Dalla Comune e Provincia di Milano - Diocesi di Milano - Zona Pastorale Prima - Prefettura Nord - Decanato di Niguarda via Giuseppe La Farina 15 - 20126 Milano - telefono e fax 02.66117340 (segreteria parrocchiale) sito web: www.parrocchiabicocca.it - indirizzo di posta elettronica: [email protected] Parroco-Prevosto don Giuseppe: 02.6425220 – 328.4788286 – [email protected] – [email protected] Vicario Parrocchiale don Alessandro Noseda: 02.89059310 – 328.8861369 – [email protected] Diacono don Alessandro Asa: 348.8830788 – [email protected] * Suore: 02.6431521 – [email protected] Foglio informativo ad uso interno Il segreto dell’amore Qual è il vero segreto di santa Gianna Beretta Molla? Qual è, dunque, il segreto dell’amore? Ce lo svela il “vangelo delle beatitudini”. L’evangelista Matteo volutamente fa in modo che, nel breve volgere di alcuni versetti, per ben dieci volte Gesù pronunci la parola: «Beati». La decima volta è un invito alla gioia: «Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (5, 12). Sono parole che si adattano splendidamente a santa Gianna. Si adattano a lei, perché in realtà ogni santo è uomo, è donna delle beatitudini. E questo perché le beatitudini, prima ancora che dirci come dobbiamo essere noi credenti, ci dicono come è lui, il Signore Gesù, il Maestro. È lui il «povero in spirito», perché lui stesso è il regno dei cieli. È lui l’afflitto, il crocifisso che ci consola. È lui il mite, l’affamato e l’assetato di giustizia. È lui il misericordioso, colui che ha il cuore puro, perché senza peccato. È lui che opera e dona la pace. È lui che, perseguitato, insultato e ingiustamente accusato, ci offre la serenità e la gioia. Così ci ha parlato nell’ultima cena: «Vi ho detto queste cose, perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Giovanni 15, 11). È questo il segreto di santa Gianna: ella volle essere nei gesti concreti della sua giornata “donna delle beatitudini” ed a questo educò le ragazze dell’Azione Cattolica. Così si esprimeva in una sua catechesi del 12 dicembre 1946: «Se Gesù avesse fatto il suo invito alla pratica della povertà soltanto con il suo discorso della montagna «Beati i poveri…» pochi avrebbero cercato la felicità nella povertà. Ma egli nacque povero, visse povero e morì povero […] Incarnarsi vuol dire rendere la verità visibile nella nostra persona, cioè manifestare attraverso la nostra umanità Gesù Cristo e la bellezza della vita secondo il Vangelo. Dobbiamo essere i testimoni viventi della grandezza e della bellezza del cristianesimo». (dall’omelia dell’Arcivescovo in occasione della inaugurazione del Santuario della famiglia dedicato a Santa Gianna Beretta Molla, Mesero, 1° novembre 2007) Sante Messe festive: ore 8,30 - 10 - 11,30 - 18 * (sabato e prefestivi: ore 18 [e ore 15 al CTO]) Sante Messe feriali: ore 8,30 – 18 * Rosario tutti i giorni alle ore 17,38 (al suono delle campane) Confessioni: Giorni feriali: ore 7,00-8,30 e 17,30-18,00; Sabato: ore 16-18; Domenica: prima e dopo le Messe Apertura della chiesa: dalle ore 7 alle ore 19 (Sabato e Domenica: dalle 7,30 alle 12 e dalle 15 alle 19) Segreteria Parrocchiale con Centro d’Ascolto: dalle ore 9 alle ore 12 (dal lunedì al venerdì) Ancora dopo anni, noto in tanti fedeli qualche grossa riserva rispetto alla celebrazione comunitaria del Sacramento della Penitenza. Tante persone nutrono ancora qualche sospetto in ordine alla stessa “validità” della Confessione, quando è celebrata comunitariamente. Questo mi spinge a proporre qualche riflessione in proposito. La Penitenza è uno dei sette Sacramenti e, nel corso dei quasi venti secoli di storia della Chiesa, ha subito notevoli evoluzioni in ordine alle modalità di celebrazione, pur rimanendo costantemente il Sacramento che dà il perdono di Dio. L’essenza del Sacramento è perciò la assoluzione che il sacerdote, in nome di Dio, impartisce al penitente che, nella confessione dei suoi peccati, dichiara la propria contrizione ed esprime l’impegno ad una vita cristiana più conforme al Vangelo. Tentiamo innanzitutto di analizzare la “struttura celebrativa” di questo sacramento. Andrò per punti, tentando di mostrare ogni passo che il penitente compie quando si avvicina al perdono sacramentale di Dio. 1° - Entro in preghiera. Innanzitutto predispongo il mio spirito ad entrare in relazione con il Dio della misericordia e del perdono. Cerco di stanziare del tempo sufficiente per poter passare dalla mia normale vita attiva ad un momento di maggiore rilevanza spirituale e meditativa. 2° - Ascolto la Parola di Dio. Consapevole che il mio peccato è la distanza che ho creato tra quello che faccio e la Parola di Dio, mi premuro innanzitutto di mettermi in ascolto di questa Parola, meditandola, lasciandomi da lei interrogare, cercando di percepirne con chiarezza il messaggio. Apro perciò il Testo Sacro, oppure mi avvalgo di qualche sussidio che già mi suggerisce qualche brano particolarmente adatto, leggo, medito, faccio silenzio, cerco di capire, entro nello spirito della Parola. 3° - Faccio l’esame di coscienza. A questo punto cerco di capire, soprattutto alla luce della Parola che ho ascoltato, che cosa c’è che non va nella mia vita, che cosa non è evangelico, che cosa rompe la mia comunione con Dio, e quindi con i miei fratelli. E nel frattempo mi chiedo anche quanti e quali doni il Signore mi sta facendo, per poterlo ringraziare, per poter essere equo nel giudicare il mio rapporto con Lui, per non essere ingiusto nell’attribuire a Dio solo le fatiche che sopporto ma anche le cose belle di cui gioisco. 4° - Parlo al Sacerdote. A colui che mi rappresenta visivamente il Dio che perdona, esprimo il mio “grazie” a Dio, racconto con pentimento i miei peccati, esprimo le mie problematiche di vita, chiedo consiglio. 5° - Ascolto il Sacerdote. Lui mi potrà dire qualche parola di commento sulla mia situazione di vita, potrà darmi qualche consiglio, mi potrà indirizzare verso l’ideale evangelico. 6° - Esprimo il mio pentimento. Con la preghiera “Pietà di me Signore…” esprimo il mio pentimento e la mia richiesta di perdono. 7° - Ricevo l’assoluzione. Il Sacerdote, in nome di Dio, mi dà il perdono: “e io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. 8° - Ringrazio il Signore. Il “grazie” a Dio per essere stati perdonati è l’ultimo e doveroso atto di questa celebrazione sacramentale che ricrea il mio spirito riportandolo agli splendori battesimali. Non uscirò perciò di chiesa senza prima aver ancora pregato e ringraziato: salmi, formule tradizionali o parole mie, saranno la mia preghiera di gratitudine al Signore che mi ha perdonato e mi concede di “andare in pace”. Dunque, celebrare comunitariamente o individualmente il Sacramento della Penitenza, qual è la differenza? Premesso che ciascuna delle due modalità di celebrazione ha uguale valore sacramentale, diciamo innanzitutto che la celebrazione comunitaria mette maggiormente in evidenza il carattere ecclesiale del peccato e del perdono, mentre quella individuale accentua maggiormente il mio rapporto personale con Dio. Quindi diciamo che nella prima formula coltivo di più il mio desiderio di riflessione e di preghiera mentre nella seconda esprimo di più il bisogno di parlare di me e della mia vita con il confessore. Perciò sceglierò l’una o l’altra modalità anche a seconda delle mie esigenze del momento. Noto comunque che l’una e l’altra modalità accentuano più o meno i singoli momenti della celebrazione, aiutandomi in un verso o nell’altro, a seconda delle esigenze del momento. La celebrazione comunitaria dà molto spazio ai punti 1,2,3,8, che invece la celebrazione individuale trascura molto. La celebrazione individuale dà molto spazio ai punti 4,5,6, che nella celebrazione comunitaria sono ridotti al minimo o realizzati comunitariamente. Notiamo come il punto 7 “ricevo l’assoluzione” è rilevante in entrambi i casi, proprio perché è il nocciolo della celebrazione, qualsiasi sia la modalità. Avrò perciò l’accortezza di individuare ciò che più risponde, in quel dato momento, alle mie esigenze spirituali e sceglierò. Desidero pregare con calma, ascoltare, condividere con la comunità il mio momento penitenziale? Allora celebrazione comunitaria! Ho voglia di parlare un po’ con il sacerdote, confrontarmi con lui, chiedergli consiglio? Allora celebrazione individuale! Dunque qual è meglio? Tutte e due ugualmente! Con tutte e due celebro il Sacramento e ricevo il perdono di Dio! Don Giuseppe al tavolo dei giornali LIBRETTO PER LA PREGHIERA QUARESIMALE QUOTIDIANA €1 Domenica 27 gennaio Festa della Sacra Famiglia ore 11,30 Messa Anniversari Matrimonio + rinfresco pomeriggio Tombolata in oratorio ore 21 Caritas decanale 29 gennaio ore 21 Consiglio Affari Economici Parrocchiali Mercoledì ore 21 Incontro per tutti gli operatori liturgici ore 21 Giovani 31 gennaio ore 21 Lettura del Vangelo (Sala Fontana) Venerdì ore 16,30 Adorazione del 1° venerdì del mese ore 8,30 PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO – CANDELORA Messa con il Rito della Luce Martedì 30 gennaio Giovedì 1 febbraio Sabato 2 febbraio Domenica 3 febbraio IV tempo ordinario alle Messe Benedizione della gola per la festa di San Biagio FESTE DI CARNEVALE IN ORATORIO: sabato sera 2 e domenica 3 pomeriggio 3 FEBBRAIO: GIORNATA DELLA VITA – VENDITA DELLE PRIMULE Il giorno 5 febbraio 2008, Martedì, alle ore 21, presso la consueta sede in via La Farina 15 (Sala Borroni) è convocata la 9a seduta del C.P.P. con il seguente Ordine del Giorno: 1. Approvazione del verbale della seduta precedente 2. Notizie dalle Commissioni 3. Festa della comunità, Bicocca day 4. Varie ed eventuali Arrivederci puntuali! la Segretaria (R.M.) il parroco (d.G.B) mercoledì 5 marzo - pomeriggio PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE SANTUARIO MADONNA di LOURDES di MONGUZZO (Co) ore 14: partenza dalla chiesa - Santa Messa al Santuario - Rientro per le ore 19 circa Iscrizioni presso il centro parrocchiale - Quota: 10 euro