Di Francesca Angiovini, Alessandro Vitulano e Massimo Vitulano Verso Giugno girava voce nella nostra “piccola e amata sede” che saremmo andati a suonare a Mirabilandia… Eh sì! Avete proprio capito bene: MIRABILANDIA!!! E così dopo qualche mese di dubbi e sofferenze, “Ma ci andremo? Mah… Boh… Chissà…”, i nostri desideri si sono a v v e r a t i: il 14 Settembre ci siamo esibiti in uno dei parchi dei divertimenti più belli d’Italia. La Banda Si racconta Pag. 2 Quattro Chiacchiere Con… Simone Gori Pag. 4 Ad Ognuno Il suo Strumento... Il Clarinetto Pag. 5 Note di cucina Pag. 7 Le leggende Della musica: Battisti - Mogol Pag. 6 Il pollice verde Di Irene Pag. 7 Gioca Con Noi! Pag. 8 Di Margherita De Dominicis Caro affezionato e fedele lettore, nonché simpatizzante della Mia onorevole figura, la Tua Banda Ti ha raccontato tante cose di sé talvolta anche intime e confidenziali, ma ora… Il mio intento, caro lettore, era soprattutto far conoscere a quanti seguono la Banda le vicissitudini più lontane, le gioie condivise e i dolori affrontati insieme. Credo di esserci riuscita. Volevo dire a tutti che la Banda non è solo un’associazione, non è solo un gruppo di musicisti che si esibiscono di qua e di là, ma un “corpo” formato da quanti la seguono e la amano, dotato di una grande anima. Gli anni recenti non sono “storia” in senso stretto, perché vissuti sulla propria pelle da molti lettori. Posso solo ricordare i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato il passaggio al nuovo Il Capobanda Johnny Santi con il Presidente Ciampi millennio. Mi sono esibita per l’ex Presidente Scalfaro, per l’attuale Presidente della Repubblica Ciampi (è il vero Presidente non l’omonimo consigliere… per lui mi esibisco di continuo), per Rita Levi Montalcini (che donna! Che cervello!... Come me?), e poi e poi … In questi anni ho anche salutato uno storico Capobanda qual è stato Johnny Santi che per motivi familiari e di lavoro ha ceduto lo scettro a Simone Gori (vedi intervista su questo stesso numero), ho visto elegger nuovi consiglieri: che gente c’è nel mondo! Che personaggi! Sono 15 tipetti che, con varie mansioni si occupano di me dal punto di vista amministrativo e organizzativo. E che fatica devono fare, ma il lavoro non li invecchia: questo li nobilita… Vuoi sapere qualcosa di loro? C’è il Presidente, Stefano Arnetoli del quale ho già detto tutto e altro non si può aggiungere, poi c’è il Vice, Fabio Gherardini sempre pronto, anche se nell’ombra, a prendere appuntamenti (e ad occuparsi di questioni economiche). C’è il Capobanda (Si-mo-ne Go-ri, la la la la la la… scandisce un ritornello dei musicanti in suo onore) e c’è Nicola Mainardi (detto guggino, quello che è dappertutto e fa tremila cose: studia, recita, suona, insegna e mette in fila i suonatori per le sfilate… Che urli!), c’è il trombettista Giorgio Brizzi (quello che ha perso tutti i capelli…), il valente cla- 2 La Sinfonia 9^ e ultima puntata del racconto di un grande passato… Adesso la Storia si fa presente... rinettista Alberto Barbani (il fidanzato della mitica Francy, per intenderci, nonchè collaboratore di questa rivista), poi la mitica Francesca Nardi (una colonna, in tutti i sensi, nonché fidanzata di Alberto), Lisa Santi, al sax soprano, responsabile della segreteria (guai sbagliare un verbale o una comunicazione!), Margherita De Dominicis (la scrivente che per modestia lascia “ai posteri l’ardua sentenza” su di sé). E ancora Raffaello Ciampi (l’omonimo del presidente ma meno alto, con più pancetta e con il sorriso sempre stampato… Fello, per intendersi), Giancarlo Betti (quello che mette sempre a disposizione mezzi la casa... e anche l’anima!), Moreno Colligiani (vedi la meravigliosa intervista sul n.2 della Sinfonia. A lui diciamo: grazie di esistere, per le parole che ci dici, l’entusiasmo che ci infondi, l’esempio che ci dai… il SUGO che ci prepari, il vino che ci imbottigli…). La cassiera Ornella Niccolai (per parlare con lei è meglio pagare… lei non parla, conta…) poi Francesco Scalise (vien da Pistoia, e ci saluta appena arriva, Madonna delle Rose…). Infine (così gli diamo più risalto) un “bello scapolone”, ossia Carmine Taurone, che si dà sempre un gran daffare. Insomma, cari lettori, vi ho messo nelle condizioni di giudicare questa Banda, che scherzi a parte, è GRANDE… Nel ringraziarvi per aver fatto entrare la mia storia nelle Vostre case e sperando di essere entrata anche un po’ nei Vostri cuori, Vi saluto e se vorrete, seguitemi… Vi farò volare… (Segue a pagina 3) (Continua dalla prima pagina) Che dire? Ormai lo sappiamo che la nostra bella banda partecipa ad uscite di ogni genere: si va dalle solite, lunghe e, scusate, davvero noiose processioni, a i c o n c e r t i “pomposi” come quello di Firenze o alle sfilate tra i “vips” al Forte. Perciò questa è stata “una boccata d’aria fresca” per noi giovani, che ci ha ricaricato (non pensate male, era una battuta… non siamo cellulari!). Sotto sotto, crediamo che anche i per più grandi (genitori e anziani) sia stata una giornata piacevole, magari solo guardando noi comportarci come matti… (però non eravamo gli unici, che dite?). La partenza era stata fissata per le sei del Via Nazario Sauro n. 11 – 59100 Prato Tel. 0574/4471200 Fax 0574/4471201 e-mail: [email protected] CONSORZIO DI COOPERATIVE SOCIALI Dipendenze:Centri recupero, programmi personalizzati, gruppi di sostegno, inserimenti lavorativi. Anziani: Assistenza domiciliare 24h/24, assistenza tutelare, assistenza specialistica per varie forme di patologie, assistenza alla persona e servizi integrativi di supporto alla domiciliarità Malattia mentale e Handicap: Case famiglia ,diurni, residenze in semiautonomia, laboratori, progetti individuali, gestione vacanze, inserimenti lavorativi Giovani: Sportello giovani Europa, Punti di aggregazione Immigrati: Tutoraggio e accompagnamento scolastico formativo e lavorativo, alfabetizzazione, orientamento ai servizi, animazione e attività inteculturali Percorsi riabilitativi per il reinserimento sociale e lavorativo: Per soggetti sottoposti a misure alternative, tossicodipendenti, portatori di La Banda in sfilata nel parco di Mirabilandia mattino. Oltre al viaggio non molto rilassante anche il tempo ci era avverso: stava quasi per piovere! Però l’euforia era al massimo e appena messo piede nel parco, il sonno era sparito e non abbiamo più pensato a niente… Ormai eravamo decisi a salire su tutte le attrazioni possibili, anche con l’ombrello se necessario! Dopo cinque minuti eravamo tutti sparpagliati per Mirabilandia: chi era in fila per il Katun, chi per le Torri gemelle e chi… per il bagno (lasciamo a voi capire il motivo!). Ma purtroppo il dovere ci ha chiamato, e dopo la lunga impresa per cambiarsi nel camerino messo a nostra disposizione come star del cinema, dalle due e mezzo per circa un’oretta ci siamo esibiti per le vie del parco. Le nostre marcette e i nostri caroselli che hanno innalzato un “OOOHH!” di stupore tra gli spettatori (va beh… qualche applauso come sempre!). Come previsto, finita la sfilata, ci siamo ridati alla pazza gioia. Molti hanno assistito ai vari spettacoli come “Scuola di Polizia”, altri (magari anche tutti bagnati) hanno continuato a salire sulle attrazioni: invece, soprattutto i genitori e i più anziani, si sono rilassati facendo, per esempio, un giro sul trenino panoramico. Ma, purtroppo, come tutte le cose belle finiscono in fretta, anche la giornata è giunta alla conclusione e verso le sei, esausti ma contenti, siamo dovuti ripartire per tornare a casa. Il ritorno è stato certamente più piacevole dell’andata… soprattutto per chi ha dormito tutto il viaggio! Beh, da quello che avete letto si capisce che per noi è stata davvero una giornata fantastica! Chi c’è stato ne sa qualcosa… E per chi non c’era, non ci resta altro che dire: non sapete cosa vi siete La Sinfonia 3 Di Carmine Taurone Ed eccoci nuovamente qua… Lo so, nello scorso numero avete cercato la pagina dell’intervista e so che purtroppo per voi quella pagina non c’era. So anche che molti di voi si sono disperati per la grande assenza su quel numero de “La Sinfonia”, molti non hanno dormito la notte, altri hanno fatto lo sciopero della fame per protestare con la redazione. So di persone che si sono incatenate all’ingresso della sede della Banda, insomma alla fine so molte cose… ma, purtroppo, non so perché nello scorso numero della Sinfonia non c’era l’intervista. Cosa ci volete fare: non si può mica sapere tutto nella vita! Ma non ci disperiamo perché, come tutte le cose belle e desiderate, anche questo spazio è finalmente tornato ad illuminarvi la vita. Insomma, bando alle ciancie ed arriviamo ad introdurre colui che suo malgrado (ma volente o nolente gli tocca!) ci farà compagnia per questa chiacchierata. È lui o non è lui? Ma certo che è lui! L’avete riconosciuto dalla splendida foto, è il nostro capobanda Simone Gori. Sempre occupatissimo visti i suoi innumerevoli impegni (di cui magari parleremo dopo), non sapevo che fare per poterlo intervistare, e così dopo tanto pensare mi è venuta l’illuminazione: a cosa non rinuncerebbe mai? Ed ecco la soluzione: l’ho invitato a cena così ho speso due Lire, pardon due Euro (si fa per dire) ed ho ottenuto il mio scopo. Ciao Simone, buona cena innanzitutto. Vorrei farti molte domande però non so da dove Le interviste ai “VIPS” del circondario direttamente dal salottino della sede della banda… più o meno... partire… L’argomento ferie lo evito perché forse so quello che hai fatto (!!!)… chi non lo sa magari poi te lo chiederà. Comincio con una domanda musicale: quanto tempo dedichi alla musica e dove lo trovi visto i tuoi vari impegni ed hobbies? “Gli dedico molto tempo: a casa, quando posso, mi metto vicino alla mia tastiera per cercare sempre musiche nuove per la banda. Cerco sempre dei brani che possano accontentare un po’ tutti: a volte un brano piace a me ma non so se piacerà anche ai suonatori e così cerco di immedesimarmi negli altri. Alla fine se sono io quello meno convinto va bene lo stesso, l’importante è che piaccia ai suonatori: sono loro che si devono divertire a suonare”. Un argomento molto attuale per te e per tutti i suonatori: come ti è nata l’idea dei rinomati “caroselli”? E soprattutto quando trovi il tempo per studiarli ed inventarli? “L’idea è partita da un’esperienza di molti anni fa, precisamente quanto suonavo nella banda militare. Lì facevamo prove di sfilate e di caroselli tutti i giorni. Posso dirti che quelli che facciamo adesso sono logicamente più semplici rispetto a quelli che facevo. Con la banda cerco di fare sempre qualcosa di bello ma che non impegni troppo i suonatori: faccio in modo che siano semplici sia per i giovani che per i meno giovani. Il tempo che serve allo studio ed all’ideazione è poco: quando ce l’ho, però, lo dedico anche a questo. Alla fine si può dire che tutto sia nato come una scommessa: saranno gli altri, poi, a giudicare”. Una domanda personale: tutti i suonatori della banda ti hanno accolto, come capobanda, con grande affetto sia i più che i meno giovani. Cosa ne pensi e soprattutto a cosa pensi sia dovuto? “Sì, è vero e ne sono rimasto molto contento. Forse si sono accorti dell’impegno che ci metto e dell’amore che anch’io provo per la banda. Penso che approvino molto il mio modo di legare con tutti. Io contraccambio il bene che mi vogliono ed andando avanti mi accorgo di voler sempre più bene ai suonatori. Loro mi hanno aiutato e mi stanno aiutando sempre, sia ora sia nei primi momenti, quelli più difficili per me. Ed è per questo che li ringrazio: è soprattutto merito loro”. Dopo la ventata di novità dovuta all’inserimento dei caroselli, hai altre curiose novità per le sfilate di questa banda? “Novità importanti non ne ho, magari ho in mente di riprovare a inventare un nuovo tipo di passo e, magari, nuovi caroselli. Rinnovare il libretto con nuovi canzonieri che siano marciabili, anche se metto le mani avanti dicendo che è molto difficile trovarne. Ma io… sto lavorando per voi!”. Infine, per concludere questa breve chiacchierata e tornare finalmente a mangiare, altrimenti si fredda la cena… Come vedi il futuro della banda ed inoltre quali sono i tuoi personali obbiettivi e speranze per i suoi servizi futuri? “Bravo, finiamo la chiacchierata in modo da tornare a mangiare. Il futuro dicevi, eh? Per il futuro sono molto fiducioso, la scuola sta funzionando bene e ci impegneremo per farla funzionare sempre meglio. Ci sono tanti giovani allievi che stanno per entrare in banda e questo è un bene. Per quanto riguarda i servizi sarei contento di portare la banda in posti nuovi al di fuori dei luoghi dove ormai ci conoscono, il tutto per far crescere sempre di più il nostro nome”. Meno male che ho trovato l’idea di invitarti a cena, altrimenti non saresti mai stato libero! Comunque, grazie di questo tempo. “Grazie per aver voluto parlare con me e… non per tagliare corto ma è meglio se finiamo di mangiare, altrimenti si fredda la cena per davvero”. P.S.: Comunque, il conto della cena non era proprio di due Euro, ma sono riuscito a far pagare Simone… Lui, a sua volta, lo metterà in conto alla Di Sara Bellucci e Benedetta Logli Il clarinetto é uno strumento a fiato, con cameratura cilindrica, padiglione svasato e ancia semplice.Fu inventato intorno al 1700 dal costruttore di flauti tedesco Johann Christoph Denner a partire da uno strumento precedentemente diffuso, lo chalumeau. Dopo il 1840 furono sviluppati due nuovi e complessi sistemi di chiavi e diteggiatura: il sistema Boehm e il sistema Albert. Il primo fu utilizzato in molti paesi e brevettato nel 1844 dal costruttore francese Auguste Buffet, che adattò il sistema inventato per il flauto dal costruttore tedesco Theobald Boehm. Il sistema del costruttore belga Eugène Albert sviluppato intorno al 1860 si diffuse meno del precedente. I clarinetti furono introdotti in orchestra a partire dal 1780. Fra le prime composizioni che prevedono partiture per clarinetto possiamo ricordare una ouverture per due clarinetti e corno (c. 1742) di George Friederich Händel e il concerto per clarinetto (1791) di Wolfgang Amadeus Mozart. In orchestra lo strumento non assunse ruoli solistici di particolare rilievo fino alla metà del XIX secolo, se si escludono alcune pagine di Schubert (nell’Incompiuta) e di Weber (nel Franco cacciatore). Con Brahms e Cajkovskij il clarinetto raggiunse maggiore importanza in ambito orchestrale. Nel corso del XX secolo compositori come Bartók e Ravel hanno frequentemente utilizzato il clarinetto a causa della sua notevole estensione e della straordinaria agilità nei passaggi solistici. I clarinetti moderni sono costruiti in ebano e a volte in plastica; possiedono 20 o più fori sul tubo, chiusi direttamente dalle dita dell’esecutore o tramite chiavi per ottenere note di differente altezza. Possiede un timbro dolce e mellifluo ed è uno strumento I nostri suonatori alle prese con una “lezione” di musica su uno strumento della Banda... A sinistra il clarinetto, a destra il clarinetto basso capace di notevoli agilità, particolarmente nell’esecuzione di scale e arpeggi. Lo strumento possiede inoltre una notevole possibilità di escursione dinamica. La taglia più diffusa del clarinetto è il soprano in si bemolle che ha un’estensione di circa tre ottave e mezzo, ottiene il salto d’ottava azionando una chiave portavoce e per mezzo di una maggiore pressione nell’emissione dell’aria. Altre taglie meno comuni di clarinetto sono quelle di soprano in la (o sestino), soprano in mi bemolle (o quartino), basso e contrabbasso. La Sinfonia 5 Di Nicola Mainardi La storia della Coppia d’Oro della canzone Italiana… Inizia così il nostro viaggio alla scoperta delle leggende della musica contemporanea... Cos’è che rende una canzone un successo? La risposta più immediata è un testo semplice e un arrangiamento orecchiabile. Questo è vero ma non sempre nella storia della musica è così: basti pensare a grandi cantautori come De Andrè, De Gregori, Baglioni e tanti altri… Sono quei casi straordinari in cui la canzone d’autore diventa la chiave del successo… Ma, a volte, il successo può arrivare quando meno te lo aspetti, quando la fortuna ti bacia sulla fronte: quello di cui vi voglio parlare è proprio questo, di una coppia storica della canzone italiana che conquista il successo con un ritornello orecchiabile… “Balla Linda, balla come sai”… È proprio così che la grande coppia Battisti – Mogol inizia la sua rapida e sfavillante carriera! Lucio Battisti proveniva da un paese nella campagna intorno a Rieti: fin da piccolo aveva la passione per la musica, tramandata dal nonno musicista e direttore di banda (ma guarda un po’ le coincidenze!). A 11 anni il padre Alfiero gli regala la prima chitarra e nel giro di pochi anni diventa molto bravo: a 16 anni, infatti, molti direttori di orchestre lo volevano con sé per portarselo in giro per l’Italia. Il padre, però, non era molto contento di questo: arrivò addirittura a spaccargliela in testa quella chitarra! Ma era tutto inutile: la passione per Lucio 6 la musica era più forte e il padre gliene ricomprò un’altra. Il giovane Lucio cresce e si perfeziona e, come si suol dire, fa la sua gavetta suonando in complessi e orchestre famose in giro per l’Italia e non solo. La vera svolta arriva, però, quando conosce Mariano Rapetti, il direttore della casa discografica Ricordi, e suo figlio… per motivi di privacy lo chiameremo… Mogol! Luglio 1966: Battisti incide “Per una lira”, suo primo singolo da solista, accompagnato dai suoi amici Dik Dik… La canzone non ebbe un grande successo, tant’è vero che più della metà dei mille esemplari stampati finirono al macero! Per non parlare della delusione che Battisti e Mogol ricevettero quando sottoposero il brano al grande Adriano Celentano, il quale preferì passarlo a una band del suo clan, i Ribelli. Ma i rifiuti di lusso non sono finiti: anche i Nomadi scartarono la celeberrima “Non è Francesca”, divenuta anni più in là uno dei più grandi successi del duo. Ma si sa, chi la dura la vince! Così nel 1967 scrissero “29 Settembre” e la affidarono alle cure degli amici dell’Equipe 84: fu il primo grande successo della coppia come autori. Battisti e Mogol nel 1970 dopo la loro Milano Roma interamente a cavallo Ma, dopo tanta fatica, nel 1968 arriva inaspettato il primo successo da cantante per Battisti: “Balla Linda” alla sua uscita balza in vetta alla classifica dei 45 giri! Nel frattempo, i due non stavano di certo a girarsi le dita! Continuarono a scrivere quasi più canzoni per gli altri (Dik Dik, Camaleonti, Equipe 84… tutti gruppi che allora andavano di moda… allora!) che per sé! La Sinfonia È del 1969 la prima e unica partecipazione a Sanremo con la mitica “Un’avventura”, cantata in coppia con un grande della musica internazionale: Wilson Pickett. Dopo un successo del genere, la Ricordi iniziò ad insistere per l’uscita del primo 33 giri e la coppia fece una saggia decisione: riunire i 45 giri già noti e inserire quelle canzoni che avevano prestato ad altri artisti (“Nel cuore nell’anima” e “Il vento” dall’Equipe 84, per non parlare della bellissima “Uno in più) riarrangiandole. Così nacque “Lucio Battisti”, album che inizialmente trovò la ritrosia sia dei suoi discografici sia della critica per quella voce che era così diversa dai canoni di quel tempo. Lucio, però, motivò così la scelta fatta con Mogol: <<Fra la canzone che incido io e quella che faccio incidere c’è la stessa differenza che esiste tra un bacio dato e un bacio dato per telefono>>… Un po’ presuntuoso? No, quando il talento c’è va riconosciuto… Negli anni successivi Battisti e Mogol continuarono a lavorare spalla a spalla sfornando sempre nuove hit: da “Acqua azzurra, acqua chiara” ad “Anche per te”, da “Con il nastro rosa” a “Dieci ragazze”, da “Pensieri e parole” ad “Emozioni”… Ma chi non è che ricorda, che sia grande o piccino, quelle parole… “Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi”… La leggendaria “Canzone del sole” è quella che sempre ha contraddistinto la coppia e che forse rimarrà nella mente delle persone per ancora moltissimi anni. Purtroppo, però, le belle storie non hanno sempre il lieto fine: intorno agli anni 80 la coppia si separa. Spiega il papà di Lucio, Alfiero: << Mogol conosce bene il perché della separazione: è che la moglie di Lucio (Grazia Letizia Veronesi, con la quale si è sposato nel 1976) si era messa in testa di fare l’autrice di testi e la poetessa>>. Mogol, così, continuò a lavorare come autore collaborando con grandissimi artisti del calibro di Mina e Adriano Celentano. Lucio, invece, lavorò prima con la moglie poi con Pasquale Panella, autore degli ultimi 5 album di Battisti. Poi, il lungo silenzio che durò fino alla sua scomparsa, il 9 settembre 1998, quando una grande stella tramontò sull’orizzonte della musica italiana. Note Di Cucina Di Lisa Santi Cari lettori, dai nostri sondaggi abbiamo saputo che questa pagina vi interessa molto. Le nostre ricette, infatti, sono sempre semplicissime ma piene di tanta energia, proprio come la nostra banda e la sua musica: semplice ma capace di entrare nei nostri cuori e in quelli di tutti i nostri amici che ci seguono ovunque andiamo! ZUPPA DI FUNGHI ALLA TOSCANA Ingredienti: 600 gr di funghi di qualità diverse 2 spicchi d’aglio 5 uova Parmigiano grattugiato Olio extra vergine d’oliva Sale Pepe 1 peperoncino Fette di pane toscano Pulite e lavate i funghi a tempo di musica: vi consiglio un bel bra- Di Irene Niccolai “D’autunno avevamo le castagne, e per tre mesi ci toccavano a colazione, desinare e cena” dicono i più anziani… E forse è proprio così, perché quando l’aria si fa più “pungente” e arrivano le prime giornate “uggiose e nebbiose”, le castagne possono briosamente rallegrare le nostre tavole, deliziare i nostri palati, vivacizzare i nostri menù (sempre più spesso ripetitivi e monotoni) e rendere più equilibrata la nostra alimentazione. Ma come sono fatte queste casta- no classico tratto da “Tosca” o “Madama Butterfly” di un grande operista toscano come Giacomo Puccini. Ora che vi siete rilassati al suono di questa soave musica, tagliate i funghi a fettine e versateli in una pentola dove avete fatto rosolare gli spicchi d’aglio con l’olio e il peperoncino. Lasciateli asciugare su fiamma bassa, aggiungete un litro d’acqua calda, aggiustate di sale e pepe e cuocete per mezz’ora. A questo punto, per rallegrare la preparazione di questo piatto, cosa può esserci di meglio di un brano dal ritmo “caliente”, come una bella salsa, tanto per allietare la mezz’ora di attesa necessaria per la cottura? Qualche minuto prima di spegnere, incorporate le uova sbattute con del parmigiano grattugiato: appena le uova saranno rapprese scodellate la zuppa su fette di pane toscano abbrustolito. Beh, allora che ne dite? Semplice, tipica e buonissima! Inoltre, con l’ascolto di buona musica, tutto è più spontaneo e l’allegria è assicurata! Buona preparazione e, soprattutto, buon appetito! gne? Sono caratterizzate da forma tonda da un lato e piatta dall’altro. La polpa è chiara, ricoperta da una pellicola rosso – bruna e da una buccia piuttosto resistente di color marrone. Il riccio, contrariamente a quanto si pensa, è il frutto che contiene la castagna, il seme. Con le castagne (fresche o secche) è possibile, frugando nella memoria, preparare piatti gustosi come i ballotti, il castagnaccio, le frittelle e i necci come dessert. Poi le frugiate o La Sinfonia 7 AUGURI A: SETTEMBRE 7 Di Luca Santi Rispondete alle definizioni riportando sulle linee i nomi degli animali corrispondenti. Le iniziali, lette orizzontalmente, daranno il nome di uno strumento musicale a fiato. ___________ _________ ______ _____ _____ ______ _____ ____ _____ _____ ________ ___________ ________ ___________ Alessia Breschi e Attilio Sessa 16 Ornella Niccolai OTTOBRE 7 Eleonora Fortino - 11 Ferri Carlo 14 Matteo Logli - 20 Sara Bellucci NOVEMBRE 10 17 Jacopo Regolini Moreno Colligiani Uccello con zampe e Collo molto lunghi Rettile squamato con lingua bifida Uccello rapace dal becco uncinato Uccello proveniente dall’Asia e dall’Africa con cresta che si apre a ventaglio sulla testa Mammifero cieco capace di scavare Mammifero simile alla foca Mammifero carnivoro dal pelo con strisce nere Anfibio provvisto di zampe robuste atte al salto Mammifero simile al cavallo con lunghe orecchie Insetto con il pungiglione Mammifero erbivoro con proboscide Mammifero dal copro massiccio con un corno sul capo Insetto sacro per gli Antichi Egizi Mammifero con corpo tozzo e grande becco appiattito La Redazione de “La Sinfonia” Angiovini Francesca Arnetoli Davide Barbani Alberto Bellucci Sara De Dominicis Margherita Ginanni Teresa Logli Benedetta Mainardi Chiara Mainardi Nicola Meoni Dania Nardi Francesca Niccolai Irene Regolini Elena Regolini Jacopo Santi Lisa Santi Luca Scalise Alessandro Taurone Carmine Vitulano Alessandro Vitulano Massimo