La rivista per Guide e Scouts TRACCE SCOUT D’EUROPA po! m Vivi il Ca SPECIALE Squadriglia al CAMPO SCOUT D’EUROPA Rivista mensile • allegato al numero 6 giugno 2009 • anno XXXIII • Sped. in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 • filiale di Padova ISSN: 1127-0667 SPECIALE CAMPO A I Posti d’azione nche i Posti d’azione funzioneranno a pieno ritmo: arrivano segnali o c’è un messaggio cifrato da interpretare, entra di scena il Segnalatore. Dubbi sul sentiero da prendere saranno compiti del Topografo, le tracce da seguire competeranno all’Osservatore, così come il progetto delle costruzioni e la loro realizzazione chiamano in causa il Pioniere. Il Naturalista sa riconoscere le diverse specie animali, vegetali e minerali, il Messagero ha invece il suo da fare a tenere i collegamenti e a curare la forma fisica degli Squadriglieri. Il Cuciniere al campo, invece, affida il suo incarico a tutti: infatti tutti gli Squadriglieri a turno saranno Cucinieri, mentre il Posto d’Azione di Cuciniere collabora con il Cambusiere per tenere la cambusa di Squadriglia. I TURNI DI SERVIZIO O ltre agli Incarichi ed ai Posti d’Azione, saranno necessari anche dei turni di servizio per le particolari esigenze del Campo. Questi turni dovranno ruotare ogni giorno fra tutti gli Squadriglieri (nessuno escluso). Essenzialmente i turni sono: il cuciniere e l’aiuto cuciniere, turni che permettono a tutti di imparare a cucinare bene; il legnaiolo che provvederà alla riserva di legna; l’acquaiolo che farà in modo che non manchi mai l’acqua nel campo di Squadriglia; il custode del campo il quale curerà che il campo di Squadriglia sia in ordine e pulito in ogni momento della giornata; altri tipi di servizi potranno essere stabiliti in relazione a particolari esigenze del Campo stesso. Squadriglia Volpi Turni di servizio G. Cuciniere Aiuto cuciniere Legnaiolo Acquaiolo Custode del campo 15 Giovanni Fabio Renato Stefano Roberto 16 Mauro Giovanni Fabio Renato Stefano 17 Luca Mauro Giovanni Fabio Renato 18 Roberto Luca Mauro Giovanni Fabio 19 Stefano Roberto Luca Mauro Giovanni 20 Renato Stefano Roberto Luca Mauro 21 Fabio Renato Stefano Roberto Luca 22 Giovanni Fabio Renato Stefano Roberto ATTENZIONE! Tutti i turni saranno preparati prima della partenza e saranno scritti su un’apposita tabella da affiggere nell’angolo. Tutti i servizi vanno suddivisi fra tutti gli Squadriglieri (compreso anche tu, Capo Squadriglia, che, come sempre, dovrai essere di esempio.). Stai attento, però, che i turni non diventino una copertura per i fannulloni: al campo non si devono mai sentire frasi come: “non tocca a me”. iare alcuna traccia di dove si è Ogni uomo dei boschi sta attento a non lasc nemico alcun indizio sulle sue attività; accampato, abituato com’è a non lasciare al re gli animali selvatici nelle vicinanze e, fa costantemente attenzione a non disturba la massima cura nel non permettere per evitare incendi nei boschi, mette sempre selva attorno a lui. che una scintilla del suo fuoco sfugga nella ono spontaneamente questa linea di La gente si rende conto che gli Scouts segu ento a tutti coloro che fanno dei condotta. Ho letto su un giornale un suggerim mpio degli Scouts e della pulizia dei loro pic-nic all’aperto, nel senso di imitare l’ese campi. SPECIALE CAMPO Cuciniere NATURALMENTE………..CUCINA! Quante volte, al campo estivo, vi è stato chiesto di osservare attentamente i fiori, le piante e i frutti che incontravate durante una uscita natura?. Bhè, l’esperienza del campo è senz’altro la più importante per entrare in ogni istante della giornata a stretto contatto con il mondo dei vegetali. Perché allora non cercare di conoscerli anche sotto l’aspetto culinario?Tutto ciò che vi circonda nasconde “prelibatezze” che sorprenderanno anche i palati più difficili della vostra RISOTTO ALL’ORTICA Parte della pianta da utilizzare: raccogliete le foglie integre e sane delle piante di ortica, lavatele accuratamente indossando dei guanti per evitare che la sostanza urticante vi bruci. Solitamente occorrono moltissime foglie per cucinare il risotto. Soffriggere la cipolla in olio extra vergine d’oliva con un po’ di acqua. Dopo 5/6 minuti aggiungere le foglie di ortica e lasciarle appassire. Aggiungere il riso. Una volta tostato il riso per qualche secondo sfumare con il vino bianco. Continuare a cuocere il riso aggiungendo un po’ per volta il brodo di dado (meglio se di verdure) preparato a parte girando continuamente con il mestolo di legno. Quando il riso è cotto togliere dal fuoco e aggiungere una noce di burro. Spolverare con parmigiano. Il risotto deve risultare morbido e cremoso. INSALATA CON TARASSACO Parte della pianta da utilizzare: raccogliere le foglie più tenere e lavarle bene. Tagliare le foglie di tarassaco e condirle con sale e olio insieme a uova sode sbriciolate. FRITTELLE CON FIORI DI TARASSACO Parte della pianta da utilizzare: raccogliere i fiori gialli e lavarli delicatamente. Unire a 150 g di farina un bicchiere di vino bianco, un tuorlo, 2 cucchiai di zucchero e due albumi ben montati e farne una pastella. Immergervi i fiori di tarassaco (4 tazze scarse) e friggerli in olio caldissimo. FAGOTTINI DI BORRAGINE Parte della pianta da utilizzare: raccogliere le foglie di borragine che cresce solitamente lungo i corsi di acqua. Scegliere le foglie più grandi e integre, lavarle e asciugarle delicatamente (attenzione!usate i guanti anche per la borragine!). Per la pastella: mescolare acqua gassata con la farina fino ad ottenere un composto poco denso (deve colare dal cucchiaio). Aggiungere il sale e lasciarla riposare per almeno 2 ore. Per i fagottini: tagliare la mozzarella e racchiuderla in una foglia di borragine come fosse un pacchetto, potete eventualmente chiuderlo con uno stuzzicadenti. Immergerli poi nella pastella e passarli infine nell’olio di semi di arachidi bollente. Friggerli e scolarli su carta assorbente prima di servirli. CONIGLIO AL GINEPRO Parti della pianta da utilizzare: raccogliere le bacche di ginepro quando sono scure e mature. Fare un trito di aglio, rosmarino, salvia; pestare le bacche di ginepro (se possibile in un mortaio). In un recipiente mescolare le bacche pestate, il trito, sale, pepe e cospargerne i pezzi di coniglio; metterli a marinare con aceto, poco olio e vino. Rosolare il coniglio in poco olio e aglio, coprirlo con la marinata e portarlo a cottura. Passare al setaccio il fondo di cottura e servire il coniglio con la salsa. PASTA ALL’UOVO CON GLI STRIGOLI Parti della pianta da utilizzare: raccogliere i rametti degli strigoli quando la pianta non è fiorita e le foglie sono ancora tenere. Soffriggere la cipolla tritata in un po’ d’olio e rosolarvi i dadini di prosciutto per pochi secondi, quindi aggiungere la passata di pomodoro e farla cuocere lentamente per 15-20 minuti. Per ultimo mettere le foglie sminuzzate degli strigoli ben lavati (solo alla fine perché altrimenti, se troppo cotti, perdono il loro caratteristico sapore amarognolo), un pizzico di sale e i taglioni all’uovo cotti al dente; saltare la pasta nel sugo e servirla. TISANA ALLA ROSA CANINA Parte della pianta da utilizzare: raccogliere i frutti rossi della rosa canina. Lasciate in infusione in 1 L di acqua bollente una tazza di frutti di rosa canina. Valentina Confidati La buca dei rifiuti A l campo estivo lo stile Scout vuole che non si lascino nell’angolo cucina sacchi di immondizia sgocciolanti esposti alle attenzioni di curiosi e affamati visitatori notturni! BP ci suggerisce come fare: realizzare due buche, una per i rifiuti liquidi ed un’altra per quelli solidi… “Queste buche dovranno avere le dimensioni di circa un quarto di metro quadrato di superficie ed almeno 60 cm. di profondità. L’apertura di quella per i rifiuti liquidi va coperta con uno strato di paglia o di erba, attraverso la quale si getterà nella fossa stessa tutta l’acqua unta e sporca: la copertura serve a trattenere il grasso dell’acqua e gli impedisce di rapprendersi sul fondo, impermeabilizzandolo. La paglia o l’erba di questo coperchio dovranno venire bruciate e rinnovate ogni giorno. Dentro la buca dei rifiuti solidi si mettono invece tutti quei rifiuti che non si possono bruciare. “ Ad onor del vero oggi potremmo e dovremmo sostituire la parola “bruciare” con “riciclare”, quindi lasciando nella buca solo l’eventuale frazione organica dell’immondizia, avendo cura di raccogliere in modo differenziato latta, vetro e plastica. Un ulteriore accorgimento sarà quello di non scavare la buca in prossimità delle radici di un albero (considerate che le radici possono espandersi sotto il suolo per tutta la dimensione della chioma dell’albero) e di ricoprirla giornalmente con uno strato di terra o cenere o, meglio, con un velo di calce (come per le latrine) visto che dei carboni vegetali sembrano essere ghiotti i bovini (quindi attenzione qualora facciate il campo vicino ad una zona di pascolo). Davide Lucarelli SPECIALE CAMPO Il Pioniere Tagliare un tronco Al giorno d’oggi, a causa delle sempre più restrittive leggi che favoriscono la protezione della natura, risulta non proprio semplice avere l’autorizzazione per abbattere un albero. Tuttavia vale ugualmente la pena inserire questa attività, quando possibile, perché abitua al colpo d’occhio, alla destrezza, all’osservazione ed anche al saper utilizzare determinati attrezzi, in particolar modo la scure. Pulire accuratamente il terreno attorno all’albero da abbattere, in questo modo eviterete di inciampare su ostacoli vari in caso di fuga. cegliere la direzione nella quale si vuol far cadere l’albero, assicurandosi che non arrechi danni ad altri alberi, recinzioni, ecc. Se vi trovate in mezzo ad un bosco è molto probabile che il tronco, cadendo, si appoggi su altri alberi, in questo caso è necessario togliere i rami più grossi e a volte persino la metà superiore del tronco, ma essendo quest’ultimo lavoro molto pericoloso dove è necessaria una lunga esperienza, un’alternativa può essere quella di legare preventivamente in cima all’albero da abbattere una grossa fune che vi consentirà di tirarlo giù. Liberare il tronco di tutti quei rami o ciuffi che, specialmente alla base, possono intralciare il lavoro. Il boscaiolo deve poter tenere l’ascia a braccia tese in tutte le direzioni senza urtare contro ostacoli che possono strappargliela dalle mani (è successo) mettendo a rischio la sua incolumità. Fare una tacca a forma di cuneo il più basso possibile dalla parte dove si vuol far cadere l’albero. Questa tacca deve oltrepassare la metà del diametro del tronco. Il fondo della tacca servirà come punto di rotazione dell’albero nella caduta. La sua direzione è quindi di grandissima importanza. Praticare una seconda tacca nella parte opposta del legno e leggermente al di sopra della prima. Quando la seconda tacca avrà una profondità sufficiente l’albero cadrà da solo. Questa seconda tacca può essere sostituita benissimo da un taglio con la sega (utilizzare i cunei). La tacca deve avere nella parte superiore la faccia obliqua “o” e in quella inferiore la faccia orizzontale “h”. Non posizionarsi mai dalla parte in cui cadrà l’albero e nemmeno dalla parte opposta. Essendo il centro di gravità dell’albero molto in alto può succedere che, al momento della caduta, la base del tronco si trovi violentemente proiettata indietro (effetto rinculo) con le conseguenze che vi potete ben immaginare se dovesse colpire qualcuno. Quando utilizzate la scure per abbattere un tronco dovete tenere le gambe divaricate e perpendicolari alla direzione del fondo della tacca che fate alla base dell’albero . Assicuratevi che nel raggio di azione della scure non vi sia nessuno. Togliete eventuali anelli dalle dita; la base del dito anulare spesso è colpita ripetutamente dal manico della scure, così l’anello è schiacciato contro una piega della pelle. Non lanciate la scure al di sopra della vostra testa (come un’arma), ma alzatela lateralmente, aiutandovi con la mano sinistra messa vicino al ferro. Quando la scure ha raggiunto il punto più alto della sua traiettoria di lancio, lanciate energicamente il ferro riavvicinando, contemporaneamente, la mano sinistra alla destra, facendola scorrere lungo il manico. Il ferro deve cozzare contro il tronco senza tenere le braccia rigide. Una volta trasmesso l’impulso le mani servono solo a orientare e dirigere il colpo. Le gambe alla spinta iniziale sono leggermente flesse; quando la lama arriva sull’albero, le ginocchia si tendono, permettendo così a tutto il corpo una leggera inclinazione in avanti. Vista l’importanza che riveste l’argomento in quanto determinante per un corretto utilizzo dello strumento, ripetiamo come deve essere usata la scure. Prima di sollevare la scure la mano destra si trova vicino al ferro e la mano sinistra nella parte inferiore del manico. Portare la scure indietro con le mani posizionate ancora come nelle figure Il momento in cui decidete di dare il colpo quasi contemporaneamente la mano destra si avvicina alla sinistra. Permettendo, in questo modo, di colpire con maggiore precisione e minore sforzo il tronco. Recuperare la scure per assestare il colpo successivo riavvicinando la mano destra al ferro e ripetendo i movimenti come prima. E’ bene chiarire che solo l’esperienza vi aiuterà a coordinare bene i movimenti. All’inizio infatti, vi sentirete impacciati ad eseguirli, ma a furia di lavorare con la scure (ma anche per i picconi o le mazze vale la stessa regola) imparerete ad avere la destrezza necessaria per questi lavori. Lavabo a pedali Il materiale utilizzato è quello necessario per le tecniche di froissartage: trivelle di varie dimensioni (30, 20 ed 8 mm ) scalpello a legno, raspa, sega ed accetta. Prestate molta attenzione nell’operare i fori all’interno dei quali dovrà girare la parte mobile: essi dovranno essere perfettamente allineati. I tenoni della parte mobile dovranno essere di diametro sensibilmente inferiore a quello delle mortase in cui saranno inseriti; curatevi inoltre di conferire loro, con la raspa, una forma perfettamente cilindrica. Il secchio dovrà essere bloccato in modo tale da non oscillare sul suo manico. Per il pedale si procederà in modo analogo; è importante che in posizione di riposo il cordino che lega le due leve sia teso e scenda verticale dalla leva superiore. Le due leve, collegate dal cordino, dovrebbero essere di pari lunghezza ma, se la leva del pedale viene lasciata leggermente più lunga dell’altra, sarà possibile far ruotare la parte mobile superiore con minore sforzo riuscendo così, dopo averci preso “piede”, a controllare più facilmente il flusso d’acqua. Le misure ed il bilanciamento delle leve è corretto se, quando si preme a fondo il pedale, il secchio si svuota completamente e se, quando lo si lascia andare, la parte superiore ritorna al suo posto anche nel caso in cui il contenitore sia stato del tutto svuotato. SPECIALE CAMPO Il Naturalista GERM….IN….AZIONE! C ome sarebbe bello poter aver al campo estivo un orto di Squadriglia, dove magari raccogliere ogni giorno verdure fresche come insalate e pomodori. Purtroppo però la durata del campo non permette di avere frutti abbastanza maturi per essere consumati, ma forse non tutti sanno che è possibile avere in pochissimi giorni germinelli freschi! Cosa sono i germinelli? C’è chi li chiama germogli, chi semi germinati. Hai mai assaggiato i germogli di soia? Non sono altro che semi che, una volta innaffiati, cominciano a germinare e ad emettere le prime foglioline. I germogli di moltissime piante sono ricchi di vitamine e sali minerali, e sono anche buonissimi da mangiare, crudi o appena scottati in acqua bollente. E allora vediamo cosa occorre per costruire un piccolo germinatoio da campo che permetta di avere in poco tempo un insalata fresca di germinelli: Occorrente per costruire il germinatoio: 3 vaschette per alimenti con scanalature alla base (come quelle in cui sono confezionati le verdure del supermercato) 4 mollette Semi (assolutamente biologici o integrali, perchè devono essere mangiati!) Acqua Quali semi acquistare? Rucola, cece, lenticchia, erba medica, cavolo broccolo, fagiolo mungo, cavolo rosso, porro, soia verde, crescione, cereali, azuki verde. Potete trovarli nelle erboristerie o nei negozi di prodotti agricoli e biologici. Procedimento: Praticate con la punta di un coltello dei piccoli fori sul fondo di una delle 3 vaschette, sia nelle parti piatte che in quelle scanalate (altrimenti l’acqua si deposita solo nelle scanalature). Posizionate la vaschetta forata sopra ad un’altra vaschetta, una dentro l’altra. Rimane tra le due una specie di intercapedine, necessaria per raccogliere l’acqua. Disponete i semi (precedentemente tenuti in ammollo per almeno 12 ore) all’interno della vaschetta forata distribuendoli su tutta la superficie. Mettete infine l’ultima vaschetta rovesciata (a mo’ di coperchio), sulla quale praticate solo qualche piccolo forellino per far circolare l’aria. Bloccate i lati delle vaschette sovrapposte con le mollette. Le vaschette di uguale forma e dimensione possono essere impilate, quindi potete disporre 1 germinatoio sopra l’altro ciascuno con semi di piante diverse. Innaffiate i semi 2 volte al giorno mattina e sera, è sufficiente che l’acqua li bagni e che poi si raccolga nella vaschetta di fondo. L’acqua raccolta è ricchissima di sostanze nutritive e può essere utilizzata per innaffiare anche altre piante. Per avere i germinelli pronti bastano 3-6 giorni a seconda del tipo. I primi 2 giorni è bene tenere il germinatoio al buio, coperto da un panno, poi si può tenere alla luce, ma non diretta. Infine, quando i semi hanno emesso le foglioline, può essere esposto per qualche ora alla luce diretta perché aiuta i germinelli a diventare verdi. I germinelli si mangiano interi, con tutti i resti dei semi e la buccia. I semi piccoli restano teneri o un po’ croccanti e possono essere mangiati crudi, mentre quelli più grandi (come cece o fagiolo) possono essere cotti in acqua bollente. Tutti i germinelli sono davvero gustosi e saporiti, ottimi per arricchire le insalate, insaporire le zuppe e le frittate. Valentina Confidati SPECIALE CAMPO A caccia di Avventura L’Hike di Squadriglia e… l’Uscita di Squadriglia! A vete mai provato a chiedere ad un vostro amico o ad una vostra amica se sarebbero disposti a lasciare le comodità a casa per partecipare ad un Campo fra boschi e montagne della durata di 15 giorni? Io si, l’ho provato a fare e la risposta è sempre la stessa: “no grazie, sto bene a casa”. E già cari Fratelli e Sorelle Scouts, nulla che si possa fare fra le mura domestiche ha niente a che vedere con le esperienze vissute al Campo Estivo. Nessuna console vi saprà trasmettere l’emozione che si prova quando i protagonisti dell’avventura siete proprio voi. E, parlando di vere avventure al Campo Estivo, ogni buono Scout attende con fermento il giorno in cui, con la sua Squadriglia, potrà lasciare il suo angolo e volgere lo sguardo all’ignoto, al Sentiero sconosciuto che solo la cartina e la bussola sapranno svelare. Il giorno del vostro Hike o della vostra Uscita di Squadriglia. Il Capo Riparto, vi consentirà di partire da soli portando con voi solo l’essenziale per vivere fra la natura e superare le prove a cui egli vi chiama. Prima della partenza la Squadriglia dovrà quindi reperire il materiale necessario lasciando a ciascun Esploratore o a ciascuna Guida la responsabilità di sovrintendere al proprio Posto d’azione. Ovviamente, chiediamo alle sorelle Guide di leggere quanto segue in chiave…femminile! Il Topografo, abile ad orientarsi e munito di mappe e cartine del posto avrà con sé, oltre alla bussola, una cartellina contenente fogli bianchi, squadre, goniometro, reticolo, stadia, astuccio e carta millimetrata. Il Naturalista necessiterà di un piccolo manuale botanico specifico della zona, di un raccoglitore di tracce e di un sacchetto di gesso per rilevare le impronte incontrate sul sentiero. L’Osservatore e fotografo di Squadriglia sarà munito di un piccolo binocolo, di una lente di ingrandimento e di una macchinetta fotografica. Il Pioniere raccoglierà il materiale utile alla costruzione di un comodo rifugio per la notte, in caso di Hyke, o per coprire persone e materiali in caso di uscita. Avrà inoltre con se l’accetta ben custodita nel suo fodero . Il Cuciniere si preoccuperà del necessario per i pasti, porterà cerini e carta per il fuoco oltre alle posate per fare le porzioni. Anche gli Incarichi di Squadriglia saranno rispettati; così il Liturgista non dimenticherà Bibbia e quaderno delle riflessioni; la Cicala di Squadriglia avrà con sé una curata raccolta di canti per la marcia, per il fuoco e per la Veglia o, semplicemente, per la marcia. All’Ambulanziere sarà riservato il fondamentale compito di portare con se la cassetta di primo soccorso. Al Segretario, munito della cancelleria di Squadriglia, spetterà la documentazione dell’intera avventura. In tutta questa ragionata preparazione non dovrete dimenticare di lasciare il vostro angolo di Squadriglia in ordine e pulito. Tutti gli attrezzi SPECIALE CAMPO saranno riposti nel magazzino, la tenda ben richiusa sarà al riparo da eventuali intemperie; tutte le coperture delle installazioni da campo dovranno essere efficienti; la busta della spazzatura verrà chiusa e sollevata da terra lontana dalle incursioni di animali affamati, o portata in cambusa. Inoltre il Guardiano dell’angolo provvederà all’ordine in tenda e alla pulizia del campo; le stoviglie saranno tutte pulite e riposte in ordine; la cambusa di Squadriglia verrà chiusa e gli alimenti ben riposti e sollevati da terra. Solo con queste piccole precauzione sarete sicuri di non avere spiacevoli sorprese al vostro ritorno trovando così tutto come lo avevate lasciato. Fatto questo la Squadriglia e’ pronta a partire sotto la guida del proprio Capo Squadriglia o della propria Capo Squadriglia che, supervisionati tutti gli Incarichi e Posti d’azione, muove il primo passo sul Sentiero dell’avventura. La partenza… In ogni Esploratore come in ogni Guida cresce l’attesa di conoscere la meta dell’Hike o dell’uscita e così appena il o la Capo Riparto salutano la Squadriglia, in un attimo si e’ già in cammino con gli zaini in spalla e le borracce piene. Poi una sosta, le camicie vengono riposte e lasciano il posto alle magliette blu, le cartine topografiche sono scrutate attentamente e con bussola e matita si procede ad una veloce lettura del Sentiero da percorrere. La voce del/la Capo Squadriglia scandisce con entusiasmo le prove da svolgere e le raccomandazioni che i Capi hanno lasciato in una lettera alla Squadriglia. Tutti capiscono in un attimo che la marcia sarà lunga, la sfida difficile e impegnativa e solo unendo le forze di tutti l’esito sarà positivo. Da quel momento si aprono sentieri nuovi di fronte a voi e la natura incontaminata vi circonda mostrandovi le sue meraviglie: i profumi del bosco, il cinguettio fra gli alberi e i colori delle montagne che immense sovrastano il vostro cammino. Solo questa avventura consente di scoprire davvero la bellezza del Creato, ponendovi a contatto con il Signore passo dopo passo. E per voi Guide…Il sole sta per calare, di strada ne avete fatta, le prove superate e consumato il pasto frugale riposto dentro lo zainetto, e cosi è ora di tornare al campo dove mille altre avventure verranno vissute! Quanto a voi fratelli Esploratori la strada continua…il tramonto, l’aria si fa più fresca e il Capo Squadriglia avvista finalmente la meta dopo tanto marciare, i ruderi della vecchia città abbandonata ed una antica fonte. Finalmente arrivati, gli squadriglieri si fermano a bere, scelgono il posto dove porre il rifugio per la notte e dove fare il fuoco; si trova persino il tempo per realizzare parte delle prove contenute nella lettera esplorando fra le rovine. E finalmente appare, la Madonnina in pietra deposta davanti a ciò che resta di un antica Chiesa. Essa e’ davvero rovinata ma appare meravigliosa agli occhi degli Esploratori, che la sollevano e ripuliscono come dovessero curarne le ferite. Dopo cena la Squadriglia si raccoglie al cospetto della Statua issata a fianco del fuoco per la veglia sotto le stelle. Si guarda in alto, verso il cielo e si avverte davvero che pur se soli, Dio e’ presente. Egli e’ lì che veglia su di voi. L’ultima preghiera cantata col cuore rivolto a Gesù’ e poi ognuno nel proprio giaciglio prende posto nel grande rifugio per riposare. Il nuovo giorno riserva ancora scoperte di ogni tipo; il naturalista si imbatte in un timido istrice e l’osservatore rileva le impronte di diversi cinghiali nei pressi della fonte. C’è molto da fare e ogni esploratore estrae dallo zaino gli strumenti del mestiere per completare i compiti di propria competenza. Schizzi panoramici, cataloghi di fiori e foglie, raccolta di piume e calchi di impronte, l’incisione di un crocifisso in un ciocchetto scortecciato ed un quaderno rilegato con lo spago…tutti seguono le istruzione del Capo Squadriglia e al termine dei vari rilievi tra il verde ci si rimette in marcia. Il fotografo non lesina scatti ai meravigliosi panorami, la cicala intona canti per far sentire meno la fatica del ritorno, tutti marciano sotto al sole caldo del mattino, si suda, si fatica, ma si pensa ad altro. Nella testa il pensiero di essere puntuali al campo, nello stomaco il languore di un pranzo coi fiocchi, nel cuore la voglia che l’Hike non finisca. E poi si intravedono le bandiere che sventolano alte sui pennoni del grande Issa e il Capo Riparto e’ li che aspetta il rientro e gli si legge in faccia che e’ fiero dei suoi ragazzi. La Squadriglia raccoglie le proprie forze e eleva al cielo il suo grido consegnando poi la busta con le prove al Capo. L’Hike e’ finito ma vivrà per sempre il suo ricordo e se ne continuerà a parlare; avventure e disavventure appartenute solo ad una Squadriglia, solo a quei 7 ragazzi. Così si ritorna all’angolo, riprende la vita da campo. Essa appare quasi lussuosa confronto all’essenzialità’ provata in Hike o durante l’Uscita di Squadriglia. Quelle si che sono vere sfide con se stessi, come un lungo brivido di incertezza che dona emozione, un vortice di coraggio che rende più grandi e liberi; tutto condiviso fraternamente con la Squadriglia per farvi volare assieme sulle ali dell’Avventura. Questa e’ l’essenza dell’Uscita e dell’Hike di Squadriglia, e solo uno Scout sa di cosa sto parlando…Per tutti gli altri che preferiscono restare a casa, be’, provate a spiegarglielo voi cosa si prova. Adriano Tocci e Valentina Loreto SPECIALE CAMPO Casa dolce casa, tenda dolce tenda! L a tenda è la nostra casa al campo e, come tale, merita la nostra attenzione. Solo dopo aver passato un certo numero di notti con tutte le possibili condizioni meteorologiche si riesce a capire la vera importanza di una tenda di Squadriglia efficiente. Anche Baden Powell, in Scoutismo per Ragazzi (9° chiacchierata al Fuoco di Bivacco), ci parla della tenda e consiglia di usare quella a pareti laterali a doppio telo tipo canadese. La definisce la più comoda e resistente alla pioggia e alle variazioni di temperatura giornaliere. Prima di partire per un pernottamento o per il Campo Estivo la Squadriglia deve controllare tutto il suo materiale. Durante la prima Riunione di Squadriglia la priorità sarà data alla tenda. Questa è composta dalle seguenti parti: catino, parte interna sopratetto o soprattelo, esterno impermeabile paleria; chiodi per il catino; picchetti per il sopratetto; sacco del catino; sacco del soprattetto; sacco della paleria; sacco chiodi e picchetti; kit riparazioni e scopetta pulizie. I controlli da fare sono: eventuali buchi o strappi del catino e del sopratetto; le 4 zone angolari del catino non devono essere danneggiate; le cerniere del catino e del sopratetto devono funzionare; tutti i tiranti del sopratetto non devono essere lacerati o rotti; tutti gli anelli in plastica del catino, cioè quelli dove si inseriscono i chiodi, devono essere integri; la paleria sia presente in tutti i suoi pezzi, con particolare attenzione dei 4 pezzi che vengono inseriti agli angoli del catino; controllo generale ed accurato dei sacchi (catino, sopratetto, paleria, chiodipicchetti); la stessa gamma di controlli va ripetuta per la veranda e l’abside. Baden Powell ci consiglia di effettuare le riparazioni con le nostre mani ma la Squadriglia può organizzare un’attività di autofinanziamento per reperire il denaro necessario e far effettuare le riparazioni ad un esperto. Il consiglio di B. P. non può essere tralasciato per le riparazioni d’emergenza!! Quando ripiegate tutte le parti della tenda fatelo dopo averle pulite accuratamente (foglie, fango, insetti) ed esservi assicurati che sia tutto ben asciutto. Pulite la tenda con una spugnetta umida e fatela asciugare. Ragazzi… il Campo è vicino e presto i vostri occhi potranno vedere la vostra tenda di Squadriglia avvolta da uno splendido bosco. Lì, vivrete l’Avventura di donne e di uomini di frontiera e riposerete proprio nella vostra tenda. Giovanni Lettieri