Pag. 12 CALABRIA il Domani Mercoledì 20 Maggio 2009 www.ildomani.it Ieri all’alba brillante operazione della polizia milanese: in manette anche Giuseppe Pangallo, esponente di spicco del clan Papalia-Barbaro Sgominato clan ’ndrangheta in Lombardia, 15 arresti Con mutui-truffa e connivenza di politici locali legati al PdL, l’organizzazione accumulava 800mila euro l’anno di Ludovico Casaburi ROMA - A Milano la polizia di Stato ha scoperto un clan della ’ndrangheta che, con un originale sistema, riusciva a far erogare mutui a personaggi di comodo e ad incassare in modo fraudolento le relative somme di denaro. Al termine dell’operazione saranno quindici gli arresti, di cui sette ai domiciliari: le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip Gaetano Brusa di Milano, su richiesta del pm Lucilla Tontodonati della locale Direzione distrettuale antimafia. A capo della pericolosa associazione, secondo le indagini, era uno dei 15 finiti in manette, Giuseppe Pangallo, 29 anni, originario di Platì (Reggio Calabria) già con precedenti penali a suo carico e ritenuto esponente di spicco del clan Papalia-Barbaro, al quale erano destinati la maggior parte dei finanziamenti illeciti. Nel corso delle operazioni, sono state sottoposte a sequestro preventivo tutte le quote sociali di due srl ritenute riconducibili all’organizzazione, e quattro immobili ubicati nel Lecchese e acquistati dagli indagati. Il clan operava sempre con le medesime modalità: dopo un primo rilevante finanziamento, generalmente un mutuo ipotecario trentennale presso l’Unicredit Casa, fatto ottenere a soggetti presentati come clienti affidabili grazie a imprenditori compiacenti che fornivano la falsa documentazione, veniva pagata qualche rata. Poi, l’organizzazione criminale che aveva "assunto" Il clan operava così: dopo un primo rilevante finanziamento, di solito un mutuo ipotecario trentennale presso l’Unicredit Casa, fatto ottenere a "clienti affidabili" presentati da imprenditori compiacenti, si pagava qualche rata. Poi, l’organizzazione che aveva "assunto" i prestanome, li "licenziava", e per onorare il mutuo subentrava l’assicurazione della banca Galati, Vilasi e Pacenza: «Maggioranza allo sbando» Commissione Bilancio, rinvio a data da destinarsi Quindici gli arrestati nell'operazione avvenuta a Milano all'alba di martedi i prestanome, li "licenziava", e per onorare il mutuo subentrava l’assicurazione della banca. Con questo sistema il clan si approvvigionava di denaro contante, tanto che in un anno, si fa riferimento al 2007, sarebbe riuscita ad accumulare la somma di oltre 800mila euro. Gli agenti della squadra Criminalità Organizzata diretta da Josè Maria Falcicchia, hanno accertato che parte di queste somme venivano spedite in Calabria. Pangallo «gestiva in modo egemone - ha detto il dirigente della Mobile, Francesco Messina - dall’inizio alla fine» l’attività illecita. Ma dalle indagini è emerso inoltre che Pangallo «intratteneva preoccupanti rapporti di consuetudine con politici locali, in particolare con un esponente del Popolo della Libertà di Buccinasco». «Sono frequentazioni preoccupanti - ha detto Messina - noi e la magistratura stiamo vagliando le loro posizioni». Fra queste c’è anche quella di un notaio. Oltre a Pangallo, gli otto arrestati sono Matteo Comisso, 26 anni, di Casorate Primo (Pavia); Giovanni Tonarelli, 43 anni, nato in Svizzera; Piergiuseppe Bari, 39 anni, di Mila- no; Enzo Trevisan, 45 anni, di Milano; Salvatore Gianninò, 48 anni, di Ramacca (Catania); Tiziano Monti, 45 anni, di Milano e Roberto Maroni, 39 anni di Lecco. Ai domiciliari, invece, sette persone: Gennaro Speria, 27 anni di Napoli; Ettore Andreoni, 46 di Milano; Paolo Fucarino, 25 anni, di Milano; Amedeo Lasco, 36 anni, di Milano; Emanuele M. Mancia, di 35 anni di Saronno (Varese); Andrea Melesi, 29 anni, di Lecco; Gianluca Petazzi, 53 anni, di Milano. Dalle indagini è emerso che Pangallo «intratteneva preoccupanti rapporti di consuetudine con politici locali, in particolare con un esponente del Popolo della Libertà di Buccinasco». «Sono frequentazioni preoccupanti - ha detto Messina - con la magistratura stiamo vagliando le loro posizioni». Fra queste c’è anche quella di un notaio Proposta di legge del consigliere Pd per detrazioni fiscali sull’acquisto di materiali scolastici Amendola: «Libri scuola fra spese detraibili» CATANZARO - Il consigliere regionale del PD, Franco Amendola ha presentato una proposta di legge, in materia di diritto allo studio, che prevede delle detrazioni fiscali per l’acquisto di libri e materiali scolastici. Nello specifico il progetto di legge vuole apportare una specifica e sostanziale modifica al Testo unico delle imposte sui redditi, in modo da consentire una considerevole detrazione fiscale delle spese che le famiglie e gli studenti sostengono per l’acquisto di libri, corredo e attrezzature scolastiche inclusi i supporti audiovisivi, contenuti negli elenchi approvati dagli istituti delle scuole superiori di primo e secondo grado, dalle facoltà universitarie, dai conservatori di musica, dalle accademie di belle arti, per l’ottenimento di diplomi e di lauree statali o riconosciuti dallo Stato. «Nel corso degli anni - ha detto Amnedola - man mano che sono mutate le condizioni economiche e sociali del Paese, diverse sono state le misure adottate dai vari governi nazionali per consolidare e rendere sempre più effettivo e pratico il diritto all’istruzione. Queste disposizioni vanno nella giusta direzione di sorreggere le famiglie, oltre che nel periodo di istruzione dell’obbligo, anche nelle fasi precedenti e successive a ta- le obbligo. Come dimenticare infatti i dati più recenti circa la dispersione scolastica nella nostra regione e la bassa percentuale di studenti che conseguono la laurea rispetto al numero complessivo di iscritti negli Atenei calabresi». «Si ritiene dunque necessario agire sulla leva fiscale prevedendo che i costi per acquisto di materiale didattico delle scuole superiori e delle Università siano inseriti fra le spese detraibili dall’imposta sul reddito delle persone fisiche per un importo variabile dal 27 al 38% in maniera proporzionale rispetto ai figli frequentanti le scuole già indicate». REGGIO CALABRIA - Sono stati aggiornati a data da destinarsi i lavori della seconda commissione, Bilancio e Programmazione, del consiglio regionale. I lavori della commissione, svoltisi nel pomeriggio di lunedi, avevano subito un’interruzione e alla ripresa dei lavori il presidente Piero Amato e i consiglieri Pacenza, Censore, Cherubino, De Gaetano e Racco avevano rilasciato una dichiarazione congiunta: «I sottoscritti consiglieri propongono che si faccia chiarezza nelle dovute sedi istituzionali, nazionali e regionali, in merito al percorso per il rientro, alla quantificazione del debito pregresso, alle responsabilità inerenti la sua produzione anche in considerazione del fatto che lo stesso advisor nominato dal Governo nazionale ha chiarito che l’80% di tale debito è maturato negli anni 2000/2005. La chiarezza che si richiede è finalizzata non soltanto a parlare il linguaggio della verità ai calabresi ma anche a determinareatteggiamentidifortesenso di responsabilità istituzionale che sono necessari in Calabria e a Roma, con riferimento all’azione del Governo». «Pertanto, pur non rinunciando - hanno proseguito - ad una linea di rigore e trasparenza per tagliare sprechi e spese inutili, la Commissione interrompe momentaneamente le attività finalizzate all’approvazione del Bilancio e denuncia l’atteggiamento strumentale per soli interessi propagandistici ed elettorali, interpretato da esponenti di centrodestra che dopo averci consegnato un sistema sanitario inefficiente e poco sicuro, bilan- ci della sanità non veritieri, oggi tentano di impedire l’opera di riforma e di risanamento». I consiglieri regionali dell’Udc, Francesco Talarico e Pasquale Tripodi, in relazione al documento presentato durante i lavori della seconda Commissione da alcuni consiglieri di maggioranza, hanno votato contro. «Riteniamo necessaria - hanno affermato Talarico e Tripodi - la quantificazione definitiva del debito pregresso della sanità. Siamo contrari all’aumento della pressione fiscale ed all’introduzione del ticket, che significa andare a colpire in un periodo di forte crisi le famiglie e le imprese». A margine dei lavori della commissione il capogruppo dei popolari europei verso il Pdl, Giampaolo Chiappetta, ha detto che ci si trova in una «situazione penosa. La maggioranza chiude la giornata politica con un documento assolutamente irriguardoso». Secondo Chiappetta «questa giornata rappresenta una sintesi eloquente dell’assenza di idee, volontà e strategia all’interno del centrosinistra sulle problematiche della sanità che, dopo quasi un’intera legislatura, il presidente Loiero e la maggioranza hanno ridotto letteralmente a brandelli, facendo fare alla Calabria figure meschine». I consiglieri di minoranza, Francesco Galati, Gesuele Vilasi e Salvatore Pacenza, hanno evidenziato che «le motivazioni che hanno indotto la maggioranza a sospendere la seduta denotano l’assoluta incapacità da parte della stessa a portare avanti i lavori per l’approvazione del documento più importante. La verità è che questa maggioranza è allo sbando». AsteInfoappalti www.aste.eugenius.it :: TRIBUNALE DI VIBO VALENTIA UFFICIO ESECUZIONE IMMOBILIARE Procedura esecutiva immobiliare n. 71/92 AVVISO DI VENDITA CON INCANTO Si rende noto che il G.E. con ordinanza del 3/2/2009 ha ordinato procedersi alla vendita con incanto alle modalità seguenti dei beni così individuati : “LOTTO N.1” Complesso industriale per la estrazione della pietra calcarea e per la produzine di pietrisco e di sabbia, costituito da suolo aziendale ubicato in agro del Comune di Maierato, Contrada Angitola, Località Cannalia, con annessa cava, manufatti edilizi, macchinari, attrezzature e impianti. L’intero suolo è riportato in NCT del Comune di Maierato alla partita 2887 con le seguenti indicazioni: Foglio 8, particelle n. 2,3,5,9,11,12,26,27,28,31,32,35,44,57,58,59 Prezzo base euro 275.610,00 “LOTTO N. 2” Appezzamento di terreno di forma quadrangolare di estensione mq. 4.640, facente parte del fondo denominato “ Pantani”, riportato in NCT del Comune di Vibo Valentia con i seguenti dati catastali: Foglio 6 particella 202, cl. 1^, superficie are 00,26.90. Prezzo base euro 30.000,00 La vendita avrà luogo all’incanto in unico lotto o in più lotti, il giorno 7/7/2009 ore di rito, avanti al G.E. nella sala delle pubbliche udienze. L’immobile sarà posto in vendita nello stato di fatto e di diritto in cui appartengono ai debitori sulla base dei dati emergenti dai certificati catastali e ipotecari. Offerta minima in aumento euro 5.000,00 Ogni offerente dovrà prestare depositare entro le ore 13,00 del giorno precedente l’incanto, unitamente all’istanza di partecipazione all’incanto una somma pari al 10% a titolo di cauzione ed il 12% a titolo di presumibili spese di vendita. L’aggiudicatario entro il termine di 30 giorni dall’aggiudicazione dovrà depositare il prezzo, dedotta la cauzione già prestata in un libretto di deposito giudiziario vincolato al G.E.. Maggiori informazioni potranno essere richieste al Cancelliere del Tribunale - Ufficio Esecuzione Immobiliare di Vibo Valentia Vibo Valentia 14.3.2009 Il Cancelliere C2 (dott.ssa Liliana Addesi PROGETTO A CURA DELLA MEDIATAG • Per informazioni 0961 996802