Ufficio stampa
Rassegna stampa
lunedì 5 marzo 2012
Pagina 1 di 27
INDICE
Il Resto del Carlino Ravenna
Prima Pagina
05/03/12
3
Prima pagina
Nell’auditorium Corelli si parla di ambiente e risparmio energetico
05/03/12
Fusignano
Il Comune promette: «Sul Rue a Zeppa ci confronteremo con i cittadini»
05/03/12
Conselice, Massa Lombarda
4
5
Corriere Romagna Ravenna
Prima Pagina
05/03/12
6
Prima pagina
Depuratore Tre incontri pubblici
05/03/12
7
Lugo
La Voce di Romagna Ravenna
Prima Pagina
05/03/12
8
Prima pagina
Ravenna capitale
05/03/12
9
Lugo
Muzzarelli a Lugo Politica e scrittura: l’assessore per il Caffè
05/03/12
Lugo
Energia e ambiente
05/03/12
10
11
Fusignano
Il Sole 24 Ore
NORME E TRIBUTI: Il 36% con i dati catastali debutta in Unico e 730
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Differito l'addio alle pensioni cach
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Immigrati, al via il permesso a punti
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: resta il contributo da 80 a 100 euro
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Per gli stagionali extra Ue vale il silenzio-assenso
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Fisco pesante sugli edifici dei Comuni, ex Iacp e storici
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Imu, i vincoli alle manovre
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Incombe l'Ici sugli agricoli con effetto retroattivo
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Le società partecipate aspettano il bilancio 2012
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: L'ente salda i contributi pregressi dell'appaltatore
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Anci risponde
05/03/12
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Contro l'evasione i Comuni sfoderano un mix di strumenti
05/03/12
15
17
18
19
21
22
23
24
25
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Assenze per neve, Governo in panne sui tagli in busta paga
05/03/12
14
20
Pubblica Amministrazione
NORME E TRIBUTI: Conto incerto per i fabbricati con richiesta di ruralità
05/03/12
12
Pubblica Amministrazione
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26
27
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il Resto del Carlino
05/03/2012
Ravenna
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Lunedì 5 marzo 2012
Redazione: via Salare 40, 48100 Ra),•enria Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019
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Vi. :i: Tutti € giorni
dalle ore 13:00
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Pubblicità: S.P E. Ravenna L.E. Aiberti, 60 TeL 0544 278065/ Fax 0544 270457
E$5 La sua Panda è sbandata ed è stata colpita dall'altra vettura
Scontro fra due auto all'alba
Ferita gravemente una ragazza
L'utilitaria semiclistrutta dopo il terribile scontro
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Liberazione non confermata
La volontaria rapita
E sul destino
di. Rossella
cala
il silenzio
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Viabilità difficile
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Da oggi
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Pagina 3 di 27
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il Resto del Carlino
05/03/2012
Ravenna
NO CONVEGNO CNA
Nell'auditorluni Cordli si parta
di ambiente e risparmio energetico
L'ALIDITORIUM Corelli di Fusignano ospita
stasera alle 20,30 un convegno organizzato
dalla Cna sul tema 'Ambiente e risparmio
energetko i futuro è adesso! U ruolo dei
cittadini, delle imprese e delle istituzioni',
lavori, presieduti dal sindaco MimoBag nar"
saranno aperti dal presidente della C a
fusignanese, Massimo Morandi
:
poi Leonardo Setti, ricercatore' al
Intervrr"n°
Dipartimernto di chimica dei materiali
all'università di Bologna; Mara Roncuzzi
Politiche Per
assessore
provinciale
r
amb bente; e Cian Caro Muzzarelli s
assessore regionale alle Attività produttive,
Seguiranno le testimonianze di imprenditori
e formatori e, infine, le conclusioni di Mauro
Baruzzi, della Presidenza provinciale Cna,
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press LinE
il Resto del Carlino
05/03/2012
Ravenna
MAA LOMBARDA
Il Comune promette:
«Sul Rue a Zeppa
ci confronteremo
con i cittadini»
«I COMUNI sono attualmente
impegnati nell'esame delle
osservazioni al Regolamento
urbanistico edilizio e nella
preparazione delle
controdeduzioni: si tratta di un
lavoro complesso che cerca di
far incontrare gli interessi dei
singoli con quelli di tutta la
collettività e di uniformare, per
quanto possibile, situazioni di
partenza differenti previste dai
Piani regolatori di ogni singolo
Comune». Interviene così, il
Comune di Massa Lombarda,
nel 'caso' della piccola località
di Zeppa, un pugno di case
diviso territorialmente tra
Massa e Conselice, ma
soprattutto in due zone
classificate in modo
decisamente diverso: una come
residenziale-rurale e l'altra
come agricola ad alta vocazione
produttiva. La diversa
classificazione, che i cittadini
faticano a comprendere, non
Incide sul valore degli
immobili, ma sulla possibilità o
meno di ampliare le abitazioni.
«Confermiamo — sottolinea il
Comune di Massa Lombarda
— l'intenzione già espressa di
incontrare tutti i proponenti le
osservazioni per illustrare e
discutere gli orientamenti
emersi fino ad ora sulle
controdeduzioni. Prima di
arrivare all'approvazione nei
Consigli comunali di Massa
Lombarda e Conselice, per tatti
sarà possibile esaminare le
proposte di controdeduzione
così come fino a oggi è stato
possibile illustrare le proprie
ragioni agli amministratori».
Pagina 5
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Pagina 5 di 27
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05/03/2012
di Ravenna Faenza-Lugo e Imola
orriere
del lunedì
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Anno XX N. 64
REDAZIONE, 411111INISTMZIONE E PUBBLICITÀ: PIAZZA TRE MARTIRI. 43;A-TEL: 0541-354111 FAX: 0541-354192.SPEDIZIONE IN F42 -144.353103 1CON1/.1114. 272210 1-U ART. 13021MA 1- DCB ORLI5LTRESEP4
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7 Cattolica in Inno
si i spento
Mario Tebaldt
4 I c onssuttn
23 Autodromo no a 60 giorni
25 Largo ai piccoli
di frutta e c erclura'
in le ero calo
di rumori in detta
LUNEDÌ
5 MARZO 2012
con "Puerilia"
Multa "salata" per l'Ici sul posto barca
Chiesti 670 mila euro al Marina di Rimini Scontro sulla E45: grave ragazza sbalzata nmmumummg
C E SENA '
Intanto ecco cambia la tassa sulle barche Centrata da un'auto dopo aver sbandato, a pochi km da Ravenna Fanno saltare
RIMINI. Idi sull'acqua: multa
"salata" al Marina di Rimini che
si è visto chiedere dalla Finanza
670 mila euro. Intanto cambia la
la cassa continua
del supermarket
tassa sulle barche: tariffe ridotte,
si paga il possesso e non lo stazionamento nelle acque italiane.
• SERVIZI alle pagine 15 e 27
CESENA. Due banditi
ganno saltare alle 4.40
di notte la cassa
continua di un
supermercato e fuggono
a piedi dal retro con
tutto l'incasso della
giornata di sabato.
• MAZZA a pagina 13
wzmanumw
Smentita la liberazione
La notizia apparsa ieri in alcuni siti arabi
RAVENNA. Sabato
un'altalena di voci, dalla
liberazione di Rossella
Urru alla mancata conferma da parte della Farnesina; ieri è stata la
giornata delle smentite.
Secondo alcuni siti arabi, non sarebbe avvenuto lo scambio di prigionieri che avrebbe portato alla liberazione della
giovane cooperante italiana.
• SERVIZIO a pagina 20
Rossella
Urru, la
giovane
cooperante
internazionale
sarda, ma
ravennate
d'adozione
RAVENNA
Strattona la barista
sola nel locale
e porta via l'incasso
La Panda condotta dalla ragazza ferita (Foto Fiorentini) SERVIZIO
a pagina
19
Credito di Romagna
Forli, nuovi avvisi
per gli ex dirigenti
LA CRISI E LE NASCITE. La Provincia: «Serve un sostegno vero». La Papa Giovanni: «Una vittima»
Nuovi
avvisi di reato ad
amministratori e
componenti del
collegio sindacale del Credito di
Romagna in carica fino al 2010. Si
ipotizza anche il Credito di Romagna
reato di ostacolo
alla vigilanza di Bankitalia.
• CARUSO a pagina 9
Una donna di
trent'anni insieme al
compagno, coetaneo, ha
scelto di abortire perché
senza un lavoro (entrambi hanno solo occupazioni saltuarie) non avrebbero potuto mantenere il
bambino. La Provincia:
«Serve un sostegno vero
alle donne».
• CUPO a pagina 3
FORLÌ.
«Ho abortito perché non ho un lavoro»
Il dramma di una coppia di Rimini: «Non potevamo mantenerlo»
RIMINI.
Il Comune chiude
il centro massaggi
cinese a Rimini
Pagina 6 di 27
Dopo la rissa
una fiaccolata
di protesta
• SERVIZIO a pagina 22
n2t Plus
il primo sito del prestito in rontagna_
FAENZA
FAENZA. Destra e
centrodestra protestano
per gli ultimi episodi di
violenza in centro.
Ancora grave il 35enne
faentino preso a sassate
da due marocchini.
•SERVIZIO a pagina 3
www.netplussi
RAVENNA. Dopo aver
minacciato la barista, un
rapinatore ha portato
via dalla cassa 700 euro .
E' avvenuto ieri mattina
in un bar di via
Ravegnana .
• SERVIZIO a pagina 19
Chi
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press LinE
05/03/2012
:211Mit'ffie
Corriere
di Ravenna Faenza-Lugo e Imola
Stasera a Lugo
Depuratore
Tre incontri
pubblici
LUGO. Tre incontri sul
progetto di
convogliamento al
depuratore delle acque
reflue di San
Bernardino, Belricetto e
Ciribella. La
presentazione del
progetto di
convogliamento al
depuratore delle acque
reflue di San
Bernardino, Belricetto e
Ciribella si terrà
nell'arco di tre giornate
a partire da questa sera
alle 21, nella frazione di
Belricetto, nella sede del
Centro civico.
Intervengono, oltre al
responsabile di Hera
Reti Gisberto Masetti,
l'assessore ai lavori
pubblici Alessandra
Fiorini e l'assessore
all'ambiente Fiorenzo
Baldini. Il 7 marzo
l'appuntamento è fissato,
alle 20.30, al Centro
civico di San
Bernardino, con gli
stessi relatori. A
Voltana, infine, il 12, alle
20.45, nella saletta
scuderia della
Fondazione, saranno
presenti il sindaco
Raffaele Cortesi, il
presidente di Hera
Filippo Brandolini e il
direttore di Hera Tiziano
Mazzoni.
Amalio Ricci Garotti
Pagina 20
Violenzain centro, fiaccolata di protesta
tollerante a
Pagina 7 di 27
Le.;;iijmis
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PROGETTI E SOLUZIONI PER L'AMBIENTE
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DEPURAZIONE ACQUE
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LUNEDÌ
5. MARZO 2012
E
GRANDE
ROMAGNA
13,0
' :;O"
4
Tanti saluti al Pdl. E Beppe Grillo chiude
definitivamente la porta ai grillini riminesi:
"Una buffonata, finta democrazia"
CONGRESSI
Ora la Lega Nord
è sempre più
maroniana
G
ALL'INTERNO
Romagna futura
Ravenna
si candida
a capitale
della cultura
iornata di congressi politici caldi quella di ieri a lemini.
La Lega Nord ha celebrato il congresso provinciale monopolizzato dalla linea maroniana: citazioni e applausi a
scena aperta per l'ex ministro dell'Interno e per 3 suo
braccio destro Tosi, neanche una parola per Bassi. Bordate contro
il Pd] accusato di induciate con il Pd: a Coniano lista-ammucchiata
alle prossime amministrative. Eletto segretario un"barbaro sognante", Viro Vangelisti, operaio della SCM in cassa integrazione.
Intanto all'hotel Continental è andata in scena la spaccatura definitiva
tra i "Grilli pensanti" che avevano convocato la due giorni dei "cittadini a 5 stelle" e il fondatore del M5S Beppe Grillo: il genovese ieri
sera ha diffuso sul suo Illog ufficiale una seconda stroncatura del
convegno. Definito senza tanti complimenti "una buffonata, una
presa per il c..., solo una parvenza di democrazia". Ma gli auto convocati non rispondono alle provocazioni e non si lasciano intimorire:
"E' stato solo il primo passo, ci saranno altri convegni del genere".
Facciotto a pagina 11
A EàSOREE DA L
AL 2004
Cattolica La Regina in lutto per
la scomparsa di Mario Tebaldi
Addio Lucio Migliaia per l'ultimo saluto
Allo stadio Dall'Ara lacrime e applausi
Decine di migliaia alla camera ardente
chiusa ieri mattina, 5mila in piazza davanti
al maxischermo e 500 dentro San Petronio
per l'ultimo saluto. Il 4 marzo 2012
Bologna e l'Italia intera hanno abbracciato
per l'ultima volta Lucio Dalla. Cerimonia
toccante, in prima fila tutti i suoi colleghi
ALLE RED
Ravenna: il Papa
saluta 300 giovani
della Diocesi
All'Angelus di ieri Benedetto XVI
ha salutato 300 giovani cresimati
della Diocesi di Ravenna-Cervia
che erano presenti con il vescovo
Verucchi
A pag 13
Cesena: salta in aria
la cassa continua
del Simply
Un botto avvertito a 2 km
distanza e la cassa continua del
La Regina in lutto per la scomparsa di Mario Tebaldi, colpito sabato
notte da un infarto. Albergatore e
storico assessore al Turismo, Tebaldi ha dedicato la sua vita alla
città di Cattolica. "Un grandissimo
dolore" con queste parole il sindaco Piero Cecchini esprime il cordoglio dell'amministrazione per la
scomparsa dell'ex amministratore.
Le esequie funebri si terranno domani a Cattolica .
Galluzzi a pag. 12
ed amici. Ora si apre il giallo dell'eredità.
Dalla avrebbe espresso il desiderio di
creare una Fondazione a suo nome per lo
sviluppo dell'arte, della musica e della
cultura. L'ultimo regalo glielo ha fatto il
Bologna ieri sera in un Dall'Ara tutto
lacrime ed applausi (A pagina 7)
Simply a Torre del Moro e saltata
in aria ieri mattina poco dopo le 4 .
Apag.16
Piccione: ex pugile
malmena
carabiniere
Un ex pugile ha picchiato un carabiniere ed è stato tratto in arresto a Piccione. [1131110 era un po'
alterato da droga e alcol
A pag 9
Forlì: col T-red
già incassati
27mila euro
Nei primi 25 glomi di funziona-
mento i nuovi semafori T-red
hanno buttato 178 multe da 154
euro, In totale sono stati incassati
27mila euro
A pag.15
Imola: autodromo
nel mirino
dei residenti
Scarpellini a pag. 4
Scuola:
un progetto
dedicato
alla montagna
Caraceni a pag. 5
Romagna lunedì
Viaggio
all'antico
monastero
di Montemaggio
Mancini a pag. 17
Tutte
le tradizioni
di marzo
pazzerello
Angeloni a pag. 21
Festa
della donna
Spogliarello
della banalità
A pag. 25
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Chiedono che sia fatto meno
chiasso e puntano il dito contro
l'autodromo. I residenti della zona chiedono di puntare sui grandi avvenimenti. Troppi 60 gioni
in deroga per corse a pagamento che interessano solo gli addetti ai lavori
A pag.14
Gambi a pag. 3
Qatar:
l'economia
più veloce
del mondo
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Pagina 8 di 27
II
Ravenna capitale
Una città dalla grande storia che lascia ancora inespresse
tante possibilità: un percorso imperiale, le grandi
presenze letterarie, la vocazione marittima e quelle di fede
a anni scrivo che
trovo
incomprensibile
come una città
che è stata
Capitale
dell'Impero
Romano non offra
ai turisti ed ai
cittadini un percorso
"imperiale" compiuto, che mostri dove e
come fosse il Palazzo in cui risiedevano
gli imperatori. Una delle "cinque tracce"
(il merito delle quali non c'è qui spazio
per approfondire) fornite per la
candidatura è "immaginare
l'immaginario". Cosa di più immaginario
potrebbe esserci che far ridiventare
Ravenna Capitale dell'Impero? Questo
potrebbe significare produrre, magari
sotto forma di mostra permanente o di
esposizione museale, elaborazioni
tecnologiche di come poteva essere la
città ai tempi gloriosi, ricostruire in base
alle notizie che si hanno il Palazzo
Imperiale, ridare lustro ai personaggi del
tempo, ad iniziare dagli imperatori che
qui hanno risieduto, ridando a
quell'identità lontana una vita presente.
Imperatori e Papi
Gli imperatori in questione sono una decina, e di loro in città non resta nulla. Perché non immaginare addirittura un percorso artistico che arricchisca la città di busti di Imperatori da collocare in zone appositamente individuate in città, magari
coinvolgendo le maestranze locali? Lo stesso dicasi per gli Imperatori Ottoni, che ebbero, seicento anni più tardi, un legame
strettissimo con Ravenna, tanto che qui
tennero pure l'Assemblea di Ravenna, con
Papi, Vescovi e coronati da tutta Europa.
Poi ci sono i Papi. Uno ravennate d'adozione, Silvestro II. L'altro ravennate per meriti,
avendo salvato Ravenna dalle alluvioni, Papa Corsini. Del secondo esiste una grande
statua, che Corrado Ricci suggeriva di mettere in piazza dell'arcivescovado. È il momento giusto? Il primo invece è dimenticato. Sarebbe bello ridargli vita con una
mostra che racconti il suo tempo in cui Ravenna era al centro del mondo, con Papi,
Imperatori e Santi.
All'estero
Per i primi abbiamo Teodorico e gli imperatori Ottoni. Sarebbe interessante, per rendere Ravenna un po' più meticcia nei confronti del mondo germanico, immaginare
un centro studi che valorizzi questa parte
di identità che parte dai lontani Goti e che
di fatto è sempre parzialmente rimasta sino
ad epoca recente. Di certo il turismo dalla
Germania ne beneficerebbe molto.
Riflessione analoga vale per Lord Byron. Il
mondo anglosassone considera tutt'oggi
Byron uno dei "grandi". Noi lo abbiamo avuto in città, in un intreccio amoroso unico.
Sarebbe molto interessante, a latere del nascente museo nel Palazzo Guiccioli, rendere la presenza di Byron percepibile, non solo con la vecchia targa in piazza San Francesco, ma anche in via Cavour, dove si snodava parte della sua avventura con Teresa
Gamba-Ghiselli. Perché non ipotizzare la
presenza di gigantografie di Byron sin da
oggi su palazzo Guiccioli, per tutto il perdurare dei lavori ed anche oltre, dando giu-
sto peso sulla stampa britannica alla cosa?
Mare aperto
Un'altra linea in cui viene suggerita la riflessione è "verso il mare aperto". Da anni
scrivo che Ravenna deve voltare le spalle
alla campagna per indirizzarsi verso il mare. In che modo? Serve una presa di coscienza del fatto che Ravenna è una città
marinara. Il tessuto urbano che unisce il
nucleo cittadino a Marina di Ravenna e
Punta Marina va verso un'unione senza soluzione di continuità: basti pensare ai progetti sulla darsena di città. Questo significa
che bisognerebbe dare alla città un simbolo
forte che continuamente sancisca questo
vincolo. Bisogna simbolicamente far arrivare l'acqua nel cuore della città. Perché allora non immaginare il posizionamento in
piazza del Popolo di un arredo urbano, magari di una fontana o di un arredo pavimentale con i quattro venti che ricordi la
vocazione marinara di Ravenna?
Romagna e oriente
E poi c'è la vocazione romagnola di Ravenna Capitale, principale centro storico della
Romagna. Per sancirla basterebbe un'installazione circolare in una piazza (per esempio XX settembre, o approfittare della
risistemazione di Piazza Kennedy) dei sette
gonfaloni dei sette centri romagnoli (Ravenna, Forlì, Rimini, Cesena, Faenza, Imola
e Lugo). Da ultimo, compreso in varie linee
guida, c'è il vecchio attributo di "Porta d'Oriente". Su questo tema ci sarebbe molto da
scrivere. E arcidio cesi negli anni ha già fatto
varie iniziative in questo senso. Sarebbe
nella vocazione della città trovare una partnership stabile con alcune realtà dell'Oriente nostro, ad iniziare dal Patriarcato di
Costantinopoli, per arrivare a lambire simbolicamente il concetto di Oriente nella sua
interezza in un evento che metta simbolicamente in dialogo Europa, mondo arabo,
India e Cina. E ci sarebbe molto altro ancora. Ma lo spazio è finito...
Paolo Gambi
Pagina 9 di 27
Pagina 3
ROMAGNA,.
Muzzarelli a Lugo Politica e
scrittura: l'assessore per il Caffè
LUGO Per il ciclo di Caffè Letterario, domani (ore 17.30), nel Salone Estense della Rocca di Lugo, si
NUMI
terrà la presentazione del libro
"Radici profonde, sguardo lontano" edito da Dehoniana
l'occasione sarà l'auto Libri.
re stesso,
Per
.1.7
11111111
Gian Carlo Muzzarelli, assessore
regionale alle Attività produttive,
a parlare della sua opera coadiuvato dall'introduzione da Giovanni Barberini. "Radici profonde,
sguardo lontano" è un quaderno Gian Carlo Muzzarelli
di viaggio interiore, un diario di
bordo esistenziale che Gian Carlo
Muzzarelli ha scritto, mostrando come fare politica (a dispetto
di una certa vulgata molto diffusa) significhi anche trovare spazi
di riflessione e meditazione personali.
Pagina 14
FARIGA - LUGO - IMOLA
Autodromo, fate meno chiasso"
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E
Energia e ambiente
FUSIGNANO Alle 20.30,
presso l'Auditorium "Arcangelo Corelli" di Fusignano, la
Cna organizza il convegno
"Ambiente e risparmio energetico: il futuro è adesso! Il
ruolo dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni".
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FARIGA - LUGO - IMOLA
Autodromo, fate meno chiasso"
Pagina 11 di 27
E
press unE
NORME E TRIBUTI
05/03/2012
91 DM
Mstrutbrazioni. Le conseguenze dell'abolizione della comunicazione a Pescara
1136% con i dati catastali
debutta in Unico e 730
Nuovi righi da compilare per i lavori avviati nel 2011
PAGINA A CURA DI
Silvio Rezzonico
Giovanni Tucci
Da114 maggio 2011 è "scomla comunicazione di inizio lavori per la detrazione del
36%, da inviare al Centro operativo di Pescara dell'agenzia
delle Entrate, prima dell'apertura del cantiere. Un adempimento non più richiesto per le
opere iniziate dopo questa data, che però viene sostituito per tutti i lavori avviati a partire dal 2011- dall'obbligo di compilare una nuova sezione (II1B) nella dichiarazione dei redditi (nel modello 730 sono i righi 51, 52 e 53, nell'Unico dalPRP51 al RP54, comunque identici). Anche nella sezione precedente compare una colonna
in più, per numerare progressivamente gli immobili coinvolti nella detrazione, ma solo
quelli i cui lavori siano inizia ti
dal 2011 in poi.
La compilazione dei righi 51
e 52 - facendo ovviamente riferimento al 730- si limita alla necessità di barrare una sola casella (colonna 2) in due casi:
lavori iniziati prima del 14
maggio 2011 da singoli proprietari sulle proprie unità immobiliari. In sostanza, si attesta di
avere inviato la Comunicazione a Pescara;
lavori iniziati anche dopo il
14 maggio 2011 su parti comuni
condominiali. Anche in questo caso il condomino non dovrà compilare il resto della sezione, perché i dati catastali
del palazzo vanno riportati
nel quadro AC della dichiarazione dell'amministratore del
condominio (anch'esso aggiornato alle novità, con l'introduzione dei dati identificaparsa"
tivi catastali del condominio).
Attenzione: stiamo sempre
parlando di "lavori iniziati"
dal 2011 in poi, non di "pagamenti effettuati" dal 2011 in
poi. Perciò, se il pagamento è
relativo a lavori iniziati in precedenza (per esempio nel
2010), tutta questa sezione non
va compilata, anche se si trattasse del primo pagamento effettuato (per esempio lavori
iniziati a dicembre 2010 con relativa Comunicazione e primo
bonifico in data 4 febbraio 2011
o anche il 3 gennaio 2012, per
quanto attiene alla prossima dichiarazione).
I dati da inserire
A parte i casi appena descritti,
dopo la casella 2 dei righi 52 e
53, bisogna inserire i dati identificativi catastali dell'immobile
(codice catastale del Comune,
eventuale sezione, foglio,particella ed eventuale subalterno).
In più ci sono altre due caselle:
9 1a4, per indicare se l'immobile è censito solo al catasto terreni (T) o anche a quello urbano
(U, come dovrebbe);
la 5, per dire se si tratta di un
immobile intero (anche solo
un'unità immobiliare, I) o una
porzione di unità (per esempio
la ristrutturazione di un solaio,
senza rendita catastale autonoma, P).
llrigo 53 è dedicato a due precise situazioni:
.9 chi ha pagato i lavori è il conduttore (inquilino in locazione) o il comodatario (persona
che ha ricevuto in uso gratuito
l'immobile);
9 l'immobile non è ancora censito al catasto al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Ancora una volta, è presente la casella 2 (comunicazione
a Pescara/Condominio) che
va compilata con le stesse regole dette prima. Per il conduttore (ma anche per il comodatario, benché sul modello non ci
sia scritto) vanno compilati
Tra causale
e manodopera
Con la stagione delle
dichiarazioni arriva anche il
momento di raccogliere la
documentazione per le
detrazioni. In molti casi la
mancata indicazione del costo
della manodopera in fattura era
causa di decadenza (il dato
doveva essere presente almeno
nelle note a saldo, se non in
quelle d'acconto): per le fatture
emesse dal 14 maggio 2011,
invece, non è più necessario.
Un errore non decisivo, al
contrario, era la scorretta
indicazione della norma
istitutiva del bonus nella
causale del bonifico. Tra l'altro,
è appena il caso di notare che
molte banche non hanno
ancora aggiornato i b onifici del
36% conia causale così come
definita dal salva-Italia (non
più, legge 449/1 997, ma,
articolo 16-bis, Dpr 917/1986).
Sui bonifici cartacei il dato si
può correggere, su quelli online
no: ma i dati rilevanti vengono
comunque trasmessi al fisco.
O RIPRODJZION E RISERVATA
sia gli identificativi catastali
che gli estremi di registrazione del relativo contralto. Più
sulla destra ci sono gli estremi
della domanda di accatastamento (se è stato impossibile
compilare i righi 52 e 53 con gli
identificativi catastali).
Non sono considerati comodatari ai fini della compilazione i familiari conviventi con il
proprietario dell'immobile che
abbiano sostenutole spese. Pertanto si ritiene che in tal caso
vadano comunque compilati i
righi E51 e E52, mentre il rigo E
53 vada lasciato vuoto.
I documenti da conservare
La documentazione da serbare in caso di controlli per le
opere eseguite nel 2011 comprende quella necessaria per
gli assensi urb anistici, le fatture, le ricevute dei bonifici, le
fotocopie delle del ibere assembleari e delle tabelle di ripartizione millesimale (opere condominiali), l'eventuale
contratto di locazione o di comodato registrato (quando è il
detentore a effettuare la spesa), l'eventuale domanda di accatastamento, nonché le ricevute di versamento dell'Ici dal
1997 in poi (non più necessarie dal prossimo anno).
Per i lavori iniziati prima del
14 maggio 2011 occorre anche la
Comunicazione inizio lavori
inviata al Centro servizi di Pescara e, per quelli eseguiti dal 4
novembre 2011, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio per le opere che non necessitano di alcun assenso urbanistico, che attesti la regolarità
delle stesse e il fatto che hanno
diritto alla detrazione.
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VIVI NON E PIU
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05/03/2012
91 DM
I casi concreti
01 I VECCHI LAVORI E CANTIERE APERTO NEL 2011
E IONE:la:A SPESE ,
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CATASTALI IDENTIFIi
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L'esempio è relativo a un contribuente che compila il modello 730 e chiede la detrazione per lavori
iniziati nel 2009 (terza rata) ma anche per lavori iniziati nel 2011 su due diverse unità immobiliari
di sua proprietà (prima rata). Nei righi 42 e 43 della Sezione IIIA, ultima colonna sono
contraddistinti con i numeri 1 e 2, rispettivamente. Sezione IIIB. Nell'immobile 1 (rigo E51) i lavori
sono stati iniziati prima del 14 maggio 2011. Pertanto deve essere stata inviata la comunicazione a
Pescara. Va barrata la colonna 2 e lasciato non compilato il resto del rigo. Nell'immobile 2 (rigo
E52), invece, i lavori sono iniziati dopo il 14 maggio, quando la Comunicazione non era più
necessaria. NON va barrata la colonna 2, ma compilato il resto. In questo caso l'immobile è a Milano
(codice catastale del comune F205) ,è censito al catasto Urbano (U) ed è un'unità immobiliare intera
(I). Seguono i dati identificativi catastali. Si tenga conto che raramente la sezione urbana è tra i dati
identificativi e che se l'immobile è una villetta, in genere non esiste il subalterno.
02 I IL SECONDO ESEMPIO: SECONDA CASA E ALLOGGIO LOCATO
Sezione III A
Spese per le quali
spella la detrazione
d'imposta
OP
2010'
RSSMRA57TO5B157T
60 O ,00
del 36% o del 41%
(interventi di recupero
del patrimonio
"1::: 2011
RSSMRA57TO5B157T
••
1
••
20 O ,re 2
CO
SPESK.5l)kOMMOMMARZIMMIONK.41%
835 00:
Sezione III B
Dati catastali identificativi
degli immobili e altri dati
per fruire della deh-azione
del 36%
151 0112009::::
1053 i
L'esempio è relativo a un contribuente che compila il modello Unico e chiede la detrazione per
lavori iniziati nel 2010 (seconda rata) ma anche per lavori iniziati dopo il 14 maggio 2011, in due
diverse situazioni: la prima relativa ad opere condominiali in una casa di villeggiatura, la seconda
relativa a un'appartamento in cui è in locazione a Milano. Nella prima situazione basta barrare la
casella 2. Nella seconda occorre invece compilare sia il rigo RP52 (dati identificativi catastali) che il
rigo RP54 (estremi di registrazione del contratto di locazione). I dati possono essere ricavati:
• dal contratto di locazione registrato presso l'Ufficio;
• dalla ricevuta rilasciata dai servizi telematici nel caso di registrazionetramiteSiria,"Locazioniweb" o
"Contratti online".
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L'IVA NON E PIU
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05/03/2012
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4.1glet Dal 7 marzo al lo maggio
Differito l'addio
alle pensioni cash
::::: Si sposta al i'maggio la partenza dell'obbligo per gli enti
pubblici di pagare gli stipendi
e le pensioni sopra ii.000 euro
con mezzi telematici. Lo stabilisce il decreto con le semplificazioni fiscali che ha fatto slittare il termine già fissato al 7
marzo dalla manovra salva-Italia (articolo 12, decreto legge
201/2011) e ha così concesso circa due mesi di tempo in più ai
pensionati e ai lavoratori del
pubblico impiego per dotarsi
di un conto corrente o di uno
strumento alternativo di tipo
elettronico per ricevere l'accredito delle somme.
Ma la proroga non riguarda
«ogni altro tipo di emolumento» corrisposto dalla Pa. La
scadenza resta quindi fissata
al 7 marzo, per esempio, per
l'obbligo di pagare in via telematica i compensi relativi alle
prestazioni di lavoro autonomo occasionale.
Il decreto legge 201 ha infatti
previsto il divieto a carico delle pubbliche amministrazioni
(locali e centrali) di pagare
pensioni, stipendi e altri emolumenti di importo superiore a
L000 euro in contanti. La disposizione non è fmalizzata a contrastare il riciclaggio, ma inten-
de favorire la modernizzazione e l'efficienza degli strumenti di pagamento elettronici.
L'Inps, con il messaggio n.
3204 del 23 febbraio, ha spiegato di aver raggiunto un accordo con le Poste, che prevede
che se il titolare della pensione
è già titolare di un rapporto di
conto corrente postale o libretto postale nominativo ordinario o Inps card, potrà chiedere,
direttamente allo sportello, il
versamento dell'importo sul
conto; mentre se non è titolare
di alcuno di questi strumenti
l'addetto allo sportello proporrà l'apertura di un libretto postale nominativo, ma anche
l'accredito delle somme spettanti. Tuttavia, se il titolare del
rapporto preferisce l'accredito su un conto corrente dovrà
comunicare l'Iban all'Inps.
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05/03/2012
-
311 12S
Lavoratorì sfranieri, L'accordo di integrazione con lo Stato dovrà essere sottoscritto da coloro che richiedono una carta di durata almeno annuale
•
•
•
Immigrati, al via il permesso a punti
Scatta il 10 marzo il titolo di soggiorno subordinato alla conoscenza dell'italiano e delle istituzioni
PAGINA A CURA DI
Marco Noci
Dal io marzo, il permesso
di soggiorno dei lavoratori
stranieri che faranno ingresso in Italia sarà vincolato al rispetto dell'accordo di integrazione fra lo straniero e lo
Stato, disciplinato dall'articolo 4-bis, comma 2, del Testo
unico sull'immigrazione. L'accordo riguarda tutti gli stranieri di età compresa fra i 16 e
i 65 anni che entreranno in Italia, per la prima volta, dal lo
marzo 2012 e chiederanno il rilascio di un permesso di soggiorno di durata non inferiore
a un anno.
Il regolamento non si applica ai minori non accompagnati o legalmente affidati e agli
stranieri soggiornanti per motivi umanitari sulla base di un
progetto di assistenza e integrazione sociale. Per il minore che ha compiuto i 16 anni,
l'accordo è firmato dai genitori o da chi esercita la potestà
genitoriale.
Lo straniero che presenta
istanza di permesso di soggiorno allo sportello unico
per l'Immigrazione o alla Questura stipula, quindi, con lo
Stato, un accordo di integrazione articolato per crediti.
L'accordo è redatto in duplice originale, di cui uno è consegnato allo straniero, tradotto
nella lingua da lui conosciuta
oppure, se non è possibile, in
inglese, francese, spagnolo,
arabo, cinese, albanese, russo
o lingua filippina.
Per lo Stato, l'accordo è stipulato dal prefetto o da un suo
delegato. Alla sottoscrizione
dell'accordo, sono assegnati
allo straniero sedici crediti,
corrispondenti al livello Al di
conoscenza della lingua italiana parlata.
Conta sottoscrizione dell'accordo, lo straniero si impegna
a conseguire entro due anni
una conoscenza poco più che
elementare (livello Az) dell'italiano e una conoscenza «sufficiente» dei «principi fondamentali della Costituzione»,
delle «istituzioni pubbliche» e
«della vita civile in Italia», in
particolar modo per quanto riguarda sanità, scuola, servizi
sociali, lavoro e obblighi fiscali
e si impegna poi a far frequentare ai figli la scuola dell'obbligo.
Entro tre mesi dalla firma,
lo straniero deve seguire un
mini-corso gratuito di «formazione civica e informazione
sulla vita civile» che dura tra
cinque e dieci ore.
I crediti si perdono in caso
di condanne penali anche
RECAWSMO
È necessario accumulare
30 crediti in due anni
La risoluzione
per inadempimento
può portare all'espulsione
non definitive, misure di sicurezza personali e illeciti
amministrativi e tributari.
Lo Stato, tramite lo sportello
unico per l'immigrazione, si
impegna a favorire l'integrazione dello straniero tramite
iniziative in collegamento
con Regioni ed enti locali e
con organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori,
ad agevolare l'accesso alle informazioni che aiutano gli
stranieri a comprendere i
principi della Costituzione e
dell'ordinamento dello Stato e ad assicurare la partecipazione gratuita dello straniero a una sessione di formazione civica e di informazione sulla vita in Italia della durata di un giorno.
L'accordo decade in caso di
provvedimento negativo in relazione al permesso di soggiorno. A due anni dalla firma
(più un eventuale anno di proroga), lo sportello unico per
l'immigrazione esamina la documentazione presentata dallo straniero (attestati di frequenza a corsi, titolo di studio
e così via) o, se questa manca,
lo sottopone a un test.
Un mese prima della scadenza dei due anni, lo sportello unico invita, infatti, lo straniero a presentare entro 15
giorni la documentazione relativa ai motivi di acquisto dei
crediti e la certificazione relativa all'adempimento dell'obbligo di istruzione per i figli
minori o, in assenza, la prova
di essersi adoperato per evitare l'inadempimento, e procede all'acquisizione d'ufficio
della documentazione relativa ai motivi di decurtazione.
L'efficacia dell'accordo può
essere sospesa o prorogata, su
richiesta, se sussiste un legittimo impedimento, opportunamente documentato, derivante da gravi motivi di salute, da
gravi motivi di famiglia, da motivi di lavoro, dalla frequenza
di corsi o tirocini di formazione, aggiornamento o orientamento professionale e da motivi di studio all'estero.
La risoluzione dell'accordo per inadempimento determina la revoca o il rifiuto di
rinnovo del permesso di soggiorno e l'espulsione dello
straniero, salvo che lo straniero appartenga a una categoria per cui vige un divieto di
espulsione.
Allo straniero che raggiunge o supera i 46 crediti, sono
concesse agevolazioni per la
partecipazione ad attività culturali o formative, erogate da
soggetti individuati dal ministro del Lavoro.
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immoun, al In il pena
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05/03/2012
-311
Come funzionano i crediti
0: I CHI È COINVOLTO
Stranieri fra 16 e 65 anni che
entrano in Italia dal 10 marzo
2012 e chiedono un permesso
di almeno un anno
.'2 I CHE PESO HA L'ACCORDO
Alla sotto crizione sono
assegnati allo straniero 16
crediti. Per' adempiere
all'accordo, lo straniero deve
accumulare 30 crediti in due
anni. La risoluzione
dell'accordo per
inadempimento determina la
revoca o il rifiuto di rinnovo
del permesso di soggiorno e
espulsione dello straniero
.
?I I ACQUISTO DE I CREDITI.
• Conoscenza della lingua
italiana : d
n zaa '''ealì'
cl :e' uPlutnu tria
civica e della vita civile in
Italia: da punti
• Percorsi di istruzione per
adulti, corsi di istruzione ' .
formazioneprofesionale:
punti
a
• Corsi di studi universitari o d'
alta formazione i Italia:da
punti
a
• Conseguimento di
d'
studio con valore legale in'
I talia: da a punti
Corsi di integra;ione
linguistica e soci
punti
• Attività imprenditoriali:
punti
Scelta di un
punti
Contratto d'affitto o
d'acquisto di una cas
04 I PERDITA DEI CREDITI
• Condanne (anche non
, .
definitive anche patteggiate)
per reati: da .2 a 2.3 punti
• Misure di sicurezza personali.
da a punti
• Sanzioni (definitive) per
i leciti'
amministrativi
o
.
,
tri u ari. da a :\ pun
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.
immoun, al Ida il pena
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05/03/2012
91 DM
Per rilesde e flenevo, Annunciato l'allungamento della validità
Resta il contributo
da 80 a 100 curo
Va da un minimo di 8o euro a
un massimo di 200 euro, in base
alla tipologia di titolo richiesto, il
contributo a carico degli stranieri
che chiedono il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno.
Questo contributo (per alcuni
versi assimilabile a una tassa o imposta), è in vigore dal 3o gennaio
scorso (introdotto dalla legge
94/2009 sulla sicurezza, ha trovato attuazione, infatti, con il decreto del ministero dell'Economia
del 6 ottobre 2011, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 304 del 31
dicembre 2011).
L'imposto del contributo è pari
a 8o euro se la durata del permesso è compresa fra 3 mesi e un anno (ad esempio lavoro stagionale
o attesa occupazione), a loo euro
se la durata è superiore a un anno
e inferiore o pari a due anni (ad
esempio lavoro o motivi familiari), 200 euro per il permesso Ce
per soggiornanti di lungo periodo, la vecchia carta di soggiorno.
Il nuovo importo si aggiunge
alle somme già corrisposte dagli
stranieri per il rilascio del titolo
di soggiorno: 14,62 euro per la
marca da bollo, 27,50 euro per il
rilascio del permesso di soggiorno elettronico e 3o euro per il servizio di poste italiane. In base a
quanto annunciato dal ministro
dell'Interno Annamaria Cancellieri, il contributo a carico degli
stranieri per il rilascio-rinnovo
dei permessi non sarà rimesso in
discussione, perchè destinato a
sostenere l'attività degli uffici
«preposti all'espletamento delle
istruttorie» e ad alimentare il
Fondo rimpatri. L'onere economico a carico degli stranieri dovrebbe ridursi indirettamente,
però, per effetto dell'allungamento della validità, in particolare in
fase di rinnovo, delle tipologie di
permesso più diffuse, quelle per
lavoro e per motivi familiari, anche questo annunciato dal ministro. L'allungamento della durata
dei permessi dovrebbe arrivare
con un emendamento al Dl semplificazioni (D15/2012) all'esame
della Camera.
Lo stesso ministero dell'Interno, conia circolare del 27 gennaio
2012, aveva chiarito che l'eventuale mancato pagamento del contributo è da considerare irregolarità
sanabile e che la verifica del pagamento spetta all'ufficio immigrazione della Questura e non all'ufficio postale, in occasione dell'invio del kit di richiesta del permes-
so di soggiorno.
La metà del gettito derivante
dalla riscossione del contributo
sui permessi va ad alimentare il
Fondo rimpatri. La quota residua, in base al decreto del ministero dell'Economia che ha dato
attuazione al contributo, è assegnata al ministero dell'Interno
con le seguenti finalità: per il
4o%, all'ordine pubblico e alla sicurezza, per 113" alle attività degli sportelli unici per l'immigrazione, e per il 30% all'attuazione
dell'Accordo di integrazione fra
lo straniero e lo Stato.
La nuova tassa non tocca i permessi dei minori, degli stranieri
che entrano in Italia per cure mediche (e i loro accompagnatori), e
non riguarda coloro che chiedono un permesso per asilo, protezione sussidiaria o motivi umanitari. Il contributo non è previsto,
poi, per chi chiede l'aggiornamento o la conversione di un permesso di soggiorno valido.
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05/03/2012
91 DM
Semp kaAont Iter agevolato
Per gli stagionali extra Ue
vale il silenzio-assenso
Procedura agevolata (silenzio-assenso) per l'assunzione di lavoratori stagionali
e possibilità di concedere
l'autorizzazione al lavoro stagionale a più datori di lavoro
che impieghino lo stesso lavoratore straniero per periodi successivi.
È quanto prevede l'articolo
17 del Dl 5/2012 su semplificazioni e sviluppo, pubblicato
sulla «Gazzetta ufficiale» 33
del 9 febbraio 2012, attualmente all'esame del Senato. Lo stesso articolo conferma la procedura per cui l'assunzione dei
lavoratori stranieri è subordinata, come per i lavoratori comunitari, alla sola comunicazione obbligatoria al Centro
per l'impiego, entro il giorno
antecedente l'assunzione.
La comunicazione obbligatoria anticipata al centro per
l'impiego assolve, a tutti gli effetti di legge, anche agli obblighi di comunicazione allo
sportello unico per l'immigrazione della stipula del contratto di soggiorno per lavoro subordinato concluso direttamente tra le parti per l'assunzione di lavoratore regolarmente soggiornante (articolo
5-bis del decreto legislativo
286 del 25 luglio 1998).
L'articolo 17 del Dl 5/2012 introduce il comma 2-bis all'articolo 24 del Testo unico sull'immigrazione per cui, se lo sportello unico per l'immigrazione, trascorsi i venti giorni, non
comunica al datore di lavoro il
proprio diniego, la richiesta si
intende accolta, nel caso in cui
ricorrano congiuntamente le
seguenti condizioni:
la richiesta riguarda uno straniero già autorizzato l'anno
precedente a prestare lavoro
stagionale presso lo stesso datore di lavoro richiedente;
il lavoratore stagionale
nell'anno precedente è stato
regolarmente assunto dal datore di lavoro e ha rispettato
le condizioni indicate nel
permesso di soggiorno.
È inserito nello stesso articolo anche il comma 3-bis, secondo il quale, fermo restando il limite di permanenza di
nove mesi, l'autorizzazione
al lavoro stagionale si intende prorogata e il permesso di
soggiorno può essere rinnovato in caso di nuova opportunità di lavoro stagionale ofONDIMN E
La richiesta deve riguardare
una persona già assunta
regolarmente
l'anno precedente
dallo stesso datore
ferta dallo stesso o da altro
datore di lavoro.
L'autorizzazione al lavoro
stagionale può essere concessa, nel rispetto dei limiti temporali minimi e massimi (da
venti giorni a 9 mesi), anche a
più datori di lavoro, oltre al primo, che impiegano lo stesso lavoratore straniero per periodi
Nuovi ingressi
con il contratto
Per l'assunzione di
lavoratori extracomunitari, in
possesso di permesso di
soggiorno per lavoro
subordinato in corso di
validità, la comunicazione di
assunzione al centro per
l'impiego assolve anche agli
obblighi di comunicazione
della stipula del contratto di
soggiorno (Modello Q). È
quanto prevede l'articolo 17,
comma i, del decreto legge
5/2012. Per l'assunzione di
cittadini extracomunitari
regolarmente soggiornanti in
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di lavoro successivi ed è rilasciata a ciascuno di essi, ancorché il lavoratore, a partire dal
secondo rapporto di lavoro, si
trovi legittimamente presente
nel territorio nazionale in ragione dell'avvenuta instaurazione del primo rapporto di lavoro stagionale.
In questa ipotesi, il lavoratore è esonerato dall'obbligo di
rientro nello Stato di provenienza per il rilascio diunulteriore visto di ingresso da parte
dell'autorità consolare italiana e il permesso di soggiorno
per lavoro stagionale può essere rinnovato, nel rispetto dei limiti temporali minimi e massimi di cui sopra, fino alla scadenza del nuovo rapporto dilavoro stagionale.
Infine, la richiesta di assunzione, per le annualità successive alla prima, può essere effettuata da un datore di lavoro anche diverso dal datore
di lavoro che ha ottenuto il
nullaosta triennale al lavoro
stagionale.
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Italia, dunque, non sarà più
necessario compilare e
sottoscrivere il contratto di
soggiorno, così come già
anticipato dalla nota del
ministero del Lavoro n. 4773
del 28 novembre 2011 e dalla
circolare del ministero
dell'Interno n.113 dell'u
gennaio 2012. Questa novità
non interessa, però, gli
stranieri che entrano per la
prima volta in Italia con visto
per lavoro subordinato: entro
otto giorni dall'ingresso,
questi lavoratori dovranno
presentarsi allo sportello
unico per l'immigrazione che
ha rilasciato il nulla osta
all'assunzione, per firmare il
contratto di soggiorno per
lavoro subordinato e per
predisporre la domanda di
permesso di soggiorno.
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05/03/2012
Dopo le mancate modifiche del decreto semplificazioni
Fisco pesante sugli edifici
dei Comuni, ex Iacp e storici
Le correzioni all'Imu non accolte nel decreto legge sulle semplificazioni fiscali lasciano aperti
numerosi problemi. A cominciare dalla questione degli immobili
comunali non adibiti a compiti
istituzionali. La questione nasce
dalla infelice formulazione dell'ultimo comma dell'articolo 9, Dlgs
23/2011 (federalismo fiscale), che
ha introdotto una duplice condizione per l'esonero dei beni comunali: a) l'unità deve essere ubicata
nel territorio dell'ente e b) deve
essere destinata esclusivamente
a compiti istituzionali. In precedenza gli immobili siti nel territorio del soggetto attivo dell'Ici erano sempre esclusi dal tributo.
Secondo la Cassazione, inoltre, la destinazione a compiti istituzionali richiede l'utilizzo diretto delbene da parte del possessore. Cosa esclusa, ad esempio, per
le case popolari affittate dall'ente o i teatri comunali dati in gestione a terzi. La preoccupazione non riguarda tanto l'Imu propria, che si tradurrebbe in una
partita di giro, quanto l'imposta
erariale de13,8 per mille. La previsione che si è cercato inutilmente di introdurre nel decreto fiscale escludeva da Imu i beni ubicati nel territorio del Comune impositore. Se davvero la ragione
della mancata modifica è l'assenza di copertura, sotto il profilo
del gettito, è evidente che l'allarme è purtroppo fondato.
Un tentativo ardito di soluzione interpretativa consiste nelvalorizzare le modalità di pagamento
dell'imposta erariale, che deve avvenire "contestualmente" all'imposta municipale propria: se si
può sostenere che per gli immobili "locali" l'obbligazione relativa
R.EVIS1ONE <0a;MGATA»
In alcuni casi le soluzioni
interpretative possono
alleviare il carico tributario
ma resta urgente
l'intervento legislativo
all'Imu propria si estingue per
confusione, non essendoci obbligo di pagamento di que sta non dovrebbe nascere nemmeno il debito per il tributo erariale.
Un altro tema scottante è quello dei beni degli Iacp e dei soggetti a questi succeduti, in base alle legislazioni regionali. Allo stato,
per tali immobili spetta solo la detrazione di 200 euro, che grava solo sulla quota comunale, mentre
l'aliquota applicabile resta il 7,6
per mille, salvo diversa deliberazione comunale.È tuttavia evidente che difficilmente le ridotte risorse ditali istituti potranno coprire un simile aggravio impositivo.
Sarebbe indubbiamente auspicabile quantomeno la previsione di
applicabilità dell'aliquota ridotta
del 4 per mille.
Disco rosso inoltre perle agevolazioni relative ai fabbricati d'interesse storico-artistico e agli
immobili inagibili o inabitabili,
che oggi scontano le aliquote ordinarie. Per le unità inagibili o inabitabili l'unica strada sembra quella
di proporre una variazione della
rendita per tener conto dell'effettivo stato delbene.
Due modifiche, infine, sembrano invece inevitabili. Una è sul termine di presentazione della dichiarazione Imu, assente nel testo
di legge. Sarà anche da capire se,
per il primo anno di applicazione,
vi sarà l'obbligo generalizzato della stessa. L'altra modifica attiene
al conteggio del primo versamento, da effettuarsi entro il i8 giugno. Dovrà infatti disporsi che
questo avvenga con le aliquote base (7,6 e 4 per mille) e la detrazione di 200 euro, salvo conguaglio
in sede di saldo di dicembre.
Lu. Lo.
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34.1
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IL 3,8 per mille dovuto all'Erario limita le decisioni dei sindaci
Imu, i vincoli alle manovre
A rischio gli sconti agli immobili locati e a quelli produttivi
Luigi Lovecchio
Il perimetro dei poteri comunali in materia di Imu è apparentemente molto ampio.
Nella disciplina di riferimento, rappresentata sia dagli articoli 8 e 9, Dlgs 23/2011, sia
dall'articolo 13, D1201/ton (salva-Italia),sono infatti richiamate la facoltà previste negli
articoli 52 e 59, Dlgs 446/97. E
però evidente che il limite principale a questi poteri deliberativi è rappresentato dalla quota di imposta erariale, pari al
3,8 per mille dell'imponibile riferito a tutti gli immobili, con
le sole eccezioni dell'abitazione principale e dei fabbricati
rurali strumentali.
I Comuni infatti non possono disporre di un tributo statale,ma solo dell'imposta di propria pertinenza. In concreto,
questo significa, ad esempio,
che non potranno comunque
adottare aliquote Imu inferiori al 3,8 per mille, come sembra indirettamente desumibile anche dall'articolo 56 del decreto legge sulle liberalizzazioni (agevolazioni per gli immobili delle imprese costrut-
trici). Ugualmente, eventuali
agevolazioni deliberate in termini di riduzioni di aliquote
ovvero di detrazioni incideranno solo sull'imposta comunale e mai su quella statale.
Le disposizioni dell'Imu sperimentale consentono di ridurre le aliquote fino al 4 per mille
per gli immobili locati, per ifabbricati appartenenti alle impreUMM
Possibile un alleggerimento
sulle abitazioni ai parenti
Dubbi sulla facoltà
di legare le riduzioni
alla categoria catastale
se e per gli immobili dei soggetti Ires. Si tratta delle Ire categorie che subiscono la penalizzazione derivante dall'aggravio
dell'aliquota del tributo patrimoniale unitamente alla duplicazione con le imposte sui redditi. L'articolo 8, Dlgs 23/2011,
peraltro, consente di differenziare tali riduzioni di aliquote
per categorie di immobili. Si
tratta di disposizione che appare pienamente compatibile
con l'Imu sperimentale. Ne deriva che, in linea di principio,
potranno adottarsi aliquote di
favore ad esempio per gli immobili delle imprese artigiane
oppure per quelli delle imprese neo costituite ovvero ancora per gli stabilimenti industriali. Si ritiene inoltre senz'altro
ammissibile una specifica aliquota, anch'essa di vantaggio,
per i fabbricati locati a canone
concordato. In linea generale,
si è dell'avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza
ad una categoria catastale. Si
pensi ancora, ad esempio, alle
locazioni di locali commerciali
effettua Le nel centro storico.
Appare invece rischioso differenziare il prelievo in funzione
della sola tipologia catastale
(ad esempio, un'aliquota specifica per gli immobili Aio). In
questo caso, infatti, potrebbe
essere eccepito che la differenziazione è già insita nella rendita catastale attribuita all'immobile e non può essere effettuata
anche a livello di aliquote.
Si ritiene inoltre che nulla
impedisca di adottare aliquote agevolate per gli immobili
concessi in comodato d'uso a
parenti, laddove si consideri
questa fattispecie meritevole
di promozione. Non si tratterebbe ovviamente di una assimilazione all'abitazione principale, poiché questa possibilità è stata soppressa dal D1
201/2011, ma per l'appunto di
una aliquota di vantaggio. Al
riguardo, andrebbe tuttavia ricordato che per tali tipologie
l'Imu comporterà dal 2012 l'assorbimento dell'Irpef.
A monte di qualsiasi valutazione in ordine all'opportunità
delle variazioni di aliquote occorrerebbe peraltro tenere nella debita considerazione le esigenze di semplificazione dei
contribuenti. Se infatti la quota
di imposta erariale dovesse, come per vero sembra inevitabile, costringere i soggetti passivi
ad un doppio calcolo della nuova imposta patrimoniale, è evidente che la moltiplicazione
delle aliquote renderebbe ancora più complessi i conteggi.
-,PRODLZIONI 5LRVATA
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la pendeam Domande presentate in base a una norma abrogata
Conto incerto per i fabbricati
con richiesta di «ruralità»
Pasquale Mirto
Pagamenti Imu incerti per i
contribuenti che hanno presentato domanda per il riconoscimento della ruralità degli immobili.
Infatti l'articolo 7, comma 2-bis,
del decreto legge 7o/2011 è stato
abrogato, dal i ° gennaio 2012, dalla manovra salva-Italia (decreto
legge 201/2011), fermi restando
«gli effetti delle domande divariazione presentate». E l'articolo 13
del decreto legge 201/2011 precisa, in modo analogo, che le domande presentate (e da presentare) «producono gli effetti previsti in relazione al riconoscimento
del requisito della ruralità».
Il problema è ora capire, in presenza di una domanda di variazione catastale, per esempio, dalla categoria D/8 alla categoria D/io, come debba essere corrisposta
l'Imu a giugno, tenendo conto che
gli effetti sono rilevanti non solo
per il contribuente ma anche per
lo Stato e il Comune. Consideran-
do una rendita di ioomila euro (il
grande capannone di una coop),
se il contribuente può assumere
in via provvisoria la categoria rurale, verserà una Imu di 12.600 euro (2 per mille), che andrà interamente al Comune; se, invece, dovrà utilizzare la categoria non rurale, verserà 47.880 euro (7,6 per
EITI EFFETTI
Il problema fa vacillare
il gettito stimato
dai municipi e dallo Stato
che ammonta
a circa un miliardo
mille) che andranno per metà anche allo Stato.
Gli effetti della presentazione
della domanda erano disciplinati
dall'articolo 7, comma 2-ter, del
decreto legge 70/2011, che prevedeva la possibilità per il contri-
buente, se non fosse intervenuta
la convalida della domanda di attribuzione della categoria rurale
entro il 3o giugno 2012 (termine
inizialmente fissato al 20 novembre 2011, prorogato dall'articolo 13,
comma 21, del D1201/2011 ma abrogato in sede di conversione), di assumere in via provvisoria, per altri 12 mesi, l'avvenuta attribuzione della categoria rurale richiesta,
salvo precisare che in caso di mancata convalida, il contribuente sarebbe stato tenuto a pagare le imposte non versate, gli interessi e le
sanzioni in misura raddoppiata.
Ora manca qualsiasi termine
di riferimento, non essendo previsto né un termine entro il quale l'agenzia del Territorio deve
convalidare le domande di variazione né un termine entro il quale il contribuente può assumere
in viaprovvis orla la categoria rurale. E solo stabilita l'emanazione di un decreto con cui il ministero dell'Economia deve stabili-
re le modalità per inserire negli
atti catastali la sussistenza del requisito di ruralità.
L'aver previsto che restano salvi gli effetti delle domande di variazione presentate serve sicuramente a considerare legittimo il
mancato versamento del saldo Ici
2011, per le domande di variazione
già presentate nel 2011, ma non aiuta a orientare il contribuente per il
versamento dell'Imu.
Il problema evidenziato impatta poi sulle stime sul gettito Imu
fatte dai Comuni e dallo Stato, visto che riguarda fabbricati oggi
iscritti in catasto in categoria non
rurale e considerati nelle stime come paganti l'aliquota ordinaria.
Considerando il numero delle domande presentate su un campione di comuni si stima che a livello
nazionale il gettito Imu interessato, calcolato ad aliquota base 7,6
per mille sia di circa i miliardo,
che con il passaggio all'aliquota rurale si ridurrà di oltre 730 milioni,
compensati solo in minima parte
dall'iscrizione in catasto dei fabbricati rurali oggi ancora iscritti al
catasto terreni Infine, a complicare il quadro per i Comuni manca
ancora nell'Imu la disciplina relativa al rimborso della quota statale.
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05/03/2012
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Cassamento, L'abrogazione della disposizione interpretativa
Incombe l'Ici sugli agricoli
con effetto retroattivo
Ennio Dina
Gli effetti del decreto salvaItalia sul trattamento fiscale dei
fabbricati rurali sono abbastanza chiari per quel che riguarda
l'Imu, mentre suscitano molti
interrogativi per quel che riguarda l'Ici.
Per l'Imu è evidente l'imponibilità dei fabbricati rurali, con
aliquota ridotta per quelli che
hanno i requisiti di abitazione
principale e aliquota base per
gli altri (salvi interventi agevolativi dei Comuni), mentre per
gli immobili rurali strumentali
vi è l'applicazione dell'apposita
aliquota ridotta. L'individuazione di questi ultimi sarà possibile grazie al classamento in Dho
sia in seguito alla procedura innescata dal Dl 70/2011 che con i
Docfa.In questo modo il legislatore ha accolto la tesi della Cassazione a sezioni unite n. 18565
de12009: la ruralità dei fabbricati è comprovata dal loro classa-
mento nelle apposite categorie
catastali. Ha anche risolto il problema posto dall'agenzia del
Territorio rispetto alla collocazione delle abitazioni nella categoria A/6. Resta il problema
dei requisiti necessari per il riconoscimento della ruralità, ai
fini dell'accatastamento, per i
fabbricati a destinazione strumentale.
Molto più significativi potrebbero essere gli effetti del salvaItalia sull'Ici. L'introduzione della procedura di riconoscimento
dei requisiti di ruralità da parte
del D170/2011 aveva spinto a ip otizzare una valenza retroattiva
alla procedura stessa sulla base
della richiesta del possesso dei
requisiti di cui al comma 3 e 3-bis
dell'articolo 9 del Dlgs 557/93 da
almeno cinque anni. La tesi non
era sostenibile in quanto la norma non prevede la validità retroattiva del nuovo classamento
e una sua interpretazione esten-
siva sarebbe stata in contrasto
con la costante giurisprudenza
della Cassazione (n.10646/2005
e n. 6627/2009) che ammette solo l'eventuale retroattività alla
data di presentazione della denuncia (n. 12029/2009).
Il dubbio è tuttavia superato
dal ripristino operato con il Dl
201/2011 con l'abrogazione della
norma di interpretazione autentica che esclude l'imponibilità Ici
dei fabbricati rurali. La Cassazione, in un'occasione molto simile
relativa agli effetti determinati
dall'abrogazione di una norma di
interpretazione autentica (sentenza n. 13319/2006) ha affermato: «La natura interpretativa della norma di cui al citato comma...
ne comporta la conseguente retroattività: la successiva norma
abrogatrice non può che avere la
medesima efficacia, retroagendo anch'essa al tempo della norma anteriore interpretata... in altri termini, l'intervenuta abroga-
zionehareso la normainterpretativa, se così si può dire, una norma inutiliter data, restituendo
inalteratala situazione allaprecedente contrapposizione ermeneutica tra i diversi significati
possibili attribuiti alla norma interpretata». Pertanto, l'abrogazione della norma di interpretazione autentica ripristina l'eventuale contrasto interpretativo
preesistente.
Nel caso specifico, date le caratteristiche di fatto innovative
della norma interpretativa, non
ci sono dubbi circa la portata dellanorma (articolo 2, commaidettera a) del Dlgs 504/92), che prevede l'imponibilità ai fini Ici di
tutti i fabbricati iscritti o iscrivibili a catasto, compresi quindi anche i rurali. L'abrogazione ha valenza retroattiva, come chiarito
dalla Cassazione, per cui appare
del tutto irrilevante il fatto che la
norma di abrogazione sia entrata
invigore 111'gennaio 2012 e non il
giorno della pubblicazione del
decreto.
Sulla scorta di quanto sopra
sembra quindi preferibile la tesi
del ripristino dell'imponibilità
dei fabbricati rurali ai fini Ici
con valenza retroattiva.
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05/03/2012
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.sende. I criteri per salvare le strutture
Le società partecipate
aspettano il bilancio 2012
Stefano Pozzoli
Sarà necessario attendere
i bilanci del 2012, che saranno
approvati nel 2013, per decretare la "salvezza" delle società
partecipate dai Comuni con
meno di 30mila abitanti. È
quanto emerge interpretando
l'articolo 14, comma 32, del decreto legge 78/2010, che impone ai Comuni minori di mettere in liquidazione le società
che non rispettano determinati requisiti. La norma è stata
più volte ritoccata dal legislatore e gli interventi non hanno
certo reso più semplice la comprensione della disposizione,
che prevede termini distinti,
difficili da coordinare.
I Comuni devono cedere o
mettere in liquidazione le società "incriminate" entro il 31
dicembre 2012. Ma questa disposizione non si applica alle
società che, al 31 dicembre
2012, abbiano il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi e
non abbiano mai subito una ricapitalizzazione per perdite.
Occorre chiarire se in questo
triennio resta incluso anche il
bilancio al 31 dicembre 2012:
quest'ultimo era compreso
nella valutazione del triennio
in base al testo precedente della norma, che fissava al 31 dicembre 2013 il termine per
mettere in liquidazione le società, ma ora (dopo la modifica del decreto legge 138/2011)
il punto va chiarito. In teoria,
Le scadenze
I comuni con meno di 30mila abitanti devono mettere in liquidazione
le società o cedere le partecipazioni.
Si salvano le società che:
• hanno, al 31dicembre 2012, il bilancio in utile negli ultimi tre
esercizi;
• non hanno subìto riduzioni di capitale per perdite di bilancio;
• non hanno subìto ricapitalizzazioni per coprire le perdite di bilancio
• I Comuni che hanno tra 30mila e 50mila abitanti possono
conservare una sola società. Le altre devono essere messe in
liquidazione
• Secondo la Corte dei conti, il legislatore ha commesso un errore
formale: la scadenza reale è il31 dicembre 2013
dato che non sono stati modificati i tempi previsti dall'articolo 14, comma i, lettera a), del
decreto 78/2010, (che prevede
i tagli ai trasferimenti in due
misure nel 2011 e dal 2012), l'inciso "31 dicembre 2012" va letto in senso tecnico e inteso come riguardante il bilancio
dell'esercizio 2012, che verrà
approvato nel 2013. Pertanto,
dovrebbero essere presi in
considerazione i bilanci del
2010,2011 e 2012.
S i potranno quindi verificare due casi: se la società osservata ha subito ricapitalizzazioni per perdite nel corso della
sua vita o ha subito perdite nel
nel 2011, dovrà essere
messa in liquidazione entro il
31 dicembre 2012; altrimenti,
sarà necessario attendere
l'esame anche del bilancio
2012 per dare alla società certezza di continuità. Il tema, peraltro, è molto delicato, perché investe anche i criteri di
valutazione da adottare in sede dibilancio di esercizio: uno
degli elementi essenziali è il
"going concern", ossia il criterio della continuità aziendale.
Occorre chiarire anche la disposizione che prevede che i
comuni tra i 3o e i 5Omila abi2010 o
tanti possono detenere una sola società: le altre - si legge nel
decreto legge 78 -vanno messe in liquidazione le altre entro il 31 dicembre 2011. Ma la
Corte dei conti (Sezione di
controllo per la Lombardia, parere 602/2011) ha considerato
questa data frutto di un errore
formale e ha inteso come scadenza corretta quella del 31 dicembre 2013. La scelta della
magistratura contabile permette anche di chiarire che la
disposizione va interpretata
nel senso che se i comuni più
piccoli non possono avere società da soli (salvo associarsi
con altri, fino a raggiungere i
30mila abitanti), per i comuni
maggiori è concessa un'eccezione. Ovviamente potranno
avere ulteriori società, ma solo insieme ad altri comuni.
Si ricorda, infine, che la norma non si riferisce a tutte le società, ma solo a quelle che non
hanno una regolamentazione
di settore (queste ultime si
pongono in posizione di specialità nei confronti della norma). A confermarlo, oltre a numerosi pareri della Corte dei
conti, anche i differenti poteri
affidati al Prefetto in caso di
inadempienza. In riferimento
all'articolo 14, comma 32, è stabilita una procedura semplice
e diretta: il Prefetto attribuisce un termine al Comune e se
questo non adempie nomina
un commissario per la messa
in liquidazione della società
(articolo 16, comma 14, del decreto legge 138/2011). Invece,
l'articolo 4, comma 32-bis, del
medesimo decreto legge
138/2011 fissa regole diverse e
più prudenti per le società di
servizi pubblici locali.
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05/03/2012
k,ontrtti
91 DM
tkL Sostituzione del soggetto inadempiente in base al Durc
L'ente salda i contributi
pregressidell'appaltatore
La Pa gira
a Inps e Inail
i compensi
dell'impresa
Punto per punto
INTERVENTO DELLA STAZIONE APPALTANTE
COME SOSTITUTO CONTRIBUTIVO
• È previsto dall'articolo 4 del Dpr 207/2010 in caso di rilevazione
di Durc irregolare dell'appaltatore
• Va effettuato successivamente alla ritenuta obbligatoria
progressiva dello
0,50%
Alberto Barbiero
Le amministrazioni appaitanti devono operare come sostituti contributivi anche quando il
corrispettivo dovuto all'appaltatore copre solo parzialmente i
debiti che lo stesso ha nei confronti degli enti previdenziali.
Il ministero del Lavoro e delle
politiche sociali ha definito con
la circolare 3 del 16 febbraio 2012
gli aspetti applicativi della procedura prevista dall'articolo 4
del regolamento attuativo del codice dei contratti pubblici. La disposizione del Dpr 2o7/2010 prevede infatti che le amministrazioni aggiudicatrici, quando ottengono un Durc che segnali
un'inadempienza contributiva
relativa a uno o più soggetti impiegati nell'esecuzione del contratto, devono trattenere dal certificato di pagamento l'importo
corrispondente all'inadempienza e, successivamente, pagare
quanto dovuto per le inadempienze accertate direttamente
agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la Cassa edile. La
norma, in sostanza, prevede un
particolare meccanismo attraverso il quale, quando il Durc evidenzia irregolarità nei versamenti dovuti agli enti previdenziali, le stazioni appaltanti si sostituiscono al debitore principale, versando — in tutto o in parte —
le somme dovute in forza del
contratto di appalto direttamente agli stessi enti creditori.
Il ministero del Lavoro chiarisce anzitutto che sotto il profilo
operativo la trattenuta, da parte
VERSAMENTO AGLI ENTI PREVIDENZIALI
• L'Amministrazione versa le somme del suo debito all'appaltatore
agli enti previdenziali, per colmare i debiti contributivi che l'appaltatore
ha verso di questi
• Il versamento delle somme è distribuito tra gli enti previdenziali
in proporzione ai debiti dovuti
• Per combinare il versamento con quello di altre amministrazioni,
la stazione appaltante preavvisa del pagamento gli enti previdenziali
INTERVENTO SOSTITUTIVO
PER DEBITI CONTRIBUTIVI
DEI SUBAPPALTATORI
CORRELAZIONE CON
VERSAMENTI A EQUITALIA
• In caso di pagamento superiore
• L'amministrazione
interviene come sostituto
contributivo solo dopo
l'intervento analogo
dell'a ppaltatore
a 10.000 euro, il versamento agli
enti previdenziali per l'intervento
sostitutivo ha la priorità rispetto al
versamento a Equitalia per soddisfare
eventuali debiti verso l'erario
dell'amministrazione aggiudicatrice, delle somme dovute all'appaltatore va effettuata successivamente alle ritenute indicate
dal comma 3 dello stesso articolo 4, in base al quale sull'importo
netto progressivo delle prestazioni si opera una ritenuta dello
0,50% e il complesso di tali ritenute può essere svincolato soltanto in sede di liquidazione finale. Quindi la stazione appaltante
prima procede alla ritenuta dello 0,5o% e poi, con la somma restante, paga gli eventuali debiti
previdenziali dell'appaltatore.
L'intervento sostitutivo può operare anche quando lo stesso debito può colmare solo in parte le
inadempienze dell'appaltatore
evidenziate nel Durc.
Le somme finalizzate a soddi-
sfare i crediti devono essere ripartite tra gli istituti e le Casse
edili creditori in proporzione
dei crediti di ciascun ente previdenziale evidenziato nel documento di regolarità contributiva. Per consentire il coordinamento di più possibili interventi
sostitutivi da parte di amministrazioni che abbiano contratti
di appalto con lo stesso operatore economico irregolare sotto il
profilo contributivo, il ministero del Lavoro sollecita le stazioni appaltanti a preavvisare gli enti previdenziali prima di procedere ai versamenti. Sempre a garanzia dell'effettività delle somme dovute, è importante che le
amministrazioni comunichino
tempestivamente agli enti previdenziali i pagamenti effettuati.
In relazione ai debiti contributivi dei subappaltatori, a fronte
del principio solidaristico che
coinvolge sia gli appaltatori sia
le amministrazioni appaltanti,
queste ultime devono operare
con l'intervento sostitutivo solo
per le somme residue rimaste dopo l'analogo intervento dell'appaltatore. In tal caso, inoltre,
quanto corrisposto dall'amministrazione non può eccedere ilvalore del debito che l'appaltatore
ha nei confronti del subappaltatore alla data di emissione del
Durc irregolare.
La circolare 3/2012 ha inoltre
chiarito il rapporto tra i versamenti connessi all'intervento
dell'amministrazione come sostituto previdenziale e quelli da
realizzare per coprire debitiverso l'erario rilevabill pres so Equitalia in caso di pagamenti superiori a io.000 euro.
Il ministero del Lavoro ha precisato che l'attivazione dell'intervento sostitutivo anche in tali
situazioni impedisce il pagamento dell'appaltatore, poiché le
somme spettanti originariamente a quest'ultimo sono versate
agli enti previdenziali, così salvaguardando il principio contenuto nell'articolo 48-bis del Dpr
602/1973.
Peraltro, solo l'applicazione
prioritaria del meccanismo previsto dall'articolo 4 del regolamento attuativo del codice dei
contratti consente alle imprese,
in prospettiva, di ottenere un
Durc regolare e, pertanto, di continuare a operare sul mercato,
salvaguardando anche i crediti
dell'amministrazione fiscale
(che potrebbero, viceversa, essere compromessi se si volesse
soddisfarli primariamente, lasciando inalterata l'irregolarità
del Dure e impedendo all'operatore economico di partecipare
agli appalti).
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rentebt;klai,rei;da
prepe..1 dell'appaltatore
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05/03/2012
Immigrazione:
partito il nuovo
programma
di formazione
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Annalisa Giovannini
Al via la nuova edizione
della formazione in materia di immigrazione. È stata
avviata nel mese di febbraio la seconda edizione del
programma di formazione
integrata sulle tematiche
dell'immigrazione che l'Anci e Ancitel hanno inaugurato nel 2010.
Sono oltre 70o i Comuni
coinvolti, e appartengono
quest'anno a cinque regioni.
L'elenco comprende un territorio del Nord Italia (la Lombardia), due del Centro (Toscana, e Umbria) e due del
Sud (Abruzzo e Molise).
L'iniziativa, maturata con
successo nell'ambito di un
programma quadro di collaborazione con il ministero
dell'Interno, in particolare
con il dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione,
è realizzato per affrontare temi approfonditi ormai da anni dall'associazione ed è rivolto a due obiettivi: semplificare le procedure amministrative in materia di immigrazione
e sperimentare nuovi modelli
organizzativi per l'accoglienza e l'integrazione dei cittadini stranieri. Insieme, in aula,
saranno presenti dirigenti e
responsabili dei servizi demografici, sociali e della polizia
municipale.
Il programma si articola su
due assi formativi complementari: seminari tematici
"dal vivo" e un corso di formazione online che integra le tematiche trattate in presenza.
In questa edizione, l'interesse
sarà concentrato sulla mapp atura dei modelli organizzativi
più innovativi adottati dalle
amministrazioni comunali
per la gestione e l'erogazione
dei servizi ai cittadini stranieri, e i risultati di questo studio,
che vedrà i Comuni coinvolti
attivamente, saranno pubblicati sul sito ufficiale del programma www.formazioneimmigrazione.anci.it.
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essi dell'appalta
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05/03/2012
Pero e.. «Pasticcio» sul maltempo
Assenze per neve,
Governo in panne
sui tagli in busta paga
Tiziano Grandelli
Mirco Zamberlan
Il maltempo delle scorse
settimane ha creato difficoltà
anche agli uffici personale della
Pa. Il problema consiste nel trovare una motivazione giuridica
che possa consentire il pagamento dei giorni di assenza
causa neve, e la soluzione non
sembra agevole. In questi giorni, molte amministrazioni si
stanno rivolgendo alla Funzione pubblica per avere chiarimenti in merito.
La questione è stata oggetto
di analisi da parte degli interpreti istituzionali e della giurisprudenza. In diverse occasioni,
l'Aran ha affermato che l'assen-
TE PROSPETTIVE
Difficile retribuire
il dipendente in assenza
della prestazione
Probabile l'utilizzo
di ferie, permessi o recuperi
za del dipendente, o la chiusura
degli uffici da parte datoriale in
conseguenza di eventi atmosferici e calamità naturali, rientra
nelle ipotesi di forza maggiore
sopravvenuta, non imputabile
al datore di lavoro né al lavoratore. Ergo, se il dipendente non
ha potuto lavorare, la parte datoriale, non avendo beneficiato
di alcuna prestazione, non può
corrispondere la retribuzione.
In tal senso si era espressa anche la Cassazione lavoro, conia
sentenza 481/1984. In caso contrario, secondo l'Aran, riverrebbero a determinare oneri impropri e ingiustificati a carico
del bilancio degli enti che, letti
dalla Corte dei conti, si trasformerebbero in danno all'erario.
Volendo in ogni caso evitare
la decurtazione della retribu-
zione, è necessario individuare
un istituto legale o contrattuale
che possa giustificare l'assenza
e, al contempo, ne preveda la retribuzione. Se nel panorama legislativo non si rinvengono norme di legge speciali per la fattispecie, in ambito contrattuale
occorre analizzare comparto
per comparto quali soluzioni
possono essere trovate. A esempio, per i ministeriali, si prevede la possibilità di utilizzare i
permessi retribuiti per motivi
familiari o personali in caso di
impossibilità oggettiva al raggiungimento della sede di servizio anche nell'ipotesi di gravi
calamità naturali. Al contrario,
per quanto riguarda gli enti locali, nulla è previsto nel contratto e quindi si dovrà comunque
ricorrere ai permessi, alle ferie
o al recupero.
La buona volontà della Funzione pubblica si scontra, oltre
che con un consolidato orientamento interpretativo, anche
con il costo che questa operazione potrebbe determinare
per le casse dello Stato. Per
questo, sarà difficile che l'Economia supporti una interpretazione estensiva a favore dei dipendenti pubblici. Sarebbe
inoltre complicato spiegare
perché i dipendenti pubblici
che non hanno lavorato potranno beneficiare della retribuzione quando i colleghi del settore privato, a casa per neve ed ai
quali si applica lo stesso quadro normativo, non verrebbero pagati. Allo stesso tempo, ai
dipendenti pubblici che, proprio a causa delle condizioni atmosferiche avverse, hanno dovuto subire turni di lavoro massacranti, non potrà che essere
riconosciuto il trattamento
economico previsto dal contratto, che si concretizza in pochi euro in più.
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ssidell'appaltat.
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05/03/2012
91 DM
krrZnun"n
Contro l'evasione
i Comuni sfoderano
un mix di strumenti
di Mariangela Danzi
1D178/zoto, integrato dal decreto "salva Italia",baraevisto l'obbligo di collzione dei Comuni nella lotta
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all'evasione.
In passato, tale forma di cooperazione non è mai decollata a
causa del deficit di integrazione
delle banche dati e del mancato
riconoscimento economico a favore dei Comuni. Ai fini dell'accertamento fiscale, sono significativi i dati provenienti dai permessi edilizi, dalle dichiarazioni
Dia e Scia, dalla Polizia municipale, che, in sede di controlli stradali, potrà constatare il possesso di auto di lusso, di mezzi
aziendali eccetera. I Comuni dovranno individuare soluzioni atte a evitare il taglio ai servizi e, a
fronte delle limitazioni nelle assunzioni, trovare i modi che consentano di affrontare in modo efficace il nuovo compito. Dovranno introdurre, nella propria organizzazione, elementi di flessibilità, come l'utilizzo dei messi
comunali e del personale addetto all'anagrafe per tutte quelle attività di accertamento che, di
norma, vengono demandate alla
Polizia municipale.
Previo un idoneo percorso
formativo, il personale di Polizia municipale che svolge lavoro d'ufficio costituisce una risorsa fondamentale per i nuovi accertamenti di natura fiscale. A
Genova è stato creato un nucleo
formato da personale qualificato e specializzato. In collaborazione con la Guardia di finanza
sono stati organizzati corsi di
formazione per il personale comunale. Milano ha sottoscritto
un "accordo" con l'agenzia delle
Entrate, partecipando con proprio personale a visite ispettive
congiunte. In tale scenario, parrebbe opportuno estendere agli
uffici tributari e ai nuclei di Polizia municipale i poteri di accertamento previsti per gli uffici tributari dello Stato.I poteri degli
uffici finanziari sono stati estesi
alla Guardia di finanza dall'articolo i del Rdl 63/1926, il quale dispone che agli appartenenti al
Corpo «sono conferiti tutti i poteri e diritti di indagine, accesso,
visione, controllo, richiesta d'informazioni, che spettano per legge ai diversi uffici finanziari incaricati dell'applicazione dei tributi diretti ed indiretti».
Lo strumento a disposizione
dei Comuni per determinare le
tariffe agevolate al fine di usufruire dei servizi comunali è l'Isee,
introdotto con il Dlgstoo/98. Esso va integrato con elementi del
redditometro, che individuano
l'effettiva situazione economica
di una famiglia e il suo stile di vita, quali tipologia e numero di autovetture, vacanze, polizze vita
o sanitarie. I Comuni potrebbero, sin da ora, disciplinare un sistema di accesso a servizi e agevolazioni che non si basi solo sulla dichiarazione dei redditi, ma
che tenga conto della compresenza degli elementi citati, indici di capacità economica. Accertato un indice incompatibile
con il reddito dichiarato, il sistema dovrebbe prevedere che il richiedente venga collocato in
una fascia economica più alta,
con immediata preclusione
all'accesso al servizio (o alla tariffa agevolata), senza attendere
il completamento dell'accertamento fiscale.
Tali misure consentirebbero, in definitiva, di garantire
prioritariamente l'accesso ai
servizi e alle agevolazioni a coloro che dichiarano al fisco fino
all'ultimo euro.
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Rassegna stampa - Unione dei Comuni della Bassa Romagna