SUDDIVISIONE DEL LAVORO
Veronica Troiano
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Amministratore Unico: coordinamento del lavoro
Trovare contatti utili ed organizzare incontri (Artisti, pubblicità..)
Realizzato modello 3D
Scritto presentazione (come aprire il caffè, la scelta della lingua..)
Realizzato simulazione gallerista – artista
Creazione pagina facebook
Valentina Vecchi
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Parte economica e finanziamenti
Tenuto contatti con locatore
Realizzato Sito Web
Vendite libri
Elisabetta Baldan
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Le café Procope
Serate a tema: il the nelle culture e Garcia Lorca
Aggiornamento del Diario di Progetto
Alt
Creazione pagina facebook
Chiara Bisori
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Tenuto contatti con Commercialista
Realizzato logo del caffè
Serata a tema: Leggende e cucina del Sol Levante
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MATERIE COINVOLTE
 STORIA DELL’ARTE
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ALT!
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Rapporto Gallerista – Artista
 SPAGNOLO
 Garcìa Lorca
 INGLESE
 La scelta della lingua
 GEOGRAFIA
 Leggende e Cucina del Sol Levante: GIAPPONE
 ECONOMIA AZIENDALE
 Finanziamenti e scelta della società
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PRESENTAZIONE DEL NOSTRO
PROGETTO
Oggi giorno la poesia perde sempre più d’interesse. Forse per la velocità con cui si evolve
il mondo, forse perché proprio quest’ultimo ha perso quella scintilla che per secoli ha
infiammato il cuore di molte persone che, ansiose di trasmettere il proprio calore al
mondo, partorivano delle parole che purtroppo oggi è difficile ancora trovare.
Le persone ormai non parlano più come una volta. Eppure benché la poesia non sia più
oggetto di vanto o di prima importanza, essa continua a vivere e animare gli spiriti di tutti
coloro che credono ancora nella forza delle parole. Essa infatti, vive nelle canzoni, nei
romanzi, nelle voci di coloro che hanno fatto la storia e che molti di noi tramandano e
mantengono vive. Essa continua a diffondersi e nonostante noi non ce ne accorgiamo,
essa continua a vivere dentro e intorno a noi.
É proprio una poesia che ha ispirato la nostra area di progetto, che tratta la simulazione di
apertura di un caffè letterario. Abbiamo infatti deciso di chiamare il nostro locale “Le sei
corde”, come il titolo di una famosa poesia dello scrittore spagnolo Federico Garcia Lorca.
Questa poesia parla della bellezza del suono della chitarra, in grado di catturare il cuore
delle persone come un ragno tessendo la sua tela, cattura le sue prede. Benché il
paragone possa sembrare negativo, esso rende perfettamente l’idea di attrazione di
questo strumento musicale.
La nostra intenzione è quella di creare un luogo in cui ogni persona possa condividere la
propria cultura, il proprio pensiero, le proprie emozioni, in cui ogni persona possa sentirsi
parte di un mondo che sappia riconoscere e risvegliare i vecchi valori ma che sappia
anche apprezzare la freschezza delle novità. Il nostro caffè letterario infatti vuole unire
tutte le culture del mondo dimostrando che il diverso è un qualcosa da apprezzare e non
da temere.
Tutto il nostro pensiero infatti si rispecchia in un unico semplice strumento quale è la
chitarra: essa con le sue sei corde crea armonia attraverso i suoi sei suoni differenti. Le
corde, da sole, producono un suono orecchiabile, ma insieme, sono in grado di produrre
delle melodie stupefacenti. È questo l’obbiettivo del nostro caffè: dare vita ad una vera e
propria “convivenza armoniosa” in grado di apprezzare tutto quello che il mondo ha da
offrirci.
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Per intraprendere questo percorso, ci siamo improvvisate quattro giovani imprenditrici,
per testare le nostre capacità destreggiandoci nel difficile mondo dell’economia, del
marketing, dell’arte e della concorrenza.
Difatti il nostro caffè letterario sarà costituito e portato avanti basandoci esclusivamente
sulle nostre forze, dividendoci all’interno della nostra “impresa” i diversi compiti che si
presenteranno. Il nostro scopo è quello di dare vita ad un luogo che sia un punto di
riferimento non solo per i giovani, ma, soprattutto, per tutti coloro che vorranno
condividere pensieri e culture, esponendo i propri principi liberi da pregiudizi, aiutandoci
a combattere ogni forma di razzismo.
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La lingua Inglese:
un ponte tra le culture
L’importanza della lingua inglese oggi
Il mondo è un autentico mosaico di lingue. Formatisi e perfezionatisi nel corso dei secoli.
Sebbene molte abbiano una matrice comune - che può essere per esempio quella
indoeuropea, quella afro -asiatica o quella sino – tibetana – e presentino delle
caratteristiche simili, esse si sono sviluppate e differenziate le une dalle altre, mostrando
disuguaglianze nella pronuncia, nel vocabolario e nella grammatica, arrivando addirittura
a sviluppare più idiomi all’interno della stessa lingua, come nel caso dello spagnolo
(divisosi in castigliano, catalano, bable, gallego ecc..).
Per questo motivo, se si incontrassero persone di differenti nazionalità e culture,
avrebbero bisogno di una lingua in grado di fungere da tramite tra tutte queste famiglie
linguistiche, una lingua internazionale.
Nel corso della storia sono esistite alcune di queste lingue veicolari: il latino, per esempio,
nel Medioevo era la lingua delle persone colte e veniva utilizzata per le pubblicazioni in
Germania, Francia, Inghilterra e Italia. In un mondo largamente analfabeta, essa era
conosciuta tuttavia da poche minoranze, sebbene all’epoca non fosse necessario, dato
che la maggior parte delle persone viveva nella piccola realtà del suo villaggio.
Oggi, invece, è differente. Negli ultimi decenni, grazie alla globalizzazione e allo sviluppo
delle telecomunicazioni, la circolazione di persone e idee è aumentata notevolmente,
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rendendo necessaria l’adozione di una lingua universale in grado di essere compresa in
tutte le parti del mondo. Tale ruolo è assunto dall’inglese.
Conoscere l'inglese oggi è diventato importantissimo. L'inglese, infatti, è la lingua ufficiale
di 45 nazioni e la semiufficiale di altre 56; ciò significa che su 171 nazioni del mondo, in
1O1 è quella corrente.
Circa un miliardo di persone (poco meno di un quinto della popolazione mondiale) parla
l'inglese, lingua parlata più di italiano, francese, tedesco, spagnolo, russo e tutte le altre
lingue europee messe assieme. Essa è solo seconda al cinese mandarino, lingua madre più
parlata al mondo grazie agli 837 milioni di persone che risiedono nella Repubblica
popolare della Cina, nella Repubblica di Cina o Taiwan, in Malaysia e a Singapore.
Inoltre, in ogni parte del mondo, la maggioranza degli studenti impara l'inglese sin dalla
scuola dell'obbligo, per cui chi sa parlare l'inglese riesce a farsi capire in qualsiasi nazione.
Non conoscere questa lingua oggi giorno significa trovarsi in difficoltà quando ci si trova di
fronte ad esempio a termini di moda, dello spettacolo, della politica, dell'economia,
dell'informatica, dello sport e della tecnica, nonché buona parte dei testi delle canzoni
straniere più famose, parecchi titoli dei programmi televisivi e spot pubblicitari.
Per tale motivo, per poter illustrare il nostro progetto, la nostra scelta è caduta
sull’inglese, un autentico ponte in grado di mettere in comunicazione tutte le culture del
mondo alla stregua di ciò che vuole essere idealmente e realmente il nostro caffè
letterario: il punto di incontro e di dialogo tra uomini e culture diverse.
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La scelta della lingua, quindi, non è stata
casuale, ma giustificata da tutta una serie di
motivazioni.
In primis, abbiamo optato per l’inglese per la
vasta utenza a cui si rivolge e all’importanza che
riveste oggi, sia nel campo dell’arte che del
turismo, diventando la lingua principale e
veicolare.
Inoltre, per poter far conoscere il nostro caffè
letterario, abbiamo simulato un’ipotetica
collaborazione con “Contemporary Locus”,
un ciclo di mostre d’arte contemporanea, che
verrà inaugurato il 27/05/12 e che verrà
allestito in tre luoghi di solito poco accessibili
di
Bergamo:
il Luogo
Pio
Colleoni,
la Cannoniera di San Giacomo e l’ex Hotel
Commercio.
Il progetto, curato dalla critica d’arte e
insegnante dell’Università IULM di Milano Paola
Tognon, nasce con l’obbiettivo di creare
connessioni tra arte contemporanea e tessuto
urbano, ridando vita a luoghi segreti, dimenticati
o dismessi della città, coinvolgendo artisti di
fama internazionale, come Huma Bhaba (1962),
artista pakistana che vive e lavora a New York, e
Francesco Carone (1975), artista senese che vive
e opera nel territorio d’origine.
Il nostro progetto sarebbe quello di organizzare
l’apertura del nostro Caffè in corrispondenza
con quello della prossima edizione della mostra,
ospitando per una serata nel nostro locale gli
artisti, i curatori e il pubblico della mostra. La
possibilità di questo contatto e la sua fattibilità
ci viene data dalla conoscenza di Paola Tognon, avvenuta tramite la nostra insegnante di
Storia dell’Arte, sua collaboratrice. Abbiamo quindi immaginato di presentare le nostre
attività in inglese, perché il progetto di tale collaborazione e della serata a tema vedrà
coinvolte personalità in gran parte straniere (gli artisti coinvolti nel progetto, i curatori e il
pubblico in generale che si interessa all’arte contemporanea, per la maggior parte
composto di turisti internazionali).
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APRIRE UN CAFFÈ LETTERARIO
Con il crescente declino delle librerie, sempre di più in perdita e molte delle quali
costrette a chiudere i battenti, gli amanti della lettura sono alla ricerca di un locale
originale e raffinato in grado di creare una giusta atmosfera per poter dedicarsi alla
propria passione.
Questo è ciò che offre oggi un caffè letterario moderno, oltre che ad una vasta gamma di
serate a tema, spettacoli, mostre, corsi e quant’altro. Quella del caffè letterario è una
realtà che sta riaffiorando in questi anni e che anima i sogni di molte persone, desiderose
di poter dar vita ad un locale in grado di rispecchiare la propria personalità e che sappia
ridare la giusta importanza e il giusto valore alla cultura, largamente calpestata in questi
ultimi anni.
Tuttavia, come tutte le attività, prima di essere portata avanti deve essere analizzata e
valutata con criterio. Questo è ciò che anche noi ragazze abbiamo fatto prima di poter
incominciare a simulare il nostro progetto. La prima domanda da porsi è se un’attività di
questo tipo può avere successo o è destinata al fallimento. Per poter rispondere, innanzi
tutto abbiamo fatto una ricerca in internet, per poter avere un’idea generale. Da questo
nostro primo approccio, ci siamo potute rendere conto della moltitudine di persone che
desidera avviare un’attività di questo tipo ma che purtroppo per cause economiche è
costretta ad accantonare il progetto. Di fatti, per poter aprire un caffè letterario, occorre
un investimento iniziale di € 50 000.
Per poter effettivamente comprendere cosa comporta aprire un’attività di questo tipo,
abbiamo contattato e preso appuntamento con due caffè letterari in zona: quello a
Bergamo in via San Bernardino e quello presente a Seriate, chiamato “Spazio Terzo
Mondo”. Solamente dopo il secondo incontro ci siamo potute rendere effettivamente
conto dell’impegno e della volontà che occorre possedere se si vuole potare avanti tale
tipo di progetto, soprattutto in un paese come l’Italia dove il settore culturale fatica a
rimanere in piedi ed è spesso soggetto a tagli e riduzioni di fondi.
Su Internet inoltre, abbiamo trovato anche ottimi consigli sul luogo d’apertura e sulla
possibilità di ottenere finanziamenti in caso non disponessimo di abbastanza denaro per
poter procedere.
Innanzitutto bisogna considerare la realtà in cui si intende avviare la propria attività: se si
tratta di un piccolo centro cittadino o di una metropoli; inoltre, tenendo presente che il
locale si rivolge a un target specifico, l’ideale è aprirlo in un quartiere frequentato da
studenti, magari con università o centri socio-culturali nei paraggi, verificando anche che
non ci siano già altri caffè letterari nella zona, che potrebbero sottrarre la clientela già in
partenza.
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Dopo aver appreso questo, per noi è stato abbastanza naturale andare alla ricerca di un
locale dove poter aprire il nostro caffè. La nostra ricerca è stata lunga e difficoltosa a
causa della scarsa attenzione e collaborazione delle agenzie immobiliari a cui ci siamo
rivolte.
Ci siamo subito indirizzate a locali in centro città, in quanto abbiamo pensato alla
possibilità di ottenere una clientela numerosa e più eterogenea, punto fondamentale del
nostro progetto. I prezzi propostici dalle agenzie erano veramente elevati, e ce ne siamo
resi conto soprattutto dopo il primo colloquio con l’agenzia Remondini, attraverso la
quale intendevamo stipulare un finto contratto d’affitto per un locale in Via Sant’Orsola di
350 m2 che chiedeva € 180 000 all’anno.
Per poter avere dei punti di riferimento su quanto spendere, ci siamo rivolte ai genitori di
una nostra amica che avendo contatto tutti i giorni con affitti e vendite di locali ci hanno
saputo dare un margine di spesa, riducendolo ad un massimo di € 35 000 all’anno.
In questo modo abbiamo ristretto il campo di scelta e abbiamo potuto trovare un locale
che, benché non sia perfetto, rappresenta un buon inizio per il nostro progetto. Il locale,
si trova in via Sant’Orsola, ha una superficie totale di 90 m 2 e costa “solamente” € 2000 al
mese, prezzo contrattato con l’agenzia Eticasa che gentilmente ci ha fatto visitare il locale
vuoto e fornito piantine e fac simile di un contratto d’affitto.
Il prezzo, non indifferente, è dovuto soprattutto alla zona in cui è ubicato il locale, cosa
che noi abbiamo tenuto in conto e privilegiato nella nostra scelta, considerando che si
trova nel centro di Bergamo.
Dopo aver scelto il locale, occorre occuparsi della parte economica. Se non si dispone di
un capitale consistente, come nel nostro caso, la soluzione è quella di chiedere un
finanziamento.
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Classificazione delle società
Il nostro ordinamento non conosce altre società se non quelle regolate dalla legge, che si
classificano in:
1. Società semplice- S.S.
2. Società nome collettivo- s.n.c.
3. Società in accomandita semplice- S.a.s.
4. Società per azioni- S.p.a.
5. Società a responsabilità limitata- S.r.l.
6. Società in accomandita per azioni- S.a.a.
Le principali caratteristiche della società sono:
1. Società di persone e società di capitali.
tipi: S.S. - s.n.c. - S.a.s.
società di
persone
ha maggior rilievo la persona del socio
hanno autonomia patrimoniale imperfetta
È la fondamentale classificazione e, come si nota, nelle società di persone, in genere di
dimensioni più ridotte di quelle di capitali, ha molto valore la persona del socio e le sue
qualità.
tipi: S.p.a. - S.r.l. - S.a.a.
società
capitali
di
ha maggior rilievo il conferimento
hanno personalità giuridica
Nelle società di capitali il socio può facilmente vendere la sua partecipazione senza il
consenso degli altri soci. Ciò perché quello che conta maggiormente è il conferimento, più
che le qualità personali del socio. Le società di capitali hanno personalità giuridica e, di
conseguenza, il patrimonio della società e quello del singolo socio sono separate.
Ciò vuol dire che i creditori sociali non potranno rivalersi sul patrimonio del singolo socio.
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2. Responsabilità dei soci per le obbligazioni della società
a. tutti i soci sono
responsabili
società semplice - società nome collettivo
b. nessun socio è
responsabile
società per azioni - società responsabilità limitata
c. solo alcuni soci
sono responsabili
s.accomandita semplice- s.accomandita per azioni- s.semplice,
se pattuita
3. Natura dell'attività svolta
non commerciale
società semplice
commerciale
tutte le altre
Le società a responsabilità limitata
nozione
art. 2462
c.c.
è una società di capitali di dimensioni normalmente minori di una S.p.a.
dove le partecipazioni dei soci sono rappresentate da quote e non da
azioni. Dotata di personalità giuridica è stata concepita per permettere
anche a coloro che non dispongono di ingenti capitali di costituire una
società con un suo patrimonio totalmente separato da quello dei soci in
modo da limitare la loro responsabilità solo a quanto hanno conferito.
E' possibile che sia costituita con un unico socio, in questo caso si parlerà
di società unipersonale che, a differenza di quanto accadeva in passato,
continua a godere del beneficio della limitazione di responsabilità.
Come si vede dalla nozione, la S.r.l. costituisce un tipo più semplice di società di capitali
rispetto alla S.p.a., sono sufficienti, infatti, solo diecimila euro di capitale sociale per
costituirla contro i centoventimila euro della società per azioni.
La riforma, entrata in vigore il 1° gennaio 2004, ha profondamente inciso sulla S.r.l. che
cessa di presentarsi come una piccola società per azioni; essa si caratterizza invece come
una società “personale” che, pur godendo del beneficio della responsabilità limitata, può
essere sottratta alle rigidità di disciplina richieste per la società per azioni.
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La S.r.l. è, quindi, società di capitali, ma dove hanno maggior peso le persone dei soci
rispetto alle altre società di capitali.
Gli organi sociali
Nella S.r.l. ritroviamo gli stessi organi della S.p.a. ( escluso il collegio sindacale che è
obbligatorio solo quando il capitale sociale raggiunge i 120.000 euro) con funzioni
analoghe:
1.
L’assemblea dei soci, la quale per disposizione dell’art. 2479 c.c., ha competenza in
materia di approvazione del bilancio e distribuzione degli utili; nomina, qualora
prevista nell’atto costitutivo, degli amministratori; eventuale nomina dei sindaci e del
presidente del collegio sindacale o del revisore; modificazioni dell’atto costitutivo;
decisioni per il compimento di operazioni che comportino una sostanziale
modificazione dell’oggetto sociale determinato nell’atto costitutivo o una rilevante
modificazione dei diritti in capo ai soci.
L’assemblea dei soci delibera inoltre sulle materie riservate alla propria competenza
dall’atto costitutivo, nonché sugli argomenti che uno o più amministratori o tanti soci
che rappresentino almeno un terzo del capitale sociale sottopongono alla propria
approvazione. È prevista la possibilità, da parte dell’atto costitutivo, che le decisioni
dei soci possano esser adottate mediante consultazione scritta o sulla base del
consenso espresso per iscritto.
2.
L’organo amministrativo, in tal senso l’art. 2475 c.c. dispone che l’amministrazione
competa, in difetto di espressa previsione dell’atto costitutivo, ad uno o più soci. Nel
caso di pluralità degli amministratori l’atto costitutivo può prevedere che
l’amministrazione sia esercitata congiuntamente o disgiuntamente e che le decisioni
siano adottate mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per
iscritto. La rappresentanza della società è affidata agli amministratori.
3.
L’organo di controllo. L’atto costitutivo può prevedere, determinandone le
competenze ed i poteri, la nomina di un collegio sindacale o di un revisore. La nomina
di tale organo è obbligatoria qualora il capitale sociale sia uguale o maggiore di quello
previsto per le S.p.A. (€120.000,00) o nel caso in cui, per due esercizi consecutivi,
siano stati superati due dei limiti indicati dal primo comma dell’art. 2435 bis.
In realtà nella S.r.l. è concessa una notevole autonomia statutaria che può in gran parte
derogare la disciplina legislativa.
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In primo luogo non esiste la rigida ripartizione di competenze tra l'organo amministrativo
e l'assemblea. I soci potrebbero, quindi, riservarsi alcuni compiti che ineriscono alla
gestione della società, e, secondo la dottrina dominante, potrebbero anche non avere dei
veri e propri amministratori, affidando così l'amministrazione della società ai soci sul
modello delle società di persone, ma questo però solo se lo statuto lo preveda.
D'altro canto l'atto costitutivo potrebbe anche prevedere, oltre che un allargamento, una
limitazione delle tradizionali competenze dei soci, pur nel rispetto del limite stabilito
dall'art. 2479 c.c.
Altra importante semplificazione rispetto alla S.p.a. riguarda il metodo collegiale, questo
può essere derogato dall'atto costitutivo. Si può stabilire, infatti, che le decisioni dei soci
siano adottate mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per
iscritto, senza convocazione dell'assemblea, anche se per alcune decisioni ( ad es. la
modifica dell'atto costitutivo e dell'oggetto sociale) sarà necessario convocare comunque
l'assemblea.
Invalidità delle decisioni dei soci
Le decisioni dei soci possono essere invalide, per vizi di nullità o di annullabilità.
per avere un oggetto illecito o impossibile, o perché prese in
assenza assoluta d'informazione, possono essere impugnare nel
termine di tre anni dalla trascrizione della delibera nel libro delle
decisioni dei soci
possono essere impugnate senza limiti di tempo le deliberazioni che
modificano l’oggetto sociale prevedendo attività impossibili o
illecite
decisioni nulle
come accade per la S.p.a. l’impugnativa dell’aumento di capitale,
della riduzione del capitale ai sensi dell’articolo 2445 o della
emissione di obbligazioni non può essere proposta dopo che siano
trascorsi 180 gg. dall’iscrizione della deliberazione nel registro delle
imprese o, nel caso di mancata convocazione, novanta giorni
dall’approvazione del bilancio dell’esercizio nel corso del quale la
deliberazione è stata anche parzialmente eseguita ( art. 2479 ter
u.c. che espressamente rinvia all'art. 2379 ter)
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legittimato ad impugnare un qualsiasi soggetto che abbia interesse
quindi anche un terzo
Nei casi annullabilità, invece, si seguiranno le regole della sottostante tabella.
annullabilità delle decisioni: si possono impugnare le decisioni prese non in
conformità
a) della legge o dell'atto costitutivo
b) prese con voti di soci in conflitto d'interessi: quando possano recare danno alla
società sono impugnabili le decisioni assunte con la partecipazione determinante di
soci che hanno, per conto proprio o di terzi, un interesse in conflitto con quello della
società
c) negli altri casi previsti per l'annullabilità delle delibere delle S.p.a. , in quanto
compatibili con i casi precedenti
possono impugnare:
a) i soci che non vi hanno consentito;
b)ciascun amministratore;
c) il collegio sindacale
termine di impugnazione: entro 90 gg. dalla trascrizione della delibera nel libro delle
decisioni dei soci
L'impugnazione deve essere proposta in tutti e due i casi con atto di citazione innanzi al
tribunale dove ha sede la società e la successiva sentenza obbligherà gli amministratori,
sotto la propria responsabilità, a darvi esecuzione, ma saranno comunque fatti salvi i
diritti dei terzi in buona fede in merito alla deliberazione annullata o dichiarata nulla.
Il tribunale, qualora ne ravvisi l’opportunità e ne sia fatta richiesta dalla società o da chi
ha proposto l’impugnativa, può assegnare un termine non superiore a 180 gg. per
l’adozione di una nuova decisione idonea ad eliminare la causa di invalidità.
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Obbligazioni nelle S.p.a e nelle S.r.l.
Le obbligazioni sono titoli di credito emessi da una società, il cui possessore ha diritto alla
restituzione del capitale alla scadenza e al pagamento di un interesse.
L’emissione di un prestito obbligazionario come forma di finanziamento è tipica delle
società per azioni e delle società in accomandita per azioni, le cui norme giuridiche,
hanno sempre riconosciuto la possibilità di emettere tale tipo di titoli.
Tuttavia, l’articolo 2483 del Codice civile, ha esteso anche alle società a responsabilità
limita la possibilità di ricorrere a tale forma di finanziamento, in quanto recita
espressamente:
“Se l'atto costitutivo lo prevede, la società può emettere titoli di debito. In tal caso l'atto
costitutivo attribuisce la relativa competenza ai soci o agli amministratori determinando
gli eventuali limiti, le modalità e le maggioranze necessarie per la decisione. I titoli emessi
ai sensi del precedente comma possono essere sottoscritti soltanto da investitori
professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali. In caso di
successiva circolazione dei titoli di debito, chi li trasferisce risponde della solvenza della
società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali ovvero soci
della società medesima. La decisione di emissione dei titoli prevede le condizioni del
prestito e le modalità del rimborso ed è iscritta a cura degli amministratori presso il
registro delle imprese. Può altresì prevedere che, previo consenso della maggioranza dei
possessori dei titoli, la società possa modificare tali condizioni e modalità. Restano salve le
disposizioni di leggi speciali relative a particolari categorie di società e alle riserve di
attività.".
Nelle Spa e nelle Sapa l’emissione dei prestiti obbligazionari convertibili avviane a seguito
di una deliberazione dell’assemblea straordinaria; tuttavia lo statuto può delegare tale
facoltà agli amministratori a condizione che la delega sia sempre limitata ad un
ammontare determinato e per un periodo massimo di cinque anni dalla data di iscrizione
della società nel registro delle imprese.
Per quanto riguarda l’emissione delle obbligazioni ordinarie, invece, essa compete
normalmente agli amministratori, a meno che lo statuto non preveda diversamente.
Nelle Srl, la decisione di emettere il prestito potrà competere agli amministratori della
società o all’assemblea dei soci, a seconda di quanto stabilito nell’atto costitutivo e in
base al quorum in esso fissato.
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Per ciò che concerne i sottoscrittori di tali titoli, esiste una profonda differenza:
- Nelle Spa e nalle Sapa il legislatore non stabilisce dei particolari soggetti che possono
sottoscrivere le obbligazioni e, pertanto, esse possono essere sottoscritte da banche, da
altri investitori professionali, ma anche da risparmiatori privati.
- Nelle Srl possono essere sottoscritte solamente da investitori professionali soggetti a
vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali: è il caso, ad esempio, delle banche. Tali
soggetti possono, dopo la sottoscrizione iniziale, trasferire i titoli di debito sia a favore di
altri investitori professionali, che a favore dei soci della società emittente, oppure a
favore di risparmiatori privati.
Troviamo un’ulteriore differenza nel limite massimo di obbligazioni che può essere
emesso:
- Per le Spa e le Sapa il Codice civile stabilisce che la società può emettere obbligazioni per
una somma complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale, della
riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio approvato. Tale
limite può essere superato se:



le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla sottoscrizione da parte di
investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali;
l'emissione di obbligazioni è garantita da ipoteca di primo grado su immobili di
proprietà della società, sino a due terzi del valore degli immobili medesimi;
l'emissione delle obbligazioni è effettuata da società le cui azioni sono quotate in
mercati regolamentati, limitatamente alle obbligazioni quotate negli stessi o in altri
mercati regolamentati.
- Nelle Srl, invece, il legislatore non ha fissato un limite quantitativo massimo per
l’emissione dei titoli di debito.
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Costituzione
Anche la S.r.l. come la S.p.a. può essere costituita per contratto o per atto unilaterale; ciò
significa che è ammessa la S.r.l. con unico socio anche se la sua responsabilità rimane
separata da quella della società.
Una differenza con la S.p.a. riguarda l'impossibilità di stipulazione dell'atto costitutivo
tramite pubblica sottoscrizione, l'art. 2468 c.c. vieta che le partecipazioni dei soci possano
essere oggetto di sollecitazione all'investimento, attività necessaria in caso di pubblica
sottoscrizione.
costituzione per atto pubblico (art. 2463 c.c.)
contenuto dell'atto costitutivo
il cognome e il nome o la denominazione, la data e il luogo di nascita o di costituzione, il
domicilio o la sede, la cittadinanza di ciascun socio
la denominazione, contenente l'indicazione di società a responsabilità limitata, e il
comune ove sono poste la sede della società e le eventuali sedi secondarie
l'attività che costituisce l'oggetto sociale
l'ammontare del capitale, non inferiore a diecimila euro, sottoscritto e di quello versato
conferimenti di ciascun socio e il valore attribuito ai beni e crediti conferiti
la quota di partecipazione di ciascun socio
le norme relative al funzionamento della società, indicando quelle concernenti
l'amministrazione, la rappresentanza e la ripartizione di competenze tra soci e
amministratori
le persone cui è affidata l'amministrazione e l'eventuale soggetto incaricato di
effettuare la revisione legale dei conti
l'importo globale, almeno approssimativo, della spese per la costituzione poste a carico
della società
L’atto costitutivo della nostra società è consultabile negli allegati.
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I conferimenti
Secondo l'art. 2464 c.c. il valore dei conferimenti non può essere complessivamente
inferiore all'ammontare globale del capitale sociale e ciò per garantire i creditori sociali
circa la consistenza effettiva del capitale sociale.
Di regola c'è proporzionalità tra misura della partecipazione sociale e misura del
conferimento ( art. 2468 c.c.),in altre parole, maggiore sarà la quota posseduta, maggiore
sarà la partecipazione sociale, maggiori saranno i diritti sociali che spetteranno al socio.
Lo stesso articolo 2468, però, prevede che l'atto costitutivo possa disporre diversamente
attribuendo a singoli soci particolari diritti riguardanti l'amministrazione della società o la
distribuzione degli utili, derogando, quindi, al criterio di proporzionalità tra conferimento
e partecipazione sociale.
Se si è scelta questa strada, però, non sarà possibile modificare i diritti relativi alla
amministrazione della società o alla distribuzione degli utili senza il consenso di tutti gli
altri soci, sempre che nell'atto costitutivo non si sia deciso diversamente.
L'attribuzione di particolari diritti amministrativi, indipendentemente dalla entità del
conferimento, mette ancora più in luce la rilevanza che ha assunto nella S.r.l. la persona
del socio per la vita stessa dell'ente. Una conferma di quanto andiamo dicendo la
troviamo nell'art. 2473 c.c. che include nella cause di recesso dalla società anche la
rilevante modificazione dei particolari diritti attribuiti ai soci a norma dell'art. 2468
comma 3.
Anche per la S.r.l. possono essere oggetto di conferimento, oltre al denaro, beni in natura
o crediti. In questi ultimi casi, però, sarà necessario seguire un procedimento di stima,
simile a quello previsto per la S.p.a. ma più semplice.
In questo caso non è più necessaria la nomina del perito da parte del del tribunale: si è
ritenuto sufficiente garanzia, adeguata alle nuove caratteristiche del tipo societario, che
basti (art. 2465) la relazione giurata di un di un revisore legale o di una società di
revisione legali iscritti nell'apposito registro che dovrà essere allegata all'atto costitutivo.
Lo stesso tipo di relazione è poi prevista nel caso di acquisto da parte della società, per un
corrispettivo pari o superiore al decimo del capitale sociale, di beni o di crediti dei soci
fondatori, dei soci e degli amministratori, nei due anni dalla iscrizione della società nel
registro delle imprese.
La vera novità, però, riguarda la possibilità di conferire una prestazione d'opera o di
servizi a favore della società, secondo il comma 2 dell'art. 2464 c.c., sostenente che,
possono essere conferiti tutti gli elementi dell'attivo suscettibili di valutazione economica.
18
Sono quindi ammesse anche le prestazioni d'opera o servizi, ma in tal caso sarà
necessario garantire il conferimento con una prestazione di una polizza di assicurazione o
di una fideiussione bancaria con cui vengono garantiti, per l'intero valore ad essi
assegnato, gli obblighi assunti dal socio (art. 2464 comma 6).
La possibilità di conferimenti di natura personale non esclude che possano essere
eseguite prestazioni accessorie in aggiunta al conferimento. Tale possibilità, non
espressamente prevista dalla legge, dovrebbe quindi essere prevista dallo statuto.
Se si è scelto il versamento in denaro, sarà necessario, all' atto della sottoscrizione,
versarne in banca almeno il 25% del suo valore, mentre se la costituzione avviene per atto
unilaterale, tutto l'intero ammontare. E' però possibile sostituire il versamento con una
polizza di assicurazione o una fideiussione bancaria che abbia le caratteristiche indicate
con decreto dal Presidente del consiglio dei ministri. Polizza o fideiussione al posto del
denaro, quindi, ma il socio potrà poi cambiare strategia scegliendo di versare il denaro,
estinguendo, così, le garanzie che si era procurato.
Può darsi, infine, che il socio, dopo aver versato una parte del conferimento in denaro,
non versi la parte rimanente, divenendo, in tal modo, moroso (art. 2466).
La procedura è simile a quella prevista per la S.p.a. ma non è previsto che la diffida sia
effettuata attraverso la gazzetta ufficiale.
In questo caso il socio verrà diffidato dagli amministratori e avrà 30 giorni per pagare la
parte rimanente del conferimento; se il pagamento non sarà effettuato gli amministratori
possono vendere la quota a rischio e per conto del socio.
La quota deve essere preferibilmente venduta agli altri soci (art. 2466 c.c.) in proporzione
delle quote già in loro possesso. Se non vi sono offerte per l'acquisto la quota può essere
veduta, ma solo (e anche da qui si evince il ruolo che ha la persona del socio nella S.r.l.) se
l'atto costitutivo lo prevede. Se non si riesce a vendere la quota, gli amministratori
possono escludere il socio moroso, ma in questo caso sarà necessario ridurre il capitale
sociale.
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Il trasferimento delle partecipazioni
Anche nella S.r.l. è possibile trasferire le partecipazioni sociali, ma, rispetto alle altre
società di capitali, maggiori sono i vincoli al trasferimento (art. 2469 c.c.).
sono liberamente trasferibili per atto tra vivi o per successione mortis causa ma
l'atto costitutivo può limitare o impedire il libero trasferimento
è possibile prevedere l'intrasferibilità delle quote o subordinarlo al gradimento
mero della società o limitarlo per causa di morte. In questi casi il socio o i suoi eredi
possono esercitare il diritto di recesso dalla società
forma del trasferimento
é necessaria la scrittura privata autenticata; in tal caso l'atto di trasferimento, con
sottoscrizione autenticata, deve essere depositato entro trenta giorni, a cura del
notaio autenticante, presso l'ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione
è stabilita la sede sociale.
In caso di trasferimento a causa di morte il deposito è effettuato a richiesta
dell'erede o del legatario verso presentazione della documentazione richiesta per
l'annotazione nel libro dei soci dei corrispondenti trasferimenti in materia di società
per azioni.
efficacia del trasferimento
il trasferimento ha effetto di fronte alla società dal momento del deposito di cui
sopra
conflitto tra più acquirenti della stessa quota
è preferito tra i più acquirenti quello che per primo ha iscritto il trasferimento nel
registro delle imprese, ma solo se era in buona fede, che per regola generale ( art.
1147 c.c.) si presume
responsabilità dell’alienante per i versamenti ancora dovuti
l'alienante è obbligato solidalmente con l'acquirente, per il periodo di tre anni
dall'iscrizione del trasferimento nel libro dei soci, per i versamenti ancora dovuti, ma
il pagamento può essere domandato all'alienante solo quando la richiesta al socio
moroso è rimasta infruttuosa (art. 2472)
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Cause di recesso, bilancio
Nella S.r.l. l'art. 2473 c.c. prevede le ipotesi in cui è possibile il recesso da parte del socio.
Osserviamo che le ipotesi di recesso in esso contemplate costituiscono un limite per la
società ed un garanzia per i soci, nel senso che la società può aggiungere altre cause di
recesso, oltre quelle già previste dalla legge, ma non eliminare quelle indicate dall'art.
2473 c.c . Cause tipiche di recesso:
cambiamento dell'oggetto sociale
cambiamento del tipo di società
alla fusione o scissione della società
recesso per
i soci che
non hanno
consentito
al:
alla revoca dello stato di liquidazione
trasferimento della sede all'estero
compimento di operazioni che comportano una sostanziale
modificazione dell'oggetto della società determinato nell'atto
costitutivo
ad una rilevante modificazione dei diritti attribuiti ai soci in merito alla
amministrazione della società o alla distribuzione degli utili
alla eliminazione di una o più cause di recesso previste dall'atto
costitutivo
Oltre queste ipotesi il recesso è sempre consentito se la società sia a tempo
indeterminato, ma con un preavviso di almeno sei mesi, salvo che l'atto costitutivo non
preveda un preavviso più lungo ma, comunque, non superiore ad un anno.
Perfezionato il recesso, al socio spetterà la liquidazione della sua quota; questa sarà
liquidata in riferimento al valore di mercato che aveva al momento in cui è stato
esercitato il recesso. Tale valore sarà, di regola, determinato dagli amministratori, ma in
caso di disaccordo con il socio, sarà necessario nominare un perito da parte del
presidente del tribunale.
La liquidazione avverrà entro sei mesi dalla data della comunicazione del recesso alla
società, ma la quota non potrà essere acquistata dalla società, che non può compiere
operazioni sulle proprie quote, ma dagli altri soci e, solo se tutti i soci vi consentano, da
estranei alla società.
In merito alla redazione del bilancio si applicano sostanzialmente le regole previste per il
bilancio della S.p.a. e ciò per i richiami operati dall'art. 2478 bis e regola analoga alla S.p.a.
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è prevista anche in merito alla distribuzione degli utili, poiché l'ultimo comma dell'art.
2478 dispone che: "Gli utili erogati in violazione delle disposizioni del presente articolo
non sono ripetibili se i soci li hanno riscossi in buona fede in base a bilancio regolarmente
approvato, da cui risultano utili netti corrispondenti".
Gli amministratori
soggetti incaricati
dell'amministrazione
della S.r.l.
l’amministrazione della società è affidata a uno o più soci, ma
l'atto costitutivo può stabilire possano essere nominati anche
non soci.
Modalità di nomina:
Maggioranza: la metà del capitale sociale, ma l'atto costitutivo può
prevedere maggioranze diverse (art. 2479 u.c.)
Pubblicità: entro 30 gg. dalla notizia della loro nomina gli
amministratori devono chiederne l’iscrizione nel registro delle
imprese indicando le loro generalità e il tipo di amministrazione
adottata, se congiuntiva o disgiuntiva
nomina degli
amministratori
Opponibilità delle cause d'invalidità della nomina ai terzi: le cause
di nullità o di annullabilità della nomina degli amministratori che
hanno la rappresentanza della società non sono opponibili ai terzi
dopo l’adempimento della pubblicità, salvo che la società provi che i
terzi ne erano a conoscenza
Durata della carica e cessazione della carica: nel silenzio della legge
sono stabilite dall'atto costitutivo
Revoca: anche questa ipotesi non è prevista dalla legge; di
conseguenza l'amministratore potrà essere revocato secondo le
regole previste nell'atto costitutivo; in mancanza di previsione sarà
necessario provocare une decisione dei soci su sollecitazione degli
amministratori o dei soci che rappresentino almeno 1\3 del capitale
sociale ( v. art. 2479 comma 1)
Compensi e divieti: anche in questo caso sarà l'atto costitutivo a
stabilirli
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Sino ad ora sembra che la S.r.l. debba necessariamente dotarsi di amministratori, come
organo separato dagli stessi soci, ma la riforma, che ha avvicinato molto alle società di
persone la S.r.l. , sembra prevedere anche l'ipotesi che la società non abbia un organo
amministrativo;
in tal caso saranno gli stessi soci ad amministrare la società grazie ad una previsione
dell'atto costitutivo. In ogni caso se si ritiene che debba comunque esistere un organo
amministrativo i suoi poteri potrebbero essere molto limitati, principalmente alla
redazione del progetto di bilancio e alle altre ipotesi dell'art. 2475 c.c.
Se vi è un organo amministrativo sarà necessario individuarne la composizione; in
proposito l'art. 2475 c.c. prevede due possibilità:
amministratore unico
oppure
consiglio di amministrazione, che può funzionare in maniera
collegiale
configurazione
dell'organo
amministrativo
oppure
l'atto costitutivo, sempre in riferimento al consiglio di
amministrazione, può prevedere che le decisioni siano adottate
mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso
per iscritto. In tal caso dai documenti sottoscritti dagli
amministratori devono risultare con chiarezza l’argomento oggetto
della decisione ed il consenso alla stessa
L'atto costitutivo decide come funziona il consiglio di amministrazione, prevedendo, i
metodi di convocazione, i quorum e tutto quanto si ritenga necessario per il corretto
funzionamento del consiglio. In ogni caso sarà necessario tenere un libro delle decisioni
degli amministratori poiché questo è previsto come obbligatorio dall'art. 2478 c.c.
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L’AMMINISTRATORE UNICO DI UNA Srl
Rispetto ai ruoli all’interno della società che abbiamo deciso di costituire, la sottoscritta
Veronica assumerà come incarico quello di amministratore unico, il cui compito principale
è quello di coordinare l’operato degli altri soci. Vista la posizione strategica rilevante sotto
vari aspetti, per quanto riguarda quella giuridica sostanzialmente mi riferirò a quanto già
esposto nella sezione riguardante la scelta della forma giuridica. In sintesi ripropongo gli
elementi fondamentali sottolineando soprattutto il ruolo di quest’incarico.
Assumendomi la responsabilità di amministratore unico al momento della firma dell’atto
costitutivo, mi sono incaricata di gestire e coordinare l’operato dei miei tre soci,
distribuendo i compiti necessari alla buona riuscita del nostro progetto.
Dopo aver deciso la forma giuridica ed essersi informati su tutti gli adempimenti da
compiere per poter aprire un caffè letterario, è stata mia premura trovare i contatti con
esperti del campo. Ho quindi organizzato un incontro con due caffè letterari presenti in
zona (“ Il Caffè Letterario” di via S. Bernardino e “Spazio terzo mondo” a Seriate) con
l’obbiettivo di un approccio diretto con il tipo di impresa che volevamo realizzare. In
seguito, dopo aver trovato il locale adatto al nostro progetto e contattato l’agenzia
immobiliare che lo gestiva, mi sono occupata di trovare i contatti relativi al settore
bancario, per poter richiedere un finanziamento, quelli relativi al mobilio, organizzando
un incontro in loco con IKEA, ho contattato il direttore della SPM dell’Eco di Bergamo
Simone Piantoni per la pubblicità e un catering per l’inaugurazione; infine mi sono
attivata alla ricerca di un elettricista per poter avere un preventivo dei costi di
allacciamento.
Relativamente all’aspetto culturale, mi sono occupata di contattare e chiedere la
disponibilità di partecipare al progetto a Paolo Casiraghi, meglio conosciuto come Suor
Nausicaa del programma televisivo Colorado, che ha gentilmente accettato e fornito
materiale per la nostra presentazione.
In seguito ho tenuto contatti con la Prof.ssa di storia dell’arte Stefania Lovat, con la quale
ho simulato il rapporto gallerista – artista e intrattenuto una corrispondenza via mail ed
infine, grazie all’aiuto della Prof.ssa di storia dell’arte Silvia Chiesa, non che tutor del
nostro progetto, ho avuto occasione di contattare e chiedere la disponibilità ad Alt e
Contemporary Locus, due importanti mostre d’arte contemporanea.
Essere amministratore unico comporta molte responsabilità: agli amministratori, infatti, è
affidata la gestione sociale e, indipendentemente dal modello di amministrazione
adottato, gli stessi sono tenuti al rispetto delle regole di corretta amministrazione
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stabilite dalla legge e dall'atto costitutivo. Ove gli amministratori violassero tali regole, e
la violazione fosse tale da produrre dei danni, il comportamento posto in atto potrebbe
costituire fonte di responsabilità nei confronti della società, dei singoli soci e dei terzi.
Relativamente alla diligenza che devono osservare gli amministratori nell'adempimento
del loro incarico, nonostante l'assenza di una previsione simile a quella contenuta nell'art.
2391 C.C. per le spa, si ritiene corretto sostenere (anche in virtù dei principi desumibili in
ogni caso dalla disciplina generale in materia di obbligazioni e di mandato), che i doveri
degli amministratori delle srl debbano essere adempiuti con la diligenza richiesta dalla
natura dell'incarico e delle loro specifiche competenze.
L'art. 2476, comma 1, C.C., richiama lo schema della responsabilità in materia civile e
specifica che gli amministratori sono solidalmente responsabili nei confronti della società
per i danni derivanti dall'inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall'atto
costitutivo per l'amministrazione.
Permane, rispetto alla normativa previgente, il principio in base al quale gli
amministratori sono solidalmente responsabili verso la società. Tale principio è mitigato
dalla disposizione nella quale viene specificato che sono esonerati dalla responsabilità gli
amministratori che dimostrino di essere esenti da colpa o che, qualora fossero al corrente
dell'atto potenzialmente dannoso che gli altri amministratori stavano per compiere,
abbiano manifestato il proprio dissenso facendolo constatare.
L’amministratore che abbia agito con colpa o dolo potrà sempre essere chiamato a
rispondere anche con il proprio patrimonio personale; e non necessariamente deve
essere il legale rappresentante ma anche un semplice consigliere che ha concorso alle
decisioni illecite o dannose.
La Forma giuridica del nostro caffè: la SSRL (SOCIETA’ A
RESPONSABILITA’ LIMITATA SEMPLIFICATA)
LA NORMA
Con il decreto Liberalizzazioni (Art. 3) il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) si è
espresso in modo ufficiale sulla recente istituzione da parte del Governo Monti
riguardante un nuovo tipo di società commerciale, la SRL semplificata. Si tratta di una
società a responsabilità limitata con capitale sociale di almeno 1 euro, costituibile solo da
soggetti di età inferiore ai 35 anni.
25
Al capo VII (delle società a responsabilità limitata) del Titolo V (delle società) del Codice
Civile sarà aggiunto il nuovo articolo 2463-bis, che recita: ”La società semplificata a
responsabilità limitata può essere costituita con contratto o atto unilaterale da persone
fisiche che non abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della costituzione.
[…]. L’atto costitutivo deve essere depositato a cura degli amministratori entro quindici
giorni presso l’ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede”.
L’atto costitutivo è redatto nella forma di scrittura privata e, perciò, senza l’intervento del
notaio ed è esente da bolli, imposte e tasse. Nulla toglie che sia costituita anche nella
forma di SRL unipersonale purché l’unico socio abbia il requisito di età. Tuttavia, detta
forma giuridica semplificata è conservata a condizione che i soci abbiano un’età inferiore
ai 35 anni.
Perciò, il socio che nel corso della vita societaria dovesse superare tale età è escluso di
diritto qualora l’assemblea straordinaria non decida per la trasformazione della società in
SRL ordinaria o per l’eventuale cessione delle quote societarie. Inoltre, se tutti i soci
(ovvero, l’unico socio della SRL unipersonale) perdono contestualmente il requisito di età
e l’assemblea non decide la trasformazione, la società si scioglie automaticamente.
Conti alla mano, dal momento che è agevolata la costituzione, il risparmio di spesa è
riferibile nel range tra i 1.800 e i 3.500 euro (fase start up).
COSTITUZIONE
La società semplificata a responsabilità limitata può essere costituita con contratto o atto
unilaterale da persone fisiche che non abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della
costituzione. L’atto costitutivo deve essere redatto per scrittura privata e deve indicare:
1.
2.
il cognome, il nome, la data, il luogo di nascita, il domicilio, la cittadinanza di ciascun socio;
3.
l’ammontare del capitale sociale non inferiore a un euro sottoscritto e interamente versato
alla data della costituzione. Il conferimento deve farsi in denaro;
4.
l’attività che costituisce l’oggetto sociale, la quota di partecipazione di ciascun socio, le
norme relative al funzionamento della società, indicando quelle concernenti
l’amministrazione e la rappresentanza, le persone cui è affidata l’amministrazione e
l’eventuale soggetto incaricato di effettuare la revisione legale dei conti;
5.
luogo e data di sottoscrizione.
la denominazione sociale contenente l’indicazione di società semplificata a responsabilità
limitata e il Comune ove sono poste la sede della società e le eventuali sedi secondarie;
La norma però ha diversi risvolti critici.
26
In quanto in realtà si tratta di una sospensione della spesa fino al momento in cui uno o più soci
non raggiungono i 35 anni di età.
Infatti, in tale caso – imprescindibile - è necessario passare dal notaio sia per il recesso del socio
sia per lo scioglimento finale (affrontandone i relativi costi).
Perciò, la spesa iniziale si sostiene a distanza di qualche anno. Anzi, potrebbe essere più onerosa
qualora l’assemblea straordinaria dovesse deliberare la trasformazione in SRL ordinaria.
Inoltre, la spesa notarile è solo una delle spese costitutive della società. E’ necessario
considerare, ad esempio, le spese di consulenza del commercialista per la pianificazione
economico-finanziaria ed organizzativa, le spese amministrative per l’acquisto, la bollatura e la
vidimazione dei registri societari, il deposito cauzionale per l’affitto, ecc.
Per cui occorrono almeno 2.000-3.000 euro che i soci devono comunque avere a disposizione e
versare in conto capitale sociale.
27
Uno sguardo al passato..
Il Caffè Procope
Un caffè letterario è un luogo di riunione dove si parla di letteratura, si scambiano idee, si
ascoltano brani di libri letti da degli attori e si assiste a degli spettacoli gustandosi un caffè
o altre bevande. l caffè Procope, creato a Parigi nel 1686 da Francesco Procopio, era il
primo nel suo genere. L’eccellenza delle bevande e dei sorbetti che offriva, l’aspetto
gradevole e la vicinanza all’Anziana Commedia Francese hanno permesso al caffè Procope
di diventare molto velocemente il luogo di riunione degli intellettuali dell’epoca.
Il primo caffè letterario del mondo era nato e a partire da questo momento, tutto ciò che
portava un nome nel mondo della letteratura, dell’arte e della politica, frequentava il
Caffè Procope. De La Fontaine, Voltaire, Rousseau, Balzac, Verlaine sono solo alcuni
esempi. Nel 18° secolo, le idee liberali hanno iniziato a espandersi, e la nascita
dell’enciclopedia è strettamente legata a quella del Procope, frequentato anche da
Diderot, d’Alembert e Benjamin Franklin. Durante la rivoluzione, Robespierre, Danton e
Marat si sono riuniti qui, e Napoleone Bonaparte ci ha lasciato il suo cappello.
I letterati non han perso tempo per conoscersi e a ritrovarsi in questi luoghi pubblici dove
potevano discutere a loro agio su qualsiasi argomento frutto della loro immaginazione.
Oggi il caffè Procope esiste ancora e ci ricorda di tutte le persone importanti che l’hanno
frequentato, grazie alla sua reputazione e al suo stile.
28
Il Procope si trova nel 6° distretto di Parigi e al suo interno vi si trovano cimeli del 17° e
18° secolo, come per esempio il cappello di Napoleone, i diplomi d’epoca, trattati…
La sua posizione permette di raggiungere numerosi luoghi d’intrattenimento presenti nel
distretto, per esempio il “teatro Odeon”, il “museo
Eugène Delacriox” e il “giardino Lussemburgo”.
IL caffè Procope è talmente conosciuto che la sua
clientela non si ferma ai parigini, ma comprende
ospiti internazionali. Tra i suoi vari saloni eleganti
che offrono una quadro unico, risalta il balcone del
primo piano con il suo charme indiscutibile.
Il ristorante Procope è famoso anche per la sua
cucina tradizionale, un insieme di prodotti e
sapori tipici di Parigi combinati tra loro. Pertanto
il menù propone delle ricette fatte in casa, come
il gallo al vino, la testa di vitello in casseruola, o
il rognone di vitello con senape viola.
Si possono ordinare vassoi di frutti di mare o piatti di carni rosse, ma il piatto forte del
caffè è il dolce, il croccante al cioccolato glassato al caramello con amaretto.
La carte
Come in tutti i caffè letterari , anche al Procope si organizzano ancora numerosi eventi,
delle occasioni di discussione o di divertimento in base ai temi.
29
.. uno sguardo al presente:
IL NOSTRO LOCALE
Come già spiegato all’inizio della
nostra
presentazione,
dopo
svariate ricerche e incontri, siamo
riuscite a trovare un locale adatto
al progetto.
Lo stabilimento di 90 mq posto in
una laterale di via Sant’Orsola
n.10 sorge in un’area tranquilla,
circondato da quello che una
volta era il cinema Astra. È un
immobile nuovo, costruito nel
2011 e per tanto in perfetto
stato.
Lo stabile è gestito dall’agenzia immobiliare “Eticasa”, con la quale abbiamo stipulato un
contratto d’affitto fittizio. Tale contratto di locazione ha una durata di 6 anni e, qualora
dodici mesi prima della sua scadenza non venga data disdetta da una delle parti, esso si
intenderà rinnovato per la stessa durata e alle stesse condizioni. Non è consentito al
conduttore recedere anticipatamente dal presente contratto per i primi due anni di
30
locazione; trascorso tale termine, il conduttore potrà dare disdetta con un preavviso di sei
mesi, da comunicarsi tramite lettera raccomandata R.R. .
Nel caso di risoluzione, disdetta o recesso anticipato il conduttore dovrà corrispondere al
locatore una penale pari ad € 200,00 per ogni giorno di ritardo nel rilascio dei locati, che
devono essere resi liberi da persone o cose.
Il pagamento del contratto consiste nel versamento di una rata mensile per via anticipata,
con scadenza 1-01-20..; 1-02-20.. ecc, da estinguersi presso il Locatore o tramite bonifico
bancario su istituto segnalato dal locatore. Inoltre la prima rata del presente contratto
pari ad € 2.000,00 oltre Iva, viene versata contestualmente alla sottoscrizione dello
stesso. Le chiavi del negozio sono consegnate contestualmente alla firma del contratto.
Grazie alla disponibilità dell’agente immobiliare, che ci ha permesso di visitare il locale e
di scattare alcune foto, ci siamo potute rendere effettivamente conto dello spazio.
In seguito abbiamo scaricato le foto poste qui di seguito per poter avere una panoramica
del locale visto sia dall’interno che dall’esterno.
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Realizzazione del Progetto
Per poter illustrare il progetto, abbiamo deciso di trasportare lo spettatore veramente
all’interno del nostro locale, realizzandolo virtualmente con un software per il disegno
chiamato “Sweet Home 3D”, in grado di realizzare interni e non, attraverso un
procedimento di renderizzazione, con il quale riesce a trasformare una piantina 2D in una
vista 3D, aggiungendo luci, ombre e plasmando gli oggetti come accade con i video giochi.
Avendo ricevuto la piantina dello stabile, l’abbiamo inserita nel programma e da li
costruito la base del nostro locale. In seguito, abbiamo inserito mobili, quadri, luci e
qualsiasi cosa la nostra fantasia ci suggeriva, cercando di seguire quanto ordinato tramite
IKEA, con la quale abbiamo intrattenuto rapporti e stipulato un contratto fittizio.
Riprodurre virtualmente il locale è un modo per concretizzare il nostro progetto, per
poter far comprendere realmente ciò a cui intendiamo dare vita e mostrare come anche
da un luogo di modeste dimensioni possa nascere una grande idea.
Abbiamo scelto un arredamento semplice ma allo stesso tempo moderno e funzionale,
che rispecchiasse la nostra passione per l’arte e la volontà di fare di questo caffè un luogo
in cui tutte le culture del mondo trovino un punto di incontro.
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Il Caffé Letterario nasce e si sviluppa fin dalle sue origini (intorno al 1700) come
prestigioso luogo d'incontro e di confronto per discutere di argomenti di diversa natura.
La sua versione odierna dovrebbe essere infatti una sua rivisitazione contemporanea che
conserva ancora quella naturale inclinazione ad essere punto di ritrovo per la social-life.
Il caffè letterario “ Le Sei Corde” è un locale di due piani di 45 mq ciascuno. Il piano
superiore è concepito a bar e, nonostante lo spazio limitato, è accogliente e racchiude in
sé lo spirito dei caffè letterari. Tra i cinque tavolini messi a disposizione dei clienti ci si
può sentire completamente immersi nell’arte: le pareti infatti sono rivestite di quadri e
fotografie scattate in giro per il mondo.
Il bancone è dotato di due schermi: mentre il primo è adibito a tv (e si può utilizzare a
richiesta), il secondo invece mostra sia le attività e gli eventi che vengono offerti dal caffè,
sia foto e filmati caratteristici.
Anche ciò che viene servito rispecchia lo spirito de “Le Sei Corde”. Nato principalmente
come caffè, esso tuttavia in alcune serate a tema serve piatti tradizionali provenienti dalle
diverse culture del mondo e tutti giorni offre una vasta gamma di the, permettendo a
tutti gli amanti di questa bevanda tanto semplice ma così di antica e preziosa tradizione,
di goderne in tutte le sue varianti.
Una scala posta sotto un grande orologio conduce al piano inferiore, adibito a sala
esposizioni / eventi.
33
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Consultando le normative per poter aprire un’attività come la nostra, ottener un attestato HCCP è
di fondamentale importanza.
Attestato HACCP: a cosa serve
E’ possibile dire che l’attestato HACCP è una sorta di “ex-libretto sanitario” che attesta,
appunto, l’idoneità del lavoratore impiegato nel settore alimentare. Conseguire un
attestato HACCP riconosciuto e valido in caso di controlli e/o ispezioni è il primo
adempimento al quale deve attenersi chi lavora nel settore alimentare.
Punti come l’altezza e la superficie del locale, o come la ventilazione naturale sono
condizioni indispensabili perché un locale possa essere considerato sano, salubre e in
grado di offrire adeguati standard igienici a lavoratori e clienti.
Questi requisiti si dividono in vari gruppi; alcuni di carattere strutturale, vale a dire
insiti nella struttura stessa dell’edificio, altri legati all’arredamento e alla disposizione
di attrezzature e sanitari. Vediamo i requisiti strutturali.
REQUISITI GENERALI
I locali destinati alla somministrazione devono essere provvisti, salvo leggi e
regolamenti speciali, di locali separati per:
•
•
•
•
•
Deposito delle materie prime e/o alimenti confezionati
Eventuale produzione di preparazioni gastronomiche
Deposito delle sostanze non utilizzate per l’alimentazione
Spogliatoio e servizio igienici separati per il personale
Area di somministrazione
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Tutti i locali della struttura devono essere:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Realizzati in modo da permettere una facile pulizia.
Sufficientemente ampi.
Con valori microclimatici tali da garantire una condizione di benessere ambientale
anche in relazione alle varie necessità di lavorazione.
Naturalmente o artificialmente aerabili in modo da evitare la presenza di muffe,
condense e microrganismi.
Con adeguati sistemi di illuminazione naturale o artificiale.
Realizzate con pareti e pavimenti facilmente lavabili.
I locali, infine, devono essere adibiti esclusivamente agli usi a cui sono stati destinati,
secondo quanto indicato nella planimetria allegata alla domanda di autorizzazione
Il corso è disponibile on line alla modica cifra di € 35,00 + IVA a persona.
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Il piano inferiore sarà invece il luogo
dove avverranno
le
esposizioni.
Chiunque potrà mostrare i propri lavori
nel nostro locale, che siano questi
quadri, installazioni, sculture o bozzetti
di abiti. La sala si convertirà in un
autentico portale che trasporterà lo
spettatore nel mondo dell’artista,
circondato dalla calda atmosfera di un
caffè letterario, come quelli nati nel
1700 e che sono stati luogo di ritrovo per molti intellettuali dell’epoca.
Nonostante lo spazio limitato, per poter accogliere meglio le opere degli artisti o creare il
giusto scenario e la giusta atmosfera, la stanza è stata concepita in maniera mutevole. I
palchetti bianchi posti sul lato sinistro, infatti, ospitano le opere e l’intero piano è
concepito come un’intera mostra, in modo da immergere completamente lo spettatore, o
il lettore, nell’arte e nella sua atmosfera, permettendo a chi è già noto di essere
apprezzato e a chi invece è un artista emergente, di farsi conoscere.
Il tutto prevede anche l’intervento della musica, ottima per armonizzare arte e
letteratura. Il locale infatti è concepito anche per ospitare piccoli gruppi musicali e dar
luogo a serate – karaoke, sempre più in voga negli ultimi tempi. Il potere di una canzone
infatti è immenso: le parole dei testi sono in grado di unire tutti, grandi e piccoli, vecchi e
giovani, italiani e stranieri.
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Vendita dei libri
Il nostro caffè si occupa anche della vendita di libri nuovi e usati, per questo motivo abbiamo
contattato la camera di commercio per informarci su eventuale modulistica e autorizzazioni da
ottenere, così abbiamo scoperto che per la rivendita di libri un locale non necessita particolari
autorizzazioni, ma deve solo informare il comune.
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L’INAUGURAZIONE
L’inaugurazione del nostro locale avverrà il giorno 11 Maggio 2013 a partire dalle ore
17.30. Per tale occasione, ci siamo rivolte a Cucine in festa S.r.l. , una società di catering a
cui abbiamo affidato un ipotetico servizio di buffet freddo da servire ai nostri clienti.
Per pubblicizzare l’apertura del caffè letterario, abbiamo contattato il direttore dell’SPM
di Bergamo Simone Piantoni e chiesto la disponibilità per avere uno spazio pubblicitario
sull’eco di Bergamo.
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OSPITE D’ONORE ALL’INAUGURAZIONE :
PAOLO CASIRAGHI IN ARTE SUOR NAUSICAA
Paolo Casiraghi, nome d'arte di Paolo Calderoli è un
attore, comico e cabarettista italiano. Dopo essersi
laureato in odontoiatria, egli abbandona la carriera di
dentista per dedicarsi alla recitazione. Ha interpretato
diversi ruoli in programmi televisivi come Vivere e All Star,
ma oggi è conosciuto soprattutto per il famoso
personaggio della suora bergamasca motociclista “Suor
Nausicaa” in Colorado Café.
Proprio per la sua popolarità e la sua capacità di
coinvolgere calorosamente il pubblico, ci è subito
sembrato l’ospite ideale per la nostra inaugurazione. Con
la sua comicità pura, in grado di strappare risate a grandi e
piccoli senza essere volgare, il personaggio di suor
Nausicaa incarna con simpatia lo spirito dei bergamaschi,
esaltando ironicamente il nostro accento.
Dopo aver cercato su internet il suo indirizzo mail, è stata
nostra premura contattarlo, spiegandogli la nostra idea e
chiedendogli la disponibilità a citarlo nel nostro progetto,
stipulando con noi un contratto fittizio.
Paolo Casiraghi ha gentilmente accettato, fornendoci del
materiale utile a rendere il tutto il più veritiero possibile.
In occasione dell’inaugurazione l’artista, avendo
recentemente pubblicato “Suor Nausica e l’anno del
contatto”, terzo episodio delle avventure di Suor Nausicaa,
avrà occasione di presentarlo al pubblico.
Le altre avventure sono raccontate ne “I segreti del Bergamone” e “Suor Nausicaa alle
crociate”, nel quale l’autore, nelle vesti di "prode scudiero maldestro", accompagna la
suora in un viaggio nel tempo sino al periodo delle crociate, in balia delle sfide e delle
innumerevoli prove alle quali dovrà sottoporsi per stare al passo della suora più
spericolata e misteriosa della cristianità.
In questo terzo romanzo l’intrepida suora, sempre accompagnata dal fido scudiero Paolo
Casiraghi, affronterà un'avventura spaziale esilarante ai confini della cintura di
Orione, passando per le lune di Giove, il cono d'ombra di Titano e un paio di autogrill. Il
tutto per affrontare un oscuro nemico che vuole distruggere il nostro mondo.
Nella pagina seguente viene riportata la cronologia mail e il contratto stipulato.
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CONTRATTO PER FORNITURA SPETTACOLI
Tra
Le sei corde caffè
detto Organizzatore
e
Paolo Calderoli, in arte Casiraghi detta Gli artisti
si conviene e si stipula quanto segue:
1:Gli artisti si impegnano a presentare lo spettacolo dal titolo “Suor
Nausicaa” in Località Bergamo , il giorno 11 Maggio 2013.
2: L’Organizzatore si impegna a richiedere i permessi dovuti per l’iniziativa. Si
impegna inoltre a rispettare le esigenze tecniche previste per la messa in
scena .
3: L’Organizzatore, quale compenso onnicomprensivo agli artisti, si impegna
al pagamento di € 1500,00 IVA esclusa (10%), di cui € 1000
versati in anticipo. Spettano all’organizzatore eventuali altri oneri derivanti
dal contratto.
4: Come specificato dalle attuali norme per gli spettacoli teatrali in caso di
annullamento dello spettacolo a contratto firmato, agli Artisti spetta la
somma corrispondente all'anticipo versato, in caso di annullamento per
cause metereologiche a spettacolo iniziato, se oltrepassati i 15 minuti di
rappresentazione, agli Artisti spetta l'intera cifra pattuita.
5: Si precisa che lo spettacolo è tutelato Siae, pertanto l’organizzatore dovrà
aprire la Posizione SIAE e versare gli oneri dovuti.
6: In caso di divergenza tra le parti il Foro competente è quello di (Milano)
Letto, approvato e sottoscritto in data 04/07/2011
L’organizzatore
Gli artisti
FAC SIMILE
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Serate a Tema
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Il tè nel Mondo
L’approfondimento che qui si presenta sul mondo del tè nasce da un duplice obiettivo. In
primo luogo si tratta di una precisa scelta di marketing: infatti la bevanda del tè in Italia è
generalmente meno popolare del caffè, soprattutto per quanto riguarda la scelta di
diverse qualità offerte nei bar e nei luoghi di ristorazione. Sono rari i locali che hanno
diverse gamme di tè – come il tè bianco, il tè rosso, i tè aromatizzati etc. -, che di solito si
limitano a essere preconfezionati in bustine, di poche marche, e spesso di scarsa qualità.
Il nostro Caffè vorrebbe invece diversificarsi dagli altri offrendo tè sciolto, di qualità e di
diverse tipologie, in modo da diversificare l’offerta e puntare su una specializzazione di
eccellenza, che nello stesso tempo incuriosisca gli avventori, invogliandoli a provare tipi di
tè che fino a quel momento non conoscevano.
Il secondo obiettivo continua invece il progetto di fare del nostro Caffè letterario un
punto di incontro di diverse culture: poche bevande infatti hanno una storia millenaria
come il tè, che viene bevuto in varie qualità e spesso con veri e propri rituali in molti
Paesi, anche lontanissimi tra di loro. Utilizzare la presentazione di queste differenti
modalità di preparazione diverrà quindi un modo per cercare di avvicinare ed interessare i
nostri avventori a mondi diversi, rispecchiando uno dei fili conduttori della nostra
missione.
Storia del tè
Il tè, originario della Cina, è, dopo l'acqua, la bevanda più diffusa nel mondo, e le sue
proprietà benefiche sono conosciute anche ai popoli occidentali che lo consumano
abitualmente apprezzandone la varietà dei gusti. Alle origini infatti le sue foglie erano
usate come medicinale, in quanto capaci di favorire l'attenzione, la concentrazione, di
guarire la depressione ed erano efficaci contro molti altri malanni.
E' solo durante la dinastia dei Ming (1368-1644) che si inizia a consumare in Cina come
bevanda, apprezzandone anche il gusto. Da qui in poi molti popoli ne iniziarono la
coltivazione e il consumo, ognuno seguendo i propri usi e costumi.
Ogni popolo ha infatti sviluppato una propria tecnica di preparazione e di consumazione
del tè ed è per questo che una delle sue principali caratteristiche è la versatilità, la
capacità di adattarsi ad ogni cultura senza perdere il suo fascino.
Noi abbiamo deciso di dedicare un’intera serata alla cerimonia del tè: orneremo il nostro
locale in modo da creare l’atmosfera adatta alla degustazione di tale bevanda, situando in
ogni angolo una diversa tipologia.
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Inquadriamo dunque come viene preparato il tè nelle varie culture, per soffermarci poi,
sulla cerimonia del tè in Giappone.
Il tè all'inglese
L’Inghilterra è il paese che, forse più di altri, in Europa ha
sviluppato una grande tradizione sul tè. Gli inglesi
prediligono tè a foglia piccola e con un gusto forte e
deciso. I tè, prevalentemente neri, che vengono consumati
durante i cosiddetti teatime delle cinque, si servono con
latte e zollette di zucchero, spesso
accompagnano delle portate salate
come sandwich, uova e pesce
affumicato. Durante le merende
inglesi, consumate tranquillamente
seduti al tavolo, il tè viene preparato nelle teiere o teapot,
finemente decorate e servito in eguali tazze; l'accompagnamento
è dolce e comprende muffin, scone e clotted cream (pasticcini e
marmellata alle fragole).
Il tè alla francese
In Francia la preparazione del tè è un'arte raffinata
e seguita da grandi case da tè, conosciute in tutto
il mondo. in Francia si predilige il consumo di tè di
prima qualità, a foglia larga, provenienti dai più
famosi e classici giardini.
Si pone una grande attenzione alla modalità di
preparazione dell'infusione, allo scopo di ottenere
un infuso perfettamente bilanciato, in modo che
non sia necessaria l'aggiunta di latte e zucchero.
Il tè alla marocchina
Il tè in Marocco venne introdotto dagli
inglesi verso la metà del XIX secolo
quando, in seguito alla guerra di Crimea,
persero i loro usuali sbocchi commerciali
e furono costretti a cercarne altri,
orientandosi verso le regioni dell'Africa
settentrionale.
Da subito le popolazioni locali
apprezzarono molto questa bevanda che diventò il simbolo
dell'ospitalità marocchina. Ancora oggi in Marocco viene
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abitualmente servito il tè verde alla menta.
Generalmente è il padrone di casa che prepara e offre il tè: si utilizza obbligatoriamente il
tè verde Gunpowder che andrà inserito direttamente in una teiera d'argento, la prima
acqua di infusione va buttata immediatamente, si aggiungono quindi diverse foglie di
menta e si versa di nuovo l'acqua calda.
L'infusione va lasciata per 4-5 minuti e generalmente si addolcisce con zollette di
zucchero. Il rituale prosegue con il servizio del tè: ci sono dei bicchieri appositi, decorati e
finemente ricamati spesso in argento, in essi l'infuso viene versato con ampi movimenti,
dall'alto. Questo serve per ossigenare e rendere ancora migliore il gusto del tè.
Il tè alla russa
E' il samovar lo strumento indispensabile e
caratteristico per la preparazione del tè in Russia. La
diffusione del tè iniziò nella prima metà del 1600: tutta
la popolazione lo consumava in ogni momento della
giornata come bevanda corroborante e per
combattere il grande freddo, caratteristico di quelle
zone.
Il samovar è una sorta di grande "bollitore" che
mantiene l'acqua alla giusta temperatura. Un tempo riscaldato con le braci, oggi i
samovar moderni sono alimentati dalla corrente elettrica e, nel corso dei secoli, la loro
forma si è esteticamente evoluta diventando oggetti di design utilizzati anche in altri
paesi.
In Russia si consumano tè forti e corposi, generalmente neri e spesso affumicati. Le foglie
vengono inserite direttamente all'interno della teiera posta sul coperchio del samovar.
L'infusione molto concentrata sarà sempre a disposizione e al momento del servizio verrà
allungata con l'acqua calda spillata direttamente dal samovar. Il tè così preparato viene
spesso servito con l'aggiunta di agrumi, zucchero o miele, in bicchieri rinforzati con cerchi
di metallo.
Il tè alla tibetana
Il tè giungeva in Tibet dalla Cina già dal VII; sotto forma di
"panetti", veniva pressato per favorirne il trasporto lungo e
difficile. Il tè in Tibet è una bevanda molto grassa dal nome "Su
Yu Ch'a" che ancora oggi viene consumata e preparata con le
stesse antiche modalità: cuocendo le foglie del tè e
aggiungendovi poi sale e burro di yak.
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Il tè all'indiana
In india si producono tè neri di alta qualità.
Nel 1823 venne scoperto un ceppo
botanico spontaneo di Camelia, nella
regione dell'Assam, che in seguito venne
classificato come "Camelia Assamica".
Il tè all'indiana è sempre accompagnato da
latte e spezie. I grandi aromi tipici di quella
terra vengono aggiunti al "chai" indiano: il risultato è una bevanda
dolciastra, quasi caramellata.
Il servizio del tè in India è molto diverso rispetto ai luoghi e alle classi
sociali: nelle abitazioni, nei locali e negli alberghi di lusso, si utilizza fine
porcellana per le teiere e le tazze e scatole cesellate, molto preziose,
come contenitori per le foglie del tè. I membri delle caste inferiori, non
possono bere dallo stesso recipiente utilizzato dai ricchi, per questo
motivo non è insolito che in ambienti tipo le stazioni, il tè venga
distribuito in tazze di terracotta di scarsa qualità, che vengono rotte, buttandole per terra,
dopo averlo consumato.
La cerimonia del tè in Giappone
La cultura orientale del tè segue una serie di regole e procedure per la sua preparazione e
degustazione, infatti ancora oggi in Giappone quest’arte è considerata una filosofia di
vita, in quanto ha acquisito un alto significato estetico, artistico e filosofico.
La cerimonia del tè in Giappone nacque con l’utilità di calmare la mente dei guerrieri
prima di una battaglia.
Il più grande e indiscusso maestro del tè era un monaco zen vissuto nel XVI secolo, che
trasformò la cerimonia in una grande forma d'arte e ne racchiuse il senso in quattro
parole: armonia, rispetto, purezza e tranquillità, che solo se applicate e rispettate
permettono di afferrare pienamente il senso della cerimonia.
La cerimonia del tè si svolge utilizzando il tè Matcha, pregiato tè giapponese in polvere,
conosciuto come "elisir di lunga vita" grazie all’alto contenuto di sostanze dalle proprietà
benefiche. È importante effettuare un’adeguata meditazione prima di far parte della
cerimonia, in modo da creare un legame tra l’uomo e il sacro; inoltre anche gli oggetti, gli
“attrezzi del mestiere” sono fondamentali.
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Gli ospiti invitati per la cerimonia devono entrare in un’apposita stanza in legno
contornata da favolosi giardini naturali, molto lentamente chinando la testa in segno di
saluto e di rispetto, poi possono sedersi su delle stuoie dette tatami, rimanendo sui talloni
e con il busto eretto.
Il tutto si svolge in un’atmosfera creata da un gioco di luci e ombre dato dai raggi del sole
che entrano dall’esterno in modo attenuato. Durante la cerimonia il silenzio è
obbligatorio poiché permette di immergersi nella natura osservando e ascoltando tutto
quello che essa produce, per arrivare a dimenticare lo stress quotidiano e riuscire a
sentirsi un tutt’uno con essa.
A questo punto il maestro inizia la cerimonia con la preparazione dell’infusione. La
preparazione assume immediatamente un colore verde brillante e viene servita in tazze
con bordi ondulati dette chawan.
Ogni persona a turno, dovrà fare due inchini, dopodiché potrà prendere la ciotola e
sorseggiare il tè facendo sentire il rumore della deglutizione. Esistono due tipi di
cerimonia: Koicha e Usucha. Nella prima gli ospiti dopo un sorso passano la tazza al
vicino, assicurandosi di averla pulita con un tovagliolo; mentre nella seconda, ogni ospite
beve tutta la tazza di tè, e una volta finito, la restituisce al maestro, che, dopo averla
lavata e riempita, la consegna all’ospite successivo.
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Federico García Lorca
Federico García Lorca nacque il 5 giugno del 1898 in
una famiglia benestante di Fuentevaqueros, una
cittadina prosperosa situata tra due fiumi nella valle di
Granada.
Suo padre, Federico García Rodríguez, era un ricco
proprietario terriero e sua madre, Vicenta Lorca, una
colta insegnante di modeste origini. Egli diceva di aver
ereditato da suo padre la passione e da sua madre
l’intelligenza, infatti si dedicò alle lettere e più avanti le
insegnò nelle scuole di Granada e Madrid.
Nel 1900 Federico manifestava già una grande
sensibilità per la musica: si dice che canticchiasse
canzoni popolari ancora prima di parlare e si
emozionasse a suonare la chitarra.
Garcìa Lorca è considerato il poeta spagnolo più popolare e un leader rappresentativo del
teatro moderno. La sua poesia, spesso centrata sui temi del destino e della morte, hanno
le loro radici nella cultura andalusa, caratterizzata da una fusione di elementi arabi e
gitani. I suoi versi celebrano le passioni umane in una forte fusione tra sogno e realtà. Le
trame prendono in prestito elementi delle canzoni tradizionali spagnole e della poesia
surrealista. Il linguaggio, caratterizzato da una apparente spontaneità, crea immagini
oniriche e metafore inattese. Dal 1919 al 1934 Federico Garcia Lorca visse a Madrid, dove
frequentò la “Residencia de Estudiantes”, centro intellettuale ed espressione della cultura
liberale spagnola, dove ebbe modo di conoscere alcuni degli artisti e letterati più attivi
della sua generazione, come Salvador Dalí, Luis Buñuel e Rafael Alberti.
Oltre che alla scrittura di versi, si dedicò anche alla musica, e nel 1922 creò insieme al
compositore Manuel de Falla, il progetto del primo festival del “Cante Jondo”, ispirato alle
canzoni tipiche del sud della Spagna. La sua collezione di canzoni con temi andalusi,
“Romancero Gitano” (1928), ottenne un grande successo e lo fece diventare una figura di
riferimento tra i poeti della generazione del ’27.
Nel 1929 fece un viaggio a New York, che lo segnò profondamente. Il ’29 fu l’anno della
crisi della Borsa, pertanto il Nord America si trovava in un periodo di recessione: Lorca ne
parla nell’opera “Poeta en Nueva York”, nel quale descrive la propria esperienza
americana come un confronto, spesso drammatico, con un mondo che gli appare freddo,
industrializzato, a tratti quasi disumano.
L’autore si occupò anche di teatro, per il quale aveva sempre nutrito un profondo
interesse. Nel 1931 ricevette dal nuovo governo repubblicano l’incarico di organizzatore
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una serie di spettacoli itineranti per il gruppo teatrale La Baracca, un gruppo di studenti
universitari che volevano ridare vita alle tradizioni folcloristiche più profonde della cultura
spagnola.
La fine della vita di Lorca è segnata dal dramma della persecuzione politica da parte dei
militanti franchisti, che nel 1936 lo arrestarono insieme ad altri repubblicani e lo uccisero
barbaramente con un’esecuzione sommaria nei pressi di Viznar. Egli divenne quindi, oltre
che una delle voci più visionarie e poetiche della letteratura spagnola, anche un simbolo
della lotta in difesa dei propri ideali politici.
Le Sei Corde
La chitarra,
fa piangere i sogni.
Il singhiozzo delle anime
perdute,
scappa dalla sua bocca rotonda
e come la tarantola
tesse una grande stella
per cacciare sospiri,
che galleggiano nella sua nera
cassa di legno.
“Le Sei Corde” è una delle poesie più toccanti e significative della produzione di Lorca,
attraverso la quale possiamo vedere alcuni dei temi più ricorrenti della sua produzione: il
rimando alle canzoni popolari e al suono della chitarra, che ne diviene il simbolo per
eccellenza; il mondo dei sogni, al quale sembrano collegati tutti gli elementi della realtà;
infine, l’intrecciarsi continuo della vita con la morte, nella “cassa nera” della chitarra, che
evoca la sepoltura delle “anime perdute”, ma diviene anche una cassa di risonanza per la
memoria, come se il mondo del passato e dei sogni riprendesse vita. La chitarra si anima
come un essere vivente, una tarantola che non riesce a stare ferma e tesse una tela di
ricordi e speranze, dando voce alla malinconia di fondo che sta alla base di tutta la
tradizione dei canti popolari e delle canzoni gitane.
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Leggende e Cucina del Sol Levante
Serata Giapponese:
Tanabata Matsuri
Affascinate dalla cultura giapponese, alla quale ci siamo avvicinate anche grazie ai nostri studi - ad
esempio in Geografia, con l’itinerario svolto in questo Paese, o in Storia dell’Arte, vedendo la
grande influenza avuta dalle stampe giapponesi nell’arte europea tra la fine dell’800 e l’inizio del
‘900 - abbiamo deciso di coinvolgere i futuri avventori del nostro locale in un viaggio ideale verso
Sol Levante, dedicando una serata a tema ad alcune tradizioni e usanze nipponiche. Questa serata
si svolgerà in una data precisa – il 7 Luglio - giorno nel quale i giapponesi celebrano il “Tanabata
Matsuri” o “Festa delle stelle innamorate”. La festa si ispira a una leggenda, che presenteremo
durante la serata, e ha come scopo quello di chiedere aiuto alle stelle, per far sì che i propri
desideri, espressi in poesia, vengano avverati. Il primo passo nell’allestimento della serata, sarà
mettere su ogni tavolo un foglio nel quale verrà narrata la leggenda, che qui riassumiamo
brevemente.
La festa pone le proprie origini in Cina, e nel tardo VII secolo fu introdotta in Giappone, dove subì
l'influenza della cultura indigena del tempo, fondendosi con un'altra leggenda, quella della
principessa Oto Tanabata, la quale costruì uno scaffale (Tana) ed una macchina per tessere (Bata)
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ed offrì i suoi lavori a Dio. La leggenda odierna racconta di due stelle che abitavano sulle sponde
opposte del Fiume Celeste (la Via Lattea): Kengyu (Altair), Mandriano degli dei, e Orihime (Vega),
figlia dell’Imperatore Celeste e Fanciulla Tessitrice, che creava stoffe meravigliose per vestire le
divinità. Presi dalla passione amorosa, si dedicarono totalmente l’una all’altro, dimenticando ogni
cosa e trascurando i loro doveri per lungo tempo: lei smise di tessere, lui lasciò che il suo toro
diventasse pelle e ossa. Quando gli dèi protestarono di non avere più di che vestirsi, l’Imperatore,
adirato, decretò che i due innamorati tornassero a vivere separati, sulle sponde opposte del
Fiume Celeste, concedendo loro un solo incontro all’anno, nella settima notte del settimo mese. Il
Fiume Celeste è largo, impetuoso, privo di guadi e di ponti, impossibile da attraversare: così,
quando giunge la fatidica notte del 7 luglio, stormi di gazze compassionevoli volano fino alla Via
Lattea e formano un ponte con le ali aperte, affinché la Fanciulla Tessitrice possa incontrare il
suo amato sulla sponda opposta. La lunga attesa si compie felicemente e il desiderio d’amore,
struggente e tormentoso, viene esaudito. Tuttavia, se il 7 Luglio piove e le nubi ostacolano la
visione della Via Lattea, il fiume tra i due diventa in piena e la coppia non riesce a ricongiungersi.
Così generalmente i giapponesi sperano che quella notte sia sempre bel tempo.
Ad accompagnare lo spunto romantico di questa leggenda, il locale avrà decorazioni tipicamente
orientali, come lanterne di carta, canne di bambù, stampe giapponesi. Inoltre, alle pareti verranno
posti dei pannelli e chiederemo ai clienti di attaccarvi ognuno un foglio, nel quale avrà scritto i
propri desideri, poiché - come spiegheremo - è credenza comune in Giappone che i desideri
positivi espressi in poesia nella notte di Tanabata siano destinati a compiersi entro tre anni.
Per completare la serata, ci sarà un buffet con l’assaggio di alcuni piatti tradizionali giapponesi –
come sushi, sashimi, etc. etc. – e soprattutto – data la specializzazione che vogliamo dare al
nostro locale rispetto a questa bevanda - una ricca gamma di the giapponesi tra i quali poter
scegliere. ll fine della serata sarebbe quello di creare una ricorrenza annuale nel celebrare tale
ricorrenza, facendola divenire famigliare ai nostri clienti: un evento che possa identificare le
attività del nostro locale e diversificarlo rispetto agli altri.
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Il Caffè Letterario
“Le Sei Corde”
via Sant’Orsola 10, 24122 Bergamo
tel.035 224993 Fax 035 224993
[email protected]
http://leseicorde.com/
COMUNICATO N° 20
Autore: Stefania Lovat
Titolo:
Medium: installazione
Luogo: Il Caffè Letterario “Le Sei Corde” via Sant’Orsola 10, 24122 Bergamo tel.035 224993
Periodo: 17 settembre –22 settembre 2013
Orario: martedì - venerdì: 07.00 – 22.00
sabato e domenica 07.30 – 24.00
lunedì giorno di chiusura
inaugurazione: lunedì 17 settembre 2013, ore 18.00
Era una casa molto carina,
senza soffitto, senza cucina…
Sergio Endrigo
, la mostra di Stefania Lovat al caffè letterario “Le Sei Corde”, è una mostra semplice e
serena, apparentemente semplice e serena, come il soffione del tarassaco, leggero e impalpabile;
semplice nella forma, complessissimo nella struttura, ma soprattutto magico, quando un soffio lo
“distrugge” [destruttura?] liberando decine e decine di paracadutini che si allontano nel vento
trasportando ognuno un seme…..
Queste poche parole vorrebbero essere questo soffio sul lavoro di Stefania Lovat.
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Intanto è una “collezione” (come quella delle macchinine per un maschietto), una collezione di
casette. Casette, se le leggiamo poeticamente, stanze, se le leggiamo architettonicamente.
Poeticamente sono “casette delle bambole”, architettonicamente sono “modulo di spazio vitale”.
Sul piano del fantastico sono il luogo dell’infanzia, di reminiscenze fiabesche, sul piano del
pensiero sono metafora della diversità, della diversità nell’unità. Come i caratteri delle persone,
così uguali e così diversi o come le personalità plurime dentro noi stessi.
Semplice e complessa come la
.
Le città invisibili di Calvino tratteggiano mondi, le stanzette di Stefania, caratteri.
Un oggetto come metafora di un essere. 50 oggetti come metafora di 50 modi di essere.
La collezione, del fantastico, si rapporta in mostra con un plastico, dell’architettonico. Un plastico in
scala 1:50 reso magico da una musica che si sprigiona da dentro.
… non si poteva entrarci dentro,
perché non c’era il pavimento…
Le casette di Stefania sono modellini di una stanza reale [cioè, che esiste]. Anche la stanza reale è
contenuta in una casa reale [cioè, che esiste davvero …]. Così come queste stanzine sono
contenute in una stanza reale.
La stanza nella stanza, come nei giochi dell’infanzia, forse anche metafora di una condizione
femminile; un luogo dentro un luogo ... un luogo dentro … un corpo.
E questo luogo c’è, disegnato nello spazio del caffè letterario “Le Sei Corde” in grandezza naturale,
nel quale siamo invitati ad entrare, del quale varcheremo la soglia, nel quale staremo dentro.
Cerchio magico, nel fantastico, scala 1:1, nell’architettonico.
… ma era bella bella davvero,
in via dei matti numero zero.
Bergamo, 10,09,2013
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è il numero irrazionale assoluto che dà il titolo all’installazione ambientale
polimaterica di Stefania Lovat. Esso rappresenta lo spazio della relazione.
La definizione di questo luogo è, se non impossibile, certamente irrazionale -come è
implicito nel titolo- perché mira a codificare in una regola scientifica (sempre valida
perché ripetibile e dimostrabile) un processo, una ricerca di senso, una relazione che per
antonomasia è fluida, mutevole, in una parola: indefinita. Tuttavia, proprio l’irrazionalità
insita nel tentativo di codificazione di tale spazio stimola il lavoro dell’artista.
La relazione prende forma in un luogo. Questo è una stanza di 3,5 per 1,8 metri, le cui
superfici (pareti e pavimento) sono realizzate con materiali diversi: trasparenti od opache,
lisce o scabre, morbide o rigide, colorate o neutre, squillanti od ottuse.
Le possibilità sono infinite.
La semplicità della sua struttura permette riflessioni di complessità maggiore: innanzi
tutto considerazioni legate alla questione della forma e delle dimensioni di uno spazio
abitabile; poi un’osservazione sulla luce che rende vivibile il luogo; e infine un’analisi dei
materiali possibili e impossibili per costruire tale spazio.
Allora
diventa al contempo forma e contenuto, involucro e senso, apparenza e
sostanza. Stanza e relazione.
Stefania Lovat
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ALT - Arte, Lavoro e Territorio
ALT è un museo di arte contemporanea, situato ad Alzano Lombardo, che nasce dalle
collezioni di Tullio Leggeri e di Elena Radici con il fine di avvicinare all’arte contemporanea
un più vasto pubblico e con quello di valorizzare le eccellenze del territorio, dato che
entrambi i collezionisti sono famosi imprenditori.
Il museo organizza saltuariamente delle attività performative e ricreative, conferenze e
banchetti che possono essere prenotati per telefono o tramite sito web se si vuole vivere
un’esperienza artistica e culturale in mezzo alle opere d’arte.
Il nostro lavoro su ALT- cosa abbiamo raccolto
Per avere un possibile modello di paragone e riferimento per il nostro progetto, abbiamo
incontrato Simona Leggeri, che ci ha permesso di poter avere alcuni dati relativi alle
organizzazioni degli eventi culturali e feste private che si tengono nella sede del Museo: in
questo modo ci siamo rese conto delle varie voci di spesa delle quali tener conto in
un’attività del genere e abbiamo analizzato alcuni dei dati che Alt ci ha fornito e delle
spese delle quali bisogna tenere conto per organizzare eventi culturali.
Alla base di tutto, vi è la necessità di effettuare una ricerca di mercato che implica una
serie di contatti e accordi con le imprese locali, per esempio la prenotazione di un
catering, l’impianto luminoso e gli sponsor, le spese per l’organizzazione, inerenti al
personale e alla manutenzione. Dunque per la decisione di un prezzo corretto e onesto da
applicare all’affitto dello spazio bisogna analizzare e monitorare settimanalmente le spese
riguardanti luce, Enel, gas, personale e pulizie, in modo da trarne un modesto vantaggio e
non avere perdite. Il costo viene deciso per persona e per evento, tenendo in
considerazione che ogni 25 persone partecipanti deve esserci un personale aggiuntivo
stipendiato.
Ogni evento ha un costo da sostenere, in base al numero di persone. Per affittare quindi
la sede del museo, di 1500 metri quadrati, per un totale di invitati fino ad un numero di
200, il prezzo della location si aggira intorno ai 2800€ più le spese per la pulizia
obbligatoria al termine dell’evento di 800€. Ogni 50 persone ci deve essere un personale
security e un sistema di registrazione e monitoraggio, per un totale di 300€. Per quanto
riguarda i permessi SIAE e lo svolgimento delle pratiche SIAE, esse sono a carico di chi fa
l’evento ed è necessario presentare allo staff di ALT, entro il giorno precedente l’evento,
la documentazione per il corretto svolgimento di tali pratiche.
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Tra i servizi aggiuntivi troviamo la Progettazione e la grafica dell’evento, l’affitto di spazi
extra, gli allestimenti (sedie, impianto audio-video, personale aggiuntivo), accoglienza al
desk con accompagnamento in sala per un costo di 40€, posti auto riservati per 75€,
animazione per bambini o mostre guidate con aggiunta di rispettivamente 100 e 60 €.
Il secondo livello di contatto fra noi e il museo, nasce dall’idea di verificare se fosse
possibile – nell’ipotesi di organizzare una mostra temporanea di opere d’arte
contemporanea all’interno del nostro Caffè Letterario, avere in prestito opere di Alt.
Simona Leggeri ci ha risposto che sarebbe possibile, e ci ha spiegato però quale sarebbe la
procedura da seguire, mettendo soprattutto in chiaro quali sarebbero le priorità:
 Una liberatoria sulle opere
 Una previsione di spesa per l’assicurazione e il trasporto
Infine, l’esempio di ALT ci è stato utile anche perché abbiamo capito che a sua volta si è
creato e sviluppato osservando le altre realtà, imitando la didattica degli altri musei. Un
esempio è la Carta dei servizi, un documento che elenca le qualità, le caratteristiche, gli
obiettivi e la storia del museo, ma che può diventare uno strumento utile per ogni attività
che si proponga degli obiettivi culturali. Per questo, anche noi, in quanto Caffè Letterario,
ne abbiamo stilata una.
È importante sapersi gestire, avere un budget per autofinanziarsi e prendere il tempo
necessario per farlo in modo adeguato. Occorre pertanto guardarsi intorno e informarsi,
tramite pubblicità plurifunzionale, riguardo i prezzi dei biglietti, le spese sostenibili, la
gestione degli eventi etc.
Cos’è una liberatoria? Una liberatoria è un permesso scritto da parte di un individuo o un
titolare di proprietà che acconsente all’utilizzo della propria immagine (aspetto fisico) o
della proprietà (ad es. un opera o un edificio) in fotografie o filmati destinati ad usi
commerciali.
Abbiamo dunque chiesto un esempio di liberatoria, già rilasciata dallo stesso ALT verso un
altro ente, in previsione di un eventuale prestito di opere al nostro locale.
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Liberatoria per l’utilizzo delle immagini
Il sottoscritto _____________nato a__________ e residente a __________________
indirizzo e-mail: ________________________
con la presente
AUTORIZZA
la pubblicazione della riproduzione di immagini di opere della Collezione Privata Leggeri
esposte presso o Spazio ALT Arte Contemporanea di Alzano Lombardo (BG), riprese per la
registrazione video ad opera di ****, che si terranno presso ALT Arte Contemporanea il
giorno 06/03/2012.
Ne vieta altresì l’uso in contesti che ne pregiudichino la propria dignità personale ed il
decoro. La presente autorizzazione non consente l'uso dell’immagine in contesti che
pregiudichino la propria dignità personale ed il decoro (oppure del minore) e comunque
per uso e/o fini diversi da quelli sopra indicati.
E' fatta eccezione per l'opera di Robert Mapplethorpe “Untitled, 1971” raffigurante Andy
Wharol, per l'utilizzo della cui immagine ***** si prende ogni responsabilità in merito ai
diritti d'autore, come concordato tra le parti.
Il/la sottoscritto/a conferma di non aver nulla a pretendere in ragione di quanto sopra
indicato e di rinunciare irrevocabilmente ad ogni diritto, azione o pretesa derivante da
quanto sopra autorizzato.
Luogo e data: Alzano Lombardo (BG), 05/03/2012
Il titolare ____________________________ (firma leggibile)
Il fotografo/video operatore ________________________ (firma leggibile)
INFORMATIVA SULLA PRIVACY
Ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs 196/2003, i dati personali saranno trattati da ******** per
lo svolgimento del contratto e non saranno comunicati a terzi. I dati potranno essere
utilizzati per informare sulle attività di ********.
In relazione ai dati conferiti potranno essere esercitati i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs.
196/2003: conferma dell'esistenza dei dati, origine, finalità, aggiornamento,
cancellazione, diritto di opposizione.
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Per quanto riguarda l’assicurazione invece, è da pagare per i 2/3 per mille del valore
dell’opera, anche se i fattori che fanno oscillare il prezzo sono molti e riguardano la
manutenzione, le fideiussioni prestate, il tempo. Di solito un'assicurazione globale per un
anno intero costa percentualmente meno rispetto ad una siglata per un'unica opera per
due giorni, ma avendo sede nella stessa provincia i costi relativi al trasporto saranno per
noi quasi nulli.
Come assicurazione esemplare abbiamo ricevuto la seguente:
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La Carta dei Servizi
Caffè Letterario “Le Sei Corde”
PRESENTAZIONE
Che cos'è la carta dei servizi?
La carta dei servizi risponde alla necessità di fissare principi e regole nel rapporto tra
l’Associazione che eroga un servizio e chi ne può usufruire. Essa è uno strumento di
comunicazione e di informazione che permette ai clienti di conoscere i servizi offerti, di
verificare il rispetto degli impegni assunti e di esprimere le proprie valutazioni anche
attraverso forme di reclamo.
L'adozione della Carta dei servizi negli istituti del Ministero per i beni e le attività culturali,
che si occupa della tutela della cultura, dello spettacolo e della conservazione del
patrimonio artistico e culturale del paesaggio e del turismo, si inserisce in una serie di
iniziative volte a promuovere la valorizzazione di tale patrimonio, in armonia con le
esigenze della tutela e della ricerca, l'organizzazione delle attività alle aspettative degli
utenti.
La presente Carta viene aggiornata ogni due anni, o quando vengono attuate modifiche
significative nella strutturazione dei servizi, per consolidare i livelli di qualità raggiunti e
registrare i cambiamenti positivi ottenuti con la realizzazione di progetti di
miglioramento, che possono emergere anche dal controllo periodico dell'opinione degli
utenti e riporterà anche i principi espressi nella Convenzione d’uso stipulata con il
Comune di Bergamo.
I principi
Nello svolgimento della propria attività istituzionale il Caffè Letterario “Le Sei Corde” si
ispira ai "principi fondamentali" contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 27 gennaio 1994:

Uguaglianza e imparzialità
I servizi sono resi sulla base del principio dell'uguaglianza, garantendo un uguale
trattamento a tutti i cittadini, senza distinzione di nazionalità, sesso, lingua, religione,
opinione politica.
Gli strumenti e le attività di informazione, comunicazione, documentazione, sono
comunque improntati a criteri di obiettività, giustizia e imparzialità.
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
Continuità
il Caffè Letterario “Le Sei Corde” garantisce continuità e regolarità nell'erogazione dei
servizi. In caso di difficoltà e impedimenti si impegna ad avvisare preventivamente gli
utenti e ad adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i disagi.
•
Partecipazione.
il Caffè Letterario “Le Sei Corde” promuove l'informazione sulle attività svolte e,
nell'operare le scelte di gestione, tiene conto delle esigenze manifestate e dei
suggerimenti formulati dagli utenti.

Efficienza ed efficacia
il Caffè Letterario “Le Sei Corde”, i curatori e tutto lo staff perseguono l'obiettivo del
continuo miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio, adottando le
soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali allo scopo,
garantendo l’alto livello culturale degli eventi artistici organizzati.
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA
Caratteristiche essenziali
Natura giuridico-istituzionale e sede:
Il Caffè Letterario “Le Sei Corde” è una società a responsabilità limitata che ha sede in via
Sant’Orsola adiacente al centro di Bergamo. Lo spazio espositivo si trova all’interno del
complesso, al piano inferiore ed è di uso pubblico. Ospita al proprio interno una mostra
temporanea in continuo aggiornamento. Tutti gli spazi sono dotati di dispositivi di
sicurezza nel rispetto degli standard nazionali e internazionali.
Storia e missione
Il nostro locale si chiama “Le sei corde”, come il titolo di una famosa poesia dello scrittore
spagnolo Federico Garcia Lorca che ci ha ispirato molto. Essa infatti parla della bellezza del
suono della chitarra, in grado di catturare il cuore delle persone come un ragno tessendo
la sua tela, cattura le sue prede. Benché il paragone possa sembrare negativo, esso rende
perfettamente l’idea. Il nostro caffè vuole essere un luogo in cui ogni persona possa
condividere la propria cultura, il proprio pensiero, le proprie emozioni, in cui ogni persona
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possa sentirsi parte di un mondo che sappia riconoscere e risvegliare i vecchi valori ma
che sappia anche apprezzare le novità. Il nostro caffè letterario infatti è come se volesse
unire tutte le culture del mondo dimostrando che il diverso è un qualcosa da apprezzare e
non da temere. Tutto il nostro pensiero infatti si rispecchia in un unico semplice
strumento quale è la chitarra: essa con le sue sei corde crea armonia attraverso i suoi sei
suoni differenti. Le corde da sole producono un suono orecchiabile, ma insieme sono in
grado di produrre delle melodie stupefacenti.
Servizi
Il caffè letterario “Le sei corde“ offre i seguenti servizi:
Mostre temporanee. Verranno organizzate settimanalmente o mensilmente e ne verrà
data informazione via mail, sito e facebook. Le nostre mostre non si compongono
esclusivamente di opere di artisti famosi o emergenti, bensì comprendono anche creazioni
di ragazzi frequentanti il liceo artistico di Bergamo o di qualsiasi persona voglia esporre e
rendere pubblico un proprio lavoro.
Accesso al bookshop. Il bookshop è consultabile da parte di chiunque entri nel nostro
caffè. Per informazioni sui libri in nostra custodia scrivere a : [email protected].
Sito web. Il sito del caffè (www.leseicorde.it) fornisce informazioni sul locale, sugli eventi
previsti nel mese, e sulle opere in esposizione nelle mostre temporanee.
Facebook. Il caffè letterario “Le sei corde” è presente all’interno del social network con
aggiornamenti costanti degli eventi organizzati all’interno dello spazio espositivo, nonché
didascalie, immagini delle opere ed informazioni aggiornate sugli artisti presenti
all’interno delle collezioni.
Ristorazione. In quanto caffetteria il servizio è garantito negli orari di apertura.
Dispositivi e misure di sicurezza. Per garantire la sicurezza delle opere e dei visitatori, lo
spazio dedicato alle mostre temporanee e alla libreria sono sottoposte a
videosorveglianza.
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I NOSTRI IMPEGNI
Accesso
Orari e tempi di apertura. Gli orari d’apertura sono visibili sul sito www.leseicorde.it e
sulla pagina Facebook Caffè Letterario Le Sei Corde.
Chiusure annuali: 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 8 dicembre, 25 dicembre.
Fruizione
Lo spazio espositivo si trova al piano inferiore del nostro locale e occupa un totale di 45
mq, nel quale verranno ospitate le mostre temporanee.
Il caffè si preserva la libertà di modificare la disposizione di alcune delle opere in
occasione di particolari eventi che verranno ospitati in concomitanza con le mostre.
La chiusura delle sale per motivi di forza maggiore o di eventi particolari verrà
tempestivamente segnalata presso la postazione di accoglienza, in modo che il pubblico
ne sia informato prima di acquistare il biglietto.
Educazione e didattica
Per ricevere informazioni sui progetti educativi e sulle attività didattiche è possibile
contattare il numero di telefono 035 XXXXXXX durante l'orario di apertura, o inviare una
email all’indirizzo [email protected]
Progetti educativi su richiesta: in base al numero di richieste mettiamo a disposizione
due ore alla settimana dedicate all’insegnamento della lingua italiana per le persone
straniere interessate. I corsi sono gratuiti, per ulteriori informazioni inviare una email a
[email protected]
Presentazioni di eventi e libri.
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TUTELA E PARTECIPAZIONE
Reclami, proposte, suggerimenti
Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti nella Carta dei Servizi,
possono presentare reclami inviando una mail a [email protected]
Il locale effettua un monitoraggio periodico dei reclami; si impegna a rispondere entro 30
giorni e ad attivare forme di ristoro se il reclamo è fondato.
Gli utenti possono, inoltre, formulare proposte e suggerimenti volti al miglioramento
dell'organizzazione e dell'erogazione dei servizi che saranno oggetto di attenta analisi.
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CONTATTI & RINGRAZIAMENTI
DIRIGENTE SPM (Pubblicità Eco di Bergamo) Simone Piantoni
CATERING Mario Manzoni
PAOLO CASIRAGHI
Caffè Letterario via san Bernardino
Libreria il terzo mondo – seriate
Agenzia immobiliare Remondini
Agenzia immobiliare ETICASA
CAMERA DI COMMERCIO
STEFANIA LOVAT
SIMONA LEGGERI (ALT)
NICOLA ANIMELLI (COMMERCIALISTA)
FRANCESCO PARIS (ASSICURATORE)
PATRIZIA MICHELI (BANCA)
PAOLA - IKEA BUSINESS
ERREPI ELETTROTECNICA (ELETTRICISTA)
PAOLA TOGNON
ZONA CREATIVA – GADGET
MARCO VECCHI (SITO WEB)
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suddivisione del lavoro