Corso di primo soccorso livello base quarta lezione Associazione “La Fenice” Ladispoli MALORI DI DIVERSA ORIGINE • OBIETTIVO SAPER AFFRONTARE MALESSERI IMPROVVISI CHE POSSONO INTERESSARE PERSONE NEL NORMALE SVOLGIMENTO DELLA VITA QUOTIDIANA. MALORI : CAUSE ANOSSIA CEREBRALE : LIPOTIMIA, SINCOPE, ICTUS; ALTERAZIONE METABOLICA : CRISI IPER-IPOGLICEMICA; ASSUNZIONE DI SOSTANZE: MORSI DI ANIMALI (indirette), INTOSSICAZIONI; ALTERAZIONE PSICOLOGICA NEUROLOGICA : ATTACCHI DI PANICO, CRISI ISTERICHE, EPILESSIA. Lipotimia SENSAZIONE DI DEBOLEZZA, SENZA PERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA TEMPORANEA RIDUZIONE DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO. CAUSE : ANEMIA,P.A. BASSA, DIGIUNO,STAZIONE ERETTA PROTRATTA A LUNGO SEGNI E SINTOMI: NAUSEA, VERTIGINI; VISTA APPANNATA; PELLE FREDDA, PALLIDA E SUDATA; POLSO DEBOLE, LENTO. COSA FARE: EVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO; SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE; ALLONTANARE LA FOLLA; POSIZIONE ANTISHOCK. ATTENZIONE, NON SOMMINISTRARE ALCOLICI, NON DARE SCHIAFFETTI, NON FARE ALZARE SUBITO LA PERSONA APPENA RIPRESASI Sincope PERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA RIDUZIONE DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO PIU’ MARCATO RISPETTO ALLA LIPOTIMIA; PUO’ FARE SEGUITO A QUEST’ULTIMA. CAUSE : P.A. BASSA, REPENTINO PASSAGGIO DALLA POSIZIONE ORIZZONTALE A QUELLA ERETTA, IDROCUZIONE … SEGNI E SINTOMI: PERDITA DI COSCIENZA; PELLE FREDDA, PALLIDA E SUDATA; POLSO DEBOLE, LENTO, FINO AD ARRESTO. COSA FARE: EVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO; CONTROLLO FUNZIONI VITALI; SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE; ALLONTANARE LA FOLLA; POSIZIONE ANTISHOCK; SE LA PERSONA NON RINVIENE P.L.S. ATTENZIONE, NON DARE DA BERE A PERSONE INCOSCIENTI, NON SPRUZZARE ACQUA FREDDA SUL VISO Ictus DIMINUZIONE O ARRESTO DI AFFLUSSO DI SANGUE E QUINDI OSSIGENO AD UNA PARTE DEL CERVELLO. CAUSE : EMBOLO, FORMAZIONE DI TROMBO, ANEURISMA. SEGNI E SINTOMI: CEFALEA, CONFUSIONE; VISO CONGESTO O PALLIDO; RESPIRO DEBOLE,POLSO LENTO; VOMITO, PARALISI META’ CORPO; DIFFICOLTA’ NEL LINGUAGGIO; ALTERATO DIAMETRO PUPILLE; COSA FARE: CONTROLLO FUNZIONI VITALI; RASSICURARE IL SOGGETTO; SE COSCIENTE: POSIZIONE SEMISEDUTA; SE INCOSCIENTE: PLS ASSOLUTAMENTE!!!!! NO POSIZIONE ANTISHOCK Crisi Iperglicemica ECCESSIVO AUMENTO DI GLUCOSIO NEL SANGUE CAUSE : PATOLOGICHE, MANCATA ASSUNZIONE DI INSULINA, ALIMENTAZIONE SREGOLATA. SEGNI E SINTOMI: COSA FARE: BOCCA SECCA, SETE INTENSA; PELLE CALDA, SECCA, ROSSA; ALITO ACIDO; FAME D’ARIA; POLSO DEBOLE. CONTROLLO FUNZIONI VITALI; SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS; OSPEDALIZZARE SUBITO. VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO Crisi Ipoglicemica ECCESSIVA DIMINUZIONE DI GLUCOSIO NEL SANGUE CAUSE : SCARSA ALIMENTAZIONE, ERRATA ASSUNZIONE DI INSULINA, SFORZI ECCESSIVI , VOMITO. SEGNI E SINTOMI: COSA FARE: TREMORE, VERTIGINI; SALIVAZIONE PROFUSA; SENSO DI FAME; PELLE FREDDA, SUDATA, APPICCICOSA; POLSO RAPIDO, PIENO. SOGGETTO COSCIENTE DARE ZUCCHERI; SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS. VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO Crisi epilettiche • COSA SONO: CRISI scatenate dall’instaurarsi di un’attività elettrica cerebrale irregolare Sono il SEGNO di una patologia sottostante PRINCIPALI CAUSE Tumori cerebrali Difetti cerebrali congeniti Febbre (soprattutto nei bambini) Forme idiopatiche Infezioni Cause metaboliche (x es. diabete) Cause tossiche Traumi COME SI MANIFESTANO IN GENERALE: Susseguirsi di contrazioni e movimenti INVOLONTARI che possono interessare LA MUSCOLATURA tutta o in parte CRISI PARZIALI SEMPLICI COMPLESSE (Crisi motoria focale) (psicomotoria del lobo temporale) SEGNI E SINTOMI: Irrigidimento SEGNI E SINTOMI: Spasmo di una parte del corpo Aura percettiva (odori, luci) NO PERDITA DI COSCIENZA Preceduta da aura Comportamento ripetitivo soggettivo PERDITA DI COSCIENZA CRISI GENERALIZZATE PICCOLO MALE (assenza) SEGNI E SINTOMI: Durata di pochi secondi Possibile ripetizione nell’arco della giornata Perdita temporanea di concentrazione Perdita temporanea di consapevolezza NO PERDITA DI COSCIENZA CRISI GENERALIZZATE GRANDE MALE (crisi tonico clonica) 6 FASI: 1)AURA (pochi secondi) 2)PIANTO EPILETTICO (grido) 3)FASE TONICA (30’’): a) corpo rigido b) può mordersi la lingua 4)FASE CLONICA (1-2’): a) spasmi evidenti b) perdita di schiuma e saliva bocca c) labbra e viso cianotici 5)FASE COMATOSA (30-60’): a) sonno profondo b) rilassamento degli sfinteri 6)FASE POST CRITICA (ORE): a)graduale risveglio b) nessun ricordo di quanto accaduto c) emicrania ATTENZIONE LE CRISI PARZIALI IL GRANDE MALE Durano solo pochi minuti (2-3) Se di durata maggiore(5-10’) si parla di STATUS EPILETTICO ALLERTARE IMMEDIATAMENTE MEZZO SOCCORSO AVANZATO (ALS) DARE OSSIGENO SE POSSIBILE COSA FARE CRISI PARZIALI Non trattenere il paziente Rimuovere gli oggetti tutt’intorno COSA FARE GRANDE MALE DURANTE LA CRISI: Adagiare il paziente a terra Allentare ciò che stringe Aspirare liquidi dalla bocca Rimuovere oggetti intorno NON tentare di tenerlo fermo durante la crisi DOPO LA CRISI: Mantenere il paziente calmo Se necessario aspirare Somministrare O2 Controllare costantemente i parametri vitali Supporto psicologico PAUSA Poi cambiamo argomento LE FERITE ARGOMENTI: 1) cenni di anatomia e funzioni della cute 2) vari tipi di ferita 3) primo soccorso LA PELLE FUNZIONI DELLA CUTE: 1) protezione dall'esterno (anche da infezioni) 2) termoregolazione 3) eliminare sostanze di rifiuto 4) senso del tatto DEFINIZIONE DI FERITA: interruzione traumatica della continuità della cute ✔ Abrasioni ed escoriazioni ✔ Ferite con corpo estraneo (oggetto conficcato o frammenti) ✔ Ferite senza corpo estraneo (da taglio, di punta, da arma da fuoco, lacero-contuse) CLASSIFICAZIONE DELLE FERITE • Abrasioni: striciamento di un oggetto che asporta i primi • • • • • strati di epidermide Escoriazione: strisciamento di corpo ruvido e irregolare, arriva fino al derma Ferite da punta: oggetto perforante acuminato, perfora la cute Ferite da taglio: corpo tagliente bordi netti, grande perdita di sangue Ferite lacere: oggetto non tagliente, strappa la cute e gli strati sottostanti Ferite lacero-contuse: oggetto non tagliente che urta o viene premuto e provoca lacerazione e rottura dei vasi sanguigni con echimosi o ematoma • Ferite da arma da fuoco: scheggia o proiettile, se esce provoca una ferita più grande rispetto a quella di ingresso • Avulsioni: asportazione dei tessuti con ossa in vista AUTOPROTEZIONE: nel caso vi sia rischio di contatti con ferite (e in genere con liquidi biologici) è opportuno seguire delle precauzioni igieniche e di prevenzione: 1) lavarsi le mani prima 2) indossare se possibile dei dispositivi di protezione 3) attenzione se abbiamo a nostra volta delle ferite 4) lavarsi accuratamente le mani dopo 5) non toccarsi occhi, capelli, bocca, altre parti del corpo prima di essersi lavati PRIMO SOCCORSO 1) rimuovere gli indumenti se necessario 2) valutare la sede, l'estensione, la profondità, altre lesioni associate.. 3) lavare con acqua corrente 4) coprire con garze sterili DA NON FARE: 1) non usare tintura di iodio o disinfettanti colorati 2) non usare polveri o pomate 3) non usare cotone idrofilo 4) IN CASO DI FERITA CON CORPO ESTRANEO: NON muoverlo, lasciarlo in sede e cercare di stabilizzarlo FASCIATURE USO DEL TELO TRIANGOLARE Nuova pausa Ci facciamo una fumata? EMORRAGIE ARGOMENTI TRATTATI 1) classificazione delle emorragie 2) primo soccorso e tecniche di emostasi CLASSIFICAZIONE 1) In base al tipo di vaso (arteriose, venose, capillari) 2) in base alla sede del sanguinamento (o percorso): (esterne, interne, esteriorizzate) AUTOPROTEZIONE: evitare il contatto diretto con liquidi biologici come sangue, urine, vomito: esiste il rischio di trasmissione di malattie infettive EMORRAGIE ESTERNE ARTERIOSE • L'emorragia arteriosa consiste nella fuoriuscita di sangue da un vaso arterioso. Essa, poiché interessa vasi di diametro particolarmente largo e vede il sangue fuoriuscire a pressione estremamente elevata, ha scarse probabilità di coagulare spontaneamente, cioè di fermarsi in virtù dei normali meccanismi "riparatori" prontamente attivati dall'organismo. Vi sono tre caratteristiche distintive peculiari che devono indicarti immediatamente la presenza di un’emorragia arteriosa, guidandoti correttamente al suo riconoscimento: il sangue esce a fiotti, in modo zampillante il ritmo di fuoriuscita è sincrono a quello del battito cardiaco; il colore del sangue è rosso vivo (come si fa a vederlo con scarsa luce? Bohh). Le due caratteristiche sono dovute al fatto che il sangue scorre sotto la ritmica e forte pressione impressa dall’azione della pompa cardiaca. Il colorito rosso acceso è dovuto alla particolare ricchezza in ossigeno del sangue arterioso. EMORRAGIE ESTERNE VENOSE L'emorragia esterna venosa rappresenta la fuoriuscita del sangue da un vaso venoso. Ricorre con maggiore frequenza rispetto all'emorragia arteriosa, dato il decorso prevalentemente superficiale delle vene nei riguardi delle rispettive arterie. La riconosci individuando la presenza delle tre seguenti caratteristiche: l'uscita del sangue avviene continuamente e non a fiotti; il flusso è lento e si espande "a macchia d'olio"; il colore del sangue è rosso scuro. (Procurasi una torcia!!!!) Le prime due caratteristiche sono dovute al fatto che nel settore venoso della circolazione il sangue scorre a bassa pressione, con un flusso che risente molto meno della ritmica azione della pompa cardiaca. Il colorito rosso scuro è proprio del sangue povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica. EMORRAGIE ESTERNE VENOSE: seguito La maggior parte delle vene tagliate si chiude subito e abbastanza facilmente. Ma ciò non vi deve trarre in inganno, perché, qualora il vaso sanguinante sia più grosso e profondo, l'emorragia assume gli stessi caratteri di pericolosità propri dell’emorragia arteriosa. Il problema peculiare delle emorragie venose coinvolgenti vasi di maggior calibro, come quelli del collo, è determinato dal fatto che una grossa vena aperta tende a risucchiare corpi estranei e bolle d'aria (emboli), i quali possono fermarsi a livello del microcircolo cardiaco, polmonare e cerebrale, determinando spesso la morte del paziente. EMORRAGIE INTERNE Nelle emorragie interne il sangue si riversa all'interno dell'organismo raccogliendosi in una cavità non raggiungibile direttamente dall’esterno. EMORRAGIE INTERNE ESTERIORIZZATE Nelle emorragie interne esteriorizzate, il sangue, proveniente da una lacerazione vasale profonda, si raccoglie in una cavità interna comunicante con l'esterno e successivamente fuoriesce da questa attraverso un orifizio naturale (naso - bocca orecchio). • EMATEMESI: sangue nel vomito • EMOTTISI: sangue nella tosse • MELENA: sangue nelle feci, di colore rosso scuro, simile a fondi di caffè • EMATURIA: sangue nelle urine • METRORRAGIA: sangue dalla vagina, fuori del periodo mestruale • OTORRAGIA / RINORRAGIA: sangue dalle orecchie o dal naso, in seguito ad un trauma cranico. NON TAMPONARE! Primo soccorso Quasi sempre una copiosa emorragia provoca lo stato di shock Il miglior modo di combattere l'insorgenza dello shock, situazione clinica spesso irreversibile, è cercare di prevenirlo. Pertanto, quando già ad occhio nudo l'emorragia si riveli abbondante, non tardare nel porre subito il paziente in posizione di autotrasfusione. Essa consiste nello stendere il paziente in posizione supina e nel tenergli sollevate le gambe (per mantenerle sollevate si userà ciò che c'è a portata di mano). In questa posizione assicuri il miglior apporto possibile di sangue al cuore e al cervello del paziente. Subito dopo aver provveduto a sistemare il paziente nella posizione di autotrasfusione, cerca di arrestare l'emorragia utilizzando una o più delle seguenti metodiche PRIMO SOCCORSO 1) compressione diretta e sollevamento dell'arto 2) applicare bendaggio compressivo PRIMO SOCCORSO: PUNTI DI COMPRESSIONE PER FERMARE UN EMORRAGIA ESEMPIO: emorragia femorale EPISTASSI (sangue dal naso) • reclinare il capo in avanti per far defluire il sangue, comprimere la narice interessata, eventualmente impacchi con ghiaccio Si cambia argomento Mi tollerate ancora per un po’ ? INTOSSICAZIONI ED AVVELENAMENTI Le intossicazioni sono provocate da agenti tossici o sostanze velenose che a contatto con l’organismo interferiscono con le normali attività metaboliche e biochimiche, provocando reazioni più o meno gravi. Vie di penetrazione delle sostanze velenose: INGESTIONE: attraverso l’apparato digerente INALAZIONE: attraverso le vie respiratorie VIA PARENTERALE: iniezione diretta nel sangue o nel sistema linfatico CONTATTO CUTANEO: azione diretta dell’agente tossico attraverso la pelle o le mucosa SINTOMI E SEGNI I segni e i sintomi delle intossicazioni dipendono da diversi fattori: Tipo si sostanza assunta Quantità di sostanza assunta Tempo trascorso dall’assunzione Tempo di esposizione all’agente tossico Peso corporeo ed età del soggetto Concomitanza di altre patologie SINTOMI E SEGNI DELL’INGESTIONE Dolore alla deglutizione Ustioni alla bocca e alle mucose Salivazione eccessiva e schiumosa Dolori addominali Nausea e vomito Diarrea … morte! SEGNI E SINTOMI DELL’INALAZIONE Bruciore agli occhi Irritazione delle vie respiratorie Insufficienza respiratoria Cianosi …morte! SEGNI E SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE PER VIA PARENTERALE Reazione locale nel punto di penetrazione: Gonfiore Arrossamento Prurito Bruciore Dolore …morte! SEGNI E SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE PER VIA CUTANEA Prurito Lesioni cutanee irritative o allergiche Aumento della temperatura cutanea …morte! INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO Definizione L’intossicazione acuta da monossido di carbonio è la condizione patologica derivante dall’esposizione più o meno prolungata a CO. Essa è identificata dal riscontro di valori positivi di carbossiemoglobina (o di CO plasmatico), cui possono corrispondere quadri clinici di presentazione totalmente silenti oppure disfunzioni di diversa gravità di uno o più organi e apparati, sia in fase acuta che post-acuta. I valori di carbossiemoglobina (COHb) si considerano positivi quando maggiori o uguali a 5% nei bambini e nei soggetti non fumatori, e maggiori o uguali a 10% nei soggetti fumatori. In particolari situazioni (es. determinazione tardiva della COHb) il riscontro di valori di COHb inferiori ai valori sopra indicati non esclude la diagnosi di intossicazione da CO. CO (MONOSSIDO DI CARBONIO) L'intossicazione da CO porta a sintomi facilmente associabili ad altre patologie “comuni” Il colorito rosso ciliegia della cute, spesso descritto come importante segno di intossicazione da CO, è quasi sempre assente nei pazienti sopravvissuti all’intossicazione, i quali possono avere a secondo dei casi colorito normale, pallido o cianotico. CO (MONOSSIDO DI CARBONIO) In emergenza le misure terapeutiche mirano a allontanare il paziente dalla fonte di esposizione (devono essere allontanati dalla fonte di esposizione tutti i pazienti presenti sul luogo dell’intossicazione) mantenere le funzioni vitali assicurare precocemente un apporto di ossigeno al 100%: il trattamento antidotico con ossigeno è imperativo in tutti i pazienti (ambiente normobarico sul territorio, eventualmente in ambiente iperbarico a livello ospedaliero). INGESTIONE DI SOSTANZE CORROSIVE O TOSSICHE L’ingestione di acidi, alcali o altre sostanze corrosive non produce avvelenamento, ma causa la distruzione dei tessuti dell’apparato digerente, con effetti simili a quelli di un’ustione: non di rado infatti si potranno notare dei segni di ustione attorno alle labbra dell’infortunato. Se è stata ingerita una sostanza corrosiva non bisogna assolutamente provocare il vomito per evitare di aumentare le lesioni con la ripetizione del passaggio della sostanza nell’apparato digerente. Avendo la certezza che non sono in causa irritanti o caustici, se l’infortunato non presenta convulsioni ed è cosciente, è utile provocare il vomito. In molte città esistono centri antiveleni a cui è possibile rivolgersi anche telefonicamente per ricevere istruzioni su come comportarsi in caso di intossicazione alimentare o di avvelenamento. INTOSSICAZIONE ALIMENTARE La causa più frequente di intossicazione alimentari è l'ingestione di alimenti avariati o mal conservati. Un esempio tipico è quello di alimenti non conservati in frigorifero. Un modo efficace per riconoscere l'intossicazione alimentare è notare se più persone che hanno mangiato la stessa cosa hanno avuto un malore o se lo accusa solo chi ha mangiato un determinato cibo. In particolare l'intossicazione da stafilococchi è dovuta a cibi conservati a temperatura ambiente, insorge a poche ore dal pasto e si manifesta con vomito, dolori addominali, diarrea, febbre. Più grave, e spesso mortale, è l'intossicazione da tossina botulinica ed è dovuta all'ingestione di cibi conservati, in scatola e sottolio, o insaccati. Se si sospetta che l'intossicazione sia di origine botulinica , in base al tipo di cibo che può averla causata, è assolutamente necessario trasportare con urgenza la vittima al Pronto Soccorso. I più comuni alimenti alterati o inquinanti sono la carne andata a male, cibi in scatola mal conservati, frutti di mare raccolti nelle vicinanze dei porti. È buona norma buttare via le scatole che presentano il coperchio rigonfio o che emettono un soffio di gas all’apertura, ed evitare di raccogliere frutti di mare se l'acqua non è cristallina. I sintomi di intossicazione alimentare, che possono essere presenti o singolarmente o tutti insieme, sono: mal di pancia e di stomaco, diarrea, vomito, alterazione della respirazione, forte salivazione, intensa sudorazione, senso di vertigine. La prima cosa da fare è mettersi in contatto con il Centro Antiveleni più vicino in modo da ottenere istruzioni precise sul da farsi. Nel caso ciò non sia possibile immediatamente l'alternativa immediata è quella di indurre il vomito, se non è già arrivato spontaneamente. La manovra di induzione del vomito può essere (anzi è preferibile che lo sia) fatta dalla persona stessa con due dita o un cucchiaio posti in fondo alla gola. Evitare assolutamente di far ingerire alla persona alcun tipo di bevanda come ad esempio caffè salato, neanche se ciò serve ad indurre il vomito. Anche se la persona riesce a vomitare deve comunque essere visitata da un medico. Nel caso contrario va immediatamente portata al pronto soccorso. INTOSSICAZIONE DA ALCOOL Il motivo per cui le bevande alcoliche possono causare intossicazione è la presenza in esse dell'etanolo. L'etanolo, quando assunto in quantità tali da divenire tossico, agisce direttamente sul cervello ed ha come effetto non solo l'alterazione delle attività psicomotorie, delle funzioni visive e uditive, ma anche le capacità intellettive. L'alcol infatti mina le capacità di autocontrollo e può avere un potente effetto depressivo. L'intossicazione alcolica si manifesta questi sintomi che possono essere presenti tutti o in parte: impossibilità di coordinare i movimenti (per esempio, la persona non riesce a infilare una giacca), linguaggio confuso e biascicato, respirazione alterata, crisi di vomito, perdita di conoscenza, comparsa di venuzze rosse sulla parte bianca dell'occhio, forte odore di alcol nell'alito. La prudenza invita sempre a chiamare un medico, ma se la persona sembra addormentata, ma il cuore pulsa regolarmente e il respiro è normale, non occorre nel frattempo fare null'altro di particolare. Può essere importante invece controllare la persona di tanto in tanto. Nel caso in cui la respirazione sia alterata, per cui appare corta, affrettata, affannosa, la situazione può essere invece più grave. In questo caso è necessario effettuare la respirazione artificiale e, se il battito del cuore risulta assente, anche il massaggio cardiaco. Ovviamente in questo secondo caso va subito chiamata un'ambulanza. Potrebbe darsi che la persona sia svenuta o stia dormendo, ma in questo caso basterebbe scuoterla per capirlo. Se reagisce, risvegliandosi anche per pochi istanti, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Occorre stare attenti invece se dopo le scosse ricevute non si nota neanche una minima reazione. PUNTURE - APE, VESPA, CALABRONE Disinfettate la cute e, se è possibile, togliete il pungiglione sollevandolo o smuovendolo con un ago sterile. Fate scorrere acqua fredda sopra e attorno alla puntura per alleviare il dolore e ostacolare i fenomeni infiammatori, oppure applicate del ghiaccio Alcune persone allergiche reagiscono in modo violento alle punture d’insetto: in questi casi può presentarsi la necessità di un intervento urgente del medico. (Shock anafilattico) MORSI DI SERPENTE gli unici serpenti velenosi in Italia sono le Vipere, il cui morso non è mortale indispensabile la prevenzione: non toccare sassi, specie al sole, usare scarpe alte, basta il rumore per farli scappare identificare il serpente (è veramente una vipera?) MORSI DI SERPENTE -PRIMO SOCCORSO SEGNI E SINTOMI: 2 forellini del morso, dolore, infiammazione, sete intensa, poi crampi e delirio COSA NON FARE: non usare siero antivipera, non incidere, succhiare, né usare lacci COSA FARE: non far muovere la persona, tenerla sdraiata, applicare una fasciatura non troppo stretta (per fermare la circolazione linfatica), immobilizzare l'arto, cercare aiuto, se avete ucciso il serpente portatelo con voi per l'identificazione MORSI - CANI, GATTI, ECC. Lavate subito la ferita sotto l’acqua corrente di un rubinetto per asportare la saliva dell’animale. Quindi lavate la ferita per cinque minuti con una compressa di garza e con acqua e sapone abbondanti. Risciacquate accuratamente con acqua corrente, disinfettate e ricoprite la ferita con garza sterile. Consultate subito un medico. Egli curerà meglio la ferita e stabilirà quali precauzioni sarà opportuno prendere per impedire che insorgano la rabbia, il tetano o altre malattie infettive. Se il morso è dovuto a un cane o a un gatto sconosciuti, cercate di catturare l’animale e consegnatelo alla polizia o all’ufficio d’igiene perché venga tenuto in osservazione. Se l’animale riesce a sfuggire o se risulta idrofobo, la vittima deve essere sottoposta a iniezioni antirabbiche. Dotazione primo soccorso per auto !! Chi lo aveva chiesto? 1 Rotolo di cerotto, 5 m X 2.5 cm DIN 13019-A 8 Cerotti mis. 10 cm DIN 13019-E 2 Rotoli di bende con tampone sterili, mis. media DIN 13151-M 1 Rotolo di benda con tampone sterile, mis. grande DIN 13151-G 2 Telini di medicazione sterili, 40 cm X 60 cm DIN 13152-BR 1 Telino di medicazione sterile, 60 cm X 80 cm DIN13152-A 2 Rotoli di bende di fissaggio, 6 cm X 4 m DIN 61634-fb-6 3 Rotoli di bende di fissaggio, 8 cm X 4m DIN 61634-FB-8 1 Coperta isotermica 6 Compresse sterili, 10 cm X 10 cm 2 Fasce triangolari DIN 13168-D 1 Paio di forbici di pronto soccorso DIN 58279-A-145 4 Guanti monouso in vinile DIN EN 455-1/-2 1 Manuale di pronto soccorso I prodotti indicati per la medicazione delle ferite devono essere sostituiti dopo la scadenza. Sostituire i componenti che vengono usati. Il contenuto va verificato periodicamente. FINE