Bibliografia
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R. F. WILLETS, Ear1y relations between Crete and the Peloponnese, evidence of Placenames.
A.
J. VAN
WINDEKENS, L'origine pélasgique de l'adjectif grec
Ào~6<;
'oblique '.
Ranno finora assicurato, inoltre, la propria collaborazione ai successivi fascicoli
della serie:
L. Baumbach, A. Bartonek, J. Chadwick, V.R. d'A. Desborough, D. Diringer, J.L.
Caskey, N.G.L. Rammond, J. Renle, P.I. Ilievski, F . Imparati, K.D. Ktistopoulos,
Sh. Kure, M. Leroy, G. Neumann, E. Peruzzi, M. Pope, A. Scherer, A. Severyns,
Ch. G. Starr, A. Tovar, P. Wathelet, Fr. Wehr1i.
Antologia micenea.
DOCUMENTA MYCENAEA, selegit Ioannes Pugliese Carratelli. Istituto Editoriale Cisalpino, Milano-Varese, 1904, pp. 175·
Nonostante la sua piccola mole, questa raccolta di testi micenei translitterati
(la prima del genere in Italia), la quale può confrontarsi, per i suoi intenti, a quella uscita
qualche anno fa in Olanda a cura del Ruijgh l, si presenta molto consistente - essa
comprende infatti 625 iscrizioni, praticamente tutte quelle che ci sono pervenute integre
o quasi e che apportano quindi elementi significativi per un'illustrazione della civiltà
micenea - e ben articolata nelle sue varie sezioni 2, All'antologia vera e propria, che
comprende tavolette di Cnosso, Pilo e Micene ed iscrizioni vascolari da Tebe, Orcomeno
ed Eleusi, seguono in appendice, una « Interpretatio Graeca l), molto utile per una prima
comprensione di questi non facili testi, una lista dei segni sillabici ed una degli ideogrammi. Nella Prefazione, breve ed essenziale, trovano posto un elenco delle edizioni-base,
una rassegna bibliografica e un compendio delle principali regole ortografiche della Lineare B.
Il libretto ha scopi eminentemente pratici, quindi non dovremmo attenderci da
esso novità nella presentazione del testo delle tavolette. Tuttavia esso risulta istruttivo
anche da questo lato, sia perché le translitterazioni sono aggiornate sulle ultime edizioni (l'A. è riuscito ad utilizzare la raccolta del Palmer 3 e, per quanto riguarda in particolare Cnosso, la nuova edizione complessiva di Chadwick-Killen)', sia perché qua
e là, nei punti più controversi, l'A. prende posizione e suggerisce proposte di lettura
anche nuove. Cosi ad es. in 499 (PY Na 568) egli accetta l'emendamento del Bennett
ke-(u)-po-da, mentre il Ruijgh conserva ke-po-da ; in 552 (Tn 316) legge prima il' recto '
e poi il 'verso' e a 1. 3 del medesimo omette il ]-f~ che precede ko-ma-we-te-ja, in contrasto
ad es. con se stesso (( Studi Paoli l) p. 607 ss. e altrove) e con il facsim. dell'edizione del
Bennett', dove detto segno è abbastanza ben visibile. In 558 (Un 2) non è tentato, come
altri autori, ad emendare in o-pi-te-(u)-ke-e-u il tràdito o-pi-te-ke-e-u, che ritiene parola
1 Tabellae Mycenenses selectae, ed.
C. J. Ruijgh, Leiden (<< Textus Minores in usum academicum l) voI. 28). Vedine la mia recensione in (, La parola del Passato» f. 88 (1963) pp. 73-75.
2 Qualche breve aggiunta comunque valeva la pena di farla: manca ad es. qualsiasi iscrizione della classe Ch di Cnosso elencante coppie di bovini, ognuno contrassegnato col suo nome
(o colore del manto ?).
3 L. R. PALMER, Tlle Interpretation of Mycenaean Greek Texts, Oxford 1963.
, The Knossos Tablets (Third Edition). A Transliteration, by J. Chadwick and J. T. Killen,
" BICS" Suppl. n . 15, London 1964.
Bibliografia
diversa da o-pi-te-u-ke-e-u di altre iscrizioni (PY An 39, KN B 798, ecc.) ed interpreta
(v. p. 162) '07tLTE:ye:e:UC; (c sacerdos herois 'Em-re:ytou ? l»). In 562 (Un 219) 1. 7 riporta la
giusta lezione wa-na-ka-te in luogo di a-na-ka-te, oltremodo imbarazzante dal punto di
vista linguistico (un &vlXi;, cioè, con il digamma iniziale già caduto). In 565 (Un 443)
non accetta la nuova lettura mu-te-ri-ja del Palmer (<< Gnomon» 34, 1962, p. 578 n. I)
e _c ontinua a leggere I te-ri-ja (su mu-te-ri-ja ha i suoi dubbi anche il Miihlestein, « Gnomon» 35, 1963, p. 238, e 2 te-ri-ja legge ora il Chadwick, .Nestop 1966, p. 431).
Analogamente in 250 (Sn 64) 1.1 insiste sulla lezione ]-re-wi-jo-te, donde la possibilità di integrare i-je]-re-wi-jo-te = !e:pf)fjov-r:e:c;, contro la lettura ]-$i-re-wi-jo-te (integr.
qa]-si-re-wi-jo-te =yw(%(ILÀf)fjov-r:e:c;) che la escluderebbe: e su questo punto bisognerà dargli
ragione, anche se egli ha contro di sé quasi tutti gli studiosi stranieri. Si noti ancora
per 453 On 658) 1.7 la proposta di emendamento ma-~Cf-ta (al posto del tràdito wa-ka-ta),
sostenuto dal confronto con Jn 725., mentre il Miihlestein (art. cito p. 278) preferisce
leggere wa-~11--ta, a sua volta sorretto da Jn 725. (wa-tu-ta). Alcuni punti in cui l'A. presenta un testo migliore o diverso da IP (cioè le Inscriptiones Pyliae di Gallavotti e Sacconi) sono questi: 327 (Ea 816) pa-ro-da-mo (cfr. Bennett2 facsim.), non pa-ro da-mo,
38I (Eo 276) 1.8 do-e-ro-e-ke, non do-e-ro e-ke, 388 (Ep 212) 1. 9, da-mo-to-so-pe-mo (Bennetti . 2 ), non da-mo to-so pe-mo, 389 (Ep 301) 1.3, to-so-de-pe-mo (Bennetti . 2, Ruijgh), non
to-so-de pe-mo (cfr. anche 389 1. 4, 3901. 6, 7 ecc.) 6. Quanto a 36I (Eb 885) non trova
qui accoglimento la proposta congiunzione con Eb 992 (<< Nestor» p. 77, IP) '.
~}
Le note critiche, ridotte al minimo indispensabile, possono ritenersi, dato lo scopo
prefissosi dall'A., sufficienti, anche se qua e là si poteva forse dare qualcosa di più, come
ad es. in 166 (Sk 8100 ~-pi-ko-ru-si-ja dei primi editori; oggi si legge] o-pi-ko-ru-si-ja).
Altri particolari degni di rilievo sono: l'uso della lineetta tra sillaba e sillaba, la trascrizione dell'ideogramma *120 conHORDEUM e di *121 con FR UMENTUM, in contrasto
con la massima parte dei miceneisti che invertono tra loro i due valori, la trascrizione
di *103 con VIRB, in contrapposizione alla (C convenzione di Wingspread» e a KT' che
• Sulla translitterazione delle sequenze sillabiche tipo to-so-pe-mo e simm. nelle classi E
di Pilo v. J. P . Olivier, " Kadmos " 2 (1963) pp. 127-135. Ma fino a che punto è lecito, in una
presentazione di testi ad uso di non specialisti, annotare tali minuzie paleografiche ?
• Segnalo alcune sviste, quelle più fastidiose, nate certo da refusi tipografici: 25 (KN
Ce902) lèggere mi-ru-ro ; I70a (Ufg8I) aggiungere una parentesi quadra
in fondo a ciascuna
linea; I99 corrisponde ad Aa792 (non 782); 222 (Ad67I) correggere o 6 VIR in o VIR;
250 (Sn64: il Pugliese Carratelli non intende congiungerla con An218), 1.2, lèggere *I7I
3; ib. 1. 8 *I7I I corro in ze I; 25I (An261) aggiungere, dopo la 1. 12, la linea
a-pi-qo[ta-o] ke-l'o-si-ja ai-du-ni-jo; correggere alla 1. 14 (costi 13) a-[pi-qo-ta-o]; modificare
inoltre la nota crit. rimarcando che -ke-tu-wo-e è scritto in rasura sopra -ke-two-e dalla seconda
mano;
256 è l'iscriz. An427 (non 428); 270 (Anr28I) 1. 9 corro [Po]-ti-a-ke-e; 288 (Cn463) 1.4 corro
CAPRA 53; 294 (Ea29) aggiungere pa-ro davanti ad i-ma-di-jo; 302 corrisponde a Ea270
(non 207) ; 355 è Eb839 (non 829) ; 360 (Eb866) e 37I (En609), 1. 7, leggere do-e-ra e, viceversa,
in 390 (Ep 539) do-e-l'o; 388 (Ep212), 1. 3, dopo ko-to-na inserire ko-na oppure indicare l'espunzione della parola; 390 (Ep539), 1. 9, corro Pu-[.]-da-ka; 4I3 (Fn324), 1. 6, corro ne-qa-sa-ta;
458 Un 750), l. 5, corro a-no-ta; 5I8 (Qa 1299), corro po-ti-ni-ja-wi-jo ; 524 corrisponde a Sa 753
(non a 853), 534 è Sh 733 (non 734) ;
552 (Tn 316) rev., è stata omessa l'ultima linea, contenente l'intestazione PU-RO; 568
(Un II93), leggasi te-so-qe DA ; 574 (Vn IO) 1. 4leggasi to-sa-de (" to-so-de ", tutt'al più, potrebbe
valere come proposta d'emendamento per eliminare l'anacoluto to-sa-de . .. a-ko-so-ne) ; 576
(Vn 46) aggiungere la l. 8 qe-l'e-ti-l'i-jo 2 me-ta-se-we IO; 59I corrisponde a Wr 1325 (non W) ;
594 (MY Au 102), 1. I, corro wa-l'a-pi-si-l'o. " Interpretatio Graeca" p. 158 (324), ~Àe:LcplX~6oc; da
correggere in ~Àe:Lcpo~6oC; ; p. 160 (4I2), P-LlivIXVC; da correggere in P-LéivlXC;; p. 16I (556), 8Lcp.s-e:pli<ùv
è da porre fra parentesi tonde; p. 163 (597) lèggeTe xIX81XfI.Lv3-IX.
m
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compiono un passo indietro rispetto al Ventris, lasciando l'ideogramma inesplicato,
e la notazione convenzionale tipo J-jo, contrapposta aJjo, in quanto si vuoI segnalare
che non c'è motivo di sospettare che jo costituisca in qualche maniera la fine di una parola (es. 39I 1. 12 J-jo do-e-ra, anziché Jjo do-e-ra, quando si è matematicamente sicuri
dell'integrazione te-oJ-jo do-e-ra). Ma su questo argomento, assai spinoso, ci sarebbe
molto da dire: accenneremo soltanto che le regole, già chiare e semplici del Ventris,
sono state, non sempre proficuamente, modificate dagli editori successivi e dalla Convenzione di Wingspread stessa.
Nell'(! Interpretatio Graeca» si nota qua e là qualche incongruenza (ad es. i dativi
plur. in -o-i sono trascritti ora con -oLhL, es. 423, 426, ora con -o LO;, 4I9, 438, 443), ' ma per
il resto è corretta e aggiornata, anche se, per necessità di spazio, volutamente compressa.
Valeva forse la pena di aggiungere in appendice una «Tabula congruentiae & a partire
dalle edizioni-base, necessaria affinché il lettore p03sa rendersi conto immediatamente
delle scelte operate dall'A.
MARIO DORIA
Pubblicazioui ricevute (a cura di MARIO DORIA).
Lineal'e B
E. L. BADER, Les composés gl'ecs du type de demioul'gos, Klincksieck (e Etudes et Commentaires., LVII), Paris 1965.
Sono presi in esame anche i composti micenei in -wo-ko = -fopyoo;, come tipo morfologico in
opposizione a -f'&pyoC; (cfr. pi-I'o-we-ko) e a -f<.pyfJo; (cfr. ke-I'e-si-jo-we-ke).
W. C. COWGILL, Ancient gl'eek dialectology in the light of Mycenaean, in «Ancient lndo-european dialects t, Proceedings of the Conference on lE Linguistics, held at the University of California, ApriI 25-27 1963 : ed. H. Bimbaum - J. Puhvel, Los Angeles 1966,
pp. 77-9S·
R. R. DYER, Asia/Aswia and Al'cllilochus fl'. 23, • PP. 101 (196S) pp. IIS-132.
A. HEUBECK, Ke-ra-so, Untel'suchungen zu einem mykenischen Pel'sonennamen, «Kadmos t 4
(196S) pp. 13 8 - 1 4S.
Si intende Ke-I'a-so = K<.p=w , femm. da *K<.pIXO'<'Uo;, a sua volta « Kurzform t di Ke:pIXO'tfOLVOo; e simm. ()(~PcXVVU!LL). La ricostruzione è giustificata in base al rapporto tipo '.ÀÀe:çw: 'AÀZçe:u~ da una parte e tipo 'OI/IXO'e:Uo;: 'Ol/cXO'IX1/3poo; dall'altra_
J.
T. HOOKER, Postpositive -3&, «IF. 70 (196S) pp. 164-171.
Sull'origine e valore del morfema -3<. in greco, con riguardo anche all'uso in miceneo (per cu i
si veda M. Lejeune, «RPh t 25 (1961) pp. 195-206) : la sua alta frequenza in questi testi ci deve persuadere che si tratti di eredità indoeuropea (cfr. avest. waesmenda) e non di una specializzazione della
particella deittica greca 3É < 8-Tj.
J.
T. HOOKER, Sets and ftles within tlle Knossos tablets, • Kadmos» 4 (196S) pp. 86-9S.
M. LEJEuNE, Études de philologie mycénienne : VI. Les cil'concl'iptions administl'atives de Pylos,
« REA. 67 (1965) pp. 5-2 4.
Studio dei documenti «canonici t e «non canonici t che conservano, con maggior perspicuità,
l'elenco delle «nove t e delle «sette t città o meglio distretti, costituenti le due provincie dello Stato
pilio,la Cl.E:lJpO- e la II<.p<XIXyoÀlXtlX. Dall'esame di alcune discrepanze fra dette liste si ricava l'impres-
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