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22.04.2010
MIGLIORA MENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SA LUTE DEI LA VORA TORI
Attuazione D irettive E uropee – T .U .S.L . D .L gs . 81/08 e s .m.i. D .Lgs . 106 /09
D.V.R.
BI AN CAN E VE SpA
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36
65
SUPERMERCA TO GS : COMMERCIO DI PRODOTTI
A LIMENTA RI E NON
Insediamento
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Datore di Lavoro
GIA NMA URO POSSA NZINI
DOCUMENT O di V ALUT AZIONE de i R ISCH I
(art. 17 comma 1 lettera A, artt. 28-29 Testo Unico D.Lgs. 81/08, e s.m.i. D.Lgs.
106/09 correttivo al Testo Unico)
R.S.P.P .
DATORE di LAVORO
Dott. PIETRO D'ACHILLE
GIANMAURO POSSANZINI
Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. n. 81 /2008 e s.m.i. D.Lgs. 106/2009,
ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria
attiv ità, finalizzata ad indiv iduare le adeguate misure di prev enzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei liv elli di
salute e sicurezza. E ’ stato elaborato e redatto dal D ott.P ietro D ’Achille, in qualità di Consulente
E sterno, in collaborazione con il D atore di Lavoro, in
armonia con quanto definito dalle linee guida di
provenienza comunitaria, con
la C ircolare del M inistero del
Lav oro e della P revidenza
S ociale n. 102 de l 07.08.95,
con le linee guida emesse
dall’ISPES L, con le linee guida
emesse dal Coordinamento
delle Regioni e P rov incie
Autonome.
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DATI GENERALI DELL’AZIENDA
AN AGR AFICA AZIENDA
Ragione Sociale
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Attiv ità sv olta
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ROMA 00198 Via MARCOLINO D’AREZZO, 10
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Tel. / Fax
06. 90160102
Cell.
335. 6696460
E-mail
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RAPPRESENTANTE LEG ALE - DATORE di LAVORO o DELEGATO di FUNZIONI
Datore di Lav oro delegato ai sensi del D.Lgs. 81/08 art.16 * GIANMAURO POSSANZINI
ORGANIGRAMMA AZIENDALE
Datore di Lav oro - D.L.
GIANMAURO POSSANZINI
Preposto alla Sicurezza
MARCO GIALLO
Responsabile Serv izio Prevenzione Protezione - R.S.P.P.*
Dott. PIETRO D'ACHILLE
Consulente del Servizio di Prevenzione e Protezione
Dott. PIETRO D’ACHILLE
Medico Competente - M.C.
Dott. CRISTIANO DE ARCANGELI
Rappresentanti Lavoratori Sicurezza - R.L.S.*
LUCA VERDE
Addetti alla Gestione delle Emergenze : Primo Soccorso *
LUCA VERDE
Addetti alla Gestione delle Emergenze : Antincendio *
LUCA VERDE
DOCUMENTAZIONE - ISCRIZIONI
Documento Unico di Regolarità Contributiva - D.U.R.C.
SI ALLEGA IN COPIA
Iscrizione Camera Commercio
SI ALLEGA IN COPIA
Attestato di attribuzione Partiv a IVA
SI ALLEGA IN COPIA
Attestato Primo Soccorso
SI ALLEGA IN COPIA
Attestato Antincendio
SI ALLEGA IN COPIA
Attestato Responsabile Serv izio Prevenzione Protezione
SI ALLEGA IN COPIA
Attestato Rappresentante Lavoratori Sicurezza
SI ALLEGA IN COPIA
Nomina Medico Competente
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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il Datore di Lavoro ha ottemper ato a qu anto disposto dall’ art. 31 del D. Lgs. 81/08 p er la costituzione d el Servizio di Pr evenzione e
Protezione.
Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la c omposizione del s er vizio sono l e seguenti:
Affidamento dell’incarico di Responsabile d el Servizio di Prevenzion e e Protezione al:
Dott. PIETRO D'ACHILLE – in qualità di Cons ulente Esterno
suddetto, accettato l’incarico, ha composto, d’acc ordo con il datore di lavor o ed il medic o competente, il pres ente documento di valutazione
dei rischi.
Il datore di lavoro ha fornito al Ser vizio di Prevenzione e Pr otezione ed al Medico Competente informazioni i n merito a:
a) la natura dei rischi;
b) l’organizzazione del lavoro, la pr ogrammazione e l’attuazione delle mis ure preventive e protetti ve;
c) la descrizione degli impi anti e dei pr ocessi pr odutti vi;
d) i dati di c ui al c omma 1, lettera r del D.Lgs. 81/08 e quelli relativi alle malattie professi onali;
e) eventuali pr ovvedi menti adottati dagli organi di vigilanza.
* si allegano attestati di partecipazi one ai c orsi di for mazione ai sensi della normati va vigente i n materia
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e PROTEZIONE dai RISCHI
S.P.P .
INCARICO R.S.P.P.
INCARICO Addetti alle EMERGENZE
PRIMO SOCCORSO
ANTINCENDIO
Si allegano
LETTERE D’INCARICO
ATTESTATI di PARTECIPAZIONE ai CORSI
CURRICULUM PROFESSIONALE e TITOLI
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Rif. normativo
Contenuto
D.P.R. n. 547/55
Norme per la prevenzione degli infortuni s ul lavoro
D.P.R. n. 303/56
Norme generali per l’igiene del lavor o
D.P.R. n. 164/56
Norme per la prevenzione degli infortuni s ul lavoro nelle costruzi oni
C.M. n. 534/58
Registro infortuni
D.P.R. n 1124/65
Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria c ontro gli infortuni s ul lavoro e le malattie
professionali.
D.M. 03.12.1985
Classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle s ostanze pericolose, in attuazione delle
diretti ve emanate dal C onsiglio e dalla C ommissione delle Comunità europee.
L. n. 46/90
Norme per la sic urezza degli impi anti elettrici
D.P.R. n. 447/91
Regolamento di attuazione della L. n. 46/90 in materia di sic urezza degli impi anti elettrici
D.Lgs. n. 277/91
Attuazione delle diretti ve CEE in materia di protezi one dei lavoratori contro i rischi deri vanti da es posizione ad
agenti chi mici, fisici e biologici dur ante il lavoro (rumore, amianto, pi ombo)
D. Lgs. n. 475/92
Attuazione della diretti va 89/686/CEE, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relati ve ai
dispositi vi di protezione indivi duale
D.Lgs. n. 626/94
Attuazione delle diretti ve C EE riguardanti il miglioramento della sic urezza e della s alute dei lavor atori sul l uogo di
lavoro
D.Lgs. n. 758/94
Modificazioni alla disciplina s anzionatoria in materia di lavoro
D.Lgs. n. 459/96
Attuazione delle diretti ve CEE c oncer nenti il riavvicinamento delle l egislazioni degli Stati Membri r elati ve alle
macc hine (Diretti va Macchine)
D.Lgs. n. 494/96
Attuazione della diretti va 92/57/CEE c oncer nente l e prescrizioni mini me di sicurezz a e di salute da attuare nei
aziende tempor anei e mobili, come modificato e integrato dal D. Lgs. 528/99
D. Lgs. n.493/96
Attuazione della diretti va 92/58/CEE c onc ernente le pr escrizioni mi nime per la segnaletica di sicurezz a e/o di
salute sul luogo di lavoro
D.P.R. 461/2001
Regolamento di s emplificazione del procedimento per la denuncia di installazi oni e dis positi vi di protezione contro
le scariche atmosferiche, di dispositi vi di messa a terra di i mpianti el ettrici e di impi anti elettrici pericolosi
D.Lgs. 25/2002
Attuazione della diretti va 98/24/CE sulla pr otezione della salute e della sicurezz a dei lavor atori contro i rischi
derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
D.P.R. 222/2003
Regolamento sui c ontenuti minimi dei piani di sicurezz a nei aziende temporanei o mobili, in attuazi one
dell’articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n° 109.
D.M. 388/2003
Regolamento recante disposizioni s ul pronto socc orso azi endale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del
decreto legislati vo 19 s ettembre 1994, n. 626, e succ essive modificazioni.
D.Lgs. n. 81/08
Riassetto e rifor ma delle nor mati ve vigenti in materia di sal ute e sicur ezza delle l avoratrice e dei lavoratori nei
luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coor dinamento delle medesime in un unic o testo nor mati vo
D.Lgs. n. 106/09
Disposizione integrati ve e c orretti ve al D.Lgs. 81/08 in materia di tutela della s aluta e della sicurezza dei luoghi di
lavoro
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CRONOLOGIA dei RIFERIMENTI NORMATIVI
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OBIETTIVI E SCOPI
Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la valutazione global e e doc umentata di
tutti i rischi per la s alute e sicurezza dei lavoratori pres enti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria atti vità, fi nalizzata ad
indivi duare le adeguate mis ure di pr evenzi one e di protezione e ad el abor are il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel
tempo dei li velli di s alute e sicurezza.
CONTENUTI
Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08, il pres ente documento, redatto a c onclusi one della valutazione, contiene:
una relazi one sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dur ante l’atti vità lavor ati va, nella quale sono stati specificati i
criteri adottati per la valutazione stessa;
l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezi one attuate e dei dispositi vi di protezione indi viduali adottati, a s eguito della
val utazi one di c ui all’articolo 17, comma 1, lettera a);
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza;
l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonc hé dei ruoli dell’organizzazi one aziendale che vi
debbono provvedere, a cui devono essere ass egnati unicamente soggetti in poss esso di adeguate c ompetenze e poteri;
l’indicazione del nominati vo del res ponsabile del ser vizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per l a sicurezz a
o di quello territoriale e del medico c ompetente c he ha partecipato alla valutazione del rischi o;
l’individuazione delle mansi oni c he eventual mente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità
professional e, specifica esperienz a, adeguata for mazione e addestramento.
Il contenuto del doc umento rispetta le indicazioni previste dalle s pecifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nel D.Lgs. 81/08.
In ar moni a con quanto definito dalle linee gui da di provenienza c omunitaria, con la Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenz a
Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordi namento delle Regioni e Provinc e
Autonome si è proceduto a:
Indi viduare i l avoratori così c ome defi niti all’art. 2, comma 1, l etter a a) del D. Lgs. 81/08.
Indi viduare l e singole fasi lavorati ve a c ui ciascun lavorator e può essere addetto
Indi viduare i rischi a cui s ono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorati ve a c ui possono essere addetti.
Indi viduare ed analizzare le metodol ogie operati ve ed i dispositi vi di sicurezz a già pr edisposti.
Analizzare e valutare i rischi a c ui è es posto ogni singol o lavor atore.
Ricercare le metodologie oper ati ve, gli accorgimenti tec nici, le procedure di sistema c he, una volta attuate, porterebber o ad ottener e un
grado di sicurezz a accettabile.
Analizzare e valutare i rischi resi dui c omunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il raggiungimento di un grado di
sicurezza acc ettabile.
Identificare eventuali D.P.I. necess ari a garantire un grado di sicurezz a acc ettabile.
Il presente doc umento non è quindi stato predispos to s olamente per ottemperare alle disposizioni di c ui al D. Lgs. 81/08 ma anc he per
essere l o strumento princi pale per proc eder e alla indi viduazi one delle procedure aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezz a
accettabile. Si procederà alla rielaborazione del doc umento in cas o di variazioni nell’organizzazione aziendal e ed ogni qual volta
l’implementazione del sistema di sic urezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del grado di sicur ezza, la faccia ritenere
necess aria. Per la redazione del documento si è proceduto alla indi viduazione delle ATTIVIT A’ LAVORAT IVE pr esenti nell’Unità Produttiva
(intese come atti vità c he non presuppongano una autonomia gestionale ma c he sono finalizzate a fornire un ser vizio compl eto e ben
indivi duabile nell’ambito della produzi one).
All’interno di ogni atti vità l avorativa sono state indi viduate le singole FASI a c ui sono associate:
Macchine ed attr ezzature impiegate
Sostanze e preparati chi mici impiegati
Addetti
D.P.I.
Ad ogni si ngola fase s ono stati attribuiti i rischi:
derivanti dalla pres enza dell’operatore nell’ambiente di lavoro
indotti sul lavorator e dall’ambiente esterno
conseguenti all’uso di macchi ne ed attrezz atur e
connessi con l’utilizzo di sostanz e, preparati o materiali pericolosi per la s alute.
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RELAZIONE INTRODUTTIVA
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Pericolo: pr oprietà o qualità i ntrinsec a di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;
Rischio: probabilità di raggiungimento del li vell o potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o
agente oppur e alla loro c ombinazi one;
Il rischio (R) è funzione della magnitudo (M) del danno provoc ato e della probabilità (P) o fr equenz a del verificarsi del danno.
Valutazione d ei rischi: valutazione global e e documentata di tutti i rischi per la s alute e sicurezz a dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria atti vità, fi nalizzata ad indi viduare le adeguate misur e di prevenzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezz a;
Lavoratore: persona che, indi pendentemente dalla tipologia contrattual e, s volge un’attività lavorati va nell’ambito dell‘organizzazi one di un
datore di l avoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al s olo fi ne di apprendere un mes tiere, un’ arte o una professione, esclusi
gli addetti ai s ervizi domestici e familiari. Al l avoratore c osì defi nito è equiparato: il s ocio lavoratore di cooper ati va o di società, anc he di fatto,
che presta la s ua attività per c onto delle s ocietà e dell’ente stesso; l’associ ato in parteci pazione di c ui all’articolo 2549, e seguenti del codice
civile; il s oggetto beneficiario delle iniziati ve di tiroci ni for mati vi e di orientamento di c ui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di
cui a specific he disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tr a studio e lavoro o di agevol are le
scelte professionali medi ante la conosc enza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed uni versitari e il parteci pante ai
corsi di for mazione professionale nei quali si faccia us o di l aboratori, attrezz atur e di l avoro i n genere, agenti c himici, fisici e bi ologici, ivi
comprese l e apparecchi ature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in c ui l’allievo sia effetti vamente applicato alla strumentazioni o
ai laboratori in questione; il volontario, come defi nito dalla legge 1° agosto 1991, n. 266; i vol onta ri del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e
della protezione ci vile; il volontario che effettua il ser vizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislati vo 1° dicembr e 1997, n. 468, e
successi ve modificazioni;
Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro c on il lavoratore o, c omunque, il soggetto che, sec ondo il tipo e l’assetto
dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta l a propria atti vità, ha l a res pons abilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva
in quanto es ercita i poteri decisionali e di spes a. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si i ntende il dirigente al quale s pettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica
dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ulti mo si a preposto ad un ufficio avente autonomia gesti onale, indivi duato dall’organo di vertice delle
singole ammi nistrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene s volta l’atti vità, e dotato di autonomi
poteri decisionali e di spes a. In cas o di omess a indi viduazione, o di indi viduazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro
coincide con l’organo di vertice medesimo;
Aziend a: il compl esso della s truttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;
Unità produttiva: stabilimento o struttura fi nalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di ser vizi, dotati di autonomi a finanziaria e
tecnico funzionale;
Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzi onali adeguati alla natura dell’incarico
conferitogli, attua le diretti ve del datore di lavoro organizzando l’atti vità lavorati va e vigilando s u di essa;
Preposto: pers ona c he, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura
dell’incarico c onferitogli, sovrintende alla atti vità lavor ati va e garantisce l’attuazione delle diretti ve ricevute, c ontrollandone la corretta
esecuzi one da parte dei lavoratori ed esercitando un funzional e poter e di iniziativa;
Responsabile d el Servizio di Pr evenzione e Protezione : persona in possess o delle c apacità e dei requisiti professi onali di cui all’articolo
32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavor o, a cui risponde, per c oordinare il ser vizio di prevenzione e protezi one dai rischi;
Servizio di prevenzione e protezione dei rischi insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o inter ni all’azienda finalizzati all’attività di
prevenzi one e protezione dai rischi professionali per i lavor atori;
Addetto al servizio di prevenzione e protezione : persona in poss esso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del
D.Lgs. 81/08, fac ente parte del ser vizio di prevenzione e protezione dei rischi
Medico competente: medico in poss esso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, che
collabora, s econdo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, dello stesso D.Lgs., con il datore di lavoro ai fini della val utazi one dei rischi ed
è nominato dallo s tess o per effettuare la s orveglianza s anitaria e per tutti gli altri compiti di c ui al pres ente decreto; i requisiti formati vi e
professionali del medico competente s ono quelli indicati all’ art. 38 del D.Lgs . 81/08.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappres entare i lavoratori per quanto conc erne gli aspetti
della s alute e della sic urezza dur ante il lavoro;
Sorveglianza sanitaria: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione
all’ambi ente di l avoro, ai fattori di rischio professi onali e alle modalità di s volgimento dell’atti vità lavorati va;
Salute : stato di completo beness ere fisico, mentale e soci ale, non consistente solo i n un’ass enza di malattia o d’infermità;
Sistem a di promozione della salute e sicur ezza : c omplesso dei s oggetti istituzionali che c onc orrono, c on l a partecipazi one delle parti
sociali, alla realizzazione dei programmi di inter vento finalizzati a migliorare le condizioni di s alute e sicurezza dei l avoratori;
Prevenzione il compless o delle disposizioni o misure necess arie anc he sec ondo la particol arità del lavoro, l’esperienz a e la tecnica, per
evitare o di minuire i rischi professionali nel rispetto della s alute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno;
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DEFINIZIONI RICORRENTI
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Rignano Flaminio (RM) 00068
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Norma tecnica: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’ organizzazione i nternazionale, da un organis mo europeo o da un organismo
nazionale di normalizzazione, la cui osser vanza non sia obbligatoria;
Buone prassi: sol uzioni organizzative o proc edur ali coerenti con la normati va vigente e con le norme di buona tecnica, adottate
vol ontariamente e finalizzate a promuovere l a sal ute e sic urezza s ui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle
condizioni di l avoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL),
dall’Istituto nazionale per l’assicurazione c ontro gli infortuni s ul lavor o (INAIL) e dagli organismi paritetici di c ui all’articolo 51 del D.Lgs.
81/08, validate dalla Commissione cons ulti va permanente di cui all’articolo 6 del D.Lgs. 81/08, previa istruttoria tecnic a dell’ISPESL, c he
provvede a assicur arne l a pi ù ampi a diffusione;
Linee Guida: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normati va in materia di salute e sicur ezza pr edisposti dai ministeri,
dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in s ede di C onferenz a permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e l e provi nce
autonome di Trento e di Bolzano;
Formazione: proc esso educ ati vo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione
aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenz e per lo s volgimento i n sicurezz a dei rispetti vi compiti in azienda e
alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;
Informazione: c omplesso delle attività dirette a fornire conosc enz e utili alla identificazi one, alla riduzione e alla gestione dei rischi in
ambiente di lavoro;
Addestr amento: c omplesso delle atti vità dirette a far e apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attr ezzature, macc hine, i mpianti,
sostanze, dispositivi, anc he di protezi one indi viduale, e le pr ocedure di lavoro;
Modello di organizzazione e di gestione: modello organizz ati vo e gestionale per la definizione e l’attuazi one di una politica aziendale
per la salute e sicurezz a, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislati vo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i
reati di c ui agli articoli 589 e 590, comma 3, del c odice penale, commessi c on vi olazione delle norme anti nfortunistiche e sulla tutela della
salute sul lavoro;
Organism i paritetici: organismi costituiti a iniziativa di una o più associ azioni dei datori e dei pres tatori di lavoro comparati vamente più
rappres entati ve s ul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attività for mati ve e l’elaborazione e la raccolta di
buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti la salute e sicurezz a sul lavoro; la l’assistenza alle i mpres e finalizzata
all’attuazione degli adempimenti in materia; ogni altr a attività o funzione assegnata l oro dalla legge o dai c ontratti c olletti vi di riferimento;
Libretto formativo del cittadino: libretto personale del lavor atore definito, ai sensi dell'accordo Stato-regioni del 18 febbraio 2000, di
concerto tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'istruzione, dell'uni versità e della ricerca, previ a intesa c on la
Conferenza unificata Stato-regioni e sentite le parti sociali, in cui vengono registrate le competenze acquisite durante la formazione in
apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazi one s pecialistica e la formazione continua s volta durante l'arco della vita
lavorati va ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonc he' le competenze acquisite in modo non formal e e informale sec ondo gli
indirizzi della Unione eur opea in materia di apprendi mento per manente, purche' riconosciute e certificate;
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Agente L’agente c himic o, fisico o biologico, presente dur ante il lavoro e potenzi almente dannos o per la sal ute.
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Il datore di lavoro , oltr e alla val utazione di tutti i rischi con l a conseguente adozione dei doc umenti previsti dall’ articol o 28 del D.Lgs . 81/08
e alla designazi one del respons abile del s ervizio di prevenzi one e protezione dai rischi, ha provveduto a :
nominare il medico c ompetente per l’effettuazi one della sor veglianz a sanitaria
designare preventi vamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta anti ncendio, di evacuazione
dei luoghi di lavoro in c aso di pericolo grave e i mmediato, di sal vataggio, di primo s occors o e, comunque, di gestione dell’emergenz a;
affidare i compiti ai lavoratori tenendo c onto delle c apacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro s alute e alla sicurezz a;
fornire ai lavoratori i necess ari e idonei dispositivi di protezione indi viduale, s entito il respons abile del ser vizio di prevenzione e
protezione e il medico competente, ove presente;
prendere le mis ure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e s pecifico addes tramento accedano
alle zone c he li espongono ad un rischio grave e s pecific o;
richiedere l’oss er vanz a da parte dei singoli lavor atori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni azi endali in materia di sicurezz a e di
igiene del l avoro e di us o dei mezzi di protezi one collettivi e dei dis positi vi di protezione indivi duali messi a loro disposizione;
richiedere al medic o competente l’osser vanza degli obblighi previsti a suo carico;
adottare le misure per il c ontrollo delle situazioni di rischio i n cas o di emergenz a e dare istruzioni affinché i lavoratori, in c aso di pericolo
grave, i mmedi ato ed inevitabile, abbandoni no il posto di lavoro o la z ona pericolosa;
adempi ere agli obblighi di informazione, formazione e addes tramento di cui agli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/08.;
prendere appropriati provvedimenti per evitare c he l e misure tecnic he adottate possano c aus are rischi per la sal ute della popolazione o
deteriorare l'ambiente ester no verificando periodic amente la per durante assenza di rischio;
consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicur ezza nelle i potesi di c ui all’articolo 50;
adottare l e mis ure necess arie ai fini della prevenzione inc endi e dell’evac uazione dei luoghi di lavor o, nonc hé per il caso di pericolo
grave e i mmediato, sec ondo l e dis posizioni di c ui all’ articol o 43 del D.Lgs. 81/08. T ali mis ure risultano adeguate alla natura dell’atti vità,
alle di mensi oni dell’azienda o dell’unità produtti va, e al numero delle persone presenti;
aggiornare le misure di pr evenzi one in relazione ai mutamenti organizz ati vi e produtti vi che hanno rilevanz a ai fini della s alute e
sicurezza del lavoro, o in rel azione al grado di evol uzione della tecnica della prevenzi one e della protezione;
Il datore di lavoro, inoltr e, pr ovvederà a:
comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappres entanti dei l avoratori per l a sicurezz a.
fornire al s ervizio di prevenzione e protezione ed al medic o competente informazi oni in merito a:
•
•
•
•
•
la natura dei rischi;
l’organizzazione del l avoro, la programmazione e l’attuazi one delle misure preventi ve e pr otettive;
la descrizione degli impianti e dei proc essi produttivi;
i dati di cui al c omma 1, lettera q), e quelli relati vi alle malattie professionali;
i provvedi menti adottati dagli organi di vigilanza.
informare il più presto possi bile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stess o e le disposizioni
prese o da pr endere i n materia di protezi one;
astenersi, s alvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sic urezza, dal richiedere ai l avoratori di riprendere
la loro atti vità i n una situazi one di lavoro in cui persiste un pericolo grave e i mmedi ato;
consegnare tempes tivamente al rappres entante dei l avoratori per la sicur ezza, su richi esta di questi e per l’espletamento della sua
funzione, copia del doc umento di c ui all’articolo 17, c omma 1, lettera a), nonché c onsentire al medesi mo rappr esentante di accedere ai
dati di cui alla lettera q);
consentire ai lavoratori di verificare, medi ante il rappres entante dei l avoratori per la sicurezz a, l’applicazi one delle misure di sicur ezza e
di protezione della s alute;
elaborare, i n c aso di nec essità, il documento di c ui all’articol o 26, comma 3, del D.Lgs. 81/08 e, su richiesta di questi e per
l’espletamento della sua funzione, consegnar ne tempes tivamente c opia ai rappres entanti dei l avoratori per l a sicurezz a;
comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in rel azione alle rispetti ve competenz e, a fi ni statistici e i nfor mati vi, i dati relati vi agli infortuni sul
lavoro che c omportino un’ass enza dal lavoro di almeno un giorno, esclus o quello dell’evento e, a fini assicurati vi, le informazi oni relative
agli infortuni s ul lavor o che comportino un’assenza dal l avoro s uperiore a tre giorni;
nell’ambito dell’ eventuale s volgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di
riconoscimento, c orredata di fotografia, contenente l e generalità del lavorator e e l’indicazione del datore di lavoro;
nelle unità produttive c on più di 15 lavoratori, convoc are la riunione periodic a di c ui all’ articol o 35 del D.Lgs. 81/08;
OBBLIGHI DEI PREPOSTI
In riferimento alle atti vità indicate all’ articol o 3 del D.Lgs. 81/08, i preposti, sec ondo l e loro attribuzioni e c ompetenz e, dovranno:
a) sovrintendere e vigilare sulla osser vanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in
materia di s alute e sic urezza s ul lavoro e di us o dei mezzi di protezione colletti vi e dei dispositi vi di protezione indivi dual e messi a loro
disposizione e, in caso di persistenza della i noss ervanz a, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affi nché soltanto i l avoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni acc edano alle zone che li es pongono ad un rischio grave e
specifico;
c) richiedere l’oss ervanz a delle misure per il c ontr ollo delle situazioni di rischio in c aso di emergenz a e dare istruzioni affinc hé i l avoratori, in
caso di pericol o grave, i mmediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o l a zona pericolos a;
d) infor mare il più presto possi bile i lavoratori espos ti al rischio di un pericolo grave e i mmedi ato circa il rischio stess o e le disposizioni pr ese
o da prendere in materia di protezione;
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
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f) segnalare tempesti vamente al datore di lavor o o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositi vi di
protezione indi vidual e, sia ogni altra c ondizione di pericol o che si verifichi durante il l avoro, delle quali venga a c onoscenza s ulla bas e della
formazi one ricevuta;
g) frequentare appositi c orsi di formazi one sec ondo quanto previsto dall’ articolo 37 del D.Lgs . 81/08.
OBBLIGHI DEI LAVOR ATORI
Ogni lavoratore deve pr endersi cura della propria s alute e sicurezz a e di quella delle altre persone pres enti s ul luogo di lavoro, su cui
ricadono gli effetti delle s ue azioni o omissioni, confor memente alla s ua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
I lavoratori dovr anno in particolare:
a)
contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicur ezza
sui luoghi di l avoro;
b)
osser vare le disposizioni e le istruzi oni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione colletti va ed
indivi duale;
c)
utilizzare correttamente le attr ezzature di lavoro, l e s ostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di
sicurezza;
d)
utilizzare in modo appropriato i dispositi vi di protezione messi a loro disposizione;
e)
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositi vi di cui alle lettere c) e
d), nonché qualsiasi eventuale c ondizione di pericolo di c ui vengano a c onoscenza, adoperandosi direttamente, i n cas o di urgenz a,
nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto sal vo l’obbligo di cui alla
successi va lettera f) per eli minare o ridurre le situazioni di pericolo grave e i ncombente, dandone notizia al rappr esentante dei
lavoratori per la sic urezza;
f)
non rimuovere o modificare s enz a autorizzazione i dispositivi di sicurezz a o di segnalazione o di controllo;
g)
non compi ere di propria iniziativa operazioni o manovre c he non sono di loro competenza ovvero c he possono c ompromettere la
sicurezza pr opria o di altri lavoratori;
h)
partecipare ai programmi di for mazione e di addes tramento organizzati dal dator e di lavoro;
i)
sottoporsi ai c ontr olli sanitari previsti dal pres ente decreto legislati vo o comunque disposti dal medic o competente.
Nel caso di s volgimento di atti vità in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di
fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del dator e di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori
autonomi c he esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per pr oprio c onto.
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e) astenersi, salvo eccezioni debitamente moti vate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui
persiste un pericolo grave ed immediato;
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CONSIDERAZIONI GENERALI
La Val utazi one dei Rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08, anche nella sc elta delle attrezz ature di lavoro e delle
sostanze o dei preparati chi mici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli relati vi a gruppi di lavoratori es posti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress
lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravi danz a,
secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonc hé quelli connessi alle differ enze di genere, all’età, alla
proveni enz a da altri Paesi.
La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richies to un’ attenta analisi delle situazi one specific he nelle quali gli addetti alle
varie pos tazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento delle proprie mansi oni.
La Valutazione dei RISCHI è:
correlata c on l e scelte fatte per le attrezz ature, per le sos tanze, per la sistemazione dei l uoghi di lavoro;
finalizzata all’indi viduazione e all’attuazione di idonee mis ure e provvedi menti da attuare.
Pertanto la Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorati va s volta nell’unità produtti va, sia a situazioni determinate da sistemi
quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti c oinvolti nei processi.
Gli orientamenti c onsiderati s ono basati s ui seguenti aspetti:
osser vazione dell’ambi ente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vi e di accesso, sicurezz a delle attrezzature, microclima,
illuminazione, rumore, agenti fisici e noci vi);
identific azione dei compiti eseguiti s ul posto di lavoro (per i ndi viduare i pericoli derivanti dalle si ngole mansioni);
osser vazione delle modalità di esec uzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle proc edure e se ques te comportano
ulteriori pericoli);
esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni c he poss ono avere effetti negati vi sul posto di l avoro ( microclima, aerazione);
esame dell’organizzazione del l avoro;
rassegna dei fattori psicol ogici, sociali e fisici che poss ono contribuire a cr eare stress sul lavor o e studio del modo i n cui essi
interagiscono fra di loro e c on altri fattori nell’organizzazi one e nell’ambiente di lavoro.
Le osser vazioni compi ute vengono c onfrontate con criteri stabiliti per garantire la sicur ezza e la s alute, s oprattutto in base a:
1.
2.
3.
norme legali nazionali ed internazionali;
norme di buona tec nica;
norme e orientamenti pubblicati;
METODOLOGIA E CRITERI ADOTT ATI
L’analisi valutativa effettuata può essere, nel compless o, s uddivis a nelle seguenti due fasi principali:
A) Indi viduazione di tutti i possibili PERICOLI per ogni lavoro es aminato
B) Valutazi one dei RISCHI relati vi ad ogni pericolo indivi duato nella fas e prec edente
Nella fase A il lavoro s volto è stato s uddi viso, ove possibile, i n singole fasi (evitando eccessi ve frammentazioni) e sono stati indi viduati i
possibili pericoli osser vando il lavoratore nello s volgimento delle proprie mansioni.
Nella fas e B, per ogni pericolo accertato, si è proceduto a:
1) individuazi one delle possi bili conseguenze, c onsiderando ciò che potrebbe ragionevolmente accadere, e scelta di quella più appropriata
tra le quattro s eguenti possibili MAGNITUDO del danno e precis amente
MAGNITUDO (M)
VALORE
LIEVE
1
MODESTA
2
GRAVE
3
GRAVISSIM A
4
DEFINIZIONE
Infortunio o episodio di es posizione acuta o cronica rapidamente reversibile che non richiede
alcun trattamento
Infortunio o episodio di es posizione acuta o cronica con inabilità reversibile e c he può richiedere
un trattamento di primo s occorso
Infortunio o episodio di es posizione acuta o cronica con effetti irreversibili o di invalidità parzial e
e che richiede trattamenti medici
Infortunio o episodio di es posizione acuta o cronica con effetti letali o di i nvalidità totale
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CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHII
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PROBABILIT A’ (P)
VALORE
DEFINIZIONE
IMPROBABILE
1
L’evento potrebbe i n teoria acc adere, ma probabilmente non accadr à mai. Non si ha notizia di
infortuni in circostanz e simili.
POSSIBIL E
2
L’evento potrebbe accadere, ma sol o in rar e circostanze ed in concomitanza con altre
condizioni sfavorevoli
PROBABILE
3
L’evento potrebbe effetti vamente acc adere, anche s e non automaticamente. Statistic amente si
sono verificati infortuni in analoghe circos tanz e di lavoro.
M.PROBABILE
4
L’evento si verifica nella maggior parte dei casi, e si sono verificati infortuni in azienda o in
aziende si milari per anal oghe c ondizioni di lavoro.
3) valutazione finale dell’ entità del RISCHIO in base alla combinazi one dei due prec edenti fattori e mediante l’utilizzo della seguente
MATRICE di valutazione, ottenuta a partire dalle c ur ve Is o-Rischio.
MATRICE DI VALUTAZIONE
MAGNITUDO
GRAVISSIMA
GRAVE
MODESTA
LIEVE
4
2
3
4
4
3
2
3
4
4
2
1
2
3
3
1
1
1
2
2
1
2
3
4
4
PROBABILITA’
0
0
3
2
M.PROBABILE
1
PROBABILE
IMPROBABILE
2
POSSIBILE
3
4
Dalla combinazione dei due fattori precedenti (PROBABILITA’ e MAGNITUDO) vi ene ricavata, come indic ato nella Matrice di valutazione
sopra riportata, l’Entità del RISCHIO, con la s eguente gradualità:
1
2
3
4
M.BASSO
BASSO
MEDIO
ALTO
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2) valutazione della PROB ABILITA’ della cons eguenza indi viduata nella precedente fase A, sc egliendo quella più atti nente tra le seguenti
quattro possibili:
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In funzi one dell’ entità del RISCHIO, valutato mediante l’utilizzo della matrice già illustrata, e dei singoli valori della Probabilità e della
Magnitudo (necess ari per la corretta indivi duazione delle misure di prevenzione e protezione, come indicato nella figura seguente), si
prevedono, in linea generale, l e azi oni riportate nella succ essiva Tab ella A (Tabella delle Azi oni da intraprendere).
Figura 4 – Curv e Iso-Rischio ed azioni di prevenzione e protezione
Per ogni pericolo indi viduato sono stati sempre riportati, oltre alla Entità del Rischio i valori della Probabilità e della Magnitudo, in modo da
poter indi viduare l e azioni pi ù idonee da intraprendere.
Principi gerarchici della pr evenzione d ei r isch i:
eliminazi one dei pericoli e dei relati vi rischi;
sostituzione di ciò c he è pericolos o con ciò c he non è pericoloso o lo è meno;
inter vento s ui rischi alla fonte;
applicazi one di provvedimenti c olletti vi di protezione pi uttos to c he i ndi viduali;
adeguamento al progresso tec nico ed ai cambiamenti nel campo dell’infor mazione;
miglioramento del li vello di pr evenzione e protezione nel tempo.
Le misure di prevenzione e protezione adottate non devono ass olutamente:
introdurre nuovi pericoli
compromettere le prestazioni del sistema adottato
Tabella A - Tabella d elle Azioni da intraprend ere
Valore
RISCHIO
1
M.BASSO
2
BASSO
3
MEDIO
4
ALTO
Azioni d a Intrapr endere
Scala di T empo
Instaurare un sistema di verifica c he c ons enta di
mantenere nel tempo le c ondizioni di sicurezza
preventivate
UN ANNO
Predisporre gli strumenti necess ari a minimizz are il rischio
ed a verificare l’ efficaci a delle azi oni preventi vate
UN ANNO
Programmare c on urgenza i nter venti c orretti vi tali da
eliminare le anomalie che portano alla determinazione di
livelli di rischio non acc ettabili
Inter venire immediatamente s ulla fonte di rischio
provvedendo a s ospendere le lavorazi oni sino al
raggiungimento di livelli di rischio accettabili
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SEI MESI
IMMEDIATAMENTE
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Dopo aver pres o in considerazi one tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavor atori di cui al D.Lgs. 81/08, c ome pr evisto dall’art. 28,
comma 2, l etter a a) dello stesso Decreto, s ono stati indi viduati, nel c ompless o, i s eguenti rischi, analizzati e val utati nei c apitoli successi vi:
ALLERGENI
CADUTA DALL' ALT O
CADUTA DI MATERIALE DALL' ALT O
CALORE , FIAMME , ESPLOSIONE
CESOIAMENT O, ST RIT OLAMENT O
ELETT ROCUZIONE
GAS E VAPORI
GETTI E SCHIZZI
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
INCIDENT I TRA AUT OMEZZI
INFEZIONI
INVEST IMENT O
M ICROCLIMA
M OVIMENT AZIONE MANUALE DEI CARICHI
OLII MINERALI E DERIVAT I
POSTURA
PROIEZIONE DI SCHEGGE
PUNTURE , T AGLI E ABRASIONI
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
RIBALTAMENT O
RISCHIO BIOLOGICO
RISCHIO CANCEROGENO
RISCHIO CHIMICO
RUMORE
SCHIACCIAMENT O
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
SOFFOCAMENT O, ASFISSIA
URT I, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
UST IONI
VIBRAZIONI
Non risultano presenti, o s ono comunque i nferiori ai corrispondenti valori d’azione, i seguenti ulteriori Rischi comunque presi in
considerazione:
AMIANT O
ANNEGAMENT O
ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNET ICI
INCIDENT I TRA AUT OMEZZI
INVEST IMENT O
M OVIMENT I RIPET IT IVI
OLII MINERALI E DERIVAT I
PROIEZIONE DI MATERIALE UST IONANT E
RADIAZIONI IONIZZANT I
RISCHIO CANCEROGENO
RISCHIO CHIMICO
RISCHIO RAPINA
SCHIACCIAMENT O
SEPPELLIMENT O, SPROFONDAMENT O
SOFFOCAMENT O, ASFISSIA
ST RESS PSICOFISICO
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ELENCO DEI RISCHI INDIVIDUATI ED ANALIZZ ATI
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Qui di seguito vengono riportate le misure di prevenzione generali nei confronti dei rischi specifici indi viduati nell’azienda oggetto del
presente Documento di Valutazione, e riportati in dettaglio nelle Sezioni 7, 8, 9 e 10. Oltre alle indicazioni di ordi ne generale riportate
occorrerà attenersi alle istruzioni dettagliate nelle singole atti vità l avorati ve e nelle sc hede relati ve all’utilizzo di attrezz atur e, sos tanz e
pericolose ed opere provvisionali.
MISURE GENERALI DI TUTELA
Sono state oss er vate tutte le misure generali di tutel a della salute e della sicurezza dei lavoratori, come definite all’ art. 15 del D.Lgs. 81/08,
e precisamente:
E’ stata effettuata l a val utazi one di tutti i rischi per la s alute e la sicurezz a, c osì c ome descritta nel presente DVR.
E’ stata prevista l a la programmazione della prevenzione, mirata ad un c omplesso c he integri in modo c oerente nella pr evenzi one le
condizioni tec niche produtti ve dell’azienda nonché l’influenz a dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro
Come dettagliato nel doc umento di val utazi one, si è provveduto alll’eliminazione dei rischi e, ove ci ò non è possibile, alla loro riduzione
al mini mo i n relazione alle c onoscenze acquisite in bas e al progresso tecnic o
Sono stati rispettati i principi ergonomici nell’organizzazi one del lavoro, nella conc ezione dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti s ulla salute del lavoro
monotono e di quello ripetiti vo
E’ stata attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte
E’ stata prevista a sostituzione di ciò c he è pericoloso con ciò c he non lo è, o è meno pericoloso
E’ stato limitato al minimo il numero dei lavoratori c he s ono, o che possono essere, es posti al rischio
E’ stato previsto un utilizzo limitato degli agenti chi mici, fisici e bi ologici sui luoghi di lavoro
E’ stata data la priorità alle misur e di protezi one collettiva rispetto alle misure di protezione i ndi viduale
E’ stato previsto il controllo s anitario dei lavor atori
Si provvederà all’ allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per moti vi sanitari iner enti la s ua persona e all’adi bizione,
ove possibile, ad altra mansione
Verrà effettuata l’ adeguata i nfor mazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i prepos ti e per i rappresentanti dei l avoratori per la
sicurezza
Verranno i mpartite istruzioni adeguate a tutti i lavoratori
E’ stata prevista la partecipazi one e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sic urezza
E stata effettuata un’ attenta programmazi one delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza, anche attraverso l’adozi one di codici di condotta e di buone prassi. A tal e proposito è stato istituito uno specifico
scadenziario c he c ons entirà il c ontrollo nel tempo delle azioni previste per il miglioramento nel tempo della sicurezz a dei lavoratori
Sono state dettagliate le mis ure di emergenz a da attuare in c aso di primo socc orso, di lotta antincendio, di evacuazi one dei lavoratori e
di pericolo grave e immediato, compreso l’us o di s egnali di avverti mento e di sicurezza
E’ stata programmata la regolare manutenzi one di ambi enti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositi vi di sicurezza in
conformità alla indicazione dei fabbricanti.
Le misure relative alla sic urezza,
all’igiene ed alla salute durante il
lavoro non c omporter anno mai
oneri finanzi ari per i lavoratori.
50 - 70 cm
Schermo regolabile
90 °
110 °
PUNTO DI
APPOGGIO
LIBERO
SPAZIO SUFFICIENTE
min.28 cm)
Tastiera separata
90 °
5 RAZZE CON RUOTE
EVENTUALE
POGGIAPIEDI
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MISURE GENERALI DI PREVENZIONE
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COMPITI E PROC EDURE GENER ALI
Come previsto dall’ art. 43, comma 1, del D.Lgs. 81/08, s ono stati organizzati i necess ari rapporti con i s ervizi pubblici competenti in materia
di primo socc orso, s alvataggio, lotta antincendio e gesti one dell’emergenz a.
Sono stati, infatti, designati preventi vamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta anti ncendio, di
evacuazione dei luoghi di lavoro in c aso di pericolo grave e immediato, di sal vataggio, di primo s occorso e, comunque, di gestione
dell’emergenza;
Sono stati informati tutti i lavoratori che poss ono ess ere es posti a un pericolo grave ed immediato circa le misure predis poste e i
comportamenti da adottar e;
Sono stati programmati gli interventi, presi i provvedimenti e date l e istruzioni affinc hé i l avoratori, in caso di pericolo grave e immediato c he
non può essere evitato, poss ano cess are la loro atti vità, o mettersi al sic uro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
Sono stati adottati i provvedimenti nec essari affinc hé qualsiasi l avoratore, in c aso di pericol o grave ed immediato per l a pr opria sic urezza o
per quella di altre persone e nell’impossibilità di c ontattare il c ompetente superiore gerarc hico, poss a prendere le misure adeguate per
evitare le c ons eguenz e di tale pericolo, tenendo c onto delle sue c onoscenze e dei mezzi tecnici disponi bili. Ai fini delle designazi oni si è
tenuto conto delle di mensioni dell’azienda e dei rischi s pecifici dell’azienda o della unità produttiva s econdo i criteri pr evisti nei decreti di cui
all’articolo 46 del D.Lgs. 81/08 ( decreto del Ministro dell’interno in data 10 marz o 1998 e decr eto l egislativo 8 marzo 2006, n. 139)
In azi enda s aranno s empre presenti gli addetti al pronto socc orso, alla prevenzi one incendi ed alla evacuazione.
In azi enda verrà esposta una tabella ben visibile riportante al meno i s eguenti numeri tel efonici:
Vigili d el Fuoco
Pronto soccor so
Ospedale
Vigili Urb ani
Carabinieri
Polizia
In situazione di emergenza (inc endio, infortunio, c alamità) il lavoratore dovrà c hiamare l’addetto all’emergenza c he si atti verà secondo le
indicazioni sotto riportate. Solo in ass enza dell’addetto all’emergenz a, il lavor atore potrà atti vare la pr ocedura s otto elencata.
CHIAMAT A SOCCORSI EST ERNI
In caso d’incendio
Chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115.
Rispondere con cal ma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà: indirizzo e telefono dell’azienda, informazi oni
sull’incendi o.
Non interrompere l a comunicazione finché non lo decide l’operatore.
Attendere i socc orsi esterni al di fuori dell’azienda.
In caso d’infortunio o malor e
Chiamare il SOCCORSO PUBBLICO c omponendo il numero telefonico 118.
Rispondere con cal ma alle domande dell’operatore che richiederà: cognome e nome, indirizzo, n. telefonic o ed eventuale percorso
per arrivarci, tipo di inci dente: descrizione si ntetica della situazione, numero dei feriti, ecc.
Conclusa la telefonata, lasciare libero il telefono: potrebbe ess ere necess ario richiamar vi.
REGOLE COMPORT AMENTALI
Seguire i consigli dell’operatore della Centr ale Operati va 118.
Osservare bene quanto sta acc adendo per poterlo riferire.
Prestare attenzione ad eventuali fonti di pericolo (rischio di i ncendio, ecc.).
Incoraggiare e rassic urare il paziente.
Inviare, s e del cas o, una persona ad attendere l’ambulanz a in un luogo facilmente indi viduabile.
Assicurarsi che il percorso per l’acc esso della lettiga sia libero da ostacoli.
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PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI
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Come indicato all’ art. 69 del D.Lgs. 81/08, si intende per attrezzatura di lavoro qualsiasi macc hina,
apparecchi o, utensile o impi anto destinato ad ess ere usato durante il lavoro, mentre si intende per uso d i
un’attrezzatura di lavoro qualsiasi operazi one lavor ati va c onnessa ad una attrezz atur a di lavoro, quale l a
mess a in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzi one, la
pulizia, il montaggio, lo s montaggio
Qualsiasi zona all'interno ovvero in prossi mità di una attr ezzatura di lavoro nella quale la presenza di un
lavorator e cos tituisce un rischio per la salute o la sicurezz a dello stesso viene definita zona pericolosa e
qualsiasi lavoratore c he si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa viene definito quale lavorator e
espos to.
REQUISITI DI SICUREZZA
Come indicato all’ art. 70 del D.Lgs . 81/08, le attrezz atur e di lavoro messe a disposizione dei lavor atori devono essere c onformi alle
specifiche disposizioni l egislative e regol amentari di recepimento delle diretti ve comunitarie di prodotto. Per le attrezz ature di l avoro
costruite in assenza di disposizioni legislative e regol amentari o messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di
norme legislative e regolamentari di recepi mento delle diretti ve comunitarie di prodotto verrà controllata la conformità ai requisiti generali di
sicurezza riportati nell’ allegato V del D.Lgs. 81/08.
Le attrezzature di lavoro lavoro c ostruite sec ondo le prescrizioni dei decreti mi nisteriali adottati ai s ensi dell’articolo 395 del decreto
Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell’articolo 28 del decreto legislati vo 19settembre 1994, n. 626, potr anno essere
considerate conformi, come i ndicato al comma 3 dello stesso art. 70 del D.Lgs. 81/08.
Saranno messe a disposizione dei lavor atori escl usivamente attr ezzature c onformi ai requisiti di sic urezza i ndicati, idonee ai fini della salute
e sicurezza ed adeguate al lavoro da s volgere o adattate a tali scopi che devono essere utilizzate c onformemente alle disposizioni
legislative di recepimento delle diretti ve c omunitarie.
All'atto della sc elta delle nuove attrezz ature di l avoro, come i ndicato all’ art. 71, c omma 2, del D.Lgs . 81/08, il datore di l avoro prenderà in
considerazione:
le condizioni e le c aratteristiche s pecific he del lavoro da s volgere;
i rischi presenti nell’ambi ente di l avoro;
i rischi derivanti dall’impi ego delle attrezzature s tess e
i rischi derivanti da i nterferenz e con le altre attrezz atur e già in uso.
Al fine di ridurr e al min imo i rischi connessi all’u so delle attrezzature di lavoro e per impedire che dette attrezzature possano essere
utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte, verranno adottate adeguate mis ure tecnic he ed organizz ati ve e
verranno rispettate tutte quelle riportate nell’ allegato VI del D.Lgs . 81/08.
Tutte l e attrezzature di lavor o sono s tate installate correttamente e si controllerà, tramite un preposto a ciò inc aricato, che le s tesse vengano
utilizzate c onformemente alle istruzioni d’us o.
Si assicurerà, inoltre, che le attrezz ature di l avoro:
siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenz a dei requisiti di sicurezz a
siano c orredate, ove necess ario, da apposite istr uzioni d’uso e libretto di manutenzione
siano ass oggettate alle mis ure di aggiornamento dei requisiti minimi di sic urezza eventual mente stabilite con specifico provvedi mento
regolamentar e o i n relazione al grado di evoluzi one della tec nica della prevenzione e della protezi one
CONTROLLI E REGISTRO
Verrà, cur ata l a tenuta e l’aggiornamento del registro di c ontrollo delle attrezzature di lavoro per le quali lo stess o è previsto.
Per le attrezz ature di lavoro la c ui sicurezz a dipende dalle c ondizioni di installazione si provvederà a che le stess e vengano s ottopos te a un
controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio) e ad un controllo dopo ogni eventuale succ essivo montaggio, al fine
di assicurarne l'installazione corretta e il buon funzionamento.
Per le attrezz ature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti susc ettibili di dare origine a situazi oni pericolos e, si provvederà
a che ess e siano s ottoposte a:
a controlli periodici, sec ondo frequenz e stabilite in base alle i ndicazi oni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle nor me di buona tecnic a, o in
assenz a di queste ulti me, des umibili dai c odici di buona prassi;
a controlli straordi nari al fi ne di garantire il mantenimento di buone c ondizioni di sic urezza, ogni volta c he inter vengano eventi
eccezionali che poss ano avere c ons eguenz e pregiudizievoli per la sicurezz a delle attrezz atur e di lavoro, quali riparazioni
trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi pr olungati di inatti vità.
I controlli, volti ad assic urare il buono s tato di c ons ervazione e l’efficienza a fi ni di sicurezz a delle attrezz ature di lavoro e saranno effettuati
da persona c ompetente.
I risultati dei contr olli saranno riportati per iscritto e, almeno quelli relati vi agli ultimi tre anni, verranno conser vati e tenuti a disposizione
degli organi di vigilanza.
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USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
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Come indic ato nell’ art. 73 del D.Lgs . 81/08, per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dis porranno
di ogni necess aria informazi one e istr uzione e riceveranno una formazione adeguata in rapporto alla sicurezza relati vamente:
alle condizioni di impiego delle attrezz atur e;
alle situazioni anormali prevedibili.
I lavoratori saranno informati sui rischi cui s ono es posti durante l’uso delle proprie attrezz ature di lavoro, sui rischi relativi alle attrezz atur e di
lavoro pr esenti nell’ambi ente immediatamente circostante, anc he se da essi non usate direttamente, nonc hé s ui cambi amenti di tali
attrezzature, come i ndicato al comma 2 dell’ art. 73 del D.Lgs. 81/08
Tutte l e informazioni e le istruzi oni d’uso verranno i mpartite in modo compr ensibile ai lavoratori interess ati e ci si accerterà che esse siano
state recepite.
Per le attr ezzature che richiedono, in relazi one ai loro rischi, conosc enze e respons abilità particolari di cui all’ art. 71, comma 7, del
D.Lgs. 81/08, verrà impartita una for mazione adeguata e specifica, tal e da consentirne l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro,
anche in r elazione ai rischi che possano essere c aus ati ad altr e persone.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
Come i ndicato all’ art. 74 del D.Lgs. 81/08, si intende
per Dispositivo di Protezi one Indi viduale, di seguito
denomi nato DPI, qualsiasi attrezz atura destinata ad
essere indoss ata e tenuta dal lavoratore allo sc opo di
proteggerlo
contro uno o pi ù rischi susc ettibili di minacciarne la sic urezza o la salute durante il lavoro, nonc hé ogni compl emento o acc essorio des tinato
a tal e scopo.
Come i ndicato nelle diverse atti vità l avorati ve oggetto del presente doc umento di valutazione dei rischi, e c ome previsto dall’ art. 75 del
D.Lgs. 81/08, è stato previsto l’impiego obbligatorio dei DPI quando i rischi non poss ono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure
tecniche di prevenzione, da mezzi di protezi one collettiva, da misure, metodi o proc edi menti di riorganizzazi one del lavoro.
Come prescritto dall’art. 76 del D.Lgs. 81/08, i DPI saranno conformi alle nor me di cui al D.Lgs. 4 dicembre 1992 n. 475, e sue succ essi ve
modificazioni e s aranno:
adeguati ai rischi da prevenire, s enz a comportare di per sé un rischi o maggiore
adeguati alle condizioni esistenti sul l uogo di lavoro
Essi, inoltre :
terranno conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore
potranno ess ere adattati all'utilizzatore s econdo le s ue nec essità
In cas o di rischi multipli che richiedono l'uso si multaneo di più DPI, c ome indicati nelle sc hede di sicurezz a riportate nel s eguito, questi
devono essere tra l oro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, l a propria efficaci a nei c onfronti del rischio e dei rischi
corrispondenti.
Ai fini della scelta dei DPI, il datore di lavoro:
ha effettuato l'analisi e la val utazi one dei rischi che non poss ono ess ere evitati con altri mezzi
ha indi viduato le caratteristiche dei DPI nec essarie affinché questi siano adeguati ai rischi stessi, tenendo conto delle eventuali
ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI
ha valutato, sulla bas e delle infor mazioni e delle norme d'us o fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI
disponibili sul mercato e le ha raffrontate con le c aratteristiche i ndi viduate nella scelta degli stessi
provvederà ad aggiornare la sc elta ogni qual volta inter venga una variazione significati va negli elementi di valutazione.
Anche s ulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, s ono state indivi duate, come indic ato nell’ art. 77, comma 2 del D.Lgs . 81/08, le
condizioni in c ui i DPI devono ess ere us ati, s pecie per quanto riguarda la durata dell'uso, i n funzione di:
a) entità del rischio;
b) frequenz a dell'esposizione al rischio;
c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore;
d) prestazioni del DPI.
Sarà c ura del Datore di l avoro:
Mantenere in efficienza i D PI e assic urarne le c ondizioni d’igiene, mediante la manutenzi one, le riparazioni e le s ostituzi oni nec essarie
e sec ondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;
Provvedere a c he i DPI siano utilizzati s oltanto per gli usi previsti, s alvo c asi s pecifici ed eccezi onali, confor memente alle informazi oni
del fabbricante;
Fornire istruzioni dettagliate, ma c omprensibili per i lavor atori
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Particolare addestr amento verrà effettuato in caso di utilizzo dei DPI di protezione dell’udito e dei seguenti DPI rientranti in terza c ategoria:
gli apparecc hi di pr otezione respiratoria filtranti contro gli aeros ol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici
gli apparecc hi di pr otezione isolanti, i vi compresi quelli desti nati all'immersione s ubacquea;
i DPI che assicurano una protezi one limitata nel tempo contro le aggressioni chi miche e c ontro le radiazioni ionizzanti
i DPI per attività in ambi enti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 °C, con o senza radiazi oni
infrarosse, fiamme o materiali in fusione;
i DPI per atti vità in ambienti con condizioni equi valenti ad una temperatura d'aria non s uperior e a - 50 °C;
i DPI des tinati a s alvaguardare dalle c adute dall'alto;
i DPI destinati a s al vaguar dare dai rischi c onnessi ad atti vità c he es pongano a tensioni elettriche pericolos e o utilizzati c ome isol anti
per alte tensioni elettriche;
ESPOSIZIONE AL RUMORE
Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, dovrà essere valutato il rumore dur ante le effetti ve atti vità lavorative , prendendo in
considerazione in particol are:
Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi i nclusa ogni es posizione a rumore i mpulsivo
I valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 189 del D.Lgs. 81/08
Tutti gli effetti sulla s alute e sulla sic urezza dei l avoratori particol armente sensibili al rumore
Gli effetti sulla salute e sicurezz a dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumor e e s ostanz e ototossiche conness e all’atti vità
svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente l’orientamento della letteratura scientifica e s anitaria ed i suggerimenti del
medico competente
Le infor mazioni sull’emissione di rumore for nite dai costruttori delle attrezz atur e impiegate, in confor mità alle vigenti disposizioni in
materia
L'esistenz a di attr ezzature di lavoro alternati ve progettate per ridurre
l'emissione di rumore;
Il prol ungamento del periodo di es posizione al rumore oltre l'orario di l avoro
normale, i n locali di cui e' responsabile
Le informazi oni r accolte dalla sor veglianz a sanitaria, compres e, per
quanto possibile, quelle reperibili nella l etteratura scientifica;
La
disponi bilità di dispositi vi di protezione dell'udito con adeguate
caratteristiche di attenuazione
CLASSI DI RISCHIO E REL ATIVE MISURE DI PREVENZION E
Fascia di appartenenza
(Classi di Rischio)
Classe di Rischio 0
Esposizion e ≤ 80
dB(A)
Classe di Rischio 1
80 < Esposiz ione < 85
dB(A)
Classe di Rischio 2
85 ≤ Esposiz ione ≤ 87
dB(A)
Sintesi delle Misure di prevenzione
(Per dettagli vedere le singole valutazioni)
Nessuna azione specific a (*)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi
proveni enti dall’esposizione al rumore
DPI : mess a a disposizione dei lavoratori dei dispositi vi di protezione indi vidual e dell’udito (art.
193 D.Lgs. 81/08, comma 1, lettera a)
VISITE MEDICHE : sol o su richiesta del l avoratore o qualore il medico competente ne c onfermi
l’opportunità (art. 196, comma 2, D.Lgs. 81/08)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: for mazione ed infor mazione in relazione ai rischi
proveni enti dall’esposizione al rumore; adeguata infor mazione e formazione sull'uso corretto
delle attrezz ature di l avoro in modo da ridurre al mini mo la l oro es posizione al rumore
DPI : Scelta di DPI dell'udito che consentano di eliminar e il rischio per l'udito o di ridurlo al
minimo, previa c ons ultazione dei lavoratori o dei lor o rappresentanti (Art. 193, comma
1, lettera c, del D.Lgs. 81/08). Si esigerà c he vengano indossati i dispositivi di protezione
indivi duale dell’udito (art. 193 D.Lgs. 81/08, comma 1, let b)
VISITE MEDICHE : Obbligatorie ( art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08)
MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE : Vedere distinta
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Destinare ogni DPI ad un uso pers onal e e, qual ora le circostanze richi edano l’uso di uno stess o DPI da parte di più persone, prendere
misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema s anitario e igienic o ai vari utilizzatori
Infor mare preliminarmente il lavor atore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
Rendere dis poni bile nell’azienda ovvero unità produtti va infor mazioni adeguate su ogni DPI;
Stabilire le proc edur e aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la ricons egna e il deposito dei DPI;
Assicurare una for mazione adeguata e organizzare uno s pecifico addes tramento circa l’us o corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.
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Classe di Rischio 3
Esposizion e > 87
dB(A)
Sintesi delle Misure di prevenzione
(Per dettagli vedere le singole valutazioni)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: for mazione ed infor mazione in relazione ai rischi
proveni enti dall’esposizione al rumore; adeguata infor mazione e formazione sull'uso corretto
delle attrezz ature di l avoro in modo da ridurre al mini mo la l oro es posizione al rumore
DPI : Scelta di dispositivi di protezi one i ndi viduale dell'udito c he consentano di eliminare il
rischio per l'udito o di ridurlo al mi nimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro
rappres entanti (Art. 193, comma 1, lettera c, del D.Lgs. 81/08) Imposizione dell’obbligo di
indoss are DPI dell’udito in grado di abbassare l’esposizione al di sotto dei val ori inferiori di
azione salvo richiesta e concessione di deroga da parte dell’organo di vigilanza competente
(art. 197 D.Lgs. 81/08) Verifica l’efficacia dei DPI e verifica che l’esposizione scenda al di sotto
del val ore inferiore di azione
VISITE MEDICHE : Obbligatorie ( art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08)
MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE : Vedere distinta
(*) Nel caso in cui il Livello di esposizione sia pari a 80 dB(A) verrà effettuata la Formazione ed informazione in relazione ai rischi
proveni enti dall’esposizione al rumore.
MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE
Per le Classi di Rischio 2 e 3, verranno applicate le seguenti misure tec niche ed organizzati ve volte a ridurre l'es posizione al rumor e, c ome
previsto :
Segnalazi one, mediante s pecific a cartellonistica, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori poss ono ess ere esposti ad un rumore al di sopra
dei val ori superiori di azione, nonché. D ette aree saranno inoltre delimitate e l'access o alle stess e s arà limitato.
Adozione di altri metodi di l avoro che implicano una minore es posizione al rumore;
Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto c onto del lavoro da s volgere, c he emettano il minor r umore possibile, inclus a
l'eventualita' di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obietti vo oeffetto e' di
limitare l'esposizione al rumor e;
Progettazione della struttur a dei luoghi e dei posti di l avoro;
Adozione di misure tecniche per il conteni mento del r umore tras messo per via aer ea, quali scher mature,i nvolucri o ri vesti menti
realizzati con materiali fonoass orbenti;
Adozione di misure tecnic he per il contenimento del rumor e struttural e, quali sistemi di s morzamento o di isolamento;
Opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul pos to di lavoro;
Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attravers o la limitazione della dur ata e dell'intensita'
dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, c on sufficienti periodi di ripos o.
Nel cas o in c ui, data l a natura dell'atti vita', il lavoratore benefici dell'utilizzo di loc ali di riposo messi a disposizione dal datore di lavoro, il
rumore in ques ti locali sar à ridotto a un li vello c ompatibile con il loro sc opo e le loro condizioni di utilizzo
ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI
Dal punto di vista igienistico, l'esposizione umana a vi brazioni si differ enzia i n:
Esposizione del Sistema Mano-Braccio, indicata con acronimo inglese H AV (Hand Arm Vibration). Si
riscontra in lavorazioni in cui s’impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti.
Questo ti po di vibrazi oni possono indurre a disturbi neurol ogici e circolatori digitali e lesi oni osteoarticol ari
a carico degli arti superiori, definito con termine unitario “Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio”. L'esposizione a vibr azioni al
sistema mano-bracci o è general mente causata dal contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchi nari
condotti a mano.
Esposizione del c orpo inter o, indicata con acronimo inglese W BV (W hole Body Vi bration). Si
riscontra in lavorazi oni a bordo di mezzi di movi mentazi one usati in indus tria ed in agricoltura,
mezzi di tras porto e in general e macchinari industriali vibranti che tras mettano vibrazi oni al
corpo inter o. Tale esposizione può comportare rischi di lombalgie e traumi del rachide per i
lavoratori espos ti.
Per effettuare la valutazi one dell’esposizione al rischio vi brazioni si procederà nel s eguente modo:
1.
2.
3.
4.
5.
Indi viduazione dei lavoratori esposti al rischi o.
Indi viduazione, per ogni lavoratore, del tempo di esposizione (rappresentati vo del periodo di maggior esposizione in relazione alle
effetti ve situazioni di lavoro).
Indi viduazione ( marca e ti po) delle singole macchine o attrezzature utilizzate.
Indi viduazione, in relazi one alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di es posizione durante il lor o utilizzo.
Determinazione del li vello di es posizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.
I criteri igienistici formulati nell’ambito degli attuali standard sono bas ati su previsioni di prevalenz a del fenomeno di Raynaud o del “dito
bianc o”, a s eguito dell’es posizione a vibrazioni mano-braccio.
Si assume inoltre c he tali criteri siano sufficientemente cautel ati vi, anc he ai fini della prevenzione di altri effetti patologici a carico degli arti
superiori, associati all’esposizione a vi brazioni.
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Fascia di appartenenza
(Classi di Rischio)
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La valutazione del rischio derivante da vibrazioni consiste nella deter minazi one del livello di esposizione a cui sono soggetti tutti i lavoratori
che fanno uso di macchi ne o attrezz ature che produc ono vibrazioni interessanti il sistema mano- braccio o corpo intero.
Il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i valori di riferimento (val ori limite e valori di esposizione che fanno scattare l’azione), riportati nella tabella
sottos tante:
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO (HAV)
Livello d’ azione giornaliero di es posizione
Valore li mite giornalier o di esposizione
A(8) = 2,5 m/s2
A(8) = 5 m/s2
A(8) = 20 m/s2 (su brevi periodi)
Si intende per:
Livello di azione il val ore oltre il quale si ha l’obbligo di attuare misure di tutela dei l avoratori esposti, c ome l’informazi one, di
ridurre il rischio e di atti vare la s or veglianza sanitaria.
Livello limite il valore oltre il qual e l’esposizione è vietata.
Nello specific o, per deter minar e la fascia di appartenenz a e le misure di prevenzione da adottare si dovranno c onfr ontare i valori di A(8) c on i
seguenti r ange:
Livello di Rischio
Entità
Azione d a Intrapr ender e
A(8) ≤ 2,5
RISCHIO BASSO
Nessuna mis ura specifica obbligatoria.
E’ consigliata, comunque, l’infor mazion e la for mazione
dei lav oratori es pos ti al rischio
RISCHIO MEDIO
• Infor mazione/F ormazione dei lavoratori es pos ti al
rischio
• Controlli sanitari periodici
• Misure per abbattere il rischio
2,5 < A(8) ≤ 5
A(8) > 5
A(8) > 20 (brevi periodi)
RISCHIO INACCETTABILE
• Sostituzi one immediata della
macc hina/attrezz o/apparecc hiatur a o riduzione dei
tempi di esposizione
Anche per il cor po i ntero, il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i val ori di riferimento ( val ori limite e valori di esposizione c he fanno scattare
l’azione), riportati nella tabella s ottos tante:
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO (WBV)
Livello d’ azione giornaliero di es posizione
Valore li mite giornalier o di esposizione
2
A(8) = 0,5 m/s
2
A(8) = 1,00 m/s
A(8) = 1,50 m/s2 (su brevi periodi)
Si intende per:
Livello di azione il valore oltre il quale si ha l’obbligo di attuare misure di tutela dei lavor atori es posti, c ome l’informazi one, di
ridurre il rischio e di atti vare la s or veglianza sanitaria.
Livello limite il valore oltre il qual e l’esposizione è vietata.
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LIVELLI DI ESPOSIZIONE
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Livello di Rischio
Entità
Azione d a Intrapr ender e
A(8) ≤ 0,5
RISCHIO BASSO
Nessuna mis ura specifica obbligatoria.
E’ consigliata, comunque, l’infor mazione e la for mazione
dei lav oratori es pos ti al rischio
0,5 <A(8) ≤ 1,00
RISCHIO MEDIO
• Infor mazione/F ormazione dei l avoratori es posti al
rischio
• Controlli sanitari periodici
• Misure per abbattere il rischio
A(8) > 1,00
A(8) > 1,50 (br evi periodi)
RISCHIO INACCETTABILE
• Sostituzi one immediata della
macc hina/attrezz o/apparecc hiatur a o riduzione dei
tempi di esposizione
SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI
ATTIVIT A’ INTERESSATE
Risultano interessate tutte le atti vità lavorati ve nelle quali vi sia l a presenza di prodotti, originati da una reazione chimic a voluta e controllata
dall’uomo, potenzialmente pericolosi per l’uomo stess o.
Prima d ell’attività
tutte le lavorazi oni devono ess ere precedute da una valutazione tes a ad evitare l’impiego di s ostanze chi miche noci ve e a s ostituire ciò
che è nocivo c on ciò che non l o è o lo è meno;
prima dell’impi ego della s pecifica sostanz a occ orre consultare l’etichettatur a e le istruzi oni per l’uso al fi ne di applicare le misure di
sicurezza pi ù opportune (il significato dei si mboli, le frasi di rischio ed i c onsigli di prudenza s ono di s eguito riportati);
la quantità dell’agente c himico da impi egare deve essere ridotta al mini mo richiesto dalla lavor azione;
tutti i lavoratori addetti o comunque pres enti devono ess ere adeguatamente informati e formati sulle modalità di deposito e di impiego
delle s ostanze, s ui rischi per la salute connessi, sulle attività di pr evenzi one da porre in essere e sulle proc edure anche di pronto
soccorso da adottare in c aso di emergenza.
Durante l’attività
è fatto assol uto di vieto di fumare, mangiare o bere s ul pos to di lavor o;
è indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, calzature, masc here per la protezi one delle vie respiratorie, tute etc .) da
adottarsi in funzi oni degli specifici agenti chi mici pres enti.
Dopo l’attività
tutti gli esposti devono seguire una scrupolosa igiene personal e che deve c omprendere anche il lavaggio delle mani, dei guanti, delle
calzature e degli altri indumenti indossati;
deve esser e prestata una particolar e attenzi one alle modalità di s malti mento degli eventuali residui della l avorazione ( es. contenitori
usati).
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Nello specifico, per determinare la fascia d’ appartenenz a e le misure di prevenzione da adottare si dovranno confr ontare i val ori di A(8)
con i s eguenti range:
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GENERALI PER I LAVORATORI
DIPENDENTI - SUBORDINATI
art. 15 del T.U.S.L. D.Lgs. 81/08
DONNE LAVORATRICI
STRESS LAVORO - CORRELATO
COPYING – MOBBING – BURN OUT
TUTELE DEI GIOVANI
Si allegano :
TABELLE con RIFERIMENTI NORMATIVI e TECNICI
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MISURE DI CAUTELA
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MISU R E GEN ER ALI D I TU TELA
La tutel a della sal ute l avoratrici madri attravers o l’eliminazione o riduzione dell’esposizione a fattori di rischio
professionali per le gravide , per l’embrione ed il feto, con particolare attenzione a fattori di rischio abortigeni,
mutageni e teratogeni, ha comportato la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti,
puerpere o in periodo di allattamento fino a s ette mesi dopo il parto, per le lavor atrici addette alle lavor azioni.
A seguito della suddetta valutazione, sono state indi viduate le seguenti misure di prevenzione e protezi one di
ordine general e da adottare:
Verranno modificati i ritmi lavorati vi, i n modo c he essi non siano ecc essivi e, che non comportino una
posizione particolar mente affaticante.
Se richiesto dal medico competente, o se obbligatorio per legge a causa di rischi specifici, si predisporrà che
la lavoratrice venga adi bita, in via provvisoria, ad altra mansione.
In cas o di ulteriori prescrizioni specifiche, ess e verranno indicate nelle atti vità l avorati ve oggetto della valutazione dei rischi, riportate nel
seguito.
Le lavoratrici addette alle rispetti ve mansioni ed il rappresentante per la sicurezz a sono stati informati sui risultati della valutazione e sulle
conseguenti misure adottate.
Nota L’art.12, comma 1, del D.lgs . 151/2001 ha intr odotto la facoltà, per l e lav oratrici dipendenti di datori di l avoro pubblici o privati, di
utilizzare in for ma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal l avoro di c ui all’art.4 della Legge 1204/71 (due mesi pri ma del parto e
tre mesi dopo il parto), posticipando un mes e dell’astensione pri ma del parto al periodo succ essivo al parto.
Per poter avvalersi di tal e fac oltà, la lav oratrice gestante dovrà pr esentare apposita domanda al datore di lav oro e all’ente erogatore
dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazi one del medic o ostetrico-ginec ologo del SSN o con esso c onvenzionato la quale
espri ma una val utazi one, sulla bas e delle infor mazi oni fornite dalla lavoratrice sull’attività svolta, circa la compatibilità delle mansioni e
relative modalità svol gi mento ai fini della tutela della sal ute della gestante e del nascituro e, qualora l a lavoratrice sia adi bita a mansione
comportante l’obbligo di sorveglianz a sanitaria, un certificato del Medico Competente attestante l’ass enz a di rischi per lo s tato di gestazione
Qui di seguito viene riportato, anche a titolo informativo per le lavoratrici madri e per i soggetti interessati, l’elenc o dei principali pericoli per
le lavoratrici stesse, c on l’indicazione delle principali cons eguenz e e dei di vieti deri vanti dalla vigente normati va i n materia.
ERGONOMIA
PERICOLO
ATTIVITÀ IN POSTUR A
ERETTA PROLUNGAT A
POSTURE INCONGRUE
CONSEGUENZE
Mutamenti fisiologici in corso di gravi danza ( maggior
vol ume sanguigno e aumento delle pulsazi oni
cardiache, dilatazione gener ale dei vasi s anguigni e
possibile c ompressione delle vene addominali o
pel viche ) favoriscono la congestione periferica
durante l a postura
eretta. La compressione delle vene può ridurre il
ritorno venos o con conseguente accelerazi one
compens ati va del battito c ardiac o materno e il
manifestarsi di
contrazioni uterine. Se la
compens azione è ins ufficiente ne
possono deri vare vertigini e perdita di c oscienz a.
Periodi prolungati i n pi edi durante l a giornata
lavorati va determi nano
per le donne un maggior rischio di parto prematuro.
E' potenzial mente pericol oso lavorare i n posti di
lavoro ristretti o in postazioni non
sufficientemente adattabili per tenere c onto del
crescente vol ume addomi nale, in particolar e nelle
ultime fasi della gravidanza. Ciò può deter minare
stiramenti o strappi muscol ari. La destrezza, l'agilità,
il coordinamento, la
vel ocità dei movi menti e l'equilibrio possono ess ere
anch'essi li mitati e ne può deri vare un rischio
accresciuto
d'infortunio.
LAVORO IN POSTAZIONI
ELEVATE
E' potenzial mente pericol oso per le l avoratrici
gestanti lavorare i n postazi oni s opraelevate (ad
esempio sc ale, piattaforme, ecc) a c ausa del rischio
di cadute dall’alto.
LAVORI CON M ACCHINA
MOSSA A PED ALE,
QUANDO IL RITMO SIA
FREQUENTE O ESIGA
SFORZO
Le atti vità fisiche particol armente affatic anti s ono
considerate tra le caus e di aborti spontanei. E'
importante assic urare c he il vol ume e il ritmo
dell'atti vità non
siano eccessi vi e, dove possi bile, le lavoratrici
abbi ano un certo controllo del modo i n cui il lavoro è
organizzato.
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DIVIETI
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.G
(i lavori che c omportano una stazione in
piedi per pi u' di meta' dell'orario)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine
del periodo di interdizione dal l avoro
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.G
(lavori che obbligano ad una
postazione particolarmente
affaticante).
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine
del periodo di interdizione dal l avoro
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.E
(i lavori su scal e ed impalcature mobili e
fisse)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine
del periodo di interdizione dal l avoro
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett. H
(i lavori con macc hina mossa a pedale, o
comandata a pedal e, quando il ritmo del
movi mento si a frequente, o esiga un
notevole s forzo)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine
del periodo di interdizione dal l avoro
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LAVOR ATRICI IN STATO DI GRAVIDANZ A
D.Lgs. 26 marzo 2001, n° 151
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MOVIMENTAZIONE
MANUALE C ARICHI
LAVORI SU MEZZI IN
MOVIMENTO
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.F
(lavori di manovalanza
pesante )
D.Lgs 151/01 alleg ato C, ett.A,1,b
(movimentazione manuale di c arichi pesanti
che c omportano rischi, soprattutto
dorsolombari)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine
del periodo di interdizione dal l avoro
L'esposizione a vibrazi oni a bassa frequenza, c ome
accade per us o di mezzi i n movimento, può
accrescere il rischio di aborti s pontanei. Il lavoro a
bordo di
veic oli può ess ere di pregiudizio per la gravi danza
soprattutto per il rischio di microtraumi, scuotimenti,
colpi, oppure urti, sobbalzi o traumi c he i nteressi no
l'addome.
D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.O
(i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei
treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di
comunicazione in moto)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine del
periodo di i nterdizione dal l avoro
AGENTI F ISICI
PERICOLO
CONSEGUENZE
DIVIETI
RUMORE
L'esposizione prolungata a
rumori forti (> 80 dBA) può deter minare un aumento
della pressione sanguigna e un senso di
stanc hezza; si ipotizza una
vas ocos trizione arteriolare che potrebbe esser e
respons abile di una dimi nuzione del flusso
placentare. Sono, inoltre, possibili riduzioni di
crescita del feto, c on cons eguente mi nor peso alla
nascita. Evidenz e sperimentali suggeriscono c he
una esposizione pr olungata del nascituro a rumori
forti dur ante la gravidanz a può avere un effetto s ulle
sue c apacità uditi ve dopo la nascita.
D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,1,c
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett. A
(lavori vietati ai minori ai sensi dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C
(malatti e professionali)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
(per esposizioni ≥ 80 dBA)
DIVIETO FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
(per esposizioni ≥ 85 dBA)
SCUOTIMENTI
VIBRAZIONI
Un'esposizione di lungo periodo a vibrazi oni c he
interessano il corpo inter o può accrescer e il rischio
di parto prematuro o di neonati s otto peso e/o
complicanze in gravidanza e parti pr ematuri.
SOLLECITAZIONI
TERMICHE
Durante la gravidanza l e donne
sopportano meno il c alore ed è più facile che
svengano o risentano dello stress da calore.
L'esposizione a c alore può avere
esiti noci vi s ulla gravi danz a. Il lavoro a temperature
molto fredde può essere
pregiudizievole per l a sal ute per gestanti, nascituro e
puerpere. I rischi aumentano in caso di esposizione
a sbalzi improvvisi di temperatura
RADIAZIONI IONIZZ ANTI
Una es posizione a radiazioni ionizzanti c omporta dei
rischi per il nascituro. Se una lavoratrice c he allatta
opera con liquidi o pol veri radioattivi può
determinarsi un' es posizione del bambino in
particolare a s eguito della c ontaminazi one della
pelle della madre. Sostanz e contaminanti radioatti ve
inalate o digerite dalla madre possono pass are
attravers o la placenta al nascituro e, attraverso il
latte, al neonato. L’es posizione durante il primo
trimestre di gravi danz a può provocare aborto,
aumento delle malformazioni e deficit funzi onali
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(lavori con macc hine scuotenti o
con utensili che trasmettono intens e
vibrazi oni)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine del
periodo di i nterdizione dal l avoro
D.Lgs. 151 Allegato A lett. B
(Lavori che impiegano utensili
vibranti ad aria compress a o ad
asse fl essibile soggetti all’obbligo di
sorveglianza s anitaria)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A
SETTE MESI DOPO IL PARTO
D.Lgs. 151/01 Allegato A lett. A
(celle frigorifere)
D.Lgs. 151/01 allegato C lett.A,1,f
(esposizione a sollecitazioni
termiche rilevanti evidenziata dalla
val utazi one dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
DIVIETO FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO PER
ESPOSIZIONI A T EMP. MOLTO
BASSE (es. l avori nelle celle frigorifere)
D.Lgs 151/01 art.8
(Le donne, durante la gravidanza, non
possono s volgere atti vita' in z one
classificate o, c omunque, ess ere adibite ad
atti vita' che potrebbero es porre il nascituro
ad una dose che ecced a un millisievert
durante il periodo della gravidanza)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
Se es posizione nascituro > 1 mSv
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.D
(i lavori che c omportano l'esposizione alle
radiazioni i onizzanti).
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E
FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
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MANOVALANZ A PESANTE
La manovalanz a pesante e/o la movimentazione
manual e dei carichi pesanti è ritenuta pericolosa i n
gravidanza i n quanto può determinare lesioni al
feto e un parto prematuro. Con il
progredire della gravi danza la lavoratrice è esposta
ad un maggior rischio di lesi oni c ausato dal
rilassamento ormonale dei
legamenti e dai probl emi pos turali
ingenerati dalla gravidanz a
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D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C
(malatti e professionali di c ui all.4 al decreto
1124/65 e succ essive
modifiche)
D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,1,e
(rischio da radiazioni non ionizzanti
evi denziato dalla valutazione dei rischi )
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
Per es posizioni s uperiori a quelle
ammess e per la popolazione
generale
AGENTI BIOLOGICI
PERICOLO
AGENTI BIOLOGICI D EI
GRUPPI DI RISCHIO
da 2 a 4
CONSEGUENZE
Le malattie i nfettive c ontratte in gravidanza poss ono
avere notevoli ripercussioni s ull’andamento della
stessa. Molti agenti biol ogici appartenenti ai gruppi
di rischio 2,3,4 possono i nteress are il nascituro in
caso di infezi one della madre durante la gravidanz a.
Essi poss ono giungere al bambino per vi a
placentare oppure durante e dopo il parto, in cas o di
allattamento o a s eguito dello s tretto contatto fisico
tra madre e bambino. Agenti c he poss ono infettare il
bambino in uno di questi modi sono ad esempio i
virus dell'epatite B, C, ros olia, l’ HIV, il bacillo della
tubercolosi, quello della sifilide, la sal monella del tifo
e il toxoplas ma. In particolare poss ono ess ere
espos te determinate categorie di
lavoratori (es.s anità).
DIVIETI
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett B
(rischi per i quali vige l'obbligo delle visite
mediche preventi ve e
periodiche).
D.Lgs 151/01 alleg ato B lett. A
punto 1 lett b ( per virus ros olia e
toxoplasma in assenza di
comprovata immunizzazione)
D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,2
(rischio di esposizione ad agenti
biologici evidenziato dalla
val utazi one dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A
SETTE MESI DOPO IL PARTO
AGENTI CHIMICI
PERICOLO
SOST ANZE O PREPARATI
CLASSIFIC ATI COME
PERICOLOSI (TOSSICI,
NOCIVI, CORROSIVI,
IRRITANTI)
PIOMBO E DERIVAT I CHE
POSSONO ESSERE
ASSORBITI DALLO
ORGANISMO UM ANO
CONSEGUENZE
L'effetti vo rischio per l a salute c ostituito dalle si ngole
sostanze può ess ere determinato esclusi vamente a
seguito di una val utazi one del rischio. Una
esposizione occupazional e prevede spesso la
presenz a di una c ombinazi one di più s ostanze, e in
questi casi non è
sempre possibile c onoscere l e conseguenze delle
interazioni fra le di verse sostanz e ed i possibili effetti
sinergici che le associazioni chi miche possono
produrre. Alcuni agenti chi mici
possono penetr are attravers o la pelle i ntegra ed
essere assorbiti dal c orpo c on ripercussioni negative
sulla salute. M olte
sostanze poss ono passare nel l atte mater no e per
questa via contaminare il bambino. Tra gli effetti
degli agenti c himici sulla gravidanz a molti studi
hanno
evi denziato il verificarsi di aborti s pontanei c orrelati
ad una es posizione occupazionale a numeros e
sostanze, tra cui s ol venti organici, gas anestetici e
farmaci antiblastici, anc he per bassi li velli di
esposizione.
Vi sono forti evidenze che l'esposizione al piombo,
sia del nascituro che del neonato,
determini problemi nello s viluppo, danno del sistema
ner voso e degli organi emopoi etici. Le donne, i
neonati e i bambini i n tener a età s ono maggiormente
sensibili al piombo che gli adulti masc hi. Il piombo
passa dal s angue al l atte.
DIVIETI
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.A
(lavori vietati ai minori ai sensi dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C
(malatti e professionali)
D.Lgs 151/01 alleg ato C lett,A
punto 3 lett. a,b,c,d,e,f, e lett B
(esposizione ad agenti c himici
pericolosi evi denziata dalla
val utazi one dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A
SETTE MESI DOPO IL PARTO
Può essere consentito l’us o di
sostanze o preparati classificati
esclusivamente irritanti per l a
pelle e con fras e di rischio “può
provocar e sensibilizzazione per
contatto con la pelle” (R43), a
condizione c he il rischio sia
evitabile con l’uso dei DPI.
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.A
(lavori vietati ai minori ai sensi dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C
(malatti e professionali)
D.Lgs 151/01 alleg ato B lett. A
numero 1 lett.c e lett. B num ero 1 lett.a
(allegato 2 DL 645/96)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A
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RADIAZIONI NON
IONIZZANTI
Al momento attuale non esistono dati certi s ugli
effetti provocati s ulla gravidanza o s ulla lattazione
dalle radiazioni non
ionizzanti. Non si può escludere c he esposizioni a
campi elettromagnetici intensi, come ad es empio
quelli associati a fisioterapi e (marconiterapia,
radarterapia) o alla s aldatura a
radiofrequenza delle materie plas tiche, possano
determinare un rischio accresciuto per il nascituro.
Sulla base degli studi epidemiol ogici effettuati, il
lavoro al vi deoter minale non espone a
RNI in grado di interferire con la normale evoluzi one
della gravidanza.
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DESCRIZIONE
DIVIETI
LAVORO NOTTURNO
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A UN ANNO DI VIT A DEL
BAMBINO
LAVORI A BORDO DI NAVI, AEREI, TRENI, PULMAN O
ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE IN MOTO
LAVORI DI MONDA E TRAPIANTO DEL RISO
LAVORI DI ASSISTENZA E CURA D EGLI INFERMI NEI
SAN ATORI E NEI REPARTI PER M ALATTIE INFETTIVE E
PER MAL ATTIE NER VOSE E MENT ALI
LAVORI AGRICOL I CHE IMPLIC ANO L A MANIPOL AZIONE E
L’USO DI SOSTANZE TOSSICHE O ALTRIMENTI NOCIVE
NELLA CONCIMAZION E DEL TERRENO E NELL A CURA
DEL BESTIAME
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di
interdizione dal lav oro
DIVIETO IN GRAVIDANZ A
durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di
interdizione dal lav oro
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
LAVORI CHE ESPONGONO ALL A SILICOSI E
ALL’ASBESTOSI O ALL E ALTRE MAL ATTIE
PROFESSIONALI (di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del
Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e
successi ve modificazioni)
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
LAVORI PREVISTI D AL D.LGS. 345/99
LAVORI PREVISTI D AL D.LGS. 262/2000
LAVORI INDICATI NELL A T ABELL A ALLEGATA AL D PR
303/1956 PER I QUAL I VIGE L’OBBLIGO DELLE VISIT E
MEDICHE PREVENTIVE E PERIODICHE
DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
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ALTRI LAVORI VIET ATI
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MISU R E GEN ER ALI D I TU TELA
Definizioni e campo di applicazion e
I soggetti tutelati dal D.Lgs. 345/1999 e s. m. i., sono i minori di 18 anni che abbiano "un c ontratto o un rapporto di lavoro, anc he speciale",
ed in partic olare:
i "bambini" (ter mine c he sostituisce quello di "fanciulli" della legge del 1967), vale a dire coloro che non hanno ancora c ompiuto i 15
anni o che siano anc ora s oggetti all'obbligo scol astico;
gli "adolescenti", e ci oè i minori di età c ompresa tra i 15 e i 18 anni non pi ù soggetti all'obbligo scolas tico (art.3).
Le disposizioni introdotte dal D.lgs. 345/99 sono applicabili anc he agli apprendisti, c onsiderata la speci ale natura di tale r apporto lavorativo,
fatte salve eventuali regolamentazi oni specific he non peggiorati ve, e devono es tendersi anc he al di fuori del rapporto di lavoro dipendente.
Le norme del D.lgs. 345/99 non si applicano " agli adolescenti addetti a lavori occasionali o di br eve durata" c onc ernenti:
a) servizi domestici prestati in ambito familiare;
b) prestazioni di lavoro non noci vo, né pr egiudizievole, né pericoloso, nelle imprese a c onduzione familiare (art.4).
Età minim a di ammissione al lavoro e d eroghe
L'età minima per l'ammissione al lavoro è fissata "al momento in cui il minore ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria", e non può
comunque esser e inferiore ai 15 anni compi uti (art.5 D.Lgs. 345/1999).
L'impiego dei bambini in via ecc ezionale è possibile in atti vità lavorative di carattere cultural e, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore
dello s pettac olo, su autorizzazione della direzione provi nciale del lavoro e previ o ass ens o scritto dei titolari della potestà genitoriale, purché
si tratti di atti vità c he non pr egiudichino la sicur ezza, l'integrità psico-fisica e lo s viluppo del minore, nonché la fr equenz a scol astica o la
partecipazione a programmi di orientamento o di formazi one professionale.
La prestazi one lavor ati va del minor e impiegato nelle atti vità di cui s opra non può protrarsi oltre le ore 24. In tal c aso il minore deve godere, a
prestazione compiuta, di un periodo di riposo di al meno 14 ore c ons ecuti ve (art.11 D.Lgs. 345/1999).
Lavori vietati
Gli adolescenti non possono essere adibiti alle lavorazioni, ai proc essi e ai lavori indic ati nell' allegato I del D.Lgs. 345/1999, tranne c he per
indispensabili moti vi di dattici o di formazi one professi onal e e per il tempo necess ario alla for mazi one stessa, sotto s or veglianza di for matori
competenti e nel rispetto di tutte le c ondizioni di s alute e sicurezza previste dalla legislazione vigente (art.7 D.Lgs. 345/1999).
E' su questo punto c he si s ono inc entr ate prioritariamente l e modific he apportate dal D.Lgs. 262/2000. Il nuovo art.7, al 2° comma, stabilisce
infatti che, in deroga al di vieto generale, le lavorazi oni, i proc essi e i lavori indicati nell'Allegato I possano essere s volti dagli adolesc enti per
indispensabili moti vi didattici o di for mazione, oltr e che in aula o in laboratorio, anc he in ambienti di l avoro di diretta pertinenza del datore di
lavoro dell'apprendista, e quindi anc he all'interno dei locali aziendali, ferme restando le condizioni s opra citate.
Per avvalersi della deroga, oltre alla autorizzazione della Direzione Provinciale del lavoro, deve essere preventi vamente richiesto il parere
della c ompetente ASL, c he dovrà verificare il rispetto da parte del datore di lavoro richiedente della normativa in materia di igiene e di
sicurezza del lavoro (art.7, 3°comma).
ALLEGATO I d.Lgs. 235/99 - L AVORI VIET ATI
Saranno vi etati tutti i lavori che espongono i minori agli agenti indic ati qui di s eguito.
AGENTI F ISICI
Atmosfera a pressione s uperiore a quella naturale, ad esempio in c ontenitori sotto pressione, i mmersione sottomarina, fermo
restando l e disposizioni di cui al DPR 20 marzo 1956, n. 321
Rumori con esposizione superiore al valore di 80 dBA
AGENTI BIOLOGICI
Agenti bi ologici dei gruppi 3 e 4, ai s ensi del titolo X, art. 268, del D.Lgs. 81/08 e di quelli geneticamente modificati del gruppo II di cui
ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92.
AGENTI CHIMICI
Sostanze e preparati classific ati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), es plosi vi (E) o estremamente infiammabili (F+)
Sostanze e preparati classific ati nocivi (Xn) e c omportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti frasi:
1) pericolo di effetti irreversibili molto gravi (R39);
2) possibilita' di effetti irreversibili (R40);
3) puo' provoc are s ensibilizzazione mediante inal azione (R42);
4) puo' provoc are s ensibilizzazione per c ontatto con la pelle (R43);
5) puo' provoc are alterazioni genetiche ereditarie (R46);
6) pericolo di gravi danni per la salute in cas o di esposizione prolungata (R48);
7) puo' ridurre la fertilita' (R60);
8) puo' danneggiare i bambini non ancora nati (R61);
Sostanze e preparati classific ati irritanti (Xi) e c omportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti fr asi:
1) puo' provoc are s ensibilizzazione mediante inal azione (R42);
2) puo' provoc are s ensibilizzazione per c ontatto con la pelle (R43);
d) sostanze e preparati di c ui al titolo IX del D.Lgs. 81/08 (agenti c anc erogeni e mutageni)
e) piombo e c ompos ti;
f) amianto.
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Saranno, inoltre, vietati ai minori tutti i lavori e proc essi indic ati nella seguente tabella:
ELENCO
1) Processi e lavori di cui all'allegatoXLII del decreto legislati vo n. 81 del 2008.
2) Lavori di fabbricazione e di mani polazione di dis positi vi, ordigni ed oggetti di versi c ontenenti esplosi vi, fermo restando l e
disposizioni di cui al decreto del Presidente della R epubblica 19 marzo 1956, n. 302.
3) Lavori in serragli contenenti ani mali feroci o velenosi nonc he' condotta e governo di tori e stalloni.
4) Lavori di mattatoi o.
5) Lavori comportanti l a mani polazi one di apparecchi ature di produzione, di immagazzinamento o di i mpiego di gas c ompressi, liquidi
o in s oluzione.
6) Lavori su tini, bacini, ser batoi, damigiane o bombole contenenti agenti chi mici di cui al punto I.3.
7) Lavori edili di demolizione, allesti mento e s montaggio delle armature es terne ed interne delle costr uzioni.
8) Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione
9) Lavori il cui ritmo e' deter minato dalla macc hina e che sono pagati a cottimo.
10) Es ercizio dei forni a temperatura s uperiore a 500 C come ad es empio quelli per la produzione di ghisa, ferroleghe, ferro o acciaio;
operazi oni di demolizione, ricostruzione e riparazi one degli stessi; lavor o ai laminatoi.
11) Lavorazioni nelle fonderie.
12) Proc essi elettrolitici.
13) Produzione di gomma sintetica; lavorazi one della gomma natural e e sintetica.
14) Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe.
15) Produzione e lavorazione dello z olfo.
16) Lavorazioni di escavazione, c omprese le oper azioni di estirpazione del materiale, di colloc amento e smontaggio delle armature, di
conduzione e manovra dei mezzi mecc anici, di taglio dei massi.
17) Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbi ere e industria estratti va in genere.
18) Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocc e, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, pol verizzazi one, vagliatur a a
secco dei pr odotti pol verulenti.
19) Lavorazione dei tabacc hi.
20) Lavori di c ostruzione, trasformazi one, riparazi one, manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei
reparti a terra.
21) Produzione di calc e ventilata.
22) Lavorazioni che es pongono a rischio silicotigeno.
23) Manovra degli apparecc hi di s ollevamento a trazi one meccanica, ad eccezi one di ascensori e montacarichi.
24) Lavori in pozzi, cisterne ed ambi enti assimilabili.
25) Lavori nei magazzini frigoriferi.
26) Lavorazione, produzi one e manipolazione c omportanti esposizione a prodotti farmaceutici.
27) Condotta dei veicoli di trasporto e di macc hine operatrici semoventi c on propulsione mecc anica nonche' lavori di pulizia e di
servizio dei motori e degli organi di trasmissione che sono in moto.
28) Operazioni di metallizzazione a spruzz o.
29) Legaggio ed abbatti mento degli alberi.
30) Pulizia di camini e focolai negli impi anti di combustione.
31) Apertura, battitura, c ardatura e pulitura delle fibre tessili, del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli.
32) Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali.
33) Cernita e trituramento degli stracci e della carta us ata.
34) Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad albero flessibile e altri strumenti vi branti; us o di pistole fissac hiodi.
35) Produzione di pol veri metalliche.
36) Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o c on fiamma ossi drica o ossiacetilenica.
37) Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili taglienti, s eghe e macchi ne per tritar e.
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Lo str ess è uno stato, che si accompagna a maless ere e disfunzi oni fisiche, psicologiche o s ociali ed che
consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle
attes e nei loro confronti. L’indi viduo è capace di reagire alle pressioni a cui è s ottoposto nel breve
termine, e queste possono essere c onsiderate positi ve (per lo s viluppo dell’indi viduo stess o), ma di
fronte ad una es posizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltr e,
persone diverse possono r eagire in modo diverso a situazioni si mili e una s tess a persona può, in
momenti diversi della propria vita, reagire in maniera di versa a situazioni simili. Lo stress non è una
malattia ma una esposizione pr olungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causar e problemi
di salute. Lo stress indotto da fattori ester ni all’ambiente di lavoro può condurre a cambi amenti nel
comportamento e risurre l’efficienza sul lavoro. Tutte le manifestazi oni di stress sul lavoro non vanno
considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può esser e causato da vari fattori quali il
contenuto e l’organizzazi one del lavoro, l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.
I sintomi più frequenti sono : affaticamento mental e, cefalea, gastrite, ins onnia, modificazione dell’umore, depressione ed ansia,
dipendenza da far maci.
I fattori che c aus ano stress poss ono ess ere :
lavoro ripetitivo ed arido
carico di lavoro e di res ponsabilità ecc essivo o ridotto
rapporto conflittuale uomo - macchina
conflitti nei rapporti c on c olleghi e superiori
fattori ambientali (rumore, presenza di pubblico...)
lavoro notturno e turnazi one
Si provvederà alla tutela, in particolare, della s alute psichica les a o messa i n pericolo dalla c atti va organizz azione delle risorse umane, la
tutel a del rischio specifico da s tress lavorati vo di una particol are categoria di l avoratori che in ragione delle peculiarità della pres tazione
lavorati va s ono i soggetti più esposti alla si ndrome in es ame.
Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori, in quanto solo attraverso i singoli controlli è possibile acquisire quelle
conosc enz e s ulla base delle quali il datore di lavoro è i n grado evitare il rischio specifico dello stress lavorativo (ad esempi o non ass egnare
turni notturni una persona c he ha già manifestato e magari c urato sindromi depressi ve) c on una diversa organizzazione del personale,
secondo il normale criterio del prevedibile ed evitabile.
Ai tradizionali fattori di rischio inoltre si affiancano oggi "nuovi fattori", legati al rapporto pers ona-lavoro, agli aspetti relazionali e
moti vazionali, alla disaffezione, all'insoddisfazione, al maless ere collegato al ruolo del singolo lavoro, alle relazioni con i colleghi ed i capi,
alle vess azioni morali e sess uali, al rapporto c on l e tecnologie e con le loro continue evoluzi oni. Il fenomeno del dis agio lavor ati vo s ta
assumendo sempre maggiore rilevanza ed espri me il cedimento psicofisico del lavoratore-lavoratrice nel tentativo di adattarsi alle difficoltà
del confronto quotidi ano con la propria atti vità lavorativa.
Lo stress non è una malatti a, ma può caus are probl emi di natura fisica e mentale quando le pressioni e le richieste di ventano ecc essi ve e
assillanti, c on effetti negati vi per i lavoratori e l e azi ende. Lo s tress dipende dal contesto di lavoro (organizzazione, ruolo, carriera,
autonomia, rapporti interpersonali) e dal contenuto del lavoro (ambiente, attrezzature, orario, carico-ritmi, formazione, c ompiti).
Esso si può prevenire attraverso una valutazione del rischio simile a quella applicata a tutti gli altri rischi sul posto di lavoro, coinvolgendo i
lavoratori e le lavoratrici e i l oro rappres entanti, gli RLS.
Il mobbing produce str ess e l o stress facilita l'insorgere di situazioni di mobbing.
E' importante distinguerli, perché di verse sono le caus e e di versi i rimedi. In particol are il mobbing si configura come l'insieme di azioni
personali e impersonali aggressive, violente, ripetute, i mmoti vate, indi viduali o di gruppo c he incidono in modo significati vo sulla condizione
emoti va e psic ofisica di un indi viduo o di un gruppo di indi vidui.
MISURE DI PREVENZIONE ADOTTAT E
Verrà data ai singoli lavoratori la possi bilità di sc egliere le modalità di es ecuzione del proprio lavoro;
Si cercherà di diminuire il più possi bile l’entità delle atti vità monotone e ripetitive;
Verranno aumentate le informazi oni concernenti gli obietti vi;
Sarà s viluppato uno stile di leaders hip;
Si eviteranno definizioni imprecise di ruoli e mansioni.
Verranno distribuiti/c omunicati efficac emente gli standard ed i valori dell’organizzazione a tutti i livelli organizzativi, per esempio
tramite manuali destinati al personal e, riuni oni informati ve, bollettini;
Si farà i n modo che gli standar d ed i val ori dell’organizzazione si ano noti ed oss er vati da tutti i lavoratori dipendenti;
Si provvederà al miglioramento della res ponsabilità e della c ompetenza del management per quanto riguarda la gestione dei
conflitti e la c omunicazi one;
Si stabilirà un c ontatto indipendente per i lavor atori;
Verranno coinvolti i dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione dello stress lavorocorrelato.
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STRESS LAVORO-CORRELATO
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DEFINIZIONI
Lo stress e’ la rispo sta non sp ecifica d ell’org anismo um ano di fronte a qualsiasi sollecitazion e e stimolo si pr esenti, innestando
una normale reazione d i ad attamento che può arrivar e ad essere p atologica in situaz ioni estrem e.
GENERALIT A’ SULLO STRESS
Quindi lo str ess si manifesta quando l’organis mo deve rispondere a qualsiasi stimolo del mondo es terno e questa risposta consiste in un
adattamento del comportamento e in un’atti vazione dei sistemi biologici (psico-neuro-endocrini) che per mettono di affrontare e risol vere la
situazione in modo tal e da evitar e possibili conseguenz e negati ve e permettere di s viluppare for me di
adattamento nel caso non si a possibile risol vere la situazione.
Quindi, una c osa importante da tener e a mente e’ che lo stress non e’ di per sè sempre un fattore negati vo, in
quanto esiste uno stress positi vo c hiamato eu stress che ci rende più capaci di adattarci positi vamente alle
situazioni, ma esiste poi uno stress negati vo chiamato distress quando la situazi one richiede uno sforzo tale
di adattamento da superare le nos tre capacità di realizzarlo, e quindi si instaur a un logorio progressivo che
porta al superamento delle nostre difes e psic ofisiche.
Dal momento in cui il nos tro organis mo viene s timol ato e deve rispondere a questa sollecitazione, esso mette
in moto alc uni mecc anis mi specifici che s tanno alla base dello stress e più precis amente i n ques ta risposta si
indivi dua :
1.
una coppia “sti molo- risposta”,
2.
uno sforzo di adattamento, per risponder e in modo adeguato ed efficac e allo stimolo,
3.
un alto c ons umo “energetico” (psichico e fisico) per realizzare ques to s forzo di adattamento.
Ora in base alle modalità con cui gli stimoli esterni si pres entano, il nostro organismo risponderà in modo di verso e più precisamente
attravers o due modalità disti nte i n:
⇒
Stress acuto: quando gli eventi str essanti si pres entano in modo acuto e la risposta dell’organismo si gioca ed es aurisce nel giro
di poc hi mi nuti o or e (ad es empio una notizia luttuosa);
⇒
Stress cronico: Quando gli eventi stressanti si pr otraggono per giorni, s ettimane, mesi e la risposta dell’organismo deve essere
mantenuta per tutto quel tempo ( ad esempio un rapporto di lavoro problematico).Oggi prendiamo in consi derazione il distress cioè
la parte negati va dello stress la cui sindrome si c aratterizza per:
a)
una prima fas e di “allarme”
b)
una seconda fase di “resistenz a”
c)
una terza fas e di “esaur imento funzionale
Dopo una prima fase di allarme cioè di aumentata attenzione e tensi one l’organismo cerca di contr astare la situazione stressante , acuta o
cronica che sia, opponendo una resistenza agli effetti che questa situazione produc e sul proprio equilibrio, ma ad un certo punto, nel
tentati vo di contrastarla, va in esaurimento perché il costo della resistenza è più forte delle capacità di cui dispone il nostro organismo che
con il passare del tempo si es aurisce fac endo c osì emergere gli effetti dello stress da lavoro.
Quello che è stato detto fino adesso val e per tutti: un capo reparto può essere un fattore stressante come una suoc era o una moglie o un
marito, lo stress sul lavoro può essere altr ettanto forte di quello in casa con i propri famigliari o con amici e parenti con cui non si riesce ad
andare d’acc ordo, ma bisogna frequentare comunque. E’ ovvio che la possi bilità di stress non è escl usiva del lavoro, ma lo si riscontra in
qualsiasi ambiente si a di vita che di l avoro; per c hi se l a ricorda, c’era una frase famos a “Fermate il mondo voglio sc endere” con cui si
esprime il conc etto di s tress anche nel linguaggio più banale e c omune della situazione s tressante global mente i ntes a.
A noi però adesso interess a portarci sul lavoro. Anche sul lavoro lo s tress c’è sempre stato perché chi ha comi nciato a far e il medic o del
lavoro come noi negli anni 14, tutte le grosse lotte sulla sicurezza sul lavoro parti vano proprio dal discorso dei ritmi, dei tempi, del cottimo,
della c atena, lo stress era il pane quotidiano, poi in qualc he modo sembrava che si fosse un pochino perso. Adesso ritor na molto forte
perché nelle nuove
forme di organizz azione del lavor o stanno riemergendo o emergendo delle situazioni che giocano un ruolo molto forte nel produrre
situazioni stressanti.
E’ evidente che, per es empio, il fatto che alc uni fattori di rischio chimici e fisici siano lentamente calati di intensità rispetto a trenta anni fa,
ha fatto riemergere di più gli altri fattori, ma gli aspetti più rilevanti sono legati alla crescente terziarizzazione che s posta molto l’attenzione
su questi problemi.
La precarietà e l’in certezz a del lavoro, sono elementi stressanti di enorm e portata così come le nuove forme organizzative il cui
legam e con lo stress è molto str etto per non dire intrinseco.
Pensiamo al lavoro su chiamata, cioè un lavoratore che sta a casa ed as petta la chiamata dell’azienda per andare a lavorare, qui lo stress
si riflette sia s ul lavoro che sulla vita quotidiana perc hé ne danneggia la qualità creando questo clima di inc ertezza.
Il nuovo sistema di regole legate alla legge Biagi opera sulla flessibilità esas perata la quale sicuramente è una condizione che può influire
molto sulla situazione di stress dei lavoratori, quindi oggi il mondo del l avoro fa ritornare in primo piano c on forza o fa emergere nuovi
elementi c he poss ono inci dere pes antemente nei c onfronti dello stress .
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CHE COSA E’ LO STRESS
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Possiamo di videre i fattori stress anti s ul lavor o in tr e grandi gruppi:
a)
b)
c)
fattori materiali,
fattori organizzativi in senso classico,
fattori immateriali e psicoso ciali
Tutti questi mesc olandosi variamente possono contribuire a creare una condizione di stress. Partiamo dai fattori materiali perché spess o si
pens a c he lo stress sia soltanto frutto di un disordi ne psicologico o rel azionale. Certamente lo s tress è princi palmente un fatto psicol ogico e
relazional e, ma anche gli aspetti materiali contano; un ambiente di lavoro molto rumoroso, le vibr azioni, gli inquinanti aerei, le basse
temperature e gli sbalzi di
temperatura, la movi mentazione di carichi pes anti, pos ture viziate e stanc anti, s ono tutti elementi che contribuiscono a creare stress .
Più interessanti sono i fattori organizzativi; i prin cipali sono gli orar i di lavoro, i turni in p articolare quelli con forte rotaz ione e il
lavoro notturno, i carichi di lavoro , i r itmi di lavoro, la ripetitività e par cellizzazion e e la monotonia; tutti questi possono essere
fattori causali o concau sali di stress.
L’ultimo gruppo di fattori chiamato psicosoci ali relati vi al c ontesto lavorativo riguardano il rapporto c on l’ambiente di lavoro e il c ontenuto del
lavoro (se piace oppur e no), as petti quindi molto contigui ai fattori organizzati vi visti in prec edenza. In particolare i fattori psicos ociali legati
al contesto lavorati vo s ono dovuti all’eventuale c arenz a di c ultura organizzati va, motivazionale e comunicati va dell’azienda, un’ azienda che
non sa motivare, c he non tras mette le informazioni, che non s viluppa un buon sistema di rel azioni è un’azienda in c ui la possibilità di andare
incontro a s tress è molto maggiore.
Altri aspetti sono il ruolo che si h a nell’amb ito dell’org anizzazion e, sono chiari, ad esempio , i compiti e il m andato? Può evolvere
la carriera? Quale il controllo sul proprio lavoro? Il livello di r esponsabilità è troppo elevato o vicever sa si è der esponsabilizz ati?
Questi sono tutti elementi che ogni giorno incidono sul vissuto rispetto al lavoro.
Altri fattori potenzial mente str essanti sono i rapporti interpersonali, orizzontali e verticali, i conflitti sul lavoro e i conflitti lavoro - famiglia, in
quanto il mondo del lavoro è aperto e c omunic ante c on il mondo della vita quotidiana, gli aspetti legati al c ontenuto del lavor o; quante volte,
per es empio, ci accorgiamo che il l avoro che ci viene affidato non è c ongruo rispetto alle nostre capacità e rispetto alle nostre c ompetenz e.
Se il lavor o è
troppo difficile ci mette in ansia, se è tr oppo facile ci dà un s ens o di frustrazione, in quanto potremmo usare meglio le nos tre risorse, infatti lo
stress è legato ad un eccesso di stimolazione, ma anc he ad un difetto di stimolazione, se ci si trova ad operare dietr o ad uno sportello con
300 pers one nervose davanti questo è un momento stress ante, ma se si è c hiusi in un ufficio senz a niente da fare anc he questo è un fattore
stressante.
Non percezione del sens o e della utilità del proprio lavoro, tempi e risorse c he mi sono ass egnate che non sono c ongrue al lavoro ed ai
compiti che mi vengono affidati, eccessi va flessi bilità, s ono tutte condizioni che non possiamo pensar e che passino s enz a lasci are il s egno,
senza intacc are il nostro viss uto ed il nos tro benessere non s olo mentale, ma anc he fisico.
LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE
Arriviamo or a al s econdo passaggio: se queste situazi oni variamente combi nate incidono s u di noi,
quali effetti produc ono sulla nostra s alute? In definiti va lo str ess ci interessa perché paghiamo un costo
rispetto allo stress , paghiamo delle c ons eguenze a livello c omportamentale ed emozionale, a li vello di
disturbi psic o fisiologici e a livello patologico, in quanto l’azione indotta dallo stress può avere un effetto
favorente nel s orgere di c erte mal attie, poiché si sta male quando si è a disagio, ma ci si può anche
ammalar e, in c erte c ondizioni, per c olpa dello stress.
E’ chiaro ch e tutto ciò è legato ai diver si livelli di stress, ed è legato sopr attutto alla risposta
individuale;
Questo argom ento è un terr eno minato, infatti la r isposta individuale è estr emam ente variabile perch é nella stessa condizione di
disagio, cinque p erson e hanno una reaz ione di un certo tipo m entre altre l’hanno diversa; quindi attenzion e a non g ener alizzare in
modo banale, però è importante cap ire che lo
stress può incid ere sulla nostra salute.
A livello comportamental e ed emozionale le cons eguenze dello s tress possono esser e ad es empio:
⇒ sovreccit azione, irritabilità e rabbia: una persona sotto stress sc atta e di venta aggressiva an c he per motivi banali e futili;
⇒ scar sa concentrazione e scarsa attenzione: lo stress ha a che fare c on gli infortuni, i n quanto una persona c on sc arsa
concentrazione e attenzione, è c ertamente più portata ad aver e un infortunio, s e l’ambiente di lavoro non è più c he sic uro;
⇒ una diminuzione d el r endimento: una persona str essata rende di meno s ul lavor o, è fuori discussione ;
⇒ una facilità al pianto: è uno dei primi s egni molto importanti che siamo al limite delle nostre risorse;
⇒ eccessi o car enze di alimentazion e, poca voglia di mangiare o vic eversa mangiare molto;
⇒ un calo d ella memor ia;
⇒ un calo d ell’autostima, ci si s ente inadeguati e s ubentra un sens o di impotenza e di frustrazi one che induc e spesso una risposta
sbagliata attraverso l’assunzione o l’aumento del livello del fumo o degli alcolici,
⇒ disturbi del sonno: sia come difficoltà ad addormentarsi sia come risvegli precoci, ris vegli frequenti,
⇒ disturbi cardiovascolari: tac hicardia palpitazioni, extrasistol e, ipertensi one arteriosa;
⇒ tendenza all’ip erglicemia;
⇒ cefalea; il mal di testa è un altro disturbo, molto as pecifico,
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I FATTORI STRESSANTI SUL LAVORO
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ATTIVITA' E FASI DI LAVORO
Nella seguente tabella vengono riportate le l avorazioni oggetto del pres ente Documento di Valutazione DEI Rischi, suddivis e in ATTIVITÀ
(costituenti i di versi raggruppamenti) ed i n FASI DI LAVORO (o reparti).
ATTIVITÀ/F ASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 1
ATTIVITA’ DI UFFICIO
Fase 1
D IR EZ ION E E SEGR ETERIA
Fase 2
LAVOR I D I UF FICIO
Fase 3
U FF IC IO – PR OTOC OLLO E C EN TR ALIN O
Fase 4
R IC EVIMEN TO C LIEN TI E/ F OR NITOR I
ATTIVITÀ/F ASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 2
ATTIVITA’ DI VENDITA E COMMERCIO DEL SUPERMERCATO
Fase 1
ESPOSIZ ION E E VEND ITA D I PR OD OTTI AL D ETTAGLIO
Fase 2
SISTEMAZ ION I IN TER N E AL N EGOZIO
Fase 3
STOC C AGGIO PR OD OTTI SU PER MERC ATI
Fase 4
OPER AZ ION I DI C ASSA
ATTIVITÀ/F ASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 3
REPARTO PRODOTTI ALIMENTARI
Fase 1
R EPAR TO SALU MERIA E F OR MAGGI
Fase 2
R EPAR TO C AR NI F R ESC H E
Fase 3
R EPAR TO PANIFICIO - F OR N O
Fase 4
R EPAR TO PESC E FR ESC O E/O SUR GELATI
Fase 5
R EPAR TO OR TOFR U TTA - VER DU R A
ATTIVITÀ/F ASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 4
REPARTO MACELLERIA
Fase 1
MAC ELLAZ ION E, SEZ ION AMEN TO E C ONF EZION AMEN TO C ARN E
Fase 2
MAC ELLER IA LABOR ATOR IO
Fase 3
LAVOR AZ ION I ALL’IN TER N O D ELLE C ELLE FR IGOR IF ER O
ATTIVITÀ/F ASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 5
ATTIVITA’ DI PULIZIA
Fase 1
PU LIZIA D EGLI AMBIEN TI IN TER NI E ESTER NI
Fase 2
PU LIZIA SER VIZ I IGIENICI
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SEDE OPERATIVA
NOTIZIE di CARATTERE GENERALE
ORARI di LAVORO
Gior ni
Orar i
Lunedì
08.00 – 20.00
M artedì
08.00 – 20.00
M ercoledì
08.00 – 20.00
G iovedì
08.00 – 20.00
Venerdì
08.00 – 20.00
S abato
08.00 – 20.00
D omenica
08.00 – 13.00
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L’ins ediam ento s i ins erisc e in pros s im ità del c entro urbano di MOR LU PO (R M) 00067 in c orris pondenza di una s trada ad
ALTO s c orrim ento v eic olare e pedonale S.S. 3 Via F LAMIN IA.
STUDIO DEL CONTESTO AM BIENTALE
DELL’INSEDIAMENTO
COMUNE di CASTLVECCHIO (RM) 00060
Via ROMA, 3
Contesto Insediamento:
Area in pieno centro urbano, zona centrale dotata di tutte le
urbanizzazioni primarie, con ALTA intensità veicolare e pedonale
Presenza di edifici pubblici e/o commercia li nelle
immediate vicina nze
Potenziali interferenze con il
contesto ambienta le
1)
SI
X
NO
Nelle vicinanze dell’insediamento si riscontra la presenza di edifici
pubblici e commerciali e/o insediamenti indus triali o artigiana li che
potrebbero comportare un’eccessiva a ttività veicolare e/o pedona le, si
prescrive quindi la massima cautela nell’ingresso e/o uscita dei
fornitori, suba ppalti e/o lavoratori prestanti serviz io o fornitura nel
nostro pless o
Foto are a inte re ssata alla z ona de lla se de operativa
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ATTIVITA’ LAVORATIVE
SVOLTE
RIFERIMENTI NORMATIVI
DESCRIZIONE ATTIVITA’
RISCHI EVIDENZIATI
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Si allegano
MACCHINE e ATTREZZATURE
SOSTANZE PERICOLOSE
DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALI
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Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse s ono s tati
indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di
Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonc hè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanz e impiegate, con i relativi rischi
e mis ure di prevenzione.
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Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
F ASE LAVOR ATIVA
DIREZIONE E SEGRETERIA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Trattasi dei lavori di impostazi one e strategia aziendale e del controllo dell'attività contabile e
amministrati va, comportanti lo s volgimento di lavori di ufficio con utilizzo di attrezzatura tipica.
Attrezzature UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezz ature :
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
STAMPANTE A GETTO D'INCHIOSTRO
STAMPANTE LASER
TELEFONO
Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanz e Pericolose :
TONER
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanz e sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misur e di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descriz ione del Perico lo
Postur a
Elettroc uzione
Inalazi one di pol veri e fibre
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Improbabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
Assicurarsi che il lavoro non venga s volto cos tantemente in c ondizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale ins ufficiente)
Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di colloc amento)
Si provvederà a c ompletare l'infor mazione di tutti i lavoratori s ui rischi riscontrabili in albergo, sulle misure prec auzionali adottate e
sulle attività di prevenzione da metter e in atto
Coinvolgere i lavoratori nella stesura delle proc edure di l avoro
Rimuovere il contante dall'immobile con regolarità; tenere il contante i n cass aforte/contenitore ad apertura ritardata; non c ontare e
riporre denaro apertamente; compilar e norme per il maneggio del denaro e accertar e che il personale le conosca
Posizionare la s tampante i n ambi enti opportuni
Punture, tagli ed abr asioni
Utilizzare la spillatrice c on la dovuta attenzione e cura
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ATTIVITA’ DI UFFICIO
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
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La s ostituzione del toner, essendo quest'ulti mo tossico, deve essere effettuata da personale esperto
Postura
Si terranno a dis posizione degli addetti al videoterminale c he ne facciano richiesta poggiapiedi e/o pedane
Si espleterà opera di for mazione affi nchè ogni operatore predis ponga la tastiera in modo da sc aricare il peso delle mani e/o degli
avambracci
Utilizzare schermi protetti vi per l'affaticamento visi vo per il lavoro al videoter minal e
Effettuare semplici es ercizi di rilassamento, stiramento e rinforz o muscol are durante la giornata lavor ati va
Si forniranno agli addetti alla direzione e segreteria s edili registrabili in altezza i n mani era c he poss ano predisporli sec ondo le proprie
esigenze e nella maniera più ergonomicamente valida
Predisporre sedili di l avoro montati su 5 ruote, muniti di schi enale registrabile i n altezza ed i nclinabile sec ondo l e esigenz e pr oprie di
ogni operator e dell'ufficio
Non mantenere a lungo posizioni sc omode o viziate.In c aso di impossibilità in tal senso, interrompere s pess o il lavoro per rilassar e la
musc olatur a
Assumere una comoda posizione di lavoro
Saranno messi a disposizione degli operatori supporti per i videoterminali in mani era che ognuno di essi possa posizionare lo sc hermo
secondo l e proprie esigenze
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indoss are obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei l avoratori, si può presumibil mente ritenere che la stessa pres enti nel s uo c ompless o un RISCHIO BASSO.....Ciò nonostante,
al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicur ezza possibili, dovranno ess ere comunque seguite le Misure di Prevenzione i ndicate
ed utilizzati i D.P.I. consigliati.
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Inalazion e di polveri e fibr e
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F ASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
L' atti vità è relati va allo s volgimento di lavori d'ufficio c omportanti l'utilizzo di attrezz ature tipiche,
compreso personal c omputer, utilizzato i n modo disconti nuo.
L' atti vità comporta c ontatti c on la clientela, l'acc esso ad armadi, sc affali e macc hine.
In cas o di utilizzo del PC i n modo sistematico o abituale, per venti ore s ettimanali, dedotte le interruzioni di
cui all' art. 175 dello stesso D.Lgs. 81/08, occorrerà attenersi alle istruzione riportate nella scheda di
sicurezza specifica " LAVORI AL VIDEOTERMINALE".
Attrezzature UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezz ature :
CALCOLATRICE
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
STAMPANTE
TELEFONO
Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanz e Pericolose :
POLVERI
TONER
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descriz ione del Perico lo
Affatic amento visi vo
Elettroc uzione
Stress Psicofisico
Microclima
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Postur a
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
All'atto dell'elabor azione, della sc elta, dell'acquisto del s oftware, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le
mansioni c he i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà c onto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da s volgere;
b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienz a dell'utilizzator e; ness un
dispositi vo o c ontrollo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori;
c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro s volgimento;
d) i sistemi devono fornire l'informazione di un for mato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.
Punture, tagli ed abr asioni
Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da
evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasc he o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali
devono essere us ate c on attenzi one non manomettendo le protezioni della l ama e lasciare l a lama s tess a, al termi ne delle operazioni
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LAVORI DI UFFICIO
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Elettrocuzione
Le macc hine da ufficio alimentate elettricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o
devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da doc umentazione rilasciata dal
fabbricante. Per l'utilizzo occ orrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.
Rumore
Il rumore emesso dalle attrezz atur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della
sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.
Di norma negli uffici, da rilevazioni fatte da Organis mi specialisti, i livelli di rumorosità non sono tali da mettere a rischio la salute dei
lavoratori e da turbare l'attenzione e l a comunicazione verbale dei l avoratori, poiché il limite d'es posizione giornalier a riscontrato è
abbondantemente inferiore alla normativa è di 80 dB, di s otto al quale è ragionevol e consider are che non sussistano rischi di i poac usia
(indebolimento o perdita dell'udito) da rumore.Pertanto pur non rappres entando di norma un rischio lavorati vo, è opportuno progettare
gli ambienti di l avoro tenendo conto del r umore emesso dalle singole apparecc hiature, per evitare c he il rumore infastidisc a i lavoratori,
che fra l'atro possono essere influenz ati anche da fonti di rumore esterni all'ufficio (ad esempio la circolazione s tradale).
Microclim a
Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima s oddisfacente è necess ario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo
occorre proc edere, laddove siano pres enti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza
(ad es empio dotando i l ocali d'arredi e attrezz atur e che provocano bass o inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi
garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune mis ure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene
dei loc ali (pulizia frequente ed efficac e). Inoltre è necess ario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali respons abili come
ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in
caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare cons one misure di
igiene pers onal e,
Radiazioni non ionizz anti
Tutte le radiazioni, ecc ezione fatta per la parte visibile dello s pettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal
punto di vista della tutela della sic urezza e della s alute dei lavoratori.
Postura
Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spess o il lavoro per rilassare la
musc olatur a
Assumere una comoda posizione di lavoro
Effettuare semplici es ercizi di rilassamento, stiramento e rinforz o muscol are durante la giornata lavor ati va i n ufficio
Il piano di lavoro deve aver e una s uperficie poc o riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile
dello sc hermo, della tastier a, dei documenti e del material e acc essorio
SEDIA D A UFFICIO L'altezz a dello sc hienale deve essere di c m 48-52 s opra il sedile, la parte superiore c onc ava, la l arghezza c m 3252; tutte l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e
gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tutte le parti con c ui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate
con materiali a bass a conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni
all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza c on funzioni accidentali
I materiali di rivestimento dei s edili e degli schienali devono consentire la pulitura s enz a danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere
permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi
di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili
stando s eduto, con facilità e s enz a utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forz a per esser e manovrati
La Tastier a del PC deve ess ere inclinabile e dissociabile dallo sc hermo e vi deve essere s pazio sufficiente davanti ad ess a per
poggiare mani e braccia (almeno 15 c m)
Stress Psicofisico
Verranno effettuati adeguati c ontr olli periodici sui lavoratori., in quanto s olo attraverso i singoli c ontrolli è possibile acquisire quelle
conosc enz e sulla bas e delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio s pecific o dello stress l avorati vo con una di versa
organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.
Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psic ofisico ed
in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs.
81/08.
Affaticam ento visivo
ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione s pecifica (lampade di l avoro) devono
garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle c aratteristiche del
lavoro e delle esigenz e visive dell'utilizzatore. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere
evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro
caratteristiche tecniche.
Il Monitor utilizzato deve ess ere privo di difetti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto
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in posizione abbassata. Anc he l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere c aus a di infortuni, occ orre, soprattutto in cas o di
inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocc o della stessa.
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DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indoss are obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Indi viduati i si ngoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei lavoratori, si può pr esumibilmente ritener e che la stessa pres enti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine
del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezz a possibili, dovranno essere seguite le Misure di Prevenzione indic ate ed utilizzati i
D.P.I. c onsigliati.
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RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo c he le fonti lumi nos e quali le finestre e le altre
aperture, le pareti trasparenti o trasl ucide, nonc hè le attrezzature e le pareti di colore c hiaro non produc ano riflessi sullo schermo. Le
finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regol abile per attenuare la luc e diurna che illumina il pos to di
lavoro.
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ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
L'atti vità prevede il disbrigo di pratiche di ufficio, s egreteria e reception, in particolare:
-utilizzo di macchi ne da scri vere
-utilizzo di videoterminali
-catalogazione sc hedari in sc affalatur e
In cas o di utilizzo del PC in modo sistematic o o abituale, per venti ore s etti manali, dedotte le interruzioni di cui
all' art. 175 dello stess o D.Lgs. 81/08, occ orrerà attenersi alle istruzione riportate nella scheda di sicurezz a
specifica " LAVORI AL VIDEOTERMINALE".
Attrezzature UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezz ature :
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
STAMPANTE
TELEFONO
Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanz e Pericolose :
POLVERI
TONER
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descriz ione del Perico lo
Stress Psicofisico
Elettroc uzione
Affatic amento visi vo
Microclima
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Postur a
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
All'atto dell'elabor azione, della sc elta, dell'acquisto del s oftware, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le
mansioni c he i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà c onto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da s volgere;
b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienz a dell'utilizzator e; ness un
dispositi vo o c ontrollo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori;
c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro s volgimento;
d) i sistemi devono fornire l'informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.
Punture, tagli ed abr asioni
Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da
evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasc he o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali
devono essere us ate c on attenzi one non manomettendo le protezioni della l ama e lasciare l a lama s tess a, al termi ne delle operazioni
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UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
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Elettrocuzione
Le macc hine da ufficio alimentate elettricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o
devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da doc umentazione rilasciata dal
fabbricante. Per l'utilizzo occ orrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.
Rumore
Il rumore emesso dalle attrezz atur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della
sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.
In bas e a recenti indagini e misurazioni eseguite sugli operatori del Centralino è stato evidenziato che gli stessi sono espos ti a rischio
contenuto; considerando le ore di attività e le di verse modalità di i mpi ego dei dispositi vi di ricezione, i livelli di es posizione risultano pari
o inferiori a 83 dB(A). Per prevenire questo rischi o è possi bile mettere a disposizione degli addetti dis positi vi di ricezione innovati vi c he
"tagliano" automaticamente i picchi in i ngresso e riduc ono i livelli elevati sotto determinati val ori di tetto. Dai pri mi accertamenti
sperimentali è risultato che l'uso di tali dispositi vi es pone gli operatori a li velli compresi tra 67 e 76 dB(A). Il rischio di danno uditi vo
viene quindi ridotto drasticamente.
Microclim a
Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima s oddisfacente è necess ario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo
occorre proc edere, laddove siano pres enti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza
(ad es empio dotando i l ocali d'arredi e attrezz atur e che provocano bass o inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi
garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune mis ure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene
dei loc ali (pulizia frequente ed efficac e). Inoltre è necess ario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali respons abili come
ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in
caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare cons one misure di
igiene pers onal e,
Radiazioni non ionizz anti
Tutte le radiazioni, ecc ezione fatta per la parte visibile dello s pettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal
punto di vista della tutela della sic urezza e della s alute dei lavoratori.
Postura
Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spess o il lavoro per rilassare la
musc olatur a
Assumere una comoda posizione di lavoro
Effettuare semplici es ercizi di rilassamento, stiramento e rinforz o muscol are durante la giornata lavor ati va i n ufficio
Il piano di lavoro deve aver e una s uperficie poc o riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile
dello sc hermo, della tastier a, dei documenti e del material e acc essorio
SEDIA D A UFFICIO L'altezz a dello sc hienale deve essere di c m 48-52 s opra il sedile, la parte superiore c onc ava, la l arghezza c m 3252; tutte l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e
gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tutte le parti con c ui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate
con materiali a bass a conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni
all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza c on funzioni accidentali
I materiali di rivestimento dei s edili e degli schienali devono consentire la pulitura s enz a danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere
permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi
di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili
stando s eduto, con facilità e s enz a utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forz a per esser e manovrati
La Tastier a del PC deve ess ere inclinabile e dissociabile dallo sc hermo e vi deve essere s pazio sufficiente davanti ad ess a per
poggiare mani e braccia (almeno 15 c m)
Stress Psicofisico
Verranno effettuati adeguati c ontr olli periodici sui lavoratori., in quanto s olo attraverso i singoli c ontrolli è possibile acquisire quelle
conosc enz e sulla bas e delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio s pecific o dello stress l avorati vo con una di versa
organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.
Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psic ofisico ed
in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs.
81/08.
Affaticam ento visivo
ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione s pecifica (lampade di l avoro) devono
garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle c aratteristiche del
lavoro e delle esigenz e visi ve dell'utilizzator e. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo sc hermo o su altre attrezz atur e devono essere
evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro
caratteristiche tecniche.
Il Monitor utilizzato deve ess ere privo di difetti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto
RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo c he le fonti lumi nos e quali le finestre e le altre
aperture, le pareti tras parenti o traslucide, nonchè le attrezz ature e l e pareti di c olore chiaro non producano riflessi sullo schermo.
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in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere c ausa di infortuni, occorre, s oprattutto in cas o di
inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocc o della stessa.
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DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indoss are obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei l avoratori, si può presumibil mente ritenere che la stessa pres enti nel s uo c ompless o un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine
del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza possibili, dovr anno essere s eguite l e Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i
D.P.I. c onsigliati.
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Le fi nestre devono essere munite di un opportuno dispositi vo di copertur a regolabile per attenuare la luc e diurna che illumi na il posto di
lavoro.
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F ASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Questa atti vità prevede la "gesti one" del cliente e/o fornitore. L'addetto accoglie lo stess o, ne asc olta l e esigenze, lo guida nel
magazzino o al reparto di esposizione, e l o consiglia.
Viene quindi compilato eventualmente l'ordine, da pass are ai magazzini eri per la sua evasi one, e
predisposto quanto nec essario per gli as petti fiscali e finanziari s econdo le istruzi oni degli uffici
amministrati vi
Attrezzature UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezz ature :
CALCOLATRICE
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
POS LETTORE CARTE DI CREDITO
STAMPANTE A GETTO D'INCHIOSTRO
STAMPANTE LASER
Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanz e Pericolose :
INCHIOSTRI
TONER
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanz e sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misur e di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descriz ione del Perico lo
Elettroc uzione
Calore, fiamme, es plosione
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Postur a
Radiazioni non ionizzanti
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Improbabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
Assicurarsi che il lavoro non venga s volto cos tantemente in c ondizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale ins ufficiente)
Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di colloc amento)
Coinvolgere i lavoratori nella stesura delle proc edure di l avoro
Rimuovere il contante dall'immobile c on regolarità; tenere il contante in c assaforte/c ontenitore ad apertur a ritardata; non contare e
riporre denaro apertamente; compilar e norme per il maneggio del denaro e accertar e che il personale le conosca
Effettuare semplici es ercizi di rilassamento, stiramento e rinforz o muscol are durante la giornata
Si provvederà a c ompletare l'informazione di tutti i lavoratori sui rischi riscontrabili in azi enda, s ulle misure precauzionali adottate e
sulle attività di prevenzione da metter e in atto
Si espl eterà opera di formazione affinc hè ogni operatore predisponga la tasti era in modo da sc aricare il peso delle mani e/o degli
avambracci.
Si predisporrà opera di for mazione ed informazi one affi nchè ogni operator e sappia come c omportarsi nell'eventualità di una rapina e
accertarsi che le maestranze l e conosc ano
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RICEVIMENTO CLIENTI E/O FORNITORI
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Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse s ono s tati
indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di
Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonc hè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanz e impiegate, con i relativi rischi
e mis ure di prevenzione.
ATTIVITA’ DI VENDITA E
COMMERCIO SUPERMERCATO
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V ALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVOR ATIVE
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F ASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Trattasi delle atti vità c ommerciali di vendita nel negozio di prodotti per la c asa e per l’igiene personale, di
generi alimentari e non comprendente il contatto c on la clientela, la sistemazione e l'esposizione dei
prodotti nelle di verse scaffal ature addette all’esposizione e s tocc aggio degli stessi.
Attrezzature UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’ attività lavorati va si prevede l’utilizzo delle s eguenti Attrezz ature :
SCALA PORTATILE
SCALA A PIOLI
TRANSPALLETS
SCAFFALI
SOST ANZE PERICOL OSE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanz e Pericolose :
DETERGENTI
PRODOTTI PER LA PULIZIA
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Descriz ione del Perico lo
Rumore
Caduta di materiale dall'alto
Elettroc uzione
Movi mentazione manuale dei c arichi
Microclima
Punture, tagli e abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Postur a
Infezi oni
Calore, fiamme, es plosione
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Improbabile
Improbabile
Magnitudo
Modesta
Grave
Grave
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Grave
Grave
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure generali di prevenzi one e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specific a della
relazione i ntrodutti va, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osser vare le s ottoriportate misure di prevenzione e
protezione:
Gener ale
Infor mazione e formazione degli addetti s ul corretto utilizzo delle attrezzature di lavoro, sulla natura dei rischi e sui c omportamenti
conseguenti
Collocare all'inter no della c ella frigorifera un allarme azionabile dall'interno
L'accesso alle c elle frigorifere deve essere permess o s olo al personal e autorizzato
Effettuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e
Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma
Effettuare verifica e manutenzi one periodica alle macc hine e i mpianti per normal e es ercizio
Effettuare una pulizia frequente degli stessi attrezzi per cons entirne un'agevole manipolazione
Per il tritacarne a funzionamento elettrico attenersi alle disposizioni di c ui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenz a Sociale
Caduta di mater iale dall'alto
Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento
Segnalare la presenza di carichi s ospesi ed utilizzare c aschi protetti vi
Punture, tagli ed abr asioni
Durante l'uso del coltello viene c ontrollato frequentemente lo s tato del manic o
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ESPOSIZIONE E VENDITA di PRODOTTI al DETT AGLIO
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Scivolam enti, cadute a livello
Segnalare lungo i perc orsi di transito eventuali ostac oli e prevedere un adeguata illuminazi one
Utilizzare dispositi vi di protezione c ome sc arpe anti nfortunio con suola antisci volo per evitare scivolamenti
Elettrocuzione
L'impianto elettrico deve essere r ealizzato in c onformità alla Regola dell'Arte
Utilizzare attrezzi elettrici a nor ma dotati di idoneo grado di isolamento
Effettuare regolare verifica e manutenzione alle attrezzature elettriche
Formare gli addetti all'utilizzo degli attrezzi elettrici
I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione mecc anica e sic urezza elettrica
Rumore
Valutare l'eventuale esposizione al rumor e ad attuare gli inter venti relativi;prevedere eventuali dis positi vi di protezione
Infezione da microorg anismi
Adottare una scrupolos a igiene pers onal e: abito da l avoro e pulizia frequente delle mani
Sterilizzare gli attrezzi
Movimentazione manuale dei carichi
Formare gli addetti sulle corrette modalità di sollevamento dei c arichi; eventual mente utilizzare dispositi vi di agevol azione
Formare il personal e sulle c orrette modalità di aggancio delle carcass e alle gui de di tras porto
Calore, fiamme, esplosion e
Verificare la sc adenz a del Certificato Pr evenzi one Inc endi (CPI) e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP)
Predisporre mezzi di estinzione portatili o fissi ed effettuare le verifiche periodiche
Microclim a
Utilizzare indumenti pr otettivi per l'access o a luoghi cli matic amente dis agevoli
Le c elle frigorifere devono avere la possibilità di ess ere aperte anche dall'interno
Postura
Organizzare il lavoro in turni, paus e periodic he per evitare il lavoro ripetitivo
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno utilizzare, oltre gli indumenti protetti vi, i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :
Calzature
alimentari
EN 347
Guanti
In lattice
UNI EN 374, 420
Sottopiede anatomico e
antisci volo
Per manipolazione prodotti
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Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate
Evitare affollamenti di addetti nelle z one interessate da oper azioni da taglio
Utilizzare Dispositivi di protezione c ontro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile
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F ASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Trattasi della sistemazione di scatole o di prodotti sfusi in appositi ripiani di scaffalature o all'interno di
vetrine di es posizione da effettuarsi principalmente prima o dopo l'orario di apertura dell'azienda.
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezz ature :
SCAFFALI
SCALE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e
dispositi vi di protezione da indoss are.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descriz ione del Perico lo
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Ribaltamento
Postur a
Microclima
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Improbabile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
Regolare gli orari ed i turni di l avoro tenendo conto di quanto previsto dalla contrattualistica nazionale
Si provvederà a infor mare i lavoratori sulla ubicazione della cass etta contenente i presidi sanitari nec essari per il primo soccorso
provvedendo alla esposizione della cartellonistica nec essaria alla sua indi viduazione
Si provvederà a c ompletare l'informazione di tutti i lavoratori sui rischi riscontrabili in azi enda, s ulle misure precauzionali adottate e
sulle attività di prevenzione da metter e in atto
Assicurarsi che il lavoro non venga s volto cos tantemente in c ondizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale ins ufficiente)
Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di colloc amento)
Prevedere un periodo di adattamento per i nuovi assunti o rientranti
Verificare che i metodi s uggeriti siano applicabili ed applicati
Caduta dall'alto
Verificare che le scale portatili siano dotate di appoggi antiscivolo a pavimento e di gradini antisci vol o
Caduta di mater iale dall'alto
Non sovracc aricare le scaffalature oltre quanto consentito
Le sc affal ature devono essere di portata idonea
Urti, colpi, impatti e compressioni
Nei magazzini e nei loc ali di vendita dei prodotti di abbigliamento devono essere osser vati il massimo ordine, la pulizia e l'accurata
disposizione di scatole e cartoni
Punture, tagli ed abr asioni
Verificare l'integrità delle attrezz ature utilizzate
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Non arrampicarsi s u sgabelli o quant'altro quando si lavora nei pr essi delle vetrine di esposizione
Ribaltamento
Le sc affal ature devono ess ere stabil mente fiss ate al soffitto o alle pareti o comunque realizzate con una str uttur a tal e che sia
impossi bile la lor o caduta per ribaltamento
Postura
Attuare misure tecnic o organizz ati ve in modo da evitare il pi ù possibile la ripetiti vità e l a monotonia delle operazioni: paus e, turni,ecc
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I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indoss are obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:
Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347)
Conclusioni
Indi viduati i si ngoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei lavoratori, si può pr esumibilmente ritener e che la stessa pres enti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine
del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezz a possibili, dovranno essere seguite le Misure di Prevenzione indic ate ed utilizzati i
D.P.I. c onsigliati.
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FASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
La merce arriva tras portata da camion e viene scaricata dagli operatori del supermercato addetti anc he
ad altre fasi del ciclo lavorativo.
A sec onda della struttura e delle di mensioni dei supermercati l'operazione di sc arico può avvenire
mediante una "ribalta", o una "pedana" in ferro (in alcuni casi s postata manual mente), s u c ui vengono
spinti i carrelli carichi di merce, o, in assenza di ribalta, mediante "transpallets" e carrelli elevatori.
Le merci scaricate vengono smistate, tras portate e immagazzi nate nei di versi reparti o aree del
super mercato:
- aree per la preparazione alla vendita (preparazione gastronomic a, doratura pr odotti da forno, prei ncarto prodotti ortofr utticoli)
- celle frigorifere (merce deperibile)
- magazzino (merce non deperibile)
Nell'area ricevimento merce viene lasciata la merce di i mmedi ata rivendita, per poter r apidamente r eintegrare i prodotti esauriti nel punto di
vendita. I prodotti confezionati (scatol ame, bottiglie, latte, etc .) sono in parte immagazzi nati ed i n parte messi direttamente in vendita.
I prodotti surgelati e il pesce s ottovuoto, s e il supermercato non è provvisto di cella frigorifera, vengono immediatamente posti nelle celle
frigorifere per surgelati del reparto vendita. Altri ali menti deperibili vanno direttamente alle c elle frigorifere (carni, frutta e verdura).
La merce dai di versi reparti ( macelleria, frutta e verdura, panetteria e pas ticceria, pesc heria), dal magazzi no e dall'arrivo sc arico merce
viene trasportata in sala vendita utilizzando trans pallet e roll trainer. La merce viene dis posta s ui bancali s econdo criteri di pes o e di genere.
A volte occ orre una s banc alizzazione preliminare altre volte si dis pongono i bancali già predisposti.
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
CARRELLO ELEVATORE
CELLA FRIGORIFERA
TRANSPALLETTS
SOST ANZE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fas e di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in
funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Investi mento
Elettroc uzione
Cesoiamento, stritolamento
Gas e vapori
Caduta di materiale dall'alto
Ribaltamento
Postur a
Microclima
Movi mentazione manuale dei c arichi
Inalazi one di pol veri e fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Improbabile
Possibile
Probabile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Grave
Grave
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one:
GENERALE
In cas o di non funzionamento degli impianti non deve ess ere consentita la normale atti vità negli ambi enti
Fornire idonei DPI (guanti, calzature) e informazi one e formazione del personale s ul loro utilizzo
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STOCCAGGIO PRODOTTI SUPERMERCATI
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Prevedere la costituzione di bancali di altezz a adeguata
Il magazzi no va dotato di opportuna sc affalatura in modo tale c he ogni banc ale possa ess ere appoggiato adeguatamente sugli appositi
ripiani
INVESTIMENTO
I percorsi devono esser e adeguatamente segnal ati e differenziati per persone e mezzi
INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE
In sede di controllo dell'impianto l'ispezione visi va all'inter no delle canalizzazioni può comportare, in diversi casi, la necessita' di
prescriver e una pulizia str aordinaria interna
Deve ess ere eseguito un controllo sulla eventuale pres enza di materiali coibentanti di tipo fibros o all'inter no delle c analizzazioni. In
caso di pres enza di questo materiale deve essere dispos ta l a rimozi one e l a bonifica interna delle c analizzazioni
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
Per ridurre lo sforzo fisico nelle operazioni di traino manual e (con c arrelli manuali) è nec essario c he:l a superficie del pavimento sia
levigata e non pres enti irregolarità;vengano utilizzate ruote di diametro adeguato: di norma, tanto maggiore è il diametr o, tanto mi nore
è la forza richies ta; sia effettuata una periodica manutenzi one delle ruote ( si a dei cusci netti c he del rives timento es terno); la
composizione del rivesti mento esterno si a rigida quanto maggiore è l a durezza, tanto minore è la forza richiesta
Se si utilizzano carrelli manuali il pes o trainato non s uperi i 230 Kg. La distanza massi ma del percors o e' di 16 m. per i carrelli a tre
ruote, e di 33 m per quelli a quattro ruote
Se si utilizzano trans pallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanz a massi ma c onsigliata è di 33 m
Non devono esser e superati i limiti superiori della forza orizzontale necess aria per avvi are (22,5 Kg), mantenere (18 Kg), e arrestare
(36 Kg) un carrello manual e
E' necess ario pr ogettare le modalità di stoccaggio nei magazzini sia per la prevenzione dei danni all'apparato loc omotore nei lavoratori,
sia per problemi di sicurezza
Stoccar e i pallets pieni appena sc aricati dai camion, non a terra ma preferibil mente s u apposita sc affalatura posta ad una altezz a di 6065 c m dal pi ano di c alpes tio ( altezza nocc he )
Per evitare di spos tare il carico ruotando di 180°, si può posizionare il transpallet in modo che l'operator e riduca il suo spostamento a
90°
Per quanto riguarda i pesi unitari delle confezioni è bene che essi non s uperino i 20-25 Kg
Le confezi oni che per la loro di mensi one o forma non consentano di essere facilmente maneggiate (es. sacchi) devono essere
sollevate (speci e se di peso superiore ai 20 Kg.) sempre da due oper atori
L'immagazzinamento delle merci deve avvenire sec ondo pes o e forma delle stesse
Fornire adeguati ausili per la movi mentazi one delle merci
Prevedere s ufficienti spazi per la movimentazione della merce
Nel caso dello scarico delle merci è indispensabile predisporre adeguate banchine e piattaforme livellatrici dove gli autocarri possano
accostarsi agevolmente; i n ques ti casi è opportuno adottare r espingenti o fermi
Si consiglia di stoccare al piano più basso i bancali con la merce per cui è previsto pi king manual e, ai piani alti i bancali da prel evare
per intero
Per lo stivaggio di banc ali in quota, utile e sicuro è l'utilizzo del carrello elettrico dotato di cabina che si eleva, insieme alle forche, al
piano di prelievo del pallet: la visibilità dell'operatore risulter à ottimale in ogni fas e di lavoro
Evitare di trasportare, per percorsi superiori a pochi metri, pesi (dotati di maniglie) maggiori di 10 Kg. con una sola mano: per percorsi
superiori ser virsi di carrelli
Trasportare pesi dotati di maniglia molto s tretta può essere dannoso per la s truttura della mano. Le maniglie andrebbero munite di
adeguata impugnatura già al momento della l oro fabbricazi one
Per il trasporto di cass ette (es. c assette frutta) è bene c he anc h'esse siano dotate di i donea maniglia
Trascinare l'oggetto il pi ù possibile vicino all'imballaggio, senz a sollevarlo
Se l' oggetto e' dotato di maniglia far presa s u di essa nel sollevarlo
Se l' oggetto non è dotato di maniglia, sollevarlo, fi n quanto è possibile, con due mani
GAS E VAPORI
Le bocc hette di ripresa devono essere posizionate in zone distanti da sorgenti inquinanti ad un' altezza di al meno m. 6 dai piani
stradali dove vi e' circolazione di autoveicoli
Per ridurre l'emissione degli automezzi i n arrivo tenere il motore acc eso il mini mo indispensabile, non effettuare acc elerate inutili
L'ambiente in cui arrivano gli automezzi, che deve essere sufficiente spazios o onde favorire un'adeguata ventilazione e maggior facilità
di manovra. In alcuni casi può essere necess ario un convogliamento dei fumi di scarico oltr e il tetto del fabbricato attraverso appositi
tubi aspiranti
MICROCLIMA
L'immissione di aria pri maria deve perlomeno garantire un apporto pari a 30 mc /ora per persona c onsiderando l'affollamento massi mo
prevedi bile. Questo dato deve esser e verificato in c ondizioni di normal e es ercizio dell'impi anto
Il numero di ricambi ( volumi ambiente/ora) può essere c ontenuto, anche se è c omunque opportuno prevedere almeno 1-2 ricambi/ora
La velocità dell'aria nei posti di l avoro deve essere i nferiore al val ore di 0,15 m/sec
I flussi laminari sulle zone di access o devono impedire la formazione di correnti d'aria con notevoli differenze di temperatura rispetto
all'aria ambiente e la presenza di rilevanti irraggiamenti positi vi o negativi
Le vaschette per l'umidificazi one devono essere periodicamente s vuotate e pulite. N on appare s ufficiente la s ola adozione di particol ari
prodotti, aggiunti all'acqua, c he hanno la funzi one di i mpedire la proliferazi one di batteri e/o miceti
Gli impianti devono ess ere s ottoposti a interventi di pulizia e di manutenzione periodica. Inoltre l a sos tituzione dei filtri e l a pulizia delle
griglie di ripresa dell'aria esterna deve avvenire c on regol arità
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POSTURA
I banc ali di prelievo su c ui vengono caricati i pacc hi devono essere regolabili in altezza: ciò c onsentirà all'operator e non solo di
effettuare il prelievo del pacco, ma anche di depositarlo, mantenendo la sc hiena s ostanzialmente eretta
E' consigliabile richiedere ai fornitori di non stocc are sui bancali la merce per una altezza s uperiore ai 70-80 cm: ciò c ons entirà
all'operatore, una volta immagazzinato il bancale ad altezz a nocche, di prelevare i pacchi più alti ad altezz a inferiore a quella delle
spalle (135-140 cm). Se si consente all'operatore di effettuare il sollevamento del carico entro queste due altezze (mi n. 65, max 135),
saranno evitate inutili e dannose flessioni del tronco consentendo, inoltre , senza subire danno, il sollevamento di carichi di peso
superiore ai 5- 6 Kg. consentiti dal NIOSH se si effettua s ollevamento del c arico in posizione i ncongrua
Quando si solleva la confezione, dalla zona di stoccaggio per deporla sul bancale, evitare di ruotare solo il tronco (torsione), ma
effettuare il movimento utilizzando gli arti inferiori
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fas e di l avoro devono indoss are obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420)
Scarpe di sicurezz a con s uola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Elmetto (Confor me UNI EN 397)
Conclusioni
Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO pres enti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stess a presenti nel suo compless o un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine del
miglioramento nel tempo dei li velli di sic urezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I.
consigliati.
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Nel caso di sc arico all'esterno delle merci, è necess ario dotare i lavoratori, nella stagione i nvernale, di appositi DPI (giubbotti) per
difenderli da condizioni climatiche avverse
Prevedere un'adeguata progettazione e manutenzione degli impi anti di condizionamento ess enzial e per garantire un benessere
termico dei l avoratori.
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F ASE LAVOR ATIVA
DESCRIZIONE DELL’ATTIVIT A’
L’atti vità c omporta l’esec uzione di lavori di cass a con utilizzo di attrezz atur e tipo ufficio e di personal
computer appositamente installati con funzione di cassa. Oltre all’atti vità sedentaria tipica, la mansi one
comporta anc he il ricevi mento della clientela, l’acc esso ad armadi, scaffali e macc hine.
Non avendosi la cons ecuti vità di 4 ore di adibizione quotidiana al VDT, considerate le interruzioni conti nue
per le oper azioni di riscontro c he l’impiegato è tenuto ad effettuare, la atti vità vi ene considerata non
comprendente l a sottomansione di Videoterminalista.
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
La mansione comporta l’utilizzo di attrezz atur e d’ufficio, tra cui, prevalentemente:
Cassa
Pos lettore c arte di credito
Lettori laser codici degli acquisti
Personal computer
Contabanconote e contamonete
Stampanti
Fotocopiatrici
Altre attrezzature d’ufficio (telefoni, fax, ecc.)
Nota: Per le attrezz ature utilizzate, che dovranno essere marc ate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e
manutenzione.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Oltre ai Rischi generali legati alla s ede operati va : Rischi o Incendio ( valutato s econdo il DM 10.3.1998) e Rischi o Rapin a ( valutato sec ondo
le LG ABI), l o s volgimento della mansi one comporta i Rischi riportati nella s eguente tabella.
Descriz ione del Perico lo
Stress psic ofisico
Affatic amento visi vo
Elettroc uzione
Radiazioni non ionizzanti
Scivolamenti e c adute i n pi ano
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Postur a
Probabilità
Probabile
Probabile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
2
M icroclim a
Probabile
Lieve
BASSO
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i
lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve:
Gener ale
All'atto dell'elabor azione, della sc elta, dell'acquisto del s oftware, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le
mansioni c he i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà c onto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da s volgere;
b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienz a dell'utilizzator e; ness un
dispositi vo o c ontrollo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori;
c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro s volgimento;
d) i sistemi devono fornire l'informazione di un for mato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.
Punture, tagli ed abr asioni
Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da
evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasc he o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali
devono ess ere usate con attenzione non manomettendo le protezi oni della lama e lasciare la lama stess a, al termi ne delle operazioni
in posizione abbassata. Anc he l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere c aus a di infortuni, occ orre, soprattutto in cas o di
inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocc o della stessa.
Elettrocuzione
Le macc hine da ufficio alimentate elettricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o
devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da doc umentazione rilasciata dal
fabbricante. Per l'utilizzo occ orrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.
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Il rumore emesso dalle attrezz atur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della
sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.
Di norma negli uffici, da rilevazioni fatte da Organis mi specialisti, i livelli di rumorosità non sono tali da mettere a rischio la salute dei
lavoratori e da turbare l'attenzione e l a comunicazione verbale dei l avoratori, poiché il limite d'es posizione giornalier a riscontrato è
abbondantemente inferiore alla normativa è di 80 dB, di s otto al quale è ragionevol e consider are che non sussistano rischi di i poac usia
(indebolimento o perdita dell'udito) da rumore.Pertanto pur non rappres entando di norma un rischio lavorati vo, è opportuno progettare
gli ambienti di l avoro tenendo conto del r umore emesso dalle singole apparecc hiature, per evitare c he il rumore infastidisc a i lavoratori,
che fra l'atro possono essere influenz ati anche da fonti di rumore esterni all'ufficio (ad esempio la circolazione s tradale).
Microclim a
Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima s oddisfacente è necess ario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo
occorre proc edere, laddove siano pres enti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza
(ad es empio dotando i l ocali d'arredi e attrezz atur e che provocano bass o inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi
garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune mis ure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene
dei loc ali (pulizia frequente ed efficac e). Inoltre è necess ario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali respons abili come
ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in
caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare cons one misure di
igiene pers onal e,
Radiazioni non ionizz anti
Tutte le radiazioni, ecc ezione fatta per la parte visibile dello s pettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal
punto di vista della tutela della sic urezza e della s alute dei lavoratori.
Postura
Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spess o il lavoro per rilassare la
musc olatur a
Assumere una comoda posizione di lavoro
Effettuare semplici es ercizi di rilassamento, stiramento e rinforz o muscol are durante la giornata lavor ati va i n ufficio
Il piano di lavoro deve aver e una s uperficie poc o riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile
dello sc hermo, della tastier a, dei documenti e del material e acc essorio
SEDIA D A UFFICIO L'altezz a dello sc hienale deve essere di c m 48-52 s opra il sedile, la parte superiore c onc ava, la l arghezza c m 3252; tutte l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e
gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tutte le parti con c ui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate
con materiali a bass a conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni
all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza c on funzioni accidentali
I materiali di rivestimento dei s edili e degli schienali devono consentire la pulitura s enz a danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere
permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi
di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili
stando s eduto, con facilità e s enz a utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forz a per esser e manovrati
La Tastier a del PC deve ess ere inclinabile e dissociabile dallo sc hermo e vi deve essere s pazio sufficiente davanti ad ess a per
poggiare mani e braccia (almeno 15 c m)
Stress Psicofisico
Verranno effettuati adeguati c ontr olli periodici sui lavoratori., in quanto s olo attraverso i singoli c ontrolli è possibile acquisire quelle
conosc enz e sulla bas e delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio s pecific o dello stress l avorati vo con una di versa
organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.
Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psic ofisico ed
in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs.
81/08.
Affaticam ento visivo
ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione s pecifica (lampade di l avoro) devono
garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle c aratteristiche del
lavoro e delle esigenz e visive dell'utilizzatore. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere
evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro
caratteristiche tecniche.
Il Monitor utilizzato deve ess ere privo di difetti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto
RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo c he le fonti lumi nos e quali le finestre e le altre
aperture, le pareti trasparenti o trasl ucide, nonc hè le attrezzature e le pareti di colore c hiaro non produc ano riflessi sullo schermo. Le
finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regol abile per attenuare la luc e diurna che illumina il pos to di
lavoro.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indoss are obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
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Rumore
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ATTREZZATURA
DESCRIZIONE
Lo sc affal e è un mobile a ripiani us ato per riporvi oggetti vari.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’el enc o dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’attrezzatura es aminata, per ognuno dei quali è stato valutato il
relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Caduta di materiale dall'alto
Ribaltamento
Probabilità
Possibile
Improbabile
Magnitudo
Grave
Grave
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
nell’utilizzo dell’attrezz atura vengono applicate le s eguenti mis ure di prevenzione e protezione:
GENERALE
L' attrezzatura di lavoro deve ess ere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre
persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO
Posizionare e conser vare oggetti, attrezzi e materiali negli scaffali in mani era opportuna
RIBALTAMENTO
Assicurarsi che gli scaffali siano stabilmente posizionati e che non possano rovesciarsi
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezz atura, i lavoratori devono i ndossare i s eguenti DPI c on marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
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SCAFFAL I E REPARTI
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
ATTREZZATURA
DESCRIZIONE
La c ella frigorifera è un local e di c ons ervazione degli alimenti dove vi ene mantenuta una temperatur a costante.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’el enc o dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’attrezzatura es aminata, per ognuno dei quali è stato valutato il
relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Elettroc uzione
Microclima
Movi mentazione manuale dei c arichi
Probabilità
Possibile
Probabile
Probabile
Magnitudo
Grave
Lieve
Lieve
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
nell’utilizzo dell’attrezz atura vengono applicate le s eguenti mis ure di prevenzione e protezione:
GENERALE
L' attrezzatura di lavoro deve ess ere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre
persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
Attenersi alle istr uzioni d'uso c ontenute nel libretto di funzi onamento del dis positi vo
Le c elle frigorifere devono avere la possibilità di ess ere aperte anche dall'interno.
Assicurarsi dell'integrità del macchi naro i n tutte le s ue parti, s oprattutto per quelle el ettriche e per i circuiti di refrigerazione
Utilizzare contenitori idonei per la c onser vazione nella cella frigorifera
Presso la macc hina, poic hè vengono effettuate operazi oni che pr esentano particolari pericoli, per prodotti o materie (infiammabili,
esplodenti, corrosi vi, a temperature dannos e, as fissianti, irritanti, tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno ess ere es poste le
disposizioni e le istruzioni c onc ernenti la sicurezza delle specifiche l avorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
ELETTROCUZIONE
I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione mecc anica e sic urezza elettrica.
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
Si proc eder à alla specifica opera di formazi one verso quegli operatori che saranno addetti alle pos tazioni di lavoro in c ui vi sia la
necessità della movi mentazione manuale dei c arichi
Si predisporranno le operazioni di carico e scarico in manier a da consentire la movi mentazi one manuale dei carichi senza affatic are i
musc oli del tr onco e/o caricare la c olonna vertebrale
Utilizzare sempre i guanti durante l a movimentazione manuale dei c arichi
MICROCLIMA
Utilizzare calzatur e antiscivolo e giacconi imbottiti per i lavori nelle celle frigorifere.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezz atura, i lavoratori devono i ndossare i s eguenti DPI c on marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420)
Scarpe di sicurezz a con s uola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti protetti vi adeguati (Conforme UNI EN 342- 343)
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CELLA FRIGORIFER A
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ATTREZZATURA
DESCRIZIONE
Attrezzatura mecc anic a per la movi mentazione ed il sollevamento di materiali in genere
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’el enc o dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’attrezzatura es aminata, per ognuno dei quali è stato valutato il
relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Investi mento
Incidenti tra automezzi
Ribaltamento
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Probabilità
Possibile
Improbabile
Improbabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
nell’utilizzo dell’attrezz atura vengono applicate le s eguenti mis ure di prevenzione e protezione:
GENERALE
L' attrezzatura di lavoro deve ess ere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre
persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovrà ess ere corredata da apposite istruzioni d'uso e libretto di manutenzione (Art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08)
Utilizzare sempre i dis positi vi di protezione indivi duali previsti
Accertarsi che l'attrezz atura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necess ari requisiti di resistenza e di idoneità ed
essere mantenuta in buono stato di c ons ervazione e di efficienz a.
Il carrello elevator e sara' dotato di adeguato segnal atore ac ustico e luminos o lampeggiante.
Verificare la s tabilità del carico prima di pr ocedere al sollevamento col c arrello el evatore
Durante l'uso del carrello elevatore il carico sarà opportunamente vinc olato e fissato. (Punto 3.1.1, Allegato V - D.Lgs.81/08)
Il carrello elevatore verrà utilizzato esclusi vamente da pers onal e esperto preparato attraverso uno specifico corso di formazione.
(Punto 2.1, Allegato VI - D.Lgs.81/08)
Se l'attr ezzatura di lavoro manovra in una z ona c on pres enz a di lavoratori, devono ess ere stabilite e rispettate apposite regole di
circolazione. In particol are si devono prender e misure organizzative atte e evitar e che lavoratori a piedi si trovi no nella zona di atti vità
di attrezzature di lavoro semoventi. Qualor a la pres enza di l avoratori a piedi sia nec essaria per l a buona es ecuzione dei lavori, si
devono prendere mis ure appropriate per evitare che essi siano feriti dall' attrezz atura (punti 2.2 e 2.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Le attr ezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combus tione poss ono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia
assicurata una quantità sufficiente di aria s enz a rischi per la sicurezz a e la sal ute dei l avoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Il carrello elevator e sara' dotato di appositi dis positi vi antiscarrucol amento.
ELETTROCUZIONE
Prima dell'uso della attrezz atura, verificare che nella zona di lavor o non vi siano linee el ettriche aeree che poss ano interferire con le
manovre
INVESTIMENTO
Il carrello elevator e dovra' aver e le leve di comando confor mate in modo tal e da risultare protette contro l'azionamento accidentale.
I percorsi riservati al carrello elevatore dovranno presentare un franco di al meno 70 centimetri per la sicurezza del personale a pi edi.
(Punto 3.3.3, Allegato V - D.Lgs.81/08)
Verificare il funzionamento dei c omandi di guida c on particolar e riguardo ai freni del carrello el evatore
Verificare che l'avvisatore acustico, il segnal ator e di retromarcia ed il girofaro del carrello elevatore siano regolarmente funzi onanti
Garantire la visibilità del posto di gui da del c arrello elevatore
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CARRELLO ELEVATOR E
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Il carrello elevator e sara' munito di tabella delle portate variabili.
Verificare l'integrità e la stabilità del c arrello prima dell'uso e contollar e preventi vamente l'accessi bilità e l o stato del percorso.
Controllare i percorsi e le aeree di manovra del carrello el evatore appr ontando gli eventuali rafforzamenti
Controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti prima di utilizzare il carrello elevatore
Le attrezz atur e di lavor o s montabili o mobili che s ervono a sollevare carichi devono ess ere utilizzate in modo tale da garantire la
stabilità dell'attrezz atura di lavoro durante il s uo impi ego, in tutte le c ondizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo (Punto
3.1.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezz atura, i lavoratori devono i ndossare i s eguenti DPI c on marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420)
Scarpe di sicurezz a con s uola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Elmetto (Confor me UNI EN 397)
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RIBALTAMENTO
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ATTREZZATURA
DESCRIZIONE
Attrezzatura manuale utilizzata per la movimentazione di carichi di di versa natura.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’el enc o dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’attrezzatura es aminata, per ognuno dei quali è stato valutato il
relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Caduta di materiale dall'alto
Postur a
Movi mentazione manuale dei c arichi
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
nell’utilizzo dell’attrezz atura vengono applicate le s eguenti mis ure di prevenzione e protezione:
GENERALE
L' attrezzatura di lavoro deve ess ere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre
persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
Presso la macc hina, poic hè vengono effettuate operazi oni che pr esentano particolari pericoli, per prodotti o materie (infiammabili,
esplodenti, corrosi vi, a temperature dannos e, as fissianti, irritanti, tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno ess ere es poste le
disposizioni e le istruzioni c onc ernenti la sicurezza delle specifiche l avorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
È vietato compier e sugli organi i n moto dell'attrezz atur a qualsiasi operazione di ripar azione o registrazione.Qualora sia nec essario
eseguire tali operazi oni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difes a dell'incolumità del lavoratore.D el di vieto indicato
devono essere resi edotti i lavoratori medi ante avvisi c hiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Effettuare periodica manutenzione
Assicurarsi dell'integrità dell'attrezzatura in tutte le s ue parti
Il mezz o sar à corredato da apposite istr uzioni d'uso e libretto di manutenzione (Art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08)
Le attr ezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combus tione poss ono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia
assicurata una quantità sufficiente di aria s enz a rischi per la sicurezz a e la sal ute dei l avoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Il mezz o dovra' ess ere corredato da un libretto d'uso e manutenzi one.
RUMORE
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottar e le cons eguenti misure di prevenzione in
funzione del li vello di es posizione calcolato.
INVESTIMENTO
Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di circolazione (Punto
2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
Se si utilizzano trans pallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanz a massi ma c onsigliata è di 33 m
Nei confronti degli operatori a cui saranno affidate le operazioni di trasporto mediante il trans pallet si espleterà opera di formazione ed
informazione tendente a evidenziare la necessità di procedere s pingendol o ed evitando il trai no
RIBALTAMENTO
Nei confronti degli operatori a cui saranno affidate le operazioni di trasporto mediante il trans pallet si espleterà opera di formazione ed
informazione tendente a fornire le cognizioni nec essarie ad assicurare la stabilità del carico, l'entità dello stesso e la portata massi ma
ammissibile
Le attrezz atur e di lavor o s montabili o mobili che s ervono a sollevare carichi devono ess ere utilizzate in modo tale da garantire la
stabilità dell'attrezz atura di lavoro durante il s uo impi ego, in tutte le c ondizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo (Punto
3.1.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
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TRANSPALLETTS
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Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse s ono s tati
indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di
Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonc hè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanz e impiegate, con i relativi rischi
e mis ure di prevenzione.
REPARTO PRODOTTI
ALIMENTARI
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V ALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVOR ATIVE
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FASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Nel reparto in es ame si effettua prevalentemente la rivendita a taglio e pes o al banco di prodotti
alimentari (formaggi, insaccati, etc.); in misura minor e vengono preparati e venduti alcuni piatti
gastronomici composti da prodotti di origine animale e non; vi sono anness e la cella frigorifera e la
cucina. In cucina si prepar ano e c ucinano cibi o si riscaldano s emplicemente ci bi prec otti. Vi si effettua
anche la rivendita di pane e di prodotti di pasticceria acquistati da fornitori terzi, si effettua la doratura,
in locali con c aratteristiche e arredi tipici delle panetterie, di pane prodotto e prec otto altr ove e la c ottura
di alcuni prodotti di pasticceria ( brioches , sfogliatelle, etc.).
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
AFFETTATRICE
COLTELLO
FORNO
FORNO A MICROONDE
IDROPULITRICE
LAVASTOVIGLIE
GRATTUGGIA ELETTRICA
SOST ANZE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
DETERGENTI
POLVERI
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fas e di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in
funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Rischio Biologico
Elettroc uzione
Postur a
Microclima
Movi mentazione manuale dei c arichi
Inalazi one di pol veri e fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one:
GENERALE
Dovranno ess ere a disposizione idonei DPI (guanti, c alzatur e) e il personale dovrà esser e informato e formato
Tutte l e macchi ne i mmesse nel mercato devono rispettare i requisiti essenziali di sicur ezza
Le macc hine dovr anno essere c onformi alle norme previgenti con particolare riferimento a quanto previsto dal D.Lgs.81/08
In cas o di vendita o di acquisto di macc hine già in uso prima del 21/9/96, il venditore deve for nire un'attestazione di conformità alle
norme previgenti
In cas o di non funzionamento degli impianti non deve ess ere consentita la normale atti vità negli ambi enti
Quando un lavoratore viene ex novo addetto ad un lavoro con operazi oni ripetiti ve o quando riprende il lavoro dopo alcune setti mane
di assenza, occ orre farlo ruotare su di verse attività che c omportino un di verso interessamento delle strutture anatomic he c oinvolgibili
Regolare gli orari ed i turni di lavor o tenendo conto di quanto previsto dalla c ontrattualistica nazionale
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Dovranno essere fornite idonee scarpe di protezione e dovrà essere effettuato anche un controllo circa l'effetti vo utilizzo di questi DPI
per evitare gli infortuni agli arti inferiori caus ati dallo sci vol amento dalle mani degli imballi
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REPARTO SALUMERIA E FORMAGGI
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L'impugnatura di un coltello professionale deve garantire la sicurezza d'uso, deve quindi essere dotato di rivestimento antiscivolo.
Corrette misur e antropometriche contribuiranno in larga misura a migliorare le condizioni di sicurezza della presa migliorando
l'aderenz a e l'alloggio delle dita nell'impugnatura
Scegliere il colore dell'impugnatura tal e che faccia ben distinguere il coltello dal piano di lavoro e facci a risaltare la parte da i mpugnare
rispetto alla parte più vicina alla lama ( es. ross o = pericolo) per i mpedire infortuni da taglio
Per operazioni continuati ve di taglio è bene prevedere una paus a di 5 minuti ogni ora di atti vità
INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE
I filtri installati devono garantire una efficienza elevata per evitare l'accumulo di picc ole particelle nelle canalizzazioni. E' opportuno
verificare inoltre l'idoneità della tenuta nella zona di posizionamento dei filtri per evitare il passaggio diretto dell'aria nella zona di
distribuzione
In sede di controllo dell'impianto l'ispezione visi va all'inter no delle canalizzazioni può comportare, in diversi casi, la necessita' di
prescriver e una pulizia str aordinaria interna
Deve ess ere eseguito un controllo sulla eventuale pres enza di materiali coibentanti di tipo fibros o all'inter no delle c analizzazioni. In
caso di pres enza di questo materiale deve essere dispos ta l a rimozi one e l a bonifica interna delle c analizzazioni
INFEZIONE DA MICROORGANISMI
Il rivestimento dell'impugnatura deve ess ere lavabile ad alta temperatur a, pri vo di fessure, punti di s viluppo microbic o di difficile
eliminazi one
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
I lavoratori devono essere dotati di adeguati ausili per la movimentazione delle merci, i percorsi devono esser e adeguatamente
segnalati e differenziati per persone e mezzi, gli spazi devono esser e sufficienti per la movimentazione della merce
Per ridurre lo sforzo fisico nelle operazioni di traino manual e (con c arrelli manuali) è nec essario c he:l a superficie del pavimento sia
levigata e non pres enti irregolarità;vengano utilizzate ruote di diametro adeguato: di norma, tanto maggiore è il diametr o, tanto mi nore
è la forza richies ta; sia effettuata una periodica manutenzi one delle ruote ( si a dei cusci netti c he del rives timento es terno); la
composizione del rivesti mento esterno si a rigida quanto maggiore è l a durezza, tanto minore è la forza richiesta
Se si utilizzano carrelli manuali il pes o trainato non s uperi i 230 Kg. La distanza massi ma del percors o e' di 16 m. per i carrelli a tre
ruote, e di 33 m per quelli a quattro ruote
Se si utilizzano trans pallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanz a massi ma c onsigliata è di 33 m
Non devono esser e superati i limiti superiori della forza orizzontale necess aria per avvi are (22,5 Kg), mantenere (18 Kg), e arrestare
(36 Kg) un carrello manual e
E' necess ario pr ogettare le modalità di stoccaggio nei magazzini sia per la prevenzione dei danni all'apparato loc omotore nei lavoratori,
sia per problemi di sicurezza
Stoccar e i pallets pieni appena sc aricati dai camion, non a terra ma preferibil mente s u apposita sc affalatura posta ad una altezz a di 6065 c m dal pi ano di c alpes tio ( altezza nocc he )
Quando si solleva la confezione, dalla zona di stoccaggio per deporla sul banc ale, occ orre evitare di ruotare s olo il tronco (torsione),
ma effettuare il movi mento utilizzando gli arti inferiori
Per evitare di spos tare il carico ruotando di 180°, si può posizionare il transpallet in modo che l'operator e riduca il suo spostamento a
90°
Per quanto riguarda i pesi unitari delle confezioni è bene che essi non s uperino i 20-25 Kg
Le confezi oni che per la loro di mensi one o forma non consentano di essere facilmente maneggiate (es. sacchi) devono essere
sollevate (speci e se di peso superiore ai 20 Kg.) sempre da due oper atori
Evitare di trasportare, per percorsi superiori a poc hi metri, carichi, anc he se dotati di maniglie, con una sola mano quando il peso sia
superiore a 10 Kg.; in questi casi ci si s ervirà di carrelli
Evitare di utilizzare frequentemente l a pr ensione con palmo in pronazione (es. l attine s enz a maniglia;) in quanto fa lavorar e quasi
esclusivamente i piccoli musc oli intrins eci delle dita. Cons ervando questa modalità di s ollevamento, per non affaticare le s trutture della
mano, non dovrebber o ess ere ripetutamente tras portati oggetti di pes o s uperiore al ½ Kg
Trascinare l'oggetto il più possi bile vicino, senza sollevarlo, se è dotato di maniglia far pres a su di essa, altrimenti s ollevarlo, fin quanto
è possibile, c on due mani
Usare poc a forza durante le rotazioni o le flessioni delle articolazi oni: usare un ausilio meccanico se è richiesta molta forza. Evitare
lavori che richi edono operazioni ripetiti ve di i mpugnatura
GAS E VAPORI
Le bocc hette di ripresa devono essere posizionate in zone distanti da sorgenti inquinanti ad un' altezza di al meno m. 6 dai piani
stradali dove vi e' circolazione di autoveicoli
MICROCLIMA
Prevedere un'adeguata progettazione e manutenzione degli impi anti di condizionamento ess enzial e per garantire un benessere
termico dei l avoratori. Di seguito vengono descritti alcuni i nter venti ritenuti nec essari.
L'immissione di aria pri maria deve perlomeno garantire un apporto pari a 30 mc /ora per persona c onsiderando l'affollamento massi mo
prevedi bile. Questo dato deve esser e verificato in c ondizioni di normal e es ercizio dell'impi anto
Il numero di ricambi ( volumi ambiente/ora) può essere c ontenuto, anche se è c omunque opportuno prevedere almeno 1-2 ricambi/ora
La temperatura nelle zone di lavoro deve ess ere conforme ai limiti raccomandati per il benessere ter mico (indici PMV e PPD) in
relazione al dispendio energetico ed alla resistenza ter mica del ves tiario. L'umi dità rel ati va deve ess ere c ompresa tra 40 e 60 %
Non devono essere pres enti disomogeneità della temperatura dell'aria nelle di verse ar ee, si a orizzontal mente che vertical mente (si
rammenta che la norma ISO 7730 indica il valore di 3^ C come range massi mo di variabilità della temperatura dell'aria in senso
vertic ale)
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PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
POSTURA
E' consigliabile richiedere ai fornitori di non stoccare sui banc ali la merce per una altezz a superiore ai 70-80 cm : ciò cons entirà
all'operatore, una volta immagazzinato il bancale ad altezz a nocche, di prelevare i pacchi più alti ad altezz a inferiore a quella delle
spalle (135-140 cm). Se si consente all'operatore di effettuare il sollevamento del carico entro queste due altezze (mi n. 65, max 135),
saranno evitate inutili e dannose flessioni del tronco consentendo, inoltre , senza subire danno, il sollevamento di carichi di peso
superiore ai 5- 6 Kg. consentiti dal NIOSH se si effettua s ollevamento del c arico in posizione i ncongrua
I banc ali di prelievo su c ui vengono caricati i pacc hi devono essere regolabili in altezza: ciò c onsentirà all'operator e non solo di
effettuare il prelievo del pacco, ma anche di depositarlo, mantenendo la sc hiena s ostanzialmente eretta
Distribuire il carico di lavoro su più gruppi musc olari possi bili, in modo da evitare il s ovraccarico dei più piccoli gruppi musc olari
Disegnare le oper azioni i n modo da permettere di i mpegnare l e dita e il pal mo anzic hè l'indice e il pollice
Evitare estreme flesso- estensioni del pols o. Disegnare l'area di l avoro in modo tale che l'altezz a, l'orientamento, la profondità per metta
alle articolazi oni di rimanere il più vicino possibile alla loro posizione neutra durante le fasi di massi mo s forzo
Far ruotare gli operatori su lavori che comportano di verse richieste di forza cosicchè nessun operator e sarà addetto in vi a esclusi va e
continuati va ai l avori più pesanti durante l'intero turno di l avoro
Se non è possibile fare turnazioni, alternare il lavoro principale con numeros e operazioni più leggere che c ons entano un inter vallo al
lavoro dei muscoli e delle artic olazioni più c oinvolti e s ollecitati
Insegnar e ai lavoratori a riconoscere prec ocemente i segni dei disturbi da lavoro ripetiti vo e a riferirli immediatamente al personale
sanitario, in modo tal e da ess ere ass egnati ad un lavor o meno stress ante fino alla remissione dei sintomi: ciò può indurre il rischio di
più severi probl emi e di minuire al c ontempo il periodo di lavoro perso
Studi are il modo migliore di compiere le operazioni ripetiti ve pi ù diffic oltos e cosicc hè poss a ess ere minimizz ato lo sforzo delle
articolazioni, dei tendini, dei muscoli
In cas o di lavoro altamente ripetiti vo, qual ora nei primi giorni compaiano disturbi muscolo-scheletrici, si racc omanda di limitare il l avoro
ad un massi mo di 2 ore nel turno
Utilizzare coltelli adeguatamente progettati risulta di sicuro aiuto alla riduzione della comparsa di disturbi negli utilizzatori
L'impugnatura deve essere adattabile alle diverse misure antr opometriche
Il tipo di modello di coltello adottato per specifiche operazioni, attraverso variazi oni di forma dell'impugnatura e della lama, può
assicurare riduzioni dell'atti vità muscol are con c ons eguente decremento del sovr accarico tendineo e pr obabilmente anche delle
patologie specifiche
Attuare misure tecnic o organizz ati ve in modo da evitare il pi ù possibile la ripetiti vità e l a monotonia delle operazioni : paus e, turni, ecc
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fas e di l avoro devono indoss are obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347)
Guanti monous o (Conformi UNI EN 374-420)
Guanti in maglia d'acci aio (Conformi UNI EN 1082/1)
Conclusioni
Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO pres enti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stess a presenti nel suo compless o un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine del
miglioramento nel tempo dei li velli di sic urezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I.
consigliati.
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La temper atura radiante deve essere anch'essa omogenea nelle di verse direzi oni (la norma ISO citata prescri ve c he l a variazione sulla
temperatura radiante determi nata dalla presenza di finestre o di altre superfici fredde vertic ali deve ess ere inferiore a 10^ C)
La velocità dell'aria nei posti di l avoro deve essere i nferiore al val ore di 0,15 m/sec
I flussi laminari sulle zone di access o devono impedire la formazione di correnti d'aria con notevoli differenze di temperatura rispetto
all'aria ambiente e la presenza di rilevanti irraggiamenti positi vi o negativi
Le vaschette per l'umidificazi one devono essere periodicamente s vuotate e pulite. N on appare s ufficiente la s ola adozione di particol ari
prodotti, aggiunti all'acqua, c he hanno la funzi one di i mpedire la proliferazi one di batteri e/o miceti
Gli impianti devono ess ere s ottoposti a interventi di pulizia e di manutenzione periodica. Inoltre l a sos tituzione dei filtri e l a pulizia delle
griglie di ripresa dell'aria esterna deve avvenire c on regol arità
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FASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Lavorazi one di carni generalmente bovine suine ed avicole. Tale lavorazione consiste nel ricevimento e
scarico delle c arcasse e nella collocazi one di esse nelle celle frigorifere. Si proc ede al succ essivo
selezionamento, s tocc aggio e confezi onamento delle c arni.
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
AFFETTATRICE
BISTECCHIERA ELETTRICA
CELLA FRIGORIFERA
COLTELLO
TRITACARNE
BANCO DI LAVORO
Nota: Per l e attrezzature di lavor o sopra indicate, si farà riferimento alle schede s pecifiche, riportanti i relati vi rischi, misure di prevenzione e
dispositi vi di protezione da indoss are.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fas e di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in
funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Rischio Biologico
Elettroc uzione
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Caduta di materiale dall'alto
Calore, fiamme, es plosione
Postur a
Microclima
Movi mentazione manuale dei c arichi
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Improbabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Grave
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one:
GENERALE
Infor mazione e formazione degli addetti sul c orretto utilizzo delle attrezzature di lavor o, s ulla natur a dei rischi e sui c omportamenti
conseguenti
Collocare all'inter no della c ella frigorifera un allarme azionabile dall'interno
L'accesso alle c elle frigorifero deve essere permess o s olo al personal e autorizzato
Effettuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e
Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma
Effettuare regolare manutenzione periodica semestr ale, affidando tale i ncarico a ditta speci alizzata ( ascensorista )
Effettuare una pulizia frequente degli stessi attrezzi per cons entirne un'agevole manipolazione
Effettuare verifica biennal e di l egge dell'impianto affidando l'incarico ad Organis mo N otificato o ad altro ente quale ASL/ARPA
Per il tritacarne a funzionamento elettrico attenersi alle disposizioni di c ui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenz a Sociale
CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO
Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento
Segnalare la presenza di carichi s ospesi ed utilizzare c aschi protetti vi
PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI
Durante l'uso del coltello viene c ontrollato frequentemente lo s tato del manic o
Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate
Evitare affollamenti di addetti nelle z one interessate da oper azioni da taglio
Utilizzare Dispositivi di protezione c ontro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile
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REPARTO C ARNI FRESCHE
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Segnalare lungo i perc orsi di transito eventuali ostac oli e prevedere un adeguata illuminazi one
Utilizzare dispositi vi di protezione c ome sc arpe anti nfortunio con suola antisci volo per evitare scivolamenti
ELETTROCUZIONE
L'impianto elettrico deve essere r ealizzato in c onformità alla Regola dell'Arte
Utilizzare attrezzi elettrici a nor ma dotati di idoneo grado di isolamento
Formare gli addetti all'utilizzo degli attrezzi elettrici
I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione mecc anica e sic urezza elettrica
RUMORE
Valutare l'eventuale esposizione al rumor e ad attuare gli inter venti relativi;prevedere eventuali dis positi vi di protezione
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
Formare gli addetti sulle corrette modalità di sollevamento dei c arichi; eventual mente utilizzare dispositi vi di agevol azione
Formare il personal e sulle c orrette modalità di aggancio delle carcass e alle gui de di tras porto
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Verificare la sc adenz a del Certificato Pr evenzi one Inc endi (CPI) e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP)
Predisporre mezzi di estinzione portatili o fissi ed effettuare le verifiche periodiche
MICROCLIMA
Utilizzare indumenti pr otettivi per l'access o a luoghi cli matic amente dis agevoli
Le c elle frigorifere devono avere la possibilità di ess ere aperte anche dall'interno
POSTURA
Organizzare il lavoro in turni, paus e periodic he per evitare il lavoro ripetitivo
RISCHIO BIOLOGICO
Adottare una scrupolos a igiene pers onal e: abito da l avoro e pulizia frequente delle mani
Sterilizzare gli attrezzi
Accertarsi della proveni enz a delle carni, in quanto la prevenzione e la lotta alle z oonosi sono storicamente uno dei c ompiti principali dei
servizi pubblici veterinari delle ASL e si esplica c on l a bonifica s anitaria ed il c ontrollo degli allevamenti, l'ispezione degli alimenti di
origine ani male e più rec entemente attraverso l'igiene urbana veterinaria.
Adottare mis ure igieniche utili a ridurre l a contaminazione ambiental e quali le s anificazi oni degli ambienti e degli strumenti, l a lotta agli
infestanti, il rispetto dei perc orsi e delle z one filtro.
Utilizzare un vestiario da lavor o compl eto, spogliatoi con armadietti a doppi o scomparto, oss ervare il divi eto di fumare nei l ocali di
lavoro, utilizzare lavabi non azionabili a mano c on s apone liquido e sal viette a perdere.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fas e di l avoro devono indoss are obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347)
Guanti speciali antitaglio (Conformi UNI EN 1082/2)
Conclusioni
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salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stess a presenti nel suo compless o un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine del
miglioramento nel tempo dei li velli di sic urezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I.
consigliati.
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SCIVOL AMENTI, CADUTE A L IVELLO
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FASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Trattasi delle atti vità rel ati ve alla produzi one e ri vendita del pane e dei s uoi derivati. Le ti pologie di pane più c omuni
sono il pane di grano tenero, il pane di s egale, d'avena, di s emola (con grano duro nell'impas to), azzimo (c on farina,
acqua e sale, senza alc un tipo di lievito), condito (con burro, olio di oliva o strutto) e integrale. La lavorazi one del pane
comprende le seguenti fasi:
Impastamento
Fermentazione panaria e lievitazione
Spezz atura e formatur a
Cottura
Rivendita dei prodotti realizzati al banco
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
CELLA FRIGORIFERA
FORNO
CARRELLI DA SUPERMERCATO
PERSONAL COMPUTER
REGISTRATORE DI CASSA
SOST ANZE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
DETERGENTI
VAPORI
INCHIOSTRI
TONER
Nota: Per le attrezz ature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specific he, riportanti i relativi rischi, misure di
prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fas e di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in
funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Elettroc uzione
Cesoiamento, stritolamento
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Gas e vapori
Ustioni
Calore, fiamme, es plosione
Microclima
Allergeni
Movi mentazione manuale dei c arichi
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Improbabile
Probabile
Improbabile
Probabile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Grave
Modesta
Grave
Lieve
Grave
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one:
GENERALE
Segnalare con adeguata c artellonistica le vie di fuga e le porte di emergenza
Si provvederà ad istallare una c assetta di pronto s occorso
Il libretto d'us o e manutenzione delle macchine s arà tenuto a disposizione di tutti i lavoratori ed i n particolare di quelli deputati ad
eseguire gli inter venti manutenti vi
Si provvederà alla periodic a e programmata verifica della pres enza di attrezzi ed utensili non provvisti del marchio di qualità
provvedendo alla loro immediata sos tituzione
Dopo l'installazione dei macc hinari e prima del loro utilizzo si richiederà all'installatore il rilascio della dic hiarazione attestante il rispetto
delle indicazioni fornite dal c ostruttore
Si provvederà a segnal are i rischi residui della macchina mediante l'esposizione di pittogrammi o c artelli riportanti le indic azioni
specifiche
Si provvederà all'acquisto di armadietti indivi duali per la collocazi one non promiscua degli indumenti da lavoro
Si provvederà preventi vamente alla valutazione dei rischi,qual ora vengano adoperate le attrezzature in disus o, attualmente in deposito
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REPARTO PANIF ICIO – FORNO
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ELETTROCUZIONE
Si provvederà alla verifica periodica e programmata della accessibilità ai comandi di emergenz a predisposti per l'impianto elettrico
In caso di sostituzione di appar ecchi e/o utensili portatili alimentati elettricamente si accerterà preventi vamente che gli stessi
presentino doppi o isolamento
INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE
Si provvederà a dotare il loc ale di un impianto c he garantisca una idonea ventilazi one forzata
CESOIAMENTO, STRITOL AMENTO
Si provvederà a munire la macc hina trascinatrice di un interruttore gener ale
Si provvederà alla formazione ed informazione dei lavoratori tendente a illustrare il divieto di intervenire manual mente su macc hine in
movi mento
Si provvederà alla predisposizione di barriere mobili, dotate di interblocc o elettrico a protezione della zona in c ui esistono parti
pericolose
In occ asione delle manutenzioni da effettuare sulle macchine del reparto produzione, si provvederà alla val utazione dell'idoneità dei
carter di protezi one e, qualora non risultass ero s ufficientemente sicuri, si provvederà alla loro s ostituzi one.
CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO
Si predis porrà un sistema di c ontrollo tendente a verificare il corretto immagazzinamento delle merci nelle sc affalature
Si procederà a s ostituire l e scaffal ature lesionate e/o c he risultino in c atti vo stato di conser vazi one.scaffali adibiti a deposito
Si provvederà ad apporre l'indicazione del massi mo c arico ammissibile sugli scaffali adi biti a deposito
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Si provvederà alla instaurazi one di un programma di verifica della leggibilità residua della indicazione della portata massi ma
ammissibile del carrello elevatore
PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI
Si provvederà alla periodic a verifica della affilatura degli organi di taglio
SCIVOL AMENTI, CADUTE A L IVELLO
Si espl eter à opera di for mazione ed informazione tendente ad evidenziare il di vieto di s alire o scendere lungo la scala a pioli portando
in mano oggetti, anche di piccol e di mensioni
MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
In c aso di variazi one della lavorazione si proc eder à pr eventivamente alla verifica della possibilità di predis porre mezzi meccanici adatti
alla movimentazione dei carichi
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Si provvederà alla predisposizione di un piano c he preveda l a verifica e la manutenzione di tutte le attrezz ature antinc endi o, siano
esse fiss e o portatili
Appena definite le condizioni per il rilascio del C.P.I. (Certificato Prevenzi one Inc endi) si provvederà a predisporre le modific he c he
saranno necess arie per adeguare impianti e l ocali
RIBALTAMENTO
Si provvederà al fissaggio delle scaffal ature alle str uttur e portanti, o comunque stabili, del fabbricato
Si provvederà a fiss are gli scaffali in mani era da renderli solidali con le str uttur e portanti dell'edificio
POSTURA
Si organizzerà il lavoro in manier a che ogni singol o operatore poss a alternare le posizioni s edute con posizioni erette
Per minimizzar e il rischio pos turale, in collaborazi one e su indic azione del Medico C ompetente e s entiti gli interess ati, si
predisporranno poggiapiedi, s edili, braccioli o quant'altro possa risultare utile a mini mizzare il rischio
USTIONI
Si provveder à alla coibentazione e protezi one delle z one che poss ono raggiungere temperature pericolos e in cas o di contatto
accidentale
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Si provvederà a formare debitamente gli addetti al Nucl eo Gestione Emergenza
Si provvederà a rendere la porta di emergenza facil mente apribile verso l'esterno
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
I lavoratori addetti alla fas e di l avoro devono indoss are obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347)
Indumenti protetti vi adeguati (Conforme UNI EN 342- 343)
Cuffia o inserti antirumor e (Se nec essario da valutazione)
Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)
Conclusioni
Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO pres enti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la
salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stess a presenti nel suo compless o un RISCHIO MEDIO.....Pertanto, al fine del
miglioramento nel tempo dei li velli di sic urezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I.
consigliati.
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FASE LAVOR ATIVA
DESCRIZIONE ATTIVIT A’
Trattasi delle atti vità tipiche connesse alla gestione di una pesc heria c on vendita di prodotto fresco e/o surgelato-congelato.
L’atti vità comporta lo s volgimento delle seguenti fasi lavor ati ve:
Lavorazi one, pr epar azione, pulizia del pesce;
Preparazi one del banc o per la distribuzione;
Pulizia dei crostac ei;
Pulizia del pesce fr esco per la cons egna al cliente;
Operazioni di c assa;
Pulizia dei banc hi e delle attr ezzature di l avoro;
Carico e scarico del prodotto e gestione frigo e celle frigorifero (Refrigerazione, c ongelamento, s urgelamento)
Squamatura e puliz ia d el pesce
Con un coltellino o con l'apposito squamatore, si raschiano le squame tenendolo fermo per la coda e muovendo il coltello dalla coda verso
la testa; Con l e forbici si tagliano prima l a coda e la testa, poi, aiutandosi c on un coltello si elimina la pinna dorsal e. Succ essi vamente si
sventra il pesc e con un taglio e si tolgono tutte l e interiora;
Pulizia delle attrezz ature e dei banchi
Un corretto sistema di pulizia si compone di due momenti operativi:
la detersione (la rimozione dello s porco)
la disinfezion e (la distr uzione dei microrganis mi)
Successione delle operazioni:
pulizia preli minare con acqua cal da
applicazi one di una soluzi one detergente
lavaggio intermedio a c aldo
disinfezione
risciacquo finale
Refrigerazion e: c onsiste nella c ons ervazione s otto ghiaccio (pesc e e crostacei) o in frigo (molluschi e filettame) ad una temperatur a
compresa tra 0°e +6°C
Congelamento: consiste nel portare i prodotti (lavor ati e non) ad una temperatura compr esa tra -15°e -12°C–Tali prod otti sono di solito
glassati ovvero ricoperti da uno strato di ghiacci o che li protegge dalla evapor azione e disidratazione
Surgelam ento: consiste nel portar e i prodotti (di solito lavor ati) ad una temperatura i nferiore a -18°C
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
Nello svolgimento dell’ attività lavorati va si prevede l’utilizzo delle s eguenti Attrezz ature :
Forbici
Coltelli
Manarette
Vasche in acciaio per lavaggio
Banc hi di vendita in acciai o
Frigoriferi e Celle frigorifero
Nota: Per le attrezzature s opra i ndicate, si farà riferimento alle s pecifiche riportate nei manuali d’us o e manutenzione.
SOST ANZE UTILIZZAT E
Nello svolgimento dell’ attività lavorati va si prevede l’utilizzo delle s eguenti Sos tanz e :
Surfactanti organici
Acidi
Alcali
Cloro o pr odotti a bas e di cloro atti vo
Nota: Per le sostanz e sopra indicate, si farà riferimento alle specifiche schede di sicurezz a.
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REPARTO DEL PESCE FRESCO e/o SURGELATO
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Descriz ione del Perico lo
Ferite da taglio
Rischio biologico ( mani polazi one dei pesci)
Scivolamento e cadute a livello
Movi mentazione manuale dei c arichi
Postur e incongrue
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Allergie e irritazioni
Microclima sfavorevole
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Improbabile
Probabile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Lieve
Modesta
Grave
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
PRINCIPALI MISURE DI PR EVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GL I ADDETTI
Gener ale
Garantire un adeguato ricambio d’ aria dei loc ali di lavoro e tenere sotto c ontrollo i parametri microclimatici (temperatura e umi dità)e nel
caso prevedere l’installazione di climatizzatori e deumidificatori
È necessario tutelare in modo particolare alcune c ategorie di lavoratori quali donne, adolesc enti, lavoratrici gestanti, puerpere o in
periodo di allattamento, valutando quali lavorazioni sono inc ompati bili. Per le lavoratrici in gravidanz a è necess ario assicur are che il
ritmo e l’intensità del lavoro non sia eccessi vo
Prevedere un sistema di illuminazione in posizione c orretta rispetto al punto di applicazione sul quale i valori di illuminamento devono
essere i donei alla fi nezza che il lavoro richiede, eli minando abbagliamenti o riflessi; è opportuno utilizzare lampade a bassa luminanza
(e quindi minor abbagliamento), mini mo cal ore e gradevole col ore (ad esempio l e lampade a sc arica di vapori fluoresc enti in genere
possono essere consider ate idonee); al fine di ridurre la possi bilità di esposizione alle radi azioni ultravi olette, è bene che le lampade
siano installate ad una opportuna distanz a (ad esempi o almeno 1 metr o) dalla testa dell’operatore; per un illuminamento migliore
possibile è opportuno disporre le lampade s econdo la regola dei 30 gradi, in modo tale da non entrare nel campo visi vo dell’operatore
mentre lavora; l’installazione elettrica deve ess ere realizzata in modo tale da evitar e lo sfarfallamento dell’illuminazi one (ad es empio
installando l e lampade sulle tre fasi dell’impianto elettrico trifase).
Sottoporre gli addetti ad un c ontrollo dell’apparato ocul o-visi vo, prima c he vengano ass egnati a mansioni che c omportano un i mpegno
visi vo per buona parte del turno, al fine di evidenziare eventuali difetti visi vi (miopia, astigmatismo, ecc…) di cui il s oggetto sia già
portatore e correggerle adeguatamente, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro
Pianificare un’ adeguata progettazione del pos to di lavoro, con possibilità di alternare mansioni e la postura seduta / in pi edi
Evitare di tenere nell’ambiente di l avoro macc hinari o arredi non indispensabili per la lavorazi one
Le uscite normali e di sicurezz a devono essere facilmente indi viduabili e sgombre da materiale
Infor mazione e formazione degli addetti s ul corretto utilizzo delle attrezzature di lavor o, sull a natura dei rischi e s ui comportamenti
conseguenti.
Assicurarsi che il lavoro non venga s volto cos tantemente in c ondizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale ins ufficiente
Si procederà alla formazione degli operatori evi denziando l a necessità dell'uso dei D.P.I. pr edisposti per limitar e l'esposizione a rischi
residui per la sal ute evidenziati in s ede di valutazi one
Allergie ed ir ritazioni
In c aso di utilizzo si s ostanz e irritanti (s oprattutto nei lavori di pulizia),indossare la mascherina facciale per la protezione delle vie
respiratorie ed i donei guanti in l attice.
Accertarsi che siano presenti le sc hede di sicurezz a di tutti i prodotti i mpiagati.
Scivolam enti e cadute a livello
Utilizzare una pavimentazione realizzata con materiali antiscivolo le cui mattonelle siano montate a fuga larga per permetter e un
migliore deflusso del liquido, eventualmente grigliata e/o di pendenz a adeguata con sistemi di raccolta dei liquidi che cadono sul
pavimento
Effettuare una frequente pulizia del pavi mento c on prodotti detergenti
Utilizzare idonee c alzature con s uola antiscivolo
Movimentazione manuale dei carichi
Gli addetti alla movi mentazi one manuale dei carichi devono indossare scar pe di sicurezza c on punta di rinforzo in metallo. È da
rilevare c he tal e mis ura di protezione indi viduale viene spess o rifiutata dalle lavor atrici che preferiscono lavorar e con calz ature aperte o
semiaperte. È quindi opportuno for nire ai lavoratori calzature idonee adeguatamente protette, ma che evitino la sudorazione o
l’affaticamento ecc essivo del piede. In ogni c aso, specie per le donne, è opportuno limitare il peso degli oggetti da movimentare
Infor mazione degli addetti sui rischi della loro mansione e for mazione sia nell’assumer e atteggiamenti e/o abitudini di vita e di lavoro
adatte a proteggere la schiena e le altre articolazioni, sia nello s volgere utili esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are
In caso di movimentazione manuale dei carichi non sporadic a, effettuare la valutazione del pes o limite racc omandato e dell’indice di
sollevamento, in modo da poter attuare le c ons eguenti mis ure di prevenzione.
Ferite da taglio
Nella manipolazione di c oltelli ed attrezzi taglienti gli addetti devono indossare guanti antitaglio (e grembi uli antitaglio per il taglio di
grosse pezz ature) ed essere adeguatamente i nfor mati e formati
I lavoratori saranno informati sulla ubic azione della cassetta c ontenente i presidi sanitari nec essari per il primo s occorso e sarà
espos ta la cartellonistica nec essaria alla sua indi viduazione
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Una certa prec auzione nella manipolazione del prodotto fresc o deve essere sempre attuata, soprattutto in presenza di piccol e ferite o
escoriazioni alle mani. Sono infatti s egnalati c asi di patologie batteriche a seguito di contatto c on prodotti ittici.
Tra queste, possiamo ricordare il mal rossino (Erysipelothrix rhusiopathiae), alcune vibriosi, le micobatteriosi (Mycobacterium fortuitum, M.
chelonae, M. marinum) e la noc ardiosi (Noc ardia s pp.), che nell’uomo, a seguito di mani polazi one del pesce ammalato o c ontaminato,
possono dare patol ogie cutanee più o meno gravi e, s olo in persone immunoc ompromess e, possono essere causa di malatti a sistemica.
Anche i raggi duri delle pinne dorsali di alcuni pesci (es. branzino ed orata) poss ono produrre ferite a seguito di maldestr a mani polazione.
Per la manipol azione del prodotto fresco utilizzare s empre idonei guanti in lattice.
CELLE FRIGORIFERE
Verificare che:
Le porte delle celle si ano sempre apribili dall'interno.
Nelle celle sia installata una illumi nazione di emergenz a indipendente dalla rete elettrica
Sia pres ente all'interno delle c elle un i mpianto di allarme, indipendente dalla rete el ettrica s empre e facilmente azionabile, il cui
segnale poss a sempre ess ere percepito dall'esterno e in posti s empre presidiati s e l'access o alle celle avviene in assenza di altr o
personale
Venga effettuata periodicamente una verifica del corretto funzi onamento dell'illuminazione d'emergenza e del sistema d'allar me
L'accesso alle c elle da parte del personal e avvenga s olamente dopo l a vestizione con appositi indumenti protetti vi dal freddo.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I lavoratori che es eguiranno l'atti vità dovr anno utilizzare regolari DPI c on marcatur a “CE”, in particolare:
Calzature
Livello di Protezi one S3
UNI EN 345,344
Guanti
In lattice
UNI EN 374, 420
Guanti
Antitaglio
UNI EN 388,420
Mascher ina
Facciale Filtrante
UNI EN 149
Con suola antisci vol o
in caso di manipolazi one di
prodotti fresc hi o di sostanz e
irritanti
Nelle operazioni di taglio
All’ occorrenza e durante le
operazi oni di pulizia
Il personale che opera all’interno delle celle frigorifere dovrà utilizzare idonei indumenti protettivi per il freddo.
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Rischio biologico
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FASE LAVOR ATIVA
ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A
Lavorazi one di prodotti ortofrutticoli di campo e di serra/colti vazione. Tale lavorazione consiste nel
ricevimento e scarico dei prodotti ortofruttic oli e nella collocazione di essi nelle varie scaffal atur e del reparto.
Si procede al successi vo s elezionamento, stocc aggio e confezionamento dei prodotti per la succ essiva
esposizione e vendita alla clientela.
ATTREZZATURE UTILIZZ ATE
Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
CELLA FRIGORIFERA
ATTREZZATURA DA TAGLIO
PALLETS
CASSE E CASSETTE
COLTELLO
BANCO DI LAVORO
Nota: Per l e attrezzature di lavor o sopra indicate, si farà riferimento alle schede s pecifiche, riportanti i relati vi rischi, misure di prevenzione e
dispositi vi di protezione da indoss are.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
La s eguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fas e di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in
funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descriz ione del Perico lo
Rischio Biologico
Elettroc uzione
Rumore Vedere valutazione s pecific a
Caduta di materiale dall'alto
Postur a
Microclima
Movi mentazione manuale dei c arichi
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va),
vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one:
GENERALE
Infor mazione e formazione degli addetti sul c orretto utilizzo delle attrezzature di lavor o, s ulla natur a dei rischi e sui c omportamenti
conseguenti
Collocare all'inter no della c ella frigorifera un allarme azionabile dall'interno
L'accesso alle c elle frigorifero deve essere permess o s olo al personal e autorizzato
Effettuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e
Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma
Effettuare regolare manutenzione periodica semestr ale, affidando tale i ncarico a ditta speci alizzata ( ascensorista )
Effettuare una pulizia frequente degli stessi attrezzi per cons entirne un'agevole manipolazione
Effettuare verifica biennal e di l egge dell'impianto affidando l'incarico ad Organis mo N otificato o ad altro ente quale ASL/ARPA
Per il tritacarne a funzionamento elettrico attenersi alle disposizioni di c ui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenz a Sociale
CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO
Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento
Segnalare la presenza di carichi s ospesi ed utilizzare c aschi protetti vi
PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI
Durante l'uso del coltello viene c ontrollato frequentemente lo s tato del manic o
Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate
Evitare affollamenti di addetti nelle z one interessate da oper azioni da taglio
Utilizzare Dispositivi di protezione c ontro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile
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REPARTO ORTOFRUTTA - VERDURA
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MANSIONI SVOLTE
BIANCANEVE SpA
Si allegano :
SCHEDA con VALUTAZIONE dei RISCHI
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VALUTAZIONE dei RISCHI
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MAN SION I
DESCRIZIONE DELL A MANSIONE
La mansione c omporta lo s volgimento di lavori d’ufficio e l’utilizzo di attrezzature tipiche, c ompreso personal
computer, utilizzato in modo discontinuo. Comporta contatti con la clientela, l’access o ad ar madi, scaffali e
macc hine.
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
La mansione comporta l’utilizzo di attrezz atur e d’ufficio, tra cui, prevalentemente:
Personal computer
Stampanti
Fotocopiatrici
Altre attrezzature d’ufficio (telefoni, fax, ecc.)
Nota: Per le attrezz ature utilizzate, che dovranno essere marc ate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e
manutenzione ed alle istruzi oni riportate nelle relativ e schede di sicur ezza..
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Oltre ai Rischi generali legati alla s ede operati va : Rischi o Incendio ( valutato s econdo il DM 10.3.1998) e Rischi o Rapin a ( valutato sec ondo
le LG ABI), l o s volgimento della mansi one comporta i Rischi riportati nella s eguente tabella.
Descriz ione del Rischio
Elettroc uzione
Postur a
Urti, colpi, impatti e c ompressioni
Scivolamenti e c adute a li vello
Stress psic ofisico
Rumore
Microclima
Probabilità
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
REQUISITI GENERAL I IMPIANTI, POSTI DI LAVORO, AMBIENTI
IMPIANTO ELETTRICO
Requisiti gen erali
Gli impianti elettrici devono rispondere ai requisiti di idoneità previsti dalle norme di l egge e di buona tec nica e devono ess ere
costruiti da installatori abilitati e regolar mente iscritti nel registro delle ditte o nell’albo provincial e delle i mpres e artigiane.
Gli impianti elettrici antecedenti alla Legge 46/90, quando nec essario, devono essere adeguati alle norme vigenti in materia.
Gli installatori chiamati a costr uire o adeguar e qualsiasi impi anto elettrico sono tenuti a rilasciare la dichiarazi one di confor mità
prevista dalla Legge 46/90 integrata dalla relazione contenente la tipol ogia dei materiali e il progetto. Tale doc umentazione va
custodita nell’archi vio d’impres a.
I principali requisiti di sicurezza prevedono: un efficiente impianto di messa a terra, interruttori di protezione contro le sovratensioni
e i sovr accarichi, interruttori e differenzial e per la i nterruzione dell’alimentazione in c aso di dispersione. Quest’ulti mo i nterruttore per
proteggere efficacemente le persone deve avere una sensibilità non inferiore a 0,03 Ampere.
Prese
Le pres e devono essere correttamente fissate e di mensionate per l’utilizzo previsto e devono avere caratteristiche tali da non
permettere il contatto accidentale c on le parti in tensione durante l’inserimento della spi na.
Interruttori
Gli interruttori devono essere di mensi onati in base al tipo di corrente su cui inter vengono e devono r aggiungere inequi voc abilmente
le posizioni di aperto e chi uso mantenendole stabili; devono altresì i mpedire eventuali contatti accidentali con le parti in tensione.
Impianto di messa a terra
I conduttori di terra devono avere s ezione adeguata all’intensità di corrente dell’impi anto e comunque non i nferiore a 16 mmq..
Sono ammess e di mensioni minori purché non inferiori alla sezione dei c onduttori.
I dispersori devono ess ere adeguati alla natura del terreno in modo da ottenere una resistenza non s uperiore ai 20 Ohm.
E’ necess aria la realizzazione di un efficac e collegamento equi potenzial e di tutte le parti metalliche dell’edificio (tubi acqua - gas ferro c.a.). L’impianto di messa a terra deve ess ere omol ogato dall’ISPESL in seguito a r egolare denuncia effettuata pri ma della
mess a in s ervizio. Le succ essi ve verifiche biennali s ono es eguite dalla ASL.
Nel caso che l’ufficio sia ubicato all’inter no di un condominio occorre accertare l’esistenza della doc umentazione richiesta per
l’impianto.
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REQUISITI GENERAL I AMBIENTE DI L AVORO
Pavimenti
I pavi menti non devono pr esentare avvallamenti e parti in rilievo; non devono essere scivolosi e devono essere facilmente lavabili.
Le atti vità di pulizia non devono ess ere effettuate in c oncomitanza con le altre atti vità.
pavimenti i n ceramica o si mile
devono avere le fughe i ntegre;
le piastrelle devono essere prive di s becc atur e o tagli profondi
pavimenti i n porfido
devono avere le fughe i ntegre;
le pietre devono essere prive di s becc atur e o tagli profondi
provvedere in pres enz a di avvallamenti al rifacimento del sottofondo ed alla sos tituzione del tratto interessato.
Pareti e soffitti
devono avere una s uperficie liscia, integra, non pol verosa, lavabile e di col ore chi aro (colori pastello). Gli spigoli devono ess ere
smuss ati o protetti c on idonei paraspigoli; gli zoccolini devono esser e integri, privi di s porgenz e e ben fiss ati alla par ete.
gli angoli delle pareti devono ess ere s mussati, arrotondati o pr otetti con paraspigoli in legno o plas tica.
verificare che le pareti si ano pri ve di sporgenze o c hiodi.
i rivesti menti dei ser vizi devono ess er uniformi, integri, privi di asperità e facilmente lavabili.
le pareti trasparenti ed in particolare le pareti vetrate devono essere segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza
di mt. 1. Alter nati vamente devono essere protette con barriere di sic urezza alte almeno mt. 1.
Porte
L’apertura di porte non deve generare situazioni pericolos e sia per chi compi e l’operazi one c he per altre persone. Devono ess ere
mantenute sgombre da ostacoli, avere maniglie prive di spigoli vivi ed ess ere facilmente accessibili. Le porte destinate ad uscita di
emergenza, oltr e ad ess ere segnal ate in maniera idonea, devono potersi aprire dall’interno con manovra a spinta (maniglione
antipanico). Le porte tr aspar enti, devono ess ere s egnalare ad altezza occhio (1,5 - 1,8 mt.). Le porte devono inoltre essere c onformi
alla normativa vigente, dimensionate e posizionate c orrettamente a sec ondo del loro utilizzo (porte d’ingresso, porte interne).
Finestre
l’apertura delle fi nestre, non deve gener are situazioni pericolose sia per chi c ompie l’operazi one che per altre persone. Ess e vanno
dotate di idonei sistemi di scher matura (ad es. tende regolabili di colore chiar o) per evitare fas tidiosi abbagliamenti, inoltre devono
garantire un buon ricambio d’aria.
le cinghie delle persiane avvolgibili devono essere mantenute in buone condizioni e c ontrollate periodic amente.
la conformazione delle finestre deve esser e tal e da cons entire le operazi oni di pulitura i n condizioni di sicurezz a o dotati di
dispositi vi o attr ezzature atte a c ons eguire il medesi mo risultato.
Servizi
i servizi devono essere separati per uomi ni e donne; qual ora il personale impiegato è di numero ridotto è c ons entito l’uso di un
unico l ocale s er vizi.
l’impianto idraulico deve erogare acqua fredda e c alda e devono ess ere forniti i detergenti e i mezzi per asci ugarsi. I locali vanno
tenuti puliti.
Accessi
le scale di access o e di c omunicazi one degli uffici, devono ess ere c orrettamente di mensionate, e dotate di parapetto o di c orrimano
se compres e tra due muri.
le pedate dei gradini devono ess ere antisdrucci olevoli. Le sc ale vanno mantenute sgombr e da os tacoli.
è opportuno corredare gli acc essi di idoneo z erbino o griglia per la pulizia delle s uole.
Passaggi
i corridoi e i passaggi in genere devono essere liberi da ostac oli ed avere sempre un livello di illuminamento sufficiente; eventuali
dislivelli o riduzioni i n altezza devono ess ere s egnalati e non devono ridurre a meno di mt. 2 il vano utile percorribile.
Fattori ambientali
la temperatura e l’umidità dei locali devono ess ere mantenuti entro i limiti del benessere. Nel caso che l’aerazione naturale non sia
sufficiente, bisogna adottare un adeguato impianto di aerazione forzata.
l’impianto di cli matizz azione deve esser e orientato in maniera tal e da non provoc are c orrenti d’aria fastidios e ai pos ti di lavoro.
Per il rumore fare riferimento al c apitolo s pecifico
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Attenersi alle misure di prevenzione generali relati ve al Rischio di EL ETTROCUZIONE.
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50 - 70 cm
Sc hermo regolabile
90 °
110 °
PUNTO DI
A PPOGGIO
LIB ERO
SP AZIO SUFFICIE NTE
m in.28 cm)
Tastiera separata
90 °
5 RAZZE CON RUOTE
E VENTUALE
P OGGIAPIEDI
Figura 1 – POSTAZIONE DI LAVORO
Sedia da ufficio (UNI 7498)
L'altezza dello schienale deve essere di c m 48-52 sopr a il sedile, la parte superiore c onc ava, la larghezz a c m 32-52
Tutte le parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli
angoli devono ess ere lisci ed arrotondati
Tutte l e parti con cui l'utente può aver e un pr olungato contatto debbono ess ere realizzate con materiali a bassa conduci bilità ter mica
Gli elementi mobili e regolabili debbono ess ere realizzati in modo da evitare danni all'operatore sia nelle normali condizioni di
funzionamento sia in concomitanza c on funzi oni accidentali
I materiali di rives timento dei sedili e degli schienali devono c ons entire l a pulitura s enz a danneggiamenti dell'imbottitur a ed ess ere
permeabili all'acqua e al vapore acqueo
La bas e di appoggio deve avere almeno cinque bracci muniti di rotelle; le rotelle e gli elementi di appoggio debbono essere facilmente
sostituibili anche dall'utilizzatore
L'operatore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando s eduto, c on facilità e senza utilizzare congegni difficilmente
raggiungibili o che richiedono forza per ess ere manovrati
Tavolo di lavoro (UNI 9095)
> 70
cm
cm
> 90
72 cm
15
cm
8c
>5
m
Figura 2 – TAVOLO DI LAVORO
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ERGONOMIA POSTO DI L AVORO
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LAR GH EZ Z A 90 0-12 00-1 60 0 m m
PR OF ON D IT A' 70 0 - 8 00 - 900 m m
ALT EZ Z A 72 0 mm (s e n on reg ol abile)
ALT EZ Z A 67 0 - 7 70 m m (se r eg olabile)
Spazio p er le g am be
LAR GH EZ Z A mini ma 58 0 mm
ALT EZ Z A mini ma 60 0 mm
M onitor
D eve ess ere privo di difetti q u ali sfarf allii, ma nca nza di lu minosit à o co ntrast o
T astiera
Inclina bile e dissocia bile dallo sc herm o
Vi de ve ess ere s pazio s ufficie nt e d a va nti a d ess a p er p og g iare ma ni e braccia
Illuminazion e del posto di lavoro
L'illuminazio ne g eneral e o vvero l'illumin azio ne s pecifica (lam pa de di la voro) d e vo no g arantire un'illumi nazio ne s ufficie nte e d un
contrast o appr opriat o tra l o sch erm o e l'a mbie nt e, t en uto con to delle c aratt eristiche del l a voro e d elle esig enze visi ve d ell'utilizzatore.
F astidiosi a bb ag liame nti e riflessi sullo sch erm o o su altre at trezzat ure d e vo no essere e vit ati strut tura nd o l'arreda men to del local e e
del p osto di la voro in fu nzion e dell'ubicazio ne delle fo nti di l uce artificiale e d elle loro c aratt eristiche tec niche .
NO
SI
SI
NO
Figura 3 – ILLUMINAZION E POSTO DI LAVORO
Riflessi e abbagliamenti
I p osti di la voro d e vo no ess ere sist em ati in m od o c he le fon ti lu minos e q u ali le fines tre e le altre a perture , le p areti trasp arenti o
traslucide, n onch è le attr ezzat ure e le pareti di col ore chi aro n on prod uca no riflessi s ullo sc herm o.
Le fines tre de von o essere munit e di un o pp ortu no disp ositi vo di cop ertura reg ola bile per att en uare la luce diurna ch e illumin a il posto
di la voro.
posizion are la pos tazio ne later alme nt e rispet to alla fin estra di m od o ch e lo sg uard o corra parallelo al fro nt e d elle fin estre
dot are la finestr a di t en dag g io in mo do c he si a p ossibile att en uare l a luc e
Rumore
Il rumore em esso dalle attrezz ature ap parte ne nti al p osto di la voro de ve ess ere pres o in co nsider azion e al m o men to della
sistem azion e d el p osto di la voro, i n p articolare al fin e di no n p erturb are l'att enzio ne e la co mu nicazio ne verbale .
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Le attr ezzat ure ap part ene nti al/ai p osto /i di lavor o no n de vono pr odurre u n eccess o di calore ch e possa essere fo nt e di disturbo p er i
lavoratori.
Radiazioni
T utte l e radi azioni, ecc ezion e f atta p er la p arte visibile dello sp ettro elet trom ag netic o, d e vo no essere ridot te a livelli trascura bili dal
pun to di vista della tut ela della sic urezza e della s alut e d ei la vora tori.
ARREDI
Tavoli
ta voli e scriva nie no n d e vo no prese nt are spig oli vi vi e de vono a vere u na s up erficie o pac a.
Armad i
la collocazion e deg li arma di de ve essere tal e da co nse ntire l’apert ura deg li sportelli in mod o ag e vole e sicuro;
inoltre ad a nte a perte n on d e vo no ostruire i passag g i. Le ant e scorre voli su g uide de vono a vere ido nei att acchi di sicurezza che n e
impe discan o il distacco. Gli sport elli ruota nti su asse orizzo ntal e de von o esser m uniti di m anig lie e di un siste ma di blocc o in
posizion e a pert a.
Scaffali
g li scaffali de von o ess ere ben fissati e va nn o res e n ote le p ortat e dei sing oli ripia ni.
l’utilizzo deg li scaff ali de ve risultar e ag e vole e sicuro anc he rig uard o l’impieg o di e ven tu ali access ori (scale, sg ab elli, ecc.).
Passaggi
I corridoi di pass ag g io tra g li arredi de von o ess ere lib eri da ost acoli e d a vere una larg hezza mi nima di 80 c m.
R ischi specifici d eter minati dag li AR R ED I
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U rti contro le an te di ar madi e c asset ti delle scrivanie e deg li sche dari, lascia ti ap erti.
Schiaccia me nti a ca usa di chius ure i mpro prie di c asset ti, p orte, an te di arm adi, ecc..
C adut a d el mat eriale dis post o in m od o disor dinat o e n on razi on ale sui ripi ani di arm adi e mens ole o
cadu ta delle me nsol e st esse per tro pp o p eso.
C adut e p er utilizzo i mpro prio di s edi e, t a voli, arma di ecc ..
R ibalta men to di scaf fala ture no n o pp ortu na me nte fissat e al muro o di sch ed ari no n pro vvisti di
dispositi vi ch e im pe discan o la co nte mp oran ea ap ertura di pi ù cass etti
C adut e p er urti c ontro attr ezzat ure posizion at e n elle are e di pass ag g io o p er scivola me nto sul
pa vim ent o bag na to o sci volos o.
M isure pre ve nzion e sp ecifich e
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R ichiudere l e a nte di arma di, s oprat tutt o q uelle trasp aren ti
U tilizzare sem pre le m anig lie di cass etti, an te ecc., al fin e di e vitare schiacci am enti
D isporre il ma teriale s ui ripiani deg li arm adi in m od o ordi nat o e razion ale, osser vand o un a corrett a
distribuzion e dei carichi
U tilizzare scalett e p ortatili a nor ma ed utilizzare un’ atte nzio ne particolar e al posizio na me nto sta bile
delle st esse e alle m an o vre di salita e discesa in sicurezz a
U tilizzare cassetti ere e sch edari pro vvisti di dispositi vi c he i mp edisca no l a co nte mp oran ea ap ertura
di casse tti e d il ribalta m ent o p er tro ppo p eso
F issare sald am ent e al m uro t utte le sc aff alatur e e l e mens ole
MICROCLIMA
I fatt ori inq uinan ti dell’aria in u fficio so no nu merosissimi, alcuni pro ve nien ti dall’intern o altri d all’estern o e so no s pess o di difficile
identific azion e p oiché g en eralm ent e t ali fatt ori no n s ono p articolarm ent e d o mina nti.
In estre ma sint esi si posson o indicar e 3 tipol og ie di patol og ie deter mina te d alla scad ent e q ualità d ell’aria, anc he se sp esso di difficile
identific azion e e son o:
M alattie c orrelate all’ufficio, p er le q uali il q ua dro clinico è ben d efinito e si riesc e a ide ntificare l’ag ent e ca usale ;
Sindro me da edificio m alat o, q u adro clinic o sfu m ato e non è facile in di vidu are un unico ag en te c aus ale;
Sindro me d a sensi bilità chimica multipl a, son o sindro mi caus at e dall’intollera nza ad ag en ti chimici ed a mbi ent ali, per i q uali di
norm a n on si verifican o n elle perso ne in tollera nze.
M icroclima è l’insieme di para me tri fisici: temp erat ura, u midità rel ati va, velocità d ell’aria che c oncorro no a g e nerare la sit uazio ne clim atica
presen te in ufficio . Anch e il tipo d’atti vità s volt a, la pres enza di m acchi nari e attrezz ature so no el em enti di cui ten ere con to. L a prese nza di
un c atti vo microclim a è un a delle principali f onti di dis ag io sul la voro.
Il be ness ere t ermico ch e è un a se nsazi one sog g etti va è g ener alme nt e a vvertito d ai la voratori q u and o si am o in pres enz a dei s eg ue nti val ori
fissati ela bora ti dall’IS PES EL (Istit ut o su periore per la pre venzio ne e la sicurezza del l a voro)
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Calore
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Temperatura dell’aria
Umidità relativa
Estat e
23-26
50-60 %
In vern o
18-22
35. 45 %
I rischi per la salut e posso no ess ere riassu nti in:
secchezz a d elle muc ose c on insorg enz a di processi i nfia mm atori;
dolori m uscol ari;
fen om eni irritati vi p er prese nza d’inq uin anti;
derm atiti eruzi oni c uta ne e ecc .
Per il m ant eni men to di u na q u alità dell’aria e di un microclima so ddisfac en te è n ecess ario ag ire co n vari ti pi d’azio ni.
In prim o luog o occ orre proc eder e, lad do ve sian o pres enti el em enti inq uin an ti alla rimozio ne deg li stessi o ridurne en tro limiti acce tta bili la
presenz a (a d es em pio do tan do i locali d’ arredi e attr ezzat ure ch e pro voc ano b asso i nq uina me nto , rimu o ve nd o ta pp eti ecc .).
Occorre poi g arantire una buona aerazion e dei luog hi, pro vve dere a d op port une misure di ma nu tenzi on e (ad es filtri aria condiziona ta) ed
igiene dei locali (pulizia freq u ent e e d effic ace). I noltre è nec essario ch e a nch e i lavorat ori adot tino c om port am enti perso nali respo nsa bili
com e ad ese mpi o: man te nere t em pera ture c he g aran tiscan o il be ness ere ter mico e vit an do c orrenti d’aria dirett e, sch ermare l e fin estre in
caso di rag g i tropp o f orte, non fumare n ei locali (fra l’altro t ale c o mport am en to è s pecifica ta me nte vieta to) ad ottar e co nso ne misur e di
ig iene pers onal e,
ILLUMINAZIONE
N eg li uffici un a rile va nte p arte delle inf ormazi oni tr atta te è di tip o visi vo. L’occ hio è pert ant o uno d eg li org ani più sollecit ati. Per q ues to
moti vo, d e ve esser e pres ent e nell’a mbie nte di la voro u na con dizion e d’illu minazi on e a deg ua ta all’atti vità s volta .
La luc e n at urale, s eb be ne fon da me nt ale, no n è sufficie nt e a g ar antire c on dizioni d’illuminazi oni ottim ali e s ta bili per t utto l’arco della g iorna ta
e d ei perio di d ell’ann o. E’ p ertan to nec essario in teg rarla co n disp ositi vi d’illumi nazio ne artificiale.
T ali dispositi vi d e vo no te ner co nt o d ei seg ue nti f att ori:
•
•
•
•
distribuzion e dei p un ti luce ;
illumina me nto co mplessi vo e per t alu ne atti vità localizza to;
abb ag liame nto e direzion e luc e;
zone d’o mbra , sf arfallìo, luce diurn a.
N eg li uffici, seco nd o la norm a t ecnic a U N I EN 124 64-1 /2 00 1 i req uisiti d’illumi nazio ne ( val ore limit e) so no i s eg uen ti:
•
•
•
•
locali fot oco pie 300 lu x
scrittura 5 00 lu x
elab orazion e d ati 50 0 lu x
diseg no t ecnic o 7 50 l u x
I rischi derivanti d a illuminazio ne care nt e sono so pratt utt o relati vi alla diminuzi on e di acuità visiva, che f a vorisce l’affa ticam en to visivo ( mal
di test a, bruciore, ecc.) e l’assu nzion e di pos ture sc orrett e (disturbi a c aratt ere os teo m uscolare).
Occorre perta nto c he g li uffici abbian o le caratt eristiche d’illumi nazio ne so pra ricordat e, che n on vi sian o mo bili e superfici che a bb ag liano,
che sia p ossibile scher mare fin estre, c he la luce si diff on da in mani era o mog en ea e infine c he sia m an ten ut a la pulizia e la man ut enzio ne
deg li impia nti..
bisog na g ara ntire u na suf ficient e visibilità ado tta nd o u n siste m a di luc e nat urale od artificiale.
verificare l’efficie nza dei mezzi di illumin azio ne artificiale e d elle vetr ate illu min anti ma nte ne nd oli in b uo ne c on dizioni di p ulizia.
integ rare se nec essario c on siste mi di illu minazio ne localizzat a i sing oli p osti di la voro .
verificare le c on dizioni dell’im pian to di illumi nazio ne. A deg uarlo se n ecessario . L’ins tallazio ne, le e ve ntu ali trasf orm azioni, g li
adeg u am enti e g li am pliam enti e co mu nq ue de von o essere af fida ti a d un elet tricista a bilitat o c he ne rilascia la dic hiarazio ne di
conf ormità .
richiedere all’installat ore la “ dichiarazio ne di co nf ormità”.
nei lu og hi, loc ali, a mbie nti di la voro , vie di tra nsito e di acc esso l’illuminazio ne artificiale de ve essere ad eg uat a per in tensit à e col ore
alle n orme della b uon a t ecnic a (per g li uffici in g enere d a 1 50 a 2 50 lu x).
una illumin azion e di em erg enza , o ve richiest a, d e ve essere pre vist a in c orrispon denz a d elle uscite di sicurezza , n eg li incroci dei
corridoi, nei pian erott oli per illumi nare le sc ale, do ve ca mbia il livello d el p a vime nt o l’intensit à d ell’illuminazio ne di sicurezza de ve
essere ad eg uat a p er int ensità co n valori me di di 5 lu x.
verificare ch e il m ateriale ele ttrico di illu min azion e inst allato o acq uistat o a bbi a il m archio di q ualità .
MACCHINE D’UFFICIO
Le macc hine d a uf ficio ali me ntat e elettrica me nte d e von o essere c olleg ate all’impi ant o di m essa a t erra tra mite
spina di alim ent azion e o de von o p osse dere un dop pio in volucro d’isola men to (d op pia pr otezio ne), g ara ntito dal
marchio e da doc um en tazio ne rilascia ta dal f ab bricant e.
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Poiché m olti picc oli incide nti o inf ortu ni acc ad ono n eg li uffici a c aus a dell’utilizzo i mpro prio di forbici, tag liacarte, temperini ecc., è da
evit are l’a bitu dine di riporre og g etti ap pu ntiti o tag lierini pri vi di pr otezio ne nelle tasc he o nei porta ma tite.
Inoltre le taglierin e manuali de vono essere us ate co n att enzi one non ma no met te ndo le pro tezio ni della la ma e lasciare la la ma st essa, al
termin e d elle o perazi oni in p osizione a bbass at a.
Anch e l’utilizzo delle cucitrici a punti pu ò essere c ausa di infortu ni, occorre, so pratt utt o in caso di inc epp a men to, pr estare a tte nzio ne alle
operazi oni di sblocc o d ella st essa.
Fotocopiatrici
La fot oco piatur a e sta m pa di d ocu me nti s on o fra le più c o muni e diff use atti vit à la vorati ve s volte press o g li uf fici. L a q uo tidianit à di t ali
operazi oni, no n d e ve f ar di men ticare c he, si a i pro dotti per la s ta mp a (to ner), sia le macc hin e (fot oco piatrici, sta mp an ti), prod uco no
sosta nze alle q uali occ orre pr estare un p o’ d’at te nzion e.
In p articolare, i t on er sono c o mpos ti da vari tipi di sost anz e chimic he, c he poss ono anc he rie ntrare fra g li ag enti chi mici consi derati
pericolosi.
Le stess e fotoc opi atrici e stamp an ti laser, sono f ont e di emissio ne di varie sosta nze (ozo no , form aldeid e, co mp osti org anici vol atili), alcune
delle q uali ad azion e irritant e.
Gen eralm ent e, l’at tivit à di fot oco piat ura e sta m pa s volta dai si ng oli lavorat ori no n è così freq ue nte d a ipo tizzare sig nificati vi rischi per la
salute dei l a vorat ori, p ur tut ta via , si p osso no ad ott are ult eriori att enzio ni volt e a limitare ult eriorme nte i rischi:
In prim o lu og o, va pri vileg iato l’acq uist o di macc hin e a bass a e missio ne di oz ono , e va c urat a la lor o m an ute nzio ne.
Inoltre, occ orre preferire la stam pa e la fot oco piat ura di docu m enti corposi su m acchin e de dicat e, colloca te in locali dot ati di adeg ua to
ricambio d’ aria, che n on sian o luog hi di lavoro per ma ne nte. N ei locali di la voro d otati di fo toco piatrici e sta mpa nti laser occorre g arantire la
possibilità di ve ntilazio ne e in g e neral e si racco ma nd a di ven tilare l’a mbe nt e di la voro alm en o q uoti dian am ent e;
Occorre pro vved ere all’ acquisizione di prodotti per la stamp a (toner) di cu i sia fornita un a scheda di sicur ezza completa e
rispondente alla normativa e d è pre feribile c he c ont eng a no s osta nze chimic he no n p ericolose ;
Infin e si racc om an da di e vitare m anip olazio ni ch e c om portin o la dis persion e di t oner e q uin di la p ossibilità di es posizio ne an o mala allo
stesso.
MISURE DI PREVENZIONE NEI CONFRONTI DI RISCHI SPECIFICI
RAPIN A
C ome è no to, anc he i fe no me ni criminosi so no d a co nsiderare tra i rischi da valut are in u n luog o di lavoro vig e infat ti l’obblig o di valu tare
"tutti i rischi p er la sicurezz a e p er la sal ute dei la vora tori, i vi co mpresi q u elli rig uardanti g rup pi di la vorat ori esp osti a rischi
particolari.".
La prima valut azion e effe ttu ata è q u ella relati va alla pro ba bilità di acca dime nt o e dell’e ntità del da nn o. I n p articolare , so no
stati val utati i para m etri, a d es em pio i dati s tatistici st orici, che ha nn o f ornito i ndicazi oni di prob abilità .
R elativa men te alla sti ma / valu tazio ne d el da nn o, so no st ate in di vidu ate du e tipol og ie di "dan no", a seco nd a che si trat ti di lesioni di org ani
fisici, ovvero di dist urbi di nat ura psichica.
R ispetto alla prim a, l a st atistica d eg li ultimi an ni in dica c he le l esioni fisiche su bite dai dip en de nti s on o di b assa pro babilità e , di n orma , c on
pochi g iorni di prog nosi, m en tre p er la s econ da son o ancor a rari g li studi e pide miol og ici con risulta ti cons olida ti e g e neral men te c on divisi.
Per q uant o rig uarda le misure di pre ve nzio ne a dott at e, esse so no d estin ate sia alla riduzio ne d elle prob abilità di acc adi me nto sia alla
mitig azione d el da nn o.
N ell´ambito d elle misure che ass ol von o un a f unzio ne pre venti va q ua nt o ag li ef fet ti ch e posso no co nseg uire all’even to cri minos o, si
evi de nzian o g li ade mpi me nti in mat eria di in form azion e e for mazio ne dei la voratori, in c onsi derazio ne c he il "rischio-rapin a" pro po ne
mo me nti di forte criticità, sp ecie sot to il profilo dell´ad eg ua tezza dei co mp orta men ti da te nere nelle di vers e fasi in cui l´event o criminos o si
articola o p otreb be articolarsi
A tale pro posit o verran no ef fett ua te id on ee verifiche perio diche circa l’efficaci a d ell’appr endi me nto , so ttolin ea ndo la
necessit à di consid erare il fattor e psicolog ico, attr a verso l’utilizzo di mo duli che f a voriscan o, d a parte d eg li interessati, la "interiorizzazio ne"
delle dina mich e di c om port am ent o. Anc he le mis ure di primo soccors o so no da i nteg rare nella form azio ne.
Verrà prest at a un a p articolare tut ela sul un pian o sa nitario, a fa vore di sit uazio ni e/ o sog g etti p er i q uali risulti necess ario u n tratt a men to
differe nziat o (es. l a vorat ori a ppart en enti a c ateg orie prote tte , o vvero s og g etti aff etti da pa tolog ie c he poss on o ess ere ag g ravat e d all’e ve nto).
In tale co nt esto u n´ atte nzio ne e u n tratt am ent o partic olari sarann o riservati alle "lavoratrici g estanti", in at tu azion e di q uant o pre vist o dalla
speciale disciplina di leg g e sulle "la voratrici madri".
Si verificherà p eriodica m ent e c he veng a no rispett at e le m od alità di prele va me nt o d el c ont ant e dai m ezzi di cust odia e ch e veng an o
rispettat e le proc edur e pre vist e
Si verificher ann o perio dicam en te le possibili vie di intro duzio ne d ei ra pinat ori d urant e l’or ario di a pertura d eg li sport elli (accessi
isolati, fin estre s u cortili, loc ali no n c ontrolla ti a bitual me nte)
Verrann o verificati p eriodica me nte i disp ositi vi fissi o t asca bili di seg n alazion e sile nziosa di ra pina a distanz a
In cas o di ra pina ci si do vrà att en ere alle sp ecifiche proce dure di sicurezz a, la c om prensi on e d ella q uale do vrà esser e verificat a
periodica m ent e
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Il rum ore è u na situ azion e acustica sg rade vole, che inf astidisce , d eco nce ntra, e pu ò limit are l’asc olto d ei seg n ali utili d el pro prio ufficio
(comu nicazio ne verbale).
D i norma neg li uffici, da rilevazioni fa tte d a Org anismi specialisti, i livelli di rumorosit à no n sono t ali da me ttere a rischio la salut e dei
lavoratori e da turb are l’at tenzi on e e la c o munic azion e verbale d ei la voratori, poich é il limit e d’esp osizion e g iornalier a riscontr ato è
abb on da nte me nt e inf eriore alla nor mati va è di 8 0 d B, di sott o al q u ale è rag ion e vole c onsi derare c he no n sussist an o rischi di i poac usia
(indeb olime nto o perdit a dell’udit o) da rum ore.
Perta nto pur non rap prese nta nd o di norm a u n rischio l a vorati vo, è op port un o prog et tare g li a mbie nti di la voro t en en do c ont o d el ru more
em esso d alle sing ole ap parecc hiat ure, p er e vitare ch e il rumore inf astidisca i la vora tori, che fra l’atro poss ono essere infl uenz ati a nche da
fonti di ru more ester ni all’ufficio ( ad ese mpi o la circolazi one strad ale).
In u fficio l e f onti di ru more so no i n g en ere, l e a pp arecchi ature ele ttro mag ne tiche e d el ettro niche che co adiu van o l’at tivit à la vorati va , co m e le
stam pa nti, il f a x, il PC , i telef oni ecc.
A titolo d’es em pio si rip ortan o i li velli di ru mor osità delle principali f onti s on ore prese nti in ufficio:
•
•
•
•
•
•
Voce s ussurrat a 2 0 dBA
Vent ola PC 3 0 d BA
Sta mp ant e las er 30 dB A
Voce parlat a 40 50 dB A
F otoco piatrice, sta mp an te a g ett o d’inc hiostro 5 0 d BA
T ono alto di voc e 60 dBA
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
L’ap ertura di p orte no n d e ve g e nerare situazi oni pericolos e sia per chi c o mpie l’ oper azion e ch e p er altre pers one .
D evon o essere ma nt en ute sg o mbre da os tacoli, a vere ma nig lie prive di s pig oli vivi ed ess ere facil me nte accessibili. L e port e
destin ate ad uscita di e merg enz a, oltre ad essere s eg nala te in m aniera i do nea , d e von o p ot ersi aprire dall’int erno c on ma no vra a
spinta (ma nig lione a ntip anico). Le port e tras pare nti, de vono esser e seg n alare a d altezza occhi o (1, 5 - 1, 8 mt.). Le porte de von o
inoltre essere c onf ormi alla nor mati va vig en te, di me nsion at e e posizio nat e corrett am ent e a seco nd o del loro utilizzo (port e
d’ing resso, p orte i ntern e).
T avoli e scri va nie n on do vr an no prese ntare spig oli vivi e d o vran no a ver e u na s up erficie o pac a.
Gli scaffali de vo no esser e b en fissati e verran no indica te l e p ortat e d ei sing oli ripiani.
L’utilizzo d eg li scaffali de ve risultare ag e vole e sic uro a nch e rig uardo l’im pieg o di e vent uali acc essori (scale , sg ab elli, ecc.).
PREVENZIONE INCENDI
Verificare se m pre, prima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntori p ortatili
Accertarsi che veng a te nu to il reg istro di controllo di tutti g li appresta me nti antinc en dio e che sia no prese nti e
funzio na nti i siste mi di ri vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio.
E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a
Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del F u oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del C PI
D ove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altri costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i
e la moq u ette si richied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt eristiche di a uto esting u enz a.
Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,
e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li.
Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di
raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVF F ).
T utti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pri ma em erg enza. U n’ad eg uat a
seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a.
Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve
seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, ripe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no.
Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.
Uscite d’emerg enza
E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a
Le uscite di emerg enz a sara nno del tipo a chi usura el ettro mag n etica, in m od o da ar mo nizzare l’esig enza di tut ela
psicofisica dei la voratori in caso di ag g ressioni criminos e, co n q uelle con ness e alla tut ela d ella salut e e sicurezza
dei la voratori st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).
La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura
della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distribuiti s u più
post azioni di la voro
In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttrica di rete o di q uella sussidi aria di em erg enza , l’intero siste ma d e ve risp on dere ai
req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale
Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro
ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto
Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle
proced ure in cas o di eso do.
PRONTO SOCCORSO
E’ necessario pre disp orre i presidi sanitari di primo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al primo socc orso; inoltre n el locale
destin ato a d os pitare presidi s anit ari è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.
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RUMORE
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MAN SION I
DESCRIZIONE DELL A MANSIONE
L’atti vità di g estion e da parte del cassier e com port a l’esecuzi on e sia di la vori di cass a, sia d eg li altri
lavori tipici, c on utilizzo di a ttrezza ture d’uf ficio e di perso nal c om put er. Oltre all’atti vit à se de ntaria
tipica, la ma nsio ne c om port a a nche il ricevi men to della clie ntel a, l’access o a d ar ma di, sca ffali e
macc hine.
La ma nsion e c om port a l’utilizzo di p erson al co mp uter i n mod o no n siste ma tico o a bitu ale e co m unq ue
per meno di venti or e settimanali, d ed ott e le in terruzioni di cui all' art. 175 del D.Lgs. 81/08.
Perta nto l’ atti vit à svolta dall’unico ad det to vie ne co nsidera ta n on c om pren de nte la s ott om ansio ne di
Video termi nalista .
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
La ma nsion e co m porta l’utilizzo di attrezz atur e d’u fficio, tra cui, pre valent e men te:
Person al co mp uter
C onta ba nco not e e co nta mo net e
Sta mp anti
F otoco piatrici
Altre at trezzat ure d’ufficio (t elef oni, fa x, ecc.)
N ota: Per le attrezz ature utilizzate, che dovranno essere marc ate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e
manutenzione.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Oltre ai R ischi g e nerali leg ati alla s ede o perati va : R ischi o Incendio ( valu tat o s econ do il D M 10. 3.1 99 8) e R ischi o Rapin a ( valut at o sec on do
le LG ABI), l o s volg ime nto d ella m ansi on e co mp orta i R ischi rip ortati nella s eg ue nte ta bella.
Descriz ione del Rischio
Proba bilità
Possibile
Proba bile
Proba bile
Proba bile
Proba bile
Proba bile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Elettroc uzion e
Stress psic ofisico
Postur a
Affatic am ent o visi vo
R adiazio ni no n io nizza nti
U rti, colpi, im pat ti e c om pressio ni
Punt ure, tag li ed abrasi oni
R umore
M icroclima
M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi
M ag nitudo
Grave
M odest a
M odest a
M odest a
Lie ve
Lie ve
M odest a
Lie ve
Lie ve
Lie ve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
REQUISITI GENERAL I IMPIANTI, POSTI DI LAVORO, AMBIENTI
IMPIANTO ELETTRICO
Requisiti gen erali
Gli impia nti elettrici d e vo no rispon dere ai req uisiti di id on eità pre visti dalle n orme di l eg g e e di b uo na tec nica e de von o ess ere
costruiti d a inst allatori abilitati e reg olar men te iscritti n el reg istro d elle dit te o n ell’albo pro vincial e d elle i mpres e artig iane .
Gli installat ori chia ma ti a costr uire o a deg uar e q ualsiasi impi ant o elettrico so no te nuti a rilasciare la dichiarazi on e di co nfor mità
pre vista dalla vig ente n orma tiva, i nteg rat a d alla relazi on e co nte ne nte la tipolog ia dei m ateriali e il prog et to. T ale doc u men tazio ne va
custo dita nell’archi vio d’impres a.
I principali req uisiti di sicurezza preve do no: u n efficie nte im pian to di m essa a terra, int errutt ori di protezion e contro le so vra te nsioni
e i so vr accarichi, in terrutt ori e diff erenzial e p er la i nterruzio ne d ell’alimen tazio ne in c aso di dispersio ne. Qu est’ulti mo i nterrut tore per
proteg g ere e fficace m ent e le perso ne de ve a vere un a se nsibilità no n inf eriore a 0, 03 Am pere .
Prese
Le pres e de von o essere corret ta me nte fissa te e di me nsion at e per l’utilizzo pre visto e d e vo no a vere carat teristiche t ali da n on
perm ett ere il co ntat to accide nt ale c on le p arti in t ensio ne dura nte l’inserime nt o d ella spi na.
Interruttori
Gli interrutt ori d e von o essere di mensi on ati in b ase al tip o di corre nte su cui in ter ve ng ono e d e vo no r ag g iung ere ineq ui voc abilm en te
le posizio ni di ap erto e chi uso ma nte ne nd ole st abili; d e vo no altresì i mp edire e ve ntu ali co ntat ti accid ent ali co n le parti in te nsion e.
Impianto di messa a terra
I con du ttori di terra de von o a vere s ezio ne ad eg uat a all’intensit à di corren te dell’impi ant o e co m unq ue n on i nferiore a 16 m mq ..
Son o a m mess e di me nsioni min ori purch é n on inferiori alla sezio ne dei c on dut tori.
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Atte nersi alle misure di pre ve nzion e g en erali relati ve al R ischio di EL ETTROCUZIONE.
REQUISITI GENERAL I AMBIENTE DI L AVORO
Pavimenti
I pa vi me nti n on de von o pr esen tare a vvalla me nti e p arti in rilievo; no n d e vo no essere scivolosi e d e vo no essere facilm ent e la vabili.
Le atti vità di p ulizia n on de von o ess ere effe ttu ate in c onco mit anza co n le altre atti vità.
Pavimenti in cer amica o simile
de vo no a vere le f ug he i nteg re;
le piastrelle d e von o essere prive di s becc atur e o tag li prof ondi
Pavimenti in porfido
de vo no a vere le f ug he i nteg re;
le pietre d e von o essere prive di s becc atur e o tag li prof ondi
pro vved ere in pres enz a di a vvalla me nti al rif acime nt o d el sot tof on do ed alla sos tituzio ne del tratt o int eressa to.
Pareti e soffitti
de vo no a vere u na s up erficie liscia, int eg ra, n on pol verosa, la va bile e di col ore chi aro (colori p ast ello). Gli spig oli de von o ess ere
smuss ati o prot etti c on id on ei p araspig oli; g li zoccolini de vo no esser e int eg ri, privi di s porg enz e e b en fiss ati alla par ete.
g li ang oli delle p areti de vono ess ere s mussa ti, arrot on dati o pr otet ti co n p araspig oli in leg n o o plas tica.
verificare ch e le pareti si an o pri ve di sp org enze o c hiodi.
i rivesti men ti d ei ser vizi de von o ess er u niformi, int eg ri, privi di asp erità e facilm en te la vabili.
le pareti trasp arenti e d in particolare le p areti vetrat e de von o essere seg n alat e e costituite d a m ateriali di sicurezza fino all’alt ezza
di mt . 1. Alter nati va m ent e d e vo no essere prot ett e co n barriere di sic urezza alte alm en o mt. 1.
Porte
L’ap ertura di p orte n on d e ve g en erare situ azio ni pericolos e sia per chi co mpi e l’operazi one c he p er altre p erson e. D e vo no ess ere
ma nte nut e sg ombre d a ost acoli, a vere ma nig lie prive di spig oli vivi ed ess ere facilm ent e accessibili. Le porte d estin ate a d uscita di
em erg enza, oltr e ad ess ere seg nal ate in ma niera ido ne a, d e von o po tersi aprire dall’int erno co n m an o vra a spint a (ma nig lione
antip anico). Le p orte tr aspar enti, de von o ess ere s eg nalare ad alt ezza occhio (1,5 - 1, 8 m t.). L e porte de von o in oltre essere c onf ormi
alla n orma tiva vig ent e, dim ensio nat e e p osizion ate c orrett am ent e a sec ond o del loro utilizzo (p orte d’ing resso, port e int erne).
Finestre
l’apertura d elle fi nestre , non d e ve g ener are sit uazio ni p ericolose sia per chi c om pie l’o perazi on e ch e per altre perso ne . Ess e van no
dot ate di ido nei siste mi di scher mat ura (ad es. t en de reg olabili di colore chiar o) per e vitare fas tidiosi ab bag lia men ti, inoltre d e vo no
g arantire u n b uo n ricam bio d’aria.
le cing hie d elle persian e a vvolg ibili de vo no essere m ant en ute in buo ne co ndizioni e c ontrolla te periodic am ent e.
la conf orm azion e d elle fin estre de ve esser e tal e d a cons en tire le o perazi oni di pulitura i n co ndizio ni di sicurezz a o dot ati di
dispositi vi o attr ezzat ure a tte a c ons eg uire il m edesi mo risultat o.
Servizi
i servizi d e vo no essere sep arati per u omi ni e do nn e; q ual ora il p erson ale im pieg at o è di n u mero rid ott o è c ons entit o l’uso di un
unico l ocale s er vizi.
l’impiant o idraulico de ve erog are acq u a fred da e c alda e de von o ess ere forniti i de terg enti e i mezzi per asci ug arsi. I locali van no
ten uti p uliti.
Accessi
le scale di access o e di c om unicazi on e d eg li uffici, de vono ess ere c orretta me nte di me nsion ate , e d ota te di p arap ett o o di c orrima no
se co mpres e tra du e muri.
le pe dat e dei g radini de von o ess ere a ntisdrucci ole voli. Le sc ale van no ma nt en ute sg o mbr e d a os tacoli.
è o pport un o corre dare g li acc essi di id on eo z erbino o g rig lia per la pulizia d elle s uole .
Passaggi
i corridoi e i passag g i in g enere de vo no essere liberi da ostac oli ed a vere se mpre un livello di illumin a men to su fficien te; e ven tuali
dislivelli o rid uzioni i n alt ezza de von o ess ere s eg nalati e non d e von o ridurre a me no di mt. 2 il va no utile percorribile.
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I disp ersori de von o ess ere adeg u ati alla n atura del terren o in m odo d a ot te nere un a resist enza n on s up eriore ai 20 Oh m.
E’ necess aria la realizzazion e di u n efficac e colleg a me nto eq ui pot enzial e di tutt e le parti m et alliche dell’e dificio (tubi acq u a - g as ferro c.a.). L’im piant o di m essa a terra de ve ess ere o mol og ato dall’ISP ES L in seg uit o a r eg olare d en uncia eff ett uat a pri ma della
mess a in s ervizio . L e succ essi ve verifiche bien nali s ono es eg uite dalla ASL .
N el caso che l’uf ficio sia ubica to all’inter no di u n con do minio occorre accert are l’esiste nza d ella doc um en tazio ne richiest a per
l’impiant o.
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la tem perat ura e l’umidit à dei locali de vo no ess ere m ant en uti entro i limiti del ben essere. N el caso ch e l’aerazio ne na turale n on sia
sufficien te, bisog na a dot tare un ad eg uat o im pia nto di a erazio ne f orzat a.
l’impiant o di cli matizz azion e d e ve esser e orie ntat o in m aniera tal e d a n on pro voc are c orrenti d’aria f astidios e ai pos ti di la voro.
Per il rum ore f are riferim ent o al c apit olo s pecifico
ERGONOMIA POSTO DI L AVORO
50 - 70 cm
Schermo regolabile
90 °
110 °
PUNTO DI
APPOGGIO
LIBERO
SPAZIO SUFFICIENTE
min.28 cm)
Tastiera separata
90 °
5 RAZZE CON RUOTE
EVENTUALE
POGGIAPIEDI
Figura 1 – POSTAZIONE DI LAVORO
Sedia da ufficio (UNI 7498)
L'altezza dello schie nale d e ve essere di c m 4 8-52 sopr a il sedile , la part e su periore c onc a va, la larg hezz a c m 3 2-52
T utte le parti de bb on o ess ere r ealizzat e in mod o da
evit are d an ni alle perso ne e de teriora me nto deg li
indu me nti: i bordi, g li spig oli e g li ang oli devo no essere
lisci ed arrot ond ati
T utte le parti c on c ui l'ut ent e p uò a vere un prolu ng ato
cont atto de bb on o ess ere realizza te c on mat eriali a b assa
cond ucibilità t ermica
Gli elem enti m obili e reg ol abili de bb on o ess ere re alizzati in
mo do da e vit are da nni all'oper atore sia nell e norm ali
condizio ni di fu nzion am en to sia in c onco mit anza c on
funzio ni accid en tali
I mat eriali di rivestim ent o dei se dili e deg li schienali
de vo no c onse ntire la p ulitura s enza da nn eg g iamenti
dell'imbo ttitura ed essere perm ea bili all'acq ua e al va pore
acq ueo
La bas e di ap pog g io de ve a vere alm en o cinq u e bracci
mu niti di rot elle; le rotelle e g li ele me nti di ap pog g io
deb bo no
essere
f acilm ent e
sostit uibili
anc he
dall'utilizzatore
L'opera tore d e ve po ter eseg uire tut ti g li adatt am enti
possibili sta nd o se du to, c on facilità e s enza utilizzare
cong eg ni difficilm ent e rag g iung ibili o che richi edo no forza
per ess ere ma no vrati
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> 70
cm
m
72 cm
c
> 90
15
cm
>
c
58
m
Figura 2 – TAVOLO DI LAVORO
D imensio ni ot tim ali
LAR GH EZ Z A 90 0-12 00-1 60 0 m m
PR OF ON D IT A' 70 0 - 8 00 - 900 m m
ALT EZ Z A 72 0 mm (s e n on reg ol abile)
ALT EZ Z A 67 0 - 7 70 m m (se r eg olabile)
Spazio p er le g am be
LAR GH EZ Z A mini ma 58 0 mm
ALT EZ Z A mini ma 60 0 mm
M onitor
D eve ess ere privo di difetti q u ali sfarf allii, ma nca nza di lu minosit à o co ntrast o
T astiera
Inclina bile e dissocia bile dallo sc herm o
Vi de ve ess ere s pazio s ufficie nt e d a va nti a d ess a p er p og g iare ma ni e braccia
Illuminazion e del posto di lavoro
L'illuminazio ne g eneral e o vvero l'illumin azio ne s pecifica (lam pa de di la voro) d e vo no g arantire un'illumi nazio ne s ufficie nte e d un
contrast o appr opriat o tra l o sch erm o e l'a mbie nt e, t en uto con to delle c aratt eristiche del l a voro e d elle esig enze visi ve d ell'utilizzatore.
F astidiosi a bb ag liame nti e riflessi sullo sch erm o o su altre at trezzat ure d e vo no essere e vit ati strut tura nd o l'arreda men to del local e e
del p osto di la voro in fu nzion e dell'ubicazio ne delle fo nti di l uce artificiale e d elle loro c aratt eristiche tec niche .
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Tavolo di lavoro (UNI 9095)
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SI
SI
NO
Figura 3 – ILLUMINAZION E POSTO DI LAVORO
Riflessi e abbagliamenti
I p osti di la voro d e vo no ess ere sist em ati in m od o c he le fon ti lu minos e q u ali le fines tre e le altre a perture , le p areti trasp arenti o
traslucide, n onch è le attr ezzat ure e le pareti di col ore chi aro n on prod uca no riflessi s ullo sc herm o.
Le fines tre de von o essere munit e di un o pp ortu no disp ositi vo di cop ertura reg ola bile per att en uare la luce diurna ch e illumin a il posto
di la voro.
posizion are la pos tazio ne later alme nt e rispet to alla fin estra di m od o ch e lo sg uard o corra parallelo al fro nt e d elle fin estre
dot are la finestr a di t en dag g io in mo do c he si a p ossibile att en uare l a luc e
Rumore
Il rumore em esso dalle attrezz ature ap parte ne nti al p osto di la voro de ve ess ere pres o in co nsider azion e al m o men to della
sistem azion e d el p osto di la voro, i n p articolare al fin e di no n p erturb are l'att enzio ne e la co mu nicazio ne verbale .
Calore
Le attr ezzat ure ap part ene nti al/ai p osto /i di lavor o no n de vono pr odurre u n eccess o di calore ch e possa essere fo nt e di disturbo p er i
lavoratori.
Radiazioni
T utte l e radi azioni, ecc ezion e f atta p er la p arte visibile dello sp ettro elet trom ag netic o, d e vo no essere ridot te a livelli trascura bili dal
pun to di vista della tut ela della sic urezza e della s alut e d ei la vora tori.
ARREDI
Tavoli
ta voli e scriva nie no n d e vo no prese nt are spig oli vi vi e de vono a vere u na s up erficie o pac a.
Armad i
la collocazi on e d eg li arma di d e ve ess ere t ale da cons en tire l’ap ertura deg li sp ortelli in mo do ag e vol e e sicuro; inoltr e a d ant e apert e
non de vono ostruire i pass ag g i. Le ant e scorre voli su g uid e de von o a vere ido nei at tacc hi di sicurezza ch e n e imp edisca no il
distacco . Gli sp ortelli ruot anti s u asse orizzont ale de vono ess er m uniti di m anig lie e di un siste ma di bl occo i n p osizion e a perta .
Scaffali
g li scaffali de von o ess ere ben fissati e va nn o res e n ote le p ortat e dei sing oli ripia ni.
l’utilizzo deg li scaffali deve risultare ag e vole e sicuro a nch e rig uardo l’impieg o di even tuali access ori (scale,
sg abelli, ecc.).
Passaggi
I corridoi di pass ag g io tra g li arredi de von o ess ere lib eri da ost acoli e d a vere una larg hezza mi nima di 80 c m.
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U rti contro le an te di ar madi e c asset ti delle scrivanie e deg li sche dari, lascia ti ap erti.
Schiaccia me nti a ca usa di chius ure i mpro prie di c asset ti, p orte, an te di arm adi, ecc..
C adut a d el mat eriale dis post o in m od o disor dinat o e n on razi on ale sui ripi ani di arm adi e mens ole o
cadu ta delle me nsol e st esse per tro pp o p eso.
C adut e p er utilizzo i mpro prio di s edi e, t a voli, arma di ecc ..
R ibalta men to di scaf fala ture no n o pp ortu na me nte fissat e al muro o di sch ed ari no n pro vvisti di
dispositi vi ch e im pe discan o la co nte mp oran ea ap ertura di pi ù cass etti
C adut e p er urti c ontro attr ezzat ure posizion at e n elle are e di pass ag g io o p er scivola me nto sul
pa vim ent o bag na to o sci volos o.
M isure pre ve nzion e sp ecifich e
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R ichiudere l e a nte di arma di, s oprat tutt o q uelle trasp aren ti
U tilizzare sem pre le m anig lie di cass etti, an te ecc., al fin e di e vitare schiacci am enti
D isporre il ma teriale s ui ripiani deg li arm adi in m od o ordi nat o e razion ale, osser vand o un a corrett a
distribuzion e dei carichi
U tilizzare scalett e p ortatili a nor ma ed utilizzare un’ atte nzio ne particolar e al posizio na me nto sta bile
delle st esse e alle m an o vre di salita e discesa in sicurezz a
U tilizzare cassetti ere e sch edari pro vvisti di dispositi vi c he i mp edisca no l a co nte mp oran ea ap ertura
di casse tti e d il ribalta m ent o p er tro ppo p eso
F issare sald am ent e al m uro t utte le sc aff alatur e e l e mens ole
MICROCLIMA
I fatt ori inq uinan ti dell’aria in u fficio so no nu merosissimi, alcuni pro ve nien ti dall’intern o altri d all’estern o e so no s pess o di difficile
identific azion e p oiché g en eralm ent e t ali fatt ori no n s ono p articolarm ent e d o mina nti.
In estre ma sint esi si posson o indicar e 3 tipol og ie di patol og ie deter mina te d alla scad ent e q ualità d ell’aria, anc he se sp esso di difficile
identific azion e e son o:
M alattie c orrelate all’ufficio, p er le q uali il q ua dro clinico è ben d efinito e si riesc e a ide ntificare l’ag ent e ca usale ;
Sindro me da edificio m alat o, q u adro clinic o sfu m ato e non è facile in di vidu are un unico ag en te c aus ale;
Sindro me d a sensi bilità chimica multipl a, son o sindro mi caus at e dall’intollera nza ad ag en ti chimici ed a mbi ent ali, per i q uali di
norm a n on si verifican o n elle perso ne in tollera nze.
M icroclima è l’insieme di para me tri fisici: temp erat ura, u midità rel ati va, velocità d ell’aria che c oncorro no a g e nerare la sit uazio ne clim atica
presen te in ufficio . Anch e il tipo d’atti vità s volt a, la pres enza di m acchi nari e attrezz ature so no el em enti di cui ten ere con to. L a prese nza di
un c atti vo microclim a è un a delle principali f onti di dis ag io sul la voro.
Il be ness ere t ermico ch e è un a se nsazi one sog g etti va è g ener alme nt e a vvertito d ai la voratori q u and o si am o in pres enz a dei s eg ue nti val ori
fissati ela bora ti dall’IS PES EL (Istit ut o su periore per la pre venzio ne e la sicurezza del l a voro)
Periodo
Temperatura dell’aria
Umidità relativa
Estat e
23-26
50-60 %
In vern o
18-22
35. 45 %
I rischi per la salut e posso no ess ere riassu nti in:
secchezz a d elle muc ose c on insorg enz a di processi i nfia mm atori;
dolori m uscol ari;
fen om eni irritati vi p er prese nza d’inq uin anti;
derm atiti eruzi oni c uta ne e ecc .
Per il m ant eni men to di u na q u alità dell’aria e di un microclima so ddisfac en te è n ecess ario ag ire co n vari ti pi d’azio ni.
In prim o luog o occ orre proc eder e, lad do ve sian o pres enti el em enti inq uin an ti alla rimozio ne deg li stessi o ridurne en tro limiti acce tta bili la
presenz a (a d es em pio do tan do i locali d’ arredi e attr ezzat ure ch e pro voc ano b asso i nq uina me nto , rimu o ve nd o ta pp eti ecc .).
Occorre poi g arantire una buona aerazion e dei luog hi, pro vve dere a d op port une misure di ma nu tenzi on e (ad es filtri aria condiziona ta) ed
igiene dei locali (pulizia freq u ent e e d effic ace). I noltre è nec essario ch e a nch e i lavorat ori adot tino c om port am enti perso nali respo nsa bili
com e ad ese mpi o: man te nere t em pera ture c he g aran tiscan o il be ness ere ter mico e vit an do c orrenti d’aria dirett e, sch ermare l e fin estre in
caso di rag g i tropp o f orte, non fumare n ei locali (fra l’altro t ale c o mport am en to è s pecifica ta me nte vieta to) ad ottar e co nso ne misur e di
ig iene pers onal e,
ILLUMINAZIONE
N eg li uffici un a rile va nte p arte delle inf ormazi oni tr atta te è di tip o visi vo. L’occ hio è pert ant o uno d eg li org ani più sollecit ati. Per q ues to
moti vo, d e ve esser e pres ent e nell’a mbie nte di la voro u na con dizion e d’illu minazi on e a deg ua ta all’atti vità s volta .
La luc e n at urale, s eb be ne fon da me nt ale, no n è sufficie nt e a g ar antire c on dizioni d’illuminazi oni ottim ali e s ta bili per t utto l’arco della g iorna ta
e d ei perio di d ell’ann o. E’ p ertan to nec essario in teg rarla co n disp ositi vi d’illumi nazio ne artificiale.
T ali dispositi vi d e vo no te ner co nt o d ei seg ue nti f att ori:
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R ischi specifici d eter minati dag li AR R ED I
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distribuzion e dei p un ti luce ;
illumina me nto co mplessi vo e per t alu ne atti vità localizza to;
abb ag liame nto e direzion e luc e;
zone d’o mbra , sf arfallìo, luce diurn a.
N eg li uffici, seco nd o la norm a t ecnic a U N I EN 124 64-1 /2 00 1 i req uisiti d’illumi nazio ne ( val ore limit e) so no i s eg uen ti:
•
•
•
•
locali fot oco pie 300 lu x
scrittura 5 00 lu x
elab orazion e d ati 50 0 lu x
diseg no t ecnic o 7 50 l u x
I rischi derivanti d a illuminazio ne care nt e sono so pratt utt o relati vi alla diminuzi on e di acuità visiva, che f a vorisce l’affa ticam en to visivo ( mal
di test a, bruciore, ecc.) e l’assu nzion e di pos ture sc orrett e (disturbi a c aratt ere os teo m uscolare).
Occorre perta nto c he g li uffici abbian o le caratt eristiche d’illumi nazio ne so pra ricordat e, che n on vi sian o mo bili e superfici che a bb ag liano,
che sia p ossibile scher mare fin estre, c he la luce si diff on da in mani era o mog en ea e infine c he sia m an ten ut a la pulizia e la man ut enzio ne
deg li impia nti..
bisog na g ara ntire u na suf ficient e visibilità ado tta nd o u n siste m a di luc e nat urale od artificiale.
verificare l’efficie nza dei mezzi di illumin azio ne artificiale e d elle vetr ate illu min anti ma nte ne nd oli in b uo ne c on dizioni di p ulizia.
integ rare se nec essario c on siste mi di illu minazio ne localizzat a i sing oli p osti di la voro .
verificare le c on dizioni dell’im pian to di illumi nazio ne. A deg uarlo se n ecessario . L’ins tallazio ne, le e ve ntu ali trasf orm azioni, g li
adeg u am enti e g li am pliam enti e co mu nq ue de von o essere af fida ti a d un elet tricista a bilitat o c he ne rilascia la dic hiarazio ne di
conf ormità .
richiedere all’installat ore la “ dichiarazio ne di co nf ormità”.
nei lu og hi, loc ali, a mbie nti di la voro , vie di tra nsito e di acc esso l’illuminazio ne artificiale de ve essere ad eg uat a per in tensit à e col ore
alle n orme della b uon a t ecnic a (per g li uffici in g enere d a 1 50 a 2 50 lu x).
una illumin azion e di em erg enza , o ve richiest a, d e ve essere pre vist a in c orrispon denz a d elle uscite di sicurezza , n eg li incroci dei
corridoi, nei pian erott oli per illumi nare le sc ale, do ve ca mbia il livello d el p a vime nt o l’intensit à d ell’illuminazio ne di sicurezza de ve
essere ad eg uat a p er int ensità co n valori me di di 5 lu x.
verificare ch e il m ateriale ele ttrico di illu min azion e inst allato o acq uistat o a bbi a il m archio di q ualità .
MACCHINE D’UFFICIO
Le macchi ne d a u fficio alim en tat e ele ttricam ent e d e vo no ess ere colleg a te all’im pian to di mess a a t erra
tramite spin a di alim ent azion e o d e von o posse dere u n d op pio in volucro d’isola men to (d op pia protezi on e),
g arantito dal marchi o e d a d ocu me ntazi one rilasciata dal fab bricant e.
Per l’utilizzo occ orrerà a tte nersi alle istr uzioni rip ortat e n elle sp ecifich e sch ed e d’us o e m an ut enzio ne.
Poiché m olti picc oli incide nti o inf ortu ni acc ad ono n eg li uffici a c aus a dell’utilizzo i mpro prio di forbici, tag liacarte, temperini ecc., è da
evit are l’a bitu dine di riporre og g etti ap pu ntiti o tag lierini pri vi di pr otezio ne nelle tasc he o nei porta ma tite.
Inoltre le taglierin e manuali de vono essere us ate co n att enzi one non ma no met te ndo le pro tezio ni della la ma e lasciare la la ma st essa, al
termin e d elle o perazi oni in p osizione a bbass at a.
Anch e l’utilizzo delle cucitrici a punti pu ò essere c ausa di infortu ni, occorre, so pratt utt o in caso di inc epp a men to, pr estare a tte nzio ne alle
operazi oni di sblocc o d ella st essa.
Fotocopiatrici
La fot oco piatur a e sta m pa di d ocu me nti s on o fra le più c o muni e diff use atti vit à la vorati ve s volte press o g li uf fici. L a q uo tidianit à di t ali
operazi oni, no n d e ve f ar di men ticare c he, si a i pro dotti per la s ta mp a (to ner), sia le macc hin e (fot oco piatrici, sta mp an ti), prod uco no
sosta nze alle q uali occ orre pr estare un p o’ d’at te nzion e.
In p articolare, i t on er sono c o mpos ti da vari tipi di sost anz e chimic he, c he poss ono anc he rie ntrare fra g li ag enti chi mici consi derati
pericolosi.
Le stess e fotoc opi atrici e stamp an ti laser, sono f ont e di emissio ne di varie sosta nze (ozo no , form aldeid e, co mp osti org anici vol atili), alcune
delle q uali ad azion e irritant e.
Gen eralm ent e, l’at tivit à di fot oco piat ura e sta m pa s volta dai si ng oli lavorat ori no n è così freq ue nte d a ipo tizzare sig nificati vi rischi per la
salute dei l a vorat ori, p ur tut ta via , si p osso no ad ott are ult eriori att enzio ni volt e a limitare ult eriorme nte i rischi:
In prim o lu og o, va pri vileg iato l’acq uist o di macc hin e a bass a e missio ne di oz ono , e va c urat a la lor o m an ute nzio ne.
Inoltre, occ orre preferire la stam pa e la fot oco piat ura di docu m enti corposi su m acchin e de dicat e, colloca te in locali dot ati di adeg ua to
ricambio d’ aria, che n on sian o luog hi di lavoro per ma ne nte. N ei locali di la voro d otati di fo toco piatrici e sta mpa nti laser occorre g arantire la
possibilità di ve ntilazio ne e in g e neral e si racco ma nd a di ven tilare l’a mbe nt e di la voro alm en o q uoti dian am ent e;
Occorre pro vved ere all’ acquisizione di prodotti per la stamp a (toner) di cu i sia fornita un a scheda di sicur ezza completa e
rispondente alla normativa e d è pre feribile c he c ont eng a no s osta nze chimic he no n p ericolose ;
Infin e si racc om an da di e vitare m anip olazio ni ch e c om portin o la dis persion e di t oner e q uin di la p ossibilità di es posizio ne an o mala allo
stesso.
MISURE DI PREVENZIONE NEI CONFRONTI DI RISCHI SPECIFICI
STRESS PSICOFISICO
La ra pin a ai d an ni d eg li istituti di credit o è un e ve nto crimin oso che p uò pro vocare co nseg ue nze di na tura psico-fisica p er i di pe nde nti, oltre
che per i clien ti.
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Son o princip alm ent e tre i g ruppi di sint omi c he i nq uadra no il disturb o p ost trau matic o d a stress :
il rivivere l’esp erienz a trau matic a attra verso ricordi spiace voli dell’e ve nto , sog ni ricorrenti, ag ire o sentire co me se l’e vent o
traum atico si stess e riprese nta nd o;
l’evita m ent o p ersisten te deg li stim oli associ ati all’es perienz a tr au matic a, c om e g li sforzi p er e vitar e at tivit à, l uog hi e p erson e
associat e all’e vent o, la se nsazio ne di dist acco o estran ea me nto d ag li altri;
la presenz a di sinto mi che attes tino un a um ent at o arous al, co me la diffic oltà a d ad dorm en tarsi, la difficolt à di conc entrazi on e,
l’irritabilità.
N ella pre ve nzio ne del rischio rapin a, si ag isce su tr e livelli:
realizzazion e di atti vità di ricerca s ul f eno m eno rapin a e sulle s ue specific he c ons eg ue nze;
sensibilizzazio ne del perso nal e al pre-rapin a e al p ost-rapi na al fin e di att utirne g li ef fetti;
prog ettazi one di un a for mazio ne specific a in ma teria di sicurezza a ntirapin a.
Il te ma della form azion e è di particol are rilievo.
Il D .lg s 626/9 4, inf atti, po ne l’o bblig o per il d atore di la voro di infor mare e for mare i propri dip en de nti in ordi ne ai rischi specifici cui so no
espos ti rig uardo l’atti vità s volta ( artt. 2 1-22). D unq ue , a nche per ciò c he attie ne al rischio rapi na ch e, per su a n atura , si colloca nella più
vas ta fen o men olog ia dei rischi d erivanti da atti crimi nosi di terzi.
RAPIN A
C ome è n ot o, anc he i fen om eni criminosi so no d a consid erare tra i rischi da valu tare in u n luog o di lavoro vig e infatti
l’obblig o di valut are "tu tti i rischi per la sicurezza e per la s alute dei la voratori, i vi co mpresi q uelli rig uardan ti g ruppi di la vora tori esp osti a
rischi
particolari.".
La pri ma valutazi on e ef fett ua ta è q uella rela tiva alla pro ba bilità di acc adi me nto e d ell’entit à d el d ann o. I n p articolare , so no st ati val utati i
para metri, ad ese mpi o i d ati st atistici storici, ch e han no fornit o in dicazio ni di pr oba bilità.
R elativa men te alla sti ma / valu tazio ne d el da nn o, so no st ate in di vidu ate du e tipol og ie di "dan no", a seco nd a che si trat ti di lesioni di org ani
fisici, o vvero di disturbi di nat ura psichica. R isp ett o all a prim a, la st atistica d eg li ultimi an ni indic a c he l e lesi oni fisich e s ubit e dai dipe nd enti
sono di b assa pro ba bilità e, di norm a, c on poc hi g iorni di prog n osi, me ntre per la s eco nd a so no anc ora rari g li studi epid e miolog ici con
risultati consolid ati e g eneral me nte co ndi visi. Per q uan to rig uarda le misur e di pre ve nzion e ad ott ate, esse so no des tina te sia alla riduzio ne
delle prob abilità di acc adi men to si a alla mitig azion e del d an no.
N ell´ambito d elle misure che ass ol von o un a f unzio ne pre venti va q ua nt o ag li ef fet ti ch e posso no co nseg uire all’even to cri minos o, si
evi de nzian o g li ade mpi me nti in mat eria di in form azion e e for mazio ne dei la voratori, in c onsi derazio ne c he il "rischio-rapin a" pro po ne
mo me nti di forte criticità, sp ecie sot to il profilo dell´ad eg ua tezza dei co mp orta men ti da te nere nelle di vers e fasi in cui l´event o criminos o si
articola o p otreb be articolarsi A tal e pro posit o verra nn o e ffet tu ate i do nee verifich e p eriodich e circa l’ef ficacia dell’ap pren dim ent o,
sottolin ea nd o la n ecessit à di co nsider are il fatt ore psic olog ico, at tra verso l’u tilizzo di m od uli che f a voriscan o, da p arte deg li interess ati, la
"interiorizzazion e" d elle di na miche di co m porta me nt o. A nch e le misure di pri mo s occorso s on o da in teg rare n ella f orm azion e.
Verrà prest at a un a p articolare tut ela sul un pian o sa nitario, a fa vore di sit uazio ni e/ o sog g etti p er i q uali risulti necess ario u n tratt a men to
differe nziat o (es. l a vorat ori a ppart en enti a c ateg orie prote tte , o vvero s og g etti aff etti da pa tolog ie c he poss on o ess ere ag g ravat e d all’e ve nto).
In tale co nt esto u n´ atte nzio ne e u n tratt am ent o partic olari sarann o riservati alle "lavoratrici g estanti", in at tu azion e di q uant o pre vist o dalla
speciale disciplina di leg g e sulle "la voratrici madri".
Si verificherà p eriodica m ent e c he veng a no rispett at e le m od alità di prele va me nt o d el c ont ant e dai m ezzi di cust odia e ch e veng an o
rispettat e le proc edur e pre vist e
Si verificher ann o perio dicam en te le possibili vie di intro duzio ne d ei ra pinat ori d urant e l’or ario di a pertura d eg li sport elli (accessi
isolati, fin estre s u cortili, loc ali no n c ontrolla ti a bitual me nte)
Verrann o verificati p eriodica me nte i disp ositi vi fissi o t asca bili di seg n alazion e sile nziosa di ra pina a distanz a
In cas o di ra pina ci si do vrà att en ere alle sp ecifiche proce dure di sicurezz a, la c om prensi on e d ella q uale do vrà esser e verificat a
periodica m ent e
RUMORE
Il rumor e è un a sit uazio ne acustic a sg rade vole, c he infas tidisce, d econc en tra, e p uò li mitare l’asc olto dei s eg nali
utili del proprio ufficio (co m unicazi one verb ale).
D i norma neg li uffici, da rilevazioni fa tte d a Org anismi specialisti, i livelli di rumorosit à no n sono t ali da me ttere a rischio la salut e dei
lavoratori e da turb are l’at tenzi on e e la c o munic azion e verbale d ei la voratori, poich é il limit e d’esp osizion e g iornalier a riscontr ato è
abb on da nte me nt e inf eriore alla nor mati va è di 8 0 d B, di sott o al q u ale è rag ion e vole c onsi derare c he no n sussist an o rischi di i poac usia
(indeb olime nto o perdit a dell’udit o) da rum ore.
Perta nto pur non rap prese nta nd o di norm a u n rischio l a vorati vo, è op port un o prog et tare g li a mbie nti di la voro t en en do c ont o d el ru more
em esso d alle sing ole ap parecc hiat ure, p er e vitare ch e il rumore inf astidisca i la vora tori, che fra l’atro poss ono essere infl uenz ati a nche da
fonti di ru more ester ni all’ufficio ( ad ese mpi o la circolazi one strad ale).
In u fficio l e f onti di ru more so no i n g en ere, l e a pp arecchi ature ele ttro mag ne tiche e d el ettro niche che co adiu van o l’at tivit à la vorati va , co m e le
stam pa nti, il f a x, il PC , i telef oni ecc.
A titolo d’es em pio si rip ortan o i li velli di ru mor osità delle principali f onti s on ore prese nti in ufficio:
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Voce s ussurrat a 2 0 dBA
Vent ola PC 3 0 d BA
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In merito alle ripercussi oni psicolog iche pro voca te dalla ra pina, si è anc ora be n lonta ni dall’indi vidu arne il livello di g ravità . Le cons eg ue nze
di un a ra pina varian o, in fat ti, d a p erson a a p erson a e richi edo no un a diag nosi s pecifica .
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Sta mp ant e las er 30 dB A
Voce parlat a 40 50 dB A
F otoco piatrice, sta mp an te a g ett o d’inc hiostro 5 0 d BA
T ono alto di voc e 60 dBA
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
L’ap ertura di p orte n on de ve g enerare sit uazio ni pericolos e sia p er chi com pie l’op erazio ne ch e per altr e perso ne. D e von o ess ere
ma nte nut e sg ombr e da ost acoli, a ver e ma nig lie prive di spig oli vivi e d essere facil me nte acc essibili. Le p orte des tinat e ad uscit a di
em erg enza, oltr e ad ess ere seg n alat e in ma niera id on ea, d e vo no p ot ersi aprire dall’intern o con ma no vra a s pint a (ma nig lione
antip anico). L e p orte trasp arenti, de von o essere s eg nalar e a d alt ezza occhi o (1, 5 - 1 ,8 mt.). Le p orte de vono inoltr e ess ere c onf ormi
alla n orma tiva vig ent e, dim ensio nat e e p osizion ate c orrett am ent e a sec ond o del loro utilizzo (p orte d’ing resso, port e int erne).
T avoli e scri va nie n on do vr an no prese ntare spig oli vivi e d o vran no a ver e u na s up erficie o pac a.
Gli scaffali de vo no esser e b en fissati e verran no indica te l e p ortat e d ei sing oli ripiani.
L’utilizzo d eg li scaffali de ve risultare ag e vole e sic uro a nch e rig uardo l’im pieg o di e vent uali acc essori (scale , sg ab elli, ecc.).
PREVENZIONE INCENDI
Verificare se m pre, prima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntori p ortatili
Accertarsi che veng a t enu to il reg istro di controllo di tutti g li appresta m enti a ntince ndi o e che sian o prese nti e
funzio na nti i siste mi di ri vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio.
E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a
Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del F u oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del C PI
D ove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altri costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i
e la moq u ette si richied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt eristiche di a uto esting u enz a.
Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,
e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li.
Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di
raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVF F ).
T utti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pri ma em erg enza. U n’ad eg uat a
seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a.
Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve
seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, ripe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no.
Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.
Uscite d’emerg enza
E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a
Le uscite di em erg enza sara nno d el tip o a chi usura elet trom ag netic a, in mod o da arm onizzar e l’esig enza di tut ela
psicofisica dei l a vorat ori in c aso di ag g ressioni criminos e, con q uelle co nness e alla t ut ela della salut e e sicur ezza
dei la voratori st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).
La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura
della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distribuiti s u più
post azioni di la voro
In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttrica di rete o di q uella sussidi aria di em erg enza , l’intero siste ma d e ve risp on dere ai
req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale
Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro
ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto
Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle
proced ure in cas o di eso do.
PRONTO SOCCORSO
E’ necessario pre disp orre i presidi sanitari di primo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al primo socc orso; inoltre n el locale
destin ato a d os pitare presidi s anit ari è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.
LAVOR ATRICI IN ST ATO DI GRAVID ANZA
C ome c ont em plat o dal comma 1 dell’ art. 28 del D.Lgs . 81/08 , la valut azion e dei rischi ha rig uarda to a nch e q uelli relativi alle la vor atrici in
stato di g ra vida nza (sec on do q uan to pre visto dal D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151).
La tu tela d ella salut e la vora trici madri attra verso l’elimin azion e o riduzio ne d ell’esposizio ne a fatt ori di rischio professio nali per le g ravi de ,
per l’em brione ed il fe to, c on p articolare att enzio ne a fat tori di rischio a bortig eni, mut ag eni e t erat og eni, h a co mp ortat o la val utazio ne dei
rischi per la sicurezza e la s alut e d elle la voratrici g esta nti, pu erpere o in period o di alla tta me nto fin o a se tte m esi d op o il p arto, p er le
lavoratrici ad det te alla g estio ne della b anca , in q u alità di unic o a dd ett o.
La valutazione ha tenuto conto an che dei movimenti, d elle posiz ioni di lavoro, della fatica mentale e fisica e gli altri disagi fisici e
mentali connessi con l'attività svolta dalle predette lavoratrici durante le operazioni.
U no d ei pro ble mi p er le la voratrici g estan ti è leg a to all’assunzi one di variazi oni p ost urali leg ate alla g ra vida nza c he po treb bero fa vorire
l'insorg enza di disturbi dorso-lo mb ari atti a g iustificare l a m odific a te m pora nea d elle co ndizio ni o dell’ orario di la voro.
U n ulteriore pro blem a è leg at o alla possi bilità di un a rapi na da part e di mal vi ve nti nel period o di g ra vid anz a.
Perta nto, a s eg uito della sud de tta valut azion e, s on o st ate i ndi vid uat e le s eg ue nti misure di pre venzio ne e pr otezio ne d a a dot tare:
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Le la voratrici a dd ett e e d il ra ppres ent ant e per la sicurezza so no stati infor mati sui risulta ti d ella valutazi on e e sulle cons eg ue nti misure
ado ttat e
N ota L’art.12, c omma 1, del D.l gs. 151/2001 ha introdotto la fac oltà, per l e lavoratrici dipendenti di datori di lav oro pubblici o privati, di
utilizzare in for ma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal lav oro di cui all’art.4 della Legge 1204/71 (due mesi pri ma del parto e
tre mesi dopo il parto), posticipando un mes e dell’astensione pri ma del parto al periodo succ essivo al parto.
Per poter avvalersi di tale facoltà, la lavoratrice gestante dovrà presentare apposita domanda al datore di lav oro e all’ente erogatore
dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazione del medico os tetrico-ginecol ogo del SSN o con esso c onv enzionato la quale
espri ma una valutazione, sulla base delle infor mazioni fornite dalla lavoratrice sull’attività svolta, circa la compatibilità delle mansioni e
relative modalità svolgi mento ai fini della tutela della salute della gestante e del nascitur o e, qual ora la lavoratrice sia adi bita a mansione
comportante l’obbligo di sorveglianza sanitaria, un certificato del Medic o Competente attestante l’assenz a di rischi per lo stato di
gestazione.
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Alle lavoratrici g estan ti saran no co ncess e m ag g iori pause di ripos o al fin e di cons en tire cam bia me nti pos turali atti a pre ve nire la
possibile i nsorg enza di disturbi dorso-lo mb ari.
Verrann o m odific ati i ritmi lavorati vi, in mo do ch e essi n on sia no eccessi vi e, c he n on c om portin o u na p osizion e p articolarm ent e
affa ticant e per la l a voratrice.
Se richiesto dal m edic o com pet ent e, si predisp orrà una m odific a tem pora ne a della m ansio ne p er evit are le op erazioni di sport ello,
com porta nti mag g iore stress s oprat tut to a seg uit o di un a p ossibile ra pina ..
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M AN SION I
DESCRIZIONE MANSIONE
T rattasi d ella g estio ne di d ocu me nti, p osta , mag azzini e archi vi; c onsiste nt e n ella siste mazi one , cat alog azio ne,
smista me nto , co nseg na e mo vi me nt azion e di doc um enti e mat eriali vari d a reca pitare ai vari uffici.
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
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AT T R EZ Z I M AN U ALI D I U SO C OM U N E
C AR R ELLI T R A SPOR T AT OR I
T R AN SPAL LET S
SOST ANZE PERICOL OSE
•
•
POLV ER I IN ER T I
D ET ER GEN T I
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Descriz ione del per icolo
Probabilità
Magnitudo
C adut a d all’alto (u tilizzo di sc ale)
C adut e e scivola me nti c aus ati d a pa vim en ti sdrucciol e voli
Elettroc uzion e
Punt ure e lac erazioni alle ma ni
Inalazi oni di p olveri
Inalazi oni c uta ne e
C onta tto c on sost anz e irritanti e allerg izzanti
C onta tto c on m ateriale org anico
Allerg ie
R umore
M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi
Possibile
Proba bile
Impro ba bile
Possibile
Proba bile
Possibile
Possibile
Possibile
Impro ba bile
Possibile
Proba bile
Grave
M odest a
Grave
M odest a
Lie ve
M odest a
M odest a
M odest a
M odest a
M odest a
M odest a
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
MEDIO
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure g enerali di pre venzi on e e protezio ne n ei confro nti dei sing oli R ischi individua ti e riportati nella sezio ne specific a della
relazione i ntrod utti va, i la vorat ori ad det ti do vra nn o att en ersi alle seg ue nti istruzio ni ed osser vare le s ott oriporta te misure di pre ve nzion e e
protezio ne :
Gener ale
Preved ere la infor mazio ne , la for mazio ne e la s or veg lianza sanit aria d eg li add etti
Per ridurre l'esp osizion e a stress psicofisico da la vor o f aticoso , mecc anizzare il più possi bile la mo vi me nt azion e co n s oluzioni
impia ntistiche sicure
Caduta dall'alto
Per ridurre i rischi d erivanti da pos tazio ni di la voro s opra ele va te, pre ve dere scale di sicurezz a st abilm en te fiss ate
Urti, colpi, impatti e compressioni
Per e vit are g li urti con la t esta d elle p arti m etallich e d elle mo norot aie, i nstallar e l'impia nto in a m bienti c on soffit ti di altezz a a deg ua ta ed
indoss are l'elm etto di protezi one
Rumore
Attu are t utt e le possibili misure di riduzio ne del ru mor e, re nde nd o l'am bie nte i do neo a c om unic azioni verbali c on voce più bass a
Preved ere l a s epar azion e delle m acchin e ru m orose d alla zo na di stocc ag g io e mo vi me ntazi on e d ei c api, in mo do d a e vitare
l'esposizion e indire tta al ru more die l a vorat ori no n add etti a t ali m acchin e
Cesoiam ento, stritolam ento - Presa, trascinamento e sch iacciamento
Per ridurre i rischi l eg ati ag li org ani mecc anici in m o vim ent o, pre ve dere la s ep arazio ne e la seg nal azion e della z on a oper ati va da
q uella riservata al tra nsito del perso nale
Preved ere la s eg nalazio ne l umi nosa c he si atti vi a uto ma tica men te dura nte il f unzio na me nto dell'impi ant o di mo vi men tazio ne
aut om atica s u mo norot aia aere a
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COMMESSO - ADDETTO ALLE SC AFFAL ATURE
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Postura - Disturbi mu scolo scheletrici
Preved ere la infor mazio ne e la f ormazi on e deg li add etti relati va me nt e all'assunzio ne di a tteg g iame nti e p osizioni att e a prot eg g ere la
schien a e l e altre articolazi oni
Preved ere paus e e tur nazio ni co n altre m ansio ni ch e co nse nta no un ca mbi o d ella p osizion e ere tta /sed ut a
Gas e vapori
Preved ere l’as pirazion e loc alizzata il più vicin o alla fo nte di e mission e
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I la vorat ori ad de tti alla l a vorazi one d o vran no utilizzare i seg u enti D . P.I. co n m arcat ura “C E” :
Calzature
Inserti auricolari
Guanti
Livello di Protezi on e S 3
Antitag lio
UNI EN 345,344
M odellabili
T ipo: UNI EN 352-2
C on su ola antisci vol o
Se n ecess ari da valut azio ne
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UNI EN 388,420
Gua nti di protezi on e co ntro i
rischi mecca nici
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MAN SION I
DESCRIZIONE DELL A MANSIONE
T rattasi d ella ma nsio ne adi bita alle varie o perazi oni s volte i n un de posit o o m ag azzino in g e nere e pre ved e l’utilizzo di attrezz ature di
solleva men to (carrelli ele vat ori e/o trans palle ts).
Per lo svolg iment o d ell’ attivit à son o richiesti speci ali req uisiti, nonch é la ido neità a co mpiere in mo do corret to tu tte q uelle op erazioni
tecnich e e di co mp orta men to che so no de termi na nti ai fini della i ncolu mità pro pria e d ella sicurezz a delle pers one ch e oper ano n ell’area del
mag azzin o.
Le s pecifich e q ualità richiest e so no:
integ rità fisica
vista e d u dito bu oni
pront ezza dei riflessi
attitu dine a valut are il p eso, la st abilità e l'eq uilibrio d ei m ateriali
val utazi one es atta d elle di me nsioni, delle dist anze , d ello sp azio e d elle velocità
percezio ne dei c olori
coordin am ent o dei mo vi men ti
senso di res pons abilità e di pru de nza
tem pera me nt o cal mo e riflessi vo
ATTREZZATURA UTILIZZAT A
La ma nsion e co m porta l’utilizzo di attrezz atur e d’u fficio, tra cui, pre valent e men te:
Attrezzi man uali di uso co mu ne
Scale
Scaff alat ure
C arrelli elevatori el ettrici
In p articolare, p er la mo vim en tazio ne m eccanic a d ei carichi, veng o no utilizzate le seg u en ti m acchin e:
T ranspalle ts
C arrello ele va tore
N ota: Per le attrezz ature utilizzate, ci si atterrà alle istruzi oni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e manutenzione ed alle istruzi oni riportate
nelle relative sc hede di sicurezza.
RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI
Oltre al R ischio Incendio ( valu tat o s econ do il D M 10. 3. 199 8), lo s volg ime nto d ell’atti vità l a vorati va co m porta i R ischi riport ati n ella s eg uen te
tab ella.
Descriz ione del per icolo
Lesio ni trau ma tiche
R ibalta men to e schi accia men to
C adut a di m ateriale dall’alt o
C edim ent o strut turale d ella sca ffala tura
Presa, i mpig liam ent o, c esoia me nt o
Irritazione e us tion e chi mica della cut e e delle m ucos e p er es posizion e ad acidi
di accu mul atori el ettrici
In vesti me nto
M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi
R umore
Vibrazioni
Probabilità
Magnitudo
Proba bile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
M odest a
Grave
Grave
Grave
Grave
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
Impro ba bile
Grave
BASSO
Impro ba bile
Proba bile
Proba bile
Proba bile
Grave
Lie ve
Lie ve
Lie ve
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
PRINCIPALI MISURE DI PR EVENZIONI ED ISTRUZIONI
REQUISITI SCAFF ALATURE
La prese nza di scaf fala ture è di per s é f ont e di p ossibili lesioni tr au matic he per in vestim en to e schi accia men to, in q ua nt o è possi bile la
cadu ta della scaff alat ura per c edim en to s trutt urale in cas o il carico s up eri la porta ta o s e la s trutt ura è d eteriora ta (a d ese mpio a caus a della
rug g ine) o per alle nt am ent o dei b ulloni di fissag g io).
Altro rischio è de termi nat o d alla possibilità di cad uta di ma teriale dalla scaf fala tura, ad es e mpio da lat o op pos to a q uello da c ui a vvien e il
caricame nt o co n il carrello ele vat ore.
T ra i req uisiti che g ara ntisco no la sicurezz a di u na sc aff alat ura va n atural me nte inserit a la g ara nzia della port ata ch e d o vrà essere certificat a
dal cos trutt ore e do vr à ess ere c hiara men te i ndicat a me dian te ap posita seg nal etica.
U n sec on do pu nto f on da me ntale p er la sicurezza d elle sc aff alat ure è c ostituit o dalla l oro ma nu tenzi on e p eriodic a. C o m e pr e visto dal D .Lg s.
81/ 08 s u tutt e l e a ttrezza ture è nec essario es eg uire m an ute nzio ni p eriodich e, q ui ndi anc he l e sc affal ature (in q u ant o attrezz ature) s on o
sog g ette a tale o bblig o.
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Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3
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MAGAZZINIERE – GESTIONE DEPOSITI E SCAFF ALI
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Qua ndo le sc aff alatur e n on son o adeg u at am ent e fissa te alle pareti e/ o di port ata no n adeg u at a, è p ossibile il loro ribalta m ent o acci den tale a
seg uito di:
urto d a parte deg li a dd etti o d a p arte di carrelli ele vatori;
sbilancia me nto del c arico;
app og g io di un a sc ala porta tile sulla q u ale s ale l’a dde tto ;
trascina me nto della strutt ura nel c aso un ad det to vi si ap pig li caden do dalla scala port atile.
L’e ve ntu ale utilizzo di sc ale port atili richiede c he le st esse sian o d ota te alla loro s om mità di ram pini di ag g ancio alla stru ttura me tallica, di
app og g i antiscivolo a pa vim en to e di g radini an tiscivolo. I c arichi sulla scaff alat ura d e vo no ess ere dis posti c orretta me nte e g li adde tti alla
mo vi men tazio ne de vo no essere adeg u at am ent e inf orma ti e for mati. P erta nto l’a dd etto al m ag azzino d o vrà acc ertarsi che sia no risp etta ti i
limiti di im pieg o e che ve ng a ef fet tua ta l a p eriodica m anu te nzion e.
CONTROLLI PRELIMINARI SUL C ARRELLO EL EVATORE
Prima dell’uso del c arrello ele ttrico:
Accertarsi ch e il carrello sia con form e ed i don eo alla mo vi me ntazi one d ei carichi d a solle vare
Verificare il reg olare funzi on am ent o dell'avvis ator e ac ustico, del s eg nala tore di retro marcia e del g irofaro
Assicurarsi che i ta ppi d ei sing oli el em enti della ba tteria si ano chiusi.
C hiudere b ene il cop erchio della ba tteria.
C ontrollare l’e fficienz a d el m ezzo e d in particolar e:
Elem ento da controllare
Prescrizion e/Controllo
g omm e
cate ne di solle vam ent o
cate ne di scorrime nto
forche
de vo no essere in bu one co ndizioni e s em pre g on fiate alla c orretta pressio ne
de vo no essere in bu ono sta to per im pe dire la c ad uta del c arico
controllare che l’allung a me nto no n s uperi i dati rip ortati nel libret to
de vo no essere in b uo ne c on dizioni, no n us urat e, corret ta me nte posizio na te ed ag g anciate alla
piastra porta forch e
controllarn e l’efficie nza e l’ass enz a di ru m ori sosp etti
controllarn e l’efficie nza e l’ass enz a di ru m ori o dif etti
assicurarsi che i ta ppi dei sing oli el em enti della ba tteria si an o chiusi
chiud ere b en e il co perchio d ella b att eria.
freni
ute nze idr auliche
batt erie
C ontrollare c he si an o pres en ti i nec essari dis positi vi di sic urezza. In particol are:
Elem ento da controllare
Prescrizion e/Controllo
Antiscarrucol am ent o
Per e vit are la fu oriuscita della c at ena d alla se de di scorrim ent o, c on possi bile o ttura delle cat en e,
cadu ta del c arico e d in vestim ent o di perso ne .
Verificate perio dica me nte e s ostituit e q ua nd o l'allung a me nto s up era i dati in dicati s ul librett o.
D eve essere pres ent e, in bu on e condizio ni e con spazi di cesoi am ent o inferiori ai 25 m m, al fine
di e vitare tag li, ferit e g ravi, lacerazi oni, c esoia m ent o.
Installa ta nell'impi ant o idra ulico, de ve ralle ntar e la disces a del c arico in caso di rott ura di u na
tub azion e, al fine di e vitare l a ca dut a del carico e l’ in vestim ent o di pers one .
D eve p erm etter e lo s peg nim en to ist ant an eo del mo tore ed e vitar e azio na me nti accide ntali.
N ormalm en te ins tallat a sul distribut ore, de ve pr o vved ere all'arresto a uto m atico in cas o di
ma ncanz a di forza m otrice e d e vitare l a ca dut a del carico .
D eve ess ere prese nte e g ara ntire u na prot ezion e adeg u ata
C aten e di sc orrime nto
Protezio ne an ticesoia m ent o
Val vola r allent atrice di disces a
Blocco a chi a ve
Val vola di n on rit orno
T etto di pro tezio ne
I carrelli de vono ess ere muniti di u na targ a riport ant e:
Il no me del fab bricant e
La definizio ne del m od ello
Il nu mero di serie e an no di fa bbricazio ne
La mass a a vuo to del c arrello in c on dizioni n orm ali (con f orche)
La porta ta no minal e
La t ensio ne no min ale della ba tteria
Il pes o mi nim o d elle b att erie
Il pes o m assim o d elle batt erie
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D urante la m o vim ent azion e delle m erci, esse s ubisc ono molt e sollecit azio ni ch e poss on o ca usare la m odifica d ello s tat o orig inario
com prom ett en don e l a st abilità e la c ap acità di porta ta; p er e vit are ciò g rand e att enzio ne d e ve esser e rivolta a nch e ai d anni, sp esso ca usati
da urti accid ent ali o da s o vraccarichi. N on pe nsare alla ma nut enzi one p eriodica delle scaff alat ure, oltre c he essere un a irreg olarità dal pun to
di vist a n orm ati vo, pu ò im pedire l’in divi du azion e di sit uazio ni m olto rischios e, cre an do i pres up posti per il verificarsi di incid enti (es . crolli
strutturali). E’ in q uest’ottica q uindi, c he è n ecess ario istituire un ser vizio di ma nu tenzi on e perio dica da a ffid are a prof essionisti di sicure e
accertat e cap acità. Lo scop o è il valu tare lo stat o di cons ervazion e delle strut ture e l’indi vidu are e ve nt uali esig enze di inter vent o che a d un
esa me s up erficiale o no n c om pet en te poss ono sfug g ire con g ra vi co nseg u enz e in c aso i i ncide nti.
Le verifich e d e vo no mirare a c ontrollare l a scaf falat ura in og ni suo asp ett o: corrett o mo ntag g io, asse tto g e om etrico e risp on de nza co n le
tab elle di port ata , verticalità, allinea m ent o, corrett o fissag g io di bullo ni e tass elli, presenz a di p arti da nneg g iate da sos tituire. I d ati raccolti
de vo no poi ess ere el ab orati e sulla bas e di essi de ve essere r eda tto u n verb ale di c ontrollo ch e a ttest erà l’id oneit à della sc aff alat ura op pure
evi de nzierà e ven tuali in ter ve nti n ecessari p er m ett ere in sicur ezza l’impi ant o. T ali docu m ent o rap prese nta la pro va d ella corret ta
ma nut enzio ne delle scaf falat ure e d e ve essere co nser vat o p er p oter essere esibit o in c aso di isp ezioni da part e d elle a utorit à co mp et enti.
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La targ a d e ve in dicare c hiara me nte il sig nificato di "c arico am mess o" per le di vers e dist anz e dal c en tro di g ravit à e per le di verse altezze di
solleva men to c osì c om e p er l'altezza ch e ren de inferiore la c apacit a di solle va m ent o.
D iminue nd o la dista nza del barice ntro del c arico sot to i valori pre visti dalla targ het ta, il valore del c arico solle vabile no n può su perare il
val ore massim o am missibile p erché in q ues to c aso no n é l a sta bilità lo ng itudin ale ch e limit a la c ap acità di solle vam ent o, ma l a strut tura
stessa del carrello e l e su e dim ensio ni, per ese mpio il siste ma idra ulico ed il m ont ant e c he altrim enti risultereb bero so tto sforz o. Per e vitare
un s olle va me nto s up eriore a q uello del c arico n omi nale, il siste ma idr aulico è d ota to di u na val vola di massi ma pression e.
ESECUZIONE DELL A MOVIMENTAZIONE
D urante le o perazi oni di mo vi me ntazi one p uò a vvenire il ribaltam en to del carrello ele vator e nel caso in cui il carico non sia be ne bila nciat o,
rag g io di curvatura trop po s trett o. I n c aso di ribalt am ent o l’ad de tto pu ò venire s balz ato fu ori dal post o di g ui da e rim aner e schi acciato sot to il
carrello. Pu ò anch e a vve nire l’investi men to di altri la voratori d a parte dei c arrelli ele va tori o dal ma teriale trasp ortat o.
Le principali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:
Sistem are o attrezz are i carrelli ele vatori i n mo do da limit are i rischi di ribalt a men to; a tal fin e l'art. 7, l ett era b), pu nto 1 .4 del D .Lg s. n.
359 del 04 .08 .1 99 9, el enc a u na s erie di possibili acc org imen ti, co me ese m pi d elle p ossibili soluzio ni at tu abili, q uali:
cabina per il conducente;
struttura c onc epit a in m od o tal e da l asciare, in c aso di ribalta me nto del carrello ele va tore, un o sp azio suf ficient e tra il suol o e t alun e
parti d el carrello st esso per il la vorat ore o i la vora tori a bord o:
struttura ch e trat te ng a il la vora tore s ul se dile del post o di g uida per e vitare ch e, in caso di rib alta me nto d el carrello ele vat ore, essi
possa no essere intra pp olati da parti d el carrello s tesso .
D ispositivi di tratt en uta d el con duc ent e al pos to di g uida dei m uletti, per elimin are il rischio di essere sb alzati f uori, in c aso di
ribaltam en to.
Pa vim enti privi di b uche , sp org enze o sc on nessio ni.
Percorsi d ei m ezzi se nza c urve tr opp o stre tte , se nza pe nd enz e ecc essi ve, pref eribilme nte a s ens o u nico, o ppur e a mpi a s ufficie nza per
il passag g io di d ue c arrelli caricati.
Limitazi one d elle int erfere nze fra i p ercorsi dei m ezzi e q u elli ped on ali.
Percorsi pe do nali e luog hi di stazi on am ent o d ei la voratori pr otet ti d al pericol o di i n vesti me nto da part e di m ateriali sti va ti.
Protezio ne delle uscite d a loc ali o altri pun ti freq ue nta ti d ai la vora tori, q ua nd o incrocia no i perc orsi dei mezzi.
Buo na illu minazi on e d ei p ercorsi e ti nteg g iatura c on c olori chiari delle pareti dei l ocali di l a voro.
Specc hi p arab olici o ve occorren ti; in c asi p articolari valu tare l a p ossibilità di installar e se ma fori.
Seg nalazi one e, se nec essario, prot ezion e di e ve ntu ali ost acoli sul percors o d ei carrelli ele vatori.
Indi vid uazio ne di z on e di a ttra vers am ent o delle line e di tras porto ch e c ons ent an o il passag g io delle perso ne se nza p ericoli di
investim ent o.
Org anizzazion e spazi ale e/ o te mp orale d el m ag azzino in mo do d a limitare al mini mo le int erfere nze fra il carico e lo scarico del
mag azzin o st esso.
Ido nei a ncorag g i, fu ni e d im braca tura i n tu tti i casi i n cui è n ecess ario int ervenire i n alt ezza
I prod otti in entra ta de vono rip ortare l’indic azion e d el loro p eso i n m od o ch e l’add ett o p ossa verificare ch e il carrello ed il siste m a di
presa sia di adeg u at a ca pacit à.
D ispositivi acustici e lu minosi di seg n alazio ne di m an o vra d ei mezzi.
M ante nim ent o d ella visibilità d al pos to di g uid a d ei m ezzi anc he me dia nte op portu no posizio na me nto del carico trasp ortat o, ch e
com unq ue de ve essere posizion at o più in b asso p ossibile in m od o da g ara ntire la sta bilità del carrello; in c asi occasio nali in cui
l’ing ombro d el carico sia tale da preg iudicare l a visual e, il carrello p uò essere prece du to d a u n altr o la vora tore c he aiuti il carrellista
nella ma no vra e s eg nali ag li altri la vora tori e vent ual men te prese nti n ei di ntorni, la prese nza del tras port o.
Prefere nza dell’acq uisto di mezzi c on pe daliera an alog a a q uella deg li au to mezzi.
Limitazi one della velocit à dei m ezzi in relazion e alle caratt eristiche d el percorso, anch e con e ven tu ali dispositi vi reg olabili che limitan o
la velocit à.
Protezio ne deg li org ani di co ma ndo co ntro l’a vvia me nt o accid en tale.
Protezio ne del post o di g uida c on tro il p ericolo di i n vesti me nto di corpi c he poss on o c ader e d all’alto.
R eg olare m an ute nzion e e p eriodica re vision e d el m ezzo m eccanic o e delle su e varie c o mpo ne nti.
Il conduc en te d e ve g uidare co n pru denz a senz a fare sp org ere g amb e o braccia d all’abitac olo di g uida, pres tare p articolare a tte nzion e
in retro marcia, con durre il c arrello all’int erno dei perc orsi seg nala ti a terra, i nterro mp ere il la voro s e q ualc uno si tro va n el rag g io di
azion e d el m ezzo, inserire il fre no prima di lasci are il carrello in sost a.
D isporre il divi eto di tras port are p erson e f ace nd ole salire s ulle f orche di solle vam en to.
Punt ual e infor mazio ne, f orm azion e, e d ad des tram ent o d ei lavorat ori all’uso corretto e sicuro d ei mezzi n elle di verse c on dizioni di
impieg o. A d ese mpio l’ad det to d e ve esser e saper e com e com portarsi se il mezzo do vesse acci den tal me nte ribaltarsi, o vvero: no n
butt arsi g iù dal mezz o, ma te nersi sal da me nte al vol ant e, pun tare i pie di e inclin arsi d alla p arte op post a a q uella di ribalta me nt o.
La voro in prossimit à di org ani m ecca nici in mo vi men to
Gli org ani meccanici mo bili del carrello ele vat ore poss on o essere ca usa di pres a, impig liam ent o, ces oiam en to, co n cons eg ue nti lesioni
tem pora ne e e per ma ne nti p er pres a, trasci na me nto , tag lio, am pu tazio ne, schiaccia m ent o d eg li arti.
Le principali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:
Le parti p ericolose de von o essere res e in accessibili tra mite a deg ua ti ripari fissi.
M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi
L’op erazion e di sostit uzion e delle bat terie dei mule tti richied e la loro mo vi me ntazi on e m an uale , ch e può co mp ortare disturbi e da nni musc olo
– sch eletrici.
Le principali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:
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CAPACITA’ DI SOLLEVAMENTO
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T rasporto di p erson e
I carrelli servon o p er i m ateriali e n on per i pass eg g eri.
Il g uidator e si ass um ereb be un a g ra ve res po nsa bilità co ntra vvene nd o a q uest a dis posizio ne.
Il g uidator e h a bis og no di tu tto l o sp azio per il b uo n co ntrollo del c arrello e per la mig liore visibilità d a t utti i la ti.
Può ess ere a mm esso il trasport o di altra perso na se sul carrello son o stati pre visti d ue p osti a sed ere. N on u tilizzare mai l'ele vat ore per
sollevare perso ne s enz a met tere i n at to l e d o vut e pr ecauzi oni.
Eq uilibrio del carico sulle f orch e o c est elli
R icordare ch e p er i carrelli a f orca la p ortat a varia a s econ da della p osizione più o me no a va nza ta del baricen tro d el carico.
Infor marsi d al pro prio “su periore” sulle p ortat e massi me nelle di verse posizio ni d el ce ntro del c arico. Se un carico, anc he no n s up eriore al
norm ale, g ra vass e tu tto s ulla p unt a d ella f orca, si a vre bb e u n p ericoloso eff etto di ribalt am ent o in a va nti. Qui ndi t e n ere il carico il più
possibile i n fo nd o alla forc a; n e g ua dag n erà la s ta bilità.
N on de ve ess ere a um ent ato arbitraria men te il contr app eso c ollocat o p osteriorm en te al carrello ele vat ore a f orca, n ell'inten to di
au men tare la porta ta e la sta bilità. C iò po treb be c om pro met tere l a resist enza d ei vari org ani del c arrello. T ener e pres en te c he s e un
attrezzo s peciale vie ne a pplicat o alla co mun e forca , o se q uesta vie ne sostit uita co n un at trezzo pi ù pesa nt e della forc a stessa, bisog na
ten ere co nto di t ale s o vracca-rico, c he ag isce n el se nso del ribalt a men to e ridurre, in pr op orzione , la porta ta massi ma del c arrello.
Ado perare la seg n alazio ne acus tica q ua nd o è nec essario
Si de ve ralle ntar e e su onar e og ni q ual volta ci si a vvicini a va ni d'ing resso, a d a ng oli ciechi, ad incroci, ecc. A vvertire in te mp o i ped oni
che si trovassero sul p ercorso, in m od o che p ossa no mett ersi da part e. N on a bus are della s eg nalazio ne ac ustica. D are la seg n alazio ne
con ripe tuti bre vi col pi, a nziché co n u n u nico lu ng o su on o
PREVENZIONE INCENDI
Verificare se m pre, prima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntori p ortatili
Accertarsi ch e ve ng a te nut o il reg istro di co ntrollo di tut ti g li apprest a men ti an tince ndi o e c he sia no pres enti e
funzio na nti i siste mi di ri vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio.
E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a
Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del F u oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del C PI
D ove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altri costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i
e la moq u ette si richied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt eristiche di a uto esting u enz a.
Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,
e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li.
Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di
raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVF F ).
T utti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pri ma em erg enza. U n’ad eg uat a
seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a.
Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve
seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, ripe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no.
Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.
Uscite d’emerg enza
E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a
Le uscite di em erg enza sara nn o del tipo a chius ura elettr om ag netica , in m od o da arm onizz are l’esig enz a di
tutel a psicofisica dei la voratori in c aso di ag g ressioni criminose, c on q u elle con ness e alla t ut ela d ella salut e e
sicurezza d ei la voratori st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).
La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura
della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distribuiti s u più
post azioni di la voro
In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttrica di rete o di q uella sussidi aria di em erg enza , l’intero siste ma d e ve risp on dere ai
req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale
Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro
ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto
Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle
proced ure in cas o di eso do.
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I rischi co nn essi alla mo vim en tazio ne m an uale d ei carichi poss on o essere ridot ti utilizza nd o mezzi m eccanici di s olle va me nto p er le
batt erie.
Si pu ò a nch e mett ere s ott o carica l a b att eria d el m ulett o lascia nd ola a b ordo d el m ezzo s tesso . I n q uest o cas o il carica ba tterie
vie ne p ost o all’intern o di u n locale ap posito me ntre il m ezzo sos ta so tto una tett oia n el piazz ale in prossi mità della p aret e est erna
del locale s ulla q uale s on o pos te pres e e s pine per il colleg am ent o elet trico; q uest a soluzi one li mita a nch e l’esposizi one ag li acidi
deg li accu mula tori ele ttrici e il rischio di espl osion e e ince ndio .
N el caso d ella mo vim en tazio ne m an uale occorre proc ed ere alla val utazio ne d el rischio in se de di misure att ua tive del D . Lg s. 6 26/ 94
ed in form are e for mare g li add etti.
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E’ necessario pre disp orre i presidi sanitari di primo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al primo socc orso; inoltre n el locale
destin ato a d os pitare presidi s anit ari è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI
I la vorat ori ad de tti alla l a vorazi one d o vran no utilizzare i seg u enti D . P.I. co n m arcat ura “C E” :
Calzature
Guanti
Elmetto
Livello di Prot ezion e S 3
Edilizia An titag lio
In p olietilen e o AB S
UNI EN 345,344
UNI EN 388,420
UNI EN 397
Utilizzare sempre le ci nture di
sicurezza in dotazione del c arrello,
anche per brevi tragitti.
In aree a rischio di caduta di
materiale dall’alto utilizzare
sempre l’el metto di protezione.
Antifor o, sfilamento rapido e
puntale i n acci aio
Gua nti di protezi on e co ntro i
rischi mecca nici
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Antiurt o, el ettrica me nte is olat o
fino a 4 40 V
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NUMERI TELEFONICI UTILI
In un pu n to be n vi si bil e a pp en de re l a se gu e nte ta bel la , d o po a ve rla comp le tata co n i n um e ri di tel e fo no u tili i n
ca so d i em e rge n za o di ne ce ssi tà :
POLIZIA
113
CA RABINIERI
112
COMA NDO DEI VIGILI URBA NI
PRONTO SOCCORSO A MBULA NZE
GUA RDIA MEDICA
VIGILI DEL FUOCO VV. FF.
A SL territoriale
ISPESL territoriale
Dipartimento Prov.le del Lavoro – Servizio ISPETTORATO
06. 9017401
118
06. 9042060
115
A SL RM/F 0766. 5911
06.47821902
06.448711
A CQUEDOTTO
800 130335
ELETTRICITÀ
800 900161
GA S
800 900999
Responsa bile del Servizio di Prevenzione (R.S.P.P.)
328. 9439468
A ddetto alla Gestione delle EMERGENZE
335. 6696460
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VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE
Artt. 187 – 198 del T.U.S.L. D.Lgs. 81/08
LIVELLI di ESPOSIZIONE
CARATTERISTICHE del RUMORE
RISCHI e MISURE PREVENTIVE
Si allega :
LETTERA di VALUTAZIONE PREVENTIVA
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INTRODUZIONE
Al fine di val utare corrett a men te l'es posizion e dei la vorat ori al ru more, è utile ap plicare u n me tod o di mis urazion e og g etti vo e, p ertan to, vien e
fatt o riferim ent o allo st an dard g en eralm ent e ricon osciut o Is o 19 99: 19 90. I valori riscon trati o og g ettivam ent e misurati d o vreb bero ess ere
decisive p er avvi are le azioni pre vist e p er i valori sup eriori e inferiori di esposizion e ch e fan no sca ttare l'azio ne. V alori limite di esp osizion e
sono nec essari per e vit are d an ni irreversibili all'udito dei la vor atori; il livello di rum ore ch e rag g iung e l'orecchio de ve restar e al di sot to d ei
val ori limite di es posizion e.
VALUTAZ IONE DEL RISCHIO
Ai sensi dell’art. 1 90 d el D .Lg s. 81/ 08, è st ato valuta to il rumore dura nte le e ffet tive at tivit à la vorati ve, pre nd end o in consi derazio ne in
particolare :
Il livello, il tipo e la d urata d ell’esposizio ne, ivi i nclusa og ni es posizio ne a ru more i mp ulsivo
I valori limite di esposizio ne ed i valori di azio ne di cui all’art. 1 89;
T utti g li effetti sulla s alut e e sulla sic urezza dei la vora tori partic olarm ent e sensi bili al rumore , co n particol are riferime nt o alle d on ne in
g ravida nza e i minori
Gli effe tti sulla sal ute e sic urezza dei l a vorat ori d erivanti dalle inter azioni tra ru more e sost anz e o tot ossiche co nn esse all’atti vità s volta e
fra rum ore e vibrazio ni;
Le infor mazio ni sull’emissio ne di rum ore fornite d ai costrutt ori delle attrezz at ure impieg at e, in con formit à alle vig e nti disposizio ni in
mat eria
L'esistenz a di a ttrezza ture di la vor o alt erna tive pr og etta te per ridurre l'e mission e di ru m ore;
Il prolu ng am ent o del perio do di es posizio ne al rum ore oltre l'orario di l a voro nor male , in loc ali di c ui e' resp ons abile
Le infor mazio ni racc olte d alla s or veg lianza sa nitaria, c o mpres e, per q u ant o p ossibile, q uelle re peribili nella lett erat ura scie ntifica;
La dispo nibilità di disp ositi vi di protezi on e d ell'udito c on ad eg uat e car atteristich e di att en uazio ne .
EFFETTI SULLA SALUTE
Il rumore è ca usa di d an no (ipo acusia , sordit à) e co m porta l a m alat tia pro fessio nale s tatistic am ent e pi ù sig nificati va. Gli eff etti n ocivi
dipe ndo no da tre f att ori:
intensit à
freq uenz a
durat a n el te m po dell’esp osizion e al r um ore.
effetti uditivi: va nn o ad i ncidere n eg ati va me nte a c arico dell'org ano dell'udit o pro voc and o all'inizio fischi e ronzii alle orecchie co n u na iniziale
transitoria rid uzion e della cap acità u ditiva e succ essi va s ordità , c he i n g en ere è bila terale e sim metrica. Il ru mor e ag isce s ull’orecchio u ma no
causa nd o sec on do l a n atur a e l’int ensit à d ella sti molazi on e so nora:
uno stat o di sordit à te m pora ne a co n recu pero d ella se nsibilità dop o ripos o not turn o in am bien te sile nzioso
uno stat o di fatic a co n persiste nza della rid uzion e d ella s ensibilità e disturbi nell’udi bilità d ella voc e di c on versazio ne per circa 10 g iorni
uno stat o di sordit à d a tra um a acustico cronico co n riduzio ne dell'intellig ibilità del 50% .
effetti ex trauditivi: inso nnia , f acile irritabilità, dimi nuzio ne della ca pacità di c onc entrazi one sino a g iu ng ere a d una sindr om e a nsios odepressi va, au me nto della pressio ne arterios a, difficoltà dig esti va, g astriti od ulcere , alt erazio ni tiroide e, disturbi mes truali, ecc.
DEFINIZIONI RICORRENTI
Qui di s eg uito veng on o riport ate le definizio ni ricorrenti cit ate nell’articol o 1 88 del D . Lg s. 8 1/0 8:
Pressione acu stica di picco (p pe a k): valor e m assim o d ella pression e ac ustica istan ta nea p on derat a in freq ue nza «C »;
Livello di esposiz ione giorn aliera al rumor e (LE X,8 h): [ dB(A) riferito a 20 µ g Pa]: valore me dio, po nd erat o in f unzi one d el te mp o, dei
livelli di esp osizion e al ru more p er u na g iorn ata la vora tiva no minal e di ott o ore , d efinit o d alla norm a int ernazi on ale I SO 19 99: 19 90
pun to 3.6 . Si riferisce a t utti i ru mori s ul la voro , inclus o il rum ore i mp ulsivo;
Livello di esposiz ione settimanale al rumor e (L EX, w): V alore me dio, p on derat o in f unzio ne del t e mp o, d ei livelli di es posizio ne
g iornaliera al r um ore p er u na s etti ma na no min ale di ci nq ue g iorna te l a vorati ve di ott o ore , d efinit o d alla n orm a int ernazi onal e IS O
199 9:1 99 0 p un to 3.6 , n ota 2.
VALORI L IMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE
I valori limit e di es posizio ne e i val ori di azi one , in rel azion e al livello di es posizio ne g iornaliera al ru more e alla pressio ne acus tica di
picco, s ono fissati a:
Valori limit e di esposiz ione risp etti va me nt e L EX, 8h= 87 dB(A) e pp ea k= 200 Pa ( 140 d B(C ) riferito a 20 µ P a);
Valori superior i di azione
risp etti va m ent e
LE X,8 h= 85 d B(A) e pp ea k= 1 40 Pa ( 137 dB(C ) riferito a 2 0 µ Pa);
Valori inferiori d i azion e
risp etti va m ent e
L EX, 8h= 80 dB(A) e pp ea k= 112 Pa ( 135 d B(C ) riferito a 20 µ P a).
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I principali riferim en ti nor mati vi rig uard anti il rischio r um ore so no riportati, se ppur i n m ani era n on esa usti va, n ella seg u ent e t ab ella:
Rif. normativo
Contenuto
D.Lgs. n. 81/08
T esto unico sulla s alut e e sic urezza sul la voro
ISO 1999:1990
D etermin azio ne del li vello di es posizio ne perso nale al ru more n ell’ambi ent e di l a voro
CARATTERISTICHE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUAL E
La sc elta del mezz o di prot ezion e di pe nde d alle cara tteristich e d el rum ore.
Si disting uo no:
mezzi ad ins erime nt o (ta ppi, ins erti)
cuffie
auricolari
caschi
I ta ppi e g li inserti (sp esso mo no uso) si i nseriscon o diretta me nt e n el ca nal e ac ustico est erno e s on o su ddi visi a loro volta in ins erti sag o ma ti,
in ma teriale plastic o m orbid o p oco def orm abile; i nserti d efor ma bili, costit uiti da m ateriali co n el e vat e ca pacit à plas tiche (sc hiu me, silico ni,
etc.). Essi p erme tto no di rag g iung ere tra g li 8 ed i 30 dB di att en uazio ne a seco nd a d ella co mposizio ne in freq uenz a d el rum ore d a
atte nu are.
Le cu ffie si a pplica no es tern am ent e a prot ezion e d ell'orecchio. I mo delli più efficie nti son o q uelli do tati di auricolari in P VC pieni di liq uido
fon oassor ben te e p erm ett on o di rag g iung ere tra i 2 5 e d i 4 0 d B di att en uazio ne .
In con dizioni p articolari caratt erizzate d a livelli ele vati di rumor e (sale pro ve mot ori, collau do di a erei a terra, ecc.) le cuf fie poss on o esser e
integ rate d a casc hi che, rid ucen do la tr asmissio ne d el rum ore at tra verso le ossa d el cranio, perm ett on o di port are i livelli di rum ore e ntro i
limiti di leg g e.
N ella seg ue nte ta bella s on o riport ati i val ori di at ten uazi one in dB otte nibile, al variare d ella freq u enza , co n l'impieg o dei principali D . P.I.
DPI
125
250
500
Frequenza (Hz)
1000
2000
4000
8000
10-30
10-30
15-35
20-35
20-40
35-45
25-45
20-35
20-35
25-40
25-40
30-40
40-45
35-45
10-25
10-25
10-30
10-30
20-35
25-40
25-40
5-20
10-25
15-30
25-40
30-40
30-40
25-40
20-40
25-45
25-50
30-50
35-45
40-50
40-50
Inserti sag o ma ti
Inserti
def orma bili
Semi-ins erti
C uffie
C uffie e insert o
(insieme)
Seco nd o q ua nto i ndica to nell’articolo 19 3 del D .Lg s. 81/ 08 , inoltr e, il d ator e di la voro t errà co nto d ell'atten uazi one pro dot ta dai dispositi vi di
protezio ne indi vid uale d ell'udito in doss ati d al la voratore solo ai fini di val utare l’efficienz a dei D PI u ditivi e il rispet to del valore limit e di
esposizio ne. I m ezzi individuali di protezion e dell'udito sono consider ati adegu ati ai fini delle pr esenti norme se, corr ettamente
usati, m antengono un livello di rischio uguale od infer iore ai livelli inferiori di azion e:
LEX, 8h= 80 dB(A) e p pea k= 11 2 P a ( 135 dB(C ) riferito a 20 µ P a).
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Per carat terizzare un r um ore varia bile in certo inter vallo di t e mpo T , si intr oduc e il Li vello so noro c on tinu o eq ui valent e:
LAeq
 1 T p (t ) 2 
= 10 * Log *  * ∫ (
) dt 
T
P
0
0


che è il livello, es presso in dB, di u n ip ote tico ru more cost ant e ch e, s e sos tituit o al ru mor e real e p er lo st esso i nter vallo di t em po T ,
com portere bb e la s tess a q ua ntità tot ale di e nerg ia so nora.
Per la valutazi on e d ell’esposizio ne pers onal e g iornaliera al ru more di u n la vorat ore, si c alcolerà il LEX, 8h :
LEX,8h = 10 * Log * [(1/T0) * ∑ (Ti * 10
10
Li / 10
)] dB(A)
D ove:
• Ti è il t em po di es posizio ne q u otidia no di u n la vorat ore alla fo nte di ru more inserita , in min uti
• Li è il livello eq ui vale nte co ntin uo della fon te di ru more i-esi ma.
• T 0 pari ad 8 ore la vorati ve, ossia 4 80 min.
Si calcolerà inoltre il Le p, w ossi a la me dia s etti ma nale dei valori q uotidi ani di esp osizion e, defi nito nel s eg uen te mo do :
LEX,w = 10 * Log * [(1/5) * ∑ (10
10
[(LEX,8h) / 10)]
i
]
dB(A)
essen do L EX,8h il livello di esp osizion e calcol ato g iornalm ent e.
LIVELLI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE E CLASSI DI RISCHIO
Il D .Lg s. 81 del 09. 04. 20 08 i n m at eria di pro tezio ne dei la vorat ori contro i rischi deri van ti d all'esposizion e al ru m ore d urant e il la voro , in
definiti va fissa 4 C lassi di Esp osizion e al R um ore, c om e q ui di s eg uito rip ortat o:
Classe di RISCHIO
Esposizion e totale dB( A)
Pressione d i picco ppeak dB(C)
0
Esposizion e ≤ 80
Ppeak ≤ 135
1
80 < Esposizion e ≤ 85
135 < Ppeak ≤ 137
2
85 < Esposizion e ≤ 87
137 < Ppeak ≤ 140
3
Esposizion e > 87
Ppeak > 140
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Descriz ione Valutazion e
IM PIEGAT O - C ASS IER E - LAVOR I D I U F F IC IO - C OM M ESS O - AD D ET T I A I R EP AR T I
VALUTAZ IONE DELL’ ESPOSIZIONE QUOTIDIAN A E SETTIMAN ALE
Per la valut azion e dell’es posizio ne q uoti dian a e se ttim an ale, so no st ate desu nt e sia le fo nti di rum ore, sia i relati vi te mpi di es posizio ne
per u na g iorn ata tipo . L e f onti di ru more ed i relati vi val ori di L Aeq es pressi in dB(A) so no rip ortati nella s eg ue nte ta bella :
Descriz ione fonte di rumor e
LAeq dB(A)
78
75
70
AD D ET T O AL LE PU LIZ IE
C OM M ESSO - AD D ET T O A I R EP AR T I
IM PIEGAT O - C AS SIER E
Fonte desunta da
ISPESL
ISPESL
ISPESL
N e deri va l a seg u ent e t ab ella di c alcolo:
T empi di es posizio ne Ti (min uti)
Fonte di Rumore
M AC C H IN AR I D EL BAN C O ALIM EN T AR I
C AR R ELLO ELE VAT OR E
AU T OM EZ Z I E F U R GON I
AT T R EZ Z AT U R E D A U F F IC IO : PC , ST AM P AN T I, ecc
M AC C H IN AR I M AC ELLER I A
ID R OPU LIT R IC E
R U M OR E D I F ON D O
LAeq dB(A)
74
77
75
72
72
76
70
Giornata Tipo
LEX,8h dB(A)
75, 32
LEX,w dB(A)
75,32
240
120
240
300
300
60
480
Per q uan to c onc erne il valore massi mo della pressio ne acus tica ist ant an ea po nd erata in freq u enz a:
ppeak <= 135 db(C)
I risultati sono stati ottenuti mediante le seguenti formule:
LEX,8h = 10 * Log * [(1/480) * ∑ (Ti * 10 Li / 10 )] dB(A)
10
[(LEX,8h) / 10)]
LEX,w = 10 * Log * [(1/5) * ∑ (10
i
] dB(A)
10
essen do:
LEX, 8h dB(A)
LEX, w d B(A)
T i, Li
(LEX,8 h) i
l’esposizion e q uo tidia na
l’esposizion e se ttim an ale
rispetti va me nte il t e mpo di esp osizione (min uti) e LA eq i-esimi d B(A)
l’esposizion e q uo tidia na della i-esi ma g iorn ata
ppe aK
Pression e ac ustica di picco d B(C )
N el caso i n es am e, c onsid erat o ch e l’ Es posizion e c om plessi va è p ari a 75,32 dB(A), l a C lasse di R ischio risult a ess ere:
CLASSE DI RISCHIO 0
MISURE DI PREVENZIONE
Qui di s eg uito veng on o riport ate le misure di pre venzio ne ob blig atorie, i n fu nzio ne della C lass e di R ischio calc olat a in prece de nza
( Classe di rischio 0)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
F ormazio ne ed infor mazio ne in relazi on e ai rischi pro ve nienti dall’es posizion e al rum ore
Adeg u ata in form azion e e f orm azion e s ull'uso c orretto d elle attrezz ature di l a voro
esposizio ne al ru more;
in
mo do
da
ridurre
al
mi nim o l a l oro
VISITE MEDICHE
N on è pre vist o l’ob blig o di visite me dich e
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CALCOLO DELL’ESPOSIZIONE AL RUMORE
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Elabor azion e e d a pplicazi on e di un prog ram ma di misure tecnic he e org anizzati ve volte a ridurre l'es posizio ne al rum ore.
Seg nalazi one , me dian te s pecific a cart ellonistica , d ei luog hi di la voro do ve i la vorat ori poss on o ess ere esp osti ad un ru more al di so pra
dei val ori sup eriori di azio ne, n onch é. D ette are e sara nn o in oltre d elimit ate e l'access o alle stess e s arà limita to.
adozi one di altri met odi di la voro ch e im plican o u na min ore es posizio ne al ru more;
scelta di at trezza ture di la voro a deg ua te, te nu to c on to del la voro da s volg ere, ch e em ett an o il minor ru m ore possibile, inclus a
l'eve ntu alità di rendere disp oni bili ai lavorat ori attrezza ture di la voro co nf ormi ai req uisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effe tto e' di
limitare l'esp osizion e al ru mor e;
prog ettazi one d ella str utt ura dei lu og hi e d ei p osti di la voro ;
adeg u ata i nfor mazio ne e form azion e sull'uso corrett o delle at trezzat ure di la voro in m od o d a rid urre al mi nimo l a l oro
esposizio ne al ru more;
adozi one di misure tecnic he per il co nt enim en to del ru m ore tras m esso per vi a aere a, q u ali scher mat ure,
involucri o ri vesti me nti realizza ti co n m at eriali fon oass orbe nti;
adozi one di misure tecnic he per il co nt enim en to del ru m ore stru ttural e, q u ali siste mi di s morza me nt o o di
isolam ent o;
opp ortu ni prog ra mmi di ma nut enzi one d elle attrezz ature di la voro, del lu og o di l a voro e dei sist emi s ul p osto di la voro;
riduzione d el rum ore m edia nte un a mig liore org anizzazion e d el lavoro attra verso la limitazio ne d ella durat a e dell'inte nsita'
dell'esposizio ne e l'adozio ne di orari di la voro ap propriati, c on sufficie nti periodi di ripos o.
N el caso i n cui, dat a la na tura dell'atti vita', il la voratore be ne fici dell'utilizzo di locali di rip oso messi a disp osizion e d al d atore di
lavoro, il ru more in q ues ti locali e' rid otto a un li vello co mp atibile c on il loro sco po e le loro c ondizio ni di utilizzo
La co nt em pora ne a pres enza di sost anz e ot otossich e e/ o vibrazio ni co mp orterà u na più at te nta e freq ue nte s orveg lianza sa nitaria dei
lavoratori espos ti.
ALTRE REGOL E COMPORT AMENTALI
Oltre alle disposizio ni prescritte d alla nor mati va vig en te in m ateria , i lavora tori do vra nn o att en ersi ad alcun e reg ole ele me ntari di sicurezza,
com e:
Evit are di sost are in vicin anz a delle macc hine più rum orose , se no n è n ecessario ai fini della la vorazi on e.
N on acced ere nelle are e in dicat e e delimit ate "a rischi o u diti vo" c on livelli sup eriori a 85 d BA, senz a a ver prima ind ossat o i m ezzi
person ali di protezi one .
Evit are il più p ossibile la prod uzion e di r um ori inutili so pratt utto dei r um ori di im patt o, do vuti freq ue nt em ent e alla cad ut a d all'alto d ei
pezzi la vorati o se mila vorati, co me parti di la miere o altri el em enti m etallici.
Seg nalare q ualsiasi g uas to o mal f unzio na me nt o ch e p ossa prod urre u n au me nto della rum orosità .
D urante le oper azioni c he poss on o es porre a livelli di ru more ele vati ind ossare se mpre m ezzi p erson ali di pro tezio ne.
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VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO
Artt. 221 – 232 T.U.S.L. D.Lgs. 81/08
LIVELLI di ESPOSIZIONE
SOSTANZE e PRODOTTI
RISCHI e MISURE PREVENTIVE
Si allega :
VALUTAZIONE PREVENTIVA
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allegato 2
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GENERALITA’
Il prese nte doc u men to di val utazio ne del rischi o chi mico ha c om e sco po l’indi vidu azion e e l’an alisi dei rischi p er la s alut e e l a sicurezz a d ei
lavoratori derivan ti dall’us o di ag enti c himici pericolosi c om e pre vist o dal tit olo I X d el D .Lg s. del 9 a prile 20 08 , n. 8 1.
Campo di applicazion e
Il cap o I del T itol o IX d el D .Lg s. 8 1/ 08 det ermin a i req uisiti mi nimi per la prot ezion e d ei la vor atori co ntro i rischi per la salut e e la sicur ezza
che derivan o, o p osso no deri vare , d ag li effet ti di ag enti c himici pres enti s ul lu og o di la voro o co me risultat o di og ni at tivit à la vorati va c he
com porti la prese nza di ag e nti chi mici.
I req uisiti indi vidu ati d allo st esso cap o I , si a pplica no a t utti g li ag enti c himici p ericolosi ch e s ono pres enti s ul luog o di la voro, f att e sal ve le
disposizio ni relati ve ag li ag enti c himici p er i q uali valg on o pro vve dime nti di prot ezion e ra diolog ica reg ola me nt ati d al d ecreto leg islativo d el
17 marzo 19 95 , n. 2 30, e s uccessi ve m odificazi oni.
Le disposizio ni si a pplica no altresì al trasp orto di ag e nti chi mici pericol osi, fa tte sal ve l e dis posizio ni specific he c ont en ute n ei decr eti
ministeriali 4 set te mbre 19 96, 1 5 mag g io 19 97, 28 set te mbre 19 99 e nel d ecret o leg islati vo 13 g e nn aio 199 9, n. 41, nell e disp osizioni del
codice IM D G del c odice IBC e n el co dice I GC , q uali d efinit e d all’articolo 2 d ella dire tti va 93/ 75 /C EE, del C onsig lio, d el 13 set te mbre 19 93,
nelle disposizio ni d ell’accordo e urop eo rel ati vo al trasp orto i ntern azio nale di merci p ericolose per vie n a vig abili intern e (AD N ) e d el
reg olame nto p er il trasport o delle s osta nze pericolos e s ul R en o (AD N R ), q uali incorp orate n ella n orm ati va c om unit aria e nelle istruzioni
tecnich e p er il trasp orto sic uro di m erci pericolos e e ma na te alla d ata d el 25 m ag g io 19 98.
Le disposizio ni n on si ap plican o, in vece, alle atti vità co mp ortan ti esp osizion e a d ami ant o ch e rest an o disciplin ate d alle n orme co nte nut e al
capo III del prese nte titol o.
Veng o no, pert ant o, c onsid erat e t utte le atti vità i n cui si ano pres enti ag enti c himici pericolosi e ve ng ono co nsidera ti tut ti g li ag enti chi mici
presen ti sia nella f orm a ch e deriva dal loro impi eg o sp ecifico c he nella form a in c ui ve ng on o s maltiti, c onsid eran do:
•
•
•
la prod uzio ne e miscelazio ne primaria inte nzio nale;
la form azio ne accide ntal e di i nter me di, sot to prod otti o im purezz e;
le sosta nze e misc ele n on in tenzi on ali di sost anze c he si s vilu ppa no , sott o f orma di g as, va pori, n ebbi e, f umi, pol veri e fibre, in
q ualsiasi process o pr odu tti vo.
All'esito della valu tazio ne, è st at o ela bor ato il prese nte doc u men to c ont en ent e:
•
•
•
•
•
l’org anizzazione azie nd ale per rep arti;
le proprie tà c himich e e fisiche d eg li ag enti chi mici prese nti;
la freq ue nza e la dura ta di utilizzo deg li ag en ti chimici prese nti n onc hé i q u antit ati vi u tilizzati deg li stessi;
le m odalit à di l a voro ossia le co ndizio ni in cui g li ag en ti chi mici veng o no la vorati/ prod otti/st occa ti;
i fattori di riduzione d ell’esposizio ne, val uta nd o la presenz a e l’efficacia d ei dispositi vi di protezi one in divi du ale e colletti va nonc hé
deg li elem en ti tec nici org anizzati vi di pre venzio ne;
NORMATIV A DI RIFERIMENTO
La norm ati va di riferim ent o rig uarda nte la sicurezz a e la s alut e d ei la vora tori co ntro i rischi derivan ti d a ag e nti chi mici è q ui di s eg uito
riportata :
Rif. normativo
D .Lg s. n. 81/ 20 08
Contenuto
T esto U nic o sulla salut e e sicurezz a sul l a voro
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Il D.Lgs. n. 81 del 9 a prile 2 00 8 all’ art. 222 d efinisce il sig nificato di “ agente chimico” e pr ecisa il ca mp o di ap plicazio ne della nor mati va .
Agente chimico: t utti g li ele me nti o i c o mp osti chi mici, sia s oli sia n ei loro miscug li, allo st at o n atural e o ott en uti, utilizzati o sm altiti,
com preso l o sm altim ent o c om e rifiuti, me dia nte q u alsiasi at tivit à la vorati va , sian o essi pro dotti i nte nzio nalm en te o n o e sian o im m essi o no
sul m ercato .
Agenti chimici per icolosi:
1) ag enti c himici classifica ti co me s ost anz e p ericolose ai se nsi d el d ecreto leg islativo 3 fe bbrai o 1 99 7, n . 5 2, e succ essi ve
mo dificazioni, n onch è g li ag enti c he corrispon do no ai criteri di classific azion e co me sost anz e p ericolose di c ui al pr ede tto decr eto.
Son o escl use le sost anz e p ericolose solo per l’a mbi ent e;
2) ag enti c himici classifica ti co me prep arati pericolosi ai se nsi d el decr eto l eg islativo 1 4 marzo 20 03, n. 65 , e successi ve
mo dificazioni, n onch è g li ag enti c he rispon do no ai criteri di classificazi on e co me pre parati pericolosi di cui al pre det to decre to.
Son o escl usi i pre parati pericolosi s olo per l’a mbie nt e;
3) ag enti c himici ch e, pur no n ess en do classific abili co me pericolosi, in base ai nu meri 1) e 2), poss on o co mp ortare un rischio p er
la sicurezza e la salut e dei la vorat ori a ca usa di loro proprie tà c himico-fisich e, c himich e o tossicol og iche e d el m od o in c ui so no
utilizzati o prese nti sul l uog o di la vor o, co m presi g li ag enti chi mici cui è sta to asseg na to un valore limite di es posizio ne
professio nal e;
Attività che comporta la presenz a di agenti chimici: og ni at tivit à la vorati va in cui s on o u tilizzati ag en ti chi mici, o s e n e pre ve de l’utilizzo,
in og ni tip o di proce dim ent o, c om presi la prod uzio ne, l a mani polazi one , l’im mag azzin am ent o, il tras port o o l’eliminazi on e e il tr atta m ent o d ei
rifiuti, o ch e risultin o d a t ale atti vità la vora tiva;
Valore limit e di esposiz ione professionale: se n on di versa me nte specific ato , il limite della conc en trazion e me dia pon dera ta nel t e mpo di
un ag ent e chi mico nell’aria all’int erno della zon a di respirazio ne di u n la vorator e in rel azion e a d u n det ermin ato perio do di riferim ent o;
Valore limit e biologico: il limit e d ella co nce ntrazio ne del r elati vo ag ent e, di u n su o met ab olita, o di un indic atore di e ffe tto, n ell’appro priato
mezz o biol og ico;
Sorveglianza san itaria : la valut azion e dello st at o di s alut e d el sing olo la vorat ore in fu nzion e d ell’esp osizione a d ag e nti chi mici sul lu og o di
lavoro.
Pericolo: la proprie tà in trinseca di un ag ent e chi mico di p oter prod urre ef fetti noci vi.
Rischio: l a pro ba bilità ch e si rag g iung a il p ote nziale noci vo n elle co ndizio ni di utilizzazion e o esp osizion e. L’indice di rischio c himico ( IRC)
sarà fu nzio ne della mag nit ud o ( D ) del da nno pro vocat o e d ella pro ba bilità ( E) o freq ue nza del verificarsi del dan no .
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CONSIDERAZIONI GENERALI
La valutazi on e d el rischio c himico, in base al c am po di a pplicazio ne della nor mati va, è st ata eff ett uat a in m aniera ap prof on dita e co mpl eta
tramite alg oritm o, p erché in azien da risult a:
•
•
•
un us o con tinu ati vo di ag enti chi mici classificati com e p ericolosi per la sal ute e per la sicurezz a o ch e poss an o pres ent are
caratteristich e di pericolosit à des umibili d all’an alisi delle sc he de di sicurezza e da e ve nt uale doc um en tazio ne i nteg rati va;
un’es posizion e prolung a ta nel t em po ad ag en ti chi mici consid erati pericolosi per l’u om o;
un uso anc he s altu ario o d occ asion ale di ag e nti chi mici che p ossan o c ausar e g ravi da nni alla sal ute o alla sicurezz a d elle p erson e
(molto tossici, t ossici, ca ncerog e ni, m ut ag eni, t ossici p er il ciclo riprodu tti vo; espl osivi, alta m ent e infi am ma bili, ecc.).
La valutazi on e d ei rischi è l eg ata ad un a serie di el em enti de tti fa ttori di rischi o, la c ui co m prese nza det ermin a li velli di es posizio ne più o
me no pericolosi per i la voratori esp osti.
N ell’identificazio ne di t ali fatt ori:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
si è an alizzat o il ciclo prod utti vo, i ndi vidu an do i rep arti, le relati ve atti vità e le ma nsioni s volt e c he c o mport an o la pres enz a o l’utilizzo di
ag enti chi mici;
si sono ele nca ti g li ag enti chi mici utilizzati per og ni re part o;
si è t enu to c ont o del li vello, tipo e dura ta dell’esp osizion e ag li ag en ti chimici e d ella loro q uan tità;
si è ten uto c ont o d elle con dizioni in cui veng on o im pieg ati g li ag enti chimici, o vvero d ell’interazio ne co n i fat tori di rischio di tip o fisico
q uali: spazi di lavor o, te mp eratura , umi dità, pressi on e, prese nza di radiazi oni nel ca mp o del visibile, prese nza di radi azioni infraross e e
ultra violett e, prese nza di ra diazioni i onizza nti, ecc.;
si è valu tat a l’influ enza ch e p osso no a vere g li impian ti tec nici ausiliari (aspirazio ni, ventilazi oni, c on diziona m ent o, ecc.);
si è tenu to co nto d elle e vent uali misure di pre ve nzion e e prot ezio ne g ià ad otta te o da a dot tare co nseg u ent em ent e alla valu tazio ne d ei
rischi come pre vist o d all’articolo 22 5 d el D .Lg s. 8 1/ 200 8.
Per le so stanze p ericolose elencate nell’alleg ato XXXVIII ed eventualmente pr esenti nei reparti esamin ati, si è controllato il rispetto
dei valori limite d i esposizion e professionale, sia nelle 8 ore, sia nel breve termine.
METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI
La met od olog ia a do ttat a nella valut azion e d el rischio c himico è rela tivo all’uso di più ag enti c himici pericolosi e si su ddi vid e in due per corsi:
ANALISI RISCHI PER L A SALUTE
ANALISI RISCHI PER L A SICUREZZA
Si consid eran o s epar ata me nt e le propriet à p ericolose p er la sal ute risp ett o a q uelle pericolos e p er la sicurezz a, perch é i mecc anismi di
azion e ch e p orta no al d an no s on o di versi e sp esso anc he i sist emi pre ve nti vi e prot etti vi si basa no su principi diff eren ti.
C iò è in lin ea c on q uan to pre visto dal D . Lg s. 8 1/0 8 ch e pre ve de la indi vid uazi one se parat a d ei d ue rischi, al fin e di po ter st abilire se il
rischio risulta
IRRILEVANTE per la SICUREZZA ed IRRILEVANTE p er la SALUTE d ei lavor atori
Per og nu no di q ues ti p ercorsi son o st ati d efiniti due p aram etri:
D: Indice di m agnitudo del d anno associato al p ericolo
E: Indice di probabilità che si verifichi il danno.
In seg uit o d en omi nati risp etti va me nt e In dice di D an no D ed In dice di Esp osizion e E .
T ali indici son o st ati el ab orati a ttra vers o d ue mecc anis mi di versi, c he r accolg on o tu tte le pr opriet à p ote nzial men te pericolos e p er la s alut e e
per la sicur ezza e t utte le possibili situ azioni di es posizio ne e i pr esidi collet tivi ed indi vid uali di rid uzion e del rischio. Per c alcolare q u esti
indici, si so no valut ati i F at tori di D a nn o e i F att ori di Es posizio ne si a p er la sal ute che p er la sicurezz a, associa nd o a ciascu n el em ent o
consid erato un p unt eg g io. I p unt eg g i sono st ati “calibra ti” riferend oli ad u n’ipot etica sit uazi one a rischio zero ( pun teg g io 0) fin o a d un
pun teg g io massi mo (di 1 5 o 20 a s eco nd a d ei casi) p er le situ azio ni più pericolos e. Attra verso la so mm a d ei p unt eg g i si sono c alcolati g li
indici D ed E, si a p er la sal ute ch e p er la sicurezz a. Parallela me nt e è s tat a el ab orata u na “Matrice d el r isch io” (MIRC) combin an do i
possibili p unt eg g i di dan no e di es posizion e attra verso la s eg ue nte form ula:
R = 10 (D-1) x 3.16 (E-1)
do ve R rap prese nta l’I ndice di rischio, D l’Indic e di mag nit ud o d el d ann o ed E l’In dice di prob abilità del da nn o.
D i seg uito è rip ortat a la m atrice d el rischio:
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mat em atica del c on front o e m erso fra 10 0 diversi scen ari di rischio ed i rel ati vi p areri dati da 31 es perti di ig ien e in dustriale e me dici d el
lavoro d ei ser vizi p ub blici francesi di pre venzi one d ei rischi prof ession ali.
Per p oter oper are co n n u meri di dim ensio ne più ag e vole e per co nse ntire u na m ag g ior discriminazion e tra situ azioni c he potr ebb ero
app arire tut te att esta te ad un bass o li vello di es posizio ne è st ata intro dot ta l a for ma l og aritmica:
IRC = log 10 (D-1) + log 3.16 (E-1)
Si calcola c osì un valore nu m erico chia ma to Indice di rischio chimico (IRC) per og n un o d ei d ue percorsi e p er og ni ag e nte chimic o, c on
q uesto in dice si entr a n ella matrice MIRC e si d eter mina il livello di rischio.
Quest a proc edur a è stat a ap plicat a ad og ni o perazio ne f ace nte parte d el ciclo prod utti vo ed int eressat a dalla prese nza di ag e nti chimici e
per og ni ag ent e chi mico, disting ue nd o i p ericoli per l a salu te da q u elli per la sicurezza .
La ma trice di rischio chimic o è sud di visa in 5 li velli:
I 5 li velli di c ui sopr a h an no il s eg uen te ra ng e n um erico:
1.
2.
3.
4.
5.
Ele vat o:
Imp orta nte:
C onsidere vole:
Basso:
Irrilevan te:
24, 5 ≤ IR C ≤ 3 3, 5
18, 5 ≤ IR C ≤ 2 4
12 ,5 ≤ IR C ≤ 18
6 ,5 ≤ IR C ≤ 12
0 ≤ IR C ≤ 6
Elevato
Importante
Considerevole
Basso
Irrilevante
In b ase ai livelli calcola ti, il rischio sar à:
Irrilevante p er la Sicurezz a ed Irrilevante p er la Salute se l’Indic e di R ischio C himic o p er la Sic urezza (IR C Sic urezza) s arà
IRRILEVANTE e c ont em pora ne am en te l’I ndice di R ischio C himico per la Sal ute (IR C Salut e) sarà IRRILEVANTE.
In t utti g li altri casi il R ischio sar à co nsider ato Non Moder ato
A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a, si det ermin a p er ciascu n re parto se il rischio associ ato alla prese nza di ag e nti chi mici è di tipo
“ Irrilevante per la Sicurezz a ed Irrilevante per la Salute” op pure “ Non Moderato” e, a s eco nd a di ciò , si a pplica no misure di verse di
pre venzi on e e prot ezion e. T ali misure so no rip ortat e n ella seg u ent e t ab ella:
2 “Evaluation du risque chimique – hiérarchisation des risques p otentiels" a cura di Vincent F. Bonthoux e C. Lamoise “Cahiers de notes
documentaires – Hygiène et sècurité du travail" – n. 178, 1° trimestre 2000, INRS.
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L’espressio ne m ate ma tica s opra rip ortat a e la matrice del rischi o disce nd on o d alla relazi on e di prop orzionalit à diret ta esiste nte fra il rischio
ed i f att ori di pro ba bilità e m ag nitu do del dan no . È s tat a pro pos ta dall’au tore vole Is titut o F ranc ese IN R S (Instit ute N atio nal de R echerc he et
de S ecuritè) nell’a mbit o di un a ricerca 2 per d efinire un a met od olog ia di valutazi on e d el rischio c himico ed in p articolare è l’ela borazi on e
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BASSO PER L A
SICUREZZA ED
IRRILEVANTE PER
LA SALUTE
oppure
Normativa di riferimento
Si ap plica l’articolo del D . Lg s. 8 1/2 00 8:
Art. 224 (M isure e principi g ener ali per la pre venzio ne
dai rischi).
Art. 227 (Inf ormazi one e form azio ne per i la voratori).
IRRILEVANTE PER
LA SICUREZZ A ED
IRRILEVANTE PER
LA SALUTE
IN TUTTI GLI ALTRI
CASI
Si ap plican o i seg u enti articoli d el D .Lg s. 8 1/2 00 8 in
ag g iunta a q uan to g ià dispos to dall’Art. 224 e d all’art.
227 , o vvero:
Art. 225 (M isure sp ecifiche di pro tezio ne e di
pre venzi on e)
Art. 226 (D isposizioni in caso di inci de nti o di
em erg enze)
Art. 229 (Sor veg lianza sa nitaria)
Art. 230 (C artelle sa nitarie e di rischio)
Obblighi del d atore di lavoro
a) prog ett azion e e org anizzazi on e d ei siste mi di
lavorazion e s ul luog o di la voro;
b) fornit ura di attrezz atur e ido ne e per il la voro
specifico e rela tive pr oced ure di m an ute nzio ne
adeg u ate ;
c) riduzione al minim o d el n um ero di la vor atori ch e
sono o potre bb ero essere esp osti;
d) riduzion e al mini mo della d urata e dell’inte nsità
dell’esp osizione ;
e) misure ig ieniche ad eg uat e;
f) riduzion e al mini mo della q u antit à di ag en ti pres enti
sul luog o di la voro in f unzi one d elle n ecessit à d ella
lavorazion e;
g ) metodi di la voro ap propriati c om prese l e
disposizio ni che g arantisco no l a sicurezz a n ella
ma nipolazi on e,
nell’im mag azzin am ent o
e
n el
trasport o sul l uog o di la voro di ag enti c himici
pericolosi n onch é d ei rifiuti che co nte ng on o de tti
ag enti chi mici.
a) prog ett azion e di ap propria ti proc essi la vora tivi e
controlli tec nici, n onc hé uso di a ttrezza ture e mat eriali
adeg u ati;
b) ap propriat e misure org anizzati ve e di pro tezio ne
colletti ve alla f ont e d el rischio;
c) misure di prot ezion e in di vidu ali, co mpresi i
dispositi vi di prot ezion e in divi du ali, q ualora no n si
riesca a pre ve nire co n altri mezzi l’es posizio ne;
d) sorveg lianza s anit aria d ei la voratori a n orma deg li
articoli 22 9 e 23 0.
e) predis posizion e di proc ed ure e disp osizioni in caso
di incide nti o di em erg enze
La prese nte valut azio ne dei rischi sar à rivist a in occasio ne di:
•
•
•
•
•
mo difiche org anizzati ve;
mo difiche proce durali;
introduzi on e di nu o va tecn olog ia;
introduzi on e di macc hine e attrezz at ure;
og ni q ualvolta la sp ecifica sit uazi one lo richie da.
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N ella stes ura d el d ocu me nto di valutazi on e, si è sp ecificato p er ciascu n ag e nte c himic o:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
il num ero CAS: d a C he mical Abstr act S ervice , è la desig nazi one nu merica attrib uita a d og ni ag e nt e chimic o. E’ u tilizzato n ella
g estione di ba nch e d ati d elle sost anz e chi miche dalla C E e d a org anis mi inter nazio nali p er defi nire, in ma niera in eq uivoca bile,
l’identità di un ag e nte c himico. Vien e asseg n ato dalla A merica n C he mical Soci et y (Societ à C himic a U SA). U n altro n um ero
identific ati vo è il N u mero Indic e;
la classificazio ne di pericolo o etich ett atura reca nte : sim bolo /i (o pittog ra mm a c on s ta mp a in ner o su fo nd o g iallo-aranci on e), frasi
di rischio (F rasi R , descrivon o in ma niera sint etica i rischi p ot enziali ass ociati all’im pieg o d ell’ag ent e chi mico) e co nsig li di
prude nza (frasi S, descri vo no l e co mu ni n orme di sicurezz a da ad ottar e p er ren dere mini mi i rischi);
lo stat o fisico (s e solid o, liq uido , g assos o) e le pro prietà fisiche e chi miche ;
i limiti di es posizion e professi on ale T L V (T hresh old Limit Valu es) q ua ndo pres enti;
le proprie tà t ossicolog iche : LD 50 per via orale e c uta ne a e LC 5 0 p er via in alat oria q ua nd o pres enti;
la possibilità di reazio ni di deco mp osizion e termica e /o fo tochi mica e di reazio ni accide ntali con altri ag enti chimici o con l’aria e
l’acq ua e la p ericolosità deg li e ve nt uali pro dot ti di re azion e;
even tuali altri pericoli deri va nti da prelie vo e tra vaso di liq uidi, riscaldam ent o di sost anze in fiam m abili, esplosi ve e/o c om bure nti,
colleg ame nti (raccordi e/o tub azio ni) non s eg nala ti di ag e nti chi mici pericolosi, re frig erazione c on liq uidi criog enici, pres enz a di
g as asfissianti, ecc.
D i seg uito so no rip ortat e in m aniera de ttag liata le in form azioni s ug li ag enti c himici:
I SIMBOLI
N el cam po di a pplicazio ne d el D .Lg s. 8 1/0 8 s ono inclusi g li ag enti c himici riport ati n elle s eg uen ti ta belle c on r elati vo si mb olo, tipo di
pericolo e prec auzi oni.
Son o escl usi dal c a mpo di ap plicazion e di tale l eg g e, g li ag enti chi mici pericolosi s olo per l’a mbie nt e (recan ti l’etich etta e/ o sim bol o N e l e
frasi di rischio da R 5 0 a R 59 e l oro co m binazio ni).
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI PER LA SICUREZZA:
Simbolo
Significato
Esplosivo ( E):
una bo m ba c he
esplo de
Comburente ( O): un a
fiam ma s opra u n
cerchio
Estrem amente
infiammabile ( F+ );
Facilm ente
infiammbile ( F):
una fia mm a
Pericoli e Pr ecauzioni
Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he pu ò es plod ere, det on are o d eflag rare anch e
senza l'azione d ell'ossig eno a tm osferico, p er m ezzo di fia mm e o scintille o p er ef fet to
di urti e attrito , co n ra pida form azio ne di g as.
Precauzi oni: E vitare urti, a ttriti, scintille, c alore.
Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he, a c ont att o co n altre sost anz e so pratt utt o se
infiam ma bili, pro voca un a f orte re azion e esot ermica ( ele vat o s vilu ppo di c alore c on
conseg u ent e p ericolo di ince ndi o).
Precauzi oni: T ener e lon ta no da m ateriale co mb ustibile.
Pericolo: So no in fia mm abili i g as co mb ustibili, i s olidi e i liq uidi ch e e m etto no , in
condizio ni n ormali di te mp erat ura e pressi one , va pori in g rad o di c ons entire lo
svolg im ent o e di ma nte nere la co m bustio ne , indi pe nde nt em ent e d alla s org ente di
ig nizione cui s on o sot to posti. Quin di se nza ulteriore ap port o di en erg ia, poss on o
riscaldarsi e infi am marsi.
Precauzi oni: Evitare l a for mazione di miscele aria–gas i nfiammabile e tenere lontano
da fonti di acc ensione ( calore, fia mm e o scintille).
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Simbolo
Significato
Pericoli e Pr ecauzioni
Molto tossico ( T+ );
tossico ( T):
Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he per in alazio ne, i ng estion e o p en etrazio ne c uta ne a,
può co mp ortare rischi g ra vi, ac uti o cronici ed anc he la m orte, pro vocan do lesioni g ra vi
ag li org ani vit ali q uali il sistem a ner vos o, re ni, vie res piratorie ecc.
Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l'inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere,
consult are il medic o.
Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he per in alazio ne, i ng estion e o p en etrazio ne c uta ne a,
può co mp ortare rischi di g ravit à limita ta.
Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l'inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere,
consult are il medic o
Pericolo: So no ag enti c himici molt o p ericolosi p erché poss on o pro vocare tu mori o
au men tarn e la prob abilità di ins org enza.
R 45 id entifica le s osta nze c he poss on o pr o vocar e tu m ori
R 49 id entifica le s osta nze c he poss on o pr o vocar e tu m ori anc he per la s e mplice
inalazio ne dei vapori
Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l'inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere,
consult are il medic o.
un teschi o su tibie
incrociate
Nocivo ( Xn):
una croce di
Sant’ Andr ea
Cancerogeno:
un t eschio su tibie
incrociate ( T+ o T) co n
croce di San t’An drea ( Xn)
Tossico p er il ciclo
riproduttivo:
un t eschio su tibie
incrociate ( T) co n croc e di
Sant’ Andr ea ( Xn)
Mutageno:
un t eschio su tibie
incrociate ( T) co n croc e di
Sant’ Andr ea ( Xn)
Corrosivo ( C):
la raffig urazio ne
dell’azion e corrosi va di
un acido
Irritante ( Xi):
una croce di
Sant’ Andr ea
Pericolo: So no ag enti c himici ch e prese nta no un alto g rado di tossicit à e poss on o
causare ef fetti noci vi nella c ate na riprodu tti va e q uin di da nni alla pr ole o d an ni alle
funzio ni riprod utti ve sia masc hili che fe mmi nili
Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l'inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere,
consult are il medic o.
Pericolo: So no ag enti c himici ch e posso no a ver e ripercussio ni sulla riproduzi on e.
Posso no c aus are a no m alie g en etiche a nche ere ditarie o se mplice m ent e au me ntarn e il
rischio di insorg enz a.
Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l'inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere,
consult are il medic o.
Pericolo: Ag enti c himici ch e p er co nta tto distrug g ono sia t essuti vi venti c he attrezz atur e.
Precauzi oni: N o n res pirare i va pori e d e vitare il c ont att o co n la pelle, occ hi ed
indu me nti.
Pericolo: Ques to si mb olo in dica ag enti c himici ch e posso no a ver e ef fet to irritant e per
pelle, occhi ed ap para to res piratorio.
Precauzi oni: N o n res pirare i va pori e d e vitare il c ont att o co n p elle.
È da n otare che tu tto il c ont en uto di una etic hett a de ve ess ere tra dot to nella ling u a d el p aes e di utilizzo d el pro do tto e c he anc he i
recipienti utilizzati sui l uog hi di l a voro e le relati ve tu bazio ni visibili, des tina te a co nte ner e o trasp ortare ag enti c himici, de vono ess ere
mu niti dell’etic het tat ura pr escritta, op pure , in t alu ni casi i cart elli di a vvertime nt o p osso no s ostituire neg li a mbie nti di la voro
l’etichett atur a.
IL CODICE DEI RISCHI SPECIFICI
Veng o no in dicati me dia nte le cosi dd ette “ frasi d i rischio”. T ali fr asi son o sin tetizza te tramit e la l ett era R e u n n um ero, s eco nd o il seg ue nte
codice:
Frase di
Rischio
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
R11
R12
R14
R15
R16
R17
R18
R19
R20
R21
R22
R23
R24
R25
Significato
Esplosi vo allo st ato secc o
R ischio di es plosio ne per urto, s freg am ent o, fuoc o o altre sorg enti d’ig nizione
Ele vat o rischio di es plosion e per urt o, sfr eg am ent o, f uoc o o altre s org enti d’ig nizion e
F orma c om pos ti m etallici es plosi vi m olto s ensi bili
Pericolo di espl osion e p er riscalda m ent o
Esplosi vo a c ont att o o s enz a c ont att o co n l’aria
Può pro voc are un i nce ndio
Può pro voc are l’acc ensio ne di mat erie co mb ustibili
Esplosi vo i n miscela c on ma terie c om bus tibili
Infia mm abile
F acilmen te i nfia mm abile
Estrem am en te in fia mm abile
R eag isce violen te me nte co n l’acq ua
A con tat to c on l’acq u a liber a g as f acilme nte infia m mabili
Pericolo di espl osion e se m escol ato c on sost anz e co mb uren ti
Spo nta ne am ent e in fia mm abile all’aria
D urante l’uso pu ò f ormare co n aria miscel e es plosi ve/i nfia mm abili
Può form are perossidi espl osivi
N ocivo p er inalazi one
N ocivo a c ont att o co n la p elle
N ocivo p er ing estion e
T ossico p er inalazi on e
T ossico a c on tatt o c on la p elle
T ossico p er ing estio ne
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Significato
M olto tossic o p er inal azion e
M olto tossic o a con tat to c on l a p elle
M olto tossic o p er ing estio ne
A con tat to c on l’acq u a liber a g as t ossici
Può di ve nire facil men te i nfia mm abile dur ant e l’uso
A con tat to c on acidi liber a g as t ossico
A con tat to c on acidi liber a g as alt a men te tossico
Pericolo di eff etti c um ulati vi
Provoca ustio ni
Provoca g ravi ustioni
Irritante per g li occhi
Irritante per le vie res piratorie
Irritante per la pelle
Pericolo di eff etti irre versibili m olto g ravi
Possibilità di ef fetti c anc erog eni - Pro ve i nsufficie nti
R ischio di g ravi l esioni oculari
Può pro voc are s ensibilizzazio ne per i nalazio ne
Può pro voc are s ensibilizzazio ne per c ont att o co n la pelle
R ischio di es plosio ne per riscald am en to in a mbie nt e co nfin ato
Può pro voc are il ca ncro
Può pro voc are alterazio ni g en etich e ere ditarie
Può pro voc are malf orm azioni c ong e nite
Pericolo di g ravi dan ni p er la s alut e in c aso di es posizio ne prolung a ta
Può pro voc are il ca ncro per in alazio ne
Può rid urre la f ertilità
Può da nn eg g iare i ba mbini no n a ncora n ati
Possibile rischio di rido tta fertilità
Possibile rischio di d an ni ai ba mbi ni no n ancor a n ati
Possibile rischio per i ba mbi ni allat tati al se no
Può c aus are dan ni p olm on ari se ing erito
L’esp osizione ripet uta p uò pro voc are secc hezz a e screp olat ura d ella p elle
L’inalazio ne dei vap ori pu ò pr o vocar e so nn olenz a e vertig ini
Possibilità di effe tti irreversibili
R eag isce violen te me nte co n l’acq ua lib eran do g as estre ma m ent e infi am ma bili
A con tat to c on l’acq u a liber a g as t ossici estre ma me nte infia m ma bili
N ocivo p er inalazi one e c on tatt o c on la p elle
N ocivo p er inalazi one e i ng estion e
N ocivo p er inalazi one , ing esti one e c ont att o co n la pelle
N ocivo a c ont att o co n la p elle e per ing es tion e
T ossico p er inal azion e e co nta tto c on la p elle
T ossico p er inalazi on e e i ng estio ne
T ossico p er inalazi on e, ing esti on e e c on tatt o c on la p elle
T ossico a c on tatt o c on la p elle e per i ng estion e
M olto tossic o p er inal azion e e co ntat to c on l a p elle
M olto tossic o p er inal azion e e p er ing estion e
M olto tossic o p er inal azion e, ing es tion e e con tat to c on l a p elle
M olto tossic o a con tat to c on l a p elle e p er ing estion e
Irritante per g li occhi e le vi e respira torie
Irritante per g li occhi e p er la pelle
Irritante per g li occhi, l e vie res pirat orie e l a p elle
Irritante per le vie res piratorie e la pelle
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i ng estion e
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne e a co nta tto con la pelle
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne ed ing estio ne
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti one
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i ng estion e
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne e a co nta tto con la pelle
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi per i nalazio ne ed ing estio ne
T ossico: pericolo di e ffet ti irreversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti one
Può pro vocare s ensi bilizzazion e p er inalazi on e e c on tatt o c on la p elle
T ossico: p ericolo di ef fetti irre versibili molto g ravi per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per i ng estion e
M olto tossic o: pericolo di ef fet ti irreversibili molt o g ravi per in alazio ne
M olto tossic o:
M olto t ossico:
M olto t ossico:
M olto t ossico:
pericolo
pericolo
pericolo
pericolo
di
di
di
di
ef fet ti
e ffe tti
e ffe tti
e ffe tti
irreversibili
irreversibili
irreversibili
irreversibili
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molt o g ravi
molt o g ra vi
molt o g ra vi
molt o g ra vi
per
p er
p er
p er
a co nta tto con la pelle
ing estion e
inalazi one e a co nt atto co n la pelle
inalazi one e d ing estio ne
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Frase di
Rischio
R26
R27
R28
R29
R30
R31
R32
R33
R34
R35
R36
R37
R38
R39
R40
R41
R42
R43
R44
R45
R46
R47
R48
R49
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R20/21
R20/22
R20/21/22
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R23/24
R23/25
R23/24/25
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R26/27
R26/28
R26/27/28
R27/28
R36/37
R36/38
R36/37/38
R37/38
R39/23
R39/24
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R39/23/25
R39/24/25
R39/23
R39/24
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R39/23/24
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R39/24/25
R42/43
R39/23/24/25
R39/26
R39/27
R39/28
R39/26/27
R39/26/28
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Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
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Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
R48/20/21/22
R48/23
R48/24
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R48/23/24
R48/23/25
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R48/23/24/25
R68/20
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R68/22
R68/20/21
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R68/21
Significato
M olto t ossico: pericolo di e ffe tti irreversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti on e
M olto tossic o: pericolo di ef fet ti irreversibili molt o g ravi per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per i ng estion e
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili a co nta tto con la pelle
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per ing esti one
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne e a con tat to c on l a p elle
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne ed i ng estion e
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili a co nta tto con la pelle e p er ing estio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per ing esti one
Può pro vocare s ensi bilizzazion e p er inalazi on e e c on tatt o c on la p elle
N ocivo: pericolo di g ravi da nni per la s alut e in c aso di es posizio ne prolu ng ata per i nalazio ne
N ocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a a co ntat to c on l a p elle
N ocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er ing estio ne
N ocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata p er inalazi on e e a c ont att o co n la pelle
N ocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e ing estio ne
N ocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata a c on tatt o c on la p elle e per ing es tion e
N ocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata p er inalazi on e, a co ntat to co n la pelle e
per ing estio ne
T ossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a p er in alazion e
T ossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a a co nta tto c on la p elle
T ossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a p er ing estio ne
T ossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e a c ont att o co n la pelle
T ossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e d i ing es tion e
T ossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a a c on tat to c on l a p elle e per i ng estion e
T ossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e, a co nta tto c on la p elle e
per ing estio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili a co nta tto con la pelle
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per ing esti one
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne e a con tat to c on l a p elle
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne e ing estio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili a co nta tto con la pelle e p er ing estio ne
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per ing esti one
N ocivo: possibilità di e ffet ti irreversibili a co nta tto con la pelle
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Frase di
Rischio
R39/27/28
R39/26/27/28
R40/20
R40/21
R40/22
R40/20/21
R40/20/22
R40/21/22
R40/20/21/22
R42/43
R48/20
R48/21
R48/22
R48/20/21
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Son o sint etizzati dalla lett era S seg uita d a u n n um ero, s eco nd o il seg ue nt e co dice:
Codice di
Prudenza
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
S8
S9
S12
S13
S14
S15
S16
S17
S18
S20
S21
S22
S23
S24
S25
S26
S27
S28
S29
S30
S33
S34
S35
S36
S37
S38
S39
S40
S41
S42
S43
S44
S45
S46
S47
S48
S49
S50
S51
S52
S53
S1/2
S3/7/9
S3/9
S3/9/14
S3/9/14/49
S3/9/49
S3/14
S7/8
S7/9
S20/21
S24/25
S36/37
S36/37/39
Misura di pr evenzione
C onser vare sott o c hia ve
C onser vare fu ori della port ata d ei ba m bini
C onser vare in lu og o fresc o
C onser vare lont an o d a loc ali di abitazi on e
C onser vare sott o . .. (liq uido a ppr opriat o d a in dicarsi da part e d el f abbrica nte)
C onser vare sott o . .. (g as inert e da in dicarsi d a p arte del f ab bricant e)
C onser vare il recipien te be n chi uso
C onser vare al riparo d ell’umidit à
C onser vare il recipien te in luog o be n ventilat o
N on chi uder e er metica m ent e il recipie nte
C onser vare lont an o d a alime nti o m ang imi e d a b e va nd e
C onser vare lont an o d a . .. (sost anz e inc om pati bili da precisare da part e d el pro du ttore)
C onser vare lont an o d al cal ore
C onser vare lont an o d a fi am me e sci ntille - N on fu mare
T enere lont an o d a s osta nze c o mbus tibili
M anipolar e e d a prire il recipien te c on c au tela
N on mang iare né ber e d uran te l’im pieg o
N on f um are d uran te l’im pieg o
N on respirare le pol veri
N on respirare i g as/fu mi/ vapori/ aeros ol (termi ni ap propria ti da precisar e d a p arte del prod utt ore)
Evit are il co nta tto con la pelle
Evit are il co nta tto con g li occhi
In cas o di c on tatt o c on g li occhi, la vare im me diat am ent e e a bbo nd ant e men te c on acq ua e c ons ultare il me dico
T og liersi di dosso i m medi ata me nt e g li indu me nti co nt amin ati
In cas o di c on tatt o c on l a p elle la varsi imm edia ta me nte ed a bbo nd ant e men te c on i pro dotti i ndica ti da p arte del
fab bricant e
N on g ett are i resid ui n elle f og nat ure
N on versar e acq u a sul prod ott o
Evit are l’acc um ulo di cariche elet trost atiche
Evit are l’urto e l o sfreg a me nto
N on disf arsi del prod ott o e d el recipie nte s e non co n le do vute preca uzio ni
U sare ind um enti prot etti vi a da tti
U sare g uan ti ad atti
In cas o di ven tilazion e ins ufficie nte, us are u n a pp arecchi o respirat orio a da tto
Proteg g ersi g li occhi e la faccia
Per p ulire il pa vi men to e g li og g etti con ta mina ti d a q uest o pr odo tto , us are .. .(da precisare d a p arte del prod uttor e)
In cas o di i nce ndio e/ o es plosio ne no n respirare i fu mi
D urante le f umig azio ni us are un ap parecc hio res piratorio ad atto (termi ni ap propria ti d a precis are d a p arte del
produ ttore)
In cas o di i nce ndio usar e ... (mezzi esting u enti i don ei d a in dicarsi da p arte del f ab bricant e. S e l’acq ua a um ent a il
rischio precisare “N o n us are acq ua”)
In cas o di m alessere cons ultar e il m edico (se p ossibile mos trarg li l’etichetta)
In cas o di i ncide nte o di m aless ere co nsult are i mm edia ta me nte il me dico (se possi bile mostrag li l’etich etta)
In cas o d’ing es tion e co nsult are i mm edia ta me nte il me dico (se possi bile mostrarg li l’etichet ta)
C onser vare a t e mper atura n on s up eriore a .... °C (da precisare da part e d el f abbrica nte)
M ante nere u mido c on ... ( mezz o a ppro priato d a precis are d a p arte del fab bricant e)
C onser vare solta nt o n el recipie nte orig inale
N on mescol are co n . ..(da specific are da parte d el fa bbrican te)
U sare solta nt o in lu og o ben ve ntilato
N on u tilizzare su g ran di su perfici in l ocali a bitati
Evit are l’es posizion e - pr ocurarsi sp eciali istruzio ni prim a d ell’uso
C onser vare sott o c hia ve e f uori d ella porta ta dei ba mbini
T enere il recipien te be n chi uso in luog o fresco e ben ve ntilato
T enere il recipien te in luog o fresco e be n ve ntilat o
C onser vare in lu og o fresc o e be n ventilat o lo nta no da ..(m at eriali inco mpa tibili, d a precis are d a parte del
fab bricant e)
C onser vare solta nt o n el co nte nitore orig inale in l uog o fr esco e b en ven tilato lont an o d a… (m ateriali inc om pati bili, da
precisare da parte d el fa bbrica nte)
C onser vare solta nt o n el co nte nitore orig inale in l uog o fr esco e b en ven tilato
C onser vare in lu og o fresc o lo nta no da .... (ma teriali inco mp atibili, da precisare dal f ab bricant e)
C onser vare il recipien te be n chi uso e al rip aro d all’umi dità
T enere il recipien te be n chi uso e in l uog o ben ve ntilato
N on mang iare, n é b ere, né fu mare dur ant e l’impi eg o
Evit are il co nta tto con g li occhi e con la pelle
U sare ind um enti prot etti vi e g uan ti a datti
U sare ind um enti prot etti vi e g uan ti a datti e proteg g ersi g li occhi/la f accia
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S47/39
Misura di pr evenzione
U sare ind um enti prot etti vi a da tti e prot eg g ersi g li occhi/la faccia
U sare g uan ti ad atti e pr oteg g ersi g li occhi/la f accia
C onser vare solo nel c ont enit ore orig inale a te mp eratura n on s up eriore a ... °C (da precisare da p arte del
fab bricant e)
VALORI L IMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSION ALE (TLV)
Per q uant o rig uarda i valori limite di esposizi one prof ession ale, un primo elenc o è rip ortat o neg li alleg ati X XXVI II e d XX XIX del D . Lg s
81/ 08. Per le altre s osta nze ci si riferirà a val ori limite int ernazio nal me nte riconosci uti, i n p articolare ai valori limit e di sog lia (T LV) s ta biliti
dall’AC GIH (America n C onf erenc e of G o vern me nt al Ind ustrial H yg ienists) e d efiniti co me le co nce ntrazio ni delle sos ta nze a erodisp erse
al di s ott o delle q u ali si ritien e c he l a mag g ior part e dei la vorat ori poss a rim an ere esp osta ripet uta m ent e g iorno d op o g iorno se nza eff etti
neg ati vi sulla salut e. Precisa ndo ch e, a ca usa d ella not e vole variabilità della se nsibilità indi vid ual e, un a piccola p ercent ual e di lavorat ori
può accus are disag io in prese nza di alc une sost anz e le c ui co nce ntrazio ni sian o p ari o in feriori ai T L V.
I valori limite d efiniti d all’AC GIH so no:
•
•
•
TLV-TW A (T ime Weig hted A verag e m edia p on dera ta nel t em po): limite a lu ng o termin e di esp osizion e defi nito co me la
conce ntrazio ne me dia pon dera ta nel t em po, s u u na g iorna ta la vorati va c on venzio nal e di 8 ore (su 4 0 ore l a vorati ve set tim anali)
alla q uale si ritie ne c he q uasi t utti i la vorat ori poss ano ess ere ripet ut am ent e es pos ti, g iorno do po g iorn o, se nza eff etti neg ati vi;
TLV-STEL (Sh ort T erm E xpos ure Li mit): limit e per bre ve te mp o di es posizio ne de finito co me la c onc entrazi one alla q uale si ritien e
che i lavorat ori possa no ess ere es posti co ntin uati va m ent e per bre ve perio do di t em po, purch é il T LV-T WA g iornaliero n on ve ng a
supera to;
TLV-C Ceiling: la conce ntrazio ne ch e no n de ve essere su pera ta d uran te l’atti vità la vorati va n e mm en o per un br e vissimo p eriod o
di te mp o.
Va precisat o c he tali li miti n on costit uiscon o un a lin ea di de marcazi one n ett a tr a co nce ntrazio ni sicure e p ericolose , n é un indic e rel ati vo
di tossicità, m a h an no valore di racc o man dazi one e posso no essere utilizzati s olo co me linee g uida nella pratica op erati va dell’ig iene
industriale .
Per le so stanze p ericolose elencate nell’alleg ato XXXVIII ed eventualmente pr esenti nei reparti esamin ati, si è controllato il
rispetto dei valor i lim ite di esposizione profession ale, sia n elle 8 or e, sia nel br eve termin e.
PROPRIET A’ TOSSICOLOGICHE
D i seg uito so no rip ortat e le de finizioni delle q u antit à (d osi o c onc entrazi oni) di ag ent e chi mico rite nut e pericolos e:
DL50 orale (Dose Letale orale)
E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità acut a, vi ene a bitual me nte fornit o in mg p er kg di p eso dell'ani male d a es perim ent o. Q ues to
dat o pro vi ene d al R eg istro d eg li Effetti T ossici delle Sos ta nze C hi mich e d el N IOSH (N ati onal Instit ut e for Occup atio nal Saf et y and
H ealth, en te pu bblico s tat unit ens e). R ap prese nta la q ua ntit à di s osta nza che pro voca l a m orte nel 50% dei s og g etti ch e la ing erisco no.
Per la D L 50 orale l a n orm ati va U E pre ved e co me ani mal e d a es perim ent o l'uso del r atto .
DL50 cutan ea (Dose Letale cutan ea)
E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità c uta ne a, vie ne abit ual me nte fornit o in mg p er kg di p eso dell'ani male da es perim ent o.
Quest o d at o pro vi ene d al R eg istro d eg li Effetti T ossici delle Sos ta nze C hi mich e d el N IOSH (N ati on al Instit ut e for Occup atio nal Saf et y
and H ealt h e nte p ub blico sta tu nitens e). R a ppres ent a la q u antit à di sost anz a ch e pr o voca la mort e n el 5 0% d ei sog g etti ai q u ali vien e
collocat a sulla pelle , in det ermin at e co ndizio ni. P er la D L 50 c uta ne a è pre vist o oltre al rat to anc he l'im pieg o d el co nig lio.
LC50 (Concentrazione Letale)
E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità per res pirazion e d ei va pori, vie ne abit ual men te fornit o in mg p er litro di aria per te mp o di
esposizio ne.
Alcuni d ei val ori son o p erò f orniti in pp m (p arti per milion e), p erché c osì dispo nibili press o la fo nte della infor mazio ne , q uest o d at o
pro vien e d al R eg istro d eg li Effet ti T ossici d elle S osta nze C himich e d el N IOSH (N a tion al Ins titut e f or Occu pati onal Saf et y an d H e alth,
ent e p ub blico sta tu nite nse). R a ppres ent a la q uan tità di sost anz a ch e pro voc a la mort e n el 5 0% d eg li anim ali a esp erime nto che la
respirano alle c onc entrazi oni in dicat e, per il te mp o in dicat o, in de termi nat e co ndizio ni.
N ella ta bella s uccessi va son o rip ortati i limiti della D L5 0 e LC 5 0 im pieg ati p er classificare un a s osta nza o un prep arato co me m olto
tossici, tossici opp ure noci vi:
CATEGORIA
DL50 orale
(mg/kg)
DL50 cutan ea
(mg/kg)
LC50 inalatoria
(mg/l/4h)
Molto tossico
< 25
< 50
< 0.5
Tossico
25-200
50-400
0.5-2
Nocivo
200-2000
400-2000
2-2000
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N ella sche da di sicurezz a so no riportat e in m aniera d ettag liat a tu tte le inf orm azioni c he cons en ton o di ad ott are le misur e più a deg ua te
a sal vag u ardare la sal ute e l a sicurezz a d ei la voratori sul l uog o di la voro .
Le voci ob blig atorie delle sc he de di sicurezz a so no 16 e s ono di s eg uito rip ortat e:
1.
Elem enti i den tificati vi d ella sos ta nza o d el pre para to e d ella s ocietà /im presa prod uttrice
2.
C omp osizion e/I nfor mazio ne s ug li ing redienti
3.
Ide ntificazio ne dei pericoli
4.
M isure di pro nto soccors o
5.
M isure anti ncen dio
6.
M isure in cas o di f uoriuscit a acci de ntale
7.
M anipolazi on e e s tocc ag g io
8.
C ontrollo dell'esp osizione /prot ezio ne i ndi vidu ale
9.
Proprietà fisiche e c himich e
10. Stabilità e re atti vit à
11. Infor mazio ni tossic olog iche
12. Infor mazio ni ec olog iche
13. C onsiderazi oni s ullo sm altim ent o
14. Infor mazio ni sul tr asport o
15. Infor mazio ni sulla r eg olam ent azio ne
16. Altre inf ormazi oni.
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N ella seg ue nte ta bella s on o riport ati i rep arti e g li ag en ti chi mici prese nti in azie nd a:
REPARTO
DESCRIZIONE
Reparto 1
SUPERMERCATO
Ag ente C himico 1
D ET ER GEN T E U N IVER S AL E - 5 41 30 -
Ag ente C himico 2
IPOC LOR IT O D I SOD I O
Ag ente C himico 3
ALC OOL ET I LIC O
QUADRO RIEPILOGATIVO AGENTI CHIMICI
Per og ni re parto veng o no riportati g li ag en ti chi mici e t utti i dati per il calcol o d ei F at tori di D a nn o e d ei F att ori di Es posizio ne.
SUPERMERCATO
PR EPAR AT O
DETERGENTE UNIVERSALE - 541 30 Elenco Sostanz e
N. Cas.
Nome sostanz a
PPT
PPF
133 0-20-7
95-63- 6
108-6 7-8
103-6 5-1
647 41-6 9-1
345 90-9 4-8
78-83- 1
123-8 6-4
xilen e [ 4] C > = 20%
1,2, 4-trimetilb enz en e
1,3, 5-trimetilb enz en e; mesitile ne C > = 25 %
propilbe nze ne
N afta l eg g era idrocrac kizzat a d a p etrolio
M etossipro possipro pa nolo
alcool iso butilico
acet ato di n-b utile
16, 5
22, 5
16, 5
7,5
7,5
15
16, 5
9
5
5
5
5
5
0
5
5
Sigle utilizzate
PPT
PPC
D Salut e
Punt eg g io Propriet à T ossic olog iche
Punt eg g io Propriet à C hi miche
Indice di D a nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle s osta nze) + P PC
E Sal ute
PPF
PSS
Indice di Es posizio ne per la salu te
Punt eg g io Propriet à F isiche
Punt eg g io Sta bilità Sic urezza
D Sicurezza
E Sicurezz a
Indice di D a nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle sost anz e) + PSS
Indice di Es posizio ne per la sicurezza
ANALISI RISCHIO SALUTE
Veng o no di s eg uito valu tati l’In dice di D a nn o in b ase alle c aratt eristiche chi mich e dell’ag e nte c himico e l’Indice di Esp osizion e in b ase
alle m od alità di utilizzo dell’ag en te c himico nel r epart o.
Proprietà Chim iche Per icolo se
PPC
L' ag ent e chi mico è st abile
0
D Salute = 22,5
B1 - MODALITÀ DI L AVORO
Si val uta q u ali son o le con dizioni a cui l'ag ente c himico vi en e la vorat o/ prod otto /stocc ato , p er pot er valut are le pro ba bilità di ing resso
attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne)
Domande
Punteggio
B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico:
- Liq uido
B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere:
- facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do AC GIH , la n otazio ne "cut e").
B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore:
- possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose .
B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore:
- possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as.
B1.f - N ella zo na di la vor o n on s on o mai st ati e ffe ttu ati monit orag g i ambi ent ali, m a si pu ò pres um ere c he l'es posizion e
per i la vor atori diret ta me nte int eressati:
- sia irrilevan te.
BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS
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1
2
2,5
3
0
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REPARTI E AGENTI CHIMICI PRESENTI
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Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
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0
0
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
Punteggio
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- contin ua me nte (tutti i g iorni).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
5
0,5
B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera:
- mod erat a.
3
B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di prim o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti:
- in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o rispe tto al co nte nu to; anc he l e
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico:
- vie ne utilizzato diluito .
B4.h - Per ag enti c himici alt am en te tossici, t ossici e noci vi co n R 4 0, R 6 2, R 6 3, R 6 8, i n ciclo a pert o:
- non esiste alcu n siste ma di aspirazio ne l ocalizzat a ma s olo un sist em a di ven tilazion e n at urale o forz ata dell'aria.
B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o:
- sufficient e men te ventila to.
B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano.
B4. y - N ella zon a di la voro :
- esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da
ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.
B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat teristiche fisiche o mo dalit à o perati ve:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni).
-10
-10
-5
-1,5
0
-3
-3
-1
-3
B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE
Si valut a la prese nza e l'ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti
Domande
Punteggio
B5.a - C ons eg uen te me nte al rischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie:
- sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve.
B5.b - C ons eg uen te me nte al rischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie :
- sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve.
-2
-2,5
E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -24
ANALISI RISCHIO SICUREZZ A
Veng o no di seg uito valut ati l’Indic e di D a nn o D in b ase alle cara tteristich e chi miche dell’ag en te c himico e l’In dice di Esposizio ne E in
base alle mo dalità di utilizzo d ell’ag ent e chi mico nel re parto .
Proprietà Chim iche Per icolo se
L' ag ent e chi mico è st abile
PSS
0
D Sicurezz a = 5
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B1.g - N ella zo na di la voro s ono sta ti eff ett uati r eg olarme nt e m onit orag g i ambi ent ali che e vid enzia no un a prese nza
dell'ag ente chi mico a erodis perso e/ o di s uoi deri vati in co ncen trazion e:
- sempr e inf eriore al T LV-T WA e - q u and o esiste nte un T LV-ST E L - co n escursioni c ont en ute n ell'ambit o d ello T L VST EL. ( escursioni oltre il T L V-T WA di m a x 1 5 minu ti, dist anzi ate da alm en o 6 0 minu ti, e che si verifican o ma x 4 volte al
g iorno).
B1.i - P ur no n essen do m ai sta ti es eg uiti m onitor ag g i ambie ntali al di f uori d ella sp ecifica z on a o pera tiva, è e vi den te
che:
- non vi è una co nta min azion e g en erale dell'am bie nte di la voro.
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Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di
reazioni pericolos e p er la sicur ezza
Domande
Punteggio
B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a rischio di inc endi o:
- Basso
0
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
Punteggio
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- contin ua me nte (tutti i g iorni).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
5
0,5
B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à:
- trascurabile.
1
B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper atori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente
o correlat a a d esse.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi:
- adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo risp etto al c ont en uto; a nche le
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.d - L'utilizzo di ag en ti p ote nzialm ent e esplosi vi e d ei g as co mpressi e liq uef atti a vvien e:
- sempr e in c on dizioni di l a voro/s tocc ag g io che non es pong o no il reci pient e a ca dut e e/o urti accid en tali e d in asse nza
di fo nti di c alore o fia m me o scintille .
B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o.
B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt eristiche fisiche o mo dalità
opera tive:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti
isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.).
B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'aria è s ott opos to ad un insie me di ca utel e:
- atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di
conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atteristich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.).
B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza,
infiam ma bilità):
- vie ne utilizzato diluito .
B4.o - N ell'event ualit à si verifichin o p erdite o s pa ndi me nti accid en tali di ag enti c himici:
- si intervi en e pro nta m ent e, utilizzan do ma teriali o mezzi i do nei al rischi o pres ent at o e ad e vent uali correlazi oni fra
ag enti chi mici inco mp atibili.
B4.p - I pr esidi a ntinc endi o, in relazio ne alla tip olog ia d eg li ag enti c himici e d alle int errelazioni fr a pro dot ti inco mp atibili o
che au me nta no il c arico d'ince ndio , so no :
- adeg u ati alla tipol og ia di inc en dio ch e può s vilup parsi.
B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à:
- alme no s em estrale .
B4. w - N ella z on a di l a voro:
- esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da
ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.
-10
-10
-5
-7
-3
-3
-2
-1,5
-3
-6
0
-1
E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -45
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SOST AN Z A
Classe di
cancerogeneità
Numero Indice
Numero Cas
Etichetta
017-0 11-0 0-1
768 1-52-9
Xi;R : 31- 36/ 38; S: 1/2-2 8-45- 50-6 1
Sigle utilizzate
PPT
PPC
D Salut e
E Sal ute
PPF
PSS
D Sicurezza
E Sicurezz a
Punt eg g io Propriet à T ossic olog iche
Punt eg g io Propriet à C hi miche
Indice di D a nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle F rasi R + P PT d ei T LV) + PPC
Indice di Es posizio ne per la salu te
Punt eg g io Propriet à F isiche
Punt eg g io Sta bilità Sic urezza
Indice di D a nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle F rasi R ) + PSS
Indice di Es posizio ne per la sicurezza
ANALISI RISCHIO SALUTE
Veng o no di seg uito valut ati l’In dice di D ann o in bas e alle carat teristiche tossicol og iche e c himic o-fisiche d ell’ag ent e chi mico e l’Indic e di
Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto.
PROPRIET A’ CHIMICHE E T OSSICOL OGICHE
Simboli
Descriz ione
Xi
Irritante
Frasi R
Descriz ione del rischio
R 31
R 36/3 8
A con tat to c on acidi liber a g as t ossico
Irritante per g li occhi e la pelle
PPT
7
1,5
TLV-Valori Lim ite di Esposizione Professionale
PPT
All'ag ente c himico no n so no associ ati d ei val ori limite di esp osizion e pr ofessio nal e a l ung o t ermin e (tip o T W A)
Proprietà Chim iche Per icolo se
0
PPC
L' ag ent e chi mico è st abile
0
D Salute = 7
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attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne)
Domande
Punteggio
B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico:
- Liq uido
B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere:
- facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do AC GIH , la n otazio ne "cut e").
B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore:
- possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose .
B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore:
- possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as.
1
2
2,5
3
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
Punteggio
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- freq uent em ent e (3 g iorni/s etti ma na).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
4
0,5
B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera:
- trascurabile.
BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS
Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3
1
D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010
Pagina 279 di 315
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Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
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Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di prim o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti:
- in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o rispe tto al co nte nu to; anc he l e
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico:
- vie ne utilizzato diluito .
B4.i - P er ag en ti chimici c orrosivi, noci vi e se nsibilizzanti i n ciclo apert o:
- esiste sol o u n siste m a di ventilazi on e n atural e o forza ta dell'aria ch e assic ura u n b uo n rica mbio dell'aria e diluisce g li
ag enti chi mici a erodisp ersi m ant en en doli al di sot to dei valori limite.
B4.l - P er ag en ti chimici irritanti i n ciclo ap erto:
- esiste sol o u n siste m a di ventilazi on e n atural e o forza ta dell'aria ch e assic ura u n b uo n rica mbio dell'aria e diluisc e g li
ag enti chi mici a erodisp ersi m ant en en doli al di sot to dei valori limite.
B4. m - L a sos tituzio ne dei filtri d ei presi di so pra co nsider ati vien e effe ttu ata co n le s eg ue nti m od alità:
- ci si riferisce alle sp ecifiche tec niche d el presidi o stess o.
B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o:
- non s ufficie nte m ent e ve ntilat o d a e vitare l'inal azion e d el pro dot to.
B4.p - N elle vicina nze della p ostazi one di la voro:
- sono pre visti la vabi, l a vaocc hi, docc e o altri siste mi di deco nt amin azio ne do po c ont att o cu ta neo o d oc ulare.
B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano.
B4. y - N ella zon a di la voro :
- esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da
ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.
B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat teristiche fisiche o mo dalit à o perati ve:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni).
-10
-10
-5
-1,5
-3
-5
0
0
-3
-3
-1
-3
B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE
Si valut a la prese nza e l'ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti
Domande
Punteggio
B5.a - C ons eg uen te me nte al rischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie:
- sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve.
B5.b - C ons eg uen te me nte al rischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie :
- sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve.
-2
-2,5
E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -35
ANALISI RISCHIO SICUREZZ A
Veng o no di seg uito valuta ti l’Indice di D an no in b ase alle cara tteristich e fisiche e chi mico-fisiche d ell’ag ent e chimico e l’In dice di
Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto.
PROPRIET A’ CHIMICO-FISICHE PERICOLOSE
Proprietà Chim iche Per icolo se
PSS
L' ag ent e chi mico è st abile
0
D Sicurezz a = 0
B1 - MODALITÀ DI L AVORO
Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di
reazioni pericolos e p er la sicur ezza
Domande
B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a rischio di inc endi o:
- Basso
Punteggio
0
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- freq uent em ent e (3 g iorni/s etti ma na).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS
Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3
Punteggio
4
0,5
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B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
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Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
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Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à:
- trascurabile.
1
B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper atori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente
o correlat a a d esse.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi:
- adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo risp etto al c ont en uto; a nche le
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o.
B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt eristiche fisiche o mo dalità
opera tive:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti
isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.).
B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'aria è s ott opos to ad un insie me di ca utel e:
- atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di
conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atteristich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.).
B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza,
infiam ma bilità):
- vie ne utilizzato diluito .
B4.o - N ell'event ualit à si verifichin o p erdite o s pa ndi me nti accid en tali di ag enti c himici:
- si intervi en e pro nta m ent e, utilizzan do ma teriali o mezzi i do nei al rischi o pres ent at o e ad e vent uali correlazi oni fra
ag enti chi mici inco mp atibili.
B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à:
- alme no s em estrale .
-10
-10
-5
-3
-3
-2
-1,5
-3
0
E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -32
SOST AN Z A
ALCOOL ETIL ICO
Classe di
cancerogeneità
Numero Indice
Numero Cas
Etichetta
603-0 02-0 0-5
64-17- 5
F ;R : 11; S: 2-7-16
Sigle utilizzate
PPT
PPC
D Salut e
E Sal ute
PPF
PSS
D Sicurezza
E Sicurezz a
Punt eg g io Propriet à T ossic olog iche
Punt eg g io Propriet à C hi miche
Indice di D a nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle F rasi R + P PT d ei T LV) + PPC
Indice di Es posizio ne per la salu te
Punt eg g io Propriet à F isiche
Punt eg g io Sta bilità Sic urezza
Indice di D a nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle F rasi R ) + PSS
Indice di Es posizio ne per la sicurezza
ANALISI RISCHIO SALUTE
Veng o no di seg uito valut ati l’In dice di D ann o in bas e alle carat teristiche tossicol og iche e c himic o-fisiche d ell’ag ent e chi mico e l’Indic e di
Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto.
PROPRIET A’ CHIMICHE E T OSSICOL OGICHE
TLV-Valori Lim ite di Esposizione Professionale
PPT
All'ag ente c himico no n so no associ ati d ei val ori limite di esp osizion e pr ofessio nal e a l ung o t ermin e (tip o T W A)
Proprietà Chim iche Per icolo se
L' ag ent e chi mico è st abile
0
PPC
0
D Salute = 0
BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS
Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3
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B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
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Si val uta q u ali son o le con dizioni a cui l'ag ente c himico vi en e la vorat o/ prod otto /stocc ato , p er pot er valut are le pro ba bilità di ing resso
attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne)
Domande
Punteggio
B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico:
- Solven te o liq uido c on azio ne sg rassa nte sulla c ute
B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere:
- facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do AC GIH , la n otazio ne "cut e").
B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore:
- possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose .
B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore:
- possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as.
3
2
2,5
3
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
Punteggio
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- abb asta nza freq ue nte me nt e (circa 1 g iorno /set tima na).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
3
0,5
B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera:
- trascurabile.
1
B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat ori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di prim o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti:
- in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o rispe tto al co nte nu to; anc he l e
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico:
- vie ne utilizzato diluito .
B4. m - L a sos tituzio ne dei filtri d ei presi di so pra co nsider ati vien e effe ttu ata co n le s eg ue nti m od alità:
- ci si riferisce alle sp ecifiche tec niche d el presidi o stess o.
B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o:
- sufficient e men te ventila to.
B4.p - N elle vicina nze della p ostazi one di la voro:
- sono pre visti la vabi, l a vaocc hi, docc e o altri siste mi di deco nt amin azio ne do po c ont att o cu ta neo o d oc ulare.
B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano.
B4. y - N ella zon a di la voro :
- esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da
ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.
B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat teristiche fisiche o mo dalit à o perati ve:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni).
-10
-10
-5
-1,5
0
-3
-3
-3
-1
-3
B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE
Si valut a la prese nza e l'ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti
Domande
B5.a - C ons eg uen te me nte al rischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie:
- sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve.
B5.b - C ons eg uen te me nte al rischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie :
- sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve.
Punteggio
-2
-2,5
E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -29
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B1 - MODALITÀ DI L AVORO
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
Veng o no di seg uito valuta ti l’Indice di D an no in b ase alle cara tteristich e fisiche e chi mico-fisiche d ell’ag ent e chimico e l’In dice di
Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto.
PROPRIET A’ CHIMICO - FISICHE PERICOLOSE
Simboli
Descriz ione
F
F acilmen te i nfia mm abile
Frasi R
Descriz ione del rischio
PPF
R 11
F acilmen te i nfia mm abile
10
Proprietà Chim iche Per icolo se
PSS
L' ag ent e chi mico è st abile
0
D Sicurezz a = 10
B1 - MODALITÀ DI L AVORO
Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di
reazioni pericolos e p er la sicur ezza
Domande
Punteggio
B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a rischio di inc endi o:
- Basso
0
B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO
Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico
Domande
Punteggio
B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a:
- abb asta nza freq ue nte me nt e (circa 1 g iorno /set tima na).
B2.b - N ella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è:
- trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno).
3
0,5
B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO
Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata
Domande
Punteggio
B3.a - N ell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à:
- trascurabile.
1
B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE
Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne
colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell'informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper atori alla m ansio ne
Domande
Punteggio
B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di la voro .
B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o,
ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper atori:
- esiston o e son o applic ate proce dure scritte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente
o correlat a a d esse.
B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi:
- adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo risp etto al c ont en uto; a nche le
even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .
B4.d - L'utilizzo di ag en ti p ote nzialm ent e esplosi vi e d ei g as co mpressi e liq uef atti a vvien e:
- sempr e in c on dizioni di l a voro/s tocc ag g io che non es pong o no il reci pient e a ca dut e e/o urti accid en tali e d in asse nza
di fo nti di c alore o fia m me o scintille .
B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici:
- sono i nfor mati e co nsa pe voli dei rischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o.
B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt eristiche fisiche o mo dalità
opera tive:
- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti
isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.).
B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'aria è s ott opos to ad un insie me di ca utel e:
- atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di
conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atteristich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.).
B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza,
infiam ma bilità):
- vie ne utilizzato diluito .
BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS
Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3
-10
-10
-5
-7
-3
-3
-2
-1,5
D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010
Pagina 283 di 315
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ANALISI RISCHIO SICUREZZ A
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
-6
0
-1
E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -44
QUADRO RIEPILOGATIVO INDICI DI RISCHIO CHIMICO
T ramite g li Indici di D ann o e di Es posizion e calc olati n ella sezi one 6, si valuta l’IR C (Indice di R ischi o C himic o) per la s alut e e per la
sicurezza e il relati vo li vello di rischio deg li ag en ti chi mici prese nti in azie nda .
SUPERMERCATO
Agenti Chimici
IRC Salute
Rischio Salute
IRC Sicurezz a
Rischio Sicur ezza
9,01
BASSO
-18,99
IRRILEVANTE
IPOC LOR IT O D I SOD I O
-11,99
IRRILEVANTE
-17,49
IRRILEVANTE
ALC OOL ET I LIC O
-15,99
IRRILEVANTE
-13,49
IRRILEVANTE
D ET ER GEN T E U N IVER S AL E - 5 41 30 -
QUADRO RIEPILOGATIVO Rischio chim ico d ei r eparti
VALUTAZ IONE RISCHIO CHIMICO DELL’AZ IENDA
In seg uito ag li Indici di R ischio C himic o calcola ti si valut a il livello di rischio dei rep arti prese nti e in fine si val uta il rischio d ell’azien da. In
base al li vello di rischio, il d at ore di l a voro i ntrapr end erà azioni di verse.
Nome Reparti
Tipo di Rischio
SUPERMERCATO
BASSO PER L A SALUTE E IRRILEVANTE PER L A SICUREZZA
Classificaz ione comp lessiva: BASSO PER L A SALUTE E IRRILEVANTE PER L A SICUREZZA
RISCHIO NON MODERATO
Poiché il R ischio risulta B asso per la Salute e Irrilevante per la Sicur ezza, verran no ad ott ate l e seg u enti misure (art. 224):
prog ettazi one e org anizzazio ne dei sist emi di la vorazion e sul l uog o di la voro ;
fornitura di a ttrezza ture i do ne e p er il la voro s pecifico e rel ati ve proce dure di ma nut enzio ne ad eg uat e;
riduzione al minim o del n u mero di la voratori ch e s ono o potr ebb ero essere esp osti;
riduzione al minim o della dura ta e d ell’intensit à dell’esp osizion e;
misure ig ienich e a deg u ate ;
riduzione al minim o della q u antit à di ag enti prese nti s ul luog o di la vor o in f unzi on e d elle n ecessit à d ella la vorazion e;
met odi di la voro a ppro priati com prese le disp osizioni che g aran tiscon o la sicurezza nella ma nipolazi on e, nell’im mag azzin am en to
e n el trasp orto s ul luog o di la voro di ag en ti chimici pericolosi no nchè d ei rifiuti ch e co nte ng on o d etti ag enti c himici.
Si applica no, altresì, i seg ue nti articoli del D .Lg s. 81 /2 008 in ag g iunta a q ua nto g ià disp osto d all’Art. 224 (M isure e principi g enerali per la
pre venzi on e d ei rischi) e all’Art. 227 (In form azion e e for mazio ne per i l a vorat ori), o vvero :
Art. 225
Art. 226
Art. 229
Art. 230
(M isure sp ecifiche di pro tezio ne e di pre venzio ne)
(D isposizioni in caso di inci de nti o di e merg enz e)
(Sor veg lianza sa nitaria)
(C artelle sa nitarie e di rischio)
Il dat ore di la voro ha l’ob blig o di:
prog ettare a ppro priati proc essi la vor ati vi e c ontrolli t ecnici, nonc hé fornire attrezz at ure e m ateriali adeg u ati;
appro nt are a ppro priate mis ure org anizz ati ve e di prot ezion e colle tti ve alla f ont e d el rischio;
predisp orre le op port un e misur e di prot ezio ne in divi duali, c om presi i dispositi vi di pr otezi one i ndi vidu ali, q ualora no n si riesca a
pre venire con altri m ezzi l’esp osizion e;
atti vazio ne s or veg lianza sa nitaria dei la voratori a n orma d eg li articoli 229 e 23 0.
predisp orre proc ed ure e disp osizioni in cas o di inci de nti o di e merg enz e
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B4.p - I pr esidi a ntinc endi o, in relazio ne alla tip olog ia d eg li ag enti c himici e d alle int errelazioni fr a pro dot ti inco mp atibili o
che au me nta no il c arico d'ince ndio , so no :
- adeg u ati alla tipol og ia di inc en dio ch e può s vilup parsi.
B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à:
- alme no s em estrale .
B4. w - N ella z on a di l a voro:
- esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da
ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.
Amministratore : Dott. Pietro D’Achille
Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]
Sito Web : www.626advice.com
Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530
Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6
Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9
Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
PIANO DI ATTUAZIONE
Eliminaz ione o sostituzione deg li ag enti pericolosi
A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a si è reso nec essario s ostituire g li ag enti chi mici riten uti p ericolosi co n q uelli riten uti me no pericolosi
presen ti sul merca to, ai fini della salut e e d ella sicurezz a d ei la vor atori es posti alle f asi la vor ati ve.
Attra verso u n'indag ine di mercat o si s ono indi vid ua ti alcu ni ag e nti chi mici in sos tituzio ne dei g ià no min ati ag e nti chi mici p ericolosi.
Progettazione e Organ izzazione dei pro cessi lavorativi
N elle atti vit à co n rischio di es posizio ne no n m od erat a g en eralm ent e si proc ed erà e vita ndo so vra pp osizione di più a tti vità l a vorati ve e d
allont ana nd o la vorat ori estran ei alle sud de tte atti vit à. I noltre si pre ve dera nn o in ter ve nti di ad eg ua men to e/o sostit uzion e e/o
ma nut enzio ne dei s eg ue nti im pian ti a mag g ior rischio
Dispositivi di controllo pr esenti
N on è pre vist a l'installazio ne di disp ositi vi di c ontrollo n ei rispetti vi c antieri atti a rilevare e ven tu ali fug he di ag enti c himici.
Attrezzature e m ateriali
Le attrezz ature di la voro d o vra nno ess ere marcat e C E. Esse sara nno sot top ost e a r eg olare prog ram ma di m an ute nzion e e verifica perio dica
da c oncor dare c on l e fig ure del S er vizio di Pre ve nzion e.
Misure di protez ione co llettiva e individuale (D.P.C. e D.P.I.)
N on so no pre visti b acini di co nte nim ent o ch e tra tte ng ano g li ag enti chi mici in cas o di fu oriuscita accide nt ale e di altre misure di prot ezion e
colletti va.
I D .P.I. sara nn o reg olarm ent e distribuiti, c ontrolla ti e s ostituiti i n cas o di m alfunzi on am ent o o rott ura.
Attività di formazione e inform azione
N el pian o di form azio ne s aran no pre viste mis ure t ecnich e di ma nip olazion e, i mm ag azzina m ent o e trasp orto di ag e nti chi mici, n onc hé c orsi
di infor mazio ne s ui rischi pres enti nei l uog hi di l a voro deri va nti d all'uso di ag enti c himici pericolosi e corsi di ad destr am ent o d ei la voratori
sull'uso d ei D PI.
Si do vrà cons eg nare a d og ni la vorat ore la sc he da di sicurezz a di t utti g li ag en ti chi mici da l ui stess o ma nipola ti.
Monitoraggio dei livelli di esposizione d egli agenti per icolosi
A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a d o vran no esser e pre visti rilie vi stru me ntali per l’indi vid uazio ne dei valori limite di es posizio ne
professio nal e.
Sorveglianza san itaria dei lavoratori
A carico del M e dico C o mp ete nt e
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ISTRUZIONI GENER ALI DI SICUREZZA
I la vorat ori esp osti ad ag enti c himici d e vo no att en ersi alle seg u enti istr uzioni mini me di sicurezz a:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
custo dire g li ag enti chi mici in co nt enit ori chiusi e d in l uog hi pr otet ti, lo nta no da fo nti di c alore, fia mm e e scintille.
Verificare c he g li ag en ti chi mici utilizzati o st occati disp ong a no delle sche de di sicur ezza i n 1 6 pun ti e d ag g iornat e in relazio ne alle
indicazio ni tec niche di cui al D .M . 07 s ett em bre 2 00 2.
Prima di iniziare le atti vit à verificare c he no n vi sia no elem en ti di os tac olo o di p ericolo per il corrett o s volg ime nt o d elle a tti vità
stesse.
Prima di iniziare le atti vità verificare la pres enz a di e vent uali m ezzi di con teni me nto (sa bbi a, seg at ura, stracci, ecc.) deg li ag enti
chimici in c aso di f uoriuscita accid en tale, in c onf ormit à a q ua nto pre vist o al pu nto 6 della sch eda di sic urezza o da s pecific he
proced ure in tern e.
Verificare ch e i dispositi vi di pro tezio ne c olletti va (D .P.C .) sia no pres en ti e fu nzion an ti, in caso c ontr ario, infor mare il diret to
superiore .
Verificare ch e i D PI d estina ti allo s volg imen to delle m ansio ni sian o in do tazio ne e ch e no n pres enti no ele me nti di det erioram en to.
D urante le atti vità usare i D PI in d otazi one e pre visti n ell’app osita proc edur a.
Infor mare il diretto su periore di og ni e ven tu ale a no malia riscontra ta.
D urante l’uso deg li ag en ti chimici no n m ang iare e n on fu mare .
Prima di bere assicurarsi che non vi sia no ele me nti di co nta min azion e chi mica e , nel c aso, t og liere e ve ntu ali g uanti e la varsi le
ma ni e/ o il volt o.
Prima delle pa use per il pra nzo eff ett uare un a scru polos a p ulizia d elle ma ni, d el viso e d el vesti ario.
In c aso di maless ere, ing estio ne i ndirett a o altra sit uazio ne di s o vraes posizion e da ag en ti chi mici proc ed ere attra verso le seg u enti
azioni:
a)
b)
c)
inform are il pre post o;
consult are la sche da di sicurezz a;
atti vare, se nec essario, l e proc ed ure di prim o socc orso; i n og ni c aso, il t elef on o di em erg enza d a ricordare è il n. 118.
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI)
Saran no utilizzati id on ei D PI marc ati “C E”, al fi ne di ridurre i rischi di da nni diretti alla salut e dei la vorat ori deri van ti d alle at tivit à effe ttu ate
duran te l’us o di ag en ti chimici pericolosi.
In p articolare i rischi s on o leg ati a:
•
•
•
•
proiezioni di schizzi;
inalazio ne di ag e nti chi mici g assosi o i n e vap orazio ne (in particol are pr esenz a di C O e d ossi do di az oto in lu og hi chiusi),
va pori, ne bbie ecc.;
ag g ressioni chimich e d a aci di o alcali;
cont atti co n ag enti c himici tro pp o caldi o tro pp o fre ddi c on rischio di ustioni, co ng elam en to/ra ffred da me nto rep enti no.
In f unzio ne deg li ag en ti chimici utilizzati, occorrerà in doss are u no o più dei seg u en ti D PI marca ti “C E” (o q uelli indica ti in mo do s pecifico
dalle proce dure e d alle sc he de di sicurezza). In de ttag lio :
•
•
D.P.I. d egli occhi: occhi ali, visiere e scher mi.
D.P.I dell'appar ato respiratorio: m asch ere, s emi masc here, facci ali filtranti ed aut orespirat ori.
L e masc here s on o di verse, s pecifich e p er il tipo di ag ent e chi mico dal q ual e ci si vu ole proteg g ere:
•
•
m ascherin e ig ienich e p er p olveri inn ocue o irritan ti, p er filtrazion e di m ateriale con dia me tro > = 5µ ;
F F P1 per la protezi on e da p olveri noci ve, a erosol a b ase acq u osa di m aterial e particellare (> = 0,0 2µ ) oppure q ua nd o la
conce ntrazio ne di co nt amin an te è al massi mo 4, 5 volt e il corrispo nd ent e T L V (valore li mite di sog lia);
•
•
F F P1 p er la pr otezio ne da va pori org anici e va pori acidi per c once ntrazio ne di co nt ami nan te i nferiore al rispet tivo T L V;
F F P2 p er la prot ezion e d a pol veri a m edi a t ossicità, fibre e a erosol a bas e acq u osa di mat eriale particellare (> = 0,02 µ ) e
fumi me tallici per c onc entrazi oni di c on ta mina nt e fin o a 10 volt e il valore limite ( buo na efficie nza di filtrazio ne);
•
F F P3 per la pr otezi one da pol veri tossich e, f umi a erosol a bas e acq u osa di mat eriale p articellare t ossico co n
g ranulom etria > = 0, 02 µ per co nce ntrazio ni di c ont ami na nte fino a 50 volte il T LV (ot tim a ef ficienz a di filtrazi one);
masc here c on filtri an tig as di class e 1, 2, 3, risp etti va me nt e co n piccola, m edia e g rande ca pacit à di assor bime nt o e co n
colorazioni distint e d ei filtri, in particol are:
•
m arrone per g as e va pori org a nici
g rig io per g as e va pori in org anici
g iallo per anidrid e solf orosa , altri g as e va pori acidi
verde p er a mm oniac a e su oi d eriva ti org anici
blu/ bianc o per ossi di di azot o
rosso/ bianc o p er m ercurio
•
•
D.P.I. delle m ani: g uan ti. L a scelt a de ve ess ere f att a in b ase a ciò ch e p otre bbe ag g redire le m ani, in fat ti esisto no g u anti
specifici co ntro le ag g ressioni chi miche da acidi o alc ali e g ua nti per p ossibili con tat ti co n sost anz e cal de o fre dd e.
Indumenti di protezione: c api di ab big liame nto partic olari che tut ela no il cor po in tero da ag g ressioni chi miche.
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MISURE E PRINCIPI GENER ALI PER L A PREVENZIONE D EI RISCHI
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Prima d ell’attività
•
•
•
•
tutt e le lavorazio ni de vo no ess ere prec edu te d a un a valut azion e tes a ad e vit are l’impieg o di ag enti chi mici pericolosi e a
sostituire ciò ch e è pericolos o c on ci ò ch e n on l o è o lo è me no ;
prima d ell’impieg o dell’ag en te chi mico s pecifico occorre co nsult are l’etich ett atur a e le istruzi oni p er l’uso co nte nu te n ella
sched a di sic urezza al fin e di ap plicare le mis ure pi ù o pp ortun e;
la q uantit à dell’ag ent e c himico da impi eg are d e ve essere ridott a al mini mo richiesto d alla la vor azion e;
tutti i lavoratori ad de tti o com unq u e prese nti de von o essere a deg u ata m ent e infor mati e for mati sulle mo dalità di d ep osito e di
impieg o deg li ag e nti c himici, s ui rischi per la sal ute co nn essi, sulle a tti vità di pre ve nzion e da p orre in esser e e sulle proc ed ure
anch e di pron to s occorso d a a dot tare i n cas o di em erg enza .
Durante l’attività
•
•
è fa tto assol uto di viet o di fu mare, m ang iare o b ere s ul pos to di la vor o;
è indisp ens abile in doss are i D .P. I. id onei (g ua nti, masc here per la protezi one delle vi e respirat orie, t ute etc.) d a a do ttarsi in
funzio ni d eg li specifici ag en ti chi mici prese nti.
Dopo l’attività
•
•
tutti g li esp osti d e vo no s eg uire u na scr upol osa ig ien e p erson ale c he de ve c om pren dere anc he il l a vag g io delle m ani, dei g u anti
e d eg li altri indu me nti ind ossa ti;
de ve ess ere pres tat a un a particol are att enzio ne alle mo dalità di smalti men to d eg li eve ntu ali residui della la vorazion e (es.
cont enitori usati).
PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZ A
C ome disp osto dall’Articolo 2 26 del D . Lg s. 81 /0 8, f erme resta nd o le disp osizioni di c ui ag li articoli 4 3 e 4 4, nonc hè q uelle pre viste dal
decret o d el M inistro d ell’intern o in da ta 10 marz o 1 99 8, p ub blicato n el S.O alla G azze tta U fficiale n. 81 del 7 a prile 19 98 , il da tore di
lavoro, al fin e di proteg g ere la salu te e la sic urezza dei la vorat ori dalle c ons eg ue nze di incid enti o di e merg enze d eriva nti dalla prese nza
di ag enti c himici pericolosi s ul luog o di la voro, predisp on e proc ed ure di inter vent o a deg u ate da at tuarsi al verificarsi di t ali e ve nti.
A tal fi ne veng o no q ui di seg uito ide ntificat e le prim e mis ure di pron to s occorso e di e merg enz a:
Al verificarsi di situ azioni di allerg ie, in tossicazio ni e /o aff ezioni rico nduci bili all’utilizzo di ag enti c himici è nec essario co ndurre
l’interessat o al più vicin o ce ntro di Pro nto Socc orso.
È bu on a n orm a ricordare ch e la g ra vità dell’int ossicazio ne o lesio ne è f unzio ne d ella distrib uzion e, della c onc entrazi one e del
mecc anism o di azio ne dell’ag en te tossico nei tessu ti e neg li org ani d el corp o u m an o. Q ualora a vveng a un inci de nte c on ag en ti
pericolosi è n ecessario , se possi bile, re perire n el mi nor t em po possi bile la sc he da di sicurezza d o ve pot er co nsult are le a vvert enze
tossicolog iche, d a co nser vare a disposizio ne del perso nal e sa nitario.
D i seg uito so no rip ortat e alc un e mis ure di primo socc orso p er co ntat to accide nt ale d a ag enti c himici:
INGESTIONE
In cas o di i ng estion e accide ntal e n on pro voc are il vo mit o, ma no n os tacol arlo se s po nt ane o.
U n’indicazio ne s ulla n at ura d ella sos ta nza ing erita p uò essere de dot ta dalle con dizioni dell’infort un ato : n el cas o di ing es tion e d a
caustici o corrosi vi sara nno pres enti l esioni e n ecrosi n ella bocca e nelle g ol a, in c aso di s olventi no n acq u osi sarà pres ent e u n o dore
etere o o aro matic o n ell’alito.
In cas o di bruciore o dolor e int ens o a bocc a e g ola, f ar b ere se p ossibile 1 o 2 albu mi d’ uo vo co n u n bicc hiere di acq ua .
N on so m ministrare i n n essu n cas o bic arbo nat o p erché s vilup pan do C O 2 dilat ereb be l a mucos a g astrica g ià lesi on ata.
C ON T AT T AR E QU AN T O PR IM A IL C EN T R O AN T IVE LEN I PIÙ VIC IN O
CONTATTO CUTANEO
In cas o di ustio ni co n ag e nti chi mici, la g ra vità dell’usti on e dip en de dalla conc en trazion e della s osta nza e dal t em po di co nta tto co n la
cute.
D iluire più veloc e men te possi bile la s osta nza l a va ndo a bbo nd ant e men te c on acq ua o c on s oluzio ne fisiolog ica.
R imuo vere i ves titi della zo na c olpita .
C ontin uare il la vag g io con acq ua dura nte il trasp orto dell’accid ent ato .
D etermin are q u ale sos ta nza ha de termi nat o l’ustio ne.
In cas o di c aus ticazion e la vare c on acq ua c orrent e p er 1 0-15 min uti.
In cas o di c aus ticazion e da acido a pplicare s oluzio ne di bicar bon at o di s odio .
In cas o di c aus ticazion e da alcali a pplicare ace to.
N on la vare mai u n’usti one d a f osforo , p erché pu ò d et ermin are u na perdit a di tess uto , ma t a mpo nare d elicata me nte co n acq u a.
INALAZ IONE
Allonta nare l’infortu na to dalla z on a co nt amin at a e c on durlo all’aria a perta o i n zo na aera ta.
In cas o di asfissia, pratic are la res pirazio ne artificiale.
N on so m ministrare aria o ossig en o d a co nt enitori a pressi one .
C onta ttare q uan to prima il c entr o a nti vele ni più vicino.
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Per com plet are le misure di pr e venzi on e e pro tezio ne e per rispet tare e tut elare g li stan dard di sicur ezza n ei luog hi di la vor o è
opp ortu no usare s eg nali di a vverti me nto e di sicurezza .
Qua ndo vi son o la vor azioni o d us o di prod otti p ericolosi (infia mm abili, es plod en ti, corrosi vi, asfissia nti, irritanti, tossici, ecc .) è b uo na
norm a es porre in m od o molto chiar o seg n ali che a vvert on o d ella pres enz a di pericol o chi mico-fisico.
D i seg uito so no rip ortati alcuni s eg nali di a vverti me nto:
sos tanz e velen ose
sost anz e corrosi ve
ma teriale i nfia mm abile
ma teriale esplosi vo
ma teriale c o mbur ent e
s osta nze noci ve irritanti
Anch e i recipi enti, i s erb atoi, l e t ubazi oni c ont en enti liq uidi o g as n oci vi o pericolosi de von o ess ere c hiara me nte i de ntificati nel
cont enu to e co ntrass eg nati c on i r elati vi sim boli di pericolo .
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MOVIMENTAZIONE MANUALE
dei CARICHI – M.M.C.
Artt. 167 – 171 del T.U.S.L. D.Lgs. 81/08
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
SOLLEVAMENTO SEMPLICE
Si allegano :
TABELLE di CALCOLO
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Rignano Flaminio (RM) 00068
C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003
CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Per m o vim ent azion e ma nu ale dei carichi s’in ten de q uel co mpl esso di o perazio ni di trasp orto o di s osteg n o di un carico ad op era di un o o
più la voratori, c om prese le azi oni del s olle vare, de porre, tirare, portar e o s pos tare un c arico c he, per le loro
caratteristich e o in c onseg u enz a d elle c ondizio ni erg on omic he s fa vor e voli, p osso no co mp ortare rischi di
lesioni d orso-lom bari.
U na n on c orrett a m o vim ent azio ne ma nu ale, i nfa tti, p uò pro vocare distorsio ni, lo mb alg ie (il comu ne m al di
schien a), lo mbalg ie acut e (il cosid dett o “colp o della str eg a”), ernie del disco (co n p ossibile c ons eg uen te
sciatalg ia), strap pi m uscolari, fino alle lesi oni dorso-lo mb ari g ravi.
C ome cons eg ue nza, le affezi oni cro nico-deg e nera tive d ella c olon na verte brale, s ott o il pro filo d ella
molt eplicità delle s off erenz e e d ei costi eco no mici e s ociali ind otti (ass enz e p er m alatti a, cur e, c am bia men ti di
lavoro, in validità), r appr esen ta no un o d ei princip ali pro blemi s anit ari nel mo nd o d el la voro.
Infa tti, circa il 2 0% deg li infortu ni la vorati vi a vvie ne a li vello del rac hid e lo mb are in occasio ne di atti vità di
solleva men to di og g etti pesa nti eseg uite in mo do i mpru de nte. I rischi colleg a ti alla mo vi me ntazi on e m an uale
dei carichi c oin volg on o molt eplici ele m enti la vorati vi e d in di vidu ali.
U na val utazio ne q uan titati va d ei rischi pre nder à in esa me:
• le caratt eristiche del c arico
• lo sforzo fisico richiest o
• le caratt eristiche dell’a mbie nt e di l a voro.
Caratteristiche d el carico
Per q uan to rig uard a le c aratt eristiche del c arico, si potre bb e pres en tare un rischi o (tra l’altro dorso-lo mb are) q ua nd o:
il carico è tro pp o p esa nte
è ing om bran te o dif ficile d a a fferrare
è in eq uilibrio insta bile o il suo con te nut o rischia di sp ostarsi
è colloc ato in un a posizion e tale per cui de ve ess ere t en ut o o m an eg g iato a d un a cert a distanz a dal tronc o o co n una torsio ne o
inclinazion e d el tro nco
può , a m oti vo della s trutt ura es tern a e /o della c onsist enz a, co m portare lesio ni per il la vorat ore, in p articolare in cas o di urto.
Sforzo fisico r ichiesto
Per q uan to rig uard a lo s forzo fisico si p otre bbe pres ent are un rischio (tra l’altro dorso-lo mb are) q uan do :
è ecc essivo
può esser e ef fet tua to s olta nto co n u n mo vim en to di torsio ne del tr onco
può co mp ortare un mo vi me nt o brusc o d el carico
è co mpiu to c on il c orpo i n p osizion e inst abile .
Caratteristiche d ell’ambiente di lavoro
Le c aratt eristiche dell’am bie nte di la voro p osso no au me nt are le possibilità di rischio (tra l’altro dorso-lo mb are) nei s eg ue nti casi:
lo spazi o libero , in particolar e vertical e, è insu fficien te per lo s volg imen to dell’atti vit à richiest a
il pa vim ent o è ineg u ale, q uin di pres en ta rischi di incia mp o o di sci vola me nt o p er le sc arpe c alzat e d al la vor atore
il post o o l’a mbie nte di la voro n on co nsen to no al la vorat ore la m o vim en tazio ne m an uale di c arichi a u n’altezz a di sicurezz a o in b uo na
posizion e
il pa vim ent o o il pian o di la voro pres ent a disli velli ch e im plican o la ma nip olazion e del c arico a li velli di versi
il pa vim ent o o il pu nto di app og g io son o inst abili
la te mp eratur a, l’u midità o la circolazio ne dell’aria so no ina deg ua te.
Esigenz e connesse all’attività
sforzi fisici che s ollecita no in p articolare l a colo nn a vert ebral e, tro pp o freq u enti o tro pp o prol ung ati
period o di rip oso fisiolog ico o di recu pero insu fficient e
distanz e tro pp o g randi di solle vam en to, di a bb assa me nto o di trasp orto
ritmo im pos to da un process o c he il la vorat ore n on pu ò mo dulare
Fattori individuali di r isch io
inidon eità fisica al c om pito d a s volg ere
indu me nti calz ature o altri eff etti perso nali in adeg u ati p ortati dal l a vorat ore
insufficie nza o in adeg u at ezza delle c on osce nze o d ella f ormazi on e
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MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI
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(movi mentazione manuale dei carichi - D.Lgs. 81/08)
Sesso
Limite Po nd erale G en erico (C P)
Età
F
20 Kg
Età > 18
METODO DI CALCOLO
Per il calcolo del PLR (pes o limit e racco ma nd at o) e dell’indice di solle vam en to IS, s on o sta te ap plicate le nuo ve f orm ule d el NIOSH
( N ational I nstit ute of Occup atio nal Saf et y an d H ealt h), co ntrolla nd o, p er og ni sing ol a m o vim ent azio ne, si a i p ara metri all’orig ine ch e al
termin e d ella st essa. L’indic e di s olle va me nt o p er og ni sing ola m o vime nt azion e è , di c ons eg uenz a, il mag g iore tra i du e corrispo nd enti
calcolati rispe tti va me nte con i p aram etri rilevati all’orig ine della mo vi me ntazi one e alla d estin azio ne della s tessa .
DATI RILEVATI NEL CORSO DELLA MOVIMENTAZIONE
Carico sollevato (PS) : 30 Kg
DESCRIZIONE PAR AMETRO RILEVATO
Altezz a da terra d elle mani (cm)
Fattore Correzione Altezz a
Distanza verticale di spostamento del peso fra inizio e fine sollevam ento (cm)
Fattore Correzione Distanza Verticale
Distanza orizzontale m ani da baricentro corpo (cm)
Fattore Correzione Distanza Orizzontale
Dislocaz ione angolare corpo (gradi)
Fattore Correzione Dislocazione Angolare
Giudizio sulla pr esa del carico
Sigla
Origine
Destinazione
A
40
120
AM
0,8 95
0,8 65
B
80
BM
0,8 76
C
10
20
CM
1
1
D
20
45
DM
0,9 36
0,8 56
E
Fattore Correzione R elativo alla Presa
EM
BU ON O
1
Durata Movimentazione
1
D a 2 a 8 ore
Frequenza d ei gesti (N°atti al minuto) in relazion e alla dur ata
Fattore Correzione Fr equenza
F
2
FM
0,8 8
DESCRIZIONE DELL A MOVIMENT AZIONE
CALCOLO DEL PESO L IMITE RACCOM ANDATO E DELL’INDICE DI FREQUENZA
D alla form ula:
Peso Limite Raccom andato (PLR) = CP x A M x B M x CM x D M x EM x F M
Si ottie ne :
All’ Origin e della movim entazione
PLRO = 30 x 0, 77 5 x 0,8 65 x 1 x x 1 x 0 ,65 = 13,07 kg
Alla Destinazione d ella movimentazion e
PLRD = 30 x 0,9 25 x 0, 86 5 x 1 x 0,8 56 x 1 x 0, 65 = 13,36 kg
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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO PER ATTIVITA’ DI COMMESSA
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PLR = 11,42 kg
L’indice di solle vam ent o risult a p ari al rap port o tra il c arico ef fetti vam ent e mo vi me ntat o PS e d P eso Li mite R acc o man da to PLR :
IS = 3 0 / 13 ,07 = 2,0 kg
SINTESI DEI RISULTATI
Limite Po nd erale G en erico
CP
20 Kg
Peso Eff etti va me nt e S olle vat o
PS
20 Kg
PLR
11, 42 Kg
IS = PS /PLR
2,0
Peso Limit e R acc om an dat o
Indice di S olle va me nto
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE DI RISCHIO 3
PRESCRIZIONI
E' NECESSARIA L' ATTIVIT A DI ADDESTR AMENTO
OBBLIGO DI VISITE MEDICHE
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Il pes o limite racco ma nd ato risulta il minore tra PLR O e P LR D :
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Sesso
Limite Po nd erale G en erico (C P)
Età
M
30 Kg
Età > 18
METODO DI CALCOLO
Per il calcolo del PLR (pes o limit e racco ma nd at o) e dell’indice di solle vam en to IS, s on o sta te ap plicate le nuo ve f orm ule d el NIOSH
( N ational I nstit ute of Occup atio nal Saf et y an d H ealt h), co ntrolla nd o, p er og ni sing ol a m o vim ent azio ne, si a i p ara metri all’orig ine ch e al
termin e d ella st essa. L’indic e di s olle va me nt o p er og ni sing ola m o vime nt azion e è , di c ons eg uenz a, il mag g iore tra i du e corrispo nd enti
calcolati rispe tti va me nte con i p aram etri rilevati all’orig ine della mo vi me ntazi one e alla d estin azio ne della s tessa .
DATI RILEVATI NEL CORSO DELLA MOVIMENTAZIONE
Carico sollevato (PS) : 30 Kg
DESCRIZIONE PAR AMETRO RILEVATO
Altezz a da terra d elle mani (cm)
Fattore Correzione Altezz a
Distanza verticale di spostamento del peso fra inizio e fine sollevam ento (cm)
Fattore Correzione Distanza Verticale
Distanza orizzontale m ani da baricentro corpo (cm)
Fattore Correzione Distanza Orizzontale
Dislocaz ione angolare corpo (gradi)
Fattore Correzione Dislocazione Angolare
Giudizio sulla pr esa del carico
Sigla
Origine
Destinazione
A
0
100
AM
0,7 75
0,9 25
B
100
BM
0,8 65
C
10
15
CM
1
1
D
0
45
DM
1
0,8 56
E
Fattore Correzione R elativo alla Presa
EM
BU ON O
1
Durata Movimentazione
1
D a 2 a 8 ore
Frequenza d ei gesti (N°atti al minuto) in relazion e alla dur ata
Fattore Correzione Fr equenza
F
2
FM
0,6 5
DESCRIZIONE DELL A MOVIMENT AZIONE
CALCOLO DEL PESO L IMITE RACCOM ANDATO E DELL’INDICE DI FREQUENZA
D alla form ula:
Peso Limite Raccom andato (PLR) = CP x A M x B M x CM x D M x EM x F M
Si ottie ne :
All’ Origin e della movim entazione
PLRO = 30 x 0, 77 5 x 0,8 65 x 1 x x 1 x 0 ,65 = 13,07 kg
Alla Destinazione d ella movimentazion e
PLRD = 30 x 0,9 25 x 0, 86 5 x 1 x 0,8 56 x 1 x 0, 65 = 13,36 kg
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PLR = 13,07 kg
L’indice di solle vam ent o risult a p ari al rap port o tra il c arico ef fetti vam ent e mo vi me ntat o PS e d P eso Li mite R acc o man da to PLR :
IS = 3 0 / 13 ,07 = 2,3 kg
SINTESI DEI RISULTATI
Limite Po nd erale G en erico
CP
30 Kg
Peso Eff etti va me nt e S olle vat o
PS
30 Kg
PLR
13, 07 Kg
IS = PS /PLR
2,3
Peso Limit e R acc om an dat o
Indice di S olle va me nto
CLASSE DI RISCHIO
CLASSE DI RISCHIO 3
PRESCRIZIONI
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OBBLIGO DI VISITE MEDICHE
PROCEDURE OPER ATIVE DI SICUREZZA
-
Accatas tare con m ezzo m ecca nico i mat eriali occ orrenti (g uain e in g enere , b o mbol e e g as pro pa no) il pi ù p ossibile vicin o al luog o di
utilizzazion e.
M ovi men tare og ni rot olo di g u ain a co n al me no du e a dd etti alla la vor azion e.
Posizion are su b ase s olida l e b om bol e di g as prop an o d el p eso i nferiore ai Kg 2 5.
SEQUENZA CORRETTA PER
LA MOVIMENTAZIONE
MANUALE DI UN CARICO
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VALUTAZIONE dell’ESPOSIZIONE
al RISCHIO VIBRAZI ONI
Art. 201 T.U.S.L. D.Lgs. 81/08
SISTEMA MANO – BRACCIO HAV
CORPO INTERO
Si allegano :
TABELLE di CALCOLO
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GENERALITÀ
Si defi niscon o vibrazi oni i pr ocessi dina mici ind otti in corpi elastici d a sollecit azio ni a ve nti c aratt ere ripe titivo n el t em po. I p ara metri
caratterizza nti u na vibrazio ne s on o la freq uenz a, l a lung h ezza d’o nda , l’a mpiezz a, la velocit à e l’accelerazi on e.
L’esp osizione u ma na a vibrazi oni mecc anich e ra ppres ent a u n f att ore di rischio rilevan te per i la voratori espos ti.
Il rischio con ness o a d esp osizione di vibrazi oni dipe nd e d alle cara tteristich e e d alle co ndizio ni in cui veng o no trasm esse:
este nsion e d ella zo na di c ont att o co n l’og g etto c he vi bra (m ani, pie di ecc.)
freq uenz a d ella vibrazio ne
direzione di prop ag azion e
tem po di es posizio ne
D l punt o di vist a ig ienistico, l'esposizio ne u ma na a vibrazio ni si dif fere nzia in:
Esposizio ne d el Siste ma M a no-Bracci o, indica ta co n acro nim o ing lese HAV ( H a nd Arm Vibra tion). Si
riscontra in lavorazio ni in cui s’impug nin o ute nsili vibra nti o m ateriali sott op osti a vi brazioni o im pat ti. Ques to
tipo di vi brazioni poss on o ind urre a disturbi ne urolog ici e circolatori dig itali e lesioni oste oarticol ari a carico
deg li arti superiori, d efinit o co n ter mine unit ario “Sindro me da Vi brazio ni M ano-Bracci o”. L'esp osizion e a
vibrazi oni al siste ma ma no-bracci o è g en eralm ent e ca usat a dal c ont att o delle ma ni con l'imp ug nat ura di
ute nsili ma nu ali o di m acchin ari con dot ti a ma no .
Esposizio ne d el corpo intero , indicat a con acro nim o ing lese WBV (W hole B ody Vibrati on). Si
riscontra in la vorazi oni a b ordo di mezzi di mo vi me ntazio ne us ati in i nd ustria e d in ag ricoltura, m ezzi
di trasp orto e in g en erale macc hinari in dustriali vibra nti ch e tras met tan o vibrazi oni al c orpo i ntero .
T ale es posizio ne pu ò co mp ortare rischi di lo mb alg ie e tra umi del rac hid e p er i la vora tori es posti.
Per ef fett uare la valutazi on e d ell’esposizio ne al rischio vi brazioni si proce derà nel s eg ue nte m od o:
⇒
⇒
⇒
⇒
⇒
Indi vid uazio ne dei la vorat ori esp osti al rischi o.
Indi vid uazio ne, per og ni la vorat ore, d el te m po di esp osizion e (rappres ent ati vo del period o di mag g ior esposizio ne i n relazio ne
alle ef fetti ve situ azioni di la voro).
Indi vid uazio ne ( marca e ti po) d elle sing ole m acchin e o at trezzat ure utilizzate .
Indi vid uazio ne, in relazi on e alle m acchin e e d a ttrezza ture utilizzat e, d el livello di es posizion e dura nte il lor o utilizzo.
D etermin azio ne del li vello di es posizio ne g iorn aliero n orm alizzato al p eriod o di riferim en to di 8 ore.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Si riportan o i principali riferim enti norm ati vi, a livello nazio nale e in tern azion ale, rig uard anti l a pr e venzi on e d el rischio vibrazi oni:
Rif. Normativo
Contenuto
D.Lgs. 81/2008
T esto unico sulla s alut e e sic urezza sul la voro
ISO 2631-1/97
M echanic al vibratio n and sh oc k - E valuati on of hu ma n e xpos ure t o wh ole-bo d y vibra tion . P art. 1 : Ge neral
req uiremen ts
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VIBRAZIONI TR ASMESSE AL SISTEM A M ANO - BRACCIO
L’esp osizione a vi brazioni al siste ma m an o - bracci o si p uò q u antific are, me dian te l’acc elerazio ne eq ui vale nte po nd erat a in fr eq uenz a
riferita ad 8 ore di l a voro, d en otat a c on il sim bol o A(8).
L’accelerazi on e eq ui val ent e p on dera ta in freq ue nza rif erita a d 8 ore di la voro si calc ola me dian te la seg ue nt e for mula :
Te
* Fcorr
480
A(8) ≡ aW max *
nella q ual e:
•
T e : durat a co m plessi va g iornalier a di esp osizion e a vi brazioni (in min .).
•
1, 4 * a wx

1,4 * a wy

 a wz
aW ma x valore m assim o tra
do ve
a a a
wx
,
wy
,
wz
son o i valori r.m.s . dell’acceler azion e pon dera ta in
2
freq uenz a (in m/s ) lung o g li assi x, y,z (ISO 26 31-1: 19 97).
•
F corr: F attore di c orrezione (per c alcolare l’es posizio ne s tim ata i n ca mp o a p artire d ai da ti di c ertificazion e).
N el caso i n cui il la vorator e sia esp osto a più f onti di vibrazio ni, c om e n el cas o di i mpieg o di più mezzi mecc anici n ell’arco d ella g iornat a
lavorati va, l’esp osizione q uoti dian a a vibrazio ni A(8) sarà ot ten ut a m edi ant e la form ula s eg ue nte:
n
A(8) = [∑ A8i ]
2
1
2
i=1
do ve :
A8i: A(8) parziale relati vo all’op erazio ne i-esi ma
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CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
La valutazi on e d el rischio derivan te da vi brazioni c onsist e n ella d et ermin azion e d el livello di esp osizion e a cui s ono sog g etti t utti i la vorat ori
che f an no uso di macchi ne o attrezz ature che pro duc ono vibrazio ni int eressa nti il siste ma m ano- braccio o corp o int ero.
Il D .Lg s. 81 /0 8 fissa i valori di riferim en to ( val ori limite e val ori di es posizion e c he f an no sc att are l’azio ne), rip ortati nella ta bella s ott osta nte :
VIBRAZIONI TR ASMESSE AL SISTEM A M ANO – BR ACCIO H AV
Livello d’ azion e g iornaliero di es posizio ne
A(8) ≤ 2,5 m/s
Valore li mite g iornalier o di esp osizion e
Valore li mite g iornalier o p er p eriodi bre vi
2,5 < A(8) ≤ 20 m/s 2
A(8) > 20 m/s
2
2
Si inte nd e p er:
Livello di azion e il valore oltre il q uale si ha l’obblig o di attu are misure di tu tela d ei lavorat ori esposti, co me l’infor mazio ne , di ridurre il
rischio e di atti vare la s orveg lianza sanit aria.
Livello limit e il valore oltre il q ual e l’esp osizion e è viet ata.
N ello specific o, p er d eter minare la f ascia d’ a pp arten enz a e le misure di pre venzio ne da a dott are si do vra nn o co nfron tare i valori di A(8)
con i s eg uen ti rang e:
Livello di Rischio
Entità
A(8) ≤ 2,5 m /s 2
RISCHIO BASSO
Azione d a Intrapr ender e
N essun a mis ura sp ecifica ob blig atoria.
E’ consigliata, comunque, l’infor mazion e la for mazione
dei lav oratori es pos ti al rischio
• Infor mazio ne/F orm azion e dei l a vorat ori es posti al
2,5 < A(8) ≤ 20 m/s
2
RISCHIO MEDIO
rischio
• C ontrolli sanit ari perio dici
• M isure per a bb att ere il rischio
• Sostituzi on e im me diat a d ella
A(8) > 20 m /s
2
RISCHIO INACCETTABILE
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macc hina/ attrezz o/ app arecc hiatur a o rid uzion e dei
tem pi di esp osizione
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SORVEGLIANZ A SANIT ARIA
L’art. 2 04 del D . Lg s. 8 1/0 8 dispo ne c he:
I lavorat ori espos ti a livelli di vi brazio ni sup eriori ai valori d'azion e so no s ott opos ti alla sor veg lianz a sa nitaria. La s orveg lianza vie ne
effe ttu ata perio dica men te, di n orma un a volt a l'ann o o c on perio dicità di versa d ecisa d al m edic o co mp ete nte . L'org an o di vig ilanza,
con pro vve dim ent o m oti vat o, pu ò disporre co nte nuti e p eriodicità d ella sorveg lianza di versi rispetto a q uelli forniti dal m edico
com pet ent e.
I lavor atori esp osti a vi brazioni so no sott op osti alla sor veg lianza sa nitaria a nch e q uand o, sec ond o il medico co m pet ent e, si verifica no
una o più delle s eg ue nti co ndizio ni:
o
l’ esposizio ne d ei la vor atori alle vibrazi oni è t ale da ren dere p ossibile l'indi vid uazio ne di un n esso tra l'esp osizion e in q uesti on e
e u na mal attia i de ntifica bile o ad eff etti noci vi p er la s alut e
o
è prob abile che la malat tia o g li effetti soprag g iung an o nelle p articolari condizio ni di lavoro del la vora tore e d esisto no tec nich e
sperime nt ate c he cons en to no di indi vid uare la mala ttia o g li effe tti n oci vi per l a sal ute.
N el caso i n cui la sor veg lianz a sa nitaria ri veli, in u n la vor atore , l'esistenz a di an o malie i mp uta bili ad esp osizion e a vibrazio ni, il m edico
com pet ent e d o vrà in form are il dat ore di l a voro di t utti i d ati sig nificati vi e m ersi dalla s orveg lianza s anit aria t en end o c ont o d el seg reto
me dico.
Il me dico c om pet en te, i noltre, pro vved erà a d istit uire e ad ag g iornare, per ciasc uno d ei la vora tori, u na cartella sanit aria e di rischio. N ella
cartella sar ann o, tra l'altro, rip ortati i valori di es posizio ne i ndi vid uali co mu nicati dal dat ore di l a voro per il tra mite d el ser vizio di
pre venzi on e e prot ezion e.
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DESCRIZIONE ATTIVIT A’ OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
Mansione: C OM M ESSO – AD D ET T O AL M AGAZ Z IN O O ST OC C AG GIO M AT ER IAL I
Reparto : M AGAZ Z IN O - SU P ER M ER C AT O
Valutazione riferit a a p eriodi br evi (Art. 201,com ma 1., lettera b),punto 1))
SISTEM A MANO-BRACCIO
A
valore dell’acc elerazio ne po nd erata in freq u enz a p er ciascu na fon te di vibrazio ne ed il valore A(8)
Wsum
2
dell’ Esp osizion e q uoti dian a t otal e (in m/s ):
D i seg uito so no rip ortati i valori di
A
FONTE VIBRAZIONI
Wsum
2
(m/s )
AVVIT AT OR E AN GO LAR E
T R APAN O A PIST O LA
AVVIT AT OR I E C AC C I AVIT I
T
esp
(min.)
F
A(8)
i
co rr i
2
(m/s )
1
30
1
0,2 5
2,4
60
1
0,8 49
1
30
1
0,2 5
Applica nd o le f orm ule illustrat e in prec ed enza , si o ttien e :
Esposizion e quotidiana Totale A(8) (m/s2 )
0,40
Classe di Rischio : Classe di r ischio 1
Valutazione riferit a a p eriodi br evi (Art. 201,com ma 1., lettera a),punto 1))
Qui di s eg uito veng on o rip ortat e le misure di pr e ve nzion e o bblig atorie, in f unzi one d ella C lasse di R ischio calcola ta i n prec ed enz a ( Classe di
rischio 1)
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI)
Saran no pre dispos ti e d o vran no ess ere utilizzati ido nei disp ositivi di prot ezion e i ndi vidu ale (g uanti an tivi branti) i n particolar m od o s e si
è es posti anc he al fred do
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
Si preved e l'adozion e di un' adeg u ata inf orm azion e e form azion e dei la vora tori sull' uso corretto e sicuro delle attr ezzat ure di lavoro, in
mo do da rid urre al minim o la loro esp osizione a vi brazioni mecc anic he
T utti i la vor atori d e vo no essere a deg ua ta me nte i nfor mati e f orma ti sulle c orrette m od alità di es ecuzio ne delle atti vit à
I la vora tori sara nn o f orma ti/inf orma ti sulle c orrett e mod alità di pr ensio ne e di im pug na tura deg li ut ensili, per q ua nt o rig uarda la
trasmission e di vibrazio ni al siste m a m an o-braccio
I la vora tori sara nn o f orm ati/inf orma ti sull’impi eg o d ei g ua nti d uran te le oper azioni c he esp ong o no a vi brazioni trasm esse al sist em a
ma no-braccio
I la vora tori sar an no form ati/in form ati s ull' ad ozion e di proc ed ure di la voro i don ee al riscal da me nto d elle ma ni prim a e dura nte il t urno di
lavoro
I la vorat ori sara nno for mati/i nfor mati s ull'increme nto di rischio da da nni da vi brazioni do vuto al f um o
I la vorat ori sara nno for mati/i nfor mati s u es ercizi e mass ag g i alle ma ni d a ef fet tuar e d urant e le p ause di la voro
VISITE MEDICHE
N on so no pre viste visite me diche sp ecifiche.
MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE
Verrann o sc elte attrezz atur e di l a voro ad eg uat e, nel rispe tto dei principi erg ono mici che pro duc ano , t enu to c on to del la voro da s volg ere,
il minor li vello possibile di vibrazi oni
Verrann o for nite a ttrezza ture acc essorie per ridurre i rischi di lesioni pro voc at e dalle vibrazi oni, p er ese mpi o m anig lie che riduc an o la
vibrazi one tras mess a al sist em a br accio-m an o
Si pro vved erà all'ad ozio ne di adeg u ati prog ram mi di ma nut enzio ne delle a ttrezza ture di la voro, c on p articolare rig uard o a q uelle parti
che potre bb ero incre me nt are i li velli di acc elerazio ne e ai disp ositi vi di s morza me nto
Si ad ott eran no misure di pr og ettazi one e d org anizzazi on e d ei luog hi e d ei p osti di l a voro
Verrann o limit ate , p er q ua nto possi bile, la dura ta e l'inte nsità dell'esp osizion e a vi brazioni m eccanic he i n relazio ne alle atti vità la vora tive
Verrann o predisp osti or ari di la vor o a ppro priati, co n adeg u ati p eriodi di riposo
Verrà pre dispos ta l a rot azion e tra i la vora tori es posti a vibrazio ni mecca nich e
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VALUTAZ IONE DELL’ESPOSIZIONE A VIBR AZIONI
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DESCRIZIONE ATTIVIT A’ OGGETTO DELLA VALUTAZIONE
Mansione: C OM M ESSO – AD D ET T O AL M AGAZ Z IN O O ST OC C AG GIO M AT ER IAL I
Reparto : M AGAZ Z IN O - SU P ER M ER C AT O
Valutazione riferit a a p eriodi br evi (Art. 201,com ma 1., lettera b),punto 1))
CORPO INTERO
A
valore dell’acc elerazio ne po nd erata in freq u enz a p er ciascu na fon te di vibrazio ne ed il valore A(8)
Wsum
2
dell’ Esp osizion e q uoti dian a t otal e (in m/s ):
D i seg uito so no rip ortati i valori di
A
FONTE VIBRAZIONI
Wsum
2
(m/s )
T
esp
(min.)
F
corri
A(8)
i
2
(m/s )
AU T OC AR R O PER T R AS POR T O M ER C I
0,5 2
150
1
0,2 91
C AR R ELLO SOL LEV AT OR E (M U LET T O)
1,0 2
40
1
0,2 94
T R AN SPAL LET T S
0,3 2
100
1
0,2 15
Applica nd o le f orm ule illustrat e in prec ed enza , si o ttien e :
Esposizion e quotidiana Totale
A(8) (m/s2 )
0,32
CLASSE DI RISCHIO 0
Valutazione riferit a a p eriodi br evi (Art. 201,com ma 1., lettera b),punto 1))
Qui di s eg uito veng on o riport ate le misure di pre venzio ne ob blig atorie, i n fu nzio ne della C lass e di R ischio calc olat a in prece de nza
( CLASSE DI RISCHIO 0)
DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI)
N on so no ad ott ate D .P.I .
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
Si preved e l'adozion e di un' adeg u ata inf orm azion e e form azion e dei la vora tori sull' uso corretto e sicuro delle attr ezzat ure di lavoro, in
mo do da rid urre al minim o la loro esp osizione a vi brazioni mecc anic he
T utti i la vor atori d e vo no essere a deg ua ta me nte i nfor mati e f orma ti sulle c orrette m od alità di es ecuzio ne delle atti vit à
VISITE MEDICHE
N on so no pre viste visite me diche sp ecifiche.
MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE
Verrann o f ornite attrezz ature access orie per ridurre i rischi di lesioni pro voc ate dalle vibrazi oni, per es em pio se dili che a tte nuin o
efficac em ent e le vi brazioni trasm esse al c orpo i ntero
Si valut erà l a p ossibilità di effe ttu are l a st essa l a vorazio ne se nza ricorrere a d a ttrezza ture e/ o ute nsili cap aci di tras mett ere vi brazioni al
corpo dell' op erat ore
Saran no predis posti percorsi per i mezzi se m o ven ti, in mo do da limitare i so bbalzi
Si pro vved erà all'ad ozio ne di adeg u ati prog ram mi di ma nut enzio ne delle a ttrezza ture di la voro, c on p articolare rig uard o a q uelle parti
che potre bb ero incre me nt are i li velli di acc elerazio ne e ai disp ositi vi di s morza me nto
Verrann o limit ate , p er q ua nto possi bile, la dura ta e l'inte nsità dell'esp osizion e a vi brazioni m eccanic he i n relazio ne alle atti vità la vora tive
Verrann o predisp osti or ari di la vor o a ppro priati, co n adeg u ati p eriodi di riposo
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CONCLUSIONI
dei co nte nu ti del Do cumento di Valutazione dei Risch i - D.V.R.
Il pres ente doc um ento è stato s ottopos to all’attenzione dei s oggetti firm atari, illustrato e c om m entato in ogni s uo punto, in
relazione ai lav ori sv olti all’interno del m edes im o pless o della BIANCANEVE Sp A, per le c om petenze e res pons abilità c he
ogni f igura ric opre nell’am bito dell’azienda in oggetto.
Gli s tes s i c ons apev oli delle proprie res pons abilità c iv ile e penali, s ottopongono la firm a in c alc e allo s tes s o, quale
ac c ettazione e pres a v is ione di tutte le presc rizioni e m is ure im partite, c om prens iv e di obblighi ed oneri ris pondenti a
proprio c aric o.
Il pres ente doc um ento di v alutazione del ris c hio:
⇒
È’ s tato redatto ai s ens i dell’art. 17 del T.U.S.L. D.Lgs. 81/08 e s.m.i. D.Lgs. 106/09
⇒
È’ s oggetto ad aggiornam ento periodic o ov e s i v erif ic ano s ignific ativ i m utam enti c he potrebbero av erlo res o
s uperato.
La v alutazione del ris c hio è s tata c ondotta dalla 626 Advice Srl per m ezzo del Tec nic o es terno Dott. PIETRO
D’ACHILLE, all’uopo indiv iduato dal D atore di Lav oro c on la c ollaborazione del R es pons abile del Serv izio di Prev enzione
e Protezione del Me dic o C om petente, per quanto di s ua c om petenza e il c oinv olgim ento prev entiv o dei R appres entanti
dei Lav oratori per la Sic urezza.
FIGURE
NOMINATIVO
FIRMA
Datore di Lavoro
GIAN MAU R O POSSANZ IN I
Medico Competente
D ott. C RISTIAN O D E ARC AN GELI
R.L.S.
LU C A GIALLO
R.S.P.P.
D ott. PIETR O D 'AC HILLE
R om a, 22.04.2010
Il Tecnico
Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente
e nei Luoghi d i Lavoro
Dott. PIETRO D’ACHILLE
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