ROAD RUNNERS CLUB MILANO
Associazione Sportiva Dilettantistica - Medaglia di Bronzo CONI al Merito Sportivo
1971
2008
ANNO XXXVII n° 3 - luglio 2008
I temerari delle ultra
Libera il poeta che c’è in te
Premio di Poesia RRCM
Edizione 2008
A pag. 3
il Bando di Concorso
Cento del Passatore,
Cro-Magnon e Neander Trail,
Monza-Resegone, 24 Ore
Paolo Visigalli
e Ros Di Bernardo,
stelle Road del Cro-Magnon
Sui pedali
Evergreen,
Velo Road
e poesia
pag. 5
pag. 11
Per la prima volta un team Road tutto donne
L’editoriale
Rapsodia in blu
Tre Ladies sul Resegone
E c’erano anche i maschi
Gershwin forse non c’entra: rapsodia nel senso di componiLa 48 Monza-Resegone ci ha riservato una bella sormento poetico composto da episodi tra loro collegati, tratti
presa. Avventura di pochi aficionados Road qualche dedal patrimonio mitico che è alla base di ogni cultura. E quincennio fa, ha conosciuto quest’anno una partecipazione
Ai 1220 m della Capanna Alpinisti Monzesi sono
di anche della... cultura Road. Perciò in blu. Blu come Road,
record da parte dei nostri colori (21 Soci complessivagiunte anche tre formazioni maschili “all Road”, più
ma anche come la malinconia del blues. Chi scrive è abituamente), ma soprattutto ha visto in campo una formazionove Soci arruolati in altre squadre come “legionari strato, per necessità giornalistiche ma anche per sincerità di senne tutta femminile, che ha messo in mostra le doti di conieri”. Nomi, posizioni in classifica e tempi si possono
timento, ad esaltare su questo giornale, con la forza dell’otraggio e di resistenza di tre Socie peraltro ben note per
leggere a pag. 9.
timismo, i valori fondanti del Road, i successi dei Soci, inle loro imprese.
Una piccola disavventura ha colpito Franz Rossi, inidividuali e di squadra, la solidità organizzativa dell’attività
Federica, Alessandra e Lorella hanno ottenuto un otzialmente non classificato (e con lui tutta la sua formaSociale. E questo passando sopra, spesso, alle proprie matimo settimo posto in campo femminile, ma soprattutto
zione, poi riammessa) per avere smarrito il chip, ma che
linconie di vecchio giunto quasi al termine della sua parahanno fatto squadra, come ci racconta Federica.
ha ugualmente beneficiato delle grandi emozioni di quebola, perlomeno per quanto riguarda la pratica sportiva. Una
sta corsa “lunga una notte”. Le stesse emozioni che tro“Il bello di questa gara è proprio questo: bisogna stare
volta tanto, però, mi si lasci dire le ragioni di una malinconia che non nasce solo da
viamo nel lungo racconto di Daniela Banfi, sua “compaassieme, essere uniti, correre allo stesso passo, fermarsi
motivi biologici personali, ma anche dalla constatazione, all’interno del nostro sodagna di viaggio”, di cui citiamo qui la parte conclusiva.
quando un compagno non ce la fa più, accelerare solo
lizio, di un malessere (fortunatamente non è il “marcio” danese di shakespeariana
“La Monza-Resegone ti strega, ti svuota per poi rilaquando tutti e tre ce la possono fare. È lo spirito di monmemoria...) che forse sarà solo epidermico, ma i cui sintomi, vari e concomitanti, non
sciarti pian piano emozioni e desiderio di tornare, di ritagna che mi ha stregato in questa gara: la montagna si afriesco a sottovalutare né a considerare solamente fisiologici per un organismo di difronta con umiltà e passione; in montagna non si va mai
Le tre stelle che hanno illuminato il partire da Monza e salire sulla montagna, di afferrare le
mensioni ormai rilevanti qual è il RRCM.
dai soli e non si abbandonano mai i propri compagni; in buio della notte nella lunga marcia di av- rocce, le radici degli alberi per issarti sul sentiero, per
Rapsodia perché non è mia intenzione analizzare o discutere, qui, gli aspetti e sulmontagna si va sempre con un obiettivo preciso: la vetta, vicinamento al Resegone. Da sinistra: Fe- sfidare nuovamente il Pra di Ratt, per vedere l’alba sorle cause di tale malessere, ma solo “cucirli” in un discorso meramente espositivo, launa parete da scalare, un rifugio dove pernottare...”
derica Cataudella, Alessandra Bestiani, gere mentre si torna a casa, per trovare, riprovare l’arsciando ad altri ogni considerazione sulla loro effettiva rilevanza per le sorti del Club,
monia di squadra, una cosa non semplice, tre menti, sei
segue a pag. 5
Lorella Fumagalli.
o quanto meno sulla sua consistenza.
gambe, ritmi e pensieri diversi… “tre gocce di sudore di
Sempre più spesso mi capita di raccogliere gli sfoghi di Soci che lamentano la
maratoneti non ad inizio carriera, polvere d’asfalto notdi Morg@na
qualità dei rapporti che tendono a instaurarsi fra la “base” e la dirigenza del Club in
turno, quattro granelli di terra umida, un pezzo di corordine alle scelte fatte e come conseguenza di esse. Poiché tali sfoghi, o semplici osteccia rimasta sotto le unghie, corpuscoli di respiro
servazioni, non provengono solo da Soci attempati e naturalmente poco inclini a
Una piscina termale! Il colore del lago è da stanco, il calore di mani grandi, un sorso d’acqua gasaCandia TO, 28 giugno 2008. Bellissima e inquelli che, più che innovazioni dettate dai tempi, considerano stravolgimenti dello
tensa giornata di sport per il 1° "Try Girl Tri", brodo primordiale, e già mi pento di avere scelto ta del volontario dell’ambulanza”… mescolare il tutspirito primigenio del Club, non farò l’errore di sopravvalutarli e di considerarli
to… “tritare, mescolare, sbattere” per ottenere una pola frazione nuoto.
manifestazione dedicata al Triathlon in rosa.
espressione di una verità inconfutabile, ma nemmeno quello di ignorarli, negando
Nell'attesa assistiamo ai campionati italiani ju- zione di solidissimo affiatamento e un arrivo in CapanBen assortita la brigata Road, con due squadre
loro diritto di presenza sulle pagine di questo giornale, che è il giornale di tutti. E mi
na. E non me ne voglia Lorenzo Cherubini per aver ruper la gara a staffetta (Noemi Morelli-Angela Si- niores... Caspita se viaggiano!
sforzerò di essere il più possibile obiettivo, quali che siano le mie idee sui vari temi
bato qualche sua parola.”
E finalmente tocca a noi!
lecchia-Sofia Scanziani e Sabina Fra'-Carla Gariche toccherò, adeguandomi alla geografia del mio personale osservatorio di VicoLa partenza in acqua mette a dura prova il mio
boldi-Sara Belotti) e tre Lady Road in campo per
marino, situato esattamente a 45° di latitudine Nord, in perfetto equilibrio fra il torla gara individuale (Luisella Iabichella, Elvira inconscio-snob, che inorridisce a contatto con
rido equatoriale e il gelo polare, e tale da permettermi di vedere il mondo dall’alto
cose vegetali non ben identificate, ma il Tri non è
Antenucci e Daniela Frasca).
dei suoi... 300 m slm.
E non dimentichiamo mariti, fidanzati accom- roba per "signorine". La partenza è una tonnara,
l'acqua è torbida, non mi vedo la mano, figurarsi
pagnatori e supporter!
Ma ecco alcuni segni del malessere rilevato, messi giù alla rinfusa. Si va da chi riGiornata tropicale: il cartello esposto al ritiro i piedi di quella davanti, ma... à la guère comme à
tiene che la coerenza del nostro sodalizio rischi di sgretolarsi per la forza centrifuga
Aldo Del Rio ha limato ancora il suo
pacchi gara dice "Temperatura acqua 26°, muta la guère! E dritti alla boa! Le correnti d’acqua cal- record M60 (personale e italiano) nei
scatenata da attività specialistiche come quella delle multidiscipline, capaci, sì, di dar
vietata", ma probabilmente la quota termica era da sono devastanti, ma la parte più complicata 400 metri piani, portandolo da 58.89 a
vita a gruppi entusiasticamente solidali, ma proprio per questo tendenti a costituirsi
stata rilevata nottetempo, perché il termometro- della frazione nuoto è issarsi con le braccia morte 58.10.
come isole esclusive e invadenti, a chi rileva all’interno stesso del gruppo dirigenziale
piede ne percepisce per lo meno 32, in acqua... e rotolare sul pontile. segue a pag. 7
la presenza di crepe capaci di minare la solidità dell’intero edificio. Crisi di crescenza?
Pag. 8
Materia di discussione, sempre più spesso, è anche la presunta sperequazione fra il
carattere innovativo di talune decisioni del Consiglio Direttivo e una politica più tradizionalistica, che soprattutto i Soci più anziani tendono a considerare come fattore di
salvaguardia dello spirito primigenio del Club, tendente a vedere nella corsa lo strumento più idoneo, storicamente l’unico, per raggiungere il fine del benessere psicofisico.
Un altro fattore di disagio viene manifestato, da alcuni, persino nei confronti del
All’inizio del 2009 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo degli
sito web, che da una parte costituisce un indispensabile strumento di informazione e
di contatto fra i Soci, ma sembra proporsi spesso - e non solo agli occhi di coloro che
organi sociali. L’Assemblea Straordinaria del 31 maggio ha modifihanno meno confidenza con Internet - come luogo d’incontro per gruppi costituiti, in
cato, all’interno dello Statuto, il regolamento elettorale, in particolacui è difficile trovare i modi di un colloquio su temi comuni.
re portando da 11 a 13 il numero dei membri del Consiglio Direttivo
Si dirà che tali fenomeni sono fisiologici per un organismo costituito da oltre seicento persone, e che la diversità di opinioni è pur sempre un fatto positivo, ma resta
in ragione del notevole incremento delle attività sociali verificatosi in
il fatto che in alcuni momenti il malessere sembra raggiungere livelli critici che poquesti ultimi anni e dell’accresciuto numero dei Soci. Il nuovo regotrebbere avere esiti traumatici.
Che fare? La soluzione può essere nell’invito a tutti a sentirsi, comunque, parlamento elettorale, dopo l’esperimento fatto in occasione delle ultime
te di un gruppo variegato, sì, ma sostanzialmente unito da comuni valori, adoelezioni, prevede anche che le operazioni di voto possano svolgersi,
perandosi per rafforzare gli elementi di coesione, ed evitando scelte e comportamenti, soprattutto nei rapporti interpersonali, che possano favorire la frammenoltre che in occasione dell’Assemblea, che sarà fissata per un giorno
tazione del tessuto sociale e, comunque, cedere alla tentazione dell’intolleranza
compreso fra il 30 gennaio e il 13 febbraio 2009, anche nelle quattro
o dell’avventurismo.
No so se le mie considerazioni avranno un effetto positivamente provocatorio
settimane antecedenti. Questo al fine di permettere l’accesso al voto
o, come piuttosto temo, appariranno viziate dalla solita retorica banalità. Da par- Giordano Allais con i nipotini (naturali e non) alla Tutdel maggior numer possibile di Soci. La presentazione delle candite mia auspico una riflessione attenta su quanto ho denunciato e su ciò che ho la- tinpista del 17 maggio 2008: immagine emblematica deldature, fin d’ora possibile, dovrà avvenire entro il 15 novembre
sciato forse solo trasparire. E anche auspico una salutare discussione che il Run- l’armonico rapporto fra vecchie e nuovissime generazioner’s Post sarebbe ben lieto di ospitare. Democratica e serena.
ni che può assicurare il perpetuarsi dello spirito Road.
2008, in modo da portarle tempestivamente a conoscenza dei Soci
Dimenticavo: una cosa che mi procutramite il Sito e il Runner’s Post.
ra un malessere particolare, legato proa pag. 2
prio al mio ruolo di redattore del RunPer garantire carattere democratico a questo importante momento
ner’s Post, è la querelle che ogni tanto
della vita del Club è necessario, naturalmente, che il numero dei canm’investe in rapporto allo spazio da dedicare alle varie rubriche o ai diversi
didati, in particolare per l’elezione del Consiglio Direttivo, sia suffitemi sviluppati nel giornale: spazio giucientemente elevato. Si fa perciò appello a tutti i Soci perché non esidicato eccessivo o limitato, noioso o intino a farsi parte attiva in tal senso, candidandosi o anche facendo
teressante, a seconda dei punti di vista,
dell’età, del sesso..., e in sostanza a seopera di convincimento nei confronti di amici che ritengano idonei al
conda dell senso che si tende a dare alla
di
Franz
Rossi
compito di partecipare fattivamente alla direzione del Club.
corsa e all’appartenenza al Club.
a
di Bruno Costa
È sbocciato il Tri-rosa
Del Rio: ancora record
Elezione degli organi sociali per il biennio 2009 2010
Invito alla canditura
L’assemblea straordinaria del 31 maggio
momento di dibattito e di partecipazione
Al Road c'è aria di cambiamenti
L’attività del Consiglio
A giugno e a luglio il Consiglio si riunisce prima della pausa estiva (il mese
d'agosto, infatti, le riunioni tra consiglieri sono informali) e tutta l'attenzione
dunque è concentrata sul bilancio della prima metà dell'anno e sulla programmazione dal mese di settembre all'inverno.
Durante le ultime sedute si è affrontato un tema spinoso, che si presenta in
modo ricorsivo al Road: la copertura delle attività istituzionali (segreteria,
iscrizione gare, rapporti con le federazioni, gestione abbigliamento), che tendenzialmente si cercano di concentrare il venerdì pomeriggio, ma che spesso
impegnano i responsabili anche nel resto della settimana.
Sono state valutate diverse possibilità, sia per venire incontro alle esigenze
di chi è in difficoltà ad arrivare in Sede il venerdì pomeriggio, sia per alleviare il carico di lavoro che oggi è concentrato sullo stesso gruppo di persone.
Stiamo valutando una diversa organizzazione del lavoro, supportati anche
dalle tecnologie, che permetterà di agevolare e sveltire un po' i compiti. Ma è
un progetto complesso, che l'attuale Consiglio potrà solo iniziare, lasciandone
in eredità la conclusione a quello che entrerà in carica dal febbraio 2009.
A questo proposito si è parlato molto anche dell'attività che il Comitato
Elettorale appena istituito ha già iniziato a svolgere. Il tema più importante,
naturalmente, è la raccolta delle candidature per le cariche sociali 2009-2010.
Qualche primo risultato c'è stato, ma ogni consigliere ha rinnovato il suo
impegno a invitare i Soci eleggibili a valutare la possibilità di un proprio impegno in Consiglio: si sente davvero bisogno di energie nuove e di idee fresche che possano dare nuova spinta alla nostra associazione.
Un fenomeno interessante è rappresentato dalla Sezione Triathlon, che quest'anno ha quasi raddoppiato gli iscritti rispetto all'anno scorso: il merito va
ascritto al fascino della multidisciplina ma anche e soprattutto ai testimonial
del Cub: il capitano Bucci e i multipaludati Alemanni, Pittoni e Iabichella che
con il proprio esempio e la propria contagiosa passione hanno raccolto intorno a sé un gruppo attivissimo.
Guardiamo a questa sezione come a un esempio di organizzazione di lavoro e da quel gruppo ci aspettiamo nuove forze per il Road.
Ancora due parole sulla programmazione autunnale. Il calendario che trovate in ultima pagina è abbastanza esaustivo, e il Presidente - come troverete
più avanti - ha puntato il riflettore su tre eventi in particolare (42x1000, Maratona di Venezia e Campionati Italiani di Mezza Maratona). In Consiglio si è
iniziato a valutare bene la trasferta di Venezia, che offre un'occasione unica
per unire la passione per lo sport e la gioia di una gita di gruppo. Si è deciso
quindi di inviare a mezzo email a tutti i Soci una bozza di programma con una
doppia possibilità e la richiesta di esprimersi. Rispondete dando la vostra adesione e indicando che programma preferite.
Nel frattempo, anche alla luce dell'aumento della quota sociale per il 2009,
si è dato il via alle nostre "grandi opere": il rifacimento della scala che porta
alla sala conferenze e quello della pavimentazione nella stessa sala.
Insomma torneremo in autunno, con una sede più bella e con un calendario sempre più ricco di manifestazioni ed incontri.
Rilassiamoci in questi mesi, pronti a tornare più carichi che mai sui campi
di gara e nella nostra sede.
Buone vacanze!
Comitato Elettorale
Campionati Sociali in Pista
Campioni Sociali Assoluti
Lorenzo Vanetti
100 e 400
Aldo Del Rio
200 - 400 - Alto
Alberto Cardea
Giavellotto
Damiano Ricci
800
Lorenzo Bernardini
1500
Massimo Preziosa
5000
Il Consiglio Direttivo ha proceduto alla nomina dei membri del Comitato Elettorale, a cui è demandato il compito
di sovrintendere alle Elezioni. Eccone i componenti:
Bruno Costa (Proboviro) - Giorgio Alemanni (Consigliere) - Alberico Contursi (Revisore dei Conti) - Maria Enrica Seminari (Rappresentante della componente femminile) - Mirko Barbavara (Rappresentante dei Soci)
L’assemblea straordinaria del 31 maggio, momento di dibattito e di partecipazione
Al Road c'è aria di cambiamenti
Invitato "dall'amico Bruno, anima del Runner's Post", a riassumere i temi principali capitoli di spesa per il prossimo futuro e alcuni presenti hanno chietrattati durante l'assemblea straordinaria che si è tenuta a fine maggio, mentre sto al Consiglio di dettagliare gli investimenti previsti.
Si è passati quindi alla votazione, con l'approvazione a maggioranza delle semi accingevo al compito richiesto mi sono reso conto di come stessi mescolando la fedele cronaca dei fatti con delle personali opinioni sorte a seguito del di- guenti quote (valevoli per i tesseramenti a partire dal 2009): Socio ordinario 50
battito in Assemblea. Naturalmente le due cose non possono coincidere, quindi euro + affiliazioni; Socio familiare (cioè membro del nucleo familiare di un alcercherò di riportare quanto discusso e mi terrò un po' di spazio per ragionare tro socio) 30 euro + affiliazioni; Socio giovane (fino a 25 anni) 20 euro + affiliazioni.
insieme a voi sul tema fondamentale della partecipazione.
Per il 2008 la quota per la FIDAL era di 10 euro per gli atleti Master. A paLa cronaca - Venerdì 30 maggio, nella sede di Via Canonica, si è tenuta
un'assemblea straordinaria del Road Runners Club Milano con due temi fonda- rità di quota, dunque, nel 2009 un socio ordinario che rinnova pagherà 50 euro
mentali all'ordine del giorno: l'approvazione del nuovo statuto e l'adeguamento più il costo della tessera Fidal (10 euro) e di ogni altra tessera che desiderasse
delle quote sociali. Il socio Giuliano Melgrati è stato chiamato a presiedere l'as- (FITRI, UDACE, tessera campo ecc).
Peraltro coloro che, pur desiderando rimanere soci del Club, non hanno insemblea, mentre Isolano Motta fungeva da segretario.
Per discutere del primo punto all'ordine del giorno è stato chiamato Alessan- tenzione di praticare attività sportiva e che quindi non necessitano di affiliaziodro Bucci, che ha letto la proposta di modifica allo statuto elaborata dal Consi- ne FIDAL, verseranno solo 50 euro.
L'assemblea si è avviata dunque al termine, non prima però di aver discusso
glio Direttivo. Le modifiche fondamentali erano tese ad accogliere le nuove modalità di votazione (già sperimentate con successo nella passata tornata eletto- con Isolano Motta dell'importante tema della certificazione medica per l'attività sportiva.
rale) e ad alzare il numero di consiglieri dagli undici attuali a tredici.
Si è ricordato una volta di più come la responsabilità oggettiva dell'avvenuta
È seguita un’ampia discussione, che ha evidenziato diffusi consensi alla proposta di innalzamento del numero di consiglieri, sia per l'aumentato numero di certificazione ricada sul presidente della società sportiva. Di qui un forte richiaattività in cui il Club si manifesta sia per mantenere una proporzione con il nu- mo ad effettuare la visita medica (che oltrettutto ha come scopo quello di premero totale di Soci oggi iscritti al Road. Alcuni dei presenti hanno però fatto no- venire situazioni potenzialmente pericolose) non solo in presenza di attività
tare come sia necessario uno sforzo comune per presentare un numero di can- agonistica, ma anche quando l'attività sportiva e gli allenamenti sono continui
didati adeguato. È fondamentale che la rosa di candidati sia sufficientemente edimportanti.
Ma confrontiamoci sulla partecipazione - A casa, dopo l'assemblea, ho riampia per garantire una effettiva scelta democratica. E questo ha introdotto il
flettuto sul tema della partecipazione, oggetto di discussione ormai da anni.
leit motif della serata: la partecipazione alle attività sociali.
La partecipazione dei nostri Soci alle attività è bassa. Cosa possiamo fare,
Il nuovo meccanismo di voto prevede che ogni socio possa depositare la
scheda con le proprie preferenze durante un arco di tempo più ampio (massimo come Club, oltre che continuare ad invitare i soci?
Cerchiamo di analizzare meglio i motivi diquesta scarsa partecipazione:
4 settimane), che si conclude nella data dell'assemblea ordinaria elettiva, moVa sicuramente presa in considerazione la poliedricità delle attività del Road:
mento clou della vita sociale.
Alcuni tra i presenti sottolineavano come questa ampliata possibilità di voto alle gare su strada partecipiamo numerosissimi, il Campionato Brianzolo di
disincentivasse di fatto la partecipazione all'assemblea. Ci si chiedeva come mai cross è stato un successo; il gruppo che ruota intorno al triathlon è molto attivo
un socio non riuscisse a trovare il tempo di partecipare almeno una volta ogni e sempre presente alle gare e alle attività conviviali; alle non competitive portiamo sempre a casa il premio per il gruppo più numeroso.
due anni all'assemblea elettiva.
Insomma sui campi di gara ci siamo, ma rimane bassa la partecipazione a
Per contro altri appoggiavano la proposta sostenendo che le nuove norme
avrebbero ampliato la base votante, permettendo una maggiore rappresentativi- quelle attività istituzionali che sono la spina dorsale del Club.
Ci riferiamo alle gare organizzate dal Club, alle serate in Sede, all'apertura
tà degli organi sociali del Club.
del venerdì e, ovviamente, ai momenti istituzionali: le assemblee e le riunioni
La proposta, messa ai voti, è stata approvata a larga maggioranza.
Il nuovo statuto sociale è a disposizione di tutti i Soci in Sede ed è già pub- del Consiglio.
Anche in questi casi andrebbero fatti dei distinguo. Possiamo considerare
blicato sul nostro sito web nella sezione "documenti" del menu Navigatore.
Ma riepiloghiamo in breve come si svolgeranno le elezioni a partire dal pros- scarsa la partecipazione di una quarantina di Soci a una serata in cui si parla di
corse lunghe? Possiamo considerare mancata partecipazione se i Soci non vensimo gennaio.
Durante i mesi precedenti verranno raccolte le candidature dei Soci alle va- gono il pomeriggio del venerdì in sede (in orario di lavoro e in centro a Milano)? In entrambi i casi non me la
rie cariche (si veda anche l’articolo a
pag. 1 di questo numero). Un elenco Gennaio 2009: Elezione del Consiglio Direttivo, sento di dirlo.
Le gare sociali sono disattese?
completo dei candidati verrà pubblidei Revisori dei Conti e dei Probiviri.
In realtà ad alcune la partecipaziocato sul Runner's Post di dicembre e
ne è abbastanza ampia: la staffetta
sul sito web, in modo che ogni socio
15 novembr e 2008 : termine ultimo
della Befana quest'anno ha visto 9
possa conoscere i candidati.
A partire dal mese di gennaio sarà
per la pr esentazione delle candidatur e. squadre, e quindi 36 Soci al via;
qualche giorno prima al Cross di
possibile votare, depositando la proNatale c'erano 61 Soci (per non
pria scheda nell'apposita urna prediPar tecipiamo alla vita del Club!
parlare dei fantastici 16 bambini).
sposta in sede.
Alla Christmas Family Run, oltre
Le operazioni di voto si concluderanno il giorno dell'assemblea (30 gennaio 2009, se tale data verrà confermata), alla grande partecipazione familiare (67 famiglie con oltre 200 iscritti totali), 44
durante la quale si potrà ancora votare. Terminate le operazioni di voto si pas- atleti hanno partecipato alla Grande Sfida...
Insomma anche in questo caso non possiamo lamentarci...
serà immediatamente allo spoglio e alla nomina dei nuovi membri del ConsiForse dovrenno ritarare i nostri parametri e analizzare meglio cosa ci aspetglio Direttivo, del Collegio dei Probiviri e dei Revisori dei Conti.
Ma l'assembla di maggio era chiamata ad esprimersi anche su un altro tema tiamo dai Soci.
Alle assemblee non vengono molte persone: all'ultima riunione non raggiunscottante: l'innalzamento delle quote sociali.
Antonio Brillo, per il Consiglio, ha spiegato come fino ad oggi le quote in es- gevamo le settanta unità. Contemporaneamente, però, alle cene di fine allenasere siano state comprensive dell'affiliazione FIDAL. Ciò ha comportato che il menti collettivi in piscina c'era lo stesso numero di persone; la staffetta INPS dei
crescente aumento della parte che "giriamo" alla Federazione ha di fatto depau- 100 km ha coinvolto, tra gara e post gara, oltre cento persone, la mattina della
Stramilano eravamo quasi un centinaio a cambiarci in Sede.
perasse la quota rimanente al Road.
Quello che sto cercando di dire è che le persone partecipano alle manifestaInoltre, pur con l'oculata gestione dei costi cui siamo abituati dai tempi di
vacche magre che hanno caratterizzato i primi anni del nostro sodalizio, i costi zioni cui sono interessate. Certo una maggior senso di responsabilità nei conaumentano proporzionalmente al numero dei Soci e nei prossimi mesi dovremo fronti del Club sarebbe opportuno ma in modo proporzionale e inverso sarebbe
affrontare delle spese straordinarie per la Sede (rifacimento scala e pavimenta- opportuno un certo interesse del Club istituzionale (e qui mi metto in prima persona come membro del Consiglio) nei confronti degli interessi dei Soci.
zione sala assemblee) che incideranno pesantemente sul bilancio societario.
E quindi rinnovo l'invito a partecipare, ma inteso come far sentire la propria
La proposta del Consiglio, dunque, è quella di separare la quota che viene
voce. Mandate segnali forti e chiari sulle cose che davvero interessano e a cui
versata al Club dalla quota di affiliazione alle varie Federazioni.
La discussione che è seguita si è incentrata soprattutto sull'individuazione dei vorreste partecipare: il Club le organizzerà per voi.
2
Campioni di Categoria
Denise Neumann Lorella Fumagalli Aldo Cambiaghi
100 e 200 F30-39
5000 F50-59
100 e 200 F60-69
Ivo Mazzucchelli
200 M50-59
Franco Caltabiano
Alto e Lungo M50-59
Gianfranco Marengoni
5000 M60-69
Alberto Cardea
Peso M50-59
Virgilio Colombo
Disco e Giavellotto M80-89
Lamentatevi in modo costruttivo delle cose che non vanno, proponendo soluzioni e non
solamente sollevando problemi o peggio polemiche. Sarà l'occasione per far crescere il
Club.
E come si fa a far giungere queste voci?
Credo che i canali siano molteplici. C'è il giornale a cui mandare lettere o articoli, c'è il
sito in cui scrivere le proprie proposte. Ci sono i Consiglieri o i responsabili delle varie attività cui parlare direttamente.
Oppure... c'è la soluzione più valida e più entusiasmante: diventare parte attiva del Club,
entrare a far parte dell'istituzione.
E non dico solo candidarsi per il Consiglio, parlo anche delle molteplici occasioni di partecipare attivamente in alcune iniziative. Si può diventare responsabili di settore o affiancare un responsabile di settore; si può adottare una gara; si può farsi promotori di una serata
al Road, di tipo ufficiale o conviviale.
L'obiezione che tutti muovono a questo invito è "non ho tempo", potrei solo una volta al
mese, d'estate devo seguire la famiglia al mare, è un periodaccio sul lavoro, non mi resta
tempo per allenarmi... Tutto vero. Capisco bene questi problemi perché sono comuni a quasi tutti noi, ma mi rifiuto di credere che un'ora al mese sia impossibile da trovare.
Mi rifiuto di credere che quando ci si iscrive a una gara non si trovi il tempo di segnalarla agli altri.
Mi rifiuto di credere che quando si partecipa a una gara non si riesca a mandare due righe al sito o al giornale, indicando qualche sensazione, i risultati dei Soci Road, una foto
scattata all'arrivo.
Ci vuole poco. Siamo tanti: se ognuno di noi dedicasse anche solo un'ora al mese, sarebbero oltre settecento ore (pari al tempo lavorato da quattro persone full time).
Avanti c'è posto... Il Club vuole cambiare, vuole avvicinarsi di più ai suoi Soci: chi gli
dice checosa vogliono i suoi Soci?
Franz Rossi
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
“Libera il poeta che c’è in te”
Ritorna il Premio di Poesia
Prosegue la rassegna della prima edizione
Ancora due poeti Road
Amo tapasciare
Il Road Runners Club Milano indice la seconda edizione del concorso di poesia riservato
ai Soci che alla data del 31 marzo 2008 risultino in regola con la quota di associazione.
REGOLAMENTO
1 - Possono partecipare autori con opere in lingua italiana, inedite, non premiate o segnalate ad altri concorsi (e tali devono restare fino alla premiazione).
2 - Sono previste due sezioni: Una avente come tema “Lo sport” e l’altra a tema libero.
3 - Ogni concorrente può presentare un numero massimo di due composizioni.
4 - La partecipazione al premio è gratuita.
5 - Le poesie dovranno essere inviate in quattro copie dattiloscritte o, se manoscritte, fotocopiate, ma tutte chiaramente leggibili, non firmate ma contraddistinte da un breve e unico
motto da ripetere su tutte le copie e sull'esterno della busta che le conterrà.
A tale busta dovrà essere allegata una seconda busta, chiusa e a sua volta contrassegnata
all'esterno dal motto suddetto, la quale conterrà un foglio con nome, cognome, indirizzo, telefono dell'autore e la seguente dichiarazione firmata: "Le due poesie concorrenti sono inedite, non premiate o segnalate ad altri concorsi. Ai sensi dell'articolo 11 legge 675/96 autorizzo il trattamento dei miei dati personali nell'ambito del premio".
6 - Le poesie non dovranno essere accompagnate da disegni o immagini tali da rendere
identificabile l'autore.
7 - Tutte le opere, in un unico plico, saranno inoltrate alla Segreteria del Road Runners
Club Milano - Premio di Poesia, Via Canonica 23, 20154 Milano, entro il 15 ottobre 2008.
8 - Saranno scartate, senza che sia dovuta comunicazione al concorrente, quelle opere che
non corrisponderanno a quanto richiesto nei precedenti articoli.
9 - L'apertura delle buste con le generalità degli autori avverrà solo dopo che la Giuria avrà
deliberato l’assegnazione dei premi. I risultati del concorso saranno resi pubblici dalla Giuria
solamente nel corso della cerimonia di premiazione di cui al punto 10.
10 - Le opere classificate dalla Giuria ai primi tre posti per ognuna delle due sezioni e le
opere eventualmente segnalate saranno presentate pubblicamente dalla Giuria e dagli Autori
nella Sede del Road Runners Club Milano in data che verrà tempestivamente comunicata ai
Concorrenti e a tutti i Soci, i quali saranno invitati a presenziare. Delle opere non premiate
non verrà stilata alcuna classifica.
11 - I risultati saranno resi noti in Sede e sul Runner's Post. Le opere classificate ai primi
tre posti per ognuna delle due sezioni e le opere segnalate saranno pubblicate sul Runner's
Post. La Giuria non è tenuta ad alcuna comunicazione sull’esito del concorso ai concorrenti
non premiati.
12 - Le opere inviate non saranno restituite e saranno conservate presso la Segretria del
Concorso.
13 - I premi, del valore complessivo di 250 Euro, saranno costituiti da materiale sportivo
e/o da riconoscimenti formali (coppe o targhe). Oltre al premio per il vincitore potranno essere assegnati premi, a discrezione della Giuria, ad altri concorrenti.
14 - La partecipazione al Concorso costituisce implicita accettazione di tutte le norme del
presente regolamento.
Tapasciare, un neologismo?
La storia di un termine
La formulazione del giudizio sul componimento di Antonio Brillo da parte della Giuria del Premio di Poesia, e in particolare il riferimento al titolo Tapasciare, indicato come neologismo e licenza poetica (ancorché legittima), hanno spinto l’autore a una precisazione che pubblichiamo
volentieri, dato l’interesse delle informazioni che fornisce. Vogliamo solo aggiungere, a questo
punto, che in ogni caso “tapasciare”, non sarebbe un neologismo quanto un dialettismo.
Ho conosciuto virtualmente il Prof.
Fabio Marri in lista DRS e realmente in
occasione del DRS-raduno pre Milanomarathon del 2000. Fabio, quando non
insegna Linguistica Italiana all'Università di Bologna, si dedica con la moglie
Daniela alla grande passione per la corsa: maratone, ultramaratone, tapasciate.
Fu lui, in occasione di una discussione
sul significato di tapasciata, a chiarìre
le idee a tutta la lista DRS suggerendo
di consultare il Vocabolario milaneseitaliano Di Francesco Cherubini alla
voce tappascià.
Poiché nel Settecento non si usava
correre per salute e ancor meno per piacere, per cui come e quando è stata accostata al mondo podistico la parola
tappasciare? Secondo Marri è molto
probabile che tutto sia iniziato nel 1972
a Busto Arsizio, quando fu organizzata
la Tapasciata d'invernu e furono proprio i bustocchi a definire per primi taLa voce tappascià (tapasciare) sul Vocabolario
pasciare la corsetta fatta di piccoli e frequenti passi . Fabio ricorda che la Tapa- milanese-italiano di Francesco Cherubini, Milano,
sciada d'invernu del '72 fu un evento che Stamperia Reale, 1814.
raccolse tanti consensi da meritarsi uno
spazio nella trasmissione sportiva domenicale della televisione.
Probabilmente oggi è la parola più usata per definire la corsa non competitiva e mi piace pensare che un giorno possa far parte apieno titolo delle parole del vocabolario di lingua italiana.
WilRoad!
Antonio Brillo
(S)carpe diem
Aveva un po’ stupito gli addetti ai lavori che fra
i partecipanti al Primo Premio di Poesia non comparisse il nome di Riki Ghidotti. Ma non più di tanto, conoscendone l’anticonformistica estrosità.
A cose fatte, e cioè fuori concorso, è arrivato,
prima donna ovviamente in ritardo per cogliere
l’applauso più rumoroso, il contributo di Riki,
completo di presentazione:
“Si tratta di un breve componimento stile ermetico (mica tanto), che, tra l'altro, non penso sia
neanche tanto originale (tanto per dire, è il nome di
un negozio). E dunque lascio a voi podisti questi
versi scolpiti nell'asfalto delle nostre strade:
Scarpe diem
Riki Nuanda Ghidotti
Runner’s Post -
Non sarà originale, come ammette Riki,
ma non dobbiamo dimenticare il posto che,
nel mondo della produzione artistica, occupa ufficialmente la tecnica della Trasformazione dell’oggetto.
Per fare qualche esempio, tratto da una
mostra organizzata a Milano un po’ di anni
fa, ricordiamo il famoso W.C. capovolto, i
barattoli delle zuppe Campbell, o anche la
Gioconda coi baffi, per finire con la scatoletta di celluloide contenente la “M.... d’artiste”... Tutti articoli che hanno un posto
d’onore nei principali musei del mondo.
Tutto sommato, la filosofia dell’oraziano
“carpe diem” non è poi così lontana dallo
“scarpe diem” dei runners.
(b.c.)
LUGLIO 2008
di Antonio Brillo - Opera segnalata
Mi piace,
del muovermi tapasciando,
non solo la semplice esaltazione dell’essenziale movimento,
e il dilatarsi e il contrarsi dei tempi,
e la casualità dell’osservazione
che ti consente di scoprire sempre qualcosa,
ma anche la dolce fiacchezza che si accompagna alla conoscenza.
Antonio Brillo quando i Road si fecero opera d’arte “entrando” nella mostra di Martin Creed all’Arengario di Milano nel 2006. “Everything is going
to be alright” era il motto. E Antonio vi buttò il
suo entusiasmo.
Non è l’occasione, questa, per parlare di Antonio Brillo, che quasi tutti ben conosciamo come uno dei Soci più seri e impegnati nella vita del Road, oltre che Vicepresidente
e vincitore del GP 2001, per cui ci limitiamo a riportare il giudizio della Giuria sulla sua
poesia. Aggiungiamo solo che, se non andiamo errati, è stato Antonio a inventare quello
che si può chiamare il sigillo che molti Soci usano per chiudere le mail che inviano agli
amici: “Viva il Road!”
“Un elogio della corsa non competitiva espresso in modo piano, con andamento apparentemente prosastico, ma in realtà non privo di illuminazioni di discreto valore poetico e soprattutto felicemente adeguato al ritmo appagante del correre blandamente, proprio come denunciato dal titolo, che concede dignità poetica a un neologismo come tapasciare: una licenza che gratifica, quanto meno, il mondo dei podisti dilettanti.”
Il tempo passa con la corsa
di Alberico Contursi
Correre è una parola importante che ha un vanto,
un infinito significato che ha in essere
lo spirito di darti tanto,
e ti lascia dentro un senso di benessere.
Correre è amicizia, raccontarsi, gioia,
e mentre la strada si percorre via via
si allontanano pensieri, preoccupazioni e noia
e si coltiva sfottò, chiacchiere e ironia.
Vogliosi di dare una mossa ai nostri motori,
ammucchiati negli spogliatoi ci denudiamo (a volte schifati)
e ci vestiamo da corridori
come vecchi atleti consumati.
"Cosa si fa? Si va in montagnetta?
Prima facciamo un pettine leggero?"
C'è chi cammina o accenna a una corsetta,
c'è chi va forte davvero.
Si corre e si parla e il discorso è vario
e qualche volta si discute animatamente
considerando la salita un Calvario.
E avvenimenti vecchi vengono alla mente!
Anche gli aspetti collaterali sono interessanti,
cene, cinema, teatri e viaggi entrano in discussione
e più con gli anni si va avanti
e più si prendono in considerazione.
Correre è un concetto di vita,
la fatica vista come necessaria componente,
come una verità infinita
che ti libera la mente.
Correre la meteora della vita, che io dico
essere sempre troppo corta e non sempre risalta l'allegria,
mi piace come la definirebbe il mio amico Enrico:
"La vita è una Magia."
Alberico-Bico Contursi è un Socio della vecchia guardia, da sempre legato, al di là dell’amore per la corsa, a
quello che significa “far parte del Road”, un vero e proprio modo di vivere che si è cementato nel tempo, “nel
gruppo dei vecchi”.
E proprio questa è la chiave di lettura della poesia di
Bico, un componimento nel quale egli ha voluto raccontare la propria pluridecennale esperienza del correre all'interno di un gruppo: una pratica per lo più non competitiva (soprattutto oggi, con gli anni che si fanno sentire)
alla ricerca de sano divertimento, che diventa ragione di
vita per quello che essa sa dare.
Se volessimo chiudere in una parola il motivo ispiratore di questa poesia dovremmo dire “l'umanità”, intesa
come qualità massima di un individuo.
E l’autore, Bico Contursi, è uno che nei quotidiani
rapporti con gli amici tende a nascondere (senza troppo
riuscirci) la propria pensosa umanità sotto una congeniale vena umoristica che si esprime nella facilità delle
battuta spiritosa.
bc
Efisia’s corner
Abbiamo messo Efisia nell’angolo. Non certo per punizione ma per nostra
autodifesa. Il fatto è che Efisia, quando collabora, collabora sul serio, e lo spazio del Runner’s Post è quello che è... Per dare una misura alla quantità della
sua collaborazione abbiamo perciò pensato di offrirle una rubrica tutta sua,
che in questo numero apriamo con un breve e doveroso autoritratto.
"Efisia Cipolloni. Neofita runner e Socia Road dall'ottobre 2007.
Architetto, creativa, esteta della vita, resiliente, sagace, tenace e schermitrice (spadista), con una passione sfrenata per la vita… anche quando sembra che
mi stia schiaffeggiando.
Mi piace molto l'arte in tutte le sue forme, viaggiare, esplorare nuovi mondi
(anche quelli mentali).
Ogni giorno imparo da tutto e da tutti perché l'esigenza di migliorarmi è più
forte di me: questa è la mia vera corsa. Una corsa che mi riserva sempre sorprese e che mi stimola a vedere fuori dal mio sguardo spesso rigido.
Con la corsa libero me stessa e imparo ad ascoltarmi sempre di più: un’esperienza che vivo minuto per minuto e che mi regala ogni volta emozioni incomparabili."
Fra gli interessi di Efisia c’è anche la fotografia (d’arte). Quella proposta qui sopra ha per titolo Norvegia. Il circolo della
vita. Chiave d’interpretazione il rapporto fra l’uomo e il legno.
Equilibrio armonico, di Efisia Cipolloni
Rendo omaggio al mio corpo ogni momento che passa camminando
e correndo; svolgendo quei gesti che evolvendosi sono segni ben contraddistinti del nostro essere.
Spesso capita di osservare persone, animali, esseri viventi, che con il
loro tozzo o fine movimento definiscono gli spazi attorno a noi: dal signorotto senza stile che cammina a gambe aperte un po' goffamente all’impiegata sciuretta che si sforza di porre un piede avanti all'altro simulando le professioniste delle passerelle e convinta di essere all'avanguardia nello stile e nel portamento. Presunzione che oggigiorno è visibile anche tra sportivi a livelli amatoriali e professionistici (questi ultimi un po' meno probabilmente).
Oppure si incrociano gli sguardi e i gesti di persone un po' più discrete, il cui stile non ha bisogno di essere confermato o conclamato perché rilevabile subito, privo di artefatti e costrutti di ogni genere.
Camminare e correre sono esposizioni di sé al mondo: ci si mostra,
ci si nasconde facendo finta di non vedere qualcuno (quando poi è proprio da se stessi che si fugge).
Quando cammino o corro riesco a meditare e a sviluppare la resilienza che ognuno di noi ha e che non usa assiduamente. Tutto ciò
è un linguaggio, una musica che mi accompagna passo dopo passo
lungo le strade che percorro. Questo linguaggio è proprio come una
strada: non può essere percepito tutto insieme perché, che si ascolti o si legga, si svolge nel tempo. Nel tempo si svolgono i nostri allenamenti, che ci consentono di accordare i nostri strumenti principali: la mente e il corpo.
Continuando ad allenarci, la vita dovrebbe essere per noi un viaggio
che ci vedrà arrivare con il corpo stanco morto, completamente consunto, e gridando "che bella passeggiata!"
3
maratona, esperienze e testimonianze
Ma che ci vuole a correre una maratona?
A un anno dalla mia "piccola impresa", la prima maratona, scrivo queste righe nella speranza siano utili agli indecisi che vagheggiano ma ancora non osano ripercorrere la mitica impresa di Fidippide e a chi la ritiene "roba da supereroi".
A tutti gli altri, maratoneti vaccinati, queste righe non serviranno, se non per ricordare la loro prima: perchè la prima maratona è come il
primo amore...
Intendiamoci, non sono qui a fare proselitismo né a
"spandere", e non intendo neanche "farla facile", ma desidero condividere con gli amici un tesoro trovato, una
grande gioia vissuta...
Sono un testimonial della maratona assolutamente credibile, non già per fama, ma proprio perchè uomo comune, sottratto improvvisamente alla vita sedentaria e sospinto alla maratona da un caro amico che prima di me fu
attore della stessa metamorfosi: da sedentario a maratoneta.
48 anni, non atletico, sono mediamente competitivo e
quando ho cominciato ad allenarmi ero ad un passo dall'essere sovrappeso (BMI=24,3), non ero iscritto ad alcun
gruppo sportivo, praticavo lo sci una settimana all'anno e
la corsa solo durante le tre settimane di ferie estive.
Poi seduto, seduto, seduto.
Quando l'amico Domenico mi confidò di aver corso la Maratona di Atene, lo considerai estroso e un po' "spostato" per giunta. Qualche mese più tardi mi convinsi, parlando con lui, che la maratona era un obiettivo raggiungibile e cominciammo a lavorare sul programma che portava alla Maratona di Parigi, che casualmente si sarebbe
corsa lo stesso giorno del mio compleanno.
Oggi ne conservo i ricordi in una cartellina su cui ho scritto "Ppush your limits".
Questo rappresenta per me la maratona: spostare i propri limiti un po' più in là. È diverso da "superare i propri limiti", che è espressione di temerarietà.
"Push your limits" è la motivazione, e la motivazione è l'elemento essenziale di
questa avventura: dà costanza all'allenamento, e avere degli amici con cui correre rinforza la fedeltà all'impegno.
Poi viene la visita medica, la tecnica, le tabelle di allenamento, i consigli degli "anziani" e degli esperti, le scarpette, le calze, l'abbigliamento, gli integratori sì oppure
no, l'alimentazione pregara... Elementi altrettanto essenziali ma accessibili a chiunque.
Non mi ritengo esperto e di questo non parlo (ma se proprio non sapete a chi rivolgervi sono a disposizione...)
Quando iniziai la preparazione, a fine estate, ero in grado di correre per circa un'ora, e dopo sei mesi mi sono presentato alla partenza dei 42195 metri.
Alle spalle (o nelle gambe) 86 allenamenti di cui 3 lunghissimi, 780 km di corsa,
più 300 in bicicletta. Uno schema un po' anomalo, poi vedrete perché.
Per i primi mesi ho corso in "silenzio", poi, presa un po' di sicurezza, ho annunciato il mio progetto alla famiglia e più tardi agli amici. Potete aspettarvi commenti del
tipo "Papà, fai il serio, hai 48 anni...", oppure "che bella idea, così celebriamo com-
di Roberto Zavatti, "Marathon Testimonial"
pleanno e decesso lo stesso giorno...". Comunque non vi crederanno finché non vedranno il biglietto di viaggio.
Rendere pubblico il progetto ha il vantaggio di rafforzare l'impegno: che figura ci
fai se poi non vai? Ti espone al rischio "che figura ci faccio se non arrivo in fondo",
ma gli amici di solito capiscono e se sfottono
lo fanno con affetto.
La "strambata". Le mie abitudini naturalmente sono cambiate con l'inizio degli allenamenti, soprattutto la sveglia: almeno due sedute a settimana alle 6.30 (lavoro molto lontano
da casa e per non arrivare troppo tardi...) e tapasciate alla domenica (presto). Ma queste
cose in poco tempo non ti pesano, anzi le ricerchi.
Mi alleno al mattino principalmente perché
il mio orario di rientro dall'ufficio è imprevedibile e statisticamente centrato intorno alle
20. Comunque ho letto che correre al mattino
predispone la giornata al meglio per via delle
endorfine prodotte... Mi sembra vero.
I mesi della preparazione non sono stati privi di intoppi e forse ogni sedentario appena
convertito ne deve tenere conto.
La prima difficoltà è determinare la velocità a cui sostenere gli allenamenti: troppo
alta fa male, troppo bassa non serve. Non avendo dati storici e statistici di riferimento mi sono affidato al test di Cooper, che è facile da eseguire e con l'ausilio di pochi
calcoli consente di determinare il ritmo di soglia anaerobica. Per le velocità di allenamento ho fatto riferimento alle tabelle di Pizzolato.
Meno male che c'è internet!
Ho anche acquistato un Garmin 305, che mi è stato di grande aiuto per mantenere
il ritmo giusto durante gli allenamenti e tenere d'occhio la frequenza cardiaca (a una
certa età è meglio non scherzare...). Ci sono però strumenti meno cari che, un po' a
scapito della precisione, misurano distanza e ritmo.
Faccio fatica ad usare il cardiofrequenzimetro come misuratore dello sforzo perché
la mia frequenza cardiaca massima si discosta dalla definizione standard. Inoltre è
noto che a parità di velocità di corsa la frequenza cardiaca sale col perdurare dello
sforzo. Negli allenamenti, quindi, uso come riferimento la velocità (più precisamente
il ritmo).
Ho letto un paio di manuali e diversi articoli sulla corsa e il metabolismo - ma anche un analfabeta può correre la maratona! - e ho trovato molto interessante la conferenza di Luca Speciani, il quale ha spiegato scientificamente quello che - infondo - diceva anche mio nonno: chi va piano va sano e va lontano. Spero che Luca non trovi
offensiva questa sintesi.
La seconda difficoltà sono gli acciacchi. Parecchi amici neomaratoneti riferiscono
di acciacchi dovuti a scarpette sbagliate o legati al cambio di scarpette. Io ho sofferto
di dolori al polpaccio (un dottore ha parlato di sindrome compartimentale) che mi hanno limitato significativamente nel lavoro. A venti giorni dalla maratona non ero più in
grado di correre ma siccome sono cocciuto, ho continuato ad allenarmi... in bici.
La terza difficoltà è la definizione della strategia di corsa: il ritmo, la progressione,
i rifornimenti, gli spugnaggi...
Riguardo ai rifornimenti ho seguito l'esempio di Domenico: mai fermarsi, bottiglietta al volo e bere in corsa. Non faccio così durante le tapasciate, ma è interessante vedere quante posizioni recuperi nelle classifiche intermedie se non ti fermi. Col
senno di poi dico di aver fatto la cosa giusta. Infatti quando, passato il traguardo (20
metri dopo, per l'esattezza, per essere ben sicuro di averlo passato!) mi sono fermato,
le mie gambe si sono rifiutate di muoversi per qualche minuto. Cosa sarebbe successo se avessi sostato al 35° km? Ho bevuto comunque tantissimo, e solo acqua.
Riguardo a ritmo e progressione ho seguito il consiglio di un amico più esperto:
corri piano i primi 30 km e poi... rallenta. Il cronometraggio ufficiale riporta che ho
corso con ritmo costante fino al 35° km, poi il rallentamento... non è stato intenzionale. In concreto (ma non intendo proporlo come regola) ho corso ad un ritmo di 6'/km,
40'' più lento della mia migliore tapasciata da 20 km. In altre parole una prova prudente, finalizzata ad arrivare in fondo tenendo conto del caldo inaspettato di quella domenica. Mi sembra doveroso qui informare che un maratoneta ben preparato puo' correre i 42 km a un ritmo che è 4-5% (nel mio caso +15'') superiore al ritmo che tiene
nei 21 km. Ma è ovvio che un ex sedentario che corre la prima maratona si pone l'obiettivo di superare certamente il traguardo e non di "fare il tempo". Avere nel curriculum una gara recente sui 10 o 21 km certamente aiuterebbe ad impostare più accuratamente il ritmo di maratona.
Due consigli agli utenti di Garmin e cardio-frequenzimetri: 1 - Non guardate la frequenza durante una gara o durante una maratona! Se proprio volete, registrate i battiti e guardateli alla fine. 2 - Disabilitate la funzione "auto-pause" (per intenderci quella che ferma il cronografo quando non corri. Mi è capitato che per la cattiva ricezione GPS in alcune zone il cronografo si fermasse, col risultato di farmi credere di correre troppo veloce (la misura dei km è corretta ma il tempo è inferiore! ).
Un ultimo consiglio: non improvvisate nulla. Quello che non avete provato in allenamento in termini di movimenti, abbigliamento, alimenti e persino accessori, sarà la
cosa che fallirà (o vi farà fallire) miseramente, se non altro per obbedire alla legge di
Murphy.
La grande gioia. Ci vuole un altro articolo per parlare di quello che si prova all'arrivo. Provate. A tutti, per capire, consiglio il film di Muccino "La ricerca della felicità".
Il "day after". Neanche a un neofita purché preparato con giudizio, la maratona lascia danni. Il pomeriggio stesso ho camminato per Parigi un po' per godermi la città,
un po' per vedere in modo diverso le strade che avevo percorso la mattina, gremite di
corridori e spettatori. Lunedì mattina, tanta gente in areoporto che fa stretching come
te e ti sorride; lunedì pomeriggio al lavoro.
"Come è andata la tua maratona?" mi chiede un'amica al ritorno. "Bene, ho vinto",
"Davvero ?!" chiede lei ingenua. "Certamente", dico io, "sono arrivato infondo..."
.Forza indecisi, tocca a voi! E in bocca al lupo.
La mia prima straniera: una svedese
Prologo
"La mia prima straniera… è svedese!"
No, non si tratta di un sogno adolescenziale.
Mi piace correre e mi piace gareggiare, ma le maratone sono un fenomeno a sé, per
quel misto di sport e calore umano, per quel carico di sensazioni che mettono in campo, sulla strada.
Prendi un grande numero di persone. Prendi uomini e donne, giovani e anziani,
esperti o alle prime armi. Prendili in varie città, con diversi accenti o lingue. Radunali e soffia in loro la voglia di farcela, di riuscire, di arrivare. Avrai una maratona. Chiunque sia lì ha delle caratteristiche, dei tratti comuni: impegno, costanza, dedizione, voglia di sfidarsi, una certa visione epica della vita. Io li sento tutti amici, è quello il branco di cui faccio parte.
Poi c'è il folclore, il chiasso. Non che mi colpiscano particolarmente quelli che si
vestono da Elvis Presley o che se la fanno tutta con un cappello da giullare in testa…
ma è divertente, è, come dire, un variopinto spaccato di umanità.
E quando passa il serpentone… "Ehi! Questo baccano… che succede?" "È la maratona, bellezza! La maratona!" (direi, se fossi Humphrey Bogart).
In fondo, quando sei in mezzo a quelle migliaia di persone, non senti più confini,
provenienze; non contano le ragioni della geografia. Ti senti un cittadino del paese di
Maratona, in mezzo a tanti altri suoi abitanti, convenuti per l'adunata generale.
Per me è questo: questo colore, questo calore, questo senso di patria eterogenea che
mi ha portato a cercare una maratona all'estero; per sentire l'assenza di confini, fuori
dai nostri confini.
Non so se sia stato il destino a farci incontrare ma è stato amore a prima vista. Bella, misteriosa, affascinante. Un po' fuori dall'ordinario, magari non così nota, ma che
promette di ripagare generosamente chi la vorrà conoscere.
Saremo in 18.000, ma non sono geloso. L'amore per la maratona non è possessivo;
meglio se saremo in tanti: so che lei è d'accordo.
Ne sono sicuro, non si tratta di un sogno adolescenziale. È un sogno e basta. (La
svedese, intendo).
The day before
C'è tutto un insieme di oggetti, di cose, con valore pratico e altre con valore simbolico.
C'è la divisa del Road, che mi sono assicurato di far lavare per tempo. Ci sono le
scarpe, naturalmente. Poi un paio di magliette di cotone, anche le mutande "da gara".
C'è il cronometro; ci sono le calze; il cappellino e gli occhiali da sole.
Per alcune di queste cose c'è un ragionamento specifico,
che considera il tipo di gara, le previsioni del tempo, l'ispirazione. Le altre ci vanno comunque; alcune sono lì un po'
come portafortuna.
Dicevo che dedico del tempo a mettere tutto in ordine, tutto lì, dentro una sacca nera con la cinghia a tracolla, che mi
porto dietro ovunque. È tutto pronto, tutto lì dentro, nella
sacca nera che, mentre percorro la stazione centrale di Stoccolma, arrivando dall'aeroporto, mi accorgo di avere lasciato
sul treno. Sono una gazzella mentre attraverso a ritroso l'atrio
enorme della stazione; ma non mi ricordo nemmeno come si
torna ai binari. Ci arrivo in qualche modo e vedo un solo treno e sono sicuro che non
è quello da cui provengo. E, mentre ci ripenso adesso, credo che potrebbe essere stato
proprio quello.
Calma. È una parola! Quando entro nell'ufficio del Lost & Found ho il fiatone.
L'addetta mi guarda con tenerezza; mi consola il fatto che dev'esserci abituata.
4
Calma. Devi solo ricomprarti tutto.
Sì, ma che palle!
Mia moglie è tesa, perché ha una lista di luoghi da visitare che non ci sta
nel block notes e la clessidra è già capovolta (manco avessimo un chip tra i lacci delle scarpe).
Salto la parte in cui sto a ripetere e a
ripetermi che sarebbe stato peggio
smarrire il portafogli, che poteva capitare anche quello.
Non c'è niente da fare: qui è una scelta di campo. Credi al destino, e allora è
quello ad aver disegnato questa piccola
bizzarria, ma sì, lo ha fatto per farti avere più fiducia in te stesso e meno nelle
tue scaramanzie; lo ha fatto perché così
verrà fuori la tua determinazione; lo ha
fatto perché troverai un paio di scarpe
eccezionali con cui fare una grande prestazione… Oppure non ci credi, perché
sai che [l'uom] "quando a se stesso i
mali / fabbrica, dei suoi mali a noi dà
carco / e la stoltezza sua chiama destino".
Tutto questo non ti dà modo di renderti conto del fatto che ci saranno almeno 25
gradi e che, uff, che caldo, ma come si fa domani se non diminuisce un po' la temperatura!?
Certo non ti distrae al punto di non notare una ragazza con una stella nera dipinta
sul volto e la sua amica con gli elastici delle giarrettiere che escono da sotto la gonna.
(L'avrei definita una minigonna ma oggi, dopo quattro giorni trascorsi nella città, so
che si tratta di una misura media per gli standard del luogo.)
Lungo il marciapiede i personaggi strani aumentano. Sono lì fermi, assiepati, tante
facce truccate in modo inquietante, i capelli impiastricciati: i ragazzi hanno brandelli
di jeans attorno alle gambe e le ragazze strappi circondati da resti di calze a rete. Il caldo si fa intenso (in Scandinavia!), i loschi figuri sono un'orda di zombi, mentre percorro la curva verso lo stadio. Devo aggrapparmi a tutta la mia razionalità per non pensare di essere finito in un girone infernale, senza rendermene conto, come in quei telefilm "Ai confini della realtà".
Per qualche secondo penso che
sia un incubo: mi sveglierò abbracciato alla mia sacca nera.
Poi si svela il mistero, perché
quelli che non sono a petto
nudo, hanno una maglietta nera
con scritto "Kiss". Sono lì per il
concerto che si terrà la sera.
Eccomi a ritirare il pettorale.
Segue una serie di esposizioni
di scarpe bellissime che, purtroppo, non sono in vendita.
Temendo il peggio arrivo al punto di raccontare la mia triste storia alla ragazza della Nike. "Unfortunately I lost my luggage in the train coming from the airport…" Anche lei mi guarda come l'addetta del Lost & Found. Cribbio, ma non avete mai perso
niente voialtri?
di Mario Trovato
Un'unica marca è autorizzata a vendere, e ha solo tre tipi di scarpe. Quando dico al "commesso" che vorrei un modello A3, mi guarda come se fossi sceso dalla luna. Spiego che mi interessa la "massima ammortizzazione" e riesco ad esprimerlo con "very soft" indicando la suola. Niente… per non farmi vendere delle pantofole decido che devo arrangiarmi.
Facciamo il punto: un cappellino è nel pacco gara; gli occhiali da
sole da passeggio possono andare; le calze e le scarpe le ho trovate.
La canotta impiego un'ora a scovarla, benchè di una misura più
grande. Anche i calzoncini li trovo.
Basta così, al cronometro rinuncio. Seguirò le lepri e si vedrà.
Le immagini che seguono comprendono: tentativo di visita a una
cattedrale, a vuoto causa matrimonio in corso; tentativo di visita al
palazzo reale, a vuoto causa chiusura alle ore 16.00. Giro in battello, a vuoto "because the boat is broken".
Eh no! E' il momento di rialzare la testa. Basta sfiga. Dopo alcuni minuti trascorsi a controbilanciare questi piccoli contrattempi con
"però c'è un tempo meraviglioso", si ritorna al molo dei battelli per
scoprire che il tour delle 18.30 sarà effettuato.
Bene: corri alla cattedrale, che il matrimonio finisce alle 17.00;
fai una passeggiata nella città vecchia; ritorna al porticciolo ad attendere il battello.
Ma Stoccolma ti ripaga con le sue viste meravigliose… e così,
mentre attendiamo di salire, vediamo accumularsi due, tre, poi cinque, dieci e alle
fine una ventina di ragazze in abito da sera, che, alla faccia del disprezzo dei luoghi
comuni e delle odiose generalizzazioni, sono tutte alte, bionde e con gli occhi azzurri; e riescono a rimettermi di buon umore.
Penso di avere lo sguardo inebetito quando, incurante delle gomitate che a frequenza costante mi arrivano sul fianco sinistro, mi ritrovo a pensare a quanto sia breve la distanza tra l'inferno e il paradiso e, in senso più terreno, ai capelli biondi e gli
occhi azzurri, al fatto di non avere mai visto tante bionde nello stesso posto e, in fondo, di non essere affatto sicuro di aver mai visto delle vere bionde… prima.
Va detto che, delle donne di Stoccolma, io ho capito questo: soffrono molto il caldo e, lo ripeto, ce n'era davvero tanto.
Arrivano anche i ragazzi, tutti in smoking e con cravatte sgargianti. Sono lì per una
specie di festa di fine anno scolastico che si terrà in uno dei battelli.
Finalmente partiamo per il giro, che ci porta lungo i canali e gli scorci di questa
bellissima città. Attraversiamo il lago Mälaren che si affaccia sul Baltico. C'è gente
in barca e in canoa; ci sono biciclette lungo le piste circondate dal verde. Il sole tocca l'acqua, l'erba, le case, le persone, con la sua
grazia e a me sembra che qui tutto sia armonioso e sereno: sto per prendere sonno.
Sfido: sono in pista dalle 9 di mattina! Ho
fatto chilometri sotto il sole; ho perso una valigia; ho visto gli zombi; ho rimediato un equipaggiamento incompleto. Mi aspetta, prima di
chiudere il sipario, la sfortunata ricerca di un ristorante in cui mangiare un piatto di pasta.
Alle 23.00 dichiaro conclusa questa intensa
giornata, anche se il cielo è ancora chiaro. Buonanotte.
Sul prossimo numero la seconda puntata,
Stockholm, the race, del medesimo autore.
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
ultramaratone
Il rito del Passatore
Il Passatore è un rito per gli amici della Montagnetta, veterani di questa gara e
miei mentori. Per me è la seconda volta. Quest'anno siamo in sei a correrla. Io, Francesco Carnesecchi, Giancarlo detto Ruspa, Italo Siena, Roberto Conte e Michele Melacarne che si è aggiunto last minute perchè non c'era nessuna corsa in montagna da
fare nel weekend. Sergio anche quest'anno fa da accompagnatore. Tutto inizia il venerdì sera. Ritrovo a casa di Italo, carico bagagli e poi carico
carboidrati in pizzeria, maxi gelato per finire. Si parte per Firenze. Destinazione la casa di Francesco che gentilmente ci
ospita. Piove e per strada c'è il classico traffico intenso in uscita dai capoluoghi. C'è il ponte del 2 giugno. A bordo il clima è
goliardico. Viaggiamo lenti ma ci muoviamo fino a quando,
dopo Bologna, una coda di 4 km ci costringe al classico passo
d'uomo. Poco male. Non abbiamo fretta. Finalmente Firenze.
Piove a dirotto ma sulla collina che porta a casa di Francesco la
pioggia finisce e possiamo scaricare i bagagli senza inzupparci
d'acqua. Poche battute ancora e siamo a letto. I posti sono assegnati e tutti sanno dove andare.
Ci svegliamo con calma, alle dieci. Il rito prevede il pranzo
alle 11.30, per cui bisogna fare in fretta per recuperare i pettorali. Una spedizione parte in missione. Italo e Roberto preparano il pranzo a base di pasta. Anche Michele riesce ad iscriversi
ed esclama: "A questo punto mi tocca di correrla!"
Mangiamo con calma e poi iniziano i preparativi. Enervit,
barrette, gatorade, sacchettini con i cambi per le soste comandate a Borgo S.Lorenzo e alla Colla. Scelgo con cura l'abbigliamento. Sono indeciso perchè il clima è indeciso. Alla fine
opto di stare leggero e quindi indosso la gloriosa canotta Road.
Scommetto sul caldo e sarà così. Non so se prendere l'Ipod.
L'anno scorso nei momenti più difficili è stato di aiuto, ma temo
che sia d'ingombro. Alla fine lo prendo e sarà anche questa una
buona scelta. Controllo le unghie, stringo i lacci delle scarpe
(troppo ahimé) vasellina, lenti, e via in macchina con gli altri
per andare alla partenza. Sergio ha sistemato tutti i nostri sacchetti con cura. L'appuntamento per la prima sosta è a Borgo S.Lorenzo.
Nella solita bagarre di inizio corsa abbiamo guadagnato metri e siamo a ridosso
della linea di partenza. Ultimi sguardi e saluti. Non c'è tensione ma solo voglia di
partire. Boom! Si parte. Comincio a fare il check up della situazione fisica. Tra un
po' c'è la salita di Fiesole e bisogna essere a posto. Va tutto bene tranne un piccolo
problema: le piante dei piedi sono già bollenti. Fa caldo, è vero, ma non mi sembra
normale che dopo 2 km siano già in quelle condizioni. Vado avanti sperando che passi. Niente. Intanto passiamo il primo ristoro, che è anche l'inizio della salita di Fiesole. Penso che se vado avanti così tra un po' avrò le vesciche. Mi fermo ad allentare i lacci delle scarpe per vedere cosa succede. Funziona. I piedi tornano a temperatura accettabile.
Nel frattempo gli amici sono andati avanti. Non voglio perderli, per cui pur sapendo che è una cazzata, forzo per andare a riprenderli. Ce la faccio. Siamo di nuovo tutti insieme. Francesco ride ricordando quanto successo l'anno scorso ai miei piedi all'arrivo. Non potevo più poggiarli e mi trascinavo per andare avanti. Ma quel
problema per il momento è lontano. La salita di Fiesole non è lunga ma impegnativa, anche perché si è appena partiti. Arriviamo su tutti insieme. Siamo solo al 10°
km. Riprendo fiato al ristoro. So che da lì in poi il tracciato si alleggerisce fino alle
Vetta delle Croci. Sto bene: le gambe girano e sento di poter andare di più. D'altro
canto so che la gara è lunga e che devo essere prudente all'inizio. Francesco e Italo
l'hanno ripetuto fino alla noia. Ho tenuto il mio passo ed è stata l'ultima volta che ho
visto i miei compagni di corsa e di avventura, prima del mattino dopo, a Faenza, sul
lettino dei massaggi. A questo punto so di essere solo e che dovrò gestire l'andatura
per tutta la gara. Non ho un obiettivo preciso. Voglio solo migliorare il tempo dell'anno scorso (12.38). Accendo l'Ipod e cerco quanto più possibile di essere costante. Siamo alla Vetta delle Croci (518 m slm, 22° km). Guardo il tempo, che conferma una media di 10 km all'ora. Inizia la discesa che porta a Borgo S. Lorenzo. Lascio andare le gambe e corro rilassato, senza spingere. Riconosco la sagoma di Da-
100 km da Limone Piemonte alla Costa Azzurra
I temerari del Cro-Magnon
Si è svolta domenica 15 giugno
l'ottava edizione del Raid del CroMagnon, gara in montagna che si
sviluppa su un impervio percorso
tra il Piemonte e la Francia, con uno
sviluppo complessivo di 104 km e
un dislivello positivo di 6400 m.
L'edizione 2007 era stata fermata
dopo poche ore a causa del mal
tempo e, a quanto pare, gli organizzatori, temendo che anche quest'anno Giove Pluvio ci mettesse lo zampino, hanno ridotto il percorso, portandolo sotto i 100 km e sui 5000 m di disvlivello.
In contemporanea si correva anche il NeanderTrail (56 km), cha l’anno scorso aveva visto trionfare la nostra Ros Di Bernardo, passata quest'anno alla distanza più lunga e piazzatasi seconda assoluta tra i Road.
Il Raid du Cro-Magnon e il Neander Trail sono organizzati dal Club Macadam di Cap d’Ail, di cui è diventato uno dei principali dirigenti il nostro Socio
Pietro Martinengo (residente ora sulla Costa Azzurra ma mai immemore del
passato Road). Sulle spalle di Pietro grava pressoché tutto il peso dell’organizzazione, estremamente laboriosa per la natura del percorso e in particolare perché gran parte del percorso non è raggiungibile direttamente attraverso la viabilità ordinaria.
Abbiamo prelevato dal sito i piazzamenti dei nostri (v. a pag. 9), in sette giunti al traguardo del Cro e in due a quello del Neander. Oltre alla grande prestazione di Rosanna, particolarmente brillante il risultato conseguito da Paolo Visigalli, che ha chiuso in meno di 15 ore, e notevoli quelli degli altri Road appassionati di trail (dalle corse in montagna alle maratone del deserto!): da Stefano Gianetti a Walter Cartelli, Angelo Costantini, Paolo Queirolo, Marco Perini e, per quanto concerne il Neander, il Campione Sociale della Cento Michele
Vitucci e Paolo Valenti, dei quali parliamo proprio in questa pagina.
Il Runner’s Post, diciamolo, è stato colto in contropiede poiché l’evento si è
verificato quando ormai questa pagina era impegnata dagli articoli di Vitucci e
di Valenti, ma contiamo di dedicare a Visigalli e Soci lo spazio dovuto nel prossimo numero, naturalmente con la loro collaborazione. In particolare gradiremmo ricevere i documenti fotografici della loro impresa (la foto qui a sinistra si
riferisce alla partecipazione di Paolo
Queirolo nel 2006)
Chi ci ha mandato una lunga e puntuale descrizione dell’organizzazione e
delle caratteristiche del Trail du CroMagnon è l’amico Pietro Martinengo.
Nella speranza di poterla pubblicare
prossimamente sul Runner’s Post, la teniamo a disposizione degli appassionati,
ai quali, se ne faranno richiesta, potremo
inviarla via mail.
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
di Michele Vitucci
rio De Laurenzi. Non sapevo che anche lui la corresse, ma ricordo che l'anno scorso
fu campione dei 100. Lo saluto. Mi dice che è la prima gara che fa e che non pensa
di ripetere l'exploit dell'anno scorso. Entriamo in Borgo S. Lorenzo. C'è la gente che
saluta ed applaude. C'è anche il ristoro e il primo intermedio: 2.50. Non male.
Inizia ora la salita che porta alla Colla di Casaglia. Ma c'è Sergio che mi aspetta
dopo il ponte della ferrovia. Mi chiede come sto. Prendo Enervit e una bottiglia di Gatorade e proseguo. I
prossimi 15 km sono i più impegnativi della gara. Dopo
Ronta la pendenza diventa impegnativa e molti camminano. Sergio mi dice che gli altri sono un po' attardati e
che quindi non sa se riuscirà a seguirmi ancora. Al ristoro di Razzuolo, dove si ferma per aspettarmi, decido
allora di prendere già la maglietta per affrontare la seconda parte della gara. Rivedrò Sergio solo a Brisighella, dopo 40 km. Gli ultimi tornanti della Colla sono impegnativi ma la voglia di scollinare e l'incitazione del
pubblico mi danno la carica. È fatta. Passo senza fermarmi al ristoro per fermare il tempo: 4.49. Torno al ristoro e riparto dopo aver preso la pila per affrontare la
notte. I prossimi 15 km sono tra i più facili ma anche tra
i più delicati. I primi 5 si fanno a manetta perchè la discesa è molto ripida. Sono molto veloce, come spesso
mi accade in discesa. Passo il ristoro di Crispino e proseguo per Marradi. Mentalmente è un traguardo molto
importante da raggiungere. Quando svanisce il sollievo
dato dalla discesa faccio il check up della situazione.
Non ho particolari disagi. Il mio terrore è quello di sentire male ai piedi come è successo l'anno scorso. Per il
momento tutto bene. Certo non sono più sciolto come
all'inizio ma mi sento ancora a posto. Scende il buio e
accendo la pila per segnalare la mia presenza. Ormai si
corre da soli. Ecco Marradi. Il ristoro e il passaggio per
l'intermedio sono situati nella piazza centrale, dove la gente passeggia e mi saluta.
Passo in 6.21, un'ottima media. Se la mantenessi potrei stare sotto i 10. Ma scaccio
via subito questo pensiero e mi concentro sugli ultimi 35 km. Il passaggio di Marradi segna il vero inizio della gara. Così come il 30° km in maratona, il 65° nella 100
fa selezione. Il prossimo traguardo è Brisighella, che dista 25 km. Cerco di trovare
un'andatura regolare adeguata alle energie rimaste. Continuo a ripetermi che devo
usare la testa più che le gambe. I piedi stanno ancora bene. La musica mi aiuta. Vorrei rivedere Sergio per sapere dove stanno gli altri. Adesso la strada è più noiosa.
Ogni tanto incontro un concorrente che cammina. A volte mi riprendono e mi superano. Non mi faccio prendere da istinti competitivi. Ormai devo solo pensare al traguardo. I km segnati sul ciglio della strada scandiscono l'andatura. Ormai sono sotto i 6/km. All'82° Sergio mi supera. Non so se mi ha visto ma spero tanto che si fermi più avanti. Non so perché ma sto meglio e le gambe tornano ad essere più fluide.
Sembra quasi che vogliano raggiungere Sergio. Lo trovo all'85°. Prendo un po' di
uvetta e un po' di Gatorade. Gli altri sono indietro. Sergio mi promette che verrà a
ripredermi dopo Brisighella. Riparto. Prima del ristoro di Brisighella si affronta una
piccola salita. È durissima ma arrivo su. Non mi va più niente di dolce. Allora prendo un uovo. Riparto. L'andatura non è più sciolta. Piccoli passi e un piede davanti all'altro. Sono gli ultimi 10 km. Mentalmente so di cosa si tratta. Sono solo due giri di
Bicocca sotto casa. Forse meno. Sergio mi raggiunge. Gli dico di andare all'arrivo
per farmi la foto. Ecco le luci di Faenza. Mancheranno solo 2 km. Guardo il tempo
e provo a spingere. Mi piacerebbe fissare il tempo sotto le 10.30. Ma le gambe non
rispondono più. Riesco solo a tenere il ritmo quasi come fossi un automa ma non
adandare più forte.
Ultimo chilometro. Ecco le luci della piazza. Comincio a provare quella gioia dell'arrivo che conosce solo chi corre e che in una 100 diventa esponenziale. Taglio il
traguardo in 10.30. Sergio è li che aspetta puntuale per la foto. Sono felice, sorridente
e, come un giorno mi aveva detto Isaia, con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande.
Nella notte del solstizio d’estate
Tre Ladies sul Resegone
(segue da pag.1)
Federica Cataudella passa ora il testimone a Lorella Fumagalli, in un
ideale gioco di squadra che risulta davvero essere il denominatore comune
di che fa l’esperienza della Monza-Resegone. E Alessandra? A testimonianza dell’affiatamento che lega le tre, ha lasciato loro la parola, sicura che l’interpretazione sarebbe stata genuina.
“Dopo aver assistito per tre anni alla partenza della Monza-Resegone, con
la promessa che l'anno seguente anch'io l'avrei corsa, finalmente ho realizzato il sogno, costituendo con Alessandra e Federica la squadra delle Lady
Road. Non era la fatica che mi spaventava ma il gioco di squadra e la responsabilità di farne parte: un giorno no e la gara è finita. Ora che l'ho corsa ho capito che il gioco di squadra è un gioco di solidarietà. Ognuno di noi
può avere il giorno no, e quindi insieme si rallenta, si cammina, ci si incoraggia, si tenta: se non si dovesse arrivare Il Resegone ci aspetta per il prossimo anno!
Come hanno detto Franz e Daniela, è una " corsa magica", che ti appassiona sin da quando inizi a prepararla. È un entusiasmo che va crescendo a
partire dall' incontro fra le varie squadre per le strategie da seguire durante
corsa, alla ricognizione sul sentiero Erve-Capanna Monzese, agli allenamenti con le tue compagne di squadra e al sorteggio per l'ordine di partenza, con l’emozione di scoprire che avremmo avuto il pettorale numero 1 e
quindi saremmo partite per prime!
La partenza è emozionante: sali sulla pedana, gli applausi, le foto, il conto alla rovescia, e via, inizia l'avventura!
I primi km sono veloci: le voci, gli applausi, ti spingono ad andare veloce, poi ci si rende conto che il passo è troppo veloce da sostenere per 42 km
e quindi si rallenta.
Sulla strada c'è traffico, ma a differenza di una Maratona corsa in città le
macchine non ti infastidiscono. Alcune suonano, ma fanno parte del percorso. 48 anni fa saranno state biciclette silenziose, e la strada tutta buia. Il progresso ha cambiato molte cose ma non la Monza- Resegone.
Nei paesi ci aspettano, ci applaudono: è il 48° appuntamento!
Nei tratti dove c'è silenzio senti i passi cadenzati di una squadra che ti sta
raggiungendo, ti supera, ci si saluta, ci si incoraggia. Inconsciamente la rincorri ma il respiro va in affanno… Si ritorna al proprio passo.
Erve è un paese in festa: passato il cancello ci si dirige alle macchine a
cambiarci e prendere la pila per rischiarare il sentiero che ti porta al traguardo: il Pra di Ratt.
Sul sentiero proseguiamo in fila indiana: è difficile sorpassare.
Ci siamo! Inizia a sentirsi la voce dello speaker, la foto e l'arrivo!
Lentamente l'entusiasmo lascia posto alla stanchezza Ci si veste e poi si
ritorna giù per un altro sentiero e intanto ci si scambiano le prime impressioni. Scolliniamo e si inizia a vedere sorgere l'alba. La notte del Solstizio
d'Estate è già trascorsa. Il primo giorno d'estate sta nascendo.
Alessandra, Federica, grazie di avermi accompagnato in questa Magica Corsa.”
Non abbiamo foto dell’arrivo dei nostri alla Capanna Alpinisti Monzesi. Una
buona scusa (no?) per riciclarne una del 1989 che ritrae Felice Bono (uno specialista: ne ha fatte dieci),
Luigi Monti e Bruno Costa
(con un braccio ingessato).
Il nostro tempo? 5h20’.
Avevamo 166 anni (in tre) e
vincemmo la coppa per la
squadra più anziana!
Paolo Valenti e la 24 Ore di Ciserano. Perché?
Correre nel tempo, e dentro se stessi
Quest'anno, al di là di qualche campestre e di qualche mezza ho deciso di dedicarmi alle ultra, ed ecco allora, per cominciare dal fondo, la 24 Ore di Ciserano (Bergamo). Perché? Si possono dare molte risposte: perchè è una sfida,
perché la prima volta sembra impossibile poterla fare, perché non c'è ressa alla
partenza… In realtà ero e sono sempre stato attirato da tutto ciò che va sopra le
righe, e quindi non ho fatto altro che applicare il mio carattere alla pratica sportiva. E poi, va detto, perché una 24 ore è molto più semplice di una mezza maratona: tutto sommato puoi fermarti quando vuoi e sei sempre assistito (massaggi compresi). Purtroppo manca un po' di clima agonistico perchè il tempo
non è più soggettivo, ma diventa oggettivo: non corri contro il tempo ma nel
tempo, un involucro che percorri completamente e compiutamente sino a consumarlo tutto. Correre 3000, 10mila metri, una mezza maratona, con i polmoni che alla fine ti scoppiano e le ginocchia che faticano ad alzarsi, beh, quella è
un'altra cosa. Una ventiquattrore, invece, è capacità di organizzarsi, mentalmente in primo luogo, poi, a cascata, sotto il profilo alimentare, della distribuzione dello sforzo, dell'inevitabile fatica.
Cercherò di riassumere una gara che non può essere raccontata dallo scorrere delle ore, utile per la statistica e le analisi di fine gara ma completamente inutile per capirne il significato.
La partenza è stata data alle 10 del mattino di sabato 19 aprile e all'inizio, se
si eccettuano quelli che senz'altro andranno sopra i 200 chilometri e i neofiti come il sottoscritto, la maggior parte degli atleti parte in modo tranquillo: io sono passato dagli undici all'ora
delle prime due ore (soste comprese) alla media di dieci nelle
prime quattro, agli otto abbondanti delle prime dodici. L'unico
dato fisico che avvertivo era una certa difficoltà a piegare il piede destro quando correvo, ma il perché l'ho capito solo alla fine.
Alla dodicesima ora, quando avevo fatto praticamente 100 chilometri, non sono più riuscito a correre: il piede destro si rifiutava di piegarsi e il sinistro era sulla stessa strada. Da allora, a parte una crisi di freddo bestiale (non riuscivo più a trattenere i tremiti sinché non ho infilato la tuta, che ho tenuto dall'una di notte alle otto del mattino), ho sempre camminato compromettendo
così il risultato finale, che è stato di 153 chilometri. In compenso ho ascoltato molta musica, la mia ovviamente perché di notte tutto tace, e ho pensato. Non voglio essere né intimista né banale ma è chiaro che correre/camminare da solo nella notte per
ore ti conduce facilmente ad interiorizzare, a guardarti dentro, a
pensare ai tuoi affetti, tutto sommato una specie di autoanalisi
facilitata dalla fatica che fa cadere molte barriere mentali, che
scivolano via con il sudore.
E anche se può sembrare paradossale, il problema principale è stato il ritorno a casa: un tragitto di poco più di mezz'ora di macchina si è triplicato grazie
a un piede così gonfio che non riuscivo a piegare il pedale dell'acceleratore, per
non parlare del freno. A questo si sono aggiunte due crisi di sonno in trenta chilometri: un calvario (inutile e pericoloso). Naturalmente una volta capite le ragioni, (scarpa troppo rigida e collo del piede molto alto) mi sono già dato gli
obiettivi per il campionato italiano del 2009 e il proposito che fosse la prima ed
ultima 24 Ore della mia vita è già sepolto in qualche oscuro recesso della mia
mente, da cui uscirà solo l'anno prossimo, quando, subito dopo la partenza, mi
chiederò per l'ennesima volta: ma cosa ci faccio qui? E soprattutto, perchéééééééé?
Paolo Valenti
Chi è
Paolo Valenti / paulrunner, classe 1951, è socio Road dal 2003.
Un rapido autoritratto: “Ostacoli alti, salto in lungo e un po' di triplo, oltre
alle immancabili campestri al liceo. Due/tre anni di gare lunghe, rigorosamente senza allenamento, tra il 1980 ed il 1982 e finalmente posso dire di aver veramente iniziato a correre nell'agosto del 2003, a 52
anni, con l’iscrizione al Road: allenamenti (quasi) regolari e gare. Prima (e sempre) le campestri, poi i
diecimila, le mezze maratone e, dal 2007, la prima
maratona e, come prima ultra, i 50 chilometri della
Pistoia-Abetone. Ma anche qualche trail, qualche
gara in montagna, campionati sociali, provinciali e
regionali in pista e, in un prossimo futuro, duathlon e
triathlon.
NdR - Quando già avevamo impaginato le notizie
che Paolo Valenti ci aveva mandato su di sé abbiamo scoperto che la sua attività è ben più nutrita di
quanto egli ci abbia indicato. Egli parla di qualche
trail, qualche gara in montagna... Ne abbiamo avuto
conferma leggendo il suo nome nella classifica dell’ultimo Neander Trail, e poi dopo avere scoperto,
per sua dichiarazione, che quest’anno ha partecipato alla Cento del Passatore per la terza volta: Ritirandosi, è vero, per la terza volta, ma deciso a riprovare con migliore fortuna. E questo è carattere!
5
Debutti e celebrazioni
dua&tria
Emozioni e divertimento domenica 25 maggio per il Tri-Road, che schierava ai nastri di
partenza la più numerosa pattuglia mai vista,
con ben 24 Triathleti blu-arancio, tra conferme
e debutti, incitati a gran voce dalla spettacolare Tri-Curva Road capitanata dal presidente
Motta e dal Vice Brillo, con Claudia Landolfi
intenta ad agitare il suo rumorosissimo trictrac.
Ogni passaggio in zona cambio e alle alle
tribune, ogni arrivo e ogni premiazione Road
erano accompagnati dai nostri straordinari (e
numerosissimi) amici, parenti e tifosi.
All’arrivo Capitan Ale, tra l'ilarità del pubblico, ha festeggiato a spumante i 10 anni di attività, iniziati proprio il 25 maggio 1998 qui a
Milano. Una coincidenza, forse, ma Bucci è
arrivato 100° assoluto sfoggiando fieramente il
pettorale n. 100.
Debutto assoluto, in una gara che ha lasciato diverse vittime sul campo causa forature,
per Paolo Marini, Maurizio Vetri, Gianluca
Betti e Christian Hauser. Debutto sulla distanza per Attilio Sigona, Bruno Meneghetti, Paolo Visigalli, Stefano Leone e Andrea Vasco.
Ma veniamo alla cronaca. Incredibile sensazione in acqua, con l'Idroscalo trasformato in
tonnara, una mattanza umana improvvisa: dovunque si girasse la testa, a destra e a sinistra,
c'erano gambe, braccia; bisognava fare attenzione a non dare (e prendere) cazzotti.
Strepitosa Federica Cataudella:
uscita dall’acqua tra le prime donne,
ha pagato il ritardo di preparazione in
bici chiudendo ottava per poi rimontare nel running finale fino alla sesta
posizione assoluta e, naturalmente,
prima di categoria.
Purtroppo la frazione natatoria si
rivelava fatale per Massimo Bellossi,
ritirato a causa del freddo prima di arrivare al giro di boa.
Ottime prove per Luisella Iabichella e Chiara Tieghi, con quest'ultima che ha sorpassato l'amica/rivale
nella frazione di corsa.
Tra gli uomini podio Road per
Giovanni Corrado (55° assoluto),
seguito dal Capitano e, nell'ordine,
da Samuele Carrera e Giorgio Alemanni, separati da un solo secondo (ma partiti a 3 minuti di distanza in diverse batterie) Dietro di
loro Gianni Sgaramella, Stefano Giordano,
Paolo Visigalli, Giancarlo Pittoni, Marco
Nava, Frankie Foresti, Paolo Marini (che
tentava di fare la frazione a piedi con ancora il casco della bicicletta sulla testa), Bruno
Meneghetti, Maurizio Vetri, Gianluca Betti,
Attilio Sigona, Christian Hauser, Riki Ghidotti e SuperMario Maitilasso.
Purtroppo le forature che hanno coinvolto
diversi nostri triathleti sono state fatali per Stefano Leone e Andrea Vasco, costretti al ritiro.
Sfortunati, ma giunti al traguardo, pur con
diversi minuti di ritardo, Giancarlo Pittoni e
Mario Maitilasso (quest’ultimo protagonista di
un pitstop degno della Formula 1 nel cambiare
la ruota con quella messagli a disposizione dal
già ritirato Massimo), Riccardo Ghidotti e
Maurizio Vetri, quest'ultimo con una frazione
extra di corsa con bici e scarpette da bici a 800
m dalla zona cambio.
L'esaltante giornata, nonostante le pessime
IronMan Florianopolis, Brasile, 25 maggio 2008
4-3-2-1 IronMax!
4-3-2-1 IronMax: 4 volte IronMan (Svizzera, Malesia, Au- zione o ti fermi subito?" Arranco fuori della tonnara e mi metto a dorso
stria, Brasile; 3 i continenti; 2 gli anni, dal 2006 al 2008; 1 il per far passare la fitta. Torno indietro o no? Ma no, almeno la prima metà
del nuoto la faccio. Rientro in spiaggia in 43' e la faccia da zombie, pasRRCM!
Premessa - Una nota per aspiranti IM: importante la collocazione seggio 50 m e mi rituffo (parolone, mi appoggio in acqua). Altre due fitdel giorno di gara nei - supponiamo - dieci giorni a disposizione. In Ma- te e altri due momenti a dorso. Finisco la frazione in 1h35’ di Polar ma
lesia ne avevo nove prima della gara e una sola notte dopo. Ottimo per mi sembra comunque troppo perché lo stile era stato armonioso e la
ambientamento e concentrazione ma faticosissimo per il recupero. In traiettoria buona nonostante onde e corrente. Non lo accetto e penso che
Brasile tre notti prima e una settimana dopo: troppo poco il tempo prima si sia scassato il Polar, ma il grande cronometro sopra l'arco di fine nuoper gestire imprevisti come smarrimento bagagli, coincidenze perse, dan- to mi conferma 1h35’. E io che mi sentivo da 1e10! Poi mia moglie mi
ni alla bici, problemi fisici dell'ultim’ora. Direi cinque prima e cinque urla che sono a soli 8’ da Gernot, che poteva stare vicino all'ora. Non cadopo: questo non lo troverete in nessun Manuale del Giovane IronMan, pisco perché e mi girano... Quindi vado avanti! Mi sdraio a terra e mi faccio togliere la muta dagli addetti. Metto il body rrcm sui due pezzi del
ammesso che esista.
Altro fattore fondamentale sono i briefing. Da non perdere! A causa costume: meglio proteggere le parti basse vista la lunga giornata. Prendo
del ritardo di otto ore per la perdita della coincidenza ho saltato quello in anche un gel. Cambio più lento della storia: 9' contro i 2' soliti.
Bici - Salgo in bici e inizio a far girare le gambe: non sento dolore e
inglese del 22 maggio. Per la la ricerca della bici ho saltato quello in spagnolo del 23, ma sono riuscito a seguire il terzo e ultimo in portoghese. mi porto sui 30 km/h. Paesaggi bellissimi, strade un mezzo schifo. Tanti
Bel filmato con illustrazione del percorso e interviste a top e comuni (esi- "turning point" che uccidono il ritmo, buoni i passaggi in galleria: belle
stono?) IronMen. Poi interventi del direttore di gara, di giudici e tecnici. boccate d'aria fresca. Pit stop in una di queste dopo quello in T1, ne seIn quel momento mi si avvicina carponi, come in un cinema a spettaco- guirà un terzo in T2. Nei precedenti IM solo uno in totale: sarà la conlo iniziato, l'incaricato per la ricerca della bici: “I found it!” Mi alzo con centrazione ai massimi livelli?
Alimentazione in bici perfettamente in linea con i test in allenamento:
un urlo e lo abbraccio. Lui mi dice: “Andiamo a prenderla in aeroporto,
ti accompagno io.” Eh no, mio caro, è l'ultimo briefing, per cui, come mi 1/3 di barretta nero/oro ogni 20 km, poi gel ai 140 e banana ai 160.
Durante il briefing il direttore di gara aveva detto: "Vorrei non dare peaveva scritto il Capt, "calma e gesso": prima il briefing e poi la bici!
Il check-in - C'è la possibilità di fare il check-in di bici e equipaggia- nalità ma lo scorso anno abbiamo dato i 5' a quasi 100 concorrenti e ne
mento gara la vigilia, fra le 13 e le 20. Ma l'esperienza porta quasi tutti abbiamo squalificati 4: per favore rispettate le regole." Al 176° km davanti a me due concorrenti dello stesso team si afad aspettare le ore serali più fresche, anche perfiancano e il senior fa i complimenti all'altro per il ritché basta un non inusuale innalzamento di
mo tenuto. Da dietro arriva la giudice in moto e gli intemperatura che le camere d'aria non gonfiate
dica il bordo strada. Al 176° km se li poteva evitare!
con attenzione esplodono. Ma già alle 16 inizio
Io rischio solo al 30° km della Mara, quando mi si afa montare la bici in camera e parto per farmi
fianca Lollo per una zoomata e mi urla "Vai pà!" Si
piano piano i 16 km dall'albergo dall'IM City.
materializza un Giudice che gli intima: "Sparisci o lo
Scopro subito che tutte le strade già fatte in
fermo!" Lollo non capisce la situazione, io lo guardo
macchina, in apparenza "piattoni", sono in
con la faccia stravolta dalla fatica e gli urlo di torealtà continui saliscendi che mi fanno dubitaglierzi dal c... iglio della strada.
re del profilo altimetrico sul sito (in gara arrivo
Corsa - Un giro da 21 km e 2 da 10,5. Primo giro
senza vergogna ad utilizzare un 39/29 "da Licon quattro salite che mi fanno pensare al Tri di Leguria". Addirittura il mio amico Gernot, IM da
vanto, sul quale tante voci mi erano giunte. La quarmeno di 10 ore, monta un tre rapporti davanta era talmente ripida che mi sembra di toccare con il
ti!). Cambio le ruote, ostinato a usare quelle a
naso. A questo punto, però, vedo il lato positivo e mi
profilo alto, spostandomi anche per questa
preparo a festeggiare il mio primo "negative split" in
semplice operazione nell’officina allestita in
Maratona. Invece 2e22+ e poi schianto in 2e54+. Rizona cambio perché l'area bici deve restare imletti oggi mi sembrano tempi folli, ma nel momento
macolata e in ordine. Al primo movimento bruin cui metti sulla bilancia il vantaggio di finire il quarsco per agguantare la bici che sta scivolando,
to IM e la soddisfazione di un potenziale "negative
una fitta all'ernia mi dice che domani dovrò
split" con i relativi rischi, beh rallenti! Anche qui alifare attenzione.
mentazione perfetta. Mi si urla che i Roads sono tutLa gara - Zona cambio aperta dalle 4.30
ti con me e che sono aggiornati dal Bucci e mi sealle 6.40. Sveglia alle 5, colazione, partenza
guono su internet e scrivono! Troppo bello!
dall'albergo alle 5.30, in zona cambio alle 6, da
Max all’arrivo con i figli Enrico
Spesso incrocio Lorenzo, Guglielmo ed Enrico
veri nonni. Unico imprevisto tra le microattivie Guglielmo
per foto in corsa e incitamenti.
tà programmate: sfoggio tubolari spaziali da tiL’arrivo - Copione testato. Lollo mi passa la bandiera e inizia le rirare tra 11 e 15 atmosfere, ma non sono assolutamente in grado di gonfiarli per via dell'ernia. Gernot si rifiuta di andare oltre 7,5 davanti e 9,5 prese. Nel cortile finale si aggiungono Enrico, Guglielmo, Enrica e tadietro. Dice che la strada è troppo sconnessa, troppi dossi e troppe buche. gliamo in cinque il traguardo con la mia mano sinistra ben alta ad indiNegozio con i minuti che vanno via veloci..., ma avete mai lavorato con care che è il mio quarto IronMan!
Vengo coperto da un asciugaironman giallo, medaglia bellissima da
un austriaco? Buono 7,5 e 9,5. Poi lo maledirò sui tratti pianeggianti e lo
ringrazierò ad agni buca presa o piccoli ostacoli non evitati. Anzi lungo mezzo chilo placcata di verde e blu e maglietta Finisher. Salto massaggi
tutti i 180 km ci sono i cat eyes alti 2 cm che mi erano stati preannunciati e rinfresco e vado subito a cambiarmi perché mi dicono che non posso
come pericolosi tranciagomme (un argentino ha dovuto cambiare due ca- lasciare bici e materiale fino al giorno dopo (unica pecca).
W il Road!
mere d'aria e il copertone davanti in una botta sola). Io ne ho preso uno,
Chiusura -Chiave del successo: rimanere concentrato per 13 ore e
ma, grazie al 5% di fortuna che serve e di cui leggerete in fondo, sono rimezzo sulla gara e sul presente, senza mai pensare alla frazione precemasto in equilibrio e senza danni.
Nuoto - In attesa del via passeggio tranquillo sulla spiaggia facendo dente o a quella successiva, ai km fatti o a quelli da fare, ai faticosi alleriprese e battute mentre gli altri friggono. Due elicotteri volteggiano nel- namenti o alla gioia che seguirà. Mai distrazioni.
Si dice che un IM sia 65% fisico, 30 mentale e 5 fortuna. Per Floriala semioscurità, le canoe sono in acqua, l'alba si avvicina. Alle 7 si affaccia il sole e viene dato il via: 20 metri a razzo sulla spiaggia e sulle nopolis porterei almeno al 40% lo sforzo mentale di focus sul target, deonde basse, e poi mi tuffo nel primo cavallone oceanico. A quel punto mi terminazione, concentrazione.
Max Iron4 Marta
giunge un toctoc dalle parti basse e un "Ehi, hai capito che o fai atten-
6
La beffa, la gloria
e il grido di battaglia
22° Triathlon di Milano - 25 maggio 2008
premesse metereologiche, e
un’organizzazione non all'altezza dell'evento, che ha costretto i
triathleti dapprima a posizionare le biciclette come sardine in
una strettissima zona cambio,
poi a un percorso ciclistico che,
pur interessante e spettacolare,
presentava un fondo stradale
talmente dissestato, con l'asfalto pieno di voragini, dossi artificiali, sbarre, tappeti per coprire chissà quale trappola, tale da
decimare letteralmente gli atleti, ha regalato il titolo di Campione Regionale di Triathlon ai
nostri portacolori Federica Cataudella (cat. S4), Chiara Tieghi
(M3), Giorgio Alemanni (M5), e le piazze d'onore a Luisella Iabichella (M3) e Mario Maitilasso (M5).
Se si pensa che altri TriRoad, lo stesso giorno, erano impegnati in altre gare, primo fra tutti Max Marta all'IronMan in Brasile, possiamo
veramente affermare che il RRCM Triathlonquest'anno impera. Siamo tanti! Siamo fortissimi! E possiamo innalzare fieri il nostro trigrido di battaglia: AUW!
Testo e foto di Attilio Sigona
Lisbona, Triathlon Europeo
Alemanni c’era
Giorgio Alemanni non ha molta voglia di
parlare di una gara che non gli ha lasciato un
bel ricordo: organizzazione scadente, tempo
pessimo e una prestazione, la sua, che definisce senza infamia e senza lode e che gli è valsa solo un ottavo posto.
La nota positiva l’ha segnata l'aspetto turistico della trasferta, condivisa, oltre che con
Claudia, con altri amici Road: Enrica (col marito), Angela Silecchia e Carla Gariboldi. Dobbiamo alla gentilezza di queste ultime il turistico documento fotografico, appunto, ma anche la testimonianza delle emozioni provate
come spettatrici delle gare.
Il mese di maggio è stato caratterizzato da
due grandi eventi: i campionati italiani di
triathlon doppio olimpico di Viverone e il classico triathlon olimpico di Milano.
Il primo è stato una beffa: in una giornata
meteorologicamente terribile i nostri hanno
guadagnato sul campo un titolo italiano (Tieghi), due argenti (Alemanni e Iabichella) e un
bronzo (Pittoni), medaglie che a fine gara non
si sono visti assegnare per una difficile ma inevitabile decisione presa dalla Federazione a
causa dell'impossibilità dei giudici di far rispettare il divieto di scia nella frazione ciclistica. È inutile oggi perdere ancora tempo in recriminazioni e critiche: considero importante,
invece, riflettere tutti sul perché non due o tre
ma centinaia di atleti, durante una competizione, se ne sbattono delle regole (chissà poi per
che cosa…)
Un trionfo, invece, il secondo: al tradizionale appuntamento con il triathlon internazionale
di Milano il tri-Road è stata la compagine con
il maggior numero di atleti arrivati, ben 21.
Ciliegina sulla torta era la valenza della gara
per i titoli regionali age group, dove i nostri
Road l'hanno fatta da padroni: tre titoli conquistati (Cataudella, Tieghi, Alemanni) e due
piazze d'onore (Iabichella e Maitilasso)
E non è stato un caso: due settimane dopo a
Gaggiano, nell'altro triathlon "di casa", il triRoad si è confermata prima compagine bissando con 21 presenze , nonostante parecchie defezioni e un paio di ritiri, il grandioso risultato
di Milano
Ma ciò che conta veramente, oltre ai lusinghieri risultati, è che finalmente il Road è uscito allo scoperto e, grazie al "cuore e maroni"
che tutti ci stanno mettendo, compresa una fantastica tri-curva, si sta affermando come una
delle più attive, divertenti, rumorose e numerose squadre age group del panorama nazionale.
Ah, dimenticavo, il grido di battaglia:
AUW!
Grazie ragazzi, W il tri-Road
Ale Bucci
“Artiglio” Sigona, ferito sul campo.
Ma sorride!
L’esplosione del Tri-Road
Cinque “rookies” si raccontano
Ha dato il la, nel numero scorso Roberto Russo. Questa volta tocca a Bruno Mereghetti raccontare il proprio debutto nel TriRoad.
2 - Alla scoperta del Duathlon
di Bruno Mereghetti
Dopo la mia prima Maratona dello scorso
dicembre a Milano, e affascinato (non poco)
dalle gesta del RRCM Triathlon Team, mi
sono lasciato coinvolgere, con un obiettivo:
debuttare nel Triathlon e concludere (se possibile degnamente) un Olimpico nel corso del
2008. E così, in una freddissima domenica di
gennaio, mi sono presentato in Sede per conoscere meglio questa nuova disciplina e ho cominciato a sentir parlare di Duathlon (per me
totalmente sconosciuto) con la stessa enfasi del
Triathlon. In effetti le prime gare di Triathlon
sono piuttosto in là… Nel frattempo come colmare un vuoto agonistico tanto lungo? Vuoi
vedere che il Duathlon serve proprio a questo?
Trascinato dal Capitano, e dal fatto che quest'anno siamo in tanti al debutto nella multidisciplina, mi sono lasciato convincere. Pella?
Troppo vicino: praticamente non ho chilometri
di bici nelle gambe. Cumiana? Ma sì, dai, si
può provare.
Arrivato il fatidico giorno, ho scoperto, prima ancora di cimentarmi nella gara, un gruppo
stupendo, sempre pronto a elargire consigli in
uno spirito di reciproco aiuto e sostegno.
La gara, poi, è stata molto difficile, soprattutto per un debuttante come me, e ho subito
capito quanto questa disciplina sia al tempo
stesso dura e affascinante, e richieda sempre il
massimo dell'impegno e dello sforzo; e quanto, alla fine, ti lasci esausto e soddisfatto di
aver fatto un piccolo ma importante passo verso il tuo limite, e di aver compiuto, al di là del
risultato cronometrico e della posizione all'arrivo, una piccola impresa.
Poi c'è stata la staffetta di Cremona: uno
spettacolo! La cornice di pubblico, la bellezza
del percorso nel centro storico, l'elevata partecipazione. Nel ricordare quell'esperienza provo ancora i brividi dell'emozione.
E infine eccomi ai Campionati Italiani di
Busto Arsizio. Gara tirata e difficile (che fatica
la frazione in bici, spesso controvento!), in cui
sono riuscito a migliorarmi sensibilmente.
Gara in cui, oltre alla fatica, sono riuscito a divertirmi (finalmente) e a capire quanto il
Duathlon non sia un allenamento per il Triathlon, ma una disciplina intrigante e coinvolgente, con una sua intrinseca dignità a cui non si
può e non si deve resistere.
Tra poco ci sarà Sirone e, poco al di là della
siepe, il debutto nel Triathlon : quanta emozione e quanta adrenalina sento già pulsare nelle
mie vene! E dire che solo poco più di due anni
fa vedevo la mezza maratona come un muro
quasi invalicabile! Ora quel muro è un ricordo
e sto iniziando a "scalare una montagna".
Foto (Sigona): Bruno Mereghetti ha debuttato anche nel Triathlon, a Levanto.
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
co
Avon Running:
r se di donne
oa
“è quando date voi stessi
che date veramente tutto!”
Avon Running: correre anche per una grande causa
Allora un uomo ricco disse: “Parlaci del dare.” E
Lui rispose: “Date poca cosa se date le vostre ricchezze.
È quando date voi stessi che date veramente tutto.”
(Da Il Profeta di K.Gibran)
Alcune delle nostre
Ladies (avremmo
voluto metterle tutte), fotografate da
Gianni Alvazzi al
termine dei 10 km. I
nomi si possono ricavare dai numeri dei
pettorali (v. pag. 9).
542
542
Per ora è Campionessa Provinciale 100 e 200
Denise dal calcio alla pista (Road)
Denise in Sede con Juliette e il marito Andrea.
Denise Neumann, nel Road da pochi mesi (classe 1971, tessera
2933), occupa già un posto di rilievo nella compagine dei nostri pistaioli, e non perché non ci siano (molte) altre donne, ma per gli eccellenti risultati che ha già ottenuto (100 metri in 13.32 e 200 in 27.26
avendo ripreso l’atletica da soli sei mesi) e per i quali è grata a Giancarlo Sisti, che le ha dispensato consigli preziosi. Ma cosa c’è nel suo
passato? Ha fatto atletica leggera fino ai 16 anni, velocità e anche salto
in lungo, con buoni risultati. Dopo un paio di anni di stop alla ricerca
dello sport ideale ha iniziato a giocare a calcio, cosa che ha fatto per 16
anni, smettendo nel 2005 per la rottura del crociato. Dopo la nascita della figlia Juliette ha riscoperto la voglia di mettersi in gioco e ha trovato il Road, con i suoi pistaiolin con cui, dice, si trova davvero bene.
“Avendo appena ripreso mi sento già fortunata per i risultati ottenuti, ma spero di migliorarmi ancora. I miei obiettivi? Andare sempre più
veloce, ovviamente...”
Purtroppo, proprio nei 200 del Giuriati si è stirata un flessore e non
ho potuto partecipare ai Nazionali di Bressanone, altrimenti avremmo
avuto qualcosa di più eccitante da raccontare...
Speriamo di farlo presto.
Il 27 aprile, dopo la mezza maratona I colori del Naviglio, parlavo con Antonio Brillo dell'Avon Running e lui
mi ha proposto di adottare la gara; ho accettato con piacere e sono contenta di averlo fatto.
Domenica 11 maggio 2008 19 LadyRoad (su 225 classificate = 8,5%) si sono cimentate in una 10 km con un significato profondo.
Appuntamento tra le 9 e le 9.30 alla sede Road con il
nostro Fans Club (Consoli e figlio, il Presidente Isolano
Motta con i fidi Valli e Brillo, e il MIO fan personale:
Giorgio). Foto di rito, bella atmosfera!
Partenza alle 10.30, baciate dal sole bello alto sopra le
nostre teste e poi di corsa nella giungla cittadina lungo un
percorso molto variegato: alcuni tratti di pavé, slalom tra
rotaie del tram e automobili,
molto utile ad allenare i riflessi
(se sopravvivi); tappa in Via
Della Spiga, con un pubblico di
simpatiche persone intente allo
shopping; esperienza interessante di orienteering cittadino a
causa della mancanza di indicazioni chiare sul percorso da seguire (a un certo punto ho chiesto a due passanti da che parte
segue da pag. 1
Do il cambio ad Angela che parte in bici. Per me lo
sforzo è finito, è ora di supportare le amiche!
I cambi si susseguono velocemente, e come sempre la
Tri-curva Road è quella più rumorosa.
Tutte le componenti dello squadrone Road hanno dato
il massimo! Purtroppo non sono ancora on-line le classifiche ufficiali con i dettagli cronometrici, ma facendo un
bilancio... siamo state tutte bravissime!
La squadra Noemi-Angela-Sofia ha conquistato il
bronzo, e considerando che la prima staffetta era quella di
Nadia Cortassa... non ci possiamo lamentare, vero Capitano?
Menzione speciale per Sabina, che nella frazione nuoto ha esibito una grinta da vendere. Prestazione maiuscola di Angela e Carla in bici, entrambe abbondantemente
sotto l'ora su un percorso che era dichiarato come pianeggiante ma in realtà presentava salite insidiose.
Sofia e Sara hanno letteralmente volato nella frazione
di corsa.
La felicità della spada correndo
Lo sport, inteso e vissuto come metafora della vita, indipendentemente dalla particolare disciplina sportiva, è alla base del nostro
"incarico" di esseri umani.
La volontà, la determinazione, la costanza, la forza interiore, la
passione e la capacità di ponderare gli eventi della vita, discernendone gli elementi più importanti, sono il valore aggiunto che caratterizza ogni atleta, piccolo o grande.
Da poco tempo, grazie a una cara amica, ho deciso di cominciare l'avventura podistica e di ritrovare l'elasticità fisica e mentale che avevo fino a sette anni fa, quando ero impegnata in altri
sport, prima di farmi male al ginocchio: equitazione e scherma.
Quest'ultima l'ho ripresa da qualche mese e ho scoperto che esiste
una sottile linea che l’accomuna alla corsa.
La scherma, come la corsa, ha origini antichissime essendo insito nell'essere umano, in quanto animale razionale, il bisogno di
lottare non solo per procacciarsi il cibo ma anche contro i propri
simili. L'arte di offesa e difesa si è trasformata fino ad oggi mantenendo sempre due requisiti di base: l'abilità e l'intelligenza degli
schermitori, degli atleti.
Nella scherma la componente mentale e la gestione delle risorse nervose rivestono, ai fini della prestazione, un ruolo rilevante,
se non addirittura fondamentale. Non vi è azione, nella scherma, a
cui non si possa opporre una giusta azione contraria, né esistono
colpi sconosciuti in grado di sconfiggere qualunque avversario. La
capacità dello schermitore è quella di interpretare con efficacia il
suo ruolo di attore, a seconda del contesto che la pedana, di volta
in volta richiede, associando potenza ed esplosività, fattori oltremodo fondamentali, sempre.
La scherma significa non solo precisione di movimento, di azione e di pensiero ma anche creatività, poiché non ammette strategie
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
Testimonial
L’Avon Running competitiva è stata vinta da
Maura Viceconte, che è prevalsa sulla nostra Donatella Vinci per pochi secondi (nella foto affettuosamente insieme dopo l’arrivo). Queche più
conta, però, è che Maura ha voluto tornare in
corsa dopo un intervento chirurgico reso necessario da una grave patologia. E per il ritorno alle
gare (e alla vita!) ha voluto proprio farsi testimonial della causa sostenuta dall’Avon Running.
È sbocciato il Tri-rosa di Morg@na
Podista e schermitrice
"Non c'è nulla da dire: c'è solo da fare, c'è solo da vivere." (Piero
Manzoni, 1960)
andare, e non è una battuta; comunque sono stati molto
gentili e disponibili).
Nonostante alcuni ostacoli sul percorso, io mi sono divertita molto. Soprattutto quando, al 7º km, mentre percorrevo corso Sempione all’insù, ho visto la nostra Donatella sfrecciare in senso opposto tallonando letteralmente
la Viceconte. Una scena davvero emozionante.
E poi… il ricavato delle iscrizioni. I fondi di Avon Running Milano 2008 contribuiranno al finanziamento di un
nuovo progetto di ricerca
dell'Istituto Europeo di Oncologia rivolto alle donne
sottoposte a un intervento
per tumore del seno. Si tratta
di una nuovissima procedura
alternativa alla radioterapia,
denominata I.A.R.T., che potrebbe migliorare notevolmente la qualità di vita delle
pazienti. Sofia Scanziani
uniche ed esclusive di gioco; bisogna sempre "pensare" e rimanere
concentrati su come attaccare e difendersi.
Tempo, misura, e velocità sono altre componenti della forza di uno
schermitore. Tale forza è riscontrabile anche tra podisti. L'intensità
della determinazione è decisiva sia nella scherma sia nella corsa.
Come nella scherma anche nella corsa si ripropongono concentrazione mentale, precisione di movimento/azione/pensiero, creatività.
Quando partecipiamo a una gara podistica siamo soli e dobbiamo
concentrarci per trovare la forza mentale che ci consentirà di chiudere il percorso nel migliori dei modi, a prescindere dal tempo conseguito e dal passo tenuto.
In pedana è la medesima cosa: la concentrazione e lo studio di noi
stessi consente di tenere i nervi saldi e di fare un affondo vincente.
Nella corsa, come nella scherma, siamo noi gli attori protagonisti e,
in quanto tali, in ogni allenamento e competizione la nostra resilienza si raffina e ci consente di affrontare le situazioni più impreviste e
di rispondere con rapida decisione.
Scherma e corsa sono scuole di vita dove si preparano fisico, mente e riflessi a sostenere con atteggiamento deciso e profondamente
puro.
Scherma e corsa sono come una pittura, "un poema senza parole"
che basta ammirare per restarne incantati… e non fermarsi più, non
mollando mai, non dimenticando mai che ogni atleta è un campione
perché ogni giorno dà prova di esserlo superando ogni ostilità senza
celarsi in finti scenari di vita che non gli appartengono.
Podista e schermitore sono esenti da costrutti mentali e da atteggiamenti codificati e codificanti; sono esseri umani che ogni giorno
sviluppano la resilienza e il desiderio di vivere al massimo, con tutte
le sfumature del proprio carattere.
“In guardia", allora, e portiamo sempre alto l'onore del Road e siamo sempre sportivi e collegiali, perché la differenza sta nella diversità e non nella consuetudine o negli stereotipi.
Efisia Cipolloni
Sul fronte individuale, ottime prestazioni sia per la veterana Luisella che per le new-entry Daniela ed Elvira, la
quale, a caldo, ha dichiarato di avere sofferto molto meno
in maratona!
La tri-passione è contagiosa, molto contagiosa. Sto già
pensando di organizzarmi per la prossima stagione!
AUW!!!
Piccole Ladies
Fiocco rosa in casa Maestroni
Il 18 aprile 2008 è nata
Martina Maestroni
unendosi a papà Luca, a
mamma Anna Archetti agli
zii Monica (Archetti) e Stefano Baciocchi e alla nonna
Lina. Tutti Soci!
Già ora non è difficile incontrarla nei raduni pre e
postgara con la sua Roadfamily al completo, che ama
coccolarla in corsa.
Ogni più bell’augurio alla
più giovane Lady del Club,
sulla cui maglietta c’è scritto
“Je suis une merveille”.
D’accordo!
Magali: la gioia di partecipare a una Baby Tuttinpista
7
atuttapista
Campionati Italiani di Società - Fase Regionale
La pista Road conquista la finale
Gavardo (Brescia), 7-8 giugno 2008. sti nel getto del peso, buca la gara perché, troppo impegnato nel giavellotto, si
Nuove regole quest'anno per la Fase presenta in ritardo e un giudice inflessiRegionale dei Campiopnati di Società: bile gli nega la possibilità di lanciare. Al
termine della prima giornata siamo al 5°
posto ma già con le due gare scartate.
Domenica ripartiamo con la preoccupazione di non "bucare" neppure una
gara pena l'addio alle speranze di una
qualificazione alla finale di settembre a
Formia. Un brivido ci corre lungo la
schiena quando Del Rio nei 200 hs inciampa nel quinto ostacolo, perde il passo ma non cade e termina comunque la
gara con un tempo che non lo soddisfa.
Al termine delle due giornate risaliamo due posizioni e siamo terzi su 10
società classificate. Sebbene gli 8.939
punti conquistati siano un risultato ben
al disotto delle nostre possibilità, considerate le molte importanti assenze per
non più la somma dei migliori 12 pun- infortuni, nei giorni successivi apprenteggi su 13 gare, bensì 13 punteggi su diamo con soddisfazione di aver con15 gare. Le due gare aggiunte sono i quistato il tanto desiderato accesso alla
200 hs e il salto triplo. Noi partiamo su- finale di Formia.
bito con l'handicap di una gara in meno:
Un grazie a tutti i ragazzi e un racconel triplo non siamo rappresentati. Pa- mandazione per le vacanze: allenamenzienza, abbiamo sempre un'altra gara da ti e ita morigerata!
scartare.
Rudy
Succede però che già nel corso della
prima giornata entriamo in trepidazioAuguri di un pronto ritorno alle
ne: Alberto Cardea, valido sostituto del gare al coach della pista Road Giannostro Campione Sociale Giancarlo Si- carlo Sisti.
Barzellette e amicizia
Ridi ancora Rudy
Al Giuriati Provinciali e Sociali in contemporanea
Doppi Campionati
Due fredde giornate di gara per l'assegnazione
di due titoli: quello di Campione Provinciale e
quello di Campione Sociale. Pochi i nostri soci presenti: soltanto 31, nei due pomeriggi di gare, comprese tre validissime donne.
La revoca della concessione del campo XXV
Aprile ha costretto il Consiglio Direttivo ad inserire i
nostri campionati, come del
resto è ormai consuetudine
nelle corse su strada, in
un’altra manifestazione,
usufruendo così anche dei
servizi (giudici, cronometristi, ecc.) che normalmente, nelle nostre gare in pista,
vengono forniti dai soliti e
sempre meno numerosi
Soci. A tale proposito è auspicabile che qualche socio
nuovo (e anche vecchio che
non si è mai prestato!) si faccia avanti offrendo la
propria collaborazione, altrimenti le nostre Tuttinpista cesseranno purtroppo di esistere.
Tornando alle gare del Provinciale, le medaglie
sono piovute come… la pioggia che ogni tanto
spruzzava gli atleti: ben 41 conquistate dai nostri,
di cui 28 d'oro, 5 d'argento e 8 di bronzo.
I risultati hanno consentito di assegnare anche i
titoli sociali di categoria, che rivestono una mag-
giore importanza perché conseguiti, secondo il
nuovo regolamento per l’assegnazione dei titoli sociali, soltanto al raggiungimento di prestazioni minime equivalenti ai 600 punti delle note tabelle
comparative FIDAL.
Tra le prestazioni di
rilevo i m 27,75 di Virgilio Colombo nel disco, il
26.76 nei 200 e il 59.36
nei 400 di Aldo del Rio.
In campo femminile
apprezzabili il 21'21"94
di Lorella Fumagalli nei
5000 e il 27"30 di Denise Neumann nei 200.
Una considerazione
conclusiva:
dei 28 Campioni Provinciali soltanto 9 hanno
conquistato il titolo battendo almeno un avversario, gli altri 19 erano gli unici di categoria. Nello
spirito delle nuove regole fissate dal Consiglio Direttivo per l’assegnazione dei titoli sociali, i nostri
Campioni Sociali hanno almeno il merito di aver
ottenuto un titolo in conseguenza di un valido risultato!
Faccio questa considerazione perché qualcuno
aveva osservato:" Ma come?! Uno è Campione
Provinciale e non è Campione Sociale?" Rudy
Foto - A sinistra: alcuni Soci presenti al Campo Giuriati.
Qui sopra: Franco Caltabiano è salito sul gradino più alto del podio M55 per il salto in lungo
e per l’alto.
Titoli Sociali: le nuove regole
A beneficio dei distratti e dei curiosi dell’ultima ora ripubblichiamo quanto già comparso nel Runner’s Post di maggio.
Il Consiglio Direttivo ha introdotto nuove regole per l’assegnazione dei titoli sociali assoluti e di categoria.
Campioni Sociali Assoluti M/F : Miglior prestazione, per tutte le specialità riconosciute su PISTA e su STRADA e per CROSS, TRIATHLON e
DUATHLON, con minimo di tre partecipanti, eccetto la 100 km.
Campioni Sociali di Categoria (di 10 in 10 anni): - Per tutte le specialità riconosciute e non cumulabile con il titolo assoluto.
Pista: con un minimo di 600 punti, senza minimo di partecipanti. Unica eccezione: se in una categoria si verificano due o più prestazioni con punteggio
superiore a 600 nelle due sottocategorie (quinquenni) si premiano entrambe.
Strada - Cross - Triathlon - Duathlon: miglior prestazione, con almeno tre partecipanti nella categoria, ma con l'inserimento degli esclusi (meno di 3)
nella categoria inferiore o assoluta.
Specialità riconosciute: Pista: 100-200-400-800-1500-3000-5000-lungo-peso (uguale per tutti) - Strada: 10 km-½ Maratona-Maratona-100 km-Triathlon- Duathlon-Cross.
Aldo Del Rio ancora record!
Forse i Soci più giovani non sanno che Rudy Marchisio, Vicepresidente per un
trentennio e ora “Viceavita” è un gran barzellettiere. Quando comincia a raccontarle
non finirebbe più. E come le racconta (che è la qualità migliore di un barzellettiere)!
Nelle riunioni conviviali diventa fattore di quell’allegria che cementa e sigilla i rapporti di cordialità e di amicizia. Ma anche nelle riunioni serie la sua vis comica la fa
da padrona.
Un bel po’ di anni fa il Runner’s Post gli affidò una rubrica dal titolo trasparente Ridi Rudy - proprio per offrire ai lettori il fior fiore del suo umorismo. Poi la vita del
Club fu rattristata da eventi dolorosi che insinuarono una vena di tristezza anche nei
momenti di aggregazione destinati all’allegria spensierata. Una tristezza che spinse
Rudy a scrivere per il Runner’s Post un articolo intitolato Ridi ancora Rudy... Ma sarebbe troppo lungo scandagliare gli intimi meandri da cui scaturisce la comicità, e soprattutto analizzarne la componente di serietà, a volte tragica, che è sempre presente
nelle manifestazioni del vero umorismo.
Qualche mese fa Rudy fece trasmise ai computer degli amici un video molto poetico nelle immagini e nelle parole, tratto da un racconto di Paulo Coelho che potremmo riassumere solo malamente. È la vicenda commovente di un uomo, che, giunto
nell’aldilà, preferisce rinunciare al paradiso (in realtà riesce in tal modo a guadagnarselo) per non abbandonare il suo cavallo e il suo cane.
In appendice al racconto compare quella che potremmo chiamare, manzonianamente, il succo di tutta la storia.
Quelle parole vogliamo riportare, che ci hanno fatto capire fino in fondo chi è
Rudy Marchisio.
E se qualcuno obiettasse che parlando di Rudy e di comicità abbiamo occupato
troppo spazio del Runner’s Post, gli risponderemmo che nelle sue parole alberga lo
spirito del Road altrettanto bene che in una pagina di classifiche o nella cronaca di
una gara.
Non abbandonare mai i tuoi veri amici.
Perché:
Trovare un amico è trovare una grazia.
Avere un amico è un regalo.
Conservare un amico è una virtù.
Essere tuo amico è un onore.
Quando a volte ci chiediamo perché gli amici continuano a mandarci barzellette senza aggiungere una parola, forse questo può spiegarlo: quando si ha molto da fare, ma si vuole restare lo stesso in contatto, che cosa si fa? Si mandano
barzellette. Quando non si ha nulla di particolare da dire, ma si vuole restare lo
stesso in contatto, si mandano barzellette. Quando si ha qualcosa da dire, ma non
si sa bene come, si mandano barzellette. Anche per far sapere a qualcuno che ci
si ricorda ancora di lui, che lui è ancora importante, che cosa si fa? Si mandano
barzellette.
Così la prossima volta che ricevete una barzelletta non pensate che vi abbiano
mandato solo un’altra barzelletta, ma che oggi il vostro amico dall’altra parte del
computer ha pensato a voi e vi ha mandato un sorriso
Ridi ancora, Rudy! (by Brunner)
8
Paganini no, ma Aldo si ripete. Ecco quanto ha
comunicato:
“Il mio nuovo primato sui 400 m Cat. M60 l’ho
conseguito oggi, 28 giugno, all’Arena di Milano
neil corso dei Campionati Regionali Assoluti. Il
vecchio era di 58.89. Il nuovo è 58.10.
Questo risultato mi fa bene sperare per gli Europei di Lubiana, dove per salire sul podio penso si
debba scendere sotto i 58”. Ancora una limatina...
ed è fatta!”
Avevamo lasciato questo spazio per dedicarlo
proprio ad Aldo del Rio, che ai recenti Campionati Provinciali ha conseguito due ori e un argento (e in concomitanza tre titoli sociali assoluti), ma preferiamo attendere i risultati di Lubiana per un servizio coi fiocchi sul
nostro campionissimo, convinti che la sua... lima funzionerà a dovere.
E, siccome non siamo superstiziosi, abbiamo lasciato la foto del corvo qui accanto (anche se l’abbiamo girato dalla parte opposta..). Del resto un corvo che se ne sta tutto il tempo a guardare le gare dei Road, è quanto
meno un corvo appassionato di atletica!
Foto: Aldo Del Rio (al centro) con gli amici della Pista Road.
Il corvo
Ha seguito dalla cima di un palo tutte
le gare della Tuttinpista del 17 maggio. Al
momento non ci ha portato iella, ma forse l’ha portata ai Campionati Sociali, costretti a dirottare al Campo Giuriati per
la chiusura del XXV Aprile.
Lettera al Runner’s Post
Per un ostacolista gli ostacoli del Regolamento FIDAL
C’è sempre qualche novità. Quella che ho appreso nel corso dei Campionati
Italiani di Bressanone riguarda il contenuto della norma 142 della FIDAL.
Una premessa per spiegare a tutti l'accaduto nel caso che, come il sottoscritto, non conoscessero la norma in questione.
Ero iscritto ai 400 e ai 110 ostacoli, ma nella prima giornata avevo rinunciato a correre i 400 a causa di un fastidioso mal di gola preso nelle fredde
giornate precedenti. Dopo il riscaldamento mi ero accorto che respiravo con
fatica e, avvicinatomi agli altri concorrenti, che conoscevo, dissi loro che non
avrei corso, faceno presente la circostanza al giudice della seconda chiamata
che mi disse di stare tranquillo.
Il giorno successivo partecipo ai 110 ostacoli, salendo sul podio e ricevendo la medaglia. Dopo qualche ora, però, vengo invitato con l’altoparlante a
presentarmi per comunicazioni urgenti.
L'amico Grilli che stava iscrivendo le staffette, mi guarda sbigottito e mi comunica che sono stato squalificato .Non potrò partecipare nemmeno alla staffetta perché ho violato il regolamento!
Entro stupito e tre giudici mi confermano la cosa aprendomi il libretto dei
regolamenti ed invitandomi a leggere l'articolo in questione. Ci restituisca la
medaglia senza storie, mi dicono in maniera brusca!
Sono rimasto piuttosto attonito perché mi sembrava una cosa senza molto
senso. Fra l'altro, per una questione di educazione nei confronti degli altri concorrenti mi ero attivato per avvisarli.
Nulla da fare, mi incalzavano i giudici, dovevo rivolgermi al medico dell'organizzazione e farmi fare un esonero scritto!
Sempre più sbigottito per l'applicazione asburgica della normativa, che,
molto onestamente, ammettevo di non conoscere, e avendo notato che i giudici erano pittosto concitati, mi sono astenuto dall'argomentare la lettera della
normativa che era tutt'altro che univoca come loro asserivano.
Avevo capito che entrare nel merito di una discussione giuridica sarebbe
stato sbagliato perché li avrei probabilmente "punti"sotto l'aspetto professionale. Così ho adottato la tecnica numero due del mio repertorio, che consite
nell'ammettere la colpa e invocare la buona fede con cortesia ed educazione.
Finisco di parlare e mi dicono di uscire dalla stanza, dove vengo riammesso
dopo alcuni minuti.
Mi viene comunicato che, avendo difeso con educazione e coerenza il mio
punto di vista sono stato riammesso in classifica e potrò anche partecipare alla
4x100 (il rischio era infatti di venire squalificato da tutte le altre competizioni
della giornata).
Devo dire che ho passato cinque minuti veramente spiacevoli e in netto contrasto con la mia voglia di divertirmi e stare con amici fuori dal lavoro.
Fra l'altro avevo già subito una squalifica nel corso dei campionati provinciali nella gara dei 110 ostacoli per una motivazione che non ho capito e che
non mi è stata nemmeno comunicata.
Fortunatamente tutto è andato per il meglio...
Ho ritenuto utile scrivere queste due righe al Runner’s Post affinché altri
amici non cadano nelle maglie di questo famigerato articolo 142, con il rischio
di buttare via un anno di allenamento.
Luca Gregotti
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
Avon Running - km 10 - Milano, 11 maggio 2008
Tuttinpista RRCM - Milano XXV Aprile, 17 maggio 2008
Bambini
m 60
1 ex a. Pasero Tommaso
5 a. 12.50
1 ex a. Cattani Tommaso 6 12.50
3
Peroni Magali
5 14.80
m 80
1
Bertinetti Luca
12 11.80
2
Lazzeri Giorgio
9 13.20
3
Peroni Mattia
9 14.40
1
2
3
4
Lungo
Bertinetti Luca 12
Peroni Mattia
9
Pasero Tommaso 5
Pavesi Massimiliano 7
R
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
3,48
2,65
2,20
1,48
In alto: Luca Bertinetti
A sinistra: Tommaso Vs Tommaso
1
2
3
4
1
2
3
4
1
2
3
4
1
2
3
1
2
3
4
5
6
7
8
m 100 1a serie
anni tempo
Montaruli A.* 60 11.80
Gregotti L.
48 13.20
Ferrari L.
62 13.80
Lazzeri G.
41 14.40
m 100 2a serie
Neumann D.
37 13.30
Cambiaghi A. 68 13.90
Riviera D.
46 15.30
Iulianis G.
52 17.00
m 100 3a serie
Marchisio R. 77 15.70
Ferrari P.
72 17.10
Comparelli E. 54 17.90
Beccaria G.
66 24.30
m 400
Ricci D.
48
59.10
Valsecchi F.
49 1.01.50
Mazzucchelli I. 50 1.01.60
m 3000 1a serie
Bernardini L. 30
9.36.90
Preziosa M.
41 10.23.40
Morlacchi F.** 60 11.00.10
Vallieri G.**
63 11.10.10
Valli W.
51 11.39.60
Valvassori M. 49 11.49.20
Sasso P.
60 12.20.20
Alicino D.
43 12.26.50
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
1
2
3
4
m 3000 2a serie
Blandino S.
52 12.33.90
Baresi A.
56 12.34.20
Giacomello M. 52 12.48.50
Fumagalli L.
50 12.53.40
Sigona A.
41 12.57.30
Barella E.
62 13.01.00
Pasero L.
38 13.29.20
Motta I.
71 14.16.70
Sala B.
77 15.03.80
Lungo
Lazzeri G.
41
3,79
Iulianis G.
52
3,35
Peso
Bellosio E.* 41 kg 7,2 10,31
Pavesi D.
44
“ 8,67
Gregotti L. 48
“
7,41
Comparelli E. 54
6,0 7,27
Ass
2
38
47
56
59
63
65
99
100
125
131
159
175
181
183
192
208
217
Pos. Cat.
1 F40
12 TF
12 F35
17 F35
19 F35
20 F35
13 F40
13 F45
27 TF
32 F35
28 F40
36 TF
39 F40
28 F45
44 TF
41 F40
19 F50
47 F35
Pettorale
Vinci Donatella
38.11 477
Maverna Cinzia
45.42 310
Scanziani Sofia
46.56 509
Antenucci Elvira
47.57 332
Stanghellini Daria
48.40 561
Ruju Raffaela
49.03 517
Bruga Sabrina
49.06 511
Pignatelli Paola
52.29 516
Frasca Daniela
52.32 513
Milani Bianca
54.51 514
Bono Simonetta
55.32 510
Danelutti Laura
57.21 512
Stella Giovanna
58.26 508
Nanetti Monica
59.04 515
Colucci Laura
59.14 542
Cosentina Laura
1.00.06 507
Anzalone M. Luisa
1.02.09 356
Codecasa Conti M. Cristina 1.06.12 357
18° Trof. Dell’Omodarme - Novara, 27 aprile 2008
100
Pavesi D.
M40
Riviera D.
M45
Caltabiano F. M55
Del Rio A.
M60
Ferrari L.
M60
Cambiaghi A. M65
200
Valsecchi F. M45
Riviera D.
M45
Del Rio A.
M60
* Atl. Ambrosiana - ** Padania Sport
Collaboratori: Alemanni G. - Brillo A.
Comparelli E. - Costa B. - Facchinelli
D. - Iabichella L. - Marchisio R. - Pittoni G. - Pizzirani G. - Pravettoni E. - Romano G. - Seminari M.E. - Sigona A.
Starter e Gare Bambini Allais G.
Cronometrista Panciera E.
Medico Peroni F.
Foto in alto: Alcuni protagonisti
della pista Road.
Da sinistra:
Alberto Cardea,
Grilli Sr., Aldo
Cambiaghi, Donato Pavesi e il
figlio Massimiliano.
Qui a Dx: Virgilio
Colombo.
Ferrari L.
M60
Cambiaghi A. M65
3000
M70
Alto
Caltabiano F. M55
Lungo
Caltabiano F. M55
Peso
Cardea A.
M55
Disco
Colombo V. M80
Giavellotto
Pavesi D.
M40
Cardea A.
M55
Colombo V. M80
Motta I.
14.03.3
1,36
4,38
9,10
25,53
24,88
36,67
29,29
Grilli E.
Riviera D.
Del Rio A.
Cambiaghi A.
M45
M45
M60
M65
Monetti M.
Del Rio A.
Ferrari P.
M55
M60
M70
Monetti M.
M55
Motta I.
Sala B.
M70
M75
Gregotti L.
M45
300 HS
2
Argento
Giavellotto
Colombo V. M80 30,34
1
Campione Italiano
Peso
Colombo V. M80 9,56
2
Argento
Martello m.c.
Colombo V. M80 12,03
1
Campione Italiano
Disco
Colombo V. M80 25,95
2
Argento
Alto
Caltabiano F. M55 1,36
5
Del Rio A.
M60 1.39
2
Argento
Lungo
Caltabiano F. M55 4,78
3
Bronzo
4 x 100 M55
Ferrari P.-Riviera D.-Caltabiano F.-Grilli E.
58.60 4
4 x 100 M60
Ferrari L.-Gregotti L.-Cambiaghi A.-Del Rio A. 53.06 2 Argento
Del Rio A.
Bronzo
Campione Italiano
Campione Italiano
Bronzo
Argento
Argento
Campionato Sociale
Cento Km
Michele Vitucci
Campione Sociale
M60 47.50
Marcia del Passatore - Camp. Soc. 100 km
Firenze-Faenza, 31 maggio-1 giugno 2008
R P. Ass. P. Cat. Cat.
1 130 27 M40 Vitucci M. 10.30.17 Camp. Soc.
2 283 40 M40 Laurenzi D. 11.45.29 1° 40-50
3 458 72 M40 Baldon P. 12.50.29
Ritirati: Ghezzi M.-Valenti P.-Bernardini O.
48a Monza-Resegone - 21-22 giugno 2008
37 Frattini M.-Filoramo P.-Maragno A.
4.39.53
38 Baciocchi S.-Baldon P.-Maestroni L. 4.40.02
64 Mundula G., Cipelli P., Magnaghi A.
4.58.43
7 Bestiani A.-Fumagalli L.-Cataudella F. 5.26.22
101 Mori M.-Tasselli C.-Tasselli M.
5.26.47
103 Gobbo P.-Quattrin I.-Valmori S.
5.28.13
107 Banfi D.-Leggieri G.-Rossi F.
5.30.15
120 Felli A.-Ridolfo D.-Roca S.
5.46.05
125 Garavello E.-Conte G.-Toffano R.
5.47.50
126 Creatini M.-Landriani P.-Pesaresi A.M. 5.48.37
NB - In grassetto i nomi dei Soci RRCM
Trail du Cro-Magnon /Neander Trail - 15 giugno 2008
Dario Laurenzi 1° 40-50
Inviateci notizie
delle gare a cui partecipate:
cronache, tempi, foto
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
Lungo
Caltabiano F. M55 4,46
676
Alto
Caltabiano F. M55 1,36
671
Disco
Colombo V. M80 27,34
911
Giavellotto
Colombo V. M80 29,59
864
Cardea A.
M55 35,22
693
4x100 M55
Ferrari L.-Caltabiano F.
Cambiaghi A.-Mazzucchelli I. 53.74 693
4x400 M50
Cardea A.-Mazzucchelli I.
Valsecchi F.-Del Rio A.
4.21.66 693
Donne
100
Neumann D. F35 13.32
670
200
Neumann D. F35 27.26
696
Camp. Provinciali e Sociali su Pista - Milano, 14-15 giugno 2008
Pos. Cat. Punti
Camp. Prov. Camp. Sociali
Donne
Campionati Italiani Master Individuali su Pista - Bressanone, 19-22 giugno 2008
Pos. Cat.
100
14.45
5
14.34
3
200
27.91
20
32.11
23
26.77
1
29.46
4
400
1.06.93
9
59.39
1
1.17.06
4
800
2.31.45
6
10.000
52.28.88 3
54.34.06 2
110 HS
21.23
2
100
Cambiaghi A. M65 14.18 P.ti 693
Ferrari L.
M60 14.14
614
200
Cambiaghi A. M65 29.48
735
Riviera D.
M45 31.88
210
400
Del Rio A. M60 59.42
890
800
Valsecchi F. M45 2.19.80 528
Monetti M. M55 2.32.86 518
Ferrari P.
M70 3.03.72 393
1500
Pistis G.
M40 4.37.92 693
Monetti M. M55 5.20.96 569
Ferrari P.
M70 6.24.60 434
3000
Pistis G.
M40 10.09.76 566
200 HS
Del Rio A. M60 34.58
567
Cat.
13.9
16.0
14.4
13.5
13.8
14.0
28.0
32,3
26,4
Camp. Società su Pista - Fase Regionale - Gavardo BS, 7-8 giugno 2008
A M-F A M/F Pos. Cat.
Trail du Cro-Magnon - Limone P. CN - Cap d’Ail F - km 100
99
92
39 SEM Visigalli P.
14.57.34
163
15
11 V1F Di Bernardo R. 16.34.28
206 188
88 V1M Gianetti S.
17.30.36
208 190
32 V2M Cartelli W.
17.38.24
261 238
47 V2M Costantini A.
19.47.16
270 246 115 V1M Queirolo P.
20.22.28
271 247 116 V1M Perini M.
20.23.20
Neander Trail - Limone P. CN - La Turbie F - km 56
14
14
5 V1M Vitucci M.
7.46.41
40
40
4 V2M Valenti P.
10.07.24
Neumann D. F35
Ciarini T.
F45
13.36
16.58
1
4
Neumann D. F35
27.30
1
Fumagalli L. F50
21.21.94
1
100
670 Camp.ssa Prov. 1a F 30-39
397
200
691 Camp.ssa Prov. 1a F 30-39
5000
1a F 50-59
773
Uomini
Vanetti L.
Riviera D.
Caltabiano F.
Cambiaghi A.
De Bellis G.
M40
M45
M55
M65
M70
13.42
15.50
14.28
14.20
17.80
Riviera D.
M45
Mazzucchelli I. M50
Caltabiano F. M55
Del Rio A.
M60
Cambiaghi A. M65
De Bellis G. M70
32.02
27.62
29.74
26.76
29.80
37.40
Vanetti L.
M40
Mazzucchelli I. M50
Del Rio A.
M60
Ferrari P.
M70
59.36
1.02.52
59.36
1.19.16
Ricci D.
M45
Valsecchi F. M45
Monetti M. M55
La Vaccara A. M65
Ferrari P.
M70
2.14.24
2.19.48
2.37.60
2.48.98
3.02.72
Bernardini L.
Facchinelli D.
Pirrotti F.
Ghidotti R.
TM
TM
TM
M45
4.28.76
5.07.74
5.27.92
4.59.08
Facchinelli D.
Pirrotti F.
Preziosa M.
Pedrolini G.
Valli W.
Marengoni G.
Sala B.
TM
TM
M40
M45
M50
M65
M75
18.47.72
20.21.34
17.52.96
19.28.64
20.44.46
20.46.60
25.01.16
Preziosa M.
M40 36.50.47
Caltabiano F. M55 1,33
Del Rio A.
M60 1,36
Montoneri C. M65 1,10
Caltabiano F. M55 4,55
Inuggi G.
Colombo V.
M65 14,77
M80 27,75
Pavesi D.
Cardea A.
Inuggi G.
Colombo V.
M40
M55
M65
M80
Cardea A.
M55 9,78
24,33
35,37
14,36
29,59
100
406 Bronzo
132
505 Argento
688 Camp. Prov.
192 Camp. Prov.
200
1
201 Camp. Prov.
1
639 Camp. Prov.
4
536
1
917 Camp. Prov.
1
708 Camp. Prov.
1
245
400
3
527 Bronzo
2
573 Argento
2
893 Argento
1
406
800
1
635 Camp. Prov.
3
530 Bronzo
1
442 Camp. Prov.
1
464 Camp. Prov.
1
393 Camp. Prov.
1500
1
549 Camp. Prov.
3
250 Bronzo
4
140
3
524 Bronzo
5.000
3
328 Bronzo
5
180
2
510 Argento
6
405
5
356
1
640 Camp. Prov.
1
492 Camp. Prov.
10.000
1
584 Camp. Prov.
Alto
1
641 Camp. Prov.
1
735 Camp. Prov.
1
551 Camp. Prov.
Lungo
1
700 Camp. Prov.
Disco
3
246 Bronzo
1
923 Camp. Prov.
Giavellotto
2
301 Argento
1
697 Camp. Prov.
3
225 Bronzo
1
767 Camp. Prov.
Peso
1
707 Camp. Prov.
3
5
2
1
1
Campione Sociale
1° M 60-69
1° M 50-59
Campione Sociale
1° M 60-69
Campione Sociale
Campione Sociale
Campione Sociale
Campione Sociale
Campione Sociale
1° M 60-69
1° M 50-59
Campione Sociale
1° M 50-59
1° M 80-89
Campione Sociale
1° M 80-89
1° M 50-59
Rosanna Di Bernardo non finisce di stupire:
non le è bastato il primo posto dell’anno scorso
nel Neander Trail, a cui si riferisce la foto. Quest’anno ha sfidato il Cro-Magnon, piazzandosi
al secondo posto fra i Soci Road M/F e 11a donna assoluta.
48a Monza-Resegone
Marco Frattini è stato il Road più veloce a giungere ai 1220 m della Capanna Alpinisti Monzesi:
4.39.53.
9
Europei di Triathlon - Lisbona, 12 maggio 2008
le cronache del Compa
Grandi Alberto Ceriani e Claudio Pellegri
MoonLight Run
Quelli… della luna piena
5a Luna 2008: la luna dei fiori. Mi è capitato di leggere su Podisti.net un post su questo
argomento e, siccome sono un romanticone,
vado subito a curiosare e mi iscrivo alla mailing list degli amanti della luna piena.
Scopro così l’esistenza di questo gruppo di
runners pavesi che da qualche mese, ad ogni
luna piena, organizza una corsetta in compagnia, denominata MoonLightRun.
E, come diceva “Capelli d’argento”, il mio
eroe dei fumetti preferito, quando si rivolgeva
ad “Aquila della notte”: “Corna di centomila
diavoli zoppi e guerci! Alla prossima luna ci
sarò anch’io!”
Ma non posso andarci da solo! Coinvolgo
immediatamente Maria Grazia, che, una volta
tanto, accetta con entusiasmo!
L’appuntamento è alla frazione Buccella di
Vigevano. Più che una località, si tratta di una
zona di campagna con cascine sparpagliate,
una chiesetta e tante risaie a ridosso del Parco
del Ticino. La stradina che ci arriva è stretta
stretta! Ci passa a malapena un’auto; da un lato un fosso, dall’altro pure! Quando ci correvo
la Scarpa d’Oro sembrava così larga...!
Di fianco alla chiesetta sono già pronti i “lupi mannari” della corsa. Nonostante le pessime previsioni, il tempo ha tenuto e la luna c’è! Non è proprio piena ma ci fa luminosa compagnia.
Il programma prevede due partenze: 20.30 i walkers e 21.00 i runners. Io, avendo come
“alibi” Maria Grazia, parto col gruppo delle 20.30! Siamo in 10 col cane; il percorso è ben
segnalato e, dopo il ponte sul Naviglio, scende subito nel Parco. Camminiamo immersi nei
profumi di sambuco e robinie fiorite; ci fa compagnia l’allegro e spensierato cinguettìo degli
uccelli. La scelta di unirmi ai walkers si rivela azzeccata: ci godiamo la tiepida serata, i boschetti, il fiume e i prati. Ci sono perfino dei pini e le poche casette sparse sembrano quelle
di marzapane (sarà mica la fame!) di Hansel e Gretel. Si osserva, si chiacchiera, il cagnetto
ficca il naso anche dove non dovrebbe e molla uno starnutone…
A metà percorso risaliamo e percorriamo l’alzaia del Naviglio. La serata lascia strada alla
notte; il canale è un biscione luccicante e la luna si sposta di qua e di là curva dopo curva. È
il momento più bello. I primi runners ci raggiungono e superano; alcuni hanno una piccola
torcia sulla fronte per evitare i “tupìc”.
Ripassiamo il ponte e torniamo alla chiesetta dopo 5,2 km. Arrivano anche gli ultimi corridori, sudati e felici. Ci scambiamo le impressioni: è stato tutto davvero bello.
Alla prossima luna “per la barba di matusalemme ballerino” ci saremo ancora!
Ettore MoonLightWalker Compa
Foto: Ettore Comparelli non finisce di stupire: alla Tuttinpista del 17 maggio l’abbiamo visto addirittura sulla pedana del lancio del peso. Del resto è notorio che si tratta di un uomo di peso...
La cronaca della vittoriosa spedizione l’ha stilata Claudio Pellegri:
da anni “la metà” sportiva di Alberto: preziosissima guida e soprattutto amico, l’ha accompagnato in mille imprese, compresa la memorabile avventuraa hawaiiana dell’Ironman dell’ottobre 2006. Un grazie
particolare a Claudio per avere stilato una cronaca semplice, priva di
accenti retorici, per un’impresa comunque grande.
Appunti di viaggio - Dopo mesi di allenamenti specifici finalmente
l'8 maggio eccoci a Malpensa: con me ed Alberto sono sua moglie Anna
e la figlia Martina Debra, un gruppetto di amici e il nostro ingombrante
e inseparabile tandem. Siamo in partenza per Lisbona dove avranno luogo i campionati europei di triathlon distanza
olimpica, e cioè 1500 metri di nuoto, 40 km di
bici e 10 di corsa. Sono aperti a tutte le categorie, dagli under 23 agli élite, compresa la categoria disabili e in particolare, per quanto interessa noi, quella dei non vedenti.
A Lisbona, accolti da una temperatura non
proprio estiva, circa 14 gradi, raggiungiamo il
nostro hotel giusto in tempo per depositare i
bagagli e cenare.
Il giorno dopo è dedicato alla visita della
città, molto pulita, ordinata e organizzatissima
per quanto riguarda i trasporti pubblici: la si
gira in largo e in lungo con estrema duttilità di
mezzi, metro, tram, treni e bus.
Come prima cosa saliamo sul leggendario
tram 28, che ci consente di vedere Lisbona su
e giù dai suoi sette colli.
Alla sera ceniamo in un ristorante molto caratteristico sul fiume Tajo, dove le portate
sono molto apprezzate.
Il sabato è dedicato alla visita di Belem,
dove si possono ammirare il monumento ai
grandi viaggiatori, il monastero e la torre sul
mare.
Prima di sera ci rechiamo con il tandem all’Expo nella zona allestita per la gara. Lo start per noi scatterà domattina alle 7.40.
Rientro in hotel, concordiamo di raggiungere la zona partenza in taxi
partendo dall’hotel alle 7. Purtroppo commetto un errore: impostando la
sveglia sul cellulare lascio l'orario italiano (un'ora avanti) Risultato:
chiamo Alberto, che, stralunato, mi chiede che cosa ci faccio in piedi a
quell'ora… Rilevato l'errore, decido di scendere nella hall ad aspettarlo.
Arriviamo nella zona cambio appositamente predisposta per gli atleti diversamente abili. La temperatura dell'aria è di 13° gradi, mentre
quella dell'acqua, di circa 17, fa venire freddo solo a guardarla. Il cielo
è grigissimo, ma l'atmosfera della manifestazione e i preparativi della
partenza fanno presto deviare la nostra attenzione altrove… Ci concentriamo sulla gara senza curarci degli avversari: dobbiamo dare il massimo.
Testimonianze
In piscina con il Road
Luca, 13 anni
Le pagelle di Astrid
Che cosa pensi di questa esperienza?
Mi è piaciuta molto questa mia esperienza con i ragazzi del Road. Ho trovato
divertente vedere i triathleti con le mute e
il mitico Ghido che con la sua bracciata
roboante sollevava secchiate d'acqua.
Corsa o nuoto, quindi?
Mi piacciono tutti e due, ma la mia
passione è lo sci. Tuttavia è bello il modo in cui il Road ha organizzato
questo corso.
E dei podisti in acqua che ne dici?
Ancora una volta il Road si è dimostrato un gruppo affiatato di atleti,
in grado di affrontare un'ora e mezza di nuoto dopo una giornata di lavoro (da segnalare la costanza del dirigente Walter Valli che si è presentato 3 volte!)
Ci siamo allenati, ma anche divertiti e il merito va ai nostri allenatori. Un'esperienza sicuramente da rifare. W il Road!
Pippo, 70 anni
Come sempre, quando posso, un venerdì passo dalla Sede del Road. Qualcuno
m’informa che un po’ di Soci vorrebbero
prtecipare a un corso di acquaticità promosso da Lady Claudia Landolfi. Ci gasiamo a vicenda e la cosa parte ad ottobre. Ci troviamo il mercoledì alle 20 alla
piscina di Quarto Cagnino e alla prima
lezione veniamo suddivisi secondo capacità. Io sono inserito in un gruppo che
m’intimorisce subito. “Che ci faccio in
mezzo a questi squali? Non ce la farò mai
a tenere il ritmo!” Mai dire mai! Pian piano ho imparato ad allungare il
tempo di allenamento portando la mia permanenza in vasca da tre quarti d’ora a un’ora e mezzo.
Non sto a raccontare quanto bevo e come mi sento rotto il giorno
dopo, ma sono talmente gratificato per avercela fatta che tutto viene allegramente superato. La compagine è affiatatissima e mi sento uno di
loro a dispetto della data di nascita. Tutto ciò per l’ottima organizzazione di Claudia, coadiuvata da lidissimi e stimolanti istruttori quali Astrid,
Daniel e, non ultima, Enrica, che mi ha riservato parole e incitamenti che
mi hanno fatto superare sforzi per me inusuali.
E ora aspetto con ansia il prossimo anno per ripetere la meravigliosa
esperienza e per ritrovarmi nella favolosa compagnia che si è formata.
10
Ed è finita questa stagione invernale con il "Nuoto Road".
Sono stati mercoledì talvolta freddi, nebbiosi, o pieni di traffico (a causa delle innumerevoli partite a San Siro), ma questo non ha scoraggiato gli intrepidi aspiranti nuotatori, o quelli che già lo erano a raggiungere la piscina di Quarto Cagnino per ritrovarsi con i compagni e farsi "due nuotate".
Tra i ricordi l’episodio più singolare è quello del mio tuffo inaspettato per "salvare" Vincenzo… (non avevo il costume e mi sono tuffata vestita), ma in generale devo dire che
sono tutti ricordi molto allegri e piacevoli.
Un grande complimento a tutti i partecipanti a questa edizione di "In piscina con il Road", ma in particolare ai miei allievi, che sicuramente sono quelli che hanno fatto i passi più
grossi.
Ricordo ancora l'enorme paura dell’acqua alta che aveva
Marco, e come sia riuscito brillantemente a superarla. Prima
non si staccava dal bordo e ora nuota in mezzo alla vasca e fa
i tuffi di testa nella parte profonda della piscina!
Oppure Elda, che all'inizio aveva paura perfino di sdraiarsi, e ora riesce perfettamente a nuotare a dorso lontano dal
bordo.
Ma anche altri, come Loredana e Claudia, sono notevolmente migliorati dagli inizi. Loredana ha quasi superato del
tutto le sue difficoltà di respirazione e Claudia si muove quasi come una nuotatrice provetta se non fosse per la concentrazione che ogni tanto lascia un po' a desiderare (chiacchiera troppo!)
Ci sono poi Paolo e Carla, che hanno acquisito uno stile
buono e con disinvoltura affrontano la vasca velocemente.
C'è infine Vincenzo, che insieme Marco vince il premio fedeltà per la perseveranza e la continuità di presenze in piscina, e che ha fatto notevoli miglioramenti soprattutto nella coordinazione e
nella respirazione.
Avanti così
che va benissimo!
Un bacione
a tutti e a rivederci all'Arioli
Venegoni il venerdì
sera.
Con affetto,
Astrid
Ore 7.40 lo starter dà il via. Le prime bracciate sono davvero difficoltose, tra il freddo e l'emozione. Ci mettiamo qualche centinaio di metri a prendere un buon ritmo e nuotare il chilometro e mezzo. Usciamo
dall'acqua, sfiliamo la muta, calziamo gli scarpini, inforchiamo il tandem e iniziamo a far girare bene le gambe per i 44 chilometri, due giri
da 22 in un circuito a tre corsie completamente chiuso al traffico in entrambi i sensi di marcia. Il percorso è abbastanza impegnativo, con una
salita di due km (da ripetere due volte) con una pendenza media del
7/8%. Essendo un circuito, dopo la salita viene la discesa, dalla quale
scendiamo sfiorando gli 80 all'ora. Una quindicina di chilometri li percorriamo sotto la pioggia. Il vento non ci molla mai e sempre in faccia,
misteri del ciclismo… Dopo un'ora e 20’
siamo in zona di transizione per lasciare il
tandem, cambiare le scarpe, gettare il casco
e involarci per i 10 km conclusivi. Il percorso è completamente pianeggiante, ma per
un tratto di circa un km non è il massimo per
Alberto, visto che è in pavé, con tagli molto
irregolari ogni 10 metri.
Dopo 2 ore e 47’ dallo start siamo sul rettilineo finale e tagliamo il traguardo a braccia alzate con la gioia e la consapevolezza
che Alberto ha al collo la medaglia d'oro! È
campione europeo 2008 per la categoria
non vedenti.
Dopo un abbraccio ci dirigiamo al punto
di ristoro: il tempo di riprenderci e andiamo
a festeggiare in una churrascheria assieme
ai nostri familiari ed amici.
Il resto della giornata è dedicata al rientro
in hotel con il treno sul quale carichiamo anche il tandem. La cerimonia di premiazione
è prevista per la sera, all'Expo, dove Alberto, applauditissimo, viene chiamato sul gradino più alto del podio per ricevere, oltre ai
fiori, l'ambita medaglia d'oro di campione
europeo, senza poter sventolare il nostro tricolore che per scaramanzia ho lasciato a casa.
Aggiunta questa medaglia di Alberto ai già numerosi riconoscimenti
ricevuti, ci resta quasi tutta la giornata seguente per una visita a Cascaris, cittadina sul mare distante una trentina di chilometri da Lisbona,
dove passiamo la giornata godendo finalmente di un caldo sole in riva
al mare.
Torniamo da questa trasferta felicissimi per il risultato ottenuto e
soddisfatti per il piacevole soggiorno.
Un ultima mia personale considerazione sulla sempre più viva convinzione di quanto lo sport sia in grado di trasmettere emozioni e di
quanto il binomio sport e disabilità possa essere di aiuto per superare
l'immaginario riduttivo che disabilità significhi solo restare rinchiusi in
casa aspettando qualche provvidenza.
Claudio Pellegri
I 42,195 di Donatella: corsa e numerologia
Il compleanno della maratoneta
Il 27 aprile 2008
è stato per me un
giorno speciale.
L'ho vissuto festeggiando un compleanno molto particolare, quello del
Maratoneta.
Ne avevo sentito
parlare, ma la mente diabolica del mio
"Negrieroad", Vincenzo, ha fatto per
benino tutti i calcoli e, carte alla
mano, mi ha illustrato che il giorno
27 aprile 2008 io
avrei raggiunto il
traguardo dei 42
anni e 195 giorni. E
cosa si fa quel giorno, se per giunta è una domenica e c'è una bellissima maratona da correre? Si partecipa a tutti i costi, altrimenti che
"Compleanno del Maratoneta" è? Un evento del
genere capita una volta sola nella vita e non
sempre si è così fortunati da festeggiarlo nel
giorno di una maratona!
Fatto sta che ho cercato di prepararmi all’evento come meglio ho potuto, sapendo che comunque sarei dovuta arrivare al traguardo a tutti i costi perché non avrei avuto altre possibilità
di riscattarmi per un giorno speciale come quello. E così è stato: ho chiuso la competizione forse non bene come avrei voluto (anzi, soffrendo
gli ultimi dodici chilometri per problemi muscolari che sapevo in agguato), ma comunque al
settimo cielo per essere riuscita a festeggiare un
compleanno così speciale. E posso dire che, a
parte il rischio caldo, che a fine aprile è facile
trovare (e difatti numerosi atleti si sono ritirati
per questo!), la maratona di Padova merita davvero di essere corsa. Sono stati 42 km e 195 metri di emozioni continue, e non solo! Già dalla
sera prima avevo capito che questa manifestazione sarebbe stata davvero speciale, quando ho
ascoltato, nella Basilica di S.Antonio gremita di
gente comune e runners, la messa dedicata ai
maratoneti.
Il mattino, prima della partenza, c'è stato un
attimo di raccoglimento in preghiera. Allo sparo
dello starter tutte le campane del paese di Vedelago da cui si partiva, hanno suonato a festa! E
da lì un susseguirsi di brividi inimmaginabili e
indimenticabili: paesi in festa con bandiere e
gruppi musicali, bambini che sventolavano bandierine e ti davano il cinque urlando a squarciagola; ali di folla calorosa e festante; gente che
incitava dai posti più disparati e speakers che già
da lontano ti vedevano e comunicavano il tuo
nome al pubblico, che non potevi fare a meno di
salutare agitando la mano tanto si sgolava per te!
Una giornata davvero indimenticabile, che mi
ha emozionato e commosso. Un ringraziamento
lo devo a Vincenzo: è lui che mi organizza sempre queste giornate a "sorpresa", facendomi vivere momenti meravigliosi che altrimenti non
avrei mai provato, e un grazie anche a tutti gli
amici Road. Non potevano essere presenti lungo
il percorso, ma il loro incitamento lo sentivo forte nel mio cuore.
Ciao a tutti e chissà... se avrò la fortuna di arrivare a compiere cent'anni… faranno ancora il
Passatore?
Donatella Vinci
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
Le nuove avventure degli Evergreen
Calolziocorte-Milano - 7 maggio 2008
Ormai siamo arrivati all`edizione n. 5 della biciclettata in mountain bike lungo l`Adda
e la Martesana fino alla Cassina di Pomm.
Stazione Garibaldi ritrovo alle 7.15 partenza treno ore 7.41, costo biglietto passeggero+bici € 7.
Siamo presenti in 9, il decimo salirà tra gli
applausi alla Stazione di Carnate. Puntuale
come un orologio svizzero il treno arriva a
Calolziocorte e alle ore 8.45. Siamo pronti
per la nostra nuova avventura. L`aria è fresca
e alcuni di noi coprono la divisa Road con
l`antivento.
Il paesaggio è sempre stupendo. Lungo il
fiume si può vedere una grande varietà di uccelli acquatici, ma purtroppo quest`anno
manca il nostro esperto faunistico (Principe
Alfonso Reniero di Montestella) che li conosce tutti, dalla grande varietà di aironi al fischione turco, tarabusi, gallinelle, germani,
cigni e anatre. Molti i nidi con i piccoli che
abbiamo fotografato.
Alle 10 siamo a Brivio: sosta per banana e
caffè. Si riprende passando sotto il maestoso
ponte in ferro di Paderno. Ci fermiamo ad
ammirare le rapide che il fiume ha disegnato
e che si possono vedere solo a piedi o in bici.
A Imbersago scattiamo le foto al traghetto,
ancora funzionante, progettato da Leonardo.
Interessanti le centrali elettriche dell`Edison
e le relative chiuse leonardesche che regolano le acque del canale che costeggia il fiume.
Per le 12.30 abbiamo appuntamento con il
gruppo che dovrebbe portarci i viveri alla
centrale elettrica di Trezzo d`Adda, luogo
abituale della sosta pranzo. Arriviamo con
buon anticipo anche perché nessuno ha forato, nessuno ha avuto problemi, e quando dovevamo fermarci per cambiare l`acqua alle
"nutrie" il gruppo ubbidiva compatto. Ecco
che arriva la macchina col Barbagianni: applausi. Una parte dei viveri
è arrivata, dell`altra vettura
con il beveraggio e altro
nemmeno l`ombra. Preoccupati ci mettiamo in contatto telefonico: hanno sbagliato il punto d`incontro: è
tutto regolare, diversamente
non li avrebbero mandati in
pensione con tanto di buonuscita premio. Finalmente
arrivano: Enrico Stella, il
Principe Alfonso e il Presidente Isolano. Possiamo apparecchiare i tavoloni a disposizione per il picnic.Vi assicuro che neanche le foto rendono giustizia a quello che è
stato distribuito sui tavoli: riso, salumi, olive,
capperi, 800 gr. di gorgonzola, torta, caffe`
ecc., e 5 bottiglie di Prosecco ghiacciato. La
sosta dura 2 ore e 15, e dura è la ripartenza!
A questo punto del percorso si costeggia la
Martesana sino a Milano. Ad ogni nuova fermata "Obelix" si butta sul prato e si addormenta, tutto documentato. Alle 17 siamo alla
Cassina di Pomm: abbiamo percorso 73 km.
Ultima foto e, stanchi ma felici, prendiamo
ognuno la strada di casa.
L`anno prossimo si ripete. Pensateci : ale
un giorno di ferie...
Polesine, la Polinesia nostrana - 30 maggio-3giugno 2008
2 edizione per soli uomini - Destinazione la
casa di Giordano Boerchi detto Boe.
Partenza alle 9.30 dalla mitica "vedovella" di
casa Segrelio. Due auto + 5 passeggeri + 5 bici.
Viaggio ottimo per 270 km.
Boe ci aspetta e ha gia`deciso le varie sistemazioni dei posti letto: a piano terra, in soggiorno, Obelix (letto da una piazza e mezza) e in cucina il Beck con letto smontabile rinforzato.
Sono i due più rumorosi la notte. Al piano superiore una camera per il padrone, una per Segrelio e Bico nel matrimoniale e Gianni Van Gogh
in un lettino di testa. Solo Bico avrà bisogno di
qualche scossa notturna per lasciarci dormire in
pace. Il pomeriggio è occupato dagli acquisti al
super (carrello traboccante) mentre Beck e Bic
vanno a pescare: bottino ottimo, due carpe da 3
kg cadauna. Sono stupende ma dopo la foto vengono rilasciate perché la pesca della carpa in
questo periodo è proibita.
I successivi tre giorni sempre in bici per complessivi 180 km lungo gli argini e le golene del
Po, il giro delle valli e la visita al castello di Mesola, edificato da Alfonso II, ultimo duca della
casa d`Este. Sono percorsi stupendi, senza traffico.Il Po è maestoso e gonfio per le continue
piogge al N/O (noi, fortunati, sempre sole).
Le valli sono un rifugio faunistico mai visto e
a
veloroad
Sui pedali,
18 settimana ciclistica
Maremma dolce
ricongiungerci in un punto più avanti, dove
ci sarà un'altra deviazione per evitare la salita di Tirli. Risultato finale: chi, stravolto
dalla fatica, voleva evitare Tirli si è fatta
tutta la salita sotto un sole cocente avendo
mancato la deviazione; chi invece voleva
fare la salita si è dovuto sorbire trenta afosi
chilometri in più causa deviazione. Infine
chi voleva fare meno chilometri ne ha fatti
più di tutti avendo fatto un percorso tuttora
ignoto. Battibecco finale: tu non mi ascolti
quando parlo, tu non ti ricordi, tu non hai
detto, tu non capisci...
Ogni sera, comunque, a tavola ("caciucco" e vino del luogo) ci si riconciliava esaltando ognuno le proprie prestazioni del
giorno e svilendo quelle degli altri. Stavo
per dimenticare un interessante ultima tappa dove abbiamo scoperto le doti duathlonistiche del nostro più giovane ciclista, che si
è fatto a piedi metà della ripida salita al
Monte Bamboli (tre chilometri oltre il 10%)
causa eccessivo agonismo.
Siamo comunque già pronti per la settima ciclistica del prossimo anno, fiduciosi di
recuperare tutti gli storici aderenti anche se
con protesi di nuova generazione. Dove?
Giorgio Marchetti
Consuntivo:
5 giorni: km totali 391 - disliv. tot. m
3243 - media 21,2 km/h - ore bici 18,26)
Foto (da Sx): Franco Ziliani, Enrico Romanengo, Ennio Buongiovanni,Giorgio Marchetti, Paolo Zerbinati, Gaetano Cantisani,
Renzo d'Agostinis, Giulio Casero, Gerri Masi
Come in un dipinto di Magritte
nel cielo fattosi azzurro
che s'apriva sul mio balcone
affacciato sulle ocre di Riotorto
vedevo girare a migliaia e migliaia
lucenti ruote di biciclette.
*
Pedalando sui colli di Toscana
ritrovavo una giovinezza
che credevo ormai lontana.
Nei grandi silenzi
delle Colline Metallifere
rotti solo dal fruscio
delle nostre ruote
apparivano qua e là
armati di sentinelle
antichi borghi
imbevuti di storia.
Giù per ripide chine
nove biciclette
volavano leggere
come primavere
come rondini
nei respiri del vento
che va al mare.
*
I sette ciclisti dell'Apocalisse
erano sempre avanti
e io col mio compagno Enrico
lemmi, sempre indietro.
Pedalavamo la giusta via
sull'erta scia
lastricata dalle gocce iridescenti
lasciate cadere per noi
dai sette ciclisti dell'Apocalisse.
Era un tornante
di una modesta collina
o era un tornante
dell'infinito Stelvio?
Non era bella
ma i suoi occhi
la sua dolcezza
la sua femminilità
la rendevano bellissima.
La sera, a tavola,
stavamo affascinati
a guardarla
adorna di portate
e di sorrisi.
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
il castello di Mesola, con la sua bellezza architettonica, resterà nei nostri ricordi anche perché strada facendo abbiamo perso Van Gogh. È
un pensionato! Non mi dilungo sul
la pasta al sugo e le grigliate di carne e pesce: tutte le mattine li vedo
pesarsi e provare la pressione: tutto
sempre in salita. I compiti sono stati così suddivisi: Cozzaro Beck e
Obelix cuochi (eccezionali entrambi), Segrelio e Rubino lavapiatti,
pelapatate, pulizie varie. Boe servizio caffè/limoncello e pulizia sanitari. Anche
se ho obbligato tutti a pisciare seduti bisogna
sempre pulirli. Bico supervisore e addetto alle
notizie sportive.
Abbiamo avuto tempo anche di visitare il
museo archeologico di Adria, molto interessante per capire le origini di questa graziosa
cittadina fondata da Greci, Romani e Etruschi
(ha pagato l`ingresso solo Obelix).
Non è mancato lo 'Sprizz', seduti al bar centrale prima di cena, mentre le serate venivano
trascorse passeggiando lungo il corso principale in ammirazione delle bellezze locali gustando un gelatino.
Il quinto giorno si decide di trascorrerlo al
mare anche perché dobbiamo recuperare le fatiche di tre giorni di bici.
Partenza alle 9 per Sottomarina di
Chioggia, dove senza problemi troviamo parcheggio a pagamento e
spiaggia libera. Piazzato l`ombrellone cominciamo a vagare come lumaconi lungo la battigia con gli occhi fuori dalle orbite. Anche i miei,
che normalmente sono infossati,
sono divenuti grandi come quelli del
famoso lupo. L`acqua è freschetta
ma non rinunciamo al bagno. Pranzo nel ristorantino sulla spiaggia e
successivamente, sempre per smalti-
re, passeggiata con visita al centro storico di
Chioggia. Totale km 8.3 a piedi. L`indomani,
sesto giorno, partenza: abbracci al nostro ospite e un ringraziamento alla moglie, che da Milano si starà chiedendo: ma quando se ne vanno, che dovrò andare a pulire casa e lavare tutte le lenzuola? Comunque timidamente ci siamo prenotati anche per l`anno prossimo.
I due cuochi. Chissà se “anche” i pasti erano leggeri...
Bici, amicizia e poesia
a
Come nella Sinfonia "degli addii" di
Haydn: gli acciacchi dell'età riducevano il
numero dei partecipanti man mano che ci
si avvicinava al giorno della partenza. Le
assenze forzate più notate quelle di Emilio
Raisoni, Fabio-il giovane-Perletti, Fabioil vecchio-Spagnotto e Nicola Delli Santi,
soci storici del Road. Il gruppo ha comunque potuto contare su nove baldi ciclisti
più alcune gentili accompagnatrici. Come
al solito c'è stata la massima competizione, anche se mai dichiarata. Per dare solo
qualche esempio, uno si è fatto impiantare un "pace maker" di tipo sportivo, un altro si è fatto sostituire entrambe le ginocchia con "protesi di titanio" di ultima generazione, un altro uno "stent " nell'arteria
femorale: tutto per migliorare le proprie
prestazioni.
C'è però una cosa - che sta poco sopra
le spalle - che non si riesce a migliorare.
La dimostrazione è avvenuta alla quarta
tappa, quando, partiti per fare una sessantina di chilometri in modo rilassato, si è
ottenuto l'opposto proprio per le intermittenze al sopraspalla. Infatti dopo pochi
chilometri scopriamo che il percorso,
molto bello, è però caratterizzato da ripide
salitine che dopo un po' lasciano il segno.
Da qui la decisione: chi non vuole salire di
qui, vada di là, poi ci ritroviamo lì.
Tutto ha funzionato fin sotto la necropoli di Vetulonia, che per nostra sfortuna
si trova in cima a un’erta. Breve conciliabolo quindi: chi vuole sale, chi vuole l’aggira a destra o a sinistra, con l'accordo di
di Segrelio
I pedali cantavano
a tutto volume
finalmente liberi
di cantare
nei grandi spazi verdi.
E noi con loro.
Nessuno lo sapeva
ma forse ognuno di noi
pedalava per fuggire
da qualcosa
o da qualcuno.
Forse dalla vita.
O forse dalla morte.
di Ennio Buongiovanni
Tornati al Borgo degli Olivi
la portavo su in camera
con me.
Mi guardava sotto la doccia.
Poi mi sedevo al tavolino
con lei vicino
e annotavo chilometri
tempi medie velocità della tappa.
Dopo cena
prima di addormentarci
stavamo un po' in silenzio
fianco a fianco
felici
per non essere soli.
La bicicletta!
Mentre pedalavamo
nel vento di Riotorto
mi tornarono alla mente
le parole del poeta di Sicilia:
"L'uomo sulla bicicletta
è un uccello:
un albero volante!".
Dunque anche noi eravamo
rondini
cipressi volanti.
Salivamo sempre più in su.
Volevamo pedalare in cielo.
Finchè ci toccava tornare giù
anche se non volevamo più
pedalare in terra.
(Ricordo un dipinto
di Mario Carotenuto
dove Icaro giace a terra
precipitato, con a fianco
una bicicletta
con la quale voleva salire
al sole).
Pedalavamo lungo il viale de
"I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar"
eccetera eccetera.
Ah gioventù gioventù
quanta nostalgia
infondi tu!
(Ma saranno stati davvero
carducciani quei cipressi
o erano copie in sostituzione
degli originali comprati per la villa
di qualche magnate americano?).
A furia di fare il Buon Pastore
a me e a Enrico
Giulio diventò "Santo subito".
Un'immaginetta sacra lo ritrae
aureolato
in una campagna toscana
circondato da un maiale
da un cane e da una gallina.
La Chiesa oggi lo venera
come il "Santo del Porcello".
Mentre pedalavo la Colnago
- cambio Dura-Ace
particolari in carbonio come potevo dimenticare
la mia prima bicicletta
col manubrio da corsa
marca Gasparetto?
Ma erano passati tanti anni
e non ricordavo più
nemmeno se aveva il cambio
e quali altri particolari.
Quando il cielo s'oscurò
del tutto, cominciò a piovere.
Fu l'unica pioggia.
Eravamo in discesa.
Ci esaltammo a pedalare
tra quelle perle d'argento,
catarsi della nostra anima.
Il mio amico F. pedalava
sembrava senza fatica.
Quasi pareva a cavallo
di un'esile nuvola
trasportata dal vento
malinconia.
In una curva le fotografai
(ero, come al solito, l'ultimo).
Erano otto maglie multicolori.
Formavano un mezzo cerchio
con più colori dell'arcobaleno.
La corona delle nostre biciclette
girava come un disco in vinile.
A volte suonava Mozart
(allegro moderato-allegro non troppoadagio-andante-rondeau)
a volte Beethoven
(allegro-largo-rondeau alla polaccascherzo-presto)
a volte Schumann
(allegro molto moderato-assai agitatoadagio molto-allegro molto vivace).
a volte Haydn
(adagio e maestoso-andante moderatomenuetto-allegretto-presto).
All'arrivo della quarta tappa
la mia corona suonava
la "Messa da Requiem" di Verdi.
Infatti alla quinta rimase ferma
e muta.
Pensavo agli sfortunati
amici rimasti a casa
e così ringraziavo il Cielo
per la gioia che mi dava
nel poter pedalare
ancora una volta
con Enrico il chisciottista
con Franco lo stilista
con Gaetano il frenetista
con Gerry il purinista
(ossia niente epo)
con Giorgio lo squadrista
con Giulio Cesare Caio
(detto anche "Il vinaio")
con Paolo il caldo
(per la febbre)
e con Renzo "L'uomo
dal braccio d'oro".
Grazie anche a voi, amici
dal vostro Sancio Panza.
E ad majora!
Riotorto,
23-27
maggio 2008
11
Corriamo anche per il Road !
calendario eventi
LUGLIO
! 4 V - Ossona MI - Ciar o scur a Ossona se cur - NC km 7
! 6 D - Lecco - Camp. Italiano Assoluto Triathlon Sprint - Campionato Sociale
! 13 S - Mandello LC - Traversata del Lago di Como
! 19 S - Montorfano CO - Estate ai Laghi Briantei - NC km 6/14
! 20 D - Verona - Campionato Italiano Age Group Duathlon
23 LUG Me-3AGO D - Lubiana SLO - Campionati Europei Master su Pista
RI 20.00 P 20.30 GP
GP
Ref. A. Bucci GP
RI 18.15 P 18.30 IS GP
Ref. A. Bucci GP
SETTEMBRE
! 11 G - Milano XXV Aprile - Memorial Zancan-Bottalico - Trofeo Oggioni su Pista
INFS
13 S - Milano Idroscalo Lato Tribune - 2° Un giro da paura - 6a Pr. Camp. Prov. Soc. su Strada km 6 Ri 18.00 P 19.00 INFS
! 20 S - Lido delle Nazioni FE - Campionato Italiano Assoluto di Triathlon
Ref. A. Bucci GP
20-21 S-D - Formia RM - Finale Camp. Italiani di Società Master su Pista
INFS
! 21 D - Monza Autodromo e Parco - 5a Mezza Maratona di Monza
INFS IS GP
21 D - Martignano TN - Campionato Italiano Lunghe Distanze di Corsa in Montagna
INFS
! 27 S - Cinisello B. MI - Staffetta 42x1000
V. programma a parte
INFS
! 27 S - Cesano Maderno MI - 1a Corrincesano by night - 7a Pr. Camp. Prov. Soc. su Strada km 10 RI 19.00 P 20.30
28 D - Cesano Boscone MI Ist. S. Famiglia - 18° Miglio Ambrosiano su Strada m. 1609,32
INFS
! 28 D - Milano Darsena Via Bettinelli - 23a Milano-Pavia - km 33
P 9.00 INFS IS GP
OTTOBRE
5 D - Milano - DJ Ten km 10 - Campionato Sociale m 10.000
INFS IS
12 D - Pavia - Half Marathon
. .....INFS
! 18 S - Milano Sede RRCM - Compleanno Road - Premiazioni Soci Trentennali
15.00
19 D - Cremona - Mezza di Cremona
INFS
RI 7.45 P 8.00 IS GP
! 19 D - Carate B. MI - 28a Carate tra il verde e l’antico - NC km 7/15/25/37
! 20 D - Venezia - Maratona di Venezia - Campionato Sociale V. programma a parte INFS IS
26 D - Milano - Trofeo Montestella - km 10
INFS IS
NOVEMBRE
2 D - Cesano B. MI - 4a Mezza di Cesano Boscone - 10a Pr. Camp. Prov. Soc. su Strada RI 8.00 P 9.00 INFS
9 D - Brugherio MI - 3a Correre per vivere - 11a Pr. Camp. Prov. Società su Strada km 10 RI 8.30 P 10.00 INFS
! 16 D - Riva d. Garda TN - Camp. Ital. Master Indiv. e di Società di Mezza Maratona V. progr. a parte INFS IS
! 23 D - Milano - Milano Marathon
INS IS GP
Il Consiglio Direttivo richiama l'attenzione dei Soci verso gli appuntamenti che ritiene importanti sia per l'aggregazione sia per il prestigio che può derivare al Club da una partecipazione numerosa e qualificata. Rivestono particolare importanza, fra gli eventi segnalati con un punto esclamativo nel calendario a fianco, quelli qui sotto evidenziati.
Sabato 27 settembre 2008
Cinisello Balsamo (MI) - Campo Scirea
Staffetta 42x1000 + m 195
Come è tradizione da alcuni anni, si disputerà la
classica maratona a staffetta sulla pista del Campo Scirea contro gli amici ed organizzatori dell'Atletica Cinisello. I Soci sono pregati di partecipare alla manifestazione sostenendola con qualsiasi prestazione. Negli
anni scorsi sono venuti a mancare alcuni frazionisti e
qualche socio ha dovuto correre più di una frazione.
Per il Road è più onorevole schierare 43 frazionisti diversi e perdere anziché doppiare qualche frazione e
vincere. 1000 metri il sabato non pregiudicano gli impegni della domenica!
Inviare le adesioni con l'indicativa prestazione ad Antonio Brillo ([email protected]) o a Walter
Valli ([email protected]).
Domenica 16 novembre 2008
Campionato Italiano Master di Mezza Maratona - Riva del Garda (TN)
Per il Road è una delle due manifestazioni più importanti dell'anno. La squadra femminile può puntare al titolo italiano per Società, mentre quella maschile cercherà un posto di prestigio fra le prime sei.
Il Road metterà a disposizione gratuitamente un pullman e le iscrizioni. Nel mese di settembre verrà inviato il programma dettagliato.
Per informazioni e adesioni rivolgersi a Isolano Motta ([email protected]), Antonio Brillo ([email protected]) o
Walter Valli ([email protected])
DICEMBRE
i numeri dei responsabili
Presidente
Vicepresidente Vicario
Vicepresidente
Segretario
Organ. Gare RRCM
Gare Bambini
Pista
Non Competitive
Strada
Dua&Triathlon - FITRI
Ciclismo - UDACE
Nuoto
Classifiche Grand Prix
Corsa in montagna
Gare Estreme
Comunicaz. e Sito Web
Cross
Settore Femminile
Abbigliamento
“
Medico Sociale
Runner’s Post
Isolano Motta
02 6071670 / 333 7719607 [email protected]
Antonio Brillo
333 7680703
[email protected]
Walter Valli
392 4118263
[email protected]
Elio Pravettoni
339 6806307
[email protected]
Giordano Maderna 02 33610337 / 339 3320224
Giordano Allais
338 8871017
[email protected]
Rodolfo Marchisio 338 8949610
[email protected]
Ettore Comparelli 02 93548099 / 3357463196 [email protected]
Antonio Brillo e Walter Valli
v. sopra
Alessandro Bucci
335 7680353
[email protected]
Giorgio Alemanni 02 4043775
[email protected]
Daniel Facchinelli 347 5791947
[email protected]
“
“
“
Giuliano Melgrati 02 312896
Francesco Debollario 02 3311204
[email protected]
Franz Rossi
[email protected]
“
“
M. Enrica Seminari 02 36511657 / 328 7967634 [email protected]
“
“
“
“
Claudia Landolfi
339 7969678
[email protected]
Marco Monetti
Prenot. visite: 02 57995841 (8.30-16 da L a V)
Bruno Costa
0523 860090 / 339 5993597 [email protected]
- Rivolgersi ai Responsabili di Settore per informazioni specifiche su materia di loro competenza.
per collaborare al
- Articoli, lettere, notizie brevi a Bruno Costa: [email protected] oppure [email protected]).
- Foto singole a [email protected]. Più foto, o comunque di peso superiore a 1 mega, a [email protected]).
- Manoscritti, dattiloscritti, foto a stampa, CD: nella Sede del Road o per posta a Bruno Costa, Loc. Vicomarino 39, 29010 Ziano Piacentino PC - Tel. 339 5993597 / 0523 860090
- La collaborazione è aperta a tutti. Particolarmente gradita quella dei Soci più recenti. - Si prega di corredare i servizi, possibilmente,
con foto e note didascaliche.
- Sono graditi suggerimenti, osservazioni e critiche volti a migliorare contenuti e forma del Runner’s Post.
- Il prossimo numero del Runner’s Post uscirà l’1 ottobre 2008. A meno di accordi tempestivi il materiale deve pervenire entro il
10 settembre 2008 - È importante inviare il materiale appena possibile, anche prima del termine ultimo.
- Si raccomanda di contenere la lunghezza dei servizi. - La Redazione, pur nel rispetto della libertà di espressione, si riserva di apportare ai testi pervenuti modifiche imposte da esigenze di spazio e di impaginazione.
Questo numero del Runner’s Post è stato chiuso il 2 luglio 2008. Ne sono state stampate 730 copie.
Gennaio 2009
Elezione degli Organi Sociali.
15 novembre 2008 : termine ultimo
per la presentazione delle candidature.
Candidatevi o convincete a candidarsi
i Soci in cui avete fiducia
12
Quest'anno la maratona valevole per l'assegnazione dei
titoli di campioni sociali sarà quella di Venezia e non quella di Milano. La scelta è giustificata dal fatto che il Campionato Italiano di Mezza Maratona, dove saremo impegnati, precede di una settimana la Maratona di Milano. Un
secondo motivo è l'occasione per effettuare la gita sociale
2008, aperta anche per ai non corridori.
Il Road garantirà la trasferta mettendo a disposizione degli atleti gratuitamente un pullman che partirà sabato pomeriggio. Verrà inviato per email un comunicato con orari,
costi e scadenze.
Per informazioni e adesioni rivolgersi a Isolano
Motta ([email protected]), Antonio Brillo ([email protected]) o Walter Valli ([email protected])
!
Ultime dal fronte elettorale
! 7 D - Milano Idroscalo - Christmas Family Run - NC km 6,2 per famiglie di 3 concorrenti/C km 6,2 RI 9.00 CI 9.30 P NC 9.45 P C 11.00
! 14 D - Milano Boscoincittà Via Novara 342 - Cross di Natale km 6,700 ca. - Minicross per bambini
RI 9.00 CI 9.45 P Minicross 10.00 P Cross 10.15 GP 2009 2009
! 14 D - Milano Sede RRCM - Premiazioni Campioni Sociali e GP - Auguri Sociali
15.30
RI 7.45 P 10.20 INFS
14 D - Zeloforamagno MI - 35a In gir a la Cava - 12a Pr. Camp. Prov. Società su Strada
17 D - Milano Sede da destinare - Premiazioni FIDAL Provinciale
INFS
LEGENDA - ! = Gara Organizzata o raccomandata dal Road o valida per il Grand Prix - Am = Amatori - C =
Competitiva - CI = Chiusura Iscrizioni - CS = Campionato Sociale - F = Femminile - GP = Grand Prix - IG =
Inizio Gare - INF S = Informazioni in Sede - IS = Iscrizioni in Sede (il tempo utile varia secondo i casi) - M = Maschile - Mr = Master - NC = Non Competitiva - P = Partenza - R = Organizzata dal RRCM e riservata ai Soci (e
a invitati), iscrizioni in luogo - RI= Ritrovo
* Chi si iscrive direttamente alle gare FIDAL deve indicare per esteso, correttamente, il nome della Società: Road
Runners Club Milano, Codice FIDAL MI 265 - **Non Competitive: per ottenere i punti GP e perché il gruppo
Road possa essere numeroso e concorrere ai premi, le iscrizioni vanno fatte in Sede o al Responsabile Comparelli
entro l’antivigilia. Il giorno della gara presentarsi al Responsabile, per ritirare il cartellino, in congruo anticipo rispetto all’orario di partenza.
Il Calendario può subire variazioni: informarsi sempre in Sede o presso i Responsabili.
Domenica 26 ottobre
Maratona di Venezia
Prova di Campionato sociale
Una bella immagine dei 5000 disputati al Giuriati
nel corso dei Campionati Provinciali e Sociali. Dei nostri si riconoscono Massimo Preziosa al secondo posto
(alla fine risulterà vincitore) e Giovanni Pedrolini, all’esterno, in ottava posizione (si classificherà sesto).
L’invito a presentare la propria candidatura per l’elezione degli organi sociali è già
stato raccolto da un Socio.
Evidentemente si tratta di un frequentatore della Sede, dove l’annuncio dell’apertura
delle candidature ha preceduto l’uscita del
Runner’s Post.
Le sue generalità, come quelle degli altri
candidati, saranno pubblicate sul Sito e in
Sede sulla bacheca del Club a partire dal
mese di settembre, e sul Runner’s Post che
uscirà all’inizio di ottobre.
Naturalmente l’elenco completo dei candidati, integrato da una loro breve presentazione che essi stessi cureranno, sarà pubblicato
subito dopo il 15 novembre, termine ultimo
fissato per la presentazione delle candidature.
Saranno anche organizzate riunioni in cui
i candidati potranno incontrare i Soci ed
esporre i propri programmi.
Nessuna news
(buona news?)
dalla Segreteria:
il titolare, in ferie
dall’1 luglio,
si trova a oltre 1000 km
da Milano.
Buone vacanze a tutti i Soci e ai loro cari!
Il Road Runners Club Milano corre con
Associazione Donatori Midollo Osseo
RUNNER’S POST
Notiziario del ROAD RUNNERS CLUB MILANO
EDITORE: Road Runners Club Milano
20154 Milano - Via Canonica 23
tel/fax 0039-023311031
E-Mail: [email protected]
REDAZIONE: Bruno Costa
0523 860090 / 339 5993597/ 346 2242574
[email protected] / [email protected]
TIPOGRAFIA: Costa e Conca
29011 Borgonovo V.T. (PC) - Via Pianello 57
Registr. Tribunale di Milano n°185 26 03.01
Sped. in A. P. Art. 2 C. 20/C L. 662/96
Filiale di Piacenza. Tassa riscossa
DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Costa
SITO: http://www.rrcm.it
Runner’s Post -
LUGLIO 2008
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