Evidence Based Medicine EBM - livello A evidenze da studi multicentrici controllati, randomizzati, in doppio cieco - livello B evidenze da studi ben condotti prospettici o da registri. - livello C evidenze da studi randomizzati, a cui vengono attribuiti errori (bias) di selezione o conduzione dello studio Parere di esperti o esperienza clinica DISLIPIDEMIE • Anormalità qualitative e/o quantitative dei lipidi (colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi) Donna di 49 anni, BMI 32, non fumatrice, ha cominciato a lamentare claudicatio intermittens al polpaccio sinistro dopo circa 150 mt di cammino. In questa occasione è stata riscontrat: Colesterolo totale 480, HDL 45, Trigliceridi 150 Colesterolo LDL Ipertensione arteriosa ed iniziato trattamento con ACEinibitori. L’angiografia ha documentato la presenza di una placca ateromasica ostruente il lume dell’arteria iliaca sinistra, per cui la pz è stata sottoposta ad angioplastica, con scomparsa dei sintomi. All’età di 51 anni ha cominciato a lamentare angina da sforzo nel cammino in salita, per cui al trattamento antiipertensivo sono associati aspirina e nitrati. Inizia inoltre terapia con sinvastatina 20 mg con riduzione del colesterolo (totale 300, LDL 245). L’angina da sforzo è rimasta stabile per circa un anno, ma poi è comparso dolore anginoso a riposo e notturno, ingravescente. L’esame coronografico ha documentato due occlusioni, è stato eseguito bypass aorto-coronarico, con regressione della sintomatologia anginosa. La pz è rimasta asintomatica per 9 mesi, quando è ricomparsa angina da sforzo. La prova da sforzo al cicloergometro è risultata positiva per dolore ischemico con sottoslivellamento del tratto ST. L’esame doppler degli arti inferiori ha evidenziato stenosi iliaca bilaterale con indice di Winsor di 0,75 e 0,78. L’esame ecodoppler dei tronchi sopraaortici ha documentato un flusso accelerato sulla biforcazione carotidea destra con stenosi di circa il 40% e placca parzialmente calcificata. La colesterolemia totale ha continuato a mantenersi su valori di circa 300 mg/dl, nonostante l’aumento della statina a 40 mg. La paziente non ha tollerato un ulteriore aumento della dose del farmaco per la comparsa di mialgie diffuse, nè l’associazione con colestiramina per disturbi dispeptici. Per questo motivo è stato iniziato un programma quindicinale di LDL-aferesi, che è risultato complessivamente ben tollerato e che ha ridotto il colesterolo LDL al di sotto di 100 mg/dl. Vi è un rapporto causale tra l’ipercolesterolemia della paziente e la rapida progressione della malattia aterosclerotica polidistrettuale. Soltanto la drastica riduzione del colesterolo LDL ottenibile con la LDL-aferesi è in grado di arrestare la drammatica progressione della malattia ateromasica. Donna di 49 anni, BMI 32, non fumatrice, ha cominciato a lamentare claudicatio intermittens al polpaccio sinistro dopo circa 150 mt di cammino. In questa occasione è stata riscontrat: Colesterolo totale 480, HDL 45, Trigliceridi 150 Colesterolo LDL Ipertensione arteriosa ed iniziato trattamento con ACEinibitori. L’angiografia ha documentato la presenza di una placca ateromasica ostruente il lume dell’arteria iliaca sinistra, per cui la pz è stata sottoposta ad angioplastica, con scomparsa dei sintomi. All’età di 51 anni ha cominciato a lamentare angina da sforzo nel cammino in salita, per cui al trattamento antiipertensivo sono associati aspirina e nitrati. Inizia inoltre terapia con sinvastatina 20 mg con riduzione del colesterolo (totale 300, LDL 245). L’angina da sforzo è rimasta stabile per circa un anno, ma poi è comparso dolore anginoso a riposo e notturno, ingravescente. L’esame coronografico ha documentato due occlusioni, è stato eseguito bypass aorto-coronarico, con regressione della sintomatologia anginosa. La pz è rimasta asintomatica per 9 mesi, quando è ricomparsa angina da sforzo. Linee Guida NCEP ATP† III: implicazione dei recenti trial clinici Categoria di rischio Obiettivo CLDL Livello di C-LDL per iniziare il TLC Considerare la terapia farmacologica Rischio alto: CHD o equivalenti del rischio di CHD < 100 mg/dl > 100 mg/dl > 100 mg/dl (rischio di CHD a 10 aa >20%) (valore ideale opzionale:< 70 mg/dl) (< 100 mg/dl: valutare l’opzione farmacologica) Rischio moderatamente alto: 2+ fattori di rischio (rischio a 10 aa compreso tra 10 e 20 %) < 130 mg/dl > 130 mg/dl > 130 mg/dl Rischio moderato: 2+ fattori di rischio (rischio di CHD a 10 aa <10%) < 130 mg/dl > 130 mg/dl > 160 mg/dl 0-1 fattori di rischio <160 mg/dl > 160 mg/dl > 190 mg/dl (< 100-129 mg/dl: valutare l’opzione farmacologica) (160-189 mg/dl: terapia † National Cholesterol Education Program (NCEP) Expert Panel on Detection, Evaluation and Treatment ofipocolesterolemizzante High Blood Cholesterol in Adults (Adult Treatment Panel, ATP) *TLC: therapeutic lifestyle change (cambiamenti terapeutici dello stile di vita) opzionale) Grundy SM, Cleeman JI, Merz CNB, et al. Implications of recent clinical trials for the National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III Guidelines. Circulation. 2004;110:227–239 LE 4 FASI DELLA DIAGNOSI DI IPERLIPOPROTEINEMIA • Definizione del tipo di Dislipidemia – Colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi (lipidogramma e classificazione di Fredrickson) • Diagnosi differenziale tra forme primitive (genetiche) e forme secondarie. Identificazione delle principali forme secondarie – Creatininemia, azotemia, es urine, glicemia, curva da carico orale di glucosio, FT3, FT4, TSH, transaminasi, fosfatasi alcalina, GT, bilirubinemia, amilasemia • Esame clinico – Ricerca di xantomi (tendinei, piani, eruttivi), xantelasmi, – presenza di complicanze dell’arteriosclerosi (pregresso IMA, aterosclerosi carotidea, vasculopatia periferica ecc.) • Indagine familiare – Ricerca di anamnesi positiva per eventi cardiovascolari precoci nei familiari di 1° grado, studio dell’iperlipoproteinemia nei familiari affetti (costruzione di alberi) FORME SECONDARIE Ipercolesterolemia Ipertrigliceridemia Ipotiroidismo Obesità Diabete mellito Insuff renale cronica Lipodistrofia Glicogenosi Alcool Stress Sepsi Itteri ostruttivi Sindrome nefrotica Anoressia nervosa Porfiria acuta intermittente Farmaci:progesterone, ciclosporine, tiazidici Gravidanza Farmaci: estrogeni, tamoxifene, isotretinoina, beta blocccanti, glucocorticoidi, resine, tiazidici Epatite acuta Lupus eritematoso Sistemico Gammopatia Monoclonale :mieloma multiplo, linfoma AIDS trattato con inibitori proteasi DISLIPIDEMIA METABOLICA (Aterogena) Nella sindrome metabolica e nel diabete VLDL Apo B HDL La dislipidemia nella sindrome metabolica Aumentati Diminuiti Trigliceridi HDL-C VLDL Apo A-I LDL piccole e dense Apo B La Dislipidemia Metabolica • Una dislipidemia molto aterogena in soggetti obesi e sedentari con “normali” livelli di colesterolo LDL. • La sindrome metabolica può rappresentare una via alternativa verso l’arteriosclerosi, nella quale la malattia può svilupparsi in assenza di una condizione di ipercolesterolemia. LE 4 FASI DELLA DIAGNOSI DI IPERLIPOPROTEINEMIA • Definizione del tipo di Dislipidemia – Colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi (lipidogramma e classificazione di Fredrickson) • Diagnosi differenziale tra forme primitive (genetiche) e forme secondarie. Identificazione delle principali forme secondarie – Creatininemia, azotemia, es urine, glicemia, curva da carico orale di glucosio, FT3, FT4, TSH, transaminasi, fosfatasi alcalina, GT, bilirubinemia, amilasemia • Esame clinico – Ricerca di xantomi (tendinei, piani, eruttivi), xantelasmi, – presenza di complicanze dell’arteriosclerosi (pregresso IMA, aterosclerosi carotidea, vasculopatia periferica ecc.) • Indagine familiare – Ricerca di anamnesi positiva per eventi cardiovascolari precoci nei familiari di 1° grado, studio dell’iperlipoproteinemia nei familiari affetti (costruzione di alberi) Cosa si sarebbe dovuto fare alla diagnosi di dislipidemia - Diagnosi di tipo di dislipidemia - Diagnosi differenziale tra forme primitive e forme secondarie - Valutazione del rischio CV globale - Inizio della terapia appropriata, fissando gli obiettivi terapeutici Le interazioni moltiplicative tra i fattori di rischio “Nove fattori di rischio, facilmente misurabili, “spiegano” oltre il 90% degli infarti miocardici” • Questi fattori sono: Fumo Stress, Ipertensione Inattività fisica Diabete Scarsa assunzione di frutta e verdura Dislipidemia Nulla assunzione di alcol Obesità addominale L’associazione di più fattori di rischio moltiplica la probabilità di infarto Chi presenta tutti i nove fattori ha una probabilità di infarto che è più di 330 volte superiore a quella di chi non ne ha nessuno Studio INTERHEART Lancet 2004;364:937-952 La prova da sforzo al cicloergometro è risultata positiva per dolore ischemico con sottoslivellamento del tratto ST. L’esame doppler degli arti inferiori ha evidenziato stenosi iliaca bilaterale con indice di Winsor di 0,75 e 0,78. L’esame ecodoppler dei tronchi sopraaortici ha documentato un flusso accelerato sulla biforcazione carotidea destra con stenosi di circa il 40% e placca parzialmente calcificata. La colesterolemia totale ha continuato a mantenersi su valori di circa 300 mg/dl, nonostante l’aumento della statina a 40 mg. Buon senso clinico e algoritmi Basso rischio Rischio Intermedio Esami strumentali Alto rischio Pressione arteriosa sistolica caviglia Indice di Winsor • Diagnosi di stenosi arteriose ≥50% Sensibilità = 90 % Specificità = 98 % “Prevention Conference V, Beyond Secondary Prevention; Identifying the High-Risk Patient for primary prevention: Non Invasive tests of Atherosclerotic Burden” Circulation 2000;101:e1-16 Mortalità % a 6 anni per Indice di Winsor IW <0,90 IW >0,89 Mortalità totale 5,9 1,7 Mortalità per CVD 1,6 0,3 Infarto miocardio 2,0 0,9 Newman AB et al. ATVB 1999;19:538-545 Indice di Winsor ● Metodologia rapida e poco costosa per diagnosi di arteriopatia obliterante. Ben standardizzata e relativamente semplice ● Predittiva di Morbilità e Mortalità cardiovascolare ● Informazione aggiuntive sul rischio cardiovascolare in persone > 50 anni (fumatori, diabetici) Spessore Medio Intimale Come si misura - 2 ● Valutazione eco-Doppler ● Videoregistrazione ● Stampa immagine da videoregistratore ● Scansione immagine o cattura da video ● Ottimizzazione immagine con ausilio computer ● Analisi per mezzo di apposito software di 3 segmenti di a. carotide comune 1 cm prossimalmente al bulbo e privi di placche Riproducibilità: CC (r 0,96) CV (3,3%) Spessore medio-intimale all’ esame ultrasonografico B mode Incidenza IMA-Ictus (1.000 persone/anno) Spessore medio intimale carotideo e danno arterioso 45 40 35 30 25 20 Massimo IMT Carotide comune I <0,87 mm II 0,87-0,96 mm III 0,97-1,05 mm IV 1,06-1,17 mm V >1,18 mm 15 10 5 0 Quintile IMT IMT CCA max IMT ICA max O’Leary et al. NEJM 1999;340:14-22 IMT CCA-ICA max Valore delle varie indagini strumentali ● Indice caviglia-braccio (Winsor): soggetti >50 anni con rischio cardiovascolare intermedio o alto (es. fumatori o diabetici) ● Ultrasonografia carotidea: utile in soggetti asintomatici >45 anni ● Reattività vascolare dell’arteria brachiale: utilità nella pratica clinica ancora non dimostrata Prevention conference V, Circulation 2000;101:e16-e22 La paziente non ha tollerato un ulteriore aumento della dose del farmaco per la comparsa di mialgie diffuse, nè l’associazione con colestiramina per disturbi dispeptici. Per questo motivo è stato iniziato un programma quindicinale di LDL-aferesi, che è risultato complessivamente ben tollerato e che ha ridotto il colesterolo LDL al di sotto di 100 mg/dl. Statine: meccanismo di inibizione Recettore LDL Acetato HMG-CoA Reduttasi Colesterolo LDL Le due fonti di colesterolo Adattato da Ginsberg HN, Goldberg IJ. In Harrison’s Principi di Medicina Interna. 14a ed. New York: McGraw-Hill, 1998:2439-2450; Shepherd J. Eur Heart J Suppl 2001; 3(suppl E): E2-E5; Homan R, Krause BR. Current Pharm Design 1997; 3: 29-44. Doppia inibizione dell’assorbimento e della produzione di colesterolo Produzione endogena di colesterolo (VLDL, IDL, LDL) 25% con la dieta Colesterolo 75% biliare Fegato Duplice inibizione STATINA Vaso sanguigno VLDL = lipoproteine a densità molto bassa IDL = lipoproteine a densità intermedia TG = trigliceridi 1. Shepherd J. Eur Heart J Supplements. 2001:3(suppl E): E2-E5. 2. Homan R et al. Curr Pharm Design. 1997;3:29-44. I livelli plasmatici di colesterolo derivano sia dalla produzione sia dall’assorbimento intestinale Intestino tenue Assorbimento intestinale del colesterolo (chilomicroni, TG, fitosteroli) Il colesterolo intestinale deriva dalla bile (~75%) e dalla dieta (~25%)1 Circa il 50% viene assorbito nel plasma2 EZETIMIBE L’assorbimento del colesterolo EZETIMIBE Linfa Lume Intestinale Enterocita Colesterolo ACAT Colesterolo esterificato NPC1L1 ABCG5/G8 Altmann SW et al.Niemann-Pick C1 Like 1 protein is critical for intestinal cholesterol absorption. Science 2004;303:1201-1204 Studi clinici con l’associazione Ezetimibe/Simvastatina Studio sul Raggiungimento dell’Obiettivo Eze/Simva 10/20 mg (n=108) 83* Simvastatina 20 mg (n=246) 46 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 % Pazienti che hanno raggiunto C-LDL <100 mg/dl alla sett. 5 *p<0,001 vs simvastatina 20 mg Feldman T et al Treatment of high-risk patients with ezetimibe plus simvastatin co-administration versus simvastatin alone to attain National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III low-density lipoprotein cholesterol goals Am J Cardiol 2004;93:1431-1486 Studi clinici con l’associazione Ezetimibe/Simvastatina Studio vs Simvastatina in Pazienti con Diabete Tipo II Percentuale di pazienti che hanno raggiunto l’obiettivo C-LDL<100 mg/dl 76* 80 70 60 % di pazienti** 50 39 40 30 20 10 0 Ezetimibe/Simvastatina 10/20 mg (n=37) Simvastatina 40 mg (n=33) DISLIPIDEMIE IPERCOLESTEROLEMIE IPERTRIGLICERIDEMIE IPERLIPEMIA COMBINATA FAMILIARE ACQUISITA LE 4 FASI DELLA DIAGNOSI DI IPERLIPOPROTEINEMIA • Definizione del tipo di Dislipidemia – Colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi (lipidogramma e classificazione di Fredrickson) • Diagnosi differenziale tra forme primitive (genetiche) e forme secondarie. Identificazione delle principali forme secondarie – Creatininemia, azotemia, es urine, glicemia, curva da carico orale di glucosio, FT3, FT4, TSH, transaminasi, fosfatasi alcalina, GT, bilirubinemia, amilasemia • Esame clinico – Ricerca di xantomi (tendinei, piani, eruttivi), xantelasmi, – presenza di complicanze dell’arteriosclerosi (pregresso IMA, aterosclerosi carotidea, vasculopatia periferica ecc.) • Indagine familiare – Ricerca di anamnesi positiva per eventi cardiovascolari precoci nei familiari di 1° grado, studio dell’iperlipoproteinemia nei familiari affetti (costruzione di alberi) Considerare l’ipercolesterolemia familiare se: Colesterolo > 300 adulto (o 200 LDL) Oppure > 250 sotto i 16 anni Diagnosi certa se presenti anche xantomi cutanei Diagnosi possibile se nella famiglia IMA < 55 aa o colesterolemia elevata in parenti di 1° grado. Ipercolesterolemia familiare (FH) Caratteristiche cliniche eterozigote ● ipercolesterolemia: LDL-C 95° ● ● ● percentile (195 mg/dL) xantomi tendinei : tendine Achille, estensori dita, tricipite (duri, mobili), tibia, inserimento tendine patellare (non mobile), frequenti tendiniti arco corneale CHD precoce Gli eterozigoti sono 1 su 500 nella popolazione generale. Presentano fin dalla nascita valori circa doppi di colesterolo LDL rispetto alla norma, cominciano a manifestare di solito a partire dai 30 anni xantomi cutanei e segni clinici di ischemia coronarica. Ipercolesterolemia familiare (FH) Caratteristiche cliniche omozigote ● ● ● ● LDL-C estremamente elevato (>300 mg/dL) xantomi cutanei e tendinei (infanzia) stenosi arco aorta angina, IMA, morte improvvisa entro 3 anni decade (LDL-aferesi, trapianto fegato) La forma omozigote è molto rara (1 su un milione), ma si manifesta sin dai primi anni di vita con valori molto elevati di colesterolemia (600-1000), xantomatosi cutanea e aterosclerosi coronarica mortale prima dei 30 anni. Step 1 Identificazione del paziente Sicura >8 Probab. 6-8 Possib. 3-5 Fondazione SISA - LIPIGEN IPERLIPIDEMIA FAMILIARE COMBINATA LDL + VLDL Iperlipidemia familiare combinata TIPO LIPOPROTEINE IIB LDL+VLDL COL-T ↑↑ COL-T 300-400 mg/dl TG HDL 250-500 mg/dl 30-50 mg/dl TG ↑↑ Presenza di notevole variabilità fenotipica aumento del rischio coronarico LDL HDL ↑ -↓ Principali criteri per la diagnosi di iperlipidemia familiare combinata • • • • Presenza di elevati livelli plasmatici di colesterolo, trigliceridi o di entrambi Variabilità temporale del fenotipo lipoproteico Presenza di differenti pattern lipoproteici nei familiari affetti Presenza di aumentati livelli plasmatici di apolipoproteina B ( >100 mg/dl ) Alcune caratteristiche dell’iperlipidemia familiare combinata • Frequente presenza di familiarità positiva per diabete • Maggiore evidenza fenotipica in presenza di soprappeso ed obesità • Difficile diagnosi in età infantile ed adolescenziale • Discreta sensibilità alla dieta ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE TRE PIU’ FREQUENTI DISLIPIDEMIE ATEROGENE fenotipo Ipercolesterole mia familiare IIA CT LDL HDL TG causa ↑↑↑ ↑↑↑ - -↑ genetica Iperlipidemia familare combinata IIA IIB IV ↑↑- ↑↑- - Dislipidemia metabolica IV - - ↓ ↑ ↑ - genetica ↑↑ Diabete, SM Il mancato raggiungimento del target di C-LDL i limiti delle statine - Inadeguatezza dei target terapeutici - Mancato raggiungimento dei target - Dose del farmaco utilizzato - Limiti nel meccanismo d’azione STUDIO ARBITER, NEJM nov. 2009, J Am Coll Cardiol giugno 2010 STUDIO ARBITER, NEJM nov. 2009, J Am Coll Cardiol giugno 2010 STUDIO ARBITER, NEJM nov. 2009, J Am Coll Cardiol giugno 2010 STUDIO ARBITER, NEJM nov. 2009, J Am Coll Cardiol giugno 2010 Statement of the American College of Cardiology: First, achieve targets for levels of LDL and HDL cholesterol with the use of statins plus drugs that have shown clinical benefits when added to statins (e.g., nicotinic acid, fibrates, and bile acid sequestrants), as tolerated. Second, use ezetimibe in patients who, despite the above-mentioned therapy, do not achieve their individual targets. And third, wait for clarifying studies. IPERCOLESTEROLEMIE Differenziare le forme genetiche dalle forme acquisite - anamnesi familiare - dieta per normalizzare peso corporeo con contenuto di colesterolo < 300 mg/die - tests specifici Riconsiderare l’assetto lipidico ed il peso corporeo dopo un mese circa Test diagnostici cardiovascolari Terapia farmacologica Specialista e Medico di Medicina Generale: alleanza per la salute della persona malata o ad alto rischio cardiovascolare Diagnosi e predizione nelle dislipidemie Indicatori di rischio ● ● ● ● ● Misurare PA, BMI, circonferenza addome, IFG e diabete Colesterolo, Trigliceridi, HDLc, calcolo LDL Apo B e LDL piccole e dense Le dislipidemie familiari Diagnostica cardiovascolare non invasiva Ruolo della analisi genetica nella diagnosi di FH • Contro – Spesso la diagnosi si fa anche senza – Costosa – Non disponibile nei normali laboratori • Pro – Permette la diagnosi nei casi dubbi – Permette facilmente lo screening familiare – Aumenta la percentuale di soggetti affetti trattati farmacologicamente Ruolo della analisi genetica nella diagnosi di FH Pro Permette la diagnosi nei casi dubbi Permette facilmente lo screening familiare Aumenta la percentuale di soggetti affetti trattati farmacologicamente • Contro – Spesso la diagnosi si fa anche senza – Costosa – Non disponibile nei normali laboratori Mutazioni del recettore LDL