CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di CODOGNO Ovest PROGRAMMA 2014 Sede di GUARDAMIGLIO – Filiale di CODOGNO Crescere in montagna con l'Alpinismo Giovanile La montagna è l’ambiente ideale per imparare, divertirsi, fare attività fisica, stare con gli amici. Vivere la montagna in modo gioioso e soprattutto in sicurezza è la proposta dell'Alpinismo Giovanile del C.A.I. di Piacenza. Esso si prefigge come scopo l’aiutare il giovane nella propria crescita umana, proponendogli l’ambiente montano per vivere con gioia esperienze di formazione. L’attività è rivolta a tutti i ragazzi tra gli 8 e i 17 anni. I genitori, in alcune gite, saranno graditi ospiti e potranno partecipare alle attività della giornata. Chi sono gli Accompagnatori? Sono soci del CAI motivati ed esperti (frequentano corsi di formazione e aggiornamento specifici per l’attività di Alpinismo Giovanile) che, volontariamente e gratuitamente, dedicano molto del loro tempo ad aiutare i ragazzi a crescere in un ambiente naturale, valorizzandone le potenzialità. Il Metodo Educativo adottato dagli Accompagnatori prevede il coinvolgimento in attività divertenti, secondo la regola dell’imparare facendo, che favoriscano la crescita dell’autostima, della motivazione e dell’autonomia. L’entusiasmo, la collaborazione e la condivisione di nuove esperienze diventano lo stimolo alla socializzazione tra i ragazzi. Cosa propone l’Alpinismo Giovanile? Ogni anno la scuola di Alpinismo Giovanile “I Ghiri” di Piacenza organizza una serie di escursioni per affrontare i diversi aspetti della vita in montagna attraverso la conoscenza dell’ambiente e dei modi per frequentarla in sicurezza: escursioni su sentieri estivi e innevati, vie ferrate, arrampicata, esplorazione di gallerie e trincee della Grande Guerra, scoperta delle incisioni rupestri, e altro ancora… Quest’anno l’attività è suddivisa in tre temi: Programma neve: da gennaio a marzo 2014 scopriremo l’ambiente innevato, con ciaspole e sci da escursionismo. Le mete saranno: Appennino Piacentino (GAEP), Bondone, Alpe Maniva/Folgaria. Gite escursionistiche: in aprile e maggio, gite ala mare (Cinque Terre) e al Lago d’Iseo, per apprezzare i primi caldi della primavera che arriva. Soggiorni in rifugio: due soggiorni di 3-4 giorni ciascuno, per scoprire la vita di montagna e di gruppo. Vivremo immersi nella natura, cammineremo e arrampicheremo insieme. Saremo ospiti del rifugio Lecco (Piani di BobbioValsassina) e del rifugio Città di Lissone (Val Adamé). Attività differenziate per le diverse fasce d’età e un rapporto numerico di 3-4 allievi per ogni istruttore, consentono la massima attenzione agli aspetti formativi e alla sicurezza. Ragazzi, quando passeggiando nel fondovalle vedrete le cime che vi sovrastano, e penserete a come sarebbe bello salirle arrampicandovi, o percorrere il sentiero che conduce alla cima, o più semplicemente conoscere tutto ciò che vi è intorno… ricordate che esistono persone all’interno di una scuola di alpinismo giovanile che possono insegnarvi tutto ciò. Per maggiori informazioni e per conoscerci, vi aspettiamo il 4 dicembre 2013, ore 21 in sede CAI Piacenza - Piazzale della Cavallerizza, Stradone Farnese, 39. Proietteremo le foto dell’attività fatta quest’anno con i ragazzi, e saremo a disposizione di ragazzi e genitori per spiegare il programma 2014. Ci trovate anche su: www.caipiacenza.it – email: [email protected] – Facebook: I GHIRI - Scuola di Alpinismo Giovanile - CAI Piacenza La Sezione del C.A.I. di Codogno è aperta il Martedì ed il Venerdì (esclusi festivi) dalle ore 21.00 alle ore 23.00 in Via Cesare Battisti, 1 26845 Codogno ( Lodi ) web: www.caicodogno.it – email: [email protected] Co nsi gli o D iretti vo e Cariche Sociali d el trienn io 201 1-2 01 4 Vischio Giovanni Giroli Luigi Braghieri Carlo Cavallanti Paolo Cominetti Giuliano Pagliai Arnaldo Bacilieri Rosalba Anelli Giuseppina Castruccio Barbara Anelli Carlo Marcotti Mariano Presidente Vice-Presidente Tesoriere Segretario Consigliere Consigliere Consigliere Revisore dei Conti, Coordinatore Revisore dei Conti Revisore dei Conti Past- President Commissione escursionismo/alpinismo Cominetti Giuliano Coordinatore attività Ambrosi Mauro, Anelli Carlo, Botti Celeste, Lenta Luisa, Pagliai Arnaldo, Vignola Giuditta Venerdì 11 aprile 2014 Assemblea Generale dei Soci e rinnovo cariche sociali 2014 – 2017. Le candidature sono aperte a tutti i soci. Vi aspettiamo numerosi. Cari amici, eccomi per la terza volta a tracciare il consuntivo dell’anno appena trascorso; mi ritrovo con tanta gioia insieme a voi che mi accompagnerete ancora per un anno in questo mio primo mandato di Presidente della nostra Sezione, anzi ancora per pochi mesi... ci incontreremo infatti tutti all’ Assemblea dei Soci il prossimo Aprile 2014, per raccontarci di questi tre anni trascorsi e per rinnovare il Consiglio Direttivo della sezione... vi invito a partecipare numerosi alla prossima assemblea. E’ stato un triennio molto intenso, in cui ritengo di aver partecipato attentamente alle diverse vicende della vita sezionale, con lo spirito sempre pronto a cogliere gli stimoli rivolti a far crescere le opportunità per la Sezione, la collaborazione con l’amministrazione locale e le associazioni a noi vicine. Il programma del 2013 e’ stato intenso e pieno di soddisfazioni: l’iniziativa del 150esimo anniversario del Club Alpino Italiano, che ci ha visti protagonisti con tante attività, si e’ dimostrata vincente e ci ha dato visibilità e successo. Desidero ringraziare i nostri efficientissimi: Vice Presidente, Tesoriere, Segretario, ed il caro Past President, tutti i componenti del Consiglio Direttivo, i Responsabili delle attività sezionali, i Revisori dei Conti e tutti gli altri collaboratori e soci che hanno reso possibile la conduzione della Sezione in questi tre anni con innegabile spirito volontario. Sono consapevole che qualche mancanza ci può essere stata, ma posso assicurarvi che non è stata voluta. Ho la ferma convinzione che dobbiamo aprire le porte ogni qualvolta i nostri Soci, con spirito costruttivo, ci propongono di fare di più e magari di fare meglio, sempre rispettando i valori fondanti del sodalizio. Non dobbiamo avere timore del nuovo. E’ una esortazione ad accogliere favorevolmente le iniziative che vengono proposte per la prima volta, magari a titolo sperimentale, tanto più quando sono i giovani a proporle, con i loro strumenti sempre all’avanguardia. I Soci con maggiore esperienza diretta nella vita associativa li orienteranno, è ovvio, quando lo si riterrà necessario. Non vi nascondo che la preoccupazione maggiore in questo periodo, considerando la notevole attività che svolgeremo in ambiente alpino, rimane quella della formazione e della preparazione dei nostri Capigita (Coordinatori di Escursione). Ciò anche in considerazione della consapevolezza di non poter mai, nella pratica, azzerare completamente i rischi connessi alla frequentazione della montagna. Nei tre anni trascorsi credo di aver investito molto, con l’aiuto di Paolo, il nostro Segretario, che da anni collabora come Istruttore Regionale con la Scuola di Alpinismo B.Dodi della Sezione CAI di Piacenza, nella promozione e nell’organizzazione di attività rivolte alla prevenzione del rischio ed alla preparazione delle nostre escursioni; abbiamo il nostro socio Giuliano che diventera’ nel corso del 2014 Accompagnatore Sezionale di Escursionismo e vorrei tanto lo seguissero nei prossimi anni altre persone; la sezione ha investito ed investira’ nella loro formazione. La commissione alpinistica, della quale proprio Giuliano e’ responsabile, ha creato questo programma 2014: escursioni estive ed invernali, salite alpinistiche di più giorni, vie ferrate e molto altro ma sempre con grande attenzione alle difficolta’, in modo che tutti possano comunque godere delle nostre iniziative. Da anni infatti prevediamo, all’interno della stessa gita, percorsi differenziati sulla base delle capacita’: non posso che essere contento di tutto questo e ringraziare per l’impegno coloro che hanno contribuito e che accompagneranno poi i partecipanti nelle escursioni. In questa pubblicazione abbiamo illustrato a grandi linee le attività che proponiamo per la prossima stagione; di volta in volta verranno approntate schede informative dettagliate che potrete ritirare presso la nostra sede. Sicuramente troverete quello che cercate; inoltre il nostro sito www.caicodogno.it sarà certamente un valido aiuto per le vostre ricerche e fonte di informazioni sulle nostre attività. Vi saluto con l’augurio di una “Buona Montagna” a tutti, certo di potervi incontrare presto sulle vette dei monti e desideroso della preziosa collaborazione di tutti voi. Un alpinistico abbraccio, per il Consiglio Direttivo Giovanni Vischio, Presidente Regolamento Gite Sociali Le gite sociali sono aperte a soci e non soci, con precedenza ai soci CAI della sezione di Codogno e, in seconda battuta, ai soci di altre sezioni. I minori di anni 18 possono partecipare se autorizzati da entrambi i genitori e accompagnati da uno di essi o da una persona di fiducia da essi delegata. E’ responsabilità del partecipante informarsi sulle caratteristiche e difficoltà della gita, valutando la propria idoneità e dotandosi dell'attrezzatura adeguata. I Coordinatori di Gita (CdG o Coordinatori) sono soci che operano - a titolo gratuito - per la buona riuscita della gita con tutti i partecipanti nelle migliori condizioni di sicurezza. Ogni gita prevede almeno due Coordinatori. Essi redigono il programma della gita, specificandone impegno fisico, difficoltà ed equipaggiamento necessario, e lo rendono pubblico presso la sede. Possono non ammettere alla gita i partecipanti non adeguatamente attrezzati o persone ritenute non idonee ad affrontare il percorso. Possono variare il percorso e la meta durante la gita ed anche annullarla, per ragioni di sicurezza, tecniche (maltempo, difficoltà impreviste, condizioni dei partecipanti) o logistiche. Possono inoltre prendere i provvedimenti che ritengono opportuni per il miglior esito della gita. Le decisioni dei Coordinatori sono inappellabili. Nel corso dell'escursione i partecipanti devono seguire le direttive dei Coordinatori e comunque tenere presente le seguenti regole comportamentali: tenere un comportamento corretto e di obbedienza nei confronti dei Coordinatori, rimanere uniti alla comitiva evitando “fughe” o ritardi, non seguire percorsi diversi senza autorizzazione o avviso, non creare situazioni difficili o pericolose per l'incolumità propria ed altrui, non lasciare rifiuti di alcun genere lungo il percorso o sui luoghi di sosta. Chi non rispetta le indicazioni dei CdG prendendo iniziative autonome è considerato escluso dalla gita sollevando i CdG da ogni responsabilità. La Commissione Escursionistica - alpinistica della Sezione si riserva di variare il programma per particolari esigenze organizzative o ambientali ed ha la facoltà di annullare la gita in caso di mancato raggiungimento di un minimo di partecipanti. Iscrizione e Quota di Partecipazione Sono valide le iscrizioni solo se accompagnate da relativa quota (gite di un solo giorno) o da caparra (gite di più giorni) secondo quanto deciso dalla Sezione; solo e soltanto in questo modo, il socio o il non-socio, conferma la propria adesione e partecipazione. Per le gite di un solo giorno, salvo differente comunicazione, le iscrizioni si aprono normalmente 2-3 settimane prima della gita e si chiudono entro e non oltre il Venerdì precedente alla gita; esse prevedono il versamento della quota completa. Per le gite di più giorni, salvo differente comunicazione, le iscrizioni si aprono normalmente all’inizio del mese di Giugno e si chiudono entro il Martedì precedente alla gita; esse prevedono il versamento obbligatorio della caparra. In caso di rinuncia alla partecipazione, la quota già versata non verrà restituita. E’ prevista la restituzione completa solo se l’interessato provvede alla propria sostituzione. Per i non soci è previsto il pagamento di una quota assicurativa per il soccorso alpino. A tale scopo essi dovranno comunicare ai CdG la loro condizione al momento dell’iscrizione. N.b. per validare l’assicurazione è necessario attivarla almeno 4 giorni prima dell’effettuazione della gita stessa. Onde avvalersi delle agevolazioni del CAI i soci partecipanti dovranno essere provvisti durante l'escursione della relativa tessera, in regola con il tesseramento dell'anno in corso. Con l’iscrizione i partecipanti accettano le norme del regolamento gite, esonerando la Sezione da ogni responsabilità. QUOTE ASSOCIATIVE 2014 E' consigliato il RINNOVO ENTRO il 28 Marzo 2014, per non perdere la continuità delle coperture assicurative. Socio Ordinario € 42,00 - Socio Famigliare € 22,00 Socio Giovane (nati dal 1997 compreso in avanti € 16,00 Per i NUOVI SOCI, il costo aggiuntivo della TESSERA è di € 5,00 Il rinnovo del famigliare deve avvenire contestualmente al socio ordinario, oppure presentando la tessera dello stesso. I nostri Soci hanno diritto: - ad usufruire dei rifugi del CLUB ALPINO ITALIANO a condizioni preferenziali rispetto ai non soci; - ad usufruire dei rifugi delle associazioni alpinistiche, italiane ed estere, con le quali è stabilito trattamento di reciprocità con il nostro sodalizio; - ad usufruire di materiale tecnico, bibliografico e geografico degli organi centrali, delle sezioni e delle sottosezioni, a norma dei rispettivi regolamenti; - d’essere ammessi alle scuole e ai corsi istituiti dagli organi centrali, delle sezioni e delle sottosezioni, a tutte le manifestazioni didattiche e tecnico-culturali organizzate da suddetti organismi, sempre a norma dei rispettivi regolamenti; - ad usufruire delle polizze assicurative. I Soci in regola con l’iscrizione avranno la copertura assicurativa fino al 31 marzo dell’anno seguente; - ad avere libero ingresso nelle sedi delle sezioni e delle sottosezioni, ed a partecipare a tutte le manifestazioni da esse organizzate, a norma dei rispettivi regolamenti; - tutti i soci ordinari riceveranno le pubblicazioni del Club Alpino Italiano: "Montagna 360". I Soci in regola con l’iscrizione riceveranno le pubblicazioni sociali spettanti fino al 31 marzo dell’anno seguente. COPERTURE ASSICURATIVE Per i Soci: L’iscrizione al CAI attiva automaticamente le coperture assicurative relative a: - Infortuni Soci: assicura i Soci nell’attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e rimborso spese di cura). E' valida ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. Viene attivata direttamente con l’iscrizione al CAI. - Infortuni Titolati CAI in attività personale: assicura tutti i titolati CAI per infortuni (morte, invalidità permanente, rimborso spese di cura e diaria giornaliera da ricovero). - Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale. Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale. - Responsabilità civile: assicura il Club Alpino Italiano, le Sezioni e i partecipanti ad attività sezionali, i Raggruppamenti Regionali, gli Organi Tecnici Centrali e Territoriali. E' valida ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. Mantiene indenni gli assicurati da quanto siano tenuti a pagare a titolo di risarcimento per danni involontariamente causati a terzi e per danneggiamenti a cose e/o animali. Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale. - Tutela legale: assicura le Sezioni e i loro Presidenti, i componenti dei Consigli Direttivi ed i Soci iscritti. Per i non Soci: E’ possibile attivare, a richiesta presso le sezioni ed ESCLUSIVAMENTE per attività organizzata, le seguenti coperture assicurative: - Infortuni: assicura i non Soci nell’attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e rimborso spese di cura). - Soccorso alpino: prevede il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta . SCALA delle difficoltà’ ALPINISTICHE: L'UIAA utilizza anche una scala che valuta le difficoltà d'insieme di una via. Questa scala fu proposta nel 1936 da Lucien Devies, e prevede sette gradi indicati ciascuno con una o due lettere. Per la valutazione vengono considerate non solo le difficoltà tecniche, ma anche le difficoltà dovute all'ambiente e i pericoli presenti. I gradi sono: F: facile (Facile) PD: poco difficile (Peu Difficile) AD: abbastanza difficile (Assez Difficile) D: difficile (Difficile) TD: molto difficile (Très Difficile) ED: estremamente difficile (Extrêmement Difficile) EX: eccezionalmente difficile (Exceptionnellement Difficile) Ogni grado può essere seguito da un segno "+" (più) o "-" (meno) per precisare ulteriormente la difficoltà. SCALA delle difficoltà’ ESCURSIONISTICHE: Le DIFFICOLTA’ sono da leggersi come segue: E = itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche, solitamente segnalato, può essere anche piuttosto lungo; EE = itinerario per escursionisti esperti, può presentare difficoltà tecniche non però strettamente alpinistiche, può essere lungo e faticoso e non sempre segnalato; EEA = itinerario per escursionisti esperti ed attrezzati, come il precedente ma con tratti impegnativi, seppur non oltre il 1° grado di difficoltà alpinistica, su ghiaccio o roccia, che richiedono idonee attrezzature e buona pratica della montagna. Elenco materiale/dotazione tecnico-individuale per partecipazione a gite sezionali comprendenti attività a carattere escursionistico su vie ferrate (EEA), in ambiente innevato (EAI) e/o aventi carattere alpinistico (F/F+/PD-), in aggiunta alla normale dotazione personale (abbigliamento, zaino, cambi, borraccia, occhiali, etc.) come indicato nel libretto Attività Sezionali distribuito annualmente ad ogni socio. Vie ferrate - EEA - set da ferrata (kit con dissipatore) omologato UIAA* - imbragatura omologata UIAA* (consigliata quella bassa) - casco da alpinismo omologato* (non va bene quello da ciclismo) - consigliati i guanti da ferrata - abbigliamento consono alla quota dell’itinerario - scarponi/pedule adeguati all’itinerario Escursionismo Ambiente Innevato (ciaspole) - EAI - ciaspole (omologazioni varie)* - bastoncini da neve/scialpinismo/trekking* - consigliati i guanti da neve - abbigliamento consono alla quota, alla lunghezza ed al periodo dell’itinerario - scarponi/pedule adeguati all’itinerario Alpinismo (attraversamento di ghiacciaio) F/F+/PD- imbragatura omologata UIAA* (meglio se di tipo basso) - corda L=50mt. * (corda singola o mezza corda) - casco da alpinismo omologato* (non va bene quello da ciclismo) - piccozza* (i bastoncini non sostituiscono la piccozza) - ramponi* (non vanno bene i ramponcini leggeri con 4-6 punte anteriori) - cordino da ghiacciaio* (3 mt. diametro 7mm.) - guanti da ghiacciaio* (consigliate le moffole) - occhiali protezione UV4/UV400* - 02 moschettoni tipo HMS a ghiera* - 02 viti da ghiaccio (consigliate per ogni componente la cordata) - abbigliamento consono alla quota dell’itinerario - scarponi adeguati all’itinerario *materiale obbligatorio Significato EEA ed EAI: Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di Escursionisti Esperti autoassicurazione (imbragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di EEA Attrezzati equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti) Escursionismo in EAI ambiente innevato (ciaspole) Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di percorribilità. Pendenza del pendio < 25° COSA METTO NELLO ZAINO ? Escursione di un giorno - provviste - borraccia (piena) - thermos - tessera CAI - maglione pile - berretto - fazzoletti - coltello - occhiali da sole - crema solare - bussola - guanti - altimetro - cartina topografica - macchina fotografica - binocolo - materiale pronto soccorso - spille di sicurezza - guanti - giacca a vento - carta igienica - telo termico Aggiunte per escursioni di due giorni - biancheria di ricambio - calze di ricambio - sacco lenzuolo o sacco a pelo - materiale da cucina - torcia elettrica - bevande di riserva - fiammiferi Aggiunte per escursioni su ghiacciaio - mezzacorda UIAA in buone condizioni (50mt) - 1 cordino (7mm) per nodo prusik - guanti da neve - 3 moschettoni (due HMS con ghiera) - 2 viti da ghiaccio a persona - piccozza - ramponi a 10/12 punte - ghette - crema protettiva per labbra - berretto di lana/pile - sciarpa/buff - occhiali UV400 - casco UIAA Aggiunte per ferrate - casco da roccia UIAA - imbragatura omologata - 2 moschettoni a base larga con ghiera + kit dissipatore - guanti da ferrata Sono assolutamente sconsigliate per tutte le escursioni le scarpe da ginnastica; assicurarsi di avere calzature e abbigliamento adatto all’escursione scelta come indicato nelle note sull’equipaggiamento di ciascuna gita. Equipaggiamento per tutte le escursioni con ciaspole Giacca a vento da escursione, pantaloni, calza maglia in microfibra, pile e indumenti traspiranti, guanti invernali e cuffia. Scarpe da trekking, ciaspole, ghette e bastoncini telescopici. Nello zaino portare da bere e viveri per una piccola merenda, consigliamo qualche capo di abbigliamento di ricambio. Utili gli occhiali da sole con protezione UV300/UV400 e crema solare. Consigliate alcune barrette energetiche. Sconsigliato vino e alcolici. Programma escursionistico / alpinistico ANNO 2013 / 2014 Data Itinerario Durata Difficoltà DICEMBRE 2013 Domenica 8 escursione con ciaspole Appennino Piacentino Domenica 22 escursione con ciaspole Appennino Piacentino 5 A/R 5 A/R E E GENNAIO 2014 Domenica 5 escursione con ciaspole Appennino Piacentino Domenica 18 escursione con ciaspole al Monte Penice 5 A/R 5 A/R E E FEBBRAIO 2014 Domenica 2 escursione con ciaspole Appennino Piacentino Domenica 16 escursione con ciaspole Appennino Piacentino 5 A/R 5 A/R E E MARZO 2014 Sab. 1 - Dom. 2 scialpinismo - discesa - ciaspole - fondo Val D’Ayas - Rifugio Ferraro Pernottamento al Rifugio Ferraro 1° giorno Lago Blu - Rifugio Ferraro 2° giorno alla cima Palon di Resy Domenica 16 escursione con ciaspole - fondo P.so Tonale , Forte Strino, P.so Contrabbandieri APRILE 2014 Domenica 6 escursione al mare: Finalborgo Domenica 27 escursione: Lago di Garda Monte Stivo - Rifugio Marchetti (auto) (auto) (auto) (auto) (auto) (auto) (auto) 4 A/R 5 A/R 4 A/R EAI EAI EAI (bus) 3/4 A/R E (bus) 5 A/R E (bus) E (bus) MAGGIO 2014 Gio. 8 Ven. 9 Sab. 10 Dom. 11 Parco dell’Uccellina - Isola del Giglio Domenica 11 escursione: Val Camonica Vezza D’Olio - Rifugio Aviolo 4 A/R E (bus) Domenica 25 escursione: Locarno - Val Verzasca (CH) 4 A/R E (bus) GIUGNO 2014 Domenica 8 escursione: Grignone, da Esino Cainallo al Rifugio Bietti - Bugone - Brioschi alla vetta del Grignone 4 A/R 6,30 A/R E EE Domenica 22 escursione: Val di Lanzo - Rifugio Gastaldi 5/6 A/R E (bus) (bus) Data Itinerario Durata LUGLIO 2014 Sab. 5 - Dom. 6 escursione: Valdossola - Alpe Veglia / Devero 1° giorno Rifugio Città di Arona 3 2° giorno al rifugio Castiglioni Alpe Devero 5/6 Domenica 13 escursione: Val Camonica - Parco dell’Adamello al Rifugio Lissone alla Baita Adamè al Bivacco Ceco Baroni Difficoltà (bus) E E (auto) 1,30 A/R 2,30 A/R 4,30 A/R Sab. 19 - Dom. 20 alpinistica: traversata dal Rifugio Mantova Vioz al ghiacciaio 1° giorno al Rifugio Mantova 4 2° giorno al Rifugio Branca 4/5 al Rifugio Forni 6/7 E E EE dei Forni (bus) EE PD PD SETTEMBRE 2014 Sab. 6 - Dom. 7 escursione e ferrata: Pale San Martino - Rifugio Velo 1° giorno al Rifugio Madonna del Velo 3,3 2° giorno al Cant del Gal (ferrata) 6 al Cant del Gal (escursione) 6 E EEA E Domenica 21 escursione: Presolana - Rifugio Cassinelli al Rifugio Cassinelli alla Grotta dei Pagani alla vetta 2 A/R 4 A/R 7 A/R E E EEA OTTOBRE 2014 Domenica 5 escursione al mare: Portovenere, Isola Palmaria 5 A/R (bus) (bus) E Domenica 19 Festa al rifugio GAEP, Selva di Ferriere (PC) Chiusura attività Domenica 26 escursione e ferrata “De Anna Orlandini” da Busalla - Crocefieschi NOVEMBRE 2014 Domenica 9 escursione: Appennino Piacentino Val Boreca Giovedì 20 Sabato 22 (bus) (auto) 4 A/R E (auto) 6,30 A/R E (auto) Serata Montagna in occasione della 224esima Fiera di Codogno Cena Sociale Le date e le mete potrebbero subire variazioni in funzione delle condizioni meteorologiche ed ambientali. Il coordinatore della gita si riserva di apportare al programma tutte quelle modifiche e sospensioni che si rendessero necessarie così come di non autorizzare alla partecipazione alla gita quella/e persona/e che si trovassero prive dell’attrezzatura idonea al compimento in sicurezza dell’escursione stessa (specialmente nei casi queste richiedessero di affrontare tratti innevati, su ghiacciaio e/o sentieri ferrati). ESCURSIONI CON CIASPOLE ALTA VAL NURE Appennino Piacentino (Domenica 8 e 22 Dic. - 5 Gen. - 2 e 16 Feb.) Lago Nero - Monte Bue - Prato Cipolla Si parte dal parcheggio dello Zovallo (1410 m.) a destra per il sentiero N° 001in direzione Sud/Ovest. Si entra nel bosco in leggera salita arrivando prima in un ampio prato, e successivamente al Lago Nero (1540 m.). Ora la pendenza diventa più decisa, si passa la sella della Costazza che divide il Monte Nero dal Monte Bue e in breve si arriva al vecchio albergo di Monte Bue (1730 m.). Ora si può scendere a Prato Cipolla (1578 m.) per la pista da discesa oppure mantenendosi sul sentiero N° 001. A Prato Cipolla è attivo un Rifugio gestito dalla Pro Loco di S. Stefano D’Aveto. Passo del Tomarlo - Monte Maggiorasca - Prato Cipolla Si parte dal parcheggio del Passo del Tomarlo, per il segnavia “X gialla “ si risale in modo deciso in direzione del Monte Maggiorasca, passando con una deviazione alla panoramica cima del Monte Croce Martincan (1724 m.) si arriva successivamente alla Madonnina posta in vetta al Monte Maggiorasca (1800 m.), e si scende al Prato Cipolla (1578 m.). Il ritorno si effettua passando sotto la bastionata della Rocca del Prete fino a incrociare la strada per il Passo Tomarlo. Selva di Ferriere - Monte Crociglia - Rif. GAEP Si parte dall’abitato di Selva (1120 m.) sul sentiero N° 013 incrociando in più punti la strada per Torrio, si passa prima dalla vecchia dogana o rifugio GAEP (1367 m.). Mantenendo lo stesso sentiero attraversando una faggeta si sbuca sui pascoli della cima del Monte Crociglia (1578 m.) dove si trova la statua dell’Arcangelo Gabriele dedicata agli alpinisti caduti. Fontana Gelata - Passo della Roncalla - Prato Cipolla Si parte dal piccolo parcheggio a sinistra 2 km dopo l’abitato di Selva (località Fagello). Sul sentiero N° 007 si sale in modo deciso dentro un bosco di faggi, arrivando ad un bivio località Fontana Gelata, svoltando a destra per il sentiero N° 011 si arriva al Passo della Roncalla, confine fra piacentino e genovese, da dove si scende in breve a Prato Cipolla (1578 m.). SABATO 18 Gennaio 2014 APPENNINO PIACENTINO MONTE PENICE Escursione notturna con ciaspole, alla luce delle pile frontali o della luna piena Partenza: Passo Penice (1149 m.) Arrivo: Monte Penice (1460 m.) Dislivello in salita: 300 m. circa Dislivello in discesa: 300 m. circa Tempo complessivo: A/R 3,5 ore Difficoltà: E (escursionistica) Attrezzatura: racchette da neve e bastoncini, scarponcini, giacca a vento, guanti, calzamaglia e berretto. (abbigliamento da alta montagna in periodo invernale). Si parte dal Passo Penice (1149 m.), il percorso si sviluppa in senso orario intorno alla vetta del Penice, si snoda ora dentro il bosco ora su slarghi erbosi, il paesaggio spazia dalla Val Trebbia al Monte Alfeo e Lesima. Dal Passo si stacca la strada che porta verso la vetta del monte, ove si trova l’antico Santuario di santa Maria e imponenti ripetitori televisivi e telefonici. N° tel. Bar ristorante lo Scarpone 0523-933204 Coordinatori: Mauro Anelli - Luca Scala SABATO 1 DOMENICA 2 Marzo 2014 Val d’Aosta, escursione con ciaspole/scialpinismo alla scoperta dei villaggi Walser della Val D’Ayas - Rifugio Ferraro Primo giorno - Partenza: località Saint Jacques (1689 m.) Lago Blu Arrivo: Rifugio Ferraro (2066 m.) Dislivello in salita: 500 m. circa Dislivello in discesa: 200 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato) Colazione al sacco oppure al Rifugio Ferraro Secondo giorno - Partenza: Rif. Ferraro (2066 m.) Arrivo: Palon di Resy (2675 m.) Dislivello in salita: 620 m. circa Dislivello in discesa: 1000 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 5 ore circa Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato) Colazione al sacco oppure al Rifugio Ferraro o al villaggio di Saint Jacques Equipaggiamento: Da alta montagna invernale, giacca a vento e scarponi, ciaspole e bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo, e l’occorrente per passare la notte in rifugio (obbligo l’uso del sacco lenzuolo). Il primo giorno si percorre l’autostrada A5 Torino-Aosta, si esce al casello di Verres, si prosegue per Val D’Ayas e Champoluc, si seguono le indicazione per Saint Jacques dove termina la strada. Dalla chiesa si continua sulla strada che in salita costeggia il torrente e risale sino alle ultime case dove, sulla sinistra si trova un ponticello ed una cappelletta, punto di inizio dell’escursione. Si inizia a risalire il rado bosco, arrivati ad un bivio con paline (1875 m.) conviene fare una breve digressione per raggiungere in pochi minuti il panoramico villaggio di Fiéry (1887 m.). Ritornati al sentiero principale si sale dolcemente passando dalle baite di Beau Bois (1911 m.), arrivando agli spazi aperti del Pian di Verra inferiore e al Lago Blu. Volendo proseguire si arriva al Pian di Verra superiore (2382 m.). Al ritorno andremo al Villaggio di Resy dove si trova il Rifugio Ferraro (2066 m.) per la cena e il pernottamento. L’architettura è quella tipica Walser e il Rifugio è noto per la buona cucina della signora Fausta. Il secondo giorno si parte dal Rifugio, si segue per un breve tratto il sentiero n°9 in direzione Est, al bivio si prende il sentiero n°8c a SX in direzione NORD che costeggia l’Alpe Forca inferiore. Ora il sentiero in costante salita porta alla cima del Palon di Resy (2675 m.), la cima è molto panoramica verso le cime del Monte Rosa e di tutto il fondovalle. Il ritorno avviene per lo stesso percorso dell’andata, passando dal Rifugio Ferraro e scendendo al villaggio di Saint Jacques. N° tel. Rifugio Ferraro 335-1345567 Coordinatori: Barbara Castruccio - Simone Marzolini DOMENICA 16 marzo 2014 Escursione con ciaspole/scialpinismo/discesa/fondo dal Passo del Tonale verso la valle dei Contrabbandieri / il Forte Strino Partenza e arrivo: Passo del Tonale (1800 m.) Tempo di percorrenza: A/R 3/4 ore in base all’itinerario Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato) Colazione al sacco oppure alla Malga Valbiolo (2244 m.) Equipaggiamento: Da montagna invernale giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. Saliti al passo del Tonale, superiamo la seggiovia “Valbiolo”e salendo a sinistra raggiungiamo l’hotel Mirandola, (ex Ospizio di San Bartolomeo) sulla vecchia strada del Passo. Delle paline segnaletiche indicano il percorso verso Nord in direzione del Passo dei Contrabbandieri, rimanendo a destra della pista da discesa arrivando nei pressi della Malga Valbiolo (2244 m.). La Malga ha una grande terrazza panoramica rivolta verso le cime del gruppo Adamello/Presanella, e offre una tipica cucina trentina. Il secondo itinerario parte sempre nei pressi dell’hotel Mirandola, e si dirige in leggera discesa in direzione Est verso la Val Vermiglio, si percorre il sentiero fino a Forte Strino (1758 m.). Dal Forte si può risalire il sentiero e raggiungere la Malga Strino posta a (1937 m.). Il ritorno avviene per lo stesso percorso dell’andata N° tel. Baita Valbiolo 0364-900016 Coordinatori: Giuliano Cominetti - Andrea Paganini DOMENICA 6 Aprile 2014 Ponente ligure, anello di Finalborgo, escursione al Monte Caprazoppa e alle antiche borgate di Verezzi, sulla strada napoleonica Partenza e arrivo: Finalborgo Dislivello in salita: 350 m. circa Dislivello in discesa: 350 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 3/4 ore se si visitano le borgate Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure nei locali di Finalborgo o Finale Ligure Equipaggiamento: Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Percorrendo l’autostrada Genova/Ventimiglia, uscita a Finale Ligure, raggiungere Finalborgo. La nostra escursione parte dall’antica porta di Finalborgo, si attraversa il torrente Pora si svolta a sinistra, sulla strada provinciale, e dopo cento metri si incontra a destra la strada napoleonica, realizzata verso la fine del 18° secolo, per permettere il transito delle artiglierie della “Grande Armee”, in realtà il tracciato è molto più antico e ricalca l’antica via romana “Julia Augusta”. Il percorso si svolge su stradine sterrate e sentieri salendo a poco a poco fra la vegetazione che ben si adatta al terreno arido e calcareo, si raggiunge la Cappelletta Regina Pacis, e salendo un vasto pianoro con un bel panorama sulla costa. Procedendo fra la macchia mediterranea verso Nord si arriva al versante che guarda Borgio Verezzi e sullo sfondo l’Isola Gallinara e il promontorio di Capo Santa Croce. Continuando sulla mulattiera selciata si raggiunge la cresta sommatale e il sagrato della chiesa di San Martino e del Santuario Maria Regina Mundi. Da qui o si ritorna a Finalborgo oppure con una deviazione di un’ora si attraversano le vecchie 4 borgate di Verezzi caratterizzate da costruzioni in pietra rosa e collegate da stretti carrugi. Tornati al bivio di San Martino attraverso le pinete fra le rocce di Orera e il Monte Caprazoppa si rientra a Finalborgo chiudendo l’anello dell’escursione. Coordinatori: Bacilieri Rosalba - Carlo Braghieri DOMENICA 27 Aprile 2014 Salita alla cima del Monte Stivo, fra la Val Lagarina, il Lago di Garda e la Valle del Sarca - Rifugio Marchetti Partenza: località Santa Barbara (1250 m.) Arrivo: Rifugio Marchetti (2012 m.) M. Stivo (2059 m.) Dislivello in salita: 800 m. circa Dislivello in discesa: 800 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 5 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure al Rifugio Marchetti Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Uscendo dall’autostrada a Rovereto Sud si prosegue in direzione del lago di Garda, arrivati al Paese di Mori si segue a destra per la Val di Gresta , fino alla località S. Barbara. Dal Paese si segue la strada asfaltata con segnavia n°608bis che in circa 35 minuti conduce alla località Le Prese (1480 m.).Ora si segue il sentiero n°608 che salendo arriva prima alla Malga Stivo (1768 m.) e successivamente con diversi tornanti si raggiunge il Rifugio Marchetti (2012m.) e la Cima del Monte Stivo (2059 m.). La cima è molto panoramica e la vista spazia dalle dolomiti del Brenta alle più lontano montagne dell’Alto Adige e del Veneto, oltre ai Laghi della valle del Sarca. In vetta è posizionata una rosa dei venti con il nome delle montagne visibili. Il ritorno può avvenire per la stessa strada dell’andata. Oppure si può compiere un anello seguendo prima il sentiero n°617 in direzione EST verso la località La Bassa (1684 m.), qui a destra si prende il sentiero n°623, si tralascia il bivio a sinistra per Passo Bordala e si prosegue verso il Dos del Lago su una strada forestale di cinque Km. in buona parte pianeggiante raggiungendo il punto di partenza Santa Barbara. N° tel. Rifugio Marchetti 0464-520664 gestore cell. 338-7033945 Coordinatori: Cominetti Giuliano - Andrea Foletti GIOVEDI’ 8 - VENERDI’ 9 - SABATO 10 - DOMENICA 11 maggio 2014 Escursione nei parchi della bassa Toscana sui monti dell’Uccellina e all’Isola del Giglio Dopo la bella esperienza dello scorso anno all’Isola d’Elba, nel programma 2014 si è voluto proporre un’escursione sui monti dell’Uccellina nel Parco Naturale della Maremma e sull’isola del Giglio posta nell’azzurrissimo mare di fronte al Monte Argentario. Risalendo i primi declivi collinari che si staccano dalla piana alluvionale dell’Ombrone si può osservare la configurazione morfologica della Maremma, territorio che si estende dalla provincia di Livorno fino a quella di Viterbo. La caratteristica peculiare di questo lembo di terra, composto da una fascia costiera sovrastata da una dorsale collinare, sta nello scoprirne la primitiva ed aspra bellezza in cui dominano gli elementi naturali, forse poco eclatanti, come il vento fra le dune, il silenzio tra i pini ed i piccoli segni lasciati dagli animali - come i solchi lasciati dai cinghiali, gli aculei dell’istrice o i ciuffi di pelo della lepre rimasti impigliati tra le spine. Non meno importante infine è osservare i canali apparentemente abbandonati, opera dell’uomo che con grande fatica ha contribuito a bonificare gli acquitrini di Alberese. Il Parco della Maremma è formato da due principali ambienti. Nel settore centro-meridionale è dominato dai monti dell’Uccellina, rilievi che culminano nei 417 metri del Poggio dei Lecci. Nel settore settentrionale domina invece la pianura alluvionale dell’Ombrone che sfocia con i suoi sedimenti fluviali verso il mare aperto dando origine in prossimità della foce a suggestivi specchi d’acqua che costituiscono l’ambiente palustre del Parco. Le immense pinete che seguono la linea della costa, i terreni agricoli e i pascoli per l’allevamento brado, bonificati nel passato, formano la rimanente porzione del Parco. All’interno del Parco, in prossimità di Alberese, si snodano vari sentieri con interessanti itinerari che conducono all’Abbazia di S. Rabano (XI secolo) e alla torre d’avvistamento detta “dell’Uccellina”. L’isola del Giglio, dopo l’Elba, è la seconda in ordine di superficie delle sette isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Inclusa nella provincia di Grosseto, è posta 15 km a ovest dell’Argentario e 43 km a est di Montecristo. I residenti, circa 1550, sono distribuiti nei centri abitati di: Giglio Castello, Giglio Porto e Campese. Giglio Porto è la località di approdo all’isola dove sorgeva la villa romana appartenuta alla famiglia dei Domizi Enobarbi, ormai sepolta dalle abitazioni costruite nei secoli successivi. Giglio Castello, antico borgo medievale ancora circondato da antiche mura, sorge a circa 400 metri di quota e domina il panorama sulle isole meridionali dell’arcipelago e sulla costa dell’Argentario. Campese che si affaccia a ovest dell’isola con la sua grande spiaggia, trae origine dall’insediamento del bacino minerario per l’estrazione della pirite cessato nel 1964. Lungo la direttrice nord-sud si sviluppa la dorsale dei rilievi isolani, una piccola catena che culmina con il Poggio della Pagana a 496 metri sul livello del mare. La flora è rappresentata dalla tipica vegetazione mediterranea con ampie estensioni di macchia che si sta riprendendo il territorio occupato dai terrazzamenti coltivati a vite. Lo spettacolo della fioritura primaverile del cisto e della ginestra è accompagnato dall’intenso profumo del rosmarino, del mirto e dell’elicriso. Anche i boschi di leccio stanno riguadagnando il territorio dopo essere stati sacrificati nei secoli scorsi per produrre carbone. Il Parco Naturale della Maremma è stato istituito nel 1975 nella provincia di Grosseto e copre una superficie di 9800 ettari caratterizzata da un mosaico di ecosistemi ed ambienti esclusivi. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è stato istituito nel 1996 nelle provincie di Livorno e di Grosseto e comprende le 7 isole di: Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri. Il parco copre complessivamente una superficie di 17887 ettari a terra e 56776 ettari in mare. DOMENICA 11 maggio 2014 Alta Val Camonica, Vezza D’oglio , Parco dell’Adamello salita al Lago e al Rifugio Aviolo sotto il Baitone Partenza: località Val Paghera (1495 m.) Arrivo: Rifugio Occhi all’Aviolo (1920 m.) Dislivello in salita: 425 m. Dislivello in discesa: 425 m. Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure al Rifugio Occhi all’Aviolo (1920 m.) Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Percorrendo la Val Canonica, passato Edolo, si arriva all’altezza del Paese di Vezza D’Oglio si seguono le indicazione per la Val Paghera - Aviolo scendendo, con una deviazione dalla Statale verso SUD. Entrando nel Parco dell’Adamello, si percorre la boscosa Val Paghera parcheggiando dopo 6 Km. nel piazzale delle teleferiche. L’escursione parte seguendo il sentiero n°21 risalendo prima rapidamente nel bosco e quindi attraverso il fitto cespuglietto sino all’imbocco di un canalone sassoso percorso da un torrentello. Risalitolo ci si immette in un altro canalone, arrivando a una galleria , seguendo i segnali si prosegue a sinistra nel selvaggio vallone delle Gole Larghe e risalendo il cespuglietto si giunge in breve al Rifugio Occhi all’Aviolo dopo poco più di un’ora dalla partenza. Passato il Rifugio ci si affaccia alla bastionata NORD del Baitone che si specchia nel pittoresco laghetto di origine glaciale d’Aviolo. Dal Lago è possibile proseguire l’escursione sempre sul sentiero n°21, risalendo la Val d’Aviolo, si oltrepassa la Malga Aviolo (1984 m.), giungendo al Bivacco Festa (2320 m.) nei pressi del Passo Gallinera. Il ritorno avviene sullo stesso percorso dell’andata. N° tel. Rifugio Occhi all’Aviolo 0365-72863 gestore 338-7503600 Coordinatori: Botti Celeste - Lorenzo Barbieri DOMENICA 25 Maggio 2014 Val Verzasca Canton Ticino (CH), percorrendo uno dei sentieri più belli della Svizzera, passando antichi villaggi lungo il torrente Verzasca dal colore verde smeraldo Partenza: località Vogorno (495 m.) Arrivo: Sonogno (918 m.) Dislivello in salita: 400 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco nelle aree pic-nic, oppure in uno dei locali della valle Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, pile, cappello, scarponi. Possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Si percorre l’autostrada Milano - Lugano, e successiva uscita “Bellinzona Nord/Locarno. Si prosegue in direzione di Locarno, uscita T21 “Tenero e Valle Verzasca”, al paese di Tenero inizia la Val Verzasca. Già si intravede la diga alta più di 200 m. da dove ci si lancia con il bunghie jamping nel vuoto, noi risaliremo fino a raggiungere il paese di Vogorno (495 m.). In realtà il “sentierone” (uno dei 12 sentieri più affascinanti della Svizzera) inizia a Tenero (251 m.) e percorre tutta la Val Verzasca costeggiando dapprima il lago artificiale di Vogorno e poi il fiume. Il nostro sentiero parte da Vogorno percorrendo quasi in piano l’ultima parte dell’invaso, arrivati al paese di San Bartolomeo, vale la pena visitare le splendide architetture del paese di Corippo (563 m.), ripassiamo sul lato sinistro del torrente fino al paese di Levartezzo (536 m.). Ammiriamo l’elegante ponte a doppia arcata, da esso si vedono le limpide e verdi acque del fiume, tra rocce dalle forme misteriose. Il sentiero prosegue passando le varie frazioni, Brione, Gerra e Frasco , terminando a Sonogno, (918 m.) ultimo paese della valle. Il sentiero si può iniziare o interrompere in qualsiasi punto passando uno dei numerosi ponti che permettono di raggiungere la carrozzabile. N° telefono Ufficio Turistico Tenero Val Verzasca 00917451661 Coordinatori: Carlo e Giusi Anelli - Giuliano Cominetti IMPORTANTE PORTARE DOCUMENTO D’IDENITA’ DOMENICA 8 Giugno 2014 Lecco - Grigna Settentrionale - Da Esino Cainallo alla vetta del Grignone Rifugio Brioschi - Rifugio Bietti - Rifugio Bogani Partenza: località Esino Cainallo (1430 m.) Arrivo: Rifugio Brioschi (2407 m.) in cima al Grignone Dislivello in salita: 1030 m. circa al Rifugio Brioschi Dislivello in discesa: 1030 m. dal Rifugio Brioschi Tempo di percorrenza: A/R 4 per i rifugi, A/R 6,30 ore per la vetta Difficoltà: E (escursionistica) EE per la vetta Colazione al sacco oppure ai Rifugi del Grignone settentrionale E’ possibile percorrere l’anello che collega il Rifugio Bogani al Rifugio Bietti (anello di Moncodeno) Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, guanti e scarponi. Possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Arrivati al Paese di Esino Lario, svoltare per Cainallo e parcheggiare sopra i campetti da sci. Il gruppo che sale in vetta imbocca il sentiero n°25 che si addentra nel bosco e in leggera salita si raggiunge in meno di un’ora il bivio a destra per il Rifugio Bietti e la cresta di Piancaformia, a sinistra verso il Rifugio Bogani, seguiamo quest’ultimo che dapprima pianeggiante poi in discesa raggiunge la parte più bassa della Val delle Lavine (1500 m.). Sulla nostra sinistra vediamo due torri della Monaca e del Frate, ora inizia la salita verso la ghiacciaia di Moncodeno o grotta di Leonardo con la particolarità essendo una cavità carsica di avere al suo interno stalattiti e stalagmiti di ghiaccio. Si prosegue per il sentiero n°25, si passa l’alpeggio di Moncodeno e si arriva al Rifugio Bogani (1816 m.). Seguiamo l’indicazione per la Valle della Ganda - Rifugio Brioschi. Ora il sentiero sale zigzagando lungo un ghiaione, e superando l’ultima fascia rocciosa con l’aiuto di alcune corde fisse si arriva al Rifugio e alla vetta del Grignone ( 2404 m.). La discesa avviene per lo stesso sentiero dell’andata. Il gruppo escursionistico che non sale in cima al Grignone percorre l’anello che collega il Rifugio Bietti al Rifugio Bogani. Si prende il sentiero n°25 che in circa 1,30 h. arriva al Rifugio Bogani (1816 m.), mantenere il sentiero n°25 fino all’incrocio tenere a sinistra il sentiero n°28 e raggiungere il Rifugio Bietti (1719 m.). Il ritorno avviene sul sentiero n° 24 e in circa 1,30 h. si arriva al punto di partenza. N° tel. Rifugio Bogani N° tel. Rifugio Bietti N° tel. Rifugio Brioschi 368-3527021 gestore 348-2831436 0341-735741 gestore 0341-732169 0341-910498 Coordinatori: Celeste Botti - Giuliano Cominetti DOMENICA 22 Giugno 2014 Piemonte, alla scoperta delle Valli di Lanzo dove nasce il Torrente Stura a nord di Torino - Val d’Ala di Lanzo Rifugio Gastaldi Partenza: località Pian della Mussa (1840 m.) Arrivo: Rifugio Gastaldi (2659 m.) Dislivello in salita: 820 m. circa Dislivello in discesa: 820 m. circa Tempo di percorrenza: A/R 5/6 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure al Rifugio Gastaldi / Rifugio Città di Ciriè Equipaggiamento: Da alta montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Da Torino si segue la Val d’Ala di Lanzo fino a raggiungere il Pian della Mussa (1840 m.) da dove ha inizio la nostra escursione. Si percorre un tratto di sterrata che porta al Rifugio Ciriè, e si imbocca il sentiero a SX e attraversato un ponte sul torrente Stura, si costeggia l’alpe Rocca Venoni caratteristica bergeria protetta da un curioso roccione. Il sentiero n°EPT 222 prosegue lungo la parte bassa del “Canale delle Capre” per poi svoltare a SX e prendere rapidamente quota con diversi tornanti. Si sale in un ’ambiente bellissimo ricco di cascate, raggiungendo il Pian dei Morti (2300 m.), con ampi tornanti si raggiunge la base di una parete “Rocca Turo” dove è attrezzata una zona per l’arrampicata. Il sentiero spostandosi a DX supera alcuni facili gradini attrezzati con corda ed entra in un canalone molto ampio che senza difficoltà conduce ad un colletto dal quale è possibile vedere il Rifugio. Si percorre l’ultimo tratto pianeggiante per giungere in pochi minuti al Rifugio Gastaldi (2659 m.) in posizione panoramica sull’ampia conca del Crot del Ciaussine. Dal Rifugio si possono ammirare la parete est della Bessanese, l’Uia di Ciamarella e l’Uia di Mondrone che cingono la valle con le loro magnifiche piramidi sull’altro versante. Dal Rifugio si possono raggiungere altri punti di interesse, come il Lago del Croutas (2747 m.) a circa un’ora di cammino, e il Lago della Rossa (2718 m.) a circa un’ora e mezza. Il ritorno avviene per lo stesso sentiero dell’andata. Le persone che intendono fermarsi al Pian della Mussa, troveranno il Rifugio Città di Ciriè (1850 m.), e avranno la possibilità di visitare tutta l’area circostante, e salire con un escursione di 45 minuti all’alpeggio di Pian Ciamarella (2114 m.) dove sorgono antichi alpeggi, e oltre alla ricca di varietà fioristiche è possibile scorgere marmotte e stambecchi. N° tel. Rifugio Gastaldi 0123-565008 cell. Gestore 348-7119154 N° tel. Rifugio Città di Ciriè 0123-820008 cell. Gestore 340-6769984 Coordinatori: Botti Celeste - Cominetti Giuliano SABATO 5 - DOMENICA 6 luglio 2014 Piemonte, Valdossola, splendida traversata nel Parco naturale Veglia / Devero, al cospetto del Monte Leone e del Pizzo d’Arbola Primo giorno - Partenza: San Domenico (1420 m.) Arrivo: Rifugio CAI Città di Arona (1760 m.) Dislivello in salita: 560 m. (75 m. con l’uso della seggiovia) Dislivello in discesa: 300 m. circa Tempo di salita: 3 ore Difficoltà: E (escursionistico) Colazione al sacco oppure al Rifugio Città di Arona (1760 m.) Secondo giorno - Partenza: Rifugio Città di Arona (1760 m) Arrivo: Goglio (1138 m.) Dislivello in salita: 990 m. circa Dislivello in discesa: 1050 m. circa al Rifugio Castiglioni (possibilità di scendere a Goglio con bus navetta) Tempo complessivo: 5/6 ore al Rif. Castiglioni Alpe Devero Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure al Rifugio Castiglione Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo, e l’occorrente per la notte in Rifugio (obbligo di sacco lenzuolo). Il primo giorno si percorre l’autostrada “Gravellona Toce”, a Gravellona l’autostrada diventa superstrada, proseguire in direzione Sempione, pochi chilometri dal termine della superstrada si entra in Varzo e si prosegue in direzione di San Domenico/Parco naturale Alpe Veglia. Per raggiungere L’Alpe Veglia si possono seguire due percorsi che hanno tempi di percorrenza simili. L’itinerario più seguito è quello panoramico per l’Alpe Ciamporino (1975 m.), che utilizzando la seggiovia consente di risparmiare sul dislivello da percorrere a piedi. Per la salita a piedi portarsi all’altezza dell’albergo Bosco delle Fate, da qui iniziare a salire per la strada inizialmente asfaltata ed in seguito sterrata, fino a raggiungere l’Alpe Ciamporino (1975 m.) in circa 1,15 ora. Dall’arrivo della seggiovia seguire il “Sentiero dei fiori” che prima in discesa e poi in salita passando per la cappelletta di San Silvestro porta in meno di 2 ore all’Alpe Veglia. Il secondo giorno, il gruppo che effettua la traversata Veglia /Devero, percorre il sentiero GTA passando per il Pian Sass Mor, si risale al Passo di Valtrenda (2431 m.), si prosegue in direzione N/E verso il Passo Scatta d’Orogna (2461 m.). Ora con un lungo traverso in quota passando per radi e luminosi lariceti entriamo nella Val Devero, scendendo verso il Rifugio Castiglioni.(1640 m.). Alla piana del Devero si arriva in auto, (un grosso parcheggio si trova all’inizio della piana ), la discesa al Paese di Goglio (1138 m.) si può effettuare a piedi percorrendo un sentiero lastricato, oppure prendere il bus navetta che collega le due località. Il secondo giorno il percorso escursionistico breve permette con un percorso ad anello di visitare i principali luoghi di interesse dell’Alpe, i cinque nuclei abitativi da Cianciavero a La Balma visitando le marmitte glaciali, il Lago delle Streghe, la cascata della Frau e altre bellezze. Il ritorno a San Domenico avviene per la via normale passando per Ponte Campo. N° tel. Rifugio Città di Arona N° tel. Rifugio Castiglioni 0472-840132 0324-619126 gestore gestore 0472-840389 0324-62101 Coordinatori: Giovanni Vischio - Luigi Giroli DOMENICA 13 luglio 2014 Valle Camonica - Parco dell’Adamello, escursione al rifugio Città di Lissone, salita al Bivacco Ceco Baroni, passando per il rifugio Baita Adamè Partenza: dal Rifugio Malga Lincino (1603 m.) Arrivo: Rifugio Città di Lissone(2005 m.), Rif. Baita Adamè (2150 m.), Biv. Ceco Baroni (2800 m.) Dislivello in salita: 415 m. per il Rifugio Lissone, 550 m., per il Rifugio Baita Adamè, 1400 m., per il bivacco Ceco Baroni Tempo di salita: per il Rifugio Lissone 1,30 ore, per il Rifugio Baita Adamè 2,30 ore, per il bivacco Baroni 4,30 ore Difficoltà: E (escursionistica) fino al rif. Baita Adamè, EE per il bivacco Ceco Baroni Pranzo al sacco oppure al rif. Lissone o al rif. Baita Adamè Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. Percorrendo la Valcamonica si sale al paese di Saviore in Adamello, prendere la direzione delle frazioni Fresine e Valle arrivando al Rifugio Stella Alpina (1458 m.) e quindi alla Malga Lincino dove si parcheggia. Dalla malga si inizia a salire a tornanti il sentiero n°15 ben tracciato e protetto. La vegetazione è caratterizzata da abete rosso, larice, ontano, rododendro e ginepro nano. Raggiunta la sommità del gradone roccioso si prosegue in piano verso destra, raggiungendo l’inizio della bellissima Valle Adamè, dove si trova un laghetto ed il rifugio Città di Lissone (2005 m.). Dal rifugio per raggiungere il rifugio Baita Adamè si passa il ponte, si prosegue lungo il segnavia n°1 sulla sinistra del torrente Poja. Oltrepassata la Malga Adamè inoltrandosi nel cuore della vallata si incontrano i resti di una teleferica della 1^ guerra mondiale, e si inizia a intravedere il Rifugio Baita Adamè che si raggiunge costeggiando il torrente e superando una piccola salita 2,30 h. dalla Malga Lincino. Dal Rifugio Adamè seguendo il sentiero classificato EE n°30 un gruppo può salire al bivacco Ceco Baroni (2800 m.). Il sentiero diventa ripido e ingombro di grossi massi, superando un canale e prestando molta attenzione si arriva al bivacco. Il bivacco è dedicato al Sergente Francesco “Ceco” Baroni mortaista in terra di Russia, e costruito sulla postazione difensiva utilizzata durante la “Grande Guerra”. Dal bivacco è visibile il “Pian di Neve” e tutte le vette circostanti. Il ritorno avviene per il sentiero di andata. N° tel. Rifugio Città di Lissone 0364-638296 gestore N° tel. Rifugio Baita Adamè 0364-62102 gestore 0364-638232 333-2039852 Coordinatori: Paolo Cavallanti - Celeste Botti SABATO 19 - DOMENICA 20 luglio 2014 Grande traversata del ghiacciaio dei Forni, da Peio a Santa Caterina Valfurva Traversata dal Rif. Mantova al Vioz al Rif. Branca Primo giorno - Partenza: Pejo Fonti (1397 m.) Arrivo: Rifugio Mantova (3535 m.) Dislivello in salita: 1200 m. circa Tempo di salita: 4 ore Difficoltà: EE (escursionisti esperti) Pranzo al sacco oppure al Rifugio Mantova (3535 m.) Possibilità di salire con l’impianto fino a Pejo 3000 in alternativa. Secondo giorno alpinistico - Partenza: Rifugio Mantova (3535 m) Dislivello in salita: 110 m. Dislivello in discesa: 1450 m. circa Tempo complessivo: 4-5 ore fino al Rifugio Branca, 6-7 ore fino al Rifugio Forni Difficoltà: PDPranzo al sacco oppure al Rifugio Branca (2487 m.) Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici, sono indispensabili gli occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo in alta quota. Portare l’occorrente per la notte in rifugio (obbligo del sacco lenzuolo) Portare l’attrezzatura da ghiacciaio Il primo giorno partendo da Peio Fonti (1397 m.) con impianti di risalita: telecabina Peio FontiTarlenta e seggiovia Doss dei Gembri a quota 2315 metri. Da qui si prende il sentiero che si stacca sulla destra risalendo il costone fino a congiungersi col sentiero SAT 105. Il percorso sale a zig zag a ridosso della lunga dorsale che scende dal Vioz . Si prende quota gradualmente, con pendenza costante, sul sentiero facile e ben segnato. A 3206 m. si arriva al Brich, un breve traverso attrezzato con corda fissa. Superato questo passaggio, il sentiero supera una scarpata verso sinistra, con una serie di diagonali, fino a raggiungere nuovamente il filo di cresta dove si trova il Rifugio Mantova al Vioz (3535 m.). Il secondo giorno (in caso di bel tempo) grande traversata attraverso il ghiacciaio dei Forni nel versante lombardo. Si sale al monte Vioz (3645 m.) percorrendo il sentiero fino alla croce, di seguito si discende su ghiaccio per giungere al Passo della Vedretta Rossa a quota (3405 m.), situato in una specie di conca glaciale. Si svolta verso sinistra dove si continua a perdere quota passando nelle vicinanze di fortificazioni della prima guerra mondiale dove sono presenti ancora molte testimonianze di quella che fu definito il più alto conflitto della storia, ed ancora fino ad incontrare sulla destra il segnavia del comodo sentiero (quota 3090 m.) che porta al lago di Rosole nei pressi del Rifugio Branca. Indi discesa su sentiero fino al Rifugio Forni ed arrivo a Santa Caterina Valfurva. N° tel. Rifugio Vioz (gestore Mario Casanova) N° tel. Rifugio Branca N° tel. Rifugio Forni 0463 751386 Cell. 339 2798826 0342-935501 gestore 0342-935350 0342-935365 gestore 0342-901916 Coordinatori: Paolo Cavallanti - Andrea Paganini SABATO 6 - DOMENICA 7 Settembre 2014 Salita al Rifugio del Velo sotto il Sass Maor e traversata in uno degli angoli più suggestivi delle Pale di San Martino Primo giorno - Partenza: S. Martino di Castrozza (1487 m.) Arrivo: Rif. Madonna del Velo (2358 m.) Dislivello in salita: 900 m. circa Tempo di salita: 3,30 ore Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure al Rifugio Velo (2358 m.) Secondo giorno - Partenza: Rif.Velo (2358 m) ferrata del Velo Arrivo: Cant del Gal (1180 m.) Dislivello in salita: 300 m. circa Dislivello in discesa: 1200 m. circa Tempo complessivo: 6 ore Difficoltà: EEA (ferrata) Colazione al sacco oppure al Rifugio Pradidali Secondo giorno escursionistico - Partenza: dal Rifugio Velo (2358m.) Arrivo: Cant del Gal (1180 m.) Dislivello in salita: 700 m. circa Dislivello in discesa: 1300 m. circa Tempo complessivo: 6 ore Difficoltà: E (escursionistica ) Colazione al sacco oppure al Rif. Pradidali Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. Portare l’occorrente per passare la notte in rifugio (obbligo del sacco lenzuolo). Obbligo del kit da ferrata omologato. Il primo giorno si parte da San Martino di Castrozza (1487 m.), sentiero n°721, passando sotto la bastionata dei campanili della Val di Roda e i Cadin Bora Ronz, arriviamo sul terrazzo roccioso alla base della Cima della Madonna dove sorge il Rifugio del Velo (2358 m.). Il rifugio costruito ex novo dalla SAT e inaugurato il 21 settembre 1980 si trova in un punto dove convergono numerosi e suggestivi percorsi alpinistici ed escursionistici. Il secondo giorno si percorre la ferrata del velo, passando sotto la spettacolare “Cima della Madonna”, si salgono paretine e camini attrezzati con corde fisse e gradini, arrivando alla Forcella del Porton. Dalla Forcella in direzione Nord si passa sotto la Cima di Ball e il Campanile Pradidali, arrivando alla Passo di Ball (2443 m.), dove si incrocia il sentiero n°715, a destra in breve si raggiunge il Rifugio Pradidali (2278 m.). Dal rifugio per il sentiero n°709 in circa 3 ore si scende alla località Cant del Gal (1180 m.). Gli escursionisti il secondo giorno - meteo permettendo - percorrono il sentiero attrezzato del “ Cacciatore” n°742 che, passando sotto la Cima della Stanga, arriva in 4,30 ore alla località Pedemonte. A destra per il sentiero n°709 in circa 1,30 ore si scende alla località Cant del Gal (1180 m.), dove arriva la carrozzabile. N° tel. Rifugio Velo N° tel. Rifugio Rosetta N° tel. Rifugio Pradidali 0439-768731 gestore 0439-762604 0439-68308 gestore 0439-68249 0439-64180 gestore 0439-67408 Coordinatori: Barbara Castruccio - Giovanni Vischio DOMENICA 21 Settembre 2014 Orobie, Alta Val Seriana, salita al massiccio calcareo della Presolana Passo della Presolana - Baita Cassinelli - Grotta dei Pagani Pizzo della Presolana Partenza: Passo Presolana (1297 m.) Arrivo: Grotta dei Pagani (2225 m.) Cima Presolana (2521 m.) Dislivello in salita: 271 m. per il Rifugio, 950 m. per la Grotta dei Pagani , 1224 m. per la cima Dislivello in discesa: 950 m. / 1240 m. / 271 m. Tempo di percorrenza: A/R 2 ore per il Rifugio, 4 ore per la Grotta, 7 ore per la vetta. Difficoltà: E (escursionistica) EEA per la vetta Colazione al sacco al Bivacco Citta di Clusone oppure al Rifugio Cassinelli Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi. Possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Raccomandato l’uso del casco e corda nei tratti impegnativi per la salita alla vetta.. Si percorre la Val Seriana, passando Clusone e Castione della Presolana si arriva al Passo della Presolana (1297 m.). Il Rifugio si trova sull’alpe Cassinelli nella grande conca della Valle Campello sul versante SUD del massiccio della Presolana. Si percorre il sentiero n°315 in direzione del Rifugio Cassinelli (1578 m.), ci avviamo lungo la stradina in lieve salita verso il bosco, raggiunto il primo tornante si oltrepassa una catena che chiude il transito agli autoveicoli, al secondo tornante si segue verso destra il sentiero con indicazioni per il Rifugio e il Pizzo della Presolana. Entrati nella pineta si procede alternando tratti in lieve salita ad altri con pendenza più accentuata, arrivati a quota 1400 m. ampi squarci nel bosco ci concedono una veduta sulla sottostante vallata. Ad un bivio si risale un crinale prativo, dove davanti a un grosso masso una palina segnavia indica a sinistra il sentiero n° 315, e in breve si arriva al Rifugio Cassinelli. Proseguendo su terreno più impervio in circa un’ora si sale al Bivacco Città di Clusone e alla Grotta dei Pagani (2225 m.). La salita alla cima è su roccia con passaggi di 1° grado, arrivati in vetta è posta una grande croce, e il panorama spazia sulle valli e sulle vette circostanti. La discesa si effettua sullo stesso percorso dell’andata. N° telefono Rifugio Cassinelli 0346-30043 / 333-3204163 / 333-4183833 Coordinatori: Botti Celeste - Giuliano Cominetti DOMENICA 5 Ottobre 2014 Liguria, Golfo di La Spezia, percorreremo il sentiero panoramico “AVG”che collega La Spezia a Portovenere - Visita a Portovenere e l’Isola Palmaria Partenza: La Spezia Arrivo: Portovenere Dislivello in salita: 400 m. circa Dislivello in discesa: 400 m. circa Tempo di percorrenza: 5 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco oppure ai locali di Campiglia o Portovenere Equipaggiamento : Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Si parte da La Spezia, percorrendo “l’Alta Via del Golfo” n°4e, che in circa un’ora porta al paese di Biassa (316 m.). Da Biassa, sempre per “AVG” n°4a arriviamo al paese di Campiglia (399 m.). Da Campiglia sentiero n° 1, si attraversa una vasta pineta e si prosegue immersi nella macchia mediterranea con i suoi profumi (ulivi, mirti, capperi, vigne, elicriso,corbezzoli, rosmarino e fichi d’india), sul sentiero di costa lo sguardo spazia su tutto il Golfo di La Spezia, la riviera Ligure e l’Isola di Palmaria. Si giunge cosi a dominare dall’alto il paese di Portovenere, percorrendo una ripida discesa seguita da una scalinata che costeggia le mura del castello si arriva alla piazza del paese. Il gruppo che raggiunge Portovenere con l’autobus, dopo la visita dell’antico borgo può recarsi sull’isola Palmaria, attraversando con il traghetto lo stretto braccio di mare che la separa dalla terra ferma detto “le Bocche”. L’Isola offre la possibilità con semplice passeggiata di visitare i principali punti di interesse, in una cornice stupenda di macchia mediterranea. Partendo da Terrizzo si può attraversare l’isola giungendo al punto panoramico “Casa del Roccio”, passando per insenature e vecchie fortificazioni. Parco Naturale regionale di Portovenere Il Parco offre un paesaggio unico con le sue alte coste, le grotte, la vegetazione che in ogni stagione permea l’ambiente con le mutevoli sfumature di colore, con le isole Palmaria Tino e Tinetto sullo sfondo che sfidano l’azzurro del mare. Coordinatori Bacilieri Rosalba - Carlo Braghieri i DOMENICA 26 ottobre 2014 Alla scoperta dell’entroterra ligure partendo dal Paese di Crocefieschi, con escursione o ferrata nella Valle Scrivia Partenza: Crocefieschi (742 m.) Arrivo: vetta della Carrega do Diao (959 m.) Dislivello in salita: 400 m. circa Dislivello in discesa: 400 m. circa Tempo di salita: 4 ore Difficoltà: E (escursionistica) per il sentiero, FIE - EEA per la Ferrata Colazione al sacco Equipaggiamento : Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, e scarponi, possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Obbligo kit da ferrata omologato Percorrendo l’autostrada Serravalle/Genova uscire a Busalla e dopo 9 Km. seguendo le indicazioni arriviamo al paese di Crocefieschi. Si continua per la strada asfaltata in salita alla cappella della Madonna della Guardia, ora per sentiero F.I.E (Federazione Italiana Escursionisti) segnalato con quadrato giallo vuoto che porta alle Bocche di Reopasso. In prossimità del primo colletto (828 m.) si lascia il sentiero e si sale a destra arrivando all’attacco della via ferrata. La ferrata è articolata in 4 settori distinti, con possibilità di varianti e vie di uscita, si percorre prevalentemente la cresta, molto panoramica, è lunga circa 1000 m. di cui 600 m. attrezzata con cavi di acciaio. La roccia è conglomerato, non è da sottovalutare in quanto alcuni tratti da superare sono strapiombanti. Il gruppo escursionistico percorre il sentiero che collega Crocefieschi a Reo Passo (941 m.) “Passo Malvagio” e per la Carena del Diavolo (957 m.) Coordinatori: Giuditta Vignola - Graziano Allasia DOMENICA 9 novembre 2014 Appennino Piacentino, scoprendo la Val Boreca (sentiero del postino) Partenza: Ponte sul Boreca (658 m.) (Zerba) Dislivello in salita: 926 m. Dislivello in discesa: 926 m. Tempo di percorrenza: A/R 6,30 ore circa Difficoltà: E (escursionistica) Colazione al sacco Equipaggiamento : Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica. Percorrendo la Val Trebbia, passato Marsaglia in località Trascio, troviamo a destra l’indicazione per Zerba. Si lascia l’auto sul ponte del Boreca, (658 m.) lungo la strada che collega Zerba a Belnome, da dove inizia la nostra escursione. Seguire l’indicazione per Artana, (sentiero n° 183) immergendosi ben presto in un fitto bosco, si risale a tornanti fino ad Artana (1138 m.). In alcuni punti prima del Paese si vede la valle completamente ricoperta di boschi e sul versante opposto i piccoli paesi di Pizzonero e Suzzi. Da Artana si percorre il sentiero n°121 che prosegue in leggera discesa arrivando al Paese di Bogli.(1067 m.). Tornati all’ingresso del paese si imbocca il sentiero che in decisa discesa porta verso il fondovalle, attraversato il Torrente Boreca, una breve deviazione porta ad una cascata con il vecchio mulino diroccato (775 m.). Da qui si risale verso il Paese di Suzzi, (967 m.) seguendo la carrareccia in saliscendi si arriva a Pizzonero (1034 m.) con l’Oratorio di San Bernardo all’ingresso del Paese. Il sentiero attraversa ora un tratto di bosco delimitato da faggi secolari, si arriva quindi all’ultimo Paese di Belnome, (865 m.) scendendo quindi in circa 30 min. su tratto asfaltato al ponte sul Boreca. Coordinatori: Giuliano Cominetti - Andrea Foletti SEI REGOLE PER L’ESCURSIONISTA 1 Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da visitare e dotandoti di adeguata carta topografica. Se cammini in gruppo, prevedi tempi di percorrenza in relazione agli escursionisti più lenti. 2 Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso. 3 Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, riavvisando del tuo ritorno. 4 Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo; non sottovalutare mai i problemi meteorologici. 5 Nel dubbio torna indietro. A volte è meglio rinunciare che arrischiare l’insidia del mal tempo o voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze, capacità, attrezzature. Studia preventivamente itinerari alternativi di rientro. 6 Riporta a valle i tuoi rifiuti. Rispetta la flora e la fauna. Evita di uscire inutilmente dal sentiero e di fare scorciatoie. Rispetta le culture e le tradizioni locali ricordandoti che sei ospite delle genti di montagna. ... ed inoltre andare in montagna allenati e non “allenarsi andando in montagna” non affrontare alcuna escursione in montagna senza averla prima progettata scrupolosamente nei primi 30 minuti tenere un’andatura lenta in modo da riscaldare bene i muscoli ogni due ore riposarsi per almeno 10 minuti per ogni escursione media servirebbero almeno 3 litri d’acqua, meglio se con sali minerali oltre i 2000 metri di quota prendere tutto il tempo necessario per l’acclimatamento Sede di GUARDAMIGLIO – Filiale di CODOGNO