Nuovi sistemi leggeri per il trasporto pubblico nelle aree urbane Classificazione e campi di applicabilità Strategie alternative di trasporto : il caso Perugia Fabio Maria Ciuffini Alberto Simeone I caratteri della città discendono dalla sua estensione, configurazione e morfologia Un comune molto esteso 450 KMq Una morfologia molto tormentata Un centro storico di grande pregio, vivo, vitale e ben conservato Ma anche i caratteri della mobilità mobilità discendono dagli stessi fattori, nell’ nell’intreccio indissolubile che esiste tra città città e mobilità mobilità … 1 Mobilità Mobilità alternativa a Perugia : punto di arrivo di un percorso politico, concettuale, realizzativo che è iniziato negli anni ’70 Individuazione obiettivi Dibattito nelle istituzioni ed esteso a tutta la cittadinanza coinvolgendo intensamente forze culturali ed ambienti tecnici una strategia urbana che fu allora definita Mobilità Mobilità Alternativa intesa come mobilità mobilità configurata in modo profondamente diverso da quella allora (ed oggi) prevalente e dunque basata non solo sull’ sull’auto ma anche e soprattutto su di una larga disponibilità disponibilità di mezzi di trasporto collettivi anche innovativi questa strategia è stata ed è largamente sentita e rivendicata come conquista collettiva e contributo alla formazione dell’ dell’identità identità cittadina. 2 Perugia ha saputo trasformare un vincolo in opportunità L’intensità intensità delle contraddizioni tra mobilità mobilità individuale e città città storica ha fornito la spinta necessaria per cambiare nel consenso Si è agito inizialmente sulla domanda, pedonalizzando la parte più più pregiata del Centro Storico e modificandone le regole di accesso, ed insieme si sono prospettate le alternative future (ascensori e scale mobili) mettendo in campo, da subito, le alternative possibili Lo slogan è stato : aprire il Centro Storico, non chiuderlo, aumentandone l’l’accessibilità accessibilità Le foto che seguono ricordano quelle contraddizioni Ma si è anche operato sull’offerta, costruendo subito alternative di trasporto collettivo credibili E’ stato potenziato il parco autobus (da 14 a 80) Sono stati reperiti parcheggi sostitutivi a corona del centro, come come interscambio con pedonalità pedonalità e autobus l’operazione ha avuto successo immediato, dando fiducia alla successiva operazione di miglioramento qualitativo dell’ dell’offerta con scale mobili, ascensori, buxi e telebus (la mobilità mobilità alternativa); Sono stati promossi eventi quasi quotidiani per animare il CS … si è passati in un anno da 5 a 25 milioni di pax sulla rete di TPL Si tratta di cose oggi normali, ma sono state fatte nel 1971 … E i risultati si apprezzano ancora oggi 3 La mobilità alternativa realizzata … Ascensori in servizio pubblico, con due parcheggi di interscambio interscambio Cascata di Scale mobili nella Rocca Paolina con Parcheggio di interscambio e Stazione Autobus extraurbani; certo, la Rocca Paolina ha svolto un buon ruolo per il successo internazionale dell’ dell’intervento Scale mobili della Cupa con parcheggio di interscambio Buxi e telebus Si sono favoriti e promossi i progetti di uso metropolitano di FS FS e FCU La gestione dei buxi e dei telebus fu affidata ad una cooperativa, cooperativa, fu costituita una SpA (ASP) per la gestione del trasporto extraurbano extraurbano Tutti usi alternativi di modalità esistenti Solo oggi, dopo venti anni, si è potuto investire in modalità modalità innovative e si investe sull’ sull’uso metropolitano di FS e FCU 4 Ultima rampa cascata scale mobili 5 Alcune idee che abbiamo ritenuto sbagliate L’idea che solo nelle parti più dense delle grandi città possa essere adottato un sistema di trasporto rapido di massa … L’idea che tutte le città medio – piccole debbano essere servite da una mobilità basata prevalentemente sull’auto con l’autobus come unica alternativa … L’idea che per far posto alle auto, vada accresciuta la rete stradale, (cosa che ha fin qui accelerato solo la spirale più strade, più auto, più strade …) Come conseguenza di queste idee: l’attore principale sulla scena delle città italiane è la congestione Non più solo nelle aree centrali o a loro immediato ridosso, ma : nelle grandi arterie di accesso alla rete stradale urbana .. nelle grandi tangenziali - a pedaggio o no - situate al loro esterno … La causa è sempre la stessa : lo squilibrio tra la domanda di accesso e l’offerta, cioè lo spazio*tempo disponibile per la circolazione su gomma …. 6 Ed anche il rimedio è sempre lo stesso : Fornire accesso alternativo alla città (cambio modale) con mezzi che consumano meno spazio*tempo: E quindi, in ordine di consumo decrescente di spazio*tempo e di costo monetario di investimento crescente : ¾ Il trasporto collettivo di superficie – bus tram - in sede promiscua o riservata ¾ Il trasporto collettivo in sede propria, protetta, sempre svincolata dalle aree di circolazione (people - movers, metropolitane di vario tipo, treno-tram, treno etc) Il MINIMETRO’ MINIMETRO’, PERUGIA E LA MOBILITA’ MOBILITA’ ALTERNATIVA La definizione di mobilità alternativa è nata negli anni ’60, a Perugia, con le scale mobili nella Rocca Paolina che ne rappresentano la prima, notissima applicazione, La realizzazione del (anche se non la sola). Minimetrò, rappresenta invece l’estensione, a scala urbana, dello stesso concetto. 7 8 Quale lezione trarre dal caso Perugia sotto vari aspetti ? Politico culturali di governo urbano Trasportistici generalizzabili Ambientali Conferma del modello di intervento previsto dalla Legge 211 Grandi e “piccole” piccole” opere Aspetti politico - culturali Il gusto di essere all’ all’avanguardia ha fatto apprezzare largamente una strategia che, come tale, è stata ed è largamente sentita e rivendicata come conquista collettiva e contributo alla formazione dell’ dell’identità identità cittadina Agire sulla domanda con creazione di alternative secondo lo slogan il Centro storico non si chiude ma si apre, iniziando da subito con le alternative possibili e prospettando il futuro Consenso e collaborazione dei cittadini è importante: vanno ottenuti usando fermezza e flessibilità flessibilità insieme, ed è favorito dal successo. 9 Aspetti tecnico - amministrativi di governo urbano Urbanistica e mobilità mobilità, vanno governate insieme, i grandi centri attrattori vanno localizzati pesando la mobilità mobilità che generano Pedonalizzazioni e ZTL sono provvedimenti urbanistici da inserire nei PRG: va definito un rapporto preciso tra PUM e PRG Le economie raggiungibili con interventi innovativi vanno individuate come economie di rete Aspetti trasportistici generalizzabili La preferenza per i mezzi continui e semicontinui Il Paradosso della frequenza : più più la città città è piccola, più più è attrattiva una frequenza elevata – dunque piccole vetture ad elevata frequenza ed a gestione automatica possono essere una soluzione I mezzi più più capaci e con minor consumo di spazio*tempo vanno usati lungo gli assi centripeti Distanze pedonali accettate, Nelle città città piccole e medie si cammina di meno, però si cammina più più volentieri se… se… 10 Una conferma dal caso Perugia 11 ASPETTI AMBIENTALI la prima fase, scale mobili ascensori, ha visto un primo significativo significativo abbattimento di emissioni valutabile in 816.7 tonn. di CO2 annue, pari al 43 % del totale delle emissioni nella fascia urbana del CS l’entrata in funzione della prima linea di Minimetrò avrà avrà come conseguenza immediata un taglio negli accessi di circa 7mila vetture al giorno, pari al 26.5 % del totale sull’ sull’asse di penetrazione urbana oggi più più frequentato, ed anche un abbattimento del traffico autobus su gomma, sostituito dal minimetrò, quantificabile attorno al 15% dei Km annuali il taglio di emissioni conseguente (solo per le auto) è pari a 2.520 tonn di CO2 annue, pari al 4,0 % delle emissioni all’ all’interno della città città compatta, la seconda linea porterà porterà questo valore al 5,6% le Opere ancillari di ampliamento del bacino di utenza possono abbattere abbattere la produzione di CO2 più più che proporzionalmente al loro costo, raggiungendo il 9,1% con una frazione minore dei costi complessivi; gli interventi sulla mobilità mobilità alternativa valgono il 50% di tutti gli interventi del PUM i costi occorrenti per abbattere l’l’impatto visivo nelle parti storiche della città città, ad es. gallerie vanno ascritti al capitolo recupero CS 12 Il modello di intervento previsto dalla Legge 211 resta un ottimo modo per fare Trasporti Rapidi di Massa La base legislativa e normativa per questi interventi resta questa questa legge 211, ancora vigente, con meccanismi procedurali ben rodati, ma pressoch é pressoché completamente definanziata. L’impostazione concettuale della Legge 211 è certamente la migliore possibile in attesa di un piano - quadro nazionale delle necessità necessità e delle opportunità opportunità, basato su di una classificazione parametrica delle aree urbane e della domanda da queste esprimibile, confrontato con una offerta offerta altrettanto classificabile secondo prestazioni e costi come base per una pianificazione nazionale degli interventi sui TRM. (ricordo primo primo PGT e libretto Gargiulo) Gargiulo) Infatti la 211 realizza l’ l’incontro tra proposte di realizzazione emergenti dal territorio nazionale e disponibilità disponibilità finanziaria centrale, il tutto filtrato da un’ un’istruttoria sia tecnica che economicoeconomico-finanziaria che stabilisce una scala di priorità priorità tra le varie iniziative presentate. Su queste basi è stato possibile, per quelle realtà realtà in cui erano maturate più più che altrove le condizioni politico – culturali per ritenere necessario ed opportuno un intervento per la realizzazione di un sistema di trasporto trasporto rapido di massa, presentare proposte e progetti ricevendone i finanziamenti, sia pure in quota pari al 60% Un ultima considerazione … Lo stato promuove le grandi opere, che sono di sua competenza, con un profilo più più equilibrato tra strada e ferrovia Le opere per le città città, tutte le città città, vanno affidate alla programmazione congiunta stato regioni comuni, non dimenticando che l’ l’80% del traffico e degli impatti relativi si produce nelle città città Le opere per le città città implicano oggi la creazione di un piano, incisivo e adeguatamente finanziato, affidato al Ministero dei Trasporti, Regioni, Comuni 13 LA METROPOLITANA LEGGERA DI PERUGIA Nuovi sistemi leggeri per il trasporto pubblico nelle aree urbane Classificazione e campi di applicabilità Roma, 11 maggio 2007 Fabio Ciuffini Alberto Simeone LA PROGETTAZIONE E L’ESECUZIONE DELLE OPERE • Progetto di gara: Comune di Perugia • • Direzione artistica: Jean Nouvel Progetto Definitivo ed Esecutivo Opere Civili: – Coordinatore Fabio Maria Ciuffini – Progettisti: Massimo Ciuffini, Alberto Simeone, SINTAGMA, Euroengineering, SGAI • Progetto Definitivo ed Esecutivo Opere Tecnologiche – Ferruccio Levi – Leitner S.p.a. • • Direttore dei Lavori Opere Civili: Fabio Maria Ciuffini Direttore Operativo Opere Civili: Alberto Simeone • • Direttore dei Lavori Opere Tecnologiche: Mario Cangiano Direttore Operativo: Costanza Ippolito • • Impresa Esecutrice Opere Civili: Umbria Domani S.c.a r.l. Impresa Esecutrice Opere Tecnologiche: Leitner S.p.a. • Committente: Minimetrò S.p.a. 14 IL SISTEMA DI TRASPORTO UNA METROPOLITANA LEGGERA AD ELEVATO GRADO DI AUTOMAZIONE 9 9 9 9 9 conduzione automatica e sede propria protetta vetture da 52 passeggeri, con frequenza di 1 minuto- il sistema semicontinuo Le vetture sono agganciate ad una fune disposta ed anello sulle due vie di corsa, azionata da un unico argano elettrico supporto: 4 ruote in gomma ad asse orizzontale su binario in acciaio guida: 4 ruote laterali in gomma ad asse verticale, a contrasto sull’ ala del binario GLI ASPETTI SALIENTI DEL SISTEMA DI TRASPORTO in stazione: sganciamento automatico dalla fune e fermata a bersaglio con porta di banchina automatica nelle stazioni terminali: inversione delle vetture 15 LE OPPORTUNITA’ PROGETTUALI COLTE 9 LINEA 9 9 9 9 9 grande flessibilità plano-altimetrica del tracciato inserimento dell’asse trasportistico in spazi relitti della città costruita esilità e leggerezza del strutture del viadotto riduzione dei volumi di scavo per le strutture sottosuolo vetture passive: semplificazione dell’impiantistica antincendio nei tratti in galleria 9 STAZIONI 9 9 9 inserimento delle stazioni in spazi ridotti riduzione dei volumi di scavo per le strutture sottosuolo semplificazione dell’impiantistica antincendio nelle stazioni interrate 9 MINIMIZZAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE IN GENERE LE CARATTERISTICHE DELL’OPERA TRACCIATO LUNGHEZZA ORIZZONTALE -viadotto -trincea 388 m -galleria artificiale 522 m -galleria naturale 400 m DISLIVELLO 162 m LUNGHEZZA INCLINATA 3.023 m PENDENZA MASSIMA 11,50 % PENDENZA MEDIA MINIMO RAGGIO DEI RACCORDI ORIZZONTALI MINIMO RAGGIO DEI RACCORDI VERTICALI STAZIONI SISTEMA DI TRASPORTO 3.015 m 1.705 m 5,37 % 80 m 200 m 7 CAPIENZA DELLE VETTURE 52 pax NUMERO MASSIMO DI VETTURE IN LINEA 24 VELOCITA' MASSIMA DELLA VETTURA FREQUENZA DI PARTENZA DELLE VETTURE DALLE STAZIONI TEMPO DI VIAGGIO MINIMODA PIAN DI MASSIANO A PINCETTO TEMPO DI GIRO DI UNA VETTURA CAPACITA' MASSIMA PER VERSO DI MARCIA VELOCITA COMMERCIALE 7,0 m/sec 1 min 10,5 min 24 min 3000 pax/h 4,5 m/sec 16 UNA PANORAMICA DELL’OPERA IL VIADOTTO • la struttura –travi in acciaio saldate –pile in c.a. • luce massima 28 m • ingombro trasversale 4,70 m 17 IL VIADOTTO la flessibilità di tracciato i’inserimento nella città IL VIADOTTO grandi luci ed esilità delle strutture l’inserimento ambientale 18 LA STAZIONE DI PIAN DI MASSIAMO la banchina di imbarco con la porta automatica sullo sfondo, la via di corsa verso la stazione cortonese sezione longitudinale in asse vie di corsa LE 4 STAZIONI INTERMEDIE ALLO SCOPERTO: L’INSERIMENTO AMBIENTALE cortonese fontivegge madonna alta case bruciate 19