La struttura finanziaria
dell’economia
Giuseppe Squeo
1
I circuiti dell’economia
Reale
Beni
Servizi
Fattori produttivi
Monetario
Salari
Profitti
2
I circuiti
Ciclo produttivo e finanziario
fattori prod.vi
input
ricavi vendite
lavoro
produzione
output
consumo
imprese
capitale
investimento
risparmi
famiglie
salari-rendite
consumi
Le famiglie forniscono (i fattori produttivi) lavoro e capitale,
ne ricevono salari e rendite, che utilizzano per acquistare beni
(da imprese) o risparmiare (crediti a imprese), che a loro volta
producono beni di consumo e investimento, ricevendone ricavi
finanziari.
3
Le relazioni del reddito
in una economia chiusa
Y=C+S
In equilibrio
S=I
Y=C+I
4
Risparmi e averi delle unità
economiche
Ottica
flussi
(C.E.)
Ottica
stock
(S.P.)
COSTI
(Uscite)
RICAVI
(Entrate)
Risparmio
(S)
Attività reali
Passività
finanziarie
Attività finanziarie Patrimonio netto
5
Flussi e stock
Flusso
Dimensione di un
fenomeno nel corso
di un determinato
intervallo
Risparmio
Stock
Misura
di
un
fenomeno
in
un
determinato istante
Patrimonio
6
Strumento finanziario
Contratto che prevede prestazioni di
natura finanziaria e che intercorre tra
un emittente (debitore) e un
investitore (creditore)
Un diritto
per il creditore
(investitore)
Attività finanziaria
Un impegno
per il debitore
(emittente)
Passività finanziaria
7
La moneta come strumento
finanziario
Attività finanziaria che si caratterizza
per la sua diffusa accettazione come
mezzo di pagamento
Moneta legale
Moneta bancaria
Credito verso
la Banca Centrale
Credito verso
Istituti di credito 8
Attività reali e attività
finanziarie
Attività
reali
Attività
finanziarie
Beni
aventi
un
valore
intrinseco in quanto possono
produrre servizi di utilità
reale ed immediata per il
possessore
L’investitore vanta un diritto nei
confronti del reddito e della
ricchezza presente e futura
dell’emittente dello strumento
finanziario, il quale, a sua
volta, ha un impegno a
soddisfare questo diritto. 9
Alcune definizioni
Ricchezza finanziaria:
finanziarie detenute (AF).
(1)
stock di
attività
Ricchezza finanziaria netta: ricchezza
finanziaria – passività finanziaria (AF-PF).
Ricchezza reale: stock di attività reali in
essere (AR).
Ricchezza reale netta: stock di attività
reali al netto dei fondi di ammortamento
(AR-Fondi).
Inoltre…
10
Alcune definizioni
(2)
Inoltre…
Ricchezza totale lorda: insieme delle
attività finanziarie e reali detenute
(AF+AR), tende a coincidere totale attivo
dello stato patrimoniale
Ricchezza netta: insieme delle attività
nette reali e finanziarie (AF-PF)+(ARfondi), tende a coincidere al patrimonio
netto.
11
Patrimonio, fonti e usi di fondi
Attività
•AR
•AF
•Totale
Usi
•I
• A.F.
•Totale
1998
105
200
305
1999
195
145
340
 98-99
90
-55
35
Passività 1998
•PF
•PN
•Totale
Fonti
• P.F. 5
•S
•Totale
80
225
305
1999
85
255
340
 98-99
30
35
12
Saldo finanziario
Impiego di fondi = Fonti dei fondi
I+ AF = PF+S
Saldo
finanziario
AF - PF = SF = S - I
13
Il saldo di una
unità economica
Eccedenza/deficit di risorse
(S) rispetto ai fabbisogni per
investimenti (I)
SF > 0
SF < 0
Surplus
Deficit
14
I settori istituzionali
(1)
1. Società e quasi società non finanziarie
2. Istituzioni finanziarie
•
•
•
•
Istituzioni finanziarie monetarie
Altri intermediari finanziari
Ausiliari finanziari
Imprese di assicurazione e fondi pensione
3. Amministrazioni pubbliche
4. Famiglie e istituzioni senza scopo di
lucro al servizio delle famiglie
5. Resto del mondo
15
I settori istituzionali
1.Società
e
finanziarie:
(2)
quasi-società
non
Comprende le società e quasi società private e
pubbliche. Tra queste ultime:
Aziende autonome; Ferrovie dello stato; Enel;
Aziende municipalizzate e consortili; Aziende a
PP SS e altre pubbliche.
Quasi società “unità che pur prive di
personalità giuridica, dispongono di contabilità
completa
e
comportamento
economico
separabile
da
quello
dei
proprietari.
Comprendono snc, sas, nonché società semplici
e di fatto e imprese individuali con più di 5
16
addetti.”
I settori istituzionali
2.1
Istituzioni
monetarie
(3)
finanziarie
a. Banca Centrale Europea (BCE e
BCN)
b. Banche Centrali Nazionali
c. Banche con raccolta a breve
d. Banche con raccolta a medio lungo
termine
e. Fondi comuni monetari
17
I settori istituzionali
(4)
2.2 Altri intermediari finanziari
•
•
•
•
•
Società finanziamento
Fondi comuni non monetari
Sim , OICR, Sicav
Società fiduciarie di gestione
Altre finanziarie
2.3 Ausiliari finanziari
(Consob, Isvap,
enti funzionamento mercati, Associazioni
bancarie, assicurative e finanziarie, società
di gestione fondi, mediatori e agenti di
cambio con più di un addetto)
18
I settori istituzionali
(5)
2.4 Imprese di assicurazione e Fondi
pensione
3. Amministrazioni pubbliche
a. Amministrazioni centrali
b. Amministrazioni locali
c. Enti di previdenza e assistenza sociale
19
I settori istituzionali
(5)
4. Famiglie e istituzioni senza scopo
di lucro al servizio delle famiglie
“Individui e gruppi di individui nella loro
funzione di consumatori o in quella di
produttori di beni o servizi, purchè il loro
comportamento economico finanziario
non sia tale da configurare una quasi
società”.
5. Resto del mondo
20
Matrice fondi ed usi dell’economia
Nelle colonne prevede la scomposizione per settori
istituzionali e per usi e fonti. Nelle righe le seguenti attività:

•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Per usi e fonti
Riserve ufficiali
Circolante
Riserve bancarie
Depositi
Depositi bancari esteri
Titoli
Finanz. Banca Centrale
Prestiti
Prestiti esteri
Azioni
Saldi netti
Risparmio lordo (S)
Investimento lordo (I)
Saldo finanziario (S-I)
Tot. attività finanziarie (AF)
Tot. passività finanziarie (PF)
21
La matrice finanziaria del Paese
La matrice proposta dalla Banca d’Italia prevede nelle
colonne la scomposizione per settori istituzionali e per
attività e passività finanziarie, di seguito (righe) specificate.
•Oro monetario e DSP
•Biglietti, monete e
depositi a vista
•Altri depositi
•Titoli a breve termine
•Titoli a medio/lungo termine
•Derivati
•Crediti a breve termine
•Crediti a medio lungo termine
•Azioni e altre partecipazioni
•Quote di fondi comuni
•Riserve tecniche di
assicurazione
•Ramo vita e f.di pensioni
•Riserve premi e sinistri
•Altri conti
•Crediti commerciali
•Altri
•Totale
22
La matrice dei saldi finanziari aiuta a capire all’interno
dell’economia quali sono i settori prevalentemente
risparmiatori e quelli prevalentemente investitori.
I saldi finanziari settoriali in Italia in % del Pil
Anno
1971
1975
1980
1985
1990
1995
1999
Famiglie
12,8
16,5
11,7
14,4
13,9
9,0
6,4
Imprese
-5,2
-7,7
-7,5
-4,9
-9,1
-3,1
-1,0
Amministr. Estero
Istituzioni
pubbliche
finanziarie
-6,1
-1,8
0,5
-12,4
0,3
2,0
-8,6
2,2
1,8
-13,6
0,8
1,5
-10,4
1,6
1,7
-7,0
-2,5
1,7
-1,3
-1,2
-2,9
Fonte: Bankit.
23
Saldi delle attività finanziarie in Italia nel 1999
IF
23%
E
9%
Fam
50%
AP
10% Imp
8%
24
I parametri di valutazione
della struttura finanziaria
dell’economia (1)
1. Grado di separazione tra funzione di
risparmio e funzione d’investimento
|SFi/Y|
•
•
Tasso di dissociazione finanziaria settoriale
dell’economia che varia tra:
0 (tutti i settori hanno saldo 0)
(AF+PF)/Y (tutti i settori sono
esclusivamente prenditori o datori di fondi)
25
I parametri di valutazione
della struttura finanziaria
dell’economia (2)
2. Rapporto di intermediazione
finanziaria
AF/AR
Indica il tasso di sviluppo finanziario di
un’economia, nell’ipotesi che vi è una
stretta interrelazione tra crescita reale e
sviluppo finanziario.
26
Il rapporto Attività Finanziarie su Attività Reali nel periodo 1990-1996
300
GB
280
260
valori 1996
240
220
Usa
200
180
160
Fra
140
Ger
Jap
120
100
100
Ita
110
120
130
140
150
160
170
180
valori 1990
27
I parametri di valutazione
della struttura finanziaria
dell’economia (3)
3. Grado di intensità finanziaria
dell’economia
AF/Y
Indicatore similare al precedente
che mette in relazione un
numeratore stock con uno flusso.
28
I parametri di valutazione
della struttura finanziaria
dell’economia (3)
4. Rapporto di intermediazione
AFif/AF
Indica l’importanza relativa delle attività
finanziarie emesse da intermediari.
Sostanzialmente indica il peso delle
banche nei circuiti finanziari.
29
Saldi temporali e dissociazione
del risparmio (1)
(1) Equilibrio
finanziario
(2) Divergenza
finanziaria
(3) Divergenza
finanziaria
S=I
SF=0
Saldi settoriali bassi
S=0
SF=I
Saldi settoriali alti
I=0
SF=S
Saldi finanziari alti
Continua…
30
Saldi temporali e dissociazione
del risparmio (2)
Divergenza
finanziaria
Continua…
S=0
I=0
Specializzazione settoriale
Dissociazione risparmio – investimento
(per spiegare il fabbisogno di trasferimento)
31
Saldi e fabbisogni di
trasferimento
“Anche con saldi finanziari settoriali
(SF=0) ci può essere fabbisogno di
trasferimento”
Casi:
Le attività finanziarie oltre che funzioni
d’investimento hanno anche funzione monetaria
Funzioni di copertura dei rischi
Fabbisogno di trasferimento infra-settore
SF=0 ma effetto copertura tra PF e AF
Ricostituzione di portafoglio (ristrutturazione)32
Il fabbisogno di trasformazione
delle risorse finanziarie
Ipotesi
AF e PF dei vari settori
hanno composizioni
fra loro incompatibili
Come si chiudono i
circuiti di trasferimento
delle risorse?
Trasformazione delle risorse finanziarie:
Trasformazione delle scadenze
Trasformazione dei rischi
33
Come nasce l’incompatibilità
(1)
• L’unità risparmiatrice, vorrebbe sempre poter
operare trasformazioni di investimento, in
relazione all’andamento dei tassi e delle
quotazioni di borsa.
• L’unità investitrice vorrebbe dilazionare al
massimo la restituzione, in funzione della nuova
redditività che si aspetta dall’investimento.
• Ne deriva che il prima ha preferenze per le
scadenze brevi il secondo per quelle mediolunghe.
34
Come nasce l’incompatibilità
(2)
• Le attività finanziarie hanno, oltre a un diverso grado
di liquidità, anche un diverso grado di rischio e di
redditività.
• La composizione ottimale delle attività finanziarie
sarà ovviamente determinata, oltre che dalla relazione
rischio-rendimento delle singole passività finanziarie,
anche dalla propensione al rischio della unità
risparmiatrice. Ma il rischio delle passività emesse
dipende dalla qualità del progetto e dell’impresa, dal
tipo di passività e dalle garanzie collaterali.
• Infine, la sopportabilità del rischio è anche funzione
della capacità dell’investitore finanziario di ottenere
ed elaborare le informazioni necessarie a valutare il
35
rapporto rischio-rendimento.
L’incompatibilità
Composizione ottimale desiderata delle
Attività
finanziarie delle
unità in surplus
Passività
finanziarie delle
unità in deficit
Breve
Breve
squilibrio
Medio - lungo
Medio - lungo
Necessità dell’intervento di un terzo che operi la
trasformazione di scadenze, emettendo passività a
breve da cedere alle unità in surplus e acquistando
attività a medio lungo dalle unità in deficit. 36
Matrice rischio - rendimento
rischio
Equilibrio
Surplus 2
Deficit 2
Squilibrio
Surplus
domanda
strumenti
finanziari
r
e
n
d
i
m
e
n
t
o
Surplus 4
Surplus 16
Surplus 32
basso
Deficit 4
Deficit 16
Deficit 32
Surplus 2
Deficit 2
Deficit 4
Deficit 16
Surplus 2
Deficit 2
Deficit 4
Surplus 4
Surplus 16
Surplus 4
medio
surplus 2
deficit 2
alto
b
a
s
s
o
Squilibrio
m
e
d
i
o
a
l
t
o
Surplus
offerta
strumenti
finanziari
Anche qui necessita l’intervento di un intermediario che renda
compatibile domanda-offerta di strumenti finanziari,
37
effettuando una trasformazione del rischio.
I circuiti finanziari
Il trasferimento delle risorse dalle unità in
surplus a quelle in deficit può avvenire:
Direttamente
Strumenti
che
rappresentano
un
rapporto
contrattuale tra
l’investitore
e
l’emittente
Indirettamente
Modalità
di
collocamento
delle
risorse finanziarie che
prevede l’inserimento
tra le unità finanziarie
di
uno
o
più
intermediari
38
Il sistema finanziario
Circuito diretto
Sfj
Unità
In
surplus
Sfj
Mercati
finanziari
Intermediari
finanziari
Circuito indiretto
Unità
In
deficit
Sfj
39
Alcune considerazioni
1. Ove esiste compatibilità tra preferenze emittenti e prenditori saranno attivati i circuiti di trasferimento diretto.
2. Nel trasferimento indiretto avvengono due passaggi con
l’emissione di due certificati di debito.
3. Mercato come velo nel rapporto tra datore e prenditore
di fondi.
4. L’intermediario si frappone tra i due prima come debitore e poi come datore, assumendo in proprio il rischio
ed operando trasformazione di rischio e di scadenza;
5. Parziale sovrapposizione tra mercati e intermediari che
40
interagiscono tra di loro.
I fattori determinanti della
dimensione dell’attività
finanziaria
 Dimensione dei saldi finanziari (volume di
risorse da trasferire)
 Rilevanza dei circuiti finanziari puri
(AF=PF)
 Peso relativo dei circuiti finanziari diretti e
indiretti
 Nei
circuiti
indiretti,
peso
dell’intermediazione semplice e multipla
41
Le attività finanziarie dell’economia in Italia nel 2001
Competitors
Banche
Fondi comuni
Assicurazioni
Stato
Azioni e altre partecipazioni
Estero
Altri
Totale
Famiglie
milioni
euro
694.109
360.477
364.540
387.874
382.725
232.845
48.442
2.471.012
inc.
%
28,1
14,6
14,8
15,7
15,5
9,4
2,0
100,0
Imprese
milioni
inc.
euro
%
121.959
8,8
5.013
0,4
17.185
1,2
18.895
1,4
694.307
50,0
168.436
12,1
362.006
26,1
1.387.801
100,0
42
Scarica

I saldi finanziari