y^i!T UìÌìÌlU E Passarono millenni dall’epoca di Minosse e di Dedalo e l’uomo ancora era inchiodato alia terra : i bei palazzi di Minosse in Cnosso erano da secoli e secoli sepolti e dimenticati, ogni traccia del mirabile labirinto era scomparsa, quando, nuovo Dedalo, il genio dì Leonardo tentò con ardimentosa sapienza le vie del fir mamento r non era certamente una improvvi sazione quella di Leonardo, ma la paziente e sistematica applicazione dei suoi lunghi studi dice Dedalo e prepara le ali per sè e per il sul volo degli uccelli. Quel piccolo e veneran figlio Icaro: ambedue si innalzano a volo e i do libretto ingiallito, che contiene il codice del volo degli uccelli, non pastori e i pescatori, può essere preso in ma mirandoli passare per no da chi ha il culto le vie d ell’aria, pensa della ricerca sciemifi« no stupiti dì avere cer* ‘i tO veduto librarsi due v Ft£> t- — Da Leosahloo- Codice degli uccelli^— «.„do- ca, senza un senso di T V i- « f in ir m i mando in cbe parte del di so della laigrheza dello nc- commossa meraviglia. ** ^ j. cello l'alia preme più l ’aria che in nessuna, parte delle La limpidezza cristalli carpere possent credidu iu»gbe2e dell'alfe*,. ». na dello sguardo dii esse deos ». Ma Icaro quel Grande, che ha intuito che non ha seguito gl* am ed ha veduto con ogni chiamonimenti del padre, cade rezza i più ascosi e com e muore nel mare, che ram plessi congegni, che, nella menterà ai posteri il primo loro, indefinita varietà di at volo e il primo disastro avia torio. Dedalo ed Icaro, i teggiamenti, adoperano gli due primi piloti dell’ aria, uccelli, aveva precorso di ebbero sorte diversa, perchè secoli quanto più tardi, con F ig . 2, — « ..J e cim e delle penne d e lle alie il primo era «¡idoneo», Tal sem pre saraci più alte ch e li lor nascim enti apparecchi ingegnosi e con la fotografia dei movimenti, are « inabile » al pilotaggio. Ma già allora Ja stampa si impadroni dell’io- i moderni fisiologi hanno assodato: egli aveva cidente aviatorio; e, come oggi essa poco dice riconosciuto nel volo degli uccelli il modello delle glorie e dei trionfi dei nostri piloti e gon da seguire per attingere gli strati più alti del fia su molte colonne le disgrazie inevitabili, l ’atmosfera. Se la fortuna gli fu avversa e se ma sempre più rare, cosi allora i vati — i gior il tentativo di volo del suo servo Zoroastro lini nalisti dell1 antichità — con una rovina, ciò nulla più che jl trionfo del pa toglie al merito del primo e certamente del dre, cantarono la più grande aerocaduta del figlio. tecnico. Ma la colpa fu 3- — * E sse n d o Gli schizzi me* di Esculapio che in p o ten zia l'u c c e llo d i ravigliosidel SUO Fl^ 5_ „ * Quando non aveva anco d i f e n d e r e , p er la lin i» F ig . 4. — ¥ Q u a u d o ra organizzato un l ’u ccello si vorrà vo l- codice, eseguiti l'accello. col suo batti d e lle su e ap erte alie in mento d^alie e ìu p o ten zia di 4, e 'l v e u to , « istituto fisiolo- tare... allora esso kat- con pochi tratti* meato c essosi avoi lz a g li c h e d i .so n o lo p e rcu o te « c o per l ’esame £ £ dai quali l W t g l C O p e r l ' e s a m e “ ¿ e v ^ i a a i C lu ilil 1 ^ C C C ?“ o n *r Ì e b a lie le punte in p o te n z ia di 2, fa il ’aspirazionejdegli uomini» verso le regioni pure del'cielo, è antica come Tanima umana e. se essi erano condannati a muoversi sulla dura terra, la loro fan tasia e la loro speranza hanno donato le ali degli angeli allo spirito, liberato dal peso della carne» e Terras licct et undaa obstruat at caelum certe patet j» su o retto corso ». d e g li a v ia to r i» , v o lta r e » . lo b a lz a lu o n , dell'alie in verw> d i r è » . i LA LETTURA 6 Fìg, 6 , — «Sempre il d isceso 'obbliquo de£Ii uccelli, essendo fatto iti contro al vento, sarà fatto sotto vènto, 'e il suo- moti# refreSiio sarà fatto sopra vento ». * Fig, 7- — « E se l'uccèllo discende ^ mezo giorno, regnante ij vento settentrionale, 'esso farà tale discendo ¿opra vento e T ^uo regresso Èa sotto vento quasi volando nell’effuso azzurro, hanno tutti il significato di un problema correttamente e chiaramente impostato, o quello <U un'e satta soluzione di un quesito di fisiologia, n volo remigante, il volo librato, il volo a vela, i;i cut 1!uccello si serve dei vento per salire, per scendere, per volteggiare neiraria procellosa, trovalio una descrizione e una in terpretazione, spesso non superata neanche oggi, nel breve codice Leonardiano. Come l’uccello sale in spire oblique sempre più alto senza battere *d’ala, come egli declina da un lato o dirige il volo in alto o in basso col modificare la posizione della coda? E quale meccanismo presiede alla stabilità longitudi nale e laterale dell’uccello? E quali rapporti passano tra il centro di gravità e quello di spinta? Questi ed altri molti problemi della fisiologia dei volo sono affrontati da Leonardo con visione sicura, intenta a scoprire le leggi meccaniche della natura e a strapparle il se greto che vaìga a dare ali all'uom o: in alto, sempre pi£ in alto è la sua aspirazione: « sem pre il moto d ell’-uccello *> Egli dice, (e per uc cello intende anche il velivolo) « debbe esser sopra al li nu goli* acciò che Talia non si ba gni, e per iscoprire più pae si, e per fugire il pericolo del la rivoluzione de1 venti infralle foci de’ monti, lì quali so n se m p re pieni di gruppi e r e tr o s i di venti. E oltre a diquesto se l'uccello si vol tasse SOUO SO’ pra, tu ai largo tempo a rivoltarlo in contra rio, colli già dad orciini, prima che esso ricaggia a terra E non potrebbe ciò essere scritto da un moderno, salvo l'ortografia-? Andare in alto, molto in alto è una necessità che l'aeronautica moderna ha riconosciuto e per le ragioni addotte da Leonardo e per un’al tra considerazione : quella della maggior velo cità e della maggior economia, determinate dal minor attrito dell’aria, che si oppone alla progressione del velivolo; e infine per .'la si curezza maggiore, derivata dal fatto che un velìvolo, costretto ad atterrare in volo plawé, ha davanti a sè un percorso orizzontale utile* che corrisponde in media ad S volte l’altezza raggiunta- Ma a queste considerazioni generalisi Aggiunge per noi un altro motivo che ci impone di salire nelle regioni più elevate del* l’atmosfera : le Alpi. Le Alpi non possono es sere superate in piena sicurezza ad un'altezza inferiore a 6ooo metri; è l ’ isler, direttore del1*Ufficio aeronautico federale svizzero, che lo dice e gli argomenti, che egli enumera, sono fondamentalmente gli stessi che abbiamo letto in J-eonardo. Ma uomini e motori soffro no a grandi al tezze, per la r a r e f a z i o ne dell’aria : per i motori il Rateau ed altri hanno trovato il rimedio nelle so m m in istra zioni di ossigeno, e la stes sa ricetta è sta ta anche pro posta per l’ uo mo* Senonchè la m acchina Fig, i ì , — * ...e se lui la gittas&t inafifÌ, si verrebbe a rovesciare ». Fìg* 12. — ■ « Quando l*ticcello man derà il centro dì resiste cucia deU'aUe dirieto ai centro dellfl sua gravità, al lora tale uccello discenderà col capo- F ì g . $. — * Q u a n d o l'u c c è llo fa il s u o m o to ' refriisso contro sopra ven to, a llo ra t s s o monterà, assai più ch e non si c o n v ie n e al su o naturate im p e to * . , Fig. 9. — « La parte più ^rave dello «ocello, ebe coi capo disotto discende, mai resterà sopra ù eguale alì'aitczza della parte soa più lieve disotto ». Fig. 10. — * Se l*uccelTo cadefà colla coda in giti, gittando lui la coda indineirò, es&o si dirizzerà ai sìlo d eH ^ u aiità * . Fig, 13*— «E quel liccelarà il centro della rcsìstenzia delT’alie più innanzi che T centro della gravità dello uc cello; allora tale uccello caderà collacoda alla terra ». L ’A SC EN SIO N E Fìg. 14, — * Se Italia e la coda sari troppo sopra ven to, abbassa la mtià dell'alia opposita.,, e si verrà a dìrizarsi », 15- — « E se I*alta e la coda fusai sotto vento, al/a l'alia apposita e dfrìzerassi a tuo modo a. SUPREM A 59* 1/ Fig. \6 . — « E se l’alia e 1 petto sarà sopra a ventOr abbassisi la metà dell’alla opposrta, la qual fia percossa dal vento e rigittata In alto, e’ diriz zerà l 'uccello *, Fig. 17- — * Ma se Va lla e la schiena sarà sotto vento, allor sì debbe alzar 1 alia opposita *». Fig. jS . “ « E se l'uc cello sarà, dall a .parte di ri eto sopra veuto, allora si debbe metter la coda sotto vento, e verrassi a rag guagliare te potenzi e Fig. i9. — « Ma ¿e l’uc cello arfr le sue parti di; rieto setto * vento, entri colla coda sopra veuto, e Fig, 20-2*. — « Quando l’uc cello sta sopra vento volgen do il beco col busto al veuto, allora l'uccello potrebbe es sere arrovesciato da tal ven to, se luì 11011 sbassassi la coda », umana è più delicata di recchi destinati ai voli quella d’acciaio e, se* dirizerasii ». elevati, mentre gli in per altezze non troppo glesi pretendevano che grandi, può accontentarsi di tale rimedio, esso il solo ossigeno dovesse essere somministrato : non serve più se si superano —: come sì do i francesi sì mantennero riservati. Ma nel 1921,. vranno superare — gli ottomila metri, e serve al Congresso d ’aeronavigazione a Parigit ebbi male per le altezze superiori ai cinque mila. la soddisfazione di sentire il più competente Perchè l'uomo possa sopportare senza danno dei francesi su tale argomento, il C.arsaux, af e senza disturbi ogni più spinta rarefazione fermare che i suoi nuovi studi gli avevano dell’aria, occorre che es dimostrato che, oltre gli so abbia a sua disposi ottomila metri, l’ossige zione una miscela di cir no solo non serve e che, ca S5 °/0 di ossigeno e fino a tale altezza, serve meno bene della miscela iS°/o di anidride carbo nica, Questo fatto è sta di Mosso, Ciò non ostan to scoperto da Angelo te non credo che gli in Mosso, già molti anni glesi abbiano cambiato or so£0, e la storia di di parere... «cperlaconu , molte ascensioni aerosta traddizion che noi con tiche gli aveva dato ra sente », gione, perchè aeronauti, Ma se T uomo trova che pur avevano avuto tanti ostacoli a salire in alto, come può preten a loro disposizione ossi geno in quantità notevo dere di estendere lassù le (e chi non ricorda la la sua. attività? O più'ir* disgraziata ascensione generale, se egli fosse F ìg. 24. — Innalzameli* to dell'uccello * e equedello « ZenÌth » in cui stato destinato a volare, sto è il modo come l 'uc Croce Spinelli e Sivel o non gli sarebbero state cello si leva in alto saflmorirono, mentre TisFig, 22. — Prova del Za batti mento d'alie e date le ali? Circulando y, sandier si salvò a sten l'asserzione piecedente, Certo il volo, e spe Fig. 25. — • < Quando Fig. 2 3 — « £ se l'uc to?), non trovarono in cello sarà colla sua lun- l’ uccello si voi subito cialmente il volo ad alte esso quel rimedio sovra gheza sotto vento, esso è voltare sull’un de’ lati, quote, non è impresa da no- che altri si attendeva. in disposizione d’essere allora esso cou velocità pigliarsi a gabbo ; ma spingie la putita dell’al’a dal vento sotto quante non sono le atti Invece, con la miscela gittato di quel lato inverso la sopra, se subito non si vità, per le quali l’uomo di Mosso, Aggazzotti po leva colla coda in alto *. sua coda *non era destinato, ma tè sopportare a lungo che ha saputo conquistare, mer una depressione barometrica cor cè una virtù, insita nella natura rispondente ad una ascensione di tutti gli esseri viventi, ma in di i4ot>o metri, senza alcun di modo particolare n e ll7 uomo, sturbo neanche leggero. mercè l’adattabilità? Gli organi Nel 19f9, in nna conferenza smi, viventi non sono macchine interalleata tra medici addetti Fìg. 26. — « Qm li diti grossi all’aviazione, noi italiani soste delle alie son quegli li quali ten rigide, che lavorano sempre nel gano Fnotilo fermo soli’ aria, nemmo [a ‘ necessità di munire conira il moto del vento;,., e la stessa maniera, che sanno com piere un solo genere di lavoro, della miscela di Mosso gli appa ITucielio non si muta, di sjco W LA LETTURA Figh) — Braccio e mano (m d e ll’occhilo w dito grosso* Fig. 39. — * L'uccello che ¿Tia incalzarti senza battimeoto d ’alie, si mette per oWì-quo cootra al ve» tot maturando a o c e llo }Lalie coiie ine gomita ili faccia, col centro della gravità più versò il veuto che *1 centro deiralie >». quando sitino messe in moto ; Fig, 2&. — 4 Ma quando l’un deìli stre anzi il carattere precipuo, per mi dell'alie sì farà più vicino &f centro gravità de]]Juccello che l'altro stre cui essi si distinguono dagli della mo. allora l’uccelk) discenderà da cqnella delle altitudini, che stronca altri meccanismi, è il potere parte» dove 1 estremo dell’alie è più viciuo la volontà, che obnubila la di autoregolazione, per cui, al centro ^della gravità », mente, che fa pulsare il cuo ad ogni evenienza* si modifi re con frequenza inaudita e moz ca, entro a certi lìmiti, la rea za il respiro ai più forti : occor zione dev'essere vìvente ; e se rono polmoni sanissimi, un cuola temperatura esterna si abbas re perfetto e reni ìntegri ; si sai * muscoli, tremando, prò* tratta di esporsi a sbandamenti d'ucono.calore e il sangue, ab del velivolo, a cadute precipitobandonando la superficie del se> a rotazioni rapidissime, senza coipo e rifugiandosi nell*inter soffrire di vertigini, senza, per no j ne impedisce il disperdimen dere la capacità di orientarsi to ; e, se nel corpo sì produce nello spazio, E ¡1 velìvolo sì spo troppa anidride carbonica, la re* sta con velocità di $of 60, 70 spiraiione si affretta per scac metri al secondo, ogni ritardo ciarne l1 eccesso* Ogni azione nella manovra può portare ad che ai esèrciti sull’ organismo un disastro: solo uomini pronti animale provoca in esso una rea e decisi, che compiono tutti i zione, che ne determina l'adat loro atti con la massima veloci tamento alle nuove condizioni. tà, possono guidarlo con mano E\questo il princìpio fondamen sicura* E dal velìvolo il pilota tale- dell’educazione : nuove rir* osserva tutta la terra sottostante, costanze di'vita-plasmano nuove deve distinguere a grande di attitudini e ì modificati bisogni stanza — vi sì arriva sopra tanto creano mutate funzioni. Così la presto — ogni ineguaglianza di razza umana si è abituata ai cli terreno, ogni villaggio, che deve mi più svariati, alle altitudini riconoscere, ogni golfo che deve maggiori, ai cibi più incredibili sorvolare ; nè deve prendere trop e oggi si abitua a contendere il po sul serio il suo mestiere dì regno deìi’aria agir"uccelli, dei uccello', tanto da andarsi a po quali ha battuto-da un pezzo il sare sugli alberi, come fece un record di altezza, E così, per pilota che non si accorse deila l'esercìzio del volo* si sono già chioma verde nel campo bruno, formate nei piloti regioni ner per la semplice ragione che non vose speciali, che permettono di sapeva distinguere i colori; il manovrare ì velivoli, Q u asi al dì che constatai a una visita che fuori de! controllo della volontà gli fu fatta tare, appunto in con e deirattenzione, solo per mez seguenza di tale incidente. Ben zo di movimenti riflessi, deri più grave fu un altro incìdente, vanti immediatamente dalle sen F ìg- 3°‘ — * Qnesto è fatto i>er hnito tragicamente : un piiota sazioni, che colpiscono il pilota trovare il centro della gravità giudicando erroneamente la sua e che sono determinate dagli dello uocelto *. distanza dalla terra, e credendo stimoli provenienti dall' appaF ig * 3 t , — ** Q u a ù d o dì toccarla già* quando ne di recchìo. cala, allora il centro della gravità Ciò non di meno non è pane dell'uccello è fori del ceiHro della stava ancora tre metri, finì con io sconquassare completamente per tutti i denti quello di con sua r^ststenzia ». Fig. 32. — « E ìè lo uccello Tapparecchio, dalle cui rovine fu durre un velivolo* vole inalbarsi, allora il centro Si tratta dì essere soli in ¿nezzo delta gravità sua rt'ita mdirieto estratto cadavere. Si trattava qui all’aria, appoggiati ad un fluido ai centro deJIa sua resistcnzia *, dì un individuo che, per la man F ig . 33, — Se esse alte saran canza deUa fusione delle imma che sostiene solo chi sa farsi so* tori <lfesso sito d'equaliià> allibra stenenei affidati unicamente a sè l'uccello discenderà per la liuiaL gini date dai due occhi, difettava dì quella che si chiama la visio stessi» là dove non sì può spe deiVohbtiquftà d'esse ali ir ». ne stereoscopica, cioè la visione rare aiuto da nessuno; occorre sangue freddo, un sistema nervoso solido, una della profondità, V apprezzamento .delle di volontà dì ferro; sì tratta di portarsi in alto stanze* Ma un pilota che abbia tutta la squisi dove il freddo è intenso, dove il vento sferza tezza dei sensi, tutta la perfezione dei suoi or la faccia, dove si appiatta quel terribile male gani interni, tutto l’equilibrio del sistema ner- L ’A SC EN SIO N E voso, deve ancora avere una sensibilità parti colare, deve, come dicono gli aviatori, « sen- D E T E R I !I N A Z I O N E C A M P O V IS IV O U SG UAK.DO C O N Ü L M O .T L L U ^ ílN A T O Íttí SUPREM A 593 per un'altra ragione: accadeva cioè che un gran numero dì giovani accorreva ai campi scuola, ma dal 30 al 4 0 % di questi, dopo alcuni mesi d ’istruzione, dopo avere gua stati molti apparecchi, non riesciva a pren dere il brevetto : moki intanto vi lasciavano la vita non ingloriosamente! ma inutilmen te, La necessità di ammettere al pilotag gio soltanto elementi che dessero garanzìa di esito buono, si faceva dunque sentire per risparmio di vite, per economia di mezzi bellici* per garanzia die nessuno sì sottraesse — sia pur a costo di altri peri coli — ai dovere che l’attendeva alla fronte e infine per assicurare una rapida ed ef- DI tire f apparecchio » cioè avvertire tutte le variazioni delle resistenze che gti sì oppongono netta manovra, il che avviene per mezzo del cosidstto senso muscolare, che ci avver te degli sforzi che i nostri mu scoli sono chiamati a compiere. L ’aviazione è dunque e sarà sempre un'attività ri servata agli eletti : tutti po tranno farsi trasportare per A J A T lS tfO CON iV O ITT A L.\iO M E l'aria, ma pochi sono in TR O DI J a v a ì -. grado di guidare un appa recchio per Le vie del cielo, ficace preparazione di senza divenire pericolosi a nuovi piloti. Tutti i governi al sè ed agli altri. E questi pochi devono essere scelti leati sentirono tale necessità in un certo con particolare cura, a garanzìa dei piloti stessi, a momento e in Italia da varie parti venne garanzia del pubblico, e a ro incitamenti, per difesa anche deliba viazioché si istituisse un ne. Ogni incidente aviato centro a cui tale fun rio porta ad un discredito deir aviazione, perchè il cione fosse affidata. pubblico nè si domanda Già al fronte il Gemelli quale è la causa del disaaveva iniziato lo studio del pilota in volo, ed a strof nè si preoccupa di me — insieme ad altri sapere che, su tanti veli colleghi — toccò l'onore voli che solcano 1* aria, e la responsabilità di or quelli che cadono non rap ganizzare un ufficio spe presentano che una percen ciale, per Tesarne psico tuale forse non superiore fisiologico degli atlievi a quella delle terribili mo piloti, e di creare questo tociclette, che mandano ii DktekwjííazjOííe hüu-’ecC l T A C IU T A C A L v A N IC A d e l , servizio. 11 i° luglio 1917 loro proprietario al crea LA¿n*IN'TQ„ ebbi quest'incarico e il tore, con la velocità di So e più chilometri airora. Far diminuire gii in 1° agosto i*Ufficio cominciò a funzionare. Era cìdenti vuol dire dunque anche far' aumen no tempi difficili per istituire nuovi uffici : non tare la popolarità d ell’aviazione, che in Italia sì trovavano locaiì, non ìstrumenti e nessuno sapeva quali criteri si dovessero seguire nella non è certo soverchia. Durante la guerra la necessità della scelta selezione dei piloti* I primi due ostacoli furono da me superati, dei piloti, con criteri rigorosi, si impose anche D Ltt Lettura it n v t f A ¿ t o n t ì p h l - r , 1a ii r j o - 3* LA SS 4 LETTURA ponendo a deposizione del nuovo centro il- stra attività, ebbi la soddisfazione di. consta-, laboratorip di fisiologia dell1Università di T o tare che lo scarto dai campi, scuola dì allievi, rino, che io dirìgo, con, tutti i suoi mezzi. Era inadatti era disceso da 40 o 3 0 % al 6°/0, questo laboratorio particolarmente adattato alio Studiando le cause di questi scarti residui, po scopo, perchè era stato temmo ridurla poi anco quello dì Angelo Mosso* ra a cifre trascurabili. del mio illustre e com La .g u e r ra chiedeva pianto Maestro, che tanto sempre nuovi piloti e vigorosa spinta aveva da perciò nel febbraio del to allo studio della fisio 1918 il mio compianto logia dell’uomo in alta amico prof. Galeotti ionmontagna. E le ricerche dò un secondo istituto a sui piloti deir aria dove Napoli, che dopo qual vano appunto basarsi, iti che mese di lavoro pas modo particolare, sulle sò alle dipendenze della conquiste che la fisiolo Marina, e nell'aprile il gia aveva fatto nel cam professor Aggazzotti ne po s l gloriosamente colti fondò un terzo a Roma* vato dal Mosso. Questi uffici erano colle Ma non bastavano lo gati strettamente al mio, cali ed apparecchi, occor di cui avevano adottato i revano anche , ì metodi : metodi ed i criteri, pur creare ì più adatti, stabi portando ciascuno dei di lire Ì requisiti necessari rettori il risultato della per l'attitudine al volo, sua particolare competen è stato un compito non za e <tei suoi studi perso* fàcile. Nulla o quasi nulla nali; Dopo 13armistizio si sapeva di quanto altri l'ufficio di Roma fu sop avevano fatto, pochi dati presso e rimase funzio mal sicuri si potevano nante quello solo di T o raccogliere dagli aviato rino, che ancora dirigo, ri, i quali, allora special finché non sia sistemato definitivamente un labo SL' CAR USGA INCLINABILE. mente, riguardavano Po pe ra nostra con mal ce ratorio apposito, che per lata o con aperta diffidenza. Ed è doloroso metta t non solo la scelta razionale dei pi lo ti 7 constatare che anche oggi, dopo sei anni dì ma promuova anche la ricerca scientifica sulla lavoro indefesso da parte nostra, non tutti i tisiologia delPuomo in volo- L'ufficio di Torino piloti della prima ora, quelli a cui più arrisero ha eseguito finora 20*000 visite circa, quello la gloria e la vinoria, abbiano compreso che di Napoli ne aveva fatte sotto la direzione del noi non siamo i loro avversari, ma ì loro al* prof- Galeotti 2500 e 3500 quello di Roma. lesti, che noi non sidmo qui, per spiare l'oc Gli esami consistono anzitutto in una visita casione di dichiararli « inabili &, al primo com medica particolarmente accurata e fatta con parire di un sintomo di stanchezza, ma che il intenti speciali, diretti non solo a constatare nostro ufficio è quello di avvertirli a tempo, le eventuali malattie, ma anche l’esistenza di perchè la loro attività sia più a lungo conser Ogni deviazione dalia normalità. La visita de vata a ira vi azione, e di vigilare, perchè ele- gli occhi e : degli orecchi serve, sìa per esclu mentr meno degni e meno valenti non entrino dere la presenza di qualsiasi forma morbosa, nella schiera eroica, sìa per determinare il che ha portato cosi in grado di acutezza dei - alto e tanto lontano le rispettivi sensi nelle ali d*ltalia. loro varie manifesta Lunghi e laboriosi zioni funzionali. Poi è furono i nostri studi il per trovare la via giu che risiede in gran par sta da battere : con te neiPorecchio inter fronti tra ile attitudini no, che viene sottopo di piloti provetti e quel sto ad esatta disamina, le di novellini; esami insieme con la consta di centinaia di persone tazione che non esìsta per stabilire i valori particolare disposizio medi 4ì certe funzioni; ne alla vertigine rota sopraluoghi sui campi toria. La velocita, nel per indagare, anche in reagire a determinati vólo, le condizioni di stimoli e nello sceglie* attività dei pilori; in re il movimento più DETRRMilNAZIONE 1ÙKLLA MEMORIA, dagini nelle scuole per opportuno, tra diversi conoscere !a riuscita fatta dagli allievi da noi possìbili, è un altro elemento dì giù dizìo dichiarati idonei. Poco dopo l5inizio delia no nella scelta dei piloti ; dall’altro canto si deve D k T K R ilL V A Z I O N E D E L S E N & O S T À T iC G sen L ’A SCEN SIO N E .SU PREM A saggiare con mezzi esatti direi quasi quantita tivi, se U candidato presenta una calma suffi- P ftO V A D K L l/ lN D iC A Z I O N E D O P O L A S U L L A ‘ »T JD T A 595 Pur troppo noi non abbiamo statistiche, fatte in modo da poterne dedurre dati attendibili. Ma una statistica inglese del 1916 stabiliva che il 9o°/0 dei disastri 'aviatori è dovuto a cause dipen denti dai piloti; ma dopo un anno, dacché avevano introdotti merodi razionali di esame, solo il 65 0/0 dei disastri era imputabile al pi lota e la percentuale si ridusse al 20 °j0 nel secondo anno e al 12 nel terzo. Io non credo che da noi le cose siano andate diversamente, perchè certamente l'Italia, in questo campo, non è seconda a nessun’altra nazione; ed infatti io ho avuto il piacere di sentire ij capo della commissione ameri cana dì medicina aviatoria dichia- G I R E V O L E R O T A Z I O N E . ciente di fronte agli stimoli emotivi. La mi sura del senso muscolare, de: modo di com portarsi del muscolo di^ fronte al variare dello sformo che è da esso richiesto, costituisce un altro oggetto di indagine nell’esame dell’ aspi rante pilota " e così il suo potere di attenzione e la sua memoria. Ma, poiché il pilota e de stinato alle alte sfere e non tutti possono re sistere alla depressione atmosferica e alle ra pide discese con l'aeroplano, i candidati sono sottoposti alla prova della campana pneuma tica, da cui si estrae Tana, fino a ridurla alla stessa pressione che si ha a 5000 metri di altezza, per poi ritor nare in 10 minuti alla pressione normale. Non è qui il luogo di esporre minuta mente i metodi ado perati, tanto più che ne ho a lungo discor so in una recente pub blicazione, in cui ho lumeggiati ì rapporti tra tisiologia ed avia zione (1). Il lettore potrà vedere qui ri prodotti nelle figure alcuni dei metodi adoperati. Ed ora vogliamo stabilire un bilancio dell’ufficio psicofisica *«■"* logico per ravia2ione: il bilancio principale è quello delle vite. (i> a . H cTliczka — F is io lo g ia e d a v ia z io n e . C n vo ta m e — N . Z a n ich e lli, Eoìo^tìa. NUOVA c e l l a p n e u m a t i IN CEMENTO ARMATO, ca rare che aveva im parato di più in un giorno nell’ufficio di Torino, che in lun ghe visite fatte a quelli di altre nazio ni alleate, e che il lavoro eseguito nel solo mio ufficio era più considerevole di QUOTE. quello fatto nei 66 uffici degli Stati Uniti. E se queste parole si possono considerare solo come un complimento fatto da uno straniero cortese, un riconosci- K E & P IK A Z IC N K D E L L 'O S S I G K N O LA LETTURA meato autentico della praticità dei nostri me- taggio per il Paese si annulla; e non è, per iodi è stato dato dai rappresentanti medici gli uomini, o per il loro riconoscimento, che abbiamo in questi deìT aviazione del anni dato il nostro G iappone, d e lia lavoro disinteressa Romania e dell'A r to e la nostra fede gentina, che acqui' più viva» E se og* starono in Italia £Ì io traduco in ci tutto l'impianto de fre ròpera nostra, gli uffici psicofisio ciò è solo, perchè logici per Paviaziola visione di un nu ne, da istituirsi nei mero ha un potere loro paesi, faoenconvincente molto dolo copiare da maggiore di unlun* quello esistente nel go ragionamento ; mio laboratorio, E ed è bene che pe ira questi rappre netri in tutti la per sentanti della, me suasione, che l 'u dicina'aviatoria mi tilità pratica deU piace ricordare spe* Putficio è tale, che dalmente il mag non si deve lasciar giore medico Yolo in balìa della shinobu Terashi, buona volontà di che dopo aver vi un uomo solo, che, sitati tutti gli uffici per quanto armato analoghi degli stati dì pazienza, non alleati, volle venire gode — pur trop* nel mio laboratorio po — del dono per impratichirai dell* im m ortalità. dei metodi nostri E* perciò non solo ed ora d iriga già necessario, ma ur da anni, l’ ufficio gente > che al]'uffi di Tokio, ufficio ri cio si dia una siste calcato su quello D WT h K M I N * 21 O N E D E L L A V E L O C IT A DJ lit i A Z IO V E A S T IM O L I V IS IV I mazione deiini ti va d’ Italia, dove — IN « S P E R IM E N T I D E L PttOf-’. S o k k i o t t i . che ne assicuri l’av viceversa, come di rebbe il marchese Colombi, — l’ ufficio non è venire, indipendentemente da vicende di per ancora sistemato e continua a vìvere e a fun sone. Ahimè, dalle alte sfere, dove il velivolo spa zionare, solo perchè io per « amore paterno » zia nell* infinito, ben sopra le regioni à cui non I' ho voluto lasciar morire e V ho tenuto in vita con le inalazioni,*, dì ossigeno ed ani giunge l’aquila reale, siamo scesi basso basso, nelle paludi delle piccole cose della vita buro dride carbonica* Ma facciamo un bilancio economico del)1 uf cratica; ma è qui sulla bassa terray che si ficio: abbiamo visitato circa 20,000 candidati preparano le condizioni di vita a quelli che allievi piloti e di questi piti di Sooo sono stati portano in alto sulle ali dell’ardimento e della scartati. Se questi non fossero stati ricusati da vittoria, la gloria dell’anima umana. noi, avrebbero iniziata distruzione senza riu Alla schiera eroica, che ha il petto fasciato scire a prendere il brevetto. Oggi I1istruzione di azzurro e di forza, noi assicuriamo da qui, di un pilota costa 40.000 lire e moltiplicando per quanto è in noi, le condizioni per una questo numero j>er Sooo si lunga, per una sicura at ottiene la cifra di 320 mi tività ; per essa noi sce lioni, che abbiamo fatto gliamo con mano severa i ris p a r m ia re allo compagni di doma S ta to ni „ che ne siano Se nessuno degli emuli non indegni uomini, che sì sono a salire in alto, sem avvicendati alla te pre più in alto, ver' sta dell* aeronautica so l'ascensione su italiana, si è accor prema, per la dife to di ciò, la cosa sa, per la grandez non ha importanza, za, per Ponore d ’I perchè non per que talia. L s to V e c o n o m ia AM EDEO scompare o il van. M R L IT Z K A , ¿ & A M E P K L L ' A Z I O ^ D E L L E N T O A R T lF iC lA L K S V L L A R E S P IR A Z IO N E E S L'LL A C I ^ C O L A Z IO N E .