y^i!T
UìÌìÌlU
E
Passarono millenni dall’epoca di Minosse e
di Dedalo e l’uomo ancora era inchiodato alia
terra : i bei palazzi di Minosse in Cnosso erano
da secoli e secoli sepolti e dimenticati, ogni
traccia del mirabile labirinto era scomparsa,
quando, nuovo Dedalo, il genio dì Leonardo
tentò con ardimentosa sapienza le vie del fir­
mamento r non era certamente una improvvi­
sazione quella di Leonardo, ma la paziente e
sistematica applicazione dei suoi lunghi studi
dice Dedalo e prepara le ali per sè e per il sul volo degli uccelli. Quel piccolo e veneran­
figlio Icaro: ambedue si innalzano a volo e i do libretto ingiallito, che contiene il codice del
volo degli uccelli, non
pastori e i pescatori,
può essere preso in ma­
mirandoli passare per
no da chi ha il culto
le vie d ell’aria, pensa­
della ricerca sciemifi«
no stupiti dì avere cer*
‘i
tO veduto librarsi due v Ft£> t- — Da Leosahloo- Codice degli uccelli^— «.„do- ca, senza un senso di
T V i- « f in ir m i
mando in cbe parte del di so della laigrheza dello nc- commossa meraviglia.
** ^
j.
cello l'alia preme più l ’aria che in nessuna, parte delle
La limpidezza cristalli­
carpere possent credidu iu»gbe2e dell'alfe*,. ».
na dello sguardo dii
esse deos ». Ma Icaro
quel Grande, che ha intuito
che non ha seguito gl* am­
ed ha veduto con ogni chiamonimenti del padre, cade
rezza i più ascosi e com­
e muore nel mare, che ram­
plessi congegni, che, nella
menterà ai posteri il primo
loro, indefinita varietà di at­
volo e il primo disastro avia­
torio. Dedalo ed Icaro, i
teggiamenti, adoperano gli
due primi piloti dell’ aria,
uccelli, aveva precorso di
ebbero sorte diversa, perchè
secoli quanto più tardi, con
F ig . 2, — « ..J e cim e delle penne d e lle alie
il primo era «¡idoneo», Tal­ sem pre saraci più alte ch e li lor nascim enti
apparecchi ingegnosi e con
la fotografia dei movimenti,
are « inabile » al pilotaggio.
Ma già allora Ja stampa si impadroni dell’io- i moderni fisiologi hanno assodato: egli aveva
cidente aviatorio; e, come oggi essa poco dice riconosciuto nel volo degli uccelli il modello
delle glorie e dei trionfi dei nostri piloti e gon­ da seguire per attingere gli strati più alti del­
fia su molte colonne le disgrazie inevitabili, l ’atmosfera. Se la fortuna gli fu avversa e se
ma sempre più rare, cosi allora i vati — i gior­ il tentativo di volo del suo servo Zoroastro lini
nalisti dell1 antichità —
con una rovina, ciò nulla
più che jl trionfo del pa­ toglie al merito del primo
e certamente del
dre, cantarono la
più grande aerocaduta del figlio.
tecnico.
Ma la colpa fu
3- — * E sse n d o
Gli schizzi me*
di Esculapio che
in p o ten zia l'u c c e llo d i
ravigliosidel SUO
Fl^ 5_ „ * Quando
non aveva anco­
d i f e n d e r e , p er la lin i»
F ig . 4. — ¥ Q u a u d o
ra organizzato un l ’u ccello si vorrà vo l- codice, eseguiti l'accello. col suo batti­
d e lle su e ap erte alie in
mento d^alie
e ìu
p o ten zia di 4, e 'l v e u to ,
« istituto fisiolo- tare... allora esso kat- con pochi tratti* meato
c essosi avoi
lz
a
g li
c h e d i .so n o lo p e rcu o te
«
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o
per
l
’esame
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o
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*r
Ì
e
b
a
lie
le
punte
in p o te n z ia di 2, fa il
’aspirazionejdegli uomini» verso le regioni
pure del'cielo, è antica come Tanima
umana e. se essi erano condannati a
muoversi sulla dura terra, la loro fan­
tasia e la loro speranza hanno donato le ali
degli angeli allo spirito, liberato dal peso
della carne»
e Terras licct et undaa obstruat
at caelum certe patet j»
su o retto corso
».
d e g li
a v ia to r i» ,
v o lta r e » .
lo
b a lz a
lu o n ,
dell'alie in verw> d i r è » .
i
LA
LETTURA
6
Fìg, 6 , — «Sempre il d isceso 'obbliquo de£Ii uccelli,
essendo fatto iti contro al vento, sarà fatto sotto vènto,
'e il suo- moti# refreSiio sarà fatto sopra vento ».
*
Fig, 7- — « E se l'uccèllo discende ^ mezo giorno,
regnante ij vento settentrionale, 'esso farà tale discendo
¿opra vento e T ^uo regresso Èa sotto vento
quasi volando nell’effuso azzurro, hanno tutti
il significato di un problema correttamente
e chiaramente impostato, o quello <U un'e­
satta soluzione di un quesito di fisiologia,
n volo remigante, il volo librato, il volo a
vela, i;i cut 1!uccello si serve dei vento per
salire, per scendere, per volteggiare neiraria
procellosa, trovalio una descrizione e una in­
terpretazione, spesso non superata neanche
oggi, nel breve codice Leonardiano. Come
l’uccello sale in spire oblique sempre più alto
senza battere *d’ala, come egli declina da un
lato o dirige il volo in alto o in basso col
modificare la posizione della coda? E quale
meccanismo presiede alla stabilità longitudi­
nale e laterale dell’uccello? E quali rapporti
passano tra il centro di gravità e quello di
spinta? Questi ed altri molti problemi della
fisiologia dei volo sono affrontati da Leonardo
con visione sicura, intenta a scoprire le leggi
meccaniche della natura e a strapparle il se­
greto che vaìga a dare ali all'uom o: in alto,
sempre pi£ in alto è la sua aspirazione: « sem­
pre il moto d ell’-uccello *> Egli dice, (e per uc­
cello intende anche il velivolo) « debbe esser
sopra al li nu­
goli* acciò che
Talia non si ba­
gni, e per iscoprire più pae­
si, e per fugire
il pericolo del­
la rivoluzione
de1 venti infralle foci de’
monti, lì quali
so n se m p re
pieni di gruppi
e r e tr o s i di
venti. E oltre
a diquesto se
l'uccello si vol­
tasse SOUO SO’
pra, tu ai largo tempo a rivoltarlo in contra­
rio, colli già dad orciini, prima che esso ricaggia a terra
E non potrebbe ciò essere
scritto da un moderno, salvo l'ortografia-? Andare in alto, molto in alto è una necessità
che l'aeronautica moderna ha riconosciuto e
per le ragioni addotte da Leonardo e per un’al­
tra considerazione : quella della maggior velo­
cità e della maggior economia, determinate
dal minor attrito dell’aria, che si oppone alla
progressione del velivolo; e infine per .'la si­
curezza maggiore, derivata dal fatto che un
velìvolo, costretto ad atterrare in volo plawé,
ha davanti a sè un percorso orizzontale utile*
che corrisponde in media ad S volte l’altezza
raggiunta- Ma a queste considerazioni generalisi Aggiunge per noi un altro motivo che ci
impone di salire nelle regioni più elevate del*
l’atmosfera : le Alpi. Le Alpi non possono es­
sere superate in piena sicurezza ad un'altezza
inferiore a 6ooo metri; è l ’ isler, direttore del1*Ufficio aeronautico federale svizzero, che lo
dice e gli argomenti, che egli enumera, sono
fondamentalmente gli stessi che abbiamo letto
in J-eonardo.
Ma uomini e
motori soffro­
no a grandi al­
tezze, per la
r a r e f a z i o ne
dell’aria : per i
motori il Rateau ed altri
hanno trovato
il rimedio nelle
so m m in istra­
zioni di ossigeno, e la stes­
sa ricetta è sta­
ta anche pro­
posta per l’ uo­
mo* Senonchè
la m acchina
Fig, i ì , — * ...e se lui la gittas&t
inafifÌ, si verrebbe a rovesciare ».
Fìg* 12. — ■
« Quando l*ticcello man­
derà il centro dì resiste cucia deU'aUe
dirieto ai centro dellfl sua gravità, al­
lora tale uccello discenderà col capo-
F ì g . $. — * Q u a n d o l'u c c è llo fa il
s u o m o to ' refriisso contro sopra ven to,
a llo ra t s s o monterà, assai più ch e non
si c o n v ie n e al su o naturate im p e to * .
, Fig. 9. — « La parte più ^rave
dello «ocello, ebe coi capo disotto
discende, mai resterà sopra ù eguale
alì'aitczza della parte soa più lieve
disotto ».
Fig. 10. — * Se l*uccelTo cadefà colla
coda in giti, gittando lui la coda indineirò, es&o si dirizzerà ai sìlo d eH ^ u aiità * .
Fig, 13*— «E quel liccelarà il centro
della rcsìstenzia delT’alie più innanzi
che T centro della gravità dello uc­
cello; allora tale uccello caderà collacoda alla terra ».
L ’A SC EN SIO N E
Fìg. 14, — * Se Italia e la
coda sari troppo sopra ven­
to, abbassa la mtià dell'alia
opposita.,, e si verrà a dìrizarsi »,
15- — « E se I*alta
e la coda fusai sotto vento,
al/a l'alia apposita e dfrìzerassi a tuo modo a.
SUPREM A
59*
1/
Fig. \6 . — « E se l’alia
e 1 petto sarà sopra a
ventOr abbassisi la metà
dell’alla opposrta, la qual
fia percossa dal vento e
rigittata In alto, e’ diriz­
zerà l 'uccello *,
Fig. 17- — * Ma se Va­
lla e la schiena sarà sotto
vento, allor sì debbe alzar
1 alia opposita *».
Fig. jS . “ « E se l'uc­
cello sarà, dall a .parte di­
ri eto sopra veuto, allora si
debbe metter la coda sotto
vento, e verrassi a rag­
guagliare te potenzi e
Fig. i9. — « Ma ¿e l’uc­
cello arfr le sue parti di;
rieto setto * vento, entri
colla coda sopra veuto, e
Fig, 20-2*. — « Quando l’uc­
cello sta sopra vento volgen­
do il beco col busto al veuto,
allora l'uccello potrebbe es­
sere arrovesciato da tal ven­
to, se luì 11011 sbassassi la
coda »,
umana è più delicata di
recchi destinati ai voli
quella d’acciaio e, se*
dirizerasii ».
elevati, mentre gli in­
per altezze non troppo
glesi pretendevano che
grandi, può accontentarsi di tale rimedio, esso il solo ossigeno dovesse essere somministrato :
non serve più se si superano —: come sì do­ i francesi sì mantennero riservati. Ma nel 1921,.
vranno superare — gli ottomila metri, e serve al Congresso d ’aeronavigazione a Parigit ebbi
male per le altezze superiori ai cinque mila. la soddisfazione di sentire il più competente
Perchè l'uomo possa sopportare senza danno dei francesi su tale argomento, il C.arsaux, af­
e senza disturbi ogni più spinta rarefazione fermare che i suoi nuovi studi gli avevano
dell’aria, occorre che es­
dimostrato che, oltre gli
so abbia a sua disposi­
ottomila metri, l’ossige­
zione una miscela di cir­
no solo non serve e che,
ca S5 °/0 di ossigeno e
fino a tale altezza, serve
meno bene della miscela
iS°/o di anidride carbo­
nica, Questo fatto è sta­
di Mosso, Ciò non ostan­
to scoperto da Angelo
te non credo che gli in­
Mosso, già molti anni
glesi abbiano cambiato
or so£0, e la storia di
di parere... «cperlaconu
,
molte ascensioni aerosta­
traddizion che noi con­
tiche gli aveva dato ra­
sente »,
gione, perchè aeronauti,
Ma se T uomo trova
che pur avevano avuto
tanti ostacoli a salire in
alto, come può preten­
a loro disposizione ossi­
geno in quantità notevo­
dere di estendere lassù
le (e chi non ricorda la
la sua. attività? O più'ir*
disgraziata ascensione
generale, se egli fosse
F ìg. 24. — Innalzameli*
to
dell'uccello
*
e
equedello « ZenÌth » in cui
stato destinato a volare,
sto è il modo come l 'uc­
Croce Spinelli e Sivel
o non gli sarebbero state
cello si leva in alto saflmorirono, mentre TisFig, 22. — Prova del­
Za batti mento d'alie e
date le ali?
Circulando y,
sandier si salvò a sten­ l'asserzione piecedente,
Certo il volo, e spe­
Fig.
25.
—
•
<
Quando
Fig.
2
3
—
«
£
se
l'uc­
to?), non trovarono in cello sarà colla sua lun- l’ uccello si voi subito cialmente il volo ad alte
esso quel rimedio sovra­ gheza sotto vento, esso è voltare sull’un de’ lati, quote, non è impresa da
no- che altri si attendeva. in disposizione d’essere allora esso cou velocità pigliarsi a gabbo ; ma
spingie la putita dell’al’a
dal vento sotto
quante non sono le atti­
Invece, con la miscela gittato
di quel lato inverso la
sopra, se subito non si
vità, per le quali l’uomo
di Mosso, Aggazzotti po­ leva colla coda in alto *. sua coda *non era destinato, ma
tè sopportare a lungo
che ha saputo conquistare, mer­
una depressione barometrica cor­
cè
una virtù, insita nella natura
rispondente ad una ascensione
di tutti gli esseri viventi, ma in
di i4ot>o metri, senza alcun di­
modo particolare n e ll7 uomo,
sturbo neanche leggero.
mercè l’adattabilità? Gli organi­
Nel 19f9, in nna conferenza
smi,
viventi non sono macchine
interalleata tra medici addetti
Fìg. 26. — « Qm li diti grossi
all’aviazione, noi italiani soste­ delle alie son quegli li quali ten­ rigide, che lavorano sempre nel­
gano Fnotilo fermo soli’ aria,
nemmo [a ‘ necessità di munire conira il moto del vento;,., e la stessa maniera, che sanno com­
piere un solo genere di lavoro,
della miscela di Mosso gli appa­ ITucielio non si muta, di sjco
W
LA LETTURA
Figh)
— Braccio e mano (m
d e ll’occhilo w dito grosso*
Fig. 39. — * L'uccello che ¿Tia
incalzarti senza battimeoto d ’alie,
si mette per oWì-quo cootra al ve»
tot maturando a o c e llo }Lalie coiie
ine gomita ili faccia, col centro
della gravità più versò il veuto
che *1 centro deiralie >».
quando sitino messe in moto ;
Fig, 2&. — 4 Ma quando l’un deìli stre­
anzi il carattere precipuo, per mi dell'alie sì farà più vicino &f centro
gravità de]]Juccello che l'altro stre­
cui essi si distinguono dagli della
mo. allora l’uccelk) discenderà da cqnella
delle altitudini, che stronca
altri meccanismi, è il potere
parte» dove 1 estremo dell’alie è più viciuo
la volontà, che obnubila la
di autoregolazione, per cui, al centro ^della gravità »,
mente, che fa pulsare il cuo­
ad ogni evenienza* si modifi­
re
con
frequenza inaudita e moz­
ca, entro a certi lìmiti, la rea­
za il respiro ai più forti : occor­
zione dev'essere vìvente ; e se
rono polmoni sanissimi, un cuola temperatura esterna si abbas­
re perfetto e reni ìntegri ; si
sai * muscoli, tremando, prò*
tratta di esporsi a sbandamenti
d'ucono.calore e il sangue, ab­
del velivolo, a cadute precipitobandonando la superficie del
se> a rotazioni rapidissime, senza
coipo e rifugiandosi nell*inter­
soffrire di vertigini, senza, per­
no j ne impedisce il disperdimen­
dere la capacità di orientarsi
to ; e, se nel corpo sì produce
nello spazio, E ¡1 velìvolo sì spo­
troppa anidride carbonica, la re*
sta con velocità di $of 60, 70
spiraiione si affretta per scac­
metri al secondo, ogni ritardo
ciarne l1 eccesso* Ogni azione
nella manovra può portare ad
che ai esèrciti sull’ organismo
un disastro: solo uomini pronti
animale provoca in esso una rea­
e decisi, che compiono tutti i
zione, che ne determina l'adat­
loro atti con la massima veloci­
tamento alle nuove condizioni.
tà, possono guidarlo con mano
E\questo il princìpio fondamen­
sicura* E dal velìvolo il pilota
tale- dell’educazione : nuove rir*
osserva tutta la terra sottostante,
costanze di'vita-plasmano nuove
deve distinguere a grande di­
attitudini e ì modificati bisogni
stanza — vi sì arriva sopra tanto
creano mutate funzioni. Così la
presto — ogni ineguaglianza di
razza umana si è abituata ai cli­
terreno, ogni villaggio, che deve
mi più svariati, alle altitudini
riconoscere, ogni golfo che deve
maggiori, ai cibi più incredibili
sorvolare ; nè deve prendere trop­
e oggi si abitua a contendere il
po sul serio il suo mestiere dì
regno deìi’aria agir"uccelli, dei
uccello', tanto da andarsi a po­
quali ha battuto-da un pezzo il
sare sugli alberi, come fece un
record di altezza, E così, per
pilota che non si accorse deila
l'esercìzio del volo* si sono già
chioma verde nel campo bruno,
formate nei piloti regioni ner­
per la semplice ragione che non
vose speciali, che permettono di
sapeva distinguere i colori; il
manovrare ì velivoli, Q u asi al dì
che constatai a una visita che
fuori de! controllo della volontà
gli fu fatta tare, appunto in con­
e deirattenzione, solo per mez­
seguenza di tale incidente. Ben
zo di movimenti riflessi, deri­
più grave fu un altro incìdente,
vanti immediatamente dalle sen­
F ìg- 3°‘ — * Qnesto è fatto i>er
hnito tragicamente : un piiota
sazioni, che colpiscono il pilota
trovare il centro della gravità
giudicando erroneamente la sua
e che sono determinate dagli dello uocelto *.
distanza dalla terra, e credendo
stimoli provenienti dall' appaF ig * 3 t , — ** Q u a ù d o
dì
toccarla già* quando ne di­
recchìo.
cala, allora il centro della gravità
Ciò non di meno non è pane dell'uccello è fori del ceiHro della stava ancora tre metri, finì con
io sconquassare completamente
per tutti i denti quello di con­ sua r^ststenzia ».
Fig. 32. — « E ìè lo uccello
Tapparecchio, dalle cui rovine fu
durre un velivolo*
vole inalbarsi, allora il centro
Si tratta dì essere soli in ¿nezzo delta gravità sua rt'ita mdirieto estratto cadavere. Si trattava qui
all’aria, appoggiati ad un fluido ai centro deJIa sua resistcnzia *, dì un individuo che, per la man­
F ig . 33, — Se esse alte saran
canza deUa fusione delle imma­
che sostiene solo chi sa farsi so*
tori <lfesso sito d'equaliià> allibra
stenenei affidati unicamente a sè l'uccello discenderà per la liuiaL gini date dai due occhi, difettava
dì quella che si chiama la visio­
stessi» là dove non sì può spe­ deiVohbtiquftà d'esse ali ir ».
ne stereoscopica, cioè la visione
rare aiuto da nessuno; occorre
sangue freddo, un sistema nervoso solido, una della profondità, V apprezzamento .delle di­
volontà dì ferro; sì tratta di portarsi in alto stanze* Ma un pilota che abbia tutta la squisi­
dove il freddo è intenso, dove il vento sferza tezza dei sensi, tutta la perfezione dei suoi or­
la faccia, dove si appiatta quel terribile male gani interni, tutto l’equilibrio del sistema ner-
L ’A SC EN SIO N E
voso, deve ancora avere una sensibilità parti­
colare, deve, come dicono gli aviatori, « sen-
D E T E R I !I N A Z I O N E
C A M P O V IS IV O U
SG UAK.DO C O N Ü L M O .T L L U ^ ílN A T O Íttí
SUPREM A
593
per un'altra ragione: accadeva cioè che un
gran numero dì giovani accorreva ai campi
scuola, ma dal 30 al 4 0 % di questi, dopo
alcuni mesi d ’istruzione, dopo avere gua­
stati molti apparecchi, non riesciva a pren­
dere il brevetto : moki intanto vi lasciavano
la vita non ingloriosamente! ma inutilmen­
te, La necessità di ammettere al pilotag­
gio soltanto elementi che dessero garanzìa
di esito buono, si faceva dunque sentire
per risparmio di vite, per economia di
mezzi bellici* per garanzia die nessuno sì
sottraesse — sia pur a costo di altri peri­
coli — ai dovere che l’attendeva alla fronte
e infine per assicurare una rapida ed ef-
DI
tire f apparecchio » cioè avvertire
tutte le variazioni delle resistenze
che gti sì oppongono netta manovra,
il che avviene per mezzo del cosidstto senso muscolare, che ci avver­
te degli sforzi che i nostri mu­
scoli sono chiamati a compiere.
L ’aviazione è dunque e
sarà sempre un'attività ri­
servata agli eletti : tutti po­
tranno farsi trasportare per
A J A T lS tfO CON iV O ITT A L.\iO M E­
l'aria, ma pochi sono in
TR O DI J a v a ì -.
grado di guidare un appa­
recchio per Le vie del cielo,
ficace preparazione di
senza divenire pericolosi a
nuovi piloti.
Tutti i governi al­
sè ed agli altri. E questi
pochi devono essere scelti
leati sentirono tale
necessità in un certo
con particolare cura, a garanzìa dei piloti stessi, a
momento e in Italia
da varie parti venne­
garanzia del pubblico, e a
ro incitamenti, per­
difesa anche deliba viazioché si istituisse un
ne. Ogni incidente aviato­
centro a cui tale fun­
rio porta ad un discredito
deir aviazione, perchè il
cione fosse affidata.
pubblico nè si domanda
Già al fronte il Gemelli
quale è la causa del disaaveva iniziato lo studio
del pilota in volo, ed a
strof nè si preoccupa di
me — insieme ad altri
sapere che, su tanti veli­
colleghi — toccò l'onore
voli che solcano 1* aria,
e la responsabilità di or­
quelli che cadono non rap­
ganizzare
un ufficio spe­
presentano che una percen­
ciale, per Tesarne psico­
tuale forse non superiore
fisiologico degli atlievi
a quella delle terribili mo­
piloti, e di creare questo
tociclette, che mandano ii
DktekwjííazjOííe hüu-’ecC
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servizio. 11 i° luglio 1917
loro proprietario al crea­
LA¿n*IN'TQ„
ebbi quest'incarico e il
tore, con la velocità di So
e più chilometri airora. Far diminuire gii in­ 1° agosto i*Ufficio cominciò a funzionare. Era
cìdenti vuol dire dunque anche far' aumen­ no tempi difficili per istituire nuovi uffici : non
tare la popolarità d ell’aviazione, che in Italia sì trovavano locaiì, non ìstrumenti e nessuno
sapeva quali criteri si dovessero seguire nella
non è certo soverchia.
Durante la guerra la necessità della scelta selezione dei piloti*
I primi due ostacoli furono da me superati,
dei piloti, con criteri rigorosi, si impose anche
D
Ltt Lettura
it n v t f A
¿ t o n
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l - r , 1a
ii r j o -
3*
LA
SS 4
LETTURA
ponendo a deposizione del nuovo centro il- stra attività, ebbi la soddisfazione di. consta-,
laboratorip di fisiologia dell1Università di T o ­ tare che lo scarto dai campi, scuola dì allievi,
rino, che io dirìgo, con, tutti i suoi mezzi. Era inadatti era disceso da 40 o 3 0 % al 6°/0,
questo laboratorio particolarmente adattato alio Studiando le cause di questi scarti residui, po­
scopo, perchè era stato
temmo ridurla poi anco­
quello dì Angelo Mosso*
ra a cifre trascurabili.
del mio illustre e com­
La .g u e r ra chiedeva
pianto Maestro, che tanto
sempre nuovi piloti e
vigorosa spinta aveva da­
perciò nel febbraio del
to allo studio della fisio­
1918 il mio compianto
logia dell’uomo in alta
amico prof. Galeotti ionmontagna. E le ricerche
dò un secondo istituto a
sui piloti deir aria dove­
Napoli, che dopo qual­
vano appunto basarsi, iti
che mese di lavoro pas­
modo particolare, sulle
sò alle dipendenze della
conquiste che la fisiolo­
Marina, e nell'aprile il
gia aveva fatto nel cam ­
professor Aggazzotti ne
po s l gloriosamente colti­
fondò un terzo a Roma*
vato dal Mosso.
Questi uffici erano colle­
Ma non bastavano lo­
gati strettamente al mio,
cali ed apparecchi, occor­
di cui avevano adottato i
revano anche , ì metodi :
metodi ed i criteri, pur
creare ì più adatti, stabi­
portando ciascuno dei di­
lire Ì requisiti necessari
rettori il risultato della
per l'attitudine al volo,
sua particolare competen­
è stato un compito non
za e <tei suoi studi perso*
fàcile. Nulla o quasi nulla
nali; Dopo 13armistizio
si sapeva di quanto altri
l'ufficio di Roma fu sop­
avevano fatto, pochi dati
presso e rimase funzio­
mal sicuri si potevano
nante quello solo di T o ­
raccogliere dagli aviato­
rino, che ancora dirigo,
ri, i quali, allora special finché non sia sistemato
definitivamente un labo­
SL' CAR USGA INCLINABILE.
mente, riguardavano Po­
pe ra nostra con mal ce­
ratorio apposito, che per
lata o con aperta diffidenza. Ed è doloroso
metta t non solo la scelta razionale dei pi lo ti 7
constatare che anche oggi, dopo sei anni dì ma promuova anche la ricerca scientifica sulla
lavoro indefesso da parte nostra, non tutti i tisiologia delPuomo in volo- L'ufficio di Torino
piloti della prima ora, quelli a cui più arrisero ha eseguito finora 20*000 visite circa, quello
la gloria e la vinoria, abbiano compreso che di Napoli ne aveva fatte sotto la direzione del
noi non siamo i loro avversari, ma ì loro al* prof- Galeotti 2500 e 3500 quello di Roma.
lesti, che noi non sidmo qui, per spiare l'oc­
Gli esami consistono anzitutto in una visita
casione di dichiararli « inabili &, al primo com­ medica particolarmente accurata e fatta con
parire di un sintomo di stanchezza, ma che il intenti speciali, diretti non solo a constatare
nostro ufficio è quello di avvertirli a tempo, le eventuali malattie, ma anche l’esistenza di
perchè la loro attività sia più a lungo conser­ Ogni deviazione dalia normalità. La visita de­
vata a ira vi azione, e di vigilare, perchè ele- gli occhi e : degli orecchi serve, sìa per esclu­
mentr meno degni e meno valenti non entrino dere la presenza di qualsiasi forma morbosa,
nella schiera eroica,
sìa per determinare il
che ha portato cosi in
grado di acutezza dei
- alto e tanto lontano le
rispettivi sensi nelle
ali d*ltalia.
loro varie manifesta­
Lunghi e laboriosi
zioni funzionali. Poi è
furono i nostri studi
il
per trovare la via giu­
che risiede in gran par­
sta da battere : con­
te neiPorecchio inter­
fronti tra ile attitudini
no, che viene sottopo­
di piloti provetti e quel­
sto ad esatta disamina,
le di novellini; esami
insieme con la consta­
di centinaia di persone
tazione che non esìsta
per stabilire i valori
particolare disposizio­
medi 4ì certe funzioni;
ne alla vertigine rota­
sopraluoghi sui campi
toria. La velocita, nel
per indagare, anche in
reagire a determinati
vólo, le condizioni di
stimoli e nello sceglie*
attività dei pilori; in­
re il movimento più
DETRRMilNAZIONE 1ÙKLLA MEMORIA,
dagini nelle scuole per
opportuno, tra diversi
conoscere !a riuscita fatta dagli allievi da noi possìbili, è un altro elemento dì giù dizìo
dichiarati idonei. Poco dopo l5inizio delia no­ nella scelta dei piloti ; dall’altro canto si deve
D
k
T K R ilL V A Z I O N E
D E L
S E N & O
S T À T iC G
sen
L ’A SCEN SIO N E .SU PREM A
saggiare con mezzi esatti direi quasi quantita­
tivi, se U candidato presenta una calma suffi-
P ftO V A
D K L l/ lN D iC A Z I O N E
D O P O
L A
S U L L A
‘ »T JD T A
595
Pur troppo noi non abbiamo statistiche, fatte
in modo da poterne dedurre dati attendibili.
Ma una statistica inglese del 1916
stabiliva che il 9o°/0 dei disastri
'aviatori è dovuto a cause dipen­
denti dai piloti; ma dopo un anno,
dacché avevano introdotti merodi
razionali di esame, solo il 65 0/0
dei disastri era imputabile al pi­
lota e la percentuale si ridusse
al 20 °j0 nel secondo anno e al
12 nel terzo. Io non credo che da
noi le cose siano andate diversamente, perchè certamente l'Italia,
in questo campo, non è seconda
a nessun’altra nazione; ed infatti
io ho avuto il piacere di sentire
ij capo della commissione ameri­
cana dì medicina aviatoria dichia-
G I R E V O L E
R O T A Z I O N E .
ciente di fronte agli stimoli emotivi. La mi­
sura del senso muscolare, de: modo di com­
portarsi del muscolo di^ fronte al variare dello
sformo che è da esso richiesto, costituisce un
altro oggetto di indagine nell’esame dell’ aspi­
rante pilota " e così il suo potere di attenzione
e la sua memoria. Ma, poiché il pilota e de­
stinato alle alte sfere e non tutti possono re­
sistere alla depressione atmosferica e alle ra­
pide discese con l'aeroplano, i candidati sono
sottoposti alla prova della campana pneuma­
tica, da cui si estrae Tana, fino a ridurla alla
stessa pressione che
si ha a 5000 metri di
altezza, per poi ritor­
nare in 10 minuti alla
pressione normale.
Non è qui il luogo
di esporre minuta­
mente i metodi ado­
perati, tanto più che
ne ho a lungo discor­
so in una recente pub­
blicazione, in cui ho
lumeggiati ì rapporti
tra tisiologia ed avia­
zione (1). Il lettore
potrà vedere qui ri­
prodotti nelle figure
alcuni dei metodi
adoperati.
Ed ora vogliamo
stabilire un bilancio
dell’ufficio psicofisica *«■"*
logico per ravia2ione: il bilancio principale è quello delle vite.
(i> a . H cTliczka — F is io lo g ia e d a v ia z io n e . C n vo ta m e
— N . Z a n ich e lli, Eoìo^tìa.
NUOVA c e l l a p n e u m a t i ­
IN CEMENTO ARMATO,
ca
rare che aveva im­
parato di più in un
giorno nell’ufficio di
Torino, che in lun­
ghe visite fatte a
quelli di altre nazio­
ni alleate, e che il
lavoro eseguito nel
solo mio ufficio era
più considerevole di
QUOTE.
quello fatto nei 66
uffici degli Stati Uniti. E se queste parole si
possono considerare solo come un complimento
fatto da uno straniero cortese, un riconosci-
K E & P IK A Z IC N K
D E L L 'O S S I G K N O
LA LETTURA
meato autentico della praticità dei nostri me- taggio per il Paese si annulla; e non è, per
iodi è stato dato dai rappresentanti medici gli uomini, o per il loro riconoscimento, che
abbiamo in questi
deìT aviazione del
anni dato il nostro
G iappone, d e lia
lavoro disinteressa­
Romania e dell'A r­
to e la nostra fede
gentina, che acqui'
più viva» E se og*
starono in Italia
£Ì io traduco in ci­
tutto l'impianto de­
fre ròpera nostra,
gli uffici psicofisio­
ciò è solo, perchè
logici per Paviaziola visione di un nu­
ne, da istituirsi nei
mero ha un potere
loro paesi, faoenconvincente molto
dolo copiare da
maggiore di unlun*
quello esistente nel
go ragionamento ;
mio laboratorio, E
ed è bene che pe­
ira questi rappre­
netri in tutti la per­
sentanti della, me­
suasione, che l 'u ­
dicina'aviatoria mi
tilità pratica deU
piace ricordare spe*
Putficio è tale, che
dalmente il mag­
non si deve lasciar­
giore medico Yolo in balìa della
shinobu Terashi,
buona volontà di
che dopo aver vi­
un uomo solo, che,
sitati tutti gli uffici
per quanto armato
analoghi degli stati
dì pazienza, non
alleati, volle venire
gode — pur trop*
nel mio laboratorio
po — del dono
per impratichirai
dell* im m ortalità.
dei metodi nostri
E* perciò non solo
ed ora d iriga già
necessario, ma ur­
da anni, l’ ufficio
gente > che al]'uffi­
di Tokio, ufficio ri­
cio si dia una siste­
calcato su quello
D WT h K M I N * 21 O N E D E L L A V E L O C IT A DJ lit i A Z IO V E A S T IM O L I V IS IV I
mazione deiini ti va
d’ Italia, dove —
IN « S P E R IM E N T I D E L PttOf-’. S o k k i o t t i .
che ne assicuri l’av­
viceversa, come di­
rebbe il marchese Colombi, — l’ ufficio non è venire, indipendentemente da vicende di per­
ancora sistemato e continua a vìvere e a fun­ sone.
Ahimè, dalle alte sfere, dove il velivolo spa­
zionare, solo perchè io per « amore paterno »
zia
nell* infinito, ben sopra le regioni à cui
non I' ho voluto lasciar morire e V ho tenuto
in vita con le inalazioni,*, dì ossigeno ed ani­ giunge l’aquila reale, siamo scesi basso basso,
nelle paludi delle piccole cose della vita buro­
dride carbonica*
Ma facciamo un bilancio economico del)1 uf­ cratica; ma è qui sulla bassa terray che si
ficio: abbiamo visitato circa 20,000 candidati preparano le condizioni di vita a quelli che
allievi piloti e di questi piti di Sooo sono stati portano in alto sulle ali dell’ardimento e della
scartati. Se questi non fossero stati ricusati da vittoria, la gloria dell’anima umana.
noi, avrebbero iniziata distruzione senza riu­
Alla schiera eroica, che ha il petto fasciato
scire a prendere il brevetto. Oggi I1istruzione di azzurro e di forza, noi assicuriamo da qui,
di un pilota costa 40.000 lire e moltiplicando per quanto è in noi, le condizioni per una
questo numero j>er Sooo si
lunga, per una sicura at­
ottiene la cifra di 320 mi­
tività ; per essa noi sce­
lioni, che abbiamo fatto
gliamo con mano severa i
ris p a r m ia re allo
compagni di doma­
S ta to
ni „ che ne siano
Se nessuno degli
emuli non indegni
uomini, che sì sono
a salire in alto, sem­
avvicendati alla te­
pre più in alto, ver'
sta dell* aeronautica
so l'ascensione su­
italiana, si è accor­
prema, per la dife­
to di ciò, la cosa
sa, per la grandez­
non ha importanza,
za, per Ponore d ’I­
perchè non per que­
talia.
L
s to V e c o n o m ia
AM EDEO
scompare o il van.
M R L IT Z K A ,
¿ & A M E P K L L ' A Z I O ^ D E L L E N T O A R T lF iC lA L K
S V L L A R E S P IR A Z IO N E E S L'LL A C I ^ C O L A Z IO N E .
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y^i!T E`aspirazionejdegli uomini» verso le regioni pure del`cielo, è