Le strategie del “lettore esperto”:
per imparare a leggere
Il leggere, diversamente dall’ascoltare e dal parlare, non è un fatto istintivo, che si impara naturalmente.
È vero. Ma è anche vero che a leggere, come a scrivere, si impara facilmente. Un po’ più complesso, ma
sempre alla portata di tutti, è imparare a essere “un buon lettore”, un lettore, cioè, abile, consapevole e
critico. Saper leggere è infatti un’abilità complessa, che si articola in varie capacità particolari. Possiamo
dire che saper leggere significa principalmente:
- avere la capacità tecnica di leggere speditamente un testo sia a voce alta sia mentalmente;
- saper scegliere che cosa leggere e come leggerlo in rapporto ai propri bisogni;
- capire il contenuto del testo che si legge;
- fare proprio ciò che si è letto, trasformandolo in conoscenze, saperi, concetti, idee, abilità, competenze:
in una parola, cultura.
Diventare un “lettore esperto”, dunque, è possibile: basta rispettare alcune regole e utilizzare alcune tecniche precise. Per risultare un lettore esperto, infatti, bisogna saper fare quanto segue.
1 Leggere mentalmente con buona rapidità. Per imparare a leggere con buona rapidità, è necessario
allenare gli occhi e aguzzare l’ingegno. Se vuoi fare un po’ di “ginnastica” di questo tipo o anche soltanto misurare la tua abilità in questo campo, vai alle pagine 7-9. ed esegui gli esercizi 1, 2, 3, 4, 5, 6.
2 Scegliere che cosa leggere. Poiché si legge sempre per soddisfare un bisogno o una necessità cioè per
uno scopo ben preciso, è necessario volta per volta saper scegliere il tipo di testo da leggere. Leggi la seguente tabella e tieni sempre ben presente qual è il tipo di testo che devi leggere a seconda del motivo, del
bisogno o dello scopo da soddisfare:
scopo per cui si legge
testo che si deve leggere
informarsi e tenersi informati intorno a qualcosa e sentirsi partecipi della vita della società in cui si vive
articoli di cronaca e di attualità di quotidiani e riviste; manifesti, locandine, avvisi ecc.
saper come o quando fare qualcosa
istruzioni circa il modo di usare oggetti, apparecchi e farmaci,
orari di treni, aerei e simili, guide ai programmi televisivi ecc.
imparare qualcosa, per motivi di studio, per aggiornarsi
professionalmente, per arricchirsi culturalmente o per
approfondire le proprie conoscenze in qualche disciplina
libri di testo scolastici, manuali, enciclopedie, articoli e saggi
scientifici e culturali ecc.
farsi un’opinione e prendere posizione su determinati
argomenti, cioè esprimere giudizi su ciò che si è letto e
operare delle scelte in campo affettivo, sociale e politico
articoli di fondo, di analisi e di commento su quotidiani e
riviste, saggi, dichiarazioni programmatiche ecc.
coltivare il piacere di leggere, cioè rilassarsi, divertirsi e
conoscere le esperienze e le opinioni altrui
racconti, romanzi, poesie ecc.
1
Le abilità linguistiche
3 Adattare il tipo di lettura e le modalità di lettura allo scopo per cui si legge. Non si legge sempre
allo stesso modo e non si leggono tutti i testi allo stesso modo. A seconda dello scopo che ci si propone
di conseguire attraverso la lettura variano sia il tipo di lettura sia la modalità di lettura. Leggi la seguente tabella e impara ad adattare volta per volta il modo in cui leggere un determinato testo a seconda dello
scopo che ti proponi di conseguire:
obiettivo / scopo
per cui si legge
tipo
di lettura
modalità di lettura
consigli pratici
trovare rapidamente un’informazione (la data di un avvenimento, una regola grammaticale,
il significato di una parola sul dizionario, una determinata notizia
tra le tante contenute in un giornale, in una rivista o in un manuale
ecc.)
lettura
selettiva
lettura mentale e silenziosa, fatta sfogliando
velocemente le pagine, saltando le righe e
muovendo rapidamente
gli occhi sul testo fino a
che non si è individuato il
punto che contiene l’informazione cercata
tenere ben presente come è organizzato il testo che si consulta
e quindi:
a) l’ordine in cui sono disposte le
informazioni e i dati (in ordine alfabetico, cronologico, tematico ecc.)
b) quali sono gli elementi grafici
(titoli in grassetto, numeri, lineette)
che scandiscono le parti del testo
individuare il contenuto complessivo del testo, per capire se il
testo scelto – articolo, saggio, manuale, romanzo ecc. – è quello di
cui si ha bisogno e se, quindi, vale
o non vale la pena di leggerlo
lettura
globale od
orientativa
lettura mentale e silenziosa, fatta scorrendo il
testo con una certa velocità, soffermandosi
sugli elementi qualificanti del testo (indice,
organizzazione interna
della materia ecc.) e poi
solo sui punti più importanti individuati
a) leggere il titolo e il sottotitolo
e domandarsi se sono in linea con
l’argomento che ci interessa
b) leggere il nome dell’autore e,
attraverso le notizie su di lui poste
in calce all’articolo o nell’ultima pagina della copertina del libro, stabilire se è esperto nel campo che
ci interessa
c) scorrere l’intero articolo per capire dalle titolature parziali se tratta
ciò che ci interessa; se si tratta di un
libro, scorrere l’indice del volume
capire a fondo un testo:
- per impararne il contenuto, per
motivi di studio o di lavoro, per
accrescere le proprie conoscenze,
come nel caso di libri di testo, manuali, saggi, articoli di giornali o riviste culturali, letterarie e scientifiche
- per applicare il contenuto, come
nel caso di istruzioni, norme, regolamenti ecc.
- per gustarne il contenuto e anche il modo in cui tale contenuto è
espresso, come nel caso di romanzi,
racconti, poesie ecc.
lettura
approfondita
lettura mentale e silenziosa, fatta concentrandosi sul testo e quindi
leggendo a una velocità
media, variabile a seconda della difficoltà
del testo
mettere in pratica tutte le strategie
che permettono una lettura consapevole e critica: la lettura approfondita, infatti, è il tipo di lettura più
preciso – non il più importante, perché anche le letture selettiva e orientativa sono importanti in rapporto
agli obiettivi che ci si propone –
e, quindi, più complesso
valorizzare il contenuto e gli
aspetti formali del testo coinvolgendo emotivamente gli ascoltatori: riguarda i testi letterari, in versi
o in prosa, e viene fatto in classe
dall’insegnante e dagli studenti prima di parafrasare o commentare
un testo, e a teatro, alla radio o in
televisione dagli attori
lettura
espressiva
lettura a voce alta, adeguatamente impostata
a) prepararsi preventivamente
alla lettura: solo chi ha una conoscenza profonda del testo che intende leggere davanti a qualcuno, può
leggerlo in modo da esprimerne
tutti i valori formali e contenutistici
b) usare una dizione perfetta
e un tono e un volume di voce
adatti al tipo di testo
2
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
4 Capire ciò che si legge. Capire il testo che si legge è, ovviamente l’aspetto più importante di ogni
attività di lettura. Il lettore esperto compie spontaneamente e simultaneamente tutte le operazioni mentali necessarie per conseguire questo scopo; il lettore che esperto non è e che vuole diventarlo, invece, deve
imparare a compierle, seguendo un modello ben preciso:
a capire il significato di tutte le parole e le espressioni contenute nel testo. Ciò significa non solo
conoscere il significato del maggior numero possibile di parole: significa anche e soprattutto sapersi “arrangiare” quando si incontrano parole sconosciute e saper cogliere il “vero” significato – quello contestuale – delle parole di cui pure si conosce “un” significato.
Quanto alle parole di cui non si conosce il significato, il lettore esperto o in via di diventarlo deve evitare di
bloccarsi su una singola parola che non conosce; deve, invece, cercare di capirne il significato deducendolo
dal contesto in cui la parola è inserita, dalla funzione logica che svolge nella frase o ricostruendone
l’origine, cioè l’etimologia. Nel caso poi che una o più parole risultassero davvero incomprensibili, la cosa
migliore da fare è consultare il dizionario: se la parola in questione è essenziale per la comprensione, il
dizionario va consultato subito; se, invece, come succede di solito, la parola non è importante al fine della
comprensione complessiva del testo, basta sottolinearla e controllarla sul dizionario in occasione di una
pausa della lettura;
b capire il tema di fondo del testo. Il tema di fondo di un testo è il cardine intorno a cui ruota tutto
il testo: il centro concettuale cui sono riconducibili tutti gli elementi che lo compongono. Individuarlo,
separandolo dai temi secondari, significa appropriarsi del testo. D’altra parte, è solo l’individuazione del
tema di fondo che permette al lettore di capire adeguatamente anche i temi secondari o derivati in cui il
testo si articola e, dunque, di capire il testo nel suo insieme.
Individuare il tema di fondo di un testo è utile, soprattutto quando il testo è piuttosto ampio e risulta difficile seguirne tutti gli sviluppi. I suggerimenti tecnici che seguono ti possono aiutare a farlo e a impostare
una corretta lettura dei vari tipi di testo, anche in vista della riduzione del contenuto dell’intero testo in
una sintesi schematica che ne permetterà un ripasso rapido e un’altrettanto rapida memorizzazione.
Per individuare il tema centrale del testo e impossessarsi del suo contenuto, dunque, è utile:
•
individuare i blocchi logici che costituiscono il testo. I blocchi logici sono le varie parti in cui si articola
il contenuto del testo: ognuno di essi contiene e sviluppa un aspetto particolare dell’argomento del testo,
diverso da quello precedente e da quello seguente, e tutti insieme, nella loro successione ordinata, sviluppano il tema di fondo del testo. I blocchi logici sono facilmente individuabili. Di solito coincidono
con i capoversi, perché l’andare “a capo” serve a staccare un blocco di informazioni (concetti, idee,
considerazioni ecc.) da un altro. Talvolta, però, capoversi piuttosto lunghi contengono più blocchi logici e, al contrario, capoversi brevi possono essere raggruppati a formare un unico blocco. L’importante,
quando si legge, è capire che il cambiamento di blocco logico avviene tutte le volte che il testo passa a
illustrare un aspetto diverso dell’argomento. Questa operazione può essere fatta mentalmente oppure
anche materialmente: in questo caso, basta contrassegnare i vari blocchi logici individuati in ordine
progressivo (a, b, c… oppure 1, 2, 3…);
•
individuare il tema di ogni blocco, cioè rintracciare le principali informazioni che ogni blocco fornisce.
Per farlo, basta prestare attenzione a quanto si legge. In ogni blocco logico, infatti, c’è per lo più una
parola-chiave, cioè un termine o un’espressione che ricorre con maggiore frequenza, su cui si incentra
il discorso o intorno a cui si coagulano le altre informazioni. In taluni casi, poi, in un blocco ci può essere una frase – la cosiddetta frase topica – in cui è concentrato il senso dell’intero blocco. Individuato
il tema, è opportuno scriverlo in maniera succinta accanto al blocco stesso oppure appuntarlo su un
foglietto o su un quaderno;
•
distinguere, tra i vari blocchi logici, quelli che contengono i temi principali da quelli che contengono
temi secondari. La selezione, condotta sulla base del maggiore o minor rilievo che i temi hanno nella
trattazione e sulla base del buon senso, deve necessariamente essere accompagnata dalla evidenziazione
3
Le abilità linguistiche
sulla pagina dei temi principali e, preferibilmente, dalla loro sintesi scritta in margine alla pagina o
in un foglietto di appunti;
•
risalire al tema di fondo del testo, cioè capire qual è il tema più ampio a cui i singoli temi parziali si
collegano. L’operazione da fare è una sintesi mentale. Per compierla agevolmente, è consigliabile ripercorrere, magari con l’aiuto delle evidenziazioni segnate sul testo o degli appunti presi, il percorso di
lettura fatto. Consigliabile, infine, è anche appuntare il risultato dell’intera operazione;
c cogliere e seguire il filo del discorso. Quando si legge un testo, bisogna saper cogliere il “filo del
discorso” e seguirlo nel suo sviluppo di capoverso in capoverso, di paragrafo in paragrafo e di capitolo in
capitolo. Se non lo si fa, si perde di vista il significato complessivo del testo. Il lettore, in questa operazione, è aiutato da due elementi:
•
i segnali linguistici che al suo interno collegano e nello stesso tempo scandiscono le varie parti del
testo, garantendo quella coerenza di contenuti che è uno dei suoi elementi costitutivi. Infatti, in ogni
testo i concetti e / o i fatti sono sempre collegati da una serie di elementi che fungono da veri e propri
connettivi logici: i pronomi, che riprendono e rilanciano nel discorso un nome (“L’ossido di carbonio
è... ed è prodotto da... Esso...”); gli avverbi e le locuzioni avverbiali di tempo (prima... poi... infine),
che organizzano e scandiscono la successiva cronologia degli eventi esposti; gli avverbi e le locuzioni
avverbiali di luogo (davanti... dietro... più lontano), che organizzano e scandiscono le diverse fasi di una
descrizione; le congiunzioni (dunque, quindi, pertanto, infatti, cioè, ossia), che raccordano le varie parti di
un testo stabilendo tra esse rapporti diversi; i tempi verbali, che creano le diverse prospettive temporali
di una narrazione, scandendo la contemporaneità, l’anteriorità o la posteriorità dei fatti narrati rispetto
al momento in cui avviene la narrazione;
•
il senso generale del testo. La coerenza di forma e di contenuto che caratterizza un testo e ne garantisce
la compattezza e l’organicità fa sì che esso si sviluppi secondo un preciso ordine logico che permette al
lettore di seguire il filo del discorso.
5 Fissare ciò che si è letto e farlo diventare parte del proprio patrimonio di conoscenze e di competenze. La prima cosa da fare, a lettura finita, per trarre il maggior frutto da ciò che si è letto, è fissare
nella memoria le cose più importanti che si sono appena lette, quelle essenziali. Per ottenere questo scopo
si possono utilizzare due strade:
a prendere appunti. Prendere appunti di ciò che si sta leggendo o che si è letto è la prima e più importante maniera di fissare nella memoria un testo. Nel modulo dedicato all’ascolto, abbiamo suggerito come
procedere per prendere appunti nel migliore dei modi mentre si ascolta un testo. Le tecniche là indicate
sono valide anche per prendere appunti da un testo scritto. Per comodità, le riassumiamo qui, con un
paio di precisazioni. Per prendere appunti, dunque, bisogna:
•
individuare le informazioni e / o i concetti principali, cioè identificare i diversi blocchi logici di contenuto e sottolineare in essi le parole o le frasi che contengono le informazioni o i concetti più
importanti, possibilmente disponendoli in ordine progressivo (1, 2, 3… oppure a, b, c ecc.).;
•
prendere nota delle informazioni e / o dei concetti più importanti, scrivendoli – in forma abbreviata
o schematica – in margine al testo o su un foglio opportunamente intestato (autore, titolo, editore, luogo
e anno di edizione e, se necessario, capitolo e pagine);
•
individuare i collegamenti logici tra le informazioni e i concetti annotati e raggruppare informazioni
e concetti per categorie, cioè per identità di contenuto, per complementarità o, anche, per antitesi.
4
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
Ecco come potrebbero essere gli appunti presi dal seguente testo:
testo
appunti
I contadini nel Medioevo europeo
Nella stragrande maggioranza dei paesi europei i contadini dell’alto Medioevo
vivevano in una abitazione dalla struttura elementare (che, del resto non è
variata di molto fino al XIX secolo). Consisteva in un unico piano, costruito con
assi di legno, canne o paglia mescolate all’argilla, e aveva una o più aperture
per consentire la circolazione dell’aria. La vita si svolgeva in un unico ambiente
con al centro un focolare, che serviva per scaldare e anche per cuocere i cibi;
nonostante l’aerazione, la stanza era eternamente fumosa. Gli arredi erano
di una sobrietà essenziale: un grande letto per tutta la famiglia, una tavola,
una cassapanca per abiti e coperte, recipienti di rame, di ferro e di legno, un
calderone con un uncino e delle catene per appenderlo sopra il fuoco.
Nonostante la povertà diffusa, fino agli anni intorno al Mille i contadini poterono contare su una dieta molto variata che consentiva loro di destreggiarsi
tra i due grandi rischi alimentari: la carestia agricola (cioè carenza di cereali
dovuta a scarsi raccolti) e la carestia forestale (ovvero la carenza dei prodotti
del bosco). Poiché era raro che esse si verificassero contemporaneamente, i
contadini riuscivano a mangiare in modo sano e sufficiente. Dalla coltivazione dei campi e degli orti essi traevano pani scuri, polente, zuppe, minestre:
tutti cibi preparati con farine di qualità inferiore (segale, orzo, miglio…) che
venivano arricchiti di legumi e altri ortaggi. Il frumento era riservato al pane
bianco dei signori
Nel bosco, chiamato anche “incolto” ossia non coltivato, i contadini si procuravano castagne (che spesso venivano anche macinate in farina), funghi,
fragole, more, lamponi, mirtilli, miele e noci; da queste ultime si ricava olio
per cucinare. Il bosco, inoltre, era essenziale per le ghiande che nutrivano i
maiali, la carne medievale per eccellenza. I maiali erano talmente importanti
che gli amministratori dei feudi distinguevano tra la “selva per ingrassare i
porci” (quella di querce) e la selva infruttuosa (quella costituita da altre piante). La stessa estensione delle selve per molto tempo fu misurata in questi
termini “selva da 100 maiali” oppure “selva da 500 maiali” a seconda delle
dimensioni.
Infine i contadini usavano l’incolto per fare legna e per andare a caccia e a
pesca.
Usando trappole, lacciuoli, vischio e altri strumenti, cacciavano uccelli, lepri,
conigli selvatici e porcospini ma anche prede più pregiate come cervi, caprioli
e cinghiali dei quali mangiavano la carne e conciavano la pelle per farne
oggetti di cuoio.
Questa era la parte del bosco “umanizzata”. Più all’interno vi era il bosco
selvaggio, popolato dagli orsi e dai lupi, sul quale fiorivano le leggende.
I pesci erano di acqua dolce (spesso di palude) ed erano uno dei pochi prodotti
che si potevano scambiare , grazie al fatto che ce n’era una enorme richiesta.
Le norme religiose, infatti, imponevano di non mangiare carne per ben 130
giorni all’anno.
Dopo il Mille, i signori feudali, divenuti più forti per lo scadimento del potere
imperiale, cominciarono a esercitare una pressione sempre più spietata sui
contadini. Fu severamente vietato usare il bosco, che venne riservato all’uso
esclusivo del feudatario e divenne la sua riserva di caccia. Solo i bordi furono
concessi come pascolo per i maiali. Nacque il reato di “caccia di frodo”, per
la quale scattava la pena dell’impiccagione. Inoltre, con la ripresa dei traffici
commerciali, i signori potevano vendere le eccedenze dei prodotti agricoli
e perciò ne vollero sempre di più, lasciando ai contadini il minimo per la
sopravvivenza.
La casa
- un unico locale, focolare al centro
(cottura cibi e riscaldamento),
sempre fumo
- solo pochi arredi indispensabili
- pochissime stoviglie
L’alimentazione
- dai campi e dall’orto: farine di bassa
qualità per fare pane e polenta;
ortaggi e legumi
(frumento per pane dei signori)
- dal bosco: castagne (anche per farina),
frutti spontanei, miele, noci (anche
per olio), ghiande per i maiali, molto
importanti nell’alimentazione
del Medioevo (la selva che non dava
ghiande detta “infruttuosa”)
- selvaggina (da cervi, cinghiali ecc.
anche pelle da conciare)
- pesce ( grande richiesta di pesce per
i giorni di magro imposti dalla Chiesa)
Dopo il Mille rafforzamento del potere
dei feudatari
➝ maggiore pressione sui contadini:
- vietato l’uso del bosco
- al signore va una quota maggiore
di prodotti agricoli
➝ peggioramento dell’alimentazione
dei contadini
(ridotto e adattato da V. Calvani, Finestre sulla storia, Mondadori, 2010)
5
Le abilità linguistiche
In pratica, come si vede, prendere appunti da un testo scritto significa riprodurre schematicamente la
struttura logica del testo, cioè costruire una mappa che metta in evidenza, in modo conciso ma chiaro,
le informazioni e i concetti principali in esso contenuti e i legami logici che li tengono insieme;
b riformulare personalmente il contenuto del testo letto. Un’altra tecnica molto utile per fissare i
contenuti di un testo letto consiste nel rielaborarli, cioè nell’esporli con parole proprie, mentalmente o
per iscritto, in forma sintetica. Di fatto, se, a lettura finita, si è in grado di riformulare, con o senza l’aiuto di appunti, i contenuti del testo letto vuol dire che non solo lo si è capito ma anche che lo si è assimilato perfettamente.
La rielaborazione di ciò che è letto deve essere fatta in forma di scheda che deve contenere l’indicazione
esatta dell’autore, del titolo, dell’editore, del luogo e della data di edizione del volume, nonché, se è
necessario, delle pagine oggetto di lettura; deve inoltre presentare una breve sintesi (più breve e più concentrata di un riassunto, ma più articolata di un semplice schema di appunti) del testo letto. Utile è anche
registrare nella scheda una concisa valutazione del testo in questione (un giudizio circa il volume, in
generale o ai fini di ricerche puntuali).
6
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
Saper leggere mentalmente con buona rapidità
1
Ti diamo alcune liste di parole: leggi la prima parola di ogni riga e poi, facendo scorrere velocemente
l’occhio sui restanti termini che costituiscono la lista, sottolinea in rosso le parole diverse dalla prima,
cioè le parole che non siano la stessa parola data oppure che non ne costituiscano il plurale, il maschile
o il femminile.
-
astuto, ossuto, astuti, astioso, insito, irsuto, astuta, astemio, ostico, asettico, astute, astiosi
collocare, collezionare, incollare, colloquiare, incolonnare, collocare, scollegare, colmare, colorare, collocare,
collimare
togliere, tagliare, tollerare, taglieggiare, togliere, intagliare, cogliere, distogliere, togliere, accogliere
arma, orma, ermo, orme, armi, eremo, ormai, arma, tarme, orsa, torma
castello, cestello, cesello, casello, righello, nasello, castelli, pastello, mastello, castelli, rastrello, pestello
giurare, girare, raggirare, inaugurare, aggiustare, giurare, gestire, gustare, giudicare, giungere, giubilare
lungo, luogo, lunga, lunghe, lago, lungi, lume, alloggio, lunatico, allungo, oblungo, lungo
sapone, sapore, scarpone, sopore, saponi, sperone, sapone, spadone, salone, saluto
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni (5” per ogni errore)
Tempo totale
secondi
secondi
secondi
2
Procedi come nell’esercizio 1. Leggi la prima parola di ogni riga e poi, facendo scorrere velocemente
l’occhio sui restanti termini che costituiscono la lista, sottolinea, se ci sono, le parole uguali alla prima
parola della riga.
-
apprendere, appendere, appurare, riprendere, sospendere, prendere, rapprendere, prestare, apprendere, appestare
ministro, maestro, maestra, maestri, minestra, mostro, mostra, mastro, ministro, ministero, mistero
raccontare, raccomandare, contare, raccontare, riscontrare, costare, raschiare, cantare, rammentare, raccontare,
racimolare, raccattare
oggetto, progetto, soggetto, paggetto, gettito, gettone, gettata, oggetto, sospetto, concetto, rispetto
omaggio, ormeggio, posteggio, formaggio, ostaggio, depistaggio, selvaggio, assaggio, fissaggio, passaggio,
maggio
rotto, ratto, patto, matto, cotto, sotto, rotto, motto, lotto, trotto, botto, rotto, dotto
azione, fazione, lezione, elezione, ragione, passione, sezione, legione, azione, religione, estensione, soluzione
aglio, raglio, palio, giglio, miglio, taglia, taglio, aglio, soglia, egli, figlio, cespuglio, subbuglio
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni (5” per ogni errore)
Tempo totale
secondi
secondi
secondi
7
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Attività
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
3 Procedi come gli esercizi precedenti: qui però devi sottolineare tutte le parole che hanno un significato contrario alla prima parola della riga.
-
felicità, gioia, letizia, tristezza, infelicità, mestizia, contentezza, beatitudine, giubilo
-
grasso, pingue, esile, ciccione, smilzo, obeso, magro, corpulento, snello
-
comico, divertente, buffo, triste, tetro, deprimente, scherzoso, allegro, spassoso, umoristico
-
superbia, alterigia, umiltà, presunzione, modestia, arroganza, tracotanza, prepotenza
-
gentile, cortese, premuroso, scortese, sgarbato, rozzo, villano, garbato, educato, grossolano, maleducato
-
pulito, lindo, sporco, sudicio, lercio, sozzo, immacolato, macchiato, imbrattato
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni (5” per ogni errore)
secondi
secondi
Tempo totale
secondi
4
In ciascuno dei seguenti elenchi ci sono due parole che hanno lo stesso significato. Individuale e
cerchiale.
-
entusiasmante, rovente, vivente, assillante, recente, efficace, calante, bruciante, sistematico, inopportuno
-
plasmare, placcare, simulare, smettere, placare, aumentare, assillare, calmare, sistemare, sostenere
-
implacabile, assurdo, ardente, granuloso, gigantesco, lucente, opaco, infinitesimale, smisurato, attuale
-
pulire, puntellare, punire, pascolare, aspettare, raschiare, sospettare, ungere, tingere, negare, fingere, detergere
-
sbottare, lampeggiare, sostenere, sorprendere, scaglionare, scagliare, recuperare, lanciare, lucidare, gelare
-
stupidità, falsità, rapidità, insicurezza, sveltezza, avarizia, lealtà, scorrettezza, infermità, rassegnazione, intuizione
-
divertire, distinguere, seppellire, sforzare, aspettare, dividere, saldare, dissipare, considerare, separare, sparare
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni
(5” per ogni dimenticanza o errore)
secondi
secondi
Tempo totale
secondi
5
Le parole contenute nella prima riga compaiono, nella seconda riga, scritte al rovescio, e rovesciate
assumono un significato ben preciso ma totalmente diverso: si tratta, cioè, di coppie di parole bifronti.
Associa a ciascuna parola della prima riga la sua corrispondente nella seconda riga.
avara
asso
eresse
erede
acetone
idem
Ivan
Omar
idea
Adige
aedi
navi
enoteca
egida
ramo
edere
medi
essere
arava
ossa
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni (5” per ogni coppia
non individuata o scorretta)
Tempo totale
8
secondi
secondi
secondi
abracadabra, pera, otto, anilina, onorarono, serpe, tela, ala, esose, osso, sella, sms, nonno, sonno, mamma, radar,
ingegni, rame, asso, cane, cocco, sasso
TABELLA DI VALUTAZIONE
Tempo impiegato
Penalizzazioni (5” per ogni individuazione
di parola palindroma mancata o scorretta)
secondi
Tempo totale
secondi
secondi
7
Nella tabella che segue sono elencati alcuni possibili scopi di lettura: indica quale tipo di testo è
possibile utilizzare per realizzare ciascuno scopo. Attenzione: se sei indeciso tra più testi, indica quello
che ti sembra più probabile.
scopo
testo
1. Imparare: sapere quali conseguenze ebbe sull’economia europea la scoperta dell’America
Manuale scolastico di storia
2. Saper come fare: sapere come si cambia l’olio del tagliaerba
3. Farsi un’opinione: confrontare pareri diversi sull’azione del
governo in ambito fiscale
4. Divertirsi: vincere la noia di una lunga giornata di pioggia in
montagna
5. Imparare: sapere quando è necessario e quando è opportuno
usare il congiuntivo
6. Sapere quando fare qualcosa: sapere la scadenza della prima
rata della tassa rifiuti
7. Informarsi: sapere quali farmacie sono aperte durante il fine
settimana nella tua città
8. Farsi un’opinione: sapere quali sono le argomentazioni di chi
è favorevole e di chi è contrario agli ogm
9. Informarsi: sapere quali manifestazioni sono previste per il
periodo estivo nella tua città
10. Informarsi: conoscere prodotti disponibili e prezzi di una ditta
di vernici
TABELLA DI VALUTAZIONE
3 punti per ogni tipo di testo indicato correttamente
a giudizio dell’insegnante
Punteggio
/ 30
9
•
Tra le seguenti parole, ce ne sono 10 che si possono leggere tanto dall’inizio quanto dalla fine e
rimangono uguali (sono dette parole palindrome). Individuale e sottolineale.
LEGGERE
6
ATTIVITÀ
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
8
Nella tabella che segue sono elencati alcuni testi; indica, per ciascuno di essi, lo scopo più probabile
per cui può essere letto.
testo
probabile scopo della lettura
1. La ricetta di un dolce
Sapere come fare: sapere tutto ciò che bisogna fare
per preparare quel dolce
2. Il romanzo appena tradotto di un autore americano
che ami molto
3. Il codice della strada
4. Un capitolo del tuo manuale di fisica
5. La pagina di gossip su un settimanale
6. Sul sito di Trenitalia, le istruzioni per l’acquisto on
line dei biglietti
7. Articolo di fondo di un quotidiano sui rapporti tra
l’economia degli Usa e quella della UE
8. Saggio dell’economista Serge Latouche sugli aspetti positivi della “descrescita”
TABELLA DI VALUTAZIONE
3 punti per ogni scopo identificato correttamente
a giudizio dell’insegnante
/ 24
Punteggio
9
Ti diamo qui alcuni tipi di testo e, per ciascuno di essi, un possibile obiettivo di lettura. Tu devi indicare il modo opportuno in cui leggerli, scegliendo tra lettura selettiva S (2 casi), lettura globale G
(1 caso), lettura approfondita A (5 casi), lettura espressiva E (2 casi).
tipo di testo
obiettivo della lettura
1. Il libretto di istruzioni della lavasciuga
2. Le battute del personaggio che interpreti
nello spettacolo teatrale allestito a scuola
3. La pagine dei programmi TV
4. Una fiaba
5. Lirica Spesso il male di vivere ho incontrato di E. Montale
6. Recensione di un film
7. Primo capitolo dei Promessi Sposi
8. Un articolo sulle cause dei terremoti su
una rivista di divulgazione scientifica
9. Contratto di affitto
10. Racconto
modo di lettura
Utilizzare correttamente l’elettrodomestico
Recitare di fronte al pubblico che assiste alla
rappresentazione
Appurare a che ora precisamente va in onda
lo spettacolo che intendi vedere
Divertire / Intrattenere un bambino che ti è
stato affidato per qualche ora
Individuare la visione della condizione umana
presente nel componimento e analizzare le
scelte espressive
Capire se è il genere di film che ti piace
Fare il riassunto
Capire se l’articolo contiene informazioni che
potresti utilizzare per la ricerca di scienze che
ti è stata assegnata
Verificare la data di registrazione
Trasformarlo in un testo teatrale per il gruppo di recitazione
S
G
A
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G
A
E
TABELLA DI VALUTAZIONE
3 punti per ogni tipo di lettura
identificato correttamente
10
Punteggio
/ 30
10 Nella seguente tabella sono elencate alcune concrete situazioni di lettura in cui ti potresti trovare.
Indica, barrando la casella opportuna, l’obiettivo che ti proponi leggendo, scegliendo tra: trovare informazioni A , individuare il contenuto complessivo B , capire a fondo il contenuto C , valorizzare i contenuti
D . Precisa, infine, il tipo di lettura che adotteresti: selettiva, globale, approfondita o espressiva.
1. Leggi ad alta voce al alcuni amici il testo di una canzone che
ti piace molto
2. Consulti alcuni siti Internet per essere informato sui costi di
installazione dei pannelli solari
3. Leggi le ricette di cucina di una rivista sperando di individuarne una facilissima, da mettere subito in pratica
4. Scorrendo la lunga mail di un amico che sta per tornare da
Londra, cerchi l’orario del suo volo per andare all’aeroporto
5. Leggi una raccolta di racconti di fantasy per scriverne la recensione sul giornale della scuola
6. Leggi gli articoli di cronaca locale di un quotidiano per verificare se si parla di un tamponamento a catena cui hai assistito
7. Leggi le proposte di un gestore di telefonia mobile per metterle a confronto con le condizioni di cui usufruisci attualmente
8. Durante un lungo viaggio in auto, leggi ad alta voce le barzellette di un giornalino per divertire i tuoi compagni di viaggio
tipo di lettura
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
A
B
C
D
•
obiettivo
espressivo
LEGGERE
situazione
TABELLA DI VALUTAZIONE
2 punti per ogni obiettivo di lettura individuato correttamente
2 punti per ogni tipo di lettura individuato correttamente
Punteggio
/ 32
Saper leggere significa capire ciò che si legge
11 Trovi qui di seguito tre brevi testi diversi per tipologia e argomento e dunque per lessico:
il primo è tratto da un manuale di storia, il secondo da un libro di divulgazione scientifica,
il terzo è un testo letterario. Leggi attentamente ciascun testo ed evidenzia in verde le parole di
cui ignori il significato preciso, anche se riesci a intuirlo in base al significato complessivo del testo;
evidenzia in arancione le parole di cui ignori completamente il significato, né riesci a intuirlo.
Alla fine della lettura, cerca sul dizionario il significato delle parole evidenziate in verde, per verificare
se le tue intuizioni erano corrette, e quello delle parole evidenziate in arancione.
TESTO 1
Le invasioni normanne furono molto più devastanti di
quelle prodotte dalle scorrerie degli Arabi ed ebbero
risultati di ben più vasta portata. Entra in scena all’improvviso un popolo fino a quel momento sconosciuto
al punto che non esisteva neppure un nome per designarlo e che, in mancanza di meglio, fu chiamato dal
nome della regione da cui proveniva, Noord-mannen,
Normanni. Le razzie degli scandinavi si spiegano con
alcune ipotesi, tutte ugualmente plausibili. La motivazione prima, naturalmente, è il bisogno avvertito da una
parte della popolazione di cercare all’esterno i mezzi
di sostentamento che il suolo ingrato e povero della
patria non distribuiva più a sufficienza per le necessità
ATTIVITÀ
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
di uomini energici e ardimentosi. A questo si aggiungano, in concomitanza con il malessere economico, le
lotte intestine tra i capi locali, la fierezza dei vinti che
rifiutavano di sottomettersi ai vincitori e trascinavano
al loro seguito i compagni di guerra, la speranza di un
ritorno trionfale dopo avventure fortunate, e ci si farà
un’idea dei motivi che, dalla fine del VII secolo, hanno
fatto nascere nei Danesi, Norvegesi e Svedesi il desiderio
di solcare il Mare del Nord e il Baltico, le pallide distese
dell’Atlantico settentrionale per arrivare fino alle acque
blu del Mediterraneo.
(H. Pirenne. Storia d’Europa dalle invasioni
al XVI secolo, Newton & Compton)
11
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
TESTO 2
Ecco quali sono i processi che determinano una eruzione vulcanica.
Dal mantello terrestre, il magma risale verso l’alto
perché è meno denso, e quindi meno pesante, del materiale solido che gli sta intorno, come una bolla d’aria
o un pezzo di legno che risale nell’acqua. La spinta di
galleggiamento del magma tende a diminuire verso la
base della crosta terrestre, dove si trovano rocce meno
dense di quelle del mantello. Quando la densità del
materiale solido è simile a quella del magma, questo
rallenta fino a fermarsi. Le zone in cui il magma si accumula vengono chiamate camere magmatiche. Le parti
solide che circondano le camere magmatiche sono dette
rocce incassanti. All’interno di una camera magmatica
il magma può stazionare per periodi molto lunghi e
può anche raffreddarsi e solidificare senza giungere in
superficie, formando rocce magmatiche sepolte che
prendono il nome di intrusioni.
Per dar luogo a un’eruzione il magma deve risalire
dalla camera magmatica e raggiungere la superficie.
Un possibile meccanismo che rimette il magma in
movimento è la variazione di pressione che può essere
determinata o da un aumento della pressione all’interno
della camera magmatica o da una diminuzione di quella
esterna, rappresentata dal peso delle rocce incassanti.
TESTO 3
Quando capitavano al castello signori del vicinato coi
loro ragazzini ben vestititi e azzimati, la Pisana lasciava
da parte me per far con essi la vezzosa; e io prendeva
un broncio da non dire a vederla far passettini e torcere
il collo come la gru e incantarli con il suo chiacchiericcio dolce e disinvolto. Correva allora allo specchio
della cameriera a farmi bello anch’io, ma ahimè che
purtroppo m’accorgeva di non potervi riuscire. Aveva
la pelle nera e affumicata come quella delle aringhe,
il naso pieno di graffiature e di macchie, i capelli scapigliati e irti intorno alle tempie come le spine d’un
istrice. Indarno mi martorizzava il cranio col pettine
sporgendo anche la lingua per lo sforzo e lo studio
grandissimo che ci metteva; quei capelli petulanti si
raddrizzavano tantosto più ruvidi che mai. Una volta
mi saltò il ticchio di ungerli, come avevo visto fare alla
cameriera; ma la fatalità volle che sbagliassi la boccetta
12
La pressione all’interno della camera può aumentare
per la formazione e la risalita di nuovo magma, quella
esterna può diminuire per lo stiramento della crosta,
fino alla lacerazione, causato dai movimenti che avvengono nella parte più esterna del globo terrestre. I due
meccanismi possono anche combinarsi. Ad esempio,
una diminuzione di pressione esterna favorisce la liberazione di parte del gas disciolto nel magma. Il gas si
separa dal liquido formando delle bolle che si muovono
verso l’alto e premono contro il tetto della camera magmatica, aumentando la pressione interna. Il magma può
anche essere spinto all’interno di fratture se il serbatoio
viene compresso da movimenti delle rocce incassanti.
In ogni caso, perché il magma raggiunga la superficie
terrestre si deve rompere la situazione di equilibrio
creatasi tra il liquido fermo nella camera magmatica e
le rocce incassanti e in queste devono formarsi fratture
lungo le quali il magma possa infiltrarsi. Tutte le ipotesi
che si fanno sulla formazione e sulla risalita dei magmi
nascono da osservazioni indirette (propagazione delle
onde sismiche, anomalie gravimetriche ecc.) essendo
impossibile l’analisi diretta a quelle condizioni di profondità e di temperatura.
(dal Sito Internet del Gruppo Italiano Vulcanologia)
e invece di olio mi versai sul capo un vasetto d’ammoniaca che mi lasciò intorno per tutta la settimana un
profumo di letamaio da rivoltar lo stomaco. Insomma,
nelle mie prime vanità fui ben disgraziato e anziché
rendermi aggradevole alla piccina, e stoglierla dal
civettare coi nuovi ospiti, porgeva a lei e a costoro materia di riso, e a me nuovo argomento di arrabbiare e
di avvilirmi. Gli è vero che, partiti i forestieri, la Pisana
tornava a compiacersi di farmi da padroncina, ma il
malumore di cotali infedeltà tardava a dissiparsi, ma
ella non ci badava, la cattivetta. Aveva forse odorato
la pasta di cui ero fatto, e raddoppiava le angherie ed
io la sottomissione e l’affetto; poiché in alcuni esseri
la devozione a chi li tormenta è anco maggiore della
gratitudine per chi li rende felici.
(ridotto da I. Nievo,
Le confessioni di un italiano, Mondadori)
Capire il tema di fondo del testo
12
Leggi i brevi testi seguenti e attribuisci a ciascuno di essi un titolo che esprima il tema di fondo
del testo stesso.
TESTO 1
Chilometri di strada che ti lasci dietro le spalle. La libertà di fermarti dove e quando vuoi, di scoprire borghi
al di fuori delle rotte più battute. E poi dormire dove
capita, in mezzo alla natura, sotto un tappeto di stelle.
Dietro al fascino di viaggiare in camper si nasconde
una filosofia di vita che non smette di appassionare
giovani e meno giovani. Sono tre milioni gli italiani
che lo scelgono per andare in vacanza, anche perché in
tempo di crisi resta il modo più economico di partire.
E si può stare via anche un mese intero. Attraversare in
libertà paesi come il Canada o la Russia, interi continenti come l’Australia, senza altra preoccupazione che
non fermarsi per il carburante. La maggior parte dei
viaggiatori usa un camper di proprietà; ma c’è anche
chi se lo fa prestare da parenti e amici o chi lo noleggia,
abbattendo in questo modo i costi di assicurazione e
manutenzione, cosicché la vacanza diventa veramente
low cost. Prima di partire, se è la prima volta, è utile
fare un giro in rete. I siti di appassionati suggeriscono
itinerari, raccontano esperienze vissute e si scambiano
consigli che si moltiplicano in prossimità del periodo
estivo. E c’è persino la bacheca con gli annunci di chi
cerca compagni di viaggio.
(ridotto da “la Repubblica”, 20 giugno 2012)
TESTO 2
Titolo (= tema di fondo):
Chiunque abbia osservato la volta celeste in una limpida e tersa notte d’estate, meglio se in alta montagna
dove l’aria più rarefatta permette una più nitida visuale,
non può non essere rimasto colpito dalla incomparabile bellezza di quanto gli si parava davanti: nebulose, pianeti, stelle, stelle filanti, oggetti luminosi di
varia origine tra i quali gli strumenti di osservazione
a elevato ingrandimento non faticano a individuare
pulsar, quasar, novae, supernovae e così via. Compito
dell’astrofisica è lo studio della struttura dei corpi celesti e di quella dell’intero universo; inoltre, dai dati
ricavati sperimentalmente, oggi possiamo in molti casi
risalire all’origine dell’universo avanzando anche previsioni sulla sua futura evoluzione. In questo compito
siamo molto aiutati dal fatto che segnali luminosi che
riceviamo oggi provengono da oggetti talmente lontani
che le informazioni ricevute si riferiscono a fenomeni
avvenuti fino a miliardi di anni fa; infatti i segnali
ricevuti viaggiano con la velocità della luce e, anche
se ci limitiamo all’osservazione di oggetti interni alla
nostra Via Lattea, dobbiamo esplorare una zona che si
estende per circa 100.000 anni luce nello spazio, il che
vuol dire che un segnale a noi proveniente dalla più
remota regione della Via Lattea impiega circa 100.000
anni per giungere a noi. Gli astrofisici per esplorare
l’universo utilizzano uno strumento detto telescopio
(vocabolo di origine greca che significa “strumento di
osservazione da lontano”) esistente oggi in due versioni:
il telescopio ottico esamina il colore delle luci emesse
dai corpi celesti, costruendone il così detto spettro, dal
quale si ricavano informazioni dettagliate sulla struttura
degli oggetti e sui possibili meccanismi evolutivi e di
formazione, oltre che (specialmente nel caso di oggetti
a noi più vicini, quali la Luna e i pianeti del sistema
solare) forma, dimensioni e ogni altro aspetto fisico; il
radiotelescopio ricava informazioni analoghe dall’analisi
dei segnali elettromagnetici non visibili, ma aventi la
medesima natura della luce.
(da M. Fazio, M.C. Montano,
Fisica per i Licei Scientifici, Mondadori)
13
LEGGERE
•
Titolo (= tema di fondo):
ATTIVITÀ
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
TESTO 3
Titolo (= tema di fondo):
1. Sulle strade ed aree pubbliche sono vietate le competizioni sportive con veicoli e animali e quelle atletiche,
salvo autorizzazione. L’autorizzazione è rilasciata dal
sindaco del comune in cui devono aver luogo le gare
atletiche e ciclistiche e quelle con animali o veicoli a
trazione animale. Essa è rilasciata dal prefetto per le
gare con veicoli a motore, sentite le federazioni nazionali sportive competenti […] Nelle autorizzazioni
sono precisate le prescrizioni alle quali le gare sono
subordinate. 2. Le autorizzazioni […] devono essere
richieste dai promotori almeno quindici giorni prima
per quelle di competenza del sindaco e almeno trenta
giorni prima per quelle di competenza del prefetto e
possono essere concesse previo nulla osta dell’ente
proprietario della strada. 3. Per le autorizzazioni di
competenza del prefetto i promotori delle competizioni
motoristiche devono richiedere il nulla osta per la loro
effettuazione al Ministero dei Lavori Pubblici, allegando
il preventivo parere del CONI. […] 4. L’autorizzazione
per l’effettuazione delle competizioni […] è subordinata
al rispetto delle norme tecnico-sportive e di sicurezza
vigenti e all’esito favorevole del collaudo del percorso di
gara e delle attrezzature relative, effettuato da un tecnico
dell’ente proprietario della strada, assistito dai rappresentanti dei Ministeri dell’Interno, dei Lavori Pubblici,
dei Trasporti, unitamente ai rappresentanti degli organi
sportivi competenti e dei promotori.
(Nuovo Codice della Strada, art. 9)
TABELLA DI VALUTAZIONE
10 punti per ogni tema di fondo correttamente
individuato a giudizio dell’insegnante
Punteggio
/ 30
Cogliere e seguire il filo logico del discorso
13 Leggi attentamente il testo che segue: individua i sei blocchi logici nei quali può essere suddiviso
e scrivi accanto a ognuno il rispettivo tema di fondo. Infine, attribuisci al testo, nel suo complesso, un
titolo che ne indichi il tema di fondo.
Titolo del testo (= tema di fondo complessivo):
Fateci caso: ogni volta che vi servono una porzione di patate fritte, vi portano anche,
insieme alla maionese, un’altra salsa: il ketchup. E quasi sempre quella salsa è di marca
Heinz. Heinz come Henry John Heinz (1844-1919). Figlio di emigranti tedeschi, Heinz
mosse i primi passi nella Pittsburgh della seconda metà del XIX secolo. Una città in
fermento per gli effetti dell’urbanizzazione e dell’incalzante rivoluzione industriale,
con ciminiere fumanti e ciclopiche produzioni di ferro e acciaio; lui, ben radicato nella
comunità locale degli immigrati tedeschi, dimostrò ben presto di avere il “bernoccolo
degli affari”. La cosa risultò evidente quando, giovanissimo, cominciò a vendere il
rafano e le altre verdure coltivate nel giardino di casa girando con un carretto nelle
strade del suo quartiere.
Nel 1869, forte del buon andamento della vendita delle sue verdure, Heinz decise di
fondare un’azienda specializzata in conserve. Ma aveva sbagliato il momento: il settore
agricolo era in crisi e le banche cominciarono a stringere i cordoni della borsa (oggi
parleremmo di credit crunch, “stretta del credito”), riducendo i prestiti. Heinz si trovò
così senza i soldi per pagare i contadini che lo rifornivano dei prodotti da trasformare
in conserve. Dovette dichiarare fallimento e passò il Natale del 1875 in prigione per
debiti. Aveva 35 anni e nessuno avrebbe scommesso sul suo futuro di imprenditore.
Invece le cose andarono molto diversamente: con l’aiuto della madre, Heinz pagò i debiti
e fece rinascere la sua azienda alimentare, un’azienda che, all’inizio, fu a conduzione
molto familiare, tanto che i consigli di amministrazione si tenevano in cucina. E proprio
nella cucina di casa c’era la miniera d’oro che lo avrebbe arricchito: la salsa di pomodoro
speziata che era la specialità di sua madre. La salsa di pomodoro non era una novità,
14
ATTIVITÀ
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
LEGGERE
•
ma il colpo di genio di Heinz fu perfezionarne la ricetta e farne un prodotto di massa.
Heinz presentò la sua salsa all’Esposizione Universale di Filadelfia del 1876, in vasi di
vetro, con il doppio vantaggio di sfruttare la produzione di vetro di Pittsburgh e di offrire
ai consumatori un prodotto che appariva genuino, che non aveva nulla da nascondere.
Approfittando dell’ampliamento della rete ferroviaria che facilitava gli spostamenti,
Heinz fece realizzare piccole bustine di ketchup da distribuire nelle drogherie come
assaggio. Erano le antenate di quelle dei fast-food di oggi. Piacquero molto già allora e
fecero crescere enormemente le vendite.
Heinz non fu solo un imprenditore di successo ma anche un grande innovatore.
Trent’anni prima di Henry Ford sperimentò la catena di montaggio nelle sue aziende
e introdusse un concetto nuovo per i tempi: il controllo qualità. Ma, soprattutto, fece
un ampio ricorso alla pubblicità, usando insegne al neon (fu tra i primi a servirsene
in America) ed elaborando strategie di comunicazione del marchio, oggi diremmo del
brand. Heinz fu tra i primi a servirsi di testimonial per la sua pubblicità: per esempio
diffuse l’immagine di un membro della spedizione antartica di Scott (1910) che stappa
una lattina di salsa tra la neve e i ghiacci.
Heinz fu un innovatore anche in un altro senso. Mentre a Pittsburgh gli operai lavoravano in condizioni a volte addirittura drammatiche, Heinz fece in modo di rendere
meno pesante il lavoro dei suoi dipendenti (per lui lavorarono fino a 2.500 persone a
tempo pieno e 20mila stagionali), introducendo anche, all’interno dei suoi stabilimenti,
mense e sale di riposo, oltre alla possibilità di visite mediche e dentistiche.
L’ultimo colpo da maestro Heinz lo mise a segno a fine carriera. Decise di sostenere la
campagna mediatica contro gli additivi tossici e le frodi alimentari. I maggiori giornali
di Pittsburgh sostennero la battaglia, alienandosi le simpatie di molti imprenditori che
vedevano nella richiesta di regole una minaccia per la produttività. Con la consueta
lungimiranza Heinz si discosto dalle posizioni dei suoi colleghi, allineandosi al pensiero
del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, che aveva detto: “Un uomo deve
poter bere un whisky alla sera senza compromettere la sua salute”. La legge antifrodi
venne varata nel 1906 e per Heinz rappresentò un altro successo perché i giornali furono
tutti dalla sua parte, facendone un araldo del progresso.
(ridotto e adattato da “Focus”, giugno 2012
TABELLA DI VALUTAZIONE
5 punti per ogni tema di fondo (del testo nel complesso
e dei singoli blocchi) correttamente individuato
a giudizio dell’insegnante
Punteggio
/ 30
14
Ti diamo alcuni testi, diversi per tipologia e argomento. Di ciascuno: segnala il “filo del discorso”,
che garantisce l’unità del testo; sottolinea e precisa gli elementi linguistici (congiunzioni, avverbi, pronomi ecc.) che collegano le varie parti del testo garantendo coerenza dei contenuti.
TESTO 1
Mostafà ha lavorato durante le vacanze perché voleva comprarsi il motorino.
Filo logico: a): informazione ; b): causa
Elementi linguistici di collegamento: perché; (comprar)si
TESTO 2
Ho lavato il mio bel maglione blu nell’acqua bollente, così si è talmente ristretto che non posso più metterlo.
Filo logico:
Elementi linguistici di collegamento:
15
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
TESTO 3
È una convinzione molto diffusa che le piramidi siano
state costruite dagli schiavi. Invece le tombe dei faraoni
furono edificate da operai egizi salariati. Le tombe dei
manovali che 4.500 anni fa parteciparono alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren, – portate alla
luce dagli scavi archeologici nella piana di Giza – dimostrano infatti che essi erano egizi e dunque non schiavi,
perché nell’antico venivano ridotti in schiavitù solo gli
stranieri prigionieri di guerra. Molti documenti, inoltre, comprovano che tutte le grandi opere di interesse
nazionale, e dunque anche le piramidi, erano affidate
alle popolazioni locali: i contadini, infatti, restavano a
lungo inattivi durante le piene del Nilo e perciò erano
tenuti a lavorare per lo stato.
Filo logico:
Elementi linguistici di collegamento:
TESTO 4
Un mio compagno di classe delle medie non era mai
riuscito a capire come si dovesse usare la punteggiatura.
A ogni compito di italiano, perciò, lui rischiava l’insufficienza. Finalmente trovò la giusta strategia: imparò cioè
a scrivere tutti i segni di interpunzione con caratteri così
piccoli e confusi che poteva tranquillamente sostenere
che quello non era un punto ma una virgola, non un due
punti ma un punto e virgola e così via. Una volta mise
un segno di interpunzione in un punto dell’elaborato dove proprio non ce ne voleva nessuno, ma seppe trovare
prontamente una buona giustificazione, disse cioè che si
trattava solo di una macchiolina finita lì per puro caso.
Filo logico:
Elementi linguistici di collegamento:
TESTO 5
La luce è un insieme di tante onde elettromagnetiche
diverse, alcune delle quali sono percepite dai nostri occhi come colori, mentre altre sono invisibili, ma hanno
comunque effetto sul nostro organismo. Gli infrarossi
sono onde invisibili ma capaci di scaldare la pelle;
gli ultravioletti sono onde ugualmente invisibili che
stimolano la produzione di melanina, quindi ci fanno
abbronzare. L’acqua assorbe gli infrarossi e lascia passare
gli ultravioletti, invece il vetro assorbe gli ultravioletti
e lascia passare gli infrarossi. Perciò se stiamo in acqua
non sentiamo il calore del sole, ma ci abbronziamo;
invece, se siamo, per esempio, in una serra con pareti
e tetto di vetro, sentiamo il calore del sole ma non ci
abbronziamo.
Filo logico:
Elementi linguistici di collegamento:
TABELLA DI VALUTAZIONE
3 punti, a giudizio dell’insegnante per ogni “filo logico”
correttamente individuato e per ogni elenco di elementi
linguistici di coesione esauriente
Punteggio
/ 30
15
Leggi attentamente il testo che segue: mentre leggi, ricostruisci il filo logico del testo, sottolineando gli elementi linguistici che “tengono insieme” le varie parti del testo, garantendo ad esso uno
sviluppo logicamente ordinato e al lettore una più agevole comprensione.
La musica riduce la fatica percepita e aumenta la concentrazione. Lo ha dimostrato una équipe di ricercatori
inglesi che hanno chiesto a un gruppo di volontari,
tutti atleti professionisti delle più diverse discipline,
di scegliere e ascoltare i loro brani preferiti durante
l’allenamento e prima delle gare. Le loro prestazioni
sono risultate sempre di ottimo livello: sembra eviden-
16
te, dunque, che ascoltare musica sollecita e potenzia
la concentrazione. I ricercatori hanno rilevato inoltre
che, se la musica o le canzoni ascoltate sono tra quelle
preferita dall’atleta, gli effetti positivi si amplificano.
Secondo gli esperti, la musica, favorendo la concentrazione, può aiutare anche i ragazzi che si preparano a
un esame, specialmente un esame, come per esempio
(ridotto a adattato da V. Pini, Una playlist per l’esame
di maturità, in “la Repubblica”, 19 giugno 2012)
TABELLA DI VALUTAZIONE
Dal punteggio massimo di 30 punti.
3 punti in meno, a giudizio dell’insegnante, per ogni
scorrettezza od omissione nell’individuazione
degli elementi linguistici che fungono da connettivi logici
Punteggio
/ 30
Saper leggere significa “fissare” ciò che si è letto. Prendere appunti.
16
Leggi attentamente, due volte, il testo seguente; durante la seconda lettura, sottolinea le parole
che ti sembrano più importanti. Quindi, dividi il testo in blocchi e sintetizza il contenuto di ciascun
blocco in una breve frase o in una schematica “scaletta”.
Sono moltissimi i fatti di cronaca, più o meno recenti, che hanno come protagonisti
esseri umani che uccidono senza ragione e senza pietà. L’homo sapiens sembra avere una
ferocia gratuita sconosciuta in natura, tanto che un grande etologo come Konrad Lorenz
parlava di noi come della «scimmia assassina». Distinguendoci dalle altre scimmie che
possono essere aggressive ma che, appunto, non sono mai gratuitamente assassine.
Dove ha origine l’inaudita violenza umana? Lo chiedeva esplicitamente il fisico pacifista
Albert Einstein in una famosa lettera a Sigmund Freud, il padre della psicanalisi. La
missiva era datata luglio 1932. E ha preceduto di pochi mesi, con tragica preveggenza,
l’ascesa al potere di quel distillato di violenza che è stato il nazismo. Freud fornì due
risposte. La prima è: non lo sappiamo. L’origine della violenza umana è certo oggetto di
indagine scientifica. Ma è ancora troppo presto per dare una risposta scientificamente
fondata. Tuttavia è certo che sull’uomo agiscono, insieme alla pulsione sessuale, violente
pulsioni di morte che derivano dalla nostra animalità: quando sono proiettate verso
l’esterno diventano violenza assassina. Siamo, dunque, naturalmente cattivi. Del resto,
già alla fine del XIX secolo, il biologo Thomas Huxley sosteneva, un po’ come Freud,
che solo l’evoluzione culturale consente di limitare la nostra naturale aggressività: la
cultura è la spada con cui l’uomo ha imparato a uccidere la sua violenta animalità.
Anche Charles Darwin partecipò al dibattito e, anticipando l’altra tesi di Freud, sostenne
che bisognava rimandare la risposta a tempi più maturi. Ora quei tempi sono arrivati,
sostiene il biologo Frans de Waal. A suo giudizio, è possibile oggi formulare alcune
ipotesi scientificamente fondate. E il quadro che ne emerge è molto diverso rispetto a
quello dipinto da Lorenz, da Huxley e da Freud . L’uomo non è una «scimmia assassina». Al contrario, è «naturalmente buono». È l’evoluzione culturale che ci ha fornito le
occasioni e gli strumenti per violare la nostra natura e renderci, talvolta, molto cattivi.
Frans de Waal fonda le sue affermazioni su alcuni dati. Non ci sono evidenze di guerre
17
•
di brani noti e amati, da ascoltare durante lo studio,
lasciando i brani nuovi ai momenti meno impegnativi,
quando nella mente c’è “spazio” per seguire qualcosa
che ancora non si conosce.
È in linea con i risultati della ricerca inglese di cui
abbiamo parlato prima una ricerca condotta invece in
Canada: essa ha dimostrato che la musica serve anche
per sviluppare la capacità di interazione nei bambini di
pochi mesi. Dopo aver ascoltato brani musicali, i piccoli erano infatti meno a disagio nei confronti di cose e
persone che non conoscevano.
LEGGERE
la maturità, che richiede fatica e suscita ansia. Però
bisogna vedere in che modo la ascoltano: se coinvolge troppo o per le parole o per i ricordi che ad essa
si connettono, c’è il rischio che la concentrazione sia
abbassata o annullata invece che potenziata. In ogni
caso, però, la musica aiuta ad allentare la tensione e
dunque ad abbassare l’ansia. Alla vigilia di una prova
importante, il pensiero è polarizzato sulle difficoltà che
si incontreranno e questo non consente di riordinare le
idee e di pensare lucidamente. Un’attività che impegni
la mente in modo piacevole, come fa appunto la musica, è molto utile, perché rompe il circolo vizioso dei
pensieri ansiogeni e può dunque essere di grande aiuto.
Ogni studente dovrebbe preparare una propria playlist
ATTIVITÀ
Le strategie del “lettore esperto”: per imparare a leggere
LEGGERE
•
ATTIVITÀ
Le abilità linguistiche
di sterminio condotte dall’uomo prima del neolitico. E, ancora oggi, anche i soldati in
guerra uccidono solo sotto pressione e, dopo aver ucciso il nemico, la gran parte di
loro ne resta scioccata. Insomma, non amiamo la violenza. Non siamo “naturalmente
cattivi”. Inoltre, le scimmie cui siamo più vicini sono gli scimpanzé bonobo, che, per
dirla con uno slogan, “fanno l’amore, non la guerra”. Gli altri scimpanzé, i comuni,
conoscono la xenofobia, è vero, e hanno una marcata aggressività verso “l’altro”. Ma
questa aggressività non è mai gratuita. Inoltre in tutti i mammiferi – e, spesso, non
solo in loro – la gran parte dei comportamenti sociali è fondata non sull’aggressività
ma sull’empatia: sulla capacità di compenetrarsi nelle condizione degli altri e di provare anche solidarietà. L’empatia si esprime spesso in atti di autentico altruismo. Dove
sono le prove che sostengono questo nuovo e, per molti versi, clamoroso quadro? Nel
nostro cervello, sostiene Frans de Waal (che, sia detto per inciso, è più simile a quello
degli scimpanzé bonobo che degli scimpanzé comuni). E, in particolare, nelle cellule
neurali scoperte nel 1991 da Giacomo Rizzolatti e dai suoi collaboratori presso l’università di Parma e battezzate dallo stesso Rizzolatti col nome di “neuroni specchio”. I
neuroni specchio svolgono molte funzioni: ad alcuni gruppi di essi si deve il fenomeno dell’empatia. Si attivano, per esempio, quando vedo una persona triste e mi sento
triste anch’io. O quando vedo un bambino cadere e sbucciarsi le ginocchia e anch’io
“provo” una sensazione di dolore e un’immediata solidarietà. L’empatia e i comportamenti solidaristici sono alla base delle particolare relazioni tra madri e figli, ma sono
alla base anche delle relazioni nelle società di mammiferi e nelle società, vastissime,
create dall’uomo. I “neuroni specchio” ci dicono che l’empatia è un carattere forgiato
dall’evoluzione biologica e dunque che noi uomini siamo “naturalmente buoni”, forse
più di altri animali. Ma allora, ripetendo la domanda di Einstein a Freud, da dove ha
origine la violenza a volte inaudita e gratuita dell’uomo? A questo punto è chiaro: la
violenza dell’uomo non è una pulsione incontrollabile ma una costruzione culturale.
È il frutto della nostra mente: non cerchiamo né alibi né appigli nella natura, solo una
nuova cultura di pace può risolvere i problemi creati dalla cultura di guerra.
(ridotto e adattato da “l’Unità”, 01 giugno 2012)
TABELLA DI VALUTAZIONE
Dal punteggio massimo di 30 punti.
1 punto in meno per ogni scorrettezza od omissione
individuata dall’insegnante nella scelta delle parole
da sottolineare o nelle frasi-riassunto
18
Punteggio
/ 30
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