PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO Azienda Regionale Territoriale per l'Edilizia della Spezia via XXIV Maggio 369 19125 La Spezia REGIONE LIGURIA COMUNE DELLA SPEZIA PROGRAMMA SOCIAL HOUSING 2 DGR 1082 DEL 31/07/09 PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI 12 ALLOGGI ERS E DI 25 ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE , COMMERCIALE E DIREZIONALE IN VIA UGO FOSCOLO ALLA SPEZIA L'amministratore Unico Arch. Giancarlo RATTI Il R.U.P. Ing. Stefano POLLINA _________________ _________________ Il progettista archiettonico Arch. Massimiliano ALI' ________________ Il Tecnico Ing. Marzia SPAGNOLI PROGETTO ESECUTIVO DATA SCALA Aggiornamenti: PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com OTTOBRE 2012 TAVOLA N° Manuale d'Uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Comune della Spezia Provincia della Spezia PROGRAMMA SOCIAL HOUSING 2 PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI 12 ALLOGGI ERS E DI 25 ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE, COMMERCIALE E DIREZIONALE IN VIA UGO FOSCOLO ALLA SPEZIA Il presente Piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti è redatto a corredo del progetto esecutivo ai sensi dell'art. 40 del D.P.R. 554/99 e s.m.i.. E' costituito dai seguenti documenti operativi: • Manuale d'uso; • Manuale di Manutenzione; • Programma di manutenzione. I suddetti documenti, al termine della realizzazione dell'interveento, saranno aggiornati a cura della Direzione Lavori. DESCRIZIONE DELL'OPERA Il “Programma Social Housing 2” riguarda la realizzazione di 12 alloggi ers e di 25 alloggi di edilizia residenziale, commerciale e direzionale in Via Ugo Foscolo alla Spezia. L’intervento contrattuale consiste in lavori di realizzazione di fabbricato ERS, autorimessa interrata, sistemazioni esterne ed urbanizzazioni e prevede le lavorazioni di seguito sinteticamente elencate: • Scavi di sbancamento entro palificata di contenimento perimetrale (realizzata in appalto precedente); • Realizzazione di pali di fondazione; • Opere strutturali quali platea di fondazione, rampa e muri in c.a.; • Opere di impermeabilizzazione e drenaggio; • Opere strutturali in c.a., costituite da travi, pilastri, setti, muri, scale, solette, solai laterocementizi; • Strutture in acciaio in copertura; • Opere in legno per le strutture di copertura; • Realizzazione di murature varie di tamponamento e divisorie; • Impermeabilizzazioni, isolamenti e massetti; • Intonaci interni e porzioni di intonaci esterni in premìscelato; • Realizzazione di facciate ventilate; • Pavimenti e rivestimenti interni, pavimentazione terrazze, logge e scale, pavimentazione marciapiedi e piazza in gres e marmo; • Tinteggiature interne ed esterne; • Serramenti esterni e tapparelle in PVC, porte interne in legno tamburate, portoncini caposcala blindati, portoni di ingresso in PVC e doppio vetro; • Impianto elettrico, telefonico, TV e citofonico; • Impianto ascensore; • Impianto idrosanitario e gas; • Impianto di riscaldamento centralizzato a radiatori e pannelli solari per acs; • Opere in marmo o pietra; • Opere in ferro per ringhiere; • Lattonerie in rame; • Sistemazioni esterne, piazza e parcheggi. Per ulteriori chiarimenti si rimanda agli elaborati progettuali. Per la sezione relativa alle opere strutturali si veda il "Piano di Manutenzione delle strutture" allegato al Progetto Strutturale Esecutivo. SOGGETTI INTERESSATI COMMITENTE: A.R.T.E. - AZIENDA REGIONALE TERRITORIALE PER L'EDILIZIA DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA - Via XXIV Maggio 369 - 19125 La Spezia, Tel. 0187.56681, Fax. 0187.523449 RESPONSABILE DEI LAVORI: Pagina 2 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Ing. Stefano POLLINA, Direttore Tecnico ARTE SP PROGETTO ARCHITETTONICO Arch. Massimiliano ALI' Piazza della Cittadella, n. 32, 19121 La Spezia (SP) PROGETTO STRUTTURE Ing. Alberto ALI' Via Privata Cieli, n. 41, 19126 La Spezia (SP) PROGETTO IMPIANTI Per.Ind. Marco SODINI, ARTE SP COORDINATORE IN MATERIA DI SICUREZZA E DI SALUTE DURANTE LA PROGETTAZIONE DELL'OPERA: Ing. Marzia SPAGNOLI, Dipendente ARTE La Spezia COORDINATORE IN MATERIA DI SICUREZZA E DI SALUTE DURANTE LA REALIZZAZIONE DELL'OPERA: Arch. Massimiliano ALI' Piazza della Cittadella, n. 32, 19121 La Spezia (SP) DIRETTORE DEI LAVORI Arch. Luca TRAPANI, ARTE SP IMPRESE ESECUTRICI Da indicare a seguito dell'appalto COLLAUDATORE Elenco dei Corpi d'Opera: ° 01 Fabbricati ° 02 Impianti antincendio ° 03 Sistemazioni esterne Pagina 3 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 01 Fabbricati Unità Tecnologiche: ° 01.01 Pareti esterne ° 01.02 Rivestimenti esterni ° 01.03 Pareti interne ° 01.04 Pavimentazioni interne ° 01.05 Rivestimenti interni ° 01.06 Infissi interni ° 01.07 Infissi esterni ° 01.08 Portoni ° 01.09 Coperture piane ° 01.10 Coperture inclinate ° 01.11 Balconi e logge ° 01.12 Pavimentazioni esterne ° 01.13 Impianto elettrico ° 01.14 Impianto di messa a terra ° 01.15 Impianto telefonico e citofonico ° 01.16 Impianto di distribuzione del gas ° 01.17 Impianto di riscaldamento ° 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda ° 01.19 Impianto di smaltimento acque reflue ° 01.20 Impianto di smaltimento acque meteoriche ° 01.21 Recinzioni e cancelli ° 01.22 Ascensori Pagina 4 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Pareti esterne Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all'esterno. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Murature intonacate ° 01.01.02 Murature a cassa vuota ° 01.01.03 Parete ventilata Pagina 5 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.01.01 Murature intonacate Unità Tecnologica: 01.01 Pareti esterne Una muratura composta in elementi vari e rivestita mediante intonaco a base cementizia. Collocazione nell'intervento dell'elemento Vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Alveolizzazione 01.01.01.A02 Bolle d'aria 01.01.01.A03 Cavillature superficiali 01.01.01.A04 Crosta 01.01.01.A05 Decolorazione 01.01.01.A06 Deposito superficiale 01.01.01.A07 Disgregazione 01.01.01.A08 Distacco 01.01.01.A09 Efflorescenze 01.01.01.A10 Erosione superficiale 01.01.01.A11 Esfoliazione 01.01.01.A12 Fessurazioni Pagina 6 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.01.01.A13 Macchie e graffiti 01.01.01.A14 Mancanza 01.01.01.A15 Patina biologica 01.01.01.A16 Penetrazione di umidità 01.01.01.A17 Polverizzazione 01.01.01.A18 Presenza di vegetazione 01.01.01.A19 Rigonfiamento 01.01.01.A20 Scheggiature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.01.C01 Controllo facciata Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della facciata e delle parti a vista. Controllo di eventuali anomalie. • • Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Cavillature superficiali; 3) Crosta; 4) Decolorazione; 5) Deposito superficiale; 6) Disgregazione; 7) Distacco; 8) Efflorescenze; 9) Erosione superficiale; 10) Esfoliazione; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Polverizzazione; 15) Presenza di vegetazione; 16) Rigonfiamento; 17) Scheggiature. Elemento Manutenibile: 01.01.02 Murature a cassa vuota Unità Tecnologica: 01.01 Pareti esterne Si tratta di murature realizzate con intercapedine areata o coibentata di dimensioni e caratteristiche diverse. In genere si tratta di doppie pareti in laterizio con cassa vuota costituita da camera d'aria di 5-6 cm di spessore. Le due pareti possono anche essere mutuamente collegate mediante ancoraggi metallici. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Pagina 7 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Alveolizzazione 01.01.02.A02 Crosta 01.01.02.A03 Decolorazione 01.01.02.A04 Deposito superficiale 01.01.02.A05 Disgregazione 01.01.02.A06 Distacco 01.01.02.A07 Efflorescenze 01.01.02.A08 Erosione superficiale 01.01.02.A09 Esfoliazione 01.01.02.A10 Fessurazioni 01.01.02.A11 Macchie e graffiti 01.01.02.A12 Mancanza 01.01.02.A13 Patina biologica 01.01.02.A14 Penetrazione di umidità 01.01.02.A15 Pitting 01.01.02.A16 Polverizzazione 01.01.02.A17 Presenza di vegetazione 01.01.02.A18 Rigonfiamento CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE Pagina 8 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.01.02.C01 Controllo facciata Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Controllo a vista Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. Controllo di eventuali anomalie. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. • Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Pitting; 16) Polverizzazione; 17) Presenza di vegetazione; 18) Rigonfiamento. • Elemento Manutenibile: 01.01.03 Parete ventilata Unità Tecnologica: 01.01 Pareti esterne Si tratta di una soluzione costruttiva caratterizzata dalla presenza di uno strato di ventilazione. La parete ventilata è caratterizzata al suo interno di un movimento d'aria ascendente che utilizza il calore radiante proveniente dall'esterno. Tale movimento permette l'evacuazione del vapore acqueo che proviene dall'interno facendo diminuire la possibilità di condensazioni interstiziali. Inoltre nella facciata ventilata la posizione esterna dell'isolante consente di controllare i ponti termici e le condensazioni superficiali. Da un punto di vista della stratificazione funzionale essa è composta da: strato di protezione, strato di ventilazione, strato di isolamento termico, elemento di collegamento e strato resistente. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: La parete ventilata è particolarmente indicata per climi caratterizzati da elevate precipitazioni con presenza di vento e in climi particolarmente caldi. Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Decolorazione 01.01.03.A02 Deposito superficiale 01.01.03.A03 Disgregazione 01.01.03.A04 Distacco 01.01.03.A05 Efflorescenze Pagina 9 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.01.03.A06 Erosione superficiale 01.01.03.A07 Esfoliazione 01.01.03.A08 Fessurazioni 01.01.03.A09 Macchie e graffiti 01.01.03.A10 Mancanza 01.01.03.A11 Patina biologica 01.01.03.A12 Penetrazione di umidità 01.01.03.A13 Polverizzazione 01.01.03.A14 Presenza di vegetazione 01.01.03.A15 Rigonfiamento CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del grado di usura delle parti in vista ed in particolare degli strati di protezione. Riscontro di eventuali anomalie (penetrazione di umidità, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua. • Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Erosione superficiale; 5) Esfoliazione; 6) Macchie e graffiti; 7) Mancanza; 8) Patina biologica; 9) Penetrazione di umidità; 10) Polverizzazione; 11) Presenza di vegetazione; 12) Rigonfiamento. • Pagina 10 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.02 Rivestimenti esterni Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Intonaco ° 01.02.02 Tinteggiature e decorazioni Pagina 11 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.02.01 Intonaco Unità Tecnologica: 01.02 Rivestimenti esterni Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Alveolizzazione 01.02.01.A02 Attacco biologico 01.02.01.A03 Bolle d'aria 01.02.01.A04 Cavillature superficiali 01.02.01.A05 Crosta 01.02.01.A06 Decolorazione 01.02.01.A07 Deposito superficiale 01.02.01.A08 Disgregazione Pagina 12 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.02.01.A09 Distacco 01.02.01.A10 Efflorescenze 01.02.01.A11 Erosione superficiale 01.02.01.A12 Esfoliazione 01.02.01.A13 Fessurazioni 01.02.01.A14 Macchie e graffiti 01.02.01.A15 Mancanza 01.02.01.A16 Patina biologica 01.02.01.A17 Penetrazione di umidità 01.02.01.A18 Pitting 01.02.01.A19 Polverizzazione 01.02.01.A20 Presenza di vegetazione 01.02.01.A21 Rigonfiamento 01.02.01.A22 Scheggiature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.02.01.C01 Controllo funzionalità Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.). • • Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici. Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5) Rigonfiamento; 6) Scheggiature. 01.02.01.C02 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità Pagina 13 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. • Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di vegetazione. • Elemento Manutenibile: 01.02.02 Tinteggiature e decorazioni Unità Tecnologica: 01.02 Rivestimenti esterni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc.. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di facciata o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi, laterizi, ecc.. Talvolta gli stessi casseri utilizzati per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungere aspetti decorativi nelle finiture. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.). ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A01 Alveolizzazione 01.02.02.A02 Bolle d'aria 01.02.02.A03 Cavillature superficiali 01.02.02.A04 Crosta 01.02.02.A05 Decolorazione 01.02.02.A06 Deposito superficiale Pagina 14 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.02.02.A07 Disgregazione 01.02.02.A08 Distacco 01.02.02.A09 Efflorescenze 01.02.02.A10 Erosione superficiale 01.02.02.A11 Esfoliazione 01.02.02.A12 Fessurazioni 01.02.02.A13 Macchie e graffiti 01.02.02.A14 Mancanza 01.02.02.A15 Patina biologica 01.02.02.A16 Penetrazione di umidità 01.02.02.A17 Pitting 01.02.02.A18 Polverizzazione 01.02.02.A19 Presenza di vegetazione 01.02.02.A20 Rigonfiamento 01.02.02.A21 Scheggiature 01.02.02.A22 Sfogliatura CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici. • Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) • Pagina 15 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura. Pagina 16 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.03 Pareti interne Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi interni dell'organismo edilizio. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Tramezzi in laterizio ° 01.03.02 Lastre di cartongesso Pagina 17 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.03.01 Tramezzi in laterizio Unità Tecnologica: 01.03 Pareti interne Si tratta di pareti costituenti le partizioni interne verticali, realizzate mediante elementi forati di laterizio di spessore variabile ( 8-12 cm) legati con malta idraulica per muratura con giunti con andamento regolare con uno spessore di circa 6 mm. Le murature sono eseguite con elementi interi, posati a livello, e con giunti sfalsati rispetto ai sottostanti. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Decolorazione 01.03.01.A02 Disgregazione 01.03.01.A03 Distacco 01.03.01.A04 Efflorescenze 01.03.01.A05 Erosione superficiale 01.03.01.A06 Esfoliazione 01.03.01.A07 Fessurazioni 01.03.01.A08 Macchie e graffiti 01.03.01.A09 Mancanza 01.03.01.A10 Penetrazione di umidità 01.03.01.A11 Polverizzazione Pagina 18 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.03.01.A12 Rigonfiamento 01.03.01.A13 Scheggiature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.03.01.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) . • Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6) Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento; 13) Scheggiature. • MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.03.01.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti. Elemento Manutenibile: 01.03.02 Lastre di cartongesso Unità Tecnologica: 01.03 Pareti interne le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone speciale resistente ed aderente. Il mercato offre vari prodotti diversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturali tanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre di cartongesso sono create per soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per la realizzazione delle superfici curve, di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione al fuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipo fonoisolante o ad alta resistenza termica che, accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono i problemi di condensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con viti autofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nel caso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistente con colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Pagina 19 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Non compromettere l'integrità delle pareti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.02.A01 Decolorazione 01.03.02.A02 Disgregazione 01.03.02.A03 Distacco 01.03.02.A04 Efflorescenze 01.03.02.A05 Erosione superficiale 01.03.02.A06 Esfoliazione 01.03.02.A07 Fessurazioni 01.03.02.A08 Macchie 01.03.02.A09 Mancanza 01.03.02.A10 Penetrazione di umidità 01.03.02.A11 Polverizzazione CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.03.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica. • Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6) Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione. • MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.03.02.I01 Pulizia Cadenza: quando occorre Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti. Pagina 20 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.04 Pavimentazioni interne Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia del rivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente che dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Le pavimentazioni interne possono essere di tipo: - cementizio; - lapideo; - resinoso; - resiliente; - tessile; - ceramico; - lapideo di cava; - lapideo in conglomerato; - ligneo. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Rivestimenti ceramici ° 01.04.02 Rivestimenti in gres porcellanato ° 01.04.03 Rivestimenti lapidei ° 01.04.04 Rivestimenti cementizi Pagina 21 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.04.01 Rivestimenti ceramici Unità Tecnologica: 01.04 Pavimentazioni interne Si tratta di rivestimenti che trovano il loro impiego nell'edilizia residenziale, ospedaliera, scolastica, industriale, ecc.. Le varie tipologie si differenziano per aspetti quali: - materie prime e composizione dell'impasto; - caratteristiche tecniche prestazionali; - tipo di finitura superficiale; - ciclo tecnologico di produzione; - tipo di formatura; - colore. Tra i tipi più diffusi di rivestimenti ceramici presenti sul mercato, in tutti i formati (dimensioni, spessori, ecc.), con giunti aperti o chiusi e con o meno fughe, troviamo: cotto, cottoforte, monocottura rossa, monocottura chiara, monocotture speciali, gres rosso, gres ceramico e klinker. La posa può essere eseguita mediante l'utilizzo di malte o di colle. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Per i rivestimenti ceramici la scelta del prodotto va fatta in funzione dell'ambiente di destinazione. Inoltre altrettanto rilevante risulta la posa in opera che è preferibile affidare ad imprese specializzate del settore. La manutenzione quindi varia a secondo del prodotto. In genere la pulibilità delle piastrelle è maggiore se maggiore è la compattezza e l'impermeabilità. Allo stesso modo le piastrelle smaltate a differenza di quelle non smaltate saranno più pulibili. Con il tempo l'usura tende alla formazione di microporosità superficiali compromettendo le caratteristiche di pulibilità. Per ambienti pubblici ed industriale è consigliabile l'impiego di rivestimenti ceramici non smaltati, a basso assorbimento d'acqua, antisdrucciolo e con superfici con rilievi. Importante è che dalla posa trascorrino almeno 30 giorni prima di sottoporre la pavimentazione a sollecitazioni. I controlli in genere si limitano ad ispezioni visive sullo stato superficiale dei rivestimenti, in particolare del grado di usura e di eventuali rotture o distacchi dalle superfici di posa. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.01.A01 Alterazione cromatica 01.04.01.A02 Degrado sigillante 01.04.01.A03 Deposito superficiale 01.04.01.A04 Disgregazione 01.04.01.A05 Distacco 01.04.01.A06 Erosione superficiale Pagina 22 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.04.01.A07 Fessurazioni 01.04.01.A08 Macchie e graffiti 01.04.01.A09 Mancanza 01.04.01.A10 Perdita di elementi 01.04.01.A11 Scheggiature 01.04.01.A12 Sollevamento e distacco dal supporto CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.01.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) . • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sollevamento e distacco dal supporto. • Elemento Manutenibile: 01.04.02 Rivestimenti in gres porcellanato Unità Tecnologica: 01.04 Pavimentazioni interne I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti e smagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco, dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e al fuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. Pagina 23 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.02.A01 Alterazione cromatica 01.04.02.A02 Degrado sigillante 01.04.02.A03 Deposito superficiale 01.04.02.A04 Disgregazione 01.04.02.A05 Distacco 01.04.02.A06 Erosione superficiale 01.04.02.A07 Fessurazioni 01.04.02.A08 Macchie e graffiti 01.04.02.A09 Mancanza 01.04.02.A10 Perdita di elementi 01.04.02.A11 Scheggiature 01.04.02.A12 Sollevamento e distacco dal supporto CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) . • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sollevamento e distacco dal supporto. • Elemento Manutenibile: 01.04.03 Rivestimenti lapidei Unità Tecnologica: 01.04 Pagina 24 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Pavimentazioni interne Per le pavimentazioni interne sono adatti la maggior parte dei materiali lapidei. In genere la scelta su questi tipi di materiale cade oltre che per fattori estetici per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione dei luoghi e dei tipi di applicazione a cui essi sono destinati. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie tutti i tipi di marmo (lucidati in opera o prelucidati), i graniti, i travertini, le pietre, i marmi-cemento, le marmette e marmettoni, i graniti ricomposti. La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.03.A01 Alterazione cromatica 01.04.03.A02 Degrado sigillante 01.04.03.A03 Deposito superficiale 01.04.03.A04 Disgregazione 01.04.03.A05 Distacco 01.04.03.A06 Erosione superficiale 01.04.03.A07 Fessurazioni 01.04.03.A08 Macchie e graffiti 01.04.03.A09 Mancanza 01.04.03.A10 Perdita di elementi 01.04.03.A11 Scheggiature 01.04.03.A12 Sgretolamento 01.04.03.A13 Sollevamento e distacco dal supporto Pagina 25 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) . • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto. • Elemento Manutenibile: 01.04.04 Rivestimenti cementizi Unità Tecnologica: 01.04 Pavimentazioni interne Si tratta di pavimentazioni che trovano generalmente il loro impiego in locali di servizio (se il rivestimento cementizio è del tipo semplice), in edilizia industriale, impianti sportivi, ecc. (se il rivestimento cementizio è del tipo additivato). Tra le tipologie di rivestimenti cementizi per interni si hanno: il battuto comune di cemento, il rivestimento a spolvero, rivestimenti a strato incorporato antiusura, il rivestimento a strato riportato antiusura, rivestimenti con additivi bituminosi e rivestimenti con additivi resinosi. A secondo delle geometrie delle pavimentazioni da realizzare, si possono eseguire rivestimenti in elementi in strisce di larghezza variabile. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.04.A01 Alterazione cromatica 01.04.04.A02 Degrado sigillante 01.04.04.A03 Deposito superficiale 01.04.04.A04 Disgregazione Pagina 26 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.04.04.A05 Distacco 01.04.04.A06 Erosione superficiale 01.04.04.A07 Fessurazioni 01.04.04.A08 Macchie e graffiti 01.04.04.A09 Mancanza 01.04.04.A10 Perdita di elementi 01.04.04.A11 Scheggiature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.04.04.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.). • • Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture per rivestimenti cementizi. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature. Pagina 27 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.05 Rivestimenti interni Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Intonaco ° 01.05.02 Tinteggiature e decorazioni ° 01.05.03 Rivestimenti in ceramica Pagina 28 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.05.01 Intonaco Unità Tecnologica: 01.05 Rivestimenti interni Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonaci monostrato. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.01.A01 Bolle d'aria 01.05.01.A02 Decolorazione 01.05.01.A03 Deposito superficiale 01.05.01.A04 Disgregazione 01.05.01.A05 Distacco 01.05.01.A06 Efflorescenze 01.05.01.A07 Erosione superficiale 01.05.01.A08 Esfoliazione Pagina 29 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.05.01.A09 Fessurazioni 01.05.01.A10 Macchie e graffiti 01.05.01.A11 Mancanza 01.05.01.A12 Penetrazione di umidità 01.05.01.A13 Polverizzazione 01.05.01.A14 Rigonfiamento CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.05.01.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. • Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti. • Elemento Manutenibile: 01.05.02 Tinteggiature e decorazioni Unità Tecnologica: 01.05 Rivestimenti interni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.). Pagina 30 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.02.A01 Bolle d'aria 01.05.02.A02 Decolorazione 01.05.02.A03 Deposito superficiale 01.05.02.A04 Disgregazione 01.05.02.A05 Distacco 01.05.02.A06 Efflorescenze 01.05.02.A07 Erosione superficiale 01.05.02.A08 Fessurazioni 01.05.02.A09 Macchie e graffiti 01.05.02.A10 Mancanza 01.05.02.A11 Penetrazione di umidità 01.05.02.A12 Polverizzazione 01.05.02.A13 Rigonfiamento CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.05.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione. Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici. • Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento. • Elemento Manutenibile: 01.05.03 Pagina 31 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Rivestimenti in ceramica Unità Tecnologica: 01.05 Rivestimenti interni I rivestimenti in ceramica sono caratterizzati dai diversi impasti di argilla, di lucidatura e finiture. Possono essere smaltate, lucide, opache, metallizzate, ecc.. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni e muri di zone poco utilizzate anche se a differenza di quelle in porcellana hanno una maggiore resistenza ai colpi. Sono facilmente pulibili. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.03.A01 Decolorazione 01.05.03.A02 Deposito superficiale 01.05.03.A03 Disgregazione 01.05.03.A04 Distacco 01.05.03.A05 Macchie e graffiti 01.05.03.A06 Mancanza CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.05.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, ecc.). • • Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Macchie e graffiti. Pagina 32 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.06 Infissi interni Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. In particolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i vari ambienti interni. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.06.01 Porte Pagina 33 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.06.01 Porte Unità Tecnologica: 01.06 Infissi interni Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile), telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio (formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elemento verticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualora il tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.01.A01 Alterazione cromatica 01.06.01.A02 Bolla 01.06.01.A03 Corrosione 01.06.01.A04 Deformazione 01.06.01.A05 Deposito superficiale 01.06.01.A06 Distacco 01.06.01.A07 Fessurazione 01.06.01.A08 Frantumazione Pagina 34 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.06.01.A09 Fratturazione 01.06.01.A10 Incrostazione 01.06.01.A11 Infracidamento 01.06.01.A12 Lesione 01.06.01.A13 Macchie 01.06.01.A14 Non ortogonalità 01.06.01.A15 Patina 01.06.01.A16 Perdita di lucentezza 01.06.01.A17 Perdita di materiale 01.06.01.A18 Perdita di trasparenza 01.06.01.A19 Scagliatura, screpolatura 01.06.01.A20 Scollaggi della pellicola CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.06.01.C01 Controllo delle serrature Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della loro funzionalità. Requisiti da verificare: 1) Riparabilità. • Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione. • 01.06.01.C02 Controllo guide di scorrimento Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli). Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità. • Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalità. • 01.06.01.C03 Controllo maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Pagina 35 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Controllo del corretto funzionamento. • Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità. 01.06.01.C04 Controllo parti in vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda). Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio. Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture. • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6) Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie; 14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura, screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola. • 01.06.01.C05 Controllo vetri Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.). • • Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita di trasparenza. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.06.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniere Cadenza: ogni 6 mesi Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. 01.06.01.I02 Pulizia ante Cadenza: quando occorre Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. 01.06.01.I03 Pulizia delle guide di scorrimento Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. 01.06.01.I04 Pulizia organi di movimentazione Cadenza: quando occorre Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. 01.06.01.I05 Pulizia telai Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. 01.06.01.I06 Pulizia vetri Pagina 36 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. 01.06.01.I07 Registrazione maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. Pagina 37 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.07 Infissi esterni Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.07.01 Serramenti in materie plastiche (PVC) Pagina 38 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.07.01 Serramenti in materie plastiche (PVC) Unità Tecnologica: 01.07 Infissi esterni Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di acciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invece nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.07.01.A01 Alterazione cromatica 01.07.01.A02 Bolla 01.07.01.A03 Condensa superficiale 01.07.01.A04 Corrosione 01.07.01.A05 Deformazione 01.07.01.A06 Degrado degli organi di manovra 01.07.01.A07 Degrado delle guarnizioni 01.07.01.A08 Deposito superficiale 01.07.01.A09 Frantumazione Pagina 39 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.07.01.A10 Macchie 01.07.01.A11 Non ortogonalità 01.07.01.A12 Perdita di materiale 01.07.01.A13 Perdita trasparenza 01.07.01.A14 Rottura degli organi di manovra CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.07.01.C01 Controllo frangisole Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso. • Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli organi di manovra. • 01.07.01.C02 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti. • • Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6) Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalità; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza. 01.07.01.C04 Controllo guide di scorrimento Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della loro funzionalità. • • Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalità. 01.07.01.C05 Controllo maniglia Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo del corretto funzionamento. • • Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente. Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità. 01.07.01.C06 Controllo organi di movimentazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Pagina 40 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure. Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua. • Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalità; 4) Rottura degli organi di manovra. • 01.07.01.C07 Controllo persiane Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla parete. Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua; 4) Tenuta all'acqua. • Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione. • 01.07.01.C09 Controllo serrature Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo della loro funzionalità. • • Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalità. 01.07.01.C12 Controllo vetri Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4) Pulibilità; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua. • Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita trasparenza. • MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.07.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere Cadenza: ogni 6 anni Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. 01.07.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimento Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento. 01.07.01.I03 Pulizia frangisole Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. 01.07.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta Pagina 41 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi. 01.07.01.I05 Pulizia organi di movimentazione Cadenza: quando occorre Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. 01.07.01.I06 Pulizia telai fissi Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi. 01.07.01.I07 Pulizia telai mobili Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi. 01.07.01.I08 Pulizia telai persiane Cadenza: quando occorre Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi. 01.07.01.I09 Pulizia vetri Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. 01.07.01.I10 Registrazione maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura. Pagina 42 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.08 Portoni I portoni hanno la funzione di razionalizzare l'utilizzazione degli spazi esterni con quelli interni in modo da regolare il passaggio di persone, merci, cose, ecc.. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.08.01 Portoni ad ante Pagina 43 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.08.01 Portoni ad ante Unità Tecnologica: 01.08 Portoni Essi si contraddistinguono dalle modalità di apertura (verso l'esterno o l'interno) delle parti costituenti, ossia delle ante, per regolare il passaggio di persone, merci, cose, ecc.. Possono essere costituiti da materiali diversi o accoppiati tra di loro (legno, alluminio, lamiera zincata, PVC, vetro, plexiglas, gomma, ecc.). Si possono distinguere: a due ante, a tre ante, a quattro ante e a ventola. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica dei portoni in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualora il tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. Le serrature e gli elementi di manovra possono essere semplici o complesse, a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.08.01.A01 Alterazione cromatica 01.08.01.A02 Corrosione 01.08.01.A03 Deformazione 01.08.01.A04 Lesione 01.08.01.A05 Non ortogonalità Pagina 44 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenza di uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni di continuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera alla penetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in: - elemento di collegamento; - elemento di supporto; - elemento di tenuta; - elemento portante; - elemento isolante; - strato di barriera al vapore; - strato di continuità; - strato della diffusione del vapore; - strato di imprimitura; - strato di ripartizione dei carichi; - strato di pendenza; - strato di pendenza; - strato di protezione; - strato di separazione o scorrimento; - strato di tenuta all'aria; - strato di ventilazione; - strato drenante; - strato filtrante. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.09.01 Accessi alla copertura ° 01.09.02 Canali di gronda e pluviali ° 01.09.03 Comignoli e terminali ° 01.09.04 Parapetti ed elementi di coronamento ° 01.09.05 Strato di protezione con pavimento galleggiante ° 01.09.06 Strato di tenuta con membrane bituminose Pagina 45 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.09.01 Accessi alla copertura Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Si tratta di elementi che permettono il passaggio ed eventuali ispezioni in copertura (botole, lucernari, ecc.). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni di funzionalità ed accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Dovrà controllare inoltre l'integrità con gli elementi di fissaggio. A secondo delle necessità provvedere al reintegro degli elementi costituenti botole, lucernari e/o altri accessi nonché degli elementi di fissaggio. Vanno sistemate inoltre le giunzioni e gli elementi di tenuta interessati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.01.A01 Alterazioni cromatiche 01.09.01.A02 Deliminazione e scagliatura 01.09.01.A03 Deformazione 01.09.01.A04 Deposito superficiale 01.09.01.A05 Distacco 01.09.01.A06 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.01.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.09.01.A08 Rottura 01.09.01.A09 Scollamenti tra membrane, sfaldature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.01.C01 Controllo dello stato Pagina 46 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Controllo degli elementi di fissaggio. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica. • Anomalie riscontrabili: 1) Penetrazione e ristagni d'acqua. • Elemento Manutenibile: 01.09.02 Canali di gronda e pluviali Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno al pluviale una sezione con profondità di 1 - 2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.02.A01 Alterazioni cromatiche 01.09.02.A02 Deformazione 01.09.02.A03 Deposito superficiale 01.09.02.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio Pagina 47 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.09.02.A05 Distacco 01.09.02.A06 Errori di pendenza 01.09.02.A07 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.02.A08 Mancanza elementi 01.09.02.A09 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.09.02.A10 Presenza di vegetazione 01.09.02.A11 Rottura CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.02.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica per canali di gronda e pluviali. • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deposito superficiale; 4) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 5) Distacco; 6) Errori di pendenza; 7) Fessurazioni, microfessurazioni; 8) Mancanza elementi; 9) Penetrazione e ristagni d'acqua; 10) Presenza di vegetazione; 11) Rottura. • MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.02.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. Elemento Manutenibile: 01.09.03 Comignoli e terminali Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Pagina 48 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agli impianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Di essi fanno parte: - i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustione ad una altezza maggiore rispetto a quella di copertura); - gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi in atmosfera); - gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera); - terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e la dispersione dei prodotti di combustione e degli aeriformi nell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici le canalizzazioni inferiori). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere al controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. Effettuare periodicamente la pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione. A secondo delle necessità provvedere al ripristino dei terminali, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Provvedere inoltre al ripristino degli elementi di fissaggio. Rimuovere eventuali nidi e/o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.03.A01 Accumulo e depositi 01.09.03.A02 Deposito superficiale 01.09.03.A03 Difetti di ancoraggio 01.09.03.A04 Dislocazione di elementi 01.09.03.A05 Distacco 01.09.03.A06 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.03.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.09.03.A08 Presenza di nidi 01.09.03.A09 Presenza di vegetazione 01.09.03.A10 Rottura 01.09.03.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature Pagina 49 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.03.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica per comignoli e terminali. • Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo e depositi; 2) Deposito superficiale; 3) Difetti di ancoraggio; 4) Dislocazione di elementi; 5) Distacco; 6) Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Penetrazione e ristagni d'acqua; 8) Presenza di nidi; 9) Presenza di vegetazione; 10) Rottura; 11) Scollamenti tra membrane, sfaldature. • Elemento Manutenibile: 01.09.04 Parapetti ed elementi di coronamento Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Si tratta di elementi affioranti dalla copertura con la funzione di riparo, difesa o in alternativa di decorazione. Di essi fanno parte: i parapetti (la cui funzione è quella di riparare persone e cose da eventuali cadute nel vuoto), i coronamenti (si tratta di elementi perimetrali continui sporgenti alla copertura con funzione decorativa e in alcuni casi anche di parapetto) e gli ornamenti (la cui funzione è di abbellimento delle coperture). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere al controllo dello stato degli elementi con particolare attenzione alla loro integrità e stabilità. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza degli elementi di protezione e decorazione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.04.A01 Corrosione 01.09.04.A02 Decolorazione 01.09.04.A03 Deformazione 01.09.04.A04 Deposito superficiale Pagina 50 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.09.04.A05 Disgregazione 01.09.04.A06 Distacco 01.09.04.A07 Efflorescenze 01.09.04.A08 Erosione superficiale 01.09.04.A09 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.04.A10 Mancanza 01.09.04.A11 Patina biologica 01.09.04.A12 Penetrazione di umidità 01.09.04.A13 Presenza di vegetazione CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.04.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dei parapetti ed elementi di coronamento con particolare attenzione alla loro integrità e stabilità. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica per parapetti ed elementi di coronamento. • Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Decolorazione; 3) Deformazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Fessurazioni, microfessurazioni; 10) Mancanza; 11) Patina biologica; 12) Penetrazione di umidità; 13) Presenza di vegetazione. • Elemento Manutenibile: 01.09.05 Strato di protezione con pavimento galleggiante Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Esso è costituito dalla presenza di uno strato di protezione realizzato con quadrotti su sostegni dischiformi che, posti all'esterno dell'elemento portante, garantiscono da barriera alla penetrazione delle acque meteoriche. In generale lo strato di protezione ha il compito di resistere alle sollecitazioni di carattere meccanico, fisico, chimico e di conferire al manto un'eventuale colorazione e/o funzione decorativa. Nelle coperture continue lo strato può presentarsi in combinazione o integrazione con l'elemento di tenuta (membrane autoprotette, resine, ecc.). Nelle coperture accessibili ai pedoni, la protezione svolge anche la funzione di ripartizione dei carichi, assicurando l'elemento di tenuta nei confronti dei rischi derivanti da fattori esterni (vento, altro). Pagina 51 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Fare attenzione alla praticabilità o meno della copertura. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.05.A01 Alterazioni cromatiche 01.09.05.A02 Deliminazione e scagliatura 01.09.05.A03 Deformazione 01.09.05.A04 Deposito superficiale 01.09.05.A05 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio. 01.09.05.A06 Disgregazione 01.09.05.A07 Dislocazione di elementi 01.09.05.A08 Distacco 01.09.05.A09 Efflorescenze 01.09.05.A10 Errori di pendenza 01.09.05.A11 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.05.A12 Imbibizione 01.09.05.A13 Mancanza elementi 01.09.05.A14 Patina biologica 01.09.05.A15 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.09.05.A16 Presenza di vegetazione Pagina 52 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.09.05.A17 Rottura CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.05.C01 Controllo del manto Cadenza: ogni 12 settimane Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni dello strato di protezione della pavimentazione galleggiante realizzato in quadrotti su sostegni dischiformi ponendo particolare attenzione in corrispondenza dei canali di gronda e delle linee di compluvio. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. Controllo delle giunzioni, dei risvolti, di eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) Impermeabilità ai liquidi; 3) Isolamento termico. • Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Fessurazioni, microfessurazioni; 3) Imbibizione; 4) Penetrazione e ristagni d'acqua; 5) Rottura. • Elemento Manutenibile: 01.09.06 Strato di tenuta con membrane bituminose Unità Tecnologica: 01.09 Coperture piane Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esse consentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioni climatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intorno ai 2 - 5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continue la funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo strato può avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Nelle coperture continue l'elemento di tenuta può essere disposto: - all'estradosso della copertura; - sotto lo strato di protezione; - sotto l'elemento termoisolante. La posa in opera può avvenire mediante spalmatura di bitume fuso o mediante riscaldamento della superficie inferiore e posa in opera dei fogli contigui saldati a fiamma. Una volta posate le membrane, non protette, saranno coperte mediante strati di protezione idonei. L'utente dovrà provvedere al controllo della tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. In particolare è opportuno controllare le giunzioni, i risvolti, ed eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare inoltre l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Il rinnovo del manto impermeabile può avvenire mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Invece il rifacimento completo del manto impermeabile comporta la rimozione del vecchio manto e la posa dei nuovi strati. Pagina 53 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso ANOMALIE RISCONTRABILI 01.09.06.A01 Alterazioni superficiali 01.09.06.A02 Deformazione 01.09.06.A03 Degrado chimico - fisico 01.09.06.A04 Deliminazione e scagliatura 01.09.06.A05 Deposito superficiale 01.09.06.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio 01.09.06.A07 Disgregazione 01.09.06.A08 Dislocazione di elementi 01.09.06.A09 Distacco 01.09.06.A10 Distacco dei risvolti 01.09.06.A11 Efflorescenze 01.09.06.A12 Errori di pendenza 01.09.06.A13 Fessurazioni, microfessurazioni 01.09.06.A14 Imbibizione 01.09.06.A15 Incrinature 01.09.06.A16 Infragilimento e porosizzazione della membrana 01.09.06.A17 Mancanza elementi 01.09.06.A18 Patina biologica 01.09.06.A19 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.09.06.A20 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali 01.09.06.A21 Presenza di vegetazione Pagina 54 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.09.06.A22 Rottura 01.09.06.A23 Scollamenti tra membrane, sfaldature 01.09.06.A24 Sollevamenti CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.09.06.C01 Controllo impermeabilizzazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare la tenuta della guaina, ove ispezionabile, in corrispondenza di lucernari, botole, pluviali, in genere, e nei punti di discontinuità della guaina. Controllare l'assenza di anomalie (fessurazioni, bolle, scorrimenti, distacchi, ecc.) Controllo delle giunzioni, dei risvolti, di eventuali scollamenti di giunti e fissaggi. Controllare l'assenza di depositi e ristagni d'acqua. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane bituminose; 2) Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane bituminose; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membrane bituminose. • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni superficiali; 2) Deformazione; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Distacco dei risvolti; 6) Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Imbibizione; 8) Incrinature; 9) Infragilimento e porosizzazione della membrana; 10) Penetrazione e ristagni d'acqua; 11) Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali; 12) Rottura; 13) Scollamenti tra membrane, sfaldature; 14) Sollevamenti. • Pagina 55 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.10 Coperture inclinate Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dalle soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima del piano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in: - elemento di collegamento; - elemento di supporto; - elemento di tenuta; - elemento portante; - elemento isolante; - strato di barriera al vapore; - strato di ripartizione dei carichi; - strato di protezione; - strato di tenuta all'aria; - strato di ventilazione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.10.01 Canali di gronda e pluviali ° 01.10.02 Comignoli e terminali ° 01.10.03 Accessi alla copertura Pagina 56 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.10.01 Canali di gronda e pluviali Unità Tecnologica: 01.10 Coperture inclinate I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno al pluviale una sezione con profondità di 1 - 2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.10.01.A01 Alterazioni cromatiche 01.10.01.A02 Deformazione 01.10.01.A03 Deposito superficiale 01.10.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio 01.10.01.A05 Distacco 01.10.01.A06 Errori di pendenza 01.10.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni Pagina 57 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.10.01.A08 Mancanza elementi 01.10.01.A09 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.10.01.A10 Presenza di vegetazione 01.10.01.A11 Rottura CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.10.01.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica per canali di gronda e pluviali. • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deposito superficiale; 4) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 5) Distacco; 6) Errori di pendenza; 7) Fessurazioni, microfessurazioni; 8) Mancanza elementi; 9) Penetrazione e ristagni d'acqua; 10) Presenza di vegetazione; 11) Rottura. • MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.10.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. Elemento Manutenibile: 01.10.02 Comignoli e terminali Unità Tecnologica: 01.10 Coperture inclinate Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agli impianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Di essi fanno parte: - i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustione ad una altezza maggiore rispetto a quella di copertura); - gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi in atmosfera); - gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera); - terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e la dispersione dei prodotti di combustione e degli aeriformi nell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici le Pagina 58 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso canalizzazioni inferiori). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere al controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. Effettuare periodicamente la pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione. A secondo delle necessità provvedere al ripristino dei terminali, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Provvedere inoltre al ripristino degli elementi di fissaggio. Rimuovere eventuali nidi e/o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.10.02.A01 Accumulo e depositi 01.10.02.A02 Deposito superficiale 01.10.02.A03 Difetti di ancoraggio 01.10.02.A04 Dislocazione di elementi 01.10.02.A05 Distacco 01.10.02.A06 Fessurazioni, microfessurazioni 01.10.02.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua 01.10.02.A08 Presenza di nidi 01.10.02.A09 Presenza di vegetazione 01.10.02.A10 Rottura 01.10.02.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.10.02.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Pagina 59 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento per comignoli e terminali; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica per comignoli e terminali. • Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo e depositi; 2) Deposito superficiale; 3) Difetti di ancoraggio; 4) Dislocazione di elementi; 5) Distacco; 6) Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Penetrazione e ristagni d'acqua; 8) Presenza di nidi; 9) Presenza di vegetazione; 10) Rottura; 11) Scollamenti tra membrane, sfaldature. • Elemento Manutenibile: 01.10.03 Accessi alla copertura Unità Tecnologica: 01.10 Coperture inclinate Si tratta di elementi che permettono il passaggio ed eventuali ispezioni in copertura (botole, lucernari, ecc.). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: L'utente dovrà provvedere al controllo delle condizioni di funzionalità ed accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Dovrà controllare inoltre l'integrità con gli elementi di fissaggio. A secondo delle necessità provvedere al reintegro degli elementi costituenti botole, lucernari e/o altri accessi nonché degli elementi di fissaggio. Vanno sistemate inoltre le giunzioni e gli elementi di tenuta interessati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.10.03.A01 Alterazioni cromatiche 01.10.03.A02 Deliminazione e scagliatura 01.10.03.A03 Deformazione 01.10.03.A04 Deposito superficiale 01.10.03.A05 Distacco 01.10.03.A06 Fessurazioni, microfessurazioni 01.10.03.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua Pagina 60 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.10.03.A08 Rottura 01.10.03.A09 Scollamenti tra membrane, sfaldature CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.10.03.C01 Controllo dello stato Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare le condizioni e la funzionalità dell'accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Controllo degli elementi di fissaggio. Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; 4) Resistenza meccanica. • Anomalie riscontrabili: 1) Penetrazione e ristagni d'acqua. • Pagina 61 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.11 Balconi e logge Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate. I balconi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. In particolare i balconi possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di veduta degli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi possono inoltre distinguersi in: - balconi con struttura indipendente; - balconi con struttura semi-dipendente; - balconi portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi). In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.11.01 Corrimano ° 01.11.02 Parapetti e ringhiere in metallo Pagina 62 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.11.01 Corrimano Unità Tecnologica: 01.11 Balconi e logge Si tratta di dispositivi la cui funzione è quella di aiutare ed agevolare l'utente a mantenere l'equilibrio durante la percorrenza di spazi pedonali. In fase di progettazione e di dimensionamento, tener conto della destinazione d'uso e del tipo di utenza (anziani, bambini, portatori di handicap, ecc.). Possono essere realizzati con materiali diversi (legno, metallo, plastica, materiali misti, ecc.). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. In caso di rampe i corrimano vanno previsti per entrambi i lati per permettere a più persone di potere scendere e salire contemporaneamente con sicurezza utilizzando come appoggio sia la mano destra che la sinistra. Provvedere alle operazioni di pulizia periodica con la rimozione di polveri, macchie, ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.11.01.A01 Altezza inadeguata 01.11.01.A02 Sganciamenti Elemento Manutenibile: 01.11.02 Parapetti e ringhiere in metallo Unità Tecnologica: 01.11 Balconi e logge Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Pagina 63 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: Essi non devono essere scalabili, attraversabili e sfondabili in caso di urti. Devono consentire la visione verso l'esterno ed assicurarne l'utilizzo anche per i bambini senza essere fonti di pericoli. Evitare la realizzazione di angoli o parti non raggiungibili per operazioni di pulizia o di manutenzione. Verificare l'assenza di anomalie (corrosione, mancanza, ecc.). Rinnovare periodicamente gli strati di protezione con prodotti idonei ai tipi di superfici e alle condizioni ambientali. Controllare periodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Controllare lo stato delle saldature. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. Sostituire eventuali parti degradate. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.11.02.A01 Altezza inadeguata 01.11.02.A02 Corrosione 01.11.02.A03 Decolorazione 01.11.02.A04 Deformazione 01.11.02.A05 Disposizione elementi inadeguata 01.11.02.A06 Mancanza di elementi 01.11.02.A07 Rottura di elementi Pagina 64 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.12 Pavimentazioni esterne Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioni esterne possono essere di tipo: cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.12.01 Rivestimenti in gres porcellanato ° 01.12.02 Pavimenti in pietra ricomposta ° 01.12.03 Rivestimenti lapidei Pagina 65 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.12.01 Rivestimenti in gres porcellanato Unità Tecnologica: 01.12 Pavimentazioni esterne I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti e smagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco, dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e al fuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.12.01.A01 Alterazione cromatica 01.12.01.A02 Degrado sigillante 01.12.01.A03 Deposito superficiale 01.12.01.A04 Disgregazione 01.12.01.A05 Distacco 01.12.01.A06 Erosione superficiale 01.12.01.A07 Fessurazioni 01.12.01.A08 Macchie e graffiti 01.12.01.A09 Mancanza 01.12.01.A10 Perdita di elementi 01.12.01.A11 Scheggiature Pagina 66 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.12.01.A12 Sollevamento e distacco dal supporto CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.12.01.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) . • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sollevamento e distacco dal supporto. • Elemento Manutenibile: 01.12.02 Pavimenti in pietra ricomposta Unità Tecnologica: 01.12 Pavimentazioni esterne I pavimenti in pietra ricomposta sono composti da elementi realizzati mediante un impasto di graniglia, polvere di marmo, quarzo ed altri materiali inerti miscelati a leganti speciali. Tale composizione consente di riprodurre una pietra molto fedele a quella naturale. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del pavimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.12.02.A01 Alterazione cromatica 01.12.02.A02 Degrado sigillante 01.12.02.A03 Deposito superficiale 01.12.02.A04 Disgregazione Pagina 67 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.12.02.A05 Distacco 01.12.02.A06 Erosione superficiale 01.12.02.A07 Fessurazioni 01.12.02.A08 Macchie e graffiti 01.12.02.A09 Mancanza 01.12.02.A10 Perdita di elementi 01.12.02.A11 Scheggiature 01.12.02.A12 Sgretolamento 01.12.02.A13 Sollevamento e distacco dal supporto CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.12.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.). • • Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla compressione. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto. Elemento Manutenibile: 01.12.03 Rivestimenti lapidei Unità Tecnologica: 01.12 Pavimentazioni esterne Per le pavimentazioni esterne sono adatti la maggior parte dei materiali lapidei. In genere la scelta su questi tipi di materiale cade oltre che per fattori estetici per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione dei luoghi e dei tipi di applicazione a cui essi sono destinati. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie tutti i tipi di marmo, a meno di ambienti particolarmente sfavorevoli, i graniti; i travertini. Le pietre: cubetti di porfido; blocchi di basalto; lastre di ardesia; lastre di quarzite. Vi sono inoltre i marmi-cemento; le marmette e marmettoni; i graniti ricomposti. La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. Pagina 68 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.12.03.A01 Alterazione cromatica 01.12.03.A02 Degrado sigillante 01.12.03.A03 Deposito superficiale 01.12.03.A04 Disgregazione 01.12.03.A05 Distacco 01.12.03.A06 Erosione superficiale 01.12.03.A07 Fessurazioni 01.12.03.A08 Macchie e graffiti 01.12.03.A09 Mancanza 01.12.03.A10 Perdita di elementi 01.12.03.A11 Scheggiature 01.12.03.A12 Sgretolamento 01.12.03.A13 Sollevamento e distacco dal supporto CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.12.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Pagina 69 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica. • Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto. • Pagina 70 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.13.01 Canalizzazioni in PVC ° 01.13.02 Prese e spine ° 01.13.03 Quadri di bassa tensione ° 01.13.04 Interruttori ° 01.13.05 Contattore ° 01.13.06 Fusibili ° 01.13.07 Motori ° 01.13.08 Sezionatore Pagina 71 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.13.01 Canalizzazioni in PVC Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in: - serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica; - serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.01.A01 Corto circuiti 01.13.01.A02 Difetti agli interruttori 01.13.01.A03 Difetti di taratura 01.13.01.A04 Disconnessione dell'alimentazione 01.13.01.A05 Interruzione dell'alimentazione principale 01.13.01.A06 Interruzione dell'alimentazione secondaria 01.13.01.A07 Surriscaldamento Elemento Manutenibile: 01.13.02 Prese e spine Unità Tecnologica: 01.13 Pagina 72 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Impianto elettrico Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.02.A01 Corto circuiti 01.13.02.A02 Difetti agli interruttori 01.13.02.A03 Difetti di taratura 01.13.02.A04 Disconnessione dell'alimentazione 01.13.02.A05 Surriscaldamento Elemento Manutenibile: 01.13.03 Quadri di bassa tensione Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. Collocazione nell'intervento dell'elemento Pagina 73 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.03.A01 Anomalie dei contattori 01.13.03.A02 Anomalie dei fusibili 01.13.03.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento 01.13.03.A04 Anomalie dei magnetotermici 01.13.03.A05 Anomalie dei relè 01.13.03.A06 Anomalie della resistenza 01.13.03.A07 Anomalie delle spie di segnalazione 01.13.03.A08 Anomalie dei termostati 01.13.03.A09 Depositi di materiale 01.13.03.A10 Difetti agli interruttori Elemento Manutenibile: 01.13.04 Interruttori Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori: - comando a motore carica molle; - sganciatore di apertura; - sganciatore di chiusura; - contamanovre meccanico; - contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. Pagina 74 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.04.A01 Anomalie dei contatti ausiliari 01.13.04.A02 Anomalie delle molle 01.13.04.A03 Anomalie degli sganciatori 01.13.04.A04 Corto circuiti 01.13.04.A05 Difetti agli interruttori 01.13.04.A06 Difetti di taratura 01.13.04.A07 Disconnessione dell'alimentazione 01.13.04.A08 Surriscaldamento Elemento Manutenibile: 01.13.05 Contattore Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi: - per rotazione, ruotando su un asse; - per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse; - con un movimento di traslazione-rotazione. Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa: - delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile; - della gravità. Pagina 75 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Il contattore rende possibile: -interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente; -garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo; -realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione; -aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore. Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabile velocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.05.A01 Anomalie della bobina 01.13.05.A02 Anomalie del circuito magnetico 01.13.05.A03 Anomalie dell'elettromagnete 01.13.05.A04 Anomalie della molla 01.13.05.A05 Anomalie delle viti serrafili 01.13.05.A06 Difetti dei passacavo 01.13.05.A07 Rumorosità Elemento Manutenibile: 01.13.06 Fusibili Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o su appositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie: - fusibili "distribuzione" tipo gG: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi di corrente elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto; - fusibili "motore" tipo aM: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in maniera tale che permettono ai fusibili aM di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi; una protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamente Pagina 76 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: L'utente deve verificare che i fusibili installati siano idonei rispetto all'impianto. Verificare che i fusibili siano installati correttamente in modo da evitare guasti all'impianto. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.06.A01 Depositi vari 01.13.06.A02 Difetti di funzionamento 01.13.06.A03 Umidità Elemento Manutenibile: 01.13.07 Motori Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico Le parti principali di un motore sono lo statore (induttore) e il rotore (indotto). Lo statore è la parte fissa del motore formata da un'armatura in ghisa che contiene una corona di lamierini molto sottili in acciaio al silicio isolati tra loro da ossidazione o vernice isolante. Gli avvolgimenti dello statore che devono innescare il campo rotante (tre in caso di motore trifase) sono collocati negli appositi incastri di cui sono forniti i lamierini. Ognuno degli avvolgimenti è fatto di varie bobine che si accoppiano tra loro definendo il numero di coppie di poli del motore e, di conseguenza, la velocità di rotazione. Il rotore è la parte mobile del motore formata da un impilaggio di lamierini sottili isolati tra loro e che compongono un cilindro inchiavettato sull'albero del motore. Il rotore può essere dei tipi di seguito descritti. A gabbia di scoiattolo. Sulla parte esterna del cilindro sono posizionati degli incastri su cui si dispongono dei conduttori collegati ad ognuna delle estremità da una corona metallica e su cui si esercita la coppia motore generata dal campo rotante. I conduttori sono inclinati di poco verso l'esterno per fare in modo che la coppia sia regolare, questo conferisce al rotore il tipico aspetto di una gabbia di scoiattolo. Nei motori di piccole dimensioni la gabbia è un pezzo unico fatta di alluminio iniettato sotto pressione; anche le alette di raffreddamento sono colate in questo modo e formano un corpo unico con il rotore. La coppia di avviamento di questi motori è bassa e la corrente assorbita alla messa sotto tensione è molto maggiore rispetto alla corrente nominale. A doppia gabbia. È il rotore più diffuso; è formato da due gabbie concentriche: una esterna con resistenza maggiore e una interna con resistenza minore. All'inizio dell'avviamento, le correnti indotte si oppongono alla penetrazione del flusso nella gabbia interna perché questo ha una frequenza elevata. La coppia prodotta dalla gabbia esterna resistente è elevata e lo spunto di corrente ridotto. A fine avviamento si ha una diminuzione della frequenza del rotore e, di conseguenza, è più agevole il passaggio del flusso attraverso la gabbia interna. Il motore, quindi, agisce come se fosse formato da una sola gabbia poco resistente. In regime stabilito la velocità è inferiore solo di poco a quella del motore a gabbia singola. A gabbia resistente - Sono molto diffusi, soprattutto in gabbia singola. Di solito la gabbia è racchiusa tra due anelli in inox resistente. Questi motori, alcuni dei quali sono moto-ventilati, hanno un rendimento meno buono e la variazione di velocità si può ottenere soltanto agendo sulla tensione. Hanno, però, una buona coppia di avviamento. Sbobinato (rotore ad anelli). Degli avvolgimenti uguali a quelli dello statore sono collocati negli incastri alla periferia del rotore che, di solito, è trifase. L'estremità di ogni avvolgimento è collegata ad un punto comune (accoppiamento a stella). Le estremità libere o Pagina 77 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso si collegano ad un'interfaccia centrifuga o a tre anelli in rame, isolati e integrati al rotore. Su questi anelli si muovono delle spazzole in grafite collegate direttamente al dispositivo di avviamento. In base al valore delle resistenze inserite nel circuito rotorico, questo tipo di motore può sviluppare una coppia di avviamento che può arrivare fino ad oltre 2,5 volte la coppia nominale. Il picco di corrente all'avviamento è uguale a quello della coppia. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Evitare di aprire i dispositivi dei motori in caso di malfunzionamenti. Rivolgersi a personale specializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni. Evitare inoltre di posizionare i motori in prossimità di possibili contatti con liquidi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.07.A01 Anomalie del rotore 01.13.07.A02 Aumento della temperatura 01.13.07.A03 Difetti del circuito di ventilazione 01.13.07.A04 Difetti delle guarnizioni 01.13.07.A05 Difetti di marcia 01.13.07.A06 Difetti di serraggio 01.13.07.A07 Difetti dello statore 01.13.07.A08 Rumorosità 01.13.07.A09 Sovraccarico Elemento Manutenibile: 01.13.08 Sezionatore Unità Tecnologica: 01.13 Impianto elettrico Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli. Pagina 78 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura dei poli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere prima interrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario di preinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompe l'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione non può e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comando Marcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamente apparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Non deve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldati in conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.13.08.A01 Anomalie dei contatti ausiliari 01.13.08.A02 Anomalie delle molle 01.13.08.A03 Anomalie degli sganciatori 01.13.08.A04 Corto circuiti 01.13.08.A05 Difetti delle connessioni 01.13.08.A06 Difetti ai dispositivi di manovra 01.13.08.A07 Difetti di taratura 01.13.08.A08 Surriscaldamento Pagina 79 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.14 Impianto di messa a terra L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenziale nullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare, oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.14.01 Conduttori di protezione ° 01.14.02 Sistema di dispersione ° 01.14.03 Sistema di equipotenzializzazione Pagina 80 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.14.01 Conduttori di protezione Unità Tecnologica: 01.14 Impianto di messa a terra I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.14.01.A01 Difetti di connessione Elemento Manutenibile: 01.14.02 Sistema di dispersione Unità Tecnologica: 01.14 Impianto di messa a terra Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Rappresentazione grafica e descrizione Dispersore Pagina 81 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm quadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.14.02.A01 Corrosioni Elemento Manutenibile: 01.14.03 Sistema di equipotenzializzazione Unità Tecnologica: 01.14 Impianto di messa a terra I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Pagina 82 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.14.03.A01 Corrosione 01.14.03.A02 Difetti di serraggio Pagina 83 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.15 Impianto telefonico e citofonico Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.15.01 Alimentatori ° 01.15.02 Apparecchi telefonici ° 01.15.03 Pulsantiere Pagina 84 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.15.01 Alimentatori Unità Tecnologica: 01.15 Impianto telefonico e citofonico L'alimentatore è un elemento dell'impianto telefonico e citofonico per mezzo del quale i componenti ad esso collegati possono essere alimentati. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati in relazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire l' alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.15.01.A01 Perdita di carica accumulatori 01.15.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti 01.15.01.A03 Difetti di regolazione 01.15.01.A04 Perdite di tensione 01.15.01.A05 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.15.02 Apparecchi telefonici Unità Tecnologica: 01.15 Impianto telefonico e citofonico Gli apparecchi telefonici sono elementi dell'impianto telefonico per mezzo dei quali vengono trasmessi i flussi informativi tra un apparecchio ed un altro. Pagina 85 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Gli apparecchi telefonici devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.15.02.A01 Incrostazioni 01.15.02.A02 Difetti di regolazione 01.15.02.A03 Difetti di tenuta dei morsetti Elemento Manutenibile: 01.15.03 Pulsantiere Unità Tecnologica: 01.15 Impianto telefonico e citofonico Le pulsantiere sono elementi dell'impianto citofonico per mezzo dei quali vengono attivati e successivamente trasmessi i flussi informativi tra un apparecchio ed un altro. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Le pulsantiere e gli apparecchi derivati devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici e citofonici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.15.03.A01 Incrostazioni Pagina 86 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.15.03.A02 Difetti dei cavi 01.15.03.A03 Difetti dei pulsanti 01.15.03.A04 Difetti di regolazione 01.15.03.A05 Difetti di tenuta dei morsetti Pagina 87 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.16 Impianto di distribuzione del gas L'impianto di distribuzione del gas è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di addurre, distribuire ed erogare combustibili gassosi per alimentare apparecchi utilizzatori (cucine, scaldacqua, bruciatori di caldaie, ecc.). La rete di distribuzione del gas può essere realizzata utilizzando tubazioni in: acciaio, in rame e in polietilene. Per quanto riguarda i raccordi questi possono essere realizzati anche utilizzando materiali diversi quali metallo-polietilene. in ogni caso il materiale con cui sono costituiti i raccordi deve rispondere ai requisiti specificati nelle norme. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.16.01 Tubazioni in acciaio ° 01.16.02 Tubazioni in polietilene Pagina 88 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.16.01 Tubazioni in acciaio Unità Tecnologica: 01.16 Impianto di distribuzione del gas Le tubazioni provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione del gas destinato ad alimentare gli apparecchi utilizzatori. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: I tubi in acciaio possono essere senza saldatura oppure con saldatura e devono avere caratteristiche qualitative e quantitative non inferiori a quelle previste dalla norma UNI 8863. Per le tubazioni con saldatura, se interrate, occorre prevedere tubazioni aventi caratteristiche uguali a quelle dei tubi usati per pressioni di esercizio minore o uguale a 5 bar (riferimento alla norma UNI 9034). La marcatura dei tubi deve comportare almeno i seguenti dati: - il nome o il marchio del fabbricante del tubo (X); - il numero della norma di riferimento (UNI EN 10208); - la designazione simbolica dell’acciaio; - il tipo di tubo (S o W). Gli addetti alla manutenzione devono verificare periodicamente la perfetta tenuta delle tubazioni utilizzando allo scopo un rilevatore o prodotti schiumogeni. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.16.01.A01 Corrosione 01.16.01.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.16.01.A03 Difetti alle valvole 01.16.01.A04 Fughe di gas 01.16.01.A05 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.16.02 Tubazioni in polietilene Unità Tecnologica: 01.16 Impianto di distribuzione del gas Pagina 89 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso L'adduzione e l'erogazione del gas destinato ad alimentare gli apparecchi utilizzatori possono essere affidate a tubazioni realizzate in polietilene. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: I tubi in polietilene devono avere caratteristiche qualitative e quantitative non inferiori a quelle previste dalla norma e devono essere utilizzate solo per tubazioni interrate e devono avere un diametro minimo di 3 mm. La marcatura dei tubi deve comportare almeno i seguenti dati: - l'indicazione del materiale e della classe (PE A o B); - il tipo di tubo (315); - il valore del diametro esterno (D); - l'indicazione della serie di spessore (S = 12,5 - S = 8 - S = 5); - il marchio di fabbrica; - l'indicazione del periodo di produzione (anno e mese); - la parola GAS. Gli addetti alla manutenzione devono verificare periodicamente la perfetta tenuta delle tubazioni utilizzando allo scopo un rilevatore o prodotti schiumogeni. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.16.02.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.16.02.A02 Difetti alle valvole 01.16.02.A03 Fughe di gas 01.16.02.A04 Incrostazioni Pagina 90 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono: - radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno; - piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio; - pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento; - termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; - unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri; - aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata; - sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che: - la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm; - la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm; - la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm. Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.17.01 Centrale termica ° 01.17.02 Vaso di espansione chiuso ° 01.17.03 Camini ° 01.17.04 Dispositivi di controllo e regolazione ° 01.17.05 Tubazioni in rame ° 01.17.06 Valvole a saracinesca ° 01.17.07 Radiatori ° 01.17.08 Valvole termostatiche per radiatori ° 01.17.09 Coibente ° 01.17.10 Contatori gas ° 01.17.11 Scaldacqua solari ° 01.17.12 Serbatoi di accumulo ° 01.17.13 Termostati ° 01.17.14 Valvole motorizzate Pagina 91 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.17.01 Centrale termica Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento E’ il cuore di un impianto. Il vano destinato a Centrale Termica deve avere i seguenti requisiti: superficie in pianta non inferiore a 6 mq; altezza non inferiore a 2,5 m (la distanza minima della caldaia dal solaio deve essere di 1 m); distanza della caldaia dalle pareti non inferiore a 0,6 m; strutture con resistenza al fuoco non inferiore a 120’; accesso da spazio a cielo libero con porta apribile verso l’esterno; aperture di aerazione senza serramenti in misura pari a 1/30 della superficie del locale; nel caso di alimentazione con combustibile liquido va impermeabilizzato il pavimento e le pareti per almeno 0,2 m; il serbatoio del combustibile non può avere capacità superiore a 15 m3 e deve essere interrato a una distanza non inferiore a 0,5 m dal muro più vicino e con la parte superiore a non meno di 0,7 m dal piano di calpestio, se transitabile da veicoli. Deve essere dotato di tubo di sfiato del serbatoio e di canna fumaria installata all’esterno dell’edificio. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Al momento del primo avviamento dell’impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell’impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità. I materiali utilizzati per la realizzazione delle centrali termiche devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art. 7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.01.A01 Difetti dei filtri 01.17.01.A02 Difetti di regolazione 01.17.01.A03 Difetti di tenuta 01.17.01.A04 Rumorosità 01.17.01.A05 Sbalzi di temperatura Elemento Manutenibile: 01.17.02 Vaso di espansione chiuso Unità Tecnologica: 01.17 Pagina 92 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Impianto di riscaldamento Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettore mediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansione chiuso l’acqua non entra mai in contatto con l’atmosfera. Il vaso d’espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, a seconda che l’acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Ogni due mesi è opportuno controllare eventuali perdite di acqua chiudendo le valvole d'alimentazione per tutto il tempo necessario e controllando il livello dell'acqua nell'impianto. Prima dell'avvio controllare che la valvola d'alimentazione non faccia passare acqua e che la pressione sia quella di esercizio. Con impianto funzionante verificare che la pressione di esercizio sia quella prevista, che l'acqua non circoli nel vaso e non fuoriesca dalle valvole di sicurezza. Verificare che in prossimità dei terminali e delle tubazioni non ci siano perdite di acqua. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.02.A01 Corrosione 01.17.02.A02 Difetti di coibentazione 01.17.02.A03 Difetti di regolazione 01.17.02.A04 Difetti di tenuta Elemento Manutenibile: 01.17.03 Camini Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento I camini sono utilizzati per convogliare i prodotti della combustione dai generatori di calore verso l'atmosfera esterna. Generalmente sono realizzati in materiali refrattari quali argille (sotto forma di mattoni) o conglomerati cementizi additivati. I camini devono essere classificati secondo le seguenti caratteristiche di prestazione: - temperatura; - pressione; - resistenza al fuoco di fuliggine; - resistenza alla condensa; - resistenza alla corrosione; - resistenza termica; - distanza da materiali combustibili. Pagina 93 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Verificare che sia presente alla base del collettore (verso l'uscita nella canna fumaria) una camera di raccolta di altezza minima di 50 cm. L'accesso a detta camera deve essere garantito mediante aperture munite di sportello metallico di chiusura a tenuta d'aria. Il regolamento condominiale dovrebbe individuare una figura responsabile (per esempio l'amministratore o una figura tecnica da esso indicata) cui far riferimento per tutte le operazioni di manutenzione e/o modifica del sistema in modo tale che siano mantenute le condizioni progettuali. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.03.A01 Anomalie del rivestimento 01.17.03.A02 Anomalie degli sportelli 01.17.03.A03 Depositi 01.17.03.A04 Difetti di ancoraggio 01.17.03.A05 Difetti dell'isolamento 01.17.03.A06 Difetti di tenuta fumi 01.17.03.A07 Difetti di tiraggio 01.17.03.A08 Fessurazioni, microfessurazioni Elemento Manutenibile: 01.17.04 Dispositivi di controllo e regolazione Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento I dispositivi di controllo e regolazione consentono di monitorare il corretto funzionamento dell'impianto di riscaldamento segnalando eventuali anomalie e/o perdite del circuito. Sono generalmente costituiti da una centralina di regolazione, da dispositivi di termoregolazione che possono essere del tipo a due posizioni o del tipo con valvole a movimento rettilineo. Sono anche dotati di dispositivi di contabilizzazione. Collocazione nell'intervento dell'elemento Pagina 94 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Prima dell'avvio dell'impianto ed verificare che le valvole servocomandate siano funzionanti e che il senso di rotazione sia corretto. Verificare che non ci siano incrostazioni che impediscano il normale funzionamento delle valvole e che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta delle valvole. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.04.A01 Difetti di taratura 01.17.04.A02 Incrostazioni 01.17.04.A03 Perdite di acqua 01.17.04.A04 Sbalzi di temperatura Elemento Manutenibile: 01.17.05 Tubazioni in rame Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Le tubazioni in rame hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori alla rubinetteria degli apparecchi sanitari. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi in rame devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art. 7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.05.A01 Corrosione 01.17.05.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Pagina 95 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.17.05.A03 Difetti alle valvole 01.17.05.A04 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.17.06 Valvole a saracinesca Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la pressione di esercizio vengono installate, lungo le tubazioni dell'impianto, delle valvole denominate saracinesche. Le valvole a saracinesca sono realizzate in leghe di rame e sono classificate, in base al tipo di connessione, come : saracinesche filettate internamente e su entrambe le estremità, saracinesche filettate esternamente su un lato ed internamente sull'altro, saracinesche a connessione frangiate, saracinesche a connessione a tasca e saracinesche a connessione a tasca per brasatura capillare. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Evitare di forzare il volantino quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.06.A01 Anomalie dell'otturatore 01.17.06.A02 Difetti dell'anello a bicono 01.17.06.A03 Difetti della guarnizione 01.17.06.A04 Difetti di serraggio 01.17.06.A05 Difetti di tenuta 01.17.06.A06 Difetti del volantino 01.17.06.A07 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.17.07 Pagina 96 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Radiatori Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento I radiatori sono costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno con l’interposizione di due valvole di regolazione. La prima valvola serve per la taratura del circuito nella fase di equilibratura dell’impianto; la seconda rende possibile la diminuzione ulteriore della portata in funzione delle esigenze di riscaldamento, può anche essere di tipo automatico (valvola termostatica). La resa termica di questi componenti è fornita dal costruttore, espressa per elemento e per numero di colonne. Il radiatore in ghisa ha la più alta capacità termica. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Ad inizio stagione verificare la tenuta degli elementi eliminando eventuali perdite che si dovessero riscontrare ed effettuare uno spurgo dell'aria accumulatasi nei radiatori. Effettuare una pulizia per eliminare polvere e ruggine. Devono essere reperibili le seguenti dimensioni nominali: - profondità; - altezza; - lunghezza; - dimensione, tipo e posizione degli attacchi; - peso a vuoto; - contenuto in acqua. In caso di utilizzo di radiatori ad elementi le dimensioni sono riferite all’elemento. La potenza termica deve essere determinata con i metodi ed il programma di prova specificati nelle EN 442 in un laboratorio rispondente a quanto disposto dalla norma UNI EN 45001. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.07.A01 Corrosione e ruggine 01.17.07.A02 Difetti di regolazione 01.17.07.A03 Difetti di tenuta 01.17.07.A04 Sbalzi di temperatura Elemento Manutenibile: 01.17.08 Valvole termostatiche per radiatori Unità Tecnologica: 01.17 Pagina 97 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Impianto di riscaldamento Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la temperatura di esercizio vengono installate in prossimità di ogni radiatore delle valvole dette appunto termostatiche. Queste valvole sono dotate di dispositivi denominati selettori di temperatura che consentono di regolare la temperatura degli ambienti nei quali sono installati i radiatori. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Questi particolari dispositivi devono essere utilizzati solo in casi particolari (guasti improvvisi dell'impianto, imprevisti, ecc.) e pertanto devono essere manovrati da persone qualificate per evitare arresti improvvisi o non voluti dell'impianto. Per garantire un efficace utilizzo in caso di necessità è buona norma oliare le valvole. Evitare di forzare il selettore della temperatura quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano il bloccaggio. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.08.A01 Anomalie dell'otturatore 01.17.08.A02 Anomalie del selettore 01.17.08.A03 Anomalie dello stelo 01.17.08.A04 Anomalie del trasduttore 01.17.08.A05 Difetti del sensore 01.17.08.A06 Difetti di tenuta 01.17.08.A07 Difetti di serraggio 01.17.08.A08 Incrostazioni 01.17.08.A09 Sbalzi della temperatura Elemento Manutenibile: 01.17.09 Coibente Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Pagina 98 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo viene generalmente realizzato con lana di vetro, materiali sintetico ed altro. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare la temperatura dei fluidi trasportati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.09.A01 Anomalie coibente 01.17.09.A02 Difetti di tenuta 01.17.09.A03 Mancanze Elemento Manutenibile: 01.17.10 Contatori gas Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento I contatori sono strumenti che consentono di registrare attraverso strumenti misuratori i consumi di gas (registrati su appositi totalizzatori detti tamburelli). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Devono essere installati in prossimità dell'adduzione principale ed opportunamente protetti da scatole o nicchie. Evitare manomissioni o tentativi di allacciamenti superiori a quelli consentiti; effettuare la taratura del contatore prima dell'utilizzo. Verificare l'integrità dei sigilli prima della installazione del contatore e che le targhe contengano tutte le informazioni di funzionamento quali: - numero di matricola e anno di fabbricazione; - portata massima espressa in m3/h; - portata minima espressa in m3/h; - pressione massima di funzionamento espressa in N/m2; - valore nominale del volume ciclico espresso in dm3; - il simbolo T scritto su fondo rosso che indica la rispondenza dell'apparecchio alla norma. Pagina 99 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.10.A01 Anomalie degli elementi di controllo 01.17.10.A02 Anomalie del rivestimento 01.17.10.A03 Corrosione 01.17.10.A04 Difetti dei tamburelli 01.17.10.A05 Difetti dispositivi di regolazione 01.17.10.A06 Mancanza di lubrificazione 01.17.10.A07 Perdite di fluido 01.17.10.A08 Rotture vetri Elemento Manutenibile: 01.17.11 Scaldacqua solari Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Gli scaldacqua a pannelli solari utilizzano l'energia solare per la produzione dell'acqua calda. Generalmente uno scalda acqua solare è costituito da: una copertura; un assorbitore, un rivestimento superficiale assorbitore, un isolamento termico, un contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di tenuta e sigillanti. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Gli scaldacqua solari devono essere fissati alle strutture portanti dell'edificio o al terreno per resistere all'azione degli agenti atmosferici ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 100 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.17.11.A01 Depositi superficiali 01.17.11.A02 Difetti di fissaggio 01.17.11.A03 Difetti di serraggio morsetti 01.17.11.A04 Difetti di tenuta 01.17.11.A05 Incrostazioni 01.17.11.A06 Infiltrazioni Elemento Manutenibile: 01.17.12 Serbatoi di accumulo Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Consentono il corretto funzionamento dei riscaldatori ed assicurano una riserva di combustibile adeguata alle necessità degli utenti in caso di cattivo funzionamento delle reti di distribuzione o in caso di arresti della erogazione da parte del gestore del servizio di erogazione. Possono essere interrati o fuori terra. Si differenziano a secondo del combustibile contenuto: gpl, gasolio, kerosene. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Qualora si rendesse necessario una pulizia dei fondami, gli operatori che devono entrare all'interno del serbatoio devono adottare idonee misure di sicurezza (ventilazione preventiva del serbatoio, immissione continua dall'esterno di aria di rinnovo, uso di respiratore collegato con l'esterno, cintura di sicurezza e collegata con corda ancorata all'esterno e saldamente tenuta da altro operatore). Sui serbatoi devono essere indicati i parametri dimensionali quali diametro, spessore, distanza tra le costole, lunghezza. Inoltre le seguenti informazioni dovranno essere indicate in maniera indelebile in specifiche posizioni del serbatoio differenziate secondo la sua classificazione (serbatoio di tipo A o di tipo B): - il riferimento alla norma europea EN 976-1; - tipo A o tipo B; - classe 1 o classe 2; - grado 1 o grado 2; - la capacità del serbatoio, in litri, ed il diametro del serbatoio, in millimetri; - il nome del fabbricante; - il codice di produzione che dà accesso alle informazioni come data di fabbricazione, prove per il controllo di qualità, ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.12.A01 Corrosione tubazioni di adduzione Pagina 101 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.17.12.A02 Difetti ai raccordi con le tubazioni 01.17.12.A03 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.17.13 Termostati Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Il termostato di ambiente è un dispositivo sensibile alla temperatura dell'aria che ha la funzione di mantenere, entro determinati parametri, la temperatura dell'ambiente nel quale è installato. Il funzionamento del termostato avviene tramite l'apertura e la chiusura di un dispositivo collegato ad un circuito elettrico. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasi intervento togliere l'alimentazione elettrica per evitare danni derivanti da folgorazione. Nel caso di usura delle batterie di alimentazione secondaria queste vanno sostituite con altre dello stesso tipo per evitare malfunzionamenti del termostato. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.13.A01 Anomalie delle batterie 01.17.13.A02 Difetti di funzionamento 01.17.13.A03 Difetti di regolazione 01.17.13.A04 Sbalzi di temperatura Elemento Manutenibile: 01.17.14 Valvole motorizzate Unità Tecnologica: 01.17 Impianto di riscaldamento Pagina 102 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Le valvole motorizzate vengono utilizzate negli impianti di riscaldamento per l'intercettazione ed il controllo della portata dell'acqua ma possono essere utilizzate anche negli impianti di ventilazione e di condizionamento. Generalmente sono azionate da un servocomando che viene applicato sulla testa della valvola che può essere montata sia in posizione verticale che in posizione orizzontale. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Verificare la corretta posizione dei servocomandi prima di azionare le valvole; controllare che le guarnizioni siano ben serrate. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.17.14.A01 Anomalie dei motori 01.17.14.A02 Difetti delle molle 01.17.14.A03 Difetti di connessione 01.17.14.A04 Difetti di tenuta 01.17.14.A05 Difetti del raccoglitore impurità 01.17.14.A06 Mancanza di lubrificazione 01.17.14.A07 Strozzatura della valvola Pagina 103 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici: - allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza; - macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete; - accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori; - riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti; - reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione; - reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata; - apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.18.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria ° 01.18.02 Collettori solari ° 01.18.03 Serbatoi di accumulo ° 01.18.04 Tubazioni in rame ° 01.18.05 Cassette di scarico a zaino ° 01.18.06 Tubazioni multistrato Pagina 104 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.18.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici ed architettonici Modalità di uso corretto: Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che: - il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il locale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso sarà posizionato ad almeno 40 cm dalla parete laterale, con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con il bordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivaso (realizzato in materiale a bassa conduttività termica); - il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria, sifone e tubazione di scarico acque; - il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm; - il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accesso al piatto doccia deve avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; -la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso; - il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 80 cm dal bordo anteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento, sifone incassato o accostato a parete; Pagina 105 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso - la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti a cui è addossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una posizione tale da consentire l'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza la vasca e in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 140 cm misurati dal bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80 cm; - la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata; - la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata; - la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni di pulizia e manutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.01.A01 Cedimenti 01.18.01.A02 Corrosione 01.18.01.A03 Difetti ai flessibili 01.18.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.18.01.A05 Difetti alle valvole 01.18.01.A06 Incrostazioni 01.18.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione 01.18.01.A08 Scheggiature Elemento Manutenibile: 01.18.02 Collettori solari Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda I collettori solari vengono generalmente utilizzati per impianti di produzione dell'acqua calda. Un collettore solare è costituito da: copertura, assorbitore, rivestimento superficiale assorbitore, isolamento termico, contenitore e supporto strutturale e guarnizioni di tenuta e sigillanti. Collocazione nell'intervento dell'elemento Pagina 106 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell’edificio o al terreno per resistere all’azione degli agenti atmosferici ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le tubazioni dell’impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e conduttività a norma del D.M. 37/08 e comunque rivestito all’esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Tutte le tubazioni coibentate dovranno essere etichettate con fascette distintive di colore al fine di identificare il tipo di fluido ed il verso di percorrenza. Le staffe ed i collari guida che fisseranno le tubazioni alle strutture dovranno comunque permettere il libero movimento delle tubazioni causato dalle dilatazioni termiche. Una valvola di sicurezza omologata ISPESL dovrà essere collocata sulla tubazione in uscita dai collettori solari, ad una distanza massima di 0,5 m ed a monte di qualsiasi organo di intercettazione. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature dell’impianto solare saranno conformi alle norme CEI e a quelle di prevenzione incendi. I comandi dei vari circuiti, tranne quelli inclusi nell’impianto, saranno centralizzati su un quadro elettrico collocato in un luogo facilmente accessibile in modo da disattivare tutte le apparecchiature se necessario. In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) eseguire un controllo delle tubazioni e dei pannelli. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.02.A01 Difetti di fissaggio 01.18.02.A02 Difetti di serraggio morsetti 01.18.02.A03 Difetti di tenuta 01.18.02.A04 Incrostazioni 01.18.02.A05 Infiltrazioni Elemento Manutenibile: 01.18.03 Serbatoi di accumulo Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda I serbatoi di accumulo consentono il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori ed assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti in caso di cattivo funzionamento delle reti di distribuzione o in caso di arresti della erogazione da parte dei gestori del servizio di erogazione. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Pagina 107 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso L'utente deve verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e la tenuta del tubo di troppo pieno e deve provvedere ad eliminare le eventuali perdite di acqua che dovessero verificarsi. In ogni caso, prima della messa in funzione della rete di distribuzione dell'acqua potabile è opportuno procedere alcune operazioni quali prelavaggio della rete per l'eliminazione della sporcizia, disinfezione mediante immissione in rete di prodotti ossidanti (cloro gassoso o miscela di acqua e cloro gassoso o soluzione di ipoclorito di calcio) e successivo risciacquo finale con acqua potabile sino a quando il liquido scaricato non assume le caratteristiche chimiche e batteriologiche dell'acqua di alimentazione. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.03.A01 Difetti del galleggiante 01.18.03.A02 Difetti di regolazione 01.18.03.A03 Perdita di carico Elemento Manutenibile: 01.18.04 Tubazioni in rame Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Le tubazioni in rame hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori alla rubinetteria degli apparecchi sanitari. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi in rame devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.04.A01 Difetti di coibentazione 01.18.04.A02 Difetti di regolazione e controllo 01.18.04.A03 Difetti di tenuta 01.18.04.A04 Deformazione Pagina 108 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.18.04.A05 Errori di pendenza 01.18.04.A06 Incrostazioni Elemento Manutenibile: 01.18.05 Cassette di scarico a zaino Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Possono essere realizzate nei seguenti materiali: - porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua; - grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto; - resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Evitare manovre false e violente per evitare danneggiamenti. Non forzare o tentare di ruotare in senso inverso i dispositivi di comando quali rubinetti e/o valvole. Controllare lo stato della tenuta dei flessibili e verificare l'integrità delle parti a vista. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.05.A01 Anomalie del galleggiante 01.18.05.A02 Corrosione 01.18.05.A03 Difetti ai flessibili 01.18.05.A04 Difetti dei comandi 01.18.05.A05 Interruzione del fluido di alimentazione 01.18.05.A06 Scheggiature Pagina 109 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.18.06 Tubazioni multistrato Unità Tecnologica: 01.18 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere di: - polietilene PE; - polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc; - polipropilene PP; - polibutilene PB. Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici Modalità di uso corretto: Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.18.06.A01 Alterazioni cromatiche 01.18.06.A02 Deformazione 01.18.06.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.18.06.A04 Distacchi 01.18.06.A05 Errori di pendenza Pagina 110 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.19 Impianto di smaltimento acque reflue L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.19.01 Collettori ° 01.19.02 Tubazioni Pagina 111 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.19.01 Collettori Unità Tecnologica: 01.19 Impianto di smaltimento acque reflue I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici ed architettonici Modalità di uso corretto: È necessario verificare e valutare la prestazione delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la successiva operatività del sistema. Esistono tre tipi di sistemi diversi, ossia: - i sistemi indipendenti; - i sistemi misti; - i sistemi parzialmente indipendenti. Gli scarichi ammessi nel sistema sono: - le acque usate domestiche; - gli effluenti industriali ammessi; - le acque di superficie. Le verifiche e le valutazioni devono considerare alcuni aspetti tra i quali: - la tenuta all'acqua; - la tenuta all'aria; - l'assenza di infiltrazione; - un esame a vista; - un'ispezione con televisione a circuito chiuso; - una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - un monitoraggio degli arrivi nel sistema; - un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore; - un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive; - un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.19.01.A01 Accumulo di grasso 01.19.01.A02 Corrosione 01.19.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.19.01.A04 Erosione 01.19.01.A05 Incrostazioni Pagina 112 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.19.01.A06 Intasamento 01.19.01.A07 Odori sgradevoli 01.19.01.A08 Penetrazione di radici 01.19.01.A09 Sedimentazione Elemento Manutenibile: 01.19.02 Tubazioni Unità Tecnologica: 01.19 Impianto di smaltimento acque reflue Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici ed architettonici Modalità di uso corretto: I tubi utilizzabili devono rispondere alle prescrizioni indicate dalle norme specifiche ed in particolare rispetto al tipo di materiale utilizzato per la realizzazione delle tubazioni quali: - tubi di acciaio zincato; - tubi di ghisa che devono essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine; - tubi di piombo che devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento; - tubi di gres; - tubi di fibrocemento; - tubi di calcestruzzo non armato; - tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati; - tubi di PVC per condotte interrate; - tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate; - tubi di polipropilene (PP); - tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.19.02.A01 Accumulo di grasso 01.19.02.A02 Corrosione 01.19.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Pagina 113 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.19.02.A04 Erosione 01.19.02.A05 Incrostazioni 01.19.02.A06 Odori sgradevoli 01.19.02.A07 Penetrazione di radici 01.19.02.A08 Sedimentazione Pagina 114 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.20 Impianto di smaltimento acque meteoriche Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da: - punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); - tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori); - punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali: - devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; - gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno; - i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate; - i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale; - per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.20.01 Collettori di scarico ° 01.20.02 Pozzetti e caditoie Pagina 115 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.20.01 Collettori di scarico Unità Tecnologica: 01.20 Impianto di smaltimento acque meteoriche I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati, funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici ed architettonici Modalità di uso corretto: I collettori possono essere realizzati in tre tipi di sistemi diversi, ossia: - i sistemi indipendenti; - i sistemi misti; - i sistemi parzialmente indipendenti. Gli scarichi ammessi nel sistema sono le acque usate domestiche, gli effluenti industriali ammessi e le acque di superficie. Il dimensionamento e le verifiche dei collettori devono considerare alcuni aspetti tra i quali: - la tenuta all'acqua; - la tenuta all'aria; - l'assenza di infiltrazione; - un esame a vista; - un'ispezione con televisione a circuito chiuso; - una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - un monitoraggio degli arrivi nel sistema; - un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore; - un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive; - un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.20.01.A01 Accumulo di grasso 01.20.01.A02 Corrosione 01.20.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni 01.20.01.A04 Erosione 01.20.01.A05 Odori sgradevoli 01.20.01.A06 Penetrazione di radici Pagina 116 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.20.01.A07 Sedimentazione Elemento Manutenibile: 01.20.02 Pozzetti e caditoie Unità Tecnologica: 01.20 Impianto di smaltimento acque meteoriche I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati impiantistici ed architettonici Modalità di uso corretto: Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono: - prova di tenuta all'acqua; - prova di tenuta all'aria; - prova di infiltrazione; - esame a vista; - valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - tenuta agli odori. Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali, la classificazione in base al carico. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.20.02.A01 Difetti ai raccordi o alle tubazioni 01.20.02.A02 Difetti dei chiusini 01.20.02.A03 Erosione 01.20.02.A04 Intasamento 01.20.02.A05 Odori sgradevoli Pagina 117 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.21 Recinzioni e cancelli Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da: - recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate; - recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro; - recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto; - recinzioni in legno; - recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica. I cancelli sono costituiti da insiemi di elementi mobili con funzione di apertura-chiusura e separazione di locali o aree e di controllo degli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. Gli elementi costituenti tradizionali possono essere in genere in ferro, legno, materie plastiche, ecc., inoltre, la struttura portante dei cancelli deve comunque essere poco deformabile e garantire un buon funzionamento degli organi di guida e di sicurezza. In genere sono legati ad automatismi di controllo a distanza del comando di apertura-chiusura. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.21.01 Recinzioni in elementi prefabbricati ° 01.21.02 Recinzioni in ferro ° 01.21.03 Cancelli in ferro Pagina 118 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.21.01 Recinzioni in elementi prefabbricati Unità Tecnologica: 01.21 Recinzioni e cancelli Si tratta di strutture verticali con elementi prefabbricati in cls realizzati, in forme diverse, da elementi ripetuti con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le recinzioni vanno realizzate e manutenute nel rispetto delle norme relative alla distanza dal ciglio stradale, alla sicurezza del traffico e della visibilità richiesta dall'Ente proprietario della strada o dell'autorità preposta alla sicurezza del traffico e comunque del codice della strada. Sarebbe opportuno prima di realizzare e/o intervenire sulle recinzioni di concordare con le aziende competenti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la realizzazione di appositi spazi, accessibili dalla via pubblica, da destinare all'alloggiamento dei cassonetti o comunque alle aree di deposito rifiuti. Il ripristino di recinzioni deteriorate va fatto attraverso interventi puntuali nel mantenimento della tipologia e nel rispetto di recinzioni adiacenti e prospicienti sulla stessa via. Inoltre le recinzioni dovranno relazionarsi alle caratteristiche storiche, tipologiche e di finitura dei fabbricati di cui costituiscono pertinenza. I controlli saranno mirati alla verifica del grado di integrità ed individuazione di anomalie (corrosione, deformazione, perdita di elementi, screpolatura vernici, ecc.). Inoltre a secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno periodicamente: - ripristinate nelle protezioni superficiali delle parti in vista; - integrate negli elementi mancanti o degradati; - tinteggiate con opportune vernici e prodotti idonei al tipo di materiale e all'ambiente di ubicazione; - colorate in relazione ad eventuali piani di colore e/o riferimenti formali all'ambiente circostante. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.21.01.A01 Decolorazione 01.21.01.A02 Deposito superficiale 01.21.01.A03 Distacco 01.21.01.A04 Erosione superficiale 01.21.01.A05 Fessurazioni 01.21.01.A06 Perdita di materiale 01.21.01.A07 Presenza di vegetazione Elemento Manutenibile: 01.21.02 Pagina 119 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Recinzioni in ferro Unità Tecnologica: 01.21 Recinzioni e cancelli Si tratta di strutture verticali con elementi in ferro con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da base o cordolo (bauletto) in muratura, cls, elementi Si tratta di strutture verticali con elementi in ferro con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da base o cordolo (bauletto) in muratura, cls, elementi prefabbricati, ecc.. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le recinzioni vanno realizzate e manutenute nel rispetto delle norme relative alla distanza dal ciglio stradale, alla sicurezza del traffico e della visibilità richiesta dall'Ente proprietario della strada o dell'autorità preposta alla sicurezza del traffico e comunque del codice della strada. Sarebbe opportuno prima di realizzare e/o intervenire sulle recinzioni di concordare con le aziende competenti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la realizzazione di appositi spazi, accessibili dalla via pubblica, da destinare all'alloggiamento dei cassonetti o comunque alle aree di deposito rifiuti. Il ripristino di recinzioni deteriorate va fatto attraverso interventi puntuali nel mantenimento della tipologia e nel rispetto di recinzioni adiacenti e prospicienti sulla stessa via. Inoltre le recinzioni dovranno relazionarsi alle caratteristiche storiche, tipologiche e di finitura dei fabbricati di cui costituiscono pertinenza. I controlli saranno mirati alla verifica del grado di integrità ed individuazione di anomalie (corrosione, deformazione, perdita di elementi, screpolatura vernici, ecc.). Inoltre a secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno periodicamente: - ripristinate nelle protezioni superficiali delle parti in vista; - integrate negli elementi mancanti o degradati; - tinteggiate con opportune vernici e prodotti idonei al tipo di materiale e all'ambiente di ubicazione; - colorate in relazione ad eventuali piani di colore e/o riferimenti formali all'ambiente circostante. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.21.02.A01 Corrosione 01.21.02.A02 Deformazione 01.21.02.A03 Mancanza Elemento Manutenibile: 01.21.03 Cancelli in ferro Unità Tecnologica: 01.21 Recinzioni e cancelli Sono costituiti da insiemi di elementi mobili realizzati in materiale metallico con funzione di apertura-chiusura e separazione di Pagina 120 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso locali o aree e di controllo degli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. In genere sono legati ad automatismi di controllo a distanza del comando di apertura-chiusura. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: I cancelli motorizzati devono potersi azionare anche manualmente. Inoltre gli apparati per l'azionamento manuale delle ante non devono creare pericoli di schiacciamento e/o di taglio con le parti fisse e mobili disposte nel contorno del loro perimetro. Sui cancelli motorizzati va indicato: il numero di fabbricazione, il nome del fornitore, dell'installatore o del fabbricante, l'anno di costruzione o dell'installazione della motorizzazione, la massa in kg degli elementi mobili che vanno sollevati durante le aperture. Sui dispositivi di movimentazione va indicato: il nome del fornitore o del fabbricante, l'anno di costruzione e il relativo numero di matricola, il tipo, la velocità massima di azionamento espressa in m/sec o il numero di giri/min, la spinta massima erogabile espressa in Newton metro. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi, il grado di finitura ed eventuali anomalie (corrosione, bollature, perdita di elementi, ecc.) evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza degli organi di apertura-chiusura e degli automatismi connessi. Controllo delle guide di scorrimento ed ingranaggi di apertura-chiusura e verifica degli ancoraggi di sicurezza che vanno protette contro la caduta in caso accidentale di sganciamento dalle guide. Inoltre le ruote di movimento delle parti mobili vanno protette onde evitare deragliamento dai binari di scorrimento. E' vietato l'uso di vetri (può essere ammesso soltanto vetro di sicurezza) o altri materiali fragili come materie d'impiego nella costruzione di parti. Ripresa puntuale delle vernici protettive ed anticorrosive. Sostituzione puntuale dei componenti usurati. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.21.03.A01 Corrosione 01.21.03.A02 Deformazione 01.21.03.A03 Non ortogonalità Pagina 121 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori Gli ascensori sono impianti di trasporto verticale per persone. Generalmente sono costituiti da un apparecchio elevatore, da una cabina (le cui dimensioni consentono il passaggio delle persone) che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli ascensori sono classificati in classi: - classe I: adibiti al trasporto di persone; - classe II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci; - classe III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe; - classe IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone; - classe V: adibiti al trasporto esclusivo di cose. Il manutentore è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati sull'apposito libretto dell'impianto: integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc., elementi portanti quali funi e catene e isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, ispettorati del Ministero del Lavoro e organismi abilitati dalla legge. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.22.01 Cabina ° 01.22.02 Macchinari oleodinamici ° 01.22.03 Vani corsa ° 01.22.04 Porte di piano ° 01.22.05 Pulsantiera Pagina 122 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 01.22.01 Cabina Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori La cabina dell'impianto di ascensore è quella parte dell'impianto che è adibita al trasporto di persone e/o cose a secondo della classe dell'ascensore. Collocazione nell'intervento dell'elemento ved. documentazione da allegare a seguito dell'installazione Modalità di uso corretto: Per evitare un sovraccarico della cabina da parte di persone, la superficie utile della cabina deve essere limitata. Pertanto devono essere rispettate le corrispondenze tra portata e superficie utile massima della cabina indicate dalle norme vigenti. Nella cabina deve essere apposta l’indicazione della portata dell’ascensore espressa in chilogrammi e del numero di persone. Deve essere apposto il nome del venditore e il suo numero di identificazione dell’ascensore. Evitare l'uso improprio dei comandi della cabina per evitare arresti indesiderati. L’altezza libera interna della cabina non deve essere inferiore a 2 m. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.22.01.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio 01.22.01.A02 Difetti di lubrificazione Elemento Manutenibile: 01.22.02 Macchinari oleodinamici Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l’arresto dell’ascensore. I macchinari oleodinamici basano il loro funzionamento su due metodi di azionamento: ad azione diretta o ad azione indiretta. Se, per sollevare la cabina, si usano più gruppi cilindro-pistone, essi devono essere interconnessi idraulicamente per assicurare la parità delle pressioni. Collocazione nell'intervento dell'elemento ved. documentazione da allegare a seguito dell'installazione Modalità di uso corretto: Pagina 123 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso L’ascensore deve essere corredato di un libretto o un fascicolo sul quale siano riportate una parte tecnica in cui figurano la data della messa in servizio dell’ascensore, le caratteristiche principali dell’ascensore e di quei componenti per le quali è richiesta la verifica della conformità. Inoltre il libretto d'ascensore deve contenere i grafici che indicano la posizione dell'ascensore nell’edificio, gli schemi elettrici e gli schemi idraulici redatti con le opportune simbologie, la pressione statica massima, le caratteristiche o il tipo del fluido idraulico. Sul fascicolo, che deve essere messo a disposizione delle persone che hanno l’incarico della manutenzione, vanno annotate le copie dei verbali dei controlli e delle visite con tutte le osservazioni. L'ascensore deve essere corredato di un manuale di istruzioni contenente tutte le informazioni per l’uso normale dell’ascensore e per le operazioni di soccorso in caso di guasti o anomalie nonché le precauzioni da prendere in caso di ascensori con vano di corsa chiuso parzialmente. Tutte le targhe, avvisi, marcature e istruzioni per la manovra devono essere leggibili e facilmente comprensibili sia con il testo che con l’aiuto di segnali o segni grafici. Devono essere non lacerabili, di materiale durevole, disposti bene in vista, redatti nella lingua del Paese in cui si trova l’ascensore (o, se necessario, in più lingue). ANOMALIE RISCONTRABILI 01.22.02.A01 Cadute di pressione 01.22.02.A02 Difetti degli ammortizzatori 01.22.02.A03 Difetti dei contatti 01.22.02.A04 Difetti dei dispositivi di blocco 01.22.02.A05 Difetti del limitatore di velocità 01.22.02.A06 Difetti del paracadute 01.22.02.A07 Difetti di isolamento 01.22.02.A08 Diminuzione di tensione 01.22.02.A09 Mancanza di energia elettrica Elemento Manutenibile: 01.22.03 Vani corsa Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori Il vano corsa è il volume entro il quale si spostano la cabina, il contrappeso o la massa di bilanciamento. Questo volume di norma è materialmente delimitato dal fondo della fossa, dalle pareti e dal soffitto del vano. Collocazione nell'intervento dell'elemento Pagina 124 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Nelle parti di edificio ove il vano di corsa deve contribuire contro il propagarsi degli incendi, il vano di corsa deve essere completamente chiuso da pareti, pavimento e soffitto ciechi. Sono ammesse solo le seguenti aperture: - accessi delle porte di piano; - accessi delle porte di ispezione o di soccorso del vano e degli sportelli di ispezione; - aperture di uscita di gas e fumi in caso di incendio; - aperture di ventilazione; - aperture necessarie per il funzionamento tra il vano di corsa ed il locale del macchinario o delle pulegge di rinvio; - aperture nella difesa di separazione tra ascensori. Quando il vano di corsa non deve partecipare alla protezione dell’edificio contro il propagarsi di un incendio, per esempio nel caso di ascensori panoramici, non è necessario che il vano di corsa sia completamente chiuso purché sia garantita la sicurezza delle persone. Il vano di corsa deve essere adibito solo al servizio dell’ascensore e pertanto non deve contenere cavi o dispositivi, ecc. estranei al servizio dell’ascensore. Il vano di corsa deve essere munito di illuminazione elettrica installata stabilmente che assicuri un’intensità di illuminazione di almeno 50 lux all’altezza di 1 m sopra il tetto della cabina e sopra il pavimento della fossa del vano, anche quando tutte le porte sono chiuse. Questa illuminazione deve comprendere una lampada ad una distanza non maggiore di 0,50 m dal punto più alto e più basso del vano con lampade intermedie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.22.03.A01 Difetti ai meccanismi di leveraggio Elemento Manutenibile: 01.22.04 Porte di piano Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori Le porte di piano consentono ai passeggeri di entrare in cabina e sono gli elementi essenziali per la funzionalità e la sicurezza dell'impianto ascensore. Negli impianti moderni le porte di piano sono collegate a quelle della cabina (vengono azionate da un motore installato sul tetto della cabina). Collocazione nell'intervento dell'elemento ved. documentazione da allegare a seguito dell'installazione Modalità di uso corretto: Evitare l'uso improprio dei comandi delle porte per evitare arresti indesiderati della cabina. Le porte di piano devono avere dimensioni minime di 80 cm di larghezza e di 200 cm di altezza per consentire l'ingresso all'interno della cabina (che deve avere un'altezza minima non inferiore a 2 m). ANOMALIE RISCONTRABILI 01.22.04.A01 Corrosione Pagina 125 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.22.04.A02 Deformabilità porte 01.22.04.A03 Difetti di chiusura 01.22.04.A04 Difetti di lubrificazione 01.22.04.A05 Non ortogonalità 01.22.04.A06 Scollaggi dei rivestimenti Elemento Manutenibile: 01.22.05 Pulsantiera Unità Tecnologica: 01.22 Ascensori La pulsantiera (o quadro dei bottoni di comando) della cabina e dei vari piani sono quei dispositivi per mezzo dei quali gli utenti danno i comandi all'ascensore. Il funzionamento di detti dispositivi è basato su un circuito che viene chiuso quando viene premuto un pulsante e questo comando viene trasmesso al sistema di manovra dell'ascensore. Collocazione nell'intervento dell'elemento ved. documentazione da allegare a seguito dll'installazione Modalità di uso corretto: Gli utenti devono evitare urti o manovre violente sulle pulsantiere per evitare malfunzionamenti. In caso di cattivo funzionamenti dei comandi evitare di aprire la pulsantiera e rivolgersi al personale addetto alla manutenzione; inoltre gli utenti devono segnalare eventuali anomalie delle spie di segnalazione presenti sulle pulsantiere della cabina o di quelle di piano. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.22.05.A01 Anomalie dei pulsanti 01.22.05.A02 Difetti delle spie 01.22.05.A03 Difetti di serraggio Pagina 126 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 02 Impianti antincendio Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte di eventuali situazioni di pericolo che potrebbero sorgere. Unità Tecnologiche: ° 02.01 Impianto di sicurezza e antincendio Pagina 127 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 02.01 Impianto di sicurezza e antincendio L'impianto di sicurezza deve fornire segnalazioni ottiche e/o acustiche agli occupanti di un edificio affinché essi, in caso di possibili incendi, possano intraprendere adeguate azioni di protezione contro l'incendio oltre ad eventuali altre misure di sicurezza per un tempestivo esodo. Le funzioni di rivelazione incendio e allarme incendio possono essere combinate in un unico sistema. Generalmente un impianto di rivelazione e allarme è costituito da: - rivelatori d'incendio; - centrale di controllo e segnalazione; - dispositivi di allarme incendio; - punti di segnalazione manuale; - dispositivo di trasmissione dell'allarme incendio; - stazione di ricevimento dell'allarme incendio; - comando del sistema automatico antincendio; - sistema automatico antincendio; - dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto; - stazione di ricevimento dei segnali di guasto; - apparecchiatura di alimentazione. L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. L'impianto antincendio, nel caso di edifici per civili abitazioni, è richiesto quando l'edificio supera i 24 metri di altezza. L'impianto è generalmente costituito da: - rete idrica di adduzione in ferro zincato; - bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.); - attacchi per motopompe dei VV.FF.; - estintori (idrici, a polvere, a schiuma, carrellati, ecc.). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Cassetta a rottura del vetro ° 02.01.02 Estintori a polvere ° 02.01.03 Idranti a colonna soprasuolo Pagina 128 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 02.01.01 Cassetta a rottura del vetro Unità Tecnologica: 02.01 Impianto di sicurezza e antincendio La cassetta a rottura del vetro, detta anche avvisatore manuale di incendio, è un dispositivo di allarme per sistemi antincendio che può essere abbinato facilmente ad una centrale. Essa è costituita da una cassetta generalmente in termoplastica chiusa con un vetro protetto da pellicola antinfortunistica. Lo scopo di un punto di allarme manuale è di consentire a una persona che scopre un incendio di avviare il funzionamento del sistema di segnalazione d’incendio in modo che possano essere adottate le misure appropriate. Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati VVF Modalità di uso corretto: È importante che i punti di allarme manuali siano riconoscibili e semplici da utilizzare, senza bisogno di leggere istruzioni elaborate, in modo che chiunque scopra un incendio sia in grado di utilizzare il punto di allarme manuale senza la precedente familiarità con esso. Il colore dell’area superficiale visibile del punto di allarme manuale deve essere rosso. I pulsanti convenzionali possono essere di due tipi (entrambi a rottura del vetro): - il sistema di allarme può essere attivato rompendo il vetro di protezione della cassetta; - il sistema di allarme può essere attivato abbassando la maniglia verso il basso. In questo caso per ripristinare il pulsante basta svitare la vita a brugola e quindi con una semplice operazione di apertura e chiusura si può riportare la maniglia in posizione normale. Le cassette a rottura del vetro devono essere collocate in posizioni tali da non essere manomesse, essere visibili e facilmente accessibili (ad un’altezza compresa tra 1 m e 1,4 m) in caso di incendio. L'utente deve verificare che i componenti della cassetta (vetro di protezione, martelletto per la rottura del vetro) siano in buone condizioni. In caso di utilizzo con conseguente rottura del vetro registrare le viti di serraggio con la sostituzione del vetro danneggiato. Ciascun punto di allarme manuale deve essere marcato in modo permanente con le seguenti informazioni: - il numero della norma di riferimento (ovvero EN 54-11); - il nome o il marchio di fabbrica del fabbricante o del fornitore; - la designazione del modello (tipo A o tipo B); - la categoria ambientale (interno/esterno, condizioni ambientali particolari); - le designazioni della morsetteria di collegamento; - alcuni marchi o codici (per esempio il numero di serie o il codice lotto), tramite i quali il fabbricante può identificare almeno la data o il lotto e il luogo di fabbricazione, inoltre il numero di versione di eventuali software contenuti nel punto di allarme manuale. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.01.A01 Difetti di funzionamento Elemento Manutenibile: 02.01.02 Estintori a polvere Unità Tecnologica: 02.01 Pagina 129 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Impianto di sicurezza e antincendio A polvere (di tipo pressurizzato con aria o azoto, l'erogazione viene effettuata con tubo flessibile e ugello erogatore o con bomboletta di anidride carbonica in cui l'erogazione viene effettuata con tubo flessibile e pistola ad intercettazione). Collocazione nell'intervento dell'elemento vedere elaborati VVF Modalità di uso corretto: Gli estintori vanno collocati in prossimità di accessi e di apparecchiature a rischio, lungo i corridoi di accesso e nei punti di maggior pericolo facendo si che siano ben visibili, di facile accesso e protetti dagli urti. Non vanno esposti al gelo. Per l'utilizzo tirare la sicura ed impugnare l'estintore dirigendo il getto estinguente alla base dell'incendio. L’estinguente può essere tenuto costantemente in pressione con gas compresso o messo in pressione al momento dell’utilizzo con una cartuccia di CO2. Gli estintori devono essere accompagnati dai certificati di omologazione. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.02.A01 Difetti alle valvole di sicurezza 02.01.02.A02 Perdita di carico CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 02.01.02.C01 Controllo carica Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista Verificare che l'indicatore di pressione sia all'interno del campo verde. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Efficienza. • Anomalie riscontrabili: 1) Perdita di carico. • Elemento Manutenibile: 02.01.03 Idranti a colonna soprasuolo Unità Tecnologica: 02.01 Impianto di sicurezza e antincendio L'idrante è uno strumento adatto allo spengimento d'incendi in quanto rende immediatamente disponibile il getto d'acqua. Gli idranti a colonna soprasuolo sono costituiti da un dispositivo collegato ad una rete idrica di alimentazione; questo dispositivo generalmente a colonna è dotato di uno o più attacchi per l'aggancio delle tubazioni. Gli idranti a colonna sono classificati, secondo i tipi costruttivi e l'uso: con attacco a lato o con attacco assiale. Pagina 130 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati VVF Modalità di uso corretto: Ogni idrante deve riportare in maniera indelebile il modello, il nome del costruttore, l'anno di costruzione, il diametro nominale. In caso di incendio togliere il tappo di chiusura, agganciare la tubazione ed aprire la valvola d'intercettazione. Il lancio dell'acqua deve essere indirizzato alla base dell'incendio controllando di non dirigere il getto direttamente su parti elettriche in tensione. ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.03.A01 Difetti attacchi 02.01.03.A02 Difetti di tenuta 02.01.03.A03 Difetti dispositivi di manovra 02.01.03.A04 Rottura tappi Pagina 131 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Corpo d'Opera: 03 Sistemazioni esterne Unità Tecnologiche: ° 03.01 Aree a verde ° 03.02 Aree pedonali e marciapiedi ° 03.03 Parcheggi ° 03.04 Arredo urbano Pagina 132 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 03.01 Aree a verde Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.01.01 Alberi ° 03.01.02 Tappeti erbosi ° 03.01.03 Ghiaia e pietrisco Pagina 133 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 03.01.01 Alberi Unità Tecnologica: 03.01 Aree a verde Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche, caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: La scelta dei tipi di alberi va fatta: in funzione dell'impiego previsto (viali, alberate stradali, filari, giardini, parchi, ecc.), delle condizioni al contorno (edifici, impianti, inquinamento atmosferico, ecc.), della massima altezza di crescita, della velocità di accrescimento, delle caratteristiche del terreno, delle temperature stagionali, dell'umidità, del soleggiamento e della tolleranza alla salinità. In ogni caso in fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura delle malattie, semina e messa a dimora. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.01.A01 Crescita confusa 03.01.01.A02 Malattie a carico delle piante 03.01.01.A03 Presenza di insetti MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 03.01.01.I02 Innaffiaggio Cadenza: quando occorre Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni. Elemento Manutenibile: 03.01.02 Tappeti erbosi Unità Tecnologica: 03.01 Pagina 134 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Aree a verde Essi vengono utilizzati per la sistemazione a prato di superfici dove è richiesto un rapido inerbimento. Possono essere del tipo a tappeti erbosi o in strisce a zolle. Le qualità variano a secondo delle specie prative di provenienza: cotica naturale, miscugli di graminacee e leguminose, ecc.. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le attività manutentive riguardano principalmente: il taglio; l'innaffiaggio; la concimazione. Nel caso di rifacimento dei tappeti erbosi prevedere le seguenti fasi : asportare i vecchi strati, rastrellare, rullare ed innaffiare gli strati inferiori del terreno, posare i nuovi tappeti erbosi, concimare ed innaffiare. Affidarsi a personale specializzato. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.02.A01 Crescita di vegetazione spontanea 03.01.02.A02 Prato diradato Elemento Manutenibile: 03.01.03 Ghiaia e pietrisco Unità Tecnologica: 03.01 Aree a verde Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Provvedere alla corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso nonché al riempimento di zone sprovviste. Particolare attenzione va posta nella messa in opera in zone adiacenti a tombini o griglie in uso. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.01.03.A01 Granulometria irregolare Pagina 135 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 03.01.03.A02 Mancanza Pagina 136 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 03.02 Aree pedonali e marciapiedi Le aree pedonali insieme ai marciapiedi costituiscono quei percorsi pedonali che possono essere adiacenti alle strade veicolari oppure autonomi rispetto alla rete viaria. Essi vengono previsti per raccordare funzioni tra loro correlate (residenze, scuole, attrezzature di interesse comune, ecc.). L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.02.01 Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls Pagina 137 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 03.02.01 Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls Unità Tecnologica: 03.02 Aree pedonali e marciapiedi Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, con rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, con rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3 e con superficie di appoggio non minore di 0,05 m2 (la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto). Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: La posa può essere eseguita manualmente o a macchina collocando i masselli sul piano di allettamento secondo schemi e disegni prestabiliti. La compattazione viene eseguita a macchina livellando i vari masselli e curando la sigillatura dei giunti con materiali idonei. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.02.01.A01 Degrado sigillante 03.02.01.A02 Deposito superficiale 03.02.01.A03 Distacco 03.02.01.A04 Fessurazioni 03.02.01.A05 Perdita di elementi Pagina 138 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 03.03 Parcheggi Si tratta di aree destinate a sosta ad uso frequente di autoveicoli. Essi sono direttamente connessi alla viabilità di scorrimento e rapportati alla presenza di particolari punti di interesse. I parcheggi devono essere proporzionati alle effettive necessità e fabbisogni dell'utenza. Devono garantire, nelle zone delle aree urbane ed extraurbane, l'accessibilità ai punti di interesse. Per garantire la fluidità del traffico bisogna prevedere la separazione delle zone di scorrimento degli autoveicoli da quelle necessarie per le manovre connesse alla sosta. Le aree di servizio destinate al parcheggio ed alla sosta dei veicoli devono essere dotate di stalli di sosta con indicazioni e delimitazione segnaletiche (strisce longitudinali bianche e/o blu). Gli stalli di sosta vanno muniti del segnale di parcheggio. Vanno inoltre adeguatamente dimensionati gli spazi di sosta nonché gli spazi di manovra. Particolare cura va posta alle uscite ed all'ingresso dei parcheggi per i coni di visibilità. Bisogna inoltre prevedere parcheggi per portatori di handicap (secondo quanto previsto dalle norme vigenti in materia di barriere architettoniche). Si possono distinguere diverse tipologie di parcheggio, tra le quali: parcheggio a raso, parcheggio coperto, parcheggi multipiano interrati o fuori terra e parcheggi meccanizzati. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.03.01 Pavimentazioni bituminose ° 03.03.02 Segnaletica ° 03.03.03 Delimitazioni Pagina 139 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 03.03.01 Pavimentazioni bituminose Unità Tecnologica: 03.03 Parcheggi Si tratta di pavimentazioni realizzate con additivi bituminosi ottenuti dai processi di raffinazione e lavorazione del petrolio greggio utilizzate in parcheggi all'aperto sottoposti a particolare usura. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.03.01.A01 Deposito superficiale 03.03.01.A02 Distacco Elemento Manutenibile: 03.03.02 Segnaletica Unità Tecnologica: 03.03 Parcheggi La segnaletica a servizio delle aree destinate a parcheggi servono a disciplinare gli utenti ad effettuare le operazioni di manovra in sicurezza degli autoveicoli (sosta, circolazione, uscita, ingresso, ecc.) anche in funzione dei pedoni. Può essere costituita da simboli, segnali orizzontali e verticali, ecc., e realizzata mediante l'applicazione di pittura, materiali termoplastici, materiali plastici indurenti a freddo, linee e simboli preformati o mediante altri sistemi. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Pagina 140 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Tutti i segnali devono essere realizzati con materiali tali da renderli visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Le attività di manutenzione rivolte alla segnaletica interessano il controllo dello stato ed il rifacimento della simbologia convenzionale dei parcheggi nonché della segnaletica verticale. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.03.02.A01 Usura Elemento Manutenibile: 03.03.03 Delimitazioni Unità Tecnologica: 03.03 Parcheggi Si tratta di linee di divisione a delimitazione degli stalli di sosta realizzati con colorazione mediante vernici speciali rifrangenti o mediante l'applicazione a caldo di laminati plastici colorati o autoadesivi (strisce bianche, blu, gialle, ecc). In alternativa possono essere inseriti nella pavimentazione elementi (blocchetti di cls, pietre, ecc.) a colorazioni diverse. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le delimitazioni devono essere realizzate con materiali tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Le attività di manutenzione rivolte alle delimitazioni interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.03.03.A01 Usura Pagina 141 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 03.04 Arredo urbano Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienti confortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e della loro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 03.04.01 Cestini portarifiuti in lamiera zincata ° 03.04.02 Fioriere in conglomerato cementizio ° 03.04.03 Panchine amovibili Pagina 142 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Elemento Manutenibile: 03.04.01 Cestini portarifiuti in lamiera zincata Unità Tecnologica: 03.04 Arredo urbano Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in lamiera zincata e verniciata, accoppiati spesso ad altri materiali (cemento, PVC, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.04.01.A01 Deposito superficiale 03.04.01.A02 Instabilità ancoraggi Elemento Manutenibile: 03.04.02 Fioriere in conglomerato cementizio Unità Tecnologica: 03.04 Arredo urbano Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme, dimensioni e materiali diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da contenitori in conglomerato cementizio (armato, vibrato, sabbiato) con trattamento antidegrado. Sono spesso decorate con fasce in rame. All'interno sono disposte vaschette zincate per l'alloggiamento del terreno e delle piante. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Pagina 143 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Modalità di uso corretto: Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.04.02.A01 Alterazione cromatica 03.04.02.A02 Deposito superficiale 03.04.02.A03 Macchie e graffiti 03.04.02.A04 Scheggiature Elemento Manutenibile: 03.04.03 Panchine amovibili Unità Tecnologica: 03.04 Arredo urbano Si tratta di elementi di seduta (di peso <= 200 kg) con più posti a sedere, con o senza schienali, disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso appoggiati. Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Vengono generalmente utilizzati materiali diversi accoppiati tra di loro. Nella maggior parte dei casi le strutture sono in metallo (acciaio, ghisa, ecc.) mentre le sedute sono realizzate in legno, elementi prefabbricati, lamiere di acciaio laminate in plastico, ecc.. Collocazione nell'intervento dell'elemento elaborati architettonici Modalità di uso corretto: Le panchine dovranno essere progettate, realizzate e installate tenendo conto delle prescrizioni generali di sicurezza. Esse dovranno essere prive di spigoli, angoli e sporgenze nonché di aperture e spazi accessibili. Le forme e i profili dovranno consentire il facile deflusso di acque meteoriche o di lavaggio. I materiali in uso non dovranno presentare incompatibilità chimico-fisica. Dovranno inoltre assicurare la stabilità ossia la capacità di resistere a forze di ribaltamento. Periodicamente va verificata la stabilità e i relativi ancoraggi al suolo. Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Esse dovranno essere accessibili e non da intralcio a persone portatori di handicap. ANOMALIE RISCONTRABILI 03.04.03.A01 Alterazione cromatica Pagina 144 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 03.04.03.A02 Corrosione 03.04.03.A03 Deposito superficiale Pagina 145 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso INDICE 01 Fabbricati 01.01 Pareti esterne pag. 4 5 01.01.01 Murature intonacate 6 01.01.02 Murature a cassa vuota 7 01.01.03 Parete ventilata 9 01.02 Rivestimenti esterni 11 01.02.01 Intonaco 12 01.02.02 Tinteggiature e decorazioni 14 01.03 Pareti interne 17 01.03.01 Tramezzi in laterizio 18 01.03.02 Lastre di cartongesso 19 01.04 Pavimentazioni interne 21 01.04.01 Rivestimenti ceramici 22 01.04.02 Rivestimenti in gres porcellanato 23 01.04.03 Rivestimenti lapidei 24 01.04.04 Rivestimenti cementizi 26 01.05 Rivestimenti interni 28 01.05.01 Intonaco 29 01.05.02 Tinteggiature e decorazioni 30 01.05.03 Rivestimenti in ceramica 31 01.06 01.06.01 01.07 01.07.01 01.08 01.08.01 01.09 Infissi interni 33 Porte 34 Infissi esterni 38 Serramenti in materie plastiche (PVC) Portoni Portoni ad ante Coperture piane 39 43 44 45 01.09.01 Accessi alla copertura 46 01.09.02 Canali di gronda e pluviali 47 01.09.03 Comignoli e terminali 48 01.09.04 Parapetti ed elementi di coronamento 50 01.09.05 Strato di protezione con pavimento galleggiante 51 Strato di tenuta con membrane bituminose 53 01.09.06 01.10 Coperture inclinate 56 01.10.01 Canali di gronda e pluviali 57 01.10.02 Comignoli e terminali 58 Accessi alla copertura 60 01.10.03 01.11 Balconi e logge 62 01.11.01 Corrimano 63 Parapetti e ringhiere in metallo 63 01.11.02 01.12 Pavimentazioni esterne 65 01.12.01 Rivestimenti in gres porcellanato 66 01.12.02 Pavimenti in pietra ricomposta 67 Rivestimenti lapidei 68 01.12.03 01.13 Impianto elettrico 71 01.13.01 Canalizzazioni in PVC 72 01.13.02 Prese e spine 72 01.13.03 Quadri di bassa tensione 73 01.13.04 Interruttori 74 01.13.05 Contattore 75 01.13.06 Fusibili 76 Pagina 146 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso 01.13.07 Motori 77 01.13.08 Sezionatore 78 01.14 80 Impianto di messa a terra 01.14.01 Conduttori di protezione 81 01.14.02 Sistema di dispersione 81 Sistema di equipotenzializzazione 82 01.14.03 01.15 Impianto telefonico e citofonico 84 01.15.01 Alimentatori 85 01.15.02 Apparecchi telefonici 85 Pulsantiere 86 01.15.03 01.16 01.16.01 01.16.02 01.17 Impianto di distribuzione del gas 88 Tubazioni in acciaio 89 Tubazioni in polietilene 89 91 Impianto di riscaldamento 01.17.01 Centrale termica 92 01.17.02 Vaso di espansione chiuso 92 01.17.03 Camini 93 01.17.04 Dispositivi di controllo e regolazione 94 01.17.05 Tubazioni in rame 95 01.17.06 Valvole a saracinesca 96 01.17.07 Radiatori 96 01.17.08 Valvole termostatiche per radiatori 97 01.17.09 Coibente 98 01.17.10 Contatori gas 01.17.11 Scaldacqua solari 100 01.17.12 Serbatoi di accumulo 101 01.17.13 Termostati 102 01.17.14 Valvole motorizzate 102 01.18 99 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 104 01.18.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 105 01.18.02 Collettori solari 106 01.18.03 Serbatoi di accumulo 107 01.18.04 Tubazioni in rame 108 01.18.05 Cassette di scarico a zaino 109 01.18.06 Tubazioni multistrato 110 01.19 01.19.01 01.19.02 01.20 Impianto di smaltimento acque reflue 111 Collettori 112 Tubazioni 113 Impianto di smaltimento acque meteoriche 115 01.20.01 Collettori di scarico 116 01.20.02 Pozzetti e caditoie 117 01.21 Recinzioni e cancelli 118 01.21.01 Recinzioni in elementi prefabbricati 119 01.21.02 Recinzioni in ferro 119 Cancelli in ferro 120 01.21.03 01.22 Ascensori 122 01.22.01 Cabina 01.22.02 Macchinari oleodinamici 123 01.22.03 Vani corsa 124 01.22.04 Porte di piano 125 01.22.05 Pulsantiera 126 02 Impianti antincendio 123 pag. 127 Pagina 147 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com Manuale d'Uso Impianto di sicurezza e antincendio 128 02.01.01 Cassetta a rottura del vetro 129 02.01.02 Estintori a polvere 129 02.01.03 Idranti a colonna soprasuolo 130 02.01 03 Sistemazioni esterne 03.01 pag. Aree a verde 132 133 03.01.01 Alberi 134 03.01.02 Tappeti erbosi 134 Ghiaia e pietrisco 135 03.01.03 03.02 03.02.01 03.03 Aree pedonali e marciapiedi 137 138 Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls Parcheggi 139 03.03.01 Pavimentazioni bituminose 03.03.02 Segnaletica 140 03.03.03 Delimitazioni 141 03.04 140 142 Arredo urbano 03.04.01 Cestini portarifiuti in lamiera zincata 143 03.04.02 Fioriere in conglomerato cementizio 143 03.04.03 Panchine amovibili 144 IL TECNICO Ing. Marzia Spagnoli Pagina 148 PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com