SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE Domenica 17 maggio 2009 Anno LIII n° 18 • euro 1 FONDATO NEL 1957 POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA Giovani Testimonianze Pentecoste La storia Primo Piano Sport Dal Centro di consulenza per la famiglia un’analisi sul bullismo A PAGINA 3 Dal 22 al 30 maggio la novena al monastero della Visitazione di Baggiovara A PAGINA 5 Sabato 23 maggio l’ordinazione di 6 diaconi permanenti A PAGINA 8 Si fa presto a dire bullo Il Punto Un nuovo orizzonte C • Francesco Bonini ontemplata dall’alto del Monte Nebo la Terrasanta, Benedetto XVI lancia tre impegnative consegne ai cristiani. Sono un piccola minoranza, ormai, i cristiani di Terra Santa, quasi trascurabile dal punto di vista statistico, ma sono chiamati ad una missione ancora fondamentale, che il Papa ha rilanciato in tre punti. Il primo è il senso e il valore della famiglia, cioè delle radici: “Le forti famiglie cristiane di queste terre sono una grande eredità tramandata dalle precedenti generazioni”. E’ un patrimonio che non si può perdere. Le radici non possono essere rescisse, perché affondano proprio nell’età apostolica. E’ un patrimonio su cui costruire, da cui guardare avanti. “Possano le famiglie di oggi essere fedeli a questa grande eredità”. Questo implica una solidarietà veramente cattolica nei loro confronti, da parte di tutti, nel mondo: “non venga mai mancare il sostegno materiale e morale di cui hanno bisogno per attuare il loro insostituibile ruolo a servizio della società”. Il secondo punto è valorizzare l’identità dei cristiani e proprio delle famiglie cristiane, a partire dalla “pubblica testimonianza di rispetto per le donne e con la sua difesa dell’innata dignità di ogni persona umana”: il ruolo della donna infatti è uno degli elementi cruciali del dialogo tra le culture e dello sviluppo di civiltà. In questo senso “la Chiesa in Terra Santa può dare un importante contributo allo sviluppo di una cultura di vera umanità e alla costruzione della civiltà dell’amore”. Siamo così al terzo e fondamentale punto, relativo proprio alla testimonianza della Chiesa, nella pluralità dei riti, delle tradizioni, delle storie familiari e sociali, in Terra Santa, per tutto il mondo. Benedetto XVI sa quanto è difficile “mantenere la presenza della Chiesa nel cambiamento del tessuto sociale di queste antiche terre”. La via dell’emigrazione spesso, più che una tentazione, diventa una necessità. Ci vuole coraggio, ci vuole fede. Ecco allora il suo appello, che diventa concreta vicinanza e sincera comprensione: “Che il coraggio di Cristo nostro pastore vi ispiri e vi sostenga quotidianamente nei vostri sforzi di. La fedeltà alle vostre radici cristiane, la fedeltà alla missione della Chiesa in Terra Santa, vi chiedono un particolare tipo di coraggio”. E’ il coraggio della testimonianza della fede personale, del dialogo e dell’impegno con gli altri cristiani, della solidarietà con gli ultimi, i poveri, i rifugiati. E’ insostituibile infine il coraggioso ruolo dei cristiani, dei cattolici, per “costruire nuovi ponti per rendere possibile un fecondo incontro di persone di diverse religioni e culture e così arricchire il tessuto della società”. E’ un orizzonte di pace e di speranza, di fronte a tanti germi di odio, che nasce dalla testimonianza della vita, del servizio. Da questo incontro del padre con i figli, dalla testimonianza dei cristiani di Terra Santa, il pellegrinaggio del Papa viene corroborato e a tutti i cristiani del mondo offre un importante riferimento. A servizio della Chiesa di Modena L’Eucaristia è carità La forza del dialogo Il cardinale Paul Poupard al secondo incontro pubblico in preparazione del Congresso Eucaristico: obiettivo puntato sul confronto tra la Chiesa e il mondo contemporaneo alla luce del Concilio “culture” sono due soggetti di enorme estensione concettuale e reale. Ha poi precisato la nozione di dialogo, un rapporto vivo, dinamico e perfezionante tra due soggetti, fondato su un desiderio conoscitivo aperto, umile, rispettoso, senza pregiudizi e orientato alla verità. E’ l’antidoto alle idee di scontro, violenza, predominio. L’apertura all’altro predispone all’ascolto attento e protegge l’incontro dal rischio di un monologo sterile che tende a costruire muri di divisione Dopo la II Guerra Mondiale questa logica ha isolato intere nazioni, con muri di idee e di pietra, molti abbattuti grazie al’impegno di Giovanni Paolo II, impegnato da sempre nella promozione della cultura del dialogo. Essa, oggi più che mai, si rivela indispensabile nelle relazioni tra paesi, organizza- zioni, culture e religioni, tra la Chiesa e le culture specifiche dei diversi popoli. L’impegno della Chiesa a favore del dialogo nasce dalla convinzione che il messaggio evangelico ha la forza di illuminare tutte le creature e di agire come lievito di unità e pace per l’umanità. Il dialogo è espressione profetica del rapporto che Dio ha stabilito con l’uomo, non cedimento, ma espressione spontanea della fede, che estende al vissuto la Rivelazione. Il dialogo vero supera le debolezze dell’intolleranza e l’ambiguità dell’indifferenza. Il cardinale ha poi esaminato il concetto di cultura: che cos’è? La Chiesa ha risposto per la prima volta nel Vaticano II, nella Gaudium et Spes: il mezzo per coltivare beni e valori della natura e raggiungere un livello di vita pienamente umano, realizzazione della persona nella dimensione individuale e insieme ciò che contraddistingue un popolo. L’approccio del Concilio alla cultura è antropologico. La cultura è ciò per cui l’uomo in quanto uomo diventa più uomo, è di più, accede di più all’essere. Questo processo è dovuto alla continua interazione tra popoli con storie e tradizioni diverse. A volte la dinamica prevalente è stata quella dello scontro. Però, grazie all’annuncio evangelico si attua una progressiva apertura culturale che ha avviato la trasformazione della realtà sociale, a partire da Africa del Nord, Asia Minore ed Europa. • mariapia cavani È stato il cardinale Paul Poupard ad animare la seconda serata del ciclo di conferenze proposto dalla Chiesa di Modena alla città in vista del congresso eucaristico “Dialogo con la Chiesa nel mondo pluralista di oggi” il tema del brillante intervento del cardinale, che è partito dalla considerazione che “Chiesa” e Il 98%delle imprese italiane sono micro, piccole o medie: orgogliosi di rappresentarle da 50 anni. L’impresa continua adesione 2009 Segue a pagina 2 2 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Congresso Eucaristico Segue da pagina I La forza del dialogo 1 l Vangelo al di fuori delle comunità giudaiche ha evidenziato la necessità di in dialogo con le culture: l’inculturazione è la vera svolta culturale, il risultato di un dialogo che permette di tradurre la fede cristiana a partire dal luogo in cui si incarna. E’ un atto originale di ricezione che si nutre delle energie del Vangelo e permette a ciascuna cultura di esprimerlo in modo nuovo e peculiare, scoprendo le inesauribili riserve di senso del messaggio evangelico. Il racconto degli Atti degli Apostoli è testimonianza di questo dialogo. Un esempio è nell’evoluzione del concetto di persona, meta fondamentale della cultura occidentale, evolutasi nell’incontro tra pensiero greco e latino e poi con l’influsso dei Padri della Chiesa: l’essere nella natura razionale, come affermò san Tommaso, che attinse anche dalle culture ebraica e musulmana. E questa percezione si è estesa anche alle categorie oppresse, dando al concetto, grazie ai pensatori cristiani, un volto più umano e rendendolo punto di riferimento per filosofia, teologia, diritto, politica, sociologia, psicologia. Le conquiste di questo dialogo sono numerose e ricche: letteratura, pittura, scultura, musica e architettura, frutto delle intuizioni del mondo della realtà invisibile; le opere dell’azione sociale: assistenza ai malati, cura dei poveri, educazione, non solo per i monaci, un’idea di cultura senza dialogo con la Chiesa e libera dalla fede, spesso un taglio con le tradizioni religiose e morali to tra soggettivo ed oggettivo, oggi conflittuale. Il secondo fattore riguarda l’impoverimento spirituale che genera L’ultimo appuntamento lunedì 25 maggio al Palazzo Europa Incontro con il professor Zamagni L ma anche in scuole e università. Si aggiungono poi i contributi nel campo della ricerca scientifica, dell’arte, le scienze giuridiche, la carità, tutte nel percorso etico della moralità cristiana, esempio di impegno e dialogo costante tra Chiesa e mondo, grazie a cui essa ha contribuito alla costruzione della civiltà occidentale. In età moderna assistiamo alla rottura portata dall’Illuminismo, con il culto della ragione, amplificata dai profeti dell’umanesimo anticristiano, che hanno fatto dell’uomo un Dio contro Dio, con l’idea dell’umanesimo ateo. Si diffonde dell’umanità. Paolo VI denunciò il pericolo di questa rottura e nella sua prima enciclica, Ecclesiam Suam, ha lanciato per la Chiesa l’appello al dialogo col mondo in cui vive, perché l’origine trascendente del dialogo è nell’intenzione stessa di Dio. Anche Giovanni Paolo II si è impegnato su questo fronte, costituendo il Pontificio Consiglio per la Cultura, perché in questo campo si gioca il destino della Chiesa e del mondo. “Una fede che non diventa cultura – scrive nella lettera di istituzione – è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”. Oggi il dialogo tra la Chiesa e le culture non è solo un’esigenza, ma una vera sfida che richiede un’analisi della situazione delle culture e una risposta culturale e pastorale fondata sul discernimento evangelico. Tre i fattori che incidono oggi nel rapporto tra fede e cultura: il primo è legato alla crisi della verità oggettiva e al rappor- Intorno alla Ghirlandina Fatti e personaggi della diocesi di Modena-Nonantola OGNI GIOVEDì ore 21 su ANTENNA 1 il successo delle credenze parallele, la cosiddetta New Age. Terzo fattore è il pluralismo culturale di oggi, che per i credenti non può prescindere dai contenuti essenziali della fede, per l’interpretazione della realtà. Anche la specializzazione e la settorialità delle scienze frantumano il sapere, generano una cieca fiducia nel progresso scientifico, esaltano il pragmatismo ed il risultato immediato. Le moderne tecnologie e le dinamiche economiche occupano lo spazio della cultura, omologando i linguaggi e producendo la globalizzazione, che schiaccia le tradizioni dei popoli. Per questo deve essere vivo il dialogo tra scienza e fede, capace di ricostruire ponti danneggiati o distrutti. deve essere chiaro però che la fede non è un semplice valore culturale tra le altre culture, ma è una forza vitale animata dalla grazia che deve aprire la cultura al fermento cristiano. la fede deve essere accolta e vissuta, testimoniata in modo consapevole e coerente. la testimonianza rende evidente la possibilità di vivere la propria cultura alla luce della fede, ma solo se pensiero e vita sono in armonia. Capire la natura del dialogo tra fede e cultura – ha concluso il cardinale – significa scoprire e realizzare veramente la vocazione cristiana. La fede ha ancora la forza di animare il mondo ed è nostro compito vivere con coraggio la nostra vocazione: dialogare con le culture del mondo di oggi per diventare l’anima del mondo odierno. a cura dell’Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali in collaborazione con ’ultimo appuntamento con le conferenze pubbliche in preparazione del quarto Congresso Eucaristico Diocesano è previsto per lunedì 25 maggio, alle ore 21, al Palazzo Europa in via Emilia Ovest 101 con Stefano Zamagni. Il professore, docente di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Bologna, interverrà su un tema di stringente attualità: “Emergenza economia e lavoro nella crisi attuale”. Il professor Zamagni, economista di fama internazionale, chiuderà questo mini ciclo di conferenze offerte dalla diocesi alla comunità civile, per ‘aprire’ il Congresso Eucaristico e per dar modo di riflettere su tematiche di grande importanza e attutlità. Riflessioni sulla Parola “rimanete nel mio amore“ (Giovanni 15,9) I G.G. l comandamento che Gesù lascia ai suoi é perentorio: “ amatevi gli uni gli altri “. Non ci sono...scappatoie o alternative: nella intenzionalità del cristiano questo é assolutamente da prevedere come elemento distintivo, riconosciuto anche da chi cristiano non é. Questa parola così puntuale rappresenta anche il modo con cui l’uomo può realizzarsi al meglio: quando si ama si porta molto frutto e la consapevolezza di questo amore pone in una situazione di gioia piena. La gioia non deriva dal possedere, dall’avere, dall’essere narcisisticamente in contemplazione di sé, ma unicamente dall’uscire da sé, dal donarsi totalmente. Questa possibilità di amore pieno non sta tanto nelle forze dell’uomo, ma é unicamente dono di Gesù Cristo: Lui stesso é radicato nell’amore del Padre. Gesù é la radice fondamentale del nostro amore: noi siamo radicati nel suo amore. Giovanni scrive nella sua prima Lettera : “Carissimi amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore é da Dio: chiunque ama é generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio é amore”. “L’amore autentico - scrive un biblista - proviene sempre, direttamente o indirettamente, da Dio e ha sempre la forma del dono che desidera arricchire l’altro, far partecipare l’altro alla propria gioia”. L’ amore con cui siamo raggiunti da Cristo ci trasforma, ci fa passare da una condizione di schiavitù - fatta di rapporti servili, di tornaconto, di dipendenza - alla condizione di amici, di gente cioè resa partecipe della sua vita e della sua ricchezza, consapevole e coinvolta nel suo progetto di amore. Chiamati a realizzare l’amore. Amati e perciò amanti. Di un amore straordinario: un’amicizia vissuta al massimo della realizzazione: volere tanto bene da dare la vita. Non si tratta solamente di belle parole: sono state anticipazione di quanto é avvenuto sulla croce. Cristo ha dato la sua vita per amore, per gli uomini da Lui considerati amici. E’ questo il contenuto della passione liberatrice che Dio ha per l’uomo. L’uomo ha solamente la possibilità di lasciarsi coinvolgere in questo rapporto, ha la vocazione - si potrebbe dire - a consentire alla manifestazione della gratuità più spinta. Dio, in Gesù, ci ha amati e ci ama totalmente e gratuitamente: ciò diviene il modello da avere negli occhi e nel cuore: una tensione continua ad amare - dice il Vangelo - come Lui ci ha amato. Scrive Turoldo - ed é preghiera che possiamo fare nostra: “Già é un prodigio amare, Signore, ma prodigio ancora più grande e raro é amare come tu ci hai amati: é solo per questo avverbio modale che il comando antico di tutte le religioni diventa nuovo e unico nel tuo vangelo, essenza e compimento della nostra fede: così solamente saremo tuoi veri amici, Signore”. NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Giovani Si fa presto a dire “bullo” Il “bullismo” fra definizioni e sguardi interiori nell’analisi fornita dal Centro di consulenza per la famiglia • Andrea Marsanich * I l fenomeno del bullismo è oggi sentito come uno dei principali segni di disagio giovanile, in molti paesi compreso il nostro. I primi studi sistematici sul tema sono cominciati nei primi anni ’70 nei paesi scandinavi. Oggi l’Italia è considerata uno dei paesi più colpiti in ambito europeo. Essendo una forma di disagio sociale complessa, spesso è accostata e confusa dai mass media e dall’opinione pubblica in generale con altri fenomeni di disagio. In molte occasioni il bullismo si presenta in effetti sovrapposto o contiguo ad altri fenomeni come teppismo, vandalismo e delinquenza minorile; rimane però importante una sua puntuale definizione. Il bullismo consiste nel fare del male fisicamente e/o verbalmente in modo intenzionale e sistematico a qualcuno più debole o considerato tale e/o non in grado di difendersi Questa è una prima definizione, la più accettata in ambito internazionale. Ma per “completarla” è necessario considerare il fenomeno come dinamica di gruppo. Quest’ultimo elemento, il gruppo, è oggi considerato come cruciale sia nello sviluppo ma anche nell’intervento alla prevenzione e contrasto al bullismo. Ciò va considerato come il risultato di precedenti fallimentari tentativi dove era il bullo, o al più la diade vittima e carnefice, ad essere al centro dell’attenzione e dell’intervento al contrasto del fenomeno. Gli studi ormai da anni confermano quanto invece sia il gruppo il vero baricentro del fenomeno e “luogo” privilegiato d’intervento al contrasto del fenomeno. Infatti il gruppo sa, nella quasi totalità dei casi, cosa sta accadendo al proprio interno. Il fenomeno del bullismo può essere riassunto in una violenta espulsione ed isolamento della vittima dal gruppo, quest’ultimo se si oppone a questo processo, di fatto, farà nel tempo desistere il bullo dai suoi comportamenti, almeno verso “quella particolare” vittima. Le caratteristiche salienti del fenomeno sono: intenzionalità, sistematicità, asimmetria di potere. Per quanto riguarda l’asimmetria di potere, credo sia importante sottolineare quanto questa caratteristica sia spesso vissuta dagl’altri e sopratutto dalla prospettiva degli adulti in modo erroneo. Non è raro infatti che qualcuno, commentando la figura della vittima, ritenga che sia proprio egli a poter o dover modificare lo stato delle cose, assumendo un comportamento più aggressivo e difensivo nei confronti del proprio “carnefice”. “Devi imparare a difenderti”… “se lui/lei ti fa qualcosa tu rispondi allo stesso modo”, “non ti fare mettere i piedi in testa da nessuno o lo faranno sempre”... Queste sono esempi di frasi che un genitore preoccupato, istintivamente, potrebbe suggerire. Questo tipo di intervento è però destinato al fallimento nel bullismo. Nella maggioranza dei casi, infatti l’unico effetto che avrà, sarà quello di acuire il senso di inadeguatezza e solitudine della vittima, che inoltre per non sfigurare ulteriormente di fronte alle aspettative degli adulti, rinuncerà a comunicare ulteriori episodi. La vittima infatti è un “ruolo” che viene stabilito nel tempo, anche breve, all’interno di un gruppo e non in modo casuale ed istantaneo. La vittima del bullismo è tale proprio per la sua impossibilità a difendersi. È infatti evidente che se fosse riuscita a sottrarsi a questa condizione, ciò sarebbe avvenuto spontaneamente grazie alle risorse personali del soggetto ed il fenomeno nel suo svilupparsi sarebbe fallito. La vittima invece viene “scelta” nel tempo proprio per il fatto di non riuscire a reagire a causa della propria solitudine, alle sue caratteristiche fisiche o psicologiche. Esiste poi un bullismo “diretto” ed uno “indiretto”. Se il primo è più marcato e violento il secondo è più subdolo e per nulla meno distruttivo. I ruoli del bullismo vedono vari attori sulla scena: il bullo e la vittima, ovviamente, l’aiutante o gli aiutanti del bullo; il difensore della vittima; e sullo sfondo il gruppo. Dalla prospettiva psicologica il bullo presenta spesso queste caratteristiche: è stato anch’egli umiliato o picchiato da un altro bullo; si sente solo e non ha amici; sta male e vuole che anche gli altri stiano male come lui; sfoga le sue insoddisfazioni sugli altri; ha problemi in famiglia; Si sente insicuro e debole inconsciamente, fare del male lo fa sentire importante e dotato di potere; fa parte di un gruppo di bulli e continua a farlo spinto dalla pressione del suo gruppo e dal naturale istinto umano all’appartenenza; non si rende realmente conto del male procurato; non conosce altri comportamenti nelle relazioni con gli altri (spesso è vittima di un bullismo primario appreso come stile educativo). Anche l’intervento esclusivo sulla figura del bullo non è efficace. Il bullo infatti pur responsabile delle sue azioni, è un ruolo in qualche modo relativo all’interno del fenomeno. Il bullo può essere tale con gli amichetti vicini di casa ma poi in classe o a scuola esserne vittima. Non è da Giappone, hanno rilevato come il bullismo sia responsabile in quell’anno di 250 casi di suicidio giovanile. In un recente studio effettuato dalla regione Lombardia emerge che in meno di 20 anni il tasso del suicidio giovanile in Italia è cresciuto del 13%, arrivando a 76,7 casi su un milione, con un aumento significativo nella fascia 15-19 anni. È la seconda causa di morte giovanile dopo quella causata dagli incidenti stradali. Anche se lo studio si focalizza sulla totalità dei casi e non compie uno studio correlativo tra suicidio e bullismo, il dato rimane preoccupante e ci riporta ad un fortissimo malessere della società nel suo complesso, dove il tema del bullismo non è che una forma tra le altre di espressione di un disagio che colpisce la fascia della popolazione che si affaccia al mondo adulto e che evidentemente si presenta ai giovani per nulla facile da valicare. Osservando poi altri studi che si concentrano sui disagi dell’età adulta, sembra emergere come in realtà quest’ultimi siano capaci di un più alto grado di dissimulazione del proprio disagio, mentre le ancora acerbe personalità dei giovani non abbiano questi filtri, per cui, spesso essi si trasformano come una cartina di tornasole, come spia del malessere della società in cui stanno crescendo. Per quanto preoccupante o disarmante tutto ciò possa sembrare è invece di grande importanza utilizzare queste consapevolezze come occasioni, per quanto urgenti e doloro- considerarsi insomma come caratteristica “psicologica stabile”. Chiunque abbia avuto a che fare con ragazzi responsabili di tali comportamenti non può non aver avvertito una grande assenza alle spalle del bullo stesso, un vuoto a cui che egli cerca istintivamente di sottrarsi proiettandolo all’esterno di sé. Nel 2002, studi condotti in se, d’interventi e cambiamenti che coinvolgano l’intera società. Evitare quindi la rimozione del problema, semmai “sdoganandola” come conseguenza di “un’inevitabile degenerazione sociale” o riducendo il tutto a problematiche individuali. * psicologo psicoterapeuta - Centro di Consulenza per la famiglia 3 Associazioni Il buon cinema, alleato dell’educazione Conclusa al cinema Michelangelo la rassegna “Incontro e desiderio”promossa da Agesc e associazione Amici della scuola La Carovana l cinema Michelangelo si è conclusa la terza edizione del cineforum “Incontro e desiderio”, che AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), e Associazione Amici A za che occorre per cambiare le cose di noi che non ci piacciono, che sappia far nascere germogli di speranza e vita nuova in terreni resi aridi dalla mancanza di fiducia in se stessi. È importante porsi costantemente in ascolto: verso il prossimo per accorgerci dei suoi bisogni o arricchirci con ciò che ci dona, e intorno a noi della scuola La Carovana hanno proposto, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il patrocinio di Fidae e Forum provinciale delle Associazioni Familiari. La rassegna di tre serate prevedeva la proiezione di un film seguita da un breve dibattito. Dopo il primo incontro, che con “Freedom Writers” ha trattato temi come educazione, disagio giovanile e tolleranza, è stata la volta di “Si può fare” di Giulio Manfredonia, la storia vera della reciproca scoperta di umanità avvenuta per un ex sindacalista e i componenti della Cooperativa 180, un gruppo di malati di mente. Con la sua pellicola, e un cast formato perlopiù da sconosciuti ma strabilianti attori, il regista ha saputo divertire e commuovere il pubblico raccontando, in modo anche provocatorio, come l’esperienza di un aiuto dato al prossimo possa trasformarsi in una opportunità di cambiamento per se stessi. Nell’ultima serata è stato proiettato il film “Mai più come prima” di Giacomo Campiotti. Fra i suggestivi monti delle Dolomiti, che fanno da cornice alla storia, sei ragazzi festeggiano la maturità trascorrendo una vacanza nuova ed unica che li segnerà nel profondo cambiando per sempre le loro vite. Dal dibattito finale è emerso quanto possa essere determinante l’incontro con una persona che sappia infonderti quella for- per dare una giusta ragione a ciò che ci accade. Occorre non essere ciechi e sordi di fronte agli eventi della vita, al mistero che si presenta a noi e che ci chiede di essere accolto con fiducia nonostante spesso i suoi disegni risultino incomprensibili ai nostri occhi. Il gruppo di genitori che ha organizzato il cineforum esprime soddisfazione per l’esito dell’iniziativa. “Fra i tanti film del panorama cinematografico italiano e internazionale non è mai semplice scegliere i tre titoli da presentare. Cerchiamo pellicole oggettivamente belle e abbastanza fluide da potere essere seguite da tutti. Non proponiamo un cinema d’elite, ma capolavori verso i quali non si può rimanere indifferenti, per fare riflettere non solo noi adulti, in quanto educatori, ma anche i giovani. In questa babele di stimoli offerti da una società in bilico tra l’essere per loro terreno fertile su cui crescere e benzina che alimenta consumismo e superficialità, ci auguriamo che attraverso l’interesse per il cinema si raccolgano buoni spunti che possano essere alleati preziosi nel difficile compito educativo. È per questo che concludiamo la rassegna ringraziando chi, credendo in questa iniziativa e partecipando alle serate, ha permesso la sua buona riuscita. L’appuntamento con il cineforum è all’inizio del prossimo anno per la quarta edizione”. •Annachiara Vincetti 4 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Diocesi salma di mons. Quadri Il verbo si è fatto pane Lain Cattedrale S I Traslazione in cripta L’Ufficio Biblico propone un incontro sull’eucarestia nella Parola • don Giacomo Violi n preparazione alla terza fase del 4° Congresso Eucaristico Diocesano (8 - 14 giugno 2009), l’Ufficio Servizio Biblico Diocesano offre alla Chiesa di Modena-Nonantola e alla cittadinanza una giornata di studio e di riflessione per approfondire i fondamenti biblici dell’Eucaristia. Il fine perseguito è quello di ripercorrere le tappe fondamentali del cammino eucaristico: la prefigura- zion e , l’evento e la celebrazione nella Chiesa primitiva. Un ritorno alle origini dunque, per capire il tesoro che abbiamo tra le mani e favorire un intimo rinnovamento del modo di parteciparvi. Il simposio è per sabato 23 maggio al Centro Famiglia di Nazareth dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. L’iniziativa è aperta a tutti, in particolare sacerdoti, religiosi/e, diaconi, lettori, ministri dell’Eucaristia, catechisti, animatori, insegnanti di religione. Nove biblisti provenienti da Modena e da importanti università bibliche e teologiche europee ed extraeuropee, con nove interventi brevi e a carattere pastorale, proporranno un accattivante percorso di riscoperta dell’Eucaristia in tutto l’arco della Bibbia. La sessione mattutina è aperta alle ore 10 dal saluto dell’arcivescovo mons. Benito Cocchi. A seguire, la prima conferenza tenuta da padre Paolo Garuti OP (Pontificia Universit à San To m maso - École biblique et archéologique française de Jérusalem) che avrà come tema “Pasto sacro: tra antropologia e Bibbia”. Seguono tre interventi sull’Antico Testa- mento: per il Pentateuco don Claudio Arletti (Istituto superiore di scienze religiose “Contardo Ferrini”): “La manna tra Esodo e Deuteronomio. L’Eucaristia nel Pentateuco”. Per i profeti don Guido Benzi (direttore Ufficio catechistico nazionale - Facoltà teologica dell’Emilia Romagna): “L’Eucaristia nel libro del Profeta Isaia”. Per i sapienziali la prof. Donatella Scaiola (Pontificia Università Urbaniana): “Che cos’è La prefigurazione dell’Eucaristia nel libro della Sapienza”. Nella sessione pomeridiana (dalle 15.30) i lavori continuano con cinque interventi sul Nuovo Testament o . Per S. Paolo don Rafael Ramirez (Mexican American Catholic College): “Un Pane che unisce, un Corpo che salva. L’ Eucaristia in 1Cor 11”. Per l’area evangelica padre Bernardo Estrada (Pontificia Università della Santa Cro- ce - Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme): “Ho desiderato ardentemente... L’Eucaristia nei vangeli sinottici”; e don Giacomo Morandi (Studio teologico interdiocesano di Reggio Emilia - Guastalla e “C,Ferrini”): “Dalla manna per il deserto al Cibo per la vita eterna. L’Eucaristia nel vangelo di Giovanni”. Per le altre lettere e le lettere cattoliche don Giacomo Violi (“C.Ferrini”): “L’Eucaristia nella lettera agli Ebrei: allusioni o illusioni?”. Per le lettere cattoliche suor Elena Bosetti (Pontificia Università Gregoriana – Claretianum “C.Ferrini”):“Gustate quanto è buono il Signore. Il Sal 34 nella rilettura della 1Pt”. Prefigurato nell’Antico Testamento e attualizzata nel Nuovo, il sacramento della Nuova Alleanza, il “Verbo fatto pane”, merita sempre nuovo studio ed attenzione per riscoprire nell’Eucaristia la verità del “Dio con noi e del Dio per noi”. Il pomeriggio sarà allietato dalle note dei musicisti Riccardo Giusti (violoncello), Saverio Martinelli (organo e clavicembalo) e Alida Oliva (soprano). I contributi del simposio saranno poi pubblicati con i tipi della Cittadella Editrice. Consiglio pastorale diocesano Anno pastorale, sacerdozio al centro E ’ convocato per domenica 17 maggio alle ore 15.30 al Centro Famiglia di Nazareth il Consiglio Pastorale diocesano. All’ordine del giorno, lo svolgimento del Congresso eucaristico diocesano, impegni ed organizzazione ad esso legati e le indicazioni per la programmazione del prossimo anno pastorale. Per la riflessione è utile ricordare che il Consiglio Presbiterale, sentiti i suggerimenti dei vicariati e di alcune parrocchie, ha scelto come tema per il prossimo anno pastorale il sacerdozio ministeriale ed il sacerdozio comune dei fedeli. Le ragioni della scelta sono diverse: in primo luogo il Papa, in occasione del 150° anniversario della morte del Curato d’Ars, ha indetto dal 19 giugno 2009 al 19 giugno 20101 un anno sacerdotale, dedicato al ruolo e alla missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea. Il tema riguarda i presbiteri, ma è sembrato al Consiglio Presbiterale che questo coinvolga profondamente tutta la chiesa e implichi una riflessione sul tema del sacerdozio comune dei fedeli in rapporto al sacerdozio ministeriale. Il tema è sembrato utile anche per dare continuità al Congresso Eucaristico: il tema del sacerdozio (ministeriale e comune) è strettamente legato all’eucarestia. Il tema può inoltre aiutare e rifletter sul ruolo del vescovo in una diocesi: questo ci aiuterà a vivere con consapevolezza il momento particolare che la nostra comunità si appresta a vivere. Il Consiglio pastorale, in questa prospettiva, è chiamato individuare prima di tutto le finalità della scelta (capire meglio il compito del prete e che cosa spetta a lui, approfondire il rapporto tra preti e laici, quale relazione può aiutare entrambi nel cammino di fede e nel servizio alla Chiesa, focalizzare il problema delle vocazioni, come problema di tutta la comunità, maturare la consapevolezza di tutto il popolo di Dio della partecipazione al sacerdozio di Cristo). E in seguito dovrà individuare strumenti in ordine a tali finalità (catechesi, testo biblico per l’anno, itinerari concreti, iniziative per le parrocchie ed iniziative diocesane…). Pellegrinaggi Mete in vista dell’estate L ’Ufficio Pellegrinaggi ricorda che sono ancora disponibili posti per i pellegrinaggi del 23/24 maggio ad Assisi e Spello, del 30 maggio a Chiampo e Schio. Sono inoltre aperte le iscrizioni anche per Berlino e Dresda: 5 -13 luglio, guidato da don Luciano Benassi; Terra Santa: 1- 8 agosto, guidato da don Franco Borsari e Siria e Turchia: 2 - 9 ottobre. Informazioni allo 059/2133863 lunedì, mercoledì e venerdì. abato 23 maggio avverrà la tumulazione in cattedrale della salma di mons. Bartolomeo Santo Quadri, scomparso il 17 ottobre scorso. Alle ore 10 la salma sarà accolta sul sagrato della Cattedrale. In seguito l’arcivescovo mons. Benito Cocchi presiederà la celebrazione eucaristica, al termine della quale la salma sarà tumulata nella cripta della cattedrale. Pastorale Familiare Credo la vita eterna • M. Pia e Giovanni Rompianesi D Dal 2003 il nostro arcivescovo, partecipa ad alcuni appuntamenti del percorso “Credo la Vita Eterna” e rivolto a chi attraversa l’esperienza del lutto. Mons. Benito Cocchi presiede infatti l’Eucaristia di maggio e di novembre – dal 2005 in Duomo e dal 2006 insieme all’’Associazione Vittime della Strada. Un gesto delicato, attento ed una vicinanza della Chiesa tutta di fronte ad eventi che colpiscono l’umanità intera ma che la trovano oggi più impreparata, più fragile ed indifesa. Presenza che sottolinea una presenza Altra e la risposta di Dio al dolore ed alla morte, il nostro vescovo ci ricorda che Qualcuno è uscito vivo dalla tomba, Primogenito di molti fratelli, e ribadisce che il grande nemico è stato vinto per tutti. Anche quest’anno martedì 19 maggio, il vescovo Benito celebrerà al Centro Famiglia di Nazareth la S. Messa alle ore 19, preceduta dal consueto Rosario meditato alle 18. Sarà presente un sacerdote per le confessioni. L’incontro del gruppo d’ascolto, con la dott. Scarpelli, sarà invece venerdì 15 maggio dalle 19 alle 20.30. Incontri Familiari del clero a convegno Q • Anna Cavazzuti uest’anno è la diocesi di Modena-Nonantola che ospita, martedì 19 maggio, il Convegno Regionale dei Familiari del Clero. Il convegno si svolgerà al santuario di Fiorano perché è consuetudine scegliere un santuario mariano in quanto l’associazione ha in Maria il suo “modello”: vivere accanto al sacerdote e collaborare con lui come Maria ha seguito il suo figlio Gesù. La giornata vedrà la presenza di Maria Cecilia Scaffardi, direttrice del giornale diocesano di Parma, che terrà una riflessione sul tema: “Familiari del Clero in una Chiesa dal volto missionario”; poi ci sarà la celebrazione solenne presieduta dall’arcivescovo mons. Cocchi. Saranno presenti anche l’assistente nazionale, don Irvano Maglia e l’assistente regionale, don Pier Giulio Diaco. Il momento fraterno del pranzo, sarà occasione per rinsaldare vincoli di amicizia, di stima e di incoraggiamento a proseguire con gioia il nostro servizio. Nel pomeriggio scenderemo a Modena per la visita guidata alla chiesa di Gesù Redentore, dove concluderemo il Convegno con la recita del Vespro. Invitiamo i familiari a dare conferma della partecipazione (telefonando alla presidente diocesana Teresita Colombini: 347.9655170) chiediamo a tutti una preghiera perché sappiamo essere fedeli alla nostra missione. L’Agenda della Diocesi Domenica 17 maggio ore 15.30 al CFN Consiglio pastorale diocesano Martedì 19 maggio ore 18 al CFN Credo la vita eterna Giovedì 21 maggio ore 9.30 a Fiorano Ritiro di centri e Uffici diocesani Sabato 23 maggio ore 21 in cattedrale Ordinazione dei diaconi permanenti NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 5 Pentecoste Dal 22 al 30 maggio la Novena di Pentecoste proposta al monastero della Visitazione di Baggiovara E “ ucaristia e carità. Lo riconobbero nello spezzare il pane e partirono senza indugio (Lc.24,35.38)”: è questo il tema che accompagna quest’anno la celebrazione della novena di Pentecoste in preparazione al Congresso eucaristico diocesano. Come già avviene da 6 anni, la diocesi di Modena-Nonantola propone l’adorazione eucaristica continua, con il coinvolgimento di gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali, dal 22 al 30 maggio al monastero della Visitazione di Baggiovara. Ogni giorno la celebrazione eucaristica è alle ore 7.30, 19 e 24 con una S.messa celebrata domenica 24 maggio anche alle ore 8.30. Sabato 23 e 30 maggio celebrazione eucaristica anche alle 18. La preghiera con le monache di clausura del monastero della Visitazione è scandita dal seguente orario: alle ore 7 lodi e ora terza, alle 11.40 ora sesta, alle 15.30 ora nona, alle 16.30 recita del rosario e vespri e alle 20,40 compieta. Sabato 30 maggio, vigilia di Pentecoste, alle 20.30 in piazza Grande a Modena la Novena si conclude in occasione dell’Agorà dei giovani della diocesi: alle 23 in Duomo, la veglia di Pentecoste con l’arcivescovo mons. Benito Cocchi: occasione di preghiera comunitaria, meditazione personale e possibilità di celebrare il sacramento della riconciliazione. In programma, anche l’esecuzione di musiche sacre. Quest’anno la novena di Pentecoste propone per ogni giornata nove figure di cristiani modenesi, le cui biografie, con l’aggiunta di altri tre profili, anch’essi di modenesi), sono state raccolte in un libretto. Venerdì 22 maggio. Carità dell’accoglienza: mons. Bartolomeo Santo Quadri. “…La persona umana vale nella misura in cui si lascia amare da Dio, vive in comunione con Lui e ama il prossimo: in questo L’Eucaristia è carità consiste la sua più alta vocazione…”. Sabato 23 maggio. Carità dell’ascolto: suor Maria Giacinta. “...Dio è sempre intento ad amarmi, a beneficiarmi, a perfezionarmi, a santificarmi, a deificarmi e lo fa con tutte queste occasioni che mi fa pervenire, per mezzo di tutte queste cause. All’amore e alla bontà bisogna corrispondere con l’amore e la bontà...”. Domenica 24 maggio. Carità nel lavoro: don Galasso Andreoli. “…Quanti litigi placa la mia presenza, la mia parola, quanti umori raddolcisce, quante difficoltà appiana! E c’è chi ritiene il prete inutile!...”. Lunedì 25 maggio. Carità nella comunicazione: Uberto Mori. “…Sì - amore - dà quel niente che abbiamo a chi ha meno di noi, perché non possedere ciò che è necessario è terribile. Amore, se invece di cento lire sono mille, dalle ugualmente: sono ancora poche…”: Martedì 26 maggio. Carità nella famiglia: Sergio e Domenica Bernardini. “…Usate molta carità e fate del bene ai poveri, ai bisognosi dì spirito, ai giovani, ai piccoli… (Sergio Bernardini). “…Quando avete dei dubbi e non sapete come fare, invocate lo Spirito Santo che illumini…” (Domenica Bedonni). Mercoledì 27 maggio. Carità nella sofferenza: Anna Fulgida Bartolacelli. “…Ricordatevi che il dono della fede è grande e vi renderà contenti anche nel dolore e sappiate che esso purifica. Abbiate un cuore grande per chi soffre più di voi…”. Giovedì 28 maggio. Carità nel martirio: Luisa Guidotti. “…Papà Dìo... potresti chiamarmi improvvisamente anche questa notte... fa che sia interiormente preparata a morire. Morire devo, meglio la morte con la gloria del martirio...”. (Sue riflessioni verso la fine del 1979) Venerdì 29 maggio. Carità nell’impegno politico: Giusep- “C’è desiderio di vita interiore” Da mons. Benito Cocchi un pensiero rivolto soprattutto ai giovani E ’ questo il sesto anno che i gruppi, le associazioni e i movimenti della diocesi propongono insieme la novena Pentecoste al monastero di Baggiovara; una iniziativa che ha sempre trovato il pieno appoggio della chiesa modenese e della quale parla in questa breve intervista l’arcivescovo. Mons. Cocchi, quanto ha inciso, secondo lei, questa esperienza nella nostra Chiesa? Quali i suoi frutti? E’ innanzitutto doveroso ricordare che, nel silenzio, ci sono numerose persone (giovani o maturi di età) che trovano il tempo (ed il luogo adatto) per distaccarsi dai rumori per pregare il Signore. Infatti è da tempo che, poche o molte, ma sempre con fede e con una vera gioia nel cuore, le persone si ritrovano, di solito nella sera, a pregare, a confrontare la propria vita, i propri progetti con il Vangelo; a parlare della propria vita con Dio. Non si tratta di “sognatori”, ma di persone (spesso giovani) che sono alla ricerca di qualcosa (e di qualcuno) che dia un vero signifi- pe Castagnetti. Era una giornata d’inverno, con tanta neve quando Giuseppe Castagnetti (sindaco di Frignano n.d.r) salì su una corriera. Vide un uomo che tremava dal freddo. Quando tornò a casa era senza cappotto perché lo aveva donato alla persona infreddolita. Sabato 30 maggio. Carità con i giovani: padre Raffaele Da Mestre. “…L’uomo d’oggi è un cuore stanco e vuoto di tutto e di sé, perché è vuoto d’amore, dell’amore umano e fattivo che è Gesù…”. Alle figure proposte nei nove giorni della novena a Baggiovara si aggiungono, nel libretto le biografie del seminarista Rolando Rivi, seminarista quattordicenne brutalmente assassinato da una pattuglia di partigiani alle Piane di Monchio per il solo fatto di indossare l’abito talare, Vincenzo Borghi (1925- 2006), laico impegnato attivo nel servizio agli ammalati, nel volontariato e fondatore dell’ “Associazione Alleanza” presso la sede dell’istituto Charitas per i ragazzi disabili e, infine, il sacerdote don Severino Fabriani (1792-1849), uomo di studi, letterato e fondatore della congregazione delle “Figlie della Provvidenza per le sordomute”. cato alla vita, alle scelte. Il fatto lità e slanci particolari a se- esprime non con le parole, che a sostenere la proposta sia- conda dei diversi carismi. Per ma con i “fatti”. Ma sono no proprio i giovani diventa per rimanere alla nostra Chiesa convinto che i giovani siano tutti uno stimolo. Il fatto della locale, come ritiene si siano più generosi di quanto noi preghiera (quando è sincera) inserite, se questo è avvenuto, pensiamo. Penso che i morafforza o ridesta l’incontro e il le proposte dei gruppi e delle delli e i testimoni, proprio in dialogo con il Signore. Quanto associazioni nella pastorale quanto tali, diffondono un ha inciso… E’ difficile o, forse, diocesana? fascino al quale i giovani non impossibile definire “quanto Credo che si possa dire che restano indifferenti. ha inciso... quali siano i suoi gruppi o associazioni - quando Mons. Cocchi, siamo orfrutti...”. Che questa esperien- sono fedeli agli adempimenti mai nell’imminenza delza abbia un propria incidenza previsti dalle regole loro pro- la celebrazione finale del è vero, anche se non ha una ri- prie - percorrono la strada in- Congresso eucaristico diosonanza clamorosa. Ma volere dicata dal Signore. Chiediamo, cesano: cosa si aspetta al immaginare o misurare i frutti poi, che siano testimoni del Si- termine di questo cammino e l’incidenza, sarebbe una pre- gnore nella quotidianità: negli che sta coinvolgendo l’intesunzione. E’ vero, però, che la ambienti della loro vita: fami- ra diocesi? partecipazione, specialmente glia... scuola... divertimento... Prima di tutto che “questo di giovani, ma anche di chi ha lavoro... Ci auguriamo che cammino” coinvolga davvero altre età, è la prova che il vuo- siano attenti -in modo parti- le 240 parrocchie, i numeroto provocato anche dal rumore colare i giovani- ai loro amici si gruppi, specialmente dei esteriore ed interiore che ormai o agli altri giovani che sono in giovani. Cosa possiamo dearriva a tutti, non dà soddisfa- difficoltà. siderare? zione. Certamente è il segno di Quest’anno la novena di Pen- Che si realizzi il tema del un’esigenza (o di un desiderio) tecoste propone alcune figure Congresso: “Lo riconobdi vivere interiormente. E que- che sono state presenti nella bero nello spezzare il pane sto è già un frutto. nostra diocesi come modelli (che ogni Messa sia un veI movimenti d’ispirazione e testimoni di vita cristiana ro incontro con il Signore) cristiana, per i quali i Pontefi- autenticamente vissuta. Co- e partirono senza indugio.” ci da Paolo VI a Giovanni Pa- me proporre questi esempi, Dopo il Congresso possiaolo II fino a Benedetto XVI soprattutto anche ai più gio- mo ritornare alla nostra vita hanno speso parole e giudizi vani? ordinaria, dove con la grazia di apprezzamento, restitui- Prima di tutto facendoli co- del Signore possiamo testi1884_Nostro 12-11-2008 scono un’immagine Tempo di ChiesaModena_102x132 noscere. Poi dimostrando che moniare 16:49 la presenzaPagina e l’amo- 1 in cammino, animata da vita- la coerenza con il Vangelo si re del Signore. www.bsgsp.it Le tue radici e il tuo futuro sotto un buon segno. Le tue radici, il tuo futuro. NostroTempo 280x433_esecutivo 6 Domenica 17 maggio 2009 30-04-2009 15:46 Pagina 1 NostroTempo INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A bano e M ontegrotto. Terra Madre di Relax e Benessere. La stazione termale più grande d’Europa vi aspetta. Trattamenti, proposte curative e un’infinità di coccole. Alle Terme di Abano e Montegrotto da millenni sgorgano acque dalle straordinarie capacità curative e terapeutiche, dando vita alla più grande stazione termale d’Europa specializzata in fango-balneoterapia. L’incomparabile potere benefico di quest’acqua, famosissima già in epoca Romana e oggi scientificamente classificata come salsobromoiodica, assieme alla serenità del verde paesaggio dei Colli Euganei formano un mix unico che dona salute e relax. Le acque sgorgano a 87° alimentando gli oltre 100 hotel termali del bacino euganeo, tutti dotati di reparti cure e benessere specializzati, con le loro splendide piscine termali a cui il calore delle acque dona, anche in pieno inverno, un’atmosfera magica. Tutti gli stabilimenti del Bacino Termale Euganeo hanno ottenuto dal Ministero della Salute il livello di qualificazione I Super, che indica il rispetto delle risorse naturali del luogo e la rigorosa disciplina nell’utilizzo delle acque. Le Terme di Abano e Montegrotto vi aspettano per rivitalizzare e ricaricare il vostro corpo. Oltre all’esperienza maturata nel campo delle cure termali classiche, le applicazioni più moderne e le sofisticate apparecchiature fanno delle beauty farm presenti negli hotel termali un luogo in cui ritrovare un nuovo amore per se stessi, in cui riprendere confidenza con il proprio corpo e recuperare energie, stimolandone di nuove, e ancora un’occasione per farsi fare un po’ di coccole. E con il progetto Fate-Family Terme Hotel anche le famiglie potranno godere di un’ospitalità mirata, che abbina le esigenze di benessere e relax degli adulti al desiderio di gioco e divertimento dei bambini. Terme e sport. Una vacanza alle Terme di Abano e Montegrotto è ideale per chi ama praticare lo sport. Ogni hotel offre ai suoi ospiti piscine termali con idromassaggio, fitness room attrezzate e dotate di ogni comfort; molti i campi da tennis, i parchi per jogging, i noleggi di biciclette per escursioni nel paradiso cicloturistico dei Colli Euganei. Sono possibili anche passeggiate a cavallo e a piedi, seguendo le vecchie carrettiere di pianura o gli oltre venti pittoreschi percorsi segnalati del Parco Colli. Alle Terme è un piacere anche praticare il golf, in uno dei tre bellissimi campi che si trovano a breve distanza dagli hotel. Un reparto cure direttamente in ogni hotel. Le oltre cento strutture alberghiere dispongono di un reparto termale direttamente in hotel. Dalla vostra stanza potete raggiungere, comodamente avvolti nell’accappatoio, ogni ambiente del reparto cure, oltre al parco, la piscina, la palestra, il solarium e gli altri servizi offerti. 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E in questo contesto, importante è il contributo che possono offrire i cristiani, se è ispirato dall’esempio di Gesù, di riconciliazione e di pace con il perdono e la generosità. Papa Benedetto in Terra Santa visita la Giordania, Israele e la Palestina e incontra tutti, ebrei, musulmani e la comunità cristiana che, afferma ad Amman, “è profondamente toccata dalle difficoltà e incertezze che riguardano tutti gli abitanti del Medio Oriente; non dimenticate mai la grande dignità che deriva dalla vostra eredità cristiana, e non venite mai meno al senso di amorevole solidarietà verso tutti i vostri fratelli e sorelle”. La famiglia è l’altro tema che il Papa affronta nelle prime tappe. Ha un compito da svolgere, la famiglia: “essere una vera scuola di preghiera, dove i fanciulli imparano il sincero amore di Dio, dove maturano nell’autodisciplina e nell’attenzione ai bisogni degli altri e dove, modellati dalla sapienza che proviene dalla fede, contribuiscano a costruire una società sempre più giusta e fraterna”. Ancora, il ruolo della donna, la sua dignità, vocazione e missione. Ricorda le innumerevoli madri, suore, maestre e infermiere “che in diverse maniere hanno dedicato la loro vita a costruire la pace e a promuovere l’amore”. Dignità e missione che “sfortunatamente” sottolinea il Papa “non sono state sempre sufficientemente comprese e stimate”. E indica il Papa, i doni, il carisma profetico dell’altra metà del cielo: sono “portatrici di amore, maestre di misericordia e costruttrici di pace, comunicatrici di calore ed umanità ad un mondo che troppo spesso giudica il valore della persona con freddi criteri di sfruttamento e profitto”. C’è infine un altro aspetto, il coraggio, che Papa Benedetto chiede ai cristiani di Terra Santa, e cioè di testimoniare la fede cristiana e di “mantenere la presenza della Chiesa nel cambiamento del tessuto sociale di queste antiche terre”. Così il primo particolare tipo di coraggio che il Papa chiede, è quello della “convinzione nata da una fede personale, non semplicemente da una convenzione sociale o da una tradizione familiare”. Quindi domanda ai cristiani “il coraggio di impegnarvi nel dialogo e di lavorare fianco a fianco con gli altri cristiani al servizio del Vangelo e nella solidarietà con il povero, lo sfollato e le vittime di profonde tragedie umane”. Infine chiede loro il coraggio “di costruire nuovi ponti per rendere possibile un fecondo incontro di persone di diverse religioni e culture così da arricchire il tessuto della società”. E questo significa anche dare testimonianza “all’amore che ci ispira a sacrificare la nostra vita nel servizio agli altri e così a contrastare modi di pensare che giustificano lo stroncare vite innocenti”. L’obbligo di prescrizione dei contraccettivi orali e il divieto di esercitare l’obiezione di coscienza • Gabriele Semprebon C irca un mese fa, Roberto Malucelli, direttore generale della Azienda sanitaria unica regionale (Asur), ha inviato ai direttori delle zone territoriali e ai dirigenti medici di presidio della Regione Marche un documento relativo all’obbligo di prescrizione riguardante i contraccettivi orali (in modo particolare la “pillola del giorno dopo”) e il relativo divieto alla possibilità di fare obiezione di coscienza. Davanti a questo atto occorre rinfrescare alcuni concetti che hanno come oggetto principale da un lato la conferma dell’abortività del prodotto farmaceutico, dall’altro il diritto di fare obiezione da parte del medico prescrivente. Per quanto riguarda l’effetto abortivo, si possono citare alcuni esempi recenti: il Comitato Nazionale di Bioetica ha prodotto una nota che dichiara come l’effetto dell’assunzione del Norlevo o, pillola del giorno dopo, può essere abortivo; il Tar del Lazio ha obbligato la casa distributrice del Norlevo ad indicare nel foglietto illustrativo che il prodotto può avere come effetto la morte dell’embrione. Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza del personale sanitario in materia di aborto è bene ricordare che è garantita dalla legge 194, confermata dalla Corte Costituzionale e favorevolmente all’obiezione si è espresso di recente anche il Consiglio nazionale della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) riunitosi nello scorso ottobre a Ferrara. Un medico, che agisce in scienza e coscienza, non può essere obbligato ad andare contro l’evidenza scientifica e contro ciò che è di più profondo nel suo intimo. Un medico che agisce e lavora secondo altre logiche può anche cedere alle lusinghe ideologiche di qualcuno tradendo così ciò che di più vero fa di un medico un autentico uomo e un vero professionista. In collaborazione con il centro “Moscati” LA SERENITÀ SI COSTRUISCE GIORNO PER GIORNO con MODENASSISTENZA MODENASSISTENZA SERVIZI PRIVATI DI ASSISTENZA DOMICILIARE A CASA E IN STRUTTURE OSPEDALIERE PER ANZIANI, HANDICAPPATI, MALATI, DISABILI E PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI MODENA - VIALE V. REITER 38 - 059.221122 - CARPI - 059.654688 8 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Primo Piano A servizio della Chiesa di Modena Sabato 23 maggio, alle 21 in duomo, mons. Cocchi ordinerà 6 diaconi: ecco le storie della loro vocazione Luigi Benedetti Ricordati che il Signore ha un progetto per ognuno di noi H o 57 anni, sono felicemente sposato con Anna, abbiamo due figli: Chiara di 21 anni e Luca di 15. Sono nato a Montalto di Montese, ultimo di sette fratelli ed è proprio dalla mia famiglia che mi sono stati trasmessi i valori di onestà e costanza negli impegni presi. Laureato in Medicina e Chirurgia svolgo la libera professione di Medico Chirurgo Dentista in Modena e Nonantola. Ho frequentato il mondo parrocchiale fin da bambino ma un primo significativo passo verso l’approfondimento della parola del Signore e della preghiera fu quando don Alberto Bernardoni, allora rettore del Collegio S. Carlo di Montombraro, dove avevo frequentato le scuole medie, mi fece conoscere don Angelo Magagnoli, rettore del Collegio S. Cristina in Bologna, centro di formazione di sacerdoti per il mondo del lavoro. E’ stato in questi anni che ho capito quanto importante sia la preghiera e l’ascolto della Parola sotto una buona guida spirituale (grazie don Angelo!). E fu l’ultimo anno di liceo che decidendo di frequentare l’Università lasciai il collegio S. Cristina e don Angelo salutandomi mi disse:” Ricordati che il Signore ha un progetto per ognuno di noi, nella Sua vigna”. Da 34 anni vivo nella parrocchia di Portile dove con don Dino Zanasi ho vissuto un graduale inserimento e conoscenza della vita parrocchiale. In seguito con l’arrivo di don Giuliano Gazzetti, avendo imparato a conoscere meglio la comunità, grazie anche ai miei figli, svolgo l’attività di catechista e animatore, nonché assistenza sanitaria durante i campeggi sia dei ragazzi che degli anziani. La proposta inaspettata al diaconato del parroco don Giuliano Gazzetti mi colse di sorpresa, ma dopo aver pregato e meditato molto assieme alla mia famiglia mi sono messo a disposizione del Signore. Gli anni di preparazione, frequentando il corso di Teologia presso l’Istituto di Scienze Religiose, non sono stati scevri di momenti di crisi, ma le preghiere di tante persone care che so essermi vicine, e i consigli del parroco sempre disponibile e pronto ad ascoltarmi, mi hanno fatto giungere alla meta desiderata. Ora con il Sacramento dell’ordine mi pongo nelle mani del Signore e, con le mie poche capacità a servizio degli altri, nella consapevolezza che la Sua Provvidenza è infinita. Oltre a ringraziare don Giuliano e la comunità di Portile che mi hanno seguito nel mio cammino, ringrazio anche alla parrocchia di S. Agostino e don Graziano col quale ho vissuto una nuova esperienza comunitaria nell’anno di praticantato. Ma il ringraziamento più grande lo rivolgo a mia moglie che in questi anni di cammino verso il diaconato mi ha supportato negli impegni famigliari e mi ha sempre spronato ad andare avanti. Giustino Torrei L’opera del Signore, un progetto meraviglioso M i chiamo Giustino ho compiuto in gennaio 50 anni, sposato con Graziella dal 1983. Abbiamo un figlio Francesco che quest’anno compirà 18 anni, a cui dedichiamo tutto il nostro amore. Ho avuto dei genitori molto premurosi: il papà purtroppo è stato chiamato dal Signore già tanti anni fa, la mamma vive sola e devo a lei se oggi scrivo queste alcune righe, in una tappa fondamentale del mio cammino, per quanto la sua fede ha illuminato la mia vita spirituale. Questa è l’opera del Signore un progetto meraviglioso, ma che nel suo aspetto di mistero più volte mi pone una domanda: “Ma sono capace e degno di questa chiamata?”. Occorre impegno e tanta responsabilità e molta umiltà a svolgere questo servizio. Ma è tanto grande il desiderio di seguire Gesù che sento nel mio cuore le sue Parole: “ Veni e vedrai” e lo Spirito A cura di Dal congresso del sindacato pensionati una rivoluzione culturale Tel. 059/890846 Fax. 059/828456 C on la partecipazione di oltre mille delegati, in rappresentanza di 2.200.706 associati, si è svolto a Roma il XVI° congresso nazionale del sindacato pensionati Cisl. I “seniores del lavoro” lanciano dal palco del Palazzo dei Congressi dell’Eur una rivoluzione culturale che dovrebbe investire gli assetti sociali, dell’economia e perfino del sindacalismo confederale. Questa rivoluzione si inserisce in un movimento ideale (finora minoritario nel mondo) che trova i suoi punti di riferimento nelle grandi indicazioni spirituali della dottrina sociale della Chiesa, e nelle teorie economiche del premio Nobel indiano, Amartya Sen con particolare riferimento ad un nuovo modo di valutare la “ricchezza delle nazioni” e di calcolare il “prodotto lordo” interno e internazionale, per mettere in evidenza non solo gli aspetti finanziari e monetari della ricchezza prodotta da un Paese quanto altri indici come l’aspettativa di vita, l’alfabetizzazione degli adulti e la distribuzione del reddito. Il segretario nazionale Uda ha chiesto a tutte le strutture sindacali nazionali e territoriali, ai lavoratori attivi il coraggio di “sciogliere gli ormeggi” e di lasciarsi alle spalle i cascami inerti di di un apparato ideologico e culturale che ovunque sta mostrando la sua incapacità di dare risposte alle attese della gente. Conclusione miserevole non solo dell’utopia comunista, ma anche del liberismo del mercato capitalistico e della competitività fondata sul consumismo e sull’egoismo economico. Occorre dare più peso ad una economia della conoscenza, del benessere, immateriale, fondata su valori etici, a cominciare da una seria riflessione sul fatto che non ci possiamo ancora permettere l’illusione di una crescita e di un consumo illimitato delle risorse della Terra. Alla luce di questo sfondo culturale il sindacato dei pensionati rilancia le rivendicazioni di una piattaforma che rappresenta le drammatiche emergenze di quasi 17 milioni di anziani, esposti alla povertà per il calo del potere d’acquisto delle loro pensioni e ai contraccolpi di un sistema di protezione sociale che si rattrappisce sotto l’urto della crisi. Si tratta di tutelare i non autosufficienti (non sono solo anziani), di sostenere le fasce più deboli della popolazione, di attivare le potenzialità di una cittadinanza attiva, dignitosa e di rivolgere una forte attenzione alla occupabilità dei giovani, delle donne, al diritto allo studio dei minori, alla sicurezza della convivenza civile. La piattaforma chiede di essere sostenuta dal consenso della gente e si affida agli strumenti della negoziazione e della concertazione con le “controparti” (istituzioni parlamentari e di governo, regionali, aziende dei servizi sanitari, sociali ed assistenziali, sindaci e assessori). L’apertura della vertenza con il governo, che continua a non rispettare un Decreto Ministeriale del dicembre 2007, si avrà con la manifestazione di 30.000 pensionati a Roma a Piazza del Popolo giovedì 11 giugno 2009. NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 9 Primo Piano Santo spero mi aiuterà sempre a rispondere : “Eccomi”. Sono nato a Pavullo e ho sempre vissuto qui; da 29 anni lavoro in banca con mansioni di cassiere. Da oltre 10 anni partecipo attivamente in parrocchia e soprattutto sono affascinato dalla Parola di Dio, ed è bellissimo scoprire ogni giorno come il messaggio del Vangelo ha validità ed efficacia anche oggi dopo 2000 anni. Fu don Gianni Vignocchi ad invitarmi a partecipare ai corsi base di liturgia che si svolgevano alla sera in parrocchia e poi a tanti incontri biblici. Quattro anni fa ho deciso di iscrivermi e seguire le lezioni dell’Istituto di Scienze Religiose “Ferrini”, trasmesse per videoconferenza. Tutto ciò ha contribuito ad una formazione teologica e spirituale ora da mettere al servizio della Chiesa, sperando di riuscire a dimostrare quanto la mia fede è profonda e autentica. E’ il mese di maggio dedicato alla recita del Santo Rosario, nella preghiera invocherò Maria Santissima di vegliare insieme a noi il 23 maggio. Un ringraziamento particolare al mio parroco don Luciano Venturi della Parrocchia S. Vincenzo e S. Anastasio di Monteobizzo, che pur conoscendomi solo da alcuni anni ha saputo vedere in me una vocazione sincera. Mauro Cintori Confido che il Signore sarà sempre al mio fianco S ono nato a Benedello, piccola frazione del comune di Pavullo, che ho lasciato per il “centro”, con qualche rimpianto, quando mi sono sposato. Cresciuto in una famiglia di agricoltori che mi ha trasmesso i valori cristiani, ho fin da bambino frequentato la parrocchia. Gli anni giovanili sono stati segnati da varie tappe di formazione e in particolare ricordo l’entusiasmo del periodo post conciliare che ho vissuto molto attivamente, all’interno della comunità parrocchiale, grazie alla preziosa guida del parroco don Angelo Sandri, con il quale abbiamo operato per mettere in pratica le innovazioni che il concilio aveva Antonio Di Rosa Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi M i chiamo Antonio, ho 45 anni e abito a Pavullo, sono felicemente sposato da 19 anni con Filomena e ho due figli, Alessandro e Francesco, rispettivamente di 17 e 18 anni. Sono nato in una famiglia molto cattolica. I miei genitori sono stati un esempio di vita retta e veri testimoni di fede per noi figli. Infatti, fin da piccolo, ho sempre frequentato l’ambiente parrocchiale. Anch’io ho cercato di tramandare alla mia famiglia i valori che i miei genitori mi hanno trasmesso. Quando avevo 28 anni, io e mia moglie, affascinati dalla vita di San Francesco, siamo entrati a far parte della fraternità del “Terzo Ordine Francescano Secolare”, presso la chiesa dei Frati Cappuccini di Pavullo, di cui oggi sono ministro. Per questo, e per molti altri motivi, sono molto legato ai frati e devo loro molto per la mia crescita spirituale. Fondamentali sono stati padre Nazareno (oggi è nella gloria del Signore) e padre Lorenzo che mi hanno dato e insegnato tanto. Anche i miei figli hanno frequentato la chiesa ed i gruppi parrocchiali fin da piccoli. Mi figlio Alessandro è tutt’ora parte del coro e anima la messa domenicale suonando l’organo. Per anni sono stato catechista presso la chiesa parrocchiale San Bartolomeo. Ho visto crescere molti ragazzi, accompagnandoli lungo tutto il cammino dal pre comunione al post-cresima e sono tutt’ora in contatto con loro e con le loro famiglie. Abbiamo fatto un bel percorso ed ho cercato di far capire loro soprattutto quanto è importante l’amore per il prossimo. Il nostro percorso è stato incentrato soprattutto sul comandamento che Gesù’ ci ha lasciato “ amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. Spesso con i ragazzi facevamo visita agli anziani della casa di riposo “Francesco e Chiara”, portando loro un piccolo dono, nelle principali ricorrenze, ma soprattutto cercavamo di portare loro un sorriso, per dimostrare che non erano soli. Da sempre sono molto vicino alle persone anziane perché ritengo che oggi siano le più bisognose e le persone più sole. Spesso faccio loro visita, per scambiare due chiacchiere (a loro piace molto parlare e a me ascoltare le loro storie), pregare, e ad alcune porto anche l’Eucarestia. Lavoro da 21 anni presso una ceramica come responsabile dell’ufficio commerciale e spedizioni. Anche nell’ambiente lavorativo cerco di fare il possibile per essere testimone di fede e di condotta cristiana, anche parlando del mio cammino di fede. Tre anni fa ho iniziato a frequentare la scuola di formazione teologica per diventare diacono. Ho deciso di seguire questo percorso su consiglio di alcuni sacerdoti, tra cui don Gianni Vignocchi, ma soprattutto perché è una vocazione da me molto sentita. Essere diacono significa per me lasciare tanti falsi idoli che la società attuale ci propone e mettermi il grembiule di servo di Dio. Ringrazio il signore per il dono della mia vocazione e spero di portarla avanti sempre con umiltà e carità. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto con la preghiera in tutti questi anni verso il cammino diaconale. portato. Ho 58 anni e da 27 sono sposato con Anna, impiegata; abbiamo due figlie, Benedetta di 25 anni e Francesca di 18. Sono imprenditore nel settore grafico. In passato gli impegni lavorativi e familiari non mi hanno permesso di partecipare attivamente alla vita parrocchiale. Con la nascita della mie figlie mi si è presentata nuovamente l’occasione e il desiderio, mai sopito, di prendere parte alle iniziative della nostra comunità di San Bartolomeo di Pavullo. Il mio impegno in parrocchia ha così avuto inizio con la chiamata da parte del parroco don Gianni Vignocchi a diventare ministro straordinario dell’Eucaristia. Ho quindi iniziato, con spirito di servizio, il cammino che il Signore aveva disegnato per me. In seguito ho frequentato corsi di formazione organizzati dalla mia parrocchia e da qualche anno sono responsabile vicariale dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica. Incoraggiato da don Gianni, insieme a un bel gruppo di amici sinceri, sono diventato accolito e ho iniziato a prestare servizio alle funzioni liturgiche. La proposta di diventare diacono è arrivata qualche tempo dopo. Il primo pensiero è stato quello di non esserne all’altezza, di non esserne degno. Dopo aver lungamente pregato e meditato mi sono messo nelle mani del Signore e ho iniziato la scuola di teologia. L’impegno che mi aspetta non mi spaventa perché confido che il Signore sarà sempre al mio fianco per sostenermi e guidarmi. Chiedo aiuto a Lui per poter testimoniare sempre, con umiltà e semplicità, la gioia di essere cristiano. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato con la preghiera a cominciare dalla mia comunità parrocchiale che in ogni momento ho sentito sempre vicina, in particolare don Paolo e don Emilio per i loro incoraggiamenti e insegnamenti. Un grazie sincero alla comunità parrocchiale di Verica presso la quale ho prestato il mio servizio per un anno, dalla quale ho ricevuto un’accoglienza fraterna e dove ho ritrovato il mio primo maestro, don Angelo, che con grande generosità mi ha sapientemente guidato. Desidero ringraziare mia moglie che non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e ha sostenuto con la preghiera, e non solo, la mia vocazione. Renzo Biolchini L’abbraccio amorevole di Gesù vivo S ono un padre di famiglia di 56 anni sposato con Graziella con cui ho condiviso la gioia del dono di due figli: Tiziana di 31 anni e Paolo di 27. Grazie a Tiziana, sposata con Francesco, ora sono anche nonno di Cecilia (2 anni e mezzo) e di Lorenzo (3 mesi). Paolo è seminarista e frequenta il quarto anno di Teologia. Ultimogenito di 3 fratelli, sono nato in una famiglia contadina dove ho vissuto la mia giovinezza nel lavoro dei campi. Diplomatomi in età adulta ho svolto per 25 anni mansioni di tecnico presso un ente pubblico. Attualmente svolgo la libera professione di geometra a Pavullo. I miei genitori - buoni, lavoratori, onesti, rispettosi degli altri, attenti ai loro bisogni e con grande senso della famiglia - mi hanno fatto conoscere i valori della vita e Gesù. Fin da giovanissimo ho sempre sentito il desiderio di sposarmi e di crescere dei figli. Dalla nascita di Tiziana e Paolo ho avvertito sempre più l’abbraccio amorevole di Gesù vivo, presente guida e conforto in tutti i momenti della vita a volte non facili. L’attività svolta in parrocchia come catechista ed educatore, il frequente contatto con don Gemello Camellini (ora nella Gloria dei Cieli) col quale ho collaborato anche alla realizzazione delle opere parrocchiali, il continuato incontro con ragazzi e giovani, hanno aumentato il desiderio di fare sempre più “qualcosa di buono” nella vita. Il germe posto dai miei genitori ha radicato e preso forma verso una concreta attenzione alle persone bisognose di aiuto - specie se giovani - e al graduale abbandono fra le braccia di Dio misericordioso. Con il supporto di Graziella e dei figli si è svolto così il cammino verso il diaconato, integrato con la frequenza della Scuola Teologica e con piccoli servizi svolti presso le parrocchie di Riccò, Pazzano, Monfestino e Granarolo che mi hanno arricchito nella fede. Dopo l’ordinazione continuerò il cammino per capire ciò che il Signore mi sta chiedendo e cercherò di rendermi sempre più disponibile a servirlo nei modi che Lui vorrà, pur consapevole dei miei limiti e della costante necessità di appoggiarmi alla Sua mano amorevole e provvidente. Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto, in particolare la mia famiglia, la mia parrocchia, don Gemello, don Gianni Vignocchi, don Franco Mislei e don Luciano Venturi ora mio parroco. Gilberto De Angelis Forza e speranza per proseguire il cammino M i chiamo Gilberto, ho 50 anni, sono sposato con Giuliana dal 1987; abbiamo tre figli Lucia (20 anni) Marco (17 anni) ed Andrea (11 anni). Svolgo la mia attività lavorativa presso un Istituto di Credito a Pavullo. Frequento la parrocchia dai primi anni ‘70, quando venne a Pavullo, come cappellano, don Romeo Venturelli che mi fece apprezzare, con incontri e campeggi, il valore dello stare insieme e del vivere in parrocchia. Altro incontro importante è stato quello con don Gianni Braglia che mi coinvolse maggiormente, come ministro straordinario della comunione Eucaristica, esperienza preziosa che vivo tutt’ora e che mi da la possibilità di venire a contatto con persone sofferenti che, ogni giorno, con grande fede e serenità portano la loro croce e dalle quali ricevo molto. Il mio cammino è poi proseguito con don Gianni Vignocchi che mi ha fatto capire in modo più profondo quanto sia importante e bello mettersi al servizio degli altri. Nel 2004 sono stato istituito accolito; nel 2006 don Gianni, viste le necessità della parrocchia, mi ha proposto il cammino diaconale. Sono stato proposto come candidato diacono e don Fabrizio Rinaldi, allora cappellano a Pavullo, mi ha incitato e sostenuto in questa scelta, sebbene mi sentissi inadeguato. Nel mio percorso sono stato sorretto dall’aiuto fondamentale, oltre che di mia moglie che dopo aver acconsentito mi ha affiancato in ciò che stavo compiendo, anche dal gruppo sposi col quale, da alcuni anni, condivido una arricchente esperienza di Lectio Divina. Ringrazio di cuore l’attuale parroco don Paolo Soliani, tutti i parrocchiani che mi sono stati vicini con le preghiere, la parrocchia di Lama Mocogno dove ho prestato il mio servizio domenicale nell’anno di tirocinio ed in particolare il diacono Gino Vedovelli. Il servizio che mi accingo a prestare suscita in me, devo confessarlo, un po’ di trepidazione, ma sono anche certo che il Signore non mi farà mancare il suo aiuto, dandomi forza e speranza per proseguire il mio cammino. 10 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 dalla Città La piazza in una mano A giugno e luglio incontri per promuovere lo spazio pubblico • Giulia Vellani L e associazioni Fusorari Viaggi & Esperienze e Ugur Uluocak Maya, con il patrocinio ed il contributo della Circoscrizione 1, della Facoltà di Lettere e Filosofia e dell’Università di Modena e Reggio Emilia organizzano “La piazza in una mano”, due mesi di incontri a giugno e luglio per promuovere lo spazio pubblico, l’incontro con le diversità e l’incontro tra generazioni. Sono in programma nell’ambito dell’iniziativa, in p.le Torti - angolo Via Selmi, numerosi appuntamenti musicali, di teatro, lettere, arte e viaggi, tutti gratuiti. Di seguito il programma: giovedì 4 giugno alle 21.30 “La donna nelle Sacre Scritture”, con Erri De Luca; giovedì 11 giugno alle 21.30 “Quell’anno senza inverno”, incontro con Claudio Ansaloni, Laura Franchetto; mercoledì 17 giugno, alle 21.30 presso il Teatro dei Venti, “Il Tempo dei Migranti”, concertazione teatrale-musicale attraverso il tempo della migrazione, emigrazione, immigrazione, regia di Stefano Tè - testi di Salvatore Sofia; mercoledì 1 luglio alle 21.30 “Faber Noster, Cantando Fabrizio De André”, si esibisce questa giovane band in omaggio a Fabrizio De André; mercoledì 8 luglio alle 21.30 “Stupido Risiko, Una geografia di Giochi e spettacoli alla scoperta dell’acqua VII Festa dell’acqua al Parco Ferrari di Modena M guerra”, spettacolo di Emergency di Patrizia Pasqui, con Mario Spallino; mercoledì 15 luglio alle 21.30 “Perla Nera”, con Rosana Crispin Da Costa, un viaggio nelle suggestioni del Brasile con Emiliano Vernizzi (sax e flauto), Claudio Tuma (chitarra), Givorgio Pentolini (installazioni artistiche). Per informazioni: Fusorari, tel. 059 4270436, [email protected], www.fusorari.it. Il 23 e 24 maggio in una cornice da sogno odena, città estense adagiata tra i fiumi Secchia e Panaro, propone la settima edizione della “Festa dell’Acqua” in programma domenica 24 maggio presso il Parco Ferrari. L’iniziativa si articola in mostre, animazioni, laboratori tematici e di informazione per promuovere fra i cittadini il valore dell’acqua come bene comune dell’umanità e come risorsa insostituibile di cui tutti dovrebbero prendersi cura. L’obiettivo è quello di avvicinare i cittadini di tutte le età alle caratteristiche ambientali, sociali e simboliche dell’acqua. Nell’ambito della festa, la soc. coop La Luma- ca gestirà dalle 15 alle 19 i punti informativi di Hera Modena e dell’agenzia per i servizi pubblici modenesi ATO4 Modena con i propri esperti comunicatori ambientali, che distribuiranno materiali informativi sull’acqua e sul risparmio idrico e risponderanno alle domande relative alle modalità di riduzione degli sprechi. Divertimento assicurato per i più piccini con Lady Gocciolina, la graziosa ‘goccia d’acqua’ conosciuta dai tanti bambini modenesi che durante l’anno scolastico hanno partecipato al progetto didattico “Acqua in gioco”, curato da La Lumaca per conto di ATO4 Modena al fine di sensibilizzare i bambini delle scuole primarie e le loro famiglie sull’importanza dell’acqua come risorsa. Per informazioni: la lumaca soc.coop., n° verde 800.855811, [email protected]. Festa del volley il 24 maggio Tavole fiorite a Villa Forni S. Faustino: I l Baule della Nonna e Garden Club Modena organizzano per sabato 23 e domenica 24 maggio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, l’iniziativa “Tavole fiorite a Villa Forni”. Una cornice da sogno per tavole apparecchia- te con garbo dal gruppo decoratrici floreali e allieve della scuola Siaf - sezione di Modena, allestite presso Villa Forni in strada Cognento n. 127. Il ricavato della vendita del tovagliato andrà alle opere della parrocchia di San Benedetto. Ingresso libero. Concerto del coro Folk S. Lazzaro e Montecuccoli Una rosa per l’Africa L a circoscrizione 1 assieme alla Confraternita di San Sebastiano presentano domenica 24 maggio, alle ore 17 presso la Chiesa di Santa Maria della Pomposa, la settima edizione del concerto “Rosa Mistica, una rosa per l’Africa”. Con la partecipazione del coro Folk S. Lazzaro, dirige don Ezio Nicioli, all’organo Simone Guaitoli, e del coro Montecuccoli, con i direttori Alberto Ambram e Massimo Orlandini, che eseguiranno un insieme di brani della tradizione mariana nel canto e nella recita quotidiana. Voce recitante e presentazione Franca Lovino. Seguirà la benedizione delle rose, secondo l’antica tradizione della festa di S. Rita. Ingresso libero. L’offerta libera a seguito del concerto sarà devoluta all’associazione “Africa nel cuore”. Parrocchia S. Agostino e S. Barnaba Tutti ai campi estivi L La parrocchia di S. Agostino e S. Barnaba organizza per l’estate numerosi campeggi dedicati ai più giovani. Ecco tutte le date: dal 22 al 28 giugno per i ragazzi delle classi II elementare e I media; dal 28 giugno al 5 luglio per le classi II – III media; dal 28 giugno al 5 luglio per le classi I e II superiore: dal 17 al 24 luglio per le classi III – V superiore. Per informazioni: [email protected]. Invictaday 2009 D • Claudio Andreoli omenica 24 maggio, presso la palestra della parrocchia di S. Faustino: “Invictaday 2009”, grande festa del volley organizzata dalla società sportiva Invicta Pallavolo. Santa Messa alle ore 10 e poi tutti assieme a festeggiare nella palestra per un torneo di minivolley aperto a tutti i bambini e bambine per far conoscere la pallavolo tra i più piccoli. Nel pomeriggio grande partita no-stop tra squadre miste di atleti, genitori, allenatori e tutti quanti vorranno esibirsi in palestra indossando la maglietta ricordo dell’evento. A seguire, pizza e dolci per tutti ed estrazione dei biglietti della grande lotteria a premi. Alle Olimpiadi dell’automazione industriale Terzo posto per l’Iti Corni L a classe V C Elettronica e Telecomunicazioni dell’Istituto Tecnico Industriale “F. Corni”, coordinata dai professori Claudio Ferrari ed Enrico Artioli, si è classificata terza alla I edizione nazionale delle “Olimpiadi dell’automazione industriale”. Il progetto presentato ha riguardato la realizzazione di un sistema di domotica per il controllo automatico della temperatura, che consente di impostare, attraverso touch panel, la temperatura desiderata in un dato ambiente garantendo inoltre il mantenimento di tale temperatura anche in presenza di disturbi o alterazioni. Il sistema è inoltre in grado di segnalare su cellulare tramite sms l’insorgenza di problemi o malfunzionamenti. Il progetto dell’Iti Corni ha inoltre vinto un premio del valore di 4 mila euro che consentirà di integrare l’allestimento del laboratorio di automazione industriale dell’istituto tecnico, uno dei più avanzati in Italia. Il progetto rientra in un più ampio contesto di sviluppo sulla domotica, contesto in cui l’Iti Corni collabora con realtà locali e internazionali (istituti tecnici di Belgio, Finlandia, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca); queste ultime saranno in visita a Modena il prossimo mese di ottobre. NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 dalla Pianura Ritrovo di famiglie Nonantola: 40 coppie ricordano gli anniversari di matrimonio I eri 10 maggio a Nonantola si è svolto la tradizionale festa della famiglia. Si è voluto festeggiare con una solenne cerimonia le coppie che ricordavano il 1°, il 25°, il 50° e oltre anniversari di matrimonio. I festeggiati, quasi quaranta coppie, hanno potuto assistere alla S. Messa, e rinnovare la promessa in un’Abbazia gremita di persone, accorse per far festa. Dopo la solenne cerimonia celebrata dal parroco don Paolo Notari, Festa nel verde A Villanova - S. Pancrazio fine anno con i ragazzi del catechismo • Franco Mantovi sono state consegnate ai festeggiati una pergamena ricordo della giornata. Poi, nei giardini abbaziali, sono continuati i festeggiamenti con canti, musica, pizzette, tramezzini e qualche bicchiere di vino. Sul calar del sole si è passati al fatidico taglio della torta, e quindi tutti in posa per le foto di rito. Veramente una bella festa, con grande partecipazione, di famiglie che hanno sentito il bisogno di festeggiare e stare assieme in un convivio comune, in una giornata calda e assolata. Il comitato organizzatore ringrazia quanti si sono adoperati per dare il loro contributo perché la festa riuscisse, in particolar modo al gruppo S. Benedetto. F esta all’aria aperta per tutti (scolari, insegnanti, genitori e nonni al seguito) nella mattinata di domenica 17 maggio nel Parco della Pace, tenacemente voluto con alberi, siepi e fontane ornamentali da don Sesto Serri e dislocato (quasi sull’argine del Secchia) a lato della chiesa di S.Bartolomeo a Villanova. In particolare, dopo un momento di riflessione davanti al monumento alla Sacra Famiglia (con il Bambinello fra Maria e Giuseppe, realizzato in terracotta dalla professoressa sassolese Nella Pini, toccherà agli scolari di Villanova-San Pancrazio che frequentano la scuole di catechismo, quasi un’ottantina, tutti fra 11 i sei ed i dodici anni, esibirsi in piena libertà, singolarmente od in piccoli cori. Coordinatori della “ festa nel verde” i docenti di catechismo accanto al prevosto don Geraldo Gomes guidati dal maestro Paolo Zanni, docente e sociologo sperimentato. Quindi, grazie alle “dolci sorprese” ammanite dalle rezdòre della comunità, ci saranno leccornie e bombons per tutti; da gustare liberamente nel segno della tradizione contadina. Medicina Malattie del fegato, passi in avanti Al via una raccolta fondi per acquistare un innovativo strumento diagnostico • Luigi Vaccari G rassi in eccesso, alcol, merendine e snack fuori orario. Sono questi i maggiori imputati di una patologia emergente, il fegato grasso. Oggi con un´ecografia ad alta definizione che si chiama Fibroscan (elastografia ultrasonografica) è possibile ottenere una diagnosi veloce e sicura. In occasione delle settimane di prevenzione delle malattie del fegato dal 9 al 30 maggio, l’associazione Amici del Fegato Onlus, in collaborazione con l’Azienda Usl di Modena, promuove una campagna di prevenzione della salute con incontri e punti informativi ed una raccolta fondi per acquistare l’apparecchiatura medica, del costo di 80 mila euro, che verrà collocata nel distretto sanitario di Carpi e sarà a disposizione di tutti i cittadini della provincia di Modena. L´esame è di semplice esecuzione e non si discosta dalla normale ecografia, non è invasivo né doloroso, può essere ripetuto ed è di rapida esecuzione e consente di ridurre il ricorso alla più fastidiosa biopsia, ovvero al prelievo di parte del tessuto del fegato eseguito in anestesia locale. “La sonda dell’apparecchiatura spiega il dott. Stefano Bellentani, direttore del Centro Studi Fegato dell’Azienda Usl di Modena - si appoggia sul torace del paziente ed emette un´onda elastica a bassa frequenza come se fosse un suono, la cui velocità di propagazione varia a seconda della maggiore o minore presenza di fibrosi. Un computer elabora i dati rilevati dal grafico proiettando poi sullo schermo il valore ottenuto. L’esame è indicato per pazienti che hanno una malattia del fegato che comporta un rischio di fibrosi e di cirrosi e potrebbe diventare l’esame di routine per coloro che soffrono di epatite cronica proprio per capire se la malattia sta evolvendo o no in cirrosi”. Al Centro commerciale ‘Il Borgogioioso’ di Carpi per tutta la giornata di sabato 23 maggio medici specialisti saranno gratuitamente a disposizione dei cittadini interessati a controllare lo stato di salute del proprio fegato mediante l’analisi di una goccia di sangue ottenuta con la semplice puntura di un dito e per fornire informazioni e consigli. La risposta del test è disponibile in pochi minuti e nel caso verranno date indicazioni su ulteriori controlli da effettuare. Si potrà inoltre osservare da vicino il funzionamento del Fibroscan, contribuendo liberamente alla raccolta fondi per l’acquisto. É inoltre possibile effettuare donazioni mediante carta di credito, sul sito dell’associazione Amici del Fegato www.amicidelfegato.it oppure con bonifico sul conto corrente dell’associazione c/o Banca Popolare Emilia Romagna - Campogalliano (Mo) Iban IT13 P053 8766 6700 0000 1400852. I sacerdoti aiutano tutti. tutti. sacerdoti aiutano Aiuta tutti ii sacerdoti. sacerdoti. 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L’offerta L’offertaèèdeducibile: deducibile: Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. Per maggiori informazioni consulta il sito Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it www.offertesacerdoti.it C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a 12 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 dalla Pedemontana Il recupero della Pieve E’arrivato l’ok delle istituzioni per la ristrutturazione della Pieve medioevale di Colombaro • MARCELLA CALUZZI L a parrocchiale di San Giacomo a Colombaro, con i suoi oltre 900 anni di storia, rappresenta il complesso architettonico più antico del territorio formiginese. Per questo non può che essere accolto positivamente l’accordo firmato nelle scorse settimane dai comuni di Modena e Formigine e dalla parrocchia di Colombaro in base al quale il comune di Modena affida a quello di Formigine le competenze e la gestione dei lavori di riqualificazione dell’antica Pieve. “Già due anni fa – spiega don Riccardo Fangarezzi, parroco di Colombaro – avevamo segnalato a entrambi i comuni i danni, parecchio seri, che avevamo riscontrato alla pavimentazione di arenaria della chiesa e anche alla canonica. La parrocchia, che gode di usufrutto perpetuo su questa antica abbazia, svolge regolarmente le attività di manutenzione ordinaria necessarie ma purtroppo i danni che abbiamo rilevato richiedono interventi molto complessi di carattere straordinario, per questo abbiamo fatto appello al comune di Modena, proprietario dell’area al 90% e a quello di Formigine che assieme alla parrocchia possiede la restante porzione della Pieve. E’ passato un po’ di tempo, ora con la firma del protocollo i lavori dovrebbero avere inizio. Si tratta in particolare di lavori murari, di risanamento perimetrale dell’area e di ristrutturazione della zona antistante la chiesa, in complesso sarà un restauro scientifico del paramento”. Le prime tracce storiche che abbiamo della Pieve di Colombaro risalgono all’inizio del XII, quando in un documento ufficiale si parla dell’abbazia matildica di San Giacomo dipendente dal monastero benedettino di Santa Maria di Marola, in provincia di Reggio Emilia, dalla quale i monaci di Colombaro tentarono in vari modi di distaccarsi. All’epoca l’area era costituita dall’antica chiesa in stile romanico, dal convento, da un ospedale e da un ospizio che accoglieva i pellegrini che si fecero sempre più numerosi tanto che nel ‘400 l’abbazia e la sua comunità religiosa divennero tra le più influenti del tempo. A questo periodo risalgono alcuni affreschi commissionati dall’allora commendatario di Colombaro, mentre è nel ‘600 che la comunità religiosa diventa parrocchia. Al giorno d’oggi la chiesa parrocchiale di San Giacomo conserva alcuni Castelvetro Maggio fioranese Sagra dei ss. Senesio e Teopompo Dal 15 al 21 maggio Castelvetro festeggia i suoi santi patroni E elementi dell’epoca romanica come il paramento lapideo esterno in conci squadrati di arenaria (che sarà oggetto della prossima ristrutturazione) e una piccola bifora il cui capitello è decorato a foglie. Del 1700 sono invece l’immagine di San Giacomo Apostolo e l’altare a intarsio marmoreo che si trovano all’interno dell’edificio. La facciata ha subìto invece un rifacimento completo nel • m.c. ’ ormai giunta alla sua terza edizione la Sagra dei santi Senesio e Teopompo, patroni della parrocchia di Castelvetro, che prenderà il via venerdì 15 per concludersi giovedì 21 maggio, data della festività patronale. Le celebrazioni verranno inaugurate da un incontro presso la chiesa parrocchiale dal titolo ‘Dal rinascimento all’Ottocento: i dipinti della Parrocchiale di Castelvetro’ durante il quale lo storico dell’arte Giuseppe Bernardoni analizzerà le opere d’arte contenute nella chiesa patronale. Il 16 maggio si proseguirà con la rappresentazione teatrale ‘I giaroun dal Guer’ mentre domenica 17 si chiuderà l’anno catechistico. Il 21 maggio una solenne celebrazione festeggerà invece i due santi patroni di Castelvetro, Senesio e Teo- pompo, la cui storia è leggendaria: Teopompo era vescovo di Nicomedia all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano ai cristiani nel III d.c e venne sottoposto a diverse torture rimanendo illeso. Il giudice allora per dimostrare che questi prodigi potevano essere compiuti anche da non cristiani chiamò il celebre mago Teona che però nella sfida rimase sconfitto, si convertì al cristianesimo e venne battezzato dal vescovo con il nome di Senesio. Entrambi furono in seguito martirizzati, Teopompo per decapitazione mentre Senesio venne sepolto vivo e dal 911 le loro spoglie si trovano nell’abbazia di Nonantola. Bettazzi incontra Fiorano S arà con mons. Luigi Bettazzi il prossimo appuntamento con ‘Fiorano incontra gli autori’, rassegna culturale promossa da comune, comitato ‘Fiorano in festa’ e Lapam nell’ambito del ‘Maggio fioranese’. Dopo l’incontro di domenica 10 con Mario Melazzini che ha presentato il suo libro ‘Ma che cosa ho di diverso? Conversazioni sul dolore, la malattia e la vita’, domenica 17 maggio sarà la volta di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, in passato presidente nazionale e internazionale di Pax Christi e protagonista di moltissime vicende capitali dello scorso secolo, tra cui il Concilio Vaticano II, di cui fu il più giovane partecipante. L’appuntamento con Bettazzi, che si terrà come gli altri al teatro Astoria di Fiorano alle 11, avrà al centro dibattiti e riflessioni sui rapporti tra le diverse confessioni religiose e il mondo laico, inoltre Bettazzi presenterà il suo ultimo libro ‘In dialogo con i lontani. Memorie e riflessioni di un vescovo un po’ laico’. 1963 e così anche gli elementi barocchi che si erano sovrapposti ai precedenti romanici. Nell’edificio a fianco della chiesa parrocchiale è ancora possibile sorgere tracce dell’antico monastero benedettino, come alcune porzioni di muro in pietra squadrata e una bassa finestrella bifora la cui colonna sorregge due archetti, scolpiti in un unico blocco di arenaria. Nostro Tempo: Settimanale cattolico modenese Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Redazione via Formigina, 319 Modena [email protected] Realizzazione e impaginazione: MediaMo – Moka Direttore responsabile: Stefano Malagoli Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni In redazione: don Marco Bazzani, Marcella Caluzzi , Giancarlo Cappellini, Andrea Cavallini, Mariapia Cavani, Manuela Fiorini, don Gianni Gherardi, Simone Lazzaretti, don Nardo Masetti, don Massimo Nardello, Giulia Vellani Comitato editoriale: mons. Paolo Losavio, don Giacomo Morandi, padre Lorenzo Prezzi, don Giuliano Gazzetti, Rosanna Arletti, Egidio Iotti Hanno collaborato: Claudio Andreoli, Luigi Benedetti, Renzo Biolchini, Francesco Bonini, Anna Cavazzuti, Mauro Cintori, Gilberto de Angelis, Antonio di Rosa, Franco Mantovi, Andrea Marsanich, Maria Pia e Giovanni Rompianesi, don Gabriele Semprebon, Giustino Torrei, Annachiara Vincetti, don Giacomo Violi, Fabio Zavattaro Fotografie: archivio Diocesi, MediaMo, Moka, Sir Stampa: Società Editrice Lombarda (Cremona) stampato in n° 2200 copie Progetto grafico: Sergio Bezzanti Amministrazione: Curia Arcivescovile via s. Eufemia,13 Modena: Registrazione Tribunale di Modena n.333 del 19-9-57 Iscritto all’Albo Nazionale della Stampa n.00736 vol.8 Settimanale aderente alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamento annuale 43 euro – Versamenti sul conto corrente postale n. 14614416 – Nostro Tempo – casella postale 357 Modena 3 Per la pubblicità su Nostro Tempo contattare MediaMo Tel 059/350269 – fax 059/347326 [email protected] NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 13 dall’Appennino Due artisti con la montagna nel cuore A Pavullo un incontro dedicato al romanzo Zebio Còtal di Guido Cavani, illustrato dalle opere di Gino Covili • giancarlo cappellini U n incontro fra un grande scrittore modenese e un altrettanto valente pittore di Pavullo, entrambi capaci, attraverso la loro arte, di dar vita Polinago Un patto per il santuario Le ‘querce’ della Val Rossenna Intesa tra il versante modenese e quello toscano per il rilancio turistico della zona • FRANCO MANTOVI A mbiente inconsueto, la storica casa-canonica annessa al santuario matildico di S.Pellegrino in Alpe (stretta fra Frassinoro e Castiglione di Garfagnana), per la firma di un protocollo di intesa per la realizzazione di opere di conservazione e promozione del territorio. Testimone e ospitante il venerando canonico don Dino Bertozzi, ultra ottantenne parroco e custode del santuario che contiene l’urna dei santi Pellegrino e Bianco. Lassù, nella terra di confine, i vertici amministrativi delle Comunità Montana Modena Ovest e della Garfagnana-Lucchesia ed esponenti dei comuni dei versanti opposti hanno siglato una intesa che si prefigge di migliore la fruibilità turistica del santuario, recuperando il sistema ambientale ed il paesaggio. Si opererà per sistemare le strade di accesso, specialmente i due versanti della via Vandelli, strada ducale del ‘700, dotandola di cartelli lungo il percorso e di dettagliata illustrazione, compresa la piazza del centro storico interregionale. In particolare si intende curare la strada del Saltello (sotto il Monte Albano, posto a 1700 metri di altitudine, appena oltre il Passo delle Radici) e significativamente il “Giro del diavolo” dove sono dislocate le pietre ed i sassi di fiume che i pellegrini e i devoti hanno portato fin lassù con grande fatica a scopo religioso-penitenziale, nel corso di tanti secoli. Sisto Mucci e Beppe Caselli, nati nel 1906, sono scomparsi a poche ore l’uno dall’altro di Pavullo, in collaborazione, oltre che con la stessa CoviliArte, con l’amministrazione comunale di Pavullo, gli istituti Cavazzi-Sorbelli e Marconi e il sistema bibliotecario del Frignano. Sono stati letti brani di Zebio Còtal, da parte degli alunni del gruppo teatrale CavazziSorbelli, intervallati dagli interventi del prof. Werther Romani e del prof. Fabio Marri. Hanno partecipato circa 380 studenti degli istituti superiori Cavazzi-Sorbelli e Marconi e sono state proiettate le immagini di opere del ciclo “Zebio Còtal” di Gino Covili. Il 7 e l’8 maggio, infine, nell’atrio dell’Istituto Cavazzi-Sorbelli sono state esposte quattro opere di Covili, mentre nell’atrio del teatro erano a disposizione i volumi della collana di lettere e arti della CoviliArte. Conto ZeroNet il conto corrente on-line di BPER Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso ogni filiale della Banca o sul sito web www.bper.it - maggio 2008 San Pellegrino in Alpe a personaggi che sono entrati nel vissuto della gente di montagna, che in essi si ritova pienamente. E’ stato questo il tema dell’iniziativa svoltasi nei giorni scorsi a Pavullo, nel teatro Mac Mazzieri, durante la quale si è parlato di Guido Cavani, scrittore modenese, autore del celebre romanzo Zebio Còtal, ambientato a Pazzano di Serramazzoni e di Gino Covili, l’artista pavullese che, ispirandosi al libro, ha dipinto un ciclo di 36 tavole. I due uomini di cultura non si conobbero durante la loro vita e quello di Pavullo, quindi, è stato una specie di incontro postumo fra i due, che già, comunque, convivono nella nuova edizione del romanzo, pubblicata da CoviliArte e illustrata proprio dai quadri di Gino Covili. L’iniziativa, aperta a tutti, era organizzata dalla biblioteca dell’istituto scolastico superiore Cavazzi-Sorbelli • F.M. N ell’arco di poche ore se ne sono andati per sempre due ‘patriarchi delle campagne di Val Rossenna’. Si tratta di Sisto Mucci (che era nato 15 febbraio 1906) e Beppe Caselli (nato il 5 maggio1906). Il primo era venuto al mondo e vissuto poi sempre alla “Ceppatella”, minuscola borgata nelle campagne di Cassàno sulla sponda destra del Rossenna; l’altro, sulla riva opposta del torrente a Moràno. Erano amici dal tempo delle elementari (frequentate due anni solamente), poi faticando nei campi sempre al lavoro sodo, giorno e notte, per allevare figli e figlie e “sistemarli” . Unico momento di respiro parziale (“lo stallino non chiude mai”) soltanto in occasione delle feste comandate, frequentate puntualmente nella chiesa e nel piazzale, sempre all’ombra del campanile. L’estremo saluto nel pomeriggio del primo maggio, con un duplice rito celebrato dal parroco di Polinago don Paolo Fratti. In due momenti successivi: l’uno all’oratorio di via San Martino (Cassàno bassa) e l’altro nelle chiesa di S.Pietro a Moràno. Due folti gruppi di parenti, amici ed estimatori hanno seguito i feretri fino al grande camposanto comunale, all’ombra del Torrione cinquecentesco in centro. Polinago tutta, in un giorno solo, ha visto scomparire due vere e proprie ‘querce ultrasecolari’, persone esemplari degne del rispetto e della stima di tutti. il tuo conto è ovunque gratuito, veloce, semplice www.bper.it 14 I.R. AVVISO SACRO GRAFICA: AC&P SRL | AURELIO CANDIDO & PARTNERS Domenica 17 maggio 2009 In collaborazione con Nostro Tempo, settimanale cattolico modenese NostroTempo NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Cultura 15 Appuntamenti I“Sei secoli di Storia” Primavera nell’arte della Biblioteca Estense Fino al 30 maggio, una mostra ne racconta la nascita e le vicende fino ai giorni nostri • Manuela Fiorini C i sono i preziosi codici miniati del X secolo, che costituiscono il nucleo principale dell’Antico Fondo Estense, il Messale e la Bibbia di Borso D’Este, il Breviario di Ercole I, ma- noscritti e stampe musicali dei Seicento e del Settecento, incunaboli e cinquecentine. Con la mostra “Sei secoli di storia”, in esposizione fino al 30 maggio, presso la Sala Campori della Biblioteca Estense Universitaria, in Largo Sant’Agostino 337, viene presentato il lungo cammino compiuto dalla Biblioteca Estense, dalla sua fondazione, nel XIV secolo, ai giorni nostri. I pezzi, scelti tra i più significativi e cronologicamente compresi tra il X e il XX secolo, testimoniano lo sviluppo dell’Antico Fondo Estense ed attestano la costante vivacità della Biblioteca anche dopo l’Unità d’Italia. Soprattutto, a partire dai primi anni del Novecento, quando importanti raccolte di collezionisti modenesi hanno arricchito la già preziosa dotazione dei duchi. Con il passaggio della biblioteca allo Stato Italiano nasce, dunque, una tradizione che prosegue nel tempo fino ai giorni nostri, in cui l’incremento del patrimonio è determinato dagli acquisti, dal deposito permanente di fondi manoscritti e a stampa, dalle donazioni, dal deposito legale di cui l’Estense è destinataria per la provincia di Modena fin dall’Unità d’Italia. La rassegna procede secondo l’ordine cronologico all’interno dei singoli fondi e per tipologie di materiale, esponendo quei pezzi che più di altri rappresentano la Biblioteca Estense. Per la prima volta, è esposta un’interessante lettera di Gabriele D’Annunzio, conservata nel fondo Ruggero Balli, di recente acquisizione. Chiude la mostra una rassegna di fotografie estratte dai fondi Gian Battista Amici, Vincenzo Maestri e Arsenio Crespellani. Info “Sei secoli di storia” Sala Campori presso Biblioteca Estense Universitaria, Largo S.Agostino, 337 - Tel. 059/239530 Orario: da lunedì a sabato ore 8.30-13. Chiuso domenica e festivi Ingresso gratuito Un corso tra arte e storia per conoscere alcune importanti figure femminili del Medioevo Inaugurato un atelier grazie ai contributi comunali per la riqualificazione delle Zona Tempio Ritratti di donne Avia Pervia, fucina di artisti U • M.F. n viaggio alla scoperta della vita e delle opere di alcune donne che, con le loro scelte di vita indipendenti e originali, hanno saputo dare vita a fenomeni storici, religiosi ed artistici di rilievo. A queste straordinarie figure femminili è dedicato il corso di storia dell’arte “Femineae Imagines. Biografie illustrate di donne del Mediovo”, promosso dall’Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Articolato in cinque lezioni, si propone di illustrare la condizione femminile nel periodo storico medievale e di presentare alcune figure femminili di im- portanza rilevante, incontrando le persone che anche se hanno conosciuto ed analizzando da vicino le opere d’arte di cui sono state ispiratrici.. Inoltre, attraverso lo studio ravvicinato e puntuale di edifici, cicli scultorei, miniature e prodotti di arte orafa sarà possibile osservare quanto, ai giorni nostri, è rimasto della loro opera e di come essa si sia trasformata attraverso i secoli. Il ciclo di lezioni, tenute da Giovanna Caselgrandi, si tiene presso la sede dell’istituto di Studi Tomistici, in Strada San Cataldo 97. Sabato 16 maggio, dalle 9 alle 11, si parlerà di “Medioevo: un’epoca nuova tra Oriente ed Occidente”. Sabato 23 maggio, dalle 9 alle 13, si potranno conoscere “Le grandi regine e le sante: Clotilde, Genoveffa, Radegonda, Batilde”. L’ultima lezione, in data da stabilirsi, presenterà, invece, al pubblico “Le grandi badesse: Matilde e Teofano di Essen”. La quota di partecipazione al corso è di 50 euro a persona. S i chiama Avia Pervia ed ha sede in via Paolo Ferrari 51/A, il nuovo spazio dedicato all’arte e realizzato grazie ai contributi che il Comune di Modena ha messo a disposizione per attività innovative, al fine della la riqualificazione della Zona Tempio. Lo spazio si configura com un vero e proprio atelier, nel quale trovano posto diverse realtà cittadine già attive, come lo studio fotografico di Luca Carta, un ufficio dell’agenzia di produzione video Pongofilms, gli studi di Luca Zamoc e Francesco Bevini ed uno spazio espositivo curato da Pietro Rivasi. L’idea vincente, che ha incluso Avia Pervia nella rosa dei sei progetti vincitori, è stata la concentrazione in un unico spazio di progetti diversi che, uniti, possono collaborare per proporre pacchetti innovativi di servizi ed aggiungere un luogo di aggregazione grazie ad Info Info Istituto Filosofico di Studi Tomistici Avia Pervia Strada San Cataldo 97, Modena Tel. 059/821811 www.istitutotomistico.it • M.F. Via Paolo Ferrari 51/A Tel. 333/7964941 [email protected] una proposta culturale fresca e gratuita. Ricordiamo, infine, che l’atelier ospita, fino al prossimo 30 maggio, la mostra dell’artista brasiliano Herbert Baglione, che propone opere in stile Art Nouveau dal tratto deciso e lineare, in bilico tra grafica e calligrafia. La mostra di può visitare il sabato e la domenica dalle 18 alle 21. U na rassegna di visite guidate a tema per conoscere i tesori della Galleria Estense di Modena. E’ quanto propone “Primavera nell’arte” per i pomeriggi di primavera. Gli appuntamenti sono per domenica 17 maggio, dalle 16.30 alle 18, con “I capolavori della Galleria Estense”; domenica 24 maggio, stesso orario, invece, è la volta del “Collezionismo Estense. Dal naturalismo dei Carracci ai Caravaggeschi”; ultimo appuntamento di maggio, domenica 31, con “Arte, allegoria, mito”. Le visite sono gratuite, si paga solo il biglietto di ingresso alla Galleria (intero 4 euro, ridotto 2 euro) Per informazioni: tel. 059/4395711. Sotto una luce nuova… M ercoledì 20 e giovedì 28 maggio, nell’ambito della mostra dedicata a Guido Mazzoni ed Antonio Begarelli, dalle 21 alle 23 è prevista l’apertura serale delle chiese comprese nell’itinerario di mostra: Chiesa di Sant’Agostino, San Giovanni, San Francesco, San Pietro, San Domenico, Duomo. Ogni tappa prevede un approfondimento sulle opere dei due artisti, interessate da un innovativo progetto di illuminazione. Percorso libero e partecipazione gratuita. Info: tel. 320/4727903. Volti da Modena e dal Mondo G iovedì 21 maggio, presso Fusorari, in piazzale Torti (ang. Via Selmi) a Modena il fotografo formiginese Luigi Ottani propone “Volti da Modena e dal Mondo”, una selezione di scatti sulla realtà dell’integrazione nel modenese e su progetti di solidarietà e cooperazione nel mondo. Nel corso della serata, saranno distribuiti gratuitamente ai presenti i numeri di aprile e maggio della rivista Modena Cooperazione. Per informazioni: tel. 059/4270436, [email protected]. E le stelle stanno a guardare… S abato 23 maggio, nel Parco dei Sassi di Roccamalatina di Guiglia, è in programma una bella escursione notturna nella natura, in compagnia di…un acuto osservatore degli astri che condurrà i partecipanti alla scoperta di Cassiopea, dell’Orsa Maggiore, del Piccolo Carro e della Stella Polare. Il ritrovo per la partenza è alle ore 21.30 presso il parcheggio del campo sportivo di Roccamalatina (in via Sassi). Munirsi di una torcia elettrica e di un panno per sedersi. Quota di partecipazione: adulti 10 euro, bambini 5 euro. Speciale famiglia: due adulti e un bambini 20 euro. Possibilità di pernottamento a partire da 15 euro a persona. Prenotazione obbligatoria. Info: tel. 340/2576784 – 059/535477. 16 NostroTempo Domenica 17 maggio 2009 Sport Csi San Cesario in Festa Ritorna il tradizionale appuntamento ludico sportivo presso l’Oratorio parrocchiale • Giulia vellani D al 15 al 17 maggio il Comune di S. Cesario ospita, presso l’Oratorio parrocchiale di c.so Libertà, la tradizionale Festa dello Sport giunta alla sua quinta edizione che coinvolge bambini e ragazzi di San Cesario e Piumazzo con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva come momento educativo e di gioco non competitivo. Presente come di consueto anche il Csi Modena che partecipa attraverso l’organizzazione di percorsi di attività ludico sportiva, psicomotricità, danza, raccontastorie e laboratori grafico espressivi allestiti ai quali prenderanno attivamente parte le scuole elementari e medie del territorio. Questo il programma: apertura venerdì 15 maggio alle 8.30, con la partecipazione dei bambini delle scuole elementari e della scuola materna parrocchiale e comunale; chiusura dei giochi alle 12.30 e rientro delle classi. Alle 13.30, attività per i bambini delle scuole elementari (equitazione, baby dance, scherma, pallamano, beach tennis, basket 5, tennis tavolo, mountain bike) e della scuola materna parrocchiale (laboratorio grafico espressivo, psicomotricità su tatami, baby dance, storie animate). A seguire esibizioni sportive delle società locali, battesimo del pony e at- tività di free sport, laboratorio grafico pittorico, trucca bimbi e palloncini. In serata, alle ore 21 presso la Sala Grande di villa Boschetti: incontro aperto a tutti sul tema “Muoversi per vivere meglio, l’attività fisica da 0 a 100 anni, consigli pratici e poco costosi per il nostro bene psicofisico”, tenuto dal dott. Gustavo Savino del Servizio di medicina dello sport dell’ASL di Modena. Sabato 16 maggio: alle 8.30 apertura con i ragazzi delle scuole medie, attività di equitazione, beach volley, basket, scherma, lotta greco romana, pallamano, tennis tavolo e biliardini, baseball, giocoleria e laboratorio teatrale, mountain bike, rugby. Alle ore 12.30 chiusura dei giochi e rientro delle classi. Alle 15, 2° Memorial Day“ Jacopo Roncaglia” pro ASEOP, con triangolare calcio a 7 per i nati 2001/2002, triangolare pallavolo under 12, torneo basket giovanile, gara di minibici, battesimo della sella, laboratorio ludico motorio, laboratori grafico pittorici, trucca bimbi e palloncini, tennis tavolo, free sport. Alle 20 cena di beneficenza e concerto gruppi musicali. Domenica 17 maggio: camminata delle famiglie (percorso breve 3 km, percorso lungo 10 km). Per informazioni: www.csimodena.it, tel. 059 395357. Sono già 150 classi le classi modenesi iscritte al percorso espositivo della mostra dedicata ai Giochi Olimpici I Giochi mai visti e la scuola: oltre 3.000 studenti iscritti O F F E RTA La mostra espone anche, all’interno dei materiali di appartenenza degli atleti olimpionici azzurri, il fioretto delle Olimpiadi di Roma ’60 di Edoardo Mangiarotti, l’atleta italiano che in assoluto ha vinto più medaglie nella storia dei Giochi Olimpici. Uno spazio tutto dedicato al “Made in Modena” sarà infine allestito attraverso l’esposizione di oggetti provenienti dalle collezioni private degli atleti olimpionici modenesi, per nascita o adozione sportiva, che hanno reso grande il nome della nostra città in tutto il mondo. Il mondo scolastico modenese è uno dei primi destinatari della mostra: già 150 classi, per oltre 3mila studenti, sono già iscritte al percorso esposi- esclusiva tivo, per prendere parte a questa opera unica e interattiva che ha l’obiettivo di diffondere lo spirito olimpico ed i valori puri dello sport, una vera e propria galleria di ricordi dove scoprire la vera storia olimpica. Attraverso visite guidate gli studenti potranno visitare i numerosi spazi espositivi carichi di storia e di emozioni in linea con lo spirito olimpico di cui De Coubertin si fece portatore, “Fare sport con e non contro”. Un importante principio su cui impostare l’educazione dei giovani, non solo dal punto di vista sportivo ma anche culturale, didattico e della vita quotidiana. “I Giochi mai visti” non è solo una mostra, ma un progetto completo, arricchito da numerose manife- partecipato alle Olimpiadi ed alcuni tra i più rappresentativi atleti olimpionici azzurri. L’iniziativa di elevato spessore sportivo e culturale, che ha l’obiettivo di diffondere lo spirito olimpico ed i valori puri dello sport per trasferirli nella vita quotidiana, è organizzata dall’associazione Modena Cinque Cerchi con il contributo della Fonda- Museo Olimpico di Los a n n a ed il Coni e con il patrocinio di CONI nazionale,Comitato Provinciale CONI Modena, Comune di Modena, Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna, Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale. Per informazioni: w w w. m o d e n a cinquecerchinet. PER I LETTORI DI “NOSTRO TEMPO” 10% BUONO SCONTO S U T U T TA L A S P E S A Buono utilizzabile presso l’ipermercato E.Leclerc-Conad di Modena - Strada Morane 500 • Il buono è utilizzabile anche su articoli in promozione, ad eccezione dei prodotti in sottocosto. • I buoni non sono cumulabili tra di loro nè con altri buoni sconto in percentuale sulla spesa, su singoli reparti o su singoli prodotti. • Il buono è applicabile su un massimo di 300 euro ad esclusione di ricariche telefoniche, biglietti e abbonamenti autobus, quotidiani e riviste, farmaci senza ricetta. • Il Buono è utilizzabile solo con Carta Insieme. Se non possiedi Carta Insieme, puoi richiederla al box informazioni,è gratuita ed è utilizzabile subito! • Nel periodo di validità ogni possessore di CARTA INSIEME potrà utilizzare un solo buono sconto. BUONO SCONTO UTILIZZABILE DAL 16 AL 30 MAGGIO L’ I P E R M E R C AT O C H E D I F E N D E L A T U A S P E S A . Strada Morane, 500 - MODENA 020000 030696 I naugura sabato 16 maggio alle ore 11 la mostra evento “I Giochi mai visti”, che fino al 27 giugno presenta presso gli spazi del Fotomuseo Panini la storia dei Giochi Olimpici dell’epoca moderna attraverso l’esposizione di memorabilia e simboli storici legati a questo affascinante mondo. Modena si prepara ad accogliere una cospicua parte della collezione internazionale olimpica: tra i numerosi oggetti storici che i visitatori potranno osservare nel corso della mostra immagine, vale la pena ricordare: 62 pezzi provenienti dalla collezione esclusiva del Museo Olimpico di Losanna, l’unico riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale (è la prima volta che una città italiana ospita un così ricco patrimonio); oltre 150 pezzi provenienti dalla raccolta privata dei collezionisti del Coni; oltre 500 immagini, di cui alcune inedite, di atleti olimpici internazionali sia azzurri sia modenesi raccolte all’interno del volume “I Giochi mai visti” che ripercorrerà la storia delle olimpiadi. Tra gli oggetti simbolo dei Giochi Olimpici appartenuti ai più grandi campioni della storia dello sport olimpico saranno presenti in mostra: l’asta del record olimpico di Sergey Bubka; le scarpette degli storici record olimpici degli ex atleti statunitensi Michael Johnson e Carl Lewis. zione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con il 6 • Giulia vellani stazioni ed eventi collaterali che porteranno nella nostra città campioni modenesi c h e hann o