… Chi siete? Che volete? Un fiorino! …
Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
… il
“CONVEGNO”
Pag. I di IV
…il “CONVEGNO”
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Contributi dei Relatori
Censimenti
Apertura
Convegno
Capo Guida
Maria Teresa
Spagnoletti
procedure,
apertura e/o
chiusura Gruppi,
Trattamento dei
Dati Personali e
Sensibili (Privacy)
Direttore della
Segreteria Centrale
Marco Zanolo
Censimenti
procedure, apertura
e/o chiusura Gruppi,
Trattamento dei Dati
Personali e Sensibili
(Privacy)
Copertura
Assicurativa
Censimenti
Segreteria Centrale
Marcello Pranzetti
Responsabilità
Civile e Penale
Trattamento dei Dati
Personali e Sensibili
(Privacy), Certificazioni
Mediche,
Autorizzazioni per
minori, etc.
Cooperativa
La Tenda
Avvocato
Ex-Scout
Dr. Alberto Cuccuru
Presidente
Bruno Sbroscia
… Chi siete? Che volete? Un fiorino! …
Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Attività nei
Parchi,
Normativa
Regionale
Norme per
l’utilizzo di
apparati ricetrasmittenti
Broker Marsh
Umberto Terenzio
Incaricato allo
Sviluppo
Daniele Caldarelli
Incaricato Regionale
Radio Scout
Luca Radice
… il “CONVEGNO”
Pag. II di IV
…il “CONVEGNO”
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Economia
Associativa,
Linee guida,
Bilanci, Conti
Correnti, etc.
Attività della
Segreteria
Regionale
Progetto
Buona Caccia!
Economia
Associativa
Incaricato nazionale
Tesoreria
Alessandro Carrara
Autofinanziamen
ti, Codice Fiscale,
Gestione Fondi
Pubblici,
Sponsorizzazioni,
Erogazioni
Liberali, 5x1000,
APS, etc
Incaricata Nazionale
all’Organizzazione
Liboria Renna
Utilizzo
Pullman
Ditta Sauro
Gabriella Saputelli
Segreteria
Regionale
Cristina
Referente
Informatico
Edoardo Pinci
Moderatrice
Moderatore
già Responsabile
Regionale
Loretta Ballerini
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Incaricato Regionale
Organizzazione
Mauro Giannelli
… il “CONVEGNO”
Pag. III di IV
…il “CONVEGNO”
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Contributi documentali
(Scaricabili dal sito http://www.lazio.agesci.it)
Cap.
Descrizione
I
Vademecum del Capo Gruppo
II
Vademecum Organizzazione
III
IV
Utilizzo di Fondi pubblici per finanziare le
attività associative ai diversi livelli
La responsabilità civile e penale dei Capi Agesci
Linee Guida per un economia al servizio
dell’educazione
Fonte
Organizzazione Nazionale
Luglio 2010
Agesci Lazio
Settembre 2010
Capo Scout e Capo Guida
Ottobre 2005
Allegato 4
VI
Uso Radio in attività
VII
Economia Associativa
VIII
IX
X
XI
XII
Procedura Censimenti
Noleggio Pullman
Assicurazione
Accordo Parchi
Tutti a Messa
Consiglio Generale
2001
Radio Scout
Settembre 2010
Estratti Statuto e regolamenti
Agesci
Contributo del Relatore
Contributo del Relatore
Contributo del Relatore
Contributo del Relatore
Don Paolo Benanti
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
… il “CONVEGNO”
Pag. IV di IV
V
… Chi siete? Che volete? Un fiorino! …
Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
I
Vademecum
del
Capo Gruppo
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Sommario
LETTERA DELLA CAPO GUIDA E DEL CAPO SCOUT
PRIME INDICAZIONI UTILI AL CAPO GRUPPO
LA STRUTTURA DELL’ASSOCIAZIONE
DOCUMENTI UFFICIALI
CENSIMENTI E PRIVACY
ASSICURAZIONI
LA RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE DEI CAPI AGESCI
LE RIVISTE ASSOCIATIVE
ECONOMIA ASSOCIATIVA
• Bilancio di Gruppo
• Attività di raccolta fondi per autofinanziamento
- Vendita di torte, di calendari o altro
- Organizzare recite e spettacoli
- Organizzare una tombola, una lotteria, una pesca di beneficienza
STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA DEL GRUPPO
• conto corrente bancario
• codice fiscale
• dichiarazione beni trasportati
• ricevuta per la riscossione dei contributi spese
• Fondo Gruppi che operano in Zone disagiate
ALCUNE “ATTENZIONI” DA PRESTARE DURANTE IL NOSTRO IMPEGNO EDUCATIVO
INDICAZIONI GENERALI PER UN BUON CAMPO ESTIVO
UTILI
• Logo ufficiale e carta intestata AGESCI
• Centro Documentazione
• Scheda medico sanitaria
• Gilwell
• Totem e Lanterna
• Specialità di squadriglia
DEMANIO
• Fondo Immobili
• Leggi Regionali
• Archivio Basi scout
GLI SCOUT SHOP
DICHIARAZIONI DI RAPPRESENTANZA LEGALE
LA SEGRETERIA NAZIONALE
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
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Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
LETTERA DELLA CAPO GUIDA E DEL
CAPO SCOUT
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Carissime, carissimi,
il cammino che abbiamo avviato in tutti questi anni, che ci sta
portando a raccogliere la soddisfazione di poter offrire il nostro
contribuito per lo sviluppo dello scautismo, sia nel “locale” che nel
“globale”, richiede altresì da parte di tutti noi alcune attenzioni che
vorremmo condividere con Voi Capi Gruppo:
innanzitutto occorre che le nostre Comunità Capi sappiano
costruire una presenza di qualità nella propria realtà, elaborando
progetti educativi di alto profilo, ma realizzabili;
che ogni Capo Gruppo senta forte l’esigenza di dare i giusti
stimoli ai singoli Capi affinché vengano rispettati i tempi dell’iter di
formazione capi;
che il rapporto con le famiglie dei nostri ragazzi sia sempre
tenuto in alta considerazione, con il coraggio e la lungimiranza di
ricreare o rafforzare una relazione indispensabile per il successo del
nostro progetto di uomo e di cristiano.
Se sapremo raggiungere questi obiettivi, ne trarrà vantaggio,
ancora di più, l’identità associativa dei nostri Capi, dei ragazzi e
delle loro famiglie!
Questo farà sì che il versamento della “quota associativa” venga
compreso come simbolo di “appartenenza” ed il Censimento come
prova della presenza, di quel….. “c’ero anch’io” nell’impegno per
costruire un mondo migliore.
Rivolgiamo la nostra preghiera alla Madonna degli Scout perché
aiuti il nostro cammino e ci aiuti a sorridere nelle difficoltà che
incontreremo.
Un abbraccio,
Maria Teresa Spagnoletti
Capo Guida
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Eugenio Garavini
Capo Scout
Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 3 di 32
Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
PRIME INDICAZIONI UTILI AL CAPO
GRUPPO
1.
2.
3.
4.
5.
Accertarsi di aver ricevuto le credenziali per l’accesso al
portale “LaCambusa”.
Raccogliere i dati del censimento dei soci del proprio
gruppo e procedere secondo le modalità definite.
Il termine ultimo per l’invio dei censimenti base è il 28
febbraio 2010, per i censimenti integrativi il 10 settembre
2010. Per non avere periodi di “scopertura” assicurativa
effettuare l’upload del censimento base su LaCambusa
entro 15 gennaio 2010: in questo modo i nuovi soci
saranno assicurati retroattivamente fin dal 1 ottobre 2009.
Curare, avvalendosi eventualmente dell’aiuto di un
membro della Comunità Capi, la gestione organizzativa ed
amministrativa del Gruppo. In particolar modo, provvedere
al corretto esercizio dell’economia associativa (vedi parti
dedicate) ponendo attenzione a:
a. redigere il bilancio di Gruppo;
b. aprire un conto corrente bancario per le operazioni
economiche di tutto il Gruppo;
c. richiedere il codice fiscale del Gruppo, se non in
possesso (si consiglia di verificare con i Capi Gruppo
precedenti);
d. se già in possesso, comunicare al più presto all’Agenzia
delle Entrate il cambiamento del rappresentante legale
(Capo Gruppo) e/o della sede del Gruppo;
e. nel caso sia stata aperta una Partita IVA, provvedere
immediatamente alla sua chiusura.
Leggere tutti gli argomenti di questo Vademecum !
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Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
LA STRUTTURA
DELL’ASSOCIAZIONE
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Come risulta dallo Statuto, l’Associazione è strutturata su più
livelli: centrale, regionale, zona e gruppo. I livelli sono tra loro
coordinati; ciascun livello è però – a norma dell’articolo 54 del
suddetto Statuto – responsabile della propria amministrazione e
finanziariamente autonomo.
Stato giuridico civilistico dell'associazione
Sul piano civilistico l'Agesci è un'associazione non riconosciuta,
cioè senza personalità giuridica, che svolge attività senza fini di
lucro.
L'AGESCI nazionale è iscritta nel Registro nazionale delle APS
(Associazioni di Promozione Sociale) con alcune “articolazioni
territoriali”: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia
Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna,
Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto. Alcune di
queste sono anche iscritte al Registro regionale delle APS.
Stato giuridico fiscale dell'associazione
In riferimento alla normativa fiscale l'Agesci si configura come un
ente non commerciale di tipo associativo. Questa definizione si
applica ad ogni livello associativo, definibile, come l'associazione
stessa, ente non commerciale.
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Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
DOCUMENTI
UFFICIALI
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• Patto Associativo
• Statuto
• Regolamento
• Regolamento metodologico
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Documenti
CENSIMENTI E PRIVACY
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• Censimenti
Il nuovo Programma Isola2010, utile per la
lavorazione
ed
invio
di
Censimenti/Autorizzazione
2010,
è
disponibile e scaricabile dal portale
censimenti - livello “Gruppi”
• Privacy
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Documenti
ASSICURAZIONI
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
L’AGESCI ha stipulato una polizza Multirischi che
comprende Infortuni e Responsabilità civile
verso terzi e garantisce gli associati durante le
loro attività svolte in ambito Agesci.
Sul sito trovate la polizza completa, le norme da
seguire ed i necessari moduli
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Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 8 di 32
Documenti
LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE
DEI CAPI
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Il Capo AGESCI, così come ogni altro individuo, ha il
dovere di rendere conto delle violazioni commesse.
Questo dovere si chiama “responsabilità”, la quale
viene regolata dalle leggi civili e penali che il capo,
come ogni altro, deve rispettare.
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Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 9 di 32
Documenti
RIVISTE ASSOCIATIVE
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Tutti i soci censiti ricevono la rivista Scout.
Essa si suddivide in quattro sezioni a seconda della
Branca. Abbiamo pertanto:
SCOUT - PROPOSTA EDUCATIVA - per Capi ed A.E.
SCOUT – GIOCHIAMO - per L/C e Capi
Branco/Cerchio
SCOUT – AVVENTURA - per E/G e Capi Reparto
SCOUT - CAMMINIAMO INSIEME - per Novizi/e,
R/S, MdN e Capi Comunità R/S
Per riconoscere l’ordine di uscita dei numeri sono
stampati, nel basso della copertina, dei quadratini
che indicano il numero d’ordine della sezione.
Viene inoltre inviata la rivista R/S SERVIRE
(bimestrale) ai Quadri, Capi Gruppo, Capi Unità e
Assistenti Ecclesiastici di Gruppo/Unità.
Chi desidera ricevere le riviste associative al di
fuori di quelle spedite in base al censimento, può
sottoscrivere abbonamenti utilizzando il modulo
predisposto.
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Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 10 di 32
Documenti
ECONOMIA ASSOCIATIVA
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
L’art. 54 dello Statuto e l’art. 82 del Regolamento
AGESCI impegnano ogni livello associativo
(Gruppo, Zona, Regione, livello nazionale) a
redigere un rendiconto annuale consuntivo,
preconsuntivo e preventivo che, una volta
approvati
dagli
organi
rappresentativi
rispettivamente competenti, dovranno essere
portati
a
conoscenza
della
struttura
immediatamente superiore.
E’ necessario, pertanto, prendere coscienza
dell’importanza di tali adempimenti che
consentono una gestione chiara e trasparente e
che possono essere presentati per qualsiasi
richiesta di informazioni da parte di genitori,
Parrocchia, Zona, Regione ed utilizzati per la
richiesta di finanziamenti agli enti locali.
I documenti base in materia sono:
• Linee Guida
• Disciplina e gestione delle sponsorizzazioni
• Utilizzo di fondi pubblici
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Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
BILANCIO DI GRUPPO
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Il bilancio di Gruppo rappresenta uno degli strumenti più importanti
per insegnare ai nostri ragazzi come agire nella legalità e con
responsabilità, dovendo dar conto del proprio operato e comunicare i
risultati degli impegni assunti con le risorse messe a disposizione dagli
associati e perciò dalle loro famiglie attraverso i censimenti.
Esaminando il bilancio si deve comprendere una particolare
“trasparenza”: da dove arrivano le risorse finanziarie, come sono
composte e come vengono spese nel corso dell‟attività annuale del
gruppo. E‟ quindi corretto fare il bilancio in tutte le occasioni in cui si
sono amministrate risorse, comprendendo anche le entrate e le spese
del Campo estivo e l‟inventario dei beni non deperibili,
accompagnandolo da una relazione di commento che aiuti a
comprenderlo fino in fondo.
Per redigere il bilancio di Gruppo si usa un modello base definito
dall‟associazione che permette alla Zona di confrontare i bilanci dei
vari Gruppi al fine di poter individuare e segnalare ai Gruppi buone
prassi e possibili soluzioni.
Per le Unità si può cominciare ad inserire gli avanzi o disavanzi delle
casse di unità a fine anno (azzerandole dopo i campi estivi) poiché le
unità non esistono come livello associativo autonomo ma sono parte
del Gruppo.
ATTENZIONE!
E‟ importante che i Gruppi in possesso di codice fiscale tengano in
archivio copia del Bilancio consuntivo di ogni anno corredato da un
verbale, su carta intestata del Gruppo, di cui al seguente fac-simile:
La Comunità Capi del Gruppo AGESCI ……………………… , riunitasi il giorno
……..……….., approva il Bilancio consuntivo dell’anno ……… che presenta
il seguente saldo ………………………
(a seguire le firme dei presenti)
Questo impegno si rende necessario a fronte degli eventuali controlli previsti dalla normativa vigente - volti a verificare i requisiti qualificanti
previsti dalla normativa tributaria.
(vedi anche pagg. 19-20)
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Pag. 12 di 32
Documenti
Semplici regole da seguire in relazione ad alcune attività svolte dai Gruppi
ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI PER
AUTOFINANZIAMENTO
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Organizzare una festa all'aperto oppure uno spettacolo di
beneficenza, mettere un banchetto in occasione di un evento
per farsi conoscere e raccogliere fondi comporta una serie di
adempimenti amministrativi e fiscali che l'ente organizzatore
deve conoscere. Questi adempimenti variano a seconda del tipo
di iniziativa e anche del Comune in cui si agisce.
Questo tipo di attività possono essere svolte dai Gruppi entro
certi limiti imposti dallo Statuto e dalla natura di ente non
commerciale dell’Agesci. Un’attività per la raccolta di fondi finalizzata ad autofinanziamento - è consentita e gode di
determinati benefici purché abbia determinate caratteristiche
ossia che venga effettuata occasionalmente, in concomitanza di
ricorrenze, celebrazioni e campagne di sensibilizzazioni.
Quanto ricevuto a seguito di raccolte pubbliche, è escluso da Iva
ed esente da ogni tributo, purché le raccolte pubbliche,
rispettino i canoni sanciti dalla Circolare ministeriale n.
124/E/1998 e cioè:
- siano rivolte a una massa indistinta di soggetti
- siano occasionali (si attende, però, il decreto ministeriale che
stabilisca i confini della occasionalità)
- vengano svolte in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o
campagne di sensibilizzazione
- i servizi prestati o i beni ceduti siano di modico valore
- venga redatto, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio,
un apposito e separato rendiconto completo delle entrate e
delle uscite per ogni raccolta effettuata, accompagnato da una
relazione illustrativa dal quale deve risultare in modo chiaro e
trasparente la descrizione degli eventi.
Daremo qui una sintesi di tutte quelle cose che generalmente si
è comunque tenuti a compiere.
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Documenti
Semplici regole da seguire in relazione ad alcune attività svolte dai Gruppi
ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI PER
AUTOFINANZIAMENTO
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
• Vendita di torte, di calendari o altro
Nei casi in cui si decida di distribuire cibi e bevande, il
discorso si fa più delicato: la somministrazione in
occasione di fiere, mercati e feste è in genere normata dai
singoli Comuni. Molti di questi prevedono che l'attività
possa essere autorizzata solo per il periodo della
manifestazione e solo nel luogo e nei locali indicati.
Quando si tratta di iniziative nell'ambito della beneficenza
o di tipo solidaristico, religioso, sociale o politico, spesso
non vengono richiesti i requisiti professionali, cioè non
viene richiesta l'iscrizione in appositi registri comunali che
si ottiene solo dopo aver frequentato corsi professionali o
avere esercitato in proprio attività di ristorazione e simili.
Si devono comunque rispettare le corrette norme
igieniche e di conservazione dei cibi. Anche se non viene
richiesto loro il libretto sanitario, i volontari devono
seguire un corso e l'organizzazione deve fornire e far
sottoscrivere ad ognuno di loro le norme di
comportamento per la preparazione e manipolazione
sicura degli alimenti (si tratta di norme definite
dall'Organizzazione mondiale della sanità). Resta
comunque il fatto che per distribuire cibi e bevande
occorre l'autorizzazione igienico-sanitaria rilasciata dal
sindaco previa certificazione della Asl.
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Semplici regole da seguire in relazione ad alcune attività svolte dai Gruppi
ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI PER
AUTOFINANZIAMENTO
• Organizzare recite e spettacoli
Il gruppo può organizzare spettacoli e intrattenimenti:
musica, teatro, letture di brani letterari, proiezioni di film.
In questo caso bisogna ricordarsi che sulle opere
d'ingegno pesano i diritti Siae. Le organizzazioni devono
dunque fare una comunicazione preventiva in carta libera
all'ufficio SIAE competente per territorio indicando
genere dello spettacolo, giorno, ora e luogo, prezzo del
biglietto. La SIAE a sua volta, rilascia un permesso e un
borderò, cioè un modulo che l'artista compila fornendo le
indicazioni necessarie per calcolare il diritto d'autore, che
vanno pagati anche se lo spettacolo è gratuito. Spesso se
gli organizzatori dichiarano di essere volontari e di
lavorare in modo completamente gratuito e anche gli
artisti fanno il loro numero gratuitamente, gli uffici della
SIAE offrono alle organizzazioni diverse facilitazioni. Nel
caso in cui gli artisti siano pagati, inoltre, non bisogna
dimenticare di fare i dovuti versamenti all'Enpals e
all'Inps.
Ogni qual volta il luogo dello spettacolo è aperto al
pubblico, il personale SIAE può accedere per verificare il
rispetto della normativa; il locale associativo in cui
avviene lo spettacolo viene considerato "non aperto al
pubblico" quando vi si accede esclusivamente dall'interno
della sede sociale, l'ingresso della quale deve essere
rigorosamente riservato ai soci.
Attenzione: nonostante la riduzione o l'esenzione
dall'imposta sugli intrattenimenti, resta pur sempre da
chiedere alla SIAE il permesso per l'utilizzo di opere
protette da diritto d'autore e pagare i diritti relativi.
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
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Semplici regole da seguire in relazione ad alcune attività svolte dai Gruppi
ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI PER
AUTOFINANZIAMENTO
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• Organizzare una lotteria, una tombola, una pesca
di beneficienza
Il D.P.R. 26 ottobre 2001, n. 430 consente alle associazioni
assistenziali, culturali, ricreative e sportive riconosciute
l'organizzazione di lotterie, tombole e pesche di beneficenza,
se queste manifestazioni sono necessarie per far fronte alle
proprie esigenze finanziarie; le tombole possono assegnare
premi in denaro, tuttavia il totale dei premi in palio non deve
superare € 12.911,42; le lotterie e le pesche di beneficenza
non possono assegnare premi in denaro, tuttavia il ricavato
può arrivare fino a € 51.645,68.
Se la manifestazione è diretta anche ai non soci, i premi
corrisposti sono soggetti ad una ritenuta d’acconto alla fonte
a titolo d’imposta (l’aliquota è il 10%).
Per organizzare questo tipo di manifestazioni il
rappresentante legale deve innanzitutto inviare la
comunicazione
all'Ispettorato
compartimentale
dei
Monopoli di Stato, che rilascia l'apposito nulla-osta (anche
con silenzio - assenso se non fornisce diniego entro 30
giorni) previsto dal c. 13-quinquies art. 39 legge 24
novembre 2003, n. 326; poi deve dare comunicazione,
almeno 30 giorni prima, al Prefetto e al Sindaco del Comune
in cui sarà effettuata l'estrazione, allegando:
- per le lotterie: il regolamento nel quale sono indicati la
quantità e la natura dei premi, la quantità ed il prezzo dei
biglietti da vendere, il luogo in cui vengono esposti i premi, il
luogo ed il tempo fissati per l'estrazione e la consegna dei
premi ai vincitori. La vendita dei biglietti della lotteria deve
essere limitata al territorio della Provincia;
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 16 di 32
Documenti
Semplici regole da seguire in relazione ad alcune attività svolte dai Gruppi
ATTIVITA DI RACCOLTA FONDI PER
AUTOFINANZIAMENTO
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- per le tombole: il regolamento con la specificazione dei
premi e con l'indicazione del prezzo di ciascuna cartella,
più la documentazione comprovante il versamento della
cauzione. Per la tombola la vendita delle cartelle è
limitata al Comune;
- per le pesche di beneficenza: il numero dei biglietti da
emettere ed il relativo prezzo. La vendita dei biglietti è
limitata al territorio dove si effettua la manifestazione.
Dal momento che il Prefetto può vietare lo svolgimento
delle manifestazioni se non gli risulta che essa sia
necessaria per far fronte alle esigenze finanziarie
dell'associazione, conviene che nella comunicazione si
descriva come il ricavato sia indispensabile per garantire il
raggiungimento degli scopi istituzionali.
Il ricavato di queste manifestazioni è escluso dal campo di
applicazione IVA, non è soggetto all'IRES e all'IRAP se
trattasi di raccolte pubbliche occasionali di fondi.
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
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STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA
DEL GRUPPO
• Conto corrente bancario
Criteri di maggiore trasparenza nelle operazioni
economiche e di sicurezza rendono consigliabile l’apertura
di un conto corrente bancario. Il conto va intestato ad
“AGESCI Gruppo …”, non ad una/due persone della
Comunità Capi anche fossero i Capi Gruppo, perché ad
ogni cambio di persona andrebbe chiuso e riaperto e,
soprattutto, non assicurerebbe la ricercata trasparenza. La
firma spetta congiuntamente ai Capi Gruppo
(rappresentanti legali del Gruppo) che dovranno firmare
entrambi le operazioni di prelievo da eseguire. Esiste la
possibilità di delegare ad un terzo (es. il Tesoriere ove
esiste) il potere di agire sul conto con firma disgiunta per
rendere più semplici tali operazioni.
Documenti da presentare:
- una dichiarazione attestante che il Gruppo esiste e chi
sono i Capi Gruppo, che può essere richiesta alla
Segreteria regionale o alla Segreteria nazionale (vedi voce
corrispondente)
- copia dello Statuto
- codice fiscale del Gruppo
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Vademecum del Capo Gruppo
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Documenti
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STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA
DEL GRUPPO
Codice fiscale del Gruppo
Il Gruppo, sempre in quanto livello associativo autonomo, è titolare di proprio
codice fiscale che va presentato per ogni intestazione od operazione economica
(per es. aprire un conto corrente, sottoscrivere un contratto di locazione,
ricevere una donazione o un legato, fattura di acquisto materiale, ecc.).
I Gruppi non svolgendo attività commerciale non devono per nessun motivo
richiedere la Partita Iva.
Il codice fiscale viene rilasciato dall‟Agenzia delle Entrate del proprio territorio
dietro semplice richiesta (su mod. AA5/6 reperibile presso l‟Agenzia) compilata
e sottoscritta dal Capo Gruppo (rappresentante legale): ogni cambiamento del
Capo Gruppo indicato o della sede del Gruppo deve essere comunicato all'ufficio
locale dell'Agenzia delle Entrate, che provvede a modificare i dati (senza alcuna
spesa) inseriti nel Codice Fiscale.
Sia nel caso di prima richiesta di codice fiscale che nel caso di comunicazione di
variazione dati, il rappresentante legale dovrà esibire:
il proprio documento di identità ed una sua fotocopia,
un verbale, su carta intestata del Gruppo, dell‟avvenuta nomina del
Rappresentante Legale con questo fac-simile:
La Comunità Capi del Gruppo AGESCI ………………………, riunitasi il giorno
………………, nomina il Sig. ………………………
……… – nato a …………………… il ………………… e residente a ………………………… in Via
……………………………… – nel ruolo di Capo Gruppo ed in quanto tale, in base all’art.
20 dello Statuto di questa Associazione, Rappresentante Legale del Gruppo in
parola.
(a seguire le firme dei presenti)
la copia dello Statuto
Se la richiesta viene presentata tramite un delegato, questo dovrà produrre
fotocopia del documento d‟identità del delegante (che avrà compilato e firmato
l‟apposito quadro “Delega”).
Nel caso della richiesta di chiusura del codice fiscale (estinzione), la pratica dovrà
essere presentata direttamente dal Capo gruppo.
E‟ indispensabile seguire la corretta compilazione dei soli campi:
QUADRO A:
Barrare, a seconda dei casi, il tipo di richiesta:
- se 1 (attribuzione CF) la data di costituzione sarà quella di primo censimento
AGESCI (quindi non antecedente il 1 ottobre 1974)
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- se 2 (variazione dati) la data di variazione sarà quella
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DEL GRUPPO
riferita nel verbale
- se 3 (estinzione) la data di estinzione sarà quella di chiusura del Gruppo.
QUADRO B:
* Denominazione – AGESCI Gruppo …………
* Natura giuridica – 12
* Sigla – lasciare in bianco
* Termine approvazione bilancio – lasciare in bianco
* Codice attività – 949990
* Descrizione Attività – lasciare in bianco
* Sede legale – indirizzo della sede del gruppo
* domicilio fiscale – lasciare in bianco
QUADRO C:
Inserire i dati relativi al Capo Gruppo (rappresentante legale)
* codice carica - 1
SOTTOSCRIZIONE:
Compilare se il modulo viene presentato direttamente dal Capo Gruppo
designato quale Rappresentante Legale oppure
DELEGA:
Compilare se la richiesta viene presentata da un delegato oppure
IMPEGNO ALLA TRASMISSIONE TELEMATICA:
Se la richiesta viene presentata da un intermediario.
Modello EAS
Una volta terminata la pratica (sia di richiesta che di variazione), sarà necessario
presentare il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da
parte degli enti associativi (EAS). Nel caso di prima richiesta di codice fiscale, il
modello deve essere presentato entro 60 giorni: basterà inviare la copia del
certificato di attribuzione alla Segreteria nazionale che provvederà, con modalità
che verranno successivamente spiegate, a trasmettere l‟EAS all‟Agenzia delle
Entrate, rinviando poi al Capo gruppo il modello stesso con la ricevuta di
avvenuta trasmissione.
Nel caso di variazione del Rappresentante Legale e/o sede legale, sarà possibile
compilare e consegnare l„EAS direttamente all‟Agenzia delle Entrate: basterà
fare attenzione a riempire i soli campi così come compilati sul primo modello
redatto dalla Segreteria nazionale.
L‟art. 30 del D.to Lg 185/2008, che ha sancito l‟obbligo dell‟adempimento del
modello EAS, prevede anche l‟obbligo di una corretta tenuta contabile: a tal
fine, invitiamo a leggere il capitolo “Bilancio di Gruppo” a pag. 12 di questo
Vademecum.
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STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA
DEL GRUPPO
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• Dichiarazione dei beni trasportati
A causa dell’abolizione del DPR 627/78 relativo all’obbligo
di emissione della bolla d’accompagnamento per i beni
viaggianti, i gruppi che trasportano materiali possono
seguire questa procedura a seconda della tipologia:
Beni materiali appena acquistati (generi nuovi) : sono
tutti quei beni che vengono acquistati da negozi,
supermercati e grossisti. Per questi beni il venditore
rilascia lo scontrino o la ricevuta fiscale che, conservati a
bordo del veicolo, servono a dimostrare che quei beni
sono stati acquistati e regolarmente registrati e pagati.
Beni già di proprietà del Gruppo (generi usati) : sono
tutti quei beni che appartengono già al gruppo e che
vengono normalmente utilizzati per le attività, quindi
tende, legnami, attrezzi, cordame, giochi, pentolame, ecc.
Per trasportare tali materiali basta dichiarare, a firma del
Capo Gruppo, che quanto trasportato (elencare quali sono
i materiali) è si proprietà del gruppo, che viene utilizzato
per lo svolgimento delle attività proprie dello scautismo e
che non è destinato alla vendita.
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STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA
DEL GRUPPO
• Ricevute per la riscossione dei contributi spese
Per qualsiasi contributo di rimborso spese/quota entrata
nelle casse delle Unità o del Gruppo (anche per le singole
uscite) andrebbe emessa una ricevuta.
E’ realistico pensare che almeno per i contributi di una
certa rilevanza (per es. la quota del censimento annuale,
la quota del campo estivo,…) si emetta la ricevuta
specificando la causale, anche per garantirsi da eventuali
contestazioni circa l’effettuazione o meno dei pagamenti.
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STRUMENTI PER LA GESTIONE ECONOMICA
DEL GRUPPO
• Fondo Gruppi che operano in zone disagiate
1. I gruppi che operano in realtà difficili e disagiate e
desiderano accedere al fondo, devono presentare la
richiesta, attraverso i comitati regionali, al Comitato
Nazionale.
2. Il contributo richiesto dovrà costituire un sostegno
economico allo svolgimento dell’attività “ordinaria”
del gruppo (acquisto materiale, equipaggiamento,
formazione capi....). Il gruppo interessato ne indicherà
la destinazione nella domanda e sarà elargito in buoni
da spendere presso cooperative/rivendite ufficiali
scout o fondi per formazione.
3. Le richieste dovranno essere presentate al Comitato
Nazionale.
4. Il Comitato Nazionale analizzerà le singole richieste
e delibererà l’utilizzo del fondo e terrà informato il
Consiglio Nazionale.
5. Entro l’anno successivo al ricevimento del
contributo, il gruppo dovrà relazionare al comitato
regionale sulle modalità di spesa.
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ALCUNE “ATTENZIONI” DA PRESTARE
DURANTE IL NOSTRO IMPEGNO EDUCATIVO
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a. Le unità siano direttamente sorvegliate da capi; se ciò non fosse
possibile, per la particolare natura dell’attività, i capi e l'Assistente di Unità
dovranno sempre essere dettagliatamente informati di tutte le attività ed i
programmi; l'ignorare attività che, per il diritto, si svolgevano sotto la loro
responsabilità potrebbe aggravare la loro posizione. I campi, comunque,
debbono essere sempre diretti da maggiorenni.
b. Tutti i soci debbono essere censiti: in caso di infortunio sarà
l'assicurazione associativa a rimborsare il danno nei limiti della polizza.
c. Ogni scout venga accettato sulla base di una domanda scritta, firmata
dai genitori; così pure ci si comporti in occasione dei campi e della vacanze
di branco, delle uscite si squadriglia ecc.. I genitori debbono essere
informati delle particolarità delle attività più impegnative.
d. Si usino sempre mezzi di trasporto regolari e mai mezzi di fortuna
(evitare in ogni caso l'autostop).
e. In fase di programmazione delle attività si tengano in considerazione
la capacità, l'età e le forze di chi dovrà attuarle: si ottengano sempre gli
opportuni permessi ed autorizzazioni.
f. Tutte le attività debbono essere seguite da persone idonee, capaci ed
in numero sufficiente.
g. Il “primo soccorso" è indispensabile ad ogni uscita: per i campi
assicurarsi che il Pronto Soccorso sia vicino e facilmente raggiungibile.
h. Fare attenzione a tutto ciò che può costituire attività specificatamente
pericolosa: accensione di fuochi, abbattimenti di alberi, costruzioni
pioneristiche, marcia sui terreni disagevoli od in ore notturne, condizioni
del mare, fiume, lago e quant'altro.
i. Il collocamento e la manutenzione delle attrezzature e delle
installazioni richiedono adeguata esperienza ed una attenta sorveglianza.
j. Non lasciare mai il campo senza la presenza di un capo.
k. Occorre valutare bene il patrimonio della propria unità, calcolare con
un certo margine per gli imprevisti le quote di campo, valutare
esattamente le possibilità di reperire fondi prima di assumere impegni
finanziari.
l. In tutte le attività attenersi alle norme di una particolare prudenza e
perizia.
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INDICAZIONI GENERALI PER UN
BUON CAMPO ESTIVO
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Avvisare sempre il sindaco del comune dove si fa il campo; in questo
modo, se bisogna rispettare regole particolari sarete avvisati.
Attenzione però per gli L/C: se fate il campo in una casa di un privato (es.
CONTADINO) questa dovrebbe essere a norma di legge ( CHIEDETEGLIELO
!). Se dite al Comune che siete in questa casa e il Comune manda un
controllo e trova la casa non a norma, voi non correte pericoli, ma il
contadino sì !! E’ quindi opportuno prima parlare col proprietario della
casa e poi, semmai, avvisare il Comune.
Preparare sempre una buona documentazione sanitaria dei partecipanti:
certificato medico di sana e robusta costituzione, scheda sanitaria con
indicate le date dei vaccini, le allergie, la malattie contagiose già avute, n°
del libretto sanitario.
Mantenere la cucina in ordine e pulita. Comprare gli alimenti deperibili
sempre e solo nel giorno in cui si intende consumarli.
Preparare un buon PRONTO SOCCORSO degno del suo nome: è inutile che
si porti al campo antibiotici, antivipera e altre cose che senza parere
medico è assolutamente sconsigliato somministrare ! Meglio avere poche
cose pulite e funzionanti di vero pronto soccorso (garze sterili, bende,
cerotti, disinfettante, cerotto di carta, qualche pomata o unguento per
punture d ‘insetto e contusioni, ecc..) e lasciare che ogni altro problema lo
risolva il medico o il pronto soccorso (si pensi a cosa può succedere se si
somministra anche una semplice aspirina a qualcuno che è allergico e non
si sapeva !!!!!!! Meglio non correre il rischio).
Attenzione alla scelta del luogo dove si costruiscono le latrine. Il più
possibile lontano dalla cambusa, o dal tratto di fiume dove si usa l’acqua
per lavarsi e per cucinare !
Prima di partire informarsi sempre se le ASL richiedono qualcosa di
particolare e se è effettivamente possibile che facciano controlli. Tenere
presente che, se si avvisano le autorità della nostra presenza in loco, poi
dobbiamo essere pronti a eventuali controlli.
Usare sempre il buon senso e la diligenza del BUON CAPO SCOUT !
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• Logo ufficiale e carta intestata
UTILI
L’immagine dell’Associazione è il modo in cui, a livello
formale, logo, colori, fotografie, parlano dello
scautismo a chi non è scout. L’immagine deve essere
sempre la stessa: è necessario usare i logo e i colori
ufficialmente
approvati
dall’Associazione:
è
importante che i vari livelli associativi si adeguino
all’immagine coordinata, in modo tale da fornire
all’esterno una “visibilità associativa” unitaria.
La carta intestata che si usa nel corso degli eventi locali
deve essere uguale a quella usata a livello nazionale,
con le opportune modifiche per indicare gli indirizzi e i
contatti di riferimento locali; i files utili per preparare
la propria carta intestata si possono richiedere alla
Segreteria regionale.
•
Centro Documentazione
•
Scheda medico sanitaria
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
UTILI
• Insegne Gilwell
Ai nuovi nominati viene inviata una lettera contenente
tutte le informazioni necessarie per ricevere le insegne
Gilwell; coloro che avessero smarrito o deteriorato le
insegne, possono richiederle compilando in ogni sua parte
la scheda ed inviandola all’AGESCI - Piazza Pasquale Paoli
18, 00186 Roma - oppure a mezzo fax al n. 06/68166236 –
oppure per e-mail [email protected], senza inviare
denaro.
La Fiordaliso provvederà all’invio a mezzo spedizione
postale in contrassegno, all’indirizzo indicato: l’interessato
dovrà pagare l’importo dovuto direttamente al
portalettere. È possibile comunque, indicandolo nella
richiesta, il ritiro “brevi manu” presso gli uffici della
Fiordaliso in Roma, Piazza Pasquale Paoli 18 (dalle ore 9
alle 13 e dalle 14 alle 17).
Costo dei prodotti:
Fazzoletto : € 13,00 (ritiro a mano)
€ 20,50 (contrassegno a ½ Corriere expr)
Nodo : € 5,00 (ritiro a mano)
€ 12,50 (contrassegno a ½ Corriere expr)
Tizzoni : € 5,00 (ritiro a mano)
€ 12,50 (contrassegno a ½ Corriere expr)
Completo : € 23,00 (ritiro a mano)
€ 30,50 (contrassegno a ½ Corriere expr)
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UTILI
• Totem – Targhetta Lanterna
Per la richiesta del totem di Branco o della targhetta per la
lanterna del Cerchio occorre che l’unità sia censita per
l’anno in corso.
Sia la scheda per richiedere il Totem che quella per
richiedere la targhetta devono essere inviate all’AGESCI Piazza Pasquale Paoli 18, 00186 Roma - oppure a mezzo
fax al n. 06/68166236 – oppure per e-mail
[email protected], senza inviare denaro.
La Fiordaliso provvederà all’invio a mezzo spedizione
postale in contrassegno, all’indirizzo indicato: l’interessato
dovrà pagare l’importo dovuto direttamente al
portalettere.
È possibile comunque, indicandolo nella richiesta, il ritiro
“brevi manu” presso gli uffici della Fiordaliso soc. coop. in
Roma, Piazza Pasquale Paoli 18 (dalle ore 9 alle 13 e dalle
14 alle 17).
Costo dei prodotti:
Totem e incisione :
€ 34,50 (ritiro a mano)
€ 42,00 (contrassegno a ½ Corriere expr)
Targhetta e incisione :
€ 18,00 (ritiro a mano)
€ 25,50 (contrassegno a ½ Corriere expr)
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
UTILI
• Specialità di squadriglia
Le specialità sono dodici (alpinismo, artigianato,
campismo, civitas, esplorazione, espressione, giornalismo,
internazionale, natura, nautica, olympia, pronto
intervento).
La richiesta, preparata a cura degli Incaricati Regionali alla
branca E/G, va inoltrata all’AGESCI – Piazza Pasquale Paoli
18, 00186 Roma - oppure a mezzo fax al n. 06/68166236 –
oppure per e-mail [email protected], senza inviare
denaro, indicando l’elenco delle specialità da inviare e il
recapito della persona a cui spedirle. È necessario, altresì,
indicare il numero di codice fiscale della Regione al fine di
consentire alla Fiordaliso l’obbligo di emissione della
fattura di vendita.
La Fiordaliso provvederà all’invio a mezzo spedizione
postale in contrassegno, all’indirizzo indicato: l’interessato
dovrà pagare l’importo dovuto direttamente al
portalettere.
Costo del prodotto:
Specialità (cad) :
€ 3,10 (ritiro a mano)
€ 9,10 (contrassegno a ½ Corriere expr)
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 29 di 32
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
GLI SCOUT SHOP
DEMANIO
E’ uno degli ambiti nei quali si articola l'Organizzazione.
Si occupa di tutti gli aspetti legati alle basi ed ai terreni:
•
Fondo Immobili
•
Leggi Regionali
•
Archivio Basi Scout
Fiordaliso è una società cooperativa nata per fornire beni e
servizi all'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
(AGESCI) e ai soci scout.
Una struttura specializzata, operante nel mondo
commerciale, che si impegna a fornire agli scout di tutte le
età i libri, le riviste, le uniformi, i distintivi e i materiali per la
vita all'aria aperta, con un'attenzione mirata al prezzo e alla
qualità.
Ne fanno parte la stessa AGESCI e le cooperative regionali di
cui gli Scout Shop sono lo "sportello" aperto al pubblico.
Indirizzi e orari di apertura
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Vademecum del Capo Gruppo
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DICHIARAZIONI DI
RAPPRESENTANZA LEGALE
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Con l’entrata in vigore del decreto del Presidente della
Repubblica n. 445 del 28/12/2000, Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di
documentazione amministrativa, si rende noto che in base
all’art. 46 lettera v), è possibile autocertificare la propria
iscrizione; pertanto, ogni qualvolta si rendesse necessario, è
possibile dichiarare, su carta libera per gli usi consentiti dalla
Legge, la propria appartenenza e ruolo ricoperto
nell’associazione.
Nel caso la dichiarazione debba attestare la rappresentanza
legale - prevista nello stesso articolo alla lett. u) - è
necessario comunque fare riferimento agli articoli dello
Statuto dove questa viene esplicitata:
- art. 20 : il e la Capo Gruppo
- art. 29 : il e la Responsabile di Zona
- art. 38 : il e la Responsabile Regionale
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Vademecum del Capo Gruppo
Pag. 31 di 32
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
(…tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere….)
LA SEGRETERIA NAZIONALE
VORREI AVERE
INFORMAZIONI SULLE
ASSICURAZIONI.....
[email protected]
06.68166222
CI SONO CAMPI
ALL’ESTERO?
[email protected]
06.68166209-24
CHISSA’ SE POSSO
FARE LA TESI
SULLO
SCAUTISMO.....
[email protected]
06.68166203-33
SONO STATO
PRESO AL CFA?
SONO STATO PRESO AL
CAMPO DI
COMPETENZA EG /
SPECIALIZZAZIONE RS /
CANTIERE?
[email protected]
06.68166204
[email protected]
06.68166219
MI SERVE UNA
DICHIARAZIONE…..
[email protected]
06.68166216
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
E’ TUTTO A
POSTO IL
NOSTRO
CENSIMENTO?
[email protected]
06.68166213-23
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II
Vademecum
Organizzazione
Agesci Lazio
( in vigore dal 27 Settembre 2010)
Pag. 1 di 24
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Indice
PREMESSA .................................................................................................... 3
MAPPA DEL SETTORE ORGANIZZAZIONE .............................................................. 3
PERSONALE DI SEGRETERIA ............................................................................... 4
Funzioni .................................................................................................. 4
Procedure particolari .......................................................................... 5
Modalità d’iscrizione ad un CFM......................................................... 6
Il pagamento della quota di iscrizione ................................................ 7
La lista d’attesa ................................................................................... 7
Modalità d’iscrizione ad una ROSS ...................................................... 8
Referenti .............................................................................................. 10
TESORERIA .................................................................................................. 11
Funzioni ................................................................................................ 11
Procedure ............................................................................................. 11
Referenti. ............................................................................................. 12
REFERENTE SEDE REGIONALE .......................................................................... 13
Premesse e Funzioni ............................................................................. 13
Procedure ............................................................................................. 14
REFERENTE ATTREZZATURE ............................................................................ 15
Premesse e Funzioni ............................................................................. 15
Procedure ............................................................................................. 16
REFERENTE INFORMATICO .............................................................................. 17
Funzioni ................................................................................................ 17
Procedure ............................................................................................. 17
REFERENTE BASI SCOUT................................................................................. 18
Funzioni ................................................................................................ 18
Procedure ............................................................................................. 18
REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEL FURGONE REGIONALE .................... 20
SERVIZIO RIPARAZIONE TENDE ................................................................ 23
SERVIZIO CUCITURA FAZZOLETTONI ........................................................ 23
SERVIZIO RIPARAZIONE INDUMENTI SCOUT ............................................ 23
RIFERIMENTI UTILI ................................................................................... 24
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Vademecum
Organizzazione Agesci Lazio
Pag. 2 di 24
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
PREMESSA
Il presente manuale ha il solo scopo di rendere esplicite le procedure per la gestione
del sistema organizzativo regionale o, perlomeno, di alcuni suoi punti cardine.
E’ da intendersi come strumento di lavoro sottoposto a periodiche revisioni, che
dovrà fare tesoro dei consigli e dei suggerimenti che, ci auspichiamo, arriveranno da
tutti i livelli organizzativi, per via della sua concreta utilizzazione.
Allo stesso modo però, questo manuale non potrà essere considerato uno
strumento facoltativo; esso infatti, essendo espressione delle linee condivise dal
Comitato, detta le regole per l’accesso e l’utilizzo delle risorse (beni e servizi), della
Regione Lazio.
Esso è rivolto in primo luogo ai quadri, alle pattuglie e ai formatori ma anche a tutti i
singoli capi della regione che, con diverse modalità, si confrontano con il livello
associativo regionale.
Per suggerimenti e contributi potete contattare la Segreteria Regionale o Gli
Incaricati Regionali all’Organizzazione, facendo esplicito riferimento a questo
documento.
MAPPA DEL SETTORE ORGANIZZAZIONE
Personale di
Segreteria
Cristina Loredana
Paola
Referente
informatico
Referente
Attrezzature
Edoardo
Pinci
II.RR.O.
Mauro Giannelli
Patrizia Taglioni
Tesoriere
Bruno D’Attilia
Referente
Sede Regionale
Gaetano
Italiano
Mauro Giannelli
(A.I.)
Referente
Basi Scout
Christian Josso
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Vademecum
Organizzazione Agesci Lazio
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PERSONALE DI SEGRETERIA
Funzioni
La segreteria svolge funzioni di supporto all’organizzazione regionale
dell’associazione; in questo ambito svolge un servizio di raccordo con il livello
centrale ed i livelli zonali.
E’ punto di riferimento per tutti gli associati della regione per la ricerca, la raccolta e
la diffusione delle informazioni al fine di favorire lo sviluppo dello scoutismo
regionale.
E’ responsabile del corretto e puntuale espletamento delle sotto elencate attività:
1. apre, protocolla, evade e smista la posta cartacea i fax e la posta elettronica in
entrata e in uscita;
2. risponde al telefono e accoglie il pubblico negli orari di apertura della segreteria;
3. svolge attività di “piccola cassa” provvedendo all’incasso di contanti e/o assegni
con rilascio della relativa ricevuta di avvenuto pagamento;
4. nell’ambito della suddetta attività istruisce le carte per il rimborso per cassa in
contanti delle somme dovute agli associati e le liquida in accordo con II.RR.O. o
tesoriere;
5. espleta tutte le attività assegnate dal Centrale per il buon fine delle autorizzazioni
di unità e dei censimenti;
6. nell’ambito della suddetta attività predispone i censimenti del livello regionale;
7. svolge attività di segreteria degli organi collegiali regionali (Comitato e Consiglio),
provvedendo alla redazione dei verbali. Presenzia ad Assemblee, Consigli e
Convegni Regionali;
8. svolge attività di segreteria particolare dei Responsabili Regionali;
9. consegna il materiale regionale prenotato dagli associati e prende in carico il
materiale che rientra. Nel caso del furgone controlla n° Km. e livello carburante
ad ogni rientro.
10. Gestisce la prenotazione delle stanze riunioni.
11. Raccoglie e gestisce tutte le adesioni a CFM, CAM, CAEX, CCG, Campetti di
specialità, Campi per Capi Squadriglia, Piccole Orme, Volo regionale, Challenge,
ROSS, Route dei Partenti; le adesioni a tutti gli eventi regionali regolarmente a
programma (Convegni, Laboratori, ecc.) e le adesioni ad Eventi internazionali
(Jamboree, ecc.) autorizzate dal Comitato
12. Per i CFM e le ROSS provvederà a raccogliere tutti i giudizi e ad inviarli ai vari
interessati;
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Organizzazione Agesci Lazio
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13. attivata dal Comitato Regionale provvede alla redazione delle nomine a capo,
delle nomine del livello regionale (incaricati e referenti) e di quelle a capo campo;
14. gestisce tutte le procedure necessarie, dalla ricezione delle richieste di nomine a
Capo, alla loro spedizione al “Centrale” una volta firmate dai Responsabili
Regionali. Provvede alle registrazioni a nomina avvenuta sul file predisposto
15. può essere attivata come segreteria di eventi regionali purché ciò sia
compatibile, all’interno del normale orario di lavoro, con le altre attività
lavorative “ordinarie”; eventuali attività straordinarie della segreteria vanno
concordate anticipatamente con gli II.RR.O., sentiti i diretti interessati.
16. periodicamente provvede all’archiviazione e all’occorrenza, in accordo con gli
II.RR.O., al relativo macero dei documenti regionali cartacei e/o elettronici;
17. provvede ad attivare, secondo necessità e per quanto di competenza, i diversi
membri
della
Pattuglia
Organizzazione
(ad
es.
manutenzioni,
approvvigionamenti).
Per quant’altro qui sopra non riportato e/o non riconducibile, il Personale di
Segreteria farà espresso riferimento agli II.RR.O. o, in loro assenza, ai RR.RR. .
Responsabili del servizio svolto dal Personale della Segreteria Regionale sono gli
II.RR.O., unitamente ai Responsabili Regionali nella loro qualità di datori di lavoro.
N.B. 1
E’ buona educazione non richiedere alla segreteria prestazioni oltre il normale orario
di lavoro, avendo anche cura di non chiedere il supporto della segreteria all’ultimo
momento. In tali casi la segreteria può rifiutarsi di prestare assistenza.
Ad ogni modo, la segreteria, dietro richiesta preventiva e se disponibile, potrà
effettuare lavoro in straordinario, a supporto di Comitato, Branche e Settori, in
occasione di eventi regolarmente programmati.
N.B. 2
La segreteria non effettua in nessun caso operazioni di carico e scarico materiali
(Tende, gruppo elettrogeno, calendari, materiali vari, ecc.). I materiali vanno ritirati
dai rispettivi magazzini e riportati dopo l’uso nei magazzini da dove li si è prelevati.
Procedure particolari: la gestione delle iscrizioni ai campi scuola regionali
La segreteria regionale, attivata dagli Incaricati Regionali alla Formazione Capi,
supporta i capi campo nella raccolta delle iscrizioni ai campi scuola organizzati dalla
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Organizzazione Agesci Lazio
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Regione Lazio ed in particolare dei CFM, dei CAM, dei CAEX, dei campi per Capi
Gruppo; mentre viene attivata dagli Incaricati alle branche (ognuno per le sue
competenze) per la raccolta delle iscrizioni alle Piccole Orme, al Volo Regionale, ai
Campi di Specialità, ai Campi per Capi Squadriglia, al Challenge Regionale, alle ROSS,
alle Route dei Partenti o altri eventuali eventi per ragazzi previsti nel programma
regionale.
Le iscrizioni e quindi l’attivazione della segreteria regionale in occasione di un campo
scuola/evento hanno inizio non appena vengono ufficializzate le date dell’evento
(CFM, CAM, CAEX, Campi per Capi Gruppo, ROSS e RDP; mentre per Piccole Orme,
Campetti di Specialità e Campetti per Capi Squadriglia, aprono 60 giorni prima della
data dell’evento e chiudono 30 giorni prima. 60 giorni prima dell’evento e non più
tardi di 30, i Capi Campo devono inviare alla segreteria la scheda evento compilata
in ogni sua parte, la richiesta dei materiali per il campo, compreso il materiale di
cancelleria (la segreteria avrà cura di sollecitare ai Capi Campo la richiesta). Il
materiale di cancelleria avanzato, dovrà essere riconsegnato in segreteria entro 7
giorni dalla data di fine campo.
Per i Campi Scuola, per i CAM, i CAEX e CCG, gli II.RR.O. provvederanno
immediatamente, appena ufficializzate le date, a prenotare una base (tra quelle
usuali). I capi di questi campi che intendessero utilizzare una base diversa da quella
prenotata, potranno farlo 60 gg. prima dell’evento; dopodiché non sarà più possibile
cambiare la base.
Per gli eventi dedicati ai ragazzi i posti vengono scelti e prenotati direttamente dai
Capi Campo di ogni singolo evento. Se necessario, vanno attivati gli II.RR.O. per la
ricerca del posto.
Modalità d’iscrizione ad un CFM
L’accettazione della scheda: deve avvenire solo ed esclusivamente nelle segreterie
di appartenenza del richiedente previa presentazione della scheda completa e della
ricevuta del pagamento della quota di iscrizione di Euro 20,00, che può avvenire
anche per contanti.
Si ritiene infatti che solo la Regione di appartenenza può garantire il controllo sulla
presenza del censimento e sulla regolarità della richiesta, applicando un timbro e il
nulla osta, quando richiesto. In questo modo sarà possibile monitorare sin da subito
il movimento delle iscrizioni fuori Regione.
La validità della scheda è di un anno a partire dalla data di arrivo in segreteria.
La scheda è scaricabile dal sito www.lazio.agesci.it
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Iscrizioni: Le iscrizioni possono essere accettate via fax o via mail, purché complete.
Ad ogni modo l’originale della scheda e della ricevuta di pagamento dell’iscrizione
dovranno essere recapitate (anche a mezzo posta semplice, non raccomandata)
nella regione di appartenenza entro una decina di giorni dall’invio del fax o della
mail. In presenza di problemi relativi all’iscrizione, o di inserimento in lista d’attesa,
ne verrà fatta immediata segnalazione all’allievo o alla Segreteria della Regione di
appartenenza. In mancanza di avviso (nel tempo ragionevole di una settimana), la
richiesta viene considerata accettata; solo allora verrà spedita o consegnata la
scheda completa in originale, alla Regione ove si svolge il campo. Le schede originali
degli allievi non partecipanti dovranno essere rinviate d’ufficio alla Regione di
appartenenza, all’atto del ritorno delle stesse dai Capi Campo.
Il pagamento della quota di iscrizione deve essere effettuato presso la Regione di
appartenenza.
La Segreteria della Regione di appartenenza invia successivamente alla Segreteria
della Regione che organizza l’evento, la copia della scheda vistata insieme alla copia
della ricevuta della quota di iscrizione versata. L’originale della scheda (vistato)
viene spedito a cura dell’allievo.
La quota d’iscrizione è fissata in 20,00 Euro (uguale per tutte le regioni);
Ricordiamo che qualora un allievo non si presentasse al campo senza dare nessun
avviso, la quota verrà trattenuta; mentre nel caso in cui l’allievo comunichi la
propria indisponibilità a partecipare al campo fino a 7 giorni prima della partenza, la
quota d’iscrizione avrà validità 1 anno a partire dalla data della ricevuta di
pagamento, dopodiché verrà trattenuta dalla Regione.
Le regioni procederanno ad un conguaglio 2 volte l’anno (30/09 e 28/02) con le altre
regioni, considerando i capi della regione Y andati nella regione X e viceversa. Per le
assenze non giustificate le quote si ripartiscono al 50 %; mentre gli assenti
giustificati riceveranno il rimborso solamente dietro loro richiesta (così come
avviene per i CFA).
La lista d’attesa: ogni regione avrà posto per 5 allievi provenienti da fuori area ed
attiverà, una volta raggiunta la quota di 5 iscritti per le richieste da fuori area, la lista
d’attesa. Ad un mese prima del campo, nel caso di presenza di posti liberi, la lista
d’attesa diventerà completamente libera, senza differenze tra persone di area e
fuori area. Rammentiamo a tal proposito e per quanto ci riguarda come regione
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Lazio,che vengono considerate persone di area i censiti nelle seguenti regioni: Lazio,
Abruzzo Marche, Umbria, Toscana e Sardegna.
Le iscrizioni ad un campo scuola/evento terminano 30 giorni prima dell’evento
stesso.
Immediatamente dopo la chiusura delle iscrizioni, la segreteria provvede alla verifica
del numero degli iscritti e lo comunica direttamente ai Capi Campo; questi ultimi,
qualora ritengano che il numero delle iscrizioni non sia sufficiente a giustificare la
realizzazione del campo, ne danno subito comunicazione scritta agli II.RR. di Fo.Ca., i
quali stabiliscono, di concerto con il Comitato, se riaprire le iscrizioni per ulteriori 15
giorni oppure se annullare l’evento riservando agli iscritti il posto nel prossimo
campo.
In ogni caso la segreteria regionale provvederà a custodire le schede d’iscrizione e le
relative ricevute di pagamento che potranno essere riutilizzate per un’altra
iscrizione e fino al trascorrere di un anno dalla data di comunicazione
dell’annullamento da parte della Segreteria Regionale, che, sentiti i Capi Campo,
fornirà anche le motivazioni dell’annullamento.
Ai campi scuola non sono ammessi più di 2 allievi dello stesso gruppo.
Modalità d’iscrizione ad una ROSS
Valgono più o meno le regole stabilite per l’iscrizione ad un CFM, con la differenza
che le schede d’iscrizione (anch’esse scaricabili dal sito www.lazio.agesci.it) devono
essere firmate dai Capi Clan. Sono ammessi max 10 iscritti da fuori regione.
La quota d’iscrizione ad un campo scuola/evento, il contributo regionale all’evento,
e la quota da richiedere agli iscritti al campo vengono stabilite di comune accordo
tra Comitato Regionale ed Incaricati alle Branche, tenendo conto della tipologia e
della durata dell’evento formativo.
Evento:
CFM e ROSS:
CFT
Route Partenti:
CAM,CAEX e CCG:
Piccole Orme:
Campi di Specialità:
Campi x Capi squadriglia:
Specialità di Squadriglia:
Volo e Challenge Regionale:
Contributo Regionale
€ 600,00 x Evento (300 se inf. a 20 iscritti)
€ 100,00 X Evento
€ 250,00 x Evento
€ 150,00 x Evento
€ 150,00 x P.O.
€ 50,00 x Specialità + € 15,00 x E/G
€ 150,00 x Evento + € 15,00 x E/G
€ 250,00 x evento + € 18,00 x Squadriglia
€ 500,00 x Evento
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Quota d’iscrizione
€ 20,00 x allievo o R/S
€ 45,00 x allievo
€ 20,00 x R/S
€ 10,00 x allievo
€ 65,00 x L/C
€ 20,00 x E/G
€ 20,00 x E/G
€ 20,00 x Squadriglia
Non prevista
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Per pronto riferimento elenchiamo le varie modalità di pagamento ad oggi in vigore:
- versamento sul c.c. postale n° 12242004 intestato ad AGESCI Regione Lazio
- assegno bancario non trasferibile intestato ad AGESCI Regione Lazio
- bonifico bancario: IBAN : IT 24 T 05018 03200 000000108616
Per far sì che la disdetta dell’evento possa essere inoltrata a cura della segreteria
questa deve essere in possesso della lettera redatta dai Capi Campo entro i 15 giorni
antecedenti la data dell’evento; diversamente la comunicazione dovrà essere
inoltrata direttamente a cura dei Capi Campo che dovranno comunque informare la
segreteria.
I Capi Campo dovranno far pervenire alla segreteria regionale entro e non oltre i 20
giorni antecedenti la data di inizio del campo la lettera d’invito da inviare agli allievi;
quest’ultima, una volta chiuse le iscrizioni, provvederà a spedirla per posta
prioritaria e/o via mail a tutti gli iscritti entro i successivi 10 giorni in modo che
questi la possano ricevere in tempo utile.
La segreteria fornirà per i seguenti eventi, il seguente materiale:
CFM:
Fazzolettoni, quaderni, bottoni da cinta, buste e
francobolli.
CFT:
Fazzolettoni, buste e francobolli
ROSS:
Fazzolettoni, quaderni. Bottoni da cinta, buste e
francobolli.
Route dei partenti:
Fazzolettoni, quaderni. Bottoni da cinta, buste e
francobolli.
CAM, CCG, CAEX:
quaderni, buste e francobolli.
Piccole Orme:
fazzolettoni e spillette, buste e francobolli.
Campetti di Specialità: Bottoni da cinta, buste, francobolli e bottoni da cinta
per specialità conquistata.
Campetti per Capi sq.: bottoni da cinta, buste e francobolli.
Volo regionale:
Spilletta, buste e francobolli.
Challenge regionale: Spilletta, buste e francobolli.
Le valutazioni finali dei campi scuola dovranno essere redatte a cura dei Capi Campo
come da modello disponibile presso la segreteria regionale e recapitate a
quest’ultima su supporto elettronico entro e non oltre 60 giorni dalla data di
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chiusura del campo stesso; questa infine, nei successivi 15 giorni, provvederà ad
inoltrarle agli allievi.
Entro 60 giorni dalla fine del Campo, va presentata in segreteria la scheda “Bilancio
Evento” completata in tutti i suoi punti e corredata degli scontrini e ricevute delle
spese effettuate. e vanno restituite eventuali rimanenze. In caso di “sforamento” va
data comunicazione alla segreteria ed agli II.RR.O. in anticipo.
Sempre entro 60 giorni dalla fine del campo vanno riconsegnate in segreteria le
schede originali degli allievi.
La Pattuglia Organizzazione, nella persona del Referente per le Attrezzature, potrà
altresì essere attivata a cura dei Capi Campo con le seguenti modalità e tempistiche,
per la fornitura di materiali ed attrezzature di proprietà dell’Agesci Lazio utili allo
svolgimento del campo:
- entro i 30 giorni prima della partenza per il campo la staff dovrà far pervenire al
Referente una richiesta scritta con la lista del materiale occorrente;
- tale materiale dovrà essere pronto per il ritiro presso la segreteria regionale
entro 7 giorni dalla data di partenza del campo;
- all’atto del ritiro verrà fatto constatare lo stato del materiale consegnato e verrà
fatta firmare una ricevuta di presa in carico.
- il materiale preso dovrà essere riconsegnato in segreteria entro 7 giorni dalla
data di chiusura del campo pulito e pronto per essere subito riutilizzato;
- E’ estremamente importante segnalare agli II.RR.O. eventuali danneggiamenti dei
materiali usati, in modo da poter predisporre la riparazione per l’evento
successivo.
Referenti
Eventuali considerazioni dovranno essere formulate per iscritto agli Incaricati
Regionali all’Organizzazione che sono i referenti per le attività in capo alla segreteria
regionale.
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TESORERIA
Funzioni
Il Tesoriere sovrintende ai movimenti di denaro che avvengono sui conti (bancario e
postale) intestati all’Agesci Regione Lazio. Egli, attivato dagl’II.RR.O., è autorizzato ad
effettuare eventuali pagamenti sulla base delle disponibilità indicate nel bilancio
preventivo e, a posteriori, controlla la congruità dei giustificativi di pagamento
presentati. Infine sovrintende alla predisposizione tecnica dei bilanci (consuntivo e
preventivo) e dei rendiconti regionali.
Procedure
Tutte le spese da effettuare o effettuate a qualsiasi titolo dagli aventi causa per la
Regione, vengono approvate dal Comitato Regionale nella persona degl’II.RR.O. o
del Tesoriere. Il complesso delle spese effettuate viene ratificato dall’Assemblea
Regionale Delegata in sede di approvazione del bilancio regionale. Il Bilancio
regionale va dal primo giorno del mese di Ottobre all’ultimo giorno del mese di
settembre dell’anno successivo.
La segreteria regionale detiene la gestione della piccola cassa per la quale gestisce la
contabilità sia su supporto elettronico che su libro cassa e provvede a piccoli
pagamenti previa autorizzazione telefonica degli II.RR.O. o del tesoriere.
La movimentazione sul conto corrente bancario avviene a cura degli II.RR.O. mentre
quella sul conto corrente postale viene effettuata dai Responsabili Regionali;
entrambi notificano mensilmente i movimenti effettuati direttamente al Tesoriere
che a sua volta provvede ad aggiornare la contabilità ed a farla pervenire al
Comitato Regionale.
A norma dell’articolo 55 del regolamento organizzazione AGESCI, al termine di
ciascun esercizio (che va dal 1° Ottobre al 30 Settembre) gli organi responsabili di
ciascun livello associativo redigono i conti consuntivi dell’esercizio precedente, i pre
consuntivi ed i preventivi dell’esercizio in corso. Dopo l’approvazione tali conti
devono essere portati a conoscenza del livello associativo immediatamente
superiore.
Alla luce di quanto sopra, ciascun Capo Gruppo dovrà rendersi garante della corretta
tenuta della contabilità del proprio gruppo riportando a tale proposito direttamente
al proprio Responsabile di Zona. Parimenti quest’ultimo si farà carico di fornire agli
II.RR.O. una copia del bilancio di zona una volta che questo verrà approvato
dall’assemblea. Infine la regione riporterà i propri conti approvati dall’Assemblea
Regionale Delegata direttamente nelle mani dell’I.N.O.
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Ciascun anno, gli II.RR.O. provvederanno al versamento delle quote di ristorno dei
censimenti alle zone sulla base del numero dei censiti per ogni zona e della quota
pro capite così come deliberata dal Consiglio Regionale effettuando un versamento
in acconto durante il mese di Giugno sulla base dei dati provvisori comunicati dal
Centrale ed un versamento a saldo entro il mese di Settembre sulla base dei dati
definitivi comunicati dal Centrale.
Qualora il saldo definitivo di una zona sia inferiore a 50,00 Euro, il rimborso verrà
effettuato a Giugno successivo coi ristorni del nuovo anno. Gli II.RR.O. si riservano la
facoltà di sospendere l’erogazione dei ristorni ad una zona nel caso in cui questa non
provveda ad inoltrare il proprio bilancio
Entro il mese di Settembre di ogni anno, ogni centro di costo che fa capo al Consiglio
Regionale, dovrà presentare un conto preventivo delle spese che intende sostenere
nel corso dell’anno a venire.
Ogni centro di costo è e rimane responsabile delle cifre da lui spese. Eventuali
sforamenti di spese devono essere autorizzati dagli II.RR.O. o da Tesoriere. La
segreteria regionale sarà responsabile della custodia di tutti i giustificativi almeno
per i 5 anni successivi all’approvazione del bilancio.
Ciascun centro di costo, per il tramite del suo incaricato o referente regionale, può
effettuare spese sulla base delle effettive esigenze e tenendo conto del budget a
propria disposizione. A tale proposito egli può scegliere se anticipare la spesa
richiedendo successivamente un rimborso spese sostenute, ovvero richiedere un
anticipo spese e fornire in un secondo momento un opportuno rendiconto.
Per ottenere un rimborso, è obbligatorio compilare e firmare il modulo di rimborso
disponibile in segreteria, allegando sempre un giustificativo (scontrini, ricevute,
fatture, ecc.).
Per i rimborsi di eventuali utilizzi di auto private, viene riconosciuto un importo di
0,21 Euro/Km. e nel modulo di rimborso va sempre indicata la tratta percorsa per la
quale si chiede il rimborso.
Referenti.
Referente per le attività di cui sopra è il Tesoriere regionale in raccordo con gli
II.RR.O.
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REFERENTE SEDE REGIONALE
Premesse e Funzioni
La figura del referente per la Sede Regionale è una figura in possesso di capacità
tecniche che supporti il Comitato Regionale nel seguire i lavori programmati su S.
Ippolito, curando gli interessi specifici dell’Agesci Lazio su tutta la questione.
Fornisce inoltre a tutti gli associati un riferimento ben preciso rispetto a tutte le
esigenze connesse con la gestione e l’utilizzo degli ambienti della sede regionale; si
occupa della manutenzione e del decoro degli ambienti di concerto con il Comitato
Regionale
Il Referente per la sede regionale, che risponde direttamente agli II.RR.O., è da
questi delegato per la gestione delle seguenti attività:
 Raccogliere e veicolare ogni informazione proveniente dal Centrale in termini
di situazione lavori, modifiche, tempi, spostamenti, ecc..
 mantenere i rapporti con i relativi preposti delle realtà associative che a vario
titolo occupano gli ambienti di Sant’Ippolito.
 predisporre capitolati, gare d’appalto e contratti con società specializzate nel
caso in cui fosse necessario provvedere alla realizzazione d’interventi di
qualsia.si genere (nuove opere, manutenzioni, ristrutturazioni ecc.) all’interno
della sede regionale .
 mantenere i rapporti con i preposti delle società che nel corso del tempo
dovessero effettuare i lavori di cui al punto precedente.
 coordinare le richieste di utilizzo della sede regionale effettuate dagli associati
sulla base degli orari di apertura della segreteria e, ove occorresse,
autorizzare il rilascio della copia delle chiavi della sede previa registrazione dei
dati sull’apposito modulo.
 provvedere al decoro e al mantenimento in efficienza, in pulizia, in sicurezza
ed a norma di legge degli ambienti della sede regionale e preoccuparsi a tale
scopo di predisporre un preventivo di spesa annuale da sottoporre alla
Pattuglia Organizzazione.
 essere punto di riferimento nei casi di emergenza all’interno della sede
regionale.
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Procedure
I membri del Comitato Regionale, gli Incaricati di Branca ed i referenti dei settori che
avessero necessità di accedere alla sede regionale per lo svolgimento di riunioni o di
attività scout, dovranno prenotare di volta in volta i locali necessari per le proprie
attività avvisando via E-mail o telefonicamente la segreteria, che, verificata la
disponibilità dei locali richiesti, darà direttamente il benestare. Tutti gli altri soci
(Centrale compreso), le associazioni esterne o singoli privati (solo per attività
eticamente utili) dovranno obbligatoriamente inviare una richiesta scritta via E-mail
alla segreteria regionale ([email protected]) e p.c. agli II.RR.O., indicando
l’orario di utilizzo del/i locale/i. La segreteria provvederà a comunicare via E-mail
l’autorizzazione solamente dopo aver avuto il benestare da parte degli II.RR.O.
(anche per l’eventuale rilascio di chiavi).
Non potranno essere concesse disponibilità dei locali della sede regionale nei giorni
riservati al Consiglio Regionale.
I membri del Comitato Regionale e gli Incaricati alle Branche ed ai Settori che ne
facciano richiesta, possono ottenere l’assegnazione di una copia personale delle
chiavi di accesso alla sede che dovranno però essere restituite al termine del proprio
incarico.
La Pattuglia Organizzazione si riserva di assegnare una copia personale delle chiavi
agli altri incaricati membri del Consiglio Regionale sulla base delle effettive
necessità.
I membri della Pattuglia Organizzazione ed il personale di segreteria, per la
peculiarità del loro incarico, sono in possesso di una copia delle chiavi della sede.
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REFERENTE ATTREZZATURE
Premesse e Funzioni
Lo scopo del Referente Regionale per le Attrezzature è quello di fornire a tutti gli
associati un riferimento ben preciso rispetto a tutte le esigenze connesse con la
gestione e l’utilizzo dei beni (apparecchiature ed attrezzature, nonché il furgone
regionale) di proprietà della Regione Lazio. Tutto ciò per mettere a disposizione
delle zone e dei gruppi più bisognosi le attrezzature di proprietà della regione per i
lunghi periodi durante i quali queste non sono utilizzate.
Il Referente per le Attrezzature si preoccuperà di tenere sempre aggiornato
l’inventario. L’elenco dei materiali sarà messo a disposizione su una pagina del sito
internet della Regione Lazio. Il Referente per le Attrezzature, che risponde
direttamente agli II.RR.O., è da questi delegato alla gestione delle seguenti attività:
 evadere le richieste di utilizzo del materiale della Regione Lazio effettuate dagli
associati che potrà essere ritirato e riconsegnato esclusivamente in coincidenza
con gli orari di apertura della segreteria regionale.
 sovrintendere agli atti di presa in carico e riconsegna del materiale con
particolare attenzione allo stato di efficienza delle attrezzature ed alla loro
integrità e corretto utilizzo e custodia il tutto con opportuna registrazione dei
dati sull’apposito modulo.
 Predisporre insieme alla segreteria regionale un calendario per le prenotazioni
dei materiali e del furgone regionale.
 provvedere al mantenimento in efficienza, alla pulizia ed all’eventuale ripristino
di tutte le attrezzature e preoccupasi a tale scopo di predisporre un preventivo di
spesa annuale da sottoporre alla Pattuglia Organizzazione per reintegrare le
scorte.
 Controllare periodicamente lo stato di efficienza del furgone (stato del mezzo,
livelli acqua e olio, strumenti ed attrezzature in dotazione). Provvedere al
pagamento del bollo entro la data di scadenza, effettuare le revisioni secondo i
termini di legge, assicurarsi che la polizza di assicurazione venga pagata entro i
termini.
 gestire in autonomia, ma di concerto con la Pattuglia Organizzazione, gli spazi del
magazzino attrezzi provvedendo alla sua organizzazione in maniera funzionale.
 stabilire dei contatti con gli analoghi preposti delle altre realtà associative
cercando di veicolare reciprocamente i fornitori per un approvvigionamento più
conveniente.
 selezionare i fornitori dei materiali secondo un criterio di economicità ed
affidabilità cercando anche, ove possibile, di sostenere un tipo di spesa “critico”.
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Procedure
Gli associati che avessero necessità di utilizzare i beni di proprietà della Regione
Lazio dovranno inviare una richiesta scritta alla segreteria regionale che metterà in
azione direttamente il Referente per le Attrezzature; egli verificata la disponibilità
dei beni fornirà l’autorizzazione al loro utilizzo e contestualmente si adopererà per
preparare il relativo materiale. Per tale motivo le richieste, di qualsiasi natura e/o
entità dovranno pervenire almeno 15 (quindici) giorni prima del loro effettivo ritiro.
Per l’utilizzo dei beni di proprietà dell’Agesci Lazio (solo da parte di soci
regolarmente censiti) viene richiesto un piccolo contributo forfetario:
- Tenda x squadriglia da 8 posti da 1 a 7 giorni:
- Fornelloni e Sacche pentole:
- Gruppo elettrogeno (da 1 a 3 giorni):
Euro/giorno)
- Tower Lux (da 1 a 3 giorni):
- Proiettore (da 1 a 3 giorni):
- Schermo per proiezioni (da 1 a 3 giorni):
- Gazebo grandi 5 x 5 coperti (da 1 a 3 giorni):
- Gazebo piccoli 3 x 3 coperti da 1 a 3 giorni:
Euro/giorno)
- Radioline portatili (a coppia) da 1 a 5 gg.:
10,00 Euro (dall’8° giorno in poi 1 Euro/giorno)
2,00 Euro/giorno
25,00 Euro (dal 4° giorno in poi 5
25,00 Euro (dal 4° giorno in poi 5 Euro/giorno)
15,00 Euro (dal 4° giorno in poi 3 Euro/giorno)
5,00 Euro (dal 4° giorno in poi 1 Euro/giorno)
35,00 Euro (dal 4° giorno in poi 10 Euro/giorno)
15,00 Euro (dal 4° giorno in poi 5
5,00 Euro (dal 4° giorno in poi 1 Euro/giorno)
La Pattuglia Organizzazione richiederà agli utilizzatori dei beni un deposito
cauzionale proporzionale al valore dei beni richiesti per le seguenti attrezzature:
- Tenda x squadriglia da 8 posti (Jamboree):
- Gruppo elettrogeno e Tower Lux:
- Proiettore, PC portatile:
- Schermo per proiezioni:
- Radioline:
- Gazebo:
50,00 Euro a tenda
100,00 Euro
30,00 Euro
10,00 Euro
10,00 Euro a coppia
50,00 Euro a Gazebo
Per gli attrezzi da lavoro (pale, picconi, rastrelli ecc.) viene richiesta solamente una
cauzione di 10 Euro.
Gli importi lasciati in deposito verranno restituiti alla riconsegna del materiale
prelevato, ma potranno essere trattenuti in tutto o in parte nel caso in cui il
materiale preso non venga restituito o venga restituito danneggiato. Ci riserviamo il
diritto a pretendere dai soci il risarcimento per i maggiori danni.
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Il materiale non è disponibile nelle date in cui sono previsti eventi regionali (Campi
Scuola e Campetti vari).
L’utilizzo delle attrezzature può essere fatto solamente a soci regolarmente
censiti. Per richieste di materiali per più di 15 gg. farsi autorizzare dagli II.RR.O.
Va sempre rilasciata una ricevuta per i pagamenti. Le cauzioni non vanno
registrate e rimangono in cassaforte fino a quando non verranno restituite. In caso
di rientro di materiali danneggiati contattare sempre gli II.RR.O. prima di restituire
la cauzione.
REFERENTE INFORMATICO
Funzioni
Lo scopo di questa figura regionale è quello di fornire un supporto per il buon
funzionamento di tutte le attrezzature informatiche, salvaguardando i dati sensibili
in esse contenuti ed assicurando la funzionalità della rete.
Gestione dell’hardware e del Software.
Studio e realizzazione di programmi necessari allo svolgimento delle attività
regionali.
Procedure
Il Referente informatico, potrà predisporre di concerto con la segreteria e gli II.RR.O.
un piano di riassetto e sviluppo informatico per dotare la Regione di strumenti
affidabili e sempre all’avanguardia.
Svilupperà, quando è necessario, un piano che preveda la sostituzione dei vecchi PC
con delle macchine di nuova generazione; aggiornando di volta in volta i programmi
con quelli nuovi.
In caso di problemi nel sistema viene attivato dalla segreteria per la risoluzione del
problema.
Dovrà inoltre avere cura di tutte le licenze e gestire i PC in garanzia.
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REFERENTE BASI SCOUT
Funzioni
Lo scopo di questa figura regionale è quello di fornire a tutti gli associati un
riferimento ben preciso rispetto a tutte le esigenze connesse con la ricerca di posti
per lo svolgimento di campi e/o uscite nel territorio della Regione Lazio. Tutto ciò
per mettere a disposizione dei singoli capi un pratico ed utile supporto tecnico
logistico che riteniamo possa risolvere un problema non indifferente connesso con
l’organizzazione di una attività scout e cioè la ricerca del posto migliore
(economicità, funzionalità ed opportunità). Ad oggi sono stati fatti diversi tentativi in
tal senso ma sempre promossi da singoli o da gruppi senza alla fine riuscire a
realizzare una mappatura globale ed esaustiva dei posti esistenti su tutto il nostro
territorio, ma soprattutto senza riuscire a mantenere un suo costante
aggiornamento. Riteniamo però che se tale iniziativa partisse proprio dalla Regione,
cercando ovviamente la massima collaborazione da parte di tutti a tutti i livelli, forse
allora saremo in grado di arrivare prima e con maggiore efficacia a dama. Tale
mappatura dovrà essere completata tenendo conto di una complessa gamma di
criteri tale da fornire il maggior numero delle indicazioni utili, cercando magari di
promuovere una sorta di convenzione con la struttura regione attraverso la
possibilità di riconoscere o meno un posto come “Base Scout” garantendo quindi dei
vantaggi ad entrambi le parti in causa: il capo avrebbe la garanzia di un posto
“testato”, mentre la struttura potrebbe contare su un maggior traffico di ospiti nel
corso dell’anno. L’elenco dei posti ed i relativi aggiornamenti sarà, di volta in volta,
messo a disposizione su di una pagina del sito internet della Regione Lazio. Il
Referente per le Basi Scout, che risponde direttamente agli II.RR.O., è da questi
delegato alla costante gestione di tale attività.
Il referente per le basi scout è il punto di riferimento per quanto riguarda eventuali
accordi con Regione, provincia e Comuni, per lo svolgimento delle attività scout
nelle aree parco
Procedure
Il Referente per le Basi Scout, stabilirà autonomamente i criteri per la mappatura dei
posti per le uscite ed i campi presenti all’interno della Regione Lazio, cercando il più
possibile di coinvolgere a tale scopo sia i Responsabili di Zona che, all’occorrenza, i
singoli capi. Per l’individuazione dei criteri per l’attribuzione ad una struttura del
fregio di “Base Scout” si atterrà alle indicazioni in materia già a suo tempo emanate
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dalla struttura nazionale e ove necessario stabilirà dei contatti con gli analoghi
preposti delle altre regioni per concordare dei criteri di similitudine.
Il Referente dovrà inoltre preoccuparsi di verificare personalmente l’affidabilità di
una struttura laddove non vi fossero informazioni sufficienti o dove esse siano
discordanti.
Parimenti dovrà farsi carico di recepire le eventuali lamentele da parte dei
responsabili delle strutture rispetto ai comportamenti difformi allo stile scout
effettuati da taluni gruppi o unità e provvedere, ove necessario, a notificare i casi
più gravi alla Pattuglia Organizzazione che potrà decidere di inviare una lettera di
diffida al gruppo e per conoscenza ai Responsabili di Zona e Regionali e, ove
necessario, procedere ad una richiesta di risarcimento danni per il totale ripristino
delle attrezzature eventualmente danneggiate a tutela dell’immagine
dell’associazione e dell’operato di tanti altri capi.
Laddove necessario, il Referente per le Basi Scout, organizzerà incontri e parteciperà
ad incontri richiesti dagli Enti Locali per qualsiasi argomento inerente i Parchi ed il
loro utilizzo.
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REGOL AMENTO PER L’UTILIZZO DEL FURGONE REGIONALE
1) Il furgone è disponibile, per sole attività scout, per i quadri associativi della
Regione, per il Consiglio Regionale, per i Comitati di zona, per i Capi Gruppo e per
i Capi Campo regionali. E’ obbligatorio essere in regola col censimento.
2) L’utilizzo del furgone da parte di altre persone avviene di fatto sotto la
responsabilità di chi materialmente firma la scheda di utilizzo.
3) L’utilizzatore si impegna a non condurre o usare il furgone, e a non tollerare che
lo stesso sia condotto o usato:
a)
b)
c)
d)
e)
Fuori dall’Italia.
Per il trasporto di persone o cose verso compenso.
Per la sublocazione.
Per spingere o trainare oggetti.
Sotto l’influenza di droghe, narcotici, alcolici od intossicanti ovvero di altre
sostanze idonee a menomare la capacità di intendere e di reagire.
f) In corse, competizioni o prove di velocità.
g) Per uno scopo contrario alla legge.
h) Per la circolazione in aree vietate e nelle aree di accesso o di servizio alle
zone portuali ed aeroportuali a traffico limitato.
4) E’ compito dell’utilizzatore verificare che il furgone sia in regola con
l’assicurazione, con la revisione, e che abbia a bordo il triangolo ed il giubbetto
catarifrangente, oltre che la ruota di scorta e il martinetto (cric).
5) L’utilizzatore autocertifica di essere in possesso dei permessi per la conduzione
del furgone (patente) e di non essere inibito alla guida da provvedimenti del
codice della strada (p.es. punti).
6) L’utilizzatore è tenuto a ripristinare, al momento della riconsegna, l’originario
livello di carburante.
7) L’utilizzatore si impegna a non lasciare il mezzo incustodito in città, ma di
chiuderlo all’interno di un garage o di un’area protetta da recinzione.
8) Qualora si verifichi un sinistro, l’utilizzatore si obbliga a:
a) Informare immediatamente almeno uno tra IRO (Mauro 335/7358213;
Patrizia 349/2306553) o
segreteria regionale (06/44246483),
trasmettendogli nelle successive 24 ore una relazione dettagliata completa
sul modulo accluso ai documenti del veicolo (modulo CID).
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b) Informare la più vicina autorità di polizia.
c) Non rilasciare dichiarazioni di responsabilità in caso d’incertezza sulla
dinamica del sinistro.
d) Prendere nota dei nomi e degli indirizzi delle parti e dei testimoni.
e) Fornire agli IRO ed alla segreteria regionale qualsiasi altra notizia utile.
f) Seguire le istruzioni che l’Agesci Lazio fornirà relativamente alla custodia o
alle riparazioni del veicolo.
9) In caso di furto o tentato furto del furgone, l’utilizzatore è obbligato a denunciare
immediatamente il fatto alle Autorità competenti ed a consegnare alla segreteria
regionale l’originale della denuncia.
10) In caso di guasto, l’utilizzatore dovrà informare immediatamente almeno uno tra
IRO, segreteria regionale o referente regionale per le attrezzature (vedi
riferimenti al punto 8/a). Può essere utilizzato per il traino o per il recupero del
mezzo, solamente il carro attrezzi convenzionato, di cui trovate i numeri nel
porta documenti a bordo del mezzo, sulla Polizza di assicurazione (foglio verde).
11) Per l’utilizzo del furgone viene richiesto un contributo di 30,00 Euro per il primo
giorno (anche per utilizzi di 1 ora o meno), più 20,00 Euro per ogni giorno di
utilizzo successivo al primo, con una franchigia di 300 Km. Oltre i 300 Km verrà
applicata una tariffa aggiuntiva di 0,05 Euro/Km. Il giorno di utilizzo del furgone
viene calcolato sulle 24 ore o su una frazione di esse, con una franchigia massima
di un’ora; p.es. se si ritira il furgone alle ore 18,00 del giorno 1, il primo giorno
scadrà alle ore 19,00 del giorno 2. Se il furgone viene riconsegnato alle ore 20,00
del giorno 2, verranno considerati 2 giorni di utilizzo.
12) L’utilizzo deve essere pagato in anticipo. Viene inoltre richiesta una franchigia di
100,00 Euro che verrà restituita alla riconsegna del furgone, a meno che questo
non presenti alla riconsegna delle anomalie o danni. La segreteria (o comunque
chi controlla il furgone al suo rientro) si riserva di defalcare dalla franchigia
eventuali ammanchi di Gasolio o giorni di utilizzo superiori a quelli dichiarati al
momento del ritiro del furgone.
13) Per l’utilizzo del furgone da parte di EPC in caso di eventi gravi o per attività
regionali programmate ad inizio anno scout, non verrà richiesto nessun
contributo.
14) In caso di danni, consumi o Km. effettuati oltre i 300 in franchigia o altro, che
superino i 100,00 Euro versati a titolo di franchigia, l’utilizzatore è tenuto a
versare la differenza alla riconsegna del mezzo. Qualora ciò non dovesse
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accadere, l’AGESCI Lazio si riserva di recuperare l’importo dovuto, ove possibile,
dal ristorno del fondo sede regionale o dai ristorni dei censimenti alla zona.
15) In caso di eventuali contravvenzioni elevate al veicolo nel periodo di utilizzo, ne
verrà data comunicazione a mezzo Raccomandata A.R. all’utilizzatore (per
conoscenza ai Capi Gruppo), il quale dovrà provvedere entro 30 gg. dalla data di
ricevimento della lettera al pagamento della multa e delle spese postali oppure
(sempre entro 30 gg.) segnalare alla segreteria regionale gli estremi per un
eventuale ricorso. In mancanza di ogni comunicazione entro i 30 gg. di cui sopra,
l’AGESCI Lazio si riserva di recuperare l’importo della contravvenzione e delle
spese sostenute, ove possibile, dal ristorno del fondo sede regionale o dai ristorni
dei censimenti alla zona.
16) In caso di smarrimento o furto della chiave del furgone, l’utilizzatore si obbliga a
denunciare immediatamente il fatto alle Autorità competenti ed a consegnare
alla segreteria regionale l’originale della denuncia.
17) In caso di piccoli danni, l’utilizzatore è tenuto a risistemarli.
18) Si ricorda che il furgone è perennemente a disposizione dell’EPC e qualora, per
eventi gravi, dovesse essere richiesto dalla Protezione Civile, il furgone deve
essere tempestivamente riconsegnato. Qualora ciò dovesse accadere, l’Agesci
Lazio restituirà all’utilizzatore l’intera somma versata, più il rimborso per il
gasolio utilizzato.
19) L’Agesci Regione Lazio non è responsabile nei confronti dell’utilizzatore, del
conducente e dei membri delle rispettive famiglie per i danni di qualsiasi natura,
incluso il pregiudizio economico, dai medesimi subito nelle persone o nei beni in
conseguenza a difetto di funzionamento del veicolo o incidenti stradali. In ogni
caso l’Agesci Regione Lazio non può essere considerata responsabile di
qualunque tipo di danno verificatosi a seguito di furti, tumulti, incendi, terremoti,
guerre, cause di forza maggiore e caso fortuito.
20) Eventuali oggetti lasciati nel veicolo riconsegnato, verranno conservati nel
magazzino della sede regionale per 60 gg. per essere riconsegnati al proprietario;
dopo di che verranno eliminati.
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SERVIZIO RIPARAZIONE TENDE
SERVIZIO CUCITURA FAZZOLETTONI
SERVIZIO RIPARAZIONE INDUMENTI SCOUT
E’ possibile far riparare le tende portandole direttamente in sede regionale dove le
ritirerete riparate.
I prezzi vengono stabiliti di volta in volta secondo le riparazioni da effettuare. Le
riparazioni riguardano soprattutto tende di squadriglia (Jamboree, Brownsea, ecc.);
viene riparato qualsiasi strappo a catini e/o sopratteli; vengono rinforzati gli occhielli
del soprattelo dove vengono inseriti i pali; vengono riparate chiusure lampo (con un
notevole risparmio), oppure sostituite se irreparabili, vengono ripristinati angolari,
tiranti ed elastici; vengono riparate o ricostruite le sacche per tende e/o palerie.
Per riparazioni di tende particolarmente disastrate è possibile tutti i Lunedì (previo
appuntamento) incontrare in sede regionale la sarta che provvede alle riparazioni.
Al momento della consegna delle tende, i danni da riparare vanno segnalati su
appositi moduli scaricabili sul sito www.lazio.agesci.it o comunque disponibili in
segreteria.
La riparazione delle tende avviene solitamente entro 15/30 giorni (dipende dalla
mole di lavoro). Si consiglia di non ridursi all’ultimo momento (prima dei Campi
Estivi) per far riparare le tende, in quanto, l’alta concentrazione di tende da riparare
in tale periodo non permette a volte di restituire le tende riparate prima di un mese.
E’ possibile far cucire i fazzolettoni del vostro gruppo al costo di 2 Euro a
fazzolettone, fornendo tutti i materiali (fazzolettone acquistato in Cooperativa e
strisce/fettucce o quant’altro da applicare). Al momento della richiesta il gruppo
deve consegnare anche un fazzolettone del proprio gruppo in modo che la sarta
possa comprendere senza errore come vanno applicate le strisce o quant’altro da
applicare.
E’ possibile riparare camicie e pantaloni scout o fare orli ai pantaloni appena
acquistati in cooperativa al costo fisso di 5 Euro a riparazione. E’ possibile allo stesso
prezzo sostituire chiusure lampo (con chiusura lampo inclusa nel prezzo). Si effettua
anche l’applicazione sulle camicie di tutti i distintivi associativi al prezzo di 1 Euro a
distintivo.
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In questo caso va lasciato l’indumento da riparare in segreteria regionale,
chiudendolo in una busta ed applicando nome e numero di telefono. Nel caso di
applicazione dei distintivi, questi ultimi vanno messi nella tasca della camicia.
Tutti i materiali da riparare vengono consegnati e ripresi riparati presso la sede
Regionale dell’Agesci Lazio di Via Adalberto 13/15 solo negli orari di apertura della
segreteria.
Per quanto riguarda questi servizi va contattata:
Sig.ra Clementina
al numero 338/8793356
(dalle 8,00 alle 11,00 e dalle 16,00 alle 18,30).
RIFERIMENTI UTILI
MAURO GIANNELLI – I.R.O.m.
Tel. 06/59885685
Cell. 335/7358213
e-mail [email protected]
PATRIZIA TAGLIONI – I.R.O.f.
Tel. 06/4506888
Cell. 349/2306553
e-mail [email protected]
AGESCI Regione Lazio – SEGRETERIA REGIONALE
Via Adalberto 13/15 – 00162 Roma
Tel. 06 44.24.64.83 - Fax 06 44.24.24.32
e-mail [email protected]
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III
Utilizzo Fondi Pubblici
Documento
Capo Scout e Capo Guida
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DOCUMENTO DELLA CAPO GUIDA E DEL CAPO SCOUT
“Utilizzo di Fondi pubblici per finanziare le attività associative ai diversi livelli”
In sede di Consiglio generale, su proposta della Commissione di Consiglio generale
“organizzazione” (cfr.all.to), è stata presentata una Raccomandazione volta a fissare
l’attenzione su un argomento ben inserito nel documento “Linee guida per
un’economia al servizio dell’educazione” già approvato dal Consiglio generale 2001.
La Raccomandazione pone l’accento sulla necessità che la richiesta e l’utilizzo dei
fondi pubblici si ispiri ad alcune strategie di riferimento ed in particolare:
- avvicinare la materia con un approccio positivo verso i fondi destinati dagli enti
pubblici a favore delle politiche giovanili, delle Associazioni di promozione sociale,
delle Associazioni di volontariato e della protezione civile;
- autodisciplinare, limitando l’accesso alle sole situazioni critiche, l’utilizzo di fondi
pubblici erogati ”a pioggia” e quindi potenzialmente sottratti a soggetti più
bisognosi o che operano in realtà più difficili;
- creare cultura, anche attraverso gli Incaricati regionali all’organizzazione ed i
Tesorieri, tra i vari livelli associativi, sia sulle modalità di richiesta, sia soprattutto
sulle modalità di utilizzo e di rendicontazione (consapevoli che, in tutte le tre fasi,
chi opera mette in gioco l’Associazione).
La Raccomandazione non è stata votata dal Consiglio generale ma, per la sua
importanza, è stata fatta propria dalla Capo Guida e dal Capo Scout allo scopo di
rafforzarne il significato associativo e favorirne una più approfondita riflessione.
In effetti tutto il documento “Linee guida” rappresenta un ambito significativo, a
volte non adeguatamente considerato, per indirizzare il nostro essere capi, ma
prima di tutto il nostro essere scout nelle problematiche economiche e finanziarie
dell’Associazione.
Uno dei concetti fondanti dello scautismo è senza dubbio l’essenzialità; i nostri
campi e le nostre attività, le nostre sedi sono intrise del nostro lavoro manuale,
dell’arte del “fare con poco” unito allo stile del fare “poco ma bene”, della capacità
di abituare i ragazzi all’economia ed all’autofinanziamento sia individuale, sia di
comunità.
Il nostro fare attività è sempre stato abbastanza “indenne” dall’idea di utilizzare
risorse finanziarie esterne rispetto a quelle derivanti dalla quota associativa o da
quote aggiuntive fissate ai diversi livelli a supporto di iniziative o progetti, siano essi
di gruppo, zona o regione e dall’autofinanziamento.
Questo approccio ha favorito la nostra indipendenza; il fatto di non utilizzare o
utilizzare marginalmente denaro di sponsor o finanziatori esterni ha permesso una
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Utilizzo Fondi Pubblici
Documento Capo Scout e Capo Guida
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libertà estrema nelle scelte associative e quindi educative, senza farle dipendere da
enti o aziende terze rispetto a noi o alle nostre famiglie.
D’altra parte, negli ultimi anni, sono numerosi gli enti pubblici in particolare Regioni
e Comuni che, nell’ambito delle politiche di bilancio, hanno destinato fondi a favore
delle politiche giovanili, dell’associazionismo e del volontariato operanti sul
territorio.
A questo punto si pone la domanda: e l’AGESCI?
Il documento “Linee guida”, nel trattare l’argomento finanziamenti pubblici, ha dato
alcune indicazioni ed è su queste indicazioni che nel nostro ruolo di Capo Guida e
Capo Scout vogliamo sottolineare le priorità che scaturiscono dalla
Raccomandazione al Consiglio generale 2005.
Innanzitutto il nostro primo compito di educatori è far sì che una disponibilità
maggiore di risorse economiche (e quindi anche derivanti da finanziamenti pubblici)
non si traduca in una perdita di identità associativa ed in riflessi negativi sulle nostre
attività e sul nostro stile.
In relazione poi alla disponibilità di risorse pubbliche finalizzate a progetti specifici è
opportuno considerarle sussidiarie al nostro fare educazione. Un progetto si
costruisce non solo perché si hanno risorse disponibili, quanto piuttosto per l’utilità
che ne deriva ai nostri ragazzi e per le reali esigenze dell’ambito in cui operiamo.
Quindi la prima attenzione da porre, è fissare gli obiettivi sulla base della nostra
capacità di raggiungerli e sulla loro finalizzazione rispetto alla nostra realtà.
Fatta questa premessa, è indubbia la positività che deriva dal beneficiare di risorse
pubbliche in quanto:
- il denaro pubblico ci condiziona meno che finanziamenti o sponsorizzazioni privati
- dobbiamo rendicontare l’utilizzo dei contributi in modo chiaro e trasparente,
educando quindi, nei fatti, i nostri gruppi ed i nostri associati alla legalità
- viene riconosciuto dalle Autorità, tramite l’attribuzione di fondi pubblici, un ruolo
“sociale” ai nostri progetti nei confronti della collettività
- educhiamo i nostri ragazzi e i nostri capi alla responsabilità derivante dall’utilizzo
corretto di risorse della comunità.
Pertanto il nostro fare educazione si intreccia con i concetti di responsabilità e
legalità; potremmo addirittura dire che la predisposizione di progetti da finanziare,
la loro corretta gestione e rendicontazione possono rappresentare una sorta di
palestra per i nostri capi e ragazzi rispetto al rapporto con la società civile: “utilizzo
denaro pubblico per progetti associativi, ne sento la responsabilità e sono orgoglioso
di rendicontarne la valenza pubblica in modo chiaro e trasparente”.
Se queste sono e saranno le nostre regole del gioco, ben venga l’utilizzo di
finanziamenti e contributi pubblici per qualificare meglio il nostro lavoro educativo!
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Utilizzo Fondi Pubblici
Documento Capo Scout e Capo Guida
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Ma la Raccomandazione ci mette in guardia da un pericolo: i fondi pubblici erogati
“a pioggia”.
Perché pericolo? Il denaro non è lo stesso, sia esso per progetti o “a pioggia”?
La ragione di tanta cautela è da attribuirsi alla opportunità di valutare la priorità
dell’utilizzo da parte nostra (Associazione) rispetto ad altri possibili beneficiari
(cooperative sociali?, associazioni in difficoltà?, utilizzi più “urgenti”?).
I finanziamenti a pioggia certamente non aiutano la progettualità; nasce una sorta di
diritto apodittico: “mi spettano solo perché esisto”. Ecco perché nasce la necessità
per i nostri gruppi ed i livelli associativi superiori a porre una propria autodisciplina
nel loro utilizzo, che anche in questo caso favorisce l’educazione al “bene comune”
per i nostri ragazzi ed i nostri capi. Non è facile rifiutare un contributo solo perché
sappiamo che qualche altro beneficiario realmente ne ha più bisogno di noi, ma
questo comportamento favorisce la nostra “libertà ed indipendenza” e ci permette
di sollecitare, in modo disinteressato, le autorità pubbliche a far sì che “la pioggia, se
deve esistere, irrighi dove maggiormente ce n’é bisogno”.
Quelle fatte sono riflessioni semplici, concrete, come semplice e concreto è
l’approccio scout anche nei confronti delle cose importanti.
In conclusione, vorremmo che fosse chiaro soprattutto un concetto: utilizzare
risorse pubbliche deve realmente farci crescere, non solo in progettualità, ma
soprattutto in responsabilità e visibilità:
- responsabilità: perché ci possiamo sentire parte dello sviluppo del nostro territorio
e possiamo educare fin da ragazzi i nostri associati alla legalità ed al bene comune;
- visibilità: perché tutti devono conoscere il fatto che l’AGESCI, nelle sue diverse
espressioni organizzative, opera per progetti e sa rendicontare con trasparenza
quello che ha fatto con il denaro di tutti.
Buona strada a tutti voi,
Dina ed Eugenio
26 ottobre 2005
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IV
Responsabilità
Civile e Penale
Capi
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LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE
DEI CAPI AGESCI
Il Capo AGESCI, così come ogni altro individuo, ha il dovere di rendere conto
dei propri atti.
All’interno dell’Associazione vige un’autonomia decisionale, in conseguenza
della quale il rappresentante di ogni singolo livello (il capogruppo per il
gruppo, i responsabili per le zone e le regioni, i presidenti del Comitato
centrale per il livello nazionale) può essere chiamato a rispondere sia degli
obblighi contrattuali assunti dalla singola struttura locale di cui è a capo, sia
di quelle obbligazioni derivanti da fatto illecito di natura colposa o dolosa
verificatosi durante attività scout organizzate dalla singola struttura locale
stessa.
Definiamo tutto ciò come “responsabilità” del Capo. Essa viene regolata dalle
leggi civili e penali dello Stato italiano che il Capo stesso, come ogni altro
cittadino, deve rispettare.
La responsabilità penale è personale e vi si incorre se l’evento dannoso o
pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, è direttamente riconducibile
alla propria azione od omissione.
Per essere chiamato a rispondere di un illecito penale, la cui sanzione è la
detenzione o la pena pecuniaria, il soggetto deve aver agito con dolo o con
colpa.
Il reato è doloso se l’evento dannoso o pericoloso è voluto e preveduto come
conseguenza della propria azione od omissione.
Il reato è colposo quando l’evento non è voluto ma si verifica a causa di una
negligenza, imprudenza o imperizia, ovvero per l’inosservanza di leggi,
regolamenti, ordini o discipline.
In base al codice penale, nessuno può essere punito per aver commesso un
reato se, nel momento in cui lo ha commesso, non aveva la capacità di
intendere e di volere. Tale capacità è presunta al compimento del 18^ anno
di età; deve essere accertata di volta in volta al compimento del 14^ anno di
età, mentre non sussiste nel caso in cui non si siano ancora compiuti i
quattordici anni.
Il Capo, come ogni altro individuo, risponde penalmente delle proprie azioni
ed omissioni ogni qualvolta tra il suo comportamento e l’evento previsto dalla
legge come reato sia possibile ravvisare un nesso di causalità e se abbia agito
con dolo (cioè con intenzione) o con colpa.
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Responsabilità Civile e Penale Capi
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Il Capo, inoltre, ha un dovere giuridico di vigilanza sui ragazzi minori di età
che gli vengono affidati durante le varie attività scout.
Come si può concretare un comportamento del Capo penalmente
sanzionabile?
Ad esempio, se il Capo non usa la dovuta prudenza nella scelta dei percorsi
da seguire in montagna,.non vigila sui ragazzi durante i giochi che organizza,
non è prudente nell’affidare ai ragazzi l’accensione di un fuoco, e se, in tali
occasioni, uno dei ragazzi riporta delle lesioni, il Capo può essere chiamato a
rispondere del reato di lesioni colpose ogniqualvolta il fatto lesivo sia stato
causato proprio dalla sua negligenza, imprudenza o.imperizia o dalla
inosservanza ai quei doveri.che gli derivano dalla legge, dai regolamenti,
dagli ordini o dalle discipline.
Il Capo, consapevole che nel corso di alcune attività scout si potrebbero
verificare eventi penalmente sanzionabili e che la sua imperizia, imprudenza,
negligenza o inosservanza a leggi o regolamenti comporta una sua
responsabilità penale, dovrà, specie in quelle occasioni in cui si impone un
dovere di vigilanza sui minori a lui affidati, prestare la massima attenzione e
diligenza nella scelta delle attività, dei modi per realizzarle e dei percorsi da
seguire, al fine di evitare.il verificarsi dell’evento.
Al fianco alla responsabilità penale, la legge italiana prevede la responsabilità
civile.
Costituisce illecito civile ogni fatto doloso o colposo che arrechi ad altri un
danno ingiusto; la sanzione che accompagna tale violazione è, al contrario di
quella penale, solo patrimoniale ed è costituita dal risarcimento del danno.
La legge può ritenere responsabile di un danno ingiusto un soggetto diverso
da quello che ha commesso il fatto lesivo, così come previsto dall’art. 2048
del codice civile.
In questi casi la legge stabilisce una presunzione di colpa. Ciò vuol dire che
non sarà il danneggiato a dover dimostrare la colpa di chi ritiene responsabile
ma sarà quest’ultimo a dover provare di non aver avuto colpa nella
causazione dell’evento e di non averlo potuto impedire.
Ad ipotesi di responsabilità per fatto altrui si ricorre se il fatto lesivo sia stato
causato dal comportamento di un soggetto minore di età che, come tale,
viene ritenuto incapace di intendere e di volere. In questi casi è sembrato
giusto al legislatore far ricadere su altri soggetti le conseguenze negative del
danno commesso dal minore, in considerazione del fatto che quest’ultimo non
ha un proprio patrimonio che possa garantire il risarcimento del danno.
Tra i soggetti che possono essere chiamati a rispondere dei danni commessi
dal minore ci sono i precettori od educatori, tra i quali devono essere
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Responsabilità Civile e Penale Capi
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compresi i Capi Scout, i quali hanno il dovere di vigilare su quei minori che,
durante le varie attività scout, vengono loro affidati dai genitori.
Questo dovere richiede di usare tutte le cautele atte ad impedire che i ragazzi
affidati.rechino danni a sé o ad altri. Si può dire, quindi, che i Capi ed i loro
assistenti possono rispondere civilmente sia di quel danno che sia stato il
risultato della propria azione od omissione, sia di quello che sia stato causato
da uno dei ragazzi.affidati e che il Capo avrebbe potuto evitare usando la
diligenza ai suoi doveri di vigilanza.
La legge consente ai Capi di evitare di rispondere dei danni commessi dai
minori a loro affidati quando dimostrino di non aver potuto impedire il fatto.
Per dimostrare ciò occorre poter provare che il fatto sia stato del tutto
eccezionale ed imprevedibile e, quindi, per definizione, non prevenibile.
Occorre, inoltre, poter provare che il Capo abbia posto in essere tutte le
misure idonee ad evitare il fatto.
E’ bene sottolineare che il dovere di vigilanza, la cui violazione comporta la
responsabilità dei Capi, è da intendersi in rapporto inversamente
proporzionale al grado di maturazione dei ragazzi affidati, con la conseguenza
che, con l’avvicinarsi di costoro all’età del pieno discernimento, l’espletamento
di tale dovere non richiede la continua presenza degli educatori, purché,
ovviamente, non manchino le ordinarie misure di controllo.
Contrariamente a quanto avviene per la responsabilità penale, la quale, ove
dovesse essere riconosciuta, comporta - seppure con tutti i benefici che di
volta in volta la legge consente di poter usufruire - l’applicazione della
sanzione in capo al responsabile , l’obbligo del risarcimento dei danni può non
essere personalmente adempiuto qualora sussista una adeguata
assicurazione contro i danni.
Com’è noto, l’Associazione, proprio in considerazione del continuo verificarsi
di eventi dannosi ai propri associati, ha contratto una polizza multirischi. La
garanzia comprende gli infortuni occorsi agli associati durante tutte le loro
attività in ambito AGESCI; l’infortunio è un evento generato da causa fortuita,
violenta ed esterna che produce lesioni corporali obiettivamente constatabili
che determinano la morte, un’invalidità permanente e la necessità di cure
mediche.
La polizza assicura, inoltre, tutti gli associati che operano nell’ambito AGESCI
per eventuali richieste di risarcimento ai danni provocati a terzi.
Tutte le informazioni in ordine alla copertura assicurativa sono ampiamente
contenute nel Vademecum per il Capo Gruppo.
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Responsabilità Civile e Penale Capi
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V
Linee Guida
Economia Associativa
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
LINEE GUIDA PER UN ECONOMIA AL SERVIZIO
DELL'EDUCAZIONE
Testo approvato al Consiglio Generale 2001
PERCHÉ QUESTO DOCUMENTO
Perché parlare di economia? Non certo perché tutti ne parlano o perché, nel nostro
mondo, la dimensione economica sembra aver acquisito un primato su altre
dimensioni, da quella politica a quella sociale, e forse anche individuale.
Il nostro perché è l'ottica educativa della crescita personale: "La Guida e lo Scout
sono laboriosi ed economi".
Ma abbiamo una responsabilità in primo luogo come cristiani: "Il Signore Dio prese
l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse" (Gen
2,15). Dopo la cacciata dall'Eden, tali compiti dell'umanità vengono ridefiniti in una
nuova missione: "Siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e
dominatela" (Gen 9,7).
In Agesci la riflessione in materia economica è ormai articolata e ricca di spunti
interessanti. Pur condividendo gli stessi principi, può tuttavia capitare che la
valutazione di situazioni concrete e le scelte operative conseguenti portino a
comportamenti diversi, non pienamente leggibili alla luce dei principi dichiarati.
Questo è evidente, ad esempio, quando dobbiamo spiegare cosa sia un censimento
o il perché di una quota campo, o ancora perché non siamo riusciti a pareggiare i
costi con le entrate.
Il Consiglio Generale ha ritenuto necessario invitare tutta l'Associazione a ripensare
e sistematizzare idee, concetti, modalità d'azione che fanno parte della nostra storia
associativa (in particolare le linee maturate nell'ultimo decennio), a cui improntare
lo stile di gestione delle diverse strutture che compongono il mosaico organizzativo
della nostra associazione, per giungere ad una sorta di "manuale" di
comportamento. Un documento capace di sintetizzare slanci ideali e prassi condivise
(ad es. perché fare autofinanziamento o come redigere i bilanci) basato su una sorta
di codice etico, che definisca chiaramente le regole del gioco (adempimenti e
meccanismi di delibera in materia economica) e che fornisca suggerimenti pratici
(vedi allegati).
Per un'economia che sia veramente al servizio dell'educazione, il documento, oltre a
promuovere una diffusa conoscenza di tutti i fattori che regolano la vita associativa,
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Linee Guida per un’economia
al servizio dell’educazione
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mira ad essere di guida nella riflessione e nelle scelte dei capi e dei quadri ad ogni
livello e a sviluppare uno stile condiviso e riconoscibile nella gestione della vita
associativa e non. Questo lavoro avrà allora un senso solo se riuscirà a coinvolgere
tutti, in primo luogo capi e quadri e, immediatamente dopo, ragazzi e genitori.
La creazione di un apposito sito web dove raccogliere contributi, riflessioni, nuove
idee, dibattiti, anche sulle iniziative censurabili, permetterà a questo documento di
rimanere "vivo".
CAPITOLO 1
I valori dell’agire economico
L'economia ha senso solo se è parte del valore sociale, cioè risorsa per uno sviluppo
della persona e della comunità più ricco e pieno. Carità e giustizia sono il cardine
dell'impegno sociale e politico e vanno annunciati con la vita e con i gesti.
Fiducia, responsabilità e sobrietà, la cultura del dono e della gratuità sono valori che
meritano un maggior spazio in economia diventando i principi ispiratori dell'azione.
La chiamata evangelica ci invita alla povertà, provocazione inquietante per l’uomo di
oggi. Ci invita alla prossimità, all’accoglienza, alla gratuità, alla giustizia.
Il Vangelo della povertà è richiamo ad uno Stile di vita laborioso che sa custodire
invece che consumare, valorizzare i talenti piuttosto che impoverire, preservare
piuttosto che impoverire, arricchire piuttosto che distruggere; uno stile di vita
coerente tra morale privata e pubblica.
Perché l'Agesci sente il dovere di impegnarsi su questa strada?
Viviamo in un mondo in cui un cristiano, un cittadino non può rimanere a guardare
(all. 1 Modello socio economico) e la risposta, come credenti, ci vede impegnati su
più fronti (all. 2 Credenti ed economia).
Occorre crescere nella consapevolezza delle potenzialità educative (anche in campo
economico etico) degli strumenti del metodo scout; aumentandone la efficacia,
migliorando la coerenza tra i valori in cui crediamo e le dimensioni in cui si concreta
l’azione educativa (religiosa, culturale, ambientale, sociale, relazionale, economica,
tecnico organizzativa). Per ciascuna di queste aree è possibile fare interrogativi,
sviluppare nuove idee, suscitare riflessioni, insomma aiutare i nostri ragazzi a scelte
libere e consapevoli anche contro corrente.
Il nostro approccio può avere due componenti, la laboriosità e lo spirito critico.
Dalla laboriosità (all. 3 Laboriosità scout) può discendere una riscoperta degli
strumenti manuali e dei mezzi poveri tipici della proposta scout, nonché una
gestione economica sobria, oculata e responsabile a tutti i livelli. Nostro specifico è il
modo in cui insegniamo a trattare le cose, a saper trarre il molto dal poco (nei giochi,
nelle imprese, nell'avventura) per aiutare i ragazzi a costruire uno stile personale che
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consenta loro di crescere avendo presente un concetto di essenzialità vivo ed
attuale. In questo contesto si inseriscono altri aspetti importanti: l'uso armonioso e
cosciente delle proprie forze e l'economia del tempo. Non certo perché il tempo è
denaro, ma perché è anch'esso dono di Dio: siamo invitati ad usarlo bene, per noi e
per i nostri fratelli.
La nostra associazione ha maturato una coscienza più critica in materia economica.
Sono i capi, in stile di testimonianza, che cercano e sperimentano iniziative in grado
di contrastare le distorsioni del mercato o di denunciarne i soprusi (come il
commercio equo, la finanza etica, i bilanci di giustizia, le campagne di boicottaggio).
La stessa testimonianza si traduce per i capi nelle scelte e nell’organizzazione dei
campi e delle attività in genere e per i quadri nella gestione dei progetti e degli
eventi nazionali.
CAPITOLO 2
La struttura dell’associazione
La struttura associativa è costituita da gruppi e si articola fino al livello nazionale,
attraverso le zone e le regioni. Ogni livello in conformità o in armonia con gli
orientamenti associativi ha autonomi poteri decisionali e dispone di autonomia
amministrativa e finanziaria relativi alla propria azione e alla propria rappresentanza
sul territorio. Ciò significa che ogni livello risponde in proprio sia sul piano civilistico
che in riferimento alla normativa fiscale vigente.(All. 4 ”La responsabilità civile e
penale dei Capi”)
2.1. Stato giuridico civilistico dell'associazione
Sul piano civilistico l'Agesci è un'associazione non riconosciuta, cioè senza
personalità giuridica, che svolge attività senza fini di lucro.
In seguito alla recente approvazione di una normativa sulle associazioni di
promozione sociale, l’AGESCI, senza rinunciare al patrimonio di relazioni istituzionali
e di collaborazioni avviate a seguito dell’inserimento di molte regioni AGESCI
all’interno dei registri regionali del volontariato, seguirà gli sviluppi attuativi della
nuova norma e si valuterà se inserirsi progressivamente nel sistema da questa
individuato (registri ed osservatori per l’associazionismo).
2.2. Stato giuridico fiscale dell'associazione
In riferimento alla normativa fiscale l'Agesci si configura come un ente non
commerciale di tipo associativo. Questa definizione si applica ad ogni livello
associativo, definibile, come l'associazione stessa, ente non commerciale.
La normativa fiscale disciplina in modo preciso gli enti non commerciali.
Le norme che ci interessano, contenute nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi,
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consentono ai diversi livelli associativi di svolgere la propria attività senza che le
fonti di finanziamento utilizzate (censimenti, raccolte di fondi, ecc.) abbiano
implicazioni di tipo fiscale, siano cioè sottoposte ad una tassazione di qualunque
tipo.
Si tratta di una grossa agevolazione che però non dispensa nessun capo e nessun
livello associativo dal fare riferimento alle norme esistenti nel compiere scelte che
abbiano implicazioni di tipo fiscale.
2.3. La nostra unità, ovvero ciò che ci unisce
Se sul piano giuridico e fiscale è importante evidenziare gli aspetti di autonomia,
occorre però sottolineare che ciascun capo, nell'esercizio del proprio agire
autonomo, non deve mai dimenticare di essere parte di un'unica associazione. Ogni
singolo livello in cui è organizzata l’associazione deve tenere presente che
spendendosi in iniziative, progetti, collaborazioni, impegna, in qualche modo, il
nome dell’Associazione nel suo complesso. Questo deve essere tenuto presente in
special modo ogni volta che si è chiamati a parlare o agire in riferimento
all'associazione stessa: poiché i nostri interlocutori non conoscono necessariamente
la nostra struttura, è importante richiamare sempre ciò che ci accomuna.
Il nostro essere associazione deriva, infatti, da un'unità morale rappresentata
certamente dalla Promessa, dalla Legge scout, ma anche dall'uniforme e dallo
Statuto, elementi unitari di riferimento per tutti gli associati, dai lupetti ai quadri.
Per i capi un ulteriore elemento di unità è costituito dalla adesione al Patto
Associativo. A tutto questo si affianca anche un elemento concreto di unità, cioè il
censimento, una quota associativa che tutti paghiamo in modo uguale a livello
centrale e che serve a garantire servizi uguali a tutti gli associati.
2.4. Il decentramento
Sottolineare gli aspetti di unità che ci fanno associazione non esclude un modello di
gestione dei servizi decentrato, nella consapevolezza che il nostro stile associativo
non può che privilegiare la qualità e l'efficacia piuttosto che la quantità e
l'efficienza, con conseguente diversa distribuzione delle risorse.
Quest’ottica di decentramento (cioè del portare i servizi il più vicino possibile agli
associati) non può comunque prescindere dalle necessità che alcuni servizi, per il
rispetto del principio dell’unitarietà associativa, oltre che per ragioni di carattere
economico-organizzativo, continuino ad essere garantiti dal livello centrale.
Perché un modello organizzativo così concepito sia coerente con le deleghe
"politiche" demandate, occorre che la scelta di maggiori autonomie locali venga
definita in precise disposizioni statutarie e che le comunicazioni centro-periferia e
viceversa vengano affinate per soddisfare esigenze di informazione e formazione.
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Occorre, infatti, tener presente che non tutte le regioni hanno una segreteria vera e
propria (considerando sia le segreteria gestite da dipendenti sia quelle gestite da
volontari) e che tra le segreterie gestite da dipendenti esistono profonde differenze
di ruolo, contratto, carichi di lavoro, relazione con i livelli politici dell'associazione,
oltre che naturalmente livelli di preparazione e competenza specifica delle singole
persone.
In questa linea si inserisce il coordinamento della segreteria centrale con le
segreterie regionali, il raccordo tra gli IRO e con il Consiglio Nazionale, il lavoro
svolto a livello regionale, nei Comitati e nei rapporti con le segreterie.
CAPITOLO 3
Il modello economico dell’associazione e i rapporti con le cooperative
Parlare di rapporti con le cooperative scout non può prescindere dal ricordare il
ruolo che l'Associazione ha ad esse affidato, come luogo di attività commerciale in
cui si rendano visibili la solidarietà e l'eticità delle scelte. Il sistema delle cooperative
scout ha assolto nel tempo a questo ruolo coniugando produttività economica e
fedeltà ai valori.
L’attuale scenario di riferimento propone segnali di difficoltà (un’alta pressione
competitiva, l’aumento dei costi gestionali, l’attuale calo degli iscritti), ma anche
prospettive positive (le possibilità consentite dalle nuove tecnologie, la crescente
attenzione alla questione della “ospitalità”, lo sviluppo di una sensibilità di consumo
critico, un panorama giuridico molto più sensibile alle attività economiche nel
sociale).
3.1 Quanto detto in premessa rende necessario ridefinire il ruolo ed il campo di
attività delle cooperative per non disperderne il patrimonio di valori. Ciò comporta
necessariamente anche una ridefinizione dei rapporti tra le cooperative e le
strutture regionali dell’Associazione, che evidenzi in maniera chiara e trasparente i
flussi economici e di servizi al fine di raggiungere nel tempo una piena
autosufficienza delle strutture regionali e di quelle cooperativistiche. Il
raggiungimento di questo obiettivo comporterà azioni ed interventi coerenti da
parte dei comitati regionali e del comitato centrale.
3.2.1 Scopo delle Cooperative è offrire agli associati AGESCI prodotti e servizi che
consentano di svolgere le attività in coerenza con i principi del movimento e gli
obiettivi statutari dell’associazione e di supportare la struttura associativa di
riferimento nelle sue attività e nei suoi progetti.
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3.2.2 Le cooperative nell’ambito della propria autonomia ed in relazione con le
strutture associative di riferimento sono chiamate ad agire al meglio. Possono:
a) offrire prodotti per le attività che garantiscano agli associati la migliore relazione
tra qualità e prezzo,
b) promuovere l’attività solidale attraverso la commercializzazione di prodotti delle
cooperative sociali e degli enti per il commercio equo e solidale;
c) concorrere con la Nuova Fiordaliso all’ideazione di prodotti per la vita scout ecocompatibili e allo sviluppo della linea Scout-Tech;
d) costituire il punto di competenza tecnico/organizzativa per la gestione dei
patrimoni regionali (sedi, basi, luoghi campo);
e) sostenere la diffusione della stampa non periodica;
f) effettuare una attenta valutazione economica e finanziaria sulla convenienza della
vendita di prodotti marginali per il tempo libero, per i quali non è possibile offrire
vantaggi significativi agli associati;
g) studiare modalità che basandosi sulle tecnologie di comunicazione e logistiche
oggi disponibili, avvicinino i soci alla distribuzione consentendo così un aumento
dei volumi di vendita ed un miglior servizio agli associati.
3.3. Una maggior visibilità del sistema delle cooperative scout e del loro rapporto di
dialogo con l'Associazione richiede inoltre di operare per:
a) l'incremento del numero dei soci della cooperativa (piano regionale, aumento dei
ristorni a favore dei soci, iniziative a favore delle regioni con un numero significativo
di soci, ecc.);
b) l'aumento dell'interesse verso l'esperienza cooperativistica (utilizzo della stampa
associativa, sito internet comune, maggiore visibilità negli eventi associativi,
supporto consulenziale per i gruppi);
c) la lettura educativa delle azioni delle cooperative nella relazione annuale dei
Comitati regionali:
d) la redazione da parte delle cooperative di note esplicative circa l’eticità della
provenienza dei prodotti distribuiti.
e) valorizzare le risorse del volontariato nelle attività della cooperativa e nella
gestione di momenti di comunicazione con l’associazione
CAPITOLO 4
Il bilancio
Il bilancio preventivo e consuntivo è il modo di rappresentare, sinteticamente e
quantitativamente, come le risorse (entrate) sono utilizzate (spese ordinarie,
investimenti) per raggiungere gli obiettivi anche educativi.
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4.1. I principi ispiratori del bilancio
Se nelle aziende - dove gli obiettivi ultimi sono prevalentemente di carattere
quantitativo (fare profitti, aumentare il valore in capo agli azionisti) - i bilanci devono
essere improntati ad una serie, anche molto dettagliata, di criteri previsti per legge
(veridicità, completezza, documentabilità, ecc.), in un’associazione senza scopo di
lucro come la nostra, dove gli obiettivi sono più complessi e riguardano molto più la
qualità delle entrate e delle spese che non il risultato finale, a questi principi ne
vanno affiancati altri, che rendano evidenti i risvolti e le finalità educative.
In associazione, a tutti i livelli, i bilanci rappresentano cosa è stato fatto delle risorse
di tutti, in particolare quelle messe a disposizione dagli associati, e perciò dalle loro
famiglie, attraverso i censimenti. I bilanci debbono quindi riflettere, oltre ai principi
di cui sopra, anche una particolare trasparenza, che potremmo definire "trasparenza
attiva", cioè non solo il rendiconto di ciò che è stato fatto, ma la spiegazione più
chiara e comprensibile di quanto esposto nel bilancio stesso, per permettere anche
a chi non è esperto di contabilità di capirne davvero il contenuto, ossia le scelte
fatte, le priorità seguite, le eventuali alternative possibili, consentendo a chi li legge
di mettere in discussione chi li ha preparati, e perciò di valutare davvero le scelte
fatte, così da potere condividerle o contribuire a ri-orientarle.
Inoltre (soprattutto per i livelli superiori al singolo gruppo) i bilanci devono
consentire, dove opportuno, il controllo da parte di chi è chiamato ad esercitarlo:
pensare che l'operato di chi è responsabile della spesa possa e talvolta debba essere
assoggettato al controllo, dovrebbe contribuire ad educare prima i capi e poi i
ragazzi a tenere una corretta documentazione delle spese sostenute, come
elemento di ulteriore e doverosa trasparenza.
4.2. La necessità di redigere i bilanci a tutti i livelli
Trattandosi di rendicontare cosa è stato fatto delle risorse "di tutti", è corretto e
doveroso pensare che - anche in chiave educativa - occorra fare il bilancio in tutte le
occasioni in cui si sono amministrate risorse di tutti: dal rendiconto delle entrate e
delle spese del campo estivo (o altre attività particolarmente significative, come una
impresa) per rappresentarlo ai partecipanti, al bilancio di gruppo da fare in forma
semplificata, comprensivo di un rendiconto delle entrate e delle spese e un
inventario dei beni non deperibili, almeno una volta l'anno e da presentare anche ai
genitori, se il caso alla Parrocchia), ai bilanci delle strutture associative ai vari livelli
(zona, regione, nazionale), fino alla realizzazione di un opportuno bilancio
consolidato (anche se extracontabile) di tutte le risorse che girano attorno allo
scoutismo (comprendendovi Enti, Cooperative, ecc.) ed alla eventuale realizzazione
di un bilancio sociale nel quale vanno valorizzate anche le risorse non direttamente
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economiche, quali il volontariato e gli impatti ambientali.
Questi bilanci andranno tutti improntati ai citati principi obbligatori (veridicità,
completezza, ecc.) ma anche a quelli più tipici della nostra finalità educativa
(trasparenza "attiva") e dovranno essere accompagnati da una relazione di
commento che aiuti i destinatari a comprenderli fino in fondo.
4.3. Alcuni criteri specifici per i bilanci dei diversi livelli associativi
Per quanto riguarda i bilanci dei livelli associativi diversi dai singoli gruppi (la zona, la
regione, il livello nazionale) vi sono inoltre alcuni principi specifici che vanno
rigorosamente seguiti, come peraltro già definito in precedenti Consigli Generali.
Questi principi riportati più estesamente nell’all. 5 “Principi contabili” sono in sintesi
i seguenti:
- i bilanci delle zone, delle regioni e nazionale vanno redatti in maniera uniforme,
seguendo lo schema del bilancio nazionale o altri schemi specifici approvati dal
Consiglio Generale, e vanno sempre accompagnati da una chiara relazione
illustrativa;
- il "risultato ordinario" della gestione associativa deve tendenzialmente essere
mantenuto in pareggio; gli eventuali avanzi vanno destinati, tramite specifica
delibera, ai più rilevanti progetti straordinari in corso;
- tutte le entrate (anche quelle straordinarie) vanno riportate in bilancio, così come
tutti gli impegni assunti;
- le "manifestazioni sociali" devono - di norma - essere finanziate dai partecipanti, ed
ogni deroga va specificamente motivata ed approvata;
- ogni eventuale richiesta di aumento della quota associativa va accompagnata dalla
bozza del relativo bilancio di competenza, per consentirne una precisa valutazione;
- lo schema di sintesi del bilancio e la relativa nota di accompagnamento va portato
a conoscenza dei capi del livello associativo cui si riferisce anche tramite le riviste del
livello interessato;
- ove opportuno (e perciò particolarmente con riferimenti ai campi estivi, le route le
manifestazione e gli eventi obbligatoriamente per i bilanci regionali e nazionale) il
bilancio o il rendiconto delle entrate e delle spese va corredato con un "bilancio o
rendiconto pro capite" che, seguendone la medesima impostazione, mostri le
entrate e le uscite relative a ciascun associato, anch'esso da pubblicare sulle riviste
ai livelli interessati.
Coerentemente con le premesse dovranno essere istituite forme di controllo e di
supporto sul bilancio e sui fatti economico organizzativi a livello regionale da
individuare all’interno del Consiglio regionale (se necessario anche nominando
persone cui conferire specifici incarichi).
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4.4. Bilanci e testimonianza ai campi scuola
I nostri campi di formazione, oltre ad essere luoghi di trasmissione di tecniche e di
contenuti educativi, sono anche momenti di trapasso di stile e di valori, non tanto
con sessioni teoriche quanto con i comportamenti e il modo in cui, tramite il
progetto del campo, viene, di fatto, presentata l'Associazione. Il campo è, infatti, un
progetto formativo con un suo bilancio preventivo e consuntivo, in cui è chiara la
destinazione delle diverse fonti di finanziamento (quote, contributi associativi, ecc)
che gli allievi devono conoscere.
Così il campo diventa anche momento di testimonianza dei valori a cui l'associazione
ispira il suo agire economico e pertanto le scelte organizzative dei campi (menù,
luoghi, attrezzature, ecc.) vanno ispirate ai valori dell'essenzialità, della solidarietà
internazionale, del riutilizzo dei beni e dei cibi.
4.5. I bilanci e i progetti
Poiché uno dei cardini della nostra proposta educativa è l'interdipendenza tra
pensiero e azione, questo esige una stretta correlazione tra i nostri progetti e le
risorse economiche necessarie per realizzarli in concreti programmi.
Spesso i bilanci sono visti come una specie di adempimento più o meno burocratico
e ciò rende difficile realizzare questa correlazione che è invece basilare per riuscire a
dare una dimensione compiuta ai progetti e alla loro verifica.
E' necessario però che le logiche di formazione, di stesura e l'orizzonte temporale
dei bilanci e dei progetti nazionali e regionali siano le stesse. Soprattutto devono
essere chiare le relazioni tra i singoli progetti e i loro costi e devono essere coerenti
anche i luoghi e i momenti decisionali. Un progetto deve perciò essere approvato
sapendo quanto costa in prospettiva e quali sono le risorse che vi saranno dedicate.
Approvando il progetto dell'associazione il Consiglio Generale è quindi tenuto anche
ad approvare un piano economico con tutte le principali linee economiche correlate
(quota associativa, eventuali quote straordinarie, limiti di spesa, politiche di
bilancio).
Allo stesso principio devono attenersi anche le Regioni laddove prevedano eventi
con respiro pluriennali.
L'approvazione dei bilanci annuali sarà il momento di verifica della coerenza tra
bilanci e programma e le eventuali revisioni dei bilanci preventivi saranno conformi
alle revisioni di progetto e programmi.
Questo principio si applica anche ai progetti che richiedano la raccolta di risorse
autonome rispetto alla quota associativa (contributi pubblici, offerte spontanee,
ecc.) anche se configurate come apporti in natura (distacchi professionali, donazioni
o sponsorizzazioni tramite beni, ecc.).
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L'attuazione di questo meccanismo instaura, di fatto, una sorta di vincolo di
copertura finanziaria dei progetti che ne rende più semplice e trasparente
l'approvazione e la verifica.
CAPITOLO 5
Le voci di entrata
5.1. I Censimenti
In una Associazione che si riconosce nei valori, il significato della quota associativa e
della sua entità va oltre il peso in termini monetari.
Poche associazioni esprimono la propria capacità e il proprio modo di essere
attraverso la quota annuale, ma per noi scout il censimento è rappresentativo di una
appartenenza, è lo strumento visibile del nostro essere essenziali, è il mezzo che
rende comprensibile il senso della Laboriosità e dell'Economia, è il segno della
nostra capacità di interpretare il tempo presente attraverso una forte
interdipendenza tra pensiero ed azione.
Anche in questa materia occorre quindi delineare processi che consentano la
massima leggibilità delle decisioni:
A) Un primo elemento riguarda l'entità del censimento, che va definito per un
periodo triennale, correlandolo al Progetto Nazionale ed alle previsioni di spesa che
ne derivano. (vedi punto 4.5.)
B) Un secondo elemento si ricollega alla più volte affermata esigenza di stile
associativo, che richiede una ridefinizione delle modalità di ristorno che tenga conto
della differenza di risorse e di costi che le regioni devono sostenere in ragione della
loro dimensione e posizione geografica.
C) Un terzo elemento deve far tesoro delle esperienze in corso nelle regioni che
utilizzano quote specifiche per realizzare iniziative locali. Si ritiene opportuno che
queste quote, deliberate dalle assemblee regionali, siano corrisposte attraverso la
struttura centrale, siano finalizzate alla realizzazione di progetti, siano previste per
un periodo limitato (massimo 3 anni), non superino una quota percentuale del
censimento (20%).
Sono ammissibili anche quote di gruppo integrative, quando vi siano da pagare fitti o
altre spese, e di tutto ciò vi sia chiara evidenza nei bilanci di gruppo.
5.2 I finanziamenti
Il mondo in cui viviamo, dominato da dinamiche che vedono il potere del denaro e
dell'economia governare ogni livello della nostra vita, e la mentalità diffusa in base
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alla quale più risorse economiche si hanno a disposizione maggiore qualità si riesce
ad ottenere, sembra influenzare diffusamente anche l'associazione: più soldi si
hanno a disposizione maggiori sono le possibilità di proporre attività che possono
interessare i ragazzi, possibilmente senza gravare eccessivamente sulle famiglie (lo
scoutismo dei prezzi bassi è ancora ben radicato).
Ma occorre vigilare perché al maggior costo delle attività corrisponda una miglior
qualità in termini educativi. Se i maggiori costi nascono dal noleggio dei pullman,
dalla ricerca di luoghi "in" dove fare campi e route, dall'acquisto di materiali usa e
getta per le attività, ecc., allora la necessità di maggiori risorse economiche si basa
su una logica consumistica, che va al di là dell'essenzialità, in questo caso solo
parlata e non praticata.
E' quindi necessario riflettere in modo adeguato su quanto serva veramente in
termini economici ai gruppi per fare attività e riscoprire uno scoutismo meno
consumistico (più fatica, meno spese) che possa soddisfare il doppio bisogno
educativo ed economico.
A tutto questo si collega il problema della ricerca e della gestione di risorse
finanziarie (in particolar modo risorse e finanziamenti pubblici) senza dimenticare
che una maggiore disponibilità di mezzi non ci deve distogliere dai nostri compiti
educativi, accettando di essere coinvolti in progetti al di sopra della nostra portata o
sconfinanti in attività socio-assistenziale non propriamente riconducibili al nostro
fare scoutismo, cioè educazione.
5.2.1. I finanziamenti pubblici per attività socio-educative sono di norma accessibili
anche ai singoli gruppi. L'opinione diffusa è che bisogna cogliere questa opportunità
perché i finanziamenti sono comunque disponibili, non legano, in quanto previsti da
progetti comunali o provinciali per il sostegno delle attività giovanili, e comunque se
non ne usufruiamo noi vanno a finire ad altri.
Di norma per accedere a questi finanziamenti è necessario presentare progetti,
redigere piani di spesa, predisporre bilanci: questo contribuisce certamente allo
sviluppo di una prassi di gestione dell'economia e delle risorse finanziarie anche
nella realtà di gruppo.
Quanto detto vale anche per progetti di carattere regionale e nazionale secondo
procedure e modalità già deliberate in Consigli Generali passati.
Queste risorse finanziarie debbano essere collegate a progetti definiti e chiari sui
quali poter rendicontare correttamente in relazione alla provenienza dei fondi e al
loro utilizzo
5.2.2. I contributi da fondazioni o privati possono essere accettati, qualora i soggetti
eroganti si muovano nei rispetto dei principi di comportamento etico ribaditi in
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questo documento.
5.2.3. L'approvvigionamento di risorse per progetti gestiti congiuntamente ad altre
associazioni od enti deve tenere conto da un lato dei principi sopraesposti e
dall'altro degli obiettivi e delle finalità educative dei soggetti coinvolti nel progetto,
che devono essere comuni o in linea con quelle della nostra Associazione. La
gestione, l'amministrazione e il bilancio corretto dei progetti congiunti deve
costituire una nostra continua attenzione e esprimersi come modello di coerenza
con i nostri principi.
5.2.4. La pubblicità intesa come utilizzo di spazi sulle riviste e sponsorizzazione di
nostre attività da parte di aziende, società commerciali o produttive, rimane, tra le
voci di entrata, la più discussa e discutibile.
La nostra Associazione ha sempre guardato con una certa diffidenza a questo
strumento di finanziamento, d'altra parte il canale pubblicitario è utilizzato anche da
aziende che perseguono scopi e finalità fondamentalmente positivi o comunque non
in contraddizione con il nostro metodo (prodotti biologici, attrezzature sportive e
ambientali, commercio equo e solidale, banca etica).
Non v'è dubbio che aprire le porte a questo canale di finanziamento richiede un
forte controllo e discernimento per evitare una strumentalizzazione ed una
banalizzazione degli obiettivi educativi specifici della nostra Associazione
Trattandosi di argomenti particolarmente delicati soprattutto in relazione
all'impatto educativo verso i ragazzi, di credibilità verso l'esterno dell'associazione e
di potenziale criticità da parte dei capi, è opportuno che venga creato un sistema di
controllo delle forme di finanziamento utilizzate in Agesci da affidarsi ai vari livelli
associativi specificatamente rivolti alla gestione degli stessi onde evitare che
vengano utilizzati per un accumulo finanziario indiscriminato e non finalizzato a
progetti specifici, tutto ciò a salvaguardia della omogeneità della proposta.
5.3. Le quote per eventi e attività
Le manifestazioni e gli eventi sociali devono di norma essere a costo zero per
l'Associazione e vanno interamente finanziati dai partecipanti. (vedi cap. 4). Questo
criterio impone però una migliore e più aderente definizione di "manifestazioni ed
eventi", intesi come eventi non ricorrenti, mentre si mantengono nell'ambito delle
ordinarie "spese istituzionali" o "spese strutturali" quelli che si ripetono nel tempo.
Eventuali e necessarie deroghe andranno comunque sempre motivate e dovranno
mantenersi nelle logiche e nel rispetto dei principi già più volte espressi
relativamente a finanziamenti pubblici o privati e soprattutto alla pubblicità, nei cui
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confronti è ancora più necessario mantenere coerenza tra l'evento ed eventuali
aziende sponsor o prodotti pubblicizzati.
Questo coinvolge anche le attività di autofinanziamento dei gruppi, per le quali deve
porsi il dibattito su quali siano le attività “scout compatibili”, tenendo presente
l’impatto educativo.
Per mantenere elevato il livello di affidabilità educativa delle entrate associative è
necessario saper incrociare le esigenze di disponibilità economiche con progetti
miranti alla formazione del carattere dei nostri ragazzi e quindi a saper scegliere le
fonti che maggiormente impattano positivamente sulla laboriosità dei nostri giovani
e dei nostri capi.
Tutti gli eventi che costituiscono momenti significativi e impegnativi dal punto di
vista organizzativo e della gestione permettono ai capi di esprimere e testimoniare
ai propri ragazzi la capacità di legare il saper fare con il valore della trasparenza e del
rispetto della legalità.
CAPITOLO 6
I volontari e le figure professionali
6.1. I volontari
Il capo all'interno della nostra associazione è, come stile e posizione, un volontario
che dedica per scelta personale tempo, energia e risorse (di intelligenza, di passione
ed economiche) al servizio educativo nei confronti dei ragazzi.
La nostra associazione ha inoltre una organizzazione in cui capi non direttamente
impegnati nelle unità vivono comunque il loro servizio. A far parte di questa
struttura sono capi volontari chiamati, per elezione o per nomina, a svolgere un
ruolo di corresponsabilità educativa in modo indiretto nei confronti dei ragazzi, un
ruolo formativo diretto verso i capi ed un ruolo associativo in ordine alle politiche
organizzative e di rapporti con il mondo sociale ed ecclesiale. Questi incarichi per
stile e scelta della nostra associazione sono a carattere temporaneo con mandati
temporali precisi.
Unica ragione di un impegno di servizio come quadro volontario nella nostra
associazione rimane quello di servire i ragazzi nella loro crescita. Di conseguenza
anche il quadro si deve organizzare intorno alla centralità della relazione educativa
fra gli adulti ed i loro ragazzi.
Uno degli obiettivi della nostra associazione è quello di rendere possibile al maggior
numero di capi di svolgere un servizio di quadro.
In quest’ottica, la consapevolezza della realtà complessa in cui ogni capo ai diversi
livelli associativi si trova ad operare, ci impegna nella ricerca della “qualità” e
“leggerezza” del tempo da dedicare al servizio.
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Il sostegno economico al servizio è limitata al rimborso delle spese strettamente
connessa e necessarie al suo svolgimento
6.2. I dipendenti
La figura del dipendente, con il ruolo operativo, organizzativo o di coordinamento, è
presente in particolare a livello centrale e nelle regioni più grandi per numero di
iscritti, come supporto ai ruoli di responsabili nazionali e regionali. Il rapporto con
queste persone è regolato da contratti tipici del mondo del lavoro. E' comunque
sempre il volontario che determina le priorità e mantiene la responsabilità generale
anche per gli aspetti organizzativi.
Per una chiara identificazione delle responsabilità è importante che chi svolge un
ruolo di dipendente per l'associazione o per le società o enti collegati non ricopra
incarichi associativi in strutture di "mandato" e di "controllo" del suo operato. (il
segretario regionale non può svolgere ruoli all'interno del comitato o del consiglio
regionale, il dipendente centrale non può svolgere ruoli all'interno del comitato, nel
consiglio nazionale o nel consiglio generale)
6.3. I consulenti e i collaboratori
Queste persone svolgono, per designazione, un incarico di responsabilità e/o
consulenza a prevalente contenuto tecnico-organizzativo dai risvolti professionali
più evidenti. Questo ruolo viene identificato con mandati specifici, tempi definiti e
regolati in un rapporto di lavoro autonomo come incarico professionale. Anche nel
caso del collaboratore/consulente vale quanto già espresso a proposito del
dipendente, non ci deve cioè essere sovrapposizione di incarico di collaboratore con
ruoli di indirizzo e controllo del terzo incaricato.
La costruzione di un albo dei consulenti a disposizione dei livelli periferici viene
ritenuto strumento in grado di assicurare professionalità elevata, esperienza
specifica delle nostre problematiche. Si ritiene per altro importante stimolare il
supporto da parte dei volontari, soprattutto a livello regionale, non solo per la
consulenza "di alto livello", in materie come i contenziosi, i rapporti con la stampa, la
redazione dei bilanci, ma anche per la definizione dei progetti relativi
all'organizzazione di convegni ed eventi regionali.
I quadri nazionali hanno la possibilità di delegare compiti e funzioni di
rappresentanza o affidare incarichi di consulenza su specifici argomenti a dipendenti
o consulenti/collaboratori restando comunque sempre responsabili nei confronti
dell'associazione e di coloro che li hanno eletti o nominati. Questi supporti sono
ormai necessari per mantenere efficiente il servizio di quadro in una realtà che
spesso si scontra con la radicale scelta di volontariato dell'associazione.
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CAPITOLO 7
L'ATTENZIONE EDUCATIVA
La sfida educativa dell'attività scout, nelle tematiche trattate da questo
documento, si basa sui valori e si traduce nell'’educazione ad essere laboriosi ed
economi, sull'acquisizione di consapevolezza su temi dati spesso per scontati, dal
censimento alla sede, dal bilancio di gruppo alle attrezzature di squadriglia,
dall'impresa alle specialità e brevetti, dall'autofinanziamento alla gestione dei beni
per le attività.
La legge scout richiama in modo chiaro la pedagogia del fare che caratterizza lo
scoutismo e che sta alla base del nostro metodo. Ad essa si ricollega un
atteggiamento di responsabilità verso se stessi e verso gli altri, di apertura al
mondo, le cui risorse vanno scoperte, valorizzate ed amministrate con oculatezza.
Non va dimenticato il coinvolgimento dei genitori che hanno diritto ad una
informazione sistematica e completa di questo accade nel gruppo, del suo sistema
economico e delle scelte di stile in cui si concretizza.
I valori di riferimento sono: responsabilità civile, protagonismo consapevole,
gratuità, rispetto per le persone, per le cose, per il tempo, solidarietà e giustizia.
Accanto a questi valori vi sono gli stili che li rendono concreti e qualificano le
persone che li vivono: essenzialità, sobrietà, semplicità, consapevolezza del limite,
laboriosità, creatività, progettualità, intraprendenza, assunzione di responsabilità,
fatica, industriosità.
Scelte coraggiose, certamente non facili da perseguire e proporre, ma che
rientrano nelle grandi sfide del nostro tempo. Nella nostra visione dell'uomo questi
stili hanno valore in sé, perché costruiscono l'identità di una persona libera,
autonoma e responsabile, e sono condizioni essenziali per dare significato più
profondo all'esistenza.
Senza la pretesa di essere esaustivi alcune attenzioni educative concrete
riguardano l’amministrazione trasparente del bene di tutti (materiale di
squadriglia, di unità, …), il finalizzare il risparmio e l’accantonamento di risorse di
vario tipo, economico/strutturale, alla realizzazione di progetti, il valorizzare
l’attività manuale con impegno, costanza e competenza, il progettare forme di
autofinanziamento che mettono realmente in gioco la crescita dei ragazzi. Queste
attenzioni nascono dall’idea di percepire tutte le risorse (anche quelle economiche)
come un dono.
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VI
Uso Radio in Attività
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L’USO DELLE RADIO IN ATTIVITÁ
Sempre più spesso, durante le attività (Campi, Uscite, Route, grandi eventi…), sono
utilizzate ricetrasmittenti che consentono una comunicazione economica, rapida e
continua tra più soggetti contemporaneamente, oppure in luoghi non coperti dal
segnale dei telefoni cellulari. Probabilmente, la recente diffusione e’ dovuta alla
presenza sul mercato di nuovi apparati piccoli ed economici spacciati spesso come di
“libero uso”; ma sono davvero e sempre di “libero uso”? Senza entrare in
disquisizioni tecniche o metodologiche, legate all’utilizzo di ricetrasmittenti o
telefoni cellulari, è indispensabile sapere come stanno le cose per evitare un utilizzo
disinvolto di strumenti che possono causare dalla sanzione amministrativa a
conseguenze di rilevanza penale. Di seguito sono illustrate sommariamente e
schematicamente caratteristiche, pregi, difetti e tipologie dei diversi apparati che
possono essere utilizzati in attività, senza possedere Patenti e Licenze
radioamatoriali affinché possiate fare le vostre valutazioni e rimanere nella legalità.
APPARATI “CB” (CITIZEN BAND)
PRO
CONTRO
Economici (ma non quanto PMR e LPD) e
robusti. In negozi specializzati e mercatini si
spuntano ottimi prezzi dell’usato. E’
consentito il collegamento di antenne
esterne per migliorarne le prestazioni,
comunque superiori a LPD e PMR.
Apparati ingombranti e pesanti con
tecnologia ferma ad un po’ di anni fa.
Possibilità
concreta
di
disturbi e
intercettazione di altre comunicazioni in
corso. Piccola “tassa” annua da versare e
presentazione di una “Dichiarazione d’uso”.
APPARATI “LPD” (LOW POWER DEVICE)
PRO
CONTRO
Piccoli e maneggevoli, spesso ricchi di
funzioni. A differenza degli altri tipi presi in
esame, non è necessaria nessuna
dichiarazione e nessun costo annuo,
essendo l’utilizzo totalmente libero.
Modesta portata in presenza di ostacoli.
Quelle economiche hanno prestazioni
scadenti. E’ sempre più difficile comprare
apparati solo LPD in quanto il mercato offre
radio in grado di essere sia LPD sia PMR446.
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Uso Radio in Attività
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APPARATI “43MHz”(43 MEGAHERTZ)
PRO
CONTRO
Buona portata anche in presenza di ostacoli
ambientali (in montagna e aree rurali dove
spesso li utilizziamo). Frequenze di norma
libere da altri utenti. Sono preferiti anche
da alcuni enti di protezione civile. E’
consentito il collegamento di antenne
esterne, e quindi la possibilità di
migliorarne le prestazioni, comunque
superiori a LPD e PMR.
Costo elevato. Apparecchi un po’
ingombranti. Difficile reperire l’usato.
Piccola “tassa” annua e invio “Dichiarazione
d’uso”. Per ora non sono utilizzabili nelle
nostre attività.
Il Settore Radioscout”
(Nazionale) ottenne l’autorizzazione all’uso
in attività, ma di seguito non venne più
rinnovata; valuteremo di farlo a livello
regionale; vi terremo informati.
APPARATI “pmr446” (private mobile radio 446)
PRO
CONTRO
Piccoli e maneggevoli, spesso ricchi di
funzioni. Discreta portata, non esaltante in
ambito urbano, ma ottima invece in aree
extraurbane, rurali e in collegamenti in
“portata
ottica”.
Rapporto
costo,
dimensioni e prestazioni davvero ottimale.
Non è consentito il collegamento di
antenne esterne. I produttori tendono a
realizzare apparati con antenne molto
corte, a discapito dell'ottimizzazione delle
prestazioni. Piccola “tassa” annua da
versare
e
presentazione
di
una
“Dichiarazione d’uso”.
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Uso Radio in Attività
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Soffermiamoci sui “PMR 446” che, alla luce del basso costo e dell’efficienza,
probabilmente saranno i più utilizzati:
Indipendentemente dal numero è necessario versare l’unico contributo annuo di
euro 12,00 (somma richiesta per l’anno 2010) a titolo di rimborso dei costi sostenuti
dal Ministero che non ci consentirà l’uso in esclusiva ma altri utilizzeranno gli stessi
canali radio con diritti pari ai nostri.
Per utilizzarle, è necessario inviare la “dichiarazione d’uso” all’Ispettorato
Territoriale Lazio che avrà durata decennale e potrà essere rinnovata alla scadenza.
Nella “dichiarazione d’uso” sarà necessario elencare tutti i PMR con marca e
modello; se ne acquistiamo altri durante l’anno, dovremo inviarne un’altra.
Se non si ottempera a quanto prescritto, si può incorre in una sanzione
amministrativa da € 200,00 fino a € 2.500,00 e confisca degli apparati.
Il modulo per la “dichiarazione d’uso”, è all’indirizzo web del “Ministero dello
Sviluppo Economico – Ispett. Territoriale Lazio” http://www.mincomisplazio.it/ alla
voce “MODULI”, poi “PMR” e poi scaricare il file “PMR AD USO PRIVATO”.
Sul modulo della “Dichiarazione d’uso” ci sono le indicazioni per il versamento della
tassa sul C/C postale; la cifra può variare ogni anno quindi è il caso di verificarne
l’importo sul sito a dicembre/gennaio.
L'uso di microfoni esterni, auricolari etc, è permesso, senza cambiare le
caratteristiche d'omologazione, degli standard tecnici europei ETS 300 296
(controllate!). Le radio devono restare così come sono: niente modifiche.
Ricapitolando
L’unica radio di “libero uso” è la cosiddetta “LPD”. Per tutte le altre prese in
considerazione, va inviata una “dichiarazione d’uso” e pagato un piccolo “contributo
annuo”.
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Uso Radio in Attività
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V II
Economia Associativa
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Economia Associativa
Lo Statuto Agesci unitamente al Regolamento all’Organizzazione sono i documenti
nei quali l’Associazione esprime in modo chiaro quali sono gli adempimenti e le
responsabilità che riguardano la gestione amministrativa e finanziaria dei vari livelli
associativi.
Riporto per comodità di consultazione i singoli articoli di Statuto e Regolamento che
parlano della gestione economico/finanziaria del Gruppo e delle modalità di
attuazione della stessa.
ARTICOLI DALLO STATUTO AGESCI
CAPO III - AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Art. 54 - Autonomia e responsabilità di ogni livello
Ciascun livello dell’Associazione (Gruppo, Zona, Regione, livello nazionale) è
responsabile della propria amministrazione e finanziariamente autonomo.
Ogni livello amministra le quote associative ed ogni altro introito, redigendo
annualmente i bilanci consuntivo, preconsuntivo e preventivo. Nei bilanci è
garantita la trasparenza delle fonti di finanziamento. I proventi, gli utili e gli avanzi di
gestione, nonché fondi, riserve o capitale, durante la vita dell’Associazione non
possono essere distribuiti, neppure in modo indiretto, salvo che la destinazione e la
distribuzione non siano imposte dalla legge.
Gli eventuali utili ed avanzi di gestione devono essere reinvestiti a favore di attività
istituzionali previste dallo Statuto.
Art. 55 - Risorse economiche
L’Associazione trae le risorse economiche per il suo funzionamento e per lo
svolgimento delle proprie attività da:
a. Quote e contributi degli associati: i membri dell’Associazione
contribuiscono alle necessità della propria Unità e del proprio Gruppo; inoltre
essi versano annualmente per l’andamento dell’Associazione una quota che,
rappresentativa dell’appartenenza associativa, è fissata e ripartita dal
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Economia Associativa
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Consiglio generale. Tale quota come ogni contributo associativo non è
trasmissibile, né rivalutabile.
b. Altre entrate compatibili con le finalità sociali dell’associazionismo di
promozione sociale e con i principi enunciati nel presente Statuto.
ARTICOLI DAL REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE
CAPO G - AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Art. 81 – Responsabilità ed autonomia
L’amministrazione economico-finanziaria di ciascun livello associativo è affidata ai
rispettivi comitati, nel quadro dell’autonomia prevista dallo Statuto.
Specifiche attività amministrative possono essere esercitate dal tesoriere e/o
delegate a incaricati eletti o nominati.
Sono atti o decisioni di straordinaria amministrazione quelli che alterano e/o
modificano la struttura e la consistenza patrimoniale, compresi l’acquisto e cessione
di diritti reali di godimento e di garanzia, le locazioni ultranovennali, la vendita ed
acquisto di immobili, l’accettazione e rinuncia di donazioni ed eredità.
Tali atti devono essere espressamente deliberati:
• dalla Comunità capi che ne darà informazione al Consiglio di zona
• dai Comitati dei singoli livelli che ne daranno informazione ai relativi
Consigli per l’espressione di un parere preventivo.
A livello nazionale, per gli atti o decisioni che comportano spese, garanzie ed
impegni di importo singolarmente superiori al 10% delle entrate iscritte nell’ultimo
bilancio consuntivo approvato dovrà essere sentita la Commissione economica ed
acquisito il parere preventivo del Consiglio nazionale.
Qualora non ci sia il tempo di ottenere il parere del Consiglio nazionale, si potrà
procedere previo parere della Commissione economica e il Consiglio nazionale dovrà
essere informato nella prima riunione utile, illustrando le ragioni di necessità e
urgenza e le finalità dell’operazione stessa.
Art. 82 – Bilanci associativi
Al termine di ciascun esercizio, che va dal 1 ottobre al 30 settembre dell’anno
successivo, gli organi responsabili di ciascun livello associativo redigono i bilanci
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consuntivo dell’esercizio precedente, preconsuntivo dell’esercizio in corso e
preventivo dell’esercizio successivo su schema uniforme a quello del Comitato
nazionale e l’inventario dei beni di proprietà dell’Associazione sottoponendoli per
l’approvazione agli organi rappresentativi rispettivamente competenti.
Il bilancio consuntivo di ogni esercizio è sempre composto dal conto economico e
dallo stato patrimoniale. I bilanci consuntivo, preconsuntivo e preventivo
dell’Associazione a livello nazionale devono essere approvati annualmente dal
Consiglio generale nella sua sessione ordinaria. Dopo la loro approvazione i bilanci
consuntivo, preconsuntivo e preventivo dovranno essere portati a conoscenza della
struttura immediatamente superiore (Comitato di Zona per i Gruppi, Comitato
regionale per le Zone, Comitato nazionale per le Regioni).
Per il livello di Gruppo, i bilanci devono essere illustrati anche alle famiglie, in
un’ottica di trasparenza offerta, anche se non richiesta.
Fin dall’Articolo 54 dello Statuto vengono espressi i principi di Autonomia economica
del Gruppo e di trasparenza nell’espletamento della redazione del bilancio.
Pertanto con detto articolo viene delineato il fatto che qualsiasi Gruppo è
responsabile delle proprie azioni a livello amministrativo ma soprattutto
AUTONOMO nelle scelte finanziare fatte nel Gruppo stesso. Il tutto purché rimanga
iinserito in un contesto di vicinanza con quanto riportato negli articoli citati.
Per poter parlare di bilancio di Gruppo si deve ancor prima parlare di PIANO
ECONOMICO di Gruppo che non è altro che la pianificazione economica dell’anno
scout: Campo di Gruppo, acquisto i mezzi e attrezzature, Route all’estero ecc. ecc.
sono tutte attività che all’inizio dell’anno vengono definite dalle Comunità Capi e
che devono essere anche pianificate a livello economico.
1. Piano Economico di Gruppo
Piano economico, in parole semplici, vuol dire stabilire le entrate e le uscite di
gestione del gruppo relative a voci correnti dell’anno in corso quali la sede ed il
materiale, le quote dei ragazzi, gli autofinanziamenti e i contributi ricevuti, e
quant'altro entri o esca dalla cassa del nostro gruppo.
Può contenere anche voci distribuite su più anni, quali l’accantonamento di risorse
per progetti futuri (per es. il contributo alla partecipazione al prossimo Jamboree).
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Alla luce di quanto detto si può procedere nel seguente modo:
1. stabilire un piano economico per realizzare l’attività educativa;
2. individuare le risorse economiche effettivamente utili, ossia non ricercare
il guadagno per il guadagno, ma finalizzarlo alla realizzazione di qualcosa di
utile e concreto;
3. sviluppare proposte di autofinanziamento intelligenti, tenendo conto dei
risvolti educativi e delle possibilità reali di chi le metterà poi in pratica,
privilegiandole sempre rispetto alla facile richiesta di soldi ai genitori dei
ragazzi;
4. ricercare, quando servono, contributi di privati e ed enti pubblici.
Cerchiamo di riflettere insieme: Quanto riportato sopra non è quello che facciamo
quotidianamente in famiglia prima di fare qualsiasi spesa? A maggior ragione se lo
facciamo con il denaro del nostro conto corrente dovremmo farlo anche con quello
che ci affidano i nostri ragazzi.
2. Ora definito un piano economico possiamo iniziare a parlare di Bilancio di
Gruppo
Il bilancio di gruppo rappresenta uno degli strumenti più importanti per insegnare ai
nostri ragazzi come agire nella legalità e con responsabilità, dovendo dar conto del
proprio operato e comunicare, con il rendiconto economico, i risultati degli impegni
assunti nei confronti dei propri interlocutori interni (genitori) ed esterni (la Zona) –
nonché dei ragazzi stessi.
Il bilancio è uno strumento importante in un gruppo, in quanto definisce il quadro
generale delle risorse finanziarie e delle priorità di intervento entro cui si svolge
l’attività del gruppo e ne permette l’impostazione.
Esaminando il bilancio si comprende da dove arrivano le risorse finanziarie, come
sono composte, e come vengono “spese” nel corso dell’attività annuale del gruppo.
Può essere immaginato come un film sulla vita del gruppo: non fotografa la
situazione finanziaria in un preciso momento, ma piuttosto ne documenta l’evolversi
nel tempo.
I bilanci sono “preventivi”: cioè l'entità e l’assegnazione delle risorse e la ripartizione
delle spese vengono decise a priori (inizio anno) sulla base di ciò che si prevede
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saranno le entrate e le uscite, e sono “consuntivi”, cioè dicono alla fine dell’anno (30
settembre per noi) come sono andate effettivamente le cose.
Le entrate sono il “portafoglio”, la disponibilità economica da “spendere” nell’anno.
Le uscite rappresentano il modo in cui si utilizza la disponibilità economica,
impiegandola per l’attuazione dei propri programmi.
Si tratta di capire, insieme in Comunità Capi, quante risorse saranno disponibili per
l’anno a venire e, sulla base di considerazioni di vario genere, deciderne la
collocazione ed il migliore utilizzo, e anche di capire quali sono le attività che si
vogliono fare e decidere come reperire le risorse necessarie per realizzarle.
Ecco quindi che la redazione del bilancio, soprattutto nel momento della
preventivazione, non è l'ennesimo adempimento burocratico a carico dei Capi
Gruppo o loro delegati, ma uno strumento per creare, tra i capi, una cultura di
attenzione educativa e di corresponsabilità anche nell'ambito dell'uso del denaro
Nell’ 82 del Regolamento all’organizzazione si fa riferimento in modo esplicito al
fatto di presentare il bilancio di Gruppo ai genitori. Sicuramente ci sentiremo dire
“tanto ci fidiamo” ma non si tratta solo di fiducia bensì è un modo per interloquire
con loro sulle prospettive di crescita e sviluppo del gruppo stesso e per mostrare
come è stato utilizzato il denaro per i loro figli.
In quale Associazione avete visto che venga presentato ai genitori un bilancio
economico delle attività svolte? Io mai, mi piace pensare di essere il primo a fare un
qualcosa meglio degli altri perché credo in quello che faccio.
3. Alcuni strumenti per la gestione economica del Gruppo
3.1 Conto corrente bancario
Se la scarsa movimentazione di soldi può far sembrare inutile per un Gruppo AGESCI
aprire un conto corrente bancario, criteri di maggiore trasparenza nelle operazioni
economiche e di sicurezza ne rendono consigliabile l’apertura. Inoltre è richiesto
dagli enti locali quando versano dei contributi.
Il conto va intestato ad AGESCI - GRUPPO… quindi ad una persona giuridica, non ad
una/due persone della CO:CA anche fossero i Capi Gruppo, perché ad ogni cambio di
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persona andrebbe chiuso e riaperto e, soprattutto, non assicurerebbe la ricercata
trasparenza.
La firma spetta congiuntamente ai Capi Gruppo che dovranno firmare entrambi le
operazioni di prelievo da eseguire. Esiste la possibilità di delegare ad un terzo (es. il
Tesoriere ove esiste) il potere di agire sul conto con firma disgiunta per rendere più
semplici tali operazioni. Esiste poi la possibilità di abbinare la gestione on-line del
conto stesso.
Documenti da presentare:
1. una dichiarazione che attesti che il Gruppo esiste e chi sono i Capi
Gruppo (dichiarazione di rappresentanza legale che trovate anche sul
Vademecum del capo Gruppo);
2. copia dello Statuto e dell’Atto costitutivo dell’Associazione;
3. il codice fiscale di Gruppo.
3.2 Ricevute per la riscossione dei contributi spese
Per qualsiasi contributo di rimborso spese /quota entrata nelle casse delle Unità o
del Gruppo (anche per le singole uscite) andrebbe emessa una regolare ricevuta non
fiscale.
E’ realistico pensare che almeno per i contributi di una certa rilevanza (es. la quota
del censimento annuale, la quota del campo estivo….) si emetta la ricevuta
specificando la causale, anche per garantirsi da eventuali contestazioni circa
l’effettuazione o meno dei pagamenti.
3.3 Codice fiscale
Sempre in quanto livello associativo autonomo, il Gruppo è titolare di proprio codice
fiscale, che va presentato per ogni intestazione od operazione economica del
Gruppo (ad es. contratto di fornitura di elettricità per la sede, comodato per la sede,
acquisto di un pulmino, fattura di acquisto materiale …).
Il codice fiscale viene rilasciato dall’Agenzia delle Entrate del proprio territorio dietro
semplice richiesta presentando una domanda (su modulo che si trova in Agenzia),
accompagnata da una dichiarazione che il Gruppo esiste e chi sono i Capi Gruppo, da
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copia dello Statuto e dell’Atto costitutivo dell’associazione e da copia della carta
d’identità e codice fiscale del rappresentante legale (uno dei due Capi Gruppo).
3.4 Bolle di accompagnamento dei beni materiali
Questo adempimento necessario per legge per tutti i trasporti con automezzi di
mobili e attrezzature, anche di proprietà del trasportatore, può essere effettuato
con una dichiarazione sostitutiva della bolla di accompagnamento
Per quanto riguarda eventuali modelli per la redazione del Bilancio di gruppo è bene
concordarli con l’incaricato Regionale all’Organizzazione poiché la normativa vigente
in materia di APS sta proponendo a sua volta vari modelli per la redazione dei bilanci
a cui lo stesso livello Nazionale dovrà probabilmente adattarsi.
Pertanto ci sembra inadeguato in questa sede proporre modelli vari che potrebbero
indurre in errore o sembrare troppo complessi da adottare a livello del Gruppo.
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V III
Procedura
Censimenti
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CENSIMENTI
Tutta
l’architettura
di
gestione
del
processo
delle
Autorizzazioni/Censimenti si basa su due prodotti, un Portale web
denominato “LaCambusa” ed una applicazione web chiamata
“IsolaOnLine”.
Il portale “LaCambusa” è un portale di servizio con una parte “pubblica”,
ad accesso libero, dove è possibile consultare documenti ed avere
informazioni su argomenti di ordine generale, dalle procedure per la
Tutela dei dati personali (privacy), alle quote di censimento,
all’assicurazione, ecc.
Dalla sezione pubblica è possibile registrarsi e ricevere le credenziali per
l’accesso all’area riservata.
In quest’area si trovano i seguenti servizi:
- Accesso ai dati storici;
- Download dei dati sui soci del gruppo per l’anno in corso;
- Cronologia
per
tipo
e
data
di
upload
delle
autorizzazioni/censimenti;
- Per i Capi Gruppo eventuale richiesta di assunzione di
responsabilità ai fini della privacy;
- Accesso a IsolaOnLine (dal Censimento 2011).
N.B. con le stesse credenziali di accesso a “LaCambusa” i Capi Gruppo
attraverso la home page validano le iscrizioni agli eventi di formazione.
La vera novità è che a partire dall’operazione Censimenti 2011 “Isola” si
trasforma in “IsolaOnLine”.
Non sarà più necessario scaricare software, collegarsi alla cambusa, fare il
download dei dati e una volta completate le autorizzazioni/censimenti
fare upload.
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Bracciano 25 - 26 Settembre 2010
Procedura Censimenti
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Con “IsolaOnLine” basta accedere all’area riservata de LaCambusa,
cliccare sul link e si apre una pagina web con i dati dei soci da lavorare.
Tutti i dati immessi vengono salvati automaticamente sui server
dell’Agesci e, quando si decide che l’autorizzazione o il censimento sono
completi, parte la relativa procedura per rendere questi dati ufficiali.
La prassi regolamentare vuole che il gruppo compili nella sua interezza la
parte relativa alle Direzioni di unità, verificando la correttezza dei dati dei
Capi e adulti che verranno ragionevolmente confermati col censimento.
Tempestivamente la zona deve provvedere al rilascio dell’Autorizzazione
ovvero a richiedere eventuali modifiche al gruppo che procederà quindi
ad una nuova richiesta di autorizzazione.
Una volta ricevuta l’autorizzazione il gruppo può procedere al
completamento del censimento.
E’ fondamentale controllare periodicamente il portale “LaCambusa” per
verificare lo stato della lavorazione delle autorizzazioni/censimenti ed
eventuali novità ed implementazioni.
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Procedura Censimenti
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IX
Noleggio
Pullman
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
NOLEGGIO PULLMAN CON CONDUCENTE
Molto spesso i gruppi scout, per le proprie uscite e/o campi, utilizzano
pullman privati.
E’ importante conoscere alcuni aspetti sulle modalità di noleggio e
soprattutto sulla sicurezza che ogni ditta deve garantire; anche se in
materia, alcuni aspetti sono poco chiari (nessuno o pochi li citano), il
noleggio dei pullman con conducente è regolamentato da leggi e da
aggiornamenti.
 Legge n° 218 dell’11 Agosto 2003;
 Legge regionale n° 21 del 15 Gennaio 1992.
Bisogna fare molta attenzione, in quanto, dietro ad eventuali “prezzi
bassi”, si nascondono alcune insidie, che, nel caso di incidenti, possono
creare una serie di problemi.
Bisogna tenere conto di alcuni elementi che ci fanno capire se un prezzo
può essere considerato equo o meno:
- Il costo lordo di un conducente va dai 100 ai 150 Euro ca. al giorno;
- Se il noleggio è per un intero giorno, va considerata un’indennità di
mensa di ca. 30 Euro e ca. 30 Euro per la trasferta (se si va fuori dal
Comune di residenza); più fuori orari e maggiorazioni festive;
- Se il noleggio è per più giorni, va considerato il costo del pernotto,
oltre a quello dei pasti.
Inoltre:
- Un pullman nuovo mediamente costa tra i 170 e i 230.000 Euro;
l’usato naturalmente dipende da molti altri fattori, ma quello che è
certo è che un pullman costa molto;
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Noleggio Pullman
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
- Anche i pullman necessitano di manutenzione e le gomme costano
molto;
- Un pullman deve obbligatoriamente essere assicurato e deve pagare
il bollo;
- Un pullman consuma da 2 a 3 litri di Gasolio al Km (il Gasolio costa
ca. 1,2 Euro/litro).
Per fare un esempio; se da Roma vado in uscita a Casamari, faccio circa
220/230 Km tra andata e ritorno.
Ca. 150 Euro costa l’autista; ca. 100 Euro costa il Gasolio; 60 Euro per il
pasto dell’autista e trasferta; 10 Euro l’autostrada. A questo va aggiunto
l’ammortamento delle spese di un pullman ed il guadagno che
giustamente la ditta di noleggio deve avere.
E’ chiaro che un costo di 400 Euro è un costo incomprensibile, perché non
copre le spese che la ditta ha per fare il trasporto.
A questo inoltre va aggiunta l’IVA del 10 % e dunque chiunque è in grado
di capire la congruità di un prezzo.
Molti gruppi non si fanno fare rilasciare una fattura; in alcuni casi per
risparmiare sull’IVA (ehm, ehm!!!) e quindi assumono un comportamento
poco leale; altri la pagano comunque, ma non facendosi rilasciare una
fattura, contribuiscono all’evasione (anche se in realtà i soldi se li mette in
tasca la ditta).
Alcune attenzioni che dovrebbero essere poste:
1) Un pullman deve avere con se l’originale del certificato e del
contrassegno di Assicurazione; fatevelo mostrare, perché spesso
viaggiano senza, con delle copie contraffatte;
2) Il Pullman deve essere in regola con la Revisione;
3) Deve avere il cronotachigrafo manuale o digitale funzionante;
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Noleggio Pullman
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
4) Deve essere dotato di estintori;
5) L’autista deve avere la patente D o la DE Pubblica; la Carta di
Qualificazione del Conducente; il certificato di abilitazione
professionale, previsto da tutte le norme come requisito per la
conduzione di pullman per il trasporto di persone;
6) Per i viaggi lunghi è prevista una sosta di 45/60 minuti ogni 4 ore di
viaggio. Per viaggi superiori alle 9 ore è previsto il doppio autista;
7) Un autobus non deve essere più vecchio di 15 anni o avere 1 milione
di Km Max;
8) La Ditta dove si noleggia il pullman deve essere iscritta
regolarmente iscritta nel registro regionale delle imprese e deve
rispondere ai requisito previsti dal DM 448 dell’8/12/1992.
Insomma; un pullman perfettamente in regola non può costare 300 Euro
per un viaggio.
Spesso dietro ai prezzi bassi si nasconde lo sfruttamento degli autisti,
costretti ad orari massacranti (capita che in uscita ci porta l’autista
appena rientrato dalla Germania o da un viaggio notturno). Spesso gli
autisti vengono pagati “in nero” perché già dipendenti pubblici che fanno
il doppio lavoro; o “poco” in quanto si cavalca la “fame di lavoro”; si
nasconde la scarsa manutenzione dei pullman; l’acquisto di carburante in
modo illecito; l’evasione fiscale.
Per ultimo è consigliabile, all’atto della stipula di un contratto, mettere le
cose per iscritto; un ditta “seria” di solito fornisce un prestampato da
inviare compilato, via mail o via fax.
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Noleggio Pullman
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X
Assicurazione
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
ASSICURAZIONE
Alcuni consigli da seguire all’inizio dell’anno e durante le attività scout:
Riunire i genitori per informarli sulle attività scout svolte dal gruppo
(uscite, uscite di squadriglia-attività dei ragazzi senza capi-, calendario
delle riunioni con orari ecc.) e dare informazioni sulla polizza infortuni e
RCT e la polizza assistenza. Il link dove poter scaricare le informazioni e
l’estratto di polizza è:
http://www.agesci.org/capi/index.php?dnd_path=2110&dnd=2202
I Capi in caso di lesione devono accompagnare l’infortunato/a in ospedale
e avvisare la famiglia;
Sia in caso di sinistro che in caso di danni a cose o persone il Capo Gruppo
o Capo unità deve compilare i moduli di denuncia -seguendo le istruzioni
che vi sono allegate-. I moduli sono sul sito agesci.org –
http://www.agesci.org/capi/index.php?dnd_path=2110&dnd=2203
La denuncia di infortunio e di RCT vanno inviate entro 30 gg dalla data
dell’accaduto a MARSH a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno;
Se al momento dell’infortunio c’è necessità di trasportare il ferito, reperire
un medicinale o chiamare un medico, i capi possono rivolgersi alla centrale
operativa della Polizza Assistenza e chiedere aiuto –i numeri sono sul sito
www.agesci..org. (si consiglia di averli sempre durante le attività);
La Polizza Assistenza opera sia in caso di infortunio che di malattia, sia in
Italia che all’estero;
Se il gruppo deve recarsi in paesi a rischio guerra può attivare la “polizza
guerra”. La garanzia copre se l’infortunio o la morte avviene in
conseguenza ad atti di guerra, sommosse civili, guerra civile. Maggiori
dettali sul sito www.agesci..org;
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Assicurazione
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Documenti
Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Se il gruppo durante l’attività riceve in prestito un veicolo, il Capo Gruppo
o Capo unità può chiedere l’attivazione della polizza KASKO. La compagnia
si obbliga ad indennizzare i danni materiali e diretti subiti dai veicoli,
utilizzati dai Soci in occasione di missioni o per adempimento di attività
scoutistiche, limitatamente al tempo ed al percorso strettamente
necessario per l’esecuzione delle attività in conseguenza di urto,
ribaltamento, collisione e uscita di strada. Maggiori dettali sul sito
www.agesci..org;
Attività di Speleologia - arrampicata/alpinismo oltre il 3° e fino al 5°. La
Compagnia assicura i soci che durante l’attività scout svolgono le suddette
attività.
Per
poterle
attivare
consultare
il
sito
http://www.agesci.org/risorse/downloads/archivio/capi/Assicurazioni_2009
2010/Guida_per_il_capo_gruppo_2009-2010.pdf
Estensioni garanzie a persone non censite che partecipano alle attività
organizzate dall’AGESCI: La Compagnia offre le stesse garanzie contenute
nella polizza alle persone non censite che sono “segnalate” dai Capi
gruppo, Capi unità. Per poterle attivare consultare il sito
http://www.agesci.org/risorse/downloads/archivio/capi/Assicurazioni_2009
2010/Guida_per_il_capo_gruppo_2009-2010.pdf
Le informazioni elencate, sono sul sito www.agesci.org.
Per ricevere informazioni sulle polizze o sullo stato delle pratiche aperte con
la Marsh contattare:
Gabriella Valdroni, Assicurazioni
AGESCI | Piazza p. Paoli 18 -00186 Roma
Telefono: (39-06) 68166-222 | Fax: (39-06) 68166 -236
Email:[email protected]
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Assicurazione
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XI
Normativa
Attività di Campeggio
nel Lazio
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Agesci Lazio - 1° Convegno Organizzazione
Il sistema di norme per le attività di campeggio
educativo nella regione Lazio.
Organizzare le attività di un gruppo scout, specialmente i campi e le
attività svolte al di fuori della propria sede e' diventato molto
complicato. Si sommano difficoltà economiche e difficoltà logistiche. Mi
sono occupato in questi anni di verificare la possibilità di aprire un
rapporto costruttivo con l’istituzione Regione Lazio, per cercare di
migliorare questa situazione.
Le tappe di questo percorso:
costituzione di un comitato interassociativo scout;
firma protocollo d’intesa per le attività nei parchi e nelle aree protette;
approvazione della Legge regionale sul campeggio educativo;
cosa resta da fare.
1. Il gruppo interassociativo:
Il gruppo interassociativo e’ composto dai rappresentanti da: Agesci
(associazione guide e scout cattolici italiani), Cngei (corpo nazionale
giovani esploratori italiani), Masci (movimento adulti scout cattolici
italiani), Fse (federazione scout d’Europa) ed il forum del terzo
settore del Lazio in rappresentanza delle altre organizzazioni di
volontariato. Questo gruppo ha lavorato con molto entusiasmo nella
convinzione che fosse necessario dare allo scoutismo del Lazio tutto
il supporto possibile senza badare alle differenti provenienze
associative.
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Normativa
Attività di campeggio nel Lazio
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2. Il protocollo d'intesa:
Il protocollo d’intesa fra le associazioni scout e la regione Lazio in
particolare l’assessorato all’ambiente, è stato il primo importante
risultato raggiunto.
All’art.1 si legge:
“La Regione Lazio consapevole della funzione educativa svolta
dallo scoutismo, inparticolare nell’uso equilibrato delle risorse
naturali, dell'attività all'aperto e in ambienti naturali ai fini della
formazione del carattere dei giovani, rileva l'importanza, nel
perseguimento degli obiettivi e degli scopi previsti dalla legge sulle
aree naturali protette, di offrire alle Associazioni scout regionali la
possibilità di svolgere le loro attività all'interno delle aree naturali
protette , nonché di agevolare i rapporti reciproci tra gli enti di
gestione delle aree naturali protette e le suddette associazioni.”
Il protocollo d’intesa e’ stato firmato il 13 giugno 2006 nella sede della
Regione Lazio, Sala Tevere.
David Remotti (fse), Daniele Caldarelli (forum III settore lazio - Agesci), Angelo Bonelli
(Ass. regionale ambiente), Eugenio Siracusa (cngei), Emiliano Cardoni (agesci), Aldo
Riggio (masci)
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Normativa
Attività di campeggio nel Lazio
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3. La legge regionale:
Il 23 Ottobre 2009, e’ stata approvata la legge: “Disposizioni per la
tutela e la regolamentazione dei campeggi e soggiorni socioeducativi e didattici nel territorio della Regione Lazio”
Questa legge regolamenta, e quindi consente, lo svolgimento delle
attività di campeggio e di escursionismo con finalità educative nella
nostra regione.
Nelle prima parte della legge si parla delle attività di tipo impianto
scout dalle vacanze di branco alla route r/s. Nella seconda parte
della legge vengono definite le modalità per ottenere finanziamenti
per la ristrutturazione di beni immobili (terreni e fabbricati) di
privati o di enti pubblici che volendo destinarli a questo scopo ne
facciano richiesta.
E’ una legge importante che completa il sistema di norme a sostegno
dello scoutismo nella regione Lazio.
Va chiarito che questi importanti mattoni nelle costruzione del
sistema di norme a supporto delle attività scout non sono ancora
sufficienti per permettere a tutti i gruppi di accedere alle aree
protette o ai finanziamenti disposti dalla legge.
Il lavoro continua.
Cosa resta da fare
1. dare piena attuazione alla legge con l’approvazione del suo
regolamento;
2. avviare la formazione interna alle varie associazioni;
3. verificare il finanziamenti annuali;
4. individuare in accordo con le direzioni dei parchi le aree e i luoghi
ove iniziare a sperimentare le attività .
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Normativa
Attività di campeggio nel Lazio
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COME CI SI ISCRIVE AD UN EVENTO DELLA REGIONE LAZIO
1. Le iscrizioni aprono non appena viene data comunicazione dell’evento dalla
segreteria regionale tramite azimut news o il sito regionale e chiudono un mese
prima della data di partenza del campo o nella data comunicata direttamente
sulla scheda.
2. Non sono ammessi più di 2 allievi dello stesso gruppo.
3. La scheda di iscrizione si possono scaricare dal sito regionale.
4. La scheda di iscrizione va compilata in ogni sua parte, comprese le firme
richieste.
5. Il pagamento della quota di iscrizione può essere effettuato:
- c.c.p. n.12242004 intestato a AGESCI Regione Lazio (indicando nella causale il
tipo di evento cui ci si iscrive)
- bonifico bancario su IBAN: IT 24 T 05018 03200 000000108616 (indicando
nella causale il tipo di evento cui ci si iscrive)
- in contanti nel caso la scheda venga consegnata a mano direttamente in
Segreteria Regionale
6. L’iscrizione è completa soltanto previa consegna della scheda unitamente alla
ricevuta del versamento della quota di iscrizione (nel caso di pagamento tramite
IBAN o C/C postale).
7. Le schede per iscrizioni ad eventi per Capi possono essere anticipate via fax
(complete!), quelle per eventi per ragazzi solo se si tratta di gruppi con sede
fuori dal raccordo anulare.
COME CI SI ISCRIVE AD UN CFM IN UN’ALTRA REGIONE
Le varie regioni sono state accorpate per AEREE. La regione Lazio è nella
stessa area con le Regioni Abruzzo, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria. Ogni
regione avrà posto per 5 allievi provenienti da fuori area ed attiverà, una volta
raggiunta la quota di 5 iscritti per le richieste da fuori area, la lista d’attesa. Ad
un mese prima del campo, ovvero quando le iscrizioni vengono chiuse, nel
caso di presenza di posti liberi, la lista d’attesa diventerà completamente
libera, senza differenze tra persone di area e fuori area. Le schede verranno
inserite per ordine di arrivo.
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Iscrizione Eventi
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COSA FARE PRATICAMENTE
1. Chiamare la segreteria ove si svolge il campo per assicurarsi che ci siano
ancora posti liberi (puoi recuperare i telefoni dai siti delle segreterie regionali).
2. Venire in segreteria regionale con la scheda completata in ogni sua parte, per
far apporre il Visto Regionale. Contestualmente si può versare la quota di
iscrizione in contanti. IL PAGAMENTO VA EFFETTUATO ALLA PROPRIA REGIONE
E NON A QUELLA OVE SI SVOLGERA’ IL CAMPO. Le modalità sono le stesse come
per ogni evento:
c.c.p. n.12242004 intestato a AGESCI Regione Lazio (indicando nella causale
il tipo di evento cui ci si iscrive);
bonifico bancario su IBAN: IT 24 T 05018 03200 000000108616 (indicando
nella causale il tipo di evento cui ci si iscrive) ;
in contanti nel caso la scheda venga consegnata a mano direttamente in
Segreteria Regionale.
Per i gruppi di fuori raccordo è possibile:
spedire la scheda di iscrizione direttamente alla propria segreteria regionale
con allegata la ricevuta del versamento.
Mandare il fax della scheda con la ricevuta del versamento per far apporre il
visto regionale ed accelerare l’iscrizione al CFM in altra regione. Il visto deve
comunque essere apposto sulla scheda originale che quindi deve comunque
pervenire alla segreteria per validare definitivamente l’iscrizione.
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Iscrizione Eventi
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