Corso di primo soccorso
livello base
quarta lezione
Associazione “La Fenice”
Ladispoli
MALORI DI DIVERSA ORIGINE
• OBIETTIVO
SAPER AFFRONTARE
MALESSERI IMPROVVISI
CHE POSSONO
INTERESSARE PERSONE
NEL NORMALE
SVOLGIMENTO DELLA VITA
QUOTIDIANA.
MALORI : CAUSE
ANOSSIA CEREBRALE :
LIPOTIMIA, SINCOPE, ICTUS;
ALTERAZIONE METABOLICA :
CRISI IPER-IPOGLICEMICA;
ASSUNZIONE DI SOSTANZE:
MORSI DI ANIMALI (indirette), INTOSSICAZIONI;
ALTERAZIONE PSICOLOGICA NEUROLOGICA :
ATTACCHI DI PANICO, CRISI ISTERICHE,
EPILESSIA.
Lipotimia
SENSAZIONE DI DEBOLEZZA, SENZA PERDITA DI
COSCIENZA, DOVUTA AD UNA TEMPORANEA RIDUZIONE
DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO.
CAUSE : ANEMIA,P.A. BASSA, DIGIUNO,STAZIONE ERETTA PROTRATTA A LUNGO
SEGNI E SINTOMI:
NAUSEA, VERTIGINI;
VISTA APPANNATA;
PELLE FREDDA, PALLIDA
E SUDATA;
POLSO DEBOLE, LENTO.
COSA FARE:
EVITARE DI FAR CADERE
IL SOGGETTO;
SLACCIAMO TUTTO CIO’
CHE STRINGE;
ALLONTANARE LA FOLLA;
POSIZIONE ANTISHOCK.
ATTENZIONE, NON SOMMINISTRARE ALCOLICI, NON
DARE SCHIAFFETTI, NON FARE ALZARE SUBITO LA
PERSONA APPENA RIPRESASI
Sincope
PERDITA DI COSCIENZA, DOVUTA AD UNA RIDUZIONE
DELL’AFFLUSSO DI SANGUE AL CERVELLO PIU’ MARCATO
RISPETTO ALLA LIPOTIMIA; PUO’ FARE SEGUITO A QUEST’ULTIMA.
CAUSE : P.A. BASSA, REPENTINO PASSAGGIO DALLA POSIZIONE ORIZZONTALE A
QUELLA ERETTA, IDROCUZIONE …
SEGNI E SINTOMI:
PERDITA DI COSCIENZA;
PELLE FREDDA, PALLIDA
E SUDATA;
POLSO DEBOLE, LENTO,
FINO AD ARRESTO.
COSA FARE:
EVITARE DI FAR CADERE IL SOGGETTO;
CONTROLLO FUNZIONI VITALI;
SLACCIAMO TUTTO CIO’ CHE STRINGE;
ALLONTANARE LA FOLLA;
POSIZIONE ANTISHOCK;
SE LA PERSONA NON RINVIENE P.L.S.
ATTENZIONE, NON DARE DA BERE A PERSONE
INCOSCIENTI, NON SPRUZZARE ACQUA FREDDA SUL
VISO
Ictus
DIMINUZIONE O ARRESTO DI AFFLUSSO DI SANGUE E QUINDI
OSSIGENO AD UNA PARTE DEL CERVELLO.
CAUSE : EMBOLO, FORMAZIONE DI TROMBO, ANEURISMA.
SEGNI E SINTOMI:
CEFALEA, CONFUSIONE;
VISO CONGESTO O PALLIDO;
RESPIRO DEBOLE,POLSO LENTO;
VOMITO, PARALISI META’ CORPO;
DIFFICOLTA’ NEL LINGUAGGIO;
ALTERATO DIAMETRO PUPILLE;
COSA FARE:
CONTROLLO FUNZIONI VITALI;
RASSICURARE IL SOGGETTO;
SE COSCIENTE: POSIZIONE SEMISEDUTA;
SE INCOSCIENTE: PLS
ASSOLUTAMENTE!!!!!
NO POSIZIONE ANTISHOCK
Crisi Iperglicemica
ECCESSIVO AUMENTO DI GLUCOSIO NEL SANGUE
CAUSE : PATOLOGICHE, MANCATA ASSUNZIONE DI INSULINA,
ALIMENTAZIONE SREGOLATA.
SEGNI E SINTOMI:
COSA FARE:
BOCCA SECCA, SETE INTENSA;
PELLE CALDA, SECCA, ROSSA;
ALITO ACIDO;
FAME D’ARIA;
POLSO DEBOLE.
CONTROLLO FUNZIONI VITALI;
SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS;
OSPEDALIZZARE SUBITO.
VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO
Crisi Ipoglicemica
ECCESSIVA DIMINUZIONE DI GLUCOSIO NEL SANGUE
CAUSE : SCARSA ALIMENTAZIONE, ERRATA ASSUNZIONE DI INSULINA,
SFORZI ECCESSIVI , VOMITO.
SEGNI E SINTOMI:
COSA FARE:
TREMORE, VERTIGINI;
SALIVAZIONE PROFUSA;
SENSO DI FAME;
PELLE FREDDA, SUDATA,
APPICCICOSA;
POLSO RAPIDO, PIENO.
SOGGETTO COSCIENTE
DARE ZUCCHERI;
SOGGETTO INCOSCIENTE: PLS.
VERIFICARE SE IL SOGGETTO E’ DIABETICO
Crisi epilettiche
• COSA SONO:
CRISI scatenate dall’instaurarsi di un’attività
elettrica cerebrale irregolare
Sono il SEGNO di una patologia sottostante
PRINCIPALI CAUSE
 Tumori cerebrali
 Difetti cerebrali congeniti
 Febbre (soprattutto nei bambini)
 Forme idiopatiche
 Infezioni
 Cause metaboliche (x es. diabete)
 Cause tossiche
 Traumi
COME SI MANIFESTANO
IN GENERALE:
Susseguirsi di contrazioni e movimenti
INVOLONTARI che possono interessare
LA MUSCOLATURA
tutta o in parte
CRISI PARZIALI
SEMPLICI
COMPLESSE
(Crisi motoria focale)
(psicomotoria del lobo temporale)
SEGNI E SINTOMI:
 Irrigidimento
SEGNI E SINTOMI:
 Spasmo di una parte del
corpo
 Aura percettiva (odori, luci)
NO PERDITA DI COSCIENZA
 Preceduta da aura
 Comportamento ripetitivo
soggettivo
PERDITA DI COSCIENZA
CRISI GENERALIZZATE
PICCOLO MALE
(assenza)
SEGNI E SINTOMI:
 Durata di pochi secondi
 Possibile ripetizione nell’arco della giornata
 Perdita temporanea di concentrazione
 Perdita temporanea di consapevolezza
NO PERDITA DI COSCIENZA
CRISI GENERALIZZATE
GRANDE MALE
(crisi tonico clonica) 6 FASI:
1)AURA (pochi secondi)
2)PIANTO EPILETTICO (grido)
3)FASE TONICA (30’’):
a) corpo rigido
b) può mordersi la lingua
4)FASE CLONICA (1-2’):
a) spasmi evidenti
b) perdita di schiuma e saliva bocca
c) labbra e viso cianotici
5)FASE COMATOSA (30-60’):
a) sonno profondo
b) rilassamento degli sfinteri
6)FASE POST CRITICA (ORE):
a)graduale risveglio
b) nessun ricordo di quanto accaduto
c) emicrania
ATTENZIONE
LE CRISI PARZIALI
IL GRANDE MALE
Durano solo pochi minuti (2-3)
Se di durata maggiore(5-10’) si parla di
STATUS EPILETTICO
ALLERTARE IMMEDIATAMENTE MEZZO
SOCCORSO AVANZATO (ALS)
DARE OSSIGENO SE POSSIBILE
COSA FARE
CRISI PARZIALI
Non trattenere il paziente
Rimuovere gli oggetti tutt’intorno
COSA FARE
GRANDE MALE
DURANTE LA CRISI:
Adagiare il paziente a terra
Allentare ciò che stringe
Aspirare liquidi dalla bocca
Rimuovere oggetti intorno
NON tentare di tenerlo fermo durante la crisi
DOPO LA CRISI:
Mantenere il paziente calmo
Se necessario aspirare
Somministrare O2
Controllare costantemente i parametri vitali
Supporto psicologico
PAUSA
Poi cambiamo argomento
LE FERITE
ARGOMENTI:
1) cenni di anatomia e funzioni della
cute
2) vari tipi di ferita
3) primo soccorso
LA PELLE
FUNZIONI DELLA CUTE:
1) protezione dall'esterno (anche da
infezioni)
2) termoregolazione
3) eliminare sostanze di rifiuto
4) senso del tatto
DEFINIZIONE DI FERITA:
interruzione traumatica della
continuità della cute
✔ Abrasioni ed escoriazioni
✔ Ferite con corpo estraneo (oggetto
conficcato o frammenti)
✔ Ferite senza corpo estraneo (da
taglio, di punta, da arma da fuoco,
lacero-contuse)
CLASSIFICAZIONE DELLE FERITE
• Abrasioni: striciamento di un oggetto che asporta i primi
•
•
•
•
•
strati di epidermide
Escoriazione: strisciamento di corpo ruvido e irregolare,
arriva fino al derma
Ferite da punta: oggetto perforante acuminato, perfora
la cute
Ferite da taglio: corpo tagliente bordi netti, grande
perdita di sangue
Ferite lacere: oggetto non tagliente, strappa la cute e gli
strati sottostanti
Ferite lacero-contuse: oggetto non tagliente che urta o
viene premuto e provoca lacerazione e rottura dei vasi
sanguigni con echimosi o ematoma
• Ferite da arma da fuoco: scheggia o proiettile, se
esce provoca una ferita più grande rispetto a quella
di ingresso
• Avulsioni: asportazione dei tessuti con ossa in vista
AUTOPROTEZIONE:
nel caso vi sia rischio di contatti con ferite (e in genere con
liquidi biologici) è opportuno seguire delle precauzioni igieniche
e di prevenzione:
1) lavarsi le mani prima
2) indossare se possibile dei dispositivi di
protezione
3) attenzione se abbiamo a nostra volta
delle ferite
4) lavarsi accuratamente le mani dopo
5) non toccarsi occhi, capelli, bocca, altre
parti del corpo prima di essersi lavati
PRIMO SOCCORSO
1) rimuovere gli indumenti se
necessario
2) valutare la sede, l'estensione, la
profondità, altre lesioni associate..
3) lavare con acqua corrente
4) coprire con garze sterili
DA NON FARE:
1) non usare tintura di iodio o
disinfettanti colorati
2) non usare polveri o pomate
3) non usare cotone idrofilo
4) IN CASO DI FERITA CON CORPO
ESTRANEO: NON muoverlo,
lasciarlo in sede e cercare di
stabilizzarlo
FASCIATURE
USO DEL TELO TRIANGOLARE
Nuova pausa
Ci facciamo una fumata?
EMORRAGIE
ARGOMENTI TRATTATI
1) classificazione delle
emorragie
2) primo soccorso e tecniche di
emostasi
CLASSIFICAZIONE
1) In base al tipo di vaso
(arteriose, venose, capillari)
2) in base alla sede del
sanguinamento (o percorso):
(esterne, interne, esteriorizzate)
AUTOPROTEZIONE:
evitare il contatto diretto con liquidi biologici come
sangue, urine, vomito: esiste il rischio di trasmissione
di malattie infettive
EMORRAGIE ESTERNE ARTERIOSE
•
L'emorragia arteriosa consiste nella fuoriuscita di sangue da un
vaso arterioso. Essa, poiché interessa vasi di diametro
particolarmente largo e vede il sangue fuoriuscire a pressione
estremamente elevata, ha scarse probabilità di coagulare
spontaneamente, cioè di fermarsi in virtù dei normali
meccanismi "riparatori" prontamente attivati dall'organismo. Vi
sono tre caratteristiche distintive peculiari che devono indicarti
immediatamente la presenza di un’emorragia arteriosa,
guidandoti correttamente al suo riconoscimento:
il sangue esce a fiotti, in modo zampillante
il ritmo di fuoriuscita è sincrono a quello del battito cardiaco;
il colore del sangue è rosso vivo (come si fa a vederlo con scarsa
luce? Bohh).
Le due caratteristiche sono dovute al fatto che il sangue scorre
sotto la ritmica e forte pressione impressa dall’azione della
pompa cardiaca.
Il colorito rosso acceso è dovuto alla particolare ricchezza in
ossigeno del sangue arterioso.
EMORRAGIE ESTERNE VENOSE
L'emorragia esterna venosa rappresenta la fuoriuscita del sangue da
un vaso venoso.
Ricorre con maggiore frequenza rispetto all'emorragia arteriosa, dato
il decorso prevalentemente superficiale delle vene nei riguardi
delle rispettive arterie.
La riconosci individuando la presenza delle tre seguenti
caratteristiche:
l'uscita del sangue avviene continuamente e non a fiotti;
il flusso è lento e si espande "a macchia d'olio";
il colore del sangue è rosso scuro. (Procurasi una torcia!!!!)
Le prime due caratteristiche sono dovute al fatto che nel settore
venoso della circolazione il sangue scorre a bassa pressione,
con un flusso che risente molto meno della ritmica azione della
pompa cardiaca.
Il colorito rosso scuro è proprio del sangue povero di ossigeno e
ricco di anidride carbonica.
EMORRAGIE ESTERNE VENOSE: seguito
La maggior parte delle vene tagliate si chiude subito e
abbastanza facilmente. Ma ciò non vi deve trarre in
inganno, perché, qualora il vaso sanguinante sia più
grosso e profondo, l'emorragia assume gli stessi caratteri
di pericolosità propri dell’emorragia arteriosa.
Il problema peculiare delle emorragie venose coinvolgenti
vasi di maggior calibro, come quelli del collo, è
determinato dal fatto che una grossa vena aperta tende
a risucchiare corpi estranei e bolle d'aria (emboli), i quali
possono fermarsi a livello del microcircolo cardiaco,
polmonare e cerebrale, determinando spesso la morte
del paziente.
EMORRAGIE INTERNE
Nelle emorragie interne il sangue si riversa
all'interno dell'organismo raccogliendosi in
una cavità non raggiungibile direttamente
dall’esterno.
EMORRAGIE INTERNE ESTERIORIZZATE
Nelle emorragie interne esteriorizzate, il sangue, proveniente da
una lacerazione vasale profonda, si raccoglie in una cavità
interna comunicante con l'esterno e successivamente fuoriesce
da questa attraverso un orifizio naturale (naso - bocca orecchio).
• EMATEMESI: sangue nel vomito
• EMOTTISI: sangue nella tosse
• MELENA: sangue nelle feci, di colore rosso scuro, simile a
fondi di caffè
• EMATURIA: sangue nelle urine
• METRORRAGIA: sangue dalla vagina, fuori del periodo
mestruale
• OTORRAGIA / RINORRAGIA: sangue dalle orecchie o dal
naso, in seguito ad un trauma cranico. NON TAMPONARE!
Primo soccorso
Quasi sempre una copiosa emorragia
provoca lo stato di shock
Il miglior modo di combattere l'insorgenza dello shock,
situazione clinica spesso irreversibile, è cercare di
prevenirlo.
Pertanto, quando già ad occhio nudo l'emorragia si riveli
abbondante, non tardare nel porre subito il paziente in
posizione di autotrasfusione.
Essa consiste nello stendere il paziente in posizione supina
e nel tenergli sollevate le gambe (per mantenerle
sollevate si userà ciò che c'è a portata di mano).
In questa posizione assicuri il miglior apporto possibile di
sangue al cuore e al cervello del paziente.
Subito dopo aver provveduto a sistemare il paziente nella
posizione di autotrasfusione, cerca di arrestare
l'emorragia utilizzando una o più delle seguenti
metodiche
PRIMO SOCCORSO
1) compressione diretta
e sollevamento dell'arto
2) applicare bendaggio
compressivo
PRIMO SOCCORSO:
PUNTI DI COMPRESSIONE PER FERMARE
UN EMORRAGIA
ESEMPIO: emorragia femorale
EPISTASSI (sangue dal naso)
• reclinare il capo in avanti per far
defluire il sangue, comprimere la narice
interessata, eventualmente impacchi
con ghiaccio
Si cambia argomento
Mi tollerate ancora per un po’ ?
INTOSSICAZIONI ED AVVELENAMENTI

Le intossicazioni sono provocate da agenti tossici o sostanze
velenose che a contatto con l’organismo interferiscono con
le normali attività metaboliche e biochimiche, provocando
reazioni più o meno gravi.
Vie di penetrazione delle sostanze velenose:
 INGESTIONE: attraverso l’apparato digerente
 INALAZIONE: attraverso le vie respiratorie
 VIA PARENTERALE: iniezione diretta nel sangue o nel sistema
linfatico
 CONTATTO CUTANEO: azione diretta dell’agente tossico
attraverso la pelle o le mucosa
SINTOMI E SEGNI
I segni e i sintomi delle intossicazioni dipendono
da diversi fattori:
 Tipo si sostanza assunta
 Quantità di sostanza assunta
 Tempo trascorso dall’assunzione
 Tempo di esposizione all’agente tossico
 Peso corporeo ed età del soggetto
 Concomitanza di altre patologie
SINTOMI E SEGNI DELL’INGESTIONE
Dolore alla deglutizione
 Ustioni alla bocca e alle mucose
 Salivazione eccessiva e schiumosa
 Dolori addominali
 Nausea e vomito
 Diarrea
 … morte!

SEGNI E SINTOMI DELL’INALAZIONE
Bruciore agli occhi
 Irritazione delle vie respiratorie
 Insufficienza respiratoria
 Cianosi
 …morte!

SEGNI E SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE PER VIA
PARENTERALE
Reazione locale nel punto di penetrazione:
Gonfiore
 Arrossamento
 Prurito
 Bruciore
 Dolore
 …morte!

SEGNI E SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE PER VIA
CUTANEA
Prurito
 Lesioni cutanee irritative o allergiche
 Aumento della temperatura cutanea
 …morte!

INTOSSICAZIONE DA
MONOSSIDO DI CARBONIO
Definizione
 L’intossicazione acuta da monossido di carbonio è la condizione
patologica derivante dall’esposizione più o meno prolungata a CO.
Essa è identificata dal riscontro di valori positivi di
carbossiemoglobina (o di CO plasmatico), cui possono corrispondere
quadri clinici di presentazione totalmente silenti oppure disfunzioni
di diversa gravità di uno o più organi e apparati, sia in fase acuta che
post-acuta.
 I valori di carbossiemoglobina (COHb) si considerano positivi quando
maggiori o uguali a 5% nei bambini e nei soggetti non fumatori, e
maggiori o uguali a 10% nei soggetti fumatori. In particolari situazioni
(es. determinazione tardiva della COHb) il riscontro di valori di COHb
inferiori ai valori sopra indicati non esclude la diagnosi di
intossicazione da CO.
CO (MONOSSIDO DI CARBONIO)
L'intossicazione da CO porta a sintomi facilmente
associabili ad altre patologie “comuni”
 Il colorito rosso ciliegia della cute, spesso
descritto come importante segno di
intossicazione da CO, è quasi sempre assente
nei pazienti sopravvissuti all’intossicazione, i
quali possono avere a secondo dei casi colorito
normale, pallido o cianotico.
CO (MONOSSIDO DI CARBONIO)
In emergenza le misure terapeutiche mirano a
 allontanare il paziente dalla fonte di esposizione
(devono essere allontanati dalla fonte di
esposizione tutti i pazienti presenti sul luogo
dell’intossicazione)
 mantenere le funzioni vitali
 assicurare precocemente un apporto di ossigeno
al 100%: il trattamento antidotico con ossigeno è
imperativo in tutti i pazienti (ambiente
normobarico sul territorio, eventualmente in
ambiente iperbarico a livello ospedaliero).
INGESTIONE DI SOSTANZE CORROSIVE O
TOSSICHE


L’ingestione di acidi, alcali o altre sostanze corrosive non produce
avvelenamento, ma causa la distruzione dei tessuti dell’apparato
digerente, con effetti simili a quelli di un’ustione: non di rado infatti si
potranno notare dei segni di ustione attorno alle labbra
dell’infortunato.
Se è stata ingerita una sostanza corrosiva non bisogna
assolutamente provocare il vomito per evitare di aumentare le lesioni
con la ripetizione del passaggio della sostanza nell’apparato
digerente. Avendo la certezza che non sono in causa irritanti o
caustici, se l’infortunato non presenta convulsioni ed è cosciente, è
utile provocare il vomito. In molte città esistono centri antiveleni a cui
è possibile rivolgersi anche telefonicamente per ricevere istruzioni su
come comportarsi in caso di intossicazione alimentare o di
avvelenamento.
INTOSSICAZIONE ALIMENTARE

La causa più frequente di intossicazione alimentari è l'ingestione di alimenti avariati o mal conservati. Un
esempio tipico è quello di alimenti non conservati in frigorifero. Un modo efficace per riconoscere
l'intossicazione alimentare è notare se più persone che hanno mangiato la stessa cosa hanno avuto un
malore o se lo accusa solo chi ha mangiato un determinato cibo.
In particolare l'intossicazione da stafilococchi è dovuta a cibi conservati a temperatura ambiente, insorge
a poche ore dal pasto e si manifesta con vomito, dolori addominali, diarrea, febbre. Più grave, e spesso
mortale, è l'intossicazione da tossina botulinica ed è dovuta all'ingestione di cibi conservati, in scatola e
sottolio, o insaccati. Se si sospetta che l'intossicazione sia di origine botulinica , in base al tipo di cibo che
può averla causata, è assolutamente necessario trasportare con urgenza la vittima al Pronto Soccorso.
I più comuni alimenti alterati o inquinanti sono la carne andata a male, cibi in scatola mal conservati,
frutti di mare raccolti nelle vicinanze dei porti. È buona norma buttare via le scatole che presentano il
coperchio rigonfio o che emettono un soffio di gas all’apertura, ed evitare di raccogliere frutti di mare se
l'acqua non è cristallina.
I sintomi di intossicazione alimentare, che possono essere presenti o singolarmente o tutti insieme, sono:
mal di pancia e di stomaco, diarrea, vomito, alterazione della respirazione, forte salivazione, intensa
sudorazione, senso di vertigine. La prima cosa da fare è mettersi in contatto con il Centro Antiveleni più
vicino in modo da ottenere istruzioni precise sul da farsi. Nel caso ciò non sia possibile immediatamente
l'alternativa immediata è quella di indurre il vomito, se non è già arrivato spontaneamente. La manovra di
induzione del vomito può essere (anzi è preferibile che lo sia) fatta dalla persona stessa con due dita o
un cucchiaio posti in fondo alla gola. Evitare assolutamente di far ingerire alla persona alcun tipo di
bevanda come ad esempio caffè salato, neanche se ciò serve ad indurre il vomito. Anche se la persona
riesce a vomitare deve comunque essere visitata da un medico. Nel caso contrario va immediatamente
portata al pronto soccorso.
INTOSSICAZIONE DA ALCOOL

Il motivo per cui le bevande alcoliche possono causare intossicazione è la presenza in esse
dell'etanolo. L'etanolo, quando assunto in quantità tali da divenire tossico, agisce direttamente
sul cervello ed ha come effetto non solo l'alterazione delle attività psicomotorie, delle funzioni
visive e uditive, ma anche le capacità intellettive. L'alcol infatti mina le capacità di autocontrollo
e può avere un potente effetto depressivo.
L'intossicazione alcolica si manifesta questi sintomi che possono essere presenti tutti o in
parte:
impossibilità di coordinare i movimenti (per esempio, la persona non riesce a infilare una
giacca), linguaggio confuso e biascicato, respirazione alterata, crisi di vomito, perdita di
conoscenza, comparsa di venuzze rosse sulla parte bianca dell'occhio, forte odore di alcol
nell'alito. La prudenza invita sempre a chiamare un medico, ma se la persona sembra
addormentata, ma il cuore pulsa regolarmente e il respiro è normale, non occorre nel
frattempo fare null'altro di particolare. Può essere importante invece controllare la persona di
tanto in tanto.
Nel caso in cui la respirazione sia alterata, per cui appare corta, affrettata, affannosa, la
situazione può essere invece più grave. In questo caso è necessario effettuare la respirazione
artificiale e, se il battito del cuore risulta assente, anche il massaggio cardiaco. Ovviamente in
questo secondo caso va subito chiamata un'ambulanza. Potrebbe darsi che la persona sia
svenuta o stia dormendo, ma in questo caso basterebbe scuoterla per capirlo. Se reagisce,
risvegliandosi anche per pochi istanti, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Occorre stare attenti
invece se dopo le scosse ricevute non si nota neanche una minima reazione.
PUNTURE - APE, VESPA, CALABRONE
Disinfettate la cute e, se è possibile, togliete il
pungiglione sollevandolo o smuovendolo con un
ago sterile. Fate scorrere acqua fredda sopra e
attorno alla puntura per alleviare il dolore e
ostacolare i fenomeni infiammatori, oppure
applicate del ghiaccio
 Alcune persone allergiche reagiscono in modo
violento alle punture d’insetto: in questi casi può
presentarsi la necessità di un intervento urgente
del medico. (Shock anafilattico)

MORSI DI SERPENTE



gli unici serpenti velenosi in Italia sono le Vipere, il cui
morso non è mortale
indispensabile la prevenzione: non toccare sassi,
specie al sole, usare scarpe alte, basta il rumore per
farli scappare
identificare il serpente (è veramente una vipera?)
MORSI DI SERPENTE -PRIMO SOCCORSO
SEGNI E SINTOMI: 2 forellini del morso, dolore,
infiammazione, sete intensa, poi crampi e delirio
 COSA NON FARE: non usare siero antivipera, non
incidere, succhiare, né usare lacci
 COSA FARE: non far muovere la persona, tenerla
sdraiata, applicare una fasciatura non troppo
stretta (per fermare la circolazione linfatica),
immobilizzare l'arto, cercare aiuto, se avete ucciso
il serpente portatelo con voi per l'identificazione

MORSI - CANI, GATTI, ECC.



Lavate subito la ferita sotto l’acqua corrente di un rubinetto
per asportare la saliva dell’animale. Quindi lavate la ferita
per cinque minuti con una compressa di garza e con acqua e
sapone abbondanti. Risciacquate accuratamente con acqua
corrente, disinfettate e ricoprite la ferita con garza sterile.
Consultate subito un medico. Egli curerà meglio la ferita e
stabilirà quali precauzioni sarà opportuno prendere per
impedire che insorgano la rabbia, il tetano o altre malattie
infettive.
Se il morso è dovuto a un cane o a un gatto sconosciuti,
cercate di catturare l’animale e consegnatelo alla polizia o
all’ufficio d’igiene perché venga tenuto in osservazione. Se
l’animale riesce a sfuggire o se risulta idrofobo, la vittima
deve essere sottoposta a iniezioni antirabbiche.
Dotazione primo soccorso per auto !!
Chi lo aveva chiesto?
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1 Rotolo di cerotto, 5 m X 2.5 cm DIN 13019-A
8 Cerotti mis. 10 cm DIN 13019-E
2 Rotoli di bende con tampone sterili, mis. media DIN 13151-M
1 Rotolo di benda con tampone sterile, mis. grande DIN 13151-G
2 Telini di medicazione sterili, 40 cm X 60 cm DIN 13152-BR
1 Telino di medicazione sterile, 60 cm X 80 cm DIN13152-A
2 Rotoli di bende di fissaggio, 6 cm X 4 m DIN 61634-fb-6
3 Rotoli di bende di fissaggio, 8 cm X 4m DIN 61634-FB-8
1 Coperta isotermica
6 Compresse sterili, 10 cm X 10 cm
2 Fasce triangolari DIN 13168-D
1 Paio di forbici di pronto soccorso DIN 58279-A-145
4 Guanti monouso in vinile DIN EN 455-1/-2
1 Manuale di pronto soccorso
I prodotti indicati per la medicazione delle ferite devono essere
sostituiti dopo la
scadenza. Sostituire i componenti che vengono usati.
Il contenuto va verificato periodicamente.
FINE
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IV Lezione - AS.SO.VO.CE.