ANNO LXII • N. 5 - Dicembre 2010 / Febbraio 2011
Prepositurale Colleggiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato
Lodate e ringraziate il Signore in pensieri, parole e opere.
Auguri di un Santo Natale a tutte le Famiglie!
Sommario
LA VOCE DEL PREVOSTO
3 Nato per caso
4
5
6
8
9
10
11
12
13
PARROCCHIA
Avvento tempo di Grazia
Cristiani di periferia
S.Carlo Borromeo: omelia del Vescovo
Azione Cattolica
Cristiani nella città
Caritas
Il pellegrinaggio + terra santa
Triduo dei morti
Festa degli anniversari
INIZIAZIONE CRISTIANA
14 Vivere bene la domenica
15 Solo nell’amore di Gesù diventerete grandi
16 Giornata missionaria mondiale
LA SCUOLA
17 Istituto L.Gigli
17 Educare compito di tutti
19 La piazza dei giochi ritrovati
20
21
22
23
24
25
26
ATTUALITÀ
Convegno Bonomelli
Scuola Ricchino: nuova sede
Settimana sociale:
speranza per il futuro del paese
Giornata mondiale per la pace
Messaggio dei Vescovi per la giornata
della vita
Scuola: avvalersi dell’ora di religione
Casa di riposo
27 PARROCCHIA S. GIOVANNI BOSCO
29 ANAGRAFE
31 OFFERTE
In copertina:
Rappresentazione
del presepio
dei nostri ragazzi.
Epifania 2009
E’ Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi la mano;
ogni volta che rimani in silenzio
per ascoltare un altro;
ogni volta che volti la schiena
ai princìpi che scacciano gli oppressi
ai margini del loro isolamento;
ogni volta che speri con i “prigionieri”
(gli oppressi dal peso della povertà
fisica, morale, spirituale);
ogni volta che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza!
E’ Natale ogni volta che
permetti al Signore
di amare gli altri
attraverso di te…
Madre Teresa di Calcutta
31 CALENDARIO LITURGICO PASTORALE
BOLLETTINO PARROCCHIALE
BIMESTRALE DI VITA PARROCCHIALE
Direttore responsabile: Franco Manenti
Editore: Parrocchia S.Maria Assunta
In redazione: Gian Mario Chiari,
Gianluigi Moretti, Roberto Morè, Giorgio Baioni,
Nazzareno Lopez, Franco Manenti,
Madre Alessandra, Emanuela Caretta,
Marta Rugolotto, Giusi Plodari
Registrato presso il Tribunale di Brescia
in data 14.05.1955 al n. 115 del registro Stampa.
Fotografie: Foto Marini - Baioni Orizio
Progettazione e Stampa: Eurocolor - Rovato
Confessioni
In Avvento è disponibile
uno o più confessori
in orario di apertura
della chiesa
nei giorni di lunedì,
venerdì e sabato
Il clima natalizio è sempre molto
suggestivo e per tanti a svariati motivi,
riesce a suscitare tante emozioni. Anche
se le emozioni sono una componente
essenziale della nostra personalità, non
è concepibile vivere di sole emozioni;
il condizionamento dei mass media è
forte in questo ambito, tuttavia noi siamo
chiamati a passare dall’emozione alla
razionalità. Di fronte al presepe mi posso
anche emozionare, ma mi devo anche
domandare: “perché Cristo ha voluto
“incarnarsi” cioè prendere la nostra
stessa carne, percorrere un cammino
come il nostro?” la risposta la troviamo
nel Sacre Scritture: per “far vedere” agli
uomini di ogni tempo e di ogni cultura,
come si diventa uomini veri, figli di Dio
veri, rispettosi della dignità vera di ogni
persona; per dire ad ognuno che ha il
suo posto e compito, insostituibili, nella
storia, che ognuno deve dare il meglio
di sé per vincere il male con il bene, per
ditre che la storia, Dio che ne è il padrone,
l’ha affidata alla nostra coscienza.
C’è una domanda che oggi provoca
la coscienza dell’uomo: sono nato per
caso? Sono nato per morire? Sono nato
per vivere? Sono nato per… la risposta
a questa domanda condiziona la qualità
dell’esistenza e lo stile della vita.
Guardiamoci attorno: spesso siamo un
numero, una matricola, un codice… e
le relazioni personali dove sono finite?
Dov’è la forza del pensiero (ormai si è
omologati!), la potenza del linguaggio
e il valore della parola data (siamo
tornati alla torre di Babele!), l’etica dei
comportamenti (è bene ciò che mi piace
e mi fa comodo!)??? dov’è la dignità
della persona e la bellezza della vita?
La solennità del Natale ricorda che
abbiamo estremo bisogno di Cristo
Maestro di vita. Egli invita a “specchiarsi”
nella sua vita, poiché Lui è la fonte della
verità che rende l’uomo libero.
E Cristo ti ripete:
- tu sei nato per vivere eternamente,
poiché io ti ho spalancato le porte del
paradiso;
- tu sei nato per “pensare in grande”
cioè devi porti le domande, ricercare le
risposte (non fidarti di che offre ricette
di vita) e orientare il tuo futuro;
- tu sei nato perché Qualcuno ti ha
amato fin dall’eternità, molto prima di
quando ti sei reso conto di essere al
mondo, prima di quanto tu potessi dire
grazie;
- tu sei nato per migliorare l’umanità con
il dono di te, mettendo a servizio i tuoi
talenti, imparando a dare gratuitamente
poiché gratuitamente hai ricevuto
La voce del prevosto
Nato per caso?
Scrive l’evangelista Giovanni: “La legge
fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la
verità divennero realtà per mezzo di Gesù
Cristo” (Gv 1,18). E S.Paolo scrivendo
a Tito spiega: “è apparsa la grazia di
Dio e insegna a rinnegare l’empietà e
i desideri mondani e a vivere in questo
mondo con sobrietà, con giustizia e con
pietà, nell’attesa della beata speranza”
(Tito 2,11): tu sei diventato figlio di Dio
per mostrare con questo “stile di vita” la
bellezza e l’immensità dell’amore di Dio.
Ancora S.Paolo scrive ai cristiani di Roma
questa calda esortazione: “Aborrite il
male, aderite con tutte le forze al bene”
(Rom 12,9): è una regola che auguro a
tutta la comunità, specialmente ai ragazzi
e ai giovani, di attuare con meticolosità
tutti i giorni.
Con questa consapevolezza e con la vita
virtuosa possiamo cantare: “Gloria a Dio
nell’alto dei cieli e sulla terra pace agli
uomini che egli ama” (Lc 2,14).
Con la mia benedizione auguro a tutti un
santo Natale.
3
Parrocchia
L’Avvento: tempo di Grazia
Nel calendario della Chiesa, l'Avvento è il
tempo che dà inizio all'anno liturgico.
Le letture e le preghiere ci orientano verso
un tema di fondo che può essere sintetizzato
così: il Signore è venuto, il Signore viene, il
Signore verrà.
I credenti vengono sollecitati a riconoscere
i segni della presenza nascosta del Cristo
nel tessuto della vita quotidiana, con
lo sguardo rivolto alla venuta ultima e
definitiva di Cristo, "centro e fine di tutta
l'esistenza umana" (Gaudium et Spes 10).
L'Avvento diventa ancora più necessario
oggi, in questo contesto storico, perché
l'uomo di oggi sembra poco sensibile al
bisogno di Dio e vive come "se Dio non
esistesse". Dalla scienza, dalla tecnica,
dal progresso, dal denaro... egli attende
la salvezza e la felicità. Oggi credere non
è più cosa normale e pacifica. Il nostro
"benessere" ha causato anche il nostro
"malessere".
La città degli uomini è come una foresta
selvaggia, nella quale siamo condannati al
duro mestiere di vivere. Per restituire speranza
e dignità all'uomo, Dio prende l'iniziativa, si
mette in cammino, prende l'uomo per mano,
lo conduce dall'ombra della morte alla luce
della vita.
E l'esperienza dell'ebraismo e del
cristianesimo: "La Bibbia non è una storia
del popolo ebraico alla ricerca di Dio, ma
è la storia di Dio che si mette alla ricerca
dell'uomo" (A.J. Heschel).
Se le altre religioni presentano l'uomo che
ha bisogno di Dio, il Natale rivela che
Dio ha “bisogno” dell'uomo. Anzi, è un
Dio che decide di farsi conoscere all'uomo
assumendo la natura umana: ecco il mistero
dell'Incarnazione!
L' Avvento è il tempo privilegiato del silenzio,
della preghiera, dell'ascolto, che fa spazio
a Dio, l'unico medico capace di guarire le
nostre infermità e guidarci verso la Verità e
l’Amore che rendono liberi.
Il tema principale dell'Avvento è la venuta
di Cristo, anzi la sua duplice venuta: quella
verificatasi nella storia e quella gloriosa alla
fine dei tempi (la cosiddetta parusìa): come
professiamo nel credo: “di nuovo verrà nella
gloria per giudicare i vivi e i morti”.
Al centro di questa dinamica si trova la
persona di Cristo, mandato dal Padre
per realizzare la promessa di Dio e per
manifestarla pienamente alla fine dei tempi;
per portarci la salvezza e rendercene
definitivamente partecipi quando "Lo
vedremo così come Egli è" (1 Gv 3,2).
Noi ci troviamo tra la prima venuta, da cui
dipendiamo, e la seconda verso cui siamo
orientati e protesi. Guardiamo alo passato
(Avvento e Natale) e insieme al futuro, al
compimento finale, puntp di arrivo della
storia della salvezza (ultime domeniche del
Tempo Ordinario e prima d’Avvento).
L’attesa non è passiva e sterile, ma attiva,
vigilante sostenuta dalla fede aperta alla
speranza e operosa nella carità.
Concretamente, siamo chiamati a cogliere
tutte le implicanze della "venuta del Signore"
nella nostra esperienza quotidiana. La
spiritualità tipica dell'Avvento mostra il
cammino del discepolo - di colui cioè che
si prepara nella fede all'incontro con il
Signore - come un riconoscere che il Cristo
è presente e operante, ma anche che una
serie di realtà e di dinamiche attendono un
pieno compimento.
Preghiamo così:
Vieni e rinasci in noi, sorgente della vita;
vieni e rendici liberi, principe di pace.
Vieni e saremo giusti, seme della giustizia;
vieni a risollevarci, figlio dell'Altissimo.
Vieni ad illuminarci, luce di questo mondo:
vieni a rifare il mondo, Gesù, figlio di Dio!
Avvento di Spiritualità
• Intensificare la preghiera quotidiana (meditazione della Parola, recita del rosario e la vita
sacramentale (Eucaristia e Confessione)
• Pregare insieme in famiglia
• Digiuno dal cibo, ma anche dalla TV, internet, cellulare…
• Il Venerdì sera (3-10-17 dicembre) possibilità della lectio divina
presso i Frati del Convento (si parte dall’oratorio alle 20.15)
• Per i giovani: “pregare con i salmi” domenica sera alle ore 20.30 nella cappella
dell’oratorio.
4
La periferia è per definizione il luogo che
sta ai bordi della città. Come categoria
sociologica rimanda all'idea di ambiente
popolare, povero, talvolta degradato.
Metaforicamente evoca tutto ciò che non
ha valore, è marginale.
Spesso non è una scelta trovarsi in
periferia dentro i luoghi della convivenza,
dove efficienza o competenza sempre più
specialistica sono diventati idoli e chi non
sta al passo è automaticamente scaricato.
Anche la comunità cristiana non è aliena
dal vivere queste situazioni: quante
"gerarchie" la governano a vari livelli!
E non necessariamente corrispondenti
alle varie ministerialità: con l'intenzione
proclamata di organizzare al meglio il bene
da compiere, di consolidare la tradizione
o di valorizzare le idee nuove, quanti
piccoli o grandi centri di potere diventano
occasione per marginalizzare altri. È una
tentazione che colpisce in modo clamoroso
oppure subdolo, nelle prese di posizione
agli alti livelli, per affermare verità che non
riescono più a imporsi, come nelle piccole
faccende di parrocchia, per non dire di
sacrestia. Può capitare a tutti di ritrovarsi
ai margini e questo fa ovviamente soffrire,
ma può diventare opportunità evangelica,
provocando conversione a quel Cristo nato
e morto fuori dalla città, che ha operato nelle
periferie della storia, ha condiviso la sorte
dei poveri, ha sperimentato la spogliazione
totale e in tutto questo chiede di seguirlo.
E può diventare opportunità missionaria,
come lo è stato per i primi cristiani che,
perseguitati a Gerusalemme, si sono
dispersi in altri territori diffondendo così il
Vangelo; e pure possibilità dì testimoniare
solidarietà, condivisione, vicinanza a chi
pensa di essere "lontano".
Siamo chiamati dalla Lettera pastorale
a ripensare la comunità cristiana. Come
laici possiamo contribuire a rimuovere
tante impalcature obsolete, vigilare
perché non se ne costruiscano di nuove,
evitare ulteriori discussioni su ruoli,
incarichi, ministeri... Soprattutto è l'ora
di collocarsi, per scelta consapevole, in
periferia.
Da qui si percepisce quanto poco
le iniziative ecclesiali riescano a
raggiungere la vita reale delle persone, o
come sono interpretate in modo parziale,
se non addirittura distorto, e come non
passi l'evangelizzazione. La periferia, ogni
periferia, può essere il luogo privilegiato
per intercettare il vissuto della gente,
capire dove batte il cuore delle persone,
valorizzare i semi di Vangelo presenti nelle
situazioni concrete, riconoscere come il
progetto di Dio cresce al di là dei progetti
pastorali. Anche la comunità cristiana ha
conversioni profonde da compiere: attuare
oggi, tra le due immagini usate da Gesù,
più quella di essere lievito nella pasta che
lampada sul lucerniere. Anche a costo di
poca visibilità.
Parrocchia
Cristiani di periferia
Mariangela F.
Avvento di Carità
L’Avvento è un tempo liturgico “forte” perché è un tempo di forte richiamo alla conversione
nella vita di fede e di carità. Continuando ancora la crisi il CPP ha deciso (in continuità con
l’anno scorso) di proporre una raccolta di sostegno alle famiglie in difficoltà. Perciò:
• Verrà messa sui tavolini della chiesa una busta con la scritta “tutto quello che avete fatto a
uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40)
– Avvento 2010 –
Ognuno consegnerà la busta, quando vuole, in chiesa solo nell’apposita cassetta.
Il ricavato verrà usato per sovvenire alle urgenti necessità delle famiglie in difficoltà
• Chi volesse invece portare alimentari o altro fa riferimento alla caritas o al bar
dell’oratorio. Le richieste maggiori sono: pannolini per bambini,
latte a lunga conservazione, fagioli – piselli – pelati in scatola.
5
Carlo Borromeo un grande santo rinnovatore
Parrocchia
Omelia del Vescovo Mons. Simone Giusti
6
S. Carlo con la sua vita, con le
sue opere ci mostra come porci
di fronte a situazioni ecclesiali
e civili difficili.
Certo il tempo presente non è
così drammatico come quello
vissuto da S. Carlo ma anche
oggi siamo in presenza di uno
scisma strisciante . Il relativismo
etico e il consumismo minano
alle fondamenta la visione
cristiana della vita, le radici
della nostra civiltà, il tessuto
connettivo delle Comunità Cristiane.
Ieri come oggi l’unica una risposta
significativa ci viene dai santi i quali da
uomini guidati dallo Spirito Santo, hanno
saputo capire il loro tempo ed in maniera
positiva e propositiva affrontarla.
E’ questa una sfida per tutti i credenti i quali
con il coraggio dei santi vivono l’oggi.
Il tentativo operato dal Papa Benedetto XVI
Il Santo Padre Benedetto XVI, donandoci
la sua prima enciclica “Deus caritas est”,
ha voluto indicare alla Chiesa, la chiave
antropologica per l’interpretazione del
tempo presente e al tempo stesso indicare
la dimensione teologica da privilegiare
nell’evangelizzazione: l’amore.
L’uomo contemporaneo cerca l’amore,
la Chiesa casa dell’Amore, lo aiuti a
incontrarlo.
Vieni e vedi, questa dovrà essere la
pastorale d’attuare. Si dovrà promuovere
una pastorale dell’evidenza dell’Amore:
ciò che abbiamo visto, toccato,udito,
lo annunciamo a voi. Sono necessari
narratori dell’amore i quali conoscono i
luoghi ove incontrare e fare esperienza
dell’amore.
Dallo stupore verso uomini e donne
illuminate dalla bellezza dell’Amore, al
desiderio di conoscerlo personalmente
sino a decidersi a voler percorrere
personalmente le sue vie per raggiungere
la pienezza della vita che soltanto l’Amore
concede. «I santi pensiamo ad esempio
alla beata Madre Teresa di
Calcutta hanno attinto la loro
capacità di amare il prossimo,
in modo sempre nuovo, dal loro
incontro col Signore eucaristico
e, reciprocamente, questo
incontro ha acquisito il suo
realismo e la sua profondità
proprio nel loro servizio agli
altri (…). L’amore cresce
attraverso l’amore. L’amore è
“divino” perché viene da Dio
e ci unisce a Dio e, mediante
questo processo unificante, ci trasforma in
un Noi che supera le nostre divisioni e ci
fa diventare una cosa sola, fino a che, alla
fine, Dio sia “tutto in tutti” (1Cor 15,28)».
L’essere è in realtà l’amore.
L’essere umano è costituito sin dall’inizio
per realizzare l’essere dell’amore.
Dio amore afferma che egli è relazione,
è comunione di più persone, è Trinità.
Dio-Amore è categoria ontologica più che
morale. Il contenuto dell’amore è espresso
dal mistero pasquale, dall’eucaristia;
nell’eucaristia la Santissima Trinità si dona
e ci insegna a essere amore.
L’orizzonte
antropologico
e
teologico dell’amore,
categoria fondamentale per la
narrazione del Vangelo
Come musica: «Al centro del tuo cuore
che c’è?/ So che è successo già/ che altri
già si amarono./ Non è una novità,/ ma
questo nostro amore è/ come musica/che
non potrà finire mai,/ che non potrà finire
mai,/ mai, mai./ Non è una novità,/ ma
questo nostro amore è
come musica/ che non potrà finire mai,/
che non potrà finire mai,/ mai, mai»
(Jovanotti)
Perché questa canzone contemporanea
ha avuto un così grande successo al punto
che la udivamo continuamente per radio
e per televisione? Evidentemente perché
Perché non ti vediamo più, Signore?
Come fare per scorgere di nuovo la
stella dell’Amore
Raccontava Madre Teresa di Calcutta:
Noi Missionarie della Carità abbiamo
alcune case in Australia. Tutti sapete che
molti aborigeni di quel continente vivono
in condizioni assai misere. Quando
arrivammo in mezzo a loro per aiutarli
incontrammo un anziano che viveva
in condizioni orribili. Mi recai a fargli
visita e per avviare la conversazione gli
dissi:
«Per favore, mi lasci pulire la camera e
riordinare il letto».
«Io sto bene così», mi rispose asciutto.
«Lei starà meglio nell’ambiente pulito»,
insistei.
Finalmente accettò. Quando entrai nella
stanza la chiamo «camera» ma non
ne aveva l’idea mi accorsi che l’uomo
aveva un lampadario molto bello ma
ricoperto di polvere e di sporco.
«Non accende mai questa lampada?»,
chiesi.
«E per chi?», mi rispose, «In questa casa
non viene nessuno. Io trascorro i giorni
senza mai vedere un volto umano, per cui
non ho bisogno di accendere la luce».
Allora gli dissi:
«Se venissero le Sorelle a farle visita,
sarebbe disposto ad accendere il
lampadario per loro?».
«Naturalmente!», rispose.
Le Sorelle cominciarono a fargli visita di
sera ed egli prese l’abitudine di accendere
il lampadario e mantenere in ordine la
camera. Visse così per due anni.
Un giorno consegnò alle Sorelle un
messaggio per me:
«Dite alla mia amica che la luce che
essa accese nella mia vita continua a
risplendere».
Carissimi il Figlio di Dio torna per un
miracolo d’amore vincendo il Male e la
Morte quando tu ami perché Lui ha fiducia
in noi. E torna nel tempo a farsi Bimbo per
noi, un Bimbo più grande dell’universo, un
Bimbo che spezza le catene agli schiavi
donando a tutti gli uomini di buona volontà
la Speranza, il Perdono, l’Amore. Il fuoco
che era acceso in S. Carlo era Dio, era
l’Amore. Il fuoco che deve essere acceso in
ognuno di noi è il medesimo. Solo l’Amore
salva non certo il nostro agitarci .
Parrocchia
interpretava i sentimenti e il pensiero di
molti.
E come fare a dare torto a chi afferma
che al centro del tuo cuore c’è l’amore?
E che l’amore non potrà finire mai?
Questo è l’anelito e la speranza di ogni
persona. Perché tutti cercano l’amore ma
pochi lo trovano? Perché tanto dolore e
sofferenza? Perché pochi hanno una vita
felice, gioiosa?
L’amore è la luce della vita.
Molti di noi «questa luce indefettibile» non
riescono vederla...
Non ti vediamo più, Signore forse non ti
abbiamo mai visto! Sei nato quando la
notte era nel mezzo del suo corso, e la
notte è buia, Signore, la notte non lascia
vedere nulla, nemmeno te, soprattutto te
Signore.
Tu sei la luce che brilla nelle tenebre, ma
sulla tua luce precipitano valanghe d’odio
e di fame, d’incuria e di violenza d’ogni
opaca materia in cui si trasmuta il peccato
dell’anima.
Non ti vediamo più, Signore!
Le promesse folgoranti che invadevano dal
cielo la nostra umanità fanciulla, la nostra
umanità legata da catene immemorabili,
le tue promesse folgoranti sono disciolte
come sogni all’urto d’un livido mattino
senza sole.
Non ti vediamo più, Signore! (…)
Ma noi, caparbi accusatori della tua
paternità, triturando nell’animo le nostre
indolenti lamentazioni d’uomini, noi
cerchiamo te, Signore!
Se tu volessi con la tua pazienza luminosa
scavare un camminamento fra macerie
smemorate, se tu volessi nella nostra notte
riverberare ancora sulle pene e sui peccati
il chiarore dolce del tuo volto amico!»1.
+ Simone Giusti
Vescovo di Livorno
7
Parrocchia
Ultime notizie da “Azione Cattolica”
8
Lo scorso mese di Ottobre è iniziato il
percorso assembleare che si concluderà
a Dicembre.
Si tratta di un cammino di riflessione
che porterà all’assemblea elettiva dalla
quale usciranno i nuovi responsabili dei
vari settori e i delegati per l’Assemblea
Diocesana.
L’Azione Cattolica della nostra parrocchia
si è avviata su questo percorso che è stato
strutturato in quattro tappe:
- tappa dell’INTERIORIZZAZIONE (20
Ottobre u.s.) dove è stata approfondita
la riflessione sulle scelte fondamentali
dell’A.C.:
missionarietà,
laicità,
ecclesialità, formazione e spiritualità.
- tappa della DIAGNOSI (10 Novembre
u.s.) dove ci siamo interrogati sull’attuazione
delle scelte fondamentali stesse e sullo stile
di vita che dovrebbe caratterizzare ogni
aderente all’A.C. In particolare è emersa la
necessità di prestare cura e attenzione alle
relazioni tra le persone; questo è sentito
fortemente sia all’interno dell’associazione
che a livello parrocchiale.
- tappa del DISCERNIMENTO COMUNITARIO E DELLA SINTESI (24 Novembre)
dove per discernimento si
intende la caratteristica più
qualificante del metodo
formativo dell’A.C. Cioè
“…pensare, capire, produrre
perseguendo
un
cambiamento
di
stile
personale
ecclesiale
e
sociale…” cfr “A.C.I Sentieri
Di Speranza”, AVE. In
particolare questo momento
dovrà servire per delineare
sempre più l’identità dell’
A.C. e chiarire come
dare maggiore visibilità
all’associazione soprattutto
a livello locale.
- ASSEMBLEA ELETTIVA E
PROGRAMMATICA: avrà
luogo il 12 Dicembre. Ogni
aderente
all’A.C.
sarà
chiamato ad eleggere i nuovi
responsabili
parrocchiali
e a scegliere i delegati
all’Assemblea Diocesana.
Come ricordava il presidente diocesano,
Michele Busi,in uno degli ultimi momenti
formativi per responsabili, le sfide attuali
per l’ A.C. si possono riassumere con due
verbi di sostanza (essere e formarsi) e due
verbi di movimento (muoversi e darsi da
fare). Aggiungeva che il futuro dell’A.C. è
nella diocesanità intendendo con questo
termine la necessità di avere un linguaggio
comune tra le varie realtà locali.
Per quanto riguarda la nostra parrocchia
la riflessione svolta all’interno di questo
percorso assembleare ha messo in
evidenza come ci siano difficoltà a
coinvolgere associati e non associati.
Non dobbiamo dimenticare gli aspetti
positivi che pure sono stati evidenziati:
la fedeltà all’associazione, l’impegno
alla formazione, l’apertura verso la
collaborazione con altri gruppi della
parrocchia.
Insomma luci ed ombre per una
associazione che ha conosciuto momenti
migliori ma che ha ancora tanto da dire.
Giusi
I contenuti e lo stile della Settimana Sociale di
Reggio Calabria di cui ad altra parte del bollettino,
la nascita a Brescia di una Accademia Cattolica
con lo scopo di approfondire il rapporto tra
religioni e convivenza civile confermano il senso
dei cicli di “Cristiani nella Città”. Si evidenzia la
percezione di una urgenza per quanto riguarda il
rapporto tra fede e quotidiano, determinato dalla
difficoltà dei luoghi formativi, in un momento in
cui i “segni” del cristianesimo, e quindi tanto più
la cultura, non sono per nulla ovvi. Si da in tal
modo ragione alla scelta ecclesiale che pone il,
tema di una “emergenza educativa” al centro
della riflessione per il prossimo decennio.
In un contesto in cui dopo la prima adolescenza
la partecipazione ai luoghi educativi si svuota,
si vuol creare una offerta, almeno simbolica,
che attesti che la vita ha a che fare con la fede.
A fianco delle tradizionali proposte si vuol
suggerire una riflessione che parta dal lasciarsi
interpellare dai fatti che ci circondano, che
diventano stimolanti per porsi interrogativi e
quindi cercare risposte, anche di fede.
Il ciclo di quest’anno, giunto alla 11ª edizione,
parte con un incontro a fine gennaio nel corso del
mese della pace e della settimana della memoria
dell’Olocausto. “Monoteismi e Violenza”. Ci si
domanda se le religioni, in particolare quelle
monoteiste, possano contribuire, per le loro
particolarità culturali, a creare violenza e quali
sono le condizioni e gli itinerari da compiere
perché questo non avvenga.
Nel corso della quaresima si riprende con 4
incontri. Il tema di fondo che fa da contenitore
è quello della necessità di tornare a “Narrare”
la vita. La narrazione della vita implica che
questa è percepita come esperienza ricca
e sensata, quindi raccoglie intorno a sé,
coinvolge, associa senza imporre, crea legami
dentro l’esperienza. È una delle forme della
testimonianza. In un contesto di crisi diffusa chi
è portatore di esperienza vera sa comunicare
e raccontare, trovare collegamenti emotivi
tra l’oggi e la storia. Per un cristiano è “dare
ragione della speranza”. La riflessione in
termini essenzialmente pedagogici è lasciata
al primo incontro. L’ultimo incontro invece
prevede di porsi in ascolto di “esperienze di
racconto”. Saranno esperienze di politica
nuova, o di vita riscattata, di modi diversi di
uso del territorio… aiutati da qualcuno che
riconduca a rileggere le esperienze in termini
di “senso”. Il secondo e terzo incontro sono
una riflessione sul Costituzione italiana, scuola,
integrazione, elementi tutti che interagiscono
per una crescita personale e civile, e il tema
della disoccupazione giovanile, della crisi del
lavoro, dell’evasione fiscale massiccia, elementi
tutti che minano alla base il tessuto connettivo di
una comunità, che perdendo solidarietà e futuro
vede venir meno i suoi elementi strutturali, ed in
tal modo non han più possibilità di trasmettere
vita e diviene preda di meccanismi distruttivi.
Parrocchia
Cristiani nella città 2011
Giorgio B.
Diamo il benvenuto
a Madre Luisa Silini.
Nativa di Pisogne,
giunge dalla comunità
di Noviziato di Verona.
Ha emesso i primi voti
il 12 settembre 2010.
L'accogliamo con gioia e le
auguriamo buon lavoro!
9
Parrocchia
Caritas
Amerai il prossimo tuo come te stesso (Mt 22,39).
E se anche distribuisco tutte le mie sostanze, e se
anche do il mio corpo per essere bruciato, ma non
ho la carità, non mi giova nulla (1Cor 13,3… la
carità che procede da un cuore puro, da una buona
coscienza e da una fede senza simulazione(1Tm
1,5). Fratelli miei, se uno mi dice di aver fede, ma
non ha opere, che utilità ne ricava? Potrà forse la
fede salvarlo? (Gc 2,14). Dà a chiunque ti chiede;
e se qualcuno ti ruba ciò che ti appartiene, tu non
richiederlo (Lc 6,30). Amate invece i vostri nemici,
fate del bene e prestate senza sperare alcunché
e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli
dell’Altissimo. Egli infatti è buono anche verso gli
ingrati e cattivi (Lc 6,35). E io vi dico: fatevi degli
amici con la ricchezza ingiusta, perché quando essa
verrà a mancare vi accolgano nelle tende eterne (Lc
16,9).
Da questa carrellata, per altro non esaustiva, sulla
carità, fatta nel Nuovo Testamento, si possono ricavare
alcune considerazioni: la prima è che essa sembra
qualcosa di utopico per una persona cosiddetta
normale. Ma tale sensazione di sgomento si attenua
con la lettura dell’ultima citazione tratta dall’evangelista
Luca al termine della parabola sul servo infedele.
Possiamo così comprendere come esistano diversi
gradi di carità: dallo zero all’infinito, ove la carità
infinita si identifica col Cristo stesso, o, se si preferisce
circoscrivere la stessa (carità del Cristo) ad un massimo
livello umano, la carità infinita si identifica con quella
di Dio Padre.
Dunque, come dice s. Paolo, senza la carità le opere
che l’uomo compie non servono a nulla. Viceversa,
come dice s. Giacomo, senza le opere la carità è priva
di utilità.
Da queste semplici considerazioni ne deriva che
occorre compiere opere (di bene) in spirito di carità.
Ma poiché questa capacità di amare è posseduta
da ciascuno secondo il proprio grado o livello, ne
consegue che qualunque opera concreta di bene sia
compiuta almeno con quel livello minino che tutti, meno
i demoni o chi da essi posseduti, o gli indifferenti per
scelta, hanno. In ogni azione della propria vita metterci
un po’ di amore per scoprire che nulla è degradante
od obbrobrioso.
Le grandi come le piccole donazioni, si tratti di beni
o di servizio, non si fanno per mettere a posto la
propria coscienza secondo un calcolo umano di dare
e avere (ho maggiorato un prezzo, ho sottopagato
un dipendente, ho evaso tasse o contributi…, faccio
una bella elemosina, contribuisco alla tale iniziativa,
e sono a posto!), ma per dare un aiuto concreto a chi
ne ha bisogno, senza aspettarsi una contropartita. E
di gente che ha bisogno ce n’è sempre tanta (i poveri,
dice Gesù, li avrete sempre con voi).
E se proprio non si riesce a metterci quel pochino di
spirito che valorizza ogni azione, bé allora non resta
che farsi qualche degno amico che ci accolga sotto la
tenda eterna.
A proposito di Carità vorrei essere capace di presentare
brevemente e con efficacia quella benemerita
organizzazione che è la Caritas parrocchiale, ma
mi reputo troppo poco idoneo a descrivere l’attività e
lo spirito con cui viene svolta la sua azione di sostegno
ai bisognosi, senza riguardo a nazionalità, religione,
stato sociale, effettive necessità. Per cui mi limito a
dire che, nello spirito evangelico, a chiunque chiede
viene dato tutto quello che è disponibile. Per chi vi si
dedica è una palestra unica per maturare uno spirito di
disponibilità nei confronti di chiunque e far emergere e
crescere quella piantina di amore che rende il servizio
anche fonte di serenità e pace o anche di autentica
gioia. È una di quelle occasioni per tutte quelle persone
che hanno un vuoto da colmare, la necessità di dare
un senso alla propria vita, una vita da ricostruire…
e ad esse rivolgo l’invito, che è una richiesta ed una
preghiera, di non trascurare questa chiamata. A nome
della Caritas desidero invece ringraziare tutti coloro
che, con abiti, mobili, oggetti e offerte, la sostengono;
ad essi dico: forse non ve ne accorgete, ma vi state
facendo una moltitudine di amici.
Nazzareno L.
Attività Caritas Parrocchiale
Interventi annui (2010) effettuati circa 500
Persone assistite (anche più volte) circa 2000
Forniture assistenziali (quando disponibili) Mobilia, biancheria, indumenti, vestiario,
in base alle donazioni ricevute. pacchi viveri, elettrodomestici, calzature,
giocattoli, vasellame, ecc.
Volontari impegnati regolarmente 32
Apertura centro di ascolto e distribuzione Lunedì – Mercoledì – Venerdì
Orario 14.30 – 16.30
Via S. Orsola, 7 - Tel. 0307701141
10
L’idea originaria del pellegrinaggio porta con sé
l’immagine di una fatica fisica (il camminare) per
una ragione di fede o di devozione.
Gesù Cristo fu il primo fra i pellegrini: a piedi ha
girato la sua terra, si è recato al Tempio, è salito
sul monte delle Beatitudini e sul Calvario.
La Chiesa stessa è pellegrina su questa terra.
I viandanti che nel medioevo si recavano a
Roma o addirittura in terra santa, come fece San
Francesco, oltre alla fatica fisica dovevano fare i
conti con le intemperie, gli agguati, gli assalti dei
briganti, la diversità delle monete, e la scarsità di
cibo e di ricoveri.
Un pellegrinaggio poteva durare anni, e sugli
itinerari più frequentati sono mano a mano sorti
ostelli, come per esempio a Ospitaletto, posto
sull’itinerario della via franchigena.
Il rito del pellegrinaggio è insito un poco in tutte
le religioni: pensiamo all’islam, i cui fedeli hanno
– addirittura – il precetto di visitare almeno una
volta nella vita la Mecca.
Oggi il pellegrinaggio può essere effettuato con
tutte le comodità: a Lourdes, Fatima o Mejugorje
– giusto per citare le mete più diffuse – ci si può
andare tranquillamente in aereo, in treno o con
una autovettura.
Il valore morale e umano non ne viene sicuramente
svilito, ma viene a mancare il contatto con la
natura, con la fatica ed alla fine con la parte più
remota di noi stessi che tende alla conoscenza di
Dio.
La “voglia” di essere pellegrini è diffusa anche
nella nostra terra: i frati di Adro organizzano
ogni anno una camminata di preghiera dalla loro
casa al santuario della Santissima di Gussago.
Sia pure con minore impegno ma con adeguato
appagamento spirituale, a Rovato abbiamo la
possibilità di salire al convento dell’Annunciata.
Ora forse è un po’ decentrato rispetto alla nostra
realtà, ma ha sempre avuto un grande richiamo
il santuario di Caravaggio (la chiesetta di
Caporovato è dedicata alla Madonna là apparsa).
Molti facevano il “voto” di un pellegrinaggio a
Caravaggio (oltre 30 km da Rovato) se avessero
superato, per dire, gli esami scolastici, ottenuto
un lavoro, raggiunta una guarigione: alla
fine qualcuno andava davvero a piedi, altri si
dimenticavano della promessa e altri ancora ci
andavano in bicicletta (la scusa era:”non avevo
promesso con quale mezzo”). Anche illustri
calciatori si recarono a piedi, anni addietro,
da Brescia a Caravaggio per celebrare la
salvezza della loro squadra. Resta il fatto che
(Catechismo della Chiesa Cattolica, 2691) “ i
pellegrinaggi evocano il nostro cammino sulla
terra verso il cielo. Sono tradizionalmente tempi
forti di rinnovamento della preghiera. I santuari,
per ii pellegrini che sono alla ricerca delle
loro vive sorgenti, sono luoghi eccezionali per
vivere <come Chiesa> le forme della preghiera
cristiana”.
C’è un itinerario in Europa che attira sempre
più pellegrini che scelgono la via dura della
fatica: da tutto il mondo arrivano persone di
tutte le età e di ogni più diversa estrazione
per percorrere il "Camino de Santiago de
Compostela". Sono 800 km di strade e sentieri,
segnati dalla tradizionale conchiglia a pettine
della capasanta, che partono dai Pirenei
per arrivare a Capo Finisterra, all’estremità
più occidentale della Spagna. Non mancano
persone che partono, solitamente a piedi, ma
anche in bicicletta, da molto più lontano: ne ho
incontrati che erano venivano da Parigi e dalla
Germania. Recentemente, ho avuto la possibilità
con un gruppo di amici di ripetere l’esperienza
di Santiago di Compostela: siamo stati sfortunati
per la pioggia battente che ci ha quasi sempre
accompagnato, e poco coraggiosi, non avendo
ritenuto di affrontarla come fanno i veri pellegrini,
che camminano nel solleone, nella neve e nella
pioggia. Tuttavia, per il poco che abbiamo potuto
fare, grande è stata l’emozione e la gioia del
silenzio sul percorso rotto soltanto dalla recita del
rosario; il Monte Gozo, il Monte della Gioia, con
la croce che ricorda la visita di Papa Giovanni
Paolo II, è la metà finale per chi ha percorso
il "Camino"; da là si vedono i campanili del
Santuario di Santiago, che dista ormai pochi
chilometri, e lì si appone l’ultimo timbro rosso
che attesta il percorso compiuto, e lanci a chi ti
è vicino l’ultimo saluto fra pellegrini, quell’utreya
che significa “andiamo avanti”, verso il traguardo
finale. Nella grande piazza della cattedrale, vedi
persone sdraiate con i propri zaini che si godono
la felicità della meta raggiunga e – chissà – di
una rinascita interiore: tutta una varia umanità
della quale ti senti amico perché sai di averne
condiviso gli ideali e, anche se soltanto in parte,
la fatica. Provare per credere.
Parrocchia
Il pellegrinaggio
Franco M.
PELLEGRINAGGIO
Si sta pensando ad un pellegrinaggio in Terra Santa dal 25 agosto al 1 settembre
2011. La quota si aggira su € 1.300,00. Chi ha intenzione di partecipare avvisi,
quanto prima, i sacerdoti. Dopo Natale decidiamo in base alle persone disponibili.
11
Triduo dei Morti 2011
DOMENICA 27 FEBBRAIO
Parrocchia
santa messa d’apertura ore 18.30
LUNEDI’ 28 FEBBRAIO
(mattino ore 8.30 e alla sera ore 20.00)
MARTEDI’ 1 MARZO
(mattino ore 8.30 e alla sera ore
20.00 solenne chiusura).
Il Triduo dei Morti (che viene celebrato
dalla domenica precedente a quella del
Carnevale) è un insieme d’affetto, nostalgia,
speranza e tradizione che, fondendosi tra
loro, formano quell’olio che alimenta la
lampada della fede di tanti semplici fedeli.
Fede innanzi tutto nel mistero su cui si
fonda tutta la nostra speranza, cioè nella
risurrezione di Gesù Cristo, che diventa anche
la nostra risurrezione. Il culto e l’amore ai morti
sono espressioni che possono aiutare ogni
persona a scrivere il proprio inno alla vita. Il
pensiero della morte, anche se l’umanità lo ha
esorcizzato, non è stato eliminato: rimane come
eredità di ogni uomo e come unica certezza
esistenziale. Esorcizzando la morte l’uomo
moderno ha avvelenato la cultura della vita.
Il pensiero verso i morti non è semplicemente
far memoria della certezza di dover morire,
ma risvegliare il senso pieno della vita; una
vita da vivere alla luce della fede, al calore
della misericordia divina e al sapore del pane
eucaristico. La morte non spegne la vita ma
la trasforma; trasforma prima la dimensione
spirituale e alla fine dei tempi la realtà
corporale, cioè quello che dopo la morte
rimane a riposare nel sepolcro. Penso che il
grande messaggio, la splendida catechesi
che ci viene trasmessa dalla tradizione del
Triduo stia proprio in questa dimensione:
trasformare, convertire, purificare il nostro
affetto, la nostra nostalgia, la nostra speranza
per i nostri morti in amore, nostalgia e affetto
verso Gesù Cristo, fondamento della nostra
vita presente e soffio della nostra speranza.
È il grande messaggio Pasquale al quale
ci stiamo preparando:“Se siete risorti con
Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo
vive e regna”. Entriamo nella tomba vuota...
non per rimanerci a piangere e a disperare,
ma per uscirne trasformati e portare al mondo
il messaggio tanto atteso: Cristo è la nostra
gioia, è la nostra consolazione, è la sola
parola medicinale alla sofferenza per la morte
di una persona cara. Il primo mondo che ha
bisogno di sentire la gioia della risurrezione,
è la nostra interiorità, ferita e lacerata dalla
sofferenza. È la nostra speranza, la nostra
voglia di vivere e di amare che deve risorgere
a vita nuova.
Usi e costumi e buona educazione
I turisti cinesi che arrivano in Italia o in
Europa vengono prima della partenza istruiti
sulle consuetudini occidentali: ad esempio, su
come usare le nostre posate in luogo dei loro
tradizionali bastoncini.
Fra le raccomandazioni più sentite vi è quella
di non sputare per terra, cosa normale e
consentita in quel paese.
I cinesi che vengono in Italia quindi stanno
attenti a non sputare.
Gli italiani invece, civilissimi (si fa per dire),
sputano ovunque il loro chewing gum.
Guardiamo come sono ridotte le nostre strade e
i nostri marciapiedi (ma anche il sagrato della
nostra chiesa parrocchiale): sono letteralmente
macchiati di chiazze grigiastre lasciate dai
nostrani gommosi sputatori.
E’ stato calcolato che lo smaltimento naturale di
queste gomme è come minimo di cinque anni.
Altissimo il costo se si volesse procedere alla
pulitura: andrebbe eseguita chiazza per
chiazza.
12
Qualcuno ha lanciato l’idea di mettere una
imposta di fabbricazione sui chewing gum: non
pare un’idea sbagliata; in fondo non si tratta di
un bene di prima necessità, anche se talvolta
può essere utile.
Sperare sulla buona educazione? Sì, ma questa
speranza è un sogno.
Cronista
Per
informazioni
ed
abbonamenti
rivolgersi
al Prevosto
Parrocchia
Festa degli Anniversari
Hanno partecipato
5° ANNO
Bellini Ivan e Formenti Francesca
Bonventre Francesco e Sanguinelli Emilia
Bracchi Simone e Zarbo Roberta
Gnali Emanuele e Lancini Roberta
Zanotti Angelo e Fossadri Francesca
15° ANNO
Astori Leone e Bombardieri Michela
Baroni Giovanni e Martinelli Marina
Cadei Giovanni e Gregorelli Elena
Grassi Pierluigi e Terzi Nadia
Filippini Marco e Ferrari Rina
Piceni Claudio Domenico e Messali Luisa Angela
Zanoletti Gianfranco e Piva Luisa
61° ANNO
Econimo Ugo e Zafferri Giuseppa
25° ANNO
Baroni Vincenzo e Coccaglio Mirella
Cammisa Antonio e Losacco Patrizia
Cocchetti Mauro e Massetti Antonella
Conti Alessandro e Delpero Cesira
Luppino Gianmario e Berardi Eleonora
Rapizza Giuseppe e Zambelli Claudia
Rubagotti Gianluigi e Pelizzari Loredana
Salvi Riccardo e Ghitti Maria Paola
Turriceni Tullio e Delpero Elsa
40° ANNO
Giugni Giangiuseppe e Vezzoli Maria
Loda Giacomo e Bombardieri Francesca
Lorini Gianfredo e Parisio Annamaria
Zampati Armando e Ramera Gabriella
50° ANNO
Bertoli Antonio e Bonardi Giuditta
Caffi Guido e Tinti Marisa
Cappelletti Cesare e Corti Aurelia
Chiari Pietro e Righetti Caterina
Cocchetti Angelo e Zambelli Olga
Farimbella Giovanni e Bonardi Ida
Firmi Ezio e Glisenti Liana
Gerola Achille e Cinquini Maria Teresa
Piceni Attilio e Bonfadini Catterina
Quarantini Costante e Gotti Maria
Toscani Cesare e Dotti Giovanna
60° ANNO
Gandossi Bruno e Rossini Giannina
Radici Lionello e Zampati Lisa
63° ANNO
Prencipe Matteo e Beretta Giuseppina
64° ANNO
Molari Giovanni e Gozzini Maddalena
Coppie che hanno voluto condividere La festa
10° ANNO
Bergomi Riccardo e Contessi Paola
Bicocchi Pierluigi e Martinazzi Mara
20° ANNO
Fapanni Luigi e Milano Rosa
Giardini Roberto e Rizzini Giusi
Minelli Umberto e Turra Antonella
Pagani Fabio e Uberti Marilena
30° ANNO
Ramera Francesco e Savoldini Giuliana
35° ANNO
Serena Cesare e Gandossi Giulia
45° ANNO
Pedrali Carletto e Lazzaroni Anna
Uberti Giovanni e Bonfadini Agnese
48° ANNO
Uberti Angelo e Bonfadini Pierina
55° ANNO
Furli Giuseppe e Nembrini Luigia
Chi volesse la foto di gruppo
telefoni a Teresa Toscani 333.3439947
13
Iniziazione cristiana
Vivere bene la Domenica Ma che smania! Ma che stress!
14
Domenica,
dal
latino
dies domini
ossia
il
giorno
del
Signore. Da
duemila anni,
il
mondo
cristiano
si
ferma
per
fare memoria
di
quel
"giorno dopo
il sabato" in
cui Maria di
Magdala e le
altre donne,
andando al sepolcro, lo trovarono vuoto.
Giorno di vittoria sulla morte, e quindi
giorno di festa. Ma anche giorno di pausa
dal lavoro, e quindi occasione di riposo e
riflessione, di preghiera e meditazione. Cosi
dicevamo, almeno da duemila anni. È fin
troppo banale far presente che, da vari anni
ormai, la domenica sostituisce lo "stress da
lavoro" con lo "stress da divertimento a tutti
i costi"... fino ad arrivare, ormai sempre più
spesso, all'apertura domenicale dei grandi
negozi, e anche di fabbriche e uffici. Cosi
la domenica tende sempre più a identificarsi
con gli altri giorni, perlomeno nell'intensità,
venendo a mancare quella quiete che
dovrebbe permettere riposo e pace.
La gente oggigiorno sembra essere terrorizzata
dal silenzio: ha paura di fermarsi a pensare,
a riflettere. Da qui la smania di riempire di
"cose" anche i giorni di festa. E il carrello del
supermercato. Una indagine Istat rivela che
gli acquisti di oggetti futili e inutili subiscono
un'impennata proprio nei giorni di festa.
Ma questa smania di acquistare non ha
evitato la noia e ha portato a uno stordimento
collettivo: oggi, nonostante tutti i tentativi
per renderla una giornata desiderabile, la
domenica è diventata una grande occasione
di noia. Perciò quando la chiesa dice, "datevi
pensieri e parole diversi per la domenica",
non solo fa il suo dovere, ma svolge anche
un'opera buona di socializzazione e rende un
servizio a tutti gli uomini, non solo ai credenti.
Se siamo cristiani, dobbiamo con forza
riproporre la domenica come "settimo giorno",
dove tutto si ferma e dove tutto sia, davvero,
diverso dagli altri giorni, interamente dedicalo
all'uomo e non alle sue attività commerciali.
Oggi infatti l'organizzazione del tempo è un
vero disastro. Per cinque giorni la settimana
la città è
una
bolgia
forsennata.
Negli altri due
pure. E quindi
vanno a farsi
benedire
le
relazioni
umane.
Dobbiamo
avere
il
coraggio
di allentare
q u e s t a
pressione
consumistica
ossessiva,
che incombe sette giorni su sette. E a chi
risponde che l'Italia non è una teocrazia e
che i cittadini hanno nuove esigenze, non
possiamo non ricordare che il mercato è a
servizio dell'uomo, e non il contrario. Che chi
spinge per l'apertura domenicale dei negozi
lo fa per interesse, non per rendere un servizio
ai cittadini. Che il giorno di riposo settimanale
è stato frutto di una lotta sindacale durissima
affinché gli operai, i contadini e le massaie
avessero almeno un giorno per riprendere
fiato. Che i nostri sprechi li pagano tutti,
durissimamente, sulla loro pelle i contadini,
le operaie, le tessitrici, i bambini del mondo
povero. Noi cittadini del mondo ricco
dobbiamo scoprire una nuova saggezza,
portandoci per mano uno con l’altro verso un
orientamento dei nostri consumi, verso scelte
che privilegino il valore aggiunto di qualità
a quello di quantità. Dobbiamo portarci per
mano verso la sobrietà.
Ce ne saranno grate anche quelle mamme
e quei papà, costretti a servirci dietro a una
cassa nei supermercati anche di domenica.
Ce ne saranno grati i loro bambini che,
finalmente, potranno passare la domenica con
i genitori. Ce ne sarà grato il mondo povero,
spogliato dalle nostre rapine sistematiche. Ce
ne sarà rato il futuro. Certamente sobrietà è
una parola tanto facile da pronunciare quanto
difficile da praticare, per le ovvie rinunce che
dobbiamo essere in grado di fare a livello
personale, familiare e collettivo. Ma se il
nostro futuro non sarà segnato dalla sobrietà,
cioè dal consumare meno per consumare
tutti, il futuro – semplicemente – non sarà.
Pensiamoci, almeno la Domenica.
Egle e Mario S.
Il Papa ha incontrato l’Azione Cattolica
sabato 30 ottobre in piazza S. Pietro.
Lo slogan dell’incontro era “C’è di
più. Diventiamo grandi insieme”. La
prima domanda è stata formulata da
un ragazzo dell’ACR: Santità cosa
significa diventare grandi? Cosa devo
fare per crescere seguendo Gesù? Chi
mi può aiutare?
Ho ascoltato la domanda del ragazzo
dell’ACR. La risposta più bella su cosa
significa diventare grandi la portate
scritta voi tutti sulle vostre magliette,
sui cappellini, sui cartelloni: «C'è di
più». Questo vostro motto, che
non conoscevo, mi fa riflettere.
Che cosa fa un bambino per vedere
se diventa grande? Confronta la sua
altezza con quella dei compagni; e
immagina di diventare più alto, per
sentirsi più grande. Io, quando sono
stato ragazzo, alla vostra età, nella
mia classe ero uno dei più piccoli, e
tanto più ho avuto il desiderio di essere
un giorno molto grande; e
non solo grande di misura,
ma volevo fare qualcosa
di grande, di più nella
mia vita, anche se non
conoscevo questa parola
«c'è di più». Crescere in
altezza implica questo «c'è
di più». Ve lo dice il vostro
cuore, che desidera avere
tanti amici, che è contento
quando si comporta bene,
quando sa dare gioia al
papà e alla mamma, ma
soprattutto quando incontra
un amico insuperabile,
buonissimo e unico che è
Gesù! Voi sapete quanto
Gesù voleva bene ai bambini e ai
ragazzi! Un giorno tanti bambini come
voi si avvicinarono a Gesù, perché si
era stabilita una bella intesa, e nel suo
sguardo coglievano il riflesso dell'amore
di Dio; ma c'erano anche degli adulti
che invece si sentivano disturbati da
quei bambini. Capita anche a voi
che qualche volta, mentre giocate,
vi divertite con gli amici, i grandi vi
dicono di non disturbare... Ebbene,
Gesù rimprovera proprio quegli adulti
e dice loro: lasciate qui tutti questi
ragazzi, perché hanno nel cuore il
segreto del Regno di Dio. Cosi Gesù
ha insegnato agli adulti che anche voi
siete «grandi» e che gli adulti devono
custodire questa grandezza, che è
quella di avere un cuore che vuole
bene a Gesù. Cari bambini, cari
ragazzi: essere «grandi» vuol dire
amare tanto Gesù, ascoltarlo e parlare
con Lui nella preghiera, incontrarlo nei
Sacramenti, nella Santa Messa, nella
Confessione; vuole dire conoscerlo
sempre di più e anche farlo conoscere
agli altri, vuol dire stare con gli amici,
anche i più poveri, gli ammalati, per
crescere insieme. E l'ACR è proprio
parte di quel «di più», perche non siete
soli a voler bene a Gesù - siete in tanti,
lo vediamo anche questa mattina -, ma
vi aiutate gli uni gli altri;
perché non volete lasciare
che nessun amico sia solo,
ma a tutti volete dire forte
che è bello avere Gesù
come amico ed è bello
essere amici di Gesù; ed
è bello esserlo insieme,
aiutati dai vostri genitori,
sacerdoti, animatori. Così
diventate grandi davvero,
non solo perché la vostra
altezza
aumenta,
ma
perché il vostro cuore si
apre alla gioia e all'amore
che Gesù vi dona. E così si
apre alla vera grandezza,
stare nel grande amore
di Dio, che è anche sempre amore
degli amici. Speriamo e preghiamo di
crescere in questo senso, di trovare il
«di più» e di essere veramente persone
con un cuore grande, con un amico
grande che dà la sua grandezza anche
a noi. Grazie.
Iniziazione cristiana
Solo nell’amore di Gesù diventerete grandi
15
Iniziazione cristiana
Giornata Missionaria Mondiale
" Noi ragazzi che abbiamo partecipato
alla raccolta viveri vogliamo ringraziarti
Signore perchè l'esperienza vissuta
ieri ci ha fatto sperimentare la gioia
della gratuità. In un mondo dove vale
solo ciò che si paga, donare tempo ed
energia senza avere niente in cambio
può sembrare stran,o ma per noi è stato
bello e significativo e ci ha fatto sentire
utili e un pò più vicini ai nostri fratelli del
Perù."
Con queste parole i ragazzi del nostro
oratorio hanno voluto pregare durante
le Messe della 84° giornata missionaria
mondiale per ringraziare il Signore di
avergli dato la possibilità di partecipare
alla raccolta svoltasi il 23 ottobre.
Con poche righe hanno riassunto il
senso di essere cristiani: amare, donare
gratuitamente, testimoniare, condividere;
e noi del gruppo missionario vogliamo
fermarci a riflettere sulla capacità dei
nostri ragazzi di mettersi al servizio. Alle
loro parole desideriamo solo aggiungere il
nostro ringraziamento per la disponibilità
dei ragazzi delle medie e di quelli più
grandi, che avendo partecipato altri
anni alla raccolta, hanno accettato di
organizzare, affiancare, guidare i più
"piccoli". Sono stati per loro un esempio
importante e noi del gruppo missionario
gli siamo davvero grati perchè il loro
aiuto è veramente prezioso; il nostro
desiderio di tenere "in vita" una piccola
luce missionaria nella nostra parrocchia
è grande ma difficile perchè siamo pochi
e impegnati in altri gruppi. La presenza
nel nostro paese di amici appartenenti
all'operazione mato grosso, ci permette
di accendere quella piccola luce con quel
poco che riusciamo a fare e con quel tanto
che sanno dare i nostri ragazzi.
Il nostro obiettivo in questo ottobre
missionario era cercare di sensibilizzare
i ragazzi sui più poveri e sulla gratuità
e secondo noi è andata bene: erano
davvero tanti a girare nelle nostre strade a
chiedere cibo per i ragazzi meno fortunati
di loro.
Un grazie speciale anche a tutta la nostra
comunità che ha aperto la porta e donato!
Per tutti noi sazi risuoni il commento di
Isaia: "dividi il tuo pane con l'affamato!"
Gruppo Cafarnao - Battesimo Pontoglio Lorenzo - 24 ottobre 2010
16
E’ di nuovo tempo di scelte per il “dopo la terza media”
SCUOLA APERTA ALL’ISTITUTO SUPERIORE “L. GIGLI”
solo anagrafica è l'impegno che ogni
docente porta avanti giorno per giorno
attraverso l'insegnamento della propria
disciplina, ma l'obiettivo che ci proponiamo
può essere raggiunto solo attraverso una
proficua collaborazione Scuola - Famiglia.
Ecco perché vogliamo incontrare ragazzi e
genitori: non solo per far loro visitare l’Istituto
con le sue palestre, la biblioteca e i suoi
laboratori, ma per conoscere davvero questa
Scuola, come risultato di un’intensa attività
di ricerca, di studio e sperimentazione.
“Noi ad Atene facciamo così” diceva
Pericle, famoso statista greco nel V secolo
a.C. per celebrare i valori della libertà, della
democrazia e dell’educazione.
Ci piacerebbe poter ripetere questa frase e
condividerla con voi come testimonianza di
un percorso formativo irrinunciabile all’interno
del nostro Istituto.
A sabato 18 dicembre, allora! I genitori
verranno accolti nell’Aula Magna Paolo VI
e i ragazzi potranno da subito utilizzare i
laboratori, guidati da personale esperto.
L’iniziativa Scuola Aperta verrà ripetuta anche
sabato 15 gennaio 2011 sempre a partire
dalle ore 14.30. Sono anche possibili, con
appuntamento,incontri individualizzati.
La scuola
Sabato 18 dicembre 2010, dalle ore
14,30,l’Istituto Lorenzo Gigli spalanca le porte
ai ragazzi che vogliono vivere “in diretta” la
realtà di una scuola superiore.
Li accoglieranno e, con loro i genitori, il
Dirigente Scolastico, docenti e studenti
dell’istituto, per presentare i diversi curriculum
liceali e professionali.
E' un'occasione importante, che si ripete
ormai da molti anni, ma la recente riforma
dell’Istruzione superiore (2010) ha reso questo
incontro indispensabile per chiarire e illustrare
il Piano dell'Offerta Formativa: ovvero,che
cosa e come si studia, quante ore la settimana,
di quali laboratori e strutture l’Istituto Gigli
dispone e quali iniziative vengono attuate a
sostegno e formazione dello studente.
Ai corsi articolati e rinnovati del Liceo Scientifico
e di Scienze Umane, la città di Rovato ha poi
la possibilità, in base al numero degli iscritti,
di aggiungere in Istituto una sezione di Liceo
Classico; in un momento di crisi, di incertezze,
di disorientamento generale anche, e
soprattutto, in ambito etico, lo studio rigoroso di
un passato che ci appartiene e in cui possiamo
riscoprire il senso della nostra vita comunitaria
nazionale ed europea, può rappresentare per
un giovane una base solida per costruirsi un
futuro in cui sarà un cittadino consapevole dei
propri diritti e dei propri doveri.
Seguire un adolescente di quattordici anni
fino al raggiungimento di una maturità non
I docenti dell’Istituto Emanuela Caretta e
Marilia Venturini
Educare, compito di tutti
Ascoltando i discorsi, le preoccupazioni e i
tentativi educativi – più o meno riusciti - di
genitori, educatori, insegnanti, preti, suore…
si ha l’impressione di essere presi come in
mezzo tra due fuochi.
Da una parte, probabilmente dopo averle
provate tutte, si arriva a dire che l’educazione
non è “cosa di cuore” (come amava dire
don Bosco) ma “cosa impossibile!” dunque,
da lasciar fare a qualche esperto di turno.
Si è convinti che ogni forma di disciplina
scolastica e famigliare sia troppo repressiva
(non bisogna forzare la spontaneità infantile
e adolescenziale…) ma poi, nel concreto,
non si sa da che parte prendere queste
giovani (per sempre giovani) generazioni.
La famiglia dice: “Ci penserà la scuola” e
la scuola spera: “Farà qualcosa la famiglia”.
Il padre dice: “Educare è compito della
madre” e la madre, esasperata, al termine
della giornata annuncia: “Vedrai quando
torna tuo padre!”.
Dalla’altra parte si prende atto con tristezza
che sta davvero dilagando una crisi di valori
che invece di liberare nel profondo l’umanità
di ciascuno, porta a grande insoddisfazione
e incapacità di vivere una vita bella. Bella
secondo la propria umanità e secondo il
Vangelo. E si vorrebbe fare ancora qualcosa,
ma non si sa da che parte cominciare.
Si pone allora il problema di un modello a cui
guardare e da cui, con molta umiltà, poter
imparare perché nessuno è nato maestro o
genitore, o educatore..(così si continua a
dire) ma è difficile trovare chi sia disposto ad
17
La scuola
imparare.
In questi giorni sono stati consegnati alla
nostra attenzione gli Orientamenti pastorali
che i nostri vescovi hanno scritto per il
decennio 2010-2020 dal titolo: “Educare
alla vita buona del Vangelo”.
Sono uno strumento prezioso per tutti
coloro - credenti o non credenti - a cui sta
a cuore il problema educativo e accolgono
la sfida e la bellezza insieme di farlo
proprio, di assumersene la responsabilità
senza delegare ad altri, di rispondere con
parole e azioni di impegno e di speranza
a una situazione che molti qualificano
come “disperata” ma a cui si può decidere
di rispondere, con responsabilità.
Anche noi, piccola comunità canossiana
inserita a Rovato, siamo presenti in
questa porzione di Chiesa attraverso la
scuola e altre possibilità educative perché
crediamo che esista un modello di vita
buona da proporre pedagogicamente alle
nuove generazioni e che il Signore Gesù è
il Maestro (con la “M” maiuscola) che non
cessa di educare ad un’umanità nuova e
piena. Da lui possiamo imparare.
La nostra fondatrice, S. Maddalena di
Canossa, ha vissuto la passione educativa
convinta che “dall’educazione dipende la
condotta di tutta una vita” e con gioia, anche
se consapevoli dei nostri limiti, desideriamo
viverla dentro questa comunità parrocchiale
ed ecclesiale sapendo di essere chiamate,
insieme a tutta la comunità, a testimoniare la
passione educativa che Dio ha per ciascuno
di noi.
Educare dunque diventa compito di tutti,
un impegno che ha le sue fatiche ma
bello! Bello come è bello guardare ad
ogni uomo attraverso la cura, l’amore e la
premura costante perché – come dicono gli
Orientamenti – sboccino, nella libertà tutte le
sue potenzialità.
Le madri Canossiane
m. Esterina, m. Maria, m. Mariarosa
m. Beatrice, m. Luisa, m. Alessandra
Desideriamo condividere con voi:
Don Vianney aveva osservato un contadino che ogni sera, tornando
dal lavoro, lasciava gli attrezzi fuori della chiesa, entrava e restava
seduto in silenzio per lungo tempo. Un giorno gli si avvicinò: «Cosa
fate qui, buon uomo, in silenzio?». Il contadino, stupito per la
domanda, gli rispose: «Sto davanti al mio Signore: lui guarda me
ed io guardo lui».
La preghiera
Ogni primo Venerdì del mese alle ore
20.30 preghiera di Adorazione insieme
a giovani e adulti nella nostra cappella
Un progetto di solidarietà
“Solidarietà sotto l'albero”
Per Natale è possibile acquistare dalle
Madri un “regalo solidale” il cui ricavato
sarà devoluto per un progetto nelle
Missioni Canossiane.
18
“La piazza dei giochi ritrovati”
PERCHE’ I GIOCHI?
“Il gioco è una qualità degli esseri umani.
E’ una delle pratiche più antiche della cultura umana.
Le società sin dai tempi remoti si sono nutrite della
ricchezza dei propri giochi, una ricchezza che va
studiata e mantenuta per valorizzarne il contenuto
educativo...“
Il gioco educa alla convivenza, alla curiosità, alla
pluralità, si impara a vincere e a perdere, ma anche a
cooperare nel condividere regole e rispetto, per questi e
altri mille stimoli il gioco è portatore di pace.”
GRUPPO DI PROGETTO
Il gruppo di progetto, che programma, pianifica ed
organizza, è composto dai rappresentanti di ogni ente
coinvolto:
• Docenti • Genitori
• Amministrazione Comunale
• Commercianti • Associazioni …
L’iniziativa coinvolge, oltre agli alunni dell’Istituto
Comprensivo (scuola dell’infanzia, scuole primarie
e scuola secondaria di 1° grado: presenza media di
circa 900 alunni), alcune classi dell’I.S. “L. Gigli”, la
scuola paritaria dell’infanzia Rovato centro e sempre
più numerose e variegate associazioni del territorio:
C.A.G. (Centro Aggregazione Giovanile) • AUSER •
Casa di Riposo “Lucini Cantù”
• C.P.S. Centro Psicosociale • CAI
• Sezione Alpini • Gruppo scout
• Rovato Soccorso
• Protezione Civile Rovato…
CRONISTORIA
Ogni anno la manifestazione, nata nell’a.s. 2005/06
e giunta alla sesta edizione, si è arricchita di nuovi
significati, che hanno coinvolto persone diverse, su temi
diversi, con produzioni diverse:
• pubblicazione di un libretto
esplicativo/fotografico
• collaborazione con l’Accademia del
“Gioco Dimenticato” di Giorgio Reali
• coinvolgimento di famiglie ed
associazioni di altre culture
• collaborazione con associazioni
ambientaliste…
La scuola
Le idee di partenza del progetto sono state: “lasciamo
che i nostri bambini si rimpossessino degli spazi del loro
paese, così come si faceva una volta” e “lasciamo a noi
grandi il gusto di tirar fuori il bambino che è in ciascuno
di noi”.
Un invito a stare insieme, a giocare con cose semplici,
unendo passato e presente, per riscoprire genuinità,
relazione e creatività.
MANIFESTAZIONE
La progettazione culmina con una manifestazione,
che si tiene nel mese di ottobre, nella quale i bambini,
accompagnati dai docenti di riferimento, possono
seguire un percorso fra varie postazioni di gioco e
intrattenimento, dislocate nel centro del paese:
GIOCHI DEI NONNI: pentolaccia, tiro al bersaglio,
corsa con i sacchi, tiro alla fune, salto con la corda,
bolle di sapone, costruzione di spaventapasseri,
bandiera… sono i giochi che non mancano mai
PUNTI DI INTRATTENIMENTO: danze popolari
rappresentate dagli alunni dell’Istituto Comprensivo,
spettacolo di burattini, clown e acrobati, cantastorie,
zucchero filato, madonnari…
STAND INTERATTIVI: gioco degli scacchi, gioco a carte,
scambio figurine, costruzione bambole…
TEMI ANNUALI
Dopo le prime sperimentazioni “libere” il gruppo
di progetto ha introdotto una tematica per ogni
manifestazione, desunta dal “principio guida” del
percorso educativo deciso per ogni anno scolastico:
giochi interculturali (a.s. 2008/09)
giochi di riutilizzo e riciclo (a.s. 2009/10)
giochi di cooperazione (a.s. 2010/11)
La manifestazione ha sempre unito in strada grandi e
piccini, a giocare insieme, con un risultato di enorme
coinvolgimento e soddisfacimento, confermato poi dalle
schede di verifica compilate.
PUNTI DI FORZA
vivibilità alternativa e comunitaria delle vie del paese
progetto condiviso e che coinvolge realtà diversificate
del territorio rovatese
rete di collaborazioni che interessano il tempo scolastico
e il tempo extra-scuola
tutoraggio svolto dagli alunni “più grandi” nei confronti
dei più piccoli.
pentolaccia
logo della
manifestazione
danze
popolari
cimberlina
manifestazione 16 ottobre 2010
19
Attualità
Convegni sui Bonomelli
20
Con la collaborazione tra vari
Enti (Brixia Sacra, Comune
e Parrocchia di Rovato,
Cogeme) e l'adesione di altre
istituzioni si sono tenuti in
Rovato due convegni dedicati
allo studio ed alla proposta di
due importanti Bonomelli del
Novecento.
Giovedì 21 ottobre 2010
Giovanni Donni ha collocato
questa famiglia (giunta a
Rovato alla fine del Seicento da Chiuduno)
nel movimento di azione e di idee culturali,
politiche e religiose di Franciacorta
dell’Otto/Novecento. I tre rami dell'unica
famiglia (distintisi a metà Ottocento) hanno
dato origine ai pastai di Piazza Garibaldi,
ai commercianti di formaggio tra i quali
l’on. Oreste, Silvio ecc., agli agricoltori cui
appartenne Emilio Bonomelli, politico e uomo
della Santa Sede. Enrico Mirani ha proposto
alcuni momenti della biografia di Oreste
Bonomelli partendo dalla situazione politica
del primo Novecento che vide all'opera il
giovane socialista Oreste Bonomelli [e il suo
giornale "Il Monte Orfano" ( 1912 - 1920)],
poi nominato nella Costituente e deputato al
Parlamento Italiano.
Sabato 30 ottobre si è proposto Emilio
Bonomelli, "gentiluomo di Sua Santità".
Ha introdotto e presieduto il
convegno il prof. Xenio Toscani,
segretario della fondazione
"Paolo VI" di Concesio che
ha presentato i relatori del
convegno. Giovanni Donni
ha illustrato i primi 40 anni
di vita di Emilio, animatore
di
gruppi
studenteschi,
amministratore comunale di
Travagliato (dove fu anche
sindaco), Rovato; consigliere
e assessore provinciale (1920
- 1924), propagatore del
Partito Popolare di cui fondò
diverse sezioni e divenendone
anche segretario provinciale,
giornalista del Cittadino e
deciso oppositore del Fascismo
per cui dovette riparare in
Francia (1926 - 1929).
Il dott. Saverio Petrillo attuale direttore delle
Ville Pontificie di Castel Gandolfo, già
collaboratore del Bonomelli ne ha illustrato
l'attività per il ricupero di quel complesso di
edifici che ospitarono i papi da Pio XI a oggi.
Ne documentò l'amicizia e la collaborazione
con Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo
VI; accennò ai delicati incarichi che gli
affidarono e l'accoglienza di circa 10.000
sfollati durante la guerra. Maria Romana De
Gasperi ci ha fatto conoscere episodi poco
noti ai più sulla grande amicizia di Emilio con
suo padre il grande Presidente del Consiglio
degli anni della ricostruzione dell'Italia. G.
Camadini ha proposto alcuni documenti sui
rapporti tra Bonomelli e l'Azione Cattolica.
Teresa Redaelli ha ricordato varie personalità
legate allo zio e le sue caratteristiche umane. Il
card. G. Battista Re concludendo il convegno
e all'omelia della S. Messa
ha sottolineato la spiritualità
di questo rovatese e la sua
grandezza umana nel corso di
ogni fase della sua vita.
Due convegni caratterizzati
dalla presenza di moltissime
persone sia di Rovato come
anche di altre regioni e città.
Gli atti del convegno su E.
Bonomelli saranno pubblicati
in primavera dalla rivista
"Brixia sacra. Memorie storiche
della diocesi di Brescia"; la
monografia di Mirani è in
avanzata preparazione e
dovrebbe apparire nel giro di
pochi mesi.
don Gianni Donni
La scuola Ricchino nella nuova sede della Fondazione
Lodovico Cossandi Orfanotrofio maschile San Carlo
Commosso per vedere numerosa la partecipazione.
Commosso per l’onore concessomi dal Presidente,
Mons. Mario, che ringrazio vivamente, di pronunciare
alcune brevi considerazioni a nome del C.d.A.
Forse per i miei 50 anni di collaborazione quale Vice
Presidente della Fondazione, forse perché Monsignore
che è attentissimo a tutto, sa quale è stato il mio
interessamento per chiudere, ormai tanti anni fa, la
controversia che vedeva in contrasto l’Orfanatrofio San
Carlo con coloro che avrebbero, alla fine, firmato l’atto
di donazione.
Subito dopo si lavorò intensamente per sistemare
l’ambiente almeno in modo decoroso, creando anche
aule scolastiche, ricreative e camere. Ma questo è il
passato.
Questo giorno segna un passo importante nella storia
della Fondazione Lodovico Cossandi Orfanotrofio
maschile San Carlo, perché concludiamo un’opera da
tempo da noi ideata e proposta dall’Amministrazione
Comunale.
Il consiglio di amministrazione della Fondazione, in
accordo con gli eredi ha preso questa decisione per
concretizzare le volontà testamentarie della Sig.ra
Adalgisa Maranesi Cossandi secondo le esigenze della
nostra comunità.
Oggi assistiamo alla inaugurazione di questo stupendo
edificio ristrutturato grazie all’impegno economico della
Fondazione che, con i fondi di un lascito di un’illustre
famiglia rovatese, ha sostenuto interamente le spese per
la “rinascita” del vecchio Orfanotrofio.
La Fondazione ha investito più di un milione di Euro
in quest’opera, stipulando con l’amministrazione
comunale una convenzione con durata fino al 2027,
anno in cui terminerà il vincolo testamentario. Ora, nel
complesso si è trasferita la Scuola Ricchino, da oltre un
secolo, vanto di Rovato.
In essa persone di una certa età con giovani, gli uni
per gli altri per perfezionarsi o apprender un’arte o un
mestiere.
Nel contesto attuale di emergenza educativa
la Fondazione, con questa opportunità, apre
concretamente una strada soprattutto ai giovani che
vogliono trovare la loro identità nel mondo del lavoro,
garantendo un’alternativa valida e sicura per il futuro.
La Scuola rappresenta oggi un punto di riferimento
per la formazione di alcune delle più significative
realtà artigianali della Franciacorta, oltre ad essere
un illustre veicolo per far conoscere e apprezzare
Rovato e le sue attività artistiche in tutta Europa.
Modo migliore per celebrare questo momento di
festa è ridare forza e vigore al sentimento della
solidarietà, dell’amicizia, il solo che può far sentire
uniti e felici tutti gli uomini della terra al di là di ogni
barriera e razza, lingua, religione.
Perciò far ricorso alla nobiltà del passato, sentire
l’orgoglio dei traguardi raggiunti e trarne l’ispirazione
per sempre più saldo e generoso impegno. Sarà
questo il modo migliore per celebrare la benedizione.
Si, mi permetto di dire che dobbiamo dare nuova vita
all’amore perché da esso può nascere solo il bene.
Un grazie a Mons. Simone Giusti, un grazie alle
autorità presenti, in modo particolare al Sindaco
e a tutti coloro che con lui hanno collaborato. Un
ringraziamento particolare va all’architetto Belotti che
ha progettato e seguito con passione la ristrutturazione
di questi splendidi locali, avvenuta in tempi record.
Auguri di Buon Lavoro al Presidente della Scuola, ai
suoi collaboratori e a tutti coloro che la frequenteranno.
Concludo con augurio: questa scuola sia il luogo della
cultura e della creatività; della crescita in umanità e
della formazione di personalità forti; di esercizio nelle
varie arti e di allenamento al servizio del bene comune.
Attualità
Alle ore 14.30 di giovedì 4 novembre è stata benedetta,
dal vescovo di Livorno S.E. mons. Simone Giusti, la
nuova sede della scuola Ricchino completamente
rinnovata dalla Fondazione Lodovico Cossandi, alla
presenza del Sindaco, del Consiglio di amministrazione
della Fondazione e dei rappresentanti degli eredi.
Riportiamo il saluto pronunciato dall’Avv. Enzo Cossu a
nome del consiglio di amministrazione
4 novembre 2010 ore 15.30: Inaugurazione della nuova
biblioteca comunale: l’ex assessore alla pubblica istruzione
taglia il nastro
4 novembre 2010: l’Amministrazione Comunale ha
conferito la benemerenza del “Leone d’Oro” alla Scuola
Ricchino, al maestro Silvio Meisso, alla Comunità dei Servi
di Maria. Ha conferito una benemerenza alla memoria ai
concittadini Silvano Bellini, Gianberto Campagnari e
Emilio Bonomelli
21
Attualità
Speranza per il futuro del paese.
la settimana sociale dei cristiani a Reggio Calabria.
22
Si è svolta a Reggio Calabria tra il 14 e il 17 ottobre
la 46a Settimana Sociale dei cattolici. Nel contesto di
una società in crisi quale può essere il contributo dei
cattolici? Ed allora ecco il titolo: “Cattolici nell’Italia
di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del
paese” Un filosofo contemporaneo, ripreso sulla
rivista dei gesuiti “Aggiornamenti Sociali” provoca:
“la Chiesa di Roma ha chiuso il suo sportello
escatologico”. Si tratta in effetti di superare la falsa
alternativa tra realtà ultime e quotidiano che da un
lato trova espressione in un radicalismo cristiano che
non coglie l’oggi e dall’altro nella consuetudine a
compromessi e pazienze privi di proiezioni verso
qualsiasi ulteriorità. Entrambi gli estremi negano il
regno di Dio sulla terra. “Vivere il tempo del Messia,
che è l’oggi, esige allora la capacità di leggere i
segni della sua presenza nella storia, di riconoscere
nel suo corso i segni dell’economia della salvezza.”
E’ questa la sfida che la “Settimana Sociale” ha
cercato di raccogliere. Sfida in continuità con la storia
delle settimane sociali, storia che fornisce uno spaccato
di come la Chiesa italiane abbia nel tempo compreso la
posizione dei cattolici in politica ed il proprio rapporto
con il «mondo». Nate nel 1907, interrotte col fascismo
nel 1934, riprese nel 1945 fino al 1970 esse hanno
promosso e accompagnato l’elaborazione culturale dei
cattolici italiani, lo stimolo alla partecipazione politica
dopo il “non expedit”, la necessità di un approccio
alla modernità, fino alle tensioni post-conciliari ed agli
anni di piombo. Dopo una ventennale interruzione
sono riprese nel 1991 con ritmi alterni fino ad oggi.
Ultimamente dopo la caduta del socialismo reale,
nella transizione eterna che viviamo, hanno richiamato
ai temi della costruzione dell’Europa, dell’identità
nazionale, della società civile e della democrazia, del
bene comune.
La consultazione di realtà ecclesiali ed associazioni
aveva evidenziato una critica alle ultime edizioni nel
rischio di perdersi in discorsi accademici, lontani dalla
realtà.
In questa occasione si è allora dato spazio ad al
dibattito pubblico, rigorosamente regolato, e soprattutto
gli organizzatori avevano individuato alcuni problemi,
sui quali cercare un cammino di “discernimento”. Si è
provato, così, a declinare nella attuale situazione storica
la nozione di bene comune. Fortemente indicativi i temi
e i problemi dei gruppi di lavoro: 1. Intraprendere, 2.
Educare, 3. includere nuove presenze, 4. Slegare
la mobilità sociale, 5. Completare la transizione
istituzionale. Per dire come le urgenze d’oggi fossero
all’attenzione dei convenuti.
Molti interventi durante ed alla fine del convegno hanno
evidenziato la grande assenza informativa dei “media”
(evidentemente presi da altri “piccanti” attuali urgenze
informative). Peraltro alcuni giornalisti cattolici hanno
lamentato lo svolgimento a porte chiuse dei gruppi
di lavoro, che ha impedito di cogliere il “clima” del
dibattito tra i delegati.
Nelle conclusioni il vice-presidente del Comitato
organizzatore Luca Diotallevi (presidente mons. Arrigo
Miglio , vescovo di Ivrea) ha evidenziato come il dibattito,
ordinato e fruttuoso, si sposasse costruttivamente con
lo stile ecclesiale auspicato nell’itinerario decennale
“Comunicare il vangelo in un mondo che cambia”.
“Siamo in effetti riusciti a mettere al centro della cura
le «gioie e le speranze, le tristezze e le angosce
degli uomini e delle donne, dei poveri soprattutto»,
«pensiamo al richiamo di san Paolo: badate a come
conoscete!». Il discernimento è uno dei modi l’amore si
fa conoscenza. Diotallevi ha ripreso Benedetto XVI che
nel suo saluto aveva voluto esprimere «gratitudine per il
contributo di riflessione e di confronto che volete offrire
al Paese» e aveva sottolineato come «sarebbe illusorio
delegare la ricerca di soluzioni soltanto alle pubbliche
autorità …. Tutti i cittadini, in quanto singoli e in forma
associata, sono chiamati a maturare una forte capacità
di analisi, di lungimiranza e di partecipazione». È stata
anche evidenziata la forte passione civile per il bene
comune emersa nei dibattiti.
I lavori si sono concentrati su alcuni temi quali sotto
ripresi.
Ridurre precarietà e privilegi nel mercato del lavoro,
spostare la parte maggiore della pressione fiscale
dal lavoro e dagli investimenti alla rendita, adottare
politiche fiscali che riconoscano dignità e valore della
famiglia, aiutare le imprese a crescere, rilegittimare
con mezzi simbolici e materiali il ruolo di autorità
educativa nella famiglia, nella scuola e nelle esperienze
educative che vedono protagoniste associazionismo e
comunità elettive, riconoscere la cittadinanza italiana
ai figli nati nel nostro paese da coppie di cittadini
stranieri, riconoscere il valore del merito nell’università
e maggiore competizione nelle professioni e tra le
professioni, chiudere la transizione istituzionale con
leggi elettorali che rendano al cittadino – a tutti i livelli –
la possibilità di scegliere l’eletto e dando al federalismo
una più rigorosa coerenza ai principi della solidarietà e
della sussidiarietà (tanto verticale quanto orizzontale).
Su altri ambiti è emersa, altrettanto precisa ed
impegnativa, una richiesta di approfondimento. Così
la sessione che si è occupata di transizione istituzionale
ha chiesto di prestare maggiore attenzione alla
questione della democrazia interna ai partiti politici ed
alla trasparenza dei loro bilanci; la sessione che si è
occupata di autorità educativa ha chiesto di scavare più
a fondo e di guardare in faccia la condizione di crisi
in cui versa l’adulto oggi; la sessione che si occupava
dell’intraprendere ha chiesto maggiore attenzione alle
tematiche ambientali ed a quelle della sostenibilità;
la sessione che si occupava di mobilità sociale ha
espresso la richiesta di un maggiore approfondimento
delle condizioni alle quali flessibilità e mobilità
divengono offerta di opportunità e non di esclusione.
Unanime e trasversale è stata la sottolineatura di un
diritto all’informazione, senza il quale è a rischio la
qualità civile di una società.
Giorgio B.
La libertà religiosa via per la pace
“La libertà religiosa, via per la pace”
è il tema che Benedetto XVI ha scelto per la
celebrazione della 44a Giornata mondiale
per la Pace del 2011, che si celebrerà
come sempre il 1° gennaio prossimo. Tema
attualissimo, come sottolineato nel comunicato
diffuso assieme all'annuncio della scelta
del Pontefice (il messaggio verrà diffuso in
dicembre), «mentre nel mondo si registrano
diverse forme di limitazione o negazione
della libertà religiosa, di discriminazione e
marginalizzazione basate sulla religione,
fino alla persecuzione e alla violenza contro
le minoranze». La libertà religiosa, infatti,
spiega la nota, «essendo radicata nella stessa
dignità dell'uomo, e orientata alla ricerca
della "immutabile verità", si presenta come la
"libertà delle libertà"». Per questo «la libertà
religiosa è autenticamente tale quando è
coerente alla ricerca della verità e alla verità
dell'uomo». Da tale impostazione emerge «un
criterio fondamentale per il discernimento del
fenomeno religioso e delle sue manifestazioni.
Essa consente infatti - si evidenzia - di escludere
la "religiosità" del fondamentalismo, della
manipolazione e della strumentalizzazione
della verità e della verità dell'uomo. Poiché
tutto ciò che si oppone alla dignità dell'uomo
si oppone alla ricerca della verità, e non può
essere considerato come libertà religiosa.
Essa ci offre inoltre una visione profonda della
libertà religiosa, che amplia gli orizzonti di
"umanità" e di "libertà" dell'uomo, e consente a
questo di stabilire
una relazione
profonda con se
stesso, con l'altro
e con il mondo. La
libertà religiosa è
in questo senso
una libertà per la
dignità e per la
vita dell'uomo».
Per
inquadrare
meglio l'orizzonte
in cui si muove
la proposta di
papa Ratzinger, la nota cita ampiamente
il discorso da lui pronunciato il 18 aprile
del 2008 davanti all'Assemblea generale
dell'Orni, dove affermò che «i diritti umani
debbono includere il diritto di libertà
religiosa, compreso come espressione
di una dimensione che è al tempo stesso
individuale e comunitaria, una visione
che manifesta l'unità della persona, pur
distinguendo chiaramente fra la dimensione
di cittadino e quella di credente».
Oggi, prosegue, «sono molte le aree del
mondo in cui persistono forme di limitazione
alla libertà religiosa, e ciò sia dove le comunità
di credenti sono una minoranza, sia dove le
comunità di credenti non sono una minoranza,
eppure subiscono forme più sofisticate di
discriminazione e di marginalizzazione, sul
piano culturale e della partecipazione alla vita
pubblica civile e politica». Una situazione in
cui per il Papa, come ebbe a dire in quella
occasione, «è inconcepibile che dei credenti
debbano sopprimere una parte di se stessi la loro fede - per essere cittadini attivi; non
dovrebbe mai essere necessario rinnegare
Dio per poter godere dei propri diritti. I
diritti collegati con la religione sono quanto
mai bisognosi di essere protetti se vengono
considerati in conflitto con l'ideologia secolare
prevalente o con posizioni di una maggioranza
religiosa di natura esclusiva». Quello per la
Giornata mondiale del 2011 è, insomma,
«un tema attualissimo», che «rappresenta il
compimento di
un "cammino
della pace conclude la
nota - nel quale
Benedetto XVI
ha preso per
mano l'umanità,
conducendola
passo dopo
passo a una
riflessione
sempre più profonda».
Attualità
è il tema della 44a giornata mondiale per la pace, 1° gennaio 2011
23
Educare alla pienezza della vita messaggio del Consiglio
Attualità
Episcopale Permanente per la 33a Giornata Nazionale per la vita (6 febbraio 2011)
24
L’educazione è la sfida e il compito
urgente a cui tutti siamo chiamati,
ciascuno secondo il ruolo proprio e la
specifica vocazione.
Auspichiamo e vogliamo impegnarci
per educare alla pienezza della vita,
sostenendo e facendo crescere, a
partire dalle nuove generazioni, una
cultura della vita che la accolga e la
custodisca dal concepimento al suo
termine naturale e che la favorisca
sempre, anche quando è debole e
bisognosa di aiuto.
Come osserva Papa Benedetto XVI, «alla
radice della crisi dell’educazione c’è
una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla
Diocesi e alla città di Roma sul compito
urgente dell’educazione, 21 gennaio
2008). Con preoccupante frequenza,
la cronaca riferisce episodi di efferata
violenza: creature a cui è impedito di
nascere, esistenze brutalmente spezzate,
anziani abbandonati, vittime di incidenti
sulla strada e sul lavoro.
Cogliamo in questo il segno di
un’estenuazione della cultura della vita,
l’unica capace di educare al rispetto
e alla cura di essa in ogni stagione e
particolarmente nelle sue espressioni
più fragili. Il fattore più inquietante è
l’assuefazione: tutto pare ormai normale
e lascia intravedere un’umanità sorda al
grido di chi non può difendersi. Smarrito
il senso di Dio, l’uomo smarrisce se stesso:
«l’oblio di Dio rende opaca la creatura
stessa» (Gaudium et spes, n. 36).
Occorre perciò una svolta culturale,
propiziata dai numerosi e confortanti
segnali di speranza, germi di un’autentica
civiltà dell’amore, presenti nella Chiesa
e nella società italiana. Tanti uomini
e donne di buona volontà, giovani,
laici, sacerdoti e persone consacrate,
sono fortemente impegnati a difendere
e promuovere la vita. Grazie a loro
anche quest’anno molte donne, seppur
in condizioni disagiate, saranno messe
in condizione di accogliere la vita che
nasce, sconfiggendo la tentazione
dell’aborto.
Vogliamo di cuore ringraziare le famiglie,
le parrocchie, gli istituti religiosi, i
consultori d’ispirazione cristiana e tutte le
associazioni che giorno dopo giorno si
adoperano per sostenere la vita nascente,
tendendo la mano a chi è in difficoltà e
da solo non riuscirebbe a fare fronte agli
impegni che essa comporta.
Quest’azione di sostegno verso la vita
che nasce, per essere davvero feconda,
esige un contesto ecclesiale propizio,
come pure interventi sociali e legislativi
mirati. Occorre diffondere un nuovo
umanesimo, educando ogni persona
di buona volontà, e in particolare le
giovani generazioni, a guardare alla vita
come al dono più alto che Dio ha fatto
all’umanità. «L’uomo – afferma Benedetto
XVI – è veramente creato per ciò che è
grande, per l’infinito. Il desiderio della
vita più grande è un segno del fatto che
ci ha creati Lui, che portiamo la sua
“impronta”. Dio è vita, e per questo ogni
creatura tende alla vita; in modo unico
e speciale la persona umana, fatta ad
immagine di Dio, aspira all’amore, alla
gioia e alla pace» (Messaggio per la
XXVI Giornata Mondiale della Gioventù
2011, 6 agosto 2010, n. 1).
Concerto
di Santa Lucia
Sabato 11 dicembre 2010 - ore 20.45
Chiesa di San Rocco
Si esibiranno
il Coro dell'Oratorio e la Banda Giovanile.
“la ricerca della pace procede mano
nella mano con la ricerca del significato,
perché è scoprendo la verità che troviamo
la strada sicura verso la pace. La religione
offre la pace, ma – ancor più importante
– suscita nello spirito umano la sete della
verità e la fame della virtù”
(Benedetto XVI ai rappresentanti delle altre religioni. Sidney 2008)
• Che cosa si insegna a scuola nell'ora
dell'insegnamento
della
religione
cattolica?
Si insegna che Dio è amore e che radice
di ogni vita è l'amore.
• L'insegnamento della religione è solo
per i cattolici?
Chi lo sceglie deve essere cattolico o
dovrà convertirsi alla religione cattolica?
NO, è un insegnamento offerto a tutti,
anche a chi non è cristiano o cattolico.
Non intende convertire alla fede cattolica.
• Quale servizio offre questo
insegnamento agli alunni?
Intende approfondire l'esperienza
religiosa e cristiana e metterla in
dialogo con le grandi domande della
vita. Fa conoscere con la Bibbia la
storia dell'amicizia di Dio con l'umanità
e il suo vangelo, promuove il rispetto
delle diversità e insegna ad accogliersi
gli uni gli altri.
Attualità
Religione Cattolica a scuola… per riscoprire le radici
• Perché i genitori immigrati da altri
paesi dovrebbero scegliere per i propri
figli di "avvalersi" dell'insegnamento
della religione cattolica?
Perché nel dialogo e nello scambio i
bambini e i giovani che vengono da
lontano sono aiutati ad inserirsi nelle
nostre comunità. E perché l'insegnamento
della religione fa conoscere anche la
cultura e la storia religiosa del paese in
cui ora vivono, l'Italia.
Mostra di presepi da tutto il mondo
La meravigliosa cornice dell'Oratorio
della Disciplina ospita, anche quest'anno,
la ormai tradizionale "Mostra di Presepi
da tutto il mondo" La sezione rovatese
dell'A.I.D.O.
(Associazione
Italiana
Donatori di Organi, Tessuti e Cellule)
in collaborazione con la Parrocchia
S. Maria Assunta e con il Comune,
inaugurerà l'evento il 24 Dicembre
2010 dopo la S. Messa di Mezzanotte.
I volontari AIDO, si sono impegnati nella
scrupolosa ricerca e raccolta di esemplari
natalizi sempre nuovi, unici e preziosi
provenienti da tutti i cinque continenti.
Il presepe, rappresentazione della
nascita di Gesù, è il sego della presenza
di Dio che si rivela ed entra nel mondo
per rimanervi fino alla fine dei tempi; è
simbolo di unione e di famiglia ed è un
modo semplice per sensibilizzare tutta la
cittadinanza, grandi e piccini, sul tema
della solidarietà e della donazione.
La mostra si svolgerà dal 24
Dicembre 2010 al 10 Gennaio
2011 ed osserverà il seguente
orario:
25 Dicembre
8.00/12.00 - 17.00/19.30;
giorni feriali
9.00/12.00-15.30/17.30;
giorni festivi
8.00/12.00 - 15.00/19.30.
25
Gita della Corale Parrocchiale
Attualità
Domenica 12 settembre u.s. si è svolta l’annuale gita
della Corale Santa Maria Assunta.
Alle sette di mattina, noi della Corale con parenti, amici
e simpatizzanti siamo partiti in pulman alla volta del
trentino e precisamente verso il Santuario della Madonna
di Montagnaga dove dovevamo accompagnare con le
nostre arie musicali la Santa Messa delle ore 11,15.
Dobbiamo ad onor del vero dire, che abbiamo
cantato veramente bene “La Messa Piccola” di Claudio
Moretti e “l’Ave Maria” di Arcadel, perché oltre alle
calorose congratulazioni del parroco del santuario ci
hanno ringraziato commosse anche le due coppie di
sposi presenti che festeggiavano i 45 ed i 50 anni di
matrimonio e che senza farlo apposta erano bresciani
della zona del lago di Garda.
Quindi, abbiamo pranzato in allegria al ristorante
Belvedere e dopo due o tre ore di libertà per visitare
quanto più ci interessava siamo ripartiti per Rovato
stanchi ma, rievocando i momenti della giornata passati
più intensamente.
Ribadiamo che, chi ama la buona musica e volesse
diventare un adepto, può venirci a trovare tutti i giovedì
alle ore 20,30 presso l’oratorio Don Bosco della
Parrocchia.
Roberto B.
Il gruppo pensionati
di S. Carlo in pellegrinaggio
al Santuario di Montallegro
il 29 settembre
Casa di Riposo:
Il nostro grazie ai gruppi Bersaglieri ed Alpini delle sez. di Rovato
All’insegna dell’allegria e della serenità, come lo
spirito di appartenenza ai gruppi Bersaglieri ed
Alpini propone, si sono svolte in questi mesi le feste
di fine estate e di inizio autunno presso le sedi dei
rispettivi gruppi. Pranzi e canti hanno caratterizzato
tali eventi in cui gli indiscussi protagonisti sono
divenuti i nostri ospiti che affiancati da parenti, amici,
alpini, bersaglieri e dai volontari e dipendenti della
Fondazione Lucini Cantu' hanno dato vita a giornate
uniche piene di emozioni, ricordi e tanta gioia.
Grazie di cuore a tutte quelle persone che durante
l'anno si impegnano a far trascorrere ore diverse ai
nostri nonni, grazie ancora per questo ai Bersaglieri
ed agli Alpini, sempre presenti ed attenti osservatori
dei bisogni altrui che operano con l’animosità
e l’altruismo che da sempre li contraddistingue.
Riconoscenti e felici ringraziano anche gli ospiti, i
volontari, il personale della Fondazione assieme
al Presidente Gianelli sempre partecipe ad ogni
iniziativa.
Mariacristina Marchese (Educatrice)
Massimo Gianelli (Presidente)
Domenica 24 ottobre 2010 - Festa associazione amici casa di riposo
Nelle scorse settimane si è svolta la festa dell'
associazione Amici della Casa Di Riposo.
Il momento più significativo della giornata è stata
la partecipazione dei volontari alla S.Messa in
parrocchia, celebrata da Don Roberto. A seguire,
volontari, accompagnatori e Presidente si sono dati
appuntamento a pranzo per un momento conviviale.
E' stata una giornata semplice ma intensa, che ha
consentito a tutti noi di passare preziosi momenti
insieme, scambiare emozioni, esperienze, momenti
di gioia ma anche di ricordare chi non è più fra noi.
In qualità di Presidente di quest'associazione,
26
desidero ringraziare, uno per uno , tutti i volontari
che quotidianamente, con entusiasmo e passione,
danno il loro contributo a favore della Casa Di
Riposo Lucini Cantù, dimostrando ancora una volta
quanto la comunità di Rovato sia sensibile e vicina
alla nostra realtà.
Un ultimo pensiero infine, va anche a tutti quei
volontari che nel corso degli anni sono venuti a
mancare. Un saluto ed un ringraziamento sincero
a tutti loro.
Massimo Gianelli (Presidente)
Dal 2 al 10 ottobre, nel corso della
Settimana Pastorale, con la quale
hanno avuto inizio le attività pastorali,
soprattutto il catechismo, ci sono stati in
oratorio alcuni momenti di festa, dove si è
vista più gente degli altri anni. Ringrazio
quanti si sono impegnati ad organizzare
la tombolata, con tanti premi, e con la
quale sono stati raccolti 758,00 Euro per
l’oratorio.
Anche la serata del 9 ottobre ha
coinvolto molte persone nel preparare
panini, salamine, patatine ecc. per le
tante persone convenute. La serata è
stata rallegrata con la musica e i canti
di Elisa, che ha messo in “movimento”
parecchie persone con balli e tanta
allegria.
E’ bello vedere persone che amano
l’oratorio e desiderano renderlo sempre
un po’ più vivo e accogliente per
farlo diventare luogo di incontro per
la comunità. A tutte va il mio sincero
ringraziamento.
Don Serafino
Parrocchia S.Giovanni Bosco
Settimana Pastorale
Festa degli Anniversari
Abbiamo partecipato alla festa degli
anniversari di matrimonio il 24 ottobre,
e cogliamo l’occasione anche noi per
ringraziare Don Serafino per averla
sempre proposta e di averci coinvolto
nella preparazione. E’ stata una cerimonia
sentita e partecipata, dove le coppie si
sono divise i compiti per le varie letture,
preghiere e offertorio. Si è notato un po’ di
emozione nelle coppie del primo anno, ma
anche in quelle che festeggiavano più anni,
al momento del rinnovo delle promesse di
fedeltà e amore. Altro momento significativo
lo scambio della pace, non nella solita
modalità, ma dove Don Serafino scende
ai gradini dell’altare per dare incarico
a quattro coppie di sposi di portare la
pace di Cristo a tutta l’assemblea. Tutta
la celebrazione allietata dai canti del
bravissimo coro dei piccoli.
La festa è proseguita poi con l’aperitivo
in oratorio per lo scambio degli auguri e
saluti.
Alcune coppie hanno poi proseguito la festa
con il pranzo in oratorio, con la presenza
anche dei figli, condividendo quello che
ognuno aveva preparato in precedenza.
Un ringraziamento da parte nostra anche a
chi ha preparato tutto questo e per l’offerta
di € 345,00.
A nome di tutte le coppie di sposi.
27
Parrocchia S.Giovanni Bosco
Le catechesi sulla lettera Pastorale del Vescovo
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale propone alla comunità quattro incontri di catechesi
sulla Lettera Pastorale del Vescovo che ci offre argomenti fondamentali per la vita
della comunità. Gli incontri si terranno in Oratorio alle ore 20,30 nei seguenti giorni:
Martedi 16 novembre Vivere lo stile di vita di Gesù.
Martedi 23 novembre La regola di vita della comunità.
Martedi 30 novembre Il ritratto della comunità cristiana.
Martedi 14 dicembre Il dono dell’amore.
Martedi 21 dicembre
Celebrazione penitenziale e confessioni nella Chiesa Parrocchiale.
Orari per le Feste del Natale
Venerdi 24 dicembre
Vigilia del Natale: al mattino dalle ore
9 alle 11 il parroco è disponibile per
le confessioni. Al pomeriggio dalle ore
15 alle 19 ci sarà anche un Sacerdote
Salesiano per le confessioni. Alla sera: ore
21,30 Recita dell’ufficio di lettura.
ore 22,00 S. Messa della Notte di Natale
con la presenza del nostro coro.
Domenica 26 dicembre, essendo domenica
non si celebra S. Stefano ma la Sacra Famiglia,
le Messe con orari festivi.
Sabato 25 dicembre: S. Messe orari
festivi; alle ore 11,00 S. Messa solenne
con presenza del coro.
Giovedi 6 gennaio – Epifania: S. Messe
orari festivi. Ore 16 preghiera e bacio a Gesù
Bambino. L’offerta per l’infanzia missionaria.
Venerdi 31 dicembre: ore 17 S. Messa di
ringraziamento e celebrata per tutti i defunti
dell’anno 2010.
Sabato 1 gennaio – Giornata della pace. S.
Messe orari festivi; ore 17 S. Messa solenne con
la presenza del coro.
Battesimi
Matrimoni
Farimbella Sara di Giovanni e Soldi Sonia
Cusimano Noemi di Gabriele e Ferrara Maria
Pedrali Paolo di Cristian e Giovita Maria Luisa
Cancelli Matteo di Francesco e Vertua Elsa
Facchi Francesco di Dario e Piras Jessica
Venturini Leonardo di Marco e Signorini Antonella
Abeni Roberto con Rusconi Sonia
Defunti
28
Benedetti Rosa
Finazzi Giovanni
Machina Francesco
Beccalossi Giuseppa
n. 08.03.1929
m. 04.09.2010
n. 13.06.1932
m. 07.09.2010
n. 18.05.1940
m. 13.10.2010
n. 05.08.1922
m. 16.10.2010
Parrocchia S. Maria Assunta
BERTOSSI DAVIDE
di Luca e Mistri Giovanna
n. 22.11.2009 – b.12.9.2010
ANDREOLI LUCA
di Massimo e Pezzotta Milena
n. 23.6.2010 – b. 12.9.2010
PONTOGLIO LORENZO
di Sergio e Mometti Valentina
n. 23.9.2002 – b. 24.10.2010
COSTA DANIEL
di Vincenzo e Bevilacqua Sonia
n. 1.2.2010 – b. 12.9.2010
RONCADORI ANNA
di Matteo e Borghetti Emanuela
n. 7.12.2009 – b 26.9.2010
MAZZOTTI MATTIA
di Ivan e Loda Elena
n. 29.7.2010 – b. 24.10.2010
ARBORE MARTINA
di Walter e Begni Laura
n. 13.3.2010 – 12.9.2010
PADERNI SOFIA
di Elio e D’auria Maria Antonia
n. 23.2.2010 – b. 26.9.2010
LANCINI VIOLA
di Diego e Orsini Venusia
n. 8.12.2009 – b. 14.11.2010
BURRANCA LUCA
di Willian e Sciacca Rosa
n. 27.3.2010 – 12.9.2010
CACCIATORE GINEVRA
di Gaetano Marco e Martinelli Laura
n. 12.4.2010 – b. 26.9.2010
RUGGERI FEDERICO
di Gian Luca e D’airenzo Alessandra
n. 24.4.2010 – 12.9.2010
LANCINI ANDREA
di Roberto e Paris Silvana
n. 23.4.2010 – b. 26.9.2010
GASPARRI ELISA
di Giuseppe e Chinotti Carla
n. 28.4.2010 – 12.9.2010
TORCHIANI FEDERICO
di Daniele e Usanza Erika
n. 6.5.2010 – b.12.9.2010
CANCELLI ANDREA
di Antonio e Speranza Chiara
n. 25.5.2010 – b. 26.9.2010
FORESTI ANNA
di Carlo e Ferretti Silvia
n. 23.7.2010 – b. 26.9.2010
QUAGLIA SHARON
di Roberto e Zeicianu Irina Adriana
n. 19.5.2010 – b. 12.9.2010
GARZETTI GIULIO
di Fabio e Colombo Valentina
n. 13.6.2010 – b. 10.10.2010
TONELLI EDOARDO
di Flavio e Paderno Valentina
n.12.6.2010 – b. 12.9.2010
LAZZARONI BRIAN SERGIO
di Cristian e Zani Erika
n. 25.6.2010 – b. 10.10.2010
Anagrafe
al fonte battesimale
ARCARI MATTEO
di Aurelio e Bertelli Silvia
n. 30.4.2010 – b. 14.11.2010
SANTAGOSTINO LEONARDO
di Carlo e Del barba Michela
n. 4.8.2010 – 14.11.2010
MAZZOCCHI NICOLE
di Mauro e De Araujo Bastos Ana Carla
n. 17.8.2009 – b.14.11.2010
PENSA GIULIA
di Daniele e Simoni Ilaria
25.8.2010 – b. 14.11.2010
La nascita di un bambino
è una bella notizia da dare,
doverosamente, a tutta la
comunità. Perciò invitiamo
tutte le neo-mamme a
telefonare ai sacerdoti
l’avvenuta nascita del figlio
per suonare le campane
il mattino seguente
alle ore 9.00
matrimoni
PODESTA ENRIQUE MARTIN
con BONOTTI SARA
il 4.9.2010
PUZZANGARA LUCIANO
con RUBAGOTTI ROSANNA
il 18.9.2010
RAMPONI GIORGIO SERGIO
con GATTI GIOVANNA MARIA
il 4.9.2010
PICCAGLI STEFANO
Con INVERARDI FLORA
il 9.10.2010
PIANTONI MARCO ANGELO
con FRATUS DANIELA
il 13.10.2010
29
Anagrafe
nella pace di Cristo
30
GIUSTINA SALVADORI
ved Giuseppe Pelizzari
di anni 94
m. 1.9.2010
EMILIA DANESI
ved. Antonio Mazza
di anni 86
m. 6.9.2010
GIACOMO FILISETTI
di anni 92
m. 9.9.2010
CATTERINA ZILIANI
in Benedetti
di anni 83
m. 11.9.2010
ARMANDO CASAULA
di anni 81
m. 13.9.2010
CESARINA MARANESI
di anni 90
m. 14.9.2010
ANDREA ARMANELLI
di anni 65
m. 18.9.2010
SANTA MONFARDINI
ved. Giacomo Fapani
di anni 80
m. 18.9.2010
MODESTINA ORNELLA
MARANESI
di anni 83
m. 27.9.2010
GIULIA MARINI
in Menini
di anni 76
m. 28.9.2010
GIACOMINA COSTA
ved. Lazzaroni - Maranesi
di anni 98
m. 29.9.2010 (in Australia)
EMMA MANTEGARI
ved. Pietro Pensa
di anni 82
m. 10.10.2010
ANGELA COCCHETTI
ved. Giuseppe Cittadini
di anni 79
m. 23.10.2010
AMERIGO DI PAOLO
di anni 85
m. 24.10.2010
MARIA GIULIA INES ROMANO
ved. Pietro Massetti
di anni 85
m. 25.10.2010
MARIA RIVETTI
Ved. Regonini
di anni 85
m. 26.10.2010
Nei mesi dal 1 settembre al 14 novembre
sono stati celebrati 25 Battesimi.
Le offerte in totale
(minimo € 20 massimo € 200)
In memoria di Vermi Pierino
Per anniversario di matrimonio
Coscritti 1943 in memoria di Genochio Luigi
In memoria di Mazza Danesi Emilia
In memoria del marito Mario
In memoria di Ziliani Rina
In memoria di Casaula Armando
In memoria di Maranesi Cesarina
In memoria di Filisetti Giacomo
In occasione del Matrimonio
In memoria di Santa Monfardini
In memoria di Armanelli Andrea
In memoria di Marini Giulia
Festa anniversari di matrimonio
Le famiglie vicine di casa in memoria
di Mantegari Emma
In occasione del Matrimonio
In memoria di Mantegari Emma
Dal Comune (oneri di urbanizzazione)
In memoria di Romano Maria
In memoria di Amerigo Di Paolo
Le famiglie del vicinato in memoria
di Di Paolo Amerigo
in memoria di Rivetti Maria
i vicini di casa in memoria di Romano Maria
Gruppo Alpini (castagnata)
In memoria di Andreina
Il marito in memoria di Carla
Oratorio
In memoria di Pontoglio Angela
Mattia, Ivan e Chiara in ricordo di mamma Angela
In ricordo di Flavio
In memoria dei cari defunti
N.N. in memoria di Maranesi Cesarina
N.N. (benedizione uffici)
€ 1.660,00
€ 400,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 500,00
€ 100,00
€ 50,00
€ 50,00
€ 300,00
€ 150,00
€ 200,00
€ 100,00
€ 200,00
€ 150,00
€ 1.305,00
€ 152,00
€ 250,00
€ 150,00
€ 7.180,00
€ 1.000,00
€ 150,00
€ 145,00
€ 100,00
€ 105,00
€ 615,00
€ 500,00
€ 50,00
€ 500,00
€ 150,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 200,00
In memoria di Armanelli Andrea
AVIS
Festa dei coscritti
Gruppo Pensionati S.Carlo
Coscritti 1928
In memoria di Romano Maria
A ricordo di Emilio Bonomelli
N.N. per la classe 1933
S.Stefano
Per 61° di matrimonio e 50° di vita religiosa
B.M.
Per 60° di matrimonio
Fam. Facchetti Enzo (per illuminazione)
S.Rocco
In memoria di Romano Maria
Il marito in memoria di Carla
Casa di Riposo
Associazione Norcini
€ 200,00
€ 155,00
€ 200,00
€ 800,00
€ 100,00
€ 500,00
€ 200,00
€ 870,00
€ 50,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 200,00
Offerte
Parrocchia
€ 500,00
€ 50,00
€ 700,00
Teatro S.Carlo
Il Consiglio Pastorale in accordo con il Consiglio Per gli
Affari Economici e il gruppo di famiglie che avevano
avuto la prima idea nel 2007 ha deciso di ristrutturare
il teatro S.Carlo: rinascerà con la denominazione SALA
DELLA COMUNITA’, intitolata a mons. Luigi Zenucchini.
Unitamente verrà sistemato e modificato anche
l’appartamento dove abitava don Luigi Gregori in
previsione di accogliere un suo sostituto. I lavori
partiranno il più
presto possibile e
l’inaugurazione
è prevista per il 4
novembre 2011.
Informazioni
più dettagliate
sul
prossimo
bollettino.
Calendario Liturgico Pastorale
Novembre 2010
21 DOMENICA: solennità di Cristo Re dell’universo
ore 9.30 presentazione coretto e gruppo Chierichetti
ore 15.00 in oratorio, primo incontro genitori adolescenti
28 DOMENICA: 1ª di Avvento
ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani
ritiro per gruppo Emmaus
Dicembre 2010
2
3
5
8
GIOVEDÌ: ore 20.30, all'oratorio, incontro giovani sposi
VENERDÌ: primo venerdì del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
DOMENICA: 2ª di Avvento - Ritiro per famiglie
ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani
MERCOLEDÌ: solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Giornata Adesione Azione Cattolica
segue...
31
12 DOMENICA: 3 ª di Avvento - Ritiro gruppo Antiochia
ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani
13 LUNEDÍ: Festa di santa Lucia
ore 7 e 17.00 santa messa a san Rocco
17 VENERDÍ: ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
19 DOMENICA: 4 ª di Avvento - Ritiro gruppo Corinto
ore 9.30 per bambini operazione “Dono in dono”
e benedizione dei Gesù bambini che andranno nei presepi
ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani
23 GIOVEDÍ: nel catechismo confessioni per bambini e ragazzi
24 VENERDÌ: Vigilia del santo Natale
Possibilità di confessioni durante la giornata
ore 23.30: ufficio delle Letture e santa Messa di mezzanotte
25 SABATO: Solennità del Natale di nostro Signore orario festivo
26 DOMENICA: Festa Santa Famiglia di Nazaret
31 VENERDÌ: Memoria di san Silvestro papa
ore 18.30 santa Messa di fine d’anno e Te Deum di ringraziamento
Gennaio 2011
1
2
6
7
9
14
16
17
18
21
23
25
27
30
31
SABATO: Solennità Maria SS. Madre di Dio - 44ª Giornata mondiale della Pace
ore 15.30 santa Messa per la Pace
DOMENICA: 2ª di Natale
GIOVEDÌ: Solennità dell’Epifania del Signore
VENERDÌ: primo del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane
DOMENICA: Festa del Battesimo di Gesù
VENERDÌ:ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
DOMENICA: II del Tempo Ordinario
ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
LUNEDÌ: S. Antonio Abate - 9° anniversario della morte di Mons. Gianni Albertelli
MARTEDÌ: inizio settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
VENERDÌ: Memoria di Santa Agnese
DOMENICA: III del Tempo Ordinario - ritiro per gruppo CAFARNAO e genitori
MARTEDÌ: Festa della Conversione di S. Paolo
conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
GIOVEDÌ: Memoria di Santa Angela Merici compatrona di Brescia
DOMENICA: IV del T.O. festa S. GIOVANNI BOSCO patrono dell’ oratorio
LUNEDÌ: San Giovanni Bosco
Febbraio 2011
2
3
4
6
11
13
14
15
20
27
MERCOLEDÌ: Festa della Presentazione del Signore
ore 8.30 santa Messa con Benedizione delle candele e rito della luce
GIOVEDÌ: Memoria di San Biagio - benedizione della gola nelle messe di orario
VENERDÌ: primo venerdì del mese
adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane
ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
DOMENICA: V del T.O: ritiro per gruppo GERUSALEMME e genitori
ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme
VENERDÌ: memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes
XIX Giornata Mondiale del Malato
DOMENICA: VI del T.O: ritiro per gruppo ROMA e genitori
LUNEDÌ: Festa dei Santi Cirillo e Metodio Patroni d’Europa
MARTEDÌ: Festa dei Santi Faustino e Giovita patroni di Brescia e della Diocesi
DOMENICA: VII del T.O: ritiro per gruppo NAZARET e genitori
DOMENICA: VIII del T.O:
ore 18.30 S.Messa di apertura dei Sacri Tridui dei morti
Marzo 2011
1
4
MARTEDÌ: ultimo giorno Triduo dei Morti
VENERDÌ: primo venerdì del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati
ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane
6 DOMENICA: IX del T.O: Festa di Carnevale
9 MERCOLEDÌ: DELLE CENERI: inizio della Quaresima, giorno di digiuno e astinenza
alla sera ore 20.00 liturgia di imposizione ceneri e inizio esercizi spirituali per adulti
10 GIOVEDÌ: seconda serata di esercizi spirituali per adulti
11 VENERDÌ: astinenza dalle carni
terza e ultima serata di esercizi spirituali per adulti
32
Orario S.Messe
Dal 6 settembre 2010 al 25 giugno 2011 la santa
Messa feriale delle ore 7.00 viene celebrata nella
cappella delle Madri Canossiane
Giorni Feriali
in Parrocchia:
dalle Canossiane
al Convento
ore 8.30 - 16.30
ore 7.00
ore 18.45
lunedì a S. Stefano
martedì al D. Gnocchi
mercoledì a S. Rocco
giovedì a Caporovato
ore 17.00
ore 17.30
ore 17.00
ore 17.00
Giorni Festivi
sabato prefestiva
san Rocco
ore 17.00
santa Maria Assunta
ore 19.00
domenica:
ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30
Vespro: ore 15.30
al Convento
ore 9.00 - 11.00 - 18.00
Orari sante Messe
da novembre a marzo (ora solare)
Parrocchie Comune di Rovato:
Sabato o prefestivi:
ore 17.00:
S. Anna, S.G. Bosco,
S. Rocco
ore 18.00:
Bargnana, Duomo,
Lodetto, S. Giuseppe
ore 18.45:
Convento
ore 19.00:
Rovato Centro
Domenica o fetivi:
ore 7.00:
Rovato Centro
ore 7.30:
S. Andrea
ore 8.00:
Duomo, Lodetto
ore 8.15:
Rovato Centro
ore 8.30:
S. Anna
ore 9.00:
Conveto, S.G. Bosco
S. Giuseppe
ore 9.30:
Bargnana, Rovato Centro
ore 10.00:
Lodetto
ore 10.30:
S. Andrea, Duomo
ore 11.00:
Convento, Rovato Centro
S.Anna, S.G. Bosco
ore 17.00:
Convento, S.G. Bosco
ore 18.00:
Duomo, Lodetto
ore 18.30:
Rovato Centro
Numeri di Telefono
Mons. Gian Mario Chiari:
0307721130 - 3333798958
Don G. Luigi Moretti:
0307721217 - 3288517755
Don Roberto Morè: 3385314850
Don Serafino Festa: 0307722822
Madri Canossiane: 0307721431
Convento Frati: 0307721377
Caritas Parrocchiale: 0307701141
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