poste italiane spa - spedizione in abbonamento postale - 70% - dbc ve in caso di mancato recapito restituire all’ufficio di venezia cmp detentore del conto, per la restituzione al mittente previo pagamento resi
bimestrale
bimestrale -- n°15
n°15 -- novembre/dicembre
novembre/dicembre 2008
2008 -- Euro
Euro 3,00
3,00
Equitazione
fieracavalli 2008
Arti Marziali
le discipline
tra tradizione e novità
Turismo
come inserire la propria
associazione nel business
Circoli Privati
è ora di rinnovare l’affiliazione
in uno dei tanti concorsi vinti
SPORT NAZIONALE
In copertina ILEANA GIUSY POMA
Stampato per conto del:
CENTRO NAZIONALE SPORTIVO FIAMMA
SPORT NAZIONALE
ANNO IV Novembre - Dicembre 2008
Numero 15
Direttore Responsabile:
Paolo Lazzaro
Direttore Editoriale:
Vito Orlando
Comitato di Direzione:
Fiorenzo Pesce, Stefano Tringali, Roberto Avena,
Antonio Albano, Achille Reali, Ilario Lazzaroni,
Cesare Mevoli
Redazione:
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma Fax 06 23328443
Amministrazione:
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma
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Grafica ed impaginazione:
Mauro Andrighetti - Tel.041 928384
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Archivio fotografico:
Sport Nazionale
Stampa:
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C.P. 235 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE)
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Registrazione:
Tribunale di Venezia n° 30 del 02/10/2006
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9107 copie di questo numero
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Siamo una delle riviste sportive più lette in Italia.
SOMMARIO
Attualità
6
11
13
6 - Costruiamo comunità
7 - Il futuro dell’ Italia sta nel turismo
8 - Turismo sociale
10 - Agricoltura e natura
Giochi di guerra
12 - Softair e federazioni
13 - I GAS
15 - La nuova beretta
17 - Storia del Tricolore
Calcio
19 - Calcio A 5
21
25
28
36
39
41
48
Subacquea
20 - Si parte sempre dal basso
22 - Il disastro annunciato
Spinning
24 - Freecycling
Atletica leggera
25 - La regina dello sport
Arti Marziali
28 - SJJA&MAA
29 - Donne in Kimono
30 - Il grande karate
32 - Karate d’alto livello
33 - A ritroso nel tempo
34 - Body Guard
Equitazione
36 - Resoconto di un trekking
38 - Progetto scuole
39 - Viaggi nel mondo
40 - Protezione civile
41 - Cavalia 2008
42 - EquiEtologia
43 - Giusy la campionessa
Ultimissime
45 - Le società ci scrivono
47 - Notizie flash
50 - Intervista
4
04
Tutto positivo è il bilancio dell’ultimo
numero della rivista: aumentati i numeri
dei lettori, aumentati i contatti con altre
organizzazioni sportive che si avvalgono delle nostre pagine per divulgare le
proprie attività, positivo anche il conto
economico che garantisce autonomia e
continuità a quest’organo di stampa.
Dopo due anni di costante pubblicazione, sebbene non sia ancora arrivato il
momento di offrire una cadenza mensile
a Sport Nazionale, si è radicata nei nostri lettori l’attesa di conoscere quali
argomentazioni affronterà la rivista nei
numeri successivi.
Motivazioni forse dovute alla curiosità
di veder pubblicata quella o quell’altra
notizia che li coinvolge direttamente, oppure conoscere le anticipazioni sportive
o semplicemente per tenere vivo un contatto con la comunità di appartenenza.
Questo numero ci vede di nuovo impegnati alla Fieracavalli di Verona e a
Tuttinfiera a Padova, due eventi che da
quattro anni sono divenuti appuntamenti
istituzionali e occasioni per presentarci
ad un nuovo pubblico o per rincontrare
i vecchi amici.
Questo ci ha indotto a destinare dello
spazio specifico alle attività presentate
durante gli appuntamenti fieristici ma
nel contempo siamo riusciti ad ottimizzarlo, ampliandolo anche a nuove iniziative dell’Ente.
Questo rifiorire di attività e l’immissione
di nuove discipline è la conferma di una
vitalità, mai spenta, non supina e desiderosa di conquistare i dovuti spazi.
EDITORIALE
LETTERA AGLI
ASSOCIATI
Eccoci
dunque quasi arrivati alla conclusione di un altro anno. Con la fine del
2008, si aprono importanti opportunità per
tutta la nostra comunità.
In questi ultimi anni siamo riusciti a rafforzare lo spirito di appartenenza dei nostri
associati e a farli sentire parte viva nel
nostro Ente, punto di partenza fondamentale per realizzare quell’organizzazione che
abbiamo ipotizzato fin dal 2000 e avviata
con la stesura della nostra Carta Deontologica.
Ora è necessario passare ad una fase successiva.
Dobbiamo realizzare il grande progetto
identificabile con le sole due parole che
racchiudono tutto il senso di questa operazione: Costruiamo Comunità.
Viviamo in una società dove i rapporti
umani divengono sempre più deboli e gli
interessi personali prevalgono sulla propria coscienza a discapito di imparzialità
ed equità, favorendo una dimensione di
vita sempre più egoistica e materialistica. I grandi temi, gli ideali, le speranze e
aspettative di un novecento che ha saputo
infiammare il cuore degli uomini, sembrano ora solo un nebuloso ricordo.
Non dobbiamo lasciarci andare e seguire
indifferenti il lento deflusso delle acque
della comunicazione mediatica che ci porta impotenti alla massificazione e ci priva
della nostra identità. Poiché il futuro appartiene a noi, è giusto che siamo noi a
immaginarcelo e a costruirlo.
La nostra comunità e tutti i suoi associati, devono trarre benefici concreti da tale
appartenenza e, contestualmente fornire
valori aggiunti a questo progetto. Non
deve rimanere esclusivamente un fattore
di business, dobbiamo arricchirlo conformandoci ai dieci punti individuati nella
nostra Carta Deontologica e costruire una
comunità grazie all’apporto di ogni suo appartenente, facendola divenire un grande
polo di attrazione sociale.
È un percorso difficile, ancora nebuloso e
i cui aspetti potranno essere scoperti solo
dopo aver compiuto ogni passo. Spesso
dovremo cambiare direzione e per proseguire nel nostro cammino qualche volta ci
sembrerà di tornare indietro, anche se la
nostra meta ci è chiara.
Siamo dei pionieri che stanno esplorando
un mondo sconosciuto ma affascinante
perché è la novità in un paese appiattito.
Sarà un tragitto che potrà non finire mai
ma, passo dopo passo, ci consoliderà e
renderà maggiormente consapevoli della
nostra condizione.
A tutti gli associati chiedo di camminare
con l’Ente in questa direzione, coscienti
delle difficoltà che potremmo incontrare e
dimostrare comprensione qualora si verificassero degli scompensi organizzativi. La
posta in gioco è talmente alta che vale la
pena di rischiare, anche se ciò richiederà
un nostro impegno sempre maggiore, sottraendo energia e attenzione alle questioni
ordinarie.
A tutti gli associati chiedo indulgenza per
le eventuali piccole disfunzioni che potrebbero presentarsi, viva attenzione per
il lavoro che i dirigenti stanno compiendo
in ogni parte del territorio e partecipare
attivamente alle nuove iniziative proposte
con suggerimenti e idee volte alla ricerca
di nuove opportunità al fine di renderci più
uniti e forti.
Fiorenzo Pesce
Presidente Nazionale
504
NEWS
COMUNICAZIONI
DALLA SEGRETERIA GENERALE
Polizze Assicurative
Si rammenta che nel gestionale amministrativo fornito gratuitamente
ad ogni società affiliata, è facoltà
della stessa abbinare una o più polizza facoltative alla tessera associativa di ogni singolo associato e alla
copertura infortuni di base.
Quindi, tutti i possessori di una tessera associativa di Sport Nazionale
sono coperti da assicurazione infortuni per morte e invalidità permanente, come da obblighi di legge.
La copertura è valida per tutto
l’anno amministrativo, pertanto
chi ha rinnovato l’iscrizione presso una palestra, circolo, o società
sportiva, è assicurato, dal momento
del rilascio della tessera, a tutto il
31.12.2009.
A questa garanzia di base, è possibile aggiungere delle ulteriori polizze infortuni facoltative per fornire maggiori coperture oppure per
garantire particolari specificità.
Per quanto concerne gli infortuni,
la scelta può essere fatta tra combinazioni che oltre ad aumentare
i massimali di morte e invalidità
permanente, offrono in un crescendo di copertura spese mediche, spese mediche da ricovero, diaria da
gesso (intendendo anche i tutori o
l’immobilità provvisoria), diaria da
ricovero, danni estetici (particolarmente per i denti).
Rimanendo nel settore degli infortuni, dal primo ottobre sono state
aggiunte le specifiche coperture assicurative per gli associati che praticano attività di protezione civile e
di softair. Suggeriamo ai presidenti
delle società affiliate di stipulare la
polizza Tutela Legale, che garantisce le spese di giudizio e legali fino
a 10.000 euro e la polizza personale
di responsabilità civile verso terzi
e cose, soprattutto se la figura del
presidente come sovente accade è
la stessa dell’insegnante o del maestro. È pur vero che con l’affiliazione a Sport Nazionale è compresa la
responsabilità civile verso terzi, ma
questa verte essenzialmente sulla
struttura immobiliare dove viene
svolta l’attività.
È opportuno, per offrire maggiori
garanzie ai nostri affiliati, provvedere a sottoscrivere questa polizza,
soprattutto per maestri, istruttori,
insegnanti, guide, giudici e arbitri;
cioè per tutte quelle persone che
hanno responsabilità istituzionali o
tecnici verso gli associati che partecipano alle attività o ai corsi.
Altrettanto dicasi per i cavalieri che,
anche in passeggiata e fuori dal circolo ippico, con il proprio cavallo
possono originare incidenti ed infortuni. La polizza è quella del Cavaliere.
Per la massima trasparenza, tutte le
polizze sono nominative, abbinate al
numero di tessera e stampabili per
essere consegnate all’interessato.
Si rammenta ulteriormente che la
semplice consegna del tesserino o
patente al socio lo rende immediatamente coperto da assicurazione,
così come gli obblighi di legge (vedi
il DPCM del 16 aprile 2008, pubblicato sulla G.U. n. 152 del 01/07/08),
per poter fruire delle ulteriori coperture assicurative facoltative è necessario che passi la mezzanotte del
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6
ATTUALITÀ
Costruiamo Comunità
È un modo innovativo per intendere e realizza-
re un’economia sociale rivolta a tutti gli appartenenti ad una stessa comunità e, allo steso tempo, dare senso compiuto alle nostre iniziative per
divenire sempre di più utili a quanti condividono
le nostre passioni e aggregare nuovi consensi.
Costruiamo Comunità è il progetto per il
2009, il nostro slogan per significare che ancora
una volta per primi, ci stiamo muovendo verso
un’innovativa direzione.
Certo è necessaria la condivisione e la partecipazione all’iniziativa di tutti i nostri soci. Questa
è la fase iniziale più difficile.
Far decollare e mantenere alto il livello di una
qualunque attività, non è cosa semplice, soprattutto se questa non può contare -almeno in Italia- su una simile esperienza precedente.
Siamo in Europa ed è a questa dimensione che il
nostro Ente deve misurarsi e riferirsi. È constatando quanto avvenuto in altri paesi, che emerge
la necessità di lanciare anche da noi questo nuovo modo di pensare e, soprattutto, d’agire.
Costruire Comunità significa fornire e ricevere
solidarietà dai componenti della stessa organizzazione. Quanto più ampia e presente sul territorio essa è, maggiore sarà il beneficio dei suoi
componenti.
Stiamo vivendo in un periodo storico che non
permette d’immaginare al positivo il futuro di
un’intera nazione a causa di difficoltà economiche, travisamento dei valori e caduta dei punti di
riferimento. Siamo all’alba di una nuova forma
di tensione sociale, anche sotto la spinta delle
differenze etniche. Ora più che mai, per sopravvivere e per trovare una forza psicologica che
non ci isoli ma che ci proietti quali artefici del
prossimo futuro, è necessario costruire la nostra
comunità.
Non si tratta di nepotismo, clientelismo oppure,
dal lato opposto di qualunquismo e isolazionismo, ma di solidarietà ampia tra gli appartenenti
alla stessa comunità e aperta a quanti desiderano farne parte. Dobbiamo divenire una collettività ben riconoscibile all’interno della società per
apportare i benefici economico-culturali ai propri
appartenenti e alla collettività in generale.
Iniziamo dalle piccole cose: forniamo un valore
aggiunto alla condizione di appartenenti al no-
stro Centro, prediligiamo chi, come noi, fa parte
della stessa comunità. Per i nostri acquisti, qualunque sia il prodotto o per usufruire di un qualsivoglia servizio, per avere una corsia preferenziale, indirizziamoci sempre e comunque prima
ad un nostro associato. Facciamogli sentire che
ci rivolgiamo a lui perché fa parte della nostra
comunità e per questo lo preferiamo a tutti gli
altri e pretendiamo da lui un trattamento privilegiato. Poiché siamo obbligati a fare l’una o l’altra
spesa, a servirci di quello o quell’altro servizio,
tanto vale rivolgersi a chi ci è idealmente vicino.
Anche la nostra attività lavorativa beneficerà di
questo riequilibrio economico e quando toccherà
a noi essere ripagati, ci sentiremo orgogliosi in
quanto gli artefici di un siffatto progetto. Certo
non è facile avviare questo percorso, è necessario costruire un nuovo tipo di cultura. Questo è un
compito dell’Ente nazionale volto a sollecitare la
compartecipazione all’idea e ai suoi benefici.
Per questi motivi si è deciso di avviare un percorso economico che favorisca gli associati e le
società aderenti. Se siamo in grado di dimostrarlo con i fatti, diventa più semplice nel far condividere e attecchire quest’idea. Alcune iniziative
hanno già preso il via, basti citare nel settore
sportivo i siti www.vittorie.it e www.tatami.tv,
dove, ai nostri associati forniamo a condizioni di
favore prodotti di premiazioni e materassini per
le attività marziali.
A queste, sempre per l’ambiente sportivo, presto
si aggiungeranno altri articoli.
Ma i giochi importanti si svolgono altrove, nei
beni di largo consumo che coinvolgono veramente tutte le persone: parliamo di turismo.
Questo sarà il secondo comparto che affronteremo. Per onore di cronaca lo abbiamo già testato
all’interno dell’Ente e la risposta è stata soddisfacente rispetto alla sollecitazione. Ora stiamo
avviando il passo seguente, in vista di un successivo decollo. L’obiettivo consiste nel coinvolgere le associazioni affiliate ad essere fornitori
e, contemporaneamente, fruitori e rivenditori del
turismo sportivo e del turismo in generale.
Possiamo facilmente prevedere un grande utilizzo di questo prodotto, anche se la maggiore difficoltà consiste nell’indurre persone non abituate
ad operare nel turismo a ragionare e comportarsi
come operatori di settore considerando questo
un ulteriore business per l’economia personale.
Tante altre iniziative sono in via di progettazione
per costruire la nostra comunità.
Sono certo che gli avversari e i nemici di sempre ci criticheranno per questo, diranno: “invece
di fare sport fanno tutt’altro”. La risposta è una
sola: nessuno può insegnarci a fare sport –quello vero, che non ha nulla a che vedere col doping
chimico o politico. Lo pratichiamo e lo divulghiamo da sessant’anni e, come spesso è avvenuto
nel passato, siamo sempre un passo avanti, nel
contempo consapevoli di quanto sta avvenendo
in altri paesi europei. Vogliamo importare anche
da noi questa esperienza, per essere autosufficienti e costruire la nostra comunità di uomini
liberi.
Fiorenzo Pesce
7
ATTUALITÀ
Il futuro economico dell’Italia sta nel turismo
Q
uale futuro e quali opportunità lasceremo ai nostri figli? Gli anni della
nostra gioventù e quelli subito successivi sono stati particolarmente fortunati. Siamo cresciuti durante il boom
economico e ancora oggi viviamo di
rendita per quanto hanno saputo costruire i nostri padri.
Siamo gli eredi di una generazione che
ha vissuto le drammatiche vicende di
ben due guerre mondiali e, sebbene
abbiamo sfiorato i momenti critici di
una possibile guerra nucleare, siamo
usciti indenni da questo pericolo, anzi
non abbiamo vissuto direttamente alcuna esperienza bellica.
Siamo gli eredi della stessa generazione che ha saputo rimboccarsi le maniche e, con immensi sacrifici, ricreare
le condizioni per una rinascita economica che in pochi lustri ha riportato
l’Italia tra le maggiori potenze industriali nel mondo.
Purtroppo siamo anche la generazione
che non ha saputo mantenere integro il
proprio ambiente naturale e che troppo
tardi si sta accorgendo dei danni provocati da tale comportamento. Siamo
anche quelli che, pur nell’internazionalizzazione delle nazioni, mantengono una visione provinciale sul proprio
futuro senza accorgersi che i giochi
importanti ormai si svolgono altrove.
I pochi record economici italiani che
resistono, non sono sufficienti a garantirci un futuro tranquillo.
L’industria tessile non esiste quasi più.
Sono i paesi dell’Asia a rifornirci di
abbigliamento e anche di buona fattura; le industrie meccaniche hanno perso la loro competitività rispetto al concorrente europeo e nord americano.
Dobbiamo importare gran parte degli
alimenti necessari alla nostra sussistenza e il Mediterraneo si è impoverito del suo prodotto ittico.
Anche le nostre industrie eccellenti,
causa la continua fuga di cervelli, perdono il proprio know-how competitivo.
Ben poco ci separa da una rivoluzione
globale che assegna sempre di più gli
importanti comparti produttivi ai diversi paesi nei quali le condizioni politiche e sociali risultano più convenien-
ti. In quest’epoca di sconvolgimento ed
abbattimento di convenzioni millenarie, deteniamo tutt’ora due importanti
primati che dobbiamo assolutamente
salvaguardare e potenziare quali il
68% di tutte le ricchezze artistiche ed
architettoniche mondiali e il 48% delle
certificazioni di qualità del patrimonio
eno-gastronomico europeo.
Disponiamo di un paese inestimabile
sotto il profilo naturale, dove la morfologia territoriale permette di usufruire,
grazie a brevi spostamenti, di ambienti completamente diversi passando dal
mare ai monti, dai laghi alle colline,
dalle terme ai parchi.
Abbinando le ricchezze archeologiche
e architettoniche a quelle ambientali e
unendole in un mix di contenuti culturali con i sapori della nostra tradizione culinaria, possediamo il maggiore
e più inesauribile tesoro commerciale
presente sul pianeta, senza timore di
smentita.
Purtroppo non siamo ancora in grado
di comprendere le possibilità che la
globalizzazione ci offre sotto il profilo
delle opportunità di raggiungere nuovi
mercati.
In questa direzione si devono muovere
le società italiane che vorranno sopravvivere nel prossimo futuro:
Buoni servizi e qualità del prodotto.
Questo mix di potenzialità è attorno a
noi, basta solo metterle assieme e confezionarle con un criterio opportuno
crescendo in professionalità ed esponendoci verso altri paesi se vogliamo
offrire servizi qualitativamente apprezzabili. In questo contesto il cliente del
futuro è il cittadino del mondo, che difficilmente parlerà italiano.
Per godere dei concreti benefici di
un’auspicabile sana e futuristica economia globale è necessario che tutta la
comunità sappia evolversi e migliorarsi garantendo aumentate possibilità di
successo, sulle quali ipotecare il nostro
futuro.
La parola d’ordine potrebbe essere:
Costruiamo Comunità!
Mettiamoci assieme, apportando ognuno la propria esperienza, potenzialità
e conoscenze, lasciamo fuori della no-
stra comunità gli interessi personalistici perché sono veleno per la nostra
speranza. Scendendo maggiormente
nel dettaglio e riferendoci alla nostra
organizzazione, iniziamo a ragionare
partendo da alcuni dati oggettivi: operiamo essenzialmente in ambienti naturali con particolare attenzione a tutte
quelle società che promuovono attività
equestre, trekking, mountainbike, canoa, subacquea, ecc. Spesso vengono
svolte in vicinanza di siti archeologici
o culturali e nel territorio c’è senz’altro
una produzione agro-alimentare di particolare interesse, con annesse strutture
ricettive.
La capacità operativa sta nel coinvolgere associazioni sportive, enti locali,
associazioni di categoria, singole imprese, selezionando tutto per qualità
di prodotto o servizi offerti. Teniamo
il meglio e componiamolo affinché la
sua fruizione sia logica e di accessibilità progressiva, tenendo anche conto del
grande numero di persone che soffrono
di un qualche problema di mobilità fisica. Si tratta di un mercato inesauribile. Entriamo a far parte di un qualche
circuito che rivenda il nostro prodotto,
qualora non siamo noi stessi la forza
promotrice, inserendoci in tal senso, a
pieno titolo, nel business commerciale
turistico: la maggiore industria mondiale per fatturato. Tutto questo non
è di facile attuazione poiché nulla in
Italia esiste a tutt’oggi, e molto spesso
anche i consorzi locali offrono solo un
limitato palliativo.
Noi comunque ci stiamo provando, la
nostra presenza su tutto il territorio
nazionale, ci permette di lanciare lo
sguardo su quanto sta avvenendo attorno a noi e la nostra dimensione europea ci consente di immaginare quale
futuro potrebbe spettare al nostro paese. Siamo come dei pionieri alla ricerca dell’Eldorado, una strada in salita e
certamente non diritta, un percorso che
solo l’esperienza consoliderà indicando
quale nuova direzione intraprendere.
Sport, turismo, benessere e soddisfazioni personali sono collanti fondamentali per costruire una comunità in
movimento.
Fiorenzo Pesce
8
04
ATTUALITÀ
FACCIAMO TURISMO SOCIALE,
APRENDO NELLE ASSOCIAZIONI
GLI UFFICI VIAGGI
Rilevante ed impegnativa novità quella avviata
da Sport Nazionale per portare nelle associazioni l’attività di veri e propri uffici viaggi.
Oggi la tecnologia permette di accedere ovunque in internet, prenotare un viaggio, un biglietto aereo, un soggiorno è cosa facilmente fruibile
da tutti.
Nonostante queste facilitazioni, perlomeno in
Italia, il pubblico non è ancora ben disposto ad
utilizzare carte di credito nella rete o affidarsi a
fornitori in-qualificati.
Inoltre l’accesso alle prenotazioni dei tour operator rimane ancora appannaggio delle agenzie
di viaggi e i comuni mortali, come anche le associazioni sportive e culturali, non hanno la possibilità commerciale di servirsi di tali sistemi.
Sport Nazionale, tutto nella completa legalità, permette di superare questa empasse e
consente alle associazioni sportive e ai circoli ricreativi affiliati di divenire veri e specifici agenti
di viaggio per i propri soci.
Ovviamente c’è la copertura tecnica dell’agenzia
di viaggi autorizzata ad ofrire solidità e garantire
i consumatori.
La forma delle associazioni del turismo sociale,
proposte dall’Ente, assumono un aspetto biva-
lente. Il primo riguarda la produzione di servizi
turistici. Sono molte le associazioni che operano in settori dove lo sport va a braccetto con il
turismo.
Per citarne alcune basta far riferimento all’equitazione, al trekking, alla mountainbike e cicloturismo, per gli sport acquatici la scelta diviene
ancora più ampia con il rafting, la vela, la subacquea, il surf, il kite e altro ancora.
All’interno del circuito nazionale, con ambizioni
a raggiungere presto una dimensione internazionale, tutte queste associazioni, oltre agli agriturismi, le aziende agricole, i B&B, divengono fornitori di servizi da inserire nel circuito telematico
che si sta costruendo.
Questi prodotti vedranno l’integrazione con altri
servizi turistici, prendendoli direttamente dai
maggiori tour operator italiani ed esteri, quali:
soggiorni, pacchetti di viaggio, last minute, hotel
e voli, sia ordinari che low-cost o charter.
Un grande portale specializzato nel turismo sportivo e sociale ma anche aperto alle destinazioni
generali, il cui accesso è fornito esclusivamente
al circuito associativo di Sport Nazionale e ai
propri associati. Un beneficio economico importante per le associazioni affiliate che riceveran-
no dalla vendita del prodotto turistico.
Potrà accadere che il centro ippico di Augusta
acquisti un trekking a cavallo in Lazio per i propri
associati, ricavandone una provvigione e, contestualmente, ricevere una prenotazione del collega di Torino che gli invia un gruppetto di cavalieri desiderosi di scoprire le bellezze della valle
dell’Anapo. Questa è l’idea guida del progetto.
Tutto in famiglia, come il progetto lanciato dal
presidente Pesce “Costruiamo Comunità”. Soci
che si rivolgono ad altri soci per i loro acquisti.
Tutto legale perché servizi erogati tra soci e con
le coperture assicurative e tecniche di agenzie di
viaggi e tour operatore, con tanto di licenza.
Questa è il cuore e la parte essenziale del programma ma se qualcuno preferisse le vacanze
tradizionali nei mari esotici, il fine settimana
nella neve oppure le crociere, che attualmente
fanno la parte del leone per numero di partecipanti, dal sistema è veramente possibile prenotare tutto.
Una trasformazione epocale per le associazioni
e i circoli che possono creare economia da destinare alle attività istituzionali e fornire posti di
lavoro ai propri soci.
Monica Garavaglia
Sei un’associazione ?
Sei un circolo?
Hai diversi associati?
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DEL TUR ISMO
SOCIALE DI SPORT NA ZIONALE
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oggi in Italia ai nostri associati e domani all’estero, ti offriamo una corsia preferenziale.
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9
ATTUALITÀ
La nuova assicurazione obbligatoria
per lo sportivo dilettante
Era il 27 luglio 2005 quando il Par-
lamento approvava definitivamente un
emendamento inserito nel Decreto sulla
Funzionalità della Pubblica Amministrazione, che sostituiva il comma 2bis
art. 51 della L. n. 289/2002, per mantenere il principio dell’obbligatorietà
di un’assicurazione per gli sportivi dilettanti ed al contempo reintroducendo
la libera concorrenza sul mercato delle
compagnie assicurative.
Venivano quindi abrogate le modalità
tecniche per l’obbligatoria iscrizione alla
SPORTASS; ente pubblico non economico senza finalità di lucro, poi diventato ente pubblico, istituito per fornire
prestazioni assicurative, assistenziali e
previdenziali relativamente allo svolgimento di attività sportive, ludico motorie, culturali e del tempo libero.
Le vicende ed il grave dissesto economico di SPORTASS sono note, tanto da
essere ammesse dall’allora sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali Mario Pescante, innanzi alla commissione
Istruzione del Senato in data 16 giugno
2005: un deficit di ca. 20 milioni di €.
Comunque ci volle tempo fino al novembre 2007, con la pubblicazione della
L. n. 222/2007, per arrivare alla soppressione definitiva di SPORTASS.
La soppressione della SPORTASS era
necessaria a causa di una situazione finanziaria fuori controllo, ma le pensioni
saranno comunque garantite ..... è quanto
si legge in una nota dell’ex ministro dello
sport, Giovanna Melandri, in merito all’abolizione dell’Ente (fonte Sole 24Ore
del 05/09/07). Così con il DL 159/2007
(collegato alla Finanziaria 2008) si decide il passaggio all’INPS, dal 03 ottobre
2007, di tutti i rapporti attivi e passivi
del ramo assicurativo, della cassa previdenza ed assistenza degli sportivi denominata SPORTASS (vedi anche Circ.
Inps n.37 del 20/03/08).
Ora, il DPCM del 16 aprile 2008, pubblicato sulla G.U. n. 152 del 01/07/08,
colma un vuoto di quasi due anni, determinando un obbligo di stipulare una
assicurazione nell’interesse degli sportivi dilettanti tesserati con le federazioni sportive nazionali, con le discipline
sportive associate e con gli enti di promozione sportiva (soggetti obbligati) riconosciuti dal CONI. In merito però al
concetto giuridico della libera concorrenza, il DPCM sancisce il principio della libera scelta della compagnia assicurativa, stabilendone comunque i parametri
di riferimento.
Abbiamo visto sopra i soggetti obbligati
alla stipula dell’assicurazione, vediamo
ora chi sono i “soggetti assicurati”: atleti,
tecnici e dirigenti.
Per atleti si intendono tutti i tesserati che
svolgono attività sportiva a titolo agonistica, non agonistica, amatoriale e ludica
(quindi anche tutti coloro che fanno sport
in maniera assolutamente amatoriale e
per divertimento sempre chè, ovviamente, iscritti in enti sportivi). Per dirigenti
si intendono tutti i soggetti tesserati con
tale qualifica ed infine per tecnici si intendono gli istruttori, i maestri, gli allenatori, i collaboratori e le analoghe figure comunque dedicate all’insegnamento
delle tecniche sportive, all’allenamento
degli atleti ed al loro perfezionamento
tecnico.
L’assicurazione deve essere selezionata
con una procedura ad evidenza pubblica:
competitiva, nel rispetto dei principi di
trasparenza e parità di trattamento. Tale
procedura viene svolta dai soggetti obbligati e cioè dalle predette federazioni
e dalle discipline sportive associate, con
al CONI il compito di vigilare sulla procedura stessa.
La copertura assicurativa non riguarda
un sistema di previdenza, ma esclusivamente una assicurazione infortunistica;
ove per infortunio indennizzabile si intende unicamente un evento che determina come conseguenza la morte o l’invalidità permanente, accaduto durante ed
a causa dello svolgimento delle attività
sportive, degli allenamenti e durante le
indispensabili azioni preliminari e finali
e di ogni gara od allenamento ufficiale,
ovvero in occasione dell’espletamento
delle attività proprie della qualifica di
tecnico o dirigente rivestita nell’ambito
dell’organizzazione sportiva.
Quindi e comunque senza garantire
un’assicurazione a infortuni di entità
inferiore alla tragicità della morte o dell’invalidità permanente, ma molto più
frequenti rispetto a queste ultime. Ed
anche senza garantire una copertura per
responsabilità civile verso terzi in capo
ai gestori dell’impianto sportivo.
Continua pertanto a rendersi obbligatoria
l’esigenza, per l’entità sportiva dilettantistica, di salvaguardarsi, come avviene
attualmente, con assicurazioni private,
in aggiunta a quella che diventerà obbligatoria.
Diventerà, perché il DPCM, all’art. 18,
indica che i soggetti obbligati devono
adeguare i rapporti assicurativi in essere,
alle disposizioni ivi contenute, entro il
31 marzo 2009.
Rag. Maurizio Falcioni
10
Agricoltura, natura, turismo e socialità.
Il progetto pilota di collaborazione
sul territorio tra la Coldiretti
e Sport Nazionale.
Una proposta progettuale che trae ori-
gine dall’idea di realizzare, nel territorio della Provincia di Frosinone, uno
strumento per lo sviluppo del turismo
equestre in abbinamento ad iniziative
locali ideate, intraprese e promosse
dalla Coldiretti di Frosinone quale, ad
esempio, il “Farmer Market”.
L’idea è stata presentata dal consigliere provinciale della Coldiretti di Frosinone, Gino Iadecola che, presso la
propria azienda di Aquino, il centro
ippico “La Staffa”, ha organizzato un
meeting al quale hanno preso parte, tra
gli altri, il direttore provinciale della
Coldiretti, Gianni Lisi, il presidente
della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, il presidente dell’Ente di
promozione sportiva, Fiorenzo Pesce,
il vice presidente della Provincia di
Frosinone,
Filippo Materiale, il sindaco di Aquino, Antonio Grincia, il responsabile
dell’area sud della Coldiretti, Mario
Abbruzzese, il presidente del Consorzio di Bonifica “Valle del Liri”,
Franco Mastronicola e, in rappresentanza dell’Asl Antonella De Gennaro, nasce dall’esigenza di coniugare
il turismo equestre con i prodotti dell’agricoltura locale per creare una offerta turistica. “Il filo conduttore della
proposta progettuale – ha spiegato il
direttore della Coldiretti Gianni Lisi
- è la possibilità di poter utilizzare la
vocazione turistica del territorio, coinvolgendo soggetti diversi per creare
una “massa critica”, con la quale realizzare un prodotto agricolo-turisticoambientale organizzato in una logica
di percorso tematico (prodotti agricoli,
culturali, religioso, naturalistico,).
In tutto quanto questo ha aggiunto i
mercati gestiti dagli agricoltori localizzati lungo il percorso rappresentano
oltre che una novità un’opportunità di
integrazione del reddito agricolo da un
lato e di promozione di prodotti dall’altro con la migliore convenienza nel
rapporto tra prezzi e qualità.
“Si tratta di un progetto davvero interessante ha commentato Scalia credo
che l’agricoltura in provincia possa
rappresentare a livello economico in
virtù anche delle novità introdotte dal
piano di sviluppo rurale, un segmento
produttivo importante e significativo e
mediante azioni di questo tipo, facendo sinergia con diversi attori del territorio, il panorama dell’offerta turistico
ed enogastronomia potrà senz’altro
crescere oltre che qualificarsi”.
La filiera corta può rappresentare un
contributo alla trasparenza di mercato, ma anche una nuova opportunità
per gli imprenditori agricoli ed anche
se non si potrà certamente sostituire a
quella tradizionale potrà crescere notevolmente al pari di quanto è avvenuto in altri Paesi.
Tra gli obiettivi del progetto la realizzazione di un’ippovia che potrebbe
coinvolge gran parte del territorio attraversando una straordinaria varietà
di paesaggi ricchi di testimonianze
storiche, naturali, artistiche ed enogastronomiche, unendo alcuni puntitappa (farm, centri ippici, agriturismi,
etc.) che cooperano nel creare una
rete/sistema di servizi (ospitalità ed alloggio per cavalli e cavalieri, servizi di
mascalcia, assistenza veterinaria) e di
punti d’appoggio che possono ospitare
cavalli e cavalieri.
Aumenterebbe così il contributo del
turismo all’economia locale, con una
ricaduta economica legata alla permanenza dei turisti anche sui settori
della ristorazione, della ricettività, dello shopping. Diversi i comuni inclusi
nell’idea progettuale: Aquino, Cassino,
Castrocielo, Piedimonte S. Germano,
Colle San Magno,Terelle, Acquafondata, Vallerotonda e S. Elia Fiume Rapido. “La Provincia di Frosinone – ha
concluso Scalia – a breve convocherà,
come richiesto dalla Coldiretti, un incontro al quale inviterà, oltre ai sindaci, anche i referenti di G.A.L.,
le fattorie locali, i centri ippici, i maneggi le aziende agrituristiche, i B&Be
tutti gli altri soggetti pubblici e privati
che operano nel turismo.
Sarà la prima tappa per valutare attentamente quale percorso intraprendere
al fine di gettare le basi per concretizzare questo ambizioso progetto che
guarda anche al sociale in modo concreto. Questo lo spirito con il quale gli
organizzatori si sono dati un successivo appuntamento programmatico partecipato e ben congeniato davvero. Infatti direttamente presso l’azienda del
dinamico Luigi Iadecola, è stato possibile realizzare un percorso di fattoria
didattica, ippoterapia e pat-terapy. Destinatari di tutto quanto ciò i ragazzi
della Cooperativa Onlus “I naviganti”
di Cassino che hanno vissuto una giornata all’aria aperta a contatto con gli
animali assaporando prodotti genuini
e sani oltre che tipici.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto denominato
“Campus” che mira a fornire risposte
per l’assistenza specialistica.
Il progetto, patrocinato dalla Provincia di Frosinone vede come capofila la
Cooperativa Anima di Monte S. Giovanni Campano. I responsabili della
Coop. Cassinate si sono detti entusiasti
dell’accoglienze e del livello di servizi
offerti dal centro che è all’avanguardia
ATTUALITÀ
CIRCOLI RICREATIVI
Ogni anno i circoli ricreativi, pena l’interru-
per l’ippoterapia. La Coldiretti è stata
presente oltre che con Iadecola con il
presidente provinciale Loris Benacquista, il responsabile dei giovani Gioacchino Ferdinandi, Cristina Scappaticci,
responsabile Donne Impresa dell’organizzazione ciociara e Giovanni Caperna, presidente dell’associazione
pensionati. “La nostra organizzazione
lavorerà in sinergia con la cooperativa cassinate ha detto Benacquista che
ha portato anche il saluto del direttore
provinciale Gianni Lisi per tentare di
ottenere attenzione dagli Enti locali e
presenterà per questo progetti innovativi che coniugheranno le esigenze di
questi magnifici ragazzi con le attività
che da anni portiamo avanti”.
Ad allietare la giornata è stato presente il famoso ed apprezzato cantautore
cassinate Donato Rivieccio che ha familiarizzato con tutti i presenti ed in
particolare con i ragazzi con i quali ha
intonato molte canzoni. Presente, tra
gli altri, anche l’assessore comunale di
Aquino, Antonella De Gennaro.
Diverse imprese del circuito di Campagna Amica possono ha concluso
Benacquista ospitare disabili e persone
disagiate nelle proprie realtà aziendali
e una di queste è l’azienda di Iadecola
che ringraziamo per aver coinvolto la
nostra organizzazione nella manifestazione e per le progettualità future per
le quali dovremo comunque continuare a fare sistema per offrire risposte ad
una domanda presente e rappresentata
anche dai tanti genitori presenti all’iniziativa”.
M.R.
zione dell’attività devono provvedere al rinnovo dell’affiliazione a Sport Nazionale. Infatti con il mese di dicembre scade anche la
validità dei Nulla Osta rilasciati e, gli uffici
licenze commerciali anche se di vere licenze non si tratta dei comuni di appartenenza,
richiedono i nuovi certificati.
Il richiamato art. 18 delle Costituzione riconosce ai cittadini il diritto di associarsi liberamente, senza necessità di alcuna autorizzazione, per il perseguimento di fini sociali
che non siano vietati dalla legge penale e
dalle norme del buon costume.
Il Ministero dell’Interno, ad alcuni Enti Nazionali con finalità assistenziali, quale Sport
Nazionale, ha attribuito un valore all’azione
svolta verso la società
civile, con una sana politica di gestione del
tempo libero, inteso come post-lavoro, mediante l’incentivazione e la promozione di
attività culturali, sportivo-amatoriali, turistico-sociali e, comunque, ricreative in genere.
Da tale riconoscimento discendono numerose agevolazioni che, per la proprietà transitiva, si estendono a tutte le associazioni ed
i circoli aderenti e affiliati a Sport Nazionale. L’esempio più chiaro e diffuso è quello
della gestione del servizio di bar-ristoro,
all’interno della sede sociale. Infatti, se un
circolo decide di offrire ai propri associati un
servizio di ristorazione-bar, per una più confortevole presenza nella sede sociale, non
deve affrontare la trafila burocratica per la
concessione dell’autorizzazione amministrativa, perché ai sensi della Legge 287/91, i
circoli affiliati agli enti nazionali riconosciuti
assistenziali dal Ministero dell’Interno, con
proprio stesso decreto, restano esclusi dal
piano commerciale comunale, con la conseguenza che, ilcircolo:
• Non deve essere iscritto alla Camera di
Commercio;
• Il presidente del circolo non deve essere
iscritto al REC;
• Il circolo non è assoggettato ai limiti o
contingenti che sono fissati per i pubblici
esercizi e non deve, quindi, passare al vaglio del parere della commissione comunale. Unica condizione e requisito per poter
usufruire della deroga alla normativa che
regola l’attività dei pubblici esercizi è quello
che l’attività di somministrazione deve essere condotta dal presidente del circolo o da
un suo incaricato. e, mai, comunque, nella
forma imprenditoriale.
Innanzitutto va detto e ribadito il principio che il circolo privato non è un pubblico
esercizio, ma si configura come un ente non
commerciale di tipo associativo, il cui oggetto esclusivo e principale è lo svolgimento di
attività non commerciali. Il circolo, costituito secondo la normativa vigente, presenta le
seguenti caratteristiche peculiari: • Svolge
la propria attività a favore dei soci; • Non
ha fine di lucro, ma di promozione sociale;
• È un ente associativo, il cui oggetto principale non è lucrativo;
• Le somme versate dal socio, per il godimento di servizi programmati e resi, assumono il carattere di finanziamento alla cassa sociale. Una volta verificata la presenza
dei requisiti essenziali, che, si ripete, sono:
• Requisito della autorizzazione igienicosanitaria per il locale destinato a sede dell’associazione;
• Il requisito del possesso per il personale
addetto alla somministrazione di alimenti e
bevande del richiesto libretto sanitario e la
certificazione, per il responsabile del servizio, di aver frequentato un corso HACCP ex
D.Lgs 155/97; • Il requisito delle sorvegliabilità del locale, ai sensi di legge, il presidente del circolo comunica al Sindaco del
Comune di residenza l’intenzione dell’ avvio
dell’attività di somministrazione di alimenti
e bevande ai propri soci, con la presentazione della D.I.A. Trascorsi 30 giorni deve pre-
12
CIRCOLI
sentare la notifica dell’inizio attività. A tal proposito, va
tenuto presente che il disposto dell’art. 19 della Legge
287/91, che disciplinava tutti i casi in cui lo svolgimento
di un’attività privata era subordinata all’autorizzazione
o, ad altro atto di consenso, è stato superato e sostituito dal disposto dell’art. 2 delle Legge 235/2001, che
introduce la novità dell’istituto della denunzia di inizio
di attività (DIA), per la somministrazione, da presentarsi, da parte dell’interessato (il presidente pro-tempore
del circolo) alla Pubblica Amministrazione competente,
con la sola attestazione della esistenza dei presupposti e requisiti richiesti dalla legge. Il Comune, al quale
va presentata la “D.I.A.”, entro il termine perentorio di
sessanta giorni dalla data del protocollo di arrivo, deve,
come atto dovuto e non discrezionale, verificare la sussistenza dei requisiti di legge. Ma, poiché il controllo
del Comune si fonda sull’istituto del silenzio-assenso, il
circolo, può, sin da subito, allestire e far funzionare, al
proprio interno, il servizio di bar- ristorazione, sempre
ad uso esclusivo dei propri associati. 1.
Il Comune, deve verificare la regolarità della costituzione del circolo nel termine perentorio di sessanta
giorni dalla ricezione della DIA, termine oltre il quale
decade dal potere di inibizione. Nel caso di riscontro
di incompletezza documentale o carenza sanabile di
requisiti, il Sindaco ordina l’integrazione in sanatoria
della documentazione mancante, assegnando un termine di sessanta giorni per provvedere.Alla scadenza,
del predetto termine, se il circolo non avrà ottemperato
a dare esecuzione delle prescrizioni notificate, si potrà
far luogo ad una ordinanza di cessazione dell’attività di
somministrazione. Contro tale provvedimento, al circolo
è consentito presentare ricorso al T.A,R. (Tribunale Amministrativo Regionale) territorialmente competente,
per richiedere la sospensione provvisoria del provvedimento impugnato. In definitiva, quindi, si può ritenere
che, decorso il termine di sessanta giorni dalla regolare
e completa denuncia di inizio di attività ed, in assenza
di provvedimento formale di diniego del Comune, il circolo si deve ritenere legalmente costituito e legittimato
ad operare, secondo le regole del proprio statuto.
Giulio Tozzato
RAPPORTI CON LE
FEDERAZIONI:
un problema da
Era il 1986 quando iniziai ad inte-
ressarmi a quelle repliche ad aria
compressa “dolce” e sparanti innocui pallini in plastica che anni dopo
sarebbero universalmente conosciute come elemento fondamentale per
la pratica del Softair. Uno sport o
un gioco? Entrambe le ipotesi sono
valide, anche perché il Softair rifugge a precise definizioni. A me piace
pensarlo come un’attività ludicosportiva con ambientazione militare,
scevra da esaltazioni guerrafondaie
e politicamente super-partes.
Con il passare degli anni questa
pratica è diventata sempre più popolare tra i giovani e meno giovani
a livello mondiale ma soprattutto in
Italia per qualità di gioco e numero
di partecipanti, secondi solo al Giappone. E come sempre, quando si
raggiunge un certo livello numerico
di praticanti emergono le esigenze
dei circuiti, dei regolamenti, degli
aspetti di tutela degli iscritti, quelli
assicurativi e comportamentali.
Sono state numerose le iniziative
passate atte a coordinare il sempre
crescente numero di Club sparsi sul
nostro territorio nazionale e ricordo
le riunioni in quel di Bologna dove
si cercava di elaborare progetti su
progetti, puntualmente finiti in fumo
a causa di problematiche personali e gestionali e soprattutto per la
mancanza di esperienza così come
di supporto esterno.
Infatti, i Club non erano strutture
associative legalmente valide ma
solo un insieme di appassionati che
cercavano di giocare questo sport:
per esserlo bastava, spesso, solamente un nome che ne configurasse
un’identità.
Ma per essere un vero e proprio
Club occorreva una struttura associativa maggiore che lo inserisse
al suo interno e ciò prevedeva, ieri
come oggi, una serie di pratiche,
un’organizzazione interna con tanto di Presidente, Segretario, Consiglio etc..., l’aspetto assicurativo,
una tessera sociale e un registro.
Si dimostrava fondamentale, poi,
un passo successivo e cioè portare
i Club ad accettare un vero e proprio statuto che ne permettesse
l’attività al meglio e sia di carattere etico che sportivo.
Il Softair, a differenza del calcio o
del tennis, si basa non sull’assoluta certezza di un punteggio certificato da un arbitro ma su valori
quali l’onestà e il rispetto proprio e
altrui in quanto si ritiene “colpito”,
e quindi determinante per il punteggio e lo svolgimento del gioco,
chi dichiara di essersi sentito toccare da un pallino sparato da un
avversario.
Tutto ciò dovrebbe essere regolato
da un’ Ente federativo che permetta, con l’accetazione di tali regole,
la realizzazione di un vero circuito
sportivo a livello nazionale, e con
esso, la possibilità di affrontarne
le diatribe e le problematiche di
stampo marcatamente sportivo e
di classifica.
I Club dediti al Softair, nel tempo,
sono cresciuti anche e soprattutto
a livello qualitativo e atletico con
un forte impegno che li vede allenarsi anche due volte la settimana
e partecipando a lezioni e briefing
di tattica e strategia, esattamente
come per il football americano o il
già citato calcio.
Ma anche il tentativo di pur me-
13
SOFTAIR
risolvere
ritevoli organizzazioni quali ANSWG
non sembrano andare per il meglio, al
punto che intere regioni non vantano
Club o associazioni iscritte.
Il Softair, poi, in quanto comunità, è
spesso al centro di seccanti problematiche a livello personale che esulano dal fine sportivo: come in altre
attività il germe dello sproloquio,
dell’invidia e della mancanza di critiche costruttive bensì distruttive porta
spesso a veder naufragare le possibilità di coordinamento dei Club e le
difficoltà a livello federativo raggiungono spesso livelli di guardia.
Ecco perché ritengo sia forse giunto il
momento di ofrire al mondo del Softair una nuova possibilità, che permetta di tentare una vera e propria
ulteriore esperienza di questo genere
e con una struttura che possa avere
alle spalle anche i necessari contatti
anche a livello costituzionale.
E’ tempo, forse, di un altro passo
avanti per chi ama questo sport.
Fabrizio “RHA” Bucciarelli
I GAS, GRUPPI
AUTONOMI
S
iamo i GAS, i Gruppi Autonomi Softair.
Ci chiamiamo così perché non vogliamo vestire nessuna casacca altrui se non la nostra
divisa.
Aderiamo al Centro Nazionale Sportivo
Fiamma – Sport Nazionale, nato nel lontano
1948 e riconosciuto nel 1986 con Decreto del
Ministro dell’Interno n. 559/C 15693/12000.
A.82
Ci avvaliamo della sua lunga esperienza per
godere dei vantaggi, delle conoscenze e delle attività che altri non possiedono.
Grazie al Centro Fiamma divulghiamo le nostre attività in molti altri settori sportivi e
accediamo a idonei luoghi di allenamento.
Ci rivolgiamo a TE.
Sei stai leggendo questa pagina e se sei un
appassionato dei giochi di guerra o ti interessa il settore, riteniamo di essere l’organizzazione giusta per te!
Entra in questo affascinante e privilegiato
mondo, che pochi conoscono e molti disdegnano. Chi, condivide con noi questa passione è una persona pronta ad affrontare ogni
difficoltà e a superare i futili preconcetti
di chi individua nella nostra attività i mali
di tutto il mondo. Non siamo guerrafondai,
non siamo violenti, vogliamo solo divertirci
all’aria aperta con uno splendido sport assolutamente innocuo.
Stiamo costruendo la “rete” del softair
e TU sei davvero importante per realizzarla
assieme a noi.
Possiamo paragonarci ad un sindacato che
protegge, informa, aggiorna, e promuove le
attività dei propri associati.
Non entriamo nel merito della vita associativa e delle attività dei gruppi a noi affiliati,
lasciamo ad ognuno la propria autonomia,
per questo ci siamo chiamati Gruppi Autonomi Softair.
Forniamo assistenza legale, assicurativa,
amministrativa, fiscale, organizzativa, com-
merciale e tecnica per creare una comune
condivisione del settore ed essere uniti è
più forti nei confronti di una società che non
comprende o poco accetta la nostra attività.
Vogliamo creare un movimento culturale di
consenso e di supporto alle nostre attività.
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segue
10
14
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nostro circuito;
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campionato nazionale di softair, anche attraverso l’organizzazione di selezioni locali;
• Parteciperete a manifestazioni internazionali, anche fuori dai confini italiani.
I NOSTRI OBIETTIVI :
Divulgare questa disciplina per farla conoscere ed apprezzarla come momento ludicoricreativo, e antistress, al pari di tanti altri
sport.
Contribuire ad incanalare le esuberanze
giovanili verso una cultura di rifiuto della
violenza e predisporle a confrontarsi con se
stessi e gli altri, nel rispetto delle regole.
La riteniamo anche ideale per un’economica
formazione del personale militare.
SOFTAIR
Lo sport militare visto
da un Generale
L
a Sezione di Modena dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia
(UNUCI) ha costituito, fra i propri iscritti, una squadra di giovani che si
dedica alla pratica del Softair.
Che cosa è il soft-air è presto detto: è il combattimento, a partiti contrapposti, effettuato con repliche di armi che sparano pallini di plastica innocui.
Tali repliche, l’equipaggiamento e le regole di gioco sono estremamente
realistici.
Molto spesso mi viene chiesto perché la Sezione, di cui mi onoro di essere il
Presidente, abbia scelto di dedicare alcune delle sue risorse ad una simile
attività e per me la risposta è semplice: la nostra Associazione deve cercare
di invogliare i giovani a partecipare alla vita del sodalizio e per ottenere
che ciò avvenga è necessario proporre loro qualche cosa che stimoli il desiderio di farvi parte.
In UNUCI sostanzialmente gli iscritti, personale militare di ogni grado
provenienti dal servizio permanente o dal complemento, hanno interessi
diversi a seconda delle loro esperienze di studio e di lavoro e, nell’ambito
di una Sezione che raggruppa persone eterogenee, è necessario offrire loro
diverse possibilità di interesse.
Questa necessità mi ha indotto a rivolgermi ai più giovani proponendo un
impegno nel campo del Softair e devo ammettere di aver ottenuto una
risposta più che positiva sotto tutti gli aspetti, soprattutto per l’entusiasmo
con cui la proposta è stata recepita.
In effetti questo sport, come avviene per la maggior parte delle discipline
sportive, consente ai praticanti di passare un po’ di tempo all’aria aperta,
di legare amicizie e conoscenze con coetanei e di impegnarsi in competizioni che solleticano l’amor proprio dei partecipanti.
A parte i costi iniziali per l’attrezzatura, tute mimetiche, mascherine protettive, repliche ecc., la pratica di questo sport non prevede altre grosse
spese, come noleggi di infrastrutture ove praticarlo: è infatti sufficiente
un’area di terreno privata o demaniale e delimitata da appositi segnali che
può essere trovata in campagna. I nostri ragazzi, per esempio, si recano
sulle prime propaggini dell’Appennino, a pochi chilometri da Modena, dove
hanno il proprio campo di gioco. L’importante è ottenere il consenso del
proprietario del terreno, non arrecare danni e lasciare le cose come sono
state trovate. Anche questo è un insegnamento di vita.
Vorrei terminare con una raccomandazione: prima delle sedute di allenamento o delle gare vere e proprie, è necessario avvisare le Forze dell’Ordine
perché si sappia che i giovani “guerrieri” stanno svolgendo una legittima
attività sportiva. Per questo motivo è bene avere alle spalle organizzazioni
come l’UNUCI che facciano da garanti.
Al di là di ogni possibile polemica questi ragazzi non sono dei “guerrafondai” o degli esaltati, come in qualche ambiente si vuol far credere, ma sono
semplicemente dei giovani amanti della natura che si ritrovano per vivere
un po’ di tempo in libertà, socializzando e divertendosi con altri giovani.
Nulla è più vantaggioso di provare a “giocare alla guerra” per aborrire
la guerra.
Gen.B. Maurizio Lauro
16
ARMI
PX 4 STORM E SPECIAL DUTY
Le due sorelle di casa Beretta
Precisione, maneggevolezza ed alta affidabilità per conquistare il mercato mondiale.
Ci sono voluti ben due anni di ricerca, con una particolare attenzione allo stile italiano, per dar vita nel gennaio 2006 ad un prodotto
all’altezza della tradizione di casa BERETTA. Stiamo parlando della pistola semiautomatica PX 4 Storm, capostipitite di una
famiglia di nuove armi, che rappresenta il fiore all’occhiello dell’azienda di Gardone Val Trompia.
Oggi il gruppo armiero italiano ne ha fatto un prodotto di punta del settore delle semiautomatiche “full size” con fusto in tecnopolimeri che rappresenta, da qualche anno, uno sviluppo molto interessante per il mercato delle armi.
L’azienda BERETTA non poteva esimersi dal confrontarsi su questo terreno con i principali concorrenti e, come sempre, non ha
deluso le aspettative con questo prodotto di altissimo livello.
La PX 4 Storm rappresenta, infatti, un punto di riferimento per maneggevolezza, precisione e leggerezza, il massimo di quanto si
chiede ad una pistola di nuova generazione, ed e` presente sul mercato in quattro calibri diversi: 9mm x 19 (solo per l’estero), 9mm x
21, 40 S&W (Smith and Wesson) e 45 A.C.P. (Automatic Cot Pistol).
Senza scendere in particolari tecnici, comprensibili solo ad appassionati e specialisti, sottolineiamo le principali caratteristiche di
questa arma: il peso ridotto della pistola (solo 800 gr.), la sua configurazione ergonomica e la facilita` di controllo al momento dello
sparo. Il segreto della sua semplicità d’uso dipende anche da un’ottimale distribuzione dei pesi e dalla possibilità di adeguare l’impugnatura alle dimensioni della mano di chi la utilizza, il tutto grazie al fatto che esistono inserti dorsali, in materiale polimerico di
diversa foggia, intercambiabili con una semplice operazione meccanica.
La PX 4 Storm avra` tra pochi giorni una sorella e’ previsto infatti il lancio sul mercato della PX 4 Storm SPECIAL DUTY
nei primi mesi del 2009. Questa nuova arma avra` il fusto in tecnopolimeri della PX 4 Storm ma la pigmentazione verde dell’impugnatura la rendera` bicolore; la canna sara` piu` lunga di quasi un centimetro, questo spiega i 10 gr. di peso in piu`, ed uscira` solo nella
versione calibro 45 A.C.P..
Entrambe sono dotate di canna rototraslante, un sistema che non tutte le semiautomatiche hanno e, grazie al quale, l’espulsione dei
proiettili avviene mediante un movimento sull’asse longitudinale; questo meccanismo rende le due armi non solo piu` facili da usare
ma anche piu` precise nella mira, caratteristiche che fanno delle due sorelle di casa BERETTA gioielli da non perdere per chi ama
e apprezza l’alta qualità.
Non resta che concludere dicendo che BERETTA ha fatto centro un’altra volta.
MONICA GARAVAGLIA
17
TRADIZIONI
STORIA
ITALIANO
L
a storia della bandiera italiana è segnata da alcune tappe
fondamentali, tutte coincidenti con altrettanti eventi politici fondamentali nell’evoluzione del nostro Paese.
L’ultimo capitolo in ordine di tempo di questa vicenda che
riguarda il Tricolore è legato a un provvedimento degli organi istituzionali dell’Unione Europea, che nel marzo del
2003, ha stabilito criteri tecnici omogenei per tutti i paesi
aderenti all’Unione in fatto di adozione di colori per le bandiere nazionali.
Visivamente la differenza rispetto ai colori della bandiera
precedente è minima: si tratta infatti di una piccola correzione di carattere meramente tecnico, che ha riguardato
l’adozione di un unico standard di pantone per tutte le bandiere.
delle bandiere militari e a unità nazionale raggiunta, nel
1861, il Tricolore diventò la bandiera del Regno d’Italia;
ma fu solo nel 1925 che vennero definiti per legge i modelli
della bandiera nazionale e di quella di Stato, quest’ultima
da usare nelle residenze dei sovrani, nelle sedi del Parlamento, negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche.
Oltre allo stemma sabaudo venne inserita, in quella occasione, la corona reale e fu cosi che il nostro vessillo rimase
invariato fino all’avvento della Repubblica.
Nell’articolo 12 della nuova Costituzione si legge infatti:
“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde,
bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Da allora, il Tricolore non è più cambiato, fino all’intervento dell’Unione Europea del 2003 che ha stabilito le precise
Le origini della bandiera italiana risalgono al 7 gennaio tonalità dei colori.
1797, quando a Reggio Emilia i delegati della Repubblica
Cispadana, che comprendeva i territori delle città di BoloMONICA GARAVAGLIA
gna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, decretarono: “Si
renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre
colori: verde, bianco e rosso”.
Allora la bandiera della piccola repubblica giacobina, nata
Repubblica Italiana 2 giugno 1946.
in seguito alla prima campagna d’Italia di Napoleone, era
Il Tricolore italiano approvato dall’Assemblea Costituente il 24
a strisce orizzontali.
Marzo 1947.
Il verde, bianco e rosso divenne presto il simbolo dell’identità italiana contro le invasioni dei secoli precedenti e l’11
maggio dell’anno successivo anche il Gran Consiglio della
Repubblica Cisalpina stabiliva che:
“La bandiera della Nazione Cisalpina è formata di tre bande parallele all’asta, la prossima all’asta verde, la successiva bianca, la terza rossa”.
Quando poi nel 1831 Giuseppe Mazzini fondò la Giovine
Italia, egli stabilì che la bandiera della Nazione dovesse essere il Tricolore. Solo pochi anni dopo, esattamente il 27
marzo 1848 (quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra
all’Austria e l’inizio della Prima Guerra di Indipendenza),
Nel marzo del 2003 i colori del nostro vessillo sono cambiati
divenne il vessillo del Regno di Sardegna per volontà di
perche’ gli organi istituzionali dell’Unione Europea hanno staCarlo Alberto di Savoia. Fu lui a ordinare:
bilito l’uso di colori pantone uguali per tutti gli Stati membri
“Le truppe che entreranno sul suolo lombardo inalberino e
dell’ Europa Unita
assumano la bandiera italiana verde, bianca e rossa, con in
mezzo lo scudo dei Savoia”.
Da allora la croce bianca in campo rosso dei Savoia rimarrà nella nostra bandiera fino al giugno del 1946.
Nel 1860 un Regio Decreto stabilì le dimensioni precise
www.sportec-italia.it
19
CALCIO A 5
Sono iniziati i Campionati
amatoriali A 5 maschile
e femminile, calciotto e a 11
Soccer League è un Circuito Nazionale che
ha sposato la causa di Sport Nazionale e
realizzando in assoluto il maggior campionato di calcio amatoriale oggi esistente in
Italia.
Soccer League, assieme alla CTN Calcio
gestisce e coordina i rapporti tecnico-commerciali con le singole Organizzazioni Locali
lasciando loro la più completa autonomia
gestionale ed organizzativa.
Rappresentano l’insieme di Organizzazioni
Locali di Campionati di Calcio a 5, Calcio a
7 e Calcio a 8 operanti in Italia che si identificano come un unico e grande Evento Nazionale.
I rapporti commerciali con le Aziende
Sponsor Nazionali nonché tutte le attività
di marketing e comunicazione dell’intera
organizzazione sportiva sono surate rispettivamente dalle due strutture, anche se
nella pratica, ad avvantaggiarsene, sono le
società iscritte ai campionati. Un esempio è
lo sponsor tecnico SporTec che assicura, tra
l’altro, la fornitura gratuita ad ogni organizzatore locale di cinquemila volantini.
L’iscrizione delle squadra al Campionato avviene direttamente presso l’Organizzazione
locale, la quale determina anche il costo di
iscrizione.
L’iscrizione è aperta a tutte le squadre che
ne faranno richiesta e include una serie di
servizi utili allo svolgimento dell’attività
sportiva.
Ogni squadra può tesserare quanti giocatori
desidera, anche a Campionato in corso, purché non tesserati con altra squadra partecipante nell’anno in corso.
Sono tesserabili tutti i cittadini di sesso maschile di età non inferiore ai 15 anni, aventi
residenza nella comunità europea, e cittadini extracomunitari con regolare permesso di
soggiorno.
Il Regolamento utilizzato è quello ufficiale
della Federazione. Ogni organizzazione locale coinvolta ha completa autonomia nella
gestione tecnica del proprio campionato. Le
vincitrici di ogni località si affronteranno per
determinare i campioni regionali. Le vincitrici di ogni regione si affronteranno per determinare i campioni nazionali.
Ogni organizzazione locale dovrà:
•essere affiliata a Sport Nazionale con relativa garanzia assicurativa per i propri tesserati;
•costruire il calendario dei singoli incontri,
suddivisi in giornate;
•gestire i risultati, le classifiche, le disciplinari;
•usare campi di giuoco idonei e possibilmente omologati dalla Federazione;
•attenersi alle linee guida presenti nel Regolamento della Soccer League, pur gestendo in maniera autonoma la fase locale;
•possedere un idoneo gruppo arbitrale;
•condividere gli aspetti del Fair Play e farli
rispettare ai giocatori. Fasi provinciali, regionali, nazionali
La squadra vincente di ogni Campionato
Locale si aggiudicherà il diritto di accedere
alle Finali Regionali.
La squadra vincente di ogni regione si aggiudicherà il diritto di accedere alle Finali
Nazionali.
Le finali regionali si svolgeranno tra aprile
e maggio 2009.
Le Finali Nazionali
Le Finali Nazionali si disputeranno a Rimini, presso la Fiera del Welleness dal 15 al
17 maggio ’09. Le squadre finaliste otterranno a titolo totalmente gratuito:
•iscrizione alle finali Nazionali;
•ospitalità (vitto e alloggio) per n. 10 giocatori tesserati;
•pacchetto scontato per accompagnatori
e supporter.
20
Si parte sempre
Come tutte le cose fatte per bene,
si inizia sempre dal basso.
Ed è dal basso che iniziamo ad
esplorare per la prima volta il relitto della M/C Haven. Noi subacquei lacustri, che l’acqua salata la
vediamo solo nel pentolone della pasta, siamo andati a visitare
questo meraviglioso relitto che ci
ha riservato numerose sorprese,
a partire dalla buona visibilità che
per noi abituati ad immergersi nel
nero è stata veramente eccezionale, ai numerosi banchi di pesce che
ci hanno accompagnato per tutta
l’immersione.
La Haven è un’immersione che ogni
subacqueo vorrebbe fare almeno
una volta nella propria carriera, e
devo dire che decisamente merita
questo impegno, che per noi legati
al lago, non è tra i più semplici da
perseguire.
Ci sono tanti vantaggi nell’immergersi al mare, dalla visibilità alle
temperature, alla possibilità di incontrare pesce e bellissimi ambienti, totalmente differenti da quelli
lacustri, spesso bui, freddi e poveri
di vita.
La nostra giornata inizia presto,
partenza da Brescia alle 6:30, in
previsione di immergersi alle 11:00
presso un noto diving di Arenzano.
I giorni precedenti sono stati ricchi
di piogge torrenziali e vento, ma
per sabato il meteo sembra calmarsi giusto per darci il tempo di
questa immersione. In autostrada
ci accompagna la nebbia, il che significa che il sole potrebbe spuntare nella mattinata, ed infatti arrivati
nei pressi di Genova il tempo migliora parecchio, fa caldo e il mare
è quasi piatto. La danza del sole
sembra aver funzionato J.
Siamo molto in anticipo e in attesa
che arrivino i nostri compagni d’immersione, iniziamo a conoscere il
diving e a preparare l’attrezzatura,
analisi miscele e a scongiurare che
il tempo rimanga così ancora per
qualche ora. Con qualche ritardo
arrivano anche gli altri e si inizia subito a sistemare tutto il necessario,
a pianificare l’immersione e relative
emergenze, briefing dell’immersione, briefing della logistica sulla stazione decompressiva e si parte.
C’è una leggera onda, e sia io che il
mio buddy Fox capiamo che prima
si va in acqua, prima si evita di soffrire il mal di mare a cui non siamo
tanto abituati.
Fin da subito si capisce che la corrente è molto forte, e si spera che
in profondità diminuisca, rapido controllo e via. Arriviamo sul castello ai
35 mt un po’ sparsi, ma la corrente
è parecchia e si cerca di consumare
il meno possibile, dato che le nostre
scorte di miscela non sono molto
abbondanti per l’immersione che
stiamo facendo.
Il gruppo da 6 inizia la discesa lungo
la cima del fumaiolo, il mare è blu...
ma blu veramente..io sono abituato
al nero, invece la visibilità qui è di
circa 20mt, e la temperatura è sui
18°. Arriviamo sul ponte a –55mt,
altro controllo, accensione delle
lampade e iniziamo la discesa sulla
poppa della Haven.
La discesa è abbastanza rapida, la
corrente qui non c’è e la visibilità si
riduce ma è sempre accettabile. Intorno ai 70mt vedo uno dei compagni che si dimena affannosamente e
cerca di segnalare ai vicini il problema, purtroppo sono impegnati sulla
discesa e non si accorgono realmente che lui è bloccato ai 70.
Io mi avvicino dall’alto e vedo che si
è arrotolato su una lenza da pesca
e la taglio subito. Scendo di qualche
metro e la taglio ancora in un paio di
punti, liberandolo completamente.
Non si è perso più di un minuto
per cui continuiamo la discesa fino
al fondo, dove le maestose eliche
sprofondano nella sabbia e il timone
si eleva come un muro altissimo.
Rimaniamo sul fondo per diversi
minuti per iniziare la risalita fino al
SUBACQUEA
dal basso ....
ponte. Sono passati circa 20 min, e
decidiamo di gironzolare lungo un
corridoio aperto per sbirciare qualche stanza interna.
Arrivati sulle mure sinistre iniziamo
a risalire verso il fumaiolo, tra enormi banchi di pesce colorato. I banchi
sono numerosi, nemmeno in Mar
Rosso ne ho mai visti di così grandi. Risaliamo lungo il castello fino
all’ultimo piano, dove la corrente ricomincia a farsi sentire fortemente.
Siamo in ritardo di qualche minuto
sul piano, ma senza grossi problemi
iniziamo la fase di decompressione
lungo la cima fino alla stazione.
La prima fase avviene senza inconvenienti, mentre al momento della
seconda fase dopo un paio di respiri
Io stadio della mia decompressiva
salta e sono costretto a chiudere il
rubinetto.
Mi segno i tempi sulla lavagna e faccio mia la bombola di emergenza
EAN 50 che il diving ci ha messo a
disposizione per le emergenze.
Faccio due calcoli sul piano di immersione e vedo che non ci sono
grossi problemi, ci metterò qualche
tempo in più rispetto ai compagni
ma nessuna vera emergenza.
Dall’alto arriva anche un ricreativo a
portarmi un’altra bombola di ossigeno puro.
Rimodifico il piano, lascio la prima
e salgo di qualche metro per poter
utilizzare EAN100. Passano circa
35 minuti dall’inizio della seconda
fase, credo di essere rientrato con i
tempi per una decompressione corretta. Io e il mio compagno più un altro sub sofferente per il mal di mare
siamo gli ultimi a risalire sul gommone, dove il mare ha iniziato un pò a
muoversi. La risalita sul gommone
è un pò faticosa, nonostante abbia
una scaletta e uno specchio di poppa spaziosi ho in spalle un 12+12lt,
un 9lt, un 7lt, una 15lt e il bombolino dell’argon, decisamente troppi
per risalire senza un paranco, per
cui lascio la 15lt al barcaiolo e salgo
Segue
22
SUBACQUEA
senza problemi. Siamo tutti a posto e
torniamo a terra per il pranzo.
L’immersione merita molto, il relitto è
impressionante, soprattutto se lo vedi
per la prima volta, se per la prima volta
scendi ad una profondità così rilevante, al mare dopo tantissimo tempo e
con tante cose da tenere sott’occhio,
a partire dalla propria attrezzatura
(che ci si deve sempre aspettare qualche scherzo), ai pesci, alla corrente,
ai compagni.
Un grazie agli istruttori che ci hanno
portato fino a qui, ai compagni di questo nuovo tipo di immersione, al mare
che è stato clemente, al mio buddy
che vicino o lontano è sempre affiatato come non mai.
Immersione: Relitto M/C Haven
Prof. Max: 79mt RT: 81 min - Temp.
min 14° -Temperatura max 22° Mix:
TX(16,46) Deco: EAN40 + EAN80
(sostituito con EAN50 ed ossigeno
puro) Visibilità: 20mt fino ai 55mt,
7/8mt sul fondo Corrente: molta dalla
superficie fino ai primi piani (-45mt)
Boddy: Fox Compagni: Nicola + Simone , Fox + Atomik, Nicla + Onorio.
Atomik
IL DISASTRO
Una superpetroliera capace di trasportare
più di 250.000 tonnellate di greggio. È questa la Haven, costruita nel 1973 e affondata
il 14 aprile del 1991: protagonista del più
grave incidente ambientale mai verificatosi
nel Mar Mediterraneo.
La petroliera Amoco Milford Haven, in seguito ribattezzata Haven, quarta di una serie
di quattro navi gemelle( tutte affondate in
mare negli anni precedenti !!), fu costruita presso i cantieri Asterillos Espanoles di
Cadiz (Spagna) e consegnata nel 1973 alla
Amoco Transport Company di Chicago immatricolata sotto bandiera liberiana.
Nel 1985 l’unità fu venduta alla Haven Maritime Corporation di Monrovia e fu immatricolata sotto bandiera cipriota con il nuovo
nome di Haven. Nel 1990 la proprietà passò
alla Venha Maritime Company, ancora di
Monrovia, mantenendo la bandiera cipriota
ed il nome Haven.
Sotto la nuova proprietà la nave fu impiegata sulla rotta Golfo Persico – Indonesia sotto
la gestione della Troodos Shipping del Pireo,
del gruppo Troodos Maritime International
SA di Montecarlo (Monaco).
Nel marzo del 1988, partita da Ras Tanura
(Arabia Saudita) con un carico di greggio e
diretta a Teluk Semanka (Indonesia), fu colpita al largo di Dubai (Emirati Arabi Uniti) da
un missile Exocet sparato da una motovedetta iraniana, riportando gravissimi danni
al fasciame dei fianchi e del fondo, al ponte
di coperta, alla sovrastruttura poppiera ed al
motore di propulsione.
Durante il trasferimento a Singapore per
l’esecuzione dei lavori di riparazione, che
si protrassero dal luglio 1988 al dicembre
1990, la Haven subì un attacco da parte di
una imbarcazione di pasdaran, guerriglieri
integralisti iraniani.
Dopo il completamento dei lavori e l’esecuzione delle prove di navigazione, la nave,
ripartita a pieno carico il 10 gennaio 1991,
fece rotta verso l’Europa via Capo di Buona
Speranza. Giunse a Genova l’8 marzo e rimase ancorata in rada sino al 7 aprile. Dal 7 al
9 aprile la Haven si ormeggiò alla piattaforma a
mare del Porto Petroli per una discarica parziale
del greggio, per tornare quindi in rada.
L’11 aprile il disastro. Nelle sue cisterne al momento dell’incidente erano stivate circa 144.000
tonnellate di petrolio greggio Heavy Iranian Oil e
più di 1.200 tonnellate di combustibile (fuel oil e
diesel) per la propulsione della nave.
La Haven era una superpetroliera di tipo VLCC
(Very Large Crude Carrier), ossia nave cisterna
di grandissime dimensioni adibita al trasporto di
greggio, da 232.166 tonnellate di portata lorda e
344 m di lunghezza fuori tutto .Era munita di tre
cisterne centrali e dieci cisterne laterali, per una
capacità totale di carico di quasi 284.000 m3
L’11 aprile 1991, alle 12.30 circa, davanti al porto
petroli di Genova Multedo, si verifica un’esplosione a bordo della superpetroliera Haven durante un’operazione di travaso di greggio dalla
stiva 1 (a prua) alla stiva 3 (a centro nave).
L’esplosione fa saltare parte della coperta a
prua della nave, e il pezzo staccato lungo 100 m
(coperta prodiera) sprofonda sul fondale a 94 m
di profondità davanti a Genova Voltri.
L’imbarcazione alla deriva prende fuoco e il
greggio inizia a bruciare.
Il giorno successivo cominciano i primi interventi
per bloccare la chiazza di petrolio in fiamme che
fuoriesce dalle cisterne.
Il rimorchiatore Olanda aggancia la nave dal timone di poppa e inizia ad avvicinarla alla costa.
Nel corso dell’operazione si stacca la parte di
scafo di prua (troncone di prua, lungo circa 100
m e contenente 3 cisterne) che è rimasta priva di
coperta, e sprofonda a 460 m di profondità.
23
AMBIENTE
ANNUNCIATO
Alle ore 9.35 del 13 aprile, dalla nave ancora in
fiamme (lunga ora 220 m e parzialmente sprofondata e inclinata verso dritta), si ode un forte
boato seguito da altre esplosioni. Rimorchiatori
e bettoline scaricano intorno alla Haven acqua e
solvente mentre il petrolio raggiunge le spiagge.
Il mattino del 14 aprile, in seguito ad una serie
di esplosioni con perdita di greggio, la Haven affonda completamente ad un miglio e mezzo dal
porto di Arenzano e si posa sul fondo alla profondità di 80 metri leggermente inclinata sul fianco
di dritta (relitto principale).
Tra i trentasei componenti dell’equipaggio si
contano cinque morti, compreso il capitano Petros Grigorakakis. Più di 140.000 tonnellate di
idrocarburi vengono liberate nell’ambiente: è
il più grave disastro ambientale mai avvenuto
nel Mediterraneo. Tutti i relitti sono posizionati
all’interno del mare territoriale (entro le dodici
miglia da costa).
Successivamente all’affondamento, il relitto
principale della Haven è stato oggetto di interventi ed accertamenti che di seguito vengono
elencati nella loro successione cronologica:
1991 – 1992 nell’ambito delle attività di messa in
sicurezza del relitto Haven da parte dell’ Ati Eni
Iri, incaricata delle attività di disinquinamento,
viene eseguita dalla società Saipem una ricognizione del relitto al fine di accertare la presenza
di idrocarburi allo stato liquido.
La ricognizione si conclude escludendo la presenza di idrocarburi liquidi nelle cisterne del carico e nelle due casse nafta principali del motore
propulsore. Inoltre vengono asportate dal relitto
l’alberatura e la ciminiera con lo scopo di rimuovere gli ostacoli alla navigazione presenti nei
primi 30 m di profondità.
1995 – 1999 per poter accedere in condizioni di
sicurezza nel locale pompe per effettuare accertamenti predisposti dal Collegio dei Periti,
sono asportate dal relitto due rampe di scale
di accesso (acquisite come reperti dall’Autorità
Giudiziaria, unitamente ai bulloni di fissaggio).
In occasione di tali accertamenti si rileva la presenza di acqua notevolmente torbida all’interno
del locale pompe. Nel 1995 l’Autorità giudiziaria
predispone, inoltre, una serie di prospezioni e
rilevamenti peritali nell’ambito dei procedimenti
penali riguardanti l’incidente Haven. Sempre in
questo periodo si procede al recupero di modeste quantità di idrocarburi migranti intrappolate
nelle strutture del cassero di poppa.
1997 - la Regione Liguria commissiona all’Università di Genova programma per la valutazione
dell’inquinamento chimico lungo la costa ligure.
2000 – 2001 la Regione Liguria commissiona all’Università di Genova valutazione dell’inquinamento chimico prodotto dall’ affondamento della
Haven mediante l’utilizzo di bioindicatori.
A conclusione di un contenzioso durato circa
otto anni, nel 1998 il Presidente del Consiglio
dei Ministri ha definito in via stragiudiziale (in
sostanza attraverso una transazione diretta tra
lo Stato Italiano, l’Iopcf, il proprietario e l’assicuratore della nave) le controversie attinenti al
risarcimento dei danni subiti a seguito dell’incidente.
La transazione si è conclusa con l’obbligo di
corrispondere allo Stato Italiano la cifra di Lire
117.600.000.000 (pari a � 60.735.331,33), comprese le spese sostenute per le perizie tecniche
d’ufficio realizzate nell’ambito del procedimento
penale.
Parte della somma risarcita ( Lire 94.000.000.000
pari a �48.546.948,51) è stata destinata agli interventi di bonifica del relitto e dei fondali circostanti, nonché a interventi di riqualificazione
ambientale del tratto di mare e di costa maggiormente colpiti dalle conseguenze dannose
dell’incidente.
Il Ministero dell’Ambiente ha concordato il trasferimento del denaro alla Regione Liguria, che
ne cura la gestione.
Dall’ottobre 1991 il relitto principale della Haven
è stato oggetto di diversi interventi di messa in
sicurezza e di rilevamenti, anche nell’ambito dei
procedimenti penali avviati a seguito dell’incidente.
Dopo oltre dodici anni di permanenza sul fondale
marino è da ritenere che siano presenti, e in progresso, processi corrosivi delle strutture metalliche del relitto principale, favorite o comunque
influenzate dai processi termici e dagli “stress”
termoplastici subiti nel corso dell’incendio e nella successiva fase di affondamento.
Si è quindi reso necessario prospettare una
bonifica, poiché, con tempi e modalità non facilmente prevedibili, potrebbero fuoriuscire dal
relitto greggio (residuo della combustione e della dispersione nel corso delle esplosioni), nafta,
gasolio (combustibile dei motori) e oli lubrificanti ancora contenuti al suo interno.
Infatti, benché il destino ultimo del relitto sia il
suo completo collasso strutturale con il totale rilascio di sostanze contenute e/o intrappolate al
suo interno, la letteratura tecnica e l’esperienza
non forniscono indicazioni di sorta su quando e
come tutto ciò avverrà (da limitati e progressivi
cedimenti localizzati sino al cedimento strutturale in grado di innescare una sorta di processo a
cascata con il conseguente collasso dell’intera
struttura).
Tuttavia considerando che l’attuale interesse
della comunità marittima internazionale per
il recupero degli idrocarburi presenti in relitti
affondati, deriva anche da recenti catastrofici rilasci da parte di navi affondate nel corso
della II guerra mondiale, si può ritenere, in prima approssimazione, che cedimenti e collassi
strutturali, con conseguenti perdite di sostanze
inquinanti, siano relativamente più probabili nell’intervallo di tempo compreso tra i 40 e 100 anni
dall’affondamento.
A parte l’ampia approssimazione delle stime appena riportate, sono comunque sempre possibili
spillamenti continui da piccole falle e crepe presenti nelle pareti di serbatoi e contenitori, favoriti dall’avanzare dei processi corrosivi.
Nicla Capatti
24
SPINNING
L’E VOLUZ IONE DELLE
AT TIVITÀ CON L A CYCLET TE
Negli ultimi anni dopo la nascita dello spinning,
molte aziende per vendere le proprie bike
utilizzavano corsi per istruttori senza alcuna formazione specifica. Bastava acquistare ... , da qui
la poca professionalità per chi diventava istruttore e senza rispetto per chi in bike ci sapeva stare
o c’era nato! Il Freecycling è sinonimo di spinning, non in contrapposizione ma come alternativa ad una visione sportiva troppo coinvolta negli
interessi locali del mordi e fuggi. Freecycling,
termine specifico della disciplina sportiva stessa
free = libero e cycling = ciclismo è finalizzato alla
promozione sportiva, libero dagli obblighi di ogni
tipo di sponsorizzazione aziendale.
Esso è ciclismo stazionario che offre la possibilità a tutti di diventare promotori della stessa
disciplina.
Lo si diventa attraverso degli specifici stage e
corsi, lasciando fuori l’improvvisazione e il business, e si dev’essere animati da una passione
che partendo dal cervello, percorri tutto il corpo
per arrivare nelle gambe.
Il Tour Freecycling è un grosso progetto mirato a
far ripartire la disciplina con la giusta motivazione: quella di uno sport nazionale.
Il tour consiste nel proporre alle palestre italiane e interessate a questo sport, un master di
propaganda con la nuova motivazione, con una
tappa in ogni singola palestra e con un master
nazionale per istruttori e per quanti desiderano
avvicinarsi e ritrovare il piacere di una pedalata
statica ma arricchita dalle esibizioni che questa
disciplina permette. Alex, il nostro primatista,
ha creato questo progetto prestando attenzione
alle esigenze e agli intendimenti delle palestre,
ha voluto supportare questo lavoro con una
performance nazionale cronometrata di 12 ore.
L’obiettivo era la motivazione per quanti non
comprendono le opportunità di questa disciplina
e intendono un’ora di sella come un’ora gettata.
Ha dimostrato, invece, che non c’è monotonia,
che è alla portata di tutti, che è possibile socializzare durante la pratica e che comporta un
beneficio eccezionale al fisico di ognuno. Alex,
nei suoi tour ha incontrato molta disponibilità e
calore umano, tutti elementi utili e che lo hanno
stimolato a dar vita a questo progetto. Ci proponiamo di ripartire da dove gli altri si sono fermati, con una performance tecnica dove passione
motivazione e preparazione uniscono cuore corpo e mente. Una missione difficile ma
possibile, con l’obiettivo di rivitalizzare questo
settore, che dopo una prima impennata d’interesse, per i motivi prima accennati, ha subito
una demotivazione. Come funziona il tour?
È semplice! Ogni palestra interessata ad ospitare una performance di Alex, può contattarlo
e definire il periodo propizio. La palestra deve
obbligarsi ad effettuare una buona promozione
e, possibilmente, individuare un luogo di grande
flusso di persone –quali ad esempio i centri com-
merciali- e organizzarsi a ricevere tante iscrizioni. Alex esegue la sua performance, la palestra
organizza e divulga la propria pubblicità, il centro commerciale offre alla clientela un maggiore
stimolo, ed il gioco è fatto. Certamente, per poter usufruire di tutti i vantaggi, gli istruttori della
palestra dovranno acquisire le competenze e la
professionalità attraverso i master e i corsi.
I motivi per aderire a questa iniziativa sono molteplici, primo perché un tour così importante non
è mai stato realizzato da nessuno! Poi si entra a
far parte di un grosso gruppo di livello nazionale
di freecycling, i costi di gestione sono bassissimi, il pubblico o gli appassionati hanno l’opportunità di pedalare con un recordman.
Monica Garavaglia
25
ATLETICA LEGGERA
La regina dello spor t
“ Campioni italiani e talenti locali”
Si è svolta nella mattinata del 15 settembre scorso, presso la Sala Giu-
ditta Levato di Palazzo Campanella, la conferenza stampa di chiusura
del “Grand Prix Fiamma 2008”, circuito di manifestazioni nazionali
di atletica leggera organizzato dalla Società Nuova Atletica Fiamma
Aranca, in collaborazione con la società sportive Atletica Olympus e
Bramatletica Reggina.
E’ stato il presidente della Fiamma Aranca, Raffaele Caputo; a presentare i risultati dell’iniziativa, mostrandosi soddisfatto soprattutto per gli
obiettivi raggiunti: “Abbiamo pensato a questa iniziativa con la precisa
intenzione di richiamare l’attenzione sull’atletica leggera, coinvolgendo
in particolare il Sud ed ovviamente la Calabria e Reggio Calabria. Ed
il lavoro di questi mesi ha confermato il successo e la bontà di questo
evento. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di ricevere nella nostra città
atleti di grande livello, provenienti da ogni parte d’Italia, così come
altrettanto orgoglio abbiamo avuto nel vedere e constatare la qualità ed
il talento degli sportivi nostrani, fra tutti Monia Cantarella, un giovanissimi astro nascente, di soli 14 anni”.
Quattro manifestazioni nazionali, per un percorso iniziato lo scorso
maggio e conclusosi proprio nel mese di settembre: “European Day”,
“Gala Olympus”, “Golden Bravin” e “Città di Reggio – Aranca Day”
sono le diverse tappe che hanno scandito questo Grand Prix 2008.
Un evento che ha voluto puntare sui giovani, così come giovane è il
vincitore assoluto dell’intero circuito, Eusebio Haliti, classe 1991, premiato ieri a conclusione della conferenza stampa.
Un incontro che ha visto anche la presenza del consigliere comunale
Giuseppe Agliano, del presidente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma Fiorenzo Pesce, e dei presidenti provinciale e regionale del Coni,
rispettivamente Giovanni Filocamo e Mimmo Praticò.
Un evento importante e a dimensione nazionale, ha detto il presidente
Pesce nel commentare i quattro incontri, che ha portato a Reggio atleti
di tutte le regioni italiane. Per l’atletica, quello del Grand Prix, è un
fatto assolutamente nuovo e che ha saputo catalizzare l’interesse delle
società sportive. È necessario proseguire su questa strada e rendere le
prossime edizioni sempre più visibili e appetibili. In questo si opera congiuntamente per favorire la promozione del territorio e dell’attività motoria per i giovani. Auspico, ha sottolineato il presidente del Centro Fiamma, che la Provincia di Reggio e la Regione Calabria, al pari di quanto ha
fatto fino ad ora l’amministrazione comunale, sappia investire su questi
progetti. “Uno degli obiettivi del Coni è di incentivare l’attività giovanile,
spinti dal grande sogno di vedere un nostro atleta finalmente alle Olimpiadi” ha sottolineato Giovanni Filocamo.
Più appassionato l’intervento del presidente regionale Praticò, che ha definito il Coni “la mamma di tutte le federazioni, per tutti sempre un punto
di riferimento”, e che ha parlato poi di solitudine dei dirigenti calabresi
“spesso il lavoro dei dirigenti calabresi è al 50% perché si è costretti alla
solitudine dobbiamo cominciare a diffondere uno stile che sappia premiare la qualità. Tutte le istituzioni dovrebbero nominare delle commissioni
in grado di valutare a fondo e con serietà le diverse manifestazioni sportive in modo da sostenere soltanto quelle realmente valide, perché non
possiamo più pensare di poter accontentare tutti”.
E sulla necessità di un impegno più proficuo al servizio dello sport ha
aggiunto: “lo sport sta morendo. I giovani non sono più abituati al sacrificio e proprio per questo dobbiamo lavorare con coscienza per cercarli,
avvicinarli ed educarli allo sport, consapevoli che i giovani stessi sono il
nostro futuro e che l’attività sportiva è essenziale per una buona qualità
della vita”.
Bruno Ambusto
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26
I RISULTATI
XXI Trofeo “Città di Reggio – Aranca Day” manifestazione nazionale conclusiva del “ Grand Prix Reggio 2008 – Città del Mediterraneo” d’atletica
leggera su pista. Eusebio Haliti vincitore del trofeo “Città di Reggio – Aranca
Day” e del premio finale del “Grand Prix Fiamma” (10.000 euro).
principalmente il settore giovanile dell’atletica leggera, e siamo riusciti a centra-
re l’obiettivo. Centinaia d’atleti, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno aderito
alla nostra iniziativa. Tutto questo ci fa ben sperare per il futuro e ci stimola a
fare sempre meglio. Un mio ringraziamento particolare va alle società Atletica
Olympus e Bramatletica Reggina che hanno collaborato organizzando due delle
quattro manifestazioni in programma”.
Il presidente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, Fiorenzo Pesce, s’è com-
La reggina Monia Cantarella ha stabilito il nuovo primato italiano nel peso
plimentato con Caputo e gli altri dirigenti, ideatori di quest’importante evento
Eusebio Haliti della Polisportiva “Rocco Scotellaro” di Matera è stato il vincito-
stazione di questa portata: “Porto i saluti del Centro Nazionale Sportivo Fiam-
cadette (15,10 metri).
re del “Grand Prix Reggio 2008 – Città del mediterraneo” riservato alla categoria
allievi. L’atleta lucano, con il punteggio ottenuto nella gara del meeting “Città di
Reggio – Aranca Day”, che s’aggiunge a quelli acquisiti nei precedenti meeting
(European Day, Gala Olympus e Golden Bravin), ha totalizzato 40 punti complessivi che gli hanno consentito di aggiudicarsi il premio finale di 10.000 euro, oltre
al trofeo “Città di Reggio – Aranca Day” messo in palio, per il miglior risultato
tecnico della manifestazione, in memoria di Mimì Barbarello, illustre e carismatico dirigente sportivo reggino. Per la vittoria finale è stata decisiva la migliore
prestazione tecnica, conseguita dall’atleta nel corso del Grand Prix. Infatti, altri
due atleti, Antonio Martino (NAF Aranca RC) e Mara Parisi (GS Matera), pur
avendo acquisito lo stesso punteggio finale, hanno fornito prestazioni tecniche,
seppur d’alto livello, inferiori a quella di Haliti.
Con il XXI Trofeo “Città di Reggio – Aranca Day”, quarto ed ultimo meeting
del “Grand Prix Fiamma Reggio 2008 – Città del Mediterraneo”, s’è avuto an-
che il responso finale per quanto riguarda la classifica a squadre. Prima classificata
è stata la società siciliana “Atletica Villafranca”, che ha vinto il premio finale to-
talizzando ben 234 punti. Il secondo piazzamento è stato conquistato dalla società
Atletica Olympus del presidente Pasquale Latella con 215 punti. Il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, ha premiato con una coppa l’Atletica Olympus,
prima società reggina nella classifica a squadre.
Fra gli atleti reggini, a distinguersi in modo particolare è stata la quattordicenne
Monia Cantarella della Nuova Atletica Fiamma Aranca, che nel peso cadette ha
migliorato il primato italiano con la misura di 15,10 metri, una prestazione stra-
tosferica. L’atleta, allenata dal professor Franco Raneri, continua ad aggiornare la
sportivo, per la grande professionalità dimostrata nell’organizzare una manifema, di cui mi onoro d’essere presidente.
Il nostro è un ente di promozione sportiva che in Calabria, e a Reggio in parti-
colare, ha sempre operato dalla sua nascita, che risale a circa 60 anni fa. Gran
parte della nostra attività è stata svolta nella vostra regione. Io amo in modo
particolare la vostra città, e gli amici del Coni ed i rappresentanti della Pubbli-
ca Amministrazione mi conoscono bene e sanno che spesso e volentieri sono
presente alle manifestazioni sportive organizzate dal professor Caputo e dagli
amici del suo staff. Mi sento in dovere di dire che a Reggio siete particolarmente
fortunati, perché avete una ricchezza nell’atletica leggera. Avete dei professio-
nisti, e mi riferisco in modo particolare ai tecnici, che dedicano la loro vita ed
il loro tempo all’atletica leggera, e lo fanno senza intascare soldi, come avviene
nel calcio ed in altre discipline sportive.
Avete una ricchezza incredibile, e sono pochissime le città in Italia che possono
paragonarsi a Reggio in questo settore. Mi dispiace che non sempre le amministrazioni pubbliche rivolgono le necessarie attenzioni per promuovere l’atletica
leggera, una disciplina che dovrebbe essere considerata la base fondamentale
per una sana crescita dei nostri giovani”.
Il presidente provinciale del Coni, Giovanni Filocamo, s’è complimentato con il
professor Caputo ed il Centro Nazionale Sportivo Fiamma per l’impeccabile
organizzazione dei quattro meeting che hanno onorato la nostra città.
Il presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, s’è soffermato sulla necessità
di un maggiore coinvolgimento delle istituzioni e sulla prioritaria attenzione che
dovrebbero rivolgere verso manifestazioni importanti come quella organizzata
dal professor Caputo. Praticò ha sollecitato l’appoggio dei giornalisti affinché
s’impegnino a dare il giusto risalto al ruolo sociale dello sport, al fine di sensi-
tabella dei primati con una serie di risultati veramente eccezionali.
bilizzare le autorità politiche ad investire di più sulla promozione delle attività
di Reggio è stata teatro dell’atletica che conta, con atleti di valore nazionale pro-
Giuseppe Agliano, dopo essersi complimentato con gli organizzatori e gli atle-
Con i quattro meeting del “Grand Prix 2008 – Città del Mediterraneo”, la città
venienti da ogni parte d’Italia, oltre ai talenti locali. Grande soddisfazione è stata
espressa dagli addetti ai lavori per il notevole successo ottenuto, sia per le numero-
se adesioni di società ed atleti, sia per i notevoli risultati tecnici conseguiti da molti
atleti, soprattutto reggini.
Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta nella sala “Giuditta Levato” di Pa-
lazzo Campanella, erano presenti: Fiorenzo Pesce (presidente del Centro Naziona-
le Sportivo Fiamma), Mimmo Praticò (presidente regionale del Coni), Giovanni
sportive.
ti, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale per la costruzione del
nuovo impianto d’atletica leggera nell’attuale sito.
L’amministrazione comunale, però, dovrà risolvere un altro problema non meno
trascurabile: trovare un impianto alternativo durante l’esecuzione dei lavori per
consentire ad atleti e tecnici di svolgere regolarmente la propria attività.
RISULTATI MASCHILI: metri 200 assoluti – 1. Gianluca Mastropasqua
Filocamo (presidente provinciale del Coni), Giuseppe Agliano (delegato del Sin-
(Scotellaro Matera) 22”26, 2. Francesco Chiappalone (A. Sagittarius RC) 23”23,
Atletica Fiamma Aranca ed organizzatore del “Grand Prix”).
stantino (A. Sagittarius RC) 2’01”50, 2. Marco Tuttobene (Milone Siracusa)
daco per l’attuazione del programma) e Raffaele Caputo (presidente della Nuova
Il professor Caputo, durante il suo intervento, dopo aver salutato le autorità presenti, la stampa e gli atleti da premiare, s’e dichiarato soddisfatto per gli obiet-
tivi raggiunti ed ha manifestato il proprio rammarico per l’assenza delle autorità
politiche della Provincia e della Regione: ‘’Il “Grand Prix Città di Reggio” è
nato con l’obiettivo principale di richiamare l’attenzione del mondo sportivo del-
l’atletica leggera su Reggio Calabria e, soprattutto, di “catturare” la loro attenzione
per farli soffermare nella nostra città, consentendoci di rimanere nel circuito delle
manifestazioni nazionali. Con i quattro meeting organizzati (European Day, Gala
Olympus, Golden Bravin e Città di Reggio-Aranca Day) siamo riusciti a far
convergere a Reggio società ed atleti di gran prestigio. C’interessava promuovere
3. Cristoforo Foti (A. Minniti RC) 23”87; metri 800 assoluti – 1. Consolato Co2’06”78, 3. Giorgio Puglisi (A. Sagittarius RC) 2’10”14; metri 3000 assoluti
– 1. Angelo Palmieri (A. Agropoli) 9’44”54, 2. Dario Zizzo (Odysseus Messina)
9’51”28, 3. Daniele Tripodi (Adamo A. Club RC) 9’52”37; salto con l’asta assoluti – 1. Cosimo Piazza (NAF Aranca RC) m. 3,60, 2. Gaetano Politi (Sport Club
Catania) m. 3,60; salto triplo assoluti – 1. Gaetano Politi (Sport Club Catania)
m. 13,97; peso senior-promesse – 1. Angelo Pirone (Hinna Napoli) m. 11,23, 2.
Antonio Passeri (Odysseus Messina) m. 10,30, 3. Zakaria Abouelaz (A. Sagittarius RC) m. 9,91; peso juniores maschile – 1. Vitaly Mesiani Yaremiychuk
(A. Olympus RC) m. 11,59, 2. Rinaldo Candido (NAF Aranca RC) m. 10,14, 3.
Olindo Grenzi (A. Sagittarius RC) m. 8,62; disco senior-promesse – 1. Angelo
ATLETICA LEGGERA
Pirone (Hinna Napoli) m. 37,38, 2. Bruno Toscano (NAF Aranca RC) m. 32,81, 3.
85 Valguarnera) m. 21,53, 3. Valeria Vacirca (Pro Sport 85 Valguarnera) m. 18,83;
Yaremiychuk (A. Olympus RC) m. 42,73, 2. Rinaldo Candido (NAF Aranca RC)
(Atletica Reggina) 28”09, 3. Cecilia Guzzardi (Diana Siracusa) 28”80; metri 800
Antonio Passeri (Odysseus Messina) m. 28,03; disco juniores – 1. Vitaly Mesiani
m. 32,90, 3. Antonino Pizzimenti (NAF Aranca RC) m. 32,69; martello senior-
promesse – 1. Pietro Mallamace (A. Stadio RC) m. 55,06; martello juniores – 1.
Piergiuseppe Ranieri (NAF Aranca RC) m. 63,78, 2. Dmytro Dzyubenko (NAF
Aranca RC) m. 51,56, 3. Antonino Pizzimenti (NAF Aranca RC) m. 47,77; metri
200 allievi – 1. Vito Carrà (Sport Club Catania) 23”32, 2. Valerio Polifroni (A.
Sagittarius RC) 23”90, 3. Marco Lo Giudice (Corvo Catanzaro) 24”24; metri 800
allievi – 1. Eusebio Haliti (Scotellaro Matera) 1’59”43, 2. Charalambos Campolo
(A. Minniti RC) 2’01”45, 3. Davide Currò (A. Villafranca) 2’09”09; metri 3000
allievi – 1. Valerio Adamo (Adamo A. Club RC) 9’26”59, 2. Massimiliano Casuscelli (A. Pizzo 97) 9’34”14, 3. Giuseppe Trusiano (A. Villafranca) 9’49”92; metri
400 ostacoli allievi – 1. Eusebio Haliti (Scotellaro Matera) 55”19, 2. Davide Currò
(A. Villafranca) 1’04”67, 3. Antonino Costantino (A. Sagittarius RC) 1’06”28;
salto con l’asta allievi – 1. Luca Sergi (A. Minniti RC) m. 2,80; salto triplo allievi
– 1. Gabriele Crisafulli (A. Villafranca) m. 12,30, 2. Giorgio Magazzù (A. Villafranca) m. 12,18, 3. Federico Minniti (A. Sagittarius RC) m. 11,20; peso allievi – 1.
Antonio Martino (NAF Aranca RC) m. 15,68, 2. Mirko Della Porta (Corvo Catanzaro) m. 13,90, 3. Alessandro Caminiti (A. Villafranca) m. 10,88; disco allievi
– 1. Alessandro Caminiti (A. Villafranca) m. 31,63; martello allievi – 1. Antonio
Martino (NAF Aranca RC) m. 50,38; metri 80 cadetti – 1. Vincenzo Di Silvestre
(Pro Sport 85 Valguarnera) 10”36, 2. Lorenzo D’Amico (Icaro RC) 10”88, 3. Domenico Spanti (Icaro RC) 11”01; metri 300 cadetti – 1. Sebastiano Pizzimenti (A.
Minniti RC) 43”16, 2. Lorenzo D’Amico (Icaro RC) 46”42; metri 1000 cadetti – 1.
Stefano Milone (Icaro RC) 2’53”94, 2. Antonino Loria (A. Olympus RC) 2’57”24,
3. Reymon Dayf Del Rosario (Fiamma Messina) 2’57”41; salto in lungo cadetti – 1.
Giuseppe Ottanà (Torrebianca Messina) m. 5,20, 2. Domenico Spanti (Icaro RC)
m. 4,81, 3. Vincenzo Di Silvestre (Pro Sport 85 Valguarnera) m. 4,49; giavellotto
cadetti – 1. Francesco Morabito (Bramatletica Reggina) m. 40,75, 2. Paolo Falduto
metri 200 allieve – 1. Mara Parisi (GS Matera) 27”13, 2. Marianna Chiappalone
allieve – 1. Lavinia Monaco (GS Matera) 2’20”94; metri 400 ostacoli allieve – 1.
Mara Parisi (GS Matera) 1’09”24; salto in alto allieve – 1. Fabiola Latella (A.
Olympus RC) m. 1,45, 2. Rachele Ripa (A. Villafranca) m. 1,25; salto in lungo
allieve – 1. Fabiola Latella (A. Olympus RC) m. 4,55, 2. Rachele Ripa (A. Villafranca) m. 4,52; peso allieve – 1. Alessia Caccamo (A. Olympus RC) m. 8,53,
2. Giovanna Smorto (A. Olympus RC) m. 8,07; giavellotto allieve – 1. Alessia
Caccamo (A. Olympus RC) m. 36,31, 2. Cecilia Guzzardi (Diana Siracusa) m.
25,09, 3. Marianna Chiappalone (Atletica Reggina) m. 17,38; metri 80 cadette – 1.
Alice Assenza (Selene Siracusa) 10”93, 2. Marialetizia Latella (NAF Aranca RC)
12”32; metri 300 cadette – 1. Gaia Sergi (GS Aschenez RC) 45”85, 2. Marialetizia
Latella (NAF Aranca RC) 53”89; metri 1000 cadette – 1. Martina Molinaro (Vio-
lettaclub Lamezia) 3’26”91, 2. Saveria Latella (NAF Aranca RC) 4’07”28; salto
in lungo cadette – 1. Alice Assenza (Selene Siracusa) m. 5,18, 2. Claudia Iacopino
(A. Olympus RC) m. 5,10; peso cadette – 1. Monia Cantarella (NAF Aranca RC)
m. 15,10, 2. Lucia Ieracitano (NAF Aranca RC) m. 7,88; metri 60 ragazze – 1.
Lucia Pasquale (Olimpia Club Bari) 8”50, 2. Annalisa Musolino (NAF Aranca
RC) 9”43, 3. Alessandra Minniti (A. Olympus RC) 9”55; metri 1000 ragazze – 1.
Ludovica Fico (Violettaclub Lamezia) 3’52”59, 2. Paola Conti (NAF Aranca RC)
4’10”87; salto in lungo ragazze – 1. Ilaria Scimone (A. Olympus RC) m. 3,69,
2. Annalisa Musolino (NAF Aranca RC) m. 3,27, 3. Maria Caterina Cuzzocrea
(A. Olympus RC) m. 3,09; metri 60 esordienti – 1. Angelica Fico (Violettaclub
Lamezia) 9”59, 2. Aurora Cuzzocrea (A. Olympus RC) 10”10, 3. Giuliana Mazzacuva (A. Sagittarius RC) 10”29; salto in lungo esordienti – 1. Angelica Fico
(Violettaclub Lamezia) m. 3,25, 2. Aurora Cuzzocrea (A. Olympus RC) m. 3,24, 3.
Giuliana Mazzacuva (A. Sagittarius RC) m. 3,23.
CLASSIFICA INDIVIDUALE: 1. Eusebio Haliti (Polisportiva Rocco Scotella-
(Bramatletica Reggina) m. 33,65, 3. Fabio Celea (Bramatletica Reggina) m. 32,85;
ro Matera) punti 40, 2. Antonio Martino (NAF Aranca Reggio Calabria) punti 40,
(Bramatletica Reggina) m. 46,14, 3. Domenico Cuzzocrea (A. Olympus RC) m.
Olympus Reggio Calabria) punti 38, 5. Fabiola Latella (Atletica Olympus Reggio
martello cadetti – 1. Fabio Zangari (A. Minniti RC) m. 47,40, 2. Paolo Falduto
28,24; metri 60 ragazzi – 1. Pietro Ascenzo (Selene Siracusa) 8”48, 2. Sergio Mag-
gio (Torrebianca Messina) 8”56, 3. Roberto Lugarà (A. Olympus RC) 9”09; salto
in lungo ragazzi – 1. Pietro Ascenzo (Selene Siracusa) m. 4,54, 2. Sergio Maggio
(Torrebianca Messina) m. 4,03, 3. Roberto Lugarà (A. Olympus RC) m. 3,76; metri
60 esordienti – 1. Giovanni Barletta (A. Olympus RC) 8”98, 2. Gabriele Chilà
3. Mara Parisi (Gruppo Sportivo Matera) punti 40, 4. Giovanna Smorto (Atletica
Calabria) punti 38, 6. Gabriele Crisafulli (Atletica Villafranca) punti 37, 7. Alessia
Caccamo (Atletica Olympus Reggio Calabria) punti 37, 8. Marianna Chiappalone
(Atletica Reggina) punti 33.
CLASSIFICA SOCIETA’: 1. Atletica Villafranca punti 234, 2. Atletica Olympus
(NAF Aranca RC) 9”19, 3. Riccardo Fico (Violettaclub Lamezia) 9”62; salto in
Reggio Calabria punti 215, 3. Polisportiva Messina punti 109, 4. Atletica Studente-
letta (A. Olympus RC) m. 4,20, 3. Riccardo Fico (Violettaclub Lamezia) m. 3,69;
Bruno Ambusto
lungo esordienti – 1. Gabriele Chilà (NAF Aranca RC) m. 4,21, 2. Giovanni Barmetri 400 ostacoli assoluti – 1. Emidio Bagnato (A. Sagittarius RC) 1’02”87.
RISULTATI FEMMINILI: metri 200 assoluti – 1. Lia Iuvara (CUS Catania)
25”48, 2. Maria Concetta Manna (Pro Sport 85 Valguarnera) 26”75, 3. Mariuccia Quaglietta (GS Matera) 27”26; metri 800 assoluti – 1. Lucia Pollina (CUS
Palermo) 2’14”16, 2. Claudia Salvarani (Fiamme Oro Padova) 2’14”24, 3. Angela
Gargano (A. Agropoli) 2’42”04; metri 3000 assoluti – 1. Veronica Inglese (A.
Gran Sasso Teramo) 9’55”39, 2. Katia Arco (Libertas Lamezia) 10’56”56, 3. Rosa
Nicolò (GS Aschenez RC) 11’20”94; metri 400 ostacoli assoluti – 1. Anna Guerrera (Assindustria Padova) 1’01”04, 2. Erika Ruiz (Diana Siracusa) 1’04”60, 3.
Livia Satullo (A. Villafranca) 1’27”95; salto in alto assoluti – 1. Angela Parisi (Pro
Sport 85 Valguarnera) m. 1,30, 2. Antonella Manna (Pro Sport 85 Valguarnera)
m. 1,20; salto in lungo assoluti – 1. Simona Ambusto (A. Olympus RC) m. 4,51,
2. Angela Parisi (Pro Sport 85 Valguarnera) m. 4,46, 3. Paola Campolo (Atletica
Reggina) m. 4.07; peso assoluti – 1. Irene Ripepi (NAF Aranca RC) m. 9,89, 2.
Jessica Mangione (Pro Sport 85 Valguarnera) m. 9,17; giavellotto assoluti – 1. Giuseppa Spalletta (Bramatletica Reggina) m. 26,93, 2. Jessica Mangione (Pro Sport
sca Ca.Ri.Ri. Rieti punti 101, 5. Atletica Sagittarius Reggio Calabria punti 91.
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ARTI MARZIALI
SJJA&MAA
L’ACCADEMIA DELLE ARTI MARZIALI
SUPERA LE ASPETTATIVE !
F
orse erano in pochi a credere che la Scuola di Ju-Jitsu del M° Curti Giardina potesse
trascinare, in così poco tempo, una miriade di
Centri Sportivi nell’Accademia delle Arti Marziali “ SJJA&MAA “ .
Attualmente contiamo su una platea di migliaia di marzialisti: Maestri, Istruttori, Allenatori ed Allievi che con i loro Dojo hanno deciso
di affiliarsi alla nostra Accademia.
Effettuiamo Stage, Raduni, Manifestazioni e
Gare sia in Italia che all’estero. Siamo presenti in 18 nazioni e in 4 continenti.
Il nostro lavoro di diffusione sul territorio Italiano trova consensi sia grazie agli Enti di Promozione sportiva riconosciuti dal CONI e sia
dai nostri accordi con editori di un certo spessore i quali, con tanta professionalità, dirigono
le maggiori testate di riviste come:
Samurai e Sport Nazionale.
L’Accademia gratuitamente lascia spazio
a tutti i Centri Sportivi affiliati, dando in tal
modo l’opportunità ai Maestri di poter diffondere e pubblicizzare al meglio la propria
disciplina, metodo o stile. Naturalmente per
effettuare tutto questo, la SJJA&MAA presieduta dal Cav. Domenico Ventola e diretta
dal M° Massimo Curti Giardina hanno alle
loro spalle un team di collaboratori di grande
spessore sia tecnico che giuridico. Invitiamo
tutti i Centri Sportivi e Maestri di Arti Marziali a visitare il nostro sito www.sjja-maa.org
– [email protected]
STIAMO FORMANDO
NUOVI TECNICI
n° 333.1432283 o mettersi in contatto con
la Hombu-Ha ( sede centrale ) mediante:
La Scuola di Ju-Jitsu Sankaku-Ryu comu- [email protected] ( vi invitiamo a naviganica ufficialmente che darà modo a tutte le re nel nostro sito: www.sjja-maa.org ).
cinture marroni e nere provenienti da altre
discipline marziali e stili di Ju-Jitsu, di poter IL MAESTRO ROSARIO NAPPI
ottenere l’abilitazione all’insegnamento del COORDINA IL SETTORE KRAV
metodo Sankaku-Ryu, mediante un corso MAGA IN CAMPANIA
che si potrà svolgere anche nella regione
d’appartenenza dei richiedenti. Questi po- La SJJA&MAA demanda al Maestro Rotranno ottenere in tal modo la cintura nera sario Nappi il compito di Coordinare il Sete con essa, l’abilitazione all’insegnamento tore Krav Maga nella Regione Campania.
nell’ambito della propria regione (Allenato- Il Maestro Nappi (Caposcuola dello Stile
re Regionale). Un’iniziativa che vedrà sicu- K.M.Cobra) attualmente riconosciuto in
ramente una forte adesione di marzialisti Accademia e dall’ACSI come cintura nera
desiderosi di apprendere e diffondere tale 6° Dan è uno di quei tecnici che continua
metodo di ju-jitsu (La Sankaku-Ryu è una ad effettuare Stage, Raduni e seminari per
delle pochissime scuole Europee che con il acculturarsi maggiormente nei vari stili e
suo maestro è stata registrata ufficialmente metodi di Krav Maga presenti attualmente
presso la Nippon Koden Kobudo di Osaka). in Italia, Studioso anche delle Arti Marziali
Tutti gli idonei al termine del corso, potran- Orientali opera alla grande attualmente in
no liberamente insegnare tale disciplina Campania sfoggiando un nutrito numero di
presso le Federazioni, Enti ed Organizza- tecnici veramente preparati. Con tale nozioni presenti sul territorio Nazionale. La mina il Maestro Nappi provvederà ad illupartecipazione ai corsi è aperta a qualsiasi strare la nostra politica a tutti quei maestri
marzialista proveniente da Federazioni, Enti di altri stili di Krav Maga operanti in Camed Organizzazioni siano queste in accordo pania e desiderosi di far parte della nostra
con la SJJA&MAA o che operino autono- Accademia. Tutti coloro che desiderano
mamente. I Corsi avranno una durata di 5 effettuare corsi regolari o corsi speciali
fine settimana. In tale periodo il corsista po- per ottenere. Il Maestro Nappi con i suoi
trà assimilare i rudimenti ed i principi della collaboratori organizza corsi di difesa
scuola e con essi il programma di base da personale per tutti inoltre si organizzano
poter trasmettere con semplicità ai futuri corsi speciali per allenatori - istruttori per
allievi. Gli interessati possono chiamare al informazioni tel 339.8384253
Email: [email protected]
sito www.kravmagacobra.it
29
ARTI MARZIALI
Donne... in kimono!
Da un’indagine effettuata sul territorio parte-
nopeo, dopo tantissimi avvenimenti di stupro,
scippi e violenza sui minori, le mamme, le studentesse, le casalinghe, le operaie e le donne
in carriera, hanno paura di soffermarsi più del
dovuto per le strade cittadine o recarsi nei locali
pubblici, perché temono di essere avvicinate da
personaggi poco raccomandabili.
Le forze dell’ordine sono sempre più presenti in
tutte le città per sconfiggere tale piaga che incombe sul nostro territorio.
Ma la paura purtroppo è difficile da superare,
soprattutto in considerazione degli episodi di
violenza che,quotidianamente vengono riportati
sui giornali e nei notiziari regionali, nazionali ed
internazionali.
L’Accademia Internazionale di Arti Marziali
“ SJJA&MAA”, dal prossimo Gennaio 2009
presenta in Campania, e principalmente nella
città di Napoli, con l’aiuto di enti pubblici e privati, e mediante gli Enti di Promozione Sportiva (
riconosciuti dal C.O.N.I. ), un progetto che possa
contribuire almeno in parte a dare alle donne
partenopee una maggiore sicurezza psicofisica. Donne... in Kimono. Verranno svolti corsi di
Difesa Personale sia nelle Scuole che presso i
Centri Sportivi che aderiranno a tale iniziativa.
I Docenti dell’Accademia, cercheranno, durante gli incontri periodici, di inculcare alle partecipanti, oltre alle nozioni di base del Ju-Jitsu (
la più antica arte marziale giapponese di difesa
personale ) anche serenità, fiducia in se stesse
e nello stesso tempo, la grinta necessaria per
reagire a tali violenze.
L’Accademia con tale progetto darà la possibilità alle donne che lo desiderano, di poter seguire
GRATUITAMENTE per la durata di quattro
mesi, i corsi di Ju-Jitsu ,sia nella città di Napoli che nelle altre città e province della Campania. A tal fine si chiede a tutti gli Enti ( pubblici
e privati ), alle società di servizi, agli imprenditori, alle varie ditte che operano sul territorio, di
voler collaborare fattivamente alla realizzazione
di tale progetto per il raggiungimento dell’intento. Donne... in Kimono, cercherà in tal modo di
ridare alle donne partenopee quella sicurezza
psicofisica necessaria per poter superare con più
determinazione eventuali momenti bui che potrebbero presentarsi loro nel quotidiano.
Il Progetto sarà reso pubblico, mediante articoli,
sulle riviste Regionali e Nazionali e dalle emittenti che verranno coinvolte in tale iniziativa.
In attesa di ricevere un vostro consenso ed appoggio , vi invitiamo a visitare il nostro sito Internazionale www.sjja-maa.org e a mettervi
in contatto con la nostra segreteria:
[email protected] Cell. 333.1432283
La segreteria SJJA&MAA
FORMAZIONE NAZIONALE DI TECNICI SPECIALIZZATI PER L’ADDESTRAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA
ITALIANE.
L’International Police Training System è un’as-
sociazione internazionale che ha come primario
obiettivo la formazione specialistica degli appartenenti alle Forze di Polizia e, attraverso specifici
corsi formativi, ha lo scopo di mettere a conoscenza dell’Istruttore/Maestro di Arti Marziali,
un programma di allenamento studiato esclusivamente per l’addestramento delle Forze dell’Ordine, Reparti Speciali e Operatori della sicurezza,
nel puro rispetto della normativa vigente. Il fine
dell’ I.P.T.S. è di rispondere alle continue richieste provenienti sia da piccoli gruppi che da interi
reparti delle FF.OO, dai comandi di Polizia Locale, Istituti di Vigilanza privata ecc., intenzionati
alla conoscenza di sistemi reali di allenamento
che attribuiscano maggior professionalità e competenza allo svolgimento quotidiano del lavoro
operativo.
Il Police Training è un sistema che integra e
sviluppa i programmi adoperati dalle Accademie preposte all’addestramento di Operatori
di sicurezza, garantendo una formazione altamente specializzata. Purtroppo nella realtà
italiana non tutti gli Operatori della Sicurezza
– O.S.- (genericamente così definiti) hanno la
possibilità di allenarsi in modo continuativo
e, soprattutto, con il supporto tecnico di un
Istruttore specializzato e qualificato. Recenti
studi affermano che l’appartenente alle FF.OO
ricerca nell’ Arte Marziale una disciplina che
assuma i profili di un’autotutela della propria
incolumità, con la possibilità di apprendere
tecniche da adattare a situazioni reali. Questa ricerca dell’ O.S. si ferma allorquando
l’Istruttore di arti marziali non ha delle conoscenze professionali e specifiche sia dal punto di vista giuridico (Polizia Giudiziaria) che di
natura tecnico operativa. Ecco come la IPTS
porta alla perfetta simbiosi l’esperto di Arti
Marziali con l’operatore delle Forze di Polizia.
CORSI DI FORMAZIONE:
INSTRUCTOR: Sono corsi intensivi riservati a coloro che sono in possesso di qualifiche
certificate di Istruttori in arti marziali; difesa
personale; tiro balistico; tecniche operative;
scorta ecc. La formazione dell’Instructor IPTS,
mira all’acquisizione di capacità professionali
che consentono di ALLENARE – FORMARE – ISTRUIRE sia in modo di Istituto
che attraverso il CROSS TRAINING (ALLENAMENTO OPERATIVO) il vasto pubblico
degli Operatori della Sicurezza. Gli idonei al
Segue
30
termine del corso riceveranno il diploma internazionale con la qualifica di INSTRUCTOR
of I.P.T.S.; Tale riconoscimento potrà essere
inoltre convalidato dalla SJJA & Martial
Arts Alliance, dagli enti di promozione,
associazioni e federazioni partners.
Ad ogni Instructor IPTS sarà rilasciato il portafogli con placca IPTS e badge identificativo.
La qualifica autorizza a livello internazionale, non solo europeo, l’INSTRUCTOR alla
diffusione dell’IPTS.
ASS. INSTRUCTOR: I corsi sono riservati a soggetti privati maggiorenni in possesso dei diritti civili, in assenza di carichi
pendenti con almeno uno dei seguenti requisiti: - possesso di attestato di Cross Training
IPTS; - esperienza di almeno 3 anni in arti
marziali, discipline sportive o affini; - esperienza lavorativa certificata nel settore della
security; - appartenenti delle associazioni di
polizia.
Gli idonei otterranno l’attestato internazionale IPTS con la qualifica di ASS. INSTRUCTOR e potranno accedere di diritto ai
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M° Cristiano Curti Giardina
Grande
L’ultimo atto della stagione agonistica del Comitato Provinciale CNS-FIAMMA Caserta, settore Karate, si è concluso
felicemente con l’annuale Stage di fine anno, un’importante
manifestazione di richiamo nazionale tenutasi al Palasport di
Pietramelara (CE) in data 29 giugno 2008 nonchè la sessione
d’esami di graduazione per il passaggio di cintura.
L’ evento è stato promosso grazie all’attenta regia dei Maestri
Antonio Grasso e Nicolino Zullo patrocinato dal CNS-FIAM-
MA comitato Provinciale diretto dal Responsabile Tecnico
Nazionale Maestro Toshio YAMADA c.n.7 dan che con la
sua lezione, ha entusiasmato tutti i partecipanti.
Lo stage di Karate tradizionale Shotokan, unico in Italia, è
stato organizzato, coniugando la grande competenza tecnica
e le doti umane trasmesse da questo grande uomo e grande
Maestro, che arricchiranno ulteriormente il bagaglio tecnico
e spirituale dei numerosi partecipanti dalle varie società sportive della regione Campania infatti, si è registrata la presenza
di un rilevante numero di Karateka e forse proprio per que-
sto entusiasmo chiaramente percepito dai presenti il Maestro
YAMADA totalmente privo di boria, è stato modesto e atten-
to nell’insegnamento, ha veramente illuminato questo evento
rendendolo di rara qualità come di rado accade vedere.
Dato il successo della manifestazione, l’organizzazione è
riuscita a strappare la riconferma del carismatico Shihan
nipponico che tornerà nella provincia di Caserta l’autunno
prossimo.
Grande energia e forza trasmessa da questo grande personaggio che i Maestri Antonio Grasso e Nicolino Zullo seguono
ormai da più di due decenni e che da ormai 5 anni viene regolarmente a far visita al “A.S.D. Centro Educativo Karate
Shotokan” di Alvignano (CE).
Un grande ringraziamento quindi al Maestro Toshio Yama-
da per gli interessantissimi suggerimenti che ha dato a tutti i
partecipanti.
Altro importante appuntamento che ha visto protagonisti
alcuni atleti del CNS-FIAMMA Campania, ha riguardato
l’assegnazione dei diplomi dell’ambita Cintura Nera, questi
giovani atleti, ancora una volta, si sono distinti sia per il loro
buon livello tecnico che per la grinta, con costante abnegazio-
ne, e buona performance si sono esibiti superando i difficili
esami e laureandosi tutti neo “cintura nera 1° Dan di Karate
FIAMMA”, che meritano di essere menzionati: 1)- Gagliardi
Raffaele; 2)- Pecoraro
Claudia; 3)-
Grasso Andrea; 4)-
Rossetti Fortunato; 5)- Piccirillo Mario;ì 6)- Ferraro Tiziano; 7)-
Faella Giuseppe; 8)- Cocozza Manuel;
9)- Greco Antonella ; 10)- Littera Gianfranco; 11)-Caracciolo
Valerio; 12)- Caracciolo Enrico; 13)- Gaudio Rosanna 14)-
Appollonia Marco; 15)- Biondino Michele; 16)- Rainone
Giovanni; 17)- Gallinella Michelangelo; 18)- Perfetto Emilio; 19)- Varriale Azaria; 20)- Varriale Bernardino; 21)- Di
ARTI MARZIALI
karate a Caserta
Lorenzo Ferdinando; 22)- Di Lorenzo Concetta.
socializzanti. Indossare la cintura nera per molti è un traguardo,
Dan.
Commento del M° Antonio Grasso: “ Come sempre devo fare i miei
23)- Coppola Antonio, ha ricevuto il diploma di cintura nera 2°
Per gli atleti più giovani del Karate Shotokan FIAMMA Cam-
pania si è conclusa con successo la stagione sportiva che hanno
affrontato come ultimo impegno, l’esame di graduazione, il tanto
ambito passaggio di cintura trovandosi di fronte a una nutrita commissione d’esame composta dal Maestro Antonio GRASSO c.n.6°
dan; M° Nicolino ZULLO c.n.5° dan; M° Angelo DEL ROSSO
c.n.4° dan; M° Vincenzo PAONE c.n.4 dan; Erano presenti anche
le cinture nere nonché allenatori Claudia PECORARO e Raffaele
GAGLIARDI impegnati a valutare e a segnalare gli atleti particolarmente meritevoli.
Tutti i candidati, dai 5 ai 50 anni, hanno eseguito prove di Khion,
(fondamentali) Kata (Forme) e Kumite (Combattimento) di diffi-
coltà crescente con il grado richiesto esibendosi in un clima festoso
dinanzi a genitori, parenti ed amici, sostenendo la loro prova con
grande impegno, entusiasmo e capacità, palpabile l’emozione e la
tensione che accompagnano sempre questo momento di verifica del
proprio percorso tecnico. Fortunatamente tutti promossi e felici del
raggiungimento del nuovo traguardo.
Al termine della manifestazione, traspariva grande soddisfazione
sul volto dei genitori degli Atleti che hanno notato una netta miglio-
ma per alcuni è solo l’inizio di un lungo cammino!
complimenti a questi ragazzi, la loro dedizione a questa stupenda
arte marziale, che è anche una scuola di vita, mi riempie d’orgoglio,
hanno dimostrato tutti una grinta degna di un atleta professionista ma comunque hanno capito che per praticare un’Arte Marziale
come il Karate shotokan c’è bisogno di un notevole impegno. Non
ci sono parole a sufficienza per ringraziare questi atleti. ”E’ tutto
merito loro che, grazie all’impegno dimostrato, in una specialità
sportiva non facile, hanno fatto intravedere che qualsiasi risultato si
può raggiungere. Io, da parte mia, cerco di dare il massimo per una
loro crescita sportiva e sociale, non dimenticando che, con questi
presupposti, potranno crescere ed affrontare il domani con la massima lealtà, sviluppando i giusti presupposti per un avvenire, fatto
di tante soddisfazioni, non solo sportivo ma anche umanitario.”
Auguriamo a tutti gli Atleti laureatosi neo cintura nera 1° Dan
di Karate FIAMMA, che hanno dimostrato di essersi impegnati al
massimo e continueranno a perfezionarsi nello studio del karate con
lo stesso impegno, ottenendo un successo sempre maggiore, in uno
Sport che caratterizza il Karate e che evidenzia ancora una volta
che, con sagacia e sacrifici, qualsiasi risultato è raggiungibile.
ria di preparazione dei propri figli. Un meritato riconoscimento
Auguriamo a tutti gli atleti, dopo il buon riposo estivo e in vista dei
Per i bambini finisce così quest’anno di karate, mentre per gli atleti
disciplina sportina, è soprattutto maestra di vita. Oss...
quindi, alle divertenti “fatiche” di un anno di lavoro.
pre-agonisti ed agonisti invece prosegue e inizia per loro un difficile lavoro di preparazione atletica e tecnica che li vedrà impegnati
cinque giorni su sette.
Sono veramente entusiasta per l’ottima riuscita dell’evento che è
diventato un appuntamento fisso ormai da tre anni e che rappresenta l’inizio di ogni nuova stagione sportiva - commenta lo stanco
ma soddisfatto il presidente del comitato provinciale CNS-FIAM-
MA, Maestro Nicolino Zullo – tutto ha funzionato per il meglio e
questo è per noi motivo di grande soddisfazione; sentire applaudire
il nutrito pubblico presente nonché tutti gli atleti grandi e piccini
che, hanno avuto l’occasione di allenarsi, confrontarsi e condivide-
re esperienze ed emozioni uniche, fino ad arrivare al sano spirito
sportivo in eventi simili – la mia soddisfazione e quella del comitato
provinciale CNS-FIAMMA che ho l’onore di presiedere, è vede-
re un continuo numero crescente di iscritti per la maggior parte
bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni che si avvicina al karate, senza
trascurare gli adulti che si appassionano sempre più numerosi a
questa antica disciplina giapponese di alto contenuto morale e spirituale, attraverso la cui pratica diviene possibile modificare alcuni
comportamenti della vita quotidiana. Il Karate può essere così una
via o un modo per formare una personalità matura ed equilibrata,
integrata nel mondo come individuo stabile e maturo. Al maestro il
compito di far percepire ad ognuno la propria via, il tutto deve av-
venire senza prescindere dal concorso della coscienza, della mente,
dell’interiorità e degli altri, perché le arti marziali sono discipline
corsi autunnali, di proseguire su questa strada che, oltre ad una
M° Antonio Grasso
32
Karate d’alto livello
L
a A.S.D. Shotokan Karate Sicilia di Palermo, per l’anno
2008, intende riproporre alla cittadinanza la quindicesima edizione del Trofeo Kimono d’oro di Karate che dovrà
svolgersi al Palaoreto di Palermo (Via S. Maria di
Gesù) con ingresso gratuito il 9 novembre 2008 e per la
quale è prevista la presenza di parecchi atleti, tecnici e
società provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Come per le precedenti edizioni, ancora una volta il CONI,
la FIJLKAM e il CNS Fiamma, hanno mostrato particolare interesse nei confronti di questa manifestazione ritenendo la società organizzatrice idonea all’organizzazione
di una manifestazione sportiva di così alto livello tecnico
e riscontro da parte di società, atleti e pubblico.
La manifestazione è, infatti, a carattere Nazionale ed è
aperta a tutti i tesserati Fijlkam e non e a tutti gli enti di
promozione sportiva.
Anche le istituzioni non sono rimaste insensibili al richiamo della manifestazione e come già successo negli
anni passati, la partecipazione dell’Amministrazione Comunale di Palermo, la Provincia Regionale di Palermo, la
Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato Regionale allo Sport, hanno elevato con un crescendo sempre
maggiore, il tono della manifestazione, aumentandone
peraltro l’indice di gradimento da parte della cittadinanza.
Nell’edizione del 1999, in particolare, la manifestazione
si è pregiata anche della presenza del Console della Tunisia Sua Eccellenza Hedy Ayache, e a seguire quella di
illustri autorità cittadine politiche e istituzionali.
Ospiti eccezionali nei vari anni stati la Nazionale Italiana Campione del Mondo nella specialità kata, il Campione d’Italia, d’Europa e del Mondo nella specialità kata
individuale, il Campione d’Europa nella specialità del
Kumite, nonché vari docenti di discipline affini quali
Aikido, Capoeira e Ju Jitsu.
A questa quindicesima edizione presenzieranno certa-
mente alcune autorità sportive, politiche e militari tra i
quali il Presidente Regionale Fijlkam Rag. Salvatore Pirrotta, il Presidente Onorario Fijlkam M° Antonio Voccia,
il Presidente CONI Regionale Avv. Massimo Costa, il Presidente CONI Provinciale Dott. Giovanni Caramazza, il
Presidente Nazionale CNS Fiamma Dott. Fiorenzo Pesce,
il Presidente Regionale CNS Fiamma Dott. Vito Orlando
e il Provinciale Provinciale CNS Fiamma
Dott.ssa Maria Rita Puleo.
Il raduno dei concorrenti è previsto per le ore 8,00 presso
il Palaoreto di Palermo. A seguire, le operazioni di verifica
e controllo atleti. La gara prenderà il via alle 9,00 per concludersi entro le ore 20,00 sotto l’attento controllo degli Ufficiali di Gara. L’ingresso al pubblico è del tutto gratuito.
La giornata si concluderà con la premiazione dei concorrenti e con la consegna di targhe ricordo per autorità,
sponsor e ospiti.
La manifestazione denominata “15° Trofeo Kimono
d’oro” rappresenta la fase culminante di un’attività costante che impegna per un intero anno sportivo, sia gli
atleti della società organizzatrice che quelli di tutte le società partecipanti; ma lo scopo principale di questa manifestazione è quello di incentivare e motivare gli sforzi e
l’impegno di tutti quegli atleti che partecipano sempre più
entusiasti e numerosi.
L’organizzazione della manifestazione, oltre a possedere
una chiara valenza sportiva, in quanto punto di riferimento ormai tradizionale del panorama karateistico siciliano e
italiano, assolve anche un importante ruolo di promozione
turistica con il coinvolgimento di circa 2000 persone per
tutta la durata della manifestazione tra atleti partecipanti, accompagnatori, tecnici, familiari e pubblico in genere.
L’importanza di tale iniziativa non propone soltanto la
diffusione della manifestazione sportiva che ha avuto in
tutti questi anni sempre grande re-affluenza positiva per
l’immagine della città, ma soprattutto la conoscenza di
Palermo che non è soltanto sport ma anche cultura, divertimento, shopping, gastronomia.
E dacché Palermo è famosa anche per la prelibatezza del
pesce presentato sulle tavole dei molti ristoranti, essa è
anche il teatro del sole, del mare tanto che non si può non
cedere al richiamo delle lucenti vetrine dei negozi, delle
gelaterie che propongono squisitezze per ogni palato quali
tutte le specialità locali, in particolare la martorana, la
cassata, i cannoli, ecc......
Insomma trascorrere a Palermo la propria vacanza o venire solo per una manifestazione sportiva è un’esperienza
chi si ricorda a lungo con piacere.
M° Osvaldo Lo Cicero
ARTI MARZIALI
A RITROSO NEL TEMPO
Durante l’ ultimo viaggio, io e mia moglie, abbiamo visitato la Fondazione “Nippon Budokan”.
La costruzione di forma ottagonale realizzata nel 1964
dall’architetto Mamoru Yamada, il quale si è ispirato alla
forma del tempio Oryuji di Nara.
È stata inaugurata proprio nel 1964 con le gare di judo
nell’ambito delle Olimpiadi di Tokyo. È stata la prima am-
missione del judo ai Giochi Olimpici (fortemente voluta dal
compianto Prof. J. Kano)e validi anche come campionati
mondiali.
Ha una capienza di 14,201 posti situati in due piani. Tutte
le manifestazioni di Arti Marziali si svolgono al Budokan,
ma si svolgono anche molti concerti.
Perché vi informo su questi dati? Semplicemente per il fat-
to che il 1964 è una data importantissima nella storia del
SONO
I MIGLIORI !
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JUDO
KARATE
JU JUTSU
LOTTA
AIKIDO
KICK BOXING
VALE TUDO
MUAY THAI
YOGA
SHIATSU
judo. Quando venne ammesso la Federazione Internazio-
nale Judo, alla cui presidenza era Charles Palmer, fu tutto
un subbuglio; non si sapeva ancora cosa rappresentare.
In un primo momento venne l’idea di far svolgere delle
gare di kata, ma scartata per lasciare spazio all’agonismo.
Ancora non si era d’accordo sulle categorie di peso, ogni
nazione aveva le sue posizioni, ma si raggiunse l’accordo
di accettare i kg. 68, kg. 80. oltre kg. 80 e la categoria degli
assoluti (senza distinzione di peso corporeo).
Quanti atleti per categoria?
Fu deciso di accettare l’iscrizione di 4 atleti per nazione,
quest’ultima aveva la possibilità di iscriverne due per categoria oppure dividerli nei vari pesi.
L’Italia fu rappresentata da Nicola Tempesta (oltre kg. 80)
e dal sottoscritto (kg. 68).
Perché due atleti solamente? In quanto l’allora presiden-
te della FIAP (Federazione Atletica Pesante),Giovanni
Valente,decise che i primi due classificati dei campionati
europei di Ginevra del 1963 sarebbero entrati a far parte
dei Probabili Olimpici (P.O.) Tokyo’64. Sia Tempesta che
Bruno Carmeni vinsero la medaglia d’argento.
Quest’ultimo è il primo peso leggero nella storia del judo
italiano ad aver conquistato l’argento agli europei.
Avrei molto da scrivere sulla partecipazione ma non ri-
Tatami da 20 e 40 mm
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guarda l’argomento principale.
Quindi, dopo 44 anni mi sono recato nel luogo dove ho gareggiato.
Nell’ingresso vi è una targa che ricorda i Giochi e i quattro
vincitori delle rispettive categorie di peso:
Nakatani (kg 68), Okano (kg 80), Inokuma (oltre kg 80) e
Geesing assoluti).
Il giorno della nostra visita all’impianto sportivo ebbi la
fortuna di assistere ai campionati nazionali di kobudo a cui
parteciparono 400 atleti circa.
M° Bruno Carmeni
3434
BODY GUARD
Gli operatori di sicurezza
targati SN
S
i è concluso a Palermo, il primo corso sotto la sigla Sport Nazionale,
inerente la qualifica di Operatore di Sicurezza 1° Livello – Body Guard
Livello Base.
L’operatore di sicurezza è un agente preposto a svariati compiti all’interno di una strategia di controllo, deterrenza e security (manifestazioni sportive, congressi, fiere, concerti, antitaccheggio in piccoli negozi e
grandi magazzini ecc.)
Il corso ha previsto gli argomenti che un operatore di sicurezza ed un
body guard deve conoscere: legislazione specifica in merito alla difesa
personale ed alla legittima difesa Norme comportamentali dell’Operatore di Sicurezza, obblighi e proibizioni -Abbigliamento di circostanza - Pianificazione e sopraluogo - Teoria e pratica dell’aggressione e della minaccia disarmata - Le distanze
di combattimento e le loro applicazioni - Controllo e messa in sicurezza
dell’aggressore - Tecniche di diversione e fuga - Teoria e pratica dell’aggressione e della minaccia armata - Studio di tecniche base di braccia e
di gambe - Combattimento a lunga distanza disarmato, studio di tecniche
di percussione e sfondamento - Combattimento a media distanza, studio
di tecniche di copertura, controllo ed attacco - Combattimento a corta
distanza, studio di tecniche per la chiusura della distanza, neutralizzazione e controllo - Combattimento al suolo, studio di tecniche finalizzate
alla difesa da una condizione svantaggiata - Studio di armi bianche, da
taglio e da fuoco.
Difesa da minacce con armi bianche e da taglio - Difesa da minacce
con armi da fuoco - Pubbliche relazioni ed immagine dell’operatore di
sicurezza - Tecniche di antitaccheggio - Operatore di sala all’interno di
discoteche e clubs privati - Percezione e valutazione del rischio Gestione dello stress emotivo - Tecniche diversive e di fuga Tattiche e strategia del confronto verbale -
Percezione e valutazione della paura e dell’ansia - Tecniche di mediazione, negoziazione e risoluzione del conflitto - Preparazione atletica
- Esercizi mirati a migliorare le capacità fisiche, sviluppando le capacità
condizionali e coordinative.
Alla fine del corso si sono sostenuti gli esami che hanno previsto una
prova pratica, una prova scritta ed una prova orale.
Il corso e gli esami sono stati svolti presso la Roy Team Palestre di Palermo. I ragazzi che hanno sostenuto e superato gli esami sono stati:
Michele Mangiapane, Sonia Vaccaro, e Sergio Monti.
Il Diploma rilasciato dal CNSF - Sport Nazionale è comprovante la
qualifica professionale di Operatore di Sicurezza 1° Livello e Body
Guard Livello Base, doppia certificazione in un unico diploma, che
attesta la preparazione nelle materie di studio del corso e potrà essere
utilizzato al fine di ricerca di un impiego.
I dati dei nuovi operatori di sicurezza e dei nuovi body guard, sono stati
inseriti nell’albo nazionale del CNSF – Sport Nazionale.
Numerose sono in Italia le persone che svolgono il lavoro di operatore di
sicurezza e di body guard privatamente o tramite agenzia, senza possedere nessun titolo, mettendo così in pericolo l’incolumità propria e delle
altre persone, non avendo nessuna competenza in materia di sicurezza.
Tutti coloro che vogliono entrare in questo mondo devono seguire il corso per Operatore di Sicurezza – Body Guard che permette di apprendere
tutte le nozioni che bisogna conoscere per svolgere questo lavoro affascinante, ma molto impegnativo. Tutti coloro che hanno svolto il corso sono
già pronti per entrare a far parte di una strategia di controllo,
di deterrenza e di security.
M° Rosario Carraffa
Il sistema di “self defence” piu’ efficace, esplosivo, istintivo, per difendersi da tutti gli attacchi e le aggressioni semplici o con armi.
questi alcuni aggettivi per descrivere l’anima del krav maga total safety system che attraverso teoria e tattica del combattimento, gestione
dell’emotivita’ in situazioni che minacciano la propria incolumita’, studio dell’ambiente, difesa di terze persone, sono la cornice ideale della
preparazione impartita ad ogni istruttore e trasmessa a quanti studiano tale disciplina.
Settori :
km-tss self defence – km-tss kombat – km-tss kids – km-tss police / military – km-tss woman – km-tss osp
Corsi :
formazione di 100 ore per il grado di istruttore 1° livello (cintura nera),suddiviso in 4 step di 25 ore ognuno (allenatore-istr.base-istr.avanzato-istr.
esperto).e’ richiesta certificata esperienza marziale. I corsi di formazione per tecnici si svolgono durante i week-end presso le sedi autorizzate,o
eventualmente a domicilio con pianificazione personalizzata. all’iscrizione il tecnico in formazione ricevera’ il programma federale,il passaporto sportivo, assicurazione, coltello, pistola e bastone da allenamento, maglia federale per tecnico. A fine corso (100 ore) il tecnico riceverà
il diploma di istruttore nazionale krav maga total safety system riconosciuto dall’ente di promozione sportiva e l’inserimento nell’albo dei
docenti nazionali dell’ente. Contattateci, siamo a disposizione di società e tecnici per corsi e stage su tutto il territorio nazionale.
per info: dir. tecnico nazionale
M° Fabrizio Strinati 328/1746156 – 0746/270293
[email protected][email protected]
il direttore tecnico generale “shihan” Alfredo Bassani
35
Negli sport da combattimento le aree vulne-
rabili del corpo hanno una grande importanza.
Ci occuperemo di quelle zone che racchiudono
un gran numero di punti vitali, dove è possibile
creare lesioni anche senza colpire con grande
precisione. La sensibilità di queste zone varia
a seconda dello sviluppo muscolare, della salute, e dello stato psicologico della persona
colpita:
• La testa è vitale importanza perché contiene il cervello (protetto dal cranio) e la maggior
parte degli organi percettivi (vista, udito e
olfatto). E’ sostenuta dal collo e può essere
attaccata da qualsiasi direzione e senso. La si
proteggerà con le mani (guantoni) e le braccia,
anche se, per la sua importanza e sensibilità, è
sempre preferibile schivare i colpi.
• Il collo è il ponte fra la testa e il tronco, è
ricco di parti sensibili e vitali.
E’ sprovvisto di una protezione ossea ed è mol-
SPORT DA COMBATTIMENTO
to vulnerabile. Il mento tenuto basso oltre ad
essere meno esposto, proteggere la carotide.
Inoltre in questa posizione, se colpito frontalmente, evita il “colpo di frusta” e il conseguente K.O. viene protetto con mani e braccia.
• Verticale anteriore del tronco è la parte superiore o toracica è coperta dallo sterno, l’inferiore o addominale dai muscoli addominali
che una volta contratti ci serviranno da scudo
protettore. Il punto d’unione di queste aree
(plesso solare) è molto sensibile.
Il verticale anteriore del tronco racchiude anche il cuore che se colpito tra sistole e diastole
può causare l’arresto cardiaco. La protezione
sarà affidata all’avambraccio.
• Verticale laterale: gli estremi sono punti più
sensibili; l’estremo superiore (ascella) è protetto dal braccio e dalla spalla.
L’estremo inferiore è più indifeso per il fegato,
la milza e le costole fluttuanti, quelle che si
danneggiano in caso di forte contusione. La loro
protezione è affidata alle braccia – avambraccio
e gomiti.
• Area bassa è costituita dai muscoli delle cosce, i quali sono esposti dagli attacchi laterali
e frontali e quelli ascendenti. Sono le tibia che
devono intercettare questi attacchi.
• Articolazioni degli arti: i legamenti e le capsule sono facilmente soggetti a slogature e ipertensioni. A causa dei continui colpi diretti o indiretti sulle cosce, rendono il ginocchio una delle
articolazioni più vulnerabili.
M° Franco Scorrano
36
Resoconto di un trek k ing
Il 30 marzo 1282, giorno di Pasquetta, a Pa-
lermo, mentre un’avvenente sposa siciliana
passeggiava con il marito nei pressi della chiesa di S. Spirito, il soldato francese Drouet, col
pretesto di cercare armi nascoste sotto le vesti, le mette le mani addosso, oltraggiandone
l’onore... il marito reagisce ed è la rivolta dei
Vespri Siciliani, che ben presto si diffonde in
tutta l’Isola, ove i francesi vengono braccati e
trucidati senza pietà.
Unica eccezione è la cittadina di Sperlinga, nel
cui maestoso ed imprendibile castello trovano
rifugio quei francesi che riescono a raggiungerlo. “Quod Siculis placuit sola Sperlinga negavit” è l’iscrizione che, ancora oggi, può leggersi
all’ingresso del castello, a ricordo della fedeltà
mantenuta dalla cittadina verso gli Angioini,
mentre nel resto dell’isola imperversava la rivolta. In quella occasione il castello, mai espugnato nelle varie epoche storiche, consentì la
resistenza agli attacchi ed al lunghissimo assedio che gli fu portato, e fu la salvezza di quei
francesi che vi trovarono ospitalità.
Il castello di Sperlinga è stato la tappa conclusiva dell’Equiraduno del Mediterraneo Fiamma – Sicilia Crocevia dei Popoli,
organizzato dal 1° al 3 agosto 2008 dal Comitato Provinciale di Enna.
Un viaggio con il chiaro programma di creare un
momento di sintesi tra la valorizzazione del territorio e delle realtà ambientali dell’entroterra
siciliano, in una prospettiva di sviluppo del turismo rurale e, specificamente, dell’equiturismo,
e tesa a favorire e incrementare l’accesso allo
sport vissuto in maniera non agonistica.
Il tutto arricchito ed allietato da un’allegra
compagnia di amici e dalla buona tavola che
nella zona è quasi un rito.
Sellati i cavalli, ed abbandonata la frescura del
bosco del Monacello, cominciamo ad inerpicarci per i sentieri che conducono a questo splendido borgo medievale, sempre più attenzionato
dalle riviste del settore, che tra pochi giorni
(il 16 agosto) ospiterà, come ogni anno, l’appassionante manifestazione, in chiave medievale, della “Castellana”, giunta alla sua
9a edizione.
E così gli abitanti di Sperlinga, nella torrida
domenica del 3 agosto, vengono strappati alle
loro occupazioni da un’echeggiante scalpitìo
che, sovrastando il verso delle cicale, attraverso viuzze e stradine, conduce i cavalieri all’interno del castello, dove possono rinfrancarsi
alla tavola già imbandita.
Mai preso con la violenza delle armi, il fortilizio
ha, invece, spalancato le proprie porte al Comitato Provinciale di Enna del CNSF con sede nella
vicina Nicosia, “arrendendosi” amabilmente alle
sole armi della passione per lo sport e per il cavallo, amico generoso ed occasione di momenti
di allegria e di amicizia, e dell’impegno per la
salvaguardia e la riscoperta delle antiche tradizioni, oltre che dello splendido Territorio in cui il
Comitato opera.
Fiamma, Davide Raffa - e le risorse ambientali
in genere del nostro territorio, possono essere
colte pienamente solo percorrendo questi luoghi
a cavallo o a piedi, e ci auguriamo che le amministrazioni comunali possano incrementare il
turismo equestre che è già una realtà, ma che
può certamente essere favorito ed incrementato,
se oggetto di maggiore attenzione da parte delle
istituzioni.
Disponibilità in tal senso sono state manifestate dalle figure istituzionali presenti, i Sindaci di
Sperlinga e Cerami ed il Presidente del Consiglio
Comunale di Petralia Soprana.
Al Sindaco di Sperlinga, “ospite” del momento
conclusivo, che ha voluto accompagnare la sfilata, montando a cavallo per la prima volta in vita
sua, il Presidente Raffa ha, anche, rivolto parole
di apprezzamento per il suo impegno nel rendere
fruibili, in occasioni come queste, le ricchezze del
patrimonio storico e monumentale locale, piuttosto che custodirle gelosamente, sottraendole, di
fatto, alla fruibilità collettiva, come, purtroppo,
troppo spesso accade.
Avv. Davide Raffa
La bellezza del paesaggio, che non ha niente da
invidiare ad altri luoghi senz’altro più rinomati
ha sottolineato il presidente provinciale del
EQUITAZIONE
PROGETTO SCUOLE : BIMBI
E CAVALLI
Tra la miriade delle iniziative di promozione spor-
tiva rivolta alle scuole, quella dell’equitazione po-
trebbe sembrare la più difficile da proporre. Non è
così e ce lo dimostra Raffaele Romanucci, dinamico
promotore del Centro Ippico Sammaritano di Santa Maria Capua Vetere (CS), che ha saputo coinvol-
gere ben cinquemila persone tra studenti, maestri,
professori, organizzatori e atleti di svariate discipline sportive.
Il tutto è stato realizzato a maggio, in occasione del
consueto Battesimo della Sella proposta da
Sport Nazionale e localmente sviluppata presso il centro ippico, iniziativa nazionale già alla sua
settima edizione.
L’obiettivo consiste nel fornire concretezza alle idee
e di porre in pratica le proposte dell’equitazione,
aprendole al mondo della scuola, che sarà per i centri ippici il mercato del futuro.
Come gli altri comparti della nostra economia,
anche l’equitazione non è esente dall’incremento
dei costi vivi e della contrazione della domanda.
Proprio da questa situazione deve prendere l’avvio un nuovo pensiero di porsi con il pubblico ed
essere tradotto in pratica. Le facili supposizioni, se
rimangono aeriformi non portano alcun risultato.
Ecco perché il Battesimo della Sella, rivolto al mon-
do della scuola, è un’iniziativa concreta e che trova
ampio consenso in tutte le parti interessate.
È d’obbligo tralasciando i facili stereotipi delle belle
parole spese per incensare i valori dello sport e i benefici che la sua pratica apporta ad ogni praticante,
la realtà proposta è un fatto concreto e vissuto intensamente da ogni partecipante.
esecuzioni e dimostrazioni durante le giornate
per gli animali, attività per i giovani, recupero
delle scuole all’equitazione e permettere di avvici-
lo scopo di amplificare la comunicazione della
carcerati, opportunità di lavoro, e tante altre.
Essa è la strategia migliore per far aprire le porte
nare i giovani, futuri cavalieri, ad un ambiente sano
e positivo.
Così, a S.M. Capua Vetere, grazie alla lungimiranza di alcuni dirigenti scolastici che hanno creduto
nell’avvicinamento al mondo del cavallo come ad
una ricchezza imperdibile da parte di chi dà alla
Cultura un indirizzo esistenziale per le generazioni
future, si è realizzato il connubio scuola-equitazione, con tutti i benefici che questo può portare:
entusiasmo dei giovani partecipanti, promozione
del settore, adesione degli enti locali.
A pieno diritto s’inserisce anche l’ambito sociale
offrendo spazi alle persone diversamente abili che,
attraverso il cavallo, riescono ad interagire con il
mondo esterno da una posizione molto ben più
agevolata rispetto a quella normalmente vissuta.
Il coinvolgimento di altre discipline sportive, le loro
dedicate all’educazione equestre, hanno ottenuto
promozione sportiva e realizzare dei momenti di
divertimento ed interesse ludico, in tutti i presen-
ti.Certamente i successi non nascono per caso e
nessuno si sostituisce al nostro posto per realizza-
re le iniziative, soprattutto quando queste costano
impegno, fatica e denaro.
Quindi è necessario apprezzare quanti hanno dedicato il proprio tempo nel realizzare questa, o
tante di simili, iniziative.
Fatto in questo modo si porta l’equitazione fuori
dal chiuso circuito dei centri, la si porta in mezzo
alla gente e si fa comprendere che non è una pratica motoria più cara delle altre.
Se poi desideriamo riempirla di contenuti mora-
li e divenire paladini di un mondo migliore, non
abbiamo limiti per vestire una o l’altra casacca:
difesa della natura, volontariato sociale, amore
del disagio giovanile, tossicodipendenze ed exQuindi prendiamo esempio da quanto i nostri
amici campani hanno fatto, sappiamo che il
prossimo maggio abbiamo l’occasione di essere
attivi partecipi al Battesimo della Sella, prepa-
riamoci a contattare le scuole, le amministrazioni, le autorità locali e le aziende, nel tentativo di
coinvolgerle quali sponsor per un business-core
formidabile.
M.T.
39
EQUITAZIONE
VIAGGI NEL MONDO
L
a traversata del Portogallo, quella del Belgio ripercorrendo i luoghi della Battaglia di Waterloo, il viaggio nel Sahara marocchino, la TiroloStiria-Carinzia in Austria, la Ferrara-Tulcea (Italia-Slovenia-Serbia-Bulgaria-Romania) e tante tante altre meravigliose avventure, ciascuna con
caratteristiche e connotazioni assi diverse ma tutte riconducibili ad un’unica grande passione per i cavalli e per la natura, ecco il meraviglioso
mondo di Dionigi Ruggeri, bolognese con, alle spalle oltre venticinquemila kilometri percorsi a cavallo, con cavalli diversi,nei luoghi più diversi ed
incredibili,con amici e conoscenti che dividono con lui questa passione,evitando,ove possibile, tutto ciò che presuppone un ritorno alla civiltà al fine
di comprendere come molti popoli vivono,
quotidianamente, il proprio rapporto con il cavallo e con la natura o come lo abbiano vissuto nei tempi che furono. “ Per ciascun viaggio-esordisce
Ruggeri-scegliamo cavalli locali per entrare ancor più nello spirito della terra che percorriamo”.
Dionigi Ruggeri, ha iniziato a montare sin dalla più tenera età nella”Fattoria Campallorzo”, presso il Passo della Futa ed appartenente al padre.
Dopo aver frequentato la Società Bolognese di Equitazione, diretta dal Maestro Bedosti e praticato diversi concorsi ippici,egli si è dedicato esclusivamente alla equitazione di campagna divenendo membro del Consiglio Nazionale di Presidenza e Segretario Nazionale dell’Ante per diversi
anni,nonché responsabile tecnico della Nazionale di Trek che ha vinto i campionati d’Europa in Austria e Svizzera..” Mille ricordi davvero, nel
cuore e nella mente di Dionigi dagli splendidi Lusitani ai possenti cavalli svedesi, lenti, ma sicuri, di grande doma e maneggevolezza anche senza
alcuna imboccatura; dai cavalli del Sud dell’Inghilterra ove la preparazione per le gare di ‘completo’avviene perloppiù all’aperto, così come per la “
caccia alla volpe” per acquisire fiato,con ore ed ore di monta lungo percorsi naturali,con ostacoli naturali; Ruggeri rammenta, sorridendo, le selle
di legno usate in Sardegna, i piccoli, attrezzatissimi paesi nella Costa Occidentale dell’Irlanda, sempre pronti a montare e smontare al volo veri e
propi circuiti “ambulanti” da gara nonché le splendide galoppate in Romania, tra lo splendore dei ‘monasteri dipinti’ di Bukovina, affrescati per far
conoscere al popolo, analfabeta, l’Antico Testamento e dove, qualsiasi trasporto,si svolge a cavallo o con carrozze trainate da cavalli anche per il
servizio agli studenti o il trasporto del latte.
Il viaggio che ricordo particolarmente, esclama Ruggeri, è stato quello da Rotterdam al Mar Nero, ottantaquattro giorni cavalcando ed accampandoci solo ed esclusivamente lungo il fiumi poiché rappresentava un gemellaggio fra il Danubio, il Po ed il Reno, iniziativa sponsorizzata dalla Regione
Emilia Romagna con l’intento di ripercorrere questi fiumi dalla sorgente alla foce, oltre quattromila kilometri con gli stessi cavalli, un’avventura
infarcita da varie disavventure, fortunatamente poi concluse a “lieto fine”.
Da otto anni Presidente della “ Società Bolognese per la caccia a cavallo” denominata “ Bologna Hunt”, Ruggeri desidera precisare che anche
in Italia la ‘Caccia alla Volpe’, viene effettuata senza alcun spargimento di sangue e senza alcuna cattura dell’animale in quanto viene inseguita
una preda simulata o un cavaliere che rappresenta la volpe stessa e sempre, comunque, effettuata con strette regole che consentano il massimo
rispetto dell’ambiente naturale che caratterizza il percorso”.
Esclusivamente dedito alla ‘monta inglese’ Dionigi potrebbe parlare giorni e giorni,senza pausa alcuna, dei propri itinerari, di tutte le esperienze
lasciando il proprio uditorio a bocca aperta, come in una favola, una splendida favola tutta da ascoltare e da gustare, anche e soprattutto dagli
adulti.
La Foresta di Bieloviza, nell’estremo lembo della Polonia al confine con la Bielorussia, (territorio che fu il prediletto dagli Czar per le proprie battute di caccia, ora parco naturale ove vivono, protetti, gli ultimi bisonti europei, luogo incantato,incontaminato, il cui accesso è consentito solo a
cavallo, in carrozza o in bicicletta per non recare alcun danno alla flora ed alla fauna) sarà la prossima meta di questo indomito cavaliere dal cuore
gentile.
Veronica Balboni
40
EQUITAZIONE
LA PROTEZIONE CIVILE A CAVALLO
San Giuliano, quartiere dell’Aquila, 10 minuti
di orologio dal centro storico, è stato letteralmente raso al suolo da un incendio spaventoso
durante l’estate 2007. Il fuoco, come sempre
doloso, è stato appiccato in più punti grazie
all’utilizzo, almeno stando alle cronache dei
quotidiani, di micce animali... San Giuliano,
considerato il polmone verde dell’Aquila, è
una delle passeggiate più care ai suoi abitanti, un percorso che raccoglie diversi target:
sportivi, amatori, donne e bambini; si sviluppa
per gradi partendo da un agglomerato urbano
e da un convento, peraltro sede del Museo
di Scienze Naturali, fino ad arrivare ad una
chiesetta di montagna, la cosiddetta “Madonna Fore”... da qui sono decine i percorsi, stavolta più impervi che altro non erano se non
le vecchie vie di comunicazione tra i pascoli
dell’Aquila e i paesi limitrofi. Questa zona, diverse centinaia di ettari, è arsa in pochi giorni... tutta la magia della Valle Cascio è delle
pinete che la circondano è stata violata alla
barbarie di qualche delinquente.
Passa un anno ed il tempo sembra essersi
fermato. Quando piove si sente ancora quell’odore acre di bruciato... che tristezza, per chi
come me quei posti li frequenta abitualmente
fin da ragazzina. Piangersi addosso non serve
a nulla, aspettare che le istituzioni si attivino
in un senso o nell’altro ancor meno... i tempi
della burocrazia purtroppo si sa... e allora partiamo da soli, tanto un pezzetto di quei luoghi
è un po’ anche nostro ed è quindi anche giusto
prendersene cura. Ed è così che l’avventura
è iniziata: per prima cosa abbiamo trovato un
appezzamento di terra facilmente raggiungibile ed abbiamo gentilmente ottenuto il comodato gratuito dal suo proprietario per adibirlo
a stazione di posta per i cavalli. Colgo l’occasione per ringraziare ufficialmente il Dott.
Dino Nardecchia per la disponibilità. L’intento
era quello di far sentire la propria presenza sul
territorio e data la natura dei luoghi il “cavallo” risulta essere in assoluto la modalità più
funzionale all’obiettivo. Inoltre, i pattugliamenti, che sono sempre avvenuti nel rispetto
degli animali e dell’ambiente, sono state ottime occasioni non solo per il raggiungimento
dei luoghi più impervi e per la segnalazione agli
organismi competenti in caso di anomalie e/o
emergenze relative “all’avvistamento incendi”,
ma hanno costituito oltremodo una ricognizione continua per tutti quegli aspetti legati alla
tutela ambientale e la salvaguardia del territorio. Inoltre, grazie all’apporto di numerosi soci
ci siamo organizzati con apposite attrezzature
anche per la rimozione di “rifiuti non ingombranti” da portare come “soma” qualora rinvenuti in corso di pattugliamento.
Nota n.1: Tutti gli animali risultano essere in
regola con le vaccinazioni sanitarie e i relativi
passaporti, assolto l’obbligo dei microchip e i
soggetti risultano “negativi” al test dell’anemia infettiva, secondo la normativa vigente.
Prima ancora di partire abbiamo informato dei
nostri intenti le istituzioni che si sono comunque rese disponibili nella recettività delle operazioni e delle segnalazioni.
Buono il bilancio: due cavalli, tre cani, diversi
soci in bicicletta e continue perlustrazioni a
piedi, coinvolte una ventina di persone. Il Dott.
Bruno Mariani è il medico dei nostri campi
base; il Dott. Vittorio Cianfaglione (impagabile)
è sempre a disposizione per qualsiasi problema
relativo ai nostri amici a quattro zampe. Fondamentale la disponibilità dell’Avvocato Dino
Piccari e della Dott.ssa Patrizia D’Eramo per
tutto ciò che riguarda l’attività legale inerente le anomalie riscontrate durante i pattugliamenti e le successive segnalazioni alle autorità
competenti.
E adesso sbarchiamo a Verona! Inutile nascondere la mia soddisfazione: la cosa che in
assoluto mi gratifica più delle altre è che l’iniziativa inizia a ricevere l’attenzione che merita.
L’intento iniziale era quello di coniugare la passione per i cavalli e per la natura in generale
con il senso civico di ognuno di noi. Il risultato
è quello di perseguire l’obiettivo principe ma
di estendersi su diversi livelli. Innanzitutto c’è
l’idea di portare il concetto di “salvaguardia
boschiva” nelle Scuole della nostra città (e non
solo, speriamo). L’educazione all’ambiente è
una cosa che deve essere instillata nei giovanissimi. I miei genitori mi hanno insegnato a
rifugiarmi nella natura come forma di rigene-
razione e mai come forma di isolamento. Questo
è un insegnamento che mi piacerebbe potesse
raggiungere un gran numero di ragazzi. Abbiamo
trovato ampia disponibilità nei Dirigenti Scolastici... speriamo di poter sinergizzare tutte le
forze in campo.
In secondo luogo, Naturaliter ha attivato una
collaborazione attiva con l’ANACAITPR per dare
risalto alla razza TPR, meraviglia del nostro territorio, non soltanto in termini di allevamento
ma anche in termini di morfologia ed addestramento. Stiamo inoltre valutando la possibilità di
“adottare” il TPR come cavallo per le nostre unità equestri “pesanti”, al fine di dare risalto alla
razza tipica delle nostre terre non più soltanto in
termini di “animale zootecnico da morfologia”,
ma anche e soprattutto in termini di animale da
“affezione” secondo le normative attualmente
vigenti in Europa, approfittando della << particolare propensione dei soggetti all’addestramento
e per la naturale adattabilità degli stessi agli
“attacchi”>>.
Naturaliter si propone di intraprendere ulteriori
cooperazioni con le scuole di ogni ordine e grado
per attuare ITINERARI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA in giorni prestabiliti e preventivamente
concordati grazie all’utile collaborazione di “animali somati” (asini e cavalli adeguatamente addestrati all’uopo), coinvolgendo i ragazzi nell’importante attività di “culturalizzazione civica” che
è insita nella “gestione differenziata dei rifiuti”.
Naturaliter si prefigge come obiettivo fondamentale la diffusione della cultura equestre, dei
metodi di addestramento NON violenti al fine di
educare cavalieri e/o semplici appassionati al
benessere animale e alla convivenza rispettosa tra uomo e cavallo e più genericamente tra
uomo e animali nel rispetto delle parti, dell’ambiente e delle normative vigenti.
Naturaliter si prefigge per il futuro di riuscire ad
allargare il proprio raggio d’azione anche in altre
località ad alto rischio, magari istituendo ulteriori unità equestri al fine di garantire un servizio
sempre migliore.
Dott.ssa Annalisa Parisi
41
EQUITAZIONE
LA SECONDA EDIZIONE DI CAVALIA
N
ella splendida cornice di Darfo Boario Terme in Valle Camonica, il cavallo Haflinger rimane, come sempre, l’assoluto protagonista
di Cavalia che, alla sua seconda edizione, ha
siglato ufficialmente l’entrata di questa razza
nel mondo sportivo equestre.
Il Centro Fiere del Palazzo Congressi di Boario
Terme ha ospitato dal 25 al 27 luglio questa
manifestazione, ideata e creata da Ermes
Chiarolini presidente dell’Acavallo, Associazione Camuna Valorizzazione del Cavallo Haflinger, e dagli altri soci fondatori, in collaborazione con il circolo ippico Ruk.
Di particolare importanza, sabato 26 luglio, lo
svolgimento delle Prove Attitudinali Ufficiali
per stalloni e fattrici tra i 3 e 10 anni sotto
l’egida dell’ ANACHRAI.
Tutti i cavalli iscritti le hanno superate con
successo.
La rinnovata scelta di Darfo Boario Terme per
lo svolgimento della kermesse, come centro
rappresentativo a livello nazionale, si è dimostrata di nuovo vincente.
La grande sensibilità delle autorità locali verso il mondo degli allevatori , inserendo questo appuntamento nell’ambito delle rassegne
equestri del territorio, consente infatti di valorizzare al massimo le qualità di questo biondo
e rustico cavallo che è autoctono del territorio
camuno.
Le doti atletiche degli Haflinger, troppo spesso
sottovalutate, hanno così potuto essere messe adeguatamente in risalto in concorsi di salto ostacoli (h60/h80), di dressage (E110/E210)
e in gare di Monta da lavoro e di attacchi.
I vincitori delle categorie:
• Monta da lavoro principianti: 1° classificato Salvetti Matteo su Asia, 2° classificato
Menegon Jessica su Elsa, 3° classificato
Pistocchini Giulia su Elsa; •Monta da lavoro
esperti: 1° classificato Grazioli Guido su AronB, 2° classificato Filipozzi Robert su Bay Loris,
3° classificato Spini Francesco su Gioia di Armena;
• Salto Ostacoli H60: 1° classificato Anna Molon su Aramis-D, 2° classificato Muller Katia su
Silver-D, 3° classificato Adriano Parravicini su
Seefahrer Vuk;
• Salto Ostacoli H80: 1° classificato Nicolò Viviani su Deep Secret di Vorno, 2° classificato
Pircher Astrid su Salern-A, 3° classificato Elisa
Panucci su Falada;
• Dressage E110: 1° classificato Schweigkofler
Magdalena su Eroina, 2° classificato Wallnoefer Maria su Sternsinger, 3° classificato Denise
Ambrosoni su For You di Vorno
• Dressage E210: 1° classificato Schweigkofler Magdalen su Eroina, 2° classificato Pircher
Astrid su Salern-A, 3° classificato Vittadini
Grazia su Liquirizia di Vorno
• Gara di attacchi: 1° classificato Tagliaferri
Giovanni e Bellini Bernerdo con Luna 5, 2° classificato Ramella Francesco e Alessandro Buselli
con Edera, 3° classificato Grazioli Guido e Tagliaferri Giovanni con Whiz.
Ognuno dei 70 cavalli iscritti alla kermesse,
provenienti da tutta Italia, ha gareggiato in più
di una specialità e ha dato ampia prova di versatilità, maneggevolezza e attitudine allo sport,
valorizzando così le qualità della razza non solo
dal punto di vista morfologico ma anche atletico.Oltre alle prove sportive, di notevole interesse è stato lo spettacolo equestre svoltosi
nella serata di sabato e, in replica, domenica
mattina.
Il gruppo folkloristico della Wolkenstein, 4 cavalieri originari dell’Alto Adige, ha regalato momenti emozionanti con evoluzioni rievocative di
antichi tornei medioevali. Ivan Tessaro in sella
a Birra e Argo ha mostrato la docilità e l’equili-
brio della razza con uno
spettacolo circense.
La cavalcata a pelo di
Jessica Menegon e
Lucrezia Orlando su
Elsa ha strabiliato per la perfetta simbiosi con il
cavallo. L’Istituto Villa Buon Respiro, con il suo
carosello ad 8 cavalli ed un calesse, ha dimostrato le eccezionali doti del cavallo Haflinger
anche in campo riabilitativo: ragazzi disabili con
i loro accompagnatori hanno emozionato la platea con le loro figure di dressage perfettamente eseguite. Una menzione particolare va allo
stupendo tiro a quattro di Andrea Perino che ha
aggiunto un tocco di romanticismo alla già bellissima atmosfera.
Il tempo quasi sempre favorevole, una temperatura gradevole, un’atmosfera informale e
rilassata hanno permesso la buona riuscita dell’evento ed un’ottima affluenza di pubblico.
Determinanti per la realizzazione di Cavalia sono
stati il contributo e l’appoggio della Provincia di
Brescia, Assessorato al Turismo e all’Agricoltura, e della Regione Lombardia. Un’ importante
sostegno inoltre è stato dato dall’APA (Associazione Provinciale Allevatori) di Brescia e dall’ANACRHAI (Associazione Nazionale Allevatori
Cavalli di Razza Haflinger Italia) che hanno patrocinato l’evento e contribuito materialmente
alla buona riuscita della Manifestazione.
Cap. Andrea Pantano
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42
EquiEtologia: un nuovo modo
di vivere il cavallo
Moda o scienza di osservazione. Molti di noi si
re con la pubblicazione del saggio “L’anello di re
nei centri, dove uomini si definiscono “Sussurrato-
renz, (1903-1989) la scelta del titolo richiama alla
chiedono se, quello che osserviamo giornalmente,
ri”, siano dei veri e propri maghi o millantatori di
metodi in cerca di denaro.
Niente di tutto questo e tutto questo allo stesso
tempo. Quando si parla oggi di Addestramento Naturale, ci viene in mente il film di Robert Redford
“L’uomo che sussurrava ai Cavalli”, o personaggi
che si credono capaci di fare tutto con i cavalli.
Sappiamo benissimo che nel mondo dell’equitazione tutti sanno tutto, e tutti sanno sussurrare e parlare con i cavalli.
In realtà è una vera e propria scienza, che, se presa
sul serio, ci può aiutare tantissimo.
Da quando, nel 1995 la rivista francese Cheval Magazine, ha dedicato un intero numero a quelli che
si definiscono nuovi maestri dell’addestramento,
anche in Italia si è diffuso questo nuovo modo di
pensare.
Molti sono i libri che facilmente si possono acquistare dove l’argomento è trattato in maniera non
chiara. Si parla soltanto delle tecniche da applicare,
quello che bisogna fare, affermando che sono tecniche inventate da loro. senza soffermarsi a quello
che realmente è l’etologia. Tutto nuovo e niente di
nuovo. Infatti le tecniche utilizzate, sono state adot-
tate da sempre, da uomini che vivevano 24 ore su 24
con i cavalli. Uomini che osservando con attenzione
il comportamento del cavallo, hanno imparato ad
addestrarli utilizzando la loro naturale tendenza.
Oggi, invece è diventata una moda, oggi tutti hanno
la pretesa di essere sussurratori. Stiamo solo attenti a quello che diciamo e a quello che sentiamo.
Nel rapporto tra l’uomo ed il cavallo, l’imposizione
ed il rispetto, convivono da sempre, è semplicemen-
te cambiato l’utilizzo che se ne fa. Forse il mondo
dell’equitazione può cominciare ad accettare anche
un altro modo di vedere le cose, non più in manie-
ra solo coercitiva, ma anche in maniera naturale,
seguendo il loro essere, seguendo la loro strada,
imparando dal loro modo di vivere, quindi capire
quale è il modo migliore per addestrarli ed ottenere
il massimo.
Senza tante pretese, anche il Gen. Federigo Capril-
li, osservando i loro movimenti, ha imparato a saltare più in alto.
L’etologia (dal greco êthos che significa carattere,
costume) è la scienza che studia il comportamento
degli animali nel loro ambiente naturale. In passa-
to costituiva una branca della zoologia e più sommariamente della biologia generale.
La nascita della moderna etologia si può collega-
più flessibile alle
Salomone” dello scienziato austriaco Konrad Lo-
situazioni, che è il motore dell’apprendimento.
leggenda secondo la quale, Re Salomone avesse un
= comportamento, logos = scienza) è stato conia-
anello che gli permetteva di parlare con gli animali e capirne il linguaggio.
L’etologia venne utilizzata a partire dal 1900 come
valido metodo di addestramento, che sostituì in
maniera definitiva fruste e bastoni e qualsivoglia
tipo di punizioni corporali inflitti agli animali.
L’etologia prende in esame i modi attraverso cui
l’animale interagisce con l’ambiente esterno e aiuta a comprendere la componente istintiva e la capacità innata di rispondere alle situazioni.
Dall’interazione di questi due fattori nasce il moto-
re dell’apprendimento che, utilizzato in una prima
fase di crescita, segna per tutta la vita il carattere
dell’animale.
L’etologia presenta gli animali nella loro natura
e spiega come devono essere studiati sulla base di
quello che fanno.
In questa luce il “comportamento” diventa il principale oggetto di osservazione, l’indicatore determinante di un’evoluzione, alla cui base c’è la ma-
gica combinazione tra individuo e ambiente, tra
istinto e stimoli esterni, tra predisposizione innata
e apprendimento.
L’etologia studia appunto i modi attraverso cui
l’animale interagisce con l’ambiente esterno, svi-
luppando risposte ogni volta diverse, per sfidare
la selezione naturale.
A questa evoluzione contribuiscono, con reciprocità straordinaria di scambi, la componente istintiva
e la capacità, pure innata, di rispondere in modo
Il termine, dall’etimologia che parla da sé (etos
to nel 1800. Il primo a riconoscere l’importanza
di uno studio al naturale dei soggetti animali fu
Konrad Lorenz che, insieme al suo allievo, l’olan-
dese Nikolas Tinbergen, ha segnato il passaggio
da un”’etologia di laboratorio” ad un”’etologia di
campagna”. Il sistema di approccio “oggettivista”
inaugurato dai cosiddetti etologi “di campagna, di
formazione naturalistica, ha rappresentato una
svolta per una scienza che fino a quel momento
si era esercitata in laboratorio con gli etologi di
formazione comportamentista (riflessologi e behaviouristi).
In realtà poi risulterà chiaro che le due imposta-
zioni, l’una basata sullo studio degli animali nell’habitat naturale, l’altra sulla loro osservazione in
laboratorio o nell’habitat creato dall’uomo, vanno
integrate per avere risposte esaurienti sul comportamento animale. Infatti mentre lo studio in natura fa emergere tutti i comportamenti innati, già
scritti nel patrimonio ereditario della specie come
risposte fisse a stimoli ambientali fissi; lo studio in
laboratorio ponendo l’animale in situazioni nuove,
ne mette in luce le capacità di elaborare risposte
diverse a stimoli diversi e quindi le sue possibilità
di adattamento e apprendimento.
Il comportamento animale nasce quindi dal con-
tinuo intrecciarsi di queste due componenti, l’una
legata alla genetica, l’altra all’ambiente e l’etologia
osserva, descrive e interpreta i risultati.
(Wikipedia).
(Segue nel prossimo numero)
EQUITAZIONE
STORIA DI UNA CAMPIONESSA
Un brutto infortunio a seguito di un incidente
di un infortunio al tendine. Solo da poche settima-
in moto l’aveva costretta a saltare quasi tutta la ne la giovane amazzone trapanese ha ripreso ad
stagione agonistica 2007. Quest’anno comunque allenarsi in sella al nuovo cavallo, Valley Girl,una
la stellina dell’equitazione trapanese, Giusy Ilenia cavalla olandese di 6 anni. L’obiettivo adesso è
Poma, è tornata a risplendere e si è confermata quello di salire ancora di categoria fino a prende-
come una delle grandi speranze di questo sport re il secondo grado. Prosegue dunque la preparain una provincia che comunque a livello giovanile zione, due ore al giorno, tutti i giorni, assistita dal
sta iniziando davvero a dare buoni frutti. Il 2006 tecnico Salvatore Floreno e dal veterinario cava-
era stato l’anno, in particolare, che l’aveva lanciata liere secondo grado Alberto Velis. Quello di Giusy
all’attenzione dei mass media, quando aveva debut- Ilenia Poma è un talento naturale, frutto di una
tato con la sicurezza di una veterana nelle categorie passione iniziata in tenerissima età. “Da bambina
C120 e C125. La prima volta nella C120, a Palermo, – ricorda lei - passavo con la mia famiglia le va-
in un prestigioso concorso ippico che si era tenuto canze al villaggio di Torre Macauda dove c’era un
alla Caserma Cascino, l’amazzone del circolo “Il maneggio. La prima volta che sono salita su un ca-
Pegno” aveva bagnato il suo debutto assoluto in vallo ed ho fatto un salto avevo cinque anni e da alC120 con una incredibile vittoria. In sella al suo lora non sono più voluta scendere di sella. Tornavo
cavallo,Gribouil D’Hublais, aveva sorpreso tecnici volentieri a Torre Macauda proprio perché c’era la
ed addetti ai lavori del settore con alcuni risulta- possibilità di andare a cavallo. Poi, qualche anno
ti straordinari nel salto ad ostacoli, decisamente fa, è nato il circolo “Il Pegno” a Trapani, e mio
inattesi per un’amazzone così giovane alle prime padre è uno dei soci fondatori. Grazie a lui, che è
esperienze in categorie per lei sconosciute. L’ascesa il mio tifoso più accanito, le mie prestazioni sono
della talentuosa Ilenia in quel magico 2006 non si supportate dal Centro Nazionale Sportivo Fiam-
era fermata alle gare di Palermo. Successivamente ma del quale è consigliere nazionale”. Quando
si era cimentata nella C125, anche qui un debutto parla della figlia in effetti Rocco Poma non riesce a
assoluto, in un concorso ippico tenuto in provincia nascondere lampi di grande orgoglio. “Ho sempre
di Catania, al circolo degli Ulivi. Il risultato finale amato lo sport - dice - anche se non avevo mai fatto
è stato più che lusinghiero, con un quinto posto as- equitazione. È stata mia figlia a trasmettermi quesoluto ottenuto grazie ad una prima giornata senza sta passione che metto tutti i giorni in quella che è
infrazioni. Pochi mesi dopo purtroppo l’incidente e l’attività del Circolo Il Pegno”.
la conseguente inattività per parecchi mesi. Rientra
a gareggiare in grande stile all’inizio di quest’anno,
partecipa a diversi concorsi ippici a Trapani, Paler-
mo, Messina e Catania ed ottiene il gradino più alto
del podio in quasi tutte le gare, come dire che nonostante la malasorte la musica non è cambiata. Nel
dicembre 2007 ha esordito nella C130, a Villa Alba-
nese, ottenendo la piazza d’onore. La vera impresa
comunque Giusy Ilenia Poma la compie lo scorso
mese di febbraio, al circolo degli Ulivi che l’aveva
già vista protagonista quasi due anni prima. Per lei
un nuovo debutto in una categoria sempre più alta,
la C135 che la vede vincitrice su oltre 50 concorren-
ti tra cavalieri ed amazzoni, con molte prestigiose
presenze internazionali. Una vittoria ottenuta no-
nostante condizioni meteorologicamente avverse e
ad un orario insolito (quasi mezzanotte) a testimonianza di una maturità e una saldezza di nervi da
veterana. Si preannuncia per lei una nuova grande
stagione, con il successivo accesso dopo due gare ai
campionati italiani di primo grado qualificato, ma
anche in questa occasione la sfortuna ci mette lo
zampino e toglie di mezzo il suo cavallo, Gribouil
D’Hublais, che deve fermarsi per tre mesi a causa
R.P.
45
LE SOCIETA’ CI SCRIVONO
Palermo
Il Diploma rilasciato dal
CNSF - Sport Nazionale è comprovante
la qualifica professionale di Istruttore Body Building-Fitness-Cardiofitness 1° Livello e quindi attesta la preparazione nelle materie di studio del
corso e potrà essere utilizzato al fine di ricerca
di un impiego.
I dati dei nuovi istruttori sono stati inseriti nell’albo nazionale del CNSF – Sport Nazionale.
Numerose sono in Italia le persone che si arrogano il titolo di istruttore, pur non avendo nessuna certificazione;
questi corsi sono anche un monito contro questi
soggetti e contro le palestre che non richiedono
il diploma istruttore di body building-fitnesscardiofitness, comprovante il possesso della
qualifica, inserendo molte volte istruttori non
qualificati che possono provocare danni seri ai
praticanti la sala attrezzi.
Si è svolto il primo corso sotto la sigla Sport
Nazionale – CNSF, inerente la qualifica di
Istruttore di Body Building-Fitness-Cardiofitness 1° Livello.
Il corso è stato tenuto dal Resp. Corsi per la
Prov. di Palermo Direttore Tecnico Master Rosario Carraffa e dall’Istr. Claudio Cucinella.
Il corso ha previsto gli argomenti che un istruttore operante in sala attrezzi non può non sapere: Breve storia:
body building-fitness-cardiofitness - Anatomia
principi di base - Sistema muscolare-scheletrico - Allenamento per petto, dorso e spalle
- Fisiologia di base - Principi base della teoria
dell’allenamento - Allenamento addominali Prevenzione degli infortuni con sovraccarichi
-Schede allenamento per principianti. Allenamento arti superiori Schede per diverse tipologie di utenti - Alimentazione principi base.
Cenni sull’alimentazione per la massa e per la A.S.D.Fiamma FIGHTING Ring Boiano CB
definizione.
L’Anno sportivo 2007/08, pieno di soddisfazione
per la società Molisana A.S.D. Fiamma Fighting
Ring di Boiano CB,
Bojano (CB)
Allenamento glutei, femorali e polpacci - Comunicazione dell’istruttore principi base Avviamento all’agonismo: controindicazioni,
errori e falsi miti – Streching - Biomeccanica
di base Circuito training e cardiofitness – Paramorfismi - Composizione corporea - Psicologia nella pratica dello sport principi base
– Anamnesi - Cenni di primo soccorso - Esercizi
con manubri, bilancieri, macchine isotoniche
e cardio - Certificato medico - Assicurazione
dell’atleta.
Alla fine del corso si sono sostenuti gli esami
che hanno previsto una prova pratica, una prova scritta ed una prova orale.
Il corso e gli esami sono stati svolti presso la
Roy Team Palestre di Palermo sotto la supervisione del Maestro Rosario Carraffa.
I ragazzi che hanno sostenuto e superato gli
esami sono stati: Carlo Caccamisi, Davide Brocato, Davide Pellerito e Marialivia Puma.
gli allievi dei M° Gabriele D’Andrea e Fabrizio
Carbone hanno raccolto ben 10 trofei Nazionali, così divisi: 5 Coppa del Presidente ( Torino)
1° class nel Light Contac, Giuseppe Gagliardi,
Jlenia Carbone, Antonio Monaco, Lino Verrillo e
Maurizio Vitone nel Semy Contact, 3 Coppe Italia (Latina), Jlenia Carbone, Giuseppe Gagliardi,
Lino Verrillo), 2 Titoli Italiani (19-20 Maggio Rimini) Jlenia Carbone e Maurizio Vitone, sempre
nel Light Contact.
Inoltre, convocazione nei collegiali F.I.K.B. di
Catania e Vibo Valentia per i cadetti Antonio
Monaco, Jlenia Carbone e Giuseppe Gagliardi.
L’Aquila
Due discariche abusive scoperte. Oltre ad aver
dato notizia al Comune e alla Provincia, a breve
i volontari dell’associazione sportiva aquilana
“Natural – iter...” si recheranno alla procura della Repubblica per segnalare questi scempi. Tra i
tanti obiettivi di “Natural – iter...” ci sono anche
quelli della tutela ambientale e della salvaguardia boschiva. Da una settimana in sella ai loro
cavalli, i componenti dell’associazione stanno
sorvegliando la zona che va dalla Madonna Fore
al Colle di Barete, con lo scopo di dare l’allarme
in caso di incendi o se scoprono le discariche
abusive.
I controlli sono effettuati in località impervie che
sono raggiungibili solo a cavallo. Oltre a cavalcare, sono state composte pattuglie a piedi e cinofile grazie all’ausilio di due Labrador,”Undo“ e
“Redo“ nonché da un meticcio “Spillo”.
Sempre dal 23 giugno all’altro ieri,questa volta a
piedi,i volontari hanno pattugliato i boschi della
zona di Paganica. Insomma in una settimana le
venti persone di “Natural-iter...”hanno percorso
oltre 300 chilometri per amore del verde.
L’associazione ha avuto il patrocinio del Comune
e della Provincia dell’Aquila e della Provincia di
Rieti. “Natural-iter” è affiliata all’ente “Sport
Nazionale” convenzionata con la protezione civile . Lo facciamo per amore della natura dice
il presidente Annalisa Prisi – e vogliamo ringraziare un privato che ci ha concesso gratuitamente una stazione di posta alla Madonna Fore.
Stiamo attivando le pratiche per far parte della
protezione civile.
L’altro obiettivo è quello di mappare l’ippovia
che va dal parco della Laga , “Barete“,a quello
del Gran Sasso, “Paganica”,passando dalla Madonna Fore. Tra gli iscritti ci sono il veterinario
Vittorio Cianfaglione e il medico Bruno Mariani.
I nostri boschi con “Natural-iter” quindi hanno
un amico in più.
Torre Susanna (BR)
Una giornata di sole e di sport a Torre Santa Susanna. Per un giorno intero la Villa Comunale, in
Largo Pozzi, si è trasformata in un’arena a cielo aperto, in cui giovani e meno giovani hanno
potuto cimentarsi nelle più disparate discipline
sportive.
Tornei di basket, pallavolo, calcetto, calcio balilla e dimostrazioni di arti marziali, tiro con l’arco,
fitness, acqua gym e tanto altro ancora. L’evento,
organizzato dal Comitato Regionale Pugliese del
CNS “Fiamma Sport Nazionale” con il
Patrocinio del Comune di Torre Santa Susanna,
ha rappresentato un momento sociale, aperto a
tutti i partecipanti, che ha radunato atleti, maestri e dirigenti da tutta la regione.
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LE SOCIETA’ CI SCRIVONO
Sudore, competizione e divertimento per riflettere sui problemi che attanagliano la nostra
società e combatterli anche grazie all’attività
sportiva.
E’ ormai provato, infatti, che grazie allo sport
ed ai suoi aspetti culturali è possibile aiutare
i giovani a riconoscersi in un mondo migliore,
dove la solidarietà sia abitudine quotidiana e
non eccezionalità.
Obiettivo della Festa dello Sport era, infatti,
quello di indicare ai ragazzi un percorso di vita
che, oltre ai valori di fair play, correttezza e
lealtà dal punto di vista sportivo, sia portatore di messaggi importanti come, ad esempio,
quello di riconoscersi in un mondo senza doping e senza droghe. Una giornata per stare
all’aria aperta, fare movimento e divertirsi tutti
insieme, grandi e piccoli.
Una bella iniziativa che ha portato in Villa tanti
amanti dello sport, ma anche tanti curiosi che
hanno potuto placare la loro sete di competizione in maniera sana e costruttiva, a dimostrazione di quanto l’attività sportiva sia importante,
non solo in termini di salute, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale.
stare tutto il proprio compiacimento per i risultati ottenuti anche con l’innesto di altri atlei
colleghi provenienti da Palermo, Caltanissetta
e di Trento, si può dire soddisfatto di come è
andata l’intera attività sportiva del 2008 avendo organizzato tra l’altro la II° Edizione della
Granfondo Città di Erice con la supervisione
dell’Ente Sport Nazionale CSN Fiamma. Prossimi impegni per settembre - Campionato del Mondo di crono - dove parteciperà
il già Campione del Mondo Michele Tagarelli.
Palermo
Senza precedenti il successo di questa settima
edizione del memorial dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sia per qualità, agonismo ma soprattutto per l’immagine del judo
siciliano, visto l’enorme afflusso di pubblico
nei due giorni di gara. La presenza di ben 12
squadre maschili ed otto femminili, ha quasi
rimarcato i numeri di sempre, con la presenza
di ben 6 rappresentative regionali e 4 rappresentative straniere, con la qualità tecnica unita
ad un alto livello agonistico.
Trapani
Soddisfazione alle stelle per tutto il Team della
Polizia di Stato di Trapani per aver centrato due
dei tre obiettivi prestigiosi, quali il Campionato
Italiano ed il Campionato Siciliano per le Forze
di Polizia. Grandi elogi sono stati espressi al ritorno della squadra dal Questore di Trapani Dr.
Giuseppe GUALTIERI, dal Dr. Emilio Lombardo
Manager della Lombardo Cicli spa.
La gara del Campionato Italiano si è svolto a
Vercelli ha proclamato Michele Tagareli - Campione Italiano mentre per il Campionato Siciliano ha visto vincitore Vincenzo REINA
dell’ASD Polizia di Stato Trapani.
Grandi riconoscimenti a tutti i rimanenti atleti
che hanno raggiunto dei piazzamenti assoluti
di categoria e, comunque, con il loro massimo
contributo hanno permesso di raggiungere anche il secondo posto del Campionato Siciliano
delle Granfondo. Il Presidente della ASD Polizia
di Stato Francesco MiceliI oltre a manife-
Dopo la fase eliminatoria del sabato, si qualificavano per la finale del giorno successivo ben
otto squadre maschili e quattro femminili e
precisamente la Sicilia (maschile e femminile),
la Fiamma Yamato Veneto, Lazio (maschile e
femminile), Puglia, Toscana (maschile e femminile), Inghilterra, Fiamma Sicilia e Liguria.
Alla fine il Torneo è stato appannaggio della
Sicilia nei maschi davanti alla Puglia ed alla
Fiamma Sicilia a pari merito con il Lazio, mentre per le donne la Fiamma Yamato Veneto
ha preceduto nell’ordine il Banzai Cortina del
Lazio ed a pari merito terze la Toscana e la
Sicilia. Quinti nei rispettivi gironi la Liguria e
la Toscana nei maschi ed Inghilterra e Liguria
nelle donne.
Commissario di gara l’internazionale pugliese
Tonino Chyurlia che ha diretto egregiamente le
operazioni.
Grande successo di pubblico, e presenza delle autorità, con in testa il sindaco di Capaci
Benedetto Salvino, il consigliere e capo della
commissione allo sport della Provincia di Palermo Fabio Ferranti, l’assessore allo sport della
Provincia Michele Nasca, il consigliere nazio-
nale federale FIJLKAM Salvatore Passafiume,
il presidente regionale FIAMMA Vito Orlando
il presidente regionale FIJLKAM Toti Pirrotta, e
quello di settore Gianni Strazzeri e l’ex arbitro
internazionale Paolo Minissale.
Ottima l’organizzazione ed abbastanza ricca
(come sempre), la premiazione, che grazie agli
sponsor ed alle istituzioni, è stata molto apprezzata dai partecipanti, i quali si sono dati appuntamento per la prossima edizione.
........e dall’estero
Castelbar (IRLANDA)
Oltre 600 atleti, in rappresentanza di 15 nazioni hanno dato vita ai WORLD MARTIAL
GAMES 2008, realizzati presso, la SPORT
ARENA del Breaffy International Sport Hotel di
Castelbar, città sulla costa ovest dell’ Irlanda.
Pochi gli atleti provenienti dalle nazioni che si
affacciano sul Mediterraneo.
La data del 16 e del 17 agosto ha penalizzato
così gli organizzatori, che non hanno tenuto in
considerazione il periodo caldo e di ferie che, di
solito investe i paesi mediterranei.
Tanti gli americani, canadesi e messicani, tantissimi gli inglesi ed irlandesi. In ogni modo un
gran bel campionato mondiale.
Anche in questa occasione l’Italia ha ottenuto il suo podio prestigioso. Carmelo Covato,
accompagnato da un team di rappresentanza
della WOMAA – FIAMMA, ha conquistato
la MEDAGLIA D’ARGENTO nei Kg 70 - Cinture
Nere di Kick Boxing Semi Contact. Una grande
prestazione, quella dell’atleta siciliano, che ha
stravinto con largo margine tutte le fasi eliminatorie.
Il campione siciliano è stato fermato solo in finale, da un campione irlandese, ma con un risicato
margine di punti. Coach d’eccezione il Maestro
Gino Vitrano, Presidente di Womaa Italia,
che in casi rari si sveste dei panni di presidente
per trasformarsi in coach, grazie ad una trentennale esperienza. Della rappresentativa Womaa
Italia – Fiamma, oltre ad altri, faceva parte anche la prof.ssa Anna Maria Conte, presidente della FNK.Un particolare ringraziamento
all’azienda “ Pasta Gallo – Primeluci “ ed alla
presidenza del CNSF – Sport Nazionale,
che hanno sostenuto l’organizzazione.
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NOTIZIE FLASH
DIVERSAMENTE ABILI – GRECCIO (RI)
CENTRO D’ECCELLENZA
L’A.S.D. PartecipAzione, da ottobre continua ad operare presso il Centro Polifunzionale di Greccio, nato dalla volontà del suo Presidente,
dell’Assessore ai Servizi Sociali e del Sindaco di Greccio, di dare sede stabile alle progettualità da realizzarsi, tra cui: “Ippoterapia ad
elevata integrazione socio–sanitaria” progetto inserito nel piano di zona (Legge 328/00) del I Distretto socio sanitario di Rieti che vede
impegnati 25 Comuni e l’AUSL. Oltre alla ipoterapia ed alla onoterapia, le altre attività sono: equitazione ambientale, impiego degli asini
per attacchi da lavoro ed escursioni, trekking someggiati, escursionismo montano, arrampicata su roccia, escursionismo in bicicletta,
danze popolari tradizionali... cioè molte e diverse “situazioni stimolo” che portano chi lo voglia a sperimentare e sperimentarsi in momenti individuali o collettivi a contatto con la natura, per cercare sensazioni di benessere attraverso attività riconcilianti con ritmi umani
e umanizzare i rapporti con gli altri, con gli animali e la natura.
Per ritrovare quegli equilibri sociali, e con l’ambiente naturale che era proprio delle civiltà contadine e che ha lasciato troppo spazio ad
una dimensione odierna di vita distruttiva e autodistruttiva.
In perfetta sintonia con tale filosofia, ancora una volta l’Università “Sapienza” di Roma ha affiancato Mauro Rizzetto, presenziando con
i docenti Augusto Ricci ed Ivo Camicioli ed oltre cinquanta studenti della Facoltà di Medicina in tirocinio presso il Centro, quale è anche
Centro Sperimentale Nazionale di Sport Nazionale e della Special Olympics Italia, funziona quindi come base di sperimentazione d’inclusione sociale.
Vi capita infatti che alcuni allievi non si accorgano affatto di svolgere le proprie attività insieme a persone con disabilità, “diversi” che
in altre situazioni hanno sostegni o “guardiani” che li pongono, in negativo, al centro dell’attenzione. Il Centro è una prova che è invece
possibile normalizzare le diversità svolgendo attività insieme purché queste siano rispettose delle esigenze individuali. E’ proprio questo
“l’uovo di Colombo”: riuscire ad offrire a tutti in base alle loro esigenze e chiedere impegno da tutti in base alle loro possibilità. Ma per
riuscire in questo intento, occorre acquisire altissimi livelli di professionalità. Il Centro è anche sede di formazione teorico-pratica, perchè
le teorie trovino immediatamente riscontri pratici e dalla pratica si formulino nuovi sistemi.
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NOTIZIE FLASH
SOFTAIR – FERRARA - UNUCI
e GAS al MILITARIA EXPO
Si è conclusa con un successo la più importate fiera del Softair Nazionale, svoltosi
a Ferrara l’11 e 12 ottobre scorso. Stimati in oltre 10.000 i visitatori, provenienti da
tutt’Italia. Molti gli stand delle aziende di settore che, nel presentare le novità del
mercato, hanno coperto abbondantemente le spese di partecipazione grazie alla
vendita di abbigliamento, armi ed accessori per gli appassionati di questa disciplina in costante aumento. Si è rilevato un momento
importante d’incontro anche per gruppi già costituiti e presenti con propri accessoriati stand e i numerosi visitatori.
Tra le novità presentate al pubblico, la nuova rivista SOFTGEAR edita dalla Brp Editore che si pone come obiettivo di raggiungere gli
amanti del settore attraverso una mirata politica di abbonamenti basata sui nuovi contenuti del bimestrale.
Non è mancata nemmeno l’importante presenza dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) che nel passato ha organizzato imponenti manifestazioni nella regione emiliana e che dispone di agguerriti gruppi che settimanalmente si affrontano in guerre virtuali,
all’insegna del divertimento e dello sport. Eccezionale sinergia si è creata tra l’UNUCI e i GAS “Gruppi Autonomi Softair” che sono l’altra
grande novità della fiera. Esordio del tutto inaspettato ma del quale si avvertiva la necessità per portare un po’ d’ordine e delle regole in
un settore che rischia l’anarchia. Due le direttrici di questa costituenda organizzazione, composta da professionisti del settore: la parte
ludico ricreativa (amatoriale) per chi desidera solo divertirsi e la parte agonistica per chi invece desidera avviarsi verso una disciplina con
tanto di tornei e campionati territoriali e nazionali. A supporto delle due facce della stessa medaglia, corsi di formazione per crescere nel
settore e supporto logistico e amministrativo, finalmente con una polizza assicurativa specifica per i softgunner.
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NOTIZIE FLASH
EQUITAZIONE - ASSISI (PG)
CAVALCATA DELLA PACE
Si è concluso il pellegrinaggio che l’Associazione Horse Passion di Amelia ha
effettuato per raggiungere Assisi in collaborazione con la fondazione per il Cammino della Luce ed il patrocinio e contributo del comune di Amelia. Un gruppo di
cavalieri dell’associazione con in testa il suo presidente Francesco Marzoli ed il
suo intraprendente collaboratore Daniele Salvati hanno percorso circa 140 km in cinque giorni, attraversando il meraviglioso paesaggio umbro, portano con sè devotamente e con fraternità l’olio benedetto per la lampada del Serafico. Dopo
aver raggiunto sabato 7 Monte Subasio presso l’agriturismo Le Silve, tutti i partecipanti, accompagnatori ed organizzatori
riunitisi in una cena convenevole e sociale, hanno messo a punto tutto l’aspetto tecnico per l’arrivo della domenica ad
Assisi entrando dalla porta San Giacomo.
Lì a riceverli, alla presenza dell’Ass.re Pasero del Comune di Amelia, un numeroso e folto pubblico che ha assistito alla
S.Messa celebrata da Padre Coli. L’olio benedetto proveniente dal Convento dei Cappuccini di Amelia è stato così donato
a Padre Coli Custode della Basisilica e Del Sacro Convento.
CALCIO – ABANO T. (PD)
TORNEO DELLA PACE
Gran finale nella 2° Edizione “Trofeo Sport per la Pace”
di calcio a cinque dedicato al Primo Caporal Maggiore Matteo
Vanzan & Eroi di Nassiriya, tenutosi poco tempo fa. Presente anche
il padre di Matteo Vanzan, Enzo che ha ricordato con commozione il figlio nel giorno dell’anniversario della tragica morte in
missione di pace a Nassiriya. Hanno preso parte all’evento sportivo l’ A.S.D. Fiamma Euganea, Ass. Nazionale Carabinieri
(Sezione di Abano Terme), Abano C5, Calcio Sant’Elena 96, CNSFiamma Sport Nazionale, Lagunari Serenissima, che si
è svolto per una settimana nei campi messi a disposizione dal Tennis Club di Abano Terme. La vittoria è andata proprio
alla squadra dei Lagunari che hanno battuto per 5 a 4 il Calcio Sant’Elena 96. Superando la tragicità dell’evento irakeno, il
Torneo è stato pensato e realizzato volutamente con la presenza di alcuni corpi militari, in servizio o in congedo, per tenere
vivo il legame che unisce i cittadini alle proprie forze armate.
La storia ci ha insegnato che lo sport è un momento di confronto e di competizione, mai di conflittualità. L’aver ideato
questo momento ricreativo coinvolgendo militari e civili è servito a rafforzare i reciproci legami e a far condividere degli
obiettivi, così come dovrebbe essere in tutta la nostra società.
LIBRI A.G.G. Merendoni.
L’arte italiana del maneggio delle
Opera che fornisce un notevole conco-pratiche sul maneggio delle “lame
così conoscere un aspetto storico della
cipalmente alle difficoltà della ricerletterarie che dell’apprendimento di
da quegl’ultimi depositari ancora vivend’armi, a quello militare della daga o pucoltello regionale.
Pagine 248, numerose illustrazioni.
lame corte, dal 1350 al 1943. Storia e tecnica.
tributo storico-documentario e nozioni teoricorte” in Italia per circa sette secoli, facendo
scrima-scherma poco noto, dovuto princa sull’argomento, sia nelle testimonianze
tali antiche tradizioni di combattimento
ti. Dal maneggio della daga dei maestri
gnale dal 1917 al 1943 e alla scherma di
Euro 25,00 + spese di spedizione.
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INTERVISTA
PEDERZANI ...
una solida realtà per il futuro
Pederzani Impianti non è solo un nome ma una solida realtà portata avanti con costanza e determinazione dalle persone che
l’hanno resa un leader nel settore dell’impiantistica.
Un’azienda nata a Castel Goffredo nel 1970, fondata e gestita dall’attuale presidente, il Sig. Armando Pederzani in collaborazione con i figli Paolo, perito industriale abilitato che segue l’aspetto progettistico-esecutivo delle opere realizzate, e
Michele, laureato in economia e commercio cura l’ufficio amministrativo dell’azienda.
Sig. Pederzani la sua Azienda vanta un’esperienza più che trentennale nel settore dell’impiantistica, com’è riuscito a realizzare una simile impresa?
Ho fondato la mia azienda basandola su principi che sono un po’ il filo conduttore della mia vita: serietà, professionalità e
determinazione.
Ho cercato di creare un’azienda che sappia ascoltare le esigenze della clientela e riesca a fare della flessibilità e del dinamismo il suo punto di forza.
Siamo in grado di gestire e consegnare ai nostri clienti dei contratti “chiavi in mano” per impianti meccanici di calzifici, tintorie, depuratori, saune, impianti termali, centrali termiche e frigorifere e di rispondere alle esigenze della singola abitazione
o a quelle di un intero polo Ospedaliero.
Il nostro fiore all’occhiello e` quello che abbiamo realizzato a Parma. Stiamo parlando di un’opera dove abbiamo realizzato
una centrale termica di oltre 23.000 kW, ovvero una potenza paragonabile a quella erogata da 650 caldaie domestiche; una
centrale frigorifera di 17.000 kW, che equivale ad una capacità frigorifera di cinque alberghi di medie dimensioni; e dove
abbiamo rimodernato l’intero impianto antincendio del presidio oltre ad aver effettuato la riqualificazione delle diverse sottocentrali e stazioni di pompaggio preesistenti.
Visto che mi parla di flessibilità e dinamismo, come si pone la Pederzani Impianti nei confronti delle energie alternative?
Vale la pena, secondo Voi, di investire risorse in questo progetto?
Noi crediamo fermamente nelle energie alternative, in questo momento rappresentano il futuro sul quale investire, basti
pensare agli enormi vantaggi che può avere un’abitazione ad impianto solare termico.
Oltre alla ormai consolidata esperienza per la produzione di acqua calda sanitaria possiamo integrare gli impianti per scaldare la piscina nei mesi primaverili e autunnali.
L’impianto solare può essere sfruttato in modo significativo anche per il riscaldamento invernale dell’abitazione, soprattutto
se si ricerca un elevato comfort conferito dal riscaldamento a pannelli radianti, che presenta un’elevata sinergia col solare
termico.
Oltre all’utilizzo accorto delle varie fonti energetiche, come quelle appena citate, nei prossimi anni si assisterà ad un incremento del numero di digestori anaerobici in grado di produrre biogas che si può sfruttare per generare energia elettrica da
vendere alla rete o calore da utilizzare in loco. Si creerebbe cosi, quella tanto auspicata e ricercata cogenerazione (ovvero
una produzione combinata di energia elettrica ed energia termica) che ci permetterebbe di sfruttare al meglio le risorse e
la tecnologia che abbiamo a disposizione e di risparmiare. Per quanto riguarda il risparmio energetico in ambito civile, un
ampio spazio va sicuramente dato alla domotica.
Cosa si intende per domotica e quali vantaggi può apportare?
E’ semplicemente la gestione, attraverso un sistema centralizzato, dell’illuminazione, del riscaldamento, dell’impianto d’aria
condizionata, delle telecomunicazioni e di qualsiasi componente della vita quotidiana alimentato dall’energia elettrica.
Grazie alla domotica si può ottenere un notevole risparmio energetico evitando costi imputabili a dimenticanze o ad uno
scorretto utilizzo delle apparecchiature. Infatti, attraverso un contatore digitale e` possibile monitorare i consumi e gestire
l’accensione e lo spegnimento dei vari elettrodomestici abbattendo i picchi di assorbimento dovuti ad un utilizzo simultaneo.
Certamente la domotica non può essere disgiunta da un adeguato telecontrollo, anch’esso in grado di gestire gli impianti e
le potenze installate facendole operare a pieno regime solo quando necessario, riducendone conseguentemente i consumi.
La casa può essere inoltre fornita di un sistema di monitoraggio che segnala eventuali fuoriuscite di gas o perdite d’acqua.
Signor Pederzani provi a spiegarci perchè fra le varie aziende analoghe alla sua, una persona dovrebbe rivolgersi proprio a
lei?
Senza sminuire troppo la concorrenza che fronteggiamo da un trentennio, posso dirvi con sicurezza di scegliere noi perché
oltre ai motivi sopra elencati, la Pederzani è composta da un team di persone esperte ed altamente qualificate che ci permettono di affrontare qualsiasi intervento o problematiche sorte al momento.
MONICA GARAVAGLIA
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SN numero 15 - Sport Nazionale