AVVERTENZE 1) Tipo di argano 2) Numero di matricola che può essere visto o sulla conferma d’ordine o stampigliato sulla targhetta d’identificazione dell’argano o inciso sul corpo dell’argano (vedi pag. 9) ITALIANO ITALIANO Nel caso si dovessero rendere necessarie delle sostituzioni di particolari è indispensabile comunicare alla ditta costruttrice quanto segue: Argano LEO VERSIONE CON FRENO A DISCHI FRONTALI Solo grazie a questi dati la ALBERTO SASSI S.p.A. è in grado di fornire gli eventuali ricambi richiesti, e le istruzioni dettagliate per il loro montaggio. PER LE CONDIZIONI ED I LIMITI DI UTILIZZAZIONE, ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE AI DATI DI PRESTAZIONE CONTENUTI NEL CATALOGO GENERALE DELLA DITTA ALBERTO SASSI S.p.A. TUTTE LE OPERAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE LIBRETTO DEVONO ESSERE EFFETTUATE DA PERSONALE COMPETENTE NEL SETTORE ASCENSORISTICO. NON È ASSOLUTAMENTE PERMESSO SMONTARE PARTI DELL’ARGANO, PENA IL DECADIMENTO DELLA GARANZIA. INFORMAZIONI TECNICHE GENERALI ARGANO COMPLETO DI MOTORE - Norma europea di riferimento: EN 81-1: 2008 - Vibrazioni: EN 60034-14 Rumore: EN 60034 - 9 MOTORE ASINCRONO TRIFASE 1 O 2 POLARITA’ - Norme costruttive: - Norme EMC: EN 60034-1 EN 60034-8 EN 60034-2 EN 60204-1 EN 60034 -5 EN 12015 - EN 12016 -2005 EN 55011: 1999 EN 61000-6-3: 2007 EN 55014: 2008 FRENO ELETTROMAGNETICO - Norma europea di riferimento: EN 81-1: 2008 - Norme EMC: EN 12015 - EN 12016:2005 EN 55011: 1999 EN 61000-6-3: 2007 EN 55014: 2008 Fig. A REV. 10 -6- -7- REV. 10 TARGHE IDENTIFICAZIONE ARGANI E MOTORI E C D E A X X B MARCATURA DEL NUMERO DI MATRICOLA A Fig. B REV. 10 -8- MARCATURA DEL NUMERO DI MATRICOLA X B A. TARGA PER IL MOTORE ELETTRICO B. TARGA CON I DATI DEL COSTRUTTORE RELATIVI AL TIPO DI ARGANO C. TARGA DEL COSTRUTTORE DEL FRENO D. TARGA DATI CARATTERISTICI DEL FRENO E. TARGA ADESIVA “SALITA/ DISCESA” (SONO FORNITE STACCATE E DEVONO ESSERE POSIZIONATE A CURA DEL CLIENTE IN ACCORDO CON I MOVIMEN TI DELLA CABINA) X. TARGA “OIL FOR LIFE” -9- NOTA! IN CASO DI SOSTITUZIONE DEL MOTORE, IL COPERCHIO DELLA SCATOLA MORSETTIERA CON LE TARGHETTE DEL MOTORE E DELL’ARGANO DEVE ESSERE RIUTILIZZATO REV. 10 ITALIANO ESEMPIO RIEPILOGATIVO DELLE TARGHE PRESENTI SULLE MACCHINE CHE POSSONO VARIARE IN QUANTITA’ E POSIZIONE SECONDO LA CONFIGURAZIONE ITALIANO Argano LEO VERSIONE CON FRENO A TAMBURO ESTRAZIONE E MOVIMENTAZIONE VERSIONE CON FRENO A TAMBURO - L’olio che viene adoperato per la lubrificazione è di tipo speciale, a base sintetica polialfaolefinica, con particolari additivazioni dalle caratteristiche superiori alle normali “EP”. Catena Golfare L’argano viene spedito con il golfare per il sollevamento montato, per cui una volta liberato dall’imballo è possibile afferrarlo con il gancio della catena per sollevarlo e trasportarlo. - La quantità immessa dalla SASSI prima della spedizione è di 3,5 litri ITALIANO ITALIANO LUBRIFICAZIONE Una volta sistemato l’argano in posizione, togliere il golfare e montare a pressione il coperchio di plastica che viene fornito insieme alla macchina. - Non ha bisogno di rabbocchi nel tempo; - E’ sufficiente per tutta la vita dell’argano. L’argano è comunque dotato di almeno un tappo olio disposto in modo tale da renderne sempre possibile l’eventuale scarico. A lato, sulla carcassa, dietro la puleggia si trova uno sfiato munito di valvola che rende possibile l’automatico scarico della sovrapressione generata dal pompaggio degli organi in movimento. SCHEMA PER I COLLEGAMENTI ELETTRICI VERSIONE CON FRENO A DISCHI FRONTALI Attacchi per il sollevamento L’argano viene spedito con gli attacchi per il sollevamento montati, per cui una volta liberato dall’imballo è possibile afferrarlo con i ganci della catena per sollevarlo e trasportarlo. Catena Coperchio di plastica PESO DELL’ARGANO L’argano compreso di puleggia pesa Kg 250 NOTA: prevedere sempre il collegamento elettrico ai morsetti 1 e 2 (azionamento ventilatore) REV. 10 - 10 - - 11 - REV. 10 Prima di eseguire l’intervento di montaggio dell’encoder, assicurarsi che sia disinserito l’interruttore generale nel quadro di manovra nel caso l’argano sia già installato sull’impianto. 1. 2. 3. Le macchine che sono state ordinate con la predisposizione dell’attacco encoder lato reggispinta sono fornite del coperchio n° 2 (vedi figura in basso) già predisposto per questo montaggio. Tale predisposizione standard prevede un alberino di trascinamento encoder. Essa viene protetta con un tappo in plastica gialla (non rappresentato in figura) che deve essere rimosso prima del montaggio dell’encoder. Il perno standard 1 che è già montato sull’estremità della vite senza fine, ha un diametro che permette di montare alcuni tipi di encoder ad albero cavo da 25 mm. Assemblare l’encoder n° 4 facendolo scorrere coassialmente al perno n° 1 fino a circa 0.5 mm dal coperchio n° 2, e centrare la spina n° 5 nell’apposito fermo antirotazione. La spina standard ha un diametro di 3 mm ed è collocata a 32.5 mm dall’asse di rotazione. REV. 10 4. Accostare delicatamente i 3 grani di fermo M4 n° 6 con una chiave a brugola in maniera alternata all’albero 1 per permet tere il centraggio dell’encoder; quindi serrarli nello stesso modo. Controllare che durante la rotazione dell’asse motore l’encoder stesso non abbia movimenti anomali, indice di uno scorretto centraggio: i massimi valori ammissibili sull’encoder standard sono inferiori o uguali a +/- 0.1mm in senso radiale (R) e inferiori o uguali a +/- 1mm in senso assiale (A), e vanno misurati per mezzo di un comparatore. In caso contrario ripetere la procedura dei punti 3 e 4. 5. Una volta assemblato, l’encoder spor ge dal piano d’appoggio nel montag gio in posizione verticale della macchina. 6. In caso di montaggio di un encoder su un argano non predisposto, vi preghiamo di contattare la Alberto Sassi S.p.A. per ricevere le specifiche istruzioni. - 12 - MONTAGGIO ENCODER LATO MOTORE VERSIONE FRENO A DISCHI Perno filettato Una volta messo in posizione l’argano, per il montaggio dell’encoder occorre: 1)Montare il perno filettato serrandolo con un momento di 100 Nm. 2)Togliere dall’encoder il tassello con vite unitamente al controdado, e avvitare il tassello a fondo nell’apposito foro filettato della calotta compatibilmente alle successive operazioni dei punti 4) e 5). 3)Infilare l’encoder sull’alberino del perno filettato e con l’incavo di arresto inserito nel tassello. 4)Stringere il controdado della vite del tassello contro la calotta e registrare la relativa vite laterale di pressione sull’encoder. 5)Bloccare l’encoder sull’alberino serrando le due viti laterali. Encoder ITALIANO ITALIANO Montaggio encoder CONFIGURAZIONE STANDARD: LATO REGGISPINTA Tassello con vite Pulsante a fungo per innesto ingranaggi Leva per lo sbloccaggio del freno VERSIONE CON FRENO A TAMBURO 1)Nel caso non si abbia la protezione in plastica gialla n° 3 già prevista di foro, togliere quella esistente e ricavare sulla stessa un foro centrale di circa 35 mm di diametro. 2)Montare sull’estremità della vite senza fine il perno n° 12, avendo cura di appli care una goccia di Loctite 243 sul filetto, avvitandolo con una coppia di 100 Nm, quindi rimontare la protezione n° 3; 3)Assemblare l’encoder n° 7 sulla staffa n° 4 per mezzo delle tre viti n° 8: 4) Montare il giunto elastico n° 9 sull’albe rino dell’encoder n° 7, e stringere la vite di fermo n 10: 5)Montare l’attacco n° 4 sulla staffa di colle gamento dei perni ganasce n° 1 per mezzo delle viti n° 11 direttamente ai perni ganascia, avendo cura di calettare in posizione centrata il giunto n° 9 sul perno n° 12; 6)Eventualmente svitare leggermente le due viti n° 11: in questo modo è possibile muovere la staffa n° 1 di collegamento dei perni ganascia per aiutarsi nel centraggio dell’encoder rispetto all’al- berino n° 12. A centraggio avvenuto, riavvitare le viti n° 11 con una coppia di 25 Nm; 7)Avvitare la vite n° 13 assicurandosi che blocchi il giunto n° 9 sul perno n° 12; 8)Montare la protezione n° 5 con le due viti n° 6 sulla staffa n° 4; 9)Far girare il volano per controllare il centraggio dell’attacco, eventualmente ripetendo le operazioni 5 e 6. - 13 - REV. 10 INTERVENTI MANUALI SUL FRENO IN CASO DI EMERGENZA PRIMA DELLA MESSA IN FUNZIONE ESEGUIRE LE SEGUENTI OPERAZIONI PER L’APPRONTAMENTO DELL’ARGANO CON FRENO A DISCHI FRONTALI PER INTERVENIRE MANUALMENTE SULL’ARGANO IN CASO DI EMERGENZA OCCORRE PROCEDERE COME SEGUE: VERSIONE CON FRENO A DISCHI FRONTALI 1) Togliere la leva del freno dall’involucro e montarla avvitandola a fondo. A) Disinserire l’interruttore generale dell’impianto. Ventola di raffreddamento Leva del freno 2) Aprire il coperchio della morsettiera per prelevare i pressacavi e lo schema elettrico. B) Premere verso il basso il pulsante 1 (ha due posizioni fisse) in maniera che l’ingranaggio 2 ingrani con il 3. C) Controllare che il pomello del pulsante 1 nella discesa abbia spostato lateral mente il tastatore del microinterruttore di emergenza 4. 3) Dalla busta racchiusa nella scatola morsettiera dell’argano, prelevare il microinterruttore, i relativi dadi esagonali e rondelle. Coperchio morsettiera smontabile 4) Montare il micro sul foro asolato sito nella calotta in alluminio e fissarlo con i relativi dadi e rondelle, avendo cura di portare a contatto il tastatore del micro con la parte cilindrica del pulsante a fungo. D) Infilare la chiave 5 (possibilmente a cricchetto) a testa quadra da 1/2” nel foro del pulsante 1 e ruotare nel sen so indicato dalle frecce poste nella targa 6 fissata nella parte cilindrica del pulsante 1, agendo alternativa mente sulla leva 7 di apertura manuale del freno. Salita Discesa SEQUENZA DELLA MANOVRA ALTERNATIVA: N.B. L’argano contiene già la giusta quantità di lubrificante (v. pag 10) Micro REV. 10 Pulsante a fungo NOTA SUL FUNZIONAMENTO DEL MICROINTERRUTTORE: Freno aperto: rotazione sotto carico della chiave 5. Freno chiuso: recupero posizione della chiave 5. E) Ad operazione ultimata, togliere la chiave quadra 5 e sollevare il pulsante 1 in maniera da liberare il micro 4 per riavviare l’impianto. Il microinterruttore, una volta montato, va collegato al quadro di manovra dell’impianto in modo che il suo contatto, normalmente chiuso, sia posto in serie ai circuiti di sicurezza dell’impianto. Quando si vuole eseguire la manovra a mano dell’impianto, il pulsante a fungo deve essere premuto. Ciò comporta l’apertura del contatto del microinterrutore con relativo blocco dell’impianto fino a quando il pulsante a fungo rimane premuto. - 14 - Il freno a doppi dischi frontali viene messo a punto e registrato in Azienda. Non effettuare alcun intervento sul freno! In caso di necessità contattare direttamente il fornitore del freno. - 15 - REV. 10 ITALIANO ITALIANO MESSA IN FUNZIONE DOPO L’ESTRAZIONE E MOVIMENTAZIONE FISSAGGIO SUL TELAIO ARGANO CON QUOTE DI FISSAGGIO E INGOMBRO PER INTERVENIRE MANUALMENTE SULL’ARGANO IN CASO DI EMERGENZA OCCORRE PROCEDERE COME SEGUE: VERSIONE CON FRENO A TAMBURO 1) Disinserire l’interruttore gene- “B” rale in sala macchine. 2) Tenere con forza il volano “B” di manovra a mano. 3) Aprire le ganasce 41 del freno manovrando la leva “A” applicando costantemente ad essa la forza sufficiente ad ottenere detta apertura. Muovere il volano “B” nella dire zione più favorevole per portare la cabina fino al piano più vicino, livellando con il segno di riferi mento sulle funi d’acciaio (dove esista). 4) Rilasciare la leva “A” del freno ITALIANO ITALIANO INTERVENTI MANUALI SUL FRENO IN CASO DI EMERGENZA “A” Ø 320÷700 max 41 ATTENZIONE: NON ALLENTARE MAI LA TENSIONE DELLE MOLLE DEL FRENO CON IL FINE DI FACILITARE LA MANOVRA MANUALE FISSAGGIO SUL TELAIO Posizionare l’argano sia in posizione verticale sia in posizione orizzontale su un telaio con squadro come evidenziato in figura (tale squadro è fornito con la macchina) TELAIO A SQUADRO Detto telaio deve essere costruito in modo debitamente proporzionato a sostenere i carichi dell’impianto e recare fori passanti per il fissaggio dell’argano. A tale scopo nella figura sottostante è rappresentato l’argano con le quote di fissaggio e di ingombro. Ø 320÷700 max L’argano ha una SOLA POSIZIONE PER LA PULEGGIA e i piani utili di appoggio inferiore orizzontale e verticale sono A - B - C (vedi pag. 19). NOTA: il fissaggio dell’argano deve essere fatto con viti in classe di resistenza di almeno 8.8, applicando una coppia di serraggio di 170 Nm. REV. 10 - 16 - - 17 - REV. 10 B A Qualora si debba mettere in appoggio il contrappeso per eseguire interventi nell’impianto o per sollevare manualmente la cabina azionando la puleggia funi, è necessario montare il BLOCCA FUNI (attrezzo codice 3000004420 ). ITALIANO piano: C Configurazione SINISTRA INTERVENTI DI EMERGENZA E MANUTENZIONE Configurazione DESTRA Questo attrezzo (Fig. A) è composto da una staffa a squadro in lamiera piegata e saldata, munita di viti di spinta e da una piastrina. Viene impiegato sulla puleggia funi disponendo come indicato nella figura B. Con le viti 1 si spinge sulla piastrina 2 che contrasta le funi 3, mentre il risalto 4, fisso sulla staffa, contrasta l’azione delle viti 1 sotto il bordo della puleggia. Con le viti 5 si regola la posizione della staffa, mantenendola ortogonale alla puleggia 6. L’azione sulle viti 1 e 5 va fatta quasi contemporaneamente e in modo alternato. Fig. A IN QUESTA POSIZIONE LE FUNI RISULTANO BLOCCATE. Configurazione VERTICALE Blocca funi Codice 3000004420 Per mettere l’impianto solo in appoggio, di bloccafuni ne occorre uno solo, qualora occorra sollevare manualmente la cabina, è necessario montare due bloccaREV. 10 - 18 - Fig. B funi come indicato in fig. B. Essi dovranno essere spostati alternativamente in funzione della rotazione della puleggia. - 19 - REV. 10 ITALIANO POSIZIONAMENTO SU TELAIO REGISTRAZIONE FRENO FRENO A TAMBURO VERSIONE A TAMBURO La regolazione va fatta con l’impianto IN TIRO. Con l’impianto in funzione, e quindi con l’elettromagnete eccitato, svitare il dado di bloccaggio 31 e svitare leggermente la vite di regolazione 30 fino al momento in cui si avverte l’inizio dello strisciamento del materiale frenante sul tamburo freno (riferirsi alla tavola X). A questo punto riavvitare la vite 30 della minima quantità necessaria affinchè non esista più questo strisciamento tra la ganascia e il tamburo freno con l’impianto in movimento. Serrare il dado 31 di sicurezza e ripetere l’operazione per la seconda ganascia. Successivamente si può intervenire sul precarico delle molle per regolare l’intensità della frenata. Basta svitare il controdado di sicurezza 6 e agire sul dado restante per aumentare o diminuire la compressione della molla 32 fino al raggiungimento della frenatura desiderata, quindi serrare nuovamente il controdado 6 esterno. Ripetere il procedimento per l’altra ganascia. E’ importante osservare che durante la vita dell’argano i ferodi delle ganasce tenderanno a consumarsi, diminuendo in questo modo l’efficacia della frenatura per effetto della diminuzione del precarico delle molle. E’ da considerare comunque un errore intervenire sul freno solamente aumentando detto precarico: è necessario seguire tutta la procedura di regolazione intervenendo anche sulla vite di regolazione 30, come visto all’inizio di questo capitolo, in modo da non aumentare la corsa delle teste di battuta 13. In caso di sostituzione delle ganasce bisogna riferirsi anche al La registrazione va fatta con l’impianto IN APPOGGIO. Controllare per prima cosa se dando tensione all’elettromagnete, il freno si sblocca. Se ciò non avviene, è necessario agire nella seguente maniera (riferirsi alla tavola X). A freno disattivato, svitare i dadi di bloccaggio 31 e svitare le viti di regolazione 30 in maniera tale che si allontanino di qualche millimetro (circa 4) dalle teste di battuta 13, assicurandosi manualmente che le teste di battuta 13 siano nella posizione di fine corsa verso l’esterno. Allentare i dadi 6 lasciando le rondelle 33 a contatto con le molle 32. Con le ganasce accostate al tamburo riavvitiamo quindi le viti di regolazione 30 facendo compiere alle teste di battuta 13 una escursione verso il centro freno di circa 1 mm e serriamo poi i dadi di sicurezza 31. Con l’elettromagnete eccitato controlliamo che il materiale frenante della ganascia non sia a contatto con il tamburo freno: basta osservare nel punto B di figura se esista o meno una luce di circa 0,5\0,8 mm, e soprattutto che questa luce sia presente lungo tutto l’arco del materiale frenante, anche se in misura leggermente calante fino al punto A. Se questo non avviene, e solo in questo caso, è necessario procedere alla registrazione del perno eccentrico che regola l’accoppiamento ganascia-tamburo freno. Con l’elettromagnete NON eccitato, svitare i dadi di bloccaggio 31 e svitare le viti di regolazione 30 in maniera tale che si allontanino di qualche mm (circa 4) dalle teste di battuta 13, assicurandosi manualmente che le teste di battuta 13 siano nella posizione di fine REV. 10 TAV X capitolo successivo “Registrazione freno” per garantire il perfetto accoppiamento delle nuove superfici frenanti al tamburo freno. Rimane da puntualizzare il fatto che è praticamente impossibile prevedere a priori con quale frequenza debba essere regolato il freno: essa infatti dipende dal tipo di impianto, dal suo utilizzo e dal compromesso raggiunto sul momento di apertura del freno alla partenza e su quello di chiusura all’arresto. N.B. Le ganasce, con il relativo materiale frenante, vanno comunque sostituite quando detto materiale raggiunge 2 [mm] di spessore nel punto di maggiore usura. - 20 - ITALIANO ITALIANO REGOLAZIONE DELLA FRENATURA TAV X corsa verso l’esterno. Allentare i dadi 6, lasciando le rondelle 33 a contatto con le molle 32. Svitare le viti 38, togliere il collegamento tra i perni 37 e le molle a tazza 39. Allentare i dadi 34 e le viti 35 e agire sui perni eccentrici 36 (con chiave o cacciavite a seconda della versione) portando le ganasce ad accoppiarsi perfettamente con il tamburo freno. Avvitare le viti 35 e i dadi 34, rimontare le molle a tazza 39, il collegamento perni 37 e avvitare le viti 38. Con le ganasce accostate al tamburo riavvitiamo quindi le viti di regolazione 30 facendo compiere alle teste di battuta 13 una escursione verso il centro freno di circa 1 mm e serriamo poi i dadi di sicurezza 31. Procediamo poi con la regolazione della molla 32 come visto nel capitolo “Regolazione della frenatura”. - 21 - REV. 10 ITALIANO Queste operazioni, comuni a tutti i tipi di macchine montate su telaio, servono a mantenere perfettamente orizzontale l’albero lento una volta messo in tiro l’impianto, in quanto tengono conto delle inevitabili deformazioni strutturali del telaio stesso. CASO A: albero lento con supporto esterno, tiro in basso. COMPARATORE VITI ARGANO VITI SUPPORTO CASO B: albero lento con supporto esterno, tiro in alto. del citato valore. Montare una base magnetica con il comparatore COMPARATORE come indicato in figura. Dopo avere azzerato il comparatore, inserire degli spessori VITI ARGANO calibrati tra il supporto e il piano di appoggio in misura inferiore al caso A, in modo da lasciare una luce residua di circa 0,1 mm. Montare le viti di fissaggio VITI SUPPORTO del supporto esterno serrandole a fondo. Per i relativi momenti di serraggio vedere la tabella a pag. 22. Il comparatore, dopo il fissaggio deve indicare uno spostamento di circa 0÷0,05 mm verso il basso. Schema allineamento Nel caso ciò non si sia verificato, variare Appoggiare l’argano sul telaio in leggermente lo spessoramento fino ad corrispondenza degli appositi fori di ottenere il valore sopra indicato. fissaggio e verificare che tra telaio e supporto rimanga una luce maggiore di 0,5 mm; in caso contrario bisogna spessorare l’argano con spessori calibrati fino al raggiungimento CASO C: albero lento con supporto intermedio, tiro in basso. Schema allineamento Appoggiare l’argano sul telaio e verificare che tra telaio e supporto rimanga una luce maggiore di 0,5 mm; in caso contrario bisogna spessorare l’argano con spessori calibrati fino al raggiungimento del Dopo avere azzerato il comparatore, inserire degli spessori calibrati tra il supporto ed il piano di appoggio in modo che il comparatore indichi uno spostamento verso l’alto di circa 0,03 ÷ 0,05 mm. Montare ora le viti di fissaggio del supporto esterno serrandole a fondo. Per i relativi momenti di serraggio vedere tabella sottostante. Il comparatore, dopo il fissaggio, deve indicare la permanenza di uno spostamento verso l’alto di circa 0 ÷ 0,05 mm. Nel caso che ciò non si sia verificato, aumentare lo spessoramento sotto il supporto esterno fino ad ottenere il valore sopra indicato. TELAIO TIPO citato valore. Montare e serrare a fondo le viti di fissaggio dell’argano al telaio. Montare una base magnetica con il comparatore come indicato in figura. REV. 10 - 22 - DIAMETRO Coppia di serraggio M16 170 Nm M18 283 Nm M20 400 Nm Schema allineamento Appoggiare l’argano sul telaio in corrispondenza degli appositi fori di fissaggio, posizionare eventuali spessori sotto il supporto e verificare che tra spessore e supporto r i m a n g a u n a l u c e maggiore di circa 0,5 mm; in caso contrario bisogna spessorare l’argano con spessori calibrati fino al raggiungimento del citato valore. Montare e serrare a fondo le viti di fissaggio dell’argano al telaio. Montare una base magnetica con il comparatore come indicato in figura. Dopo avere azzerato il comparatore, inserire degli spessori calibrati tra il supporto ed il piano di appoggio in modo che il comparatore indichi uno spostamento verso l’alto di circa 0,03÷0,08 mm. Montare ora le viti del fissaggio del supporto serrandole a fondo. Per i relativi COMPARATORE VITI ARGANO VITI SUPPORTO momenti di serraggio delle viti vedere tabella pag. 22. Il comparatore, dopo il fissaggio, deve indicare la permanenza di uno spostamento verso l’alto di circa 0÷0,08 mm. Nel caso che ciò non si sia verificato, aumentare lo spessoramento sotto il supporto fino ad ottenere il valore sopra indicato. - 23 - REV. 10 ITALIANO POSIZIONAMENTO SU TELAIO calibrati fino al raggiungimento del citato valore. Montare e serrare a fondo le viti di fissaggio COMPARATORE dell’argano al telaio. Montare una base m a g n e t i c a c o n i l VITI ARGANO c o m p a r a t o r e come indicato in figura. Dopo aver azzerato il comparatore, inserire degli spessori calibrati tra il supporto ed il piano di appoggio in misura inferiore al caso C, in modo da VITI SUPPORTO lasciare una luce residua di circa 0,1 mm. Montare ora le viti di fissaggio del supporto serrandole a fondo. Per i relativi momenti di serraggio delle viti vedere tabella pag. Schema allineamento 22. Il comparatore, dopo il fissaggio, deve Appoggiare l’argano sul telaio in indicare uno spostamento verso il basso di corrispondenza degli appositi fori di circa 0÷0,08 mm. nel caso ciò non succeda fissaggio, posizionare eventuali spessori variare leggermente lo spessoramento fino sotto il supporto e verificare che tra spessore ad ottenere il valore sopra indicato. e supporto vi rimanga una luce maggiore di circa 0,5 mm. Nel caso questo non avvenga, spessorare l’argano con spessori CASO E: albero lento con supporto intermedio, tiro in alto Schema allineamento Appoggiare l’argano sul telaio in corrispondenza degli appositi fori di fissaggio, posizionare eventuali spessori sotto il supporto e verificare che tra spessore e supporto vi rimanga una luce maggiore di circa 0,5 mm. Nel caso questo non avvenga, abbassare il piano d’appoggio dell’argano fino al raggiungimento del valore indicato. Montare e serrare a fondo le viti di fissaggio dell’argano al telaio. Montare una base magnetica con il comparatore come indicato in figura. Dopo aver azzerato il comparatore, inserire degli spessori calibrati tra il supporto ed il piano di appoggio in modo che detti spessori non risultino mai forzati e pertanto non spostino l’ago comparatore dallo “0”. REV. 10 COMPARATORE VITI ARGANO VITI SUPPORTO ISTRUZIONI PER INSTALLAZIONE E COLLEGAMENTO FRENO DI EMERGENZA SU ALBERO LENTO TIPO MAYR (serie 500/896.203.3, certificato da TUV ABV 762) Note generali ITALIANO ITALIANO CASO D: albero lento con supporto intermedio, tiro in alto Il freno di emergenza per rallentare la cabina negli eventuali movimenti incontrollati verso l’alto è un optional non presente sull’argano nella sua configurazione base. Per essere montato necessita di particolari adattamenti meccanici del carter e dell’albero lento stesso, per cui deve essere già previsto in fase di ordine dell’argano. Tale freno non deve essere considerato come sostitutivo del freno di servizio posizionato sull’asse veloce, in quanto non soddisfa la normativa EN 81-1: 2005 relativamente al punto 12.4.2.1 dei freni elettromeccanici. Il corretto funzionamento di tale freno dipende dal circuito di alimentazione proveniente dal quadro elettrico dell’impianto con l’obbligo di usare un dispositivo limitatore di velocità che soddisfi i paragrafi 9.9 e 9.10.10 della stessa normativa. Fig. 1 Installazione Tale freno risulta aperto quando alimentato dalla corrente, e chiuso in assenza di alimentazione. E’ dotato di un dispositivo di sblocco meccanico che deve essere allentato prima della messa in funzione dell’impianto: tale dispositivo è composto da due dadi a testa esagonale che vanno allontanati rispetto al corpo portabobina del freno di 4 mm (vedi particolare 5.2 della figura 4). Due adesivi posti sul freno indicano la funzione di tali dadi. Si veda a questo proposito il capitolo “Sbloccaggio manuale in caso di emergenza”. Qualunque sia il posizionamento dell’argano, l’asse su cui è fissato il freno di emergenza deve essere orizzontale. Il materiale frenante non deve entrare in contatto con nessun tipo di olio, grasso o materiali abrasivi. In caso di installazione sia nel vano di corsa che in sala macchine deve quindi essere protetto dall’ingresso di materiali estranei. Il freno è comuque protetto di serie con una cuffia gommosa di protezione delle parti rotanti interne. primo disco frenante 4 sul mozzo scanalato facendo attenzione che il collare di esso guardi in direzione opposta alla parete della piastra di accoppiamento già flangiata all’argano. Prestare attenzione alla facilità di scorrimento del disco sullo scanalato del mozzo. Fig. 2 Montaggio Montare ora le viti di fissaggio del supporto serrandole a fondo. Per i relativi momenti di serraggio delle viti vedere tabella a pag. 22. Il comparatore, dopo il fissaggio, deve indicare uno spostamento di ± 0,04 mm nel caso ciò non succeda variare leggermente lo spessoramento fino ad ottenere il valore sopra indicato. - 24 - Se la macchina fosse acquistata solo con la predisposizione al montaggio del freno, ci troveremmo con l’albero lento predisposto ad accoglierlo (diametro 48 mm, con l’apposita linguetta), e l’apposita flangia di accoppiamento all’argano. Il freno viene fornito già preassemblato e dotato degli appositi microinterruttori di sicurezza. Riferendoci alla figura n° 2, inserire il mozzo 1 in fase con la linguetta dell’albero lento dopo aver cosparso tutta la superficie cilindrica di contatto tra mozzo ed albero con della Loctite 641 per bloccaggi coassiali. Montare successivamente il - 25 - REV. 10 Alimentazione L’alimentazione del freno deve essere effettuata solo dopo aver allentato i due dadi di sblocco a testa esagonale descritti nel paragrafo precedente. L’alimentazione in corrente continua deve permettere l’apertura del freno con una tensione di 207 V: tale corrente può essere mantenuta per la durata della corsa della cabina senza problemi in quanto tale freno permette una percentuale di lavoro del 100 %. L’inversione della polarità non influenza il funzionamento del freno. Controllare che la tensione di alimentazione stampigliata sull’etichetta riportata sul più rapido del freno. A questo proposito si osservi la figura n°3 con un raddrizzatore a ponte che permette anche una riduzione della rumorosità di apertura dei dischi. L’inserzione avviene sul lato della corrente alternata (AC) con l’interruttore S3 ed un ponticello sui morsetti 3 e 4 (in tal caso vengono meno gli interruttori S1 e S2), oppure sul lato corrente alternata e sul lato corrente continua con gli interruttori S1 e S2 (in tal caso viene meno l’interruttore S3). La disinserzione lato corrente alternata avviene tramite: l’interruttore S3 ed un ponticello sui morsetti 3 e 4, ed in questo modo il funzionamento è più silenzioso ma il tempo di reazione alla frenatura,pur breve, è 6-8 volte più lungo rispetto al comando impartito direttamente sul lato corrente continua con gli interruttori S1 e S2. Questo tipo di disinserzione è raccomandato se c’è bisogno di maggior rapidità nell’impiego per frenatura d’emergenza. L’utilizzatore deve provvedere dei fusibili di protezione contro i cortocircuiti sull’alimentazione di rete (F1 in figura). Sbloccaggio manuale in caso di emergenza Il freno dispongono di uno sbloccaggio manuale d’emergenza (5.1 e 5.2 in figura n°4) che permette di azzerare la coppia frenante in caso di necessità di eseguire una manovra manuale di ritorno al piano sull’argano. A tale scopo basta serrare uniformemente i due dadi a testa esagonale (5.2) verso il portabobina 2, fino a quando il disco mobile 3 viene a contatto col portabobina stesso. Alla rimessa in funzione Fig. 4 S1 e S2 inserzione lato corrente continua S3 inserzione lato corrente alternata F1 fusibili di protezione AC corrente di rete Con freno disalimentato portabobina sia corretta. La corrente continua può essere generata attraverso un raddrizzatore a trasformatore o a ponte. Il comando può indifferentemente essere previsto sul lato corrente continua o sul lato corrente alternata: si noti che il comando posto sulla continua permette un tempo d’inserzione dell’impianto riportare la distanza dei due dadi 5.2 rispetto alla parete del portabobina al valore di 4 mm. Controllo della frenata Ad ogni cambiamento di stato del freno (apertochiuso), un microinterruttore 7.1 per ciascun circuito frenante emette il segnale “freno aperto” - 26 - Fig. 5 Si devono verificare i controlli di frenatura: freno disalimentato, chiuso==>segnale “OFF” freno alimentato, aperto==>segnale “ON” I microinterruttori non sono considerati “fail safe”, per cui devono essere accessibili per un’eventuale loro sostituzione o registrazione. A questo proposito riferirsi alle istruzioni specifiche della Mayr (contattare la Sassi o consultare il sito nell’area della documentazione tecnica). Per il carico elettrico massimo applicabile su di essi, riferirsi alla tabella sottostante. della cabina e la sua chiusura dopo l’arresto al piano della stessa. Il corretto utilizzo del freno secondo i punti precedenti non porta ad usure significaquando il freno è tive del materiale frenante. Il aperto il segnale gioco standard a freno nuopassa per il filo blu vo tra il nucleo mobile 3 (fig. 4) ed il corpo bobina 2, oscilla intorno ai 0.6 mm. Solo nel caso raggiunga i 1.0 mm devono essere sostituiti i rotori col materiale frenante. A questo proposito, dopo aver messo in appoggio l’impianto, smontare il freno eseguendo in ordine inverso le fasi viste nel capitolo del montaggio, quindi pulire il freno togliendo il materiale polveroso di attrito prodotto dallo sfregamento delle superfici frenanti (indossare maschere antipolvere). Sostituire i due dischi freno (n° 4 e 4.1) e controllare che i traferri “a” e “b” siano del valore riportato nel capitolo del montaggio. quando il freno è chiuso il segnale passa per il filo grigio filo nero Manutenzione La regolazione della corsa di apertura viene già effettuata in fabbrica, e non deve essere modificata in fase di installazione dell’argano sull’impianto. Si ricorda che questo freno deve lavorare normalmente in modo statico e non dinamico, se Carico della corrente alternata Bobina- freno REV. 10 Riferirsi allo schema sottostante per il collegamento di ciascuno dei due microinterruttori Il collegamento elettrico è del tipo “normalmente aperto”. Tabella: Carico elettrico massimo degli interruttori Fusibili Fig. 3 o “freno chiuso”. L’analisi dei segnali dei due stati è di competenza del Cliente. ITALIANO ITALIANO A questo punto montare il blocco rimanente del freno, composto dall’anello d’interposizione 6, dal secondo disco 4.1, dal disco mobile 3 e dal complesso porta bobina 2 come mostrato in figura, facendo attenzione alla facilità di movimento della dentatura. Inserire per ultime le 6 viti a testa esagonale M12 (n° 8 in figura 2, con relative rondelle n° 9) e procedere al loro serraggio alternato con una chiave dinamometrica ad una coppia di 123 Nm. Il freno è già regolato in fabbrica dal suo costruttore: se si vuole effettuare comunque un controllo dei traferri, accertarsi che a freno chiuso esista un gioco di circa 0.60 mm (-0.1 mm,+ 0.15 mm) nella posizione “a”, mentre nella condizione di freno alimentato ed aperto esistano due traferri di 0.15 mm nelle posizioni “b” (fig. n°1). In entrambi i casi bisogna far scorrere la eventuale cuffia di protezione in gomma. Non intervenire sui microcontatti, che sono già stati regolati e sigillati in fabbrica con Loctite 243. Carico della corrente alternata Tensione [VAC] Carico resistivo [A/Rcarico] Tensione [VDC] Carico resistivo [A/Rcarico] 125 5 fino a 30 5 250 5 125 0,5 250 0.25 Dati elettrici Carico elettrico minimo: 0.12VA (>12V, > 10mA) Materiale dei contatti: argento si escludono ovviamente i casi di intervento durante l’emergenza (movimento incontrollato della cabina in salita). Questo significa che la logica di controllo del freno deve permetterne normalmente l’apertura prima della partenza Tensione di sovralimentazione 207 V DC Fattore di servizio ED 100% Massa 45 kg Potenza (mantenimento) 90W Max temperatura sala macchine da -20 °C a +40 °C Classe di protezione elettrica IP 20 Classe di protezione meccanica 40 °C Collegamento 2 x 0.88 mm In caso di applicazione con freno DFXY riferirsi al “libretto di istruzioni” specifico allegato alla macchina. - 27 - REV. 10 SISTEMAZIONE IN SCATOLA DI CARTONE ITALIANO SISTEMAZIONE SU PALLET NOTA: Non sovrapporre durante il trasporto SISTEMAZIONE IN CASSA NOTA: Nella spedizione le casse possono essere sovrapposte, non più di una solo se: 1 - casse uguali 2 - accoppiate agli spigoli con angolari APERTURA CASSE LEGNO COMPENSATO Per l’apertura della cassa in legno compensato, togliere i chiodi che tengono fissato il coperchio. Per fare ciò, onde evitare la rottura del legno, è bene utilizzare l’attrezzo indicato nella figura A e B. Esso è un tubo a 90° con una estremità più corta il cui bordo è stato affilato e vi è stato praticato un taglio a V. Disporre il lato affilato con il centro sul chiodo e battere con il martello il tubo affinchè il labbro entri nel legno, indi ruotare il tubo facendo leva sul gomito dello stesso e nel contempo fare presa sotto la testa del chiodo. Continuando a ruotare, la testa del chiodo si inserisce fra la scanalatura a V e viene estratto. REV. 10 A B - 28 - CONTROLLI PERIODICI D’ISPEZIONE I controlli di normale ispezione sulla macchina vanno eseguiti con regolare cadenza periodica in funzione del reale utilizzo dell’impianto: - con un ciclo di lavoro effettivo inferiore alle due ore giornaliere è sufficiente un’ispe zione ogni 6 mesi; - con un ciclo di lavoro effettivo superiore è opportuno verificare lo stato della macchina ogni 3 mesi. Elenchiamo di seguito i principali controlli da eseguire sulla macchina. Si raccomanda di utilizzare esclusivamente ricambi originali forniti dalla Sassi S.p.A. nel caso di interventi di sostituzione di particolari dell’argano. OLIO: è possibile che si verifichino leggeri trasudamenti di lubrificante in prossimità delle uscite d’albero e del tappo di sfiato. Questo fatto non implica la necessità di procedere a rabbocchi di lubrificante. Nel caso si notasse invece un’anomala perdita di lubrificante, si prega di prendere contatto con il Servizio di Assistenza Clienti della Sassi S.p.A. comunicando il numero di matricola della macchina (vedi pag. 9 targa B) per concordare i provvedimenti del caso. FRENO: un controllo da eseguire sul freno a doppi dischi frontali riguarda il livello di rumorosità raggiunto nelle fasi di apertura e chiusura. Tale rumorosità deve rimanere su valori moderati in quanto le regolazioni effettuate in Azienda comportano corse di apertura estremamente ridotte; nel caso si notasse un incremento anomalo del livello di rumorosità si faccia riferimento alle specifiche istruzioni di smontaggio e manutenzione dell’elettromagnete freno 30F0. Durante la marcia della macchina non devono essere avvertiti anomali rumori di strisciamento tra le superfici frenanti. In caso di necessità contattare direttamente il fornitore del freno. PER QUANTO RIGUARDA IL FRENO A TAMBURO VEDI PAG. 20. GOLE PULEGGIA: le pulegge di trazione sono di disegno specifico per l’argano LEO e sono prive di flangia. Nei controlli periodici dello stato di usura delle gole deve essere verificata la profondità dell’intaglio: si consiglia la sostituzione della puleggia nel caso il consumo provocato dalle funi abbia ridotto la profondità dell’intaglio alla metà del valore iniziale. Il fissaggio della puleggia sull’albero lento avviene per mezzo di una ghiera speciale M55x2 fornita di vite (grano A) antirotazione M12 e bloccata assialmente da 4 viti M10 (B). La ghiera è avvitata sull’albero fino a fare coincidere la scanalatura della ghiera stessa con il foro M12 sulla puleggia, quindi viene montata la vite (il grano A) M12 antirotazione con Loctite 243. La ghiera è bloccata con 4 viti M10 ad alta resistenza. Tali viti vengono serrate in successione con una coppia di serraggio di 40 Nm, e garantiscono la sicurezza contro lo svitamento della ghiera. Ad ulteriore sicurezza viene applicata della Loctite tipo 243 sui filetti delle 4 viti M10 per garantire il loro serraggio nel tempo. Uno spessore di acciaio interposto tra la ghiera e la puleggia impedisce che le viti frontali deformino la superficie del mozzo in ghisa su cui vanno ad esercitare la pressione: in questo modo viene assicurata nel tempo la costanza della spinta esercitata. Alla fine di tali operazioni, sul grano M12 (A) e su una vite M10 viene posta della ceralacca sintetica a garanzia di un coretto montaggio e a prevenzione di manomissioni esterne. Nel caso di sostituzione della puleggia, contattare la Alberto Sassi S.p.A. per gli opportuni chiarimenti. GIOCO: il gioco esistente tra vite e corona deve essere controllato ogni 3 ÷ 4000 ore di funzionamento effettivo della macchina. In impianti a basso traffico si consiglia comunque un controllo almeno ogni 2 anni. Nel caso il gioco rilevato superi 0,7 mm prendere contatto con la Sassi S.p.A. per gli opportuni chiarimenti. Oppure vedere il capitolo relativo trattato nel libretto per lo “smontaggio e il montaggio” delle parti ai fini della sostituzione. - 29 - REV. 10 ITALIANO IMBALLO E TRASPORTO