lon...gara
Notiziario del G.P. LONGARA - Marzo 2009
stampato in proprio - Distribuzione gratuita
Correre - Perché
1
Fa dimagrire. Lo sanno tutti: oltre a tonificare la
muscolatura, l’attività aerobica aiuta a bruciare i
grassi. Via, dunque, l’adipe in eccesso, a favore della massa
magra. Inizialmente il responso della bilancia sembrerà non
premiare gli sforzi (potrebbe capitare di registrare inizialmente
un peso superiore di qualche etto a quello di partenza), ma
ben presto si potrà dire addio ai chili di troppo. Un effetto
indesiderato, in verità, ci sarà: per via della circonferenza
ridotta dovrete stringere tutti i pantaloni...
2
Libera da stress e nervosismo. La corsa è la
migliore valvola di sfogo per tutti i problemi della vita
quotidiana, per tutte le tensioni e le preoccupazioni dovute
al lavoro o alla famiglia. intendiamoci: i problemi, quelli veri,
restano; però grazie a questo sport vengono ridimensionati
e affrontati con nuova carica.
3
Dona grande benessere. Dopo l’allenamento si è
in uno stato di grazia. Ci si sente sereni ed euforici
allo stesso tempo, soddisfatti e viviquanto mai. È l’effetto
delle endorfine, sostanze simili alla morfinache vengono
prodotte dall’organismo durante la corsa e che agiscono
soprattutto a livello del sistema nervoso centrale. Il “piacere”
è tale che molti corridori ammettono di essere “corsa
dipendenti”.
4
È un’ottima base per moltissimi sport. Avere
fiato e muscoli allenati consente di affrontare meglio
le uscite in bicicletta, le partte di calcio o a tennis con gli
amici, le passeggiate in montagna, la stagione sciistica. Un
vataggio non da poco.
5
Fa bene al cuore (e non solo). La corsa è un vero
toccasana. Svolge innanzitutto un’azione preventiva
nei confronti delle malattie del cuore e della circolazione,
abbasso la pressione ed quindi consigliata a chi soffre di
pressione alta, a patto che l’ipertensione sia di tipo
‘essenziale’ (90% dei casi) e non dovuta aa altre malattie
(reni, ghiandole endocrine). Inoltre favorisce la diminuzione
del colesterolo cattivo (LDL) e l’aumento di quello buono
(HDL). Previene infine l’osteoporosi se iniziata in giovane
età, mentre dopo i 35-40 anni la sua pratica regolare
permette di rallentare la riduzione fisiologica della massa
ossea. Scusate se è poco.
6
Si trovano nuovi amici. Correre in compagnia è
bello e fa fare meno fatica. Forse è per questo che
difficilmente un runner si allena da solo, a meno che non lo
voglia. Le barriere sociali in questo sport non esistono. Per
unirsi ad un podista o ad un gruppo basta chiedere. Nessuno
vi dirà mai di no, anzi sarete sicuramente ben accetti.
Attenzione però al ritmo: se la compagnia gira troppo forte
meglio lasciar perdere, rischiate di ritrovarvi senza fiato nel
giro di pochi minuti.
7
Modella il fisico. I chilometri danno tono ai muscoli
e ringiovaniscono il fisico appesantito dalla vita
sedentaria. I risultati sono immediati e già dopo 3-4
settimane si possono apprezzare davanti allo specchio o
grazie al commento del partner.
2
8
Riduce l’ansia. È provato che ha effetti tranquillanti
maggiori di quelli ottenibili con una pastiglia di
ansiolitico e simili a quelli che si ottengono con le tecniche
di rilassamento mentale. Merito del movimento e dello stare
all’aria aperta, ma anche di alcune sostanze prodotte
dall’organismo col passare dei chilometri.
9
Migliora la qualità del sonno. Diversi studi
scientifici hanno dimostrato che i chilometri aiutano
a riposare meglio e sono un valido rimedio contro l’insonnia.
Provare per credere.
10
Aiuta a combattere la cellulite. Favorendo la
circolazione periferica, la corsa facilita l’eliminazione
nelle forme lievi e migliora la situazione in quelle più gravi.
Per ottenere risultati duraturi occorre però abbinare al
movimento uno stile di vita sano, che preveda
un’alimentazione equilibrata e un giusto riposo.
11
Consente di smettere più facilmente di fumare.
Il fumatore che comincia a correre è facile che nel
giro di qualche tempo abbandoni definitivamente le
sigarette. Cos’è successo? La corsa aiuta a dire di no al fumo
perché: scarica le tensioni e il nervosismo tipici di chi sta
smettendo di fumare; evita di aumentare di peso, classica
conseguenza dell’abbandono delle sigarette; si avverte
maggiormente l’effetto negativo del fumo sulla respirazione
se si corre subito dopo aver fumato molto. D’altro canto è
normale non avvertire il desiderio di fumare per alcune
decine di minuti dopo la corsa. In questo modo ci si accorge
di non essere poi così schiavi del fumo. Ultimo motivo è che
la corsa, al pari del fumo, determina nel corpo la produzione
di endorfine, sostanze che provocano una sensazione di
benessere. Quindi chi smette di fumare correndo non
avverte la mancanza di tali sostanze.
12
Fortifica il carattere. L’allenamento sviluppa la
tenacia, la forza di volontà, la capacità di superare i
momenti difficili. Qualità estremamente utili anche nella vita
di tutti i giorni, sul lavoro come in famiglia.
13
È un elisir di lunga vita. Avere un fisico in forma
ed efficiente significa avere maggiori possibilità di
vivere a lungo e, soprattutto, meglio. Non a caso si dice che
la corsa mantiene giovani...
14
Regolarizza l’intestino. Difficilmente sentirete
dire a un podista che ha un problema di stitichezza.
La cosa stimola infatti la peristalsi intestinale e velocizza il
transito degli alimenti a livello gastrico. In due parole: niente
più purghe o prugne secche.
15
È un gran bel gioco. A correre, infine, si torna un
po’ bambini. Si ritrova la spensieratezza, l’eccitazione,
la gioia di certi giochi, quando si faceva “a chi arriva primo”
o ci calava nei panni dell’eroe di turno. Le sfide con gli altri
runner, le “imprese” come il correre sotto la pioggia
prepotente di un temporale o salire senza mai fermarsi fino
in cima alla collina, ci portano indietro nel tempo, ci fanno
giocare proprio come allora e come allora ci fanno divertire
tanto, proprio tanto.
Si ringrazia la rivista CORRERE
in questo numero...
✎ CIASPOLADA 2009 – ...e va bene, abbiamo capito, siete andati in un ritiro spirituale! Via! Rompiamo gli
indugi! II prossimo anno, veniamo anche noi a fare penitenza!
✎ BOWLING 2009 – Ragazzi non facciamo scherzi!
Abbiamo alcuni obiettivi da infrangere:
a) il numero partecipanti del 2008; b) battere il duo Gelati - Castelli che da anni ci sovrasta. Ce la faremo?
La risposta il 27 febbraio a S. Giorgio di Piano ore20.30. Ci contiamo.
✎ CARNEVALE DI VIAREGGIO – ...
se tu impazzi io vanneggio... Poesia 1987 “annata doc”. (hic.) I
coriandoli stanno ancora svolazzando in redazione.
✎ A TAVOLA CON LA SOLIDARIETA’ –
Il prossimo, 8 MARZO- FESTA DELLA DONNA, tutto ilGruppo,
tutti assieme, volerà in alto nel Progetto Chernobyl che vede il Comune di Calderara, la Parrocchia e Noi,
accumunati nell’obiettivo di portare qui un gruppo di bambini della Bielorussia. Per far questo, il primo
obiettivo è reperire fondi, poi avremo bisogno di disponibilità ma questo non ci preoccupa: Cuore ne
abbiamo da vendere!
✎ TERMINI GERGALI BOLOGNESI – “Sei a l’oca?” (Non stai ascoltando) “Vai a balogi…” più avanti capirai.
✎ STRABOLOGNA – PROPOSTA INDECENTE?
✎ L’ANGOLO DEL BUONUMORE – Noi della redazione ne siamo ancora dietro a ridere. Lo facciamo a
bocca chiusa però. Vi suggeriamo di farlo anche Voi, visti i tempi…...
✎ L’ANGOLO DELLE RICETTE –
Chi vedesse un disperato aggirarsi per un bosco con una corda al collo,
capirebbe, dopo aver letto le ricette, lo stato di prostrazione di chi era stato invitato a cena dalla Silvia e
Massimo e inconsapevolmente aveva detto: “No!”.
✎ E’ IL MOMENTO DELLA GALAVERNA – Si propone sempre come
una donna: E’ bella, anche se piove,
nevica, tira vento: di dentro c’è il sole.
✎ PROGRAMMA CAMMINATE ….e fai attenzione a dove metti i piediiiiiiii.
✎ Redazione: Silvia CASTELLI - Romano GUIDOTTI - Salvatore LUMIA
VENERDì 3 APRILE - ore 20,30
a San Giorgio di Piano
Si terrà presso il Centro Bowling di S. Giorgio (tel. 051 6630042) la quarta edizione della
COPPA BOWLING G.P. LONGARA riservata esclusivamente ai Soci
REGOLAMENTO
Qualificazione - Ciascun partecipante ha a disposizione due partite. Sulla base dei risultati
ottenuti verrà compilata la classifica. Le prime sette donne e dieci uomini, col miglior punteggio,
passano il turno.
Finale - Ciascun finalista parte da zero e fa una sola partita.
Premiazione - La classifica finale prevede la premiazione con medaglia ricordo ai primi tre
uomini e tre donne nonché una foto su INTERNET (smile)!
Record - quest’anno abbiamo la presunzione di voler battere il numero di partecipanti dello
scorso anno anche perché Vi vediamo belle(i), gagliarde(i) e con la voglia di vincere.
Iscrizione presso tenda LONGARA a Guidotti (3285348981) - Costo per partita Euro 3,00.
PARTECIPATE
3
8 marzo 2009
Pranzo di Solidarietà
Ancora un’avventura per il nostro Gruppo è ancora un successo di partecipazione e tanti complimenti. Avevamo deciso di organizzare questo pranzo per raccogliere fondi da destinare al “nostro”
progetto di ospitare nel mese di luglio un gruppetto di bambini nei locali messici a disposizione della
parrocchia.
La fase preparatoria del menù è stata alquanto laboriosa e ha impegnato lo staff per diverse sedute con, naturalmente, degustazione dei prodotti che le cuoche avevano proposte. E noi poveri mariti
a fare da cavia (cosa bisogna fare per garantire il successo della manifestazione!). Laura si era preso
l’impegno i preparare tutte le “crepes” incurante del fatto che bisognava farne una quantità industriale (alla fine circa 250) mentre Gabriella e Rosa si erano dette disponibili a preparare i dolci.
Le prenotazioni (come succede quasi sempre) arrivavano lentamente, giusto per farci venire la
paura di inizio settimana di avere poche persone. Così al mercoledì eravamo ad “appena” 150 prenotati
e questo ci aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Non erano tantissimi ma la nostra manifestazione
era salva. Poi, piano piano il numero ha cominciato a lievitare: 180... 200... 210... 225... 240.
“Mamma mia”, dove li mettiamo abbiamo esclamato!!! Sarà sufficiente quello che abbiamo preparato?
Il sabato mattina le cuoche hanno preso possesso della cucina e sono cominciati i preparativi. La
squadra molto affiatata era composta da (in ordine alfabetico): Claudia, Franca, Gabriella, Laura,
Lorena, Macca, Rosa, Silvia, Anisca. Gli uomini eravamo tenuti fuori (con qualche eccezione, in alcuni
momenti, per Egidio e Pad) a fare i lavori umili: preparare la mostra, apparecchiare i tavoli, mettere
le sedie e altri lavori di “bassa manovalanza”.
Alle 12,30 di domenica, quando sono arrivati i nostri ospiti, tutto era pronto. Presto la palestra
della parrocchiasi è riempita. Il sindaco di Calderara Matteo Prencipe ha voluto essere presente e
in un breve discorso ha parlato del nostro
progetto, degli anni passati e delle pospettive future e ha fatto gli auguri a tutte
le donne per l’otto marzo, augurandosi che
nella nostra società sia valorizzatosempre
più il ruolo della donna.
Intanto il pranzo veniva servito acompagnati in alcuni momento dal “bel canto”
di Tabarroni e company che ci hanno allietato con alcuni brani operistici e della
grande canzone napoletana.
GRAZIE!!!
Un grazie di cuore ai nostri soci che si
sono impegnati con il solito entusiasmo
facendo del nostro gruppo un Gruppo
veramente speciale, alla Parrocchia di
Longara e all’Amministrazione Comunale di
Calderara di Reno.
Un grazie alla Ipercoop di Imola, a
Profumo di Pane, alla Macelleria Ceresi,
al Distributore dell’Agip Veronesi,
all’azienda Agricola Bassi e all’Az.
Agricola ....
4
L’Assessora all’accoglienza e alle pari opportunità Adriana L’Altrelli che da anni segue il progetto
Chernobyl ha parlato di questa nuova iniziativa di solidarietà che vede il Comune di Calderara collaborare con la Parrocchia di Longara e con il G.P. Longara.
Il pranzo prosegue e i commensali dimostrano di gradire i piatti proposti. Vengono distribuiti a
tutte le donne un omaggio dell’Assessora e un disegno di Romano Guidotti. Siamo alla parte conclusiva
del nostro pranzo è il momento dei dolci, del caffè e dell’ammazzacaffè. Manifestazione completamente riuscita è un utile cospicuo che ci permetterà di aiutare i “nostri” bambini bielorussi.
Salvatore
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La corsa come divertimento
Quando un individuo sedentario vede passare per la strada un corridore che si sta allenando, stanco e sudato, o uno che sta facendo una prova podistica e magari è molto in ritardo
rispetto ai primi e dimostra chiaramente di fare molta fatica, la frase che dice (o pensa) è
di solito:
“ Ma chi glielo fa fare?”.
Per il podista, invece, la corsa è piacevole e bella.
La ragione principale per la quale molti corrono è proprio questa: che a loro piace.
A loro piace perché mentre corrono si sentono vivi, avvertono un benessere generale e un’efficienza che prima, quando non facevano attività fisica, neanche sognavano; perché si sentono
leggeri, con la mente più sveglia e l’umore più allegro e sereno.
Una volta superato il primo impatto (quello dei piedi pieni di vesciche e dei muscoli duri e
dolenti) la corsa da a loro queste sensazioni piacevoli.
Quindi a quelli che chiedono: “ Ma chi te lo fa fare?”.si può tranquilla-mente rispondere che
la ragione per la quale si corre, la vera e principale ragione, forse l’unica, è che correre è
bello!
(Tratto dal libro”Correre è bello” di E. Arcelli – Elaborazione R. Guidotti)
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Come vedete, anche questa volta assillato da ciò che
succede in un posto gelido, gelido, gelido…
Sicuramente non ci vivrei, ma è interessante che anche
zone senza vere città, senza macchine, e senza televisione, possano comunque essere al centro di qualche
importante progetto, che del resto interessa, in maniera più o meno consapevole, un po’ tutti noi.
Buona lettura…
Articolo apparso sul Time Magazine, 18 agosto 2008
Sotto il bagliore
dell’estate artica, gli
scienziati analizzano
secoli di neve per
cercare degli indizi sul
futuro del pianeta.
Per capire cos’è successo all’atmosfera terrestre –
e, di conseguenza, come il nostro clima cambierà nel
futuro prossimo – un’equipe di scienziati ‘ice-core’ (che
si occupano cioè dell’analisi dettagliata dei vari strati di
ghiaccio, analizzandolo in profondità) si sta esercitando
direttamente sul campo. E’ una missione davvero
importante questa. Sarà anche molto divertente come
progetto, quello portato avanti dalla NEEM (North
Greenland Eemian Ice Drilling). In quale altro posto,
infatti, si può girare su un gatto delle nevi, senza alcun
limite, su piste che farebbero invidia ai Giochi Olimpici
invernali? Oppure dove poter realizzare opere artistiche
con cristalli gelati da più di 200 anni? O ancora, dove
potersi goder la notte (si fa per dire, visto che durante
l’estate artica il sole non tramonta mai…) con copiose
quantità di birra offerte dall’aviazione statunitense?
Oh, e in un momento libero si può tranquillamente
estrarre in profondità parti di ghiaccio che contengono
informazioni sull’atmosfera di decine di anni fa..
Dorthe Dahl-Jensen, la materna leader del gruppo
che fa capo al progetto Neem, ci saluta dalla cucina
principale del campo, che è anche sala da pranzo e
laboratorio: una calda e accogliente cupola geodetica
direttamente dai sogni invernali di Buckminster Fuller.
Una volta lì, imparo in fretta che una buona parte
del tempo in un campo di ricerca artica viene spesi
pensando a cosa preparare da mangiare, e come
dividerlo. Un po’ è perché per il forte freddo si ha
bisogno di un ampio apporto calorico. Un po’, perché
questi pasti condivisi, in aggiunta a comode pause
caffè, creano un’atmosfera familiare fra gli scienziati
internazionali del progetto Neem. Ma, nonostante nello
stereo del campo risuoni Jimi Hendrix, e nonostante
le casse di Heiniken vuote, non si tratta di un campo
vacanze. Il lavoro scientifico che gli esperti stanno
svolgendo è duro e necessario allo stesso tempo. A
circa 1,5 km dal campo principale, gli scienziati danesi
Steffen Bo Hansen e Sigfus Johann Johnsen scavano
buche di 70 metri di profondità.
Il ghiaccio al di sotto del campo del NEEM è più di
2,5 km, il risultato di più di 130.000 anni di accumulo
di neve.
Piccole bolle d’aria portate dalla neve caduta da
poco rimangono intrappolate entro strati ghiacciati,
e quando il ghiaccio è riportato su in superficie, gli
esperti ne possono analizzare l’atmosfera, e possono
persino rendersi conto di quella che poteva essere la
temperatura e la concentrazione di diossido di carbonio
nell’atmosfera groenlandese, circa, sostengono loro,
115.000 anni fa! Siamo, a quella data, verso la fine del
periodo Ipswichiano (il periodo interglaciale più grande
e più caldo di tutta l’era glaciale, compreso fra 130.000110.000 anni fa). In quel periodo sappiamo che la Terra
aveva una temperatura media oscillante fra i 3° e i 5° in
più di adesso. Analizzando quindi l’interno del ghiaccio
in profondità, i ricercatori potrebbero essere in grado di
immaginarsi come la coltre di ghiaccio groenlandese –
che contiene una quantità tale di acqua ghiacciata che
potrebbe far alzare il livello del mare di ben 7 metri se
si sciogliesse – potrebbe reagire ai nostri cambiamenti
climatici.
Nessuno conosce, in realtà quale sarebbe il punto
limite perché si verifichi un rapido scioglimento dei
ghiacci, ma sicuramente l’equipe del NEEM potrà
aiutarci a scoprirlo. “Senza una chiara comprensione
del passato, non ci può essere speranza di immaginare
cosa accadrà nel futuro” dice la Dahl Jahnsen.
In piedi davanti a questo meraviglioso spettacolo,
davanti a questa apparentemente immensa e sconfinata
coltre di ghiaccio, in cui non si distingue altro colore
che il bianco, bianco dappertutto, trovo sinceramente
difficile pensare che si potrà mai perdere un posto
come la Groenlandia. Ma, in realtà, l’isola, nelle ultime
quattro estati, ha perduto una media di 150 miliardi di
tonnellate di ghiaccio, sciogliendosi come i cubetti di
ghiaccio che gli scienziati mettono nei loro bicchieri di
whisky.
Visto il surriscaldamento, è probabile che ne
perderemo ancora, ma la speranza è che attraverso
progetti come il NEEM, scopriremo alla fine il nostro
‘passato climatico’, ancora prima di conoscere il nostro
certamente incerto futuro. Gli scienziati qui pensano
che il tempo sia già scaduto.
Nonostante la ‘notte’ artica, mi sforzo di andare
a letto alle 11.30 e cercare di dormire nonostante la
luce.. Mi sveglio per andare al bagno, un po’ barcollante.
Sono le 2 di mattina. Il Sole fuori è imponente, e la luce
si fa sempre più splendente….
Brian Walsh
(traduzione di Simone Lumia)
7
I “Termini gergali”
Bolognesi
(da “Benéssum” di Andrea Mingardi)
ALLA PECORA Stato di prostrazione nei confronti
di eventi negativi, sia sotto il profilo economico che
sentimentale. “Come sta Giorgio?”. “Alla pecora!”.
ALTARINI Se uno scopre gli “altarini” di qualcun altro viene a conoscenza di fatti o cose tenute segrete
e che non vanno a vantaggio di costui. Cose nascoste in pila come piccoli “altari” venerat da “esscio”.
Qualcuno, svelandoli, metterà a nudo idee, tattiche,
segreti, machiavellismi dei malcapitato.
AMICO DEL GIAGUARO Viene da una barzelletta
in cui, chi racconta un’avventura con un giaguaro, si
rende conto che l’ascoltatore fa il tifo per la belva.
Da lì, “sei amico mio o dei giaguaro?”. Parabola.
ANDAR NEI MATTI Impazzire per qualcosa che ti
piace immensamente o per qualcuno che ti fa veramente perdere la pazienza.
ANDARE A BUSSO Andare a tavoletta, superare i
180 Km all’ora.
ANDARE A LISCIO Gioco della briscola. Se “vai a
liscio” giochi una carta senza valore. Nella vita andare
a liscio è “non cercare” o “non creare” complicazioni.
ANDARE A MONTE 0 “mandare a monte”, significa
invalidare qualsiasi tipo di accordo perché non lo si
ritiene vantaggioso. Si diceva tra bambini quando alcune regole dei giochi non piacevano più.
ANDARE A PASTA SICURA Chi ci va, rischia poco e
si espone solo se c’è la certezza di un risultato.
ANDARE GiU’ Di TESTA Significato andata e ritorno. Si può “andare giù di testa”, appassionarsi,
innamorarsi, oppure, uguale nella dizione e contrario
nel risultato, perdere la calma fino a raggiungere stati di violenza caratteriale. Se vogliamo percorrere la
frase fino in fondo, possiamo anche trovarvi l’entrata
di un manicomio.
ANDAZZO “Con questo andazzo dove andremo a finire?!”. Direzione, scelta di vita, livello economico nello
spendere. “Hai preso un bel andazzo” si intende un
qualcosa, “ tipo” o “modo” che ha preso la ruzzola.
ANGOLARE Assiste alla partita di carte seduto di
fronte ad uno spigolo dei tavolo.
8
AQUAZZA Proprio solo col “Q”. Stato negativo in cui
ci si trova: “Come va?”. “Aquazza”. “A l’acqua” ma con
un allagamento diffuso.
ARIA BASSA - ARIA PESA Se si respira questo
tipo di aria, all’orizzonte si profila un temporale e una
grandinata di umane tensioni. “Scazzo” ed elettricità.
ARIA DA NEVE Quando si profilano nuvole all’orizzonte, foriere di punizioni o rischi imminenti, scatta
un warning che, alla prima ventata gelida, ti fa dire:
“Aria da neve”. Annusando l’atmosfera lo si può usare
anche se non si è vittime ma solo spettatori.
ARIARINA Se tira, è freddo sia fuori che dentro di
noi.
ARIOSO Di provenienza non cittadina. Campagnolo.
Dove c’è molta aria.
ARMISDO “Armassd”: rimescolo. Una cosa o una situazione non chiara. “Cos’è sto armisdo?”. Uso lato,
affascinante e confuso.
ATTILE’ Parola materna per giocare coi bimbi. Muove
il sorriso dei neonati che non ne sanno la derivazione
dialettale. “Ah, t’i lé (ah, sei ri!)”.
AVERE DEI FICHI Significa essere schizzinosi, difficili e ai confini con l’antipatia. Inutili “distinguo” e
orpelli tra il proprietario dei fichi e una sana concretezza.
AVERE Il MUSO Chi lo ha, ha un motivo. L “spastato”, forse è infastidito e potrebbe “ingrugnarsi” da
un momento all’altro.
BACELLO Chi fa un “bacello” fa un disastro. Ovunque.
BADALUCCO - PATALUCCO Venivano chiamati così
i soldati Boemi. E’ rimasto nel tempo coi significato di
sciocco e stupidone.
9
L’Angolo del
Buonumore
Un carabiniere ferma un’auto che viaggia a 120 Km/h
dove vige il limite di 50!
Si avvicina alla macchina e dice:
- Patente e libretto prego.
La bella donna al volante risponde:
- La patente non ce l’ho più. Me l’hanno ritirata 10
giorni fa quando mi hanno fermata per la quarta volta
ubriaca!
- Posso vedere almeno il libretto di circolazione?
- La macchina non è mia. L’ho rubata!
- Rubata???
- Sì, però penso che i documenti siano nel cassetto del
cruscotto. Mi sembra di averli visti quando ci ho nascosto la pistola...
- Lei ha una pistola nel portaoggetti?!?
- Certo, l’ho nascosta dopo aver sparato all’uomo che
guidava. Poi ho messo il suo cadavere nel bagagliaio!
- Cosa??? Lei ha un uomo morto nel bagagliaio???
- Sì!
Il carabiniere estrae la pistola d’ordinanza e chiama i
rinforzi alla radio.
Arrivano subito altre due pattuglie. Da una scende un
graduato che chiede alla donna:
- Posso vedere la sua patente?
- Certo, eccola!
E gliela porge: regolare e validissima.
- Di chi è quest’auto?
- Mia. Ecco il libretto.
Anche quello, tutto in ordine.
- Potrebbe aprire il cassetto? Voglio controllare se ha
nascosto una pistola...
- Certo. Comunque le garantisco che non c’è nessuna
pistola!
La donna apre il cassetto portaoggetti, che è vuoto.
- Le dispiace se perquisiamo il bagagliaio? Ci hanno avvisato per radio dicendo che ci sarebbe un cadavere!
- Ma certamente.
La donna apre il cofano: nulla. Perfettamente vuoto.
L’ufficiale:
- Ma... non capisco. Il carabiniere che l’ha fermata mi
ha detto che lei non aveva la patente, che gliel’avevano
ritirata per guida in stato di ebbrezza, che la macchina
era stata rubata a un uomo che lei ha ucciso e di cui ha
occultato il cadavere nel bagagliaio e che la pistola era
nel portaoggetti!
La donna lo guarda e dice:
- Fantastico! E scommetto che le ha detto pure che
andavo troppo forte...
10
Titoli di giornale:
Ragazza stufa scappa di casa. Genitori morti assiderati.
Cinese rapito dai suoi connazionali: è giallo!
La prima causa di divorzio direttamente correlata
all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 è stata
archiviata a New York.
Un uomo con l’ufficio al 103esimo piano di una delle
torri gemelle aveva trascorso la mattinata nell’appartamento della sua amante con il cellulare spento. Quando
l’ha riacceso, all’incirca alle 11:00, ha squillato immediatamente. La voce disperata della moglie che gli chiedeva:
“Come stai? Dove ti trovi???” alla quale lui ha risposto:
“Che vuol dire? Sono in ufficio...”
Da una indagine statistica è emerso che negli incidenti
ferroviari, l’ultima carrozza è la più pericolosa. Prontamente la Direzione Generale delle F.S. ha deciso di eliminarla!
SI E’ SPENTO L’UOMO CHE SI E’ DATO FUOCO
(Giornale di Sicilia, 1998)
Moglie uccide il marito col ferro da stiro Aveva preso
una brutta piega
Pensiero Pelosofico...
Problemi di chi comincia a correre
Credo che oggi nessuno abbia problemi psicologici se si fa
vedere mentre corre per le strade, nei boschi o allo stadio. Da quando le prove podistiche hanno avuto una grande
diffusione, si vedono in giro talmente tante persone che
corrono in pantaloncini o in tuta che quasi nessuno grida
lezzi
o quella frase: “Dai che sei solo” che ciascun podista in
vita sua si è sentito ripetere decine di volte da diverse
persone che in comune hanno quello di essere gli unici a
ridere quando pronunciano quella battuta. In fondo si sa
che nel sedentario la vista di un corridore può suscitare
soprattutto un sentimento: l’invidia.
Oggi come oggi, gli unici incontri che possono veramente
preoccupare i podisti sono quelli coi cani. Allora occorre
fare attenzione e, se è necessario, fermare la corsa per
evitare di trasformarsi involontariamente in preda.
Tranquilli, in oltre 30 anni di podismo mi è successo solo
di essere regolarmente abbaiato, ma questo è per un’altra
ragione (gulp!).
(Tratto dal libro ”Correre è bello” di E. Arcelli
Elaborazione R. Guidotti)
Buon compleanno a:
1-3
15-3
22-3
25-3
25-3
25-3
29-3
Sabbioni Cristian
Barillari Emma
Marchetti Gianni
Priolo Sigismundo
Sabbioni Valentina
Capestro Mauro
Celere Derri
6-4
7-4
15-4
23-4
Gelati Franca
Giusti Angela
Moro Egidio
Lumia Placido
11
L’angolo
delle ricette
di Silvia Castelli
Filetto in crosta con
salsa al porto rosso
Ingredienti
Per 6 persone:
1 filetto intero di manzo da circa Kg. 1,6
Gr. 500 pasta sfoglia
Gr. 500 funghi
Gr. 200 prosciutto crudo tagliato sottile
Gr. 200 prosciutto cotto
1 uovo
Q.b.: olio d’oliva, sale, pepe
Per la salsa
½ lt. Porto rosso
2 scalogni
Q.b.: brodo, alloro, sale, pepe, maizena
Procedimento
Condire il filetto con sale e pepe, scottare
a fiamma piuttosto alta in una padella con olio
d’oliva (si deve “abbrustolire” all’esterno) e
far raffreddare.
Trifolare i funghi e, una volta raffreddati,
frullarli nel mixer assieme al prosciutto
cotto.
Tirare la pasta sfoglia abbastanza sottile
(circa 2 mm.).
Spalmare il filetto con la farcia ottenuta,
avvolgerlo con le fette di prosciutto crudo e
successivamente con la pasta sfoglia.
Pennellare con rosso d’uovo l’esterno della
pasta sfoglia e anche l’interno nella parte
di sovrapposizione della chiusura, in modo
che la crosta non si apra in cottura. Porre in
12
forno a 200° per circa ½ ora, finche’ la pasta
risulti ben dorata. La carne all’interno deve
rimanere rosata.
Per la salsa
Far appassire lo scalogno tritato nell’olio
con l’alloro, aggiungere il porto e far
restringere della meta’. Filtrare, aggiungere
il brodo e far bollire ancora qualche minuto,
regolare di sale e pepe e addensare con un
cucchiaino di maizena sciolto a parte con un
po’ di brodo bollente.
Servire caldo tagliato a fette abbastanza
grosse condito con abbondante salsa.
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