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del 18/01/2014 anno XXVI°
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Marco Bedinotti
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V i c t o r i a L i b e r t a s Vs S i d i g a s A V
Arriva Avellino arrabbiatissima! i due punti persi in casa con i biancorossi hanno forse determinato
l’esclusione dalle final eight degli irpini. Guardando la classifica la Vuelle deve solo cercare di ripetersi
TRATTORIA
ADRIATICA
Con un po’ di fantasia abbiamo voluto immaginare Perry Petty in casacca Vuelle.
Il nuovo play, se tutto va bene, dovrebbe giocare l a partita contro Caserta.
Amici va a Ferrara mentre la VL tratta l ’ ala-centro di C m 207 Gaspardo classe 1993
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ALVIN LASCIA PESARO CO
C
Contro Avellino potrebbe essere l’ultima partita della guardia
voluta dalla Vuelle per fare da collante ad un gruppo giovane
Il caso della Settimana
L’ esempio di Messi: si può perdere
purchè si abbia un nuovo obiettivo
Gli appuntamenti
19 Gennaio 2014
Victoria Libertas vs Sidigas Avellino
02/02/2014
Victoria Libertas vs Vitasnella Cantù
23/02/2014
Victoria Libertas vs Sutor M.granaro
09/03/2014
Victoria Libertas vs Giorgio Tesi PT
Per info: 0721/400272
Med a Serv ce
Sports Magazine Diffusione Gratuita
Numero 437 del 18/01/2014
Alé Vis - Quindicinale Sportivo Reg.Tribunale di Pesaro
al N° 297 Anno XXVI
Dir. Responsabile Marco Bedinotti
Composizione Grafica Matteo Bedinotti
Stampa La Pieve - V. Verucchio Impianti Linotipia - Rimini
Sports Magazine, TVRS, TV Centro Marche:
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Tel. e Fax 0721/490173
Cell.329/6921300
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All’indomani della consegna del Pallone
d’Oro a Ronaldo (un premio meritatissimo),
Messi - il suo principale antagonista insieme
al francese Ribery - ha dichiarato ai giornali
che l’aver perso quel prestigioso riconoscimento (vinto nelle tre edizioni precedenti) lo
ha motivato a tal punto da voler fare di tutto
per vincere i mondiali in Brasile. Quel che ci
attira della ‘Pulce’ è la sua capacità di andare oltre, di porsi obiettivi
nonostante le sconfitte, di trovare dentro di sé la forza per fare
meglio. Ora, fatte le debite proporzioni, c’è qualcuno in casa Vuelle
che è in grado di porsi rispetto al futuro con la stessa mentalità?
Siamo pochi, siamo stanchi, siamo poveri: tutta una sequenza di
negatività, che danno l’idea di una rassegnazione che, magari, non è
sostenuta dalle parole, ma i fatti (che poi sono quelli che servono)
vanno in una direzione diversa. Con l’inizio del girone di ritorno
della stagione regolare, dunque, vale la pena di mettere da parte
alibi, negatività e quant’altro, per guardare in faccia alla situazione:
dopo i risultati di domenica scorsa, la Vuelle è la principale candidata alla retrocessione. C’è una strada che porta da un’altra parte? La
risposta semplice è sì, ma quella strada non la possono trovare i tifosi o i giornalisti, ma la squadra e la società. Domenica scorsa, subito
dopo la sconfitta a Venezia, i sussurri riguardavano soprattutto il
futuro di Montegranaro. Un antico proverbio recita così: ‘Aver compagno al duol scema la pena’. Insomma, non era poi nemmeno troppo nascosta una piccola fetta di ottimismo, riferita alla situazione
societaria dei cugini marchigiani, che non avrebbe permesso loro di
concludere il campionato e, di conseguenza, scippare a Pesaro il
biglietto per la retrocessione. A dire il vero, questa settimana in casa
dei fermani non è successo nulla di quello che sembrava imminente,
ma fonti molto qualificate ci riferivano che domenica scorsa, subito
dopo la sconfitta, a Porto San Giorgio girava la storiella che Pesaro
avrebbe presto liberato i suoi giocatori migliori, preferendo la serie
A2 alle incertezze economiche. Come dire che ognuno vede a modo
suo il bicchiere mezzo pieno. Significa, però, che pensare di doversi
salvare sperando nelle disgrazie altrui non porta lontano, o forse
porta esattamente dove spingono quelle negatività che hanno riempito la testa di giocatori e dirigenti. Anche il tifo pesarese è afflitto da
negatività? Non lo pensiamo. Anzi, sembra aver perso la pazienza ed
è tutt’altra cosa. Il girone di ritorno comincia oggi, con Avellino.
Sembra passata una vita da quell’esordio vittorioso e pieno di speranze. Porsi, da oggi, nuovi obiettivi e nuove motivazioni è un dovere
per chi si sente biancorosso o per chi lo è semplicemente per contratto.
Marco Bedinotti
Pag.2
Fra occasioni perse e brutte figure, la Vuelle ha preso
coscienza di essere all’interno di un trend che porta direttamente a retrocedere. Dunque, quella di oggi con
Avellino è l’ennesima occasione per cominciare a costruire una salvezza che solo Pesaro - intesa come squadra,
società e tifosi - possono raggiungere. Con le proprie
mani e con la propria testa, senza nemmeno fare
i conti con un nuovo play che potrebbe esserci, ma per ora
non c’è. Si ricomincia con Avellino, così come si era
cominciato ad Avellino, sia pure con uno stato d’animo
assolutamente differente. Tra l’altro, classifica a parte, la
situazione tecnica si è modificata rispetto alla gara di
andata. A proposito di situazione tecnica: Amici è a
Ferrara e Dell’Agnello perde quanto meno un cambio che
ha già assaggiato - sia pure con poca fortuna - i parquet
della lega principale. Ma è su altro che bisogna puntare e
si tratta, anche questa volta, dello spirito di squadra, della
voglia di raggiungere insieme un obiettivo. Insomma, un
discorso trito e ritrito. Quale potrebbe essere, allora, la
novità? Che la probabile ultima partita di Alvin Young in
maglia biancorossa si concluda con un regalo dell’ex
Venezia alla società che lo ha voluto fortemente a inizio di
campionato, convinta che avrebbe potuto dare molto a un
gruppo senza grande esperienze. Invece, la guardia di
New York è come se si fosse bloccato e - lo sa anche lui non ha mai fatto la differenza, come invece sarebbe dovuto accadere. Sulla sua professionalità nessuno può obiettare, per cui nemmeno oggi si tirerà indietro, ma non basta
andare sotto la doccia con la consapevolezza di non essere
stato peggiore degli altri suoi compagni: serve un salto di
qualità, almeno oggi. Poi, da domenica prossima, Young
ON UN BUON RICORDO
Inizia il girone di ritorno: biancorossi con le spalle al muro
Vitucci è “nero” per l’esclusione dalle finali di coppa Italia
troverà certamente un ruolo e una squadra più adeguati alle sue aspirazioni e alle sue
condizioni. Da Avellino ci dicono che Frank Vitucci è arrabbiato (un eufemismo): un
po’ perché - forse - la squadra non sta percorrendo la stessa traiettoria dello scorso
anno, ma soprattutto perché ritiene inaccettabile il rendimento di domenica scorsa a
Reggio Emilia. Non a caso, un coach misurato come lui, ha preso di petto i suoi giocatori, che forse si sono un po’ seduti ritenendo praticamente raggiunto l’obiettivo
minimo di questa stagione: la salvezza. Ma che qualcosa in casa dei lupi non funzioni
a dovere lo confermano proprio le parole del coach, costretto a precisare meglio il
“presentimento” che ha avuto alla vigilia della trasferta di Reggio: un riferimento, ha
spiegato in settimana, “dovuto ad un episodio, accaduto nella giornata di venerdì da
parte del giocatore Will Thomas che, non presentandosi alla partenza per Reggio
Emilia, ha minato la serena e regolare routine di trasferta della squadra”.
Effettivamente, la parola presentimento poteva far nascere mille dubbi, ma le parole
del coach vanno prese in un altro modo: se, per caso, qualcuno può pensare di trovarsi di fronte a una squadra senza ambizioni da qui alla fine del campionato ha fatto
male i conti. Avellino vuole cambiare rotta e la salvezza non è un obiettivo accettabile, così come brucia
l’eliminazione dalla Final Eight di Coppa Italia. Chi conosce bene cosa significa giocare sotto pressione è
senza dubbio Daniele Cavaliero, che oltre a essere passato per Pesaro, conosce perfettamente anche la
situazione di Montegranaro. Ad Avellino è tornato pieno di voglia e con tante ambizioni: sa che si tratta di
una piazza esigente e difficile, che per certi aspetti ricalca proprio l’ambiente che si respira intorno alla
Vuelle. Può essere uno degli elementi chiave di questa partita: perché è un ex che ha vissuto nella nostra
città un periodo professionale fatto di cose buone e altre da scartare, per cui avrà voglia di rivincita. Ma lui
per primo sa che non basta il talento individuale per fare una squadra vincente e che quella di oggi, per
Pesaro, è “la partita” che riapre un’intera stagione. Qual è la debolezza di Avellino? Se non si considera la
pessima prova di Reggio Emilia, si può tranquillamente dire che si tratta di una squadra estremamente
talentuosa e, forse proprio per questa ragione, soggetta a continui alti e bassi: sono le pause il punto debole
sul quale la Vuelle dovrebbe agire. Se non fosse che - proprio quel tipo di amnesie - hanno portato più
volte Pesaro alla resa, sprecando vantaggi anche piuttosto ampi. Ecco perché augurarsi che l’ultima partita
di Young possa essere la migliore è, per i biancorossi, cosa buona e giusta.
Ma.Be.
La classifica
Enel Brindisi
Vitasnella Cantù
EA7 Emp. Armani MI
Montepaschi Siena
Acea Roma
Dinamo Sassari
Grissin Bon RE
Umana Venezia
Sidigas Avellino
Pasta Reggia CE
Granarolo BO
Giorgio Tesi Pistoia
Cimberio Varese
Vanoli Cremona
Sutor M.granaro
Victoria Libertas
Le partite di oggi
Sidigas AV
Pasta Reggia CE
Umana Venezia
Pasta Reggia CE
Montepaschi SI
Pag.3
Sidigas AV
Giorgio Tesi PT
Cimberio VA
Sutor M.granaro
Dinamo Sassari
Granarolo BO
Vitasnella Cantù
Acea Roma
Al giro di boa che segna la fine del girone di andata di questo campionato, la
Vuelle si trova di fronte per la seconda volta Avellino. In terra irpina i biancorossi
hanno conquistato una vittoria che con il senno del poi si è rivelata fondamentale
per le residue speranze di salvezza. La Sidigas è una formazione dotata di grande
talento e completa in ogni ruolo che riesce ad esprimere la sua qualità a fasi alterne: protagonista spesso di ottime partite, in altrettante prestazioni è stata protagonista di black-out totali. Le ultime tre sconfitte hanno avuto uno scarto medio di
25 punti. I ragazzi di Coach Vitucci giocano una pallacanestro prettamente difensiva. Sono il terzultimo attacco della massima serie (76.5 segnati di media) ma la pericolosità offensiva
di tanti suoi giocatori è chiara. Ne sono una testimonianza, i 15 assist a partita, sintomo che tutti gli
uomini avellinesi possono essere pericolosi. Nonostante la impressionante batteria di esterni tiratori e
la presenza di un indubbio realizzatore come Will Thomas, gli uomini chiave sono due in particolare.
Jaka Lakovic, ex Panathinaikos e Barcellona, è il metronomo di questa squadra, che gestisce smazzando la bellezza di 4.3 assist a sera, pur non disdegnano la conclusione personale quando ce ne sia bisogno. Accanto al cestista sloveno non si può non citare Kaloyan Ivanov, una delle sorprese più positive
della stagione bianco-verde. Il cestista bulgaro, sta mettendo insieme numeri spaventosi: 14 punti a
partita, conditi da 8.6 rimbalzi, pericolo costante per tutte le difese anche per la capacità di aprirsi dopo
il blocco per punire da oltre l’arco dei tre punti. Fondamentale per i risultati di questa squadra è il rendimento di questo atipico asse play-pivot da cui partono tutti i giochi.
Luigi Maria Piarulli
Montepaschi SI
Enel Brindisi
Sutor Montegranaro
Giorgio Tesi PT
Vitasnella Cantù
Victoria Libertas
Grissin Bon RE
Grissin Bon RE
EA7 Emp. MI
La Sidigas AV vista da Gigi
Prossimo turno 26/01/2014
Victoria Libertas
Vanoli Cremona
22
22
20
20
20
18
16
16
14
14
14
12
12
8
8
4
Umana Venezia
Dinamo Sassari
Granarolo BO
Vanoli Cremona
Cimberio VA
EA7 Emp. MI
Enel Brindisi
*
Acea Roma
*Lunedì 27/01/2014 ore 20:30
Victoria Libertas
Sidigas Avellino
La Squadra
La Squadra
4
5
6
7
8
9
11
13
15
21
31
A n d r e a Tr a i n i
Be r nardo M u ss o
A ndrea Bar t olu cci
D i e g o Te r e n z i
Ra v e r n Jo h n so n
A l e s s a n d r o Pa n z i e r i
A n d r e a Pe c i l e ( K )
A l v i n Yo u n g
M a r c Tr a s o l i n i
O b e r a h A n o s i ke
E l s t o n T u r n e r J r.
5
Will Thom as
6
Pa u l S t e p h a n B i l i g h a
7
J a k a L a ko v i c
8
Jer emy R ic h a rdson
9
Va l e r i o S p i n e l l i
10
Ka l o y a n I v a n o v
14
Ni k o l a D r a g ov i c
15
Ivan M orgi ll o
18
D a n i e l e C a va l i e r o
20
Gian pao lo R ic c io
24
Jar vis H ayes
42
Ta q u a n D e a n
Capo All. S . D e l l ’ A g n e l l o
CapoAll. F ra n c e s c o V i t u c c i
Ass. All. U m b e r t o B a d i o l i
Ass.All.G
G ia n l u c a D e G e n n ar o
Ass. All. S p i r o L e ka
Ass. All. G ia nl uc a tuc ci
G.Serafini - R.Tamburini Mass. Gi u s e p p e C a l ò
Mass.G
Prep. Atl. M a r z i o B a l d u c c i
Prep.Atl. S i l v i o B a r n a b à
MediciSoc.P. Benelli - M. Mancino Medico. F ra n c o C e ru l l o
le ragazze del basket
Ennesima impresa della ConfartFidi Pesaro
Torniamo a scrivere dopo il lungo stop delle vacanze di Natale, per raccontarvi l’ennesima impresa delle ragazze della ConfartFidi basket femminile Pesaro di A3. Questa volta dopo una trasferta in treno di
quelle che taglierebbero le gambe a tutti, per kilometraggio,
stanchezza ecc…le nostre ragazze, si sono imposte anche
sulle ostiche locali della formazione del Bari, una partita che
ha sempre visto le ospiti in vantaggio con secco 0-14 iniziale. Le padrone di
casa, a meta del secondo quarto, si avvicinano, anche grazie ad un arbitraggio
che definirlo casalingo è poco, ma la banda di Tonucci quest’anno suona sempre
il rock, e infatti grazie alle sua difesa, ormai timbro e marchio di fabbrica di
queste ragazze, riesce sempre ad allungare e, nonostante un finale tutt’altro che
tranquillo, riesce a vincere con un buon margine di vantaggio, ovvero di 12
punti, 40-52, con le due Giulie, il Capitano Biagini, 16 punti all’attivo, e
Pierdicca anche lei in doppia cifra con 11. A questo punto grande la soddisfazione di tutte le ragazze e dei due allenatori Giulio Tonucci e Luca Tartaro, con
questa vittoria, a due giornate dalla fine del girone di andata, le pesaresi conquistano per la prima volta nella loro storia la qualificazione per le final eight di
Coppa Italia. Il capitano Giulia Biagini (foto) commenta cosi: “ E’ una grande soddisfazione
per la sottoscritta e per tutte le mie compagne, specie per chi da tantissimo tempo gioca a
basket femminile a Pesaro in questa società, onoreremo al meglio questo impegno e cercheremo sempre di difendere con il coltello fra i denti i colori di Pesaro”. Molto entusiasta
anche lo staff tecnico, ecco uno stralcio di cosa ha scritto
CLASSIFICA
il vice allenatore Luca Tartaro alle sue ragazze in un
messaggio molto bello dopo la gara di Bari: “Siete fantaA3 Conference Centro-Sud
stiche per quello che fate ogni giorno. È
20
BancaStabiese Stabia
vero, quest’anno il livello del campionato è
18
Co n fa r t F id i P e s a r o
più basso di quello dell’anno scorso, ma non
Maddalena Vision Palermo 14
l’abbiamo chiesto noi di essere inseriti nel
6
Pink Sport Time Bari
girone Sud, e poi chi le fa le trasferte? Ieri
NPG Polisportiva Sorrento 6
avete
raggiunto
un
traguardo
4
New System Maddaloni
meraviglioso...tutte insieme! Grazie a questo
1
Fortitudo Anagni
Gruppo Splendido. Qualcuna di voi gioca di
meno, qualcuna da tanto in allenamento, Pesaro - Bari - Sorrento - Maddaloni - Palermo
qualcuna viene con la febbre, qualcuna si
Una partita in meno
allena, anche se non al cento per cento, c’è
Anagni 3 punti di penalità
chi fa tanti sacrifici, ma tutte aiutate Giulio e
me a raggiungere gli obiettivi prefissati. Grazie di tutto!”. Questa è anche la
soddisfazione espressa dallo stesso capo coach Giulio Tonucci in palestra alle
ragazze in occasione del primo allenamento del lunedì successivo. Il prossimo
impegno sarà ancora una lunga trasferta per avere la matematica assoluta del secondo o,
eventualmente, primo posto in classifica, contro Palermo. Per gli amanti di questo sport,
finalmente dopo quasi due mesi l’appuntamento per una gara in casa è fissato per il 25 gennaio, ultima di ritorno per la prima fase contro Maddaloni.
Testo e foto di Danilo Billi
LUPO PANTA NO BA SKET UNA G RA ND E TR ADI ZI ONE
In questo numero ci occupiamo della Lupo Pantano
Basket e lo facciamo con grande piacere, perché si
tratta di una società che in questi ultimi anni sta
dando molto al movimento cestistico cittadino.
Sotto la guida attenta del presidente Fabio
Filippucci, collaborano al progetto Lupo tanti
allenatori e istruttori, molti dei quali di scuola VL:
Luca Pentucci, Gianluca Bellucci, Luca Filippucci,
Giovanni Luminati, Lorenzo Spagnoli, Andrea Nardini, Stefano Sanchioni, Alfredo
Iannetti, Giulia Biagini, Chiara Pentucci, Marcella Monti, Massimo Cesaroni, Andrea De
Angelis e Sabina Albanese. Abbiamo sentito prima Marcella Monti, che è entrata in società per occuparsi di Baskin da 3 anni a questa parte. La Lupo, infatti, in provincia, oltre ad
Urbania e a Sant’Ippolito, è stata la prima società pesarese ad abbracciare questo movimento e farlo suo e, quest’anno, partecipa al campionato con due squadre, coinvolgendo
30 ragazzi. Dunque la Lupo è in grande fermento e da la possibilità di essere una famiglia
allargata fin dal mini basket, dai pulcini agli aquilotti. A parlarcene con grande entusiasmo
è una bandiera stessa della società, Stefano Sanchioni, che la descrive come un ambiente
sano che va al di là della pallacanestro, i genitori sono soddisfatti e spesso si fermano oltre
l’allenamento, e i ragazzini sono sempre in continuo aumento. Ma è proprio l’ambiente
familiare a fare la differenza, la Lupo, infatti, è diventata un punto fermo di riferimento
per i ragazzi e per i genitori sempre più piacevolmente coinvolti. Abbiamo sentito anche
Luca Pentucci, allenatore della prima squadra che partecipa al campionato di Promozione,
una squadra molto giovane, di ragazzi che si divertono insieme nel campo e anche fuori. Il
gruppo è praticamente lo stesso da tre anni (con qualche “ricambio”). Due anni fa la
squadra ha vinto i playoff per andare in serie D (per poi rinunciare) e l’anno scorso ha
vinto la stagione regolare e perso solo la finale contro i Blue Storm. L’obiettivo attuale è
rimanere nei piani alti della classifica per poi giocare al meglio i playoff, anche se il livello della Promozione cresce sempre più (sono tanti i giocatori di categorie superiori che
scendono a giocare in promozione, vedi Giroli, Corsini, Sciarrini, e altri), e non sarà facile
confermare i risultati degli anni passati. Il gruppo s’allena forte e gioca ad alta intensità in
attacco e in difesa. La Lupo partecipa come settore giovanile anche ai campionati under
14 e under 13. Il gruppo dell’under 14 partecipa al campionato Elite (unica società di
Pesaro presente insieme alla “famosa” Victoria Libertas), campionato che raccoglie le
migliori squadre della regione. Il gruppo under 13 è formato da due annate (nati 20012002) e quindi si ritrova spesso a competere contro avversari “più grandi”. Il gruppo
migliora di partita in partita, riuscendo a lavorare molto intensamente ad ogni allenamento. Nell’ultimo turno del campionato è stata bella la vittoria dei ragazzi di Pentucci e
Filippucci contro gli amici del Sant’Angelo in Vado. Nel campionato Esordienti il gruppo
è a punteggio pieno dopo 5 giornate di campionato.
Danilo Billi
PRES EN TA TO A FAN O IL G AL A’ D ELLO S PORT 20 1 4
Sarà al Cinema Politeama la consueta serata finale della Pindaro Eventi
Venerdì 10 gennaio 2014 il Sindaco di Fano Stefano Aguzzi ha presentato la quinta edizione
de “Il Galà dello Sport della Provincia di Pesaro e Urbino” ideata e organizzata
dall’Associazione culturale Pindaro dei fratelli Spagnuolo in collaborazione con Comune di
Fano, Provincia di Pesaro e Urbino, Coni Regionale e Provinciale, Panathlon International,
ConfartigianatoFidi e Camera di Commercio PU.
Il Comune di Fano ha accolto e supportato con energia ed entusiasmo l’idea di far svolgere
la manifestazione, per la prima volta nella sua storia, dopo le quattro edizioni pesaresi, nella
“città della fortuna”, ricca di passione per lo sport ed espressione di società sportive di primissimo livello. L’evento avrà il suo atto conclusivo nella serata di gala prevista per lunedì
20 Gennaio 2014 presso il Cinema Politeama di Fano: si scoprirà chi fra gli sportivi della
provincia inseriti in nomination da
una giuria di qualità (composta da
giornalisti, presidenti di federazioni, assessori allo sport) avrà raccolto il maggior numero di preferenze
dopo i sette giorni di votazioni (dal
7 al 13 gennaio 2013) effettuate sul
sito www.pindaroeventi.it.
Si contendono il premio come
miglior atleta uomo dell’anno
Filippo Magnini, Giacomo Ridolfi,
Mirko Larghetti e Daniel Hackett;
come miglior donna Camilla Bini, Raffaella Manieri, Sara Braida ed Agnese Aguzzi; come
miglior giovane Alessandro Tonucci, Andrea Bargnesi, Maicol Azzolini e Alberto Torelli.
La miglior squadra sarà scelta tra Pesaro Rugby, Sport’s School, Allievi Nazionali Alma
Juventus Fano e Vis Pesaro; il miglior settore giovanile tra
Bees Basket, Canguri Pesaro Rugby, Scuola Calcio
Fanella, Volley Pesaro. La miglior realtà emergente tra
Loreto Basket, Sagitta Arcieri, Fano Rugby e Club
Scherma Pesaro.
Verrà decretato il miglior allenatore tra Matteo Solforati,
Massimo Fiscaletti, Zare Markovski e Giuseppe Magi; il
miglior dirigente tra Francesco Paolo Fabbri, Franco Del
Moro e le coppie Giancarlo Sorbini/Barbara Rossi e Carlo
Mercantini/Andrea Farabini. L’evento sarà scelto tra
Ginnastica in Festa, Europei Flag Football Americano, 8°
tappa Giro d’Italia Gabicce – Saltara, Eurocup Sordi
Basket.
Saranno inoltre previsti ben quattro premi speciali: alla carriera, Panathlon, Giuria di Qualità e Pindaro. A premiare i
vincitori saranno insigni atleti e dirigenti sportivi del nostro
territorio e sarà dedicato ampio spazio al sociale con la partecipazione di Nazionale Basket Femminile Sorde ed altre meritevoli realtà. L’evento avrà
inizio alle ore 21 con ingresso gratuito. L’Associazione Culturale Pindaro ringrazia inoltre
Mercantini Mobili e tutti i partner privati dell’evento.
foto di Danilo Billi
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CONFINDUSTRIA PESARO URBINO
Fipe - Confcommercio: Movida si Malamovida no
Problema o opportunità?
E’ di questi giorni la polemica che vede coinvolti i pubblici
esercizi e i cittadini di Fano e prima ancora di Urbino. Una
questione che nasce dall’utilizzo, magari in alcuni casi dall’abuso, di orari notturni, spazi aperti, musica e modalità di ritrovarsi dei giovani: insomma la cosiddetta movida. E’ proprio
su questo che la Confcommercio, di’intesa con la Fipe
(Federazione Pubblici Esercizi) ed il Silb (Sindacato locali
da ballo) ha predisposto una ricerca Censis sulla questione.
Che ai giovani piaccia la movida è un fatto acclarato, ma che
la apprezzi ben il 92,1% è un dato degno di nota. Ma è eclatante la scoperta che il 46,3% delle persone di una certa età
giudichi importante che vi siano luoghi nelle città caratterizzati dalla concentrazione di locali per mangiare, ballare, divertirsi. La movida,
insomma, piace alla stragrande maggioranza dei cittadini che associano a questo
fenomeno sociale un giudizio positivo. La percentuale di chi vede la movida come
un fatto positivo diminuisce con l’aumentare dell’età pur rimanendo il valore più
alto rispetto a chi la vede come ‘negativa’. Ciò vale fino alla fascia di età over 65
dove i due valori si invertono, ma risultano fortemente influenzati da chi (40,1%) non sa neanche che cosa sia la movida. ??In buona sostanza,
alle persone piace uscire la sera e distrarsi. E per
oltre il 63% dei cittadini è molto importante che
nelle città ci siano luoghi dove mangiare, ballare
e divertirsi. Anche qui le percentuali più alte si
registrano nella fascia di età 18-29 anni, ma
diminuiscono con l’aumentare dell’età.
Nonostante ciò, anche fra gli ultra sessantacinquenni c’è un buon 46,3% che ritiene la movida
molto importante per la qualità della vita e
abbastanza importante per attirare turisti.
Tradotto in valori assoluti, sono oltre 29 milioni
gli italiani che una volta ogni tanto escono la
sera e di questi 15,6 milioni escono almeno una
volta a settimana, mentre a frequentare il centro
storico della propria città sono circa 22 milioni di italiani. ?«La movida – sostiene il
Segretario Fipe Marco Arzeni (foto in alto) – assume sempre più una connotazione
turistica, come dimostrano le notti bianche. Spesso però un’offerta fuori controllo da
parte di locali diversi dai pubblici esercizi, una vendita di alcol a basso costo e comportamenti spregiudicati da parte di alcuni operatori, se non addirittura una presenza
di offerta abusiva che può spingersi fino a limiti deprecabili e riprovevoli, contribuiscono a trasformare i luoghi di ritrovo in arene di conflitto con problemi di gestione
dell’ordine pubblico. È necessario trovare un punto di equilibrio per migliorare la
qualità della vita di chi si diverte e di chi risiede nelle zone del divertimento».?Se
uscire la sera è considerato un comportamento positivo - si esce per passeggiare,
incontrare amici (69%), andare a mangiare (59%) o al pub, in discoteche ed enoteche (28%) e anche per fare shopping (2,7%) - il mal governo di un territorio fa percepire la movida come un problema tanto da arrivare all’emanazione di regole ed
ordinanze che spesso non reggono di fronte ai giudizi dei Tribunali Amministrativi.
In questo contesto trovano spazio le degenerazioni che trasformano un fenomeno da
opportunità a problema. E sulla ferrea regola che la buona notizia non è mai una
notizia e quella cattiva lo è, la ‘malamovida’ trova un’eco forte sui mass-media,
soprattutto se ad essa sono legati fatti di cronaca nera. A far degenerare la situazione
sono gli eccessi, sia nel senso del numero delle persone rispetto agli spazi delle zone
cruciali, sia nel senso del consumo di alcol soprattutto quando associato ad assunzione di sostanze stupefacenti, sia nel senso
della perdita di ogni freno. Secondo il 45% dei
giovani ci sono dei momenti di svago in cui è
lecito trasgredire e secondo il 26,6% di essi
nella sfera privata ogni comportamento è lecito.
?È sbagliato pensare, tuttavia, che a creare un
rapporto critico con l’alcol sia la movida o la
discoteca. Da un’indagine a cui la ricerca fa
riferimento, risulta che oltre il 90% dei minori
in età compresa tra i 12 e 14 anni ha già provato
alcolici e il 59% ha sperimentato l’alcol in presenza dei propri genitori. Ancora più significativo diventa il 73% degli adolescenti che ha
bevuto la prima volta in presenza di adulti. E
l’iniziazione è avvenuta per il 63% in occasione
di un semplice un pasto in casa o fuori casa e in
meno del 23% dei casi in un’occasione speciale.?«Occorre pertanto – conclude Arzeni - riflettere anche sulla capacità di istituzioni quali la famiglia e la scuola di indirizzare i giovani verso salutari stili di vita».
Chiude la discarica di Barchi
Comune e Provincia: «Stop ai conferimenti dal 18 gennaio»
Chiude la discarica di Barchi. Lo annunciano Provincia e
Comune specificando, rispettivamente con l’assessore
Tarcisio Porto e il sindaco Sauro Marcucci, che «da sabato
18 gennaio scatterà lo stop ai conferimenti».
Successivamente, aggiungono, «sarà effettuata la copertura temporanea
del corpo discarica, in attesa della stabilizzazione dei rifiuti. Dopo la quale verrà
realizzata l’operazione di ‘capping’ finale (la copertura definitiva, ndr), insieme alla
messa in sicurezza conclusiva. La discarica, così come prescrive la legge, dovrà
essere comunque controllata per i prossimi 30 anni». Per Porto, che inquadra il tema
in termini di prospettiva, «la chiusura è
il destino di tutte le discariche dove, in
aerea vasta e nel territorio di comprensorio, avanzano processi di differenziata spinta e di prevenzione, a prescindere dalle autorizzazioni che hanno gli
impianti. Fino a qualche tempo fa, i
piccoli impianti avevano capacità di
tenuta economica e funzionalità nella
gestione della sicurezza. Oggi i livelli
di controllo non permettono più queste
realtà, se non su siti già esistenti e ad
alta dotazione infrastrutturale».
Un’analisi confermata da Marcucci, che va nel dettaglio su Barchi: «Nei primi anni
ottanta – osserva il sindaco, ogni Comune aveva la propria discarica che era gestita
con le modalità dell’epoca. I 12 Comuni della Comunità montana decisero di realizzarne una per consentire una migliore tutela dell’ambiente, con un’ottica di razionalizzazione per sostenere la gestione economica. Ora, con l’avvento delle raccolte
differenziate spinte, sebbene non sia ancora esaurita, la necessità delle discariche si
è decisamente ridotta. E’ per questo che ampliare la discarica comunitaria, come si
prevedeva fino a qualche anno fa, non è più necessario e sostenibile».
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CNA avverte i comuni “coinvolgete le imprese locali”
Soddisfazione dell’associazione per il provvedimento varato
dal Governo. Ma lancia un appello alle nove amministrazioni
per far partecipare le aziende del territorio Pesaro e Urbino,
8ml di euro grazie al “6mila Campanili”
Nove progetti per più di 8 milioni di euro nella provincia di Pesaro e Urbino. Di questi tempi
per CNA Costruzioni è manna dal cielo, soprattutto se si pensa che la maggior parte andranno
a favore dei comuni dell’entroterra e che potrebbero favorire le imprese del luogo. “Il progetto 6mila Campanili varato dal Governo - afferma il presidente di CNA Costruzioni, Fabio
Vernarecci - servirà a realizzare opere ed interventi destinati a raggiungere una miglior efficienza energetica, a migliorare la sicurezza, a favorire le comunicazioni, al recupero e alla
manutenzione di reti viarie e infrastrutture. Insomma tutte opere destinate alla collettività ma
anche molto utili al locale sistema delle imprese”.
“E’ un primo passo, seppur limitato a nove Comuni, che va nella giusta direzione - afferma
Fausto Baldarelli, responsabile provinciale di CNA Costruzioni - visto che si tratta di risorse
che potranno essere impiegate in progetti per importi non superiori al milione di euro. Si tratta dunque di gare alle quali potranno partecipare le piccole imprese del territorio”.
A questo proposito Vernarecci e Baldarelli, a nome della CNA di Pesaro e Urbino, rivolgono
un invito a quelle amministrazioni comunali della provincia inserite nel progetto 6mila campanili (Sant’Angelo in Vado; Acqualagna; Monte Cerigone; Mercatello sul Metauro; Peglio;
Lunano; Serrungarina; Sassofletrio), affinchè
coinvolgano nelle gare d’appalto le imprese locali.
“Questo - dicono i responsabili di CNA
Costruzioni - permetterà non solo di evitare pericolose intrusioni di imprese poco affidabili provenienti da fuori regione, ma di far lavorare le aziende locali. E potrà tradursi in una maggior garanzia
sulla qualità degli interventi, oltre a consentire ai
cittadini e alle amministrazioni locali un controllo
diretto sullo stato di avanzamento dei lavori e sulla
bontà degli interventi stessi. Coinvolgere imprese
del posto significherà inoltre una non dispersione
degli investimenti che comunque rimarranno nei
Comuni interessati ed avranno una ricaduta positiva anche in termini occupazionali sul territorio
stesso”.
“Per parte nostra - concludono presidente e
responsabile di CNA Costruzioni - vigileremo
affinché i Comuni indicano presto le gare d’appalto relative ai progetti finanziati e coinvolgano direttamente il sistema delle imprese locali”.
Hai un’ idea? trasformala in impresa grazie al Prestito D’ Onore
un incontro di gruppo per spiegare le opportunita’
per chi vuole aprire una nuova impresa
Si è svolto mercoledì scorso presso la sede di Confartigianato
Imprese PU, l’incontro di presentazione sul Prestito D’Onore,
l’iniziativa di Regione Marche nata con il fine di sostenere attivamente la creazione di nuove realtà imprenditoriali per le
quali Confartigianato si offre come punto informativo e di
orientamento.
Nell’incontro, al quale hanno partecipato oltre 40 aspiranti
nuovi imprenditori del nostro territorio, gli esperti di
Confartigianato hanno fornito le basi informative per usufruire dei finanziamenti e del tutoraggio messo a disposizione da Regione Marche oltre a ulteriori opportunità di credito messe a disposizione da Confartfidi.
Cos’è il prestito d’Onore
La Regione Marche, ha individuato quale strumento di politica attiva del lavoro, l’iniziativa
denominata “Prestito d’Onore regionale”, con il fine di favorire l’avvio di nuove imprese
attraverso la concessione di “microcredito” a medio termine, che escluda il ricorso a garanzie di qualunque tipo e l’erogazione di servizi di assistenza tecnica gratuiti (tutoraggio), al
fine di sostenere lo sviluppo socio-economico della Regione ed evitare la dipendenza dai
programmi di assistenza pubblica.
Obiettivi
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire l’avvio di nuove imprese (fino ad un massimo
di 400 nuove iniziative di microimprese) attraverso la concessione di un finanziamento agevolato da parte della Banca delle Marche S.p.A., da restituire in 6 anni e da utilizzare per far
fronte alle spese di costituzione, agli investimenti ed alla gestione della nuova iniziativa economica. Al fine di favorire in maniera più incisiva la fase di start up della nuova iniziativa
economica il “Prestito d’Onore regionale” prevede, oltre alla concessione del predetto finan-
Le proteste dei carrozzieri
Dal 13 gennaio sono entrate nel vivo in tutta Italia le iniziative
organizzate dalle associazioni dei carrozzieri
di
Confartigianato che rappresentano 14000 carrozzerie delle
17000 operanti sul mercato, contro alcune norme della riforma
rc auto, contenute nel decreto Destinazione Italia, entrato in vigore lo scorso 24 dicembre. I
carrozzieri contestano la misura che rende nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. In pratica, le nuove norme impongono di far riparare
il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo, sostengono i carrozzieri di
Confartigianato, si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti con 60000
addetti, che non operano in convenzione con le assicurazioni. In sostanza,si impedirebbe ai
ziamento, l’erogazione di servizi gratuiti
ed obbligatori di accompagnamento personalizzato (tutoraggio) nei primi 12
mesi di attività.
Destinatari
Possono accedere all’iniziativa le donne e
gli uomini che, alla data di presentazione
della domanda di ammissione, abbiamo
un’età compresa fra i 18 ed i 60 anni,
siano residenti da almeno 12 mesi nella
Regione Marche ed appartengano ad una
delle seguenti categorie:
* disoccupate/i o inoccupate/i
* lavoratrici e lavoratori sospese/i per cassa integrazione ordinaria (CIGO), straordinaria
(CIGS) o in deroga;
* donne occupate “over 35”.
Ambiti di intervento
L’iniziativa è finalizzata a finanziare le nuove attività d’impresa in forma Individuale, di
Società di Persone e di Società Cooperativa, quest’ultima composta da un minimo di 3 fino
ad un numero massimo di 8 soci, che rientrino nei seguenti settori:
* produzione di beni;
* commercio;
* servizi.
Per chi fosse interessato all’iniziativa ci si può mettere in contatto con Francesco Albertucci
di Confartigianato Imprese PU al n. 0721/ 437253; e mail: [email protected]
e consultare il link:
http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/prestitodonore.aspx
cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti
in denaro e di farsi riparare la propria auto dall’officina di fiducia. A Roma la mobilitazione dei carrozzieri
ha organizzato, da lunedi 13 gennaio e per tutta la settimana, un presidio davanti al Ministero dello
Sviluppo Economico, dove i rappresentanti di categoria dal lunedi al sabato, hanno manifestato le ragioni
della protesta e chiedendo la modifica delle nuove norme. Il presidio davanti al Ministero
proseguirà durante tutto l’iter di conversione del decreto Destinazione Italia. Inoltre, per lo
scorso 15 gennaio, i carrozzieri di Confartigianato, hanno organizzato una manifestazione
nazionale, svoltasi a Roma, presso il centro congressi Capranichetta, nei pressi di
Montecitorio, nel corso della quale sono state presentate le proposte di modifica alla riforma rc auto. All’iniziativa, oltre ai rappresentanti delle associazioni dei carrozzieri provenienti da tutta Italia, sono intervenuti i rappresentanti del Governo e del Parlamento.
Pesaro - Via Parigi, 8 - tel. 0721 400303
[email protected]
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CONFINDUSTRIA PESARO URBINO
Adriabus: la crisi ha cambiato la mobilità
le priorità restano studenti e anziani
Quando il signor Luigi Bianchi - a proposito del trasporto pubblico locale - scrive che “una volta da Urbania si poteva...” sostiene una sacrosanta
verità: ha ragione, ma la crisi ha rivoltato completamente anche il sistema dei collegamenti tra città. Dobbiamo, con grande concretezza, fare i
conti con almeno due elementi, perché non si può fare finta che non sia successo nulla. Il
primo è che, giocoforza, dobbiamo cambiare le nostre abitudini, anche quelle legate agli spostamenti. E’ impensabile che ci possano essere dei ‘trasporti a chiamata’ (se non a costi insostenibili per la clientela): non si può uscire di casa e attendere non più di un minuto per salire
su un autobus. Come azienda abbiamo lavorato duramente per garantire un numero di corse
adeguato alle esigenze del territorio e agli orari dei flussi di spostamento. Non pensiamo si
possa fare molto meglio se si vuole continuare a tutelare la collettività e non le esigenze (pur
legittime) di singoli cittadini. Insomma, così come sono cambiati in questi anni gli usi alimentari, gli acquisti dei vestiti e tante altre abitudini quotidiane, la crisi impone anche delle forti
novità sul tema della mobilità. Il secondo elemento è una pura questione di bilancio: la colonna degli aumenti riguarda carburanti, assicurazioni, manutenzione e rinnovamento dei mezzi e
tante altre voci, mentre quella dei tagli riguarda la parte del finanziamento pubblico, in perenne discesa. Come un buon padre di famiglia, anche chi gestisce un’azienda ha l’obbligo di
rivedere la parte improduttiva, e una volta fissate le priorità, le gestisce con logica, attenzione
e rispetto. Si tenga presente, infatti, che le attuali norme di ripartizione del fondo trasporti
penalizzano tutte le gestioni che hanno una scarsa efficacia, cioè gestiscano servizi con scarsa
utenza. Per questo motivo, la Regione Marche ha inserito tali criteri nel momento in cui ha
indicato le guide per effettuare i tagli e questi criteri abbiamo l’obbligo di rispettare. Le categorie che ci hanno indicato di tenere in considerazione sono studenti ed anziani. Infine, che i
tagli, significativi e verticali per le imprese del trasporto pubblico su gomma, avrebbero colpito proprio le fasce più deboli lo dicemmo oltre un anno fa, di fronte ai primi sussurri sulle
risorse che sarebbero venute a mancare. Non trovammo, allora, molti
consensi, nemmeno fra l’opinione
pubblica. Ora che le conseguenze di
quei tagli si fanno sentire c’è chi
alza la voce e, magari, se la prende
con l’interlocutore sbagliato. Ma è
purtroppo forte la sensazione che ‘i
buoi siano già fuggiti dalla stalla’.
Teniamo a precisare, però, che i collegamenti tra la Valle del Foglia e
quella del Metauro sono garantiti,
con una sosta di 5’ ad Urbino, tra le
Circolari Dx e Sx e la linea 15, purtroppo entrambe presenti solo nei giorni feriali. Per quel che riguarda l’ospedale, è necessario
considerare che far transitare mezzi di grandi dimensioni (minimo 14 mt) su percorsi urbani,
oltre che essere doppioni rispetto a quelli urbani, provocherebbero un traffico inutile ed un
inquinamento non necessario a garantire il genere servizi per il raggiungimento appunto di un
presidio sanitario.
“ Le forme del lavoro” : 40 tirocini, 10 assunzione e 6 aspiranti imprenditori
Presentati i risultati del progetto che ha coinvolto oltre 160 studenti
degli istituti superiori della provincia di Pesaro e Urbino. Interessanti
esperienze in aziende e all’estero
Si è concluso con importanti risultati il progetto “Le forme del lavoro”, che ha coinvolto oltre
160 studenti degli istituti superiori della provincia di Pesaro e Urbino. L’iniziativa, volta a favorire l’occupazione giovanile sia sul versante del lavoro dipendente che su quello autonomo, facilitando il passaggio dalla scuola al lavoro, ha permesso ad oltre 40 giovani di svolgere tirocini nelle aziende (che in 10 casi si sono trasformati in assunzioni)
ed ha aiutato altri ragazzi e ragazze ad avviare un percorso verso l’autoimprenditorialità, con la possibilità, per 6 di loro, di fare esperienze all’estero presso imprenditori dello stesso settore di interesse. Il progetto, che ha visto come capofila la Provincia di Pesaro
e Urbino in partenariato con la Provincia di Rimini e la Camera di Commercio di Pesaro e
Urbino, è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della gioventù) tramite l’Unione delle Province Italiane. Nel territorio provinciale sono stati coinvolti
come partner l’Itis “Mattei” di Urbino, il Polo scolastico 3 di Fano, l’Istituto “Cecchi” di Pesaro,
l’Istituto “Santa Marta – Branca” di Pesaro e l’Ipsia Benelli di Pesaro, mentre nella provincia di
Rimini sono stati interessati centri di aggregazione giovanile e della formazione professionale,
coinvolgendo l’associazione “Sergio
Zavatta onlus” (Enaip) ed il Comune. In un
incontro con i giovani, l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Massimo
Seri (foto), il responsabile Area formazione
Claudio Andreani, il segretario generale
della Camera di Commercio Fabrizio
Schiavoni e la referente per la Provincia di
Rimini Elena Malfatti hanno fatto il punto
sull’iniziativa, coordinati dalla project
manager Paola Mancini. Gli esperti formatori Letizia Dini e Giovanni Pelonghini si
sono soffermati sul percorso svolto, a partire dalla formazione degli insegnanti su tutti
i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro,
così da metterli in condizione di trasferire le conoscenze ai propri allievi. Per scoprire e valorizzare attitudini, competenze e interessi dei giovani sono stati poi organizzati tirocini, incontri con
testimoni significativi, visite ad imprese, partecipazione a programmi di mobilità internazionale.
In ricordo di Arnoldo Foà di Massimo Puliani
Alcuni flashback degli incontri e dei progetti fatti con Arnoldo Foà
2001: dopo una settimana di prove a Macerata Feltria (dove è ospite a Casa di Massimo Vannucci)
il 4 novembre 2001 - Arnoldo Foà porta in scena al Comunale di Cagli “Colpevole d’innocenza”
di Ronald Harwood. 2003: Alessandro
Baricco, Arnoldo Foà e Gabriele Vacis.
Uno scrittore, un attore, un regista: tre
autentiche personalità per un unico personaggio, “Novecento”. È lo spettacolo
che “Sipario d’inverno”, il festival della
Provincia (assessorato ai Beni e alle
Attività culturali - Editoria) e del Trs
(Teatro stabile in rete), porta in scena il
30 gennaio al Teatro Bramante di
Urbania (dopo una settimana di prove)
con repliche sabato 1° febbraio alle
21,15 al Teatro “Angel dal Foco”, fresco di riapertura. Un monologo teatrale,
tratto dal racconto di Alessandro Baricco e interpretato da un grande attore che non perde l’occasione per fare nuove scommesse e cogliere nuove sfide: Arnoldo Foà. «La storia di Novecento racconta il libretto di sala - è la storia di un eccentrico personaggio, Danny Boodmann T. D.
Novecento, nato per caso nel ventre di una nave che agli inizi del secolo faceva la spola tra
l’Europa e l’America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Novecento
era un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica meravigliosa.
Pare che non fosse mai sceso da quella nave. L’ormai celebre fiaba di Baricco ha avuto una versione cinematografica di Giuseppe Tornatore, “La leggenda del pianista sull’oceano”». Di seguito un
saggio tratto dal libro IL TEATRO DELLA MEMORIA di Massimo Puliani (ed. CSMM 2012)
“Arnoldo Foà: L’Ebreo Italiano”
Quella voce radiofonica che annunciava l’8 settembre Con uno dei più longevi attori italiani mi
ritrovo nel 2001 al Teatro Battelli di Macerata Feltria. In seguito (nel gennaio 2003) farò un’esperienza simile a Urbania per l’allestimento di Novecento di Alessandro Baricco (anche lui presente
al Teatro Bramante con il regista Gabriele Vacis per le prove e il debutto del suo spettacolo in
“anteprima nazionale”). Arnoldo Foà, che nasce a Ferrara il nel 1916 da una famiglia di origine
ebraica, è costretto nel 1938, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, a lasciare i corsi
del Centro Sperimentale di Cinematografia. Riesce a sopravvivere in quei difficili anni trovando
lavoro come “pompiere”, cioè sostituendo attori malati nelle più famose compagnie dell’epoca, la
Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, la Ninchi- Barnabò, la Adani-Cimara, la Maltagliati-Cimara, utilizzando dei nomi falsi, come quello di Puccio Gamma. Verso la fine della guerra si rifugia a Napoli
dove viene assunto come capo-annunciatore alla Radio Alleata PWB: a lui il compito di comunica-
re a milioni di ascoltatori la mattina dell’8 settembre 1943 la firma dell’armistizio tra le forze
armate alleate e quelle italiane.
Colpevole innocente secondo Arnoldo Foà
A Macerata Feltria Foà con la sua compagnia prova Taking sides, pièce del 1995 di Ronald
Harwood , una storia sulla tematica “arte e potere” durante il Nazismo. Di questo testo ci fu anche
una versione cinematografica per la regia di István Szabó, già regista del magnifico Mephisto, film
con Klaus Maria Brandauer del 1981, premio Oscar come miglior film straniero, incentrato
anch’esso sulle stessa tematica dello spettacolo teatrale di Harwood. Ecco cosa scrive Foà nelle
sue note di regia dello spettacolo Taking sides che sarà tradotto (per scelta dello stesso Foà) con il
titolo Colpevole innocente: Non è stato certo perché il personaggio che ho scelto di interpretare
nella commedia ha il mio stesso nome, che ho pensato di mettere in scena Taking sides di
Harwood. È stato il profondo significato morale della stessa, e che viene rivelato dal Maggiore
americano Arnold durante l’indagine che fa, lui, semplice assicuratore nella vita privata, uomo
normale, banale, anche volgare, per rilevare la colpevolezza di un uomo superiore, generoso,
umano, oltre che genio poetico e musicale, nei confronti dell’umanità, durante il processo che lui
conduce contro il celebre Maestro d’orchestra Furtwaengler, subito dopo la seconda guerra mondiale. L’innocenza di Furtwaengler è manifesta, conclamata da prove evidenti, testimonianze affettuose e riconoscenti: l’indagine accanita del Maggiore Arnold è certamente destinata al fallimento
se non fosse la sua ingenua umanità e far scoprire la colpevolezza nell’innocenza dell’indagato.
Non è facile per nessuno rendersi conto degli errori che si commettono contro l’umanità a causa
del nostro egoismo, anche quando il nostro operato può testimoniare invece la nostra generosità, la
dedizione al prossimo, la nostra appartenenza ad una classe superiore per spiritualità, tanto da farci
ammettere alla conclusione i nostri torti: ci si può arrivare solo in grazia di una mentalità veramente superiore. Alla lettura del testo mi sono sentito anch’io fra gli innocenti colpevoli per il mio
egoismo naturale nel mio medio livello spirituale. Il Maggiore Arnold è un mezzo umano, direi
banalmente naturale, per arrivare all’altissima conclusione che l’autore si è proposto in questa sua
commedia-dramma, testimonianza della sua grandezza di commediografo. Il ricordare le atrocità
hitleriane potrebbe sembrare inopportuno se anche certi ultimi tragici avvenimenti non ci obbligassero a riflettere sulla necessità di tener sempre presente tutto ciò che la crudeltà umana può mettere
in atto da un momento all’altro. I personaggi della commedia sono caratteri estremamente differenti e richiederanno, da parte mia e da parte degli attori una cura particolare per l’interpretazione:
ed è proprio questa differenza che mette ciascuno in un’atmosfera distaccata dagli altri, a causa
della propria origine, professione, vicende familiari, ecc., che non li trova mai nella stessa atmosfera. La musica meravigliosa di Beethoven è l’unica cosa che li unisce, tranne il mio personaggio... io invece personalmente l’adoro. Una commedia sulla verità, sulla libertà e sul potere: un
confronto serrato ed emozionante tra l’inchiesta giudiziaria e la ricerca di testimonianze. Quanti
uomini sono stati nelle condizioni di Wilhem Furtwaengler? Quanti di loro sono stati sottoposti a
processi e condannati?
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