DISTRETTO SUD EST - Assemblea diocesana del 3 giugno Consultazione per il piano diocesano 2010- 2020 Educare alla vita buona del Vangelo Relazione del distretto sud est 1. Il distretto sud est E’ costituito da 109 parrocchie unite in 14 up con 437.000 abitanti Sono pervenute 17 relazioni di 12 Up Sono il frutto del lavoro di Equipe di up, consigli pastorali singoli e cpp insieme, equipe di sacerdoti e diaconi… Ecco il libretto completo che contiene i testi pervenuti 2. Considerazioni d’inizio Il metodo della consultazione “sinodale” ad ampio raggio è stato molto apprezzato e ha coinvolto sacerdoti e laici, religiose e consacrati operanti nella vita parrocchiale, suscitando attesa e desiderio da parte della “base” di contribuire ad un nuovo percorso pastorale. E’ stata apprezzata la sintonia del piano Diocesano 2010/2010 con il programma decennale della Cei “Educare alla vita buona del Vangelo” che diventa filo conduttore per un lungo cammino, con un ampio e collegiale respiro che coinvolge la nostra chiesa diocesana e la apre all’orizzonte pastorale di tutta la chiesa italiana. Si è constata la brevità del tempo della consultazione: praticamente da marzo a maggio…. E forse potrebbe essere utile un anno “pedagogico” o “preparatorio” o… all’inizio di tutto il percorso pastorale, come avvenne nella precedente tornata con l’anno della spiritualità: servirebbe soprattutto un tempo per formare gli operatori pastorali ad hoc… servirebbe per coinvolgere e informare maggiormente tutti i fedeli (con diffusione e presentazione capillare della lettera Cei all’interno delle realtà parrocchiali e soprattutto esterne, negli ambienti di vita….) Questo tempo favorirebbe una partenza più condivisa in vista di collaborazioni, aperture, coinvolgimenti più ampi per favorire il formarsi di alleanze e sinergie educative e progettuali 1 3. Le priorità suggerite 1. Cristiani si diventa in famiglia è questa l’area d’inizio che ha ricevuto più consensi come scelta di base, (i motivi sono numerosi, evidenti e concreti……….) seguita e necessariamente accompagnata dalla formazione in particolare degli adulti in tutte le stagioni della vita: nel cammino verso la vita di coppia e in preparazione al sacramento del matrimonio, accanto alle giovani coppie con figli da 0/6 anni in occasione della richiesta del battesimo, attraverso il coinvolgimento e la formazione dei genitori nel tempo dell’iniziazione cristiana dei figli………… Una famiglia quella da cui si vuole partire, non vista da sola, isolata, ma inserita in una rete educativa…… e non lasciata senza aiuto e sostegno. 2. Partire dalla famiglia è sicuramente importante. Ma riconosciamo che la famiglia attuale, nella richiesta dei sacramenti, vive situazioni di sofferenza, di difficoltà e di confusione. Non si può certo dare per scontato che la famiglia oggi sappia educare. Punto di partenza per la riflessione sulla famiglia è LA PERSONA che va educata a ricuperare: I valori della vita con le sue regole. La capacità di scelte libere Il senso del proprio limite per cui si sente il bisogno dell’altro, Aiutare la persona ad AMARE LA VITA. Partire dalla PERSONA per parlare poi della FAMIGLIA. 3. Decisivo è unire i primi due percorsi (punto 1 e punto 2 della proposta) sin dall’inizio in vista di un progetto pastorale veramente innovativo, per non rimanere “prigionieri” dei percorsi catechistici legati ai Sacramenti, richiesti abitualmente dalle famiglie. E’ necessario progettare la formazione dei formatori. Si richiedono strumenti e percorsi “Diocesani” proposti con autorevolezza dagli uffici diocesani, affinché le comunità cristiane nell’avvicinare le persone sappiano coniugare insieme CARITA’ e VERITA’. 4. Si riconosce che le quattro aree si intersecano, si collegano e si portano a compimento tutte insieme, senza trascurarne nessuna; valorizzando la liturgia e la carità come educazione della comunità cristiana; e quarto punto… Verso una pastorale integrata…In tutte queste aree si riscontrano emergenti e ancora necessari i temi già presenti nel libro Sinodale (che è documento magisteriale): iniziazione cristiana, formazione degli adulti, missione e presenza sul territorio. 2 4. In conclusione È necessaria un’ alleanza innanzitutto interna alla nostra chiesa Torinese, perché cresca nella comunione e nel dialogo sincero, riconoscendo e valorizzando al suo interno tutte le componenti e favorendo il dialogo e il confronto paterno e fraterno con il suo Pastore…. Occorre superare individualismi e frammentazioni settoriali: valorizzando esperienze pastorali già presenti e altre in costruzione, occorre sempre a partire dall’esistente…. Raccogliendo le molte esperienze e sperimentazioni pastorali in una specie di banca dati diocesana. Necessita una nuova visione dell’attività pastorale che faccia uscire dai particolarismi e dai campanilismi e che introduca sempre più in un lavoro d’insieme con la valorizzazione delle diverse presenze operanti nel territorio, anche con nuove figure ministeriali riconosciute. È necessaria una programmazione pastorale più attenta al territorio (un territorio molto diversificato nei quattro distretti della diocesi). Può essere “ripensata” e migliorata la stessa struttura diocesana dei distretti pastorali: sollecitata, sostenuta e riorganizzata. Occorre mantenere un’attenzione cordiale e “simpatica” alle persone e alle singole situazioni…. È di lì che passa l’annuncio: è dall’incontro che nasce l’essere cristiani, superando talora alcune diffidenza verso la chiesa “troppo istituzione” e poco fontana del villaggio per ogni uomo che si avvicina: liturgia e carità sono le due preziose e concrete porte di ingresso nella comunità cristiana. Occorre continuare e mantenere vivo lo stile sinodale d’inizio….. verificando le tappe, i percorsi e gli obiettivi del piano pastorale senza la fretta dei tempi e della scadenze troppo ravvicinate… e con la paziente tenacia della semina…. “Nell'andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia”. (salmo 126, 5- 6) 3 4