Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento:09/11/2015 Pagina 1 di 15 Testo Unico Della Sicurezza D. Lgs. 09/04/2008, n° 81 e successivi aggiornamenti DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ESTRATTO Datore di lavoro (ai sensi dell’art. 2, comma 1 lett. b) Dott. Andrea Novelli Responsabile del servizio di prevenzione e Arch. Agostino BRUNI protezione (ai sensi dell’art. 2, comma 1 lett. f) ____________________ ____________________ Medico Competente (ai sensi dell’art. 2, comma 1 lett. h) Prof. Simone DE SIO ____________________ Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (ai sensi dell’art. 2, comma 1 lett. i) Dott. Danilo BACCI ____________________ Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 2 di 15 INDICE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI .......................................................... 1 ESTRATTO ..................................................................................................................... 1 DESCRIZIONE DEGLI AMBIENTI .................................................................................. 3 1.1 2 SEDE LEGALE SITA IN ROMA - CORSO VITTORIO EMANUELE II, N° 323.......................... 3 INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE RISCHI PRESENTI IN AZIENDA .... 5 2.1 PERICOLI LEGATI ALLA STRUTTURA: SPAZI DI LAVORO, SCALE, AREE DI TRANSITO, PAVIMENTI, ECC. .............................................................................................................. 6 2.1.1 2.1.2 2.1.3 SCALE .................................................................................................................................. 6 PAVIMENTI ............................................................................................................................ 7 SUPERFICI, CUBATURA E FINESTRATURA .................................................................................. 7 2.2 IGIENE E PULIZIA DEI LUOGHI DI LAVORO................................................................. 7 2.3 MACCHINE ED ATTREZZATURE MANUALI .................................................................. 7 2.4 VIDEOTERMINALI ED ERGONOMIA DEI POSTI DI LAVORO (ILLUMINAZIONE, MOVIMENTAZIONE CARICHI, ECC) ...................................................................................... 8 2.5 SCARICHE ATMOSFERICHE....................................................................................... 9 2.6 MICROCLIMA......................................................................................................... 9 2.6.1 IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO ED ARIA PRIMARIA .................................................................... 9 2.6.2 CONSIDERAZIONI FINALI ........................................................................................................10 2.7 IMPIANTI ELETTRICI ............................................................................................. 10 2.7.1 IMPIANTO ELETTRICO ............................................................................................................10 2.7.2 IMPIANTO DI TERRA ...............................................................................................................10 2.8 ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI .......................................................................... 11 2.9 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO ............................................................... 12 2.9.1 ATTIVITÀ SOGGETTE AI CONTROLLI DEI VV.F............................................................................12 2.9.2 ANALISI DELL’ATTIVITÀ PRINCIPALE .........................................................................................13 2.9.3 CONCLUSIONI.......................................................................................................................15 Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 3 di 15 DESCRIZIONE DEGLI AMBIENTI 1.1 Sede legale sita in Roma - Corso Vittorio Emanuele II, n° 323 L’edificio, in cui sono ubicati gli uffici direzionali ed amministrativi dell’Azienda, è stato preso in affitto dalla Società nel 2000, l’attività prevalentemente svolta è di tipo amministrativo-gestionale, la struttura è composta da sei piani fuori terra e da un seminterrato. L’edificio è servito da due scale, una principale che collega la struttura dal piano terra al quarto piano, ed una secondaria che parte dal piano terra fino al quinto piano. Il seminterrato è collegato con il piano terra da due scale interne, le due ali del locale seminterrato sono servite anche da scale il cui accesso è direttamente da spazio a cielo scoperto che confluiscono su un cortile esterno comunicante con l’interno dell’edificio attraverso una porta a vetri, dalla parte opposta comunica direttamente con la strada pubblica attraverso un cancello in ferro. Il collegamento ai vari piani è consentita anche attraverso l’uso si due ascensori che servono le due ali dell’edificio. L’ascensore più capiente serve il fabbricato fino al quinto piano, mentre l’altro fino al quarto piano. La struttura è dotata dei seguenti impianti: - elettrico; - condizionamento; - aria primaria; - rilevazione fumi solo al piano interrato; - impianto di allarme; - ascensori; - centrale termica; - cabina di trasformazione; - cabina Enel; - Stazione radio base della TIM: Il risultato delle verifiche documentali effettuate sugli impianti è gestito dall’Azienda nell’ambito del Sistema di Gestione Integrato mediante la compilazione e l’aggiornamento dei Moduli PSS “Piano delle sorveglianze e scadenzario” e EDSS “Elenco Documenti Sistema Sicurezza”. Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 4 di 15 PIANO INTERRATO La superficie del piano è pari a circa 820 m2, in esso sono ubicati i seguenti locali: - n° 5 locali archivio (materiale cartaceo <50 Q.li); - n° 2 locali UTA; - cabina consegna ENEL; - cabina MT/BT; - locale centrale termica; - locale servizio portineria; - locale Stazione radio della TIM; - Permutatore centralino; - Locale deposito materiale di pulizia; - Locale di servizio per la manutenzione; - Centro elaborazione dati. PIANO TERRA La superficie del piano è pari a circa 830 m2, in esso sono presenti locali con la seguente destinazione d’uso: - uffici; - stanza dell’help-desk; - sale riunioni; - reception; - servizi igienici. PIANO dal PRIMO al QUINTO La superficie di ciascun piano è pari a circa 800 m2 coperti, mentre per il piano quinto la superficie coperta è di circa 300 m2 i restanti 500 m2 è tutta superficie scoperta. I locali presenti ai piani hanno la seguente destinazione d’uso: - uffici; - sala corsi/conferenze; - servizi igienici. Sul piano copertura sono presenti impianti tecnologici dell’impianto di aerazione dell’edificio. Documento di valutazione dei rischi 2 INDIVIDUAZIONE E PRESENTI IN AZIENDA Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 5 di 15 CARATTERIZZAZIONE RISCHI In relazione alle strutture ed alle lavorazioni presenti in azienda, e rispetto alla Tab. 1 sopra definita, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, con la collaborazione del Medico Competente, ha effettuato le seguenti valutazioni: Categoria/fattore di rischio Spazi di lavoro Scale Luoghi di lavoro Aree di transito-pavimenti Rischio presente; vedi capitoli successivi Illuminazione Igiene ambienti di lavoro Utilizzo attrezzature di lavoro Macchine/attrezzi manuali Rischio connesso principalmente alle attività di pulizie e manutenzione di un appaltatore; vedi capitoli successivi Apparecchi a pressione Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Apparecchi di sollevamento Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Lavori in quota Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Movimentazione manuale carichi Inciampo/caduta Rischio presente; vedi capitoli successivi Elettrocuzione Rischio presente; vedi capitoli successivi Scariche atmosferiche Rischio presente; vedi capitoli successivi Rumore Tale rischio è oggetto di costanti rilevazioni fonometriche, che hanno sempre riscontrato un livello di esposizione al rumore inferiore ai limiti di legge. Ultrasuoni Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Vibrazioni Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Campi elettromagnetici Nei locali seminterrati dell’edificio è presente una stazione radio base con tutto un sistema interno di antenne della Telecom (ex TIM); le indagini effettuate e periodicamente ripetute hanno calcolato un rischio di esposizione a campi elettromagnetici irrilevante pertanto, tale rischio si ritiene non presente Radiazioni ottiche artificiali Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Radiazioni ionizzanti Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Microclima Rischio presente; vedi capitoli successivi Atmosfere iperbariche Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Impianti elettrici e di terra Esposizione ad Agenti Fisici Attrezzature videoterminali munite di Rischio presente; vedi capitoli successivi Reti e apparecchi distribuzione gas Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Incendio Rischio presente; vedi capitoli successivi Presenza di esplosivi Sostanze pericolose Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Agenti chimici Rischio presente; vedi capitoli successivi Agenti cancerogeni e mutageni L’unico agente che potrebbe essere presente è il gas radon; dalla relazione geologica allegata al fascicolo del fabbricato predisposto dalla Proprietà nel 2006 si deduce che il substrato sul quale sorge la sede è di tipo alluvionale, quindi è esclusa la possibilità di sviluppo ed accumulo di tale agente. Amianto Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Documento di valutazione dei rischi Le uniche situazioni in azienda che potrebbero comportare questo rischio sono la derattizzazione ( che è effettuata quadrimestralmente dal Global Service, il quale adotta tutte le misure di sicurezza necessarie), alcune componenti degli impianti di condizionamento (le bocchette di aereazione presenti negli uffici, sottoposte a controllo e pulizia periodica, e l’accumulo di acqua nei fan coil, per i quali è periodicamente effettuata la verifica dell’assenza di agenti pericolosi come la legionella) ed i servizi igienici (che vengono giornalmente puliti e sanificati dal Global Service); pertanto, tale rischio si ritiene non presente. Esposizione ad Agenti Biologici Rischi particolari 2.1 Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 6 di 15 Stress lavoro-correlato Rischio presente; vedi capitoli successivi Lavoratrici madri o in stato di gravidanza Rischio presente; vedi capitoli successivi Differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi. Non sono presenti situazioni che generano tale rischio Pericoli legati alla struttura: spazi di lavoro, scale, aree di transito, pavimenti, ecc. 2.1.1 Scale La scala principale che serve l’edificio dal piano terra al quarto piano risulta essere a norma, il rischio di caduta è contenuto entro limiti accettabili. Descrizione del pericolo caduta Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 La scala secondaria che serve l’edificio dal piano terra al quinto si compone di rampe di scale rettilinee con tratti circolari, con un numero di scalini tra un pianerottolo ed il successivo eccessivo, questa struttura della scala aggrava l’eventuale incidente dovuto presumibilmente ad una caduta, oltre a favorirlo. Questa scala è comunque utilizzata esclusivamente quale via di esodo dal 5° al 4° piano ed al fine di ridurre i pericoli di caduta è stato installato un corrimano. Descrizione del pericolo caduta Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 La scala a chiocciola presente nel locale portineria è fuori norma, non sono dimensionate a regola d’arte così come previsto dall’art. 16 del DPR 547/55, infatti i parametri dimensionali sono fuori norma, la regola dell’arte prevede quanto segue: - larghezza minima 80 cm; - pedata minimo 25 cm; - giusto rapporto tra alzata e pedata, la somma tra il doppio dell’alzata e la pedata deve essere compresa tra 62/64; - forma possibilmente rettangolare; - profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati con sottogrado inclinato rispetto al grado e formare con esso un angolo di circa 75/80 °; - le scale devono essere antisdrucciolo; - altezza minima del parapetto 1 m; per evitare il rischio di cadute, è stato vietato l’accesso alla scala. Descrizione del pericolo caduta Probabilità 1 Magnitudo 1 Rischio 1 Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 7 di 15 La scala secondaria che collega il piano terra al primo piano risulta essere a norma pertanto il rischio di caduta è contenuto entro limiti accettabili. Descrizione del pericolo caduta Probabilità 1 Magnitudo 1 Rischio 1 2.1.2 Pavimenti Lo stato della pavimentazione è costantemente monitorato ed esiste un programma per la manutenzione ordinaria e per il ripristino delle zone che presentano leggeri avvallamenti e distacchi dei quadrotti di linoleum. Descrizione del pericolo Scivolamenti, cadute inciampi Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 2.1.3 Superfici, cubatura e finestratura I parametri di superfici (almeno 10 m2 a lavoratore), cubatura (almeno 10 m3 a lavoratore), finestratura (1/8 della superficie in pianta) sono adeguati in tutti i locali con presenza di lavoratori. Descrizione del pericolo Aerazione e spazi insufficienti Probabilità 1 Magnitudo 1 Rischio 1 La considerazione sopra riportata non vale per la stanza 12 dedicata all’help desk, in quanto la porte di tale stanza rimane chiusa per questioni di sicurezza e la finestra di fatto rimane chiusa per i rumori provenienti dall’esterno è più equiparabile ad un locale confinato e sarà trattato in modo più dettagliato in un paragrafo specifico di questo documento. 2.2 Igiene e pulizia dei luoghi di lavoro La SIMEST S.p.A. ha concordato un programma di pulizia dei locali con una società esterna qualificata per il servizio offerto, il programma delle pulizie prevede tra l’altro anche le pulizia periodica delle tende, che essendo ricettacolo di polvere e sporcizia che si va ad accumulare nel tempo, potrebbe creare situazioni igienico sanitari negative per la salute del personale presente. Oltre alla pulizia di tutte le tende esistenti, sono state sostituite le tende più usurate. Descrizione del pericolo Probabilità condizioni igienico sanitarie carenti per 1 l’accumulo di sporcizia sulle tende Magnitudo 2 Rischio 2 Sono disponibili le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati per le pulizie, e sono state date indicazioni per evitare il contatto, anche accidentale, con tali prodotti. 2.3 Macchine ed attrezzature manuali I dipendenti SIMEST non utilizzano, nelle attività lavorative analizzate, macchine o attrezzature che possono provocare rischi particolari. Le uniche eccezioni consistono in: dispositivi utilizzati per rifilare fogli di carta o simili, chiamate “taglierine”, di cui in sede sono presenti 4 esemplari (piano 5 lato scale, piani 2° e 3° corridoio centrale, piano terra stanza 018); Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 8 di 15 scale a libretto, usate episodicamente per accedere a documentazione riposta negli scaffali più alti (cfr. sezione “movimentazione carichi”), di cui sono presenti in sede 6 esemplari (uno per ogni piano). E’ stato verificato che tali modelli sono stati sottoposti dall’azienda produttrice alle necessarie prove di sicurezza, e sono dotate di apposito dispositivo di protezione (paramano rotante); inoltre, SIMEST effettua periodicamente i controlli sul buono stato dei dispositivi. Descrizione del pericolo Lesioni o ferite alle mani Probabilità 1 Magnitudo 1 Rischio 1 Altri dispositivi (attrezzi per manutenzione, apparecchi per pulizie, ecc.) sono utilizzati solo dal personale della ditta che ha in appalto il servizio di manutenzione e pulizie. Ai lavoratori SIMEST è stata data disposizione di non interferire con tali attività, di non sostare e/o transitare in prossimità del personale esterno impegnato nella manutenzione o nelle pulizie, soprattutto quando opera in quota (su scale), con attrezzature elettriche/meccaniche o con prodotti per la pulizia; non passare su pavimenti bagnati o in corso di pulizia (rischio di scivolamento e caduta. 2.4 Videoterminali ed ergonomia dei posti di lavoro (illuminazione, movimentazione carichi, ecc) In relazione al lavoro a videoterminale è stato riscontrato quanto segue: - la maggioranza dei video sono rivolti perpendicolarmente alle finestre e nelle stanze in cui, a causa di lay-out obbligati da vincoli architettonici, i video sono rivolti verso le finestre, quest’ultime sono state dotate di tende con tessuto di generazione (sol-screen) filtrante la luce del sole per ridurre il rischio di abbagliamento. Descrizione del pericolo Eccessivo affaticamento della vista - Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 al fine di evitare situazioni di intralcio sia al passaggio delle persone sia alle normali operazioni di pulizie, i fili elettrici di collegamento di computer e stampanti che passano sul pavimento sono stati fascettati in ogni singola postazione utilizzando, dove possibile, anche canaline e passacavi. Descrizione del pericolo Usura dei fili con possibilità elettrocuzione - Rischio 2 le postazioni sono ubicate in modo tale che il flusso d’aria proveniente dai fan-coils non investa direttamente l’operatore, in alcuni casi tale accorgimento è stato ottenuto con la collocazione di deviatori del flusso d’aria in plexiglass studiati appositamente per ciascuna esigenza. Descrizione del pericolo Probabilità Correnti d’aria fastidiose che possono 1 provocare stati di malattia nel personale - Magnitudo 2 di Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 per consentire all’operatore di poggiare tutto l’avambraccio durante l’utilizzo della tastiera sono state riviste le configurazioni delle postazioni su richiesta dei dipendenti. Descrizione del pericolo Probabilità Eccessivo affaticamento 1 Magnitudo 1 Rischio 1 Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 9 di 15 dell’articolazione del polso - i ripiani maggiormente impiegati per l’archiviazione dei documenti e per questo maggiormente sollecitati (ad esempio nella stanza 102), sono stati rafforzati con opera di falegnameria rendendoli adeguati ai carichi a cui devono sottostare. Descrizione del pericolo Rischio di caduta del materiale Probabilità 1 Magnitudo 1 Rischio 2 Ai dipendenti sono state impartite istruzioni sulle precauzioni da adottare in caso di movimentazione carichi 2.5 Scariche atmosferiche La valutazione effettuata nella relazione tecnica del 2006 inviata dalla proprietà dell’immobile, ha evidenziato che per la struttura non è necessaria l’adozione di dispositivi di protezione contro le sovratensioni. Nel 2010 a seguito del cambiamento della normativa di riferimento da CEI 81- 1 a CEI 81-10(CEI EN 62305) è stata fatta una nuova valutazione che ha confermato il livello di rischio tale da non richiedere alcuna installazione. Nel 2014 è stata effettuata una nuova valutazione del rischio secondo i nuovi modelli di calcolo previsti nella norma CEI EN 63205-2. Relativamente al rischio di perdita di vite umane il valore risulta inferiore a quello tollerabile. La norma indica altri rischi di perdite (servizio pubblico, patrimonio culturale insostituibile ed economica), per i quali non si è ritenuto necessario effettuare una valutazione oggettiva, tenendo conto che la struttura non è utilizzata per i servizi pubblici, all’interno non sono esposte opere d’arte o beni particolari che possono comportare, nel verificarsi di tale evento, perdite economiche significative. Descrizione del pericolo Rischio di fulminazione 2.6 Probabilità 1 Magnitudo 3 Rischio 3 Microclima 2.6.1 Impianto di condizionamento ed aria primaria Gli impianti di condizionamento e di aria primaria sono stati oggetto, nel 2006, di interventi di manutenzione straordinaria di seguito meglio dettagliati: - Installazione di n°2 gruppi frigo di potenzialità adeguata alle esigenze dello stabile; - Revisione delle unità di trattamento aria e dei canali di distribuzione aria primaria; - Revisione dei ventilconvettori con sostituzione di quelli maggiormente usurati; Tutte le indagini microclimatiche effettuate da SIMEST S.p.a. negli ambienti di lavoro successivamente a tali attività, hanno dimostrato che i valori rilevati di: Temperatura ambiente a bulbo secco; Umidità relativa; Temperatura uscita aria dal ventilconvettore alla massima velocità; Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 10 di 15 Portata aria primaria; rientrano nei limiti previsti per garantire un corretto microclima e le condizioni di benessere negli uffici a seconda delle diverse condizioni ambientali esterne (periodo invernale ed estivo). Comunque, in funzione delle esigenze individuali e/o delle caratteristiche specifiche della stanza (esposizione, ecc.), il singolo lavoratore può effettuare o richiedere la modifica di alcune condizioni, come la disattivazione dell’aria trattata immessa dalle griglie poste sopra le porte. Descrizione del pericolo Rischio di malessere Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 2.6.2 Considerazioni finali La SIMEST S.p.A. effettuata periodicamente un’indagine microclimatica per monitorare con adeguata frequenza le condizioni microclimatiche degli uffici, in particolare, nei locali considerati maggiormente “critici” dello stabile. 2.7 Impianti elettrici Gli impianti presenti nella sede della SIMEST S.p.A. sono tutti sotto manutenzione programmata, la manutenzione e la gestione della stessa è svolta da Impresa qualificata. 2.7.1 Impianto elettrico Il controllo visivo dell’impianto elettrico ai vari piani è risultato buono, inoltre tutti i Q.E. del piano interrato sono stati sostituti dalla Proprietà dell’immobile nel 2006 con nuovi Q.E. conformi alle norme. A seguito dei lavori svolti nel 2006 attualmente da tutti i Q.E. di piano è possibile interrompere l’alimentazione elettrica dei fan-coils. Descrizione del pericolo Pericolo di elettrocuzione Probabilità 1 Magnitudo 3 Rischio 3 Al fine di consentire di togliere l’alimentazione dal quadro generale agevolmente è stato posizionato un pulsante di sgancio nella reception. Descrizione del pericolo Pericolo di elettrocuzione Probabilità 1 Magnitudo 3 Rischio 3 2.7.2 Impianto di terra Dalle verifiche condotte l’impianto di terra è stato revisionato nel 2006 ed è stata presentata la denuncia agli enti terzi preposti ad inizio 2007; la SIMEST S.p.A. ogni due anni provvede a far effettuare le verifiche di terra da un ente Terzo Certificato come previsto dalle normative vigenti. Descrizione del pericolo Pericolo di elettrocuzione Probabilità 1 Magnitudo 3 Rischio 3 Documento di valutazione dei rischi 2.8 Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 11 di 15 Esposizione ad agenti chimici Oltre ai prodotti per pulizie di cui sopra, le uniche sostanze classificate come pericolose presenti in sede sono i toner di stampanti e fotocopiatrici, che sono normalmente manipolati dal personale tecnico addetto alla sostituzione/riparazione; le relative valutazioni ed istruzioni sono presenti nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze. In caso di contatto con toner, occorre uscire dal locale e chiedere agli occupanti della stanza di fare altrettanto per il tempo necessario ad arieggiare il locale, e richiedere l’intervento dei suddetti tecnici. Ove necessario: utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), cioè guanti monouso/mascherine messi a disposizione, attenendosi per l’uso degli stessi alle relative istruzioni; per prevenire la dispersione di toner dalle apparecchiature, occorre eliminare scrupolosamente e con cautela la carta inceppata per non sollevare inutilmente polvere; rimuovere la sporcizia provocata dal toner con aspirapolvere o panno umido; lavare le parti principali imbrattate dal toner con acqua e sapone; se il toner viene a contatto con gli occhi non strofinare ma sciacquare con abbondante acqua tiepida fino alla rimozione della polvere; in caso di ingestione, sciacquare la bocca e poi bere 2 bicchieri d'acqua pulita. Documento di valutazione dei rischi 2.9 Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 12 di 15 Valutazione del rischio di incendio 2.9.1 Attività soggette ai controlli dei VV.F. Nell’edificio sono presenti attività soggette al controllo dei VV.F relativamente alla centrale termica alimentata a gasolio, per la quale in data 27/03/14 è stata presentata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività ai fini della sicurezza antincendio al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma da parte della Proprietà (C.S.I.I. - Compagnia Sviluppi Industriali ed Immobiliari Spa). Per il montacarichi è stato anche rilasciato il CPI in data 30/9/2010 con validità una tantum (prot. SIMEST n. 16163 del 4/10/2010); a metà del 2011 la Proprietà della Sede ha effettuato lavori di sostituzione della cabina, che non hanno alterato la parte strutturale del macchinario, che ha conservato la stessa matricola; è comunque stato sottoposto a verifica da Ente abilitato e alle periodiche attività di manutenzione e controllo dispositivi di emergenza. Con l’entrata in vigore del D.P.R. n° 151 del 01 agosto 2011 e del successivo Decreto Attuativo Ministero dell'Interno del 7 agosto 2012 tale attività non risulta essere più compresa nell’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi. Per quanto riguarda i locali del piano seminterrato dove sono ospitati archivi, la quantità di carta è stata ridotta al di sotto dei 50 ql equivalenti e le operazioni di archiviazione dei documenti viene costantemente monitorata da SIMEST S.p.A. con lo scopo di non superare il limite, alla luce di ciò l’attività non è soggetta a CPI e non rientra nel DM 22/02/2006 e s.m.i. In riferimento agli elementi di arredo o pareti attrezzate presenti nei vari piani, la circolare del Ministero dell’Interno dell’8 maggio 2007, avente per oggetto il D.M. 22 febbraio 2006 recante “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”, non fa rientrare nella fattispecie di archivi o depositi detti elementi che, pertanto, non sono soggetti all’applicazione delle misure previste al punto 8.3 del D.M. 22 febbraio 2006. Inoltre, lo stesso Decreto Ministeriale al punto 1, termini definizioni e tolleranze dimensionali, recita testualmente:"…non vengono considerati archivi/depositi i vani e gli armadi a muro con superficie in pianta non eccedente i 1,5 mq.” Al fine di una più approfondita valutazione, è comunque stata effettuata una ricognizione in tutti gli uffici e corridoi della Sede, dove sono presenti arredi ed armadi, valutando per ogni area omogenea il carico d’incendio specifico (derivante dalla presenza di elementi quali quantità di arredi, quantità del materiale cartaceo presente negli armadi, tenendo conto del parziale e non continuo grado di riempimento degli stessi, ecc. ) e il carico di incendio di progetto determinato dalle caratteristiche della struttura. Le risultanze di tale analisi, e le relative indicazioni, sono riportate nelle relazioni prot. N. 21119 del 5/12/2013 e prot. 9300 del 21/5/2014, sulla base delle quali l’Azienda ha messo in campo gli interventi necessari (riduzione del carico d’incendio ove necessario, monitoraggio, ecc.). Descrizione del pericolo Rischio incendio Probabilità 1 Magnitudo 2 Rischio 2 Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 13 di 15 2.9.2 Analisi dell’attività principale Ubicazione dell’attività Il fabbricato, adibito ad uffici, non confina con attività a rischio specifico, ed è di tipo isolato. L’edificio ha una presenza di impiegati è inferiore ai 300 addetti, pertanto l’attività principale non è soggetto al controllo dei VV.F.. All’interno delle volumetrie dell’edificio vi sono attività soggette al controllo dei VV.F., per le quali si è in possesso del parere di conformità. Presenza di materiali combustibili All’interno di alcuni locali, quali archivi, uffici e corridoi, sono presenti armadi contenenti una quantità di carta abbastanza consistente, oltre che arredi e porte in legno (cfr. sezione “Valutazione rischio incendio”). Sorgenti d’innesco Possibili sorgenti d’innesco sono: o Deposito o manipolazione scorretta di sostanze infiammabili o combustibili o Accumulo di rifiuti o materiali facilmente incendiabili o Negligenza nell’uso di fiamme libere e apparecchi generatori di calore o Scarsa pulizia di aree di lavoro e scarsa manutenzione delle apparecchiature o Impianti elettrici difettosi, sovraccarichi o non protetti o Riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da personale non qualificato o Apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche se inutilizzate o Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili o Ostruzione della ventilazione di apparecchiature elettriche o Fumare dove è proibito Propagazione dell’incendio Vi sono locali con specifico rischio d’incendio, ed al fine di ridurre la possibilità di propagazione dell’incendio. durante gli interventi di revisione dell’impianto di aria primaria, sono state inserite negli attraversamenti delle serrande tagliafuoco. Comunque la propagazione dell’incendio è mitigata dall’esistenza di un impianto di rilevazione fumi installato nel locale seminterrato, questo consente la segnalazione tempestivamente del verificarsi di un principio d’incendio, potendo intervenire in tempi stretti. Probabilità d’innesco dell’incendio La probabilità d’innesco dell’incendio è abbastanza remota, in quanto all’interno degli uffici si esige il divieto di fumare, non si utilizzano fiamma libere e le sorgenti d’innesco risultano limitate. L’impianto elettrico è sotto regolare manutenzione da parte di ditta qualificata, pertanto si ritiene remoto l’innesco dell’incendio per cattivo funzionamento dell’impianto. In questo momento l’innesco dell’incendio potrebbe essere causato o in maniera dolosa o per un eventuale malfunzionamento dell’impianto elettrico, poco probabile data la manutenzione periodica a cui è soggetto. Identificazione delle persone esposti a rischi incendio Gli uffici sono frequentati anche da personale esterno, in qualità di consulenti, stagisti fornitori esterni, collaborazioni a tempo determinato ed anche visitatori occasionali. Il personale comunque più esposto è quello che si dovesse trovare nei locali archivio. Vie d’uscita Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 14 di 15 Il percorso d’esodo ha un unico percorso, in quanto l’unica scala percorribile in caso di emergenza è la scala principale, infatti la scala secondaria, che collega l’edificio dal piano terra al quinto piano, presenta rampe lunghissime che in caso di caduta in presenza di più persone potrebbe (es: nel caso di evacuazione dell’edificio) dar luogo a gravi conseguenze per le persone coinvolte nella caduta. La lunghezza dei percorsi interni, per raggiungere le uscita di piano, sono superiori ai 45 metri, difformemente da quanto previsto dal D.M. del 10 marzo 1998 in caso di un unico percorso d’esodo. Calcolo larghezza uscita di piano in base all’affollamento di piano: Affollamento al piano terra = 25 Affollamento al 1° piano = 37 Affollamento al 2° piano = 34 Affollamento al 3° piano = 40 Affollamento al 4° piano = 34 Affollamento al 5° piano = 12 massimo affollamento di piano previsto = 40 persone larghezza minima calcolata dell’uscita di piano = 0,60 m larghezza uscita di piano > 0,60 m Calcolo larghezza delle scale in base all’affollamento Massimo affollamento previsto su due piani contigui ( 3° e 4° piano) = 74 persone Larghezza complessiva delle scale = (74/50) x 0,60 = 1,20 m L’edificio è servito da tre scale di tipo protetto: 1. scala principale che collega l’edificio dal piano terra al 4° piano, larghezza = 1,40 m, tale scala è stata resa protetta dai lavori eseguiti dalla Proprietà nel 2007; 2. scala secondaria che collega l’edificio dal piano terra al 5° piano, larghezza = 1 m; 3. scala secondaria che collega l’edificio dal piano terra al 1° piano, larghezza = 1 m. In conclusione la larghezza della scale principali è conforme alle definizioni della tabella del D.M. n°246 del 16/05/1987 ed è adeguata per l’impiego come via di esodo avendo larghezza maggiore di quella di progetto pari a 1,2 m. Il corpo scala secondario descritto al punto 2 è utilizzato come via di esodo dal 5° piano per scendere al livello inferiore, in quanto unica comunicazione di piano. Mezzi di protezione antincendio Gli estintori posizionati presso la struttura sono in numero sufficiente in funzione della classe di incendio e del livello di rischio del luogo di lavoro, in riferimento alla Tabella I definita nell’Allegato V del D.M. 10 marzo 1998. Gli estintori a CO2 sono posizionati in prossimità dei quadri elettrici. Nell’edificio è presente anche un impianto idrico antincendio, con due idranti per piano, alimentato con allaccio indipendente alla rete idrica comunale. Nel corso del 2006-2007 sono state effettuate delle verifiche di portata e pressione, che hanno rilevato un carico ai piani alti dell’edificio non sufficiente, a causa sia della limitata pressione della rete idrica che del dimensionamento dell’impianto stesso. La Proprietà dell’edificio ha pertanto presentato un progetto di adeguamento che prevede la segmentazione dell’impianto in due parti, una per i piani seminterrato e terra, alimentato dalla rete idrica, uno per i piani superiori, di tipo “a secco”, connesso ad un attacco esterno per autopompa VVFF. In attesa del progetto definitivo, che tenga conto anche degli attraversamenti dei locali tecnici utilizzati ad SIMEST come CED, e visto che il numero di estintori portatili è sufficiente in funzione della classe di incendio e del rischio, è stato stabilito che: per evitare che, in caso di emergenza, i VVFF facciano affidamento su dispositivi non adatti, gli idranti ai piani da terra al V° sono stati coperti con pannelli, quindi non sono più considerati dispositivi antincendio; Documento di valutazione dei rischi Legge 81/2008 Aggiornamento: 09/11/2015 Pagina 15 di 15 al piano seminterrato, dove la pressione è massima, gli idranti sono visibili e riportati nelle planimetrie di emergenza, e sono pertanto periodicamente sottoposti a regolare verifica di pressione, annotata nell’apposito registro; tali dispositivi non devono essere utilizzati dagli addetti all’emergenza, ma solo dai VVFF. Segnaletica indicante le vie di uscita Le vie di uscita e le uscite di piano sono indicate tramite segnaletica conforme alla vigente normativa. Illuminazione di emergenza L’illuminazione di emergenza è adeguata; in particolare sono stati eseguiti da parte della Proprietà dei lavori (2006-2007) per il ripristino dell’illuminazione di emergenza al piano interrato, nelle scale principali ed in tutti i corridoi ai piani. La funzionalità delle lampade di emergenza è sottoposta a verifica periodica. 2.9.3 Conclusioni Sulla base delle valutazioni svolte, e degli approfondimenti descritti nella relazione prot. N. 21119 del 5/12/2013, l’attività può inquadrarsi come Luogo di lavoro a rischio di incendio basso in quanto sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di princìpi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso é da ritenersi limitata . Per quanto sopra l’attività esercitata rientra tra quelle classificate come Categoria - A – Rischio basso e standardizzate - di cui all’allegato I del D.P.R. n° 151/2011