-espressiva, 2. Area storico-geografica, 3.Area
matematico-scientifico-tecnologica), unificate per scuola primaria
e secondaria di 1 ° grado
o presentazione, all'interno di ciascuna area, delle singole
“discipline”, le stesse per la scuola primaria e secondaria,
presentate in “ continuità”, senza nessuna separazione. Esse
sono: Italiano, Lingue comunitarie, Musica, Arte e Immagine,
Corpo, movimento e sport (tutte ricomprese nell'area linguisticoartistico-espressiva); Storia, Geografia ( ricomprese nell'area
storico-geografica); matematica, scienze naturali e sperimentali,
tecnologia
(ricomprese
nell'area
matematico-scientificotecnologica)
• “Traguardi di sviluppo della competenza”, per
ciascuna disciplina, posti al termine di due tappe
: 1^) alla fine della Scuola Primaria, 2^) alla
fine della Secondaria di 1°grado
• “Obiettivi ” per ciascuna disciplina, da
raggiungere al termine di 3 tappe: 1^) alla fine
del terzo anno della Primaria, 2^) alla fine del
quinto anno della Primaria, 3^) alla fine del
terzo anno della Secondaria di 1°grado.
CULTURA, SCUOLA, PERSONA
I paragrafi
•La scuola nel nuovo scenario
• Centralità della persona
•Per una nuova cittadinanza
• Per un nuovo umanesimo
Nel paragrafo “la scuola nel
nuovo scenario”stanno le finalità
della scuola
LE FINALITA’ EDUCATIVE
DELLA SCUOLA
Ambiente ricco di
stimoli culturali
spesso
contradditori
La scuola deve dare
senso alla varietà
delle esperienze
riducendone la
frammentazione e il
carattere episodico
LE FINALITA’ EDUCATIVE
DELLA SCUOLA
Nell’esperienza
quotidiana ogni
persona si
confronta con
cultura di diverse
La scuola deve fornire
gli strumenti per
comprenderle e
metterla in relazione
con la propria,
promuovendo lo
sviluppo di identità
consapevole e aperte
LE FINALITA’ EDUCATIVE
DELLA SCUOLA
Le conoscenze, i
modi di vivere e
di lavorare sono
in continua
evoluzione
La scuola deve
garantire una solida
formazione sul piano
cognitivo, culturale, per
mettere in grado ogni
persona di affrontare
positivamente
l’incertezza e la
mutevolezza degli
scenari sociali e
professionali
La centralità della persona
rispetto di sé e degli altri sulla base del valore
intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno, nessuno
escluso”
“educare istruendo” sulla base del riconoscimento
dell’unicità del singolo e allo stesso tempo della sua
collocazione in un contesto in primo luogo familiare
e poi sociale” .
Centralità della persona
Lo
studente, non più individuo astratto ma
collocato in una molteplicità di contesti naturali,
storico sociali, culturali, antropologici, è al
centro e alla base dell’azione educativa.
Attenzione all’ambiente educativo interno e
esterno, alle dinamiche di gruppo, ai rapporti tra
pari.
Nuova cittadinanza
Educare alla convivenza attraverso la
valorizzazione delle diverse identità e radici
culturali di ogni studente
Cittadinanza unitaria e plurale poiché fondata
sulla conoscenza delle proprie radici e della
propria memoria storica
viste in stretta
connessione con altre radici e altre memorie in
primo luogo europee e poi universali.
Educare alla Nuova cittadinanza
Educazione
a vivere e a convivere con
un’azione di supporto al percorso di crescita
del singolo nel confronto continuo tra le sue
scelte progettuali e i valori e i modelli che
orientano la società in cui vive.
Autonomia scolastica come perno e modello
per la responsabilizzazione delle componenti
scolastiche e la costruzione di una comunità
educante.
Nuova cittadinanza
Rivedere la prassi di offrire una miriade di
microprogetti con l’intento di “definire norme
di comportamento specifiche per ogni
situazione” .
L’obiettivo non è di accompagnare passo
dopo passo lo studente nella quotidianità di
tutte le sue esperienze, bensì di proporre
un’educazione che lo spinga a fare scelte
autonome…”
La funzione del primo ciclo
Pieno sviluppo della persona
elaborazione del
significato della
propria esperienza
Acquisizione
degli alfabeti di
base della
cultura
Promozione della
pratica
consapevole
della cittadinanza
Nuovo umanesimo
Caratteristiche della contemporaneità:
 Accelerazione
 Interdipendenza
 Imprevedibilità
Nuovo umanesimo
Obiettivi prioritari:
Superamento
della frammentazione
delle
discipline
e
tentativo
di
ricomposizione di un quadro unitario
dell’uomo nell’universo, nel mondo, nella
società
Capacità
di cogliere gli aspetti
essenziali dei problemi, di collocare ogni
acquisizione nel quadro dei nuovi
sviluppi delle conoscenze
L'ORGANIZZAZIONE DEL
CURRICOLO
Il concetto di curricolo d’istituto ha il merito di riprendere
e riproporre in tutta la sua pregnanza pedagogica e
didattica, la dimensione della continuità verticale (tra
scuole successive) e orizzontale(tra le varie realtà,
istituzionali e non, aventi responsabilità e funzioni
educative e didattiche).
L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Il POF della scuola, documento di negoziazione per
eccellenza, contiene il curricolo di istituto che
rappresenta l’insieme delle scelte culturali operate
dai docenti, di quelle organizzative e gestionali, allo
scopo di far conseguire agli allievi le competenze
ora espresse nei “traguardi per lo sviluppo delle
competenze” posti al termine di momenti di snodo
della scuola.
L'ORGANIZZAZIONE DEL
CURRICOLO
Inoltre il concetto di curricolo di istituto pone con
forza la valenza contrattuale del curricolo, tra gli
stessi docenti della scuola, tra questi e gli alunni
e le loro famiglie.
L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
La costruzione del curricolo è un compito e una
responsabilità delle scuole,
deve avvenire nel rispetto
• delle finalità,
•dei traguardi di competenza
•degli obiettivi di apprendimento
L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Non un modello curricolare specifico
Ogni scuola ricerca la propria impostazione tenendo
presenti i seguenti livelli:
• Curricolo formale ( competenze,obiettivi di
apprendimento,saperi e loro organizzazione)
•Curricolo materiale (organizzazione di
temi,spazi,gruppi)
•Curricolo implicito cultura,modi di pensare che
influenzano la formazione e gli atteggiamenti
LA SCUOLA DEL 1° CICLO
Presentazione generale
Primaria e Secondaria di 1 ° grado sono
semplicemente "il primo ciclo dell'istruzione" senza
alcuna distinzione che non sia la progressiva
articolazione dei Traguardi (al termine della scuola e
primaria e della secondaria di 1° grado ) e degli
Obiettivi (al termine della terza e quinta classe primaria
e delle terza classe secondaria di 1 ° grado).
La presentazione generale si sviluppa in 4 sezioni:
•• Il senso dell'esperienza
•• L'alfabetizzazione culturale di base
•• La cittadinanza
•• L'ambiente di apprendimento
•• Discipline e aree disciplinari
Nella sezione "Elaborare il senso dell'esperienza"
si delineano diversi importanti aspetti educativi e
maturativi.
Cittadinanza
Il tema dei diritti di cittadinanza, connesso anche con
quello dell'intercultura, attraversa ampiamente e
connota tutte le Indicazioni, intrecciandosi con quello
dell'apertura e della pratica collaborativa e
comunicativa
L'ambiente di apprendimento
•ancorare i nuovi apprendimenti alle esperienze e alle
conoscenze dell'alunno;
•• favorire l'esplorazione e la scoperta;
•• incoraggiare l'apprendimento cooperativo;
•• promuovere la consapevolezza del proprio modo
di apprendere (metacognizione, apprendere ad
apprendere);
•• realizzare percorsi in forma di laboratorio.
LE TRE AREE
• area linguistico – artistico – espressiva;
• area storico-geografica
• area matematica – scienze naturali e sperimentali,
tecnologia
Le aree indicano “una possibilità di interazione
e collaborazione tra le discipline,possibilità che
però può riguardare tutte le stesse discipline e
non solo quelle della stessa area
LA DIFFERENZA TRA LE AREE DELLE
INDICAZIONI 2007 E GLI AMBITI DELLA L.148/90
…… allora un problema prevalentemente
organizzativo ( come suddividere le discipline tra i
componenti del gruppo di modulo)
ora si parte da un problema culturale “insegnare a
ricomporre
i grandi oggetti
conoscenza…in
una
LA DIFFERENZA
TRA della
LE AREE
DELLE
prospettiva
complessa,volta
superare
la
INDICAZIONI
2007 E GLIaAMBITI
DELLA
frammentazione delle
discipline e a integrarli in nuovi
L.148/90
quadri di insieme”
……….ora si parte da un problema culturale
• “insegnare a ricomporre i grandi oggetti della
conoscenza…in una prospettiva complessa,volta a
superare la frammentazione delle discipline e a
integrarli in nuovi quadri di insieme”
•“Diffondere la consapevolezza che i grandi problemi
dell’attuale condizione umana….possono essere
affrontati attraverso la collaborazione non solo fra le
nazioni,ma anche fra le discipline e le culture”
Gli obiettivi di apprendimento
Per ogni disciplina sono indicati in modo sintetico e
sono riferiti al terzo e quinto anno
Il compito delle scuole ,nella progettazione
curricolare è quello di definire le modalità di
progressivo orientamento ai saperi disciplinari,
come graduale acquisizione dei quadri
concettuali,dei metodi di indagine,del linguaggio
specifico di ciascuna disciplina,tenendo presente la
necessità di una visione unitaria
I TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
“rappresentano riferimenti per gli
insegnamenti,indicano piste da
percorrere,aiutano a finalizzare l’azione
educativa allo sviluppo integrale”
TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
Le competenze sviluppate nell’ambito delle
singole discipline concorrono,a loro volta,alla
promozione di competenze più ampie e
trasversali, che rappresentano una condizione
essenziale per la piena realizzazione personale e
per la partecipazione attiva alla vita sociale,
nella misura in cui sono orientate ai valori della
convivenza civile e del bene comune”
I TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
“le competenze per l’esercizio della cittadinanza
attiva sono promosse continuamente nell’ambito
di tutte le attività di apprendimento utilizzando e
finalizzando opportunamente i contributi che
ciascuna disciplina può offrire”
Qualche esempio
“in pillole”
Qualche esempio
“in pillole”
Storia
 L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado
(terza media) sarà dedicato alla storia del Novecento.
 (“L’analisi del mondo contemporaneo reclama un suo
spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo,
il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione
e le complesse vicende che caratterizzano il mondo
attuale; la formazione dell’Unione europea; la nascita e le
vicende della Repubblica italiana sono da considerarsi
decisive, se osservate dal punto di vista del
raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza e della
capacità di orientarsi nella complessità del mondo attuale
e di progettare il futuro”).
 Sarà più collegata alla geografia.
Geografia
Dà grande importanza agli aspetti di tipo
morfologico (nomi dei fiumi, dei mari, dei
monti…) e recupera sin dalle elementari lo
studio dell’Europa e del mondo.
Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali:
questo consentirà sin dalle elementari di
affrontare problemi contemporanei,
comparati con il passato.
Matematica
 Più impulso all’area matematico-
scientifica per garantire quelle basi
indispensabili per migliorare i livelli di
conoscenze e competenze degli studenti
italiani in ambito matematico.
 Il curricolo sarà fortemente integrato con
l’insegnamento tecnologico-scientifico sin
dalle elementari per favorire la formazione
di una mentalità scientifica.
Scienze sperimentali e
naturali
 Lo studio della scienza della natura è visto
in una prospettiva storica ed evolutiva.
 Più sperimentazione e osservazione della
realtà.
Lingua italiana
 Ha un ruolo principe anche come strumento di
identità culturale e deve essere oggetto di
attenzione da parte di tutti i docenti: tutte le
discipline devono concorrere all’apprendimento
della lingua italiana (anche durante l’ora di
matematica, scienze, informatica...).
 Tornano in evidenza la GRAMMATICA e la
SINTASSI (partendo dalla riflessione sulla
lingua); l’educazione alla capacità di scrittura, di
esposizione orale e di lettura di quegli autori
fondamentali per il nostro patrimonio culturale.
Lingua italiana
 Più attività di laboratorio e più
valorizzazione delle biblioteche scolastiche
per l’incontro con la lettura e con gli autori
non solo per i testi strettamente “scolastici”.
La lingua italiana si raccorda con tutti gli
altri linguaggi: arte, musica…
 Sensibilizzare agli apporti che arrivano
anche da altre lingue e culture, europee ma
anche dell’area del Mediterraneo, diventa
una risorsa anche per l’integrazione.
Lingue comunitarie
 Si conferma lo studio della lingua inglese
per tutto il primo ciclo e l’insegnamento
obbligatorio di una seconda lingua
comunitaria nella scuola secondaria di
primo grado.
 Cruciale diventa il metodo comunicativo;
assume grande rilievo l’uso dei laboratori
linguistici.
Nuove tecnologie informatiche
 Spazio all’aggiornamento per l’uso delle
nuove tecnologie informatiche.
 Il computer è proposto come strumento per
raccogliere dati, tabelle e appunti per lo
studio; per conoscere le diverse forme
testuali (poesia, racconto, video…) e
produrre creativamente ipertesti.
Meno “educazioni”
più educazione
 Si recuperano gli aspetti educativi presenti nel cuore di ogni
disciplina; le “educazioni” frammentate e confinate “a
parte” rendevano il curricolo appesantito. L’educazione alla
salute, ad esempio, non può essere confinata in un’unica ora
ma deve essere valorizzata nelle scienze, nella pratica
motoria ecc.. Lo stesso dicasi per l’educazione alla
cittadinanza per cui, ad esempio, le attività didattiche della
lingua italiana o straniera sono pensate in situazioni di
dialogo e di interazione per educare al rispetto di punti di
vista diversi dai propri.
Crescita della persona,
rispetto degli altri e della realtà
 Ogni insegnamento disciplinare deve essere un
contributo all’educazione intesa come aiuto alla
crescita della persona (educare), al rispetto
degli altri e della realtà.
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Indicazioni nazionali per il curricolo