INDICE Nota dei traduttori (R. Lipani, M.A. Duca) . . . pag. 11 Torturare la Natura. Nota storica introduttiva (L. Dibattista) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ Oporto, XIX secolo. Nuovi itinerari di storia della medicina (M.A. Duca) . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 1. “Una storia dei medici, per i medici”. L’esempio portoghese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 2. Per una biografia di Antonio D’Azevedo Maia, nel primo centenario della morte . . . . . . . . . . . ’’ 3. Antonio Maia e la Scuola Medico-Chirurgica di Porto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 4. Esclusivismo e veridicità di un “sistema” nella «filosofia medica» di Antonio Maia . . . . . . . . . . ’’ 5. Affermare la propria «realtà individuale»: il “Diritto Primo” dell’ammalato . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 6. Quale Storia della medicina per la Bioetica? . . ’’ “Né l’Organicismo né il Vitalismo esclusivi sono veri” di Antonio D’Azevedo Maia (originale a fronte) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Avvertenza preliminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prima Parte. La filosofia davanti alla medicina (I) Influenza persistente della filosofia sulla medicina (II) Brown, Rasori, Broussais, Anatomo-patologismo (III) 13 23 23 25 35 36 46 47 ’’ 52 ’’ 66 ’’ 70 ’’ 80 ’’ 94 ’’ 138 Seconda Parte. Applicazioni patologiche e terapeutiche dei principi fondamentali di questi due sistemi . pag.172 Terza Parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 188 Proposizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 200 Errata Corrige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 202 Bibliografia essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’’ 205 OPORTO, XIX SECOLO Nuovi itinerari di Storia della medicina Oporto, veduta (1889-1901). Silografia su legno di testa (originale) - Coll. “Duca” 1. “Una storia dei medici, per i medici”. L’esempio portoghese Dal 2000 al 2007, la rivista portoghese Nortemédico, stampata per conto dell’Ordine dei Medici della Sezione della Regione Nord (SRNOM) del Paese1, ha ospitato al suo interno un “inserto culturale” dal titolo “Para uma história médica portuense” o Per una storia medica portoLa Regione Nord (Região Norte, in portoghese) è una regione statistica, comprendente i distretti di Viana do Castelo, Braga, Oporto, Vila Real e Bragança, nonché parte dei distretti di Aveiro, Viseu e Guarda. La città capitale è Oporto, Porto in portoghese. 1 23 ghese, curata dal Dr. Gonçalves. Già dal secondo numero di Nortemédico, Gonçalves cominciò a proporre una storia della medicina biografica, presentando un “Resumo” o Riassunto della vita e delle opere del “Dr. Souzinha” ovvero Manuel Rodrigues de Souza, “Médico dos Pobres” (Medico dei Poveri). Poi, dal quarto numero della rivista, come detto, Gonçalves diresse questa importante rubrica, facendo “una storia dei medici, per i medici”, rivolgendosi ai colleghi dell’Ordine, lo stesso che – a detta dell’autore, gli avrebbe proprio affidato questo delicato compito, quello cioè di costruire una «História da Medicina» quale «História dos Médicos Portugueses». Qui, si colloca Antonio D’Azevedo Maia, ricordato come il fondatore, insieme a Ricardo Jorge, della Società di Medicina e Chirurgia di Porto; così, scrive Gonçalves: «La prima Assemblea Generale della SUM [Società Unione Medica n.d.t.] ebbe luogo, nel febbraio 1882, nelle sale della Società di Geografia Commerciale di Porto, un’altra istituzione ingiustamente poco conosciuta dagli abitanti di Porto. Interrotta (perché?) dal 1886, la SUM entrò nuovamente in servizio [in funzione n.d.t.] nel dicembre del 1893. Tuttavia, secondo quanto racconta Alfredo Magalhães, Professore nella Facoltà di Medicina, “le discussioni allora iniziate tra i gruppi guidati da António Azevedo Maia e Ricardo Jorge appassionavano profondamente la classe medica di Porto e del Nord del Paese, dando luogo, più tardi, ad una scissione, origine di una nuova collettività che si chiamò Società di Medicina e Chirurgia di Porto” (SMCP) la cui inaugurazione avvenne il 26 aprile 1897»2. È lo stesso Gonçalves, inoltre, a pubblicare la foto del Maia, che qui si ripropone. A. S. Maia Gonçalves, Para uma História Médica Portuense II, in «Nortemédico», n. 5, 2000. 2 24 Purtroppo, con il trentaduesimo numero, corrispondente al trimestre luglio-settembre, la sezione di Storia della medicina, più volte sospesa nei numeri precedenti, interrompe così le sue pubblicazioni, nel 2007. Nortemédico ha, tuttavia, ospitato, fin all’anno corrente, vari articoli di carattere storico-medico, a firma di importanti nomi, tra i quali il prof. António Coimbra, docente di Istologia ed Embriologia della Facoltà di Medicina della città di Oporto. Coimbra descrive, per esempio, una “modernizzazione” della medicina portoghese, riconoscendo proprio in Antonio D’Azevedo Maia, uno dei principali fautori di questo processo, ricordando, per esempio, il suo “primo grande intervento ginecologico” ovvero una ovariectomia per fibrosarcoma effettuata nel 18883. 2. Per una biografia di Antonio D’Azevedo Maia, nel primo centenario della morte Pur nel primo centenario della sua morte, la figura di Azevedo Maia resta in gran parte sconosciuta. Non sono stati editi studi sull’argomento. Tuttavia, possiamo qui operare un primo tentativo di ricostruzione del suo profilo biografico, sulla base di ricerche intraprese nel 2010 e condotte da due anni a questa Antonio D’Azevedo Maia (1851-1912) Cfr. A. Coimbra, A modernização da medicina portuense na primeira metade do século XX (continuação), in «Nortemédico», n. 40, 2009. 3 25 parte, le quali hanno prodotto discreti, anche se non ancora sufficienti, risultati. Antonio D’Azevedo Maia4 nacque a Porto il 9 Febbraio 1851 e vi morì il 2 Maggio 1912, all’età di 61 anni, dopo una vita spesa al servizio della medicina, del suo esercizio, della ricerca e della didattica mediche, in un non già più “Regno di Portogallo”, teatro di profondi rivolgimenti socio-politici. Se volessimo fare una breve storia del Portogallo, che si sovrapponga a quella del nostro autore, diremmo che i primi 17 anni di vita di Antonio Maia (dal 1851 al 1868), gli anni della formazione, furono caratterizzati dalla Regeneração, che fu molto più che un periodo della storia portoghese. Val la pena, pertanto, di approfondire non poco quest’argomento. Tre mesi dopo la nascita di Antonio Maia, il 1o maggio 1851, un’insurrezione militare rovesciò il governo di Costa Cabral5, dando inizio alla “Rigenerazione”. Il movimento “rigeneratore” proponeva con forza un rinnovamento radicale del sistema politico e fiscale del Paese, attraverso una serie di riforNon è stato facile reperire notizie biografiche sull’autore. Per un profilo si veda: Grande enciclopédia portuguesa e brasileira, v. III, p. 936. Diversi, i testi rinvenuti, hanno potuto orientare le ricerche; si veda, per esempio: E. Pimenta, Carta aberta ao Snr. Professor Azevedo Maia, Porto, D. da Tarde, 1899: trattasi di un fascicoletto di appena otto pagine, scritto dal medico Edoardo Pimenta (1865-1922), autore di varie e numerose opere, e conservato presso la Biblioteca Municipale di Elvas. 5 António Bernardo da Costa Cabral (Fornos de Algodres 1803 – Foz do Douro 1889), politico portoghese. Fu chiamato al Governo come Ministro del Regno nel 1842, ma già due anni dopo, nel ’44, vi fu la prima rivolta militare. Resse il potere fin al 1846, quando fu esiliato. Nel ’49 rientrò, ma cadde rovinosamente il 1o maggio 1851, per mano del noto personaggio, il maresciallo Saldanha. 4 26 me. La prima azione del movimento culminò, infatti, nell’approvazione dell’Acto Addicional (1852), il quale ribadiva i principi sanciti dalla Costituzione del 1826, aggiungendovi degli emendamenti per regolamentare il dibattito politico in Portogallo, giudicato carente dei requisiti di democraticità. Fulcro del programma politico del movimento era senz’altro l’arretratezza di un Paese, rispetto ai confinanti europei, di grandi potenzialità, e tuttavia avvelenato da sterili lotte ideologiche. Nel 1868, la rivolta di Janeirinha portò al potere il Partido Reformista e la Regeneração potè dirsi conclusa o, meglio, appena cominciata. Dal 1868 ai primi del ’900, infatti, il Portogallo conobbe un incredibile sviluppo. Con i re Pietro V (1853-1861), Luigi I (1861-1889) e Carlo I (18891908), s’instaura in Portogallo un effettivo regime parlamentare. Il Paese tenta, quindi, di “rigenerarsi” cercando anche di ricostruirsi un proprio impero coloniale con l’Angola e il Mozambico. La storia del Mozambico sarà, per esempio, molto segnata da questo particolare periodo storico e dal dominio portoghese. A questo proposito, sarebbe interessante approfondire la storia di Adriano Azevedo Maia, figlio del nostro, che fece fortuna proprio in queste colonie e che è ricordato quale personaggio molto illustre della storia politica del Mozambico. Antonio Maia, come vedremo Almeida Jorge, vivono la “Rigenerazione” e si formano, anche inconsciamente, in seno a questo particolare movimento, il cui scopo manifesto era quello di instaurare il liberalismo, ma che si portava inevitabilmente dietro tutto quello che in verità lo stesso liberalismo poteva significare. Anche la storia della medicina portoghese trasse vantaggio da questo clima, trovando proprio in Antonio Maia e nel più giovane Almeida Jorge due importantissime figure motrici. Immatricolatosi nel 1869 alla Scuola Medico27 Chirurgica di Porto, cinque anni dopo, Antonio Maia conseguirà la laurea, all’età di 23 anni, con un’estesa Dissertazione, di particolare valore e affatto comune all’epoca, e di cui tuttavia tratteremo meglio più avanti. Nell’opera “Breves Considerações sobre Signaes da Morte” o Brevi Considerazioni sui Segni della Morte, edita a Porto nel 18756, il Maia figura già detentore del Corso di Patologia generale per la Cattedra di Medicina Legale della Scuola Medico-Chirurgica di Porto. La stessa Cattedra ospitava, in quegli anni, un altro Corso, quello di Farmacia (affidato a Felix da Fonseca Moura), trattando non solo di Medicina legale, ma anche di Igiene privata e pubblica, e di tossicologia. A 26 anni, il Maia è già tra i “lentes substitutos” del “corpo cathedratico”. Nel 1877, sposa la nobildonna Norberta Cândida Pereira de Sousa, dalla quale, l’anno dopo, avrà un figlio, Adriano, poi brillante uomo politico. Nel 1880 è ordinario di Fisiologia; nel 1891 di Clinica medica. Nel 1908 figura tra i “lentes jubilados” per la Sezione medica. Esaminò, tra gli altri, anche Laurinda de Moraes Sarmento, che fu la prima donna ad essersi iscritta alla Scuola Medico-Chirurgica di Porto e ad aver concluso un percorso accademico di durata quinquennale, dissertando una tesi dal titolo: “Breves Considerações sobre a Hygiene do Vestuario Feminino” o Brevi Considerazioni sull’Igiene del Vestiario Femminile, impressa a Porto nel 1891. Nel 1897 è tra i soci fondatori della Società di Medicina e Chirurgia di Porto. Rileviamo, sulle prime, che l’esperienza didattica del Maia, orientata dalla Patologia alla Fisiologia, dunque alla Clinica, ha forse consentito al Nostro, di maturare L’autore è Bernardino Vicente Pinheiro Ramos, laureatosi lo stesso anno in Medicina, dissertando la tesi in questione. 6 28 quelle intuizioni e insieme quella propensione giovanile, ben espressa già nella sua tesi di laurea, tant’è che lo si ricorda quale fomentatore di quei giovani medici, la cui classe guidò poi la scienza medica portoghese verso la sua definizione e sviluppo più compiuti. È significativo, forse, il fatto che il Maia, così come Jorge, avessero questa visione di insieme e di unità, del corpo dottrinario medico, quanto dell’individuo e della sua realtà. Qui si ricorda, inoltre, che Ricardo Jorge, cui sono stati dedicati molti studi in Portogallo, si laureava nel 1879, con Um ensaio sobre o nervosismo, quando il Nostro era già segretario di commissione7. Nel mese di luglio 1897, Lisbona celebrò il “Quarto Centenario do Descrobrimento da India” o Quarto Centenario di scoperta dell’India, in occasione del quale la “Sociedade das Sciencias Medicas” o Società delle Scienze Mediche della stessa città di Lisbona, decise di organizzare un “Congresso Nacional de Medicina” o Congresso Nazionale di Medicina, «promovendo um certame scientifico, uma festa de trabalho»8: un certamen scientifico, quasi una “festa” di lavoro. La “Commissão Organisadora” o Commissione Organizzatrice, come anche oggi avviene, pubblicò l’anno prima (1896) il programma del Congresso coi nomi, in ordine alfabetico, dei “relatores especiaes” [especiais n.d.t.] o relatori speciali, che avevano avuto la fortuna di potervi partecipare. Antonio D’Azevedo Maia vi figura quinto nell’elenco; il suo nome è tra i “Vogaes” In occasione dei 150 anni dalla nascita di Ricardo Jorge, la prof.ssa Ricon Ferraz, della Facoltà di Medicina della Università di Porto, pubblicò nel 2008 uno studio, dov’è citato Antonio D’Azevedo Maia: A. Ricon Ferraz, Ricardo de Almeida Jorge. Médico e Humanista Portuense, Higienista Intemporal, in «Arquivos de Medicina», v. 22, n. 2/3, pp. 91-100; cfr. Id., p. 94. 8 Cfr. Congresso Nacional de Medicina, Lisbona, Stamperia Nazionale, 1896. 7 29 [Vogais n.d.t.] (oggi diremmo Conference Speakers), accompagnato dalla dicitura: (Professor) ed il titolo del suo intervento è: Cirurgia abdominal (Experiencia pessoal). Purtroppo, non v’è più traccia di questo suo lavoro. Sappiamo che nell’88 il Maia eseguì un importante intervento ginecologico e che, quindi, praticava la chirurgia, compenetrando studi teorici e pratici. Anche Ricardo de Almeida Jorge vi figura; il suo contributo ha titolo: “Direito sanitario” o Diritto sanitario. Antonio Maia è, inoltre, autore di diversi studi in forma di articolo su rivista. Tra questi è da segnalare O gonococco em medicina legal, o meglio “um discurso pronunciado na noite de 21 de junho de 1897 por Antonio D’Azevedo Maia” in occasione della “Conferencia realisada na Sociedade União Medica do Porto em sessão de 14 de junho de 1897 pelo socio titular Arthur Cardoso Pereira”. Il titolo completo di questo libretto, premesso al volume contenente i contributi dei relatori, è il seguente: O estado actual da questão do gonococco na medicina legal e os processos da sua investigação. A propósito de dois casos medico-legaes nos tribunaes militares portuguezes9. In altre parole, Arthur Pereira organizzò, in collaborazione con Antonio Maia, una Conferenza in più sessioni, della durata di una settimana circa. Pereira inaugurò i lavori il 14 giugno e Maia li concluse, il 21 giugno 1897. Il “work meeting” riguardava temi specifici, di cui uno – Gli Atti della Conferenza, stampati a Porto l’anno dopo, cioè nel 1898, sono quindi prefati dal discorso conclusivo di Antonio Maia. Lo stesso consta di ben centonove pagine. Degno di nota è che quest’opera è oggi incorporata a un volume unico dal titolo “Miscellanea”, curato dall’Ordine degli Avvocati di Porto e riguardante la storia della monarchia costituzionale portoghese. Il volume in questione è oggi conservato presso la Biblioteca Municipale di Rocha Peixoto. 9 30 com’è facile intuire – in particolare: la “questione” del gonococco in medicina legale. Per capire la centralità di questo tema ed il perché la SUM (o Società Unione Medica)10 gli abbia destinato una così corposa occasione di dibattito, occorre far un passo indietro per cogliere quel fotogramma di storia della medicina dell’epoca che ci serve. Intanto, nel 1879 Albert Neisser scoprì il gonococ11 co , un microrganismo di forma sferica, patogeno per l’uomo, che si localizza nelle mucose delle vie urinarie e dell’apparato genitale, provocando l’infiammazione detta, appunto, gonorrea, dal nome del germe. Uno dei problemi maggiori discussi in sanità pubblica era quello della tubercolosi e della perciò conseguente ingente crescita della mortalità. Ciò avveniva in Portogallo, come nel resto d’Europa, nella seconda metà dell’Ottocento, complici in certo modo anche le guerre. Era compito del medico legale accertare le morti e indicarne le cause. Ben si comprende come la medicina legale, sorta quale disciplina autonoma, gradatamente in Europa, proprio nel Secondo Ottocento, dovesse tenersi “aggiornata” su tutte le principali scoperte in ambito medico, microbiologico e batteriologico. Certamente, la realtà portoghese, rispetto per esempio a quella italiana del periodo, appare già sulle prime molto più organizzata ed orientata in tal senso. Antonio Maia vive questi fermenti. Abbiamo già accennato al fatto ch’egli tenesse un Corso per la CatNel 1897 la Società continuò per diverso tempo a denominarsi “Unione Medica” (SUM); solo più tardi avrebbe assunto la nuova denominazione di Società di Medicina e Chirurgia di Porto (SMCP). 11 Albert Ludwig Sigesmund Neisser (Schweidnitz 1855 Breslau 1916), medico tedesco. Il Gonococco fu rinominato Neisseria gonorrhoeae, proprio in suo onore. 10 31 tedra di Medicina legale della Università di Porto. In realtà, lui stesso organizzò per la SUM diverse conferenze sulla tubercolosi aventi lo scopo di polemizzare contro i regolamenti di profilassi emanati dal Governo, giudicati “impraticabili” e perciò “inutili”. L’importante Conferenza sul Gonococco del 1897 va inquadrata in questo insieme, quasi come in un preciso programma di politica medico-sanitaria, in linea col “movimento rigeneratore” cui prima si accennava. Quest’argomento, particolarmente interessante, meriterebbe di essere approfondito e perciò si considera degna di nota una tesi di laurea in storia contemporanea, discussa nel 2009, da Andreia Reis, presso la Facoltà di Lettere della Università di Porto su: “A Circulação de Informação Médica” o La circolazione dell’informazione medica; una tesi che analizza la nota rivista medica portoghese “A Medicina Moderna” o La medicina moderna, negli anni che vanno dal 1894 al 1898. Qui si trovano diversi articoli di Antonio Maia. Scrive, infatti, Andreia Reis: «La problematica della tubercolosi polmonare in quanto minaccia per la salute pubblica fu inoltre ampiamente esposta e discussa in varie sessioni sviluppate dalla “Sociedade União Médica”. Toccarono al dottor Azevedo Maia le considerazioni essenziali riguardo il contagio della “malattia del torace”, affermando che gli studi sviluppati intorno a questa malattia avrebbero alterato profondamente il modo con cui sarebbe stata affrontata nel corso di decine di secoli della storia»12. In realtà, dai lavori di Villemin: Causa e natura della Tubercolosi, presentati all’Accademia di Medicina di A. Reis, A Circulação de Informação Médica. Análise da revista médica portuense “A Medicina Moderna” (1894-1898), Dissertação de Mestrado em História Contemporânea, Faculdade de Letras da UP – Porto, 2009. 12 32 Parigi, nel 1867, si dovranno aspettare ancora vent’anni, fin alla scoperta del bacillo di Koch, perché si formino nuove concezioni riguardo la trasmissione di questa malattia. Pur tuttavia, in Portogallo, Antonio Maia già considera scottante questa problematica e comincia a raccogliere tutta una serie di studi, su casi clinici concreti, per approdare alla Conferenza dell’8 febbraio 1898 con l’avvertimento: «il numero non dà la chiave dell’interpretazione»; «voler risolvere la questione per numeri statistici più o meni consistenti significa essere vittima di una chimera»13. La questione ruotava attorno all’emissione del decreto legge del 12 aprile 1894, che Antonio Maia considerò simile a quello francese del novembre 1893, e che prevedeva la denuncia alle autorità in caso di contrazione della malattia; un’esagerazione, a detta del Maia, accompagnata da un “impraticabile” e perciò “inutile”, come detto, regolamento di profilassi. Nel corso della Conferenza sulla tubercolosi del febbraio ’98, anch’essa suddivisa in più sessioni, Antonio Maia espose i due capisaldi della sua personale teoria: il contagio della tubercolosi non era provato; del resto, secondo Maia, esisteva una troppo fragile relazione tra il bacillo di Koch e la comparsa delle lesioni tubercolari; inoltre, il bacillo tubercoloso, “ospite” o “migratorio” che fosse, non giustificava – a suo avviso, la tubercolosi umana. L’idea forse più interessante, esposta dal Maia in quell’occasione, riguarda la possibile predisposizione alla comparsa della tubercolosi nell’essere umano, che poteva quindi essere acquisita o ereditaria. L’ultima parte del suo intervento riguardò, com’è facile prevedere, le misure d’igiene pubCfr. “Sociedade União Medica”. A Medicina Moderna, V. II (1897-1899): 19; 20; 21; 36. 13 33 blica, dalle sputacchiere umide alla polvere impiegata per la disinfezione domestica e di alcuni canali della città. A livello terapeutico, propose, infine, la combinazione di “medicamenti bacillicidi” (che provocano cioè la morte del bacillo) e di medicamenti “bacillifugi” (che ne prevengono la ricomparsa, rendendo l’“ambiente interno” inadatto alla vita bacillare). Traendo le somme da questo primo profilo, si può dire che Antonio d’Azevedo Maia sia stato non solo un medico clinico che ha sperimentato e innovato la scienza medica; un medico cattedratico che ha insegnato e insieme incentivato l’innovazione; ma anche un medico attivo “politicamente”, che ha lottato, a suo modo, per un Portogallo “migliore”, a partire dalle misure preventive di salute pubblica, per finire alle lotte ideologiche, scientifiche, ma in fondo prettamente umane; anche un “medico filosofo”, fra tanti14. Merito, senza dubbio, anche della particolare Scuola Medico-Chirurgica di Porto, che lo formò e che a sua volta, il Maia stesso, continuò a formare. È il Maia stesso a definirsi “filosofo”, affermando nel 1874, quanto segue: «ciascun medico è allo stesso tempo filosofo (v. p. 44). Nicola Andria di Massafra, medico vissuto a Napoli tra Sette e Ottocento, espresse in nuce gli stessi concetti ribaditi dal Maia solo molto tempo dopo, forte, questi, di un bagaglio “storico”, scientifico e socio-culturale, molto diverso. È nostra opinione, già da diversi anni, che quella dei “medici filosofi” sia una categoria affatto trascurabile. Per questo, da diverso tempo, già proponiamo didatticamente figure di “medici filosofi” finalizzate alla comprensione profonda dei travagli di particolari epoche e problematiche storiche, in certo modo “bioetiche”. 14 34