005958 www.ecostampa.it 005958 www.ecostampa.it Grovaxrur VIrroruo PerrornNo Lh rrsrcl DELr-rr soBRrETÀ. NE msro, m urrÀ. o ANCoRA MENo Edizioni Dedalo, Balj 2012 pp. L36, euro 15,00 sapete, siete spreconi imperdonabili, anche se lo spreco per ignoranza non è punito come il non sapere quanti erano i re di Roma o chi era Dante Alighieri. La punizione Grazie, amico Pallottino: un libro così, ruzionale, non ag- per queste ultime deficienze gressivo o integralista, istruttivo e convincente, ci voleva. E non mi lascerò scappare la possibilità di chiedere l'obbligatorietà nelle scuole. Forse, fabetismo, per quelle defi- addirittura iniziando dalla tafoglio. Ciò che Pallottino scrive può e deve diventare il nuovo decalogo della nonna: la mia amata r,oflna che imponeva scuola pt'rma.fra. Noi, tecnologicamente obesi, abbiamo a'nuto molte occasioni di essere sobri, ma non Le abbiamo prese sul serio come necessario. Pallottino ricorda giustamente il Club di Roma che aveva incominciato a fare i "conti in casa" e a mettere a carico delle famiglie evo- lute gli sprechi. Oggi li riprendiamo quando gli sprechi sono ormai immani e il Decalogo di Lussino non fa parte del patrimonio pedago- gico di avangtardia. Bene, smettiamola di arricciare il naso di snob pieni di anigogolati comfort e impariamo un po' di regole di vita tec- scolastiche è l'accusa di anal- cienze che chiameremo umane vista la loro diffusione non c'è, se non contiamo l'obesità e l'alleggerimento del por- di risparmiare l'olio, di spegnere le luci inutili e di coprirsi bene; e al più offriva borse dell'acqua calda agli anziani, recuperava la parte buona delle pere e dava gli avanzi al cane o al gatto. I suoi figli andavano a piedi e a piedi facevano i due piani di scale pet pranzarc con lei; ma ho tirato in ballo la nonna non per solleticare gli affetti di chi spocchiosamene si mostra intollerante (ignorante!) verso la sobrietà; ma perché, con un riferimento popolare, voglio il problema in un nologicamente sviluppata da trasformare tramandare a figli e nipoti con il loro esatto motivo e significato. Se la caloria ha al'uto la sua apoteosi nella linea delle signore, cerchiamo quale è stato il suo significato nella espansione degli obesi. fatto costituzionale. E ora mi dedico a questo, qui di seguito, perché è ora di farlo esplicilamente, anche visti i rapporti che abbiamo con il resto del mondo, specie con chi non ha nulla, vive in media C'è un Pallottino bravo molto meno di noi e soffre e competente che ci spiega come fare e, grazie a Dio, sap- molto di più. piamo ancora leggere. Abbiamo già in casa ciò che serve: finestre, termosifoni, caldaie, cucine, forni a microonde, acqta calda e fredda, condizionatori, televisori, eccetera: goardatevi intorno; sapete forse qualcosa delle "efficienze" dei vostri acqui- evoluta, come noi, ha molti diritti e molti doveri. Un bravo cittadino, dicono gli inglesi, è un civil servant, un servitore dello Stato. Che cosa fa sti, qualche numero significa- Chi nasce in una democrazia Secondo una diffusa immagine pubblicitaria televisiva che appare su richiesta del governo, chi nonpaga le tasse è un parassita della democrazia e. come altri parassiti mostrati nelle immagini, è un essere repellente. Insomma, dobbiamo avere cura dei beni pubblici, specie se riguardano i consumi: se consumiamo ffoF po, stiamo privando qualcun altro di un bene che, essendo comune, è anche un po' suo. Dunque, per essere un cittadino che non ha colpe pendenti, dobbiamo saper cosa facciamo quando usiamo cor- rettamente i beni pubblici. Quanti cittadini sono in regola con questa "cultura del bene pubblico"? Pochi, temo. Per questo, mi sembrerebbe necessario e owio che I'istru- zione che si compie prima della maggiore età avesse un insegnamento e un esame obbligatorio in cui si appuri la conoscenza che i ragazzi hanno (e, speriamo, gli inse- gnanti) dei problemi d'uso dei beni pubblici. Mi è stato detto che iragazzi, i bambini, imparano volentieri a differenziare la raccolta dei rifiuti. Bene. Ma andiamo avantilDa questo punto di vista, il libro di Pallottino, senza essere estremista, è per me un libro che non esito a definire "rivoluzionario" (e mi scuso con lui degli involontari connota- ti eversivi che questa aggettivazione potrebbe avere nella nomenclatura giornalistica un servitore dello Stato? Gode dei beni pubblici alui"af- contemporanea). E ringrazio l'autore che ha avr.rto la sen- fidati", che si è assicurato facendo valere i suoi diritti. I vero democratico tivo, quanto vi basterebbe e beni pubblici sono anche chiamati "servizi", perché quanto ne sprecate? Se non 1o sopperiscono alle nostre ne- PAG.78 SAPERN - AGOSTO 2012 cessità ricorrendo a tecnologie adeguate messe a disposizione dall'impiego dei soldi che paghiamo con le tasse. sibilità di scrivedo come un altruista. Ma ora, usiamolo! Corlo Bernordini Almanacco della Scienza Quindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche N. 14 - 19 settembre 2012 Risparmiare basta? Nella prefazione, il decano dei fisici italiani Carlo Bernardini si ripromette di chiedere "l'obbligatorietà nelle scuole", addirittura "iniziando dalla scuola primaria", de 'La fisica della sobrietà' del collega della Sapienza di Roma Giovanni Pallottino. Il testo si pone retoricamente la domanda se sia "possibile continuare sulla strada dei consumi crescenti da parte di un numero di persone a sua volta crescente", rispondendosi che la consapevolezza di quest'impossibilità "non è particolarmente diffusa, e comunque non sembra sia sufficiente a indurre qualche cambiamento negli stili di vita", anche se nel frattempo la crisi economica ha cominciato a rendere di 'moda' un invito alla sobrietà che però, proprio in quanto "calata dall'alto non appare particolarmente motivante". Su questo si può dare senz'altro ragione all'autore: le prese di coscienza che partono da costrizioni materiali esterne e non da una sincera riflessione interiore rischiano di restare superficiali e contingenti. Ciò che l'autore auspica è invece un serio ritorno alla distinzione tra necessario e superfluo, ricordando come ci sia "oltre un miliardo di persone il cui reddito non arriva a un dollaro al giorno" e rimpiangendo apertamente i tempi in cui "si usava 'rivoltare' i vestiti e i cappotti", si riparava ciò che non funzionava più invece di cambiarlo e, soprattutto, non si riteneva "normale considerare tutto quello che usiamo e consumiamo come se provenisse da risorse infinite". L'attacco di Pallottino investe, a 360 gradi, bancomat e carte di credito al cui massiccio impiego rinvia la crisi finanziaria del 2008 (dei quali, invece, si incentiva sempre più l'uso), il "mito" secondo cui ogni generazione è destinata a disporre di beni sempre maggiori e l'uso del Pil quale indicatore del benessere di una nazione (secondo l'autore un mero "ben-avere"). Un j'accuse che se ha il merito di non associarsi ad alcuni luoghi comuni semplicistici - ricordando per esempio l'effetto serra è dannoso in eccesso ma vitale, altrimenti la temperatura media della Terra scenderebbe da + 15 a -18°C, e l'inefficacia del protocollo di Kyoto nel momento in cui oltre un quarto delle emissioni arriva dalla sola Cina - assume però altri tratti sconcertanti. Pallottino ritiene tra l'altro pericolosi o sconvenienti l'energia geotermica, idroelettrica, fotovoltaica, la rottamazione delle automobili, i prodotti alimentari a "chilometro zero" e i bio-carburanti. La sua è insomma una vera battaglia contro i luoghi comuni, che investe anche le leggende metropolitane sulla dannosità di microonde e telefonini o la diffusione di dati improvvisati, per esempio sullo spreco di cibo, e un invito ad "avere fiducia nell'ingegno dell'uomo nel risolvere i problemi che man mano si pongono e quindi anche nella tecnologia". Un'operazione culturale meritoria basata su considerazioni senz'altro corrette. Perplime solo il ridurre la soluzione, insieme con l'auspicabile risparmio (in Italia gli edifici consumano mediamente circa 300 kWh/m2 all'anno contro i 200 kWh/m2 in Germania), ad accorgimenti quali "una semplice borsa dell'acqua calda", "l'impiego del coperchio" in cucina, il riciclo delle lattine in alluminio o l'attenzione a non usare lo stand by degli apparecchi elettrici ed elettronici, il cui costo è stimato attorno ai 50 euro annui. D'altronde, questa filosofia della sobrietà ha ormai molti e autorevolissimi testimonial, uno dei quali viene citato in calce al libro dall'autore: "Per incidere su larga scala è necessario 'convertire' il modello di sviluppo globale; lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche", Benedetto XVI. M. F. titolo: La fisica della sobrietà categoria: Saggi autore/i: Bernardini Carlo editore: Dedalo pagine: 135 prezzo: € 15.00 TECNORassegne Tecnologie “deboli” per l’energia Sistemi e comportamenti “virtuosi” potrebbero e dovrebbero integrare le tecnologie più “forti” nel perseguimento di consumi energetici meno dispendiosi e nocivi. Angelo Gallippi L a tecnologia evolve senza sosta verso traguardi progressivamente più ambiziosi, raggiunti grazie a un livello crescente di sofisticazione; traguardi che soprattutto negli ultimi decenni hanno coinciso con la necessità di frenare i consumi eccessivi di energia da parte di un numero crescente di persone. Tuttavia questa necessità può essere soddisfatta anche da tecnologie non particolarmente avanzate, che integrandosi opportunamente con le prime sono in grado di arrecare un contributo importante nel ridurre la nostra bolletta energetica, che nel 2011 è stata di 63 miliardi di euro. Dell’intero fabbisogno nazionale circa un quarto è utilizzato nelle abitazioni (supera di poco quello dell’industria), e di esso circa l’80 per cento copre le esigenze di riscaldamento. Sono allora opportuni alcuni accorgimenti, come installare una caldaia a condensazione che, recuperando il calore dei fumi prodotti dalla combustione e facendo condensare il vapore d’acqua in essi contenuto, raggiunge un rendimento del 10 per cento superiore alle caldaie tradizionali. O i doppi vetri, che permettono di dimezzare il calore che si disperde attraverso le finestre, perdita che si riduce a circa un sesto ricorrendo a doppi vetri speciali, a bassa conducibilità termica, o meglio ai tripli vetri. Sono ovviamente da evitare temperature troppo calde d’inverno e troppo fredde d’estate: per esempio, se la temperatura esterna è 10°C, un aumento di quella interna da 20 a 25°C comporta un raddoppio di spesa. Invece può costare 50 euro l’anno a famiglia l’abitudine di tenere i diversi apparecchi elettrici in stand by e i caricatori dei telefonini permanentemente inseriti nelle prese di corrente (meglio usare una ciabatta con interruttore). MIT TECHNOLOGY REVIEW EDIZIONE ITALIANA 1/2013 Questi e analoghi suggerimenti per evitare sprechi di energia nelle normali attività quotidiane, ma anche per contribuire a ridurre l’inquinamento globale del pianeta, ci vengono dispensati da un succoso e gustoso saggio di Giovanni Vittorio Pallottino, della Sapienza di Roma: La fisica della sobrietà. Ne basta la metà o ancora meno (Edizioni Dedalo, 2012). La fisica, secondo il leit motiv del libro, ci insegna che esistono oggetti e comportamenti virtuosi dal punto di vista dell’efficienza energetica, ma anche oggetti e comportamenti inefficienti e meno sobri, che quindi andrebbero evitati senza, per ciò, rinunciare al normale tenore di vita. Tra i primi le lampadine fluorescenti compatte, che trasformano in energia luminosa fino al 60 per cento dell’energia che ricevono (contro il 3-5 per cento delle lampadine a filamento), con una efficacia luminosa di 50 lumen/watt, o meglio ancora le nuove lampadine a Led (o i prossimi Oled), che consumano un decimo della elettricità di quelle a filamento, con una efficacia di 60 lumen/watt, e durano 50mila ore (contro le 10mila delle fluorescenti compatte). Raccomandabili anche, e non solo per l’efficienza energetica, la pentola a pressione e il forno a microonde: la prima minimizza lo spreco di calore associato alla dispersione del vapore d’acqua, il secondo produce il calore all’interno dei cibi da cuocere e non solamente negli strati superficiali. Bocciati invece oggetti popolari quali le batterie, che producono energia elettrica a un costo circa 10mila volte superiore a quello della rete, i copritermosifoni, che bloccano i moti convettivi dell’aria attraverso cui il calore è ceduto agli ambienti, e i mastodontici Suv, al tempo stesso superflui, dannosi e costosi, che consumano da una volta e mezzo al doppio di carburante rispetto alle auto usuali. In effetti, più ancora del settore residenziale, quello che consuma più energia è il settore del trasporto (oltre un terzo del consumo totale): il mezzo in assoluto più efficiente è la bicicletta, che richiede appena 70 kilojoule per percorrere 1 km (alla velocità di 15 km/h). Seguono la camminata a piedi di buon passo (150), il treno (600), l’autobus (900), l’automobile (2.500), l’aereo (4.000) e l’elicottero (16.000). Per quanto riguarda l’automobile, tuttavia, si può aumentare il consumo di carburante in diversi modi: tenendo il motore male regolato (5-10 per cento), il condizionatore in funzione (5-10 per cento), una guida aggressiva (20-40 per cento) o troppo veloce (40-60 per cento se si guida alla velocità massima anziché ai due terzi di essa). Tenere gli pneumatici sgonfi fa aumentare il consumo di carburante del 2-4 per cento, oltre a ridurre la sicurezza di guida e accorciare la loro durata (del 20-40 per cento); eppure nel 2006 il 90 per cento degli automobilisti europei viaggiava con pneumatici più o meno sgonfi. Infine un motore in folle consuma in tre minuti lo stesso carburante necessario a percorrere circa 1 km. Insomma, il libro di Pallottino ci insegna che esiste una tecnologia “domestica” o “personale”, fatta di oggetti e comportamenti virtuosi, che andrebbe usata insieme alla tecnologia più “forte” e ai prodotti che immette sul mercato, al fine di raggiungere l’obiettivo, «assieme etico ed estetico, di lasciare a chi ci seguirà un pianeta meno malmesso, di fare un po’ di spazio anche agli altri e inoltre, in definitiva, di vivere meglio noi stessi». ■ Presto saranno disponibili per l’illuminazione pannelli Oled, che raggiungono una efficienza luminosa di 90 lumen/watt. Angelo Gallippi, laureato in Fisica e giornalista pubblicista, scrive di privacy e di informatica. 27 Libri e riviste GIOVANNI VITTORIO PALLOTTINO La Fisica della sobrietà Ne basta la metà o ancora meno Dedalo, Bari, 2012 pp. 136, euro 15,00 G. V. Pallottino, che da tempo si occupa di didattica della fisica in relazione al tema dell’energia1, con questo libro propone, a partire da semplici nozioni di fisica elementare, una riflessione sull’uso razionale, equo e responsabile delle risorse. Un’iniziativa opportuna anche in relazione alla proclamazione del 2012 come “anno internazionale dell’energia sostenibile per tutti”2. Senza necessariamente associarsi all’entusiastica proposta di Carlo Bernardini che – nell’Introduzione – ne propone l’adozione obbligatoria in tutte le scuole del Regno, quanto meno, più sobriamente, si può concordare sul fatto che la tematica affrontata nel testo è ineludibile in campo educativo. Non è il caso di pensare all’aggiunta di un n-esimo item alla lunga lista di istituende “educazioni a…” (da ultimo pure l’educazione sentimentale!), quanto piuttosto di studiare il modo di inserire efficacemente queste problematiche trasversalmente alle discipline curricolari e diffusamente nell’insegnamento della fisica. E qui si impongono anche delle scelte di priorità: in termini di formazione del cittadino, costruzione di conoscenze e metodi utili per una partecipazione consapevole alle scelte democratiche, sarà meglio discettare di Big Bang, universi paralleli, bosone di Higgs e similari temi avanzati oppure cercare di trasmettere il messaggio che la fisica può essere uno strumento di comprensione del mondo reale, della nostra esperienza quotidiana? Allora questo libro, con il suo taglio semplice e concreto, a base di pillole di “fisica pratica”, può essere molto adatto per una prima introduzione al tema, per studenti di scuola secondaria di primo grado o del biennio della superiore. L’obiettivo didattico è opportunamente circoscritto all’essenziale: apparato teorico minimalista (nemmeno nel glossario finale si parla di entropia, sistemi complessi, dinamica non-lineare, farfalle, ecc.), esempi numerici e valutazione di ordini di grandezza (spesso nient’altro che il conto della spesa della cara nonna). In effetti, un approccio meno astratto, steril(izzato) e iper-nozionistico di quanto capita di trovare solitamente nei libri di testo scolastici, che veda “le definizioni come punto di arrivo e i problemi come punto di partenza”, sembra più efficace nel produrre competenze specifiche3. Cioè, paradossalmente, un approccio didatticamente più … sobrio, con meno pretese di programmi ipertrofici a tutto mondo, può produrre risultati migliori. Ultimamente la sobrietà, suo malgrado, è divenuta quanto mai attuale forse più che altro, nostro malgrado, a causa della contingenza economica avversa che stiamo attraversando: stando ad una delle ipotesi etimologiche (da “sine ebrius”) il termine ingloba il segno meno, allude alla diminuzione. “Meno” di che cosa? Siamo sicuri che la crisi abbia solo risvolti negativi e non costituisca l’opportunità di un cambio di rotta, quanto meno nel nostro piccolo? Siamo chiamati in causa in prima persona perché è meglio non farsi illusioni sul governo grande del mondo, visti gli esiti dell’ultima conferenza sul clima di Rio del giugno scorso4. Al massimo (o al minimo) nel nostro piccolo possiamo fare come le formiche di Gino e Michele, ma qui il discorso si fa eminentemente politico e forse l’Autore ha, saggiamente o per necessità, preferito non impegolarsi in questo campo. Per esempio, nel testo – tanto meno nel titolo … e qui è facile controllare! – non incorrerete mai nel termine “decrescita”, che, pur avendo attirato anche l’attenzione di qualche comico non del tutto sobrio, sul piano pratico condivide con la “Fisica della sobrietà” molte proposte concrete. Nel capitolo introduttivo sono richiamati concetti e idee ben noti da almeno venti anni, se non dai tempi del famoso rapporto del Club di Roma sui limiti dello sviluppo o delle lungimiranti critiche di Pasolini alle “magnifiche sorti e progressive” del boom economico postbellico: ridurre i consumi energetici a parità LIBRI E RIVISTE 136 La Fisica nella Scuola, XLV, 3, 2012 di utilizzo finale, ridurre gli sprechi, riciclare, riparare, dePILarsi di tutto il superfluo che non è mai abbastanza per essere felici, ecc. Nei capitoli successivi, coerentemente con il riferimento alla fisica, Pallottino passa in rassegna le varie stanze della casa (dell’oìkos, appunto), attirando spesso l’attenzione su aspetti inconsueti o sottovalutati. Per esempio, nel capitolo 2, “Il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici”, non esita addirittura ad infilarsi sotto le coperte del letto: perché scaldare tutta la stanza fredda quando quello che ci interessa è solo l’interno del letto? A parte illustrare con un semplice calcolo il vantaggio in termini di costo energetico della cara vecchia borsa dell’acqua calda rispetto a scaldaletto e termocoppie varie, Pallottino suggerisce di sfruttare, magari con il supporto di un buon grappino, la potenza termica di circa 100 watt che il corpo umano dissipa sotto le coperte, le quali per di più sono assai mediocri conduttori di calore. E se - azzardo un’ulteriore proposta - si rendesse disponibile allo scopo qualche anima gentile? Allora potrebbe aggiungersi al tutto una dimensione conviviale/socializzante non disprezzabile, se non una nuova categoria lavorativa: la boule umana, il riscaldatore di letti altrui5. Permette? Vuol favorire? Gradisca! A proposito di riscaldamento di edifici pubblici, la mia scuola, edificio stile anni ’70, è un vero colabrodo energetico; ciononostante non ho mai assistito ad un sitin di protesta per il troppo calore in certe aule dove in pieno inverno assito a disinvolte esibizioni ombelicali. Devo suggerire ai nostri battaglieri rappresentanti in Consiglio d’Istituto (studenti e non) la lettura di questo prezioso libretto! Il capitolo 3 è illuminante e illuminato. Con il quarto si passa in cucina: avete in casa pentole verniciate (esternamente) di colore nero? Siete dei teppisti termodinamici! A meno che non vogliate scaldare, oltre che il contenuto della pentola, usandola a mo’ di stufetta, anche la cucina, per irraggiamento secondo la legge di Stefan-Boltzmann. Il coperchio poi, diabolica omissione, è un prezioso accessorio dimenticato. L’Autore segnala che, utilizzato in modo appropriato (causa moti di convezione e Clausius e Clapeyron), consente un risparmio di combustibile di oltre il 20%. In bagno (cap. 4) il problema principale è quello dello spreco di acqua, questione non banale dato che, a differenza dell’energia, risulta ben più intuitivo e tangibile il fatto che la quantità-sostanza si conservi, passando dal rubinetto al lavandino: perché allora preoccuparsi del “consumo” di qualcosa che si conserva palesemente? L’Autore si sofferma anche sul consumo di acqua in relazione all’eventuale esigenza di riscaldarla (l’acqua scaldata deve transitare attraverso le condutture dal riscaldatore al rubinetto). Qui forse vale la pena ricordare un’invenzione del periodo di austerità (una variante coercitiva della sobrietà) degli anni ’70: un “lavandino termodinamico” in grado di recuperare il calore in uscita attraverso il sifone e di riscaldare il getto solo nel tratto utile, dal rubinetto allo scarico. Brevetto di Mario Palazzetti, ingegnere del Centro Ricerche FIAT, ideatore anche di un sistema di cogenerazione (produzione congiunta di calore ed elettricità, in sigla TOTEM, ricordato da Pallottino a p. 23) che utilizzava il motore della 1276. Entrambe le cose mai giunte allo stadio di produzione industriale su larga scala. A quanto pare eventuali strategie di riconversione industriale dell’industria automobilistica negli anni sono state abbandonate per altre strade: dall’austero TOTal Energy Module degli anni ’70 al lancio in produzione, nei tempi odierni della crisi, di un nuovo modello di SUV7 (il SUV, giustamente definito nel cap. 8, dedicato alla “stanza auto-mobile” e ai trasporti, “l’apoteosi del superfluo”). Il capitolo 6 riguarda “L’elettricità in casa”: interessante la segnalazione dell’iniziativa di una scuola romana (l’ITIS Vallauri) dove sono state installate otto biciclette fisse, collegate ad altrettanti generatori, fruibili da studenti, genitori, personale scolastico, allo scopo di produrre energia elettrica nei momenti di ozio. LIBRI E RIVISTE La Fisica nella Scuola, XLV, 3, 2012 Riccardo Urigu Liceo sc. “N. Copernico”, Torino Note 137 Da imitare. Ottima idea da provare nei collegi docenti: se ne uscirebbe almeno con la confortante sensazione di essersi spesi per qualcosa di utile. Il nono capitolo su “I rifiuti e la raccolta differenziata”, tra l’altro, focalizza l’attenzione sul problema dello spreco alimentare: in Italia, ogni anno, quattro milioni di tonnellate di alimenti, in larga parte perfettamente commestibili, finiscono nella spazzatura, anche direttamente dagli scaffali dei supermercati. Un vero insulto per circa 800 milioni di persone (stime FAO) che soffrono per fame e malnutrizione. Tuttavia nascono e si diffondono buone pratiche come quella proposta da Andrea Segrè, docente e preside di Agraria a Bologna, più volte citato nel libro, inventore di Last Minute Market. Sul tema del cibo mi sembra che sia stato trascurato un dato importante in tema di efficienza energetica alimentare: quello del rilevante contributo dei consumi di carne alle emissioni globali di gas serra (pari al 18% del totale secondo la FAO, al 51% secondo uno studio del Worldwatch Institute)8. Pare che gli allevamenti intensivi siano uno dei modi energeticamente meno efficienti per produrre cibo per l’uomo; quindi, anche senza convertirsi al vegetarianismo, un consumo più sobrio di carne nei paesi sviluppati potrebbe essere benefico per la salute dell’ambiente, come sostiene per esempio Rajendra Pachauri, insignito con Al Gore del premio Nobel per la pace nel 2007. In tema di rifiuti cartacei (scolastici), le osservazioni di Pallottino mi hanno fatto pensare al volume di fogli di compiti in classe che, nella mia scuola, provvediamo diligentemente a fascicolare e depositare in un apposito stanzino, per una sosta tecnico-burocratica prima del traghettamento finale al macero9: stralciandone le pagine lasciate in bianco se ne potrebbe recuperare almeno la metà, ma molti studenti e colleghi non considerano particolarmente elegante l’operazione. Una vera pidocchieria! Pallottino invece sottolinea spesso la valenza non solo etica ma anche estetica delle buone pratiche di comportamento: dove il lato estetico sta nel mettere in atto principi di comportamento di “minima distruzione” in armonia con le leggi fondamentali della Natura. L’Autore chiude il libro riportando un appello alla responsabilità individuale pronunciato da Benedetto XVI all’Angelus di domenica 12 novembre 2006 (Giornata del Ringraziamento). Più laicamente, a coronamento di questa meritoria iniziativa pedagogica per “il bene comune”, forse sarebbe stato più opportuno un riferimento neutrale. Infatti, come esemplificato ampiamente in questo ottimo volumetto, direi che un approccio razionale ai problemi ambientali è sufficiente (e necessario) per orientare in senso etico i comportamenti individuali. Nel dibattito pubblico anche su questi temi, non sarebbe meglio che le istanze religiose o ideologiche personali venissero messe tra parentesi? Penso che se ne possa fare a meno: anche in questo caso c’entra un certo tipo di sobrietà. http://www.roma1.infn.it/rog/pallottino/didattici.html Cfr.: http://www.sustainableenergyforall.org/ 3 Michela Mayer, Insegnare l’energia a partire dal risparmio energetico e dalle fonti rinnovabili, NUOVA SECONDARIA - N. 6 2009 - ANNO XXVII, 47-50 (http://www.roma1.infn.it/rog/pallottino/articoli%20didattici/ns06-Pallottino.pdf) 4 Vandana Shiva, RIO + 20: la grande inversione a U (http://serenoregis.org/2012/07/rio-20-la-grande-inversione-a-u-vandana-shiva/) 5 L’idea della boule umana è stata effettivamente applicata in due hotel a Londra e in uno a Manchester. In questi alberghi, i “riscaldatori di letto” effettuano a richiesta e su prenotazione delle sedute di circa cinque minuti. (http://www.telegraph.co.uk/finance/newsbysector/retailandconsumer/7009900/Hotel-chain-offers-human-bed-warmers.html) 1 2 LIBRI E RIVISTE 138 La Fisica nella Scuola, XLV, 3, 2012 6 M. Palazzetti, M. Pallante, L’uso razionale dell’energia. Teoria e pratica del negawattora, Bollati Boringhieri (1997) 7 Mirafiori aspetta il Suv. Grugliasco, via al 2013, Il Sole 24ore (11 aprile 2012) 8 http://www.worldwatch.org/node/6294 (R. Goodland - J. Anhang, Livestock and Climate Change, 2009); http://www.fao.org/docrep/010/a0701e/a0701e00.htm (Rapporto FAO 2006: Livestock’s long shadow) 9 E le bottiglie di plastica, i sacchetti, … tutti quanti dove vogliono andare, cosa cercano? Dove finiscono? Qui: http://www.youtube.com/watch?v=YDBtCb61Sd4 (Plastic Bag un film di Ramin Bahrani, voce fuori campo di Werner Herzog, durata 18’ 33’’, USA 2009). Storia di un sacchetto di plastica. Da far vedere in classe! Il Centro Interuniversitario Agorà Scienza (www.agorascienza.it) opera da anni nel campo della diffusione della cultura scientifica, attraverso una molteplicità di progetti destinati a scopi e a pubblici diversi. Con lo scopo principale di coinvolgere maggiormente i giovani nelle tematiche scientifiche, Agorà Scienza, a partire dall’anno scolastico 2009/2010, ha messo in campo un progetto innovativo dedicato agli studenti delle scuole secondarie di II grado. «Scienza Attiva: i giovani e la scienza partecipata», questo il nome completo del progetto, è a tutti gli effetti un percorso formativo e uno strumento, già ampiamente collaudato, di comunicazione scientifica e di cittadinanza attiva. Esso si fonda sull’utilizzo di processi dialogici tipici della democrazia deliberativa. I metodi deliberativi sono diffusi in molti paesi, in particolare in Nord America e Nord Europa, e vengono utilizzati dalle istituzioni per sottoporre a un campione di cittadini proposte relative allo sviluppo di strategie, impianti o servizi tesi alla risoluzione di problematiche complesse. In questi processi, quindi, l’obiettivo è far dialogare i cittadini sul tema e sui possibili scenari futuri attraverso una precisa informazione e una gestione delle discussioni guidata da facilitatori professionisti. Il progetto Scienza Attiva è basato sulle stesse caratteristiche e sfrutta le ricadute formative di questi metodi per proporre alle scuole, attraverso il web, un modo diverso, flessibile e più coinvolgente per studiare e approfondire argomenti scientifici complessi. Il sito dedicato www.scienzattiva.eu, oltre a raccogliere e proporre materiale didattico e contenuti multimediali per veicolare l’informazione, mette a disposizione dei partecipanti una serie di strumenti di interazione flessibili e facili da utilizzare. I partecipanti, studenti delle scuole secondarie di II grado, sono chiamati a informarsi, dialogare tra loro e con gli esperti, produrre relazioni e proposte. L’insegnante ha il ruolo di coordinatore e facilitatore del processo. Gli esperti preparano il materiale didattico, rispondono alle domande dei ragazzi, condividono gli stessi strumenti web e partecipano ai momenti finali di discussione dal vivo. Nel corso delle passate edizioni Scienza Attiva si è occupata di: acqua, cambiamenti climatici, energia, inquinamento atmosferico. Grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la nuova edizione 2012/2013 sperimenterà il coinvolgimento di ragazzi da tutte le regioni d’Italia, sui temi delle nanoscienze e delle cellule staminali. Il progetto ha una durata semestrale, da novembre ad aprile. Il mese di novembre è dedicato alla formazione degli insegnanti e all’avvio delle attività in classe: indagine sulle conoscenze tacite e distribuzione del materiale didattico. Febbraio è dedicato al dialogo e proposte con gli esperti. Nei mesi successivi le classi sono coinvolte nell’elaborazione di scenari futuri, con il dibattito in classe e sul sito. Il percorso si conclude con gli incontri dal vivo ai quali partecipano gli studenti rappresentanti delle classi, gli insegnanti e gli esperti, con lo scopo di formulare uno scenario condiviso per ogni tema, che viene infine consegnato ai rappresentanti delle istituzioni locali promotrici. Il progetto è annualmente monitorato dal gruppo di lavoro del Centro Agorà Scienza che analizza i dati raccolti relativi ai contributi inseriti sul sito e ai questionari, distribuiti sia on-line sia dal vivo nel corso degli incontri finali. L’analisi dei dati contenuti nei questionari evidenzia come la partecipazione al progetto generi un cambiamento di opinione e/o una variazione dell’intensità delle posizioni degli studenti su molti aspetti delle tematiche proposte e, in generale, sulla ricerca scientifica. LIBRI E RIVISTE Nuovo Saggiatore, Vol.29, N. 1, 2013 RECENSIONI G. V. PALLOTTINO LA FISICA DELLA SOBRIETÀ NE BASTA LA METÀ O ANCORA MENO Prefazione di Carlo Bernardini Edizioni Dedalo, Bari, 2012 pp. 131, € 15,00 ISBN 9788822068347 Con semplicità, precisione e coinvolgimento affrontiamo un viaggio dedicato “al risparmio energetico” dalle attente osservazioni e indicazioni di Giovanni Pallottino. Al giorno d’oggi si fa un gran parlare dei problemi energetici, delle gravi ripercussioni che il nostro modo di vivere ha sull’ambiente, con delle predizioni catastrofiche sul futuro dell’umanità. Altre considerazioni invitano invece ad una visione ottimistica del futuro. Il libro di Pallottino ha come filo conduttore l’idea che possiamo vivere e bene consumando la metà, ne basta la metà di tutto (dall’energia al cibo) per una vivibilità corretta. In effetti ciò è in linea con quanto riportato dai giornali: a luglio avevamo già consumato quanto prodotto dalla terra in un anno. Nella rimanente parte dell’anno intaccheremo le risorse terrestri con un continuo depauperamento di quanto disponibile alle future generazioni. Come fare? Il libro di Pallottino fornisce delle risposte e dei dati con i quali è consentito al lettore di mettere in pratica i diversi suggerimenti. Pregio dell’opera il ricorso a dati numerici dedotti da considerazioni fisiche, i numeri finalmente compaiono sotto forma di tabelle e o di semplici valutazioni e sono alla base dei conseguenti suggerimenti. Non c’è alcuna formula, né sono presentati complicati ragionamenti scientifici, l’esposizione è sempre piana e alla portata del lettore comune. L’attenzione è posta al quotidiano: come riscaldare e raffreddare gli edifici, come illuminare i diversi ambienti, come selezionare il modo più opportuno per cucinare, come adoperare l’acqua, e come scegliere l’automobile e gestire i rifiuti. Ogni tematica è affrontata con una breve descrizione della fisica sottostante con pacatezza, serietà e serenità; è necessario porre una certa attenzione a ciò che ci circonda, analizzare le diverse situazioni, valutare il corrispondente consumo e decidere cercando di fare buon uso dei suggerimenti presenti nel libro. Mettere in pratica i suggerimenti dell’autore è una “rivoluzione” del modo di vivere come dice Carlo Bernardini nella illuminante prefazione. Consiglio vivamente la lettura del libro e mi auguro che i colleghi fisici ne diffondano il contenuto ai familiari e agli amici. Il libro costituisce un ottimo complemento a quanto è insegnato nei corsi di fisica delle scuole, è necessario infatti che siano i giovani ad essere educati a tali problematiche. Un appunto… di natura estetica, la copertina nelle prossime edizioni dovrebbe avere dei colori più vivaci, quella attuale è un po’ triste. E. Rimini IMN-CNR, Catania Universitas on line, n.126, 2013 La fisica della sobrietà - Ne basta la metà o ancora meno Giovanni Vittorio Pallottino Edizioni Dedalo, Bari 2012, pp. 138, 15 euro Regole di buon senso per risparmiare energia e inquinare meno: Giovanni Vittorio Pallottino, ordinario di Elettronica alla Sapienza Università di Roma, spiega come fare all’insegna della sobrietà. A fine lettura ci compreremo lampadine a risparmio energetico, pile ricaricabili, staremo attenti a non tenere il motore acceso se in sosta, sceglieremo con attenzione le pentole, apriremo il frigo il meno possibile, preferiremo il treno rispetto all’auto quando possibile, rifletteremo sull’importanza della raccolta differenziata, finiremo tutto quello che avremo nel piatto e staremo attenti a non comprare cose inutili e cibi troppo abbondanti, destinati alla spazzatura. Eviteremo di stampare ogni cosa e leggeremo a video le notizie. Istruzioni, quelle fornite da Pallottino con tanto di spiegazioni scientifiche, per usare l’energia con parsimonia e pagare bollette meno care. Non è necessario rinunciare all’auto a benzina (anche se inquina più del diesel) o acquistare un’auto elettrica, basta controllare che gli pneumatici non siano sgonfi (fanno consumare di più) ed evitare di avere sopra all’auto il portabagli vuoto: inutile spreco di carburante. In casa, per un doppio risparmio (di energia e di denaro) Pallottino dà alcuni consigli: non accendere e spegnere in continuazione le luci, aumenta i consumi e rovina le lampadine. Avere una luce efficace non significa illuminare a giorno. Anzi, l’eccesso di illuminazione artificiale nuoce alla salute. Meglio la luce solare: ce lo insegna il monastero di Santa Chiara ad Urbino, pensato proprio per utilizzare la luce solare in un’epoca in cui il massimo dell’illuminazione erano le candele. Le luci del futuro saranno i led, gli oled, materiali plastici che emettono luce con efficienza se attraversati da corrente elettrica e il laser, utilizzato per ora da BMW per i fari di un’auto elettrica. Anche in cucina si può risparmiare energia: no alle pentole nere o troppo grandi rispetto al contenuto da cuocere; il coperchio serve a diminuire il consumo di energia prima che l’acqua bolla, perché dopo non serve più. Meglio mettere al minimo la fiamma, utile nel risparmio la pentola a pressione. Benissimo il forno a microonde, ma attenzione al forno tradizionale che consuma molto per riscaldare i cibi: se invece dobbiamo cuocere la carne è perfetto. Ricordiamoci di spegnerlo però qualche minuto prima che finisca la cottura, tanto continua a cuocere. Lo stesso possiamo fare col ferro da stiro, spegnere prima di stirare le ultime cose, il calore continua per un po’. Insomma, la scienza declinata nella vita quotidiana. Marialuisa Viglione micron / libri letture Una dieta per obesi tecnologici scite a imporre. Con l’eccezione di casi virtuosi come la provincia Giovanna Dall’Ongaro di Bolzano, dove l’abitabilità dei nuovi edifici viene concessa solo se i consumi sono inferiori a 70 chilowattora al metro quadro Mettere a dieta una generazione di obesi tecnologici. Questo è lo all’anno (23% in meno della media nazionale), l’efficienza ener- scopo del prezioso pamphlet di Giovanni Vittorio Pallottino, or- getica non sembra ancora rientrare tra le priorità dei costruttori. dinario di Elettronica alla Sapienza di Roma. Uno come lui, che Insomma Pallottino, con l’autorevolezza dello scienziato, non fa la tecnologia la studia e la apprezza nella sua sobrietà, non può altro che ripeterci ciò che ci dicevano le nostre nonne: spegni accettare che la maggior parte delle persone sedute al tavolo la luce se non serve, abbassa la fiamma del fornello, metti il del progresso la divori con ampie abbuffate a discapito di altre coperchio sulla pentola. Un utile vademecum per conoscere le che restano a guardare digiune. Non è solo una questione eco- “efficienze” delle nostre azioni quotidiane, per capire quanto ci nomica: risparmiare è anche un obbligo morale, perché, come basterebbe e quanto invece sprechiamo. Il glossario finale rende dice il fisico Carlo Bernandini nell’introduzione, dobbiamo tro- vane le scuse degli analfabeti scientifici: chi vuole capire ha gli vare il modo di tornare in regola con la “cultura del bene pub- strumenti per farlo. blico”. Ecco quindi un decalogo semplice ma efficace per ridurre di metà, o ancora meno, i nostri consumi. Cominciamo con il distinguere ciò che è necessario da ciò che è superfluo. Pallottino non ha la pretesa di imporre a ognuno di noi scelte che sa benissimo essere del tutto soggettive, quel che è indispensabile La Fisica della sobrietà GIOVANNI VITTORIO PALLOTTINO Edizioni Dedalo, Bari 2012 pp. 131, euro 15,00 per uno può non esserlo per un altro. Ma non teme di giudicare superflui oggetti che scientificamente, e quindi oggettivamente, faticano a trovare un senso compiuto: un esempio per tutti i braccialetti Power Balance pubblicizzati come efficaci rimedi a vaghi disturbi psico-fisici. Ci pensa la Napoli: un futuro remoto scienza a indicarci la strada della sobrietà. Si passa per il ter- Cristiana Pulcinelli mostato di casa, che dovrebbe restare intorno ai 20° in inverno, o per il desiderio di andare a dormire senza congelarsi. Inutile Era il 1987 quando il fisico Vittorio Silvestrini si avventurò scaldare l’intera stanza con una stufetta, basta assicurarsi il ca- nell’impresa di organizzare un evento di divulgazione scientifica lore accogliente di una borsa dell’acqua calda sotto le coperte. a Napoli. Il sostegno economico dell’Agip era venuto meno, ma La convenienza è presto calcolata: 160 calorie per avere un letto Silvestrini e un altro gruppo di visionari decisero di provarci lo confortevole contro le 10.000 calorie necessarie per aumentare stesso. «Quando nella tarda serata del 25 ottobre Futuro Remoto la temperatura dell’intera camera. Stesse accortezze si possono 1987 chiuse i suoi battenti … ci rendemmo conto che avevamo impiegare per rinfrescare le case quando il termometro d’estate ideato e portato a compimento il primo Festival della scienza mai raggiunge temperature difficilmente sopportabili. Qui entra in realizzato in Europa e forse anche nel mondo». Così lo racconta gioco il condizionamento passivo, ossia l’uso accorto delle fine- lo stesso Silvestrini nel suo nuovo libro Tessere del mio mosaico. stre: aprirle alle prime ore del mattino e tenerle chiuse durante Scienza e sogni di un fisico irrequieto (Scienza Express editore, il giorno. Sono piccoli, e all’apparenza ovvi, consigli che ci aiute- p. 316, euro 19,00). Futuro Remoto da allora si svolge ogni anno a rebbero a far da noi ciò che le politiche governative non sono riu- Napoli richiamando migliaia di visitatori, ma l’evento fu qualcosa 52 UNA GODIBILE "SUMMA" A USO DEL CONSUMATORE Newsletter dell'Unione Nazionale Consumatori 498 (SdC – ott. 2012) – È possibile ridurre della metà i nostri consumi senza dovere effettuare rinunce dolorose e abbassare il nostro tenore di vita? La risposta, fornita dall’ultimo libro di Giovanni Vittorio Pallottino (La fisica della sobrietà - Ne basta la metà o ancora meno, Edizioni Dedalo) è che non solo si può, ma si deve: per motivi etici (“fare un po’ di spazio anche agli altri. A quelli che già ci sono, soprattutto nei paesi lontani da noi… e pure a quelli che verranno, … ai quali andrebbe lasciato un pianeta non troppo depredato nelle sue risorse”), ma anche per il nostro portafoglio, se si pensa che la bolletta energetica nazionale è stata di ben 63 miliardi di euro nel 2011. La strada ci viene indicata dalla fisica, che dimostra come alcuni comportamenti diffusi siano “sbagliati” dal punto di vista energetico e vadano quindi cambiati, come tenere d’estate l’aria condizionata così bassa da costringerci a indossare un maglione, e inversamente riscaldare eccessivamente gli appartamenti d’inverno, che può indurre “alla criminosa scelta di aprire le finestre per riuscire a sopravvivere”. Se la temperatura esterna è 10°C, spiega Pallottino, un aumento di quella interna da 20 a 25°C fa aumentare la spesa di ben il 50%. Sbagliato anche raffreddare un oggetto caldo mettendolo nel frigorifero, consumare alimenti non di stagione e tenere in stand by i vari apparecchi elettrici della casa (e i caricatelefonini sempre inseriti nelle prese), abitudine che può costare 50 euro l’anno a famiglia. Con garbata ironia l’autore, professore alla Sapienza di Roma, stila poi liste di oggetti “buoni” e cattivi”: tra i primi: i coperchi per le pentole, la pentola a pressione, il forno a microonde, le lampadine fluorescenti (presto affiancate da quelle a led), la caldaia a condensazione (recupera il calore dei fumi di combustione, con un rendimento del 10% superiore a quelle tradizionali) , le celle solari, la manopola termostatica sul calorifero, la bicicletta (usata anche per produrre elettricità), i doppi vetri (dimezzano le perdite di calore verso l’esterno). La lista dei cattivi inizia con il Suv (ingombrante, inquinante e pericoloso) e comprende il copritermosifone e le collegate mensole (un “controsenso” che blocca la trasmissione del calore), la pila (fornisce elettricità a un costo circa 10 mila volte superiore rispetto alla rete elettrica), il tritacarte (sostituibile dalle più economiche e meno ingombranti forbici), le lampadine a filamento (al bando dal settembre scorso) e lo scaldaacqua elettrico (“palesemente scandaloso”). Ma la fisica sfata anche luoghi comuni, come quello che rottamare l’auto faccia “ridurre l’inquinamento”. Dati alla mano, Pallottino osserva che per produrre un’automobile serve un’energia equivalente a circa 4 mila litri di carburante. Se in un anno si percorrono 15 mila km, e si rottama un’auto che percorre 10 km con un litro per una che ne percorre 20, il consumo complessivo di carburante (compresi i 4 mila litri) si riduce solo dopo cinque anni. Insomma, La fisica della sobrietà è un aureo manuale destinato a educare il consumatore, una piccola ma esauriente (oltre che godibile) “summa” per il risparmio energetico della quale raccomandiamo la lettura a tutti ma soprattutto ai più giovani; per questo il fisico Carlo Bernardini, nella prefazione, si propone di chiederne “l’obbligatorietà nelle scuole… addirittura iniziando dalla scuola primaria”. Fonte: Angelo Gallippi Data: 17 Ottobre 2012 005958 www.ecostampa.it Quotidiano greenreport.it 1 ottobre 2013 La fisica della sobrietà. Ne basta la metà o ancora meno di Federico Gasperini Per Giovanni Vittorio Pallottino, ordinario di Elettronica all’Università “La Sapienza” di Roma, il risparmio energetico è l’estetica scientifica della sobrietà. Uno degli obiettivi della strategia energetica europea per il 2020, la famosa 20-20-20, è proprioquello di ridurre i consumi di fonti primarie del 20% rispetto alle previsioni tendenziali, mediante l’aumento dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda il nostro Paese il governo ha recentemente dedicato delle agevolazioni fiscali a famiglie ed imprese che effettuano interventi per incrementare l’efficienza energetica e ridurre i consumi, che pare siano state apprezzate dai cittadini. Infatti, in base ai dati dell’Osservatorio sull’efficienza energetica, realizzato da Ispo, sarebbero oltre 2,6 milioni (12%) le famiglie che hanno in previsione di effettuare interventi per migliorare le prestazione energetiche delle proprie abitazioni nei prossimi 12 mesi, con una spesa complessiva che si aggirerebbe intorno a 10,2 miliardi di euro. «Seguire il criterio del risparmio energetico – afferma Pallottino -significa scegliere le soluzioni tecnologiche che conducono a ridurre i consumi di energia a parità di risultato finale, cioè senza dover rinunciare a nulla». A monte di questa affermazione, l’autore invita a fare una riflessione più profonda sul modello di sviluppo attuale, sul mito delle risorse infinite che già negli anni ’70 dello scorso secolo alcuni avevano messo in dubbio, ma che ancora oggi impera. Pallottino invita a riflettere sull’accumulo di beni che è andato progressivamente aumentando di generazione in generazione, salvo interrompersi in questa fase storica, dove addirittura la tendenza pare invertita a causa della crisi e del disagio socio-economico dei giovani. Nella società dei consumi, l’approfondimento su ciò che è necessario e su ciò che invece è superfluo (entrambi aspetti legati anche alla soggettività), non può che incrociarsi con la critica all’indicatore di misura comunemente usato (Pil), per evidenziare la necessità di andare oltre il “conteggio” del mero aspetto economico e allargare l’ottica alla “misura” della qualità della vita delle persone. La tesi di Pallottino, argomentata attraverso esempi di fisica pratica, è quella che «…nella maggior parte dei casi per vivere più che confortevolmente ne “basta la metà” o ancora meno… di tutto o quasi tutto quello che consumiamo». Non si tratta di “decrescere” tout court (anche se per alcuni consumi di materie prime ed energia è necessario) ma di vivere in modo sostenibile, riempiendo di significato l’aggettivo, cioè considerando intanto il riequilibrio dei consumi e dell’utilizzo delle risorse tra Nord e Sud del mondo e guardando alle generazioni future che hanno diritto a “ricevere” un pianeta ancora “in vita”. L’autore da una parte invita a guardare al passato e a ritrovare comportamenti di sobrietà che del resto i nostri nonni adottavano ogni giorno, ma soprattutto ad avvalersi delle innovazioni scientifiche applicate alla quotidianità per ridurre i consumi: a tal fine è necessario conoscere il funzionamento di tutti gli oggetti di uso consueto e i principi base della fisica che li regolano. Se l’utilizzo razionale dell’energia è il mezzo per raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico, che tra l’altro significa anche risparmio di risorse economiche per le famiglie, Pallottino porta in tal senso esempi pratici, spiegando con l’aiuto della fisica di base applicata nei vari luoghi dove si svolge la vita di tutti i giorni come evitare di compiere errori madornali. Quindi gran parte del volume è dedicata alle buone pratiche, a partire da quelle da attuare nelle abitazioni dove l’energia utilizzata ammonta a circa un quarto del fabbisogno nazionale. Si tratta di consigli su riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, su come evitare sprechi energetici in cucina e sprechi energetici e idrici in bagno, su come acquistare un elettrodomestico efficiente o anche, per uscire dall’abitazione, su come usare correttamente l’automobile. Ovviamente ogni “buona pratica” ai fini del risparmio energetico e della riduzione dei consumi viene spiegata in modo approfondito dal punto di vista scientifico mettendo in risalto banalità e luoghi comuni che ci inducono a comportamenti errati. Consigli condivisibili sono forniti da Pallottino anche per la riduzione dei consumi di materia, mentre approviamo meno la posizione dell’autore sulla “rivoluzione verde” che ha migliorato certo la produttività agricola, ma è stata anche una “rivoluzione chimica” basata sull’aumento esponenziale dei consumi di fertilizzanti ed attuata con idee sviluppiste che nel tempo hanno mostrato tutti i loro limiti. Invece, in sintonia con l’autore, ci troviamo quando mette in evidenza il disequilibrio mondiale dei consumi di risorse (il 20% della popolazione ne consuma l’80%) correlato alla crescita delle esigenze delle popolazioni emergenti e quindi alla necessità di cambiamenti culturali e di abitudini, specialmente nel nord del Pianeta, per offrire a tutti uguali opportunità. Pallottino conclude il volume confidando nell’intelligenza dell’uomo. «Dobbiamo avere fiducia infatti nell’ingegno dell’uomo nel risolvere i problemi che man mano si pongono e quindi anche nella tecnologia, quando ci aiuta sulla strada verso la sostenibilità… Naturalmente senza cadere in trappole, quali ad esempio vanificare i risparmi di energia o di materie prime aumentandone corrispondentemente i consumi. Essenziale al cambiamento di stile sarà una maggiore assunzione di responsabilità nelle nostre scelte e nelle nostre azioni, a tutti i livelli». PierLuigi Albini 159. Recensione di saggi La fisica della sobrietà Giovanni Vittorio Pallottino La fisica della sobrietà Ne basta la metà e ancora meno Prefazione di Carlo Bernardini Dedalo Edizioni 2012 135 pagine Ancorché in ritardo sulla data dell’edizione, molto volentieri recensisco questo agile libro che, con apparente leggerezza ma con rigore scientifico, ci dà dei consigli su come sopravvivere in una civiltà dello spreco che si sta avviando al tramonto, fagocitata dal suo stesso successo e da fenomeni ormai divenuti globali. Livelli di consumi elevati per una parte privilegiata dell’umanità, estesi – come pure sarebbe giusto – a tutto il genere umano, richiederebbero le risorse di altre due o tre Terre. Può darsi che la tecnologia ci potrà dare una mano, ma il cambiamento climatico è così accelerato – contrariamente ai modelli previsionali di alcuni anni fa – da far temere che si debba arrivare sull’orlo o dentro il disastro prima che si ponga seriamente mano a una efficace politica ambientale su scala mondiale. Ci sono in campo diverse proposte, come quella di una decrescita felice, ovvero di una riduzione e trasformazione progressiva dei consumi da parte dei Paesi più ricchi, ma il problema ancora non risolto (e spesso sottaciuto) riguarda in primo luogo il chi decide un simile processo, e poi la questione del come: ovvero, il problema di come “costringere” economia e popolazioni a modificare l’impianto del modello produttivo e di consumo. Per non parlare del problema dell’equità, ossia della riduzione delle abitudini di vita tra le diverse fasce della popolazione: l’élite più ricca accetterà una più che proporzionale diminuzione dello stile di vita o cercherà di scaricare sul resto delle popolazioni tutto il peso di un necessario cambiamento? Certe politiche economiche adottate, specialmente in Europa, sembrano già muoversi in direzione di un modello che salvaguarda le sole élites. Insomma, il chi e il come pongono un problema assai serio di democrazia. Sarà dura, se pensiamo agli elevatissimi consumi (sprechi) energetici degli USA, ma anche di altri Paesi. È però assolutamente convincente la tesi di fondo contenuta nel libro di Pallottino: ci avverte che esiste un problema di abitudini sbagliate nell’uso degli strumenti di vita quotidiana, il cui cambiamento non comporterebbe nessun problema nell’efficienza e nell’efficacia del loro impiego. Sullo sfondo c’è anche la questione di un diffuso analfabetismo scientifico, per cui la non conoscenza di anche elementari leggi della fisica comporta un uso sbagliato e uno spreco di risorse, specialmente energetiche, la cui regolazione potrebbe dare invece un contributo non indifferente alla diminuzione di un utilizzo scrite- riato delle risorse: rimanendo felici senza rinunciare al nostro tenore di vita. A parità di stile di vita potremmo fare le stesse cose consumando/sprecando molto meno. Magari si potrebbe anche rinunciare talvolta al superfluo, a cui ci spingono una martellante pubblicità e modelli di comportamento indotti dai media: riempiendoci di gadget e di beni di cui non abbiamo bisogno e che sono destinati, di lì a poco, ad essere dimenticati in qualche angolo della casa; o a rompersi per obsolescenza programmata. È vero che la dissennata politica economica degli ultimi anni sta eliminando il superfluo dall’orizzonte di una parte grande della popolazione, ma è anche vero che i consumi affluenti continuano in quella parte che non è costretta dalle circostanze a privarsi del non necessario; e questa è però più la tendenza di un feroce darwinismo sociale che una lucida politica diretta a salvare il Pianeta. L’associazione puntuale - spesso venata da una piacevole ironia – che l’autore svolge tra analisi delle attuali abitudini di consumo, le leggi fisiche sottostanti spiegate in modo chiaro e gli effetti che una sensata utilizzazione dei mezzi strumentali attraverso cui viviamo e ci muoviamo, apre nel lettore una inevitabile domanda: ma io cosa sto facendo di sbagliato – quale che sia la mia condizione economica e soprattutto di inutile nel fare quello che faccio? Una domanda che bisognerebbe cominciare a porre fin dalle scuole elementari e per questo sarebbe bene adottare il testo di Pallottino come lettura nelle ore (poche) dedicate alla scienza. Anche perché molti dei suggerimenti contenuti nel libro possono produrre dei facili esperimenti, a scuola e a casa, per verificarne di persona la fondatezza e l’efficacia. Anzi, pur essendo ormai passate le festività di fine anno, consiglierei di regalarne una copia agli amici, mentre le associazioni di consumatori farebbero bene a promuoverne una più ampia diffusione. Dal raffreddamento al rinfrescamento degli edifici, dall’illuminazione della casa ai comportamenti in cucina, dall’uso del bagno a come governare l’elettricità in casa, fino alla questione dei rifiuti e della raccolta differenziata e al frenetico uso dell’automobile, ce n’è abbastanza per avviare una rivoluzione morbida che, intanto, cominci a dare coerenza ai comportamenti individuali. Gli esempi concreti presentati nel libro sono così numerosi da impedirne una ricognizione puntuale. Tuttavia, quanti di noi fanno bollire una pentola nel modo sbagliato? E quali sono le leggende metropolitane che circolano sui forni a microonde? E se è giusto consumare preferibilmente i prodotti del territorio limitrofo, siamo sicuri che quella del chilometro zero non sia una tendenza troppo mitizzata? Poi, non ci accorgiamo che gli apparecchi elettrici lasciati in stand-by hanno “un costo stimato attorno a 50 euro all’anno per ogni famiglia in Italia”. Una volta – ricordo – si usava spegnare le luci nelle stanze non frequentate: cosa che non mi pare più tanto di moda. E che dire della rottamazione delle auto? Una nuova auto richiede per la sua costruzione l’equivalente di 4000 litri di carburante e anche se vengono pubblicizzati nuovi modelli che consumano di meno, quei 4000 litri verranno pareggiati solo dopo cinque anni. Leggere il libro per fare anche un po’ di conti, può fare solo del bene al proprio portafogli e all’ambiente. E poi la parola ‘sobrietà’ mi attrae di più dell’ossimoro ‘decrescita felice’ o di ‘austerità’. Si sente un gran bisogno di sobrietà, in tutti i campi. 12-07-2014 Data "100NEWS.IT (WEB) Pagina Foglio 123,43567 34183937:3 17:;5;;3 8<=34;85;3 >7=3: 1 5447135937:<,3;5>35:5,!<>,>3?87 , , !"#"$%&'(&)*+),%&(-'. !"#$%&'(")*+,-."+*/"0".' 276< ><,:<@4 831<815 >3?83,A,BC??>315937:3 3:;<8D<:;3 8544<=:5,4;56B5 /,%0"11,&2,$$%3,%&4"))%$$,1%5&6"&7,!,8"&9:))"&!%#3,:$; <=:9")%> 4+'K.QTTT ?&8*3"&9,&'--1:@!A,$,E,FG,H".+IJK+,LMFG,N 4*##),8"$%&,1B&3*,%"JK+K"'O,>3?83,A,BC??>315937:3O PK+I"),H"#$%&'(")*+,LMFG !"#$%&'()#*+,()-+.&#/(#0(12.3+,()--(&-6(7(5+#8#9:!; $%&'()#-&.#5+'<)#/&..-(&-,&#/&.#6&%%(6)%()#&#/&..=+'>(&-6& 6G")#%&9:,&7%3F"$%3,&:&9:, 0")*$"$%3,&9:))G?!!%8,"D,%1: H$"),"1"&9:)&6,#3% E%))"#%3"&8%1&'--1:@!A&6" !%8,:$;&9:))"&8%1%!8:1D" E%F:&,!83,0:3!, "))G?!!%8,"D,%1:&H$"),"1"&9:) 6,#3% D<8456<:;3 g$)/','--)."'/"#' , /,%0"11,&2,$$%3,%&4"))%$$,1%O,!"#$%&%'"#()**"#&+,-%)./0#1)#,"&."#*"#2)./#+#"3'+-"#2)3+O,<H"(")*" !+H'%)O,LMFL B)--"'I),.)*/"*$'K+,*+%%',.K+-."/',H+",.)*-$I",H",J+*",I'/+K"'%",+,H",+*+K&"',.Q+,Q' .'K'//+K"(('/),&%",$%/"I",H+.+**"R,>',K"-P)-/',S,*)T,B+K,$*',%$*&',-+K"+,H",#'%"H+,K'&")*"O,.Q+,#'**) H'%,K"-P+//),P+K,%U'IJ"+*/+,+,P+K,%+,&+*+K'(")*",0$/$K+,'%%',0$/"%"/V,"*'PP'&'*/+,H",W$+-/' "*-)-/+*"J"%+,.)K-',#+K-),%),-PK+.)T,>',#+K"/V,S,.Q+,-",P$X,#"#+K+,J+*"--"I),.)*-$I'*H),I+*)O '*.Q+,I)%/),I+*)T,<,"*0'//",%U"H+',.Q+,Y*+,J'-/',%',I+/VZ,[H",.Q+,.)-'R,H",W$'-",/$//)\,S,"%,0"%) K)--),.Q+,'//K'#+K-',/$//',%U)P+K'T,>+,I)H'%"/V,+,",I+((",H",.$",H"-P)*"'I),P+K,K"H$KK+,&%",-PK+.Q",H" +*+K&"',+,*)*,-)%),.",#+*&)*),"*-+&*'/",H'%%',0"-".'O,*+",-$)",/+KI"*",P"],-+IP%".",+H,+%+I+*/'K"O W$'*H),%','PP%".Q"'I),'%%+,-"/$'(")*",W$)/"H"'*+,H+%%',#"/',.)I$*+O,P+K,.+K.'K+,H",.'P"K+,.)I+ 0$*(")*'*),&%",)&&+//",+,",H"-P)-"/"#",.Q+,.",."K.)*H'*)^,-",#',H'%,K"-.'%H'I+*/),H+%%+,.'-+ '%%U"%%$I"*'(")*+,H+&%",'IJ"+*/"O,H'",I)H",H",.$."*'K+,",."J",'%%U"IP"+&),H+%%U'$/)I)J"%+,+,'%%' &+-/")*+,H+",K"0"$/"T,_,P)--"J"%+,"**+-.'K+,$*,-"-/+I',#"K/$)-),H",*$)#+,'J"/$H"*"O,'##'%+*H)-",H+%%+ "**)#'(")*",.Q+,.",)00K+,$*',-'*','PP%".'(")*+,H+",K"/K)#'/",H+%%',-."+*('O,I','*.Q+,.)*,W$'%.Q+ J'%(),*+%,P'--'/)O,*+%,K+.$P+K),H",.)IP)K/'I+*/",H",-)JK"+/V,W$'-",P+KH$/",I',*)*,H+%,/$//) H"I+*/".'/"T /,%0"11,&2,$$%3,%&4"))%$$,1%O,&"V,)KH"*'K"),H",<%+//K)*".','%,!"P'K/"I+*/),H",`"-".',H+%%U$*"#+K-"/V 4'P"+*(',H",8)I'O,*+%%',-$','//"#"/V,PK)0+--")*'%+,Q',%'#)K'/),'%,1:<:,[)&&",<:<5\O,'%,1:8O,'% 63;O,'%,1<8:O,)..$P'*H)-",H",+%+//K)*".',*$.%+'K+O,+%+//K)*".',-P'("'%+,+,-/K$I+*/'(")*+,P+K,%' K"#+%'(")*+,H+%%+,)*H+,&K'#"/'(")*'%"T,<U,'$/)K+,H",)%/K+,FaM,%'#)K",P$JJ%".'/",-$,K"#"-/+,-."+*/"0".Q+ "*/+K*'(")*'%",+,H",*$I+K)-",%'#)K",K"&$'KH'*/",%',H"H'//".',H+%%',0"-".',+,H+%%+,-."+*(+T >',C9,D,%1,&=:9")%,Q',"*"("'/),%',-$','//"#"/V,*+%,Fbcd,.)I+,'00"%"'/',H+%%',!+H'%),>"/)-/'IP',.Q+ *+,S,/$//)K',%',-)."+/V,.)*/K)%%'*/+T 3%,PK)&+//),+H"/)K"'%+,'#+#',W$'%+,)J"+//"#),"%,e-$P+K'I+*/) H+%%+,H$+,.$%/$K+f^,%',-$','//+*(")*+,+K',K"#)%/',-)PK'//$//),#+K-),%+,-."+*(+,$I'*+,+,%+,-."+*(+ eH$K+fO,%U'K.Q"/+//$K',+,%U$KJ'*"-/".'O,%+,/+.*)%)&"+,H+%%U+H"%"("'T >',.'-',+H"/K".+,Q',I'*/+*$/)O,*+% .)K-),H+&%",'**"O,"%,-$),PK)&K'II',"*"("'%+,+#"/'*H),-P+K"I+*/'(")*",+H,'##+*/$K+,"*,.'IP",W$'%",%' %+//+K'/$K',+,%',*'KK'/"#'O,P$JJ%".'*H),-+IPK+,#)%$I",H",-'&&"-/".'T I?JJC/K?&JL?M4? 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