Analisi Finanziaria I “Programmare i flussi a medio termine” Università Ca’ Foscari di Venezia 1 SCOPO DELLA LEZIONE Sviluppare il cosiddetto “metodo sintetico”, fondato sulla previsione semplificata dei flussi di cassa e mostrarne sia la coerenza con le logiche fin qui sviluppate sia i limiti 2 Un primo esempio semplificato Utilizziamo il medesimo caso semplificato dell’azienda vista nella precedente lezione STATO PATRIMONIALE Clienti* 100 Fornitori* Magazzino* 50 Debiti tributari Immob.nette 200 Banche Patr. Netto 350 CCNC* = 90 60 5 85 200 350 CONTO ECONOMICO Vendite 400 magazzino 40 Acquisti -360 V.A 80 Costo lavoro -50 MOL 30 Ammortam. -10 RO 20 Oneri fin. -8 Utile lordo 12 Imposte -6 Utile netto 6 3 Un primo esempio semplificato - segue Ora si procede secondo le seguenti fasi: Prima fase: In relazione alla dinamica prevista dei ricavi e dei costi operativi si perviene alla determinazione del MOL. Seconda fase: Viene stimata la dimensione del CCNC alla fine di ciascuno dei periodi oggetto di previsione. Terza fase: Noti il MOL e la variazione del CCNC è possibile quantificare il FCGC atteso per ciascun periodo. Quarta fase: Quantificando, sulla base di piani specifici disponibili, i flussi in entrata ed in uscita relativi alla gestione degli investimenti, a quella finanziaria ed alle remunerazioni è possibile stimare la posizione bancaria alla fine di ciascun periodo e quindi quantificare gli oneri/proventi finanziari sulla base del saldo medio di periodo e del tasso medio annuo di interesse prefigurabile. Quinta fase: Quantificati gli oneri/proventi finanziari sulla posizione bancaria è possibile, una volta stimati gli accantonamenti al fondo ammortamento, chiudere il Conto economico pro-forma. Sesta fase: Chiuso il Conto economico si può chiudere anche lo Stato patrimoniale pro-forma. 4 Un primo esempio semplificato - segue Prima fase: In relazione alla dinamica prevista dei ricavi e dei costi operativi si perviene alla determinazione del MOL CONTO ECONOMICO PROSPETTICO AL 30/6 Vendite magazzino Acquisti V.A Costo lavoro MOL 300 25 -270 55 -27,5 27,5 5 Un primo esempio semplificato - segue Seconda fase: Viene stimata la dimensione del CCNC alla fine di ciascuno dei periodi oggetto di previsione Clienti* Magazzino* 150,00 Fornitori* 75,00 Dipendenti 13a* CCNC* = 132,88 N.B.: se non sono disponibili informazioni dettagliate è possibile stimare il CCNC in base alle attese di fatturato moltiplicate per l’indice CCNC / Fatturato 90,00 2,12 CCNC/Fatt. (T) = 90 / 400 = 22,5% Fatt. (T+1) x 22,5% = 600 x 22,5% = 135 6 Un primo esempio semplificato - segue Terza fase: Noti il MOL e la variazione del CCNC è possibile quantificare il FCGC atteso per ciascun periodo CCNC MOL FCGC 42,88 27,5 -15,38 7 Un primo esempio semplificato - segue Quarta fase: stimare la posizione bancaria alla fine di ciascun periodo e quindi quantificare gli oneri/proventi finanziari Banche iniziali FCGC - Investimenti + Disinvestimenti + Accensione nuovi fin. - Rimborso “vecchi” fin. - Imposte liquidate - Dividendi distribuiti = Banche finali ante oneri fin. - Oneri finanziari = Banche finali - 85,00 - 15,38 - 80,00 = = = - 7,35 = -187,73 - 13,64 -201,37 N.B.: Oneri fin. = -[(85+187,73) / 2] x 10% / 2 Gli acconti sono noti in quanto legati alle imposte dell’anno precedente 8 Un primo esempio semplificato - segue Quinta fase: Quantificati gli oneri/proventi finanziari sulla posizione bancaria è possibile, una volta stimati gli accantonamenti al fondo ammortamento, chiudere il Conto economico pro-forma. CONTO ECONOMICO PROSPETTICO AL 30/6 Vendite magazzino Acquisti V.A Costo lavoro MOL Ammortam. RO Oneri fin. Utile lordo Imposte Utile netto 300 25 -270 55 -27,5 27,5 -5 22,5 -6,82 15,68 -7,84 7,84 9 Un primo esempio semplificato - segue Sesta fase: Chiuso il Conto economico si può chiudere anche lo Stato patrimoniale pro-forma. STATO PATRIMONIALE PROSPETTICO AL 30/6 Clienti* Magazzino* Immob.nette 150,00 Fornitori* 75,00 Dipendenti 13a* 275,00 Debiti tributari Banche Patr. Netto Utile netto 500,00 CCNC* = 132,88 90,00 2,12 5,49 194,55 200,00 7,84 500,00 10 Un primo esempio semplificato - segue Ci sono differenze rispetto ai risultati ottenuti con il metodo analitico: – Banche finali: 194,55 contro 193,18 – Oneri finanziari: 6,83 contro 5,45 – Utile di esercizio: 7,84 contro 8,53 PERCHE? 11 Limiti del metodo sintetico Le differenze sono conseguenza delle ipotesi implicite nel metodo sintetico, il quale non rileva con precisione il momento in cui i flussi hanno avuto manifestazione all’interno del periodo considerato E’ come se tali flussi avessero luogo uniformemente nel corso dei mesi osservati Il metodo sintetico è quindi tanto più preciso: - quanto meno stagionale è la dinamica di acquisti e vendite - quando sono modesti i flussi della gestione degli investimenti e di quella finanziaria, necessariamente non uniformi nel corso del tempo. 12 Limiti del metodo sintetico - segue Per le evidenziate ragioni il metodo sintetico viene utilizzato prevalentemente: – dagli analisti esterni, i quali non dispongono di informazioni sufficienti per redigere il budget; – dagli analisti interni quando si devono effettuare proiezioni pluriennali, per le quali è comunque improbabile poter effettuare precise previsioni mensili. 13 Il caso Pepita S.p.A. Segue la stessa logica fin qui evidenziata, ma in un contesto più complesso in quanto reale. Proiezione dei flussi - Principali ipotesi di lavoro Crescita del fatturato Tasso di inflazione Crescita reale del fattur. (solo confez. a partire da T) Peso confezioni sul totale Peso tessitura sul totale T+1 4,5% 1,5% 15,0% 22,3% 77,7% T+2 3,5% 1,5% 10,0% 24,0% 76,0% T+3 3,5% 1,5% 10,0% 25,8% 74,2% Stima costi Acquisti netti (Incidenza sul fatturato) Costi per servizi di terzi Costo del lavoro +Rimanenze semilav. e prodotti +Rimanenze materie prime 42,5% 33372 16005 670 103 41,5% 35128 16448 693 124 41,5% 36357 16780 717 128 14 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 1 PROIEZIONE DEL MOL +Ricavi netti + Variaz. riman. semil. e prodotti Valore della produzione -Acquisti netti +Variazione riman. mat. prime, sussidiarie -Costi per servizi di terzi Valore aggiunto - Costo del lavoro Margine operativo lordo T T+1 T+2 T+3 108.623 651 109.274 43.946 71 30.830 34.569 15.453 19.116 113.511 670 114.181 48.242 103 33.372 32.669 16.005 16.664 117.484 693 118.177 48.756 124 35.128 34.418 16.448 17.970 121.596 717 122.313 50.462 128 36.357 35.622 16.780 18.842 N.B.: per l’esercizio (T+1) sono ripresi i valori ricavati con il metodo analitico nella precedente lezione 15 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 2 L’incidenza del CCNC sui Ricavi netti è stata mantenuta costante al livello dell’esercizio T+1, pari a 29,74%, anche in considerazione della dinamica delle Rimanenze, quasi costanti in rapporto ai Ricavi netti (17,8% in T+1; 17,89% in T+2; 17,98% in T+3). Di conseguenza si ottiene: CCNC (T+2) = 34.945 (+ 1.182 rispetto a T+1) CCNC (T+3) = 36.168 (+ 1.223 rispetto a T+2) 16 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 3 Applicando la formula FCGC = MOL – CCNC: FCGC (T+2) = 17.970 – 1.182 = 16.788 FCGC (T+3) = 18.842 – 1.223 = 17.619 17 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 4 Gli investimenti previsti sono pari a 6.400 all’anno, in linea con quanto avvenuto nell’esercizio T+1. Si tratta della dimensione medio normale stimata degli investimenti di sostituzione; I disinvestimenti effettuati, relativi agli impianti e macchinari sostituiti alla fine della loro vita economica utile già in precedenza ricordati, non comportano alcuna entrata di cassa; Il debito a medio-lungo termine in essere è in forma bullet, motivo per cui le rate periodiche non prevedono il rimborso di quote capitale, ma soltanto il pagamento delle cedole di interessi; Le imposte versate in ciascun esercizio sono calcolate tenendo conto dei meccanismi di saldo e di acconto previsti dalle leggi in vigore; Gli oneri finanziari derivano dall’applicazione di un tasso del 9%, mantenuto costante, al saldo medio dei debiti bancari di ciascun periodo; Si è ipotizzato di mantenere stabile l’importo dei dividendi distribuiti ciascun anno. 18 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 4 - segue DETERMINAZIONE DEL SALDO DELLE BANCHE A BREVE FINALI T+2 T+3 BANCHE A BREVE INIZIALI + FCGC -INVESTIMENTI -DISINVESTIMENTI -RATA per ONERI FIN. DEB. CONSOLIDATO -IMPOSTE dirette versate - DIVIDENDI DISTRIBUITI =Debiti finanziari a breve ante capitalizzazione oneri finanziari -ONERI/PROV.FIN. BANCHE A BREVE FINALI + PROVENTI E ONERI FIN. -4762 17619 -6400 0 -368 -5876 -297 -85 -194 -278 -10787 -10787 16788 -6400 0 -368 -3101 -297 -4164 -598 -4762 N.B.: i valori degli Oneri finanziari differiscono da quelli presenti nel libro % invece che del 9% 19 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 5 CHIUSURA DEL CONTO ECONOMICO Margine operativo lordo -Ammortamenti immobilizzazioni tecniche Reddito operativo Reddito operativo +Oneri - proventi finanziari +Oneri - proventi straordin. Risultato ante imposte -Irap -Irpeg Risultato d'esercizio T T+1 T+2 T+3 19.116 4.205 14.911 14.911 -1.772 -420 12.719 1.375 5.495 5.849 16.664 5.249 11.415 11.415 -1.138 10.277 1.143 3.802 5.331 17.970 5.477 12.492 12.492 -966 11.527 1.205 4.210 6.111 18.842 5.645 13.197 13.197 -562 12.635 1.248 4.558 6.829 20 Il caso Pepita S.p.A. - segue Fase 6 CHIUSURA DELLO STATO PATRIMONIALE T ATTIVITA' Immobilizazioni operative Crediti fiscali (Irap + Irpeg) Posizione finanziaria netta CCNC TOTALE PASSIVITA' E NETTO Patrimonio netto Posizione finanziaria netta Fondi ammortamento Debiti tributari TOTALE T+1 T+2 T+3 36.459 73.803 43.744 1.746 33.763 79.253 45.644 34.945 80.589 47.044 36.168 83.212 29.716 16.571 23.869 3.647 73.803 34.750 15.384 29.118 79.253 40.564 9.359 30.096 569 80.589 47.096 4.875 30.741 500 83.212 37.344 21 Il caso Pepita S.p.A. - segue La situazione finanziaria dimostra una favorevole tendenza evolutiva, coerente con una condizione di buoni margini e di modesta crescita stimata del CCNC Il buon FCGC permette di rimborsare oltre due terzi del debito in un triennio 22 Il caso Pepita S.p.A. - segue Alcune cautele interpretative: - si può essere certi che la società sarà in grado di trasferire l’inflazione sui prezzi di vendita? - si è tenuto conto dell’andamento futuro dell’economia (ciclo economico)? - il metodo sintetico è impreciso (applicato all’esercizio (T+1); si otterrebbero Oneri finanziari per 400 contro 770 evidenziati dal metodo analitico - la manovrabilità dei flussi futuri non è assoluta, alcuni di essi sono infatti inderogabili (non differibili), come gli investimenti di sostituzione e le rate di rimborso dei debiti contrattualmente stabilite. 23