Apparecchi
di sollevamento
in ediliziadell’Ambiente
– Guida per la valutazione
Dipartimento
di Scienzaimpiegati
e Tecnologia
Costruito
Building Environment Science and Tecnology
BEST
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO IMPIEGATI IN EDILIZIA
GUIDA PER LA VALUTAZIONE
GRUPPO DI LAVORO
Prof. Arie Gottfried, responsabile scientifico
Arch. Luigi Carretta
Arch. Giuseppe Martino Di Giuda
Ing. Luca Scotti
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
Data di emissione
GENNAIO 2006
Titolo
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia
Guida per la valutazione
Sommario
La guida specifica i requisiti, la destinazione, le condizioni d’impiego, le procedure di
movimentazione meccanica, le note tecniche di movimentazione dei prefabbricati, e i
riferimenti normativi degli apparecchi di sollevamento maggiormente impiegati in
edilizia
Campo di applicazione
Carrucola a mano, argani motorizzati a bandiera, argani motorizzati a cavalletti, gru a
torre, autogrù, impiegati nei cantieri per l’edilizia civile e industriale.
Scopo
Fornire al personale di vigilanza e ispezione della A.S.L. di Pavia, le indicazioni di base
per la valutazione sia degli apparecchi di sollevamento maggiormente impiegati in
edilizia sia della condotta dei destinatari della relativa normativa.
La guida è di ausilio all’azione di vigilanza ed è finalizzata a ridurre le incertezze e le
discrezionalità nelle valutazioni e nelle contestazioni.
La guida non ha carattere di esaustività ed è sussidiaria e non alternativa alla
letteratura tecnica, scientifica e giuridica in materia.
Premessa
La guida distingue tra ciò che deve essere esigibile e ciò che può essere
raccomandabile.
Nel primo caso le eventuali carenze integrano la violazione di norme di prevenzione e
devono formare oggetto di contestazione e prescrizione.
Nel secondo caso le situazioni illustrate dalla guida sono di ausilio alla valutazione della
situazione reale ed anche alla formulazione della prescrizione ed al controllo
dell’adempimento.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
Riferimenti normativi
La guida rimanda mediante riferimenti citati nei punti appropriati a disposizioni
legislative e regolamentari. Tali riferimenti sono di seguito sommariamente elencati.
D.P.R. 547/55
Art. 168 – Mezzi ed apparecchi di sollevamento e di trasporto
Art. 169 – Stabilità del mezzo e del carico
Art. 172 – Ganci
Art. 175 – Dispositivi di segnalazione
Art. 179 – Coefficienti di sicurezza per funi e catene
Art. 180 – Attacchi ed estremità libere delle funi
Art. 181 – Imbracatura dei carichi
Art. 182 – Posti di manovra
D.P.R. 164/55
Art. 55 – Castelli per elevatori
Art. 56 – Impalcati e parapetti dei castelli
Art. 57 – Montaggio degli elevatori
Art. 58 – Argani - Salita e discesa dei carichi
D.Lgs. 626/94
Art. 35 - Obblighi del datore di lavoro
D.M. 12.09.1959
Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all'esercizio delle
verifiche e dei controlli previste dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro
D.P.R. 459/96
Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti
il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
Definizioni
Esigibile
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
E
Prescrizione inequivocabile contenuta in una norma legislativa o
regolamentare.
Ad esempio: Per altezze superiori a m 5 la carrucola deve essere provvista …..
Indicazione presente in letteratura tecnica o scientifica.
Ad esempio: Nell’impiego delle carrucole azionate a mano è bene che il carico
Raccomandabile
R
Informazione
E
Obbligo stabilito dall’art. 21 del D.Lgs. 626/94.
L’attività informativa deve essere documentata ed allegata al POS: art. 6 lett.
l) D.P.R. 222/03
Formazione
E
Obbligo stabilito dall’art. 22 del D.Lgs. 626/94.
L’attività formativa deve essere documentata ed allegata al POS: art. 6 lett. l)
D.P.R. 222/03
Addestramento
E
Obbligo stabilito dall’art. 38 del D.Lgs. 626/94.
non superi il peso di kg 50 e comunque non sia mai superiore alla metà del
peso dell’operatore.
Procedura
Il complesso delle norme (di legge, regolamentari, di buona tecnica, aziendali)
che regolano un’attività determinandone le modalità operative corrette in
rapporto alle circostanze. La procedura può essere scritta oppure orale.
Istruzione
Direttiva impartita da un soggetto sovraordinato ad una o più persone
sott’ordinate in relazione a funzioni o compiti specifici. L’istruzione può essere
scritta oppure orale.
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
CARRUCOLA
1 – Carrucola
1.1 Elementi costitutivi principali e requisiti di conformità dell’apparecchio
Elemento di vincolo
Freno off / on
Gola della puleggia
Guancia
Puleggia
1.1.1
E
La carrucola deve essere provvista di un idoneo elemento di vincolo.
1.1.2
E
Per altezze superiori a m 5 la carrucola deve essere provvista di un dispositivo autofrenante in
grado di bloccare il carico in caso di rilascio improvviso da parte dell’operatore.
E
La carrucola è da considerarsi una macchina – art. 1 c. 5 del D.Lgs. 459/95 – pertanto:
deve essere marcata CE (se immessa sul mercato dopo il settembre 1996);
deve essere provvista di istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del
D.Lgs. 459/95
1.1.3
1.2 Descrizione delle principali non conformità
1.2.1
Carrucola priva di dispositivo autofrenante
impiegata per altezze superiori a m 5
E
Violazione dell’ art. 58 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
1.2.2
Carrucola sprovvista di idoneo elemento di
vincolo.
E
Violazione dell’ art. 57 c. 3 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
1.2.2
1.2.2
1.2.1
Situazione irregolare
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
1.2.1
Situazione regolare
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
CARRUCOLA
1.3 Modalità d’impiego
1.3.1
R
È impiegabile per carichi modesti perché la forza da applicare è pari al peso del carico.
1.3.2
R
È bene che il carico non superi il peso di kg 50 e comunque non sia mai superiore alla metà
del peso dell’operatore, o comunque entro i limiti prescritti dalle istruzioni per l’uso.
1.3.3
R
Non è accettabile che la fune di sollevamento sia impiegata per imbracare il carico.
Vedi in proposito i sistemi di imbracatura.
1.3.4
E
I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura
dell'imbocco
Vedi in proposito i sistemi di imbracatura.
1.3.5
R
La fune di sollevamento può essere sia in tessile naturale (canapa) sia in fibre artificiali
(poliammide)
1.3.6
E
Il coefficiente di sicurezza per la fune è 10 (secondo il D.P.R. 547/55) oppure non minore di 8
(secondo il D.P.R. 164/56) quindi per carichi di 40 kg la fune deve portarne 400 (secondo il
547) o almeno 320 (secondo il 164). Nei cantieri edili deve essere applicato il D.P.R. 164/56.
1.3.7
R
Il diametro della fune deve anche consentire all’operatore una presa comoda, quindi è bene
impiegare diametri non minori di cm 1,5.
1.3.8
R
La lunghezza della fune deve essere tale da impedirne lo sfilamento, quindi è bene impiegare
funi aventi lunghezza totale pari ad almeno 2,5 volte l’altezza del sollevamento.
Mm
Kg
16
2100
Resistenze indicative di corde in poliestere
18
20
2600
3000
22
3500
24
4300
UNI EN 1140 - Corde di fibra - Poliammide - Corde a 3, 4 e 8 legnoli - Requisiti delle corde in poliammide per usi diversi,
corde commesse a 3 e 4 legnoli, corde trecciate a 8 legnoli – Regole per la loro designazione.
1.4 Descrizione delle principali non conformità
1..4.1
Carico imbracato mediante la fune di
sollevamento.
R
1.4.2
Gancio sprovvisto di dispositivo di
chiusura dell'imbocco.
E
1.4.2
1.4.1
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Situazione irregolare
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
Violazione dell’ art. 172 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
CARRUCOLA
1.5 Il contesto
E
Il posto di carico e di manovra a terra deve essere delimitato con barrirere per impedire la
permanenza e il transito sotto i carichi.
1.5.2
R
Le barriere possono essere costituite da piedistalli con catenelle, cavalletti, grigiati metallici o
altri analoghi provedimenti. La barriera deve essere scelta in base al tipo di transito del quale
è posta a presidio: maggiore è l’intensità e l’eterogeneità del transito maggiore deve essere il
potere d’arresto della barriera.
1.5.3
E
Il posto di carico e di manovra in quota deve essere protetto con parapetti normali; se non è
possibile allestirli o se è necessario rimuoverli, anche temporaneamente, l’operatore deve fare
uso della cintura di sicurezza.
R
Posto in quota:
la carrucola deve essere installata decisamente più in alto dell’operatore in modo che il carico
possa passare al disopra del parapetto;
la distanza tra l’operatore e il carico deve essere di 50 – 60 cm (il braccio dell’operatore) in
modo da non doversi sporgere e da far entrare o uscire il carico senza trazioni diagonali
eccessive.
1.5.1
1.5.4
1.6 Descrizione delle principali non conformità
1.6.1
Assenza di delimitazioni a terra
E
1.6.2
Assenza di parapetto in quota, se è
tecnicamente possibile allestirlo e
mantenerlo.
E
1.6.3
Mancato utilizzo della cintura di
sicurezza dell’operatore, se è
tecnicamente necessario non allestire o
rimuovere il parapetto.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Aggiornamento:
E
Violazione dell’ art. 9 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
Violazione dell’ art. 57 c. 5 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
1) Se il datore di lavoro non ha fornito la cintura
al lavoratore:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
2) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore ma non ne ha preteso l’impiego,
mediante adeguata sovrintendenza in cantiere o
altra proporzionata condotta:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
3) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico dell’eventuale preposto:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 90 comma 1 lett. b)
stesso Decreto.
4) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico del lavoratore:
violazione dell’ art. 44 comma 2 del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 93 comma 1 lett. a)
stesso Decreto.
5) Se trattasi di lavoratore autonomo:
violazione dell’ art. 7 comma 1 lett. b) del D.Lgs.
494/96 punita dall’art. 23 stesso Decreto.
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A BANDIERA
2 – Argano a bandiera
2.1 Elementi costitutivi principali e requisiti di conformità dell’apparecchio
2.1.1
E
L’argano deve essere provvisto di un idoneo elemento di vincolo.
2.1.2
E
L’argano deve essere provvisto del dispositivo di extra corsa superiore.
2.1.3
E
L’argano è da considerarsi una macchina – art. 1 commi 2 e 5 del D.Lgs. 459/95 – pertanto
deve essere marcato CE (se immesso sul mercato dopo il settembre 1996).
2.1.4
E
L’equipaggiamento elettrico a bordo macchina deve essere integro.
E
Se l’argano ha portata non superiore a 200 kg deve essere provvisto di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95.
E
Se l’argano ha portata superiore a 200 kg deve essere provvisto di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95;
libretto o modello ove annotare le verifiche trimestrali delle funi e delle catene – artt. 179
e 194 D.P.R. 547/55 e artt. 11 e 12 D.M. 12.09.1959;
denuncia di installazione all’ISPESL – art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96.
2.1.5
2.1.6
2.2 Descrizione delle principali non conformità
2.2.1
Argano sprovvisto di idoneo elemento di
vincolo
E
Violazione dell’ art. 57 c. 3 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
2.2.2
Argano privo di interruttore di extra corsa
o con extra corsa non funzionante
E
Violazione dell’ art. 58 c. 1 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
E
Violazione dell’art. 35 c. 4 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
2.2.3
2.2.4
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Argano con equipaggiamento elettrico a
bordo macchina lesionato
Argano privo delle istruzioni per l’uso
La legge non prescrive che le istruzioni siano
tenute in cantiere
Data di emissione: GENNAIO 2006
E
Se l’argano è stato acquistato, noleggiato o
concesso in uso privo delle istruzioni d’uso:
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 36 c. 1 D.Lgs. 626/94 non
punita
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A BANDIERA
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
2.2.5
Argano privo di libretto o modello
conforme al d.m. 1959) ove annotare le
verifiche trimestrali delle funi e delle
catene
E
Se l’argano è stato acquistato, noleggiato o
concesso in uso privo di libretto o modello
conforme al d.m. 1959) ove annotare le
verifiche trimestrali delle funi e delle catene:
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 35 c. 4-quinquies D.Lgs.
626/94 non punita
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
Argano con verifiche non effettuate
secondo la periodicità prescritta o non
annotate
E
Violazione dell’art. 35 c. 4-quater D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
E
Violazione dell’art. 36 c. 1 del D.Lgs. 626/94
in relazione all’art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96:
entrambe le violazioni non sono punite
La legge prescrive che la documentazione delle
verifiche sia tenuta a disposizione dell’organo di
vigilanza
2.2.6
La non annotazione equivale alla non
effettuazione
2.2.7
Argano con portata superiore a 200 kg per
il quale non è stata effettuata la denuncia
d’installazione all’ISPESL
2.3 Modalità d’impiego
2.3.1
E
È impiegabile per carichi con peso entro i limiti di portata e con ingombro compatibile con lo
spazio di corsa
2.3.2
E
2.3.3
R
La fune di sollevamento è in cavo d’acciaio con attacco eseguito manicotto pressato o almeno
con morsetti e redancia
2.3.4
E
La fune ed il suo attacco devono essere in perfette condizioni di conservazione e
manutenzione: deve essere presente la redancia; devono esserci almeno tre morsetti; la fune
non deve presentare rotture dei fili o deformazioni con pieghe permanenti e accentuate
2.3.5
E
Il coefficiente di sicurezza per la fune è 10 (secondo il D.P.R. 547/55) oppure non minore di 8
(secondo il D.P.R. 164/56) quindi per carichi di 200 kg la fune deve portarne 2000 (secondo il
547) o almeno 1600 (secondo il 164). Nei cantieri edili deve essere applicato il D.P.R. 164/56.
I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura
dell'imbocco
Vedi in proposito i sistemi di imbracatura
Carichi di rottura minimi di cavi d’acciaio per apparecchi di sollevamento (fonte TECI)
Ø mm
Tipo
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
6x36
6x36
6x19
6x19
6x36
FC S5
FC S9
PPC S2
PPC S1
IWRC S9 AR
Data di emissione: GENNAIO 2006
6
2100
2460
2500
2650
3000
7
kgf
kgf
kgf
kgf
kgf
2600 kgf
3280 kgf
3410 kgf
4080 kgf
8
3000
4370
4280
4400
5320
kgf
kgf
kgf
kgf
kgf
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A BANDIERA
ELEMENTI TECNICI DELLA FUNE IN ACCIAIO E DELL’ATTACCO
Esecuzione corretta di attacco della fune in acciaio con
redancia e morsetti:
minimo 3 morsetti; distanza tra i morsetti 6 cm circa;
tutti i morsetti posizionati nello stesso modo; parte a U
del morsetto verso il lato corto.
La portata dell’attacco è circa l’80% della portata della
fune.
Esecuzione scorretta: morsetti con lato a U alternato.
Esecuzione scorretta: morsetti con lato a U verso il
lato lungo.
Esecuzione corretta di attacco della fune con redancia
e manicotto pressato
Manicotti
Morsetti
Redance
Trefoli (n 7)
Legnuoli (n 7)
Cavo Ø 6 mm 7 x 7
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A BANDIERA
2.4 Descrizione delle principali non conformità
2.4.1
La fune e l’attacco sono in cattive
condizioni di manutenzione (es.: redancia
mancante; fune deformata o con fili rotti;
morsetti in numero insufficiente o
allentati)
R
Violazione dell’art. 35 c. 4 lett. c) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
2.4.2
Gancio sprovvisto di dispositivo di chiusura
dell'imbocco.
E
Violazione dell’ art. 172 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
2.5 Il contesto
2.5.1
E
I montanti dei ponteggi metallici su cui è direttamente fissato l’argano devono essere almeno
due.
2.5.2
E
Se l’argano viene fissato mediante puntelli su un balcone o su un solaio in prossimità di una
finestra, i puntelli devono essere almeno due e devono essere fissati alla struttura mediante
ancoraggi a cravatta o ad anello.
2.5.3
E
Il posto di carico e di manovra a terra deve essere delimitato con barrirere per impedire la
permanenza e il transito sotto i carichi.
2.5.4
R
Le barriere possono essere costituite da piedistalli con catenelle, cavalletti, grigiati metallici o
altri analoghi provedimenti. La barriera deve essere scelta in base al tipo di transito del quale
è posta a presidio: maggiore è l’intensità e l’eterogeneità del transito maggiore deve essere il
potere d’arresto della barriera.
2.5.5
E
Il posto di carico e di manovra in quota deve essere protetto con parapetti normali; se non è
possibile allestirli o se è necessario rimuoverli, anche temporaneamente, l’operatore deve fare
uso della cintura di sicurezza.
R
Posto in quota:
la carrucola deve essere installata decisamente più in alto dell’operatore in modo che il carico
possa passare al disopra del parapetto;
la distanza tra l’operatore e il carico deve essere di 50 – 60 cm (il braccio dell’operatore) in
modo da non doversi sporgere e da far entrare o uscire il carico senza trazioni diagonali
eccessive.
2.5.6
2.6 Descrizione delle principali non conformità
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
2.6.1
Argano presente su un balcone o su un
solaio in prossimità di una finestra, fissato
ad un unico puntello, non ancorato
E
Violazione dell’ art. 57 c. 1 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. a) stesso Decreto
2.6.2
Argano fissato ad un unico montante di
ponteggio
E
Violazione dell’ art. 57 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. a) stesso Decreto
2.6.3
Assenza di delimitazioni a terra
E
Violazione dell’ art. 9 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
2.6.4
Assenza di parapetti in quota, se è
tecnicamente possibile allestirlo e
mantenerlo.
E
Data di emissione: GENNAIO 2006
Violazione dell’ art. 57 c. 5 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A BANDIERA
2.6.5
Mancato utilizzo della cintura di
sicurezza dell’operatore, se è
tecnicamente necessario non allestire o
rimuovere il parapetto.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
E
1) Se il datore di lavoro non ha fornito la cintura
al lavoratore:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
2) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore ma non ne ha preteso l’impiego,
mediante adeguata sovrintendenza in cantiere o
altra proporzionata condotta:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
3) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico dell’eventuale preposto:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 90 comma 1 lett. b)
stesso Decreto.
4) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico del lavoratore:
violazione dell’ art. 44 comma 2 del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 93 comma 1 lett. a)
stesso Decreto.
5) Se trattasi di lavoratore autonomo:
violazione dell’ art. 7 comma 1 lett. b) del D.Lgs.
494/96 punita dall’art. 23 stesso Decreto.
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
3 – Argano a cavalletti
Argano su cavalletti con carrello portagancio scorrevole su trave a sbalzo
3.1 Elementi costitutivi principali e requisiti di conformità dell’apparecchio
Puntoni per contrasto con il
solaio sovrastante
Staffoni di protezione
Cassoni per zavorra
Squadra d’arresto del
carrello scorrevole
Dispositivo di extra corsa
superiore
Piattello per fine corsa
Equipaggiamento elettrico
a bordo macchina
Pulsantiera di comando
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
La struttura a cavalletti deve essere provvista degli elementi occorrenti a garantirne la stabilità
nella situazione nella quale è impiegato (es.: se è installato ad un piano intermedio è sufficiente che
3.1.1
E
3.1.2
E
La struttura a cavalletti deve essere provvista degli staffoni di protezione
3.1.3
E
La struttura a cavalletti deve essere provvista di tavola fermapiede h cm 30
3.1.4
E
La trave di scorrimento dell’argano deve essere provvista di squadre d’arresto del carrello
scorrevole
3.1.5
E
L’equipaggiamento elettrico a bordo macchina deve essere integro
3.1.6
E
L’argano deve essere provvisto del dispositivo di extra corsa superiore
3.1.7
E
L’argano è da considerarsi una macchina – art. 1 commi 2 e 5 del D.Lgs. 459/95 – pertanto
deve essere marcato CE (se immesso sul mercato dopo il settembre 1996).
E
Se l’argano ha portata non superiore a 200 kg deve essere provvisto di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95.
E
Se l’argano ha portata superiore a 200 kg deve essere provvisto di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95;
libretto o modello ove annotare le verifiche trimestrali delle funi e delle catene – artt. 179
e 194 D.P.R. 547/55 e artt. 11 e 12 D.M. 12.09.1959;
denuncia di installazione all’ISPESL – art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96.
3.1.8
3.1.9
sia sbadacchiato con i puntoni di contrasto posteriori e pertanto i cassoni per la zavorra possono essere
assenti)
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
3.2 Descrizione delle principali non conformità
3.2.1
Argano sprovvisto (o provvisto in modo
insufficiente) degli elementi occorrenti a
garantirne la stabilità nella situazione nella
quale è impiegato
E
A seconda dei casi:
1) violazione dell’art. 169 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto.
2) violazione dell’art. 35 c. 4 lett. a) del
D.Lgs. 626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a)
stesso Decreto
3.2.2
Argano sprovvisto di tavola fermapiede h
cm 30
E
Violazione dell’art. 56 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
3.2.3
Argano sprovvisto di staffoni di protezione
E
Violazione dell’art. 56 c. 3 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
3.2.4
Argano privo di fine corsa o con fine
corsa non funzionante
E
Violazione dell’ art. 58 c. 1 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
3.2.5
Argano con equipaggiamento elettrico a
bordo macchina lesionato
E
Violazione dell’art. 35 c. 4 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
Se l’argano è stato acquistato, noleggiato o
concesso in uso privo delle istruzioni d’uso:
3.2.6
3.2.7
Argano privo delle istruzioni per l’uso
La legge non prescrive che le istruzioni siano
tenute in cantiere
Argano privo di libretto o modello
conforme al d.m. 1959) ove annotare le
verifiche trimestrali delle funi e delle
catene
E
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
Se l’argano è stato acquistato, noleggiato o
concesso in uso privo di libretto o modello
conforme al d.m. 1959) ove annotare le
verifiche trimestrali delle funi e delle catene:
E
La legge prescrive che la documentazione delle
verifiche sia tenuta a disposizione dell’organo di
vigilanza
3.2.8
Argano con verifiche non effettuate
secondo la periodicità prescritta o non
annotate
Argano con portata superiore a 200 kg per
il quale non è stata effettuata la denuncia
d’installazione all’ISPESL
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 35 c. 4-quinquies D.Lgs.
626/94 non punita
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
E
Violazione dell’art. 35 c. 4-quater D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
E
Violazione dell’art. 36 c. 1 del D.Lgs. 626/94
in relazione all’art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96:
entrambe le violazioni non sono punite
La non annotazione equivale alla non
effettuazione
3.2.9
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 36 c. 1 D.Lgs. 626/94 non
punita
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
3.3 Modalità d’impiego
È impiegabile per carichi con peso entro i limiti di portata e con ingombro compatibile con lo
spazio di corsa
3.3.1
E
3.3.2
E
3.3.3
R
La fune di sollevamento è in cavo d’acciaio con attacco eseguito manicotto pressato o almeno
con morsetti e redancia
3.3.4
E
La fune ed il suo attacco devono essere in perfette condizioni di conservazione e
manutenzione: deve essere presente la redancia; devono esserci almeno tre morsetti; la fune
non deve presentare rotture dei fili o deformazioni con pieghe permanenti e accentuate
3.3.5
E
Il coefficiente di sicurezza per la fune è 10 (secondo il D.P.R. 547/55) oppure non minore di 8
(secondo il D.P.R. 164/56) quindi per carichi di 200 kg la fune deve portarne 2000 (secondo il
547) o almeno 1600 (secondo il 164). Nei cantieri edili deve essere applicato il D.P.R. 164/56.
I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura
dell'imbocco
Vedi in proposito i sistemi di imbracatura
Carichi di rottura minimi di cavi d’acciaio per apparecchi di sollevamento (fonte TECI)
Ø mm
Tipo
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
6x36
6x36
6x19
6x19
6x36
FC S5
FC S9
PPC S2
PPC S1
IWRC S9 AR
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
6
2100
2460
2500
2650
3000
7
kgf
kgf
kgf
kgf
kgf
2600 kgf
3280 kgf
3410 kgf
4080 kgf
8
3000
4370
4280
4400
5320
kgf
kgf
kgf
kgf
kgf
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
ELEMENTI TECNICI DELLA FUNE IN ACCIAIO E DELL’ATTACCO
Esecuzione corretta di attacco della fune in acciaio con
redancia e morsetti:
minimo 3 morsetti; distanza tra i morsetti 6 cm circa;
tutti i morsetti posizionati nello stesso modo; parte a U
del morsetto verso il lato corto.
La portata dell’attacco è circa l’80% della portata della
fune.
Esecuzione scorretta: morsetti con lato a U alternato.
Esecuzione scorretta: morsetti con lato a U verso il
lato lungo.
Esecuzione corretta di attacco della fune con redancia
e manicotto pressato
Manicotti
Morsetti
Redance
Trefoli (n 7)
Legnuoli (n 7)
Cavo Ø 6 mm 7 x 7
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
3.4 Descrizione delle principali non conformità
3.4.1
La fune e l’attacco sono in cattive
condizioni di manutenzione (es.: redancia
mancante; fune deformata o con fili rotti;
morsetti in numero insufficiente o
allentati)
R
Violazione dell’art. 35 c. 4 lett. c) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
3.4.2
Gancio sprovvisto di dispositivo di chiusura
dell'imbocco.
E
Violazione dell’ art. 172 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
3.5 Il contesto
3.5.1
E
La struttura sollecitata dall’argano a cavalletto (solaio su cui l’argano appoggia; solaio a cui
l’argano è agganciato; solaio su cui premono gli elementi di contrasto) deve avere sufficiente
resistenza
3.5.2
E
Il posto di carico e di manovra a terra deve essere delimitato con barrirere per impedire la
permanenza e il transito sotto i carichi
3.5.3
R
Le barriere possono essere costituite da piedistalli con catenelle, cavalletti, grigiati metallici o
altri analoghi provedimenti. La barriera deve essere scelta in base al tipo di transito del quale
è posta a presidio: maggiore è l’intensità e l’eterogeneità del transito maggiore deve essere il
potere d’arresto della barriera
3.5.4
E
L’area di carico in quota deve essere protetta con parapetti normali
Assenza di parapetti, tecnicamnente fattibili
Assenza di tavola fermapiede
Situazione di contesto irregolare
3.5 Descrizione delle principali non conformità
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
3.5.1
Insufficinte resistenza della struttura
sollecitata dall’argano
E
Violazione dell’ art. 169 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
3.5.2
Assenza di delimitazioni a terra
E
Violazione dell’ art. 9 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
3.5.3
Assenza di parapetti in quota, se è
tecnicamente possibile allestirlo e
mantenerlo.
E
Data di emissione: GENNAIO 2006
Violazione dell’ art. 57 c. 5 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
ARGANO A CAVALLETTI
3.5.4
Mancato utilizzo della cintura di
sicurezza dell’operatore, se è
tecnicamente necessario non allestire o
rimuovere il parapetto.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
E
1) Se il datore di lavoro non ha fornito la cintura
al lavoratore:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
2) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore ma non ne ha preteso l’impiego,
mediante adeguata sovrintendenza in cantiere o
altra proporzionata condotta:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. b)
stesso Decreto.
3) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico dell’eventuale preposto:
violazione dell’ art. 4 comma 5 lett. f) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 90 comma 1 lett. b)
stesso Decreto.
4) Se il datore di lavoro ha fornito la cintura al
lavoratore e ne ha preteso l’impiego, mediante
adeguata sovrintendenza in cantiere, o altra
proporzionata condotta:
a carico del lavoratore:
violazione dell’ art. 44 comma 2 del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 93 comma 1 lett. a)
stesso Decreto.
5) Se trattasi di lavoratore autonomo:
violazione dell’ art. 7 comma 1 lett. b) del D.Lgs.
494/96 punita dall’art. 23 stesso Decreto.
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
5 – Gru a torre: con rotazione in alto o con rotazione in basso
5.1 Elementi costitutivi principali e requisiti di conformità dell’apparecchio
Elementi costitutivi principali della gru a torre con rotazione in alto
Cuspide
Stralli
Contrappeso
Braccio
Controbraccio
Torre
Indicatore di portata
sul braccio
Zavorra
Carrello
Bozzello
Ralla
Principali dispositivi di sicurezza
Limitatore di carico
Limitatore di momento
Limitatore di rotazione
Fine corsa carrello
Fine corsa carico, superiore e inferiore
Discesa controllata carico
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
Piani d’appoggio per gru a torre
Per gru con basamento
appoggiato e zavorrato
Per gru fissata a
tirafondi su platea di
fondazione in cemento
armato
Elementi costitutivi principali della gru a torre con rotazione in basso
Strallo
Tirante
Braccio
Torre
Zavorra
Ralla
L’insieme della gru deve essere conforme alle istruzioni del fabbricante (altezza torre,
5.1.1
E
5.1.2
R
É bene che vi sia una dichiarazione di corretto montaggio rilasciata all’utilizzatore della gru (o
a chi ne ha ordinato il montaggio) da parte della ditta che ha eseguito il montaggio.
5.1.3
E
La gru è da considerarsi una macchina – art. 1 commi 2 e 5 del D.Lgs. 459/95 – pertanto
deve essere marcata CE (se immessa sul mercato dopo il settembre 1996).
E
La gru (in pratica ha sempre portata superiore a 200 kg) deve essere provvista di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95;
libretto o modello ove annotare le verifiche trimestrali delle funi e delle catene – artt. 179
e 194 D.P.R. 547/55 e artt. 11 e 12 D.M. 12.09.1959;
denuncia di installazione all’ISPESL – art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96.
5.1.4
lunghezza braccio, entità zavorra e contrappeso, portate).
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
5.2 Descrizione delle principali non conformità
5.2.1
Gru con equipaggiamento elettrico a bordo
macchina lesionato
E
Violazione dell’art. 35 c. 4 lett. c) del D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
Se la gru è stata acquistata, noleggiata o
concessa in uso priva delle istruzioni d’uso:
5.2.2
Gru priva delle istruzioni per l’uso
La legge non prescrive che le istruzioni siano
tenute in cantiere
E
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 36 c. 1 D.Lgs. 626/94 non
punita
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
Se la gru è stata acquistata, noleggiata o
concessa in uso priva di libretto o modello
conforme al d.m. 1959) ove annotare le
verifiche trimestrali delle funi e delle catene:
5.2.3
5.2.4
5.2.5
Gru priva di libretto o modello conforme al
d.m. 1959) ove annotare le verifiche
trimestrali delle funi e delle catene
La legge prescrive che la documentazione delle
verifiche sia tenuta a disposizione dell’organo di
vigilanza
Gru con verifiche non effettuate secondo
la periodicità prescritta o non annotate
La non annotazione equivale alla non
effettuazione
Gru per la quale non è stata effettuata la
denuncia d’installazione all’ISPESL
E
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 35 c. 4-quinquies D.Lgs.
626/94 non punita
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
E
Violazione dell’art. 35 c. 4-quater D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
E
Violazione dell’art. 36 c. 1 del D.Lgs. 626/94
in relazione all’art. 11 c. 3 del D.Lgs. 459/96:
entrambe le violazioni non sono punite
5.3 Modalità d’impiego
5.3.1
E
5.3.2
E
5.3.3
E
È impiegabile per carichi con peso entro i limiti di portata e con ingombro compatibile con lo
spazio di corsa
I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura
dell'imbocco
Vedi in proposito i sistemi di imbracatura
La fune di sollevamento deve essere in perfette condizioni: fà fede la verifica trimestrale, salvo
evidenti lesioni.
5.4 Descrizione delle principali non conformità
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
5.4.1
Gancio sprovvisto di dispositivo di chiusura
dell'imbocco.
Data di emissione: GENNAIO 2006
E
Violazione dell’ art. 172 del D.P.R. 547/55
punita dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
5.5 Il contesto
Figura 5.5.1
5.5.1
E
La gru deve poggiare su piano d’appoggio di resistenza sufficiente. In vicinanza di scavi la gru
deve trovarsi a distanza di sicurezza dal ciglio dello scavo: come rappresentato in figura 5.5.1.
N.B. La distanza di sicurezza dipende dalla natura del terreno e dalle sue condizioni
(contenuto d’acqua, attrito, ecc.). Se le condizioni sono critiche andrà costruita una parete di
contenimento del terreno.
Figura 5.5.2
5.5.2
E
La gru deve essere posizionata in modo tale che, in ogni condizione, essa non incontri ostacoli
rappresentati da strutture ed opere fisse e mobili, quali edifici esistenti o in costruzione,
impalcature, cavi, alberi, gru adiacenti, pompe per cls e simili. La distanza X di figura 5.5.2
varia in funzione della tensione nominale, ma non può essere minore di m 5.
DISTANZA DI SICUREZZA DA LINEE ELETTRICHE
IN TENSIONE
Tensione nominale [kV]
Distanza minima [m]
Da 200 a 350
6
Da 350 a 500
7,5
Da 500 a 750
10,5
Da 750 a 1000
14
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
Figura 5.5.3 a
5.5.3
E
Figura 5.5.3 b
Se due o più gru, appartenenti o meno allo stesso cantiere, possono interferire tra loro, come
rappresentato nelle figure 5.5.3 a e b, devono essere adottate varie precauzioni:
- sfalsare i bracci tra loro in modo tale da evitare ogni possibile collisione tra elementi
strutturali (braccio – braccio; braccio – torre), tenendo conto delle massime oscillazioni e
garantendo un conveniente franco di sicurezza;
- mantenere una distanza minima fra le due gru tale da evitare, o limitare al massimo,
l’interferenza delle funi e dei carichi fra le gru (i cavi della gru alta possono entrare in
contatto con il braccio della gru bassa, per errata manovra di una delle due gru);
- installare eventuali dispositivi di fine-corsa elettrici o radar per limitare il campo di lavoro
della gru.
La distanza X della figura 5.5.3 a, varia in funzione dell’ingombro dei carichi.
Barriera di sicurezza
Circonferenza d’azione
del braccio
Zona pericolosa
Circonferenza d’azione
della zavorra
Braccio
Torre
Zavorra
Figura 5.5.4 Schema planimetrico di gru a torre a rotazione bassa
5.5.4
E
L’area di rotazione della zavorra è da considerarsi zona pericolosa, e quindi deve essere
delimitata con barriera per impedirne l’accesso. Le barriere possono essere costituite da
cavalletti, transenne in legno, grigiati metallici o altri analoghi provedimenti. La barriera deve
essere scelta in base al tipo di transito del quale è posta a presidio: maggiore è l’intensità e
l’eterogeneità del transito maggiore deve essere il potere d’arresto della barriera.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU A TORRE
5.6 Descrizione delle principali non conformità
5.6.1
Insufficinte resistenza del piano
d’appoggio della gru
E
Violazione dell’ art. 35 comma 4 lett. a) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. a)
stesso Decreto
5.6.2
Insufficiente distanza di sicurezza dal
ciglio di scavi
E
Violazione dell’ art. 35 comma 4 lett. a) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 comma 2 lett. a)
stesso Decreto
5.6.3
Insufficiente distanza di sicurezza da linee
elettriche in tensione, in mancanza di
adeguate protezioni atte ad evitare
contatti accidentali o avvicinamenti
pericolosi ai conduttori delle linee
E
Violazione dell’ art. 11 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. b) stesso Decreto
5.6.4
Insufficienti provvedimenti per evitare
interferenze pericolose tra due o più gru
E
Violazione dell’ art. 36 comma 4-ter lett. b)
D.Lgs. 626/94 punita dall’art. 89 comma 2
lett. a) stesso Decreto
5.6.4
Assenza o insufficienza della barriera di
protezione della zona pericolosa nelle gru
a rotazione bassa
E
Violazione dell’ art. 35 comma 4 lett. c-bis)
D.Lgs. 626/94 punita dall’art. 89 comma 2
lett. a) stesso Decreto
La gru bassa intercetta i cavi
della gru alta
Situazione irregolare
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU SEMOVENTI
6 – Gru semoventi
6.1 Elementi costitutivi principali e requisiti di conformità dell’apparecchio
Elementi costitutivi principali della gru semovente
Principali dispositivi di
sicurezza
Fine corsa braccio,
superioere e inferiore
Fine corsa carico, superiore
e inferiore
Limitatore di carico
Limitatore di momento
Discesa controllata carico
Sezioni del braccio
Carro di base
semovente, gommato o
cingolato.
Cilindro e pistone
Bozzello e gancio
Peduccio di scarico o
stabilizzatore
6.1.1
6.1.2
E
La gru semovente è da considerarsi una macchina – art. 1 commi 2 e 5 del D.Lgs. 459/95 –
pertanto deve essere marcata CE (se immessa sul mercato dopo il settembre 1996).
E
La gru semovente (in pratica ha sempre portata superiore a 200 kg) deve essere provvista di:
targhetta affissa in posizione visibile e con caratteri indelebili riportante almeno le
seguenti indicazioni:
o nome del fabbricante e suo indirizzo;
o la marcatura CE;
o la designazione della serie o del tipo;
o eventualmente numero di serie;
o anno di costruzione – art. 2 c. 2 lett. a) e artt. 1.7.3 e 4.3.3 All. I del D.Lgs.
459/95;
istruzioni per l’uso – art. 2 c. 1 e artt. 1.7.4 e 4.4.2 All. I del D.Lgs. 459/95, tra cui
diagramma riportante i carichi massimi sollevabili in rapporto alla configurazione del
braccio: sfilamento e inclinazione;
libretto o modello ove annotare le verifiche trimestrali delle funi e delle catene – artt. 179
e 194 D.P.R. 547/55 e artt. 11 e 12 D.M. 12.09.1959.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Ralla
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GRU SEMOVENTI
6.2 Descrizione delle principali non conformità
6.2.1
Gru semovente, provvista di cavi e catene,
priva di libretto o modello conforme al
d.m. 1959 ove annotare le verifiche
trimestrali delle funi e delle catene
Se la gru semovente è stata acquistata,
noleggiata o concessa in uso priva di libretto
o modello conforme al d.m. 1959 ove
annotare le verifiche trimestrali delle funi e
delle catene:
E
La legge prescrive che la documentazione delle
verifiche sia tenuta a disposizione dell’organo di
vigilanza
5.2.4
Gru semovente con verifiche non
effettuate secondo la periodicità prescritta
o non annotate
1) a carico del datore di lavoro:
violazione dell’art. 35 c. 4-quinquies D.Lgs.
626/94 non punita
2) a carico del venditore, noleggiatore o
concessore:
violazione dell’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 626/94
punita dall’art. 91 comma 1 dello stesso
Decreto
E
La non annotazione equivale alla non
effettuazione
Violazione dell’art. 35 c. 4-quater D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
6.3 Modalità d’impiego
6.3.1
E
È impiegabile secondo le indicazioni rappresentate nel diagramma dei carichi
6.4 Descrizione delle principali non conformità
6.4.1
Impiego scorretto, senza rispettare le
indicazioni rappresentate nel diagramma
dei carichi
E
Violazione dell’ art. 35 c. 4 lett. b) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
6.5 Il contesto
6.5.1
E
La gru semovente deve poggiare su piano d’appoggio di resistenza sufficiente, o reso tale
mediante posizionamento di piastre di ripartizione del carico. In vicinanza di scavi la gru
semovente deve trovarsi a distanza di sicurezza dal ciglio dello scavo, come per le gru a torre.
6.5.2
E
Il posto di carico a terra e l’area d’azione sono da considerarsi zone pericolose e devono
essere delimitate con barrirere per impedire la permanenza e il transito sotto i carichi.
R
Le barriere possono essere costituite da piedistalli con catenelle, cavalletti, grigiati metallici o
altri analoghi provedimenti. La barriera deve essere scelta in base al tipo di transito del quale
è posta a presidio: maggiore è l’intensità e l’eterogeneità del transito maggiore deve essere il
potere d’arresto della barriera.
6.5.3
6.6 Descrizione delle principali non conformità
6.6.1
Assenza o insufficienza di delimitazioni a
terra
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
E
Violazione dell’ art. 9 c. 2 del D.P.R. 164/56
punita dall’art. 77 lett. c) stesso Decreto
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
SISTEMI DI IMBRACATURA DEI CARICHI
7 – Imbracatura dei carichi
7.1 Principali elementi costitutivi delle imbracature e dei ganci per il
sollevamento dei carichi
Pendenti a braccio singolo e a bracci multipli, con catene (o cavo d’acciao) provviste di ganci alle estremità
Pendenti a braccio singolo e a bracci multipli, con funi e nastri, provvisti di ganci alle estremità
Nastri tessili, o fasce, con asole e asola e staffa
Ganci con dispositivo di chiusura dell’imbocco
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
SISTEMI DI IMBRACATURA DEI CARICHI
7.1.1
E
Le imbracature e i ganci rientrano fra le attrezzature di lavoro e segnatamente sono
considerati accessori di sollevamento (art. 35 comma 4-ter D.Lgs. 626/94).
Devono essere oggetto di idonea manutenzione.
7.1.2
E
I ganci devono essere provvisti di dispositivo di chiusura dell’imbocco.
7.2 Descrizione delle principali non conformità
7.2.1
Imbracature (fasce, cavi, più raramente
catene) con evidenti segni d’usura.
E
Violazione dell’art. 35 c. 4 lettera c) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
7.2.2
Ganci privi di dispositivo chiusura
dell’imbocco
E
Violazione dell’art. 172 D.P.R. 547/55 punita
dall’art. 389 lett. c) stesso Decreto
Ganci con dispositivo di chiusura dell’imbocco mancante o difettoso
7.3 Modalità d’impiego
Imbracatura a strozzo, singola (per carichi corti) e con bilanciere (per carichi lunghi)
7.3.1
E
La scelta del sistema d’imbracatura e d’aggancio deve avvenire in funzione dei carichi da
movimentare, dei punti di presa, del dispositivo di aggancio, delle condizioni atmosferiche,
nonchè tenendo conto del modo e della configurazione dell’imbracatura.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
SISTEMI DI IMBRACATURA DEI CARICHI
VARIAZIONE DEGLI SFORZI PER IMBRACO A DUE BRACCI IN RELAZIONE
ALL’INCLINAZIONE DEI BRACCI
Angolo tra i bracci
Angolo con l’orizzontale
Scartamento tra i bracci
Lunghezza dei bracci
Carico complessivo
Sforzo per ciascun braccio
30°
75°
d
2d
Q
0,51 Q
60°
60°
d
d
Q
0,56 Q
90°
45°
d
0,71 d
Q
0,71 Q
120°
30°
d
0,55 d
Q
Q
150°
15°
d
0,52 d
Q
1,93 Q
7.4 Descrizione delle principali non conformità
7.4.1
Sistemi d’imbracatura impropri
E
Violazione dell’ art. 35 c. 4-ter lett. a) D.Lgs.
626/94 punita dall’art. 89 c. 2 lett. a) stesso
Decreto
Imbracatura di legname mediante filo di ferro
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
FONTE NORMATIVA SPECIFICA
Disposizioni di carattere generale
Circolare Ministeriale [Lavoro] 20 gennaio 1982 N. 13
Sicurezza nell’edilizia:
sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio
degli elementi prefabbricati in c.a.1 e c.a.p.2
Il carico, il trasporto e lo scarico degli elementi
prefabbricati devono essere effettuati con i mezzi e le
modalità appropriati in modo da assicurare la stabilità
del carico e del mezzo in relazione alla velocità di
quest'ultimo e alle caratteristiche del percorso.
I percorsi nei cantieri devono essere prefissati in
relazione alla agibilità e alla portanza.
Idoneità del personale
Istruzioni scritte
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
1
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
2
Cemento armato
Cemento armato precompresso
Le operazioni di montaggio devono essere eseguite da
lavoratori fisicamente idonei, sotto la guida di persona
esperta.
Il fornitore dei prefabbricati e la ditta di montaggio,
ciascuno per i settori di loro specifica competenza, sono
tenuti a fornire istruzioni scritte corredate da relativi
disegni illustrativi circa le modalità di effettuazione delle
varie operazioni e di impiego dei vari mezzi al fine della
prevenzione degli infortuni. Tali istruzioni dovranno
essere compatibili con le predisposizioni costruttive
adottate in fase di progettazione e costruzione.
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
ESEMPIO DI ISTRUZIONE SCRITTA CORREDATA DA DISEGNI
PER IL TRASPORTO, IL SOLLEVAMENTO E LO STOCCAGGIO
DI UN PILASTRO PREFABBRICATO IN C.A.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
ESEMPIO DI ISTRUZIONE SCRITTA CORREDATA DA DISEGNI
Data di emissione: GENNAIO 2006
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
PER IL SOLLEVAMENTO, LA POSA IN OPERA, LO STOCCAGGIO E LA PIOMBATURA
DI UN PILASTRO PREFABBRICATO IN C.A.
Piano antinfortunistico
Prima dell’inizio dell’opera deve essere messa a
disposizione dei responsabili del lavoro, degli operatori e
degli organi di controllo, la seguente documentazione
tecnica:
- piano di lavoro sottoscritto dalla o dalle ditte e dai
tecnici interessati, che descriva chiaramente le
modalità di esecuzione delle operazioni di
montaggio e la loro successione;
- procedure di sicurezza da adottare nelle varie fasi
di lavoro, fino al completamento dell’opera;
- nel caso di più ditte operanti nel cantiere,
cronologia degli interventi da parte delle diverse
ditte interessate.
In mancanza di tale documentazione tecnioca, della quale
dovrà essere fatta esplicita menzione nei documenti di
appalto, è fatto divieto di eseguire operazioni di
montaggio.
Nel caso di un unica impresa incaricata dell’esecuzione
dell’opera, le istruzioni scritte, opportunamente redatte ed
integrate possono essere utilizzate quale idonea
documentazione tecnica.
Protezione contro la caduta di
persone (rif. Art. 16 D.P.R. 164/56)
Nelle operazioni di montaggio di strutture prefabbricate,
quando esiste pericolo di caduta di persone, deve essere
attuata almeno una delle seguenti misure di sicurezza atte
ad eliminare tale pericolo:
a) impiego di impalcatura, ponteggio o analoga
opera provvisionale;
b) adozione di cinture di sicurezza con bretelle
collegate a fune di trattenuta di lunghezza tale da
limitare l’eventuale caduta a non oltre m 1,5;
c) adozione di reti di sicurezza;
d) adozione di altre precauzioni ex art. 28 D.P.R.
164/56 espressamente riportate nelle procedure
di sicurezza e nelle istruzioni scritte.
Nella costruzione di edifici, invece delle misure di cui alla
lettera a) possono essere adottate difese applicate alle
strutture
prefabbricate,
a
piè
d’opera
ovvero
immediatamente dopo il loro montaggio, costituite da
parapetto normale con arresto al piede ovvero da
parapetto normale arretrato di cm 30 rispetto al filo della
struttura alla quale è affiancato, e sottostante mantovana,
in corrispondenza dei luoghi di stazionamento e di transito
accessibili.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
ESEMPIO DI PARAPETTO DA APPLICARSI A PIE’ D’OPERA
SU UNA TRAVE PREFABBRICATA IN C.A.
Indicazione del peso degli elementi
prefabbricati
Su tutti gli elementi prefabbricati destinati al
montaggio e di peso superiore a 2 tonnellate deve
essere indicato il loro peso effettivo.
Protezione della testa
Per tutti gli addetti alle operazioni di montaggio è
prescritto l’uso di elmetto protettivo.
Divieto di accesso agli estranei
nelle aree di montaggio
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Nell’area direttamente interessata al montaggio
deve essere vietato l’accesso ai non addetti al
lavoro.
Tale divieto deve essere visibilmente richiamato e
devono essere messe in opera idonee protezioni
quali cavalletti, barriere flessibili o mobili o simili.
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
Nelle istruzioni e nella documentazione tecnica
dovranno
essere
indicate
le
condizioni
meteorologiche in corrispondenza delle quali, in
relazione alle attività svolte, dovrà essere arrestato il
lavoro.
Operazioni di montaggio in
particolari condizioni
meteorologiche
La velocità massima del vento ammessa per non
interrompere il lavoro di montaggio deve essere
determinata in cantiere tenendo conto della
superficie e del peso degli elementi oltrechè del tipo
di apparecchio di sollevamento usato.
Di regola gli apparecchi di sollevamento non devono
essere utilizzati se la velocità del vento superi i 60
km/h.
Peraltro
tale
limite
deve
essere
convenientemente ridotto quando si tratti di
sollevare degli elementi leggeri di grande superficie
come pannelli di rivestimento o elementi di
copertura.
Protezione durante le operazioni di
montaggio degli elementi
prefabbricati
Durante le operazioni di montaggio degli elementi
prefabbricati dovrà essere impedito il transito di
persone nella zona che potrebbe essere interssata
da un’eventuale caduta degli elementi.
La delimitazione di tale zona dovrà essere eseguita
in rapporto alla tipologia degli elementi, al loro peso,
alle procedure di montaggio ed alla quota di lavoro.
In tutte le fasi transitorie di montaggio dovrà essere
assicurata la stabilità dei singoli elementi e delle parti
già assemblate.
Fasi transitorie di montaggio
Le attrezzature provvisionali di montaggio e di
puntellazione dovranno essere idonee all’impiego.
Tale idoneità dovrà essere accertata dal progettista
del montaggio attraverso una verifica delle
sollecitazioni alle quali potranno essere assoggettate
nelle varie fasi del montaggio e dal preposto al
montaggio
attraverso
un
controllo
delle
caratteristiche costruttive delle attrezzature e del loro
stato di conservazione in rapporto all’uso.
Le attrezzature provvisionali e di puntellazione
dovranno essere assoggettate a manutenzione
periodica almeno annuale.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
NOTE TECNICHE DI MOVIMENTAZIONE DEI PREFABBRICATI
Attrezzature destinate alla posa in
opera di elementi prefabbricati per
impalcati di ponti, viadotti,
cavalcavia e sottovia (carri di varo)
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
I carri di varo per la messa in opera di elementi
prefabbricati devono essere costruiti ed utilizzati
conformemente ad un progetto appositamente
redatto e firmato da ingegnere o architetto
abilitato all’esercizio della professione, per ogni
utilizzo.
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GLOSSARIO
Glossario
Apparecchio: congegno, complesso di dispositivi destinati a una certa funzione.
Argano: macchina per sollevare o trascinare pesi; è costituita da un tamburo che,
girando, avvolge intorno a sé una fune alla quale è attaccato il peso.
Bozzello: carrucola con una o più pulegge.
Braccio (o freccia): parte sporgente dalla torre della gru; può avere movimenti
orizzontali di rotazione attorno alla torre, e verticali; può essere orizzontale o
impennato; sulla sua parte inferiore è sistemato il carrello che può scorrere lungo il
braccio.
Carrello: parte mobile, scorrevole lungo la parte inferiore del braccio della gru a torre o
della trave, nell’argano a cavalletti, a cui sono fissate rispettivamente le carrucole per i
cavi del bozzello e il motore dell’argano.
Carrucola (sinonimo: puleggia): macchina semplice costituita da una ruota con
scanalatura (gola), girevole attorno ad un’asse, usata per sollevare o spostare carichi.
Coppiglia: elemento metallico (ad asta ripiegata, ad anello, a forchetta) impiegato per
evitare l'allentamento dei dadi dei bulloni o lo sfilamento di perni passanti e non forzati.
Contrappeso: peso posto sul controbraccio per bilanciare il peso sollevato dal braccio.
Controbraccio (o controfreccia): parte sporgente dalla torre della gru, opposta al
braccio su cui è alloggiato il contrappeso.
Cuspide: elemento sommitale di alcune gru a torre, di forma piramidale, posto sopra il
braccio, destinato al fissaggio dei tiranti (o stralli) di sostegno del braccio e del
controbraccio.
Gola: scanalatura praticata nella corona di una carrucola per lo scorrimento della fune.
Gru: macchina per sollevare e spostare carichi, composta generalmente di una
struttura verticale e di un braccio articolato e girevole da cui pende una fune con
gancio.
Imbracatura: sistema destinato a garantire la presa nel corso di operazioni di
sollevamento e spostamento.
Impalmatura: 1) legatura di rinforzo dell'estremità di una fune o di un cavo non
metallico; 2) connessione di due funi o cavi metallici mediante intreccio dei rispettivi
trefoli.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Legnuolo: nei cavi vegetali, o sintetici o metallici, ciascuna delle funi elementari
ottenute avvolgendo a spirale un certo numero di fili (o trefoli).
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GLOSSARIO
Prigioniero: vite di collegamento, filettata da ambedue le parti.
Ralla: supporto metallico che sostiene un perno ad asse verticale.
Redancia: anello di metallo di forma ovoidale o rotonda, che viene inserito nella gassa
di un cavo per proteggerla dall’usura.
Tirante (o strallo): elemento metallico, rigido o flessibile, destinato a tenere uniti, per
trazione, due o più parti di macchine, di strutture, di oggetti composti, oppure per
esercitare una trazione su un altro elemento collegato: es. il braccio e il controbraccio
alla cuspide della gru a torre.
Trefolo: ciascuno dei fili elementari che compongono un cavo vegetale, o anche un
cavo sintetico o metallico.
Zavorra: peso posto alla base della gru per assicurarne la stabilità. Può anche essere
sostituita da sistemi di trattenuta collegati ad un basamento.
Tipi di corde
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Data di emissione: GENNAIO 2006
Apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia – Guida per la valutazione
GLOSSARIO
TIPI DI CORDE
Corde ritorte
Costituite da un fascio di filacce ritorte, chiamato filato o trefolo. Più trefoli ritorti tra
loro, con torsione opposta a quella delle filacce, formano un legnuolo. Più legnuoli,
solitamente da tre a cinque, uniti tra loro con torsione opposta a quella del legnuolo
formano la corda ritorta.
Questa corda ha come caratteristiche: buona rigidità; mantiene la sezione rotonda;
ottima resistenza all'usura; ottima resistenza al nodo; adatta a lavori gravosi.
Corde trecciate
Costituite generalmente da una anima di fibra vegetale o sintetica, che ha la funzione
di conferire resistenza alla corda. L'anima è ricoperta da fili intrecciati che formano la
calza, con funzione protettiva ed estetica.
Le caratteristiche di questo tipo di corda sono: buona morbidezza; si appiattisce
aumentando la presa; non perde la resistenza finché non è intaccata l'anima; alcuni
nodi si sciolgono troppo facilmente; versatile e maneggevole.
MATERIALI PER CORDE
Il materiale utilizzato conferisce specifiche caratteristiche alle corde. Ormai quasi
scomparse le corde in fibra vegetale, in commercio sono reperibili quasi solamente
quelle in fibre sintetiche, per le quali vengono utilizzati normalmente i seguenti
materiali:
Polietilene
Materiale galleggiante e di basso costo, non tiene al nodo, di scarsa resistenza, è
scivoloso ed fortemente allungabile. Utilizzato normalmente per la sagola del pallone
segna sub.
Polipropilene
Molto simile al polietilene, è solamente più resistente e con basso allungamento. E'
utilizzato come cima per il salvagente dei natanti e per grossi cavi.
Poliammide
Conosciuto come nylon, perlon o lilion, possiede ottime caratteristiche di resistenza,
usura e di tenuta ai nodi. Non galleggia.
Poliestere
Conosciuto come terital, dacron o terylene, è il miglior materiale per confezionare
corde ed il più caro. Non galleggia.
Quando si taglia una corda in sintetico si deve avere l'accortezza di eseguire un taglio
netto con una lama affilata e di scaldare le parti terminali con una fiamma, in modo di
fondere le materie plastiche, appiattendole quando sono ancora morbide con le dita
inumidite o con la lama. Tale operazione è necessaria per evitare che la corda si sfilacci
e divenga presto inutilizzabile.
Politecnico di Milano
Dipartimento BEST
Via Ponzio, 31
20133 Milano
TEL 02 2399 6035
FAX 02 2399 6020
Per le corde in vegetale e/o ritorte si deve procedere all'impalmatura, eseguendola con
molta cura, facendo dei colli molto accostati uno all'altro e serrando con forza.
Data di emissione: GENNAIO 2006
Scarica

apparecchi di sollevamento impiegati in edilizia