Cambiamenti climatici governo del territorio Green Economy La semplificazione amministrativa per le Fonti Energetiche Rinnovabili I partners di InterPares Unione delle Province Italiane (TECLA) Unione delle Prefetture Greche Unione delle Contee Romene Partner tecnico Ecosistemi Cosa si propone InterPares La Provincia é il “bacino ottimale” per affrontare questi problemi, in termini di Pianificazione dello sviluppo delle energie rinnovabili Conoscenza delle tematiche ambientali territoriali Adeguatezza delle infrastrutture tecnologiche di rete Proposta per la Semplificazione delle Procedure, che accompagnano una crescita sostenibile del settore delle energie rinnovabili, che tenga conto: degli obiettivi di riduzione delle emissioni coerenti con l’obiettivo del +2° della Strategia Europea Energia 2020 del Piano d’Azione per le Energie Rinnovabili delle Linee Guida per la semplificazione del 18 settembre 2010 dei SEAP (Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile) - Patto dei Sindaci Su 110 solo 44 Province (di Emilia Romagna, Friuli VG, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino, Umbria) hanno le deleghe per il rilascio dell’Autorizzazione Unica, mentre nelle Contee (Romania) e le Prefetture (Grecia) il grado di decentramento delle funzioni amministrative é ancora basso Motivi di interesse INTERPARES si inserisce in una fase decisiva di evoluzione normativa Direttiva 2009/28/CE Settembre 2010 “Linee Guida Nazionali sulle Energie Rinnovabile” 21/09/2010 Novembre 2010 “ Schema di decreto sulle Energie Rinnovabili” 30/11/2010 Marzo 2011 Decreto “Rinnovabili “ del 01/04/11 Seminari multistakeholders: i dati del GSE A fine 2010, la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio è pari a 2.800M, poi aggiustata, nel fine febbraio 2011, si stima che la potenza complessiva possa essere giunta il valore di 3.000 MW. Nel solo anno 2010, quindi, la nuova potenza fotovoltaica installata sarebbe pari a 1.850 MW, con un incremento del 60% rispetto alla potenza entrata in esercizio nell’anno precedente (711 MW). A seguito della Legge 129/2010 (riconoscimento delle tariffe 2010 agli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno 2011 purché abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2010) Sono inoltre pervenute al GSE oltre 50.000 comunicazioni cui corrisponderebbe una potenza dichiarata di quasi 4.000 MW(si tratta però di un dato da verificare : il GSE sta facendo tutte le verifiche opportune, anche mediante sopralluoghi sugli impianti). Il GSE ha riferito che la potenza massima richiesta dal sistema elettrico italiano (16 luglio 2010) è stata di 56.425 MW Dati Terna del 31/12/2010 richieste di connessione per Regione I temi discussi nei seminari: le questioni nazionali e le proposte PER LO SVILUPPO E IL SOSTEGNO DELLE RES: 1- Definire al più presto le quote di burden sharing al fine di riequilibrare la produzione regionale per ridurre gli squilibri e gli impatti ambientali soprattutto nelle Regioni che hanno già molti impianti istallati e/o in corso di autorizzazione. 2- Calibrare gli incentivi tra le diverse tecnologie per evitare di drogare il mercato (soprattutto per il fotovoltaico). Inoltre gli incentivi devono riguardare anche i biocarburanti (bioenergia) e il biogas (gli incentivi sul biogas ci sono ma solo se questo viene trasformato in energia elettrica) che sinora sono stati esclusi 3- Regolamentare il sistema degli incentivi in modo che gli incentivi decrescano al decrescere del costo di costruzione degli impianti. 7 I temi discussi nei seminari: le questioni nazionali e le proposte 4- Individuare soluzioni per la saturazione della rete elettrica: definire norme nazionali per evitare il fenomeno della “prenotazione della capacità di rete”, (open season proposto dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.) Auspicato lo sviluppo delle reti e delle smart grid. 5- Dare visibilità ai dati di capacità della rete elettrica e ai suoi punti critici: creazione di un Portale on line per gli operatori economici 6-Sviluppare il settore delle Biomasse e biogas: allineare le normative sui rifiuti; definire la normativa a livello nazionale per i distretti agro energetici; individuare criteri capaci di considerare le prestazioni ambientali degli impianti in un’ottica estesa di ciclo di vita (ad es. provenienza e di tracciabilità della materia prima) 7-Ridurre la dipendenza dalle importazioni di tecnologia: sostegno alla creazione di una filiera di produzione italiana 8- Promuovere e sostenere la formazione di personale qualificato per la pubblica amministrazione 8 I temi discussi nei seminari: i problemi a livello regionale e le proposte PER LA ARMONIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE: 1- Completare il processo di delega alle Province, ma tenendo conto della loro capacità amministrativa ossia disponibilità di personale qualificato. 2- Uniformare le soglie massime di autorizzazione per il fotovoltaico a terra: le Regioni dovrebbero verificare la possibilità di estendere fino a 1MW la DIA o SCIA in base alla capacità amministrativa e tecnica dei comuni 3- Valutare la possibilità di applicazione di oneri istruttori per gli uffici competenti di Province e Comuni (le Linee guida prevedono al max 0.03% dell’investimento) 4- Aggiornare le procedure di Valutazione di impatto ambientale a livello regionale con norme semplificate per ogni tecnologia 5- Uniformare i criteri di individuazione delle aree non idonee a livello regionale tenendo anche conto del Piano Energetico Regionale; occorre verificare la “land capability”per minimizzare il consumo delle aree agricole ad elevata produttività. 9 I temi discussi nei seminari: i problemi a livello regionale e le proposte 6- Individuare le aree destinate allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile nei piani di governo del territorio; stabilire le soglie massime di utilizzazione del suolo per l’eolico e il fotovoltaico a terra in base alla carrying capacity dei territori; valutare gli impatti sulla trasformazione dell’uso dei suoli e del paesaggio 7- Armonizzare le procedure nelle diverse Regioni italiane: a) ridurre la discrezionalità dei funzionari, fissando criteri di ammissibilità delle soluzioni tecniche progettuali, per ogni tipologia di impianto b) predisporre una check-list unica della documentazione da allegare ai progetti c) ridurre i tempi di comunicazione (con conseguente risparmio di carta): trasmissione della documentazione via posta certificata 10 I temi discussi nei seminari: i problemi a livello regionale e le proposte d) definire procedure per le conferenze dei servizi unificate (quando vi siano più proponenti su aree contigue) alla presenza dei gestori di rete per concordare le soluzioni tecniche di connessione coordinate. e) predisporre manuali tecnici per la progettazione degli impianti (uno per tecnologia) e per l’inserimento ambientale e paesaggistico f) predisporre un manuale tecnico ad uso dei gestori di rete per la progettazione delle “soluzioni minime di connessione” a ridotto impatto ambientale 11 Il lavoro da avviare nelle fasi successive del progetto Interpares A – Definizione dei criteri generali per la individuazione delle aree non idonee sulla base di valori condivisi tra le Regioni, per armonizzare la localizzazione degli impianti sul territorio nazionale e per ridurre gli impatti cumulativi B – Costruzione di una “mappa decisionale” per ogni tipologia di impianto, condivisa tra tutte le Province, per uniformare le procedure garantendo tempi omogenei di autorizzazione degli impianti nelle diverse Regioni italiane C – Definizione di un kit per lo sviluppo delle RES contenente tutti gli strumenti, i modelli e i supporti informatici per velocizzare le fasi di progettazione e presentazione dei progetti. Sperimentazione delle proposte di semplificazione attraverso un gruppo pilota Insieme alle Province che aderiscono al progetto Interpares (PROVINCIA DI BOLOGNA) si avvia la sperimentazione: un Accordo quadro sulla regolamentazione armonica delle procedure di autorizzazione delle RES per stabilire delle soluzioni minime comuni su questi temi: Attenta pianificazione territoriale attraverso il burden sharing Personale qualificato e competenza degli enti Soluzioni progettuali condivise - attraverso manuali tecnici che definiscono criteri minimi di ammissibilità - da applicare in maniera omogenea sul territorio nazionale. Sviluppo tecnologico delle reti attraverso le smart grid Giusto dosaggio degli incentivi statali- certificati verdi Province interessate alla sperimentazione 1 Carbone Iglesias 13 Enna 26 Padova 14 Fermo 27 Pavia 15 Foggia 28 Perugia 16 Forli' Cesena 29 Potenza 17 Genova 30 Ragusa 18 Isernia 31 Roma 19 Lecce 32 Salerno 20 Livorno 33 Terni Mantova 34 Torino Cagliari 21 Matera 35 Trani Caserta 22 Napoli 36 Trapani Catania 23 Treviso Como Nuoro 37 10 24 38 Viterbo 11 Cosenza 25 Ogliastra 39 Venezia 12 Crotone 2 Agrigento 3 Ancona 4 Aquila 5 Avellino 4 5 6 7 8 9 Bari Benevento Bologna