IL MIO VADEMECUM
a.s. 2015- 2016
per … esserci
e…. stare bene !!
Benvenuta/o tra noi
Staremo insieme un po’ di tempo …… 5 anni
in queste pagine potrai trovare i riferimenti indispensabili per
iniziare serenamente un cammino che ti porterà, fra qualche
anno, alla maturità e poi all’inserimento nel mondo del lavoro o
alla prosecuzione degli studi universitari
DOVE SIAMO
Con i mezzi pubblici, il collegamento è effettuato da:
Linee urbane n. 22, 24R/ e 46 Conero Bus
Linee extraurbane:
B: Montemarciano - Falconara - Collemarino -Torrette – Scuola
C: Chiaravalle - Castelferretti – Falconara – collegamento linea B
I: Polverigi - Agugliano collegamento linea B
N: Osimo – Osimo stazione – Aspio – Ancona – collegamento n° 22 –
n°24R/
O: Osimo – Offagna – Ancona - collegamento n° 22 –n°24R/
R: Recanati – Loreto – Castelfidardo – Osimo Stazione – Ancona collegamento n° 22 – n°24R/
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Il consiglio della tua classe
Inserisci nella scheda le discipline e il relativo cognome e nome
degli insegnanti
LE DISCIPLINE
I DOCENTI
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Norme fondamentali per stare bene a scuola
La scuola è una comunità educante in cui si vivono insieme molte ore della giornata; essa è
composta dalle studentesse e dagli studenti, dagli insegnanti, dal personale ATA e dai genitori.
L’organizzazione è diretta e coordinata dal
Dirigente Scolastico.
Se ci si rispetta reciprocamente mentre si partecipa, si collabora, si lavora insieme con spirito
di solidarietà e di rispetto, la qualità della vita si mantiene alta e ricade in termini di
soddisfazione su tutti noi.
Qui sono indicati solo alcuni punti di riferimento, i più importanti.
Nel regolamento d’Istituto troverai tutte le altre regole
Stralcio del Regolamento di Istituto
IIS VANVITELLI STRACCA ANGELINI
PARTE QUARTA GLI ALUNNI
Art. 1- Inizio delle lezioni
L’ingresso degli studenti è consentito 5 minuti prima dell’'inizio delle lezioni, nell’ atrio della
scuola o in aula.
Il personale ausiliario provvederà alla sorveglianza degli alunni fino all'arrivo dell'insegnante.
In caso di maltempo o di necessità l’ingresso degli studenti, nell’atrio è consentito prima
dell'orario fissato.
Gli alunni sono tenuti ad osservare un comportamento serio e responsabile. Non devono
danneggiare gli arredi e il materiale scolastico e mantenere pulite le aule ed i locali di uso
comune.
Art. 2 – Ritardi, uscite anticipate e entrate posticipate degli allievi
Le lezioni hanno inizio alle ore 8,05.
L’ ingresso in aula di allievi in ritardo è consentito:


sino alle ore 8,10 su autorizzazione del docente della 1^ ora;
dopo le 8,10 su autorizzazione esclusiva del Dirigente Scolastico, dei Collaboratori del
Dirigente Scolastico o personale delegato. Tale ritardo dovrà, comunque, essere
giustificato l’indomani dal genitore o da chi esercita la potestà parentale.
Gli allievi ritardatari non ammessi in aula devono sostare al piano della Presidenza e saranno
ammessi al termine della prima ora di lezione.
L'entrata degli alunni maggiorenni dopo la seconda ora non è consentita, nel rispetto
dell’attività didattica. In casi eccezionali e debitamente documentati, si potrà derogare su
valutazione discrezionale del Dirigente Scolastico o dei Collaboratori del Dirigente Scolastico.
Per tutti gli alunni, ritardi reiterati non giustificati sono da considerarsi violazione dei doveri
degli studenti ai sensi dello “Statuto delle studentesse e degli studenti”.
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Art. 3 - Assenze degli allievi –
Regolamento applicativo limite delle assenze
Ai sensi del DPR 122/2009, l’art. 14 c. 7 dispone che, ai fini della validità dell’anno scolastico, è
richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.
Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie
deroghe al suddetto limite.
Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che
tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla
valutazione degli alunni interessati.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe
riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe
successiva o all’esame finale di ciclo.
Art. 3. 1 – Calcolo della percentuale di assenze
Il totale delle assenze, da raffrontare al monte ore complessivo, va calcolato come somma
delle assenze determinate separatamente nelle varie discipline, tenendo conto anche delle
entrate e delle uscite fuori orario.
Eventuali gravi situazioni di assenza, evidenziate in una o più discipline, saranno gestite nell’
ambito della valutazione disciplinare e potranno anche comportare, in mancanza di elementi
valutativi adeguati, la assegnazione di “Non Classificato”.
3. 2 – Assegnazione di “Non Classificato” allo scrutinio finale
La assegnazione di “Non Classificato”, anche in una sola disciplina, allo scrutinio finale implica
la esclusione dal medesimo e la automatica “non ammissione”.
Ai sensi dell’art. 4, comma 5, del regolamento sulla valutazione, prima di assegnare la
valutazione di “Non Classificato”, il Consiglio di Classe valuta tutti gli elementi disponibili riferiti
all’intero anno scolastico.
3. 3 – Tipologie di assenze per assegnazione di deroga
In caso di superamento del tetto di assenze del 25% le tipologie di assenza che consentono di
esaminare la eventuale deroga riguardano:
a.1 gravi motivi di salute adeguatamente documentati:
- terapie e/o cure programmate;
- donazioni di sangue;
a.2 gravi motivi personali e/o di famiglia. I gravi motivi personali o famigliari possono
riguardare: provvedimenti dell’autorità giudiziaria, attivazione di separazione dei genitori
in coincidenza con l’assenza, gravi patologie dei componenti del nucleo famigliare entro il
II grado, grave disagio socio-culturale certificato dai servizi.
Ai sensi di quanto citato in premessa, tutte le motivazioni vanno esplicitate e
documentate.
a.3 partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal
C.O.N.I.;
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a.4 adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il
sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n.516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa
Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n.101/1989 sulla regolazione dei rapporti
tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa stipulata il 27
febbraio 1987);
b. inserimento tardivo, in corso di anno scolastico, per gli alunni stranieri provenienti da altra
nazione.
c. ritorno temporaneo nel proprio paese di origine, motivato da inderogabili motivi di famiglia,
per gli studenti stranieri.
Inoltre, in caso di superamento del tetto di assenze del 25%, lo studente, laddove per i
progetti di alternanza scuola/lavoro abbia svolto un numero maggiore di ore rispetto all’
effettivo orario curricolare, potrà utilizzare tali ore eccedenti come un “bonus” da scomputare
nelle assenze legate alle materie di indirizzo.
Altre situazioni particolari di assegnazione di deroga, non contemplate ai commi precedenti,
potranno essere prese in considerazione, su proposta del Consiglio di Classe, per la valutazione
del Collegio Docenti.
La frequenza alle lezioni è obbligatoria e spetta a tutti i docenti il controllo giornaliero delle
assenze degli alunni con relativa annotazione sul registro di classe.
Gli allievi assenti sono riammessi alle lezioni dietro presentazione di giustificazione scritta dal
genitore o di chi esercita la potestà parentale.
Infine, resta precisato che, anche quando il numero degli alunni presenti in classe è esiguo in
rapporto al numero degli alunni che costituisce la classe, lo svolgimento delle lezioni non deve
subire alcuna riduzione o limitazione che penalizzi i presenti a beneficio degli alunni assenti.
Art. 4 - Giustificazioni degli allievi
Le assenze e i ritardi vanno giustificati, su apposito libretto rilasciato dall'lstituto, nello stesso
giorno del rientro o, per i ritardi, nel giorno successivo.
L’ alunno che al rientro dopo l’assenza o il ritardo non presenti la giustificazione è ammesso
alle lezioni; se non provvederà a giustificare entro i successivi due giorni potrà essere
ammesso in classe solo dal Dirigente scolastico o dai collaboratori del Dirigente Scolastico.
Il libretto viene rilasciato nelle mani del genitore, o di chi esercita la potestà parentale, che lo
firma alla presenza del Capo d'Istituto o di personale incaricato.
Gli alunni maggiorenni, dopo aver depositato la firma in segreteria, hanno diritto di motivare
personalmente assenze e ritardi e di sottoscrivere le varie richieste; la scuola, comunque,
continuerà a mantenere i consueti rapporti con la famiglia salvo specifico diniego scritto dello
stesso studente.
Gli alunni maggiorenni sono tenuti al possesso del libretto, di cui al primo comma del presente
articolo.
In caso di smarrimento o qualora vengano esaurite le sezioni assenze o entrate/uscite del
libretto personale, l’alunno si rivolgerà alla segreteria didattica per il duplicato previo
pagamento di un contributo supplettivo pari a € 5,00 (cinque).
Il duplicato dell’alunno minore dovrà essere ritirato dal genitore o da chi esercita la potestà
parentale.
Quando le assenze risultino superiori a cinque giorni consecutivi è necessario giustificare
direttamente dal Dirigente Scolastico e:

se l’ assenza è dovuta a malattia occorre presentare apposito certificato medico contenente
la dichiarazione della possibilità di frequentare le lezioni;
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
se l’assenza non è dovuta a malattia non necessita la certificazione medica purchè l’ assenza
sia adeguatamente motivata dalla famiglia e ne sia stata data preventiva comunicazione alla
scuola.
Art. 5 - Uscita anticipata o entrata posticipata delle classi rispetto
all’ orario di lezione
Il Capo di Istituto, in caso di inderogabile necessità di servizio, può autorizzare la classe
all’uscita anticipata o all’ ingresso posticipato, rispetto al normale orario delle lezioni,
avvertendo, almeno con un giorno di preavviso, la scolaresca che è tenuta a darne
comunicazione ai genitori o a chi esercita la potestà parentale, tramite la compilazione della
parte “Variazione di orario” del libretto delle assenze. Si invita il docente che legge tale
provvedimento a farne annotazione sul registro di classe.
Il Capo d'Istituto, in caso di necessità, può consentire alle classi, composte di tutti
maggiorenni, di uscire prima del termine delle lezioni.
Il Capo d'Istituto, o un suo delegato, consente l'uscita di un alunno minorenne esclusivamente
su intervento personale del genitore o di chi esercita la potestà parentale; annota sul registro
di classe il permesso accordato al genitore o a chi esercita la patria potestà parentale
registrandone gli estremi.
Oltre il sedicesimo permesso per ingressi o uscite fuori orario o oltre la ventesima assenza il
“Libretto Personale” dell’alunno verrà ritirato e sarà data comunicazione ufficiale alle famiglie
degli alunni minorenni.
L’alunno si rivolgerà alla segreteria didattica per il duplicato previo pagamento di un contributo
suppletivo pari ad € 5,00.
Il duplicato dell’alunno minore dovrà essere ritirato dal genitore o da chi esercita la potestà
parentale.
Il Consiglio di Classe, inoltre, valuterà se il comportamento dell’alunno costituisca negligenza o
turbativa sanzionabile a norma del successivo art. 10.
Le richieste di uscita anticipata, sia per gli alunni minorenni che per quelli maggiorenni, vanno
presentate in segreteria prima dell’inizio delle lezioni o al massimo entro la prima ora di
lezione.
Art. 6 - Uscita degli alunni dall'aula durante le lezioni
E' fatto divieto agli alunni di uscire dall'aula prima e dopo l'intervallo, se non eccezionalmente;
in questo caso essi debbono rientrare al più presto in aula senza sostare per i corridoi. Non più
di un alunno per volta potrà assentarsi dall'aula. La responsabilità ricade sul docente se
consente l'uscita di più di un alunno per volta.
Durante l'intervallo gli alunni possono uscire dall'aula e fermarsi nei corridoi e nell’area esterna
di pertinenza della scuola. Durante il cambio dell'ora sono tenuti a rimanere nell’aula ed
attendere l’arrivo dell’insegnante mantenendo un comportamento responsabile che non rechi
disturbo alle altre classi.
Art 7- Accompagnamento degli alunni fuori dall'Istituto
Quando lo svolgimento dell'attività didattica richiede lo spostamento dall'Istituto ad altra sede,
gli alunni sono accompagnati dall'insegnante in servizio e/o da un insegnante a disposizione
e/o da personale ausiliario. Durante lo spostamento gli alunni sono obbligati a restare vicino
all'accompagnatore.
Art. 8 –Diritti degli alunni
Gli studenti hanno diritto:
a) ad una formazione culturale qualificata che valorizzi le inclinazioni personali;
-7-
b)
c)
ad essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola;
a formulare richieste e sviluppare temi liberamente scelti comunque attinenti ad un
concreto “iter culturale”;
d) a realizzare iniziative autonome in conformità all’offerta formativa;
e) ad attivare un dialogo collaborativo con il Dirigente Scolastico e con i docenti al fine di
realizzare scelte in tema di programmazione e definizione degli obiettivi scolastici e
organizzazione;
f) ad una valutazione trasparente e tempestiva volta ad attivare un processo di
autovalutazione che permetta di migliorare il rendimento;
g) ad esprimere le proprie opinioni – mediante una consultazione – nei casi in cui una
decisione influisca in modo rilevante nell’organizzazione della scuola;
h) alla “libertà di apprendimento” nonché ad esercitare scelte autonome fra le attività
curriculari integrative e le attività aggiuntive offerte dalla scuola;
i) all’accoglienza e alla tutela della vita culturale e religiosa; si possono altresì realizzare
attività interculturali;
ad una adeguata strumentazione tecnologica e ad iniziative concrete per il recupero di
situazioni di ritardo o di svantaggio, a servizi di sostegno, promozione della salute e assistenza
psicologica.
Art. 9 – Doveri degli alunni
Gli studenti sono tenuti:
a) a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere agli impegni scaturiti dalle attività
didattiche e culturali proposte dal Consiglio di Classe;
b) ad avere nei confronti del Capo d’Istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei
loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi;
c) ad avere un comportamento corretto e coerente con il luogo in cui si trovano
d) ad utilizzare correttamente le strutture, le attrezzature e i sussidi scolastici in modo da non
arrecare danni al patrimonio della scuola;
e) ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal regolamento di
Istituto;
f) a condividere la responsabilità di mantenere accogliente l’ambiente scolastico e averne
cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;
g) divieto di utilizzo dei cellulari (vedi integrazione al Regolamento di Istituto);
h) divieto di fumo (vedi integrazione al Regolamento di Istituto)
Art. 10 – Infrazioni
I comportamenti che configurano mancanze disciplinari, con riferimento ai doveri di cui al
precedente articolo 9 del presente Regolamento e al corretto svolgimento dei rapporti
all’interno della comunità scolastica, sono riconducibili ai seguenti ambiti:
a) Rapporti interpersonali, rispetto formale dell’autorità, riconoscimento e rispetto
della dignità della persona:









atteggiamento irrispettoso verso il capo d’istituto, verso i docenti e verso il
personale tutto della scuola;
atteggiamento aggressivo o discriminatorio verso i compagni;
tendenza a schernire e a bersagliare con scherzi pesanti determinati compagni;
insulto rivolto ad un compagno di classe che è ferito nella sua dignità;
azione sobillatrice volta a d umiliare e ad emarginare qualcuno;
discriminazione culturale, etnica, religiosa e di genere nei confronti di compagni/e;
ricorso e/o abitudine al turpiloquio;
offesa al senso del pudore e/o al sentimento religioso;
abitudine all’azione violenta che mette a repentaglio l’incolumità della persona.
b) Frequenza, puntualità e rispetto degli orari, assolvimento dei compiti e degli
impegni di studio:

frequenza irregolare; mancata puntualità e mancato rispetto degli orari d’inizio
lezioni e di ripresa delle stesse (non dovuti a causa di forza maggiore); eccessiva
richiesta di permessi d’ ingresso posticipato o di uscita anticipata;

astensione ingiustificata, individuale o collettiva, dalle lezioni;
-8-



interruzione di attività didattica o impedimento ad altri di fruirne;
reiterato mancato assolvimento di compiti e incarichi assegnati;
grave negligenza nell’applicazione e nell’impegno di studio, segnata anche da
assenze mirate.
c) Rispetto delle regole della scuola in quanto comunità educante e correttezza di
comportamento nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento dei doveri in ogni
ambiente utilizzato per la formazione e l’apprendimento, per lo studio
individuale, per le attività integrative, per la ricreazione e il ristoro:

disturbo alla lezione, disattenzione, distrazione propria e dei compagni, studio di
altre materie, letture sottobanco;

interventi disordinati o partecipazione caotica al dialogo educativo e alle discussioni;

uso di i-pod, lettore MP3, video games e altri apparecchi tecnologici durante la
lezione;

accensione ed uso di cellulari, di mini computer, di palmari ed altri strumenti
informatici durante l’attività didattica e loro utilizzo sia come supporto illecito in
occasione di prove scritte che per filmare, registrare, fotografare durante le attività
didattiche, senza autorizzazione;

accesso abusivo a sistemi informatici o telematici;

mancato rispetto delle norme specifiche che regolano l’utilizzazione di strutture ed
ambienti formativi speciali, quali laboratori, biblioteca, aula polifunzionale, palestra;

danni arrecati intenzionalmente o per comportamento irresponsabile a macchinari,
sussidi didattici e, più in generale, al patrimonio della scuola;

scorrettezza, disturbo, confusione durante le attività svolte in sala conferenze;

comportamenti incivili, violazione della legge anti-fumo e delle più elementari norme
igieniche ed ecologiche nell’uso di ambienti scolastici interni ed esterni;

mancata osservanza delle regole per il corretto uso del cortile e del parcheggio
interno;

mancata osservanza del divieto di fumo in tutti gli spazi di pertinenza dell’Istituto,
interni ed esterni;

uso e spaccio di sostanze psicotrope;

uso scorretto dei distributori di merende e di bevande;

accesso al bar in orario non consentito, abusi e comportamenti scorretti nei suoi
locali.
d) Corresponsabilità degli alunni nell’accoglienza e nella cura dell’ambiente
scolastico, come fattore di qualità della vita della scuola:

incuria dei locali scolastici, del decoro dell’aula, dell’ordine dei banchi e degli zaini;

mancata osservanza delle norme igieniche nelle aule e nei bagni;

disattenzione alla pulizia dei pavimenti e dei banchi;

danni e imbrattature alle pareti, alle sedie, ai banchi e ad altre suppellettili;

lancio di oggetti e uso scorretto dei contenitori per la raccolta differenziata;

danni agli infissi e ai termosifoni;

mancato rispetto del lavoro dei collaboratori scolastici.
e) Osservazione delle disposizioni organizzative e di sicurezza adottate dall’Istituto:

mancata osservanza delle fondamentali norme di sicurezza;

comportamenti contrari alla propria e all’altrui incolumità;

imprudenza nell’uso di sostanze ed apparecchiature pericolose;

atteggiamenti individualistici e negligenza nel corso delle prove d’evacuazione;

atteggiamenti volti a favorire l’ingresso di estranei negli ambienti scolastici.
f) Comportamento in occasione di esperienze didattico-formative condotte
all’esterno dell’ ambiente scolastico abituale (visite guidate, viaggi d’istruzione,
scambi, stage, assemblee studentesche):

infrazione delle regole stabilite dal Docente accompagnatore o dalla ditta di
trasporto;

comportamento pericoloso per la propria e per l’altrui incolumità;

danni arrecati al mezzo di trasporto;

danni arrecati alle strutture di accoglienza o ai luoghi culturali meta di visita;
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

comportamento scorretto degli alunni, tale da compromettere il buon nome della
scuola;
trasgressione delle regole e degli orari fissati dagli accompagnatori.
Art. 11 Sanzioni disciplinari e impugnazioni
Tutti i provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso
di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, nonché
al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a
vantaggio della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare
connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera
espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al
principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno.
Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento
e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di
convertirle in attività in favore della comunità scolastica.
Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono
adottati dal Consiglio di Classe. Le sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a
quindici giorni e quelle che implicano l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal Consiglio di Istituto.
a) Per mancanza ai doveri scolastici, per negligenza abituale e per assenze
ingiustificate, si assegnano le seguenti sanzioni disciplinari: (Regolamento
approvato con Regio Decreto 4 maggio 1925 n° 653 – art. 19 comma 2)
1
2
3
4
5
b)
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ammonizione privata o in classe, inflitta dal professore;
allontanamento dalla lezione, inflitta dal professore
annotazione sul registro di classe, inflitta dal professore
ammonizione sul registro di classe, inflitta dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato
sospensione da 1 a 3 giorni, inflitta dal Consiglio di Classe
Per fatti che turbino il regolare andamento della scuola si applicano le seguenti
sanzioni disciplinari:
sospensione dalle lezioni per un periodo da 4 a 15 giorni di competenza del Consiglio di
Classe.
c) Per reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o in caso di
pericolo per l'incolumità delle persone:
7
sospensione dalle lezioni per un periodo anche superiore a quindici giorni e, comunque,
commisurato alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo, di
competenza del Consiglio di Istituto.
Nel rispetto del Regolamento degli Studenti e delle Studentesse contro le sanzioni disciplinari,
previste nel presente Regolamento d’Istituto è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia
interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione all’Organo di
Garanzia interno alla scuola che decide nel termine di dieci giorni.
Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale decide in via definitiva sui reclami proposti dagli
studenti o da chiunque vi abbia interesse.
- 10 -
Art. 12 – Danni
Gli alunni, che per indisciplina, incuria o sfregio deturpino, rovinino l'edificio scolastico o
danneggino materiale di proprietà dello Stato, del Comune, della Scuola o altri Enti o persone,
sono tenuti a risarcire il danno.
Qualora non si possa risalire al colpevole od ai colpevoli del danno stesso la somma dovuta
sarà ripartita fra la classe o le classi che usufruiscono del servizio.
Art. 13 - Le assemblee studentesche
Le assemblee studentesche possono essere di Classe o di Istituto. Le seconde possono
articolarsi in assemblee di classi parallele. E’ previsto lo svolgimento di una assemblea di
Istituto ed una di Classe al mese nel limite, la prima di una giornata intera di lezione, la
seconda di due ore. L’assemblea di classe non può essere tenuta sempre nello stesso giorno
della settimana durante l’anno scolastico e deve essere richiesta anticipatamente agli
insegnanti interessati almeno tre giorni prima.
A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per attività
formative quali lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario, (cineforum), per lavori di
gruppo su problemi inerenti l’Istituto e per richieste di iniziative funzionali al miglioramento del
POF.
Inoltre, eccezionalmente, per consentire attività, progettate in accordo con i docenti, che siano
alternative alla normale attività didattica, su richiesta motivata degli studenti, due assemblee
di Istituto possono essere raggruppate in due giorni consecutivi.
Non possono avere luogo assemblee nel mese conclusivo dell’attività didattica (maggio-giugno).
All’assemblea di Classe o di Istituto possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico od un suo
delegato, gli insegnanti che lo desiderino.
Le assemblee di Istituto devono essere motivate e richieste con un preavviso di almeno cinque
giorni dalla maggioranza del Comitato studentesco di Istituto o su richiesta di un decimo degli
studenti. La data di convocazione e l’ordine del giorno dell’assemblea devono essere
preventivamente presentate al Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico ha il potere di intervento nel caso di violazione del regolamento o in
caso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell’assemblea.
Le giornate di assemblea devono essere considerate giornate di lezione. I rappresentanti degli
studenti sono tenuti a redigere l’ordine del giorno tenendo conto delle richieste dei
rappresentanti di classe espresse durante le relative assemblee. Coloro che non fossero
interessati all’ordine del giorno sono tenuti a rimanere in classe per lo svolgimento delle ore
normali di lezione.
Qualora le assemblee di Istituto richiedessero la partecipazione di esperti, o esterni alla scuola,
questi possono essere invitati a partecipare previa autorizzazione del Consiglio d’Istituto.
Eventuali altre assemblee mensili possono svolgersi fuori dell’orario di lezione, subordinatamente
alla disposizione dei locali e nel rispetto delle normative, previste dalla normativa vigente.
Art. 14- Il Comitato Studentesco
I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un Comitato
studentesco di Istituto. Il Comitato Studentesco è preposto:



a mantenere i collegamenti tra tutti gli studenti attraverso i rappresentanti di classe;
a facilitare una comunicazione costruttiva tra le varie componenti scolastiche;
a raccogliere idee, proposte, suggerimenti e informazioni dalle assemblee di classe;
- 11 -

a organizzare indagini, (tramite questionari o eventuale proposta di un punto
all’ordine del giorno delle assemblee di classe) per la rilevazione dei bisogni e degli
interessi degli studenti;

a preparare, organizzare e gestire le assemblee di Istituto.
Il Comitato Studentesco può emanare un Comitato Operativo di Base costituito da un minimo
di 8 studenti fino ad un massimo di 15 studenti con il compito di mantenere i collegamenti tra
tutti i componenti del Comitato, curare la programmazione e la organizzazione pratica delle
assemblee su inazione del Comitato al completo.
Il regolamento del Comitato Studentesco viene modificato o riconfermato all’inizio di ogni anno
scolastico.
- 12 -
DPR 24 giugno 1998, n. 249 – Regolamento recante lo
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI
DELLA SCUOLA SECONDARIA
(modificato dal DPR n. 235 del 21 novembre 2007)
Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle
conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con
pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la
realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione
internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi
generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è
parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnantestudente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione
alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità
e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e
professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di
coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che
sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 (Diritti)
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e
valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle
idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali
degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste,
di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello
studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita
della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I
dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con
gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e
definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di
scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione
trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a
individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli
studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad
esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le
stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il
diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte
- 13 -
dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono
organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle
esigenze di vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità
alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla
tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico
di qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative
liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la
prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti,
anche con handicap;
e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e
di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di
associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e
associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli
studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la
continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 (Doveri)
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli
impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale
tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se
stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a
mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai
regolamenti dei singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi
didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della
scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e
averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
- 14 -
Art. 4 (Disciplina)
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che
configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto
svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni
singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo
procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al
recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a
vantaggio della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni
disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione
disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera
espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al
principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno.
Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento
e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di
convertirle in attività in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica
sono adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a
quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto
solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici
giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un
rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità
scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la
famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola
promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e
al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche
quando siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi
sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal
comma 7, la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al
permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza
grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme
sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo
dello studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita
dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non
ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo
allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto
previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che
l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
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10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata
dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di
appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono
inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 (Impugnazioni)
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse,
entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di
garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni
scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola
secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni.
Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella
scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante
eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti
dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola
secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno
della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.
3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via
definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi
abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei
regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di
garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal
coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un
genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore
dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti
sono designati altri due genitori.
4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei
regolamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della
documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o
dall'Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di
decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al
comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale
può decidere indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui
all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di
designazione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia
regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità)
1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione
da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a
definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica
autonoma, studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di
elaborazione e revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.
3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione
scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei
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nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli
studenti, del piano dell'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di
corresponsabilità.
Art. 6 (Disposizioni finali)
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia
sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore
e dei genitori nella scuola media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione
scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
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IL NOSTRO PUNTO DI RISTORO
Regolamento di accesso al bar
Orario:

dalle 7,55 alle 8,05;

dalle 11,00 alle 11,10 in coincidenza con l’intervallo delle lezioni;

al termine delle lezioni sino alle ore 14,00.
E’
obbligatorio
l’uso
delle
liste
per
l’ordinazione
delle
merende
ed
i
rappresentanti di classe dovranno consegnarle, entro le 9,00, al collaboratore
scolastico del piano.
Il ritiro delle merende avverrà a partire dalle ore 9,45.
Con la stessa modalità delle merende (lista da consegnare entro le ore 9,00)
sarà possibile prenotare un primo piatto, da un elenco fornito dal bar, per chi
resta a scuola; il pasto verrà fornito a partire dal termine delle lezioni.
Gli alunni che non avranno compilato la lista delle merende potranno accedere
al bar solo in coincidenza con l’intervallo delle lezioni.
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La
Partecipazione
e la
Rappresentanza
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LA PARTECIPAZIONE E LA
RAPPRESENTANZA STUDENTESCA
"La scuola di oggi non può vivere senza la partecipazione
attiva e propositiva di tutti i soggetti che la compongono,
compresa la componente degli studenti".
Così inizia la Direttiva che riporta le Indicazioni e gli
Orientamenti sulla partecipazione studentesca.
Firmata il 10 Novembre 2006 dal Ministro Fioroni, la Direttiva punta a
sottolineare l'importanza dell'esercizio della democrazia come diritto-dovere
che va appreso e praticato giorno per giorno fin dalla più giovane età.
La Direttiva riporta una serie di indicazioni sugli adempimenti che tutte le
componenti della scuola dovrebbero rispettare per assicurare agli studenti una
effettiva centralità nella comunità scolastica.
La normativa di riferimento
Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994
Testo Unico delle disposizioni legislative
in materia di istruzione
(Circolare Ministeriale 27 dicembre 1979, n. 312)
Sezione II
Assemblee degli studenti e dei genitori
Art. 12. Diritto di assemblea.
1. Gli studenti della scuola secondaria superiore e i genitori degli alunni delle scuole di ogni
ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, secondo le modalità
previste dai successivi articoli.
Art. 13. Assemblee studentesche.
1. Le assemblee studentesche nella scuola secondaria superiore costituiscono occasione di
partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in
funzione della formazione culturale e civile degli studenti.
2. Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto.
3. In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'assemblea di istituto può
articolarsi in assemblea di classi parallele.
4. I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un comitato
studentesco di istituto.
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5. Il comitato studentesco può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio
di istituto.
6. È consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto ed una di classe al mese nel limite,
la prima, delle ore di lezione di una giornata e, la seconda, di due ore. L'assemblea di classe
non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico. Altra
assemblea mensile può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla
disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte durante l'orario delle lezioni, ed in
numero non superiore a quattro, può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi
sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da
inserire nell'ordine del giorno. Detta partecipazione deve essere autorizzata dal consiglio
d'istituto.
7. A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo
svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.
8. Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All'assemblea di classe
o di istituto possono assistere, oltre al preside od un suo delegato, i docenti che lo desiderino.
Art. 14. Funzionamento delle assemblee studentesche.
1. L'assemblea di istituto deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che viene
inviato in visione al consiglio di istituto.
2. L'assemblea di istituto è convocata su richiesta della maggioranza del comitato studentesco
di istituto o su richiesta del 10% degli studenti.
3. La data di convocazione e l'ordine del giorno dell'assemblea devono essere preventivamente
presentati al preside.
4. Il comitato studentesco, ove costituito, ovvero il presidente eletto dall'assemblea, garantisce
l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti.
5. Il preside ha potere di intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso di
constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell'assemblea.
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VADEMECUM DELLO STUDENTE RAPPRESENTANTE DI
CLASSE
CHE COSA FANNO I RAPPRESENTANTI
Attività Organizzativo-Relazionali
 richiedono (tramite apposito modello) e organizzano, nei primi 10 giorni del mese, le
assemblee di classe (di due ore, una volta al mese) facendo eleggere, ogni volta, un
Presidente che fa da moderatore e un segretario che scrive il verbale da consegnare in
Presidenza.
 raccolgono osservazioni, pareri, idee e proposte dai compagni (anche tramite la
preparazione di appositi questionari).
o per svolgere le assemblee di classe
o per rappresentare i bisogni e le richieste della classe nel Consiglio di Classe
o per organizzare, con il comitato studentesco, le assemblee di Istituto (una volta al
mese dalle 8.05 alle 12.35) negli ultimi 10 giorni di ogni mese
 partecipano ai Consigli di Classe
o per approfondire la comunicazione con i docenti su aspetti di carattere generale
(comportamenti da incentivare nei compagni o da contenere, problemi e difficoltà nel
lavoro scolastico )
o per proporre soluzioni ai problemi della classe relazionandosi anche con le altre
componenti scolastiche
 mantengono i contatti con gli altri rappresentanti verificando e condividendo le
comunicazioni delle circolari rivolte agli studenti
Attività di routine
 raccolgono le comunicazioni e verificano che siano state recepite dai compagni
 raccolgono i cedolini e comunicano ai coordinatori della classe eventuali mancanze
 si occupano di mantenere i contatti con i compagni assenti informandoli dello svolgimento
del programma nelle varie discipline (su richiesta e/o su eventuale decisione da prendersi
nelle prime assemblee di classe).
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CHE COSA FA IL COMITATO DEGLI STUDENTI
1. Redige un regolamento per il corretto funzionamento delle assemblee studentesche (vedi
Regolamento d’Istituto) e individua un Comitato Operativo di Base che lavora a nome di
tutti i rappresentanti.
2. Relaziona, tramite un suo rappresentante, all’inizio di ogni assemblea o attività
assembleare, il lavoro svolto dal comitato e lo stato di attuazione delle attività della scuola
rivolte agli studenti (es. progetti del POF) sollecitando pareri e suggerimenti.
3. Organizza indagini (tramite questionari o eventuale proposta di un punto all’O.D.G delle
assemblee di classe) per la rilevazione dei bisogni e degli interessi degli studenti.
4. Analizza le informazioni che provengono (tramite i rappresentanti) dalle assemblee di
classe.
5. Si riunisce di pomeriggio, dopo il termine delle lezioni, tra il 12 e il 16 di ogni mese, per
esaminare le proposte emerse dalle classi e predisporre un breve progetto di assemblea da
sottoporre al Dirigente scolastico ovvero al Consiglio d’Istituto (se si prevedono esperti e/o
delle spese), per l’approvazione.
6. Organizza le attività o le assemblee rivolte agli studenti tramite il Comitato Operativo di
Base.
Ogni classe è dotata di una cartellina con gli strumenti necessari alla organizzazione e alla
gestione delle assemblee di classe : calendario, modello di richiesta di assemblea, traccia
per il verbale, normativa di riferimento (Ministeriale e d’Istituto), strumenti operativi
per la soluzione di problemi (percorso analitico e decisionale).
- 23 -
Assemblea
di
Classe
- 24 -
MODELLO RICHIESTA ASSEMBLEA DI CLASSE
Al Dirigente Scolastico
dell’Istituto di Istruzione Superiore
Vanvitelli – Stracca – Angelini
Oggetto: Richiesta assemblea di classe.
Il/La sottoscritto/a, _______________________________________rappresentante
della classe __________________________________
CHIEDE
Ai sensi degli art. 13 e 14 del D.lgs.n 297/94, l’assemblea di classe nelle ore di lezione
possibilmente per il giorno_________________ del mese di ___________________
con il seguente O.d. G.:
1)
2)
3)
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
_____________________________________________________________
Ancona, _________________________
I RAPPRESENTANTI DI CLASSE
1)_____________________________
2)_____________________________
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
esaminata la richiesta, autorizza l’assemblea di classe per il giorno
___________________ore_____.
I Docenti sotto indicati, in orario nelle ore concesse, assicurano la vigilanza degli studenti.
soprattutto a tutela dei minorenni e delle strutture scolastiche. Il preside o un suo delegato ha
potere di intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso di constatata impossibilità
di ordinato svolgimento dell'assemblea.
Ancona,____________________
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Maria Antonietta Vacirca
Gli Insegnanti ASSISTENTI (Firma)
1) __________________________________
2) ___________________________________
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STRUTTURA DEL VERBALE DELL’ASSEMBLEA DI CLASSE

Data, sede della riunione, ora di inizio;

elenco degli argomenti in discussione o ordine del giorno;

indicazione dei presenti e degli eventuali assenti;

nomi del moderatore ( Presidente) e di chi redige il verbale ( segretario );

per ogni punto dell’ordine del giorno, esposizione sintetica degli interventi; se chi parla
lo richiede, un intervento può essere trascritto parola per parola;

proposte messe ai voti ( mozioni ), esito delle votazioni e decisioni dell’assemblea;

ora di chiusura della riunione;

firme del Presidente e del segretario, in genere precedute da formule che attestano la
fedeltà del documento come : Letto, approvato e sottoscritto.
- 26 -
Metodo di
studio a piccoli
passi
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IL METODO DI STUDIO A PICCOLI PASSI (all. 1)
Molte sono le abilità e competenze che si devono mettere in pratica
nello studio.
Molte sono le caratteristiche e le capacità dei singoli studenti.
Ma gli aspetti e gli obiettivi più immediati e più importanti che
coinvolgono tutti nell’attività scolastica sono:
 ascoltare le lezioni degli insegnanti e prendere
appunti
 organizzare le cose da sapere
 esporle dimostrando di averle comprese
I docenti ti aiuteranno a organizzare il tuo studio con idee e
suggerimenti su come lavorare affinché tu possa camminare sereno
nel vasto mondo dei saperi umani. Intanto qui hai a disposizione
quattro schede di riferimento:




Prendo appunti (allegato 1.a)
Faccio le mappe concettuali (allegato 1.b)
Io uso il libro di testo (allegato 1.c)
Voglio esporre bene ciò che so (allegato 1.d)
Ti auguriamo di poter vivere la tua vita scolastica come una grande e
bella avventura !
- 28 -
Prendo appunti (Allegato n 1.a )
Gli appunti : cosa sono?
Brevi e sommarie note che si prendono per ricordare i punti salienti di un
testo orale (lezioni, conferenze) o scritto (manuali, articoli, ecc...,ecc.)
Saper prendere appunti è una attività complessa, che richiede di effettuare almeno
tre operazioni mentali, che diventano rapide con l’esercizio:
1 Ascoltare, capendo
2
Scegliere le informazioni
essenziali
3
Scrivere con parole
proprie e con rapidità
Gli appunti sono utili: perché?
ti aiutano a trovare la necessaria concentrazione;
 ti consentono di risalire all'argomento nelle sua interezza;
 costituiscono un primo momento di studio già fatto.
Ricorda che:
Se si tratta di appunti presi in classe, la cosa essenziale è seguire con attenzione le
lezioni!!!
Gli appunti sono personali!! Copiando gli appunti di un compagno potresti, studiandoli,
non capirci nulla!!

Fasi necessarie per prendere appunti
1. Fase dei pre-appunti, da prendere in classe sul quaderno di "brutta";
 i pre-appunti devono essere sintetici,essenziali,telegrafici.
 registra all'inizio, la data, la materia,l'argomento;
 sforzati di calarti nello spirito dell'argomento cercando di capire e
prevedere quali saranno le informazioni importanti da scrivere;
 segna sempre con un numero progressivo i "cambiamenti" di argomento;
 non esagerare nello scrivere, potresti saltare passaggi di lezione essenziali
successivi;
 metti a punto un tuo sistema di abbreviazioni, sigle, segni particolari,
evidenzia qualcosa che va assolutamente ricordato;
 tornato a casa è bene che lavori "a caldo" sui pre-appunti presi in classe,
senza lasciare passare il tempo;
- 29 -
2. Fase degli appunti veri e propri, da mettere in "bella" a casa
 Gli appunti definitivi vanno scritti a casa, con calma, ed integrati con le
informazioni del libro di testo.
 Devono essere corretti, completi, chiari nei collegamenti tra un concetto e
l'altro.
 Tieni presente che:
 È opportuno tenere un quaderno di appunti per
ciascuna materia o gruppo di materie affini.
 È fondamentale tenere questi quaderni in ordine e
confrontare gli appunti con il libro di testo;
 È bene che gli appunti siano strutturati per unità di
studio, per poter rintracciare più rapidamente il materiale necessario
per ripassare.
Appunti da altre fonti
Si possono prendere appunti anche da altre fonti, per integrare quelli tratte dalle
lezioni dell'insegnante. Le fonti possono essere:
 riviste, libri diversi da quello di testo;
 trasmissioni TV o radiofoniche;
 mostre, spettacoli o qualunque altra fonte di conoscenza si abbia l'occasione di
incontrare.
 Internet
E' importante citare sempre la fonte per poterne valutare l'attendibilità, e non
dimenticarsi di scrivere la data del quotidiano, della rivista, della trasmissione.
Alcune abbreviazioni utili
Elimina gli articoli (il, gli, uno, ecc.) e gli aggettivi possessivi (suo/a) e dimostrativi
(questo/a).
Abbrevia le parole("e-" per elettrone, "tecn" per tecnologia ecc.). Ti suggeriamo
alcune sigle:
uguale
per
Maggiore
aumenta
diverso
=
x
>
più
diviso
Minore
↑ diminuisce
?
Più o
meno
si trasforma →
+
/
<
↓
±
meno
dubbio
Equivale/coinc
ide
Circa uguale
Per ogni
- 30 -
?
≡
~
V
Faccio le mappe concettuali (Allegato n 1.b )
Le mappe concettuali sono una
rappresentazione della conoscenza e il loro uso nel momento dello studio ti aiuta
a
organizzare gli argomenti ed
evidenzia le relazioni tra i
concetti che sono alla base di
quegli argomenti.
I concetti con cui si costruisce
una mappa sono
le parolechiave
che hai imparato a
evidenziare quando affronti lo
studio di un argomento. Gli
elementi di una mappa rappresentano sia i concetti che le
relazioni significative tra di essi
che, di solito,
sono di tipo
gerarchico.
La gerarchia è ordinata andando dal concetto più generale, più inclusivo, a quello più
specifico, fino all'esempio particolare. La mappa viene rappresentata ad albero e lo
studente, nella sua realizzazione, deve considerare continuamente questi 5 aspetti:
1.
Gerarchia. In certi argomenti, stabilire la gerarchia dei concetti non è cosa
immediata; ciò richiede una prima stesura "in brutta", la verifica del rispetto
della gerarchia e le eventuali modifiche. La gerarchia deve rappresentare la
relazione
tra i concetti così come sono strutturati nella mente di chi
costruisce la mappa.
2.
Relazioni. I concetti in un certo contesto sono collegati attraverso una parola o
una proposizione.
3.
Ramificazioni. Sono relazioni stabilite tra un concetto e due altri concetti a
livelli gerarchici adiacenti.
4.
Collegamenti incrociati. Connettono relazioni e manifestano integrazioni o
parallelismi tra due distinti segmenti della gerarchia. Sono un buon indicatore
dei collegamenti fatti nell'elaborazione personale di quanto si sta studiando.
A volte si elabora una mappa a stella, quando non viene identificata una evidente
gerarchia e, rispetto ad un concetto centrale, gli altri sono meno generali, ma di
livello simile tra loro.
Altre volte, nelle mappe complesse che, per esempio, rappresentano un grosso
argomento, si possono utilizzare le due modalità.
Una mappa deve essere uno strumento al nostro servizio. Come una mappa geografica
ti aiuta a scegliere un percorso verso una meta, così la mappa concettuale ti aiuta a
rappresentare (a te e ad altri) il percorso effettuato dalla tua mente nella
comprensione di un argomento e nella memorizzazione dei concetti essenziali ricavati
- 31 -
dal testo o dagli appunti. Inoltre la mappa concettuale ti consente di creare legami
logici significativi fra le idee-chiave e, quindi, arricchisce il tuo pensiero e facilita una
conoscenza approfondita dell'argomento analizzato. Le mappe concettuali possono
esserci utili nello studio, per due scopi:
1. come mezzo per una prima indagine conoscitiva, cioè per una prima
"sistemazione" dei concetti ricavati dall’approccio con l’argomento (ascolto
spiegazioni, appunti, lettura di un testo ed una prima memorizzazione) e la loro
successiva sistemazione. Potrà essere in seguito arricchita e completata con
informazioni aggiuntive acquisite da altre fonti (quotidiani, riviste, programmi tv,
ecc). In questo caso la mappa "finale" che viene prodotta sarà più complessa e più
ricca di idee-chiave e di legami e rappresenta i concetti che vengono assimilati e
come è avvenuto l'apprendimento.
2. come strumento che favorirà anche le prestazioni scritte ed orali per
ricostruire un percorso di studio ed esporlo adeguatamente in sede di verifica.
Questo, in fondo, significa studiare.
Occorre infine sottolineare il valore formativo di questo strumento. Quando si lavora
con le mappe, si possono superare i confini delle singole discipline con una metodologia
logica che stimola il ragionamento, le associazioni mentali, i rife-rimenti concettuali, la
rappresentazione grafica del pensiero, l’appren-dimento e il consolidamento delle
conoscenze e la comu-nicazione con gli altri, tutte cose che rappresentano ciò che
avviene durante la tua vita scolastica.
- 32 -
Io uso il libro di testo (Allegato n 1.c )
Cosa è un libro di testo
Non è tutto ciò che si può sapere sulla disciplina, bensì un modo per conoscere, in forma chiara e
semplificata, i punti essenziali della disciplina.
Usa il libro di testo, assieme agli appunti, in modo intelligente; se poi hai la curiosità e la voglia di
consultare altri libri, riviste, enciclopedie, ecc. ecc., allora vuol dire che stai veramente imparando a
studiar bene.
Allora ogni giorno ….



Guarda sul diario il capitolo del libro, o le pagine o l'argomento assegnato;
Prendi il quaderno degli appunti (che avrai già messo in "bella");
Tieni accanto il dizionario (può sempre essere utile!).
N.B. Se non riesci a trovare l'argomento, consulta l'indice, sia quello analitico, che per
argomenti.
Leggere per imparare
Una pre-lettura veloce servirà a darti l'idea generale dei concetti trattati e ti permetterà di
confrontarli con gli Appunti.
Seguirà la LETTURA DI STUDIO, usando la SOTTOLINEATURA e l'EVIDENZIATORE per cogliere le
parole e le frasi-chiave.
Cosa e come evidenziare:






Non evidenziare TUTTO perché equivale a non ricordare niente ;
Non evidenziare ciò che il libro già mette in evidenza;
Evidenzia le PAROLE-CHIAVE cioè il minimo numero di parole, leggendo le quali puoi
comprendere il paragrafo;
Scrivi sopra le parole che non comprendi il significato trovato sul dizionario;
Puoi segnare un punto interrogativo (?) a lato dei concetti che ti sono oscuri;
Puoi segnare un punto esclamativo (!) a lato dei concetti che ritieni particolarmente importanti
da memorizzare.
Lettura di studio
La lettura di studio prosegue ora nel rileggere, comprendendo a fondo, quello che è stato sottolineato o
evidenziato.
La lettura di studio va sempre accompagnata da quella che potrebbe definirsi una SCRITTURA di
STUDIO.
Per studiare in modo rapido ed efficace, infatti, non è pensabile studiare un testo senza avere in mano
la penna per fare schemi, sintesi, esercizi, calcoli, ecc. ecc.
N.B. : ricorda che gli schemi e le mappe aiutano la memorizzazione e, se ben fatti, consentono,
con un colpo d'occhio, di ricollegare tutti i concetti.
Ultimo, ma non meno importante...
Non sottovalutare figure, grafici, tabelle, schede di approfondimento, illustrazioni varie, e tutto ciò
che può servirti a comprendere meglio i concetti, ad apprenderli più rapidamente e a ricordarli con
efficacia.
e adesso …. buon lavoro!!
- 33 -
Voglio esporre bene le mie idee (Allegato n 1.d )
Quando devi esporre le tue idee, generalmente scegli in modo del tutto spontaneo "come
farlo", "cosa dire", e "cosa non dire". Ognuno di noi sa, anche senza averlo appreso a scuola,
come muoversi a seconda del contesto. Se si tratta di esporre le tue idee, molto
probabilmente ti possono capitare alcune delle seguenti situazioni:
CONTESTO
LINGUAGGIO
Tra amici
Colloquiale e/o uso del dialetto e/o uso di gerghi e uso di..."parolacce"
Familiare
Colloquiale e/o uso del dialetto e/o uso del gergo familiare… "parolacce" consentite?
Tra estranei
Scolastico
Formale; uso della lingua italiana
Formale; uso della lingua italiana; uso dei linguaggi specifici delle singole discipline
Ambienti particolari (stadio, negli uffici, dal medico, nei gruppi parrocchiali, ecc.)
Settoriale, tipico dell'ambiente
Scopi ed atteggiamenti
Qualunque tipo di linguaggio tu voglia usare è comunque fondamentale:
 Che tu abbia chiaro ciò che vuoi dire;
 Che tu tenga ben presente a chi lo dici;
 Che parli in modo e con atteggiamento tale da farti ascoltare dagli altri
Per riuscire nell'intendo di cui sopra, è bene che tu tenga presente alcuni punti fondamentali:
 A domanda risposta. Cerca di comprendere la domanda, per poter rispondere restando sul tema,
senza deviazioni. Se hai dubbi sulla domanda, non esitare a chiedere informazioni per chiarirla.
 Prima di parlare: rifletti. Organizza ciò che vuoi dire, prendendoti il tempo necessario, al fine di
esprimerti al meglio.
 Economia verbale. Cerca di non perdere il filo con inutili divagazioni dal tema centrale, usando il
minimo di parole e senza ripeterti.
 Fatti ed opinioni. Porta sempre fatti o le prove di ciò che vai affermando, senza confonderle con le
tue opinioni. Puoi dire "secondo me" se e solo se esprimi il tuo pensiero.
Stai molto attento a citare le tue fonti. E' molto scorretto non citarle, ed è un punto a tuo favore
aver consultato varie fonti.
 Il prima ed il poi. Se si tratta di riferire su avvenimenti, fare cronaca, narrare, distingui
chiaramente ciò che avviene prima da ciò che avviene poi. Precisa sempre il luogo, le persone, il "che
cosa" ecc..
 La causa e gli effetti. Cerca di distinguere la causa dagli effetti che da esse dipendono.
 La logica e le sue leggi. Ricordati che esiste il principio di non contraddizione, e non puoi
affermare qualcosa negandolo poco dopo.
 La sintesi finale. Alla fine concludi il discorso, ritornando con il pensiero all'argomento centrale.
Atteggiamenti "intercalari"
Ricordati che per farti ascoltare sono importanti: tono cortese, voce non troppo alta, atteggiamento
aperto di disponibilità a comunicare, ecc. Sono assai sgradevoli e noiose le ripetizioni di parole inutili
(intercalari), quali:
Cioè… cioè. insomma… insomma.
Praticamente… praticamente. In poche parole,...in poche parole.
Alcuni errori possono rendere incomprensibile quello che dici. Quindi attenzione alla grammatica e alla
sintassi e:
1. fai attenzione a dare alle parole il significato che esse posseggono;
2. non dimenticare il soggetto; non sbagliare i nessi logici.
Espressione scritta
Per esporre le tue idee per iscritto tieni presente innanzitutto a CHI ti rivolgi e PERCHE’? lo fai. Non è
la stessa cosa scrivere ad un amico per raccontargli della partita, fare una relazione per il Consiglio di
Classe, fare una domanda di impiego o inventarsi una storia. In ogni caso ti può essere utile una
"scaletta".
A che serve una "scaletta"?
a centrare l'argomento selezionandolo nelle sue parti essenziali;
 a introdurlo con una premessa adeguata;
 a concluderlo con una sintesi significativa
Altrettanto utile è tener presente i seguenti interrogativi
per esporre in modo organizzato gli argomenti appresi.
- 34 -
Chi?
Che cosa?
Dove?
Quando?
Come?
Perché?
I miei risultati !!!
Primo quadrimestre
votazioni
materie
Secondo quadrimestre
votazioni
materie
- 35 -
________________________________________________________________________________
PATTO EDUCATIVO DI
CORRESPONSABILITÀ
PREMESSA
La scuola è una comunità educante finalizzata alla formazione della persona e del cittadino, la
cui azione si ispira ai seguenti principi e valori:
• educare alla cittadinanza attiva nel rispetto dei valori della solidarietà, della giustizia sociale,
della legalità e della pace nel rifiuto di ogni violenza ed intolleranza;
•
promuovere una cultura che favorisca la conoscenza e l’integrazione fra le culture di popoli
diversi;
•
contrastare ogni forma di dispersione scolastica in un’ottica di pari opportunità e di
valorizzazione delle differenze di genere;
•
orientare gli allievi verso scelte consapevoli scaturite da percorsi formativi attraverso i quali
abbiano potuto prendere coscienza delle proprie potenzialità e attitudini
Tra la scuola, le studentesse e gli studenti e le famiglie, ai sensi della normativa vigente, si
stipula il seguente patto educativo di corresponsabilità finalizzato alla formazione della persona
nei suoi aspetti affettivi, sociali e culturali.
Art. 1
Principi da condividere
1.
2.
3.
Gli studenti, i genitori, la scuola condividono i seguenti punti.
La scuola è un luogo di formazione, di crescita culturale e una comunità di dialogo, di
ricerca e di esperienza sociale, fondata sui valori democratici, nella quale ognuno, con pari
dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire ai giovani la formazione alla
cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno
e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla
Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia.
La comunità scolastica, interagendo con la più vasta comunità civile e sociale di cui è parte,
fonda la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce
allo sviluppo della personalità dei giovani, del loro senso di responsabilità e della loro
autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali
adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
La comunità scolastica garantisce e promuove la libertà di opinione ed espressione, la libertà
religiosa, il rispetto reciproco di tutte le persone, insieme al ripudio di ogni barriera
ideologica, sociale e culturale, e pone alla base delle relazioni la solidarietà tra i suoi
componenti tutelandone il diritto alla riservatezza.
- 36 -
Art. 2
Gli impegni della scuola
La scuola, con le modalità previste dal Regolamento di Istituto e dalle norme di legge, si impegna
a:
1. attivare con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di propria competenza;
2. organizzare le lezioni e le spiegazioni in maniera adeguata ai bisogni formativi degli
studenti, tenendo conto delle differenti caratteristiche di personalità e dei tempi di
apprendimento di ciascuno;
3. esprimere una valutazione trasparente e tempestiva, che conduca lo studente a individuare i
propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento scolastico;
4. rendere fruibili in tempo reale assenze e ritardi degli studenti, eventuali rapporti disciplinari,
valutazioni delle verifiche svolte attraverso una password personale di acceso al Registro
Elettronico disponibile on line sul sito web della scuola;
5. assicurare, compatibilmente con le proprie risorse, qualificate offerte formative aggiuntive e
integrative di recupero e di approfondimento;
6. sostenere le iniziative assunte dagli studenti negli spazi a loro dedicati (assemblee di classe,
di Istituto, comitati studenteschi)
7. attrezzare la scuola con una strumentazione tecnologica e digitale adeguata;
8. garantire la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli
studenti, anche con diversa abilità;
9. assicurare servizi di sostegno e promozione della salute;
10. porre attenzione ai problemi di carattere personale e psicologico degli studenti, attraverso i
servizi e gli operatori specializzati del Centro di Informazione e Consulenza ( C.I.C.);
11. pubblicare sul proprio sito tutte le informazioni e le disposizioni organizzative riguardanti la
vita scolastica.
Art. 3
Gli impegni degli studenti
Lo studente si impegna a partecipare attivamente e responsabilmente alla vita della scuola:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
consultando il sito web della scuola per tutto quanto riguarda le informazioni e le disposizioni
organizzative che riguardano la vita della scuola;
frequentando regolarmente le lezioni e assolvendo agli impegni di studio, svolgendo
puntualmente i compiti assegnati, seguendo le indicazioni dei docenti;
mantenendo un comportamento rispettoso nei riguardi di tutto il personale della scuola e dei
compagni;
collaborando attivamente con la scuola per mantenere integri, puliti e ordinati gli ambienti e le
strutture dove si svolgono le varie attività;
rispettando il Regolamento di Istituto;
portando a scuola tutto il materiale necessario alle lezioni;
aiutando i compagni in difficoltà;
segnalando situazioni critiche, fenomeni di bullismo/vandalismo che si dovessero verificare
nelle classi o nella scuola.
Art. 4
- 37 -
Gli impegni delle famiglie
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Le famiglie si impegnano a:
consultare sistematicamente il sito web della scuola per tutto quanto riguarda le informazioni e
le disposizioni organizzative che riguardano la vita della scuola;
consultare l’area riservata del Registro elettronico, accessibile con Password personale, per
informazioni riguardanti assenze e ritardi degli studenti, eventuali rapporti disciplinari,
valutazioni delle verifiche svolte;
partecipare al percorso formativo e culturale del proprio figlio utilizzando i momenti
informativi istituzionali previsti dal POF (colloqui, schede informative, pagelle, sito web, ecc);
seguire le indicazioni del Regolamento d’Istituto per quanto riguarda i rapporti scuolafamiglia;
mantenere i contatti con il Consiglio di Classe tramite i propri rappresentanti negli Organi
Collegiali.;
risarcire la scuola per eventuali danni arrecati dal proprio figlio per l’uso improprio o scorretto
dei servizi, degli armadi, delle attrezzature;
risarcire il danno in concorso con altri (come corresponsabilità del gruppo classe) qualora
l’autore del fatto non dovesse essere identificato.
Cognome e nome
Firma
Studente
Nato/a a____________________il______
Classe____sez________
Cognome e nome
Firma
Genitore/Tutore
Nato/a a____________________il______
Genitore/Tutore
Cognome e nome
Firma
Nato/a a____________________il______
Dirigente Scolastico
Dott.ssa Maria Antonietta Vacirca
Ancona, ________________________
Il presente contratto ha effetto immediato e si intende tacitamente rinnovato per tutto il corso di studi, tranne ove
intervengano modifiche al Regolamento d’Istituto e/o alle norme di legge che regolano la vita scolastica.
- 38 -
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il mio vademecum - IIS Vanvitelli Stracca Angelini