UNIVERSAL EDUCATION DOCUMENTAZIONE ATTIVITA’ CAMPO ESTIVO 1998 Rizzolaga di Pinè - Estate 1998 1 Indice Le origini e gli scopi di Universal Education Le linee guida di Universal Education La rete della vita (A. Sica) Un percorso attivo attraverso i campi estivi Estate 1998 TUTTINPISTA Le attività del mattino Gruppo 4 - 5 anni Conosciamoci A Ram Sam Sam Costruiamo gli strumenti Chi è? Le veline Gruppo 7 - 10 anni Il paracadute Costruiamo gli strumenti Laboratorio “Esploriamo il bosco Il gioco dell’ecologia I personaggi del circo si presentano Costruiamo gli animali volanti Gruppo adolescenti Conosciamoci Gli acrobati del bosco Costruiamo gli strumenti Parla, parla, parla Il bar dei ragazzi Apparecchiamo per la colazione Gruppo adulti Laboratorio bioenergetica Attività Hata Yoga La meditazione del mattino Programma settimanale del campo Al circo tuttinpista Attività del pomeriggio Arrivano i banditori Prime prove del circo La mensa del circo Atre prove del circo: il circo si anima La parata Ultimi preparativi Lo spettacolo finale Considerazioni sull’attività degli acrobati La canzone del Circo Tuttinpista Altri momenti del campo La gita I salvanei Saluti finali Varie La parabola degli acrobati Materiale didattico Lo staff e i collaboratori di UE Grazie all’impegno di tanti pag. pag. pag. pag. pag. 3 4 6 10 13 pag. pag. pag. pag. Pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 15 16 17 18 19 20 22 23 24 25 26 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 42 43 44 45 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 46 48 50 53 55 57 58 63 65 pag. pag. pag. 66 67 68 pag. pag. pag. pag. 69 70 71 72 2 UNIVERSAL EDUCATION Le nostre origini e i nostri scopi L’idea di un’associazione internazionale con lo scopo di sviluppare un progetto educativo basato su principi universali è nata nel 1975 dall’incontro di Lama Thubten Yeshe, monaco buddista tibetano, con alcuni insegnanti e psicologi occidentali. In Italia, nel 1982 si tenne la prima conferenza internazionale, che diventa il punto di partenza per la successiva formazione di un gruppo italiano di Universal Education, la cui costituzione avviene nel 1984. "Ogni azione, cultura, religione, filosofia,, possiede già un patrimonio di saggezza e possiamo fare uso di questa saggezza per creare un’educazione universale. Comprendere sè stessi, la propria psicologia, la propria condizione fisica, questo è ciò che chiamo educazione universale. Nel buddismo abbiamo una struttura educativa meravigliosa, una educazione universale, dalla nascita alla morte. Questi argomenti possono essere comunicati con un linguaggio comune, universale. Rinunciate all'aspetto religioso, rinunciate a una presentazione strettamente buddista. Andate al di là del buddismo. Questo è il mio obbiettivo. (.....) Potremmo insegnare l'intero Sentiero Graduale (Lam Rin) e pure il Tantra senza usare un solo termine buddista, io penso di saperlo fare e anche voi potete farlo." Lama Yeshe Attuare Universal Education significa attingere al patrimonio di saggezza presente in ogni cultura per sviluppare, sulla base dell’amore, tutte le potenzialità che esistono in ogni individuo, tramite un approccio globale alla realtà che metta in luce le relazioni di interdipendenza che uniscono tutti i fenomeni. Pensare, e perciò educare in termini di unità, comporta lo sviluppo della solidarietà e della responsabilità universale. Universal Education si rivolge a bambini ed adulti, siano essi genitori, insegnanti, operatori culturali (o semplicemente persone interessate allo sviluppo interiore): non esiste infatti alcun motivo validamente sostenibile perché la relazione educativa non debba essere strumento di crescita anche per l’adulto. Quanto si vuole proporre è una pratica educativa basata su valori ed esperienze d’amore, di pace, di apertura e di crescita. Linee guida di Universal Education 3 SIAMO TUTTI IN CAMMINO Ogni individuo è permanentemente in cammino per tutta la sua vita. Nel corso di questo cammino ognuno può compiere una ricerca di sè stesso. Questa ricerca ha bisogno di un sistema di pensiero e di valori ma questi non devono trasformarsi in un attaccamento a una ideologia. La cultura, l’ideologia devono essere usate in modo critico; possono essere uno strumento di aiuto nella vita ma mai un punto di arrivo; è necessario vivere una specie di certezza nell’incertezza per mantenere la propria libertà di evolvere; occorre essere pronti a rimettere in discussione e a trasformare il sistema di riferimento che si sente non più adeguato al proprio cammino evolutivo. Siamo tutti in cammino, genitori, figli, insegnanti, allievi, terapeuti, pazienti. RISPETTO DELL’ALTRO Occorre riconoscere l’esistenza di culture diverse. Il pregiudizio è di ostacolo al rispetto dell’altro. Ognuno percorre un cammino che può avere tappe e percorsi diversi e ciò coinvolge anche coloro che effettuano una ricerca di sé stessi. Mettere a confronto esperienze diverse, vuol dire creare un rapporto, una relazione, rispettare il cammino dell’altro. Ci si deve mantenere in consonanza emotiva con l’altro: vivere il suo stato d’animo senza però esserne travolto. Nel proprio cammino si può sentire l’esigenza di chiedere un aiuto; l’aiuto può essere dato guidando l’altro a comprendere il suo punto di partenza in modo che possa trovare nella sua storia e non in quella dell’altro un motivo per proseguire. L’educatore ha un proprio ruolo specifico e non può sfuggire alle proprie responsabilità. In campo educativo gli educati hanno una loro dignità di persona, un loro cammino che è diverso da quello dell’educatore. Nell’educazione vanno privilegiati l’ascolto, il rispetto della personalità e la compartecipazione all’altro; lo scopo dell’educazione è aiutare l’altro a trovare il suo cammino o comunque a compierlo. LA SOFFERENZA La sofferenza esiste ed è presente nella condizione umana in forme diverse. Occorre accettarla e non rimuoverla come la cultura odierna tende a fare creando situazioni di benessere illusorio. Vi sono sofferenze legate alle leggi naturali e altre legate alla condizione umana. A queste ultime le tradizioni spirituali cercano di dare una risposta. Esistono invece sofferenze individuali e collettive “inutili” su cui possiamo cercare di agire. Delle sofferenze individuali legate alla relazione con sé stessi e con gli altri si occupano in particolare le psicologie. Le sofferenze collettive provocate dalla organizzazione socio - economica possono essere affrontate attraverso una assunzione di responsabilità individuale e sociale. STILI DI VITA Attraverso la consapevolezza si può ottenere una trasformazione interiore e arrivare a dei comportamenti coerenti con il proprio sistema di pensiero e di valori. Questo tende a tradursi in una attenzione a consumare in una progressiva semplificazione dei bisogni e a svolgere una attività il più possibile rispettosa dell’uomo e dell’ambiente. Siamo possessori transitori di ciò di cui disponiamo per l’evoluzione nostra e di tutto il genere umano. IL CONFLITTO Il conflitto nasce da qualcosa che ci procura una sofferenza interna e che attribuiamo a cause esterne. Chi scatena un conflitto è portatore di una sofferenza che fa risuonare qualcosa in noi. 4 La vera base del conflitto esterno è quindi il conflitto interno, nasce da una nostra sofferenza e può essere affrontato guardando quale sofferenza ha suscitato in noi. Alcuni conflitti nascono dal bambino interiore che chiede attenzione e il bambino interiore vuole tante cose contraddittorie: la fusione, la propria individualità, le mille cose e desidera che gli altri lo seguano. Occorre accettare la propria parte bambina, accettandone le richieste e dandole spazio. Il conflitto può nascere anche quando viene negato il bisogno di armonia. Nell’osservazione dell’altro occorre separare la persona dal comportamento. Ognuno sviluppa un percorso di crescita e ciò che può essere un problema per qualcuno può non esserlo per me. Vivere lo stato d’animo dell’altro senza esserne travolto. Il conflitto è l’espressione di un bisogno. Il cardine del nostro vivere insieme deve tendere ad esplicitare la motivazione delle nostre azioni: anche il conflitto va esplicitato per evitare che possa diventare distruttivo. Il conflitto può distruggere la nostra parte adulta. 5 LA RETE DELLA VITA (di Arturo Sica) Va da sé che un progetto è un organismo vivo che in parte si autorganizza, evolve e si sviluppa. Le brevi note qui esposte sono un segnale sullo stato dell’arte attuale. Lavoro in gruppo L’incontro è un racconto della propria storia e delle aspettative che portano al campo estivo. Il gioco, il contatto corporeo, il respiro e i suoni comunicano al di là del verbale le nostre emozioni e le nostre paure. Questa comunità che si raduna una volta l’anno, ha radici ormai lontane, che si rinnovano periodicamente. Lo spirito dell’incontro è quello del non giudizio, del rispetto, della tolleranza, difficile da praticare verso gli altri e verso sé stessi. L’aiuto di uno spazio protetto, può portarci ad ascoltare più profondamente le nostre tensioni. Al di là di quelle ci sono spazi di serenità e di abbondanza. La paura è sempre l’ostacolo con cui confrontarsi, accettando la sfida, la vittoria e la sconfitta. Le radici Nelle prime ore del pomeriggio di una giornata nuvolosa nell’Ottobre 1982, un gruppetto di persone aspettava l’arrivo di alcune macchine. Quando esse si fermarono, da una discese un signore con i capelli rasati a zero e gli occhiali, che fu accolto molto semplicemente da pochi connazionali e da alcuni occidentali un po’ intimiditi. Quel signore era il Dalai Lama e il suo arrivo precedeva di alcune ore l’inizio della conferenza “Crescita ed educazione Universale” che si tenne a Pomaia. In quell’occasione venne gettato il seme per un progetto di ampio respiro, che cercasse una dimensione educativa universale, che osasse andare al di là di ciò che divide e separa, per sottolineare invece le connessioni fra le varie teorie e discipline. Non per creare una confusa nuova miscela, ma per sperimentare un dialogo profondo ed autentico, con il cuore aperto e la mente lucida. Una visione dell’educazione come crescita totale. Il contributo della psicologia al progetto U.E. Consideriamo l’organismo come un insieme energetico con un livello • CORPOREO • EMOTIVO • MENTALE • ENERGETICO • SPIRITUALE e cerchiamo di lavorare sull’integrazione dei vari aspetti della persona. E’ importante favorire un clima di fiducia e di ascolto. Da un lato esiste infatti in noi il desiderio di andare oltre i nostri limiti, dall’altro, altrettanto forte, la paura di farlo. Secondo la visione della psicologia umanistica, in particolare Rogers e Grossmann, non c’è nessun motivo di forzare i limiti naturali dell’organismo. Al contrario cerchiamo le condizioni perché ognuno possa riconoscere i suoi. Troppe volte qualcuno ci ha detto che cosa era giusto per noi, i genitori, gli insegnanti, spesso i nostri partner. Troppe volte amore e cura sono stati espressi attraverso la preoccupazione. Ritrovare il nostro ritmo profondo 6 Spesso la fiducia che esista un ritmo naturale, che ci porta verso il benessere è venuta meno, causando confusione o diminuzione della nostra forza e del nostro potere personale. Il percorso di riappropiazione di sé stessi passa nel modello energetico, ispirato a Lowen, Grossman, attraverso l’esperienza corporea delle tensioni e dei blocchi che imprigionano la nostra carica vitale in vecchie esperienze. A quel tempo non avevamo altra possibilità e quindi furono scelte appropriate, che ci salvarono da difficoltà peggiori. Furono il massimo del benessere possibile. Ora attraverso le posizioni della bioenergetica, del massaggio, il libero movimento del corpo che segue la musica, proviamo a considerare che cosa è ancora utile oggi. Magari venti, trenta anni dopo una certa scelta. Oggi come adulti abbiamo più potere e più forza e possiamo cambiare. Il gruppo ci aiuta nel nostro processo e costituisce un luogo di contenimento e di condivisione. Siamo unici e collegati gli uni agli altri La consapevolezza della similitudine di tante esperienze ci toglie dall’isolamento di una esperienza di nevrosi personale, unica e isolata. Quanto spingersi avanti in questa ricerca, è una scelta individuale di autoregolazione. L’apertura e la condivisione facilitano la conoscenza profonda e il legame, il gruppo manifesta aiuto e sostegno, le difese si allentano favorendo un più profondo senso di appartenenza. La dimensione spirituale si manifesta nell’esperienza di un legame universale e nella semplicità delle cose quotidiane assunte nella loro dignità profonda. Crescita personale e vita nel campo L’intreccio con la vita del campo è profondo, la condivisione si manifesta nei momenti semplici del cibo, delle pause, del risveglio, come dei racconti e dei silenzi delle passeggiate. I bambini, i nostri figli, e, simbolicamente, i nostri bambini interiori sono lì a richiamarci alla vita quotidiana con le loro gioie e le loro richieste. Possiamo offrirgli una vita serena ed aiutarli ad essere consapevoli e cittadini del mondo, senza mettere in discussione noi stessi? Senza ricucire gli strappi nella rete della nostra vita quotidiana? Mentre loro giocano con i colori, i materiali, il loro stesso corpo, noi facciamo altrettanto, per una volta in una vicinanza di spazio, tempo e luogo, che rappresenta un’opportunità unica, che avvicina il nostro mettersi di nuovo in gioco, alla loro faticosa e gioiosa conquista di nuove certezze. L’evoluzione dell’intervento Per circa sette anni, dall’89 al 95, è stato sperimentato un percorso di crescita personale, sempre più profondo con il passare degli anni, e il formarsi di un gruppo sostanzialmente stabile. Si è trattato di un’esperienza molto ricca, credo, per tutti: partecipanti e conduttore. Il contesto generale favoriva una ricerca profonda, che ben si intersecava con l’impianto generale del campo., la sua struttura fisica, stabile anch’essa. Abbracciati da questa casa, gli spettacoli del mattino e della sera, improvvisazioni di alta qualità, la musica, le meditazioni, il tema dell’anno, tutto andava in un’unica forte direzione. Ad un certo punto siamo arrivati ad uno spartiacque che richiedeva un passaggio. Il lavoro di crescita personale, come è naturale per sua stessa natura, toccava punti profondi che non potevano essere elaborati solo durante la settimana del campo. Esisteva un certo grado di ambiguità, che poteva diventare confusione, sul peso che in un progetto educativo il lavoro su di sé può avere. C’era un forte rischio di sbilanciamento del progetto. Le mie risorse personali per gestire al meglio questo processo non erano più riconducibili a una settimana di esperienza di vita con i miei figli, condividendo una parte del mio lavoro. L’appuntamento a Pinè si stava trasformando nella settimana di lavoro più impegnativa dell’anno. Da qui la decisione condivisa ed accettata dallo staff di U.E. di cambiare le modalità del mio intervento. 7 Dalla vodka all’acqua minerale “Com’è buona l’acqua nel deserto” (poesia zen) L’attuale lavoro ha innanzitutto la funzione di comunicare e rendere credibili alcune modalità base per affrontare e rendere praticabili alcune modalità base per iniziare l’esperienza del campo di U.E. 1 NON GIUDIZIO, RISPETTO, TOLLERANZA 2 SEI A CASA, NON DEVI ESSERE SPECIALE , RILASSATI 3 QUESTO E’ UN LUOGO PROTETTO 4 POSSIAMO PROVARE A VIVERE CON SEMPLICITA’, VERITA’ E AMORE? U.E. è un progetto aperto, non settario, non elitario. I suoi promotori non si ritengono possessori di verità, ma ricercatori. Cerchiamo di testimoniare con la nostra vita questa ricerca, offrendo il meglio, senza nascondere il peggio. Questo favorisce un clima di comunicazione “naturale “, l’esperienza di aiuto senza pressioni, senza “vendita” di sistemi ideologici di vario tipo. Aprirsi al dialogo, come e quanto farlo sono lasciati alla scelta dell’individuo, offrendo quindi un luogo protetto, il più possibile privo di pressioni. La fiducia è che in questa situazione ciascuno possa innanzitutto lasciarsi andare, lasciare andare un po’ delle proprie difese. E poi ricaricarsi, con semplicità, senza fratture, con il livello più basso possibile di conflittualità. Livello generale di intervento Esiste quindi in questo intervento un primo livello trasversale ad ogni argomento del campo, nel quale si pone l’accento sul “come” piuttosto che sul “cosa”, sull’essere piuttosto che sul “fare”. In quest’ultima fase abbiamo enfatizzato il lavoro sull’energia sottile, cercando di accentuare il ruolo di catalizzatore del conduttore e di rete dell’esperienza. La struttura dell’incontro è estremamente contenuta nel tempo, circa un’ora e mezza ogni mattina, seguita, quest’anno, da sedute di Yoga, circa della stessa durata. Si è quindi accentuato il carattere leggero del lavoro energetico, puntando, nel contesto dei valori prima espressi, sul piacere di incontrarsi seguendo stimoli per il corpo e per l’anima. Al conduttore il compito, il più vicino possibile al silenzio, di rimuovere piccoli ostacoli, con gesti, suoni, musiche, lasciandosi guidare dal gruppo, offrendogli la certezza di essere pronto in caso di difficoltà. La rete di sostegno La rete del campo è data da tutte le mille operazioni che vi avvengono, dalla prima meditazione del mattino, alle ultime chiacchiere nel bagno alla sera. Non è necessario che gli stimoli accesi in un certo spazio e luogo, trovino risposte e risoluzioni lì, possono evolvere in un altro punto della rete, in un altro spazio - tempo. Scariche di energia, amore, sogni, scorrono lungo i canali della rete. E’ importante sottolineare che il tessuto connettivo è affetto ed amore. Solo grazie a questi, le persone possono evolvere e sperimentare, con alternarsi di emozioni, un’esperienza positiva. Allo spazio di incontro del mattino è affidato un compito di coagulazione immediata e simbolica della rete della vita. Il percorso nel bosco con Andrea è l’esperienza fisica e spirituale della vastità della rete. Il suo gioco sugli ecosistemi, un bellissimo esempio esplicativo. Il tema del campo 8 Il tema specifico a questo punto, data la struttura spazio - tempo degli incontri, non viene affrontato sistematicamente, ma evocato in maniera analogica, simbolica, più direttamente solo negli ultimi incontri, quando il lavoro complessivo della rete ha già svolto il suo compito. Al momento della conclusione vi è l’occasione per dare forma più strutturata a quanto già elaborato più o meno consapevolmente nei giorni precedenti. Questo permette un sistema di autoregolazione ai vari partecipanti, garantendoli, anche rispetto al dopo campo, di percorrere giusto il pezzo di strada che sono pronti a fare. Autoregolazione: tempo e ritmo Il concetto di tempo ha avuto una grossa evoluzione nel corso dei secoli, attraverso le maggiori teorie scientifiche, fino alla breccia aperta dalla fisica moderna. Questa ha portato ad una visione creativa del tempo in cui i suoi vari aspetti (la freccia del tempo) diventano parte integrante di un processo di auto - regolazione globale. In greco il tempo ha due traduzioni: Κρσνσξ, il tempo lineare e cronologico, con il quale la nostra mente razionale scandisce i ritmi del fare. Καιροξ il tempo opportuno, più libero ed emotivo, che potrebbe regolare di più la nostra vita. Vi è poi una dimensione senza tempo, dove sacro e religioso si esprimono, e di cui credo sentiamo tutti profonda nostalgia ed a cui vogliamo fare ritorno. 9 Un percorso attivo attraverso i campi estivi Ogni anno, a partire dal 1984, si tiene a cura di Universal Education un campo estivo. Adulti e bambini vivono un’esperienza di vacanza insieme; vengono costituiti gruppi per fasce di età e la consapevolezza, il gioco, l’animazione teatrale, l’attività artistica, sono la base per attività che impegnano i partecipanti per l’intera giornata in momenti di gruppo o collettivi. Attraverso i Campi estivi ci si pone questi obiettivi: accrescere la consapevolezza per rimuovere le oscurazioni mentali, che ostacolano lo sviluppo della saggezza. interagire con gli altri sulla base di compassione e altruismo conoscere e accettare sè stessi comprendere la relatività delle percezioni essere consapevoli della relazione di interdipendenza che unisce tutti i fenomeni Ogni campo ha avuto un tema diverso: All’inizio a Pomaia ....... 1984 I quattro elementi Abbiamo preso in considerazione le varie forme di intedipendenza e abbiamo cercato di prendere coscienza, attraverso i nostri sensi, dei quattro elementi e della loro manifestazione a livello fisico e a livello più sottile. 1985 Il mondo della fiaba Partendo dai quattro elementi abbiamo cercato di analizzare il mondo dei sentimenti cercando correlazioni con i valori simbolici contenuti nelle immagini profonde e con gli archetipi nascosti nel mondo della fiaba 1986 La città ideale della pace Attraverso la consapevolezza dei nostri desideri e delle nostre emozioni, accompagnati nel nostro cammino da personaggi fantastici, ci siamo incamminati alla ricerca della città "dove regna la pace". La guida di Melchiade, il lavoro dei partecipanti, l’incontro con i diversi personaggi hanno portato alla costruzione di un grande spazio comune dotato di quattro entrate che simboleggiavano ognuna una qualità vincente sulle emozioni negative. 1987 Natural...mente Il motivo conduttore è stata una riflessione sulla realtà del corpo e della mente partendo dall’osservazione dei sensi: le "porte" che ci permettono l’apertura verso il mondo esterno. Personaggi fantastici come lo Sniffoleccofante, l’Occhiopotamo, il Tattosauro, l’Orecchiodattilo davano consegne ai partecipanti per il lavoro della giornata. Poi a Rizzolaga sull’altipiano di Pinè (Trento) ....... 10 1988 1989 1990 Giro giro tondo ... viaggio intorno al mondo Due spericolati saltimbanchi, Salamino e Pagnotta avevano incontrato Mastro Giravolta che li aveva avviati a un percorso di conoscenza. E cammina cammina .... Mago Mangione con i suoi aiutanti Bombettina e Cilindrone sono stati al centro di un’animazione teatrale che, come ogni anno, ha guidato le giornate del campo; le tematiche si sono ispirate alla fiaba di Pinocchio: i passaggi dall’ingratitudine verso i propri genitori alla riconoscenza e dall’egocentrismo all’attenzione per gli altri, il superamento delle paure e delle difficoltà tramite la disciplina e le regole della vita comune, il riconoscimento delle illusioni attraverso l’ascolto della propria guida interiore. Nel paese di armonia Sono stati messi in luce i bisogni fondamentali dell’uomo partendo da quelli primari di nutrimento, di abitazione, di amore per arrivare a quelli successivi di appartenenza, di conoscenza aiutati da un’animazione basata sulla tecnica dei burattini. 1991 La pentola dell’oro La pentola dell’oro è il luogo dell’unione, nel processo alchemico, dell’essenza degli elementi: terra, acqua, fuoco, aria, spazio. Il Druido alchimista, profondo conoscitore della materia e dello spirito, è stato aiutato, nella preparazione del magico crogiolo, dal fido Piastrella, suo servitore e apprendista; insieme hanno condotto bambini e adulti alla scoperta delle qualità degli elementi, dal cui incontro e trasformazione nasce il mistero dell’unità. 11 1992 C’era una volta una gabbia dorata I temi trattati hanno tratto la loro origine dalla storia di Siddharta, rielaborata liberamente per avvicinarla al linguaggio della fiaba. Il principe Yangcen è trattenuto dal padre all’interno del palazzo, di una gabbia dorata che gli impedisce di conoscere la realtà dell’esistenza. L’incontro con un corvo parlante stimola in lui il desiderio di uscire e fuori incontra le realtà della vecchiaia della malattia e della morte. Tornato a palazzo, il corvo gli suggerisce un percorso di ricerca che possa essere di aiuto nel superamento delle sofferenze. 1993 Come un albero Come un albero muore e rinasce innumerevoli volte col ciclico avvicendarsi delle stagioni, così ogni cosa, nell’universo, finisce e si rigenera continuamente. L’albero consente la comunicazione tra il mondo sotterraneo, la superficie della terra e il cielo. Un albero è la sintesi di tutti gli elementi, l’acqua della linfa, la terra delle radici, l’aria respirata dalle foglie, il fuoco del sole immagazzinato nel suo legno. 1994 Luna che guardi, luna che sai Le sue continue metamorfosi rappresentavano per gli antichi i ritmi della nascita, della morte e della rinascita. 1995 Orchi e ladri Il tema conduttore del campo si è basato sulle paure e sulla possibilità di conoscerle e trasformarle in strumenti per la propria crescita 1996 Ecologia della mente L’attività del campo è stata rivolta esclusivamente agli operatori di UE che hanno deciso di dedicarsi un momento di studio e approfondimento. Abbiamo proseguito un lavoro, iniziato precedentemente di definizione di un Manifesto dei principi di Universal Education. Un esperto del gruppo di economia ambientale ha tenuto un seminario sulle tematiche ambientali. Diversi momenti sono stati dedicati all’analisi delle dinamiche di comunicazione del gruppo. 1997 Nel bosco di Kashikah, Regno dell’amicizia. Il tema del campo si è basato sulla cooperazione. L’animazione realizzata con la tecnica delle ombre cinesi si è ispirata ad una favola tibetana. Nel bosco di Kashikah, quattro animali, vivono cooperando tra loro e l’armonia porta benefici alle comunità vicine. ESTATE 1998 12 Nel mese di Luglio si è tenuto a Trento (Italia) il XIV Campo estivo di Universal Education Italia. Il titolo del campo era: IL GRANDE CIRCO TUTTINPISTA presenta: LE ETA’ DELLA VITA Nei Campi Estivi, Universal Education si rivolge prevalentemente a famiglie e, per una settimana, vengono organizzate attività per bambini, ragazzi e adulti. Ogni Campo è caratterizzato da un’attività guida; quella di quest’anno si è basata sul Circo. Nel circo abbiamo identificato cinque famiglie: gli acrobati che necessitano di fiducia audacia elasticità, agilità i giocolieri che devono puntare su coordinazione, concentrazione, abilita, destrezza i domatori che devono possedere coraggio, capacità di sfida, consapevolezza, autorevolezza i clown che esprimono sentimenti ed emozioni tramite l'autoironia, l'allegria, la saggezza, l’umanità i prestigiatori che sanno vedere oltre le apparenze e possono trasformare la realtà. I componenti delle famiglie del CIRCO TUTTINPISTA sono "tutti in pista", ognuno mette in gioco sé stesso, dà quello che può o ciò che gli è proprio: Il bambino piccolo porta la fiducia e la capacità di sperimentare attraverso i sensi. Il ragazzo porta la propria industriosità, la voglia di fare, il senso estetico, il sentimento religioso e la capacità di cooperare. L'adolescente porta le proprie idee e i propri ideali sorretto dalla volontà. L'adulto porta la capacità di comprendere e di dare. L'anziano mette a disposizione ispirazione, intuizione, saggezza, capacità di accogliere e benedire. L’attività del Circo ha impegnato tutti i pomeriggi e le famiglie circensi sono state formate in modo che ogni età fosse rappresentata. Le attività del mattino si rivolgevano invece a gruppi costituiti per età omogenee: 4 - 6 anni, da 7 a 10 anni, da 11 a 14 anni da 15 a 18, da 19 in su. Ogni gruppo è stato seguito da due o tre animatori. Compito degli animatori è innanzitutto quello di costruire un clima di non giudizio in cui, attraverso il gioco e la riflessione, ciascuno possa trovare una propria modalità di espressione, un contatto con sé stesso, possa attingere all’esperienza degli altri. Per i bimbi più piccoli che necessitano di una presenza continua dei genitori è stato allestito uno spazio con acqua, sabbia e giochi a cui i bimbi accedevano insieme a un genitore. Quest’anno, si è deciso pertanto di dare ulteriore spazio a una modalità già sperimentata l’anno scorso: organizzare momenti in cui i gruppi lavoravano per età omogenee e altri in cui le età erano mescolate. 13 LE ATTIVITA’ DEL MATTINO 14 Attività del gruppo 4 - 5 anni Inserire il gruppo dei più piccoli nell’attività del campo estivo non è un’impresa semplice. Il primo problema che si pone è quello di riuscire a facilitare il distacco dei bambini dai genitori impegnati nelle attività soprattutto se i bimbi sono molto piccoli o vengono per la prima volta. Quest’anno si è ovviato mettendo a disposizione dei bambini un gran numero di palloncini colorati e favorendo una dimensione giocosa molto libera e spontanea aperta ai suggerimenti dei bambini. Superato il momento del distacco, senza particolari difficoltà, il problema successivo è quello di favorire la conoscenza tra loro dei bambini e di creare un clima di reciproca fiducia e accettazione tra bambini e adulti che guidano il gruppo. Allo scopo sono stati proposti giochi di gruppo finalizzati alla conoscenza reciproca e momenti di canto in coro. E’ importante strutturare le attività del mattino, alternando diverse attività, ma cercando di mantenere alcuni appuntamenti fissi che si ripetono nello stesso modo. Tutte le mattine, proprio per far si che i bambini possano farsi un’idea di quello che succederà, aiutandoli a superare ansie e insicurezze. Allo stesso tempo è necessario proporre attività stimolanti e che rispondano al bisogno di esprimersi dei bambini. L’approfondimento teorico del tema delle età della vita ha evidenziato principalmente due piste di lavoro a - il corpo b - la fiducia in sé stessi e negli altri. 15 GONFIAMO I PALLONCINI Non ci conosciamo molto bene: tiriamo la palla al bimbo di cui vogliamo conoscere il nome Mi chiamo Zoe Che nome strano, sembra il nome di un pianeta Ognuno dice il proprio nome facendo gesti, ridendo o cantando e tutti gli altri ripetono il gesto proposto 16 Scaldiamo le mani la lingua e massaggiamo le orecchie a ram sam sam a ram sam sam guli guli guli guli guli ram sam sam a ram sam sam a ram sam sam guli guli guli guli guli ram sam sam arani arani guli guli guli guli guli ram sam sam E ora ascoltiamo una storia 17 Un folletto ci ha scritto un messaggio andiamo a cercare i bastoncini magici li abbiamo trovati puliamo i bastoncini e costruiamo gli strumenti . alcuni bimbi provano i loro strumenti altri camminano sui trampoli 18 E’ un maschio .... Come sono i capelli? Sono biondi! Chi è? Ecco una strada ..... Poi un ponte sospeso sul vuoto ..... Vruum ...Vruum ... Poooo .... Pooo ..... La strada Qual’è la strada? E’ questa! Un terremoto!! La terra trema!!! 19 Facciamo volare le veline come farfalle! Poi stropicciamole!! Strappiamole! STRAP! STRAP! E’ una pioggia colorata! Venite, venite signori! Fatevi accarezzare dalla pioggia colorata! Nascondiamo Federico sotto la pioggia colorata! 20 Prendiamo i pezzetti di velina e appoggiamoli su un pezzo di carta Li bagniamo con acqua e aceto. Ci appoggiamo sopra un nylon e ci saltiamo sopra Poi togliamo le veline 21 ATTIVITA’ GRUPPO 7 - 10 ANNI DOMENICA L’attività inizia sedendoci intorno a un grande paracadute colorato steso al centro della tenda. Si crea un primo legame attraverso l’oggetto: ciascuno si presenta con il proprio nome e il gruppo risponde muovendo il paracadute. Proseguiamo con altri giochi di conoscenza e fiducia lasciando libera la fantasia di saggiare ed esplorare mondi lontani. Sdraiandosi sotto il telo, chi si ritrova nel fondo dell’inferno, chi si rilassa in un campo di grano, chi raggiunge il sole. Stiamo cominciando a sentirci più famiglia e, abbandonato il paracadute, ripercorriamo i momenti della storia del circo, vissuta la sera precedente. Per stimolare i bambini a individuare le proprie qualità circensi mettiamo a disposizione cinque cestini contenenti degli oggetti per ciascuna famiglia: un cerchio di fuoco e una frusta per i domatori, palline e cerchi per i giocolieri, nasoni, bocche e occhi per i clown, corde e funi per gli acrobati, un cilindro e un coniglio per i prestigiatori. Incuriositi e stimolati dall’immagine, ciascun bambino sceglie la famiglia a cui appartenere e costruisce il proprio personaggio assemblando colore, carta, corde e altro materiale. Scopriamo così che nella grande famiglia abbiamo tre clown, due acrobati, un prestigiatore, cinque domatori, un giocoliere LUNEDI’ Sui tavoli i bambini hanno attrezzi per segare, limare, raschiare e un mazzo di canne di bambù. Con l’aiuto di Mauro e Roberto iniziamo a costruire i Kazoo, piccoli strumenti musicali a fiato, semolici da suonare e dall’effetto circense. A coppie i bambini si aiutano nella costruzione e nella decorazione dello strumento: iniziamo poi a provare lo strumento ciascuno per conto proprio. Dopo un insieme confuso di suoni, Margherita propone una melodia che tutti sperimentano e imparano. Si crea un’intesa musicale che sfocia in una breve suonata di Kazù, chitarra e voci. Così dopo un primo momento di ricerca individuale siamo giunti a una melodia di gruppo. MARTEDI’ E’ ora che i personaggi del circo si presentino: facciamo trovare sui tavoli materiale vario e un personaggio del circo già pronto. Con colla, cartone, carte colorate e fettucce, ciascuno crea un proprio mascherone: ecco nascere il clown tempesta, il clown numeri, quello Fantasia e lo Sherif .... Il lavoro di personalizzazione occupa tutta la mattinata e impegna i bambini in una dimensione di abilità manuale creativa. Al suono di una campana, richiamo per il pranzo, ci ritroviamo ancora concentrati nell’attività e a malincuore abbandoniamo i personaggi per recarci a pranzo. GIOVEDI’ E’ il giorno dell’esplorazione del bosco per scoprire, assieme ad Andrea, che anche nel bosco esistono età diverse e che ciascuna ha un proprio valore. Dopo una breve camminata ci fermiamo in un prato: i bambini scoprono la fonte degli gnomi, ne bevono l’acqua e si divertono a sbirciare le “mutande” del fungo. In cerchio, al centro del prato, ogni bambino diventa un elemento della natura: ghiaccio, sole, tigre, cascata, fungo ... e scopre la propria interdipendenza dagli altri creando una rete. Proseguiamo poi nel bosco alla ricerca dei suoi colori: “il lampone sul foglio lascia un bel rosso”, “che scuro il colore della terra!” ... e il foglio bianco si riempie di vita. Nel bosco i bambini incontrano la ceppaia, il fungo nato nella notte, un vecchio abete sradicato, un filo d’erba .... VENERDI’ La mattina inizia con il racconto dei sogni della notte: c’è chi ha fatto un viaggio nello spazio, e chi ha combattuto i mostri. Sull’onda del fantastico ciascuno immagina un animale: da cartone e colori nascono draghi volanti, elefant - mucche, Boo e i cani magici. Abili ormai con forbici e “fantasia”, i bambini fanno vivere il loro animale e si sente parlare di un drago che fa fuggire i mostri della notte, di una mucca che spruzza il latte dalla proboscide, di un gatto che rincorre gli uccelli volando, di un Boo che aiuta i bambini a far magie. Si scopre così che nella grande famiglia del circo ciascuno, se lascia andar libera la fantasia, può scoprire il proprio “numero” e divertirsi in compagnia. 22 Facciamo le onde del mare prima piano, piano, piano poi velocemente e diciamo il nostro nome Teniamo la palla sul paracadute poi tiriamo la palla a un nostro amico e diciamo il suo nome Chiudiamo gli occhi e mettiamoci sotto il nostro colore. Pensiamo a dove siamo. ........ Proviamo a raccontarlo! Io sono andato a fare un giro all’inferno! Io ero in un campo di grano! Ero in un laghetto, sono inciampato e sono andato giù! 23 Costruiamo gli strumenti 24 LABORATORIO ESPLORIAMO IL BOSCO (di Andrea Foresta) Il lavoro con i gruppi delle diverse fasce d’età prevedeva un percorso nella foresta che stimolasse l'osservazione del ciclo della vita nella natura nella prima parte e del movimento corporeo attraverso piccole acrobazie circensi nel bosco nella seconda parte. Le attività, distinte per fasce d’età, sono state così articolate: Gruppo adulti 1° parte (2 ore): • costruiamo la rete dell'ecosistema: le persone si dispongono in cerchio e ciascuno pensa ad un elemento dell'ecosistema naturale con cui si identifica; dopo averlo esplicitato, insieme, si cerca di comprendere con quale altro elemento può esserci una relazione; i diversi elementi vengono via via collegati tra loro con un nastro; alla fine sarà stato rappresentato un ecosistema con le relative interdipendenze; il conduttore, poi, funge da elemento turbatore esterno (uomo, calamita' naturale, ecc.) e sottrae al cerchio un elemento alla volta evidenziando i collegamenti che risentono di turbamento, sino a quando la rete si disfa. • dipingiamo la tavolozza dei colori: percorrendo il bosco, trasferiamo i colori della natura su un foglio. • interpretiamo le età' della foresta: osserviamo i luoghi di rinnovazione, le ceppaie tagliate, il profilo di un terreno, la colonizzazione dei licheni; succhielliamo un tronco e commentiamo gli accrescimenti. 2° parte (2 ore): Acrobazie nel bosco • equilibrio sul tronco • camminiamo sul tronco rotolante • risalita della scala di corda • dondoliamo dal ramo • arrampicata dell'albero Gruppo Adolescenti (11-14 anni) Analogo percorso degli adulti con l'aggiunta della: • piramide della vita: ogni ragazzo si identifica in un animale dell'ecosistema e quindi si costruisce una piramide con i ragazzi accucciati ponendo gli erbivori sotto e i vari livelli di carnivori sopra; i bioriduttori abbracceranno l'intera piramide. Gruppo ragazzi 7-11(tempo : 4 ore) Analogo al gruppo precedente con tempi e modalità' adeguate alla diversa età' Gruppo bambini 4-6 anni (tempo ore 4) Percorso analogo nei contenuti ai gruppi precedenti con le seguenti varianti: • doniamo i colori al bosco: ogni bimbo riceve un insieme di fili colorati e li lega, lungo il percorso nel bosco, agli elementi della natura, che incontra, dello stesso colore. • dipingiamo la roccia in mezzo al prato con i gessi colorati • costruiamo gli animali del circo con gli oggetti raccolti nella foresta • piccole acrobazie nel bosco 25 IL GIOCO DELL’ECOLOGIA Andiamo nel bosco: cerchiamoci un compagno e ciascuno controlla che ci sia l’altro Una foglia di alchemilla con tante goccioline d’acqua. La bevono gli gnomi. Poi l’acqua scivola all’interno e gli gnomi fanno il bagno. Un fungo con le mutande col pizzo! 26 Facciamo un cerchio e cerchiamo di trasformarci in ecosistema. Ognuno di noi pensa a una pianta, un animale o una roccia. Nel frattempo possiamo ascoltare gli uccelli che cantano. Io ho pensato all’acqua! Anch’io! Io al ghiaccio! Io a un cerbiatto! Io a una felce! Io a un cerbiatto! Io al sole! Io ai microbi! Io ai prati! Io a una tigre bianca! Ora colleghiamo gli elementi che hanno dei collegamenti tra loro. Cos’è che dà la vita? Il sole! No, è l’acqua perché senza l’acqua non si forma la vita! Ma l’ossigeno lo fanno le foglie e ci vuole il sole Adesso cosa colleghiamo al sole? Colleghiamo l’erba, il ghiaccio, l’acqua, la felce, il fungo, il microbo, il cerbiatto. Il cerbiatto è erbivoro e viene mangiato dai carnivori. E alla fine il sole scioglie il ghiaccio 27 Abbiamo costruito il nostro ecosistema. Ora cosa succede se un incendio brucia i prati? E tira... tira .... tira .... Chi si sente tirato? Ora arriva il cacciatore che uccide il cerbiatto. E tira .... tira .... tira ..... Arriva l’inquinamento che rovina l’acqua. E tira .... tira .... tira .... Arriva l’uomo bianco che uccide la tigre. E tira .... tira .... tira .... E alla fine ....... tira .... tira .... tira .... l’ecosistema si è rotto. 28 I personaggi del circo si presentano 29 Costruiamo gli animali volanti 30 Gruppo adolescenti 31 Presentiamo qualcuno che conosciamo Ci stendiamo per terra, rilassiamo la nostra schiena e sentiamo il battito del nostro cuore. Le nostre gambe sono pesanti, il sangue arriva alla punta delle mani. Sentiamo una sensazione di fresco alla fronte Poi muoviamoci un po’ 32 Gli acrobati del bosco La vestizione degli acrobati l’arrampicata 33 Costruiamo gli strumenti il brevetto del secolo il proteggiboccaglio Concerto per kazoo e formula 1 34 e parla, parla, parla ... e parla, parla, parla ... e parla, parla, parla ... 35 Al bar dei ragazzi 36 Apparecchiamo per la colazione 37 Gli adulti 38 Prendiamoci per mano: è un momento reale in cui mettiamo in comune le energie e ha anche un aspetto simbolico. Entriamo nell’esperienza tenendoci per mano con reciproco rispetto e rispetto verso noi stessi. In ognuno di noi ci sono luci e ombre e il nostro processo di sviluppo non può farci dimenticare che l’ombra esiste. Troviamo dentro di noi un sorriso e lasciamo che appaia sul nostro viso. Alziamoci in piedi e camminiamo nella stanza Cominciamo a incontrare gli altri con sguardi, gesti e un contatto corporeo 39 Cambiamo il ritmo del movimento seguendo la musica e cambiando direzione Cerchiamo prima il contatto con gli altri e poi, invece, cerchiamo di evitarlo Ora stiamo tutti in un angolo della stanza evitando il contatto Ora riprendiamoci tutta la stanza e muoviamoci velocemente Ora chiudiamo gli occhi e respiriamo; poi riprendiamo a camminare. 40 Scegliamo un compagno o una compagna e camminiamo insieme tenendoci per mano Poi prendiamoci un minuto per chiudere o cambiare partner 41 Struttura delle attività di HATA YOGA proposte al gruppo adulti Ha condotto l’attività Anna Moroni con l’aiuto di Rossana Lainado e Arturo Sica. Hanno partecipato17 adulti e5 adolescenti Domenica 26 Luglio 1998 L’attività è iniziata con l’accensione candela e il canto di tre OM. E’ seguita una breve introduzione sull’Hata Yoga Dopo una scioglimento da distesi di piedi, caviglie e movimenti di tensione e ricarica energetica è stata fatta la Respirazione della luna e Il neonato che piange Sono state proposte le posizioni del gatto del leone del Riposo del Buddha a cui sono seguite le controposizioni della Devozione e alcuni Movimenti liberi. Successivamente è stata data una spiegazione sul significato del saluto al sole (eseguito due volte), del Rilassamento, della Meditazione concludendo con tre OM e tre SHANTY Per terminare si è proceduto allo spegnimento della candela effettuata dal piccolo Federico e sono state distribuite fotocopia del saluto al sole. Lunedì 27 Luglio 1998 Barbara si offre per accendere la candela dopo averne spiegato il significato. Dopo un canto di tre OM, si è proceduto a uno scioglimento da seduti, oscillando avanti e indietro come fanno i monaci prima della meditazione. Dopo alcuni movimenti lenti delle spalle, rotazione del capo e massaggio delle cervicali è stata effettuata la Respirazione della farfalla. Sono state poi proposte le posizioni dell’albero, del triangolo e della talpa, come controposizioni quelle del Quadrangolo, del Cavatappi e la posizione Fetale Dopo un Saluto al sole è stato proposto un riposo da distesi e successivamente una Meditazione sul respiro, il Rilassamento del Mandala, Tre OM e tre OM SHANTY. Si è proceduto alla Coloritura di un mandala personale in SILENZIO e per terminare abbiamo spento la candela. Giovedì 30 Luglio 1998 Iniziamo con lo scioglimento del corpo prima di accndere la Candela e di cantare la OM perché parte del gruppo sta facendo la PAUSA. Lo scioglimento coinvolge le spalle e il capo da seduti. Ci si pone poi in piedi, a braccia tese, facendo il movimento del ciao, ciao con le mani davanti, in alto, ai lati, in basso e dietro. A braccia ancora tese effettuiamo circoletti laterali con le dita delle mani, poi cerchi, e quindi grandi cerchi (lavoro spalle) Assumiamo poi la posizione della Bambola di pezza (flessione in avanti, ciondolando a gambe piegate) Quando tutti sono presenti procediamo all’accensione della CANDELA cercando di viverne il significato con consapevolezza. Proseguiamo con il canto di tre OM, una MEDITAZIONE e con il canto delle OM che si sovrappongono. Dopo la RESPIRAZIONE DEL FIORE CHIUSO E DEL FIORE APERTO, prepariamo l’aratro: proni, con le braccia oltre il capo, solleviamo capo, braccia e gambe. Effettuiamo poi una variante con braccia ai lati: ci solleviamo con l’aiuto dell’inspiro ed espiro. Sono state poi eseguite le posizioni dell’ARATRO e DELLA PINZA con le controposizioni DEL PESCE e a GAMBE LIBERE Il RILASSAMENTO si basa su: mio luogo preferito Concludiamo con tre OM e tre OM Shanty in sordina per mantenere la pace che abbiamo conquistato e ifine Maia spegne la candela. Venerdì 31 Luglio 1998 Yoga nel prato Ci siamo recati in un prato con l’erba tagliata ai limiti del bosco consapevoli che non occorre la candela per stamane. Il sole ci illumina, iniziamo con il CANTO ARMONICO di tre OM. Effettuiamo uno SCIOGLIMENTO in piedi nel seguente modo: Movimento del nuoto in avanti e indietro, Rotazioni lente del capo, Rotazioni lente della vita. Coi pugni chiusi ci diamo colpetti sul capo e, a mani tese, sul petto e sulle gambe. Effettuiamo un Piegamento in avanti, ciondoloni, a gambe piegate. Con le braccia in alto, ondeggiamo alla brezza come gli alberi intorno. Effettuiamo poi le posizioni della mezza aquila e dell’aquila e come controposizione stiamo con le spalle sciolte ed effettuiamo un massaggio cervicale Nel momento di RIPOSO effettuiamo unviaggio delle dita dai piedi alla punta dei capelli accogliendo calore, brezza, profumi e suoni. La MEDITAZIONE si basa sulla consapevolezza dell’alternanza di fatica e di pace Anche noi facciamo parte della natura con il nostro canto di Tre OM e tre OM Shanty MEDITAZIONE DELLE 7.30 curato da Raffaella Bruzzone 42 Si tratta di un momento cruciale per gli animatori del campo legati alla pratica meditativa, in quanto è l’unica occasione di praticare in modo formale nell’arco della giornata; è un avvio della giornata di calore e vicinanza prima di disperdersi nelle varie mansioni. Quest’anno è stato introdotto un Quarto d’ora di movimento per aiutare il corpo a svegliarsi e a sciogliersi, per poi meditare circa 30’ accompagnati da qualche breve indicazione e da una dedica finale oppure da una lettura tratta dal patrimonio sapienzale (Il sorriso, poesia di Jean Pierre Chan Dao, Sati n2-1992; Il vero tesoro, poesia di Lao Tzu, Sati n°3-1995; 500 precetti per una vita felice di Dugpa Rimpoce,Oscar Mondadori, pag.47 e 77, Va bene così, poesia di Adriana Zarri da Tu,…….) . E’ un appuntamento aperto ai corsisti che lo desiderino ed abbiano già una loro consuetudine con la meditazione perché il tempo è troppo limitato per poterne fare un corso introduttivo con istruzioni dettagliate e non è questa la finalità che ci poniamo; dalla pratica formale si può passare con facilità al karma-yoga quando stare nel presente significa fronteggiare l’emergenza di una improvvisa partenza dell’aiuto-cuoca\ostetrica che altrimenti metterebbe a rischio la colazione di tutti, oppure accogliere due adolescenti che chiedono di fare per la prima volta un momento di silenzio e allora si calibra lo sforzo su di loro. 43 PROGRAMMA 14° CAMPO ESTIVO “UNIVERSAL EDUCATION” 1998 orario sabato 7.30-8.20 8.20-9.10 9.30-12.15 - adulti - ragazzi 15-18 - bambini 7-10 - bambini 4-6 18.30-19.15 19.30-20. 30 20.30-21.00 21.00-........ lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì Acrobazie dello spirito Arturo e Anna Rossana Acrobazie dello spirito Arturo e Anna Rossana Musicando Antonio, Raffaella Mauro Inizia lo spettacolo Antonio, Raffaella sabato *(adulti) MOVIMENTO E MEDITAZIONE * * PRIMA COLAZIO NE * - ragazzi 11-14 12.30-16.30 16.30-18.30 - tutti domenica ARRIVO E SISTEMAZIO NE Acrobazie dello spirito Arturo, Anna Rossana Acrobazie dello spirito Arturo, Anna Rossana Ufficio di collocamento Antonio e Raffaella Esploriamo il bosco Specchi e colori Antonio, Raffaella, Antonio e Raffaella Andrea Foresta Musicando Giochi sotto la Valeria Antonia Mauro tenda Valeria e Antonia I personaggi del circo si presentano Valeria e Antonia Giochi sotto la tenda Stella, Nadia, Evita * Le famiglie del circo Morbide carezze Stella, Nadia, Evita Musicando Stella, Nadia, Evita Mauro PRANZO * Le famiglie del circo RIPOSO * Le famiglie del circo * DANZE E * * Presentazio ne campo P A S S E G G I A T A Acrobazie dello spirito nel bosco Arturo, Anna, Andrea Foresta Rossana EL SALVANEL musica dei boschi MUSICA CENA * RIORDINO * * DANZE CIRCENSI INCONTRO IN GRUPPO PER SALUTARCI E PARTENZA Esploriamo il bosco Gli animali volanti Valeria e Antonia del circo Valeria e Antonia Andrea Foresta Trasparenze colorate Stella, Nadia, Evita Esploriamo il bosco Stella, Nadia, Evita, Andrea F Le famiglie del circo Le famiglie del circo THE * Festa finale 44 ED OGNI POMERIGGIO TUTTI QUANTI AL CIRCO TUTTINPISTA 45 arrivano i banditori Gli attori si raccolgono 46 Il direttore convoca la DEA BENDATA ognuno scopre la sua sorte 47 prime prove del circo 48 49 la mensa del circo 50 alti esercizi di magia culinaria Le famose artiste Elida, Giovanna e Cori sorprese all’opera 51 Esercizi ai piatti I piatti rotti vengono raccolti dall’apposito servizio. 52 Il circo si anima 53 54 La parata 55 Trucchi e maschere 56 Il grande momento si avvicina! Il direttore osserva entusiasta i risultati del lavoro Il laboratorio di sartoria Il laboratorio trucchi in piena attività nelle famiglie si discutono le strategie sceniche Il direttore si dà martellate sulle dita e loro ridono!! 57 Al grande circo TUTTINPISTA ......... GLI ACROBATIII!!!! 58 Al circo TUTTINPISTA ......... I giocolieri!!!! 59 Al circo TUTTINPISTA ......... i prestigiatori!!!! 60 Al circo TUTTINPISTA ....... i domatori!!! 61 Al grande circo TUTTINPISTA ........ i clown!!!!! 62 ATTIVITA’ FAMIGLIA DEGLI ACROBATI DEL CIRCO DI U.E. COMPONENTI DELLA FAMIGLIA: - Piccoli: Margherita D., Zoe, Nicolò, Daniele - Medi: Martino, Giovanni - Grandi: Davide, Federico, Maya, Margherita., Adulti: Andrea B., Andrea Foresta Conduttore del gruppo: Andrea Foresta DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' L'attività della famiglia degli acrobati, nell'ambito delle attività del campo estivo '98, è stata pensata tenendo presente alcuni principi di base che vengono così riassunti : • che si inserisse nella più ampia proposta del campo di rappresentazione del cerchio della vita attraverso il circo e dello spettacolo finale che avrebbe ospitato tutte le varie famiglie circensi; • che favorisse la libera espressione della creatività di ciascun componente il gruppo • che coinvolgesse ogni fascia d'età dei componenti il gruppo • che l'obiettivo dello spettacolino finale fosso solo da stimolo per organizzare l'attività senza però rendere predominante l'aspetto organizzativo e di razionalizzazione dell'attività stessa • che l'attività si sarebbe interrotta o modificata nel momento in cui si creavano situazioni di esclusione o venisse a mancare il piacere - divertimento nel lavorare assieme Per quanto premesso ci si è organizzati così: 1. prima riunione sotto il tendone per uno primo scambio di opinioni su cosa ciascuno intendesse per acrobati e per famiglia circense (audacia, elasticità, fiducia in sè e negli altri, agilità, autostima, non prevaricazione dell'altro ecc.) 2. dopo i primi secondi di discussione (molto sintetica) i bambini del gruppo ci hanno subito 3. dimostrato cosa intendevano per acrobazia: poche chiacchiere e, subito, gioco e movimento 4. così ho proposto che ciascuno di noi inventasse un “numero acrobatico" individuale che poi avrebbe presentato, prima al gruppo, poi nello spettacolo 5. quindi è nata la richiesta di fare anche numeri acrobatici di coppia (adulto / bambino, bambino / bambino, adulto / adulto) e di gruppo, questi ultimi come desiderio spontaneo in particolare degli adolescenti 6. si sono fatte le prove, procurati e verificati gli attrezzi necessari (panche, materassi, corde, pali, carrucole) 7. si sono realizzati i costumi, uguali per tutti, utilizzando dei sacchi della spazzatura azzurri ALCUNI NUMERI ACROBATICI INDIVIDUALI REALIZZATI La capriola dal divano di casa, la capriola con le orecchie, il filo sull'acrobata e l'acrobata sul filo, il tuffo nel bidone, lievito di birra, il salto quasi mortale ALCUNI NUMERI ACROBATICI DI COPPIA REALIZZATI La giraffa e l'elefante, la carriola, la bandiera al vento, la scimmia a quattro mani ALCUNI NUMERI ACROBATICI DI GRUPPO REALIZZATI Lo scontro dei draghi, il salto dei delfini, la famiglia delle scimmie, la levitazione concentrata, la piramide umana DURATA DELL'ATTIVITA' Quattro incontri di un’ora e mezza minuti. ciascuno (sei ore) per uno spettacolino della durata di 25 CONSIDERAZIONI FINALI 63 Il gruppo si è molto divertito e si è riusciti a rispettare quanto ci si era proposto ad inizio attività lasciando che ciascun componente, singolarmente o insieme ad altri, esprimesse liberamente sè stesso con la propria età, difficoltà di movimento fisico o di relazione con gli altri, anche eventualmente nel non fare o abbandonare l'esercizio, osservando con semplicità come affrontava questa nuova esperienza. Molto efficaci sono stati, per i piccoli, gli esercizi individuali che hanno fornito loro fiducia nelle proprie possibilità e, questo vale per tutti, provare quel pizzico di vanità nell'offrire agli altri una scenetta. 1 ragazzini medi hanno messo in evidenza delle resistenze a mettersi in mostra e organizzare autonomamente il proprio numero. I ragazzi grandi / adulti hanno stupito, dopo delle resistenze iniziali, per le capacità ginniche e per la disponibilità e originalità delle loro "performance". Gli adulti sono stati forti, in tutti i sensi. Breve nota : determinante è la presenza di un coordinatore nella fase iniziale per consentire di superare temporanee demotivazioni (adolescenti) e per riodinare momenti di dispersione ; poi, tutto funziona da solo. 64 La canzone del campo IL CIRCO TUTTINPISTA RIT. di Mauro Odorizzi (1998) Il circo Tuttinpista, domani arriverà è un circo sgangherato, ma ci conquisterà [sorprenderà]. Il circo Tuttinpista, domani sarà qua è un circo malandato, ma con artisti di qualità. Nel circo Tuttinpista c’è molta semplicità ognuno ha il suo lavoro e l’armonia dà felicità dai giovani ai più anziani è una gara di abilità ma per fare una vera squadra ci vuole molta, molta unità. (2 v.) RIT. E allora tutti giù in pista, con entusiasmo a volontà per fare un circo nuovo, la fantasia non ci mancherà Se poi insieme a tutto questo, il pubblico arriverà successo garantito in ogni piazza, in ogni città. (2 v.) RIT. Iniziando con grande audacia, con dei numeri di agilità la gente strabiliata, incollata alle sedie aspetterà. Quando arrivano i leoni, di coraggio ce ne vorrà acrobati e domatori, un grande applauso li avvolgerà. (2 v.) RIT. E´arrivata l´ora dei comici e l´allegria si diffonderà giocolieri, maghi e musici, tutta la festa si infiammerà. E quando la gente lascia il tendone, solo gli artisti rimangono là a raccontarsi tutte le storie, a ricordar le difficoltà a raccontarsi tutte le storie, domani il circo ricomincerà. 65 La gita 66 L’orchestra dei salvanei 67 Saluti finali adottiamo un albero scegliamo un nastro colorato e doniamolo all’albero un biglietto e dopo aver pescato indicante una qualità, facciamo un grande cerchio e ci salutiamo 68 La parabola degli acrobati Il Buddha, quando risiedeva nel paese di Sumbha, nella città di Sedaka, disse ai monaci: “Tempo fa, viveva un acrobata che lavorava con un’asta di bambù. Sollevando la canna di bambù, se la appoggiò sulla spalla e disse alla sua giovane apprendista Medakathalika: - Vieni cara Medakathalika, arrampicati sull’asta di bambù che io sostengo sulla spalla!- Si maestro - disse lei, e fece come era stato detto. E l’acrobata aggiunse: - Ora cara Medakathalika proteggimi bene e io ti proteggerò. Così vigilando uno sull’altra, ognuno proteggendo l’altro, mostreremo la nostra abilità, ci procureremo un mezzo di sostentamento e tu potrai scendere senza pericolo dall’asta di bambù!Ma Medakathalika, l’apprendista disse: - Nient’affatto, maestro! Voi, o maestro dovrete proteggere voi stesso; ed anch’io me stessa. Così custoditi e protetti da noi stessi, mostreremo la nostra abilità, ci guadagneremo da vivere e io potrò completare il mio esercizio senza pericolo e scendere dall’asta di bambù Questa è la risposta giusta” disse il beato e riprese a parlare nel modo seguente: “E’ proprio come ha detto l’apprendista - Io proteggerò me stessa - in questo modo si dovrebbero praticare i Fondamenti della presenza mentale. - Io proteggerò gli altri - in questo modo si dovrebbero praticare i fondamenti della presenza mentale. Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri, proteggendo gli altri si protegge sé stessi. E in che modo proteggendo sé stessi si proteggono gli altri? Con la ripetuta e frequente pratica della meditazione. E in che modo proteggendo gli altri si protegge sé stessi? Mediante la pazienza e la tolleranza, mediante una vita non violenta e non dannosa, mediante la bontà e la compassione. - Io proteggerò me stesso - In questo modo dovrebbero essere praticati i Fondamenti della presenza mentale. - Io proteggerò gli altri - In questo modo dovrebbero essere praticati i fondamenti della presenza mentale. Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri; proteggendo gli altri si protegge sé stessi. Questa parabola è tratta dal “il cuore della meditazione buddhista” (Ubaldini ed.) Merita di essere sottolineato il fatto che nella parabola la risposta saggia è messa in bocca alla giovane e non all’anziano, all’apprendista e non al maestro, alla donna e non all’uomo. 69 MATERIALE DIDATTICO E PUBBLICAZIONI Cassette musicali: Nel paese di armonia Cofanetto con due audiocassette contenenti le canzoni dei campi e le basi musicali. Ogni campo estivo ha avuto una canzone guida: Il mondo dei bambini e degli animalini, Calipso degli elementi, Mago Mangione, Principe Yangcen, Lunotto Leprotto, ecc. Le canzoni registrate sono rivolte a ragazzi che frequentano le scuole dell’infanzia e dell’obbligo: possono essere utilizzate come un contributo originale all’educazione musicale. Le due cassette sono contenute in un cofanetto a cui è allegato un libretto che riporta i testi e la trascrizione musicale sia per l’accompagnamento con chitarra che con lo strumentario di Orff. costo del cofanetto L. 35.000 più spese di spedizione. Pubblicazioni di Universal Education o in collaborazione con UE Il maestro di Alice di Valentino Giacomin - Publiprint editrice Viene presentata un’esperienza didattica svoltasi in una scuola elementare di Treviso. ....."I bambini non vogliono essere intrappolati da limitazioni . Se un mostra loro la realtà di tutte le cose, la realtà che è al di là di ogni limitazione, il loro entusiasmo di imparare non cesserà mai. ...... . Chi sei? La risposta a questa domanda è in relazione anche alla comprensione di - chi non siamo - . Per definire un oggetto devo differenziarlo rispetto al contesto più vasto delle cose ......" Il bambino realtà globale di Brigitte Beretta e Letizia Galliero - Macro Edizioni "Educazione globale è un processo d’apprendimento che ha lo scopo di coltivare nell’individuo la saggezza chiara e valori altruistici. .... La realtà infantile .... è una realtà di globalità in cui le varie funzioni cognitive, affettive ed espressive sono direttamente collegate e si differenziano molto gradualmente nel processo maturativo: il bambino è un individuo che gesticola per parlare, che sovente agisce per pensare........." 70 Chi siamo, dove siamo, cosa facciamo Universal Education Italia è un’associazione legalmente costituita. Indirizzo Universal Education presso Mavi Buscicchio via alle Porte n. 55 38050 Romagnano Trento Indirizzo e-mail [email protected] Direttrice Maria Vittoria Buscicchio insegnante tel/fax 0461-349041 Comitato direttivo - staff Raffaella Bruzzone Nadia Durigan Anna Moroni Mauro Odorizzi Franco Valer Antonia Dallapè Ester Buscicchio Valeria Bernasconi Stella Messina Andrea Mezzogori Evita Cassoni Antonio Bolognese Rossana Casoli Andrea Delmonego Milano Milano Milano Trento Trento Trento Trento Prato (CH) Ferrara Ferrara Pavia Trento Milano Trento insegnante insegnante Insegnante yoga Funzionario Provincia Impiegato banca insegnante insegnante ass. sociale insegnante imprenditore psicanalista Animatore teatrale Insegnante Insegnante Comitato scientifico/tecnico Lama Zopa Rimpoce Gheshe Ciampa Ghyatso Arturo Sica Sigrid Loss Francesco Pazienza Letizia Galliero Elliot Laniado Brigitte Beretta FPMT Gheshe residente Istituto Lama Tzong Khapa psicoterapeuta pedagogista arteterapeuta insegnante ingegnere ambientale Insegnante yoga Collaboratori Franca Buscicchio - Giorgio Mariotti - Alida Marini - Emanuele Giacomin - Guglielmo Odorizzi - Nicola Odorizzi - Aurora Piffer – Giovanna De Carli – 71 GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TANTI Negli anni hanno collaborato, negli anni, al progetto UE: Connie Miller, Antonella Leoni, Fulvio Cariati, Brigitte Beretta, Pierangela Gennari, Letizia Galliero, Massimo Stordi, Claudia Marzari, Siliana Bosa, Franco Callea, Patrizia Pirelli, Patrizia Gavoni, Rodolfo Salaffico, Genziana Traversa, Monica, Luisa Casali, Mirella Guglielmoni, Marguerite Smithwhite, Mariella Castagnino, Massimo Zaina, Daniela Solzi, Mariarosa Calabrese, Rosa Maria Govoni, Laura Cocitto, Valentino Giacomin, Luigina De Biasi, Danilo Ghirardo, Arianna Vendramin, Lucia Bani, Alida Giacomin, Emanuele Giacomin, Eva Parenti, Raffaello Longo, Rosario Rizzi, Alfredo Baracco, Ramesh, Tashi Tsering, Eugenia Brega, Geshe Sonam Cianciub, Gheshe Ciampa Ghyatso, Susanna Rizzi, Nicola Odorizzi, Guglielmo Odorizzi, Aurora Piffer, Alida, Carla Costa, Giovanna Decarli, Giovanni Crivellaro, Rossana Casoli, Eliot Laniado, Andrea Del Monego, Sigrid Loos, Antonio Bolognesi, Enrico Chiesa, Antonia Dallapè, Mauro Odorizzi, Mavi Buscicchio, Franco Valer, Ester Buscicchio, Francesco Pazienza, Raffaella Bruzzone, Nadia Durigan, Anna Moroni, Valeria Bernasconi, Stella Messina, Andrea Mezzogori, Giorgio Mariotti, Franca Buscicchio, Arturo Sica, Maria Mainardis, Alvarez Cory, Andreatti Elida, Bolognese Antonio, Evita Cassoni, Annamaria De Pretis, Roberta Janes …........... Sicuramente ci saremo dimenticati di qualcuno: ci scusiamo con coloro che non abbiamo nominato e li invitiamo a farcelo presente. Grazie a tutti coloro che hanno donato tempo, energie, idee alla realizzazione del progetto UE. 72