Provincia di Milano Approvato con delibera del Consiglio Comunale n._____ del ________ PIANO FINANZIARIO PER L’APPLICAZIONE DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E SUI SERVIZI (TARES) PER L’ANNO 2013 Ex art. 14 D.L. 6 dicembre 2012, n. 201, convertito in Legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della Legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modifiche PREMESSA L’art. 14 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successivamente modificato dall’art. 1, comma 387, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per il 2013), ha istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), destinato a trovare applicazione dal 1° gennaio 2013 (comma 1) e a prendere il posto di “tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria, compresa l'addizionale per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza” (comma 46). I commi 8 e 9 del citato art. 14 prevedono che il nuovo tributo sia corrisposto in base a tariffa riferita all’anno solare e commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base dei criteri determinati dal D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158, recante le “norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”. Nell’originaria versione del comma 9 dell’art. 14 del D.L. 201 del 2011, il D.P.R. n. 158 del 1999 era previsto come riferimento provvisorio, in attesa dell’elaborazione di un nuovo regolamento governativo che avrebbe dovuto vedere la luce entro il 31 ottobre 2011. Con la legge n. 228 del 2012 il comma 9 è stato però riscritto, sancendo lo stabile riferimento alla metodologia contenuta nel citato D.P.R. n. 158 del 1999. GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE L'amministrazione Comunale, con atto di Giunta n. 28 del 28/02/2013, ha deliberato il proprio indirizzo politico esprimendo la volontà di potere procedere mediante la ripetizione del servizio di igiene urbana ad opera della stessa Appaltatrice aggiudicataria dello servizio in questione (avvenuto con determinazione n. 253 del 18/03/2010). In tale espressione di volontà è stato dato mandato al Dirigente del Settore Gestione Pianificazione Territoriale Ambientale del Comune di Pioltello di dare incarico di sottoscrivere con l'appaltatrice la ripetizione per tre anni del servizio e procedendo quindi ai sensi dell'art. 57 lettera 5 comma b) del D. Lgs 163/06 smmii. Le motivazioni di tale scelta sono state ricercate nel territorio di Pioltello, città di 37.000 abitanti per 13,2 Kmq, a soli 6 Km da Milano, rappresentata da una società in continua evoluzione e dalle molteplici sfumature tali da renderne difficile la gestione. Pioltello vede ad oggi un nucleo urbanizzato compatto che si estende lungo la direzione nord-sud e tre grandi sistemi di aree verdi ai confini (Parco delle Cascine, Foresta della Besozza e Castelletto). Le zone industriali sono ai margini del nucleo urbanizzato. Disseminati negli abitati vi sono i parchi urbani dedicati alla cittadinanza e allo loro fruibilità. Le grandi arterie stradali e la linea ferroviaria suddividono invece il territorio in quartieri e ognuno di esso si distingue per la sua storia, il proprio centro storico, il proprio stile architettonico, la propria cultura e il proprio modo di vivere e sentire la città. La ricchezza del paese ma che nello stesso tempo ne rappresenta la criticità è proprio la diversità degli stili, dei modi di vivere e delle sensibilità dei cittadini associate soprattutto al quartiere di appartenenza. Il cittadino si identifica con il quartiere e non con la città. Questo scenario architettonico e culturale così differente rende difficile la gestione del territorio. Pioltello risulta fortemente industrializzata volta allo scambio su gomma, caratteristica che comporta una difficile gestione del decoro e dell'igiene del territorio del tessuto produttivo. Pioltello e i suoi quartieri si distinguono per stile, cultura e una densità della popolazione elevata (2797,73 ab/Kmq) superiore anche alla media provinciale che è una delle più alte a livello nazionale che si attesta intorno a 2000 ab/Kmq. Gli antichi nuclei storici, caratterizzati da case con tipologia a corte che riprende il contesto storico degli ambienti di media pianura, con densità abitativa poco elevata è in contrasto con i quartieri degli anni '60 caratterizzati da palazzi multipiano abitati da differenti etnie di persone con difficoltà all'integrazione sociale. L'enorme flusso migratorio rende ancora più difficile l'acquisizione del concetto di raccolta differenziata sul territorio che fa di tali quartieri dei “quartieri dormitorio” caratterizzati da ricettacoli di rifiuti di natura ingombrante e da abitanti poco inclini alla raccolta differenziata. Tale difficoltà è dovuta all'incremento del numero di residenti di origine straniera sia in termini assoluti che in rapporto al totale degli abitanti e 2 dell'incremento della stessa popolazione nel periodo 2002-2011 che risulta quasi quadruplicata (da 6,80 % del 2002 al 24,40 % del 2011). Da un'indagine statistica si rileva inoltre che Pioltello rappresenta il “primo” approccio per l'inizio di un “nuovo” percorso di vita e quindi di “apprendimento” di nuove abitudini che poi sono trasferite in paesi diversi. Dai dati della VAS del PGT di Pioltello emerge di fatto un saldo migratorio positivo (immigrati > emigrati) con una crescita della popolazione limitata nel tempo ma con una forte migrazione della stessa. In particolare i dati evidenziano che gli italiani emigrano e gli stranieri immigrano, il saldo migratorio positivo della popolazione per cui è dovuto ai cittadini stranieri. Dall'analisi della composizione sociale è emerso che vivono cittadini di provenienza di almeno 86 nazionalità differenti che ne rappresenta il 24,40% della popolazione di Pioltello (1/4 della popolazione) a fare del Comune di Pioltello l'unico con altri due dell'intera Provincia di Milano ad avere una percentuale di incidenza così elevata. In tale contesto il comune di Pioltello è riuscito a raggiungere il 62% (62,52%) al 2011 di raccolta differenziata grazie all'impegno profuso negli anni ed in particolare dal 1997 (anno di istituzione della raccolta differenziata in Pioltello) con mirate campagne di educazione ambientale, tuttavia al 2012 si è assistito ad una inflessione verso il basso di quasi 1,5 punti percentuali sino al valore di 60,86% di RD. Il prossimo obiettivo dell'amministrazione è il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata. Per raggiungere questo importante risultato in un territorio così difficile e come sopra descritto, l'amministrazione ritiene che debba essere sostenuto uno sforzo collettivo unendo le capacità dei cittadini con quelle amministrative mediante la società appaltatrice dei servizi di igiene urbana. Al fine di garantire il 65%, il contributo e l'esperienza dell'appaltatrice in sinergia con l'esperienza amministrativa comunale hanno fatto emergere la proposta di un servizio di igiene urbana caratterizzato da una nuova parola chiave: sensibilizzazione! L'igiene urbana al servizio dell'etica ecologica del paese. In tale direzione l'appaltatrice opererà in continuità con i servizi d'appalto e meglio individuati nella relazione tecnica e nel capitolato d'appalto e in ogni caso riassunti in seguito dove viene evidenziato inoltre il trend dell'ultimo decennio in termini di raccolta rifiuti. LA PRODUZIONE DI RIFIUTI SOLIDI URBANI Nel quinquennio 2007/2012 la popolazione residente nel Comune di Pioltello è passata dai circa 34.500 abitanti del 31 dicembre 2007 ai circa 37.650 del 31 dicembre 2012. Sono peraltro previsti nuovi insediamenti per circa nuovi 1.700 abitanti nel corso del quinquennio 2013/2017. In seguito sono riportati i trend storici relativi a: • ton di rifiuti prodotti e % raccolta differenziata; • Kg rifiuti per ab; • Kg rifiuti per ab per raccolta differenziata; • % raccolta differenziata per le principali frazioni raccolte; Dall'analisi dei dati sotto riportati è possibile notare che dall'anno 2010 il quantitativo totale dei rifiuti è diminuito e la causa si annovera nella crisi economica del paese che induce i cittadini a comprare di meno e quindi a produrre meno rifiuti inoltre è significativo osservare che nonostante la popolazione di Pioltello aumenti negli anni, la quantità di rifiuti invece diminuisce, sintomo della crisi economica del Paese. Nella globale diminuizione della produzione di rifiuti tuttavia la frazione indifferenziata aumenta a discapito delle altre ad indicare che il cittadino non differenzia correttamente e infatti la percentuale di RD è scesa rispetto all'anno 2011 e tra le frazioni raccolte quella che in termini di percentuale in peso risulta peggiorata è la frazione organica. 3 RIFIUTI PRODOTTI E % RACCOLTA DIFFERENZIATA 1996-2012 70 60 50 61,74 62,38 60,86 48,43 50,09 48,94 54,64 54,58 54,62 53,87 54,46 53,09 53,55 55,99 55,49 40 30 15,95 15,72 16,81 16,93 16,6 15,98 15,03 14,98 15,08 16,04 15,07 15,5 15,03 14,5 20 13,38 13,86 13,65 13,9 10,08 10 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 ANNO TON RIFIUTI PRODOTTI / 1.000 ANNO 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 TON RIFIUTI PRODOTTI / 1.000 13,38 13,86 13,65 13,9 15,72 16,81 16,93 16,6 15,98 15,03 14,98 15,08 16,04 15,07 15,5 15,03 14,5 % DI RACCOLTA DIFFERENZIATA % DI RACCOLTA DIFFERENZIATA 10,08 15,95 48,43 50,09 48,94 54,64 54,58 54,62 53,87 54,46 53,09 53,55 55,99 55,49 61,74 62,38 60,86 4 KG / ABITANTE 406 422 414 422 481 502 504 492 473 443 437 437 462 425 426 407 385 PRODUZIONE RIFIUTI / ABITANTI 2001-2012 54000 44000 Abitanti ton rifiuti kg/abitante/anno * 100 34000 24000 14000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2001 2003 2005 2007 2009 2011 ANNO anno Abitanti 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 ton rifiuti kg/abitante/anno * 100 33499 33586 33700 33789 33916 34317 34496 34750 35498 36369 36930 37666 16810 16930 16597 15975 15029 14982 15077 16044 15072 15500 15034 14503 5 50181 50408 49249 47279 44312 43658 43707 46170 42459 42619 40709 38504 kg/abitante raccolta differenziata 100 kg/abitante/anno 80 UMIDO 60 CARTA PLASTICA 40 VETRO 20 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 ANNO ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 TON UMIDO TON CARTA TON PLASTICATON VETRO ABITANTI 2763 1331 281 1231 33000 2661 1279 298 1272 33499 2537 1366 330 1263 33586 2481 1304 395 1495 33700 2753 1402 384 1543 33789 2886 1482 427 1460 33916 2995 1464 409 1467 34317 3069 1416 409 1337 34496 3079 1513 444 1367 34750 3092 1464 451 1363 35490 3200 1442 626 1399 36369 3168 1383 609 1359 36930 2957 1270 593 1273 37666 kg/abitante ANNO UMIDO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 CARTA 83,73 79,44 75,54 73,62 81,48 85,09 87,27 89 88,6 87,12 87,99 85,78 78,51 40,33 38,18 40,67 38,69 41,49 43,7 42,66 41,05 43,54 41,25 39,65 37,45 33,72 PLASTICA VETRO 8,52 8,9 9,83 11,72 11,36 12,59 11,92 12 12,78 12,71 17,21 16,49 15,74 6 37,3 37,97 37,6 44,36 45,67 43,05 42,75 38,76 39,34 38,41 38,47 36,8 33,8 % SUL TOTALE PRINCIPALI FRAZIONI 50 40 % 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 ANNO %PLASTICA (IMBALLAGGI MISTI) %CARTA % SECCO %PLASTICA (IMBALLAGGI MISTI) % UMIDO ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 1,78 1,77 1,95 2,38 2,4 2,84 2,73 2,75 2,77 2,99 4,04 4,27 4,09 %CARTA 17,57 15,83 14,99 14,95 17,24 19,2 19,99 20,35 19,19 20,52 20,64 21,14 20,39 7 % UMIDO %VETRO %VETRO 8,46 7,61 8,07 7,86 8,77 9,86 9,71 9,39 9,43 9,72 9,31 9,23 8,76 % SECCO 7,83 7,57 7,46 9 9,66 9,71 9,78 8,87 8,52 9,05 9,03 9,07 8,78 35,98 35,57 36,28 35,4 38,59 39,27 40,86 40,82 37,93 39,21 38,1 37,4 38,85 2012 TREND 1998-2012 SECCO-UMIDO-CARTA-PLASTICA-VETRO 3250 TON SECCO/10 TON UMIDO TON CARTA TON PLASTICA TON VETRO ABITANTI/10 TON 2250 1250 250 ANNO ANNO TON SECCO/10 TON UMIDO TON CARTA TON PLASTICA TON VETRO ABITANTI/10 1998 546,3 2766 1205 300 913 3300 1999 559,2 2840 1391 284 1078 3300 2000 565,8 2763 1331 281 1231 3300 2001 597,9 2661 1279 298 1272 3349,9 2002 614,2 2537 1366 330 1263 3358,6 2003 587,6 2481 1304 395 1495 3370 2004 616,4 2753 1402 384 1543 3378,9 2005 590,1 2886 1482 427 1460 3391,6 2006 612,1 2995 1464 409 1467 3431,7 2007 615,5 3069 1416 409 1337 3449,6 2008 608,5 3079 1513 444 1367 3475 2009 590,9 3092 1464 451 1363 3549 2010 590,5 3200 1442 626 1399 3636,9 2011 569,6 3168 1383 640 1359 3693 2012 563,5 2957 1270 593 1273 3766,6 8 LA SITUAZIONE DEI SERVIZI IN ATTO Il servizio di igiene urbana in atto nel Comune di Pioltello impiega il personale ed i mezzi indicati negli elenchi riportati in calce alla relazione. I servizi in atto prevedono: - un sistema di raccolte differenziate esteso all’intero territorio del Comune (con l’eccezione dei nuclei rurali sparsi), sia domiciliari che mediante conferimenti diretti da parte degli utenti in postazioni sul territorio (solo farmaci e pile esauste) o presso la Piattaforma ecologica; - lo spazzamento meccanizzato delle strade; - servizio di pulizia manuale di vie, piazze, piste ciclabili e ciclopedonali, marciapiedi, anche soggetti a servizio di pubblico transito od uso, dei viali dei parchi e dei giardini pubblici, di raccolta dei rifiuti di ogni sorta anche a seguito di mercati, sagre, feste e manifestazioni in genere, raccolta siringhe abbandonate, pulizia di caditoie stradali e bocche lupaie, svuotamento e pulizia cestini porta rifiuti, raccolta foglie, ecc. - ritiro e smaltimento di rifiuti pericolosi; - gestione della Piattaforma ecologica comunale. La gestione della Piattaforma Ecologica, situata in Via Dante n°1/A, è normata in apposito Regolamento. Elenchi: Situazione del personale impiegato per i servizi Personale in forza - Raccolta n. 4 autisti 4° livello parametro A n. 1 conducente daily 3° livello parametro A n. 5 conducenti daily 3° livello parametro B n. 3 raccoglitori 1° livello n. 1 raccoglitore 2° livello parametro A n. 1 conducente daily 2° livello parametro B - Piattaforma ecologica n. 1 autista n. 2 operatori ausiliari 4° livello parametro A cooperativa sociale - Spazzamento meccanizzato n. 1 autista n. 1 autista n. 1 autista n. 2 operatori ausiliari 4° 4° 3° 2° livello livello livello livello parametro parametro parametro parametro A B B A - Pulizie zone n. 1 operatore ausiliario n. 2 operatori conducenti motocarro n. 2 conducenti daily n. 2 operatori ausiliari n. 1 operatore ausiliario 4° 3° 3° 2° 1° livello livello livello livello livello parametro parametro parametro parametro A A B A - Organizzazione – Coordinamento n. 1 caposquadra/referente comunale 5° livello parametro A Situazione dei mezzi impiegati per i servizi Autocompattatori a caricamento posteriore da almeno 27 mc. n° con attrezzatura voltacassonetti 4 Minicompattatore con attrezzatura voltacassonetti 2 9 n° Autocarri tipo Daily dotati di vasca da almeno 7 mc. con attrezzatura voltacassonetti n° 6 Motocarri tipo Porter dotati di vasca n° 7 Spazzatrici grandi n° 2 Minispazzatrice n° 1 Autocarro attrezzato dotato di ragno n° 1 Autocarro portacassoni da 30 mc. scarrabili con rimorchio n° 1 Cassoni da 30 mc. n° 9 Cassoni da 17 mc. n° 7 Lavacassonetti n° 1 oltre ai cassoni forniti dal Centro di Coordinamento RAEE e Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori LA RACCOLTA DEI RIFIUTI Le modalità di conferimento e di raccolta costituiscono l'elemento principale della gestione integrata dei rifiuti in quanto tali attività condizionano le successive operazioni di recupero/riciclaggio o termovalorizzazione, influendo sulla qualità dei materiali recuperati e sulla quantità di energia prodotta. Inoltre la raccolta dei rifiuti costituisce il punto di contatto tra gli utenti e l'appaltatore dei servizi di igiene urbana e quindi, indirettamente, l'Amministrazione Comunale. Tale rapporto deve essere ben gestito in modo da superare le eventuali criticità agevolando sia il conferimento dei rifiuti che la raccolta degli stessi rispettando nel contempo le indicazioni del legislatore che ha imposto come ordine di priorità la riduzione, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero degli scarti mentre lo smaltimento deve essere solo la fase residuale del ciclo dei rifiuti. Al fine di valorizzare il più possibile la quantità e la qualità dei materiali raccolti, viene effettuata la raccolta domiciliare spinta delle frazioni umido, secco residuo, carta/cartone, multimateriale leggero (plastica, lattine e Tetrapak ®), vetro e scarti vegetali. Le altre frazioni possono essere conferite in forma differenziata direttamente dal cittadino presso la Piattaforma ecologica. I contenitori stradali (a meno di quelli per le pile esauste e dei medicinali), costituendo luogo di abbandono di rifiuti non conformi con conseguente degrado urbano, non vengono più utilizzati. La selezione domestica e le successive operazioni di recupero di materia di fatto risultano essere le più efficaci dal punto di vista ambientale in quanto creano maggiore responsabilizzazione delle utenze che si trovano a dovere esporre i propri rifiuti nelle immediate vicinanze dello stabile. La maggiore responsabilizzazione viene attesa anche mediante l'apposizione, sui rifiuti non conformi, di appositi adesivi informativi alla corretta differenziazione del rifiuto. Il corretto comportamento del cittadino migliora quindi la qualità del rifiuto differenziato che si traduce nel recupero di materia e di conseguenza nel miglioramento della qualità dell'ambiente. La raccolta domiciliare spinta risulta essere la più indicata per il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti anche in considerazione dell'alta densità abitativa e il tessuto urbano di Pioltello. Frazioni raccolte e servizi vari Rifiuti solidi urbani non ingombranti Frazione “umida” Frazione “secca residua da smaltire” 10 Rifiuti solidi urbani ingombranti Rifiuti cimiteriali ordinari Rifiuti dei mercati Le raccolte differenziate di materiali recuperabili Carta e cartone Raccolta multimateriale leggero (plastica, lattine e Tetrapak®) Vetro Scarti vegetali Legno Metallo Inerti Oli e grassi vegetali e animali Le raccolte differenziate di rifiuti urbani pericolosi Pile e Batterie Farmaci Accumulatori al piombo Cartucce esauste di toner Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) Prodotti e loro contenitori etichettati T e/o F Oli minerali esausti e filtri auto Altri servizi La piattaforma ecologica Il Comune di Pioltello dispone di una Piattaforma ecologica ubicata in Via Dante n°1/A attrezzata per la raccolta differenziata delle tipologie di rifiuto indicate nelle Tabelle riportate di seguito. I contenitori di ogni tipo necessari per il conferimento delle varie tipologie di rifiuto sono messi a disposizione dall’Appaltatrice (a meno di quelli per la gestione dei RAEE, pile e accumulatori), che ne deve curare la movimentazione con le frequenze previste o comunque necessarie a mantenere sufficienti disponibilità volumetriche a disposizione degli utenti. La Piattaforma Ecologica è aperta al pubblico nei seguenti giorni ed orari: a) dal 1° aprile al 30 settembre Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica MATTINO 8.30 – 12.30 8.30 – 12.30 8.30 – 12.30 8.30 – 12.30 8.30 – 12.30 8.30 – 12.30 9.00-13.00 POMERIGGIO 14.00 – 18.30 14.00 – 18.30 14.00 – 18.30 14.00 – 18.30 14.00 – 18.30 14.00 – 18.30 Chiuso MATTINO 8.00 – 12.00 8.00 – 12.00 8.00 – 12.00 8.00 – 12.00 8.00 – 12.00 8.00 – 12.00 9.00-13.00 POMERIGGIO 13.30 – 17.30 13.30 – 17.30 13.30 – 17.30 13.30 – 17.30 13.30 – 17.30 13.30 – 17.30 Chiuso b) dal 1° ottobre al 31 marzo Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 11 Raccolte differenziate in atto presso la Piattaforma Ecologica Tipologia Rifiuto Tipo e numero contenitori Rifiuti solidi urbani ingombranti 2 cassoni da 30 mc Multimateriale leggero 2 cassonetti da 1,1 mc Carta e cartoni 1 cassone da 30 mc Vetro cavo 4 cassoni da 17 mc Vetro in lastre 1 cassone da 17 mc Scarti vegetali 2 cassone da 30 mc 1 cassone da 17 mc Legno 2 cassoni da 30 mc Metallo 2 cassoni da 30 mc Frigoriferi, congelatori, condizionatori 1 cassone da 30 mc Lavatrici, cucine, lavastoviglie 1 cassone da 30 mc Televisori 1 cassone da 17 mc Tubi catodici 1 contenitore da 2 mc Lampade a scarica 1 contenitore da 1 mc Componenti elettronici 1 cassone da 30 mc Pile e batterie 2 contenitori da 120 litri Farmaci scaduti 2 contenitori da 240 litri Accumulatori al piombo 2 cassonetti da 1 mc Cartucce esauste di toner 1 contenitore specifico Prodotti e contenitori “T” e/o “F” 2 cassonetti da 1 mc Oli minerali esausti e filtri auto 1 cisterna da 500 litri Oli e grassi vegetali e animali 1 cisterna da 500 litri Inerti 1 cassone da 17 mc IL SERVIZIO DI PULIZIA DELLE STRADE Pulizia strade meccanizzata È in atto un servizio di pulizia meccanizzata del suolo pubblico svolto dall’Appaltatrice per le vie e piazze e con frequenze bisettimanali o settimanali. Vengono impiegate due autospazzatrici di grandi dimensioni e una minispazzatrice, il cui impiego complessivo è previsto per sei giorni/settimana e sei ore/giorno ciascuna. Su tutti gli automezzi sono installati sistemi di localizzazione satellitare (spazzatrici, compattatori, autocarri a vasca, ecc.) 12 in modo che l'azienda e l'Amministrazione Comunale possano verificare in tempo reale l'effettuazione dei principali servizi. Pulizia strade manuale Il servizio di pulizia manuale interessa l’intero territorio comunale e viene svolto dall’Appaltatrice secondo un programma che prevede un passaggio quotidiano nelle vie di maggior traffico e nel centro e un passaggio bi/trisettimanale in tutte le altre vie. Rientra in questo servizio anche la vuotatura dei circa 650 cestini portarifiuti, la pulizia delle bocche lupaie e delle caditoie stradali e altri servizi specifici descritti di seguito. Inoltre l'appaltatrice provvederà alla pulizia degli spazi e delle strutture accessorie (scalinata) del polo sanitario “PioltelloSalute”. Servizi vari Pulizia Piste ciclabili Pulizia delle aree verdi attrezzate Diserbo stradale Raccolta foglie Pulizia parcheggi Fontane e fontanelle erogatrici di acqua potabile Posa di cestini porta-rifiuti nelle aree industriali Rimozione rifiuti abbandonati sul territorio Servizio Spurghi Realizzazione di un'opera a discrezione del Comune Trasporti e Smaltimenti Le frazioni “umido” e “secco” vengono trasportati dall’Appaltatrice agli Impianti di trattamento/smaltimento indicati dall’Amministrazione Comunale che intrattiene rapporti diretti con gli stessi e provvede al pagamento dei relativi oneri di smaltimento. Per le altre tipologie di rifiuto (a meno dei RAEE, in quanto si seguono le indicazioni del Centro di Coordinamento RAEE, e delle pile e accumulatori in quanto si seguono le indicazioni del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori), la scelta dell’impianto di smaltimento e il pagamento degli oneri relativi sono demandati all’Appaltatrice che incassa, quando dovuti, i contributi dei diversi Consorzi di filiera. CAMPAGNE DI INFORMAZIONE Vengono effettuate diverse campagne informative: stampa di libretto illustrativi in merito alle raccolte differenziate, compostaggio domestico, riduzione della produzione di rifiuti, ecc; corsi presso le Scuole a cura di insegnanti e/o professionisti; stampa di volantini e manifesti; forniture di materiale a valenza “ecologica”, ecc. LINEE GUIDA DEL METODO TARIFFARIO SVILUPPATO ATTRAVERSO IL PRESENTE PIANO L’art. 1 del D.P.R. n. 158 del 1999 si apre proclamando “E’ approvato il metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo da coprirsi con le entrate tariffarie e per la determinazione della tariffa di riferimento relativa alla gestione dei rifiuti urbani”. La tariffa di riferimento rappresenta, come poi specifica l’art. 2 del D.P.R. n. 158 del 1999, “l’insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali” (comma 1), in modo da “coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani” (comma 2). Il metodo, pertanto, è costituito da un complesso di regole, metodologie e prescrizioni per determinare, da un lato, i costi del servizio di gestione e, dall’altro, l’intera struttura tariffaria applicabile alle varie categorie di utenza (cfr. anche art. 3, comma 1, D.P.R. n. 158 del 1999), in maniera tale che il gettito che ne deriva copra tutti i costi del servizio. Specifica poi l’art. 3, comma 2, che “La tariffa è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli 13 investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione. L’art. 4, comma 3, prescrive infine che “La tariffa, determinata ai sensi dell'art. 3, è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica”. Dalle norme ora richiamate si trae quindi che la metodologia tariffaria si articola nelle seguenti fasi fondamentali: a) individuazione e classificazione dei costi del servizio; b) suddivisione dei costi tra fissi e variabili; c) ripartizione dei costi fissi e variabili in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche; d) calcolo delle voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenza, in base alle formule e ai coefficienti indicati dal metodo. Il presente Piano finanziario redatto a norma dell’articolo 8 D.P.R. 158/1999, e successive modifiche e integrazioni, si pone come strumento di base ai fini della determinazione della tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, sulla base dei principi sopra richiamati, con particolare riferimento alla corretta determinazione dei profili tariffari della TARES, nei suoi aspetti economico-finanziari. L’INDIVIDUAZIONE E LA RIPARTIZIONE DEI COSTI DEL SERVIZIO L’art. 2, comma 2, del D.P.R. n. 158 del 1999 sancisce il principio di obbligatoria e integrale copertura di tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti tramite la tariffa, principio ribadito dal comma 11 dell’art. 14 del D.L. n. 201 del 2011, che prevede la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio. L’art. 3 del D.P.R. n. 158 del 1999 specifica poi che: • il costo complessivo del servizio è determinato in base alle prescrizioni della tariffa di riferimento da dettagliare nel PEF (comma 1); • le voci di costo sono determinate dal punto 3 dell’Allegato 1 al D.P.R. n. 158 del 1999 (commi 2 e 3). I costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti sono presenti nell’allegato prospetto “DATI GENERALI”, alla tabella “1. PIANO FINANZIARIO”. Il D.P.R. 158/1999 suddivide i costi afferenti alla gestione del ciclo dei rifiuti urbani, che devono essere coperti con la tariffa in due comparti: costi fissi (costi relativi alle componenti del servizio di gestione dei rifiuti urbani non specificamente correlate alla produzione di rifiuti da parte degli utenti) e costi variabili (costi relativi alle componenti del servizio di gestione dei rifiuti urbani la cui entità è proporzionale alla quantità di rifiuti prodotta e, conseguentemente, alla raccolta, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti urbani). Tutti queste voci concorrono alla commisurazione della base tariffaria per il nuovo sistema di calcolo. La prima operazione da compiere a tal fine è costituita dalla ripartizione dei costi fissi e variabili, secondo la classificazione operata dal D.P.R. 158/199, nonché dalla ripartizione tra le due macrocategorie di utenze domestiche e non domestiche (art. 4, comma 2, del D.P.R. n. 158 del 1999). Le utenze domestiche sono costituite soltanto dalle abitazioni familiari. Le utenze non domestiche ricomprendono tutte le restanti utenze (rappresentano quindi una categoria residuale), in cui rientrano, come specifica l’art. 6, comma 1, del D.P.R. n. 158 del 1999: - le attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere; - le “comunità”, espressione da riferire alle “residenze collettive e simili, di cui al gruppo catastale P1 del D.P.R. n. 138 del 1998, corrispondente all’attuale gruppo 14 catastale B1 (collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari e caserme). Come meglio si vedrà, all’interno di questa ripartizione di base delle utenze, sussistono ulteriori sottoarticolazioni, in quanto: - le utenze domestiche sono distinte in sei categorie in relazione al numero degli occupanti (Allegato 1, tab. 1a e 2, del D.P.R. n. 158 del 1999); - le utenze non domestiche sono differenziate in relazione all’attività svolta, individuandosi 21 tipologie nei comuni fino a 5.000 abitanti e 30 tipologie nei comuni con una popolazione superiore (Allegato 1, tab. 3a e 3b, del D.P.R. n. 158 del 1999). 6.CRITERI DI RIPARTIZIONE DEI COSTI TRA UTENZE DOMESTICHE E UTENZE NON DOMESTICHE Per la ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche l’art. 4 del D.P.R. 158/1999 non detta regole precise come per la ripartizione tra costi fissi e variabili, limitandosi ad indicare che la suddivisione debba avvenire “secondo criteri razionali”. E’ del tutto evidente che occorre quindi individuare un corretto criterio che possa assecondare tale pur generico principio. AI fini del presente PEF si è quindi proceduto ad una verifica di ripartizione teorica basata sulla considerazione di una triplice metodologia: 1. una possibile ripartizione basata sul dato storico in possesso dell’Ente; 2. una possibile ripartizione basata sulla dimensione delle superfici occupate; 3. una possibile ripartizione basata sulla dimensione della produzione teorica di rifiuti. Per la prima metodologia si sono considerati i valori economici relativi all’annualità precedente quella di prima applicazione del presente tributo. Per la seconda metodologia si sono considerate le superfici attraverso le quali avverrà la suddivisione analitica del tributo, come risultanti all’ufficio tributi comunale. Per la terza metodologia si sono moltiplicate tali superfici per la produzione teorica di rifiuti, secondo gli stessi parametri contenuti nel D.P.R. 158/1999. I risultati di tutte e tre le ripartizioni sono rilevabili dall’esame dell’allegato prospetto “CRITERI DI RIPARTIZIONE DEI COSTI TRA UTENZE DOMESTICHE E NON DOMESTICHE”. Ai fini della redazione del presente PEF si è preferito utilizzare il primo criterio in quanto ritenuto quello che garantisce maggiormente l’armonizzazione del nuovo tributo, per la sua prima applicazione, con il regime in vigore fino al 31 dicembre 2012, determinando una distribuzione dei costi pari al 54,98% per le utenze domestiche e al 45,02% per le utenze non domestiche. L’accennata distribuzione “tecnica” dei costi tra le due macrocategorie di utenze va poi considerata ai fini della valutazione degli effetti derivanti dalla gestione della raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche, prevista dall’art. 14, comma 17, del D.L. n. 201 del 2011. Valutazione che, secondo quanto specifica l’art. 7, comma 1, del D.P.R. n. 158 del 1999, deve operare abbattendo la parte variabile della tariffa per una quota, determinata dall’ente locale, proporzionale ai risultati, singoli o collettivi, raggiunti dalle utenze in materia di conferimento a raccolta differenziata, cosicché i costi variabili a carico delle utenze domestiche vengono ad essere fissati in misura inferiore a quella “tecnica”. In particolare, è possibile “accreditare” alle utenze domestiche, ripetendone il costo sulle utenze non domestiche: a) una percentuale dei proventi derivanti dalle frazioni avviate al recupero o al riciclo superiore a quella tecnicamente loro imputabile; 15 b) un importo pari ad una frazione del costo evitato di smaltimento finale, determinato in base al quantitativo di rifiuti raccolti in maniera differenziata. c) una percentuale legata all’incremento nella percentuale globale di raccolta differenziata ottenuta nell’anno precedente, eventualmente all’interno di prefissati limiti minimi e massimi. In considerazione dei principi sovra descritti, in particolare dell’utilizzo del dato storico per la ripartizione dei costi tra le utenze domestiche e le utenze non domestiche, ed in assenza di indicatori specifici relativi alla raccolta differenziata per le due annualità, si ritiene opportuno non effettuare alcuna diversa ripartizione, ai fini della prima applicazione della TARES, rispetto ai criteri sopra citati. LA RIPARTIZIONE RISULTANTE TRA TIPOLOGIE DI UTENZA La quadripartizione derivante dalla suddivisione dei costi in fissi e variabili, poi ripartiti in utenze domestiche e non domestiche, sulla base dei criteri evidenziati in precedenza, si traduce nel prospetto “SINTESI DELLA RIPARTIZIONE DEI COSTI” presente in allegato. I DATI DI RIFERIMENTO PER LA RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DEI COSTI DEI COSTI VARIABILI TRA LE UTENZE DOMESTICHE FISSI E L’art. 14, comma 11, del D.L. n. 201 del 2011 prevede che “La tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio”. Del tutto simile la previsione contenuta nel secondo comma dell’art. 3 del D.P.R. n. 158 del 1999. L’importo addebitato al singolo utente è pertanto dato dalla somma di due componenti (ossia presenta una struttura “binomia”): a) una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti; b) una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione. Sulla base dei criteri stabiliti dal D.P.R. 158/1999, la quota fissa delle utenze domestiche viene ripartita sulla base dei metri quadri occupati dalle sei categorie corrispondenti al numero degli occupanti, intendendosi come unica categoria quella rappresentata da 6 o più occupanti. Le superfici di riferimento vengono riparametrate sulla base di specifici coefficienti (Ka) presenti nello stesso D.P.R. 158/1999. La quota variabile viene invece ripartita proporzionalmente tra le stesse categorie, indipendentemente dalla superficie occupata, sempre sulla base di specifici coefficienti nell’ambito degli intervalli di cui al D.P.R. 158/1999 (denominati Kb). L’evidenziazione di entrambi tali coefficienti è demandata ai successivi specifici punti. Le informazioni necessarie per la ripartizione di entrambe le tipologie di costo, fissa e variabile, delle utenze domestiche, sono presenti nella tabella “2. DATI PER UTENZE DOMESTICHE” del prospetto “DATI GENERALI” presente in allegato. I DATI DI RIFERIMENTO PER LA RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DEI COSTI DEI COSTI VARIABILI TRA LE UTENZE NON DOMESTICHE FISSI E Sempre sulla base dei criteri stabiliti dal D.P.R. 158/1999, sia la quota fissa che la quota variabile delle utenze non domestiche viene ripartita sulla base dei metri quadri occupati da 16 ciascuna delle categorie determinate dal D.P.R. 158/1999 in relazione alla tipologia di attività svolta dal soggetto passivo del tributo. Le superfici di riferimento vengono riparametrate sulla base di specifici coefficienti (Kc, per la parte fissa, e Kd, per la parte variabile) nell’ambito degli intervalli presenti nello stesso D.P.R. 158/1999. I criteri di individuazione di entrambi tali coefficienti è demandata ai successivi specifici punti. Le informazioni necessarie per la ripartizione di entrambe le tipologie di costo, fissa e variabile, delle utenze domestiche, sono presenti nella tabella “3. DATI PER UTENZE NON DOMESTICHE” del prospetto “DATI GENERALI” presente in allegato. L’INDIVIDUAZIONE DEI COEFFICIENTI “K” PER LE UTENZE DOMESTICHE Il D.P.R. 158/1999 non pone possibilità di variazione, se non geografico/dimensionali (comuni fino e oltre 5 mila abitanti, ubicati al Nord, Centro o Sud, per un totale di sei classi), di applicazione del coefficiente Ka, relativo alla ripartizione dei costi fissi. Per quanto riguarda la ripartizione dei costi variabili è invece presente, per ciascuna categoria, un intervallo minimo/massimo, all’interno del quale deve essere operata la scelta del coefficiente Kb. Per quanto riguarda l’esercizio del potere di individuazione dei coefficienti, è opportuno richiamare la giurisprudenza consolidata (giova ricordare che il D.P.R. 158/1999 costituiva, precedentemente all’introduzione della TARES, il riferimento per l’applicazione della Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (cosiddetta TIA), efficacemente richiamata all’interno del capitolo 15 delle “linee guida per la redazione del piano finanziario e per l’elaborazione delle tariffe” emanato nel corso del 2013 dal Dipartimento delle Finanze. Ai fini dell’applicazione del tributo per l’anno 2013 si è stabilito di seguire un criterio proporzionale per tutte e 6 le classi di utenza domestica, in maniera tale da assicurare un’agevolazione progressiva per le utenze via-via più numerose, che sono quelle maggiormente colpite dalle diverse modalità di calcolo del nuovo tributo rispetto al precedente. I relativi coefficienti, distinti secondo la classificazione basata sul numero degli occupanti, sono presenti nella tabella “4. COEFFICIENTI Ka e Kb PER LE UTENZE DOMESTICHE” del prospetto “DATI GENERALI” presente in allegato. L’INDIVIDUAZIONE DEI COEFFICIENTI “K” PER LE UTENZE NON DOMESTICHE Per quanto riguarda le utenze non domestiche il D.P.R. 158 evidenzia, per entrambe le componenti (fissa e variabile) della tariffa, un intervallo minimo/massimo, all’interno del quale operare la scelta. Ai fini dell’applicazione del tributo per l’anno 2013 si è stabilito di operare una scelta di base, mantenendo i coefficienti relativi sia alla parte fissa (Kc) che alla parte variabile (Kd) basati sul dato medio dell’intervallo sopra citato per tutte le classificazioni previste dalla norma, basate sull’attività svolta dal soggetto passivo del tributo. Soltanto per alcune categorie per le quali l’applicazione di tale criterio avrebbe comportato un tributo da versare per il 2013 nettamente minore di quello versato per il 2012 si è operata una variazione in aumento dei coefficienti, rimanendo comunque discosti dal limite massimo previsto dalla norma. Procedimento contrario è stato applicato alle tipologie di utenza che presentavano un tributo da versare per il 2013 fortemente maggiore di quello versato per il 2012, riportando al minimo di legge l’intervallo di cui sopra, in maniera tale da minimizzare, per quanto possibile, il peso derivante dall’applicazione del nuovo tributo alle tipologie di attività interessate da tale fenomeno. 17 I relativi coefficienti, distinti secondo la classificazione basata sull’attività svolta dal soggetto passivo del tributo, sono presenti nella tabella “5. COEFFICIENTI KC e KD PER LE UTENZE NON DOMESTICHE” del prospetto “DATI GENERALI” presente in allegato. L’ARTICOLAZIONE DELLE TARIFFE PER LE UTENZE DOMESTICHE Il procedimento fin qui descritto porta, attraverso il percorso di calcolo stabilito dal D.P.R. 158/1999, al calcolo delle tariffe per ciascuna categoria di utenza domestica, sia per quanto riguarda la parte fissa che relativamente alla parte variabile. Nell’allegato prospetto “TARIFFE UTENZE DOMESTICHE” sono rilevabili i criteri che hanno condotto alla determinazione delle tariffe, dettagliate per ciascuna classificazione e corredate del completo percorso dei calcoli che hanno condotto alla loro formazione. Le tariffe, così determinate, sono oggetto di approvazione con specifico e separato atto deliberativo. In fondo al prospetto è presente inoltre, a mero titolo informativo, una comparazione delle stesse tariffe per gli anni 2013 e 2012. L’ARTICOLAZIONE DELLE TARIFFE PER LE UTENZE NON DOMESTICHE Quanto appena detto per le utenze domestiche è applicabile anche alle utenze di tipo non domestico, attraverso il calcolo delle tariffe per ciascuna categoria di utenza, sia per quanto riguarda la parte fissa che relativamente alla parte variabile. Nell’allegato prospetto “TARIFFE UTENZE NON DOMESTICHE” sono rilevabili i criteri che hanno condotto alla determinazione delle tariffe, dettagliate per ciascuna classificazione e corredate del completo percorso dei calcoli che hanno condotto alla loro formazione. Le tariffe, così determinate, sono oggetto di approvazione con specifico e separato atto deliberativo. In fondo al prospetto è presente inoltre una comparazione delle stesse tariffe per gli anni 2013 e 2012, relativamente alle principali categorie di attività economiche presenti sul territorio del Comune, ove compatibili. LA MAGGIORAZIONE A PARZIALE COPERTURA DEI SERVIZI INDIVISIBILI Il comma 13 dell’art. 14 del D.L. 201/2011 prevede che alla tariffa del tributo comunale si applichi una maggiorazione a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. Non esistendo una vera e propria classificazione ufficiale di quali possano essere tali servizi, si possono comunque identificare come tali tutti i servizi, non strettamente attinenti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che non siano coperti da specifiche fonti di entrata. In questi servizi rientrano certamente il servizio di illuminazione pubblica, la manutenzione del verde pubblico, i servizi comunali generali (quali l’anagrafe, la ragioneria…), ecc. La maggiorazione in parola è dovuta dalle utenze domestiche e dalle utenze non domestiche in misura pari al prodotto tra la superficie imponibile del tributo e la misura al metro quadro della maggiorazione stessa, prevista in dalla norma 0,30 €/mq. La maggiorazione così applicata confluirà nel Fondo di solidarietà comunale, ai sensi dell’art. 13-bis del D.L. 201/2011. I valori economici corrispondenti alla maggiorazione sono rilevabili “MAGGIORAZIONE PER I SERVIZI INDIVISIBILI” presente in allegato. 18 nel prospetto