ANNO LXII • N. 5 - Dicembre 2010 / Febbraio 2011 Prepositurale Colleggiata Insigne di Santa Maria Assunta - Rovato Lodate e ringraziate il Signore in pensieri, parole e opere. Auguri di un Santo Natale a tutte le Famiglie! Sommario LA VOCE DEL PREVOSTO 3 Nato per caso 4 5 6 8 9 10 11 12 13 PARROCCHIA Avvento tempo di Grazia Cristiani di periferia S.Carlo Borromeo: omelia del Vescovo Azione Cattolica Cristiani nella città Caritas Il pellegrinaggio + terra santa Triduo dei morti Festa degli anniversari INIZIAZIONE CRISTIANA 14 Vivere bene la domenica 15 Solo nell’amore di Gesù diventerete grandi 16 Giornata missionaria mondiale LA SCUOLA 17 Istituto L.Gigli 17 Educare compito di tutti 19 La piazza dei giochi ritrovati 20 21 22 23 24 25 26 ATTUALITÀ Convegno Bonomelli Scuola Ricchino: nuova sede Settimana sociale: speranza per il futuro del paese Giornata mondiale per la pace Messaggio dei Vescovi per la giornata della vita Scuola: avvalersi dell’ora di religione Casa di riposo 27 PARROCCHIA S. GIOVANNI BOSCO 29 ANAGRAFE 31 OFFERTE In copertina: Rappresentazione del presepio dei nostri ragazzi. Epifania 2009 E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano; ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volti la schiena ai princìpi che scacciano gli oppressi ai margini del loro isolamento; ogni volta che speri con i “prigionieri” (gli oppressi dal peso della povertà fisica, morale, spirituale); ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza! E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso di te… Madre Teresa di Calcutta 31 CALENDARIO LITURGICO PASTORALE BOLLETTINO PARROCCHIALE BIMESTRALE DI VITA PARROCCHIALE Direttore responsabile: Franco Manenti Editore: Parrocchia S.Maria Assunta In redazione: Gian Mario Chiari, Gianluigi Moretti, Roberto Morè, Giorgio Baioni, Nazzareno Lopez, Franco Manenti, Madre Alessandra, Emanuela Caretta, Marta Rugolotto, Giusi Plodari Registrato presso il Tribunale di Brescia in data 14.05.1955 al n. 115 del registro Stampa. Fotografie: Foto Marini - Baioni Orizio Progettazione e Stampa: Eurocolor - Rovato Confessioni In Avvento è disponibile uno o più confessori in orario di apertura della chiesa nei giorni di lunedì, venerdì e sabato Il clima natalizio è sempre molto suggestivo e per tanti a svariati motivi, riesce a suscitare tante emozioni. Anche se le emozioni sono una componente essenziale della nostra personalità, non è concepibile vivere di sole emozioni; il condizionamento dei mass media è forte in questo ambito, tuttavia noi siamo chiamati a passare dall’emozione alla razionalità. Di fronte al presepe mi posso anche emozionare, ma mi devo anche domandare: “perché Cristo ha voluto “incarnarsi” cioè prendere la nostra stessa carne, percorrere un cammino come il nostro?” la risposta la troviamo nel Sacre Scritture: per “far vedere” agli uomini di ogni tempo e di ogni cultura, come si diventa uomini veri, figli di Dio veri, rispettosi della dignità vera di ogni persona; per dire ad ognuno che ha il suo posto e compito, insostituibili, nella storia, che ognuno deve dare il meglio di sé per vincere il male con il bene, per ditre che la storia, Dio che ne è il padrone, l’ha affidata alla nostra coscienza. C’è una domanda che oggi provoca la coscienza dell’uomo: sono nato per caso? Sono nato per morire? Sono nato per vivere? Sono nato per… la risposta a questa domanda condiziona la qualità dell’esistenza e lo stile della vita. Guardiamoci attorno: spesso siamo un numero, una matricola, un codice… e le relazioni personali dove sono finite? Dov’è la forza del pensiero (ormai si è omologati!), la potenza del linguaggio e il valore della parola data (siamo tornati alla torre di Babele!), l’etica dei comportamenti (è bene ciò che mi piace e mi fa comodo!)??? dov’è la dignità della persona e la bellezza della vita? La solennità del Natale ricorda che abbiamo estremo bisogno di Cristo Maestro di vita. Egli invita a “specchiarsi” nella sua vita, poiché Lui è la fonte della verità che rende l’uomo libero. E Cristo ti ripete: - tu sei nato per vivere eternamente, poiché io ti ho spalancato le porte del paradiso; - tu sei nato per “pensare in grande” cioè devi porti le domande, ricercare le risposte (non fidarti di che offre ricette di vita) e orientare il tuo futuro; - tu sei nato perché Qualcuno ti ha amato fin dall’eternità, molto prima di quando ti sei reso conto di essere al mondo, prima di quanto tu potessi dire grazie; - tu sei nato per migliorare l’umanità con il dono di te, mettendo a servizio i tuoi talenti, imparando a dare gratuitamente poiché gratuitamente hai ricevuto La voce del prevosto Nato per caso? Scrive l’evangelista Giovanni: “La legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità divennero realtà per mezzo di Gesù Cristo” (Gv 1,18). E S.Paolo scrivendo a Tito spiega: “è apparsa la grazia di Dio e insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza” (Tito 2,11): tu sei diventato figlio di Dio per mostrare con questo “stile di vita” la bellezza e l’immensità dell’amore di Dio. Ancora S.Paolo scrive ai cristiani di Roma questa calda esortazione: “Aborrite il male, aderite con tutte le forze al bene” (Rom 12,9): è una regola che auguro a tutta la comunità, specialmente ai ragazzi e ai giovani, di attuare con meticolosità tutti i giorni. Con questa consapevolezza e con la vita virtuosa possiamo cantare: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). Con la mia benedizione auguro a tutti un santo Natale. 3 Parrocchia L’Avvento: tempo di Grazia Nel calendario della Chiesa, l'Avvento è il tempo che dà inizio all'anno liturgico. Le letture e le preghiere ci orientano verso un tema di fondo che può essere sintetizzato così: il Signore è venuto, il Signore viene, il Signore verrà. I credenti vengono sollecitati a riconoscere i segni della presenza nascosta del Cristo nel tessuto della vita quotidiana, con lo sguardo rivolto alla venuta ultima e definitiva di Cristo, "centro e fine di tutta l'esistenza umana" (Gaudium et Spes 10). L'Avvento diventa ancora più necessario oggi, in questo contesto storico, perché l'uomo di oggi sembra poco sensibile al bisogno di Dio e vive come "se Dio non esistesse". Dalla scienza, dalla tecnica, dal progresso, dal denaro... egli attende la salvezza e la felicità. Oggi credere non è più cosa normale e pacifica. Il nostro "benessere" ha causato anche il nostro "malessere". La città degli uomini è come una foresta selvaggia, nella quale siamo condannati al duro mestiere di vivere. Per restituire speranza e dignità all'uomo, Dio prende l'iniziativa, si mette in cammino, prende l'uomo per mano, lo conduce dall'ombra della morte alla luce della vita. E l'esperienza dell'ebraismo e del cristianesimo: "La Bibbia non è una storia del popolo ebraico alla ricerca di Dio, ma è la storia di Dio che si mette alla ricerca dell'uomo" (A.J. Heschel). Se le altre religioni presentano l'uomo che ha bisogno di Dio, il Natale rivela che Dio ha “bisogno” dell'uomo. Anzi, è un Dio che decide di farsi conoscere all'uomo assumendo la natura umana: ecco il mistero dell'Incarnazione! L' Avvento è il tempo privilegiato del silenzio, della preghiera, dell'ascolto, che fa spazio a Dio, l'unico medico capace di guarire le nostre infermità e guidarci verso la Verità e l’Amore che rendono liberi. Il tema principale dell'Avvento è la venuta di Cristo, anzi la sua duplice venuta: quella verificatasi nella storia e quella gloriosa alla fine dei tempi (la cosiddetta parusìa): come professiamo nel credo: “di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti”. Al centro di questa dinamica si trova la persona di Cristo, mandato dal Padre per realizzare la promessa di Dio e per manifestarla pienamente alla fine dei tempi; per portarci la salvezza e rendercene definitivamente partecipi quando "Lo vedremo così come Egli è" (1 Gv 3,2). Noi ci troviamo tra la prima venuta, da cui dipendiamo, e la seconda verso cui siamo orientati e protesi. Guardiamo alo passato (Avvento e Natale) e insieme al futuro, al compimento finale, puntp di arrivo della storia della salvezza (ultime domeniche del Tempo Ordinario e prima d’Avvento). L’attesa non è passiva e sterile, ma attiva, vigilante sostenuta dalla fede aperta alla speranza e operosa nella carità. Concretamente, siamo chiamati a cogliere tutte le implicanze della "venuta del Signore" nella nostra esperienza quotidiana. La spiritualità tipica dell'Avvento mostra il cammino del discepolo - di colui cioè che si prepara nella fede all'incontro con il Signore - come un riconoscere che il Cristo è presente e operante, ma anche che una serie di realtà e di dinamiche attendono un pieno compimento. Preghiamo così: Vieni e rinasci in noi, sorgente della vita; vieni e rendici liberi, principe di pace. Vieni e saremo giusti, seme della giustizia; vieni a risollevarci, figlio dell'Altissimo. Vieni ad illuminarci, luce di questo mondo: vieni a rifare il mondo, Gesù, figlio di Dio! Avvento di Spiritualità • Intensificare la preghiera quotidiana (meditazione della Parola, recita del rosario e la vita sacramentale (Eucaristia e Confessione) • Pregare insieme in famiglia • Digiuno dal cibo, ma anche dalla TV, internet, cellulare… • Il Venerdì sera (3-10-17 dicembre) possibilità della lectio divina presso i Frati del Convento (si parte dall’oratorio alle 20.15) • Per i giovani: “pregare con i salmi” domenica sera alle ore 20.30 nella cappella dell’oratorio. 4 La periferia è per definizione il luogo che sta ai bordi della città. Come categoria sociologica rimanda all'idea di ambiente popolare, povero, talvolta degradato. Metaforicamente evoca tutto ciò che non ha valore, è marginale. Spesso non è una scelta trovarsi in periferia dentro i luoghi della convivenza, dove efficienza o competenza sempre più specialistica sono diventati idoli e chi non sta al passo è automaticamente scaricato. Anche la comunità cristiana non è aliena dal vivere queste situazioni: quante "gerarchie" la governano a vari livelli! E non necessariamente corrispondenti alle varie ministerialità: con l'intenzione proclamata di organizzare al meglio il bene da compiere, di consolidare la tradizione o di valorizzare le idee nuove, quanti piccoli o grandi centri di potere diventano occasione per marginalizzare altri. È una tentazione che colpisce in modo clamoroso oppure subdolo, nelle prese di posizione agli alti livelli, per affermare verità che non riescono più a imporsi, come nelle piccole faccende di parrocchia, per non dire di sacrestia. Può capitare a tutti di ritrovarsi ai margini e questo fa ovviamente soffrire, ma può diventare opportunità evangelica, provocando conversione a quel Cristo nato e morto fuori dalla città, che ha operato nelle periferie della storia, ha condiviso la sorte dei poveri, ha sperimentato la spogliazione totale e in tutto questo chiede di seguirlo. E può diventare opportunità missionaria, come lo è stato per i primi cristiani che, perseguitati a Gerusalemme, si sono dispersi in altri territori diffondendo così il Vangelo; e pure possibilità dì testimoniare solidarietà, condivisione, vicinanza a chi pensa di essere "lontano". Siamo chiamati dalla Lettera pastorale a ripensare la comunità cristiana. Come laici possiamo contribuire a rimuovere tante impalcature obsolete, vigilare perché non se ne costruiscano di nuove, evitare ulteriori discussioni su ruoli, incarichi, ministeri... Soprattutto è l'ora di collocarsi, per scelta consapevole, in periferia. Da qui si percepisce quanto poco le iniziative ecclesiali riescano a raggiungere la vita reale delle persone, o come sono interpretate in modo parziale, se non addirittura distorto, e come non passi l'evangelizzazione. La periferia, ogni periferia, può essere il luogo privilegiato per intercettare il vissuto della gente, capire dove batte il cuore delle persone, valorizzare i semi di Vangelo presenti nelle situazioni concrete, riconoscere come il progetto di Dio cresce al di là dei progetti pastorali. Anche la comunità cristiana ha conversioni profonde da compiere: attuare oggi, tra le due immagini usate da Gesù, più quella di essere lievito nella pasta che lampada sul lucerniere. Anche a costo di poca visibilità. Parrocchia Cristiani di periferia Mariangela F. Avvento di Carità L’Avvento è un tempo liturgico “forte” perché è un tempo di forte richiamo alla conversione nella vita di fede e di carità. Continuando ancora la crisi il CPP ha deciso (in continuità con l’anno scorso) di proporre una raccolta di sostegno alle famiglie in difficoltà. Perciò: • Verrà messa sui tavolini della chiesa una busta con la scritta “tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40) – Avvento 2010 – Ognuno consegnerà la busta, quando vuole, in chiesa solo nell’apposita cassetta. Il ricavato verrà usato per sovvenire alle urgenti necessità delle famiglie in difficoltà • Chi volesse invece portare alimentari o altro fa riferimento alla caritas o al bar dell’oratorio. Le richieste maggiori sono: pannolini per bambini, latte a lunga conservazione, fagioli – piselli – pelati in scatola. 5 Carlo Borromeo un grande santo rinnovatore Parrocchia Omelia del Vescovo Mons. Simone Giusti 6 S. Carlo con la sua vita, con le sue opere ci mostra come porci di fronte a situazioni ecclesiali e civili difficili. Certo il tempo presente non è così drammatico come quello vissuto da S. Carlo ma anche oggi siamo in presenza di uno scisma strisciante . Il relativismo etico e il consumismo minano alle fondamenta la visione cristiana della vita, le radici della nostra civiltà, il tessuto connettivo delle Comunità Cristiane. Ieri come oggi l’unica una risposta significativa ci viene dai santi i quali da uomini guidati dallo Spirito Santo, hanno saputo capire il loro tempo ed in maniera positiva e propositiva affrontarla. E’ questa una sfida per tutti i credenti i quali con il coraggio dei santi vivono l’oggi. Il tentativo operato dal Papa Benedetto XVI Il Santo Padre Benedetto XVI, donandoci la sua prima enciclica “Deus caritas est”, ha voluto indicare alla Chiesa, la chiave antropologica per l’interpretazione del tempo presente e al tempo stesso indicare la dimensione teologica da privilegiare nell’evangelizzazione: l’amore. L’uomo contemporaneo cerca l’amore, la Chiesa casa dell’Amore, lo aiuti a incontrarlo. Vieni e vedi, questa dovrà essere la pastorale d’attuare. Si dovrà promuovere una pastorale dell’evidenza dell’Amore: ciò che abbiamo visto, toccato,udito, lo annunciamo a voi. Sono necessari narratori dell’amore i quali conoscono i luoghi ove incontrare e fare esperienza dell’amore. Dallo stupore verso uomini e donne illuminate dalla bellezza dell’Amore, al desiderio di conoscerlo personalmente sino a decidersi a voler percorrere personalmente le sue vie per raggiungere la pienezza della vita che soltanto l’Amore concede. «I santi pensiamo ad esempio alla beata Madre Teresa di Calcutta hanno attinto la loro capacità di amare il prossimo, in modo sempre nuovo, dal loro incontro col Signore eucaristico e, reciprocamente, questo incontro ha acquisito il suo realismo e la sua profondità proprio nel loro servizio agli altri (…). L’amore cresce attraverso l’amore. L’amore è “divino” perché viene da Dio e ci unisce a Dio e, mediante questo processo unificante, ci trasforma in un Noi che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia “tutto in tutti” (1Cor 15,28)». L’essere è in realtà l’amore. L’essere umano è costituito sin dall’inizio per realizzare l’essere dell’amore. Dio amore afferma che egli è relazione, è comunione di più persone, è Trinità. Dio-Amore è categoria ontologica più che morale. Il contenuto dell’amore è espresso dal mistero pasquale, dall’eucaristia; nell’eucaristia la Santissima Trinità si dona e ci insegna a essere amore. L’orizzonte antropologico e teologico dell’amore, categoria fondamentale per la narrazione del Vangelo Come musica: «Al centro del tuo cuore che c’è?/ So che è successo già/ che altri già si amarono./ Non è una novità,/ ma questo nostro amore è/ come musica/che non potrà finire mai,/ che non potrà finire mai,/ mai, mai./ Non è una novità,/ ma questo nostro amore è come musica/ che non potrà finire mai,/ che non potrà finire mai,/ mai, mai» (Jovanotti) Perché questa canzone contemporanea ha avuto un così grande successo al punto che la udivamo continuamente per radio e per televisione? Evidentemente perché Perché non ti vediamo più, Signore? Come fare per scorgere di nuovo la stella dell’Amore Raccontava Madre Teresa di Calcutta: Noi Missionarie della Carità abbiamo alcune case in Australia. Tutti sapete che molti aborigeni di quel continente vivono in condizioni assai misere. Quando arrivammo in mezzo a loro per aiutarli incontrammo un anziano che viveva in condizioni orribili. Mi recai a fargli visita e per avviare la conversazione gli dissi: «Per favore, mi lasci pulire la camera e riordinare il letto». «Io sto bene così», mi rispose asciutto. «Lei starà meglio nell’ambiente pulito», insistei. Finalmente accettò. Quando entrai nella stanza la chiamo «camera» ma non ne aveva l’idea mi accorsi che l’uomo aveva un lampadario molto bello ma ricoperto di polvere e di sporco. «Non accende mai questa lampada?», chiesi. «E per chi?», mi rispose, «In questa casa non viene nessuno. Io trascorro i giorni senza mai vedere un volto umano, per cui non ho bisogno di accendere la luce». Allora gli dissi: «Se venissero le Sorelle a farle visita, sarebbe disposto ad accendere il lampadario per loro?». «Naturalmente!», rispose. Le Sorelle cominciarono a fargli visita di sera ed egli prese l’abitudine di accendere il lampadario e mantenere in ordine la camera. Visse così per due anni. Un giorno consegnò alle Sorelle un messaggio per me: «Dite alla mia amica che la luce che essa accese nella mia vita continua a risplendere». Carissimi il Figlio di Dio torna per un miracolo d’amore vincendo il Male e la Morte quando tu ami perché Lui ha fiducia in noi. E torna nel tempo a farsi Bimbo per noi, un Bimbo più grande dell’universo, un Bimbo che spezza le catene agli schiavi donando a tutti gli uomini di buona volontà la Speranza, il Perdono, l’Amore. Il fuoco che era acceso in S. Carlo era Dio, era l’Amore. Il fuoco che deve essere acceso in ognuno di noi è il medesimo. Solo l’Amore salva non certo il nostro agitarci . Parrocchia interpretava i sentimenti e il pensiero di molti. E come fare a dare torto a chi afferma che al centro del tuo cuore c’è l’amore? E che l’amore non potrà finire mai? Questo è l’anelito e la speranza di ogni persona. Perché tutti cercano l’amore ma pochi lo trovano? Perché tanto dolore e sofferenza? Perché pochi hanno una vita felice, gioiosa? L’amore è la luce della vita. Molti di noi «questa luce indefettibile» non riescono vederla... Non ti vediamo più, Signore forse non ti abbiamo mai visto! Sei nato quando la notte era nel mezzo del suo corso, e la notte è buia, Signore, la notte non lascia vedere nulla, nemmeno te, soprattutto te Signore. Tu sei la luce che brilla nelle tenebre, ma sulla tua luce precipitano valanghe d’odio e di fame, d’incuria e di violenza d’ogni opaca materia in cui si trasmuta il peccato dell’anima. Non ti vediamo più, Signore! Le promesse folgoranti che invadevano dal cielo la nostra umanità fanciulla, la nostra umanità legata da catene immemorabili, le tue promesse folgoranti sono disciolte come sogni all’urto d’un livido mattino senza sole. Non ti vediamo più, Signore! (…) Ma noi, caparbi accusatori della tua paternità, triturando nell’animo le nostre indolenti lamentazioni d’uomini, noi cerchiamo te, Signore! Se tu volessi con la tua pazienza luminosa scavare un camminamento fra macerie smemorate, se tu volessi nella nostra notte riverberare ancora sulle pene e sui peccati il chiarore dolce del tuo volto amico!»1. + Simone Giusti Vescovo di Livorno 7 Parrocchia Ultime notizie da “Azione Cattolica” 8 Lo scorso mese di Ottobre è iniziato il percorso assembleare che si concluderà a Dicembre. Si tratta di un cammino di riflessione che porterà all’assemblea elettiva dalla quale usciranno i nuovi responsabili dei vari settori e i delegati per l’Assemblea Diocesana. L’Azione Cattolica della nostra parrocchia si è avviata su questo percorso che è stato strutturato in quattro tappe: - tappa dell’INTERIORIZZAZIONE (20 Ottobre u.s.) dove è stata approfondita la riflessione sulle scelte fondamentali dell’A.C.: missionarietà, laicità, ecclesialità, formazione e spiritualità. - tappa della DIAGNOSI (10 Novembre u.s.) dove ci siamo interrogati sull’attuazione delle scelte fondamentali stesse e sullo stile di vita che dovrebbe caratterizzare ogni aderente all’A.C. In particolare è emersa la necessità di prestare cura e attenzione alle relazioni tra le persone; questo è sentito fortemente sia all’interno dell’associazione che a livello parrocchiale. - tappa del DISCERNIMENTO COMUNITARIO E DELLA SINTESI (24 Novembre) dove per discernimento si intende la caratteristica più qualificante del metodo formativo dell’A.C. Cioè “…pensare, capire, produrre perseguendo un cambiamento di stile personale ecclesiale e sociale…” cfr “A.C.I Sentieri Di Speranza”, AVE. In particolare questo momento dovrà servire per delineare sempre più l’identità dell’ A.C. e chiarire come dare maggiore visibilità all’associazione soprattutto a livello locale. - ASSEMBLEA ELETTIVA E PROGRAMMATICA: avrà luogo il 12 Dicembre. Ogni aderente all’A.C. sarà chiamato ad eleggere i nuovi responsabili parrocchiali e a scegliere i delegati all’Assemblea Diocesana. Come ricordava il presidente diocesano, Michele Busi,in uno degli ultimi momenti formativi per responsabili, le sfide attuali per l’ A.C. si possono riassumere con due verbi di sostanza (essere e formarsi) e due verbi di movimento (muoversi e darsi da fare). Aggiungeva che il futuro dell’A.C. è nella diocesanità intendendo con questo termine la necessità di avere un linguaggio comune tra le varie realtà locali. Per quanto riguarda la nostra parrocchia la riflessione svolta all’interno di questo percorso assembleare ha messo in evidenza come ci siano difficoltà a coinvolgere associati e non associati. Non dobbiamo dimenticare gli aspetti positivi che pure sono stati evidenziati: la fedeltà all’associazione, l’impegno alla formazione, l’apertura verso la collaborazione con altri gruppi della parrocchia. Insomma luci ed ombre per una associazione che ha conosciuto momenti migliori ma che ha ancora tanto da dire. Giusi I contenuti e lo stile della Settimana Sociale di Reggio Calabria di cui ad altra parte del bollettino, la nascita a Brescia di una Accademia Cattolica con lo scopo di approfondire il rapporto tra religioni e convivenza civile confermano il senso dei cicli di “Cristiani nella Città”. Si evidenzia la percezione di una urgenza per quanto riguarda il rapporto tra fede e quotidiano, determinato dalla difficoltà dei luoghi formativi, in un momento in cui i “segni” del cristianesimo, e quindi tanto più la cultura, non sono per nulla ovvi. Si da in tal modo ragione alla scelta ecclesiale che pone il, tema di una “emergenza educativa” al centro della riflessione per il prossimo decennio. In un contesto in cui dopo la prima adolescenza la partecipazione ai luoghi educativi si svuota, si vuol creare una offerta, almeno simbolica, che attesti che la vita ha a che fare con la fede. A fianco delle tradizionali proposte si vuol suggerire una riflessione che parta dal lasciarsi interpellare dai fatti che ci circondano, che diventano stimolanti per porsi interrogativi e quindi cercare risposte, anche di fede. Il ciclo di quest’anno, giunto alla 11ª edizione, parte con un incontro a fine gennaio nel corso del mese della pace e della settimana della memoria dell’Olocausto. “Monoteismi e Violenza”. Ci si domanda se le religioni, in particolare quelle monoteiste, possano contribuire, per le loro particolarità culturali, a creare violenza e quali sono le condizioni e gli itinerari da compiere perché questo non avvenga. Nel corso della quaresima si riprende con 4 incontri. Il tema di fondo che fa da contenitore è quello della necessità di tornare a “Narrare” la vita. La narrazione della vita implica che questa è percepita come esperienza ricca e sensata, quindi raccoglie intorno a sé, coinvolge, associa senza imporre, crea legami dentro l’esperienza. È una delle forme della testimonianza. In un contesto di crisi diffusa chi è portatore di esperienza vera sa comunicare e raccontare, trovare collegamenti emotivi tra l’oggi e la storia. Per un cristiano è “dare ragione della speranza”. La riflessione in termini essenzialmente pedagogici è lasciata al primo incontro. L’ultimo incontro invece prevede di porsi in ascolto di “esperienze di racconto”. Saranno esperienze di politica nuova, o di vita riscattata, di modi diversi di uso del territorio… aiutati da qualcuno che riconduca a rileggere le esperienze in termini di “senso”. Il secondo e terzo incontro sono una riflessione sul Costituzione italiana, scuola, integrazione, elementi tutti che interagiscono per una crescita personale e civile, e il tema della disoccupazione giovanile, della crisi del lavoro, dell’evasione fiscale massiccia, elementi tutti che minano alla base il tessuto connettivo di una comunità, che perdendo solidarietà e futuro vede venir meno i suoi elementi strutturali, ed in tal modo non han più possibilità di trasmettere vita e diviene preda di meccanismi distruttivi. Parrocchia Cristiani nella città 2011 Giorgio B. Diamo il benvenuto a Madre Luisa Silini. Nativa di Pisogne, giunge dalla comunità di Noviziato di Verona. Ha emesso i primi voti il 12 settembre 2010. L'accogliamo con gioia e le auguriamo buon lavoro! 9 Parrocchia Caritas Amerai il prossimo tuo come te stesso (Mt 22,39). E se anche distribuisco tutte le mie sostanze, e se anche do il mio corpo per essere bruciato, ma non ho la carità, non mi giova nulla (1Cor 13,3… la carità che procede da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede senza simulazione(1Tm 1,5). Fratelli miei, se uno mi dice di aver fede, ma non ha opere, che utilità ne ricava? Potrà forse la fede salvarlo? (Gc 2,14). Dà a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti ruba ciò che ti appartiene, tu non richiederlo (Lc 6,30). Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare alcunché e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo. Egli infatti è buono anche verso gli ingrati e cattivi (Lc 6,35). E io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza ingiusta, perché quando essa verrà a mancare vi accolgano nelle tende eterne (Lc 16,9). Da questa carrellata, per altro non esaustiva, sulla carità, fatta nel Nuovo Testamento, si possono ricavare alcune considerazioni: la prima è che essa sembra qualcosa di utopico per una persona cosiddetta normale. Ma tale sensazione di sgomento si attenua con la lettura dell’ultima citazione tratta dall’evangelista Luca al termine della parabola sul servo infedele. Possiamo così comprendere come esistano diversi gradi di carità: dallo zero all’infinito, ove la carità infinita si identifica col Cristo stesso, o, se si preferisce circoscrivere la stessa (carità del Cristo) ad un massimo livello umano, la carità infinita si identifica con quella di Dio Padre. Dunque, come dice s. Paolo, senza la carità le opere che l’uomo compie non servono a nulla. Viceversa, come dice s. Giacomo, senza le opere la carità è priva di utilità. Da queste semplici considerazioni ne deriva che occorre compiere opere (di bene) in spirito di carità. Ma poiché questa capacità di amare è posseduta da ciascuno secondo il proprio grado o livello, ne consegue che qualunque opera concreta di bene sia compiuta almeno con quel livello minino che tutti, meno i demoni o chi da essi posseduti, o gli indifferenti per scelta, hanno. In ogni azione della propria vita metterci un po’ di amore per scoprire che nulla è degradante od obbrobrioso. Le grandi come le piccole donazioni, si tratti di beni o di servizio, non si fanno per mettere a posto la propria coscienza secondo un calcolo umano di dare e avere (ho maggiorato un prezzo, ho sottopagato un dipendente, ho evaso tasse o contributi…, faccio una bella elemosina, contribuisco alla tale iniziativa, e sono a posto!), ma per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno, senza aspettarsi una contropartita. E di gente che ha bisogno ce n’è sempre tanta (i poveri, dice Gesù, li avrete sempre con voi). E se proprio non si riesce a metterci quel pochino di spirito che valorizza ogni azione, bé allora non resta che farsi qualche degno amico che ci accolga sotto la tenda eterna. A proposito di Carità vorrei essere capace di presentare brevemente e con efficacia quella benemerita organizzazione che è la Caritas parrocchiale, ma mi reputo troppo poco idoneo a descrivere l’attività e lo spirito con cui viene svolta la sua azione di sostegno ai bisognosi, senza riguardo a nazionalità, religione, stato sociale, effettive necessità. Per cui mi limito a dire che, nello spirito evangelico, a chiunque chiede viene dato tutto quello che è disponibile. Per chi vi si dedica è una palestra unica per maturare uno spirito di disponibilità nei confronti di chiunque e far emergere e crescere quella piantina di amore che rende il servizio anche fonte di serenità e pace o anche di autentica gioia. È una di quelle occasioni per tutte quelle persone che hanno un vuoto da colmare, la necessità di dare un senso alla propria vita, una vita da ricostruire… e ad esse rivolgo l’invito, che è una richiesta ed una preghiera, di non trascurare questa chiamata. A nome della Caritas desidero invece ringraziare tutti coloro che, con abiti, mobili, oggetti e offerte, la sostengono; ad essi dico: forse non ve ne accorgete, ma vi state facendo una moltitudine di amici. Nazzareno L. Attività Caritas Parrocchiale Interventi annui (2010) effettuati circa 500 Persone assistite (anche più volte) circa 2000 Forniture assistenziali (quando disponibili) Mobilia, biancheria, indumenti, vestiario, in base alle donazioni ricevute. pacchi viveri, elettrodomestici, calzature, giocattoli, vasellame, ecc. Volontari impegnati regolarmente 32 Apertura centro di ascolto e distribuzione Lunedì – Mercoledì – Venerdì Orario 14.30 – 16.30 Via S. Orsola, 7 - Tel. 0307701141 10 L’idea originaria del pellegrinaggio porta con sé l’immagine di una fatica fisica (il camminare) per una ragione di fede o di devozione. Gesù Cristo fu il primo fra i pellegrini: a piedi ha girato la sua terra, si è recato al Tempio, è salito sul monte delle Beatitudini e sul Calvario. La Chiesa stessa è pellegrina su questa terra. I viandanti che nel medioevo si recavano a Roma o addirittura in terra santa, come fece San Francesco, oltre alla fatica fisica dovevano fare i conti con le intemperie, gli agguati, gli assalti dei briganti, la diversità delle monete, e la scarsità di cibo e di ricoveri. Un pellegrinaggio poteva durare anni, e sugli itinerari più frequentati sono mano a mano sorti ostelli, come per esempio a Ospitaletto, posto sull’itinerario della via franchigena. Il rito del pellegrinaggio è insito un poco in tutte le religioni: pensiamo all’islam, i cui fedeli hanno – addirittura – il precetto di visitare almeno una volta nella vita la Mecca. Oggi il pellegrinaggio può essere effettuato con tutte le comodità: a Lourdes, Fatima o Mejugorje – giusto per citare le mete più diffuse – ci si può andare tranquillamente in aereo, in treno o con una autovettura. Il valore morale e umano non ne viene sicuramente svilito, ma viene a mancare il contatto con la natura, con la fatica ed alla fine con la parte più remota di noi stessi che tende alla conoscenza di Dio. La “voglia” di essere pellegrini è diffusa anche nella nostra terra: i frati di Adro organizzano ogni anno una camminata di preghiera dalla loro casa al santuario della Santissima di Gussago. Sia pure con minore impegno ma con adeguato appagamento spirituale, a Rovato abbiamo la possibilità di salire al convento dell’Annunciata. Ora forse è un po’ decentrato rispetto alla nostra realtà, ma ha sempre avuto un grande richiamo il santuario di Caravaggio (la chiesetta di Caporovato è dedicata alla Madonna là apparsa). Molti facevano il “voto” di un pellegrinaggio a Caravaggio (oltre 30 km da Rovato) se avessero superato, per dire, gli esami scolastici, ottenuto un lavoro, raggiunta una guarigione: alla fine qualcuno andava davvero a piedi, altri si dimenticavano della promessa e altri ancora ci andavano in bicicletta (la scusa era:”non avevo promesso con quale mezzo”). Anche illustri calciatori si recarono a piedi, anni addietro, da Brescia a Caravaggio per celebrare la salvezza della loro squadra. Resta il fatto che (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2691) “ i pellegrinaggi evocano il nostro cammino sulla terra verso il cielo. Sono tradizionalmente tempi forti di rinnovamento della preghiera. I santuari, per ii pellegrini che sono alla ricerca delle loro vive sorgenti, sono luoghi eccezionali per vivere <come Chiesa> le forme della preghiera cristiana”. C’è un itinerario in Europa che attira sempre più pellegrini che scelgono la via dura della fatica: da tutto il mondo arrivano persone di tutte le età e di ogni più diversa estrazione per percorrere il "Camino de Santiago de Compostela". Sono 800 km di strade e sentieri, segnati dalla tradizionale conchiglia a pettine della capasanta, che partono dai Pirenei per arrivare a Capo Finisterra, all’estremità più occidentale della Spagna. Non mancano persone che partono, solitamente a piedi, ma anche in bicicletta, da molto più lontano: ne ho incontrati che erano venivano da Parigi e dalla Germania. Recentemente, ho avuto la possibilità con un gruppo di amici di ripetere l’esperienza di Santiago di Compostela: siamo stati sfortunati per la pioggia battente che ci ha quasi sempre accompagnato, e poco coraggiosi, non avendo ritenuto di affrontarla come fanno i veri pellegrini, che camminano nel solleone, nella neve e nella pioggia. Tuttavia, per il poco che abbiamo potuto fare, grande è stata l’emozione e la gioia del silenzio sul percorso rotto soltanto dalla recita del rosario; il Monte Gozo, il Monte della Gioia, con la croce che ricorda la visita di Papa Giovanni Paolo II, è la metà finale per chi ha percorso il "Camino"; da là si vedono i campanili del Santuario di Santiago, che dista ormai pochi chilometri, e lì si appone l’ultimo timbro rosso che attesta il percorso compiuto, e lanci a chi ti è vicino l’ultimo saluto fra pellegrini, quell’utreya che significa “andiamo avanti”, verso il traguardo finale. Nella grande piazza della cattedrale, vedi persone sdraiate con i propri zaini che si godono la felicità della meta raggiunga e – chissà – di una rinascita interiore: tutta una varia umanità della quale ti senti amico perché sai di averne condiviso gli ideali e, anche se soltanto in parte, la fatica. Provare per credere. Parrocchia Il pellegrinaggio Franco M. PELLEGRINAGGIO Si sta pensando ad un pellegrinaggio in Terra Santa dal 25 agosto al 1 settembre 2011. La quota si aggira su € 1.300,00. Chi ha intenzione di partecipare avvisi, quanto prima, i sacerdoti. Dopo Natale decidiamo in base alle persone disponibili. 11 Triduo dei Morti 2011 DOMENICA 27 FEBBRAIO Parrocchia santa messa d’apertura ore 18.30 LUNEDI’ 28 FEBBRAIO (mattino ore 8.30 e alla sera ore 20.00) MARTEDI’ 1 MARZO (mattino ore 8.30 e alla sera ore 20.00 solenne chiusura). Il Triduo dei Morti (che viene celebrato dalla domenica precedente a quella del Carnevale) è un insieme d’affetto, nostalgia, speranza e tradizione che, fondendosi tra loro, formano quell’olio che alimenta la lampada della fede di tanti semplici fedeli. Fede innanzi tutto nel mistero su cui si fonda tutta la nostra speranza, cioè nella risurrezione di Gesù Cristo, che diventa anche la nostra risurrezione. Il culto e l’amore ai morti sono espressioni che possono aiutare ogni persona a scrivere il proprio inno alla vita. Il pensiero della morte, anche se l’umanità lo ha esorcizzato, non è stato eliminato: rimane come eredità di ogni uomo e come unica certezza esistenziale. Esorcizzando la morte l’uomo moderno ha avvelenato la cultura della vita. Il pensiero verso i morti non è semplicemente far memoria della certezza di dover morire, ma risvegliare il senso pieno della vita; una vita da vivere alla luce della fede, al calore della misericordia divina e al sapore del pane eucaristico. La morte non spegne la vita ma la trasforma; trasforma prima la dimensione spirituale e alla fine dei tempi la realtà corporale, cioè quello che dopo la morte rimane a riposare nel sepolcro. Penso che il grande messaggio, la splendida catechesi che ci viene trasmessa dalla tradizione del Triduo stia proprio in questa dimensione: trasformare, convertire, purificare il nostro affetto, la nostra nostalgia, la nostra speranza per i nostri morti in amore, nostalgia e affetto verso Gesù Cristo, fondamento della nostra vita presente e soffio della nostra speranza. È il grande messaggio Pasquale al quale ci stiamo preparando:“Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo vive e regna”. Entriamo nella tomba vuota... non per rimanerci a piangere e a disperare, ma per uscirne trasformati e portare al mondo il messaggio tanto atteso: Cristo è la nostra gioia, è la nostra consolazione, è la sola parola medicinale alla sofferenza per la morte di una persona cara. Il primo mondo che ha bisogno di sentire la gioia della risurrezione, è la nostra interiorità, ferita e lacerata dalla sofferenza. È la nostra speranza, la nostra voglia di vivere e di amare che deve risorgere a vita nuova. Usi e costumi e buona educazione I turisti cinesi che arrivano in Italia o in Europa vengono prima della partenza istruiti sulle consuetudini occidentali: ad esempio, su come usare le nostre posate in luogo dei loro tradizionali bastoncini. Fra le raccomandazioni più sentite vi è quella di non sputare per terra, cosa normale e consentita in quel paese. I cinesi che vengono in Italia quindi stanno attenti a non sputare. Gli italiani invece, civilissimi (si fa per dire), sputano ovunque il loro chewing gum. Guardiamo come sono ridotte le nostre strade e i nostri marciapiedi (ma anche il sagrato della nostra chiesa parrocchiale): sono letteralmente macchiati di chiazze grigiastre lasciate dai nostrani gommosi sputatori. E’ stato calcolato che lo smaltimento naturale di queste gomme è come minimo di cinque anni. Altissimo il costo se si volesse procedere alla pulitura: andrebbe eseguita chiazza per chiazza. 12 Qualcuno ha lanciato l’idea di mettere una imposta di fabbricazione sui chewing gum: non pare un’idea sbagliata; in fondo non si tratta di un bene di prima necessità, anche se talvolta può essere utile. Sperare sulla buona educazione? Sì, ma questa speranza è un sogno. Cronista Per informazioni ed abbonamenti rivolgersi al Prevosto Parrocchia Festa degli Anniversari Hanno partecipato 5° ANNO Bellini Ivan e Formenti Francesca Bonventre Francesco e Sanguinelli Emilia Bracchi Simone e Zarbo Roberta Gnali Emanuele e Lancini Roberta Zanotti Angelo e Fossadri Francesca 15° ANNO Astori Leone e Bombardieri Michela Baroni Giovanni e Martinelli Marina Cadei Giovanni e Gregorelli Elena Grassi Pierluigi e Terzi Nadia Filippini Marco e Ferrari Rina Piceni Claudio Domenico e Messali Luisa Angela Zanoletti Gianfranco e Piva Luisa 61° ANNO Econimo Ugo e Zafferri Giuseppa 25° ANNO Baroni Vincenzo e Coccaglio Mirella Cammisa Antonio e Losacco Patrizia Cocchetti Mauro e Massetti Antonella Conti Alessandro e Delpero Cesira Luppino Gianmario e Berardi Eleonora Rapizza Giuseppe e Zambelli Claudia Rubagotti Gianluigi e Pelizzari Loredana Salvi Riccardo e Ghitti Maria Paola Turriceni Tullio e Delpero Elsa 40° ANNO Giugni Giangiuseppe e Vezzoli Maria Loda Giacomo e Bombardieri Francesca Lorini Gianfredo e Parisio Annamaria Zampati Armando e Ramera Gabriella 50° ANNO Bertoli Antonio e Bonardi Giuditta Caffi Guido e Tinti Marisa Cappelletti Cesare e Corti Aurelia Chiari Pietro e Righetti Caterina Cocchetti Angelo e Zambelli Olga Farimbella Giovanni e Bonardi Ida Firmi Ezio e Glisenti Liana Gerola Achille e Cinquini Maria Teresa Piceni Attilio e Bonfadini Catterina Quarantini Costante e Gotti Maria Toscani Cesare e Dotti Giovanna 60° ANNO Gandossi Bruno e Rossini Giannina Radici Lionello e Zampati Lisa 63° ANNO Prencipe Matteo e Beretta Giuseppina 64° ANNO Molari Giovanni e Gozzini Maddalena Coppie che hanno voluto condividere La festa 10° ANNO Bergomi Riccardo e Contessi Paola Bicocchi Pierluigi e Martinazzi Mara 20° ANNO Fapanni Luigi e Milano Rosa Giardini Roberto e Rizzini Giusi Minelli Umberto e Turra Antonella Pagani Fabio e Uberti Marilena 30° ANNO Ramera Francesco e Savoldini Giuliana 35° ANNO Serena Cesare e Gandossi Giulia 45° ANNO Pedrali Carletto e Lazzaroni Anna Uberti Giovanni e Bonfadini Agnese 48° ANNO Uberti Angelo e Bonfadini Pierina 55° ANNO Furli Giuseppe e Nembrini Luigia Chi volesse la foto di gruppo telefoni a Teresa Toscani 333.3439947 13 Iniziazione cristiana Vivere bene la Domenica Ma che smania! Ma che stress! 14 Domenica, dal latino dies domini ossia il giorno del Signore. Da duemila anni, il mondo cristiano si ferma per fare memoria di quel "giorno dopo il sabato" in cui Maria di Magdala e le altre donne, andando al sepolcro, lo trovarono vuoto. Giorno di vittoria sulla morte, e quindi giorno di festa. Ma anche giorno di pausa dal lavoro, e quindi occasione di riposo e riflessione, di preghiera e meditazione. Cosi dicevamo, almeno da duemila anni. È fin troppo banale far presente che, da vari anni ormai, la domenica sostituisce lo "stress da lavoro" con lo "stress da divertimento a tutti i costi"... fino ad arrivare, ormai sempre più spesso, all'apertura domenicale dei grandi negozi, e anche di fabbriche e uffici. Cosi la domenica tende sempre più a identificarsi con gli altri giorni, perlomeno nell'intensità, venendo a mancare quella quiete che dovrebbe permettere riposo e pace. La gente oggigiorno sembra essere terrorizzata dal silenzio: ha paura di fermarsi a pensare, a riflettere. Da qui la smania di riempire di "cose" anche i giorni di festa. E il carrello del supermercato. Una indagine Istat rivela che gli acquisti di oggetti futili e inutili subiscono un'impennata proprio nei giorni di festa. Ma questa smania di acquistare non ha evitato la noia e ha portato a uno stordimento collettivo: oggi, nonostante tutti i tentativi per renderla una giornata desiderabile, la domenica è diventata una grande occasione di noia. Perciò quando la chiesa dice, "datevi pensieri e parole diversi per la domenica", non solo fa il suo dovere, ma svolge anche un'opera buona di socializzazione e rende un servizio a tutti gli uomini, non solo ai credenti. Se siamo cristiani, dobbiamo con forza riproporre la domenica come "settimo giorno", dove tutto si ferma e dove tutto sia, davvero, diverso dagli altri giorni, interamente dedicalo all'uomo e non alle sue attività commerciali. Oggi infatti l'organizzazione del tempo è un vero disastro. Per cinque giorni la settimana la città è una bolgia forsennata. Negli altri due pure. E quindi vanno a farsi benedire le relazioni umane. Dobbiamo avere il coraggio di allentare q u e s t a pressione consumistica ossessiva, che incombe sette giorni su sette. E a chi risponde che l'Italia non è una teocrazia e che i cittadini hanno nuove esigenze, non possiamo non ricordare che il mercato è a servizio dell'uomo, e non il contrario. Che chi spinge per l'apertura domenicale dei negozi lo fa per interesse, non per rendere un servizio ai cittadini. Che il giorno di riposo settimanale è stato frutto di una lotta sindacale durissima affinché gli operai, i contadini e le massaie avessero almeno un giorno per riprendere fiato. Che i nostri sprechi li pagano tutti, durissimamente, sulla loro pelle i contadini, le operaie, le tessitrici, i bambini del mondo povero. Noi cittadini del mondo ricco dobbiamo scoprire una nuova saggezza, portandoci per mano uno con l’altro verso un orientamento dei nostri consumi, verso scelte che privilegino il valore aggiunto di qualità a quello di quantità. Dobbiamo portarci per mano verso la sobrietà. Ce ne saranno grate anche quelle mamme e quei papà, costretti a servirci dietro a una cassa nei supermercati anche di domenica. Ce ne saranno grati i loro bambini che, finalmente, potranno passare la domenica con i genitori. Ce ne sarà grato il mondo povero, spogliato dalle nostre rapine sistematiche. Ce ne sarà rato il futuro. Certamente sobrietà è una parola tanto facile da pronunciare quanto difficile da praticare, per le ovvie rinunce che dobbiamo essere in grado di fare a livello personale, familiare e collettivo. Ma se il nostro futuro non sarà segnato dalla sobrietà, cioè dal consumare meno per consumare tutti, il futuro – semplicemente – non sarà. Pensiamoci, almeno la Domenica. Egle e Mario S. Il Papa ha incontrato l’Azione Cattolica sabato 30 ottobre in piazza S. Pietro. Lo slogan dell’incontro era “C’è di più. Diventiamo grandi insieme”. La prima domanda è stata formulata da un ragazzo dell’ACR: Santità cosa significa diventare grandi? Cosa devo fare per crescere seguendo Gesù? Chi mi può aiutare? Ho ascoltato la domanda del ragazzo dell’ACR. La risposta più bella su cosa significa diventare grandi la portate scritta voi tutti sulle vostre magliette, sui cappellini, sui cartelloni: «C'è di più». Questo vostro motto, che non conoscevo, mi fa riflettere. Che cosa fa un bambino per vedere se diventa grande? Confronta la sua altezza con quella dei compagni; e immagina di diventare più alto, per sentirsi più grande. Io, quando sono stato ragazzo, alla vostra età, nella mia classe ero uno dei più piccoli, e tanto più ho avuto il desiderio di essere un giorno molto grande; e non solo grande di misura, ma volevo fare qualcosa di grande, di più nella mia vita, anche se non conoscevo questa parola «c'è di più». Crescere in altezza implica questo «c'è di più». Ve lo dice il vostro cuore, che desidera avere tanti amici, che è contento quando si comporta bene, quando sa dare gioia al papà e alla mamma, ma soprattutto quando incontra un amico insuperabile, buonissimo e unico che è Gesù! Voi sapete quanto Gesù voleva bene ai bambini e ai ragazzi! Un giorno tanti bambini come voi si avvicinarono a Gesù, perché si era stabilita una bella intesa, e nel suo sguardo coglievano il riflesso dell'amore di Dio; ma c'erano anche degli adulti che invece si sentivano disturbati da quei bambini. Capita anche a voi che qualche volta, mentre giocate, vi divertite con gli amici, i grandi vi dicono di non disturbare... Ebbene, Gesù rimprovera proprio quegli adulti e dice loro: lasciate qui tutti questi ragazzi, perché hanno nel cuore il segreto del Regno di Dio. Cosi Gesù ha insegnato agli adulti che anche voi siete «grandi» e che gli adulti devono custodire questa grandezza, che è quella di avere un cuore che vuole bene a Gesù. Cari bambini, cari ragazzi: essere «grandi» vuol dire amare tanto Gesù, ascoltarlo e parlare con Lui nella preghiera, incontrarlo nei Sacramenti, nella Santa Messa, nella Confessione; vuole dire conoscerlo sempre di più e anche farlo conoscere agli altri, vuol dire stare con gli amici, anche i più poveri, gli ammalati, per crescere insieme. E l'ACR è proprio parte di quel «di più», perche non siete soli a voler bene a Gesù - siete in tanti, lo vediamo anche questa mattina -, ma vi aiutate gli uni gli altri; perché non volete lasciare che nessun amico sia solo, ma a tutti volete dire forte che è bello avere Gesù come amico ed è bello essere amici di Gesù; ed è bello esserlo insieme, aiutati dai vostri genitori, sacerdoti, animatori. Così diventate grandi davvero, non solo perché la vostra altezza aumenta, ma perché il vostro cuore si apre alla gioia e all'amore che Gesù vi dona. E così si apre alla vera grandezza, stare nel grande amore di Dio, che è anche sempre amore degli amici. Speriamo e preghiamo di crescere in questo senso, di trovare il «di più» e di essere veramente persone con un cuore grande, con un amico grande che dà la sua grandezza anche a noi. Grazie. Iniziazione cristiana Solo nell’amore di Gesù diventerete grandi 15 Iniziazione cristiana Giornata Missionaria Mondiale " Noi ragazzi che abbiamo partecipato alla raccolta viveri vogliamo ringraziarti Signore perchè l'esperienza vissuta ieri ci ha fatto sperimentare la gioia della gratuità. In un mondo dove vale solo ciò che si paga, donare tempo ed energia senza avere niente in cambio può sembrare stran,o ma per noi è stato bello e significativo e ci ha fatto sentire utili e un pò più vicini ai nostri fratelli del Perù." Con queste parole i ragazzi del nostro oratorio hanno voluto pregare durante le Messe della 84° giornata missionaria mondiale per ringraziare il Signore di avergli dato la possibilità di partecipare alla raccolta svoltasi il 23 ottobre. Con poche righe hanno riassunto il senso di essere cristiani: amare, donare gratuitamente, testimoniare, condividere; e noi del gruppo missionario vogliamo fermarci a riflettere sulla capacità dei nostri ragazzi di mettersi al servizio. Alle loro parole desideriamo solo aggiungere il nostro ringraziamento per la disponibilità dei ragazzi delle medie e di quelli più grandi, che avendo partecipato altri anni alla raccolta, hanno accettato di organizzare, affiancare, guidare i più "piccoli". Sono stati per loro un esempio importante e noi del gruppo missionario gli siamo davvero grati perchè il loro aiuto è veramente prezioso; il nostro desiderio di tenere "in vita" una piccola luce missionaria nella nostra parrocchia è grande ma difficile perchè siamo pochi e impegnati in altri gruppi. La presenza nel nostro paese di amici appartenenti all'operazione mato grosso, ci permette di accendere quella piccola luce con quel poco che riusciamo a fare e con quel tanto che sanno dare i nostri ragazzi. Il nostro obiettivo in questo ottobre missionario era cercare di sensibilizzare i ragazzi sui più poveri e sulla gratuità e secondo noi è andata bene: erano davvero tanti a girare nelle nostre strade a chiedere cibo per i ragazzi meno fortunati di loro. Un grazie speciale anche a tutta la nostra comunità che ha aperto la porta e donato! Per tutti noi sazi risuoni il commento di Isaia: "dividi il tuo pane con l'affamato!" Gruppo Cafarnao - Battesimo Pontoglio Lorenzo - 24 ottobre 2010 16 E’ di nuovo tempo di scelte per il “dopo la terza media” SCUOLA APERTA ALL’ISTITUTO SUPERIORE “L. GIGLI” solo anagrafica è l'impegno che ogni docente porta avanti giorno per giorno attraverso l'insegnamento della propria disciplina, ma l'obiettivo che ci proponiamo può essere raggiunto solo attraverso una proficua collaborazione Scuola - Famiglia. Ecco perché vogliamo incontrare ragazzi e genitori: non solo per far loro visitare l’Istituto con le sue palestre, la biblioteca e i suoi laboratori, ma per conoscere davvero questa Scuola, come risultato di un’intensa attività di ricerca, di studio e sperimentazione. “Noi ad Atene facciamo così” diceva Pericle, famoso statista greco nel V secolo a.C. per celebrare i valori della libertà, della democrazia e dell’educazione. Ci piacerebbe poter ripetere questa frase e condividerla con voi come testimonianza di un percorso formativo irrinunciabile all’interno del nostro Istituto. A sabato 18 dicembre, allora! I genitori verranno accolti nell’Aula Magna Paolo VI e i ragazzi potranno da subito utilizzare i laboratori, guidati da personale esperto. L’iniziativa Scuola Aperta verrà ripetuta anche sabato 15 gennaio 2011 sempre a partire dalle ore 14.30. Sono anche possibili, con appuntamento,incontri individualizzati. La scuola Sabato 18 dicembre 2010, dalle ore 14,30,l’Istituto Lorenzo Gigli spalanca le porte ai ragazzi che vogliono vivere “in diretta” la realtà di una scuola superiore. Li accoglieranno e, con loro i genitori, il Dirigente Scolastico, docenti e studenti dell’istituto, per presentare i diversi curriculum liceali e professionali. E' un'occasione importante, che si ripete ormai da molti anni, ma la recente riforma dell’Istruzione superiore (2010) ha reso questo incontro indispensabile per chiarire e illustrare il Piano dell'Offerta Formativa: ovvero,che cosa e come si studia, quante ore la settimana, di quali laboratori e strutture l’Istituto Gigli dispone e quali iniziative vengono attuate a sostegno e formazione dello studente. Ai corsi articolati e rinnovati del Liceo Scientifico e di Scienze Umane, la città di Rovato ha poi la possibilità, in base al numero degli iscritti, di aggiungere in Istituto una sezione di Liceo Classico; in un momento di crisi, di incertezze, di disorientamento generale anche, e soprattutto, in ambito etico, lo studio rigoroso di un passato che ci appartiene e in cui possiamo riscoprire il senso della nostra vita comunitaria nazionale ed europea, può rappresentare per un giovane una base solida per costruirsi un futuro in cui sarà un cittadino consapevole dei propri diritti e dei propri doveri. Seguire un adolescente di quattordici anni fino al raggiungimento di una maturità non I docenti dell’Istituto Emanuela Caretta e Marilia Venturini Educare, compito di tutti Ascoltando i discorsi, le preoccupazioni e i tentativi educativi – più o meno riusciti - di genitori, educatori, insegnanti, preti, suore… si ha l’impressione di essere presi come in mezzo tra due fuochi. Da una parte, probabilmente dopo averle provate tutte, si arriva a dire che l’educazione non è “cosa di cuore” (come amava dire don Bosco) ma “cosa impossibile!” dunque, da lasciar fare a qualche esperto di turno. Si è convinti che ogni forma di disciplina scolastica e famigliare sia troppo repressiva (non bisogna forzare la spontaneità infantile e adolescenziale…) ma poi, nel concreto, non si sa da che parte prendere queste giovani (per sempre giovani) generazioni. La famiglia dice: “Ci penserà la scuola” e la scuola spera: “Farà qualcosa la famiglia”. Il padre dice: “Educare è compito della madre” e la madre, esasperata, al termine della giornata annuncia: “Vedrai quando torna tuo padre!”. Dalla’altra parte si prende atto con tristezza che sta davvero dilagando una crisi di valori che invece di liberare nel profondo l’umanità di ciascuno, porta a grande insoddisfazione e incapacità di vivere una vita bella. Bella secondo la propria umanità e secondo il Vangelo. E si vorrebbe fare ancora qualcosa, ma non si sa da che parte cominciare. Si pone allora il problema di un modello a cui guardare e da cui, con molta umiltà, poter imparare perché nessuno è nato maestro o genitore, o educatore..(così si continua a dire) ma è difficile trovare chi sia disposto ad 17 La scuola imparare. In questi giorni sono stati consegnati alla nostra attenzione gli Orientamenti pastorali che i nostri vescovi hanno scritto per il decennio 2010-2020 dal titolo: “Educare alla vita buona del Vangelo”. Sono uno strumento prezioso per tutti coloro - credenti o non credenti - a cui sta a cuore il problema educativo e accolgono la sfida e la bellezza insieme di farlo proprio, di assumersene la responsabilità senza delegare ad altri, di rispondere con parole e azioni di impegno e di speranza a una situazione che molti qualificano come “disperata” ma a cui si può decidere di rispondere, con responsabilità. Anche noi, piccola comunità canossiana inserita a Rovato, siamo presenti in questa porzione di Chiesa attraverso la scuola e altre possibilità educative perché crediamo che esista un modello di vita buona da proporre pedagogicamente alle nuove generazioni e che il Signore Gesù è il Maestro (con la “M” maiuscola) che non cessa di educare ad un’umanità nuova e piena. Da lui possiamo imparare. La nostra fondatrice, S. Maddalena di Canossa, ha vissuto la passione educativa convinta che “dall’educazione dipende la condotta di tutta una vita” e con gioia, anche se consapevoli dei nostri limiti, desideriamo viverla dentro questa comunità parrocchiale ed ecclesiale sapendo di essere chiamate, insieme a tutta la comunità, a testimoniare la passione educativa che Dio ha per ciascuno di noi. Educare dunque diventa compito di tutti, un impegno che ha le sue fatiche ma bello! Bello come è bello guardare ad ogni uomo attraverso la cura, l’amore e la premura costante perché – come dicono gli Orientamenti – sboccino, nella libertà tutte le sue potenzialità. Le madri Canossiane m. Esterina, m. Maria, m. Mariarosa m. Beatrice, m. Luisa, m. Alessandra Desideriamo condividere con voi: Don Vianney aveva osservato un contadino che ogni sera, tornando dal lavoro, lasciava gli attrezzi fuori della chiesa, entrava e restava seduto in silenzio per lungo tempo. Un giorno gli si avvicinò: «Cosa fate qui, buon uomo, in silenzio?». Il contadino, stupito per la domanda, gli rispose: «Sto davanti al mio Signore: lui guarda me ed io guardo lui». La preghiera Ogni primo Venerdì del mese alle ore 20.30 preghiera di Adorazione insieme a giovani e adulti nella nostra cappella Un progetto di solidarietà “Solidarietà sotto l'albero” Per Natale è possibile acquistare dalle Madri un “regalo solidale” il cui ricavato sarà devoluto per un progetto nelle Missioni Canossiane. 18 “La piazza dei giochi ritrovati” PERCHE’ I GIOCHI? “Il gioco è una qualità degli esseri umani. E’ una delle pratiche più antiche della cultura umana. Le società sin dai tempi remoti si sono nutrite della ricchezza dei propri giochi, una ricchezza che va studiata e mantenuta per valorizzarne il contenuto educativo...“ Il gioco educa alla convivenza, alla curiosità, alla pluralità, si impara a vincere e a perdere, ma anche a cooperare nel condividere regole e rispetto, per questi e altri mille stimoli il gioco è portatore di pace.” GRUPPO DI PROGETTO Il gruppo di progetto, che programma, pianifica ed organizza, è composto dai rappresentanti di ogni ente coinvolto: • Docenti • Genitori • Amministrazione Comunale • Commercianti • Associazioni … L’iniziativa coinvolge, oltre agli alunni dell’Istituto Comprensivo (scuola dell’infanzia, scuole primarie e scuola secondaria di 1° grado: presenza media di circa 900 alunni), alcune classi dell’I.S. “L. Gigli”, la scuola paritaria dell’infanzia Rovato centro e sempre più numerose e variegate associazioni del territorio: C.A.G. (Centro Aggregazione Giovanile) • AUSER • Casa di Riposo “Lucini Cantù” • C.P.S. Centro Psicosociale • CAI • Sezione Alpini • Gruppo scout • Rovato Soccorso • Protezione Civile Rovato… CRONISTORIA Ogni anno la manifestazione, nata nell’a.s. 2005/06 e giunta alla sesta edizione, si è arricchita di nuovi significati, che hanno coinvolto persone diverse, su temi diversi, con produzioni diverse: • pubblicazione di un libretto esplicativo/fotografico • collaborazione con l’Accademia del “Gioco Dimenticato” di Giorgio Reali • coinvolgimento di famiglie ed associazioni di altre culture • collaborazione con associazioni ambientaliste… La scuola Le idee di partenza del progetto sono state: “lasciamo che i nostri bambini si rimpossessino degli spazi del loro paese, così come si faceva una volta” e “lasciamo a noi grandi il gusto di tirar fuori il bambino che è in ciascuno di noi”. Un invito a stare insieme, a giocare con cose semplici, unendo passato e presente, per riscoprire genuinità, relazione e creatività. MANIFESTAZIONE La progettazione culmina con una manifestazione, che si tiene nel mese di ottobre, nella quale i bambini, accompagnati dai docenti di riferimento, possono seguire un percorso fra varie postazioni di gioco e intrattenimento, dislocate nel centro del paese: GIOCHI DEI NONNI: pentolaccia, tiro al bersaglio, corsa con i sacchi, tiro alla fune, salto con la corda, bolle di sapone, costruzione di spaventapasseri, bandiera… sono i giochi che non mancano mai PUNTI DI INTRATTENIMENTO: danze popolari rappresentate dagli alunni dell’Istituto Comprensivo, spettacolo di burattini, clown e acrobati, cantastorie, zucchero filato, madonnari… STAND INTERATTIVI: gioco degli scacchi, gioco a carte, scambio figurine, costruzione bambole… TEMI ANNUALI Dopo le prime sperimentazioni “libere” il gruppo di progetto ha introdotto una tematica per ogni manifestazione, desunta dal “principio guida” del percorso educativo deciso per ogni anno scolastico: giochi interculturali (a.s. 2008/09) giochi di riutilizzo e riciclo (a.s. 2009/10) giochi di cooperazione (a.s. 2010/11) La manifestazione ha sempre unito in strada grandi e piccini, a giocare insieme, con un risultato di enorme coinvolgimento e soddisfacimento, confermato poi dalle schede di verifica compilate. PUNTI DI FORZA vivibilità alternativa e comunitaria delle vie del paese progetto condiviso e che coinvolge realtà diversificate del territorio rovatese rete di collaborazioni che interessano il tempo scolastico e il tempo extra-scuola tutoraggio svolto dagli alunni “più grandi” nei confronti dei più piccoli. pentolaccia logo della manifestazione danze popolari cimberlina manifestazione 16 ottobre 2010 19 Attualità Convegni sui Bonomelli 20 Con la collaborazione tra vari Enti (Brixia Sacra, Comune e Parrocchia di Rovato, Cogeme) e l'adesione di altre istituzioni si sono tenuti in Rovato due convegni dedicati allo studio ed alla proposta di due importanti Bonomelli del Novecento. Giovedì 21 ottobre 2010 Giovanni Donni ha collocato questa famiglia (giunta a Rovato alla fine del Seicento da Chiuduno) nel movimento di azione e di idee culturali, politiche e religiose di Franciacorta dell’Otto/Novecento. I tre rami dell'unica famiglia (distintisi a metà Ottocento) hanno dato origine ai pastai di Piazza Garibaldi, ai commercianti di formaggio tra i quali l’on. Oreste, Silvio ecc., agli agricoltori cui appartenne Emilio Bonomelli, politico e uomo della Santa Sede. Enrico Mirani ha proposto alcuni momenti della biografia di Oreste Bonomelli partendo dalla situazione politica del primo Novecento che vide all'opera il giovane socialista Oreste Bonomelli [e il suo giornale "Il Monte Orfano" ( 1912 - 1920)], poi nominato nella Costituente e deputato al Parlamento Italiano. Sabato 30 ottobre si è proposto Emilio Bonomelli, "gentiluomo di Sua Santità". Ha introdotto e presieduto il convegno il prof. Xenio Toscani, segretario della fondazione "Paolo VI" di Concesio che ha presentato i relatori del convegno. Giovanni Donni ha illustrato i primi 40 anni di vita di Emilio, animatore di gruppi studenteschi, amministratore comunale di Travagliato (dove fu anche sindaco), Rovato; consigliere e assessore provinciale (1920 - 1924), propagatore del Partito Popolare di cui fondò diverse sezioni e divenendone anche segretario provinciale, giornalista del Cittadino e deciso oppositore del Fascismo per cui dovette riparare in Francia (1926 - 1929). Il dott. Saverio Petrillo attuale direttore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, già collaboratore del Bonomelli ne ha illustrato l'attività per il ricupero di quel complesso di edifici che ospitarono i papi da Pio XI a oggi. Ne documentò l'amicizia e la collaborazione con Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI; accennò ai delicati incarichi che gli affidarono e l'accoglienza di circa 10.000 sfollati durante la guerra. Maria Romana De Gasperi ci ha fatto conoscere episodi poco noti ai più sulla grande amicizia di Emilio con suo padre il grande Presidente del Consiglio degli anni della ricostruzione dell'Italia. G. Camadini ha proposto alcuni documenti sui rapporti tra Bonomelli e l'Azione Cattolica. Teresa Redaelli ha ricordato varie personalità legate allo zio e le sue caratteristiche umane. Il card. G. Battista Re concludendo il convegno e all'omelia della S. Messa ha sottolineato la spiritualità di questo rovatese e la sua grandezza umana nel corso di ogni fase della sua vita. Due convegni caratterizzati dalla presenza di moltissime persone sia di Rovato come anche di altre regioni e città. Gli atti del convegno su E. Bonomelli saranno pubblicati in primavera dalla rivista "Brixia sacra. Memorie storiche della diocesi di Brescia"; la monografia di Mirani è in avanzata preparazione e dovrebbe apparire nel giro di pochi mesi. don Gianni Donni La scuola Ricchino nella nuova sede della Fondazione Lodovico Cossandi Orfanotrofio maschile San Carlo Commosso per vedere numerosa la partecipazione. Commosso per l’onore concessomi dal Presidente, Mons. Mario, che ringrazio vivamente, di pronunciare alcune brevi considerazioni a nome del C.d.A. Forse per i miei 50 anni di collaborazione quale Vice Presidente della Fondazione, forse perché Monsignore che è attentissimo a tutto, sa quale è stato il mio interessamento per chiudere, ormai tanti anni fa, la controversia che vedeva in contrasto l’Orfanatrofio San Carlo con coloro che avrebbero, alla fine, firmato l’atto di donazione. Subito dopo si lavorò intensamente per sistemare l’ambiente almeno in modo decoroso, creando anche aule scolastiche, ricreative e camere. Ma questo è il passato. Questo giorno segna un passo importante nella storia della Fondazione Lodovico Cossandi Orfanotrofio maschile San Carlo, perché concludiamo un’opera da tempo da noi ideata e proposta dall’Amministrazione Comunale. Il consiglio di amministrazione della Fondazione, in accordo con gli eredi ha preso questa decisione per concretizzare le volontà testamentarie della Sig.ra Adalgisa Maranesi Cossandi secondo le esigenze della nostra comunità. Oggi assistiamo alla inaugurazione di questo stupendo edificio ristrutturato grazie all’impegno economico della Fondazione che, con i fondi di un lascito di un’illustre famiglia rovatese, ha sostenuto interamente le spese per la “rinascita” del vecchio Orfanotrofio. La Fondazione ha investito più di un milione di Euro in quest’opera, stipulando con l’amministrazione comunale una convenzione con durata fino al 2027, anno in cui terminerà il vincolo testamentario. Ora, nel complesso si è trasferita la Scuola Ricchino, da oltre un secolo, vanto di Rovato. In essa persone di una certa età con giovani, gli uni per gli altri per perfezionarsi o apprender un’arte o un mestiere. Nel contesto attuale di emergenza educativa la Fondazione, con questa opportunità, apre concretamente una strada soprattutto ai giovani che vogliono trovare la loro identità nel mondo del lavoro, garantendo un’alternativa valida e sicura per il futuro. La Scuola rappresenta oggi un punto di riferimento per la formazione di alcune delle più significative realtà artigianali della Franciacorta, oltre ad essere un illustre veicolo per far conoscere e apprezzare Rovato e le sue attività artistiche in tutta Europa. Modo migliore per celebrare questo momento di festa è ridare forza e vigore al sentimento della solidarietà, dell’amicizia, il solo che può far sentire uniti e felici tutti gli uomini della terra al di là di ogni barriera e razza, lingua, religione. Perciò far ricorso alla nobiltà del passato, sentire l’orgoglio dei traguardi raggiunti e trarne l’ispirazione per sempre più saldo e generoso impegno. Sarà questo il modo migliore per celebrare la benedizione. Si, mi permetto di dire che dobbiamo dare nuova vita all’amore perché da esso può nascere solo il bene. Un grazie a Mons. Simone Giusti, un grazie alle autorità presenti, in modo particolare al Sindaco e a tutti coloro che con lui hanno collaborato. Un ringraziamento particolare va all’architetto Belotti che ha progettato e seguito con passione la ristrutturazione di questi splendidi locali, avvenuta in tempi record. Auguri di Buon Lavoro al Presidente della Scuola, ai suoi collaboratori e a tutti coloro che la frequenteranno. Concludo con augurio: questa scuola sia il luogo della cultura e della creatività; della crescita in umanità e della formazione di personalità forti; di esercizio nelle varie arti e di allenamento al servizio del bene comune. Attualità Alle ore 14.30 di giovedì 4 novembre è stata benedetta, dal vescovo di Livorno S.E. mons. Simone Giusti, la nuova sede della scuola Ricchino completamente rinnovata dalla Fondazione Lodovico Cossandi, alla presenza del Sindaco, del Consiglio di amministrazione della Fondazione e dei rappresentanti degli eredi. Riportiamo il saluto pronunciato dall’Avv. Enzo Cossu a nome del consiglio di amministrazione 4 novembre 2010 ore 15.30: Inaugurazione della nuova biblioteca comunale: l’ex assessore alla pubblica istruzione taglia il nastro 4 novembre 2010: l’Amministrazione Comunale ha conferito la benemerenza del “Leone d’Oro” alla Scuola Ricchino, al maestro Silvio Meisso, alla Comunità dei Servi di Maria. Ha conferito una benemerenza alla memoria ai concittadini Silvano Bellini, Gianberto Campagnari e Emilio Bonomelli 21 Attualità Speranza per il futuro del paese. la settimana sociale dei cristiani a Reggio Calabria. 22 Si è svolta a Reggio Calabria tra il 14 e il 17 ottobre la 46a Settimana Sociale dei cattolici. Nel contesto di una società in crisi quale può essere il contributo dei cattolici? Ed allora ecco il titolo: “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del paese” Un filosofo contemporaneo, ripreso sulla rivista dei gesuiti “Aggiornamenti Sociali” provoca: “la Chiesa di Roma ha chiuso il suo sportello escatologico”. Si tratta in effetti di superare la falsa alternativa tra realtà ultime e quotidiano che da un lato trova espressione in un radicalismo cristiano che non coglie l’oggi e dall’altro nella consuetudine a compromessi e pazienze privi di proiezioni verso qualsiasi ulteriorità. Entrambi gli estremi negano il regno di Dio sulla terra. “Vivere il tempo del Messia, che è l’oggi, esige allora la capacità di leggere i segni della sua presenza nella storia, di riconoscere nel suo corso i segni dell’economia della salvezza.” E’ questa la sfida che la “Settimana Sociale” ha cercato di raccogliere. Sfida in continuità con la storia delle settimane sociali, storia che fornisce uno spaccato di come la Chiesa italiane abbia nel tempo compreso la posizione dei cattolici in politica ed il proprio rapporto con il «mondo». Nate nel 1907, interrotte col fascismo nel 1934, riprese nel 1945 fino al 1970 esse hanno promosso e accompagnato l’elaborazione culturale dei cattolici italiani, lo stimolo alla partecipazione politica dopo il “non expedit”, la necessità di un approccio alla modernità, fino alle tensioni post-conciliari ed agli anni di piombo. Dopo una ventennale interruzione sono riprese nel 1991 con ritmi alterni fino ad oggi. Ultimamente dopo la caduta del socialismo reale, nella transizione eterna che viviamo, hanno richiamato ai temi della costruzione dell’Europa, dell’identità nazionale, della società civile e della democrazia, del bene comune. La consultazione di realtà ecclesiali ed associazioni aveva evidenziato una critica alle ultime edizioni nel rischio di perdersi in discorsi accademici, lontani dalla realtà. In questa occasione si è allora dato spazio ad al dibattito pubblico, rigorosamente regolato, e soprattutto gli organizzatori avevano individuato alcuni problemi, sui quali cercare un cammino di “discernimento”. Si è provato, così, a declinare nella attuale situazione storica la nozione di bene comune. Fortemente indicativi i temi e i problemi dei gruppi di lavoro: 1. Intraprendere, 2. Educare, 3. includere nuove presenze, 4. Slegare la mobilità sociale, 5. Completare la transizione istituzionale. Per dire come le urgenze d’oggi fossero all’attenzione dei convenuti. Molti interventi durante ed alla fine del convegno hanno evidenziato la grande assenza informativa dei “media” (evidentemente presi da altri “piccanti” attuali urgenze informative). Peraltro alcuni giornalisti cattolici hanno lamentato lo svolgimento a porte chiuse dei gruppi di lavoro, che ha impedito di cogliere il “clima” del dibattito tra i delegati. Nelle conclusioni il vice-presidente del Comitato organizzatore Luca Diotallevi (presidente mons. Arrigo Miglio , vescovo di Ivrea) ha evidenziato come il dibattito, ordinato e fruttuoso, si sposasse costruttivamente con lo stile ecclesiale auspicato nell’itinerario decennale “Comunicare il vangelo in un mondo che cambia”. “Siamo in effetti riusciti a mettere al centro della cura le «gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne, dei poveri soprattutto», «pensiamo al richiamo di san Paolo: badate a come conoscete!». Il discernimento è uno dei modi l’amore si fa conoscenza. Diotallevi ha ripreso Benedetto XVI che nel suo saluto aveva voluto esprimere «gratitudine per il contributo di riflessione e di confronto che volete offrire al Paese» e aveva sottolineato come «sarebbe illusorio delegare la ricerca di soluzioni soltanto alle pubbliche autorità …. Tutti i cittadini, in quanto singoli e in forma associata, sono chiamati a maturare una forte capacità di analisi, di lungimiranza e di partecipazione». È stata anche evidenziata la forte passione civile per il bene comune emersa nei dibattiti. I lavori si sono concentrati su alcuni temi quali sotto ripresi. Ridurre precarietà e privilegi nel mercato del lavoro, spostare la parte maggiore della pressione fiscale dal lavoro e dagli investimenti alla rendita, adottare politiche fiscali che riconoscano dignità e valore della famiglia, aiutare le imprese a crescere, rilegittimare con mezzi simbolici e materiali il ruolo di autorità educativa nella famiglia, nella scuola e nelle esperienze educative che vedono protagoniste associazionismo e comunità elettive, riconoscere la cittadinanza italiana ai figli nati nel nostro paese da coppie di cittadini stranieri, riconoscere il valore del merito nell’università e maggiore competizione nelle professioni e tra le professioni, chiudere la transizione istituzionale con leggi elettorali che rendano al cittadino – a tutti i livelli – la possibilità di scegliere l’eletto e dando al federalismo una più rigorosa coerenza ai principi della solidarietà e della sussidiarietà (tanto verticale quanto orizzontale). Su altri ambiti è emersa, altrettanto precisa ed impegnativa, una richiesta di approfondimento. Così la sessione che si è occupata di transizione istituzionale ha chiesto di prestare maggiore attenzione alla questione della democrazia interna ai partiti politici ed alla trasparenza dei loro bilanci; la sessione che si è occupata di autorità educativa ha chiesto di scavare più a fondo e di guardare in faccia la condizione di crisi in cui versa l’adulto oggi; la sessione che si occupava dell’intraprendere ha chiesto maggiore attenzione alle tematiche ambientali ed a quelle della sostenibilità; la sessione che si occupava di mobilità sociale ha espresso la richiesta di un maggiore approfondimento delle condizioni alle quali flessibilità e mobilità divengono offerta di opportunità e non di esclusione. Unanime e trasversale è stata la sottolineatura di un diritto all’informazione, senza il quale è a rischio la qualità civile di una società. Giorgio B. La libertà religiosa via per la pace “La libertà religiosa, via per la pace” è il tema che Benedetto XVI ha scelto per la celebrazione della 44a Giornata mondiale per la Pace del 2011, che si celebrerà come sempre il 1° gennaio prossimo. Tema attualissimo, come sottolineato nel comunicato diffuso assieme all'annuncio della scelta del Pontefice (il messaggio verrà diffuso in dicembre), «mentre nel mondo si registrano diverse forme di limitazione o negazione della libertà religiosa, di discriminazione e marginalizzazione basate sulla religione, fino alla persecuzione e alla violenza contro le minoranze». La libertà religiosa, infatti, spiega la nota, «essendo radicata nella stessa dignità dell'uomo, e orientata alla ricerca della "immutabile verità", si presenta come la "libertà delle libertà"». Per questo «la libertà religiosa è autenticamente tale quando è coerente alla ricerca della verità e alla verità dell'uomo». Da tale impostazione emerge «un criterio fondamentale per il discernimento del fenomeno religioso e delle sue manifestazioni. Essa consente infatti - si evidenzia - di escludere la "religiosità" del fondamentalismo, della manipolazione e della strumentalizzazione della verità e della verità dell'uomo. Poiché tutto ciò che si oppone alla dignità dell'uomo si oppone alla ricerca della verità, e non può essere considerato come libertà religiosa. Essa ci offre inoltre una visione profonda della libertà religiosa, che amplia gli orizzonti di "umanità" e di "libertà" dell'uomo, e consente a questo di stabilire una relazione profonda con se stesso, con l'altro e con il mondo. La libertà religiosa è in questo senso una libertà per la dignità e per la vita dell'uomo». Per inquadrare meglio l'orizzonte in cui si muove la proposta di papa Ratzinger, la nota cita ampiamente il discorso da lui pronunciato il 18 aprile del 2008 davanti all'Assemblea generale dell'Orni, dove affermò che «i diritti umani debbono includere il diritto di libertà religiosa, compreso come espressione di una dimensione che è al tempo stesso individuale e comunitaria, una visione che manifesta l'unità della persona, pur distinguendo chiaramente fra la dimensione di cittadino e quella di credente». Oggi, prosegue, «sono molte le aree del mondo in cui persistono forme di limitazione alla libertà religiosa, e ciò sia dove le comunità di credenti sono una minoranza, sia dove le comunità di credenti non sono una minoranza, eppure subiscono forme più sofisticate di discriminazione e di marginalizzazione, sul piano culturale e della partecipazione alla vita pubblica civile e politica». Una situazione in cui per il Papa, come ebbe a dire in quella occasione, «è inconcepibile che dei credenti debbano sopprimere una parte di se stessi la loro fede - per essere cittadini attivi; non dovrebbe mai essere necessario rinnegare Dio per poter godere dei propri diritti. I diritti collegati con la religione sono quanto mai bisognosi di essere protetti se vengono considerati in conflitto con l'ideologia secolare prevalente o con posizioni di una maggioranza religiosa di natura esclusiva». Quello per la Giornata mondiale del 2011 è, insomma, «un tema attualissimo», che «rappresenta il compimento di un "cammino della pace conclude la nota - nel quale Benedetto XVI ha preso per mano l'umanità, conducendola passo dopo passo a una riflessione sempre più profonda». Attualità è il tema della 44a giornata mondiale per la pace, 1° gennaio 2011 23 Educare alla pienezza della vita messaggio del Consiglio Attualità Episcopale Permanente per la 33a Giornata Nazionale per la vita (6 febbraio 2011) 24 L’educazione è la sfida e il compito urgente a cui tutti siamo chiamati, ciascuno secondo il ruolo proprio e la specifica vocazione. Auspichiamo e vogliamo impegnarci per educare alla pienezza della vita, sostenendo e facendo crescere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto. Come osserva Papa Benedetto XVI, «alla radice della crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione, 21 gennaio 2008). Con preoccupante frequenza, la cronaca riferisce episodi di efferata violenza: creature a cui è impedito di nascere, esistenze brutalmente spezzate, anziani abbandonati, vittime di incidenti sulla strada e sul lavoro. Cogliamo in questo il segno di un’estenuazione della cultura della vita, l’unica capace di educare al rispetto e alla cura di essa in ogni stagione e particolarmente nelle sue espressioni più fragili. Il fattore più inquietante è l’assuefazione: tutto pare ormai normale e lascia intravedere un’umanità sorda al grido di chi non può difendersi. Smarrito il senso di Dio, l’uomo smarrisce se stesso: «l’oblio di Dio rende opaca la creatura stessa» (Gaudium et spes, n. 36). Occorre perciò una svolta culturale, propiziata dai numerosi e confortanti segnali di speranza, germi di un’autentica civiltà dell’amore, presenti nella Chiesa e nella società italiana. Tanti uomini e donne di buona volontà, giovani, laici, sacerdoti e persone consacrate, sono fortemente impegnati a difendere e promuovere la vita. Grazie a loro anche quest’anno molte donne, seppur in condizioni disagiate, saranno messe in condizione di accogliere la vita che nasce, sconfiggendo la tentazione dell’aborto. Vogliamo di cuore ringraziare le famiglie, le parrocchie, gli istituti religiosi, i consultori d’ispirazione cristiana e tutte le associazioni che giorno dopo giorno si adoperano per sostenere la vita nascente, tendendo la mano a chi è in difficoltà e da solo non riuscirebbe a fare fronte agli impegni che essa comporta. Quest’azione di sostegno verso la vita che nasce, per essere davvero feconda, esige un contesto ecclesiale propizio, come pure interventi sociali e legislativi mirati. Occorre diffondere un nuovo umanesimo, educando ogni persona di buona volontà, e in particolare le giovani generazioni, a guardare alla vita come al dono più alto che Dio ha fatto all’umanità. «L’uomo – afferma Benedetto XVI – è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita, e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace» (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 6 agosto 2010, n. 1). Concerto di Santa Lucia Sabato 11 dicembre 2010 - ore 20.45 Chiesa di San Rocco Si esibiranno il Coro dell'Oratorio e la Banda Giovanile. “la ricerca della pace procede mano nella mano con la ricerca del significato, perché è scoprendo la verità che troviamo la strada sicura verso la pace. La religione offre la pace, ma – ancor più importante – suscita nello spirito umano la sete della verità e la fame della virtù” (Benedetto XVI ai rappresentanti delle altre religioni. Sidney 2008) • Che cosa si insegna a scuola nell'ora dell'insegnamento della religione cattolica? Si insegna che Dio è amore e che radice di ogni vita è l'amore. • L'insegnamento della religione è solo per i cattolici? Chi lo sceglie deve essere cattolico o dovrà convertirsi alla religione cattolica? NO, è un insegnamento offerto a tutti, anche a chi non è cristiano o cattolico. Non intende convertire alla fede cattolica. • Quale servizio offre questo insegnamento agli alunni? Intende approfondire l'esperienza religiosa e cristiana e metterla in dialogo con le grandi domande della vita. Fa conoscere con la Bibbia la storia dell'amicizia di Dio con l'umanità e il suo vangelo, promuove il rispetto delle diversità e insegna ad accogliersi gli uni gli altri. Attualità Religione Cattolica a scuola… per riscoprire le radici • Perché i genitori immigrati da altri paesi dovrebbero scegliere per i propri figli di "avvalersi" dell'insegnamento della religione cattolica? Perché nel dialogo e nello scambio i bambini e i giovani che vengono da lontano sono aiutati ad inserirsi nelle nostre comunità. E perché l'insegnamento della religione fa conoscere anche la cultura e la storia religiosa del paese in cui ora vivono, l'Italia. Mostra di presepi da tutto il mondo La meravigliosa cornice dell'Oratorio della Disciplina ospita, anche quest'anno, la ormai tradizionale "Mostra di Presepi da tutto il mondo" La sezione rovatese dell'A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule) in collaborazione con la Parrocchia S. Maria Assunta e con il Comune, inaugurerà l'evento il 24 Dicembre 2010 dopo la S. Messa di Mezzanotte. I volontari AIDO, si sono impegnati nella scrupolosa ricerca e raccolta di esemplari natalizi sempre nuovi, unici e preziosi provenienti da tutti i cinque continenti. Il presepe, rappresentazione della nascita di Gesù, è il sego della presenza di Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi; è simbolo di unione e di famiglia ed è un modo semplice per sensibilizzare tutta la cittadinanza, grandi e piccini, sul tema della solidarietà e della donazione. La mostra si svolgerà dal 24 Dicembre 2010 al 10 Gennaio 2011 ed osserverà il seguente orario: 25 Dicembre 8.00/12.00 - 17.00/19.30; giorni feriali 9.00/12.00-15.30/17.30; giorni festivi 8.00/12.00 - 15.00/19.30. 25 Gita della Corale Parrocchiale Attualità Domenica 12 settembre u.s. si è svolta l’annuale gita della Corale Santa Maria Assunta. Alle sette di mattina, noi della Corale con parenti, amici e simpatizzanti siamo partiti in pulman alla volta del trentino e precisamente verso il Santuario della Madonna di Montagnaga dove dovevamo accompagnare con le nostre arie musicali la Santa Messa delle ore 11,15. Dobbiamo ad onor del vero dire, che abbiamo cantato veramente bene “La Messa Piccola” di Claudio Moretti e “l’Ave Maria” di Arcadel, perché oltre alle calorose congratulazioni del parroco del santuario ci hanno ringraziato commosse anche le due coppie di sposi presenti che festeggiavano i 45 ed i 50 anni di matrimonio e che senza farlo apposta erano bresciani della zona del lago di Garda. Quindi, abbiamo pranzato in allegria al ristorante Belvedere e dopo due o tre ore di libertà per visitare quanto più ci interessava siamo ripartiti per Rovato stanchi ma, rievocando i momenti della giornata passati più intensamente. Ribadiamo che, chi ama la buona musica e volesse diventare un adepto, può venirci a trovare tutti i giovedì alle ore 20,30 presso l’oratorio Don Bosco della Parrocchia. Roberto B. Il gruppo pensionati di S. Carlo in pellegrinaggio al Santuario di Montallegro il 29 settembre Casa di Riposo: Il nostro grazie ai gruppi Bersaglieri ed Alpini delle sez. di Rovato All’insegna dell’allegria e della serenità, come lo spirito di appartenenza ai gruppi Bersaglieri ed Alpini propone, si sono svolte in questi mesi le feste di fine estate e di inizio autunno presso le sedi dei rispettivi gruppi. Pranzi e canti hanno caratterizzato tali eventi in cui gli indiscussi protagonisti sono divenuti i nostri ospiti che affiancati da parenti, amici, alpini, bersaglieri e dai volontari e dipendenti della Fondazione Lucini Cantu' hanno dato vita a giornate uniche piene di emozioni, ricordi e tanta gioia. Grazie di cuore a tutte quelle persone che durante l'anno si impegnano a far trascorrere ore diverse ai nostri nonni, grazie ancora per questo ai Bersaglieri ed agli Alpini, sempre presenti ed attenti osservatori dei bisogni altrui che operano con l’animosità e l’altruismo che da sempre li contraddistingue. Riconoscenti e felici ringraziano anche gli ospiti, i volontari, il personale della Fondazione assieme al Presidente Gianelli sempre partecipe ad ogni iniziativa. Mariacristina Marchese (Educatrice) Massimo Gianelli (Presidente) Domenica 24 ottobre 2010 - Festa associazione amici casa di riposo Nelle scorse settimane si è svolta la festa dell' associazione Amici della Casa Di Riposo. Il momento più significativo della giornata è stata la partecipazione dei volontari alla S.Messa in parrocchia, celebrata da Don Roberto. A seguire, volontari, accompagnatori e Presidente si sono dati appuntamento a pranzo per un momento conviviale. E' stata una giornata semplice ma intensa, che ha consentito a tutti noi di passare preziosi momenti insieme, scambiare emozioni, esperienze, momenti di gioia ma anche di ricordare chi non è più fra noi. In qualità di Presidente di quest'associazione, 26 desidero ringraziare, uno per uno , tutti i volontari che quotidianamente, con entusiasmo e passione, danno il loro contributo a favore della Casa Di Riposo Lucini Cantù, dimostrando ancora una volta quanto la comunità di Rovato sia sensibile e vicina alla nostra realtà. Un ultimo pensiero infine, va anche a tutti quei volontari che nel corso degli anni sono venuti a mancare. Un saluto ed un ringraziamento sincero a tutti loro. Massimo Gianelli (Presidente) Dal 2 al 10 ottobre, nel corso della Settimana Pastorale, con la quale hanno avuto inizio le attività pastorali, soprattutto il catechismo, ci sono stati in oratorio alcuni momenti di festa, dove si è vista più gente degli altri anni. Ringrazio quanti si sono impegnati ad organizzare la tombolata, con tanti premi, e con la quale sono stati raccolti 758,00 Euro per l’oratorio. Anche la serata del 9 ottobre ha coinvolto molte persone nel preparare panini, salamine, patatine ecc. per le tante persone convenute. La serata è stata rallegrata con la musica e i canti di Elisa, che ha messo in “movimento” parecchie persone con balli e tanta allegria. E’ bello vedere persone che amano l’oratorio e desiderano renderlo sempre un po’ più vivo e accogliente per farlo diventare luogo di incontro per la comunità. A tutte va il mio sincero ringraziamento. Don Serafino Parrocchia S.Giovanni Bosco Settimana Pastorale Festa degli Anniversari Abbiamo partecipato alla festa degli anniversari di matrimonio il 24 ottobre, e cogliamo l’occasione anche noi per ringraziare Don Serafino per averla sempre proposta e di averci coinvolto nella preparazione. E’ stata una cerimonia sentita e partecipata, dove le coppie si sono divise i compiti per le varie letture, preghiere e offertorio. Si è notato un po’ di emozione nelle coppie del primo anno, ma anche in quelle che festeggiavano più anni, al momento del rinnovo delle promesse di fedeltà e amore. Altro momento significativo lo scambio della pace, non nella solita modalità, ma dove Don Serafino scende ai gradini dell’altare per dare incarico a quattro coppie di sposi di portare la pace di Cristo a tutta l’assemblea. Tutta la celebrazione allietata dai canti del bravissimo coro dei piccoli. La festa è proseguita poi con l’aperitivo in oratorio per lo scambio degli auguri e saluti. Alcune coppie hanno poi proseguito la festa con il pranzo in oratorio, con la presenza anche dei figli, condividendo quello che ognuno aveva preparato in precedenza. Un ringraziamento da parte nostra anche a chi ha preparato tutto questo e per l’offerta di € 345,00. A nome di tutte le coppie di sposi. 27 Parrocchia S.Giovanni Bosco Le catechesi sulla lettera Pastorale del Vescovo Il Consiglio Pastorale Parrocchiale propone alla comunità quattro incontri di catechesi sulla Lettera Pastorale del Vescovo che ci offre argomenti fondamentali per la vita della comunità. Gli incontri si terranno in Oratorio alle ore 20,30 nei seguenti giorni: Martedi 16 novembre Vivere lo stile di vita di Gesù. Martedi 23 novembre La regola di vita della comunità. Martedi 30 novembre Il ritratto della comunità cristiana. Martedi 14 dicembre Il dono dell’amore. Martedi 21 dicembre Celebrazione penitenziale e confessioni nella Chiesa Parrocchiale. Orari per le Feste del Natale Venerdi 24 dicembre Vigilia del Natale: al mattino dalle ore 9 alle 11 il parroco è disponibile per le confessioni. Al pomeriggio dalle ore 15 alle 19 ci sarà anche un Sacerdote Salesiano per le confessioni. Alla sera: ore 21,30 Recita dell’ufficio di lettura. ore 22,00 S. Messa della Notte di Natale con la presenza del nostro coro. Domenica 26 dicembre, essendo domenica non si celebra S. Stefano ma la Sacra Famiglia, le Messe con orari festivi. Sabato 25 dicembre: S. Messe orari festivi; alle ore 11,00 S. Messa solenne con presenza del coro. Giovedi 6 gennaio – Epifania: S. Messe orari festivi. Ore 16 preghiera e bacio a Gesù Bambino. L’offerta per l’infanzia missionaria. Venerdi 31 dicembre: ore 17 S. Messa di ringraziamento e celebrata per tutti i defunti dell’anno 2010. Sabato 1 gennaio – Giornata della pace. S. Messe orari festivi; ore 17 S. Messa solenne con la presenza del coro. Battesimi Matrimoni Farimbella Sara di Giovanni e Soldi Sonia Cusimano Noemi di Gabriele e Ferrara Maria Pedrali Paolo di Cristian e Giovita Maria Luisa Cancelli Matteo di Francesco e Vertua Elsa Facchi Francesco di Dario e Piras Jessica Venturini Leonardo di Marco e Signorini Antonella Abeni Roberto con Rusconi Sonia Defunti 28 Benedetti Rosa Finazzi Giovanni Machina Francesco Beccalossi Giuseppa n. 08.03.1929 m. 04.09.2010 n. 13.06.1932 m. 07.09.2010 n. 18.05.1940 m. 13.10.2010 n. 05.08.1922 m. 16.10.2010 Parrocchia S. Maria Assunta BERTOSSI DAVIDE di Luca e Mistri Giovanna n. 22.11.2009 – b.12.9.2010 ANDREOLI LUCA di Massimo e Pezzotta Milena n. 23.6.2010 – b. 12.9.2010 PONTOGLIO LORENZO di Sergio e Mometti Valentina n. 23.9.2002 – b. 24.10.2010 COSTA DANIEL di Vincenzo e Bevilacqua Sonia n. 1.2.2010 – b. 12.9.2010 RONCADORI ANNA di Matteo e Borghetti Emanuela n. 7.12.2009 – b 26.9.2010 MAZZOTTI MATTIA di Ivan e Loda Elena n. 29.7.2010 – b. 24.10.2010 ARBORE MARTINA di Walter e Begni Laura n. 13.3.2010 – 12.9.2010 PADERNI SOFIA di Elio e D’auria Maria Antonia n. 23.2.2010 – b. 26.9.2010 LANCINI VIOLA di Diego e Orsini Venusia n. 8.12.2009 – b. 14.11.2010 BURRANCA LUCA di Willian e Sciacca Rosa n. 27.3.2010 – 12.9.2010 CACCIATORE GINEVRA di Gaetano Marco e Martinelli Laura n. 12.4.2010 – b. 26.9.2010 RUGGERI FEDERICO di Gian Luca e D’airenzo Alessandra n. 24.4.2010 – 12.9.2010 LANCINI ANDREA di Roberto e Paris Silvana n. 23.4.2010 – b. 26.9.2010 GASPARRI ELISA di Giuseppe e Chinotti Carla n. 28.4.2010 – 12.9.2010 TORCHIANI FEDERICO di Daniele e Usanza Erika n. 6.5.2010 – b.12.9.2010 CANCELLI ANDREA di Antonio e Speranza Chiara n. 25.5.2010 – b. 26.9.2010 FORESTI ANNA di Carlo e Ferretti Silvia n. 23.7.2010 – b. 26.9.2010 QUAGLIA SHARON di Roberto e Zeicianu Irina Adriana n. 19.5.2010 – b. 12.9.2010 GARZETTI GIULIO di Fabio e Colombo Valentina n. 13.6.2010 – b. 10.10.2010 TONELLI EDOARDO di Flavio e Paderno Valentina n.12.6.2010 – b. 12.9.2010 LAZZARONI BRIAN SERGIO di Cristian e Zani Erika n. 25.6.2010 – b. 10.10.2010 Anagrafe al fonte battesimale ARCARI MATTEO di Aurelio e Bertelli Silvia n. 30.4.2010 – b. 14.11.2010 SANTAGOSTINO LEONARDO di Carlo e Del barba Michela n. 4.8.2010 – 14.11.2010 MAZZOCCHI NICOLE di Mauro e De Araujo Bastos Ana Carla n. 17.8.2009 – b.14.11.2010 PENSA GIULIA di Daniele e Simoni Ilaria 25.8.2010 – b. 14.11.2010 La nascita di un bambino è una bella notizia da dare, doverosamente, a tutta la comunità. Perciò invitiamo tutte le neo-mamme a telefonare ai sacerdoti l’avvenuta nascita del figlio per suonare le campane il mattino seguente alle ore 9.00 matrimoni PODESTA ENRIQUE MARTIN con BONOTTI SARA il 4.9.2010 PUZZANGARA LUCIANO con RUBAGOTTI ROSANNA il 18.9.2010 RAMPONI GIORGIO SERGIO con GATTI GIOVANNA MARIA il 4.9.2010 PICCAGLI STEFANO Con INVERARDI FLORA il 9.10.2010 PIANTONI MARCO ANGELO con FRATUS DANIELA il 13.10.2010 29 Anagrafe nella pace di Cristo 30 GIUSTINA SALVADORI ved Giuseppe Pelizzari di anni 94 m. 1.9.2010 EMILIA DANESI ved. Antonio Mazza di anni 86 m. 6.9.2010 GIACOMO FILISETTI di anni 92 m. 9.9.2010 CATTERINA ZILIANI in Benedetti di anni 83 m. 11.9.2010 ARMANDO CASAULA di anni 81 m. 13.9.2010 CESARINA MARANESI di anni 90 m. 14.9.2010 ANDREA ARMANELLI di anni 65 m. 18.9.2010 SANTA MONFARDINI ved. Giacomo Fapani di anni 80 m. 18.9.2010 MODESTINA ORNELLA MARANESI di anni 83 m. 27.9.2010 GIULIA MARINI in Menini di anni 76 m. 28.9.2010 GIACOMINA COSTA ved. Lazzaroni - Maranesi di anni 98 m. 29.9.2010 (in Australia) EMMA MANTEGARI ved. Pietro Pensa di anni 82 m. 10.10.2010 ANGELA COCCHETTI ved. Giuseppe Cittadini di anni 79 m. 23.10.2010 AMERIGO DI PAOLO di anni 85 m. 24.10.2010 MARIA GIULIA INES ROMANO ved. Pietro Massetti di anni 85 m. 25.10.2010 MARIA RIVETTI Ved. Regonini di anni 85 m. 26.10.2010 Nei mesi dal 1 settembre al 14 novembre sono stati celebrati 25 Battesimi. Le offerte in totale (minimo € 20 massimo € 200) In memoria di Vermi Pierino Per anniversario di matrimonio Coscritti 1943 in memoria di Genochio Luigi In memoria di Mazza Danesi Emilia In memoria del marito Mario In memoria di Ziliani Rina In memoria di Casaula Armando In memoria di Maranesi Cesarina In memoria di Filisetti Giacomo In occasione del Matrimonio In memoria di Santa Monfardini In memoria di Armanelli Andrea In memoria di Marini Giulia Festa anniversari di matrimonio Le famiglie vicine di casa in memoria di Mantegari Emma In occasione del Matrimonio In memoria di Mantegari Emma Dal Comune (oneri di urbanizzazione) In memoria di Romano Maria In memoria di Amerigo Di Paolo Le famiglie del vicinato in memoria di Di Paolo Amerigo in memoria di Rivetti Maria i vicini di casa in memoria di Romano Maria Gruppo Alpini (castagnata) In memoria di Andreina Il marito in memoria di Carla Oratorio In memoria di Pontoglio Angela Mattia, Ivan e Chiara in ricordo di mamma Angela In ricordo di Flavio In memoria dei cari defunti N.N. in memoria di Maranesi Cesarina N.N. (benedizione uffici) € 1.660,00 € 400,00 € 50,00 € 50,00 € 500,00 € 100,00 € 50,00 € 50,00 € 300,00 € 150,00 € 200,00 € 100,00 € 200,00 € 150,00 € 1.305,00 € 152,00 € 250,00 € 150,00 € 7.180,00 € 1.000,00 € 150,00 € 145,00 € 100,00 € 105,00 € 615,00 € 500,00 € 50,00 € 500,00 € 150,00 € 100,00 € 100,00 € 100,00 € 200,00 In memoria di Armanelli Andrea AVIS Festa dei coscritti Gruppo Pensionati S.Carlo Coscritti 1928 In memoria di Romano Maria A ricordo di Emilio Bonomelli N.N. per la classe 1933 S.Stefano Per 61° di matrimonio e 50° di vita religiosa B.M. Per 60° di matrimonio Fam. Facchetti Enzo (per illuminazione) S.Rocco In memoria di Romano Maria Il marito in memoria di Carla Casa di Riposo Associazione Norcini € 200,00 € 155,00 € 200,00 € 800,00 € 100,00 € 500,00 € 200,00 € 870,00 € 50,00 € 100,00 € 100,00 € 200,00 Offerte Parrocchia € 500,00 € 50,00 € 700,00 Teatro S.Carlo Il Consiglio Pastorale in accordo con il Consiglio Per gli Affari Economici e il gruppo di famiglie che avevano avuto la prima idea nel 2007 ha deciso di ristrutturare il teatro S.Carlo: rinascerà con la denominazione SALA DELLA COMUNITA’, intitolata a mons. Luigi Zenucchini. Unitamente verrà sistemato e modificato anche l’appartamento dove abitava don Luigi Gregori in previsione di accogliere un suo sostituto. I lavori partiranno il più presto possibile e l’inaugurazione è prevista per il 4 novembre 2011. Informazioni più dettagliate sul prossimo bollettino. Calendario Liturgico Pastorale Novembre 2010 21 DOMENICA: solennità di Cristo Re dell’universo ore 9.30 presentazione coretto e gruppo Chierichetti ore 15.00 in oratorio, primo incontro genitori adolescenti 28 DOMENICA: 1ª di Avvento ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani ritiro per gruppo Emmaus Dicembre 2010 2 3 5 8 GIOVEDÌ: ore 20.30, all'oratorio, incontro giovani sposi VENERDÌ: primo venerdì del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati DOMENICA: 2ª di Avvento - Ritiro per famiglie ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani MERCOLEDÌ: solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria Giornata Adesione Azione Cattolica segue... 31 12 DOMENICA: 3 ª di Avvento - Ritiro gruppo Antiochia ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani 13 LUNEDÍ: Festa di santa Lucia ore 7 e 17.00 santa messa a san Rocco 17 VENERDÍ: ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme 19 DOMENICA: 4 ª di Avvento - Ritiro gruppo Corinto ore 9.30 per bambini operazione “Dono in dono” e benedizione dei Gesù bambini che andranno nei presepi ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme ore 20.30, in oratorio, Lectio Divina e dialogo per giovani 23 GIOVEDÍ: nel catechismo confessioni per bambini e ragazzi 24 VENERDÌ: Vigilia del santo Natale Possibilità di confessioni durante la giornata ore 23.30: ufficio delle Letture e santa Messa di mezzanotte 25 SABATO: Solennità del Natale di nostro Signore orario festivo 26 DOMENICA: Festa Santa Famiglia di Nazaret 31 VENERDÌ: Memoria di san Silvestro papa ore 18.30 santa Messa di fine d’anno e Te Deum di ringraziamento Gennaio 2011 1 2 6 7 9 14 16 17 18 21 23 25 27 30 31 SABATO: Solennità Maria SS. Madre di Dio - 44ª Giornata mondiale della Pace ore 15.30 santa Messa per la Pace DOMENICA: 2ª di Natale GIOVEDÌ: Solennità dell’Epifania del Signore VENERDÌ: primo del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane DOMENICA: Festa del Battesimo di Gesù VENERDÌ:ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme DOMENICA: II del Tempo Ordinario ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme LUNEDÌ: S. Antonio Abate - 9° anniversario della morte di Mons. Gianni Albertelli MARTEDÌ: inizio settimana di preghiera per l’unità dei cristiani VENERDÌ: Memoria di Santa Agnese DOMENICA: III del Tempo Ordinario - ritiro per gruppo CAFARNAO e genitori MARTEDÌ: Festa della Conversione di S. Paolo conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani GIOVEDÌ: Memoria di Santa Angela Merici compatrona di Brescia DOMENICA: IV del T.O. festa S. GIOVANNI BOSCO patrono dell’ oratorio LUNEDÌ: San Giovanni Bosco Febbraio 2011 2 3 4 6 11 13 14 15 20 27 MERCOLEDÌ: Festa della Presentazione del Signore ore 8.30 santa Messa con Benedizione delle candele e rito della luce GIOVEDÌ: Memoria di San Biagio - benedizione della gola nelle messe di orario VENERDÌ: primo venerdì del mese adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane ore 20.30, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme DOMENICA: V del T.O: ritiro per gruppo GERUSALEMME e genitori ore 15.00, all’oratorio, incontro genitori gruppo Betlemme VENERDÌ: memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes XIX Giornata Mondiale del Malato DOMENICA: VI del T.O: ritiro per gruppo ROMA e genitori LUNEDÌ: Festa dei Santi Cirillo e Metodio Patroni d’Europa MARTEDÌ: Festa dei Santi Faustino e Giovita patroni di Brescia e della Diocesi DOMENICA: VII del T.O: ritiro per gruppo NAZARET e genitori DOMENICA: VIII del T.O: ore 18.30 S.Messa di apertura dei Sacri Tridui dei morti Marzo 2011 1 4 MARTEDÌ: ultimo giorno Triduo dei Morti VENERDÌ: primo venerdì del mese - adorazione eucaristica e comunioni anziani e ammalati ore 20.30 adorazione presso chiesa madri canossiane 6 DOMENICA: IX del T.O: Festa di Carnevale 9 MERCOLEDÌ: DELLE CENERI: inizio della Quaresima, giorno di digiuno e astinenza alla sera ore 20.00 liturgia di imposizione ceneri e inizio esercizi spirituali per adulti 10 GIOVEDÌ: seconda serata di esercizi spirituali per adulti 11 VENERDÌ: astinenza dalle carni terza e ultima serata di esercizi spirituali per adulti 32 Orario S.Messe Dal 6 settembre 2010 al 25 giugno 2011 la santa Messa feriale delle ore 7.00 viene celebrata nella cappella delle Madri Canossiane Giorni Feriali in Parrocchia: dalle Canossiane al Convento ore 8.30 - 16.30 ore 7.00 ore 18.45 lunedì a S. Stefano martedì al D. Gnocchi mercoledì a S. Rocco giovedì a Caporovato ore 17.00 ore 17.30 ore 17.00 ore 17.00 Giorni Festivi sabato prefestiva san Rocco ore 17.00 santa Maria Assunta ore 19.00 domenica: ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30 Vespro: ore 15.30 al Convento ore 9.00 - 11.00 - 18.00 Orari sante Messe da novembre a marzo (ora solare) Parrocchie Comune di Rovato: Sabato o prefestivi: ore 17.00: S. Anna, S.G. Bosco, S. Rocco ore 18.00: Bargnana, Duomo, Lodetto, S. Giuseppe ore 18.45: Convento ore 19.00: Rovato Centro Domenica o fetivi: ore 7.00: Rovato Centro ore 7.30: S. Andrea ore 8.00: Duomo, Lodetto ore 8.15: Rovato Centro ore 8.30: S. Anna ore 9.00: Conveto, S.G. Bosco S. Giuseppe ore 9.30: Bargnana, Rovato Centro ore 10.00: Lodetto ore 10.30: S. Andrea, Duomo ore 11.00: Convento, Rovato Centro S.Anna, S.G. Bosco ore 17.00: Convento, S.G. Bosco ore 18.00: Duomo, Lodetto ore 18.30: Rovato Centro Numeri di Telefono Mons. Gian Mario Chiari: 0307721130 - 3333798958 Don G. Luigi Moretti: 0307721217 - 3288517755 Don Roberto Morè: 3385314850 Don Serafino Festa: 0307722822 Madri Canossiane: 0307721431 Convento Frati: 0307721377 Caritas Parrocchiale: 0307701141 Ufficio Parrocchiale: 3462285040 (da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)