CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di CODOGNO
Ovest
PROGRAMMA 2014
Sede di GUARDAMIGLIO – Filiale di CODOGNO
Crescere in montagna con l'Alpinismo Giovanile
La montagna è l’ambiente ideale per imparare, divertirsi, fare attività fisica, stare con gli amici.
Vivere la montagna in modo gioioso e soprattutto in sicurezza è la proposta dell'Alpinismo
Giovanile del C.A.I. di Piacenza. Esso si prefigge come scopo l’aiutare il giovane nella propria
crescita umana, proponendogli l’ambiente montano per vivere con gioia esperienze di
formazione.
L’attività è rivolta a tutti i ragazzi tra gli 8 e i 17 anni. I genitori, in alcune gite, saranno graditi
ospiti e potranno partecipare alle attività della giornata.
Chi sono gli Accompagnatori?
Sono soci del CAI motivati ed esperti (frequentano corsi di formazione e aggiornamento specifici
per l’attività di Alpinismo Giovanile) che, volontariamente e gratuitamente, dedicano molto del
loro tempo ad aiutare i ragazzi a crescere in un ambiente naturale, valorizzandone le
potenzialità. Il Metodo Educativo adottato dagli Accompagnatori prevede il coinvolgimento in
attività divertenti, secondo la regola dell’imparare facendo, che favoriscano la crescita
dell’autostima, della motivazione e dell’autonomia. L’entusiasmo, la collaborazione e la
condivisione di nuove esperienze diventano lo stimolo alla socializzazione tra i ragazzi.
Cosa propone l’Alpinismo Giovanile?
Ogni anno la scuola di Alpinismo Giovanile “I Ghiri” di Piacenza organizza una serie di escursioni
per affrontare i diversi aspetti della vita in montagna attraverso la conoscenza dell’ambiente e
dei modi per frequentarla in sicurezza: escursioni su sentieri estivi e innevati, vie ferrate,
arrampicata, esplorazione di gallerie e trincee della Grande Guerra, scoperta delle incisioni
rupestri, e altro ancora…
Quest’anno l’attività è suddivisa in tre temi:
Programma neve: da gennaio a marzo 2014 scopriremo
l’ambiente innevato, con ciaspole e sci da
escursionismo. Le mete saranno: Appennino Piacentino
(GAEP), Bondone, Alpe Maniva/Folgaria.
Gite escursionistiche: in aprile e maggio, gite ala mare
(Cinque Terre) e al Lago d’Iseo, per apprezzare i primi
caldi della primavera che arriva.
Soggiorni in rifugio: due soggiorni di 3-4 giorni ciascuno,
per scoprire la vita di montagna e di gruppo. Vivremo
immersi nella natura, cammineremo e arrampicheremo
insieme. Saremo ospiti del rifugio Lecco (Piani di BobbioValsassina) e del rifugio Città di Lissone (Val Adamé).
Attività differenziate per le diverse fasce d’età e un rapporto numerico di 3-4 allievi per ogni
istruttore, consentono la massima attenzione agli aspetti formativi e alla sicurezza.
Ragazzi, quando passeggiando nel fondovalle vedrete le cime che vi sovrastano, e penserete a
come sarebbe bello salirle arrampicandovi, o percorrere il sentiero che conduce alla cima, o più
semplicemente conoscere tutto ciò che vi è intorno… ricordate che esistono persone all’interno di
una scuola di alpinismo giovanile che possono insegnarvi tutto ciò.
Per maggiori informazioni e per conoscerci, vi aspettiamo il 4 dicembre 2013, ore 21 in sede CAI
Piacenza - Piazzale della Cavallerizza, Stradone Farnese, 39. Proietteremo le foto dell’attività
fatta quest’anno con i ragazzi, e saremo a disposizione di ragazzi e genitori per spiegare il
programma 2014.
Ci trovate anche su: www.caipiacenza.it – email: [email protected] – Facebook: I
GHIRI - Scuola di Alpinismo Giovanile - CAI Piacenza
La Sezione del C.A.I. di Codogno è aperta
il Martedì ed il Venerdì (esclusi festivi)
dalle ore 21.00 alle ore 23.00
in Via Cesare Battisti, 1 26845 Codogno ( Lodi )
web: www.caicodogno.it – email: [email protected]
Co nsi gli o D iretti vo e Cariche Sociali d el trienn io 201 1-2 01 4
Vischio Giovanni
Giroli Luigi
Braghieri Carlo
Cavallanti Paolo
Cominetti Giuliano
Pagliai Arnaldo
Bacilieri Rosalba
Anelli Giuseppina
Castruccio Barbara
Anelli Carlo
Marcotti Mariano
Presidente
Vice-Presidente
Tesoriere
Segretario
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Revisore dei Conti, Coordinatore
Revisore dei Conti
Revisore dei Conti
Past- President
Commissione escursionismo/alpinismo
Cominetti Giuliano
Coordinatore attività
Ambrosi Mauro, Anelli Carlo, Botti Celeste, Lenta Luisa, Pagliai Arnaldo, Vignola Giuditta
Venerdì 11 aprile 2014 Assemblea Generale dei Soci
e rinnovo cariche sociali 2014 – 2017.
Le candidature sono aperte a tutti i soci.
Vi aspettiamo numerosi.
Cari amici,
eccomi per la terza volta a tracciare il consuntivo dell’anno
appena trascorso; mi ritrovo con tanta gioia insieme a voi che
mi accompagnerete ancora per un anno in questo mio primo
mandato di Presidente della nostra Sezione, anzi ancora per
pochi mesi... ci incontreremo infatti tutti all’ Assemblea dei Soci
il prossimo Aprile 2014, per raccontarci di questi tre anni
trascorsi e per rinnovare il Consiglio Direttivo della sezione... vi
invito a partecipare numerosi alla prossima assemblea.
E’ stato un triennio molto intenso, in cui ritengo di aver partecipato attentamente alle diverse
vicende della vita sezionale, con lo spirito sempre pronto a cogliere gli stimoli rivolti a far crescere
le opportunità per la Sezione, la collaborazione con l’amministrazione locale e le associazioni a noi
vicine.
Il programma del 2013 e’ stato intenso e pieno di soddisfazioni: l’iniziativa del 150esimo
anniversario del Club Alpino Italiano, che ci ha visti protagonisti con tante attività, si e’ dimostrata
vincente e ci ha dato visibilità e successo.
Desidero ringraziare i nostri efficientissimi: Vice Presidente, Tesoriere, Segretario, ed il caro Past
President, tutti i componenti del Consiglio Direttivo, i Responsabili delle attività sezionali, i Revisori
dei Conti e tutti gli altri collaboratori e soci che hanno reso possibile la conduzione della Sezione in
questi tre anni con innegabile spirito volontario. Sono consapevole che qualche mancanza ci può
essere stata, ma posso assicurarvi che non è stata voluta.
Ho la ferma convinzione che dobbiamo aprire le porte ogni qualvolta i nostri Soci, con spirito
costruttivo, ci propongono di fare di più e magari di fare meglio, sempre rispettando i valori fondanti
del sodalizio. Non dobbiamo avere timore del nuovo. E’ una esortazione ad accogliere
favorevolmente le iniziative che vengono proposte per la prima volta, magari a titolo sperimentale,
tanto più quando sono i giovani a proporle, con i loro strumenti sempre all’avanguardia. I Soci con
maggiore esperienza diretta nella vita associativa li orienteranno, è ovvio, quando lo si riterrà
necessario.
Non vi nascondo che la preoccupazione maggiore in questo periodo, considerando la notevole
attività che svolgeremo in ambiente alpino, rimane quella della formazione e della preparazione dei
nostri Capigita (Coordinatori di Escursione). Ciò anche in considerazione della consapevolezza di
non poter mai, nella pratica, azzerare completamente i rischi connessi alla frequentazione della
montagna.
Nei tre anni trascorsi credo di aver investito molto, con l’aiuto di Paolo, il nostro Segretario, che da
anni collabora come Istruttore Regionale con la Scuola di Alpinismo B.Dodi della Sezione CAI di
Piacenza, nella promozione e nell’organizzazione di attività rivolte alla prevenzione del rischio ed
alla preparazione delle nostre escursioni; abbiamo il nostro socio Giuliano che diventera’ nel corso
del 2014 Accompagnatore Sezionale di Escursionismo e vorrei tanto lo seguissero nei prossimi
anni altre persone; la sezione ha investito ed investira’ nella loro formazione.
La commissione alpinistica, della quale proprio Giuliano e’ responsabile, ha creato questo
programma 2014: escursioni estive ed invernali, salite alpinistiche di più giorni, vie ferrate e molto
altro ma sempre con grande attenzione alle difficolta’, in modo che tutti possano comunque godere
delle nostre iniziative. Da anni infatti prevediamo, all’interno della stessa gita, percorsi differenziati
sulla base delle capacita’: non posso che essere contento di tutto questo e ringraziare per
l’impegno coloro che hanno contribuito e che accompagneranno poi i partecipanti nelle escursioni.
In questa pubblicazione abbiamo illustrato a grandi linee le attività che proponiamo per la prossima
stagione; di volta in volta verranno approntate schede informative dettagliate che potrete ritirare
presso la nostra sede.
Sicuramente troverete quello che cercate; inoltre il nostro sito www.caicodogno.it sarà certamente
un valido aiuto per le vostre ricerche e fonte di informazioni sulle nostre attività.
Vi saluto con l’augurio di una “Buona Montagna” a tutti, certo di potervi incontrare presto sulle vette
dei monti e desideroso della preziosa collaborazione di tutti voi.
Un alpinistico abbraccio,
per il Consiglio Direttivo
Giovanni Vischio, Presidente
Regolamento Gite Sociali
 Le gite sociali sono aperte a soci e non soci, con precedenza ai soci CAI della sezione di
Codogno e, in seconda battuta, ai soci di altre sezioni. I minori di anni 18 possono partecipare
se autorizzati da entrambi i genitori e accompagnati da uno di essi o da una persona di fiducia
da essi delegata.
 E’ responsabilità del partecipante informarsi sulle caratteristiche e difficoltà della gita,
valutando la propria idoneità e dotandosi dell'attrezzatura adeguata.
 I Coordinatori di Gita (CdG o Coordinatori) sono soci che operano - a titolo gratuito - per la
buona riuscita della gita con tutti i partecipanti nelle migliori condizioni di sicurezza. Ogni gita
prevede almeno due Coordinatori. Essi redigono il programma della gita, specificandone
impegno fisico, difficoltà ed equipaggiamento necessario, e lo rendono pubblico presso la
sede. Possono non ammettere alla gita i partecipanti non adeguatamente attrezzati o
persone ritenute non idonee ad affrontare il percorso. Possono variare il percorso e la meta
durante la gita ed anche annullarla, per ragioni di sicurezza, tecniche (maltempo, difficoltà
impreviste, condizioni dei partecipanti) o logistiche. Possono inoltre prendere i
provvedimenti che ritengono opportuni per il miglior esito della gita. Le decisioni dei
Coordinatori sono inappellabili.
 Nel corso dell'escursione i partecipanti devono seguire le direttive dei Coordinatori e
comunque tenere presente le seguenti regole comportamentali:
 tenere un comportamento corretto e di obbedienza nei confronti dei Coordinatori,
 rimanere uniti alla comitiva evitando “fughe” o ritardi,
 non seguire percorsi diversi senza autorizzazione o avviso,
 non creare situazioni difficili o pericolose per l'incolumità propria ed altrui,
 non lasciare rifiuti di alcun genere lungo il percorso o sui luoghi di sosta.
 Chi non rispetta le indicazioni dei CdG prendendo iniziative autonome è considerato escluso
dalla gita sollevando i CdG da ogni responsabilità.
 La Commissione Escursionistica - alpinistica della Sezione si riserva di variare il programma per
particolari esigenze organizzative o ambientali ed ha la facoltà di annullare la gita in caso di
mancato raggiungimento di un minimo di partecipanti.
Iscrizione e Quota di Partecipazione
 Sono valide le iscrizioni solo se accompagnate da relativa quota (gite di un solo giorno) o da
caparra (gite di più giorni) secondo quanto deciso dalla Sezione; solo e soltanto in questo
modo, il socio o il non-socio, conferma la propria adesione e partecipazione.
 Per le gite di un solo giorno, salvo differente comunicazione, le iscrizioni si aprono
normalmente 2-3 settimane prima della gita e si chiudono entro e non oltre il Venerdì
precedente alla gita; esse prevedono il versamento della quota completa.
 Per le gite di più giorni, salvo differente comunicazione, le iscrizioni si aprono normalmente
all’inizio del mese di Giugno e si chiudono entro il Martedì precedente alla gita; esse
prevedono il versamento obbligatorio della caparra.
 In caso di rinuncia alla partecipazione, la quota già versata non verrà restituita. E’ prevista la
restituzione completa solo se l’interessato provvede alla propria sostituzione.
 Per i non soci è previsto il pagamento di una quota assicurativa per il soccorso alpino. A tale
scopo essi dovranno comunicare ai CdG la loro condizione al momento dell’iscrizione.
N.b. per validare l’assicurazione è necessario attivarla almeno 4 giorni prima dell’effettuazione
della gita stessa.
 Onde avvalersi delle agevolazioni del CAI i soci partecipanti dovranno essere provvisti durante
l'escursione della relativa tessera, in regola con il tesseramento dell'anno in corso.
 Con l’iscrizione i partecipanti accettano le norme del regolamento gite, esonerando la
Sezione da ogni responsabilità.
QUOTE ASSOCIATIVE 2014
E' consigliato il RINNOVO ENTRO il 28 Marzo 2014, per non perdere la
continuità delle coperture assicurative.
Socio Ordinario € 42,00 - Socio Famigliare € 22,00
Socio Giovane (nati dal 1997 compreso in avanti € 16,00
Per i NUOVI SOCI, il costo aggiuntivo della TESSERA è di € 5,00
Il rinnovo del famigliare deve avvenire contestualmente al socio ordinario,
oppure presentando la tessera dello stesso.
I nostri Soci hanno diritto:
- ad usufruire dei rifugi del CLUB ALPINO ITALIANO a condizioni preferenziali rispetto ai non
soci;
- ad usufruire dei rifugi delle associazioni alpinistiche, italiane ed estere, con le quali è stabilito
trattamento di reciprocità con il nostro sodalizio;
- ad usufruire di materiale tecnico, bibliografico e geografico degli organi centrali, delle sezioni e
delle sottosezioni, a norma dei rispettivi regolamenti;
- d’essere ammessi alle scuole e ai corsi istituiti dagli organi centrali, delle sezioni e delle
sottosezioni, a tutte le manifestazioni didattiche e tecnico-culturali organizzate da suddetti
organismi, sempre a norma dei rispettivi regolamenti;
- ad usufruire delle polizze assicurative. I Soci in regola con l’iscrizione avranno la copertura
assicurativa fino al 31 marzo dell’anno seguente;
- ad avere libero ingresso nelle sedi delle sezioni e delle sottosezioni, ed a partecipare a tutte le
manifestazioni da esse organizzate, a norma dei rispettivi regolamenti;
- tutti i soci ordinari riceveranno le pubblicazioni del Club Alpino Italiano: "Montagna 360". I Soci
in regola con l’iscrizione riceveranno le pubblicazioni sociali spettanti fino al 31 marzo
dell’anno seguente.
COPERTURE ASSICURATIVE
Per i Soci:
L’iscrizione al CAI attiva automaticamente le coperture assicurative relative a:
- Infortuni Soci: assicura i Soci nell’attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e
rimborso spese di cura). E' valida ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. Viene attivata
direttamente con l’iscrizione al CAI.
- Infortuni Titolati CAI in attività personale: assicura tutti i titolati CAI per infortuni (morte,
invalidità permanente, rimborso spese di cura e diaria giornaliera da ricovero).
- Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca,
salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che
personale. Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale.
- Responsabilità civile: assicura il Club Alpino Italiano, le Sezioni e i partecipanti ad attività
sezionali, i Raggruppamenti Regionali, gli Organi Tecnici Centrali e Territoriali. E' valida
ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. Mantiene indenni gli assicurati da quanto siano tenuti a
pagare a titolo di risarcimento per danni involontariamente causati a terzi e per danneggiamenti a
cose e/o animali. Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale.
- Tutela legale: assicura le Sezioni e i loro Presidenti, i componenti dei Consigli Direttivi ed i Soci
iscritti.
Per i non Soci:
E’ possibile attivare, a richiesta presso le sezioni ed ESCLUSIVAMENTE per attività organizzata, le
seguenti coperture assicurative:
- Infortuni: assicura i non Soci nell’attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e
rimborso spese di cura).
- Soccorso alpino: prevede il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca,
salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta .
SCALA delle difficoltà’ ALPINISTICHE:
L'UIAA utilizza anche una scala che valuta le difficoltà d'insieme di una via. Questa scala fu
proposta nel 1936 da Lucien Devies, e prevede sette gradi indicati ciascuno con una o due lettere.
Per la valutazione vengono considerate non solo le difficoltà tecniche, ma anche le difficoltà dovute
all'ambiente e i pericoli presenti.
I gradi sono:
 F: facile (Facile)
 PD: poco difficile (Peu Difficile)
 AD: abbastanza difficile (Assez Difficile)
 D: difficile (Difficile)
 TD: molto difficile (Très Difficile)
 ED: estremamente difficile (Extrêmement Difficile)
 EX: eccezionalmente difficile (Exceptionnellement Difficile)
Ogni grado può essere seguito da un segno "+" (più) o "-" (meno) per precisare ulteriormente la
difficoltà.
SCALA delle difficoltà’ ESCURSIONISTICHE:
Le DIFFICOLTA’ sono da leggersi come segue: E = itinerario escursionistico privo di difficoltà
tecniche, solitamente segnalato, può essere anche piuttosto lungo; EE = itinerario per escursionisti
esperti, può presentare difficoltà tecniche non però strettamente alpinistiche, può essere lungo e
faticoso e non sempre segnalato; EEA = itinerario per escursionisti esperti ed attrezzati, come il
precedente ma con tratti impegnativi, seppur non oltre il 1° grado di difficoltà alpinistica, su
ghiaccio o roccia, che richiedono idonee attrezzature e buona pratica della montagna.
Elenco materiale/dotazione tecnico-individuale per partecipazione a gite sezionali
comprendenti attività a carattere escursionistico su vie ferrate (EEA), in ambiente innevato (EAI)
e/o aventi carattere alpinistico (F/F+/PD-), in aggiunta alla normale dotazione personale
(abbigliamento, zaino, cambi, borraccia, occhiali, etc.) come indicato nel libretto Attività Sezionali
distribuito annualmente ad ogni socio.
 Vie ferrate - EEA
- set da ferrata (kit con dissipatore) omologato UIAA*
- imbragatura omologata UIAA* (consigliata quella bassa)
- casco da alpinismo omologato* (non va bene quello da ciclismo)
- consigliati i guanti da ferrata
- abbigliamento consono alla quota dell’itinerario
- scarponi/pedule adeguati all’itinerario
 Escursionismo Ambiente Innevato (ciaspole) - EAI
- ciaspole (omologazioni varie)*
- bastoncini da neve/scialpinismo/trekking*
- consigliati i guanti da neve
- abbigliamento consono alla quota, alla lunghezza ed al periodo dell’itinerario
- scarponi/pedule adeguati all’itinerario
 Alpinismo (attraversamento di ghiacciaio) F/F+/PD- imbragatura omologata UIAA* (meglio se di tipo basso)
- corda L=50mt. * (corda singola o mezza corda)
- casco da alpinismo omologato* (non va bene quello da ciclismo)
- piccozza* (i bastoncini non sostituiscono la piccozza)
- ramponi* (non vanno bene i ramponcini leggeri con 4-6 punte anteriori)
- cordino da ghiacciaio* (3 mt. diametro 7mm.)
- guanti da ghiacciaio* (consigliate le moffole)
- occhiali protezione UV4/UV400*
- 02 moschettoni tipo HMS a ghiera*
- 02 viti da ghiaccio (consigliate per ogni componente la cordata)
- abbigliamento consono alla quota dell’itinerario
- scarponi adeguati all’itinerario
*materiale obbligatorio
Significato EEA ed EAI:
Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di
Escursionisti Esperti autoassicurazione (imbragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di
EEA
Attrezzati
equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti)
Escursionismo in
EAI ambiente innevato
(ciaspole)
Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve,
con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o
in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli
e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di
percorribilità. Pendenza del pendio < 25°
COSA METTO NELLO ZAINO ?
Escursione di un giorno
- provviste
- borraccia (piena)
- thermos
- tessera CAI
- maglione pile
- berretto
- fazzoletti
- coltello
- occhiali da sole
- crema solare
- bussola
- guanti
- altimetro
- cartina topografica
- macchina fotografica
- binocolo
- materiale pronto soccorso
- spille di sicurezza
- guanti
- giacca a vento
- carta igienica
- telo termico
Aggiunte per escursioni
di due giorni
- biancheria di ricambio
- calze di ricambio
- sacco lenzuolo o sacco
a pelo
- materiale da cucina
- torcia elettrica
- bevande di riserva
- fiammiferi
Aggiunte per escursioni
su ghiacciaio
- mezzacorda UIAA in
buone condizioni (50mt)
- 1 cordino (7mm)
per nodo prusik
- guanti da neve
- 3 moschettoni (due HMS con
ghiera)
- 2 viti da ghiaccio a persona
- piccozza
- ramponi a 10/12 punte
- ghette
- crema protettiva per labbra
- berretto di lana/pile
- sciarpa/buff
- occhiali UV400
- casco UIAA
Aggiunte per ferrate
- casco da roccia UIAA
- imbragatura omologata
- 2 moschettoni a base larga
con ghiera + kit dissipatore
- guanti da ferrata
Sono assolutamente sconsigliate per tutte le escursioni le scarpe da ginnastica;
assicurarsi di avere calzature e abbigliamento adatto all’escursione scelta come indicato nelle note
sull’equipaggiamento di ciascuna gita.
Equipaggiamento per tutte le escursioni con ciaspole
Giacca a vento da escursione, pantaloni, calza maglia in microfibra, pile e indumenti traspiranti,
guanti invernali e cuffia. Scarpe da trekking, ciaspole, ghette e bastoncini telescopici. Nello zaino
portare da bere e viveri per una piccola merenda, consigliamo qualche capo di abbigliamento di
ricambio. Utili gli occhiali da sole con protezione UV300/UV400 e crema solare. Consigliate alcune
barrette energetiche. Sconsigliato vino e alcolici.
Programma escursionistico / alpinistico ANNO 2013 / 2014
Data
Itinerario
Durata
Difficoltà
DICEMBRE 2013
Domenica 8 escursione con ciaspole Appennino Piacentino
Domenica 22 escursione con ciaspole Appennino Piacentino
5 A/R
5 A/R
E
E
GENNAIO 2014
Domenica 5 escursione con ciaspole Appennino Piacentino
Domenica 18 escursione con ciaspole al Monte Penice
5 A/R
5 A/R
E
E
FEBBRAIO 2014
Domenica 2 escursione con ciaspole Appennino Piacentino
Domenica 16 escursione con ciaspole Appennino Piacentino
5 A/R
5 A/R
E
E
MARZO 2014
Sab. 1 - Dom. 2 scialpinismo - discesa - ciaspole - fondo
Val D’Ayas - Rifugio Ferraro
Pernottamento al Rifugio Ferraro
1° giorno Lago Blu - Rifugio Ferraro
2° giorno alla cima Palon di Resy
Domenica 16 escursione con ciaspole - fondo
P.so Tonale , Forte Strino, P.so Contrabbandieri
APRILE 2014
Domenica 6 escursione al mare: Finalborgo
Domenica 27 escursione: Lago di Garda
Monte Stivo - Rifugio Marchetti
(auto)
(auto)
(auto)
(auto)
(auto)
(auto)
(auto)
4 A/R
5 A/R
4 A/R
EAI
EAI
EAI
(bus)
3/4 A/R
E
(bus)
5 A/R
E
(bus)
E
(bus)
MAGGIO 2014
Gio. 8 Ven. 9 Sab. 10 Dom. 11 Parco dell’Uccellina - Isola del Giglio
Domenica 11 escursione: Val Camonica
Vezza D’Olio - Rifugio Aviolo
4 A/R
E
(bus)
Domenica 25 escursione: Locarno - Val Verzasca (CH)
4 A/R
E
(bus)
GIUGNO 2014
Domenica 8 escursione: Grignone, da Esino Cainallo
al Rifugio Bietti - Bugone - Brioschi
alla vetta del Grignone
4 A/R
6,30 A/R
E
EE
Domenica 22 escursione: Val di Lanzo - Rifugio Gastaldi
5/6 A/R
E
(bus)
(bus)
Data
Itinerario
Durata
LUGLIO 2014
Sab. 5 - Dom. 6 escursione: Valdossola - Alpe Veglia / Devero
1° giorno Rifugio Città di Arona
3
2° giorno al rifugio Castiglioni Alpe Devero
5/6
Domenica 13 escursione: Val Camonica - Parco dell’Adamello
al Rifugio Lissone
alla Baita Adamè
al Bivacco Ceco Baroni
Difficoltà
(bus)
E
E
(auto)
1,30 A/R
2,30 A/R
4,30 A/R
Sab. 19 - Dom. 20 alpinistica: traversata dal Rifugio Mantova Vioz al ghiacciaio
1° giorno al Rifugio Mantova
4
2° giorno al Rifugio Branca
4/5
al Rifugio Forni
6/7
E
E
EE
dei Forni (bus)
EE
PD
PD
SETTEMBRE 2014
Sab. 6 - Dom. 7 escursione e ferrata: Pale San Martino - Rifugio Velo
1° giorno al Rifugio Madonna del Velo
3,3
2° giorno al Cant del Gal (ferrata)
6
al Cant del Gal (escursione)
6
E
EEA
E
Domenica 21 escursione: Presolana - Rifugio Cassinelli
al Rifugio Cassinelli
alla Grotta dei Pagani
alla vetta
2 A/R
4 A/R
7 A/R
E
E
EEA
OTTOBRE 2014
Domenica 5 escursione al mare: Portovenere, Isola Palmaria
5 A/R
(bus)
(bus)
E
Domenica 19 Festa al rifugio GAEP, Selva di Ferriere (PC)
Chiusura attività
Domenica 26 escursione e ferrata “De Anna Orlandini”
da Busalla - Crocefieschi
NOVEMBRE 2014
Domenica 9 escursione: Appennino Piacentino Val Boreca
Giovedì 20
Sabato 22
(bus)
(auto)
4 A/R
E
(auto)
6,30 A/R
E
(auto)
Serata Montagna in occasione della 224esima Fiera di Codogno
Cena Sociale
Le date e le mete potrebbero subire variazioni in funzione delle condizioni
meteorologiche ed ambientali.
Il coordinatore della gita si riserva di apportare al programma tutte quelle
modifiche e sospensioni che si rendessero necessarie così come di non
autorizzare alla partecipazione alla gita quella/e persona/e che si trovassero
prive dell’attrezzatura idonea al compimento in sicurezza dell’escursione stessa
(specialmente nei casi queste richiedessero di affrontare tratti innevati, su
ghiacciaio e/o sentieri ferrati).
ESCURSIONI CON CIASPOLE ALTA VAL NURE
Appennino Piacentino (Domenica 8 e 22 Dic. - 5 Gen. - 2 e 16 Feb.)
Lago Nero - Monte Bue - Prato Cipolla
Si parte dal parcheggio dello Zovallo (1410 m.) a destra per il sentiero N° 001in direzione
Sud/Ovest. Si entra nel bosco in leggera salita arrivando prima in un ampio prato, e
successivamente al Lago Nero (1540 m.). Ora la pendenza diventa più decisa, si passa la sella
della Costazza che divide il Monte Nero dal Monte Bue e in breve si arriva al vecchio albergo di
Monte Bue (1730 m.). Ora si può scendere a Prato Cipolla (1578 m.) per la pista da discesa oppure
mantenendosi sul sentiero N° 001. A Prato Cipolla è attivo un Rifugio gestito dalla Pro Loco di S.
Stefano D’Aveto.
Passo del Tomarlo - Monte Maggiorasca - Prato Cipolla
Si parte dal parcheggio del Passo del Tomarlo, per il segnavia “X gialla “ si risale in modo deciso in
direzione del Monte Maggiorasca, passando con una deviazione alla panoramica cima del Monte
Croce Martincan (1724 m.) si arriva successivamente alla Madonnina posta in vetta al Monte
Maggiorasca (1800 m.), e si scende al Prato Cipolla (1578 m.). Il ritorno si effettua passando sotto
la bastionata della Rocca del Prete fino a incrociare la strada per il Passo Tomarlo.
Selva di Ferriere - Monte Crociglia - Rif. GAEP
Si parte dall’abitato di Selva (1120 m.) sul sentiero N° 013 incrociando in più punti la strada per
Torrio, si passa prima dalla vecchia dogana o rifugio GAEP (1367 m.). Mantenendo lo stesso
sentiero attraversando una faggeta si sbuca sui pascoli della cima del Monte Crociglia (1578 m.)
dove si trova la statua dell’Arcangelo Gabriele dedicata agli alpinisti caduti.
Fontana Gelata - Passo della Roncalla - Prato Cipolla
Si parte dal piccolo parcheggio a sinistra 2 km dopo l’abitato di Selva (località Fagello). Sul sentiero
N° 007 si sale in modo deciso dentro un bosco di faggi, arrivando ad un bivio località Fontana
Gelata, svoltando a destra per il sentiero N° 011 si arriva al Passo della Roncalla, confine fra
piacentino e genovese, da dove si scende in breve a Prato Cipolla (1578 m.).
SABATO 18 Gennaio 2014
APPENNINO PIACENTINO MONTE PENICE
Escursione notturna con ciaspole, alla luce delle pile frontali o della luna piena
Partenza: Passo Penice (1149 m.)
Arrivo: Monte Penice (1460 m.)
Dislivello in salita: 300 m. circa
Dislivello in discesa: 300 m. circa
Tempo complessivo: A/R 3,5 ore
Difficoltà: E (escursionistica)
Attrezzatura: racchette da neve e bastoncini, scarponcini, giacca a vento, guanti, calzamaglia e
berretto. (abbigliamento da alta montagna in periodo invernale).
Si parte dal Passo Penice (1149 m.), il percorso si sviluppa in senso orario intorno alla vetta
del Penice, si snoda ora dentro il bosco ora su slarghi erbosi, il paesaggio spazia dalla Val Trebbia
al Monte Alfeo e Lesima. Dal Passo si stacca la strada che porta verso la vetta del monte, ove si
trova l’antico Santuario di santa Maria e imponenti ripetitori televisivi e telefonici.
N° tel. Bar ristorante lo Scarpone 0523-933204
Coordinatori: Mauro Anelli - Luca Scala
SABATO 1 DOMENICA 2 Marzo 2014
Val d’Aosta, escursione con ciaspole/scialpinismo alla scoperta dei villaggi
Walser della Val D’Ayas - Rifugio Ferraro
Primo giorno - Partenza: località Saint Jacques (1689 m.) Lago Blu
Arrivo: Rifugio Ferraro (2066 m.)
Dislivello in salita: 500 m. circa
Dislivello in discesa: 200 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa
Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Ferraro
Secondo giorno - Partenza: Rif. Ferraro (2066 m.)
Arrivo: Palon di Resy (2675 m.)
Dislivello in salita: 620 m. circa
Dislivello in discesa: 1000 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 5 ore circa
Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Ferraro o al villaggio di Saint Jacques
Equipaggiamento: Da alta montagna invernale, giacca a vento e scarponi, ciaspole e bastoncini
telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo, e l’occorrente per
passare la notte in rifugio (obbligo l’uso del sacco lenzuolo).
Il primo giorno si percorre l’autostrada A5 Torino-Aosta, si esce al casello di Verres, si prosegue
per Val D’Ayas e Champoluc, si seguono le indicazione per Saint Jacques dove termina la strada.
Dalla chiesa si continua sulla strada che in salita costeggia il torrente e risale sino alle ultime case
dove, sulla sinistra si trova un ponticello ed una cappelletta, punto di inizio dell’escursione.
Si inizia a risalire il rado bosco, arrivati ad un bivio con paline (1875 m.) conviene fare una breve
digressione per raggiungere in pochi minuti il panoramico villaggio di Fiéry (1887 m.).
Ritornati al sentiero principale si sale dolcemente passando dalle baite di Beau Bois (1911 m.),
arrivando agli spazi aperti del Pian di Verra inferiore e al Lago Blu. Volendo proseguire si arriva al
Pian di Verra superiore (2382 m.).
Al ritorno andremo al Villaggio di Resy dove si trova il Rifugio Ferraro (2066 m.) per la cena e il
pernottamento. L’architettura è quella tipica Walser e il Rifugio è noto per la buona cucina della
signora Fausta.
Il secondo giorno si parte dal Rifugio, si segue per un breve tratto il sentiero n°9 in direzione
Est, al bivio si prende il sentiero n°8c a SX in direzione NORD che costeggia l’Alpe Forca inferiore.
Ora il sentiero in costante salita porta alla cima del Palon di Resy (2675 m.), la cima è molto
panoramica verso le cime del Monte Rosa e di tutto il fondovalle.
Il ritorno avviene per lo stesso percorso dell’andata, passando dal Rifugio Ferraro e scendendo al
villaggio di Saint Jacques.
N° tel. Rifugio Ferraro 335-1345567
Coordinatori: Barbara Castruccio - Simone Marzolini
DOMENICA 16 marzo 2014
Escursione con ciaspole/scialpinismo/discesa/fondo dal Passo del Tonale
verso la valle dei Contrabbandieri / il Forte Strino
Partenza e arrivo: Passo del Tonale (1800 m.)
Tempo di percorrenza: A/R 3/4 ore in base all’itinerario
Difficoltà: EAI (escursione ambiente innevato)
Colazione al sacco oppure alla Malga Valbiolo (2244 m.)
Equipaggiamento: Da montagna invernale giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi,
bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da
escursionismo.
Saliti al passo del Tonale, superiamo la seggiovia “Valbiolo”e salendo a sinistra raggiungiamo
l’hotel Mirandola, (ex Ospizio di San Bartolomeo) sulla vecchia strada del Passo. Delle paline
segnaletiche indicano il percorso verso Nord in direzione del Passo dei Contrabbandieri, rimanendo
a destra della pista da discesa arrivando nei pressi della Malga Valbiolo (2244 m.). La Malga ha
una grande terrazza panoramica rivolta verso le cime del gruppo Adamello/Presanella, e offre una
tipica cucina trentina.
Il secondo itinerario parte sempre nei pressi dell’hotel Mirandola, e si dirige in leggera discesa in
direzione Est verso la Val Vermiglio, si percorre il sentiero fino a Forte Strino (1758 m.). Dal Forte
si può risalire il sentiero e raggiungere la Malga Strino posta a (1937 m.). Il ritorno avviene per lo
stesso percorso dell’andata
N° tel. Baita Valbiolo 0364-900016
Coordinatori: Giuliano Cominetti - Andrea Paganini
DOMENICA 6 Aprile 2014
Ponente ligure, anello di Finalborgo, escursione al Monte Caprazoppa e alle
antiche borgate di Verezzi, sulla strada napoleonica
Partenza e arrivo: Finalborgo
Dislivello in salita: 350 m. circa
Dislivello in discesa: 350 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 3/4 ore se si visitano le borgate
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure nei locali di Finalborgo o Finale Ligure
Equipaggiamento: Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare
utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No
alle scarpe da ginnastica.
Percorrendo l’autostrada Genova/Ventimiglia, uscita a Finale Ligure, raggiungere Finalborgo.
La nostra escursione parte dall’antica porta di Finalborgo, si attraversa il torrente Pora si svolta a
sinistra, sulla strada provinciale, e dopo cento metri si incontra a destra la strada napoleonica,
realizzata verso la fine del 18° secolo, per permettere il transito delle artiglierie della “Grande
Armee”, in realtà il tracciato è molto più antico e ricalca l’antica via romana “Julia Augusta”. Il
percorso si svolge su stradine sterrate e sentieri salendo a poco a poco fra la vegetazione che ben
si adatta al terreno arido e calcareo, si raggiunge la Cappelletta Regina Pacis, e salendo un vasto
pianoro con un bel panorama sulla costa. Procedendo fra la macchia mediterranea verso Nord si
arriva al versante che guarda Borgio Verezzi e sullo sfondo l’Isola Gallinara e il promontorio di
Capo Santa Croce. Continuando sulla mulattiera selciata si raggiunge la cresta sommatale e il
sagrato della chiesa di San Martino e del Santuario Maria Regina Mundi. Da qui o si ritorna a
Finalborgo oppure con una deviazione di un’ora si attraversano le vecchie 4 borgate di Verezzi
caratterizzate da costruzioni in pietra rosa e collegate da stretti carrugi. Tornati al bivio di San
Martino attraverso le pinete fra le rocce di Orera e il Monte Caprazoppa si rientra a Finalborgo
chiudendo l’anello dell’escursione.
Coordinatori: Bacilieri Rosalba - Carlo Braghieri
DOMENICA 27 Aprile 2014
Salita alla cima del Monte Stivo, fra la Val Lagarina, il Lago di Garda
e la Valle del Sarca - Rifugio Marchetti
Partenza: località Santa Barbara (1250 m.)
Arrivo: Rifugio Marchetti (2012 m.) M. Stivo (2059 m.)
Dislivello in salita: 800 m. circa
Dislivello in discesa: 800 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 5 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Marchetti
Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i
bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle
scarpe da ginnastica.
Uscendo dall’autostrada a Rovereto Sud si prosegue in direzione del lago di Garda, arrivati al
Paese di Mori si segue a destra per la Val di Gresta , fino alla località S. Barbara.
Dal Paese si segue la strada asfaltata con segnavia n°608bis che in circa 35 minuti conduce alla
località Le Prese (1480 m.).Ora si segue il sentiero n°608 che salendo arriva prima alla Malga Stivo
(1768 m.) e successivamente con diversi tornanti si raggiunge il Rifugio Marchetti (2012m.) e la
Cima del Monte Stivo (2059 m.).
La cima è molto panoramica e la vista spazia dalle dolomiti del Brenta alle più lontano montagne
dell’Alto Adige e del Veneto, oltre ai Laghi della valle del Sarca. In vetta è posizionata una rosa dei
venti con il nome delle montagne visibili.
Il ritorno può avvenire per la stessa strada dell’andata. Oppure si può compiere un anello
seguendo prima il sentiero n°617 in direzione EST verso la località La Bassa (1684 m.), qui a
destra si prende il sentiero n°623, si tralascia il bivio a sinistra per Passo Bordala e si prosegue
verso il Dos del Lago su una strada forestale di cinque Km. in buona parte pianeggiante
raggiungendo il punto di partenza Santa Barbara.
N° tel. Rifugio Marchetti 0464-520664 gestore cell. 338-7033945
Coordinatori: Cominetti Giuliano - Andrea Foletti
GIOVEDI’ 8 - VENERDI’ 9 - SABATO 10 - DOMENICA 11 maggio 2014
Escursione nei parchi della bassa Toscana sui monti dell’Uccellina
e all’Isola del Giglio
Dopo la bella esperienza dello scorso anno all’Isola d’Elba, nel programma 2014 si è voluto
proporre un’escursione sui monti dell’Uccellina nel Parco Naturale della Maremma e sull’isola del
Giglio posta nell’azzurrissimo mare di fronte al Monte Argentario.
Risalendo i primi declivi collinari che si staccano dalla piana alluvionale dell’Ombrone si può
osservare la configurazione morfologica della Maremma, territorio che si estende dalla provincia di
Livorno fino a quella di Viterbo. La caratteristica peculiare di questo lembo di terra, composto da
una fascia costiera sovrastata da una dorsale collinare, sta nello scoprirne la primitiva ed aspra
bellezza in cui dominano gli elementi naturali, forse poco eclatanti, come il vento fra le dune, il
silenzio tra i pini ed i piccoli segni lasciati dagli animali - come i solchi lasciati dai cinghiali, gli aculei
dell’istrice o i ciuffi di pelo della lepre rimasti impigliati tra le spine. Non meno importante infine è
osservare i canali apparentemente abbandonati, opera dell’uomo che con grande fatica ha
contribuito a bonificare gli acquitrini di Alberese. Il Parco della Maremma è formato da due
principali ambienti. Nel settore centro-meridionale è dominato dai monti dell’Uccellina, rilievi che
culminano nei 417 metri del Poggio dei Lecci. Nel settore settentrionale domina invece la pianura
alluvionale dell’Ombrone che sfocia con i suoi sedimenti fluviali verso il mare aperto dando origine
in prossimità della foce a suggestivi specchi d’acqua che costituiscono l’ambiente palustre del
Parco. Le immense pinete che seguono la linea della costa, i terreni agricoli e i pascoli per
l’allevamento brado, bonificati nel passato, formano la rimanente porzione del Parco.
All’interno del Parco, in prossimità di Alberese, si snodano vari sentieri con interessanti itinerari che
conducono all’Abbazia di S. Rabano (XI secolo) e alla torre d’avvistamento detta “dell’Uccellina”.
L’isola del Giglio, dopo l’Elba, è la seconda in ordine di superficie delle sette isole del Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Inclusa nella provincia di Grosseto, è posta 15 km a ovest
dell’Argentario e 43 km a est di Montecristo. I residenti, circa 1550, sono distribuiti nei centri
abitati di: Giglio Castello, Giglio Porto e Campese. Giglio Porto è la località di approdo all’isola dove
sorgeva la villa romana appartenuta alla famiglia dei Domizi Enobarbi, ormai sepolta dalle
abitazioni costruite nei secoli successivi. Giglio Castello, antico borgo medievale ancora circondato
da antiche mura, sorge a circa 400 metri di quota e domina il panorama sulle isole meridionali
dell’arcipelago e sulla costa dell’Argentario. Campese che si affaccia a ovest dell’isola con la sua
grande spiaggia, trae origine dall’insediamento del bacino minerario per l’estrazione della pirite
cessato nel 1964. Lungo la direttrice nord-sud si sviluppa la dorsale dei rilievi isolani, una piccola
catena che culmina con il Poggio della Pagana a 496 metri sul livello del mare. La flora è
rappresentata dalla tipica vegetazione mediterranea con ampie estensioni di macchia che si sta
riprendendo il territorio occupato dai terrazzamenti coltivati a vite. Lo spettacolo della fioritura
primaverile del cisto e della ginestra è accompagnato dall’intenso profumo del rosmarino, del mirto
e dell’elicriso. Anche i boschi di leccio stanno riguadagnando il territorio dopo essere stati sacrificati
nei secoli scorsi per produrre carbone.
Il Parco Naturale della Maremma è stato istituito nel 1975 nella provincia di Grosseto e copre una
superficie di 9800 ettari caratterizzata da un mosaico di ecosistemi ed ambienti esclusivi.
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è stato istituito nel 1996 nelle provincie di Livorno e di
Grosseto e comprende le 7 isole di: Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e
Giannutri. Il parco copre complessivamente una superficie di 17887 ettari a terra e 56776 ettari in
mare.
DOMENICA 11 maggio 2014
Alta Val Camonica, Vezza D’oglio , Parco dell’Adamello salita al Lago
e al Rifugio Aviolo sotto il Baitone
Partenza: località Val Paghera (1495 m.)
Arrivo: Rifugio Occhi all’Aviolo (1920 m.)
Dislivello in salita: 425 m.
Dislivello in discesa: 425 m.
Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Occhi all’Aviolo (1920 m.)
Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i
bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle
scarpe da ginnastica.
Percorrendo la Val Canonica, passato Edolo, si arriva all’altezza del Paese di Vezza D’Oglio si
seguono le indicazione per la Val Paghera - Aviolo scendendo, con una deviazione dalla Statale
verso SUD. Entrando nel Parco dell’Adamello, si percorre la boscosa Val Paghera parcheggiando
dopo 6 Km. nel piazzale delle teleferiche. L’escursione parte seguendo il sentiero n°21 risalendo
prima rapidamente nel bosco e quindi attraverso il fitto cespuglietto sino all’imbocco di un
canalone sassoso percorso da un torrentello. Risalitolo ci si immette in un altro canalone, arrivando
a una galleria , seguendo i segnali si prosegue a sinistra nel selvaggio vallone delle Gole Larghe e
risalendo il cespuglietto si giunge in breve al Rifugio Occhi all’Aviolo dopo poco più di un’ora dalla
partenza. Passato il Rifugio ci si affaccia alla bastionata NORD del Baitone che si specchia nel
pittoresco laghetto di origine glaciale d’Aviolo.
Dal Lago è possibile proseguire l’escursione sempre sul sentiero n°21, risalendo la Val d’Aviolo, si
oltrepassa la Malga Aviolo (1984 m.), giungendo al Bivacco Festa (2320 m.) nei pressi del Passo
Gallinera.
Il ritorno avviene sullo stesso percorso dell’andata.
N° tel. Rifugio Occhi all’Aviolo 0365-72863 gestore 338-7503600
Coordinatori: Botti Celeste - Lorenzo Barbieri
DOMENICA 25 Maggio 2014
Val Verzasca Canton Ticino (CH), percorrendo uno dei sentieri più belli della
Svizzera, passando antichi villaggi lungo il torrente Verzasca dal colore verde
smeraldo
Partenza: località Vogorno (495 m.)
Arrivo: Sonogno (918 m.)
Dislivello in salita: 400 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 4 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco nelle aree pic-nic, oppure in uno dei locali della valle
Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, pile, cappello, scarponi. Possono
diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica.
Si percorre l’autostrada Milano - Lugano, e successiva uscita “Bellinzona Nord/Locarno. Si
prosegue in direzione di Locarno, uscita T21 “Tenero e Valle Verzasca”, al paese di Tenero inizia
la Val Verzasca. Già si intravede la diga alta più di 200 m. da dove ci si lancia con il bunghie
jamping nel vuoto, noi risaliremo fino a raggiungere il paese di Vogorno (495 m.).
In realtà il “sentierone” (uno dei 12 sentieri più affascinanti della Svizzera) inizia a Tenero
(251 m.) e percorre tutta la Val Verzasca costeggiando dapprima il lago artificiale di Vogorno e poi
il fiume. Il nostro sentiero parte da Vogorno percorrendo quasi in piano l’ultima parte dell’invaso,
arrivati al paese di San Bartolomeo, vale la pena visitare le splendide architetture del paese di
Corippo (563 m.), ripassiamo sul lato sinistro del torrente fino al paese di Levartezzo (536 m.).
Ammiriamo l’elegante ponte a doppia arcata, da esso si vedono le limpide e verdi acque del fiume,
tra rocce dalle forme misteriose. Il sentiero prosegue passando le varie frazioni, Brione, Gerra e
Frasco , terminando a Sonogno, (918 m.) ultimo paese della valle.
Il sentiero si può iniziare o interrompere in qualsiasi punto passando uno dei numerosi ponti che
permettono di raggiungere la carrozzabile.
N° telefono Ufficio Turistico Tenero Val Verzasca 00917451661
Coordinatori: Carlo e Giusi Anelli - Giuliano Cominetti
IMPORTANTE PORTARE DOCUMENTO D’IDENITA’
DOMENICA 8 Giugno 2014
Lecco - Grigna Settentrionale - Da Esino Cainallo alla vetta del Grignone
Rifugio Brioschi - Rifugio Bietti - Rifugio Bogani
Partenza: località Esino Cainallo (1430 m.)
Arrivo: Rifugio Brioschi (2407 m.) in cima al Grignone
Dislivello in salita: 1030 m. circa al Rifugio Brioschi
Dislivello in discesa: 1030 m. dal Rifugio Brioschi
Tempo di percorrenza: A/R 4 per i rifugi, A/R 6,30 ore per la vetta
Difficoltà: E (escursionistica) EE per la vetta
Colazione al sacco oppure ai Rifugi del Grignone settentrionale
E’ possibile percorrere l’anello che collega il Rifugio Bogani al Rifugio Bietti
(anello di Moncodeno)
Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, guanti e scarponi.
Possono diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica.
Arrivati al Paese di Esino Lario, svoltare per Cainallo e parcheggiare sopra i campetti da sci.
Il gruppo che sale in vetta imbocca il sentiero n°25 che si addentra nel bosco e in leggera salita si
raggiunge in meno di un’ora il bivio a destra per il Rifugio Bietti e la cresta di Piancaformia, a
sinistra verso il Rifugio Bogani, seguiamo quest’ultimo che dapprima pianeggiante poi in discesa
raggiunge la parte più bassa della Val delle Lavine (1500 m.). Sulla nostra sinistra vediamo due
torri della Monaca e del Frate, ora inizia la salita verso la ghiacciaia di Moncodeno o grotta di
Leonardo con la particolarità essendo una cavità carsica di avere al suo interno stalattiti e
stalagmiti di ghiaccio.
Si prosegue per il sentiero n°25, si passa l’alpeggio di Moncodeno e si arriva al Rifugio
Bogani (1816 m.). Seguiamo l’indicazione per la Valle della Ganda - Rifugio Brioschi. Ora il
sentiero sale zigzagando lungo un ghiaione, e superando l’ultima fascia rocciosa con l’aiuto di
alcune corde fisse si arriva al Rifugio e alla vetta del Grignone ( 2404 m.).
La discesa avviene per lo stesso sentiero dell’andata.
Il gruppo escursionistico che non sale in cima al Grignone percorre l’anello che collega il
Rifugio Bietti al Rifugio Bogani. Si prende il sentiero n°25 che in circa 1,30 h. arriva al Rifugio
Bogani (1816 m.), mantenere il sentiero n°25 fino all’incrocio tenere a sinistra il sentiero n°28 e
raggiungere il Rifugio Bietti (1719 m.). Il ritorno avviene sul sentiero n° 24 e in circa 1,30 h. si
arriva al punto di partenza.
N° tel. Rifugio Bogani
N° tel. Rifugio Bietti
N° tel. Rifugio Brioschi
368-3527021 gestore 348-2831436
0341-735741 gestore 0341-732169
0341-910498
Coordinatori: Celeste Botti - Giuliano Cominetti
DOMENICA 22 Giugno 2014
Piemonte, alla scoperta delle Valli di Lanzo dove nasce il Torrente Stura a nord
di Torino - Val d’Ala di Lanzo Rifugio Gastaldi
Partenza: località Pian della Mussa (1840 m.)
Arrivo: Rifugio Gastaldi (2659 m.)
Dislivello in salita: 820 m. circa
Dislivello in discesa: 820 m. circa
Tempo di percorrenza: A/R 5/6 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Gastaldi / Rifugio Città di Ciriè
Equipaggiamento: Da alta montagna, giacca a vento e scarponi, possono diventare utili i
bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle
scarpe da ginnastica.
Da Torino si segue la Val d’Ala di Lanzo fino a raggiungere il Pian della Mussa (1840 m.) da
dove ha inizio la nostra escursione. Si percorre un tratto di sterrata che porta al Rifugio Ciriè, e si
imbocca il sentiero a SX e attraversato un ponte sul torrente Stura, si costeggia l’alpe Rocca
Venoni caratteristica bergeria protetta da un curioso roccione. Il sentiero n°EPT 222 prosegue
lungo la parte bassa del “Canale delle Capre” per poi svoltare a SX e prendere rapidamente quota
con diversi tornanti. Si sale in un ’ambiente bellissimo ricco di cascate, raggiungendo il Pian dei
Morti (2300 m.), con ampi tornanti si raggiunge la base di una parete “Rocca Turo” dove è
attrezzata una zona per l’arrampicata. Il sentiero spostandosi a DX supera alcuni facili gradini
attrezzati con corda ed entra in un canalone molto ampio che senza difficoltà conduce ad un
colletto dal quale è possibile vedere il Rifugio. Si percorre l’ultimo tratto pianeggiante per giungere
in pochi minuti al Rifugio Gastaldi (2659 m.) in posizione panoramica sull’ampia conca del Crot del
Ciaussine.
Dal Rifugio si possono ammirare la parete est della Bessanese, l’Uia di Ciamarella e l’Uia di
Mondrone che cingono la valle con le loro magnifiche piramidi sull’altro versante.
Dal Rifugio si possono raggiungere altri punti di interesse, come il Lago del Croutas (2747 m.) a
circa un’ora di cammino, e il Lago della Rossa (2718 m.) a circa un’ora e mezza.
Il ritorno avviene per lo stesso sentiero dell’andata.
Le persone che intendono fermarsi al Pian della Mussa, troveranno il Rifugio Città di Ciriè
(1850 m.), e avranno la possibilità di visitare tutta l’area circostante, e salire con un escursione di
45 minuti all’alpeggio di Pian Ciamarella (2114 m.) dove sorgono antichi alpeggi, e oltre alla ricca
di varietà fioristiche è possibile scorgere marmotte e stambecchi.
N° tel. Rifugio Gastaldi
0123-565008 cell. Gestore 348-7119154
N° tel. Rifugio Città di Ciriè 0123-820008 cell. Gestore 340-6769984
Coordinatori: Botti Celeste - Cominetti Giuliano
SABATO 5 - DOMENICA 6 luglio 2014
Piemonte, Valdossola, splendida traversata nel Parco naturale Veglia / Devero,
al cospetto del Monte Leone e del Pizzo d’Arbola
Primo giorno - Partenza: San Domenico (1420 m.)
Arrivo: Rifugio CAI Città di Arona (1760 m.)
Dislivello in salita: 560 m. (75 m. con l’uso della seggiovia)
Dislivello in discesa: 300 m. circa
Tempo di salita: 3 ore
Difficoltà: E (escursionistico)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Città di Arona (1760 m.)
Secondo giorno - Partenza: Rifugio Città di Arona (1760 m)
Arrivo: Goglio (1138 m.)
Dislivello in salita: 990 m. circa
Dislivello in discesa: 1050 m. circa al Rifugio Castiglioni (possibilità di scendere a Goglio con bus
navetta)
Tempo complessivo: 5/6 ore al Rif. Castiglioni Alpe Devero
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Castiglione
Equipaggiamento: Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, scarponi, possono
diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo, e l’occorrente per la notte in Rifugio (obbligo di sacco
lenzuolo).
Il primo giorno si percorre l’autostrada “Gravellona Toce”, a Gravellona l’autostrada diventa
superstrada, proseguire in direzione Sempione, pochi chilometri dal termine della superstrada si
entra in Varzo e si prosegue in direzione di San Domenico/Parco naturale Alpe Veglia.
Per raggiungere L’Alpe Veglia si possono seguire due percorsi che hanno tempi di percorrenza
simili. L’itinerario più seguito è quello panoramico per l’Alpe Ciamporino (1975 m.), che utilizzando
la seggiovia consente di risparmiare sul dislivello da percorrere a piedi. Per la salita a piedi portarsi
all’altezza dell’albergo Bosco delle Fate, da qui iniziare a salire per la strada inizialmente asfaltata
ed in seguito sterrata, fino a raggiungere l’Alpe Ciamporino (1975 m.) in circa 1,15 ora. Dall’arrivo
della seggiovia seguire il “Sentiero dei fiori” che prima in discesa e poi in salita passando per la
cappelletta di San Silvestro porta in meno di 2 ore all’Alpe Veglia.
Il secondo giorno, il gruppo che effettua la traversata Veglia /Devero, percorre il sentiero
GTA passando per il Pian Sass Mor, si risale al Passo di Valtrenda (2431 m.), si prosegue in
direzione N/E verso il Passo Scatta d’Orogna (2461 m.). Ora con un lungo traverso in quota
passando per radi e luminosi lariceti entriamo nella Val Devero, scendendo verso il Rifugio
Castiglioni.(1640 m.). Alla piana del Devero si arriva in auto, (un grosso parcheggio si trova
all’inizio della piana ), la discesa al Paese di Goglio (1138 m.) si può effettuare a piedi percorrendo
un sentiero lastricato, oppure prendere il bus navetta che collega le due località.
Il secondo giorno il percorso escursionistico breve permette con un percorso ad anello di
visitare i principali luoghi di interesse dell’Alpe, i cinque nuclei abitativi da Cianciavero a La Balma
visitando le marmitte glaciali, il Lago delle Streghe, la cascata della Frau e altre bellezze.
Il ritorno a San Domenico avviene per la via normale passando per Ponte Campo.
N° tel. Rifugio Città di Arona
N° tel. Rifugio Castiglioni
0472-840132
0324-619126
gestore
gestore
0472-840389
0324-62101
Coordinatori: Giovanni Vischio - Luigi Giroli
DOMENICA 13 luglio 2014
Valle Camonica - Parco dell’Adamello, escursione al rifugio Città di Lissone,
salita al Bivacco Ceco Baroni, passando per il rifugio Baita Adamè
Partenza: dal Rifugio Malga Lincino (1603 m.)
Arrivo: Rifugio Città di Lissone(2005 m.), Rif. Baita Adamè (2150 m.), Biv. Ceco Baroni (2800 m.)
Dislivello in salita: 415 m. per il Rifugio Lissone, 550 m., per il Rifugio Baita Adamè, 1400 m.,
per il bivacco Ceco Baroni
Tempo di salita: per il Rifugio Lissone 1,30 ore, per il Rifugio Baita Adamè 2,30 ore, per il
bivacco Baroni 4,30 ore
Difficoltà: E (escursionistica) fino al rif. Baita Adamè, EE per il bivacco Ceco Baroni
Pranzo al sacco oppure al rif. Lissone o al rif. Baita Adamè
Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono
diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo.
Percorrendo la Valcamonica si sale al paese di Saviore in Adamello, prendere la direzione delle
frazioni Fresine e Valle arrivando al Rifugio Stella Alpina (1458 m.) e quindi alla Malga Lincino dove
si parcheggia. Dalla malga si inizia a salire a tornanti il sentiero n°15 ben tracciato e protetto. La
vegetazione è caratterizzata da abete rosso, larice, ontano, rododendro e ginepro nano. Raggiunta
la sommità del gradone roccioso si prosegue in piano verso destra, raggiungendo l’inizio della
bellissima Valle Adamè, dove si trova un laghetto ed il rifugio Città di Lissone (2005 m.).
Dal rifugio per raggiungere il rifugio Baita Adamè si passa il ponte, si prosegue lungo il segnavia
n°1 sulla sinistra del torrente Poja. Oltrepassata la Malga Adamè inoltrandosi nel cuore della
vallata si incontrano i resti di una teleferica della 1^ guerra mondiale, e si inizia a intravedere il
Rifugio Baita Adamè che si raggiunge costeggiando il torrente e superando una piccola salita 2,30
h. dalla Malga Lincino.
Dal Rifugio Adamè seguendo il sentiero classificato EE n°30 un gruppo può salire al bivacco Ceco
Baroni (2800 m.). Il sentiero diventa ripido e ingombro di grossi massi, superando un canale e
prestando molta attenzione si arriva al bivacco. Il bivacco è dedicato al Sergente Francesco “Ceco”
Baroni mortaista in terra di Russia, e costruito sulla postazione difensiva utilizzata durante la
“Grande Guerra”. Dal bivacco è visibile il “Pian di Neve” e tutte le vette circostanti.
Il ritorno avviene per il sentiero di andata.
N° tel. Rifugio Città di Lissone 0364-638296 gestore
N° tel. Rifugio Baita Adamè
0364-62102 gestore
0364-638232
333-2039852
Coordinatori: Paolo Cavallanti - Celeste Botti
SABATO 19 - DOMENICA 20 luglio 2014
Grande traversata del ghiacciaio dei Forni, da Peio a Santa Caterina Valfurva
Traversata dal Rif. Mantova al Vioz al Rif. Branca
Primo giorno - Partenza: Pejo Fonti (1397 m.)
Arrivo: Rifugio Mantova (3535 m.)
Dislivello in salita: 1200 m. circa
Tempo di salita: 4 ore
Difficoltà: EE (escursionisti esperti)
Pranzo al sacco oppure al Rifugio Mantova (3535 m.)
Possibilità di salire con l’impianto fino a Pejo 3000 in alternativa.
Secondo giorno alpinistico - Partenza: Rifugio Mantova (3535 m)
Dislivello in salita: 110 m.
Dislivello in discesa: 1450 m. circa
Tempo complessivo: 4-5 ore fino al Rifugio Branca, 6-7 ore fino al Rifugio Forni
Difficoltà: PDPranzo al sacco oppure al Rifugio Branca (2487 m.)
Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono
diventare utili i bastoncini telescopici, sono indispensabili gli occhiali da sole. Portare nello zaino un
corretto equipaggiamento da escursionismo in alta quota. Portare l’occorrente per la notte in
rifugio (obbligo del sacco lenzuolo) Portare l’attrezzatura da ghiacciaio
Il primo giorno partendo da Peio Fonti (1397 m.) con impianti di risalita: telecabina Peio FontiTarlenta e seggiovia Doss dei Gembri a quota 2315 metri. Da qui si prende il sentiero che si stacca
sulla destra risalendo il costone fino a congiungersi col sentiero SAT 105. Il percorso sale a zig zag
a ridosso della lunga dorsale che scende dal Vioz . Si prende quota gradualmente, con pendenza
costante, sul sentiero facile e ben segnato. A 3206 m. si arriva al Brich, un breve traverso
attrezzato con corda fissa. Superato questo passaggio, il sentiero supera una scarpata verso
sinistra, con una serie di diagonali, fino a raggiungere nuovamente il filo di cresta dove si trova il
Rifugio Mantova al Vioz (3535 m.).
Il secondo giorno (in caso di bel tempo) grande traversata attraverso il ghiacciaio dei
Forni nel versante lombardo. Si sale al monte Vioz (3645 m.) percorrendo il sentiero fino alla
croce, di seguito si discende su ghiaccio per giungere al Passo della Vedretta Rossa a quota
(3405 m.), situato in una specie di conca glaciale. Si svolta verso sinistra dove si continua a
perdere quota passando nelle vicinanze di fortificazioni della prima guerra mondiale dove sono
presenti ancora molte testimonianze di quella che fu definito il più alto conflitto della storia, ed
ancora fino ad incontrare sulla destra il segnavia del comodo sentiero (quota 3090 m.) che porta al
lago di Rosole nei pressi del Rifugio Branca. Indi discesa su sentiero fino al Rifugio Forni ed arrivo
a Santa Caterina Valfurva.
N° tel. Rifugio Vioz (gestore Mario Casanova)
N° tel. Rifugio Branca
N° tel. Rifugio Forni
0463 751386 Cell. 339 2798826
0342-935501 gestore 0342-935350
0342-935365 gestore 0342-901916
Coordinatori: Paolo Cavallanti - Andrea Paganini
SABATO 6 - DOMENICA 7 Settembre 2014
Salita al Rifugio del Velo sotto il Sass Maor e traversata in uno degli angoli più
suggestivi delle Pale di San Martino
Primo giorno - Partenza: S. Martino di Castrozza (1487 m.)
Arrivo: Rif. Madonna del Velo (2358 m.)
Dislivello in salita: 900 m. circa
Tempo di salita: 3,30 ore
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Velo (2358 m.)
Secondo giorno - Partenza: Rif.Velo (2358 m) ferrata del Velo
Arrivo: Cant del Gal (1180 m.)
Dislivello in salita: 300 m. circa
Dislivello in discesa: 1200 m. circa
Tempo complessivo: 6 ore
Difficoltà: EEA (ferrata)
Colazione al sacco oppure al Rifugio Pradidali
Secondo giorno escursionistico - Partenza: dal Rifugio Velo (2358m.)
Arrivo: Cant del Gal (1180 m.)
Dislivello in salita: 700 m. circa
Dislivello in discesa: 1300 m. circa
Tempo complessivo: 6 ore
Difficoltà: E (escursionistica )
Colazione al sacco oppure al Rif. Pradidali
Equipaggiamento: Da alta montagna giacca a vento, pile, berretto, guanti e scarponi, possono
diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo. Portare l’occorrente per passare la notte in rifugio (obbligo del
sacco lenzuolo).
Obbligo del kit da ferrata omologato.
Il primo giorno si parte da San Martino di Castrozza (1487 m.), sentiero n°721, passando sotto la
bastionata dei campanili della Val di Roda e i Cadin Bora Ronz, arriviamo sul terrazzo roccioso alla
base della Cima della Madonna dove sorge il Rifugio del Velo (2358 m.). Il rifugio costruito ex
novo dalla SAT e inaugurato il 21 settembre 1980 si trova in un punto dove convergono numerosi
e suggestivi percorsi alpinistici ed escursionistici.
Il secondo giorno si percorre la ferrata del velo, passando sotto la spettacolare “Cima della
Madonna”, si salgono paretine e camini attrezzati con corde fisse e gradini, arrivando alla Forcella
del Porton.
Dalla Forcella in direzione Nord si passa sotto la Cima di Ball e il Campanile Pradidali, arrivando
alla Passo di Ball (2443 m.), dove si incrocia il sentiero n°715, a destra in breve si raggiunge il
Rifugio Pradidali (2278 m.). Dal rifugio per il sentiero n°709 in circa 3 ore si scende alla località
Cant del Gal (1180 m.).
Gli escursionisti il secondo giorno - meteo permettendo - percorrono il sentiero attrezzato
del “ Cacciatore” n°742 che, passando sotto la Cima della Stanga, arriva in 4,30 ore alla località
Pedemonte. A destra per il sentiero n°709 in circa 1,30 ore si scende alla località Cant del Gal
(1180 m.), dove arriva la carrozzabile.
N° tel. Rifugio Velo
N° tel. Rifugio Rosetta
N° tel. Rifugio Pradidali
0439-768731 gestore 0439-762604
0439-68308
gestore 0439-68249
0439-64180
gestore 0439-67408
Coordinatori: Barbara Castruccio - Giovanni Vischio
DOMENICA 21 Settembre 2014
Orobie, Alta Val Seriana, salita al massiccio calcareo della Presolana
Passo della Presolana - Baita Cassinelli - Grotta dei Pagani Pizzo della Presolana
Partenza: Passo Presolana (1297 m.)
Arrivo: Grotta dei Pagani (2225 m.) Cima Presolana (2521 m.)
Dislivello in salita: 271 m. per il Rifugio, 950 m. per la Grotta dei Pagani , 1224 m. per la cima
Dislivello in discesa: 950 m. / 1240 m. / 271 m.
Tempo di percorrenza: A/R 2 ore per il Rifugio, 4 ore per la Grotta, 7 ore per la vetta.
Difficoltà: E (escursionistica) EEA per la vetta
Colazione al sacco al Bivacco Citta di Clusone oppure al Rifugio Cassinelli
Equipaggiamento: Da media montagna, giacca a vento e scarponi. Possono diventare utili i
bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No alle
scarpe da ginnastica.
Raccomandato l’uso del casco e corda nei tratti impegnativi per la salita alla vetta..
Si percorre la Val Seriana, passando Clusone e Castione della Presolana si arriva al Passo
della Presolana (1297 m.). Il Rifugio si trova sull’alpe Cassinelli nella grande conca della Valle
Campello sul versante SUD del massiccio della Presolana. Si percorre il sentiero n°315 in direzione
del Rifugio Cassinelli (1578 m.), ci avviamo lungo la stradina in lieve salita verso il bosco,
raggiunto il primo tornante si oltrepassa una catena che chiude il transito agli autoveicoli, al
secondo tornante si segue verso destra il sentiero con indicazioni per il Rifugio e il Pizzo della
Presolana. Entrati nella pineta si procede alternando tratti in lieve salita ad altri con pendenza più
accentuata, arrivati a quota 1400 m. ampi squarci nel bosco ci concedono una veduta sulla
sottostante vallata. Ad un bivio si risale un crinale prativo, dove davanti a un grosso masso una
palina segnavia indica a sinistra il sentiero n° 315, e in breve si arriva al Rifugio Cassinelli.
Proseguendo su terreno più impervio in circa un’ora si sale al Bivacco Città di Clusone e alla Grotta
dei Pagani (2225 m.). La salita alla cima è su roccia con passaggi di 1° grado, arrivati in vetta è
posta una grande croce, e il panorama spazia sulle valli e sulle vette circostanti.
La discesa si effettua sullo stesso percorso dell’andata.
N° telefono Rifugio Cassinelli
0346-30043 / 333-3204163 / 333-4183833
Coordinatori: Botti Celeste - Giuliano Cominetti
DOMENICA 5 Ottobre 2014
Liguria, Golfo di La Spezia, percorreremo il sentiero panoramico “AVG”che
collega La Spezia a Portovenere - Visita a Portovenere e l’Isola Palmaria
Partenza: La Spezia
Arrivo: Portovenere
Dislivello in salita: 400 m. circa
Dislivello in discesa: 400 m. circa
Tempo di percorrenza: 5 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco oppure ai locali di Campiglia o Portovenere
Equipaggiamento : Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare
utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No
alle scarpe da ginnastica.
Si parte da La Spezia, percorrendo “l’Alta Via del Golfo” n°4e, che in circa un’ora porta al
paese di Biassa (316 m.). Da Biassa, sempre per “AVG” n°4a arriviamo al paese di Campiglia (399
m.).
Da Campiglia sentiero n° 1, si attraversa una vasta pineta e si prosegue immersi nella macchia
mediterranea con i suoi profumi (ulivi, mirti, capperi, vigne, elicriso,corbezzoli, rosmarino e fichi
d’india), sul sentiero di costa lo sguardo spazia su tutto il Golfo di La Spezia, la riviera Ligure e
l’Isola di Palmaria. Si giunge cosi a dominare dall’alto il paese di Portovenere, percorrendo una
ripida discesa seguita da una scalinata che costeggia le mura del castello si arriva alla piazza del
paese.
Il gruppo che raggiunge Portovenere con l’autobus, dopo la visita dell’antico borgo può recarsi
sull’isola Palmaria, attraversando con il traghetto lo stretto braccio di mare che la separa dalla terra
ferma detto “le Bocche”. L’Isola offre la possibilità con semplice passeggiata di visitare i principali
punti di interesse, in una cornice stupenda di macchia mediterranea. Partendo da Terrizzo si può
attraversare l’isola giungendo al punto panoramico “Casa del Roccio”, passando per insenature e
vecchie fortificazioni.
Parco Naturale regionale di Portovenere
Il Parco offre un paesaggio unico con le sue alte coste, le grotte, la vegetazione che in ogni
stagione permea l’ambiente con le mutevoli sfumature di colore, con le isole Palmaria Tino e
Tinetto sullo sfondo che sfidano l’azzurro del mare.
Coordinatori Bacilieri Rosalba - Carlo Braghieri
i
DOMENICA 26 ottobre 2014
Alla scoperta dell’entroterra ligure partendo dal Paese di Crocefieschi,
con escursione o ferrata nella Valle Scrivia
Partenza: Crocefieschi (742 m.)
Arrivo: vetta della Carrega do Diao (959 m.)
Dislivello in salita: 400 m. circa
Dislivello in discesa: 400 m. circa
Tempo di salita: 4 ore
Difficoltà: E (escursionistica) per il sentiero, FIE - EEA per la Ferrata
Colazione al sacco
Equipaggiamento : Da media montagna giacca antipioggia, felpa, cappello, e scarponi, possono
diventare utili i bastoncini telescopici e occhiali da sole. Portare nello zaino un corretto
equipaggiamento da escursionismo. No alle scarpe da ginnastica.
Obbligo kit da ferrata omologato
Percorrendo l’autostrada Serravalle/Genova uscire a Busalla e dopo 9 Km. seguendo le
indicazioni arriviamo al paese di Crocefieschi. Si continua per la strada asfaltata in salita alla
cappella della Madonna della Guardia, ora per sentiero F.I.E (Federazione Italiana Escursionisti)
segnalato con quadrato giallo vuoto che porta alle Bocche di Reopasso. In prossimità del primo
colletto (828 m.) si lascia il sentiero e si sale a destra arrivando all’attacco della via ferrata.
La ferrata è articolata in 4 settori distinti, con possibilità di varianti e vie di uscita, si percorre
prevalentemente la cresta, molto panoramica, è lunga circa 1000 m. di cui 600 m. attrezzata con
cavi di acciaio. La roccia è conglomerato, non è da sottovalutare in quanto alcuni tratti da superare
sono strapiombanti.
Il gruppo escursionistico percorre il sentiero che collega Crocefieschi a Reo Passo (941 m.)
“Passo Malvagio” e per la Carena del Diavolo (957 m.)
Coordinatori: Giuditta Vignola - Graziano Allasia
DOMENICA 9 novembre 2014
Appennino Piacentino, scoprendo la Val Boreca (sentiero del postino)
Partenza: Ponte sul Boreca (658 m.) (Zerba)
Dislivello in salita: 926 m.
Dislivello in discesa: 926 m.
Tempo di percorrenza: A/R 6,30 ore circa
Difficoltà: E (escursionistica)
Colazione al sacco
Equipaggiamento : Da semplice escursione , giacca antipioggia, scarponi, - possono diventare
utili i bastoncini telescopici. Portare nello zaino un corretto equipaggiamento da escursionismo. No
alle scarpe da ginnastica.
Percorrendo la Val Trebbia, passato Marsaglia in località Trascio, troviamo a destra
l’indicazione per Zerba. Si lascia l’auto sul ponte del Boreca, (658 m.) lungo la strada che collega
Zerba a Belnome, da dove inizia la nostra escursione. Seguire l’indicazione per Artana, (sentiero
n° 183) immergendosi ben presto in un fitto bosco, si risale a tornanti fino ad Artana (1138 m.). In
alcuni punti prima del Paese si vede la valle completamente ricoperta di boschi e sul versante
opposto i piccoli paesi di Pizzonero e Suzzi. Da Artana si percorre il sentiero n°121 che prosegue in
leggera discesa arrivando al Paese di Bogli.(1067 m.). Tornati all’ingresso del paese si imbocca il
sentiero che in decisa discesa porta verso il fondovalle, attraversato il Torrente Boreca, una breve
deviazione porta ad una cascata con il vecchio mulino diroccato (775 m.). Da qui si risale verso il
Paese di Suzzi, (967 m.) seguendo la carrareccia in saliscendi si arriva a Pizzonero (1034 m.) con
l’Oratorio di San Bernardo all’ingresso del Paese. Il sentiero attraversa ora un tratto di bosco
delimitato da faggi secolari, si arriva quindi all’ultimo Paese di Belnome, (865 m.) scendendo quindi
in circa 30 min. su tratto asfaltato al ponte sul Boreca.
Coordinatori: Giuliano Cominetti - Andrea Foletti
SEI REGOLE PER L’ESCURSIONISTA
1
Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle
tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da
visitare e dotandoti di adeguata carta topografica. Se cammini in
gruppo, prevedi tempi di percorrenza in relazione agli escursionisti
più lenti.
2
Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento consono
all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino
l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una
minima dotazione di pronto soccorso.
3
Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna
e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di
percorrere, riavvisando del tuo ritorno.
4
Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo
del tempo; non sottovalutare mai i problemi meteorologici.
5
Nel dubbio torna indietro. A volte è meglio rinunciare che arrischiare
l’insidia del mal tempo o voler superare difficoltà di grado superiore
alle proprie forze, capacità, attrezzature. Studia preventivamente
itinerari alternativi di rientro.
6
Riporta a valle i tuoi rifiuti. Rispetta la flora e la fauna. Evita di
uscire inutilmente dal sentiero e di fare scorciatoie. Rispetta le
culture e le tradizioni locali ricordandoti che sei ospite delle genti di
montagna.
... ed inoltre
 andare in montagna allenati e non “allenarsi andando in montagna”
 non affrontare alcuna escursione in montagna senza averla prima
progettata scrupolosamente
 nei primi 30 minuti tenere un’andatura lenta in modo da riscaldare bene i
muscoli
 ogni due ore riposarsi per almeno 10 minuti
 per ogni escursione media servirebbero almeno 3 litri d’acqua, meglio se
con sali minerali
 oltre i 2000 metri di quota prendere tutto il tempo necessario per
l’acclimatamento
Sede di GUARDAMIGLIO – Filiale di CODOGNO
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