RAFFAELLO DELLE NOCCHE
Vescovo di Tricarico
LETTERE
a Madre Maria Machina
Prima Superiora Generale
delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico
a cura di
Don Gaspare Sarli
RAFFAELLO DELLE NOCCHE
Vescovo di Tricarico
LETTERE
a Madre Maria Machina
Prima Superiora Generale
delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico
a cura di
Don Gaspare Sarli
Congregazione Discepole di Gesù Eucaristico, 1987
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[pag. 002 bianca]
[pag. 003]
PRESENTAZIONE
Monsignor Gaspare Sarli ha avuto la fortuna e la gioia di vivere accanto al nostro
Venerato Fondatore, il Servo di Dio Raffaello Delle Nocche per ben sette anni, gli
ultimi della sua santa vita, e di assisterlo con devoto amore di figlio nella sua ultima
malattia. Durante quegli anni ha imparato a conoscerlo, ad amarlo, a venerarlo.
Già da alcuni anni don Gaspare lavora per far conoscere tutto ciò che riguarda il
Servo di Dio, per diffondere il suo messaggio di bontà, di santità, di amore a Dio e ai
fratelli.
Nel volume delle «LETTERE» che don Gaspare ha pubblicato nel 1974 è messa in
luce tutta l'attività del Servo di Dio come Pastore della Diocesi, interessato a tutti i
problemi umani, sociali e religiosi del suo popolo.
Ecco ora questo secondo volume di «LETTERE» ancor più ponderoso del primo,
di cui lo stesso don Gaspare ha curato la pubblicazione. Contiene le 764 lettere
inviate dal Fondatore alla prima Superiora Generale della Congregazione delle
Discepole di Gesù Eucaristico, la Madre Maria Machina.
La Congregazione ha messo a disposizione le Lettere che la Madre Angelica, con
l'aiuto di Suor Amelia, ha diligentemente ricercate e ordinate.
In quest'opera noi possiamo scoprire la statura gigantesca del Fondatore, il suo
diuturno, infaticabile, lavoro di cesellatore di anime, la sua passione per la Chiesa che
Egli attingeva dal prolungato contatto con l'Eucaristia.
[pag. 004]
Molte delle cose che il Padre diceva alla Madre Maria le dice a ciascuna di noi
Discepole; molte possono giovare a chiunque cerca un autentico itinerario di vita
cristiana.
Accogliamo con gratitudine questo dono che viene ad arricchire ulteriormente il
patrimonio spirituale della nostra Famiglia religiosa e facciamone oggetto di amorosa
meditazione per avvicinarci sempre più all'ideale della vera Discepola di Gesù
Eucaristico.
Dalla Casa Madre di Tricarico, 14 agosto 1987, anno 60° dal decreto vescovile di
erezione canonica della Congregazione.
SUOR MARIA ANTONIETTA MIGNELLA
SUPERIORA GENERALE D.G.E.
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[pag. 005]
INTRODUZIONE
Ancora un nuovo volume di «LETTERE» di Mons. RAFFAELLO DELLE
NOCCHE, e questa volta altamente significativo, e per la rilevanza della destinataria
- Madre MARIA MA CHINA, prima Superiora Generale della Congregazione delle
Discepole di Gesù Eucaristico - e per la preziosità delle notizie inerenti la nascita, lo
sviluppo e il carisma della medesima istituzione.
La letteratura ormai vasta su questa figura* ci faceva desiderare.
qualcosa di più intimo non solo della sua spiritualità ma anche della parte più
caratteristica della sua opera, la Congregazione delle Discepole di Gesù Eucaristico;
il presente volume viene a colmare proprio questo vuoto.
Vengono così pubblicate, in ordine cronologico, dal 1921 al 1960, quasi tutte le
lettere - ben 764 - dirette a Madre Maria Machina; con le 86 del volume pubblicato
da Vittorio Ippolito e con le altre 658 di quello da me curato, sono 1.508 le lettere
messe a disposizione del pubblico.
____________
* FONTI E BIBLIOGRAFlA: Raffaello Delle Nocche, Lettere, introduzione e note di Vittorio
Ippolito, La Nuova Cultura Editrice, Napoli 1973; Raffaello Delle Nocche, Lettere, a cura di D.
Gaspare Sarli, Matera 1974.
AA.VV., Raffaello Delle Nocche Vescovo di Tricarico, In memoriam, Giannini, Napoli 1961;
Articoli per il processo di beatijicazione del Servo di Dio Raffaello Delle Nocche, Tricarico 1968;
Gabriele De Rosa, Un vescovo del sud, Raffaello Delle Nocche, in Studium, 1978, 461-484;
Domenico Mondrone, Raffaello Delle Nocche, Un vescovo che fu tutto per gli altri, in Civiltà
Cattolica 4 maggio 1974, 239-249, riportato anche in: Domenico Mondrone, I santi ci sono ancora,
voI. V, Editrice pro Sanctitate, Roma 1979, 341356; Gaspare Sarli, Monsignor Raffaello Delle
Nocche Operatore di «Evangelizzazione e promozione umana» in: La voce del Maestro, Napoli,
setto-dico 1976, 1-20; Il Padre Fondatore nell'ultima tappa del suo cammino terreno, numero
speciale de La voce del Maestro, sett. 1985; Gaspare Sarli, Il Servo di Dio Mons. Raffaello Delle
Nocche Fondatore della Congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico, in: La voce del
Maestro, dico 1986, 1-44; Gaspare Sarli, Delle Nocche Raffaello, in: Dizionario Storico del Movimento Cattolico, voI. 1I1, I personaggi, Marietti, 1984.
[pag. 006]
Ma le sue lettere non sono soltanto queste; c'è pronto per la pubblicazione un altro
scelto campionario fra quelle scritte alle singole Discepole, oltre alle tantissime
conservate o perdute che non conosceremo mai.
Una simile produzione potrebbe far pensare ad un uomo che ha passato la vita
soltanto a scrivere lettere; chi invece lo ha conosciuto anche fugacemente sa pure del
suo servizio episcopale a Tricarico condotto per ben 38 anni con zelo, delle sue
interminabili ore di preghiera e di direzione di anime, di progettazione ed attuazione
di innumerevoli opere ecclesiali e sociali, di ripetuti viaggi in Italia ed all'estero, di
colloqui ed incontri con autorità ed umile gente. Chi ancora lo ha frequentato o gli è
stato vicino, come il sottoscritto, sa pure delle molte ore della giornata passate allo
scrittoio con la penna stilografica ad inchiostro nero o alla macchina dattilografica,
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ambedue cercate fra le migliori ed aggiornate continuamente, perchè fossero sempre
efficienti. Da quello scrittoio, ma ancor più dal suo cuore, partivano ogni giorno
diecine di lettere, nelle direzioni più diverse.
Era un uomo che aveva il «gusto» del dialogo, parlato o scritto, che scaturiva da
una profonda ricchezza interiore, umana e cristiana, espressione della sua spiritualità
incentrata sull'amore.
Era insomma il suo amore a Dio che si faceva amore per l'uomo e quindi apertura,
disponibilità, capacità di rapporti interpersonali, di comunicazione, di dialogo
paterno, oltre che di servizio, promozione, dono di sè. Era insomma la spiritualità
eucaristica - e l'Eucarestia è il grande «Dialogo» di Dio con gli uomini, l'Emmanuele
- pervenuta alle sue ultime espressioni.
Le lettere perciò sono la naturale espressione della sua personalità e della sua
spiritualità, autentico ministero della Parola a servizio della Chiesa; in esse c'è la
Parola vera, impreziosita della sua esperienza vitale, offerta come cibo sostanzioso
per la crescita dell'anima nella via della perfezione cristiana.
Ecco perchè il loro stile è vivace, immediato, umano, letterariamente avvincente,
arriva alla mente ed al cuore per convincere e conquistare; è uno stile che le rende
attuali ed eloquenti ancora oggi, anche per chi vive in situazioni diverse dai naturali
destinatari.
Segno della loro efficacia e della loro preziosità è il continuo riconoscimento dei
destinatari che le custodiscono gelosamente e le hanno considerate come determinanti
nella vita, punto di riferimento per le tante scelte che hanno saputo stimolare.
Testimonianza concreta e viva ancora oggi di tanta ricchezza sono le lettere che
vedono la luce in questo volume: la destinataria le ha conservate [pag. 007] tutte,
anche quelle che lo scrivente diceva di distruggere dopo la lettura, magari in minuti
frammenti (cfr. 20 dicembre 1922, pag. 37).
Di queste lettere è parsa necessaria la redazione delle presenti note introduttive,
quasi guida discreta per una intelligibile e fruttuosa lettura, lasciando al lettore soprattutto nuovo a questi personaggi ed a questi avvenimenti - il gusto spirituale
della scoperta e gli eventuali dovuti approfondimenti, sulla scorta anche del
dettagliato indice analitico di cui si è voluto corredare il volume (pago 939).
L'AUTORE DELLE LETTERE
Ma chi è l'autore di queste lettere?
Per il lettore che si accosta per la prima volta a questa eccezionale figura basterà
partire da alcuni suoi cenni biografici per poi approfondirne la conoscenza attraverso
l'abbondante bibliografia.
Si ritroverà dinanzi ad un uomo che ha dedicato la vita interamente a Dio ed alla
Chiesa: nato a Marano (Napoli) il 19 aprile 1877 e divenuto sacerdote il Io giugno
1901, fu segretario del Vescovo di Lecce dal 1902 al 1915, Rettore del Seminario
Regionale di Molfetta fino al 1919, vicario foraneo e assistente di A.C. a Marano dal
1920 al 1922, Vescovo di Tricarico dall' 11 febbraio 1922 fino alla morte avvenuta a
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Tricarico il 25 novembre 1960, dove con venerazione è sepolto. Si ritroverà il lettore
dinanzi ad un Vescovo che ha preso ed ha vissuto la propria missione in serietà ed in
coerenza, diremmo «eroica» con l'auspicato ed atteso giudizio definitivo della
Chiesa, al termine del processo informativo della sua santità attualmente in corso.
Giovane Vescovo di 45 anni, all'inizio del suo lungo episcopato denso di tanta
storia, segnata da profondi sconvolgimenti e da nuovi assetti, a distanza di solo sei
giorni dal suo arrivo in questa terra, 1'8 settembre 1922, già scriveva il 14 settembre
successivo come un antico profeta: «lo veggo qui aperto un largo campo per le anime
generose e comincio a sentire che si presenterà presto il giorno in cui chiamerò a
raccolta diverse persone per iniziare un'opera di bene per queste popolazioni» (14
sett. 1922, pag. 31).
E da questo sguardo profetico, posato sul presente ma proiettato luminosamentè
sul futuro, partiva un'avventura umana e cristiana; quello sguardo, nella mente e nel
cuore di quell'uomo di Dio, si concretizzò in un progetto a favore dell'uomo, prese
corpo in un'opera - la Congregazione delle Discepole di Gesù Eucaristico - che il 4
ottobre 1923 iniziava, nella Chiesa di Tricarico per le vie del mondo, il suo lungo
cammino che in queste pagine trova sofferto ed entusiasmante racconto.
[pag. 008]
LA DESTINATARIA DELLE LETTERE
Chi è Madre MARIA MACHINA?
È una di quelle anime generose chiamate a raccolta! Riascoltiamolo meglio dallo
stesso Mons. Raffaello Delle Nocche nella lettera del 20 dicembre 1942 diretta alla S.
Congregazione dei Religiosi per la richiesta del Decreto di Lode e l'approvazione
delle Costituzioni.
«La prima Superiore generale delle Discepole di Gesù Eucaristico si chiama
Linda Machina al secolo, Suor Maria in religione.
«Essa è nata il giorno 1° novembre 1884 a Calvizzano, piccolo Comune dei
dintorni di Napoli, appartenente a quella Archidiocesi e fu battezzata nella
Parrocchia di S. Giacomo di quello stesso Comune il 9 novembre.
«I suoi genitori, Antonio Machina e Alvina Visconti, ora defunti, costituivano una
famiglia distinta in quel paese e il padre era fra i dirigenti più attivi e stimati. Ebbero
nove figli, tre maschi e sei femmine. Di queste una entrò tra le Suore della Carità
dove era molto stimata ed è ancora amata; ma per le condizioni di salute (dovette
subire una grave operazione dalla quale non si rimise mai completamente) dovette
uscirne ed è rimasta sempre consacrata al Signore; un'altra entrò fra le Figlie della
Carità nel 1917 e si trova ora in una Casa della Sicilia; tre si maritarono...
«Essa fin da giovane frequentò i sacramenti assiduamente, ma non dette nessuna
forma di pietismo e di restrizione alla sua devozione.
«In casa veniva chiamata «la principessa» e per il suo comportamento piuttosto
altero e per la giustezza del criterio, per cui tutti in casa, anche il padre, la
consultavano, ne seguivano i pareri e la trattavano con distinzione.
«Nel 1920 io mi ritirai nel mio paese natio, Marano, che dista poco più di un
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chilometro da Calvizzano e fondai l'Associazione della Gioventù Femminile di A.C.
con sede presso le Suore «Figlie di Maria Ausiliatrice» e la Signorina Linda
Machina che frequentava quelle Suore, ne fece parte e con esattezza e puntualità
interveniva alle adunanze.
«Nominato Vescovo nel 1922 continuai ad occuparmi di essa nelle rare gite al
paese natio e quando decisi, come ho esposto nella Commendatizia fatta, di iniziare
la Congregazione, giudicai di non poter trovare collaboratrice migliore.
«Prima però la sottoposi a prova ardua. La mandai a passare un mese in una
Casa religiosa di nuova fondazione di cui conoscevo lo stato di estrema povertà e
disagio e il rigore della vita, in un ambiente composto di giovani molto semplici.
[pag. 009]
«La prova non la sgomentò, anzi la rafforzò nei suoi propositi... e il 4 ottobre 1923
essa venne a Tricarico e l'opera cominciò» (cfr. «La voce del Maestro», gen. 1982,
pagg. 3-4).
«L'OPERA DI BENE PER QUESTE POPOLAZIONI»
Venuto a Tricarico 1'8 settembre 1922, Mons. Delle Nocche è a Linda Machina
che dopo sei giorni fa pervenire la prima idea di un grandioso progetto - «lo veggo
qui aperto un largo campo per le anime generose» e la prima sommessa chiamata:
«Oh! Se ti concedesse di poterti consacrare interamente a Lui nella vita religiosa»
(14 sett. 1922, pag. 31). Quella chiamata va poi man mano precisando si non solo
come scelta esistenziale di fondo - la vita religiosa - ma anche come impegno
specifico per la nuova istituzione: «Per quanto riguarda l'opera a cui dobbiamo
attendere, tu devi essere la mia collaboratrice» (17 febb. 1923, pagg. 50-51).
Iniziava così per Linda Machina un cammino graduale e progressivo in un
rapporto di paternità spirituale: «Per quanto dunque riguarda la tua perfezione di
spirito tu sei la mia carissima figliuola, ed io intendo e voglio guidarti e voglio
obbedienza assoluta... finché io non ti dico su qualche cosa ‘La Volontà di Dio è
questa e tu la eseguirai'. Quando ti dirò così parlerò da Padre e da Direttore» (17
febb. 1923, pagg. 50-51), «come agì con quella Santa (= S. Giovanna Francesca De
Chantal) S. Francesco di Sales (7 febb. 1923, pag. 48).
Per la sua «opera di bene», nel 1923 Mons. Delle Nocche aveva incontrato un'altra
collaborazione, una religiosa della Diocesi - Suor Maria Marsilio da Salandra - che
voleva «organizzare qualche cosa per la Basilicata» e di cui ne aveva anche scritto a
Linda Machina (10 gen. 1923, pag. 42-44; 21 gen. 1923, pagg. 44-47). Anche con lei
aveva iniziato un cammino di spiritualità e di precisazione dell'opera, ma la sua indisponibilità al riconoscimento della diretta responsabilità del Vescovo nella
fondazione, e quindi della totale dipendenza da quella autorità, avevano fatto venire
meno il suo contributo alla progettata istituzione, richiesto e desiderato fino al giorno
di inizio (cfr. 25 febb. 1923, pag. 52 e 23 marzo 1923, pag. 58; cfr. anche Raff. Delle
Nocche, Lettere, a cura di D. Gaspare Sarli, lett. 4 otto 1923, pag. 576; poi lett. 3 ag.
1923, pag. 571 e l'intera sezione pagg. 550-579).
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La grande responsabilità della nuova fondazione gli faceva ricercare altre
collaborazioni: una possibile fusione della sua opera con quella che un santo
Sacerdote, Don Giustino Russulillo Parroco di Pianura, andava [pag. 010]
progettando. Anche quel tentativo non riuscì: «Il Parroco mi ha scritto che non si
parli di fusione, e sta bene... Vuoi dire che il parroco proseguirà per la via sua, che è
molto ampia ed ha mire sublimi, ed io, se il Signore benedirà, porterò le mie figliuole
per una via molto più umile e modesta» (4 mag. 1923, pag. 60 e 15 mag. 1923, pag.
64).
Si arrivò così al 4 ottobre 1923, approdo ultimo di un cammino ma anche avvio per
una grande avventura: con un piccolo gruppo di anime generose - Silvia Di Somma
(poi Suor Addolorata) da Napoli, Maria Picerno (poi Suor Antonietta) da Tricarico e
dopo due giorni Cristina Daraio (poi Suor Rosa) da Grassano - guidato da Linda
Machina, nel vecchio Convento francescano di S. Antonio in Tricarico, iniziava
quell' «opera di bene per queste popolazioni» che aveva sognata fin dal suo primo
arrivo a Tricarico (cfr. 78-80), destinata a crescere come il piccolo seme della
parabola evangelica (Mt 13, 31-32) nel campo della Chiesa fino a divenire albero
rigoglioso che stende i suoi rami su tutta la terra.
Dopo qualche mese, al primo corso di esercizi spirituali che iniziava il 26
novembre 1923, per un doveroso orientamento alla vita religiosa, al gruppo originario
se ne univa un altro preveniente da Lecce per una «progettata unione di quest'opera
con quella a cui mette mano la signorina Colelli» (26 nov. 1923, pag. 92); quel
«gruppo di anime elette... aspettavano la fondazione di un'opera affine alla nostra»
ma senza «alcuna probabilità di riuscita» (25 lug. 1923, pag. 73). Le previsioni
pessimistiche non si rivelarono infondate perchè il progetto della signorina Colelli,
non approvato dalla competente S. Congregazione dei Religiosi, non potè essere
autorizzato dal Vescovo di Lecce (Il febb. 1924, pag. 113-114). Fu allora che quel
gruppo non potendo realizzare la sua vocazione diversamente, dopo dubbi ed
incertezze, entrò definitivamente nell'opera di Mons. Delle Nocche il 27 mar. 1924
(pagg. 116-117; cfr. anche pagg. 92-94, 96, 102, 109, 111, 115-117, 120, 128-129).
Non si trattò di «unione» di due fondazioni, ma di «ingresso» del gruppo di Lecce,
sorto intorno alla signorina Colelli e mai canonicamente eretto in comunità religiosa,
nell'opera già avviata a Tricarico intorno alla signorina Linda Machina. Nessuna
appropriazione quindi dell'opera della Colelli, nessuna estromissione della Colelli
dalla direzione di un'opera già iniziata, nella quale è entrata successivamente e nella
quale peraltro è stata sempre circondata col suo gruppo da grande carità, fatta di
attenzioni e premure paterne (cfr. pag. 92, 94, 96, 97, 116, 117, 135,
197,199,242,287,311), fino a divenirne Vicaria Generale il 4 ott. 1927.
[pag. 011]
Della vita di quella prima comunità avviata il 4 ottobre 1923, Linda Machina
prescelta già assai prima come «collaboratrice» (17 febb. 1923, pag. 51) sia nella
fase della preparazione che in quella del concreto avvio, diviene responsabile; a lei
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comunica disposizioni, incarichi e soprattutto cura formativa del gruppo - «Ti rinnovo
la raccomandazione di promuovere lo spirito di osservanza» (lO otto 1923, pago 83)
- come «Superiora» (14 ott. 1923, pag. 84 e 26 apr. 1924, pag. 121), preconizzandole
addirittura la responsabilità totale dell'opera: «E la corrispondenza che riguarda
l'opera perchè la porto io finora? Sta attenta ché fra poco avrai anche questa sulle
spalle» (21 gen. 1924, pag. 107). Nominata Superiora Generale il 14 agosto 1927,
carica nella quale è stata riconfermata all'unanimità dai Capitoli Generali del 1946 1952 - 1958 - 1964, è lei - «Discepola di Gesù Eucaristico, anzi la prima fra esse» (8
giu. 1927, pag. 187) - la «pietra angolare», «posta a fondamento della Congregazione» (1 gen. 1938, pag. 469), a cui però raccomanda ed annunzia: «stringiti
con amore e generosità alla croce che Gesù ti ha affidata con l'opera delle Discepole
di Gesù Eucaristico. È una croce ed anche grande; ma ti formerà un trono
gloriosissimo» (9 apr. 1925, pag. 143).
Costituito il primo gruppo dell'opera, il suo impegno prosegue per la formazione
spirituale delle singole anime chiamate a vita religiosa e per la regolamentazione
precisa e dettagliata della vita comunitaria (le pratiche di pietà, il silenzio, gli orari da
osservare puntualmente, il lavoro, il vitto).
«... le vostre anime formano ora una delle mie principali occupazioni... Pensate al
posto privilegiato al quale Gesù vi ha chiamate e secondate l'impulso della Grazia...
La fedeltà alle piccole cose! Ecco il segreto per farsi santi!... esercitatevi nelle
piccole cose con amore grandissimo. Ricordatevi che dovete in tutto combattere voi
stesse, le vostre inclinazioni e cercate di far sempre meglio ciò che più piace a Gesù
Cristo... Comincerete a chiamarvi col dolce nome di sorelle e vi amerete come tali...
Gli uffici, le occupazioni si accettano e si compiono con semplicità, prontezza,
allegrezza... Siate ordinate in tutte le vostre cose... E poi siate allegre sempre! (10
ott. 1923, pagg. 82-83).
«Tra le osservanze regolari luogo principe deve avere l'Adorazione al SS.mo
Sacramento: scopo precipuo e fondamentale della istituzione di codesta Casa è il
consolare il Cuore Eucaristico di Gesù e il glorificarlo nel Sacramento del suo
amore e perciò questo dovete cercare prima di ogni altra cosa» (26 nov. 1923, pag.
92). «Disponi il turno per l'adorazione... in modo che Gesù abbia la compagnia per
quanto più tempo è possibile. Una per turno cominci l'adorazione alle 5 del mattino...
L'adorazione potrà continuare fino alle dieci di sera» (24 mar. 1924, pag. 117).
[pag. 012]
Momento anche importante della vita della nascente opera era il nome da darsi:
«Pregate Dio perchè ci faccia conoscere sotto qual nome vuole che sia chiamato
questo nuovo nucleo di sue spose amanti» (8 ott. 1923, pag. 81). La ricerca fu
conclusa meravigliosamente dal Papa Pio XI nel corso dell'udienza del 9 maggio
1924: «Le Suore si chiameranno: Le Discepole di Gesù Eucaristico» (pag. 122).
Al termine quasi del primo anno di vita l'opera è ormai realizzata: il 15 settembre
1924 con la vestizione e professione delle prime otto e con l'inizio del noviziato di
altre quattro, la Congregazione delle Discepole di Gesù Eucaristico era un fatto
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compiuto, «fresca sorgente di spiritualità - come annotava un cronista del tempo fatta di amore operoso e di carità che, modesta nelle origini potrà domani diffondere
per le infinite vie del mondo il suo anelito di bene» (Raffaello Delle Nocche, Lettere,
a cura di D. Gaspare Sarli, pag. 582 nota).
UNA VIGILE ED OPEROSA PATERNITÀ
Ma la sua azione non è terminata, che anzi si fa più puntuale e concreta: è un padre
che non solo ha generato ma si preoccupa di far crescere e consolidare in pienezza la
sua creatura.
Egli è continuamente presente nella sua opera: «Questo caro nido in cui vi siete
rifugiate mi sta sempre presente, e le anime vostre formano ora una delle mie
principali occupazioni» (10 ott. 1923, pag. 82). «lo penso sempre a codesta Casa e a
voi» (7 lug. 1926, pag. 165). «Io sono sempre costà con la mente e col cuore... e
prego tanto per te e la Congregazione» (8 apr. 1931, pag. 288). «... le cose di qui (=
da Nutley, USA, 17 lug. 1954) mi interessano molto relativamente, mentre il
pensiero ed il cuore sono nelle cose che mi appartengono tanto intimamente» (pag.
783).
È presenza di preghiera, di sofferenza, di gioia, di progettazione, di guida sapiente,
di azione diretta e personale. Testimonianza autentica ed eloquente sono le tante
lettere che fa pervenire a Madre Maria Machina sia quanto risiede a Tricarico dall'Episcopio al Convento di S. Antonio usufruendo della disponibilità di umili
messi o per posta dai luoghi dove gli impegni lo conducono - e sia quando è in visita
alle varie Case della Congregazione o ha trasferito altrove (Napoli e Roma) la sede
generalizia, dal 1954 in poi.
L'epistolario diventa così lucida e preziosa documentazione di questa paternità, del
carisma e di un tratto significativo di storia della Congregazione: il suo nascere ed il
suo formarsi nella spiritualità del Fondatore [pag. 013] negli anni venti, il suo
espandersi negli anni trenta, il suo consolidarsi nelle posizioni raggiunte nel dopo
guerra fino al 1960.
LE COSTITUZIONI. All'indomani della prima professione religiosa del 15
settembre 1924 e dell'erezione canonica diocesana della Congregazione del 14 agosto
1927, un lavoro assai importante attende il Fondatore, la compilazione prima e la
revisione poi delle Regole - Costituzioni, lavoro che iniziato fin dal primo giorno con
alcune scheletriche linee direttrici si è andato impreziosendo e completando con
indicazioni che lo Spirito e l'esperienza di vita comunitaria andavano man mano
suggerendo in tanti anni, per concludersi con l'approvazione definitiva della S. Sede il
23 giugno 1952 (pag. 741).
Non è un adempimento formale, è invece un momento significativo di ricerca e di
adesione alla volontà di Dio, nel raccoglimento, nella preghiera e nello studio (cfr.
pag. 262, 348, 349). È il momento nel quale consegna in una Regola, che chiama e
vuole santa, tutta la sua ispirazione dell'opera, la sua spiritualità, il modo originale di
essere di questa istituzione nella sua realtà interiore e nell'impegno operativo per la
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Chiesa.
È un impegno che non assolve da solo ma che porta avanti comunitariamente,
innaniitutto con Madre Maria e con le sue Discepole (cfr. pag. 184, 260, 347, 354,
355, 358, 365, 510, 562), e poi anche col consiglio di persone sagge e spirituali (cfr.
pag. 293, 358, 365).
Sarà, la Regola, la strada maestra della perfezione religiosa, della santità,
dell'amore a Dio; per questo poi ne propone con insistenza lo studio «amorosissimo»
(pag. 191), per giungere ad una osservanza puntuale e fedele (cfr. pag. 165, 265,
372).
LE VOCAZIONI. La chiamata a raccolta delle anime generose, disponibili al
lavoro nel «largo campo» che si presentava al suo occhio di Pastore, con la quale
aveva dato avvio all' «opera di bene», non cessò mai, anzi fu intensificata con
assiduità sempre crescente. Al primo nucleo se ne aggiunsero altre, tante, tantissime.
Ritenne infatti sempre come suo compito istituzionale, privilegiato, la cura delle
vocazioni; era difficile resistere alla sua forza persuasiva di attrazione: «Povero me!
finirò con l'essere lo spauracchio delle famiglie» (13 nov. 1925, pag. 150).
Era una cura che lo vedeva impegnato su un largo fronte: individuazione e
discernimento delle anime disponibili, accostamento personale fatto di paternità
dialogante e di paziente attesa, sperimentazione concreta della vita religiosa per
assaporarne il gusto, in un continuo coinvolgimento al problema vocazionale
dell'intera comunità religiosa e soprattutto in una grande apertura di cuore per il
superamento delle tante [pag. 014] difficoltà provenienti dai contrasti familiari o dalle
ristrettezze economiche, sempre in clima di intensa spiritualità: «ma tu e le altre ed io
con voi staremo sempre attorno a Gesù e al suo Angelo custode perchè, se piace a
Dio, ce la diano; ma io la voglio se deve venire qui con tutto lo slancio senza
pentimenti o rimpianti, dimentica di se stessa per darsi a Dio e all'opera senza
riserve» (14 ott. 1926, pag. 169). È preoccupazione che balza all'attenzione in tante
lettere (cfr. pag. 69, 95, 97, 101, 102, 134, 146, 147, 150, 170, 174, 177, 189, 314,
ecc.).
La cura delle vocazioni trovava, poi, il suo spazio specifico nel tempo del
probandato e del noviziato per il quale aveva preoccupazioni ed attenzioni particolari,
fin dai primi anni dell'opera, facendone anche specifico carico di coscienza alla
Superiora Generale (cfr. pago 409, 461, 493).
L'APERTURA DI NUOVE CASE. L'originario progetto di chiamata di anime
generose era in funzione del bene di queste popolazioni; alla raccolta doveva perciò
seguire l'andata verso il loro. E ben presto venne il tempo: il 20 settembre 1924, dopo
cinque giorni dalla prima professione religiosa, l'apertura anche della prima Casa,
quella di S. Pietro Vernotico; seguirono poi le altre, tante, con una espansione che ha
del prodigioso, in Diocesi e fuori Diocesi, seguendo l'ordine di preferenza fissato poi
all'arto Il delle Costituzioni del 1933 - «ameranno perciò le Discepole di esercitare il
loro apostolato nei piccoli paesi... preferiranno l'ultimo luogo» - in tutte le direzioni:
Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Abruzzi, Roma, Torino, perfino all'estero in
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Francia e Brasile, con tentativi negli Stati Uniti e in Cile.
È una espansione ed una crescita che aveva sognato fin dai primi giorni - «Dio ti
addosserà anche la responsabilità delle altre case che dovranno nascere!» (21 gen.
1924, pag. 107) - che ha seguito e vissuto con trepidazione fra due opposte tendenze,
quella della disponibilità al servizio generoso della Chiesa e quella della salvaguardia
dello spirito della Congregazione: «La nostra Congregazione esce dall'infanzia e comincia ad entrare nell'adolescenza ed ora dà le noie della crescenza e le
preoccupazioni di essa» (11 febb. 1930, pag. 258; cfr. anche pag. 145, 386, 461, 496,
636, 637, 674, 687, 764, 776, 839).
LE VISITE PERIODICHE ALLE CASE. L'espansione dell'opera impose subito
al Fondatore ed alla Superiora Generale la necessità di visitare i nuovi gruppi, non
solo in Diocesi e nelle regioni vicine, ma [pag. 015] anche nelle Case all'estero. «Sta
attenta... - preannunciava a Madre Maria - chè fra poco comincerai anche a fare
qualche gitarella per l'opera» (21 gen. 1924, pag. 107).
Non erano un adempimento di ordine formale, ma rispondevano ad un'ansia di
paternità accorata che voleva rendersi conto di persona della situazione in cui le sue
figliuole operavano, studiarne le difficoltà, consolidarle nell'impegno generoso della
vita religiosa e dello zelo delle opere.
È interessante seguire attraverso l'epistolario il susseguirsi delle varie fasi delle
numerose visite: dalla precisa programmazione dei viaggi, alla affettuosa permanenza
nelle varie Case, alla gioiosa constatazione dei progressi conseguiti o ai decisi
interventi per risolvere le difficoltà, alla ansiosa attesa della relazione dei risultati
realizzati (cfr. pag. 174, 433, 459, 465, 540, 549, 679 ecc.).
L'AZIONE PATERNA CONTINUATA. La sua paternità si attualizza e si
esplica non solo nelle grandi linee portanti dell'opera ma anche in una molteplicità di
interventi quotidiani e precisi, nelle direzioni più diversificate e di una varietà sempre
più sorprendente, diffusamente documentati nell'epistolario e che il solo ricorso al
relativo indice analitico potrebbe evidenziare, proprio come la paternità di Paolo
Apostolo che osava chiamare i Galati «figliuoli miei, che io di nuovo partorisco nel
dolore finché non sia formato Cristo in voi!» (GaI. 4, 19).
Innanzitutto azione paterna verso l'intera Comunità. Ne prepara meticolosamente
la sede: «Ieri sono andato a vedere a che stanno gli ultimi preparativi» (25 luglio
1923, pag. 74, cfr. anche pag. 65, 71). Provvede a tutte le necessità anche materiali:
dai medicinali (pag. 85) alle uova e al salame (pag. 86), dalla farina e salsa (pag. 88)
alle coperte di lana e al semolino (pag. 98), dal pesce (pag. 100) alle galline e al
maiale (pag. 108), dai soldi al grano per il pane, anche se qualche volta è costretto alla impossibilità: «Purtroppo soldi non ne tengo! Ti mando poche lire e domani ti
manderò quello che incasserò per la pensione di Gilda. Ho anticipato parecchie
migliaia ed ora mi trovo nella secca più completa»(13 febb. 1925, pag. 139), «So che
a S. Antonio sono state per tre giorni senza pane, ed è questo un problema che mi
preoccupa moltissimo» (4 apr. 1943, pago 549; cfr. anche 281, 352, 521, 522, 549,
553, 560, 579, 580, 581). Interviene personalmente, per una solida formazione
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spirituale: «Domani alle 14 e mezzo verrò costà» (pag. 87), «lo verrò durante gli
esercizi e, come spero, verrò presto» (pag. 92), «Sa il cielo se vengo volentieri costà!
(pag. 131, cfr. anche pag. 110, 128, 133, 144, 152, ecc.); «Vi ho sempre presenti e
prego moltissimo per voi e per l'opera a [pag. 016] cui avete posto mano» (pag. 81),
«Stamane ho celebrato la S. Messa ed ho pregato per voi» (pag. 88, cfr. anche pag.
91, 491, 500, 583, 614, 621, 686, 817).
Azione paterna soprattutto per condurre le sue figliuole (cfr. pago 60) a vivere ed
irradiare una grande spiritualità, fatta di assidua tensione alla santità, con una
insistenza incalzante fino ad apparire lui inappagato e quasi sfiduciato (cfr. pagg. 409,
448, 450) e la Congregazione lontana dai traguardi, specie quando pur disposto ad
ogni umana e longanime comprensione doveva registrare il divario fra l'ideale
sognato e programmato (cfr. pagg. 324, 444, 671, 676, 686, 772, 826) e i risultati
concreti di una corrispondenza non sempre generosa (cfr. pagg. 409, 448, 461, 635,
764, 775, 776, 857, 869). È Padre che vuol condurre in alto le sue figliuole, in
doverosa adesione al mai raggiungibile invito evangelico del «Siate voi dunque
perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (ML 5,48), non con astratti
ragionamenti o bellissime teorizzazioni, ma consegnando loro la sua stessa
spiritualità: è Padre che trasmette una vita, la sua vita vissuta nello Spirito. Così il
Padre diventa Maestro e Direttore Spirituale.
Molto semplice la sua spiritualità, scevra da formalismi ed espressioni
straordinarie; si colloca nel solco tradizionale della santità della Chiesa, ma vissuta
autenticamente in «Spirito e verità»: adesione alla «santa, amatissima e amabilissima
Volontà» di Dio (pag. 83), sequela di Cristo Sposo Eucaristico, nell'accoglienza della
Croce e nell'umiltà, nella rinunzia e svuotamento di sè, ma con generosità ed
allegrezza, vivendo concretamente l'amore ai fratelli, nella fedeltà all'amorosa
osservanza della santa Regola, tenendo sempre come modello incomparabile la
Madonna santa, «perfettissima Discepola di Gesù», «Madre di Gesù, Madre
amantissima delle anime che di Gesù vogliono essere Discepole fedelissime» (pag.
316), «sì che non abbiamo occhi, non cuore, non intelligenza, che per Gesù, per la
sua santissima volontà, per il suo amore» (pag. 523). Sono solo alcune direttrici che
trovano nell'epistolario abbondante documentazione ad ogni piè sospinto (cfr. l'indice
analitico, pago 939 e segg.) e che meriterebbero specifica trattazione.
Ed ancora azione paterna diretta non solo alla Comunità religiosa, nella sua
globalità, ma anche alle singole persone. La sua è una paternità vera; non
disincarnata, che si fa carico, personalmente, di tutte le necessità delle sue figliuole:
la salute, le condizioni economiche, la famiglia di origine, i rapporti con i superiori e
le consorelle, gli studi, gli stati d'animo, le gioie ed i dolori, le realizzazioni spirituali
ed apostoliche, la formazione e la vita spirituale. Così innanzitutto con Madre Maria
Machina in [pag. 017] una minuziosità di interventi per la persona, anche nelle gravi
malattie, con una premura assidua che quasi ogni pagina delle lettere registra (come
nel 1929 per un intervento chirurgico di ulcera a Potenza, nel 1932 per una lunga
infezione intestinale a Rodi Garganico, nel 1947 per una bronchettasia a Tricarico);
malgrado quelle infermità è però pervenuta con giovanile energia alla veneranda età
di 97 anni avendo terminata la sua esistenza terrena a Roma all'alba del 24 ottobre
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1981, dopo aver subito con esemplare fortezza l'amputazione della gamba destra a
Napoli il 7 settembre precedente. Così con tutte le Discepole che conosce una ad una
nell'intimo della loro personalità: le chiama per nome - ci sono lettere ripiene di nomi
di Suore, a volte taciuti e sostituiti dai puntini per un doveroso riserbo - le segue tutte;
e le segue fino all'ultimo per consegnarle allo Sposo, quando - come in morte di una
delle Discepole più care a lui ed alla Congregazione, Suor Laura Parisi - qualche
lacrima tradisce la piena adesione alla volontà di Dio (pag. 712; cfr. anche pagg. 261,
525, 662, 788, 850).
Una paternità però che lungi dall'essere possessiva ed invadente, è rispettosa della
libertà ed autonomia dei figli, che si pone a servizio della loro personalità per aiutarla
a crescere ed a responsabilizzarsi. Il suo rapporto con Madre Maria, nella sua qualità
di Superiora Generale della Congregazione, e con tutti gli altri organi dell'Istituto,
non è nella linea dell'intervento giuridico ma in quella della paternità-direzione
spirituale: «... quando ti avverto di qualche cosa o ti prescrivo qualche cosa che non
si confà con le idee tue, invece di attribuirlo ad incomprensione mia, dovresti dire:
«il mio Direttore, il Padre mio (questo titolo soprattutto voglio da te e non solo il
titolo, perchè sento di meritarlo assolutamente e senza eccezioni di sorta!) dice così:
egli ha ragione, sebbene io non me ne accorga» (31 mar. 1928, pag. 211-212);
«Guarda che tutto ciò che ti ho detto a questo riguardo sono ordini che do a te non
come Madre Generale; ma come mia figliuola spirituale (cfr. pag. 51), e voglio che li
esegua con la massima fedeltà» (28 ott. 1937, pago 454; cfr. anche pag. 453, 465,
771, 841, 845, 893); «Teneste la vostra riunione?.. finora non so che avete deciso.
Fammelo sapere in giornata» (11 ago 1924, pago 128; cfr. anche pago 129, 462, 517,
552).
In questo rapporto paternità-direzione spirituale con Madre Maria Machina non
deve fare alcuna meraviglia il ripetuto richiamo ai valori della spiritualità religiosa ed
alle finalità dell'opera. Quello di Madre Maria, iniziato nel 1921 e guidato da Mons.
Delle Nocche, era un cammino di perfezione; ogni cammino presuppone qualcosa
che si lascia, perchè meno perfetto, verso qualcosa che si vuol conquistare, perchè più
[pag. 018] perfetto. È una dinamica spirituale dalla quale questo Padre-Direttore non
si sottrae, ma con enorme carità e delicatezza, pur se con decisione, coinvolgendo si
in prima persona in grande spirito di umiltà (cfr. pago 107, 213, 214, 454, 480, 602,
603, 843; pagg. 292, 317, 352-353, 602, 846). Anzi proprio qui sta tutta la grandezza
di Madre Maria Machina, il segreto che ha fatto di lei la «pietra angolare» della
Congregazione: come «vergine fedele», svuotata di sè e completamente affidata a
quell'Uomo di Dio, è divenuta strumento prezioso per la realizzazione di una grande
Opera di Dio.
UN' «OPERA» PER LA CHIESA
Al termine di queste note che per sommi capi, attraverso la lettura di questo
epistolario, ci hanno fatto ripercorrere il cammino di una istituzione, sorge logica la
constatazione come il tutto sia scaturito da quella visione profetica del «largo
campo» che attendeva «anime generose» per un' «opera di bene per queste
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popolazioni» (pag. 31). Fu infatti la visione dei bisogni della Chiesa di Tricarico a far
scattare nel suo animo l'idea di creare questo strumento di redenzione. «Ho visto lo
stato di abbandono in cui si trova la Basilicata ed ho sentito che le cose sono ancora
peggiori di quello che io ho visto» (Raff. Delle Nocche, Lettere, a cura di D. Gaspare
Sarli, pag. 555).
Era una idea nuova, mai prima avvertita. «Con la consacrazione episcopale il
Signore mi dava anche la capacità di fondare la Congregazione anche se in quel
giorno non pensavo neppure ad una tale possibilità!» (pag. 826). Lo dicono anche le
mete originarie fissate all'itinerario spirituale di Linda Machina, quelle di una vita
cristiana più perfetta da vivere nel mondo (cfr. pagg. 24-25, 28), non quelle di una
vita religiosa di speciale consacrazione che le prospetta solo da Tricarico: «Oh! Se ti
concedesse di poterti consacrare a Lui nella vita religiosa» (14 sett. 1922, pag. 31;
cfr. anche pag. 33, 37, 42, 48, 53, 54, 55).
Quella prima idea nuova - un'opera per Tricarico e per la Basilicata - prendeva
forza e concretezza successivamente nell'incontro, già ricordato, con la Suora della
Diocesi cui il suo predecessore aveva rivolto tale formale invito, poi non realizzato
per il suo trasferimento. «Ora tocca a me e mi impegno di gran cuore in quest'opera»
(21 gen. 1923, pagg. 4546) aveva deciso il giovane Vescovo di Tricarico. Ebbe
perfino qualche idea - rimasta solo tale - per un ramo maschile, tanta era la sua ansia
pastorale per la Diocesi: «I Discepoli! Credi che non ci pensi? Ma... ce li deve
mandare Nostro Signore» (pagg. 399-400).
[pag. 019]
Le Discepole per la Diocesi di Tricarico! «Ho dato inizio con la benedizione del
Santo Padre ad una istituzione di Suore per avere le future catechiste per i paesi in
ciascuno dei quali vorrei vedere sorgere un asilo infantile, che sarebbe il punto di
appoggio per le Suore le quali potranno cosl formare la gioventù femminile e dare
una impronta diversa a tutta la popolazione» (Raff. Delle Nocche, Lettere, a cura di
D. Gaspare Sarli, pag. 314). Cosi ben presto iniziano a sorgere gli asili nei paesi della
Diocesi: Stigliano, Montemurro, Tricarico-S. Chiara, Corleto, Accettura, e poi via via
quasi in tutti.
Certo che gli orizzonti successivamente si slargarono, dalla Chiesa alle Chiese, ma
sempre nella fedeltà al disegno originario.
La Chiesa! termine ultimo del suo amore, delle sue aspirazioni, delle sue fatiche.
Si sentiva prima e sempre Vescovo, poi Fondatore; anzi Fondatore perchè Vescovo.
E lo lasciava trasparire anche nella cura quasi quarantennale delle Discepole: la
Diocesi era sempre in cima! «Si vede - scriveva il I3 gen. 1937 - che non ho saputo
far capire alle Discepole che il Vescovo ha doveri gravissimi verso la sua diocesi e
che non se ne deve allontanare che per grave necessità» (pag. 417). Ma poi sempre
cosi, sia nella scelta degli orari e dei giorni da dedicare alle discepole, sia nella
precedenza da dare ai sacerdoti ed alla gente; anche in questo l'epistolario è
abbondantissimo di riferimenti (cfr. pag. 80, 86, 252, 256, 267,291, 312, 417, 460,
639, 672, 902 e l'indice analitico alla voce Diocesi di Tricarico).
Un' «opera» - la Congregazione delle Discepole di Gesù Eucaristico per la Chiesa:
è questo lo spirito delle origini! «,.. consacrare la nostra Congregazione al servizio
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della Chiesa nei posti più umili e più disprezzati» (26 febb. 1928, pag. 208). Ed al
termine quasi della sua vicenda terrena, il 24 febb. 1957: «Richiama ciò che è stato
scritto nelle prime regole della Congregazione e che, se non è rimasto nelle
Costituzioni, non è certo esulato dallo spirito che ha sempre animato la fondazione
della Congregazione» (pag. 843).
L'EPISTOLARIO di Mons. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
a MADRE MARIA MACHINA
Veramente prezioso questo nuovo epistolario, per le tante conferme e per le tante
scoperte!
Mons. Raffaello Delle Nocche fu una grande anima, ricca di umanità e ripiena di
Dio, che seppe disvelarsi più con l'operare ed assai meno con il parlare; perfino nelle
assemblee liturgiche trovava difficoltà [pag. 020] all'annuncio della Parola di Dio, e
di tanto fece pubblica confessione sul letto di morte nell'atto di ricevere solennemente
il Viatico.
Vescovo santo, Maestro di spirito, Fondatore di Comunità religiosa, non ha scritto
trattati di pastorale ecclesiale, di ascetica o di direzione spirituale, di spiritualità per la
sua Congregazione; ma nelle lettere, divenuto assai loquace, ci ha dato un
monumento di grande sapienza, di quella sapienza che non è arida scienza, ma dono
dello Spirito al quale fu sempre disponibile, dal quale si lasciò condurre.
Ecco perchè le sue lettere convincono ed avvincono, entusiasmano e trascinano,
con una parola che si accosta e si incarna nella realtà esistenziale anche la più terrena,
ma che proietta nel dover essere, nel perfetto, nel divino, in una tensione assidua e
dinamicamente viva: dalle cose terrene anche le più insignificanti, dai fatti e
avvenimenti i più banali, dalle situazioni più contrastanti, il passaggio anzi il salto è a
Dio, in Dio. «Sia benedetto Dio», «Come è buono Gesù con noi», sono le
esclamazioni più ricorrenti. Dio, Gesù, costantemente presenti nel suo spirito, costantemente presenti nelle sue lettere: in ogni lettera sono i grandi protagonisti! Basta
leggerle con questa attenzione. Nelle sue lettere, perciò, si ritrovano armonicamente
composti l'umano e il divino, l'umano finalizzato e ricondotto al divino.
La lettura di queste pagine ci introdurrà nel mondo meraviglioso - di un Uomo di
Dio, il servo di Dio Mons. Raffaello Delle Noc
che, che vive in autenticità e coerenza la sua originale vocazione cristiana; che sa
farsi guida sapiente ed amorosa di un'anima per condurla verso Dio e divenirne
strumento del suo amore verso gli uomini;
- di un'anima, Madre Maria Machina, che sa aprirsi alla Grazia e sa camminare
verso mete inimmaginabili ed ardue, in umile e generosa disponibilità alla sua guida
spirituale, per un servizio grande a Dio ed ai fratelli;
- di un'opera, la Congregazione delle Discepole di Gesù Eucaristico, che nasce,
cresce, si sviluppa e si afferma, in una spiritualità in essa trasfusa, perchè fosse via di
santità per anime generose ed amanti di Dio;
- di una Chiesa, quella di Tricarico, che con la guida di un Pastore illuminato e
buono sa camminare verso la redenzione e lo sviluppo umano e cristiano.
DON GASPARE SARLI
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[pag. 021]
1921
In Corde Jesu semper!
Marano, 25 giugno 1921
Figlia in Gesù Cristo,
Le cattive notizie che mi diedero ieri intorno alla salute di vostro padre mi fecero
ritenere inopportuna la visita: essa è differita a lunedì prossimo.
Le due giornate sociali si terranno presso le Suore di Carità a Regina Coeli e
saranno interessanti: spero che la Direttrice abbia conservato il programma e che
possa mandarvelo per mezzo di Ersilia. Se poteste intervenire alla riunione
pomeridiana di oggi ne avrei molto piacere. Vi mando ad ogni modo un biglietto per
la signorina Moneti.
Spero che da oggi innanzi mi manderete sempre buone notizie di voi e dei vostri;
ma è certo che le croci saranno sempre il nostro retaggio quaggiù. Beato chi sa vedere
in tutto le disposizioni di una Provvidenza piena di .. amore infinito e di infinita
Sapienza e sa benedirla ed amarla nelle cose prospere ed avverse.
Benedico voi ed ossequio le sorelle e tutti di famiglia.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
[pag. 022]
In Corde Jesu semper!
Marano, 21 settembre 1921
Mia cara figlia in Gesù Cristo,
Scuserete certo il mio ritardo nel rispondervi, perchè penserete al cumulo di lavoro
che ho trovato al ritorno dagli esercizi. Era mia intenzione di scrivervi appena tornato
da Lecce, quando mi fu consegnata la lettera che mi lasciaste al Ritiro; ma la mia
lettera non vi avrebbe raggiunta a Roma (quell'indirizzo lo conoscevo) nè avrei potuta
inviarla ad Isernia perchè ignoravo il cognome della vostra amica.
Fui lietissimo che alcune del circolo fossero andate a Roma, sebbene non si
trattasse proprio di un congresso della G.F.C., perchè ero sicuro che tale andata
avrebbe destate energie ed accese sante emulazioni.
Benedico il Signore che ha realizzate le mie speranze: spero che i buoni propositi
maturino e perseverino. Domenica prossima faremo una festicciola per la benedizione
dei distintivi e per la distribuzione alle sode, e ci auguriamo che questo desti le pigre
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e le renda assidue e fervorose. La lettera con cui la signorina D'Oro mi comunicava la
partenza per Roma mi raggiunse a Marano il 18 corrente! Come vedete la notizia mi
giunse a tempo!
Come state in salute? credo che il viaggio vi abbia fatto bene anche alla salute: a
me per questo riguardo ne ha fatto moltissimo. Accettate le premure della vostra
amica e fate una grandissima provvista di forze per spenderle poi qui in un lavoro
intenso e fecondo.
Spero bene che il rispetto umano che domina costà non si attacchi anche a voi;
credo anzi che voi e con l'esempio ed anche con qualche spinta indurrete altre alla
frequenza dei Sacramenti e ad un pò di azione cattolica femminile. Ormai vi sarete
convinta che l'azione cattolica forma i caratteri e spinge a dominare il rispetto umano.
Certo non mi contento delle pochissime notizie che mi avete date e spero che me
ne manderete più abbondanti presto. Specialmente mi parlerete della vostra vita
spirituale, dei vostri propositi, delle difficoltà che incontrate ecc..
Non sono andato più a Calvizzano, perchè non ne ho avuto tempo; ma non farò
passare la settimana prossima senza andarvi, perchè il mio dovere me lo impone.
Certamente troverò il tempo per salutare i vostri. Vi benedico con tutta la effusione
del cuore.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
[pag. 023]
In Corde Jesu semper!
Marano, 10 ottobre 1921
Mia cara figlia in Gesù Cristo,
Certo la mia puntualità nello scrivere non è esemplare!... Ma ho le mie scuse
validissime, le quali però non distruggono la vostra giusta dispiacenza. In questo
periodo di tempo sono stato martire dei denti: me ne sono stati strappati dieci, e
domani mi sarà strappato l'undicesimo e spero che sia l'ultimo! Dopo l'estrazione di
un molare ebbi un'emorragia ostinata che durò più di otto ore e mi ridusse in tanta
debolezza che per tre giorni non potetti far nulla.
Frattanto non posso parlare in pubblico e quindi non assisto alle riunioni del
Circolo della G.F.C..
La funzione della benedizione dei distintivi riuscì molto fredda: le socie presenti
non erano molte e niente era stato preparato. L'esortazione mia alle socie sui doveri
che impone loro il distintivo e sull'obbligo di portarlo sempre mi uscì proprio dal
cuore e mi parve che facesse impressione. Veggo con piacere che quelle che hanno
avuto il distintivo generalmente lo portano.
Le socie di Calvizzano (anche Ersilia ed Immacolata) brillano per la loro assenza
alle riunioni; ma le ho rimproverate ieri e spero che si convertano: avevo riservato i
distintivi per esse, ma poichè non c'erano furono passati ad altre ed ora dovranno
aspettare una seconda distribuzione. Eccovi la cronaca sommaria del Circolo! Debbo
aggiungere però che la Presidente è animata dalle migliori intenzioni e questo mi fa
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sperare bene per l'avvenire, anche perchè le socie che sono state a Roma si mostrano
anch'esse animate da entusiasmo.
Son contento della vita che fate costà e dello zelo che spiegate per spingere le
vostre nuove conoscenze alla pratica della 'vita cristiana: il Signore conceda efficacia
alle vostre parole. Tale efficacia la avranno se voi avrete pura intenzione nel dirle; se
le direte con umiltà di cuore e se pregherete in cuor vostro il Signore che vi aiuti.
Non mi pare troppo adatta, specie per la vostra amica, la lettura della vita di
Gemma Galgani: quella lettura avrebbe bisogno del commento di persone esperte
nella teologia mistica per evitare che le anime immaginino che la perfezione consiste
nelle estasi, nelle visioni e in simili doni soprannaturali.
[pag. 024]
Del resto ora seguitate a leggere (se pure non avete finito già) chè il Signore vi farà
lui da maestro.
Non vedo il perchè dovreste ostinarvi a non parlare nel Circolo della G.F.C.? Che
importa che molte di quelle signorine sono diplomate? Se doveste parlare per fare
ammirare la vostra capacità avreste ragione di temere; ma cercare di manifestare le
vostre idee intorno alla necessità di un lavoro attivo ed organizzato da parte della
G.F.C. perchè nel cuore di quelle che vi ascoltano si accenda non già la stima per
quella che parla ma un pò del fervore che la anima, questo non deve riuscirvi
difficile.
Quando verrete? credo difficile che potreste liberarvi dalla affettuosa violenza
della vostra amica prima della fine del mese; ma si capisce che non aspetterete
proprio gli ultimi giorni di ottobre per tornarvene: io desidererei che ve ne veniste
subito dopo il 20.
Venne da me vostra sorella (non ne ricordo il nome!), ma non mi fece sapere di
che umore sono i vostri per la vostra lontananza. lo per la mancanza dei denti e per le
continue andate a Napoli non mi sono recato a Calvizzano.
La novena di S. Raffaele comincia il 15 corrente, desidero una speciale preghiera
durante quel periodo.
Vi benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
In Corde Jesu semper!
Marano, 28 ottobre 1921
Mia cara figlia in Gesù Cristo,
Tanto valeva ve ne restaste ad Isernia!.. So che siete venuta ieri e me ne
meraviglio, perchè son sicuro di avervi detto che passavo la giornata a Napoli. Vi
aspettavo quest'oggi ed ho saputo che state a Napoli. Intanto debbo farvi gli auguri
per lettera! Pazienza!
Ma non scriverò qui i soliti auguri stereotipati: domani nella santa Messa e in tutte
le preghiere che farò, dirò al Signore che vi dia grande [pag. 025] generosità nel suo
servizio e specialmente nel vincere voi stessa e dedicarvi tutta a Lui. Vi auguro che
da domani cominciate una vita di fervore maggiore e di apostolato umile e fecondo.
Vi bastano questi auguri? lo non saprei farvene di migliori! E poiché più grande è la
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vostra corrispondenza alla Grazia, maggiore è il dovere che ho di aiutarvi e di indirizzarvi, come regalo per la vostra festa vi prometto di occuparmi anche più
dell'anima vostra con la preghiera e col consiglio.
Ossequio e saluto tutti i vostri e vi benedico di cuore.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
[pag. 026 bianca]
[pag. 027]
1922
In Corde Jesu semper!
Marano, 17 marzo 1922
Figlia in Gesù Cristo,
Faccia le mie scuse col babbo perchè ieri non sono venuto, secondo che avevo
promesso: non so che sia, ma non trovo tempo per adempiere a tanti miei doveri ed
intanto sto sempre occupatissimo. Riparerò lunedì a questa mancanza verso la sua
famiglia.
Oggi starò a Napoli e domani per tutta la giornata (meno dalle Il alle 15) starò a
Marano. Avrei piacere di dirle qualche parola prima della lezione di Religione.
Ossequi e benedizioni.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
[pag. 028]
In Corde Jesu semper!
Roma, 2 luglio 1922
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Due parole in fretta per dirti che ho ricevuta la tua lettera. Non approvo certo le tue
impazienze e il tuo stato di animo, che non è il migliore per andare innanzi nella via
della perfezione. Per potertene correggere hai bisogno di dedicare maggior tempo alla
lettura delle vite dei Santi, e così imparerai a frenare le tue impazienze di perfezione.
A te sembra che la perfezione e lo zelo debbano esprimersi in opere esterne di gloria
di Dio, ed invece dovresti ormai esser persuasa che devi curare con ogni sforzo lo
spirito interiore di unione con Dio e la purità di intenzione in tutto quello che fai: da
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questa sempre maggiore purità di intenzione e unione con Dio verranno poi fuori,
senza che tu neppure te ne accorgessi, le opere di gloria di Dio e di utilità del
prossimo. Ma se non ci fosse molto profondo e solido quel fondamento che ti ho
indicato, a nulla servirebbero le opere; o, per dir meglio, servirebbero ad alimentare
la vanità e la superbia.
La regia nomina è venuta, fra due giorni mi consegneranno le bolle e farò la
domanda per il regio exaequatur; ieri ho visto il Santo Padre, al quale ho chiesto
benedizioni speciali per le mie figliuole spirituali. Ho fatto benedire anche da Lui
alcuni oggettini di divozioni, fra i quali vi è una corona destinata a te. È una cosa
insignificante; ma che avrà valore e per la benedizione che ha avuta e per il pensiero
con cui te la offro.
Mercoledì al più tardi sarò di ritorno a Marano: credo che giovedì ti rivedrò. Guai
a te se lasci anche per un giorno solo la santa Comunione: commetteresti una grave
disubbidienza, ti priveresti della grazia inestimabile che Gesù ti porta con la sua
presenza reale quando Lo ricevi, e non corrisponderesti al desiderio che Egli ha di
comunicarsi alle anime. Certo devi curare di riceverlo sempre meglio ma quésto non
lo otterrai con le vane paure; ma coll'accostarti a Lui con desiderio sempre più grande
e con confidenza sempre più umile e filiale.
Ossequi ai tuoi. Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
Sac. RAFFAELLO DELLE NOCCHE
Avresti fatto meglio se mi avessi dato notizie più concrete di ... e della signorina....
[pag. 029]
In Corde Jesu semper!
Marano, 21 agosto 1922
Figlia in Gesù Cristo,
Mi dispiace assai che non ti senti bene; se Gesù dispone che per qualche giorno
non puoi uscire di casa, non ti affliggere per questo. Farai la Comunione spirituale
più volte al giorno e dirai a Gesù che tu desideri ardentemente di riceverlo
sacramentalmente ma che desideri anche più di fare quel che più piace a Lui. Se a Lui
piace di tenerti per qualche giorno inferma tu amerai la sua volontà e la benedirai.
Bada però: non è conforme alla Volontà di Dio che si stia malinconici.
Mandami notizie della tua salute e delle tue disposizioni di spirito e prega per me.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO DI TRICARICO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 settembre 1922
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
21
Ti raccomandai tanto di mandarmi notizie di tua sorella, e mi meraviglio perciò
delle scuse che fai per aver scritto presto e per aver riscritto. Se non lo avessi fatto
avresti disubbidito. Nelle tue lettere vi è una sola cosa che mi dispiace, e cioè
l'insistere che fai sulla noia che le tue lettere potrebbero darmi. Sai bene che non è
vero e non dovrai non solo dirlo più; ma neppure pensarlo.
Mi dispiace assai che vi siano tanti malati a casa tua, e ti prego di darmi spesso
notizie almeno finché non siano tutti entrati in convalescenza. Prego il Signore che
ciò avvenga presto e che nel frattempo dia a te ed ai tuoi perfetta uniformità alla
volontà sua, perchè queste tribolazioni riescano di vantaggio spirituale per tutti.
[pag. 030]
Ringrazio il Signore che ti dà tanti lumi per profittare di questa sua visita: non è
certo per sentimento tuo naturale o per pratica antica di virtù se ti senti tanto animata
a sacrificarti e se lo fai con tanto spirito soprannaturale. Continua così, mia buona
figliuola, e prega sempre con tutta umiltà il tuo Gesù affinché aumenti in te i suoi
lumi e le sue grazie e ti faccia vivere sempre, unicamente per Lui, accettando con
amore anche le pene che a Lui piacerà di mandarti.
Anche da Dio viene in te lo spirito con cui stai accettando l'allontanamento del tuo
Direttore: la natura porterebbe a tutt'altri sentimenti, e la Grazia, che è contraria alla
natura, ti insegna invece a benedire il Signore e a cercare (a preferire) quello che a
Lui dà maggior gloria. Sia sempre benedetto Iddio che è così generoso con noi, che
pure siamo così meschini e che tante volte abbiamo respinte le sue grazie. Che Lui
stesso si degni di farci corrispondere da oggi innanzi con ogni diligenza, e ci faccia
progredire sempre nella via del distacco, della generosità, del sacrificio di tutti noi.
Che vuoi che ti dica del mio ingresso? Tutto il popolo era per le vie: nessuno era
andato al lavoro quel giorno. La popolazione è buona e semplice. I costumi molto
primitivi; è gente che lavora senza alcun sollievo, anzi in mezzo alla privazione di
ogni conforto, che per le nostre popolazioni è divenuto necessità. Altri dirà forse che
qui la civiltà non è arrivata per nulla, io dico invece che il Signore si compiace del
lavoro e della mortificazione di questi popoli, i quali se non hanno le lustre della
civiltà non ne hanno neppure le profonde magagne.
Nei primi giorni a me ed ai miei sono mancate diverse cose: il mobilio e tutte le
cose necessarie erano arrivate appena alla vigilia del mio arrivo e si dovette lavorare
di notte per mettere a posto almeno le cose indispensabili: nè mio padre nè mia
sorella sapevano gli orari per fare gli acquisti, ecc. ecc. Ora la cosa è avviata e
possiamo ringraziare il Signore. Certo io, che ero arrivato qui con molte sofferenze di
stomaco, dopo due giorni mi sono rimesso del tutto; mio padre, che ha dovuto
lavorare peggio di un facchino, è stato benissimo e il suo aspetto era più florido che
mai; Visconti mangia con appetito e sta bene. Vi sono, è vero, altre difficoltà più
serie per me; ma quelle sono inerenti al mio ministero e debbo esserci preparato: ho
dovuto fare già qualche atto che a qualcuno dà dispiacere, dovrò farne anche altri; ma
è meglio farli sul principio, così capiranno che ciascuno deve fare il proprio dovere e
vi saranno meno occasioni di farne in seguito. .
Ti dovrai confessare ogni quindici giorni, e ti confesserai dove ti troverai. Stante la
premura con cui tutti ti domandano come farai per la [pag. 031] confessione, ritengo
22
sempre più prudente che ti confessi fuori Calvizzano; ma conserverai tutta la libertà
di confessarti a Calvizzano quando ne avessi bisogno straordinariamente. Credo che
potresti confessarti dal sacerdote che andrà a confessare le suore di Marano.
Ancora ti risenti quando gli altri si occupano delle cose tue. Ecco un punto sul
quale dovrai esercitare molta sorveglianza su te stessa, e che ti costerà lavoro lungo e
paziente, e che ti farà provare l'umiliazione di più di una sconfitta!
Se il Signore ti concede di fare gli esercizi spirituali, ti farà una bella grazia. lo lo
pregherò in particolare per questo, perchè desidero assai che tu li faccia: la grazia che
dovrai chiedere in questi esercizi sarà quella di conoscere lo stato in cui il Signore
vuole essere servito da te. Oh! Se ti concedesse di poterti consacrare interamente a
Lui nella vita religiosa! lo veggo qui aperto un largo campo per le anime generose, e
comincio a sentire che si presenterà presto il giorno in cui chiamerò a raccolta diverse
persone per iniziare un'opera di bene per queste popolazioni. Tu prega con umiltà e
persevera nel combattere te stessa per essere pronta a seguire la volontà di Dio
dovunque Gli piacerà di chiamarti.
Leggi pure la vita di Sr. Teresa del Bambino Gesù: a miglior tempo ti indicherò
qualche altra cosa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Saluto e benedico
in particolare gli infermi e tutti di famiglia.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 settembre 1922
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevute le tue tre lettere, ed eccomi a risponderti. Mi dispiace di non poterlo
fare con la frequenza che tu desidereresti e con quella con cui io stesso vorrei farlo in
questo periodo di tribolazioni e di fatiche straordinarie per te.
[pag. 032]
Spero che Vincenzino subito esca di pericolo affinché possa anche lui, dopo questa
tremenda malattia ringraziare il Signore e fare per l'avvenire, sparita anche la malattia
che finora lo ha afflitto, vita del tutto cristiana. Di ... non mi hai detta una parola in
nessuna delle tue lettere. So che egli ora è occupatissimo per la vendemmia; ma
dimmene qualche cosa. E la famiglia ... che fa?
Son contento che ti sia prestata come hai fatto, senza lasciarti spaventare dalla
fatica e dal pericolo. Credo che abbia usato le precauzioni che si potevano conciliare
con l'assistenza che hai prestata a Vincenzino; se non lo avessi fatto avresti fatto
male. Anche le Suore negli ospedali, i sacerdoti che assistono gli infermi certe
precauzioni le debbono prendere, altrimenti tenterebbero Dio, e questo non si deve
fare.
Quali esercizi migliori potevi fare di quelli che hai fatti nei giorni passati? So bene
che è una cosa diversa; ma io ringrazio Dio anche per questo. Vorresti proprio sapere
perchè Dio non ti ha permesso di fare gli esercizi? Al Signore non dispiace se qualche
23
volta con confidenza ed umiltà di figli gli domandiamo il perchè ci ha trattati così, ma
dobbiamo essere pronti a non capire e ad adorare la sua santa Volontà. Le ragioni
possono essere tante: supponiamo che il predicatore degli esercizi non fosse stato
adatto per il tuo spirito; oppure che il Signore volesse che gli esercizi li facessi
diversamente, cioè senza ascoltare prediche, e meditando invece da sola, con la guida
di qualche libro e scegliendo le meditazioni che ti indicherà il tuo direttore, e
indirizzandole allo scopo che egli stesso ti indicherà. Non ti pare che ci sarebbe da
ricavarne maggior frutto? A me pare che si. Per conto mio preferisco sempre di fare
gli esercizi da me. Adunque quando questa tempesta sarà passata, tu dovrai riposarti
per bene e dovrai rimetterti in forza, e poi, quando verrò in novembre, ti ritirerai per
otto giorni alla Sapienza e con la mia guida farai gli esercizi spirituali. Ti assegnerò
io stesso le meditazioni, l'orario e le altre pratiche. A me interessa assai che tu possa
fare questo corso di esercizi, per poi cominciare a lavorare con maggiore zelo e con
più cognizione della via per la quale il Signore ti chiama. Tu intanto prega assai e fa
che ogni azione tua da questo momento sia una preghiera per ottenere dal Signore la
grazia di conoscere chiaramente la sua Volontà e la forza per seguirlo per la via ardua
per la quale Egli forse ti chiamerà.
Preferisco che ti sia confessata a ...: questa stessa aspettativa che c'è in paese è tale
che mi fa comprendere che i pettegolezzi rinascerebbero subito e ricomincerebbero le
noie passate, le quali potrebbero anche farti indispettire. Se ... accennano di nuovo
alla confessione, tu dici chiaramente la ragione per cui non ci sei andata, cioè il non
voler dare nessun [pag. 033] pretesto a pettegolezzi per la tranquillità tua e sua.
Spero che... si sia rimesso completamente con la malattia nervosa dalla quale era
stato preso qui. Non puoi immaginare come era diventato per la nostalgia! lo e mia
sorella non sapevamo più che fare per tenerlo un pò allegro; ma non ci riuscivamo.
Pazienza! Ora che dice? Da che proveniva quella malinconia? Ersilia è contenta del
ritorno del fratello?
Son contento che mio padre sia venuto a visitarvi. Egli si è riconciliato con
Tricarico e pare che abbia compresa la necessità di trasportare qui le tende di tutta la
famiglia. Qui l'Episcopio è vasto e comodo: risente, è vero, dell'abbandono in cui è
stato lasciato per vari anni; ma in poco tempo si potrà mettere in ordine e diventare
veramente bello.
Più importante è il lavoro morale che si deve fare qui; ma per esso spero di avere
aiuti importanti dalle anime che chiamerò a lavorare qui, e che dovranno essere
anime veramente fervorose e votate interamente al sacrifizio ed alla preghiera. Credo
che non sarà lontano il tempo in cui lancerò la chiamata, e spero che nessuna
mancherà all'appello. Preghiamo intanto nella umiltà e nella piena confidenza in Dio.
Saluto tutti di tua famiglia.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO DI TRICARICO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 ottobre 1922
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Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avrei dovuto e voluto scrivere ieri stesso, appena mi giunse il telegramma di D.
Salvatore; ma non potetti farlo subito perchè l'automobile era già partito.
Dopo le tue lettere sulla malattia di Vincenzino tenevo quasi per sicuro che
avrebbe superata anche lui la tempesta; ma il Signore ha disposto diversamente.
[pag. 034]
Comprendo l'orgasmo con cui hai scritto quel biglietto e non te ne rimprovero.
L'amore di Dio non soffoca, non riprova; anzi perfeziona l'amore dei parenti, e il tuo
amore per Vincenzino aveva motivi così belli e nobili, oltre quelli di sangue!
Pensa però alle disposizioni in cui è morto Vincenzino e poi dimmi se tra tanti
motivi di dolore non devi pure trovarne qualcuno di conforto. Tu stessa mi hai scritto
due volte che Vincenzino ha ricevuto con perfetta lucidità e con uniformità alla
volontà di Dio i santi Sacramenti: nelle condizioni di salute di Vincenzino non è stata
questa una grazia singolare del Cuore di Gesù? Se Vincenzino fosse guarito dal tifo e
le sue condizioni nervose fossero peggiorate, avrebbe avuta tale lucidità e tali
disposizioni al momento della morte? Se la famiglia si fosse anche parzialmente
divisa avrebbe avuta tanta assistenza?
Figlia carissima, ricordati che Giobbe, vissuto tanti secoli prima della venuta di N.
Signore Gesù Cristo, in un giorno solo perdette tutti i suoi beni e tutti i suoi dieci
figli, eppure egli esclamò sempre: «Il Signore me l'ha dati, il Signore me li ha tolti,
sia benedetto il suo nome!»
Tu hai lavorato eccessivamente nei giorni passati per la salute corporale di tuo
fratello, pur senza trascurare la sua salute spirituale: ora applicati ad offrire tutto ciò
che fai in suffragio dell'anima sua, e se nel passato hai avuto di mira il piacere e la
maggior gloria di Dio, ora con la pazienza, con la forza di animo devi dimostrare che
la Volontà di Dio per te è sempre la cosa che maggiormente ti è a cuore, sia quando
esaudisce le tue preghiere secondandole come tu chiedi, sia quando le esaudisce
concedendo cose migliori di quelle che tu hai chieste, sebbene appaiano alla nostra
corta vista del tutto contrarie.
Appena passato il tempo strettamente necessario per il lutto riprendi ad andare in
chiesa e ad occuparti di qualche opera di zelo per la gloria di Dio. Pensa che il
Signore aspetta da te questa prova di fedeltà e di distacco.
Mandami presto notizie tue e dei tuoi, a ciascuno dei quali esprimerai le mie più
sentite condoglianze.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO DI TRICARICO
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[pag. 035]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 dicembre 1922
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa volta certo il mio ritardo ti è riuscito più penoso del solito, ed a me pure è
rincresciuto vivamente di non poterti scrivere a tempo, come pure avrei voluto; ma
l'assenza di poco meno di un mese dalla diocesi mi ha fatto trovare un accumulo di
lavoro, e poi ne sono sopraggiunti alcuni che non potevo rimandare senza danno, e
questo senza contare il discorso per la Immacolata e quello per le nozze di una signorina di qui. Del resto io spero che tu abbia accettata come mandata da Dio anche
questa prova venuta proprio al momento in cui più fortemente sentivi la necessità
della direzione.
Figlia mia, lo so bene che quanto più si desidera di andare a Dio rapidamente si
sente più vivamente la necessità della guida; ma poichè Dio stesso mi ha mandato
lontano da Marano, tu devi profittare della guida a cui Egli ti ha affidata nel modo
che Egli vuole e per il resto devi essere sicura che, se ti abbandoni con piena fiducia e
tranquillità alla volontà di Dio, essa ti guiderà in maniera sicura tutte le volte che il
direttore non potrà farIo.
Che sono cosa nuova le attenzioni che ti usano a casa tua? Il Signore vuole
mortificarti a questo modo, facendoti sacrificare il desiderio che hai di offrirgli
qualche privazione. Tu va innanzi tranquillamente e, non potendo offrire a Dio quelle
mortificazioni, gli offrirai altre cose di cui non ti mancheranno occasioni e che a
tempo opportuno anche io ti suggerirò. Quanto al tuo desiderio intenso di fare molta
penitenza, ringrazia Dio che te lo dà; ma nel con tempo umiliati innanzi a Lui perchè
non sei buona a far nulla. lo tuttavia alla prima occasione ti manderò i mezzi
opportuni affinchè, venuto il momento tu possa farIa; ma questo momento nori è
venuto ancora. Su questo punto specialmente tu devi sottomettere con tutta fedeltà il
tuo giudizio, perchè la penitenza praticata senza il precetto di ubbidienza diventa un
grande fomite di superbia e mette in gravissimo pericolo la costanza e fedeltà nella
vita spirituale.
Il Signore pensa anche Lui a mandarti le penitenze, e sono di quelle che veramente
ti fanno meritare, senza pericolo di amor proprio. Non è stata una bella penitenza il
mio ritardo nella risposta? E più di questo non [pag. 036] è stata una penitenza molto
umiliante il non aver dato nulla ad Immacolata, per il suo onomastico, perchè il mio
permesso non era venuto? Ora farai il dono ad Immacolata spendendo una trentina di
lire; ma le regalerai una cosa utile. Se poi, essendo passato il momento opportuno,
vorrai farlo per Natale o Capodanno, non trovo difficoltà.
Quanto alle tue spese personali compra tutto quello che è necessario, senza
scrupolo. Quanto alla qualità bada che la ricerca della modestia non deve danneggiare
la economia, perchè se scegli roba cattiva, ti durerà poco e sarai costretta a rifarla.
Quest'inverno si presenta rigido, ed io ti ordino di coprirti bene.
Dovrai prima terminare la lettura della vita di S. Chantal e poi comincerai quella
della Madre Volpicelli. Ho scritto a mia sorella che trovasse il sesto volume del Da
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Ponte, affinché tu possa fare le meditazioni in esso contenute, mia sorella stessa
parlerà con la maestra Schiano per farti prestare la vita della Volpicelli.
Ti ripeto che per il vino ed il caffè dovrai regolarti in modo che i tuoi non abbiano
a dispiacersi. Se puoi persuaderli che il caffè dopo pranzo non ti fa bene, tanto
meglio; ma se non si persuadessero, tu prendilo allegramente, senza preoccuparti che
è una cosa di tuo gusto: il Signore preferirà che tu prenda una cosa di gusto e lo
ringrazi per il benefizio che ti fa, piuttosto che provocare una dispiacenza ai tuoi e
forse un'ammirazione per il tuo spirito di mortificazione.
Per questo anno farai il digiuno solo il venerdì della tempora; negli altri giorni
prenderai il tuo latte al solito: se hai l'uso di zuccherarlo, nella novena di Natale ne
farai a meno destramente, o metterai solo pochissimo zucchero per poter rispondere
affermativamente se ti domandano se lo hai zuccherato. Troverai poi mille occasioni
per mortificare diversamente la curiosità, l'amor proprio, per esercitare la carità verso
il prossimo ecc.
Il giorno 27 corrente, festa di S. Giovanni Evangelista, farai di nuovo la
meditazione sull'amor di Dio, e farai un'ora di adorazione cercando di stare anche tu
col capo appoggiato sul petto di Gesù, come il discepolo prediletto nella sera in cui
l'Eucarestia uscì dal S. Cuore per nostra salute. Ti terrai in un'amorosa e semplice e
tranquilla attenzione alla presenza di Gesù Sacramentato e ne ascolterai la voce. Che
se Egli tacesse e non dicesse nulla, tu non cambierai metodo, nè ti allarmerai per il
silenzio di Gesù; ma lo benedirai e ringrazierai egualmente, perchè ti concede almeno
di stare alla sua presenza e di fare la sua volontà.
Se la risposta si è fatta aspettare, almeno non è stata avara. Chi sa se potrà essere
sempre così! Speriamo.
[pag. 037]
... Ti pare caso fortuito che nessuna... sia venuta da me nel tempo che sono stato a
Marano? Come stanno le cose? Hai più vista...?
Questa cosa mi sta molto a cuore e mi preoccupa assai: prego il Signore che faccia
riuscire tutto a bene spirituale della famiglia.
Scrivimi a lungo. Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Dimenticavo di dirti che io sto benissimo in salute, e quando avrò messo al
corrente tutti gli affari mi sentirò anche più tranquillo di spirito. Qui il clima non è
gran cosa più rigido di quello che lasciai a Marano il giorno in cui sono partito, se lì
si è mantenuto come era allora. Trovai qui un pochino di neve, che sparve subito:
anche altre due volte in questo frattempo è comparsa; ma non è durata fino a sera.
L'aria asciutta permette di passeggiare benissimo: peccato che io per mancanza di
tempo solo poche volte ne ho potuto approfittare.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 dicembre 1922
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Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi ha recato nessuna sorpresa il modo con cui ti sei regolata per il dono ad
Immacolata. Pretendevi forse di essere già arrivata alla perfezione della ubbidienza e
dello spirito di povertà? Ma non temere, Gesù ti manderà ancora occasioni per
esercitarti nell'uno e nell'altro, ed il tuo padre spirituale, che non ha nessuna
intenzione di risparmiarti, te le procurerà a larga mano. E non solo in questo ti
eserciterà; ma anche in altre cose che metteranno a seria prova il tuo spirito di
distacco da ogni cosa e affetto terreno. Ti raccomando di avere fede grande e grande
generosità e di esser pronta a seguire lo Sposo dovunque ti vorrà, senza lagnarti,
anche quando per seguirlo dovrai sentire spezzare dei brandelli del tuo cuore.
[pag. 038]
Bada, figliuola: quando il sacrifizio è lontano, o almeno quando vediamo
chiaramente che il Signore ci cerca qualche sacrifizio non è difficile farlo; ma quando
questo non ci riesce chiaro, quando l'animo è turbato e non vede nelle opere delle
creature l'azione del Creatore, oh! allora come è facile ingannarsi! Come è facile
perdere di vista i nostri propositi; anzi come è facile il credere che proprio in quella
maniera dovevamo regolarci.
Veramente l'altra mancanza è stata più inesplicabile per me; ma ora il Signore te
ne ha fatto vedere il disordine, ed io non insisto. Ne hai avuta già sufficiente pena.
Delle mie lettere tu prenderai appunti delle cose che ti possono essere utili, e poi le
straccerai. Per esempio dalla lettera passata prenderai appunto di ciò che ti ho scritto
intorno allo spirito di mortificazione e alla maniera come dobbiamo farla, e tieni
conto specialmente di ciò che ti dicevo circa la facilità con cui l'anima che fa certe
penitenze può essere ingannata dalla superbia e dalla vanità. Nella tua prossima
lettera, che non deve farsi aspettare come quella che mi giunse ieri, mi dirai che
mortificazione hai fatta.
Spero che mia sorella ti abbia consegnati i libri: io le scrissi in proposito. Fammi
sapere se l'hai trovata in buona salute. lo sto molto in pensiero, perchè so che si era
strapazzata assai, e da allora (sono più di dieci giorni) non mi ha più scritto, malgrado
che le avessi mandate tre lettere. Da mia sorella stessa potrai sapere notizie della vita
di S. Chantal.
Bada a non disturbarti quando ti accorgi di essere caduta in mancanza, o di essere
venuta meno ai propositi fatti. Avessi rinnovato il proposito mille volte, ed anche un
minuto prima di aver commesso la mancanza, quando ti accorgi di aver mancato non
devi per nulla stizzirti, altrimenti commetti una mancanza più grave della precedente.
Ricordati che noi siamo buoni a nulla e non ti meraviglierai di aver mancato, ti umilierai innanzi a Dio, e Gli chiederai maggiori aiuti rinnovando il tuo proposito. Pensa
che vi sono dei difetti che il Signore permette persistano in noi appunto per tenerci
nella santa umiltà: l'amorosissimo Padre nostro sa bene quale pericolo rappresenta per
noi la superbia a fa da parte sua tutto per tenercene lontani.
Fammi sapere che ha conchiuso tuo padre con … Quanto all'intervento di … certo
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non dovrebbe essere così accentuato: tu però cerca di mantenerti estranea fin che
puoi, se poi temi che possa avvenire qualche disturbo, parla chiaramente con …
prima che avvenga qualche urto.
Son contento che abbia fatta da infermiera ad Immacolata, ed in generale [pag. 039]
che ti eserciti in questo ministero di carità, così contrario alla nostra natura. Sta in
guardia però e prendi tutte le precauzioni. Se avessi anche la più insignificante
scalfittura non dovresti neppure andare a casa di Immacolata, perchè niente è più
pericoloso di una erisipela da ferita. Darai i miei saluti ad Ersilia ed Immacolata e le
assicurerai delle mie preghiere e benedizioni.
Auguri cordialissimi per il Natale ed il Capodanno a te ed alla famiglia. Ti
benedico con tutta la effusione del cuore. A Natale la seconda messa che comincerà
circa tre quarti dopo mezzanotte sarà per le mie figliuole, e tu sai quale parte ci avrai!
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 040 bianca]
[pag. 041]
1923
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 10 gennaio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Calma, calma! Ho ricevute tutte le tue carissime lettere e non sono affatto in
collera con te! Credevo di averti scritto che fino all'Epifania ero eccezionalmente
occupato e di non poter riscrivere fino a quell'epoca: si vede che mi ero proposto di
dirtelo e poi non l'ho fatto. Ho dovuti preparare e recitare quattro discorsetti, poi vi è
stata tutta la corrispondenza per gli auguri di Natale e Capodanno, e tante altre cose.
Ora le occupazioni ed anche urgentissime non sono finite, tutt'altro, ed io sento il
bisogno di un aiuto; ma per quanto avessi cercato finora, non ho trovato chi potesse
darmelo. Ora debbo apparecchiare la denunzia di passaggio di usufrutto per la quale
non trovo qui nessun documento! Questa denunzia mi obbligherà a pagare fra un paio
di mesi L. 5000 e più di tasse. Debbo pure fare le pratiche per liquidare dal Fondo per
il Culto il supplemento di rendita. Queste due cose si debbono fare nei termini
prescritti, altrimenti per la prima si cade in multa e per la seconda si decade dal diritto
di ottenere il supplemento.
Sicuro, sto benissimo in salute, e, malgrado tutto allegro di spirito con tutte le mie
profondissime miserie. Ho qui il vantaggio di fare vita ordinata. La mia giornata
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comincia alle 5 e termina di solito alle 22 e qualche volta un pochino più tardi.
Del freddo terribile neppure l'ombra, e la stufa che avevo acquistata resta inoperosa.
Malgrado questo i geloni si son fatti sentire così che non posso [pag. 042] portare
nessuno degli anelli, tanto le dita si sono ingrossate. Sarà il cambiamento di aria;
anche il primo anno che stetti a Molfetta mi capitò così.
Eccomi ora a rispondere alle tue lettere. Non parliamo più dello sbaglio che facesti
perchè sei sinceramente risoluta a non muoverti più, specialmente in certe cose senza
averne avuto prima il permesso. Anche questo ti è giovato per imparare. Voglio però
che mi parli delle piccole mortificazioni che ti capita di fare e della frequenza delle
mortificazioni spirituali che ti occorrono. Questo mi darà occasione di suggerirtene
sempre delle nuove, il che renderà la tua unione con Gesù più frequente e più intima,
fino a che (se a Gesù piacerà di concedertelo) non giungi a vivere sempre in unione
con Lui in maniera attuale.
Fu bene che mi scrivesti quella seconda lettera, che spiegava quella del 24
dicembre. In verità non avevo interpretato il tuo pensiero e mi sorprendevo di vedere
in te tanta impressione per le mie espressioni che riguardavano il tuo futuro
allontanamento dalla famiglia, vincendo tutti gli ostacoli, niente altro. Quanto al
resto, a quello che ti fa fremere e ti fa fare atti di uniformità alla volontà di Dio, per
ora non vi è nulla, perchè neppure io so ora come l'opera sorgerà e dove Dio disporrà
che le sue spose debbano andare. Se Dio si vorrà servire della nostra miseria e del
nostro nulla, è certo che non guarderemo per niente a quello che piace a noi; ma solo
a quello che al nostro buon Padre, Padrone e Sposo piace di più e quello faremo,
costasse pure tutto il nostro sangue fino all'ultima goccia.
A questo proposito ti dico che quella suora che dovrebbe iniziare l'opera fra poco
prima che finisca questo mese, andrà a Pianura a fare un mese di esercizi per
prepararsi: prima che quel mese finisca, e quando io te lo dirò, andrai tu pure per tre
giorni a Pianura, dove ti comporterai come ti indicherò in seguito. Intanto prega assai
perchè il Signore manifesti chiaramente la sua volontà, ci spogli interamente di noi
stessi e ci faccia in tutto e per tutto cercare solo sempre e tutto il suo gusto.
Quel mese deve essere di nostra maggior purificazione spirituale e di tutta unione
con Dio. L'opera riuscirà se noi saremo veramente umili e vorremo farci veramente
santi anche a costo della nostra più profonda umiliazione.
La signorina Biondi seppe che tu avevi gli Esercizi spirituali del Bucceroni dal suo
confessore, P. Brandi, il quale dovette saperlo certamente da tua sorella. Ora quel
libro le servirebbe per una ventina di giorni o per un mese, e tu farai bene a
prestarglielo.
Non ho più saputo se hai avuta la vita della Madre Volpicelli e le meditazioni del
Da Ponte. Detti a mia sorella le indicazioni opportune, [pag. 043] perchè mi pare che
i volumi 1l e 12 che stanno a Marano corrispondono proprio al 6° volume di cui
parlavo io. Si tratta di edizione diversa e niente più. Il Signore ha disposto che tu
facessi quelle letture del mese di Maggio per le anime di vita interiore, ed io ne ho
avuto gran piacere. Quel libro dovrà essere il tuo pascolo spirituale e quello che deve
formarti alla vita interiore. Desidero che consideri in particolare il valore della vita
nascosta e che imprima profondamente nel tuo spirito questa verità fondamentale:
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«Dio non ha bisogno di nessuno; se noi vogliamo dargli piacere dobbiamo
mantenerci uniti alla Volontà sua in tutto e per tutto, le opere esterne dobbiamo farle
solo perchè Lui le vuole e finché Lui le vuole».
Non lo sai che con chi vuol far davvero divento crudele? Non debbo io secondare
l'opera della Grazia? E non sai che se non la secondassi mancherei al mio dovere e
che tu stessa un giorno rimpiangeresti di non aver avuto un Direttore che ti abbia fatto
camminare abbastanza per la via per cui il Signore ti chiamava? Coraggio, figliuola,
il distacco, la privazione, la guerra senza risparmio a tutto ciò che piace a noi stessi
non è mai sufficiente, vi sarà sempre di meglio a fare e noi non dobbiamo dire mai
basta!
Fa pure la cura dei denti. Veramente avrei preferito che te l'avesse fatta qualcuno
più abile della signorina; ma comprendo che per le relazioni in cui state non puoi fare
diversamente. Se si tratta di molari e non si potesse fare la corona diversamente, falla
pure di oro, tanto i molari non si vedono; ma se si trattasse di incisivi o canini, la
corona di oro non va assolutamente.
Facesti bene a parlare con ... circa l'agire di ...: speriamo che ora vada tutto
tranquillo. Ti raccomando di non trascurare nessuna occasione per influire su tua
nipote Maria. Il Signore vuole molto bene a quell'anima, che per ora bada poco a Dio.
Chi sa che i buoni suggerimenti e gli inviti a sollevarsi in alto, che ora sembrano
perduti, un bel giorno non sboccino e si sviluppino in albero rigoglioso! Qualche
volta falle sentire il tuo entusiasmo e non ti curare se non ti capisce o non ti vuole
capire. Il tuo esame particolare lo farai sulla umiltà con cui avrai prese le mancanze
che commetti. Questo è un punto importantissimo per te e farai bene ad insistervi.
A tua sorella Olimpia farai il regaluccio come le altre volte; ma sempre cosa utile o
che essa desidera. A Sr. Vittoria offrirai una piccola cosa.
Non mi dispiace se scrivi spesso: per ora su questo devi agire con tutta libertà.
Specialmente nel periodo in cui ti trovi hai bisogno di manifestare spesso quello che
avviene nel tuo spirito. Devi rassegnarti però ad [pag. 044] avere le risposte quando
mi è possibile. Però non devi dubitare che il mio desiderio è quello di risponderti
presto e spesso. Dimenticavo di dirti che anche se ti parlassero altre persone della
venuta a Pianura di Sr. Marsilio, tu non ti mostrerai informata di nulla.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ringrazierai per me Anna Grifeo degli auguri che mi ha fatti. Nella prossima tua
mi dirai le date della tua vita: Nascita, Battesimo, Cresima, Prima Comunione, prove
più dolorose ed importanti per la tua vita, voti, ecc.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 gennaio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
31
Prendo vivissima parte alle tue angustie per i rapporti... e da parte mia farò quel
poco che posso, pregando assiduamente perchè il Signore aggiusti lui le cose. Ho
gran fiducia però che dopo questo periodo tempestoso tutto si aggiusterà bene e non
vi saranno conseguenze; ma bisogna che tu continui con costanza a fare da paciera.
Benedico il Signore che ti ha data la forza di vincerti riguardo a …; come pure che ti
ha fatto vedere tanto bene nel tuo interno e ti ha fatto scrivere anche la tentazione che
ti è venuta in qualche momento.
Certo, figlia mia, tale trasformazione non è opera tua ma solo di Gesù il quale
vuole fare di te un segno della sua misericordia e della sua onnipotenza. Benedicilo e
cerca di corrispondere con fedeltà all'onore che Dio ti fa.
Non voglio che ti levi prima delle 7, se non riesci ad andare a letto prima di
mezzanotte. Dovrai dormire almeno sette ore, e perciò non devi rimanere per tua
elezione alzata dopo quell'ora. Non so come faccia [pag. 045] a trovare un'ora intera
per la meditazione; ma credo che l'evitare le uscite non necessarie te lo fa trovare,
come ti farà trovare anche quello per le altre preghiere. Tuttavia voglio che il tuo
tempo sia meglio distribuito. La meditazione sarà di mezz'ora, e il resto del tempo lo
impiegherai ad imparare bene il catechismo grande di Pio X, e se durante la giornata
potrai trovare un'ora di tempo da dedicare allo studio, me lo farai sapere, perchè ti
dirò io che cosa dovrai studiare.
Lo so che le dolcezze della preghiera sono più care all'anima che la freddezza dello
studio; ma tu devi preferire quello che può renderti atta a servire meglio lo Sposo
dell'anima tua a quello che dà soddisfazione a te. S. Ignazio dopo la sua conversione e
dopo aver tanto meditato e contemplato nella grotta di Manresa, dopo di aver visitato
il santo Sepolcro, illuminato da Dio capì che con lo studio avrebbe potuto servire
meglio il Signore, ed egli non ebbe vergogna alla sua età di mescolarsi coi ragazzetti
per apprendere i primi elementi; ma cominciò ad avere tante visioni appena
cominciava a studiare che lo studio se ne andava in fumo: egli capì che era un
artifizio del demonio per distrarlo appunto dallo studio e seppe vincere. lo penso che
tu, se vuoi dar gloria a Dio e servirlo quanto meglio per te si possa, devi acquistare
una solida cultura religiosa.
Quanto all'opera a cui credo di doverti chiamare, essa non è sorta ancora; ma dovrà
sorgere fra poco. Essa sarà certo fonte di grandi sofferenze e di grande lavoro per me
e per le prime che saranno chiamate a lavorare per essa, ed è perciò che voglio che
ciascuna si prepari con l'unione più intima possibile a Dio, con la perfetta rinunzia a
se stessa. Figlia mia, l'evangelizzazione di questa regione (per ora) è tale uno scopo
sublime, che richiede un'abnegazione perfetta. Cerca di morire a te stessa, cerca di
schiacciare in ogni modo il tuo amor proprio, perchè solo così diventerai strumento
adatto nelle mani di Dio.
Che forma avrà l'opera? Per ora ho solo innanzi la tela; ma il disegno non è
neppure abbozzato o concepito in particolare: il Signore mostrerà gradatamente
quello che vuole dalle sue spose. La suora di cui vorrei che facessi la conoscenza è
una di molta buona volontà, che vive da diversi anni fuori della casa religiosa in cui
prese l'abito, per ragioni di salute. Quando, rimessasi, voleva tornare in Comunità, il
mio predecessore le disse che avrebbe fatto meglio ad organizzare qualche cosa
32
per la Basilicata, ed essa rimase in famiglia per organizzare questo qualche cosa: il
Vescovo fu traslocato e tutto rimase sospeso(l). Ora tocca a me,
_______________
(1) Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di D. Gaspare Sarli, 1974, pagg. 550 e segg.
[pag. 046] e mi impegno di gran cuore in quest'opera. Per ora so solo che la vita Eucaristica dovrà essere il fondamento di tutto e che la maggior gloria di Dio cercata
attraverso l'annientamento di se stesse dovrà essere l'unica aspirazione di coloro che
saranno chiamate a far parte di quest'opera.
Ti senti chiamata a collaborare quando, come e dove al Signore piacerà di
chiamarti? Con assoluta indifferenza per qualunque parte il Signore vorrà affidarti
nell'opera? lo credo che la buona volontà non ti manca e che la preparazione che hai
cominciata diventerà più attiva ora che lo scopo comincia a delinearsi.
Non dire niente ancora a casa tua: la suora non è andata a Pianura: ora sta a Roma,
dove forse sarà ricevuta dal Santo Padre. Poi ti scriverò in proposito.
Sai che ero in pensiero per il tuo silenzio? Se non fosse arrivata la tua lettera,
avevo già iniziata una lettera di rimproveri! Non voglio aspettare più così.
Perchè immagini che mi servano le date che ho chieste? Per niente altro che per
celebrarle con una preghiera particolare e per chiederti volta per volta un sacrificio
speciale proprio in quelle date, ed anche per celebrarle con l'offrire per te il santo
sacrifizio almeno nelle principali ricorrenze. Non ti pare che senta veramente come si
deve la paternità spirituale? E potrei fare di meno per chi forse il Signore vuoI darmi
come generosa cooperatrice nelle opere sue? In alto, figliuola, Dio lo vuole!
Sissignore, tu farai la penitenza; ma come, quando e quanto ti dirò io. Per ora non
me ne parlerai più, perchè per iscritto non posso darti tutte le norme di cui hai
bisogno. Me ne parlerai quando ci rivedremo la prima volta e avremo opportunità di
parlare.
Approvo interamente le mortificazioni che fai riguardo al vitto, e ne son contento,
purchè mantenga la discrezione. Privarti di qualche cosa sta bene, ma bada che devi
nutrirti bene e con cose che non facciano male al tuo stomaco. Il rincrescimento che
provi quando ti danno cose particolari non devi mostrarlo, e nel tuo interno deve
servirti per ammirare la carità degli altri verso di te.
Soprattutto, non mi stancherò mai di ripeterlo, mortifica l'amor proprio e
l'attaccamento al proprio giudizio. Veggo con consolazione che lo fai già; ma non
dire mai: basta. San Paolo non guardava al cammino fatto; ma a quello che doveva
fare, e riconoscendo che la via da percorrere era immensa non si abbandonava
scoraggiato; ma si spingeva a camminare con maggiore slancio. Lo so che qualche
volta cadi, che la natura prende il sopravvento lo so e non me ne meraviglio! La vita
[pag. 047] dell'uomo su questa terra è combattimento, e questo combattimento durerà
fino a che non avremo dato l'ultimo respiro. Quelle cadute vengono a ricordarti
appunto questo dovere continuo di vigilanza e di combattimento e vengono a
ricordarti che se la Grazia non ti sostenesse di continuo, tu torneresti come prima ed
anche peggio. Umiliati nelle cadute, proponi e non ti meravigliare.
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Dimmi un pò: che disponibilità finanziarie hai tu per ciascun mese? Segni tutte le
spese o grandi o piccole che fai e tutti gli introiti?
Finalmente hai avute le meditazioni che ti avevo indicate! Meno male. Credo che
non ci sia di meglio del Da Ponte in quelle meditazioni. Come si impara a conoscere
qualche cosa di Dio e come si comincia a capire quanto tempo si è perduto quando
non lo si conosceva e non lo si amava. Benedetto Iddio che ti fa trovare la sua rugiada
in quelle meditazioni. Non è necessario, e credo che non sia neppure possibile fare
tutta la meditazione in un giorno: basterà uno o due punti per impiegare tutta la
mezz'ora, e qualche volta basterà fermarsi tutta la mezz'ora nello sviluppo di una sola
considerazione. Non devi aver fretta di passare da una considerazione all'altra; ma ti
fermerai in ciascuna finchè trovi pascolo spirituale per la tua meditazione. Anzi
qualche considerazione che ha fornito pascolo abbondante allo spirito è opportuno
farla oggetto di un'altra meditazione.
Dal 26 al 3 febbraio sarò assente da Tricarico. Se non ti scrivo nulla in contrario, la
tua prossima lettera me la manderai a Molfetta (Bari) al Seminario Regionale, dove
starò la sera del 30, tutto il 31 e forse anche il giorno 1 febbraio.
Ti raccomando di organizzare l'adorazione per gli ultimi giorni di carnevale: ti
sarebbe forse più dolce il poterti trattenere da sola con Gesù; ma a Lui piace di più
che conduca ai suoi piedi molte anime a tenergli compagnia. Un'ora però te la
prenderai per conto tuo esclusivo, e credo che la migliore sarà quella dopo la
Comunione, non importa che allora Gesù Sacramentato non è esposto solennemente.
Per la quaresima ti regolerai come l'anno passato; ma se il tempo non sarà più rigido
come è adesso, potrai mettere qualche cosa nel letto per renderlo più duro; ma non
cose che ti impediscano di dormire. Dopo che avrai provato per cinque giorni mi
riferirai l'effetto che avrai avuto da questa mortificazione, e che cosa avrai adoperato
per metterla in pratica.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La signorina Biondi ha avuto in regalo una copia del libro del Bucceroni per cui
non le manderai il tuo.
[pag. 048]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 7 febbraio 1923
Figlia mia carissima in Gesù Cristo,
Mi pare che non mi abbia ancora compreso interamente, e perciò qualche volta le
mie parole ti danno preoccupazione e ti fanno soffrire. Come mai? Perchè questo
timore continuo di darmi dispiacere? Sarei tanto inconcludente da volere ci.Ie tu
interpretassi sempre fedelmente quello che è nel mio pensiero, quasi che tu dovessi
fare la volontà mia e non quella di Dio? Ed anche nel fare la volontà di Dio, posso
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pretendere che essa sia sempre conforme alla mia, o non debbo io piuttosto dirigerti
secondo che Dio vuole? Finora la tua condotta mi è stata sempre motivo di
consolazione grande, e anche quando ti ho rimproverato per qualche cosa l'ho fatto
per mostrarti la via, non perchè io sia rimasto dispiaciuto. Scaccia dunque la
tentazione che qualche volta ti fa pensare il contrario e cerca di andare innanzi con
tutta semplicità. Sbagli ne farai ancora, ne farai sempre; ma essi sono nella nostra
natura corrotta e non ci ritardano nel cammino se noi ci serviamo di essi per umiliarci
e per correggerci con tutta prontezza.
Tutta l'agitazione che hai provata per le idee che io ti ho manifestato, è stata una
tentazione del demonio, e spero che tu l'abbia già superata del tutto. Come ti ho detto
nella mia precedente, dell'opera vi è solo un abbozzo nella mia mente e quando
comincerà ad avere attuazione il Signore stesso farà conoscere quello che vuole. Ora
io voglio sapere da te chiaramente come avevi tu concepita l'opera a cui ti aspettavi di
essere chiamata: non ti prometto di accettare ad occhi chiusi quel che tu proponi; ma
voglio saperlo.
lo dispongo di te con molta maggiore libertà di quello che tu pensi, perchè io so
che quando io ti dirò: «Dio vuole questo da te; tu devi fare così» non troverò mai
resistenza, e che tu seguirai la divina chiamata a qualunque costo. Ma voglio che
manifesti sempre con ogni libertà e semplicità le tue inclinazioni e le tue ripugnanze.
E non devi agitarti per le ripugnanze che senti, nè devi temere di non fare la volontà
di Dio quando le provi. Vorrei che in proposito rileggessi qualche capitolo della
storia di S. Chantal, e che ti imprimessi bene in mente che io, pur essendo quel
miserabile che sono, intendo di agire con te come agì con quella santa S. Francesco di
Sales. Spero che mi sia spiegato abbastanza.
[pag. 049]
Puoi essere sicura che le tue date non saranno dimenticate, neppure quella che ha
portata una così profonda trasformazione della tua vita, e che è stata la chiamata più
energica che il Signore ti ha mandata. Figlia mia carissima, io veggo sempre meglio
che il Signore ti vuole tutta tutta per Lui e non in maniera ordinaria: bada alla
responsabilità che questa sublime vocazione ti impone, ringrazia il Signore che si
degna di eleggerti e non ti attardare per via.
Sii tranquilla per gli affari di casa tua: le difficoltà tra tuo padre e... spariranno e
forse avrai anche il tempo di persuaderti che esse erano necessarie perchè ...
smettesse un pò delle sue idee ed apprezzasse anche meglio l'amore che ... le ha
portato. Tu non ti angustiare, prega e con tutta riservatezza fa di appianare le
difficoltà che sorgono.
Quella suora non è andata a Pianura, perchè chiamata a casa per la malattia della
mamma; ieri ho saputo che la mamma si è aggravata assai. Anche tu pregherai per la
madre e per la figlia.
La mortificazione che ti suggerii potrai farla anche negli ultimi tre giorni di
carnevale, durante i quali però cercherai di tenerti in ispirito di riparazione sempre ai
piedi di Gesù. Dopo i primi otto giorni che avrai fatta quella mortificazione mi darai
esatta relazione del come ti sei trovata. Desidero che durante la Quaresima, oltre la
meditazione del mattino faccia anche da dieci minuti ad un quarto di riflessione sulla
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Passione di Gesù Cristo nel pomeriggio. Terminata questa riflessione farai sette croci
con la lingua per terra.
In Quaresima farai il digiuno il venerdì di ogni settimana, farai anche tutti e tre i
digiuni delle tempora. Per la settimana santa vedremo più in là.
Per l'opera di S. Antonio darai solo L. 25. Col danaro che tieni comprerai i libri che
mano mano ti indicherò, e che serviranno per il tuo studio.
Prega assai per me e per questa mia povera diocesi. Una preghiera speciale la farai
per Corleto, una delle parrocchie più importanti, che rappresenta la mia spina
principale. Il primo giorno di Quaresima due padri gesuiti cominceranno in quel
paese una missione che durerà venti giorni: speriamo che il Signore la renda fruttuosa
e converta quelle anime e specialmente
quelli che hanno l'obbligo di lavorare per
la loro salute.
Sta allegra e tranquilla: io prego tanto per te. Ti benedico con tutta la effusione del
cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 050]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 febbraio 1923
Figlia mia!
Credi a me: tutta questa tua agitazione è stata una tentazione del demonio! Tu non
te ne curerai più e lascerai fare al Signore. Se anche le agitazioni passate dovessero
venire a turbare la tua orazione, non ti affaticare a cacciarle con ansia; dirai
semplicemente al Signore: «Signore, vedi questa mia miseria? Liberamene se ti
piace!» Ti assicuro che quando non ti preoccuperai più di questa agitazione, essa
finirà.
Non ti ho detto nulla dell'udienza accordata dal Papa a quella Suora, perchè non ne
so nulla. Essa, come ti dissi, dovette tornare al suo paese perchè la mamma era
malata; tale malattia si aggravò dopo alcuni giorni che essa era tornata, e ne cagionò
la morte, avvenuta otto giorni or sono.
L'idea tua intorno all'opera che dovrà sorgere è perfettamente consona alla mia,
soltanto che io penso che in Basilicata un gruppo di signorine che volesse fare del
bene non potrebbe non adottare una foggia di vestire da religiose, perchè il popolo di
qui non le capirebbe se non avessero l'abito speciale. Questo è contrario alle mie
inclinazioni; ma non sono queste le cose che debbono avere importanza nell'opera
che si dovrà fare. L'abito che porta quella Suora non sarà forse quello che sarà adottato, esso è quello che portava nella Comunità in cui stava a Roma. lo ho trovato che
essa già trattava della fondazione col mio predecessore e poi con l'Amministratore
Apostolico; ma non si era venuto a nulla di pratico: non ho letto ancora la
corrispondenza scambiata con essi; ma in ogni modo essa dovrà stare a quello che a
me sembrerà opportuno. lo veggo sorgere difficoltà sempre più gravi intorno a
quest'opera; ma questo non mi scoraggia. Prega assai il Signore, perchè se deve
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essere di gloria sua dia a me e a tutte quelle che dovranno farne parte i lumi e le
grazie necessarie per farci santi davvero in quest'opera; ma se a Lui non dovesse
piacere ci facesse conoscere la via per cui ci vuole santi.
Non è vero che non ti capisco quando tu scrivi, solo vorrei da te un'apertura di cuore
più filiale: tu inclini più al rispetto che all'affetto filiale, ed io vorrei che prevalesse
questo su quello. Per quanto dunque riguarda la tua perfezione di spirito tu sei la mia
carissima figliuola, ed io intendo e voglio guidarti e voglio obbedienza assoluta; ma
per quanto [pag. 051] riguarda l'opera a cui dobbiamo attendere, tu devi essere mia
collaboratrice finché io non ti dico su qualche cosa «La Volontà di Dio è questa e tu
la eseguirai». Quando ti dirò così parlerò da Padre e da Direttore, e tu non discuterai
più; altrimenti hai il dovere preciso di manifestare la tua opinione, le tue difficoltà, le
tue avversioni ed inclinazioni. Devi farmi perciò formale promessa e la confermerai
nella santa Comunione del prossimo giovedì che tu ti regolerai proprio come ti ho
scritto. lo da parte mia ti prometto di tenerti interamente al corrente di quanto accade.
Ti prometto anzi di spingere con maggior alacrità innanzi le cose. Tu prega perchè il
Signore me lo conceda.
Sono troppo oppresso di lavoro e non so proprio come fare. Ho scritto ad un
sacerdote che ho avuto per alunno nel Seminario regionale per vedere se è disposto
ad aiutarmi. Prega il Signore perchè gli dia la buona ispirazione di venire. Quando
avrò avuto l'aiuto potrò dedicarmi a quest'opera. Pensa perciò che potrebbe venire un
bel momento in cui ti dirò come disse il Signore ad Abramo: «Esci dalla casa tua e
dalla tua parentela e va nel luogo che io ti mostrerò». Sul principio la tua sarà
un'uscita provvisoria, per preparare i particolari di tutto, poi diventerà definitiva, se il
Signore lo vorrà.
Nell'ultima tua per parlarmi delle disposizioni dell'animo tuo riguardo all'opera
non mi hai detto più nulla nè del tuo spirito, né della casa tua. Come ti riesce la
mortificazione che ti ho assegnata per la Quaresima? Quella delle croci ti produce
grande ripugnanza?
Spero in questa Quaresima di poter fare tutti i giorni l'ora di adorazione e
l'intenzione è appunto di ottenere lumi dal Signore sull'opera che vagheggio: se puoi
la farai anche tu, ed all'uopo ti mando la traduzione delle meditazioni che sto facendo.
Alcune le hai già avute fra le mani. Tu sai quanto tenga da conto queste carte, e le
terrai da conto anche tu. Dovranno forse servire all'opera futura, cerca perciò di
immedesimarti nello spirito che le informa.
In queste adorazioni saremo veramente uniti ai piedi di Gesù in Sacramento e tutti
e due lo supplicheremo a farci conoscere la Volontà sua.
Scrivimi presto, a lungo e come voglio io.
Esercitati sempre nella santa umiltà, trattando sempre con maggior semplicità con
tutti, specialmente con quelli che ti danno noia con le loro pretensioni o col loro
umore.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Nell'opera da fare quale parte preferisci quella di Marta o quella di Maddalena?
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[pag. 052]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 febbraio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Solo poche parole per dirti che ho ricevuto le tue due lettere, e che aspetto l'altra
più lunga che mi prometti.
Notizie dell'opera: 1° Quella Suora mi ha scritto che la morte della madre la
obbliga a differire l'inizio dell'opera fino a quando sposa il fratello. lo le ho risposto
che voglio sapere con tutta l'approssimazione possibile quanto durerà questo
differimento. Se esso dovesse essere lungo, ho già detto al can. Toscano che per
l'opera sua è interessato in questo progetto e dovrà sul principio dare la casa, che si
comincerà a chiamare le prime e a prepararle, senza aspettare la Suora. Toscano accetta c'on piacere, perchè ha fretta. 2° Certamente non verrà la chiamata prima che io
venga a Napoli; ma anche per te crederei opportuno un mese di permanenza a
Pianura, sia per passare un mese in assoluta preparazione spirituale, sia per studiare
l'opera che ha creata lì don Giustino Russolillo. Preparati dunque, perchè subito dopo
la mia venuta emigrerai a Pianura. 3° Nessuna difficoltà per parlare con la tua
famiglia. Penso già a tutto quello che si dirà a Marano e a Calvizzano per la tua
venuta a Tricarico; ma non me ne preoccupo.
Avevo invitato un prete di Palo del Colle, che io conosco bene e che avrebbe
potuto aiutarmi assai, ed egli ieri finalmente mi ha risposto dicendomi chiaramente
che sarebbe lietissimo di venire da me, se posso assicurargli un guadagno almeno
eguale a quello che fa a Palo, perchè la sua famiglia ha bisogno. Ora il guadagno che
lui fa a Palo supera le lire settecento mensili! Ma il Vescovo di Tricarico attualmente
non realizza cinquecento lire mensili per vivere lui, il cameriere eccetera e per fare le
elemosine. Forse fra un paio di mesi ne avrà mille; ma anche allora non potrà darne
settecento al segretario! Sicchè si resta ancora soli! Pazienza. Meno male che fra
quattro giorni verrà mia sorella e mi terrà un poco di compagnia.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La missione di Corleto riesce bene; ma i missionari mi scrivono cose [pag. 053]
desolanti. Prega assai perchè il Signore susciti uno di buona volontà che voglia
prendersi cura di quel popolo.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 marzo 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho saputo anche da altra parte che a Marano si dicono tante cose; ma sono tutte
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parti di fantasie esaltate. Si sa perfino la data in cui saranno chiamate a far parte
dell'opera la tale e la tal'altra! E tu sai se c'è nulla di vero in tutto questo!
Il peggio è che si fanno anche pettegolezzi su queste informazioni fantastiche.
Pazienza! lo so che vi sono alcune che vogliono venire, ed alle quali ho detto che al
momento opportuno e se il Signore veramente le chiama avranno l'avviso; ma il
miglior segno della chiamata del Signore è il raccoglimento e il riserbo, e non i
pettegolezzi. Anche questa è una prova del Signore e non deve disturbarci per niente.
Mia sorella è arrivata iersera ed io fra un'ora parto e starò assente nove giorni! È
una partenza che non era prevista. La missione di Corleto ha dato per ora ottimi
risultati; ma i poveri missionari sanno che, allontanatisi essi, non vi sarà chi
continuerà l'opera loro. Essi hanno richiesta la mia presenza colà, ed io ho creduto di
non poter far a meno di andarci. Di là andrò al più lontano paese- della mia diocesi,
dove due sacerdoti danno gravissimi dispiaceri al Cuore di Gesù e molto scandalo al
popolo: per lettera ho già ottenuta qualche cosa; ma ora spero di persona, se Gesù mi
aiuta e muove i loro cuori, di ottenere il resto. Le preghiere per Corleto e per questi
due nella prossima settimana si debbono moltiplicare, perchè solo Dio può rimediare
all'una o all'altra cosa.
Ringrazia il Sacro Cuore che ti dà tanta consolazione e tanta compunzione e
contrizione nella preghiera e nell'adorazione, e preparati all'aridità, anzi all'avversione
alla preghiera e alle distrazioni impertinenti. Ricordati che al passato devi pensare
solo in generale e solo per prendere lena per affrettare il passo, e non per un vano
rimpianto, che [pag. 054] rallenterebbe il tuo slancio. L'esperienza che hai acquistata
col passato e la conoscenza che hai ora di te stessa devono essere motivi per farti
amare con maggior gratitudine quel Dio che tanto ti ama.
La ripugnanza che provi per Pianura mi fa pensare che tanto più abbondanti
saranno i frutti di quella permanenza nel ritiro e nella solitudine. Vedrai.
Quanto alle difficoltà, tu prega il Signore e non te ne preoccupare. Chi può
resistere alla Volontà di Dio? E quando i tuoi dovranno fare il sacrifizio di lasciarti
partire per un'opera incerta, senza fondamenti, ecc. ecc., che può crollare da un
momento all'altro, vuoi che Dio non dia ad essi la forza e il compenso adeguato a
tanto sacrifizio, Egli che ha promessa la ricompensa anche per un bicchiere di acqua
dato in suo nome?
Coraggio dunque ed avanti: Dio lo vuole e noi lo vogliamo perchè Lui lo vuole.
Fra un'ora debbo essere in viaggio e debbo mettere ancora a posto mille cose, e
perciò anche questa mia è breve. Speriamo che al ritorno troverò una tua lunghissima,
alla quale risponderò quanto prima è possibile e a lungo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 marzo 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Devi seguitare a pregare e far pregare per quei due sacerdoti: purtroppo ho ottenuto
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poco, ed anche quel poco non è certo! La mia visita a Corleto invece è stata
fruttuosissima e mi ha date grandi consolazioni. I missionari hanno organizzate le
maestre e molte signorine, le quali si sono messe con tutto impegno a supplire alla
mancanza di attività di chi avrebbe il dovere della istruzione dei fanciulli, del decoro
della casa di Dio ecc. Le signorine sono diventate zelatrici dell'Apostolato della [pag.
055] Preghiera, e credo che in quel paese disgraziato l'Apostolato della Preghiera e la
Consacrazione delle famiglie al S. Cuore si svilupperà meglio che in tutta la diocesi.
Ma l'altra opera importantissima che hanno fatta con impegno e che seguiteranno a
fare è quella di impedire che siano affittate case ai protestanti. Questi debbono uscire
dalla casa che hanno occupata finora, e cercano alloggio a Corleto offrendo affitti
tentatori. Ad un tale per un magazzino, che volevano trasformare in chiesa evangelica, hanno offerto mille lire al mese: le signorine lo seppero (son penetrate perfino
nella casa dei protestanti per copiare il registro degli iscritti) e si recarono dal
proprietario e gli fecero osservare il male che avrebbe fatto, e il proprietario disse che
neppure se gli davano dieci volte tanto avrebbe ceduto, poi è andato a confessarsi, ed
ha voluto ospitarmi mentre son rimasto a Corleto.
Il Parroco veramente non c'è stato per quattro anni in quel paese: per quanti sforzi
avessero fatto i miei predecessori non sono riusciti a trovarlo, perchè quello che è
adatto non ha mai voluto piegarsi ad accettare: ora finalmente, scosso dalla missione
e dal frutto che ha portato, persuaso che io lo appoggerò in tutto e per tutto
efficacemente si è indotto ad accettare sotto alcune condizioni per le quali ho dovuto
scrivere alla Santa Sede. Bisogna pregare perchè la Santa Sede, se deve essere per la
gloria di Dio e per la salute delle anime, conceda quello che è stato chiesto, e perchè
nel frattempo quel benedetto uomo non si penta di aver dato il consenso e lo ritiri.
Credo di conoscere come sia andata la cosa accaduta a Marano circa la fondazione
che si deve fare qui; ma ti assicuro che non mi importa proprio nulla: queste sono
scaramucce, che non possono fare impressione. Verranno le battaglie grosse; ma, se
ameremo veramente il Signore e avremo sempre Lui di mira neppure le grosse
battaglie ci sorprenderanno e ci faranno impressione. Non è delle battaglie che si
deve temere: esse per le anime veramente generose non fanno altro che far loro conoscere meglio la loro debolezza e le stringono vieppiù a Dio unico loro sostegno, e
unica loro forza. Più che delle guerre si deve temere della tranquillità, perchè essa fa
scemare la vigilanza ed espone l'anima ad essere sorpresa e sconfitta dal nemico.
Se ti domandano qualche cosa non ti mostrare scontrosa: rispondi allegramente che
tu non sai niente, ma che saresti ben fortunata di essere fra le chiamate. Sappi
scherzare anche sui discorsi che ti fanno al riguardo, perchè così avrai molto meno
molestie e poi ogni tanto con le tue sorelle fa capire che la cosa è seria e che si
preparassero alla separazione.
[pag. 056]
La suora ha scritto che le occorreranno un paio di mesi per poter lasciare la casa: io
e il Canonico Toscano vorremmo che le prime entrassero il 30 maggio, vigilia della
festa del Corpus Domini, principio della novena del S. Cuore: a te che sembra? Potrai
lasciare la casa tua negli ultimi giorni di aprile per andare a Pianura a fare il tuo mese
di assoluto ritiro e preghiera per prepararti all'opera grande a cui il Signore ti vuole
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associata? Io penserei che dovresti apparecchiarti un po’ di corredo, perchè le tue
camicie attuali non sono certo da religiosa, e così il resto della biancheria.
Hai bisogno di biancheria solida ed anche un po’ ruvida!
Io dirò a tuo padre che fino a quando a lui piacerà invece di dote ti manderà un
mensile, affinché non possa trovare difficoltà da questo lato. Quando dirà che l'opera
a cui prenderai parte non è cosa sicura, io gli dirò che appunto per questo non gli
domandiamo la dote. Io spero di persuaderlo a fare il sacrifizio, e fin da ora prego per
questa intenzione.
Benedetto il Signore che ti dà entusiasmo per l'opera, amore per la sofferenza!
Certo questi sentimenti non vengono da te, ma la Grazia te li infonde: benedici
sempre Gesù che ti ama con tanta predilizione. Ma, ti raccomando, sii sempre umile,
ringrazia Gesù che ti dà questi sentimenti; ma supplicalo che ti dia sempre forza di
portare con lo stesso entusiasmo la croce quando sarà presente, e non di amarla solo
ora che è lontana. Ricordati che la sofferenza ripugna sempre alla natura umana, e tu
non chiederla a Gesù, contentati di quelle che lui ti manderà e digli sempre e solo
questo, che tu vuoi tutto ciò che Lui vuole; ma che deve essere sempre Lui a
sostenerti in tutto: dici sempre la sublime espressione di S. Agostino: Da quod jubes
et jube quod vis (dammi la forza per fare ciò che comandi, e poi comanda tutto ciò
che vuoi!).
Si accosta la settimana di passione e la settimana santa: il tuo pensiero e il tuo
cuore siano sempre più intimamente uniti a Gesù che soffre, che espia, che muore per
noi; abbi sempre presente che Egli ha sofferto tutto ciò perchè vuol essere amato e
ammira tanto amore, tanta degnazione e tanta ingratitudine nostra.
Voglio che in questo tempo non aumenti per nulla le mortificazioni; ma solo gli atti
di amore umile e confidente, e le mortificazioni spirituali. Se, come credo, al Ritiro si
fa il Sepolcro, potrai ottenere dalla Superiora di passare la notte con Gesù
solennemente esposto, e forse ti riuscirà di organizzare l'adorazione notturna a giro.
Non mi dispiacerebbe se tentassi di portare anche un gruppo di uomini a fare un'ora
di adorazione dalle 23 alle 24. Sarebbe l'ora santa. Basta, vediamo che ti riuscirà di
fare. Potresti procurarti da Valle di Pompei il libro intitolato «La [pag. 057] Veglia
con Gesù nella notte del Giovedi Santo», e forse non te ne basterà una copia, perchè
non dovrai essere sempre tu a leggere.
Benedico Ugo e lo ringrazio delle preghiere e delle Comunioni che ha fatte per la
mia intenzione. E così ringrazio anche Gilda. Che dice quest'ultima della fondazione
che si deve fare qui? Con essa ti sei confidata?
Il Santo Padre è tanto contento che si faccia qualche cosa per la Basilicata, dove le
Comunità già costituite non vogliono mandare le Suore, perchè vi sono troppi disagi;
come se le Suore si consacrassero a Dio per trovare i loro comodi e non per condurre
a Lui le anime, e specialmente le più abbandonate!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
41
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 marzo 1923
Mia carissima figliuola in Gesù Cristo,
Credo che fra quindici giorni ci saremo già riveduti; ma fino allora non mi sarà
possibile scriverti di nuovo. Da te invece aspetto ulteriori notizie specialmente
riguardo alla disposizione dei tuoi. Benedetto il Signore che almeno ti ha fatto trovare
l'appoggio di Gilda. Ho gran fiducia che le difficoltà si appianeranno, e se al principio
lascerai turbati i tuoi non sarà per lungo tempo: essi presto si adatteranno al sacrifizio
che il Signore impone loro e ne saranno anche lieti. Chi sa che cosa dispone il
Signore? I fratelli e parenti di S. Bernardo andarono per dissuaderlo e finirono per
lasciare anch'essi il mondo ed unirsi alla vita che S. Bernardo faceva.
Coraggio dunque; ma prega assai in questi giorni perchè il Signore manifesti la sua
volontà e ce la faccia seguire senza incertezze e senza debolezze. Preparati perchè
forse il Signore vorrà da te un atto di grande fortezza, che strazierà il tuo cuore; ma
che tu farai egualmente, senza [pag. 058] guardare indietro. Carissima figliuola, ora è
il tempo delle grandi decisioni ed io mi ci preparo: preparati anche tu con ogni
diligenza.
Stamane, festa dei Dolori di Maria, la mia cappella era un’incanto. Ho celebrata la
Santa Messa per l'opera alla quale ci prepariamo e per te. La nostra madre Addolorata
ci deve proteggere e deve essere essa la fondatrice dell'opera nuova. lo sto cercando
di conoscere le aspiranti che dovranno essere ammesse e sto lanciando le reti anche
per nuove vocazioni. Come vedi l'opera sta passando interamante nelle mie mani, e
molte delle linee che erano state già tracciate sono state disfatte e riprese in altro
verso. Quasi certamente prima di partire rivedrò quella Suora; ma a me ora preme di
conoscere suo padre, vedere 'che idee ha e fargli comprendere che da oggi innanzi
l'opera sarà nelle mani mie, che sua figlia sarà uno dei cardini dell'opera; ma che
dovrà dipendere in tutto e per tutto. Mi pare necessaria questa spiegazione, perchè il
padre di quella Suora, ottimo cristiano, avvezzo a comandare e dominare in tutto, ed
avendo un gran concetto della figlia, potrebbe voler imporre le sue vedute anche
nell'opera a cui mettiamo mano. La Suora verrà anch'essa a Pianura a fare il suo mese
di ritiro; ma non so quando potrà partire. La morte della madre la tiene molto
oppressa ma molto più unita a Dio, ed io credo che la madre dal Cielo (era una santa
donna) prega molto per l'opera, che essa desiderava ardentemente.
Il Canonico Toscano sta molto male con la sua malattia: le sofferenze gli
impediscono molte volte di celebrare la santa messa; ma egli si occupa sempre
dell'opera. Tre giorni fa sono andato a vedere la parte di fabbricato destinata alle
Suore, ed ho constatato con piacere che egli ha dato impulso grande a quella parte di
lavori che io appunto per le Suore avevo indicati. Ora gli chiederò che mi dia tutte le
notizie possibili intorno a quello che a S. Antonio si è fatto, e tutti i documenti: mi ha
fatta grande impressione la parola di un amico intimo del Canonico Toscano: «credo
che il Signore faccia con lui come con Mosè, gli fece vedere la terra promessa; ma
non ve lo fece entrare!» Prega anche tu per lui e speriamo che il Signore abbia voluto
provarne la fede, per poi sanarlo con un miracolo.
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Fammi sapere subito come sta tuo padre. Speriamo che sia già guarito. Tu cerca di
farlo accostare spesso ai santi Sacramenti, e comincia a parlargli della tua vocazione
e della benedizione che desideri da lui per seguire la chiamata di Dio. Non gli dire
ancora dove andrai; ma comincia a disporlo.
Per l'adorazione ti regolerai come meglio ti suggerirà la prudenza, e se non potrai
restare in chiesa, farai l'adorazione da casa.
[pag. 059]
Non posso più scrivere, perchè me ne manca il tempo. Dirai a Sr. Vittoria che io
non solo sono cattivo; ma pessimo, e che di persona risponderò alle sue lettere. Per
ora le auguro di passare santamente questi giorni e con grande allegrezza spirituale la
Pasqua. Essa sa niente dei nostri progetti? Che ne dice?
Per il Circolo farai appunto come hai detto. Finché starai costà te ne occuperai,
dopo non avrai più alcun pensiero per esso.
Auguri a te, alle tue sorelle e a Gilda in particolare (alla quale manifesterai la mia
riconoscenza e le dirai che prego per essa in particolare) e ai tuoi genitori, nonchè a
Mario.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Voglio che dica a tua nipote Maria che mi dispiace di non averle potuto scrivere e
che appena verrò la confesserò nella mia cappella. Tu l'accompagnerai da me nella
prima visita che mi farai. Coltiva tua nipote perchè potrà fare molto bene.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 aprile 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Potrai venire a casa giovedì alle 8 e mezzo: forse non sarò arrivato ancora ma potrò
tardare poco. Ascolterai la mia messa e poi parleremo. Siccome però dovrò dare un
pò del mio tempo alla famiglia e agli altri che verranno, tu avrai pazienza di aspettare
finchè non avrò sbrigate queste persone. Fa sapere ad Elvira Cipolletta e Irene
Vallefuoco che nel
pomeriggio di giovedì, verso le 15, le aspetto.
Prega assai per le decisioni da prendere.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Darai l'avviso per le 15 ad Ersilia e Immacolata.
[pag. 060]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 4 maggio 1923
43
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti esprimo di nuovo tutto il mio pensiero, che non ha subito alterazioni. lo tremo
innanzi alla responsabilità di una fondazione nuova e per la difficoltà in se stessa e
per le lotte che ne verranno, e per questo e per altre ragioni desidererei che l'opera a
vantaggio della diocesi di Tricarico e della Basilicata in generale potesse fondersi con
quella già iniziata da anni dal parroco Russolillo. Tale fusione però dovrebbe avvenire non solo come rappezzo; ma dovrebbe essere basata dalla fusione dei programmi e
dall'adozione dei mezzi che sono necessari per rendere efficace in Basilicata l'opera
delle persone che a tale apostolato si vogliono dedicare. (1)
Se questo non potesse avvenire, io ritengo mio dovere di affrontare tutte le
difficoltà e di prepararmi a tutte le lotte per organizzare questo gruppo di anime
generose che si vogliono dedicare a questo apostolato pieno di sacrifizi e di rinunzie
ma sommamente caro al Cuore di Gesù e promettente frutti copiosissimi.
Stando così le cose, non può essere che frutto dell'ardente zelo del Parroco
Russolillo tutto il resto. lo gli dissi e poi gli scrissi che «nel caso che le due opere si
potessero fondere, io avrei mandato a lui le aspiranti per l'opera di Tricarico, e lui
avrebbe dovuto mandare per il mese di giugno un gruppo di suore per S. Antonio». Si
vede che egli o col desiderio o per lumi particolari vede la fusione già fatta; ma di
questo dovrò persuadermi anche io. Del resto leggerai l'acclusa prima di consegnarla
e vedrai come stanno le cose.
Non prevedevo le mortificazioni che ti sarebbe costata la venuta a Pianura, anche
perchè l'anno passato, proprio nel mese di aprile, quando visitai la casa mi si disse
che fra qualche giorno il Parroco avrebbe avuto a disposizione altre sette stanze.
Credevo che fosse già fatto. Ma non mi dispiace che tu affronti questi disagi ora:
essi servono a provare meglio il tuo spirito e ti insegnano
___________
(1) Per questa ipotizzata fusione cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Don Gaspare
Sarli. 1974, pagg. 574-576.
[pag. 061]
a mortificare te stessa in quello che maggiormente ti costa. Non eri avvezza a dormire
in compagnia di tanta gente, ed ora superi questa ripugnanza; a Tricarico avrai una
stanzetta solo per te;, qualche volta per la necessità dovrai dividere la tua celletta con
qualche compagna; potrai essere destinata in qualche casa in cui il dormitorio è
comune (ma ogni letto sarà circondato dalla tenda); e potresti pure essere messa a
sorvegliare un dormitorio di ragazze, ed in esso il letto non dovrà avere la tenda per
poter meglio sorvegliarle.
Non hai Gesù in sacramento nella casa? E potrai averlo sempre in avvenire? finché
l'opera non sarà riconosciuta dalla S. Congregazione dei Religiosi, le Case non
potranno conservare il SS. Sacramento, e le socie dovranno andare in chiesa, la quale
a Tricarico è annessa alla Casa; ma altrove potrebbe anche essere lontana.
Intanto il Can. Toscano fa lavorare alacremente per preparare nuove stanze per le
future socie. Fra quindici o venti giorni le stanze saranno sedici o diciotto. Come vedi
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ci prepariamo a fare davvero.
S. Ignazio fece i suoi esercizi nella grotta di Manresa, e tu le farai nella casa dove
ti trovi: starai sempre presente a Gesù col cuore e con la mente, e cercherai in tutto di
unirti a Lui e di scegliere quello che a Lui più piace. Non violentare il tuo spirito, e
lascia che la Grazia operi in esso con tutta dolcezza. Sii indifferente per conto tuo a
tutte le cose esterne, ed anche circa la fusione con l'opera di Russolillo o il fare
un'opera a parte non avere preconcetti: lascia che il Signore ti si manifesti con
chiarezza, e con la stessa chiarezza mi manifesterai tutti i movimenti dello spirito tuo
specialmente quanto a questo, decisa sempre a rimetterti a quello che ti dirò io come
conclusione.
Supera la ripugnanza di parlare o di scrivere al parroco: la cosa ti gioverà assai; ma
chiedi al parroco che ti restituisca gli scritti per rimetterli a suo tempo a me.
Non ti preoccupino la noia, l'aridità e simili: abbi sempre la ferma volontà di stare
unita con Dio e di conoscere la sua Volontà e questo ti basti. Quando la terra è arida
gli alberi approfondano le radici: quando l'orazione riesce arida, l'anima si umilia e
ricorre al Signore con maggior insistenza e fede.
Se tu dovessi scegliere secondo le inclinazioni naturali, preferiresti di fare dieci
discipline e non di dormire una notte in camera con persone estranee e coi letti così
vicini. Il Signore invece vuole da te questa mortificazione, che dovrebbe darti più
consolazione spirituale che non te ne diano il portare la catenella o il fare la
disciplina.
[pag. 062]
Quanto al vitto, ti ripeto devi manifestare le cose che ti ripugnano del tutto, e nelle
altre, che semplicemente non ti piacciono, cercherai di farti violenza; ma bada che il
farti violenza non deve compromettere la tua salute. Bada che il demonio potrebbe
farti cedere alla tentazione di fare troppe penitenze, affinché poi i tuoi, vedendoti
sciupata ne prenderebbero motivo per non [arti venire. È vero che potrai sempre dire
che l'aria di Pianura non è l'aria dei monti, che ti ha fatto sempre bene; ma sarebbe
meglio che i tuoi non avessero questo pretesto. Chiedi al Signore che facesse con te
come fece coi giovanetti ebrei, che furono scelti per essere educati alla corte di
Babilonia. Il re aveva fatto assegnare i cibi della mensa reale, ed essi supplicarono il
sopraintendente perchè desse loro invece legumi come cibo e acqua come bevanda; il
sopraintendente disse: voi volete che il re mi mandi a morte? Quando vi vedrà pallidi
e sciupati, saprà che non vi ho dato i cibi opportuni e mi farà decapitare! e i
giovanetti risposero: «fa almeno la prova per dieci giorni e vedrai!» Dopo i dieci
giorni i loro visi erano più coloriti e più nutriti di quelli dei giovani che mangiavano i
cibi del re. Tu dunque chiedi al Signore l'appetito e, se Gli piace, chiedigli che
risparmiasse ai tuoi la pena di vederti sciupata, e a te quella di dover superare anche
questa difficoltà.
Ti raccomando di accogliere i tuoi sempre con viso ilare e di far comprendere loro
che la pace e la consolazione dello spirito vale molto più dei comodi di casa tua e
dell'affetto dei tuoi.
Risponderò subito a Gilda.
Il mio cameriere è malato, e se ne dovrà andare subito. Anche questo mi dà
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preoccupazione. Non è malattia che ha presa a Tricarico, egli è stato sempre così; ma
ormai sono stanco di dover pensare io a lui, piuttosto che lui a me.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
MEDITAZIONI PER IL MESE DI RITIRO A PIANURA
Dedicare il maggior tempo possibile alle meditazioni 2 ª (pag. 20) e 3 ª (pag. 38).
Non leggere per ora altro oltre ciò che indico io.
Dividere le meditazioni suddette secondo che la intelligenza o la riflessione
sostenute dalla Grazia si possono fermare su ciascuna idea e [pag. 063] non
abbandonare un'idea finché la mente vi trova pascolo. Non fare più di mezz'ora per
volta di meditazione per non affaticare troppo la mente, piuttosto fare due
meditazioni al giorno, che una molto lunga.
Mantenere sempre serenità di spirito: non dar retta a ciò che turba, nè insistere in
ciò che resta oscuro: per l'una e l'altra cosa avere sempre pronta la risposta
perentoria: lo scriverò al Direttore ed egli mi illuminerà!
Le linee a fianco e quelle sottoposte alle parole indicano ciò che a mio parere deve
in proporzione fermare la vostra attenzione; ma sono semplice guida: la Grazia ed i
lumi che Dio vi darà potranno indurvi a fermarvi altrove. Così le crocette indicano i
punti dove potreste spezzare la meditazione; ma è naturale che se avrete passato
lungo tempo su di una considerazione, non potrete spezzare dove io ho indicato.
Meditazione: «Regno di G. Cristo» (pag. 127)
» »
Lo stesso esercizio una seconda volta (pag. 134)
» »
«Vita nascosta di Gesù Cristo» (pag. 170) anche questa meditazione
deve essere fatta in più riprese: è fondamentale anch'essa e bisogna dedicarle quanto
più tempo è possibile
Istruzione: Elezione (pag. 213)
Meditazione: «Tre classi di uomini» (pag. 219)
» »
Tre gradi di umiltà (pag. 238)
leggere a pag. 245 il diario di S. Veronica Giuliani e le relative
risoluzioni
» »
Passione di G. Cristo (pag. 249)
» »
Orazione all'Orto (pag. 254)
» »
Amor di Dio - questa meditazione vi deve occupare almeno per cinque
ore e quindi dovrete farla per cinque giorni o sei o sette a seconda che potrete fare
una o due meditazioni al giorno.
Sicché per fare tutte queste meditazioni non vi basterà il mese e poco più che
ancora vi separano dalla entrata in Comunità. Fa niente: non è la quantità di cose che
leggerete ma la quantità e qualità del frutto che dovrete ritrarre che deve avere
importanza per voi.
In un quadernetto segnerete le riflessioni più importanti, gli affetti più vivi che si
destano nell'animo vostro, i lumi e le ispirazioni che il Signore vi darà e i propositi
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vostri. Tutto dovrete sottoporre al mio giudizio e nessun proposito avrà valore senza
la mia approvazione. Se vi sentiste spinta ad obbligarvi a qualche cosa con voto, si
intende che non farete questo voto prima di averne il mio consenso.
[pag. 064]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 15 maggio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Chi può dirti come sono stato nei giorni passati? Ho avuto tribolazioni di tutte le
specie; ma particolarmente tribolazioni interiori, che mi hanno fatto soffrire assai.
Da ieri pare che si fa un po’ di luce: se al Signore piace mi dia la grazia di
mantenermi nella presente tranquillità.
Il cameriere andò via e rimasi solo per qualche giorno, poi venne mia sorella, ed
ora ho in esperimento un giovane; ma temo che non duri.
Torno a dirti che non mi pento per nulla di averti fatto passare questo tempo a
Pianura, e non veggo il pericolo a cui tu accenni, e al quale vorrei che tu non pensassi
per nulla. Tu devi stare costà unicamente per ascoltare la voce di Dio e per imparare a
corrispondervi rinunziando anche alle tue speranze più care e legittime. Mettiti in
questa disposizione sempre più perfettamente e non avrai mai a pentirtene.
Il parroco mi ha scritto che non si parli di fusione, e sta bene; mi ha detto che si
contenta che io aprissi loro una casa in qualche parrocchia della diocesi ed io lo farò
volentieri, perchè l'opera a cui egli attende mi pare meritevole di ogni
incoraggiamento; essa però non ha l'indole di quella che io medito per la Basilicata,
non solo; ma mi pare anche che il sistema troppo rigido, adattissimo per la vita
contemplativa, non si possa adattare alla vita attiva che io credo indispensabile per i
bisogni di questa regione. Vuol dire che il parroco proseguirà per la via sua, che è
molto ampia ed ha mire sublimi, ed io, se il Signore benedirà, porterò le mie figliuole
per una via molto più umtie e modesta..
Tutto questo però non deve influire sulle disposizioni del tuo spirito. Tu devi
prepararti ad una vita di sacrifizio completo: costà ti trovi ad esercitare la
mortificazione delle tue inclinazioni, delle tue ripugnanze nelle cose materiali; qui la
eserciterai nella mortificazione intera e completa della tua volontà, della tua
intelligenza, della parte più nobile di te stessa, dalla quale è tanto più difficile
separarsi!
Son sicuro che preghi molto in questo tempo, e che tutte le facoltà dell'anima tua
tendono con sforzo sempre più puro e sempre più tranquillo alla unione con Dio.
Profitta di questo tempo di santo riposo e di pace [pag. 065] esterna per fare
provvista, perchè verrà il tempo di dover dispensare.
Se non cambiano le cose, la venuta a Tricarico subirà un ritardo di due mesi. Ma
per ora nulla di preciso. lo arriverò a Napoli la mattina del 9 giugno, dopo la festa del
S. Cuore. Tu allora sarai già tornata a casa; ma non so se potremo vederci quel giorno
stesso. Ma di questo in altra mia.
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Ho fatta una visita ai locali di S. Antonio, ed ho visto che sono anche migliori di
quel che pensavo io dopo le visite precedenti. Se il Signore vorrà benedire l'opera, vi
sarà posto per venti o venticinque persone di Comunità. Solo i pavimenti lasciano a
desiderare, e non vi è mezzo di provvedere per ora: le mura sono invece tutte
intonacate da un anno, gli infissi sono nuovi. Ora si è scritto per far venire i letti a
modello.
Per ora verranno quelli delle Suore future, poi verranno anche quelli per i vecchi
che dovranno essere ricoverati, e dei quali troverete quattro o cinque rappresentanti.
Vedremo quale delle Suore vorrà cedere il suo letto a qualche povero per prendere
per sè quello del povero!
Al parroco che parla delle disposizioni della Provvidenza nell'esservi incontrati
non contraddire; anzi nel tuo interno consentirai in questa veduta, che è tutta
soprannaturale. Va da sè che non sappiamo poi quali siano le mire della Provvidenza
in questo incontro: esse potranno essere del tutto differenti da quelle che il parroco
pensa, e in questo ti illuminerà il tuo Direttore.
Stamane appena potrò risponderò a Gilda, la quale poveretta sarà rimasta delusa
per il mio ritardo. Come devo fare se il Signore mi ha mortificato così? Pazienza! E
del resto anche questa sarà stata una prova per essa.
Quali meditazioni ti han fatta maggiore impressione? Ti sei regolata con libertà di
spirito insistendo in qualche meditazione nella quale l'anima tua trovava maggior
riposo e tralasciandone qualche altra? Hai preso qualche appunto sulle grazie e i lumi
che il Signore ti ha dati e sui propositi che ti ha ispirati? Certamente le restanti
meditazioni abbiano sempre il presupposto dell'opera a cui il Signore a mezzo mio ti
chiama, e la generosità con la quale dovrai vincere tutte le difficoltà che in essa
incontrerai specialmente da parte delle sorelle con le quali dovrai vivere. Se non mi
inganno il Signore ci manderà oltre alle bravi figliuole della Basilicata anche altre che
hanno studiato; credo che non mancherà qualche maestra, che ha anche il diploma di
Ispettrice; ma questo che per molti lati è un evidente vantaggio, per altri costituirà
una sorgente di gravi pene se quelle che hanno avuta da Dio la sorte di un'educazione
ed istruzione più elevata non sapranno intendere che questa grazia appunto le [pag.
066] rende più obbligate a Dio ad andare innanzi a tutte le altre con l'esempio di una
profonda umiltà, e col preferire per sè gli uffici più umili e più bassi. lo non temo
difficoltà su questo punto per te, che preferirai sempre la compagnia delle più
semplici ed umili: tu dovrai vincere te stessa in altri rapporti, e quello costituirà la tua
croce principale e il tuo principale esercizio di virtù. Preparati dunque e sappi che
vinto quel punto con energia e generosità, la tua santificazione è assicurata!
Non potevo desiderare di meglio dalla tua permanenza costà che la conoscenza
intima dell'opera a cui il parroco attende. Egli ora mi ha mandato il capitolo
fondamentale delle opere sue, ed attende da me risposta e parere. Tu gli dirai che mi
scusasse se non ho risposto ancora; ma che lo farò subito dopo la festa di Pentecoste.
Allora scriverò di nuovo anche a te.
Son venuti i tuoi a vederti? Che ti hanno detto? È bene che abbiano visto lo
squallore di Pianura, così avranno ottima impressione di Tricarico, perchè ora il
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paragone non sarà fatto più tra Tricarico e casa tua; ma tra Tricarico e Pianura!
Quando vedranno che le stanze sono così belline, malgrado i loro pavimenti, che sono
illuminate a luce elettrica, e che, oltre alle stanze per coloro che dovranno appartenere
all'opera vi sono anche quelle per la foresteria, rimarranno soddisfatti.
Abbiamo pronti il capitale per la costituzione dell'opera in ente morale; appena il
Consiglio Comunale avrà fatta la deliberazione della concessione in perpetuo (ora è
concesso solo per quarant'anni) del monastero e del fondo annesso, e la Giunta
Provinciale Amministrativa avrà ratificata la deliberazione, si farà l'istrumento. Prega
anche per questo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Sii sicura che ti
tengo sempre presente nelle preghiere.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Ho scritto a Gilda e per questa volta ho mandato a Calvizzano. La busta è
gualcita ed ho dovuto metterci la gomma; perciò non temere che la lettera sia stata
manomessa.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 maggio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Vorrei che passassi costà la festa del Corpus Domini e che il giorno seguente te ne
tornassi a Calvizzano; ma forse questa mia non arriverà a tempo perchè tu possa
disporre le cose a questo modo. Se potrai farai secondo il mio desiderio.
Quanto a lasciare offerte, io te lo proibisco assolutamente! Tu già non puoi
disporre di danaro o di altro senza il mio permesso, e comincerai ad esercitare un atto
di povertà e di umiltà, che ti costerà assai; ma ti gioverà non meno. Tieni però a
disposizione mia L. 150, e ne farai quello che io ti dirò.
Io verrò a Napoli la mattina del 9: il matrimonio di mia nipote è stabilito per le ore
11; il giorno 11 dovrò benedire il matrimonio di Margherita d'Oro. Poi resterò a
Marano solo due o tre giorni, e poi ripartirò per Tricarico. Ti manderò l'orario per
poter parlare con un pò di comodo; ma siccome le ore buone sono quelle del
pomeriggio, dovrai restare da tua sorella a Marano per poter venire da me alle 16; A
quell’ora non verrà certo nessuno, e potremo dire tutto ciò che è necessario.
Non mi dispiace che questo mese sia passato per te in quelle disposizioni di spirito:
son sicuro che esso sarà fecondo di frutto per te e per l'opera, e che dovrai ricordarlo
per sempre con gratitudine profonda.
La tua generosità non è ancora quella che Gesù desidera: fai ancora delle riserve
circa la tua stanzetta, e forse chi sa circa quante altre cose! Non basta! Non basta!
Nessuna riserva con Gesù, il quale non è mai contento di rinunzie e di spogliamento
di tutto ciò che ti piace. Quando potrai dire con una certa sicurezza che tutto
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abbraccerai per amor di Gesù Cristo, allora comincerai ad amarlo per davvero, come
lui desidera.
Al Parroco di Pianura, che ora insisterà più che mai perchè ti decida per l'opera sua
rispondi con sincerità che non senti per essa chiamata alcuna, e che del resto il tuo
Direttore esaminerà con ogni disinteresse le tue disposizioni, e che se questi ti dicesse
che il Signore ti vuole a Pianura, tu seguirai la Volontà di Dio ad ogni costo. Questa è
la verità, e questa è la disposizione in cui tu devi metterti.
[pag. 068]
Dirai a Gilda che se potrò le scriverò nella prossima volta che scriverò a te per
darti un appuntamento preciso. Lo darò anche ad essa.
Ora che torni a casa sii sempre dolce con tutte, e bada che se ti trovassero più
nervosa o meno affettuosa e condiscendente resterebbero ammirati della cosa e saresti
più responsabile. Specialmente ti raccomdando la sorella maggiore, alla quale con
l'affetto farai comprendere che quando Dio chiama essa non deve essere così
malinconica.
Non ho saputo più nulla di Mario: che fa? Quando si farà il matrimonio? In che
disposizioni si trovano egli e tuo padre?
Per il mese del Sacro Cuore non ti prescrivo nessuna pratica speciale. Le
mortificazioni saranno le stesse che hai fatte nel mese di maggio. La tua giaculatoria
sarà questa: «Tutto per voi, Sacro Cuore di Gesù!» e l'altra: «Sacro Cuore di Gesù,
confido in voi»! e ti terrai in un'amorosa e tranquilla unione con Gesù, riflettendo
sempre all'amore infinito che Egli ti porta, godendo di questo e della grazia che ti fa
di fartelo comprendere almeno in piccola parte e di farti desiderare di corrispondere.
Imita Gesù nell'essere amabile con tutti e specialmente con quelle persone che
rivedendoti dopo un mese non sapranno forse trattenere qualche frizzo o qualche
satira. Tutti debbono vedere che tu non sei più Linda di prima; ma sei Linda di Gesù,
che è dolce ed umile di cuore, e che non ha avuto mai amarezza neppure per i suoi
nemici più accaniti, neppure per l'Apostolo che lo tradiva.
Dici sempre a te stessa: «io debbo essere Linda di Gesù e perciò in tutto debbo
scegliere quello che più piace a Gesù, non quello che preferisco io!» .
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 giugno 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dal giorno in cui sono partito da Marano ho vissuta vita turbinosa fino a tre giorni
or sono: Non ho dormito mai nel medesimo letto per [pag. 069] due giorni di fila!
Puoi immaginare perciò come mi sia stato del tutto impossibile lo scrivere. La tua
lettera la trovai qui il 22 corrente insieme con quella di Anna Grifeo.
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Come va questa tua ripugnanza o svogliatezza di scrivere? Perchè questo
scoramento? Perchè questa malinconia? Non hai trovato proprio nessun motivo per
questo stato di animo? Stai bene in salute?
Spero che a quest' ora avrai ripresa la tua serenità, e che, pur desiderando la
solitudine vorrai invece dedicarti all'apostolato in questo resto di tempo che dovrai
passare in casa. Non approvo affatto che ti rinchiuda, in te stessa: per ora Gesù non
vuole questo. Ti prometto di farti fare invece un noviziato in quasi completo ritiro, e
allora potrai godere delle dolcezze dello Sposo: ora devi lavorare per lo Sposo con
tutta l'abnegazione; anzi con tutto l'entusiasmo. Perciò accetterai gli inviti delle
amiche, a condizione che vogliano passare veramente la giornata con te e non nel
frastuono e nei pranzi; stando con esse non ti infastidirai per le rimostranze che ti
faranno per la tua. decisione; anzi farai trasparire e sentire tutta la gioia che il tuo
cuore prova per la grazia che il Signore ti fa: a questo modo le obbligherai a riflettere
un poco sulla differenza che passa tra la vera gioia che dà il Signore a chi Gli dà tutto,
e le false e poche e fugacissime gioie che dà il mondo a chi lo serve con tanti
sacrifizi.
Ti raccomando poi di accostare Maria Russo; anzi chiederai in favore a Silvia di
Somma di conduda qualche volta da te. Cerca di affezionarti quella figliuola, la quale
ha certo bisogno di lunga formazione; ma che già ha qualche inclinazione per la vita
religiosa. Molto probabilmente si tratta di una semplice velleità; ma potrebbe anche
trattarsi di una vera chiamata, ed io voglio che non le manchino gli aiuti.
Non star più a rimpiangere il passato! Se non hai fatto (come veramente è) tutto ciò
che dovevi, per l'avvenire cercherai di compensare; ma il cadere in malinconia per
questo significa privarsi delle forze per fare quello che puoi e devi adesso.
Col primo luglio riprenderai le meditazioni del Da Ponte; anzi comincerai da
quelle che hai già fatte, e per lettura spirituale leggerai in ordine i capitoli del primo
libro della Imitazione di Cristo. (Spero che l'hai, altrimenti fattene prestare qualcuna;
ma non la comprare, perchè anche per l'Imitazione di Cristo l'edizione dovrà essere
uguale per tutte le sorelle).
La tua penitenza attuale, che varrà molto più delle discipline e dei cilizi, sarà
quella di queste visite e trattenimenti con le amiche e nell'esercitarti appunto nella
letizia spirituale che deve essere non solo nell'anima tua ma anche sul tuo volto. È
questo un mezzo per esercitarti nell'apostolato.
[pag. 070]
Fa una preghiera speciale per ... e per ... Io ho l'impressione che ... sia stanco e non
abbia più l'entusiasmo di prima. Non so se debbo rallegrarmi o dispiacermi di questo.
Ma se la mia impressione fosse esatta, non vorrei... poi... per non fare cattiva figura.
Cerca tu di esplorarne l'animo e tieni mi informato. Voglio poi che ti metti con tutto
l'impegno per fare accettare... dalle Ancelle almeno per il tempo in cui le normaliste e
le maestre vanno via, cioè fra una quindicina di giorni. A me dispiacerebbe assai se
quella povera figliuola dovesse avere un disinganno; ma d'altra parte potrebbe essere
quello un mezzo di cui il Signore potrebbe servirsi per farle una grazia migliore....
Ma... vado troppo innanzi con le mie previsioni, le quali quasi certamente non
hanno fondamento alcuno.
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Non posso scriverti più a lungo, anche perchè le notizie che ho di te sono di data
antica ed aspetto le nuove per risponderti presto e, spero, più a lungo. Non ti dico di
pregare per me, perchè so già che lo fai per quanto ti è possibile.
I preparativi fervono e il Signore accompagna con la sua benedizione. Ieri son
tornato al monastero, dove già vi era acqua buona; ma ora è stata trovata una sorgente
che esce dalla roccia e che è anche migliore sia per qualità. e sia per posizione.
L'impianto elettrico è cominciato e per tutto luglio sarà a posto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 luglio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che questa volta sarai contenta per la sollecitudine con cui ti rispondo, e che
ti libererai dalla pigrizia che ti assale quando devi scrivermi.
Se non succede qualche cosa di grave imprevisto la sera del 13 agosto saranno
riunite a Tricarico tutte le aspiranti che saranno chiamate, e la [pag. 071] mattina del
14 io celebrerò la Santa Messa e dichiarerò inaugurata l'Opera nel nome di Dio. Darò
allora le prime regole da osservare, le quali tutte debbono essere fondate nel completo
spogliamento da se stesse, nella profonda umiltà che faccia amare l'umiliazione, e
nella carità scambievole, fondata nella stima sincera delle sorelle e nel disprezzo anche più sincero di se stesse. Si capisce benissimo che a tutto questo dà valore un
amore ardente verso Dio, il quale poi è l'anima e il movente di tutto. lo sto lavorando
alacremente perchè tutto sia pronto a ricevere le elette della primissima ora, e
sebbene sia convinto che esse non dovrebbero spaventarsi se mancassero certe cose,
anzi dovrebbero godere di poter offrire a Gesù qualche sacrifizio in più di quelli che
prevedevano; tuttavia per quello che è dato a me di prevedere, voglio anche provvedere. Forse i letti non arriveranno a tempo, perchè quelli che dico io si dovranno
costruire (ora non si vendono che letti a molle) sicchè per un pò di tempo dovrete
avere i letti del Seminario, che sono anch'essi a molle.
Quando crederai potrai spedire la roba tua. La indirizzerai a me, ed io la farò
trasportare a S. Antonio al momento opportuno.
Le tue visite alle amiche maritate o no dipenderanno (si intende) dalle tue
occupazioni domestiche; ma la tua gioia deve essere anima di tutta la tua vita in
questo mese che ti resta a passare costà. Che dicono i tuoi nel vedere che il tempo si
approssima? cercano di mettere nuove difficoltà?
Non ricordo in che intesa siamo rimasti circa i materassi: dobbiamo farli qui i tuoi,
o li spedirai? Per noi è indifferente. Quelle che stanno vicino a Tricarico manderanno
i materassi propri; ma noi abbiamo fatto venire un quintale di lana sia per provvedere
ai materassi per la foresteria e sia per provvedere a qualcuna che preferisse non
spedire i materassi.
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Per i libri di cui ti parlai ho già scritto perchè fossero spediti qui, anzichè a
Calvizzano. Le tue meditazioni in questo tempo, poiché non hai il Da Ponte, le farai
sul terzo libro dell'Imitazione: oppure, meglio, mediterai prima i capitoli 53 e 54 del
3° libro dell'Imitazione, poi mediterai i capitoli 9, 10, 11 e 12 del secondo libro. Il
primo libro ti servirà poi di lettura spirituale; ma cerca di fame veramente tuo sangue
di quelle sublimi lezioni, nelle quali troverai la vera via per andare a Gesù con tutta la
perfezione che Egli aspetta da te.
Non ho mai saputo nulla di Anna Russo, la quale, come hai ben visto, è tanto legata
alle Suore e difficilmente si scioglierà, anche se avesse vera vocazione. Maria Russo
ha qualche indizio di vocazione; ma non mi pare affatto formata, nè decisa, e perciò
voglio che tu la avvicini e la studi. Se comincia a capire la sublimità della meta, e il
dono singolare che [pag. 072] Dio fa con la chiamata alla vita religiosa, bene; ma se
pensa che fa essa un regalo a Dio facendosi religiosa, o non ha tutta la purezza di
intenzione che è necessaria, non bisogna incoraggiarla a seguire questo movimento
dell'anima sua che è una semplice velleità. Specialmente un'istituzione nascente ha
bisogno di animi del tutto determinati e generosi.
Pregherò per la dentista. Dille che io temo assai che col matrimonio essa non si
decida a fare l'abiura, e allora il matrimonio sarebbe pernicioso per lei; se invece
sposa un cattolico, allora può stare di buon animo. Certamente avrà da soffrire più
che se si decidesse per altro stato; ma, date le sue condizioni, le difficoltà per
abbracciare altro stato sono quasi insormontabili.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Domani scriverò a Gilda, Immacolata ed Ersilia.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 luglio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Finora ero in timore circa l'opera a cui ci accingiamo perchè non erano venute
tempeste serie e tutto sembrava andare col vento in poppa. Ma da ieri la tempesta è
venuta e gravissima pure. Prega assai e fa pregare. Raccomandalo anche a Gilda e a
tutte quelle che puoi, perchè il momento è decisivo. Non ho tempo di scriverti altro, e
non voglio differire neppure di un giorno ad avvertirti, perchè il Cuore di Gesù si
muova presto a compassione supplicato con tutto il fervore. Quali saranno le
conseguenze di questa tempesta non le posso prevedere finchè non chiarisca un po’
l'orizzonte: forse il Signore ci libererà da mali gravissimi appunto per questa
tempesta; ma... dobbiamo saper confidare in Lui.
[pag. 073]
Son tornato da due giorni da Montalbano stanco morto e non ancora mi sento
riposato abbastanza; ma la messe è stata abbondante, e più me ne auguro per
l'avvenire. Ha contribuito alla mia stanchezza un fatto bruttissimo colà avvenuto e
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che presto ti scriverò. Riscriverò subito; ma per ora non potrò dirti in che consiste la
tempesta scatenatasi, forse non la saprai mai.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Saluti e benedizioni
ai tuoi.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 luglio 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le tue ipotesi hanno solo una piccola parte di vero, ed hanno pure una buona parte
di prevenzione…! Lascia stare le ipotesi e contentati di pregare con insistenza e
tranquillità grande, perchè il Signore vuole bene a noi e all'opera, e manda queste
tempeste per purificare i nostri cuori e le nostre intenzioni prima che l'opera cominci,
affinché poi, dopo che avremo cominciato si possa andare innanzi con ogni
tranquillità. Qui solo il Canonico Toscano conosce le difficoltà sopraggiunte, ed egli
è perfettamente concorde con le mie idee; anzi è un poco più radicale di me.
Però mentre queste difficoltà sorgono, si aprono nuovi orizzonti e più liete
speranze da altra parte. Preghiamo per le difficoltà, perchè siano superate con
vantaggio delle anime nostre e dell'opera, e per le speranza che il Signore ci fa
intravvedere. Si tratta di un gruppo di anime elette, che aspirano da molto tempo alla
vita religiosa e vi si sono preparate con ogni perfezione. Esse aspettavano la
fondazione di un'opera affine alla nostra; ma in diocesi di Lecce. e la loro aspettativa
dura da cinque o sei anni; ora sono stanche di aspettare, perchè per ora l'opera da
fondare a Lecce non presenta ancora alcuna probabilità di riuscita e si rivolgono a
me. Io le desidero con tutta l'anima, perchè so quanto valgono come virtù, ed anche
come [pag. 074] abilità nei diversi lavori; ma non ho dato ad esse incoraggiamento
alcuno, perchè il Signore deve manifestarsi più chiaramente sull'opera alla quale esse
aspiravano, e che io non voglio attraversare in nessuna maniera. Ho grande fiducia
che il Signore ce le concederà e metterà così delle ottime pietre fondamentali alla
casa di Tricarico. Sarebbe assicurata l'adorazione diurna e notturna, alla quale esse
già sono dedicate e che già praticano per quanto è possibile stando in famiglia.
Prega dunque; ma la tua preghiera deve essere senza agitazioni. Tu non devi
guardare tanto a te stessa; ma molto più a Dio e guardare le cose non in rapporto a
quello che esse producono a riguardo tuo; ma per quello che esse producono nei
riguardi della gloria di Dio e per la salute delle anime. Quando considererai le cose a
questo modo non ti turberai più, non ti verrà il dolor di testa quando hai cattive
notizie e il tuo stomaco sarà più docile alla voce dell'ubbidienza che a quella del dispiacere.
Animo, mia cara figliuola, Gesù ti vuole allegra: vuole che impari anche tu a dire e
sentire come S. Paolo, il quale scriveva: «sono ripieno di consolazione, sono inondato
di allegrezza in mezzo a tutte le nostre tribolazioni». E poi non sei la Sposa del Dio
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crocifisso? Non devi gloriarti se Egli ti manda delle tribolazioni sia direttamente sia
per mezzo delle opere a cui hai dedicato il tuo cuore e le tue aspirazioni?
Godo delle guerre che ti fanno sia in casa e sia le diverse suore che tu avvicini!
Vuoi dire che il Signore vuole da te qualche cosa di buono. So già che tutte queste
guerre non ti scrollano; ma vorrei che ti rallegrassero anche. Sai a chi il demonio non
manda tribolazioni e guerre? a quelli di cui non teme niente. E non conta che le
guerre vengono talvolta da anime care a Dio, sono più penose allora; ma non per
questo sono meno utili.
Il risultato poi delle difficoltà attuali quale sarà? Non so ancora: io ho scritto a P.
Donnarumma per consiglio (1), e credo che oggi mi risponderà: so già quale sarà la
risposta; ma non ho voluto agire senza avere il suo consiglio autorevole.
Dopo delibererò senza tentennare. Il differimento, se vi sarà dipenderà dallo stato
dei lavori e non sarà lungo. Ieri sono andato a vedere a che stanno gli ultimi
preparativi, e malgrado la sollecitudine credo che il 15 agosto non troverà a posto le
cose come desidero. Mio padre poi sta lavorando attivamente per provvedere tutto
quello che deve essere [pag. 075]
_____________
(1) Cfr. Raffaello Delle Nocche. LETTERE, a cura di Don Gaspare Sarli, 1974, pagg. 567-570.
mandato da Napoli: piatti, sedie, letti, posate, ecc. ecc. e farà un carro completo di
roba, tutta per le Suore che debbono venire. Tu sai bene che il metter su una casa
privata importa fatiche e difficoltà impreviste, puoi pensare perciò quante maggiori
difficoltà importa l'impiantare un monastero. Ieri ho riscontrato che non si era pensato
ad una infermeria nè per le Suore nè per i ricoverati, ed abbiamo scelto i locali. Ho
provveduto alla separazione completa fra vecchi e vecchie, e si dovranno eseguire i
relativi lavori, ed ho scelta la camera da lavoro provvisoria, perchè la definitiva si
dovrà costruire a suo tempo.
Come vedi, non si dorme, e le difficoltà non rallentano i preparativi!
A me poi il differimento non dispiacerebbe anche per motivi miei personali: tu sai
come sia radicata in casa mia la devozione ai Dolori della Madonna (sia la cappella di
Marano sia quella di qui sono dedicate all'Addolorata, e questa devozione mi è
carissima) ora il differimento porterebbe ad aprire la casa proprio nel giorno
consacrato al trionfo dei Dolori di Maria SS.ma! Oltre a ciò io il 24 agosto dovrò
assolutamente essere a Napoli per prender parte agli esercizi dei miei parroci, e dovrò
anche ubbidire al medico il quale vuole che io faccia i bagni o la cura delle acque.
Potrei lasciare per tanto tempo l'opera appena iniziata? A me non pare. Se quindi
potremo cominciare il 14 agosto, dei bagni farò a meno; ma dovrò sempre
allontanarmi per gli esercizi; se invece vi sarà il differimento, farò i bagni dal 18 al 26
agosto, poi gli esercizi coi parroci e poi me ne verrò qui ad aspettare le Spose di Gesù
Cristo, le mie dilettissime figliuole per condurle nel loro nido di pace e di amore,
dove pregheranno e lavoreranno per la gloria di Dio e per la salute delle anime.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 agosto 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che solo poche parole potrò scriverti.
Voglio che faccia i bagni e che resti a casa della signora Comito. Cerca di
acquistare una buona provvista di forze, perchè fra poco ti [pag. 076] serviranno tutte.
Almeno da parte tua fa di acquistarle, al resto penserà il Signore.
La tempesta è stata buona: l'aria ne resterà grandemente purificata; ma temo che
diverse di quelle che avrebbero dovuto venire a far parte dell'opera non verranno.
Pazienza! Il Signore susciterà le vocazioni, ed è meglio cominciare con poche che
con molte che poi dovrebbero portare disturbo.
Dilata il cuore, mia carissima figlia, il Signore vuole anime generose e che non
guardino alle proprie miserie se non per ammirare, lodare e benedire Iddio, che si
piace di scegliere gli strumenti meno adatti per fare le sue opere gloriose; ma che
prendono argomento appunto dalla loro miseria per abbandonarsi piene di fiducia
nella sua onnipotenza. Non ti immiserire nella contemplazione del tuo nulla se non
nel senso che ti ho detto: a chi sa di essere nulla Iddio viene in soccorso.
Mortificati assai in questo tempo col silenzio; ma deve essere un silenzio che non
dia fastidio a nessuno: quando i tuoi hanno voglia di ascoltarti e di chiacchierare, tu
parlerai e farai parlare senza dimostrare contrarietà veruna. Il tuo silenzio deve essere
specialmente interiore, in quanto che non devi far lavorare per niente la fantasia
neppure intorno alle cose che ti stanno più a cuore. Scaccia come tentazione la
naturale tendenza ad indovinare che cosa sarà: risponderai a questa tentazione dichiarando che stai nelle mani di Dio e che sarà di te quello che a Lui piacerà, e che
più di questo non ti importa di sapere. I disegni che si maturano e quelli che si
accennano sono grandi; ma ancora pieni di incertezze; ma io ti assicuro che non ne
provo nessuna ansietà. Faccia il Signore che io sia strumento docile nelle mani sue.
Preparati alla festa dell' Assunta con grande devozione. Ti confesserai con
maggiore accuratezza prima di quella festa. Dal giorno in cui riceverai la presente
porterai per un'ora di più la catenella, e, potendo farai una volta di più la disciplina
ogni settimana. Nel caso non avessi questo permesso di fare disciplina (ora non
ricordo) vuoI dire che fino alla mia venuta la farai due volte per settimana. Quando
starai in casa Comito invece della disciplina porterai per un'altra ora la catenella.
lo verrò il 19 corrente a Marano. Preparati ad essere interamente libera per quel
tempo perchè incomincerà la preparazione immediata.
Fa capitare l'acclusa a Silvia Di Somma la quale non avrebbe ragione di lagnarsi.
[pag. 077]
Vorrei rispondere ad Ugo e a tua sorella; ma in questo momento non mi riesce,
perchè la posta è per partire. Benedico te, Gilda ed Ugo e tutta la famiglia. Scriverò
presto ad Ugo e a tua sorella. Prega assai assai e sta molto allegra, perchè Iddio è
molto buono con noi.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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La lettera a Silvia con una certa premura.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 agosto 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Arriverò a Napoli la sera del 19; la mattina seguente alle 7 ti aspetto a Marano. La
sera poi alle 18 vorrei che venissi insieme a Silvia di Somma, che avviserai tu stessa.
Il 21 ho stabilito di recarmi a Cerreto per fare cinque bagni e cosi ubbidire al medico
nel modo che è possibile.
Avvisa Ersilia e Immacolata che potranno venire da me la mattina del 21 alle ore 6
e mezzo.
Prega assai in questi giorni specialmente: il Signore allarga gli orizzonti e con la
tribolazione dimostra che vuole l'opera alla quale tendiamo. Credo proprio che Egli
voglia benedire questa diocesi attraverso il sacrifizio di tutti coloro che Egli chiama a
lavorare in essa. Allegra, figliuola! Il cammino sarà aspro, ma il premio sarà grande,
e il migliore di tutti i premi sarà la gloria che ne verrà al Signore, e il numero di anime che Egli salverà per mezzo nostro.
Il 20 al mattino aspetto anche Gilda ed Ugo, se possono venire.
Benedico te ed essi con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 078]
In Corde Jesu semper!
Villa Melecrinis (Napoli), 31 agosto 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Tutto crolla intorno a noi!... buon segno! Il demonio ha paura! Oggi ho ricevuto
una serie di cattive notizie riguardo alla nostra opera, e nello stesso tempo ho avuta
una serie di notizie che, liberandomi da occupazioni urgenti per la prossima settimana
mi han data la impressione che il Signore vuole che la passi in ritiro assoluto e grandi
preghiere.
Profitto dell'avviso e della circostanza che domenica comincia un corso di esercizi
speciale per i sacerdoti dell'Unione Apostolica per attendere a questo ritiro.
Domenica alla 8 celebrerò a Marano e resterò colà fino alle 14. Tu verrai di certo.
Intanto fin da ora ti dico che devi pregare assai per me e devi far pregare assai. Se
puoi conduci Maria ed anche Ugo acciocché possa obbligare la prima a fare per me la
Comunione e chiederla anche ad Ugo.
Non so dove ho il Bucceroni e non avrò certo il tempo di cercarlo: portami il tuo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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Fa recapitare presto l'acclusa.
Fa venire anche Silvia perchè possa chiederle direttamente di pregare per me.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 settembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
L'Arcangelo S. Michele, del quale oggi celebriamo la festa, disperda i nemici
dell'anima tua e dell'opera. Uno di questi nemici, e il più pericoloso in questo
momento, è la preoccupazione per l'ufficio che provvisoriamente dovrai occupare
nell'opera nuova alla quale mettiamo mano. Va [pag. 079] innanzi con coraggio e con
perfetta umiltà, e vedrai che il Signore opererà per te e farà Lui quello che tu non
sapresti certamente fare.
Il 4 ottobre vi aspetto qui. Comincerete la vostra vita comune col primo venerdì
del mese, e il Sacro Cuore sarà l'unico appoggio dell'opera insieme con la Madre sua
Maria. S. Francesco sarà uno dei santi protettori.
Per la Carandente sono anch'io favorevole; ma non sarà di quelle che partono il 4
ottobre. Quando sarete state voialtre qui per qualche tempo potrete deliberare se la si
può ammettere o meno senza dote alcuna.
Avvisa tu stessa al più presto la Fruttaldo che si tenga pronta a parti re il 4 insieme
con voi.
Non posso risponderti più a lungo. Scriverò a ... anche per rispondere ad ... la quale
mi ha scritto senza mandarmi il suo indirizzo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Ora attendo da te
notizie circa possibili ostacoli alla partenza; se non ne ricevo vi aspetterò il 4. Farete
il biglietto di terza classe per la stazione di Grassano e partirete col treno delle 7,30
del mattino. Se avete bagaglio grosso fatene un «collo presso».
+ RAFFAELLO VESCOVO
PROGRAMMA - ORARIO DELLA PRIMA COMUNITA’
In esperimento
ore 5,30 levata
» 6,00 preghiere, meditazione, rosario, messa
» 7,45 colazione
fino alle ore 9,00 silenzio
» 9,00 si può parlare a bassa voce
(lavori uffici diversi)
dalle » 11-12 studio del catechismo
» 12 angelus - esame di coscienza - rosario
» 12,30 pranzo - ricreazione
» 14,00 lettura spirituale
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» 14,30 lavoro, uffici diversi (silenzio grande fino alle 16 - dopo si può
parlare sottovoce)
» 17,00 meditazione
» 17,30 lavoro - uffici diversi
» 19,30 rosario - Visita al SS. Sacramento
» 20,00 cena - ricreazione
» 21,00 esame - ultime preghiere – riposo
[pag. 080]
- finchè il numero non sarà cresciuto ciascuna farà la sua ora di adorazione nel
tempo che va dalle 14 alle 17;
- la lettura spirituale sarà fatta sul Rodriquez e si cominceranno a leggere le regole
della modestia religiosa;
- a tavola si osserverà sempre il silenzio eccetto nelle feste solenni e quando il
numero sarà aumentato si leggerà la vita di qualche santo.
Tricarico, 5 ottobre 1923
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 ottobre 1923
Figlia in Gesù Cristo,
Oggi arriva Aurora Allegretti, che vorrà passare almeno un giorno costà. Spero che
potrete prepararle un letto comunque, poichè essa non è per nulla esigente. Per ora,
potrete accoglierla in una delle stanzette del corridoio senza mandarla in foresteria.
Mi scrivono che la Fruttaldo sarebbe disposta a partire o sabato prossimo o lunedì.
Se (come è certo) le vostre robe non sono arrivate vi sarà dove farla dormire? Amerei
anche io che venisse insieme la Carandente; ma temo la stessa difficoltà.
Aurora prenderà costà un boccone caldo. lo preferisco venire da voi domani invece
che oggi, perchè ho da sbrigare moltissima corrispondenza urgente.
Domani alle 14 e mezzo sarò costà e potrò trattener mi almeno due ore e mezza.
[pag. 081]
Benedico te e tutte le sorelle con tutta le effusione del cuore. Vi ho sempre presenti
e prego moltissimo per voi e per l'opera a cui avete posto mano. Il Signore ci conceda
di essere molto umili e tutti abbondonati a seguire la sua santissima Volontà senza
debolezze e senza rimpianti.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Pregate Dio perchè ci faccia conoscere sotto qual nome vuole che sia chiamato
questo nuovo nucleo di sue spose amanti.
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In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 ottobre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Benedetto Dio per le buone notizie che mi hai mandate! Voglia il S. Cuore che
possa mandarmene sempre di somiglianti anche in mezzo alle croci che non potranno
mancare. La tua lettera mi ha fatto tanto bene.
È venuta quella giovane di cui mi hai fatto cenno; ma essa è quasi legata e non è
prudenza il darle speranza. In generale ora con le tricaricesi si deve andare piano
perchè l'entusiasmo che si è destato può essere pericoloso.
Per lo stesso motivo non sollecito la chiamata di Immacolata: se fra due o tre mesi
sarà perseverante, le diremo di venire. Mi meraviglio che non ha scritto un rigo.
Per oggi sarebbe bene che si trovasse uno per trasportare qualche pacco che Aurora
certamente porterà, ed anche, se è possibile, Donatella per accompagnarla.
Benedico te e le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 082]
In Corde Jesu semper!
Mie carissime figliuole in Gesù Cristo,
Tricarico, l0 ottobre 1923
Questo caro nido in cui vi siete rifugiate mi sta sempre presente, e le anime vostre
formano ora una delle mie principali occupazioni. Posto dal Signore al governo di
questa diocesi io so che sono capace di nulla e mi auguro di poter presentare a Dio il
vostro amore per Lui, i vostri sacrifici, i progressi che voi farete nella virtù e nel
santo amore per ottenere da Lui misericordia, benedizioni su di me e sulla diocesi.
Pensate al posto privilegiato al quale Gesù vi ha chiamate e secondate l'impulso
della Grazia. Dite sempre a Gesù: «siamo anime 'meschine che non possiamo fare
nulla per Te, se tu stesso non ci dai la grazia di farlo; non possiamo aspirare a grandi
cose; ma vogliamo essere fedeli nelle piccole per dimostrarti che, se ci chiederai le
grandi vogliamo fare anche quelle col tuo aiuto».
La fedeltà nelle piccole cose! Ecco il segreto per farsi santi! E io vi raccomando
proprio questo. Badate che Dio non ha bisogno nè di piccole nè di grandi cose: al suo
cospetto le opere che il mondo giudica grandi valgono poco se non sono fatte per
puro amore di Lui; ed anche una parola buona o una piccolissima mortificazione ha
altissimo valore se l'ha ispirata un grande amore per Lui.
Voi dunque riconoscetevi piccolissime anime ed esercitatevi nelle piccole cose con
amore grandissimo.
Ricordatevi che dovete in tutto combattere voi stesse, le vostre inclinazioni e
cercate di far sempre ciò che più piace a Gesù Cristo. Il vostro orario e le prime
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regole che esso vi dà rappresentano per voi senza dubbio alcuno la Volontà manifesta
di Dio. Comincerete a chiamarvi col dolce nome di sorelle e vi amerete come tali.
Ciascuna compirà l'ufficio assegnatole, sia esso più umile o più nobile e chi ha uffici
che agli occhi degli uomini sembrano vili, ritenga di esser trattata da Gesù con amore
di privilegio. Gli uffici, le occupazioni si accettano e si compiono con semplicità,
prontezza, allegrezza. Gli Angeli compiono la divina Volontà proprio a questo modo
e voi dovete imitarli.
Siate ordinate in tutte le vostre cose: l'ordine esterno spessissimo è indizio
dell'ordine interno.
[pag. 083]
E poi siate allegre sempre! Gesù è il re della pace, del santo amore e della gloria
eterna! Gesù ha scelto voi a formare un nuovo nido di colombe sue! Possibile che
questo pensiero non basterà a scacciare ogni malinconia, ogni preoccupazione, pur
riempendovi di confusione per tanta bontà e amore di Dio verso di voi e per la vostra
pochezza!
Pregate molto per me, affinchè il Signore, fra le moltissime grazie di cui ho
bisogno e che spero di ottenere aiutato anche da voi, mi conceda anche quella di
rivolgervi spesso a voce o in scritto la parola, che questa parola sia sempre tale che
manifesti a voi la sua santa, amatissima e amabilisissima Volontà; e che conceda a
me e a voi di conformarci ad essa con la maggior perfezione e col maggiore amore
possibile.
Vi benedico con tutta la effusione del cuore e vi chiudo nei Sacri Cuori di Gesù e
di Maria.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 10 ottobre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non ti accorare per la tua dimenticanza: offri anche questo dispiacere a Gesù; per
servire Lui hai dimenticato te stessa e ciò che ti è caro, ed Egli certo ha ripagato le
anime dei tuoi cari per il tuo sacrifizio! Le due messe le celebrerò io domani e
domani l'altro. Io celebro alle 7 e tu ti unirai alla mia intenzione pur stando lontana:
l'elemosina sarà di £ 5 ciascuna. A suo tempo me la darai. Questo per ora: vedremo se
in avvenire l'amore alla povertà ti permetterà di fare questa spesa anche per uno
scopo così santo!
.
Ti rinnovo la raccomandazione di promuovere lo spirito di osservanza e comincia
tu ad amare con tutto il cuore e con grande spirito di sacrifizio la tua regola: se amerai
assai le consorelle e assai la Regola troverai modo di far osservare questa senza che
quelle si sentano umiliate o contraddette. Bada che non vi è nulla di più perfetto che
fare la Volontà di Dio, che si manifesta per mezzo della Regola e della voce dei
Superiori.
61
[pag. 084]
Animo, figliuola, anche quella che ti dà una certa preoccupazione è animata da
buona volontà e con l'aiuto di Dio sarà anch'essa una delle fervorose amanti di Gesù:
basterà che tu sappia vincere la soggezione e farle le osservazioni con carità anche
più delicata di quella che usi con le altre. Il Cuore di Gesù ti ispiri i mezzi migliori
per riuscire; ma ti faccia considerare tutta la importanza che tu non trascuri il tuo
dovere e al disopra delle persone ti faccia amare l'opera in quanto deve dare gloria a
Dio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 ottobre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Con Aurora stabilirò io la partenza, la quale dovrà avvenire appena la tosse è
passata o è diminuita in modo da non rendere imprudente la partenza. Sta tranquilla
su questo punto.
È bene però che D. Pancrazio abbia provveduto alletto della Carandente, perchè
quello che lascia Aurora servirà per la Fruttaldo, la quale verrà forse prima che
finisca il mese con mia sorella. Nel caso che mia sorella non venisse (come è
probabile) non so come rimediare. Del resto bisogna anche provvedere per i letti di
quelle che verranno per gli esercizi. È vero che saranno arrivati per allora lettini e
materassi; ma ne occorreranno ancora di questi ultimi.
Per lettura prenderete il trattato della Umiltà e poi quello della Ubbidienza. È bene
che la Superiora quando capita l'opportunità applichi ai casi concreti quello che
capita: comincerà così ad abituarsi alle conferenze settimanali che dovrà fare in
seguito.
Studia la questione di Donatella. A me pare che sarebbe bene che si dia il pranzo a
lei e a suo marito i quali si spendono tutti per l'opera; ma bisognerebbe fare in modo
che Don Pancrazio non si dispiacesse. Se l'iniziativa partisse da te e da tua sorella,
forse sarebbe accolta meglio [pag. 085] che se partisse da me, perchè Don Pancrazio
crederebbe che Donatella fosse venuta a ricorrere.
Potreste farla lavorare con voi fino all'ora del pranzo e poi dire: essa non ha potuto
cucinare e perciò ci pensiamo noi. Io non credo che vi sia chi aiuta tanto quest'opera
quanto questa povera donna e suo marito.
Non mi pare conforme allo spirito di povertà l'usare cartoncini pergamenati per
scrivere. Non farebbe lo stesso ufficio un pezzetto di carta?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
62
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 16 ottobre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Giovedì verrà la Carandente. Come sta Aurora?
Io credo che per far dormire la Carandente debba partire Aurora, altrimenti come
farete coi letti?
Ho scritto che la Carandente portasse quanta più roba è possibile per S. Antonio:
essa verrà in compagnia di Paolina e quindi credo che potrà portare un bel po’ di
biancheria.
Mando quanche fialetta di tintura di iodio, l'aspirina, un po’ di chinino e il
bicarbonato.
Speriamo che sarete così buone da non aver mai bisogno di queste robacce.
Vi benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Domani potrai stare in adorazione dalle 21 e tre quarti alle 22 e tre quarti in modo
che alle 23 stii già a letto. Così pure ti regolerai per l'ora santa. Quanto al resto non è
il caso di parlarne ora.
[pag. 086]
Mia sorella ti ringrazia della lettera che le scrivesti: se non verrà per il 20, come
promette, ti scriverà.
Benedizioni cordialissime
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Mando 20 uova. Voglio che ne prendiate senza preoccupazione: fra qualche
giorno ve ne manderò ancora.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 ottobre 1923
Carissime Figliuole,
Grazie di tutto ciò che avete fatto per me: la ricompensa ve la darà il Signore,
perchè la vostra carità è grande.
Non posso scrivere a lungo perchè viene gente di continuo.
Vi benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Vi concedo il permesso. Vi mando un po’ di salame per rinforzare il pranzo e
la cena.
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In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 novembre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Fatti animo e va innanzi! Nessuno è nato imparato e a furia di sbagli imparerà!...
Tu non sfuggi alla legge comune! Devi imparare ancora a [pag. 087] dare importanza
anche alle minime osservanze e quando avrai imparato questo saprai anche
insegnarlo. Ora bisognerà insegnare a Don Pancrazio a non dare lavori di questa
specie se non a tempo perchè possano essere fatti con calma e senza guastare
l'osservanza regolare. Si capisce che qualche volta vi sarà qualche eccezione; ma
deve rimanere sempre eccezione e quindi molto rara.
Gilda farà sabato la visita alla Santoro e potrà venire anche da me, a meno che io
non sia costretto a partire più presto perchè l'automobile di Tricarico non fa
coincidenza con quello di Stigliano.
Le indulgenze toties quoties sono cominciate oggi alle 12 e terminano alle 24 di
domani. Oggi è festa e non si lavora, quindi il tempo di fare le visite lo troverete di
certo: anche domani ve ne sarà perchè destinerai tu stessa in quali tempi potranno
fare le visite i diversi gruppi.
Per Silvia sta attenta perchè si nutrisca e perchè prenda un po’ d'aria dopo pranzo.
Tu sai che essa usciva spesso e forse era per lei una necessità, fa in modo che abbia
quel poco di sollievo; e poi prega perchè il Signore le dia salute corrispondente alla
sua buona volontà.
Benedico te e tutta la Comunità.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Lunedì Gilda troverà all'Episcopio la valigia che dovrà consegnare a quelli di casa
mia e un cestino di pere per tuo padre. Il contenente lo consegnerà a quelli che
andranno a prendere la valigia.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 novembre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi non vengo costà per quanto ne avessi gran desiderio. La mia indisposizione è
una sciocchezza: una lieve influenza, che mi dà un pochino di febbre, che altri non
curerebbe affatto, e che a me invece dà una [pag. 088] grande svogliatezza al lavoro
ed una completa inappetenza. Stamane il termometro segnava nientemeno che 37,3:
cosa da far morire dalla paura soltanto! È vero che la mia temperatura normale non
supera mai 36,2 e che quindi con così poco avverto la febbre; ma è cosa da non
pensarci.
Pregate assai per i fini che vi ho raccomandati e non rallentate la preghiera: state
sempre come Mosè con le braccia levate in alto per ottenere dal Signore le
importantissime grazie che aspettiamo a vantaggio dell'opera.
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Papà vi regala il sacchetto di fior di farina che è rimasto costà, affinché quando vi
è possibile possiate fare un po’ di pane di miglior gusto.
Quando è possibile manda un'altra ventina o trentina di bottiglie: io ne manderò
alcune piene di pomidoro.
Si capisce che quando insegnate il catechismo siete dispensate dallo studio; ma tu
fa in modo che Maria specialmente impari al più presto e bene il formulario.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Io non mi preoccupai per niente della diceria corsa perchè pensai che se ci fosse
stato non la morte ma una cosa appena grave sarei stato informato per il primo.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 novembre 1923
Figlie carissime,
Non vi allarmate che sto bene. Si tratta di un po’ di febbre reumatica che, se piace
a Dio, andrà via subito. Stamane ho celebrato la S. Messa ed ho pregato per voi.
Iersera il massimo della temperatura fu 38,5; stamane 37,2; credo però che tornerà a
rialzarsi nel pomeriggio.
Il Signore vuole che io mi riposi un poco senza rimorso: se Lui mi vuole a letto, lo
voglio anch'io e vorrei poter amare la sua santa volontà come l'amavano i santi.
[pag. 089] Forse sabato a sera arriveranno due delle esercitanti. Raccomando fin da
ora la più esatta osservanza regolare sia perchè così vuole Gesù e sia per l'esempio
che dovete dare a quelle che vengono.
Benedico tutte con ogni effusione del cuore ed aspetto da voi la consolazione che
Gesù è molto amato nella pace del cuore e nella santa gioia.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 19 novembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ora che sto meglio mi sento veramente malato! Non credo a me
tesso quando il termometro mi dice che ho solo 37,2: vuoi dire che la febbre mi
lascia davvero e che comincio a provare la prostrazione che lascia l'influenza. Iersera
fecero venire a mia insaputa il dottor Gigli, il quale constatò che io avevo un po’ di
influenza e niente altro e mi ordinò l'aspirina, che io avrei presa anche senza il suo
intervento. State allegre dunque che fra non molto mi vedrete fra voi.
Che le cegliesi vengano sabato è solo una probabilità; tu però scrivi subito a
Vincenzina, e se la tua risposta è in ritardo falle le scuse adducendo come valido
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argomento la malattia di Pasqualina e poi la sua morte! Non è possibile che essa non
sia morta: la gente ha visto persino la cassa!....
La lettera deve partire domani.
Anche stamane ho celebrato ed ormai credo che il Signore non mi chiederà il
sacrifizio di astenermi per qualche giorno dalla celebrazione.
Vi benedico tutte con la massima effusione del cuore e vi raccomando di
progredire sempre nella maggiore carità fraterna e nella santa allegrezza di spirito.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 090]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 novembre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono ancora a letto e forse dovrò rimanervi per parecchi giorni, poiché l'influenza
si è localizzata ai visceri. Sto a solo latte e per diversi giorni dovrò prendere l'olio di
ricino. La febbre nel pomeriggio continua a superare i 38°.
State tranquillissime che è cosa che fa solo esercitare la pazienza per alcuni giorni.
Non ti preoccupare di sorella Pasqualina e trattala come dice il medico. Se si vede
circondata da tante cure si ammalerà sempre più. Quando verrò decideremo sul da
fare, perchè, purtroppo temo che non potrà restare qui.
Mia sorella arriverà venerdì.
P. Celebrano ha confermato la sua venuta per il 27. Benedico te e tutte le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 novembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il Signore vuol mettere a prova la tua fede: ti raccomando siigli fedele e non dar
luogo neppure per un istante allo scoraggiamento! Egli vuole che tu quando vengono
meno gli appoggi terreni non faccia altro che stringerti a Lui più fiduciosa di prima.
[pag. 091]
Veggo anch'io gli inconvenienti per la nessuna conoscenza di vita religiosa che
hanno... e molto più sua sorella; ma sta tranquilla, non sono cose che dureranno a
lungo. E poi credi tu che non mi occupi dell'opera mentre sto a letto? per quanto poco
posso offrire al Signore, tutto questo poco specialmente ora è per l'opera.
Per la disposizione delle stanze a me pare che tu devi ritenere la stanza tua e
destinare tre stanze per quelle che verranno: si aggrupperanno come loro piacerà.
Bene inteso che se esprimeranno qualche desiderio, tu farai il possibiÌè per
accontentarle!
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Durante gli esercizi, per nessun motivo sarà. ammesso qualche estraneo a
conversare, senza un mio speciale permesso. Se verranno signore o signorine ad
ascoltare qualche predica dovranno uscirsene dalla chiesa senza venire in monastero.
Dirò queste cose a D. Pancrazio, ma tu le fa rai osservare a qualunque costo. Scriverò
di nuovo domani.
Io credo di stare un poco meglio. Stasera arriva mia sorella.
Benedico te e le sorelle con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 novembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stamane mi sono levato; ma per ubbidire a mio padre, che non mi raccomandò
altro, e al medico, non ho celebrato la S. Messa. Ti assicuro che è stato un bel
sacrifizio. Sto levato dalle 9 ed andrò a letto quando mia sorella verrà a S. Antonio.
Mi sento bene quantunque debolissimo.
Domattina riprenderò dopo una settimana la celebrazione della messa e celebrerò
per l'opera nostra, che in questi giorni mi è stata presente sempre con tutte le sue
difficoltà e con la mia assoluta insufficienza! Ma non mi ha dato angustie. Il Signore
ci metterà la sua mano e le cose diventeranno come Lui vuole.
[pag. 092]
Veggo bene che bisogna cambiar registro e presto, e fin da ora ti dico che con gli
esercizi deve cominciare vita nuova. Da domattina l'osservanza regolare deve essere
la prima preoccupazione e il miglior modo di dimostrare a Dio la vostra fedeltà
nell'amarlo. E perciò chiunque vi richiederà qualche cosa che turba l'andamento
regolare della casa avrà in risposta che la Regola non ve lo permette. Tale risposta
data con dolce fermezza e con tutta la dimostrazione della buona volontà di eseguire
quello che vi si richiede quando si può conciliare con l'osservanza della Regola, non
potrà non piacere al Signore, anche se qualche volta urterà i suoi servi.
Tra le osservanze regolari luogo principe deve avere l'Adorazione al SS.mo
Sacramento: scopo precipuo e .fondamentale della istituzione di code sta Casa è il
consolare il Cuore Eucaristico di Gesù e il glorificarlo nel Sacramento del suo amore
e perciò questo dovete cercare prima di ogni altra cosa.
Io verrò durante gli esercizi e, come spero, verrò presto. Il saggio che le mie forze
hanno dato oggi è molto incoraggiante e mi fa sperare che fra un paio di giorni potrò
uscire di casa e fra tre o quattro tutto al più potrò spingermi fino a S. Antonio.
Tu intanto aprirai interamente l'animo tuo a P. Celebrano, santo e sperimentato
padre. Prega assai perchè Dio ti conceda di avanzarti assai nel suo santo amore e
perchè ti faccia rinnegare sempre meglio te stessa per abbracciare sempre più
amorosamente la Croce e seguirlo sempre più da vicino. Amiamo Dio, figlia mia, il
resto è nulla; ma ricordiamo sempre che l'amor di Dio è fatto di abnegazioni, di
sacrifizio, di rinunzie cocenti.
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Avrai in questi giorni molte preoccupazioni circa le ospiti e circa la progettata
unione di quest'Opera con quella a cui mette mano la signorina Colelli. Tu sta
interamente abbandonata a ciò che Dio vorrà e non lasciarti guastare dal demonio il
frutto degli esercizi con queste preoccupazioni. Iddio disporrà lui le cose per la sua
maggior gloria e per il maggior bene delle anime nostre e noi disporremo i nostri
cuori a seguire docilmente la sua Volontà.
Da questa sera darai l'incarico ad una delle sorelle (potrebbe essere Cristina) di
chiudere sia il portone principale e sia la porta che dà accesso alle scale e di portarne
a te le chiavi. Al mattino: appena levate e prima di andare in chiesa, prenderà le
chiavi e aprirà il portone grande; ma richiuderà la porta della scala.
Dalla sagrestia nessuno potrà accedere al vostro corridoio. Per P. Celebrano si
potrebbe dare l'accesso dalla porta che sta a lato della [pag. 093] statua di S. Antonio;
ma se questo non è possibile lo si farà scendere dalla scala vostra. Il che si. farà anche
in caso che lui dopo la predica non volesse prender l'aria del corridoio. Fatti dare da
lui l'orario e sia tua cura che sia osservato perfettamente. Egli stesso stabilirà le
letture da fare, ecc. ecc..
Stasera fa un'esortazione alle sorelle, leggendo loro le parti di questa lettera che le
riguardano. Dì loro quale importanza fondamentale hanno questi esercizi per la casa e
con quale spirito vi si debbono applicare; abbiate presenti gli Apostoli che si
riunirono nel Cenacolo ed entrate negli esercizi con le stesse disposizioni perchè
dovete ottenere le stesse grazie. Ricordatevi che se volete fare le opere del Signore
dovete uscire dagli esercizi trasformate, e lo Spirito Santo opererà in voi tale
trasformazione senza nessun dubbio, se voi non ponete ostacolo all'opera Sua. Come
farete per disporvi? In primo luogo vi affiderete con confidenza filiale alla Madonna,
che amerete con più intenso affetto; è la Padrona dell'opera nostra ed essa deve
renderla accetta a Gesù. Poi vi umilierete profondamente e ciascuna cercherà di
conoscere profondamente non la sua miseria in generale, questo gioverebbe poco, ma
le sue miserie e difetti e le manifestazioni occulte e palesi di essi. Poi con amore
grande e filiale ciascuna farà generosamente quei propositi che il Signore le ispirerà e
li sottoporrà al Padre che dà gli esercizi per averne lumi e consigli e per non lasciarsi
ingannare dal demonio.
Le mie istruzioni le farai sentire anche a Vincenzina Allegretti, se ti riesce di
averla a sola senza destare sospetti nelle sue compagne.
Ti autorizzo a raddoppiare le attuali pratiche di penitenza durante gli esercizi.
Quante stanze vi sono disponibili? sarà possibile dare a Vincenzina una stanzetta
sola senza alterare l'ordine?
Benedico con tutta la effusione del cuore te e le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 novembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
68
È cominciato il tempo della prova; ma son sicuro che il Signore ci farà uscire
fortificati e tranquillizzati da essa. Non potresti rispondere [pag. 094] meglio alla
signorina Colelli, la tua risposta però sia data non solo con cortesia ma con affetto. Io
son quasi certo che la fusione non avverrà; ma desidero che da parte nostra non vi sia
ostacolo di sorta. Questo sarà anche il mezzo per fare veramente e interamente la
Volontà di Dio e per attivare le sue benedizioni sull'opera nostra. La signorina Colelli
... ha un'attività meravigliosa, eccezionale ed un'energia molto più che ordinaria: tale
che ha impressionato e fa pensare anche chi non le è affatto favorevole. Ha grande
rettitudine di intenzione e grandissimo fervore. Peccato però che abbia il carattere di
famiglia e una intolleranza che finisce per stancare subito.
A Vincenzina tutti i permessi. Tu andrai a letto con le altre. Gli esercizi richiedono
grande concentrazione di spirito e grande raccoglimento: se non vi è il sonno
sufficiente non si ricava tutto il profitto. Ho avuto piacere che Vincenzina sia già
andata dal P. Celebrano e spero che in giornata ci vadano le altre due di Ceglie ed
anche tu, se è possibile. Affidiamo tutto al S. Cuore, il quale ci ama tanto tanto!... a
che valgono tutte le
nostre industrie, tutte le nostre preoccupazioni? quando ci affidiamo a Lui siamo
pienamente sicuri. Nelle difficoltà attuali per noi è tutto scuro; ma Egli sa bene dove
vuole condurci e noi preghiamolo che ci mostri momento per momento, la strada.
Non desideriamo di sapere neppure dove andremo fra un'ora, niente! cerchiamo di
veder solo dove e come ora Gesù ci vuole. Domani?...domani Egli stesso ci dirà dove
dovremo andare.
Darai l'acclusa a Vincenzina e le darai l'occorrente per scrivermi. Domattina
consegnerai la lettera a Paolina, la quale accompagnerà qui la signorina Colelli.
Paolina verrà costà per la predica del mattino: quindi stasera dovrete aver pronti gli
scritti.
E le altre sorelle come stanno? lo ho grande speranza di venir costà domani, o al
più tardi domenica.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Hai visto che diversità di carattere fra Aurora e Vincenzina!.....
[pag. 095]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che se non finiranno gli esercizi io non guarirò per venire costà!...Stasera ho
di nuovo un po’ di febbre. Forse vi ha influita l'emozione per la venuta del fratello e
della sorella di Vittoria Amico.
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. Verso le otto di domani essi saranno costà: prima di farli parlare con Vittoria
trattienili un po’ tu e se è possibile, fa che parli con essi anche P. Celebrano. Bada
che la tua gentilezza verso di essi potrà influire favorevolmente. In questo caso non
manchi certo al silenzio se ti trattieni con essi.
Io prego molto per questa buona figliuola. Speriamo che tutto si appiani con calma.
Ho ospitato qui fratello e sorella per renderli più benevoli e favorevoli e questo già
li ha addomesticati assai, specialmente la sorella, che era idrofoba.
Cominciano i combattimenti; ma son sicuro che non ti spaventerai per cosi poco.
Mi hanno domandato quale dote occorra ed io secondo lo statuto scritto dalla
signorina Colelli, ho detto £. 10.000, malgrado che con la stessa Colelli avessi già
detto ed essa ha riconosciuto che si doveva mettere 5.000.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Insisti nella preghiera e fa insistere anche alle consorelle. La conferenza di stamane
è servita per assodare che niente impedisce la unicità [pag. 096] dell'opera perchè il
fine è unico. La signorina Colelli se ne è persuasa ed ha dovuto ammettere
interamente quanto io dicevo. Con tutto ciò io son sicuro (e ne sento vivissimo
dispiacere) che forse non dureranno le buone disposizioni. Ma ringrazio Dio che
almeno provvisoriamente l'accordo c'è, perchè questo darà pace alle tre di Ceglie e
farà che esse restino tranquillamente. Se, come spero, io mi inganno circa il futuro, e
la provvisoria unione dovesse diventare un fatto compiuto, oh! allora, che
benedizione per noi! figlia mia.
Abbandoniamoci perciò interamente alla Volontà di Dio. e supplichiamolo perchè
ce la faccia conoscere e ci dia la forza di compierla interamente e senza riserva.
Ti raccomando assai non solo la pace ma la letizia spirituale. Il Signore la vuole in
te tale letizia e tu devi sforzarti di coltivarla nel tuo cuore. Le tre di Ceglie, salvo una
tempesta tale che la loro costanza vacillasse per parte della opposizione delle
famiglie, resteranno a Tricarico in ogni caso. So che sono venute a manifestarti la
loro decisione e dell'accoglienza che tu hai fatto ad esse. Benedetto Iddio, il quale ti
guida in queste circostanze e ti fa scegliere quella condotta che è la più opportuna.
Con la signorina ... non entrare in discussione, in ogni circostanza rispondile che tu
hai abbandonata la casa tua non per ragionare, né per discutere; ma unicamente per
seguire la volontà di Dio secondo che essa ti si manifesta a mezzo del tuo direttore, e
che perciò tu non fai che quello che io ti dico.
Mia sorella mi fece notare che mentre si predicava ieri erano accese le candele a S.
Antonio, alla Madonna, e che il Sacramento invece non aveva candele.
Vittoria Amico mi fece consegnare a mezzo di P. Celebrano L. 5.900 in carte e L.
1.200 in oro: queste ultime se non valgono il quadruplo, pochissimo ci manca.
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Io sto benissimo: domani, a meno che non faccia giornata pessima, sarò costà.
Ti raccomando di fare quanto è in te affinchè sia osservato il silenzio anche dalle
nuove venute e non aver ritegno di avvisare con ogni dolcezza ma senza rispetti
umani.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo.
Si permette che mia sorella salga su e che si trattenga anche a sola con Vincenzina
e le altre.
Oggi stesso comincerete insieme una no vena al S. Cuore di Gesù per le due sorelle
di Ceglie. Raccomanda a tutte di fare molte mortificazioni specialmente con l'esatta
osservanza della regola perchè quelle due care sorelle non siano strappate dal loro
nido, nel quale sono corse a rifugiarsi.
Stabilite la cresima di Pasqualina per sabato prossimo e fatemi sapere l'ora. lo
potrei venire costà alle 13, farei un po’ di conferenza a tutte, poi potrei confessarvi e
alle 16 potrei fare la cresima. Se mi sarà possibile di venire domani, allora farei
domani la conferenza e confesserei alcune, e il resto le rimanderei a sabato.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera ho ricevuto questo terribilissimo!...telegramma e da quando esso è arrivato
sto tremando continuamente, e con me tremano mia sorella, il cameriere, la casa,
Tricarico ed anche S. Antonio.
Fallo leggere a Vincenzina e a Serafina. Se questa, come credo se ne farà una risata,
potrebbe rispondere presso a poco così: «ti aspetto presto [pag. 098] portami il
corredo che mi serve, a casa non tornerò più». Tu regolati con prudenza nel
suggerirle la risposta.
Quando il padre verrà, se verrà, ci penseremo noi a sostenere la sua terribile
venuta.
Come sta sorella Maria? E voi altre tutte state bene? Ho ricevuto una letterina di
Anna Grifeo: spero di risponderle stamane.
Dirai a Vincenzina che l'Arciprete non mi ha risposto ancora. Stia tranquillissima e
non si preoccupi per nulla, fra pochi giorni ogni tempesta cesserà.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore. A rivederci oggi.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mando due coperte di lana che darai una a Serafina e una a Vincenzina. Per
domani dovrete mettere il fuoco nella stanza comune; ma deve essere ben consumato
altrimenti vi nuocerà. Sono in pensiero per voi che soffrite per il freddo e vi ordino di
avervi tutti i riguardi. Raccomanda questo a tutte le sorelle. Stasera potrete fare un
po’ di semolino caldo (speriamo che lo facciate bene!). Se è fatto bene tu potrai
prenderlo anche in luogo del latte.
Benedico te e le sorelle con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 099]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 dicembre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Per il pesce regolatevi e mangiatelo quando volete purché lo cuciniate oggi stesso.
È freschissimo ma è di lago e quindi poco saporito. Anche in questo eserciterete la
mortificazione. Domani manderai Donatella e manderò la risposta per la funzione; se
il tempo è veramente buono la risposta potrebbe essere anche favorevole, ma non ci
sperate troppo.
È tardi e non posso scrivere un biglietto a Vincenzina, spero di poterlo fare
domani; ma quando preparerò un po’ di omelia per il pontificale del 25?
Fa giudizio con lo stomaco. Te lo ordino!... E dici a Gesù che io assolutamente
non voglio che ti ammali.
Benedico te e tutte mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 dicembre 1923
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Il portatore delle lettere ha fatto un pasticcio: ha consegnato le lettere allo
chauffeaur e poi ha portata la lettera a me. Sono arrivato a fare arrivare all'automobile
la notizia che alla stazione chiudesse almeno qualche lettera che è ancora aperta.
Il pesce lo mangerete oggi invece di domani e per fortuna non è capitone. La cuoca
per il pesce dovrà essere Vincenzina, che se ne intende più delle altre. Esso è per
voialtre. Per i poveri si penserà domani, perchè arrivano le anguille.
[pag. 100]
Stamane, grazie a Dio, il freddo è minore ed io ne godo per voi. Iersera è arrivato
un'espresso per Silvia: le dirai che io l'ho aperto perché mi sono impensierito, ed
intanto conteneva solo il biglietto che accludo.
72
Come state? Anche il tuo stomaco mi dà pensiero. Se non ti senti bene abbiti cura,
altrimenti incorrerai nel mio più grave dispiacere.
Benedico te e le sorelle con tutta la effusione del cuore e spero di venire costà il 26
per trattenermi a lungo.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Il Bambino Gesù vi colmi delle sue benedizioni più copiose e vi faccia tutte sante,
tutte ardenti di amor per Lui. Il suo amore vi riscaldi così che voi non sentiate più il
freddo che per amar suo avete affrontato. Servite Domino in laetitia! Servite il
Signore nella santa gioia! Solo la pietà allegra è perseverante ed è secondo il Cuore di
Gesù.
Manda Donatella qui tutte le volte che viene a Tricarico.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non posso venire costà ed ho bisogno di parlare subito con sorella Silvia e con
sorella Vincenzina, ti prego perciò di mandarle con Paolina. Poi manderai dopo
un'ora Donatella a rilevarle.
Questa notte non c'è permesso di venire in Cattedrale ed è molto dubbio che si
faccia anche la funzione. Credo pure che non potrò mandare nulla perchè i poveri
facciano un Natale meno magro!
,
Benedico te e tutte le sorelle. Pregate assai e fate violenza al Cuore di Gesù perchè
abbia misericordia di noi: i suoi giudizi sono sempre giustissimi, sapientissimi e pieni
di misericordia ma la nostra debolezza è grande assai!
Come stai? una benedizione speciale a te.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ieri mi scrisse Gilda e Anna Grifeo. I tuoi stanno benissimo. Tuo padre si interessa
assai di S. Antonio e vuol sapere tutto quello che vi si fa.
[pag. 101]
In Corde; Jesu semper!
Tricarico, 26 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stasera ho trovato all'Episcopio il padre di Serafina. È un buon uomo rispettoso e
ragionevole. Viene anche a nome di D. Adolfo di cui porta una lettera per
Vincenzina. Voleva da me un'ordine per le due cegliesi perchè partissero; ma gli ho
detto che io posso fare solo un biglietto di presentazione e di esortazione, niente altro.
La sua calma non mi va troppo a genio perchè mi pare che gli abbiano insegnato la
lezione per bene; ma non dire questo alla figlia. Se egli anche con la figlia è calmo e
73
se anche dopo il rifiuto di essa si mostra buono fagli visitare pure la casa e la
stanzetta della figlia; ma se dovesse fare escandescenze, non lo far salire sopra.
Certamente sarà costà Don Pancrazio, digli di non farsi vedere fin dal principio: se
le cose si mettono bene, potrà parlare col padre di Serafina e fargli un po’ di
complimenti; se invece le cose si mettono male e non potete aggiustarle da voi,
chiamate Don Pancrazio perchè con autorità e calma cerchi di aggiustarle lui oppure
lo conduca da me e tratteremo qui. Pregate.
Benedico tutte. Prepara le due cegliesi alla visita.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 dicembre 1923
Mie buone figliuole,
È venuto il babbo di Serafina anche a nome del padre di Vincenzina per indurre
entrambe a tornare a casa per un brevissimo periodo di [pag. 102] tempo. Egli
promette di farle tornare (almeno per sua figlia) appena avrà sistemato il corredo e le
altre cosette. Vincenzina e Serafina sanno già che io non metto ostacoli alla Volontà
di Dio, hanno l'età e il senno per decidere e sanno le condizioni delle rispettive
famiglie. Esaminino innanzi a Dio quel che debbono fare e qualunque sarà per essere
la loro decisione io le benedico di cuore.
Benedizioni a tutte le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il padre di Serafina è contento di lasciarla qui, purché trovi la pace a casa. Egli
dice: io lavoro tutto il giorno e alla sera mi ritiro a casa e non trovo un boccone, mi
debbo arrabbiare e debbo andare a mangiare all'albergo. Egli ha scritta una lettera alla
moglie, alla quale scrivo io pure, per persuaderla. Egli dice che lui, se la moglie non
si persuade e non si calma, a casa non torna. Dirai a Serafina che scrivesse una bella
lettera alla mamma pregandola di venire qui a vederla, perchè solo così si persuaderà
che essa sta veramente bene e non le manca nulla. Ma deve essere una lettera
veramente affettuosa e nello stesso tempo decisa: le faccia comprendere
rispettosamente che essa non torna indietro a qualunque costo.
Io ho promesso al padre che dopo la vestizione la manderò per qualche giorno a
Ceglie.
La lettera di Serafina deve partire stamane.
74
Come state? Tu come stai? Il tuo stomaco che fa? Stai facendo l'ubbidienza a
Vincenzina?
Io sto benissimo. Benedico te e le sorelle con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 103]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 dicembre 1923
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
I1 Signore impone a voi ed a me la mortificazione di non poter venire. Avevo ed
ho tanto desiderio di parlarvi per la conclusione di quest'anno e il principio del nuovo.
Stasera la vostra meditazione pomeridiana diventerà un'ora di adorazione in comune;
in essa però la lettura sarà breve e le riflessioni e gli affetti che ciascuna ecciterà nel
suo cuore saranno intensi e ferventi. Meditate sui benefizi che il Signore vi ha fatti in
quest'anno che si chiude e sulla vostra corrispondenza. Quanta materia di adorazione,
di umiliazione, di ringraziamento! Quante grazie da chiedere, quanti propositi da
fare!
Siate raccolte assai stasera e nella mattinata di domani, molto più raccolte del
solito.
A pranzo e nel pomeriggio domani sia dispensato il silenzio che sarà ripreso con la
meditazione di domani sera che potrà anch' essa essere un'ora di adorazione. Ai piedi
di Gesù in Sacramento ricordatevi di me che posso starci molto poco.
Vi benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. A rivederci il 2
gennaio se a Dio piace.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Domani verrà il Direttore della luce elettrica per fare il contratto per S. Antonio.
75
[pag. 104 bianca]
[pag. 105]
1924
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 gennaio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sei condannata a non avere mai ragione con me!... In primo luogo S. Francesco,
maestro di povertà, non aveva calendari di sorta!... potreste farne a meno anche
voialtre! Ma c'è di meglio: sto aspettando i calendari eucaristici, ed allora avrete
anche il vostro.
Se mi farai sapere che il tuo stomaco è guarito proprio del tutto sarò contento e ti
darò ragione.
Fate pure l'ora di adorazione stasera.
Ti benedico e vi benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 106]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 7 gennaio 19242
Mie carissime figlie in Gesù Cristo,
Ho avuto stamane una grande consolazione e ve ne metto subito a parte.
Dal Cardinale Segretario di Stato, in risposta ad una mia lettera al Santo Padre, mi
è venuta l'acclusa: che mi fa ritenere certa la venuta dei Giuseppini qui! Come il
Signore ha compassione di questa diocesi e come vuol benedirla! Alla pochezza e alla
freddezza del vescovo ripara mandandogli validi operai!... Come questo mi consola e
m'incoraggia!..
76
Ringraziate Iddio per questo primo felicissimo risultato, pegno degli ulteriori, e
cominciate a pregare molto più e con maggiore affetto per il nostro Santo Padre che
ha tanto affetto ed interesse per ciascuno dei suoi figli anche più umili. Meditate su
ciò che è la Chiesa e sui prodigi di carità che il Cuore di Gesù ispira al suo Vicario e
ringraziate Dio che vi ha messo in quest’Arca di salute. Si dilati il vostro cuore ed
ami Dio sempre e con maggiore riconoscenza.
Spero che abbia da voi sempre ottime notizie del vostro fervore. e
della vostra osservanza regolare.
Badate ad osservare bene le regole e specialmente il silenzio e a fare
ordinatamente tutto ciò che dovete e solo così dimostrerete il vostro amore a Gesù e
la vostra gratitudine. Vi benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 gennaio 19241
Benedetta linguaccia! ma già perchè non ho ringraziato dei doni mandati la
risposta alla lettera di ieri non fu buona! Ci vuol pazienza.
__________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche. LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 54-55.
[pag. 107]
Son contento delle notizie che mi dai della tua salute e me le auguro sempre simili
finchè piace al Signore.
Del tuo noviziato parleremo! Come vorresti farlo meglio di così? Oh! che la tua
solitudine non deve essere principalmente interiore? E la corrispondenza che riguarda
l'opera perchè la porto io finora? Sta attenta chè fra poco avrai anche questa sulle
spalle e comincerai anche a fare qualche gitarella per l'opera! E tu dici che io non
voglio farti uscire!
Figlia mia, profitta di questo tempo di preparazione per spogliarti sempre più di te
stessa, e per conoscere sempre più quanto vali poco, affinchè il Signore possa servirsi
di te come strumento per le sue opere. Tu ti avvilisci qualche volta per le difficoltà
della piccola casa nascente e Dio ti addosserà anche la responsabilità delle altre case
che dovranno nascere!
Ma... potrebbe anche darsi che ti mettesse in un cantuccio e ti facesse badare solo
alla preghiera e al raccoglimento. Tu prenderai l'una o l'altra missione con la tessa
allegrezza di spirito, perchè l'una o l'altra saranno per te il compimento della Volontà
del tuo Sposo, al quale solo devi aspirare, senza avere nessun riguardo per i tuoi gusti
e le tue inclinazioni.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
77
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 gennaio 1924 ¹
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Quest'oggi carta elegante! Non me ne sono trovata altra sottomano!
Alle galline provvedi tu stessa comprando il grano; ma dà disposizioni
_______________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche. LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 68-69.
[pag. 108]
perchè il becchime sia sufficiente. Fa mettere pure subito il catenaccio alla porta
affinchè nessuno possa prendere le uova. Potresti incaricare o Cristina o Vincenzina
per la visita mattutina e vespertina al pollaio.
Dà ordine che non si butti più la broda, che serve per il maiale, e prendi occasione
da questo per far considerare come importi osservare la povertà anche nelle minime
cose e come l'amore alla Casa impone che si tenga conto di tutto, anche di quello che
farebbe ridere. E in tutto questo non si deve guardare all'utile materiale ma
all'esercizio delle virtù più umili e quindi più sicure dagl'inganni. Dirai a tutte che un
centesimo risparmiato può mettervi in condizione di aiutare l'opera a vantaggio dei
prossimi.
Spero di venire oggi o lunedì prossimo. Colelli non si sente di affrontare questo
freddo. Se la temperatura si addolcisce verrà lunedì alle 11. Egli non ha avuto mai
occasione di abituarsi e bisogna compatirlo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore;
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 gennaio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Io non ho nulla da perdonarti, perchè comprendo l'animo tuo e so che non dipende
dalla. tua volontà: voglio però che quando più conosci la tua incapacità, la tua
incorrispondenza e tutte le altre tue deficienze più devi abbandonarti nel cuore del tuo
Sposo al quale devi dare tutte le tue pene e chiedere tutto l'aiuto e tutto il conforto.
Dici sempre a Gesù: tu sei tutto, io sono al di sotto del nulla, ma tu mi ami, tu sei
pazzo di amore per me, ed io nella mia miseria voglio amarti, di che dunque debbo
temere? San venuta qui perchè tu lo hai voluto e mi ci hai guidata per vie misteriose,
esercito questo ufficio perchè tu lo vuoi, mentre esso è così contrario ai miei desideri;
ma io voglio esercitarlo con grande amore e con grande allegrezza di spirito, e tu mi
devi dare tutto ciò.
[pag. 109]
E poi, figlia mia carissima, il solo pensiero che Gesù ti vuole tanto tanto bene non
deve sollevarti da tutte le oppressioni? Quando ti senti in quelle disposizioni cerca di
78
essere esternamente più allegra, sforzati a parlare alle sorelle dell'amor di Dio e della
felicità di trovarvi nella sua casa; fa che le ricreazioni siano più allegre e dacci tu
occasione, ed io ti assicuro che vincerai te stessa e farai molto bene alle altre.
Coraggio, figliuola, andremo a Gesù ed Egli tien conto di tutto e di tutto ci darà
premio infinitamente superiore alle nostre speranze e a quel pochissimo che avremo
fatto per Lui.
Queste nevicate sono eccezionalissime: i vecchi dicono che non ne ricordano di
simili! fa che anche le sorelle prendano allegramente perfino la privazione della
Messa e della Comunione. Levatevi fino a domenica alle 6 e mezzo se non pure alle
7; alla sera dovrete essere a letto alle 9 o anche prima: il vitto sia più abbondante.
Appena è possibile manda qualcuno a prendere quello che vi occorre: per Antonio vi
mando qualche cosetta. Se non è possibile avere altro fa ammazzare anche qualche
gallina.
Coraggio e allegra, figlia mia, io non voglio che tu ti preoccupi, perchè non daresti
gusto a Gesù. In questi giorni, fino a domenica non avrete visite e non dovrete fare
lavori esterni: abbiate il fuoco nel laboratorio e cercate di stare lì quanto più è
possibile.
Oltre all'ora di adorazione individuale farete anche un'ora in comune e l'intenzione
di tutte deve essere la mia, cioè le questioni che dovrò trattare a Lecce, l'abito che
dovrete prendere e tutto quello che riguarda la Comunità, specialmente lo spirito di
fervore che deve animare tutte tutte.
Mi giunge qualche notizia molto indiretta che la Colelli non sia più contenta della
unificazione dell'opera; non ci credo anche perchè il fratello fin dall'anno passato era
favorevole e voleva l'unione.
Vedrò a Lecce; voi pregate e tu chiedi a tutte molto spirito di sacrifizio, molto
amore a Gesù, vittorie grandi sulle proprie inclinazioni affinchè Gesù ci mostri ciò
che vuole.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 110]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 febbraio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Quest'affare di Pasqualina mi preoccupa non poco, non già per la indisposizione
attuale ma per le conseguenze. Per la indisposizione attuale trattala ora con dolcezza
e dalle qualche po’ di camomilla (te ne mando un flacone per il caso che non ne
avessi): però ci stia una per turno eccetto sorella Maria: tu ci andrai di tanto in tanto.
Quando starà bene le farai comprendere che a questo modo con nostro vivissimo di79
spiacere non potremo tenerla, e che anch'essa deve badare alla sua salute, ecc. ecc.
Credo che questo sarà efficace a non farIe venire più questi attacchi; ma se le
venissero ancora essa dovrà andar via assolutamente, sia perchè è un segno che Dio
non la chiama e molto più perchè questi attacchi sono contagiosi specialmente alle
più giovani. Spero che per questa sera le passi tutto ma se non fosse cosi domattina
scriverai un biglietto a Don Pancrazio perchè mandasse il medico. Prima però di
spedire qualsiasi medicina manda da me.
Sta sicura che verrò prima di partire, e forse più di una volta. Hai fatto bene, a fare
l'ora santa iersera. Si intende che appena sarà possibile farai riprendere l'orario
normale. Ma non prima che riavrete la messa al mattino.
Prega assai per me: la neve ha interrotto il movimento di confessioni che era
cominciato, e ormai restano due giorni soli!... Il Signore sa quel che fa: sia benedetto!
Mia sorella ha un po’ di catarro bronchiale; ieri aveva anche un po’ di febbre: ed è
a letto. Con cinque ospiti non c'è male. Ma stiamo allegri, chè Gesù ci vuol bene.
Benedico di cuore te e tutte le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Ti mando L. 300 e do a Donatella L. 20 perchè compri quante uova potrà.
Mia sorella ha acquistato Kg. 18 di lardo e sugna per S. Antonio e vuol mandarlo
dopo averlo liquefatto e posto nelle vesciche. Raccomanda alla cuciniera di adoperare
la sugna con grande parsimonia.
[pag. 111]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 febbraio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Parto domani per poter trattare a Lecce le cose con maggior calma. Non ti
raccomando di pregare, so che lo fai. Ti raccomando assai invece una grande
tranquillità ed allegrezza di spirito e una assoluta piena confidenza nell'aiuto che Dio
manifestamente ti dà, perchè vede la tua debolezza.
Scrivi spesso e scrivimi tutto.
Sai bene che da lontano mi occupo della casa come da vicino, e che il mio pensiero
e la mia preghiera sono sempre per voi.
Devi scrivermi anche tutto ciò che riguarda la tua salute.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 febbraio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Arriverò a Lecce questa sera e ne ripartirò domenica alle 6,30 insieme coi
80
missionari che vanno a Montalbano Jonico. Tu mi scriverai colà, come hai scritto
oggi, a lungo; ma mi darai anche notizie della Comunità.
Lunedì avresti tu dovuto andare a letto molto prima, e la Comunità avrebbe dovuto
seguire l'orario solito. Per l'avvenire, quando tu o per ragione di salute o perchè
occupata in altro non puoi badare all'osservanza dell'orario devi prevedere e dare
incarico ora a sorella Silvia, ora a sorella Vincenzina perchè ci badassero loro.
[pag. 112]
Se tu non fossi la Superiora, e non stessi in Comunità non ti obbligherei di certo a
confessarti al Vicario; ma i tuoi gusti non devono contare affatto, quando si tratta del
dovere che il Codice impone a tutte le Suore di presentarsi almeno allo straordinario.
Ora dovendo presentarti, tanto è che ti confessi e così farai anche un bel fioretto.
Non sono del tutto contento del modo che usi tu con le tue malinconie e coi tuoi
scoraggiamenti per la tua insufficienza: non solo devi distrarti; ma devi reagire, devi
protestare di non volerti far vincere da quei sentimenti, devi volere stare allegra e
devi agire come se fossi allegra e piena di fiducia nell'aiuto che Dio vuol dare e dà
continuamente alla tua pochezza e alla tua insufficienza. Devi alimentare in te la
gioia per l'amore che Dio ti porta, per i doni singolarissimi che ti fa, per la missione
che ti ha affidata, e devi considerare tutto ciò in primo luogo e prevalentemente per
l'attestato di amore che Dio ti dà e devi goderne, e poi secondariamente per i doveri
che questo amore singolarissimo di Dio ti impone e per la insufficienza della tua
corrispondenza.
Voglio che in questo tempo sia osservato scrupolosamente il divieto di far salire
sopra persone senza autorizzazione scritta del Vicario, e tale divieto vale anche per il
marito di Donatella. Tu dunque dirai a D. Pancrazio (e glielo dirà anche il Vicario)
che mettesse il campanello alla porta.
Voglio che stai attenta per il tuo stomaco e che non prendi quello che può nuocerti
e che dorma bene tutte le notti.
Non solo ora ti benedico, ma sempre sempre, e ti tengo presente in tutte le mie
preghiere. Non ti raccomando solo in quanto fai parte della Comunità; ma anche in
particolare perchè il Signore ti facesse tutta sua, ti rendesse pazza di amore per Lui,
interamente dimentica di te stessa per cercare solo e sempre la sua maggiore gloria e
il maggior bene delle anime. Ti benedico in particolare con tutta la effusione del
cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Montalbano Jonico, 11 febbraio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La tua lettera mi giunse iersera inaspettata. Ti ringrazio di avermela mandata: essa
mi fu di consolazione. Spero che il Signore voglia [pag. 113] consolarmi con le
notizie di codesta carissima opera e faccia che il Suo Cuore possa trovare in essa
sempre le sue compiacenze affinchè noi potessimo esser lieti di soffrire per Lui.
81
A Lecce era necessario che andassi ed il Signore mi vi ha mandato al momento
opportuno!... Monsignor Trama non aveva neppure letto quello che gli avevo scritto
riguardo all'opera!... aspettava per farlo che gli giungessero le osservazioni da Roma
sul primo progetto mandato dalla signorina Colelli.
Fin dal primo giorno discussi con lui, poi con la signorina Colelli e poi tutti e tre
insieme: Monsignor Trama con la Colelli si mostrò molto rude: le disse parecchie
verità e in qualche punto esagerò anche un poco. Si stabilì poi una seconda sessione
per sabato e in essa intervennero il sac. Colelli con la sorella, P. Eugenio (nel parere
del quale la signorina C. si affidava interamente, e che è uomo di santa vita e molto
prudente), Monsignor Trama ed io. Fu stabilito che la casa di S. Pietro Vernotico non
potrà aprirsi prima del mese di luglio; che frattanto le aspiranti dovranno venire a
Tricarico per fare il probandato; che poi quando si dovranno mandare le Suore
(quattro o cinque) a S. Pietro saranno assegnate quelle che i superiori crederanno.
Questo sommariamente; ma vi furono anche dettagli, dei quali poi parleremo.
Se le cose resteranno su questo accordo, non poteva riuscire meglio la riunione; a
me pare però che la signorina Colelli non fosse rimasta nè contenta nè persuasa:
vedremo in seguito! Ora però innanzi a tante persone abbiamo chiarita la linea di
condotta che dovremo tenere, se essa tergiversa non troverà appoggio. Spero però che
la sua virtù le farà superare la prova e allora molte difficoltà spariranno.
Ho parlato con due delle aspiranti: Vittoria Antonacci e Maria Lazzaretti:
entrambe sono dispostissime a venire a Tricarico; ma entrambe faranno ciò che dice
Colelli.
Quanto all'abito mi pare che neppure chi lo ha fatto ne sia contento del tutto e
pensa già a modificazioni.
Prima che partissi arrivarono finalmente le osservazioni da Roma sul progetto di
statuto mandato colà da Monsignor Trama: in esso si riprova tutto quello che la
Colelli aveva scritto: nome, abito, scopo, ecc. ecc.! Monsignore mandò a chiamare
subito il sac. Colelli e la sorella e alla presenza mia comunicò loro quelle
osservazioni che confermavano e ribadivano ciò che era stato detto precedentemente.
Il pensiero andò subito all'altro nome che era stato ventilato e fu la Colelli stessa a
parlarne, perchè io non ne avevo fatto parola. Quello che proponevano da Roma fu
scartato subito perchè troppo lungo e complicato. Anche su questo dunque le cose si
avviano " bene senza il nostro intervento.
[pag. 114]
Come è buono Gesù con noi! Egli ci fa vedere la sua guida provvidentissima e ci
dà la sicurezza che anche nei particolari opera Lui. Come dobbiamo amarlo, come
dobbiamo affidarci a Lui interamente e prendere confidenza quando ci assale il
timore per la nostra debolezza, per la nostra incorrispondenza, per le nostre
mancanze.
Coraggio, figlia carissima, guarda spesso l'abisso delle tue miserie e confonditi; ma
alza subito lo sguardo al tuo Sposo e rallegrati in Lui e per Lui. Più ti accorgi di
essere di ostacolo alla effusione delle sue Grazie e più stringiti a Lui con amore,
nasconditi nel suo Cuore amantissimo e digli che lavorasse Lui e supplisse alle tue
deficienze! Pensa sempre alla sua amorosissima bontà, la quale farà tutto, se tu tutto
82
le chiederai senza diffidare mai, senza temere nulla.
La vestizione è rimandata a dopo il probandato del nuovo gruppo che dovrà venire,
se verrà.
Nel frattempo si chiederà a Roma la facoltà di fare la vestizione. Lo scopo che
abbiamo dato all'opera (scopo secondario) dell'apostolato per la Calabria e la
Basilicata, ha avuta l'approvazione unanime, ed io credo che esso ci farà avere subito
l'autorizzazione anche dalla S. Congregazione.
Dici al tuo stomaco di far giudizio e chiedi a Gesù di darti le forze: l'ubbidienza ti
impone di chiedere queste grazie al tuo Sposo e di chiedergliele fortemente, perchè
devi lavorare. Fa dunque con tutto il cuore questa preghiera e metti da parte tua ogni
attenzione per ottenere il miglioramento della tua salute. Se Gesù te lo concede, lo
ringrazieremo insieme; se non te lo concede lo ringrazieremo ugualmente; ma non
per questo ti saranno risparmiate le gravissime fatiche che presto l'opera richiederà da
te.
L'unione che devi avere con Gesù deve essere fervorosa e premurosa; ma molto
tranquilla e pacifica. Quando ti accorgi di essere distratta non ti stizzire neppure
internamente, non ti meravigliare della tua miseria: uno sguardo umile e confidente a
Gesù, una elevazione amorosa a Lui, la consacrazione a Lui di ciò che stai facendo e
di tutto ciò che farai, e va innanzi allegramente.
Prega e fa pregare per questo popolo perchè profitti della Missione e perchè tutti si
riconcilino con Dio. La gioventù maschile si mostra indifferente per fare dello spirito,
la gioventù femminile per rispetto umano! Lasciai qui quindici zelatrici: ora ne ho
trovate solo nove! Ma anche queste fanno pochissimo perchè non vogliono che si
parli sul loro conto!...
Speriamo che anche qui la missione susciti anime decise ad affrontar tutto per la
gloria di Dio.
[pag. 115]
Domattina andrò a Tursi, due ore di cavallo all'andata e altrettante al ritorno, per
far visita al nuovo Vescovo; tornerò la sera, e spero di trovare lettere della Comunità.
Venne mia sorella? come sta? ha potuto passare delle ore tranquille con voi?
Benedico te e le sorelle con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 marzo 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Tu non farai il digiuno della tempora: Gesù non lo vuole da te e non gli sarebbe
gradita questa mortificazione: offrigli il tuo buon desiderio e pregalo a farmi
conoscere quando da te vorrà i digiuni.
Mi dispiace assai che sorella Vincenzina non fa la Comunione. Verrò senz'altro
83
domani.
Per ora dalle queste lettere e dille che risponderà dopo che avrà parlato con me.
La signorina De Nitto mi ha scritto che verrà con gioia a Tricarico fino a che non si
aprirà la casa di S. Pietro Vernotico. Da una parte è un aiuto; ma dall'altra? ... Dove
metteremo la De Nitto con le due compagne? Essa vorrebbe portare addirittura
quattro compagne; ma due non han dote e quindi saranno eliminate.
Stasera sistemerò con D. Pancrazio, presenti il Vicario e Sanseverino i rapporti
economici tra le Suore e l'opera: speriamo di riuscire bene.
Ho scritto alla Colelli che non fissasse il 20 per la venuta qui; ma quando saranno
arrivate le robe io scriverò e verranno in due gruppi, altrimenti nell'automobile non vi
sarà posto per tutte.
[pag. 116]
Pregate assai, mie buone figliuole: il Signore vuol benedire l'opera; ma le difficoltà
sono grandi assai.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 marzo 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che stai allegra e che il tuo cuore si dilati nell'amor di Dio scacciando ogni
incertezza ed ogni timore e pusillanimità. In alto, figlia mia, Gesù ci ama
infinitamente e vuole da noi la piiI assoluta e filiale confidenza e familiarità. L'amor
di Dio scaccia il timore e tu devi vincere il timore con l'amore.
La Colelli e le compagne verranno il 27 invece del 28; tu comunicherai tutto ciò
solo all'ultimo momento. Porteranno valigie pesanti.
Ti accludo L. 200.
Benedico te e tutte. Aspetto qualche notizia a Grassano: il Vicario verrà a Grassano
mercoledì e per mezzo suo mi manderai lettere tue e di chi avesse bisogno di scrivere.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 marzo 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Neppure un cenno sulle condizioni di tua salute, il che vuol dire che non me ne
potevi dire bene. Sia fatta la volontà di Dio! Mi ricordai di [pag. 117] non averti
risposto per l'assegnazione dei posti dopo che Donatella era andata via. Ti regolerai
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tu, solo terrai presente di assegnare a Colelli una delle stanzette che stanno dal lato
dove sta la tua. Non mi dispiace il progetto di togliere Cristina dalla stanza di Silvia,
ed è bene che le compagnie siano variate di tanto in tanto. Per ora lascia ancora
Vincenzina con Pasqualina: quando verrò parleremo anche di questo, purchè tu me lo
ricorderai.
Appena arrivano le altre, informati come si sono regolate per il digiuno
quaresimale e regolati in conformità di quello che hanno fatto finora. Metti tutte al
lavoro fin dal primo giorno.
Disponi il turno per l'adorazione e fallo trovare già preparato in modo che Gesù
abbia la compagnia per quanto più tempo possibile. Una per turno cominci
l'adorazione alle 5 del mattino; alle 6 scenderete tutte in chiesa: finite le pratiche di
pietà in comune resti una per la sua ora di adorazione. La meditazione della sera con
le altre pratiche di pietà potrebbe costituire l'ora di adorazione in comune.
L'adorazione potrà continuare sino alle dieci di sera, regolando le cose in modo che
non manchi mai lungo il giorno. Sicchè una dovrà mangiare a seconda tavola insieme
con quella che ha letto e con quella che ha servito a tavola. Chi serve a tavola non
mangia contemporaneamente; ma starà accorta mentre le altre mangiano a vedere che
niente manchi alle sorelle, e a tutto provvederà in silenzio e facendo il minor rumore
possibile.
Prendi occasione da questo per raccomandare a tavola il massimo silenzio e la
massima modestia. Finora ciascuna è stata attenta a vedere se mancava nulla alla
Superiora o alle altre, e forse hanno fatto a gara per essere premurose per le sorelle;
ed hanno cosi esercitata la carità; ma da oggi innanzi chi facesse a questo modo
mancherebbe alla modestia e alla regola: quest'ufficio spetterà a quella che è
assegnata per settimana a servire a tavola, ed anche alla Superiora, la quale starà
attenta a che chi ha l'incarico lo adempia con accortezza e con diligenza. La Superiora
quando nota una cosa non vi provvederà direttamente; ma chiamerà l'incaricata e vi
farà provvedere. Chi avesse bisogno di qualche cosa farà lo stesso.
Raccomanda a tutte lo spirito soprannaturale anche mentre soddisfano ai bisogni
del mangiare e del bere, e fa che tutte anche in questo esercitino la mortificazione non
con l'astenersi dal prendere tutto quello che loro si dà; ma col prenderlo in modo che
Gesù sia sempre presente: si mortifichino nel modo di mangiare e di bere: chi è
avvezza a mangiare in fretta si moderi; chi mangia troppo piano diventi più svelta e
tutto per amore di Gesù Cristo.
[pag. 118]
Le difficoltà che troverai me le scriverai a Grassano,e se non sono gravi
comincerai ad attuare l'orario fin dall'arrivo delle nuove, se poi sono gravi aspetterai
la mia venuta.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 marzo 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando un cumulo di posta. So che stai un pò preoccupata per il ritardo dei tuoi
nello scrivere e perciò ho voluto assicurarmi io per il primo dei motivi del ritardo.
Non ho letto tutto perchè me ne è mancato il tempo. Mi dirai tu i particolari delle
cose che riguardano Mario perchè possa occuparmene quando andrò a Marano.
Oggi secondo la promessa sarò costà alle 13,30: fatti trovare in chiesa e ben
preparata. La tua croce, figlia carissima, è pesantissima, superiore certamente alle tue
forze, ma diverrà leggera e piena di meriti se la abbraccerai non maggiore generosità
e con allegrezza di spirito, e se scaccerai energicamente e come una grave tentazione
ogni desiderio di liberartene. Non ti è proibito il chiedere ogni tanto a Gesù che, se gli
piace, te ne liberi; ma quando lo avrai fatto una volta per settimana basta ed è anche
troppo!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Domanda chi è Sr. Teresa del Bambino Gesù: io non lo so.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 aprile 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come stai? Ieri qualcuna delle Sorelle si accorse che avevi gli occhi di pianto e se
ne preoccupò assai. Anche io mi preoccupai; ma poi pensai che quel pianto quasi
certamente era dovuto al ricordo di tuo fratello, e, pur partecipando vivamente al tuo
dolore, mi rasserenai. Ho giudicato bene? Nel caso che il tuo pianto avesse altro
motivo, per stasera voglio sapere da che proveniva.
Oggi buona parte del Circolo verrà costà, ed io ti raccomando di stare con le
signorine che verranno, e di non lasciare che se ne occupino solo le tre leccesi. Sia
vostro compito il suscitare in queste figliuole il proposito di occuparsi sul serio della
giornata per l'Università Cattolica, giornata non ancora stabilita (quella che è stata
scelta dall'Università darebbe qui scarsissimo frutto, perchè non vi sarebbe allora il
predicatore, e forse la farò fare il giorno dopo Pasqua). L'altro proposito che dovete
suscitare è quello di occuparsi della propagazione della Fede e della Santa Infanzia.
Fate in modo che ciascuna si ascriva personalmente e poi si occupi di far conoscere
l'opera. A te e alle altre sarà facile questa propaganda individuale, che io non posso
fare, e che nessun altro qui sa o vuoi fare.
Nel trattare con queste signorine siate attente ad evitare qualunque cosa che possa
indurre ad affezioni personali e sensibili: tu hai deplorato certo quanto avveniva in
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qualche parte di nostra conoscenza, e ne hai saputo anche in parte le tristi
conseguenze, e perciò vigilerai perchè questo non possa avvenire qui. Con questo
nessuna rigidezza, nessuna musoneria, perchè la rigidezza e la musoneria
impedirebbe il bene che pur dovete fare a queste figliuole che vengono.
Se si darà l'occasione di proporre azione o apostolato da svolgere, senza tarpare le
ali all'entusiasmo, non prendete mai impegni: rimandate la decisione ad altra volta, e
cosi si potranno vagliare le difficoltà ed eliminarle, se è il caso.
Questi avvisi li darai a tutte quelle che tu destinerai a quest'opera come se fossero
tuoi. Le più giovani e quelle che per quest'opera non sono [pag. 120] adatte non
hanno nessuna ragione per essere presentate alle signorine, e in quel tempo, saranno
assegnate ad altro.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Saranno avvisi tuoi quelli che riguardano il contegno che tutte dovete serbare
nel trattare con le signorine; ma le due opere da raccomandare saranno avvisi miei.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 aprile 1924
Figlia mia,
Puoi pensare se ho avuta presente l'Opera e te in particolare in questi giorni! Non
aspetto da te altro augurio ed altra offerta se non quella che hai già fatta e che
contiene tutto. Rinnovala sempre per amor di Gesù ed Egli benedirà te e l'Opera sua.
Quale sia la prima ubbidienza lo sai: sii piena di fiducia e di allegrezza spirituale
specialmente quando vedi la tua debolezza e quando le difficoltà si moltiplicano e
sembrano insuperabili. Da oggi il tuo motto sia: «Tutto posso in Colui che mi
conforta!»
Anche oggi ti faccio una raccomandazione speciale riguardo a Vincenzina: «non ti
mostrare sgomenta o ammirata per ciò che ti manifesta e non apparisca mai che tu
regoli la tua condotta in base a ciò che ti dice. È questo un punto capitale per il bene
dell'Opera e di Vincenzina. Sta molto attenta.»
Ti ringrazio di tutto e ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dispenso dal silenzio per oggi e domani. Domani spero che potrò venire senza
fretta. A tutte una benedizione, un augurio speciale.
[pag. 121]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 aprile 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Coraggio e grande allegrezza di spirito! Gesù è infinitamente buono con noi e fa
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quello che non oseremmo neppure domandare. È una grande benedizione per l'opera
nostra che ci abbia mandata la sorella… ed io Lo benedico con tutto il cuore. Tu pure
ringraziato sempre e prendi coraggio: umiliati innanzi a queste anime così belle; ma
non dimenticare che sei la Superiora e che hai il dovere di importi anche ad esse.
Intanto devi esser sicura che Gesù ti assiste e che, malgrado la tua debolezza ed
incapacità Egli stesso lavora e fa l'opera sua.
Ti do l'ordine di ubbidire a sorella Margherita in tutto ciò che riguarda il tuo vitto e
riposo. Le consegnerai l'accluso biglietto in cui le do le norme opportune.
Ti raccomando assai, mia carissima figlia, di pregare Gesù a nome mio, perchè ti
desse la salute occorrente per poter fare quello che Lui vuole.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 9 maggio 1924
Mie carissime figliuole,
Ieri parlai col Cardinale Laurenti Prefetto dei Religiosi intorno alla nostra opera e
domani presenterò il pro memoria per ottenere l'autorizzazione scritta, dopo quella
verbale, che mi ha data il Cardinale.
[pag. 122]
Stamane poi il Santo Padre mi ha concessa una lunghissima udienza durata più di
45 minuti e come primo affare gli ho parlato dell'opera e Gli ho chiesta la grazia che
scegliesse Lui il nome. Gli ho detto che ne erano proposti due: Apostole
dell'Eucarestia e Discepole del Cuore Eucaristico di Gesù. Il Santo Padre non ha
accettato nè l'uno nè l'altro ed ha detto che le Suore si chiameranno: «Le Discepole di
Gesù Eucaristico»! Io ho accettato con profonda riconoscenza la proposta del Santo
Padre, il quale si è fermato a lungo a parlarmi della bellezza e della convenienza di
questo nome carissimo. Ringraziamo insieme il Signore per questo benefizio che ci
ha fatto: la scelta del Santo Padre è pegno delle benedizioni di Dio ed obbliga me e
voi a corrispondere con tutte le forze alle grazie che ci fa.
Abbiamo visti diversi harmonium ma non abbiamo ancora fatto l'acquisto. Ve ne
sono dei belli e uno di questi è destinato per voi, soltanto che invece di prenderlo qui
lo acquisteremo direttamente alla fabbrica, dove potremo scegliere e trovare anche di
meglio.
Spero che troverò tutte voi sempre più fervorose ed anche in ottima salute. Io verrò
sabato prossimo al più tardi.
Benedico tutte di cuore e mi raccomando assai alle vostre preghiere.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Tutte le volte che andrete in chiesa conchiuderete le vostre preghiere con
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l'orazione per il Papa: Oremus pro Pontifice Nostro Pio: Dominus conservet eum et
vivificet eum, et beatum faciat eum in terra et non tradat eum in manibus inimicorum
eius. Forse le leccesi conosceranno anche la musica di questo mottetto: io ad ogni
modo la porterò.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 maggio 1924
Mia carissima figlia,
L'unica pena che mi dai è il saperti inquieta e che non profitti delle prove che Gesù
ti manda per tuo maggiore bene. Sta pure ai piedi di [pag. 123] Gesù oggi quanto più
lungamente ti riesce, e pregalo che ti illuminasse ad intendere bene quanto ti ho detto
ieri. Credimi, figlia mia, non sono io che non intendo te; ma sei tu che ora non mi
comprendi e non mi comprenderai finchè avrai l'animo turbato come ora. Tu ignori le
vie per cui Dio ti ha chiamata mentre i tuoi pensieri, pur rivolti a Dio, non
immaginavano neppure dove Dio voleva condurti: abbi fede ora e dimostra a Dio che
il tuo completo abbandono in Lui in mezzo alle tenebre nelle quali ti trovi, ed abbi un
pò di fede anche nella guida che Egli ti ha data,e che ha solo un desiderio: quello di
vederti allegramente abbracciata alla croce che ti farà santa, santa santa! Che ha il
desiderio di vedere l'opera alla quale abbiamo posto mano e che formerà il nostro
martirio intimo e continuo e crescente, formarsi e svilupparsi per la gloria di Dio per
mezzo del nostro annientamento.
Carissima figlia mia, ricordati che il demonio cerca di passarci per il crivello come
grano; ma Gesù è con noi e non vuole che noi dubitiamo quando la tempesta
imperversa e noi vediamo quanto grande sia la nostra debolezza.
Hai fatto bene a scrivermi e voglio sperare che ti riesca di farlo ancora e di darmi
notizie migliori. Vorrei anche sapere se fra le lettere di ieri ve ne erano del Parroco
Colelli, perchè nel caso non avesse scritto ancora gli scriverei io subito.
Non ti preoccupare della venuta di tua sorella: avrai tranquillità sufficiente per
essere allegra specialmente in presenza di lei, e forse a quell'epoca, per quanto vicina,
la tempesta sarà già passata. lo non vorrei che venisse per un'altra ragione: per le
polmoniti che corrono: non venendo essa non verrebbe cosi presto neppure mia
sorella.
Ieri ho vista un'altra cosa: il passaggio non sarà chiuso per ora, sicchè tua sorella e
le sue compagne non dovranno fare neppure la scala per venire da voi: passeranno
solo da un corridoio invece che da un altro! Se la mia figliuola Linda non avesse
avuto l'animo turbato si sarebbe preoccupata di così poco, essa che ha saputo
affrontare sacrifizi grossi quando era tranquilla? Vedi dunque quanto importa che tu
stia tranquilla e allegra!
Aspetto ancora notizie tue. Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e
mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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Mia sorella mi scrisse poche righe concitate, iersera; ma non dimenticò di dirmi
che porterà tutto ciò che gli scrivesti.
[pag. 124]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 giugno 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi pare proprio opportuno che tu domandi scusa a ... le ragioni le troverai
nella regola di S. Agostino che forse manderò questa sera. La leggerai alla Comunità
e troverai motivo di fare tutte le osservazioni necessarie circa le mancanze che si
commettono specialmente per la vita comune. Avvisa prima quelle che sono solite
fare osservazioni perchè si astenessero dai commenti e che se in qualche cosa la tua
opinione fosse errata, te lo dicessero dopo, affinchè in altra riunione potessi correggere l'errore. Inviterai invece le altre a domandare charimenti dove non
comprendono. Tu studierai prima gli articoli da leggere e vi rifletterai magari facendo
l'adorazione.
La meditazione sul S. Cuore dovrebbe essere studiata da qualcuna e adattata prima
che si legga alla Comunità: destina tu chi debba fare questo. Vi saranno però delle
cose che non si possono adattare per nulla. lo cercherò qualche altra cosa: per ora
cominciate col libro del Brandi alla maniera che ho detto. Ti raccomando Sorella
Adele: cerca di vincerla con la dolcezza, esigendo però con fortezza che essa si pieghi
alla vita religiosa. Sia questo il tuo compito particolare in questo mese del S. Cuore:
finito questo mese, se non si sarà piegata, accompagnerà mia sorella a Marano e non
rifarà la via per Tricarico.
Nessuna di voi si è ricordata che oggi è il 23 o anniversario della mia ordinazione
sacerdotale! ... Cattive tutte! Sta allegra: Gesù è contento delle disposizioni che mi
scrivesti ieri ed io ne sono felice. Da parte tua mantieniti in esse, perchè solo cosi dai
gusto al tuo Sposo e progredirai nel suo amore.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 125]
In Corde Jesu semper!
Marano, 6 luglio 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuto la tua lettera e ringrazio Dio delle buone notizie circa l'andamento della
comunità...
Avevo sperato di evitare questa andata a Roma e di tornarmene presto costà; ma mi
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hanno scritto essere necessaria questa andata ed io in coscienza non posso farne a
meno dopo quanto mi hanno scritto. Da Roma tornerò qui fra qualche giorno e poi
andrò a Lecce.
... ... ...
Pregate per gli affari che debbo trattare a Roma ed anche per una vocazione per
l'opera nostra. Le informazioni che ne ho avute fin'ora sono ottime; ma la giovane fin'
ora è incline ad altra comunità.
... ... ...
Ringrazia sempre Dio con tutta la confidenza filiale dei benefizi che ti fa di
continuo, specialmente con l'ammetterti all'intimità sua nella preghiera. Ringrazialo
in particolare per la visione che ti dà del tuo nulla; ma corrispondi, mia carissima
figlia, corrispondi con premura specialmente a quest'ultima grazia! Bada a non cadere
nell'inganno solito di conoscere il tuo nulla innanzi a Dio e voler invece crederti
qualche cosa innanzi alle creature! E neppure devi credere di corrispondere davvero
se non ti giudichi nel tuo interno l'ultima di tutte quelle che ti circondano e se non
ami che ti trattino in corrispondenza.
L'umiltà speculativa è molto comune; difficilissima invece è l'umiltà pratica ed in
questa tu devi diventare veramente perfetta e così corrisponderai ai benefici singolari
che Dio ti ha fatto e lo obbligherai a versarne in misura sempre piu abbondante su di
te e sull'opera.
Pare che i Missionari del Cuore SS. di Maria siano ben disposti a venire a
Tricarico, ma speriamo che la buona disposizione abbia pratica attuazione.
Non posso permetterti di non andare a confessarti dal Vicario per il dovere che hai
di dare buon esempio: la Superiora non deve guardare a sè ma a ciò che può dare
maggiore utile e migliore esempio.
Per ... e ... non fare scorgere mai che le cose che ti dicono ti sorprendano e
corrispondono a quello che avevi in mente o ti è stato detto; [pag. 126] non dire mai
all'una che l'altra ti ha detto lo stesso. Provale sempre col mortificarle in ciò che più
costa loro e soprattutto in quello che costituisce singolarità o infrazione di Regola o
secondamento delle proprie inclinazioni.
Nulla mi hai detto dell'attuazione dei propositi fatti nella festa del Sacro Cuore.
Prego il Signore che ti dia di metterli in pratica e che dia anche all'ammonitrice i lumi
e la carità necessaria per eseguire il suo compito con gusto del Signore ed utilità
grande per te e per lei.
Ho saputo di una rilevante rottura di bicchieri buoni: da quanto tempo è avvenuta?
È per dimenticanza che non me ne hai parlato?
Di ... non mi dici nulla: spero che stia tranquilla e che non dia motivo a
dispiacenze. Profitta di tutti i momenti buoni per indurla a confidenza e non ti
stanchino i tentativi falliti per quanto numerosi.
... ... ...
Benedico te e tutte le consorelle con tutta l'effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
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In Corde Jesu semper!
Roma, 11 luglio 1924
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Aspettavo lettere fin da ieri; ma mi è pervenuta solo quella del Vicario. Oggi ero
sicuro che avresti scritto; ma son rimasto deluso. Pazienza!... Questo mi fa stare in
pensiero per la salute di voialtre, perchè se steste bene non suppongo che vi sarebbe
stata questa disubbidienza.
Pregate assai assai. Pare che ci sia stato qualcuno che ha seminato un po’ di
zizzania presso la Sacra Congregazione: ma non dobbiamo preoccuparcene se non
per cercare di correggere quello che non va bene e per essere riconoscenti a chi ci dà
occasione di esaminarci bene e non con la indulgenza solita ad usare verso noi stessi.
Cerca dunque di richiamare tutte a maggiore osservanza interiore ed esteriore. Avvisa
tutte che l'ordine esterno è indizio dell'ordine interiore, e che perciò deve [pag. 127]
essere curato con ogni diligenza. Per l'avvenire verrò senza preavvisarvi e mi
prenderò la cura di vedere se tutto sta a posto in cucina, a refettorio, nelle stanze e nel
laboratorio.
Mando la descrizione dell'abito, perchè si cominci presto a tagliarli e a cucirli. Per
la stoffa dei veli saranno mandati i campioni. Ho visto la foggia del velo delle
Compassioniste: esso scende naturalmente, è largo m. 0,80 e lungo m. 1,50.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Dopo quanto mi avevi scritto la prima volta, mi sorprese assai l'agitazione di
sorella ... Dille che è veramente piccina, e che non vi è nessuna ragione di allarmarsi.
Tutto quanto io le scrissi circa la vendita era quanto ella stessa mi aveva detto e
quindi non potevo mai supporre che le avrebbe fatto impressione. Oltre a ciò, dal
modo con cui le scriveva ..., che l'ha diretta per tanti anni, io credevo che il pensiero
della morte vicina o lontana non poteva farle spavento! Essa morirà quando al
Signore piacerà! E nè io, nè... supponiamo che ciò possa avvenire presto. L'aspetto
suo dice tutt'altro! In ogni modo stesse tranquillissima, chè quando verrò passerà
tutto.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 agosto 1924
Mia carissima figlia in Gesti Cristo,
Mi capita una grossa tribolazione!... Non so se il Signore me la manda per
obbligarmi a girare in diocesi o per provarmi. È accaduto tale un fatto che io mi trovo
di aver acquistato l'automobile pur senza averne l'intenzione per ora!... Benedetto il
posto che occupo! Se non fossi Vescovo farei scontare salata la gherminella che mi
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hanno fatta! Ma... son Vescovo e debbo tacere!
[pag. 128]
Ora debbo aggiustare tutto e fare in modo da pagare L. 50.000. Ti par poco? Non
so ancora come farò. Pregate per me: questo non potevo proprio aspettarmelo.
Arrivano quattro ospiti: i due che arrivarono sabato sono già partiti. Avrei bisogno di
un pò di raccoglimento, e invece...
Teneste la vostra riunione? È vero che dovevo venire ieri; ma finora non so che avete
deciso. Fammelo sapere in giornata.
Benedico di cuore te e tutte le sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 agosto 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domattina subito dopo la messa verrò costà e mi tratterrò tutta la mattinata per
prendere gli accordi definitivi per la vestizione e per trattare di tutti gli affari della
Comunità. Tu intanto fa l'elenco di tutte le persone che, a quando si sa per ora,
verranno per assistere alla funzione della vestizione. Ti raccomando poi di dare le
disposizioni affinchè siano affrettati tutti i lavori preventivi, affinchè durante gli
esercizi non abbiate da fare altro che pensare all'anima vostra.
A te in particolare, figlia mia carissima, raccomando la generosità grandissima in
tutto: tu l'hai promessa a Gesti e gliel'hai offerta. Ricordati la forma particolare con la
quale devi manifestarla questa generosità: è la forma più difficile, quella che più ti
costa; ma perciò stesso è quella che Gesù più desidera da te e senza la quale tutte le
altre offerte che tu potresti fargli non Gli riusciranno del tutto gradite.
Figlia mia, io lo so quanto costa questo, lo so benissimo; ma Gesti ti ha dato tanto
e tu non saprai corrispondere ai suoi benefici col sacrificio di tutta te stessa? Se si
trattasse di un lungo periodo di tempo, tu avresti ragione di preoccuparti che la
soverchia condiscendenza potrebbe portare danno alla Comunità; ma per ora tu ti
preoccuperai di dare alla Comunità l’esempio del tuo perfetto annientamento e della
tua assoluta [pag. 129] soggezione. Questo esempio di umiltà e di dolcezza e di carità
sarà di maggior utile alla Comunità che l'ordine che vorresti e dovresti far regnare.
Carità dunque specialmente verso quella consorella: lasciati anche calpestare ed offri
tutto con gioia a Gesù. Non potrai prepararti meglio al giorno solenne della vestizione
e della professione, nel quale consumerai il sacrifizio di tutta te stessa al Signore in
forma solenne.
La ... più che con te è dispiaciuta con sorella ... essa non sapeva le ragioni per le
quali sorella... era stata esclusa dalla vestizione; ma aveva capito da una parola che
involontariamente sfuggi a sorella... lo le parlai e pensai perfino di fare riesaminare il
caso con le riserve che domani ti esporrò; ma sorella... disse che essa assolutamente
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non intende che si facciano eccezioni per essa, che cosi è stato deliberato e cosi
dev'essere, ecc. ecc. Vedremo.
Tu mostrati con lei sempre affettuosa e cerca di farla aprire con te.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 agosto 1924
Figlia mia carissima,
La lista dei nomi è partita stamane e quello che è scritto è scritto. Io non so
veramente come e perchè spettino certe cose!...
Convoca pure il Consiglio per... ma non premere sulla sua decisione: esponi il
motivo della convocazione e dirai cosi: «è stato osservato che, venute tante modifiche
alle deliberazioni prese nella prima riunione, sarebbe il caso di proporre indulgenza
per... Ciascuna dia il suo voto come crede innanzi a Dio».
Tu voterai per ultima e nella discussione, quando le altre avranno fatto valere il
proprio giudizio, tu farai considerare che per mancanze volontarie si è fatto silenzio e
che la mancanza di ... può considerarsi [pag. 130] come irresponsabile. Non insistere
però. Se domani la malattia di Pasqualina dovesse avere nuove manifestazioni
potresti agitarti e rimpiangere le insistenze attuali.
Mercoledì farai la confessione intorno all'anno che hai passato qui
apparecchiandoti alla professione. Niente altro.
Dirai a sorella Margherita che io non ho nè piombi nè tenaglie: per tutte queste
cose, come pure per la spedizione ne parlasse a Don Pancrazio. Io tante cose non le
so, nè me ne sono mai occupato.
Accludo il telegramma mandatomi oggi da P Maroto. Recatevi in chiesa a
ringraziare Gesù e il Cuore Immacolato di Maria, che ha voluto darmi questa
consolazione nel giorno della sua festa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 settembre 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Allegra sempre, ti raccomando! Il pensiero dei peccati della vita passata ti deve
addolorare ed umiliare; ma la tua umiliazione e il tuo dolore non debbono turbarti e
neppure debbono diminuire la gioia per la follia dell'amore con cui Gesù ti ha amato e
ti ama malgrado tutto, e debbono servirti come sprone a corrispondere a questo amore
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con ogni attenzione e con ogni delicatezza. Tutti i palpiti del tuo cuore debbono
essere di riparazione e di amore per Gesù e tutte le tue azioni e parole e pensieri
debbono sempre aver Lui per fine. Anche molti santi avevano tanto offeso Gesù, S.
Paolo aveva perseguitato accanitamente i cristiani; ma essi quando si convertirono
non perdettero il coraggio per la loro vita passata, se ne servirono per amar Dio con
maggior ardore e con profondissima umiltà.
Coraggio dunque e avanti allegramente.
La signorina Bonerba mi ha chiesto stamane di far restare lei e la sua compagna a
pranzo costà ed io le ho detto che è una cosa difficile. Essa [pag. 131] mi ha detto che
ne ha parlato anche a Giacinta e che essa le ha risposto che tutto dipende da me. Se
debbono concertare costà è pur necessario che qualche volta restino costà a pranzo (si
intende non con voialtre) e così le accontenterai qualche giorno. Parlane a Giacinta.
Quanto al dover parlare per le cose che ti domandano fallo pure perchè quello non
ti toglie il raccoglimento. Si capisce che parlerai solo per cose necessarie.
L'ultima ora di adorazione resta soppressa in questo periodo meno nei quattro
giorni che ho permesso a te di trattenerti.
Prega e fa pregare assai per il clero di Montemurro. Fate tutto per esso in questi
giorni. Benedico te e tutte mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 settembre 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sa il cielo se vengo volentieri costà! E non è certo per la macchina che non vengo
ma per la mancanza di compagnia. Domani verrò magari con un ragazzo. Che noia il
dover essere accompagnato!
Come mai questa malinconia! Per carità non ti abbandonare ad essa: va ai piedi di
Gesù e considera che nessuna ragione hai di stare malinconica quando Gesù ti vuole
tanto bene. Solo le offese che si fanno a Gesù ti debbono affliggere, il resto no. Bada,
figlia mia, a non impicciolire l'animo tuo col dar retta a questo brutto sentimento che
ti toglie ogni coraggio ed ogni entusiasmo.
Dirai a Sr. Raffaella che ha fatto malissimo a lasciare la Comunione:
la riprenda domani e che non le capiti mai più una cosa simile!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore
+ RAFFAELLO VESCOVO
La macchina non è venuta oggi eppure l'aspettavo con certezza.
[pag. 132]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 settembre 1924
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Carissima figlia mia,
Solo soprannaturalmente posso rallegrarmi dell'arrivo della macchina e debbo
richiamarmi a questi pensieri per goderne; ma naturalmente...! Preoccupazioni per il
pagamento e per la spesa continua, preoccupazioni per il dovere che ho di muovermi
e maggiormente per le parti molto spesso severe che dovrò fare, ecc. ecc. ecc.
Ma il Signore così vuole e sia sempre benedetto.
Son contento che sei più serena e voglio che presto la serenità sia completa. Hai
manifestato a… lo stato dell'animo tuo e gli ordini ricevuti da me? Se non hai detto
nulla è veramente singolare ciò che essa ha scritto. Io penso di venire costà domani;
ma ti manderò più precise indicazioni stasera. Se non dovrò andare a Grassano
domani nel pomerigio verrò verso le 15, altrimenti verrò al mattino.
Oggi verso le 11 verrà il parroco per le confessioni.
Ti benedico mille e mille volte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Rimando il fogliettino scritto da Suor Raffaella perchè lo rilegga più volte: io non
potrei dirti di più.
In Corde Jesu semper!
Marano, 21 ottobre 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sto benissimo e spero che tu e tutta la Comunità godiate ottima salute. Non ti do
notizie di casa tua perchè le hai avute recentissime da [pag. 133] Gilda, la quale spero
che abbia fatto buon viaggio. Oggi aspetto Mario ed Anna; ma sono le 11 e non si
vedono ancora.
Ti prego di scrivere a D. Giuseppina Ferri o meglio a D. Rosina per fare la
provvista del grano. Le cose si mettono male per questo riguardo ed è bene che
provvediate a tempo. Domanderai a Don Pancrazio quale quantità di grano può dare
lui alla Comunità e tu provvederai ad acquistare il resto.
Con la Tipaldi ho preso tutti gli accordi: essa verrà a marzo e porterà il corredo
preparato.
Avrai già saputo che a Valle di Pompei si andrà il 23; io però ci andrò domani e
per diversi affari e per sbrigare la corrispondenza. Se troverò colà lettera tua ti
risponderò subito. Le difficoltà per il trasloco non sono finite e Palmina ne crea
sempre delle nuove!
La ... mi ha fatto avere una sorpresa grave!... Chi poteva immaginare che quella
figliuola lavorava tanto di fantasia!... e che così facilmente desse per fatti i parti della
sua immaginazione!....
Ma… verrà tempo che glielo dirò, quando la sua fantasia le avrà mostrate le cose
sotto aspetto diverso. Non si impara mai abbastanza a diffidare! Ma io preferisco di
ingannarmi e di essere ingannato giudicando bene il prossimo, piuttosto che diffidare
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di esso senza grave motivo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutta la Comunità e
Gilda.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 novembre 1924
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Stiamo nelle stesse condizioni di spirito: aiutiamoci scambievolmente intensamente
con la preghiera umile e fiduciosa.
Se il tempo, come promette, migliorerà, oggi verrò senz'altro, mi tratterrò
brevemente con voi e poi faremo insieme l'ora di adorazione: [pag. 134] ai piedi di
Gesù staremo anche meglio uniti ed intenderemo meglio la sua Volontà. Sta
saldamente abbracciata alla Croce con spirito di fede, sia la fede l'ancora saldissima
eh. e ti sostiene; nel completo spogliamento di ogni aiuto umano, nell'oscurità su ciò
che ci prepara l'avvenire noi fonderemo la nostra fiducia unicamente in Dio il quale
non ci proverà certo al disopra delle nostre forze.
Anche quando tutto crollasse intorno a noi e noi non avessimo punto di appoggio
non dovrà venir meno la nostra assoluta piena confidenza in Dio, il quale forse
aspetta proprio questa prova per operare Lui in un momento quello che tutte le
industrie umane non saprebbero fare in mille anni.
Non mi hai detto nulla della tua salute, ed io voglio che me ne parli. Io son guarito!
Ricorsi alla magnesia bisurata e sono libero da quella piccola sofferenza.
Non so dirti nulla degli aghi per iniezioni: di essi si incarica mia sorella. Le
scriverò perchè mi dicesse dove sono oppure ne portasse una dozzina. Anche io ti
ordino (credevo di averlo già fatto) di fare le iniezioni.
Gilda verrà quando tu glielo ordinerai.
Ordino a tutte di non venire da te la sera dopo che è suonato il silenzio. Tu ti
tratterrai per cinque minuti con tutte dando un pensierino spirituale conforme alla
meditazione del giorno seguente, darai a tutte la benedizione e quando lo vedrai
necessario chiamerai tu qualcuna alla quale avrai bisogno di parlare.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Questa proibizione di venire da te dopo il silenzio non ti è data per comodo tuo: tu
impiegherai mezz'ora nel fare quello che ti dirò.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 novembre 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono più di quattro mesi che non assisto all'ora di adorazione che si fa in cattedrale
97
ed oggi voglio assistervi. Ti accludo il questionario che intendo [pag. 135] mandare
alle postulanti, tu esaminalo e vedi se lo trovi opportuno, se vi sono domande da
aggiungere o domande da togliere o sostituire.
Questo foglio poi lo manderai tu a Sr. Giovanna dicendole che io l'ho sottoposto al
tuo giudizio, e che tu vuoi sapere che ne pensa essa individualmente e, se essa crede,
domandasse il parere anche alle altre Suore. Te ne mando due copie perchè anche tu,
se ti pare chiederai consiglio alle altre Suore.
Benedico te e tutte mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 novembre 1924
Carissima figlia mia,
Andate pure a vedere il Carmine e dite qualche cosa per me alla Madonna.
Ti prego di mandarmi in giornata la vita di S. Teresa chè debbo darla a leggere.
Parlerò ai Parroci ma per la Comunione mensile; esorterò poi più d'uno a venire a
S. Antonio negli altri sabati per poter confessare quelli che volessero accostarsi più
spesso ai SS. Sacramenti.
Credo che questi guanti non possono affatto servire a Suor Rosa, nel qual caso li
rimanderai. Nessuna di voi sa fare i guanti?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 136]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 novembre 1924
Figlia in Gesù Cristo,
Quest'oggi resterai a letto non per gli insignificanti decimi di febbre; ma per vedere
se è possibile che ti liberi dal reumatismo che ti ha presa. Perciò prenderai una
pastiglia di aspirina, poi una tazza abbondante di latte bollente e te ne starai ben
coperta e senza far nulla e senza ricevere nessuno fino a mezzogiorno. Spero che
questo ti gioverà moltissimo al corpo ed anche allo spirito, perchè credo che, se non
dormirai in questo tempo, te ne starai bene unita allo Sposo e converserai dolcemente
con Lui facendo allegramente la sua volontà. Ricordati di parlargli tanto tanto
dell'opera alla quale Egli ti ha chiamata ed anche dello strumento di cui si è servito.
Se domattina starai meglio di oggi ti leverai per la messa. Dico meglio: domattina
ti leverai per ascoltare la messa, eccetto nel caso che il termometro segnasse più di 37
98
e mezzo; se però starai meglio di oggi resterai fuori letto, altrimenti dopo la messa vi
rientrerai.
Benedico te, Gilda e tutta la Comunità.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Fa conservare diligentemente le tre compresse di aspirina che restano. Ne ho
pochissime e qui non si trovano.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 dicembre 1924
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando L. 900 in conto della cartolina vaglia le altre L. 100 le manderò appena
avrò spiccioli.
[pag. 137]
Fa segnare a registro questo introito per conto delle Parisi e aggiungi un tuo
biglietto di ricezione quando esse scriveranno al padre.
Fa in modo da dire alla Maestra che appena le novizie si saranno messe a letto la
luce deve essere spenta. Speriamo che prenda in buona parte questa cosa. Lo richiede
l'amore alla povertà e anche la ristrettezza dell'ambiente. Sarà un nuovo sacrifizio che
essa dovrà fare e lo prenderà per amor di Dio e per isconto dei suoi peccati.
Se non ritieni opportuno dirglielo subito, aspetta il momento adatto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 dicembre 1924
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Approvo le disposizioni che hai prese per conchiudere l'anno che muore ed
inaugurare il nuovo.
Ti mando il volume di Colelli sebbene non vi sia nulla di speciale per l'adorazione
di domani. Credo che la più opportuna sia l'adorazione del Nome di Gesù imposto
proprio all'ottava del Natale.
Scrivo subito sia a ... che a ... per sapere qualche cosa di più preciso. Come mi
preoccupa questo fatto!....
Con l'aiuto di Dio cerca di cominciar bene il nuovo anno. Farai i tuoi propositi
circa le cose che più ti costano e specialmente circa il dominio su te stessa non
parlando mai, anche nelle occasioni più comuni senza esserti messa prima alla
Presenza di Dio; e ti eserciterai anche nella carità verso quelle persone che più ti
hanno dato e ti daranno noie e fastidi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
99
[pag. 138 bianca]
[pag. 139]
1925
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 febbraio 1925
Mia carissima figlia in Cristo,
Stamattina non ho visto Donatella, la quale ha fatta qui appena un'apparizione.
Volevo farti sapere che ieri mi sono arrivate notizie. Mio padre lunedì stette con suo
fratello Paolo e martedì fu chiamato telegraficamente a casa di lui; ma lo trovò morto:
era stato fulminato dall'apoplessia. Mia sorella trovò la zia molto grave; però nella
mattinata aveva migliorato un poco. Oggi aspettavo notizie ma non ve ne sono state.
La mamma fu colpita assai dalla notizia della morte del cognato, io non mi sentii di
fare la lezione alle maestre. Ora sono in pensiero anche per il babbo, che sta solo.
Purtroppo soldi non ne tengo! Ti mando poche lire e domani ti manderò quello che
incasserò per la pensione di Gilda. Ho anticipate parecchie migliaia ed ora mi trovo
nella secca più completa. Questo mi ha giovato per Don Pancrazio, che stamane era
venuto con tutta la buona volontà di farsi dare due o tre mila lire.
Elvira Cipolletta scrisse nello stesso senso anche a me. Pazienza! La Civino
verrebbe anche subito; ma... senza danaro. Io inclino a farla venire.
Ne parleremo.
Ti mando l'ammoniaca per ora: domani manderò la zimarra.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dirai a Gilda che domattina aspetto l'acclusa firmata.
[pag. 140]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 marzo 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che la… si metterà subito a posto completamente: il pianto era cominciato
due giorni prima di partire e tuttavia ha voluto partire e la mamma è stata contenta
che venisse.
Domani ci sarà il ritiro: ieri al giorno avevo data la risposta, ma per la confusione
essa non ti fu data. Cerca di avviare quelle che è possibile e dà ad esse l'incarico di
avvisare anche le altre. Poichè il ritiro comincerà stasera (verrai tu stessa a prendere i
100
libri con le indicazioni di ciò che si deve fare), non è opportuno che andiate alla
predica. Domani poi il Missionario verrà a tenere forse due discorsi.
Certo che in Quaresima il catechismo per quelle che già han fatta la prima
comunione deve essere più frequente e deve essere fatto a S. Antonio. Per quelle di
prima Comunione invece le frequenti lezioni cominceranno dopo la Pasqua.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 3 marzo 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Benedetto e ringraziato sempre il Signore!... Mettetevi innanzi a Gesù e
supplicatelo che usi misericordia a questa diocesi, a noi, a voi! Il Padre Missionario è
stato arrestato stamane e deve essere tradotto a Monfalcone accompagnato dai
carabinieri! Io spero che si tratti di una [pag. 141] calunnia; ma è una calunnia
orribile, che lascia sempre tracce e non lievi.
Io sono prostrato e non capisco più. Che vuole il Signore da me? Quali
conseguenze avrà questo per la Diocesi? Ora non posso pensarci; ma la prova è grave
assai! Pensa che anche a mia madre è arrivata la notizia!... Ti lascio immaginare
come sta quella poveretta.
Mandami notizie della....
Oggi non verrò. Come potrei uscire?
Benedico te e tutte. Fate qualche cosa per ottenere misericordia da Dio; ma tu non
abusare di questa mia parola.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 marzo 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Suor Addolorata mi scrive che ha preparato tutti i disegni che possono essere utili e
che, appena arriveranno gli album che hanno commissionati e il campionario di tutto
ciò che può occorrere, essa mi farà sapere tutte le notizie che potranno giovare al
nostro laboratorio.
Quando le avrai avute ti farai premura di parlarne con Sr. Ottavia e di
comunicargliele e, nel caso che i prezzi che ti saranno indicati fossero più vantaggiosi
di quelli che essa ha qui, ti offrirai a scrivere anche per le sue eventuali commissioni.
Potrei fare io questa parte; ma preferisco che la faccia tu stessa. Allo stesso modo
farai tutte le volte che ti si porge l'occasione di fare a queste Suore 1 qualche
attenzione o qualche atto di deferenza. Quando poi avessi bisogno di notizie,
101
schiarimenti, favori da queste Suore, li chiederai sempre, anche se sempre ti venissero
negati o fatti non con la cordialità e spontaneità che tu vorresti.
Prega e fa pregare per me, mia carissima figlia. Non so in che mondo mi trovi ed
anche la più piccola cosa mi costa uno sforzo enorme per compierla. Mi sento un
vuoto nella testa ed un'espressione al cuore da [pag. 142] non poterlo esprimere.
Come sono debole e meschino!
_____________
1
Erano le Suore della Carità residenti a Tricarico.
Ci rivedremo domani nel pomeriggio....
Ti benedico con tutta l'effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 marzo 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Io sono sicuro che questa tua andata a casa farà gran bene anche alla nostra opera
nascente e perciò voglio che tu stia perfettamente tranquilla su questo e non abbi
nessuna preoccupazione...
Spero che tuo padre riacquisti completamente l'intelligenza in modo da potersi ben
confessare e da poter poi servirsi di tutto il tempo che Dio gli lascerà per meritare
molto per la vita eterna. Finora della vita eterna si è ricordato poco e forse la
chiamata attuale servirà a obbligarlo a pensarci seriamente.
Non ti lagnare delle visite e delle curiosità a cui sei fatta segno. Accoglierai tutti
con amorevolezza e calma e a tutti cercherai di fare del bene senza erigerti a maestra.
Appena ti è possibile e conveniente verrai insieme con Gilda e spero che ciò
avvenga presto; ma non prima di aver parlato seriamente e di proposito con tuo padre
per gli affari dell'anima sua...
Non posso scriverti più a lungo. Sto tranquillo e sereno pur avendo innanzi agli
occhi chi sa quante cose dolorose che potranno avvenirmi; ma non ci bado affatto.
Basta ad ogni giorno la sua sofferenza e non vale il preoccuparsi per ciò che potrà
accadere.
Ti annunzio che ci sono buone notizie per il Padre Missionario: speriamo che
presto possa rifulgere la sua innocenza.
Benedico te, Gilda e tutti di famiglia.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 143]
102
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 aprile 1925
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Sta allegra e stringiti con amore e generosità alla croce che Gesù ti ha affidata con
l'opera delle Discepole di Gesù Eucaristico. È una croce ed anche grande; ma ti
formerà un trono gloriosissimo.
Del voto parleremo prima e poi al momento opportuno lo farai. Domani potrete
venire alla funzione. Sabato non vi può essere la messa costà, è proibito. Chi potrà
venire alla funzione farà la Comunione in Cattedrale; ma forse non dalle mie mani.
Benedico te e tutte. Hai fatto benissimo a parlare così a Sr. Raffaella.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 aprile 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Aggiusterò col Parroco e non sarà cosa difficile. Tu prendi gli appunti per
l'avvenire acciocchè possa a tempo fare gli inviti. lo per queste cose non sono punto
adatto.
Le tavole costano lire quarantacinque.
Coltiva la gioia che ne hai grande motivo! Il tuo Sposo ti paga molto più del mille
per uno e tu devi essergli grata e gioire sempre più per Lui e in Lui.
Sono contentissimo che hai fatto stare allegre le figliole. Sempre innanzi!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 144]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 agosto 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
È nato l'incidente per il quale non posso venire oggi. Il Prefetto mi ha invitato a
Potenza domani perchè viene il Sottosegretario agli Interni.
Io non ho voglia di andarvi perciò mi valgo della indisposizione viscerale (che è
quasi scomparsa) per non andare; ma non posso poi andar girando. Sarei subito
smentito dai fascisti che domattina andranno a Potenza.
Domani verrai tu da me dopo il catechismo.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Se D. Rosina o la Parisi avessero bisogno di parlarmi potrebbero venire oggi
da me.
103
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 agosto 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non son sicuro di poter venire a S. Antonio domenica nel pomeriggio; ma, se
venissi vorrei trattenermi con tutta la Comunità perchè avrò poco tempo. Perciò
domattina anticiperai un po’ la venuta tua e delle altre in modo che Sr. Maddalena
possa parlarmi prima del pontificale; tu poi parlerai con me domenica alla stessa ora.
Stamane tutte prenderete un uovo per ciascuna dopo la minestra. Stasera poi
prenderete i zucchini fatti a minestra e ben cotti. Se qualcuna [pag. 145] avesse
bisogno di qualche altra cosa dalla pure liberamente.
Benedico te e tutta la Comunità.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Credo che abbia cercato di sapere qualche cosa e voglio che mi dia qualche notizia.
In Corde Jesu semper!
Bagni di Montecatini, 26 agosto 1925
Carissima figlia in Gesù Cristo
Sono al quarto giorno di cura e sto benissimo. Ma che cura disgustosa e
antipatica!... Non credo che si possa immaginare di peggio! Del resto vi è l'occasione
di acquistare qualche cosa. Son venuto qui con un amico che ama di uscire e di veder
gente altrimenti qui starei veramente bene e in perfetta tranquillità. Molto spesso però
lo faccio andare solo ed io me ne sto in casa. Pensa: c'è il Sacramento! Finora al
mattino vi sono state fino a otto messe, da domani vi saranno solo la mia e quella del
mio amico, il quale partirà il 28. In questa pensione vengono quasi esclusivamente
ecclesiastici e persone serie e molto religiose.
Ieri ho ricevuto la tua. Presto riceverai avviso da S. Pietro che arriveranno Sr
Addolorata e le tre novizie. Sr. Giovanna avrebbe voluto trattenere colà Sr.
Addolorata e mandare Sr. Margherita per farle cambiare aria; ma io le ho scritto che
non lo ritenevo opportuno. Le ho scritto pure che Sr Addolorata tornerà a S. Pietro;
ma vi resterà fino a maggio e poi sarà destinata altrove. Naturalmente le ho
raccomandato il segreto.
Le ho scritto che ammiro il suo desiderio di dilatare o aumentare le opere; ma che
deve frenarlo perchè io non posso aumentare il personale della casa di S. Pietro; e le
ho detto che essa non deve aver considerazione solo dei bisogni di S. Pietro ma deve
ricordarsi che vi sono tante altre case da aprire!... Speriamo che intenda.
[pag. 146]
Mi aveva chiesto il permesso di far passare un giorno a casa di Sr. Gertrude a
questa e alle altre che la accompagnano ed ho detto che Sr. Gertrude, tornando a S.
Pietro, dopo la professione potrà passare qualche ora a casa.
104
Sono in attesa di lettere della Parisi e spero che vengano e buone. Le feci lasciare
l'indirizzo anche perchè le servisse di ricordo. Il due settembre sarò a Roma e vorrei
poterla vedere. Scrivendole le dirai che io a Roma starò a Via Leccosa 65; ma vi
resterò sol per trentadue ore, e starò in casa solo nel tempo che si dorme e si mangia.
Fra le tante cose che dovrò fare principale fra esse sarà l'udienza del S. Padre, che
avrò quasi certamente di sera. Prega e fa pregare per gli affari che dovrò trattare.
Credo che i letti siano stati già spediti: dovrete costà provvedere alle tavole; per
ora fanne fare quante strettamente ne occorrono. Per i materassi, se non puoi
rimediare, farai portare qualcuno di quelli che sono arrivati per il Seminario.
Non ho difficoltà a che la ... entri prima che comincino gli esercizi. Bada però, e
raccomandalo anche alla maestra, di esigere fin dal primo giorno la più esatta
obbedienza e l'assoluta uniformità alla vita comune. Nessuna comunicazione con gli
estranei. Gli sbagli che farà debbono essere compatiti interiormente ma corretti anche
con qualche mortificazione.
Spero che abbia potuto ottenere dal padre della... che paghi anche lui come gli
altri: soprattutto spiegagli che la dote che lui versa non lo esime dal dovere di dare
alla figlia tutto quello che le spetta. Speriamo che i genitori della… si pieghino nel
qual caso, anche per essa deve essere adottato ciò che ho detto per la… Per la … , vi
sarà la difficoltà delle visite troppo frequenti della sorella di Don Pancrazio; ma tu
metterai a posto anche questo.
Per la stoffa dei mantelli e delle sottane per i seminaristi dà l'incarico alle tue
sorelle perchè la madrina tua sta ai bagni e appena finisce ce ne torneremo costà. Puoi
mandare una cartolina vaglia per le spese che debbono fare, oppure fare spendere i
danari che debbono mandare a te e a Gilda, e poi si faranno i conti.
Scrivendo alle sorelle dirai che starò a Marano alle 18 del 3 settembre e fino alle
11 del 4. Spero che potrò partire il 4 a sera, altrimenti partirò la mattina del 5 insieme
con Monsignor Sacchi. Avvisassero esse D. Rosina perchè mi desse una risposta.
Potrebbe anche la Tipaldi avvisare quella sua amica perchè venisse da me a Marano:
avrei piacere di vederla e di esaminarla un poco. Visto che le Calvizzanesi non
verranno per ora, vi è posto libero e, se le disposizioni sono buone e le informazioni
ottime, potrei anche ammetterla.
[pag. 147]
Forse la Civino, Sr. Margherita e Sr. Gertrude in ottobre potranno dare gli esami
per essere abilitate a tenere le scuole preparatorie (leggi asili infantili). Sto prendendo
informazioni, e se la notizia è esatta porterò io stesso i libri occorrenti alla
preparazione.
Neppure oggi è venuta lettera della Parisi!
Non scrivo più per far partire la presente domattina. Del resto puoi esser contenta.
Neppure a casa ho scritto che vado a vedere il Santo Padre perchè non voglio che si
sappia prima che lo pubblichino i giornali. Domenica andrai a casa e lo dirai alla
mamma se la trovi sola o col babbo. Dirai però che io non voglio si sappia.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
105
In Corde Jesu semper!
Bagni di Montecatini, 31 agosto 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Suor Giovanna insiste per venire a Tricarico insieme a Sr. Margherita dal 7 al 15
settembre. Io non so se sono arrivati i letti, nè se vi sono stanze disponibili.
Se si potesse rimediare in qualche modo, scrivile tu stessa da parte mia che può
venire. Se non si può rimediare mandami una cartolina a Marano perchè possa
scriverle che non è possibile. Forse la cartolina non arriva a tempo: mi farai un
telegramma.
Sr. Giovanna non mi dice quando verranno costà le altre. Suppongo che esse siano
già venute mentre scrivo la presente.
Rai ricevuta la mia precedente? La Parisi mi scrisse che le insistenze delle sorelle e
delle zie la rendono sempre più risoluta e che essa si è allontanata da Tricarico come
da casa sua. Le ho risposto a lungo e le ho detto che già la considero come
appartenente alla nostra Congregazione e che la aspetto per il 4 ottobre, salvo
circostanze straordinarie. Mi ha scritto anche Maria Ippolito che ha messo in pratica
quanto le avevo consigliato e che se ne trovava contenta e tranquilla. Anche ad essa
ho risposto subito. Come vedi non me ne sto ozioso.
[pag. 148]
Quanto bisogno c'è di pregare e di riparare!... Quanta corruzione c'è nel mondo!...
E come ringrazio Dio che mi ha posto in un luogo così tranquillo, nel quale certo pure
vi sono i peccati ed offese di Dio ma non come altrove.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
... mi ha mandato un elenco di 46 libri per la preparazione delle maestre per
l'abilitazione a tenere le scuole preparatorie! Buona salute! Io farò fare la scelta da
persone competenti e comprerò quelli veramente indispensabili. Certi libri non li
metterò mai in mano a Suore.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 settembre 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Verrò domattina e resterò fino a dopo l'adorazione. Avvertine Suor Addolorata
perchè si prepari per la confessione. Forse dopo avrò anche un pochino di tempo per
te!... Alle 11 voglio vedere tutte riunite per dir loro poche parole. Sr. Vittoria
prenderà gli appunti delle prescrizioni che darò e tu avrai cura di farle osservare e di
richiamarle spesso alla memoria di tutte.
Bada che non dovrai darmi a mangiare se non quello che mangeranno le Suore:
solo ti permetto di darmene in quantità lievemente maggiore. Nè domani dovrai fare
106
un trattamento diverso dal solito.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Il fascicolo e l'accluso biglietto alla signorina La Tegola.
[pag. 149]
In Corde Jesu semper!
17 ottobre 1925
Festa di S. Margherita M. Alacoque
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Sursum corda! il vedere le tue miserie deve farti ringraziare il Signore e farti
proporre di lavorare di più a correggere te stessa, poichè la tua naturale vivezza e i
naturali risentimenti cercano sempre di prendere il sopravvento. Lo scoraggiamento,
l'avvilimento e l'agitazione da cui ti lasci prendere non ti aiutano certo ad andare
innanzi, non ti fanno certo piacere a Dio! Che dire poi di certi dubbi che ancora non
scacci con la dovuta energia?..
Ah! figliuola! umiliati, proponi seriamente e calmati subito. Lunedì mi spiegherai
tutto e risolveremo generosamente!
Non ho scritto a La Tegola nè a Sr. Addolorata e prima di domani a sera non potrò
farlo; perciò puoi scrivere ed accluderò le tue nelle mie lettere.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico 13 novembre 1925
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuto le tue lettere. Brava assai perchè hai scritto due volte. Ti rispondo
telegraficamente perchè non avrei tempo di essere più diffuso.
Sono lietissimo della soluzione della difficoltà per le due cugine Prete: tieni pure
per le altre a cui potranno servire i veli, e la stoffa comprata [pag. 150] per esse. Si
capisce che non si deve parlare nè del letto, nè delle tavole, e che devi favorire le due
figliuole e i loro parenti, affinchè non se ne vadano troppo di malumore. Fa in modo
però di avere qualche documento dei motivi per cui se ne vanno affinchè non possano
poi dire nulla contro la Comunità in cui sono state.
La commissione per l'acquisto dell'oro che serve per il ricamo l'ho affidata a Suore
di qui, che ricamano anch'esse: le Suore confronteranno i prezzi e faranno l'acquisto
se trovano più convenienti i prezzi di Roma, altrimenti farò acquistare tutto a Napoli.
107
Le sorelle Parisi vennero a Napoli la domenica a sera; ma non mi trovarono;
tornarono lunedì a sera e stemmo circa mezz'ora insieme: ne vennero tre, cioè Giulia,
Bianca e Laura, e con esse venne la signorina Fornari, la quale per poter venire
dovette nascondere ai suoi che veniva a parlare col Vescovo di Tricarico! Povero me!
Finirò con l'essere lo spauracchio delle famiglie.
Facemmo una bella conversazione, nella quale credo che nessuno abbia trovato il
tentativo di attirarle a Tricarico perchè si facessero Suore. Speriamo però che il
Signore si serva anche di questo per aprire qualche breccia.
Ho dato incarico di copiare le dispense per la scuola di taglio e di acquistare
l'occorrente per poterla fare come si deve. Quando le Suore avranno studiate bene le
dispense e le avranno capite perfettamente potranno esse dare lezioni di taglio
geometrico. Ho chiesto pure le istruzioni per un metodo nuovo, uscito da due o tre
anni, e del quale vi è la privativa, e spero di ottenerle.
Monsignor Pecora non mi ha ancora risposto, o almeno la sua risposta non mi è
pervenuta, e perciò non andrò a Milano per ora; quindi niente pratiche per la placca
metallica simbolica per le nostre Suore. Ne parleremo in seguito. Se la Parisi volesse,
dietro le tue indicazioni, disegnarne qualcuna, sarebbe ottima cosa.
Saranno spedite quattro coperte imbottite e quattro mante di lana: le coperte
imbottite saranno buonissime, e costano a Napoli 215 lire ciascuna. Le mante di lana
sono come quelle che vedesti a casa.
Benedico di cuore te e tutta la Comunità.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 151]
1926
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 gennaio 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevi ricevuta l'assoluzione sabato o venerdì, non devi preoccuparti se non la
ricevesti lunedì. lo avrei voluto parlarti del programma spirituale che devi proporti
per l'anno che è cominciato: lo faremo nella mia prossima venuta, alla quale devi
prepararti accuratamente. Fin da ora ti dico che quando ti devi confessare dovremo
distinguere l'accusa delle tue mancanze dalle notizie che riguardano la Comunità.
108
Comincerai quindi dal confessarti e dopo parleremo delle altre cose. Dopo la
confessione anche le notizie saranno date meglio.
Il programma per questo anno verserà tutto intorno alla umiltà e alla dolcezza in
modo da non permettere più a Linda Machina di dar segno di vita neppure nelle
circostanze in cui parrebbe legittimo, e da far vivere ed operare la Discepola di Gesù
Eucaristico Suor Maria. Sta bene in guardia, perchè mentre sai bene quel che devi
dire e consigliare agli altri, ti dimentichi di sorvegliare te stessa.
Dei crociati e crociate si parlerà per le Quarantore: P. Cantons si è persuaso della
impossibilità di preparare anche cinque fanciulli per S. Potito. Gli ho detto delle tue
idee circa l'uniforme: egli verrà fra qualche giorno per definire ogni cosa.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 152]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 gennaio 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domattina manderai le altre meditazioni rivedute. Nel pomeriggio poi verrò con D.
Carlo il quale proseguirà il lavoro cominciato con Suor Immacolata. Naturalmente
Suor Domenica domani al giorno starà a lavorare alla macchina nella foresteria. È un
lavoro che non disturberà certo i correttori.
Se oggi vi sarà l'opportunità ti dirò le mie idee circa un lavoro ben più importante
da fare intorno a queste ore di adorazione; ma se non potessi, ricordamene, che ne
parleremo domani.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Valle di Pompei, 8 febbraio 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho trovata qui la tua lettera non fatta certo per consolarmi! Sia benedetto Iddio!...
Se la confidenza non fosse rimasta unicamente in Lui, ci sarebbe da perderla del
tutto. Ma non lasciamoci abbattere. Dio provvederà specialmente quando avremo ben
compreso che tutto deve fare Lui e che noi dobbiamo essere docili strumenti nelle sue
mani. Schiantiamo, distruggiamo il nostro amor proprio e molte difficoltà cesseranno
o diventeranno minori.
Scrivo a … , di cui mi è dispiaciuto immensamente quell’atto di debolezza, che
sarà riferito subito e chi sa come commentato. Anche questo [pag. 153] è buono per
noi, e ti raccomando di ringraziarne in particolare il Signore. In alto, figlia carissima,
più vengono meno i mezzi umani e più confideremo nel nostro buon Dio. Chi sa che
la vanità di avere una giovane di famiglia altolocata e ricca non ci ha procurato queste
109
mortificazioni? Io penso che quella figliuola solo in Religione potrà trovare la vera
via sua e penso che nei primi mesi specialmente non avrebbe potuto trovare altrove
tanta amorevolezza ed aiuti quanti ne ha trovati costà, e penso che ancora sia così.
Usiamole dunque unicamente per amor di Dio e per il bene della sua anima queste
medesime attenzioni; ma cerchiamo di tenerla nel nascondimento. Quanto ai suoi
modi con la... è bene che le parli chiaro, perchè non bisogna mettere a prova così
lunga la pazienza di quella figliuola e non bisogna far pensare alla Comunità che si
tollera che una sorella sia maltrattata perchè chi la maltratta è signora e ricca e la
maltrattata è di condizione umile.
E…? Temo proprio che il diavolo ci si metta con quella, che pure è animata da
buona volontà. Preghiamo perchè finisca la prova e finisca con comune vantaggio
spirituale.
Dimmi un po’: il dolore di stomaco è tornato senza che tu gli dessi la più piccola
occasione, ovvero perchè, essendo stata benino per due giorni ti sei creduta
autorizzata a rallentare le precauzioni? Se è il primo caso adora i giudizi e le
disposizioni della divina volontà e va innanzi; ma se il caso è diverso, confessati per
la tua disubbidienza e sappi che se fai di nuovo di queste imprudenze non potrai fare
la Comunione fino al mio ritorno.
Il viaggio da S. Menaio a Manfredonia fu disastroso: nella foresta Umbra
trovammo la neve e per parecchi chilometri la macchina viaggiò su di essa. A un
certo punto il conducente disse di non poter andare più avanti perchè la macchina
slittava: io fui energico e gli imposi di andare avanti: dopo due chilometri non c'era
più neve, e così alle 15 (invece che alle 12) giungemmo a Manfredonia. Alla sera
letto pessimo adattissimo a chi vuol fare penitenza non per chi è raffreddato e vuol
dormire. Ma ora sono vivo e sano e del raffreddore mi ricordo solo due o tre volte al
giorno. Qui ho avuta una buona stanza; ma il clima è tutt'altro che dolce, tutti i monti
di Castellammare son pieni di neve e così anche il Vesuvio. Immagino che freddo
avrete costà. Basta, per cinque o sei giorni dormirò sempre nello stesso letto: mi son
fatto dare una buona scorta di coperte e credo che così sparirà anche il ricordo del
raffreddore.
Ho vista… e la mamma: a sentir questa… si è distratta, le piace il divertimento e
dice di volersi fare Suora per non sembrare incostante. Ora... non ha ballato, le piace
di giocare a mosca cieca e a giochi con [pag. 154] pegni e questo è una cosa buona …
mi disse che essa ha parlato, con ... il quale ha detto che deve seguire la sua vocazione, se è vera, e che per conoscere questo debbono passare almeno due o tre anni.
Queste sono le idee sue messe in bocca al marito. Vedremo! ... mi ha fatto buona
impressione ed è impaziente. Lunedì rivedrò l'una e l'altra e nel pomeriggio vedrò
Nardino.
Dovrò visitare anche la famiglia Fornari, speriamo che riesca a concludere qualche
cosa. La Solazzo è una bravissima figliuola di 24 anni, piissima ed intelligente.
L'Arcivescovo di Manfredonia insiste per Rodi Garganico e dice che questa è la
casa che vuole lui, quella di Ischitella la vuole come tutte le altre; ma quella di Rodi è
cosa sua personale. Si contenta però che il gruppo di Suore che andrà ad Ischitella
vada a Rodi il 29 giugno e vi resti fino al 15 o 20 luglio, salvo poi a aspettare in
110
ottobre l'altro gruppo di Suore. Ne parleremo.
Sto qui da tre ore e non mi è riuscito di vedere Mons. Sacchi. Suor…è tutto
entusiasmo per me e per la casa centrale, è pentita che non ha saputo conoscere in
passato come le si è voluto bene, ecc. ecc.
Fino a quando staremo qui? Staremo fino a domenica alle 16, forse dovremo
restarci anche lunedì, nel qual caso dovrò scrivere chi sa quante cartoline per disdire
appuntamenti.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 7 marzo 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Poichè qui il Vescovo non può fare neppure un pensiero senza che esso sia
conosciuto da tutti, pensavo che tu sapessi benissimo che io oggi dovrei partire e
restare assente fino al 18 corrente. Non ne abbiamo parlato ultimamente; ma credo
che ne abbiamo parlato in passato. Ora [pag. 155] aspetto le notizie che mi faranno
decidere se partire o meno; ma quasi certamente si partirà.
Se Suor Teresa è adatta all'insegnamento del catechismo, mandala pure con Gilda e
Suor Agnese.
Tu mi scriverai a S. Mauro, dove andrò giovedì a sera e resterò fino al 14. La sera
del 14 starò a Guardia Perticara, il 17 andrò a Montemurro, per stabilire i restauri da
apportare ad un convento che il Comune dà per una futura casa delle Discepole di
Gesù Eucaristico. E lì non vi è pericolo che mandi altre Suore.
Spero di terminare prima di partire un rapporto alla S. Cong.ne per" avere la prima
approvazione. Se lo termino domani ne avrai una copia e farai cominciare particolari
preghiere al Signore per questo scopo. 1
1
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 7 marzo 1926
A Sua Eminenza Reverendissima
il Signor CARDINALE PREFETTO della
Sacra Congregazione dei Religiosi
ROMA
Eminentissimo e Reverendissimo Signore,
Già da due anni si sono riunite a Tricarico alcune piissime giovani, che intendono di consacrarsi a Dio in
una nuova Congregazione religiosa in servizio principalmente della Basilicata e della Calabria.
Non certo a cuor leggero ho messo mano a quest'opera di gravissima responsabilità, irta di difficoltà
senza numero. Solo dopo molte preghiere e lunghe riflessioni, e col consiglio di molte persone prudenti e
molto pie, e dopo la benedizione che il Santo Padre ha data al mio proposito,mi decisi ad iniziare l'opera,
della quale ho anche avuto l'onore di intrattenere Vostra Eminenza.
Dopo un anno dalla mia venuta in diocesi avevo visitate tutte le parrocchie ed avevo constatato che
quanto mi si era riferito circa lo stato di ignoranza religiosa e di trascuratezza dei Sacramenti di queste
popolazioni era molto al disotto della verità. Non starò qui ad esporne le cause, che pur troppo sono
dolorosissime. E meno male se l'ignoranza stesse solo nei laici!
111
Constatai anche però che queste popolazioni per la bontà dell'indole e per la purezza dei costumi,
malgrado tante cause che avrebbero dovuto
[pag. 156]
Se qualche cosa ti sembrerà non esatta, me lo scriverai perchè possa rettificarla in
un rapporto suppletivo.
____________________________________________________________________
pervertirle, se fossero coltivate ed istruite nella pratica della vita cristiana darebbero frutti consolantissimi.
Nelle conferenze episcopali tenutesi a Valle di Pompei nell'aprile del 1925 potetti assicurarmi che anche le
altre diocesi della Basilicata si trovano nelle stesse condizioni.
Pensai allora che, se volevo fare opera efficace di bene, dovevo promuovere la fondazione di case
religiose almeno nelle parrocchie più grandi perchè fossero centri di vita veramente cristiana e con la
preghiera, col buon esempio e con l'apostolato diffondessero nelle popolazioni questa vita cristiana;
cominciai perciò a promuovere la fondazione di asili infantili e scuole di lavori donneschi nelle parrocchie.
L'impulso fu efficace; ma quando cercai le Suore per affidare loro queste istituzioni non mi fu possibile di
averne. Solo ora, dopo tre anni che la casa è fatta andrà un gruppo di Stimmatine ad Accettura, ed anche
esse avevano tentato di sottrarsi all'impegno assunto!
Ho saputo che anche i miei confratelli della Basilicata e della Calabria urtano contro la stessa difficoltà.
Il P. Semeria mi diceva che gli sarebbe stato facilissimo di avere Suore per le grandi città; facile anche di
averle per mandarle in Cina o nelle altre missioni fra gli infedeli; ma che per la Basilicata e per la Calabria
non gli riusciva di averne.
Nel frattempo il Signore mi mandò un aiuto, che per me fu un segno della sua Volontà. Non avrei
mandate con animo tranquillo le Suore nelle diverse parrocchie perchè in quasi tutte sarebbe mancata loro
l'assistenza spirituale adatta. Ora un sacerdote della mia diocesi che sta da venticinque anni in America,
senza che io lo conoscessi o avessi inteso mai parlare di lui, mi scrisse che già da molto tempo aveva fatto il
proposito di dotare la sua diocesi, della quale conosce i bisogni, di una casa di religiosi missionari che
girassero periodicamente per la Diocesi per dare Missioni, promuovere l'insegnamento del catechismo e
dare anche opportunità ai sacerdoti e ai fedeli di accostarsi al sacramento della penitenza.
Eminenza, questo proposito mediante la generosità di quel benemerito sacerdote si è già realizzato, e vi è
già da sei mesi qui una casa formata di Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria. Mi sarà perciò facile il mandare periodicamente alle Suore qualche Religioso che ne ascolti straordinariamente le confessioni
e nutrisca la loro vita spirituale con opportune istruzioni ed esortazioni.
[pag. 157]
Mandami pure uno specchietto in cui vi siano elencate tutte le Suore, Novizie e
Probande nell'ordine di professione (e tra quelle che hanno
_______________________________________________________________________________________
Posto tutto ciò, e visto che non potevo avere le Suore necessarie per le case che mi si offriva l'opportunità
di aprire, credetti che Dio volesse che prendessi in considerazione i voti e le premure che alcune signorine
di Napoli e di Lecce mi facevano, e le chiamai qui.
A me pare che il Signore ha benedetta l'iniziativa: le prime tre signorine vennero qui il 4 ottobre del
1923, festa di S. Francesco di Assisi, e il giorno seguente si consacrarono all'opera con grande fervore. Ora
hanno già altre ventinove compagne, e ne avrebbero molte di più se la ristrettezza dei locali e la necessaria
prudenza non mi avessero imposto di frenare gli entusiasmi e di sperimentare bene la solidità delle vocazioni. Malgrado ciò almeno altre otto per ora stanno aspettando che vi sia il posto per poter venire.
Poichè dunque le cose sono giunte a questo punto, io in osservanza delle prescrizioni del Canone 492 del
Codice di Diritto Canonico supplico codesta Sacra Congregazione a voler dare la necessaria approvazione
alla fondazione di questa nuova Congregazione Religiosa. E a tale scopo, oltre al già detto espongo quanto
segue.
1° La nuova Congregazione prenderà il nome: «DISCEPOLE DI GESÙ EUCARISTICO», nome dato dal
112
regnante Sommo Pontefice Pio Xl in una udienza che si degnò di accordarmi nel maggio del 1924, nella
quale gli esposi i miei propositi ed i miei voti (Cfr. pagg. 121-122).
2° Lo scopo della nuova Congregazione è espresso così dalle regole:
«3° Il fine principale della Congregazione è: 1° di procurare la santificazione dei suoi membri mediante
la pratica dei tre voti di povertà, castità ed ubbidienza e la osservanza di queste virtù seguendo le costituzioni; 2° di riparare agli oltraggi che si fanno a Gesù vivente nella SS. Eucarestia, di procurarne la gloria
e di estendere sempre più il culto a Lui dovuto.
«5° Le opere mediante le quali le Discepole di Gesù Eucaristico cercheranno di raggiungere il loro fine
sono: 1° la preghiera assidua e in particolare l'adorazione a Gesù Eucaristico, fatta da esse
prevalentemente secondo il metodo del Beato Eymard; 2° L'insegnamento del catechismo ai fanciulli di
ambo i sessi e alla gioventù femminile; 3° La «diffusione della devozione al Cuore di Gesù, e del culto a
Gesù in Sacramento e specialmente della Comunione frequente e quotidiana e
[pag. 158]
professato insieme in ordine di entrata), nome e cognome - età - data di ingresso - di
vestizione - di professione - nome di religione.
________________________________________________________________________________________________________________________
dell'adorazione, che esse promuoveranno con ogni industria che suggerirà loro lo zelo e l'amore per Gesù,
ma sempre con l'approvazione dei legittimi Superiori; 4° La cooperazione volenterosa e zelante a tutte le
forme di apostolato approvate dalla Santa Sede e adatte alla loro condizione particolare, e specialmente
all'Apostolato della Preghiera, alla Propagazione della Fede e alla formazione spirituale della Gioventù
Femminile Cattolica, fiancheggiando e sviluppando l'organizzazione medesima, voluta e benedetta dai
Sommi Pontefici.
«6° Le Discepole di Gesù Eucaristico eserciteranno il loro apostolato prevalentemente nelle Diocesi
della Basilicata e della Calabria, per le quali principalmente se ne autorizza la fondazione.
«7° Perchè le Discepole di Gesù Eucaristico possano corrispondere «agli scopi della loro fondazione e
vivere ed operare nell'ambiente speciale ad esse assegnato, si occuperanno di asili, scuole di lavoro,
orfanotrofi femminili ed opere affini. Solo eccezionalmente e per necessità«riconosciuta dai legittimi
superiori potranno occuparsi di opere diverse da quelle suddette».
3 ° L'abito che esse adottano è il seguente: Le Suore Professe: un vestito di lana merinos intero; sulle
spalle due pieghe profonde, che formano una specie di pazienza e danno poi al vestito almeno tre metri di
larghezza. Inoltre hanno una piccola cintura di pelle bianca e, sospesa ad essa, una corona bianca dei Sette
Dolori di Maria SS. Il colletto è bianco, rivoltato, amidato, largo cm. sette. Il velo lungo metri due e largo
cm. ottanta, cade naturalmente, sul davanti è orlato da un sottile listino bianco. La cuffia è bianca e aderisce
alla fronte. Al collo è sospeso un Crocifisso. Quando escono di casa le Suore indossano un mantello nero di
lana lungo quasi un metro. Quando le Suore fanno l'adorazione indossano invece un mantello bianco di lana
che copre interamente il vestito, e un velo bianco. Quando poi stanno innanzi a Gesù Sacramentato esposto
solennemente, avranno anche un velo di tulle bianco che copre il viso e tutta la persona.
Le Novizie: hanno il vestito identico a quelle delle Suore Professe con le seguenti differenze: la cintura è
nera e della stessa stoffa della veste; la cuffia è nera con una piccola ruche bianca; il velo è di tulle nero e
serve sia in chiesa che per uscire; al collo vi è un piccolo risvolto bianco; la loro mantellina è da 60 a 65 cm
lunga.
[pag. 159]
Fammi fare da Gilda il conto di tutto ciò che ha dato Don Pancrazio e il numero di
bocche (di quelle si intende che non appartengono alla Co________________________________________________________________________________________________
4° La casa madre della nuova Congregazione trovasi a Tricarico in un ex convento che il Comune
acquistò dal demanio. Questo convento, a cui è annessa una delle chiese più grandi di Tricarico, fu
restaurato con spesa ingente dalla pietà e dallo zelo del Canonico Pancrazio Toscano, il quale ha
consacrato tutto se stesso a raccogliere i fondi per quest'opera e ne ha diretto con rara competenza i lavori.
Uno dei chiostri è stato già restaurato, restano a farsi solo i lavori di rifinitura; vi sono serie e fondate
113
speranze che fra qualche mese si cominceranno i lavori di restauro e di costruzione del secondo chiostro,
lavori che permetteranno prestissimo, si spera, la separazione completa del probandato e noviziato dal resto
della casa.
Il convento suddetto col terreno adiacente, circa tre ettari di ottimo terreno, è stato con deliberazione del
Comune dell'ottobre 1925, approvata dalla Giunta Provinciale Amministrativa del 13 novembre successivo,
ceduto al Vescovo pro tempore per 99 anni: il Vescovo dovrà pagare il canone annuo di L. 350. Nella
deliberazione suddetta per volontà di alcuni consiglieri fu introdotta la clausola, che non si era osato
chiedere, che alla scadenza del contratto mentre i restauri fatti finora resteranno acquisiti al Comune, i
restauri e le nuove costruzioni che si faranno, se il Comune non intendesse di rinnovare il contratto, dovrà
riscattarli al valore che avranno. Per far questo al contratto si alliga una pianta dell'attuale edifizio, fatta a
spese del Comune, nella quale non saranno compresi i locali esistenti bisognosi di restauri sostanziali.
La nuova Congregazione non ha per ora mezzi finanziari. Le novizie e le pro bande, salvo poche
eccezioni, pagano L. 100 mensili, e alla professione danno la dote di L. 5000. Vi sono alcune che hanno
diritto a doti anche considerevoli, che finora non ho creduto ancora di chiedere e perchè le famiglie hanno
già fatto grande sacrifizio permettendo che le figliuole venissero in un 'opera nascente, di incerto avvenire, e
in Basilicata, e perchè la Comunità non perderà nulla nell'attesa; e perchè manca ancora la costituzione
canonica. Ve ne sono di quelle che sono già proprietarie della loro dote, molto superiore a quella prescitta
dalla regola; ma essa consiste in beni immobili, che io non ho creduto opportuno di far vendere e per la
incerta situazione del momento e perchè ho in animo di costituire una società anonima per sottrarre
(secondo i suggerimenti
[pag. 160]
munità) che sono state alimentate.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
___________________________________________________________________
del Bollettino della Associazione del Clero Italiano) i beni presenti e futuri di quest'opera e di quelle che
potranno sorgere in diocesi da possibili soppressioni.
Fonte di lucro è per le Suore l’insegnamento del ricamo e del taglio. Tuttavia ciò non è bastato al
mantenimento delle Suore specialmente in questo biennio in cui sono state quasi tutte a Tricarico. Non sono
mancate opportunità di aprire case, che offrivano anche la rendita per il mantenimento delle Suore, come
esporrò più sotto; ma io non ho voluto che esse iniziassero opere esterne senza un'adeguata e solida
formazione religiosa, ed ho preferito di sopperire io ai bisogni della nascente Comunità.
La Comunità possiede già una casa a S. Pietro Vernotico in diocesi di Lecce. Il suolo sul quale la casa è
edificata, e che è annesso ad una chiesetta, è di proprietà del Vescovo di quella diocesi, ed egli aspetta che
si costituisca la società di cui ho parlato per dare alla Comunità anche il suolo. La casa è stata edificata con
le offerte di pie persone, delle quali una sola ha dato più di L. 40.000. L'edificio vale più di L. 100.000 e di
esse se ne devono pagare ancora 14.000, che un comitato di cittadini si è assunto di pagare in questo anno.
Le case pronte per ricevere le Suore sono le seguenti:
1° Stigliano. Il sac. Felice di Persia di quel paese e residente a Jersey City ha date L. 100.000 per la
casa, già presa in fitto, e appena le Suore vi andranno darà il capitale per costituire la rendita per il loro
mantenimento e per quello dell'asilo che dovranno aprire nel prossimo mese di ottobre.
2° Albano. Il sac. Antonio Bove, residente a Providence, ha già speso L. 110.000 per la costruzione della
casa per le Suore e per l'asilo infantile e scuola di lavoro; in questo anno spenderà forse altrettanto per
terminare la casa e fare la chiesetta annessa, e darà anch'egli la rendita per il mantenimento delle Suore,
quando vi andranno.
3° Montemurro. Il Comune con deliberazioni già approvate dalla Giunta Provinciale Amministrativa ha già
ceduto un ex convento ed ha stanziato per ora un sussidio annuo di L. 1.500 per il futuro asilo.
[pag. 161]
L'Arciprete poi ha fatto appello alle diverse migliaia di montemurresi residenti in America per avere i
114
mezzi necessari per restaurare i locali e costituire la rendita: ha già avuto L. 30.000 e ne aspetta molte di
piu.
Insistenze vivissime fanno per avere le Suore le parrocchie di Craco e di Salandra, e l'una e l'altra fanno
sforzi concreti ed efficaci per risolvere il problema della casa e del mantenimento delle Suore.
E questo per non parlare che della mia diocesi. Se avessi moltissime Suore, non mancherebbero certo di
lavoro, poichè nelle diocesi vicine vi è bisogno grande, case già pronte; ma il personale manca.
5° Come ho già detto il gruppo di figliuole già viventi in Comunità è per ora di 32 persone. Un gruppo di
queste è di età provetta, fra i trenta e i quaranta anni, e sono le prime venute; le altre sono più giovani.
Una è maestra di musica; tre hanno la patente di maestre elementari, e di esse due nel prossimo aprile
daranno a Roma gli esami per ottenere il diploma delle Scuole di Metodo, che le autorizza ad aprire asili di
infanzia; una oltre alla licenza normale, ha anche il diploma di magistero per la pedagogia. Sia le maestre
che la professoressa avevano il loro posto nell'insegnamento e vi hanno rinunziato per seguire la chiamata
del Signore. Vi sono poi quelle che sono abilissime nell'insegnamento dei lavori donneschi.
Fra quelle che aspettano di entrare vi sono due maestre patentate, una che ha fatto il quarto corso di
istituto tecnico, ed una maestra di taglio.
Non dico nulla delle qualità morali delle pie congregate. A me pare che Gesù debba compiacersi della
pietà, della carità e della allegrezza che generalmente regnano fra di esse; ma potrei anche illudermi. Vi
sono certo anche fra esse mancanze e inconvenienti ma nulla si trascura per correggere le une eper ovviare
agli altri. Non si indietreggia neppure innanzi ai provvedimenti estremi; tre di quelle che erano venute sono
tornate alle loro case. Se si presentasse questa dura necessità peraltre, non si esiterebbe a fare lo stesso; ma
vi èsperanza che le presenti siano per perseverare.
E con profondo ossequio, baciando il lembo della Sacra Porpora, ho l’onore di dichiararmi
della Eminenza Vostra Reverendissima
+ RAFFAELLO DELLE NOCCHE
Vescovo di Tricarico
[pag. 162]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 marzo 1926
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
In alto il cuore in mezzo a queste prove che hanno amareggiato ed amareggiano
profondamente anche me. Però cerchiamo di dare indirizzo più forte a queste
figliuole anche a costo di tagli dolorosi. Credo che si stia in filtrando il sentimento
della immunità da ogni provvedimento energico e che questo ingeneri questa specie
di indisciplina.
Metti la cosa nel Cuore di Gesù e sotto la protezione della Vergine Addolorata e
vedrai che ci mostreranno la via e ci faranno riuscire a fine buono.
Stanotte farai un'ora di adorazione in più: a mezzanotte salirai con le altre, perchè a
nessuna venga la voglia di rimanere con te, e poi ridiscenderai per fare quest'altra ora.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
115
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 aprile 1926
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho rimandata la partenza a sabato e la mia venuta a S. Antonio a Venerdì: quindi
niente venuta a S. Antonio domani perchè ci sarà la premiazione del catechismo, alla
quale mi piacerebbe che assisteste alcune di voi. L'adorazione notturna poi, se si
dovrà fare, comincerà il 30 corrente e non venerdì. Tu vedi questi sbalzi di
temperatura? Non è prudente arrischiare così presto.
[pag. 163]
Ho scritto alla Biondi e le ho detto chiaro che allo stato attuale le persone estranee
portano turbamento nella regolare osservanza. Ora ho ricevuta lettera da D. Rosina!...
Risponderò anche a lei e buona notte.
Non ho presente nulla che possa darsi a D. Pancrazio: di penne stilografiche ne ho,
e potrei dartene (oggi mi è stata regalata una penna molto bella a vedere, con lapis
rivestito di oro dello stesso disegno); ma Don Pancrazio ne ha anche lui e non sarebbe
un dono gradito. Cercheremo qualche altra cosa.
Il disegno del camice mi è stato rifiutato e la cosa mi è dispiaciuta moltissimo: non
potrebbe ricavarsi dal camice stesso?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Napoli, 29 giugno 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Hai ragione! Il torto è sempre mio! La mattina seguente al mio arrivo fui svegliato
alle 6 (ero andato a letto all'l) perchè durante la notte era morto un mio cugino
improvvisamente: tutta la giornata del venerdì se ne andò per le pratiche per i funerali
e per altre storie; il sabato dovetti fare le visite di condoglianza e rimandai alla sera le
confessioni e terminai dopo le 22. Non ti dico della domenica.
La battaglia terribile è stata ieri ed oggi. Ieri non fui libero che dalle 13 alle 14,30;
tutto il resto del giorno dalle 6 alle 21,30, ora in cui presi un boccone, fui sempre
occupatissimo. Sabato andai da Moscati, il quale, secondo me ha preso un granchio
grossissimo; prima che mi osservasse dichiarò che ho un'ulcera duodenale!... Poi mi
osservò molto sommariamente ma non allo stomaco o al duodeno e mi prescrisse una
cura. Domani andrò da Piorera. Mia sorella non sa che malattia ha detto Moscati.
[pag. 164]
Ti manderò la lettera di Mons. Trama per la casa di Lecce che dovrà aprirsi ai
primi di ottobre. Pare che sia proprio la casa dei parenti di Sr. Margherita. Intanto
posso dirti che Maddalena Doro si è decisa e vuol venire prestissimo: essa ha il
116
diploma di giardiniera e potrebbe essere destinata a Lecce per il momento: quasi
certamente se ne verrà anche Maria Russo. Credo che le Suore di Casoria non
l'abbiano accettata perchè come dote voleva portare la patente, della quale quelle
Suore non hanno bisogno. Prega e fa pregare. Credo che giovedì a sera avrò notizie
determinate.
Il famoso inconveniente fisico di Maddalena è una cosa segretissima! Deve fare
uso del depilatorio!... Cosa, come vedi, che né tu, né io, né quanti di quelli che la
conoscevano avevamo mai sospettata!....
Mi dispiace il saperti in questo stato di animo e prego il Signore che te ne liberi e
che ti dia la grazia e la energia per mettere in pratica tutto quanto ti ho detto sia che
riguardi le occupazioni della Casa e tue e sia ciò che riguarda le udienze ecc. ecc.
Lo studio del Catechismo va anche prima dell'adorazione; tu con questa
considerazione devi saperlo stabilire nelle ore più adatte allo studio e devi saper
esigere che tutte vi prendano parte.
Nulla so di Ugo: venerdì potetti solo incaricare Cavallo perchè se ne occupasse e
se ne occupò infatti.
Aspetto la diagnosi di Sr. Clara per poterne parlare con la madre, la quale verrà da
me giovedì.
Sono stanchissimo e non posso continuare a scrivere perchè gli occhi mi si
chiudono. Appena avrò stabilito il mio itinerario, te lo comunicherò perchè possa
scrivermi spessissimo.
Benedico te e tutte con tutta l'effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Alle Robaud scriverò appena avrò un momento libero. Dì loro che le benedico.
[pag. 165]
In Corde Jesu semper!
Milano, 7 luglio 1926 ¹
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Qui su piove a dirotto: non abbiamo avuto a Tricarico neppure in inverno giornate
piovose come quelle che stanno facendo qui. Sia benedetto Iddio!
Io penso sempre a codesta Casa e a voi ed ho tanto più occasione e motivo di
pensarvi perchè sto vedendo i miracoli che compie il Signore mediante i suoi servi
fedeli. Quando veggo quello che han fatto tante anime buone con mezzi anche più
scarsi dei nostri mi sento pieno di confusione e di spavento. La fedele corrispondenza
alla Grazia ha operato questi prodigi, che il Signore vorrebbe operare anche per
mezzo nostro. Poveri noi che Gli leghiamo le mani!...
117
Questa confusione però non deve scoraggiarci; il Signore vuole l'opera cui abbiamo
messo le mani e tiene pronti tutti gli aiuti e le grazie per ricolmare le anime nostre.
Sappiamo chiederli, sappiamo ottenerli con una completa filiale fiducia in Lui, con
una perfetta corrispondenza e fedeltà alla sua grazia, con una costante implacabile
guerra alla nostra natura.
Da te vorrei in particolare, figlia carissima, che studiassi tutti i mezzi per ottenere
un ordine esatto nell'andamento della casa e la costanza in certe occupazioni che sono
fondamentali. Lo so che non è cosa facile, lo so che la disposizione della casa, la sua
strettezza, gli elementi di cui è formata, le persone esterne che vi debbono entrare
rendono anche più arduo quello che per sè non è facile; ma tu pregherai tanto il
Signore, ti sacrificherai tanto con dolcezza e fermezza che Dio ti concederà la grazia
di riuscire.
Ieri ho visitato un noviziato. Ho trovato cose che non mi piacciono, specie per la
costrizione in. cui le novizie son tenute; ma che ordine, che silenzio in tempo di
silenzio (e purtroppo anche in tempo di ricreazione!...) che modo di stare in chiesa,
che esattezza di pronunzia nelle preghiere, ecc. ecc.
__________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippotito, pagg. 58-60
[pag. 166]
Non pretendo che si arrivi all'improvviso a questo, ma vorrei che lo sforzo per
arrivarci fosse graduale, continuo, costante, senza sbalzi e senza variazioni d'umore.
A quella maestra ho dato il fatto suo per quello che non mi è piaciuto, ed ha promesso
di correggersi e darmene conto. Tu e la maestra mi direte i buoni propositi pratici che
farete a questo riguardo. Guai se mi dirà qualcuna: «io non sono buona a stare a
quest'ufficio»! bella novità mi direste!... Quasi che le vostre qualità personali vi
avessero fatto eleggere ad esso e non la volontà del Signore, il quale vuole pure darvi
quello che vi manca perchè possiate riuscire.
Spero che tutto vada bene nel Signore.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 agosto 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che stiate tutte bene e che la tranquillità e il fervore regnino in tutte. Mi
sarebbe stato caro l'aver notizie dello stato di animo che regna. Voglia il Signore
impadronirsi di tutti i cuori, di tutte le menti e regnarvi sovrano, e farci vivere
unicamente, esclusivamente, costantemente per Lui ed in Lui.
Da S. Pietro nessuna notizia; credo che però dovrai apparecchiare tutto per
domani. Don Pancrazio ha promesso di terminare in settimana il nuovo refettorio.
118
Segna all'attivo L. 300 offerta data a me dal Rev.do Grassi e che io assegno alle
Suore. Le L. 500 di cui si parlava nella cartolina della Bonerba sono quelle che già
sono arrivate o si tratta di altre che debbono arrivare?
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Mia sorella ti manda tanti saluti e promette che scriverà presto direttamente.
[pag. 167]
In Corde Jesu semper!
Maglie, 21 agosto 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Purtroppo non ti darò buone notizie! Ieri mi ha detto Monsignor Trama di non fare
la domanda di dispensa per le novizie che non hanno terminato l'anno, perchè non mi
sarà accordata!... Come faremo? Io il 27 corrente parlerò col segretario della
Congregazione dei Religiosi per fare un tentativo a voce, e se lui mi dà anche una
sola speranza consegno la domanda a lui stesso. Ma se non ci fosse questa speranza?..
Mi auguro che ci uniformeremo tutti allegramente alla volontà di Dio, che non
potrebbe essere manifestata meglio che in questa decisa volontà della Chiesa. Tu
intanto non fare stampare ancora le figurine religiose di Sr. Immacolata.
Ho visto la casa di Lecce; ma di essa parleremo a voce. Ieri sera scrissi alle sorelle
Maiorano che si trovassero a Lecce il 1° settembre per intenderci bene su tutto.
Pregate assai, perchè le difficoltà sono gravi e gli scogli da superare non sono pochi.
Pregate specialmente che nel trattare con quelle due signorine le trovi ben disposte e
che non prenda granchi grossi.
Ho parlato con P. Eugenio iersera ed ho fatto appuntamento con lui per il 31
agosto. È già stabilito che sarà lui il confessore della nuova casa. Il Signore ci aiuti.
In salute sto benissimo. L'automobile è pronto e non posso scrivere più a lungo.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D. S. A te in particolare raccomando di riguardare come una disposizione amorosa
della Divina bontà se la dispensa non si ottenesse. Io farò tutto il possibile; ma se la
risposta fosse negativa daremo noi l'esempio della perfetta conformità alla volontà di
Dio. Certo se il Signore vuol darci la mortificazione di dover disdire tutto quello che
si era [pag. 168] detto facendo così una figura non bella presso il pubblico, le
famiglie ecc. ha i suoi fini e questi fini santissimi sono di bene grande per la Comunità, per le Novizie e per noi.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 settembre 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
119
Sursum corda!... Gesù gode tanto della tua privazione! Vorresti essere contenta e
invece devi contentare il tuo Gesù! che importa che tu soffri se Gesù gode? Non
preferisci che sia così piuttosto che il contrario?
Ora che vengono i tuoi devi essere allegra e serena, altrimenti povera te; ti
scomunico!
Non mi hai detto come stai: vuol dire che non ti senti affatto meglio.
Stasera ti concedo solo due ore di adorazione in modo però che a mezzanotte devi
essere a letto; ma questo se non hai neppure un decimo di febbre.
Credo che il rito per la vestizione e professione sta presso di te: apparecchialo.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 ottobre 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti do il permesso che mi chiedi ma solo per questa sera.
Raccomando a te e a tutte (ma a queste senza indicare i nomi) la....
[pag. 169]
Stamane le ho scritto una lunghissima lettera e le ho ordinato dieci giorni di ritiro,
come è possibile che lo faccia in casa. In questi dieci giorni non scriverà neppure a te;
ma tu e le altre ed io con voi staremo sempre attorno a Gesù e al suo Angelo custode
perchè, se piace a Dio, ce la diano: ma io la voglio se deve venire qui con tutto lo
slancio senza pentimenti o rimpianti, dimentica di sè stessa per darsi a Dio e all'opera
senza riserva e senza credere che essa ha fatto un regalo a Dio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 22 novembre 1926
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Al mio arrivo qui trovai la tua lettera. Bravissima figlia! Avevo fatto in modo da
poter trovarmi in diocesi la sera del 27 in omaggio ai sacri canoni, che dicono che il
Vescovo nell'Avvento e nella Quaresima non deve stare lontano dalla sede; ma le
notizie della mano di mia sorella mi decidono ad aspettare che essa venga a Napoli
per presentarla ad un chirurgo di mia fiducia per vedere di che si tratta ora. La cosa
non è leggera ed io non sono tranquillo al riguardo. Spero che mia sorella si persuada
subito, e su questo son sicuro della tua cooperazione per indurla a non starsene inerte.
Trovai qui anch'io le lettere da Lecce; ma Sr… mi scriveva un semplice biglietto
nel quale diceva che le sue previsioni si avveravano, e che sperava che io andassi ora
a Lecce; ma nessuna parola della sua salute. Io intanto a Lecce in questo momento
120
non posso andare. Scrivo al Dottore Losavio che si recasse a visitare Sr… e Sr… ed
ordinasse loro le cure opportune. Scrivo contemporaneamente a Sr. Addolorata
perchè in virtù di obbedienza dicesse al medico tutto ciò che soffre e facesse le cure
indicate da esso. Le ordinerò poi di dirmi quali sono le previsioni sue che si avverano
perchè possa consigliarla e provvedere.
[pag. 170]
Il Parroco Colelli vuole che il catechismo sia fatto da Sr. ... e Sr.... ed io ordinerò
che all'ora del catechismo si recassero in Parrocchia tutte quattro, affinchè mentre le
due fanno il catechismo, le altre due faranno la adorazione; poi tutte quattro faranno
ritorno a casa per una via lunga, il che varrà loro di passeggiata.
Vidi ..., la quale è sempre più decisa; ma vidi anche la mamma, la quale non si
vuol persuadere della realtà della cosa e mostra di credere che ... scherzi. Essa dice
che ... è volubile, e che si tratta di un'impressione passeggera. Essa sarebbe
felicissima se vedesse... diventare di nuovo pigra e capricciosa come prima!... Poveri
noi!
Ora dovrò rivedere ..., la quale vuole che io parli col padre, mentre ... dice che essa
non ha avuto il coraggio di dirgli nulla! Ci credi tu? Io non troppo. Basta, vedremo.
La Fornari a causa del cambiamento di casa non potette venire da me: venne solo
Giulia Parisi. Per la Fornari vi è ancora la difficoltà della malattia della sorella; ma
spero che si deciderà una buona volta, altrimenti invecchia anche più.
Ho acquistate le corone e domani le farò benedire dal Santo Padre. Ma non le
sperare come quella che ho io, perchè non si fabbricano più a quella maniera. Venne
da me la nonna di Sr. ... e dovetti lavorare un bel po’ per fare entrare in testa a quella
vecchia che il non aver portata la dote era cagione delle lagnanze che avevamo
intorno a sua nipote.
Tua sorella mi consegnò mille lire come tua quota di affitto: le altre duecento si
conteggeranno quando avranno saputo quanta è la fondiaria che spetta a te.
Ieri feci la funzione della vestizione di tre probande delle Dame del Sacro Cuore:
tutte e tre quelle che entravano in noviziato sono napoletane, ed una è figlia del
dottore in casa del quale stetti a Tricase. Feci sei o sette minuti di discorso, che
consistette nel proporre alle vestiende come ideale i tre motti evangelici che stanno
nel primo capitolo delle nostre regole. Grazie a Dio il discorso piacque moltissimo.
La funzione della vestizione come la fanno le Dame del S. Cuore è una cosa così
fredda che non fa la più piccola impressione. Quando verrò te la dirò.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
121
[pag. 171]
1927
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 gennaio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che sei giunta inaspettata. Una lettera espressa di Sr. Addolorata è giunta
oggi mentre è stata imbucata il 3.
Sr. Addolorata mi dice che Mons. Trama e le Maiorano aspettano me. Mi
meraviglia che Mons. Trama non me lo abbia fatto capire proprio per niente; mentre è
così facile a pungermi perchè dice che mi muovo troppo fuori della diocesi!
Come è questa cosa che le Maiorano vorrebbero passare subito nella nuova casa?
Parlane con Mons. Trama dopo che avrai visitata la casa e mettiti di accordo con lui.
Esamina però anche se nella nuova casa si potrà avere almeno una messa per
settimana e se nella chiesa dei Missionari vi è una messa ad ora fissa e comoda per le
Suore.
Se è possibile liberami dalla necessità di venire a Lecce anch'io.
Starai costà tutto il tempo necessario per mettere in chiaro tutte le faccende, o
almeno per portarmi chiaramente indicate tutte le questioni che aspettano una
decisione.
Ti ordino di dormire almeno sette ore continue, e vieni preparata a grossi sacrifizi
ora che torni.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 172]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 gennaio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Visto e considerato che la presente non potrebbe giungerti prima delle 18 di
domani e che per quell'ora è molto impiccio so il trovare la carrozza, verrai senz'altro
mercoledì 12. Martedì farai di nuovo visita a Monsignor Trama, se già non l'hai fatta
dopo la stipula del contratto. Nel caso che la visita l'avessi già fatta, gli manderai
l'acclusa.
Per la venuta di Suor Vittoria sono del tutto favorevole alla soluzione proposta.
Essa e Suor Immacolata dovranno dedicarsi unicamente allo studio, ed ho già detto al
Parroco che fino al 20 marzo non si parla più di latino.
122
Non so che diranno le signorine Maiorano della venuta di Suor Vittoria; ma spero
che capiranno la ragione. Già mentre si sistema la casa e
le Suore si fanno
conoscere ci vorrà un po’ di tempo.
A Suor Addolorata scriverò subito che avrò avute notizie da essa. Avrei desiderato
che in questa occasione venisse anche la Schilardi; ma non credo che Suor Giovanna
era disposta a mandarla. Hai parlato a S. Pietro di quella ragazza di cui si interessa
tanto la madre di Suor Imelde?
Le Suore sono rimaste deluse oggi nel non vedere tue lettere. Tutte desiderano
notizie della Suora ammalata. Suor Angelina non sa che l'ammalata è sua sorella.
Venne da me Suor ... tutta conturbata perchè torna a Tricarico Suor ...: io le dissi di
non turbarsi, che Suor ... per ora a Lecce non serve e qui invece serve assai. Essa
sembrò veramente contenta che venisse per questi e non per altri motivi. Però quando
verrò a S. Antonio Suor... non la farai venire da me fino a nuovo ordine.
Suor ... ha avuta la febbre per alcune sere; ma al mattino la febbre andava giù,
sicché si è sempre levata.
Speriamo che questa sera la febbre non sia tornata.
... venerdì era del tutto serena e bene animata: credo che stia proprio al posto suo.
Speriamo che il Signore le dia al più presto perfetta tranquillità e pace.
Benedico te e tutte. Una benedizione particolare a Suor Addolorata e alle sorelle
Maiorano.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 173]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 gennaio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Si pregate assai e pregate tutte per questo affare di Ischitella: il Signore ci aiuti e ci
illumini. Farò il possibile per essere prudente, al resto penserà il Signore.
Manda a Suor Giovanna in modo che si trovi per lunedì la formula per la
rinnovazione dei voti per Suor Agostina.
Aspetto notizie a S. Severo (Foggia) - presso il Vescovo: vi arriverò martedì a sera
e vi resterò la notte e poche ore del mattino.
A Napoli quasi certamente starò la sera del 5 e la mattina del giorno 8 sarò a Valle
di Pompei. Dirai a Suor Immacolata che avvertisse Giulia di venire alla Cesarea la
sera del 6 alle ore 18.
Parla chiaramente a Sr… le bambine di più di 20 anni sono aborti che non possono
piacere. Se non impara a riflettere prima di parlare e a parlare quanto meno è
possibile non solo non acquisterà l'amore di Dio ma perderà anche la considerazione
dei Superiori.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
123
In Corde Jesu semper!
Ischitella, 2 febbraio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Partii da Tricarico con un gran raffreddore che per due giorni mi dette una tosse da
cavallo e poi questa è calmata ma non del tutto e mi ha lasciato un copiosissimo
catarro. Ho fatto lavare quindici fazzoletti [pag. 174] ed ora la provvista non mi
basterà fino a sabato. Pazienza. Se mi viene buona oggi vuol dire che il Signore mi
aiuta in maniera particolarissima: stamane con l'On. Ventrella sono partito da S.
Severo con un'automobile che era chiusa in modo da impedire di vedere il panorama;
ma non impediva per nulla al freddo e al vento di entrare, e di freddo e di vento ve
n'era più del necessario! A qualche punto c'era la neve. Il viaggio è durato 3 ore e
mezza ed io non ero equipaggiato. All'entrata di Ischitella si è rotto un pezzo
importantissimo della macchina che deve restare dove è fino a quando non verranno i
pezzi da Torino.
A Lecce Sr... ha fatto il possibile per riparare al biglietto scrittomi allora e si è
mostrata veramente calma, cordiale e ubbidiente. Da questo lato nessunissimo
dispiacere. La casa acquistata l'ho vista ed ho lavorato pure per ottenere il suolo ma
niente ancora si è concluso. È mia persuasione che, se non si trova altra via, da Lecce
ci ritireremo prestissimo. Le Maiorano si sono impigliate in un mondo di difficoltà e
l'acquisto di questa casa le mette nell'impossibilità di continuare l'opera. Per ora non
lo hanno capito. Esse vogliono dare L. 20.000 per ora per completare la casa nelle
parti indispensabili. Io ho detto che se le danno prima che finisca marzo va bene; ma
se non potranno darle in aprile si prenderà una decisione che è inevitabile.
Il resto ad altra volta.
A S. Pietro molta pace: questa volta non ho dovuto inquietarmi. Ho accettata la
Contaldo però a condizione che le prime 1.800 lire vadano in conto mensili e non in
conto dote. La signora Renna penserà agli abiti di novizia e di Suora. Ho accettata
anche l'altra perchè sia la Superiora che la Renna mi fecero considerare che sarebbero
gravissime le critiche che avremmo se la rifiutassimo perchè va a servire. Voce
unanime che è una giovane di grandissime virtù e lavoratrice al sommo.
Una bella vocazione è quella della Solazzo; ma vi sono ancora difficoltà. Fernanda
venne all'assalto e l'ho rimandata a luglio.
Qui dovremo venire! L'entusiasmo e l'aspettativa sono straordinari e il campo è
bellissimo. Ho scartata la casa di cui parlavano prima perchè piccolissima, esposta a
tutti gli sguardi e quindi le Suore non potrebbero muoversi senza esser viste, senza
giardino, ecc. Ho data la preferenza al Convento di S. Francesco, dove sono i poveri,
a condizione che sgombrino il Municipio e le scuole e il Podestà, che è l'onorevole
Ventrella ha detto che tutto sarà fatto. Vi è la chiesa col Sacramento e vi si celebra
tutti i giorni, vi è ampio giardino. Le cellette sono sufficienti. Occorrono restauri che
saranno fatti in buona parte prima che vengano le Suore e in parte mano mano.
[pag. 175]
Vi è un catechismo con circa 600 alunni, 60 crociatine una settantina di dame del
SS. Sacramento, ecc. ecc. Si prevedono una cinquantina di alunne al laboratorio!
124
Insomma messe abbondantissima. Basteranno quattro suore? Ho già stabilito che tu
dovrai passare qui una ventina di giorni.
Non posso scrivere altro perchè mi chiamano a cena. Domani andrò a Rodi e
venerdì a Manfredonia.
Scrivi a Napoli presso la Parrocchia del Buon Consiglio al Vasto.
Benedico te e tutte. Spero di scrivere con più comodo da Manfredonia.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
S. Menaio, 3 febbraio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Eccomi a scriverti con più calma. Stamane mi son levato ammazzato ho avuto
febbre stanotte e mi dolevano la testa e la gola; ora però sto benissimo! Stanotte ho
dormito in uno stanzone enorme e, poichè da moltissimo tempo non vi dormiva
nessuno vi misero fuoco in abbondanza e un braciere ve lo hanno lasciato dentro. La
gita in automobile mi ha fatto bene e dove sto ora è una vera delizia. Se non avessi da
fare chi sa quanto mi fermerei qui! Ma domattina alle 9 si parte per Manfredonia
dove arriverò alle 12. Ho detto stamane alla commissione di Ischitella ciò che
dovevano preparare per le Suore ed hanno trovato tutto facile: troppo facile.
Io ritengo però che non riusciranno a mettere a posto le cose per maggio, poiché io ho
ripetuto che debbono sloggiare dal convento il municipio e le scuole. Per queste
ultime ieri tutti di accordo, stamane si è cercato un accomodamento. Io ho lasciato
cadere la discussione per trattarla per iscritto: gli scritti rimangono. Si è affermato di
nuovo che per questo anno e forse per qualche altro ancora non si parlerà di asilo infantile. Credo che il numero di alunne del laboratorio sia stato esagerato: [pag. 176]
ma questo non preoccupa. L'On. Ventrella supplirà per questo anno a tutto ciò che
mancherà, per l'avvenire una persona mi ha detto che provvederà essa
segretissimamente; ma né le Suore, né l'Arcivescovo, né altri debbono sapere nulla.
La persona dà pienissimo affidamento: essa calcola che per le suore occorrono L.
2.000 per ciascuna oltre il viaggio annuale. La casa che ho preferita è quella dove
stanno i vecchi ricoverati, i quali però avranno tutto a parte anche la cucina, alla quale
le Suore daranno solo l'alta sorveglianza. Quando andranno via le scuole, anche
l'ospedale passerà alla stessa casa, ma anche l'ospedale che funziona solo qualche
giorno all'anno avrà il suo personale e le Suore dovranno portare i conti e fare opera
di apostolato quando vi fosse qualche ammalato. In alcuni punti (in tutto l'ospizio dei
vecchi) il locale è anche più brutto dei pavimenti di S. Antonio. Vi è però una vistosa
eredità, che alla morte della usufruttuaria, una signora anziana, servirà a costituire,
una forte rendita ed anche a riparare bene i locali.
Le Suore abiteranno nei locali che lascerà il Municipio, che sono ben messi e l'aula
consiliare sarà scuola di lavoro. La Signora dell'Onorevole, Signora intelligentissima
125
e zelantissima mi ha mostrato il libro del lavoro fatto anno per anno nell'opera
catechistica, nei crociati ecc., con le osservazioni sugli inconvenienti verificatisi ecc.
ecc. Poiché essa si ritira a Roma ha detto che consegnerà tutto alla Superiora delle
Suore perchè possa continuare a sviluppare il già fatto!... Te la immagini tu Sr. Raffaella? L'aspettazione che c'è a Ischitella mi fa paura!...
A Rodi la casa religiosa si trova in ottima posizione. Sono state costruite tre aule a
pian terreno ampie e luminose. Sopra vi sarà il dormitorio delle Suore, la cucina e la
stanza da pranzo per ora; ma vi è possibilità di sviluppo e di grande sviluppo. Vi è un
giardinetto ma non ancora è assicurato. Anche a Rodi non si richiederebbe l'asilo
infantile sul principio.
Se il Signore benedirà in questi due paesi ci sarà da lavorare moltissimo. Resta
stabilito che sabato a sera sarò a Napoli.
Che fa il tuo stomaco? Speriamo che abbia fatto giudizio e che lo faccia per
lunghissimo tempo.
Non mi hai fatto nessun cenno dei dispiaceri avuti nei giorni passati. Speriamo che
Suor ... faccia davvero: lo so che è difetto naturale il suo; ma questo non significa che
non si possa e debba correggere! Anzi vi si deve dedicare con tutta energia, altrimenti
potrà portare guai serissimi alla Comunità, e specialmente ai Superiori, ai quali essa
dice di portare tanto affetto.
[pag. 177]
Alla Robaud rispondo senz'altro che non c'è da pensare neppure alla proposta fatta.
Ti raccomando di studiare bene la ... e la ... e di metterle in riga sul serio perchè si
formino veramente a vita religiosa. Studia il momento opportuno per cominciare
anche con la ... Che fa la ...? Se arrivasse la macchina della ... scrivimelo perchè
possa farne consapevole la De Rogatis.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 febbraio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Leggi l'acclusa. Non credo di scrivere neppure a Monsignor Signore per quella
vocazione: non mi pare bene decisa, ha 34 anni e noi non abbiamo posto. Dimmi che
ne pensi.
Alle Maiorano vorrei che scrivessi tu, dicendo che io ho promesso di aiutare con
300 lire al mese e che non posso dare di più; che, siccome la nuova casa non potrà
essere pronta per il prossimo settembre e non conviene pagare un nuovo affitto per la
casa attuale, io voglio ritirare le Suore, salvo a mandarle poi quando la casa sarà
pronta. Così esse si libereranno di un peso, ed io pure. Io oggi scrivo a Mons. Trama
e gli dirò di questa dura decisione, che non può essere prorogata!
Dove metteremo le Suore? chi ci darà i letti? Eppure non si può fare diversamente.
126
Il mio raffreddore in piena efficienza! Pazienza e fazzoletti! Questo è il rimedio!
Intanto stanotte non potrò prendere parte all'adorazione né celebrare a mezzanotte.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Mi ha scritto Mario: leggi e fammi sapere che ne pensi.
[pag. 178]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 marzo 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi è possibile mandarti oggi gli strumenti di penitenza, poiché non posso e
non voglio lasciare la macchina. Domani partiranno una persona per Napoli ed una
per Roma, e debbo mandare un mondo di lettere. Ho stabilito (e ne ho scritto a Mons.
Caiazzo) che le due Suore arriveranno a Roma nel pomeriggio del 12 corrente e che
la mattina del 13 vadano a far visita a Monsignor Caiazzo; ho scritto al Commendatore Alessandro Alessandrini per raccomandarle, ed anche per fare aver loro qualche
trattatello di igiene infantile.
Se ve ne saranno li troveranno da Monsignor Caiazzo. Ora scriverò alle Ancelle
che le due Suore arriveranno a Napoli il pomeriggio del10 corrente.
Circa le penitenze per te, vi è tutta la libertà di fare le penitenze che mortificano la
tua volontà, le tue inclinazioni, ecc. ecc. Penitenze corporali per ora nessuna, oltre
quelle che ti sono state permesse, e che sono già troppe.
Sopporta con pazienza le persone moleste: ecco una bella penitenza. Sforzati di
rispondere con benevolenza e dolcezza specialmente quando ti senti friggere per il
tempo che perdi, e vedrai che bella penitenza è questa. Son curioso di sapere il perchè
della faccia di occasione di Suor.... Chi sa che altra fantasia le sarà venuta in testa.
Io sto molto bene: stamane mi son levato alle 5 e mezzo, ho fatto la funzione in
Cattedrale, ho mangiato con molto appetito, ed ora sto lavorando con alacrità.
Alla... mando il permesso di cominciare la Quaresima. Tu sorveglia la sua salute
ed anche i suoi nervi, perchè io possa decidere se dovrà o non dovrà continuare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 179]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 19 marzo 1927
Figlia carissima,
Sta attenta ché il demonio cerca di imbrogliare anche te!... Avevi manifestato il
desiderio dei tuoi ed anche il desiderio tuo! avevi tu stessa fatta una ottima lezione a
Sr. Immacolata sul suo desiderio di rivedere la sua casa ecc. ecc. Non poteva venire
127
in mente a Sr. Immacolata, o a qualche altra di dire: come per poter cenare con le
sorelle c'è voluto tanto stento per ottenere il permesso, e poi lo si è concesso per
mangiare a casa della Superiora? lo so bene che vi sono ragioni speciali e che la famiglia tua non è come tutte le altre, che i riguardi dovuti a Gilda per ciò che ha fatto e
farà per S. Antonio meritano una eccezione; ma le Suore non le fanno queste
considerazioni, e sono portate a credere che gli articoli della Regola non sono
osservati. Rileggi infatti l'articolo 3 del capitolo che riguarda il voto di castità e l'art.
6 del capitolo «Delle relazioni esterne». Così potrai persuaderti che non un capriccio
mi muoveva a non dare il permesso!...
Giulia Parisi nell'ultima lettera mi scrisse che essa sarebbe contenta se la sorella
potesse andare a passare ogni anno un po’ di villeggiatura con essa e le sorelle, ed io
le risposi che se la Congregazione delle Discepole di G. Eucaristico permettesse
questo, e in generale fosse più condiscendente coi desideri della famiglie, essa per la
prima non la stimerebbe, né la stimerebbero gli altri. l rifiuti, le restrizioni,
l'osservanza esatta delle regole possono dispiacere sul momento; ma poi finiscono
coll'essere ammirate e trovate giuste da quelle stesse che ne subiscono le
conseguenze.
Avevo promesso a Lacava di venire oggi; ma non so se mi sarà possibile. Ti mando
la lettera che quella figliuola ha scritto alla sorella e il biglietto che vi ho aggiunto io.
Leggi tutto, e se non potrò venire mandalo a tempo per poter far partire domani.
Ieri avevo cominciato a scrivere alle Suore; ma non fu possibile terminare. Ormai
la mia lettera non potrebbe arrivare più in tempo utile e quindi non la mando.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ieri scrivevo proprio sul serio circa l'interesse da dare a Mons. Sacchi e circa la
restituzione. Egli fa già un bel beneficio alla Congregazione prestando così il denaro.
[pag. 180]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 aprile 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non so capire Suor… credo che solo non preoccupandosi troppo essa comprenderà
che l'umore bisbetico non le giova. Essa ieri accennò a malessere fisico, e su questo
devi obbligarla a parlare.
Aurora si raccomanda per il conto delle ostie ma soprattutto per la spedizione delle
ostie e particole che le occorrono di urgenza.
Ho scritto a Gilda ma imposterò domattina, sicché potresti mandare qualche
biglietto tuo. lo credevo che a quest'ora le spese fossero già fatte e spedite le robe.
Specialmente nelle circostanze solenni si deve osservare meglio la puntualità e la
prontezza!... Fa tanto buona impressione ed è così edificante.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
128
In Corde Jesu semper!
Tricarico; 19 aprile 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi propongo di venire oggi, e spero di poterci riuscire: nel caso però che o il
tempo o le visite me lo impedissero, ti avviso che domani le due [pag. 181]
esaminande sono aspettate all'asilo per vedere un po’ praticamente come si tratta coi
bambini e come si fa la lezione. Penserei che potrebbero prendere anche colà un
boccone per assistere anche nel pomeriggio ed esercitarsi al pianoforte.
Lo stesso faranno venerdì e sabato, e, se lo riterranno utile anche lunedì.
Raccomanda ad entrambe la prudenza e la riservatezza nel parlare.
È venuto da me il dottor Gagliardi e mi ha detto che la malattia della Lenzi non
deve preoccupare affatto. Assegna però quelle che debbono farle da infermiere e dì
loro che stessero bene attente alla pulizia e alla disinfezione. Non si tratta di tifo; ma
è bene prendere le precauzioni opportune: specialmente col lavarsi spesso le mani e
col lavare con acqua di calce tutti i recipienti.
Ieri ho ricevuto l'accluso telegramma: ho dato l'appuntamento per il 23.
Prendo
atto dei tuoi propositi e ti impegno alla loro esecuzione la più generosa ed intera.
Pensa, figlia mia, che devi ancora tanto lavorare per spogliarti di te stessa e per
cercare solo e in tutto Dio!... E pensa che mentre la via da percorrere è lunga assai, il
tempo che ci rimane se pure dovesse contar si a decine di anni, sarebbe sempre
brevissimo. E se invece ci restassero solo pochi giorni? Cerchiamo perciò di
utilizzare con ogni avarizia questi giorni che Dio ci lascia ancora. Che mai la vanità o
l'amor proprio ci ingannino e ci facciano aderire alla terra. lo sarò più esigente con te;
vorrai camminare col passo che ti indicherò?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 maggio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevo promesso di ascoltare oggi la tua confessione e verrò perciò nel pomeriggio.
Alle 16 e mezza ti aspetterò in chiesa al confessionile. A meno che non sorga una
particolare necessità non verrò sopra, poiché [pag. 182] mi propongo di tornare poi
mercoledì mattina per la Comunità, e specialmente per quelle che debbono prendere
l'abito nella prossima domenica. Le feste di Mons. Trama saranno dal giorno 11 al 15
corrente.
Ho letto i tuoi propositi e ti auguro di mantenerli con fedeltà e costanza per quanto
dipende da te. Bada a non accondiscendere facilmente ai pretesti che la naturale
inclinazione ti presenterà per omettere o invertire le tue occupazioni; tutte le volte che
avrai dovuto omettere qualcosa o avrai dovuto invertire l'ordine esaminati se i motivi
che ti hanno indotta a ciò erano veramente seri. Dopo le udienze o qualunque
129
conversazione esaminati circa ciò che hai detto e specialmente se in quella
circostanza hai economizzato il tempo evitando discorsi inutili, se hai secondato in
qualche modo l'amor proprio, se hai avuto sempre lo spirito soprannaturale in tutto
ciò che hai detto. Bada che più volte i nostri discorsi non sono secondo lo spirito di
Gesù Cristo, il quale ha chiamato beati i poveri, quelli che piangono, quelli che sono
perseguitati, gli umili ecc. ecc.
Non mi piace che hai destinato il tempo dopo l'adorazione del mattino per dare gli
ordini in cucina, e per l'andamento della casa. Questo lo si dovrebbe fare la sera
precedente in modo che ciascuna sappia quel che deve fare fin dai primi momenti
della giornata.
Normalmente farai l'adorazione al mattino; ma di tanto in tanto farai anche qualche
sorpresa. Queste buone figliuole non hanno bisogno di sorprese; ma è dovere dei
Superiori di farle; e tu le farai. E non ti preoccupare se qualche volta per fare queste
sorprese dovrai interrompere o omettere l'adorazione in quell'ora.
Quando hai date le disposizioni per gli uffici lascia che ciascuna esplichi la sua
attività nel disimpegnarlo e non permettere che vengano a disturbarti per i minimi
particolari perdendo tempo e facendotelo perdere. Se vengono a domandarti cose che
possono invece risolvere da sè, dirai che è competenza loro e tu non darai indirizzi.
Dopo potrai avvisare, correggere, rimproverare; ma sempre con dolcezza, perchè
imparino. Se malgrado ciò non si risolveranno ad agire col loro criterio darai anche
qualche penitenza. Bada che dovrai conoscere bene le regole dei singoli uffici per
poter disporre sempre tutto in conformità di esse.
La Madonna santa, nostra dolcissima Madre, ti tenga sempre sotto il suo manto e ti
faccia da maestra e da guida perchè tu ti santifichi e possa santificare le tue figliuole
presenti e future.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 183]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 maggio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani le Suore di Carità celebrano la festa della loro fondatrice. Credo che ti
avranno mandato l'invito; ma anche se non te l'avessero mandato tu con altre due
suore ti troverai alle 8, quando dirò io la messa e dirai alla Superiora sorridendo: «Lei
non mi ha invitata ma noi siamo venute lo stesso!».
Dovendo dunque venire domani, puoi risparmiarti la venuta di oggi.
Domani dopo la messa potremo parlare con comodo.
Leggi l'acclusa. Posso mandarla direttamente o la mando ad Irione o a Parisi perchè
la consegnino. Vuoi scrivere anche tu un biglietto?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
130
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 giugno 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevo stabilito di venire domani; ma per circostanze sopravvenute il ritiro mensile
del clero è stato rimandato a domani e quindi non potrò venire.
E il ritiro mensile vostro salta per aria anche questa volta? Spero di no. Se non lo
avete fatto oggi, scrivi al Superiore che lo desideri per sabato, vigilia della
Pentecoste. Se il ritiro lo avete fatto oggi, io verrò sabato mattina. L'estratto della
regola avreste potuto farlo anche voi; ad ogni modo ho segnato gli articoli da copiare
e D. Carlo ne farà alcune copie.
[pag. 184]
Prima di scrivere però, tu e qualche altra studiate ciò che è scritto riguardo al
vestito. lo credo che non si capisca affatto da ciò che è scritto come è il vestito, e non
mi pare che sia rispettata neppure la sintassi. Appena avrete concretata nella maniera
più chiara possibile la formula me la manderai.
Un lavoro di revisione sarebbe necessario per tutta la regola e lo si dovrebbe
cominciare subito ed insisterai assiduamente. Fra tre anni, se piacerà al Signore,
dovremo presentare le Regole alla S. Congregazione e dovremo presentarle in forma
decorosa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 3 giugno 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come vuoi che ti mando l'estratto delle regole se tu non mi mandi la descrizione
del vestito? Leggi come è descritto il vestito nelle regole e vedrai che chi non sa
come è veramente, non potrebbe mai immaginare come è leggendo quella
descrizione. Sarà bene perciò che, se è possibile, mi mandi quel capitolo del vestito
redatto in forma più chiara e precisa in giornata. Non devi fare certo tu questo lavoro:
dà l'incarico a qualcuno e poi leggerete insieme quello che questa qualcuna avrà fatto.
Ho fatto copiare tutto il primo capitolo della regola, i primi due numeri che
riguardano le pratiche di pietà e il n. 6 dello stesso capitolo e il capitolo del vestito.
Sono le cose che ordinariamente interessano di più e che caratterizzano e distinguono
la nostra Congregazione dalle altre.
Mons. Caiazzo mi scrive che non va la forma di decreto che avevo preparato io e
che me ne manderà una lui. Chi sa quando la manderà e chi sa se piacerà a me quella
che manderà lui!... Temo che avremo un nuovo ritardo! Sia fatta la Volontà di Dio.
[pag. 185]
Ti aspetto al Pontificale di domenica ma voglio notizie delle Suore e specialmente
tue anche domani. Il tono della tua lettera di oggi è molto depresso e termina con una
frase che tu sai quanto mi dispiace: «mi perdoni se l'ho annoiato»!... Pazienza!
131
Ti accludo una lettera della signora Ventrella alla quale vorrei che rispondessi
subito tu dicendo che non è possibile anticipare l'andata a Ischitella. Già
l'Arcivescovo non ha risposto ancora alla lettera mia, ma questo non è necessario
dirlo alla Signora.
Ti pare poco merito il passare la vita a calmare angustie e curare mali fisici?!...
Figlia mia ti pare preferibile lo startene col gusto tuo ai piedi di Gesù in Sacramento?
Ti illumini lo Spirito Santo e ti faccia conoscere Lui dove è maggior perfezione.
Domani a sera anticiperai di un'ora l'andata in chiesa per l'adorazione notturna.
Spero che Sr. Vittoria perseveri.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 7 giugno 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho saputo che hai avuta una discussione un po’ vivace con P. ... (almeno così mi è
sembrato di rilevare attraverso le sue parole)!
Il distintivo della nostra piccola Congregazione deve essere l'umiltà e la remissività
in tutto ciò che non offende il Signore! Imprimetelo bene, nella mente e nel cuore e
pratica queste due virtù sempre, sempre, sempre!... Non voglio che lo spirito di
superbia e di amor proprio che cerchiamo di combattere nei riguardi individuali si
manifestasse invece sotto la mentita veste di dignità della Congregazione, e simili. Se
saremo umili in tutto e sempre Dio benedirà la Congregazione e tutti i suoi membri e
prospererà l'una e santificherà gli altri.
[pag. 186]
La prima Comunione la faremo il 18, di sabato. Vi sarà più raccoglimento, più
ordine e riuscirà più devota e meno movimentata anche la festa del 19. Restiamo
intesi? Spero che tu stessa domattina parteciperai queste notizie a P ... al quale io non
ho detto nulla. So che lui ad ogni piccola contraddizione si irrita un poco. Tu sarai e
ti mostrerai dolente della discussione di stamane e gli parlerai con tutta cordialità.
Suor ... è malata e il medico in qualche momento ha temuto si trattasse di tifo. Essa
annunziava (a quanto scrive la Superiora) la sua morte per il giorno di Pentecoste e
voleva che si fosse telegrafato a te e a me. La Superiora mi scrive che migliora e che
ha avvisato anche la famiglia. Suor ... stessa ha scritto a me; ma la lettera era
terminata fin dai primi giorni della sua malattia.
Preghiamo il Signore per la casa di...! Ho paura che l'anno scolastico non finirà
tranquillamente colà!...
Non so se ti ho detto che la Superiora di ... mi aveva chiesto di far fare i voti
perpetui anche a Sr ...: le risposi che non mi pareva opportuno e che per Suor ... si
erano fatte già troppe eccezioni! La Superiora ha risposto che accetta la mia
decisione; ma che ciò nonostante il Signore disporrà in maniera che Sr ... sarà
ammessa. Se il Signore lo vorrà, non saremo certo noi ad opporci!...
132
Ho risposto all'Arcivescovo di Manfredonia, tu hai scritto a Ventrella? Ti benedico
con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 giugno 1927
Carissima figlia mia,
Non mi è ignota la tempesta che si scatena nell'anima tua: in occasioni simili ma
non così gravi ne ho visti gli indi ! Ora mi pare venuto il tempo di esercitarti anche in
queste cose. Tu sarai persuasa che fino a quando non riuscirai ad acquistare questa
mentalità di umiliazione, di nascondimento, di rinunzia ben poco avrai fatto per Gesù.
[pag. 187]
Rileggi il bigliettino di ieri e prefiggiti di dare alla nostra Congregazione la sua
caratteristica: «discite a me quia mitis sum et humilis corde!» Discepola di Gesù
Eucaristico; anzi la prima fra esse, deve essere tua mira costante e fondamentale il
formarti a questa scuola e il formarvi le altre.
Fa la comunione, se la tua tempesta non l'hai fatta scorgere, se i commenti sul tuo
colloquio con P ... non sono stati troppo lunghi e severi.
Se non hai tranquillità su questi punti vieni pure da me presto, ché farai qui la
comunione. Ma se puoi farla costà è meglio. Dopo verrai egualmente da me o
stamane o nel pomeriggio.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 luglio 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho saputo che Sr. Agnese sta a letto e che tu ti sei levata più tardi stamane. Che
cosa è? Tu specialmente come stai? Mi tiene in preoccupazione questo fatto della
salute generale e della tua in particolare.
Tutto ciò che ti scrivo ora sono ordini miei che tu eseguirai fedelmente.
Alla comunità sarà data fino a nuovo ordine la carne tre volte per settimana. Le
fritture saranno ridotte allo stretto necessario. Fa in modo che le ricreazioni siano
allegre e che il passeggio, al quale prenderai parte tu pure vi sia almeno due volte
per settimana dopo le 18.
Se le tue insistenze non fossero state così grandi e vivaci fin dal principio di questa
settimana ti sarebbe venuto l'ordine che ricevi invece adesso.
Nella entrante settimana ricomincerai ad assistere alle lezioni di latino, che non
dovranno essere più di due per settimana. Cerca di far capire [pag. 188] al parroco
che il bene della Comunità si avvantaggerebbe assai se si sapesse con certezza a
133
quale ora le lezioni si debbono fare, e che ne profitterebbe anche lo studio, perchè
sapendo a che ora si deve fare la lezione si premetterebbe anche la preparazione.
Della lezione di latino ti proibisco di riparlarmi fino a che io non ne riparlerò.
Iersera ho ricevuta lettera di Sr. Giovanna (era tassata e perciò mi giunse tardi):
Sr. Rosa sempre lo stesso, la febbre scende per due o tre ore al disotto dei 38 gradi;
ma poi supera i 39. Suor Maddalena si sta rimettendo del tutto.
L'affare di Matera pare che sia vero. Nessuna notizia ufficiale per ora; ma
D. Michele Barbarito ne ha inteso parlare a Roma da impiegati di S. Congregazioni;
persone autorevoli in politica a Matera lo hanno detto a persone di Tricarico!...
Pregate assai, poiché la cosa è grave più di quello che potete immaginare.
Pregate pure perchè il Signore ci mandi una pioggia benefica ed abbondante. Ti
mando L. 444 per le ostie fornite a Ceglie. Ti mando pure 20 crocifissi per Suore con
le relative autentiche.
La lettera a Monsignor Pecora è così fredda e compassata che io non accetterei
proprio l'invito. Gli scrivo io!...
Frattanto non ho avuto ancora risposta definitiva da P. Maroto per gli esercizi di
agosto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
A quelle che dovranno fare vestizione o professione prossimamente parla perchè si
facessero mandare il denaro per gli abiti. Ricordati che tutte quelle che debbono
rinnovare i voti (annuali o perpetui) e quelle che debbono essere ammesse al
noviziato o alla prima professione debbono fare domanda scritta. Non sarebbe male
che su carta eguale ciascuna scriva come meglio sa, non importa che scrive
spropositi. È certo più probatoria una domanda fatta così che con un formulario.
[pag. 189]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 luglio 1927
Mia buona figliuola in Gesù Cristo,
Ieri restammo senza notizie; quelle di oggi non confortano per nulla circa Sr. Rosa.
Mando all'inferma in particolare le mie benedizioni. Mi piace che venga questa gente:
speriamo che vi sia il posto per accoglierla e i letti sufficienti! S. Antonio deve
provvedersi presto, altrimenti come faremo? .
Il Parroco Salvatore De Angelis non può venire per gli esercizi di settembre e oggi
ho scritto a Mons. Raia: speriamo che egli almeno accetti!.. .
Stando così le cose... dovrà tornare con te, cosa che mi rincresce assai. Tornerà
però in altre condizioni: le faremo cominciare il probandato con vestito conveniente
alla nuova condizione; previeni però la famiglia che, se cominciano i piagnistei e il
134
non mangiare e l'abbandonarsi come un cencio, la rimando a casa senza aspettare la
prova del noviziato. Non voglio più caratteri molli perchè sono di peso a se stessi e
molto più alla Comunità.
Suor... ha dato un bell'esempio: dopo lo schianto di ieri sera, stamane si è levata
con la Comunità ed ha preso parte agli atti della vita comune. In verità le grassanesi si
fanno onore. La ... piena di letizia ha detto e ripetuto a proposito di Suor Rosa:
«cerchiamo di fare tutte così, presto presto sante, e presto presto in Paradiso». Essa
non compatisce Sr. Rosa: la invidia!
Benedizioni cordialissime a te, Sr. Giovanna e a tutte le Suore, postulanti ed
aspiranti.
Credo che sia giunta la mia lettera.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 190]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 agosto 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non avevi calma sufficiente stamane per parlarmi del tuo spirito, non avevo tempo
sufficiente io. Dopo il primo triduo di esercizi avremo tempo e calma per parlare. lo
spero di venire e di restare tutto il giorno: mangerò col predicatore. Per Sr. Imelde
avevo pensato di farla andare a S. Pietro con le Suore che andranno in aiuto: ma
comincio a temere di farla stare in quella casa anche per un giorno, viste le condizioni
di salute di quella figliuola. Bisognerà promettere alla famiglia di farla andare a S.
Pietro la prima volta che da Rodi verrà a Tricarico per gli esercizi.
Suor ... non avrà inteso; ma io parlai abbastanza chiaro.
Stasera scrivi pure a mia sorella. Durante il giorno avrai tempo sufficiente per
scrivere e pregare.
Il predicatore ti porterà una novità! Lui crede di poter conciliare gli esercizi con
l'adorazione notturna e vorrà discuterne con te. Ho detto che lo lascio libero purché
escluda te dall'adorazione notturna.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
Sappi che io ho presente le conseguenze di ciò che si deve fare e non me le
dissimulo e non le attenuo. Ma che si può fare innanzi al dovere? Si piega la testa e si
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procede. Tu mettiti nelle mani di Dio e scaccia ogni preoccupazione, ogni timore. Dio
ci aiuterà meglio di quanto osiamo sperare.
Non ho bisogno di dirti che le messe di questi giorni e tutto quel poco che potrò
fare sarà per la Congregazione e specialmente per te.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 191]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 agosto 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Veggo che gli esercizi cominciano a portare il loro frutto e ne benedico il Signore!
Oh! se Egli ti illuminasse completamente sul valore sublime dell'obbedienza e sulla
bellezza della rinunzia pronta ed ilare al tuo giudizio quando chi ti è stato dato da Dio
per guida ti dice di farlo!... Ti assicuro che daresti grandissimo gusto a Dio, faresti
grandissimo progresso tu e ne saresti consolata, daresti grande gioia a me. E non devi
distinguere tra le obbedienze: tutte debbono avere per te un unico valore: quello della
Volontà di Dio.
Intanto se non sottrarrai nessun momento al riposo se non l'ora di adorazione
notturna, ti permetto di farla, sebbene la tua resistenza di ieri mi inducesse al
contrario! Ma anche questa volta voglio essere indulgente.
Tra i tuoi propositi vi deve essere quello di uno studio amorosissimo di tutta la
Regola, sia per applicarla fedelmente tu, sia per confortare con essa tutti gli ordini
che dai, tutte le osservazioni che fai. Credo che finora questo studio non lo hai fatto o
almeno non è stato sufficiente. Pensa quale stima faranno della Regola le Suore tutte
quando ti sentiranno citare sempre come argomento supremo qualche articolo della
Regola! Ma non basta ciò: per quanto gravi difficoltà presenta, specialmente al
principio l'applicazione di certe regole, bisognerà superarle a costo dei più gravi
sacrifici pur di non fare diversamente da ciò che la Regola prescrive.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 192]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 agosto 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stamane debbo stipulare col Procuratore del Registro un atto, che se non facessi
oggi mi farebbe infliggere una multa di diverse migliaia di lire. Verrò quindi
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domattina. Intanto mando le formule dei voti. Se Suor Immacolata vuole studiarle
con tutta attenzione per renderle più rispondenti all'indole e alla sintassi della lingua
italiana, farà cosa ottima. Però deve mettere nella formula tutte e solo le idee che
contiene quella che mando.
I voti tuoi li farai nelle mie mani, le altre le faranno nelle mani tue. Ti benedico
con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricase (marina), 29 agosto 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Benedetta lontananza! Vista la mentalità io mi sarei assicurato a tempo dello stato
delle cose; ma con un viaggio così lungo come si poteva fare? Del resto tutte le case
nuove portano questo lavoro e queste difficoltà iniziali. Non credo che i banchi si
dovranno fare a spese del Santuario e l'Economo Curato su questo ha ragione di non
voler spendere.
Spero che Monsignor Arcivescovo verrà presto e che potrete chiarire tutto con lui:
se non si facesse vedere gli scriverò io. So che costà la tua presenza è necessaria; ma
certo è necessaria anche a Tricarico: speriamo che possa tornare presto. Io tornerò il 6
a mezzogiorno.
[pag. 193]
Raccomando la redazione esatta e precisa degli inventari: distinguete le robe che
trovate in casa e che man mano vi consegneranno per vostro uso e quelle che trovate
nel Santuario.
Per il Santuario il lavoro durerà fino alla metà del mese di settembre o tutto al più
fino alla fine, dopo non ci sarà più questo affluire continuo, che poi riprenderà alla
fine di giugno.
Prima di accettare lezioni che non siano di asilo bisogna vedere l'umore
dell'ispettore di costà: se ha le stesse pretensioni di Valletta, lezioni particolari non se
ne potranno accettare. Calma quindi e ponderazione prima di promettere. Per ora il
personale non può essere aumentato e bisogna subordinare a questa considerazione
tutte le altre. Maestre poi non potremo mandarne nè ora nè poi.
Suor Margherita tenga in ordine tutte le domande e non faccia spendere per
materiale didattico che il puro e stretto necessario. Tanti gingilli utili a S. Pietro
sarebbero costà perfettamente inutili.
Suor Raffaella, obbligata a fare da sè si sveltirà necessariamente, e Su or Imelde,
dopo le incertezze del principio troverà la sua via. Pensassero che se non esplicano
tutta la loro energia porteranno un gran danno alla Congregazione. Costà bisogna
resistere a qualunque costo e non si deve fare la seconda edizione di Lecce.
Ieri stetti a ... e trovai in Suor ... la persuasione che a Rodi si farà fiasco perchè Sr
... non saprà fare o perchè Sr ... non ha costanza nel lavoro, non ha ordine e si effonde
137
troppo nei suoi rapporti con gli esterni. Dopo che sarà venuta la Giuseppina
Ventrella, potrai andare con Sr. Raffaella a vedere la signora Maria. Sai già che essa
altre volte ha sofferto con la testa.
Non solo tu; ma anche le altre potete (forse dovreste!) fare qualche bagno per
pulizia, purchè vi sia il posto ben riservato e che non si dia ammirazione.
Che vuoi che ti dica per Matera. La nomina per la S. Sede è fatta fin
dal 5 giugno.
Suor Rosa sta come stava: più magra ma non quanto immaginavo. La febbre
diminuisce un poco. La Superiora spera ancora che possa metterla in condizione di
farla trasportare.
Vi fu battaglia ieri! Dissi chiaramente e fortemente che su Suor ... non poteva fare
assegnamento. Promisi di mandare Suor....
Benedico ciascuna in particolare. Se stessi solo qui potrei scrivere a tutte ma c'è
Mons. Trama e non avrò troppo tempo disponibile.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 194]
In Corde Jesu semper!
Tricase, 3 settembre 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho dovuto rimandare di un giorno a scrivere la presente per non lasciar parlare la
mia agitazione! Pensavo di scrivere all' Arcivescovo immediatamente per dirgli che la
sua lettera non corrisponde affatto agli accordi presi insieme. lo non ho mai saputo di
dover trattare con l'Economo Curato: se lo avessi saputo mi sarei ben guardato dal
mandare le Suore costà!... Il contratto dovrà essere sottoscritto dall'Arcivescovo e
deve essere lui responsabile dell'osservanza di esso per ciò che lo riguarda. Stamane,
più calmo, ho stabilito di stabilire con lui a voce tutto e poi scrivere il contratto a
Tricarico.
L'Arcivescovo mi ha detto sempre che Giovannelli è un buon sacerdote ed io spero
che vi aiuterà in ogni cosa. Ma l'Arcivescovo deve essere impegnato direttamente,
poiché il Santuario è suo.
Non so quanto duri il viaggio in automobile. A me non piace affatto che tu resti
costà fino a giovedì e che pernotti a Manfredonia e perciò se puoi regolarti
diversamente ne avrei piacere. Ho consultato l'orario: da Foggia i treni per Potenza
sono due soli che partono alle 7, 10 e alle ore 12, ed io credo che l'automobile non
giovi né per l'uno né per l'altro!... Bisognerebbe pernottare a Foggia, e questo mi
piace meno che il pernottare a Manfredonia. Insomma è un pasticcio grosso! Pernotta
dunque a Manfredonia, al giorno seguente partirai di là alle 9,45, prenderai a Foggia
il treno per Potenza, dove arriverai alle 17,25: ti manderò la vetturetta a Potenza o
alla stazione di Grassano alle 21,05 ma più facilmente a Potenza. Scenderai a Potenza
alla stazione inferiore ed aspetterai: se non vedi venire l'automobile è segno che non
avrò potuto provvedere e che dovrai riprendere il treno delle 19,45.
138
Per evitare discussioni e recriminazioni ammetteremo Graziella al noviziato, salvo
a provvedere in seguito nel caso non facesse bene il suo dovere. Fernanda e quell'altra
aspetteranno. Alla famiglia di Fernanda diedi già la notizia. Per Suor ... sono anch'io
del parere di differire la professione per assicurarci della sua salute.
Io non sto godendo affatto di questo riposo perchè non ho l'animo tranquillo: mi
rincresce immensamente di stare lontano da Tricarico [pag. 195] e per ciò che
riguarda le Suore e per l'epidemia di tifo che si è sviluppata in paese. Scrivo alla Imbò
perchè differisse la sua venuta fino a quando avrò saputo con precisione come stanno
le cose. So che il medico provinciale ha ordinato di rendere stagni i pozzi neri di S.
Antonio perché l'inquinamento dell'acqua potrebbe provenire di là!... Intanto
infezione di tifo vi è pure a Napoli e nei dintorni di Lecce.
Un'altra cosa qui mi dà noia: per la presenza di Mons. Trama non posso fare il
lavoro che mi ero portato e neppure rispondere alle lettere.
Meno male che lunedì mattina vado via e martedì sarò a Tricarico.
Non avrai più occasione di scrivere qui, ma per l'avvenire ti ricorderai che Tricase
è in provincia di Lecce, non in quella di Matera!
A rivederci al più presto. Avvisa a Manfredonia del tuo arrivo e dici
all'Arcivescovo il tuo itinerario: se crederà aspetterà per partire con te. Indirizza la
lettera all'Arcidiacono e in essa metterai il biglietto per l'Arcivescovo: così se egli
fosse già partito troverete chi vi aspetta.
Benedico Aurora che mi auguro di veder tornare più serena e calma.
Benedico te con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Mi è arrivato telegramma da Tricarico: il medico a causa della condizione
della salute pubblica vuole che si differiscano gli esercizi, ed io telegrafo a Mons.
Raia perchè sospenda la partenza. Tornerò a Tricarico lunedì a sera. Puoi stare più
tranquilla e attendere a sistemare bene le cose costà. Stipendio delle suore L. 150
oltre bucato, luce, combustibile, medico e medicine. Avevo cominciato a scrivere alla
maestra e a Sr. Margherita ma non faccio a tempo. Prima di partire di qui imbucherò
la lettera per esse.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 settembre 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non so a che attribuire il ritardo dell'ultima lettera che ti mandai a Rodi e che spero
hai ricevuta prima di partire. lo la misi alla posta sabato 3 corrente ed avresti dovuto
riceverla lunedì.
[pag. 196]
Anche io sono stato in pensiero per la preoccupazione tua e delle altre Suore.
Speriamo che abbia conchiuso cose buone con l'Arcivescovo, ma...!...
139
Mia sorella ti avrà detto della lettera che mi scrisse Sr. Giovanna circa Sr. Rosa e
della risposta che le detti. Ora Sr. Giovanna mi ha telegrafato che mandassi domani
l'automobile alla stazione, il che significa che Sr. Rosa ha accettato volentieri di
andare a casa sua. In verità non sono perfettamente tranquillo su questa decisione:
domani ne parleremo.
Domani dunque verrà Sr. Giovanna a Tricarico, poiché accompagnerà Sr. Rosa a
casa e poi verrà qui.
Io verrò domattina dopo di aver celebrata la messa al Carmine.
Oh! il bel periodo di prove che ci manda il Signore! sapessimo profittarne! Ma
come mi sento fiacco e caduco e come mi lascio spaventare!... Iddio è mia luce e mia
salute: chi temerò? Lo dico, lo ripeto e poi.. .
Che altro porterà la sentenza dei medici per le tre che ho mandate a Potenza.
Sapessi con che trepidazione aspetto questo responso!...
È inutile che ci balocchiamo ancora! Dobbiamo farci santi e per riuscirci non vi è
altra via che la regia via della santa Croce! E le opere del Signore non sono mai tanto
vicine al trionfo che quando sembra che stiano per naufragare.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 settembre 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Da stamane sono turbato di spirito circa Sr. Agnese. Mi pare di non stare bene in
coscienza circa Sr. Agnese. Pensaci anche tu e fa che ci pensi anche Sr. Giovanna.
[pag. 197]
A S. Pietro la casa è umida e quindi non adatta alla costituzione e alle disposizioni
della Suora; il dormitorio è angusto in rapporto al numero delle persone che vi
debbono dormire, il che costituisce un pericolo per la Suora e per le altre. D'estate la
polvere domina sovrana e questo è un altro pericolo. Abbiamo il diritto di esporre
quella figliuola a questo cimento? A me pare di no. Forse anche qui la malattia
potrebbe svilupparsi egualmente; ma non avremo date occasioni.
Ti raccomando poi di obbligare Sr. Agnese a non sacrificare mai il riposo e a non
lasciare le uova finché ci sono.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Medita le carte accluse: ne parleremo.
In Corde Jesu semper!
Roma, 14 ottobre 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
140
Suor…mi disse che il 13 sarebbe ancora a Tricarico; ma non precisò il giorno in cui
sarebbe partita. Armati di pazienza ed aspetta. Ti scongiuro poi di non mostrare mai,
neppure in seguito a Suor... che hai notate le sue assiduità per Sr ...: sii prudente nel
parlare, e dille solo quello che tu credi necessario di dover dire per il bene della
Congregazione e per il bene dell'anima sua. Credo che non riuscirà mai quella
figliuola a cambiare il suo carattere, che si lascia sedurre da ogni mostra di stima e di
affetto.
Suor…mi ha dato grande dispiacere per ciò che ha fatto: io non le parlerò mai più,
fino a quando si avvicinerà l'epoca della rinnovazione dei voti: allora, se non avrà
dato prove convincenti di deplorare la sua condotta attuale, la chiamerò e differirò per
essa la rinnovazione dei voti, le dirò anzi che sarei ben contento che tornasse a casa,
visto che [pag. 198] anche dopo le mie esortazioni essa non ha capito ancora in che
consiste il voto di povertà. Io speravo che il confessore glielo avesse detto che non
poteva emettere i voti in quelle condizioni di spirito; ma mi sono ingannato!
A ... e a sua moglie io già avevo detto della lagnanza che Sr ... aveva fatta circa il
vestito, e l'uno e l'altro si meravigliarono assai di tanta pretensione, e dissero: che ne
deve fare la Comunità di una scema come quella!... Invece di ringraziare Dio con la
faccia per terra!...
Se la sorella ti scrive, non rispondere, perchè voglio risponderle io. Sta pur sicura
che non proverà una seconda volta a farlo. Del resto vedrò ... e sua moglie e darò un
anticipo.
Che potevo dirti della Fornari e di ... se io non ho visto né l'una né l'altra? Di ... ho
avuto notizie da tua sorella, la quale però mi ha detto quello che ha scritto a te.
Domenica andrò a fare la consacrazione della famiglia Visconti al S. Cuore e
combinerò per Erminia.
Forse verrò mercoledì invece che giovedì; ma non lo far sapere, affinchè non possa
venire a ... la tentazione di aspettarmi.
Non mi hai detto nulla delle condizioni di salute di Sr. Rosa e di quelle che ci
danno preoccupazione; non mi hai detto come stai tu, che, quando son partito stavi
sciupatissima. Speriamo che avrò presto notizie complete intorno a ciò.
Quante ammonizioni hai avute finora da Sr. Addolorata?
Son contento del senso in cui hai scritto alla Robaud; ma potremo mantenere la
promessa?!... Ho tanta paura!
Non mi sono occupato affatto del distintivo, perchè mi trovo nella più squallida
miseria!... Mi occuperò invece domani dei biglietti e della carta. Mi pare però che la
Madre Generale ami la povertà fino ad un certo punto!... Quando manca qualche
cosa, che essa crede necessaria o utile, non si rassegna ad aspettare che la
Provvidenza gliela mandi!... Esamineremo anche questo e non le faremo rinnovare i
voti alla scadenza!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
141
[pag. 199]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 dicembre 1927
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa volta ti permetto di restare fino all'una a fare l'adorazione; ma voglio che ti
procuri un poco di riposo verso sera. Domani preferisco che resti a casa: le Suore
avranno un poco più di ricreazione ed anche al mattino staranno un po’ più in libertà,
ed è bene che la Madre stia con esse in tutto il giorno. Niente è più utile che questa
convivenza specialmente in certe circostanze. Ci sarà da richiamare spesso la mente
ai misteri che la Chiesa ci fa celebrare; da elevare spesso a considerazioni
soprannaturali i discorsi, che tendono a strisciare sulla terra, e la ricreazione che
potrebbe assumere carattere mondano. Spero che a nessuna venga in mente di fare
ricreazione col ballo; ma se venisse in testa a qualcuna, preferisco che non si faccia
neppure per scherzo.
Gli auguri quindi me li manderete scritti, e non voglio chiacchiere!... Spero che il
dottore possa venire per Maria. Manderò a dire al Parroco che nel pregarlo di venire,
gli suggerisse pure di portare un po’ di cocaina.
Credo che avrai letto la lettera di Sr. Raffaella, altrimenti non me l'avresti
rimandata, desidero però che la rilegga e che me ne dica le impressioni. Mi scrisse
anche Monsignor Delli Muti pregandomi di concedere che le Suore restassero a
colazione da lui; gli rispondo oggi stesso che mi dispiace; ma non posso concedere il
permesso: se rallentassi i freni le Suore non meriterebbero più la stima che debbono
meritare e questo sarebbe di danno non solo ad esse; ma anche ai fedeli.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Nello scrivere a Sr. Giovanna modificai un poco la lettera che ti feci leggere a
proposito della compra da fare del fondo o della casa della Massara: le dissi che la
deliberazione era di competenza del Consiglio e le citai l'articolo della Regola; e
continuai: «scrivi perciò alla Superiora Generale, alla quale del resto parlerò anch'io»;
perciò nel caso Le scrivessi non ti mostrare ignorante della cosa; anzi parlane con Sr.
Addolorata e scrivi ne pure a Suor Raffaella, affinché quando essa ti scriverà, trovi la
pratica quasi espletata.
[pag. 200 bianca]
[pag. 201]
1928
142
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 gennaio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Poichè domani vi è un pontificale solenne e alcune di voi siete obbligate a venire
sarà bene profittare per confessarvi, visto che starò più tranquillo non dovendo fare
omelia. Tu e un'altra potreste venire alle otto, qualche altra alle dieci.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D. S. Mia sorella mi dice che avete molte galline vecchie e che a te rincresce farle
ammazzare. Sappi che la gallina, passato il secondo anno non produce più e non
compensa il cibo che le si dà: provvedi perciò a fare ammazzare le galline vecchie
quanto prima è possibile.
[pag. 202]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 4 febbraio 19281
Figlie carissime,
La mamma è morta stanotte alle 3 e mezzo. Essa prega per noi, perchè univa in un
unico affetto i figli naturali e le figlie adottive.
Ho detto la messa: ascoltate prima la messa e poi stabilite il turno per venire a
pregare. Vi ricordo che specialmente in queste circostanze dovete agire con spirito
perfettamente soprannaturale e dovete dare esempio di modestia, pace ed amore alla
divina Volontà.
Vi benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 12 febbraio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il fatto che la vetturetta è venuta a Foggia e non è venuta la Superiora mi fa
pensare che essa non è in condizioni di venire, e questo mi ha allarmato assai. Ti
prego di darmi immediatamente notizie complete al possibile. Ti ricordo il mio
itinerario: giovedì a sera sarò a Stigliano, venerdì a Corleto, sabato a Montemurro,
dove starò almeno due giorni.
Oggi ho visto le Suore che sono andate al catechismo, ed ho saputo che a S.
Antonio si procede bene: ... sta calma, ha tentato due volte i
________________
1
Cfr. Raffaello delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pag. 65.
143
[pag. 203]
capricci; ma ha capito che non si era disposti a tollerarli e quindi si è persuasa a farsi
fare l'iniezione e a mangiare. Ha detto però che scriverà alla Madre per dirle delle
violenze che le fanno. Domani andrò io, se il tempo che oggi è stato piovoso, me lo
permetterà. Credo che domani andrà anche il medico. Domani stesso quella vecchia
venderà a me la sua casetta.
Ringrazia per me le aspiranti suore e il circolo per le condoglianze che mi hanno
mandate e raccomanda che seguitassero a pregare per l'anima della mamma.
Da ieri è cominciata un po’ di tranquillità in casa, ed io da ieri comincio a risentire
dell'assenza della mamma: oggi poi è stata per me una giornata di oppressione e di
malinconia. Guai se oggi non avessi avuto occupazioni straordinarie. Son rientrato
due volte in casa e mi sono avviato per salutare la mamma, e quando stavo per
arrivare al solito posto mi sono ricordato che la mamma non c'è più! Sia sempre
benedetto Iddio!
Oggi mi ha scritto
Prega per essa, affinchè il Signore le desse la forza per
mettere a profitto le impareggiabili doti che gli ha date. Essa ha bisogno di molte
preghiere ed aiuti. Se puoi scriverle farai ottima cosa; io spero di farlo domani.
Scrivesti a Carandente?
Devi pregare e far pregare per Giulia Parisi. Comincio a credere che del suo
matrimonio non si combinerà nulla, e che essa possa orientare in altra direzione le sue
aspirazioni. Se ... cambiasse aspirazioni, ... la seguirebbe immediatamente!
A te e alle Suore di costà mando particolarissime benedizioni. Pregate tutte per me,
che mi trovo veramente tribolato. La visita di Monsignor Malchiodi mi ha rimesso in
alto mare. Ho paura che fra poco diventerà un fatto l'unione nelle diocesi; ma
comincio a temere che vi saranno novità nelle nomine.
Di nuovo ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 204]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 febbraio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il biglietto che ti ho scritto da Montemurro ti ha fatto già comprendere che approvo
la deliberazione che hai presa di far partire subito questo gruppo di probande; mi
sorprende però che non nomini la Danelli nel gruppo di quelle che partono. Approvo
pure che hai accettata quella ragazza come persona di servizio. Spero che hai stabilito
144
tutto chiaramente con la famiglia, affinchè non possano sorgere contestazioni e dispiacenze. Ottima la pensata di domandare per la D'Altilio il consenso del padre.
Vi è il posto a S. Antonio per ricevere queste, Erminia Visconti e la sorella di Suor
Gabriella? Speriamo anche che venga qualche altra probanda. Queste che verranno da
Rodi manderanno prima i materassi? Per i letti come si fa? Manda a dire qualche cosa
perchè si preparino: io oggi già ne dirò qualche cosa.
Le due Suore aspetteranno a Foggia le Probande. Veramente vorrei mandare una
sola Suora, la quale troverà a Foggia la Superiora delle Suore che stanno nel
seminario, e dopo la partenza delle esaminande starà in compagnia di essa: ciò perchè
sarebbero in troppe sulla macchina al ritorno, tanto più che tutte porteranno colli. Fa
ridurre al minimo possibile la roba che portano con sè, e il resto fallo spedire.
Per il secondo affare non sono del tuo parere se si tratta di bambini; si potrà
trattare invece, se si tratta di bambine. Ma anche in questo secondo caso il problema è
di difficilissima soluzione. Gli orfanotrofi per riuscire debbono essere affidati
interamente alla Congregazione Religiosa, altrimenti creano difficoltà enormi.
Ricordati che le costituzioni della nostra Congregazione permettono alle suore di
occuparsi del catechismo ai bambini; ma quando sono cresciuti neppure se ne
possono occupare più: figurati poi se si può tollerare un orfanotrofio maschile!...
Oltre a ciò ricordati che la nostra Congregazione è ancora di diritto diocesano, e
quindi solo se chiamata dall'Ordinario della diocesi può aprire una casa; ma se anche
fosse di diritto pontificio, non dovrà mai permettersi di andare in una diocesi senza il
pieno gradimento del Vescovo di essa!
In questa tua non mi hai detto nulla di Monsignor Gagliardi: bada che non devi venir
via senza che abbia parlato con lui e non abbia messo [pag. 205] a posto esplicitamente le cose. Nulla mi hai detto delle finanze di costà, e di ciò che il comitato ha
dato finora, per regolarci sulla opportunità o meno di rinunziare allo stipendio
promesso da Monsignor Gagliardi. Io penso che se egli dicesse di prendere il
Santuario per conto delle Suore, sarebbe la migliore soluzione; ma lo farà egli? Io
penso che darà molte parole; ma non verrà al fatto.
Sono stato a S. Antonio nel pomeriggio: ho trovata Sr. Addolorata con la faccia
fasciata perchè gonfia; ma è cosa da poco. Ho parlato con Sr. Vittoria, Immacolata,
Teresa, Elena, Maddalena, Paola, Sorella Rosina e Nigro, ho vista Sr. Rosa e Maria.
Salvo lievi incidenti le cose vanno bene. Ho fatta una esortazione a tutta la Comunità
in occasione della Quaresima. Sr. Vittoria ora è sensibilissima per ogni parola che si
dice a Maria. Questa ora nel pomeriggio ha 37 e mezzo, e si sente molto debole.
Mia sorella mi scrive tanto poco, perchè anche lo scrivere a lungo fa risentire il
fianco: speriamo ,che si sia messo l'apparecchio e che le vada bene. Domenica fu
operata Paolina, la quale dovrà stare almeno 22 giorni in clinica. Se faccio venire qui
mia sorella prima che venga Paolina, essa si strapazzerà chi sa quanto, e il medico
vuole che stia a riposo.
Io sto benissimo. L'asilo di Stigliano è finito in ciò che riguarda muratura, intonaco
e pavimenti; gli infissi sono fatti; ma si aspetta che sia tutto asciutto bene per metterli
a posto. Abbiamo fissata la data dell'andata delle Suore per il 16 luglio. Il fondatore
ha mandato a dire quali statuette si debbono mettere in ciascuna aula, e vuole che la
145
cappella sia dedicata al S. Cuore. Ha ordinato che l'arredamento debba essere solido
in tutto.
A Montemurro veggo delinearsi qualche vocazione veramente preziosa. Prega e fa
pregare: almeno due di quelle figliuole le vorrei assolutamente: una fa quest'anno il
concorso per l'ammissione al magistero di lettere.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
Pare che Suor Giovanna accompagnerà la sorella di Sr. Gabriella per il 2 o 3
marzo!
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 206]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 febbraio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Visto che anche il tuo viaggio a Roma andando prima a Napoli riesce più comodo
e lievissimamente più economico, approvo il progetto di andare a Napoli; ma non
faccio venire le due novizie a Foggia, perchè sarebbe uno strapazzo e una spesa
inutile: esse andranno da Potenza a Napoli, dove le aspetterà mia sorella alla stazione
e le sorelle di Sr. Immacolata, se a te non sarà riuscito di partire da Foggia col treno
delle 11.
Questo non dovrebbe riuscire difficile, perchè le quattro probande non si
smarriranno di certo nella stazione: esse dovranno partire alle 12. Ma se non giudichi
conveniente di lasciarle alla stazione per un'ora, prenderai il treno delle 15,10 che
arriva a Napoli alle 20,30. Il giorno 29 alla stazione di Mergellina prenderete il treno
delle 11,50 per Roma. Da Foggia farai il biglietto per Roma linea Napoli Formia. A
Roma potrai andare dalla Ventrella. Ma la prima volta che uscirete a Roma andrete a
S. Pietro a pregare sulla tomba dei SS. Apostoli, poi andrete da Mons. Caiazzo, al
quale scrivo di questa visita. Le Suore Salesiane potranno dirvi dove potrete trovarlo
più comodamente.
Non è certo possibile farvi ospitare in casa religiosa per la sera del 28, e perciò
potrai andare a Calvizzano con le Novizie. Ma al ritorno da Roma dovrete stare in
casa religiosa per il poco tempo che potrete fermarvi a Napoli. Non credo che ti sarà
possibile tornare a Calvizzano al ritorno da Roma, perchè non ne avrai il tempo, se
vuoi vedere Dora e trovarti qui per il 5.
Le Suore Salesiane a Roma (Via Guicciardini N. 4) sono state avvisate che
arriverete il 29: ora scriverò pure che arriverete alle 16,40, e certamente qualcuna si
farà trovare alla stazione. Distinguerai subito le Suore Salesiane dei SS. Cuori, perchè
portano una fascia rossa.
Del tuo itinerario avviserò oggi stesso mia sorella, ed essa ne farà consapevoli le
sorelle: dirò che dovranno far venire da te solo Erminia ed Immacolata Visconti, ed
146
Ersilia. Poco tempo potrai restare con la mamma ed è bene che questo tempo non sia
rubato dalle visite. A Marano dovrà saperlo solo Olimpia Dalia, la quale, nel caso tu
non potessi prendere il treno delle 11, insieme ad una delle tue sorelle aspetterà le
[pag. 207] novizie alla stazione e le accompagnerà a casa delle sorelle di Sr. Immacolata (Salvator Rosa 287) e poi, quando tu sarai arrivata, ve ne andrete insieme a
Calvizzano. Speriamo che le sorelle ubbidiscano e non facciano nessuna pubblicità.
Mi sorprende assai quanto mi dici circa… Fa in modo da farla venire con te quando
torni. Io difficilmente avrò tempo di scriverle.
Scriverò subito all'Arcivescovo; ma tu intanto esponi il caso a Monsignor Caiazzo
egli è di grandissima esperienza e suggerirà i modi migliori per attuare la cosa. Più
che la S. Congregazione del Concilio ci vuole in questa faccenda quella dei Religiosi.
Spero che avrai un pò di tempo per scrivermi come ti sei regolata con queste
probande. A Roma alla sera non verranno certo visite, e spero che mi scriverai tutto
dettagliatamente.
Monsignor Malchiodi mi disse solo che è venuto per vedere come sono le
comunicazioni dei diversi paesi coi capoluoghi delle diocesi. Io credo che si metterà
in esecuzione il progetto di prima, solo alla diocesi di Tricarico leveranno oltre la
Parrocchia di Montemurro, anche quelle di Armento, Gallicchio, Missanello, Corleto
e Guardia.
Credo che mi sia spiegato abbastanza su tutto. Hai fatti soldi costà? Me ne
congratulo assai: speriamo che potrai far forte anche me. Io darò alle novizie 300 lire.
Speriamo che la Superiora si rimetta; ma la conclusione della tua lettera a suo
riguardo non è confortante.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 febbraio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Nel timore che l'espresso mandato a Rodi non ti sia arrivato, ti ripeto qui
approssimativamente ciò che in esso ti scrivevo.
[pag. 208]
1 ° - Ho fatto andare le novizie a Napoli piuttosto che a Foggia per evitare loro un
viaggio strapazzo so , inutile e costoso. Non ho accettata molto volentieri la necessità
di pernottazione a Calvizzano, perchè tornerò a sentire le lagnanze della famiglia di
Sr…. e molto più quelle della famiglia di Sr. Ho ordinato alle sorelle che non
facciano nessuna pubblicità sulla tua andata a Calvizzano, e spero che mi ubbidiranno
scrupolosamente.
2° - L'itinerario per Roma è il seguente: il 29 alle ore 11,50 partirete dalla stazione
di Mergellina per Roma. Ieri mandai una cartolina alla Superiora delle Suore
Salesiane dei SS. Cuori (Via Guicciardini n. 4) avvisando. dell'ora del vostro arrivo e
pregandola di mandare qualche suora alla stazione perchè vi accompagnasse.
147
3 ° - Ho scritto a Monsignor Caiazzo che andrai a fargli visita, e gli ho mandata
anche la lettera di Monsignor Gagliardi, esponendogli sommariamente le mie vedute
e dicendogli che tu gli parlerai più dettagliatamente. Gli ho detto che abbiamo una
convenzione scritta, che l'Arcivescovo non può e non vuole mantenere, gli ho detto
dell'umore dei rodiani verso l'Arcivescovo, e dell'entusiasmo di essi per le Suore, gli
ho fatto capire che abbiamo tutto il desiderio che il Santuario ci fosse affidato
interamente; ma gli ho detto pure che, data la mutabilità dell'Arcivescovo, le cose si
debbono fare con tutti i presidi delle leggi ecclesiastiche. Al resto penserai tu.
4° - Va a far visita a Maria Ventrella ma non lasciarti indurre ad accettare la casa
in piazza. Quella del convento lo so anch'io che è in pessime condizioni; ma può
diventare indipendente e bella, ha il giardino, e soprattutto ha la chiesa.
5° - A Roma la prima volta che uscirete andrete a S. Pietro, e non per ammirare
quel mondiale monumento di arte; ma per pregare sulle tombe dei SS. Apostoli e tu
in particolare per consacrare la nostra Congregazione al servizio della Chiesa nei
posti più umili e più disprezzati. Voglia il Signore sulla tomba dei suoi santi Apostoli
ispirarti la passione per il nascondimento, le umiliazioni, i posti più bassi, e l'orrore
per le preminenze, per spuntare i puntigli, per le belle figure ecc. ecc.
Personalmente a te poi raccomando di ricordarti sempre che tendi fortemente alla
superbia, e che, specialmente in questo viaggio e nel trattare in casa tua, con le Suore,
e con chiunque devi mettere particolare studio nel combatterla e nell'agire in
contraddizione dei suoi suggerimenti.
Nell'ultima tua non mi hai detto più nulla dell'orfanotrofio. È evidente che se vi fosse
anche una probabilità che esso fosse affidato alla [pag. 209] nostra Congregazione,
alla signora Ventrella dovresti togliere ogni speranza di avere le Suore in un prossimo
avvenire.
Io ho un mondo di tribolazioni, e ogni giorno la posta me ne porta delle nuove! Sia
benedetto Iddio!
Da Roma mi aspetto una lunghissima lettera. A Fratello Alessandro Alessandrini
scriverò dopo che le due avranno fatti gli scritti; ma se a te riuscisse di parlargli, ne
avrei gran piacere. Monsignor Caiazzo potrà darti tutte le indicazioni. Quando e dove
poi dovrai vedere Monsignor Caiazzo, te lo diranno le Suore Salesiane. lo credo già
che egli verrà da te.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D. S. Ho detto a Mons. Caiazzo che ti consegnasse 4 copie dell'Imitazione. Tu
comprane altre 6: non ho voluto fare un P. S. alla lettera mandatagli.
Poichè vai a Roma, avrei preferito che ci rimanessi più a lungo. Sarà per la
prossima volta.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 febbraio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
148
Ho visto poste che funzionano male; ma come quella di. Rodi non ne ho vista
nessuna! Lo stesso giorno che ti mandai il telegramma, ti mandai anche un espresso
nel quale ti davo istruzioni dettagliate circa ciòche dovevi fare e circa gli orari dei
treni da prendere, ecc. ecc. Meno male che rinnovai le istruzioni circa il resto in una
mia mandata a Marano, e che certo avrai ricevuta ieri.
Oggi ho visto le quattro probande: Danelli e D'Altilio mi sono piaciute: sono due
tipi del tutto diversi; ma che possono fare bene entrambe.
[pag. 210]
La D'Altilio, se fa davvero (l'impressione è che voglia fare davvero) potrà fare più
della Danelli. Iersera la gioia delle quattro era eccessiva; stamane la D'Altilio è stata
malinconica; ma poi si è rimessa. Oggi dopo che avevano parlato con me e che avevo
raccomandato a tutte la gioia e l'allegrezza mi hanno dato una prova tangibile della
grandissima efficacia delle mie parole, sono andate a scrivere a casa, ed eccettuata la
Carnevale, tutte si son messe a piangere! ... Non è questa una bella soddisfazione! ...
Ma si son rimesse subito, perchè sono andato da loro e le ho rimproverate. Veramente
la D'Attilio non l'ho vista piangere, quella che piangeva di più era la Lombardi. Ho
raccomandato che dessero lavoro a ciascuna di esse in modo che nessuna abbia tempo
di pensare a malinconie.
Il trigesimo per la mamma si può fare il 6 o il 7: regolati con le cose che devi fare
ma avvisa subito qui quando arriverai e quando si deve fare il funerale.
Ti ho già scritto riguardo ad Ischitella: la difficoltà che affaccia... sarebbe superata
dagli impegni che prenderebbe la sorella Maria; ma la difficoltà principale non è
quella, è la casa, ed è anche la famiglia ... che vorrebbe avere il predominio e ... che
ha una testa gloriosa. Vedesti la signorina Valente Nunzietta? Che ti disse?
Spero di sapere presto che cosa disse il medico a Sr. Raffaella, e che cosa ti dissero
sulla casa della Maternità ed infanzia a Foggia. Graziose le Suore di Rodi: ti
consigliavano ad accettare anche se si trattava di orfani? In questo caso io mi dimetto
da fondatore!... Ne ho già tanti fastidi!
Suor Addolorata mi ha consegnato L. 2500; malgrado mi trovassi in gravi
strettezze non le tocco per poter mettere a posto ciò che riguarda doti delle postulanti.
Nel prendere il merinos bada a prendere stoffe nazionali per le quali è stato fissato
il prezzo conveniente. A Roma potresti vedere sullo studio di Angelucci, vicino
Piazza Venezia.
Dimenticavo di dirti che hai fatto benissimo ad accettare quelle figliuole, malgrado
tutte le discussioni e le polemiche: che ci sono state intorno ad esse. Fanno davvero?
Si saranno salvate anime e rese utili per il bene energie che sarebbero invece servite
per il male; che se non facessero davvero, il paese che le ha viste partire le vedrebbe
tornare e capirebbe che con la vocazione non si scherza.
Di Suor ... parleremo al tuo ritorno: credo che Suor ... dovrà rinunziare a prendere
il diploma, perchè realmente Sr. ... non può assistere all'asilo. lo non avevo mai
parlato da vicino: essa venne da me lunedì, ed io già allora pensai che non era cosa:
non sapeva dire quattro parole in italiano!....
[pag. 211]
149
Le due esaminande me ne combinarono una ieri! Avevo scritto anche sulla carta
l'orario della partenza per Napoli, ed esse nel chiedere il biglietto a Potenza dissero
che dovevano andare a Roma col rapido: naturalmente il capostazione rispose che il
rapido non porta la terza classe e fece il biglietto solo per Napoli; se avessero detto
che dovevano partire alle 11,50 il capostazione avrebbe capito che si sceglieva quel
treno appunto perchè porta la terza classe. Il biglietto diviso viene a costare circa
dodici lire in più di un biglietto intero Potenza-Roma. Per il ritorno fate un biglietto
intero fino a Grassano, esso vi dà diritto a tre giorni di fermata a Napoli.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Con te benedico le
due esaminande.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 marzo 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
È venuto un periodo critico per l'Opera che il Signore ci ha affidato! Il demonio
lavora per disorganizzarla, ed io veggo che il suo lavoro non è inefficace!.. Pensa
quanto questo mi affligge ed anche mi conturba un poco. Il demonio attacca su di un
punto sul quale non mi sarei mai aspettato, perchè non avrei mai creduto possibile
che Suor Maria avesse dubitato del suo Direttore!... Combattiamo subito questa
tentazione, figliuola carissima, perchè è la peggiore di tutte. Le mie proteste a voce
non sono state efficaci quanto mi aspettavo, e perciò ti scrivo affinché in questi giorni
di raccoglimento (per te in particolare molto relativo!) pregassi il Signore a liberarti
da questa tentazione e te la facesse vincere con la tua solita energia.
Tu dici che io non ti comprendo, ed io ti dico invece che devi tu comprendere me un
poco meglio, e che quando ti avverto di qualche cosa o ti prescrivo qualche cosa che
non si confà con le idee tue, invece di [pag. 212] attribuirlo ad incomprensione mia,
dovresti dire: il mio Direttore, il Padre mio (questo titolo soprattutto voglio da te e
non solo il titolo, perchè sento di meritarlo assolutamente e senza eccezione di sorta!)
dice così: egli ha ragione, sebbene io non me ne accorga. Dovresti domandare sempre
al Signore di farti vedere quanto io ti dico, perchè per te dovrebbe essere fuori di
discussione che ti dico la verità, e che te la dico unicamente per il bene della
Comunità e per il bene dell'anima tua, due beni che per me sono uno solo.
Se tu invece pensi che io non credo a te e credo ad altri che mi dicono il contrario
di ciò che mi dici tu, e che almeno io te lo dico perchè altri non si disturbi, e si
mantenga la pace, ecc. ecc. (metti pure i motivi più nobili e spirituali; ma diversi da
quelli che ti ho esposti) e tu avrai fatta vincere la tentazione!
Nelle cose che riguardano la Comunità tu devi discutere con me, e se non lo
facessi mancheresti al tuo dovere; ma in ciò che riguarda te, devi avere quella fede
cieca ed assoluta che hai avuta sempre in passato, e che ora comincia a vacillare.
Pensaci, figliuola carissima, e vinci con quella energia che non ti manca.
Verrai da me nel pomeriggio di lunedì con due per mettere le tende: dovranno
essere due che amano di lavorare in silenzio e con sveltezza. Tu intanto preparati a
150
fare una buona confessione in apparecchio alla santa Pasqua, che deve segnare per te
il passaggio ad una vita molto più soprannaturale, ad una guerra molto più energica
ed accanita contro il proprio io, che si fa vivo troppo frequentemente, ad una vita di
completo spogliamento di te stessa per rivestirti di Nostro Signore Gesù Cristo.
Per ottenere con certezza qualche cosa da S. Ignazio gli si doveva dimostrare poca
stima o fargli qualche dispettuccio: fa tu pure così e mettiti in diffidenza contro te
stessa quando ti lodano o ti biasimano: quando ti lodano per non lasciarti lusingare
dalla lode, che solletica sempre le anime nostre; quando ti biasimano (apertamente
non lo faranno di certo!) per non cedere al naturale risentimento che prende tutti noi
che siamo così poco avanti nella via della virtù.
Tutto ciò che devi dir mi sia accennato in un fogliettino, altrimenti te ne
dimenticherai, e siano anche accennati i propositi che questa mia ti suggerisce.
Ho saputo che iersera non stavi affatto bene, e che neppure oggi hai buon aspetto:
credo di aver sbagliato nel concederti di riprendere l'adorazione alla notte; ma so pure
che le agitazioni di questi giorni sono state più efficaci che tutte le veglie possibili a
sciuparti.
[pag. 213]
Nell'ultima lettera che mi scrisse Sr. Maddalena mi chiese in grazia di essere
ammessa a fare i voti perpetui a Pentecoste. Ieri le dissi che non potevo darle ancora
risposta e che mi sarei regolato secondo la sua osservanza per concederle o meno
quanto chiedeva. Comunica le deliberazioni prese sia a Suor Livia sia a Suor Caterina
e fa intendere loro chiaramente il lavoro che debbono fare su se stesse per poter avere
una sentenza favorevole per settembre.
Ho mandati i vaglia a Napoli: credi opportuno che faccia dare L. 3000 per il
merinos?
.
Spero che il vaglia di L. 3000 possano pagarmelo qui, e così potrai dare le L. 1000
a D. Pancrazio, ed avere qualche disponibilità per le spese da fare qui. Per il corredo
alla Nigro e alla Fornari bisognerà acquistare della mussola, del lino, e chi sa quante
altre cose: forse si potrebbe interrogare anche Mazzarone: egli acquista molta roba
dai miei cugini, ed a lui, che paga sempre a pronti, si fa un prezzo speciale. Forse potremmo trovare maggior convenienza da lui che acquistando a Napoli. Vuoi che
faccia un tentativo?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Come puoi
immaginare mi peserebbe troppo aspettare fino al pomeriggio di lunedì qualche tua
notizia! lo verrò costà nella mattinata di martedì.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 4 aprile 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dopo la tentazione, così bene superata con l'aiuto e i lumi speciali che Dio ti ha
dati, ne sopravviene un'altra!... Il dispiacere per aver ceduto temporaneamente alla
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prima tentazione è ottimo se è contenuto nei dovuti limiti; ma mi pare che tu questi
limiti oltrepassi e vai di nuovo verso lo scoraggiamento. No, figlia carissima,
contentati di far tesoro della amara esperienza e datti tutta con tranquillità di cuore;
anzi con allegrezza intima, alla riforma completa di te stessa. Certo anche in [pag.
214] seguito ti avverrà di commettere sbagli, e ti avverrà finché sarai viva; ma se tu
sarai veramente umile ed amerai assai il Signore questi sbagli invece di nuocerti ti
gioveranno, come ti gioverà quello che finora ti è avvenuto. Ora tu sarai più
diffidente del tuo giudizio; più persuasa di dover avere fede cieca. Se non ti fosse
accaduto tutto ciò credi che te ne saresti persuasa così presto?!...
Animo dunque: voglio saperti allegra e piena di fiducia. Solo così sarai costante
nei tuoi propositi ed avrai la forza di perfezionare sempre più l'esecuzione.
Io non ricordo più il passato prossimo, che dev’essere del tutto sepolto, perchè so
che la mia carissima figliuola Sr. Maria fa davvero e vuol richiamare interamente il
fervore di propositi, il completo abbandono in Dio, e la cieca ubbidienza da cui era
animata in quella indimenticabile mattina in cui fece i suoi voti nella chiesa del S.
Cuore alla Salute!... Quando non sarò contento di te ti ricorderò solo quella data e so
che basterà questo per risolvere tutte le difficoltà che la natura opporrà alle mie
prescrizioni che diventeranno sempre più esigenti!...
Ora ti ordino l'allegrezza di spirito e la meditazione sulle diverse prescrizioni che ti
ho date.
Non ti dico quanto pregherò per te e per la nostra carissima Congregazione in
questi giorni. So che saremo uniti nel chiedere al Signore le stesse cose e questo mi
dà fiducia che le preghiere saranno esaudite.
Ieri nel pomeriggio ebbi molta sofferenza di stomaco ed anche un po’ di fegato.
Non fui capace di lavorare pure avendo tanto da fare!... Ora sto bene, ho solo un po’
di incomodo al fianco destro: non ho preso l'acqua di Chianciano per evitare che
smuovesse qualche calcoletto e mi impedisse di fare le funzioni. Riprenderò lunedì.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 maggio 19281
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che tu abbia preso tutte le disposizioni per non essere disturbata
_____________________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 66-67
[pag. 215]
durante questi esercizi. Tu ad ogni modo farai capire che non debbono rivolgersi a te.
Ti mando un'altra copia (che restituirai) degli esercizi del Bucceroni perchè
possiate essere più indipendenti nel fare le meditazioni.
152
La meditazione del mattino sia quella della Comunità sulla vita della Madonna. Le
altre quelle che tu sceglierai sul Bucceroni. Distribuisci le ore della giornata con le
relative occupazioni, che saranno prevalentemente di lettura spirituale. Il silenzio
dev'essere assoluto. Ciascuna avrà un lavoretto per occupare i tempi liberi. Il
passeggio sia abbondante e possibilmente metti anche un po’ di riposo dopo pranzo.
A te mando il libro «Formazione della Umiltà»: esso e l'«Imitazione» formino
l'oggetto delle tue considerazioni amorose. Fanne carne e sangue e non ti mancherà
mai la maniera di profittare tu ogni giorno e di poter parlare anche per dieci anni in
capitolo, con profitto vero di chi parla e di chi ascolta.
Troverai qualche periodo segnato: i segni sono antichi e non sono fatti ora per te.
Potrai anche annotare a margine del libro qualche cosa, perchè questo libro te lo
lascio in uso a tempo indeterminato.
Domani celebrerò la messa affinché il Signore ti illumini abbondantemente sulla
teoria; ma soprattutto sulla pratica della vera umiltà e carità, sia circa te stessa, sia
circa le suore e sia circa gli estranei. Mettiti in questi esercizi con la profonda intima
persuasione del bisogno che ne hai per l'acquisto appunto dell'umiltà vera, e se questa
persuasione sarà veramente tale, gli esercizi riusciranno bene.
Sabato poi celebrerò per la nostra Congregazione e per quelle che
fanno gli esercizi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 maggio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero di poter venire nel pomeriggio in automobile, perchè oltre alla tosse ho ora
una lombagine che mi impedisce di muovermi. È la [pag. 216] conseguenza della
cerimonia di ieri e debbo ringraziare il Signore che finora non è venuto di peggio!... E
se domani dovessi restare a letto?.. La funzione si dovrebbe fare ugualmente: su
questo non si discute!...
Non so se si è invitato il Vicario, il Parroco e qualche altro canonico (tre potrei
portarli in automobile con me).
Raccomanda a tutte la massima serenità e che il loro pensiero sia rivolto solo a Dio
per fare l'offerta con la maggiore generosità possibile: maggiori saranno le
contraddizioni e le privazioni in questa circostanza e maggiormente piacerà al
Signore l'offerta.
Tu poi specialmente tieniti in perfetta calma ed uniformità perfetta alla divina
Volontà che è e deve essere l'unica tua aspirazione.
Tanto il Provveditore agli studi come la Direttrice delle scuole di Metodo di
Matera fecero le più vive insistenze perchè mandassimo lì le esaminande, assicurando
le più cordiali agevolazioni. Vedremo che risponde la Superiora di Conversano. Il
153
fatto è che pare che le domande debbono essere presentate per il 30 corrente anche se
vogliono presentarsi ad ottobre.
Così almeno diceva la Direttrice, la quale però ignorava che fosse stata concessa
una proroga per questi esami fino al giugno del 1929.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 maggio 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se non dovessi dar conto oggi verrei costà; ma non posso ancora. Sto meglio, ma
non quanto speravo ieri e nelle primissime ore di stamane. Ieri il Vicario fece venire
il medico il quale sostiene che ci ho sempre un po’ di febbre e che debbo fare
attenzione ecc. ecc. Perciò oggi verrai qui alle 16 con la nota delle cose che devi
dirmi in confessione e con quella degli affari che dovremo trattare dopo.
[pag. 217]
Ti raccomando per ora e per sempre di salutare brevemente mia sorella nell'arrivo
e nella partenza in modo da spendere il tempo che stai fuori casa non solo con
parsimonia, ma con vera avarizia. Questo vale veramente non solo per quando stai da
me; ma dovunque ed anche in casa.
Chi ti accompagna porti seco qualche cosa da fare, a meno che non trovi qualche
occupazione seria anche qui.
Cerchiamo un po’ tutti a valerci meglio del tempo, questo preziosissimo dono di
Dio, del quale purtroppo teniamo pochissimo conto.
Ieri proprio per miracolo la signorina Imbo riuscì a prendere il treno. Ancora non
mi calmo per la corsa pazza che fece l'automobile che in 25 minuti fu alla stazione.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 5 settembre 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ero sicuro di ricevere oggi lettera tua; ma niente è venuto. Pazienza! Forse verrà
domani.
Ti mando una circolare che il Prefetto della S. Congregazione dei Religiosi a nome
del Santo Padre ha mandato a tutte le Diocesi perchè i Vescovi provvedano. E poichè
le Discepole di Gesù Eucaristico, specialmente quelle che stanno a S. Pietro
Vernotico, hanno anch'esse bisogno di questo avviso, malgrado che a S. Pietro
Vernotico lo avessi dato io più volte, e non ne hanno fatto conto, voglio sperare che
ora ascoltino la voce del Santo Padre!
154
Dirai dunque alle rispettive Superiore che per applicare in concreto queste
sapientissime disposizioni, se il programma non è stato ancora divulgato, inseriranno
nel programma la maniera nella quale dovranno presentarsi vestite sia le bambine
dell'asilo, e sia le alunne delle scuole [pag. 218] elementari o delle scuole di lavoro.
Se i programmi sono stati già distribuiti, si faccia un avviso e lo si mandi a tutti quelli
a cui è stato mandato il programma.
Nella lettera che scriverai alle rispettive case dirai da parte mia che la Suora (e
molto più la Superiora) che per qualunque riguardo non si attenesse a queste norme,
sarebbe rea di colpa.
Giulia Parisi mi ha scritta una bella lettera: si vede che il Signore lavora in
quell'anima. Preghiamo assai, perchè credo che per la nostra Congregazione sarebbe
una vera benedizione.
Domani alle ore 12 avrò udienza dal Santo Padre. Speriamo che riesca bene, e che
Egli conceda quanto andrò a domandargli.
Mi è arrivata qui la lettera del Padre che dà gli esercizi: dimenticai di dire che la
lettera proveniente da Taranto fosse aperta a Tricarico. Spero che non sia nato nessun
inconveniente.
Ieri andai da Salusti e perdetti circa un'ora di tempo: non voleva persuadersi a
cambiare il carburatore guasto: ma finalmente l'ottenni. Comprai l'altra macchinetta,
che mi fece pagare L. 110. Credo che oggi siano stati fatti i pacchi dei catechismi e di
tutto il resto.
Spero che il Vescovo di Capaccio Vallo mi dispensi dall'andare a Lauria. Gliene
ho scritto ieri l'altro, e l'ho pregato di mandarmi la risposta a Napoli.
Sabato mattina a Napoli tornerà quella Suora Bascolo: essa darà L. 350 al mese e
se dopo i primi tre o quattro mesi di esperimento si troverà bene, farà la cessione del
suo, che non è poco. Io sabato stabilirò che, se non si trova bene, quando se ne va
dovrà dare L. 1000 alla Congregazione. Forse in questi giorni spedisce la roba sua.
Sto benissimo; starei meglio se non avessi la preoccupazione continua per la tettoia
della Cattedrale: se venisse un acquazzone violento, come quello che si abbatté lunedì
su Napoli, sarebbe un vero disastro. Sono anche ansioso di sapere come si sono
dimostrate quelle che non sono state ammesse alla professione o alla vestizione.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 219]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 dicembre 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che la riflessione e la preghiera ti abbiano illuminato bene su quanto ti dissi
ieri e su quanto volevo dire con le considerazioni che ho fatte su di me. Il resto lo dirò
parlando alla Comunità sabato prossimo, se il Signore mi concederà di venire.
155
Figlia carissima, non puoi pretendere che tutti pensino come te, e non sarebbe
neppure bene che eiò avvenisse, perchè nessuno di noi è infallibile, e con la
contradizione, le opposizioni il Signore vuole che perfezionassimo sempre più noi
stessi: gli oppositori, i contradittori sono degli ottimi strumenti nelle mani di Dio per
non farei montare in superbia e per farei vedere dei lati della verità che noi, anche con
la migliore volontà non vediamo. Se li considerassimo sempre sotto questo aspetto,
quanta carità avremmo verso di essi e come profitteremmo meglio della funzione che
essi compiono!
Che importa che la loro azione e le loro parole non si ispirano certo alla carità o a
motivi soprannaturali; ma molto spesso invece sono frutto di cattive loro passioni?
Siamo noi che dobbiamo avere lo spirito di fede sempre ed in tutto e che dobbiamo
vedere attraverso la creatura debole fiacca, anche cattiva qualche volta, il Creatore
Onnipotente, Sapientissimo, Provvidente e Misericordioso, che si serve anche di
strumenti così imperfetti per fare le opere sue. Apriamo bene gli occhi, figlia mia, io
da una parte e tu dall'altra e cerchiamo di dimenticare noi stessi per andare
unicamente, puramente a Dio. Quando morrà questo io che si oppone così
tenacemente al regno di Dio al quale solo vogliamo aspirare?!
Ieri dimenticai (e la dimenticanza era legittima!) di dirti che l'Arciprete di Craco ha
disponibili L. 4.900 per un parato ricco in quarto, cioè: pianeta, due tunicelle, il
piviale, e oltre a questo vuole una stola in più delle due che si richiedono, ed un velo
omerale in più di quello che si richiede per il parato. Ti mando la sua lettera. Io ho
l'impressione che con quella somma può avere solo una cosa molto semplice, e lui
invece non si contenta neppure del piviale con ricami sullo stolone e sulla parte
centrale! Esamina la cosa con qualche altra e fammi sapere che cosa debbo
rispondergli. Se non c'è un sicuro vantaggio, è meglio dirgli che si rivolgesse a
qualche altra comunità o a qualche negoziante.
[pag. 220]
Poiché la posta ieri arrivò alle 13, non l'avevo letta ancora quando venni costà: vi
era una letterina di Sr. Addolorata, la quale si mostrava preoccupata che la dentista
non avesse ricevuta la sua lettera nella quale le diceva di non andare a Stigliano per
ora, e la sua preoccupazione era tale, che neppure nominava la dentista; ma diceva
sempre «quella persona». La dentista mi scriveva poi che essa aspettava la
spiegazione dell'avviso mandatole da Sr. Addolorata, la quale le prometteva che la
spiegazione gliel'avresti mandata tu. Le ho scritto. La dentista poi mi chiese di
mandarle al più presto L. 264,85 pure spese per il lavoro fatto per Sr. Addolorata, e le
100 o 80 lire che deve avere per il dente messo a Sr. Matilde. Ho scritto a mia sorella
perchè, se le è possibile gliele desse. Mi chiedeva poi un prestito di mille lire!... Puoi
immaginare come ho dovuto risponderle!
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Sebbene avessi dato iersera a P. Angelo l'incarico di scrivere per gli uffici di
Natale, temo che non arriveranno a tempo. Egli è quasi certo che non arriveranno a
tempo neppure quelli che ha commissionati una settimana fa.
156
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 dicembre 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Gesù ti ha imposta una mortificazione a gusto suo ed è la migliore che puoi
offrirgli. Pare che il tempo diventi rigido di nuovo, e se dovesse diventarlo di più
preferirei che voi altre non veniste per il Pontificale. Se domani dovesse piovere vi
proibisco di uscire di casa. Il 26 verrò io da voi anche se dovesse piovere, perchè in
questo caso verrei in automobile. Se non vi rincrescerà la spesa, mangerò costà!...
Il sac. Riccio, quello che fece le tre ore di agonia tre anni or sono, si è ricordato delle
Discepole ed ha mandato ad esse L. 500 raccomandando [pag. 221] che si pregasse
per lui. Aspetto da un altro un'offerta che forse sarà di L. 400, che destinerò a voi e
dell'una e dell'altra acquisterò pasta, che sta in fine.
Han fatto Senatore S. Ecc.za Giovanni Santoro fratello del Podestà. Io gli telegrafo.
Troverei ben fatto che voi gli faceste arrivare le congratulazioni.
Domattina non potrò sentirti in confessione: debbo fare l'omelia e non so ancora
che cosa dirò.
Auguri e benedizioni a te e a tutte. La messa di questa notte sarà per la nostra
Congregazione, e poiché in quelle ore anche voi siete a messa, avvisa tutte perchè
fossimo unanimi nel chiedere a Gesù la grazia di un completo spogliamento di noi
stessi e di un amore vero, costante, ardente per Lui. Voglia Gesù farci intendere
intimamente quello che dalla sua grotta ci predica! Voglia farcelo praticare fino
all'ultimo respiro con perfezione sempre crescente.
Ti benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 dicembre 1928
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stetti a S. Antonio venerdì e feci io il capitolo senza chiamare però nessuna
all'accusa. Cominciai con la circoncisione e parlai della mortificazione e battetti un
poco, anzi non poco su quelle che per un nonnulla si buttano giù e non sanno portare
con coraggio e senza farne accorgere neppure le più piccole sofferenze.
Sr ... stava proprio benino e volle confessarsi e non si riconosceva in essa quella di
due giorni prima.
Avevo detto a Sr. Immacolata di scrivere alla famiglia la lettera che poi avrei
firmata io; ma non l'ho mandata. Avevo fatto dire a Sr. .., che l'avrei chiamata, la feci
avvisare per non dimenticarmene, e volevo dirle di non dare nulla a Sr. ... senza il
nostro permesso. Essa si spaventò e si eclissò e fino a quando me ne andai stette
sempre a confessarsi, mentre si era confessata anche al mattino!
[pag. 222]
Tornerò domattina a S. Antonio; ma non so che cosa dirò. Il Signore ci penserà!
Spero di ricordarmi di dare norme per quando vengono da te.
157
Non parlo della casa di ... e degli avvenimenti che hanno provocata la tua venuta
costà: hai fatto abbastanza! Applica quanto dissi mercoledì nell'esortazione alle Suore
e sii sicura che Dio ha voluto questo tuo viaggio e che esso porterà ottimi frutti. Fa il
possibile per intenderti con Sr. Addolorata e sii generosa assai nel vincere le tue
ripugnanze: comincia con queste vittorie su te stessa il nuovo anno, che dev’essere
per tutti, ma specialmente per noi due, anno di profondo rinnovamento spirituale.
Tagliamo sul vivo, figlia mia, non ci stanchiamo, e conosciamo subito la tentazione
quando essa ci dice che abbiamo fatto abbastanza. Conosciamo la tentazione quando
cerca di nascondersi sotto il manto della necessaria fermezza e del prestigio della
carica. Con le persone di cui non ci piace il carattere, o i modi, o che non ci sono
favorevoli, facciamo prevalere la dolcezza sulla fermezza; con le altre facciamo
viceversa; e staremo sempre nel punto giusto!...
Allora sì che sentiremo vicino il Signore ed Egli ci parlerà al cuore specialmente
nella preghiera. Se sapessi con certezza che questa ti arriva a tempo, celebrerei per
me e per te il 2 affinché il Signore ci desse la grazia di mettere, nell'anno che
comincerà, mano energica a strappare da noi tutto quello che a Lui non piace; poichè
però non ho questa certezza, preferisco di aspettare il tuo ritorno, che vorrei fosse
giovedì al più tardi, consacrerai poi un giorno al ritiro e lo farò anch'io, verrai a
confessarti e il giorno seguente celebrerò questa messa, nella quale deporremo
sull'altare i nostri propositi e ci consacreremo in maniera particolare a Gesù. Sai già
che non ti risparmierò!... Ma tu vorrai essere risparmiata?
È tardissimo e non posso scrivere a codeste Suore: mando a tutte e specialmente
alla Superiora la mia benedizione offrendo al Signore le ansie in
cui sono vissuto
in questi giorni!... Scriverò in momenti più tranquilli.
Benedizioni specialissime a te.
So che la tua tosse è cresciuta, e ciò mi impensierisce; sta attenta, abbiti riguardi.
Circa le iniezioni a Sr. Addolorata, cerca tutti i mezzi per ottenere tu l'ubbidienza: io
pregherò perchè ci riesca. In caso contrario interverrò io.
Dal 1° gennaio l'automobile postale aspetterà il treno delle 10,40 e quindi tu
partendo da Stigliano lo prenderai comodamente.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 223]
1929
158
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 16 gennaio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho un nipote in pericolo di vita e forse proprio domani deve subire una gravissima
operazione che per le condizioni del suo cuore è difficilissima. Ho scritto al padre che
tutte le Suore avrebbero pregato (il padre è il negoziante di stoffe che forse hai
conosciuto), e intanto ho dimenticato di parlartene. Fa fare preghiere: se è bene per
l'anima sua sopravviva, altrimenti il Signore se lo prenda adesso che ha ricevuto con
ottime disposizioni i Sacramenti. Fa pregare per il padre: ha avuto lui il pensiero di
chiamare il parroco appena ha saputo che le condizioni del figlio erano gravi, ed ha
promesso alla Madonna che qualunque cosa disporrà il Signore per il figlio, egli si
metterà in regola e sarà buon cristiano.
Ho dimenticato pure di domandarti se per caso avessi la ricetta di Sr. Addolorata,
la quale ha promesso che farà le iniezioni e sta facendo istruire Sr. Elena.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 224]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 gennaio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani, festa di S. Francesco di Sales, la messa sarà per me, per te e per la nostra
Comunità.
Raccomanderemo a S. Francesco e alla sua figliuola S. Chantal che ottengano a
tutte le Discepole lo spirito di vera umiltà e di perfetta mortificazione nell'osservanza
soprannaturale di tutte le Regole. Raccomanderemo in maniera particolare queste
figliuole che corrono imminente pericolo di essere messe fuori dalla Congregazione e
supplicheremo che si ravvedano veramente e perseverino fino alla fine.
Mando l'analisi di Sr. Rosalia e il biglietto del Prof. Guerricchio. Sr. Rosalia corre
seri rischi di morire col coma diabetico, ed è necessario che stia al più rigoroso
regime possibile. Vi sono diverse cose che essa può mangiare e quindi si deve
provvedere. Bisogna anche dire che sarebbe bene che tenesse le cose sue in ordine e
che perciò si raccomandasse al Signore per decidere in concreto che cosa deve fare.
Ieri Sr. Giuseppina tossiva in maniera che mi fece impressione. Forse sarebbe bene
farla riguardare per uno o due giorni.
Mandami qualche notizia della salute tua e di tutte le deboli di S. Antonio. Mia
sorella dice che si dovrebbe cominciare a far fare la cura di iniezioni a Sr. Lucia, e
che ti ha mandato già delle scatole di fialette adatte per essa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
159
D.S. A Sr. Rosalia non parlare del compenso per l'analisi.
Ti mando il pacco di foglietti e ti ricordo che non hai ancora restituiti i blocchi che
furono mandati costà per errore.
[pag. 225]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 gennaio 1929
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Non ti far venire la tentazione di uscire di casa altrimenti ti scomunico. Cerca di
sollevare il cuore a Dio e di tenerlo fisso in Lui. Supplicalo, perchè se a Lui piace,
non facesse allontanare nessuna di quelle che ci ha mandate e tu prendi nuovo
coraggio nelle avversità e stringiti con più amore a Dio e cerca di essere sempre più
vigilante su te stessa e sulle altre.
Prepara le lettere per le consigliere. Ieri è venuta la conferma per le Conferenze
Episcopali la sera del 5.
Con D. Pancrazio molta pazienza, molta sottomissione, moltissimi complimenti.
Ora che fa freddo e vi è la neve non è male che riposiate un pochino di più. Al resto
penserò io.
Non ti preoccupare di Sr. Livia: guarirà presto; ma obbligala a stare a letto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
L'ondata di freddo che finora era stata così insistente nel resto dell'Italia, è arrivata
anche qui, senza lasciare il resto! La laguna veneta è tutta gelata, a Padova tre giorni
fa e per tre giorni era 15 sotto zero, ecc. ecc.
Questo non riscalda certo noi. In queste circostanze, se domani non viene un
cambiamento notevole nella temperatura, il funerale di lunedì [pag. 226] se ne va per
aria. Io ho già appuntato l'automobile per venire io e far venire i sacerdoti; ma se il
tempo è rigido come ora non farò venire nessuno perchè non voglio che le Suore e gli
altri stiano in chiesa con questa temperatura.
Verrò io in automobile per parlare con te e confessare le altre, e voi farete
privatamente i suffragi.
Non mi avrebbe spaventato il freddo e sarei venuto egualmente costà; ma mi
preoccupo delle chiacchiere della gente e degli strilli del babbo e della sorella.
Benedico te e tutte e mi congratulo con la nuova cuciniera.
+ RAFFAELLO VESCOVO
160
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 3 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il funerale per la mamma resta differito al mio ritorno da Valle di Pompei.
Proibisco assolutamente di scendere in Chiesa, e che le Suore escano per il
catechismo. Si lavi solo quel tanto che è strettamente assolutamente indispensabile.
È prudente che si sospenda qualche notte l'adorazione, poichè l'uscire di stanza dal
caldo del letto in quei corridoi così freddi è pericoloso.
Se le condizioni migliorano verrò domani; ma non per la messa.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 227]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Comincio a scrivere io perchè anche ciò che scriverà mia sorella abbia valore di
ordini miei. Non posso avere altri dispiaceri poiché ne ho tanti, e una notizia di
malanno serio mi affliggerebbe immensamente. Perciò devi averti riguardi assai. Non
so se è stata sospesa l'adorazione notturna: con questi tempi e con tanta influenza,
sarebbe prudente.
Tu devi nutrirti e mia sorella ti manderà qualche cosa adatta. Non scherzare col tuo
organismo che non è forte come tu credi.
Fa scrivere a Sr. ... che, se passa il febbraio tu non potrai più accompagnarla. Ciò
perchè a me preme assai che ti faccia visitare accuratamente e possa avere una cura
adatta.
Parto tanto malvolentieri! Speriamo che mi arrivino almeno buone notizie; ma
voglio sapere tutta la verità!
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ieri non ci entravi per nulla nella depressione di spirito in cui mi trovavo; ma
cominciasti ad entrarvi quando mi dicesti che non saresti venuta a confessarti. Ci
entrasti molto più quando seppi che dopo le sofferenze dei giorni passati, domenica
mangiasti la pasta col sugo di carne di [pag. 228] maiale e martedì le polpette. Certo
161
non lo hai fatto per gola; ma perchè non vuoi stare a vitto speciale; e questo
attaccamento al tuo giudizio, che tantissime volte su questo punto ho contraddetto
con gli ordini miei mi è dispiaciuto assai. Credi di fare la volontà di Dio agendo così?
Non vedi in quanti modi ti dimostra il Signore che da te non vuole l'esempio di stare
a vitto comune; ma vuole l'umiliazione continua e costante del vitto speciale? Né poi
sarebbe venuto il desiderio a qualcuna del tuo vitto speciale in confronto della pasta
al sugo!... Ora intanto siamo daccapo!...
Scrivo a Sr. ... per darle ordine di tenerti a vitto speciale per omnia saecula
saeculorum; a te poi dico che quando contravvieni a questi ordini senza mio permesso
non puoi fare la Comunione. Bada, figlia mia, che quando il tuo stomaco soffre così e
quando non ti nutrisci, non riesci neppure a sorvegliare te stessa e la pazienza ti
scappa, la dolcezza inacidisce, la satira e la risposta pungente vengono spontanee sul
labbro e portano le loro ferite! Che ne deve fare il Signore del tuo vitto comune se tu
poi lo condisci a questa maniera?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e ti auguro che non mi farai tornare
mai più su questo argomento.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 15 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sursum corda!... Le condizioni delle strade son tornate tali che domani non potrai
venire da me per la messa, ed io ti proibisco di muoverti. Se le vie saranno appena
praticabili verrò io costà. Come è buono Gesù che ci dà l'occasione di offrirgli
qualche cosa!...
In questa Quaresima affriamogli una bella mortificazione: quella di un grande amore
al silenzio e di una vigilanza assidua sulla nostra [pag. 229] lingua. Per riuscirci,
prepariamo ciò che dobbiamo dire sfrontandolo da tutto ciò che non è necessario, e
facciamo in modo che anche le persone con le quali trattiamo siano condotte
dolcemente ad usare una eguale parsimonia nei loro discorsi. (Le mani fredde mi
fanno scrivere anche peggio del solito!)
Al principio ti sembrerà difficile riuscire; ma tu non ti scoraggerai: insisterai nel
proposito, ti esaminerai diligentemente, pregherai umilmente, e il Signore ti aiuterà.
Credo che avrai letta l'epistola di stamane e spero che ti sarà venuta la voglia di
meditarla e di farne applicazione pratica e nella tua vita spirituale e in quella della
Comunità. Tu sai quanto spesso mi son valso di quella frase così profonda «ecce in
jeiuniis vestris invenitur voluntas vestra»! Oh! come dovremmo meditarla sempre,
specialmente noi che da Dio abbiamo ottenuto il misericordiosissimo privilegio della
vocazione allo stato di perfezione!...
162
Eppure come spesso dimentichiamo che di nostro abbiamo ,una sola cosa, e come
spesso vogliamo servire Dio come piace a noi e non come piace a Lui! E allora stesso
che rinunziamo alla nostra volontà per amor di Dio, quanti rimpianti, quante
ripugnanze e come cogliamo ogni plausibile pretesto per tornare ai nostri criteri!....
Eccoti l'argomento per il capitolo di oggi e di domani; ma portalo ad esempi
pratici.
L'amore al silenzio non deve dispensarti dalla ricreazione: durante quel tempo lo
eserciterai egualmente, desiderando il silenzio, e tenendo viva ed allegra la
ricreazione in cose prevalentemente spirituali. Nelle discussioni su cose che non
hanno importanza spirituale preferisci di cedere (punto difficile per te!) e di non
mostrare di sapere, anche quando sei sicura; guardati dai frizzi, dalla satira, dalle
risposte dure!
Dove senza serio danno può prevalere il criterio delle altre, fallo prevalere, anche
se il tuo fosse migliore. Specialmente con quelle che stanno a capo di uffici, tutte le
volte che è possibile approva il loro operato, e se scorgi qualche difetto non lo fare
rilevare affatto, se la cosa non è destinata a ripetersi; non lo fare rilevare subito, se la
cosa si dovrà ripetere, e quando lo farai rilevare, proponi la cosa a modo di dubbio o
di suggerimento amichevole.
Che bella cosa se ti apparecchiassi alla Pasqua con un intenso, costante e generoso
esercizio di queste solide virtù, che sono quelle che il [pag. 230] S. Cuore preferisce:
«discite a me quia mitis sum et humilis corde!» Coraggio figlia mia, ed avanti!
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Preghiamo assai per quelle che debbono andar via: Credo che non si debba
tornare indietro per la ... e la ... e dolorosamente anche per la … Dobbiamo poi
deciderci per ... Un'altra che mi fa stare molto in dubbio è …, che ha lingua lunga ed
è facile a giudicare i Superiori e a criticarne gli atti. Ti pare che Sr. ... e Sr. ... siano
veramente guarite e che non diano più occasioni a critiche?
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando l'argomento per passare santamente le ricreazioni della Quaresima. Ho
fiducia che questa lettura le conversazioni che la seguiranno faranno grandissimo
bene alla nostra Congregazione. Così deve proporsi la Santità perchè possa essere
imitata.
Tu leggi per conto tuo il tratto che si leggerà poi a refettorio e procura in
ricreazione di commentarlo e più di farlo commentare in una conversazione viva ed
163
edificante che tu cercherai di indirizzare. Infonda il Signore in tutti noi decisione di
volontà, vera umiltà e lume di fede perchè prendessimo esempio da questo giovane
noi che per vocazione speciale dovremmo essere tanto più innanzi di Lui.
Scrivo per far venire altre copie della vita e ne faccio mandare una a ciascuna casa
delle nostre Suore. Tu t'incaricherai di far sapere le mie intenzioni al riguardo.
Debbo scrivere a Rodi: credi opportuno che parli chiaro a Sr. ...? Dovesse
dispiacersi la Superiora? Che scriveva Sr. ...? Il peggior sordo è [pag. 231] chi non
vuol sentire!... Sr. ... si lagna delle mie lettere, eppure se veramente vuole la direzione
deve seguire ciò che le ho detto, se invece vuole ammirazione e incoraggiamento a
continuare... deve trovarsi un altro direttore.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Avrei dovuto aprire la Santa Visita; ma a causa della neve ho rimandato. Se
domenica prossima sarà bel tempo, verrete anche un gruppo di voi alla funzione, che
farò cominciare alle 17 precise.
Che ti ha detto la lettura del giornale intorno al Concordato? Non hai notato che la
Basilicata, avendo quasi tutte le diocesi vacanti, sarà la prima ad applicare l'accordo
di far coincidere le Diocesi con le Province?!... Preghiamo assai.
Domani P. Angelo verrà per ascoltare le confessioni.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La sera che partisti ricominciò a nevicare e smise solo iersera. Pare che sia caduta
più neve questa volta che l'altra. Certo che questa volta la temperatura è rigida,
mentre domenica, lunedì e martedì era mite. Stamane il termometro segnava - 5º, la
giornata è stata serena, ma spira borea. Alle 18 abbiamo già - 3º. Quando si
ristabiliranno le comunicazioni? Chi lo sa? Gli operai andati stamane se ne sono
tornati perchè era impossibile lavorare.
La popolazione sta nell'estrema miseria: ieri ho convocato le autorità per
organizzare un po’ di soccorsi, ed oggi è cominciata la distribuzione di legna, legumi
e pasta. Non si può dare farina perchè tutti i mulini sono elettrici e l'energia manca. Il
Signore ci usi misericordia e faccia [pag. 232] cessare presto questa neve, altrimenti
non sappiamo come fare. D. Pancrazio, che non aveva vista l'entità della tormenta ieri
andò a S. Antonio ma ad un certo punto pensò che era perduto e si raccomandò a
S. Antonio e potette arrivare e dire la messa. Restò a pranzo colà e fece pure l'ora di
adorazione. Stamane ha dovuto far aprire la via perchè non poteva passare ed è
arrivato colà dopo le 8.
Stamane ho potuto avere dal Podestà due muli ed ho mandato a S. Antonio pasta,
patate, fiore e capioca. I mulattieri poi hanno portato pure otto barili di acqua dalla
fontana per le Suore e due per noi. Le Suore stanno bene.
164
Oggi indirizzato a te è venuto il seguente telegramma urgente (L. 34,54) «Partendo
costà zia Loreta vuole accompagnarsi meco pagando viaggio fino Tricarico penso
condurre ... mi permetta venire massima urgenza parlarle urge sua risposta Suor
Raffaella». Ho risposto che le comunicazioni sono interrotte e che aspettasse lettere.
Avevo già scritto circa i digiuni ecc. e poiché la lettera non è partita l'ho riaperta per
dirle che non mi piace questa sua maniera di agire a precipizio, e che per sarebbe
molto comodo il farsi rimandare sempre in casa Madre, e che questo sarebbe anche
un cattivo esempio per le altre.
Poiché non sarà possibile che mia sorella … vengano presto, è bene che ti presenti
quanto prima puoi al dottore di cui ti accludo l'indirizzo. Egli ha già le mie istruzioni
e tu farai tutto quello che egli dirà di fare dopo che gli avrai esposte le tue sofferenze
di stomaco, i cibi che le provocano più frequentemente, le palpitazioni dei giorni
passati, insomma tutto.
Per non perdere un'andata fa telefonare per sapere se e quando sarà in casa. Fa
parlare sempre a nome mio. Egli è il marito di mia nipote e sta acquistando a Napoli
gran nome come clinico, ed io so che lo merita, e che non è apprezzato ancora
secondo il merito.
Non credo che mia sorella si deciderà a venire adesso perchè è spaventata per tutte
le notizie di malattie che corrono costà.
Un giovane soldato al quale scadeva la licenza ieri, per evitare punizioni volle
avviarsi a piedi per Calciano; la tormenta di neve lo ha soffocato: stamane lo hanno
trovato morto!
Si trovò nessuno a rilevare la Teodonno? Ti informasti della salute della mamma?
Certo avrai già parlato con la sorella di… e ne avrai conosciute le intenzioni. Se si
tratta di non farla tornare, non piangere, fa notare però che la Comunità deve avere
almeno rimborsato ciò che avrebbero dovuto pagare e non hanno pagato.
[pag. 233]
Pare che domani sarà mandata la posta mediante un mulo e perciò concludo subito
per spedire.
Saluto e benedico te e i tuoi con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa mia non ti porterà nessuna notizia consolante: tutt'altro! Spero che hai
ricevuta la mia precedente e che al più presto metterai in esecuzione quanto ti ho
prescritto circa la tua salute.
Non pensavo che... voleva cambiare il vestito prima di venire a Napoli, e credo che
questo è il motivo per cui non ha voglia di venire. lo non sono potuto andare a S.
Antonio e non so quando potrò farlo.
Sr. Immacolata ti scrive l'incidente delle uova, che diventa grave per le calunnie
che hanno cercato di addossare alle altre. Per ora tolgo la Comunione a ...; tu fatti
165
chiamare il padre di ... e digli che si tenesse pronto perchè certamente la figlia tornerà
a casa fra poco; digli pure che non ne parlasse alla nonna, la quale ne riempirebbe
Marano. Parla pure con qualche parente di ... e con la comare, perchè non abbiano ad
avere sorprese neppure essi. Sono assolutamente deciso a purificare la Congregazione
col ferro e col fuoco e non voglio più indugi.
Quando, tornata qui, avrai accertato il fatto delle uova, le colpevoli, qualunque
pentimento mostrino, dovranno andar via senza misericordia. Malgrado il mio
telegramma la zia ed un cugino della... sono venuti. Ad un certo punto non potettero
proseguire con l'automobile e son venuti qui coi muli. Arrivarono iersera tardi ed
andarono in locanda e stamane sono andati a S. Antonio: la ... è dispiaciuta della tua
assenza, ha detto che non partirà senza aver parlato con me; ma non ha detto di non
voler partire.
[pag. 234]
Hanno tanta fretta di portarsela che volevano portarla da me sul mulo! Ora pare che
stiano cercando un'automobile; ma è difficile che troveranno chi si arrischia ad
andare a S. Antonio.
Parla con la madre di ... e dille quanto dispiacere hai avuto per questo pettegolezzo
che si è fatto costà, e dille che non era poi gran cosa se la figlia aveva chiesto qualche
cosa mentre gli altri prendono pure la parte che spetta ad essa!
Non so quando potremo avere notizie da Stigliano. Qui pare che domani partirà
l'automobile.
Saluto la mamma e le sorelle, ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e
mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 febbraio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non ti preoccupare di un secondo viaggio a breve scadenza, che poi sarà dopo
Pasqua, e si combinerà con la tua andata a Rodi. Sistema in fretta con la famiglia di
..., poichè se essa è risoluta a tornare, se gli altri tirano le cose a lungo... farà la
procura a ... o qualche altro di sua fiducia e se ne verrà. Spero che sia già andata dal
medico e che all'arrivo della presente potrai stabilire senz'altro il ritorno. Fatti fare le
scarpe. Acquista le medicine che servono per te. Acquista pure due tubi di «Antipiol»
che si è dimostrato efficacissimo per i geloni.
Ho avuto gran piacere che hai visitato il Ritiro. Le scuole andranno via certamente,
poiché anche Mugnano prima o poi dovrà avere il suo edificio scolastico, e poi credo
che anche l'edificio del Ritiro col concordato diverrà libero e indipendente. Se
qualcuna delle Suore si dimostrerà buona maestra di novizie potremmo mandare
costà il noviziato.
166
[pag. 235]
Conosco per fama le ... e di persona..., che credo sia la prima della serie: so che
sono bravissime signorine e di buona indole, e non mi dispiacerebbe certo di averne
una fra le Discepole. Falla venire dopo Pasqua.
Non ricordo chi è questa... speriamo che abbia forte vocazione e che presto superi
tutti gli ostacoli. Spero però che non sia..., perchè questo solo basterebbe per
rifiutarla.
Non son potuto andare a S. Antonio, perchè le strade sono torrenti e non si può
andare rasente ai muri per lo stillicidio dei tetti. La via poi delle fornaci a S. Antonio
è talmente impraticabile che il parroco si è scoraggiato e non c'è tornato. lo non mi
scoraggerei per lo stato delle vie, mi preoccupo solo delle chiacchiere che la gente
direbbe se senza una evidente necessità andassi.
L'automobile ieri ha ripreso il servizio per la stazione. La neve è liquefatta in
massima parte; ma l'altra che c'è durerà almeno altri due giorni; la temperatura è
relativamente mite. Tutte le case scorrono, anche io ho dovuto sloggiare, nel
Seminario non c'è dove rifugiarsi, immagina a S. Antonio. Tutte le stanzette che
danno sul chiostro e la cappellina sono in pessime condizioni e lo saranno finché non
se ne sarà andata tutta la neve.
Oggi … sta a letto: pare che ha la febbre. Speriamo che sia come le altre volte, che
cioè le passi subito.
Sabato fu ammazzato il maiale, credo cheabbia abusato un po’ e che ciò le ha
cagionato la febbre; ma è solo pensiero mio e potrebbe essere una cattiveria. L'auto
scende anche nel pomeriggio.
Sr. Maddalena non ha potuto recarsi dal medico per farsi misurare la vista:
bisognerà trovare un'altra occasione.
Benedico te e i tuoi con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Niente di nuovo per gli incidenti di S. Antonio. Sono pentito di essermi
lasciato dominare dal turbamento in quel giorno; ma non sento di dover ritirare nulla
circa la espulsione della colpevole o delle colpevoli.
[pag. 236]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 marzo 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera dimenticai di domandarti la cosa più importante, per la quale specialmente
ho voluto che andassi a Napoli! Che ti ha detto il medico? Che ti ha ordinato? Spero
che possa mandarmi in giornata notizie dettagliate e, se piace al Signore, buone.
Cerca di parlare conclusivamente con … Se facesse il testamento sarebbe la
miglior cosa di tutte. Ma ... bisogna andare con tutta delicatezza. Se si decide, le dirai
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che pensasse bene in testa sua come vuol disporre, che i testimoni saranno estranei e
le farai intendere che essa resterà completamente sola col notaio e i testimoni, e che
non solo nella sua stanza, ma in tutto il corridoio non vi sarà nessuno. Se essa
insistesse le dirai che sono ordini miei e che io sotto pena di scomunica proibisco a
chicchessia di ascoltare.
Spero che non vi sia polmonite e che essa possa levarsi presto; ma ho tanta
paura!...
Sii coraggiosa nel constatare le cose che ti dissi ieri e non ti abbattere: il Signore
vuole che riformiamo noi stessi in primo luogo e che usiamo poi metodo un po’
diverso nel governare queste figliuole che Egli ci affida, metodo più forte ed eguale!
Questo metodo è del tutto contrario alla nostra indole, ci costerà assai; ma si dimostra
necessario, e lo adotteremo. Se dovessimo badare alle persone, potremmo continuare;
ma dobbiamo badare prima di tutto alla gloria di Dio e al bene della Comunità.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Hai presi i termometri?
[pag. 237]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 19 marzo 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se sapessimo approfittare dei doni di Dio! Se sapessimo unirci a Gesù crocifisso
come profitteremmo dei dolori che Egli ci manda!... Ma io almeno ho poca fede e mi
avvilisco e non so benedire di buon animo il Signore!... Ipse cognovit figmentum
nostrum!... Egli ci compatisce e vuoi darci la forza, sappiamo meritarla e sappiamo
corrispondere.
Ho fatto uscire Sr. Domenica dalla stanzetta dove dorme Sr. Livia; ma non ho
osato prendere il provvedimento di mandarla a dormire con Sr. Rosa e per l'una e per
l'altra. Sr. Livia del resto può rimettersi. Scrivo a D. Carlo comunicandogli la
diagnosi e vedremo che cosa dirà la famiglia. Se questa, come credo, non vorrà
saperne, l'attuale laboratorio di Sr. Agnese diventerà anch'esso infermeria e si
adotterà il provvedimento radicale della scala esterna per tutto.
Il Signore ci scansi da altro, se a Lui piace. Scrivo a De Cicco perchè spedisca la
ricetta di De Bonis in triplice dose perchè voglio che facciano cura di tricalcina anche
Sr. Vittoria e Suor Elena. Quest'ultima sta con febbre, le dolgono le spalle ed ha
avuto anche uno sputo sanguigno!... A Sr. Addolorata non ho fatto sapere nulla. Per...
sii recisa: con queste prospettive, essa che evidentemente è candidata come farà?
Come ho l'animo scuro!... Non posso scrivere a nessuna delle suore di Rodi perchè
sono già stanco dei due discorsi e delle due funzioni fatte oggi e perchè non saprei
dire cose che confortano.
168
Benedico te e tutte con tutte la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Il tuo gusto e non il mio
amo solo in te, mio Dio.
Voglio solo, o mio Signore,
ciò che vuoi la tua bontà.
Quanto degna sei d'amore
o divina volontà!
[pag. 238]
Tu le Croci cangi in sorte,
tu fai dolce ancor la morte;
non ha croci, né timore
chi ben teco unir si sa.
Oh! finisse la mia vita
teco un giorno tutta unita!
Chi tal more, non già more,
Vive e sempre viverà.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 giugno 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La tua cartolina ha messo in rivoluzione le tre esaminande, le quali nella loro paura
non capiscono quanto vale per esse questo interessamento del Provveditore!... Oggi è
arrivato il certificato di cittadinanza italiana di Sr. Francesca e domani sarà spedito
insieme col programma e con una lettera di Sr. Immacolata alla Direttrice.
Stasera scrivo al Provveditore annunziandogli una mia visita per martedì e
pregando lo di telegrafarmi nel caso fosse assente. Raccomanderò al Provveditore che
si interessasse personalmente e per i certificati e anche perchè fossero chiusi tre occhi
sulla preparazione scientifica delle candidate.
Io sto benissimo: venerdì ci voleva un po’ di sofferenza per la festa del S. Cuore.
Intanto le tempeste sono superate e le ratifiche sono state scambiate in perfetta letizia
proprio nella festa del S. Cuore. Ora si preparano nuovi trionfi per la Chiesa: la
Prussia cittadella del protestantesimo farà il Concordato con la Santa Sede, nel
Messico pare che, cessata la persecuzione, la Chiesa avrà una certa libertà. Preghiamo
e godiamo dei trionfi della Chiesa offrendo per ottenerli le nostre sofferenze private.
Pare che finora tutto sia tranquillo a S. Antonio. Domani si farà il pavimento nella
stanza dove dovrà venire il pianoforte.
Mi pare che Sr. Immacolata dovrà accompagnare le esaminande a Matera e restare
colà, anche per decoro della Congregazione.
169
Aspetto notizie della tua salute. Ossequi e ringraziamenti alla Madre Rosa e alla
Madre Aurelia. Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 239]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 giugno 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Fin da quanto lessi il parere del Prof. D'Amato giudicai dannosa l'attesa di tre mesi
per l'operazione, e trovo ragionevolissimo ciò che dice il Dott. Tritto. Ciò posto anche
se ti sbrigassi durante la giornata di domani, non andrai a S. Pietro perchè sarebbe
uno strapazzo e niente altro: verrai qui con tutto agio non essendo ci bisogno di
precipitare il ritorno. Qui ti occuperai di mettere a posto le cose per andare tranquillamente a Potenza quanto prima potrai. Naturalmente l'ubbidienza ti obbliga a fare che
il quanto prima sia proprio quanto prima.
Sr … è esaurita addirittura.
Il massetto nello studio fu fatto lunedì e martedì: domani si metteranno i mattoni.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Guardia Perticara, 20 giugno 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La fretta e lo stordimento dei giorni precedenti mi fecero dimenticare mille cose!
Neppure tu eri riposata e tranquilla martedì. Pazienza.
Partiti da Tricarico fummo raggiunti da un temporale accompagnato da pioggia
così abbondante che dovettimo fermare perchè la via non si vedeva; arrivammo
perciò a Stigliano alle 12,45 invece che alle 11.
Le Suore stanno bene in salute ed in ottima armonia e pace. Sia benedetto [pag. 240]
Iddio! Ciruzzi dice che è indispensabile un'altra suora, ed anche a me pare che ci
vorrà anche perchè la casa si sistemerà ed allargherà.
Ho scritto all' Arciprete di Vieste e a Mons. Gagliardi.
Dimenticai di lasciarti l'itinerario, ed io voglio subito notizie tue: domani sera sarò
a Corleto; ma non farai a tempo a scrivermi colà, perché vi resterò fino al 24; la sera
del 24 andrò a Gallicchio e vi starò fino alle primissime ore del 26, la sera del 26 sarò
ad Armento e la sera del 28 a Montemurro. Se vengono notizie da Matera
mandamele.
Come stai? Stai facendo con perfetta letizia il sacrifizio di non levarti la notte? Ti
raccomando, figlia carissima, di fare allegrissimamente la volontà di Dio, poiché a
Lui piace più l'obbedienza che le vittime. Stai respingendo con energia quelle che
vogliono parlarti fuori dei giorni di udienza?
170
Non ho scritto ancora al Prof. Tritto e non potrò più farlo oggi: lo farò domani.
Sapessi che combattimento ho nel mio interno! Da una parte non ho coraggio di
ordinarti l'operazione prima di questo esperimento e dall'altra sento che col differire
le tue condizioni peggiorano. Prego tanto il Signore che mi illumini su questo punto.
Dirai alla Signora Mirabelli che prego per essa e che le raccomando calma,
raccoglimento e serenità.
A Sr. ... dirai tutto quello che ti viene in mente per parte mia. Trova il modo di
dirle pure che mi hai domandato perchè dovevo andare a Napoli ai primi di luglio e
che io ti ho detto che ci sarei dovuto andare per affari suoi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se sai notizie di mia sorella comunicamele. Fammi sapere pure se il temporale di
ieri ha fatto danni a Tricarico o a S. Antonio.
[pag. 241]
In Corde Jesu semper!
Armento, 27 giugno 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ricevetti a Gallicchio la desiderata tua ed ora credo che, se non verrà nulla oggi,
domani certo troverò l'altra a Montemurro. Ringrazio Dio per le notizie di Matera e
spero che quelle figliuole abbiano il successo completo.
Spero che in questi giorni il Signore ti abbia fatta acquistare la perfetta letizia circa
le cure che ti devi usare. Per riuscirci più presto fa due giorni di ritiro: lunedì e
martedì; anzi martedì potresti farlo fare a tutta la Comunità e così non si
accorgerebbero troppo del ritiro tuo. A questa maniera ti troverai anche preparata per
la confessione.
Una benedizione particolare alla Mirabelli, alla quale dirai a mio nome che
smettesse di piangere: chi vuole amare il Signore, anche in mezzo alle più gravi
tribolazioni, deve essere sereno, ed essa amerà molto il Si .
Spero che non dimenticherai di darmi notizie di ...
Io sto benissimo; ma la voce mi si è abbassata subito dopo il primo discorso in
pubblico; poi era ritornata discretamente; ma ieri l'altro perchè ce ne era bisogno
predicai con una certa concitazione per circa 40 minuti e dopo sono rimasto senza
voce. Mi sto industriando per non trascurare le mie pratiche di pietà; ma per due
giorni la meditazione se ne è scappata: son rimasto però per sei o sette ore in
confessionale, oltre tutto il resto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 242]
In Corde Jesu semper!
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Tricarico, 7 luglio. 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo.,
Da Potenza nessuna notizia: domattina partirò col postale e dal Seminario
telefonerò a Gianturco e ti farò sapere qualche cosa. Tenetevi pronte a partire al
primo avviso.
Intanto il Signore ha chiamata a sè Sr. Elisabetta: la malattia dev'essere stata
violentissima e temo che le Suore di S. Pietro avranno. noie per le disinfezioni ecc.
ecc. Ti raccomando di scrivere subito a Sr. Giovanna. Ora bisognerà pensare anche al
laboratorio di S. Pietro!... Si potrà provvedere con la Lombardi?
Mandami notizie tue e della casa: io starò a Potenza quanto meno potrò: ma... mi
faranno scappare prima di sabato? Spero però che ci rivedremo a Potenza.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 luglio. 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo.,
Una lettera della S. Cong.ne dei Seminari ha scombussolati tutti i miei piani! Il S.
Padre desidera che tutti i Vescovi che hanno alunni nel Seminario Regionale si
travino a Roma all'udienza che Egli concederà ai Vescovi il 24 alle ore 12 e alla
processione che si farà il 25 alle are 18. Per quella processione il Papa uscirà la prima
volta dal Vaticano..
Partirò sabato mattina e arriverò a Roma domenica a sera. Il 26, [pag. 243] se non
vi saranno novità arriverò qui. Il 27 sarò a S. Antonio per sbrigare tutte e il 28 andrò a
Tricase.
Domani verrò nel pomeriggio: se... ha bisogno di confessarsi, si faccia trovare in
chiesa verso le 15 e mezzo altrimenti si faccia trovare alla stessa ora nel salottino.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 22 luglio 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non so perchè tu debba aspettare fino ai primi di agosto per fare l'operazione! Il
mio parere è che tu scriva immediatamente a Gilda, e per domenica ti trovassi a
Potenza, dove domenica sarò anch'io. Non mi pare prudente aspettare più a lungo,
perchè le tue condizioni peggiorano continuamente.
Non mi è possibile attuare il programma che avevo stabilito, poiché si prevede che
giovedì a sera prima delle 21 non saremo liberi, e a quell'ora non vi sono più treni
utili per me. A Napoli poi mi debbo fermare almeno fino alla sera, ed io allora mi
fermerò fino alla mattina del sabato e arriverò a Potenza alle 13. Se tu ci fossi,
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potresti confessarti, e il giorno appresso potresti subire l'operazione. Io ne scrivo a
Gilda e poi le parlerò venerdì.
Se tutto ciò a te non persuade, avvisami subito a Napoli.
Ho piacere che... sia rimasta in clinica: speriamo che la spesa non sia eccessiva.
Appena letta la lettera pensavo che fosse rimasta anche Suor...; ma poi ho visto che
essa andrà, e allora potrebbe venire con te, e potrei vedere anch'essa a Potenza.
Suor Tecla è riuscita benissimo agli esami. Avevo già detto che se vi fossero
biglietti per tribune sarebbero rimaste a vedere la processione di giovedì; ma finora
mi consta che non vi saranno tribune, e in questo [pag. 244] caso non è né opportuno
né prudente che si mettano in piazza perchè correrebbero pericolo e non vedrebbero
nulla. Domattina le vedrò e stabiliremo.
Altro che bagni di Montecatini! Gocciolo da mattina a sera e non mi bastano
quattro fazzoletti al giorno: non so in che stato si ridurranno gli abiti fino al mio
ritorno. Pazienza!
A Napoli ho visto... due volte: a quest'ultima ho parlato chiaramente: la poverina
ha pianto; ma mi ha edificato assai con le sue risposte e la sua rassegnazione. ... poi
non ha neppure la più piccola titubanza che verrà a settembre.
Immacolata mi parlò dei propositi di Cavallo per mettere una casa di Suore nostre
a Mugnano. Lo avvertirò con la speranza che venerdì possa farsi vedere.
Benedico te e tutte. Ti raccomando di far sapere a casa che io sto benissimo, e che
il caldo non mi nuoce e non mi spaventa per niente. Dille che se essa stesse qui
direbbe che non posso uscire di casa: mi fa tante prediche quando voglio venire a
S. Antonio!
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricase, 6 agosto 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Hai fatta stretta alleanza col tuo raffreddore!... quando ti decidi a cacciarlo via? Ti
ordino di usarti tutti i riguardi anche quelli che potrebbero sembrarti eccessivi: tu, se
vuoi dar piacere a Gesù, devi accettare con amore quest'ordine ed eseguirlo anche in
ciò che è sì contrario alle tue inclinazioni. In nessun caso avrei potuto farti giungere a
tempo questa mia riguardo alle Suore che hanno bisogno della visita medica; ma
credo che tu anche senza la mia risposta, avrai profittato dell'occasione che doveva
essere rilevata Sr. Livia (per mandarle a Potenza. Spero anzi che presto mi
comunicherai il risultato della visita.
[pag. 245] Ieri ho ricevuta lettera dal P. Celebrano: egli mi dice che deve subire una
operazione chirurgica e perciò non può venire a dare gli esercizi. Puoi pensare quanto
questo mi preoccupa. Scrivo oggi stesso al Provinciale perchè mandi un altro e spero
che ne manderà uno bravo; ma...!
Sto benissimo e mi sento già veramente riposato e in grado di rimettermi al lavoro:
faccio tutti i giorni marce solitarie di sette o otto chilometri nelle ore più calde e
famosissime sudate, tali che tutti i giorni la biancheria che mi è servita per la
173
camminata dev’essere lavata. Ieri ho fatta una lunga gita in barca che è valsa più del
cammino.
Conto di ripartire domenica, se viene lettera da Talsano, lunedì se lettere di là non
ne verranno. Nel ritorno conto di fermarmi per qualche ora a S. Pietro.
Non sapendo ancora che cosa si conchiuderà per Talsano non possiamo decidere
circa l'assegnazione delle Suore. A Stigliano aumenterei 'Una sola Suora; ma anche
questo dipenderà dal responso dei medici circa Sr. Elena.
Intanto appena verrò a Tricarico verranno da Montemurro due persone a
consegnarmi L. 86.000 per l'asilo per quel paese, e credo che esso dovrà essere aperto
fra due o tre mesi. Mons. Bove ha telegrafato perchè si riprendessero i lavori ad
Albano; ma per Albano anche se la casa si completerà fra quattro mesi, le Suore non
dovranno andarci prima del maggio 1930.
Frattanto i miei ospiti giovedì mi condurranno ad un paese vicino dove l'anno
venturo dovrà sorgere un piccolo asilo e un minuscolo orfanotrofio annessi ad un
santuaro di S. Rocco. Spero di assicurare questa nuova casa alla nostra
Congregazione. Come vedi anche le mie lunghissime vacanze servono a qualche
cosa. Se viene risposta incoraggiante da Talsano, darò risposta incoraggiante alla
Solazzo.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Malgrado che conosca la nostra mancanza di spazio, non ho potuto ritirare la
parola alla signorina Maria De Simone e non posso non invitare la Palumbo a passare
otto giorni a Tricarico!....
[pag. 246]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 agosto 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che col temporale di oggi nulla sia avvenuto costà da incutere paura: noi
l'abbiamo avuta tutti e non lieve.
Ho saputo che da Rodi è venuta tutta una carovana! Immagino che bella
consolazione con la ristrettezza dello spazio!....
Ieri era tutto disposto a Talsano perchè potessi partire col treno delle 13,30; ma
l'automobile dei Nigro non arrivò e l'altro chiamato per sostituirlo impiegò tanto
tempo a venire che era inutile andassi fino a Taranto. Ebbi l'impressione che la cosa
non fosse premeditata. Pare che l'affare dell'asilo si avvii bene. La casa che ho
preferito si avrà per 3.000 o 3.500 lire l'anno; le cinque lire mensili che pagheranno i
bambini, non daranno diritto alla refezione la quale, se ci dovrà essere, dovrà pagarsi
a parte. Il paese offre larghe possibilità; ma per ora non comprende le esigenze di una
casa di Suore. Certo si dovranno fare sacrifizi specie sul principio.
Lo schizzo che accludo dimostra unicamente la disposizione degli ambienti. I
numeri 1,2,3,4 sono uguali: 2 e 3 dovranno servire per l'asilo, ma sono piccoli e non
174
si può fare altrimenti. Vi è una bella cappella e dalla
scala ci accede ad un ampio
coretto dirimpetto all'altare maggiore.
Che hai stabilito per la tua andata a Potenza?
lo non posso venire costà fino a sabato!... Sarà bene che mandi qui alcune di quelle
che debbono parlarmi, e ciò tanto al mattino quanto nel pomeriggio.
Alla ... ho detto che facesse un atto di energia coi suoi, stabilisse il giorno della
partenza e se ne venisse senz'altro. Cosa fatta capo ha, e nessuno le potrà togliere la
proprietà che le spetta.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La cartolina con la quale confermavo e precisavo la mia andata a Talsano,
malgrado l'indirizzo chiarissimo, fu mandata a Pulsano e di qui [pag. 247] rinviata a
Taranto: essa arrivò a destinazione proprio il giorno 12; però il procaccia invece di
consegnarla all'orario consueto (alle 16), la consegnò alle 21. Arrivato a Taranto non
trovai nessuno e mentre mi decidevo ad andare all'albergo per ripartire la mattina
seguente per Tricarico, noleggiai invece una vettura ed andai a Talsano dove arrivai
alle 22: la famiglia di Sr. Letizia stava già a letto! Immagina lo scompiglio!... Tutti
questi contrattempi mi fanno bene sperare.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 31 agosto 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dopo le notizie di ieri me ne aspettavo oggi migliori! Prego assai il Signore, perchè
io te l'ordino, che ti facesse stare bene presto, perchè il compito che devi assolvere è
immane e devi mettertici senza tentennamenti, senza scoraggiamenti e senza
debolezze verso le altre e verso te stessa. In alto, dunque, figlia mia, serviti di questo
tempo come raccoglimento e preparazione spirituale per il lavoro e le sofferenze che
ti aspettano.
La prima prova che avrai sarà quella di non occuparti quando sarai tornata se non
quando e per quanto io te lo permetterò: per tutto il resto dovrai fare come se stessi
ancora in clinica e dovrai fare per un bel pezzetto una sola ora di adorazione, di
giorno e seduta!
Io verrò ma non posso precisare il giorno: forse mercoledì... Figlia mia, mi trovo in
tali condizioni da dover tenere conto anche delle briciole e una venuta costà costa!...
Non ti dico se prego per te! Dobbiamo farci santi, figlia carissima, e non dobbiamo
perdere più tempo: siamo responsabili non solo per noi ma per tutti quelli che il
Signore ci ha affidati e specialmente per quelle che ha scelte per sue spose nella
Congregazione delle Discepole.
Con questa prospettiva pensa se posso dimenticarti mai.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
175
[pag. 248]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 settembre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che ricorderai che al ritorno dalla S. Visita portai costà una collezione di
corporali, purificatoi e manutergi (alcuni dei quali con merlettini molto buoni) perchè
fossero lavati, smacchiati ed apparecchiati. Ora l'arciprete al quale quelle cose
spettano mi ha fatto domandare che ne è di quelle robe, ed io avrei preferito che non
vi fosse bisogno di questa domanda! ...
Lo stesso arciprete, che è quello di Missanello, scrive che le ostie gli arrivano tutte
rotte e si raccomanda per una più accurata confezione del pacchetto.
A me pare che le Suore di S. Giorgio a Cremano, che non fanno altro che ostie,
prima di tagliarle vi distendono su per un certo tempo un panno umido, e forse fanno
lo stesso prima di metterle nei pacchi. Credo che la rottura debba attribuirsi più alla
mancanza di flessibilità che alla confezione dei pacchetti. Credo che anche
l'abbondanza dei frammenti si debba attribuire alla stessa causa. Ad ogni modo fa
provare: siete Suore Eucaristiche anche voi e ci dovete tenere a che la confezione
delle ostie riesca quanto più è possibile perfetta.
Ho saputo che Olimpia vorrebbe portare con se Antonio, credo che specialmente
nelle attuali circostanze di viaggio (sia per la lunghezza di esso che per la spesa) non
lo porterà; ma se hai occasione di scriverle falle comprendere che anche altre ragioni
fanno preferire che non resti il bambino in convento. Se volesse tenerlo all'Episcopio,
saremmo lietissimi di tenere qui sia essa che il bambino e ci farebbe un vero regalo.
Ti benedico con tutta l'effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ieri me ne tornai con tutt'altro animo da S. Antonio ed ora sono molto sereno. Dio
ti benedica anche per questo.
[pag. 249]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 ottobre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sai che è mia volontà che le Discepole (e specialmente la loro Madre Generale)
stabiliscano con le Suore con cui si troveranno insieme i rapporti della più sincera
carità fondati sulla persuasione che sono le ultime e che debbono accettare senza
risentirsi tutte le freddezze, incorrispondenze ed anche umiliazioni. Su questo
principio devi vedere il da fare in questo momento e devi iniziare i rapporti in
avvenire non solo qui ma ovunque.
176
Manda subito quattro suore perchè preghino vicino alla defunta, al tempo del
funerale ne manderai altre quattro e tutte poi accompagneranno la morta fino al
camposanto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 5 novembre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che il viaggio tuo e delle altre sia continuato senza altri incidenti, ma sono
ansioso di avere notizie.
Ieri la macchina mia arrivò a Tricarico alle 15 ed io ero preoccupato assai per il
ritardo e mi tranquillizzai solo dopo che mi arrivò la tua.
Parlai a Suor Letizia e so che le avevi parlato prima di me, poi parlai alle Novizie e
probande e presentai la nuova Assistente; parlai pure a tutte le Suore.
[pag. 250]
Mandami subito notizie dell'accoglienza che avete avuta costà e delle tue
impressioni sulla nuova Casa.
Le contrarietà per l'apertura di questa nuova Casa mi fanno sperare bene per il
frutto spirituale che essa darà. Speriamo che il frutto più copioso lo raccolgano le
Suore per se stesse...
Benedico te e tutte le Suore con tutta l'effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 novembre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Certo ci avrai pensato e questo biglietto è superfluo; ma non voglio avere scrupoli.
Fate visita alle Suore che sono costà e sia una visita veramente umile e cordiale come
quella che la Madonna santa fece a S. Elisabetta. Raccomanda alle Suore che anche
in seguito siano cordialissime ed umilissime: dirai loro che chiunque si permette di
manifestare un giudizio di critica o di poca stima verso di quelle o di altre suore
manca gravemente alla Carità e alla Prudenza, non dà edificazione e danneggia la
nostra Congregazione.
Quelle Suore non mancheranno certo di cordialità e di gentilezza per le Discepole;
ma supposto pure che le disprezzassero, che facessero loro sgarbi, che ne dicessero
male, non per questo sono autorizzate a lamentarsene e a ripagarle della stessa
moneta.
Spero che tutte mi intendano e vogliano dimostrarsi veramente Discepole di Gesù
Eucaristico. Appena potrò scriverò di nuovo su questo punto capitale.
Sorella Rosina oggi sta meglio. Donatella sta a letto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
177
[pag. 251]
In Corde Jesu semper!
Oliveto, 9 novembre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Tutta questa importanza che danno all'ospedale non mi piace affatto ed è bene che
l'Arciprete lo sappia. Se l'ospedale per loro è tanto importante avrebbero dovuto
rivolgersi ad altre Suore e non alle Discepole. Neppure mi piace che le Suore abbiano
solo dormitorio e refettorio. Sr. Raffaella non aveva notato questo?
Quanto alle lezioni particolari, se se ne presentassero sono del parere, che si
accettino. Non avendo altre opere scolastiche ed avendo Sr. Vittoria i titoli necessari
credo che non potranno farcisi difficoltà serie. Del resto appena avremo bisogno di
Sr. Vittoria per qualche altra casa la faremo venire: per quanto penosa possa essere
costà la sua condizione, potevamo tenerla a Tricarico? Del resto il passaggio da
Vieste a Rodi è molto facile, ed io non so se potremo tenere Sr… a Rodi tutto questo
anno scolastico. Il passaggio per Vieste avrà disposto anche l'animo di Sr… a stare
con maggiore sottomissione a Rodi.
Dirai all'Arciprete che i poveri a Lecce vanno alle esequie ma le Suore
Compassioniste non escono mai di casa loro. A Bari vanno alle esequie i sordomuti e
le sordomute e questi sono accompagnati dalle Salesiane dei Sacri Cuori; ma si tratta
di bambini e bambine ed è naturale che vadano con essi le maestre; ma coi vecchi che
ci farebbero le suore? Del resto se avessimo scuole le Suore accompagnerebbero gli
scolari, non avendone, le Suore non escono.
Fa sapere fin da ora che la regola proibisce di fare visite a privati per qualsiasi
motivo. Raccomanda alle Suore che anche con gli amministratori nelle occasioni si
restringessero a scrivere biglietti e lettere, e così anche coi benefattori e le
benefattrici.
Ritiratezza grande piace anche a me e così non mi dispiace che le Suore si
confessino in chiesa. Mi dispiace invece che non possano avere la messa tutti i giorni.
Le Suore non entrino in sagrestia per nessun motivo e in chiesa non salutino e non
rispondano a saluti.
Non mi hai detto come stai e sai pure che lo voglio sapere. Io sto benissimo: il dottore
Laureano ha visitato il babbo e la sorella: le notizie specialmente per il primo sono
poco buone. Se avrò tempo te le scriverò [pag. 252] nella prossima lettera. Spero che
ti siano pervenute le altre due che ti ho scritte. Bada che le migliori notizie
sull'ambiente potrai averle dalle Riparatrici.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore. La campana mi chiama in
chiesa e non scrivo a Sr. Vittoria spero di farlo da S. Mauro.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se tu credi che si possa cedere sul fatto delle esequie fa pure in esperimento. Tanto
credo che se non cambiano le cose non resteremo a lungo costà.
178
Avete scritto a Mons. Macchi Vescovo di Andria e amministratore apostolico di
Manfredonia? Fatelo presto e ditegli che siete mie figliuole e dategli i miei saluti:
professate la vostra assoluta sudditanza e devozione a lui. Scrivete a Mons. Gagliardi.
In Corde Jesu semper!
S. Mauro Forte, 13 novembre 1929
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ringrazia anche tu il Signore: domenica mentre andavo da Oliveto a S. Mauro si
scatenò un uragano violentissimo, tanto che credevo proprio che non saremmo
arrivati. La violenza dell'acqua, della grandine e dei fulmini era spaventosa e se la
macchina fosse stata meno pesante il turbine del vento l'avrebbe certo rovesciata.
Anche così stentava a reggersi. Trovai qui il popolo costernato e sicuro che non sarei
arrivato. Il vento aveva buttato giù otto vetri in chiesa e l'acqua l'aveva inondata. Feci
un discorso di occasione che mi riuscì bene e il popolo si commosse; ma avrei voluto
maggior frutto.
Sto benissimo da che son partito ho predicato quattordici volte e non tanto
brevemente, e la voce non mi si è abbassata. Qui non ho avuto tempo per nulla e
scrivo durante un breve intervallo: fra tre ore parto [pag. 253] per Accettura e
domattina alle 7 sarò a Stigliano. Non vedo l'ora di tornare specialmente per le notizie
che ho ricevute di Sr. Rosa e di sorella Rosina.
Non vorrei lasciare senza risposta Sr. Vittoria e Sr. Agnese; ma non posso proprio
trovare il tempo: dirai loro che le ripagherò di questo involontario ritardo e che
benedico ciascuna in particolare esse e Sr. Antonietta.
Brava Sr. Raffaella! Intanto l'impressione per la nuova assistente è ottima. Giulia,
che più delle altre ha sofferto per la rimozione di…, fa i più alti elogi di Sr. Letizia e
spera in un molto migliore andamento del noviziato. Ma come si compenetra della
perfezione religiosa Giulia! Il Signore lavora molto in quell'anima.
Rettifica qualche concordanza sintattica nella redazione del contratto, poiché in
qualche parte zoppica. Fa dire chiaramente che non solo le Suore non assisteranno
alle operazioni; ma non dovranno accompagnare il medico nelle visite degli infermi.
Che se qualche volta occorresse che la Suora vi andasse dovrà andarvi sempre in
compagnia della Superiora.
Se si potesse ottenere il viaggio per due suore ogni anno per gli esercizi sarebbe
buona cosa. Un articolo speciale del contratto deve dire che la Superiora Generale è
pienamente libera di cambiare personale sempre che le pare senza alcun obbligo di
preavviso e molto meno di dire le ragioni.
Riguardo al patentino di farmacia per quanto lo ritenga utilissimo per ora ti
riserberai di accettare l'offerta ma sceglierai tu il tempo e la sede dovrà essere Napoli
o Roma. Così ci metteremo d'accordo per mandare anche un'altra che resterà a
S. Antonio.
Non posso più continuare. Hai parlato della giornata di intercessione? Fa l'elenco
dei giorni in cui si deve fare l'esposizione con l'ostensorio e domanda il permesso alla
179
Curia. Fa intendere poi all' Arciprete che se mancasse molto spesso la messa e non vi
fosse chi si presta puntualmente per le adorazioni solenni, esposizioni e benedizioni,
le Discepole non potrebbero mettere radici a Vieste.
State in guardia contro le facili vocazioni di Vieste. Benedico te e tutte con tutta la
effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Circa l'andare a Rodi prima o dopo regolati tu. Aspetto notizie della tua salute:
come digerisci? Hai anche costà dolori? Quei vampori per cui qualche volta arrossisci
li hai ancora? Leggi l'acclusa, poi la chiuderai e la consegnerai.
[pag. 254 bianca]
[pag. 255]
1930
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 gennaio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Lascia andare la indegnità! con le mie miserie e la mia fiacchezza non posso
pretendere nulla e mi pare di non pretenderlo. Tu del resto guadagnerai assai e darai
gusto a Dio ed a me non badando più a questi pensieri, non occupandoti di te stessa
neppure per umiliartene e sentirne disgusto.
Verrà di nuovo l'entusiasmo quando dimenticherai te stessa per occuparti solo degli
interessi di Gesù e delle anime che Egli ti ha affidate. Quando qualche cosa fa soffrire
te e la natura domanda la sua parte, quando qualche disattenzione e sgarbo specie da
parte delle persone che ti sono più care e alle quali ci tieni di più, volgi subito il cuore
e la mente a Gesù, considera quante volte è stato trattato molto peggio da quelli che
pur professavano di amarlo, considera quante volte tu stessa lo hai trattato così e
pensa subito che è piccola espiazione quella che ti ha mandata. Pensa che forse quella
mortificazione ti è venuta in pena di qualcuna che allora ne hai fatta a Gesù e alla
quale non hai badato.
Prego io per te? sempre! Nella messa non dimenticò mai di fare un memento
specialissimo per te affinché il Signore ti faccia santa e ti illumini e guidi per
condurre a Lui per la perfezione tutte le Discepole. Annientati, ama le umiliazioni,
prediligi quelli e quelle che te le infliggono, e sarai santa.
[pag. 256]
Fammi sapere il numero del conto corrente: non ho potuto fare il deposito e quindi
non puoi fare i vaglia.
180
Da «Mani di fata» è venuta la pubblicazione che ti mando. Chiedi il premio
facendo notare che pur avendo indirizzo diverso, l'abbonamento che mandi è la
rinnovazione di quello di Mons. Delle Nocche.
Finalmente sono stati versati i soldi per quegli arredi che mandai in America;
vengono proprio in un momento di estrema necessità. Bastassero almeno; ma tra
Gianturco, la pasta, le prugne, la legna, ecc. non credo che bastino. Tuttavia sono un
bell'aiuto.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 4 gennaio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Vi è tanto lavoro urgente che non posso muovermi proprio. D. Carlo vuol partire
fra qualche giorno ed io debbo mettere a posto le cose e preparare il da fare per
quando tornerà. Ecco perchè non s n venuto ieri, né verrò oggi. Aiutami con la
preghiera e fammi aiutare. Ho imposto a Donatella di chiamare il padre della …
perchè col carretto portasse costà una buona provvista di pasta, farina, prugne ecc.
perchè dobbiamo aspettarci una buona nevicata da un momento all'altro.
Domani si dovrà andare a Potenza; ma non ancora è venuto da me Armirante.
Mando di nuovo a chiamarlo. Credo che Sr. Addolorata ti ha detto della letteraccia
scrittami dalla…perchè non le erano state spedite ancora le sue robe. Ti prego di
mandarmi la cassa per mezzo del carretto che porterà costà le provviste.
Scrivi a ...
[pag. 257]
Domani i fanciulli faranno a S. Francesco la Comunione per le nozze del Principe
ereditario: lunedi alle 8 e mezza comunione generale in Cattedrale per lo stesso scopo
e quindi il pontificale si omette. Debbo anche in questo economizzare il tempo. Se
vedessi come debbo esercitare la pazienza non solo per le risposte che mi mandano
gli ...; ma anche quelle che danno i ... che stanno qui. Queste chiese non sono state
mai ricche ma son diventate poverissime per la nessuna pratica amministrativa dei
beneficiati e, quel che è peggio, per la nessuna volontà di apprendere tale pratica o di
occuparsi di amministrazione. Sia benedetto Iddio.
Scrivesti per quel tale che doveva venire come mio cameriere?
Se il tempo migliora ti permetto di venire ai funerali; ma se si mantiene minaccioso
non ti muovere.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 febbraio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
181
La tua mi ha fatto immenso piacere. Constato e ringrazio Dio con tutto il cuore, che
senti tu stessa il malessere e che vuoi rimediarvi, ed io son qui per aiutarti come
meglio posso.
Nel libro che ti ha dato Sr. Vittoria vi è un passo in cui è detto come il Beato Don
Bosco sul principio dell'opera sua provvidenziale stava sempre coi suoi ragazzi e coi
suoi primi collaboratori, ma poi, sviluppatesi le opere, moltiplicate le case,
accresciuta la sua opera di azione dovette dedicarsi a cose che non gli facevano
piacere se non in quanto piacevano a Dio, mentre poco e a salti poteva stare coi
ragazzi, e coi suoi collaboratori e solo quando l'ufficio lo richiedeva.
[pag. 258]
A me pare che è finito il tempo in cui potevi fare tutto da te, almeno come
direzione immediata e che ora per continuare il sistema passato non puoi dedicarti
quanto e come dovresti al tuo ufficio di Superiora Generale; mi pare che l'attendere ai
particolari non ti conceda neppure quella supervisione degli uffici generali della casa.
Sopra tutto poi veramente non puoi pensare quanto dovresti a te stessa. Comprendo
bene che non è facile cambiare il sistema, e per riuscirci ci vuole coraggio e
decisione; ma tu devi avere l'uno e l'altra, altrimenti progresso non ne farai e l'opera
non andrà avanti con quell'ordine e quel fervore che Dio ha diritto di esigere da noi
per la predilezione speciale e i tanti favori che ci concede.
Costi quel che vuol costare tieniti ferma a non concedere udienze se non nei due
giorni prescritti. Da queste udienze siano escluse le ufficiali, le quali dovranno avere i
giorni e le ore assegnate, che debbono essere rispettate; alle ufficiali dà ordine di
venire da te con gli appunti di ciò che debbono dirti affinché nel tempo prescritto si
possano dire le cose importanti. L'assistente delle Novizie deve avere due udienze per
settimane e la Segretaria se non vi sono cose straordinarie, due udienze anch'essa. Per
mantenere l'equilibrio, sebbene forse non sarebbe necessario, darai due udienze
all'assistente della casa.
Ti sembra irrealizzabile questo programma? Se avrai fede e ti affiderai alla
onnipotenza che dà l'ubbidienza, ti assicuro che riuscirai e riuscirai bene. Le
considerazioni per la Superiora e qualche articolo della Regola debbono aver posto
ogni giorno nelle tue occupazioni, e così un diligente esame sui motivi del tuo agire,
non contendantoti di riscontrare in generale che hai avuto purità di intenzione; ma
scendendo ai particolari e cercando di fare sempre non il bene; ma il meglio.
Dopo le prime difficoltà ed anche qualche ribellione interiore sentirai tornare in te
la gioia e la pace e ti accorgerai di essere sulla via sicura. La nostra Congregazione
esce dall'infanzia e comincia ad entrare nell'adolescenza ed ora dà le noie della
crescenza e le proccupazioni di essa: la rapida crescenza dà le malattie di
assestamento, e la Congregazione è cresciuta rapidamente. Che il Signore ci assista
ora e ci preservi da crisi pericolose. Per ottenere questo dobbiamo stringerci a Lui più
intimamente, dobbiamo annientare il nostro amor proprio e tutti noi stessi per essere
strumenti docili e pronti nella mani di Dio.
182
Scrivi al Superiore il quale aspettava l'invito per il ritiro per venerdì passato e per
questo anticipò altre occupazioni. Forse ne avrai un [pag. 259] rifiuto, del quale non ti
dispiacerai e continuerai ad invitarlo come se niente fosse.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 19 febbraio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che abbia dormito e che il tuo dolore, calmo fin dal principio, lo sia
diventato anche più e del tutto soprannaturale. Il Signore ti fortifichi e si serva di
questa dolorosissima prova per renderti sempre più spoglia degli affetti terreni e per
unirti a Lui sempre più intimamente come sposa amatissima ed amantissima.
Gesù con certe anime è gelosissimo e toglie loro anche gli affetti più legittimi e
doverosi per averle tutte tutte per sè, senza la più piccola divisione. Privilegio
altissimo questo; ma quanto terribile e pieno di responsabilità! Guai a chi venisse
meno al compito privilegiato che Gesù le assegna! Quale miseria sarebbe e come si
trascinerebbe stentatamente l'anima che a questa chiamata non corrispondesse o non
perseverasse!...
In questi giorni verranno certo persone a farti visita di condoglianza. Preferirei che
dessi incarico a Sr. Addolorata e a Sr. Immacolata di ricevere e ringraziare in tuo
nome, perchè preferirei che tu te ne stessi in maggior raccoglimento e silenzio per
maturare i santi propositi che la morte della mamma ti farà concepire.
Non trovo difficoltà che si dica che tu non ricevi per ordine mio. Anche l'uso
mondano delle visite sarebbe bene che per le Suore sparisse.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 260]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 maggio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
D. Carlo non ha trovato due meditazioni del «La Comunione meditata ecc», e in
altre ha trovato qualche foglio mancante, e raccomanda di fame ricerca.
Io poi vorrei tutto ciò che avete di traduzioni del «La Passione meditata, ecc. ecc»,
per metterlo in rapporto con ciò che ho io e completare così la copia mia e la vostra.
È urgente questa ricerca e questo riordinamento perchè presto dovrà, essere
consegnata al tipografo anche «La Passione, ecc.». .
Vedi come è importante e urgente la redazione delle Regole? ora siamo senza, ed
io credo che Mons. Macchi sia dispiaciuto perchè non ha avuto la copia completa.
Vorrei che si facesse presto e con dispiacere constato che tu non ti decidi a dedicarti a
questo lavoro fondamentale. Possiamo proporcelo per terminarlo per luglio? lo farei
183
stampare come bozze le Regole e poi vi faremmo le ulteriori correzioni che ci
suggerirà l'esperienza futura.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 luglio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sr. Rosa è in fine: può durare altri due o tre giorni; ma né io né altri pensiamo che
duri tanto, e potrebbe venire una paralisi da un momento [pag. 261] all'altro. Non può
più mangiare e la gola la fa soffrire orribilmente e la voce non si sente più.
Sarebbe molto brutto che tu non ti trovassi. Vorrei che stessi ancora all'aria; ma
potrai e dovrai tornarci al momento più opportuno.
Io parto domani per Laurenzana e tornerò la sera del 17. Se oggi hai cose urgenti
da dirmi fa una scappata all'Episcopio.
Ho detto come si debbono regolare quando Sr. Rosa morirà. Bara semplicissima,
posta a terra o su piccoli scannetti, quattro candelieri, niente fiori. Tre messe saranno
applicate a S. Antonio e ogni casa farà celebrare una messa piana.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Tutte le appartenenti alla Congregazione faranno per tre giorni la Comunione
per la defunta. Tutto ciò è norma per la Congregazione in simili casi.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 15 luglio 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Suor Rosa ha finito di soffrire ed ora certo prega per noi! Il Parroco alle 9 e mezza
iersera venne ad assicurarci che il polso era buonissimo e che non c'era pericolo per
ora!
Data la malattia con cui Sr. Rosa è morta, se la famiglia vuole le robe, le si possono
dare.
Per due giorni la Comunità non farà la solita passeggiata.
La cassa non deve essere dipinta né in bianco né in nero; ma deve essere del colore
naturale del legno. Sarà passato il cadavere dalla scala grande, perchè ora non c'è più
pericolo di infezione.
[pag. 262]
Dirai qualche parola opportuna alla Comunità esortando tutte al distacco,
all'osservanza, alla puntualità.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
184
In Corde Jesu semper!
Tricase, 19 agosto 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le mie vacanze subiranno interruzione dal pomeriggio del 24 alla mattina del 27 e
sarà un'interruzione laboriosissima perchè dovrò fare a Lecce tutte le funzioni per le
feste di S. Oronzo. Le leccesi possono dirtene qualche cosa.
Sto pregando moltissimo per te, per le particolari occupazioni di questo periodo di
tempo. È certo il più difficile dell'anno e provoca molti malcontenti. Il Signore
t'illumini e ti guidi Lui e disponga tutti i cuori ad accettare con spirito soprannaturale
quanto tu per il mandato avuto da Dio a suo nome disporrai.
Sono arrivato qui ieri sera, per ora ho letto solo la Regola e le osservazioni; ma non
ho studiato ancora nulla. Per ottenere maggiori lumi dal Signore, non leggo se non
cose spirituali affinché sia più raccolto e meglio disposto a conoscere la volontà di
Dio.
Se scrivi il 23 o il 24 indirizza al Seminario di Lecce.
Benedico con tutta l'effusione del cuore te, ciascuna delle Suore e le ospiti.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 263]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 settembre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Scrivi a Clotilde che portasse Antonio. Sarò tanto contento anch'io di rivedere quel
figliuolo e di tenerlo un poco con me.
Scrivi a Gianturco che il 15 lo aspetto qui assolutamente; così potrà adempiere
anche alle promesse fatte a Dio. In quel giorno farò venire anche il Provveditore agli
studi con la signora.
Maria De Simone mi ha scritto entusiasta per la lettera che le hai mandata.
Come stai col tuo raffreddore? Ti ordino di usarti tutti i riguardi possibili.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 settembre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Gianturco è morto ieri al giorno! Chi può dirti quanto mi ha contristato questa
notizia? E la povera signora? e i bambini? Adoriamo i giudizi di Dio sempre
sapientissimi e pieni di amore e di misericordia infiniti.
185
Mi farò rappresentare alle esequie e telegrafo alla signora alla quale dopo il
trambusto dei primi giorni farò visita.
Oggi vado a Fonti: le Suore che dovranno rinnovare i voti se ne verranno con me;
ma credo che dovranno andarne due colà. In questo caso si trovino alle 15,30 a
S. Maria.
[pag. 264]
Domattina alle 7 e mezza sarò costà.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 ottobre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La sera del 17 ti ho spedita una lettera da Potenza ed avresti dovuto riceverla al più
tardi il 19: come va che il 21 non t'era giunta ancora? La cosa mi sorprende.
Spero che ti sia arrivata almeno la lettera che spedii martedì a sera. Grazie assai dei
tuoi auguri che gradisco tanto e che so con quanta sincerità sono fatti: quanto ai tuoi
rimpianti, moderati! Figlia mia, se perdiamo di vista che siamo pieni di difetti e che il
Signore anche unendoci con tanti vincoli santi ci lascia ciascuno con le sue
debolezze, i suoi angoli, i suoi difetti, sbagliamo strada! E del resto se non ci fossero
gli attriti e gli ingranaggi nessuna macchina potrebbe funzionare: mettiamo negli
ingranaggi molto olio di carità e andremo innanzi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 novembre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non ho mandata la tua lettera a Mons. Santorelli perchè non mi è piaciuta. «Mi dica
francamente se accetta queste proposte...». C'è [pag. 265] bisogno di dirlo? E di
raccomandare la franchezza?.. E troppo commerciale la lettera concepita.
Ho mandata l'acclusa, alla quale egli avrà interesse di rispondere e risponderà a te,
perchè ho aggiunto che vado a Napoli. Quanto all'andare a S. Croce non è cosa
semplice, e l'ho scritto a Mons. Santorelli. Si deve andare a Foggia, da Foggia a
Termoli, da Termoli alla stazione di S. Croce e dalla stazione 16 Km di automobile.
Vi si andrà quanto si dovrà andare a Rodi e a Vieste, poiché Termoli sta a poche
stazioni dopo Apricena.
Vista la lunghezza e la difficoltà del viaggio si dovrà aggiungere nella convenzione
il rimborso delle spese di viaggio per l'apertura della casa e il viaggio annuo di andata
e ritorno per gli esercizi.
186
Come stai? Spero che le forze ti tornino e si consolidino.
Mi dispiace che hai insistito sulla possibilità di mandare due suore!
Manda piuttosto a monte la casa di S. Croce e qualunque altra si presentasse; ma
non aprire questa breccia nella Regola. Se si fa ora questo buco sii sicura che ne
verranno altri in seguito. Se noi diamo questo esempio che faranno gli altri? Io ti
voglio rigida assertrice dell'intangibilità della Regola.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Accludo l'importo delle due cartoline vaglia.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 12 novembre 1930
Figlia in Gesù Cristo,
Il Podestà, che fa poesie, verrà oggi per combinare le scuole medie e vuoi
cominciare fin da ora!... Io non so dove troverà le alunne (poiché scuole miste o solo
maschili non se ne accettano assolutamente) e dove troverà i mezzi per arredare le
scuole e ripararle.
[pag. 266]
Basta, senza contraddirlo mettetegli innanzi le cose che deve preparare e... quando
le avrà preparate ne parleremo!
Stamane è venuta da me la Massaioli!... Poverina, come è nuova!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Napoli, 17 novembre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi sono stato dal Cardinale Ascalesi il quale mi ha trattenuto a lungo
intrattenendomi di molte e svariate cose: verso la fine gli ho parlato del progetto di
mettere le Discepole che debbono studiare in casa mia a Marano, ed il Cardinale ha
detto: ma perchè non si prende il Ritiro di Mugnano? Le Suore potrebbero fare un pò
di apostolato. Si metta d'accordo con le autorità locali, per me sarei contentissimo. lo
ho mostrato di condiscendere per rispetto al Cardinale; ma ho ringraziato Dio nel mio
cuore. Scendendo dal Cardinale ho trovato il Parroco Cavallo e gli ho raccontato
tutto. Per via non si potevano determinare bene le cose e l'ho pregato di venire a Villa
Walpole con Vallefuoco; ma ha detto che non ha tempo. Per una cosa così
importante!....
Scrivigli di venire e di non far sfuggire questa occasione e di venire a concretare
qualche cosa con me.
Ho vista la Mantello (quella impiegata) ha trent'anni, ha insegnato stenografia e
canto (canta da soprano e prende il do), parla un pochino l'inglese e il francese, dote
187
000. Ora debbo prendere informazioni e dovranno esser prese bene, perchè essa è
nata a Genova e non so in quante parti è stata.
È venuta anche l'amica della Quidacciolu. Ma si deve maturare. È venuta la Tritto
con quella Anna Labriola, la quale è impaziente di venire e si lagna che non le è stato
mandato il questionario. Mi ha fatto ottima impressione.
[pag. 267]
Mia sorella ti ha mandata la lettera circa le due inferme.
C'è gente che aspetta. Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 novembre 1930
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Venerdì a sera comincerai gli esercizi spirituali con la meditazione introduttiva agli
esercizi, che troverai nel Bucceroni. Però devi prendere le misure necessarie perchè
tali esercizi siano fatti con rigorosa esattezza. Devi vincere tutte le difficoltà e
proibire assolutamente che vengano a parlarti per qualsiasi ragione. Il silenzio
dev'essere mantenuto malgrado tutto.
Preparati un libretto per prendere gli appunti e segnare i propositi e ricordati che
devi rivolgere la tua attenzione non solo ai tuoi doveri come cristiana, come suora
Discepola di Gesù Eucaristico; ma anche come Madre Generale.
Troverai molte cose da riformare e tu, senza scoraggiamenti, ma con profonda
umiltà e risolutezza di volontà, ti applicherai a farlo. La tua giaculatoria in questo
tempo sia la parola del cieco di Gerico: «Domine, ut videam», e l'altra: «Deus meus,
illumina tenebras meas». E supplicherai il tuo Sposo perchè dica anche a te:
«respice». Ciò avverrà se tu sarai intimamente, profondamente persuasa che per
quanto a fondo scorgerai la tua miseria, essa è molto più grande di quel che tu vedi.
Gli esercizi di questa volta debbono segnare una tappa decisiva della tua vita, come
lo segnarono quelli che facesti presso le Ancelle.
Da questi esercizi devi uscire risoluta a spogliarti di ogni satira ed ironia;
particolarmente amante di coloro che contradicono alle tue vedute, anche quando non
potrai seguire le loro; del tutto spoglia di ogni preferenza (intelligenza, eleganza,
ecc.); diffidente per le dimostrazioni di affetto e di assoluta dedizione di alcune
(diffidente per te stessa molto [pag. 268] perchè queste cose anche inconsciamente ci
piacciono e ci attirano, e anche un poco diffidente per .quelle che le fanno, perchè un
poco almeno di interesse personale in esse si nasconde sempre); persuasa che a quelle
che non danno evidenti segni di vocazione il rimandarle è opera di grande carità, e
che se oggi piangeranno perchè sono rimandate, domani ringrazieranno Dio e i
Superiori perchè non hanno permesso che sbagliassero; risoluta ad impiegare bene il
tempo esaminando te stessa ogni volta per vedere se le tue conversazioni di affari
sono state sempre senza digressioni inutili, lungaggini dannose, ecc. ecc., se le
conferenze che vengono a fare con te sono contenute nei giusti limiti (salvo casi
188
eccezionali veramente, anche la mezz'ora è troppo) e sono sempre richieste dalla necessità; poiché molte volte è più utile chiamare quelle che non chiedono che ascoltare
quelle che chiedono spesso; ecc. ecc. Il Signore ti dirà tante altre cose molto meglio
di quello che posso dirti io.
Nella giornata di sabato ti tratterrai sempre sul principio e fondamento; domenica
sui tre peccati, sui peccati propri e sul peccato veniale, ed insisterai specialmente su
quest'ultima meditazione. Leggerai l'istruzione sull'esame di coscienza e sull'esame
particolare, Lunedì farai due meditazioni sulla morte e una sul giudizio particolare.
Martedì: misericordia divina; regno di Gesù Cristo, due meditazioni. Mercoledì: vita
nascosta di G. Cristo, Gesù nel tempio; due bandiere. Giovedì: tre gradi di umiltà,
due meditazioni; Gesù nell'orto. Venerdì: crocifissione, risurrezione, prima
meditazione sull'amor di Dio. Sabato: seconda meditazione sull'amor di Dio,
conclusione.
Le meditazioni del mattino le farai in camera, perchè la cappella è occupata, e ti
troverai per la messa con la Comunità. Alle meditazioni normalmente darai un'ora di
tempo. Le meditazioni che farai in cappella ti valgono come ore di adorazione e non
ne farai altre. Solo giovedì 4 farai l'ora santa con la Comunità. Dopo pranzo riposerai
per un'ora almeno. È importante questo riposo perchè possa ricavare maggior profitto
dagli esercizi.
Sabato prossimo celebrerò la messa per te e ti accompagnerò poi continuamente
con la preghiera in tutti i giorni di esercizi. Appena sarò di ritorno (ma tu non ti
informerai neppure di questo) verrò a sentirti e poi ci ritornerò, e il giorno 7, se il
tempo sarà buono, verrai a concludere gli esercizi all'Episcopio: in ogni caso anche la
messa del 7 sarà per te, ed io vorrei mettere sull'altare il foglio dei tuoi propositi per
offrirli insieme all'ostia a Dio in sacrifizio di amore e devozione e di impetrazione. Se
il tempo sarà piovoso mi manderai la carta per Donatella.
[pag. 269]
Io vorrei tornare domenica mattina ma non so se mi riuscirà: forse dedicherò
qualche ora a visitare il ritiro di Mugnano. Ieri mi scrisse Cavallo che non può venire
e che sarebbe bene andassi io a Mugnano.
Dirai alla Comunità che io so che l'ordine mio del silenzio in chiesa non è
osservato come io desidero e che troppo facilmente si giudica necessario di dire
qualche cosa; come pure troppo facilmente si ride in chiesa. Questo mi dispiace assai
e spero che si produca una riforma stabile.
Anche sulla puntualità richiamo l'attenzione di tutte. Quando io dimostro la mia
dispiacenza si sta attenti un pochino ma dopo qualche giorno si torna daccapo. A tutte
raccomando di tenere in ordine le cose e non lasciarle mai fuori posto. In laboratorio
prima che suoni il campanello si dia avviso perchè tutte ordinino i lavori e tutti gli
accessori e si possano trovare pronte al primo suono del campanello. Su queste ed altre cose che ho raccomandate tante volte, non vorrei tornare più; ma!... Tu te ne
occuperai con cura particolare.
Da Roma farò spedire un venti copie dell'ufficio del SS. Sacramento rilegate. Una
l'ho promessa alla Lozopone. Vedessi come si sta diffondendo anche tra giovani e
189
signorine la recita dell'ufficio divino! Che consolazione questa rinascita così intensa
di vita liturgica!
Da ciò che mi ha scritto il parroco debbo concludere che la cappellina sopra sia
stata riattivata da parecchi giorni. Credi che mi sia costato poco il dover ordinare la
sospensione dell'adorazione notturna? E credi che solo per divertimento tolgo a te
l'adorazione, le mortificazioni, ecc.?! Solo la coscienza di dover fare così me ne dà la
forza.
La laureata Innocenza Giangrasso mi ha scritto una bella letterina.
Le risponderò. Ora vorrebbe venire subito; ma dovrà aspettare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 270 bianca]
[pag. 271]
1931
In Corde Jesu semper!
Tricarico, Capodanno del 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi ho ricevuta la seconda lettera da S. Croce. Avrei avuto tanto piacere che...
fosse venuta costà; ma ero sicuro che Sr. ... non l'avrebbe mandata. A Tricarico la
manderà; ma non preferisce un'altra casa alla sua. ... è di grande aiuto alla casa di
Rodi.
Le Suore di S. Antonio stanno tutte bene e così le novizie e le probande. I dolori di
Sr. Anna sono passati: speriamo che non tornino. Ieri ci fu un allarme! Sr. ... aveva
febbre e il naso gonfio e lucido: si voleva chiamare subito il medico ed io pure ero di
questo parere; ma mia sorella disse che eravamo troppo precipitosi e volle che
avessimo aspettato. Nel pomeriggio in seguito al purgante molto efficace la febbre
diminuì e poi scomparve e Sr. ... stamane è scesa in chiesa per la comunione e
domani andrà a S. Chiara.
Ti accludo una lettera di P. Palladino. Gli ho risposto ieri stesso e gli ho mandati
due questionari e un sommario della Regola, e gli ho detto che ho paura che se le
Ancelle sanno che la giovane va a fare gli esercizi per conoscere la vocazione ed è
diplomata in musica se la rubano esse.
Non ti è possibile andare fino a Villa Walpole per parlare con P. Palladino? Visto
che è così premuroso per la nostra Congregazione (e non me lo aspettavo) certo non
190
sarebbe inutile. Parlagli almeno per telefono (il suo ha il numero 51 - 318 e
nell'elenco bisogna cercare Centro Sociale Villa Walpole): egli sa che tu sei a Napoli.
[pag. 272]
Spero che vedrai la … Ormai siamo abituati alle fughe e una più una meno non
guasta! In prigione non ci manderanno: però non farla venire né in questo mese, né in
febbraio; ma verso la fine di marzo. Non so che cultura tiene; ma se potesse
prepararsi per fare gli esami a Matera sarebbe buona cosa.
Credo che anche nelle convenzioni Mons. Santorelli si sia mostrato generoso. Del
resto se le Suore si debbono occupare anche della cucina dei poveri, pur rispettando
scrupolosamente la roba degli altri, qualche vantaggio lo ritrarranno e se la
popolazione è generosa potranno fare molta economia.
Non mi hai detto se è terreno adatto per le vocazioni. Speriamo! Ho piacere che fai
visita ai Vescovi di Larino e Campobasso. Abbiamo bisogno di tutti i Vescovi
quando si dovrà chiedere l'approvazione della Regola. Io ho già in mente il Protettore
che dovrai chiedere alla Santa Sede! Prega il Signore che lo facciano presto
Cardinale.
Non è il caso di parlare con la Chieco o con la famiglia prima del tuo ritorno.
Passa da Russo che ti consegnerà i titoli di Sr. Candida ed altri di cui io gli ho dato
incarico di acquisto.
Dalle Suore della Speranza: vedi se danno ospitalità a me e informati pure se
potessi averla dagli Oblati (i sacerdoti che dicono messa da quelle Suore).
Sr. Elena mandò a S. Antonio un tacchino ammazzato e pulito. Era veramente
splendido. È servito per il pranzo di stamane.
Spero che in questo tuo giro abbia pescata qualche buona vocazione. Che fa la
segretaria? mantiene bene i segreti?
Tanto la lettera di ieri che quella di oggi le ho mandate a S. Antonio perchè tutte
sono desiderose di notizie.
Io benino col ginocchio, mia sorella sempre ad un modo, il babbo senza febbre.
Benedico te e Sr. Immacolata con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 273]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che il prof. Grossi si riabbia subito dalla sua influenza e ti visiti presto per
rassicurarmi di tutto a tuo riguardo. È una brutta penitenza aspettare per tanti giorni il
risultato della visita e non averlo mai.
Ieri ho pregato tanto per te e per la nostra Congregazione, ed ho chiesto per te che
questo sia l'anno della tua perfetta consacrazione al Signore nella ricerca unica ed
esclusiva della sua maggior gloria e del maggior bene per le anime. Stabiliamoci
191
nella umiltà, figlia mia, poiché solo così piaceremo al Signore. E questa umiltà
dobbiamo praticarla in tutto, non solo nelle cose che riguardano noi personalmente;
ma anche in quello che riguarda la Congregazione. Nelle opere di apostolato daremo
maggiore importanza a quelle che, previste dalla Regola, sono le più umili e modeste
(insegnamento del catechismo), non accetteremo più case nelle quali, por essendoci
vantaggi materiali, vi sono opere che non sono conformi allo spirito della
Congregazione (affido a te questa mia assoluta volontà che non debbono essere più
accettati o per dritto o per traverso, ospedali, case di salute, cucine di Seminari, e solo
eccezionalmente si possono accettare mendicicomi come opera aggiunta alle altre che
la casa ha), nella scelta delle case da accettare guarderemo non all'importanza del
paese ma alla necessità che ha. Quanto poi alle difficoltà in cui ci troviamo, ameremo
la povertà con tutte le sue conseguenze e non ci lagneremo di quelle conseguenze alle
quali non potremo mettere riparo.
Quanto a te potendo scegliere per te stessa preferirai le cose più comuni e meno
appariscenti e che non si distinguano da quelle delle altre se non per essere più povere
e grossolane. Lo spogliamento da te stessa e dai tuoi gusti dev'essere in quest'anno
portato molto più avanti e tu devi perfezionarlo ogni giorno più. Quanto alle persone
poi preferirai nella tua carità quelle che ti contraddicono e ti fanno esercitare la
pazienza, quelle che non dimostrano per te stima ed affetto: con queste ti sforzerai di
abbondare in cortesia e santa dilezione.
Nel governo della Congregazione mi pare che occorra una maggiore oculatezza
nell'ammettere alla professione e al noviziato quelle che non [pag. 274] danno prova
di docilità e di distacco da se stesse e di amore alla preghiera e al lavoro; ed occorre
pure che quelle di non buona salute siano risolutamente licenziate per il bene di esse e
della Congregazione; chi esce poi non per motivi di salute non dovrà avere la
possibilità di rientrare. Come vedi voglio che diventi terribile!... ed anche con me
quando ti suggerissi cose contrarie a quelle che ti scrivo devi diventare terribile!
Perchè io veggo la necessità di tutte queste cose; ma poi mi impietosisco e non so
resistere. Ora, figlia mia, le Comunità non si possono governare col cuore; ma
occorre anche la testa e questa nelle circostanze ci deve far preferire il bene della
comunità a quello dell'individuo.
Con quella di ... dovresti solo garantirti che nel caso qualcuna se ne uscisse dopo
un certo tempo, la Congregazione sarà rimborsata in qualche modo. Specialmente per
questa figliuola così giovane e che studieràsi deve essere sicuri per quanto è possibile
che se se ne esce non perderemo tutto. Queste che studiano poi non dovranno più
essere ammesse al noviziato così presto, dovranno fare il loro corso di studi e dopo
faranno il noviziato; per esse si dovrebbe trovare il modo di fare una camerata a S.
Chiara finché studieranno con Sr. Laura e Sr. Immacolata. Passato il mese di febbraio
credo che si presterebbero bene l'attuale cucina e refettorio per farle dormire; durante
l'estate però dovremmo far riparare bene quelle tettoie a spese nostre.
Hai vista la madre di ...? ne hai ricavato niente? manderà almeno il corredo? È una
faccenda seria con queste figlie che vengono nude e crude!. ..
A S. Antonio stanno tutte bene. Ieri al giorno sono andato e le ho fatte riunire nel
laboratorio ed ho scherzato un pò con esse; ma scherzando ho detto loro molte verità
192
ed ho fatto molte correzioni. Ho insistito sulla suggestione reciproca, sulle debolezze,
sullo spirito di imitazione. Poi feci l'adorazione con la Comunità e poi me ne andai.
Lunedì ascolterò alcune in confessione e poi parlerò a tutte della riflessione che
debbono mettere nell'agire e della puntualità nella quale difettano assai, assai, assai.
Tre giorni fa ebbi una mortificazione che mi dispiacque assai: venne il Parroco a
dirmi che raccomandassi alle Suore che stanno a S. Chiara di stare attente perchè non
son finiti ancora i lavori all'asilo e già si sono rotti tre vetri perchè hanno lasciato le
finestre aperte e senza agganciarle. Come si fa, diceva il Parroco, non sanno stare
attente per niente, non preveggono niente, ecc. ecc.
Io non capisco più... Le ho scritto che si spogliasse dello spirito di politica ed ho
insistito su questo, perchè dice che non mi occupo del suo spirito! Credo che essa
conservi quella lettera e che non avrà difficoltà a mostrartela: dimostrale [pag. 275]
che per occuparmi del suo spirito non debbo dirle cose in aria ma toccarla dove è
necessario.
Suor Teresa come ti ho accennato, starà per un mese nella clinica e sarà curata con
ogni attenzione dal prof. Mazzei, bravissimo cattolico, il quale insieme con Pansini
ne avrà cura scrupolosa e vigilante. Si spenderanno otto lire al giorno non essendo
stato possibile ottenere il posto gratuito: se fosse entrata all' Ascalesi si sarebbero
spese L. 7 al giorno; ma quanti mesi se l'avrebbero tenuta senza curarla?
Sr. Antonietta e Sr. Livia partirono mercoledì. Non ho appurato ancora bene da chi
dipese che partirono con tanto ritardo che a stenti presero il treno senza poter fare il
biglietto alla stazione, quindi han dovuto pagare il biglietto intero, mentre avrebbero
dovuto avere il 7511/0 di riduzione. Se il ritardo è dovuto ad Armirante, non gli
pagherò il viaggio dell'automobile; pare però che lo si debba attribuire alla madre di
Sr. Antonietta che si mise a fare tanti di quei strilli e pianti e moine intorno alla figlia
che quella non riusciva a liberarsi.
Io partirò il 7 e forse tornerò qui prima di te. Sta attenta a tutte le prescrizioni del
medico ed eseguile fedelmente: aggiungo la mia ubbidienza a quella del medico e
guai a te se tralasci di farla con la scusa che non devi usarti tanti riguardi. Dal 7 al 10
sarò a Napoli - Cesarea a Salvator Rosa. Dall'11 al 14 a Roma - Via Nunzio
Clementi, 18. Da Tricarico difficilmente potrò scriverti più e durante il viaggio potrò
mandarti solo poche notizie. Sr. Giuseppina non ha più febbre. Speriamo si rimetta
subito. Il medico dice che principalmente si deve curare l'esaurimento nervoso.
Se occorre qualche cosa da Napoli o da Roma fammelo sapere a tempo.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Come sta Sr. Lucia? Si è rimessa del tutto? Avevo dato il permesso alle Suore di
Taviano di andare a S. Pietro se non avessero avuto da te ordini in contrario. Starò
più attento in avvenire. A S. Chiara han fatto il pavimento alla cucina con mattoni
ordinari. Trasportarono colà le marmette che erano superate dal pavimento della
Cattedrale ma erano poche, bastano però a pavimentare benissimo la stanzetta del
pianoforte; ma il Podestà non spenderà certo per far fare questo pavimento. Hanno
193
aperto un finestrino nel futuro refettorio delle Suore. Le cucine economiche non
funzioneranno prima.
[pag. 276]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
I piatti e il resto sta qui da almeno dieci giorni. Ho fatto mille insistenze perchè
venisse il carretto a caricare queste cose, le casse di pasta, i due sacchi di fiore di
farina ecc. ecc.; ma non sono stato ascoltato.
Prima che finisca questo mese verrà la missione a Tricarico: cominciate a fare in
comune una preghiera allo Spirito Santo perchè muova tutti i cuori dei tricaricesi a
profittare bene di questa grazia grande. Direte poi un'Ave Maria per uno in
particolare che io voglio assolutamente. È vecchio (80 anni), colto, onestissimo; ma
la fede...!
E per la missione dovrete lavorare anche voi! Come sarebbe opportuna qui qualche
pezza di tela di lino, di quelle che sono così abbondanti a S. Croce! Ci vorranno
quattro camici, otto ammitti, ventiquattro purificatoi! Veramente mi contento anche
della metà di tutto questo per ora ma se farai fare tutto non sarà lavoro perduto, si
troverà fatto per il Congresso Eucaristico.
Avevo pensato di dire ad ... di restare qui per la missione perchè aiutasse mia
sorella; ma dopo ciò che mi dicesti ieri, mi son seccato tanto che ho cambiato
pensiero. Se potrà lasciare i suoi farò venire Aurora, e se, come credo, non potrà
venire, i missionari che (due almeno) sono miei amici carissimi, avranno pazienza e
mangeranno in Seminario. Senza un aiuto veramente valido e in cui mia sorella ha
confidenza non permetterò che essa si affatichi.
Hai costà due dozzine di asciugamani nuovi? se non le hai fammelo sapere chè
scriverò subito a Virgilio.
Credo poi che mi occorreranno delle coperte.
Ti comunico delle lettere di ...: bada però che anche nel caso essa stessa ti
parlasse di queste cose, tu devi mostrare di ignorarle e di apprenderle da essa per la
prima volta.
Hai costà il lino per tutte queste cose che ho chieste?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 277]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 12 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come vedi la neve se ne vuole scappare presto e quindi ti confesserai subito: io
farò il possibile per venire costà mercoledì. Dai ordine che non piova.
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Spero che oggi verrà da me il Podestà e gli dirò che se a S. Chiara non si fa sul
serio le Suore scriveranno al Provveditore declinando ogni responsabilità. Insomma
mi farò più brutto di quello che sono!
Mia sorella ti manda della tela di lino. Non ho qui fazzoletti puliti. Si dovranno
apparecchiare i corporali e ti raccomando di farti apparecchiare bene. Vedessi che
razza di colletti inamidati mi hanno mandati. Non me ne meraviglio dopo tanto
sbandamento. Speriamo che rientri l'equilibrio.
Ti accludo un libretto che leggerai e mi restituirai. Vedrai quanta roba c'è da
preparare prima di presentare la Regola per l'approvazione.
Mi pare che ieri mancavano L. 70 per pareggiare il conto: te le mando.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Che fa la Lozopone? È ancora spaventata per il freddo? Le altre stanno allegre
tutte. Il 20 è l'onomastico di Trigilio, la Lozopone gli scriva fin da ora facendogli
sapere che il freddo non le ha tolto (o le ha tolto?) il coraggio, l'allegria e la buona
volontà e che non è morta ancora.
La Segretaria poi manderà gli auguri della Comunità più a tempo.
Vedesti i Vescovi di Larino e di Campobasso?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 278]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Bisognerà far visitare a suo tempo… Sia benedetto Iddio! L'aspetto fa pensare a
semplice reumatismo; ma...!
Ringraziamo Dio che viene la messa!... E che il Signore tenga in buona salute D.
Pancrazio. Le comunità che possono avere la messa pagano pure il cappellano, e noi
siamo poveri poveri! Lo so anch'io che con la messa tardi si scombussola l'orario e si
lavora meno: ma quanto quanto si può acquistare innanzi a Dio amando le cose che
Lui manda e tutte le loro conseguenze! In alto, figlia carissima! A Betlemme le comodità erano anche più scarse che a S. Antonio.
Leggi l'acclusa per ... e poi gliela darai. Mia sorella dice di non fare le cifre agli
asciugamani. Penso che sarà meglio far mangiare i missionari al Seminario e che io
vada a mangiare con essi. Non ci sarà bisogno di nessuno.
Prega molto per me. Voglio fare la volontà di Dio; ma quando Dio mi chiede una
cosa che non mi piace...! Uno dei migliori seminaristi miei a Potenza sta gravissimo
con polmonite, e il Rettore mi scrive che solo un miracolo può salvarlo.
E Sr. ... si avvilisce perchè deve andare a S. Chiara! Oh! come amiamo bene la
croce tutti.
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Penso di scrivere al Dottore De Blasi che pur dispiacentissimo che l'opera subisce
un'interruzione, visto che la casa è così umida, le Suore si ritirano, e torneranno
quando la casa sarà messa in condizioni igieniche migliori.
Sr. ... scriveva che le Suore già cominciano a soffrire.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 279]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesu Cristo,
Spero che a S. Chiara si sia avuta almeno una organizzazione sommaria. A poco a
poco poi verrà il resto.
Più modesti e pieni di sofferenze sono gli inizi, più sicuro ed efficace sarà lo
sviluppo. Son certo che al laboratorio non sarà ammessa neppure una oltre quelle che
già frequentavano S. Antonio. Per pirografia e pittura ammettete chi volete. Ma per
quelle poche che venivano a S. Antonio vale la pena di far stare Sr. ... a S. Chiara? A
me non pare.
Raccomanda a Sr. Alba il massimo riserbo, molto amore al raccoglimento e al
lavoro e che non guardasse a se stessa. Rispondesti a S. Pietro?
A S. Giorgio Jonico risposi così: «Prego per voi adesso non vengo». Scriverò in
giornata a Rosa Robaud per avere ulteriori notizie.
Domani abbiamo il pontificale di S. Potito. Lo farà Monsignor Gagliardi. Non deve
mancare la rappresentanza delle Discepole.
Ieri ricevetti l'acclusa da Sr…: scriverà certamente anche a te le stesse cose; ma è
bene che le leggi prima. Possibile che le hai scritto che volevi vederla? Se avesse
dovuto accompagnare la ... si capisce; ma non dovendo venire quella, sarebbe stata
una pazzia a fare un viaggio così dispendioso e pieno di strapazzo.
Dunque la ... non gode la florida salute di cui finora ci hanno scritto...
Che ci sarà di vero della D'Altilio?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 280]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ben tornata! Spero che l'aria di Tricarico e il ritiro relativo che qui troverai ti
giovino così alla salute che presto possa non avvertire più tanta debolezza e tanti
raffreddori.
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Dopo di aver presa una buona cena calda fa la visita al SS. Sacramento (un quarto
d'ora) e poi va a letto fino alle 7 di domani. Domani alle nove saluterai tutta la
comunità e dopo, fino alle 11 potrai trattenerti in particolare con qualcuna. Se lo credi
espediente dispensa dal silenzio a pranzo. Dopo la ricreazione potrai dare ancora
udienze fino all'ora di adorazione, alla quale ti preparerai col silenzio tra la prima e la
seconda campana. Dopo l'adorazione te ne starai chiusa in camera per riordinare le
tue idee e preparare le cose di cui dovremo parlare.
Lunedì, se come pare, il tempo si manterrà bello, verrai da me alle 7 e mezza
(troverai a quell'ora la messa di Santoro) e ti farai accompagnare dalla postulante. Se
non ti senti in forze e temi che il venire da me possa . esporti a nuovi raffreddori,
fammelo sapere e verrò io a S. Antonio.
Domattina però aspetto un biglietto tuo che mi dica come stai di spirito e di salute.
Io in salute benissimo, di spirito nella più completa apatia e tiepidezza! Prega per me
assai.
Ho stabilito che la messa del 29 corrente, festa di S. Francesco di Sales, dev'essere
per me e per te affinchè il Signore ci dia lo spirito interiore, lo zelo e lo spirito di
sacrificio di cui furono così ricchi S. Francesco e la sua figliuola S. Chantal.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 281]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Da ieri ho sempre nell'orecchio la tua richiesta di soldi. lo non ne ho!... E sento
tutto il peso di questa povertà, perchè penso ai tanti bisogni di codesta
Congregazione!
E fra poco verrà il pagamento della legna e di tante altre cose e tantissime altre
bisognerà acquistarne !...
Pregate tutte il Signore perchè ci mandi la Provvidenza e ce la mandi subito; ma
cerchiamo tutti di meritarla questa Provvidenza con la maggior corrispondenza alla
chiamata del Signore.
Tu stabilisciti a S. Antonio e dedicati completamente al noviziato e alla
corrispondenza con le case. A S. Chiara andrai solo quando dovrai fare quel giro col
parroco e col Podestà. Devi poi ricordarti che le udienze più lunghe della mezz'ora
costituiscono per te e per quella che se la piglia una disubbidienza; ma si capisce
benissimo che quando dai udienza solo per circostanze veramente importanti possono
venire ad interrompere. Non permettere che ti parlino in corridoio, o che vengano a
tenerti compagnia quando mangi o ceni fuori ora o vai a prendere qualche cosa in ore
197
straordinarie. In refettorio è silenzio sempre salvo nelle grandi occasioni quando si
dispensa.
Insisti con tutte circa l'uso del tempo. La prima mancanza di povertà è quella di
perdere tempo ed il tempo si perde anche quando si preferiscono le occupazioni di
gusto a quelle di dovere.
Bisognerà che tutti ci diamo da fare per vincere noi stessi e per dare gusto al
Signore.
P. Di Giovanni ha accettato di dare gli esercizi dal 5 al 13 settembre di questo
anno. Ora aspetto la risposta di Mons. Cavagna per gli esercizi e il corso di Azione
Cattolica: credo che vorrà farli nella seconda metà di luglio.
Scrivi alle diverse case perchè dovunque possono racimolare qualche cosa la
mandassero. È bene che sentano tutte in che condizioni ci troviamo [pag. 282] e
sappiano tutte che hanno il dovere di fare economia. Se ti vengono in mente persone
che possono aiutare segnamele e, occorrendo, si scrive anche ad esse.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 gennaio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Col Podestà cercherò di aggiustarmi se verrà. Ora è di essenziale importanza che si
faccia la cessione legale, ed io non sono tranquillo per S. Chiara fino a quando essa
non sarà fatta. Speriamo che il sussidio venga; ma ci ho i miei riveriti dubbi. Se
venissero almeno le 1800 lire della Colonia!... Non si potrebbe dire al parroco che
non vi è un soldo in cassa e che sarebbe una grande carità se potesse farvi dare quella
somma? Faresti col parroco tutte le riserve, tutte le proteste di gratitudine per quello
che il fratello sta facendo per le Discepole e gli dimostreresti che solo la impellente
necessità ti spinge e chiedergli questo favore.
Le angustie e le agitazioni solo eccezionalmente le prenderai in considerazione. Di
solito passano se non se ne parla.
L'udienza alle novizie specialmente sia fatta di osservazioni tue sulla loro condotta
e tenda a renderle veramente amanti del sacrifizio e della. carità scambievole. Sii
severissima con quelle che perdono tempo e che si danno troppo alla comodità e con
le disordinate.
Spero di poterti mandare mille lire domani; ma poi? Speriamo che il
Signore
ci apra una porta.
Nietta Costa: presso Carbone - Via Andrea Costa, 2 - Bologna.
Scrivere a S. Pietro sarà utile per far comprendere a Sr. Giovanna che non può e
non deve farsi illusioni ed anche deve fare ogni sforzo per fare economie.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
198
[pag. 283]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 febbraio 19311
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono ancora spaventato per ciò che fecero le Suore l'anno passato per il funerale
della mamma e perciò ti avviso che non voglio assolutamente né catafalco e molto
meno parature. L'uno e le altre non sono suffragi per l'anima dell'estinta e sono poi
contrari allo spirito di povertà e di nascondimento che essa ebbe in vita e che tanto
piace anche a me.
Mi pare perfino che le Suore non danno buon esempio facendo queste cose.
La missione pare che cominci bene; però pregate assai perchè lo Spirito Santo
muova specialmente quelli che non sono soliti di andare in chiesa: per essi
specialmente viene la missione.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 febbraio 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Meno male che venni ieri mattina!... Non avrei potuto venire più oggi a causa del
tempo, domani per le occupazioni.
Che dovrei fare a per l'interpretazione data alle parole di Tanturri? Benedetta
figliuola!
________________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pago 82.
[pag. 284]
Mi ha fatto stare preoccupato per tanti giorni. Meno male che prima di decidere la
partenza scrissi al Comm. Tancredi.
Ho avuta risposta dalla stazione: ti mando il foglio di carta bollata e l'abbozzo della
domanda. Me la manderai prima che io parta affinché possa presentarla al Ministero.
Dovresti anche mandarmi un disegno per il timbro della Congregazione (timbro
circolare con lo stesso disegno del distintivo), e un altro disegno per timbro di gomma
per intestare i foglietti ecc. Questi disegni potrai anche mandarmeli a Roma, dove
arriverò venerdì a sera.
Spero che le due inferme abbiano fatto giudizio, ma, anche se stessero senza
febbre, non permettere che si levino. Speriamo poi che nessuna imiti i cattivi esempi
di queste due.
Tu devi riposare fino a nuovo ordine. Giovedì prossimo se ti sentirai veramente
bene non solo per il raffreddore ma anche con questa specie di esaurimento potrai
fare l'adorazione dalle 11 alle 12, altrimenti niente!
199
Quando sposerà Clotilde?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 3 marzo 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sapessi quanto sonno tengo! Pazienza! E dire che vi sono delle persone che anche
quando hanno l'ordine di riposare vi si piegano difficilmente! La tua riguardante Sr.
Lucia mi giunse ieri a mezzogiorno. A quell'ora non potevo andare all'ospedale, e vi
feci andare il parroco Russo. A Sr. Lucia avevano già dato il purgante per operarla
domani. Non so se Sr. Margherita riuscirà a far prorogare l'operazione a lunedì
prossimo, perchè io mi trovassi a Napoli. Avevo scritto anche a Sr. Giovanna che
[pag. 285] l'operazione sarebbe stata fatta domani e che ne avesse avvisata la
mamma. Ora naturalmente sto all'oscuro anch'io.
Ho ricevuta la lettera coi disegni dei distintivi e dei timbri: vedrò se mi riuscirà di
combinare. Per questa volta però i foglietti porteranno solo la dicitura, poiché li ho
già ordinati, mentre per l'emblema occorrerà fare il clichè, e per questo ci vuol tempo.
Come va che la febbre della Calabrese non va giù? Ora sarebbe il caso di farla
visitare dal medico: ormai sono più di otto giorni; anzi di dieci che questa febbre non
passa.
Ho veduta la Labriola, e le ho detto che se i suoi non si piegano per maggio si deve
risolvere essa, poiché non mi pare che i motivi della opposizione siano sufficienti.
Trigilio ha un'altra postulante molto intelligente; ma senza soldi. Le ho
raccomandato che prendesse almeno il diploma di taglio, cosa facilissima per la
candidata che è molto intelligente.
Ho visto Mons. Canali, il quale già comincia ad interessarsi della nostra
Congregazione. Mi ha detto che il Vescovo della sua diocesi di origine vuole le Suore
per un asilo di un paese della diocesi sito in Abruzzo, relativamente vicino a Roma:
egli poi assicura che le condizioni sono molto vantaggiose. Monsignor Canali si
occuperà per farci avere un punto di appoggio a Roma per le Suore che dovessero
prendere diplomi o per altre circostanze. Se ciò avvenisse avremmo vantaggi molto
superiori a quelli di Napoli ed io ne sarei molto più contento. Anche perché ho saputo
che il Cardinale non sarà più tanto favorevole a mandarci a Mugnano, perchè alcune
di quelle vecchie che stanno al Ritiro hanno fatto ricorso perchè non fosse tolta ad
esse l'autonomia. Vedremo che cosa vorrà il Signore: per conto mio sarei molto più
contento se potessimo mettere piede a Roma, dove in definitiva debbono avere una
rappresentanza tutte le Congregazioni Religiose che assumono sviluppo.
Dato lo svolgimento degli affari miei qui penso che o venerdì a sera, o sabato
mattina sarò a Napoli.
200
Monsignor Caiazzo consiglia di far fare per ora il timbro di gomma: dopo che
avremo visto l'effetto pratico e ci saremo persuasi che va bene faremo fare quello a
secco. Per il distintivo a Roma non c'è modo di farlo fare e comunque lo vogliamo
dobbiamo rivolgerci a Jonson: darò l'incarico perchè ci mandino i preventivi perchè
potessimo agire a ragion veduta.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 286]
In Corde Jesu semper!
Roma, 7 marzo 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domattina saprò se Sr. Lucia si opererà lunedì o mercoledì prossimo. Se si opera
lunedì manderò un telegramma qualunque, altrimenti scriverò.
Fra poco devo andare a parlare col Vescovo di Oppido Mamertina il quale ha
avuto l'incarico dal Santo Padre di andare in tutte le case generalizie e provinciali del
mezzogiorno d'Italia per prendere gli accordi con le Superiore per le Suore che
debbono prendere i titoli del Magistero. Per le Congregazioni nascenti e povere il
Santo Padre dà a ciascuna Congregazione quattro posti gratuiti a Castelnuovo
Fogliani.
Peccato che noi non abbiamo chi mandare! Se avessimo libere Sr. Letizia e Sr.
Vittoria presteremmo anche l'abito alla Monfregola e le manderemmo a prendere i
diplomi di Magistero; ma …! Io tratterò con
questo Vescovo, il quale vuol risparmiarsi il viaggio a Tricarico e lascerò la porta
aperta: vi sarà sempre tempo a dire che non abbiamo chi mandare.
Spero che tutte si siano rimesse e bene. Possibile che queste Discepole debbano
darmi sempre preoccupazioni?!... Ma già hanno il cattivo esempio dalla Madre
Generale e non fa meraviglia!
Martedì andrò da P. Palladino al quale già ho chiesto catenelle e discipline. Spero
che me le faccia trovare e che mi dia pure notizie della signorina diplomata in
musica. Anche di questa gli parlai lunedì passato ed egli mi promise che avrebbe
scritto subito al Vescovo.
Spero che domani verranno notizie tue e buone.
Sr. Margherita domani comincerà a levarsi se il tempo è buono. Ma il pus scende a
fiumi e la febbre oscilla tra 37,3 e 37,8.
Spero di essere costà venerdì al mattino.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 287]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 marzo 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
201
Mi aspettavo il rametto di palma; ma non ho coraggio di mandare il ricambio! Con
tante malattie mi sento oppresso e mi avvilisco un poco. Non possiamo restarcene
così ed è necessario far venire il medico. Credo poi necessario far sapere alla famiglia
di Sr. Assunta e a quella di Sr. Agostina come stanno queste due, poiché è già tanto
che sono malate.
Manda pure notizie di Sr. Agostina a Sr. Giovanna e chiama la madre di Sr.
Serafina.
In alto il cuore, figlia mia! È in questi momenti che dobbiamo mostrare la nostra
fede in Dio, il nostro abbandono nel Cuore di Gesù. Speriamo che Egli ci associ a Lui
nella Passione e ci consoli con la sua Risurrezione!
La Madre nostra Addolorata ci nasconda sotto il suo manto ci protegga e ci dia
forza. Domani al giorno verrò costà. Troverò un po’ di consolazione? Lo spero.
Suor Raffaella mi ha scritto che ha pronte L. 1500 da consegnarti e che spera di
apparecchiare anche qualche altra cosa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 8 aprile 19311
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il Signore ci tiene sulla sua croce! Purtroppo io non so starci con amore, lo
riconosco e me ne confondo e voglio imparare ad amarla.
________________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 74-77.
[pag. 288]
Dipende forse anche da questo (e forse è anche disposizione del S. Cuore il quale
in questo momento vuol privarci di ogni conforto) che non so mostrare quanto io
penso e prendo parte alle tue sofferenze, e non so trovare una parola che ti aiuti e ti
sostenga. E soffro anche per questo. Benedetto, benedetto, benedetto sempre Gesù e
la sua santissima volontà.
Io sono sempre costà con la mente e col cuore, e la mia impotenza e incapacità
costituiscono il martirio più grande. Ma prego e prego tanto per te e per la
Congregazione, perchè questo solo posso fare, e sapessi farlo bene almeno!
Penso alle difficoltà del momento presente anche per le case di Taviano e di
Neviano, a quelle del tuo viaggio ecc. e mando gli Angeli custodi a proteggere e
sostenere tutti questi interessi.
202
È un momento critico; ma appunto per questo ho fiducia che l'aiuto sia più vicino.
Affrettiamolo con la nostra umiliazione e con la nostra confidenza assoluta nel
Signore. Forse (?) abbiamo preso motivo ad insuperbirci per lo sviluppo della
Congregazione; abbiamo pensato di aver fatto noi qualcosa; ci siamo preferiti agli
altri; ci siamo attaccati alle nostre opinioni, alla nostra esperienza, alla nostra
prudenza e... e il Signore ha voluto farci vedere quello che siamo e ci ha prostrati. Ma
Egli è misericordioso, è padre amantissimo, è sposo pieno d'indulgenza e tenerezza e
non spegne il lucignolo che fumiga, non calpesta la canna fessa. Siamo veramente
spezzati dalla contrizione, siamo veramente umili ed Egli ci vivificherà e ci farà
germogliare e fiorire meglio che per il passato.
Che aspetterà Egli da noi per mostrarci la sua faccia placata e serena? Oh!
diamogli tutto quello che Egli ci chiede e specialmente quello che più ci costa: non
gli daremo mai abbastanza, non gli daremo mai tutti noi stessi così che non ci resti
veramente più nulla da dargli. E lavoriamo perciò ogni istante a svellere, a tagliare
quello che non è ancora tutto suo; lavoriamo prima di tutto su noi stessi.
Ho detto al parroco che oggi portasse di nuovo il dottor ...; se il Signore non ci ha
fatto ancora la grazia, oggi Sr. Tommasina e Sr. Chiara dovrebbero avere la febbre ed
io vorrei che le vedesse quando hanno l'accesso febbrile.
Se la … si è levata, non le parlare ancora: aspetta per farlo ad essere più serena e
meno preoccupata. Penso anch'io che quella figliuola non possa rimanere, ma vorrei
che se ne andasse con tutta calma e senza amarezze.
Per avere l'arsichinina ci vorrà un po’ di tempo: cominciamo ad usare l'idrochinina
Ciaburri, stimata sempre efficacissima; a quelle che ne [pag. 289] hanno bisogno si
facciano per due giorni tre iniezioni, una al mattino presto, una alle 11 e una verso le
15, ed io sono sicuro che se è malaria sarà debellata. Dopo due giorni se ne faranno
due al giorno e si insisterà. Nel frattempo avremo l'arsichinina.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ti mando L. 200 per Donna Rosina. (Ho dato invece a Donatella L. 270 per un
pacco in assegno e son rimasto con pochissime lire).
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 9 aprile 1931
Carissima figlia mia. in Gesù Cristo,
Non vengo oggi perchè il tempo si mette a freddo ed io sono un po’ accatarrato e
non voglio dare occasioni. Mia sorella pur non avendo febbre si sente brutta ed ho
mandato a chiamare Gagliardi per farla visitare. Essa ha rinunziato ad andare a
Marano.
203
Credo che Mons. Sacchi risponderà presto e spero che manderà quelle 5000 lire di
cui ora abbiamo tanto bisogno. L'influenza pare che si diffonda a Tricarico come si è
diffusa nei paesi vicini dove vi sono moltissimi ammalati.
La tua di ieri mi consolò assai. Benedetto il Signore che ci affligge ma poi ci usa
misericordia. Oh! amiamolo assai questo nostro Padre e Sposo amantissimo! Come lo
loderemo e ammireremo quando potremo vedere le disposizioni meravigliose
dell'amor suo in queste prove che ci manda. Cominciamo a farlo fin da ora con fede
certa, assoluta, incrollabile: meriteremo la lode Sua: «beati quelli che non vedono e
credono». Tu parla alle ammalate e alle sane ed invita tutte a lodare, benedire, amare
le disposizioni della divina volontà. Oh! come è bello fare così!
[pag. 290]
Donatella ha ragionevolissima fretta, ma io ho voglia di continuare e la sacrifico.
Dio solo. Sempre Dio.
Se viene la Cafarelli la manderò direttamente a S. Chiara.
Mandami notizie precise delle inferme.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Veggo andare in fumo per ora il tuo viaggio se Sr. Chiara non si rimette presto e
bene.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 14 aprile 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi piace la tua generosità e ti auguro di poterla avere sempre e di essere anche in
grado di secondarla. Auguro a me di non averne bisogno come in questo momento. È
venuta una piccola provvidenza che mi permette di rimandarti le mille lire.
Parlerò a mia sorella per la vacca e stasera poi al Cav. Santoro. Sta attenta per
questa tua tosse. Qui non vi è sciroppo Rami: nella nota mettine due flaconi perchè
anche mia sorella ne ha bisogno.
Hai dato alle inferme ostinate la figurina e i pezzetti di abito del Prof. Moscati? Te
ne mando.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 291]
In Corde Jèsu semper!
Tricarico, 5 giugno 19311
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non posso venire perchè debbo scrivere d'urgenza a diversi Arcipreti che mi
domandano istruzioni. Spero che per mezzo del porgitore potrai mandarmi altre copie
del discorso del Santo Padre appunto per mandarle. Oggi vi sono altri due discorsi di
Sua Santità. Li porterò a leggere domani.
204
Ieri un comunicato del Gran Consiglio fascista era gravemente irriverente verso il
Santo Padre, pur dicendo di professare il massimo rispetto per la religione cattolica, il
suo Capo supremo, le sue chiese e i suoi ministri. Riaffermava poi la ferma volontà di
essere unico arbitro della educazione della gioventù, che dev'essere formata
all'energia e alla forza perchè possa servire al trionfo delle idee fasciste. Chi semina
vento....
Chi sa che tu non faccia adesso il viaggio a Roma insieme con una o due altre per
presentare anche di persona al Santo Padre i sentimenti e i propositi della
Congregazione nostra? Ci sto pensando da ieri sera.
Ma dovrebbero essere veramente i propositi di essa e dovrebbero penetrare il cuore
di tutte le Discepole profondamente.
Anche i discorsi del Santo Padre riportati oggi dall'Osservatore dovrebbero
pervenire a tutti i parroci; ma come si fa a copiarli? La Quidacciolu non dovrebbe
fare altro.
Farò il tentativo di mandare l'Osservatore a tutti i miei parroci, se accetteranno di
mandarlo con un abbonamento ridotto che pagherei io.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Devi munirti al più presto della carta d'identità e se ne debbono munire tutte quelle
per le quali vi è l'eventualità di viaggiare, e praticamente tutte. Necessità quindi di
fotografie ecc. ecc. Provvedi e scrivi alle diverse case perchè provvedano.
_______________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LEITERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 78-79.
[pag. 292]
In Corde Jesu semper!
30 agosto 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero di portare il ferro filato per fare le catenelle: gli apparecchi per tagliare e
piegare il ferro sono già a Tricarico. Insegnerò alle novizie e cosi daremo loro
qualche occupazione, visto che stanno sempre in ozio!!!... Ma per una comunità che
comincia a diventar grande non si può andar sempre pitoccando. Eppoi … il
noviziato non potrà servire più a fai imparare lavori e si dovrà dare maggior tempo
alla spiegazione della Regola e del Catechismo a norma del Codice. Lavoreranno, si,
le novizie per non dimenticare ciò che sanno; ma dovremo rassegnarci a farle istruire
dopo la professione.
Metto l'intenzione di ascoltare tutte le Messe per la nostra Congregazione e per te
in particolare: mai come ora vi ho sempre presenti. Il Signore ci faccia profittare di
queste prove per farci veramente santi e in tutto secondo il suo Cuore santissimo,
amantissimo ed amabilissimo.
Veramente veggo che le benedizioni che Egli ha date alla nostra Cong.ne non ci
hanno reso più umili e più grati e perciò è necessaria la purificazione.
205
Figlia carissima, profittando della lezione, santifichiamoci noi a qualunque costo,
amiamo assai Gesù e la sua santissima volontà nell'umiltà e nel completo oblio di noi
stessi, ed Egli ci darà la consolazione di vederlo amato assai dalle Discepole. E bada
che quando parlo di noi intendo parlare principalmente del dovere che ho io di
cambiare rotta e di diventare come Dio mi vuole: santo. Ho pensato molto a questo
nei giorni passati e bisogna che cominci subito subito. Sento viva e profonda la responsabilità per il ritmo poco generoso che per la mia tiepidezza e pigrizia hanno
impresso alla Diocesi e alla nostra Congregazione.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 293]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 10 settembre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non fu abile l'invitare P. Di Giovanni in presenza mia! Bisognava farlo tra te e lui,
dopo di aver parlato della profonda impressione che fanno le sue prediche, della
necessità che la nascente Congregazione ha dei consigli di una persona che ha tanta
carità ed esperienza, consigli che egli potrà dare con più competenza quando avrà
conosciuto meglio la Congregazione ed anche i soggetti che la compongono, ecc. ecc.
Domandagli pure tutto ciò malgrado l'invito di ieri ed insisti perchè accetti, in
dipendenza sempre del permesso del suo Provinciale. E se egli accettasse di fare due
corsi, tanto meglio!
E se accettasse di rivedere le Regole in questo inverno (fino a Natale) sarebbe poi
una vera provvidenza! Tra Natale e Pasqua le rivedremmo di nuovo noi e potremmo
poi farle stampare e presentarle alla S. Cong.ne per l'approvazione.
Stamane mi si chiede il pagamento immediato della legna che avete presa per S.
Antonio (circa L. 3.000), manderò un assegno postale all'Arc. Ruggiero (L. 1232,60)
perchè possa pregarlo di farci mandare una ventina di quintali di fiore, quattro
quintali di riso, i fagioli ed anche un sacchetto di caffè. Ma come faremo per pagare
tutte queste cose quando saranno venute? e come pagheremo i distintivi? Il Signore ci
aiuti!...
Credo che a P. Di Giovanni dovrai dare una busta con L. 500. Il viaggio per
Tricarico (L. 69) l'ho pagato io, i parenti verranno a rilevarlo in automobile, quindi le
L. 500 restano interamente a lui.
Per l'asilo di Montemurro si sono avute già circa L. 2.500 di rendita annua e una
somma di L. 8.000 per completare l'arredamento, sicchè a metà ottobre le Suore
dovranno essere là!
Leggi la lettera di Sr. Vittoria. Sentiremo l'effetto della lettera mia!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
206
[pag. 294]
In Corde Jesu semper!
Roma, 7 ottobre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stamane sono stato ricevuto dal Santo Padre, che mi ha trattenuto in udienza per
tre quarti d'ora. Mi ha domandato subito dell'andamento delle cose delle Discepole, e
ricordava benissimo tutto ciò che gli avevo scritto. Gli ho detto per sommi capi lo
svolgimento ulteriore; ma non sono sceso a particolari. Ho presa occasione per
riferire il giudizio di P. Di Giovanni (che il Papa apprezza molto) e poi ho chiesto al
Santo Padre per le Discepole un ricordo, e il Santo Padre ha avuta la bontà di
concederlo: ha presa una statuetta della Madonna in legno, mandatagli in questi
giorni da un artista americano e me l'ha data per voi!
Il Santo Padre assicura che ora verrà il sereno e non vi saranno più prove cosi
terribili. Il Signore esaudisca i voti del Papa e ci liberi anche dallo spettro della...
fame! Purtroppo non è una mia vana preoccupazione: sta dinanzi anche al Santo
Padre, il quale per questo ha fatta una lettera enciclica a tutti i Vescovi, ai Capi di
Stato ecc. E ciò che mi ha narrato stamane in udienza è cosa che spaventa.
Credo che hai saputo che il Ministero ha finalmente risposto al mio ricorso dicéndo
che la condotta del Pretore era stata corretta, come risultava pure dalle deposizioni
della... Meno male che avevo avuta la prevenzione, perchè cosi potetti restare calmo
quando lessi la lettera. Destina ... dove meglio credi: ormai non occorre più che resti a
Tricarico... Monsignor Caiazzo, al quale non ho detto della lettera del Ministero e
neppure delle prevenzioni che avevo avute, già mi diceva che ormai non è opportuno
insistere sulla cosa, e che è meglio lasciare che tutto taccia.
Sto bene e ho dovuto sbrigare tutto quello che dovevo fare qui. Domani andrò a
Firenze e lunedì a sera sarò di nuovo a Roma per andare a Napoli poi il 14. Ho
trovato due dozzine di corone eguali a quelle che ho date a tutte le Discepole e le ho
comprate, perchè non ne verranno più come quelle: costano troppo, 6 lire ogni
corona! Speriamo che le Discepole le custodiscano con cura.
Riceverò notizie da te? Spero. Son venuti altri biglietti scritti a lapis?
[pag. 295]
La Ranovolo venne alla Cesarea e la presentai a Margherita Linda Capasso e a
Laura: timida com'è non disse neppure una parola.
De Cicco sta entusiasmato per le Discepole. Egli mi ha detto: «fintanto che a
Napoli ci sta … le Discepole non avranno mai una casa». Monsignor Caiazzo mi ha
confermata la cosa. A Calvizzano, contrariamente al parere del Conte Mirabella,
l'amministrazione ha stabilito di cedere i locali alle Catechiste a determinate
condizioni. Come vedi per ora il Signore non ci vuole né a Napoli né nei dintorni. È
inutile perciò parlare a Suor Vittoria per Marano.
Sei andata da Ilvento? Che ti ha detto? Hai combinato nulla di buono con lui?
Avevamo questo personaggio così celebre e potente e finora non ce ne eravamo
giovati! Mi propongo di ottenere da lui tutto quello che è possibile senza più ricorrere
ai politici locali.
207
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 ottobre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera andai da Mons. Gagliardi il quale mi parlò della richiesta fatta
dall'Arciprete di Peschici e mi disse che il paese è piccolo, con poche persone
facoltose e lui crede che il Comune non sia in condizioni di aprire un asilo e di
mantenerlo. In ogni caso si dovrà aspettare il nuovo Arcivescovo il quale fra qualche
giorno verrà a Tricarico.
Io spero per mezzo del nuovo Arcivescovo di far differire anche l'apertura di
Ischitella. Anche per Ischitella Mons. Gagliardi comincia ad avere i suoi dubbi
perchè ha trovato non solo non entusiasti, ma quasi... contrari.
Per far fronte alle esigenze attuali ed urgenti non vi è altra via che quella di
vendere dei titoli di rendita. Io sto con le spalle al muro e non so dove dar di capo e
intanto l'urgenza cresce. Innanzi alla S. Cong.ne, se non si avrà dal Signore una
provvidenza straordinaria nel frattempo, [pag. 296] garantirò io con la mia proprietà.
Il Signore vuole che arrivassimo alle ultime estremità per intervenire. Sia benedetto.
Prepara perciò titoli del Consolidato 5% per il capitale nominale di L. 30.000 (fra
poco il valore di essi, che ora è di L. 81 ogni 100 lire di capitale nominale, scenderà
di molto) perchè potessi farli vendere al più presto.
Iersera sono arrivati i due pacchi dei distintivi e oggi debbo pagare circa 1300 lire
per la dogana.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 17 novembre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani al giorno verrò a S. Chiara. Prepara tutto ciò di cui dovremo parlare. Ho
scritto all' Arciprete di Montemurro per un progetto di regolamento dei rapporti tra la
casa di Suore e la Parrocchia. Ora che ci sto io nessuno si permetterà di affacciare
pretensioni; ma domani…! E perciò è bene che tutto sia definito bene. Pensaci anche
tu sopra.
Sr. Raffaella immagina che la sorella sta già a Napoli ed essa invece non potrà
partire prima di lunedì.
Non è conveniente che essa stia a Napoli durante l'operazione: mia sorella farà più
di quello che essa potrebbe fare.
Scrivile: le scriverò anch'io.
208
Domani vedrò pure come ti sei sistemata e come avete distribuita la giornata costà!
Leggi la lettera di P. Di Giovanni e regola la risposta da fargli. Non sarebbe
inopportuno insistere un poco per i due corsi.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 297]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 20 dicembre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Devi aver pazienza con questo povero padre tuo brontolone e devi mandarmi
spesso notizie tue. E poiché io so benissimo che se avessi tempo me le manderesti
anche tutti i giorni, così mi contento che me le fai mandare quando non puoi scrivere
tu.
Nel noviziato poi credo che sbagliamo sistema con le ammalate e credo che
dobbiamo comportarci molto diversamente: le ammalate che debbono stare a letto per
febbre va bene, le altre debbono essere meno curate apparentemente. lo spero che ora
che andranno via Sr. Livia e Sr. Antonietta potremo dedicare ad infermeria quelle
stanze pur facendovi le disinfezioni e i lavori occorrenti e manderemo lì tutte le
inferme. Credo che tante malattie e tante debolezze non verrebbero se non si avessero
altre sotto gli occhi e se non vedessero queste altre circondate di premure e di
esenzioni.
Ma di questo a miglior tempo! Ora mi preme che tu faccia con frutto grande
cotesto giro, e non solo frutto per le altre e per la Congregazione; ma frutto grande
spirituale ed anche fisico per te. Cerca di liberarti dalle occupazioni che ti
impediscono di fare tutte le tue pratiche di pietà, fa all'ora stabilita la tua ora di
adorazione e non la omettere, e perchè possa riuscirci la devi fare nelle ore
antimeridiane. Venisse anche il Prefetto mentre stai all'adorazione non debbono
chiamarti. Chi viene, se non vorrà aspettare se ne andrà. E dà ordine a tutte che
quando una sta all'adorazione non deve essere disturbata o interrotta. Le Superiore
poi lascino a tempo gli ordini opportuni perchè nessuna Suora possa andare a
disturbarla. Questo però non significa che la Superiora qualche volta non debba per
una scusa qualunque plausibile lasciare l'adorazione per assicurarsi che le Suore
fanno ciascuna con puntualità e fedeltà il proprio dovere.
So delle discussioni che hai avute ad Ischitella per il contratto e son lieto che le hai
spuntate tutte. Ora mi importa assai che regoli bene i rapporti col Terz'Ordine. Però
dove non puoi riuscire con le buone, nota tutto quello che si dovrebbe fare per
regolare le cose così che le Suore stiano al sicuro e non possano avere molestie, ed io
farò in modo che il [pag. 298] nuovo Vescovo vada presto in santa visita ad Ischitella
ed ordini lui queste cose.
Per la notte di Natale se andrai a letto alle 20, ti leverai all'1 e farai l'adorazione e
ascolterai le messe e poi tornerai a letto fino alle 8 del 25; va bene, altrimenti no.
209
Sr. Vittoria è tornata a S. Croce. Mons. Santorelli già mi scrisse che avrebbe
dovuto tornare presto, perchè lì non potevano stare solo due suore per parecchi giorni.
Quando andrai là fa capire bene a Sr. Vittoria che all'asilo deve stare essa per alcune
ore del giorno e che deve fare un po’ di lezione a Sr. ..., e che non deve permettere
che questa faccia lezione di catechismo alle aspiranti senza essersi preparata; anzi
essa dovrebbe assicurarsi che Sr. ... ha capito bene quello che deve dire. Tu sai che
moltissime Discepole non sono forti in catechismo. Assicurati pure dello stato di
salute di Sr. ... e vedi, senza mostrare di farci attenzione, che cosa sono questi scoppi
di riso o questi pianti ai quali si abbandona senza sapere la ragione.
Sr. Celina si lagna anche della lentezza di Sr. Michelina, speriamo che si sia
ambientata e sia diventata più svelta. Spero di scrivere domani a Sr. Celina, alla quale
raccomanderai di non scrivere frequentemente alle Superiore e Suore delle altre case.
Come hai trovata Sr. Raffaella? Che fa Sr. Candida?
I moduli del conto corrente vi erano e li teneva Sr. Immacolata. Deo gratias! I
pagamenti sono stati fatti: io ho consegnato a S. Chiara e a S. Antonio che stavano
senza soldi le L. 1200 che il Vicario mi dette per l'Harmonium e sul conto corrente
sono state mandate L. 1200. Lo strumento è stato già spedito; ma non spero che
arriverà per Natale.
Stanotte e stamane ha nevicato continuamente; ma il postale è partito egualmente.
lo sono andato oggi a S. Chiara per la riunione delle Donne Cattoliche, le quali erano
quasi al completo, ne mancavano solo quattro. Le circoline erano tutte. Sarebbe stato
vergognoso se io avessi avuto paura della neve!
Iersera a S. Antonio per la scala che dal chiostro mette al primo piano caddero
Donatella e Margherita Capasso: la prima si è fatta male al piede e lo tiene gonfio,
l'altra se la cavò con un poco di indolenzimento alle spalle.
Non ti faccio ancora gli auguri perchè domani ti scriverò di nuovo e manderò ad
Ischitella. Quando ti chiameranno la notte di Natale ti [pag. 299] troverai proprio al
momento che io applico la Messa per me, per te, per mia sorella e per le Discepole.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Fammi l'elenco di tutte le postulanti che a te persuadono sia a Vieste, che a
Rodi e a S. Croce. Fulvia Maglione mi scrive in maniera che mi piace.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 dicembre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Già ti ho scritto che la messa di mezzanotte sarà per me, per te, per mia sorella e la
Congregazione e in quella Messa chiederò con più insistenza a Gesù per te quelle
grazie che in ogni Messa Gli chiedo in maniera particolarissima, che cioè ti illumini
210
prima per spogliarti sempre più di te stessa, e poi per guidare con perfezione sempre
maggiore le tante anime che ti sono state affidate.
Figlia mia, l'impressione che hai che qualche volta non mi occupo di te è pura
tentazione. Se lo facessi non verrei meno al mio dovere e non sarei responsabile
anche innanzi a Dio? Ma poi credi veramente che io potessi volere non occuparmi?
Se non ti dico qualche cosa subito, non lascio di dirtela al momento opportuno. Ora ti
sto chiedendo sacrifici grossi, quando ti sarai sistemata nel nuovo ordinamento vedrai
tu stessa come è necessario che te li imponessi e prenderai lo slancio per nuovi
progressi. Bada che alcune delle ragioni che tu adducevi per non muoverti da S.
Antonio, mi erano di incitamento ad insistere nel mio proposito! (Non vi è una sedia
che non abbia messa io al posto!).
Ma ora sta allegra e serena: il viaggio che stai facendo faciliterà l'opera cominciata.
Vorrei saperti però sempre allegra e migliorata in salute anche circa la nutrizione.
[pag. 300]
A S. Antonio nuove cadute? Sr. Maddalena senza incidenti, P. Angelo con
indolenzimento alle gambe e alle braccia, tutti alla stessa scala.
La nevicata è cessata ed oggi giornata bellissima ma fredda, sicché la neve è
rimasta tal quale.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 dicembre 1931
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Poiché ti ho abituata male non posso divezzarti all'improvviso, sebbene dovessi
farlo perchè in tre giorni è venuto tale un cumulo di corrispondenza che io ne sono
sgomento, e sgomento ne è chi l'ha visto. Ma in qualche modo farò.
La tua di oggi mi ha consolato spiritualmente; ma non diminuisce la mia
preoccupazione circa la salute tua. In una delle tante mie che ti ho scritte ti dicevo
appunto di farti visitare a Rodi dal buon medico che visitò Sr. Raffaella, e tu, anche
se dovessi fermarti qualche giorno in più non trascurare questa cosa col proposito
fermo di mettere in esecuzione tutto quello che il medico ti prescriverà!
Vorrei pure che ti facessi curare il dente e te lo facessi otturare. Ormai ti trovi, ed è
bene che profitti affinché venendo qui possa metterti al lavoro senza eccessive
sofferenze che ti impedirebbero di farlo con l'energia e l'efficacia necessaria.
Dalla frequenza con cui ti ho scritto puoi vedere se e quanto mi interesso di te!... E
poi dici!... È vero che ti ho scritto quasi esclusivamente cose che riguardano la
Congregazione; ma ... non è per aiutare te che te le scrivo? Non mi piacque certo la
divergenza di vedute circa l'A.C. e l'andata delle Suore di S. Chiara a S. Antonio. Hai
saputo scrivere alle novizie e postulanti dei sacrifizi che si fanno nelle piccole case:
ebbene per quale motivo si fanno? Non è per l'apostolato? E questo apostolato [pag.
301] dovrebbe passare in sottordine proprio a Tricarico? Ma... tu o hai voluto
punzecchiarmi un poco, oppure subito dopo hai capito che non andava così e ... hai
riscritto! con grande dispetto di Sr. Francesca la quale mi scrive che quando la Madre
211
va nelle case non deve pensare che alle Suore che stanno lì, non alle altre! e neppure
a tutto il resto del mondo!...
A me fa piacere immenso questo tuo amore al Noviziato e al Postulato, sia perchè è
necessario, e sia perchè ti è cagione di tante mortificazioni: in alto il cuore e avanti.
Ora studia la sistemazione definitiva, studia Sr. Raffaella per vedere se potrai
ricavarne una maestra veramente spirituale e vigilante e docile. Se ciò sarà possibile,
Deo gratias. Risolveremo il problema e staremo tranquilli. Forse Sr. Raffaella ti dirà
che cosa le ho scritto ultimamente: insisti, figlia mia, perchè essa si spogli della sua
politica e ricordasse sempre che Gesù ci vuole semplici come colombe e prudenti
come serpenti, e che ha detto: sia il vostro discorso questo è questo non è. Se essa non
impara a stimare la prudenza di Dio e vuol seguire la prudenza del mondo non sarà
mai soprannaturale e non formerà mai anime soprannaturali. Essa deve imparare o a
tacere o a dire interamente quello che pensa anche se quello che dice potesse
procurarle disistima della Madre, di Monsignore, ecc. ecc..
Vedi un po’ come stanno le cose costà con Sr. ... e le altre. Di S. Croce ti ho scritto
abbastanza: vedrai pure se Sr. Vittoria non ha qualche predilezione per...
Mandami ora il tuo itinerario. lo quasi certamente partirò il 7 e mancherò otto
giorni. Farò una rapida corsa a Napoli e a Roma. Avrei voluto farlo prima; ma tra
Capodanno, Epifania, ecc. non posso lasciare, eppoi a Roma fino all'Epifania non si
conclude nulla.
Stanotte ho dovuto anch'io fare sacrifizio! Non ho fatta la funzione!... Mi è
dispiaciuto assai, ed è dispiaciuto anche al popolo; ma ora la volta della Cattedrale è
sfondata tutta perchè deve essere rifatta e in Cattedrale il vento giuoca in maniera
fantastica! Ogni notte poi la neve si agghiaccia e diventa sdrucciolevole e pericolosa.
Le giornate sono bellissime.
Stamane ho fatta una breve omelia; una più lunga, e che sarà sul tema trattato ieri
l'altro a S. Antonio, la farò a Capodanno e un'altra all'Epifania. Ora ho anche le
lezioni sulla Messa alle donne cattoliche! Come vedi il lavoro cresce e la voglia di
lavorare diminuisce.
A tutte le suore che mi hanno scritto farai i miei ringraziamenti e dirai loro che se
hanno almeno un pochino di carità dovranno contentarsi di questa risposta, in seguito
poi, quando per bisogno mi riscriveranno avranno risposta. Questo non solo a Rodi
ma anche a S. Croce e a Vieste.
[pag. 302]
Si risolve la mamma della... e la mamma di Sr. Chiara quando si decide a mandarle
il corredo e qualche cosa? Vedrai certo la mamma di Sr ...: fammi sapere di che
umore si trova.
Le diverse case hanno fatto gli auguri a Mons. Cesarano? Domani entreranno
Benevento e Lorenzo.
Non so quando tornerà mia sorella. Non è stato possibile per ora di trovare un
posto per Sr. Teresa, la quale però migliora sensibilmente: sarebbe un vero peccato se
interrompesse la cura; ma se non si riesce bisogna che la interrompa per forza perchè
non può restare sola a Marano.
212
Ti accludo la lettera che mi ha scritto Doriguzzi, al quale scrivo che le due Suore
prima che quest'anno finisca saranno a Lecce e che lui deve fare anche l'impossibile
per procurare loro due stanzette separate.
Curati bene: mando ordini alle Superiore che arrivata una certa ora debbono
toglierti la luce e non debbono far conto delle tue recriminazioni. Leggi pure quanto
riguarda la casa di S. Anna a Lecce. Ne scriverò a Doriguzzi dopo di aver avute le
notizie da Maria de Simone.
È morto Mons. Bove: non so ancora che testamento ha fatto ed ho mandato il
fratello da Nardino Ippolito perchè tutelasse gli interessi degli eredi ed anche miei
perchè garantisco l'impresario dell'asilo.
Ed ora non posso scrivere più perchè me ne manca il tempo. Del resto non sono
stato troppo breve.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
1932
[pag. 303]
In Corde Jesu semper!
Roma, 13 gennaio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa volta a Roma per consiglio di Monsignor Caiazzo ho preso alloggio presso i
Missionari Spagnuoli. Il consiglio datomi così senza spiegazione mi aveva seccato
non poco; ma Mons. Caiazzo solo per amicizia per me e per le Discepole me lo aveva
dato. Qui è ospite il Segretario della Cong.ne dei Religiosi ed uno di quelli che hanno
l'incarico di esaminare le Regole delle Congregazioni che debbono essere approvate.
Con essi siamo entrati in grande amicizia, ho parlato loro delle Discepole e mi hanno
incoraggiato a presentare le Regole. Il Segretario mette a mia disposizione la sua
automobile, sicchè ho potuto fare tante cose.
Mi ha scritto ... e per il giovane che è stato nell'ospedale e per l'assiduità del
segretario. Con quest'ultimo a me pare che sarebbe meglio dirgli chiaro e tondo che
non deve andare senza necessità e che le Suore debbono fare da loro e non hanno
bisogno di tutela. Non mi farei impressionare da quello che egli potrebbe fare contro
le suore, poiché queste non avranno mai nulla da temere. Meglio poi farlo adesso che
in seguito.
213
Esamina costà i rapporti delle Suore con la Superiora e di questa con Mons.
Santorelli.
Mi dispiace assai che non sei stata visitata: preparati ora a curarti con le regole che
ti darò io e che saranno più severe di quanto potrebbe ordinarti il [pag. 304] medico!
Sarò a Napoli domani a sera e prima di martedì al giorno non potrò arrivare a
Tricarico.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 29 gennaio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come mi sentivo iersera e stamane prima di levarmi ero sicuro che oggi sarei stato
molto meglio e quasi del tutto libero. Invece appena levato mi sono inteso più
rattrappito e più impacciato nei movimenti. Allegra, figliuola! Son sicuro che Gesù
così vuole e non potrei desiderare una condizione migliore.
Stamane ho detto messa per me, per te e per la nostra Congregazione. Il Signore
per l'intercessione di S. Francesco ci illumini nel riformare noi stessi e nel riformare
nella Congregazione tutto ciò che a Lui non piace r nel promuovere ciò che a Lui dà
maggior gloria ed è più utile per le anime.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 30 gennaio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il Podestà sta a Matera e verrà stasera. Credo che lunedì starà a Tricarico e tu
potrai parlargli.
[pag. 305]
A me piacque moltissimo il progetto che mi manifestasti per S. Chiara: speriamo
che possa attuarlo subito.
Vieni pure lunedì all'Episcopio: io non spero di essere in grado di muovermi di
casa per quel giorno. Credo che per ottenere dal Podestà quello che tu desideri,
dovresti essere in grado di offrirgli di fare per conto della Comunità le spese
occorrenti per rendere possibili le aule superiori e per adattare i locali inferiori. Già so
che le spese già fatte non potrà metterle tutte nel bilancio di quest'anno.
Continua a levarti alle 6,30 fino a nuovo ordine. Dobbiamo parlare pure della tua
dimora a Napoli.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ieri ebbi febbre a 38 ma durò poco.
214
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 febbraio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La neve stasera è stata più copio sa e la temperatura è rigida come iersera. Se
continua anche stanotte a nevicare, comincia a diventare pericoloso. Prega e fa
pregare perchè il Signore la faccia cessare in considerazione specialmente di tanti
poveretti che non hanno legna nè provviste.
Intanto anche per le cucine economiche mancano le provviste: il Podestà si
riprometteva di andare a Matera domani e di portare di là pasta e legumi; ma se
l'automobile non è partito oggi, molto meno partirà domani. Certo il Podestà verrà
domani costà e se mostra preoccupazione per questa mancanza di provviste, tu potrai
dirgli che abbiamo pasta minuta di qualità extra sublime, che potremmo dargliene
quattro quintali, salvo poi a lui a farcela venire della stessa qualità e quantità, passato
[pag. 306] questo periodo difficile. Se vuol sapere il prezzo gli dirai che costa L. 240.
Ho pensato di scrivere una lettera all'Avv. Michele Potenza per avere l'assegno
stabilito per le Suore della colonia per gli anni 1930 e 1931. Se fossi andato a Matera
l'avrei chiesto a voce.
Spero che Sr. Alba non avrà più febbri. Le fialette Ciaburri sono di mezzo grammo
ciascuna, forse conveniva fame due in una.
Hanno portato anche le provviste? Avevo già saputo delle 300 porzioni e ne ho
ringraziato Dio. Lo so: il lavoro e il sacrifizio per le Discepole è grande; ma quanto
merito se tutte lo faranno con spirito soprannaturale!... Non disse Gesù «misereor
super turbam»? Come farebbe questa povera gente se le Discepole non facessero
tanto sacrifizio? Gesù non mandò certo le turbe a comprarsi il pane!... Viva dunque le
Discepole quando imitano veramente il Maestro e lo Sposo.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 22 febbraio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,.
Oggi sono uscito alle 13,30 per andare a S. Antonio; sono sceso per il Calancone,
ho proseguito per un altro pezzetto e poi... coraggiosamente son tornato indietro. Lo
stato della via è indescrivibile e peggio sarà domani, per cui tu non ti muoverai da
S. Chiara.
Ho letto la lettera di Sr…. Se potessimo regolare la Congregazione secondo questi
lumi straordinari, staremmo a posto; purtroppo però dobbiamo regolarla secondo le
norme di prudenza soprannaturale, ma non straordinaria, altrimenti diventeremmo
anche noi carismatici!
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Hai consultato le Costituzioni circa la residenza della Madre generale? Non so se
ne parlano e non so a chi attribuiscono il potere di mutare tale residenza. Non vorrei
però che, se le Costituzioni dicono qualche [pag. 307] cosa in proposito non la
eseguissimo fedelmente. A me pare che le Regole attribuiscono al Consiglio, se non
pure al Capitolo il deliberare circa la residenza della Casa generalizia. E se è così non
sono del tuo parere che non possiamo decidere il trasloco da S. Antonio a S. Chiara
senza interrogare l'Organo competente.
Sicchè, se le nostre reminescenze sono errate, resta stabilito quanto avevamo
deciso; se invece sono esatte, tu passerai a S. Chiara due o tre giorni per settimana
sino a quando il Consiglio o il Capitolo non potranno riunirsi.
Non dubito della buona fede di Sr. ...; ma veggo anche io che essa si lascia
trascinare dai suoi desideri. Penso che più di tutti essa rifugga dal pensiero di doversi
sottomettere a qualche altra che non sia la Madre generale, alla quale tu sai come essa
obbedisce bene!
Ma, intelligentissima è ed in che maniera la sua intelligenza serve al suo amor
proprio! Come dobbiamo vigilare su noi stessi, figlia mia, per evitare (interamente
non ci riusciremo mai) per quanto è dato alla nostra fiacchezza, di servire anche noi
alle nostre inclinazioni e passioni pur immaginando di servire solo a Dio! Perciò
Gesù ci raccomandò tanto di vigilare e pregare!
lo scrissi a Sr. ... che solo per necessità avevo consentito che la facessero Superiora
perchè pensavo che essa non fosse ancora persuasa che ha un grandissimo amor
proprio e una grande superbia e sviluppai questo pensiero; poi le dissi che per essere
buona Superiora non doveva badare ai doveri che le suddite hanno presso la
Superiora, ma ai doveri che questa ha verso di esse e deve essere vigilante sulla
dolcezza, la confidenza, ecc...
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 25 febbraio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi dicono che stanotte ti sei intesa male proprio e non come le altre volte che non
ti sei intesa bene. Non ti muovere da S. Chiara oggi che la giornata è più rigida di ieri
e il cielo minaccia un'altra nevicata.
[pag. 308]
Credo che il podestà non è tornato da Matera iersera ed ora bisognerebbe chiamare
il Parroco e Don Giacinto. Se a Tricarico non vi fosse pasta offriresti quella che
abbiamo noi; non credo che a Tricarico ve ne è. Credo poi che il Podestà a Matera
comprerà tutto e manderà un camion con pasta e legumi.
Tu stattene riguardata nella tua stanzetta e non andare neppure per mangiare dalla
parte dell'asilo. Per l'adorazione preferisco che scenda in chiesa e ti metta ad un posto
216
riparato piuttosto che startene sul coro che è aperto continuamente e si generano
correnti.
Nella notte tra domenica e lunedì qui il termometro è sceso a -6, a Napoli in quella
stessa notte scese a -8: è proprio il colmo! Questa notizia riportava ieri il giornale, e il
corrispondente, che io conosco, è persona diligente e scrupolosa.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 marzo 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi le strade sono veramente impraticabili!... Pazienza. Domattina manderò costà
scarpe e calze e così arrivando potrò cambiarle. Ieri arrivai costà asciuttissimo; ma
nel ritorno per la via fino a Mons. Gagliardi e poi da Mons. Gagliardi a casa l'acqua
penetrò nelle scarpe così che non me le potevo cavare più. Ma non ho preso
raffreddore.
Il 19 corrente è il 25° di sacerdozio di Don Pancrazio. Egli ha fatto venire un
ostensorio di bella apparenza per S. Antonio in memoria di questo avvenimento.
Certo dovrete preparare una buona festicciuola ed offrirgli anche qualche cosa.
Raccomando a te di preparare tutto con grandissima cordialità e sincera riconoscenza.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 309]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 marzo 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se non ci fosse tanto vento verrei agevolmente stamane ma con queste condizioni
metereologiche non è prudente che esca. Tu preparati per la confessione e sia questa
volta una preparazione più diligente, più umile, più raccolta affinché meglio possa
partecipare ai misteri che celebriamo e alla Pasqua.,
Ieri mi dispiacque perchè Sr. Chiara arrivò con ritardo per il catechismo e perchè il
giorno di S. Giuseppe le Suore al catechismo non sono andate. Al catechismo bisogna
portare più amore e bisogna dare la massima importanza e finora non la vedo né per
la preparazione delle novizie e suore né per l'insegnamento a quelli che ne hanno
tanto bisogno.
Mi dispiacciono pure tutte le variazioni di orario e non trovo sufficienti le ragioni
che le provocano. Si finisce così in una perdita di tempo e di raccoglimento.
Voglio che impari tu ed insegni a tutte le Discepole ad osservare le mie prescrizioni
circa le udienze e credo di non dirtelo per la prima volta. Quando insisto tanto su
questo non dovrebbe esserti di motivo sufficiente per fartelo osservare ad ogni costo?
217
Bada che l'ubbidienza che farai su questo punto sarà fecondissima di frutti nella
nostra Congregazione.
Abituiamoci (in questo manco molto anch'io!) a non deviare nel trattare le cose e il
tempo sarà speso utilissimamente.
Quando vi sono cose straordinarie, che non vengono all'improvviso, sia fissato
l'orario il giorno prima e non lo si sposti senza grave ragione. (Questo faceva parte
delle osservazioni precedenti, ma avevo dimenticato di scriverlo).
Il vento che spira stamane mi fa sperare in un prossimo rasserenamento; se oggi
migliorano le condizioni atmosferiche verrò oggi e tu ti confesserai per la prima,
altrimenti (se non mi ammalo) verrò domattina. Se volessi aspettare il sereno non
potrei venire più prima di Pasqua.
[pag. 310]
Ti mando la nota della carta. Hanno sbagliato a mandare le due cassette costà
perchè la maggior parte serve a me, come rileverai dalle note marginali.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 3 aprile 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le notizie del movimento protestante di costà diventano sempre più insistenti e
preoccupanti. Ho scritto all'arciprete che se lo crede utile, verrei costà giovedì
prossimo per tornare qui venerdì a sera. Tu fammi sapere subito se hai notizie precise
di questo movimento.
Vorrei evitare questa venuta anche perchè quasi certamente Mons. Cesarano
arriverà qui giovedì; ma non posso badare a queste cose se la mia presenza potesse
giovare costà.
Nel caso che non si giudicasse opportuna la mia venuta, dirò al Vicario che
venerdì nel pomeriggio passasse da Stigliano con la vetturetta e rilevasse te e Sr.
Giuseppina.
È necessario che le Suore, specialmente costà, studino i sofismi del
protestantesimo ed istruiscano bene al riguardo le ascritte all'Azione Cattolica e le
alunne del laboratorio; preghino poi molto molto perchè il Signore allontani da
cotesto popolo la sventura di defezioni nella fede e promuovano con rinnovato ardore
l'amore e la devozione a Gesù Eucaristico e alla Madonna santa. Contro questi due
carissimi oggetti del nostro amore e del nostro culto il protestantesimo affila
principalmente le armi e noi invece per mezzo di queste due devozioni dobbiamo
combattere e vincere.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
218
[pag. 311]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 aprile 1932
Mia carissima figlia in Gesti Cristo,
Mi meraviglio che dici di non aver avuto lettere mie. Scrissi a mia sorella e acclusi
una letterina per te. Avresti dovuto riceverla da vari giorni. Spero che non sia andata
perduta. Un telegramma tuo stamane ha portato in me grande confusione. Avevo
lavorato tanto per sistemare questi arrivi, perchè l'Arciprete Ruggieri ha scritto due
volte che le postulanti vogliono pagare il viaggio per due suore che debbono
accompagnarle e che se non rispondevo significava che acconsentivo.
Stamane dopo il tuo telegramma me ne è giunto uno di Sr. Agnese la quale vuole
per domani al giorno due vetturette a Potenza. Vedremo come riuscirà questa matassa
arruffata. lo partirò martedi alle 8,30 in automobile per Molfetta e verrà con me
Monsignor Gagliardi. Da Molfetta poi ognuno seguirà la sua via perchè pare che
Mons. Gagliardi vuole andarsene col piroscafo a Rodi. Il 28 a sera sarò a S. Croce e il
1° maggio a Rodi.
Ruggieri vorrebbe addirittura che io concludessi a Peschici; ma oltre al vedere se la
casa è adatta e le condizioni sono possibili, dobbiamo anche fare i conti con le
decisioni che si prenderanno costà.
Per mettere le Suore nella nostra casa di Marano io non ho difficoltà di sorta; ma...
bisogna fare bene i conti e parlare anche col Cardinale o col Vicario delle Monache.
Devi ricordarti che senza l'autorità diocesana non possiamo fare nulla.
Perchè non tieni una discussione pratica con De Cicco, Fabozzi e mia sorella?
L'opera dei ritiri chiusi, tu lo sai, io la caldeggio con tutto l'entusiasmo e sarebbe
capace di farmi dimenticare le mie prevenzioni contro le grandi città e le loro
adiacenze.
Intanto qui si scatena un po’ di tempesta! A Stigliano è già arrivato il Pastore
protestante e le Suore non hanno inteso la necessità di scrivermene... Oh! Sr.
Giovanna in una contingenza simile!...
Da Taviano Sr. Erminia mi scrive che Sr. Tecla è diventata uno spettro e vorrebbe
tenerla per una diecina di giorni nella nuova casa..., ma ti mando la lettera
raccomandandoti di rispondere subito. Da Montemurro le notizie di Sr. ... sono
sempre peggiori, e Sr. Letizia e Sr. Gabriella [pag. 312] non brillano per salute. Sia
benedetto Iddio!
Sr. Antonietta e Sr. Livia mi scrissero due lettere che ti manderò se le trovo subito.
Ho risposto loro ieri.
Ho scritto alla Superiora delle Figlie della Carità perchè le provvedesse di colletti e
grembiuli e di biancheria veramente necessaria e mi mandasse il conto. A Doriguzzi
poi ho scritto che desse incarico a qualche persona di sua fiducia perchè le
provvedesse di qualche supplemento di vitto periodicamente...
Sono avvilito perchè a Neviano e a Taviano non ho potuto più scrivere! povere
figliuole!... Ma ora proprio gli affari della diocesi son divenuti così incalzanti che io
ho scrupolo perfino di allontanarmi per questi dieci giorni!
219
Per Sr. Margherita non posso dirti nulla! Dipenderà dalle decisioni che si
prenderanno per Marano. Ma è assurdo far andare quella povera figlia ogni giorno a
Napoli. E poi solo per garza e medicinali quanto spenderemmo al giorno? e quella
povera figlia non starà troppo isolata? Avrà a Marano maggior assistenza spirituale
che non ne abbia adesso all'Ospedale Ascalesi? Vaglia queste osservazioni e decidi.
Ho piacere che la nuova Direttrice del Ritiro difenda cosi... Se si decidessero ad
andarsene, allora si che sarebbe risoluto il problema.
Hai pensato per i letti? Credo che sia problema da risolvere urgentemente.
Per... tu sai che mi rimetto al parere dei competenti. Io penso che il riposo forzato
dell'operazione le gioverà anche per il resto. Ma senti che ti dice Sciuti. Quanto alla
storia clinica della prima operazione, penso che nelle condizioni attuali della clinica
Gianturco sia difficilissimo averla. Tu del resto potresti telefonare alla signora per
sapere qualche cosa.
Domani verrà da me il fratello di Mons. Bove non per trattare dell'apertura
dell'asilo; ma per fare i conti con l'appaltatore. Se vi saranno novità te ne terrò
informata.
A S. Antonio e a S. Chiara tutte bene in salute. Dove metteremo tutte le mugnanesi
che verranno con te? Mons Santorelli è occupato fino al 14 maggio a Melfi.
Io sto benissimo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
Sr. Giuseppina, le tue sorelle, le postulanti, Donatella ecc. ecc.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ho aperto la lettera di Sr. Addolorata per fare economia.
[pag. 313]
In Corde Jesu semper!
Rodi, 1 maggio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Due ore fa sono arrivato a Rodi: fra poco verranno le autorità a salutarmi. Arrivato
alle 14 non potevano venire alla stazione.
Io ho pregato il Provveditore di qui a fare passi al Ministero perchè sia prorogata la
facoltà di presentarsi agli esami delle Scuole di Metodo come nel passato e poi di
ottenere che non sia obbligatoria la presenza. Egli è dello stesso parere; ma non vuol
essere solo. Se riesco a far muovere anche Spaziante e quello di Potenza sarà ottima
cosa.
Le Suore qui di aspetto stanno molto bene salvo Sr. Pierina che sta molto deperita.
Ieri stetti con Mons. Bernacchia e fu cordialissimo. Egli è contento delle suore e
comprende la posizione difficile in cui si trovano.
Suor...? se sta allegra tanto piacere! Io la lasciai di umore nero.
Quanto a non risponderti a riguardo, che vuoi che ti dica? dal punto di vista umano
hai perfettissimamente ragione; da quello soprannaturale vedilo tu stessa!... A chi ha
tanto ricevuto, si ha diritto di chiedere qualche cosa di più che a chi ha ricevuto
meno, ed io sono dispostissimo a tollerare gli scatti di Sr. …, quelli di Sr. …; ma
220
credo di dovere e di potere chiedere qualche cosa di meglio a Suor Maria specie
quando sono cose che riguardano la propria persona, sia pure nascosta dietro la Madre Generale!... E vorrei che tu, figlia mia, ti esaminassi bene e cercassi in questo
mese di maggio di diventare perfetta su questo punto. Pensa che se ti vincerai in
questo prenderai veramente lo slancio che il Signore aspetta da te.
Quanto allo stare a S. Antonio o a S. Chiara, vedrai tu stessa. Io riscontro nelle
Case che il tuo silenzio non fa bene; come vedo che occuparsi in varie cose senza
metodo, non fa bene neppure a te, sebbene sia più facile.
Ho scritto a tutte le Case perchè il mese di maggio sia fatto con entusiasmo e
fervore e credo di averne scritto anche a te; ma tu non mi dici nulla a riguardo e
questo mi fa pensare che avevo il proposito di scrivertene e poi non l'ho fatto
altrimenti tu non avresti mancato di parlarmene. lo ho cominciato il mese e spero di
poterlo fare con qualche profitto per me, per la Diocesi e per la Congregazione.
[pag. 314]
Ti assicuro che ti ho sempre presente e che ti raccomando tanto tanto alla Madonna
perchè ti faccia tutta di Gesù e tutta dedita alla fedele imitazione di essa...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Rodi, 5 maggio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dal giorno 1 corrente non ho avuto più notizie. Fra due ore verrà l'Arciprete Ruggieri a prendermi e spero che mi porti lettere. Da Ischitella andremo a S. Menaio a
salutare Mons. Gagliardi, poi andremo a Peschici e stasera a Vieste. Stasera potrò
stabilire finalmente il mio itinerario di ritorno. Se mi sarà possibile arriverò il giorno
8 a Potenza e la mattina del 9 a Tricarico.
A Rodi le Suore stanno benissimo e mi pare che tutto vada bene. Maria D'Errico
pare decisa ed anche altre che tu conosci. Non ti dico le insistenze di D. Paola e di
altre persone perchè non fosse più toccata quella casa: le mie risposte evasive però
han lasciata poca speranza; ma ora avrò sulle braccia anche un po’ di direzione a D.
Paola, e quella non potrò trattarla come Sinella e Lenuccia! D'altra parte mi pare
animata da tanta buona volontà. La Superiora mi ha dato L. 1.000.
Ad Ischitella? La casa bruttissima e strettissima, la miseria grande assai e molti
mesi si chiudono con deficit. Le Suore in buona salute, d'accordo fra loro, sempre
allegre. Sr. Lucia sofferente ma non sciupata come immaginavo. Ma quante
vocazioni!... Ho parlato con quattordici giovani che mi piacciono tutte; ma in diverso
grado: due o tre mi piacciono ma non ne sono entusiasta; moltissime invece mi
piacciono immensamente. Alcune verranno con la prima spedizione di Suore.
Mi pare che solo una ha L. 2.700 alla posta e la metà di una casa; le altre hanno
tutto sebbene in proprietà ma non in contanti.
[pag. 315]
Il resto a voce.
221
Ho ottenuto dal presidente diverse cose a favore delle suore e spero di ottenerne
anche dal Podestà.
Benedico di cuore te e tutte.
Se mia sorella sta a Tricarico falle sapere che sto benissimo e che spero di tornare
presto.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dimenticavo una cosa importante: ti mando l'acclusa che conserverai per il mio
ritorno. Pensaci bene sull'opportunità di insistere per la dispensa.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 maggio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che la Madonna ti chiede un grosso sacrifizio e voglio sperare che tu glielo
offrirai con tutta generosità. L'altro ieri portarono la figlia del…a baciare il tuo
crocifisso (é l'ordine mio di non farlo baciare?) Tu avesti un colpo violento che ti fece
arrossire ed impallidire e ti obbligò a ritirarti sconvolta. E fin qui nessuna
responsabilità da parte tua. Ma poi Sr. Immacolata si informò se fosse fra le
intervenute anche la moglie del..., le persone a cui si rivolse fecero commenti su
quell'intervento e i commenti furono ascoltati dalla sorella grande del …. Ne nacque
un pettegolezzo che non favorisce certo l'apostolato e non edifica. Come si ripara a
questa zizzania messa dal demonio?
Avremmo dovuto ringraziare tanto il Signore perchè quelle persone si erano
indotte a venire ad ascoltare le prediche e forse avrebbero fatta anche la Comunione,
e invece il demonio ci ha messa la sua coda!
Tu poi devi fare un altro esercizio di vjrtù: tutte le volte che in tua presenza si
esprime un giudizio diverso dal tuo da chi che sia e il consentire o il tacere non
dispiace al Signore, devi consentire o tacere. Poi, se [pag. 316] credi che sia più
conforme alla volontà di Dio e al bene della Congregazione che si faccia
diversamente da quanto altri hanno proposto, con pace e calma farai intendere le
ragioni a chi aveva proposto altrimenti. Tu difficilmente consenti alle opinioni altrui
anche quando si tratta di cose indifferenti, ed esprimi il tuo dissenso in maniera viva e
pungente. Una Discepola di Gesù Eucaristico non deve far così! Il suo Maestro e il
suo Sposo non contraddiceva vivacemente e pungentemente ai suoi Apostoli anche
quando parlavano o agivano in contraddizione di quello che Lui poco prima aveva
insegnato.
Gesù disse: «imparate da me che sono mite ed umile di cuore», e se questo è
programma costante ed essenziale di ogni Discepola, quanto più dev'esserlo di te che
sei la prima di esse?
Prego tanto la Madonna, perfettissima Discepola di Gesù, che ti faccia da oggi
innanzi perseguire con vera umiltà e fedeltà e con santa allegrezza questo
programma. Madre di Gesù, Madre amantissima delle anime che di Gesù vogliono
essere Discepole fedelissime facci veramente umili e dolci di cuore!
222
In questi giorni devi fare una visita a…; ma basterà veramente che le scriva una
lettera molto premurosa ed affettuosa per esporle i nostri bisogni. Si dicono tante cose
di questo tale che ha ereditato tanti milioni e che si consiglia con essa. Tu non fare
parola di questo, come se non sapessi nulla. Se essa potrà influire (nel caso che la
cosa fosse vera) lo farà certamente.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore. Prega tanto per me che sono pieno di
miserie e son tanto superbo!
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 maggio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oh! no, non è questo l'effetto che mi speravo dalla mia lettera di stamane! Volevo
e voglio provocarti alla generosità più completa, alla [pag. 317] rinunzia più assoluta
a te stessa perchè Gesù solo regni in te e tu possa farlo regnare in tutte le Discepole. E
tu invece ti scoraggi, ti avvilisci?
E non vedi che facendoti notare quello che Gesù vuole da te, io non cesso di vedere
anche le mie colpe nè lievi né poche. Ieri volevo far capire alla Comunità gli ostacoli
che metto io all'opera del Signore nella nostra Congregazione; ma temo di non aver
saputo esprimere tutto ciò che avevo nell'animo e che vedevo e vedo chiaramente; ma
spero di aver espresso meglio la mia fiducia nella Madonna.
Tu domani ti confesserai; ma devi essere calma, serena e fiduciosa e generosa.
Cominceremo nuova vita e cercheremo di farci santi davvero aiutandoci
scambievolmente.
Il fatto di rispondere o di riprovare non alludeva certo al contegno di ieri e non
voleva riferirsi a me: si riferisce specialmente alle Suore e novizie e probande, con le
quali è più difficile esercitare quelle virtù.
A rivederci dunque domani. Per ora ti chiudo nel Cuore di Gesù e ti nascondo sotto
il manto della Madonna santa. Tutto questo che è avvenuto e il tuo scatto violento
possono essere veramente il principio della tua santificazione e tu devi farlo servire a
questo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Le trattative di Lecce pare che vadano a monte.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 maggio 1932
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
L'amore del nostro Gesù ci purifichi, ci possieda interamente, ci faccia dimenticare
di noi per vivere solo e sempre per Gesù e con Gesù! È tempo, è proprio tempo che
223
cominciamo a cercare solo questo e che non ci balocchiamo più con i gingilli coi
quali finora il nostro amor proprio ci ha miseramente intrattenuti e distratti.
[pag. 318]
La meditazione di domani sul silenzio della Mamma nostra ti porti ad attuare
praticamente e risolutamente quanto ti scrissi mercoledì circa i tuoi discorsi, le
risposte ecc. ecc. Considera, figlia carissima, che più glorificherai Dio con una
risposta dolce o con un consentimento umile che con mille azioni più rette ma
rettificate con risposte che manifestano l'attaccamento alla tua opinione, o la tua
naturale superbia, o feriscono la carità. Il silenzio della Madonna santa, la quale pure
se avesse parlato non avrebbe potuto che edificare e fare immenso bene, ti sia sempre
presente e ti sia di scuola.
Devi scrivere subito alla Marzano e alla Biondi, a queste potrai parlare della mia
angustia per dover rifiutare le aspiranti, le preghiere che fo perchè il Signore susciti
anime generose ecc. ecc.
Scriverai pure, possibilmente in giornata, a … sia per il grano e sia per l'urgente
bisogno di poter costruire. Ricordati di Mons. Gagliardi: anche questo passo è
urgente.
Verifica quant'altra pasta avete: la commissione la si deve fare a tempo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se trovi il tempo di avvicinare … sarà buona cosa per esplorarne con dolcezza
l'animo e sostenerla e consigliarla.
Bisogna parlare col Canonico Benevento ed anche con D. Giacinto La Rocca.
Mi pare che il tempo si faccia minaccioso: pregate perchè il Signore ci liberi da
nuovi flagelli che purtroppo questo popolo merita! Il giorno di Pentecoste quasi tutti i
contadini lavorarono per poi fare festa ed ascoltare la messa il successivo martedi. Il
Signore tenga conto della ignoranza generale ed usi misericordia.
[pag. 319]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 28 maggio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Per non dimenticare ti avviso che iersera venne da me la signora Ferri e mi disse
che il Preside promette un sussidio di almeno L. 4000 per l'asilo di Grassano. Nel
qual caso l'asilo sarebbe fatto e noi potremmo accettarlo a preferenza di quello di
Peschici. Il bilancio sarebbe questo:
Arciprete
L. 2000
comune
L. 1000
almeno
Signora Ferri
L. 1000
Provincia ecc.
L. 4000
224
rette
L. 2000
L. l0.000
Ora per quanto voglia tenersi conto della crisi a Grassano le rette saranno
certamente superiori. Se dunque si può contare sul sussidio della Provincia siamo a
posto. Il Comune potrà dare almeno L. 1500 annue.
Resta ora la questione dell'affitto. Rimasi di accordo con la signora che se i
proprietari son disposti a fare l'affitto per 4 o 5 anni, essa non manderà notizie, e tu
con una compagna andrete a Grassano lunedi prossimo. Se non intendono essa
avviserà.
Nel caso che vai e si combina metti in chiaro la condizione giuridica: vi sarà una
commissione amministrativa che prende tutti gli incassi e versa un tanto mensilmente
alle Suore? in questo caso le Suore dovranno avere L. 600 mensili, affitto di casa,
luce ed acqua. Se invece le Suore dovranno amministrare tutto da sè dovrai, prima di
impegnarti avere assicurazione del sussidio della Provincia (potresti contentarti anche
di 3000 lire perchè obbligherei l'Arciprete a dare 500 lire annue in più e arriveremmo
sempre alle L. 10.000 annue), e dovresti stabilire coi proprietari l'obbligo
dell'impianto della luce subito e dell'acqua appena verrà. Rispondesti a quella
signorina di Cerignola?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 320]
In Corde Jesu semper!
Ischia, 18 giugno 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
L'acclusa è indirizzata a me, ma viene principalmente a te. Mi pare che l'Arciprete
non abbia tutti i torti a ragionare così e che, se Sr … deve subire l'operazione, non ci
conviene disgustarlo specialmente perchè dovremo dargli altre pillole amare. Pensaci
e risolvi.
Dimenticai dirti che stetti da Sr. Margherita alla quale pare che in questi giorni
faranno un'altra operazione... Stava come al solito e con la solita tranquillità.
Credo che giovedì ti trovasti al saggio e ti deliziasti anche tu per tre ore. Guai a voi
se mettete in mezzo tanta roba un'altra volta. Verrà oggi lettera tua? Ne dubito. Spero
che arrivi domani.
Stamane il Maggiore mi ha visitato: il cuore è sanissimo. Ho cominciato fanghi e
bagni con un servizio inappuntabile. Il Maggiore mi accompagna sempre.
Ho dovuto mettermi a letto nella magnifica stanza messa a mia disposizione; la
Superiora mi ha data una magnifica tazza di caffè e... per tutto questo spenderò sei
lire al giorno!
Bonum est nos hic esse. Ora mi faccio qui un buon tabernacolo e a Tricarico non
torno più...
Benedico di cuore te e tutte.
225
+ RAFFAELLO VESCOVO
Mandami notizie della salute tua, di Sr. Chiara e di Sr. Giulia. Vedi pure che cosa
ha Anna Gambardella col suo ginocchio. È cosa che mi preoccupa.
[pag. 321]
In Corde Jesu semper!
Porto d'Ischia, 27 giugno 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Neppure qui sto quieto! Non potetti scrivere ieri perchè al mattino dopo il bagno
fui occupato con S. Ecc. Manaresi sottosegretario al Ministero della guerra e nel
pomeriggio con Mons. De Laurentiis per il possesso del Parroco di qui. Ora ho
cominciato a scriverti ma siamo in attesa del Principe Ereditario; se viene dovrò
andare ad ossequiarlo e se ne andrà così buona parte del pomeriggio.
Quasi certamente stamane, altrimenti domani, partiranno indirizzati a te alcuni
quintali di patate «ricciolelle», che non si mantengono se non due o tre mesi (anche
se ne spedissero dieci quintali non ti preoccuperesti certo); credo che se le han pagate
care, le avranno pagate a 25 o 30 lire il quintale; aggiungendo 15 lire al quintale di
trasporto sino a S. Antonio verranno a meno di 0,50 a chilo. Mandai pure Immacolata
Del Gaizo - Santansiero per vedere perchè non hanno spedito le boites di pomidoro.
Spero che siano finalmente arrivate.
Ho pregato Marseglia di venire con me il 7 luglio a Tricarico per dare gli esercizi
alle Suore. Mi ha detto che se proprio non potrò rimediare facessi assegnamento su
lui; ma sarebbe lietissimo se potessi liberarlo (da vero buono amico!) Io non so più
nulla di ciò che si conchiude costà per gli esercizi e la settimana sociale. Se ti è
possibile fammi sapere qualche cosa di concreto a Napoli (Chiesa della Cesarea a
Salvator Rosa) dove tornerò la sera del 30 e resterò sino a mezzogiorno del 3 luglio.
Se da Roma non avrò notizie in contrario, la sera del 3 sarò colà (Via Muzio Clementi
18) e vi resterò il tempo necessario. Prega e fa pregare assai per gli affari che dovrò
trattare a Roma.
Per sistemare il laboratorio in quel corridoio dovremo insistere presso Mons.
Gagliardi perchè faccia oltre il soffitto in tavole, almeno due finestroni regolari: gli
altri li faremo fare noi e così il pavimento, le mura, ecc. Mestice ha mandato qualche
cosa; altre cinque o seicento lire le avrò certamente a Tricarico e poi... la Provvidenza
sta sempre in veglia ed aspetta il momento buono. Oh! se sapessimo avere in essa
vera fiducia piena di amore veramente filiale! Ma, figlia mia, quanto difettiamo in
questo e quanto poco lavoriamo su noi stessi per correggerci, per cercare solo Dio
anche col pieno annientamento di noi stessi!
[pag. 322]
Terminai di leggere la vita di S. Filippo ed ora ho ripreso lo studio del compendio
di Teologia ascetica e mistica del Tanquery. Mi piace il mutamento di posto che hai
fatto e spero che potrai darmi ora notizie veramente migliori. Il provvedimento
226
radicale che voglio prendere, è sospeso; ma credo che dovrà essere attuato per diverse
ragioni specialmente se Sr. Raffaella non tornerà a Rodi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Porto d'Ischia, 28 giugno 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuto la tua contenente la lettera di Anna Gambardella. Spiritualmente
quella figliuola mi piace assai; ma temo molto per la sua salute. Vedessi che profonda
spiritualità in quelle lettere.
Nelle poche ore che stetti a Napoli andai pure dalle Suore d'Ivrea alla Scuola di
Metodo per vedere quali possibilità ci fossero ed ho visto che le difficoltà sono
sempre più grandi. La scuola comincia alle 8,30 e chi ritarda non è più ammessa, tre
volte la settimana termina alle 16 ed ogni giorno vi è un'ora d'intervallo. De Cieco
sperava che le Discepole potessero andare solo un paio di volte la settimana e poi
essere portate presenti senza che vi andassero; ma è un vero assurdo; egli stesso mi
dice che non potranno andare in tram, specialmente in classe operaia, perchè i
disordini morali che avvengono sono innumerevoli. Vi è però speranza che il
programma delle Scuole di Metodo sia modificato, anzi la Direttrice mi disse che si
aspetta la modifica da due anni e si meraviglia che non sia ancora venuta.
Vedrò a Roma che mi diranno. Ma se modifica non ve ne sarà?.. lo penso che con
il ricavato del fitto di casa mia e con quello che dovrebbero spendere per il tranvai le
Suore che debbono studiare si potrebbero prendere in fitto un buon quarto in
prossimità della scuola....
Basta, Dio provvederà! Intanto con grande probabilità S. Eminenza venerdì
prossimo verrà a vedere la mia casa a Marano.
[pag. 323]
Ieri il Principe non venne ed io restai dalle 13,45 alle 18,15 a scrivere. Sbrigai
molta corrispondenza; ma mi buscai un eccellentissimo dolore di stomaco che
m'impedì di cenare ieri sera; ma stanotte ho dormito benissimo e tutto è passato.
È tanto che mi scrivi che migliori, che ora dovresti essere in floridissima salute!
Vedremo!
Lenuccia Andretta lavora rapidamente per disbrigarsi di tutto ed io credo che in
settembre sarà fra noi. lo la spingo a fare presto e, se riuscisse a venire in agosto, farei
per essa lo stesso trattamento che facemmo a Sr. Giulia. Lavoro fortemente anche con
Sinella Giardino e Maria D' Errico; chi sà che non darai tu a queste l'ultima mano!
Ho tutta la buona volontà di lasciare P. Vittore confessore delle Suore invece di P.
Angelo. A questo dovresti fare l'invito per gli esercizi di settembre, perchè De Cicco
non può venire Sono un po’ stordito. Avevo dimenticato che per settembre verrà
Trigilio a dare gli esercizi. Povera testa mia!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
227
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 luglio 19321
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sebbene io sappia molto bene che tu hai la stessa opinione al riguardo, voglio
tuttavia raccomandarti di non nascondere a Suor Raffaella lo stato in cui si trova.
Io spero sempre che il Signore ce la vorrà conservare e che la malattia presente sia
solo per purificazione sua e nostra; però potrebbe anche essere diversa la volontà di
Dio, e allora non bisogna defraudare quella carissima [pag. 324] sorella dei meriti che
____________
1
Cfr. Raffaello delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 92-94
può acquistare in copia incredibile accettando continuamente le disposizioni del
Signore a suo riguardo, specialmente circa la sua vita. Accetti essa con grande amore
le sue sofferenze, quelle tue e mie, quelle dei genitori e della sorella e non si
preoccupi di niente. Dio tutto dispone per il nostro maggior bene e non lascerà senza
premio immenso tutto ciò che in conformità delle sue disposizioni noi faremo.
Non permettere specialmente vicino all'inferma se non discorsi soprannaturali: si
parli sempre di Dio, di Gesù, della Mamma nostra. Si parli della grazia dello stato
religioso e del privilegio di morire in esso.
Se dovesse aggravarsi non permettere iniezioni che servono solo ad attenuare il
dolore e non presentano speranza alcuna di rimedio.
Raccomandale sempre di pregare per la Congregazione: oh! che ci ottenga di
santificarci noi e quelle che il Signore ha chiamato o chiamerà ad appartenervi e ci
faccia avere un cuore solo ed un'anima sola per zelare con tutte le nostre forze la
gloria di Dio e la santificazione delle anime; e poi ci ottenga pure, se a Dio piace, la
liberazione da tante tribolazioni e un po’ di Provvidenza. In alto il cuore, figlia mia!
Siamo nelle mani del più tenero dei padri, del più amante degli sposi e nulla potrà
venirci da Lui che bene, e bene immenso.
Dunque dolore sì, poiché è tanto naturale sentirlo e a Gesù non dispiace; ma
nessun lamento, nessuna parola che acconsenta al dolore mondano, nessuno
smarrimento o trascuratezza di Regola, meno quelle che l'assistenza all'ammalata
rende necessarie.
Mostriamo anche agli altri che le malattie e la stessa morte vengono accettate da
noi come doni di Dio.
Benedico te, Sr. Raffaella e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 26 luglio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Anche tu! … Sia ringraziato Iddio! Sei stata visitata dal medico? Che dice?
Dobbiamo essere disposti ad accettare con grande amore tutto [pag. 325] ciò che il
228
Signore dispone per noi e intorno a noi; ma io gli dico che sono così debole e che, se
a Lui piace, ci desse una tregua durante la quale ci fortificasse e ci apparecchiasse a
portare con più amore e maggior generosità tutte le croci che vorrà mandarci.
Dal tenore delle lettere di ieri rilevo che, sebbene il professore non lo dica, Sr.
Raffaella sta fuori pericolo: la convalescenza sarà lunga; ma essa vive e vivrà e, ne
son sicuro, vorrà santificarsi vincendo se stessa e cercando solo Dio.
Ho fiducia che anche per te la presente indisposizione ti servirà a farti essere molto
più generosa con Gesù e molto più accorta a scorgere le propagini e i nascondigli
dell'amor proprio e dell'orgoglio, e risoluta a troncare con generosità ed entusiasmo
tutto ciò che a queste passioni può servire di esca, tutto ciò che di tali passioni è
figlio.
Voglio che tu e Sr. Raffaella in questo tempo vi manteniate in raccolto silenzio e
che vi teniate in intima unione con Dio. Se tornano discorsi sul passato siano animati
da ardente carità e da profonda deplorazione per non essere state in quei tempi più
umili e caritatevoli (tu poi deplorerai di non essere stata più energica nel reprimere
discorsi ed apprezzamenti non conformi a carità). Esigi da tutte quelle che stanno costà esatta osservanza della Regola, amore al silenzio e mortificazione nel non
trattenersi con te senza necessità.
Ti accludo una lettera di Mons. Puccinelli e vorrei che mi scrivessi subito come gli
debbo rispondere. Se accettassimo quella casa dovremmo mandare una Suora
veramente adatta per l'A.C. c'è? A me farebbe gran piacere anche se per questo
dovessimo rispondere al Prof. Napoli ritirando addirittura le Suore: se però non ci
fosse questo bisogno, mi parrebbe conveniente resistere a Neviano malgrado che il
professore chiami colà altre suore per l'orfanotrofio. A proposito il contratto col
professore dove si trova?
Mons. Caiazzo mi scrive che ha parlato con Fratello Alessandro Alessandrini il
quale gli ha detto che è in corso il provvedimento col quale si permette alle privatiste
di presentarsi agli esami per conseguire il diploma per gli asili purché abbiano l'età
non di 23 anni ma di 21. Questo naturalmente è anche più vantaggioso e ci dà mezzo
di preparare le Discepole bene se organizzeremo la scuola per esse con ogni
diligenza. Questo ci mette in grado di pensare anche a Marano perchè non vi è la
preoccupazione dell'andare e venire in tram.
Ieri mentre stavo a S. Antonio fui chiamato perchè arrivò Di Persia il quale venne
per ringraziarmi di essermi trovato a Stigliano al suo arrivo e a farmi gli auguri per il
decimo anniversario della mia consacrazione: [pag. 326] con lui vennero la sorella,
due nipoti (non c'è pericolo che lo lascino solo un minuto) l'Arciprete e Sr. Elena.
Pare che sia poco disposto a migliorare l'asilo; è stato informato che le Suore di
Stigliano mandano parte dei loro introiti a Tricarico e che anche i regali che ricevono
prendono la via di Tricarico. Ho detto a Sr. Elena, la quale non potette andare né a S.
Chiara né a S. Antonio, che se fra otto giorni non si sarà visto ancora che piega
prendono le cose (ora è tornata Maria Potenza e potrà dire se è disposta a vendere la
casa e il giardino) chiamasse il fondatore e il cognato all'asilo e gli esponesse le cose
secondo lo schema che le manderò. Essa naturalmente parlerebbe a nome mio. Un
229
altro pensiero mi dice di mandare il Vicario, il quale dopo l'ultimo incontro con Di
Persia non è più ligio a lui come prima.
Ora hai il dovere strettissimo di pensare a curarti e perciò ad Ischitella andrai solo
se il medico ti dice che puoi farlo senza difficoltà; se invece il medico dicesse che
quella gita può nuocerti farai venire le persone a Rodi e tratterai con esse, se il
medico non ti proibisce anche questo.
Credo che ora non vi sia più necessità di far entrare in dormitorio estranee e che
quindi puoi stare in pace.
Credo che Sr. Tecla venerdì prossimo verrà da me a Lecce.
Da Viggiano e Montemurro nessuna notizia ancora.
Se per stasera non dai disposizioni domani farò andare Sr. Giulia a Fonti ed anche
Sr. Chiara.
Qui oggi fa fresco intenso, a Fonti certo farà freddo. Ora so che Sr. Alba sta con
febbre alta.
La causa del padre di … è stata differita ad ottobre. Ieri è venuta quella signorina
di cui si occupò P. Angelo e che viene pure per provare la vocazione. Mi pare
giovanissima, e mi è sembrata malinconica; però poteva trattarsi anche di stanchezza.
Mentre scrivo sono arrivate lettere di Sr. Margherita e di Sr. Letizia.
Un telegramma di stamane conferma l'operazione per domani.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Le istruzioni che diedi per il caso che Sr. Raffaella si fosse aggravata non si
applicavano solo al caso singolo; ma opportunamente elaborate, dovranno far parte
del Direttorio.
È venuta notizia da Fonti che Sr. Alba ha avuto un massimo di 38,5 e si richiede
aiuto: manderò Sr. Giulia e Sr. Chiara.
[pag. 327]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 luglio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
«Il tuo gusto e non il mio - Bramo solo in te, mio Dio!
«Bramo solo, o mio Signore, - quel che vuol la tua bontà!
«Quanto degna sei d'amore - o divina Volontà!»
Vorrei potertela scrivere tutta e spero che la trovi in qualche libretto costà per
gustarla tutta questa sublime poesia di S. Alfonso. Fanne la tua compagnia in questo
periodo di forzato riposo e servitene per scacciare la malinconia.
Ricordati di S. Teresa che si lagnò con Gesù e che ne ebbe quella risposta che noi
vorremmo senza meritarla «Così tratto i miei amici!»
Se credi di dover far partire Sr. Vittoria, scegliti costà una segretaria e tu non
sforzarti a scrivere. Neppure devi affaticarti a pensare alle cose della Congregazione.
È certo che le difficoltà sono immense, gravissime; ma è anche certissimo che ora il
230
Signore esige da tutti noi il perfetto abbandono in Lui senza voler fare altro da quello
che ci chiede. E il Signore ora ti chiede di fare l'ammalata e niente altro.
Sono preoccupatissimo per l'indirizzo di cura del Prof. Grossi: dieta lattea a te che
sei così deperita e a cui i liquidi per se stessi sono contrari. Gli hai detto che hai
subito la gasteroenterostomia e che i liquidi rendono sempre più difficile la tua
digestione. Se egli conferma che alle spalle e al petto non vi è nulla, ti farò andare a
Marano con tutta la malattia e ti farò curare da Mazzei e da Pansini.
Suor Tecla mi ha scritta una lettera mezzo disperata per i trattamenti che le fa il
professore il quale ha avuto nuovo motivo di irritazione perchè è stata cambiata Sr.
Benedetta che portava il nome dì sua sorella!
Sr. Tecla dice: «aspettiamo proprio dì essere cacciate? Ma a questo ci arriveremo
subito». Spero dì vederla venerdì prossimo: poi ti farò sapere subito.
Fino a domenica mattina starò al Seminario di Lecce, nel pomeriggio di domenica
andrò a Tricase. Non andavo via da Tricarico con entusiasmo, ora vado via con
enorme ripugnanza. Se non avessi dato tanti appuntamenti!... .
Sia benedetto Iddio anche per questo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 328]
In Corde Jesu semper!
Lecce, 28 luglio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuta la tua: attendo sempre notizie che mi liberino da questa
preoccupazione. Sr. Gabriella stamane è entrata in clinica e credo che lunedi sarà
operata.
È venuta l'acclusa lettera dal... Credo che il primo impulso tuo sarà come il mio:
ritirare le Suore senz'altro. Ma poi? Riflettiamo prima bene e poi scriveremo. lo penso
di non scrivere al professore direttamente, ma al Vescovo. Da una parte vorrei
liberarmi dal... e dall'altra non vorrei secondare il suo desiderio evidente di mandar
via le Discepole. Basta: ora affiorano i motivi umani e intorbidano il giudizio, e noi
invece dobbiamo vedere che cosa preferisce il Signore in questa circostanza;
preghiamo perciò assai e facciamoci umili umili e il Signore ci illuminerà.
Oggi è venuta inaspettata Sr. ... Ha detto che ieri si è chiuso l'asilo ed essa ha
profittato della vetturetta con la quale le parenti di Maria Potenza andavano a rilevare
quella alla stazione e se ne è venuta!... Mi dice che Sr. Elena sta molto sciupata. Sr.
Letizia invece migliora.
La signora Padula col marito sono andati a pregare Sr. Letizia per il regolamento
del futuro convitto perchè Maria Passarelli vuol venire a S. Chiara a fare le scuole
magistrali. Non ti pare che il Signore ci vuol dare il Convitto? Quando dovrà andare a
Fonti Sr. Giulia?
231
Manda da costà l'ordine che tutta la dispensa deve stare nelle mani di Sr. Giuditta.
A questa ho fatto serio rimprovero perchè per qualche inconveniente successo è
ricorsa al parroco; ma bisogna pure fare in modo che... non possa fare pasticci.
Sicchè oggi o domani sarai visitata. Immagina come aspetto il risultato. Ora con
tutte le agitazioni risenti il beneficio dell'aria di costà: perchè non ti tratterresti fino al
mio ritorno da Tricase? Prova, figlia mia, malgrado la ripugnanza e vinci la
malinconia.
Ad Aurora scriverò lunedì. Domani non avrò notizia e non scriverò. Delle accluse
figurine una viene a te, le altre le darai a Sr. Raffaella, ad Aurora e poi a chi credi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 329]
In Corde Jesu semper!
Lecce, 30 luglio 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non voglio (perchè non lo vuole il Signore) che ti affatichi a fare la meditazione e
le altre pratiche di pietà nelle attuali tue condizioni di salute. Tu devi stare unita a Dio
sempre con amorose giaculatorie, con movimenti sereni e dolci del tuo cuore; ma
niente altro. La tua più bella offerta poi è l'accettazione gioiosa della malattia, della
lontananza da S. Antonio e della mia lontananza.
Non so come avvenga che già per la seconda volta ti lagni di non ricevere mie
lettere. Ora io ho scritto il 25 accludendo una lettera di Mons. Puccinelli ed altre
carte, ho scritto il 27: prima avevo scritto tutti i giorni.
Dal 27 al 30 non ho più scritto perchè lontano da Tricarico e in giro
continuo.
A quanto pare il Prof. Grosso ha intuita bene la tua malattia ed io ne ringrazio il
Signore e ringrazio anche il professore della premura avuta di farmi assicurare che
tutto va bene.
Tutto va bene; ma io non sono tranquillo e voglio notizie ogni giorno, sia pure
brevemente. Tu però non puoi e non devi scrivere più di dieci righi, cinque a me e
cinque o a S. Chiara o a S. Antonio.
Anche senza bisogno, se mi chiami lascio immediatamente Tricase e
vengo costà.
Oggi dalle 7 e mezza alle 12 e un quarto sono stato a S. Pietro ed ho parlato con
tutte le aspiranti (cinque) compresa la Prete di Cellino. Sr
ha riferito colà che Sr.
... non tornerà a Taviano, che ... sarà riti
rata da Rodi per il noviziato, che... almeno per il prossimo anno dovràrestare a S.
Pietro!...
Mercoledì il Prof. Blasi verrà a prendermi ed io profitterò della sua cortesia per
andare da Mons. Muller per Neviano. Ho intenzione di parlare molto forte come
fortissimamente ho fatto parlare da Sr. Tecla al professore. Questi, il giorno l agosto,
tornerà ad A vezzano, sicchè io mercoledì non lo troverò a Neviano. Già perchè il
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Cav. Resta verrà a prendermi a Taviano, farò una visita breve a Neviano e poi tornerò
a Tricase.
[pag. 330]
Il Provveditore del Molise mi ha scritto che ha proposto le Discepole per tre asili
di quella Regione.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Puoi pensare come
prego per te.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Elisa ..., che sta sciupatissima, è venuta a chiedermi di poter cambiare aria a
Tricarico; ma bisogna darle anche i soldi del viaggio! Se credi, preferisco che le
faccia tu stessa questa concessione.
In Corde Jesu semper!
7 agosto 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sia ringraziato Dio per la tua pronta guarigione. Prego assai che dopo questa nuova
batosta il tuo organismo reagisca così da farti migliorare assai e rinforzarti. Forse la
tua infezione viscerale era latente ed impediva che ti nutrissi e ti avvantaggiassi delle
cure; forse il forzato riposo avrà portato benefizio agli altri organi. Tutto dispone il
Signore per il nostro meglio, anche quando Egli aggrava la mano su di noi.
Certamente però questa nuova prova avrà raccolto il tuo spirito e ti avrà fatto fare
propositi più generosi di perfetta e costante obbedienza, di lotta più umile e vigilante
contro l'amor proprio, di spogliamento completo della tua volontàe dei tuoi gusti per
seguire quello che a Dio dà maggior gloria.
Non trovo difficoltà a che tu e Sr. Raffaella passaste alcuni giorni alla casina di ...;
ma come farete per la Comunione e la Messa? Ci rinunzierete? Non credo che lo
fareste a costo di qualsiasi sacrificio. Non so, poi che impressione farà questo all'
Arciprete, il quale potrebbe sfruttare questo legittimissimo incidente nella prossima
santa visita; ma questo non mi preoccupa per niente.
[pag. 331]
Sono andato venerdì ad Alezio, dove mi dissero che stava Mons. Muller; ma non
c'era; andai a Gallipoli e neppure c'era. Ieri ho avuta occasione di tornare a Gallipoli e
finalmente potetti parlargli. Egli è del parere dell' Arciprete di Neviano che le Suore
non ci stanno più bene. ... Mi disse: «io son vecchio e posso darvi un consiglio: dove
vi sono fondatori di opere viventi non mandate mai le suore, anche se vi coprissero di
oro! I fondatori, a meno che non arrivino a tanta virtù di spogliarsi interamente
dell'opera loro, vogliono sempre ficcare il naso dappertutto, disporre a modo loro
perchè pensano che ne hanno il diritto». Mi assicurò che Mons. Perrillo quando andò
a Neviano (e vi andò perchè tre delle orfane sono del suo paese) non si trattenne con
nessuna in particolare e che, pur essendo rimasto un pò contrariato per la tigna che le
ragazze avevano, non manifestò nessuna riprovazione. Disse che la Superiora è un pò
chiusa e che anche a lui non ha mai detto niente.
233
Sicchè ritireremo le Suore. Tu però scriverai subito al Professore dicendogli 1° che
designasse la persona che deve ricevere la consegna perchè le Discepole lasceranno
anche l'asilo, 2° che ti dicesse da quali Superiori dobbiamo sapere i motivi della sua
decisione, visto che Monsignor Vescovo di Gallipoli ha affermato di non saperli: a
questo proposito gli dirai che, se lui non li dirà chiaramente, glieli faremo domandare
dalla S. Congregazione dei Religiosi, la quale poi giudicherà se sono tali da stracciare
una convenzione fatta in piena regola; 3° che pagasse il mese di agosto e i viaggi di
ritorno delle Suore.
A ... andranno le Suore...: io, dopo che le Discepole saranno partite, scriverò alla
Madre Generale per metterla in guardia: credo che la Madre Generale non sa che le
Suore che stanno ora a Neviano sono quelle fondate da me, altrimenti non avrebbe
mancato di scrivermi per informarsi.
Come faremo ora? Credo che Sr. Giacinta potrebbe andare a Taviano per stare con
Sr. Grazia la quale resterebbe sola quando Sr. Erminia e la Di Paola verranno agli
esercizi.
Non so più nulla di Mons. Santorelli: io penso che le Suore dovranno informarsi di
continuo dell'andamento della malattia e dimostrare anche esternamente che pregano
e fanno pregare per lui; ma specialmente se l'infermo non è nel pieno possesso delle
sue facoltà mentali non debbono andare a fargli visita: l'andare sarebbe un
uniformarsi alle convenienze mondane e niente altro, e a questo non dobbiamo
prestarci. Se l'infermo invece sta del tutto presente a se stesso, permetto che gli si
faccia una visita; ma racccomando alle Suore che si dimostrino veramente spose di
Gesù nei discorsi e negli atti in maniera che la visita giovi spiritualmente ad esse,
all'infermo e a tutti.
[pag. 332]
Mi ha scritto ... la lettera che ti accludo. Sr. ... mi diceva che ... si proponeva di
portare senz'altro ... a Tricarico. Ora io approvo pienamente la tua decisione e credo
che non si debba mutare checchè avvenga. Abbiamo già troppi tipi nervosi, ... ecc.
ecc. in Congregazione e non dobbiamo aumentarne il numero, quando specialmente il
Signore ci mette in grado di scorgerli prima di.riceverli. Ma... anche dopo che li
abbiamo ricevuti dovremo avere più coraggio per mandarli via. Finora ci siamo
preoccupati piùdel bene degli individui (bene che poi non è sempre tale) che di quello
della Congregazione e perciò ci troviamo in tante difficoltà!
Ti mando due lettere di Sr. Letizia: vedi quello che dice di ... E sgorghi da questo
un altro insegnamento: chi è uscita per qualsiasi motivo, non deve più rientrare,
anche se facesse miracoli.
Finora non hai potuto occuparti di Peschici e di Ischitella: appena ti sentirai in
forza cerca di sistemare queste due faccende, poichè abbiamo troppe cose sospese. Si
capisce che per la casa di Peschici, nel caso ancora ne parlassero, non potrai dare una
risposta definitiva prima di parlarne in consiglio. Non mi hai rimandata la lettera di
Monsignor Puccinelli e quindi non ho potuto scrivere direttamente a quel suo amico
che vuole le Discepole; però ho scritto a Monsignore per sapere qualche particolare e
per dirgli che le Discepole vanno almeno in quattro e che hanno bisogno della cappella ecc. e gli ho detto il motivo per cui non ho chiesto informazioni dirette. Nel caso,
234
chi manderemmo colà per l'Azione Cattolica? pensa che è questo il motivo per cui
Monsignor Puccinelli ci propone.
Stamattina è venuta qui quella giovane che ha proposto Mons. Santorelli. Sa
leggere bene tanto che usa il messale e fa la meditazione, ha buona salute ed è abile
per la cucina anche fina; ma ha solo solo 5000 lire dalle quali dovrebbe uscir tutto.
Circa mille lire oltre e forse poco piùgliele darebbe la mamma. Che risposta le
daremo? Le ho detto che risponderemo fra quindici giorni.
A Taviano ha trovato la De Paola un pò malandata e il ... ha l'impressione che
cominci un pò di malaria: fra qualche giorno la visiterà! Per il famoso 120/0 non ho
potuto insistere troppo date le circostanze attuali di quel paese. ... a causa dell'asilo ha
date le sue dimissioni, che il Prefetto ha respinte; ma il Dottore insisterà se non avrà
soddisfazione per gli attacchi che a causa dell'asilo gli hanno fatto. Di questa casa dovremo parlare e per i progetti che fa l'Arciprete per impinguare l'introito delle Suore e
per altro. Prendi nota perchè mi dimenticherei di dirti certe cose. ... ha cominciato a
capire come stanno le cose e chi le è veramente amica e chi no, come io ho capito da
chi vengono le provocate da gelosia per....
[pag. 333]
Che belle vocazioni si preparano in quel paese! Vi è una certa Cacciatore, che verrà
appena superate le opposizioni del padre, è una ragazza che prenderei anche se non
avesse un soldo (ma ha la dote); ma ha appena quindici anni: a 16 compiti la faremo
venire. La madre di Fulvia lascerebbe molto volentieri Olga a Tricarico per farla
studiare ed anche dopo perchè si facesse Suora se perseverasse nella vocazione; ma
vuol sapere per quanto la terremmo come retta.
Pensaci e così le scriveremmo subito. Fammi sapere quanto dovremmo chiederle
nel caso che anche Fulvia dovesse restare per gli studi. Erminia di Neviano verrà:
Bianca è inconsolabile perchè ha capito che le
Suore andranno via; ma quella figliuola persevera ed io penso che anche in seguito
non cambierà.
Ti stancherai a leggere questo letterone; ma ti spiegherai anche perchè non ho
scritto finora. Tutti questi andirivieni mi hanno impedito di scrivere. Giovedì stette
qui Doriguzzi e non fu possibile scrivere: e poi che potevo dirti delle cose che ti ho
scritte ora? Lecce? Pare che il Consiglio delle Suore d'Ivrea non voglia più saperne di
S. Lazzaro; ma le Superiore delle case che stanno a Lecce e in Diocesi non vogliono
lasciarsi sfuggire quella casa. E perciò, malgrado che la Madre Generale avesse
scritto lunedì passato che le Suore si debbono ritirare, le Superiore di Lecce lavorano
ancora per aggiustare le cose. So che il Parroco Prato, dopo la lettera della Generale
va in cerca di me; ma io, anche se le Suore di Ivrea andassero via definitivamente,
non accetterei quella casa per molti motivi: 1° andremmo incontro ad una incognita
finanziaria: dovremmo pagare il fitto; le alunne, affezionate alle loro maestre, ahneno
per il primo anno preferirebbero di andare alle scuole che le stesse Suore tengono in
altre parti della Città e quindi non vi sarebbe l'introito che si fa attualmente e che
lascia un margine di 6 o 7 mila lire l'anno; 2° vi è il fondatore che vuole ingerirsi in
tutto; 3° non potremmo mandare colà un personale capace di sostituire con vantaggio
quello che va via, e le Discepole sarebbero sottoposte ad un controllo, non certo
235
benevolo, da parte di tutte le Suore che a Lecce sono numerosissime; 40 non mi piace
di soppiantare Suore che già tenevano l'opera e che vanno via a malincuore e per la
maniera con la quale il parroco si è regolato.
Per S. Anna le cose stanno ancora in embrione e la cosa può svilupparsi, se non
abortisce, in mille vie diverse. Quindi meglio non contarci per niente, salvo poi ad
abbracciare con entusiasmo quell'opera se ce la offrissero, perchè quella mi piace
davvero. Ho cercato di preparare la via. Certo le Discepole potranno fare condizioni
che nessun'altra Congregazione potrà fare, perchè le Discepole andando lì con un
gruppo [pag. 334] veramente capace per l'Azione Cattolica avranno assicurati aiuti
considerevoli (come un otto mila lire l'anno) che nessun'altra Cong.ne avrebbe o
conoscerebbe. In questo abbiamo tutto con noi D. Achille Doriguzzi, che ha in
fiducia questi capitali. Preghiamo perchè il Signore faccia quello che è meglio per la
gloria sua e per il nostro bene.
Sei contenta o neppure? E poi dici che giro e non ti faccio sapere mai niente! Se
resti ancora costà perchè non mi mandi subito le chiavi? Si debbono tagliare i cuponi
e a S. Antonio stanno senza un soldo! Nella tua scrivania stanno pure i titoli che il
Vicario consegnò a Sr. Immacolata e che io debbo mandare a Matera per farli
convertire in titoli intestati.
A Sr. Raffaella farai tu i ringraziamenti per le notizie mandatemi assiduamente; al
Prof. Grossi scriverò da Tricarico.
Ti benedico mille e mille volte con tutta la effusione del cuore e con te benedico le
Suore tutte, D. Paola avara di scritti, Sinella, Maria D'Errico, Lenuccia ecc. Non ti
riesce di condurre con te nessuna di queste?!!!
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dimenticavo di dirti che ci è stata offerta una splendida fondazione che non
potrebbe essere migliore!... A ... vogliono un asilo e quindi vogliono una o al
massimo due Suore. Ecco risoluti i problemi delle Discepole.
Domani alle 17 con l'aiuto di Dio sarò a Tricarico.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 21 agosto 1932, ore 2
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono stato all'adorazione ed ho celebrato poco fa la messa. Volevo dirti di mettere
l'intenzione perchè oggi è la festa di S. Giovanna Francesca Fremiot di Chantal e me
ne sono dimenticato. Povera testa mia! Ma in quel momento potevo pure essere
scusato perchè molto commosso.
[pag. 335]
Ti ho tenuta particolarmente presente stanotte ed ho ringraziato tanto il Signore che
ti ha fatto tornare meglio di quanto mi aspettavo.
Ed ora cominciamo a ringraziare Dio coi fatti: con grande pazienza, grande umiltà,
grande distacco dal nostro giudizio. E nei prossimi giorni nelle riunioni del consiglio
236
avrai mille occasioni di esercitare queste virtù e tu lo farai con cuore e volto sereno e
tranquillo e senza risentirti per le contraddizioni.
Nel giorno che poi tu stabilirai diremo una messa di ringraziamento nella quale
offrirai al Signore i tuoi propositi specie su queste cose.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se ti riesce fammi sapere se intendi di far partire lunedì Sr. Scolastica con le due
Maglione.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 23 agosto 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Leggi le accluse e intensifica la preghiera e falla intensificare a tutta la
Congregazione. L'affare di cui mi scrive il Vicario dell'Arcivescovo di Taranto è di
importanza somma.1
Ho vivissimo desiderio di sollevare quel santo uomo da un peso terribile che lo
opprime; so che quelle povere figliuole obbligate a sciogliersi sono in massima parte
buonissime; so che una casa a Crispiano, nella quale 1'Arcivescovo ha speso dal suo
patrimonio familiare più di 100.000 lire sarebbe molto opportuna per la nostra
Cong.ne. Ma... prima
_____________________
1
Per i fatti cui si riferiscono le lettere da pago 335 a pag. 337 cfr. anche: Raffaello Delle Nocche,
LETTERE, a cura di D. Gaspare Sarli, 1974, da pag. 590 a 594.
[pag. 336] di decidere avrei bisogno di consultare il S. Ufficio e Mons. Caiazzo, dovrei andare sul posto, e prima di tutto vedere Mons. Arcivescovo. Pensa un pò che
rivoluzione mette nella mia testa questa proposta.
Naturalmente se decidessimo di accettare, la Spezzaferri fondatrice non sarebbe
compresa nell'accettazione e se ne dovrebbe andare altrove e non avere mai
corrispondenza con quelle che passerebbero alle Discepole. (Anche quelle suore sono
Eucaristiche, mi pare che si chiamano le Piccole Ostie).
Leggi la lettera di Doriguzzi. Come vedi Lecce è ancora acerba per noi! Ti
benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 6 ottobre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che stai benissimo in salute; ma tu non me ne hai parlato mai. lo sto bene:
due volte lo stomaco ha fatto impertinenze; ma poi tutto è passato e sono stato
benissimo.
237
Stamane mi è giunta una lettera dell' Assessore del S. Ufficio, ed io te la mando in
copia con la risposta che gli ho mandata per espresso. Come vedi ora la cosa diventa
molto più seria e migliore. Ora non è più l'Arcivescovo che esprime il desiderio; ma
la Santa Sede che ci prega. Come sarebbe opportuno presentare adesso le Regole per
l'approvazione! Ma non sono pronte e non so quando potranno esserlo! Basteranno
tre mesi?
Suor Immacolata col lavoro si esaurisce e se non riposa un poco diventa uno
straccio e non capisce. Sr. Laura idem. Come faremo?
Ore 20: sono venuti D. Felice Di Persia e l'Arciprete di Stigliano in occasione del
matrimonio di uno stiglianese con una signorina di Tricarico. Nessuna parola
dell'asilo, delle Suore neppure da parte di Ciruzzi il quale si è trattenuto con me in
particolare di altre cose. Non scrivere a nessuno.
[pag. 337]
Non posso più continuare altrimenti questa non parte neppure oggi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Informa tu Sr. Giovanna per l'affare di Crispiano.
In Corde Jesu semper!
Roma, 13 ottobre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ieri ricevetti qui la tua e riscontrai la tua preoccupazione non solo da quello che mi
dicevi; ma anche da quello che non dicevi: infatti neppure una parola dell'affare che
mi ha fatto venire a Roma! Pensa quanto codesta cosa preoccupi anche me! Ma... il
Signore ci ha voluti costà ed Egli dovrà aiutarci. E ci ha aiutati immensamente col
farci vincere tutti gli ostacoli per destinare costà... Ma... è necessario che Sr. ... non
venga spesso a Lecce!...Quanti sono ora gli iscritti?
Ieri andai al S. Ufficio e trovai le cose diverse da quello che io immaginavo: sono
stato chiamato non per premure dell'Arcivescovo e del Vicario di Taranto: questi
hanno riferito che io avevo delle difficoltà e non hanno insistito; ma il S. Ufficio ha
voluto sapere di che genere erano le mie difficoltà e d'accordo col S. Padre vogliono
che le elimini per aiutare l’Arcivescovo in questo frangente, altrimenti la
Congregazione pubblicherà il Decreto e non vi sarà più da fare.
Domani la Congregazione mi darà una lettera per autorizzarmi a trattare con
l'Arcivescovo: il Visitatore andrà a Taranto per far capire che se sfugge questa
occasione tutto è finito. La ... avrà l'offerta di essere accolta come pensionante in un
convento di Roma. La casa di Crispiano è intestata ad una società anonima di cui le
Discepole prenderebbero tutte le azioni. Il resto a voce. Sabato avrò l'udienza del
Papa.
Ti benedico.
.
+ RAFFAELLO VESCOVO
238
[pag. 338]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 1 novembre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono un bello stordito!... Togliamo le Suore da Ischitella senza avvertirne Mons.
Cesarano? Sarebbe grossa assai! La lettera al Presidente mandala aperta ma
affrancata a Mons. Cesarano con una lettera di accompagnamento che gli dica il
perchè della decisione. Prenderai occasione per parlargli anche della casa di Rodi e
degli arretrati che il Santuario non ha dati ancora!
Auguri, auguri, auguri! Che il 49° anno che oggi comincia per te, sia l'anno della
tua santificazione; ma... se non diventi mite e umile di cuore…!
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Delle lettere di cui sopra conserva le copie. Dopo che le lettere saranno partite ne
terremo informato Mons. Gagliardi.
Ieri ho mandato lo statuto per la erezione in ente morale dell'asilo di Albano. Certo
però le pratiche saranno lunghette.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 2 novembre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non vorrei provocare un incidente per le coperte di lana. Quando le Suore di Ischitella dovranno imballare la loro roba domanderanno ai ... [pag. 339] se le coperte sono state date ad esse o all'opera: e giustificheranno la domanda dicendo che se sono
state donate ad esse il voto di povertà impedisce loro di lasciarle, e se sono invece
donate all'opera non vogliono portarle con loro.
Domani non verrò, verrò invece venerdì.
Per l'incidente accaduto non parlare prima di venerdì, nel frattempo fa come se
nulla fosse.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 dicembre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Prima dell'adorazione di oggi leggerai la lettera di Sr. Letizia e ne farai profitto per
benedire il Signore per le lezioni che ci dà e per espiare tutti i pensieri di vana
compiacenza e di superbia che vengono a me, a te, alle nostre figliuole. Sia benedetto
Iddio per tutto.
239
Ma se tutti divenissimo veramente più umili e tutti e specialmente il gruppo di
Lecce imparassimo ad amare più assai il Signore, quanto dovremmo ringraziarlo per
queste cose che ci manda e quanto più efficace riuscirebbe l'apostolato!....
Sursum corda. Preparati così alla confessione di domani.
A Laura darai un libro del Tanquery, Sommario di teologia ascetica e mistica; ma
essa non comincerà a leggerlo che quando io glielo dirò. Le darai i due volumi che
mando e le assegnerai mezz'ora di tempo ogni giorno perchè possa leggerne un
articolo.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 340]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 dicembre 19321
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono nella più squallida miseria ed ieri ho dovuto farmi prestare mille lire, che
sono già sparite quasi tutte. Mando 200 lire a te sperando che facciano da semente per
produrre il centuplo almeno.
Donatella non ha voluto portare il pesce a Santa Chiara ed ha portato tutto a S.
Antonio. È vero che sta occupatissima; ma con un pò di pazienza poteva riuscire a
contentarmi!....
Se puoi trovare chi lo porti, mandane tu una parte.
Il tuo dollaro vale L. 19,30: io, generosissimo, te ne mando L. 20.
Saluto e benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 24 dicembre 1932
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sicuro che devi restituire a Sr. Elena la lettera della Congrega di Carità! Dirai a Sr.
Elena che rispondesse a voce che essa non può mettere firme e non può cedere cose
di cui non è padrona. Si offrisse ad andare essa a Manfredonia a parlare con
l'Arcivescovo sia per questo e sia per la associazione di S. Maria della Libera. Dille
che ho ricevuta la cassetta di agrumi.
_________________________
1
Cfr. Raffaello Delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pag. 86.
[pag. 341]
Fra poco sarà spedito il tuo telegramma. Bada che prima della messa non devi
mandarmi più messaggi o lettere da imbucare (senza francobolli per giunta!). Dopo la
messa i messaggi (non le lettere senza francobolli) sono bene accetti, anzi graditi,
prima no.
240
Avevo già scritto a Sr. ... circa la casa di S. Lazzaro; ma non voglio che vada essa
da Monsignor Costa, se prima non glielo dico io. Prima di tutto bisognerà vedere
quanto vale quella casa e quanto ne vuole il Parroco! Io ho forte timore che, dovendo
acquistarla necessariamente, ce la faranno pagare salata.
Ti benedico di cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 342 bianca]
[pag. 343]
1933
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 12 gennaio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come vedi a Gesù piace che tu rinunzi ad assistere di persona alla messa che alle 7
e mezza celebro per te. Vuole che vi partecipi solo in ispirito usufruendo così di tutto
il vantaggio spirituale e rinunziando alla consolazione che te ne sarebbe venuta.
Benedici il Signore anche per questa amorosa disposizione e cerca di profittare assai
di questo ultimo giorno del santo ritiro.
Mosè, scendendo dall'Oreb, aveva il volto splendente così che glielo dovevano
velare ed aveva sulla fronte due raggi di particolare splendore. Anche tu sei stata in
intima conversazione con Dio in questa settimana e devi tornare alle tue occupazioni
senza interrompere questa intima conversazione.
Invece della faccia splendente e della fronte più luminosa del resto cerca di
proiettare su tutte le cose che tratti la luce di cui ti ha arricchita il Signore in questi
giorni, affinché tutto possa vedere sotto il punto di vista soprannaturale e più perfetto.
Abbi poi caldo infiammato il cuore di amore ardente per Dio e per il prossimo e
guarda tutti in Dio e non nella loro persona.
Spero che sia stata ieri e oggi con animo più sollevato e sereno: domani è giornata
di santa letizia per le meditazioni che dovrai fare e cerca di conformare anche le tue
disposizioni esterne ai pensieri che nutrirai internamente.
241
[pag. 344]
Meno male che ieri nel pomeriggio andai a S. Antonio. Chi sa quando ora potrò
andarci. (Avevo scritto tutto questo quando ho ricevuta la tua. Credo che ci
intendiamo!)
Ho scritto a Laura Parisi che possibilmente andrò lunedì.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La messa di domani non esclude poi che in una prossima occasione possa venire
ad ascoltarne un'altra celebrata per te e che sarà messa dello Spirito Santo.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 13 gennaio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Qui dedit velle, det et perficere! Siamo incapaci da noi soli di concepire anche un
pensiero buono utile per la vita eterna ed abbiamo sempre bisogno dell'aiuto della
Grazia per pronunziare con frutto anche il nome santissimo di Gesù (è S. Paolo che lo
dice e la Chiesa ce lo insegna). Se dunque Dio ti ha dato tante grazie e tanti lumi
soprannaturali in questi esercizi, Egli stesso li confermi, te li richiami continuamente
alla mente e al cuore, ti sostenga per tradurli in pratica. Comincia dalle ricreazioni
nelle quali porterai sempre la nota soprannaturale, che interromperai al primo tocco
del campanello anche se fossi allora in un punto importantissimo di qualche cosa che
stavate discutendo anche con mutuo profitto. Quando hai qualcuna in udienza ed è
cosa urgente e che non si può differire e suona la campana per gli atti comuni
continua pure; ma se la cosa può essere differita senza danno, interrompi
immediatamente e dà esempio di puntualità e di obbedienza. Mortificati nel
mangiare, non già che devi stare al vitto comune e devi mangiare poco; ma devi
masticare con diligenza anche (specialmente!) se mangi sola. Da tanta altezza …
[pag. 345] arriviamo a masticare! Ma, figlia mia, l'amore delicato si manifesta nelle
piccole attenzioni! Eppoi è questa una mortificazione che non riesco a fare!...
Oggi ho avuta la lombaggine; ma mi pare di stare già meglio; ma temo di non poter
fare il pontificale domenica, e se non faccio il pontificale non verrò neppure costà per
la riunione delle donne cattoliche.
Oh! che vecchio acciaccoso che sono diventato!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Al padrone di casa: esci fuori!... Anche la mia copia delle Regole è incompleta.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 18 gennaio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
242
Vedi quanto sei cattiva!... Rimasi anch'io sorpreso che del tuo spirito non mi
dicessi nulla, eppure te ne avevo data l'occasione quando ti parlai della tua uscita
dagli esercizi e quando parlammo di quel fanciullo così energico contro le sue
passioni. Ma... tu ne dai la colpa alla mia faccia e pazienza!
Non capisco poi perchè dovessi avere ieri la faccia diversa dalle altre volte, mentre
niente mi turbava e mi affliggeva. Ti raccomando di non agire mai più secondo
queste tue impressioni soggettive. Frattanto preparati per la confessione domani. Se
oggi potrò andare a S. Antonio, domattina verrò a S. Chiara.
Stamane il dolore è stato più sensibile di ieri: non so che cosa farà più tardi. Se non
potessi venire io a S. Chiara, aspetto te e Sr. Laura qui non più tardi delle 8 e un
quarto. Ma preferisco di venire costà, perchè potrei sbrigare anche le altre.
[pag. 346]
Per Montemurro se fosse possibile far accompagnare qui Sr. ... sarebbe un'ottima
cosa. Staranno meglio in quattro che in cinque. Come mi dispiace che lì si distrugge
invece di edificare!... Ma anche la umiliazione che ce ne viene è buona. Con Suor. ...
però bisogna procedere Canonicamente. Mandale la prima ammonizione scritta e
fagliela consegnare alla presenza di due suore. Poi vedremo come dovremo fare in seguito.
Se non diamo un esempio ognuna crederà di poter secondare il proprio carattere e
di godere l'impunità.
Credo che lo scrivere io a Lecce non dispensi te dal farlo e quindi per... scriverai tu
come per le altre. Io pure sono contrarissimo ad assumere quella figliuola che è
pericolosa più di ...
Leggi la carta che ti manda ... Sono sicuro che anche questo tentativo fallirà e che
fra sette o al più otto mesi i Religiosi (quasi certamente ... non ci sarà più)
chiederanno che l'Apostolato della Preghiera prenda cura della Crociata. Frattanto
ritirate e conservate le vesti bianche, le fasce che non servono e tutto il resto, perchè
... vuole che crociati e crociate non portino che la fascia a tracollo e niente altro.
Quindi consegnate 24 fasce. Le Suore fino a quando non cambiano le cose, della
Crociata non si occuperanno.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 gennaio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani 28 celebrerò per me e per la Congregazione delle Discepole non potendo
farlo nel giorno di S. Francesco di Sales perchè capita di domenica.
[pag. 347] Lunedì prossimo, se non pioverà e non vi sarà neve potrai venire ben
cautelata all'Episcopio e celebrerò la messa dello Spirito Santo perchè Egli ti riempia
di Lui per la santificazione tua e ti illumini nella direzione della Congregazione
perchè tutte si santifichino.
243
Non speravo le mille lire di Sr. Elena. Quanto è buono il Signore con noi! E Sr.
Francesca perchè e come potette mandare quelle L. 300? A me non dispiace di
lasciare per altri due o tre mesi Sr. Lucia e Sr. Michelina a Rodi; purché però non si
abituino tutte male!....
Il discorsino della fine dell'anno è stato spedito a tutte le case? Mi farebbe piacere
che se ne mandasse una copia a Sr. Margherita. A questa povera figlia dovremmo
alternarci in parecchi a scriverle spesso principalmente nelle solennità della Chiesa e
della Congregazione. Alle volte passano mesi senza che le si scriva.
Mi dispiace che a S. Antonio non mi dissero che Sr. Fortunata era ammalata, sicché
da Clelia sono andato due volte e da quella poveretta non andai affatto.
Come va il lavoro delle Regole? Se lo avete ripreso ancora per un poco vi vedrete
impacciate poi si riordineranno le idee e tutto andrà bene, per quanto è possibile
perciò non te ne andare da S. Chiara se non sarà finito e se non avrete poi riletto tutto
attentamente.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Roma, 18 febbraio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se fra un mese consegneremo le Regole vi è speranza che per ottobre saranno
approvate. Le citazioni lasciatele, che alla maniera come sono fatte le lasciano
passare. In questo momento anche le cose che prima era di rigore mettere nel
Direttorio le lasciano passare nella Regola; ma è bene non abusare. Ma... saremo
pronti fra un mese?
[pag. 348]
Ti mando una lettera di Sr. Letizia. Se Doriguzzi sarà anche lui favorevole
all'acquisto della casa ci slanceremo! Tanto ora non si va carcerati per debiti!
Spero che stiate tutti bene. Le Capasso mi vogliono assolutamente a casa loro per
indurre la mamma a permettere a Linda di venire adesso (non per farsi Suora). Andrò
mercoledì nel pomeriggio dopo che avrò visitata Sr. Margherita.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Lunedì dovrò fare il possibile per impegnare il Cardinale Prefetto degli Studi ad
intervenire per ottenere l'ammissione agli esami per maestre giardiniere per quelle
che non frequentano le scuole di metodo.
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 16 marzo 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
244
Purtroppo debbo rinunziare ad andare a S. Antonio domani al giorno. Tu non
venire all'Episcopio. Alle 15 e mezza sarò a S. Chiara e ti darò mezz'ora di tempo
perciò tieni pronto tutto quello che devi dirmi circa il tuo spirito. Poi vedrò un
momentino Lucia, farò la mia ora di adorazione e me ne scapperò all'Episcopio a
lavorare. Mi sento oppresso innanzi a quello che debbo fare e al tempo che tengo e
alla svogliatezza che mi opprime e mi paralizza!
… mi sembrò molto sciupata, le altre postulanti invece mi sembrò che stessero
bene. Ho saputo che la piaghetta che … aveva ancora non è guarita. Io penso che più
del pellidolo ora occorra iodoformio e poi (anzi prima) aria e sole.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ho cominciato a scrivere sullo spirito di pietà; ma le idee si affollano [pag. 349] e
sono disordinate: occorre preghiera, meditazione e studio. Né mi sento tranquillo
circa i capitoli dell'osservanza regolare, della disciplina ecc. Ma … e il tempo? Che
bella tribolazione!... E poi penso: tanti hanno studiato le Regole che avevano più
cervello di me e più tempo di me, ed io pretendo di far meglio? Non è una
pretenzione superba?
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 marzo 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ieri non si poteva telegrafare: stamane ho telegrafato così: «concedo permesso
mandi notizie tutti preghiamo Suor Maria». Ora da una parte devi fare che il tutti
preghiamo sia vero e dall'altra devi scrivere subito non solo a S. Pietro ma anche a ...
che risente fortemente la mancanza di ...: falle coraggio ad essere forte e a benedire il
Signore.
A poco a poco il lavoro delle Regole me lo fate fare tutto a me!... Non avete
rimorso per questa cattiveria? Ma... la coscienza è indurita e non spero nella
conversione!
Se piove resterò qui a lavorare ed andrò domani a S. Antonio. In questo caso poi
due potrebbero venire oggi a confessarsi.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO'
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 11 aprile 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ci vorrebbe un articolo della Regola che proibisse assolutamente di accettare opere
di cui il fondatore è vivente a meno che, fondata [pag. 350] l'opera, la affidasse
completamente ad un'amministrazione di cui lui non facesse parte. Le raccomanda245
zioni fattemi da Monsignor Muller in conferma di quanto già pensavo si dimostrano
sempre più importanti.
Le pretese di Monsignor ... mi stanno stancando in maniera incredibile. E quel che
è peggio Sr. ... ci dà mani e piedi legati a lui. Fu fatta una convenzione scritta con
Monsignor ...? Fu riservata a noi piena libertà di cambiare i soggetti?
Bada di mettere in chiaro con lui queste cose e di dare a Sr. ... il fatto suo.
Speriamo che il Signore ci apra altre porte, così potremo parlare più forte con
Monsignor ...
La lettera di Monsignore alla Galasso mandagliela come sta senza scollare il
pochino che sta incollata.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 12 aprile 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non pensavo che saresti tornata a S. Antonio prima di questa sera. Spero che non
ci sei tornata per necessità o pericoli sorti. Voglio sapere per stasera come stai con lo
stomaco e come stanno le inferme costà.
Raccomanda caldamente a tutte raccoglimento e preghiera sia per i misteri della
Redenzione che celebriamo in questi giorni e nei quali dobbiamo vivere, sia perchè il
Signore ci faccia compiere fedelmente la sua volontà nelle cose che riguardano la
nostra Congregazione. Ci farà conservare la casa di S. Chiara? Non lo so! Vi è
perfino qualche probabilitàdi una nomina a Podestà del signor ...! ... Vi sono accuse
contro … per aver speso tanto per la scuola magistrale invece di pensare ad un ginnasio che, dicono, sarebbe stato molto più utile, ecc. ecc.
[pag. 351]
D'altra parte: Doriguzzi mi dice che se volessimo trattare direttamente con il
Rettore del Seminario ed il Canonico Vergallo per la casa di S. Anna a Lecce egli
sarebbe disposto a quanto dice nell'acclusa che mi restituirai.
Cambiamento di scena! Mentre scrivevo è venuto il Commissario Prefettizio. Mi
pare una persona veramente di garbo e a posto. Egli mi ha detto che spera di far
cominciare a maggio i lavori a S. Chiara perchè non vuole che la scuola magistrale
sia soppressa. Quello che è meglio poi è che proprio lui in Prefettura ha le pratiche
per il riconoscimento giuridico delle chiese e la cessione di parte degli ex conventi, e
mi ha promesso di occuparsi subito per S. Chiara, S. Antonio e il convento di
Montalbano.
Questo però non ci impedisce di esaminare anche il caso di S. Anna a Lecce.
In questi giorni di silenzio smetti anche il lavoro delle Regole o occupatene da sola.
Pensa solo al tuo spirito e al lavoro che ti toccherà di fare dopo Pasqua. Ti preparerai
più accuratamente alla confessione che farai o sabato santo o la mattina di Pasqua.
Meglio sarebbe sabato santo: prenderesti un boccone a S. Chiara e poi verso le 15 e
246
mezza verresti a confessarti e poi te ne andresti a S. Antonio. La mattina di Pasqua
verso le otto o anche prima dovrebbero venire Sr. Raffaella e Sr. Addolorata, la quale
però potrebbe venire anche con te sabato, e così con Sr. Raffaella verrebbe un'altra.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Bada che Stigliano, Vieste, S. Croce non sono avvisate dei miei esercizi e non avrò
tempo di scrivere a queste case.
Il 15 maggio partirà il pellegrinaggio di Tricarico per Roma. Prendetevi D. Paola
da Rodi e raggiungeteci!
[pag. 352]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, Pasqua del 1933, 16 aprile
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Brucio le ultime riserve: vendo gli ultimi tre titoli che tenevo da parte e mando
altre 2000 lire a Virgilio e 500 a te; ma quando verrà la nota dell'Ospedale (sai che
non mi hanno risposto!) come pagheremo? E quando saranno finite le provviste dove
busseremo?
Fido moltissimo nella Provvidenza ma le nostre infedeltà e la ricerca di noi stessi
possono anche obbligarla a provarci con paterna severità. Io certo me lo merito
perchè non so vincermi in tante cose e l'irascibilità che mi vinse ieri in maniera
violenta e tante altre volte in maniera meno violenta, ma più continua, e tante altre
cose che a Dio non possono piacere mi fanno vedere che qualche castigo verrà.
Speriamo che gli esercizi mi mettano a posto veramente.
Per..., se la casa sarà aggiustata e le condizioni saranno migliorate e ... garantite,
non mi dispiacerebbe se si tornasse.
Ti raccomando di non incoraggiare vocazioni senza dote e senza il contributo
mensile. Credo che in questo tu ed io siamo andati oltre i limiti della prudenza.
Pregate assai perchè il Signore ci mandi i suoi aiuti anche finanziari.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Salerno, 17 aprile 1933
Pontificio Seminario Regionale
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono appena arrivato e rispondo alla tua. Lungi da me la finzione di dire a me per
dire a te. Se ti dicevo quello che ti scrissi ieri è perché [pag. 353] sono veramente
compreso di aver ceduto assai alla irritazione sabato e il dispiacere che ne ho provato
mi ha fatto riflettere che le mie impazienze non sono né rare né lievi: e mi son tornate
a mente le discussioni in cui ho persa la calma, le irritazioni per quando sono
247
contraddetto anche da parte dei miei superiori, ecc. ecc. io che pretendo l'ubbidienza
pronta e convinta dalle mie figliuole! Questa persuasione e i lumi che il Signore mi
ha dati in occasione dei ritardi di sabato mi fanno orientare sui propositi dei prossimi
esercizi. «Gesù mite ed umile di cuore, fate il mio cuore simile al vostro».
E tuttavia non mi dispiace che anche tu ti orienti verso questo esercizio di virtù.
Non ti parlo di sabato: mi dicesti che non ti eri stizzita ed io non ho nessun motivo
per pensare il contrario; ma spesso le tue risposte sono pungenti, la contraddizione ti
aizza, i pareri differenti dai tuoi provocano (e spesso non te ne accorgi) repliche
mordaci. Anche quando queste risposte fossero meritate dalle idee sballate di chi
parla, è caritatevole, è virtuoso darle? Quella soddisfazione che prova l'amor proprio
ci dice chiaramente che non seguiamo gli esempi di Gesù facendo così.
E poi quando si tratta di cosa non importante, anche se il tuo parere è migliore, non
ti pare che l'atto di virtù che fai accedendo al parere degli altri, fossero pure tue
suddite e le più sciocche fra esse porterebbe vantaggio tale da compensare al mille
per uno il vantaggio che si avrebbe dall'imporre il parere migliore? Tutto quello che
può passare nell'operato delle altre incoraggialo.
Ricordati che ti ho sempre raccomandato di non parlare, anche in ricreazione, ma
molto più nel trattare affari, prima di aver detta nel tuo cuore qualche giaculatoria.
Quando poi devi riprendere devi sentirti in assoluta calma e devi ricordarti di qualche
mancanza tua che ti ha data umiliazione. Tieni presente tutto ciò nella visita che devi
fare. Bada che Sr. ... si atteggia a vittima in maniera che irrita: se perdi la pazienza ti
sfugge di mano.
Le idee di Sr. ... le conosci. Spero che si sia modificata e corretta molto; ma credo
che per voler guardare troppo dall'alto (come sembra ad essa) finisca col perdere il
contatto con la realtà. lo le ho dato due sferzate un pò dure su questo punto; ma non
credo che l'abbiano colpita come io speravo. Osserva ed informati bene
sull'osservanza regolare sia per parte sua che per parte delle altre e falle comprendere
bene che perfezione senza osservanza perfetta e senza rinunzia al proprio io non vi
può essere.
.
Ho mandato a Virgilio 1.500 lire. Non potevo mandargliene di più. Allegramente.
Il 21 saranno sorteggiati 60 premi e i 50 più piccoli sono di 10.000 lire: io ho due
numeri che concorrono.
[pag. 354]
Scrivimi spesso e a lungo, mandami quegli articoli che devi mandarmi ed io li
aggiungerò se mi parrà opportuno. Dici a Sr. Immacolata che nel fare la numerazione
tenesse conto anche degli articoli in cui dev'essere diviso il paragrafo «l'idea
predominante», che nelle bozze stampate non c'è.
Siamo per ora in cinque qui: domattina saremo quindici.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Salerno, 18 aprile 1933
248
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ora credo che non manchi per le Regole che l'articolo sulle altre opere: scuole,
convitti, ecc.
Esamina le modifiche che ho portate a qualche articolo già stampato e all'ultimo
capito letto e dimmi liberamente che ne pensi. lo oggi spedisco la seconda parte meno
l'ultimo capitolo.
Gli esercizi hanno avuto ottimo principio esternamente, speriamo che giovino a me
realmente. Fido nelle preghiere che si stanno facendo per me e so che tra tutte chi
prega meno per me sei tu!!!....
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 355]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Salerno, 24 aprile 1933
Pontificio Seminario Regionale
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi sembra un secolo che non ricevo tue lettere; ma non ti rimprovero perchè non
hai scritto. So che sei occupatissima, so che stai costà sulla croce e che ci vogliono
tutt'altro che rimproveri per te! Coraggio, mia cara figliuola!... Quello che mi
preoccupa ora è che ho saputo che venerdì avevi la febbre, e se costà la temperatura è
precipitata ieri come è precipitata qui, temo che ti ammali seriamente. Per carità
fammi almeno avere subito notizie della tua salute.
Monsignor ... ti darà molta sofferenza, la quale sarebbe sopportabilissima e tale da
farti prendere. la rivincita se codeste figliuole non gli avessero dato purtroppo diritto
a fare la voce grossa! Questo è il maggior dolore! Sia fatta la volontà di Dio!
Ti raccomando di offrire a Gesù tutte le risposte amare e pungenti che i modi di
Monsignor ti faranno venire sulla lingua. So che certi modi tirano coi capelli a
rispondere con la stessa moneta; ma tu, Discepola di Gesù Eucaristico farai tacere
completamente la tua indole e risponderai con fermezza sì, con dignità; ma sempre
con calma e dolcezza. Credo che non ti passa per il pensiero che questa dolcezza te la
suggerisco per non far chiudere codesta casa!
Con codeste suore poi che sono diventate così... dimentiche della loro vocazione
mostra tutta la tua serena dispiacenza e non mostrarti affabile con esse. Io?.. Per un
bel pezzo non esisteranno per me. Dopo preso consiglio e pregato penso di
trasformare così i famosi due articoli. Tu prega, riflettici e se puoi dimmi che ti pare.
Ricevetti le bozze corrette; ma il capitoletto sulla obbligazione delle Regole non c'era.
lo non ne tengo copia, come non tengo copia di questo che ti mando ora.
In salute benissimo: gli esercizi discretamente. Mercoledì alle 16 sarò a Tricarico
con Marseglia.
Benedico di cuore te e Sr. Immacolata.
+ RAFFAELLO VESCOVO
249
[pag. 356]
In Corde Jesu semper!
Tricarico, 27 aprile 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son partito da Salerno ieri alle 14 e poco prima di partire mi è giunta la tua. Ti
sapevo sulla croce; ma non immaginavo che alle altre si aggiungesse anche quella a
riguardo mio!
Pensavo anzi che col biglietto mio ti saresti tranquillizzata del tutto. E invece... ci
voleva quest'altra prova. Poiché, figlia mia, è una prova pura e semplice senza
fondamento. Da che nasce questo tuo malessere a questo riguardo? Le altre volte l'ho
compreso, questa volta non lo comprendo.
Mai ho pregato per te come ora; mai ho chiesta al Signore la tua santificazione ed
anche il resto come da qualche mese a questa parte, e specialmente poi nei giorni che
sono stato a Salerno. Chiunque mi chiede preghiere mi dà occasione di fare una
nuova preghiera per te e ti associo a tutto tutto tutto: perchè dunque questo stato tuo?
Sai se ci soffro quando ti sò così! Ma il Signore vuole anche questo per noi e
benediciamolo sempre. Ma serva anche questo ad unirci più a Dio e a rendere sempre
più soprannaturali tutti i movimenti del cuore, tutti i pensieri della mente, tutti i
desideri della volontà!
Sono andato oggi a S. Antonio ed ho comunicato alle novizie le decisioni prese a
loro riguardo: mi è sembrato che restassero tranquille anche le tre non ammesse. (A
me è dispiaciuto assai per Sr. ...; ma è perchè il Consiglio ha deciso così e perchè son
sicuro che alla figliuola gioverà, sono contento. Tu starai attenta a far rispettare le
decisioni del Consiglio e quando approvano e quando riprovano!). Alle postulanti
non ho potuto parlare se non alla ... perchè poi si è fatto tardi. Ho parlato brevemente
a tutta la Comunità per il mese di Maggio e credo che ti arrivano gli appunti presi da
Sr. Laura. Avvisa le Case che riceveranno una copia de: «Le Glorie di Maria» che
leggeranno durante il mese di maggio.
Fa leggere la diagnosi di Sr. ... al Prof. Grossi per prendere una decisione. Ti
accludo pure le lettere di Suor Letizia e compagnia. lo penso di scrivere a Sr. ... che
non crediamo opportuno che essa continui a scrivere se non alle sole persone che
contemplano le Regole. Ma aspetto per farlo che tu mi dici che ne pensi.
[pag. 357]
Compatisco Sr. ... che andrà a ... Non ti pare che Sr. ... sarà sempre un pericolo per
la Congregazione oltre ad essere una continua tribolazione? Non credi che si trova
nelle condizioni di cui ci siamo occupati tanto nella redazione del capitolo delle
dimissioni?
Osserva bene l'andamento della Casa di Rodi. Ti ho detto già quello che penso di
Sr. ... e temo che per stare troppo con la testa e il cuore in cielo non veda quello che
accade in terra.
Non posso continuare perchè tardi e mi chiamano.
250
Ti ordino di farti visitare da Grossi e di starti un po’ in riposo a Rodi. Il
pellegrinaggio di Tricarico forse si differisce al 22 ed io sarei di ritorno a Tricarico il
26.
Ti benedico e con te benedico Sr. Immacolata e quelle che crederai che debba
benedirle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 maggio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi dispiace di dover ricorrere a certe espressioni: tu sai che non sono del mio stile
e che non le adopero senza soffrirne profondamente. Con te poi vorrei non usarle
mai; ma ... da te esigo la più cieca obbedienza e vorrei non dover ripetere mai una
cosa. E ti assicuro che desidero questo non certo per il piacere che dà il disporre di
questi o di quelli; ma solo perchè questo è il vero mezzo col quale tu ti santificherai.
E per non tornarci più, voglio ricordarti di nuovo che devi dare udienze brevi, devi
esigere che chi viene da te deve portare il programma di ciò che deve dire.
Se tu potessi assistere un po’ meglio le Superiore giovani, che del resto non
abbiamo messe per gusto di mettere le giovani, ma perchè non possiamo fare
diversamente, scrivendo loro e guidandole forse potrebbero evitare certi sbagli ed
imparare più presto a governare. Voglio poi che, salvo casi veramente eccezionali,
non alteri gli orari.
[pag. 358]
Credo anch'io che per ... se ... non ci mette la sua mano decisamente, non si
conchiude nulla, ed io non spero che... ci si metta così. Basta, noi preghiamo e il
Signore ci farà fare quello che è di maggior gloria sua. Il Commissario Prefettizio di
Tricarico non si fa vivo per i lavori di S. Chiara; Doriguzzi non sarebbe alieno dal
progetto che affittassimo noi il locale di S. Anna a Lecce salvo poi, quando sarà
possibile, a pensare ai ritiri chiusi. Ma e come si manterrebbero le Suore colà? Il
primo anno dovremmo in buona parte mantenerle noi, e noi... siamo pezzenti!...
Ti mando l'acclusa di ...: o non ha capito o non ha voluto capire che non si tratta di
differimento; ma che le riteniamo non adatte per la nostra Congregazione. Quanto a
... e alle altre non abbiamo parere differente circa il differimento; ma ... il
procedimento in tante cose diventa essenziale. Le Consigliere debbono essere
coscienti di quel che fanno e che le loro decisioni hanno valore e conseguenze: se
decidono una espulsione deve eseguirsi, se un differimento si deve mantenere, un'
ammissione si deve far andare innanzi. Quindi riflessione nelle discussioni e nelle
votazioni.
Il P. Provinciale ha fatte diverse osservazioni sulle Regole e quasi tutte mi
persuadono. Pensavo che non importasse nulla mostrargli la seconda parte, e lui
invece mi ha detto che nell'affare delle elezioni si possono introdurre delle
salvaguardie molto efficaci. Sicchè appena avrò le bozze di stampa della seconda
251
parte gliele manderò. Così si va un pò per le lunghe; ma guadagneremo tempo
diversamente: a Roma mostrerò le bozze ai due Padri che dovranno fare il voto per le
Regole e sarà lavoro anticipato.
Qui dovremmo rivedere diverse cose e specialmente il capitoletto delle maestre,
asili, ecc. È stato fatto con poca voglia e in fretta e invece l'idea che Gesù è il
Maestro. e che dà un po’ di questa missione alle Discepole chiamate all'insegnamento
poteva dare spunti caratteristici per la nostra Congregazione. Cercherò di farti trovare
abbozzate le mie idee e tu e le altre ci darete l'ultima mano. Il Signore ci procura gli
aiuti quando meno ce lo aspettiamo!
Il P. Provinciale che ha veramente esperienza grande e spirito solido, ha trovato
ancora troppo ristretto l'articolo sull'andare a casa: vuole che i Superiori maggiori non
solo in caso di gravissima malattia; ma anche in altri casi veramente importanti
possano mandare una suora in famiglia. Vuole però che si mantenga la prima parte.
Allora l'articolo deve essere formulato diversamente.
[pag. 359]
La mamma di ... già bussa per la figlia. Vorrebbe farla andare a Roma per il
giubileo naturalmente facendola fermare a Napoli. Santa cosa aver rinunziato al
giubileo per le Discepole.
I primi due giorni a Vieste certo hai conchiuso nulla perchè le povere Suore
saranno state in grande trambusto. So che ti ha scritto la zia di Masella: pare
veramente un buono spirito. Falle una buona risposta. Il Signore potrebbe servirsi di
essa per aiutarci un po’. ... l'ho fatta passare a S. Antonio con l'ordine di assoluto
riposo e con l'ordine a ... di curarla con ogni diligenza: quella cara figliuola mi
preoccupa un poco.
Ti mando l'acclusa della sorella di Tomacelli. Il vaglia sta presso di me.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dirai all'Andretta che benedico e confermo la decisione che ha presa con te e che
prego perchè il Signore le dia forza. Che mi dici della D'Errico?
Io partirò di qui la mattina del 21. La sera del 14 e tutto il 15 starò a Stigliano.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Roma, 23 maggio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La grazia di N.S. Gesù Cristo sia sempre con noi! Sono affaticatissimo ma
contento. Il pellegrinaggio affatica, dà un po’ di penitenza; ma riesce molto bene. Sia
benedetto Dio! Il Senatore Santoro è il primo a tutte le riunioni per le visite giubilari
e riesce di grande edificazione. Le udienze del Papa riescono difficili anche per i
Vescovi!... Abbiamo l'ordine di dire al Papa quello che è strettamente necessario ed
252
anche ai Cardinali si fa la stessa raccomandazione. Domani avrò l'udienza io e l'avrà
anche il pellegrinaggio.
[pag. 360]
Giovedì dirò la messa alle catacombe di S. Callisto e nel pomeriggio andrò a
Napoli. I tricaricesi, e quindi le Suore, partiranno di qui sabato alle 5, arriveranno a
Napoli alle 9, ripartiranno alle 17 per Pompei e poi alla mezzanotte per Tricarico.
Andrò anch'io a Pompei e poi verrò con essi a Tricarico. Avvisa Armirante perchè si
trovasse domenica all'arrivo del treno. Spero di portare anche le due Suore con lo
stesso viaggio.
Sto pregando un pochino per te e per la Congregazione!
Mi viene proprio il desiderio di organizzare un altro pellegrinaggio e di farvi
partecipare un bel gruppo di Suore. Il Signore ci aiuti e ci provveda!
Benedico di cuore te e tutte mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 5 giugno 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il mio occhio non vuole fare giudizio oggi e non mi permetterà di venire a S.
Antonio. Se il tempo lo permetterà e tu non hai occupazioni eccezionali vieni da me
oggi alle 15. Bada a non correre per via: uscirai da S. Antonio alle 14 e mezza. Fatti
accompagnare da Sr. Addolorata.
Prepara il tuo orario per S. Antonio. Non darai più di tre ore di udienza al giorno e
non dev'essere permesso di venire da te se non chiamate. Bada che questo lo voglio
assolutamente e non ammetto impossibilità. Non deve passare giorno senza che scrivi
con calma ad una delle case. Puoi prenderti l'incarico di tenere una conferenza a
giorni alternati alle Novizie e Probande sulle Costituzioni e sulla Regola.
Sarai rigida nell'esigere la puntualità e costanza negli orari; ma non interverrai
direttamente a riprendere quando avvengono disordini o trovi cose mal fatte. Aspetta
a parlarne alle ufficiali quando le chiami in udienza e fa che provvedano esse. Questo
oltre a tutto il resto ti farà [pag. 361] esercitare il dominio su te stessa secondo che ti
ho detto dover fare per imitare il Cuore di Gesù che è mite e umile.
Lo so anche io che la partenza di … toglie un grande aiuto al noviziato; ma non ne
sono pentito. Al punto a cui le cose sono arrivate non solo l'utilità cessava ma
certamente ne sarebbe venuto gran danno ad essa e al noviziato e non tutto per colpa
sua.
Alla ... parla sempre con calma ma senza risparmiarla e cerca di farle comprendere
quanto male ha fatto e quanto ne farà se si lascia trascinare dai suoi impulsi e dalle
sue passioni e se non riflette innanzi a Dio prima di parlare e di agire.
Prepara lo specchietto di tutte le cose di cui devi parlarmi.
Vedo anch'io i gravissimi problemi del noviziato e di tutta la Congregazione ma se
ci metteremo veramente di proposito in questo mese a vincere noi stessi
253
energicamente e se tu sarai decisa a vincere veramente le difficoltà esterne ed interne
per ubbidirmi in tutto e per tutto e con adesione interna e con esecuzione esterna
superando senza ragionare le difficoltà che ti impediscono di ubbidire, ti assicuro che
passerà lo scoraggiamento e moltissime benedizioni scenderanno su noi e sulla
Congregazione.
A rivederci. Ti benedico mille e mille volte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 giugno 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho visto il tuo orario: esso con poche varianti è quello della Comunità, ed io
osservo cose generali e cose che riguardano te. Ti raccomando di meditare con calma
e distacco le cose che ti dirò.
Lasciando da parte la lettura spirituale vi sono 5 ore abbondanti di preghiere,
quando non vi è l'ora di adorazione in comune o l'ora santa. Calcolando che almeno
tre volte la settimana avviene questo, abbiamo [pag. 362] 5 ore e mezzo abbondanti.
Che cosa resta? Io penso che neppure le monache di clausura hanno tante ore di
preghiera.
Non tener conto del gusto tuo e pensa invece se tutto questo si può fare
specialmente da quelle che sono nelle piccole case e se si fa realmente da tutte. Pensa
se può esser fatto dalla Madre Generale senza danneggiare la sua salute o senza
accumulare affari che non possono essere sbrigati a tempo e con ordine.
Il riposo poi non è sufficiente. Credo che non vi sia nessuna Congregazione che ha
meno di otto ore di riposo e noi dovremmo concederne almeno otto reali, non
nominali.
Se poi alle novizie e alle altre aggiungi l'ora quotidiana di catechismo ed altre cose,
è evidente che per il lavoro resta poco tempo e poco ne resta per lo studio per quelle
che debbono studiare. Io sono più propenso a togliere qualche cosa generalmente che
a concedere dispense individuali.
E veniamo a te. Tu, figlia mia, non sei sana e devi pure fare la volontà di Dio il
quale con la malattia che ti ha mandata vuole che faccia l'ubbidienza a quello che i
medici ti hanno prescritto e il tuo Direttore ti ha ripetutamente ordinato. Puoi dire in
coscienza di aver tenuto conto di questo nell'orario che hai redatto? E puoi pensare
che il Signore è proprio contento di questa tua resistenza?.. Quanto gradirebbe invece
che tu accettassi con tutta umiltà le prescrizioni avute e vi ti sottomettessi con
serenità e costanza. Come vedi ora non ti do ordini perentori perchè ti irritano un
poco e ti piegano a malincuore e non costantemente. Quando verrà il momento in cui
basterà che dica una cosa per essere sicuro che essa sarà fatta fino a quando non darò
ordini in contrario?
Dunque anche per quello che riguarda te personalmente, rifarai l'orario: tu sai
quello che devi fare ed io non ti dico nulla: voglio vedere soltanto!
254
Scriverò all'Arciprete di Montemurro. Ricominciamo con ...? Che sono queste
visite? Speriamo che ... scriva anch'essa e dica qualche cosa. ... a me non ha scritto e
son passati otto giorni. Avrebbe potuto scrivere anche in risposta alla lettera che le
mandai martedì.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 363]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 luglio 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho telegrafato così: addolorati grave caso preghiamo inferma Suora non viene Suor
Maria. Credo che non si possa fare diversamente.
Non ricordi che io avevo stabilito di dedicare alle Regole oggi e domani? Già da
un'ora (sono le 8,45) sto a questo lavoro ed ora sto ricopiando alcuni articoli
modificati per avere il parere dei canonisti di Roma.
Il lavoro non è facile in certi punti.
Spero di finire domattina e così nel pomeriggio potrei venire a S. Antonio.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 27 settembre 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Grazie assai della tua lettera che mi consolò moltissimo.
Oggi scrivi i tuoi propositi e le tue riflessioni e domattina verrai a messa da me e le
offriremo sull'altare ed offriremo noi stessi al Signore perchè veramente ci prenda
tutti interi e ci faccia amare la sua volontà con tutte le croci e le sofferenze senza
riserva alcuna.
Come stai? Io benissimo.
Ti benedico con tutta le effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 364]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 dicembre 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sicuro che hanno sbagliato quelle che hanno insistito con D. Pietro perchè
lasciasse Gesù nella esposizione solenne e più ha sbagliato D. Pietro lasciandosi
persuadere. Resti Gesù solennemente esposto fino a domattina. Domani dopo la
messa si deporrà perchè alla sera D. Pietro non potrà venire. Tu fa pure un'altra ora di
255
adorazione, perché alle 21 ti trovi già a letto. Bada a non metterti dove vi sono
correnti.
Spero che tu e tutte abbiate ricordato che voglio preghiere per un sacerdote.
Figlia mia, non domandare certe cose e non prenderti responsabilità superiori a
quelle che ti gravano sulle spalle: spero che il buon Gesù e la Madonna santa non mi
mettano nella necessità di parlare.
Domani sabato la Messa è per le Discepole secondo il solito; poiché però è il
primo sabato del mese la offrirò in riparazione di tutte le mancanze e trascuratezze
delle Discepole e mie verso Gesù e Maria e di tutte le incorrispondenze all'amore di sì
cara Mamma.
Se devi far completare il discorsino di ieri con gli appunti che ti lasciai ricordarti
che al discorsino mancava la conclusione e agli appunti manca il pensiero
dell'ubbidienza di Gesù nel venire nel mondo, nell'orto, sulla croce, e quello della
ubbidienza della Madonna.
Oggi da me non è venuto nessuno ed ho potuto sbrigare un poco di corrispondenza.
Spero che stasera potrò dare un buon colpo alle lettere che aspettano.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 365]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 dicembre 1933
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
«Non prenderti responsabilità maggiori di quelle che hai» voleva dire: non
attribuire a te colpe che non hai; non credere che si rivolga a te tutto il dispiacere e
l'amarezza che mi opprime. Dico bene io che non riesco più a farmi capire!...
Sto rispondendo alle figliuole di Lecce e nel ripassare le lettere che mi hanno
scritte ho trovato queste due che vengono a te: esse sono arrivate alla vigilia della mia
partenza e quindi si spiega che non le vidi allora.
Della tua salute non mi dici nulla; perchè? Pensi che non mi interessa? Pensi che le
altre tribolazioni mi facciano dimenticare questa? Se lo pensi sei cattiva!
Ho saputo dei calcinacci caduti dal soffitto della stanza che occupi e dell'umido che
ora c'è in essa. Sia benedetto Iddio! Non ne indovino nessuna!
Ricordati che le Costituzioni sono ancora bozze di stampa e che io aspetto tutte le
osservazioni e correzioni. D. Carlo Zito me ne ha mandate alcune molto sensate. Per
es.: mi ha fatto osservare che un articolo è ripetuto (87 e 379), e che il 145 dev'essere
riordinato. Egli osserva pure, e a me pare che abbia ragione, che dell'art. 219 si
dovrebbe fare a meno in un libro che deve servire per tutta la durata della
Congregazione, anche quando i fondatori saranno morti e la Congregazione avrà fatto
i suffragi e continuerà a farli senza che vi sia l'articolo suddetto. Zito ha fatto anche
altre osservazioni, ma quelle derivano dal non aver interpretato il pensiero, e gliele ho
respinte.
256
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 366 bianca]
[pag. 367]
1934
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 24 gennaio 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che il tuo raffreddore sia almeno diminuito col clima meno freddo di S.
Pietro. Che fa lo stomaco? Ti ordino di non preoccuparti di ciò che può fare
impressione agli altri: tu devi domandare quello che il tuo stomaco digerisce meglio e
cucinato nella maniera che l'esperienza ha indicato come più confacente.
25 = ieri venne gente e stetti occupato fino alle 20,15 poi avevo l'ufficio da dire.
Dopo la tua partenza mentre dicevo messa vennero i camion a portare attrezzi e
materiali per i restauri del palazzo: sta ancora qui un ingegnere per fare studi e rilievi.
Dopo prepareranno il piano definitivo intorno al quale discutemmo ieri sera. Credo
che fra una ventina di giorni cominceranno i lavori.
Lunedì esaminai le altre a S. Antonio e poi confessai parecchie, tra le altre Sr. ...:
all'ultimo momento si presentò Sr. ...; ma non potevo fermarmi e andai ieri prima
delle 14, sbrigai essa e Sr. … e poi scappai a S. Chiara per la riunione del consiglio
diocesano. La Starace è già fuori letto, Grazia sta bene e così tutte le altre.
Nessuna risposta ancora da Venezia.
Bisogna esaminare bene il problema finanziario di S. Lazzaro. La Casa ai tempi
attuali credo che valga si e no cinquantamila lire e perciò [pag. 368] non conviene
affatto che noi la pagassimo novanta. Bisogna prospettare questo alla banca, far
considerare che la nostra Congregazione ha fatto già sacrifizi superiori alle forze e
che se ci fosse stata la corrispondenza si sarebbero fatti ancora; ma ora è impossibile.
Su questo argomento bisognerà che ne parli posatamente prima con Doriguzzi (senza
far sapere ad altri che parli di questo con lui) e poi col Vescovo, Paternello, D.
Giacinto Colelli. Prima però discutine con Sr. Giovanna e Sr. Letizia. E non sarà
257
male che quando dovrai trattare questo affare con gli organi competenti vi sia anche
Sr. Giovanna.
Sono sul punto di partire e non posso scrivere più a lungo. Fa le mie scuse con
tutte le Suore a cominciare da Sr. Giovanna, ed anche con Elisa Batti e Maria
Paladini.
A te e a tutte mando le più cordiali benedizioni.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 febbraio 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son lieto delle notizie di tua salute e spero di riceverne sempre migliori. lo sto
bene e così pure mia sorella. Son tornato qui ieri: oggi mi volevano a S. Antonio e a
S. Chiara per il ritiro; ma non sono andato a nessuna delle due case perchè
occupatissimo qui. So che stanno tutte bene e questo mi tranquillizza.
Il freddo qui è intenso da domenica: ieri mattina stavamo a 4 sotto zero, stamane
ad uno sotto zero. Credo che domani il freddo sarà maggiore. Mi preoccupo per la
partenza delle nostre tre ammalate sabato. Quelle che debbono andare a Lecce
debbono necessariamente prendere il postale e a quell'ora il freddo è grande.
L'Arciprete di Corleto mi ha scritto meravigliato di non aver avuto risposta definitiva
circa la Monacella. Gli ho scritto che la famiglia può preparare prima l'applicazione
dell'occhio di cristallo e poi il corredo: ho soggiunto però che il probandato e il
noviziato sono mesi in cui si [pag. 369] provano reciprocamente la Congregazione e
la giovane e che, se la Cong.ne non crede adatta la giovane, la famiglia se la dovrà
riprendere senza recriminazioni.
A Lizzano non c'entrano le «Piccole Ostie». Lì sorgeva un'altra eresia parallela a
quella che stava sorgendo a Napoli: le sacerdotesse! Alcune delle quali hanno perfino
ascoltato confessioni. Quattro di esse furono dichiarate scomunicate vitandi. Tre pare
che si sono sottomesse, di una son certo che nel giugno passato era ancora ostinata e
ne ho letto in una lettera. Il parroco che aveva messo su quelle fanatiche, scomunicato
vitando anche lui non sta più a Lizzano. Quel paese però è la patria delle due sorelle
Maiorano che aprirono la casa delle Discepole a Lecce!... Diversi anni or sono seppi
che una era morta: credo sia morta anche l'altra. Il paese sta sotto la giurisdizione di
Mons. Mazzella e, prima di andare a Lizzano, devi assicurarti del suo beneplacito.
Ma di questo gli scrivo subito. D. Antonio Bianco è un bravo sacerdote e credo che
mi vuol bene; ma con lui bisogna fare patti chiari e precisi. Il comitato che dovrà
fornire le L. 5.000 annue lo vedo difficile assai.
Sr. Letizia mi scrive che avete già combinato con la banca e non mi dice quali
accordi avete presi, sicura che tu mi hai scritto tutto, ed io invece so niente.
Scrissi a D. Michele Leone a Trani ed egli mi ha risposto che il proposito di
mettere asilo, scuola di lavori e scuole elementari nella sua parrocchia è sempre
fermo in lui e del pari fermo è il proposito di affidare l'opera alle Discepole; ma che il
258
Comune con l'idea di mettere su un convitto tipo Marcelline, gli ha negato il sussidio
prima promesso. Egli sta lavorando per mettere insieme l'occorrente e, appena pronto,
ci scriverà. Cosa che richiederà a mio credere almeno un anno e mezzo.
A Craco desiderano le Suore e mi hanno mostrata una bellissima casa con cappella
esterna alla quale però per ora non si può accedere direttamente, ma bisogna fare
cinque o sei metri di strada. In seguito potrà avere l'accesso anche dall'interno.
Credo che lunedì abbia pensato che la messa era per me e per le Discepole e che tu
avevi in essa una parte privilegiata.
Dacchè sei partita non manco mai di raccomandare al Signore in maniera
particolare la tua missione nelle singole Case e di mandarti spesso la benedizione.
Ti raccomando assai codesta Casa di ...: mi sta assai a cuore e mi stanno
particolarmente a cuore la Superiora e le singole Suore. So che non vi è vera
tranquillità e penso che se la Superiora deve correggersi in tante cose, le suore non
debbono avere l'occhio alle manchevolezze della Superiora, ma alle sue buone qualità
ed ottime intenzioni.
[pag. 370]
L'una e le altre poi debbono ricordare che tutti dobbiamo portare la croce e che la
croce più difficile a portare, ma più sicura di tutte è di adattarsi in tutto ciò che è
compatibile col proprio dovere ai difetti degli altri e correggerli a furia di carità se ne
abbiamo il dovere.
Sr. ... mi dice che in questo momento stai sempre occupata per le cose esterne e
che devi restare costà e per ascoltare le Suore e per vivere praticamente la vita della
casa per dare poi i suggerimenti opportuni perchè essa vuole abbandonarsi nella
parola tua e mia. Tu già hai il proposito di contentarla, ed io lo benedico.
...? Immagina quanto volentieri la vorrei fra le Discepole. Se otterrà le L. 10.000
dallo zio avremo un segno della volontà di Dio. Io non metto ostacoli. E la Verrienti?
L'hai vista? Che dice la madre di Sr. Marcellina? Hai vista la signorina Sciacca? Che
tipo è? So che non pensa affatto alle Discepole; ma è tipo per vita religiosa?
Suor .. che fa? Figlia mia sta in guardia! La principale malattia che essa soffre è
pericolosa per la Congregazione e non si diffida mai abbastanza. Tu non ne convieni;
ma io mi pento cento e mille volte di non aver profittato delle occasioni avute per
mandarla via. E il guaio è che non posso neppure dirti il perchè di questa mia assoluta
convinzione.
Se puoi, ritirala da … Ma, dove la metteremo? Qui sta il busillis.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 5 febbraio 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti ho telegrafato che domani partiranno Sr. Livia e Sr. Pierina; ma non sono sicuro
che ciò avverrà perchè da due giorni una pioggia torrenziale con forte vento di
scirocco ci sta flagellando così da sconsigliare del tutto l'uscire di casa. Armirante
259
non ha la macchina e Petrone non [pag. 371] vuole scendere a S. Antonio perchè la
macchina si rovinerebbe: sicché se continua a piovere quelle povere figliuole non
potranno venire a piedi da S. Antonio alle 6 del mattino.
Il mio palazzo è diventato un lago e non si può mettere riparo. Son cominciati i
lavori? domandi tu: io ti rispondo: cominceranno? Le difficoltà sono grandi e la spesa
ingente, sicché io temo assai che all'ultimo momento tutto andrà in fumo. Anche a S.
Chiara tutto è sospeso e per le intemperie e per mancanza delle travi metalliche.
Sono in viva ansia e preoccupazione per Sr. Tecla e Sr. Agata e spero che
prestissimo potrai rassicurarmi su di entrambe. La decisione per Sr. Tecla dipenderà
dal verdetto del medico, il quale, se non vi è malattia seria (come speriamo) potrebbe
ordinare cura in clima caldo e così essa non avrebbe troppe preoccupazioni è ... non si
confermerebbe nella idea del superiorato.
So anch'io che... non sta più bene costà. Che ne faremo? E Sr. ...? Ignoravo che
avesse malattia di cuore anche costà!... E ... che fa?
Non avevo ragione di sollecitare la tua partenza? Spero che almeno una volta dirai
che ho fatto bene! Scherzo; ma ne ho poca voglia!
Non accettare quèll'altra che ti propone l'Arc. di Neviano: rifiutiamo persone
migliori, e Neviano... finora non ci è stato troppo favorevole!... Come sta Bianca
Marzo?
Non mi hai detto come si mostrarono i Resta e se vi è nulla da sperare.
Adoriamo la santissima mano del Signore che ci visita spesso: col decreto di
conversione della rendita del 5070 al 3,50% la casa di Montemurro perde L. 2100 di
rendita annua e quella di Stigliano L. 1.500. Le rendite che abbiamo noi dim nuiscono
di circa L. 800 annue. Però ad aprile avremo tutto di un colpo L. 6.300 per
Montemurro, L. 4.500 per Stigliano e L. 2.400 per i titoli di Tricarico; poi dal 10
luglio esigeremo le rendite diminuite.
Da Venezia nessuna risposta!
A me scrivesti che saresti andata a Taviano mercoledì, a mia sorella lunedì.
Quando ci andrai per davvero?
Il Comm. Gambardella e il Can. De Cicco andarono a vedere la mia casa di Marano
per riferire all'Arcivescovo!... Ed io non ne so niente. Credo che il Comm. abbia
interpretato così la raccomandazione che allora gli feci, e, se è così, comincia a
prendermi lo scoraggiamento perché non riesco a farmi capire. Se avviene lo stesso
anche in diocesi, io sto facendo un disastro! Chi sa che non è per questo che le
Discepole non vanno innanzi!...
[pag. 372]
Sr. Cristina da 5 mesi non faceva la cura prescrittale da Castronuovo perchè le era
restata poca medicina e non voleva far spendere per lei. Intanto iersera ha avuto un
attacco di colica renale ed oggi è stata a letto. Che testa! Che testa!...
Mi ha telegrafato Macchia riconoscente per la concessione fattale!... Amen!
Spero che ti riuscirà di scrivermi spesso. Per le due sorelle avevo dato iersera la
stessa risposta con l'avviso però che se la piccola non fa giudizio e diventa
disciplinata la rimanderemo subito.
260
...? Non me lo aspettavo! Spero che si rimetta subito a posto. E dire che ho insistito
tanto sull'osservanza delle Costituzioni e sullo spirito di preghiera! La mia mano è
diventata fiacca e non sa più guidare!...
Stamane si è fatto il funerale della mamma ed è riuscito molto bene: malgrado la
pioggia torrenziale è venuta molta gente.
Benedico di cuore te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Leggi il biglietto di…: non ho voluto calcare la mano. Tu falle comprendere che le
Discepole sono prima di tutto adoratrici e riparatrici.
Non c'è più la corrente e debbo smettere.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 27 marzo 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che non ti permetteranno costà di stare sola e raccolta (i Superiori non
riescono ad avere questa consolazione); ma tu lavorerai e tratterai con tutte alla
presenza di Gesù crocifisso e per Lui e con Lui parlerai, agirai, consiglierai ecc. e il
tuo spirito non perderà nulla.
[pag. 373]
Chi sa che Gesù non ti associ anche più alla sua Passione facendoti sentire più
profondamente che mai la miseria tua, quella della Congregazione (miseria spirituale
e temporale), la gravità enorme delle difficoltà, l'incertezza dell'avvenire ecc. ecc.
In alto, figliuola, siamo miserabilissimi strumenti in mano di Dio, se ci ricorderemo
sempre di questo, nulla ci turberà o ci avvilirà.
Se l'opera è di Dio e noi non ci appropriamo nulla, Dio provvederà a tutto.
Ti benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 28 marzo 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se voglio occuparmi dell'anima tua?!
ma io ti vorrei santa e gran santa e il mio
assillo continuo è che tu e la Congregazione con guida diversa e santa a quest'ora
avreste fatti progressi immensi che la mia tiepidezza, pigrizia e incapacità hanno
impedito! Ma ... lasciamo andare!
Ieri ho venduta l'automobile per L. ... 2.000. Vorrei mandarle tutte; ma non posso
perchè debbo pagare il predicatore e tante altre cose. Ti mando quello che posso.
Spero di poterti dare di più verso il 10 aprile; ma tu allora non ci sarai.
Non ti dico di pregare per me perchè so che lo fai: dici forte a Gesù che mi faccia
come Lui mi vuole.
261
Come prevedevo stamane fino alle 9 è venuta gente a confessarsi. Queste giornate
piovose sono una grande benedizione di Dio per la campagna; ma sono una
benedizione anche più grande perchè il popolo, non andando al lavoro va a
confessarsi.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Il viaggio per andare te lo conservo io; per il ritorno ci penseranno le case.
[pag. 374]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 aprile 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le promesse di Suor Tecla vengono mantenute in misura superiore alle
aspettative!... Promise formalmente alle sorelle (e lo promettesti anche tu) che
avrebbe mandato notizie ma dopo quella prima lettera non ho visto altro. Spero che
tutte stiate bene, che tutto vada bene e che vi ricordiate sempre di pregare per me
tanto tanto.
P. Venturini riesce al disopra delle speranze, ed io ho l'unico rimpianto che tu non
ci sei e non c'è neppure mia sorella. Del resto anche io domani dovrò lasciare il
godimento di qui per andare nel trambusto di Stigliano! Oggi D. Pietro è andato a
Salerno chiamatovi da Monsignor Sargolini, tornerà domani a sera. Insomma un
groviglio di cose per cui bisogna abbandonarsi in Dio e lasciarsi condurre; anzi
portare. La zia ha avuto un altrò attacco di trombosi ed ora sta immobile nel letto e
senza parola! Povera sorella mia, che è tanto raffreddata, si trova in imbarazzo grave
e non sa come uscirne.
Ho permesso che quattro Suore venissero in Cattedrale la sera per prendere gli
appunti delle prediche, e son pentito di non aver dato prima questo permesso, perchè
la predica di iersera sarebbe stata una lettura utilissima per te che vuoi (potrai farlo
poi? P. Venturini dice che non ci
riuscirai a causa delle tue occupazioni)
occuparti dell' A.d.P.
Ho avuta oggi l'acclusa: non partirà dall'Arciprete o dal suo ambiente?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 15 maggio 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti raccomando di meditare l'art. 12 delle Costituzioni e di esaminare se è conforme
ad esso e il rimpianto per la Crociata Eucaristica e la [pag. 375] vivacità per l'attuale
262
questione. P. Matteo, il vero apostolo della consacrazione delle famiglie al S. Cuore,
dopo la decisione che quella opera apparteneva all'A.d.P. non ha mosso un lamento
ed ha preso altro lavoro per la venuta del Regno di G. Cristo e non ha rallentato di un
passo il suo apostolato.
L'attaccamento dei Missionari a questa nuova idea è profondo e pare che non si
smonterà per dilazioni o discussioni. Tu e tutte le Discepole tacerete e lavorerete
perchè la sostanza si salvi, non importa che la forma sia diversa.
Avrei detto fin da ieri questo; ma voglio che la cosa parta da te e non da me.
Scrivi a P. Giuseppe ringraziandolo di tutte le belle cose che ti ha scritte e
dicendogli poi che veramente tu non hai parlato di liturgia, nè potevi parlarne perchè
sai di essere incompetente e non puoi nè vuoi erigerti a maestra dei sacerdoti; se hai
parlato hai detto solo che la forma che si propone qui è diversa da quella propugnata
dall' A.d.P.
Anche il fatto che non vi ritiraste appena terminata la sessione, e la strozzai
apposta, mi dispiacque. Non si otterrà mai l'esattezza e la puntualità se quando vi
sono cose che stanno a cuore a noi ci crediamo autorizzati a dispensarcene.
Voglio che tu faccia l'esame particolare su questo spirito e che richiami alla
memoria e metta in esecuzione quanto ti ho detto e scritto a questo riguardo. Certe
impossibilità non dovrebbero esistere per te.
Ti benedico.
RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 giugno 1934
Mia figlia carissima in Gesù Cristo,
Comincio a pensare che Mons. Santorelli viene per incarico del Vescovo di
Campobasso e che si tratti della scuola magistrale di Boiano.
[pag. 376]
Preghiamo e pensiamo anche a questo.
Sr. Immacolata o Sr. Laura nel caso?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Che verrebbero a fare le Suore di Vieste nella entrante settimana se gli esercizi si
faranno invece ad agosto?
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 14 agosto 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Per onorare degnamente la Madonna santa rinunzierai al tuo gusto e non farai più
l'adorazione notturna fino a nuovo ordine. Al dopo pranzo riposerai un poco e al
mattino ti leverai con la Comunità, come pure con la Comunità andrai a letto.
263
Sarà tua vera penitenza e grande mezzo di unione con Dio l'esigere a qualunque
costo che si osservino da tutte gli orari, che nessuna venga da te in tempo di silenzio e
specie quando vai a refettorio.
Per tua umiliazione non prenderai cibi che possono farti male e per obbligo dovrai
farti comprare se non c'è in casa quello che digerisci e ti nutrisce. Un altro fioretto
dovrai fare: non assisterai alle conferenze di A.C. ed userai quel tempo o nella
corrispondenza o nell'udienza.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D.S. Prima dei vespri (tra le 4 e le 5) vorrei vederti oggi; ma di queste proibizioni e
prescrizioni neppure un accenno. Non ammetto discussioni fino a quando mi piacerà.
[pag. 377]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 14 agosto 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La mia di stamane ti ha contristata e... non avrebbe dovuto essere così. Ti imponeva
rinunzie, ti ordinava cose che umiliano un'anima che vorrebbe superare le debolezze
corporali: non ti dava così il mezzo di fare cose che sono certamente di gusto di Dio
ed in cui nulla c'entra della tua volontà? Non avresti dovuto considerare che la
Madonna santa ti chiedeva così le pratiche più efficaci per onoraria?
Se tu poi ti guardassi nello specchio, se vedessi specialmente le tue gengive...
dovresti rimproverarmi per averci pensato troppo tardi. Dirai che non sono queste le
cose che ti indeboliscono, ed io ti dico che sono anche queste. Sulle altre non posso
nulla e mi contento di queste.
Fatti santa, figlia mia, rinunziando a te stessa e facendo secondo i capricci del tuo
direttore.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 21 agosto 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il Santo Padre ha mandato l'acclusa lettera in risposta all'indirizzo mandatogli (e
che io non ho neppure visto!). Sarà bene comunicarla a tutte le case e mandarne una
copia anche a Mons. Santorelli. Vedrò Mons. Santorelli a Napoli e potrò consegnargli
io stesso la copia.
[pag. 378]
264
Il Vescovo di Campobasso ha risposto subito. Come vedi si attacca a tutto! Gli
scrissi che non abbiamo professori di matematica e che bisognava provvedere, e
incidentalmente gli dicevo che abbiamo una ragioniera.
Ora gli scrivo che la ragioniera non è disponibile almeno per il prossimo anno
scolastico!
Che debbo rispondere per il disegno e plastica? che per la musica ed il canto?
Credo che vorrai confessarti prima che io parta; ma tu non mi dici niente!...
giovedì mattina ti aspetto con un'altra.
Credevo che la festa di oggi ti avrebbe fatto venire a messa o scrivere una parola.
Io ho pensato molto ed ho pregato molto per te.
Sicchè si va a Boiano il 5 settembre, salvo a tornarci dopo aperta la casa di
Manfredonia.
Partirò nel pomeriggio di giovedì con De Cicco.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se ieri non mi fosse capitato quel fatto eccezionalissimo di recitare l'ufficio
all'ultima ora ti avrei parlato io della festa di oggi. Il Signore non lo ha permesso.
Facciamoci santi! Facciamoci santi!
[pag. 379]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 settembre 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Al momento di partire per Calciano mando a te, alla Superiora, a Sr. Immacolata e
a tutte la mia più cordiale benedizione. Ho ricevuta la tua. Deo gratias sempre.
Speriamo che il cuore tuo e delle altre non si attacchino alle grandezze e comodità di
Boiano così da non amare con amore di predilezione e con vera riconoscenza Dio per
la povertà e gli incomodi di Tricarico.
Domani a sera verrà Mons. Santorelli. Ci vedremo alla stazione di Calciano e
proseguiremo insieme per Tricarico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La segretaria dell'Ass. Ed. It. scrive dispiaciutissima che nessuna va alle conferenze
a Roma e raccomanda di fare il possibile.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 ottobre 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non potetti partire ieri mattina da Catanzaro perchè Mons. Arcivescovo fece
insistenti premure e molto più perchè Mons. Vicario mostrò rincrescimento a partire
subito. Son tornato qui stasera stanco e stordito; ma mando un rigo a te.
265
Se puoi farlo dignitosamente e senza che l'Arcivescovo si dispiaccia, ritira le Suore:
avremo dove collocarle in opere più confacenti all'indole della Congregazione. Nè
preoccuparti della figura che si fa. Si capisce benissimo che sul principio si fanno
sbagli specie in un'opera come la cucina del Seminario.
Purtroppo siamo sempre ingenui! Il fatto che Mons. Arcivescovo non ha scritto mai
personalmente avrebbe dovuto farci comprendere. Io poi non so come potranno fare
solo due suore per la cucina senza una persona di servizio: a Catanzaro le suore per il
Seminario diocesano sono cinque e altrove mai meno di quattro ma fanno solo quello.
Sarei proprio contento che di amore ed accordo vi ritiraste. Tu puoi dire
all'Arcivescovo che non essendo più obbligate al rimpatrio le Suore turche, le
Discepole, che sono andate a Manfredonia per far piacere a lui si ritirano e stanno a
sua disposizione per qualche altra opera in cui [pag. 380] potranno lavorare più
secondo lo spirito della Congregazione e non potranno procurargli fastidio. Però se
vuole che le Suore restino, deve avere la pazienza di tenerle decorosamente e di
mettere una persona per il servizio materiale più grosso.
Finalmente Maria La Torraca è riuscita ad avere notizie sull'esame di Sr. ... È stata
approvata con lusinghiera votazione: 67 su 75.
Sr. Tecla mi scrive che a Taviano le alunne diverrebbero 7 che si dovrebbe
affittare la casa adiacente alla cappella e che l'anno venturo occorrono due! laureate!
"" Han perduta la testa! Domani scriverò a D. Luigi e all' Arciprete e farò passare
l'ubbriacatura! Sr. Tecla ha fatto bene a non rispondere essa. Io le avevo scritto prima
di partire e le avevo anche detto dell'affare di Sr. ... e come essa si regolava male. Ho
paura per … Speriamo!
Mi ha scritto il Cancelliere Sarubbi di Stigliano chiedendo di ammettere Emilia
alle scuole. Gli risponderò domani non mostrando di entusiasmarmi; ma la cosa mi fa
molto piacere.
Dove andrai da Manfredonia?
Benedico Sr. M. Rosaria alla quale ora non posso scrivere. Dille che mi ricordai di
essa il 7 e le feci gli auguri nella preghiera.
Spero che si contenteranno di una benedizione per ora Sr. Elena e Sr. Agnese.
Benedico le Suore di codesta casa con l'augurio che cambino subito aria!
Benedico specialmente te con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, Cesarea 5, 20 novembre 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son tornato stamane da Roma ed ho trovata qui una cara figliuola diplomata in
musica disposta a venire a Tricarico. Essa ha 19 anni, l'anno passato prese il diploma
e può insegnare anche solfeggio, dettato melodico.
[pag. 381]
266
Quest'anno il professore le ha dato lezioni di composizioni gratuitamente viste le
attitudini superiori che essa tiene. La presentano e garentiscono le Suore del
Cenacolo.
Io l'ho vista stasera e credo che venuta a Tricarico essa sarà Discepola, perchè solo
per la necessità di famiglia essa non realizza le sue aspirazioni. Ha solo due fratelli
entrambi seminaristi, e il babbo e la mamma entrambi pii. Si chiama Palma Siviglia
ed abita a Via Coroglio 18, ai Bagnoli.
Essa ritiene certo che nella settimana entrante verrà a Tricarico e sarebbe una
grossa delusione per lei e per la famiglia se dovessimo dirle che non ci serve.
Telegrafami se posso farla partire con mia sorella domenica.
Essa fa già l'adorazione e vive di Eucarestia.
Ricevetti ieri a Roma la tua: pregherò anche io con le tue intenzioni e spero che il
Signore le esaudisca; ma... e se a Lui non piacesse? In questi giorni passati ho
ascoltate tante messe per queste intenzioni e l'ho detto anch'io con tanta insistenza al
Signore.
Con la maestra di musica si risolve benissimo il problema di Bitritto e forse si
potrebbe portare Sr. Eva a Tricarico per insegnare al posto di Sr. Liliosa. A S. Chiara
non saprebbero come fare senza questo aiuto ed io non credo che si potrebbero dare
27 ore di insegnamento a ...
Che hai concluso con la madre di ...? da Tricarico mi scrivono lettere urgentissime,
alle quali non posso dare risposta.
Prendiamo in prova le figliuole proposte da Mons. Madaro, spiegando che se non
saranno trovate idonee le famiglie debbono corrispondere per la loro permanenza e
così pure se esse non si adattano.
Che hai combinato con Maria D'Errico? povera figlia, un altro differimento!. ..
Io sono costretto a rimanere a Napoli fino al 26: il 25 è la festa del 25° di S. Em.za
il Cardinale e il 26 alle 16 Sua altezza il Principe dà ai Vescovi un ricevimento alla
Reggia in onore del Cardinale. Cose grosse!... Dopo mezzanotte partirò e la mattina
del 27 sarò a Tricarico.
... niente operazioni, solo tre causticazioni che finiranno domani... col male antico
quasi guarito del tutto; ma è preoccupante il suo deperimento. Oggi si doveva sapere
il risultato della radioscopia dello stomaco; ma a me non è stata data la notizia.
Andai da ... e ... con tutti gli onori (mi fece accompagnare con la sua macchina)
non conclusi nulla.
Spero che stai bene e che porti buone notizie.
Oggi ho dovuto cavare uno dei due molari superstiti!...
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 382]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 dicembre 1934
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
267
Ho fatto il proposito di venire costà; ma avete la seconda meditazione alle 15 ed io
alle 16 e mezzo debbo stare in Cattedrale. D'altra parte avevo preso qualche libro per
cavarne un'idea da esporre e non ho potuto leggere niente perchè sempre con gente.
Sono le 11 e non so a che ora potrò liberarmi. Il Signore non vuole e pazienza.
Quanto all'esposizione a S. Chiara io non so come faranno 20 suore (e non sono
valide tutte) a stare dalle 22 alle 7 e a lavorare poi domani.
Volevo proporre anche a te di fare tutte insieme l'adorazione col tabernacolo
chiuso dalle 23 all'una per passare l'ultima ora dell'anno e la prima dell'anno prossimo
innanzi a Gesù e poi dormire fino alle 6.
Quando avrete il Rescritto sarà facile avere sacerdoti che celebrino mezz'ora dopo
mezzanotte. Ora i brontolii li sento io non tu e non le altre.
Per la divozione sarebbero ben sufficienti le due ore o due ore e mezza che ho
proposto io.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Si debbono pagare L. 980 per la legna già portate a S. Chiara e a S. Antonio e L.
490 per le altre 10 canne che porteranno a S. Antonio.
[pag. 383]
1935
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico,
Festa della Circoncisione dell'anno 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Gesù ci conceda che quest'anno sia l'anno della santificazione per noi e per tutte le
Discepole. Quanti di noi ne vedremo la fine? Ma questo non importa, importa invece
che tutti cominciamo seriamente a vincere noi stessi, a spogliarci delle nostre
passioni, a cercare solo, sempre, in tutto, quello che più piace a Dio anche se per
questo dobbiamo fare i più gravi sacrifici. Oh! potessimo dire anche noi: da questo
giorno non ho negato a Dio nulla di ciò che mi ha chiesto.
Felicissima per te la circostanza che cominci l'anno con gli esercizi, e te la invidio
proprio. Fa una preghiera speciale perchè il Signore conceda anche me presto la
grazia di passare otto giorni in esercizi solo solo.
268
Da S. Chiara portati il terzo volume delle opere del Beato Eymard «Meditazioni
per esercizi spirituali». Quel libro e le Costituzioni saranno gli aiuti e le guide per i
tuoi esercizi.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 384]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 gennaio 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Porta la meditazione a dopo la messa invece che alle 9 e sposta pure a dopo la
funzione l'altra meditazione. Preferivo alle 15 perchè potessi passeggiare un poco. Il
riposo appoggiata in posizione comoda per lo stomaco; ma bada che devi stare calda.
La catenella devi levarla subito dopo la messa, prima di prendere il caffè.
L'esame del mezzogiorno, il vespro ecc. potresti farli da sola in cappellina.
Domani celebrerò per te e così anche lunedì. Lunedì potresti venire ad ascoltare la
messa; ma a ondizione che il tempo bello ti permetta di andare a S. Chiara la sera del
6. Ma di questo riparleremo.
Domani mattina alle 8 andrò a Matera.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 5 febbraio 1935
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Resta costà per la messa di Mons. Figna e dopo trattieniti con lui. Egli oggi mi
parlava della possibilità di una casa a Roma ed è bene che porti il discorso su ciò
innanzi a D. Pietro: se riuscisse a procurarcela sarebbe una casa che in principio
richiederebbe gravi sacrifizi.
[pag. 385]
A Sr. ...? Vada lì Sr. ... se la Superiora saprà tenerla a freno ed esigere che faccia e
non si accomuni con le ragazze e non si abbandoni alle volgarità. Sr. ... bisogna
toglierla subito e poi provvedere a curarla.
Vieni da me nel pomeriggio.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Salerno, 2 maggio 1935
Pontificio Seminario Regionale
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
269
Trovai qui la tua ieri sera! Anche questa volta hai data ragione a Doriguzzi nella
lagnanza che si fece di me e sia! Vorrei però che mi dicessi quando egli ha cercato di
vedermi e di parlarmi e che cosa mi ha detto quando gli ho dato occasione di
parlarmi. Se non gli avessi fatto telefonare per un appuntamento lunedì lo avrei
riveduto? Siamo stati insieme tre quarti d'ora che cosa mi ha detto? Dopo le idee che
gli ho dette io circa l'acquisto del suolo e le possibilità che egli mi ha indicate circa la
casa De Barberis non abbiamo parlato che del più e del meno. Aveva promesso di
farsi vedere nel pomeriggio; ma non venne. Io poi che altro avrei dovuto fare per
questa faccenda dell'acquisto? Credo di aver parlato e scritto ripetutamente quali sono
le mie idee in proposito e vorrei non ripetermi.
Un'altra casa a Lecce si deve aprire solo se vi sono soldi sufficienti e quando vi
fosse personale disponibile. Quando avete il denaro disponibile acquistate pure
diecimila metri quadrati di suolo e fate pure due opere invece di una; ma senza
danaro si fanno sogni e poesie.
De Barberis, Gidiuli servirebbero nella mia intenzione a formare una rendita col
danaro del padre di Suor Letizia, non un'opera in concorrenza di quella di S. Lazzaro.
Io per Lecce del resto non concepirei [pag. 386] che un'opera a favore delle studenti e
questa vedrei con entusiasmo; le altre... mi fanno ricordare dell'articolo delle
Costituzioni in rapporto alle grandi città. Ma quell'articolo...
Credo che arriverò a Tricarico domenica a sera o lunedì mattina.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 giugno 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Gli avvenimenti incalzano e prendono la piega che io ho temuta fin dal principio!...
Sia benedetto Iddio! Ordina a Sr. ... di partire per Manfredonia immediatamente
senza dire neppure alle Suore se torna o non torna, senza far sapere a nessuno che
partirà. Si presenti all'Arcivescovo e gli domandi scusa se ha mancato in qualche cosa
nel giudicare l'avvenimento e nel parlarne dopo e che gli dica che ha ordine di venirsene a Tricarico se lui non ordina diversamente.
Scrivi pure all'Arcivescovo dicendogli le disposizioni che hai date cercando di
mettere in buona luce Sr. ..., della quale però io non son contento.
Alle Suore proibisci di ricevere e di dare udienze fino a nuovo ordine e in virtù di
ubbidienza proibisci di parlare dell'accaduto se non ai legittimi rappresentanti
dell'Arcivescovo: spiega che l'ubbidienza comprende ecclesiastici e religiosi, autorità
di qualsiasi specie e grado.
Sii energica ed esatta negli ordini e non temere di esagerare. Tutto questo
dev'essere fatto stasera. Così si fosse fatto fin da quando ti scrissi da Copertino!...
Tutto questo che accade, se dev'essere per la gloria di Dio, sia ben venuto anche
con le noie e le sofferenze che potranno venirne alle Discepole.
270
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 387]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 12 giugno 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Nelle tue condizioni non dovrei permetterti di fare l'ora santa giovedì, eppure i
bisogni della Congregazione sono tanti che per giovedì ti permetto di farla e di restare
con Gesù anche un'altra mezza oretta dopo.
Ho portata qualche correzione alla prima parte della lettera. Io aggiungerei l'ordine
dato alle Suore di non parlare che con i legittimi rappresentanti dell'Autorità Ecclesiastica. Conserva la copia della lettera e spedisci raccomandata non importa che
invece di partire la lettera oggi alle 15 partirà domattina. La raccomandata si può fare
fino alle 19 e quindi provvedi a tempo.
Per la seconda parte devi domandare se vuole che le Suore tornino; se crede che la
casa si possa chiudere del tutto durante le vacanze; e poi dirai della sostituzione della
Superiora, senza tante esibizioni circa gli altri soggetti.
Non credi di dirgli nulla circa le vocazioni?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 giugno 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son tornato in buona salute; ma sono stanco e perciò non vengo oggi.
Ho letta la lettera dell'Arcivescovo: egli non dimentica di essere stato [pag. 388]
diplomatico! Vedi come giudica l'affare di Rodi? Spero di aver tempo di scrivere a
Sr. ... e di sollevarla, come dice l'Arcivescovo; ma rinnoverò gli ordini di non parlare
con chi che sia. Non credo che essa crederà all'ombra dell'ostensorio e quindi non
potrebbe affermare quello che afferma l'Arcivescovo, e dire il contrario...!
La risposta circa la casa di Manfredonia avrebbe potuto essere esplicita, e invece...!
Ad ogni modo Sr. ... non può restare colà.
Come stai? Come stanno le Suore? Sr. ...? Anche Donatella parlava stamane della
scarsezza della cena a S. Antonio!... Assicurati di questo fatto e provvedi. Vogliamo
spendere in medicine quello che non spendiamo in cibo?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Che ha detto Sr. Anna? Quando riparte?
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 luglio 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
271
Non è tanto più bello e più gradito a Gesù dipendere momento per momento
dall'ubbidienza ed essere pronta a rinunziare anche alle cose che più desideri?
Fa l'ora santa questa notte e domanda a Gesù di intendere veramente i lamenti del
suo Cuore, di sentirne in te perfetta risonanza, di essere vera adoratrice e riparatrice
specialmente con il distacco da te stessa e il perfetto nascondimento in Lui.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
A mezzogiorno una notizia del giornale e quella di una lettera ricevuta [pag. 389]
mi hanno abbattuto assai: a pranzo sono stato taciturno e senza appetito; ma sono
riuscito a non farne accorgere. Ora sono sereno: siamo nelle mani di Dio ed Egli non
ci abbandonerà. Non è cosa personale è cosa nazionale; ma che tocca tutti e che rende
l'avvenire finanziario anche più incerto di quello che è stato finora. Ora temo che non
si facciano più i restauri del palazzo, che i generi incariranno chi sa quanto, ecc. ecc.!
I titoli di rendita acquistati a circa 90 ora valgono 67 lire e forse ad agosto varranno
60.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 29 luglio 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Riflettendo sulla lettera dell' Arcivescovo penso di non dovermene restare in
silenzio, ed ho buttato giù queste poche parole. Leggile attentamente, prega e fa
pregare e domattina fammi sapere che cosa ne pensi. Non mi dispiacerebbe se ti
consigliassi pure col Superiore, o, meglio, se convocassi il consiglio. È un fatto grave
e straordinario e merita tutta la considerazione.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ho buttato giù anche un biglietto che dovresti scrivere a Mons. Masellis; ma mi
pare troppo rigido.
[pag. 390]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 luglio 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Verrò oggi. Le lettere di Mons. Masellis sono più recise di quanto mi aspettavo e
credo che non possano avere che una sola risposta: il ritiro delle Suore. È vero,
verissimo che deficienze ve ne sono state ed anche gravi; ma è anche vero che con le
esigenze di Mons. Masellis non potremmo mai mai mai andare d'accordo. Anche
finanziariamente non ci conviene restare colà.
272
Ho ricevuta la tua. Spero di saper rendere più amichevole la lettera all'Arcivescovo. Tu intanto mandami la lettera che egli ha scritto perchè voglio consultarmi
anche con Nestola e D.Carlo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Mando la bottiglia di inchiostro. Spero che questo sia usato solo per le penne
stilografiche.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 21 settembre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dalle notizie che ho mandate a D. Pietro rileverai la nuova perplessità in cui mi
trovo anche per le Suore che stanno a Marano! Se lo sgombro della città avviene
possiamo lasciare le Suore lì, mentre a Tricarico [pag. 391] starebbero certo più
sicure? E possiamo trascurare il vantaggio che potremmo ricavare in questo momento
in cui le case dei paesi vicini vengono ricercate affannosamente, disperatamente?
Quanti problemi e come bisogna pregare con umiltà e rinnovata confidenza. Dio ci
aiuti e la Madonna santa decida essa per noi, visto che non riusciamo a veder nulla in
questo groviglio inestricabile!
Chi può dirti che cosa ho nell'animo!...
Se le cose diventano peggiori non andrò ad Aversa.
Le Suore di Marano stanno bene. Sr. ... domani riprenderà i bagni. Sr. ... arriverà
lunedì alle 13. Scommetto che Pansini vorrà mandare a Tricarico la moglie e le figlie.
Vedremo! Fa l'invito alla Signora Davino dicendole che però si deve adattare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 ottobre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono stato stamane a celebrare a S. Antonio ed ho parlato a tutta la Comunità
prima e poi alle Suore. Tu eri presente nel pensiero e nel cuore mio e di tutte. Spero
che S. Francesco abbia dissipate le nubi che ti sembrò di trovare costà e che codeste
figliuole, tutte ben disposte, si mettano con animo sereno a vincere se stesse e a
vivere secondo lo spirito della Congregazione. Raccomanderò che mandino subito
costà il riassunto di quanto ho detto stamane: forse potrà fare un pò di bene.
Capisco la tua fretta e non mi lagno se non mi hai date notizie più complete. Di che
specie di tentazioni soffre...?
Le scriverò. Ma che testa ha quella benedetta figliuola! Il libretto della sua
iscrizione all'Università lo chiude in valigia!...
273
... sta meno agitata; ma non ancora calma: il segnale dell'adunata la sconvolse e le
fa vedere sempre i suoi in pericolo. Io spero moltissimo che col cominciare lo studio
in perfetta regola si sentirà molto più tranquilla.
[pag. 392]
Sr. ...? Se non scorgi una vera incompatibilità lasciala a Boiano. Non mi piace
cominciare a Napoli col fare scegliere i soggetti. Le due Superiore possibili per
Napoli poi sarebbero tali da giovare allo spirito di Sr. ...? La simpatia con la quale
sarebbe accolta non costituirebbe per essa un pericolo?
Il Signore ci aiuti con Mons. ...! E dia a me la pazienza dello scrivergli. Fagli
osservare che se pure avessimo una Suora con doti straordinarie, il laboratorio posto
al secondo piano mentre tutte le Suore stanno occupate altrove in tutta la giornata
così da non poter dare un aiuto alla Suora quando questa ha bisogno di allontanarsi
rappresenta già una difficoltà gravissima; digli pure che Suore senza difetti le
Discepole non le tengono; che se quattro sono fallite nel laboratorio il difetto non può
stare solo nelle Suore; ma dev'essere intrinseco come ho detto prima. Suor. ...
contenta altrove, Sr. ... contenterà a Rodi. Se poi vuole Sr. ...!
Stranissimo il fatto del nome! Non ho trovato mai nessun paese che si chiami... e i
calendari riportano invece il nome di questa santa. Intanto Sr. ... scrisse a Sr. ... che
aspettasse telegramma suo per farla partire, e invece Sr. ... si lamenta che Sr. ...
ancora non va.
Darò le 2000 lire alla Superiora di Montemurro e poi faremo i conti. Scrissi a
Turati per il grano; ma non ho avuto risposta.
Se per domani non risponde gli mando una raccomandata. Il buon Dio vuol
provare la nostra fede. Resta non risponde, Turati tace, nessuno vuol vendere
grano!... La provvista che abbiamo non basta per un mese!... Soldi non ce ne sono e
non ne vengono. Se Nardino non mette in opera tutta la sua attività e quella del figlio
per far decidere la graduazione dell'esproprio già fatto sarà una cosa terribile. Questo
orizzonte così oscuro mi fa ritenere pericoloso aumentare il numero delle postulanti
in questo inverno e vorrei che non ne facessi venire nessuna. Prega, consigliati e
regolati secondo che il S. Cuore e la Madonna santa ispirano a te e alle persone con le
quali ti consiglierai.
Io vivo in tale oscurità e in tali dubbi che non puoi immaginare e soffro
terribilmente. Con Gesù e Maria anche così si sta benissimo.
Solo la salute di Sr. ... destò in me qualche preoccupazione allorchè fui costà;
anche Sr. ... sta sciupatina: le altre mi sembrano tutte sanissime.
Qui tutte bene. Sr. ... stamane è venuta ad ascoltare la messa e a fare la Comunione
in chiesa.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 393]
Suor Giovanna non vuole partire sola con Sr. Brigida e in questo ha ragione. Penso
di darle per compagnia Sr. Consiglia, la quale poi tornerebbe qui insieme alla nipote
di Maria De Simone. Anche con questo si economizzano più di cento lire sulla spesa
dell'automobile fino a S. Pietro. Se credi di mandare qualche altra invece di Sr.
274
Consiglia telegrafa poiché io non ho detto né a Sr. Giovanna né ad altri chi andrà in
sua compagnia.
Domani partiranno le Suore per Montemurro e per Napoli.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 8 ottobre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mia sorella sta molto bene, la cura di Agnano le è giovata assai. Venerdì o sabato
tornerà qui.
Esamina costà bene Sr. … Si è spogliata del tutto della mentalità che aveva a
Montemurro e che ebbe poi a Lecce? Spero proprio che sì, altrimenti sarebbe un
guaio. Essa è quasi anziana e difficilmente intenderebbe più in avvenire.
Circa Sr. ..., quando si è agito con rettitudine il constatare che si è sbagliato e che si
è stati giudicati male è doloroso e ci vuole molta esperienza e lungo esercizio di virtù
per non lasciarsi affliggere da certe miserie. Imparerà anch'essa!
Questa settimana decide della localizzazione o meno della guerra: l'orizzonte è
molto più sereno; ma non mancano nuvole gravide di tempesta! E la flotta inglese
concentrata tutta nel Mediterraneo rappresenta un pericolo continuo.
Io sono per l'accettazione della giovane proposta da Colacci; ma vorrei che venisse
a marzo.
È un bel dire: sta pensando alle provviste? Donde prendo il denaro se non riesco ad
incassare il credito di cui si occupa Nardino? Tuttavia ho riscritto con raccomandata
a Turati per il grano, ho scritto per fagioli e patate e per le castagne, domani scriverò
per il baccalà. Ma... proprio io debbo pensare a queste cose dopo dodici anni da che
vive la Congregazione?
[pag. 394]
Ho comprato buoni postali fruttiferi per 5.000 lire per Sr. ...: tu me ne hai date
6.000; ma io non avevo come fare per mandare le 2.000 lire a Montemurro e ne ho
prese mille di là.
Scriverò a Sr. Letizia perchè mandasse Sr. Agata e Sr. Clotilde o Sr. Giuliana al
corso infermiere.
Ieri venne il telegramma da Sr. Vittoria di far partire Sr. Cunegonda ed essa è
partita stamane insieme a Sr. Irene. Vuol dire che Mons ... si è placato. Io non gli ho
scritto nè gli scrivo. Se a lui è permesso tenere i nervi e mancare di riguardo a tutti,
sarà permesso a me ritirarmi e stare un pò al mio posto!... Credo di aver fatto male a
mostrarmi così affettuoso e cedevole finora.
Che farebbe costà Sr. Maria Rosaria? Se cambiamento si dovrà fare sarà l'unica far
venire costà Sr. ... e Sr. ... a Tricarico; ma... non mi piace.
A Napoli andrai a visitare Maria de Simone alla casa delle insegnanti a
Capodimonte. La visita è il colorito per vedere la casa ed incontrarti con la Carugati e
le compagne, che desiderano incontrarsi con te e parlarti. Pare che hanno visto che la
loro opera non può andare innanzi se non si appoggia a Suore. (Questo potrebbe
275
anche essere fantasia di M. De Simone; ma un incontro non mi dispiacerebbe).
Questo possibilmente prima di parlare con Mons. ...
Ieri avrebbe dovuto partire Sr. Giovanna la quale però non si sentiva. Mandai il
Dott. Di Persia il quale trovò che il cuore era in gravissimo disordine e disse che lui
era contrario alla partenza e che sarebbe andato tutti i giorni a vederla affinché
appena fosse venuto un altro compenso cardiaco potesse autorizzare la partenza. Con
me però dimostrò che lui crede poco o niente a questo compenso e teme invece da un
momento all'altro che il cuore ceda completamente. Io ne scriverò al fratello per
tenerlo al corrente.
Sr. Giovanna stava veramente meglio; ma il segnale della adunata del 2 ottobre e
l'impressione per le conseguenze della guerra le produssero questo collasso.
Il Signore ci aiuti.
Ieri inaugurammo l'anno scolastico a S. Chiara. Ada Sattamino starà in convitto e
frequenterà la 2 ª magistrale inferiore.
Dovranno partire per Lecce Sr. Gilda e Sr. Adalgisa?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 395]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 ottobre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stamane ho ricevuto la tua. Se Suor. ... serve a Napoli, mandala pure colà. Mi pare
indispensabile Sr. ... a ... o qualche altra che possa fare la vera assistente della casa.
Temo che Sr. ... si renda insopportabile se continua a doversi occupare anche dei
particolari. Ma a Marano chi va? lo non vedo una possibile e intanto è necessario che
quella casa si sistemi bene. Bisogna però che tu fin da ora metti l'orario per le visite e
per l'apostolato individuale e che esiga assolutamente che sia osservato. Visto che è
intenzione mia di mantenere assolutamente quella casa, io appena è possibile darò la
disdetta a quelli che hanno il giardino, farò sistemare le stanze di giù e si passerà giù
la cappella, si farà un laboratorio e vi sarà la portinaia. Quando Palmina vedrà ciò,
capirà che non èpiù aria per lei e provvederà ai casi suoi.
Sr. ... quanti anni ha? A me pare che sia diventata abbastanza seria e spirituale: non
potremmo tenerla presente per una casetta come quella di Marano?
Spero che abbia placato Monsignor. ...; non mi dispiacerebbe se gli facessi capire
che io sono dispiaciuto.
Non spero nulla di soldi da...! Troverai ancora le spese fatte per andare a Bologna
ecc. ecc.. .
Sto tanto pregando per le case che visiti, per la Congregazione e per i singoli
bisogni di essa. Nella messa non me ne dimentico mai mai. Ma non so pregare.
Hai visto il Vescovo di ...? Che dice lui della Scuola Magistrale e dell'Istituto
Magistrale? È comodo occuparsi delle cose come se ne occupa lui!... Ora non fa nulla
per aggiustare le cose? Non si impegna perchè il Comune paghi?
276
Che hai deciso per la ...?
Domani mi assicurerò che Sivilia sta a Matera e prenderò appuntamento con lui per
queste che debbono essere visitate. Quando si va col [pag. 396] postale e si torna
nello stesso giorno si spendono L. 20 a posto. Se queste figliuole appena arrivano
subiscono la visita e si sbrigano si spende relativamente poco.
Sono le 20,30 e debbo dire tutto il breviario! e domani alle 5,30 debbo celebrare.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Credo che la ... non superi la tentazione! La vicaria ha telegrafato: «viaggio
miracoloso».
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 ottobre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Manda disposizioni perchè...passi a S. Chiara per attendere di proposito allo
studio. Tanto alla professione col noviziato che ha fatto finora non potrei ammetterla.
Essa è accompagnata di solito da Donatella la quale si ferma ora qua ora là presso
beccai, negozianti, ecc. e non è cosa decorosa. Il va e vieni poi non le fa bene alla
salute e spesso ha avute febbri.
Virgilio sta liquidando il negozio ed ha chiesto il saldo. Da Napoli gli telefono che
non possiamo ora e deve aver pazienza per cinquant'anni almeno.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte le Suore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 397]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 novembre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti scrivo in un momento di grande afflizione. Oggi si è riunita la Giunta Diocesana
presieduta dal Cav. Santoro il quale ha fatto le sue comunicazioni ed ha discusso sui
vari argomenti. È andato via un'ora fa, ed ora è morto!
Abbiamo perduto un santo ed un amico a tutto prova! Sia fatta la volontà di Dio! E
il caro amico interceda per noi. Oggi prima di venire alla Giunta aveva pregato
lungamente innanzi a Gesù Sacramentato destando meraviglia per il tempo che
restava in ginocchio.
Signore, Signore, facci ricordare sempre che siamo nulla e che da un momento
all'altro possiamo essere chiamati al giudizio.
Qui nessuna novità. Tutte in buona salute.
Stamane sono partiti gli ospiti. Io mercoledì al giorno arriverò a Napoli e poi
proseguirò per Roma, dopo due o tre giorni.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
277
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 21 dicembre 1935
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non inviterò soltanto il dottore Sivilia a restare con me; ma lo costringerò.
Non credo che ti basti il parere se debba andare o no Sr. Aurelia accompagnata da
Sr. Antonietta a Matera! ho paura che vuoi anche le [pag. 398] munizioni per farle
andare. Ti mando cento lire per ora. Credo che Sr. Aurelia dovrà rimanere a Matera al
massimo quattro giorni e quindi è bene che resti colà pure Sr. Antonietta.
Ci faranno credito per il pagamento della degenza. Certamente poi potrebbero stare
entrambe al Fede e Patria, ed io lo preferirei. Non mi piace che Sr. Antonietta vada
piatendo e non vorrei espormi al pagamento della retta intera per l'ospedale.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Anche io sono stato generoso! di quei blocchi ne ho avuti 80. Sono buoni: no?
bisogna pregare per i Giannini che si mostrano sempre tanto generosi.
278
[pag. 399]
1936
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 6 gennaio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevute due lettere tue: una gaudiosa e l'altra dolorosa. Per tutte e due benedico
e ringrazio il buon Dio. Ho già risposto circa Acquarica e Mons. De Giorgi (mi ha
scritto augurandomi che sorgano presto i Discepoli) al quale, come hai potuto vedere,
ho mandata una copia del «La Messa meditata». Quanto al resto approvo quanto hai
stabilito con lui. Ho fiducia grande che alle Suore non mancherà nulla; ma ho anche
timore che il gruppo attuale non corrisponderà alla aspettativa. Il Signore mi faccia
trovare bugiardo.
Ieri è arrivata Sr. ...: a me non pare malata ed essa afferma che tutte le volte che ha
messo il termometro non si è trovata mai febbre. È meravigliata dalla sua sostituzione
a Stigliano. Vedremo.
Ho l'impressione che Sr. ... se ne è voluta disfare come volle disfarsi di Sr. ... per la
quale pure scriveva che stava tanto debole e sciupata. Resta il problema delle altre, ed
è problema che, se non sbaglio, solo un particolare intervento della Provvidenza può
risolvere. Malgrado l'amicizia del Dott. Sivilia, il Consorzio non gli concederà mai di
ricoverare un'altra Discepola, specie ora che il Comune di Tricarico (non c'è più
Santoro!) ha dichiarato che dal 31 ottobre scorso non intende di pagare [pag. 400] la
sua quota per la Suore ricoverate. Se potessimo offrire L. 10 al giorno per le ricoverande certo le accetterebbero; ma dove trovare per Sr. .., Sr. ..., Sr. ..., ecc. 10 lire al
giorno per ciascuna?
Finchè il Consorzio non avrà l'approvazione per la costruzione di un piccolo
padiglione a S. Antonio per le nostre ammalate io penso che si dovrà sacrificare una
delle stanze del corridoio inferiore, munire le finestre di invetriate e impannate e così
anche la porta perchè stessero ben cautelate e nutrirle come meglio è possibile. Io mi
impegno di andare a far loro una conferenzina spirituale ogni settimana e ad
ascoltarne le confessioni. Se Sr. Eufrosina non stesse già a Putignano, farei il possibile per far andare Sr. ... al posto suo; ma ora non è il caso di fare queste proposte.
È edificantissima Sr. ... ed io l'ho sempre stimata moltissimo. Preferisco la sua
semplicità e disinvoltura alla costrizione e un certo che di artefatto, da cui non riesco
a liberarla, Sr. … Se il buon Gesù ci vuole fare la grazia di far guarire Sr. ..., affiderei
279
con molto maggiore tranquillità e fiducia ad essa l'ufficio che pensiamo di dare alla
sorella. Sr. ...? Ho fiducia che a Tricarico si rimetterà; ma ci vorrà tempo.
Ti pare che Sr. ... soffrirebbe allontanandola da Lecce? A me non lo ha fatto mai
capire. Cerca di parlarle e di ottenerne la confidenza per vedere come va questa cosa.
Sicché Sr. ... dovrà tornare qui. Che ne faremo? Sarà adatta per assistente di asilo?
Io la giudico intelligente e mi pare che si sia messa seriamente e con discreta efficacia
a lavorare su se stessa.
Non trovo che si possa rimediare diversamente che con Sr. ... ai bisogni di Lecce
per quest'anno. Per l'anno prossimo? . . non so nulla: so che ci riescono di molto
maggior tranquillità le piccole case e...non riesco a riconciliarmi con la casa di S.
Lazzaro che rovina la salute delle Suore, ci procura noie e dispiaceri e sacrifizi
continui ecc. ecc. Ormai questo sta diventando un pensiero fisso.
Desidero che vedi Acquarica del Capo e che fai preghiere perchè possa sistemare
anche Campomaggiore.
I Discepoli! Credi che non ci pensi? Ma... ce li deve mandare Nostro Signore!...
Tenni un lungo discorso con …; ma la conclusione fu che lui deve per qualche anno
aiutare la famiglia. Le offerte ricevute lo lusingano: gli ho suggerito di accettare
quella che pur dandogli molto lavoro e anche un discreto guadagno, è meno adatta a
far legare ad essa il cuore. L'Arciprete di ...? Non lascerà certo la sua Parrocchia e
non mi sentirei in coscienza di consigliarglielo poiché fa tanto tanto bene. Vedremo
se il Signore sceglie... come prima pietra!
[pag. 401]
Mons. ... è stato malato e solo ieri ha risposto alla mia lettera di auguri mandatagli
prima di Natale: mi dice che è contento delle Suore che fanno tutti gli sforzi perchè le
opere vadano bene, che il paese non corrisponde; ma che lui spera sempre. Intanto
puntualmente mi scrivono di là Iannone madre e figlie e la signora…(l'avversaria
dichiarata di Mons. ...) ed io regolarmente non rispondo a nessuna.
Ha riscritto con lettera raccomandata la Superiora delle Figlie della Carità di ...
(non mi ricordo il paese... forse S. Cesarea) per quella tale che si incontrò con
Sr. Imelde questa estate sollecitando la risposta e dicendo che il Signor Sticchi ha
promesso di aggiungere 2.000 lire alle 1000 che essa ha. A me fa piacere non tanto
per le 2.000 ma per la conoscenza della Congregazione da parte di Sticchi. Portai la
lettera a Sr. Immacolata la quale mi disse che già da molti giorni aveva scritto alla
Superiora dicendole che dal 5 al 10 saresti stata a S. Lazzaro e che avesse fatta
presentare a te quella figliuola. Tu intanto vai a Taviano!... Potessi avvisarla...
È venuta la sorella di Sr…Fa buona impressione e pare intelligente. Forse da
Terlizzi verrà un'altra convittrice.
Stamane ho fatto fare il Pontificale da Mons. Gagliardi ed io me ne sono stato nello
studio a scrivere a te e a leggere la corrispondenza dei giorni passati.
Ho rivisto Sr. ... e mi sono confermato nell'opinione che me ne feci ieri: ha un
faccione di luna piena ed è colorita. Anche Sr. Raffaella ha detto lo stesso.
280
A Sr. Chiara e a tutte le Suore di Taviano farai le mie parti e dirai loro che le
benedico di cuore. Benedico anche la Peschiulli, che anch'essa aspetta che le scriva!
Confermi il Signore i propositi che ti ha ispirati e che stai già mettendo in
esecuzione. Dio ti benedica, figlia mia, e ti dia sempre più odio a te stessa e amore a
Lui. Ho gradito l'augurio che mi hai fatto e che è la sola cosa che voglio quaggiù.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 402]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 febbraio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ieri una giornata primaverile che fece sciogliere la massima parte della neve: alle
22 avevamo + 4; stamane un vento boreale da ciclone e con raffiche di nevischio.
Alle dieci avevamo - 5 e per tutta la giornata si è mantenuto così, tanto che son sicuro
che fra poco avremo - 7 o 8. Ciò nonostante la Maestra e Sr. Elvira alle 6,45 di
stamane stavano nella mia cappella: hanno commessa un'imprudenza grossa. Alle
7,15 son venute Sr. Immacolata, Elena, Angelica, Maria Giuseppina.
La Cattedrale era pienissima, poichè hanno abbinato la mia festa e la funzione
propiziatrice della pace e quindi Autorità, combattenti, rappresentanze delle scuole,
della milizia ecc. ecc. Dente ha fatto un bel discorsino.
Sei stata presente tu? Ma specialmente nella santa messa sei stata presentissima!...
Già avevo più volte rievocata la stessa funzione del 1935 e Sr. Eva era stata tanto
ricordata! Quest'anno è stato tutto tanto diverso! Benedetto il Signore che si degna di
chiederci tante rinunzie: è segno che ci ama assai e ci esercita.
Mia sorella è arrivata ieri con Sr. Ersilia la quale era allegra e serena, cosa che mi
ha fatto molto piacere.
Aspetto le tue impressioni sulla maestra di musica. Io al leggere Prof. pensavo che
fosse una laureata in lettere o in matematica, e invece... Ma specialmente in questo
momento anche la diplomata in musica è opportunissima. Scriverò a Colelli. Tu poi
fammi sapere le tue impressioni su questa aspirante e cerca di avere indicazioni per
metterti in grado di domandare informazioni.
Ieri ho vista Sr. . .. ed ho saputo circostanze che mi fanno inclinare al tuo parere
che si tratti di ulcera; ma mi pare che si tratti di cosa grave e di cui deve essere
informato il padre. Avrebbe fatto molto meglio quella figliuola ad andare a Vieste,
come tu le suggeristi a Lecce. Sarebbe stato meglio che tu avessi insistito, e questo
solo perchè quella figliuola avesse potuto avere l'assistenza medica, cosa impossibile
a S. Antonio.
281
[pag. 403]
Domenica feci pregare anche il Dott. Motta; ma non volle andare: figurati se
vorranno andare col freddo attuale. Intanto se i dolori non si calmano del tutto non si
può far andare Sr. ... a Matera, e senza autorizzazione del medico io non la faccio
partire. Se l'ulcera c'è nel momento della sua irritazione uno strapazzo potrebbe
portarle lacerazione e farla morire in viaggio.
Ed ora passiamo alle cose di costà!
Con troppa facilità decidemmo di chiudere la casa di Marano; e leggermente
decidemmo di lasciare costà qualche Suora! la prima cosa non può attuarsi di colpo
perchè molte cose si debbono sistemare; la seconda urta contro troppi scogli. Che
direbbe il Cardinale, il quale è stato così favorevole per Mugnano per non aver fastidi
da Marano? E ti pare che chi ha avuto premura di prevenirlo una volta si farà scrupoli
di fargli sapere che le Discepole sono andate a Mugnano; ma sono rimaste anche a
Marano? Ma se anche non lo riferissero, sarebbe leale da parte nostra l'agire così?
Eppoi le Suore di Marano dovrebbero avere la cappella, tenere il Sacramento e... tutto
il resto. Ti pare cosa facile? E qualche pensionante col carattere di Palmina ed
anche... di Sr. ... e con la cucina di Sr. ... si troverebbe proprio a suo agio! Le due
Suore potranno restare a Marano per un poco, finchè non avremo sistemata Palmina;
ma dopo dovranno andar via.
Mugnano. Le vecchie Suore, specialmente la Superiora, aspettano le Discepole per
avere dei modelli; esse sono, malgrado l'età, laboriose, e noi dobbiamo scegliere bene
persone che non lascino adito a critiche specie circa l'osservanza, il distacco dalla
famiglia ecc. ecc. lo nelle attuali circostanze darei a Sr. … la cucina di S. Chiara e a
Mugnano Sr. … Sr. ..., appena si vede presa in considerazione si perde e ci procura
gravi dispiaceri. Oltre al dispiacere del Signore, che è la cosa principale, che figura
faremmo a Mugnano, dove quelle vecchie hanno parenti, e presso l'Arcivescovo che
ascolta con piacere tutte le minuzie?
Che fa ...? Mia sorella mi dice che ha tosse. Dio ce la mandi buona. Spero che hai
dimostrato a De Cicco che ti informi della sua salute; ma se non lo avessi fatto, fallo
subito.
Son passati otto giorni da che ti sei confessata, non ne far passare molti altri senza
confessarti.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico Sr.
Maria Rosaria e tutte le Suore, Bice, Felicia e le aspiranti, nonché le tue sorelle.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 404]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 aprile 1936
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
L'adorabile amabilissima volontà di Dio si compia sempre, trionfi sempre in noi e
intorno a noi. Dominus est, quod bonum est in oculis suis faciat! Eli, all'annunzio dei
gravissimi castighi che Dio avrebbe mandati sulla sua casa, disse così: quanto più
282
dobbiamo dire noi che abbiamo visto Gesù morire in Croce per soddisfare la giustizia
divina, dar gloria a Dio e salvare noi!... E tu certo hai benedetto Iddio ed hai insegnato anche alle altre ad amare la sua volontà!
Ma quanto soffre questa nostra povera umanità! E che questa soffra e gema non
dispiace a Lui, che conosce la nostra miseria e che ci ha fatti con questo cuore così
sensibile, umano.
Avevo telegrafato che non andassi tu a Larino; ma quando ti seppi partita ne ebbi
piacere. Una cosa è il ragionamento ed un'altra la carità materna. Il buon Dio
premierà questa carità prendendo Lui la cura che avresti dovuto prendere tu della casa
di Acquarica e provvedendo ai tanti impellenti bisogni della Congregazione.
Qui tutti bene. Speriamo di avere notizie buone di te e di tutte codeste carissime
figliuole, alle quali ora va in particolare il mio pensiero.
Monsignor Santorelli venne qui martedì, stava convulso e a stenti prese un
boccone. Avrebbe voluto interrompere la predicazione e correre a Larino; ora non so
che ha fatto e dove si trova.
Penso che avrai ringraziato tu le Suore e il chirurgo e che non debba scrivere di
nuovo ad essi.
Non ho testa per continuare. Prega e fa pregare per me: io lo sto facendo tanto per
l'anima della carissima figliuola volatasene al Cielo, per te e per tutte queste figliuole.
Avevo promesso alla Madonna di vincere le difficoltà e la ripugnanza ai viaggi e di
andare a Lourdes se ci lasciava Sr. Vittoria; ma alla Madonna santa non è piaciuto la
mia offerta. Martedì dissi ancora messa per Sr. Vittoria.
Penso che Sr. Alba stia con te. Ad essa una benedizione particolare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 401]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 aprile 1936
Mia carissima figlia in Gesu Cristo,
Credo che malgrado i tuoi propositi sei andata a S. Croce e non poteva essere
diversamente. Ti mando l'acclusa perchè sii preparata.
Il fratello di Monsignore mi ha scritto che la salma sarebbe stata portata costà.
Le suore sono ad Acquarica del Capo. La Commissione mi ha mandato un
telegramma, al quale ho risposto stamane.
Nuovo telegramma con risposta pagata dallo … Gli ho risposto:… liberissima di
venire io però non la obbligo.
Son sicuro che Sr. Alba è venuta a Larino, avendo io autorizzato Sr. Laura a
mandarla. Mi meraviglio però che quando tu hai scritto non era venuta ancora. Povera
figliuola, quanto avrà sofferto per il colpo terribile.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
283
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 maggio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando L. 800 della ... L. 100 di …, e 300 mie. Iersera incassai L. 1090 e te ne
faccio parte. Le altre servono per il viaggio mio e di mia sorella.
Ricorda che io ho dato a Napoli L. 400 a Sr. M. Rosaria e L. 150 a Sr. Margherita.
[pag. 406]
Poichè ora Sr. Immacolata ha il conto corrente per l'Istituto, potresti tenere per te
quello intestato a te. Ad ogni modo io verso sul tuo conto corrente L. 9.000 e le altre
L. 20.000 le lascio nella cassa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 29 maggio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ero certo che avresti mandato stamane qualche biglietto; ma son rimasto deluso.
Sei calma? Hai compreso come è stato buono con te Gesù? Lo ringrazi con tutto il
cuore per averti illuminata? Stai facendo propositi pratici per combattere l'amor
proprio in quei casi particolari nei quali principalmente si manifesta in te? Io prego
tanto tanto lo Spirito Santo e la Madonna che ti facciano uscire trasformata da questi
esercizi, e più lo chiederò domani nella santa messa.
Domani Sr. ... e Sr. ... fanno la loro consacrazione alla Madonna santa (l'una non sa
dell'altra, e tu non sai di esse). Sr. ... ha scritto che voleva chiedermi di farIa durante
la mia messa; ma non ha osato. Se ti pare opportuno e che non possa creare
inconvenienti e mormorazioni conducile con te, avvertendole oggi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 maggio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come conclusione degli esercizi c'è una bella collezione di lettere!... Leggi subito
quella di Sr. Letizia che ha bisogno di una breve risposta, e quella di Sr. Laura che
aspetta la decisione per l'accompagnatrice di
Sr. Alba.
Le altre puoi leggerle con comodo.
Ora cominciano i tuoi esercizi pratici! Prego lo Spirito Santo e la Mamma nostra
dolcissima che ti assistano continuamente. Prego pure che illuminino te, la Maestra e
284
me per la formazione del noviziato e ci persuadano ad essere più severi nella
eliminazione delle anime non interamente disposte al sacrifizio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ieri è stata una bella giornata! Tribolazioni numerose e cocenti!...
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Firenze, 30 giugno 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che avrò notizie migliori di tua salute. lo sto benissimo. Qui debbo fare quasi
scortesia per poter fare le mie preghiere e per scrivere qualche lettera: non è riposo
qui, è ozio! Ed ho una sonnolenza da non si dire.
[pag. 408]
Ho scritto a P. Galli e l'ho invitato a venire a Marano. Se viene lo presento alla
Signora Biondi: chi sa che non si decide per questi Missionari e si mettono insieme le
opere?.. Faccia il Signore.
Non voglio che quella esiliata sia ricevuta dalle Suore e ne scriverò all'Arciprete
che me ne ha scritto.
Ho avuto una domanda di ammissione fra le Suore di una che non ha fatto neppure
la terza elementare, che ora porterebbe solo un po’ di corredo e poi a morte dei
genitori avrebbe qualche cosa. La risposta puoi immaginarla.
Vidi il Vescovo di Ugento: è ritornato affettuoso con le nostre Suore. Parlai con la
Biondi che mi fece leggere il testamento. Sala con sette letti e L. 1.000 di rendita per
ciascun letto, oltre la cappellania. Basterebbero tre di questi lasciti per fare un
mendicicomio in gamba. È persuasa anche essa che bisogna acquistare le catapecchie
circostanti e ha approvato di interessare il sacerdote Romano in queste faccende.
Per Mugnano pare che le cose non vadano male; ma al mio ritorno a Marano, il 5
luglio, me ne occuperò di proposito.
Dici a Sr. Laura che può scrivere lettera a me.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Firenze, 4 luglio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sr. ... non deve interrompere il noviziato. Anche se il corso durasse per essa meno
di trenta giorni, essa dovrebbe supplire i giorni perduti e si dovrebbe fare una
funzione solo per essa; ma questo sarebbe il meno. Il noviziato di Sr. ... è stato già
troppo facile ed io voglio che tornata a Tricarico la eserciti un poco. E poi io non
285
voglio che le Discepole manchino di esattezza e il presentarsi al corso dopo l'inizio
non lo permetto.
[pag. 409]
Figlia mia, la nostra Congregazione ha bisogno di freni, di freni, di freni!
Dobbiamo stringere i denti, mortificare i nostri cuori e purificare la Congregazione
dagli elementi troppo facilmente ammessi. L'affare di Sr. … mi preoccupa assai e non
deve finire in una bolla di sapone. Il Signore ci risparmi casi simili; ma altre amare
delusioni le avremo!... Ieri ti ho mandata a Tricarico la lettera con cui la … con dieci
parole chiede la dispensa dai voti. Essa già da un pezzo non risponde alle mie lettere.
E poi, e poi... Ho il cuore straziato per queste ed altre cose che forse arriveranno
anche a tua conoscenza. Voglio sapere fin da ora i progetti fatti perchè possa indicare
gli aggruppamenti che si dovranno evitare.
Ho piacere che Sr. Addolorata starà un po’ a Tricarico prima che si riunisca il
Consiglio per l'ammissione al Noviziato e alla Professione: potrà conoscere
indirettamente le persone che dovranno essere scrutinate. Tu studiale di proposito e
spogliati di ogni considerazione di attitudini, di sapersi presentare, ecc. ecc. per
badare principalmente alla serietà dei propositi e al carattere di queste figliuole.
Io forse invece del 15 verrò a Tricarico il 21 o il 22 per fare prima i bagni.
Benedico di cuore te e tutte e mi raccomando alle preghiere di tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Questa è la vera tribolazione, che viene dall'interno! Le altre venivano da fuori!
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Marano, 10 luglio 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevo appena imbucata quella lettera, scritta in momento di grande profonda
amarezza, quando mi venne il pensiero che avresti potuto dare alle mie parole
l'interpretazione che purtroppo hai dato ad esse e che è [pag. 410] lontana le mille
miglia dalla mia intenzione! Il pensiero mio è che le consigliere si appoggiano troppo
su quel che sentono e poi se si verificano inconvenienti riversano la loro
responsabilità sugli altri e non se ne fanno scrupolo non solo; ma criticano.
Non so se la Maestra fa esattamente la relazione su ciascuna ogni due mesi, credo
che no, e questo è un altro inconveniente da evitare. Le relazioni orali della Maestra
si basano sulle sue ultime impressioni, ed essa non è poco impressionabile. Io, figlia
mia, sono sgomento! E per quanto alcune cose non dipendano dal noviziato tuttavia,
quando avremo messa tutta la nostra diligenza, innanzi a Dio saremo tranquilli.
Il Santo Padre nel discorso che fece a tutti i Vescovi il 24 giugno fece intervenire
tutti i Superiori Generali degli Ordini Religiosi e fece uscir fuori tutti, anche il
Maestro di Camera, per parlare solo a coloro che hanno giurisdizione sulle anime.
L'argomento che trattò più a lungo e più accoratamente fu quello della formazione
dei sacerdoti e dei Religiosi e dei gravissimi dispiaceri che questi e quelli danno alla
286
Chiesa e a Lui; raccomandò di essere rigorosi nella accettazione, rigorosi nella
formazione, rigorosissimi nell'ultimo scrutinio. Così facendo, diceva il Papa, non si
eviteranno tutte le sorprese e tutti i dispiaceri, ma diminuiranno di certo e
certissimamente poi non porteremo tanta responsabilità innanzi a Dio.
Passeranno per Napoli le Suore che vanno al corso ginnico? Quando passeranno?
Chi passerà?
Non ho potuto vedere né Sua Eminenza, né Mons. Marena; ho fatto prendere
appuntamento per domani; ma non sono sicuro di trovarli. Intanto il 16 farò
pontificale al Carmine a Mugnano: le povere vecchiette fanno immense premure
perchè le Discepole vadano, e il Podestà vuole che prima si stabilisca tutto
legalmente. Mons. Marena dice che per la formula legale si dovrebbe invitare un
avvocato specialista in materia e l'avvocato dovrebbe essere pagato da...me!
Spero di vedere domani anche … Stamane ho parlato con D. Luigi Romano e gli
ho esposto le cose della mia amministrazione ed anche le idee per questa mia casa.
Intanto già si prospetta la possibilità di acquisto di alcune casette adiacenti per un
prezzo molto discreto. A Marano sono spaventati per le esproprie fatte dal Comune
per aprire le due vie adiacenti all'edificio scolastico e, sentendo che la mia casa dovrà
diventare mendicicomio temono che le casette adiacenti saranno espropriate con gli
stessi criteri!...
[pag. 411]
Bisogna pensare a … La poveretta fa compassione, compassione, compassione.
Ora ho saputo delle lacrime che ha versate nella mia cappella. Vorrei che stesse con
le Suore che vengono qui per l'ordinazione del fratello di Sr. Domenica e pensasse
essa alla spesa e a dirigere la cucina; ma Sr. ... pare che non la tolleri. E poi? se essa
potesse liberarsi delle tante obbligazioni di cui si è gravata potrebbe venirsene
senz'altro a Tricarico; ma da dove lo prenderà. ... non naviga in prosperità: ieri cercai
di vedere...; ma non mi riuscì, e quel che è peggio, ho saputo che ... nell'azienda
Volturno non è a capo e chi è a capo non lo ascolta in materia di impieghi.
Ho visto ... per pochi momenti: ha promesso di tornare perchè pare che voglia
confessarsi. La sera del 16 partiremo per Tricarico.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 ottobre 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani, festa di S. Teresa del Bambino Gesù e del santo Volto, celebrerò la messa
per la Congregazione. La cara Santa ottenga il suo spirito a tutte le Discepole e
protegga questa Congregazione perchè tutte corrispondano a quello che Dio ha fatto
per esse.
Dopo vorrò confessare Sr. Crocifissa, Tarsicia, Incoronata, Celeste, ecc.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
287
[pag. 412]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 ottobre 1936
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Ti restituisco le mille lire e te ne mando mille delle mie. Le prendo dal vivo; ma
oggi dovevo pur farti un regalo!...
Voglio proprio sperare che le Discepole ti seguano da vicino vicino, che cerchino
anzi di superarti nel lavoro di annientamento del proprio io e della completa
dedizione alla gloria di Dio e alla salute delle anime.
Ti benedico di cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 ottobre 1936
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Un banalissimo incidente mi ha tolto la consolazione di venire fra voi. La
sbucciatura al piede è una sciocchezza, me la feci ieri mattina; ma stamattina mi dava
e mi dà un pò fastidio. Se fossi venuto costà e dopo il piede si fosse irritato me ne
avrei intese di tutti i colori da tutti. Santa prudenza! Quest'anno sono assente da tutte
le feste della Congregazione! assente il 14 agosto, assente oggi!...
Appena potrò venire parlerò alla Comunità. A te in questa circostanza raccomando
in maniera più insistente che mai di spendere tutta te stessa a ravvivare lo spirito e ad
infondere in tutte la risoluzione di morire a se stesse e preferire quello che a questa
morte coopera, quello che alle inclinazioni naturali e all'amor proprio ripugna.
[pag. 413]
S. Paolo diceva: «castigo il mio corpo e lo riduco in servitù affinché mentre
predico agli altri io non diventi reprobo» e S. Paolo non parlava né di digiuni né di
discipline (malato di stomaco e afflitto da dolori di testa, S. Luca, che era medico, lo
accompagnava e lo curava); ma della mortificazione della volontà e dell'amor
proprio. Le Discepole sono appena nel XIV anno della loro fondazione, quando il
fervore dovrebbe essere grande e si dovrebbe vedere una santa gara di umiltà e di
spirito di sacrifizio e invece... «unusquisque quae sua sunt requirit non quae Jesu
Christi» (Ciascuna cerca quello che vuole essa e non quello che vuole Gesù Cristo!)
Come è penoso e come questo fa pesare i sacrifici e il lavoro che per la
Congregazione si fa. Se questo non ci fosse con quale alacrità, consolazione,
entusiasmo si farebbe quello che si fa e molto di più!...
Dillo, parla, fallo sapere anche alle lontane (alle più antiche e a quelle che hanno
posti di responsabilità, dillo in particolare e in concreto) chi sa che il Signore non
voglia proprio ora mandare una particolare effusione del suo Spirito sulla nostra
Congregazione ed aspetta un movimento di vera umiltà e generosità per versarlo su
tutte? Oh! sapessimo meritare una vera Pentecoste!
288
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte specialmente le prime e le tue collaboratrici.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Talsano, 15 dicembre 1936
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi trovo e ti troverai in un bell'impiccio! Il fratello di Sr. Letizia senza parlare ha
già trovato il locale per l'asilo e ieri è venuto anche l'Arcivescovo per vederlo e
parlano dell'apertura prima delle feste! Io la rimanderò perchè si deve provvedere
all'arredamento, si devono fare dei pavimenti; ma col fratello di Sr. Letizia queste
cose si fanno in un momento. Si contentano di cinque Suore per il momento e
dovremmo [pag. 414] almeno per questo anno conservare il posto alla signorina che
già tiene qui un asilo. Concordemente mi dicono che è tanto buona.
Pare che il laboratorio sarà frequentatissimo, per l'asilo prevedono 200 bambini che
pagano L. 5 e quelli che vogliono la refezione L. 15.
L'Arcivescovo subisce le Discepole: per lui le Suore dell'Alta Italia sono formate e
sanno fare. Perderemmo però tutto se le Suore non sapessero insegnare il catechismo
che qui si fa col metodo ciclico.
Pensa un po’ come si deve fare. Il trattamento lo stabiliremo con Sr. Letizia ma
sarà superiore a L. 130 il mese oltre alla luce, il combustibile e l'olio.
Prega e fa pregare. Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Questo è paese di grande avvenire.
La casa per le Suore è ottima e per il laboratorio, per l'asilo le aule sono meschine
e la scala infame. Vi è ampio spazio per l'asilo all'aperto e per il giardino.
[pag. 415]
1937
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 gennaio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa del cognato di Suor. ... è una buona lettera! Non so in che consista questa
sua camera da letto; ma è cosa di poco. Le daremo la macchina e anche qualche cosa;
ma, si capisce, se staranno a posto e se la stessa ... smette di chiacchierare. La scusa
che stava fuori è magra, magra, magra; ma che vale rilevarlo?
289
Ho scritto a mia sorella indirizzando a Via Caracciolo. Se invece si trova costà,
dille che scrivesse subito alla signora Laureano, alla quale stasera è morto il marito.
Le dicevo pure che io ho fatto il progetto di cominciare i miei esercizi la sera del 15
corrente a Salerno e dopo me ne tornerei con essa qui a Tricarico; ma ... avrà la
pazienza si aspettarmi? E se essa non mi aspetta io non vado agli esercizi. Non la
lascio sola ai primi giorni del suo ritorno a Tricarico. Sento grande bisogno di fare gli
esercizi e vorrei non differirli.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 416]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 gennaio 1937
Mia carissima figlia in Gesu Cristo,
Mi meraviglio che neppure stamane sono arrivate notizie tue. Come va? Dalla
cartolina si rilevava che il 9 avresti dovuto vedere il Podestà di Mugnano.
Qui nevica allegramente ma ad intervalli perchè fa gran freddo; stiamo da cinque
giorni senz'acqua e vi resteremo per altri cinque: puoi immaginare come stanno a S.
Chiara dove per cucinare debbono raccogliere la neve e farla sciogliere. lo non
capisco come hanno fatto a trovarsi senza acqua nella cisterna esse che potrebbero
tenerla sempre piena di acqua dell'acquedotto!...
La mancanza di acqua impedisce a me di tenere in funzione il termosifone, ed io il
braciere non lo tollero!... meno male che il freddo mi piace. Stamane malgrado la
neve il Can. Benevento è andato a S. Antonio a celebrare: potrà andarvi domani? Se
continua come ora è certo che no.
Iersera e stamane tutti i vetri dell'episcopio erano rivestiti di ghiaccio internamente,
anche quelli delle stanze da letto.
Spero che stai bene in salute e che stiano bene tutte le Suore. Mi preoccupo perchè
state in una casa senza ripari e aperta a tutti i venti.
Se il Podestà di Mugnano volesse orfane nel Ritiro Carmine, non accettare se non
trova rendite sufficienti a mantenerle e non si impegna a riattare i locali per conto del
Comune. Bada, figliuola, che abbiamo già un onere finanziario insopportabile, e che
se dovessimo aiutare anche la casa di Mugnano certamente falliremmo. Io sono
all'estremo e la Congregazione... tu lo sai. Io ho il rimorso di essere andato già troppo
innanzi e non sono scevro di gravi preoccupazioni per l'avvenire.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 417]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
290
Tricarico, 13 gennaio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Come fai a dire, nella tua seconda lettera che attendi la risposta, se la tua
precedente è arrivata appena ieri? Io avrei voluto scrivere iersera; ma non ebbi il
tempo.
Non so quanto c'è sul tuo conto corrente; ma ti farò spedire qualche cosa.
Veramente se Mons. De Cicco non ha fatto ancora il versamento potresti farti dare da
lui 5 o 600 lire e poi faremo i conti. Paga subito la tassa secondo che ti ha detto
Nardino al quale domanderai 1° se Monsignor De Cicco gli mandò quei documenti
delle tasse pagate da mia sorella ad Aversa; 2° a che sta la pratica per il ricupero della
somma data a Marino Del Pezzo.
Credo che Sr. Maria Rosaria abbia scritto al fratello di mandare a te il danaro
spedito a lui per pagare la tassa a Roma. Vedo Sr. ... al Magistero e ... non ci credo
ancora!...
Voglio che domandi direttamente al Cardinale circa la frequenza al Magistero e
che ti fai vedere anche dalla Superiora delle Suore del Cenacolo. La Superiora è
molto più generosa della Vice: io non potetti parlare che con questa, perchè quella era
malata.
Per la ... è meglio che scriva Sr. Giuditta e le si fa consegnare da Russo. Qui non
c'è l'indirizzo del cognato che ha scritto ma del Commendatore. Le si dia la macchina,
l'equivalente del lettino in ferro, i materassi e si abbondi anche un poco in biancheria,
ma niente danaro e perchè non ne abbiamo e per non creare precedenti. È vero che
l'art. 99 delle Costituzioni dice quel che dice; ma in parte lo abbiamo eseguito e per
l'altra parte vi è il Comm. e il padre e non siamo tenuti noi.
Avete fissata la data del 17 febbraio per la inaugurazione della casa di Marano e
non avete pensato per nulla a me!... Ti pare che io possa venire adesso e poi di nuovo
a febbraio? Debbo rinunziare o all'una o all'altra venuta. Mettetevi d'accordo e
fatemelo sapere immediatissimamente magari per telegramma.
Si vede che non ho saputo far capire alle Discepole che il Vescovo ha doveri
gravissimi verso la sua diocesi e che non se ne deve allontanare che per grave
necessità. Queste necessità poi in Quaresima debbono essere anche più gravi. Io
preferirei venire adesso e non per il 17 febbraio appunto per questo.
[pag. 418]
L'ingegnere non mi ha scritto ancora neppure per sapere se si debbono o no mettere
le putrelles o lasciare le travi. Se avessi i soldi mi farebbe grandissimo piacere questa
sostituzione, ma nelle condizioni attuali...
Se però è già deciso che si mettano le travi metalliche, si provveda pure alla
rimozione del tramezzo della cappella e si faccia il pavimento uniforme. Ormai non
ha più ragione di essere quello sgabuzzino. In tutte queste cose però mettiti d'accordo
con mia sorella. Per ora però non voglio che sopra si rimettano tele o si facciano
intonachi o pitture: non mi importa niente che la stanza resterà rustica. Ora si
provveda alla cappella e al piano inferiore, quando al Signore piacerà si farà il
necessario anche sopra.
291
Per Mugnano va bene. Per ora nessuna lettera mi è venuta di là, e a me pare brutto
che non si parli al Cardinale per informarlo dello stato delle cose.
Vedi l'aiuto di D. Salvatore? E sarà poi lui il più esigente verso le suore.
Ho letto la lettera di ... Comincio a domandarmi se nelle ... non c'è una succursale
del manicomio!... Certo Sr. ... l'ha avuta dura la punizione! Acquarica le fa scontare
tutto il passato. Speriamo che la formi per l'avvenire. Il prof. Vallese mi scrisse per
Suor. ... e mi disse che trattasi proprio di T.B.C. e ripetette che usate le precauzioni
indicate da lui, essa può attendere benissimo alle sue occupazioni.
Ringrazia Gilda ed Ugo degli auguri che mi mandarono. Stasera la Maestra
termina gli esercizi.
L'ex Suora che sta a Marano, essendo stata in tante congregazioni religiose non
può essere ammessa per nessuna ragione. Mia sorella pensava di farla venire come
persona di servizio, ed io non so come è stata battezzata postulante. Scrivo a mia
sorella che, se essa crede di averne bisogno l'assuma come persona di servizio
stipendiato ma la tolga di tra le Suore.
Anche... per questa gherminella è molto sospetta. Tu però devi fare le tue lagnanze
con Maddalena Doro perchè non ha detto con chiarezza le cose. Noi veramente
abbiamo mancato di mandare il questionario. Se a quello avesse date risposte non
sincere avremmo avuto un documento. Benedetta segretaria che dovrebbe funzionare
come si deve!...
È interessantissima la tua intervista con le Suore che stanno al Carmine. Secondo
le notizie che ti danno si risponde con animo diverso!...
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 419]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 23 gennaio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mia sorella ha scritto a Sr. Giuditta per la piccola sagrestia che si deve fare; ha
scritto che la stanza della cappella non può e non deve servire per stanza da letto. Su
questo siamo a posto. L'ingegnere né mi ha scritto, né mi scriverà pur avendo io
sommo bisogno di sapere lo stato dei conti. Neppure tu mi hai detto nulla circa le
misure che si dovevano fare circa il pagamento fatto ai muratori!
Gli inviti... lo non posso occuparmene. Non vidi Mallardo e, dopo l'invito fatto a
Lorenzoni, non so proprio come fare. Ad ogni modo la Biondi mi ha scritto ed io
aggiusterò con essa questa cosa e quella dell'invito a S. Em.za.
Speriamo che la Marzano si decida per davvero e che prestissimo si organizzi la
beneficenza a vantaggio dell'istituzione. Il Lorenzoni in questo potrebbe giovare; ma
bisogna che sia iniziata prima che vada giù l'entusiasmo della inaugurazione.
Hai pronto il gruppo per Mugnano senza impoverire eccessivamente S. Chiara? Per
Castelmauro neppure da pensare in questo momento!... Nientemeno si è svegliato
Presicce!
292
Il Presidente ha scritto che finalmente hanno avuto l'autorizzazione ad eseguire i
lavori e che li faranno presto e che perciò tenessimo pronto il gruppo di 5 Suore. Ho
fatto rispondere che: il lungo silenzio ci autorizzava a ritenere morta la cosa e ci
aveva fatto disporre diversamente delle Suore; i lavori da fare debbono subire
qualche modifica senza però che la spesa aumenti e che indicheremo queste
modifiche; se possono aspettare all'apertura dell'anno scolastico sarebbe una cosa più
regolare ed ordinata, se non vogliono aspettare si dovranno contentare di un gruppo
provvisorio. Ho scritto a Sr. Letizia e Sr. Paola perchè anche a mezzo di D. Carlo
Marzo influissero perchè fosse accolto il differimento.
Raffaele Nigro sta facendo l'arredamento e i lavori di adattamento per Talsano:
credo che prenderà ancora un po’ di tempo; ma anche per questo mi sono
raccomandato a Sr. Letizia e mi raccomanderò anche a Grazia, la quale vuol rompere
gli indugi e venirsene.
[pag. 420]
Qui tutto calmo: manca il grano e Santoro non si fa vedere!... Dovremo ricorrere
all'ammasso, pagare a L. 134, avere quello che ci danno e pagare a pronti; ma i soldi?
Che problema difficile e grave!...
Suor. ... sta a letto; ma è calma. Ieri la vidi: grandi lacrime. Disse: «ero mezzo
pazza quella notte», ed io credo che lo era tutta! fra le altre cose che si è fissata un
po’ sulle mie lenti!... Qui ora le rodiane ricordano che una zia è stata e, se non è
morta, sta ancora al manicomio!... Io penso che è bene che tu faccia sapere con
discrezione alla mamma quello che è accaduto.
Sr. Gennara è guarita, Sr. Amata coi decimi e Sr. Santina pure; quest'ultima però li
ha solo di sera.
Rivedesti quella giovane di Piscinola? aveva parlato con Trigilio? Che ne era
riuscito?
Quell'ultima venuta da Calvizzano ieri non mi sembrò serena e tranquilla. Non
ebbi tempo di parlarle a solo. Spero di farlo lunedì, se il tempo mi permetterà di
andare a S. Antonio. Qui non so come dividermi per tutto quello che c'è da fare e mi
fa pena grande il non poter scrivere ancora a Boiano, a Sr. Livia e a Sr. Eufrosina.
Stasera ho scritto a … che, pare, si orienti.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 gennaio 1937
Mia carissima. figlia in Gesù Cristo,
Pur desiderando che la presente ti arrivi prestissimo, non so con certezza dove
spedirla. La mando a Rodi sperando di indovinare.
Preghiamo tanto per quella povera figlia e cerchiamo ora di trattarla bene. Ora che ha
mandato l'abito e che si mostra sottomessa non sarà male che dai a Teresa e ad essa
un appuntamento magari in casa di Ida. Si capisce che si escludono le discussioni sul
passato. Io poi ci tengo [pag. 421] ad assumere tutta la responsabilità del
293
provvedimento preso ed avrò piacere se lo attribuisci a me. Mia sorella c'entra in
questo come Pilato nel credo. Domani quella figliuola riconoscerà anche meglio i
suoi torti e dirà che abbiamo fatto bene: speriamo che non siano costretti a riconoscerlo anche i suoi.
Puoi anche dire alla ... che mia sorella non dimentica l'assistenza prestatale; ma
questo non poteva farle chiudere gli occhi sul resto.
Qui, eccetto Sr. ..., tutte bene. Sr. ... ha inappetenza assoluta e non si sforza a
mangiare: appena riprenderà sarà guarita del tutto anche lei; Sr. ... con dolore agli
occhi: oggi si è messa a letto per tenere la testa riposata. Quando si riavrà non la farò
tornare allo studio.
Spero che manderai buone notizie e che porterai un pò di soldi. A S. Antonio non
hanno un soldo, il grano manca: domani ne preleveranno 10 quintali dall'ammasso e
li pagherò io; ma se non viene una provvidenza straordinaria non so come fare.
Questi soldi dovrò rimborsarmeli.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
L'asilo di Talsano, secondo me, si complica. Grazia mi scrive che Raffaele è in
viaggio e perciò non mi può dire nulla. L'Arcivescovo mi ha scritto per sapere quando
verranno le Suore e aspetta l'annunzio dell'arrivo fra qualche giorno. Mi comunica
poi che la Commissione degli asili si è riunita, ha fatto plauso all'andata delle Suore a
Talsano e «naturalmente», dice l'Arcivescovo, dopo l'esperimento delibererà se
affidare alle Suore anche l'asilo ora tenuto dal Comune!...
Ho risposto all' Arcivescovo che questa deliberazione ha sapor di forte agrume e
non corrisponde a quanto si era stabilito, che comunicavo la notizia a Nigro il quale
sarebbe andato da lui. Stamane ho telegrafato a Boiano autorizzando il ritorno a Serra
di Sr. … perchè la zia è moribonda.
[pag. 422]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 febbraio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Al mattino del 17 solo le persone intime. Vorrei che fosse invitata la Marzano e
Anna Ippolito. Nel pomeriggio (l'orario sarà fissato da Sua Eminenza!) prima si
benedice la casa e poi si faranno i discorsi e si servirà qualche reficiamento
(direbbero i nostri puristi antichi) ricordando che è Quaresima.
L'Ospizio sarà intitolato a S. Giuseppe e a S. Castrese. L'invito è fatto dalle
Discepole di Gesù Eucaristico.
Sia raccomandato agli oratori di non occuparsi dei fondatori e di far convergere
l'attenzione di tutti sul concetto della carità e sul pensiero che è un inizio che aspetta
dalla carità i mezzi per vivere e svilupparsi.
294
Farò sapere il tuo pensiero a Sr. Immacolata la quale ora sta benino. Pare che con
pediluvi e un purgantino si sia rimessa a posto.
Credo che... non resterà costà perchè mia sorella ha scritto al suo protettore il P.
Passionista, il quale ricorda perfettamente le condizioni alle quali fu accolta e fa le
scuse perchè essa ora affaccia tante difficoltà. Credevo fossero venuti già a rilevarla.
Raccomando a te e a tutte le Suore di non nominare neppure la ... e di non
permettere che se ne parli. Tu avrai bisogno di nominarla per consigliarti; ma fallo
solo in queste circostanze.
Le prove vengono, si addensano, si moltiplicano: benediciamo il Signore e
valiamoci delle prove per purificarci, correggerci, umiliarci e aderire al nostro Dio
con maggior amore consci che solo Lui può aiutarci e che tutto ciò che da Lui ci
viene è per il nostro maggior bene. La prova si addensa specialmente su di te! Ne sei
proprio sicura? Ma se anche fosse così, non è cosa perfettamente normale, visto che a
te Dio ha affidata la Congregazione?
I giudizi che fanno il P. Francescano, la Direttrice delle Suore di M. Ausiliatrice e
tanti e tanti altri senza neppur pensare che i Superiori debbono avere avuto motivi
molto seri e gravi per agire così è una lezione per noi! Quante volte abbiamo
giudicato così l'agire degli altri? E tutte le volte che un fuoriuscito o una fuoriuscita
provoca la nostra [pag. 423] compassione non condanniamo indirettamente i
Superiori? Ora abbiamo una dolorosa esperienza per l'avvenire. Per carità: chi dà
segni di isterismo dev'essere messa fuori dal probandato e dal noviziato senza falsa
misericordia! La misericordia per gli individui si risolve in gravissimo danno per la
Congregazione e per gli individui stessi.
Il 28 febbraio si consacra la chiesa di S. Pietro Vernotico e Sr. Giovanna esige
assolutamente la presenza tua e mia!...
Spero che mi sarà possibile rivederti nel pomeriggio del 16.
Prega qualcuno dei sacerdoti di trovarsi ad assistermi alla messa il 17. Ma non devi
dirlo a nome mio.
Stamane assistevano alla mia messa Sr. Raffaella, Immacolata, Rosaria, Angelica,
Marta. Io pensavo a Sr. Maria e pregavo per essa.
Sr. Addolorata mi ha scritta una lettera ufficiale e non mi dà la più piccola notizia
di essa, della visita tua e delle impressioni.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ho mandata la lettera a S. Eminenza e ne ho mandato copia a De Cicco perchè
sappia che cosa ho scritto e a mezzo del Sac. Muller prenda tutti gli accordi. Insisto
perchè tu e la Signora Biondi andiate a parlare con De Cicco sabato per sapere come
dovete regolarvi.
Mia sorella arriverà domenica e condurrà Paolina la quale ha bisogno di farsi
aggiustare i denti.
295
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 12 febbraio 1937
Mia carissima figlia in Gesti Cristo,
Stamane è venuto da me il cognato di…Mi ha mostrato il biglietto per Taranto
e ha dichiarato che non è venuto apposta. Gli ho spiegate [pag. 424] un po’ le cose ed
ha finito col dire che ha il mandato di accettare quella qualunque cosa che avrei
offerto per le robe della cognata.
Ho voluto che venisse a vedere di che si tratta e perciò oggi malgrado la pioggia e
il vento sono andato a S. Antonio. Per approntare le robe le Suore mi hanno lasciato
per un'ora intera con lui!... Non sapevo quali discorsi avviare per evitare i discorsi che
non volevo fare né lasciar fare!
Abbiamo parlato di costruzione di aeroplani, di cultura di ostriche, della guerra in
Spagna, di Mussolini e del fascismo, dei partiti di Taranto e di Martina Franca ed ho
saputo pure perchè io non ho più l'automobile. Sicuro ...: l'autista aveva preso ad
amoreggiare con una ... che poi si è spogliata, e allora io ... ho tolto l'automobile.
Come Dio ha voluto finalmente le Suore han detto di essere pronte ed io l'ho
condotto a vedere la macchina, i materassi, le coperte, le spalliere del letto e la
biancheria. Lui ha ripetuto che quello che io avrei fatto era fatto bene e che tenessi
conto solo che quella povera disgraziata sta proprio a terra, che il Commendatore non
ne vuol sapere niente, e che lui per il suo buon cuore l'ha ricevuta in casa sua.
Gli ho detto che per quelle robe gli avrei date lire mille con dichiarazione che nulla
aveva più a pretendere e poi ho soggiunto che se le cose si svolgeranno come
avrebbero dovuto svolgersi fin dal principio, quando avrò un po’ di provvidenza
manderò qualche altra cosetta alla cognata. Stasera gli ho date L. 500 contro ricevuta
e dichiarazione.
Il tempo si rischiara! Ora debbo prepararmi all'incontro con la cognata la sera del
18 alla Cesarea.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 8 marzo 1937
Mia carissima figlia in Gesti Cristo,
Credo che la dimora ad Acquarica sia stata tutt'altro che lieta. Io prego per questo
tuo giro nel leccese e spero che riesca molto fruttuoso.
[pag. 425]
Penso che la casa di Acquarica di Lecce possa essere conservata facendo però
capire gradualmente al Vescovo e all'Arciprete che le Suore debbono avere una giusta
libertà.
Hai fatta visita al Vescovo?
296
Felle ha mandate altre 1020 lire ed io questa volta prendo senz'altro 10 quintali di
grano. Sr. Elena ha scritto che manderà L. 1000, credo che Sr. Imelde ne darà almeno
altrettante. Chi non darà mai nulla è Sr. ... la quale però ha trovato modo di regalare
all'Arciprete (e quasi certamente anche al cappellano) un camice e non so che altro,
che l'Arciprete apprezza almeno L. 500. Credo che Sr. … potrà fare la superiora ad
Acquarica, così potrà spendere a gusto suo!...
Non ti incaricare di domandare il denaro a Resta. Per quanto siano difficilissime le
condizioni in cui ci troviamo preferisco affrontarle diversamente.
Ti accludo una lettera che Sr... ha mandata per espresso (anche questa non conosce
il valore del denaro!) Io le rispondo oggi che, se si trova quest'anima generosa
prendiamo in considerazione la cosa; ma se quest'anima non si trova...! ...
Dobbiamo concentrare non estendere. Credo che anche ad avere chi paghi l'affitto,
sarà più economico tenere essa e Sr. … a Marano che aprire una casa a Napoli solo
per esse. Io rispondo come ti ho detto, tu poi con matura riflessione potrai dirle altro.
Sr. … deve pagare anche L. 190 di libri! ... L. 350 per la tassa, non so a quanto
ascende la pensione: insomma un disastro!... D'Anna ha rimandate le fatture!...
Non mi piace poi la conclusione della lettera scrittati da Sr. ...: invece di dare a se
stessa la colpa dice che altre hanno occupato il suo posto nel tuo cuore. Proprio
espressioni di Suore fervorose!... Proprio grata a tutto quello che hai fatto per essa!...
Te la raccomando per quando torni. Quando essa arriverà darò ordini perchè la
facessero nutrire e riposare come richiede la sua condizione di salute; ma vorrò anche
l'esatta osservanza e sottomissione e nessun privilegio.
Sr. ... sta proprio bene ed è serena: per grazia di Dio si sta mostrando forte con ...
Santa perseveranza! Sr. ... ha sentenziato che Sr. ... e Sr. ... «non sono mie. Chi
disturba la mia casa non è degno di me» (Chi le ha parlato così?!...)
La busta conteneva una lettera del sac. Angelo Ferrillo il quale scrive che il padre
di Sr. Pia deve subire un'operazione che, dato il suo stato di estrema debolezza, quasi
certamente sarà fatale: dice che desidera vedere la figlia. Ne scrivo a Sr. Imelde alla
quale dico che le spese di viaggio debbono essere sopportate dalla famiglia. Ma... chi
dovrà accompagnarla? Questo è il difficile.
[pag. 426]
Sr. ... sempre calma. Oggi arriverà il fratello e la accompagnerà con Sr. Marta a
Napoli. Se partiranno con mezzi ordinari da Grassano, farò scendere Sr. Pia e
telegraferò a Marano che la rilevassero alla stazione. Mons. ... non ha risposto
all'ultima mia e ... non mi dispiace.
Credo che al ritorno non ti fermerai a Taranto perchè Sr. ... si cura ora a Lecce. Se
si potesse combinare a me piacerebbe assai, assai, assai che facessi una corsa a
Talsano più per dire anche tu al padre di Grazia che questa col 31 deve venire a
Tricarico.
Quello che ti dissi circa la casa di Talsano non esiste: Zito mi scriveva di un'altra
cosa ed io non so come attribuì ciò che diceva alla casa di Talsano. Cosimo però che
venne alla stazione mi disse che i proprietari della casa pare che paghino. Se ti riesce
di stare a Taranto per qualche ora non mancare di vedere l'Arcivescovo.
297
Io sto bene e mi pare che stiano bene tutte le Suore. Tu come stai? Come stanno le
Suore che visiti?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 marzo 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Questa volta sono veramente rare le lettere e non me ne lamento perchè vedo
come sei oppressa.
Avevo le stesse impressioni per Sr…e non so se potremo fare con essa un quarto
esperimento! Sia benedetto Iddio!... Ma come sistemeremo Acquarica?
Badiamo poi alla sorella di Sr. ...: credo che la stoffa sia uguale e che abbia avuta
buona parte di responsabilità nelle disposizioni Sr. ... verso Sr. ...
Stando così le cose credo che devi dare soddisfazione al Vescovo promettendogli il
trasferimento della Superiora; ma non in questo momento.
[pag. 427]
Sr. ... partì giovedì con Sr. Marta e Sr. Elvira: viaggiò bene e tranquilla (andarono
tutte in terza classe); a Napoli trovarono il fratello, la cognata e Sr. Giuditta la quale
invitò le tre Suore a Marano, ed esse, come è naturale, non se lo fecero ripetere. Ieri
avrebbero dovuto andare dal medico e forse domani sapremo le prime notizie.
Da Marano notizie discrete. Romano pare che si appassioni all'opera: avendo
saputo che Sr. Giuditta per i nuovi uniformi voleva pagare l'importo a rate mensili, le
dette lire 700 perchè pagasse subito e poi le restituisse a lui con comodo. Non me lo
aspettavo. Pare che i poveri siano veramente contenti e Romano consiglia di farli
uscire perchè fanno ottima reclame.
Ieri Sr. Incoronata e Sr. Eufrosina sono andate a Matera, alla prima hanno fatto la
radiografia: appena sviluppata, se le condizioni lo richiederanno la ricovereranno
subito in sanatorio a spese dell'opera nazionale orfani di guerra.
Lunedì andrò a Stigliano e la sera a Montemurro: sarò di ritorno qui mercoledì.
Giannini mi ha mandate le bozze della nuova edizione delle Costituzioni. Che
fatica e tempo mi ha presa la prima correzione e il coordinamento dei numeri!... Ora
debbo rileggere tutto diligentemente e poi rimandare. Ai primi di aprile avremo le
copie occorrenti per presentarle alla S. Congregazione; ma... ci vuole la relazione e la
domanda. Quando compilerai, o meglio compilerete l'una e l'altra?
... tace. Dio sia benedetto!
Si capisce che se fermi a Taranto devi pernottare o a Taranto o a Talsano.
Preferisco a Talsano. Parla anche tu col padre di Sr. Letizia e digli che dopo Pasqua
Grazia deve entrare in comunità: stabilite tutto per bene. Regolati però che io il
mercoledì in albis debbo partire per Salerno dove abbiamo le Conferenze episcopali.
A te sarà facile domandare a Grazia se il padre ha messe a posto le cose tanto per
essa che per Sr. Letizia. I fratelli hanno sistemate le cose loro, credo che abbiano
stabilito tutto anche per le sorelle.
298
Sono arrivate le altre L. 100.000 per l'asilo di Montemurro: le ha ottenute
l'Arciprete e lui le tiene adesso. Egli ne comprerà rendita per l'asilo; ma... vorrà il
cambiamento della Superiora e non so quante altre cose. Io sulle altre mi regolerò; ma
sulla prima? Qui sta il busillis...
Ho scritto a Sr. ... che se ne venisse con Sr. Elvira (e forse anche con Sr. Marta). Essa
mi mandò un suo lavoro su una poesia del D'Annunzio. Meno male che non lo aveva
consegnato! Non era cosa passabile per una Suora. Le feci le mie osservazioni che
furono una specie di stroncatura [pag. 428] e principalmente dal lato religioso. Tardai
due giorni a spedire e nel frattempo Sr. ... aveva mandato il lavoro a Sr. Laura la
quale lo fece leggere alla Maiorino: questa si congratulò con Sr. ... Vedi come andiamo d'accordo?! Quando verrai leggerai tu e mi dirai che ne pensi.
Scrissi a D. Angelo che se poteva differirsi l'andata di Sr. Pia ne avrei avuto
piacere; se invece era cosa urgente avesse telegrafato a Sr. Imelde (a questa avevo
mandate istruzioni); badasse però che la famiglia doveva pagare i viaggi per Sr. Pia e
la compagna. Non ho saputo più nulla.
La mamma di Sr. Maria Rosaria si estingue per cachessia: quattro o cinque giorni
fa la figlia scriveva che sono pochi i momenti in cui capisce.
E del tuo spirito nulla mi dici? E della tua salute?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 marzo 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son tornato stasera secondo il programma ed ero sicuro che avrei trovato lettera
tua. Son rimasto deluso!...
Poche parole poiché sono stanco e stordito. Sr. Imelde mi ha date L. 2.500 per
Casa Madre. Deo gratias!... Le Suore di Stigliano bene e in perfetto accordo.
A Montemurro viceversa. Non ti dico come sta l'Arciprete; ma anche il Cappellano
mi disse di raccomandare a ... maggiore dolcezza con le Suore. Pare che sia materna
solo con Sr. ...; facilmente toglie la Comunione e... non si persuade che abusa in
questo e fa male. La più ostinata contro Sr. ... ora pare che sia Sr. ..., la quale sta
anche più magra del solito. Non parliamo di Sr. ...
[pag. 429]
Le L. 3.500 che ebbero nel gennaio si sono consumate ed hanno preso anche L.
600 dal Comune in conto sussidio ed ora ne aspettano altre 400 per andare innanzi
questo mese e parte dell'altro. E poi?..
Ti accludo la lettera che mi ha mandata stasera la sorella di Sr. Letizia. Ho piacere
che viene Raffaele a rilevarti. Tu e Sr. Letizia poi stabilite tutto per l'entrata di Grazia
nella Congregazione.
299
Ho accettata una vocazione di Spinoso: una giovane di 23 anni di buona famiglia
da 5 anni ha la vocazione; ma la famiglia pur di ottimi sentimenti religiosi ha sempre
differito, anche ora il fratello ufficiale che l'accompagnava voleva rimandare in
settembre; ma ho fissata la data al 15 aprile. Porta il corredo e un titolo di L. 10.000
in conto eredità; avrebbero voluto non dare altro; ma ho insistito per le L. 100
mensili e il fratello, che è ufficiale in Africa Orientale, ha detto che le darà lui. Un
fratello studia all'Università, un altro quest'anno prende la licenza liceale. Questa
giovane appartiene all' A.C. ed ha frequentata anche la settimana di studi di
organizzazione.
Ti raccomando Sr. ...: confortala e sostienila in questo momento; ne ha bisogno.
E... falle fare una visita da qualche specialista per questa eczema ostinata: col
consiglio dello specialista si potrebbe tentare la cura
dell'autosiero. La suora mi ha scritto una lettera in cui si mostra un po’ avvilita di
questo fatto. Non posso scriverle in questo momento, come non posso scrivere a Sr.
Letizia.
Sr. ... ha scritto che Sciuti ha detto che la sorella può stare in Comunità e che curata
non avrà più manifestazioni di quel genere, consiglia però clima più mite. Penso che
dovrebbe andare a Rodi dalle Suore: se colà si ripetessero gli attacchi sarà facile farla
passare a casa sua. Sciuti ha escluso completamente il ricovero in casa di salute.
La lettera è del 13, ma io l'ho avuta solo stasera.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 430]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 22 marzo 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sei proprio cattiva! La lettera che scrivesti da Acquaviva è giunta qui iersera;
avevo perciò molta ragione di stare preoccupato. Né ora sono contento, perchè dopo
le mie insistenze avresti dovuto mandare almeno un rigo.
Spero che torni in buona salute e tranquilla. Sr. ... non è venuta e non ha mandato
notizie; nè ne ha mandate Sr. ... Questa stamane ha telegrafato con risposta pagata
urgente chiedendo l'autorizzazione di partire per Rodi e di andarvi anche con Sr. …
Non sapendo di che si trattasse ho aspettata la posta; ma non v'era nulla: ho mandato
la chiesta autorizzazione. Neppure stasera son venute notizie.
Credo che Sr. Maria Rosaria telegrafò anche a te per la notizia della morte della
mamma. Le scrissi una letterina. Ora si presenta il problema della sorella. Il
magistrato non vuol tenerla con sè ed essa ora è Sola. Chi sa se non si rivolga a noi?
Potremo proporle di mettersi a pensione a Marano per ora; poi si vedrà! Ma...
accetterà?
Qui tutto bene. Sr. Caterina sta debole; non appena mangia, il termometro fa il
pazzo.
300
Ti raccomando Grazia.
Io nel pomeriggio del 31 dovrò partire per Salerno per le Conferenze Episcopali.
Sarò di ritorno il 6 o il 7 aprile (a Napoli starò un giorno solo).
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 20 aprile 1937
Mia carissima figlia in Gesu Cristo
Ieri aspettavo gli auguri tuoi e della casa di Boiano: forse arriveranno stasera. O
avete dimenticato del tutto che ieri ho compiuto i 60 e [pag. 431] cominciato il 61°?
Se l'avete dimenticato non mi dispiaccio per niente a patto che invece di una facciate
tre Comunioni per me. Lo farai sapere alle boianesi.
Bisogna rispondere subito alla scrittrice della lettera da Marsico esortandola a
perseverare nella sua Congregazione (credo che sia delle Figlie del S. Costato) perchè
le difficoltà che prova non le impediscono di farsi santa. Dille pure che noi ci siamo
imposto come regola assoluta di non accettare quelle che sono state in altra
Congregazione. Perciò solo la giovane potrebbe far domanda per entrare fra le
Discepole.
L'Arciprete di ... è furibondo: gli avevo scritto; ma la lettera è rimasta sul mio
tavolo. Gli scrivo oggi e ti assicuro che si placherà. Ancora non è stato fatto il
deposito delle lire 5.000 sul mio conto corrente. Avrei dovuto fare un pagamento
prima di partire e... sono paralizzato!
Sera. Neppure stasera notizie. Ho ricevuto il telegramma riguardante Flavia ed
avevo già preso tutte le disposizioni per farla partire con me domattina; ma più tardi è
venuto telegramma da Lecce che la famiglia penserà essa a rilevarla e quindi vado
solo.
Stasera ho avuto finalmente lettera da Sr. Marta e ... non posso risponderle prima
del mio ritorno.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 26 aprile J937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Son tornato stasera e sono stanco morto. Grazie a Dio a Squinzano c'è stato lavoro
enorme: una notte sono andato a letto alle tre, la seguente alle due; durante il giorno
in continuo lavoro e non mi accorgevo di essere stanco. Ora è venuta la reazione.
Flavia fu rilevata dai suoi il 21 ed arrivò a Lecce a mezzanotte: quella sera dovette
stare a casa e il padre voleva che vi rimanesse ma essa ottenne di stare dalle Suore e
poi ha ottenuto di tornare oggi ed è venuta con me.
301
[pag. 432]
Le suore di Lecce abbastanza bene salvo Sr. Letizia che sta giù. Quelle di
Acquarica di Lecce non le ho viste: non hanno avuta la macchina che era stata
promessa: sabato avrebbe dovuto venire a Squinzano Sr Rosalia con la gioventù di
Acquarica; ma non vennero.
A S. Pietro stanno tutti bene; ma Sr. Gemma è sparuta assai (mi si disse che ora sta
meglio), Sr. Nicoletta è ingrassata; i mali di Sr. ... progrediscono.
Parlai con le postulanti di Squinzano ed assicurai entrambe che saranno ricevute.
Vennero tre giovani da Novoli tutte e tre senza soldi: una mi parve anche di salute
cagionevole le altre due mi piacevano e mi parevano intelligenti. Faccio l'elenco e
parleremo al tuo ritorno.
Sr. Tecla arriverà in questi giorni e condurrà Sr. Teodora. Quella di Toritto è stata
trovata da Sivilia malata ad entrambi i polmoni. Angela invece sanissima.
L'Arciprete di Montemurro si è calmato; ma ora sta contro Sr. … Questo forse lo
farà riconciliare con la Superiora la quale aspetta te … per avere soldi!...
... è proprio impazzita e le povere Suore di Marano sono molto tribolate: spero che
vada il fratello avvocato per vedere come si deve fare. Io ne parlai a D. Achille e
questi alla sorella Pina.
P. Domenico, zio della Iannone, prega di fare la vestizione il 17 insieme con la
professione per potersi trovare. Il 16 è Pentecoste ed è veramente una giornata
difficile.
Una Postulante sta con un braccio gonfio e forte febbre per cui Sr. ... è preoccupata
e ne ha scritto a Gagliardi al quale aveva già condotta l'inferma. Donatella non ha
saputo dirmi chi è. Se avrò notizie le manderò.
Ti raccomando di non far scorgere da chi ti si dicono le cose. Molte volte ti fai
capire troppo e qualche volta dici proprio da chi le hai sapute, il che non fomenta
certo la carità scambievole e monta le Superiore contro qualcuna. Non ho trovato
ancora Superiore che preferiscono proprio quelle che notano i loro difetti veri o
immaginari.
... dice che non può più tollerare Sr. ... che fa la pazzerella. Credo che abbia
ragione. Poi è dispiaciutissima e così è dispiaciuta Sr. … perchè la Madre Generale
non vuol visitare quelle case.
Non ho avuto notizie da S. Croce: che dice Mons. Santorelli? Che hai combinato
per Castelmauro?
Hai preso qualche appuntamento con Sr. Addolorata? Credo di no perchè tu sei
tornata a Boiano e quindi non passi per San Severo. Essa ha [pag. 433] scritto che il
catarro bronchiale le dà molta molestia e che mentre prima le cure e le precauzioni la
rimettevano, ora pare che non facciano effetto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 27 aprile 1937
302
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho letto sulla lettera che hai scritto alla Maestra che conti di venire qui il giorno 7.
In verità mi sembra un po’ tardi. Non so i propositi di Sr. Tecla, la quale vuol trovare
venendo qui te e me, e quando verrà non potrà trattenersi a lungo. Io al più tardi il 6
dovrò andare a Taranto per il Congresso.
Il 10 verrà con me a Tricarico P. Di Lorenzo, Religioso del Beato Eymard e
segretario dei Congressi Eucaristici in Italia: viene per conoscere le Discepole e per
prendere i primi accordi per il Congresso che penso di fare ai primi di settembre del
1938.
La probanda col braccio malato è la Riccardi: oggi sta meglio: esce un mondo di
pus. È dovuto tutto ad una puntura con ago.
Mi ha detto la Maestra che tu già pensavi a fare la vestizione e la professione in un
giorno solo, sicché possiamo farci il merito con P. Domenico per averlo contentato.
Telegrafai a Sr. Giuditta che avesse fatto visitare … da...; ma questo finora è stato
occupato e non ha dato ancora l'appuntamento. Speravo nella notizia che il fratello
avvocato fosse partito e invece oggi Doriguzzi telegrafa: «crederei vantaggioso
richiamarla provvisoriamente Tricarico vicino benefica influenza». Quanto è buono!
Aspetto notizie da te ora che vai a Napoli.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 434]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 29 aprile 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Brava Sr. Laura! Me la pagherà salata!... Meno male che non le hai dato ascolto
interamente! Non va la scusa che avevi perdute le mie tracce: sapevi che andavo a
Squinzano e che subito dopo il Congresso sarei tornato qui.
Ho scritto a Taranto per dire che andrò colà il 6: son sicuro che stasera verrà lettera
per dire che non si contentano. Il 10 verrò qui con … che si incontra qui con...: credo
che si combini.
Ho scritto a ... che il 10 vorrei essere portato qui con la sua macchina; ma voglio
sapere fin da ora se prende questo impegno: se accetta gli farò trovare qui una
signorina bravissima, colta e di finissima educazione; ma provata assai dalle sventure
per cui ora dirige un Consorzio Agrario. Son certo che a ... piacerà e che, se la
sposerà, troverà per i suoi commerci quello che a lui manca: l'istruzione tecnica e
commerciale, oltre che una moglie virtuosissima ed anche...bella: ha 37 anni, che si
intonerebbero bene con i 43 di ...
Si capisce che la proposta di Romano si può accettare, si deve accettare; ma... e
Cavallo come si propone di aiutare la casa? Ho paura che non trattandosi di missioni,
non aiuterà per nulla le Suore.
303
Bada che devi andare dal Cardinale e devi metterlo al corrente di tutto (e se
Romano dà il danaro, farai sapere anche questo a Sua Eminenza); devi parlare poi
con Monsignor Alessio per l'affare di Sr. Margherita e devi dirgli che non si poteva
mai immaginare che la malattia di Sr. Margherita durasse così a lungo, che la
Congregazione ha sopportato un peso terribile ed è naturale che ora sia nella
impossibilità di pagare, che avremmo da tempo ritirata la Suora se Tanturri non si
fosse opposto. Dopo parlerai con Tanturri e D'Avino.
Vedi anche...: credo che non abbia conchiuso ancora nulla: fagli comprendere però
che non possiamo restare a lungo in questa incertezza.
Con tanta gente che devi vedere temo che non potrai venir qui prima del 6 o 7.
Pazienza!
[pag. 435]
Sr. ... mi ha scritto che non è possibile mandare due Suore per gli esercizi. Ma poi
ha fatto una vera filippica per il tuo disinteresse per quella casa! Volevo spedirtela ma
pesa troppo: te la leggerai al ritorno.
Vi è un parroco di Roma, religioso bravo predicatore, che vuol venire qui a passare
una quindicina di giorni, ma non vuole stare in ozio: ha dato e dà esercizi a Religiose.
Fissa l'epoca e se potrà venire gli rimborseremo solo le spese di viaggio.
Vi è poi l'Abbate Marcello Morelli ex religioso, bravissimo, che vuol dare gratis et
amore Dei un corso di esercizi (anche per studiare le Discepole e vedere se può
affidare ad esse la cura dell'adorazione perpetua costituita a Matera). Anche per
questo bisognerà fissare l'epoca.
Le lire cinquemila non sono state versate ancora sul mio conto corrente. Come va
questa faccenda? Domanda pure a Nardino quando si liquiderà l'affare del mutuo del
Pezzo. Per questo mutuo facciamo una perdita rilevante: gli interessi e la ricchezza
mobile di diversi anni!.... Ossia diverse migliaia di lire. Raccomanda a Nardino di
non farne accorgere a mia sorella, alla quale dico sempre che avremo tutto; io intendo
di parlare del capitale, essa capisce che avremo anche le rendite e la ricchezza
mobile.
Castelmauro? Ma con tre Suore? Veniamo meno ad un altro nostro proposito!...
Sarà una casa che darà molti dispiaceri e … ci inimicherà quelli in riguardo ai quali
l'apriamo.
Potrà mantenersi poi in quelle condizioni? Ti sei assicurata dell'abitabilità della
casa? I Superiori maggiori che non debbono stare essi nelle case locali, si debbono
preoccupare che esse diano almeno l'indispensabile alle Suore che debbono starci....
Possibile che non possa ancora conoscere il testamento e la donazione degli zii di
Sr. ...? Se vi è la possibilità di far servire quella roba ad aiutare la Congregazione, la
casa a Serra non si metterà mai col mio consenso.
Ho l'impressione che non ci rendiamo conto delle condizioni finanziarie in cui ci
troviamo.
Di ... mi manderai notizie tu. Dopo un'unica lettera Sr. Giuditta non si è fatta più
viva.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
304
[pag. 436]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 aprile 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Qui nessuna novità: la Riccardi molto meglio col braccio, ora è sfebbrata. lo sono
molto avvilito non so come fare.
Sr. Tecla ha scritto che verrà l'8 maggio e starà fino alla professione: io non
pensavo che potesse assentarsi per tanti giorni. Vorrebbe fermarsi a Taranto per
parlare con me; ma le scrivo di non cercarmi e di fare piuttosto l'ora di adorazione in
Cattedrale: nel poco tempo che starò a Taranto dovrò stare a disposizione e non posso
sapere quando sarò libero.
A Taranto sarò ospite della Guglielmetti. Appena seppe che io sarei andato (sta nel
comitato) reclamò che avessero assegnato a lei l'onore di ospitarmi. Son contento di
questo; ma avrei preferito che mi avesse lasciato al Seminario. Ma... si tratta di tre
giorni e potrò avere tutto il tempo di fare le mie preghiere.
Ho detto a Sr. ... che scrivesse questa sera per sapere se per l'anniversario della
proclamazione dell'Impero vi saranno vacanze perchè non fosse costretta a stare al
Cenacolo quando non vi sono lezioni: è stata con febbre e forte raffreddore ed ha
perduto quel poco che aveva acquistato.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ti sei confessata in questo tempo? Per il mese di Maggio prendi di mira il sublime
detto della Madonna santa: «Quia respexit humilitatem ancillae suae, ecce enim ex
hoc beatam me dicent omnes generationes»; abbilo sempre presente insieme col
comando di Gesù «Discite a me quia mitis sum et humilis corde». Sia tutto fondato su
questo il tuo mese di Maggio.
[pag. 437]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 maggio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando due copie delle «Costituzioni»: una per uso della Madre Generale e per
mostrarla, una per te che dovrai tenerla sempre in uso specialmente nella preghiera e
nella meditazione e sulla quale prenderai tutti gli appunti specialmente per il
Direttorio.
Oggi mi sento meglio; ma appena mi sforzo a leggere o scrivere risento lo sforzo
alle tempia. Passerà anche questo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
305
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 giugno 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera ricevetti la lettera e poi il telegramma. Tanto a S. Antonio quanto a S.
Chiara volevano sapere da me il significato e i motivi del telegramma e io ho
risposto: «quando verrà la lettera lo sapremo, perché vi scervellate a voler
indovinare?» Io però lo pensavo che il ritardo era dovuto a disposizioni di S. Em.za.
Ti ringrazio assai degli auguri e ringrazio Sr. M. Rosaria e tutte le Suore. Pregate
assai chè ne ho gran bisogno: la Congregazione e specialmente il Noviziato mi
preoccupano assai.
Scrissi a Giacinta De Nitto: se la mia lettera le piacerà, ci avvieremo presto a
fondare anche a Latiano; se tergiverserà, a Latiano non andremo più.
[pag. 438]
Ieri ricevetti l'invito per il 2 luglio per Marano. Dirai a Monsignor Lo Giudice che
non posso rispondergli adesso perchè sono impegnato per un congresso eucaristico
che si concluderà proprio in quel giorno e debbo cercare di liberarmi da
quell'impegno: ci riuscirò?
Certo che se si forma il gruppo di quattro case: Marano, Mugnano, Chiaiano e
Napoli sarà un vantaggio non indifferente e dovremo... nominare la Provinciale!...
Domani aspetto notizie intorno a ciò che avrete concluso con Finamore.
Credo che la lettera della signorina... che tieni tu e quindi io non ho l'indirizzo di
Signor Pane, il quale poi che cosa potrebbe dirmi? «È una ottima figlia, molto pia, ha
avuta sempre la vocazione religiosa, ecc. ecc.» E ne sapremmo quanto ne sappiamo.
Ma Pina potrà dirci molto di più: che carattere mostra? È puntuale a scuola? Come
sono disciplinati i suoi alunni? Le vogliono bene? Con le colleghe come si mostra? È
allegra e disinvolta? Se si fa Suora che stipendio potrà dare alla Madre? Parlandole
fatti dire con destrezza se fratelli e sorelle stanno d'accordo coi genitori e se no quali
sono i motivi del disaccordo. Questo serve tanto per vagliare la signorina.
A S. Antonio e a S. Chiara non vi sono novità. Credo che lunedì partirà mia sorella
e partirà pure Sr. Consolata.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Non so che è uscito dalla penna. Mi addormento ad ogni rigo. Non mi persuade il
progetto di Sr. Giovanna di domandare il prestito a Resta.
Le L. 5.000 non sono venute sul mio conto corrente. Ora comincio ad essere
preoccupato.
[pag. 439]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 giugno 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
306
Lunedì stetti a Potenza e non potetti scrivere, poiché a sera ero stanchissimo. Credo
che ora hai ricevuta la lettera mia. Avrei scritto iersera ma mi trovavo nelle stesse
condizioni e poi pensavo che potevo scrivere oggi e farti arrivare la lettera domani a
mezzo di mia sorella; questa invece oggi ha deciso di partire lunedì.
Resto inteso per quanto mi dici di Finamore ed aspetto ora notizie della tua visita a
Chiaiano. Spero che hai ricevuta la mia con l'acclusa di Sr. Letizia. La casa di Lecce
mi preoccupa: non hanno mezzi per venire qui; ma non hanno neppure mezzi per
vivere colà: come faranno? Se non ci fosse stata la malattia dei bambini avrebbero un
gruzzoletto da parte; se le Suore fossero in buona salute non avrebbero speso tanto
per medicine.
Il fratello di Sr. Letizia sta qui e vi resterà ancora per qualche giorno: dirò a lui
delle L. 50.000 per acquistare la casa e speriamo che riesca. Se ci riuscisse potremmo
pure far venire qui le Suore per riposo e cambiamento di aria, sicuri che la casa di
Lecce avrebbe in avvenire la maniera di rimborsarci.
Delle L. 5.000 non so nulla di nulla. Parlane a Nardino.
Per mezzo di De Cicco fa prendere informazioni su quella maestra e non ti
contentare solo di ciò che ti dirà Fina.
Non credo che la dentista mantenga la parola; ma neppure vorrei che partissi prima
che mia sorella venga costà! Quando sarà venuta dedica ad essa almeno un'ora,
mettila al corrente di tutto, previenila sulle disposizioni di Palmina, prevedi tutte le
gonfiature che questa andrà a fare e così per quanto è possibile eviterai conflitti. Se
mostri di prendere consigli da essa e destramente ti farai consigliare le cose che hai
già decise, avrai ottenuto tutto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 440]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 6 giugno 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho già scritto che non sarei andato al congresso eucaristico. Se avessero voluto
insistere a quest'ora avrebbero già scritto, quindi mi ritengo libero il 2 luglio.
L'affare Finamore non mi persuade troppo; ma non mi pronunzio: non conosco la
consistenza della proprietà e le condizioni a cui darebbe tutto e bisogna vedere in
concreto. La casa di riposo è una bella cosa; ma... come si mantiene?
Ad ogni modo tu non vuoi perduaderti che col Cardinale devi parlare tu di certe
cose, devi domandargli filialmente consiglio (si capisce, dopo che ti sei messa
d'accordo con me; ma questo non deve apparire) questa è la vera maniera di
interessarlo per la Congregazione e entusiasmarlo.
Non hai detto più nulla di Sr. Margherita e di Sr. Elisabetta: come stanno?
Per l'inaugurazione, pur vedendola impossibilitata, mantengo la data del 27 e la
manterrò fino a quando il Commendatore Castelli non sarà lui a cambiarla.
Arrangeremo alla miglior maniera possibile.
307
Ho preso venti quintali di grano, 10 per S. Antonio e 10 per S. Chiara: il grano per
S. Chiara è parte duro e parte tenero perchè del duro non ne esiste più a Tricarico.
Ti aspetto mercoledì.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 luglio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi hai detto che risposta ha dato Finamore circa la stabilità della [pag. 441]
nuova fondazione. Spero che abbia messo bene in chiaro questo e che sistemerai bene
anche i rapporti fra le Suore e Finamore circa la vittitazione di questo.
Approvo quanto hai disposto per il gruppo provvisorio. Alle 11 sono andato a Fonti
e ne sono ripartito alle 16. Sr. ... ha migliorato ma non molto. Mi è dispiaciuto che la
mandasti da Gagliardi: essa domani dovrà partire per Boiano. Disponi poi le cose in
modo che al ritorno essa passi per Napoli e si possa fermare qualche giorno per essere
visitata da Sciuti. È necessario. Ed è necessario che tu faccia a Sciuti la visita di cui ti
dissi. Non dare per certa l'andata di M.d.S.; ma previeni il Professore perchè ci liberi
dalla possibilità di nuove noie.
Sr. Amata non si avvantaggia affatto della dimora a Fonti; pare anzi che le
diminuisca l'appetito e diventi più nervosa. Credo che faresti bene a farla tornare e a
farla stare per un mese a S. Antonio.
Leggi l'acclusa e falla leggere anche a Sr. Immacolata. Pare che il Signore ci voglia
consolare con queste. Ho scritto al Professore di matematica. Al gruppo scienze e alla
filosofia Scotellaro e Scarano si son fatte onore.
A S. Chiara pare tutto tranquillo e in ordine. Sono arrivate oggi le due postulanti di
Lecce zia e nipote: mi piacciono entrambe.
Ho avuta lettera dall'Arciprete di Taviano: neppure un'allusione a ciò che ha scritto
a te!...
Son cominciate le lezioni a Mugnano? Se perseverassero le iscritte che bilancio
mensile si avrebbe? L'entusiasmo delle vecchie Suore in generale e di Sr. Michelina
in particolare dura ancora? Sono nate le prime difficoltà della convivenza? .
Poiché resti costà fino al 20, prendi appuntamento con... e cerca di vedere con
chiarezza che cosa ha in mente. Se non si aprisse quest'anno prossimo la casa di
Napoli ne avrei piacere sia perchè non avremmo ora la Superiora adatta e sia perchè
non so come faremmo per S. Chiara. Vi sarebbe la difficoltà delle due che debbono
studiare a Sr. Orsola; ma da Chiaiano non sarebbe tanto difficile andare a Napoli nei
giorni in cui non se ne può fare a meno.
Suor … nel prossimo anno tra la tesi e gli esami importanti che deve dare non dovrà
essere occupata per niente; Sr ... se attendesse solo allo studio potrebbe dare anche gli
esami sulle quattro materie a scelta e così sarà meno aggravata e potrebbe dare più
aiuto nella casa in cui si troverà. A Napoli se non vi sarà una buona Superiora faremo
fiasco solennissimo. L'anno prossimo la Preside di Tricarico potrà essere ... e la [pag.
308
442] Superiora e Preside di Napoli potrà essere Sr. Immacolata. Sr ... sarà l'altra
laureata di Tricarico.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte anche le antiche
abitatrici del Carmine.
+ RAFFAELLO VESCOVO
A Suor Maria Rosaria una benedizione particolare, spero che le hai detto che vidi
il fratello a Roma e che al ritorno dalla villeggiatura ci rivedremo ancora con più
comodo.
Stamane son partite le Rodiane. Sr. Giovanna dopo la caduta ha avuto un attacco
cardiaco non lieve ed è stata a letto: ora si sente meglio.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 11 luglio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Risposi ieri stesso per l'affare di Chiaiano ed ora ti scrivo per mandarti l'acclusa
pervenuta a Suor Giovanna e la risposta che ho fatta al Direttore della Cassa al quale
poi ho mandato anche un biglietto personale col quale in forma amichevole confermo
le idee espostegli nella lettera e gli dico in confidenza che ci offrono una casa a
Napoli in condizioni molto diverse da quelle che abbiamo a Lecce e che se faranno
passi spiacevoli questi saranno tali per S. Lazzaro, per essi, non per noi. Questo per
indurre la Cassa a vendere per L. 50.000. Che se veramente dovesse impuntarsi, io
non saprei che cosa fare e non ci sarebbe via di uscita. Sarà il segno che la missione
di Lecce è finita per le Discepole.
... ... quasi certamente sarà rimandata a settembre; anche... corre pericolo. Due
Suore di altra Congregazione che danno gli esami a Boiano sono state respinte.
Se capita qualche occasione, mandami dieci scatole di zampironi e due scatole di
razzia autentica con relativa pompetta.
[pag. 443] L'intimità che si era stabilita fra ... e ... non mi piaceva. Ora ... dice che ...
non sa cucinare, che essa non vuol mangiare le cose cucinate da essa, ecc. ecc.: essa è
idrofoba per l'allontanamento di ... Che spina è quella benedetta donna!....
Sono andate a sostituire Sr. ... e Sr. ... Suor Santina e Sr. Ortensia. Torno a dirti che
Sr. ... deve essere visitata da Sciuti.
Iersera venne una cartolina di ... che arriverà domani alle 10,20 allo scalo e vuol
trovare la macchina; però Donatina in calce alla cartolina diceva che a Maria era
sopraggiunta la febbre e che, se questa perseverasse, avrebbe telegrafato.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Ho mandata copia della lettera alla Cassa anche a Sr. Giovanna.
309
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 20 luglio 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuta la tua stamane. Iersera scrissi un biglietto ed oggi riscrivo per l'affare
di ....
Figlia mia, sta attenta, attenta, attenta. A me la casa con quella Superiora non va
proprio: non già che non stimi Sr. ... in tutto il resto, non la stimo adatta a fare la
Superiora e il nominarla non lascerebbe indifferenti tante altre.
Oltre a ciò si deve badare molto alle condizioni che si fanno alle Suore. Tieni ben
presente a quali prezzi fantastici sono arrivati i generi (la pasta supera le L. 3 il chilo,
il cuoio da L. 10 a L. 30, le stoffe hai visto tu stessa, l'olio di oliva a L. 11,50 ecc. ecc.
e più ancora saliranno) [pag. 444] e ricordati che le Suore che insegnano hanno
bisogno di nutrirsi con cibi sostanziosi, si debbono riposare nelle vacanze ed anche
allora hanno bisogno di mangiare, e ricordati che la Congregazione fa sacrifizi per
esse ed ha diritto ad un certo compenso.
Né il Direttore della Cassa S. Lazzaro, né la Superiora di Lecce, né quella di S.
Pietro e neppure la Madre Generale mi han detto nulla della lettera scritta a proposito
della casa di Lecce.
Mandare Sr. Letizia a Napoli: questo si che mi piacerebbe!... Ma oltre alla
difficoltà vista da te per Sr. ... e a quella vista da me per Sr. ... vi sarà quella della
casa: il padre di Sr. Letizia darebbe ancora il sussidio? o darebbe le L. 50.000
occorrenti per l'acquisto? Io ne dubito assai.
Credo che dopo tutto quello che si è spedito a Mugnano e a Chiaiano non si possa
e non si debba sottrarre altro qui per altre case altrimenti come si farà qui?
Non posso rispondere a Sr. ... oggi: avevo cominciato a scrivere per comunicarle
ciò che ha scritto Ciafardini e accludo il foglio.
Stamane sono arrivate Sr. Emerenziana, Benedetta, Giuliana e Virginia.
Per Sr. ... avrei avuto piacere se avesse potuto fare la cura a S. Cesarea; ma credo
che ora sia difficile risolvere così la cosa. Provo gran rincrescimento di farla tornare a
Napoli vicino alla famiglia; anzi accompagnata sempre dalla famiglia. È una dura
necessità per essa come per altre; ma lo spirito?.. Come è lontano tutto ciò da quello
che avevo sognato io!...
Ti benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 agosto 1937
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Scrivi a Conte che è stato spedito il vaglia di L. 600 che gli arriverà mercoledì, e
che tu speri voglia considerarlo a saldo del suo avere. La cartolina dovrebbe partire
alle 12.
[pag. 445]
310
Circa Chiaiano approvo interamente che Sr. Immacolata possa e debba fare il
sacrifizio di restare fino a dopo il 15 agosto. Prima di scriverle però considera se è il
caso di mandare colà per un poco Sr. ... (con la quale parlerai per qualche minuto per
sentire le sue condizioni di spirito e l'animo col quale considera Fonti) alla quale
farebbe forse più bene un'aria non molto elevata, visto che essa è nativa di pianure.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Suor Immacolata dovrebbe cominciare il suo ufficio di Segretaria.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 agosto 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Neppure oggi notizie da Castelmauro. È evidente che l'Arciprete ha scritto al
Vescovo.
Io intanto mi preoccupo della casa di Lecce. Leggi l'acclusa e falla leggere a Suor
Letizia e vedete se sono stato preciso nei dati di fatto.
Se vi pare che vada bene rimandatemela stasera ed io domani la farò copiare e
spedire. Se nell'affitto col Parroco interviene l'Ufficio Amministrativo diocesano
avremo una garanzia molto più solida e potremo stare molto più tranquilli. Vedremo
così se Mons. Costa è intenzionato bene anche quando si tratta dell'Ufficio
Amministrativo.
Poiché il buon Dio ci ha obbligati a guardare realisticamente la posizione, è bene
che la guardiamo a fondo e con ogni avvedutezza.
Benedico te e tutte con tutta l'effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Con Suor Letizia devi parlare anche della sorella di Agnesina Imbò: essa ha scritto;
ma ha parlato con più precisione con Sr. Letizia. Io ora debbo dare una risposta.
[pag. 446]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 agosto 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Profittiamo della prova per purificarci, per uscire da noi stessi, per guardare con
maggior amore e più completo distacco solo alla gloria di Dio e al bene delle anime.
Prendiamo però lezioni. Quelle che non danno seria prova di equilibrio e di
dominio su se stesse debbono essere inesorabilmente rimandate sia pure cinque
minuti prima della professione. È falsa pietà e carità l'ammetterle: si pecca contro la
Congregazione, la quale avrà i fastidi, e contro quelle poverette che trascineranno la
loro croce facendo soffrire ma soffrendo anch'esse terribilmente.
La sorella di Sr. ... è venuta da me insistendo perchè permettessimo che la suora
(tornerà domani dall'ospedale) continui a curarsi stando in casa sua (della sorella)
311
perchè a) vi è infiammo alla ovaia e quindi ancora febbre; b) la ferita è sempre aperta
ed occorrono una ventina di giorni ancora perchè si chiuda; c) per la ferita e
l'infiammo occorre la cura del sole. A me pare che tutto ciò si potrebbe fare anche a
S. Chiara. Le insistenze sono grandi e oggi la sorella tornerà per la risposta.
Tu che ne dici?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, 30 agosto 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La lettera di Mons. ... non mi sorprende; mi sorprende il rimpianto per quella casa
dalla quale saremmo stati mandati via egualmente se non si fosse scritto come scrissi.
[pag. 447]
Manda le Suore a ritirare tutto e a fare la consegna; ma ordina loro più scrupolosa
riservatezza. Verrà tempo di far conoscere la verità e non mancheranno trombe per
proc1amarla; ma le Suore debbono tacere, tacere, tacere.
A Mons. ... si dovrà scrivere mostrando garbatamente la meraviglia che ragioni
così gravi per la statica dell'Istituto siano affiorate solo ora, dopo che le Discepole
hanno insistito nel volere il misero assegno che si dava ad esse. Fate gli auguri che
l'Istituto prosperasse davvero con altra direzione.
A Monsignor Arcivescovo Mimmi, malgrado il suo silenzio scriverai una lettera di
congedo e domanderai la benedizione per te e per la Congregazione e chiederai la
carità di dirti pure le osservazioni fatte da lui sulle Suore per tuo indirizzo e per il
bene della Congregazione.
In questo momento (sono le 15) è venuta Sr. Margherita a dirmi che il fratello,
Commissario all'Ospedale di Bergamo (un grandioso ospedale messo benissimo)
vuole che si operi di appendicite in quell'ospedale: l'impegno con l'Ospedale
dovrebbe prenderlo la Congregazione; ma il fratello farebbe dichiarazione che dalla
Congregazione vuole solo L. 500 e a tutto il resto penserà lui. Ha lasciato a Suor
Margherita il denaro per il viaggio ed essa sarebbe accompagnata dalla sorella
direttrice dell'Istituto dei Ciechi a Lecce.
Tanturri e D'Avino han parlato col fratello di Sr. Margherita e questa assicura che
l'uno e l'altro sono favorevoli all'operazione di appendicite. Sr. Margherita pare che
provi un'attrattiva speciale per i ferri chirurgici e, dimenticando quanto essa stessa ha
detto tante volte, vuoI farsi l'operazione. Io interrogherò D'Avino per telefono e, se
veramente è favorevole all'operazione, non avrei difficoltà neppure io, salvo le dichiarazioni esplicite e scritte del fratello di Sr. Margherita. Suor ... mi ha fatto dire
che vuoI venire da me. Le ho risposto che sono occupato.
... è venuta a Napoli. Deve consultare prima Pansini e poi Sciuti. VuoI venire per
una ventina di giorni a Tricarico; ho messo innanzi mille difficoltà; ma se non mi
riesce a farglielo sconsigliare dal medico, difficilmente potrò evitare questa venuta.
312
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
... non si fa vivo. Gli telefonerò questa sera.
[pag. 448]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, 31 agosto 1937
Mia buona figliuola in Gesù Cristo,
Mi sono persuaso finalmente e ringrazio le Discepole che con la loro costanza
hanno demolita la mia ostinazione. Da oggi innanzi voglio fare anche io il comodo
mio! farò o non farò le cose secondo che esse sono o non di mio gusto, e le farò
finchè il gusto c'è e le smetterò quando non ci sarà più. Le lezioni sono state tante e si
moltiplicano così intensamente che sarei matto se non le capissi.
Ciò posto cominciamo! Sto facendo la cura a precipizio per tornare presto costà:
sono uno sciocco, mi stanco e la cura non mi giova: le Suore mi insegnano che si
resta in Casa Madre senza preoccuparsi dei propri uffici e delle strettezze di Casa
Madre; che si deve secondare i capricci del mangiare o non mangiare, del fare o
meno la Superiora ecc. ecc. ne approfitto.
Il mio biglietto dura sessanta giorni; me li sconto tra Napoli e qualche parte dove
sono desiderato e faccio il comodo mio. Provvedete perciò a chi deve venire per la
professione perchè mi strapazzerei troppo a venire a Tricarico per ripartirne subito!
A che prò scrivermi poi? Tanto le Suore fanno a modo loro! Starò spensierato e
non mi avvelenerò continuamente.
Pensavo che fossero cose serie quelle che l'Imitazione scrive nel cap. 17 e seguenti
del primo libro: ingenuo! Le Discepole, anche le primissime, anche le predilette mi
dicono che non capisco niente.
Vi è qualche eccezione: ebbene mi occuperò delle eccezioni fino a quando saranno
docili e prontamente, costantemente ubbidienti.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
... non ha fatto ancora il contratto con la Società genovese; anzi vi è il pericolo che
tutto sia annullato il che manderebbe a monte l'opera e darebbe origine ad una nuova
causa. Il poveretto è avvilito.
[pag. 449]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, 1 settembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
L'espresso mi è giunto qui alle ...13,30 di oggi! Ed era … ben macchiato di olio!
Aspetterò oggi Suor Maria Rosaria e le parlerò dei progetti che mi hai espressi. Ora
mi pare che non si debba far venire costà Sr. Giuditta senza dirle i nostri progetti. Se
313
Sr. M. Rosaria è dello stesso parere, io farò venire domani Sr. Giuditta da me, le
comunicherò le disposizioni e partiranno tutte venerdì insieme col professore
Finamore.
Hai pensato benissimo a far andare Sr. Tecla e un'altra dall'Arcivescovo di Bari.
Mi piace moltissimo Sr. Marta a Marano e Sr. Liliosa a Rodi (ma prima dovrebbe
avere tutte le istruzioni da te e da Sr. Addolorata e si deve risolvere la difficoltà del
tirocinio); ma chi andrà a Castelmauro e chi a Montemurro? Credo che hai risoluto di
mandare rispettivamente Sr. Francesca e Sr. Maria Carmela. Per mezzo delle Suore ti
manderò diverse lettere che riguardano la Congregazione.
Parla della carità; ma parla pure della obbedienza e dello spirito di sacrificio: io
comincio a preoccuparmi dei nervi di Sr. ..., di Sr. ..., di Sr. ... ecc. ecc. Stiamo freschi
se si continua così!...
Ma ... sono cose che non mi riguardano. Io ora voglio dare un pò di libertà ai nervi
miei, e mi pare che ne abbia più diritto delle Discepole.
Ho parlato con l'Avv. Riccio riguardo a ... Le cose non sono così nere come ... le
aveva prospettate. Se in questi giorni viene risposta da Genova per il 20 si metterà
tutto a posto. Potrebbe la difficoltà sorta agevolare la conclusione del contratto.
San venute da me solo Sr. Eleonora e Sr. Eugenia e non ho potuto discutere con esse.
Ho mandato ordine a Sr. Clotilde di partire venerdì e così, anche se non partisse Sr.
Giuditta, vi sarà il Prof. Finamore con esse e con la Del Core (non incoraggiate
questa per la vocazione). Domani alle 11,30 ho detto che venisse da me Suor
Giuditta. Se essa [pag. 450] propone di venire (io la disporrò a questo) partirà pur
essa; se non dovesse apprendere bene questa cosa, non voglio in questo momento far
sorgere un'altra questione.
Io dovrei riposare...! Pazienza!
Benedico te e tutte.
In Corde Jesu semper!
+ RAFFAELLO VESCOVO
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, 2 settembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il mio biglietto fu provocato da ciò che mi scrivesti di ... È vero che mi parlò a
Mugnano; ma pensavo che scherzasse e non potevo immaginare che dicesse per
davvero. Non le hai detto di avermi scritto e va bene; ma fa capire ad essa e a tutte
che sono proprio all'estremo della pazienza e che ho bisogno di sostegno.
Non mi rincrescono le prove finanziarie, non mi avviliscono le malattie; ma la
ricerca di se stesse, il voler seguire la propria volontà, il voler prevalere, le mancanze
di carità, di sincerità ecc. ecc. mi scoraggiano, mi scoraggiano, mi scoraggiano!
314
Quelle che sono restate costà perchè tu hai detto che restassero han fatto bene a
restare; quelle che non hanno nulla da fare costà non debbono insistere per restare.
... prima di tutto mi disse che le ... ... ... fecero ricorso più volte al Cardinale 1°
perchè le Discepole si occupano della Gioventù femminile; 2° che per avere una
giustifica per questo, fanno il catechismo la domenica; 3° per la processione alla
quale intervenni io e alla quale esse non furono invitate. Mi disse che il Cardinale pur
vedendo da quali motivi sono mosse si dispiace di avere questi ricorsi.
Meno male che la Direttrice è cambiata e che noi non ci occuperemo più di certe
cose fino a nuovo ordine.
Sr. Giuditta non può partire adesso: il 6 deve riscuotere la pensione e la procura
(solo per carta bollata senza i diritti notarili costa L. 60) è fatta ad essa. Nel frattempo
potremo riflettere e decidere con calma.
[pag. 451]
Il fratello di Sr. Margherita le ha scritto che a Bergamo non possono essere curati
ammalati di altra regione e che perciò non può andare il progetto fatto da lui. Intanto
Sr. Margherita si è fitto in testa il chiodo dell'operazione di appendicite. Le ho detto
che se si fa fare la base ed entra agli Incurabili gratis io non trovo difficoltà, se no
non ci pensasse, perchè noi non possiamo spendere.
Ho fatto la cura in maniera pazzesca, senza interrompere un giorno per venire
presto costà. Valeva la pena?!! … Intanto dovrò partire domenica, non sabato.
Parla con Sr. ... e con le altre e fa capire che non debbono fare le bambine viziate e
capricciose. Applica ad esse quello che ho scritto senza dir loro che le ho nominate
individualmente. lo farò il resto dicendo a ciascuna che avevo essa presente mentre
scrivevo.
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Sr. Marta attende ordini tuoi.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 23 ottobre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuto stamane la tua. Grazie degli auguri espressi e di quelli più intensi e
numerosi che fai nella preghiera.
Per la casa di Napoli hai avuta un'idea luminosa che io approvo completamente
purchè sia completata e poi attuata con prudenza. Completata con una competente per
l'insegnamento, perchè vi è la responsabilità e non vi è nessuna abilitata. Attuata con
prudenza: non precipitare le trattative con ... e ricordarsi che ora tutto è incarito
enormemente, ed anche per l'arredamento ottenere quanto più è possibile; devi poi
scrivere subito a Sr. Giovanna la possibilità di aprire la casa di Napoli, i vantaggi che
offrirebbe alla Congregazione e la impossibilità di aprirla per [pag. 452] mancanza di
una Superiora adatta: ma ti viene in mente che solo se essa potesse prendere la
direzione della Casa di Lecce si potrebbe provvedere; ma che non osi proporglielo
viste le sue condizioni di salute.
315
Essa ora sta bene e quasi certamente ti risponderà che è disposta ad andare. Questo
risolverebbe anche la difficoltà di S. Pietro perchè non so quanto tempo ancora Sr. ...
resisterà a non rinfacciarle quello che Sr. Giovanna ha detto di essa e quel che peggio
ad ....
Mi scrive la … Mandale un appuntamento e dille che desse al padre tutto quello
che le viene per arretrati (circa 400 lire) e venisse senz'altro. Parlale anche a nome
mio.
Le aspiranti di Talsano aspettano la decisione e sono impazienti. A Taviano oltre a
Maria Bruno si preparano per gli esami di metodo Maria Orimaldi e Aida Micali tutte
e due brave e buone e che mi danno grandi speranze. L'Arciprete aspetta i
programmi: faglieli mandare subito. La Micali che ha 14 anni ed ha fatto una classe
di ginnasio potrebbe fare le magistrali; ma la mamma non la lascia andar via ora e
vuoI essere sicura.
... sapendo che la sorella ... era sofferente proponeva di farla visitare a tutte loro
spese da Vallese: ora il malessere che Sr. ... avvertiva è del tutto scomparso e l'ho
trovata molto migliorata. Non è il caso di parlarne. Ti accludo pure la lettera del mio
incaricato per la casa di S. Lazzaro. Conservata.
Sr. Addolorata pare che stia raffreddata. Domani avrò notizie.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Prima di parlare con ... parla con De Cicco e con l'Avv. Riccio.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 28 ottobre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se mi fosse stato possibile avrei scritto ieri: è stato bene però che non l'ho fatto
perchè non avrei potuto parlare con Sr. ... secondo che tu [pag. 453] hai scritto a
questa, né ricevere le notizie ulteriori.
Ieri scrissi a Mons. De Cicco e all'Avv. Mario Riccio entrambi amici miei e di ...,
entrambi zelanti e di altissima rettitudine. Ho pregato entrambi di parlare con te e di
trattare con ... gli interessi delle Discepole. Se vi è seria speranza che si concluda
veramente l'affare meglio di tutti lo sa l'Avv. Riccio.
A dirti la verità a me questo pasticcio non piace proprio per nulla. Prima di tutto si
dovrà vedere che cosa saranno le Discepole in quest'opera; poi questo andare e venire
per un mese e il non volere che dopo si aumenti il personale che cosa significa?
Abbiamo tanto insistito perchè Monsignore si decidesse a tempo ed ora dobbiamo
affogarci così?
Deciso che cosa dovranno fare le Suore: dovrai decidere anche come dovranno
vivere. Anche di questo ho scritto a quei due. I Superiori si debbono preoccupare
seriamente di questo, e non debbono richiedere troppi sacrifici dalle Suore che vanno
nelle case.
316
Sr. Immacolata e Sr. Addolorata sul Capitolo arredamento han detto che a
S. Chiara non vi sono nè coperte nè materassi a sufficienza. Sr. Raffaella mi disse lo
stesso per S. Antonio. Iersera arrivarono tre convittrici prima che arrivassero le robe e
mandarono da noi a prendere materassi e coperte in prestito.
Superiora: a S. Chiara oggi scartavano tutte per Lecce; ma non sapevano proporre
nessuna. Sr. ... è timida ed impacciata ed avrebbe bisogno poi di una adatta a dare
indirizzo serio alla scuola. Io la credo non adatta a reggere tante suore e a far andare
innanzi la scuola e l'apostolato.
Sr. ...: hai scritto abbastanza intorno ad essa e non è il caso di tornarci su.
Sr. ...: Sr. ... osserva che essa e ... fanno come i ladri di Pisa e che con ... a Lecce la
casa praticamente dipenderebbe da ... A questo si aggiungerebbe che si dovrebbe
mandare a … una Suora abilitata per l'insegnamento elementare. Io credo però che
questa sia la via più facile.
... Supponiamo che si venga alla soluzione proposta da … (io non la tollero
proprio) che aiuto potrebbe dare la stessa … la quale dovrà frequentare? Se insegnerà
Sr. ... sia pure due ore al giorno, questo basterà per non farle prendere il diploma. Lo
vedo già tanto difficile?!!!
Con Sr. ... e Sr. ... dovrebbero bastare due diplomate di Boiano. Dove si
prenderebbero le altre? E a che servirebbero le due che tu porti via da Boiano?
Attenta alla nota seguente. Ti proibisco di leggere oltre se non innanzi a Gesù in
Sacramento nell'ora di adorazione. Del resto comunque si gira la cosa è difficile,
difficile, difficile!... Riterrò come grazia speciale se si [pag. 454] rimanda ad altro
tempo, anche a costo di tenere Sr. ... e Sr. ... a pensione con L. 8 al giorno, se esistono
queste Suore così caritatevoli.
Da questo punto lo leggerai innanzi a Gesù in Sacramento durante l'ora di
adorazione. Anche perchè è necessario provvedere al noviziato assolutamente. Ti
dissi già che si delineano i partiti e che se non si rimedia a tempo la Congregazione
avrà una scossa tremenda!...
Tu da oggi innanzi non parlerai ... con chi che sia, neppure con le più intime; non
ne scriverai che a me; scriverai a … più spesso che alle altre e con tutta serenità
molto meglio che non hai fatto finora; tornata qui, andrai a S. Antonio e troverai tutto
bello; ti tratterrai con ... meglio che nei primi anni, e quando avrai dissipato lo stato di
animo attuale e nascerà o farai nascere la necessità di una Superiora ad un posto di
fiducia vi manderai ...
Guarda che tutto ciò che ti ho detto a questo riguardo sono ordini che do a te non
come Madre Generale; ma come mia figliuola spirituale, e voglio che li esegua con la
massima fedeltà.
Tutte debbono convincersi che se ... è stata vittima della Madre Generale, era una
prova; ma che la Madre vuol bene ... e per il suo bene la mortificava: prima di tutte
deve convincersene…Quando questa convinzione sarà venuta, vedrai come era
necessario tutto questo che ti ho detto. Nel dirti questo, comprenderai bene, che non
mi servo di quello che ... mi dice.
Esaminati sempre sulla maniera con la quale parli delle Suore. Solo per necessità ti
è permesso di parlare dei difetti e delle mancanze di altre e non ti è permesso mai,
317
mai, mai metterli in rilievo o scherzarci sopra. Fu disastroso l'accenno che facesti in
ricreazione il giorno della Professione a quel che fece ... con ... l'anno precedente!
Non era presente ...; ma un quarto d'ora dopo seppe tutto per filo e per segno e ... lo
seppe pure ... Purtroppo questi difetti li commetto anche io e ... non faccio bene.
Mi dispiace di contristarti con queste cose; ma mi pare indispensabile per il bene
della Congregazione e tuo.
Prego tanto per te specialmente ora.
È tardi e non posso scrivere a Maria Ippolito che mi ha scritto una bella lettera e
alle Suore di Chiaiano e di Mugnano. Comincia dal ringraziare tu tutte e specialmente
Finamore.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 455]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 ottobre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le mie ti hanno certo contristato: immagina quel che ho sofferto io perchè dovevo
contristarti! … Ma la croce di chi sta a capo è fatta anche di queste cose, e sono le più
penose!... Quello che ti ho scritto lo avevo nel cuore da molto tempo; ma non potevo
dirtelo; ora invece, appena ho potuto, te l'ho scritto.
Non dimenticare il programma che ti ho tracciato; ma dimentica la pena che le
notizie ti hanno portato e pensa solo a vedere le innumerevoli grazie che Dio ti ha
fatte in tutta la tua vita e specie nell'anno che per te si compie nella festa di tutti i
Santi: godine e rinnova i santi propositi che hai fatti e perfezionali.
La Chiesa nella festa di tutti i Santi ci fa leggere l'Evangelo delle Beatitudini: Gesù
chiama beati quelli che il mondo giudica infelici e compatisce o disprezza. Io
sacerdote di Gesù anzi Apostolo, tu Superiora Generale di uno stuolo di anime
consacrate a Dio abbiamo sempre lo stesso giudizio di Gesù circa la beatitudine?
Quanti principi belli e come spesso li affermo a parole; ma coi fatti? È un tutt'altro
conto! L'augurio mio è che Gesù ti imprima così profondamente nell'animo i suoi
insegnamenti e i suoi giudizi su tutte le cose che tu viva e pensi ed operi sempre
secondo essi, anche quando meno vi pensi, e che possa ispirare in tutti quelli che
avvicini; ma specialmente nelle Discepole, sentimenti conformi. Ti piace l'augurio?
Se si verifica, sarai Discepola perfetta.
Chi hai visto stamane? Credo che De Cicco ti abbia dato poco aiuto perchè
frastornato per le cose sue.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 456]
318
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 novembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Quasi certamente sarò a Napoli sabato a sera. Ti avvertirò con precisione.
Intanto approvo pienamente il proposito di differire l'apertura quando le Suore
potranno stare nella casa, purchè si stabilisca fin da ora come si sistemerà la
Comunità in avvenire, poichè una condizione come quella di questo anno non
potrebbe sostenersi a lungo. Si debbono anche stabilire i rapporti tra l'opera, le Suore
e Monsignore. Se si comincia con rapporti chiari si andrà innanzi bene; se per
prendere la casa si tace su certe cose avremo fastidi immensi e finiremo col non poter
restare.
Non mi pare poi che si possa stare tranquilli con Sr. ... alla casa di Lecce senza un
aiuto valido per la scuola. Ricordati che l'unica abilitata è ... che da questo lato non
vale molto e che non potrà imporsi alle altre maestre. Ora che le scuole si sono
affermate è peccato mandarle giu.
Lo sapevo benissimo che Sr. ... non sta più a posto a Lecce e non vede l'ora di
scapparsene; ma ....
E a Tricarico? con l'allontanamento di ... e di ... mancano 25 ore di insegnamento!
Chi dovrà farle? Se vedessi Sr. ...! Eppure oltre alle 24 ore settimanali cerca di aiutare
le altre.
... ha 24 ore settimanali, ... 21 e poi segue le lezioni di latino. È un bel (o brutto?)
pasticcio ed io penso che un aiuto sia indispensabile.
Il trasferimento qui della... è impossibile; col 15 ottobre i trasferimenti sono chiusi
e le nuove diplomate sono rimaste senza posto neppure provvisorio.
Ho scritto alla ... e le ho detto che essa ha solo l'obbligo di seguire la sua vocazione
e che i bisogni dei suoi non sono di natura tale da permetterle il differimento. Questa
è convinzione mia assoluta.
Spero di avere subito notizie tue. Come vorrei vedere quanto spendono per il
vitto...! Se fossero dieci o dodici Suore a L. 5 al giorno a stenti arriverebbero a
mangiare, e il vestito? e le scarpe? e se una si ammala? e i viaggi?
Ai Graniti non c'è da aspettarsi offerte! E il noviziato come deve andare innanzi? Nè
credo poi che attualmente quella casa ci darà i vantaggi [pag. 457] che ne speriamo
per la Congregazione. Va sul posto e renditi conto della situazione. È dovere tuo
esaminare tutto prima.
Ti benedico.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 27 novembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuta la tua e rispondo telegraficamente.
319
l° Confessore per Presicce: l'Arciprete in chiesa pubblica. Le Suore siano
riservatissime. Se il futuro Vescovo sarà di mia conoscenza vedrò con lui in avvenire.
2° Sr. Agata? Quando tornerai tu. Non brucia la casa per questo.
3° Sr. Letizia starà a Tricarico pochissimi giorni.
4° Lunedì partiranno Sr. Teodora e Sr. Arcangela. Sr. Clotilde avrebbe voluto oggi
l'aiuto; ma non sarebbe stato possibile. D'altra parte la Presidente della Gioventù di
A.C. di Marianella ha voluto sapere l'indispensabile per arredare la casa e si è
impegnata a far trovare tutto pronto per oggi. Domani il Professore, Sr. M. Rosaria e
Sr. Clotilde sono invitati a vedere quello che avranno fatto.
5° ...? Non vedeva l'ora di andarsene. Iersera dissi che sarebbe partita stamane
perchè pensavo che fosse possibile far partire le due Suore; dopo poco Sr. Addolorata
le disse che sarebbe partita lunedì, e il differimento pare che le sia rincresciuto.
Il gruppo di Presicce avrebbe dovuto essere come si deve, e invece... Molto
migliore quello di Acquarica. Speriamo che coteste Suore e specialmente la Superiora
parlino poco, preghino molto e siano prudentissime. La Superiora sappia che l'A.C. è
parrocchiale e che di essa è responsabile il solo Parroco il quale ne dà conto solo al
Vescovo: essa perciò ha il dovere di lavorare secondo le direttive del parroco e non
deve [pag. 458] criticarle neppure se venisse la Presidente Diocesana o l'Incaricata o
qualche Assistente. Solo al Vescovo dovrebbe parlare se interrogata. E non solo non
deve criticare con le parole; ma neppure col contegno, coi sospiri e con l'aria di
Volontà di Dio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non solo a Taviano ma neppure a Boiano, a Montemurro e a Vieste ho mandate le
pagelline perchè non ho potuto scrivere: vengono continuamente cose urgentissime e
debbo rimandare. Qui poi c'è stata prima la settimana della giovane, ora una
settimana per Donne di A.C..
Iersera scrissi una lunga lettera a Finamore appunto per esortarlo alla calma: gli
dissi che l'opera sua con queste persecuzioni riceve l'impronta della volontà di Dio e
la sicurezza del gran bene che deve fare; che comincio a dubitare dell'accusa di
antifascismo: essa è stata messa innanzi per giustificare il togliergli le cucine ed
annullare i contratti già firmati; che lui deve calmarsi per appurare le cose bene e non
fare passi avventati o imprudenti; che se nemici ci sono stati non sono stati abbastanza furbi: avrebbero dovuto far cominciare il funzionamento, quelli che hanno il
beneficio non sono mai contenti anche se avessero più del prescritto, le lagnanze
sarebbero state ascoltate e le ispezioni avrebbero trovato sempre qualche cosa da dire.
Gli ho detto poi che non mi persuade troppo l'apertura della casa di Marianella, che
lui ha già un gran peso per la casa di Chiaiano e non deve disperdere le sue forze
320
anche in considerazione dello sviluppo che Chiaiano deve prendere e dei sacrifizi che
richiederà ancora da lui.
.
Aprire una casa senza sapere che cosa fare è cosa poco seria.
Ho scritto a Sr. Clotilde. In seguito a ciò che scriverà il professore ci regoleremo:
io gli ho scritto una lettera molto affettuosa e spirituale.
[pag. 459]
È mio vivo desiderio che... sia ritirata da Lecce; ma non a precipizio: se trovi
l'opportunità di cambiarla naturalmente ora, potrà essere la tua compagna nel ritorno;
se questo dovesse impressionare ora, differisci a momento più opportuno.
Finalmente viene...! Che impressione ti ha fatta...? Di Taviano non mi hai detto
nulla se non che l'Arciprete è pieno di entusiasmo. Qualche notizia mi sarebbe
giovata ora che debbo scrivere.
Sr. ... stamane non è venuta perchè piove dirottamente e fa freddo. Quando
tornerai, se a Taranto sarà arrivato l'orario che andrà in vigore il 16 corrente, me ne
comprerai una copia.
L'acclusa per il Superiore dei Gesuiti nel caso che tu potessi portare i canarini.
Benedico di cuore te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 6 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gestù Cristo,
Se non venissero le prove come faremmo? Dove se ne andrebbe la nostra superbia?
Il Signore però vuole che ne traessimo profitto e ammaestramento per l'avvenire.
Abbiamo bisogno di queste lezioni rudi, visto che non sappiamo profittare di quelle
dolci che Gesù non manca di darci. Anche quando certe cose le sappiamo e le
insegnamo, quando arriva il momento non le ricordiamo o pensiamo che quello è un
caso eccezionale.
Compi con calma la visita a Lecce, Acquarica e S. Pietro e vieni quando devi venire.
Non mi pare però che... possa stare a lungo qui, perchè ne andrebbe di mezzo lo
spirito delle Suore che stanno a Napoli. Già sono avvenuti screzi, non apparenti per
ora, fra... e ...: ... pare che inclini per la prima, ... per la seconda. Credo poi che le
difficoltà che... [pag. 460] mette innanzi per l'andata di Sr.. Letizia siano solo perchè
non c'è posto e perchè il quartino non è stato consegnato. Io penso che anche ... potrà
adattarsi per un po’ di tempo.
Ora ... e ... vanno tutti i giorni, o quasi, al Magistero e dalle 8 alle 14 restano in
casa le altre 3: non mi pare prudente.
È cominciato il lavoro per il Congresso Eucaristico e veggo che è superiore a
quanto immaginavo! Dovrei avere tre Suore istruite e organizzatrici per stare
tranquillo; ma ... dove le prendo? Potrei averle a luglio; ma oltre all'essere tardi
allora, quelle che potrebbero fare saranno mezze morte ed io non voglio finire di
ammazzarle!...
321
Vuol dire che le Discepole faranno la penitenza di avere meno lettere di quante ne
hanno avute finora.
La Madre Generale intanto pensi alla circolare che deve mandare a tutte le case per
quello che fin da ora le Discepole debbono fare per la riuscita spirituale del
Congresso.
Ogni casa poi dovrà mandare per l'Assunta almeno un corporale, 4 manutergi, 4
purificatoi, ed un amitto: cose semplici ma fatte bene. Le due case di Tricarico
dovranno preparare tre camici semplici ciascuna e un camice buono per i Vescovi. Il
15 agosto prima del Pontificale si terrà esposto tutto, sarà benedetto alla presenza del
Capitolo e poi si terrà in serbo per il Congresso.
Finamore mi ha scritta l'acclusa, che non risponde affatto a quando io gli scrissi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le prove si moltiplicano e noi ci stringeremo alla Croce con maggiore amore, con
propositi sempre più forti di voler trovare in Essa il nostro conforto e di voler
correggerci delle nostre mancanze, incorrispondenze ecc.
[pag. 461]
Ieri ho ricevuto da ... l'acclusa. D. Pietro aveva dimenticato di darmela, la vidi ieri
al giorno con faccia serena e le domandai quando avrebbe data la sua decisione; mi
disse: come non ha avuta la lettera che ho mandata?
Non vi fu tempo per dire altro. Richiesi la lettera e... puoi immaginare la sorpresa
e... lo sdegno! Ora le farò scrivere tutti i torti e le sofferenze che ha avuti in
Congregazione e poi le dirò che avvertisse i suoi, se non lo ha già fatto.
Poi mi arriva la lettera di Sr. Maria Rosaria per Sr. Amalia. Io credo che anche
questa sarà una liberazione per il fatto della salute. I disturbi che ha adesso li ebbe
anche prima di venire in Congregazione. A me dispiace per questa figliuola che in
sostanza ha buona volontà; ma la Congregazione sta al di sopra degli individui.
Ti accludo anche una lettera di Finamore al quale rispondo oggi stesso insistendo
(e più fortemente) nelle cose già scrittegli e negando risolutamente il permesso di
aprire la casa di Marianella senza che tu ne avessi padato al Cardinale Arcivescovo e
senza che ti fossi assicurata che la casa, aperta una volta non si debba chiudere poi
per mancanza di lavoro e di introiti.
Gesù trova anche consolazioni fra le Discepole: sotto il più stretto segreto ti mando
a leggere l'acclusa che mi restituirai.
Penso ora figlia mia, che ci siamo dilatati troppo rapidamente e che abbiamo
guardato alla quantità e non alla qualità, ed è necessario perciò un periodo di sosta
non inerte ma di epurazione, di raccoglimento, di lavoro in profondità. Le case che
abbiamo debbono essere messe a posto bene e dobbiamo formare meglio gli elementi.
322
Si impone la divisione assoluta tra noviziato e Suore e la Superiora alle Suore che
stanno a S. Antonio. Come si debba fare non lo so; veggo le difficoltà gravissime; ma
con l'aiuto di Dio dobbiamo superarle a tutti i costi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e conte benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 462]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando anche l'acclusa. La mia impressione è che anche l'isolamento che chiede
questa povera figliuola non gioverà; ma se tu d'accordo con Sr. Giovanna pensate di
accordarglielo io sarò contento e la risposta potrai mandarla direttamente da S. Pietro.
Come si provvederà per l'asilo? È un problema difficile.
Dopo tutto quello che ti ho scritto mi meraviglio che affacci ancora certe ipotesi. O
vuole o non vuole ... la Superiora a Napoli ci deve essere; se non ci sarà e subito
metteremo in pericolo la vocazione di quelle Suore o si deformerà definitavamente.
La Superiora a Lecce ci deve essere perchè la pace perseveri: tanto le Suore di
Napoli che quelle di Lecce debbono sentire che alla Superiora debbono sentita
riverenza ed ubbidienza anche se non è di loro gusto.
Circa la sostituzione di ... non ti dico più niente.
Le decisioni da prendere per attuare queste cose mi piace che le discuti insieme
alle consigliere: con me è inutile riparlarne.
Oggi andrò ad Accettura per ordinare domani un sacerdote malato purtroppo!
Tornerò qui domani sera.
In questi giorni mi sono occupato molto di te e degli esercizi spirituali che dovrai
fare. Sto pregando perchè il Signore te li faccia fare con vero abbandono in Lui e ti
illumini fin nel profondo dell'anima. Ti dia Lui una perfetta cognizione di te stessa
poichè la volontà di nulla negargli l'hai.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 463]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 29 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Cento figli non sono capaci di sostenere un padre... con quel che segue... .
Voglio che alle 9 di sera vai a letto e che cerchi di riposare bene anche
riscaldandoti se occorre. Se vuoi fare un'ora di adorazione in più (ed ho piacere che la
fai) trova il tempo durante il giorno.
323
Anche se non ti persuade tutto ciò che la ... ti dice non lo mostrare; però trova
l'occasione di provocare in lei stessa la revisione dei suoi giudizi su qualcuna. Credo
che vi sia diversità di giudizio su … Quella riservati di studiarla bene, di interrogarla
più di una volta in diverse epoche sullo stesso fatto: insomma fa il possibile per
conoscerla veramente e prega molto il Signore che ti illumini.
Io penso che dovresti profittare di questo tempo per fare i tuoi esercizi spirituali
durante i quali però potrai dare due ore di udienza al giorno: mezzora per le ufficiali
(e prevalentemente per la maestra) e il resto per le altre.
Cerca di far capire a ... che deve cambiare metodo, che certe economie sono
sbagliate, che il lavoro che le impedisce il raccoglimento fa danno a lei e alla
Comunità, che i modi sgarbati dispiacciono a N.S. che gliene fa colpa, che con D.
Pancrazio deve avere altra sottomissione e che la famiglia deve vederla meno.
Se farai gli esercizi ti assegnerò le meditazioni e ti manderò i propositi fatti in
passato perchè ne constati l'adempimento.
Io, figlia mia, non posso venire ora a S. Antonio. Non mi sgomenta la neve; mi fa
impressione la sofferenza all'aorta che mi provoca la salita e ogni sforzo fisico un pò
prolungato. Non dev'essere cosa rilevante; anche perchè Pansini mi visitò in agosto e
disse che potevo fare i bagni. Tu ad ogni modo non dir nulla a mia sorella! Quando
andrò a Firenze mi farò visitare da un bravissimo professore mio ottimo amico.
Se facesse una giornata veramente serena, farò una leggera colazione e verrò costà
senza accelerare il passo e fermandomi sulla salita ad ammirare il panorama.
[pag. 464]
Finora non ho avuto altre notizie da Chiaiano e Mugnano. So solo che colà si è
sparsa la voce che io il 27 sarei andato a Napoli, e che tutti mi aspettavano. Come è
potuta nascere questa voce? Io non ho pensato mai a questa possibilità!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Forse Sr. Addolorata ti chiederà di fare gli esercizi dalla sera di Capodanno alla
mattina dell'Epifania: sarà bene che glielo conceda.
Se tu fossi pronta per il giorno 8 Sr. Letizia potrebbe venire con te; se tu invece
dovessi ritardare si deve trovare il mezzo per farIa partire. Non so come sta ... e se è
necessario farla visitare. Se si, potrebbe andare con Sr. Letizia e tornare con
qua1cuna che deve rimpatriare.
Il tempo minaccia ancora; è necessario che si venga a far provvista di almeno altri
tre quintali di farina. La pasta non può venire da Stigliano; ne farò spedire da
Gragnano sperando che arrivi.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 dicembre 1937
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Credo che mi erano già note le condizioni di S. Antonio e le necessità di lavoro
quando ti proponevo gli esercizi spirituali e pensavo nel proporteli che avresti fatto di
324
più riformando prima te stessa. È forse Sr. Maria che deve cambiare le disposizioni
delle anime, riformare, infiammare ecc. ecc.?
Dio vuole che tu parli, esorti, raddrizzi idee: ma chi dà efficacia a tutti questi
mezzi è solo, solo, solo Lui, e quando più l'operaio è più intimamente unito a Lui e
più a Lui gradito, tanto più Egli benedice le sue fatiche e le rende efficaci.
[pag. 465]
Non ti pare che sarebbe stato tanto efficace convocare la comunità, dire in generale
le cose che non piacciono a Dio, attribuire a te la tua parte di responsabilità e poi
annunziare che prima di avvisare in particolare vuoi trattare con Dio negli esercizi
spirituali per spogliarti sempre più di te stessa e cominciare la riforma da te e per
acquistare maggiore spirito di carità per riformare le tue figliuole?
Figlia mia, nella proposta che ti facevo non era implicata nessuna cosa che
riguardasse il governo della Congregazione ed avresti potuto accettare senza
discutere: «l'ha detto il Padre? tutto il resto non conta!».
Credo che da Napoli abbiano scritto a te come hanno scritto a me: è urgente andare
e condurre la Superiora, e ciò non ostante, anche per questo occorrono prima i tuoi
esercizi spirituali, ed anche per questo dovresti mandare alle Suore di Napoli una
lettera collettiva quasi come il discorso che ti ho suggerito per la Comunità,
assegnando a quelle figliuole ciò che debbono fare per aiutarti negli esercizi tuoi;
come lo assegnerai alle suore di S. Antonio, di S. Chiara e …. perchè no? di tutte le
case. Il discorsetto potrebbe contenere gli auguri e formare la circolare, e così i tuoi
esercizi potrebbero cominciare lunedì e terminare domenica.
Resta il fatto di ...: questa deve riprendere l'insegnamento il lO, quindi, se essa deve
andare a Napoli dovrebbe partire il 3 o 4: potrebbe andare con Sr. Letizia la quale si
tratterrebbe per aspettarti a Mugnano o a Chiaiano. La tua permanenza a Napoli
dovrebbe essere quando più è possibile breve e al ritorno cominceresti a S. Antonio il
lavoro che interrompi adesso.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 dicembre 1937
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
La pietra focaia se non è percossa non dà la scintilla.
Se non avessi fatta stamane la mia paterna lagnanza tu non avresti [pag. 466]
scritto la tua di oggi e ti saresti limitata ancora a parlarmi solo di affari e mai del tuo
spirito. Sia benedetto Iddio!
Non farti violenza nell'orazione e, se Gesù ti attrae lasciati tirare da Lui, poichè
niente può esservi di meglio; diffida solo quando l'orazione non ti stabilisce sempre
meglio nella conoscenza del tuo nulla e nella carità verso il prossimo. Per
corrispondere però veramente alla grazia devi imparare ad esaminarti meglio e non
soltanto sulle tue intenzioni nell'agire; ma anche sulla perfezione pratica del tuo agire,
325
del tuo parlare, del tuo giudicare: dobbiamo fare il bene: non solo innanzi a Dio; ma
anche innanzi agli uomini i quali, secondo la parola di Gesù, debbono «vedere le
nostre opere buone per glorificarne il Signore». Perciò il tuo esame da ora in poi si
porterà con diligenza ed umiltà su questi punti. Ma di questo meglio durante gli
esercizi.
Non è in facoltà mia concedere la messa a mezzanotte o anche un'ora dopo, e
quindi ...
Se non occorre che ... vada ora a Napoli ne sono lietissimo e quindi non parliamo
di anticipo del viaggio di …Tu comincerai gli esercizi lunedì a sera, li terminerai
domenica e partirai la mattina del 10. Ai Granili si è prodotta una certa tensione di
animi e se si presenta sola ... non risolverà niente; tu metterai le cose a posto, farai
sentire come debbono diportarsi con la Superiora, con ... ecc. ecc. e così ... avrà
anch'essa la via tracciata. La tua andata è necessaria anche per la Casa di Chiaiano e
per questa nuova prospettiva della casa di Casandrino.
Dopo gli esercizi queste cose ti riusciranno ben diversamente.
Se non potrò venire nel pomeriggio di domani o nella mattinata di domenica tu
verrai qui lunedì mattina verso le 9 se però non nevica e non piove.
A Napoli alcune sono entusiaste di ... e accettano come cure paterne le domande
intime che egli fa, altre prendono questo come ingerenza indebita e non la tollerano e
non si contentano di tenere per sè questi apprezzamenti; ma ne parlano fra loro e si
urtano. Quando vi sarà la Superiora e si presenterà essa a ... ed osserverà e farà
osservare l'articolo della Costituzione che non si sta mai da sole sia pure con ...,
questo inconveniente cesserà. Il solito caso dei fondatori!
Spero di poter scrivere a quella figlia; ma... vi riuscirò? ... ora ha la fissazione che
se non va a Firenze per un paio di mesi non potrà scrivere bene la sua tesi!...
Benedetta figliuola!... Credo che te ne parlerà chi sa quante volte.
La circolare alle case? Ma solo per chiedere preghiere per i tuoi esercizi per la tua
riforma e per poter far bene maggiore alle anime. Chiederai [pag. 467] pure la carità
che chi ti vuole veramente bene ti manifesti i difetti che ha notati in te, perchè questo
è il solo modo di parlarne senza offendere la carità; anzi esercitano moltissimo questa
virtù. Tra quello che ti ho scritto stamane e questo puoi fare almeno tre circolari, non
una sola.
Avanti, figliuola carissima, col nuovo anno vita veramente nuova! Voglio dover
badare ad ogni proposta che ti faccio perchè tu non me la farai replicare ed eseguirai
tutto letteralmente senza meravigliarti e senza trovare impossibilità.
Non ho aspettato che tu mi suggerissi di scrivere a ...: la ringraziai della
disposizione di privarsi di ... e le dissi che dalla sua generosità mi aspettavo il favore
di anticipare quanto più è possibile la realizzazione del progetto. Tu puoi riprendere
l'argomento e dirle che io non so rassegnarmi, che tu vedi l'impossibilità di fare
diversamente, ecc. ecc. la conclusione la tirerà essa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
326
[pag. 468 bianca]
[pag. 469]
1938
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 gennaio 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Non è vero che tu sei responsabile di tutto e non volevo dir questo nella mia. Fatti
animo e scaccia la malinconia; ma non la volontà di troncare, estirpare, bruciare tutto
quello che non è di maggior gusto del tuo Dio. È certo che tu, io non possiamo
misurare la corrispondenza sulla misura comune e quindi dobbiamo usare il metro
proporzionato alla copia specialissima delle grazie accordarteci. Dunque...!? dunque
da oggi innanzi non farai più la considerazione: tante fanno peggio e il Padre le tratta
con riguardi e a me non ne perdona una!...
Ti contenteresti se ti trattassi come le altre? Ne sarebbe contento Gesù? Le altre,
chiunque altra, non è stata posta a fondamento della Congregazione! La pietra
angolare non dev'essere di pietra tenera ma di pietra dura e bene squadrata col
martello e lo scalpello.
Non posso continuare per carità verso il messo. Non so con quale coraggio l'avete
mandato!
Verrà la messa? Non posso dirtelo: ho fatto comprendere con chiarezza quale è il
mio pensiero; ma … Sia fatta la volontà di Dio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 470]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 gennaio 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Quando il Signore fa da sè è necessario lasciarlo fare: in un momento Egli può
operare nell'anima così che non farebbero mille anni di meditazione. È Gesù che ti ha
ispirato di umiliarti in particolare con la Maestra quando questa è venuta in camera,
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ed è Gesù specialmente che ti ha fatto entrare così bene nelle disposizioni con le quali
volevo che entrassi in esercizi e che parlassi alla Comunità!
Prega Gesù che, se gli piace, ti concedesse di fare le meditazioni e se non Gli piace
operasse così misericordiosamente nell'anima tua da darti vera, profonda e pratica
cognizione del tuo nulla e chiara visione dei difetti che hai e non tanto di quelli che ti
espongono ad umiliazioni quanto di quelli che possono danneggiare la
Congregazione. Gesù ti farà questa grazia: tu vincerai energicamente.
Esaminati sul perchè di alcune ti riesce difficile credere il bene, di altre credere il
male; se veramente hai carità grande per tutte e dimentichi per davvero ogni
mancanza fatta a te persona, ecc. ecc.
E poi devi entrare anche meglio nello spirito di umiltà come Congregazione e devi
saper amare le sofferenze e le umiliazioni che impone la povertà, ecc. ecc.
Non continuo per non far tardare le Suore. Sicuro che prego per te e tanto.
Insisti nelle meditazioni della Misericordia di Dio e una delle meditazioni (o anche
due) sia quella sull'infanzia spirituale, che prenderai dal 6° volume del Da Ponte;
un'altra meditazione devi farla sulla devozione alla Madonna.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 471]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 gennaio 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Ieri non mi fu possibile scrivere neppure un rigo e perciò la lettera che il Can.
Benevento venne a consegnarmi di persona rimase senza risposta.
I tuoi esami vanno bene e quello che mi dici nella lettera di oggi mi dispenserebbe
dal dirti dove ancora devi rivolgere la tua attenzione, poichè mi pare che proprio su
quei punti ti sei fermata; ma è tempo di grazia ed io penso che ti è di aiuto il dirti
quello che pensavo di scriverti: l ° (e lo sai a memoria) Vigilanza per evitare risposte
immediate e pronte; per evitare la satira anche scherzosa. Chi ha detto una sciocchezza o ha fatto uno sbaglio tollera l'avvertimento caritatevole e particolare; ma resta
ferito dalla satira, anche se... non lo dimostra. Disastroso poi è il richiamare, anche
scherzando, il ricordo di uno sbaglio fatto da altri.
2° Solo in casi eccezionali e per evidente necessità devi parlare dei difetti e delle
mancanze delle Suore con le Superiore, con le Consigliere, ecc. Quando sei sicura
della prudenza della Superiora però devi manifestarle le qualità buone e cattive dei
soggetti che le affidi.
3° Nelle discussioni non rigettare mai con parole vivaci anche le proposte sballate!
Quando Sr. Immacolata o qualche altra dice: «che sciocchezza!», «cose da pazzi» tu
senti che non agisce bene; prendi esempio per te affinchè possa guardarti sempre da
espressioni simili o equivalenti. Il «mi pare», «forse», «ha tenuto considerazione di
328
questo e questo e delle conseguenze per quest'altro riguardo» ecc. ecc. non feriscono
e rendono più incline l'altra parte a rinunziare cordialmente e non solo esternamente
al proprio parere.
4° Per la sincerità e dirittura del tuo carattere facilmente fai capire da dove hai
ricevuto informazioni e relazioni e questo ha reso comune fra le Suore che la Madre
fa capire i segreti. Ti ho già avvisata di questo e tu farai attenzione per l'avvenire.
5° Ti esaminerai sullo spirito di umiltà come Congregazione e mediterai in questi
giorni sui primi 14 articoli delle Costituzioni e su quelli che riguardano la Madre
Generale in rapporto allo spirito.
[pag. 472]
Il Signore ha abbondato e abbonda con te; siigli grata! E più approfondirai la
conoscenza del tuo nulla e delle tue miserie e più Egli abbonderà con te. Non dubitare
della sua azione interamente gratuita e di pura misericordia nella tua orazione: segno
infallibile che è Lui e tu fa il proposito sincero di essere veramente umile e di
conoscere intimamente le proprie miserie.
Domenica non verrai da me per la messa sia perchè non è conveniente uscire
presto col tempo attuale, e sia perchè non potrei celebrare per te in giorno festivo. Se
il tempo sarà sereno, verrai verso le 10, altrimenti vedremo.
Donatella aspetta. Qualche altra cosa la scriverò dopo.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Roma, 4 febbraio 1938
Carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando le accluse perchè stia al corrente e perchè mi dica come debbo
rispondere. Specialmente mi preme di rispondere a ... non tanto per essa quanto per lo
zio il quale certamente ha ispirata la lettera. E mi trovo impicciàto non per la
mancanza di dote; ma perchè non so di che ... si tratta. Quella figliuola non brillava
per salute: come starà adesso?
Il Comune di Corleto mi ha scritto che vuole le Suore e che dispone solo di L.
4.000 annue. Comincio a scrivere per sapere se c'è la casa, ecc. ecc.: son quasi sicuro
che non si conchiude nulla; ma ... se si togliessero di mezzo le difficoltà come
faremmo? Intanto in quel paese le Suore sono indispensabili.
Prega e fa pregare per questo. Mi è stato proposto di parlarne alle Piccole Suore
serve dei poverelli, una istituzione di Bergamo che hanno sviluppo meraviglioso
(quelle di cui parlò Mons. Caiazzo a S. Antonio).
[pag. 43]
Io le vedrò martedì e domando se accetterebbero un asilo in Lucania: dopo si
vedrà!
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
329
Suor Clelia mi consegnò l'acclusa il giorno in cui partì, ed io … me ne sono
ricordato adesso!
Fa sapere a mia sorella che sto benissimo, che l'escara del tallone accenna ad andar
via e che non potrò tornare a Napoli prima della sera del 15.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 marzo 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mons. De Cicco non si fa vivo ed io non so quali sono queste profonde ragioni per
cui egli ha cambiato parere, e neppure capisco i suoi indugi per parlare a Sua
Eminenza. Del resto ho detto di rimettermi a lui e non ritiro la parola, pur non
capendo le cose di cui sopra.
Non mi pare però che tu possa stare a Napoli così a lungo e nemmeno che ci possa
tornare a breve scadenza. Tu sai le condizioni... e che al Noviziato ci dovrai stare tu
durante la sua assenza e poi anche dopo.
Che convenzioni vuoi fare con ... ? Io sono scettico! O lui ha ragioni positive per
volere quello che ha voluto, e doveva espormele; o non le ha ... e allora ...
ricominceremo domani. Inoltre, se la Madre Generale non si garantisce per la più
ampia libertà nella destinazione dei soggetti io non approverò mai mai le
convenzioni. Questo però non significa che il Consiglio non possa approvarle.
Tu credi, figlia mia, che sei sola a soffrire e che io non sappia esattamente che tu
soffri meno per ... che per altri (e questo altri potrei essere io!): lo so benissimo,
eppure non mi sento di poter agire diversamente. Soffro per la cosa in sé, soffro
perchè contribuisco a farti soffrire, soffro perchè ne soffre la Congregazione. È l'ora
della Passione e bisogna [pag. 474] accettare il calice amaro in tutto e per tutto. Ho
fiducia che da tutto questo verrà poi la luce e la consolazione. Preghiamo. Io ti tengo
sempre presente nella preghiera e nella Messa.
È arrivata una cassa di medicinali; ma non è stata aperta ancora. Vi troverò le
medicine che servono per me?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 marzo 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono arrivate Sr. Immacolata e Sr. Letizia. Spero che prestissimo potrai venirtene
anche tu a riposarti cambiando lavoro.
330
Ieri al principio della lettera ero inquieto per quanto aveva scritto (o, meglio, non
aveva scritto) Mons. De Cicco; quando scrissi però l'ultimo pensiero ero calmissimo,
e quel pensiero non mi era venuto prima. Da ieri però si va sempre più stabilendo
nella mia mente e mi pare che tutto quello che sta avvenendo sia un paterno richiamo
del Maestro allo spirito delle Costituzioni. Mentre sei costà rileggi gli Evangeli
(comincia da capo e leggili tutti con devozione e riflessione) e vedrai che sebbene
Gesù nella sua vita pubblica abbia avuto sempre contraddizioni e persecuzioni,
tuttavia sempre che è andato a Gerusalemme non ha avuto un'ora di pace; rileverai
che a Gerusalemme vi è andato solo quando non poteva farne a meno per la gloria del
Padre suo, e che anche le persecuzioni avute altrove traevano la loro origine da
Gerusalemme.
Compiango le povere figliuole che resteranno costà e le compiango principalmente
perchè non avranno la Superiora sul posto. Hanno già avuto danno spirituale e ne
avranno ancora, e speriamo che non ci accada di peggio!
[pag. 475]
Voglio che ... non sia messa al corrente dei miei pensieri circa codesta casa. ... è
una buona figliuola; ma io scometterei qualunque cosa che le farei dire cose
contraddittorie in cinque minuti e la indurrei a dire male anche delle persone più care
senza che essa se ne accorgesse.
Chi sarà responsabile della osservanza delle disposizioni che tu lascerai?
Raccomanda specialmente che non si trascurino le preghiere, che tutte facciano
l'adorazione e che la casa sia chiusa all'ora stabilita; anche se ... trovasse eccezioni.
È morto nella fresca età di anni 92 il padre di D. Carlo Marzo. Domani gli farò un
telegramma; tu scrivigli una letterina.
Suor Liliosa ha mandato una cartolina vaglia di L. 800, nè così è rimasta
sprovvista: a fine di gennaio aveva circa L. 700 di generi in dispensa e più di 900 lire
in cassa; a fine febbraio vi è la seconda rata dell'assegno, gli incassi per il laboratorio
e le offerte in generi. Non mi pare prudente però che essa si è servita della cartolina
vaglia. Bisognerà avvertirla.
La signora Marzano ha detto che fino a tutto il prossimo anno non dispone di nulla,
e quindi vi è pericolo che quelle casette che si vendono adiacenti a casa mia siano
acquistate da altri.
Fa pervenire l'acclusa a D. Luigino Romano perchè provveda a fare il
compromesso.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 maggio 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
A che prò nascondere a me certe cose? Non vedi che è il punto sensibile
particolarmente e perciò quello al quale i tuoi sforzi debbono essere particolarmente
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diretti? Proprio su questo punto tu sei tentata anche nei riguardi del tuo Direttore e
provi difficoltà viva ad adottarne il giudizio pur avendone la buona volontà.
[pag. 476]
Figlia mia, medita su tante cose dette ieri: segnale, domanda schiarimenti, dimmi
come hai interpretato il mio pensiero perchè tutto sia messo nella sua vera luce e tu
possa ricavarne il maggior frutto possibile. Usciamo da noi stessi, figliuola carissima
e cerchiamo di rivestirci cosi della mitezza ed umiltà di cuore del nostro Gesù che
non ce ne potessimo spogliare mai, mai, mai. Oh! S. Francesco di Sales!
Leggi l'acclusa di ... e ricostruiscimi la scena perchè possa contestargliela.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. (Sta con me il
Colonnello Sanseverino e non posso continuare!)
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 15 maggio 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Domani alle 14,30 sarò costà e mi metterò in confessionile. Vorrei dire qualche
parola alle sole Suore per manifestare loro l'animo mio perchè si considerano le cose
con occhio terreno e molte cercano se stesse e la loro soddisfazione. Vi è bisogno di
riforma e di profonda riforma e io lo spero dalla Madonna santa.
Disponi le cose in modo che vengano a confessarsi prima quelle della vestizione e
professione (quelle che lo chiedono) e poi verrai tu e qualche altra (Sr. Raffaella, Sr.
Letizia).
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 477]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Firenze, 24 maggio 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho un momento di libertà e posso scrivere qualche biglietto. Spero che stai bene e
che con ordine e calma stai sbrigando le tue faccende e stai pensando anche alle case
che da tanto tempo aspettano tue notizie. Desidero anche io che tu faccia un pò di
ritiro spirituale e per quella circostanza prego fin da ora il buon Gesù e la Madonna
santa perchè facciano piovere in copia larghissima i lumi e le grazie su te. È tanto
necessario che ci abituiamo a considerare tutto in Dio e non nei riguardi nostri!... .
Vidi per un momento Sr. M. Rosaria, Sr. Celeste, Sr. Colomba e la … Questa fa
mille progetti che non si conciliano fra loro e nessuno di essi si concilia con la
vocazione. Le ho detto che al mio ritorno vorrò sentirla da sola, e allora esaminerò se
la sua vocazione è seria, o si tratta di sola velleità.
332
A Marano era successa un'altra tempesta fra le Suore e la ...; ma le Suore non ne
sapevano nulla! Qualche buona amica delle Suore aveva montato la signora, la quale
però, constatate le cose ha dato pienamente ragione alle Suore, e non solo quando ha
parlato ad esse; ma anche dopo.
Io sto ancora con l'animo sospeso circa questo viaggio a Budapest: vi è pericolo
che domani non possa celebrare, e questo mi rincrescerebbe assai, assai, assai.
Aspetto ora l'autorizzazione per poter celebrare mezz'ora dopo mezzanotte; ma credo
che non l'avrò.
In salute sto bene, salvo i dolori lombari che ieri specialmente furono intensi:
porterò anche questi a Gesù in Sacramento ed offrirò questi e il rincrescimento di
trovarmi fuori casa e tutto quello che potrò fare di bene in questi giorni per te e per la
Congregazione.
Tu prega per me e fa pregare tutte.
Una benedizione specialissima per te e benedico in particolare ciascuna Suora,
Novizia e Postulante.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 478]
Attacca la lettera di Sr. Raffaella con un po’ di carta da francobolli (dopo che
l'avrai letta) e, quando è asciutta bene, consegnala. Ho pensato meglio: metto la
busta: forse te la farà leggere essa.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Budapest, 28 maggio 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
A quest'ora ti sarà giunta la mia da Firenze e quello che ti ho scritto da Budapest.
Oggi è arrivata la lettera tua e il tesoretto offerto dalle Discepole. Mi è piaciuto. L'ho
consegnato al Comitato il quale ha gradito tanto il pensiero.
Sto bene: i dolori che avevo a Budapest sono scomparsi forse in grazia degli
strapazzi che abbiamo. A Firenze invece si erano acutizzati cosìche temevo di non
poter partire. Godo delle notizie che mi dai circa l'ordine che si va stabilendo a S.
Antonio: in questi giorni tutto quello che fò lo fò con la preghiera continua che il
Signore santifichi me e le Discepole ed usi anche i flagelli; ma faccia che io e tutte le
Discepole fossimo come Lui ci vuole.
Per Sr. ... chiama ...: poco potrà dire; ma sempre meglio che niente e poi, se non si
rimette presto, la faremo andare a Napoli.
Non sapevo di questa dimora di Sr. ... a Mugnano: la vidi per un momento e le
dissi che non si fosse incaricata della maniera con cui ... la tratta e non si fosse fatta
venire la tentazione di scrivergli lettera nè bella nè brutta. Suor M. Rosaria ti avrà
scritto pure delle ragazze che si sono coricate nella stanza attigua alle Suore e che
questo non doveva saperlo … Ma ... lo sapeva ....
Vedrò il Cardinale al ritorno; ma dispero di aver da lui una parola chiara. Appena
possibile ritireremo tutte e poi tratteremo. Perchè questa settimana di allontanamento
di Sr. ...? spero che più che mai Sr. ... e... abbiano gli occhi aperti.
333
Qui cose grandiosissime! Fatti dare dall'Episcopio L'Osservatore Romano e leggilo a
S. Antonio e fallo leggere a S. Chiara. E quello che han [pag. 479] fatto le Suore!...
Solo per la processione stettero schierate, ferme dalle 19,30 alle 23,15!... ve ne erano
circa 8000! ottomila! e dico poco!
E le Suore che ci ospitano? Non so come fanno; ma sono di una delicatezza e
precisione incredibili: non posso mettere in valigia un fazzoletto o una camicia non
del tutto pulita che sparisce e il giorno dopo si trova pulito e stirato! e siamo qui 24
vescovi e 40 sacerdoti! ogni messa l'ammitto si manda a lavare, ogni giorno il
tovagliuolo pulito!... Come per la mia cappella!... Al resto non ci tengo; ma la mia
cappella dovrebbe essere inappuntabile, perfetta!...
Hai pensato che il 7 voglio fare la consacrazione? troverò tutto in ordine?
La sera dell'l sarò a Roma, come ho scritto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Benedico in particolare Sr. Letizia e Sr. Raffaella. Ho mandato le cartoline a tutte
le case delle Discepole. La mattina dalle sei alle nove assisto a tutte le Messe che si
celebrano nella Cappella, cioè 60.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 giugno 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi non mi riesce di venire. Non credo che Sr. Addolorata verrà da me senza
preavvisarmi ed io se starò qui domani mattina, sarò tanto occupato da non poterla
ricevere.
Mercoledi terremo il consiglio: la mia parte sarà quella di dire alle [pag. 480] Consigliere e alla Madre le mie idee circa l'osservanza, i criteri da adottare, le dispiacenze
mie e le speranze per l'avvenire, il resto lo farete voi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 14 giugno 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi verrò se non sorgeranno incidenti.
È venuta Sr. Addolorata e le ho detto che si mettesse nelle mani di Dio e facesse,
ma davvero, quello che le verrà detto di dover fare.
334
Circa quello che debbo dire leggi quello che ha detto il Santo Padre ai capitolari
dei Cappuccini e vedrai quale spinta ho avuto a parlare come già sentivo di dover
dire.
In te, figlia mia, voglio maggior diffidenza nel tuo giudizio e esame più umile
delle tue disposizioni. Ti lamenti spesso che non hai collaborazione: ti esamini mai se
questa mancanza di collaborazione non dipende un poco anche da te? Come accogli
le osservazioni, i suggerimenti, le contraddizioni?
Io sto pregando e pregherò moltissimo per questa riunione di domani nella quale
dirò prima di tutto i miei torti e poi quello che voglio e spero che il Signore dia a me,
a te, a tutte, umiltà di cuore e risoluzione di voler cominciare con altro spirito senza
avvilimenti e senza irrigidimenti.
Son sicuro che preghi anche tu con questo spirito e che le grazie di Dio e le sue
benedizioni scenderanno copiosissime sulla nostra Congregazione.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 481]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 20 luglio 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Tutto è buono! Ringraziamo il Signore che ci mortifica con la verga di misericordia
e non con quella dell'ira sua e cerchiamo di trarre profitto anche dall'incendio della
notte passata!
Verrò nel pomeriggio.
Intanto urge trovare la polizza di assicurazione e l'utima quietanza pagata. Se stanno
in archivio e le chiavi le avesse portate con sè Sr. Immacolata, avvisami che le
faremo portare stasera dall'autista che porterà le ragazze alla colonia. In questo caso
scriverai tu un biglietto a Sr. Immacolata.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Leggi la cartolina scritta dalle Salomone: oggi mi dirai che ne pensi.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 luglio 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Come ci vuol bene Gesù! Questa tribolazione attuale in una figliuola così buona,
cosi entusiasta e cosi gelosa della sua vocazione è un segno per me della sua
misericordia verso la nostra Congregazione! In questo non vi è colpa di nessuno e la
sofferenza di tutte voi ed anche mia è una buona intercessione presso il Cuore
amantissimo del nostro Gesù.
335
[pag. 482]
Non ti allarmare per tutte le precauzioni ordinate dal medico: ricordati che è lo
stesso che fece tutte quelle esagerazioni per il morbillo a Fonti. Quasi certamente
verrà il medico Provinciale e farà giustizia di tutte queste precauzioni assurde.
Invita tutte al raccoglimento e all'amore della Volontà di Dio specialmente quando
ci manda la croce. Come si sta bene sulla croce con Gesù quando non possiamo
rimproverarci nulla!
E tu specialmente fatti animo: vedrai un nuovo periodo per la nostra
Congregazione e le benedizioni di Dio su di essa.
Penso che qualcuna di quelle che dormono nelle stanzette vicine all'ammalata
sentiranno già i sintomi di quella e di mille altre malattie! Prendile in giro: è l'unico
mezzo per distrarle e incoraggiarle. Imprudenze certo non se ne debbono fare; ma
neppure si deve esagerare nelle precauzioni. Se qualcuno avesse anche un graffio
impercettibile assolutamente non deve avvicinarsi; ma chi ha la pelle e le mucose
integre non abbia paura. Faccia la disinfezione quando ha toccata l'ammalata e non si
preoccupi di altro.
A Tricarico, a Marano ed altrove vi sono stati casi di questa malattia, precauzioni
non se ne sono prese, e nessuno si è infettato.
Immagina come prego per te e per tutte. A te e a tutte mando le più cordiali
benedizioni.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Motta è contento che la febbre sia salita e spera.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 1 agosto 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi pare il caso di far questioni con Donatella in questo momento in cui è già
amareggiata per il cambiamento di casa. D. Pancrazio [pag. 483] poi se vuole tratti lui
certe quistioni: egli non lo fa perchè Donatella potrebbe richiedergli quello che gli ha
dato e questo lo metterebbe in serio imbarazzo. Vi sono certe cose che diventano
antipatiche e bisogna farle solo quando sono indispensabili. Credi tu che troveremmo
qualcuno che desse ragione alle Suore se Donatella se ne andasse?
Mia sorella ieri mattina ha avuto una specie di svenimento; ma io non lo seppi:
stamane ne ha avuto un altro più forte; io l'ho trovata buttata sul divano, tutta sudata e
il polso aveva delle irregolarità.
Come fare? E il lavoro del congresso si avvicina!...
Ti assicuro che sono pieno colmo di angustie e non so dove volgermi. Ma anche
questo perchè Gesù trionfi e regni solo in me, in te, in ciascuna delle Discepole, nei
miei sacerdoti, nei miei diocesani, in tutto il mondo.
lo non so quale utilità ci sia a tenere i cani; se ce ne è bisogno, potrà tenersene uno
e legato sempre di giorno.
336
Iersera parlai col Vicario, puoi scrivergli. Ma si tratta che io dovrei trovarmi
assolutamente per S. Rocco: se si può riuscire a questo, andrò: se a questo non si può
riuscire non andrò. Se si può conciliare però sarà una strapazzata enorme, che proprio
non ci voleva.
Le notizie che mi dai dell'inferma non sono punto liete.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 agosto 1938
Carissima figlia mia in Gesù Cristo,
Il Signore vuole tutto e dobbiamo dargli tutto senza riserve! Ha disposto che io
non potessi venire costà proprio in questi giorni e che tu non potessi uscire, stasera mi
fa andare a Napoli. Sia sempre benedetto e lodato in tutto e per tutto.
[pag. 484]
Comprendo la tua pena, figlia mia, ma voglio che ora sollevi l'animo tuo e ricavi
dalle prove spirito di maggior abbandono in Dio, maggiore diffidenza di te stessa e
proposito di volere quello che Dio vuole preferendolo sempre anche se dovesse
schiacciarti.
Figliuola, Dio è infinitamente buono anche quando ci prova e non manda prove
superiori .alle nostre forze, e quando ci prova lo fa per nostro profitto. Con l'aiuto di
Dio cercheremo di vigilare di più, di spogliarci meglio di noi stessi, di essere più
oculati nel saper scorgere quello che a Dio più piace e... purtroppo faremo altri sbagli,
dei quali pure si servirà il Signore per la gloria sua e il nostro maggior bene.
Vi è tanto lavoro costà ma tu puoi stare raccolta e lavorare ai piedi di Gesù; in
ricreazione però sta serena e fa stare serene le altre. Vedrai che cosa farà il Signore
per noi!...
Andare a S. Croce: per le Discepole lo voglio; ma non voglio disgustare i
tricaricesi. Monsignor Gagliardi mi disse che lui mi consigliava a non partire; ma
solo per non farmi strapazzare. Io stasera scrivo a Mons. Santorelli al quale mando a
leggere la lettera di ..., e poi gli dico che Mons. Gagliardi è malato e che col comitato
qui sono in difficoltà.
... non è venuta perchè siete in quarantena e perchè ora vi è Uricchio che per
qualche giorno le fa lezione. Tutti pieni di entusiasmo e gratitudine.
In questi giorni prego moltissimo per te e chiedo a Gesù che ti dia forza e quella
letizia che lui solo sa infondere nelle anime.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 12 agosto 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
337
Croci in abbondanza e da tutte le parti! Anche dal Colonnello Sanseverino! E poi?..
Comincia la persecuzione! Una circolare segreta impone ai Segretari Politici di
destituire tutti quelli che sono in carica e che [pag. 485] appartengono all'Azione
Cattolica e di non dare la tessera a quelli che appartengono all'A.C. Come
sceglieranno i soci e le socie? Come sceglieranno le nuove maestre? Faremo il
Congresso? Dove arriveremo?
E poi ... ieri l'altro mia sorella stette male e Gagliardi Pasquale vide la necessità di
farle un'iniezione con doppia dose!...
E poi... tante altre cose! E le Discepole per piccole; piccolissime cose si lamentano,
si scoraggiano, perdono la pace e la fanno perdere.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Le notizie circa l'A.C. sono segrete per ora.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 21 agosto 1938
Mia carissima figlia in Gesu Cristo,
Sono già qui i padri Sacramentisti e ... il lavoro cresce. Bisognerà provvedere
presto per l'episcopio e provvedere anche a fare un pò di propaganda nel rione dell'
Abbadia dove uno dei Padri stasera comincerà la predicazione. Quel rione ha bisogno
di particolare assistenza.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 486]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Copertino, 24 settembre 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
o stasera, o domani verrà da me il Cav. Presta il quale mi darà la macchina e mi
inviterà a colazione. Con la macchina farò una rapida corsa alle case del Capo.
Venerdì andrò a S. Pietro e tornerò la sera a Lecce, sabato starò a Lecce e domenica
sera arriverò a Tricarico.
Fammi sapere subito come sta il Professore al quale darai i miei affettuosi e
cordialissimi saluti.
Cotesta casa deve mettersi in ordine circa gli orari e con delicatezza devi far
comprendere al Professore che la regolarità negli orari è garanzia per lo spirito delle
Suore e che se una certa latitudine poteva usarsi quando le opere non c'erano, ora
invece, che le opere ci sono, gli orari elastici fanno perdere tempo. Devi poi obbligare
338
le Suore ad esigere l'osservanza degli orari anche dalle ragazze: esatte nel licenziare
le ragazze appena finite le lezioni e le riunioni e non debbono trattenerle dopo a
chiacchierare. Le vere aspiranti possono avere qualche riunione a parte per cose
spirituali e di formazione.
Mi meraviglia la decisione di Sr. Raffaella. lo non ho letta la lettera di Aurora e
non so quando essa potrebbe venire a Napoli. Mia sorella potrebbe accompagnarla
solo dopo il 24 ottobre.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 ottobre 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se l'affare di Chiaiano si presenta così vantaggioso, non lo si lasci sfuggire; però
siccome tu da sola non puoi deliberare su queste cose e [pag. 487] meno che meno
contrarre debiti, vuoi dire che il debito lo contraggo io e faccio io tutto. Dopo si
sottoporrà tutto al Consiglio debitamente riunito e si vedrà come impiantare questa
casa e come poi regolarizzare l'acquisto. Quanto a questo nè tu, nè il Professore
dovete farvi illusioni: fino all'approvazione delle Costituzioni e al susseguente
riconoscimento giuridico non si dà altra via che quella indicata: se al Professore non
piace è meglio saperlo subito e non costruire sull'arena. Se invece gli persuade tutto
resta appianato.
So che il professore ha stipulato un affitto con le Suore, o meglio, con la Superiora;
ma non ne ho visto il tenore. Se lui ci tiene a che le Suore non siano scacciate appena
lui chiude gli occhi, deve registrare l'affitto e deve togliere dalle stanze che egli
occupa tutte le cose importanti che egli vuole siano delle Suore. L'affitto poi deve
riguardare il pian terreno e il secondo piano, non essendo credibile che abbia dato in
fitto anche le stanze occupate da lui malgrado che le avesse affittate. Questa
anormalità basterebbe a far dichiarare l'affitto fittizio e a privare le Suore anche del
punto di appoggio in quella casa.
Come fare per il prestito che si dovrebbe contrarre? ... mi aveva promesso
nell'aprile che dovevo riscuotere quel famoso mutuo; poi a mezzo tuo, mi fece sapere
che sarebbe venuto lui stesso a portarmi i soldi e faceva pensare che la venuta era
imminente: siamo ad ottobre e nulla si vede. Dagli fretta e se lui non crede di poter
essere energico per motivi suoi; mi permettesse di rivolgermi ad un altro per
affrettare le cose. Tu vedi da quanti anni aspetto e sempre inutilmente.
Mi fa gran piacere sentire le disposizioni di ... Dio le benedica e le confermi.
Quando sarò io a Napoli? Forse nella entrante settimana ma avrò pochissimo tempo
per cui vorrei che neppure le Suore lo sapessero. Debbo sbrigare un affare presso il
339
Console degli Stati Uniti e poi scappare a Roma. In questa circostanza vorrei
vedere...; ma come fare? Se stesse a Napoli potrei mandarle appuntamento per
telefono; ma... sta a Marano.
Circa Mons. ... ti ho già detto il mio pensiero. Pregasse il Signore che non lo
incontro, perché, se ciò avvenisse, ne sentirà di quelle che egli neppure immagina.
Credi tu che passi inosservata per me la tua sofferenza e che non ne soffra anche io?
Credi che gli perdoni il precipizio di ... Solo quando dirà sinceramente «mea culpa» e
riparerà fin dove potrà gli perdonerò.
[pag. 488]
Quanto al profitto che devi ricavare tu dai dolorosi avvenimenti passati, ne
riparleremo negli esercizi spirituali. Questa volta dovranno essere fondamentali.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 20 ottobre 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Oggi e domani non mi muovo dall'Episcopio: puoi venire quanto meglio ti riesce.
Ti accludo la lettera raccomandata arrivata adesso adesso. Ora devi fare i conti bene e
darmi gli elementi positivi per ri pondere all' Arciprete e dirgli quello che deve fare.
Spero che hai scritto a Sr. Giovanna o che le scriverai presto! Cornunicale la
lettera che ho ricevuta e dille che è stato suo fratello ad indirizzare l'Arciprete alle
Discepole; dille che per poter accettare bisognerà imporre sacrifici alle case, ecc. ecc.
e che se dovessimo accettare anch'essa dovrebbe contentarsi, ecc. ecc...
Io penso che non facendosi vivo Sepino potremmo, senza rifiutare la casa, differire
anche un poco per conto nostro.
Spero che potrai andare subito a S. Chiara a parlare con Sr. ... per risolvere
quest'altra posizione spinosa e pericolosa.
Il mio pensiero è che la facilità di ricorrere alla Madre Generale renda più
intolleranti le Suore e che anche quando queste hanno ragione, si dovrebbe parlarne
alla Superiora una prima, una seconda, una terza volta con cuore aperto. Penso che
l'andirivieni tra S. Antonio e S. Chiara non favorisce l'ordine e l'andamento delle due
case. Tutto questo non distrugge i torti della … e con questo non intendo giustificarla.
Solo una intesa in santa reciproca umiltà e confidenza (e chi piu ama Gesù piu ne
avrà) potrà sanare questa posizione; se a tanto non si riuscisse, è preferibile l'altro
danno, che il far andare innanzi questa posizione penosa e pericolosa.
[pag. 489]
Se, come spero le prime due Discepole si metteranno in gara di umiltà e di
cordialità, le voglio entrambe sabato alla messa che sarà celebrata per esse e nella
quale metterò collette speciali. Se il buon Gesù non ci fa questa grazia verrai alla
messa con un'altra e la messa sarà per te, perchè Gesù ti aiuti a portare la grave croce.
340
Ricordati che da lunedì prossimo il tuo tempo dev'essere diviso scrupolosamente
così: tre giorni per le case di S. Antonio e di S. Chiara e quattro per gli affari generali
della Congregazione e per quelli delle altre case. Nei tre giorni debbono venire a
conferire con te una volta le Superiore delle due case e due volte la Maestra. Ordina a
tutte di portare gli appunti delle cose che debbono riferirti e domandarti.
Non era mio proprosito dirti tutte queste cose oggi; ma il proposito di volerti
sabato alla messa e di volere che la mia festa onomastica sia foriera di nuovo
indirizzo e di copiose grazie per me, per te e per la Congregazione mi ha fatto
decidere.
Altro capitolo sul quale si rivolgerà il tuo desiderio e proposito di santificazione è
quello di scrivere ogni settimana (salvo casi veramente eccezionali) a Sr. Giovanna!...
È arrivato questo biglietto di pagamento per la ferrovia ignoro di che si tratta, e
penso che si debba mandare subito a Sr. Laura.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 novembre 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Gesù si diverte! la tua, che tanta consolazione mi ha dato, mi è stata consegnata alle
17 e se ne sono ricordate per miracolo!
Sii benedetta, figlia mia! Credo che tutte le lodi, tutti gli applausi, tutte le ottime
riuscite secondo l'apprezzamento umano non potranno mai darti la pura gioia che ti
ha portato il vincerti, l'umiliarti, il fare questa cosa che tanto ti costava.
[pag. 490]
Lavora ancora su te stessa su questo argomento, studiati di offrire sempre nuove
prove al tuo Sposo di immolazione del tuo io e la tua gioia sarà sempre più completa
perchè sarai sicura di offrire a Dio quello che più gli fa piacere.
E poi dici che ti do sempre torto!... Ma tu capisci benissimo, capisci anche certi
miei silenzi ... e restiamo intesi!
Sabato ti aspetto alla Messa: sceglierai tu le compagne. Dopo dovrai contentarti di
una breve udienza di congedo. Ma scriverai spesso durante la mia assenza e spero che
potrai continuare a consolarmi sia per le notizie tue sia per quelle di tutte le
Discepole.
Se Poggiardo non dovesse farsi vivo, vogliamo ascoltare la chiamata di Dio e
mandare un gruppo scelto a Talsano, senza rendite, con casa di fortuna, senza
utensili, senza sapere che cosa faremo?..
Le insistenze dell' Arcivescovo di Taranto mi sono tornate alla mente con vivezza
eccezionale, specie dopo la tua lettera.
Figlia mia, se ci facciamo santi per davvero Gesù sarà consolato e benedirà le
sante pazzie che faremo per Lui.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
341
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
30 novembre 1938
Stasera si stipula. Entreremo in casa dopo Natale, conserveremo personale eccetto
... Suppelletile resta proprietà dell'opera. Avremo elenco alunni, stipendi ecc.
Fondatore vuole andarsene a Roma e vuole che il Cardinale ed io ci occupassimo di
fargli conseguire questo scopo.
... scrive all' Arcivescovo di essere stata abbandonata e protesta. Vi è stato qualche
appello velato alla misericordia nostra; ma ho opposto reciso rifiuto a trattare di
questo argomento e ho tolto ogni speranza per l'avvenire.
Benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 491]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 29 dicembre 1938
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Scriverò a Napoli; ma partirà la lettera? Se continua così il postale non partirà di
certo. Si capisce che non devi contare nè su domenica nè su lunedì per la partenza.
Credevo che avessi parlato con Ciro per l'altare: ne parlerò adesso io a lui e a
Gaetano.
I candelieri sono dono avuto da uno dei parroci della Diocesi e debbono rimanere
alla diocesi: darò quelli che portai io e a suo tempo avrete quelli più adatti.
Penso a voialtre che state costà in tanto freddo e vi raccomando al Signore e Gli
chiedo che se fuori vi è tanto freddo, faccia ardere i cuori e infiammi le volontà ad
essere, tutte tutte senza eccezione e ciascuna senza riserva, di Dio.
Manderò le lire 800 a Bisignano quando saprò con esattezza il nome; ma...
dimenticavo che debbo mandarle all' Arciprete il quale si farà rilasciare la ricevuta.
Sto molto molto meglio; ma starnuto ancora: mia sorella è in piedi ma
sofferentissima sempre.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Non ho ancora notizie da Napoli.
A Sr. Letizia benedizioni particolarissime e auguri per la sua rientrata nel mondo!
[pag. 492]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 dicembre 1938
Mie carissime figlie in Gesù Cristo,
Il Natale di quest'anno è venuto ricco di doni da offrire a Gesù per dimostrargli il
vostro amore. Venendo sulla terra è venuto alle umiliazioni, alla povertà, alle
342
contradizioni (Simeone lo definì «segno» di contradizione), alle rinunzie, alla croce e
alla morte: se volete amarlo davvero dovete appunto in questo seguirlo ed amare
quello che Lui ha amato. La Chiesa sa tutto questo eppure in questo tempo natalizio
impronta tutta la sua liturgia a santa letizia e per bocca di S. Leone Papa ci dice che
non è permesso essere mesti ora che è il Natale della nostra salute.
Tutte avete occasione di vedere come sono mutevoli i consigli degli uomini e come
dobbiamo essere vigilanti e pronti a compiere la divina volontà anche nelle cose più
spirituali e sante. Nessuno poteva prevedere lo sviluppo che le cose hanno preso e
tutti facciamo sacrifici nel compiere quello che ci sembra volontà di Dio.
A Lui dunque ogni onore e gloria a Lui l'olocausto della nostra intelligenza e
soprattutto della nostra volontà.
Il capodanno per noi è la prima domenica dell'Avvento; ma quando gli usi civili
non hanno cose che si oppongono a quelli della Chiesa è cosa buona seguirli, ed io
che pur avrei voluto farvi di persona i miei auguri, ve li faccio per iscritto: alle Suore,
alle Novizie e alle postulanti auguro gara di santa umiltà, nascondimento e carità vera
profonda sia nei giudizi, sia nelle azioni o nei discorsi; alle Suore ricordo la responsabilità che dà loro lo stare nella casa del noviziato, che da esse dipende buona parte
della riuscita delle attuali postulanti e novizie; a queste ricordo il conto che debbono
dare di tanti aiuti, insegnamenti, esempi che hanno.
Mi raccomando alle preghiere di tutte e a tutte mando particolari benedizioni.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 493]
1939
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Roma, 25 gennaio 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero di essere a Napoli domani a sera alle 18,45; venerdì celebrerò alla Cesarea e
resterò colà fin verso le 10. Sabato vorrò celebrare dove mi dirai tu: è la messa per le
Discepole.
Se vi sono novità per il fratello e i nipoti di Finamore fammelo sapere a tempo.
Telefona al notaio Ruggiero e domandagli se informerà lui ufficialmente il Cardinale
del legato fatto da Finamore.
343
Se non trovi difficoltà sabato potrei celebrare a Mugnano alle 7,30 e poi lì potrei
parlare con te e vedere le Suore di tutte le case.
Disponi pure per la tua partenza. Mi preoccupa moltissimo il noviziato.
Benedico di cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 494]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 marzo 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
spero che il viaggio sia stato buono e che l’accoglienza costà sia stata cordiale. Tu
scrivimi brevemente le cose che devi dirmi e dà incarico a Sr. Margherita Maria di
deserivermi la casa, le accoglienze, ecc. ecc. Servirà a te e a me per vedere come se la
cava, e ad essa per cominciare a sgranchirsi e a smettere la timidezza che anche con
me la paralizza.
Ieri il freddo è andato crescendo, alle 12 nevicava non come aveva fatto nei giorni
passati; ma abbondantemente e con estrema violenza: tutto divenne bianco ed ora vi
sono ancora le reliquie della neve caduta. Stamane stavamo a -2.
Domani arriva il riso per S. Antonio e S. Chiara, ed oggi è arrivata un'offerta di
mille lire da dividersi in parti uguali fra le due case, offerta che paga il riso quasi per
intero compreso il trasporto. Siccome però l'offerta alle due case è un mezzo per
compensare me di favori fatti, tu mi dirai se debbo realmente dividerla così o debbo
attribuirla tutta a S. Antonio, o la debbo prendere tutta per me! Certo sceglierai
quest'ultima ipotesi!
Ieri Sr. Immacolata mi parlò della impossibilità di andare innanzi con la
sottrazione che essa prevede di Sr. Angelica e della impossibilità di sostituirla con
una persona stipendiata. Ha detto che essa non ci tiene ad essere la Preside e a far
restare l'Istituto Magistrale; ma che se lo si vuol conservare si deve tenere bene. Essa
perciò alla fine dell'anno scolastico vuole che si riunisca il Consiglio e si deliberi in
proposito.
Le due postulanti di Bitritto non mi hanno fatta buona impressione per la salute.
Voglio sperare che sia stato lo strapazzo del viaggio a ridurle cosi; ma sarà bene far
fare loro la radioscopia al più presto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore e mi raccomando per la mia
parte di confetti e di cose belle che vi hanno date costà!
+ RAFFAELLO VESCOVO
344
[pag. 495]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 22 marzo 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dove starai domani? Io indirizzo a Rodi per metterrni al sicuro. Mi preoccupo
vivamente per questo tuo andare in giro con una stagione così rigida e con queste
incertezze e cambiamenti di programma. Sia benedetta sempre la volontà di Dio, il
quale tutto dispone per il nostro meglio.
Monsignor Santorelli mi ha scritto che non è possibile trovare una settimana libera
nel maggio per fare le meditazioni alle esercitanti, e bisogna pensare a sostituirlo. Io
non so dove dar di capo, e vorrei che mi dicessi tu qualche idea.
Se scrivessi a P. Gallo? Farebbe benissimo; ma temo che è occupato e che un
nuovo tentativo vano ci farebbe perdere moltissimo tempo. Sapessi almeno l'epoca
precisa in cui si dovrà fare la vestizione e professione: ma ... non la so!
Quando mi scrivesti, Sr. Raffaella aveva cominciato gli esercizi da due giorni, e
domani l'altro terminerà. Io non sono andato a S. Antonio da sabato: non sono andato
in questi giorni per non farmi trattare da pazzo; ma sento la necessità di andarvi e
spesso. Sapevo il fatto di Sr. ...; ma non sapevo che Sr. ... ne fosse a conoscenza. Sto
pregando assai assai per questa figliuola: se si attuasse subito la creazione della
scuola materna obbligatoria essa avrebbe una occupazione sicura subito e potremmo
metterla subito a prova. Non mi fido troppo del mio giudizio, ed ora più che mai temo
di sbagliare perchè ho sempre avuto stima ed affetto per quella figliuola che io
immaginavo dovesse essere una Discepola molto buona.
Ieri vi fu qui raduno di tutti gli insegnanti del Circolo scolastico di Tricarico: venne
il Provveditore e dovettero intervenire le Suore insegnanti, io ecc., paroloni, paroloni,
paroloni! Conclusione: il Provveditore ed un altro a pranzo da me, sedici maestre a S.
Chiara (erano però prenotate!), otto o nove persone a casa Soldo (e non erano
previste!) e il resto sbandate, assiderate, affamate!
Suor Addolorata stamane è scesa in chiesa per la messa e la Comunione. Ora si
prepara per gli esercizi suoi.
[pag. 496]
Comincia il settenario dell'Addolorata: certo non lo hai dimenticato: sta con la
Madonna santa sempre, specialmente quando senti il peso della vita randagia di
questi giorni, del poco tempo che puoi dare alla preghiera, della mancanza di notizie
ecc. ecc.
A coteste figliuole di Rodi le mie benedizioni più cordiali e l'augurio che regni
sempre fra esse la più cordiale carità e lo spirito di emulazione nel cercare di rendere
servizio alle altre, nel prendere per sè la parte più faticosa e più umile, nell'osservare
con maggior esattezza le Costituzioni nella lettera e nello spirito. Raccomando a tutte
di dare un pò di tempo ogni giorno allo studio dd catechismo per essere sempre più
adatte ad insegnarlo alle altre.
Ti benedico mille e mille volte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
345
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 26 marzo 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Solo stasera so che stai a Rodi! Ti è giunta costà una lettera che avevo indirizzata a
Boiano? Sr. ... scrive che vi è probabilità che ad ... vogliano di nuovo le Discepole: fa
bene i conti! abbiamo la casa di Napoli, quasi certamente quella di Talsano, quasi
certamente dovremo avere la seconda casa a Napoli; dovremo profittare del periodo
di transizione fra il sistema attuale e quello della carta della scuola per far diplomare
tutte quelle che è possibile sia come maestre giardiniere e sia in lavori ed economia
domestica; dovremo riordinare la casa generalizia.
Problemi gravissimi e complicati che ci impediranno di aprire case. Non sappiamo
ancora quale figura giuridica assumeranno gli asili tenuti da noi nella nuova
legislazione scolastica.
Ti accludo una lettera scrittami da Sr. Gabriella: mi pare che le sue preoccupazioni
non siano infondate. Pare che il Prof. Pansini verrà a passare la Pasqua a Tricarico e
faremo visitare anche Sr. Gabriella.
[pag. 497]
Spero che il clima di Rodi ti rimetta presto e completamente. Benedico te e tutte
con tutta la effusione del cuore.
In Corde Jesu semper!
+ RAFFAELLO VESCOVO
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 28 marzo 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Finalmente un'ora fa ho ricevuta la tua! Non sapevo più che pensare e mi
preoccupavo seriamente. Sia benedetto Iddio di tutte le cose buone che hai potuto
dirmi della casa di Rodi (sei stata furba però, e non mi hai detto nulla delle finanze!
hai avuto paura che volessi la percentuale! me ne ricorderò!) e di quella di Boiano.
Mi sono meravigliato però che non ti è giunta ancora la lettera che avevo indirizzata
a Boiano, includendola in una a Sr. Laura. La lettera riguarda una casa che il
Cardinale Arcivescovo di Napoli vuol affidare alle Discepole; ma... tu ora ne sai
quanto me, perchè voglio sperare che hai ricevuto tutto.
Se non avessi già fissata l'andata a S. Croce ti direi di passare per Napoli; ma ora
lasciamo fare a Dio. Ti accludo la copia della lettera che ho scritta a Muller. Ora
aspetto notizie. Sr. Letizia è stata a letto e forse non si è levata neppure domenica.
Speravo che si fosse recata, secondo i miei suggerimenti, dai Padri Giuseppini per
avere informazioni, per un primo contatto; ma non ha potuto farlo.
Stamane mi ha scritto Ippolito: la prima sessione per la rimozione dei suggelli si è
esaurita nelle formalità preliminari: domani si procederà all'inventario. Intanto fra
Ippolito e l'avvocato dei Finamore sono cominciate le conversazioni per la
transazione pacifica. Oggi debbo scrivere ad Ippolito, il quale vuol rimandare tutto a
346
quando starò a Napoli, cosa impossibile, perchè io a Napoli potrò stare solo
pochissimo tempo ed avrò da fare mille cose. E poi ... io in materia di soldi sono un
pessimo negoziatore, e non potrei giovare certo alle Discepole.
[pag. 498]
Se la tua non fosse giunta, avrei spedito le accluse a S. Croce: ora le mando a te:
leggile (anche quella per Sr. Assunta) e se ti sembra che possano giovare, consegnale
e valiti di ciò che ho scritto per dare le tue istruzioni.
Spero che a Vieste l'osservanza regolare vada bene; ma da troppe persone mi si è
detto che su questo punto Sr. Agnese ha troppo pochi scrupoli!
Ieri Sr. Teodora è andata a Matera: è stata trovata sanissima. Non so come fece il
dottore Gagliardi ad impressionarsi così!
Per Sr. ... ora sono molto più tranquillo di quando ti scrissi l'altra volta ed ho
fiducia che i dubbi si dissiperanno molto più in seguito.
Ho scritto a Sr Laura che per mezzo della Maiorino e della Ferrari dobbiamo
essere informati con tutta la prontezza possibile non tanto della legislazione e dello
ordinamento definitivo delle scuolc; ma delle disposizioni del periodo di transizione,
perchè non potranno passare di botto dall'attuale ordinamento a quello definitivo. Noi
dovremo profittare delle disposizioni transitorie, sicuri che, mentre si arriva al
periodo definitivo vi è tempo sufficiente per riordinare diversamente la carta della
scuola o, per interpretarla in modo da farle dire quello che ora non dice.
Sr. Imelde mi ha scritto; 150 bambini all'asilo, più di 40 giovani allaboratorio!
Troppa grazia! Santa perseveranza! Certo se durassero cosi le cose ci vorrebbero
rinforzi, e, a quanto pare la casa non può ospitare altre Suore. Lagnanza di Sr. Imelde
perchè nessuno porta regali! Le ho scritto (ma spedirò domani perchè non ho finito
ancora e debbo scrivere anche alle altre) che si preoccupa troppo presto e le ho
raccomandato di non lasciarsi prendere dallo spirito di interesse sia pure nascosto
sotto il manto del bene della Congregazione. Sr. Margherita Maria mi dice delle
occhiate assassine delle giovani verso di essa e della cautela che essa esercita e vuol
esercitare e si raccomanda alle preghiere. Questo è buono.
Sono in debito con Castelmauro; ma ora non posso pagarlo. Vi è quella aspirante
Annina, che mi ha scritto una buona letterina. Sarà farina del suo sacco?
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La lettera scritta a Muller non ti direbbe niente più di quanto ti ho scritto e mi
obbligherebbe a mettere un altro francobollo, perciò non la mando.
[pag. 499]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 6 aprile 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Era tanta la speranza che potessi venire mercoledì passato che mandai anche la
macchina alla stazione. Il tuo telegramma arrivò dopo le 16 e già stavano
347
all'Episcopio le Suore che venivano ad incontrarti. Sia fatta la volontà di Dio sempre
e in tutto. Tu hai fatto benissimo a non muoverti, ed anche questo secondo
differimento, per quanto possa rincrescere a me e a tutte, ci dà maggiore tranquillità.
Ti aspettiamo dunque lunedì; se troveremo la macchina la manderemo alla stazione
alle 16. Se, come tutti speriamo, il tempo fosse piovoso, quella sera resterai a S.
Chiara, perchè potessi venire da me la mattina seguente per parlare di tutto: io
mercoledì debbo necessariamente partire.
Quanta messe di meriti per questo forzato ritardo!
Ore 21. Ho ricevuta la tua ieri; approvo che fai breve visita a S. Croce e a
Castelmauro; ma mi dispiace che Sr. ... ritarda ancora il ritorno a Tricarico se fosse
possibile mandarla qui con Sr. ...; ma tu rimarresti senza compagna.
Non vi è nessuna postulante che deve venire qui.
Da Napoli nessuna notizia circa la nuova casa. Sr. Letizia mi scrisse che aveva
appuntamento con D. Muller per andare a visitarla: dopo niente di niente.
A Napoli non potremo parlare che la mattina del 17: il 16 ho tutta la giornata presa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore, e con te benedico tutte. Sono stordito.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 500]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 aprile 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Tanto giovedì santo quanto sabato ho celebrato per me, per te e per la
Congregazione. I momenti difficili che attraversiamo impongono completo
abbandono in Dio e spirito di rinunzia, di sacrifizio e di amore. Non sappiamo che ci
riserba l'immediato domani, e se avvenisse una conflagrazione ci troveremmo in
difficoltà gravissime non solo generali: ma anche particolari come Congregazione.
Il Congresso di S. Pietro Vernotico è rimandato ad epoca a destinarsi perchè molti
uomini sono stati richiamati alle armi e nelle famiglie non vi è tranquillità, perchè
molti edifici di S. Pietro sono già requisiti e si teme che ne saranno requisiti altri,
perchè con l'azione in Albania il porto di guerra è Brindisi e i concentramenti di
truppe avvengono nelle immediate vicinanze. A S. Pietro Vernotico si riunisce già la
squadra antiaerea. Del resto ti mando la lettera di Sr. Giovanna. lo non credo che
requisiranno anche l'asilo: è troppo piccola cosa, e neppure temo che in caso di
conflitto sia in quei paraggi la zona di azione principale: è poi assolutamente
impossibile che facciano un ospedale sia pure minuscolo nei pochi locali di asilo.
Dirò tutto ciò a Sr. Giovanna e le dirò pure che anche in caso di guerra non mettono
presso i feriti o gli ammalati suore qualsiasi; ma richiedono i diplomi di infermiere, e
l'organizzazione della Croce Rossa è attrezzata abbastanza bene per questi servizi.
Il problema è l'alloggio delle Suore che dovessero sgombrare S. Pietro, Napoli,
quasi certamente Lecce.
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L'Arciprete di Taviano mi ha scritto che giovedì santo il padre della Tempesta,
dopo il precetto pasquale tra un profluvio di lacrime ha dato il consenso alla figlia per
farsi suora. Per ... la signora ... dà il consenso che si facesse Suora; ma dice che deve
aspettare perchè le possa fare almeno un poco di corredo. Ho scritto a Sr. ... che
dicesse a ..., che noi per il corredo possiamo aspettare, e che intanto facesse venire la
ragazza.
La mia lombaggine mi ha permesso di fare le funzioni e di offrire qualche cosa al
Signore: stamane mi ha tribolato un poco di più; ma poi è andata scomparendo, non
credo però che se ne sia andata definitivamente.
[pag. 501]
E tu come stai? Voglio sperare che stasera mi arrivino notizie migliori. Spero che il
viaggio di S. Croce non ti abbia stancata troppo. Dopo quella lettera scritta a Sr. … è
rimasta anch'essa ferita. Mi ha scritto e … della casa e delle Suore non una parola.
Credo che costà avrai più da consolarti.
Dalla sera del 12 al mattino del 15 starò a Salerno - Seminario Regionale; poi
almeno fino alla mattina del 19 starò alla Cesarea, e poi per tre giorni a Roma. Ho
scritto a Nardino che prendesse appuntamento col Comm. Galdo e con Monsignor
Alessio per il 17.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La tua è giunta stasera: penso che la mia non ti arriverebbe a S. Croce e perciò
spedisco a Castelmauro. Vieni a Tricarico dopo di Castelmauro. Leggi la lettera di
Sr. Tecla.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Roma, 21 aprile 1939
L'udienza è fissata per domani alle ore 12,15; arriverò a Napoli alle 19,55.
Domenica verrò a celebrare ai Granili e dopo mi prenderò mezz'ora per le mie
preghiere e sbrigherò le Suore che non hanno potuto parlarmi. Non posso partire per
Tricarico lunedì; partirò martedì.
Ho visto Sr. Laura: son venute Sr. Ester e la Maiorino.
Si sono fermate pochissimo: forse le rivedrò nel pomeriggio.
Saluto e benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 502]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 luglio 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Se avessi avuto danaro liquido non avrei fatto il versamento sul conto corrente. Le
L. 2.500 sono in conto delle cedole riscosse a Napoli La somma totale, salvo
controllo, è di L. 3.098. Ti accludo L. 300, poi faremo i conti.
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Le L. 5.000 di Allegretti non sono arrivate ancora.
Figlia mia, pensa a sistemare le cose per presentare la domanda per l'approvazione
delle Costituzioni; io, se pure vivrò tanto, fra tre anni mi ritirerò a vita privata e non
potrò fare più nulla per la Congregazione.
Come vedi si presenta la necessità di liquidare le insegnanti e le bidelle e ci vorrà una
bella somma!...
Circa Sr. ..., il mio parere l'ho già manifestato. Se essa, come pare, non ci tiene ad
andare a Taviano e si trova la via naturale per farla venire qui direttamente, ne avrei
piacere.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 21 luglio 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Qualcuna chiederà di venire oggi da me: tu dirai a ... che venisse anche essa. Ti
mando la lettera scrittami da Sr. Maria Rosaria.
Aspettavo notizie della riunione di mercoledì coi parenti di Finamore; ma non ne
sono arrivate.
[pag. 503]
Vedo la necessità di portare altrove il Noviziato almeno. Appena ei saremo
tranquilliaati per l'affare Finamore dovremo regolarci anche per questo
importantissimo problema,
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 15 novembre 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Stamame mi ha scritto Nestola contentissimo delle Suore. Circa il contratto ha
detto che lo redigerà e lo manderà a me per le modifiche. Pare che abbia capito che
con le cose stabilite da lui non si può andare innanzi e credo che aggiusterà. Del resto
vedremo i risultati dei primi giorni.
Don Bertoncello ha scritto che finalmente il Vescovo di Padova ha consentito che
chiami Suore del Mezzogiorno d'Italia a reggere l'asilo da lui fondato, ed egli vuol
sapere a quali condizioni noi le manderemmo colà. Vuole tre Suore, perchè il paese è
piccolino. (Altro che piccolino! 124 abitanti nel centro e 894 compresa la campagna;
ma lì è sempre così: la campagna è popolata). Ho avuto piacere che tu sei assente in
questo momento, perchè don Pietro, al quale lui si è rivolto, gli dirà che sei assente e
intanto gli domanderà altre notizie; altre gliele domanderà Monsignor Santorelli, che
sta qui e che è amico di Don Bertoncello, e l'uno e l'altro gli faranno comprendere che
350
è utilissimo aspettare ad agosto per aprire l'asilo. Se la cosa si combina, bisogna
stabilire fin da ora quali Suore dovranno andare colà e sottoporle ad uno studio
intenso di catechismo e di azione cattolica. Dovranno essere anche Suore non impressionabili, perchè le condizioni morali di lassù sono terribili, mentre la istruzione
catechistica è grande. Il paesino è frazione del Comune di Stra e dista 36 chilometri
da Venezia. Un pò di vocazioni di lassù non farebbero male; ma si dovrebbe andare
col piede di piombo e sapere bene vita e miracoli di ognuna!
[pag. 504]
Stasera è tornata Maria: essa ha rinunziato a quel corso perchè richiedeva la
frequenza. È tornata anche la … che è stata due giorni ai Granili per l'esame di
ammissione. Sr. Maria Rosaria ha portato le L. 20.000 a Sr Letizia e ha dato L. 1.500
a Sr Amelia. L'Ingegnere Cinque si è deciso finalmente per la cucina, la quale sarà
pronta fra Quindici giorni.
Sr. Eufrosina è ammalata! E forse … la malattia guarita a destra, si è riprodotta a
sinistra.
Io riconosco che hanno ragione Sr. Franccsca, Sr. Alfonsina le suore di Taviano,
quelle di Boiano, di Castelmauro, di Rodi, di Ururi. di S. Croce. di Vieste, di
Montemurro, ecc. ecc. Ho torto solo io! Lapidatemi! Ma come debbo fare se mi
passano le giornate senza che sappia io stesso che cosa ho fatto e come sono passate.
Ora poi vi è la settimana della Giovane, che vi sono tanti affari della Diocesi da
sbrigare e circolari da mandare, ora che dobbiamo preparare la riunione del clero per
il 25 (verranno dal 24 quasi tutti i parroci della diocesi) come debbo fare? Spero che
potrai portarmi buone notizie da tutte le case che visiti specialmente circa le
disposizioni spirituali delle Suore. Credo che a Presicee il vero ostacolo sia Sr. ...:
credo che non la tollerano le Suore e neppure le estranee. Indaga bene e prendi
provvedimenti seri.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 19 novembre 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Le convenzioni che hai fatte col Podestà di Presicce sono veramente superiori alle
speranze, e, se il Vescovo dà le mille lire promesse, (ha riconfermata la promessa con
te?) anche Presicce può dare il suo contributo a Casa Madre.
Ringrazio Dio che l'incidente della carrozza e il conseguente bagno [pag. 505] si
siano risoluti con poco danno. Fammi sapere come stai tu e come stanno le altre
Suore che erano con te.
Anche a Taviano troverai lagnanze grandi per il mio silenzio. Speriamo chc saprai
difendermi. Mandami notizie di codesta casa e speriamo che potrai darmene buone. A
Lecce credo che troverai osso duro: ora anche quelle che mi scrivevano
frequentemente e alle quali eccezionalmente ho sempre risposto tacciono. Il quale
351
silenzio non mi è di buon augurio! Forse la Superiora ha stretto troppo circa il vitto;
ma questo non giustificherebbe il resto.
Ieri giornata piena di avvenimenti: si è chiusa la settimana della Giovane con un
pellegrinaggio a S. Antonio, dove io mi sono trovato vestito dei paramenti sacri ed
abbiamo fatta la solita processione eucaristica. La benedizione si è data innanzi alla
grotta della Immacolata. Monsignor Santorelli ha parlato. Son venuti quasi tutti i
Canonici, e le Suore hanno offerto il caffè che quasi nessuno ha preso, e un bicchiere
che nella intenzione della Superiora doveva essere del vermouth, e che era invece di
così detta marsala che sapeva di umido in maniera che quelli che l'han presa, e sono
stati quasi tutti i canonici e il Colonnello Sanseverino, si sono disturbati! La cosa mi è
dispiaciuta immensamente; mentre prima mi ero tanto compiaciuto del pensiero che
le Suore avevano avuto!
Ieri mattina vennero la mamma e il fratello sottotenente di ...: la mamma si
compiacque assai di vederla così bene in salute; ma poi cominciarono a farle premure
perchè andasse a casa per pochi giorni con loro; non so come quella figliuola ha
avuto tanta forza da resistere. Il fratello diventò villano, alzava la voce, qualcuno dice
che avesse perfino bestemmiato, afferrò più di una volta la sorella trascinandola, e le
fece persino una profonda graffiatura al polso destro. La madre innanzi alla fermezza
della figlia ogni tanto diceva: «andiamocene»; ma il giovane diceva: «che si deve
dire, che sono venuto io e non sono stato capace di far tornare mia sorella». Io sono
andato a S. Antonio e prima di arrivare Sr. Immacolata e Sr. Raffaella mi hanno
accennato a ciò che accadeva; sono entrato e mi son messo in quantunque facendo un
rimprovero forte al signor ufficiale e mettendolo a posto come uno scolaretto: ha fatto
le scuse e poi si è messo a perorare perchè facessi partire la sorella perchè il padre è
fissato, e tante altre storie. Ho detto che farò andare la sorella a Mugnano perchè il
padre possa vederla dopo che avrò scritto alla Madre Generale. Ora scriverò che la
Giulia andrà a condizione che vadano a vederla al Ritiro e non domandino neppure di
farla andare a casa, e che mandino l'occorrente per il viaggio di andata e ritorno per
[pag. 506] Giulia e per una Suora che la accompagna. Tu che ne dici? Chi dovrebbe
accompagnarla? Giulia dopo si sfogò e disse che la mamma è favorevole alla sua
vocazione e il padre non è contrario: quella che le fa guerra è la zia bizzoca, la quale
faceva progetti di tenerla sempre con sè cosa alla quale essa non avrebbe mai
acconsentito.
Ricordati che abbiamo già preso impegno con Monsignor De Cicco per un gruppo
di Suore nella sua diocesi, che dobbiamo mandare le Suore ad Ischitella (ieri Ciro a
mezzo del padre delle Visicchio fece sapere che l'orfanotrofio si farà certamente nel
prossimo anno e che non ci sgomentassimo del ritardo!), che presto si aprirà la casa
di Poggiardo (perchè non scrivi al Presidente per fargli sapere che stai a Lecce?), e
che può sempre capitare qualche cosa improvvisa alla quale non potremo sottrarci.
Monsignor Santorelli dice con tutta serietà che vi è la possibilità di una casa a
Budapest, e che se la cosa si concreta lui verrà a prendere le Suore e le accompagnerà
in Ungheria a dispetto di tutti.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore. Nelle benedizioni sono
comprese le aspiranti Suore.
352
Saluti all'Arciprete.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico 26 novembre 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera finalmente giunse la tua lettera e mi calmai; ma ero in pensiero per la tua
salute. Nel pomeriggio di ieri telegrafai a Taviano per sapere come stavi e dove stavi,
e la risposta mi è arrivata stamane alle undici.
Ieri è stato qui il Provveditore agli studi e si è fatta una festicciola a S. Chiara per la
benedizione della fiamma che debbono avere le scuole associate all'ENIM. Se
restasse questo Provveditore l'Istituto avrebbe molti appoggi, perchè è rimasto
ottimamente impressionato; ma ci resterà pochissimo, perchè egli è uno degli
archeologi italiani più in vista e il [pag. 507] Ministero lo manda continuamente in
missione.
Oggi è venuta la risposta di Don Benoncello per l’asilo vicino a Stra; ma…te la
accludo perchè la legga in originale e me la rimandi subito.
Intanto il Podestà di Corleto mi ha scritta la lettera che ti accludo, la casa dove le
Suore staranno è molto bella e vasta, fin troppo, il paese è grande ed ha bisogno
urgente di Suore. Se passa questo momento (si capisce che l'asilo si aprirebbe con
l'anno scolastico 1940/41) in cui il Podestà sta completamente alla dipendenza
dell’Arciprete, si perde la speranza di avere Suore in quel paese fino a quando sarà
vivo il signor De Stefano. Ed anche allora ci sarà la bella casa: ma non la rendita. Il
Comune, appena avuta la risposta da me, stipulerà l'affitto della casa per nove anni e
farà approvare la deliberazione di mettere nella parte obbligatoria del bilancio il
sussidio annuo e le spese accessorie.
Sr Eufrosina sempre nelle stesse condizioni. Io non conoscevo la stanza in cui
stanno essa e Sr. ...; non conoscevo neppure le condizioni della stanza in cui dormono
Sr. ... e Sr. ... Tu le conoscevi? Ho ordinato che in quella stanzetta si mettesse una
ritirata igienica con scarico di acqua e sfiatatoio, ed ho fatto intonacare la stanza di
fuori e sistemare. Ho ordinato che scarico di acqua e sfiatatoi si mettessero anche
nelle ritirate delle Suore, e così non si avrà più l'inconveniente di quel pessimo odore
nei corridoi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 3 dicembre 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo.
Solo ieri sera ho avuto tue lettere; ma in compenso ne ho avute due! quella scritta
da Lecce il 28 e quella scritta da Acquarica il 1° dicembre. Come vedi avevo proprio
ragione di essere inquieto per tanto silenzio. E non ero inquieto solo con te ma con le
353
altre che non hanno neppure il [pag. 508] pensiero di scrivere una cartolina per dare
notizie. Di tante altre cose parleremo a voce voglio che mi fai sapere subito che cosa
dicono ... e ... dei rapporti fra … e …
Sr. … mi scrisse finalmente e mi mandò anche la lettera che voleva mandare al
padre per dirgli che non si sentiva di stare più in Congregazione e che se ne vuole
andare con lui in America. Spero che sia proprio quella la lettera e che non la abbia
mandata al padre. Essa voleva sapere da me se doveva mandarla o no, perchè il
Parroco Cavallo dice che non è vero che essa ha perduta la vocazione. Io le ho scritto
a lungo e le ho detto tutto il mio pensiero a suo riguardo, che cioè la vocazione l'ha
avuta e che per la ricerca di se stessa non l'ha saputa conservare, che può ancora
ottenere da Dio la grazia di perseverare; ma che deve agire molto diversamente da
come ha agito finora, e le ho detto tutto quello che dovrebbe fare. Ho conchiuso che
se non si sente di abbracciare quel programma... io non oso scrivere la conclusione e
se la facesse dire dal Parroco Cavallo al quale dovrebbe far leggere anche la mia
lettera. L'ho trattata con molto affetto ma anche con fermezza. Tu prega e fa pregare
come sto facendo pregare qui.
... forse verrà qui alla prima occasione. Ho scritto a ... che interrogasse D'Avino sulla
opportunità di farla tornare a Tricarico ... ha avuta la buona ispirazione di prenderla
con grande fermezza circa le manifestazioni esterne del suo male e le ha proibito
severamente di fare scene e di abbandonarsi come ha fatto finora, e pare che questo le
sia giovato assai. Credo che la ispirazione le sia venuta dal sospetto che ha fatto ... di
profondo isterismo. Se la cosa va innanzi bene, ... verrà qui e la metteremo a
collaborare nell'asilo. Se ... dovesse venire a Tricarico potremmo mandare per i mesi
invernali Sr . ... a Mugnano: questa Suora sta soffrendo molto per i dolori e quasi
sempre sta tutta rattrappita. La famiglia si preoccupa perchè sa che non sta bene e ne
ha parlato con Sr. Giovanna. Domani faccio andare a Matera Sr. Eufrosina, ... e .... Sr.
... è diventata uno scheletro, ... ha avuta qualche febbre. E poichè Sr. Eufrosina non è
in condizioni di muoversi (credo che se ne andrà subito!) andranno con la macchina
da noleggio, che andrà a rilevarle a S. Antonio. Intanto bisogna sistemare le inferme.
Il posto in cui sono state finora Sr. Eufrosina e ... è inabitabile e se le vedessero
l'ufficiale sanitario o il medico provinciale ci denunzierebbero. Ho fatto intonacare
quel pezzo di corridoio e si stanno facendo finestre regolari per quel corridoio e per la
stanza attigua adiacente al laboratorio grande; ho fatto mettere servizi a sifone e dove
stanno le ammalate e dove vanno le sane e a tutti ho fatto mettere i tubi di sfiato e le
vaschette per la pulizia: [pag. 509] per le sane ora le ritirate sono quattro e non più
tre. Tutto questo però non risolve il problema delle inferme, ed io penso che la stanza
adiacente al laboratorio grande deve servire per esse, murando la porta che dà nel
corridoio del laboratorio. Il pezzo di corridoio così servirebbe per refettorio, sala di
trattenimento per le inferme ed anche per avere un po’ di disponibilità di spazio. Se
non telegrafi mercoledì sarà fatto tutto questo.
A Santa Chiara non vi sono novità. Iersera sono tornate Sr. Tecla e Sr. Elvira. Ti ho
mandata a Lecce la lettera che l'Arciprete di Neviano mi ha scritta in rapporto a …
Chi dice la verità? Io son certo che l'Arciprete non mi dice una cosa per un'altra, e se
… non è del tutto sincera non la voglio affatto affatto.
354
Il 19 corrente si festeggia il 25° del sacerdozio di Monsignor Nestola e il clero e la
famiglia fanno vive premure perchè andassimo io e mia sorella: credo che non potrò
esimermi. Ma saremo tanto vicini alla festa di Natale ed io non potrò fare il giro delle
case. Faccio il tentativo di avere la macchina di Resta per tutta una giornata; ma non
credo che sia cosa facile poterla avere. Fra qualche mese vi sarà un altro battesimo in
casa Resta, ed io sono già invitato ad amministrarlo. Quattro o cinque all'anno di
questi battesimi sarebbero una bella provvidenza.
Ho fatto la faccia tosta ed ho detto che le Suore di Tricarico stanno senza olio:
speriamo che rimandi quelle due botti di ferro!
Che dirti di Lecce? Mi pare che quella casa non si rialzerà più almeno dal lato
finanziario. La soluzione che si prospettava l'anno passato non credo che si possa
ripresentare perchè il Parroco con l'autorizzazione del Vescovo ha fatto il contratto
con la banca e si è obbligato a pagare il canone di L. 3.800. Per questo solo anno
autorizzo a tenere la sola prima classe mista.
A Lecce esamina i bilanci di previsione e regolati sulle spese già fatte. Se la casa
non sarà capace di mantenersi completamente da sè non facciamo altri tentativi:
ormai quella casa ci è costata troppo! Rivedi ... e dille che io sono dispiaciuto perchè
alla mia non ha risposto. Avrei preferito che mi dicesse chiaramente che o non si
sente di adottare il programma che le ho tracciato, oppure mi dicesse in che cosa lo
trova inattuabile.
Vi sarebbe da avvisare subito Monsignor Leone della tua presenza costà. Egli
gradirebbe tanto che andassi colà; per non perdere tempo però sarà meglio che ti dica
prima che cosa vuole che facessi. Monsignor Leone mi rispose accettando l’ingrato
compito di dire alla ... che non deve pensare più a Tricarico.
[pag. 510]
Il Padre della ... mi scrisse: «L'uomo si conosce per la fedeltà alla parola». E
questa è tutta la lettera che mi mandò. Il Parroco Cavallo ha scritta tutta una predica
che ... avrebbe dovuto copiare e mandare al padre come cosa sua! Si vedeva da dieci
miglia di distanza che non era roba del suo sacco ed avrebbe confermato il padre nel
pensiero che la manovriamo come vogliamo noi.
Non posso scrivere più a lungo: ma credo di avere scritto abbastanza. Benedico te e
tutte con tutta la effusione del cuore con la speranza che non mi farai più inquietare
per il tuo silenzio.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 7 dicembre 1939
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che ricevesti la lettera che mandai a S. Pietro, e che hai aperta subito quella
mandata costà e che proveniva da Calvizzano. Ora leggerai quanto scrive Sr. Letizia
355
per il caso che vedessi la necessità di qualche sostituzione. Del bilancio di Sr. Letizia
parleremo quando verrai qui.
Credo che hai saputo già che dal 2 al 7 gennaio ci sarà a Roma una serie di lezioni
per le Direttrici, insegnanti e dirigenti di convitti Suore. Il programma è
importantissino e la Sacra Congregazione dei Religiosi ha invitato personaggi
altissimi di tutta l'Italia a tenere le lezioni, e desidera che le Suore vadano. Per il 20 si
deve mandare l'adesione, ed è necessario che tu stabilisca al più presto quante
Discepole debbono andare e chi deve andare. La cosa mi contraria non poco, perchè è
proprio il tempo in cui dovevamo fare il lavoro delle Costituzioni e mi dispiacerebbe
immensamente se lo si dovesse differire ancora. Sr. Laura vuol sapere come si deve
regolare. Se essa viene a Tricarico Sr. Emilia non può andare a Roma.
Io pensavo di far chiedere a Sr. Laura qualche giorno di permesso perchè potesse
venire a Tricarico anche prima che comincino le vacanze, ed essa per farlo aspetta
che io glielo dica definitivamente.
[pag. 511] Alle due Suore di cui ti mandai le letterine non rispondo se tu non mi dici
il tono da adoperare; dì loro che ti ho scritto del loro loro proposito di essere trasferite
e cerca di disporle bene. Non so ancora il bilancio di codesta casa; ma son convinto
che non può essere florido e che anche usando la lesina non si riuscirà a pareggiare e
a pagare anche il canone. Per me dunque la casa di Lecce è condannata ma vorrei che
morisse bene.
Sono in pensiero per Sr. Eufrosina e Sr. Antonietta. Questa ottenne che Sr.
Eufrosina fosse ricoverata in sanatorio; ma scrisse che arrivavano a Bari alle 17 di
lunedì e non sapeva dove avrebbero passata la notte, perchè quasi certamente a
quell'ora non vi erano treni per Putignano e scriveva pure che Sr. Eufrosina era
debolissima e ogni tanto doveva farle iniezioni di canfora. Fino ad ora (è
mezzogiorno) nessuna notizia. Speriamo che Sr. Antonietta arrivi stasera e ci
tranquillizzi del tutto.
Anche circa Sr. ... e Sr. ... ho bisogno di tranquillizzarmi.
Sabetta lunedì ebbe febbri a 40 e più: dopo non ho saputo più nulla, vuol dire che
tutto è passato. Ora ho saputo che Sabetta ha solo pochissimi decimi in qualche ora
del giorno; ma non ritiene niente. Ho detto che chiamassero il medico.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 512 bianca]
356
[pag. 513]
1940
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 gennaio 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Nel pomeriggio di ieri scesi alla stazione e temetti di non arrivarvi perchè lungo la
strada vi sono molte piccole frane; ad un punto di essa però ne è cominciata una
grande, e se si avvia interromperà le comunicazioni con la stazione. Dove però faceva
paura assai, tanto che le macchine non volevano passare, è sul ponte di Grassano:
l'acqua ha superate tutte le dighe ed ha raggiunto le arcate del ponte, sicchè questo è
in pericolo. Come Dio volle arrivai alla stazione; ma lì ebbi l'ingrata sorpresa di
sapere che il treno partito da Napoli alle 10 era bloccato a Tito da una frana e non si
sapeva quando sarebbe stato liberato. Sarei arrivato a Brindisi dopo mezzanotte! Questo; ma molto più le preoccupazioni per Tricarico mi fecero tornare indietro. Infatti a
Tricarico vi sono una sessantina di case in pericolo, ed io non sto senza
preoccupazioni per S. Antonio e S. Chiara.
A S. Antonio ieri andò D. Rocco e rimase colà tutta la giornata, perchè in tutta la
giornata piovve torrenzialmente, ha piovuto questa notte, continua a piovere ora!
Iddio ci usi misericordia!
A S.Chiara è crollato un pezzo di quella balconata che sta fuori l'antico refettorio
delle clarisse, ora sala di spettacoli e conferenze, ed è imminente il crollo dell'altra
parte.
[pag. 514]
Speravo che oggi fosse bel tempo e così sarei partito domani; e invece... Con i
pericoli che vi sono qui io ora debbo non partire. Feci un lungo telegramma alla
signora Resta, ed oggi scrivo lettera.
La lettera promessa da Sr. Candida non è arrivata ancora: aspetto la posta
mattutina: nel pomeriggio le telegraferò che non si muovesse senza mio avviso. Se
non si hanno almeno 48 ore di asciutto il ponte è sempre in pericolo e le frane sono
sempre imminenti.
Da S. Antonio nessuna notizia: se vi fosse stato qualche cosa di dispiacevole certo
lo avrei saputo.
Sono ansioso di avere notizie di codeste figliuole così provate: di’ loro che le tengo
sempre presenti e che prego tanto tanto per loro.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
357
È venuta Sr. Antonietta: a S. Antonio tutto bene. Chi non sta bene, pare a me, è Sr.
Antonietta; ma io rinunzio a darle ordini o ad interessarmene: che cosa ne ricaverei?
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 5 febbraio 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ormai ti ho degradata, e non c'è che fare! Invece di cassare solo l'indirizzo sulla
busta ho cancellato anche il tuo titolo! Chi potrà assolvermi da questo delitto?
Credo che nella mia precedente ti ho detto che il 27 poco prima delle 4 crollò una
parte del castello di Stigliano e che il contraccolpo fu così violento nell'asilo che le
Suore si trovarono in piedi senza sapere come. La misericordia del Signore fece che il
crollo avvenisse verso la valle, altrimenti avremmo avuto un disastro ben più grande
di quello di Santa Croce. Per misura di precauzione le Suore passarono a dormire
nelle [pag. 515] stanze acquistate adesso; ma neppure questo è bastato: stasera
l'Arciprete mi ha telegrafato che il resto del castello è in pericolo, che è stato ordinato
lo sgombro dell'asilo e che le Suore sono passate in casa Di Persia.
Non so se la via per Stigliano è libera: me ne informerò alla posta. Penso come
debbono trovarsi quelle poverette in una casa privata! Ma... non so decidermi ad
andare. Domani mi regolerò.
Si sono riuniti a ... tutti i fratelli di ... perchè sposa l'ultimo dei fratelli: hanno
chiesto che la sorella andasse colà perchè tutti potessero rivederla prima della
completa divisione. Ho creduto di doverlo permettere, e stasera è venuto a rilevarla il
fratello maggiore il quale poi la riaccompagnerà il giorno 12 o il 13. Sr. ... in uno dei
giorni di questa settimana starà un giorno a pranzo con i fratelli; il giorno delle nozze
essa se ne starà dalle Suore e gli sposi se credono andranno a salutarla colà.
Scrivo a Sr ... che consegni a Sr. ... quello che ha messo da parte. Mi sono
meravigliato nel non veder passare nessuna lettera di Vieste dopo l'annunzio della
disgrazia di S. Croce.
Per S. Croce temo sempre ed assai. Sarà pervenuta la lettera mia a Monsignor
Santorelli? Tu hai avuta quella indirizzata a te e che conteneva quell'altra?
Ora è arrivato un espresso del fratello di Sr ..., quello reduce dalla Spagna, il quale
vuole per una volta la sorella a pranzo da lui. Se ... sta a pranzo a casa sua, come si fa
a dir di no a questo? Ho risposto (ha mandato i francobolli ed anche l'espresso) che
per una sola volta permetto.
Sono le 21 e debbo scrivere ancora molto. Benedico te e tutte e ti prego di
procurarmi da tutte l'assoluzione di cui ti ho parlato nell'altra mia.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
358
Tricarico, 18 febbraio 1940
Sono arrivate le due Suore e la Frate piccolina piccolina! ... L'assegno è già partito
lasciandomi al verde, verde, verde. Provvedete per l'Avvocato [pag. 516] Galdo
perchè io non posso proprio.
La presente perchè telefoni a mia sorella, se sta a Napoli, perchè parlasse con
Giannini e sollecitasse la spedizione della carta: si debbono fare venticinque copie
delle Costituzioni e si deve cominciare subito. Spero che Sr. Immacolata abbia già
scritto per l'acquisto dei nastri per macchina da scrivere, voi però acquistatene due di
13 millimetri e due di 16 tutti neri non copiativi. Ma dovete prenderli di ottima
qualità. Alla S. Cong.ne non volevano più Costituzioni dattilografate perchè alle volte
le presentavano poco leggibili perchè scritte con nastri consumati e carta carbone
sbiadita.
Io ho solo cinque o sei carte da visita, niente buste, niente foglietti ecc. ecc. e mia
sorella deve dire tutto ciò a Giannini perchè spedisse immediatamente tutto ciò che
gli ho chiesto, ed anche altro se me lo vuol mandare.
Volevano differire il funerale delle due Suore; ma io non ho voluto, e così lo si
farà domani: io se, come è probabile, imperverserà ancora il vento impetuoso e gelido
che spira adesso non potrò andare a S. Antonio. Sr. Raffaella si è vista perduta dal
ponte ad andare a casa!...
Voglio scrivere a codeste Suore e alle altre ma quando e come? Sto mettendo a
posto affari della Diocesi: erano arretrati e ne sorgono nuovi ed urgenti!
Benedico te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 aprile 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti ringrazio assai assai della premura con la quale ti disinteressi delle cose che
riguardano me e mia sorella. Per l'avvenire starò molto attento a non dare impicci: ma
starò anche attento a non prendere quelli che non mi riguardano.
[pag. 517]
I lavori di Chiaiano sono solo quelli che tu ripetutamente hai approvati, e cioè la
sistemazione del colono nell'ex laboratorio e la sistemazione della cucina e del
refettorio delle Suore a pian terreno. La cucina da mettere è quasi eguale a quella che
noi abbiamo data a S. Chiara; ma essa non è stata fissata ancora e tu potrai sceglierla
come meglio ti piace.
Circa la casa di Capodimonte il mio pensiero era quello di sapere che cosa il
parroco intendeva di dare e quali sono le possibilità di darci quello che promette,
tenendo conto dei due anni nei quali quella casa dovrebbe stare a carico della
Congregazione. Mi premeva poi, per non creare fonte di certissimi litigi e di
dispiaceri, che si scrivessero gli obblighi che le Suore assumerebbero specialmente
359
per il canto in Parrocchia. Ma le convenzioni deve farle la Madre Generale col suo
Consiglio, ed io mi rimetto a quello che gli organi competenti della Congregazione
stabiliranno.
Nel pomeriggio di mercoledì 1 maggio partirò per il Congresso Eucaristico di
Siracusa e tornerò a Tricarico la mattina del 7 e con me verrà il sacerdote che dovrà
dare gli esercizi alle Suore.
Sr ... stamane ha telegrafato che prima di rispondere al fratello aspettassimo la sua
lettera.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
La signorina Favale, una ferventissima propagantista di A.C., maestra di taglio, ha
avuto grandi premure da signorine di Corleto per corsi di taglio. Essa, sapendo che in
settembre dovranno andare colà le Suore non ha dato risposta se prima non sa se la
sua accettazione può intralciare il programma di lavoro che le Suore si propongono.
Mi occorre di sapere subito che cosa devo rispondere.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 8 maggio 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti scrissi per sapere che cosa dovevo rispondere a quella signorina che voleva
mettere la scuola di taglio a Corleto. Ora sento dire che, non [pag. 518] avendo avuto
risposta da noi ha finito con l'accettare le lezioni.
Hai mandata qualche risposta al fratello di Sr. …?
Io andrò in Santa Visita a Corleto nel pomeriggio del 25 corrente, e quindi non mi
troverò a Tricarico la domenica fra l'ottava del Corpus Domini. Non solo; ma il
martedì seguente tu dovrai trovarti a Corleto, e farai venire anche Sr. Maria Carmela
da Montemurro per determinare col Podestà i lavori di adattamento che si dovranno
fare nella casa e per stendere anche il contratto. Ho annunziato che sarai colà e la
notizia ha destato grande entusiasmo. Avrai così anche occasione di conoscere
l'ambiente per poterti poi regolare nella scelta dei soggetti.
Aspetto ulteriori notizie per la faccenda di Palmina. Spero che siate riuscite a
persuaderla. Avrei voluto scrivere oggi in seguito a ciò che mi ha scritto Suor Marta;
ma ho preferito aspettare la tua al riguardo.
Circa ciò che chiede ... e gli altri di Chiaiano, io non so che dirti: è impossibile
ottenere una corsa straordinaria del postale: ci dobbiamo augurare che sia messa in
efficienza la macchina grande, la quale porta pure quaranta persone; per ora è in
riparazione a Potenza. Quanto all'albergo, ora ve ne è uno solo il quale non dispone
che di cinque letti! Io ho già ospiti e non posso ricevere nessuno.
360
E veniamo all'affare di Capodimonte. Ti accludo una serie di osservazioni che
avevo cominciato ad abbozzare per il Parroco, poi nella mia mente avevo stabilito di
mandarle a te perchè tu le facessi presenti al Parroco. Se fin da ora restano L. 9.000
annue perchè le Suore non dovranno avere nulla per due anni?
Visto che le cose sono così innanzi, le due Suore partiranno ed entreranno anche in
casa; ma il contratto non potrà farsi ora: vi si deve riflettere e lo si deve compilare
come si deve. Quello che ti manderà Sr. Immacolata servirà per mostrare al Parroco
le cose che riguardano noi, il Parroco dica quello che riguarda lui e poi si vedrà.
Domanda a Muller che cosa fa De Simone quando muore un Parroco e se si
riuscirà ad avere un soldo se si desse questo caso e le cose non fossero fatte in piena
regola.
Io naturalmente non assumo la responsabilità che vuoi addossarmi.
[pag. 519]
Trovasti il tempo di scrivere a Monsignor Santorelli per la casa che volevano
aprire nelle vicinanze di S. Croce? (Non riesco a ricordare come si chiama quel
paesino). E prima di tutto avresti i soggetti per aprirla?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
A Siracusa trovai una Superiora delle Figlie della Carità che mi conosceva da
quando stavo a Lecce e mi fece tante attenzioni; le domandai dove si trovava tua
sorella e la incaricai di avvisarla che si trovasse alla stazione al mio passaggio e che
mi portasse anche un po’ di colazione. Questo lo dissi perchè pensavo di farle cosa
gradita, non perchè volessi la colazione! Venne infatti alla stazione Sr. Carolina e
conversammo per venti minuti. Mi portò una colazione così piccola che io cenai e
portai il resto a Tricarico e ne avemmo per tutti a pranzo e cena!
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 5 ottobre 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho ricevuta la tua. Certo la stanchezza ti tiene depressa e non potrebbe essere
altrimenti. La mia precedente non ti ha portato buone notizie. Pazienza sempre. La
presente ti rassicura per Castelmauro dove io temo solo per Sr. ... quella del
laboratorio! Speriamo che capisca e si metta di buona volontà. Sr. ... deve essere
aiutata nel lavoro dell'asilo e nutrita solidamente. Scrivi a Sr. ... che non le
permettesse di scopare o lavare, non le concedesse adorazione notturna ecc. ecc.
Deve fare poi le iniezioni endovenose e quelle ricostituenti.
Sistemato Castelmauro potrà partire Sr. Lucilla per Taviano. Sistemerò anche per
Acquarica di Lecce nella maniera che hai indicata. Dovrai decidere circa il ritorno di
Sr. Camilla a Presicce.
[pag. 520]
361
Sta tranquilla: verrà il sole! e dopo tante traversie troveremo un po’ di gioia e
prenderemo forza per le traversie future!... Dopo verranno le difficoltà finanziarie ed
alimentari!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte. Benedico Sr. ... e le
raccomando santa allegria e completa serenità.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Curioso l'Arciprete di ... Non conosco la nipote, oggettivamente osservo che
Scanzano da ottobre ad aprile è umido, il che è peggio del freddo. Vi è inoltre il fatto
che le Compassioniste invece di aumentare di numero diminuiscono, ed hanno
appena una diecina di case. Ma sarà opportuno dire queste cose? Tu puoi giudicare.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 novembre 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Vada Sr. … a S. Chiara ed abbia il compito di studiare musica, francese ed italiano
così da poter scrivere meglio ed essere più pronta agli studi che dovrà fare in seguito.
Mi pare che dobbiamo insistere in proposito di far diplomare essa ed altre in lavori ed
economia domestica: sono diplomi che assumeranno sempre maggiore importanza e
necessità.
Se occorre una maestra di asilo a Napoli (sono già così numerose le Suore colà)
chiamerai Suor ... per toglierla dal freddo di Tricarico.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 521]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 8 dicembre 1940
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La tua non porta notizie liete, ed io non posso dartene molto rosee. Ieri Sr. Bernarda con altre erano andate a raccogliere uva non so in quale fondo: mentre faceva ciò
cadde di peso con la testa a terra; non so come la portarono a casa; ma ora sta a letto e
non può muovere assolutamente la testa e stamane a stento ha ingoiata la particola.
L'intelligenza è libera e la febbre arriva appena a 37,5; ma questo non mi rassicura. Il
medico iersera non c'era, richiamato stamane alla 11 fin alle 17 non aveva potuto
recarsi a S. Antonio.
L'affare di S. ... esternamente non fu gran cosa; ma spiritualmente è un sintomo
niente piacevole, avvenne proprio dopo che io avevo parlato alla comunità ed avevo
distribuite le pagelline per l'avvento: le due che si azzuffarono...e...e che si scambiarono titoli ingiuriosi alla presenza di tutta la Comunità non mostrarono nessun
pentimento e la mattina seguente fecero la Comunione. Se non dovessi partire
362
martedì, domani andrei a farmi sentire come si deve e a dare una punizione
esemplare. Spero però di non dimenticarmene e al ritorno andrò di proposito.
In compenso ieri mattina venne il nulla osta dalla Sacra Congregazione perchè
possa essere pareggiato il corso superiore, ed ieri sera il Can. Grassi telegrafò che la
autorizzazione è stata concessa e il decreto sarà firmato martedì. Il punto difficile era
il Decreto, il resto è relativamente facile. A Chiaiano si deve procedere necessariamente all'allontanamento di Sr….Sr. ... mi fa temere molto molto: essa è minata e la
si deve tenere in continua osservazione. Le difficoltà attuali sono veramente terribili e
dobbiamo pregare il Signore che faccia tornare presto la pace perchè potessimo
badare meglio alla salute di queste povere figliuole.
Sr. Maria Rosaria si trova in tristissime condizioni. Dille che vendere la radio sarebbe
una sciocchezza perchè gliene darebbero un prezzo irrisorio, che stasera ho avuto la
fattura degli altri tre quintali di riso che ho fatto spedire al suo indirizzo alla stazione
di Frattamaggiore: con questo riso contenterà le Suore del Cuore di Gesù dandone
loro un quintale, l'altro quintale se lo terrà essa e il terzo lo dividerà fra Chiaiano e
Capodimonte, se non lo hanno avuto ancora da Napoli; se poi i [pag. 522] Granili lo
hanno già dato, quel quintale servirà ai Granili. Non so come Gariboldi ha potuto fare
questa spedizione dopo le limitazioni venute. Ma... finchè il riso non sarà in casa ho
sempre paura che sorga qualche intoppo.
Come potevo scrivere ad ..., se non ho tempo di respirare? Immagina che terrò
domani!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Monsignor De Cicco telegrafò ieri che aspetta subito le Suore e che l'asilo è pronto.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Potenza, 20 dicembre 1940 ¹
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Dopo la sosta di tre giorni a Francavilla ora la sosta a Potenza! Quanto durerà?
Oggi è scirocco e la neve si scioglie; ma se cambiasse vento e venisse un'altra
nevicata? Ce la prenderemo dalle mani di Dio sempre sapientissimo, misericordiosissimo, amantissimo in tutte le sue disposizioni.
Ho gravi preoccupazioni per il noviziato senza provviste; chi sa se ha potuto avere la
messa in questi giorni? Come staranno tutte col freddo intenso dei giorni passati? Il
buon Dio le ama più di noi e provvederà loro meglio di quello che sapremmo fare
noi. Ho però ardente desiderio di tornare a Tricarico.
Per venire da Napoli a Tricarico ora non c'è che il treno della notte. Quello delle 10
e 20 è soppresso e qualche altro che è rimasto passa a Tricarico ad ore impossibili.
______________
¹ Cfr. Raffaello delle Nocche, LETTERE, a cura di Vittorio Ippolito, pagg. 97-99.
363
[pag. 523]
Non so dove si trova mia sorella: ho scritto più volte alla signora Tancredi perchè
le dia mie notizie. Ho detto anche che se ne venisse subito e, se la via per Tricarico
non fosse ancora libera, si fermasse a Potenza e poi insieme torneremmo a Tricarico.
Telefona alla Signora Tancredi e mettetevi di accordo.
Dici a tutte le figliuole delle case di Napoli che le ricordo ciascuna in particolare e
prego per ciascuna di loro: non ho qui le loro lettere per scrivere a ciascuna. Voglio
però dire a tutte che ora specialmente debbono dimostrare che han compreso la
missione che il Signore ha data ad esse di adoratrici e riparatrici.
Corrono ore gravi e difficili e vi è bisogno di anime generose che dimentichino in
tutto se stesse e con la preghiera e la mortificazione ottengano da Dio misericordia e
perdono. Come sarebbe brutto se ci lagnassimo delle comodità che la guerra ci toglie,
delle privazioni che ci sono imposte, delle difficoltà anche gravi che incontriamo. Ma
non deve bastarci questo, dobbiamo offrirci vittime di espiazione perchè il Sacro
Cuore faccia servire tutte le sofferenze, le privazioni ecc. per convertire a Lui tutti i
cuori, perchè tutti capiscano che se non si rispettano in primo luogo i diritti di Dio e
della Chiesa la pace umana sarà sempre una guerra larvata e che esplode di tanto in
tanto in guerra aperta.
Oh! parli a tutti Gesù e faccia diventare tutti «uomini di buona volontà». E la cara
Mamma nostra ci faccia sue imitatrici, sì che non abbiamo occhi, non cuore, non
intelligenza che per Gesù, per la sua santissima volontà, per il suo amore. Ma... carità,
carità, carità!... Rileggano tutte i caratteri della carità descritta da S. Paolo e vi
meditino attentamente.
Sono questi gli auguri per Natale: altri, quest'anno specialmente, non ne so fare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 524 bianca]
[pag. 525]
1941
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 23 aprile 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che il viaggio sia andato benissimo e che hai presa la coincidenza a Brindisi.
Dopo la capitolazione delle due armate greche nelle mani dell'esercito italiano
364
incursioni di aeroplani su Brindisi e su Taranto sono estremamente difficili, se non
impossibili e costà staranno tutti tranquilli. Sia ringraziato il Signore.
Mentre scrivevo lettera a Sr. Eufrosina mi sono giunti due telegrammi che
annunziano che quella carissima figliuola stamattina alle otto con santa rassegnazione
è passata a vita migliore. Pensavo di scriverti che da Ceglie fossi ripassata a
Putignano; ma il Signore ha disposto diversamente. Ha fatto un lunghissimo
purgatorio quella cara figliuola, e salvo pochissmi momenti, è stata sempre in perfetta
aderenza alla divina volontà e rinnovava continuamente la sua offerta per la
Congregazione. Son sicuro che lo Sposo l'accoglierà subito nel santo Paradiso e che
essa intercederà molto per noi.
Dirai a Sr. Giovanna che, se avessi mezzi, penserei per le ammalate, perchè non
morissero lontane dalla Comunità; ma questo problema gravissimo non lo hanno
risoluto Congregazioni antiche e ricche, e mi pare del tutto impossibile che lo
risolvessimo noi. E poi, in una infermeria di Comunità si possono avere i medici e gli
aiuti che si possono avere in ospedale attrezzato appositamente??
[pag. 526]
Domenica verranno da me il Provveditore di Potenza Duca Gaetani di Castelmola
con la signora, la protettrice di ..., il Preside e tre o quattro professori di quel liceo: il
Preside farà a S. Chiara una conferenza su Pascoli. Mi è convenuto di invitare anche
il Provveditore di Matera. Stamane ho scritto alla figlia del Provveditore di Brindisi
per congratularmi della promozione a Maggiore del fidanzato (il fratello della
Massaioli) e le ho detto di ricordare a suo padre che a S. Pietro vi è l'asilo tenuto dalle
mie suore e che gli procurasse qualche sussidio efficace. Son sicuro che lo farà.
Sr. Laura mi prospetta una grossa questione che deve essere esaminata seriamente
per suggerimento della signorina Ferrari, la segretaria del Comm. Alessandro Alessandrini; si vorrebbe istituire una scuola media privata a Boiano nell'istituto
S. Caterina. Si teme che l'attuale scuola (che diventerà di cinque anni) finisca col non
avere più alunne. Ti ho accennato il tema, ne riparleremo con ponderazione e dopo di
aver pregato.
Benedico di cuore te, Sr. Giovanna e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 28 aprile 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La tua cartolina da Brindisi è arrivata stamane, e da S. Pietro non è venuto ancora
nulla. Spero che non hai avuto altri incidenti.
Prima che me ne dimentichi ti avviso, e tu avvisa tutte le case, che nei giorni
festivi le automobili postali non funzionano, e quindi nessuno può arrivare a Tricarico
o partirne in giorno di festa, a meno che non trovi una macchina da noleggio, cosa
difficilissima ora.
365
Probabilmente dovrò partire subito (forse mercoledì) per Roma, per vedere se è
possibile superare le difficoltà della parificazione del corso superiore del nostro
Istituto. L'ENIMS ha mandato un telegramma strano: dice che per superiori
disposizioni possono essere associati solo [pag. 527] quegli istituti che avevano già
associate le due prime classi del corso superiore. La cosa è strana: possibile che non
lo sapevano prima? Chi vuoi che creda ad una ignoranza simile da parte dell'ENIMS?
Telefona a Doriguzzi e digli che mi è giunta la sua cartolina; ma che non posso
scrivergli ora. Digli pure che ieri vennero da me il Provveditore di Potenza con la
signora e col Preside De Lorenzis; ad essi si aggiunsero 6 (dico sei) professori del
liceo! Il preside ci tenne per più di un'ora inchiodati ad ascoltare una conferenza sui
poemetti religiosi del Pascoli, e si sarebbe desiderato che non finisse mai, tanto fu
bello quello che disse. Poi a casa mia vi fu tanta allegria e scherzavano tutti con tanto
brio che era un piacere.
Sono venute lettere da Taviano, Copertino, ecc. ecc. Non le ho mandate perchè ti
diranno a voce ciò che avevano scritto.
Qui tutti bene. Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con
te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Firenze, 6 maggio 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi sembra un secolo da che non ho tue notizie. Spero di trovarne a Marano
venerdì a sera e spero che siano buone. Io sto bene; ma non vedo l'ora di essere a
Tricarico. Vedrò tutte le Suore, meno quelle che sono a Falciano. Di queste mi
preoccupo per la salute di Sr. ... e di Sr. ... che seguita a diminuire di peso.
Dici a Sr. ... che riprendesse lo studio: sono stati indetti gli esami di Stato per
l’abilitazione all'insegnamento ed è di assoluta necessità che essa li sostenga. Gli
esami saranno in luglio. Forse stasera saprò la data precisa e la città in cui dovrà darli.
Si dedichi esclusivamente allo studio e alla preghiera e sia esonerata da ogni altro
incarico.
[pag. 528]
La mattina del 14 sarò a Tricarico con l'aiuto di Dio. L'orario della partenza da
Napoli alla sera è stato anticipato di circa un'ora. Non so quali variazioni vi siano
state costà.
Domani a sera sarò di nuovo a Roma.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 giugno 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
366
Per non dimenticare comincio dalla cosa meno importante. La sorella di Sr. Anna
deve accompagnare una figliuoletta a Napoli perchè ammalata e vorrebbe che
andasse con essa anche Sr. Anna, perchè il marito non può accompagnarla ed essa si
troverebbe smarrita in città. Credo che questo viaggio non avrà luogo, perchè il
professore Pansini ha detto che sarebbe venuto qui per quattro o cinque giorni e lo
aspettiamo da un momento all'altro; ma se ci fosse bisogno tu trovi difficoltà a che la
Suora faccia questo viaggio?
Spero che scrivesti a ... e che vorrai dare subito una decisione a ... per la
radioscopia a ... .
Monsignor Sacchi mi ha scritto che egli comprende quanto disagio porta un
viaggio in questa stagione e che per evitarmelo sarebbe disposto a venire a Tricarico,
o ad incontrarmi a Roma, se questo potesse giovare; siccome però vi è la possibilità
che requisiscano la casa perchè è vuota e siccome vuol fare nella stagione estiva i
lavori necessari per adattare la casa alla nuova missione, mi vuole a Pavia nella
seconda quindicina di luglio, ed ha tutto disposto per l'ospitalità presso un Vescovo
vicino (quello di Pavia è ammalato). Ha già parlato però col Vescovo di Pavia al
quale farei visita dopo che avrò concertato tutto.
E dopo una cosa lieta, una che... non lo è! Mi ha scritto Monsignor Nestola e ti
trascrivo la cosa che ti riguarda: «Ho una cosa molto [pag. 529] interessante da
chiederti. Vedo che vi è un po’ di malcontento per le Suore del Mendicomio.
Intendiamoci: non per la loro condotta; ma perché non ve n'è una dedicata
direttamente all'assistenza dei poveri. Eppure quello dovrebb'essere lo scopo
principale di quella casa. Puoi comprendere che io mi trovo un po’ in imbarazzo. Ma
la Comunità non ha proprio neppur un soggetto che potrebbe interessarsi dei poveri?
Come è possibile dare questo incarico alla Superiora? ... Quando fui a Tricarico ti
dissi che tutto andava bene perchè pensavo che la Madre - dovendo mandare una
Suora - ne avesse scelta una e l'avesse destinata a quel servizio, invece è venuta una
novellina con l'incarico di esercitarsi nell'asilo... Ti supplico Monsignore di accontentarmi». Che dovrò rispondere?
Il padre di Suor Agnese, pur essendo usufruttuario della casa, non ha pagata la
fondiaria da diversi anni ed ora la casa è stata messa in vendita. Meno male che
Aurora sta ancora qui e che arriverà a Ceglie il 2: potrà mettere a posto la cosa prima
del giorno della vendita. Ma bisognerà pagare circa L. 2.000.
Da domani vi sarà la possibilità di arrivare qui in altre ore; ma non so ancora nulla
di preciso: appena lo saprò te ne avviserò.
Spero che mi manderai notizie di quello che avrete fatto a Roma.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 13 luglio 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
367
Il Signore anche nei suoi castighi ci usa grande misericordia. Sia benedetto! Vivo
ancora le ansie che provocò in me il racconto che mi fecero le Suore che vennero da
Napoli e quella anche più grave prodotta in me dall'annunzio dei «molti danni a
edifici civili» dato dopo il secondo [pag. 530] bombardamento. Il Signore dispose che
la mattina seguente venisse persona da Napoli, la quale mi disse dove questi danni
erano avvenuti. Ai Granili la legittima paura dev'essere stata grandissima e temo che
le esplosioni dei depositi di nafta e di benzina abbiano prodotto anche danni. Spero
che domani mi arriveranno notizie vostre.
La lettera di D. Chiaverino mi arrivò il giorno dopo l'arrivo qui di Sr. Immacolata.
La cosa che propone D. Chiaverino non mi sembra affatto disprezzabile; ma non devi
andare certo tu a Palena per combinare. Devi dare istruzione a qualche Superiora di
criterio che sta in quei paraggi, essa vedrà e riferirà e tu tratterai per lettera.
Appena arrivato qui dissi a Sr. Flora di ciò che aveva scritto il padre, e la poveretta
si mortificò assai e mi assicurò che avrebbe scritto. Credo che lo abbia già fatto.
Io non partirò di qui che il 21. Vedessi che stanno facendo perchè non tocchi
Napoli! Vedi che bei consigli mi fa dare la paura! Ma naturalmente io passerò da
Napoli; ma fermerò solo per alcune ore.
Ieri son venute Sr. Giuliana, Sr. Clara e la mamma di questa: non ho parlato ancora
con esse. Sr. ... sta abbastanza bene e mi è parsa di buon umore. Sr. ... mi ha scritti
pochi righi perchè tu non le hai risposto a riguardo a ... e vuole che la risposta gliela
dia io. Naturalmente non le risponderò affatto. Sr. ... mi scrisse facendo il panegirico
di Sr. ... e deplorando che non è compresa. Sr. ... mi scrive che la Superiora vuol
mandarla a S. Pietro a conferire con la Vicaria e che essa non si sente di farlo. Questa
figliuola però mi pare non del tutto sincera.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 18 luglio 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Verrò lunedì; se trovo Russo alla stazione lo saluterò colà e lo ringrazierò anche a
voce di tutto ciò che ha fatto per le Suore nella famosa [pag. 531] sera del 9 corrente
e poi andrò alla Cesarea; se poi non lo trovo, andrò prima un momento da lui e poi
alla Cesarea. Alla sera ho dato colà appuntamento a Pansini per affari importanti.
Non so come sono disposte ora le cose costà e quindi non so dove dovremo vederci la
mattina seguente. Credo che potrei dir messa a Capodimonte e poi parlare colà. Se
invece le Suore dei Granili stanno al loro posto, andrò colà. Ripartirò da Napoli nel
pomerigio del 22 alle ore 18.
Regola quindi la venuta delle Suore, poichè potrò parlare con pochissime.
Non so dirti come mi rincresce questo viaggio e quante offerte mi fa fare al
Signore!
368
È curioso che non ricevo lettere da Sr. ... Dei suoi esami ho saputo solo quello che
essa ha scritto in una cartolina a Sr. Immacolata. Un pò di tempo a Sr. ... voglio darlo
martedì.
Sono arrivati i materassi e la biancheria di Giulia Malinconico; essa vuol riscuotere
prima lo stipendio di luglio e poi se ne verrà qui con tutte le benedizioni dei suoi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Pavia, 28 luglio 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
A Pavia solo per un miracolo potremo venire. Vi sono ostacoli gravissimi e di
diversi generi. Se li avessi saputi prima di venire, non sarei venuto; non mi rincresce
però di aver fatto il viaggio. La casa mi piace: porterò la pianta e delle fotografie. Si
potrebbero tenere una quindicina di pensionanti e qualche altra opera; ma...
Speriamo che si possa superare tutto.
[pag. 532]
Forse ci chiameranno ad Ardea parrocchietta a 26 chilometri da Roma; ma credo
che la sorella di quel parroco faccia solo poesia. Le ho detto che mi facesse scrivere
dal fratello condizioni, casa, opere da esplicare ecc.
Credo che Sr. ... debba tornare subito a Roma. Giovedì cercherò di aver notizie
precise. Sr. ... ha avuto 74 su 100 quindi ha superato il 7.
Ho trovato qui lettere di tutte di S. Antonio, a tutte saluti e benedizioni. A Sr.
Giuditta saluti, benedizioni e congratulazioni vivissime con l'augurio che le vittorie
posteriori siano sempre più numerose e generose.
Se è possibile liberati da Acquarica di Lecce.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e conte benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 6 agosto 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
È venuto da me il Podestà. Mi ha detto che per fare l'accesso alle due aule
adiacenti al giardinetto il Comune dovrebbe spendere 5 o 6 mila lire e non può farlo.
Sarebbe disposto ad assicurare l'accesso dalla parte dove era anticamente, il che
costerebbe solo un migliaio di lire. Prima di fare questo vuol sapere se le Suore
preferiscono sempre le due aule superiori e non quelle due del giardino. Ho chiesto
tempo fino a domani per rispondere.
Ripristinando l'antico accesso si perderebbe la possibilità di avere una mucca a S.
Chiara. Se vuoi esaminare il.caso oggi, in vista anche del trasferimento a S. Chiara,
369
vieni a S. Chiara oggi con quelle che tu crederai ed esamineremo insieme il progetto.
Previeni però Sr. Immacolata.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore e con te benedico tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 533]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 8 ottobre 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Neppure nella lettera scrittami da Rotello mi hai detto qualche cosa del tuo
itinerario: da S. Antonio mi hanno mandata la presente perchè completassi l'indirizzo,
ed io la mando alla ventura. Sono lieto delle ottime accoglienze di Rotello ed ho
fiducia che veramente si andrà d'accordo. Per quanto i sacrifici sono connessi con la
vita delle Discepole noi dobbiamo fare il possibile per alleviarli. Per Montelongo
penserà il Signore a mandare altrove ...; sebbene anche allora le tribolazioni non
mancheranno. Ma per Santa Croce? I diversi reparti dell'opera sono troppi e non
possono essere curati così come si dovrebbe: quello che è intollerabile è la
promiscuità, mentre ci vorrebbe la completa separazione. Le sfuriate si possono
anche tollerare, sapendo che dopo non resta niente; ma gli inconvenienti causati dalla
farraggine delle opere si debbono evitare perchè ne va di mezzo la coscienza. Le
orfane poichè ora sono sette, dovrebbero essere custodite ed assistite con cura gelosa.
Credo che ti incontrerai con Monsignor Santorelli: cerca di fargli capire queste cose e
di persuaderlo.
D. Carlo Zito mi ha fatto sapere che la clinica proposta dalle Suore di Taranto è
tenuta dal nipote di Marinosci in perfetto accordo con lo zio. Che il proprietario della
clinica è anche più valoroso dello zio, e che in quella clinica Sacerdoti e Suore non
pagano le cure e le operazioni. Gli scrivo subito perchè mi facesse sapere quanto si
paga per la degenza in clinica, e, se la risposta è buona farò andare senz'altro Sr.
Filomena.
È stato qui il prof. Pansini (domenica venne a piedi dalla stazione!) ed ha visitato
tutte quelle che avevano bisogno dell'opera sua. Di Sr. Flora, per la quale si è
interessato moltissimo, ha detto che bisogna tenerla molto riguardata fino a quando il
cuore non si rimette dalle scosse subite; ha detto che con vita calma si può rimettere
benissimo e lavorare per moltissimi anni.
Di ... ha detto che ciò che lui riscontra è cosa da nulla; ma siccome ha avuto in
passato sorprese, la vuole osservare lui stesso ai raggi e fare [pag. 534] tutte le
esperienze cliniche per poter dare un giudizio sicuro. Intanto Sr. ... aveva avvisato la
famiglia che sarebbe andata e si è preoccupata perchè il padre, se avesse visto
arrivare le altre e non essa si sarebbe risentito, ed è andata anche essa a Taviano;
Pansini non ha voluto che Sr Flora viaggiasse sola, ed io mi sono presa la
responsabilità di far andare a Napoli anche Sr ..., la quale si sbrigherà in otto o nove
giorni e se ne tornerà con qualcuna che deve fare il viaggio di ritorno. Sr. Flora non
370
potrà fare gli esami in pochi giorni anche perchè il medico non vuole e dovremo
chiedere per essa la dispensa dai pochi giorni che starà fuori noviziato oltre i quindici.
Sr. Ada ha lo stesso vizio cardiaco di Sr. Flora; ma sta perfettamente a posto e
Pansini dice che può riprendere tranquillamente il lavoro, perchè non abbia emozioni
violente; gli ho detto che per questa figliuola non vi è questo pericolo. Ha visitato
diligentemente Sr ... ed anche di questa ha detto che non vi è proprio nulla, salvo un
piccolo residuo di catarro, e che può tornare a lavoro. Queste due le farei partire al
più presto; ma aspettiamo disposizioni tue.
Sr. ... deve lavorare, altrimenti si fissa sempre più e finirà col non potersi più
muovere. Io non avevo detto nulla a Pansini di questa Suora, ed è incredibile come
egli l'ha fotografata in un momento!
Per Suor ... si è trattato di una infezione viscerale, che ora è passata; ma che le ha
lasciata debolezza grande, che deve esere eliminata a poco a poco.
Suor ... è sana, malgrado le mille malattie che accusa; Sr. Cristina sta male; ma non
come si crede e l'ha incoraggiata a fare qualche cosa; Sr. Teresa invece è in
condizioni terribili, la tosse non è affatto nervosa o isterica; ma cardiaca; il cuore è
fortemente scompensato e può venir meno da un momento all'altro; pare che vi sia
già qualche indizio di cancrena al pollice sinistro!
Io sono guarito completamente dalla mia indisposizione; se non fosse che il tempo
è piovoso già da due giorni sarei uscito.
Ciò che mi ha detto Pansini ha accresciuto le mie preoccupazioni per i risultati che
avranno sulla salute delle Suore di Napoli le attuali condizioni. Questa cosa non mi
dà pace: come vorrei che non si iscrivesse nessuna alle nostre scuole di Napoli e che
dovessimo chiudere le due case! Sottraiamo almeno quanto più personale è possibile,
restringiamo le scuole e mandiamo nei piccoli paeselli: domani avremo persone sane
che [pag. 535] potranno riprendere il lavoro con energia e riscattare il tempo perduto.
Che importa che perdono un anno quelle che studiano? Meglio un asino vivo che un
dottore morto!...
Sr. ... è tornata al Provveditorato a Brindisi per premere; io avevo riscritto al
Provveditore ed al Ragioniere, persona a me devota; anche ora hanno detto che la
cosa è difficile e che faranno tutto il possibile per superare le difficoltà. Sr. ... mi
domanda come deve regolarsi nel caso che le venisse la nomina e dovesse prendere
immediatamente servizio. Le ho detto che telegrafasse a noi e andasse a prendere
servizio perchè provvederemmo immediatamente.
Si lagnava poi che le scuole cominciavano e il personale non era ancora a posto, il
che discreditava la scuola. Lunedì arrivarono colà Sr. ... e Sr. ..., credo che le due da
Napoli siano già a posto. Ma le ho scritto che la assenza delle Suore produce un certo
inconveniente; ma non questo discredita la scuola; che le insegnanti non si assentino
mai durante l’anno, salvo per casi veramente straordinari, che durante la scuola non si
occupino di altro che della scuola, che vadano preparate e che siano puntualissime
all'orario e la scuola si accredi erà benissimo. Le ho raccomandato di correggere il
371
suo carattere e di non rimproverare le Suore quando non ha la coscienza di aver
veramente ed efficacemente combattuto contro se stessa, ecc. ecc. Anche questa volta
mi metterà il broncio. Pazienza.
Spero che costà in calma avrai potuto studiare il problema di Sr. ...: a me pare che
quella buona figliuola non dovrebbe essere esposta a prove così noiose e difficili.
Credo che avrai visto le ..., che vedrai ... a Santa Croce: mi dirai poi le tue
impressioni.
A Napoli dovrai vedere ...: quella figliuolina è troppo pressata dalla … Chi deve
lavorare intensamente su di essa è P. Domenico Passionista. Noi non dobbiamo fare
come ...; ma dobbiamo far lavorare altri per noi. Il padre della ragazza preferisce
dieci volte le Discepole; ma la ragazza non mi pare così risoluta da non subire
l'influenza.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 536]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 10 novembre 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non puoi pensare come siamo rimasti quando abbiamo saputo ieri alle 13 del
bombardamento su Napoli. Ci ha tranquillizzato un pò il sapere che l'allarme è stato
dato dopo le 22, pensando che eravate già in casa e che avete potuto raggiungere il
rifugio, abbiamo saputo l'orario da una Figlia di S. Anna che stava in treno, treno che
è stato fatto partire appena si è avuto l'allarme.
Spero che questa nuova incursione ti abbia fatto decidere di prendere decisioni
anche più radicali di quelle che mi accennasti a voce. L'andirivieni non mi persuade
affatto e mi pare che non sia conveniente far viaggiare costantemente le Suore
mattina e sera. Se proprio non si potesse fare diversamente, dà ordini precisi e
tassativi per la partenza da Chiaiano e da Napoli, altrimenti sorgeranno mille motivi
per anticipare la prima e per posticipare la seconda.
Sono le 11 e il postale non è venuto ancora! Immagina come sto in
preoccupazione. Ora non è solo Napoli che è colpita; ma anche i dintorni e la
responsabilità cresce per le altre case.
Credo che stasera alle 20 arriveranno Suore da Napoli e resteranno anch'esse alla
stazione. Avviso la insegnante Juvone perchè ospitasse anche queste se arriveranno.
Spero che sia rimasta contenta della casa di Torelli e che le accoglienze siano state
cordiali come quelle di Villa Castelli. A ... raccomanda il dominio su se stessa e lo
studio per la osservanza regolare.
372
Ti benedico mille e mille volte con tutta la effusione del cuore e benedico così
ciascuna delle figliuole che sono costà.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 537]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 12 novembre 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi è giunta la tua seconda lettera da Napoli. Tutte le riflessioni che fai circa
cotesta casa me le sono fatte anche io e tante volte; ma non riescono a
tranquillizzarmi.
Altre volte vi sono stati periodi di sosta e di riposo; ma ora pare che non vogliono
darne più e non so come si possa fare scuola dopo di aver passata la notte nel rifugio
e come potranno essere attente le scolare. Ad ogni modo consigliati con persone
prudenti e vedi pure dopo il nuovo atteggiamento degli inglesi verso Napoli se le
autorità non hanno dato disposizioni diverse. Mi si dice che l'esodo da Napoli è
intensissimo e
non so se lasceranno allora aperte tutte le scuole.
È certo che io non vivo in pace.
Da Roma hanno scritto che la casa di esercizi è già al completo e che non vi è più
posto e propongono che vada dalla sera del 30 corrente fino al 6 dicembre. Tu sai che
questo non può avvenire e quindi debbo rimandare ancora.
Qui nulla di nuovo. Spero che prima di partire da Torelli hai ricevuta la lettera che
ti ho mandata colà. Come prevedevo Garaguso è sparito del tutto e l'Arciprete è
rimasto mortificatissimo. A Sr. ... non ho scritto affatto, nè essa mi ha scritto. Ti
accludo la lettera che mi ha mandata Sr. ...
È venuta la famiglia di Sr. ... per avere notizie: le ho detto che probabilmente essa
non era più a Napoli. Domani manderò a dire che sta a Napoli e che sta bene.
Vorrei fare in modo che Sr. ... non passasse da Lecce perchè se no si ribella la
famiglia di Sr. ...
Anche a Lecce vi sono stati gli allarmi ed una notte son state lanciate tre bombe sul
manicomio: una piccola è esplosa ed ha danneggiato un cornicione, le due grandi non
sono esplose. Del resto ti accludo la lettera di Sr. ..., che ha assoluto bisogno di aiuto.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 538]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 31 dicembre 1941
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
La temperatura tende a diventare più rigida: a quest'ora siamo a - 2° e fin da ora vi
dico che domani non dovete venire alla Cattedrale.
Circa la veglia, è prudente farla con questo freddo? A Salerno il Rettore fa levare i
seminaristi alle 7 del mattino!
Regolati e consigliati pure con le altre.
373
Se il fare la Comunione durante la messa dovesse provocare recriminazioni e
dispiacenze non sarebbe più bello fare un fioretto a Gesù per mantenere la pace e la
calma? Anche se non venisse D. Pancrazio, ti pare che non si informerà su questo
particolare sul quale si è impuntato?
Mi dispiace assai che Sr. Raffaella non sta bene: con la sua tosse avrebbe fatto
meglio a non esporsi. Spero che guarisca subito e bene, e spero pure che profitterà di
questo tempo di malattia per farsi santa e per edificare tutte con l'amore alla volontà
di Dio.
Mi proponevo di andare oggi a S. Chiara per la conclusione del ritiro ma prevedo
vivissime opposizioni dei familiari, e forse dovrò rinunziarci.
Benedico te e tutte ed auguro a voi e a me di cominciare un anno veramente nuovo
e fecondo di opere sante nell'amore di Dio e nella dimenticanza completa di noi
stessi.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 539]
1942
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Napoli, 24 febbraio 1942
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Troppo brevi i miei e esercizi e sarei stato contentissimo di prolungarli almeno per
un mese; troppo brusco il risveglio!... Il Signore ha abbondato di grazie e di lumi; mi
aiuti ora con la sua Grazia perchè sappia corrispondere. Sentivo proprio che le
preghiere delle mie figliuole facevano violenza al Sacro Cuore ed io mi sono occupato sempre delle discepole in questi esercizi. Puoi pensare come ho tenuto presente il
tuo lavoro a S. Chiara e tutti i bisogni di quella casa.
La conclusione degli esercizi poi non poteva essere più bella, perchè si sono
conclusi con la meravigliosa udienza concessami dal Santo Padre. Gli ho chiesto una
benedizione speciale per le Discepole ed Egli di gran cuore l'ha accordata.
Questa sera ho trovato qui le due lettere. Ringrazio Dio per l'ottimo inizio, son lieto
che prolunghi la tua dimora costà per confermare i buoni inizi. Domani vedrò Sr. ... la
quale per ora non deve essere operata. So che il medico mi vuol parlare e credo che
dovremo armarci di molta pazienza con quella povera sorella.
Mi affligge moltissimo il prolungarsi della malattia di Sr. Adele e prego tanto per
essa. Speriamo che questa tribolazione cessi presto.
Spero di fare sabato una capatina a Falciano e mi auguro di partire per Tricarico
martedì a sera.
374
[pag. 540]
Benedico tutte e ciascuna: benedico in particolare Sr. Adele e Sr. Antonina. A questa farai prendere ... ma se ne parlerà quando verrò.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 14 maggio 1942
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
So benissimo che non hai tempo di respirare e che sei tanto stanca; ma non devi
rimproverare me o le altre perché non scriviamo. Io so di aver scritto mandando le
lettere alla ventura, perchè l'itinerario tuo è stato modificato non poco, le altre dove e
come dovevano indirizzare le loro lettere? E’ verissimo che non ho detto più nulla
degli esercizi: ma non avendo telegrafato, era evidente che si era provveduto in
qualche modo. Come potevo intuire che avresti preferito un differimento? Dai primi
di maggio degli altri anni siamo già arrivati alla fine del mese, ed ora volevi arrivare
addirittura a giugno!... Io penso invece che si deve tornare all'antico.
Ora tutte le famiglie delle postulanti sono avvertite per il 22 e quelle delle novizie
per il 27. Io sto facendo il sacrifizio di fare alcune meditazioni alle esercitande; fino
ad ora ne ho fatte quattro, domani ne farò altre due e poi sabato comincerà Padre
Marcello, il quale però andrà via la mattina del 21.
Non credevo che facevi la visita a tutte le case del napoletano, poiché l'avevi fatta
da poco. Oggi ho fatto entrare in esercizi Sr. ... e Sr. ... perchè se dovessero partire si
troverebbero a posto.
Non accettare neppure l'ipotesi di aprire a giugno la casa a Manfredonia. La casa
che vogliono dare adesso è più bella, e questo mi fa piacere; è più lontana, e questo
deve essere esaminato: avranno le Suore la messa? Vi è qualche chiesa vicina?
Manfredonia scarseggia di clero, se la casa è lontana vi sarà l'assistenza spirituale?
[pag. 541]
Quali opere avranno a Manfredonia le Suore? Vi sarà proprio la scuola media?
Io ho gran timore per l'esame di abilitazione di Sr ... perché si tratta di fare il compito
in latino e Sr. ... in latino sproposita in maniera non comune. Ma più che questo mi
preoccupa il suo spirito: dopo gli esami vorrei che facesse almeno due mesi di
rifornimento attendendo solo allo spirito.
Non continuo; oggi ho avuta assistenza pontificale e processione, dopo pranzo sono
andato a S. Antonio a fare la meditazione, poi in Cattedrale con una folla grandissima ho fatto un discorsino sul giubileo del Papa e poi abbiamo cantato il «Te Deum »
ed ora sono un po' stanco; ma debbo preparare qualche cosa per le due meditazioni di
domani a S. Antonio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
375
Tricarico, 22 maggio 1942
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevo già detto quanto mi fa soffrire il disordine, la mancanza di puntualità ecc.
ecc.: sono quattro o cinque vestizioni e professioni che trovo mal fatto che i vestiti
siano così lunghi e questa volta sono andato anche in sartoria a fare questa
raccomandazione, dopo di averla fatta anche a casa mia; le scene di Sr. ... risalgono
fino a me e mi si addossa la responsabilità di lasciarla fare come le pare, di mancare
di rispetto a sacerdoti, alla Madre Generale e a tutti i Superiori, ecc. ecc.. Mi pare che
ce ne sia abbastanza e che la goccia fa traboccare il vaso!
Del resto come voglio che nel postulato e nel noviziato si usi altra energia e si
abituino le aspiranti a virtù maschie e non ad eccessiva dolcezza, mi propongo di
portare anche fra le Suore altro spirito di dipendenza e di osservanza.
[pag. 542]
Non deve essere più permesso che ognuna faccia come crede, che si offenda se si
chiede conto del suo ufficio, che specifichi come ha speso il danaro senza credere per
questo che si manca di fiducia; che si offenda e metta il broncio perchè si è negato
un permesso. ecc. ecc.
Vieni pure domattina e confessati e porta il proposito di secondare anche tu questi
miei propositi e non quello di smontarmi e farmi desistere da essi. Tu... sai farlo! Se
non cominciassimo adesso, domani sarà troppo tardi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 ottobre 1942
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Non mi hai mandato il tuo itinerario ed io non so dove indirizzare la presente.
Sr. ... come sta? Dove sta? Molto probabilmente al Cotugno poiché si trattava di
tifo. Da che sono partito da Napoli non so più nulla. Sr Anna mi ha mandata l'acclusa
e spero che tu sei già al corrente. Credo che non si possa tornare indietro.
Per Chiaiano io voglio che Sr. ... e Sr. ... non restino insieme: come stanno le cose
si danneggiano a vicenda e le Suore ne risentono.
A Napoli parlai con tutte le Suore in particolare e poi a tutte in generale. Solo Sr.
… è rimasta male per il laboratorio. Essa non lo ha detto ma credo che è rimasta male
per i conti affidati a Sr. ...
Sr. ... mi fece inquietare un poco perchè dice che la portinaia deve fare solo la
portinaia, che essa non potrà dare il tempo a Sr ... di stare in laboratorio e non vuole
meritare i tuoi rimproveri perchè non l'ha fatta progredire, ecc. ecc. la conclusione
non espressa ma evidente: «si lasci Sr. ... alla porta»! Io ho detto che Sr. ... deve
partire alla prima occasione.
376
[pag. 543]
La mattina del 4 si trovarono ai Granili Sr. Tecla, Sr. Maria Rosaria e Sr. Marta e
parlai in generale a tutte di quello che aspettiamo in questo nuovo anno ventesimo
della Congregazione
A Manfredonia temo che abbraccino troppo e non potranno mantenere senza
sacrificare l'osservanza e la salute.
Spero che Sr Agnese abbia potuto ancora ricordarsi di noi. A tutte le Suore che vedi
dai le mie benedizioni e i miei saluti e le scongiuro che si rinnovassero nello spirito,
che diventassero veramente umili e caritatevoli e innamorate della Madonna Santa.
Spedirò ad ogni casa libri che parlino della Madonna perchè ne facessero assidua
lettura e meditazione.
Non ho scritto né a Castelmauro nè a Montelongo, nè a Mons. Santorelli. Spero di
farlo da Torino.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 15 ottobre 1942
Figlia in Gesù Cristo, ¹
Domani alle 9 avrò l'udienza dal Santo Padre e sabato alle 13,30 sarò a Napoli. Il 18
o 19 vedrò il Canonico Savarese: darò alla faccenda delle Costituzioni non solo il
tempo necessario; ma anche quello utile; spero, ciò non ostante di partire per Salerno
nel pomeriggio del 20 e di ripartire per Tricarico il 21.
Strilleranno un po’ le Suore, ma ho cose urgenti da fare e non posso prolungare la
mia permanenza, salvo sempre che non fosse richiesto dalle Costituzioni. Spero che
abbiate ricevuta l'altra mia a Rodi e che Rodi sia stata causa di consolazioni.
________
¹ Questa lettera è su «cartolina postale», quindi aperta; si spiega così lo stile alquanto diverso dal
solito.
[pag. 544]
Non mi pare necessario che andiate a Napoli. Pare che Sr Laura voglia far venire a
Napoli Sr Emilia e questa, che pur desidererebbe tanto, vuole che venga Sr Laura
perchè ritiene più utile.
Sono stato contentissimo che siete stata obbligata a stare a Vieste un giorno in più,
spero che torniate un po’ meglio in salute. Quando ci vedremo mi spiegherete un
poco che cosa è quest'Amministrazione di Manfredonia.
Quando lessi la vostra espressione «le cose non vanno tanto bene» mi sgomentai
pensando che si trattasse di altro.
Benedico di cuore voi tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
377
L’economa legga le norme per la corrispondenza e le comunichi a tutte le case.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 novembre 1942
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Iersera è arrivata l'acclusa e stamane ho spedito un espresso dando le istruzioni e
dicendo a Monsignore che deve prendere biglietto di prima classe ecc. ecc. Intanto
non si è scritto ancora alle Case della Cong.ne per ordinare preghiere, sacrifici,
contributi.
Ho fatto scrivere a Sr. Raffaella per dirle che Aurora andrà lunedì e che essa deve
essere qui giovedì: ora mi trovo pentito perchè dovrebbe venire prima; ma ormai è
fatto! Tu disponi le cose in modo che il 1° dicembre ti stabilisci a S. Chiara: ora il
lavoro urge, urge, urge. Vedi come scrive Monsignore Cepollaro?
[pag. 545]
A. S. Chiara poi ti occuperai di quella casa col parlare spesso alle Suore durante la
lettura spirituale, che non deve durare più di mezz' ora. L’argomento sarà sulle
Costituzioni e sulla necessità dell’osservanza e della mortificazione per ottenere le
grazie di cui specie adesso abbiamo tanto bisogno, ed ogni giorno cercherai di far
comprendere come si manca in quella casa. Ora farai questo a S. Antonio.
Scuoti ben bene l' Assistente delle Novizie: possibile che debba accasciarsi così e
ripiegarsi su se stessa?
Di Sr. ... nessuna notizia. Come faremo per farla tornare? Anche Sr. Raffaella non
vorrebbe tornare sola.
Fa fare intense preghiere perchè il Signore ci mandi la provvidenza. Perchè non
scrivi tu una lettera alla madrina di Sr. ,..? Essa può fare molto molto e pare che sia
ben disposta.
A Don Giustino ha dato una villa magnifica chi sa quanto altro. Avrebbe voluto
conoscerti per fare qualche cosa per noi: perchè non scriverle?
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Avrei voluto far incontrare Sr Laura con Mons. Cepollaro. Se lo ritieni opportuno e
prudente (dovesse urtare suscettibilità?) falla venire.
[pag. 546 bianca]
[pag. 547]
1943
378
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 gennaio 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
È molto facile dire che bisogna migliorare il vitto a S. Antonio e aumentare la
razione di pane: bisogna trovare il grano e i mezzi per acquistarlo, ed anche la
maniera di macinarlo. Io penso che bisognerà trovare la maniera di poter continuare a
dare quello che si dà! Credo che ormai sia tardi anche a voler vendere titoli per poter
comprare generi: pare che i titoli non li vogliano più! (A proposito: avete tagliate le
cedole?) Spero che questo non sia vero; ma se non è vero adesso potrà esser vero
domani.
So che vi riunite in consiglio: preoccupatevi anche di questo problema difficilissimo: che abbiamo? Di che abbiamo bisogno? Come provvedere a quello che manca?
Vicino alla ... non debbono andare né postulanti, né novizie, né suore giovani (ho
saputo che hai mandato Sr. ... per aiuto!); manda Sr. ... la quale saprà come regolarsi
quando all'inferma vengono questi attacchi. Manda ordini precisi e non ammettere
osservazioni. Forse fra pochi giorni anche la... non darà più preoccupazioni. Son
proprio contento che non si è fatta ancora la vestizione, perchè se in seguito dovesse
avere altre manifestazioni simili dovrà essere mandata a casa.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte specialmente le consigliere e il lavoro che farete stamane.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 548]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 marzo 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ai tanti motivi di afflizione di cui ti ho scritto ora si è aggiunto quello della morte
del Canonico Benevento. Come provvedere per la messa a S. Antonio? ho paura che
dovremo finire col far dire la messa a D. Pietro un giorno a S. Antonio e un giorno a
S. Chiara!.. - E l'esposizione a S. Antonio? Sabato si riunirà il Capitolo e saprò che
cosa posso sperare dalla buona volontà dei capitolari. Miracoli non ne posso fare.
Né ieri sera né stamane l'arciprete di S. Benedetto si è fatto vivo.
Leggi quanto scrivo a Sr. ... e prendine lo spunto per sviluppare il tema in tutta la
sua ampiezza. Spero che potrai dirmi che vi è comprensione sincera e decisione di
conversione.
Figlia mia, le adoratrici e le riparatrici offendono Dio e noi non ce ne preoccupiamo abbastanza. Tu poi vuoi da me spiegazioni e ragioni e non ti persuadi se non te
le do, e attribuisci non poche volte a mie impressioni quello che non è secondo le tue
379
persuasioni. Io non posso e non debbo renderti sempre ragione di quello che dico, e
se lo facessi mancherei gravissimamente. Potresti anche fidarti di più del mio amore
per Dio prima e poi per la Congregazione, e anche di una certa prudenza! Bada che a
qualcuna ho scritto che avrei gran piacere che facesse la domanda per ottenere la
dispensa dai voti; ma ho paura, paura grande che non la farà! Non vorrei contristarti;
ma non posso nasconderti l'animo mio!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 549]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 4 aprile 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Quando ti hanno detto che son partito avrai capito benissimo che fino al ritorno qui
(ieri) non mi è pervenuta nessuna notizia tua e tutte le tue lettere mi hanno aspettato
qui. Non era possibile che me le rispedissero: mi avrebbero inseguito senza
raggiungermi mai.
Monsignor Signore ha avuto una trombosi dalla quale però si è riavuto:
l'intelligenza è perfetta ed ha recuperato anche l'uso di tutte le membra, salvo le
gambe, che sono molto indebolite. Ma... per quanto rimarrà così?
Sono molto contento delle buone notizie che mi hai dato delle case e spero che
tutte si mettano a lavorare con fervore sempre più grande. Sr ... ha avuta l'abilitazione
e con votazione niente affatto disprezzabile: ha superato il 7. Gli abilitati sono stati
poco più di novecento e Sr. ... sta prima dell'ottocento. Quindi la sua votazione è
superiore a quella di circa centocinquanta altri abilitati. Ringraziamo Dio anche per
questo. Quella figliuola avrebbe avuto bisogno di un periodo di alcuni giorni a Lecce
e poi di un riposo di tre mesi almeno per attendere solo al suo spirito. La tua troppo
breve permanenza a ... non ti ha dato il tempo di spiegarti un po’ meglio essa che è
rimasta un po’ turbata.
Mi fa piacere che Sr. ... si sia umiliata così e spero che non riprenda mai più
confidenza in se stessa ed abbia sempre paura.
Io sono stato per quarantotto ore a Napoli, o meglio a Marano e colà son venute
tutte le Suore di Chiaiano, di Mugnano e di Capodimonte. Brevemente, brevissimamente ho parlato con tutte. Sr. Tarsicia verrà a Tricarico con Sr. Irene; Sr. … soffre
moltissimo perchè deve andare a Vieste e preferirebbe Rodi. Sr. ... non è andata
ancora a Chiaiano e la farò partire presto. Qui non ho visto nessuno, solo per un
momento Sr. Immacolata. So che a S. Antonio sono state per tre giorni senza pane, ed
è questo un problema che mi preoccupa moltissimo, senza che possa trovarne la soluzione per cui ho un'angustia grandissima. Sr. Elena scrive che dobbiamo preparare le
feste del ventennio e dobbiamo fare gli inviti, ed io non mi sento. Spero che potrai
farglielo comprendere.
380
[pag. 550]
Il posto di San Menaio a me piace moltissimo; ma non so come potrai provvedere
ad aprire quell'altra casa per giugno. Le condizioni di quella casa non sarebbero
affatto facili e ci vorrebbe una Superiora veramente in gamba sia per tenere 1a ...
senza impressionarsi delle sue vicende spirituali e sia per non lasciarsi prendere dalle
sue espansioni affettuose e guardare da esse le Suore senza offenderla, e sia per
trovare le opportune soluzioni ai molteplici problemi della casa, della scarsezza dei
proventi, ecc. ecc. Dove troverai una Superiora simile?
E poi, prima di tutto dovrai provvedere a mettere a posto le case che ora sono con
tre soggetti soltanto. Ti resterà personale disponibile?
Non ho trovato notizie di Sr. Letizia, di Sr. Adele e di Sr. Bernardetta; mi meraviglio anzi che non siano ancora tornate.
Sia nell'andare a Firenze e sia nel tornare mi son fermato a Roma e sono andato da
Mons. Cepollaro il quale si propone di venire qui il sabato di Passione per restare fino
al lunedì dopo Pasqua, se il Cardinale gli darà il permesso di anticipare un poco le
vacanze. Ma se questo permesso non gli fosse concesso non verrebbe perchè
dovrebbe arrivare qui il giovedì santo e ripartire il lunedì dopo Pasqua. Andai pure al
Santo Uffizio e S.E. l'Assessore mi promise che subitissimo avrebbe mandata la
risposta alla Congregazione dei Religosi: ma non mi disse che cosa avrebbe risposto.
Credo ora che sia troppo tardi perchè la nostra pratica possa andare in Plenaria prima
di Pasqua. Non ho tutta questa premura per l'approvazione, ma vorrei ottenere al più
presto il riconoscimento giuridico della Congregazione per sistemare il patrimonio di
essa.
Da Rodi non mi hanno scritto ancora; ma puoi essere sicura che appena quelle
signorine manderanno le notizie risponderò immediatamente.
Non so che è, ma mi sento stanco stanco. Monsignor Cepollaro lo notò, poi lo
notarono a Marano ed ora lo sento io. Spero che la dimora a Tricarico mi faccia
passare questo stordimento che mi vorrebbe far dormire sempre.
Quando saprò qualche cosa delle due case degli Abruzzi? Ci hanno dato tanto da
fare e temo che finiremo con una delusione!
La lettera dell'... ti farà decidere più facilmente a provvedere e presto; ma non vedo
come si potrà rimediare prima della fine di giugno. Spero che hai parlato con Sr. ... e
le hai detto di lasciarsi rompere anche la legna addosso pur di non suscitare nuovi
incidenti con 1'... e di non permettere che i suoi familiari tornino a rifornirsi. Specie
dove vi sono attriti non si deve dare occasione a mormorazione. Su questo punto devi
avvisare anche Sr. ..., la quale cominciò con tanto fervore; ma ora di giorno in giorno
[pag. 551] si mostra più attaccata alla famiglia e di carattere sempre più difficile.
Speriamo che impiegandola a Tricarico torni all'antico.
Suor...sta sciupatissima e non si sente di fare il tragitto serotino e mattutino per
andare a dormire dalle altre suore. Sr Tecla dice che deve venire a Tricarico e che
essa è disposta a licenziare i pochi bambini di asilo e rimanere solo con Sr. ... e Sr. ...
per un certo tempo.
A Mugnano vanno veramente bene; Sr Maria Rosaria non aveva detto a Sr… quello
che tu avevi scritto a riguardo di essa, e poiché Sr. ... voleva protestare con me per le
381
restrizioni che la Superiora le aveva imposto a riguardo di quella ragazza, io le dissi
chiaramente che si facesse bene i conti perchè Mugnano è l'ultima tappa per essa, e
che se neppure a Mugnano avrebbero potuto tollerarla, sarebbe andata a casa!
Proteste altissime che non sono i Superiori che mandano a casa ma Dio. Se fossero i
Superiori Sr. ..., sostenuta dai Superiori come nessun'altra, non sarebbe andata a casa;
mentre essa non andrà mai a casa malgrado che i Superiori se ne volessero disfare. Le
dissi il fatto suo, ed essa tornò a Mugnano e andò dalla Superiora la quale poi le fece
il resto; ma finì col persuaderla. Speriamo che la lezione le giovi.
Parlai con… e le assegnai alcune condizioni perchè io possa credere alla sua
vocazione. Promise di osservarle! Ma Sr. ... non è guarita affatto dal suo entusiasmo:
venne a farmene il panegirico: ora la colpa non è più di Sr. ... ; ma di... ...! A questa
ho detto che se la Superiora come fa spessissimo vuol mandarla a chiamare...
dicesse che io non voglio.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 30 maggio 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ringraziamo Dio! Anche la ratifica del Santo Padre è venuta. Speriamo di renderci
veramente grati al Signore per tanto favore.
[pag. 552]
I permessi li dà la Madre Generale non io, e quindi darai tu la risposta al fratello dì
Sr….Né devi mandare gente da me per decisioni che io non darò. Tu però conosci
bene quello che io penso per le andate in famiglia, Ora hai già detto che da parte tua
non trovi difficoltà...!
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 settembre 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Mi sento senza un bricciolo di forza ed ho l'anima angosciata per quello che potrà
accadere alle Suore di Mugnano, Chiaiano, Marano e Napoli. Prega e fa pregare assai
assai. Vi saranno alcuni giorni di terrore e pericoli gravissimi e nessuno può dirsi
sicuro.
Non so da che derivi questa mia prostrazione di forze. Spero di superarla e di
venire nel pomeriggio per confessare un poco,
382
Ieri venne Pansini ma vi trovò in chiesa, stette a lungo, prese anche la benedizione
e poi se ne tornò! Sr Adele e Luigia Bruno possono venire qui a farsi visitare.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 553]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 settembre 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
L'obbedienza che predichi non 1a otterrai perchè non la pratichi. Perchè si è fatta
l'esposizione stamane quando avevo ordinato che non la si facesse fino a quando non
si fosse reso normale il servizio della luce? Anche nelle cose di pietà si deve
obbedire.
Le notizie di Napoli sono catastrofiche: moltissime persone sono state fucilate (pur
non volendo ammettere il numero di quarantamila detto dalla radio inglese!...): gli
acquedotti sono tagliati, il tifo e il colera dilagano, viveri non ne arrivano da nessuna
parte, la popolazione terrorizzata è sparsa per le campagne, gli incendi e le devastazioni sono spaventosi!...
Povere figlie che stanno a Napoli e nei dintorni!...
Siano dedicati gruppi che preghino a turno per queste nostre case e per quelle del
Gargano.
Tre Cardinali sono guardati nelle loro case a Roma perchè accusati di aver ricevute
persone antitedesche!...
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 23 dicembre 1943
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Avevo concepita la speranza che Barbarito, il quale ha portato una famiglia a
Nardò, passasse da Lecce ed avevo scritto la lettera che ti accludo; [pag. 554] ma son
rimasto deluso; da Taranto si va a Nardò per una via che non passa da Lecce, ed egli
per passarvi avrebbe dovuto allungare il viaggio di almeno ottanta chilometri, cosa
che non poteva convenire né a lui né a me.
Avevo gran desiderio di ricevere altre tue istruzioni circa la partenza di Sr..., ma
ora non è possibile. Se potranno partire subito dopo Natale le farò partire tutte e tre e
poi ti regolerai tu.
383
Avevo proposto di cercare qualcuno che potesse andare a Bojano a portare e a
prendere notizie; ma non sapevo a chi rivolgermi; ma poi ho pensato al fratello di
Michelina Trufelli, ed egli e la famiglia hanno accettato con entusiasmo la proposta.
Poiché avevo pregato Don Gennaro Salzano di fare la proposta a Gallone di andarci
lui che è cappellano militare riconosciuto dagli inglesi, vorrei aspettare il ritorno di
Sr. Giulia per sapere se è andato o se spera di andare; ma se Sr. Giulia per il 3
gennaio non sarà tornata, farò partire senz'altro il fratello di Trufelli.
Possibile che proprio la radio abbia diffuso la notizia del bombardamento su
Tricarico? È cosa incredibile!
Qui ora sentiamo cannoneggiamenti frequentissimi a fuoco tambureggiante; vi
sono diverse migliaia di soldati che fanno esercitazione di artiglieria nella valle del
Bradano e non si preoccupano dello sciupio dei colpi.
Lunedì 27 andrò a Matera e parlerò col Governatore della Lucania per vedere se si
può ottenere il permesso per le Suore di prendere il treno a Grassano. Per chi arriva è
quasi certo che può scendere a Grassano: anche il seminarista Carbone è sceso.
Ora si è ripreso il servizio postale anche per i privati e tu potrai scrivere per posta;
ma... una volta per settimana partono le lettere da Tricarico (il mercoledì) ed arrivano
a Matera il sabato a sera; da Matera poi per le Puglie non so quando partono. Invece
le lettere che arrivano a Matera dalle Puglie partono da Matera ed arrivano a
Tricarico nella giornata del martedì. Da Matera lunedì andrò a Molfetta per tornare
qui la sera del 30.
Qui nessuna novità: Sr. ..., che ho vista oggi, credo che ricominci: si sente
mancare le forze giorno per giorno, non ha appetito e deve fare un sacrificio per
mangiare... ma a me pare che sta ben nutrita. Speriamo [pag. 555] che non sia come
io temo. La…si mette bene finalmente: riconosce che finora non aveva capito nulla e
non si era messa sul serio; ma ora vuol fare davvero. Mi pare intelligente e deve avere
una salute magnifica.
Da Napoli nessuna notizia ancora.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte, e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
D. S. (26 dicembre 1943). Ho avuto notizie precise circa le partenze. I treni
fermano a tutte le stazioni e chi viene a Tricarico deve fare il biglietto per Potenza, se
viene da Lecce, o per Taranto, se viene da Napoli; ma a Grassano si può scendere
benissimo senza neppure avvisare il capotreno. Per partire da Tricarico pure si può
partire; ma bisogna avvertire il capostazione; il quale dovrà farsi autorizzare da
Potenza a far partire uno o due viaggiatori per motivi urgenti. Tutto questo se non otterrò domani a Matera concessioni speciali.
Come vedi non è il caso di fare una tirata per Napoli. Vi è ora grande sorveglianza
per il contrabbando e sui treni hanno sequestrato quintali e quintali di roba. Questo ha
384
intimorito per davvero i contrabbandieri e la loro attività è diminuita; ciò non ostante
però i treni sono sempre sovraccarichi e vi sono persone che vanno anche sui tetti dei
vagoni! Penso che in questi giorni non è affatto consigliabile far partire Suore: le farò
partire dopo Capodanno. Ma... farò partire Sr. ...? Probabilmente no! Figlia mia,
quella rappresenta un pericolo in ogni casa in cui andrà: la sua fantasia e la sua
malattia le fanno vedere cose che non esistono e gliele fanno ritenere certe, come le
fanno negare le cose che le si contestano. Il fatto degli arredi che Sr. ... faceva fare
per il fratello e la lettera anonima fatta a Marano contro Sr. ... sono cose enormi.
Quando le contestai quest'ultima cosa essa la negò con tanta energia che io non ero
più sicuro che fosse stata essa; ma quello che scrive…dissipa ogni incertezza.
Per grazia di Dio i soldati canadesi non sono venuti a Tricarico e non verranno. Pare
che essi non vollero venire perchè a Tricarico non vi sono divertimenti! Le condizioni
però di qui si fanno sempre più difficili: dal prossimo gennaio non verrà più nè farina
nè pasta: a Tricarico all'ammasso ci sono circa trecentocinquanta quintali di grano i
quali [pag. 556] basteranno a dare grano invece di farina e pasta per due mesi: e
dopo? Si stanno preoccupando anche del dopo; ma vi è poca speranza che riescano!
Questo fa sì che fin da ora sarà proibito portare fuori Tricarico anche un chilo di
farina.
Sr. ... non ha nessuna voglia di partire se non viene il camion delle Suore. Io penso
che Sr. Giulia ora potrebbe venire: si dovrebbe dare una regalia alla ferrovia in
maniera che uno possa prendere il posto nel vagone prima che questo vada in
stazione, nella stazione poi salirebbe essa e scenderebbe chi aveva preso il posto.
Modena è tornata con viaggio disastroso; ma è tornata. Ora vi è qui una persona che
almeno ogni mese va e viene da Napoli: per mezzo di essa manderò lettere e dirò
anche questo a Sr. Giulia.
Imbuca qualche lettera per noi qui: impiegherà tempo per arrivare; ma ci porterà
qualche notizia. Come avete passato il Natale? Tu sei stata serena? Come è andata
l'inaugurazione della casa di Supersano? Son rimaste soddisfatte le Suore e la
signora?
Benedico di nuovo te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 557]
1944
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 9 gennaio 1944
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ho fatto imbucare a Brindisi lettere iersera; ma tra la lentezza della posta e la
censura, credo che non arriveranno prima di questa.
385
Non so come hai pensato che Sr. ... potesse andare a Boiano, e se io ho detto
qualche cosa che potesse fartelo pensare dovevo dormire nel momento che scrivevo.
Ho scritto a Salzano perchè vedesse se potesse andare colà il sacerdote Gallone,
che è riuscito a farsi nominare cappellano militare degli inglesi, e Salzano mi ha
risposto che Gallone è dispostissimo. Io ho mandato ieri a mano lettere a Napoli a
tutte le Superiore, a Salzano, a Gallone e a questi ho mandato lettere per Sr. Laura e
una collettiva a tutte le suore di Boiano. Ho scritto a Gallone che andasse ben fornito
di denaro perchè le Suore probabilmente avranno bisogno. Ho scritto pure una lettera
di ringraziamento all'ingegnere Liccardi il quale ha redatto un magnifico progettino
per la ricostruzione dei Granili. Quell'edificio dalla Curia di Napoli è stato presentato
come una cappella aperta al pubblico e indispensabile in quel punto perchè mancano
altre chiese. Questo per interessamento di Muller. Le altre ricostruzioni non sono
state presentate così bene come la nostra. Lo stesso ingegnere Liccardi ha ottenuto lo
svincolo dei materiali della casa demolita, e questo è un bel vantaggio, sta lavorando
poi per la liquidazione dei danni ai mobili.
[pag. 558]
Tutte le lettere vengono aperte dalla censura e lette rigo per rigo, non conviene
perciò che mi mandi per posta notizie delle case. Tanto io che Mons. Pecci abbiamo
protestato presso il comando alleato e il comandante ha detto che segnalerà la cosa al
comando supremo ad Algeri. Io però ho fatto di meglio: ho fatto arrivare per via
amichevole le mie la lagnanze alla commissione interalleata per l'Italia, e credo che
arriverò presto e bene.
Per Sr …sono d'accordo con te di non mandarla a Copertino; ma neppure a Santa
Chiara mi piace che vada! La Casa già non è facile e vie per nuovi imbrogli ve ne
sono tante: perchè esporci a nuovi impicci e nuovi dolori?
Mi arriva da ... una notizia che mi sorprende: il parroco lascia la casa che abitava
per andare in una vicino alle Suore! Speriamo che non sia nello stesso palazzo delle
Suore. Se fosse così mi dispiacerebbe assai e dovrei risentirmi fortemente col parroco
che ha organizzato una cosa simile senza prevenirmi. Questa notizia me l'ha data Sr.
... senza darvi importanza di sorta; anzi piena di entusiasmo per l'assistenza che
possono prestare al parroco. Anche il parroco mi ha scritto pieno di entusiasmo. Se
trovo la lettera te la mando. Come faccio ora a chiedere spiegazioni? Per posta non
voglio mandare nulla e non voglio ricevere nulla se non mi si assicura che la censura
non si eserciterà sulla mia corrispondenza.
Come non hai detto tanto a Monsignor Costa che a Monsignor Ruotolo che noi
dall'agosto non abbiamo potuto corrispondere più con chi che sia? Nelle Provincie di
Lecce, Brindisi e Bari non hanno conosciuto la sospensione di tutti i servizi pubblici e
quindi non si rendono conto di certe cose. Non capisco poi Monsignor… In passato
gli ho scritto tante volte e con grande cordialità ed egli mi ha fatto risposte laconiche
e freddissime: che cosa avrei dovuto scrivergli, quando egli si limita alla pura
cortesia?
Spero che Monsignor Costa voglia affrontare davvero il problema di San Lazzaro e
risolverlo; ma... finché non avremo un documento ufficiale io non ci crederò!
386
Dobbiamo metterci a posto dal lato ecclesiastico perchè un nuovo parroco potrebbe
voler adibire ad altro quell'edificio e noi non potremmo resistere.
E poiché ti trovi, affronta anche la questione di San Pietro Vernotico. Il suolo su cui
quella casa è costruita, la cappella che vi era prima e forse qualche piccola casetta
accanto sono di proprietà della Mensa Vescovile; ma tu sai benissimo (e meglio lo sa
Sr. Giovanna) che tutta la costruzione è stata fatta dalle Discepole. Puoi dire al
Vescovo che non [pag. 559] vogliamo altro che il riconoscimento di questo stato di
fatto e che tutte le costruzioni sono state fatte dalle Discepole non solo con
l'autorizzazione; ma anche con l'incoraggiamento dell'Ordinario diocesano, il quale
ora autorizza a fare anche le a1tre costruzioni per l'ampliamento della casa. Potrebbe
anche dichiarare che la parte che giuridicamente appartiene alla Mensa Vescovile è
data alle Discepole finché queste terranno in quell'edificio casa religiosa.
Di’ un po’: il cappellano mangia ancora dalle Suore? Si farà la nuova parrocchia e
quando? Hai visto il fondo donato quella casa?
Mi piacerebbe moltissimo Sr. ... a...; ma tu dovresti conoscere un po’ meglio Sr….
Essa è ostinata e niente dolce di sale e si romperà subiro con Sr.
...,
la quale
conquisterà la fiducia dei due parroci, ed avremo conflitti che finiranno col
discreditare le Discepole a… Sr. ... o deve stare con una Superioa umile ed
arrendevole o con una Superiora che la domina con la sua virtù e la sua autorità. Fra
quattro o cinque anni sarà essa una buona Superiora.
Lo zio della ..., …ora di …, ha scritto alla nipote che ha già trovata la casa per
mettere le Discepole ..., dove però già vi sono altre Suore. Io penso che per due anni,
se non si chiude nessuna delle case che abbiamo, non potremmo aprire nuove case.
Il padre di Sr. Anna è risoluto ad andare a vedere che ne è della figlia e pare che
partirà presto. Manderò lettere anche a Rotello e ad Ururi. Da lettere arrivate da Ururi
ho appreso che colà vi è stato bombardamento e mitragliamento e che fra le altre
persone è morta anche una nipote della Zarelli.
Non trascurare Squinzano, e cerca di vedere Monsignor Leone. Anzi fagli sapere
quando partirai per Tricarico perchè deve mandarmi qualche cosa. Non ti impegnare
però ad aprire subito quella casa. Dopo tanto sconvolgimento anche le Suore che
stanno nelle case e sono rimaste tanto tempo isolate da Casa Madre hanno bisogno di
riprendersi e di consolidarsi nei vincoli di unità nella Congregazione e dovranno
passare tutte per Casa Madre per almeno quindici giorni, si dovrà fare il Capitolo
Generale ecc. Dopo si riprenderà con nuovo vigore il lavoro e l'espansione della
Congregazione.
Per radio è stato ascoltato un comunicato di Sr. Laura la quale assicura la famiglia
Iannone che la figlia sta bene e manda saluti e baci alla mamma.
Spero che queste peripezie abbiano affinata la vocazione di Domenica. Questa
gravissima scossa a Boiano che conseguenze avrà portato [pag. 560] nelle Suore di
quella casa? E nelle Suore delle case del Molise? Che faranno le Suore delle due
nuove case degli Abruzzi?
Da ... sono venute altre notizie? Per quel gruppo sto in pensiero perchè temo che
stiano senza mezzi e perchè … non è fatta per star sollevata nelle difficoltà e per
sollevare gli animi. Può darsi però che la prova l'abbia scossa e le abbia fatto
387
esplicare facoltà nascoste che aspettavano un'occasione straordinaria per manifestarsi.
Hai vista la sorella di Sr. ...?
Aurora in una lettera del 29 novembre scriveva che due medici hanno visitata
Antonina e le hanno trovato il cuore enormemente ingrossato e pericolosamente
malato, il che la mette in pericolo di morire da un momento all'altro. La cosa non
rappresenterebbe certo una disgrazia; ma Sr Raffaella desideria rivedere Antonina e
dare un po’ di conforto ad Aurora. Veramente il pensiero glielo ha messo in testa mia
sorella, ed io non mi sono opposto. Pensa di partire con mia sorel1a quando tu sarai
tornata qui: mia sorella andrebbe ad accompagnarla e poi farebbe una corsa a
Copertino dove si fermerebbe tre o quattro giorni, e poi ripasserebbe per rilevarla. Se
da Villa Castelli potessi arrivare a Ceglie faresti cosa ottima e... vantaggiosa.
Credo di averti dato un cumulo di notizie e che puoi essere contenta di questa
letterona! Fa’ capire a Sr. ... che io non posso scriverle spesso e che se lo facessi
desterei chi sa quante gelosie. Che si stesse a vita comune e semplice in tutto e per
tutto e che avesse pazienza. Tanto, finito l'anno scolastico non resterà certo a Lecce.
Su questo non cedo. Son curioso di sentire che ha detto di essa Sr. Giovanna!...
E... soldi ne porti? mandami una cartolina postale per darmi notizie generali e in
gergo anche questa speciale. Fammi sapere se si può scrivere a Manfredonia. Quel
tale indirizzo per scrivere a Vieste non me lo hai mandato.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Sr. ... ha dovuto fare la domanda per tre mesi di aspettativa per motivi di famiglia e
quindi... senza stipendio. Dopo questi tre mesi le scuole continueranno come adesso
(un giorno sì ed uno no) le faremo riprendere il posto senz'altro. La riapertura delle
scuole non ha portato modifiche ai locali di Santa Chiara: le scuole staranno tutte al
palazzo [pag. 561] ducale meno una. Per questa il Direttore, che passerà anche lui al
palazzo ducale, ha proposto di metterla nell'attuale direzione per lasciare libera la
scuola della Scaiano, scuola che sarebbe data alle Suore.
Ho riaperta la lettera perchè è arrivato D. Gennaro Salzano.
Sr. Giulia parte domani per Tricarico e con essa verrà ... la quale viene qui col
pretesto che le Suore hanno bisogno di una professoressa; ma in realtà perchè vuol
cominciare il postulantato. La lettera che le scrissi parlava molto chiaro delle difficoltà che vi sono e della umiltà e docilità che dovrà praticare. Speriamo!
Dalla lettera di Sr. Matilde si rileva che tutte le Suore della casa di Bojano sono
tornate colà. Intanto Salzano mi dice che i continui bombardamenti su Venafro
rendono difficile l'andata a Boiano. Mi meraviglio che Sr Laura non ha trovato ancora
il modo di mandarci qualche notizia. Il fratello del Parroco Russo ha detto una bugia:
la lettera non mi fu consegnata affatto da lui; ma mi pervenne con molti giorni di ritardo, io poi mandai un biglietto al fratello di Sr. Matilde pregandolo di farsi vedere
da me a Napoli e gli detti due appuntamenti uno di sera ed uno di mattina; ma non
388
venne. Per mezzo di Don Gennaro manderò lettere a casa di Sr. Matilde tanto per
questa che per Sr. Laura: speriamo che arrivino.
Don Gennaro è venuto insieme con altre tre persone per fare qui un poco di
rifornimento perchè le condizioni a Napoli peggiorano di giorno in giorno ed ora i
contadini per non restare essi sprovvisti non danno più nulla a qualsiasi prezzo.
Anche le Suore di Chiaiano hanno chiesta qualche cosa pagandola: sarà mandata
qualche cosa; ma io temo assai che questa roba non arriverà: anche qui il Maresciallo
sta facendo perquisizioni e sequestri a tutto andare.
Sorge un grave problema per le coperte: le convittrici stanno rientrando e quindi
bisogna dare loro materassi e coperte: iersera una Suora è rimasta senza coperte, e
stamane rientrano altre cinque convittrici!
Domani va a Stigliano la Iuvone destinata come insegnante a San Mauro, e per
mezzo di essa manderò lettera a Sr. ....
Non so come faremo a vestire le Suore domani! La stoffa che Mercogliano dette ad
agosto a 200 lire ora ne vuole a 800 purchè gli si dia (anche a pagamento) olio,
grasso o farina!...
[pag. 562]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 20 marzo 1944
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Ti mando le accluse: leggile e domani ne parleremo. Ti mando pure i due fogli
della S. Congregazione con le correzioni proposte alle Costituzioni, correzioni che
certamente sono state fatte. O affida il lavoro a qualche suora intelligente perché
esegua sul testo le correzioni o fammi trovare domani le Costituzioni e i fogli e io
farò il lavoro qui.
Fammi trovare anche il rituale della vestizione e professione: vi farò le correzioni e
poi dovrai farlo copiare in caratteri grossi e veramente neri poiché io non riesco a
leggere quelle cose così sbiadite.
Sto preparando la crociata della carità; ma vien fuori una cosa complessa e che
potrebbe occupare chi sa quanto tempo. Non dovrebbe essere soppressa mai.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 24 luglio 1944
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Siamo al pomeriggio del 24 e Gallone, il quale mi telegrafò da Reggio Calabria
che probabilmente sarebbe passato a rilevarmi, non si è visto. Anche se venisse oggi,
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quando dovrei fare la cura? A me importa moltissimo l'andata a Boiano, a Napoli
dovrò stare qualche giorno per fare i passi necessari per la casa dei Granili; il 15 vi è
qui il pontificale dell'Assunta non solo; ma subito dopo verrà P. Marcello, forse verrà
Monsignor Cepollaro: come potrei muovermi più?
[pag. 563]
Ti mando la lettera che mi ha scritta il Parroco di Casamicciola. Per la posizione e
l'isolamento la villa in questione converrebbe ai miei gusti; ma mi ci dovrei trovare
senza avere preoccupazioni del come andarvi e di tutto il resto. Arrivati lì non si
potrebbe più scendere in paese perché la distanza è considerevole e la salita molto
faticosa. Potrebbero profittare le Suore di quella villa.
Avrai saputo quello che hanno passato Sr. Addolorata e le altre per venire a
Napoli; Sr. Carla ti dirà il resto; fino al 28 per ora non è permesso a nessuno prendere
posto in treno verso Napoli perchè ora la ferrovia serve agli inglesi e agli americani,
poi ci vorrà uno speciale lascia passare che è rilasciato dalla Questura. Ho parlato a
Sr. Elvira stamane del tuo desiderio che vada a Napoli per la cura termale; ma essa è
spaventata per le difficoltà del viaggio: ha detto che, secondo il suggerimento di
Pansini sta facendo la cura di sole e che un altro anno farà la cura termale. Ma è stato
un discorso superficiale; domani o mercoledì lo faremo di proposito.
Non so come farà Sr. Redenta! Da Grassano era riuscita ad andare a Potenza ma
ieri da Potenza è andata a Bari. Porta dieci colli alcuni pesantissimi.
Ieri, dopo tre giorni di viaggio sono arrivate Sr ... e Sr … Non ho parlato ancora
con esse se non per pochi momenti.
Spero che hai mandata la tua decisione a Lecce; ma se non lo hai fatto, fallo al più
presto.
Credo che ai primi di agosto verrà a Napoli la Trufelli accompagnata dal padre.
Stabilisci dove dovrà passare il tempo che resterà a Napoli.
Credo che la casa che ti sconsiglia Muller e quella che mi descrivesti tu siano la
stessa cosa; quella che tu mi descrivesti era cosa del tutto inaccettabile ed è bene che
non se ne parli proprio più.
Credevo di aver mostrato chiaramente il mio desiderio che, quando debbono venire
persone a Tricarico, quando è possibile si faccia sapere anche alle Suore di Marano: a
Marano vi sono tanti interessi miei e quella Superiora ha anch'essa notizie da
mandarmi e qualche volta qualche pacchetto. Poiché non sono riuscito a farmi capire,
ti prego di dirlo tu a più chiare note. Dirai poi a Sr. Marta che a Taviano aspettano la
procura di Sr. ... e che io ho già scritto all'Avv. D'Ambrosio che sarebbe stato lui il
procuratore, e l'avvocato D'Ambrosio mi ha scritto che volentieri renderà questo
servizio. Anche l'avvocato fa premure. Si sbrighi presto questa benedetta procura.
[pag. 564]
Sr … ha cominciati gli esercizi sabato e ne farà per suo desiderio otto giorni;
appena possibile la faremo partire. Le ho dette le disposizioni con cui si deve
muovere ed essa promette di fare miracoli. Io prego che, questo nuovo esperimento
390
riesca; ma... compiango assai assai Sr. Maria Rosaria! Tiene già le sue croci;
aggiungendo … e … starà proprio a posto!
Anche all'università Sr…? Dio le conservi la testa! Mi pare però che noi dovremmo cooperare per fargliela conservare,
E con Lecce come faremo? Fra qualche giorno verranno Sr. ..., …, e per il resto?
Ischitella tace, Talsano peggio di peggio!
Come si dovrebbe provvedere per S. Chiara se Sr. Eleonora non venisse? Se
debbono frequentare Sr. Ildegarde, Sr. Ida, Sr. Carmelina Pia, dovrà frequentare
naturalmente anche... e allora...? Diventerebbe un problema insolubile del tutto.
... non accetterebbe di insegnare a S. Chiara ed io non permetterei che la chiamassero.
Ho avuto un bigliettino di Sr. Laura (credo che lo ha portato la Scotellaro e che
quindi era contenuto in altra lettera per te) mi fa premura perchè andassi colà. Come
se io ne avessi poca voglia!...
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 26 luglio 1944
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Siamo al 26 e di Gallone non so nulla di nulla. Sia per questo ritardo e sia per altre
circostanze abbiamo deciso di rimandare la cura alla seconda metà di settembre. Se
Sr. Maria Rosaria e le altre volessero andare al posto che il parroco di Casamicciola
aveva scelto per noi, tanto meglio. In ogni caso la lettera per il parroco di
Casamicciola dovrebbe essergli mandata subito se nessuna si reca per portargliela a
mano. Leggetela prima.
[pag. 565]
Ora la venuta di Gallone mi importerebbe moltissimo e per Boiano e per la casa dei
Granili. Ma... verrà? Comincio a dubitarne assai assai.
Rispondo con l'acclusa a Monsignor Cepollaro di cui ti mando la lettera, Egli vuol
venire al più presto ed anch'io vorrei che venisse prestissimo per aver libera la
seconda metà di settembre e i primi di ottobre. Se avessi notizie di Gallone gli avrei
scritto con maggiore precisione, Per mostrare la tua premura potresti telegrafargli che
io ho spedita la lettera e che anche tu gli fai premura perchè venisse presto via
Napoli.
Oggi la posta non ha portato nessuna notizia da Napoli e questo mi ha fatto
meraviglia. Spero che prestissimo verranno le Suore. La Scotellaro mi ha detto che
Sr. ... sta sciupatissima e che neppure Sr … sta bene. Ieri Sr. ... avrebbe dovuto fare il
suo ultimo esame estivo e spero che anche questo sia andato bene. Non fa tutto il
mangiare; chissà quanto avranno dormito quelle due per prepararsi agli esami!... Lo
so quanto sono ubbidienti!
Mi è arrivata l'acclusa di Sr. Laura. Ringraziamo Dio per Sr. Lidia e speriamo che
tutte le altre se la cavino bene. Mi meraviglio che Sr. Laura non abbia ricevuto niente
391
da me dall'aprile. Che se ne è fatta la lettera che mandai per essa a Capodimonte alla
fine del maggio? Vi era anche una lettera per la Maiorino.
Pare che i due torelli siano stati valutati L. 30.000 ciascuno e che troveremo il
compratore. La cosa dispiacerà molto a Sr. Antonietta; ma dovrà aver pazienza. In
questi giorni faremo esaminare da esperti le due vacche che non danno figli e se il
giudizio sarà sfavorevole venderemo anche quelle: ora sono grasse e ne ricaveremo
prezzo buono, nell'inverno non avranno che mangiare e noi dovremo scervellarci per
alimentarle, non avremo latte, e se volessimo venderle non ricaveremo la metà di
quello che ricaveremo adesso.
Dal fondo di Martorano come porzione nostra abbiamo avuto 27 quintali di grano,
dieci di biada e quattro di orzo. Ora tutti gli animali appartengono a noi, tutte le spese
sono pagate, la quota spettante alla figlia è stata messa sulla libretta postale ed io
sono creditore di L. 39.000 circa. Avevo ragione di dire che non tornavano i conti e
che io dovevo avere di più per il denaro anticipato per S. Antonio! Avevano
dimenticato che avevo anticipato L. 4.500 per venticinque quintali di carbone.
Che ne è di Sr. Redenta? Sto proprio in grande pensiero per quella benedetta. Se è
arrivata telegrafateci.
Torno a lamentarmi di Marano perchè non ho notizie. Sr. Marta avrebbe
dovuto mandarmi dei pacchi di sigari che avrei dovuto mandare [pag. 566] al Comm.
Resta e non so perchè non ha approfittato di tante occasioni che si sono date per
mandarmeli. Hai dato il vaglia alla Signora Biondi? Se ti è possibile falle capire che è
una vera irrisione quello che essa dà per i poveri.
Mi preoccupa la lettera di Sr. … nei riguardi di Sr. ...: è colpa di Sr. ... o di Sr. ...?
Quando dovevo andare a Salerno per le conferenze episcopali la valigia era pronta
e rimase così fino a quando non si è dovuta preparare la valigia per i bagni: ora sta
tutto pronto e si sta con l'animo sospeso: toglierò tutto di mezzo e starò più
tranquillo; ma, potendo, fatemi sapere qualche cosa.
Spero che potrai vedere Elena Santoro: avrà la forza di superare gli ostacoli che la
famiglia le mette, e quello che le mette il suo cuore affezionatissimo alla famiglia? Io
prego molto per essa. Se non la vedi, falle sapere che, se non verrò a Napoli subito le
scriverò. Che fa la Anigello?
Oggi è andata via la ... e a mezzo della mamma di questa abbiamo scritto di nuovo
al padre della… Faremo pubblicare lo specchietto; ma di quelle che sono già andate
via non faremo comparire i nomi.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
A Zama fa sentire quanto Monsignor Cepollaro scrive a proposito delle
Costituzioni. Per quanto mi assicuri che canonicamente non può venirne nessun
detrimento alla Congregazione, sarei molto più tranquillo se potessi avere la copia
firmata dal Cardinale.
Benedico con tutta la effusione del cuore te e tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
392
[pag. 567]
1945
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 17 febbraio 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Spero che hai ricevuto il plico in cui vi erano le tre copie delle Costituzioni e nel
quale vi era pure il questionario al quale si deve rispondere.
Il progetto che aveva fatto fare Sr. Gertrude per Villa Castelli era fantastico ed io
ne ho fatto ricerca per mandarlo all'ingegnere Liccardi, il quale si sarebbe divertito
nel vederlo ma non mi è riuscito di ritrovarlo e non so immaginare dove è potuto
capitare. Occorrevano dai quindici ai venti milioni per attuarlo e non sarebbe venula
una cosa comoda; ma solo una cosa grandiosa, 48 metri da un lato e 40 dall'altro e del
fondo rimaneva ben poco.
Son contento che per Sr. Gertrude Pistolesi non si sia allarmato troppo, e spero che
non vi sarà mai urgenza di ulteriore operazione. Se si fosse fatta la cura prescritta da
De Arcangelis tanti anni or sono, quasi certamente non si sarebbe andati incontro agli
inconvenienti attuali. (Ma forse sbaglio! Fu De Arcangelis o quell'ostetrico
ginecologo di Acquarica del Capo?).
Le lettere di Monsignor Cepollaro per ottenere qualche cosa si fanno sempre più
insistenti in quanto che mi manifestano le sue condizioni sempre peggiori. Se due
Suore potessero andare a Roma volentieri le farei andare a portargli un po' di
provviste; ma dove starebbero le Suore? Ne scrivo a lui stesso per dimostrargli la
nostra buona volontà; ma se lui trovasse da far alloggiare le Suore in casa religiosa,
dovremmo mandarle per davvero e senza troppi ritardi.
[pag. 568]
Egli non è del parere di fare stampare ora le Costituzioni; ma che se ne dia una
copia dattilografata ad ogni casa, copia che dev'essere letta a refettorio più volte e che
deve stare a disposizione delle Suore che vogliono consultarla. E neppure è del parere
che si creino le Province mentre la Congregazione sta solo in Italia.
Penso quasi che ha ragione. Monsignor Cepollaro poi insiste che si disponga
subito tutto per riunire il Capitolo appena migliorate le comunicazioni e dice che la
Sacra Congregazione annette grandissima importanza a questo... Io penso che prima
di parlare di Capitolo si dovrebbe dare la copia delle Costituzioni a tutte le case; ma
Sr. Giuditta da sola non può fare tutte le copie che occorrono.
Per Mugnano incoraggia Sr. Maria Rosaria; ma esigi che si metta di impegno per
l'osservanza regolare. Quando le ho scritto di ciò mi ha sempre risposto che essa ci
bada moltissimo e che, grazie a Dio, ora si sta a posto, che non si parla a refettorio,
393
che tutte vanno insieme e in fila in chiesa, ecc. Sarò felicissimo se tu potrai
confermarmi queste buone notizie. Spero che sarai contenta della osservanza e dello
spirito di carità anche a Marano (e voglio notizie dettagliate dell'andamento della casa
mia!) e a Chiaiano.
Ho trovato le proposte mandate da Don Gennaro per il contratto col colono e le ho
lette con attenzione (cosa che non sempre posso fare per la moltitudine degli affari)
ed ho visto che debbono essere modificate molto. Ti mando la carta: noi dobbiamo
trattare il colono meglio che come trattano i mezzadri gli altri proprietari e perchè
siamo Religiosi, e perchè è una buona famiglia che si è comportata sempre bene con
le Suore, e perchè abbiamo bisogno che la fiducia e la benevolenza scambievole
continui: per questo abbiamo stabilito di concedere a lui tre parti su cinque (potresti
anche arrivare a concedere due terzi a lui e un terzo a noi stabilendo chiaramente che
al colono spetta mettere seme, concimi ecc. ecc. e che il raccolto deve essere
consegnato in casa); ma su tutto e non su alcuni generi sì e su altri no. Gli si conceda
di tenere le vacche per conto suo; ma si stabilisca che darà alle Suore almeno due litri
di latte al giorno (io vorrei che si stabilissero tre litri dei quali, se alle Suore non
servissero tutti, una parte si venderebbe allo stesso prezzo a chi il mezzadro vende il
suo); il maiale, come le sementi e i concimi deve essere acquistato dal mezzadro, le
Suore concorreranno all'ingrasso col granone e le patate (informarsi quanto granone e
quante patate occorrono per ingrassare un buon maiale e stabilire il concorso delle
Suore in questi generi per la metà) e poi deve essere diviso a metà. Vorrei che si conservasse la prestazione dei polli; ma tutto il resto, pesche, pere, uva, [pag. 569]
verdure, pomidoro, ecc. ecc. deve essere diviso sempre col solito sistema: due: quinti
o un terzo alle Suore e tre quinti o due terzi al mezzadro. Si deve escludere perciò il
mezzo moggio di terra che il mezzadro vuol coltivare per conto suo, come anche la
porzione di terra che le Suore si erano riservata e che non è servita mai a nulla.
Dirai a Don Gennaro che facesse venire quell'amico suo (il colono non vuol
neppure sentire Romano) per esaminare se le condizioni che si propongono sono
vantaggiose per il colono e poi insieme lo persuadano ad accettarle di buon animo.
Finalmente son venute lettere di Ururi. Io rispondo subito a Sr. Adele e le dirò che
ora con animo calmo e con tutta prudenza accerti come sono andate le cose prima e
durante la partenza di Sr … e compagne. Ho saputo che Sr. …, arrivata a S. Pietro,
andò a casa sua e non dalle Suore; Sr. ... (se è vero quello che dice Sr. ...) avrebbe
portate tre valigie di roba e che l'avrebbe consegnate ai suoi a ...: perchè tutto questo?
In verità la casa di ... mi dà gravi preoccupazioni: quei tipi messi insieme fino a
quando sapranno tollerarsi scambievolmente? Dio ci aiuti.
E Sr. ... ? credo di averti detto che mi scrisse una lettera disperata mentre stava col
male di testa. Spero che possa stare al Vomero. Per parte mia (e non dirò più niente
su questo argomento) non deve stare a Chiaiano.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 24 marzo 1945
394
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Leggi le due bozze e dimmi che ne pensi. Per Montescaglioso con tutta calma e
preghiera penso che non si possa fare altrimenti e che è meglio troncare così che
essere obbligati a ritirare le Suore per altri motivi.
[pag. 570]
Ti mando i biglietti di Sr Serena.
Un'altra lettera importante che non avevo letta quella del Parroco di Mattinata. Che
cosa dovrò rispondere? Come stanno ora le cose?
Da oggi in poi leggerò tutte le lettere nello stesso giorno in cui arrivano: ma le
Discepole avranno meno tempo. Prima di ogni altra cosa scegli una segretaria
particolare che possa rispondere alle lettere e tenere il protocollo delle lettere che
arrivano e partono (eccetto quelle strettamente personali) che ti riferisca di persona o
con brevi scritti i quesiti di ciascuna che scrive e che risponda a tuo nome. Se non si
fa così la Congregazione perde l'unità e le Superiore necessariamente dovranno regolarsi con la loro testa, il che... non è affatto igienico!
Mando la corrispondenza di Mons. Cesarano e quella del Vescovo di Forlì: la
prima deve essere conservata, la seconda la giudicherai tu.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Se le due lettere ti persuadono falle copiare su carta intestata.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 28 maggio 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Indirizzo a caso questa mia. Ne ho già mandata una ad Ururi e spero che, se non ti
trova colà, te la manderanno subito. lo venerdì partirò per Napoli e non so quando mi
arriveranno lettere tue e quando potrò scriverti.
Ieri andai a Fonti: vi erano pellegrinaggi di Albano, Campomaggiore, Tolve, S.
Chirico, S. Mauro e, numerosissimo, di Tricarico. Venne il convitto [pag. 571] con
una diecina di Suore: messa all'aperto, folla grandissima, gran silenzio, comunioni
numerosissime. Concorsero a mantenere il silenzio i due discorsini fatti dal Can.
Dente e i canti che fecero Suore e convittrici. Io per mezzogiorno stavo a Tricarico;
Suore e convittrici andarono col camion di De Corleto e verso le 17 stavano anch'esse
a Tricarico, dopo di aver fatta a Fonti la processione eucaristica.
Le pratiche per la parificazione del corso superiore a Santa Chiara sono fallite;
quasi certamente il 17 giugno verrà a Tricarico il Ministro della Pubblica Istruzione
Arangio-Ruiz, che sarà ospite mio e farà un discorso nella sala di Santa Chiara:
speriamo in quella occasione di poterlo impressionare bene per poter riprendere la
395
pratica, la quale è preparata benissimo, e ci vuole solo il consenso del Ministro, il
quale non ha voluto firmare il decreto. Io a Napoli, dove il Ministro ha grandissime
amicizie (ha conservato l'insegnamento nella facoltà di diritto canonico tenuta
dall'Arcivescovo!!) farò in modo da farlo espugnare dai suoi amici.
A S. Chiara pare che l'aria migliori sempre. Speriamo! A S. Antonio nessuna
novità.
Non so dirti l'apologia di Sr. ... fatta da Sr…. A Napoli avrò la relazione di Sr.
Maria Rosaria e te la manderò. Sr. Giulia sta tranquillissima a S. Antonio: Sr. ... si sta
mostrando cordialissima e molto ubbidiente. Santa perseveranza. È una fortuna che
non si va più alla masseria; ora il giardino è di nuovo pieno pieno, e se il Signore ci
farà la grazia di acqua abbondante avremo anche lo spazio per fare i fagioli secchi.
Prego molto per le decisioni che dovrai prendere costà e spero che il Signore dia
docilità di cuore a tutte e che tutte si mettano in santa gara all'osservanza regolare e
facciano consistere in questo la santità e non nelle belle parole.
D. Angelo Garramone venne a nome della madre di Sr. Anna che vuol vedere la
figlia: gli risposi che tu già avevi pensato a questo e che alla prima occasione la figlia
sarebbe venuta.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 572]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Marano, 5 giugno 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sabato arrivai a Napoli e al pomeriggio andai dal Comm. Tizzano il quale mi
diede una lettera per il Provveditore alle opere pubbliche perchè assegnasse i fondi
per la riparazione della casa dei Granili a totale carico dello Stato. La somma
preventivata è di 5.050.000. La sera il Provveditore e l'Ingegnere Capo Sezione
andarono da Tizzano il quale parlò loro con tanto interesse della cosa che ieri
andando negli uffici scappellate a destra, premure a sinistra e i lavori comincerebbero
immediatamente se... non vi fosse una difficoltà.
I Granili saranno abbattuti e moltissimi edifici perchè la zona del porto sarà
allargata così che il suolo appartenente a noi o sarà incluso nella zona del porto o sarà
a immediato contatto con la via del porto.
Anche in quest'ultimo caso non potrebbe stare lì una istituzione per bambine o per
ragazzi e non vi sarebbero case in quella zona ma solo officine, depositi, cantieri ecc,
La ferrovia sarà spostata più indietro e la zona industriale arretrata di molto.
Dovremo scegliere altrove il suolo: ma il piano regolatore non è fatto ancora. Se il
suolo nostro resta fuori della zona del porto acquisterà un valore fantastico. Intanto
dove dovremo far sorgere la casa? (La somma stanziata sarà per lo meno
396
raddoppiata!). Per corrispondere allo scopo per cui è sorta, dovremmo aspettare che si
faccia il piano regolatore; ma aspettando, troveremo domani le stesse disposizioni?
Sabato parlerò di proposito col Cardinale e vedrò che cosa mi dirà.
Quando si dovrà fare il progetto (40 vani oltre l'oratorio) sarò chiamato anch'io.
A Pizzofalcone sono stato tre ore; ma ho parlato solo con le suore di Falciano: Sr.
Germana e Sr. Fausta. La prima ti scriverà subito per sentire il tuo parere su un
progetto che non mi dispiacerebbe.
Iersera sono venuto a Marano ed ho trovato la tua cartolina e un telegramma di Sr.
Addolorata che è stato concesso il riconoscimento giuridico alla Congregazione.
[pag. 573]
Temo però che dovrò fare altre cose per i Granili.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
A Marano mi pare aria serena e allegra; anche a Capodimonte se non fosse per Sr.
... e un po’ anche per Sr. ... sofferentissima con la testa. Urgente provvedere per
Falciano dove Sr. ... va giù di spirito e Sr. ... dice che perde la vocazione.
A Sr. Laura, Emilia, Ester ecc. ecc. neppure una benedizione!!! E così anche a Sr.
Raffaella!
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 19 giugno 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono arrivato stamane a Tricarico stanco morto e per il viaggio e per un leggero
catarro viscerale. Son venuto in treno per portare un po’ di roba, cosa che col
torpedone non si può fare.
Credo di averti scritto che parlai col Cardinale per la ricostruzione dei Granili e gli
prospettai le diverse ipotesi. Dopo ho temuto sempre più che, passando il tempo, si
finisce col non aver nulla, ed avrei voluto riparlare con l'ingegnere Biraghi; ma egli è
stato a Roma, e stamane Don Antonio Zama, che è al corrente di tutto e che si
interessa della cosa con vero amore, gli ha parlato. Pare che si determini una grave
opposizione all'allargamento della zona del porto e alla demolizione dei tanti palazzi
che dovrebbero essere abbattuti per fare quell'allargamento, e in questo caso la
ricostruzione comincerebbe subito. Il Cardinale avrebbe voluto spostarci verso il
rione Luzzatti; ma uno degli ingegneri che si occupa della casa nostra ha detto che lì
è suolo acquitrinoso e che i cinque milioni non basterebbero per fare le fondazioni su
palafitte. In quel rione non si sono potuti fare i rifugi antiaerei perchè sotto tutti i
palazzi c'è l'acqua.
[pag. 574]
A Chiaiano si sta facendo la sistemazione dell'accesso e questa volta l'acqua sarà
portata veramente fino al cancello. Ora prima di ogni altra cosa si deve costruire la
casa del colono, altrimenti non si potrà fare nessuna sistemazione, ed io penso che la
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cosa è veramente urgente. Fra le altre cose si toglieranno mosche e cattivo odore e si
avrà altra decenza.
A Mugnano i lavori sono riusciti veramente belli e sono quasi del tutto pagati:
credo che solo poche migliaia si debbono dare ancora.
So che sei spaventata dei viaggi ed hai perfettamente ragione. Questo servirà per
decidere chi deve venire per gli esercizi. Anche quest'anno dovranno venire quelle
che sono assolutamente necessarie. I viaggi sono costosissimi, disagiatissimi ed
anche pericolosi: solo nello scompartimento dove stavamo noi questa notte sono
avvenuti due furti. Per gli esercizi, credo di averti scritto che Muller si propone di
venire, malgrado il tumore che ha sull'anulare della mano sinistra; ma io dubito che
lo faccia;
De Rosa verrà qui il 13 agosto e la sera del 16 comincerà il corso di esercizi:
Mons. Cepollaro ne farà uno dalla fine di agosto ai primi di settembre. Ho pensato
che in agosto si dovranno fare due corsi di e esercizi nella casa di Mugnano per tutte
le Suore che non dovranno venire necessariamente a Tricarico.
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il riconoscimento giuridico della
Congregazione: ho detto che ne mandassero a prendere cinque o sei copie, perchè
capiterà spesso di dover inserire in atti legali la copia della Gazzetta Ufficiale.
Spero che lo strapazzo non nuoccia alla salute tua e di Sr. Raffaella. Ho trovato qui
lettere da Manfredonia; ma non ho avuto ancora tempo di leggerle.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Vorrei che non aspettassi il ritorno a Tricarico per mandare ordini che si
osservasse anche a S. Antonio l'art. 174 circa il riposo della notte. Tu sai che dopo le
ultime preghiere occorre un tempo piuttosto lungo perchè si mettano a posto e vadano
a dormire: ora quando va tutto regolarmente non si arriva a sette ore. Credo che su
questo neppure tu puoi dispensare.
[pag. 575]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 settembre 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Il disordine della posta è tale che io ti faccio gli auguri per il 12 settembre. La
messa per te questa volta la celebrerò il giorno 11 invece che il 12. Le mie preghiere
per te però sono assidue, continue specie in questo tempo di così intense occupazioni
e di folla grandissima. Riprendi santo coraggio e gioia; vi sono miserie e sofferenze;
ma Dio le vede e la Madonna santa intercede.
Vi sono tante Superiore costà: ricorda loro che mancano gravemente se non
osservano e fanno osservare l'art. 186 delle Costituzioni anche (e direi quasi:
398
specialmente) se si tratta di sacerdoti; e le Suore debbono ricordare alle Superiore
quest'obbligo, se esse se ne dimenticano.
Ho parlato con D. Pancrazio e gli ho detto che Sr. ... partirà presto. Tu dille presto
chi la deve sostituire perchè possa fare la consegna e l'inventario.
Più ci penso e più mi persuado che Sr. ... starebbe bene a quel posto. Si capisce che
dovrà metterci tutta la diligenza e dovrà tenere i nervi posto.
Sento dire che vuoi dare destinazione anche a Sr. ...: non ti pare troppo due
insieme?
Sr. Redenta dice che deve fare bagni termali e fanghi e poichè il proprietario è suo
cliente ha ridotto il pagamento a L. 80 al giorno e forse ridurrà a L. 50 in questo
mese. Vuole una compagna: se Sr. ... dovesse fare la cura, sarebbe un'ottima
combinazione.
Tra il 12 e il 17 cerca di avviare tutte quelle che debbono partire ed avviane anche
prima quante più puoi. Manda alla stazione per ottenere dal capostazione biglietti e
agevolazioni per i merci.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
[pag. 576]
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Casamicciola, 16 settembre 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sto benissimo e mi sento riposato. Resterò a Casamicciola fino a sabato e farò così
nove fanghi e nove bagni. Credo che lunedì andrò a Roma: prega e fa pregare tanto
per gli affari che tratterò colà.
Leggi l'Acclusa di Sr. ... e deciditi a chiudere la casa di S. Benedetto. Scrivo
telegraficamente: non potrei farlo diversamente perchè non farei a tempo.
Sr. Laura ti dirà che Sr. ... non vuole Sr. ... e a me non piace che resti vicino alla
famiglia. Sr. ... ti ha scritto e mi dice e mi scrive che non vuole stare a Mugnano e
vicino alla famiglia e dice di pensare all'anima sua. Ti dissi che non voglio Sr. ... a
Pizzofalcone e spero che ti sia riuscito di sostituirla.
Bello quello che propone D. Chiaverino; ma dove prendi le Suore? A quante parti
vuoi mandare Sr. ...? Potrai servirti di Sr. ... ? Io ne dubito assai assai.
E’ vero: quello che propone D. Chiaverino è l'opera a cui dobbiamo tendere con
tutte le nostre forze; ma... se aspetta e potremo chiudere le case non efficienti,
andremo, altrimenti no! no! No! Abbiamo troppe case scompaginate, incomplete e
non dobbiamo moltiplicarle. Sulmona poi di inverno è molto più fredda di Tricarico;
tre Suore non sarebbero sufficienti.
Dove andrà Sr. ...? Credo che vedrò presto Sr. ... e che dovrò ascoltare le sue
lamentele.
È vero che Sr. ... è andata a Copertino? Perchè?
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Se Sr. ... dovesse finire a ... come Superiora, dovresti cambiare tutto il personale.
Prima però dovrebbe andare colà qualcuno per vedere il vero stato delle cose. Si
dovrebbe parlare con Davino per far trovare il clima ... adatto per la salute di ....
Annotta e qui stiamo senza luce. Mia sorella sta bene; ha ancora la medicatura alla
faccia; ora cominciano anche a sparire le conseguenze dell'iniezione di siero.
Sr. Antonietta prese tutta la corrispondenza che portò D. Antonio per portarla a
me; ma ancora non è venuta. Prego per te perchè il [pag. 577] Signore ti assista nelle
innumerevoli difficoltà, contraddizioni e incomprensioni in cui ti trovi.
Ti benedico con tutta la effusione del cuore mille e mille volte e con te benedico
tutte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Manda all’Episcopio notizie nostre.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 25 settembre 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Sono ancora sotto l'orribile impressione del furto sacrilego avvenuto al Carmine e
penso che bisogna fare ancora qualche cosa per scuotere il popolo.
Son contentissimo delle disposizioni che hai prese e ti prego di dire a Sr ... che è
mio vivo desiderio che essa vada con amore a Chiaiano.
Domani parto per Roma con il treno e non so quando potrò tornare a Napoli; ma a
Marano non tornerò perchè è difficilissimo. Starò un giorno a Pizzofalcone, uno a
Chiaiano se il biglietto non mi vien dato subito, e poi verrò costà.
A voce il resto. Ti accludo lettere di Ururi, di Sr. Clotilde e di Sr Fausta: ti
raccomando di leggerle subito.
Benedico te e tutte con tutta la effusione del cuore mille e mille volte.
+ RAFFAELLO VESCOVO
Dirai a Sr. Letizia che sono rimasto sorpreso e dispiaciuto perchè essa non ha
ringraziato il Signor Costa di Genova per l'offerta che ha [pag. 578] mandata per il
noviziato. Scrivesse subito e facesse le mie scuse e al ritorno mio mi facesse trovare
la lettera perchè possa scrivere anch'io.
In Corde Jesu semper!
Mater mea, fiducia mea!
Tricarico, 2 novembre 1945
Mia carissima figlia in Gesù Cristo,
Martedì tornai da Montemurro e tornarono con me Sr. Carla e Carmelina Fanuele,
la quale fra qualche giorno andrà a Napoli accompagnata dallo zio. Sr. Bibiana fu
portata a Montemurro, dove si trova benissimo. Sr. ... quasi certamente domani
partirà per Corleto. Sr. ... fece la bisbetica a Montemurro e piagnucolava: «voglio
400
andare con la Superiora mia!» Sr. Carla gliene fece una, Sr. Maria Giuseppina venne
da me a dirmi di questa storia; ma io l’avevo già notata e mi ero proposto di farle una
buona lavata di testa, cosa che feci lunedì a sera. Pare che abbia capito. Sr. ... ogni
tanto annuvolata e venne a piangere perché le fanno cambiare sempre casa e così
acquista cattiva, fama nella congregazione ecc. ecc. Le dissi che spetta ad essa
smentire tutte queste cose con l'essere osservante, ubbidiente e sempre serena.. Ha
promesso...!
A Corleto l'entusiasmo per la Superiora e il gruppo di Suore persevera sia da parte
dell' Arciprete e dell'altro sacerdote, sia da parte delle giovani di Azione Cattolica.
Santa perseveranza. Sr. Imelde pare che abbia capito molto e speriamo che non
dimentichi.
Anche a Stigliano entusiasmo per la Superiora e il gruppo di Suore sia da parte
dell'Arciprete che dai signori. Il Dottor Di Persia ha accettato di presiedere il
consiglio di amministrazione dell'asilo e con lui vi saranno l'Arciprete, la baronessa
Formica, la signorina Volpe e un altro di cui non ricordo il nome.
A Corleto ebbi un assalto per l'accettazione della ...: Arciprete, Superiora, ecc. ecc.
La Superiora dice che la famiglia ... è di essenziale aiuto per la casa e che non
conviene disgustarla, anche perchè la sorella minore, diplomata maestra elementare,
vuol entrare anch'essa in Congregazione. Ho qui tutte le notizie, e al tuo ritorno si
delibererà.
[pag. 579]
Finanziariamente le tre case stanno a terra e debbono moltiplicare le iniziative per
tirare innanzi. Credo che a Montemurro sei suore sono troppe.
A Montemurro pure ho avuto un assalto formidabile per quella giovane che stette
per alcuni giorni a S. Antonio e che fu fatta tornare perchè di vista cortissima. Anche
per questa hanno scritto tutte le condizioni, il medico oculista dice che le lenti
rimedieranno alla deficienza visiva. La giovane è veramente buonissima, e, se il
medico specialista attesta che veramente la vista si corregge, non vedo perchè non
dovrebbe essere ammessa. Al tuo ritorno si tratterà anche questa cosa.
Ti accludo una lettera dell’Arcivescovo di Manfredonia, al quale ho risposto che
mando la lettera a te e che lui intanto pregasse perchè le case che io penso si debbono
chiudere si chiudano davvero, altrimenti io non so dove la Madre Generale potrà
prendere le Suore che lui vuole.
Ti accludo una lettera di Sr. …: dovresti scriverle a tempo perchè non faccia cose
di sua testa. Purtroppo già troppa indipendenza si è stabilita nella Congregazione!...
Io dico che Sr. ... ha proprio ragione ed ha ragione anche Sr… Andare a prendere
l'acqua alla fontana di sera o di buon mattino è cosa sconveniente e pericolosa.
Il Vescovo di Termoli non ha risposto ancora e intanto le notizie che arrivano da
Santa Croce sono sempre peggiori. Si fa colpa alle Discepole perfino di non aver
chiesto aumenti malgrado il cresciuto numero delle Suore. « Se ci state in queste
condizioni , è segno che vi conviene!». La sofferenza ha unito gli animi delle Suore:
anche Sr… compatisce la Superiora la quale si è sciupata moltissimo e sembra
vecchia decrepita. Dice che lo ha voluto essa per la troppa servitù e condiscendenza;
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ma la compatisce assai ora. Il popolo poi è al corrente di quello che avviene
nell'ospizio ad opera di quelli che circondano Monsignore e specialmente di sua
sorella e... non manda più nulla all'ospizio, sicché ora cominceranno ad andar male
anche finanziariamente. Che cosa avverrà? Tu hai scritto a Monsignore? Lì anche il
cambiamento della Superiora non placherà gli animi. Sr. ... sta in disgrazia, Sr. ...
peggio di peggio. Pare che solo Sr. ... si trovi contenta.
Sr. Raffaella tornò e vennero con essa la sorella e la cognata di Sr. Maddalena, che
sono ripartite ieri, e i genitori di Sr. Agnese. Antonina sta sempre con febbre alta e i
medici dicono che vi è assorbimento e che quindi può durare poco ancora.
Credo che Sr. ... sia stata abbastanza a
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Lettere a Madre Maria - Suore Discepole di Gesù Eucaristico