lettera
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ALLEGATO
Associazione Equipes Notre Dame
Giugno - Luglio 2003
lettera end
124
ALLEGATO
“Lettera delle Equipes Notre Dame”
Periodico bimestrale della “Associazione Equipes Notre Dame”
Via San Domenico,45 - 10122 Torino - tel. 011.5214849 - fax 011.4357937
Giugno - Luglio 2003
Premessa
Quando brancoliamo nel buio
e non sappiamo dove andare, cosa fare,
incontriamo una luce.
La mano del Signore
con amore ci conduce per la strada sicura.
A Lui, nostra luce e guida,
sciogliamo entusiasti il nostro cammino.
Preghiere per le riunioni
Anno 2003-2004
LA TUA PAROLA
LUCE
PER IL NOSTRO CAMMINO
La proposta di realizzare questo libretto di preghiere ci viene rivolta
in un contesto politico - sociale molto difficile e come cristiani
sentiamo, quanto meno, il disagio di vivere in un mondo dominato
dalla logica della guerra. Per piantare un seme di speranza,
meditiamo sui MISTERI DELLA LUCE, la novità introdotta
quest’anno dal Papa nella pratica del S. Rosario.
Il cammino, indicato dal titolo, si articola in 9 tappe:
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Questo fascicolo è stato preparato da
Cecilia e Cosimo Cuppone – Neviano 3
Parola
Luce ( i cinque misteri del rosario)
Nostro
Cammino
Con Maria
Cecilia e Cosimo Cuppone - Neviano 3
2
Il Cantico della
Vergine Maria
L’anima mia magnifica il Signore,
e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva,
d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
1
La Parola…luce…
A noi che cerchiamo il perché del mondo, della vita, della storia, della nostra storia
d’amore, Dio offre la sua Parola, parola viva, sicura che indirizza la nostra esistenza,
consolazione e conforto per le ore del dubbio, gioia, Luce che rischiara il cammino.
In principio era la Parola. La Parola era presso Dio. La Parola era Dio.
Ella era in principio presso Dio e tutto è stato fatto per suo mezzo e senza di
lei, la Parola, niente è stato fatto di ciò che esiste.
Nella Parola era la vita e la vita era la luce degli uomini.
La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno avvinta…
La Parola venne in casa propria, ma i suoi non l’hanno accolta.
A quanti però l’hanno accolta, ha dato il potere di diventare figli di Dio.
(Giovanni 1, 1-12)
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente,
e santo è il Suo nome:
di generazione in generazione
la Sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore:
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri Padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
come era in principio ed ora e sempre,
nei secoli dei secoli
Amen
La Parola Creatrice
“La prima esperienza che il popolo ebraico fa della Parola di Dio è l’esperienza di una Parola
che non si accontenta di comunicare qualcosa, ma che realizza ciò per cui è pronunciata e che
si materializza, cioè si incarna. L’incarnazione è il culmine dell’amore di Dio. La Parola di
Dio non è qualcosa che sta fuori di noi e che ascoltiamo, siamo noi Parola di Dio. La signoria
di Dio si esprime attraverso la Parola. Ognuno di noi è Parola di Dio, perché Dio continua a
pronunciare le sue parole. Ogni uomo è Parola viva, unica e irripetibile.” (G. SACINO –Parola di Dio e
famiglia).
“Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano più senza aver irrigato la
terra, fecondata e fatta germogliare, in modo da fornire il seme al seminatore ed il pane a chi
mangia, così sarà la Parola che esce dalla mia bocca:- non tornerà a me senza effetto, senza
aver realizzato quanto volevo e compiuto ciò per cui l’ho inviata-” (Isaia 55, 10-11…).
“Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota, come ogni libro ha bisogno di ogni parola, come
la casa ha bisogno di ogni pietra, come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua, come la
messe ha bisogno di ogni chicco di grano, l’umanità intera ha bisogno di te, di me, di noi,
dove siamo, come pezzi unici, insostituibili…Ci sono due modi di affrontare la vita: pensare
che una goccia è niente, una pietra è poco, una nota è insignificante oppure pensare che senza
la mia nota non vi è sinfonia, senza la mia pietra non nasce casa, senza la mia goccia l’oceano
sarebbe povero. Il più banale gesto d’amore può salvare il mondo. (DON ANTONIO MAZZI Pinocchio e i suoi fratelli)
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4
L’acqua è come il fuoco:
pulisce.
Il fuoco è come l’acqua:
purifica.
Il fuoco e l’acqua
sono come l’amore:
bruciano…(don Mazzi)
2
Il Battesimo di Gesù
Ora sappiamo che Gesù è il figlio prediletto del Padre, Gesù è il sacramento di Dio,
sacramento di luce, beati noi se ci avviciniamo a Lui e, con la fedeltà di figli, lo accogliamo
come luce che riscalda i nostri cuori, che illumina la nostra mente, che dà senso alla nostra
vita.
SALMO 18 B – PAROLA PER LA VITA
La tua Parola, o Dio, è perfetta,
rende forti, non inganna, aiuta i deboli.
In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per
farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo dicendo:
“Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” Ma Gesù
gli disse : “Lascia fare per ora poiché conviene che noi adempiamo
ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù
uscì dall’acqua, ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di
Dio scendere come colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal
cielo che disse: “Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono
compiaciuto”. (Mt. 3,13-17)
Quanto chiedi è giusto, apre gli occhi,
dà gioia e luce al cuore.
La tua Parola è vera,
non cambia mai, rimane per sempre.
Saggio è il tuo giudizio, più prezioso dell’oro,
più importante di qualsiasi altra cosa.
Ti voglio seguire, Signore;
quando ci riesco sono contento,
se sbaglio: perdonami.
L’effusione dello Spirito nel Battesimo inserisce il credente come tralcio nella vite che è
Cristo, lo costituisce membro del suo corpo mistico.
Tuttavia a questa unità iniziale deve corrispondere un cammino di assimilazione crescente a
Lui, che orienti sempre più il comportamento del discepolo secondo la logica del Cristo, per
una maturità di fede e una coerenza di vita. (Giovanni Paolo II)
Accogli la mia preghiera,
ho fiducia in Te mio amico e mio salvatore.
Nel nostro tempo, così duro per molti, quale grazia essere accolti in una piccola chiesa,
secondo le parole di S. Giovanni Crisostomo, entrare nella tenerezza, scoprire la sua
maternità, sperimentare la sua misericordia, tant’è vero che un focolare cristiano è il volto
sorridente e dolce della chiesa. (Paolo VI , 1970).
Preghiamo
Signore aiutaci a capire che anche le nostre parole hanno un grande potere,
possono procurare gioia, conforto, sostegno oppure possono ferire,
distruggere, schiacciare. Donaci la capacità di saper discernere
ciò che è bene da ciò che è male e di saper orientare sempre
le nostre energie verso la realizzazione del tuo regno. Amen
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“Diventiamo tutti un ramo vero e fruttuoso della vigna di Gesù, accettandoLo nelle nostre
vite sotto la forma in cui a Lui piace venire:
come Verità – da dire;
come Vita - da vivere;
come Luce – da accendere;
come Amore – da amare;
come Strada – da percorrere;
come Gioia – da donare;
come pace – da diffondere;
come Sacrificio – da offrire,
nelle nostre famiglie e con il nostro prossimo”.
(Madre Teresa di Calcutta).
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Salmo 128 Beato l’uomo che teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Gesù e Maria alle nozze di Cana
Vivrai del lavoro delle tue mani
sarai felice e godrai d’ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
Spesso per vedere la luce è necessario avere pazienza, aspettare il tempo propizio: “l’ora mia
non è ancora giunta”, dice Gesù a Maria, ma è anche importante prendere l’iniziativa e dare il
proprio contributo.
Maria è capace di leggere nell’intimo di Gesù fino a percepire i sentimenti nascosti,
indovinare le scelte e ci insegna a fare con coraggio e umiltà la nostra parte nella costruzione
della Chiesa.
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Così sarà benedetto l’uomo
che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion!
Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme.
Per tutti i giorni della tua vita.
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele.
Preghiamo
Padre buono, ti ringraziamo per il dono del Battesimo che attraverso i nostri genitori abbiamo
ricevuto, aiutaci a considerarlo sigillo del tuo amore per essere sempre testimoni di unità in
Cristo e, proprio come i tralci lo sono con la vite, anche noi ci sentiamo profondamente
membra vive del corpo mistico, la chiesa. Amen.
Due giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana, una città della Galilea. C’era anche la
madre di Gesù e Gesù fu invitato alle nozze con i suoi discepoli. Ad un certo punto mancò
il vino. Allora la madre di Gesù gli dice: “Non hanno più vino”. Risponde Gesù: “Donna,
perché me lo dici? L’ora mia non è ancora giunta”. La madre di Lui dice ai servi: “Fate
quello che vi dirà”. C’erano lì sei recipienti di pietra da circa cento litri ciascuno.
Servivano per i riti di purificazione degli Ebrei. Gesù disse ai servi: “Riempiteli
d’acqua”! Essi li riempirono fino all’orlo. Poi Gesù disse loro: “Adesso prendetene un
po’ e portatelo ad assaggiare al capotavola”. Glielo portarono. Il capotavola assaggiò
l’acqua che era diventata vino. Ma egli non sapeva da dove veniva quel vino. Lo
sapevano solo i servi che avevano portato l’acqua.(Gv. 2,1-11)
A Cana Gesù diede inizio ai suoi miracoli, è questo un privilegio per noi coppie cristiane e ci
fa capire che il matrimonio ha il primo posto nel progetto salvifico di Dio.
Tuttavia solo la presenza di Gesù nel matrimonio ci può liberare dai pericoli delle sabbie
mobili del mondo attuale: le infedeltà, le incomprensioni, le divisioni…
“Maria, anticipando l’ora di Gesù, introduce sul banchetto della storia non solo i boccali
della festa, ma anche i primi fermenti della novità… Interviene, perciò, d’anticipo e chiede a
Gesù un acconto sul vino della nuova alleanza che, lei presente, sgorgherà inesauribile
nell’ora della Croce…Santa Maria, donna del vino nuovo, quante volte sperimentiamo pure
noi che il banchetto della vita languisce e la felicità si spegne nel volto dei
commensali….Mastichiamo annoiati i prodotti dell’opulenza…
Non abbiamo più vino…Muoviti, allora, a compassione di noi e ridonaci il gusto delle cose.
Solo così le giare della nostra esistenza si riempiranno fino all’orlo di significati ultimi”.
(Don TONONO BELLO - Maria, donna dei nostri giorni)
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Il nostro amore è un tesoro in un vaso d’argilla.
“Una realtà ci supera: perché Dio ha chiamato proprio noi che siamo fragili come vasi
d’argilla a trasmettere un frammento del mistero di Cristo? …E’ in vasi d’argilla che
portiamo il tesoro del Risorto, affinché la gloria sia di Dio e non nostra... Tuttavia Dio ha
deciso di manifestarsi anche a partire dalle nostre fragilità umane” (Il suo amore è un fuoco, di
F. ROGER di TAIZE).
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AMAMI ( don Giosy Cento))
La tua carezza dolce è carezza di Dio,
il tuo sorriso immenso è sorriso di Dio,
il tempo dell’amore è presenza di Dio,
l’amore che mi doni è tutto Dio.
ANNUNCIO DEL REGNO
Di fronte alla forza del male e della violenza, la luce che viene dalla giustizia e dalla
speranza è come incatenata, ma Gesù ancora una volta chiede a tutti di cambiare vita e di
lasciarci guidare da Dio in un cammino di conversione e di perdono.
Il nostro primo incontro è volere di Dio,
il nostro camminare è cammino di Dio
e quel silenzio profondo è l’infinito di Dio,
la vita che mi doni è tutto Dio.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella
Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il
tempo è compiuto ed il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete al vangelo”. (Mc. 1, 14-15)
Amami
e ti amerò così,
con tutto il Dio che vive
dentro la mia vita.
Amami,
felice ti farò,
con tutto il Dio che vive
dentro il nostro amore.
Se qualcuno cerca la riconciliazione e trova il perdono…dovrà essere segno di riconciliazione
in mezzo ai conflitti della società. Come potrà, nella sincerità del proprio cuore, cercare e
trovare riconciliazione, in privato, nel sacramento, se là fuori nella vita, nel suo lavoro, nella
sua azienda continuerà a sfruttare il fratello, a pagare salari vergognosi e a trattare gli uomini
come se fossero oggetti commerciabili? La riconciliazione sacramentale che non porta ad
un’esigenza di cambiamento di vita è innocua. Offende Dio più che glorificarlo.
(L.BOFF, I sacramenti della vita)
Sul voto tuo di donna è la bellezza di Dio,
mi fai toccare il cielo, mi fai essere uomo.
Mi prendi per amore, io mi sento felice,
per te sarò l’abbraccio che dona pace.
E dentro al cuore fiorirà
il canto della libertà
e noi saremo uniti nel Signore Dio
e come perla di conchiglia
la vita nascerà.
Amami.
Preghiamo
Santa Maria, donna del vino nuovo, liberaci, ti preghiamo, dagli appagamenti facili. Dalle
piccole conversioni sotto costo. Dai rattoppi di comodo…E facci comprendere che la
chiusura alla novità dello Spirito e l’adattamento agli orizzonti dai bassi profili ci offrono
solo la malinconia della vecchiaia precoce…Con le parole “fate quello che egli vi dirà”, tu ci
sveli il misterioso segreto della giovinezza. Amen. (don Tonino Bello)
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O Cristo uomo amore,
aiutami e vedere in ogni uomo
un fratello per il quale tu sei venuto.
Aiutami ad essere
una persona libera e responsabile,
che sa accettare e rispettare l’altro
nella sua diversità e nei suoi difetti.
Una persona capace di profonda comunicazione,
che sa donare e ricevere.
Che vincendo l’indifferenza e l’estraneità
sappia condividere e immedesimarsi con l’altro
per soffrire e godere insieme.
Una persona consapevole dei propri limiti,
che accetta l’integrazione degli altri
in un’attiva collaborazione.
O Cristo, insegnami tu
a perdonare come tu hai perdonato,
ad amare come tu hai amato.
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O Signore,
non lasciarmi arroccato, abbarbicato, barricato
nel mio piccolo io
ma rendimi una persona aperta
capace di vero amore
sorgente di comunione tra gli uomini. Amen. (B. BORSATO
Preghiamo
L’amore intelligente)
Sono un peccatore, o Padre, ti ho tradito, ho dimenticato il tuo progetto e mi ritrovo solo,
con la mia colpa! Ma tu mi ridoni speranza: mi guardi con amore, fai nuova la mia vita.
In Cristo, tuo Figlio, distruggi il peccato e mi inviti a far festa, perché ero perduto
e tu mi hai ritrovato. Amen.
SALMO 31 – PERDONAMI, SIGNORE
Beato chi viene purificato e perdonato dal Signore.
Beato lui: perché Dio non ricorda le sue cattiverie.
Io me ne stavo tutto silenzioso:
mi pesava sul cuore il male che avevo commesso.
Ti ho manifestato il mio peccato,
non ti ho nascosto il mio errore.
Mi dicevo: confesserò al Signore le mie colpe!
Tu mi hai liberato da tutto.
Per questo ti prega ogni credente
quando è in difficoltà.
Può stare tranquillo:
non potrà essere sommerso da nessuna burrasca.
Tu sei un rifugio. Tu rendi saggio l’uomo,
gli indichi la strada, gli sai dare buoni consigli.
I tuoi occhi seguono ogni persona con amore.
Se non ti seguiamo siamo proprio testardi,
come certi animali privi di intelligenza.
Il tuo amore circonda quanti confidano in te.
Fate perciò festa con me tutti voi
che cercate di essere giusti.
Fate festa con me voi
che vi preoccupate di essere onesti.
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La meraviglia
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Non abbandoniamo da noi la meraviglia!
Perché lo stupirsi dell’altro
nello scoprire il suo essere e la sua individualità,
porta ad accrescere il desiderio dello stare insieme.
Perdere il senso dello stupore e della meraviglia,
significa quasi morire, cessare di vivere.
LA TRASFIGURAZIONE
Il compito di ogni discepolo è riconoscere, nel cammino di ogni giorno, in ogni persona che
ci passa accanto, riflessa come in uno specchio, la luce di Gesù. Egli ci invita a fare silenzio
per trovare spazi nuovi e guardare l’altro con meraviglia, con occhi nuovi.
Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul
monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne
candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi
nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a
Gerusalemme. Pietro e i compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e
videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui,
Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te,
una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così,
venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una
voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. (Lc 9, 28-36).
Non allontaniamo da noi la meraviglia!
Perché il giorno in cui
avremo asfissiato il senso dello stupore
e della curiosità dell’altro,
perderemo la capacità
di crescere
come coppia continuamente in tensione.
Fino a che ci lasceremo incantare,
potremo avere la speranza di sorprenderci felici.
Non uccidiamo la meraviglia!
Perché la meraviglia, più che il dubbio,
è la fonte della speranza.
Non uccidiamo la meraviglia!
Perché nessuno può dirsi completo
finché non è diventato anche creatura di emozioni. (G. Pellegrino)
Preghiamo
Ringraziamo riconoscenti il Signore che tante meraviglie ha compiuto per noi.
Più che da parole la nostra lode sia fatta dalla vita impegnata, offerta generosa ai fratelli.
Il Signore ci donerà sempre una pace che rassicura. Amen.
La luce che avvolge la figura di Gesù e dei suoi discepoli nella trasfigurazione, sul monte
Tabor, è segno del nostro destino: anche noi siamo chiamati a essere figli della luce.
L’azione della Grazia divina trasforma e trasfigura la fragilità del nostro amore nuziale.
Per trovare Cristo spesso dobbiamo riuscire a staccare la spina da tutti gli impegni che ci
assillano e creare dentro di noi quel deserto necessario per accogliere la Parola e riconciliarci
con i fratelli. Il deserto è il luogo della presenza divina, luogo in cui si riceve la legge, luogo
in cui si intravede la luce per il cammino, luogo di confronto con la nostra dimensione più
oscura, luogo in cui si ritrovano le forze per riprendere a sperare.
C’era molta gente che andava e veniva, tanto che non avevano neppure il tempo di mangiare.
Allora Gesù disse:”Venite con me, voi soltanto. Andremo in un posto tranquillo e vi
riposerete un po’”.(Marco 6, 30-31)
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Cristo ti chiede molto,
poiché t’ha riempito
dei suoi doni…
Che la tua vita
sia una risposta
colma di meraviglia
per tutto ciò
che Egli
ha deposto in te.
(frère Roger di Taizé)
ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA
Nel pane e nel vino consacrato, Gesù è presente realmente, ma non in qualsiasi modo. E’
presente come uno che si fa a pezzi per noi, che versa tutto quello che ha perché noi vediamo
la luce. Non trattiene nulla per sé. Quale grande amore!
Noi invece siamo così avari nel dare e così attenti a trattenere per noi. L’Eucaristia è la più
profonda rivelazione e celebrazione della fratellanza degli uomini. Se è vissuta, è l’unica
“bomba” capace di rompere il macigno di invidia, di gelosia, di indifferenza, di rancore, di
passività che c’è nel nostro cuore. (G. SACINO, Gesù Maestro, Via, Verità, Vita)
Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: “Ho
desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia
passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno
di Dio”. E preso un calice, rese grazie e disse: “Prendetelo e distribuitelo tra voi,
poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non
venga il regno di Dio”. Poi, prese un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro
dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi: fate questo in memoria di
me”. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è
la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi” (Lc. 22, 14-20).
In che modo lascio vivere “Gesù vita” in me?
Viviamo “in condominio”, cercando di rispettarci a vicenda e di non darci reciprocamente
fastidio?
“Da ospite”, al quale si tributano onori e rispetto, ma solo per breve tempo, perché se dura
molto…puzza?
“Da amico”, col quale si condividono anche momenti importanti della vita, ma che esclude
la totalità del dono?
“Da fratello”, col quale magari si può anche avere un diverbio, ma poi trionfa l’amore, la
gioia di stare insieme?
“Da innamorato”, la cui presenza dona pace, gioia, conforto e con cui il tempo trascorso
insieme è sempre poco?
Nell’Eucaristia Gesù si dà tutto per tutti, senza considerare la nostra debolezza.
SALMO 94 – FACCIAMO FESTA AL SIGNORE
Venite, facciamo festa al Signore
perché è lui il nostro Salvatore.
Andiamogli incontro per dirgli grazie
intonando canti di gioia.
Perché il nostro Dio è grande,
ha il creato nelle sue mani.
Venite inginocchiamoci
davanti al Signore che ci ha creati.
Perché lui è il nostro Dio,
guida del suo popolo,
e noi gli amici che egli conduce.
Ascoltate, oggi, quanto vi dice:
“non indurite i vostri cuori
come gli Ebrei nel deserto.
Vollero mettermi alla prova
benché avessero visto le mie opere,
vollero mettermi alla prova
e mi disobbedirono.
Ascoltate, almeno oggi, la mia voce
perché a voi
desidero donare la mia grande pace”.
Preghiamo
Benedici e proteggi sempre, o Signore, la fedeltà del nostro amore che trova alimento
indispensabile nel “pane spezzato” dell’Eucaristia. Il nostro amore, Signore, sia simile al tuo;
ci faccia essere sempre attenti ai richiami dei fratelli, prendendo parte attiva alla costruzione
di un mondo basato sulla giustizia e sulla pace. Amen.
(G. SACINO, Gesù Maestro, Via, Verità, Vita)
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DAVANTI ALL’AMORE
NOSTRO (DI NOI DUE)
“Amare qualcuno è vedere una meraviglia
invisibile agli altri” (F. Mauriac)
La coppia rappresenta la prima cellula, la prima comunità voluta da Dio per realizzare il suo
regno. Il nostro progetto diventa progetto di Dio quando accogliamo la luce, la novità;
quando riusciamo a non dare tutto per scontato, a ricominciare daccapo, considerando la
diversità una grazia, una ricchezza. In questa ottica, anche la nostra fragilità diventa
occasione di crescita, perché, sentendoci fragili, sentiamo il bisogno dell’altro, degli altri,
di Dio.
“Voi siete la luce del mondo. Una città costruita sopra una montagna non può
rimanere nascosta. Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma
piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa. Così
deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano il bene che voi
fate e ringrazino il Padre vostro che è nei cieli”. (Mt. 5, 14-16)
Il nostro amore nuziale deve essere “luce” ed il solo modo per far vedere questa luce è
manifestare, in ogni momento della vita, l’amore – dono di Dio.
Un progetto troppo rigoroso, fisso, rigido rischia di soffocare la coppia, poiché non è più il
progetto al servizio della coppia, ma la coppia al servizio del progetto. Il vero progetto si
chiarisce, si evolve dentro il vivere, dentro il quotidiano. Il progetto non è bello e fatto, ma va
costruito passo dopo passo, insieme, dentro il variare e il pulsare della vita. Anche i
contemporanei di Gesù avevano il loro bel progetto, ma Gesù fa diventare pietre angolari
proprio quelle scartate da loro. Gesù costruisce il suo progetto in base ai bisogni degli
uomini, non è un progetto prefissato in anticipo, legato a regole e a convenzioni tradizionali;
Egli vive nel presente e fa scelte importanti e innovative. Così la coppia, se acquisisce
l’attitudine progettante, diventa luogo vivo nel quale sofferenze, speranze, novità non sono
ostacolo al progetto iniziale, ma opportunità per cambiarlo, correggerlo.
La novità può anche venire dal figlio, che rappresenta il luogo dove avviene l’immersione
nell’oggi e anche la rinnovazione e la conversione di mentalità.
Ri-nascere, lasciarsi rigenerare dal figlio, è per molti un’occasione stimolante di maturità. Il
figlio è un bagno rigeneratore. (BORSATO - Sposarsi nel Signore)
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Forse che le differenze, le distinzioni, le diversità
ti divertono, Signore?
Perché nell’infinito gioco della vita
non ci vuoi uno uguale all’altro, Creatore buono?
Ai nostri occhi, le differenze sembrano lustrini che ci attirano
e, come bambini, talora le vorremmo tutte, per trattenerle.
O per essere sicuri di non avere di meno.
Quante volte, Signore, ho desiderato di non essere io
in questo corpo,
in questa storia,
in questi limiti.
E andavo in giro con il motore acceso dell’invidia,
per vedere se potevo rapinare qualcosa
di quelli che avevano successo.
Ma poi è arrivato il tuo messaggero
sì, è arrivato lui
è arrivata lei
a dirmi, nel gesto d’amore:
“è bene che tu sia come sei
per me sei unica
per me sei unico”.
E’ questo che mi ha detto il tuo messaggero.
Tu, che sei Amore, tratti ogni diversità come unicità.
Ciascuno è unico
ora lo so
davanti all’Amore.
(Zattoni – Gillini)
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SE VOGLIO AMARE L’ALTRO
Se voglio amare l’altro, devo stimarlo,
accettarlo com’ è e non esigere che sia
più di quello che è, né che sia diverso, adatto ai miei gusti.
Se voglio amare l’altro,
devo rispettarlo in tutta la sua persona.
Riconoscergli tutta la sua libertà,
desiderare per lui la sua spontaneità.
Se voglio amare l’altro devo scoprirlo.
E saper svelare, anche sotto i difetti,
le qualità profonde, i doni e i talenti,
la nobiltà dell’anima.
Se voglio amare l’altro, devo cogliere,
nella vita quotidiana,
nuove ragioni per apprezzare il suo valore,
comprendendolo e trattandolo meglio.
Preghiamo
Cristo, che mi fai amare,
mostrami il cammino dell’autentico amore,
dello sguardo positivo che discerne il bene,
e del rispetto profondo del mistero altrui.
(J. GALOT - Il sì dell’amore)
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CAMMINO
Per iniziare un cammino di luce sono necessarie le virtù del cammino e cioè il coraggio, la
pazienza e la perseveranza.
Il coraggio sorge dal credere alla bontà del traguardo proposto, nell’intuire che la via
delineata, pur difficoltosa, è comunque sicura. La pazienza è la forza del riprendersi oltre
ogni esitazione, inciampo, incertezza, senza scivolare in recriminazioni disfattistiche.
La perseveranza passa attraverso i gesti quotidiani con cui si riannoda continuamente il
rapporto e si afferma così di credere al traguardo di essere una sola carne.
In quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante
circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto
ciò che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in
persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di
riconoscerlo. Egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo tra
voi durante il cammino?”…”Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare
nella sua gloria?” (Lc 24,13-23).
Quando accettiamo, come coppia, di metterci in cammino lungo la strada dell’amore,
realizziamo la vocazione fondamentale a cui siamo chiamati: vivere è amare. Il cammino di
questa esperienza a volte è noto, altre volte sconosciuto; vi sono alcuni momenti facili, altri
più difficili, momenti di gioia e di dolore.
“E neppure scoraggiatevi nell’ora della debolezza: il nostro Dio è un Padre pieno di affetto e
di bontà, pieno di sollecitudine e traboccante d’amore per i suoi figli quando questi faticano
lungo il loro cammino” (Paolo VI alle END - 4.5.1970).
Il viaggio verso le vette dell’amore impegna, scuote, commuove, purifica, colma, apre ad una
vita basata sulla tenerezza, sull’abbandono, sulla fiducia, sul perdono, sulla comunione. A noi
coppie cristiane, non viene chiesto di essere “arrivate”, ma di metterci in cammino.
Il nostro cammino, con Lui in mezzo, sarà più entusiasmante, gioioso e sicuro.
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Incontrare Cristo significa mettersi
sulla strada dell’esperienza dell’amore,
della gioia, della verità…
Non abbiate paura di entrare
nel suo mistero
(Carlo Maria Martini)
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SALMO 120 – ALZO GLI OCCHI
Sono alla ricerca di una guida sicura. Nel Signore ho trovato l’amico, il Padre che mai abbandona e dona
fiducia. Mi salva dai pericoli, si fa mio compagno di viaggio e mi consola nei momenti di crisi.
Ogni giorno alzo gli occhi verso l’alto.
Da dove verrà il mio aiuto?
Verrà dal Signore che ha creato il cielo e la terra.
Mi guiderà, non lascerà che io inciampi.
Egli non dorme, ma veglia sui miei passi.
E’ vero: il Signore non dorme,
a Lui nulla sfugge, veglia su di noi.
Il Signore ci custodisce, è per sempre al nostro fianco.
Come ombra ci avvolge.
Giorno e notte ci protegge
e allontana da noi ogni male.
Dovunque andremo,
accompagnerà ogni passo della nostra vita.
Preghiamo
Se il sentiero della vita è incerto, se il dubbio ci prende e la paura ci assale, rimani accanto a
noi, Signore, veglia sul nostro cammino. Prendici per mano e guida i nostri passi.
Amen.
CON MARIA
In un viaggio, il bello è individuare la luce che ci indica la casa. Arrivare è come gettare
l’ancora tranquillamente in un posto sicuro (anche se c’è chi una casa non ce l’ha o chi non vi
fa più ritorno).
La tranquillità profonda ci viene anche dalla certezza di avere un’ospite fissa, Maria, che è a
servizio a tempo pieno e invita anche noi ad indossare il grembiule e a metterci a servizio di
chi ha più bisogno nella nostra famiglia e nella nostra comunità. (Don Tonino Bello - Maria
donna dei nostri giorni)
L’angelo disse a Maria: “La Spirito Santo scenderà su di te e
l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il tuo
bambino sarà santo, Figlio di Dio”…
Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto” (Lc 1, 35.38).
“Maria viveva una vita comune a tutti, anche lei arrivava stanca alla sera, dopo una giornata
di lavoro. Anche lei avrà avuto i suoi problemi di salute, di economia, di rapporti, di
adattamento. Come tutte le mogli, avrà avuto anche lei dei momenti di crisi nel rapporto con
suo marito, del quale, taciturno com’era, non sempre avrà capito i silenzi…
Santa Maria, donna feriale, aiutaci a capire che il capitolo più fecondo della teologia è quello
che ti pone all’interno della casa di Nazareth tra pentole e telai, tra lacrime e preghiere…
Santa Maria, insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la
storia della salvezza”. (Don Tonino Bello - Maria donna dei nostri giorni)
Ciò che rende la casa familiare e sacramentale non sono le quattro pareti, ma lo spirito, le
persone che riempiono di vita il vuoto della casa e danno senso alle quattro pareti. Allora la
casa è abitabile e familiare.
Così è pure la chiesa. Non è la liturgia, le pratiche religiose, ma lo Spirito, la fede con cui si
vive a renderla vitale. (B. BORSATO – Sposarsi nel Signore)
Anche la chiesa deve vestirsi di ferialità e percorrere gli umili tratturi che portano alle
capanne dove soffre l’umanità più povera.
E’ necessaria, oggi, una chiesa coerente, di parte, come Maria, una chiesa che non solo parli
dei poveri e ai poveri, ma che si fa povera, una chiesa che vive le insicurezze dell’uomo
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contemporaneo, che non ha sempre le ricette prefabbricate, una chiesa un po’ stolta per il
mondo, che condivida la follia della croce.(Don Tonino Bello - Chiesa di parte)
Dio non è giusto
Adotta la famiglia umana
Dio non è giusto!
Fa splendere il sole
su chi ha fede come su chi non ha fede. (Mt 5,45)
Qualunque sia la tua condizione di vita,
pensa a te e ai tuoi cari,
ma non lasciarti imprigionare
nell’angusta cerchia
della tua piccola famiglia.
Dio non giusto!
Fa un banchetto con il figlio prodigo
e non fa niente di speciale per il figlio “fedele”. (Lc 15,29)
Una volta per tutte adotta la famiglia umana.
Bada a non sentirti estraneo
in nessuna parte del mondo.
Sii un essere umano in mezzo agli altri.
Nessun problema,
di qualunque popolo, ti sia indifferente.
Vibra con le gioie e le speranze di ogni gruppo umano.
Fa’ tue le sofferenze e le umiliazioni
dei tuoi fratelli in umanità.
Dio non è giusto!
L’operaio dell’”undicesima ora”
riceve la stessa paga
di quello che è stato ingaggiato alle nove. (Mt 20,10)
Dio non è giusto!
Rimprovera colui che
gli restituisce il “talento” che aveva ricevuto
senza averlo fatto fruttare. (Mt 25,28)
Vivi a scala mondiale
o, meglio ancora, universale.
Cancella dal tuo vocabolario le parole:
nemico, odio, risentimento, rancore…
Nei tuoi pensieri e nelle tue azioni
sforzati di essere (e di esserlo veramente) magnanimo. (H. Camara)
Dio non è giusto!
Lascia novantanove fedeli
per correre dietro ad uno sbandato. (Mt 18,12)
Preghiamo
Dio non è giusto!
Nei miei confronti…
Dimentica le mie infedeltà
e si ricorda solo del mio amore…
Dio non è giusto!
Alla nostra maniera…
Fortunatamente.
(B. BORSATO – L’amore intelligente)
O Dio, nostro Padre, che nella Santa famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa’ che
nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore, perché riuniti insieme nella
tua casa possiamo godere la gioia senza fine. Amen
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Dio non è giusto!
Lascia perdere chi osserva la legge
per accogliere chi non la osserva. (Lc 18,14)
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