Umberto I
Scuola dell’infanzia
Camposampiero
Il Chiacchierone
n. 46 - maggio 2011
INDICE
Riflessioni di fine anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
A tu per tu con la musica e l’arte . . . . . . . . . 2
Scopriamo l’arte con i bambini dei grandi . . 4
Guggheneim . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Uscita all’oasi Cervara . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Conversazioni: i bambini raccontano
cos’è la musica per loro . . . . . . . . . . . . . . . 10
Il laboratorio scientifico . . . . . . . . . . . . . . . 11
Il pensiero divergente . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Cappuccetto Blu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Cappuccetto Arancione . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Nonno Beppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Riflessioni di fine anno
Siamo giunti alla fine di un altro anno scolastico, abbiamo visto entrare bambini a tre anni un po’ tristi e disorientati e li vediamo ora
uscire spavaldi e sicuri e, all’ultimo anno, pronti per affrontare un
percorso scolastico che porrà loro nuovi obiettivi da raggiungere e
qualche ostacolo da superare. Guardando i nostri “grandi” possiamo
vedere che sono proprio pronti al passaggio, desiderosi di nuove
esperienze, contemporaneamente vediamo i piccoli cresciuti e felici di
stare insieme. I bambini di 4 anni sono diventati audaci e un po’ provocatori e tutto questo ci racconta quanto importanti siano le
esperienze che fanno alla scuola dell’infanzia per la crescita affettiva, sociale, cognitiva e culturale.
Ora è tempo di verifica e come tutti gli anni ci rendiamo conto di
quali sono state le cose che sono andate bene, quali potrebbero essere migliorate e potenziate e quelle che non hanno funzionato. Già
facciamo progetti per i prossimi anni. E proviamo ad immaginare
come potrebbe essere la “scuola del futuro”.
Attendiamo ora di concludere tutte le ultime attività, ultime ma non
meno importanti come il passaggio di continuità, i colloqui di fine
anno la festa…
…e poi saremo pronti per
l’attività estiva.
A tutti auguriamo di passare una buona estate, coloro che ancora ci frequenteranno potranno accompagnarci nelle esperienze
future, per tutti gli altri invece l’augurio è che possano godere di molte opportunità e che possano
far fruttare le esperienze
che con noi hanno fatto.
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A tu per tu con la musica e l’arte
Per noi insegnanti dei bambini grandi stendere un progetto legato
all’arte e alla musica è stato sicuramente un’importante opportunità, realizzatasi con la collaborazione del MUSEO GUGGENHEIM
di Venezia. In questo progetto sono state coinvolte anche le insegnanti di musica e l’insegnante del laboratorio manipolativo. Nella
prima parte del percorso i bambini in sezione attraverso alcuni brani
musicali (Bach…) e ad alcune opere d’arte di pittori famosi quali
Mirò, Pollock ecc… hanno conosciuto ed acquisito varie tecniche
espressive-artistiche e una maggior capacità di ascolto.
Ogni materiale, come ogni strumento, racchiude una sua personalità
che lo rende diverso dagli altri e i bambini comprendono che possedere e dominare varie tecniche rende ciascuno libero di inventare,
creare e conoscere il proprio stile personale.
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Particolarmente significative e belle sono state le esperienze che i
bambini hanno fatto con alcuni musicisti che hanno suonato dal vivo:
in un’occasione è arrivato un musicista jazz con il suo contrabbasso,
lo ha presentato ai bambini e poi si è esibito con musiche jazz e li ha
coinvolti in ritmi insoliti poi li hanno accompagnati nella pittura con
la tecnica del “dripping” (sgocciolatura) “simil-Pollock”con annaffiatoi, barattoli di colori, siringhe ecc… lascio a voi immaginare se si
sono divertiti!
In un’altra occasione abbiamo avuto ospite un’arpista…
Una parte importante del
progetto è stata l’uscita didattica per visitare il Museo
Guggenheim (Vedi articoli di
alcune mamme)
L’ultima parte ci ha visti
esploratori alla scoperta dei
suoni della natura nell’oasi
naturale Cervara (Vedi articoli di Alessandro e Stefania)
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Scopriamo l’arte con i bambini dei grandi
Quest’anno i nostri bambini dei grandi hanno sviluppato un percorso
d’arte e musica che li ha portati ad affrontare l’arte come un’esperienza facile e gradevole.
I bambini in classe, con la maestra, hanno cercato di riprodurre i quadri di grandi artisti come Pollok, Mirò o Mondrian. Hanno utilizzato
grandi fogli, colori, barattoli, siringhe per cercare di riprodurre le varie
tecniche e addirittura hanno avuto l’opportunità di ascoltare dal
vivo un musicista di contrabbasso e quindi hanno sperimentato
l’unione di arte e musica.
Tale percorso ha trovato il suo culmine il giorno 24 marzo scorso,
quando i bambini accompagnati dai loro genitori si sono recati al
museo Guggenheim di Venezia. È stata una bella esperienza sia per
i bambini che per noi adulti, inoltre la bella e calda giornata ha contribuito alla buona riuscita della gita. A condire il tutto di vivacità c’è
stato il viaggio, prima in treno e poi in vaporetto, che ha caricato la
comitiva di un’allegria contagiosa che sicuramente lascerà un bel ricordo nei bambini.
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Arrivati al museo siamo stati accolti da due signorine, che successivamente ci hanno guidati separatamente, bimbi e adulti, alla visita
vera e propria. I bimbi, seguiti anche dalla propria maestra, hanno
ascoltato attentamente le spiegazioni e a volte sono anche intervenuti, in quanto erano ben preparati sull’argomento. Poi hanno
creato un libretto ‘sonoro’ che hanno potuto portare a casa.
Al rientro a casa i bambini erano entusiasti e molti di loro hanno
detto che la cosa più bella della giornata era stata ammirare i quadri che avevano studiato a scuola e vederne di nuovi.
La visita dei genitori è stata piacevole e interessante, dalla conoscenza della storia di Peggy alla visione di importanti quadri di artisti come Picasso, Kandinsky, Mirò e Pollok. Ma soprattutto è stato
bello condividere con i nostri figli un’esperienza nuova o comunque
rara perché molto spesso si pensa che un museo d’arte non è per
bambini, invece, abbiamo imparato che loro riescono a cogliere molte
sfumature dei quadri che osservano e che si lasciano affascinare.
Probabilmente i nostri bambini, dopo questa esperienza, potranno
avvicinarsi più volentieri e in modo curioso all’arte in generale. Inoltre
possono intuire che, come ci sono diverse forme di arte, ossia la diversità di stili, così in ogni persona c’è qualcosa di diverso da scoprire. L’importante è non fermarsi alle apparenze.
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Altra tappa importante di questo percorso è stata la gita all’Oasi
Cervara di Quinto di Treviso che ha coinvolto tutte e tre le sezioni
dei bambini dei grandi assieme, accompagnati dalle proprie maestre
e con l’aiuto di qualche genitore. Un tuffo nella natura alla riscoperta
di suoni e colori che in città non riusciamo più a sentire e vedere.
All’arrivo i bambini hanno ascoltato le raccomandazioni della guida e
potuto osservare le tante anatre libere che si avvicinavano tranquillamente e che davano il loro benvenuto. Hanno visto le due pale
del mulino girare con la forza dell’acqua e all’interno del mulino gli ingranaggi che permettevano un tempo di macinare il grano. Lungo la
passeggiata hanno visto diversi cigni, anatre, cicogne. All’interno del
“casone”, antica casa di pescatori, hanno conosciuto, attraverso un
filmato, il martin pescatore e ne sono rimasti affascinati.
Con la maestra e una guida hanno fatto un percorso con gli occhi
bendati per riconoscere i rumori artificiali e quelli naturali. Con l’ausilio del gioco del memory hanno potuto ascoltare i versi di vari uccelli come il fringuello, il germano reale, il cigno, il porciglione ed il
martin pescatore. Hanno, inoltre, piantato dei semi di mais con il
compito, di portare a casa il vasetto ed averne cura per far crescere
le piantine.
All’oasi sono state fatte notare loro alcune specie di piante e fiori,
le diverse dimensioni e la diversa forma delle foglie, soffermandosi
sulle bacheche a leggere le indicazioni e le curiosità.
L’ambiente ampio e rilassante avrebbe richiesto più tempo a disposizione pertanto, come genitori, vi consigliamo di tenerlo presente
come meta per una futura gita di famiglia.
Queste esperienze vissute dai nostri ragazzi, si sono rivelate formative ed arricchenti per noi e soprattutto per i bambini, che hanno
potuto avvicinarsi e sperimentare con gioia la natura e in modo semplice varie tecniche per realizzare un quadro. Sicuramente tutto ciò
lascerà nei bambini ed in noi un dolce ricordo ed il desiderio, ogni
tanto, di visitare un bel parco o un museo d’arte.
Emma e Silvia
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Guggheneim
Il progetto “Guggheneim” con le sue varie attività che i nostri bambini hanno svolto con le maestre di classe e dei laboratori di musica
e manipolazione è stato molto arricchente anche per noi genitori.
Sentire il proprio bambino che ti racconta e spiega, trasmettendoti
interesse e curiosità, di chi era la sig.ra Guggheneim è stata veramente una emozione e una sorpresa, quasi che il bambino avesse assaggiato con semplicità e naturalezza il sapore per la Cultura e
l’Arte del proprio Paese.
In questo senso credo che i nostri bambini siano riusciti a respirare
un’aria più ampia delle mura interne della scuola, in un certo senso
si sono aperti ad un mondo esterno che li ha condotti alla scoperta
dell’Arte attraverso la storia e i dipinti di famosi pittori come Pollok,
Mirò. E con la gita a Venezia al museo della nota collezionista, abbiamo avuto la possibilità anche noi genitori di condividere con i nostri bimbi l’emozione che l’arte può suscitare.
La ricchezza di questo percorso di conoscenza dell’Arte, nelle sue
diverse orme (dipinti, musica, natura…) è stata vissuta anche in
prima persona dai bambini con i loro dipinti, le riproduzioni dei quadri degli artisti, con l’ascolto diretto di musicisti che hanno portato
a scuola i loro strumenti, ma anche con l’ascolto all’Oasi di S. Cristina, del canto degli uccelli.
Uscita all’oasi cervara
Anche quest’anno il laboratorio manipolativo ha partecipato al progetto Guggenheim. Il tema proposto per quest’anno “SUONI NATURALI E SUONI ARTIFICIALI” e si inserisce dentro il tema più grande
“Arte e Musica”. Il progetto vuole favorire l’ascolto e l’avvicinamento
dei bambini ai suoni della natura, ormai spesso lontana dalle esperienze quotidiane, pervasa perlopiù da suoni artificiali e industriali.
L’uscita all’oasi Cervara si pone come prima tappa del progetto e ha
come obiettivo l’ascolto dei suoni della natura.
Arrivati all’Oasi siamo stati accolti da Francesco, il responsabile,
che ha invitato i bambini a mantenere un atteggiamento di silenzio
per poter ascoltare e avvicinare gli animali. Successivamente i bambini sono stati divisi in tre gruppi che in momenti diversi hanno scelto
tre attività:
1 - la visita al mulino, è stato spiegato loro a cosa serve, poi hanno
piantato un seme di mais.
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2 - proiezione del video sulla vita del Martin pescatore. La proiezione è avvenuta all’interno di un antico “casone” (tradizionale
costruzione della campagna veneta fatto di legno, paglia e arelle).
I bambini sono stati affascinati da questo uccellino così piccolo,
colorato e abile pescatore.
3 - attività di ascolto dei suoni naturali, questa è stata l’attività
che ha motivato il progetto ed è stata accompagnata dall’insegnante di laboratorio e da Alessandro Pozzobon, esperto forestale, nonché papà di un bimbo. Passeggiando bendati i bambini
sono stati invitati ad ascoltare il rumore dei sassi calpestati
dai loro piedi, il suono dell’acqua, il fruscio delle foglie, il canto
degli uccelli. Alla fine del percorso abbiamo tolto le bende e, seduti per terra, abbiamo giocato al memory. Un memory speciale
perché le immagini erano quelle degli uccelli presenti nell’oasi.
Quando usciva la coppia giusta si faceva loro ascoltare il canto
di quell’uccello e poi Alessandro raccontava qualche caratteristica, aneddoto riguardo l’animale. Abbiamo quindi conosciuto il
cigno, il martin pescatore, il germano reale, il porciglione, usignolo
di fiume e l’airone.
Ci sono stati anche momenti liberi dove i bambini hanno potuto passeggiare e poi avvicinare gli animali. Sicuramente è stata una giornata intensa.
Nelle settimane successive alla visita, attraverso la manipolazione
dell’argilla, della carta e di altri materiali, abbiamo costruito degli
“oggetti sonori” in grado di riprodurre i suoni ascoltati. È così che,
durante la lezione aperta con i genitori, abbiamo costruito i “cucchi”
(fischietti in terracotta) che imitano il suono degli uccelli.
Successivamente, usando un barattolo, dei semi e della carta velina, abbiamo fatto le maracas, e riprodotto il fruscio delle foglie. In
seguito cercheremo di costruire il palo della pioggia per riprodurre il
suono dell’acqua.
A conclusione del progetto proveremo ad allestire un’orchestra e ad
esibirci con il coordinamento dell’insegnante di musica. Tutto il percorso
è stato avvincente per i bambini ma certamente quest’ultima parte
dove lavorano per costruirsi gli strumenti li incuriosisce più di tutto!
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Conversazioni:
i bambini raccontano
cos’è la musica per loro
Un ritmo, un cd, se la musica canta è per quello che il cuore batte,
mi piace, fa ballare, la musica fa divertire il cuore, mi ricordo la musica degli elefanti di quand’ero piccolo, la musica fa addormentare i
bambini, la musica è bella ci fa divertire ed essere felici.
E dopo aver ascoltato la musica di Bach:
mi piaceva tanto e pensavo a delle cose che non ho fatto mai, mi
piaceva tantissimo ero gioiosa e pensavo a una bambina felice, mi
piaceva tanto perché mi veniva da ballare, era tanto forte e c’erano
le gocce di luce, allegra bella e c’era il violino il mio strumento preferito.
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IL LABORATORIO SCIENTIFICO
Il laboratorio scientifico, anche quest’anno, ha proposto due percorsi
diversificati per i bambini medi e per i bambini grandi. Con il gruppo
dei medi, si è svolto un bellissimo ed entusiasmante lavoro di cucina.
L’esperienza vissuta insieme è stata un’occasione per offrire ai bambini un momento di attività manipolativo-esplorativa, che ha coinvolto tutti i sensi e che ha prodotto dei risultati così veri che i
bambini con i loro genitori hanno anche potuto mangiare. Per rendere
il mondo della cucina più vicino alla gioia e al desiderio dei bambini di
imparare a far da soli, ho voluto utilizzare dei metri di misura non
convenzionali, quindi al posto dei grammi, ho convertito tutte le ricette misurandole in “vasetti” di yogurt. Questo ha permesso ai
bambini di realizzare dolci, muffins,
biscotti, pane e pizza, facendo da
“soli” dal primo all’ultimo passaggio. Con i bambini grandi, il percorso proposto aveva come
tematica: l’ACQUA, un naturale
elemento di gioco e divertimento
per i bambini. Preziosa e di semplice utilizzo l’acqua li incuriosisce
e li attira, offendo loro possibilità
di vivere sensazioni piacevoli, di conoscere, di esplorare ma è anche
chiave per comprendere i fenomeni
della natura e i processi vitali.
In laboratorio con i bambini abbiamo molto sperimentato con
semplici giochetti per scoprire le
proprietà dell’acqua come: la capillarità, il galleggiamento, la solubilità, la forma, gli stati e il ciclo
dell’acqua.
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Il pensiero divergente
Che cosa significa “pensiero divergente?” che cosa significano i tanti
ed originali Cappuccetti colorati che hanno popolato la programmazione di quest’anno inerente il pensiero divergente? Andiamo per ordine: secondo J.P.Guilford, il termine pensiero divergente è quello più
strettamente connesso all’atto creativo. È la capacità di dare tante
possibili soluzioni ad un problema posto in particolare ad un problema che non preveda una unica risposta corretta. Purtroppo noi
adulti tendiamo a ricompensare le risposte giuste e a penalizzare
quelle sbagliate rendendo i bambini riluttanti ad azzardare soluzioni
nuove e originali… insomma li spingiamo a non correre rischi penalizzando fortemente la loro creatività. Ma pensiero divergente e creatività vanno a braccetto!!
La creatività è un modo particolare di pensare che implica originalità e capacità di rompere modelli esistenti. E chi meglio dei nostri
Cappuccetti ha rotto questi modelli? I bambini stessi alla lettura di
questi racconti erano un po’ perplessi… si è mai sentito di un cappuccetto verde aiutato da una ranocchia che sconfigge il lupo cattivo? E che dire di un cappuccetto giallo che incontra un lupo al
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volante di un’automobile?
Sconcertante! Però che
bello variare dal solito
Cappucceto Rosso. Lavorando sull’onda dell’entusiasmo nostro e dei
bambini abbiamo incentivatole capacità creative
anche in altri ambiti e non
solo in quello narrativo.
Sono stati consegnati
materiali facilmente manipolabili, di recupero, oggetti di tutti i giorni che in mano ai bambini hanno perso il loro uso
stereotipato. Così i tappi delle bottiglie sono diventati ruote di trattori, un filo di ferro malleabile è diventato una farfalla… un paio di
occhiali, un ritaglio di carta è diventato un elefante… una scarpa…
una balena! In un turbinio di creatività, confronti, verbalizzazioni ma
anche di scontri di idee. Laddove emergeva un problema era un bru-
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licare di soluzioni, di punti di vista diversi, di confronti per poi raggiungere una soluzione condivisa da tutti. Le insegnanti sono convinte che tutto questo serva a rendere più consapevoli i nostri
bambini delle loro capacità personali stimolandoli a ricercarle partendo anche solo dalle semplici azioni ed esperienze quotidiane.
ECCO ALCUNE ESPERIENZE
Strappare un foglio senza pensare a niente.
Strappare coltivando bene a lungo il gesto dello strappo.
Strappare affinché l’azione sia felice, liberatoria.
Prendo un pezzo, lo guardo, lo rigiro, osservo bene…
“cosa mi viene in mente”.
Individuo una forma, un soggetto.
Incollo il pezzo su un foglio bianco, disegno quello che manca.
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CAPPUCCETTO BLU
(Enrica Agostinelli)
Fa un freddo cane e il mare è blu. La mamma di Cappuccetto Blu si
chiama Blua e abita nell’isola Bluetta perché è la guardiana del faro.
La nonna Celestina abita sulla riva del mare ed è una brava pescatrice. Il papà di Cappuccetto Blu è un lupo di mare e sta tornando a
casa: è dentro la nave Blux che si vede già sul mare. Al sorgere del
sole la mamma Blua prepara un cestino pieno di regali azzurri e di gomitoli di lana di tanti blu diversi, da portare alla nonna Celestina che,
oltre ad essere una brava pescatrice, sa anche fare ei bellissimi golfini per tutti. Cappuccetto Blu porterà il cestino con i regali alla
nonna, con la sua barchetta che si può vedere laggiù sulle onde blu.
La mamma Blua dice a Cappuccetto: “Assieme ai gomitoli di lane azzurre ho messo anche l’uva blu, le prugne, dei fiori di carciofo e dei
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pesci azzurri con riflessi blu. C’è anche una boccetta di inchiostro
blu e una penna turchese, così la nonna potrà scriverci una letterina.” “Metto nel cestino anche questi bei fiorellini azzurri e celesti
che ho raccolto tra le rocce” aggiunse Cappuccetto Blu. Appena
spuntato il sole, Cappuccetto Blu scende sulla spiaggetta, slega la
sua barchetta azzurra che è proprio sua sua sua. Intanto che si prepara per il suo piccolo viaggio, non si accorge che sta arrivando la
grande nave che porterà a casa il suo caro papà Bluk (che lei, per abbreviare, chiama Blu). Cappuccetto Blu sa remare molto bene. Si comincia a sentire il calore del sole sul mare blu ancora freddo. È una
bellissima giornata. Cappuccetto Blu è molto felice, le piace molto
andare in barca, e sta attenta agli scogli. Vede un piccolo scoglio ma
non vede qualcosa dietro lo scoglio… la nave Bluk intanto si avvicina
sempre più all’isola Bluetta. Si è levato un vento leggero, una nuvola
sta per nascondere il sole, il mare è un poco mosso;fra le onde più
alte appare un grosso muso bluastro con una gran boccaccia aperta
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che vorrebbe essere un sorriso. “Cara bambina bella come ti chiami?
Io sono il pesce lupo ma sono tanto buono sai. Facciamo una gara di
nuoto fino alla riva? Dove stai andando?”. “Io sono Cappuccetto Blu
e vado a portare questo cestino a mia nonna Celestina. Facciamo
pure una gara di velocità, ma io parteciperò remando con la mia barchetta. Pronti? … via!”. Ed ecco apparire la bellissima costa azzurra
con le sue spiagge infinite. Vicino agli scogli Blubell e Miniblu si vede
anche la casetta-cabina della nonna Celestina: la casetta piccola
ma tanto cara che sa di alghe e di pesci secchi. “Non mi importa se
lui arriva prima di me, era troppo pericoloso nuotare insieme a questo pesce che non conosco.” Disse Cappuccetto Blu. Nonna Celestina è molto brava ad aggiustare le reti e sta volentieri al sole in riva
al mare. Il sole la riscalda ben bene e lei può respirare l’aria pulita.
“Spero proprio che oggi venga a trovarmi la mia carissima nipotina
Cappuccetto Blu con la barca Bluetta” disse la nonna. La nonna Celestina vede, con molta sorpresa, spuntare tra le onde vicino aglli
scogli, il brutto muso del pesce lupo. “Mmmm, guarda che bella nonna
grassa! Questa me la mangio tutta!” pensò il lupo quando vide la
nonna. La nonna Celestina sa che questo pesce lupo è molto pericoloso, così pensa di catturarlo tra i due scogli dove l’acqua è poco
profonda. “Vieni, caro pesce-lupetto, sarai stanco dopo questa
corsa, perché non ti riposi un pochino tra questi scogli intanto che
aspettiamo Cappuccetto Blu?” disse la nonna. Cappuccetto Blu si
gira a guardare la costa e vede la nonna sullo scoglio Blubell che fa
dei grandi gesti agitando le braccia, mentre il pesce lupo resta infilato tra i due scogli. Cappuccetto Blu, dallo scoglio Miniblu aiuta la
nonna a pescare il pericolosissimo pesce-lupo, con la rete che la
nonna aveva già teso tra gli scogli. “Tieni ben stretta la rete, tieni
forte che ci penso io a legarlo e a portarlo a riva tieni forte, tira, tira,
ooooop!”. Così le due coraggiose pescatrici catturarono il pericoloso
pesce-lupo che era il terrore della costa. Ormai il grosso pesce era
affogato nell’aria e la nonna e Cappuccetto lo avevano messo ad
asciugare al sole. “Guarda nonna i bei regali e lane azzurre che ti ho
portato” disse Cappuccetto “lo fai anche a me un golfino?”, “Certa-
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mente!” rispose la nonna, e aggiunse “con l’inchiostro blu faremo una
bella decorazione sul testone del pesce-lupo, che tanto non si mangia. Il corpo lo faremo seccare per cucinarlo in tanti modi: speriamo
almeno che sia buono da mangiare.” Il sole è sempre più basso. Cappuccetto Blu si diverte a decorare con fiori e frutta la testa del
grosso pesce, mentre la nonna ha quasi consumato l’inchiostro blu.
Il sole sta per tramontare, l’aria ritorna fresca, la nonna e Cappuccetto Blu trasportano con gran fatica il corpaccione del pesce-lupo
verso la barchetta. E mentre scende la sera e il sole scivola dietro
al mare, Cappuccetto Blu e la sua nonna remano verso il faro Blulux
e vedono con grande gioia la nave che ha portato a casa il papà, e
tutti sono là che salutano festosamente la nonna e la bambina che
stanno arrivando col loro grande pesce legato alla barchetta
Bluetta.
“Sono proprio contento di aver guidato con la mia luce tutta la famiglia Bluk a casa. Che giornata oggi!” concluse il faro.
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CAPPUCCETTO ARANCIONE
(Storia inventata dai bambini)
C’era una volta una piccola bambina di 5 anni che si chiamava Cappuccetto Arancione. Era estate. Aveva dei sandaletti arancioni, un vestito arancione leggero a pois bianchi, un cappellino col frontino tutto
arancione, aveva anche gli occhiali da sole tutti quadrati, anche gli occhiali erano arancioni. Cappuccetto Arancione non aveva il cestino ma
aveva un carretto di legno che era attaccato alla bicicletta arancione.
Nel carretto aveva messo un vasetto di miele, una bella zucca grossa,
una carota, un’arancia, un mandarino, il succo di frutta arancione alla
pesca e all’albicocca. Cappuccetto deve andare dalla nonna Aranciosa
che si trovava in campeggio al mare per le sue vacanze, va a trovarla e
le porta da mangiare. Cappuccetto Arancione pedala, pedala e pedala
e ad un certo punto era proprio stanca perché era andata su una salita molto lunga, era tutta sudata e quando scende per la discesa
trova una grotta fatta fuori di ghiaccio e dentro di acciaio, così decide
di entrare per riposarsi un po’, aveva anche molta sete e beve il succo
dalla sua borraccia che era attaccata alla bicicletta. Proprio mentre
stava bevendo Cappuccetto Arancione sente un rumore di passi provenire dalla grotta, prova a guardare ma non vede niente, perchè la
grotta era buia e nera, nera come un lupo! Prende così dalla tasca la
pila, la accende schiacciando il pulsante e guarda in fondo e vede un
cucciolo di orso polare con la pelliccia bianca, insieme al suo papà orso
e ad un lupo con la pelliccia arancione che era amico del papà orso. Il
papà orso e il lupo sapevano la strada per andare al campeggio dalla
nonna perché il lupo l’aveva vista passare in camper e l’aveva seguita
fino al “Campeggio delle aranciate”. Il lupo, l’orso papà e il cucciolo orso
vogliono essere amici di Cappuccetto Arancione che gli offre succo e
arancia anche se gli orsi polari mangiano il salmone, ma Cappuccetto
non ce l’aveva. Adesso che hanno la pancia piena il lupo cammina davanti e fa vedere dov’è la strada, Cappuccetto pedalava veloce e gli orsi
pigroni dormivano dentro al carretto! Povera Cappuccetto Arancione!!!
Cappuccetto dice: “oh oh, sono in ritardo, la nonna mi aspetta, dobbiamo sbrigarci!!”, e finalmente dopo un lungo viaggio gli amici arrivano
tutti al campeggio. La nonna la trovarono dentro al camper che dormiva e russava e tutti vissero felici e contenti.
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Nonno Beppe
Il 28 aprile sono stato invitato a scuola dalla gentile maestra Laura
dei “Fiorellini gialli”. Ella aveva notato un forte interesse e curiosità
dei bimbi per delle fotografie che la mia nipotina Sara aveva portato
a scuola per farle vedere ai suoi compagni.
È
successo
che
avendo io seguito
l’evoluzione di un nido
di merli, costruito tra i
rami del rampicante
del mio balcone, l’ho
fotografato più volte
per seguire la crescita
dei merletti. Sara mi
chiese di darle le foto.
Ho accettato di buon
grado l’inatteso invito
della maestra Laura,
non senza il timore di
essere poco adeguato. Quindi mi sono procurato una enciclopedia
degli uccelli che ho portato con me. Ciò mi ha consentito di poter rispondere con serenità e sicurezza ai quesiti dei bambini, che mi sono
parsi interessatissimi e molto ordinati.
Ne è dimostrazione il bel disegno che mi hanno dedicato. Riproduce
una delle fotografie …con licenza d’artista. In allegato la fotocopia
a colori perché ritengo che il loro disegno sia meritevole di essere
esibito a scuola tra i lavori che con tanto impegno i bimbi eseguono,
ben guidati dalle loro maestre. L’originale lo custodisco e lo mostro
come un bel ricordo.
Mi sia consentito aggiungere che è bello, e mi emoziona anche un po’,
incontrarli ai giardinetti e sentirmi salutare a gran voce: “Ciao nonno
Beppe”. Buon lavoro!
Giuseppe Contesso
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Domenica 29 maggio, ore 15.30
siete invitati alla Festa della Famiglia.
Come tutti gli anni la prima parte
sarà nella palestra comunale adiacente la chiesa,
poi ci ritroveremo tutti insieme nel giardino
della scuola per un rinfresco, la lotteria…
Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno
collaborato con noi nel corso dell’anno, mamme,
papà e qualche nonno che ci hanno aiutato in
forme e modi diversi a migliorare la nostra scuola.
GRAZIE DI CUORE a nome dei bambini, delle insegnanti e anche di tutti i genitori che hanno beneficiato indirettamente di questo lavoro!
Umberto I
Scuola dell’infanzia
Borgo Trento Trieste, 29
35012 Camposampiero (PD)
Tel. e Fax 049.5790080
e-mail: [email protected]
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n. 46 - maggio 2011