SEMINARIO La formazione degli addetti alla conduzione delle macchine movimento terra (Pale caricatrici frontali, Escavatori e Terne) Normativa, Linee guida, Metodologia Didattica, Progetto Formativo, Casi Reali 23ottobre 2014 – BOLOGNA Quartiere fieristico –Relatore: Luigi Ferrara – Presidente A.N.CO.R.S. • • • A.N.CO.R.S. « Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro» ASSOCIAZIONE SINDACALE DATORIALE DI CATEGORIA si propone di divulgare la “cultura della sicurezza sul lavoro” e di svolgere un’attività di studio, ricerca e realizzazione di attività ed iniziative al fine di favorire gli scopi sociali mettendole a disposizione dei soci iscritti, nonché di enti pubblici e privati che operano nel settore. La mission dell’A.N.CO.R.S. è focalizzata sul rappresentare le giuste esigenze dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro, ed è rivolta a tutte le risorse presenti in tutti gli ambienti di lavoro, affinché il proprio lavoro sia sempre più di qualità e di grande capacità e responsabilità. www.ancors.eu • A.N.CO.R.S. - I NOSTRI NUMERI : 13 SEDI REGIONALI 37 SEDI PROVINCIALI 4.500 SOCI • Diventa SOCIO A.N.CO.R.S. è facile , gratuito ed offre numerosi vantaggi Soprattutto perché LA NOSTRA FORZA è LA VOSTRA FORZA !!! • CGT s.p.a. - Compagnia Generale Trattori, opera da oltre 75 anni nel Movimento Terra. CGT dal 1934 è dealer Caterpillar, leader mondiale nella vendita di macchine per il movimento terra e dell’estrazione mineraria. Nel 2011, CGT si è unita a GTS, dealer Caterpillar del Centro-Sud Italia, dando vita a una nuova realtà nazionale. La nuova società, denominata sempre CGT, vende, assiste e noleggia l’intera gamma di prodotti CAT in tutta Italia attraverso 37 Filiali dirette e 50 officine autorizzate motori e energia. CGT nel 2013 ha sottoscritto un contratto di collaborazione con A.N.CO.R.S. per lo svolgimento di corsi di formazione per operatori delle varie tipologie di macchine per il movimento terra su tutto il territorio nazionale WWW.CGT.IT • CGT S.P.A, • • • • • • • Relatore Luigi Ferrara, napoletano 53 anni, coniugato, 2 figli, lavora come consulente e docente da circa venti anni nel campo della sicurezza dei luoghi di lavoro, ricoprendo vari incarichi e collaborando con istituzioni, grandi aziende ed enti. Attualmente ricopre l’incarico di presidente nazionale dell’A.N.CO.R.S. (Associazione Nazionale Consulenti e Responsabili della Sicurezza sul lavoro) sindacato datoriale di categoria, e di segretario dell’E.B.N.A. (Ente Bilaterale Nazionale Autonomo), è membro dell’Osservatorio “Napoli città sicura” del Comune di Napoli. Pubblicazioni La formazione degli operatori delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione Il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione La formazione dell’addetto al videoterminale La formazione dell’addetto alla movimentazione manuale dei carichi • OBIETTIVI DELLA FORMAZIONE • • Eliminare e/o ridurre gli infortuni • • Rendere consapevoli e partecipi i lavoratori della propria ed altrui sicurezza • • Consolidare comportamenti corretti e sicuri LA FORMAZIONE NEGLI ADULTI L’ANDRAGOGIA • • • • • • • • L’andragogia è la scienza che si occupa dell’apprendimento degli adulti , mentre la pedagogia è la scienza che si occupa dell’educazione dei bambini e dei ragazzi. La teoria andragogica, il cui massimo esponente è Malcom Knowles, si basa su sei presupposti fondamentali: Il bisogno di conoscere: gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa. Il concetto di sé del discente: L'adulto deve sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato dall'educatore e quindi deve essere collocato in una situazione di autonomia (contrapposto a una situazione di dipendenza). Il ruolo dell'esperienza: mentre per i bambini l'esperienza è qualcosa che capita loro, per gli adulti essa rappresenta chi sono. Essi cioè tendono a derivare la loro identità personale dalle loro esperienze. La disponibilità ad apprendere: quanto viene insegnato deve migliorare le competenze e deve essere applicabile in modo efficace alla vita quotidiana. L'orientamento verso l'apprendimento: non deve essere centrato sulle materie ma sulla vita reale. Gli adulti infatti apprendono nuove conoscenze, capacità di comprensione, abilità e atteggiamenti molto più efficacemente quando sono presentati in questo contesto. La motivazione: nel caso degli adulti le motivazioni interne sono in genere più forti delle pressioni esterne e deve essere fortemente rispettata l'autonomia, intesa alla possibilità di decidere personalmente cosa fare e come. LA FORMAZIONE NEGLI ADULTI • La prima difficoltà che si incontra nella formazione degli adulti, risiede nella resistenza della persone che, pensando di essere già perfettamente in grado e capaci di adempiere ai propri compiti, non sentono la necessità e l’utilità di apprendere qualcosa si nuovo. La difficoltà è acuita nel caso della formazione aziendale, in cui motivi di scontento e di insoddisfazione possono essere amplificati e ricondotti alle seguenti tipologie: • • le persone si sentono costrette a partecipare; • • le persone spesso non sanno, o non capiscono, per quale motivo sono state inserite in un programma di formazione; • • le persone sono prevenute nei confronti dell’azienda e assumono, a prescindere, un atteggiamento negativo; • • le persone pensano che la partecipazione al corso sia una perdita di tempo; • • le persone hanno paura che, una volta seguito un corso, l’azienda possa aspettarsi qualcosa di più da loro in termini di competenze e di impegno. METODOLOGIA DIDATTICA • La metodologia didattica deve essere, incentrata su una metodologia interattiva, volta al reale coinvolgimento dei partecipanti e vedere l’alternarsi di lezioni frontali ed esercitazioni teoriche e pratiche. La formazione erogata deve favorire lo sviluppo di discussioni e comprendere lo svolgimento di attività nell’ambito di gruppi di lavoro. Il metodo di apprendimento deve possedere carattere interattivo, basandosi sul problem solving, applicato alla ricostruzione di situazioni legate a problematiche specifiche, con riguardo particolare ai processi di valutazione e comunicazione legati alla prevenzione. PROBLEM SOLVING • Componenti centrali del processo di problem solving sono secondo lo schema riassuntivo seguente: • • l’acquisizione della capacità di visione d'insieme, per cogliere i collegamenti e le interdipendenze tra le parti - componenti del fenomeno indagato; • • la predisposizione di un metodo di analisi, distinguendo tra aspetti e tecniche conosciute e non, ai fini di acquisire nuova conoscenza; • • l’apprendimento ed impiego di nuovi modi di pensare e determinazione della metodologia di analisi; • • la raccolta di informazioni finalizzate alla suddetta metodologia; PROBLEM SOLVING • • la sintesi delle informazioni in modo da renderle facilmente percepibili ai fini della creazione di semplici scenari di riferimento alternativi; • • il confronto tra scenari di soluzione, impiegando tecniche creative ed intuitive; • • la formulazione dello scenario di riferimento, identificando gli orientatori che supportano il cambiamento; • • la traduzione dello scenario in risultati aspettati ed indicatori di misurazione; • • la sperimentazione e valutazione dei risultati. RUOLI • Direzione Didattica • La direzione didattica, predispone i programmi formativi e redige i modelli dei verbali e dei registri dei corsi, che saranno compilati a sua volta dal docente in aula. Cura la scelta, la logistica e la predisposizione dell’aula è verifica che essa abbia i requisiti richiesti, in collaborazione con i tecnici locali, verifica che il campo prova sia idoneo e che abbia i requisiti richiesti dalla normativa, assiste in tutte le sue fasi il docente, l’istruttore ed i discenti. RUOLI • Il Responsabile Formativo • Presiede la commissione esaminatrice, ha una esperienza nell’organizzazione e direzione dei corsi in materia di sicurezza e formazione e può in alcuni casi coincidere con lo stesso docente. E’ suo compito vigilare sulla corretta e costante applicazione del metodologia didattica e del rispetto dei programmi e della normativa vigente. Appone la sua firma sugli attestati rilasciati. RUOLI • Il Docente • Il docente è la figura centrale prevalente del progetto formativo, nel nostro caso è un professionista esperto ed abilitato ad erogare formazione in materia di sicurezza ed è in possesso del pre-requisito e di almeno due criteri indicati dal Decreto Interministeriale del 06/03/2013. Sarà suo compito controllare e verificare la piena applicazione della metodologia didattica ed il rispetto del programma formativo. RUOLI • L’Istruttore • L’istruttore, che come già precedentemente accennato, collabora con il docente già dalle prime fasi del corso di la formazione. Nel nostro caso è una persona, con almeno cinque anni di esperienza, conosce perfettamente le macchine, il loro utilizzo e la normativa in tutti i loro aspetti. • L’istruttore cura il modulo e le esercitazioni pratiche ed affianca il docente in aula. Anche per gli istruttori valgono le precedenti raccomandazioni per ottenere un maggiore grado di partecipazione da parte dei discenti. L’AULA • L’Aula deve essere ampia e luminosa, i discenti devono sedere comodamente per poter apprendere al meglio, essi devono aver spazio sufficiente per muoversi e devono poter vedere bene senza affaticare la vista. Allo tempo stesso il docente dovrà potersi muovere liberamente. • E’ preferibile, disporre i banchetti a rettangolo o a ferro di cavallo, con il lato corto occupato dal docente e aperto, in questo modo tutti potranno vedere facilmente ed allo stesso tempo, il docente avrà la possibilità di muoversi e avvicinarsi ai discenti. La LEZIONE IN AULA • La lezione in aula è il momento più importante del processo di formazione, è una performance che decreta il successo o l’insuccesso di tutto il percorso, affinché si verifichi un vero processo di apprendimento in aula, il docente dovrà impegnarsi a garantire un clima sereno, positivo e di fiducia reciproca, gran parte del risultato della lezione dipende dalle sue capacità comunicative e dalla padronanza degli argomenti specifici e delle tecniche didattiche. La lezione esige sempre un’attenta pianificazione e progettazione, anche se definire attentamente i contenuti e la sequenza degli argomenti da proporre non basta a garantirne il successo. La LEZIONE IN AULA • Perché il successo di una nuova relazione tra due o più interlocutori può dipendere fortemente dalla prima impressione. Una delle prime cose da fare in aula è quella di dedicare il tempo necessario a presentarsi chiaramente, ed illustrare il lavoro che s’intende compiere in aula. • Successivamente si inviteranno, i discenti a fare altrettanto e si chiederà loro sotto forma di intervista o questionario alcune informazioni per meglio orientare al meglio l’azione formativa e rendere le lezioni davvero efficaci. Le informazioni raccolte permetteranno di insegnare ad ogni discente solo ciò che esso vorrà e potrà apprendere e soprattutto solo ciò che gli servirà veramente. La LEZIONE IN AULA Gestire le obiezioni • Come comportarsi in caso di obiezioni? Evitare di innescare un lungo contraddittorio con un singolo partecipante, cosa che rischierebbe di annoiare o di creare due fazioni opposte all’interno della classe, piuttosto: • • rispettare il partecipante, attendere con atteggiamento positivo che esso concluda la sua esposizione; • • accreditare la sua obiezione iniziando la risposta con un qualche segnale di accettazione e comprensione; • • evidenziare gli aspetti che si condividono con esso e ribadire comunque la propria posizione stimolando la partecipazione di tutti al dibattito. Evitando in questo modo, di intrappolarsi in uno “scontro” diretto con un singolo partecipante. La LEZIONE IN AULA • L’ultima parte della lezione è anch’essa molto importante, è nella chiusura che si riallacciano le fila del lavoro svolto. Dedicare del tempo ai riepiloghi e alle conclusioni. Essi permettono a tutti, docenti e partecipanti, di tracciare le fila del percorso svolto durante la lezione, consentono, se necessario, di ripetere e spiegare ulteriormente concetti e passaggi particolarmente delicati, rappresentano ottimi strumenti, utili per verificare il livello di comprensione e, in generale, di apprendimento della classe, permettono di evidenziare gli argomenti chiave, quelli che si vuole che rimangano maggiormente impressi. • Concludere la lezione lasciando un messaggio chiaro e positivo. VALUTAZIONE • Al termine dei due moduli teorici (al di fuori dei tempi previsti per i moduli teorici) si svolgerà una prova intermedia di verifica consistente in un questionario a risposta multipla. • Il superamento della prova, che si intende superata con almeno il 70% delle risposte esatte, consentirà il passaggio ai moduli pratici specifici. Il mancato superamento della prova comporta la ripetizione dei due moduli. • La prova intermedia di verifica, ha una durata di un ora è consiste nella somministrazione di un questionario composto da almeno venti domande a risposta multipla. Il docente dovrà aver affrontato in maniera esaustiva durante le ore di lezione ed avuto modo di verificare che i discenti abbiano ben compreso tutti gli argomenti oggetto delle domande del test. IL CAMPO PROVE • Il Campo Prove • Il campo prove, requisiti di natura generale, Idoneità dell'area e disponibilità delle attrezzature. • La nostra metodologia didattica, predilige che le esercitazione pratiche vengano svolte direttamente sui luoghi di lavoro, solo la prima parte del modulo pratico relativo alla individuazione dei compenti e per i controlli pre-utilizzo, potrà essere erogata presso i concessionari, nel caso delle macchine movimento terra. LA LEZIONE PRATICA • La lezione pratica, che segue la lezione d’aula è estremamente importante per il processo di formazione, è molto stimolante per i discenti e per essa valgono tutte le raccomandazioni fatte per la lezione in aula. La lezione che esige sempre un’attenta pianificazione e progettazione, la conoscenza delle macchine e degli accessorie e dei luoghi di lavoro e delle fasi lavorative che si praticano, prevede che gli istruttori (uno per ogni sei discenti), affiancati dal docente, che resta sempre la figura centrale del processo formativo, illustrino le caratteristiche delle macchine, eseguano controlli e le esercitazione e la guida delle macchine. La lezione pratica è effettuata direttamente nelle aziende e sui luoghi di lavoro delle aziende che hanno richiesto l’abilitazione per i propri dipendenti in modo da poter analizzare e fronteggiare qualsiasi tipologia di rischio osservando da vicino le fasi lavorative, analizzandole nei minimi dettagli e suggerendo metodi per lavorare in modo sicuro. LA LEZIONE PRATICA • Durante le prove pratiche, eseguite direttamente nei luoghi aziendali, il corpo docente oltre ad attenersi al programma ed eseguire tutte le prove previste, si soffermerà in particolare: • sulle le fasi lavorative, analizzandole nei minimi dettagli e suggerendo metodi per lavorare in modo sicuro; • sulle prove oggetto dell’esame finale; • sul completamento delle informazioni date in aula; • sull’utilizzo del libro di uso e manutenzione per la conoscenza ed utilizzo dei comandi; • migliorare la conoscenza dei componenti strutturali e del funzionamento per poter dare indicazioni sul loro utilizzo; • sui dispositivi di sicurezza: identificazione comandi, funzionamento ed utilizzo; LA LEZIONE PRATICA • sui punti di manutenzione e sui controlli pre-utilizzo e sull’utilizzo del libro di uso e manutenzione; • ispezione prima dell’utilizzo del mezzo, controllo livelli, salita/discesa, utilizzo della cintura di sicurezza, conduzione della macchina; • verifica delle capacità operative nel rispetto delle norme di sicurezza e delle corrette tecniche operative. L’operatore dovrà dimostrare la sua capacità di conduzione o spostamento del mezzo e di utilizzare correttamente l’attrezzatura installata (ad es per le macchine movimento terra : benna – benna polipo, nelle varie tipologie di applicazione. A tal scopo sarà necessario: • Ispezionare l’area da utilizzare per pianificare le operazioni previste; • Prevedere ed illustrare le modalità di prova per i mezzi previsti. PROVE PRATICHE • Operazioni di utilizzo prevedibili per pale caricatrici frontali (esempi): • Percorso con curve con passaggio in strettoia (paletti o coni di segnalazione), con benna vuota e carica; • Carico da cumolo anche di materiali diversi; • Scarico dopo spostamento in retromarcia o in tramoggia o su mezzo; • Spinta/livellamento (pala cingolata); • Salita/discesa su pendenza (rampa) anche in retromarcia; • Movimentazione carico pesante; • movimentazione con forche del carico con/senza bancale; • Utilizzo benna multiuso (terna) nelle varie funzioni; • Cambio attrezzatura con macchine dotate di “attacco rapido”. PROVE PRATICHE La prove dovranno inoltre prevedere inizialmente: • Corrette procedure di salita sul mezzo (tre punti di appoggio); • Utilizzo della cintura di sicurezza; • Correzione della posizione del sedile/braccioli per avere il miglior controllo dei comandi (pedali/leve); • Verifica posizione specchietti retrovisori/telecamera posteriore ( se in dotazione); • Operazioni di avviamento del motore e di inizio manovra. Al termine della prova: • Lasciare la macchina in condizioni di sicurezza: PROVE PRATICHE • • • • • • • • Operazioni di utilizzo prevedibili per escavatori (esempi): Operazioni di scavo libero o trincea; Riempimento di scavo; Livellamento o rifinitura; Operazioni di precisione; Salita discesa su pendenza; Operazioni di sollevamento carichi; (solo con macchina provvista dei dispositivi obbligatori e imbracature a norma); • Operazioni di sostituzione attrezzature e loro utilizzo (se in dotazione); • Conduzione del mezzo (escavatori gommati); • Movimentazione materiali con benne di differente tipologia (se in dotazione). : PROVE PRATICHE • • • • • • • • Operazioni di utilizzo prevedibili per escavatori (esempi): Operazioni di scavo libero o trincea; Riempimento di scavo; Livellamento o rifinitura; Operazioni di precisione; Salita discesa su pendenza; Operazioni di sollevamento carichi; (solo con macchina provvista dei dispositivi obbligatori e imbracature a norma); • Operazioni di sostituzione attrezzature e loro utilizzo (se in dotazione); • Conduzione del mezzo (escavatori gommati); • Movimentazione materiali con benne di differente tipologia (se in dotazione). : VALUTAZIONE PRATICA La valutazione deve essere: • finalizzata ad accertare le competenze e abilità professionali; • tesa alla valorizzazione delle capacità e delle caratteristiche individuali e della conoscenza della macchina e delle fasi lavorative; La valutazione deve avere funzione di verifica degli apprendimenti individuali e di promozione della motivazione, tenendo presente che la prova di esame finale è semplicemente il punto di approdo di tutte le lezioni e le esercitazioni che i discenti hanno seguito: VALUTAZIONE PRATICA La difficoltà maggiore per una corretta valutazione è stata quella di individuare i parametri oggettivi e ricavarne gli ambiti applicativi. Il nostro intento era quello di fornire uno strumento uniforme ed estremamente oggettivo da utilizzare per tutti i corsi di formazione. L’istruttore ed il docente avranno un valido aiuto dal modulo per la valutazione pratica, predisposto dalla direzione didattica. VALUTAZIONE PRATICA Criteri e Metodi di Valutazione Come costruire una prova appropriata? • Ne consegue che per l’elaborazione di una prova strutturata sono indispensabili preliminarmente: • - l’attenta analisi comparata del contributo di ciascuna prova al raggiungimento delle competenze e capacità individuate dal profilo formativo ; • - l’analisi degli obiettivi didattici di ciascuna materia/lezione; • - l’individuazione dei blocchi tematici portanti di ciascuna prova; • - la definizione dei descrittori (la prestazione ipotizzata in rapporto ad obiettivi e contenuti oggetto della prestazione); • - l’individuazione dei livelli di apprendimento verificabili degli obiettivi. VALUTAZIONE PRATICA • • • • Attributi di una prova di verifica: - Definire i criteri ed i parametri di riferimento; - Validità: precisione con cui la prova misura ciò che deve misurare; - Attendibilità: costanza con cui uno strumento misura un dato variabile; • - Oggettività: concordanza tra esaminatori diversi. La validità di una prova si ha quando essa rileva tutto ciò che ci si è proposti di rilevare, e soltanto quello, cioè tutti i fatti precedentemente considerati indici del raggiungimento di certi obiettivi. Gli stimoli offerti devono permettere agli allievi di manifestare quei comportamenti cognitivi che esprimono la padronanza degli obiettivi sottoposti a verifica. VALUTAZIONE PRATICA I criteri/parametri di riferimento, da tener presente sono stati individuati nelle seguenti macro-voci: • attenzione e partecipazione del discente durante le ore di formazione del modulo pratico; • tempo di esecuzione delle prove pratiche; • prove pratiche. Il numero delle prove da eseguire dipende essenzialmente da tre fattori condizionanti: - Numero di prove previste dalla normativa; - Fasi lavorative presenti in azienda; - Tipologia di attrezzatura/macchina utilizzata. VALUTAZIONE PRATICA • I fattori che sono stati individuati, per le macchine movimento terra, in cinque punti, di seguito descritti: • Verifica del mezzo prima della messa in moto e salita su di esso tenendo presente la regola dei tre punti di appoggio; • L’accensione del mezzo e l’allacciamento della cintura sicurezza; • La prima prova pratica, prevista dalla normativa, che consiste per le pale caricatrici frontali e le terne nel caricamento di materiale e per gli escavatori nell’esecuzione di uno scavo; • La seconda prova pratica, prevista dalla normativa, che consiste per le pali caricatrici in una manovra di precisione, per gli escavatori operazioni di movimentazione carichi di precisione; e per le terne esecuzione di una manovra di scavo e di riempimento; • Messa a riposo del veicolo e discesa dal mezzo. VALUTAZIONE PRATICA • Le prove nelle singole macchine devono essere uguali per tutti i discenti impegnati nelle prove. Un test è tanto più attendibile quanto più soggetti, in uguali condizioni, esprimono la stessa prestazione, cioè a parità di condizioni la misurazione rimane costante. La validità è condizionata: - dalla chiarezza con la quale la prova viene proposta e presentata; - dalla coerenza con quanto si vuol verificare; - da un livello di difficoltà adeguato. • L’attendibilità della rilevazione è un attributo importante da considerare in un accertamento: l'attendibilità di una prova richiede caratteristiche di precisione e fedeltà. Lo strumento deve garantire che le risposte date dai discenti siano univocamente interpretabili. Vanno contestualmente definite le regole, le modalità e i criteri di lettura dei dati da rilevare. Criteri/parametri di Valutazione • Tab. a- voto (massimo e minimo) • VOTO=VALUTAZIONE DEL PROFITTO VOTO VOTO massimo attribuibile minimo per superare l’esame 30 21 Criteri/parametri di Valutazione • Tabella b- voti criteri Criterio Voto massimo attribuibile Attenzione e partecipazione del discente Tempo di esecuzione delle prove pratiche Prove Pratiche 10 10 10 Criteri/parametri di Valutazione • Tabella c- voto attenzione e partecipazione del discente di formazione massimo attribuibile Giudiziodurante le ore Voto del modulo pratico 10 Impegno serio, costante, accurato e responsabile; partecipazione attiva e propositiva; apprendimento rapido, consolidato, sicuro, con conoscenze approfondite. Il comportamento è stato corretto e sempre positivo. Impegno serio, accurato e costante; partecipazione attiva, con miglioramento significativo della situazione di partenza. Il comportamento è sempre stato corretto 8 Impegno non sempre adeguato , poco approfondito e non produttivo; partecipazione ed attenzione discontinua e limitata. Attenzione discontinua con sostanziale raggiungimento 6 degli obiettivi. Il comportamento è sempre stato corretto Impegno discontinuo, non adeguato alle richieste; partecipazione bisognosa di guida costante. Apprendimento difficoltoso. Il comportamento è stato poco rispettoso delle regole 4 Impegno superficiale e discontinuo, partecipazione con scarso interesse apprendimento difficoltoso e non ha appreso nuove conoscenze o abilità, comportamento generalmente scorretto. 2 Criteri/parametri di Valutazione • Metodo di rilevazione del tempo massimo di effettuazione delle prove pratiche. • MISURAZIONE • Il tempo massimo di esecuzione delle prove pratiche è calcolato nel seguente modo: • L’istruttore, esegue per primo le prove, per fare comprendere ai discenti le modalità di esecuzione delle prove. Il tempo impiegato dall’istruttore per l’effettuazione della prova , verrà cronometrato, dal docente. • Ai discenti, verrà concesso un bonus, pari ad un incremento del 50%, calcolato sul tempo impiegato dall’istruttore, per eseguire la prova nel tempo massimo utile. (vedi esempio sotto-riportato). • Criteri/parametri di Valutazione • Metodo di rilevazione del tempo massimo di effettuazione delle prove pratiche. • Esempio: determinazione tempo massimo utile, per seguire la prova senza incorrere in penalità • Tempo impiegato dall’istruttore per eseguire la prova: cinque minuti. • Bonus del 50%, calcolato sul tempo impiegato dell’istruttore per eseguire la prova: 2 minuti e 50 secondi. • Pertanto il tempo massimo utile per eseguire la prova, da part dei discenti per non incorre in penalità, per l’esempio sopra riportato sarà di: 7 minuti e 50 secondi (5 + 2,50). • Se il discente esegue la prova registrando un tempo uguale o inferiore ai sette minuti e cinquanta secondi non incorre in penalità e potrà ricevere un punteggio massimo di dieci punti. Criteri/parametri di Valutazione • Metodo di rilevazione del tempo massimo di effettuazione delle prove pratiche. • Se si supera il tempo massimo utile, scattano le penalità che vengono calcolate, secondo la seguente tabella: Voto massimo Valutazione Entro o al di sotto del tempo massimo impiegato dall’istruttore attribuibile 10 Tempo Superiore del 25% del tempo massimo impiegato dall’istruttore 8 Tempo Superiore del 50% del tempo massimo impiegato dall’istruttore 6 Tempo Superiore del 75% del tempo massimo impiegato dall’istruttore 4 Tempo Superiore del 100% del tempo massimo impiegato dall’istruttore 2 Criteri/parametri di Valutazione • Tab. e2- voto e calcolo penalità prove pratiche macchine movimento terra Prova Voto massimo attribuibile Penalità 2 -2 2 -2 2 -2 2 -2 2 -2 Verifica del mezzo prima della messa in moto e salita su di esso tenendo presente la regola dei tre punti di appoggio L’accensione del mezzo e l’allacciamento della cintura sicurezza prima prova pratica (variabile a seconda della tipologia della mmt) Seconda prova pratica (variabile a seconda della tipologia della mmt) Messa a riposo del veicolo e discesa dal mezzo Criteri/parametri di Valutazione • Le modalità ed i criteri sovra indicati, sono stati creati per dare maggiore risalto alle capacità ed abilità pratiche nella conduzione delle macchine, come da esempio sotto-riportato: Cognome e nome discente Voto criterio 1 Voto criterio (attenzione) (2 tempo) Giudizio Voto criterio 3 Prove pratiche Voto finale finale complessivo prova pratica ROSSI MARIO VERDI MARIO 10 10 0 0 0 0 0 20 2 10 2 2 2 2 2 22 NON IDONEO IDONEO Criteri/parametri di Valutazione • Come si evince dagli esempi, sovra-riportati in tabella, che sono estremizzati al massimo (si spera che i docenti non debbano mai trovarsi difronte a casi simili), i criteri e i metodi di valutazioni individuati dal nostro metodo, prediligono e non potrebbe essere diversamente, in un corso orientato alla pratica, le capacità e l’abilità del discente alla guida delle macchine movimento terra e/o dei carrelli elevatori a discapito degli altri criteri. Criteri/parametri di Valutazione • Come si evince dagli esempi, sovra-riportati in tabella, che sono estremizzati al massimo (si spera che i docenti non debbano mai trovarsi difronte a casi simili), i criteri e i metodi di valutazioni individuati dal nostro metodo, prediligono e non potrebbe essere diversamente, in un corso orientato alla pratica, le capacità e l’abilità del discente alla guida delle macchine movimento terra e/o dei carrelli elevatori a discapito degli altri criteri. Casi reali • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali ed Escavatori nelle cave di estrazione di marmo di Carrara • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in un cantiere ferroviario • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in una filiale CGT Casi reali • L’unione data dall’elevata esperienza formativa dell’ A.N.CO.R.S. e dalla profonda esperienza tecnica degli istruttori CGT, hanno prodotto un risultato di alta qualità e di successo con la piena soddisfazione delle esigenze per le aziende e per i lavoratori. • Di seguito le schede tecniche di alcuni corsi di formazione , basate su casi reali ed impreziosite da spunti, commenti, considerazioni e aneddoti del nostro corpo docente. Casi reali La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali ed Escavatori nelle cave di estrazione di marmo di Carrara Casi reali • Scheda tecnica del corso: • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali ed Escavatori nelle cave di estrazione di marmo di Carrara • DATI DEL CORSO DI FORMAZIONE • Luogo corso di formazione: CARRARA • Durata di ogni corso: 16 ore • Luogo lezione aula: Filiale CGT CAT s.p.a. di Carrara (MS) in località Avenza • Luogo parte pratica: le prime quattro ore presso filiale CGT CAT spa di Carrara (MS) in località Avenza. Le restanti otto ore e l’esame pratico finale presso alcuni siti di cave di marmo di Carrara Casi reali • • • • • • • Periodo: n. 14 sessioni nei mesi di giugno e luglio 2013. Responsabile formativo: Luigi Marcello Docente: Luigi Marcello Istruttori: Agostino Mazzoni, Fabrizio Veri, Rosario Rota. Numero discenti formati ed abilitati: 70 MACCHINE OPERATRICI UTILIZZATE: Pala caricatrice frontale: CAT 966 G - CAT 966 H - CAT 988 F - CAT 988 G - CAT 988H - KOMATSU WA 380 - KOMATSU WA 600 - VOLVO L350 F • Escavatore idraulico: CAT E 320 - CAT E 324 D - CAT 374 D - HITACHI ZAXIS 140W- HITACHI ZAXIS 250 - HITACHI ZAXIS 870 LCH Casi reali La formazione (corso di aggiornamento) degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in un cantiere ferroviario Casi reali • Scheda tecnica del corso: • La formazione (corso di aggiornamento) degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in un cantiere ferroviario • DATI DEL CORSO DI FORMAZIONE • Luogo corso di formazione: Solignano (PR) • Durata del corso: 4 ore • Luogo lezione aula: sede ASTALDI s.p.a. di Solignano (PR) • Luogo parte pratica: Cantiere ferroviario linea ferroviaria Pontremolese per la tratta Solignano-Fornovo in Solignano (PR) • Data: 13 giugno 2013 Casi reali • • • • • • • • • Scheda tecnica del corso: Responsabile formativo: Luigi Marcello Docente: Luigi Marcello Istruttori: Agostino Mazzoni Numero discenti formati ed abilitati: 6 MACCHINE OPERATRICI UTILIZZATE: Pala caricatrice frontale: HITACHI ZW 180 Escavatore idraulico:HITACHI ZAXIS 160 LCH Terna: CAT 434 Casi reali • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in filiale CGT • Casi reali • • • • • • • Scheda tecnica del corso: La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in filiale CGT DATI DEL CORSO DI FORMAZIONE Luogo lezione aula: presso filiale CGT di Brescia Luogo parte pratica: presso filiale CGT di Brescia Durata del corso: 16 ore Periodo: n. 2 sessioni nel mese di maggio 2013 Casi reali • Scheda tecnica del corso: • La formazione degli addetti alla conduzione di Pale Caricatrici Frontali, Escavatori e Terne in filiale CGT • Responsabile formativo: Luigi Ferrara • Docenti: Vincenzo Sanfilippo e Lucia Petruzzelli • Istruttore: Agostino Mazzoni e Rosario Rota • Numero corsisti: 12 • Numero discenti formati ed abilitati: 12 • MACCHINE OPERATRICI UTILIZZATE: • Pala caricatrice frontale:CAT 966 H - CAT 988 F • Escavatore idraulico:CAT E 320 - CAT E 324 D • Terne:CAT434 GRAZIE PER L’ATTENZIONE