(da vicino nessuno è normale)
Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus
N U M E R O
1
B I M E S T R E
G I U G N O — L U G L I O 1 2
COPIA GRATUITA
NOTIZIE DI
RILIEVO:
CHI SIAMO E COSA FACCIAMO
CHI SIAMO E
COSA FACCIAMO
GIOCHI SENZA
PENSIERI
DAL LIBRO DEI
RICORDI
ANGOLO DELLE
BARZELLETTE
SOMMARIO:
CHI SIAMO E COSA
FACCIAMO
1
DAL LABORATORIO DI
2
EQUITAZIONE
“Sulle staffe in equilibrio”
3
DAL LABORATORIO DI
SCRITTURA CREATIVA
“Io Libro”
Dalla partecipazione a
4
GIOCHI SENZA
PENSIERI
RICORDANDO GIOCHI
5
SENZA PENSIERI
RUBRICA SCIENTIFICA
“Il mio rapporto con la
6-7
tecnologia”
DAL LIBRO DEI
8
RICORDI
“Io e mia Madre”
ANGOLO DEL
9-11
DIVERTIMENTO
“di Pasquale”
AFORISMI
……nel prossimo numero
12
La Salus, Comunità Terapeutica Assistita, nata a
Salemi l‟11 gennaio del
2000, opera dal 2011 nella
vicina cittadina di Gibellina. È una struttura per pazienti psichiatrici che accoglie, per un periodo limitato, 20 ospiti impegnati in un percorso terapeutico – riabilitativo. Di questi ultimi si prendono cura
diverse figure professionali quali: un direttore medico psichiatra, un medico
psichiatra, una psicologa,
una
pedagogista,
un‟assistente sociale, nonché animatori, infermieri e
personale ausiliario. Tali
figure unitamente allo
Staff Amministrativo si
prefiggono come obiettivo primario il reinserimento sociale delle persone che hanno in cura. In
tal senso ci riferiamo al
tentativo di reintegrare il
paziente nella società, aiutandolo a riguadagnare
ruoli e diritti perduti, puntando al conseguimento
del massimo grado di autonomia possibile, quindi
alla massima qualità di
vita auspicabile. Ciò si
può realizzare mediante il
potenziamento delle risorse e delle abilità sociali
residue, la riacquisizione
di qu el l e p er du t e,
l‟acquisizione di nuove
( se possibile ) lavorando
anche sull‟ambiente. Il
lavoro sul contesto mira
attraverso attività sul territorio (escursioni, gemellaggi con associazioni di
volontariato, mostre itineranti, rappresentazioni
teatrali ecc…) al superamento del pregiudizio che
spesso inibisce la relazione della società con queste
realtà appellandosi a stigma e stereotipi radicati. In
prospettiva, obiettivo ultimo è la presa di consapevolezza da parte dei pazienti dell‟essere attori
della
propria
vita e
l‟acquisizione a pieno titolo del ruolo di cittadino.
Per ogni ospite viene elaborato un progetto terapeutico-riabilitativo a termine, che si articola intorno ai seguenti punti:
- Comunità e gruppalità
(dall’individuo al gruppo e
viceversa)
- Relazione e comunicazione
- Rielaborazione dei vissuti
- Progettualità
- Socialità
- Farmacoterapia
Di conseguenza la comunità agisce con intervento
strutturato e integrato di
farmacoterapia, psicotera-
pia e riabilitazione da cui
deriva un essenziale e
sinergico lavoro di equipe.
Le attività riabilitative, sia
interne che esterne alla
struttura, attraverso un lavoro di tipo educativo e
laboratoriale, vengono
svolte dagli animatori che
sono coordinati dalla pedagogista e dalla psicologa.
Le attività interne comprendono Laboratori artistici (manufatti, pittura),
Scrittura creativa, Cineforum, Gruppi culturali
(giornalino, lettura e commento di quotidiani e articoli di riviste), Laboratorio
della memoria, Giardinaggio, Attività motoria, Attività ludico-ricreative.
Le attività esterne comprendono: Nuoto, Ippoterapia, Fotografia, Teatro,
Partecipazione alla manifestazione regionale “Giochi
senza Pensieri”, Passeggiate ed Escursioni varie.
Inoltre per rendere il soggiorno più piacevole possibile a tutti gli ospiti, periodicamente, si organizzano
feste a tema.
P AGINA
DAL LABORATORIO DI EQUITAZIONE
“Sulle staffe in equilibrio”
“Io mi sono
vergognata un po’ ma
nonostante tutto sono
risalita e sentivo le
persone che mi
“La riabilitazione equestre nel disagio psichico”,
è il titolo del seminario
teorico esperienziale che
è la fine di un percorso
che quest‟anno abbiamo
fatto insieme ai nostri
ospiti presso il maneggio
ARABIAN‟S RANCH
di Ragolia a Partanna.
Il laboratorio di equitazione è un‟ attività
“diversa”, in cui la diversità è risorsa da sviluppare e potenziare in senso
creativo. L‟esperienza
nasce dall‟integrazione
dello sport equestre con
la riabilitazione vera e
propria che ne rappresenta la finalità specifica.
Essa infatti ha consentito
ai nostri ospiti di entrare
in contatto con la natura,
rappresentata dal cavallo
e dall‟ambiente in cui
l‟animale si muove e,
considerato che viene
abitualmente svolta in
gruppo,
favorisce
l‟integrazione sociale,
resa più agevole anche
dal contesto “non di comunità” ma altrettanto
professionale, che pertanto accoglie e potenzia
momenti di libertà espressiva. Come dice
P.Brown “Cavalcare trasforma vorrei in posso”, i
partecipanti, infatti, hanno sperimentato “la possibilità della scelta”, espressione massima della
creatività individuale.
Qui di seguito riportiamo
le sensazioni e le emozioni vissute da alcuni dei
nostri ospiti. dopo la partecipazione al laboratorio.
incoraggiavano e
Voci di:
applaudivano.”
Rosalia S.i sono
vergognata un po’ ma
nonostante tutto sono
risalita e sentivo le
persone che mi
incoraggiavano e
applaudivano.”
Maurizio G.
Rosalia S.
Noi ieri eravamo al Castello Grifeo di Partanna per una
conferenza sul cavallo. E‟ venuto anche mio marito e abbiamo visto tutto insieme. Al maneggio poi a pranzo abbiamo
mangiato un po‟ di tutto. Poi però durante la mia esibizione
non so cosa è successo al cavallo ma mi ha fatto cadere. Io
mi sono vergognata un po‟ ma nonostante tutto sono risalita
e sentivo le persone che mi incoraggiavano e applaudivano.
Comunque è stato bello.
Rosalia S.
Pasquale V.
Il giorno 24 di maggio noi della comunità abbiamo
partecipato ad un convegno a Partanna al Castello
Grifeo, dopo avere fatto un percorso al maneggio di
Peppe Ragolia. Hanno partecipato alla manifestazione, gli assessori e il sindaco di Partanna e altre persone che si interessano pure di cavalli. Io sono stato
contento perché ho fatto il discorso iniziale di come ci
siamo trovati durante il percorso del laboratorio di
equitazione e pure perché ho rivisto una persona che
conoscevo che era stato ospite qualche tempo fa della
nostra comunità. Poi siamo andati al maneggio di
Peppe e abbiamo pranzato tutti insieme e successivamente abbiamo fatto l„esibizione sul cavallo dove
c‟era il pubblico che ci guardava. Tutti sono rimasti
contenti. Questa sensazione che ho provato di salire a
cavallo, è stata una esperienza bellissima.
Salvatore M.
La giornata del 24 maggio è stata bella perchè mi
sono esibito sul cavallo e dei signori mi hanno fatto
le congratulazioni. E‟ stato bello pure perché
c‟erano tante cose buone da mangiare e tanta gente. E‟ stata una bella giornata. Poi qualche giorno
dopo abbiamo visto le foto che ci hanno fatto durante la manifestazione insieme ai cavalli e sembravamo tutti dei cow boy.
Ieri è stata una giornata particolarmente felice perché siamo andati al
maneggio. Io non sono potuto salire
sul cavallo perché ho problemi di
schiena anche se mi sarebbe piaciuto. Prima c‟è stata una conferenza
sul cavallo al Castello Grifeo dove
ha parlato una professoressa di
Bologna che era un‟esperta e che ci
ha spiegato che l‟uomo è più sicuro
vicino al cavallo. Poi c‟è stato
l‟intervento del presidente del maneggio Peppe Ragolia e poi ha parlato il mio compagno della comunità
Pasquale Vasile. Dopo siamo andati al maneggio dove c‟è stata
l‟esibizione a cavallo di alcuni ospiti
della comunità tra i quali Pasquale,
Rosalia e Peppe. E‟ stata una bella
giornata spensierata, ci siamo divertiti anche perché hanno partecipato
pure altri ospiti di altre comunità.
Fabio M.
Durante la settimana la cosa che mi ha
colpito di più e stata la manifestazione che
c‟è stata ieri al maneggio Ragolia perché
abbiamo fatto un pranzo all‟‟aperto e poi
c‟è stata l‟esibizione a cavallo di alcuni
ospiti della salus. Lì dopo 8 mesi ho avuto
pure il piacere di rincontrare un mio vecchio amico conosciuto in un‟altra comunità. È stato veramente bello perché ci siamo riuniti tutti insieme ad altre comunità.
Andare sul cavallo è stata una bella esperienza perché fa bene, tonifica i muscoli e
devi saper stare in equilibrio. Tutte cose
che abbiamo imparato durante il percorso
che abbiamo fatto quest‟anno al maneggio
Ragolia.
2
P AGINA
DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA
“Io Libro”
L‟attività di scrittura creativa, si occupa di utilizzare il
metodo della scrittura per
facilitare l‟espressione del
proprio se, basandosi prevalentemente sullo strumento
“Gruppo”, che veicola dinamiche di confronto e
rispecchiamento, migliorando la qualità delle relazioni,
obiettivo base della riabilitazione di chi tende, a causa
del disagio interiore, ad isolarsi dagli altri e a rifugiarsi
nel proprio dolore. Il metodo della Scrittura creativa,
favorisce infatti attraverso
incipit facilitanti, la capacità di esprimersi “in silenzio”, buttando di getto le
Voci di:
parole su un foglio bianco,
che si può anche scegliere
di non condividere con gli
altri.
“Dalla mia esperienza
nell‟avere partecipato per
tanti anni al laboratorio
nella qualità di animatrice,
questo è uno dei mezzi che
ci consente di estrapolare
alcuni aspetti del vissuto,
delle emozioni e delle sensazioni dei nostri ospiti.
Loro attraverso la scrittura
spesso mettono a nudo la
loro interiorità e il loro modo di essere”.
Paola D.
“ Se io fossi
un libro, sarei
un libro di
fiabe……”
Rosa C.
Rosa C.
Se io fossi un libro, sarei un libro di fiabe;
molte copie sarebbero sparse sui pavimenti
coperti di tappeti o sui lettini delle stanze
dei bambini. Sarei toccato e sfogliato molte
volte al giorno.
Salvatore M.
Se io fossi un libro, racconterei del mio lavoro
che è quello del carrozziere.
Arriva una macchina tutta brutta ed io poi la faccio
diventare bella provando così una grande felicità.
Maurizio G.
Se io fossi un libro, sarei un romanzo o un racconto.
Sarei impolverato vecchio decrepito e riposto
sull‟ultimo scaffale di una biblioteca. Sarei un libro
dell‟ottocento con la copertina in cartone che potrebbero
leggere sia i ragazzi che gli adulti.
Fabio M.
Se io fossi un libro, sarei un libro di avventura
nel quale racconterei tante belle storie.
Pasquale V.
Se io fossi un libro, sarei un romanzo e sarei
dimenticato su di un mobile. Sarei tutto
impolverato perché nessuno mi viene a leggere.
Starei nella solitudine oscurato dalle tenebre, con le
ragnatele che mi circondano da troppi anni.
3
P AGINA
4
Dalla partecipazione……………………. a
GIOCHI SENZA PENSIERI
Come abbiamo accennato nella presentazione,
alcuni dei nostri ospiti
da due anni partecipano
ad una manifestazione
chiamata Giochi senza
Pensieri. Questa manifestazione coinvolge diver s e
r ea ltà
“psichiatriche” della
Sicilia in un progetto
unico di riabilitazione,
intesa primariamente
come terapia risocializzante del paziente con
disagio psichico e tesa al
potenziamento della stima di se, delle capacità
progettuali di ogni partecipante attraverso lo
strumento del “Gruppo
Allargato” e l‟utilizzo di
contesti ludici. La nostra
squadra ha presenziato
ai Giochi senza Pensiero
con il nome “Gli Atipici”. Questo nome, se da
un lato rappresenta in
senso ironico l‟atipicità
che contraddistingue in
genere il modo di essere
del paziente psichiatrico,
che va dall‟andatura al
modo di esprimersi e
alla logica spesso bizzarra del pensiero,
dall‟altro ci è stato ispirato dal nome di
alcuni farmaci antipsicotici definiti appunto
“atipici”, che contrastano i così detti
“sintomi negativi” della malattia permettendo al paziente di utilizzare al meglio la propria energia.
Come si svolge la manifestazione
L‟intera manifestazione,
organizzata per tappe
che prevedono gare
(a mo di Giochi senza
Frontiere) fra le diverse
squadre, è stata attraversata per tutta la durata da
un clima ludico e poco
competitivo, pazienti ed
operatori delle diverse
Comunità e realtà associative locali hanno avuto modo di confrontarsi.
Il vero spirito della manifestazione è infatti
nelle parole “senza pensieri”, gli strumenti espressivi utilizzati hanno
poco di pensato e parlato, sono fatti di sguardi,
abbracci, entusiasmo e
condivisione. Sia per noi
operatori che per i nostri
ospiti, inoltre, incontrarsi per più giorni in uno
spazio diverso da quello
che può essere la comunità ha significato conoscersi attraverso aspetti
non legati al “ruolo” di
operatore
o
alla
“condizione” di paziente
e ciò è stato occasione di
riflessione condivisa su
quanto spesso essi a
volte condizionino la
relazione
operatorepaziente. L‟evento che
l‟anno scorso era stato
organizzato dalla C.T.A
Sant‟Antonio e dalla
Cooperativa
Insieme
rispettivamente di Piazza Armerina e di Calta-
girone, quest‟anno invece è stato organizzato nella Città di Noto
dalla C.T.A. Villa della Zagara” e si è svolta
nella stessa località.
P AGINA
Dall’esperienza vissuta dai nostri ospiti
(Ricordando Giochi senza Pensieri)
Salvatore M.
Pasquale V.
Martedì 12 giugno, con la dottoressa Liuzza Mariella, la dottoressa Francesca Galuffo, Andrea
Caradonna, Mariella Accardi, e i miei compagni
Francesco, Salvatore, Giovanni, Fabio ed io Pasquale abbiamo organizzato una gita a Noto chiamata “Giochi senza Pensieri”. Scusate, mi sono
dimenticato che con noi che ci faceva l‟autista
c‟era anche l‟infermiere Pietro Montalbano. Arrivati a Noto siamo andati subito alla Villa comunale
e abbiamo partecipato ad un gioco che si chiamava
“la Sicilia per Terra”. Noi abbiamo montato la
Stella di Gibellina, ed altri alcuni monumenti che
rappresentavano le loro città. Poi alla fine della
gara ce ne siamo andati in albergo. L‟indomani
abbiamo partecipato alla prova del cuoco che si è
svolta nella piscina dell‟albergo. Il terzo giorno
abbiamo fatto dei giochi in spiaggia e abbiamo
vinto una medaglia. L‟indomani sera siamo andati
a vedere uno spettacolo comunico in piazza e ci
siamo divertiti molto. Mi ero dimenticato che un
pomeriggio siamo andati alla villa comunale, dove
con del sale colorato abbiamo realizzato un disegno per terra, abbiamo colorato il simbolo della
nostra squadra con la scritta“Atipici” bianco e
blu.
Il ritorno dal viaggio è stato come un‟avventura. E‟
stata un‟esperienza bellissima, mi sono divertito
tanto e lo rifarei di nuovo, anche se per me questa
è stata la seconda volta, infatti l‟anno scorso siamo
andati a Caltagirone.
L‟esperienza che abbiamo fatto a Noto per i
“Giochi senza Pensiero” è stata una esperienza
bellissima. Siamo partiti la mattina del 12 giugno
da Gibellina verso le 11.30 e siamo arrivati a
destinazione verso le 17.30 del pomeriggio. Arrivati a Noto ci siamo subito recati alla villa comunale
dove abbiamo partecipato ad un gioco e abbiamo
costruito la Stella di Gibellina. Appena è finito il
gioco ci siamo recati all‟hotel President dove ci
hanno assegnato la nostra stanza. Nella stanza
con me c‟erano Pasquale e Fabio. Poi abbiamo
fatto una cena molto buona e poi io subito a dormire. La mattina mi sono svegliato alle sei e con il
permesso dei dottori sono andato alla spiaggia
dove ho scritto una lettera a mio fratello. Poi sono
andato in riva al mare e mi sono bagnato i piedi.
Durante questa giornata c‟è stata la prova del
cuoco che si è svolta all‟interno dell‟albergo in
piscina. Con l‟infermiere Pietro abbiamo fatto
delle coccinelle fatte di pomodori, olive nere, prezzemolo e pan carrè . Alla fine dell‟esibizione siamo
andati al mare ma io non ho fatto il bagno perché
l‟acqua era fredda. L‟ho fatto poi in piscina perché
l‟acqua era più calda. Dopo il pranzo che è stato
molto buono, siamo andati a riposare e nel pomeriggio abbiamo partecipato ad un altro gioco. Si
trattava di comporre delle figure a terra con il sale
colorato. Non abbiamo vinto nessun premio ne
nella prova del cuoco ne facendo le figure con il
sale colorato. Poi però l‟indomani abbiamo partecipato ad alcuni giochi in spiaggia e abbiamo vinto
una medaglia. Nel pomeriggio della stessa giornata siccome eravamo liberi io sono andato in spiaggia. La sera invece siamo andati tutti insieme a
vedere uno spettacolo in piazza. Il venerdì mattina
siamo ripartiti per Gibellina e abbiamo fatto tutta
la costa in macchina. E‟ stata un‟esperienza bellissima come mi aveva già detto il mio compagno
Pasquale che c‟era già stato l‟anno scorso. Mi
sono divertito davvero tanto.
Fabio M.
Il 12 giugno ai Giochi senza Pensieri è stata una bella esperienza. Siamo partiti a mezzogiorno
da Gibellina, è stato un bel viaggio nel quale abbiamo fatto alcune soste e siamo arrivati a
Noto alle 17.30. Subito siamo andati in piazza a presentare un lavoro fatto da noi, ossia la
Stella di Gibellina in miniatura che abbiamo montato la stesso anche se poi non abbiamo vinto
nessun premio. Poi siamo andati in albergo a cenare. L‟indomani siamo andati nella piscina
dell‟albergo dove c‟è stata la prova del cuoco e noi del gruppo degli Atipici abbiamo presentato le “coccinelle” fatte con il pan carrè, il pomodorino e pezzettini di olive. Sembravano davvero delle coccinelle ma purtroppo non abbiamo vinto neanche questa volta. Il giovedì siamo
andati in spiaggia dove ci sono state delle attività sportive alle quali io ho partecipato. In queste gare abbiamo vinto una medaglia. Nel pomeriggio siamo andati in piazza e abbiamo partecipato ad un‟altra gara. Questa consisteva nello scrivere per terra il nome della nostra comunità e del nostro gruppo. Dopo la gara siamo ritornati in albergo a cenere e poi la sera siamo
andati al centro storico di Noto per vedere uno spettacolo. L‟indomani mattina poi siamo ripartiti per ritornare a Gibellina. Mi sono abbastanza divertito.
“Il ritorno dal
viaggio è stato come
un’avventura.”
Pasquale V.
5
P AGINA
RUBRICA SCIENTIFICA
IL MIO RAPPORTO CON LA TECNOLOGIA…………...
Pasquale V.
Da circa quarant‟anni c‟è stata una evoluzione della tecnologia. Si sono inventate le macchine agricole, gli elettrodomestici, i computer, e i telefonini. La
medicina ha scoperto nuove malattie, la Nasa ha scoperto nuovi satelliti e vuole
scoprire altri pianeti e sono andati anche sulla luna.
Nell‟ultimo periodo hanno inventato anche gli orologi che misurano il tempo, i
pannelli solari e infine il digitale terrestre che serve per vedere nuovi canali tv.
Il mio pensiero è che, la tecnologia avanzata è una cosa buona perché l‟uomo
deve evolversi e non può restare indietro anche se la vita costa troppo cara.
Il
mio
rapporto con
la tecnologia è
molto difficile
perché oggi per poter
usare un computer bisogna
andare a scuola e perché non
riesco a concentrarmi bene per
usare questi apparecchi. Il mio
pensiero è che piano, piano imparando
ad usare il computer poi riuscirò anche ad
usare tutti gli apparecchi perché il computer è
alla base di tutto.
Salvatore M.
Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto
tanti progressi. Il mio rapporto con la
tecnologia quindi è buono perché hanno
inventato i telefonini, il navigatore satellitare e il digitale terrestre, tutte cose che ci
consentono di avere tante comodità che
prima non avevamo.
Rosalia S.
6
P AGINA
Il mio rapporto con la tecnologia è ottimo, negli ultimi venti anni infatti ci
sono stati molti progressi che ci hanno
dato molte comodità che ci hanno permesso di migliorare le nostre abitudini e
le nostre esigenze. I progressi più importanti sono stati effettuati sui telefonini e
sui computer perché ti puoi collegare
con internet. Di ultima invenzione invece è oggi il digitale terrestre che ti consente di vedere tanti canali tv.
Fabio M.
Oggi ci sono i computer e, nei computer c‟è internet e quindi
puoi collegarti con utenti di altri paesi di tutto il mondo. Si
possono scaricare tante cose come ad esempio i cartoni animati, documentari e film. Poi c‟è anche facebook tramite il
quale puoi parlare con tante persone. Di recente hanno inventato anche il navigatore satellitare che si usa sulle auto e il
digitale terrestre. Il mio rapporto con la tecnologia è buono
perché quando andrò a casa mi metterò a lavorare al computer. Di contro alla tecnologia però c‟è l‟inquinamento atmosferico.
Maurizio G.
7
P AGINA
DAL LIBRO DEI RICORDI
“IO E MIA MADRE”
Pasquale V.
Giuseppe P.
I ricordi che ho di mia madre ce li ho da quando ero piccolino. Ad esempio
di quando mi comprò il cestino del mangiare per andare all‟asilo. Poi quando ho iniziato ad andare a scuola mi comprò il grembiule e mi dava dei
soldini per comprarmi i colori e il panino. Ma uno dei ricordi più belli è di
quando alle scuole medie mi ha comprato il completino per la squadra di
calcio perché dovevamo giocare con la squadra avversaria. Poi sono stato
felice anche quando lei ha partorito due gemelli. Anche oggi ho dei bei ricordi con mia madre perché è sempre disponibile e spesso mi da dei soldi
per comprarmi qualcosa. In assoluto però per me il ricordo più bello è di
quando mi ha regalato la macchina nuova. Spero sempre che mia mamma
abbia tanta salute e che sia contenta di me perché io alla salus mi stò curando.
Mia madre, mi faceva sempre contento, mi
ricordo che mi comprava i vestiti e molte altre
cose. Stavamo sempre vicini , lei mi coccolava
come un bambino e mi aiutava a fare i compiti. Delle volte quando la facevo arrabbiare e
mi dava botte poi dopo un‟ora facevamo pace,e io le chiedevo scusa. A mia madre volevo
bene più di mio padre. Quando ero piccolo mi
lavava nella “bagnina”, alla mattina mi faceva il latte, poi pranzavamo e mi aiutava a fare
i compiti.
Fabio M.
Salvatore M.
Io con mia madre ho dei bei ricordi, e lei mi è stata
sempre molto vicina. Uno dei ricordi che ho di lei è
di quando avevo 16 anni. All‟epoca mio padre mi
aveva comprato una vespetta nuova alla quale poi io
dovevo fare una riparazione al motore ma io non
avevo i soldi. Allora mia madre mi ha fatto contento
e mi ha dato lei i soldi per ripararla. Questo è un
ricordo che mi porterò sempre nel cuore perché
all‟epoca sono stato tanto felice. Un altro ricordo
molto intenso di ma madre è di quando sono stato
ricoverato in Germania in ospedale psichiatrico. Lei
veniva a trovarmi insieme a mio padre e mio fratello
tutte le settimane pur essendo giù in Sicilia. Mi portava tante cose buone da mangiare e mi stava sempre
molto vicina. Io le voglio tanto bene così come lei ne
vuole a me. Per me è stata sempre una buona mamma e lo è anche adesso.
Uno dei ricordi più frequenti con mia madre, è quello di
quando ero molto piccolo e mi portava insieme a tutta la
famiglia, a volte anche con i miei nonni a fare delle scompagnate nei boschetti di Piazza Armerina, mi ricordo che
partivamo presto la mattina e andavamo a raccogliere i
rami secchi e gli aghi di pino per fare il fuoco. Verso mezzogiorno mangiavamo la pasta a forno, arrostivamo la carne,
poi con i miei cugini andavamo al parco giochi, giocavamo
pure a pallone e il pomeriggio visitavamo e reperti archeologici. Una cosa che mi ha colpito molto è che ricordo che
nel pomeriggio arrivava sempre un temporale, si scatenava
il diluvio universale e ci toccava entrare sempre in macchina
per poi ripartire e tornare a casa. Comunque erano delle
belle esperienze.
Maurizio G.
Rosa C.
Io ero molto legata a mia madre. Da bambina ricordo,
andavamo assieme a casa di mia nonna. Durante il periodo estivo invece, prendevamo l‟autobus e ci recavamo in
campagna. Da grande mi dava molti consigli, mi insegnava a comportarmi bene e non fidarmi subito delle persone
che incontravo. Era severa ed autoritaria ma nello stesso
tempo comprensiva.
Quando ero piccolo facevo prendere preoccupazioni
a mia madre perché mi fumavo le sigarette e lei non
voleva. Andavo male a scuola e litigavo con i miei
compagni. Mia madre era buona, mi preparava la
torta, mi faceva tante coccole, mi faceva andare in
chiesa, mi faceva andare a scuola, mi preparava la
pizza e le arancine. Poi nel 2009 è morta. Io le volevo
tanto bene.
8
P AGINA
Angolo del Divertimento
di Pasquale
Un impiegato di banca la mattina si alza per andare al
lavoro. Si fa lo shampoo, e avendo solo tre capelli
sulla testa, sciacqua e asciuga col phon, indeciso come
pettinarseli, dice: mi faccio la riga al centro, su un lato
o indietro? Mentre si pettina si stacca un capello e ne
restano due. La mattina seguente fa lo stesso, pettinandosi, si stacca un altro capello e ne resta solo uno. La
mattina successiva guardandosi allo specchio con un
solo capello diritto sulla testa dice: vaffanculo, stamattina esco con i capelli “scunzati.”
Un gruppo di amici con le “vespette”si organizzano
per andare al mare. Li ferma la polizia, uno gli dice,
mi faccia vedere il libretto.
non ce l‟ho
Il freno
Non funziona
La luce
Non funziona
Il poliziotto dice al ragazzo: “come la dobbiamo
mettere ”?
Il ragazzo risponde: “l‟appoggi al muro perché non
ha nemmeno
il cavalletto.”
(in dialetto)
Un sicilianu era scarsu e va n‟ta Merica a
fari sordi pi maritarisi. Torna in Sicilia e va
trovari a so patri
n‟campagna.
Dici: “Papà, how are you?”
U patri rispunti: “ o avari tu, o avaru eu, li
pecuri
s‟annu a nesciri.”
La maestra dice a Pierino: “ah se fossi
io tua madre!!”
Pierino: “ah come sarebbe contento
mio padre………”
9
P AGINA
Due compari s‟incontrano dopo tanto tempo, uno ha una gamba, uno è balbuziente.
- Il balbuziente chiede: “come stai”
- “ Bene” risponde l‟amico e tu?
- “ Bene anch‟io”
-“ Ma so che ti sei sposato e che hai un
figlio, come si chiama?”
-“ Lu…….. Lu…… lu………
-“ Luca?” fa l‟amico con una gamba.
-” No, lu iccavi picchi era peggio di
mia!!!!”
Un sicilano che vive in famiglia mangia sempre “cucuzza”, cucuzza va e cocuzza veni”.
Allora stanco se ne va in America, arriva in un
ristorante e ordina il MENU‟.
Non sapendo leggere indica col dito una portata. Il cameriere porta un insalatina con il
coperchio. Alza il coperchio e trova
“cucuzza”, la guarda e fa: hai fatto tanto, hai
cambiato nome ma mi hai trovato fino a
qui.!!!!
*Incidente stradale*
Un uomo e una donna si scontrano in un incidente automobilistico.
Le due auto sono distrutte, anche se nessuno dei due e' ferito.
Riescono a strisciare fuori dalle macchine sfasciate e la donna
dice all'uomo:
'Non riesco a crederci: tu sei un uomo ... io una donna. E ora
guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppure noi siamo illesi. Questo e' un segno: il destino ha voluto che
ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo
insieme in pace per il resto dei nostri giorni.'
E lui: 'Sono d'accordo: deve essere un segno del cielo!'
La donna prosegue: 'E guarda quest'altro miracolo ... La mia
macchina e' demolita ma la bottiglia di vino che avevo dentro
non si e' rotta. Di certo il destino voleva che noi bevessimo
questo vino per celebrare il nostro fortunato incontro...'
La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve praticamente metà e la passa a lei... ma la donna richiude la bottiglia
senza berne neppure una goccia. L'uomo le chiede: 'Tu non
bevi?'
E gli risponde: 'No ... io aspetto che arrivi la polizia stradale.......'
10
P AGINA
La moglie obbediente
C‟era un uomo che aveva lavorato tutta la vita,
aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli
era un vero „avaro.‟
Poco prima di morire, disse alla moglie.... „quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei
soldi e li metta nella bara con me.
Me li voglio portare con me nell‟aldilà.‟
E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie,
che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui.
Beh, poi morì.
Al funerale, era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero,
Seduta affianco alla sua migliore amica. Quando fu finita la cerimonia, e si preparavano a
chiudere la bara, la moglie disse,„Aspettate un momento!‟
Aveva una piccola scatola di metallo;
si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa.
Chiusero la bara e la portarono via. E quindi la sua amica le disse,
‟Ragazza, sapevo che non eri così tonta da mettere tutto quel denaro
la dentro con tuo marito.‟
La mogie fedele rispose,"Senti, io sono una persona credente; non posso tornare sulle mie
parole.
Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.‟
Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!?
‟Certo che l‟ho fatto, disse la moglie. L‟ho preso tutto, l‟ho messo sul mio conto,e gli ho
fatto un assegno....... Se riesce a incassarlo se li può spendere tutti.‟
Salmo 129
Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate. All‟improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca.
Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129?
Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse.
Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete: Padre, si ricorda il salmo 129?
Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa.
Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell‟insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
„Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria…‟
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P AGINA
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AFORISMI
Preoccupati più della tua coscienza che
della tua reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che tu sei
la tua reputazione è ciò che gli altri
pensano di te.
E quello che gli altri pensano di te è
problema loro.
( Charlie Chaplin)
Nel Prossimo numero…………...
Le nostre escursioni……………
Rubrica: L‟Arte. A cura di Carmelo Morreale.
Dal Libro dei ricordi: Io e mio padre.
L‟angolo del divertimento.
Materiale prodotto e raccolto da:
Gli ospiti della CTA
Animatrice Paola Drago
Pedagogista Dott.ssa Francesca Galuffo
Psicologa Dott.ssa Maria Liuzza.
Redazione a cura di Andrea Caradonna.
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