(da vicino nessuno è normale) Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus N U M E R O 1 B I M E S T R E G I U G N O — L U G L I O 1 2 COPIA GRATUITA NOTIZIE DI RILIEVO: CHI SIAMO E COSA FACCIAMO CHI SIAMO E COSA FACCIAMO GIOCHI SENZA PENSIERI DAL LIBRO DEI RICORDI ANGOLO DELLE BARZELLETTE SOMMARIO: CHI SIAMO E COSA FACCIAMO 1 DAL LABORATORIO DI 2 EQUITAZIONE “Sulle staffe in equilibrio” 3 DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA “Io Libro” Dalla partecipazione a 4 GIOCHI SENZA PENSIERI RICORDANDO GIOCHI 5 SENZA PENSIERI RUBRICA SCIENTIFICA “Il mio rapporto con la 6-7 tecnologia” DAL LIBRO DEI 8 RICORDI “Io e mia Madre” ANGOLO DEL 9-11 DIVERTIMENTO “di Pasquale” AFORISMI ……nel prossimo numero 12 La Salus, Comunità Terapeutica Assistita, nata a Salemi l‟11 gennaio del 2000, opera dal 2011 nella vicina cittadina di Gibellina. È una struttura per pazienti psichiatrici che accoglie, per un periodo limitato, 20 ospiti impegnati in un percorso terapeutico – riabilitativo. Di questi ultimi si prendono cura diverse figure professionali quali: un direttore medico psichiatra, un medico psichiatra, una psicologa, una pedagogista, un‟assistente sociale, nonché animatori, infermieri e personale ausiliario. Tali figure unitamente allo Staff Amministrativo si prefiggono come obiettivo primario il reinserimento sociale delle persone che hanno in cura. In tal senso ci riferiamo al tentativo di reintegrare il paziente nella società, aiutandolo a riguadagnare ruoli e diritti perduti, puntando al conseguimento del massimo grado di autonomia possibile, quindi alla massima qualità di vita auspicabile. Ciò si può realizzare mediante il potenziamento delle risorse e delle abilità sociali residue, la riacquisizione di qu el l e p er du t e, l‟acquisizione di nuove ( se possibile ) lavorando anche sull‟ambiente. Il lavoro sul contesto mira attraverso attività sul territorio (escursioni, gemellaggi con associazioni di volontariato, mostre itineranti, rappresentazioni teatrali ecc…) al superamento del pregiudizio che spesso inibisce la relazione della società con queste realtà appellandosi a stigma e stereotipi radicati. In prospettiva, obiettivo ultimo è la presa di consapevolezza da parte dei pazienti dell‟essere attori della propria vita e l‟acquisizione a pieno titolo del ruolo di cittadino. Per ogni ospite viene elaborato un progetto terapeutico-riabilitativo a termine, che si articola intorno ai seguenti punti: - Comunità e gruppalità (dall’individuo al gruppo e viceversa) - Relazione e comunicazione - Rielaborazione dei vissuti - Progettualità - Socialità - Farmacoterapia Di conseguenza la comunità agisce con intervento strutturato e integrato di farmacoterapia, psicotera- pia e riabilitazione da cui deriva un essenziale e sinergico lavoro di equipe. Le attività riabilitative, sia interne che esterne alla struttura, attraverso un lavoro di tipo educativo e laboratoriale, vengono svolte dagli animatori che sono coordinati dalla pedagogista e dalla psicologa. Le attività interne comprendono Laboratori artistici (manufatti, pittura), Scrittura creativa, Cineforum, Gruppi culturali (giornalino, lettura e commento di quotidiani e articoli di riviste), Laboratorio della memoria, Giardinaggio, Attività motoria, Attività ludico-ricreative. Le attività esterne comprendono: Nuoto, Ippoterapia, Fotografia, Teatro, Partecipazione alla manifestazione regionale “Giochi senza Pensieri”, Passeggiate ed Escursioni varie. Inoltre per rendere il soggiorno più piacevole possibile a tutti gli ospiti, periodicamente, si organizzano feste a tema. P AGINA DAL LABORATORIO DI EQUITAZIONE “Sulle staffe in equilibrio” “Io mi sono vergognata un po’ ma nonostante tutto sono risalita e sentivo le persone che mi “La riabilitazione equestre nel disagio psichico”, è il titolo del seminario teorico esperienziale che è la fine di un percorso che quest‟anno abbiamo fatto insieme ai nostri ospiti presso il maneggio ARABIAN‟S RANCH di Ragolia a Partanna. Il laboratorio di equitazione è un‟ attività “diversa”, in cui la diversità è risorsa da sviluppare e potenziare in senso creativo. L‟esperienza nasce dall‟integrazione dello sport equestre con la riabilitazione vera e propria che ne rappresenta la finalità specifica. Essa infatti ha consentito ai nostri ospiti di entrare in contatto con la natura, rappresentata dal cavallo e dall‟ambiente in cui l‟animale si muove e, considerato che viene abitualmente svolta in gruppo, favorisce l‟integrazione sociale, resa più agevole anche dal contesto “non di comunità” ma altrettanto professionale, che pertanto accoglie e potenzia momenti di libertà espressiva. Come dice P.Brown “Cavalcare trasforma vorrei in posso”, i partecipanti, infatti, hanno sperimentato “la possibilità della scelta”, espressione massima della creatività individuale. Qui di seguito riportiamo le sensazioni e le emozioni vissute da alcuni dei nostri ospiti. dopo la partecipazione al laboratorio. incoraggiavano e Voci di: applaudivano.” Rosalia S.i sono vergognata un po’ ma nonostante tutto sono risalita e sentivo le persone che mi incoraggiavano e applaudivano.” Maurizio G. Rosalia S. Noi ieri eravamo al Castello Grifeo di Partanna per una conferenza sul cavallo. E‟ venuto anche mio marito e abbiamo visto tutto insieme. Al maneggio poi a pranzo abbiamo mangiato un po‟ di tutto. Poi però durante la mia esibizione non so cosa è successo al cavallo ma mi ha fatto cadere. Io mi sono vergognata un po‟ ma nonostante tutto sono risalita e sentivo le persone che mi incoraggiavano e applaudivano. Comunque è stato bello. Rosalia S. Pasquale V. Il giorno 24 di maggio noi della comunità abbiamo partecipato ad un convegno a Partanna al Castello Grifeo, dopo avere fatto un percorso al maneggio di Peppe Ragolia. Hanno partecipato alla manifestazione, gli assessori e il sindaco di Partanna e altre persone che si interessano pure di cavalli. Io sono stato contento perché ho fatto il discorso iniziale di come ci siamo trovati durante il percorso del laboratorio di equitazione e pure perché ho rivisto una persona che conoscevo che era stato ospite qualche tempo fa della nostra comunità. Poi siamo andati al maneggio di Peppe e abbiamo pranzato tutti insieme e successivamente abbiamo fatto l„esibizione sul cavallo dove c‟era il pubblico che ci guardava. Tutti sono rimasti contenti. Questa sensazione che ho provato di salire a cavallo, è stata una esperienza bellissima. Salvatore M. La giornata del 24 maggio è stata bella perchè mi sono esibito sul cavallo e dei signori mi hanno fatto le congratulazioni. E‟ stato bello pure perché c‟erano tante cose buone da mangiare e tanta gente. E‟ stata una bella giornata. Poi qualche giorno dopo abbiamo visto le foto che ci hanno fatto durante la manifestazione insieme ai cavalli e sembravamo tutti dei cow boy. Ieri è stata una giornata particolarmente felice perché siamo andati al maneggio. Io non sono potuto salire sul cavallo perché ho problemi di schiena anche se mi sarebbe piaciuto. Prima c‟è stata una conferenza sul cavallo al Castello Grifeo dove ha parlato una professoressa di Bologna che era un‟esperta e che ci ha spiegato che l‟uomo è più sicuro vicino al cavallo. Poi c‟è stato l‟intervento del presidente del maneggio Peppe Ragolia e poi ha parlato il mio compagno della comunità Pasquale Vasile. Dopo siamo andati al maneggio dove c‟è stata l‟esibizione a cavallo di alcuni ospiti della comunità tra i quali Pasquale, Rosalia e Peppe. E‟ stata una bella giornata spensierata, ci siamo divertiti anche perché hanno partecipato pure altri ospiti di altre comunità. Fabio M. Durante la settimana la cosa che mi ha colpito di più e stata la manifestazione che c‟è stata ieri al maneggio Ragolia perché abbiamo fatto un pranzo all‟‟aperto e poi c‟è stata l‟esibizione a cavallo di alcuni ospiti della salus. Lì dopo 8 mesi ho avuto pure il piacere di rincontrare un mio vecchio amico conosciuto in un‟altra comunità. È stato veramente bello perché ci siamo riuniti tutti insieme ad altre comunità. Andare sul cavallo è stata una bella esperienza perché fa bene, tonifica i muscoli e devi saper stare in equilibrio. Tutte cose che abbiamo imparato durante il percorso che abbiamo fatto quest‟anno al maneggio Ragolia. 2 P AGINA DAL LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA “Io Libro” L‟attività di scrittura creativa, si occupa di utilizzare il metodo della scrittura per facilitare l‟espressione del proprio se, basandosi prevalentemente sullo strumento “Gruppo”, che veicola dinamiche di confronto e rispecchiamento, migliorando la qualità delle relazioni, obiettivo base della riabilitazione di chi tende, a causa del disagio interiore, ad isolarsi dagli altri e a rifugiarsi nel proprio dolore. Il metodo della Scrittura creativa, favorisce infatti attraverso incipit facilitanti, la capacità di esprimersi “in silenzio”, buttando di getto le Voci di: parole su un foglio bianco, che si può anche scegliere di non condividere con gli altri. “Dalla mia esperienza nell‟avere partecipato per tanti anni al laboratorio nella qualità di animatrice, questo è uno dei mezzi che ci consente di estrapolare alcuni aspetti del vissuto, delle emozioni e delle sensazioni dei nostri ospiti. Loro attraverso la scrittura spesso mettono a nudo la loro interiorità e il loro modo di essere”. Paola D. “ Se io fossi un libro, sarei un libro di fiabe……” Rosa C. Rosa C. Se io fossi un libro, sarei un libro di fiabe; molte copie sarebbero sparse sui pavimenti coperti di tappeti o sui lettini delle stanze dei bambini. Sarei toccato e sfogliato molte volte al giorno. Salvatore M. Se io fossi un libro, racconterei del mio lavoro che è quello del carrozziere. Arriva una macchina tutta brutta ed io poi la faccio diventare bella provando così una grande felicità. Maurizio G. Se io fossi un libro, sarei un romanzo o un racconto. Sarei impolverato vecchio decrepito e riposto sull‟ultimo scaffale di una biblioteca. Sarei un libro dell‟ottocento con la copertina in cartone che potrebbero leggere sia i ragazzi che gli adulti. Fabio M. Se io fossi un libro, sarei un libro di avventura nel quale racconterei tante belle storie. Pasquale V. Se io fossi un libro, sarei un romanzo e sarei dimenticato su di un mobile. Sarei tutto impolverato perché nessuno mi viene a leggere. Starei nella solitudine oscurato dalle tenebre, con le ragnatele che mi circondano da troppi anni. 3 P AGINA 4 Dalla partecipazione……………………. a GIOCHI SENZA PENSIERI Come abbiamo accennato nella presentazione, alcuni dei nostri ospiti da due anni partecipano ad una manifestazione chiamata Giochi senza Pensieri. Questa manifestazione coinvolge diver s e r ea ltà “psichiatriche” della Sicilia in un progetto unico di riabilitazione, intesa primariamente come terapia risocializzante del paziente con disagio psichico e tesa al potenziamento della stima di se, delle capacità progettuali di ogni partecipante attraverso lo strumento del “Gruppo Allargato” e l‟utilizzo di contesti ludici. La nostra squadra ha presenziato ai Giochi senza Pensiero con il nome “Gli Atipici”. Questo nome, se da un lato rappresenta in senso ironico l‟atipicità che contraddistingue in genere il modo di essere del paziente psichiatrico, che va dall‟andatura al modo di esprimersi e alla logica spesso bizzarra del pensiero, dall‟altro ci è stato ispirato dal nome di alcuni farmaci antipsicotici definiti appunto “atipici”, che contrastano i così detti “sintomi negativi” della malattia permettendo al paziente di utilizzare al meglio la propria energia. Come si svolge la manifestazione L‟intera manifestazione, organizzata per tappe che prevedono gare (a mo di Giochi senza Frontiere) fra le diverse squadre, è stata attraversata per tutta la durata da un clima ludico e poco competitivo, pazienti ed operatori delle diverse Comunità e realtà associative locali hanno avuto modo di confrontarsi. Il vero spirito della manifestazione è infatti nelle parole “senza pensieri”, gli strumenti espressivi utilizzati hanno poco di pensato e parlato, sono fatti di sguardi, abbracci, entusiasmo e condivisione. Sia per noi operatori che per i nostri ospiti, inoltre, incontrarsi per più giorni in uno spazio diverso da quello che può essere la comunità ha significato conoscersi attraverso aspetti non legati al “ruolo” di operatore o alla “condizione” di paziente e ciò è stato occasione di riflessione condivisa su quanto spesso essi a volte condizionino la relazione operatorepaziente. L‟evento che l‟anno scorso era stato organizzato dalla C.T.A Sant‟Antonio e dalla Cooperativa Insieme rispettivamente di Piazza Armerina e di Calta- girone, quest‟anno invece è stato organizzato nella Città di Noto dalla C.T.A. Villa della Zagara” e si è svolta nella stessa località. P AGINA Dall’esperienza vissuta dai nostri ospiti (Ricordando Giochi senza Pensieri) Salvatore M. Pasquale V. Martedì 12 giugno, con la dottoressa Liuzza Mariella, la dottoressa Francesca Galuffo, Andrea Caradonna, Mariella Accardi, e i miei compagni Francesco, Salvatore, Giovanni, Fabio ed io Pasquale abbiamo organizzato una gita a Noto chiamata “Giochi senza Pensieri”. Scusate, mi sono dimenticato che con noi che ci faceva l‟autista c‟era anche l‟infermiere Pietro Montalbano. Arrivati a Noto siamo andati subito alla Villa comunale e abbiamo partecipato ad un gioco che si chiamava “la Sicilia per Terra”. Noi abbiamo montato la Stella di Gibellina, ed altri alcuni monumenti che rappresentavano le loro città. Poi alla fine della gara ce ne siamo andati in albergo. L‟indomani abbiamo partecipato alla prova del cuoco che si è svolta nella piscina dell‟albergo. Il terzo giorno abbiamo fatto dei giochi in spiaggia e abbiamo vinto una medaglia. L‟indomani sera siamo andati a vedere uno spettacolo comunico in piazza e ci siamo divertiti molto. Mi ero dimenticato che un pomeriggio siamo andati alla villa comunale, dove con del sale colorato abbiamo realizzato un disegno per terra, abbiamo colorato il simbolo della nostra squadra con la scritta“Atipici” bianco e blu. Il ritorno dal viaggio è stato come un‟avventura. E‟ stata un‟esperienza bellissima, mi sono divertito tanto e lo rifarei di nuovo, anche se per me questa è stata la seconda volta, infatti l‟anno scorso siamo andati a Caltagirone. L‟esperienza che abbiamo fatto a Noto per i “Giochi senza Pensiero” è stata una esperienza bellissima. Siamo partiti la mattina del 12 giugno da Gibellina verso le 11.30 e siamo arrivati a destinazione verso le 17.30 del pomeriggio. Arrivati a Noto ci siamo subito recati alla villa comunale dove abbiamo partecipato ad un gioco e abbiamo costruito la Stella di Gibellina. Appena è finito il gioco ci siamo recati all‟hotel President dove ci hanno assegnato la nostra stanza. Nella stanza con me c‟erano Pasquale e Fabio. Poi abbiamo fatto una cena molto buona e poi io subito a dormire. La mattina mi sono svegliato alle sei e con il permesso dei dottori sono andato alla spiaggia dove ho scritto una lettera a mio fratello. Poi sono andato in riva al mare e mi sono bagnato i piedi. Durante questa giornata c‟è stata la prova del cuoco che si è svolta all‟interno dell‟albergo in piscina. Con l‟infermiere Pietro abbiamo fatto delle coccinelle fatte di pomodori, olive nere, prezzemolo e pan carrè . Alla fine dell‟esibizione siamo andati al mare ma io non ho fatto il bagno perché l‟acqua era fredda. L‟ho fatto poi in piscina perché l‟acqua era più calda. Dopo il pranzo che è stato molto buono, siamo andati a riposare e nel pomeriggio abbiamo partecipato ad un altro gioco. Si trattava di comporre delle figure a terra con il sale colorato. Non abbiamo vinto nessun premio ne nella prova del cuoco ne facendo le figure con il sale colorato. Poi però l‟indomani abbiamo partecipato ad alcuni giochi in spiaggia e abbiamo vinto una medaglia. Nel pomeriggio della stessa giornata siccome eravamo liberi io sono andato in spiaggia. La sera invece siamo andati tutti insieme a vedere uno spettacolo in piazza. Il venerdì mattina siamo ripartiti per Gibellina e abbiamo fatto tutta la costa in macchina. E‟ stata un‟esperienza bellissima come mi aveva già detto il mio compagno Pasquale che c‟era già stato l‟anno scorso. Mi sono divertito davvero tanto. Fabio M. Il 12 giugno ai Giochi senza Pensieri è stata una bella esperienza. Siamo partiti a mezzogiorno da Gibellina, è stato un bel viaggio nel quale abbiamo fatto alcune soste e siamo arrivati a Noto alle 17.30. Subito siamo andati in piazza a presentare un lavoro fatto da noi, ossia la Stella di Gibellina in miniatura che abbiamo montato la stesso anche se poi non abbiamo vinto nessun premio. Poi siamo andati in albergo a cenare. L‟indomani siamo andati nella piscina dell‟albergo dove c‟è stata la prova del cuoco e noi del gruppo degli Atipici abbiamo presentato le “coccinelle” fatte con il pan carrè, il pomodorino e pezzettini di olive. Sembravano davvero delle coccinelle ma purtroppo non abbiamo vinto neanche questa volta. Il giovedì siamo andati in spiaggia dove ci sono state delle attività sportive alle quali io ho partecipato. In queste gare abbiamo vinto una medaglia. Nel pomeriggio siamo andati in piazza e abbiamo partecipato ad un‟altra gara. Questa consisteva nello scrivere per terra il nome della nostra comunità e del nostro gruppo. Dopo la gara siamo ritornati in albergo a cenere e poi la sera siamo andati al centro storico di Noto per vedere uno spettacolo. L‟indomani mattina poi siamo ripartiti per ritornare a Gibellina. Mi sono abbastanza divertito. “Il ritorno dal viaggio è stato come un’avventura.” Pasquale V. 5 P AGINA RUBRICA SCIENTIFICA IL MIO RAPPORTO CON LA TECNOLOGIA…………... Pasquale V. Da circa quarant‟anni c‟è stata una evoluzione della tecnologia. Si sono inventate le macchine agricole, gli elettrodomestici, i computer, e i telefonini. La medicina ha scoperto nuove malattie, la Nasa ha scoperto nuovi satelliti e vuole scoprire altri pianeti e sono andati anche sulla luna. Nell‟ultimo periodo hanno inventato anche gli orologi che misurano il tempo, i pannelli solari e infine il digitale terrestre che serve per vedere nuovi canali tv. Il mio pensiero è che, la tecnologia avanzata è una cosa buona perché l‟uomo deve evolversi e non può restare indietro anche se la vita costa troppo cara. Il mio rapporto con la tecnologia è molto difficile perché oggi per poter usare un computer bisogna andare a scuola e perché non riesco a concentrarmi bene per usare questi apparecchi. Il mio pensiero è che piano, piano imparando ad usare il computer poi riuscirò anche ad usare tutti gli apparecchi perché il computer è alla base di tutto. Salvatore M. Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto tanti progressi. Il mio rapporto con la tecnologia quindi è buono perché hanno inventato i telefonini, il navigatore satellitare e il digitale terrestre, tutte cose che ci consentono di avere tante comodità che prima non avevamo. Rosalia S. 6 P AGINA Il mio rapporto con la tecnologia è ottimo, negli ultimi venti anni infatti ci sono stati molti progressi che ci hanno dato molte comodità che ci hanno permesso di migliorare le nostre abitudini e le nostre esigenze. I progressi più importanti sono stati effettuati sui telefonini e sui computer perché ti puoi collegare con internet. Di ultima invenzione invece è oggi il digitale terrestre che ti consente di vedere tanti canali tv. Fabio M. Oggi ci sono i computer e, nei computer c‟è internet e quindi puoi collegarti con utenti di altri paesi di tutto il mondo. Si possono scaricare tante cose come ad esempio i cartoni animati, documentari e film. Poi c‟è anche facebook tramite il quale puoi parlare con tante persone. Di recente hanno inventato anche il navigatore satellitare che si usa sulle auto e il digitale terrestre. Il mio rapporto con la tecnologia è buono perché quando andrò a casa mi metterò a lavorare al computer. Di contro alla tecnologia però c‟è l‟inquinamento atmosferico. Maurizio G. 7 P AGINA DAL LIBRO DEI RICORDI “IO E MIA MADRE” Pasquale V. Giuseppe P. I ricordi che ho di mia madre ce li ho da quando ero piccolino. Ad esempio di quando mi comprò il cestino del mangiare per andare all‟asilo. Poi quando ho iniziato ad andare a scuola mi comprò il grembiule e mi dava dei soldini per comprarmi i colori e il panino. Ma uno dei ricordi più belli è di quando alle scuole medie mi ha comprato il completino per la squadra di calcio perché dovevamo giocare con la squadra avversaria. Poi sono stato felice anche quando lei ha partorito due gemelli. Anche oggi ho dei bei ricordi con mia madre perché è sempre disponibile e spesso mi da dei soldi per comprarmi qualcosa. In assoluto però per me il ricordo più bello è di quando mi ha regalato la macchina nuova. Spero sempre che mia mamma abbia tanta salute e che sia contenta di me perché io alla salus mi stò curando. Mia madre, mi faceva sempre contento, mi ricordo che mi comprava i vestiti e molte altre cose. Stavamo sempre vicini , lei mi coccolava come un bambino e mi aiutava a fare i compiti. Delle volte quando la facevo arrabbiare e mi dava botte poi dopo un‟ora facevamo pace,e io le chiedevo scusa. A mia madre volevo bene più di mio padre. Quando ero piccolo mi lavava nella “bagnina”, alla mattina mi faceva il latte, poi pranzavamo e mi aiutava a fare i compiti. Fabio M. Salvatore M. Io con mia madre ho dei bei ricordi, e lei mi è stata sempre molto vicina. Uno dei ricordi che ho di lei è di quando avevo 16 anni. All‟epoca mio padre mi aveva comprato una vespetta nuova alla quale poi io dovevo fare una riparazione al motore ma io non avevo i soldi. Allora mia madre mi ha fatto contento e mi ha dato lei i soldi per ripararla. Questo è un ricordo che mi porterò sempre nel cuore perché all‟epoca sono stato tanto felice. Un altro ricordo molto intenso di ma madre è di quando sono stato ricoverato in Germania in ospedale psichiatrico. Lei veniva a trovarmi insieme a mio padre e mio fratello tutte le settimane pur essendo giù in Sicilia. Mi portava tante cose buone da mangiare e mi stava sempre molto vicina. Io le voglio tanto bene così come lei ne vuole a me. Per me è stata sempre una buona mamma e lo è anche adesso. Uno dei ricordi più frequenti con mia madre, è quello di quando ero molto piccolo e mi portava insieme a tutta la famiglia, a volte anche con i miei nonni a fare delle scompagnate nei boschetti di Piazza Armerina, mi ricordo che partivamo presto la mattina e andavamo a raccogliere i rami secchi e gli aghi di pino per fare il fuoco. Verso mezzogiorno mangiavamo la pasta a forno, arrostivamo la carne, poi con i miei cugini andavamo al parco giochi, giocavamo pure a pallone e il pomeriggio visitavamo e reperti archeologici. Una cosa che mi ha colpito molto è che ricordo che nel pomeriggio arrivava sempre un temporale, si scatenava il diluvio universale e ci toccava entrare sempre in macchina per poi ripartire e tornare a casa. Comunque erano delle belle esperienze. Maurizio G. Rosa C. Io ero molto legata a mia madre. Da bambina ricordo, andavamo assieme a casa di mia nonna. Durante il periodo estivo invece, prendevamo l‟autobus e ci recavamo in campagna. Da grande mi dava molti consigli, mi insegnava a comportarmi bene e non fidarmi subito delle persone che incontravo. Era severa ed autoritaria ma nello stesso tempo comprensiva. Quando ero piccolo facevo prendere preoccupazioni a mia madre perché mi fumavo le sigarette e lei non voleva. Andavo male a scuola e litigavo con i miei compagni. Mia madre era buona, mi preparava la torta, mi faceva tante coccole, mi faceva andare in chiesa, mi faceva andare a scuola, mi preparava la pizza e le arancine. Poi nel 2009 è morta. Io le volevo tanto bene. 8 P AGINA Angolo del Divertimento di Pasquale Un impiegato di banca la mattina si alza per andare al lavoro. Si fa lo shampoo, e avendo solo tre capelli sulla testa, sciacqua e asciuga col phon, indeciso come pettinarseli, dice: mi faccio la riga al centro, su un lato o indietro? Mentre si pettina si stacca un capello e ne restano due. La mattina seguente fa lo stesso, pettinandosi, si stacca un altro capello e ne resta solo uno. La mattina successiva guardandosi allo specchio con un solo capello diritto sulla testa dice: vaffanculo, stamattina esco con i capelli “scunzati.” Un gruppo di amici con le “vespette”si organizzano per andare al mare. Li ferma la polizia, uno gli dice, mi faccia vedere il libretto. non ce l‟ho Il freno Non funziona La luce Non funziona Il poliziotto dice al ragazzo: “come la dobbiamo mettere ”? Il ragazzo risponde: “l‟appoggi al muro perché non ha nemmeno il cavalletto.” (in dialetto) Un sicilianu era scarsu e va n‟ta Merica a fari sordi pi maritarisi. Torna in Sicilia e va trovari a so patri n‟campagna. Dici: “Papà, how are you?” U patri rispunti: “ o avari tu, o avaru eu, li pecuri s‟annu a nesciri.” La maestra dice a Pierino: “ah se fossi io tua madre!!” Pierino: “ah come sarebbe contento mio padre………” 9 P AGINA Due compari s‟incontrano dopo tanto tempo, uno ha una gamba, uno è balbuziente. - Il balbuziente chiede: “come stai” - “ Bene” risponde l‟amico e tu? - “ Bene anch‟io” -“ Ma so che ti sei sposato e che hai un figlio, come si chiama?” -“ Lu…….. Lu…… lu……… -“ Luca?” fa l‟amico con una gamba. -” No, lu iccavi picchi era peggio di mia!!!!” Un sicilano che vive in famiglia mangia sempre “cucuzza”, cucuzza va e cocuzza veni”. Allora stanco se ne va in America, arriva in un ristorante e ordina il MENU‟. Non sapendo leggere indica col dito una portata. Il cameriere porta un insalatina con il coperchio. Alza il coperchio e trova “cucuzza”, la guarda e fa: hai fatto tanto, hai cambiato nome ma mi hai trovato fino a qui.!!!! *Incidente stradale* Un uomo e una donna si scontrano in un incidente automobilistico. Le due auto sono distrutte, anche se nessuno dei due e' ferito. Riescono a strisciare fuori dalle macchine sfasciate e la donna dice all'uomo: 'Non riesco a crederci: tu sei un uomo ... io una donna. E ora guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppure noi siamo illesi. Questo e' un segno: il destino ha voluto che ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo insieme in pace per il resto dei nostri giorni.' E lui: 'Sono d'accordo: deve essere un segno del cielo!' La donna prosegue: 'E guarda quest'altro miracolo ... La mia macchina e' demolita ma la bottiglia di vino che avevo dentro non si e' rotta. Di certo il destino voleva che noi bevessimo questo vino per celebrare il nostro fortunato incontro...' La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve praticamente metà e la passa a lei... ma la donna richiude la bottiglia senza berne neppure una goccia. L'uomo le chiede: 'Tu non bevi?' E gli risponde: 'No ... io aspetto che arrivi la polizia stradale.......' 10 P AGINA La moglie obbediente C‟era un uomo che aveva lavorato tutta la vita, aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli era un vero „avaro.‟ Poco prima di morire, disse alla moglie.... „quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei soldi e li metta nella bara con me. Me li voglio portare con me nell‟aldilà.‟ E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie, che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui. Beh, poi morì. Al funerale, era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero, Seduta affianco alla sua migliore amica. Quando fu finita la cerimonia, e si preparavano a chiudere la bara, la moglie disse,„Aspettate un momento!‟ Aveva una piccola scatola di metallo; si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa. Chiusero la bara e la portarono via. E quindi la sua amica le disse, ‟Ragazza, sapevo che non eri così tonta da mettere tutto quel denaro la dentro con tuo marito.‟ La mogie fedele rispose,"Senti, io sono una persona credente; non posso tornare sulle mie parole. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.‟ Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!? ‟Certo che l‟ho fatto, disse la moglie. L‟ho preso tutto, l‟ho messo sul mio conto,e gli ho fatto un assegno....... Se riesce a incassarlo se li può spendere tutti.‟ Salmo 129 Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate. All‟improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca. Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129? Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse. Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete: Padre, si ricorda il salmo 129? Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa. Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell‟insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129. „Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria…‟ 11 P AGINA 12 AFORISMI Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. ( Charlie Chaplin) Nel Prossimo numero…………... Le nostre escursioni…………… Rubrica: L‟Arte. A cura di Carmelo Morreale. Dal Libro dei ricordi: Io e mio padre. L‟angolo del divertimento. Materiale prodotto e raccolto da: Gli ospiti della CTA Animatrice Paola Drago Pedagogista Dott.ssa Francesca Galuffo Psicologa Dott.ssa Maria Liuzza. Redazione a cura di Andrea Caradonna.