La commedia dell'innocenza: intervista a Guido Vitiello http://www.booksblog.it/post/3502/la-commedia-dellinnocenz... Registrati LOGIN: PASSWORD: (Dimenticata?) subito segnala una notizia le segnalazioni i giochi Login blogo.it contatti chi siamo Cerca La commedia dell'innocenza: intervista a Guido Vitiello pubblicato: lunedì 15 settembre 2008 da dario in: saggi Moltissimi di noi hanno letto magari senza saperlo - gli articoli Guido Vitiello, perché costui è uno dei recensori di libri della apprezzatissima rivista Internazionale. Da qualche mese il dottor Vitiello ha dato alle stampe La commedia dell’innocenza. Una congettura sulla detective story un delizioso saggio sulla letteratura gialla e poliziesca in cui sostiene una tesi, anzi una congettura molto originale. Vale la pena di sviscerarla insieme a lui. Ultime Gallerie Allora Vitiello, possiamo dire che che la detective story è figlia del dramma greco? Su questo punto è bene essere molto cauti, e ritirare l’analogia nel momento stesso in cui la si lancia. Vedi tutte le gallerie Quiz del martedì: copertine Newsletter PUBBLICITÀ libri gialli Novità in libreria? Scoprilo ora! Nuovo Romanzo Narrativa libro a 12€ www.MarcoPirola.com/NovitaLibri Iscriviti alla newsletter gratuita di booksblog. La tua email Ok La Grande Libreria Online 500.000 libri 24 ore su 24 HOEPLI.it sconti fino al 30% www.hoepli.it In evidenza Annunci Google PUBBLICITÀ Ebook: Il Calisutra di Franco Ca… 26 feb 2008 "Hitler": intervista a Come una specie di yo-yo? Esattamente. Sarebbe avventato, e in ultima analisi insensato, sostenere che ci siano filiazioni dirette tra il teatro greco e il giallo all’inglese, se non per quel tanto di cultura drammatica classica che ha raggiunto – anche per tramite del magistero shakespeareano – un buon numero di autori dell’epoca d’oro, Agatha Christie su tutti. Ma allora di che parla il suo saggio? Mi sono limitato a osservare una “somiglianza di famiglia”, meglio ancora una analogia morfologica, tra lo schema generale della tragedia (come discendente del rito sacrificale) e quello del giallo, senza indugiare troppo sulla natura esatta e le cause di questa analogia, e per far ciò mi sono fondato quasi esclusivamente su un esempio, quello dell’Edipo Re, spesso citato un po’ impropriamente come primo giallo della storia. Niente di nuovo, dunque. Be’, io ho capovolto l’accostamento consueto: se per lo più si è sostenuto che quella messa in scena da Sofocle è la prima indagine razionale su un delitto misterioso, io sostengo al contrario che il giallo classico è fondato, come la tragedia greca, sulla ricerca di un pharmakos, di un capro espiatorio a cui imputare tutti i mali della comunità. Nel caso di Edipo questo male è la peste, scatenata dall’assassinio invendicato di Laio, nel caso del giallo moderno il contagio da debellare è l’ombra del sospetto che si addensa su tutti i personaggi a seguito dell’effusione del sangue. E come avverrebbe la catarsi nei gialli che, per definizione, parlano più alla mente che al cuore? È molto difficile ricostruire, oggi, cosa fosse la catarsi tragica nell’Atene del sesto o quinto secolo avanti Cristo – sul tema esiste una letteratura sterminata, e spesso fantasiosa (nel senso migliore che in essa è all’opera una buona dose di immaginazione teorica) – ma è certo che in essa vi fosse anche un elemento di sollievo legato all’espulsione simulata di un capro espiatorio, e dunque alla liberazione della città da qualche flagello. E non sappiamo in quale misura il sollievo prodotto dal ristabilimento dell’ordine riguardasse il cuore o la mente. Ma è certo che un meccanismo simile funziona nel giallo all’inglese, la cui catarsi è 1 di 5 Giuseppe… 21 gen 2008 I giochi di booksblog Lo scrittore italiano dell'800 p… 14 giu 2008 Il libro più bello di Stephen K… 14 giu 2008 Ultime Segnalazioni ARTE IN MOVIMENTO- a cura di Marco Teti Dante e l'astronomia David Foster Wallace si e' impiccato Pubblicato la prima raccolta di poesie di Mar… Pubblicato il libro di favole di Marilena Mor… Vedi tutte le segnalazioni RSS syndication Iscriviti al feed rss di booksblog RSS 2.0 Feed per categoria I più commentati della settimana I romanzi lasciati a metà, un sondaggio (11) Quali sono i libri che a scuola avete odiato di più? (6) Categorie Download (1) Mondo Libri (2) "Il sogno di un amore": il nuovo libro di Valentina F. (5) David Foster Wallace si è Novità (33) suicidato (4) Utilità (2) Corso di scrittura creativa: I 16-09-2008 7:58 La commedia dell'innocenza: intervista a Guido Vitiello senz’altro più “fredda” di quel che avviene nel thriller, nell’horror o nel melodramma, ma la cui struttura è infinitamente più simile a un rito rispetto a questi altri generi. Per questo, indagare sulla natura del giallo consente di gettare luce sull’elemento sacrificale presente, in forma al tempo stesso più sfacciata e più irriconoscibile, in altri generi popolari della letteratura e del cinema. La “freddezza” della catarsi poliziesca – che peraltro non sempre è tale, se pensiamo anche solo ad Agatha Christie – forse è legata anche alla composizione del pubblico di destinazione del giallo all’inglese, un pubblico fatto per lo più di persone colte e di intellettuali, poco inclini alla letteratura sensazionalista. E più in generale è legata all’autorappresentazione compiacente del giallo come mero “gioco intellettuale” – che, per usare un gergo desueto, secondo me è in buona parte una forma di “falsa coscienza”: il giallo è molto di più. Download puntata (4) audio (49) Dino Buzzati (4) ebooks (140) Kaddish profano per il corpo fantasy (69) I più letti della settimana Sarà molto di più, ma ho l’impressione che il giallo cosiddetto whodunit (chi ha ammazzato l’ammazzato?) sia un genere sostanzialmente morto perché sostanzialmente noioso. Non direi che il whodunit, in quanto tale, sia morto. Come mero espediente narrativo, gode ancora di discreta salute: la domanda “chi è stato?” è tuttora uno dei centri generatori della suspense in tanti gialli, thriller e più in generale racconti del mistero. E come i critici vanno osservando da anni, pare ormai che l’ingrediente giallo sia indispensabile a gran parte della narrativa contemporanea, per non parlare del cinema o delle serie televisive. filosofia (7) David Foster Wallace si è fumetti (50) suicidato giallo e noir (119) Il suicidio di David Foster Quindi il whodunit gode di ottima salute? No, senza dubbio è morto il whodunit classico, quello dell’epoca d’oro tra le due guerre mondiali, portato al massimo grado di perfezione da Agatha Christie, Ellery Queen e John Dickson Carr. E la prova “indiretta” di questa morte è che lo si rivisita sempre in maniera nostalgica, ironica, ammiccante – direbbe Schiller: “sentimentale” – a segno che quella stagione è chiusa per sempre e che la via del ritorno è sbarrata. Ma la morte prematura di “quel” whodunit era inscritta, credo, nelle sue stesse regole di composizione. In altre parole, un genere dalle norme così rigide, che si avvale metodicamente dello stratagemma della least likely person – secondo cui l’assassino dev’essere il personaggio più insospettabile – per forza di cose non può che esaurire le sue possibilità combinatorie, ed estinguersi. Una volta che il lettore è stato addestrato ad aspettarsi che l’assassino può essere letteralmente chiunque – il detective, la vittima, un bambino di tre anni, un uomo già morto, il narratore, l’intero cast dei personaggi – non c’è più modo di sorprenderlo. Per sopravvivere, il giallo ha dovuto contaminarsi con altri generi e sciogliersi come una pasticca effervescente nel bicchier d’acqua del romanzo, nel senso più largo del termine. Questo cammino s’avviò ai tempi del grande scisma dell’hard-boiled di Hammett e Chandler, del noir violento all’americana, ed è ancora in corso. sport (11) Il suo libro può considerarsi un contributo della ricerca all’arte narrativa? Secondo lei qualche giallista militante terrà conto delle sue ricerche? Chissà. Senz’altro scrivendolo non ho pensato alle sue possibili ricadute “pratiche”. Ma ho l’impudenza di ritenere che l’idea centrale del mio libro – in larga parte, occorre dirlo, debitrice di intuizioni di Northrop Frye, di Brigid Brophy e di René Girard – apporti qualche lume nuovo alla conoscenza del giallo, almeno di una certa famiglia di gialli, sui quali c’è una letteratura tanto vasta e pregevole quanto ripetitiva. Novità Invece il suo lavoro in cosa si distingue? In un certo senso, ho tentato di dimostrare che il vero baricentro del giallo non è laddove si è creduto per decenni – nel puzzle intellettuale – ma in una regione più vasta e profonda, e più ricca di significati antropologici: nel “gioco sacrificale” che culmina con l’espulsione di un pharmakos, la cui designazione è più arbitraria e casuale di quanto l’apparenza razionale dell’indagine non lasci sospettare. E come si potranno più scrivere gialli senza tenere conto di questo elemento? Ora che mi ci fa pensare, mi piace l’idea di un giallista che scelga di imperniare consapevolmente la sua opera su questo che a me pare il principio cardine del romanzo poliziesco. Solo Agatha Christie lo ha fatto, in alcuni dei suoi libri migliori come La domatrice o Le due verità. Ma, quanto alla Christie, nel suo saggio lei si concentra soprattutto su Assassinio sull’Orient-Express. Gli ho dedicato un capitolo intero. Anzi, sarebbe più corretto dire che il mio libro nasce proprio da lì, dal senso di rivelazione che mi ha assalito dopo aver letto il libro della Christie: quel romanzo è ben più che un capolavoro del genere, è al tempo stesso anche un capolavoro della riflessione critica sulla detective story, è il giallo che si distrugge dall’interno e che rivela in piena luce la sua natura, pur fingendo di restare parzialmente fedele alle sue regole. Ma in definitiva chi è secondo lei il lettore ideale de La commedia dell’innocenza? Difficile a dirsi, e io stesso nell’atto dello scrivere ho in mente di volta in volta interlocutori diversi. I lettori possibili sono molti, non tanto (ahimè) come numero quanto come tipologia. Cioè chi? Molti, e nessuno. Il mio libro non è “interdisciplinare”, è semmai 2 di 5 http://www.booksblog.it/post/3502/la-commedia-dellinnocenz... video (17) Generi "Il deserto dei tartari" di perduto di Francesca Mazzuccato (4) Stephenie Meyer: delusione per "Midnight Sun" (3) antologie (30) Moony Witcher, Nina e Geno: classici (71) la magia del fantasy italiano economia (8) eros (60) libri per ragazzi (57) musica (16) (3) I romanzi porno (2) Wallace: il cordoglio dei lettori Lehman brothers: ascesa e narrativa italiana (310) catastrofe narrativa straniera (233) Oroscopo 2008, di Paolo Fox poesia (152) saggi (223) Utet regala la Costituzione Italiana TextBook Torrent: il peer-to-peer dei libri I romanzi porno I nostri progetti Calisutra (7) Eroticamente: racconti erotici al femminile 1001 libri da leggere prima concorsi di Booksblog (19) di morire eventi di Booksblog (16) I romanzi lasciati a metà, un progetto Librivox (9) quiz e gallerie di Booksblog sondaggio Argomenti (44) Roma Mondo Libri blog&web (471) case editrici (159) libri (835) riviste e webzine (94) amore concorso case editrici donne editoria ebook internet fantasy leggere letteratura martedì poesia racconti romanzi libri quiz romanzo scrittori scrivere scrittori (566) scuole&concorsi (216) appuntamenti&festival (302) curiosità (96) Pubblicità Sei interessato a promuovere la tua attività su booksblog? 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Mi interessava dire una cosa, una sola, ma per giungere al cuore di quell’idea ho dovuto trapassare strati su strati, come un pugnale acuminato (passatemi la metafora giallistica). Passata. Va da sé, è un libro che può scontentare simultaneamente giallisti, narratologi, antropologi, teologi, studiosi del sacrificio, sociologi della letteratura, filologi, antichisti ecc. Tutti avranno qualcosa, o molto, da ridire. Al tempo stesso, per usare un’altra metafora, questo libretto è come uno strano poligono traslucido, una specie di cristallo o diamante (come conformazione, non certo come valore!) in cui ciascuno può guardare a partire dalla faccia che gli è più prossima, e da lì osservare i nessi e la struttura dell’insieme. Ehm… Facciamola più semplice: a conti fatti volevo esporre una congettura, senza curarmi troppo di trovare pezze d’appoggio per renderla inattaccabile. Far spuntare idee in modo esuberante e persino un po’ selvatico mi interessava più che coltivarle, raccoglierle e stiparle ordinatamente in qualche magazzino. Il mio lettore ideale è, molto banalmente, il lettore curioso. (nessun voto) 0 commenti febbraio 2008 gennaio 2008 dicembre 2007 novembre 2007 ottobre 2007 settembre 2007 agosto 2007 luglio 2007 giugno 2007 maggio 2007 aprile 2007 marzo 2007 febbraio 2007 gennaio 2007 dicembre 2006 novembre 2006 ottobre 2006 settembre 2006 agosto 2006 luglio 2006 giugno 2006 maggio 2006 aprile 2006 marzo 2006 Articoli simili febbraio 2006 Lehman brothers: ascesa e catastrofe gennaio 2006 del 15 set 2008 dicembre 2005 novembre 2005 La maschera del male, il cinema di Rob Zombie ottobre 2005 del 14 set 2008 settembre 2005 Il mio amico Lucio Battisti, di Mogol agosto 2005 del 13 set 2008 luglio 2005 Loredana Lipperini: Ancora dalla parte delle bambine del 08 set 2008 giugno 2005 maggio 2005 aprile 2005 Utet regala la Costituzione Italiana marzo 2005 del 07 set 2008 febbraio 2005 Argomenti Simili Blogroll agatha christie, giallo, guido vitiello, tragedia greca 24/7 A vànvera AbsolutePoetry PUBBLICITÀ Andamar The Secret e l'Attrazione eBook omaggio delle Leggi delle 12 Chiavi dellOra della Manifestazione www.loradellamanifestazione.com Atelier Poesia Libri 8.000.000 di libri solo su Deastore Libri italiani & del mondo a -50% www.deastore.com Bookgeneration Soc. 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