Anno XXIV Numero 230 Dicembre 2011 Sito Web : www.parrocchiaspiritosanto.org Newsletter : infospiritosanto.altervista.org Email: [email protected] Carissimi, Abbiamo da il poco celebrato il 30° di fondazione della Parrocchia e ringrazio ancora il Signore per il dono grande della presenza del Card. Vallini, Vicario del Vescovo di Roma Benedetto XVI. Una presenza segno della sollecitudine della Chiesa che, da vera Madre, guida ed accompagna sempre il popolo di Dio. E’ stato per tutti un momento forte: di ascolto, di suggerimenti e di preghiera. Il Cardinale Vicario ci ha richiamato che viviamo un tempo che esige coraggio, testimonianza coerente, accoglienza ed onestà. Ha auspicato che in parrocchia non manchino momenti di ascolto e di condivisione della Parola di Dio (Lectio Divina); che rifiorisca nei credenti quello spirito di annuncio della Parola che ha caratterizzato i giorni della Missione Cittadina, ed ha sollecitato noi adulti ad essere testimoni credibili della fede perché i ragazzi ed i giovani hanno bisogno di testimoni più che di maestri. Ma il nostro è anche un tempo favorevole. Mai come oggi si avverte un diffuso senso di fragilità ad ogni livello: umano, sociale, economico … si sente ovunque parlare, soprattutto nel nostro mondo occidentale, di bisogno di salvezza. Forse è il tempo di gridare a tutti che la salvezza di cui abbiamo bisogno è quel bambino che è nato a Betlemme e che , da allora ogni anno, si presenta a noi con le braccia aperte che offrono e chiedono amore. Dio e l’uomo che insieme operano per il bene: la storia della salvezza, appunto. Questo il messaggio straordinario del Natale. Auguri vivissimi di un santo Natale Don Tarcisio Saluto del parroco al cardinale A.Vallini Em. Rev.ma A Lei, nella persona di Vicario del S. Padre, il nostro cordiale saluto e benvenuto e dalla Comunità Parrocchiale e dai Padri Rosminiani. Nella sua presenza oggi tra noi vediamo la sollecitudine paterna del Pastore nei confronti del gregge a lui affidato dal Signore Gesù; di questo la ringraziamo e assieme ringraziamo il Signore per il dono della fede. 30 anni fa, con decreto dell’allor Cardinale Poletti veniva eretta la Parrocchia dedicata allo Spirito Santo alla Ferratella; oggi possiamo dire, grazie al lavoro indefesso dei Padri che mi hanno preceduto, don Giuseppe Marabelli, don Vito Nardin, don Mario Adobati e loro collaboratori, del caro defunto diac. don Mario Francioni, dei tanti laici che si sono prodigati con dispendio di energie fisiche, intellettuali, spirituali ed anche economiche e all’opera nascosta ma costante dello Spirito Santo, la Comunità è cresciuta ed anche … avanzata in età. Sono presenti in parrocchia oltre al CPP e CAEP, un Accolito, una piccola Comunita delle Suore della carità di Never, i Ministri della Comunione, il Gruppo Caritas con Centro di Ascolto, il gruppo Catechisti, un piccolo ma impegnato Gruppo Giovanile che anima il canto e l’Oratorio, l’Apostolato della Preghiera, il gruppo decoro chiesa, oltre ai Movimenti laicali di Rinnovamento nello Spirito, Legio Mariae, Gesù Risorto. Particolare menzione al Centro Aiuto alla Vita (CAV) che da anni svolge una preziosa opera si accompagnamento e assistenza alle ragazze madri (finora circa 400 donne). Da più di un anno si è inoltre iniziata una feconda collaborazione con la Comunità S. Egidio; mentre ogni Domenica le porte della chiesa sono aperte alla comunità Filippina per la celebrazione Eucaristica. Non manca neppure una apprezzata Compagnia Teatrale. Una ricca pluralità di carismi e doni che cercano unità e comunione nella Eucaristia domenicale e nell’Adorazione Eucaristica del Giovedì pomeriggio. Organo di informazione e collegamento il Notiziario Parrocchiale Comunità Viva. Sono ancora presenti nel territorio parrocchiale scuole statali: materne, elementari, medie e superiori, mentre l’UNISPED tiene corsi di vario genere alle persone della terza età. Non mancano le problematiche: Il progressivo avanzamento dell’età media col conseguente ridursi della fascia giovanile; il coinvolgimento dei Genitori nell’opera educativa; la sempre difficile coesione fra le varie forze parrocchiali, … La pastorale parrocchiale è attualmente impegnata su tre fronti, oltre naturalmente quello della comunione interna: quello adolescenziale-giovanile (catechesi di iniziazione alla fede ed Oratorio settimanale e festivo); quello famigliare (Genitori dei ragazzi della catechesi – dei battezzandi –preparazione al Matrimonio - visite famiglie – Lectio Divina) e quello della consolazione (anziani ed ammalati) che va allargandosi sempre più di anno in anno. Da dati demografici della circoscrizione, nel 2007 la popolazione della parrocchia era di 7.093 con una presenza di persone vedove (con netta prevalenza femminile) (circa 6%) di separati (3%) e divorziati (2,6%). Per le vedove e le persone separate si stanno cercando nuove strade di vicinanza e di accompagnamento. il Parroco Don Tarcisio De Tomasi Festa per il 30° anno di costuzione della Parrocchia La nostra parrocchia, eretta con decreto del 1.12.1981, ha raggiunto e festeggiato il 30.mo anno di fervida attività. Il programma celebrativo si è aperto con una serie di eventi svoltisi nella settimana precedente l'anniversario. Un concerto è stato offerta dal coro parrocchiale “Sig's Singers”. Il nome significa “i coristi di Sig,” cioè Sigfrido, nome del direttore. E' composto da: Mario Cerroni, basso; Andrea Coscetti e Amelio Cerroni, tenori; Sara Gasponi, Martina Gasponi, Elena Buccafurni, Valentina Mazzarella, Rossella Smacchia, contralti; Rebekka Fiori, Anna Boero, Ludovica Paletti, soprani; lo dirige Sigfrido Menicucci, anch'esso tenore; Francesco Ladi è il tecnico; hanno eseguito brani “a cappella” a quattro voci dalla polifonia rinascimentale e barocca al carisma francescano. Due sono state le rappresentazioni teatrali: La prima, “Non è vero ma ci credo” di Peppino de Filippo, realizzata dalla compagnia formata da Mario Del Noce, Barbara Lama, Daria Barletta, Diego Lamagna, Eligio Aldieri, Francesco Ladi, Giorgia Garofalo, Luciano Monari, Mario de Santis, Simonetta Angelico e Vincenzo Ricciardi, regista; la seconda, “L’importanza di chiamarsi Johnsonn” diretta e messa in scena da Francesco Ladi, Mario Cerroni, Ludovica Paletti, Amelio Cerroni, Chiara Sommariva, Diego Lamagna, Elisabetta Tribulato e Giulia Brandoli. Don Eduino Menestrina ha svolto la bella conferenza su “Le idee e le Azioni politiche di A. Rosmini”, sottolineando due aspetti fondamentali: Rosmini si interessò e partecipò alla vita politica italiana, tra l'altro, redigendo progetti di Costituzioni ed effettuando una missione diplomatica a Roma con l'elaborazione di uno schema di Federazione Italiana; Rosmini scrisse di politica ricercando le sue basi (diritto, morale, verità) e i suoi scopi (utile, giusto, buono, bene); don Eduino ha fatto notare come i primi 13 articoli della Costituzione italiana siano di ispirazione rosminiana e ha ricordato che statisti come Sturzo, De Gasperi, Capograssi si riunivano a Porta Latina con Padre Bozzetti. I fini dicitori e napoletani veraci Mario Del Noce ed Eligio Aldieri hanno offerto un recital di poesie tra folklore e tradizione, tra risate e commozione. Il musical “Musica e Parole” di G. Gibertini, Presidente CAV, sul tema della vita, ha visto la partecipazione di mamme e papà di bambini nati con l'assistenza del CAV parrocchiale. I temi di riflessione sulla vita sono stati svolti con Preghiere, la lettura di una lettera di una mamma (“l'aborto non è un diritto, è una costrizione – diceva – dal quale può aiutare il sostegno altrui), lettura di poesie (“Er regazzino in carozella” di Gibertini) e il brano “Ci alzeremo in piedi” di Giovanni Paolo II. Il tutto intramezzato dal musica natalizia, eseguita con violino e pianola da Greta e Agnese, due giovani, impegnate e generose ragazze. Al termine, ai bambini e alle loro eroiche mamme è stato offerto un dono natalizio, che babbo natale ha anticipato per l'occasione. A seguire un rinfresco. L' adorazione eucaristica ha rappresentato il momento spirituale. Tra le iniziative storico-culturali, è stato realizzato un libretto “Trent'anni di cammino comune”, contenenti brevi cenni storici ed una agile descrizione fotografica della nostra realtà. In chiesa è stato sistemato, per nascondere una utile ma antiestetica scala che arriva sino al soffitto, un telo con disegno ispirato allo Spirito Santo, opera di Emanuela Rocchi, ideatrice del logo del Giubileo. La sistemazione è stata studiata dall'Arch. Massimo Domenicucci. Pagina 2 L'apice della festa ha avuto luogo sabato 3 dicembre, con la visita del Card. Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, e la solenne concelebrazione eucaristica. Ad essa hanno partecipato P. J. Flynn. Preposito generale dell'Istituto della Carità, P. Claudio M. Papa, Provinciale, P. Domenico Mariani, Segretario della Curia Generalizia, P. Eduino Menestrina, don Franco Costaraoss, i due precedenti parroci don Vito Nardin, ora direttore di Charitas e Maestro dei Novizi e don Mario Adobati, assieme all'attuale parroco don Tarcisio de Tomasi e il vicario don Michele Palermo. Era presente una folta rappresentanza dei filippini che ospitiamo. Il Card. Vicario ha dapprima incontrato la comunità dei sacerdoti. Poi in salone ha avuto un incontro con gli operatori pastorali e parrocchiani vari. Ad essi, ricordando che Gesù inviò i suoi discepoli ad ammaestrare “tutte” le genti, ha chiesto suggerimenti per poter portare il messaggio evangelico anche a quel 80-90% di parrocchiani che non praticano la chiesa. Numerosi sono stati gli interventi che hanno messo in luce vari aspetti: vivere la religione non èlitariamente, agire da cristiano in tutte le manifestazioni umane quali lavoro, politica..., approcciarsi agli altri più con l'esempio e la coerenza; promuovere gesti di solidarietà, aiuto, sostegno specie nel bisogno, nella sofferenza, nella solitudine; prestare attenzione ed ascolto ai giovani, proponendo valori e fiducia... Il Cardinale ha ascoltato ed ha delineato tre linee forti: la testimonianza e la missionarietà talora, come nei luoghi di lavoro, può essere praticata solo dai laici; ha quindi affidato alla parrocchia il compito di promuovere Centri di ascolto della Parola nelle case e negli uffici e di praticare la Lectio divina per confrontarsi e pregare. Occasione privilegiata di incontro con chi ricerca il senso religioso è il battesimo, che richiede un clima attraente, un'accoglienza caritatevole, una unione di famiglie che crei appartenenza alla comunità (e non una stazione di servizio). Tale atteggiamento va posto in essere anche nel ministero della consolazione, che va espletato non solo dal Ministro ma pure dal cristiano della porta accanto. Infine la cura dei giovani, i cui nati post 1995 ha definito “nativi digitali” (per differenziali dagli “immigrati digitali” qual sono i nati ante '95), con tutto ciò che consegue: dar loro messaggi credibili, convivere di emozioni e testimonianze.. Ha poi avuto luogo la Card.Vicario A.Vallini solenne concelebrazione eucaristica, diretta dal Segretario del Cardinale e dal nostro accolito Salvatore Terlizzi che ha seguito i ministranti. Don Claudio Papa ha rivolto al cardinale un indirizzo di saluto e ringraziamento, ricordando Mons. Riva che volle (Continua a pagina 3) affidare la parrocchia ai rosminiani e il primo parroco don Giuseppe, assente per motivi di età e salute. All'omelia il Cardinale ha espresso la soddisfazione di vivere con la comunità parrocchiale l'inizio dell'anno liturgico e la ripresa del cammino, rimirando il traguardo. Ha spiegato i testi della II° domenica di avvento, tempo non solo di preparazione al Natale ma tempo di attesa dell'ultimo giorno e della venuta quotidiana del Signore. Nello svolgersi del tempo, Dio non è mai venuto meno, neppure nei contesti difficili, arrecando consolazione, speranza, fiducia. Per essere, come il Battista, discepoli protesi all'incontro con Cristo, è necessaria la Fede, che si alimenta con la conoscenza della Bibbia e la familiarità col Vangelo; l'Eucaristia, nutrimento dell'anima e lievito di un popolo nuovo; la carità, che applica per gli altri l'amore e la testimonianza. Prima della benedizione, il Cardinale ha ringraziato il Padre Generale e Provinciale, i parroci che si sono succeduti e i rosminiani tutti che, a qualunque titolo, si sono prodigati per seminare il carisma additato da Rosmini, il cui seme ha germogliato divenendo una pianta la cui ombra giova a parrocchie, scuole, missioni, alle anime e alle menti assetate di carità materiale, spirituale, culturale, alla Chiesa intera impegnata nelle difficili sfide del tempo attuale. Dopo la celebrazione, ha avuto luogo un simpatico buffet, che ha dato la possibilità di salutare amici e conoscenti e brindare assieme al traguardo raggiunto col taglio di una squisita torta decorata con la cioccolata col n. 30 e la riproduzione della chiesa. Antonio Pillucci Pannello Spirito Santo Il rapporto tra architettura ed arte sacra ha contradistinto tutta la straordinaria storia delle nostre Chiese, gli spazi erano progettati in funzione delle future opere d’arte che avrebbero arricchito la Chiesa ed il sentimento religioso dei fedeli. Tale rapporto nell’architettura contemporanea è diventato sempre più distante, determinando un conflitto tra le scelte architettoniche estremamente razionalizzate nelle quali poco si concede alla presenza di opere d’arte e le aspettative dei fedeli di ritrovare nel loro interno rappresentazioni o immagini sacre. Lo stesso linguaggio dell’arte sacra spesso si manifesta in forme astratte poco vicine alla devozione, pur tuttavia è evidente che come è sempre stato bisogna esprimersi con il linguaggio della contemporaneità. Sono questi gli aspetti che sono stati discussi quando con il parroco si è deciso di collocare un’opera d’arte nella nostra Chiesa. nell’ambito delle iniziative programmate per la ricorrenza del suo trentesimo anniversario. E’ stato deciso di realizzare un’opera dedicata allo Spirito Santo, stabilendone posizione e forma in un settore della Chiesa particolarmente adatto per la sua ubicazione e visibilità, corrispondente all’abside dei confessionali nella “navata centrale”, determinando una rinnovata visione prospettica dall’altare e schermando la vista della scala a chiocciola di servizio. Rocchi (autrice del Logo scelto da Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000), ed è stato riprodotto su tela sintetica ed intelaiato Semplici ed essenziali segni abbinati ad un equilibrato uso del colore determinano un immagine evocativa e dinamica. con un linguaggio fresco ed attuale che si avvicina al popolo dei fedeli. Architetto Massimo Domenicucci L’opera rappresenta lo Spirito Santo al centro della comunità cristiana che cingendosi le mani evoca il nome di Maria, illuminata dalla “Grazia” che proviene dal taglio di luce sulla copertura. SPIRITO SANTO di Emanuela Rocchi cm 900 x 180 - Opera riprodotta da disegno colorato a mano con ritocco digitale su tela sintetica Tale pannello delle dimensioni di metri 9,00 x 1,80 è stato elaborato dal disegno, realizzato appositamente per l’evento da Emanuela Pagina 3 Dialogo Ecumenico Di recente è stato pubblicato in modo congiunto dal Consiglio ecumenico delle Chiese, il pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e l'Alleanza evangelica mondiale, un documento intitolato: “La testimonianza cristiana in un mondo multireligioso”. Il testo è frutto degli incontri tra le chiese cristiane tra il 2006 e il 2011, conclusosi a Bangkok. Le diverse Chiese cristiane hanno elaborato una strategia comune sul modo di fare missione in contesti socio-culturali sempre più caratterizzati da pluralismo religioso, nel rispetto delle altrui tradizioni religiose. In altre parole, come conciliare l'amore per l'altro nell'annunciare con “parresia” la novità del Cristo, evitando letture falsate delle altre religioni. Gli elementi fondamentali della testimonianza sono “fatti”: l'imitazione di Cristo, il modello della comunità primitiva, il servizio al prossimo, la testimonianza credibile del vangelo...Il documento offre poi delle linee guida per attuare questi principi. Insomma: l'ecumenismo, forse, troverà difficilmente soluzione ma può trovare composizione. E' un mistero che il cattolicesimo, che crediamo la religione vera, sia ancora minoritario nel mondo. La divisione religiosa è senz'altro uno scandalo ma può contenere elementi di risorsa: penso ai francescani che si sono divisi per essere “migliori”. L'ecumenismo, probabilmente, deve “tralasciare” l'obiettivo della “conversione” dell'altro, che è sempre e sola opera dello Spirito Santo, che si serve di uomini ma non necessita di surrogati umani. Antonio Pillucci Cenni storici La divisione religiosa c'è sempre stata. La divisione tra cristiani è avvenuta nel corso della storia. La prima grande assemblea del movimento ecumenico si ebbe a Stoccolma nel 1921. Da allora, con fatica e a piccoli passi, il movimento e la coscienza ecumenica si irrobustirono, espansero ed organizzarono. Ha “osservatori” in tutto il mondo. Il suo scopo è attuare l'annuncio missionario e realizzare il “ut unum sint”. Importante al riguardo fu la fulgida iniziativa del “Papa Buono”, Giovanni XXIII, che indisse il Concilio ecumenico Vaticano II. Detta assise costituì un'apertura al dialogo con le religioni e col mondo, attenzione ai segni dei tempi, ospitò “osservatori” di altre Chiese, abolì epiteti poco caritatevoli nei confronti degli altri (quale quello del “perfidi” giudei) e, rosminianamente, additò alla Gerarchia di emanciparsi da vincoli terreni e dedicarsi alla Ecclesia celeste. L'ecumenismo raggiunse un altro traguardo con l'enciclica “Populorum progressio” di Paolo VI, che additava diritti e valori non solo per i credenti ma per tutti gli uomini della terra. Si intensificarono lo scambio di visite tra Capi delle diverse religioni. Il beato Giovanni Paolo II,con l'incontro interreligioso di preghiera tenutosi ad Assisi, aprì una nuova strada aperta a tutti, denominata “lo spirito di Assisi”. Non più solo un passo avanti o uno scalino in più ma un clima, una relazione permanente. Giuseppe Crifò Natale Una festa invernale chiamata Natale coinvolge la gente nel freddo pungente, e questa festa, dal ritmo annuale, investe il ricco e quello più abbiente. Perché la festa si chiama Natale? Perché ricorda più da vicino quella nascita. per noi essenziale. Di Gesù Cristo, nato bambino. Il piccolo re di tutti i cristiani è nato assai povero in una stalla, ma anche i re magi, studiosi pagani, l’hanno trovato, seguendo una stella. Perché è importante il piccin pargoletto? Non è per gli ebrei l’atteso profeta, Pagina 4 solo ed inerme, al nostro cospetto, per noi è venuto senza moneta, per palesarci, con tragica sorte, senza gli onori e senza compenso, con la sua vita e con la sua morte l’amore del Padre, per noi immenso. A Lui crediamo con sincera fede, pur non avendolo con gli occhi visto, ogni cristiano in Lui spera e crede nel redentore, bambin Gesù Cristo. fb Quel verde tram di la&a a righine gialle Avevo solo 4 anni tanti natali fa, eppure quel ricordo è ancora sveglio e nitido. Dentro e fuori aleggiava una quieta atmosfera di festa imminente. Luceva una poesia di attesa. Dalla terrazza della mia casa occhieggiava una piazzetta con la fontana al centro e un girotondo di cavalli schizzanti acqua dalle narici frementi. Lì, vi sostavano in quel periodo, le bancarelle dei balocchi, grande curiosità e fermento di noi piccoli. Al mio infante spirito da fiaba, la nascita del Magico Bambinello significava solo “giocattoli” quindi, con mio fratello maggiore e la sorellina, si aspettava ansiosi questa sorpresa. Eccoci a Natale! Con le vesti della notte ancora addosso, noi di corsa a raggiungere il tavolone all'ingresso, strapazzo dei nostri giochi dove in un prato di caramelle alla frutta sonnecchiavano i nostri desiderati balocchi. A me: una pupa di pezza, accompagnata da uno spoglio lettuccio di legno e pomelli dorati; a mio fratello un tram di latta verde, con righine gialle ai fianchi e abbastanza grande. Ai genitori accorsi a rapire la gioia dai nostri occhi, io regali uno sguardo amareggiato e deluso. Perché mai questa pupattola statica e pitturata vivacemente? Puah! Non l'avrei mai amata e me ne distaccai subito con il broncio. Chissà, forse, una grossa trottola girellona e lucente di colori o un tamburo chiassone sarebbero stati più confacenti al mio carattere. Intanto mio fratello, al colmo dell'entusiasmo, si coccolava il suo bel verde tram di latta, che a me faceva gola. Cercai di sfiorarglielo, ma lui geloso mi respinse. Immediata la mia saturnina reazione: il lettuccio di legno sbatacchiato a terra si schiodò e la povera finì sbudellata senza pietà. Respirai paga incurante del dispiacere ai miei genitori i quali non penetravano il perché. Per molte notti sognai il verde tram di latta a righine gialle che mi trasportava lontano. Vennero altri fratelli e sorelline, ma io ho fatto di tutto perché non spuntasse mai più una bambola. Quando poi nacque mia figlia, a due anni, provai a regalarle una bambola di plastica somigliante a una bimba. Con malgarbo se la trascinò per i capelli, eppure le bambine tutte ninnano di slancio le bambole con infinita dolcezza. Quel suo gesto mi riportò turbata al mio lontano ricordo natalizio. Più tardi, lei è diventata la fedele compagna delle sue pupattole. Da allora ne ho comprate tante di bambole non sofisticate, ma le più originali. Volevo riconciliarmi con loro e infine per non farle troppo sciupare da mia figlia, dopo un poco gliele sottraevo per conservarle religiosamente, sia pure con le vestine e i musini sporchi. Ogni tanto, in segreto, me le vado a baciare con gli occhi. Però... quel verde tram di latta a righine gialle, nonostante sia già bisnonna, affiora ancora nel mio sogno... “Bisnonna” Vittoria Cattani Telefonami, almeno a Natale... Con l’arrivo delle festività natalizie, molti di noi già sono in agitazione per i regali da fare o per organizzare al meglio il cenone e il pranzo di Natale. C’è anche chi preferisce approfittare di queste feste per andare in montagna . Ma chi fa questa scelta forse, non lo fa solo per vedere la neve, ma per fuggire dalla solita routine e allontanarsi dal rumore della città e chissà, forse anche per allontanarsi dai familiari e dagli amici di sempre senza tener conto che è proprio a loro che dobbiamo spesso la nostra tranquillità, il nostro benessere psicologico. Ci sono persone che colgono l’occasione per andarsene, senza minimamente pensare ai genitori anziani lasciandoli in completa solitudine. Si pensa infatti che basti far loro gli auguri, accompagnandoli magari con un inutile regalo, per sentirsi poi liberi dagli obblighi familiari. Invece è proprio in queste circostanze, quando la città è in festa e tutto si anima di luci e colori, che le persone sensibili sentono di più la loro solitudine interiore. Vivono tristemente la condizione di essere senza un partner, lontani dai figli e senza il conforto di una vera amicizia. Sono proprio queste persone che non potendo più contare su quei momenti di intimità familiare, forse, avrebbero bisogno almeno a Natale, di qualcuno che si ricordi di loro magari semplicemente con una telefonata in più. In tal modo, potremmo contribuire non solo a ridurre quel senso di vuoto che spesso accompagna chi è solo e meno fortunato, ma anche insegnare ai nostri figli , con l’occasione del Natale, che la famiglia è un gran valore e come tale, va considerata, rispettata, protetta e amata anche se a volte, dobbiamo rinunciare a ciò che più ci piace. Maria Ferrara (Consulente familiare in parrocchia ogni giovedì pomeriggio per appuntamento) All’asta inedi di Buzzan Il 14 dicembre scorso la casa Bloomsbury ha battuto all'asta scritti di Dino Buzzati. Si tratta di 26 “pezzi” tra lettere, biglietti, vari disegni, 3 blocchi di appunti, 20 foto dello scrittore e 4 di Carla Marchi, sua compagna. Il lotto sta tra i 4mila e i 5mila euro. Le lettere risalgono al '40, allorchè Buzzati era lontano da Milano e corrispondeva con Carla per salutarla, suggerirle consigli, risolvere problemi, corredando spesso le lettere con disegni, specie di animali, di cui era appassionato. Essendo un “poeta delle nostre strade”, a saperlo prima! Pagina 5 La no&e di San Silvestro La notte di San Silvestro corrisponde alla notte tra il 31 dicembre e il Capodanno. Essa è celebrata in diversi modi a seconda della nazione. Si chiama così in quanto il 31 dicembre il santo che si festeggia è proprio San Silvestro. In Italia, è tradizione fare la cosiddetta cena di Capodanno, il cui piatto tradizionale è lo zampone o il cotechino con le lenticchie. Che cenone è, se non ci sono le lenticchie? Da nord a sud della Penisola, su ogni tavola arriva un piatto ricco di piccoli legumi. La lenticchia, già in epoca romana, simboleggiava l’abbondanza, il denaro. Ogni lenticchia è una moneta, quindi più ne mangeremo e più soldi avremo! Per salutare l’anno vecchio che se ne va e per festeggiare 12 nuovi mesi che arrivano, ci sono altre tradizioni, che ormai si tramandano da anni. Speranza, fortuna, abbondanza, amore, serenità… piccoli gesti e riti scaramantici che strizzano l’occhio alla fortuna. Ecco i classiconi di capodanno! Una pianta ritenuta beneaugurale è il vischio che secondo la tradizione dona prolificità sia materiale che spirituale. Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei sacri cerimoniali e nelle celebrazioni di purificazione, mentre i Celti ritenevano che quest’arboscello nascesse dove era scesa una folgore e che una bevanda particolare composta di questa pianta fosse un potente elisir contro la sterilità e donasse prolificità sia materiale che spirituale. Non possono poi mancare sulla tavola le melagrane, il cui trionfo di chicchi è stato narrato da leggende in tutto il mondo e in tutte le letterature: come nel mito di Proserpina, che venne legata indissolubilmente a sé dal dio dell’Ade Plutone dopo aver addentato una melagrana: da allora simboleggia la fedeltà coniugale. Dopo mezzanotte fate entrare in casa un prete o un uomo molto alto dai capelli neri, porterà fortuna alla vostra abitazione per tutto il nuovo anno, il cui arrivo si festeggia trascorrendone la notte si san Silvestro in compagnia dei parenti e degli amici in quello che è il cosiddetto veglione; i festeggiamenti non di rado proseguono fino alle prime luci del mattino del primo dell'anno. Tradizionalmente, in ogni angolo d’Italia, anche nel paesino più sperduto, la mezzanotte di San Silvestro è l’occasione per dare il via ad una vera e propria guerra a suon di fuochi d’artificio. I botti, considerati manifestazione di gioia “esplosiva” per Pagina 6 l’avvento del nuovo anno, un tempo invece avevano il preciso intento di scacciare gli spiriti maligni. Ecco la preghiera anti-botti: "Signore, difendici e proteggici dalla guerra di San Silvestro. Dio della pace e della serenità, che ci insegni l’amore, la solidarietà e alimenti la civile convivenza tra le genti non permettere che questo Capodanno 2012 si trasformi per le nostre comunità in lutti e afflizioni per morti ammazzati e feriti più o meno gravi conseguenti allo sparo dei fuochi artificiali illegali e di ogni forma di violenza che si consuma sulla nostra Terra". Per salutare l’anno vecchio che se ne va e per festeggiare 12 nuovi mesi che arrivano, ci sono tante riti, alcuni recenti, altri che si perdono nella notte dei tempi. Speranza, fortuna, abbondanza, amore, serenità… Piccoli gesti, cibi particolari o riti che strizzano l’occhio alla fortuna. La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per Capodanno: come quello di vestire biancheria intima di colore rosso. Il rosso, oltre ad indicare amore e fortuna, è un ottimo amuleto per la fertilità sia femminile che maschile. Altro rito era quello di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati, usanza quest’ultima, che pian piano è stata quasi totalmente abbandonata. La moda di festeggiare il passaggio dal vecchio al nuovo anno trae origine dalla notte dei tempi, furono i Babilonesi circa 4000 anni fa a festeggiare per primi il capodanno. Gli antichi Romani continuarono a celebrare l’anno nuovo nel tardo marzo, ma il loro calendario era continuamente ‘manomesso’ dai vari imperatori; si scelse quindi di ‘sincronizzarlo’ con il sole. Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare quello che ancora oggi è conosciuto come il ‘calendario Giuliano’, che stabiliva che l’anno nuovo iniziava il primo gennaio. Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità. L'usanza delle strenne risale a Romolo, il primo re di Roma, che aveva fatto costruire le mura attorno alla città da lui fondata. In segno di gioia e di prosperità i suoi amici gli offrirono un gran fascio di rami verdi, tagliati dal vicino bosco dedicato a Strenia, la dea della potenza e della fortuna, da qui il nome strenna. fb Ricominciare ma razionalità e consapevolezza ti mostreranno l'altra faccia del destino, ed ogni volta che ti rialzerai da una caduta troverai un nuovo equilibrio, una nuova luce. Ora, guardando indietro nel tempo, si vede solo il futuro di chi ha avuto il coraggio di rimettere in gioco se stesso. Infatti, ricominciare non è una sconfitta ma bensì, l'inizio di una nuova vita! Ogni volta che guardi al passato rivedi errori o piccole soddisfazioni: l'innocenza dell'infanzia, l'adolescenza e la maturità di fronte ad un bivio e prima o poi, si deve fare una scelta, a volte drastica, o non condivisa. Ricominciare! Reimparare a confrontarsi e ad integrarsi con il nuovo mondo, quello che credevi di conoscere con le sue mille sfaccettature e che può darti un'alternativa. Lo so, ricominciare fa paura, Maurizio Lai Il nostro Presepe Vivente Cosa, tra statuine e disegni, può meglio raffigurare Gesù Bambino, di un bambino vero del nostro quartiere (Cristian), soprattutto se sdraiato nel fieno (durante una gita in campagna)? Anche lui “scende dalle stelle” nel ventre materno per venire alla luce e diventare, crescendo in età, sapienza e grazia, “re della terra” che è chiamato ad assoggettare, prima, e “re del Cielo”, poi. Il nostro augurio è che trovi un mondo migliore e si industri a costruire una società a misura d'uomo! A tutti, auspici di un Natale santo, ricco di grazie, di un Anno venturo, “nuovo” di nome e di fatto e voti di bene. La vita è bella Apri gli occhi e vedi il sole, apri le finestre… e il profumo dei fiori ti riempirà di gioia, il chiasso e le risa dei bambini ti riempiranno il cuore, e chi ha la vita piena di impegni correrà per raggiungere il proprio obiettivo. Il velo sfarzoso di un abito bianco e il riso sull’asfalto, riflettono la felicità di chi sta realizzando il suo sogno. E chi non ha l’amore, l’avrà! Sì, è bella la vita, anche se a volte è dura: c’è chi muore in sofferenza, ma c’è chi si spenge in serenità con il sorriso sulle labbra. La vita va accettata, vissuta ed anche lasciata come fanno i petali cadendo dal proprio fiore in un oblio eterno senza conoscere mai la vera morte! Che bella la vita, quando puoi sorridere e regalare speranza a chi verrà, e per quanto essa possa essere amara hai avuto la possibilità di assaporarla e renderti conto, che in fondo la vita è bella. Maurizio Lai Pagina 7 APPELLO Con animo accorato e partecipi al dolore della famiglia, si pubblica l'appello per il ritrovamento di Laura Baglioni, nostra parrocchiana, scomparsa misteriosamente e della quale non si ha notizia. L’HAI VISTA? CHIAMA IL 328 0507919 o 329 9848738 LAURA E’ SCOMPARSA DALL’OSPEDALE SANT’EUGENIO (ROMA) IL 12.12, VESTITA CON MAGLIA ROSA FIORATA GRIGIA PANTALONI MARRONI SCARPE DA GINNASTICA NIKE BIANCHE/BLU NON HA NE’ DOCUMENTI NE’ SOLDI CON SE’! GRAZIE Noziario della Parrocchia Spirito Santo alla Ferratella - Padri Rosminiani Dire&ore Responsabile: Don Vito Nardin Dire&ore editoriale: Don Tarcisio De Tomasi Redazione: C.Fucelli Pessot del Bò - A.Pillucci Proge&o grafico: A.Cerroni - Cicloslato in proprio—Distribuzione Gratuita -