ALL’OMBRA DELLE FARFALLE - Il Giardino e le sue storie Francesca Marzotto Caotorta Mondadori – “Strade blu” - 2011 ARCHIPEL L'arte di fare giardini Atelier le Balto Oltre i Giardini Bollati Boringhieri 2008 Questo libro è un invito a scoprire il mondo dei giardini progettati dall'atelier le balto. Gli autori, Marc Pouzol, Véronique Faucheur e Marc Vatinel, paesaggisti francesi di stanza a Berlino, ce li raccontano come un arcipelago instabile di isole: alcune in via di emersione, alcune emerse, altre già sommerse. In ciascuna trova conferma l'attitudine dell'atelier a lavorare sugli interstizi marginali del paesaggio urbano, trasformandoli in luoghi circoscritti, intimi e socializzanti concepiti per esere vissuti con tutti i sensi e per una contemplazione attiva dell'«arte come natura». Questa monografia illustra il loro singolare modo di concepiree realizzare giardini che rappresentano eventi, mezzi e non fini, tappe e mai traguardi. Il prima, il durante, il dopo. Le energie che si attivano, l'entusiasmo e la fatica del lavoro di gruppo,il piacere della manualità, del contatto con la terra, le piante, i materiali. Vedere l'idea che prende forma e poi stare a guardare cosa succede: il libero sviluppo della vegetazione,i movimenti e le voci delle persone che popolano il giardino; ascoltare storie, commenti, fare incontri che potranno condurre a nuove mete e ad altri giardini. Navigare, assecondandole correnti marine, consapevoli che un giardino è sempre «provvisorio» e che il viaggio è ancora lungo. ARBORETO SELVATICO Mario Rigoni Stern Einaudi 1996 Dal larice «albero cosmico lungo il quale scendono il sole e la luna», alla quercia con la sua forza araldica, al faggio «albero felice agli dèi», al tasso simbolo della morte e dell'eternità: Rigoni Stern sceglie venti alberi a lui particolarmente cari e li «racconta», dandone le caratteristiche botaniche e ambientali, illustrandone la storia e le ricchezze, spiegando gli influssi che hanno avuto nella cultura popolare e nella letteratura, e animando il suo arboreto con le proprie esperienze di uomo di montagna, i ricordi, la nostalgia di «quando gli uomini vivevano con la natura». La descrizione si intreccia cosí alle riflessioni personali dello scrittore che vede una consonanza di vicende e di destini tra gli uomini e gli alberi, chiusi nella parabola eterna di nascita e morte, gioia e sofferenza, destinati magari a vivere a lungo, ma comunque condannati a sparire, ad essere sostituiti. ARBUSTI E ALBERELLI Costanza Lunardi Arnoldo Mondadori Editore - 1987 E' veramente portentosa la ricchezza di forme e colori dei giardini, il fascino nostalgico dell'autunno, delle caducifoglie sparse tra i sempreverdi. Il mirto, la ginestra, l'erica, l'agrifoglio dimorano sovrani ma, fra tutti eccelle il corbezzolo con le cui bacche, molto ornamentali, si preparano infusi e marmellate. Come molte altre piante esso può tradire la vocazione naturale di 1 arbusto a favore di una più snella silhouette ad alberello. Così le splendide Calliandra twedii, in fiore tutta l'estate, e l'Albizzia Julibrissin, dai fiori di un rosso incendiario con un che di pirotecnico raccolto in un piumino di cipria! Per non parlare delle piante da frutto che hanno il pregio di poter stare indifferentemente nell'orto o nel giardino. Molto ornamentali nel periodo della fioritura, lo sono ancora di più con i rami carichi di frutti maturi, di solito molto vistosi. A seconda dello spazio, della posizione e della natura del terreno, la scelta è vasta, dal Ribes sanguineum, originario del Nord America, ottimo per formare siepi, al nocciolo a foglie rosse che crea particolari macchie di colore o al susino rosso che si carica di frutti tondeggianti e asprigni; ma particolarmente superba è la Cydonia japonica, arbusto fruttifero da fiore che crea macchie di colore tra i sempreverdi, e il Prunus Serrulata, la leggiadra nuvola rosa in giardino. Tutte queste suggestioni, unite a molti consigli pratici, sono offerte da questo libro, un'utile guida all'organizzazione armoniosa e funzionale del proprio giardino. ARCHEOLOGIA ARBOREA diario di due cercatori di piante Isabella e Livio Dalla Ragione «Abbiamo visitato vecchi archivi e biblioteche dove potevamo trovare libri e manuali di agricoltura per studiare le vecchie varietà e il loro utilizzo, i modi di coltivarle e di innestarle, abbiamo guardato e studiato il materiale delle antiche cattedre ambulanti di agricoltura, abbiamo ascoltato i racconti di chi qualcosa si ricordava. Ma soprattutto siamo corsi a salvare. A salvare il più possibile tutte le vecchie varietà, che in questi anni abbiamo trovato e che sparivano sotto i nostri occhi con grande rapidità, o perché le vecchie piante venivano tagliate o perché si seccavano. Abbiamo cercato di salvare anche tutto il patrimonio di conoscenze popolari, senza il quale queste varietà di piante da frutto, dissociate dal loro contesto sociale, economico, etnobotanico e culturale, perdono gran parte delle loro funzioni e dei loro significati». Isabella Dalla Ragione, agronomo, vive e lavora a Perugia; insieme al padre Livio, curatore del Museo. delle Tradizioni Popolari di Città di Castello, ha creato una preziosa collezione privata costituita da circa 350 piante delle varie specie di fruttifere riprodotte e allevate in modo tradizionale.Per sostenere il patrimonio della collezione, Isabella e Livio Dalla Ragione hanno fondato l'associazione "Archeologia Arborea" finalizzata alla diffusione, alla conoscenza e alla tutela delle vecchie varietà di alberi da frutto. BOSCO E GIARDINO Gertrude Jekilll traduz. Schiavi G. Franco Muzzio Editore (Collana: Piante e Giardini) - 2003 Designer di giardini e prolifica scrittrice di giardino e di giardinaggio. Ha scritto più di 1000 articoli, per riviste come Country life e The garden, e creato oltre 400 giardini, che si possono ancora ammirare in Gran Bretagna e Nord America. La sua influenza sul design del giardino è ancora forte, alimentata dal potere evocativo di libri come Bosco e giardino, Il giardino dei colori e Old West Surrey. Paesaggista che fin da giovane ha seguito le orme di Ippolito Pizzetti, progetta giardini e parchi pubblici e privati. Collabora con quotidiani e riviste specializzate. 2 BREVE STORIA DEL GIARDINO Il primo giardino è quello dell’uomo che ha scelt di interrompere le proprie peregrinazioni. Gilles Clément Quod libet 2011 BUSTINE DI FLORA Certi modi di pensare il giardino - prefazione di Ippolito Pizzetti Daniele Mongera Vittorelli Edizioni Il signor Olivo, identikit dell'ortolano perfetto, l'orto di Arcimboldo del quale va fiera la vecchia zia, la presenza di cani e gatti tra i cespugli, il giardino come itinerario. Ma anche l'immagine inquietante delle fronde scure agitate dal vento, e i segreti custoditi dai nomi delle piante. E ancora, il ruolo del paesaggio nel cinema e nella letteratura. Come scrive Ippolito Pizzetti, l'autore "si è comportato come un viaggiatore settecentesco durante il tour: ha osservato i vari giardini e i tipi di giardini, e ha considerato le varie personalità dei paesaggisti e le loro opere, cercando sempre di arrivare a definirne limpidamente il carattere". CACCIATORI DI PIANTE Gribbin Mary; Gribbin John 2009, 347 p., ill., brossura - € 26,00 Traduttore Damiani D. Editore Cortina Raffaello (collana Scienza e idee) Le gardenie e le orchidee, le delicate magnolie e i selvaggi rododendri rendono oggi incantevoli i nostri giardini grazie allo spirito d'avventura dei primi botanici, che nel XVIII e XIX secolo si sono spinti in terre ignote per raccogliere semi e fiori. Questa è la storia di undici uomini e donne tenaci, eccentrici, pronti a rischiare la vita sfidando insidie di ogni genere alla ricerca di nuovi esemplari botanici. Coraggio, cinismo, audacia - tutto questo e altro ancora anima i sogni dei singolari esploratori che nella giungla amazzonica, nel cuore dell'Africa o nell'Estremo Oriente non cessano di cercare i vegetali più bizzarri per la meraviglia dei conterranei della tranquilla Inghilterra. Tra loro la straordinaria Marianne North, artista e scienziata i cui dipinti di piante e fiori adornano ancora oggi le sale dei magnifici Kew Gardens di Londra. CALENDARIO LUNARE Fratelli Melitta Editore 1989 CHIACCHIERE DI GIARDINAGGIO INSOLITO. A PROPOSITO DI FIORI, ANIMALI, ERBE E (MAL)ERBE DEL MIO GIARDINO di Maria Gabriella Buccioli Dopo la pubblicazione del fortunato volume "I giardini venuti dal vento", in cui descrive la genesi di quel luogo incredibile che sono i giardini del Casoncello, Maria Gabriella Buccioli torna a incantarci con un libro ispirato alla sua affascinante avventura.Come una chiacchierata tra amici che condividono una passione - quindi in un tono piacevolmente informale - questo libro non vuole essere né una guida alle piante, né un manuale di giardinaggio, pur essendo in parte sia l'una sia l'altra cosa.È, in definitiva, una dichiarazione d'amore dell'autrice alle creature del suo giardino, 3 vegetali o animali che siano (insetti compresi!) e un modo di trasmettere la sua straordinaria esperienza a tutti i lettori. DIARIO DI CAMPAGNA DI UNA SIGNORA INGLESE DEL PRIMO NOVECENTO Edith Holden Copia del facsimile di un diario naturalistico per l'anno 1906. Arnoldo Mondadori Editore – 2001 Edith Holden ha annotato in parole e disegni la flora e la fauna della campagna inglese attraverso il ciclo delle stagioni. Scoperto per caso nella biblioteca di una quieta casa di campagna inglese, è il diario autentico di una giovane donna del primo Novecento interamente scritto a mano ed edito in facsimile. Rivivono nei suoi deliziosi acquerelli scene campestri, gli umori della terra, il trascorrere delle stagioni. I fiori, gli insetti, gli uccelli e le altre piccole creature che popolano la campagna si uniscono alle annotazioni quotidiane della signora inglese, alle minuziose osservazioni botaniche, alle poesie predilette, ai detti popolari della saggezza contadina. 250 QUESITI DI GIARDINAGGIO RISOLTI Eva Mameli Calvino e Mario Calvino Donzelli Editore /2011 Come conservare i bulbi dei gelsomini? Quando adoperare i vasi porosi, e quando invece quelli verniciati? Come preparare il terriccio per le rose? I genitori di Italo Calvino rispondono, in questo delizioso libretto di settant'anni fa, alle domande dei patiti di giardinaggio di ieri, di oggi, di sempre. Una piccola gemma. Semplice, asciutta, utile. Bellissima. Due vite per la natura Eva Mameli, nata a Sassari nel 1886, fu tra le prime ragazze a frequentare il liceo. Iscrittasi all'Università di Pavia, dopo aver terminato gli studi di Matematica a Cagliari, nel 1907 fu la prima donna in Italia a laurearsi in Scienze naturali. La sua fama di scienziata presto superò i confini nazionali. Nel 1920 conobbe Mario Calvino, insigne agronomo sanremese che lavorava a Cuba, e che era rientrato in Italia per un breve soggiorno. I due si sposarono e ripartirono per Santiago de las Vegas, dove Mario dirigeva una stazione sperimentale per la produzione di canna da zucchero, e dove Eva si occupò della sezione botanica. Intanto, nel 1923, era nato il loro primogenito, Italo. Tornati in Italia nel 1925, si stabilirono a Sanremo, dove Mario fu nominato direttore della Stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo»; Eva ottenne la cattedra di Botanica a Cagliari, dove diventò direttore dell'orto botanico. Insieme, furono gli animatori di una rivista di floricoltura, «Il giardino fiorito», nella quale intrattennero coi lettori la corrispondenza che è all'origine di questo volume. Amanti delle sfide scientifiche e civili, spesso controcorrente, i due rischiarono non poco, aprendo la loro casa agli amici ebrei dopo le leggi razziali. Nel 1944 furono tenuti in ostaggio per alcuni mesi dai tedeschi. Nel 1951 Mario morì e la moglie prese il suo posto nella direzione della Stazione di floricoltura, che lasciò nel 1959. Eva si spense a 92 anni, nel 1978. 4 E IL GIARDINO CREÒ L'UOMO Jorn de Précy a cura di Marco Martella Ponte alle Grazie, Milano, pagg. 125 euro 10,00 Può un'utopia tenersi su toni sommessi? Jorn de Précy, islandese di origine bretone, ci ha provato un secolo fa con un piccolo libro pubblicato nel 1912, a sue spese e in soli duemila esemplari. Aveva all'epoca 75 anni; dopo un lungo vagabondare si era stabilito nell'amato giardino di Greystone, nell'Oxforshire. The Lost Garden, suo testamento estetico, prese a circolare quasi clandestino tra pochi eletti, lanciando semi di idee maturate nel corso dell'Ottocento. Si sarebbero affermate fecondando il pensiero di Gertrude Jekyll, Russel Page, Roberto Burle Marx, fino a Bob Dylan che lo ricorda nella ballata Jorn's wildflowers. Anche i Goncourt restarono colpiti dal giovane islandese dallo sguardo assente, perso in un suo sogno astruso ma capace di commuoversi davanti a una rosa appena sbocciata. Chissà se si resero conto di avere davanti il profeta di una nuova sensibilità. Quella di chi soffre nel vedere i giardini trattati in spirito utilitaristico alla stregua di meri strumenti ricreativi, risorse salutistiche o turistiche. Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/jamj3 ELOGIO DELLE VAGABONDE - Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo Gilles Clément Derive Approdi 2010 Panace di Mantegazzi, porracchia sudamericana, fico d'India, papavero sonnifero, poligono del Giappone, erba della Pampa... trasportate dal vento, dagli animali o dalle suole delle scarpe, anche nelle nostre contrade le erbe vagabonde hanno conquistato, con coraggio e vitalità, giardini, scarpate e terreni incolti. Eppure, le erbe vagabonde non hanno buona nomea:le si chiama anche erbacce, piante selvatiche, piante infestanti e spesso si vieta loro un diritto all'esistenza. Piante nemiche, ma davvero così pericolose? Gilles Clément, paesaggista francese e inventore del «giardino in movimento» nel quale coltiva felicemente queste piante dai nomi esotici, in questo libro sceglie di farne l'elogio. Di queste erbe racconta la storia, le origini, il modo in cui le ha incontrate. E spiega come l'uomo, i diserbanti, il cemento, i dissodamenti e le coltivazioni industriali abbiano permesso a queste piante randagie di insediarsi e crescere. Coniugando il talento del giardiniere a quello scrittore, in nome della difesa della mescolanza planetaria, ci consegna un libro dove letteratura e botanica coesistono a difesa della diversità. Un libro che è insieme una filosofia del paesaggio, e della relazione tra uomo e piante, e un manuale per imparare ad amare anche le erbe senza fissa dimora. ENCICLOPEDIA DEI FIORI E DEI GIARDINI a cura di Ippolito Pizzetti 5 Garzanti (Collana: Le Garzantine) - 1998 Dall'Abelia, pianta orientale con i fiori a forma di campana allo Ziziphus, in Italia noto anche come giùggiolo. Una straordinaria Enciclopedia Illustrata dei Fiori e delle Piante da Giardino con 500 generi, 2000 specie, 1150 Illustrazioni a colori e in bianco e nero, 5 Appendici e un pratico Glossario. Di ogni fiore e pianta è fornita una scheda tecnica con indicazione delle proprietà, fioritura, esposizione, propagazione, malattie, note storico-letterarie, consigli sul progetto e cura del giardino... Uno strumento utilissimo, facile da consultare, assolutamente indispensabile per tutti i "pollici verdi"! ERBORISTERIA PLANETARIA Proprietà curative e simbologia delle piante Ferdinando Alaimo - 23 illustrazioni a colori Hermes Edizioni Gli antichi erboristi, gli sciamani, avevano intuito, prima degli studi odierni della Neurobiologia vegetale, che le piante non sono cose, e neanche meri contenitori di principi attivi, come tendiamo a credere noi, ma esseri in qualche modo animati, emanazioni delle grandi forze che muovono il cosmo, incarnazioni degli antichi dei. Impararono così a riconoscerne, attraverso le porte della percezione, le diverse qualità, i temperamenti, gli umori, quali fra gli dei le animassero, e utilizzavano la forza di questo psichismo per le loro pozioni. Delinearono così per ogni pianta una sorta di carattere, di "personalità" e ce ne hanno narrato nei miti. FARE UN GIARDINO da principiante a esperta giardiniera Margery Fish Pendagron Pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1956, "Fare un giardino" è la storia di uno dei luoghi tutt'ora più visitati della campagna inglese, Margery Fish, stimatissima esperta di giardinaggio, racconta come, spinta dalla guerra incombente a trasferirsi nel Somerset, abbia dato vita insieme al marito a East Lambrook Manor r ai suoi giardini, partendo da premesse assai poco incoraggianti: una casa diroccata e l'aia di una fattoria ricoperta di robaccia. Con opposte opinioni e passioni che li portano spesso a divertenti contrasti, i coniugi Fish vengono piano piano a patti con la terra, che li ricompensa generosamente del loro m pegno e della loro dedizione. FLORA FERROVIARIA Ernesto Schick Edizioni Florette Pubblicato per la prima volta nel 1980, questo libro conserva intatto il suo fascino. Il legame con il territorio e con la storia di uno dei simboli del suo sviluppo economico, la ricerca appassionata di un uomo fuori dal comune, l'attenzione per il complesso rapporto tra l'essere umano e il suo ambiente ne fanno una testimonianza che non smette di incuriosire. Questa nuova edizione è arricchita da un affettuoso ritratto di Ernesto Schick scritto dall'amico e studioso Graziano Papa, che lo aveva sostenuto nelle sue esplorazioni e aiutato a pubblicarne i risultati. Il biologo Nicola 6 Schoenenberger ha rivisto il testo e lo ha aggiornato dal punto di vista scientifico. La sua introduzione ha il respiro del mondo globalizzato: la ferrovia diventa un corridoio ecologico dì migliaia di chilometri che ospita una varietà di specie sbalorditiva. Qualche anno fa anche il poeta Fabio Pusterla era stato conquistato dalla tenacia commovente della flora ferroviaria: non poteva mancare qui il Collage delle piante pilota, nato da quell'incontro, con una nuova nota dell'autore. Questo libro è dedicato ai vecchi lettori, che hanno contribuito a tenerlo vivo, e a quelli nuovi che si lasceranno contagiare dalla poesia delle piante viaggiatrici. Chiasso, maggio 2010 GERANI RUSTICI Maria Luisa Sotti Edagricole - 1999 GIARDINI - Riflessioni sulla condizione umana Robert Pogue Harrison Fazi Editore «Non bisogna essere un giardiniere per amare questo libro ma, dopo averlo letto, dovremo chiederci per quale dannato motivo non esserlo!». «New York Times» Cos'è che risveglia nel genere umano l'anelito alla ricreazione del Paradiso perduto? Capolavoro inimitabile, imitazione improbabile; eppure ogni neonato giardino del mondo rinnova la sfida impossibile, tentando di riprodurre quell'impronta divina. Questa è la riscoperta d'una domanda perduta e ritrovata da Robert Pogue Harrison, che risponde, aprendo per noi i giardini delle meraviglie, ovvero la rassegna delle imitazioni, come farebbe un mago comparativista. In questo "romanzo dei giardini" l'Eden è il protagonista, anche zoologico; segue l'Academos platonica, poi il giardino "privato" di Epicuro dove si coltiva "l'in sé e per sé". La lunga sequenza ci conduce fino a Versailles, e forse a Bomarzo; e ad altre mete della mente girovaga, come i campus universitari contemporanei, cosiddetti vivai dell'intelligenza. L'autore è un "coltivato giardiniere" di piante mentali, che ci porta in giro a bordo della sua scrittura, sorprendente come un ottovolante, di giardino in giardino. Dove i cancelli della superstizione sbarrano l'accesso ai giardini sapienti, l'autore ermeneuta, corredato degli strumenti del fabbro, li apre con le ingegnose chiavi del giardinaggio filosofico. GIARDINI E NO Manuale di resistenza botanica Pasti Umberto 2010, 148 p., ill., brossura Editore Bompiani (collana Overlook) Il libro di Pasti è un oggetto piacevole da maneggiare per le illustrazioni di Pierre Le-Tan, che usa il disegno per decorare più che descrivere, con colori tenui e tratto semplice. L’autore coglie gli aspetti paradossali nei vari tipi di giardino che descrive; è un estremista del giardinaggio quando al giardino del collezionista narcisista oppone quello del benzinaio nella periferia urbana o quello della famiglia Bando con il finto giardino di design. La sua scelta estrema e provocatoria nasce dal porre come elemento discriminante l’amore verso il giardino inteso come rapporto con la terra, le proprie origini e i cicli della natura.Allo stesso modo dissacrante e fuori dagli schemi tradizionali suggerisce come allestire un giardino. Egli invita a osservare il mondo dell’arte: gli antichi affreschi minoici, le peonie dei tappeti di Isphahan, i dipinti di Manet e Fantin Latour per arrivare alle Fanciulle in fiore 7 di Proust o il giardino- topos di Chatwin. Umberto Pasti trasferisce in questo libro, che si legge in un pomeriggio, l’irriverenza del giovane selvaggio amante della natura incontaminata e la raffinatezza dell’intellettuale adulto che individua in alcune espressioni artistiche e letterarie l’armonia perfetta fra uomo e paesaggio. (Maria Patrizia Matteucci) GIARDINAGGIO PER NEGATI Sue Fisher - Michael MacCaskey - Bill Marken trad. di Rosaria Contestabile - Oscar Mondadori Linguaggio semplice e chiaro - simboli e strumenti di navigazione - subito nel vivo della materia - le dieci cose da sapere - ironia e divertimento Sue Fisher, dopo aver lavorato a lungo nei vivai e nel garden center si è dedicata al giornalismo. Ha scritto diversi libri di giardinaggio e collabora con le principali riviste del settore. Michael MacCaskey, laureato in orticoltura ornamentale, è caporedattore della rivista "National Gardening" Bill Marken, direttore di Greenligth, è esperto di giardinaggio dei climi freddi e delle regioni montane GUIDA ALLA NATURA in Italia e in Europa A cura di Michael Chinery Vallardi i.g. 1985 HERBARIUM Emily Dickinson Edizione Facsimile L' "Herbarium", per lungo tempo accuratamente conservato nella biblioteca di Harvard, è l'ultimo dei manoscritti appartenenti alla collezione Dickinson, rimasto finora sconosciuto al pubblico. Questo volume lo rende finalmente accessibile a tutti i lettori interessati alla vita e alla scrittura della poetessa statunitense. In una lettera del 1845 la quattordicenne Emily Dickinson chiedeva a una sua amica se avesse iniziato a collezionare fiori e piante per un erbario: "Sarebbe come un tesoro per te; quasi tutte le ragazze ne hanno uno". La cura che mise nel suo erbario, inusuale per una giovane della sua età, rivela una passione per la natura che l'avrebbe accompagnata per tutta la vita e che avrebbe influenzato in maniera determinante la sua poetica, all'interno della quale i fiori assumono un ruolo simbolico di fondamentale importanza. Questa passione fece sì che la Dickinson, ancor prima che come poetessa, fosse conosciuta e apprezzata come esperta di giardinaggio, nella cui serra i fiori esotici spandevano profumo anche d'inverno. Il libro è arricchito da alcuni saggi introduttivi, dal catalogo e da un indice degli esemplari presenti. I GIARDINI DI SAN LIBERATO di Daniele Mongera Edizioni Grandi Giardini Italiani - collana “Garden Books € 12,00 8 Daniele Mongera è stato allievo di Ippolito Pizzetti allo IU/AV di Venezia. nel 1999 ha pubblicato una raccolta sul giardino, Bustine di Flora, per la Vittorelli Edizioni di Gorizia, scrive per la rivista Ville Giardini dal 2001 Grandi Giardini Italiani è il network creato e curato da Judith Wade, inglese di nascita e italiana d'adozione; raccoglie oggi oltre 70 straordinarie mete visitatili, che testimoniano l'ineguagliabile patrimonio di arte, storia, cultura e tesori botanici custodito nel nostro Paese. Tra esse, i giardini di San Liberato, adagiati nella verde campagna di Bracciano, poco lontano da Roma, occupano un posto speciale perché alla qualità architettonica e botanica si unisce un'eccezionale passione. La storia del lavoro congiunto dei proprietari, i coniugi Sanminiatelli, e del paesaggista Russell Page, è ricca di colpi di scena, come un romanzo intrigante. Alla straordinaria energia creativa che fu messa nel realizzare il luogo, e alla cura e competenza che ancora oggi ne mantengono e ne migliorano la bellezza, si deve quanto ognuno di noi può vedere e assaporare, passeggiando tra i colori di alberi e cespugli, i profumi delle rose, il suono leggero dell'acqua. IL BOSCO DEGLI UROGALLI – l’incanto della montagna, il mistero dei suoi abitanti Mario Rigoni Stern Einaudi IL CALENDARIO DELL’ORTO BIOLOGICO Patrizia Sarcletti Giunti - 1989 IL CANTO DEGLI ALBERI Hermann Hesse Le Fenici Tascabili Un libro di poesie, prose e racconti di Hermann Hesseche hanno come tema unificante gli alberi, figure emblematiche della vita naturale. Faggi, castagni, peschi, betulle, tigli, querce e molti altri, nella magnificenza della fioritura o con i rami nodosi offerti alle brinate notturne, illuminati dal sole o al chiarore della luna: sono loro i protagonisti indiscussi di questa raccolta. Essi accompagnano lo scrittore, silenziosi e saggi, nel corso della sua vita, segnano momenti precisi, suscitano riflessioni e ricordi, vengono invocati come esseri viventi,come amici. Simbolo della continuità del ciclo vitale e di una necessaria sottomissione alle leggi della natura, gli alberi parlano a Hesse trovando in lui un interprete smagliante e appassionato. IL CIPRESSO DALLA LEGGENDA AL FUTURO Alberto Panconesi Edito e venduto direttamente dall’Istituto Protezione Piante del CNR 210x 297 mm, 456 pagine a colori Il cipresso è l’albero simbolo della civiltà mediterranea, ha accompagnato nei secoli l’evoluzione dei popoli, racchiudendo in sé l’essenza di queste terre, delle religioni, della storia e dell’arte della gente mediterranea. Rappresenta non solo l’albero del passato ma soprattutto l’albero del futuro per i paesi del Mediterraneo, soggetti a significativi cambiamenti climatici, alla progressione della desertificazione e martoriati da frequenti incendi. Occorre inoltre ricordare le numerose funzioni economiche ed ecologiche del cipresso: produzione di legno di ottima qualità e di oli essenziali, protezione di colture di pregio dall’azione del vento, protezione del suolo dall’erosione e dagli 9 incendi. Il cipresso è anche una specie arborea pioniera, che bene si adatta a terreni sassosi, argillosi, calcarei, esposti a temperature elevate e ad aridità estiva prolungata, autoctona nei paesi orientali del Mediterraneo e naturalizzata in tutto il Mediterraneo occidentale. Il libro riporta le conoscenze finora acquisite dall’Istituto Protezione Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche con un’attività trentennale di ricerca programmata a livello europeo, che ha dato risultati significativi nella tassonomia, nella biologia, crescita e sviluppo, nella scelta del materiale di riproduzione per le varie funzioni del cipresso, soprattutto in relazione alla resistenza al cancro, alle malattie ed al loro controllo, alle infestazioni di insetti, alla produzione di legname ed alla qualità del legno. Nel libro vengono trattati anche aspetti che dimostrano l’inserimento del cipresso nella storia, nella religione e nell’arte. Particolare enfasi è data al cipresso come pianta principe nel paesaggio mediterraneo, al suo ruolo nel giardino storico, al suo impiego nei viali “odorati” e monumentali ed alla sua importanza come piante singola monumentale nel bacino mediterraneo. Una descrizione delle proprietà medicinali e fitoterapeutiche illustra l’importanza del cipresso nella medicina tradizionale e nell’industria della cosmesi. Veramente esaustiva è la trattazione dell’allergia data dal polline di cipresso. Per tutte le motivazioni indicate il libro rappresenta un’opera esclusiva e completa sul cipresso, utile per il ricercatore ed il tecnico del settore, ma anche una lettura piacevole e stimolante per l’utente e per l’amatore. IL GIARDINIERE APPASSIONATO Rudolf Borchardt Adelphi - 1992 Definito "il libro più goethiano sull'arte di curare un giardino", "Il giardiniere appassionato" è il "livre de chevet" per ogni giardiniere appassionato, quello che accoglie l'idea di giardino in tutta la sua immensità e in tutta la sua leggerezza, sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli. IL GIARDINO BEN TEMPERATO Christopher Lloyd Rizzoli – Collana “L’Ornitorinco” - 1970 IL GIARDINO IN VASO Ippolito Pizzetti Le guide di Casa Viva Una cassetta fiorita non fa terrazzo; e neppure una fila. Non lo fanno neppure più file, se si tratta di cassette piene di gerani (o di quello che volete) messe lì per dare una nota di colore, riempire un vuoto, ornare una facciata. Su un terrazzo come questo non è neppure il caso di stare a ragionare: si fa, si provvede al suo funzionamento, dando alle piante la possibilità di sussistere, e non resta altro da dire. No, voglio parlare del terrazzo dell'appassionato di piante, per il quale il terrazzo è il vicario — usiamo pure la parola cruda — il surrogato (Palazzi: «materia di minor valore che si sostituisce ad altra genuina e buona») del giardino che questi non ha o non si può permettere. E che forse per lui. affettivamente, non è certo di «minor valore» o meno «genuino» del giardino; ma qui non stiamo parlando di valori affettivi, che sfuggono a una razionalizzazione, stiamo semplicemente cercando di definire assieme che cosa sia un terrazzo, in che cosa consista la sua differenza dal giardino. Qualcuno di voi penserà forse che queste disquisizioni siano inutili e oziose. Ma dal momento che 10 gli appassionati del terrazzo, a giudicare dal numero di coloro che mi scrivono, sembrano essere numerosi; e che io che scrivo ho appreso buona parte delle mie conoscenze grazie ad anni di pratica del terrazzo, e, infine, che proprio disquisizioni simili a queste che stiamo facendo mi hanno portato a capovolgere le me idee, ritengo che non sia inutile esprimerle... IL GIARDINO NATURALE Roger Grounds Ed. Rizzoli 1978 - Coll. L'ornitorinco Diretta da Ippolito Pizzetti Il giardino naturale » non è un libro magico, non offre formule mi-racolose per trasformare il nostro giardino in un giardino di fiaba. Tradotto in termini molto spiccioli il suo succo è questo: « fino ad oggi, in questa nostra civiltà tecnologica, ci siamo abituati a governare il nostro giardino in barba, contropelo alla natura. Ricavandone più danni che vantaggi. E se invece che ad avversarla provassimo a seguirla, e ad imitarla? ». Ci espone così alcune chiare e basilari nozioni sulla struttura del suolo (che pochi considerano, nonostante non sia meno importante al fine della buona riuscita delle piante degli elementi chimici che contiene); indica metodi semplici, economici e spesso piuttosto efficaci per combattere i parassiti senza dover ricorrere a quei veleni che distruggono inconsideratamente gli avversari come gli alleati (che sono molti di più); istruisce sulle virtù delle cosidette erbacce (alcune esaltano le qualità aromatiche delle verdure) e su come alcune piante (l'aglio, il tagete) agiscano da deterrenti contro alcuni insetti; insegna infine come produrre nel proprio giardino - gratis - il concime più efficace. E sopratutto: non propone e non promette mai soluzioni totali, che sono sempre assurde, suicide e contro natura. IL GIARDINO DELLE REGOLE INFRANTE contromanuale del libero giardiniere Renato Ronco Blu Edizioni srl Nel giardino non ci sono regole certe, gusti da accettare e scelte necessarie, la grande libertà del giardinaggio è la stessa della natura, capace di sorprendere con colori e forme inattese, con fioriture improvvise e crescite inaspettate. In questo libro Renato Ronco, che da anni si occupa di giardini e di verde, vuole rendere partecipi i lettori delle sue esperienze, condividere un sapere che si è formato in anni di attenta osservazione sul campo, a stretto contatto con le piante e il loro mondo, guidato da un istinto speciale. Sono poche le regole, quasi nessuna, forse, ma bisogna conoscere la terra e i suoi segreti. Questo libro vi aiuterà a farlo. IL LIBRO DEI COLORI - Segreti del secolo XV Olindo Guerrini e Corrado Ricci Bologna presso Romagnoli Dall'Acqua 1887 a cura di Paolo Castellani Edizioni Quattroventi 11 L’ottima trascrizione in un italiano corretto e scorrevole trasforma un ricettario del XV secolo in un libro di lettura assolutamente piacevole. Nota: Olindo Guerrini, nato a Forlì il 4 ottobre 1845 e morto a Bologna il 21 ottobre 1916 fu poeta ed erudito, direttore della biblioteca universitaria di Bologna, traduttore, critico letterario, scrittore e di "topo di biblioteca "studioso di storia della cucina e di arte, scrittore e polemista fecondo noto al grande pubblico con gli pseudonimi di Lorenzo Stecchetti, Mercutio, Argia Sbolenfi, Marco Balossardi, Giovanni Dareni. In ambito gastronomico sono da ricordare: La tavola e la cucina nei secoli XIV e XV, saggio che rappresenta la prima rigorosa indagine sulla cucina italiana nel medioevo e questo " L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa", comparsa postuma nel 1918 in cui viene illustrata una cucina “povera”, allusiva della penuria alimentare cui era condannato il Guerrini stesso dal magro stipendio di bibliotecario presso l'Università e dalla precaria vita di scrittore. IL RICCIO IN CASA E IN GIARDINO sistemazione – alimentazione – cura Claudia Bestajovsky Edagricole IL VERO GIARDINIERE NON SI ARRENDE. Cronache di ordinaria pazienza. Paolo Pejrone Feltrinelli (Collana: Universale Economica) -– 2003 Se è vero che "in giardino non si è mai soli" è ancora più vero che il giardino impone (e fa apprezzare) virtù come la tenacia, la diligenza, la caparbietà. Il rapporto con la terra e le piante è fatto di ostinazione, di prove, di interventi che misurano, molto pragmaticamente, la tenzone fra l'innamorata intelligenza del giardiniere e la stizzosa resistenza, la finta cedevolezza, l'umorale compiacenza di una flora che l'immaginazione, incautamente, dipinge come gentile. Attraverso una serie di ritratti di celebri e meno celebri giardinieri, Paolo Pejrone ci racconta le gesta di professionisti, amatori o semplici ortolani che hanno dedicato la loro vita al giardino. IN GIARDINO NON SI E' MAI SOLI. Diario di un giardiniere curioso di Paolo Pejrone Feltrinelli (Collana: Universale Economica) - 2002 "In giardino non si è mai soli" perché la disciplina di un onesto e sapiente giardiniere ha a che fare con delle vite, di più: con delle personalità. Ogni pianta, ogni fiore, ogni ortaggio di cui si parla in questo volume ha un’identità, e l’identità si porta appresso bisogni, modi, persino capricci. Nulla è semplice in un giardino, a cominciare dalla terra che il giardiniere deve "sentire" e lavorare anche e soprattutto con le mani. La bellezza di un giardino è frutto di pazienza e amorosa dedizione. Paolo Pejrone (che raccoglie e rielabora il materiale della sua rubrica Fiori e giardini su "Tuttolibri") ci parla dei grandi e piccoli giardini che ha conosciuto, quelli vivi e quelli che hanno perduto lo splendore originario, "ficca il naso" dove l’ambizione o l’ignoranza hanno prodotto mostri buoni solo per l’omogeneizzata meraviglia dei visitatori domenicali, ma soprattutto tiene il diario stagionale del suo lavoro tessendo di volta in volta l’elogio della robusta e scenografica camelia sasanqua, della superba rosa bacteata, della fragola gentile, della begonia che "non ama essere disturbata", della facile ortensia modaiola. Come guardare, cosa fare, come "intrattenere": le 12 piante chiedono, il bravo giardiniere risponde. Un libro confidenziale, un libro persino arrabbiato (quando la cura lascia il posto ai guasti), un libro che informa il dilettante e stimola il professionista. Un libro non accademico, non austero, non normativo. Un libro tutto da leggere… con un occhio alle bellissime illustrazioni di Gionata Alfieri. LA BURLA DI PRIMAVERA con altre fiabe e prose sparse Piero Calamandrei Sellerio Editore Palermo - 2006 LA PAZIENZA DEL GIARDINIERE. Storie di ordinari disordini e variopinte strategie di Paolo Pejrone Einaudi – 2009 Le variopnte e semplici strategie per ricordarci che in giardino non c’è fretta. L'ALFABETO DEI FIORI Una scrittrice in giardino Eleanor Perényi La Tartaruga Edizioni 2001 «Un giardino che non sia un mondo tutto nostro non vale nulla, e un giardiniere ha diritto ai suoi capricci.» Sono le parole di Eleanor Perényi che in questo libro, mescolando con arte esperienze personali, ricordi letterari, tradizione e modernità, affronta con sapiente leggerezza l'antica arte di coltivare giardini. Da Astri a Sempreverdi, da Asparagi a Fragole, da Lombrichi a Potature, l'autrice elenca in rigoroso ordine alfabetico i trucchi del mestiere, i segreti scoperti da autodidatta, le risposte prevedibili o insospettate ai diversi problemi che piante e fiori pongono ogni stagione. Per il floricoltore della domenica, per l'esperto che pensa di non aver più niente da imparare, per l'ammiratore casuale di verze e verdure, L'alfabeto dei fiori è una preziosa sintesi di notizie e consigli da tenere a portata di mano, da sfogliare a caso o da leggere riga per riga, godendo dello stile elegante con cui una scrittrice come Eleanor Perényi sa rendere le sue affascinanti e verdissime esperienze tra rose, papaveri ed erbacce. L’AMANTE DEI FIORI – suggerimenti e consigli pratici per il giardiniere dilettante ANONIMO floricultore pubblicazione datata tra il 1865 e il 1876 Messaggerie Pontremolesi – biblioteca dell’introvabile LA METAMORFOSI DELLE PIANTE J. W. Goethe Edizione Guanda 1983 . Biblioteca della Fenice Goethe diceva che gli studi di scienze naturali gli erano serviti per comprendere la propria interiorità attraverso l'analisi del¬le parti fondamentali dell'essere della natura. In modo suggestivo ed efficace, i testi contenuti in questo libro mostrano le relazioni strutturali esistenti tra il mondo dell'arte e della scienza in connessione alla dimensione esistenziale, autobiografica dello stesso Goethe. LA METAMORFOSI DELLE PIANTE, che la critica scientifica ha giudicato con attente e contrastanti valutazioni, esamina il problema generale del divenire della forma, mettendo in luce le condizioni in cui i fenomeni si manifestano nel gioco infinito della creatività della natura, che pur 13 rinnovandosi conserva la sua unità. Questo saggio e gli altri presentati in questo libro, sulla metodologia della ricerca scientifica, sull'origine delle piante e di altri fenomeni biologici, sulla filosofia contemporanea, costituiscono un esempio significativo della critica goethiana all'idea di scienza formulata da Newton ed esprimono sinteticamente la visione filosofica di Goethe nella sua complessa formazione di derivazione mistica e alchemica, che si serve del pensiero di Spinoza, di Leibniz e di Kant. Il modello di scrittura proprio di questa saggistica scientifica, molto meno conosciuta della pagina poetica, evidenzia le analogie formali con l'insieme dell'opera letteraria, sottolineando come l'indagine del divenire delle forme nel mondo naturale, ben lungi dall'essere un vuoto esercizio di erudizione, consente anche di penetrare nelle grandi figure - da Wilhelm Meister a Faust - del mondo poetico di Goethe. L’AMORE PER I FIORI - LORO STORIA, COLTIVAZIONE E LINGUAGGIO con poesie edite ed inedite di vari autori Pietro Gori A. Salani Editore Firenze 1894 L'ANNO DEL GIARDINIERE Karel Čapek Sellerio Editore Palermo 2008 Un divertito, spiritoso, manuale di giardinaggio. Al centro delle vicende di fiori, piante e alberelli, in un universo di microperipezie, il personaggio del giardiniere. Nel 1925 Karel Capek (1890 -1938), emblematico protagonista del novecento letterario praghese, comprò, assieme al fratello, una casa di periferia con un ampio giardino. Fin allora aveva tenuto un suo diario pubblico, molto popolare, sul quotidiano della borghesia intellettuale di Praga. Da quel momento in poi, quell'elzeviro divenne il suo diario pubblico di giardinaggio. L'aveva sfiorato, poi coinvolto, infine rapito, la passione del giardino. Ed infatti, la raccolta di quegli articoli, qui pubblicata, sembra un apologo classico, volto a persuadere con ironia dell'equazione: saggezza uguale virtù uguale felicità. LA VITA SEGRETA DEI SEMI Jonathan Silvertown Bollati Boringhieri 2010 Se il cuore di una mela racchiude un frutteto invisibile, come recita un proverbio gallese, proviamo a immaginare quali scrigni di tesori abbia in serbo quell'enorme semenzaio che - secondo Henry Thoreau - è la terra. Nel caso dei semi scienza e fantasia gareggiano, ma la prima sembra avere la meglio: romanzi gotici e d'avventura, trame amorose, drammi della fiducia tradita non riuscirebbero a eguagliare gli ardimenti, l'abilità di raggiro, le seduzioni di cui i semi hanno dato prova, fin da tempi remotissimi, nella loro vita evolutiva. È merito di Jonathan Silvertown saperci stupire e incantare con vicende insospettate di corredi genetici, embrioni, veleni, predatori, fragranze, voli, colori, che rendono trasparenti anche metafore comuni e usi letterari. Apprendiamo così come la tartaruga che in Furore di John Steinbeck lascia cadere dal guscio semi di avena ottemperi a una strategia di dispersione della pianta. E quando mangeremo un fico, non potremo più ignorare lo straordinario rapporto, iniziato milioni di anni fa, tra l'infiorescenza carnosa non dischiusa (il frutto, per noi) e i suoi agenti impollinatori, delle vespe di pochi millimetri, che accedono ai semi ricevendo in cambio ospitalità per le proprie uova in apposite camere larvali. Impalpabili o scultorei, sopiti per millenni o germoglianti in un baleno, alati o zavorrati di grassi, appetitosi o letali, i semi sono fattori di 14 civilizzazione e di socialità. Il libro di Silvertown ci familiarizza con l'esistenza germinale di ciò che insaporisce la nostra dieta, lussureggia nei nostri parchi, arricchisce la nostra farmacopea. L'EDUCAZIONE DI UN GIARDINIERE ? di Russel Page Allemandi (Collana: I fiori, le piante e i giardini) – 1994 "Quando compongo un paesaggio o creo un giardino, ma anche solo quando colloco un vaso di fiori sul davanzale, mi pongo in primo luogo un probema analogo a quello del pittore; ossia mi preoccupo della relazione tra gli oggetti che compongono il quadro, siano essi boschi, campi o acqua, pietre o alberi, cespugli e piante o gruppi di piante". Il sentimento e l'estro di un artista fanno dei suoi scritti un libro e non un manuale: quest'opera è la summa del suo pensiero. Page scrive come parla: l'esposizione anedottica, lontana da ogni ostentazione, fa di ogni parola un indizio rivelatore della sua arte. LE MIE PIANTE GRASSE di Giuseppe LODI Edagricole (introvabile) Questo libro con il suo contenuto è ideale per tutti, dal principiante che non ha nessuna idea sul come tenere questo genere di piante, al conoscitore che ha bisogno di un testo di conferma, a chi desidera ampliare le proprie conoscenze. È un libro di tipo "autobiografico", raccontato dall'autore in prima persona su queste affascinanti piante. E' un libro che non può mancare nella biblioteca degli appassionati del genere. Le fotografie, seppure in bianco e nero rendono bene l'idea delle piante. E' il "breviario" degli appassionati di piante grasse. LE PIANTE ERBACEE SPONTANEE – guida illustrata al riconoscimento della flora della pianura emiliano romagnola Ettore Contarini Edizioni ESSEGI 1998 LIBERESO, IL GIARDINIERE DI CALVINO Da un incontro di libereso Guglielmi con Ippolito Pizzetti Muzio Editore Di fronte alla storia di Libereso Guglielmi, viene alla mente l'Icaro involato di Queneau, dove un personaggio fugge da un romanzo verso la realtà. Libereso infatti ha avuto due vite. Una immaginaria, come personaggio nel racconto di Italo Calvino, Un pomeriggio, Adamo, scritto all'epoca in cui era giardiniere del professor Mario Calvino, padre dello scrittore. L'altra reale, vissuta intensamente come chi rinasce ogni giorno su questa terra che egli considera l'unico paradiso, e durante la quale è diventato un giardiniere noto in Italia e all'estero. La storia di Libereso, espressione di uno spirito vitale e libero, a stento si lascia imbrigliare in una narrazione: come una pianta in perenne primavera "getta" e intreccia sempre nuovi ricordi da cui spuntano, a ogni pagina, curiose e talora affascinanti rivelazioni: sulla storia di questo secolo, attraverso le due guerre e il fascismo, sull'esperantismo, sul professor Calvino, sul giovane Italo. Ma sono soprattutto le idee di Libereso sugli uomini e sulla natura, che ne completano l'incantevole ritratto, a lasciare un senso di profonda simpatia e ammirazione in chi lo incontra per la prima volta. Come il lettore di questo libro. 15 L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI Jean Giono Salani Editore Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di CANAAN, trovo che, malgrado tutto, la conditione umana sia ammirevole. Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta «come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione». MANIFESTO DEL TERZO PAESAGGIO Gilles Clément Quodlibet Manifesto del Terzo paesaggio è il primo libro tradotto in italiano di uno tra i più noti paesaggisti europei. Con l'espressione "Terzo paesaggio", Gilles Clément indica tutti i "luoghi abbandonati dall'uomo": i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un'aiuola spartitraffico... Sono spazi diversi per forma, dimensione e statuto, accomunati solo dall'assenza di ogni attività umana, ma che presi nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Questo piccolo libro ne mostra i meccanismi evolutivi, le connessioni reciproche, l'importanza per il futuro del pianeta. È un'opera di grande densità teorica, che apre un campo di riflessione anche ad implicazioni politiche. "Terzo paesaggio" rinvia a "Terzo stato", al pamphlet di Seyès del 1789: "Cos'è il Terzo stato? Tutto. Cosa ha fatto finora?- Niente. Cosa aspira a diventare?- Qualcosa". NATURALE INCLINAZIONE Ippolito Pizzetti Gruppo Editoriale Motta 2006 (Prefazione) Il labirinto in cui ci induce a entrare Ippolito Pizzetti non è di solide mura, né d'ingannevoli specchi. È un'architettura verde dal disegno imprevedibile, fresca e profumata. Profumo di foglie amare, addolcito da qualche spontaneo gelsomino. È costruito con curiosità di botanico, di letterato e di filologo, soprattutto di poeta e narratore. Amore per la natura vuol dire anche naturalezza. Ippolito Pizzetti è nemico dell'arte topiaria, come non ama vedere spuntare cedri atlantici accanto agli ulivi. Uno dei suoi scritti parla dei nomi regionali delle piante e in quelle metamorfosi individua l'integrazione di una pianta con un luogo. Gli erbari antichi, di Cratevas o di Dioscoride, riportavano lunghi elenchi di denominazioni della stessa pianta nelle varie lingue praticate nel Mediterraneo. Era forse piacere erudito. 16 Era forse la globalità di allora. Una volta scriverò a "Golem l'Indispensabile" chiedendo perché, a Bologna, la carota diventa pistinega. In fondo, la stessa sorte hanno persino i pesci. I nomi dei pesci in veneziano, per esempio, hanno una volta radice turca e talaltra greca. Piante con lunghe storie letterarie. Non dico l'alloro, il rovere e il faggio dall'ampia copertura, bensì la foglia di ginkgo-biloba che aveva dato da pensare a Goethe. Vedo che in almeno uno dei suoi contributi, Pizzetti nomina l'opera di Piickler-Muskau. Gli sono grato di avermi fatto conoscere l'elegante libro stampato nella DDR (Volkseingebetrieb) che racconta la storia singolare d'una moglie che spinge il marito ad accasarsi con una ricca inglese perché così ci saranno i soldi per continuare nella grande opera d'arte della loro vita, la realizzazione d'uno straordinario giardino. Il labirinto ha ogni tanto una finestra. Di là Ippolito Pizzetti ci invita a guardare il quotidiano. Non è più l'antropologia disegnata attraverso gli alberi, ma il commento a fatti del giorno, uno sfogo tutt'altro che diplomatico, bensì senza compromessi, sincero. È stato bello e consolante, Ippolito, trovare su "Golem" le tue uscite pungenti, quel tuo modo di entrare con il lettore in una conversazione ininterrotta: allora, dicevamo... Te ne siamo assai grati. O, con un vezzo napoletano che ci concederai, tu che ami il teatro, la musica e la messinscena, "grati assai». NEL CUORE DELLA FORESTA Un viaggio attraverso gli alberi Toger Deakin La Biblioteca di Ulisse EDT Partendo dall'albero di noce della sua fattoria nel Suffolk, Roger Deakin viaggia attraverso la Gran Bretagna, l'Europa, l'Asia Centrale e l'Australia alla ricerca di ciò che si cela dietro il nostro profondoe antico rapporto con gli alberi e i boschi. In questo viaggio incontra ogni tipo di abitante delle foreste — umano, animale, vegetale e persino mitico — vive in tende, carrie capanne, cammina alla ricerca del melo selvatico fra le foreste del Kazakistan, del noce in quelle del Kirghizistan, nuota nei boschi dell'Haut-Languedoc, e cerca le bacche selvatiche con gli aborigeni nell'outback australiano. Al tempo stesso autobiografia, libro di storia, narrazione di viaggio e saggio di scienze naturali, Nel cuore della foresta è una profonda e intima evocazione dello Spirito degli alberi, attraversata da una vena narrativa e lirica assolutamente unica nel suo genere. Una poesia che nasce dall'osservazione esatta, quasi scientifica, eppure radicatain un rapporto con la terra al di fuori del tempo; preistoria, medioevo, romanticismo e modernità si mescolano nella ripetitività di gesti e rituali antichi, legati ai cicli delle stagioni e al richiamo della natura. Un libro commovente e straordinario, inimitabile nella sua brulicante vita segreta, proprio come una pianta, un albero o un bosco. 99 PIANTE SPONTANEE MANGERECCE ? Francesco Corbetta Oasi Alberto Perdisa - 2005 Il volume raccoglie una collezione di schede sulle piante che comunemente ritroviamo sulle nostre tavole, divise per tipologia secondo l'utilizzo (insalate, minestre, sottoli e sottaceti, aromatiche). Una guida alla raccolta, con norme igieniche e di riconoscimento, ma anche un succinto trattato di botanica che riporta, per ciascuna specie, habitat, descrizione, distribuzione geografica e nome scientifico. Un libro per imparare a cibarsi correttamente di piante spontanee che possono 17 sostituire a pieno titolo, per sapore e utilizzo, le corrispondenti coltivate, ma anche per riscoprire la dimensione naturale di piante che sempre più spesso associamo soltanto al supermercato di quartiere. ORCHIDEE SPONTANEE DELL’EMILA ROMAGNA Guida fotografica al riconoscimento E. DeMartino – G. Marconi – N. centurione Calderini – Edagricole 2000 ORTAGGI – come riconoscerli e coltivarli Luciano Cretti Görlich Editore - 1975 PIANTE A FOGLIA GRIGIA ? di Maria Luisa Sotti Editoriale Giorgio Mondadori - 1997 Questo libro pur avendo foto non propriamente professionali e descrizioni troppo brevi, è un ottimo punto di partenza per conoscere "le grigie", soprattutto quelle meno note. PIANTE PERENNI Guide verdi di Giardinaggio Noël Prockter Zanichelli - 1990 PIANTARE ALBERI Miro Mati Pacini Editore 2003 Carlo Bertelli Sono un paesaggista che, talvolta, ancora non trova nei cataloghi l'albero adatto per l'impiego in un determinato luogo, un albero che risponde alle esigenze di un territorio modificato dall'uomo. Così da anni sono alla ricerca di piante con requisiti di ornamentabilità, portamento determinato e controllabile, resistenza ai parassiti e soprattutto capaci di ambientarsi facilmente in un contesto estremamente condizionato. Vedo le piante come grandi dispensatrici di risorse per l'umanità. Energie sulle quali l'uomo può far conto davvero, sia per il presente che per il fututo, senza dover attingere alla dotazione esauribile delle scorte naturali o modificare le condizioni chimico-fisiche del nostro pianeta. PIANTE D'APPARTAMENTO A. Chiusoli - M.L. Boriani Arnoldo Mondadori Editore - 1986 Ci piacciono le piante in casa. Vorremmo averne tante ma soprattutto belle, vigorose ... Invece, il più delle volte, qualche giorno dopo il loro arrivo in casa nostra, ci ritroviamo con foglie ingiallite, fiori stinti, rami spelacchiati. Nel tentativo di salvarle, si prova di tutto: si aumentano o 18 diminuiscono le innaffiature, si spostano da posizioni luminose a posizioni in penombra, da ambienti caldi ad ambienti più freschi, e viceversa. Alla fine le buttiamo. Subentra, allora, la delusione o la sensazione mortificante che noi non si sia proprio capaci di coltivare le piante. Eppure, coltivare le piante in casa non è poi così difficile, purchè si conosca quanto serve alle nostre piante. Questo libro ci offre tutte le informazioni necessarie: è infatti un manuale essenziale, autorevole ed esauriente, di pronta consultazione, e quindi aiuta non solo a coltivare con successo le proprie piante, ma anche a operare scelte opportune. Il libro è diviso in due parti: l'introduzione che tratta argomenti specifici di tecnica colturale, della scelta e della disposizione delle piante, e la parte a schede, in cui sono presentate 280 fra piante fiorite e piante verdi. Di ogni pianta si indicano la famiglia, il luogo di origine, le caratteristiche botaniche, le cure colturali, le varietà più diffuse. PIANTE E FIORI DELL'ETNA ? Emilia Poli Marchese Sellerio 2003 Visitato e cantato, sin da tempi remoti, da viaggiatori e poeti attratti dal fascino del mistero del fuoco, laboratorio di continua ricerca scientifica per studiosi di varie discipline, l'Etna è senza dubbio uno dei monti più noti d'Europa, che sempre ha suscitato interesse e curiosità. Il massiccio, che si erge isolato in mezzo al Mediterraneo (« montagna non coniugata » la chiama Pietro Bembo nel suo De Aetna), è diventato oggi finalmente area protetta con la creazione del Parco naturale regionale. Se però - come è comprensibile - l'attenzione dei visitatori è stata attratta maggiormente dai fenomeni vulcanici, in ragione della loro straordinaria « spettacolarità », interesse minore ha suscitato invece nel grande pubblico la flora del vulcano, che, studiata soltanto dalla comunità scientifica, costituisce uno degli aspetti ambientali più rappresentativi e peculiari della regione etnea. Percorrendo infatti i sentieri che si inerpicano sulle pendici della montagna, gli irripetibili paesaggi vulcanici sono punteggiati di cromatismi di rara suggestione, dagli agrumi delle falde ai pulvini spinosi dello spino santo, che si stagliano sul nero della lava. Con l'intento di guidare alla scoperta, alla valorizzazione e alla salvaguardia delle molteplici varietà della flora di cui il vulcano è ricco, nasce questo prezioso volume di Emilia Poli Marchese, frutto di anni di paziente e laboriosa ricerca. Un libro redatto con rigore scientifico che si propone, grazie anche al ricchissimo corredo illustrativo che supporta le esaurienti schede floristiche, come un testo di carattere divulgativo: come uno strumento, cioè, che consenta al visitatore e all'appassionato di conoscere la storia e il patrimonio anche culturale (si pensi soltanto alla nomenclatura delle specie vegetali etnee) racchiuso nella fragile bellezza della flora dell'Etna. Il Parco dell'Etna ha voluto incoraggiare e sostenere l'impegno dell'autrice e dell'editore, nella consapevolezza di offrire uno stimolo e una guida alla conoscenza di un patrimonio da salvaguardare: un messaggio rivolto particolarmente ai giovani, con la convinzione che la loro sensibilità verso i temi ambientali sarà sinonimo non soltanto di rispetto per la natura ma anche e soprattutto di impegno per una diversa cultura della vita. Bino Li Calsi -Presidente del Parco dell'Etna PIANTE GRASSE. LE CACTACEE Mariella Pizzetti Mondadori Electa - 2004 19 "E' stato detto più volte che per i cactus non esistono mezzi termini: o si adorano o si odiano." Se siete fra coloro che li adorano, troverete in questo libro una vera fonte di informazioni e curiosità, con oltre 350 illustrazioni a colori di cactus. POLLICE VERDE Ippolito Pizzetti BUR Biblioteca Universale Rizzoli - 2006 Il senso del giardino, per noi e per la nostra civiltà: consigli utili per la vita di ogni giorno, ma anche riflessioni e analisi di più ampio respiro, come l'imperturbabilità della natura, la fortuna dei giardini d'inverno, le radici delle storie di fate... Un'ampia scelta di contributi di Ippolito Pizzetti, noto storico e architetto di giardini, apparsi settimanalmente dal 1974 su "L'espresso" nella rubrica Pollice verde e su altri quotidiani. Pagine di buonsenso, saggezza e serenità, ricordi e scampoli letterari per vivere in armonia con la natura che ci circonda, in campagna come in città. RAVENNA ravenna Mariella Busi De Logu Editrice dell' Altritalia 2011 Un diario fatto di sogni e segni, immagini e frasi, luoghi e fantasie, in cui il proprio "io" s'interseca, si sovrappone e si compone nella città e nelle sue propaggini fluviali e costiere. Chi ha il dono della scrittura e del disegno, come Mariella Busi De Logu, può farne un piccolo capolavoro che si materia in un libro dove si alterna la scrittura alla grafica e dove le immagini s'incuneano, oscillando, tra le parole. Questo è "RAVENNA ravenna" pubblicato recentemente dall'Editrice dell' Altritalia: "Quel che faccio, mentre scrivo, non mi viene tanto bene: brucio il cibo, rischio incidenti, dimentico le chiavi di casa e dello studio, perdo le cose". E questo intenso, quasi nevrotico coinvolgimento è il segreto della "simpatia" che emana da queste pagine; "simpatia" perché ci fa vivere assieme sensazioni, emozioni, sofferenze note o nascoste, e assieme ad esse ci fa camminare, pedalare, nuotare nella città, nelle sue pinete e spiagge, sui suoi argini fluviali...(Giovanni Zaccherini [email protected] LaVOCE) RIFLESSIONI MEDITATIVE SUL DENTE DI LEONE erbaccia umile e meravigliosa Ernesto Giorgetti Stampato in proprio - Cascina Fontana 11 -Daverio (VA) Che cosa dire del dente di leone, o Taraxacum officinalis? È una pianta erbacea senza pretese che cresce dal mare alla montagna, resiste al gelo e alla siccità, colora i prati coi suoi colori sgargianti ma, priva com'è di particolari attrattive, non sembra abbia qualcosa da dirci.Le piante infatti non parlano. Eppure chi è avvezzo ad ascoltarle ne coglie il linguaggio fatto di tocchi leggeri che richiamano all'attenzione, garbati inviti alla contemplazione unificante, suggerimenti sommessi a confrontare con la loro vita vegetale la nostra vita umana. Chi per esempio prova a interessarsi ad vivum dell'efficiente apparato radicale del dente di leone, a chinarsi sui suoi minuscoli fiori raccolti nella comunità del capolino, a indagare gli straordinari modi della loro fecondazione e della successiva disseminazione scopre con meraviglia un mondo ricco di relazioni e di invenzioni inaspettate, che lo sollecita a interrogarsi, al cuore della sua riflessione meditativa, sul suo proprio modo di radicare, di fiorire, di fecondare e disseminare. 20 SALVIE Maria Luisa Sotti Il Sole 24 Ore Edagricole - 2000 Il genere "salvia". La coltivazione. Le salvie annuali e biennali. Le salvie erbacee perenni. Le salvie suffruticose. Elenco generale delle specie. Cataloghi di piante e semi. Bibliografia. Indice analitico. STAGIONI Mario Rigoni Stern Einaudi STORIA DI BOSCHI – Dalle origini a oggi Tutti i cambiamenti intervenuti nella diversificazione dei boschi hanno conferito un’identità ai paesaggi che oggi vediamo. Hansjörg Küster Bollati Boringhieri - collana “Oltre i Giardini” 2009 UN ANNO NEL GIARDINO FIORITO Dodici mesi con i suggerimenti dei professionisti del giardino Elena Tibiletti Calderini UNA VITA TRA LE ROSE Manuale per la coltura delle rose Giulio Pantoli Società editrice Il ponte Vecchio, Cesena,(Collana: Ursa major) - 2005 Giulio Pantoli è un giovanissimo romagnolo verace, amante delle rose. Non vi distragga lo scherno con cui si scusa per la lingua, che nasce dialettale; arriva dritta al cuore. Non vi distragga l’età anagrafica, che come tutti sappiamo, non conta; le ama di una passione giovanile immutata dal primo giorno. Il primo giorno, nel suo libro, è collocato nel 1938. In Europa la spirale di tensione e che poco dopo si trasformerà nella II guerra mondiale è già in pieno turbine. L’Italia fascista vanta la conquista dell’Etiopia e fa parte dell’Asse “Roma Berlino”. I paesi europei innescano una girandola di patti e trattati che prima concludono e poi stracciano. Da due anni la Spagna è scossa dalla guerra civile. L’Italia invia le truppe e alla fine del conflitto la nostra aviazione bombarda e rade al suolo Barcellona. Il papa appena eletto, Pio XII, plaude alla vittoria nella campagna di Spagna, “restituita ai cattolici”. Nel marzo del '38 Hitler procede all'occupazione militare dell'Austria. Il 3 maggio fa la sua visita ufficiale a Roma, a Mussolini e la capitale lo accolgono con una parata memorabile. Nell’agosto di quello stesso 1938 Mussolini emana le leggi razziali. A settembre le armate tedesche minacciavano di invadere la Cecoslovacchia e un anno dopo, nel 21 1939, invadono la Polonia. In questo clima di terrore la famiglia Pantoli conduce una piccola azienda agricola dedicata all’orticultura. Giulio sedicenne viene avviato alla floricultura, va a scuola di mestiere dal grande vivaista Bonfiglioli. “I mestieri si imparavano così”, ci dice, “con la pratica diretta, ascoltando gli insegnamenti delle persone anziane, cercando di carpirne i segreti”.. .segue ( Paola Parigi) UOMINI, BOSCHI, API Mario Rigoni Stern Einaudi Tascabili UOMINI CAPOVOLTI – Le piante nel pensiero dei Greci Luciana Repici Editori Laterza – Biblioteca di Cultura Moderna - 2000 VIOLE Francesca Marzotto Caotorta – Margherita Lombardi Edagricole 1999 collana “Le gemme verdi” 22