Periodico
dell’associazione
culturale albatros
anno 11 - n. 10
noveMBRe 2014
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com - E-mail: [email protected]
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La gentiLini
PagheRà?
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RicoRdo
Luigi Saccucci
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oveeRgReenLive
consulta il sito web
“La Piazza” - Novembre 2014
Lavori Pubblici
di ivano moreschini
A che punto si trova la costruzione della nuova
Caserma dei Carabinieri a Castel Madama? Questo ci chiedevamo nella redazione del giornale
all’inizio di novembre. E per questo abbiamo deciso di tornare a parlare di questa opera infinita, pur
se così importante per il nostro paese.
Ci aiuta in questo senso una delibera di Giunta
Comunale, la n. 31 del 3 aprile 2014, con la quale
è stata approvata una perizia di variante rispetto al
progetto iniziale. Ricordiamo brevemente che la
gara d’appalto per la costruzione della Caserma è
stata aggiudicata nel luglio 2010 alla ditta Edilventre Costruzioni srl di Avellino, con un ribasso del
43,50% sulla base d’asta dei lavori di Euro
1.317.290,70, e quindi per un importo finale di
Euro 839.515,23. Ricordiamo pure che del progetto della Caserma si era cominciato a parlare quasi
dieci anni prima.
Dunque, a distanza di quasi quattro anni dall’inizio dei lavori, si rende necessaria questa perizia di
variante, che dalla relazione del Direttore dei
Lavori Ing. Crediano Salvati e del R.U.P. Geom
Angelo Mariotti, entrambi dipendenti comunali,
viene giustificata in due modi. In primo luogo per
la necessità di adeguare il progetto alle nuove
leggi sul risparmio energetico, intervenendo anche
impianti di riscaldamento. In secondo luogo, come
si legge nelle relazioni, perché nel corso dei lavo-
ri è stata intercettata una vena di acqua non rilevata e non rilevabile attraverso i normali sondaggi effettuati propedeuticamente alla redazione del
progetto esecutivo. La falda sorgente della vena
d’acqua, è localizzata in un punto più a monte dell’area di cantiere della Caserma e a causa delle
opere di scavo e sbancamento ha avuto deviato il
flusso verso l’invaso originato dal cantiere medesimo. Da quanto sopra esposto è derivata la
necessità di predisporre opere di drenaggio, di
canalizzazione e di ispezione, al fine di scongiurare gli inconvenienti determinati dalla presenza di
acque nelle fondazioni.
Con l’approvazione della variante di cui si è parlato, l’importo dei lavori è aumentato da Euro
839.515,23 ad Euro 1.030.751,59, con una differenza quindi di Euro 191.236,36.
A chi segue le vicende dei lavori pubblici a Castel
Madama potrebbe venire in mente che in quell’area ci sono delle sorgenti stranamente sconosciute,
visto che lo stesso è accaduto per i lavori del
Palazzetto dello Sport. Senza paragonare le due
opere, visto che i lavori della Caserma sono senz’altro più avanzati di quelli del Palazzetto, ci
chiediamo come mai il Comune non ha una mappatura delle sorgenti sul proprio territorio. Eppure
Castel Madama è un paese dove le carte urbanistiche vengono aggiornate di continuo, e con esse i
“La Piazza” - Novembre 2014
caSErma carabiniEri:
lavori ancora in corSo
“La Piazza” - Novembre 2014
Lavori Pubblici
Inizio lavori
12 marzo 2011
Fine lavori?
rilievi idrogeologici, almeno si spera. Possibile
che ogni volta spunta una sorgente sconosciuta
che fa aumentare i lavori?
A parte le nostre domande, che rimarranno come
spesso succede senza risposta, cerchiamo di capire a questo punto quanto potrebbe mancare alla
fine dei lavori. Dall’atto di sottomissione allegato
alla perizia di variante di aprile 2014, si legge che
i lavori dovranno terminare il 09/12/2014: praticamente il mese prossimo. Gli stati di avanzamento
dei lavori liquidati finora ammontano complessivamente a circa Euro 600.000,00, come si può
ricostruire dall’ultima determina di liquidazione
del quarto stato di avanzamento all’impresa, pari a
circa 90.000,00, approvata nel giugno 2014, sommata alle precedenti tre prima di essa.
Al mese di giugno quindi era stata completata poco
più della metà dei lavori previsti dalla variante
medesima, e per fare questo ci sono voluti quattro
anni. Non sappiamo da allora in poi di quanto è
andato avanti il cantiere, ma ovviamente speriamo
che non ci vogliano altri tre anni per finire.
Chiudiamo riportando delle voci di piazza, che
dicono che forse il Ministero dell’Interno non
riuscirebbe più a garantire il canone d’affitto promesso qualche anno fa, per motivi di spending
review. Anche qui, aspettiamo conferme o smentite. Sarebbe davvero il colmo se la Caserma non
si aprisse per questi motivi, dopo tutti questi anni
di attesa.
“la Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Via Roma, n. 154
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/448846
Anno 11, n. 10 - Novembre 2014
Registrazione del Tribunale di Tivoli
n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: ivo Santolamazza
Capo Redazione: carla Santolamazza
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• la Gentilini pagherà i costi del Parco »
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• rottama italia
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• Giustizia
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Redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini
Cristina Nonni, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis
• l’esperto risponde
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• brevi
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Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
italo carrarini, valentina torella, Federico Fratini,
claudia crocchianti, debora d’errico, Rina iori
Bruno testa, Maria Sistina censi, Massimo Salvatori
dina Salinetti, Laura de Simone, elisa iori
Francesco Santolamazza
• ricordo
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• Scuola
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• ricette
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• vicovaro
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• Solo tagli
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• Tivoli
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• Dono o diritto
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• Spettacolo
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• centro anziani
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• cultura
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• Teatro
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• Pallavolo
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Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
Grafica ed Impaginazione: Salvatore de angelis
Stampa: Abilgraph Tipoffset Roma S.r.l.
00159 Roma - Via P. Ottoboni, 11
Chiuso in redazione il 17/11/2014 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
Sommario
e-mail: [email protected]
[email protected]
il giornale viene diffuso anche nei paesi di vicovaro, mandela, Sambuci, Tivoli
Amministrazione
di ivano moreschini
Approda in Consiglio Comunale la questione di quanto dovrà pagare la Gentilini
per contribuire ai costi del Parco Fluviale dell’Empiglione. L’11 novembre scorso
infatti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale si è discussa una delibera dal
titolo: Art. 16 delle Norme Tecniche di Attuazione
Parco fluviale dell’Empiglione. Determinazioni.
Giunge così ad un altro passaggio la lunga
strada per cuocere questi benedetti biscotti
sul nostro territorio, possibilmente con
manodopera locale. Tutto ciò dopo che per
quasi due mesi sono state organizzate in
merito assemblee pubbliche da parte di forze
politiche come il Partito Democratico, o di
liste civiche come la Lista Leali e Concreti del
consigliere Monaco Luigi Augusto. E mentre
nel frattempo quattro consiglieri comunali di
centro-sinistra, Salinetti, Paolacci Grelli e
Nonni, hanno presentato una mozione consiliare nella quale si chiedeva di conferire un
incarico per progettare in modo più concreto
il Parco Fluviale dell’Empiglione, previsto
appunto dalla Variante di Prg, ormai quasi
prossima alla definitiva approvazione della
Regione Lazio.
Naturalmente in assemblea tutte le forze politiche hanno ribadito di essere favorevoli ad
un veloce insediamento degli stabilimenti
Gentilini sul nostro territorio, impegnandosi
ed auspicando, come si usa in politica.
In realtà, in Consiglio Comunale è invece
stata approvata una proposta di delibera che
è senz’altro un compromesso tra le diverse
posizioni, ma un compromesso che dà più
ragione al centro-sinistra che all’attuale maggioranza. Infatti, la delibera ha stabilito semplicemente un valore di Euro 3,09 al metro
quadrato per le aree ricomprese nei 50 metri
di distanza dal fosso dell’Empiglione, che
dovrà essere pagato da chi costruirà in Zona
Industriale. Tale contributo dovrà servire a
finanziare proprio la progettazione ed il varo
del Parco Fluviale, che riguarda le rive del
Fosso dell’Empiglione dal confine con Ciciliano al confine con Tivoli. Nella registrazione
del Consiglio Comunale viene ribadito che
tale Parco dovrà avere piste ciclabili, sentieri
per passeggiate, aree giochi, insomma una
specie di Eden in mezzo alla zona industriale
e non solo.
Il consigliere delegato all’Urbanistica Monaco ha presentato la proposta di monetizzazione, pur dicendo che era contrario al Parco,
affermazione che gli è costata una richiesta
da parte del consigliere Grelli Alberto di
dimettersi dal suo ruolo visto che la maggioranza non lo segue nelle sue idee. Sono seguite nel Consiglio Comunale le varie ricostruzione delle vicende urbanistiche viste dalle
diverse posizioni, fino al voto finale, favorevole all’approvazione della monetizzazione da
parte praticamente di tutti.
È evidente quindi che il percorso complessivo
della Variante di Prg ha prevalso sulle contrarietà, ed è per questo che l’impressione è
quella di una prevalenza delle idee del censegue a pag. 7
“La Piazza” - Novembre 2014
la GEnTilini PaGhErà i coSTi
DEl Parco fluvialE?
“La Piazza” - Novembre 2014
Lavori Pubblici
tro-sinistra in questo caso. Rimangono però
alcune domande: quale è la somma complessiva che la Gentilini dovrà pagare per questa
che è di fatto una nuova tassa per le imprese
che volessero costruire nella nostra zona
industriale? E la Gentilini sarà disponibile a
pagarla, o ci saluterà dicendo: ciao ciao, e
cercherà un altro territorio più favorevole
agli insediamenti industriali?
Per ora non è dato saperlo. Come non è dato
sapere se il Comune troverà mai davvero i
soldi per finanziare piste ciclabili, sentieri
ecc. del Parco Fluviale dell’Empiglione. Ma
così va la politica a Castel Madama.
“La Piazza” - Novembre 2014
segue da pag. 5
“La Piazza” - Novembre 2014
Sblocca Italia
ROTTAMA ITALIA
Perché il decreto Sblocca-Italia è una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro
di Italo Carrarini
Nell’introdurre il volume ’Rottama Italia’, pubblicato lo scorso ottobre da altreconomia, l’editing Pietro Raitano ce lo presenta come “raro esempio di informazione indipendente, che ha ragione d’essere nelle azioni che genera. Ogni contributo vale per sé, e al tempo stesso costituisce
la voce di una composizione corale. C’è voluto coraggio per pensarlo, scriverlo e pubblicarlo. C’è voluto tempo per capire, spiegare (una vera
rivoluzione, nell’epoca dei tweet). Ma ci vorrà coraggio anche a leggerlo con attenzione e farne un manifesto di azione”. Delle oltre cento
pagine che lo compongono, si riportano brevissimi stralci tratti dagli interventi delle sedici grandi “firme” che hanno preso posizione su un
decreto che, nel tentativo di rilanciare la nostra economia, rischia di contribuire pesantemente alla devastazione del paesaggio e del suolo,
facendo un regalo alle lobby.
Tomaso Montanari … Il decreto Slocca-Italia è, […], un doppio
salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo”
era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la
legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come
la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da
raggiungere. …
Paolo Maddalena … Il decreto legge 12 settembre 2014, n. 133,
dedicato alla ripresa delle attività produttive, poggia su un equivoco di fondo. Sull’idea, cioè, che l’interesse all’esecuzione delle
opere possa addirittura prevalere su fondamentali interessi direttamente tutelati dalla Costituzione, ritenendo, ad esempio, che si
possa anche prescindere da quanto rappresentato da “una amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico artistico o alla tutela della salute e della
pubblica incolumità” (art. 1, comma 4), rimettendosi alle valutazioni del “Commissario, che si pronuncia entro quindici giorni”. Questo
vizio di impostazione si rivela particolarmente nella preoccupazione, che percorre tutto il decreto, di assicurare in ogni caso una
piena e incondizionata “libertà d’azione delle imprese”, senza minimamente preoccuparsi del fatto che le imprese non garantiscono
affatto il perseguimento di interessi generali. …
Giovanni Losavio … Stupisce che il Presidente della Repubblica
non abbia colto, nella congerie di eterogenei provvedimenti in cui
si articola (sono 45 articoli) il decreto che ambisce a “sbloccare” il
Paese, la palese violazione del principio per cui il contenuto dei
decreti legge deve essere “specifico, omogeneo e corrispondente
al titolo”. È vero che il principio è dettato da una norma ordinaria,
priva dunque di rango costituzionale (l’art. 15, comma 3, della
legge 23 agosto 1988, n. 400, che disciplina l’attività di governo),
ma la Corte Costituzionale nella sua costante giurisprudenza lo ha
assunto come “esplicitazione della ratio implicita nel secondo
comma dell’art. 77 Cost. il quale impone il collegamento dell’intero decreto legge al caso straordinario di necessità e urgenza che
ha indotto il governo ad avvalersi dell’eccezionale potere di esercitare la funzione legislativa senza previa delegazione del
Parlamento”. …
Massimo Bray ... La storia del nostro Paese ci insegna che quando si è abbassata la guardia o quando, grazie a norme d’urgenza,
è stata aggirata, il nostro paesaggio e con esso la nostra vita,
sono stati violati da una giungla di ecomostri e di brutture. È
necessario, a mio giudizio, legiferare per costruire un ordinamento stabile per il futuro, mentre è controproducente e miope regolare spinti dalla sola urgenza. Urgenza di intervenire che non può
negarsi, ma che deve essere affrontata con lungimiranza affinché
il nostro Paese torni ad avere una visione di quello che sarà il
nostro futuro.
Edoardo Salzano ... Il fatto che nel Lazio, oggi governato dal centrosinistra, si voglia prorogare (ultra legem) il “Piano casa” della
precedente giunta di destra è una delle molte prove della continuità della politica del Pd con quella dei due precedenti leader. Renzi
rappresenta certamente la piena continuità con la strategia d’uso
del territorio espressa e praticata da Craxi e Berlusconi. [...]. È
facile individuare nello Sblocca-Italia le idee forza della strategia
renziana. Il primato dell‘economia sulla politica (e di un’economia
che premia i ricchi e punisce i poveri). La riduzione della politica a
strumento del potere dell’”asso pigliatutto”, dove l’asso può essere
bicipite (Matteo+Silvio). La demonizzazione della storia, come strumento per far apparire migliore tutto ciò che è “innovativo” solo perché è diverso da quel che è stato prima. ...
Paolo Berdini ... È stata come noto la finanza di rapina a provocare la crisi che sta minando il futuro delle giovani generazioni: lo
Sblocca-Italia perpetua questo fallimento e affida addirittura al
mondo finanziario le città e il patrimonio immobiliare pubblico. Il
primo ministro Renzi si dice nemico dei poteri forti. A scorrere gli
articoli del decreto si vede che è stato scritto proprio dal mondo
della finanza liberista, dal cartello di imprese che controlla le grandi opere e dalla speculazione immobiliare, e cioè le lobby che
hanno portato l’Italia nella drammatica crisi che viviamo.
Vezio De Lucia ... La natura eversiva dell’operazione Bagnoli è
confermata dalle procedure per l’approvazione dei programmi e
dei progetti per la bonifica e la rigenerazione urbana (commi 9 e
10). Le decisioni sono accentrate nelle mani del presidente
del Consiglio dei ministri e del presidente della Regione
Campania Stefano Caldoro - ennesima dimostrazione dell’alleanza Renzi-Berlusconi -, mentre è perfidamente escluso il
sindaco di Napoli che, piaccia o non piaccia, è il garante
dell’urbanistica cittadina. Anche qui, altri valuteranno la rispondenza delle norme alla Costituzione. Per quanto mi riguarda non
si tratta di difendere Luigi De Magistris, o chiunque sia al suo
posto, ma di chiedersi se è democraticamente concepibile
l’esclusione di un sindaco dalle decisioni riguardanti il futuro
della città che lo ha eletto.
Salvatore Settis ... E, qualora un Soprintendente particolarmente
ostinato dovesse insistere, non tacendo ma anzi esprimendo a
tutte lettere il proprio “motivato dissenso per ragioni di tutela
ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o della tutela della salute e della pubblica incolumità”, la decisione finale è rimessa all’arbitrio inappellabile dello stesso
Commissario (articolo 1). Una sorta di “dissenso-assenso”, insomma, che vanifica il dettato costituzionale, le sentenze della
Consulta e lo spirito delle leggi. A quel che pare, dunque, sarà un
governo di Centro-sinistra a celebrare, dopo vari tentativi andati a
vuoto, il trionfo del silenzio-assenso, trasformandolo da tutela del
Sblocca Italia
Luca Martinelli ... C’è un comma, nel decreto Sblocca-Italia, che
pare un abito di sartoria cucito su misura per un cliente le cui misure sono troppo abbondanti. Il comma è il secondo dell’articolo 4, e
Maurizio Lupi, il sarto lombardo di scuola CL impiegato al ministero delle Infrastrutture, lo ha realizzato appositamente per la OrteMestre, la più insensata tra le grandi opere da realizzare su territorio italiano, tra le più dannose per l’ambiente naturale (attraverserebbe una fetta di territorio di circa 400 chilometri dal Lazio al
Veneto), senz’altro - con un costo stimato di circa 10 miliardi di
euro - la più cara tra quelle di cui abbiamo contezza. […].
L’obiettivo dell’articolo inserito nello Sblocca-Italia, però, pare solo
uno: fare in modo che il rinnovo delle concessioni non sia mai
messo a gara, una gara europea. Il privato che si è trasformato in
monopolista sulla rete autostradale italiana, insomma, si riempie la
bocca parlando di “mercato” ma vuole evitare ogni forma di possibile “concorrenza”. …
Anna Donati … Non dimentichiamo che ogni giorno si spostano
sull’Alta Velocità poco più di 130.000 persone e che ben tre milioni sono i pendolari che utilizzano i treni locali. Ma non servono solo
infrastrutture urbane, ma autobus, tram e treni per aumentare la
qualità dei servizi di trasporto collettivo, oggi davvero scarsa. Qui
dovrebbero concentrarsi le scarse risorse pubbliche e tutte le
garanzie e protezioni pensate per il sistema autostradale italiano,
per migliorare la mobilità urbana, dove si spostano due terzi della
popolazione, per aprire cantieri utili, per dare occupazione e sostegno ad un green new deal utile al Belpaese. Ma di questo non vi è
traccia nello Sblocca-Italia.
Maria Pia Guermandi … Invece che inserire, come vorrebbe la
Convenzione di Malta, gli organismi di tutela fin nelle prime fasi
progettuali, lo Sblocca-Italia li espelle dai tavoli decisionali, confinandoli ad un ruolo marginale e mai inappellabile e sancendo, a
livello legislativo, la sudditanza delle ragioni del patrimonio rispetto
ad esigenze “altre”. Così, quando nel decreto troviamo l’ingiunzione secondo la quale entro dicembre prossimo, dovranno essere
emanate quelle linee guida di regolamentazione delle procedure
“di verifica preventiva dell’interesse archeologico” (articolo 25
comma 4), previste già dal d.lgs 163 del 2006 (dopo 8 anni di inutili tentativi si pretenderebbe quindi di emanarle in qualche settimana), i sospetti si fanno fortissimi: secondo voi nella discussione
fra i due ministeri coinvolti - Infrastrutture e trasporti versus Beni
culturali - quali ragioni prevarranno?
Pietro Dommarco … Con la stesura dello Sblocca-Italia […] il
governo di Matteo Renzi ha deciso di tendere una grande mano
alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in
Domenico Finiguerra … Lo Sblocca-Italia avrà come unico effetto positivo quello di essere uno spartiacque. Sarà un vero e proprio
banco di prova per chi si dichiara ambientalista, per chi “si misura”
sulla tutela del territorio, del paesaggio, della bellezza, della salute. Da una parte ci saranno i dirigenti ed i fiancheggiatori del partito degli inceneritori, del cemento, delle privatizzazioni, delle emissioni, della crescita “costi quel che costi”; gli esecutori degli interessi di lobbies, profittatori di ciò che appartiene a tutti. Dall’altra
parte ci saranno le forze che non accettano né mai accetteranno
che ambiente, salute e beni comuni siano sacrificati insieme agli
altri diritti dei cittadini per soddisfare l’avidità di poche persone, di
pochi gruppi di potere.
“La Piazza” - Novembre 2014
cittadino contro l’inerzia della pubblica amministrazione in un trucco che cestina un principio fondamentale della Costituzione. C’è
ancora tempo per evitare il baratro: ma intanto le eccezioni di
incostituzionalità sollevate da alcuni parlamentari (Atti Camera,
nr. 2629) sono state respinte dalla maggioranza di governo.
Dobbiamo perdonare loro perché non sanno quello che fanno, o
sperare che si ravvedano?
mare (compresi il Golfo di Venezia, il Golfo di Napoli, il Golfo di
Salerno e le Isole Egadi) - così come alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione ed allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di “servitù”
per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese – “carattere
di interesse strategico […] di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”. […]. È stato servito il passepartout per entrare nei territori
senza “piede di porco”. Compresa la chiave della cintura di
castità che finora ha protetto aree inviolabili del Belpaese, tratteggiando uno scenario fondato su un nuovo rapporto tra colonizzatori e colonizzati. …
Anna Maria Bianchi … E questo la dice lunga su quanto questo
governo sia sideralmente lontano dalla Costituzione italiana, dalla
tradizione del “popolo della Sinistra” e anche dalla gente comune.
Perché le persone hanno a cuore il proprio territorio: anche in questo momento di difficoltà, anche nei quartieri un tempo dignitosi
dove si affaccia la povertà, anche nelle periferie dove la povertà è
sempre più tangibile. Arrancano, ma sono ancora capaci di reagire
per impedire le speculazioni, per proteggere gli alberi, per proteggere quei “coccetti” che ostacolano il “rilancio dell’edilizia”. Sono
uomini e donne che rifiutano “d’istinto” la visione del proprio spazio
di vita come merce da sfruttare. Perché difendere il proprio territorio e la sua bellezza è difendere se stessi, la propria dignità. E conservare ancora il senso di appartenenza a una comunità. Questa è
un’Italia che esiste e resiste ancora, e che allo “sblocca” preferisce
il “prendersi cura”.
Antonello Caporale … Progettare cosa? Come? Ascoltando quali
pareri? Secondo quali prudenze e quali controlli? Domande inutili,
sciocche. Bisogna fare, far girare le betoniere e impastare i soldi
che non ci sono, correre, avanzare. Ecco che la Sinistra, almeno
quella governativa, che ieri era allarmata da una illustrazione così
estrema della virtù del fatto, oggi è silente. Stordita, non interessata più di dare alla propria storia e alle proprie battaglie un senso
logico, una dignità e una coerenza. Sbadigliano i parlamentari
quando il rappresentante di Bankitalia, convocato alla Camera per
illustrare il giudizio sul testo, rileva l’alto rischio che il cemento produca non opere ma corruzione. Siamo in condizione di profetizzare - oltre a probabili scempi - l’ennesima catena di concussi, l’uguale regime di frode pubblica, l’esatto punto di caduta di una politica che sembra, malgrado questa meglio gioventù al governo, irriformabile, irredimibile.
Carlo Petrini … C’è ancora una flebile speranza, una luce attorno
alla quale sento ancora il bisogno di raccogliermi assieme ad altre
persone: è la speranza di tutti quelli che credono strenuamente
che un’altra idea di sviluppo sia possibile; è la speranza che questo modello conquisti l’intelligenza del premier e lo induca a riconsiderare quanto licenziato fin’ora. Ai compagni di tante battaglie e
all’intelligenza del presidente del Consiglio chiedo dunque di fermare lo scempio dello Sblocca-Italia, perché finalmente possa
riprendere il cammino un’idea di legislazione davvero rispettosa
del nostro passato e promettente per il suo futuro.
“La Piazza” - Novembre 2014
Giustizia
la lEGGE è uGualE PEr TuTTi
... o quaSi!
di cristina nonni
Ho deciso di scrivere questo articolo perché
ancora una volta sono rimasta basita anzi
schifata dalla giustizia italiana, se GIUSTIZIA
si può chiamare.
Per l’ennesima volta mi sono trovata ad ascoltare cose impensabili!
L’art. 3 della nostra tanto adulata Costituzione recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese“.
Quando l’Assemblea Costituente, nel 1947,
approvò tale costituzione non credo pensasse
a figli e figliastri, ma ad un diritto comune
all’uguaglianza di fronte la legge, di fronte un
giudice che dovrebbe essere imparziale.
Spesso la legge che ha il dovere di rappresentarci non sembra essere così equa, il giudizio
finale dovrebbe essere al di sopra delle parti,
ma perché spesso stessi reati o nel peggiore
dei casi reati diversi vengono giudicati con
due pesi e due misure?
Come può un assassino tornare a piede libero
dopo pochi mesi e un ricattatore o un ladro
restare in carcere per anni?
Non che non sia giusta la pena dei secondi,
ma imbarazzante quella dei primi.
Assassini, stupratori recidivi, pedofili, mafiosi, dopo pochi anni o addirittura mesi tornano
tranquillamente a fare la spesa o a passeggiare nelle nostre strade!
Una delle cose che mi ha sconvolto di più in
questi giorni è il caso di un uomo che dopo
anni ha confessato di esser stato lui ad uccidere la moglie ma la giustizia italiana ha deci-
so che non sconterà nemmeno un giorno in
carcere.
Per quale arcana ragione un assassino non
deve scontare la pena che gli spetta? Strano
ma vero, il reato avvenuto nel 1990, è caduto
in prescrizione!
L’assurda vicenda arriva da Pescara, dove
Gianluca Sarandrea, gup del Tribunale, ha
deciso di non dover procedere a carico di Giulio Cesare Morrone, reo confesso dell’omicidio della moglie Teresa Bottega, uccisa nel
1990 al termine di una lite.
Il caso di Teresa era stato archiviato come
scomparsa volontaria, ma soltanto di recente,
grazie alla testimonianza di un uomo che era
venuto a conoscenza della verità, si è scoperto che la donna non si era affatto allontanata
da casa, ma era stata uccisa dal marito.
Il caso fu riaperto e Morrone, durante un
lungo interrogatorio, ha ammesso tutto, rivelando anche di essersi disfatto del cadavere,
mai ritrovato. Da lì si è inevitabilmente arrivati al processo e alla condanna, 16 anni di
carcere inflitti all’uomo con rito abbreviato
dal pm Valentina D’Agostino.
Giustizia
Vi sembra possibile una cosa del genere?
Questa legge è un invito a delinquere, rende
legittimo un omicidio! Una donna è stata
uccisa violentemente, l’assassino ha confessato ma la legge non punisce! Perche? Il reato è
caduto in prescrizione! C’è mai un tempo per
punire un assassino? La morte di una donna
innocente ha una scadenza? Non esistono
limiti di tempo e spazio per punire un uomo
che ha deciso di mettere fine alla vita di un
altro uomo.
Possiamo passare sopra a tante cose, ma non
a questa! Non riesco a pensare minimamente
che un assassino è libero, senza aver scontato
nemmeno un giorno di carcere, solo perché è
scaduto il tempo massimo per cui la magistratura era interessata al caso, non dovrebbero esserci questi limiti! Non esiste tempo
per la morte!!
Che esempio diamo ad un futuro assassino?
Fai pure, tanto tra vent’anni nessuno sarà più
interessato a te, tantomeno al pover’uomo a
cui hai deciso di togliere la vita!
“50 ANNI INSIEME ...
È STATO SICURAMENTE UN PRIVILEGIO CHE LA VITA CI HA REGALATO
AUGURI A TUTTI NOI”
“La Piazza” - Novembre 2014
E qui la beffa: il giudice non ha riconosciuto
l’aggravante dei futili motivi e col calcolo
degli anni non si è arrivati all’ergastolo. Il
problema è che, per legge, solo i reati che
prevedono l’ergastolo sono imprescrittibili.
E così, come sottolineano con rabbia i familiari della donna, uccisa a 34 anni, quel delitto è rimasto impunito: Giulio Cesare Morrone
non sconterà un giorno di carcere per aver
ucciso la moglie.
“La Piazza” - Novembre 2014
Associazione Gasteju
al Signor Sindaco del comune castel madama
oggetto: opposizione a delibere consiliari n. 34-35-36-37 del 07/08/2014
a cura dell’associazione Gasteju
I provvedimenti contemplati nelle richiamate Delibere di Consiglio
sono da considerarsi inopportuni, inappropriati e devastanti, la loro
realizzazione metterebbe in stato di grave crisi il nostro territorio
che di per se ha già aspetti di criticità, un territorio che subisce lo
stato di abbandono, per l’incapacità di produrre reddito, per l’insostenibilità dei costi gestionali da parte dei detentori, per il cambio di
destinazione da agricolo a edificabile residenziale e industriale, il
cui conseguente immiserimento è sotto gli occhi di tutti, un territorio a prevalenza agro-silvo-pastorale che andrebbe riusato con
idee nuove, che siano compatibili, non invasive e sostenibili sotto
tutti i punti di vista, nella valle Aniene-Empolitana sono nate realtà
agricole e non, (allevamento caprino, azienda cerearicola con trasformazione in farine e derivati alimentari, agriturismi), realtà piccole, si, ma che nel nostro caso fanno la differenza. Mentre dall’altro lato, la prevista, aberrante estensione delle perimetrazioni,
sottoporrebbe il territorio ad un impatto, attuato attraverso nuove
edificazioni e viabilità, che ne comprometterebbe l’integrità e la stabilità. Il «consumo di suolo» che ne deriverebbe non solo porterebbe alla riduzione di superficie agricola utilizzabile, ma avrebbe conseguenze nefaste di impermeabilizzazione. L’urbanizzazione ed
l’edificazione non connessi all’attività agricola, aggiungerebbero
criticità a criticità;
- l’impermeabilizzazione è uno dei maggiori processi di degrado
del suolo. ha effetti negativi sui servizi ecosistemici essenziali
(ad esempio, produzione alimentare, assorbimento idrico, capacità di filtraggio e tamponamento del suolo) nonché sulla biodiversità. Una volta distrutto o gravemente degradato, le generazioni future non vedranno ripristinato un suolo sano nel corso
della loro vita.
- L’urbanizzazione: spingere fuori dai centri abitati, senza aver
verificato ne ipotizzato oneri e costi (strade, scuole, servizi) per
la collettività, metterebbe a dura prova l’esausto bilancio del
nostro Comune. Ulteriore critica si innesta sulla nefasta probabilità che un abnorme crescita della popolazione residente, in
particolare sul nucleo “Monitola-Arci”, avrebbe sulla già caotica
e pericolosa viabilità, che collega il nostro centro abitato, attraverso la via Empolitana, con la città di Tivoli, utilizzata giornalmente da centinaia di nostri concittadini, con i conseguenti e
non secondari, aumenti dei tempi di percorrenza ed inquinamento atmosferico ed acustico.
Con questi provvedimenti andremmo a compromettere:
- l’ambito panoramico-paesistico costituito dagli ampi pianori a
destinazione agricola, testimonianza dell’antico paesaggio a
campi aperti che, in ragione della loro posizione preminente, si
connotano come quadri panoramici di grande profondità.
Dopo ...
- gli ambiti archeologici e storicomonumentali che
sono costituiti da
porzioni territoriali
in cui la compresenza di più beni
storici è integrata
da un concorso di Prima ...
altre qualità di tipo
morfologico, vegetazionale e paesistico, che li rendono unità di
paesaggio assolutamente eccezionali.
La tutela dei paesaggi. La quale definisce le zone omogenee
rispetto alle loro caratteristiche, che classifica ai fini della tutela in
quattro tipi, integrale, orientata, paesaggistica e limitata, a loro
volta sottoarticolati, assegnando a ciascuno una modalità di tutela al fine di salvaguardarne le specifiche qualità, definire i limiti e
i modi della loro trasformabilità ed attivare processi di riqualificazione laddove se ne ponga la necessità. La tutela integrale salvaguarda i sistemi paesistici che conservano in larga parte le qualità e il carattere del paesaggio naturale, le unità di paesaggio che
costituiscono emergenze ambientali o storiche ed infine le aree
che, immediatamente limitrofe alle precedenti, sebbene private
dei propri valori ne sono essenziale completamento ai fini della
conservazione e del godimento panoramico. La tutela orientata si
esercita su zone in cui i valori idrogeomorfologici, naturalistici,
storico-archeologico-monumentali e panoramico-paesistici hanno
carattere di fragilità, parziale integrità o degrado e necessitano,
quindi, di opportuni interventi finalizzati al recupero e/o al restauro ambientale, al fine di ricomporre l’unità e l’integrità dei quadri
paesistici di cui sono parte. In relazione alle finalità e agli obiettivi degli specifici interventi disposti, la tutela orientata riguarda
la riqualificazione dei percorsi, dei sistemi idromorfologicovegetazionali, delle aree archeologiche e storico-monumentali ed
infine delle aree da sottoporre a interventi unitari di restauro
ambientale. La tutela paesaggistica si esercita su zone che conservano i caratteri essenziali del paesaggio agrario. Si tratta di
unità di paesaggio caratterizzate dalla presenza di molteplici elementi, naturali, storici, culturali, di uso del suolo e di modi di conduzione agricola, che concorrono a costituire complessi ambientali unitari e inscindibili. Per esse obiettivo di tutela è la
salvaguardia del valore d’insieme e della tradizionale destinazione d’uso agricola e silvo-pastorale, oltrechè dei quadri panoramici di grande profondità. La tutela paesaggistica distingue i margini, i crinali e le emergenze panoramiche, i paesaggi agrari di
grande ampiezza, quelli di media ampiezza, quelli delle
colture specializzate e quelli semirurali.
Nel nostro caso non si attua neanche la tutela limitata,
volta a qualificare gli inquadramenti di paesaggio urbano,
o il loro ruolo di interfaccia città-campagna. Essa sebbene si eserciti su zone interessate da processi di edificazione, realizzati o in corso, in conformità alle previsioni
urbanistiche vigenti, ovvero su zone interessate da strumenti urbanistici attuativi, laddove le trasformazioni da
questi previste siano compatibili con i più generali interessi della tutela, non fornisce, comunque, dettagliate
prescrizioni di carattere ambientale ed edilizio.
Castel Madama 22/09/2014
L’Esperto risponde
di ing. federico fratini (www.soluzioni-arking.it)
Conoscere la corretta frequenza con la quale controllare le caldaie di casa non è affatto semplice. Il
controllo dei fumi dell’impianto e le manutenzioni
periodiche sono la stessa cosa? Le verifiche devono essere eseguite ogni 2 o 4 anni? Vediamo in dettaglio come si articola la norma di riferimento, il
DPR 74/2013.
Frequenza dei controlli sui fumi
L’articolo 8 del DPR 74/2013 definisce la procedura per il controllo dell’efficienza energetica
degli impianti termici, che riguarda la verifica del
rendimento del generatore di calore (il cosiddetto
bollino verde della provincia di Roma). La periodicità dei controlli sui fumi è indicata nell’Allegato A al Decreto:
- ogni 2 anni per gli impianti a combustibile
liquido o solido con una potenza inferiore ai
100 kW (annuale se > 100 kW);
- ogni 4 anni per le caldaie alimentate a gas
metano o gpl (biennale se > 100 kW);
- ogni 4 anni per i condizionatori e le pompe di
calore elettriche con una potenza termica superiore a 12 kW (biennale se > 100 kW).
Inoltre i controlli di efficienza energetica devono
essere realizzati all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, nel caso di sostituzione del
generatore di calore o di interventi che modificano
l’efficienza energetica. Al termine delle operazioni
di controllo il manutentore provvede a redigere
uno specifico rapporto che trasmette alla Regione.
Frequenza delle manutenzioni
In aggiunta ai controlli sui fumi della caldaia,
devono essere eseguite anche le operazioni di verifica dell’impianto termico con la periodicità contenuta nelle istruzioni rese disponibili dall’impresa
installatrice. Qualora queste non siano più disponibili, si devono seguire le prescrizioni contenute
nelle istruzioni tecniche elaborate dal fabbricante.
Se non sono reperibili neanche queste ultime, i
controlli devono essere eseguiti secondo la periodicità prevista dalle normative UNI e CEI.
Quindi sono gli installatori ed i manutentori degli
impianti termici che devono definire (in forma
scritta) e dichiarare all’utente quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita
l’impianto per garantire la sicurezza delle persone
e delle cose, e con quale frequenza queste operazioni vadano effettuate.
“La Piazza” - Novembre 2014
verifiche periodiche delle caldaie
Generalmente i fabbricanti delle caldaie domestiche suggeriscono una ispezione generale annuale,
ed un controllo approfondito ogni 2 anni. La normativa tecnica di riferimento per il controllo e la
manutenzione degli impianti termici è:
- UNI 10436:1996 per le caldaie a gas di portata
termica nominale non maggiore di 35 kW
- UNI 10435:1995 per gli impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad aria
soffiata di portata termica nominale maggiore
di 35 kW;
- UNI 8364-3:2007 per tutti gli impianti di
riscaldamento destinati ad usi civili.
Operazioni di controllo
Queste sono alcune delle operazioni di controllo
eseguite dal personale qualificato per mantenere
nel tempo il corretto funzionamento della caldaia:
- efficienza valvola gas, flussometro, termostati;
- funzionamento circuito evacuazione fumi;
- tenuta della camera stagna;
- ostruzione del sistema evacuazione condense;
- pulizia del bruciatore e dello scambiatore;
- incrostazioni dell’elettrodo libero;
- linea gas a tenuta;
- corretta pressione dell’acqua;
- pompa di circolazione non bloccata;
- vaso d’espansione carico;
- pressione portata gas a norma.
Nuovo libretto di caldaia
Il libretto dell’impianto termico costituisce la sua
“carta di identità”, infatti esso riporta tutti i dati
relativi all’installatore, all’utilizzatore, al manutentore ed all’impianto. Il DM 07/03/2014 introduce il
nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione e i nuovi modelli di rapporto di efficienza energetica da utilizzare dal 01/06/2014. Per gli
impianti già esistenti a tale data è obbligatorio allegare i nuovi modelli al vecchio libretto di impianto.
“La Piazza” - Novembre 2014
Brevi
SOLITUDINE
La solitudine è la migliore delle cattive compagnie. (D. Basili)
La solitudine è la mancanza di parole intorno a noi. (M. Antonioni)
La solitudine è come una lente di ingrandimento; se sei solo e stai bene: stai benissimo; se sei solo e
stai male: stai malissimo. (Gianni Copula)
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine. (P. P. Pasolini)
Che piacevole sorpresa scoprire alla fine che da soli non siamo poi così soli. (E. Burstyn)
L’uomo ama la compagnia anche se è solo quella di una piccola candela accesa.
(Abate Antonio VI sec.)
Un uomo solo è sempre cattiva compagnia. (P. Valery)
Non ho nessuno che abbia in comune con me il si e il no. (F. Nietzscche)
Passavo la sera seduto davanti allo specchio per tenermi compagnia. (C. Pavese)
Da un lato non vorrei essere solo, dall’altro lato tutti mi disturbano. (TH. Bernhard)
Ora e sempre più viva sarà la smania di far notte in me solo / e cercar scampo e riposo nella mia storia più remota / ogni sera mi vado incontro a ritroso. (L. Sinisgalli)
“La Piazza” - Novembre 2014
L’Angolo di Bruno
Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni
a cura di Bruno Testa
P A S T O C C E T T E La commare deu sotacciu
La moie deu compare Ntonio se la facea coiu compare Franciscu e come succete tutti lo sapeano, minu che u
direttu ntessatu. Na dì u compare Giuvanni va a trova u compare Ntonio e i dice:
- Compa moieta, la commare Margarita, se la fà coiu compare Franciscu, la demà dopo che tu te ne si itu
fore, issu ve a caseta e non fa mancu refreddà u lettu;
- Ma che sta a di compà, moiema e na santa, la sera non la dà mancu a me e magna pure pocu perchè non
sta tantu be;
- A compà lo vo capì, la sera non magna perchè magna la dì coiu compare e non te la dà la sera perchè la
dà la demà, da retta a me, la demà portatella fore.
La di venenno ancora era ancora scuru che Ntonio chiama la moie e i dice che a da i co issu fore, Margarita
senza fa storie, sa rizza e va co iu maritu.
A na certora, ntarda mattinata Ntonio sente la moie che strilla;
Eneee, onee, va benee eccoo mo revengo;
Che te strilli co chi sta a strilla;
È la commare Francesca che revò u sotacciu che ma prestatu ieri perche i serve, me tocca rei pe redacciu;
Ma si sicura io non ho sintutu gnente;
Ma che vo sinti tu che si pure mezzu surdu, me tocca arei.
Margarita pia e reva versu la casa, strada facenno coie ca murica e se la magna, po passa a na fonte e se beve
tre putii d’acqua, passa alle caine e lesta lesta ammazza mpollastru de patuiu, po va alla casa.
Appena alla casa, coce u pollastru prepara u pranzu, arriva u compare Franciscu pranzanu e dopo cau magnatu vau a fà vello che duvrianu fa tutti.
A certu momentu sarope la porta e eccote u maritu, u compare Ntonio con bastone de crugnale manu e dice:
Moricola, moricola de fratte;
tre putii d’acqua;
nu pollastru de patuiu,
vatti stu corpu che satuiu e daie tortorate.
Massimo SALVATORI
“La Piazza” - Novembre 2014
Ricordo
ultimo saluto a luigi
di Dina Salinetti
Vallinfreda
Il vecchio borgo che amavi
tanto « , grigio e immerso
nella più sorda penombra
di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di
contadini e intronato dal
suono senza tempo della
campana...» oggi era affollato da gente a te cara.
Curioso come eri, ti sarebbe piaciuto in qualche
modo vedere chi c’era.
Eravamo tanti, Lui’...
La triste notizia, appena
giunta ma che si aspettava
da un momento all’altro,
avrebbe richiesto la riservatezza.
Ma non è stato nelle mie
intenzioni tacerla: i tanti
giovani, ormai donne e
uomini che hanno avuto la
fortuna di averlo come
insegnante, dovevano sapere che Luigi Saccucci ci
aveva lasciato.
Luigi, che ha iniziato la sua carriera insegnando presso la nostra scuola elementare rimanendovi per lunghissimo tempo, è stato un maestro attento ai bisogni alle tacite richieste e aspettative
ai processi di apprendimento dei bambini, soprattutto dei più fragili ed indifesi... un maestroamico-autorevole che si divertiva e divertiva nel fare scuola, una scuola aperta alla vita, dove il
sapere sarebbe stato nel futuro un’arma vincente.... generoso con le colleghe affatto geloso delle
sue conoscenze che, grazie alla sua curiosità ed intelligenza vivace, abbracciavano vari ambiti
oltre quello dell’Educazione, metteva a disposizione di tutti il suo sapere ... Anni proficui per la
nostra scuola elementare quando si apprendevano nuove metodologie e si sperimentavano
nuove tecniche di insegnamento... quando si facevano battaglie in CdD (e non solo) per sostenere che la Scuola doveva cambiare, l’utilità del tempo pieno...
Ripeteva spesso che quelli erano stati gli anni da cui aveva ricevuto più soddisfazioni professionali.
Dopo anni di insegnamento nello stesso team, tra noi nasceva un’amicizia alla cui base erano
stima considerazione affetto ... Il lungo periodo di malattia che lo aveva colpito, e che ha combattuto come un leone e con dignità, faceva diventare più solido il nostro rapporto.
Provo un grande dolore, ma voglio ricordarlo come a lui sarebbe piaciuto: in apertura con le parole di Pasolini, uno dei suoi autori preferiti e con l’allegria e l’ironia con cui amava, lui di penna facile, scrivere aneddoti o filastrocche ricche di metafore per enfatizzare o minimizzare le situazioni
reali di tanto in tanto ci vedevano coinvolti.
Ciao amico caro
Cultura
di Carlo Rocchi
Caronte, mitico traghettatore di anime nel regno delle tenebre, figlio della Notte e di Erebo, è fatto
assurgere da Dante a protagonista assoluto del terzo canto dell’Inferno. Questi, canuto di barba e con
i capelli che gli ricadono sulle spalle circondate da una cappa dai toni rossastri, attraversa l’Acheronte
spingendo un barcone, colmo di dannati, per mezzo di una lunga asta.
Immaginiamo Virgilio e Dante fermi sulla riva fluviale. “Guai a voi, anime prave!”, grida rabbiosamente Caronte all’indirizzo dei due pellegrini stretti l’uno contro l’altro. “Non isperate mai veder lo
cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo”, prosegue. Poi,
rivolto a Dante, di cui si avvede che non si tratta di un dannato, ma di una persona in carne e ossa:
“E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti ”.
Per concludere, vedendo che il poeta non ci pensa proprio ad allontanarsi, che sarà per un’altra strada, non quella che ha intrapreso, che questi perverrà a una spiaggia, dopo che avrà varcato il mare su
una barca più leggera.
Allora Virgilio, anticipando la probabile replica dell’allievo, rivolge a Caronte una delle frasi più
famose di tutta la Commedia: “Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole,
e più non dimandare ”.
Udendo ciò, il demone si affloscia su se stesso, pur mantenendo su Virgilio i suoi occhi di bragia, a
causa della rabbia che, suo malgrado, deve reprimere. A questo punto avviene un repentino cambio
di scena: si mette in luce l’assembramento dei dannati, che prima si era ammassato sulla riva
dell’Acheronte.
Vediamo che essi si abbandonano lasciandosi cadere uno alla volta, come le foglie in autunno, dall’alto della riva, al ritmo scandito dal demone, che rivolge loro uno sguardo intenso e tenebroso.
E Virgilio è pronto a confortare il poeta, che mostra di essere sconvolto, dicendogli: “Figliuol mio,
quelli che muoion ne l’ira di Dio tutti convegnon qui d’ogne paese; e pronti sono a trapassar lo rio,
ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio”.
“La Piazza” - Novembre 2014
Caron demonio, con occhi di bragia
“La Piazza” - Novembre 2014
Scuola
“La Piazza” - Novembre 2014
“La Piazza” - Novembre 2014
Scuola
Scuola
“La Piazza” - Novembre 2014
“La Piazza” - Novembre 2014
Scuola
Tradizioni
“La Piazza” - Novembre 2014
Entriamo in casa dei nostri
nonni e dei nostri genitori...
dal mio libro
“Ricette e Ricordi”
a cura di Maria Sistina Censi
alcune ricette
“PiSciallunGhi”
o “frEGa mariTi”
“Gnocchi DE PaTanE”
Gnocchi Di PaTaTE
Ingredienti:
Ingredienti:
• Pasta del pane
• Patate
• Pomodoro o conserva
• Farina
• Olio
• Sugo di carne
• Aglio
• Sale
• Pecorino
• Formaggio
• Peperoncino
Con la pasta del pane si facevano dei cordoncini che venivano infarinati ben bene per non
farli incollare tra loro.
Erano buttati in acqua salata bollente.
A cottura ultimata (quando erano venuti a
galla) si scolavano ed erano conditi con un
sugo di pomodoro, aglio ed olio.
Vi si aggiungeva del peperoncino e soprattutto del pecorino grattugiato.
Racconta Agata che questo piatto era chiamato “frega mariti” perché, mentre i mariti
lavoravano nei campi ed a pranzo mangiavano un semplice pezzo di pane con del companatico, le mogli, a casa, preparavano per
loro e per i figli i “pisciallunghi” ben conditi.
Si lessavano le patate con tutta la buccia
nella quantità desiderata (io calcolo 500
grammi di patate a persona ma non faccio
testo poiché i miei familiari sono ghiotti di
gnocchi. Credo che ne potrebbero bastare
300 grammi circa a persona).
Si toglievano le patate dal fuoco e si sbucciavano ancora calde.
Erano passate nello schiacciapatate ancora
tiepide, salate ed eventualmente, a piacere, vi
si versavano sopra una o due uova battute.
Quando le patate erano fredde, si impastavano con la farina realizzando un impasto morbido. Si formavano dei cordoni più o meno
grossi che venivano poi spezzettati a forma di
gnocco.
Su ogni gnocco si passava il dito pollice per
ottenere una piccola incavatura.
È consigliabile infarinare bene i cordoni e gli
gnocchi per non farli attaccare.
Erano cotti in acqua bollente salata e, man
mano che venivano a galla, venivano presi
con una schiumarola o un attrezzo adatto,
per scolarli bene.
Venivano conditi con sugo di carne di manzo
o di piccione, pecora, castrato e si cospargevano poi con del formaggio pecorino.
“La Piazza” - Novembre 2014
Vicovaro
al via il nono anno accaDEmico
PEr l’uniTrE Di vicovaro
di laura De Simone (Segretaria UNITRE Vicovaro)
La consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno
accademico 2014/15 dell’Unitre quest’anno ha
ospitato una conferenza tenuta dai relatori
Massimiliano Aschi e Matteo Lucchetti, dedicata
ad un fenomeno grave ed inquietante diffuso
ovunque a discapito soprattutto dei giovani: “il
cyberbullismo”.
Nella sala cinema del Comune di Mandela, la
dott.ssa Giacoma Missimei, Dirigente scolastico
dell’Istituto Comprensivo Statale di Vicovaro,
ospite curatrice degli aspetti psicologici di tale
fenomeno, ha illustrato la trasformazione dal
bullismo tradizionale scolastico, quello che
avviene durante la ricreazione o nei locali attigui,
da quello che sempre più spesso accade attraverso
il web. Attualmente la dilagante diffusione degli
smartphone ha facilitato questo sistema di comunicazione veloce, trasformando la tipologia di
relazione nella fascia d’età tra i 9 e i 17 anni.
Le modalità di contatto possono avvenire tramite
messaggi sui cellulari, mail, social network,
postando o inoltrando informazioni, immagini o
video imbarazzanti o comunque privati.
L’impossibilità di conoscere realmente la persona
con la quale si pensa di comunicare, rappresenta il
terreno fertile per costruire false identità, rubare
profili di altri al fine di mettere in imbarazzo o
danneggiare la reputazione dei soggetti più fragili;
tutto ciò si manifesta insultandoli o deridendoli
degenerando poi con minacce fisiche e psicologiche nella rete.
Gli esperti sono poi intervenuti a spiegare, in maggior dettaglio, come avvengono i soprusi nello
spazio virtuale e come in pochissimo tempo si può
vedere la propria reputazione compromessa in una
comunità molto ampia, anche perché i contenuti,
una volta pubblicati, possono riapparire a più
riprese in luoghi diversi. Spesso i genitori e gli
insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete
degli adolescenti.
I relatori esponendo su quali conseguenze giuridiche può avere un comportamento scorretto in rete
e cosa significa per le vittime subire tali pressioni
fino a conseguenze disastrose, hanno innescato un
acceso dibattito tra i numerosi presenti. Dal confronto aperto è emersa una carenza di controllo da
parte della famiglia che mette a disposizione dei
minori mezzi e strumenti senza i dovuti controlli e
la necessaria informazione su come riconoscere,
prevenire e affrontare i pericoli del cyberworld.
Sono state anche rappresentate alcune modalità
per ricevere una concreta consulenza di aiuto, sottolineando che l’anonimato sul web è solo apparente poiché ogni operazione è tracciabile dagli
organi di controllo.
Visto l’interesse notevole suscitato nell’intera platea si è aperta l’opportunità di approfondire l’argomento con ulteriori incontri e l’eventuale coinvolgimento del pubblico più giovane e delle famiglie, per non cadere nelle trappole della rete.
Vicovaro
di roberto bontempi
Lo scorso anno, per iniziativa di alcuni amici
vicovaresi appassionati di calcio, si era costitutita la SSD Atletico Vicus Variae, una società calcistica che ha tentato l’avventura della
Terza categoria provinciale.
Quest’anno la società si è rinnovata sia nel
nome, trasformato in USD Real Valle Ustica,
che nei quadri dirigenziali, pur restando
immutati gli obiettivi che, per una società
dilettantistica sono sempre quelli di coinvolgere i ragazzi in un’attività sportiva di gruppo ed appassionante, il divertimento e l’incremento della pratica sportiva nel paese.
Senza spirito di rivalità nei confronti di nessuno, ma anzi nella collaborazione reciproca
con le altre realtà calcistiche presenti sul territorio. Senza trascurare, ovviamente, la qualità di gioco ed un sano spirito agonistico.
«Per questa nuova avventura nel Campionato
di Terza Categoria, girone D – ci ha detto il
nuovo Vicepresidente Ugo Caretta – la società ha ritenuto opportuno, per esclusive ragioni tecniche in accordo con il mister Armando
Duvalli, riorganizzare la rosa da una parte
inserendo qualche giocatore non vicovarese,
dall’altra lasciando andar via diversi giocatori svincolati al fine di avere una squadra completa ed equilibrata, senza “buchi” o abbondanza eccessiva nei diversi ruoli».
Chi impegna tempo e risorse in maniera
assolutamente volontaristica, non può non
mirare a qualche traguardo sportivo che
ripaghi i sacrifici compiuti: «L’obiettivo agonistico che ci siamo posti quest’anno – conti-
Foto di Maurizio Dante
“La Piazza” - Novembre 2014
uSD rEal vallE uSTica:
calcio PEr PaSSionE
Foto di Paolo Caretta
nua Caretta – è di arrivare tra le prime quattro compagini del nostro girone: sarebbe una
gioia per i tanti sponsor che ci hanno sostenuto, senza i quali non avremmo potuto iniziare questo nuovo cammino e che ringraziamo sentitamente, ed uno stimolo a fare
sempre meglio».
C’è spazio, poi, per il ricordo di una persona
cara, un amico, grande appassionato di calcio, scomparso tragicamente ormai tanti anni
fa e che probabilmente avrebbe fatto parte
attivamente con entusiasmo di questo progetto: «La dirigenza – afferma commosso
Caretta – aveva pensato di far ritirare la
maglia numero 3, quella con cui giocava il
nostro amico Carlo Santini, fedelissimo del
Vicovaro calcio. Ma dal momento che nella
Lega Dilettanti questo non è permesso,
abbiamo deciso, in accordo con la famiglia, di
far scrivere il nome di Carlo sotto il logo della
società sulla maglia numero 3: sarà un po’
come portarlo sempre con noi…».
«A parte gli sponsor – conclude il Vicepresidente – ci teniamo a ringraziare Cristian
Tuderti, per l’impegno umile e costante profuso durante tutta la preparazione, l’ex presidente, Roberto Roberti e il suo staff, Silvio
Albarella e Giuseppe Roberti, nonché Francesco Dante che è stato uno dei più attivi promotori della nascita della società. E soprattutto tutti i Vicovaresi che si uniranno a noi e
vorranno sostenerci».
“La Piazza” - Novembre 2014
Politica
Solo tagli o eliminazione di spese ...
di ivano chicca
Le recenti polemiche innescate dalle regioni sulla
legge di stabilità per il 2015 nate dal taglio delle
rimesse statali per 4 mld su un totale di 140 mld
(meno del 3%, mediamente 181 mln a Regione),
mettono in piena luce la paura di dover cambiare
un modo di far politica volto solo al mantenimento dello stato attuale.
Molti dei nostri “politici” una volta eletti non
intendono più lasciare e pur di conservare e incrementare il consenso degli elettori sono pronti a
qualunque cosa. Se l’obbiettivo primario è l’autoconservazione del politico di turno, il perseguimento dell’interesse generale non ha alcuna possibilità e a promuovere l’azione amministrativa è
l’utilitarismo di pochi.
Il taglio dei fondi alle Regioni che si prefigura
nella legge di stabilità per il prossimo anno ha fatto
gridare molti Presidenti di Regione contro la proposta del Governo. Immediatamente sono stati
paventati drastici tagli alla sanità, ai trasporti,
all’assistenza dei più deboli, insomma ai servizi in
generale. L’unica alternativa ai tagli secondo questi Presidenti che hanno trovato buona compagnia
nei leaders delle opposizioni tutte, da sinistra a
destra, sarebbe l’aumento delle tasse locali.
Sono questi i soliti spauracchi che si agitano quando una certa classe politica vuole mettere paura ai
cittadini per poi convincerli che stanno operando
per tutelare i loro interessi. Sono solo balle, servono a coprire altro.
Scuola Cerreto
Se solo si facesse quello che tante volte è stato
annunciato come la riduzione dei consiglieri, la
decurtazione delle indennità, dei vitalizi o dei
benefits quali l’auto blu o i rimborsi spese, già
farebbe recuperare un 6/7% di quei 181 milioni. Se
poi si mettesse finalmente fine agli Enti inutili,
quali le Comunità Montane, le Società partecipate
dove il Pubblico sostiene i costi e i privati ottengono guadagni si otterrebbe un ulteriore risparmio.
In questi Enti ritroviamo tutta una serie di personaggi che fanno parte del codazzo politico, non
solo, danno anche la possibilità di fare clientele.
Basti ricordare le vicende dell’AMA di Roma
durante l’amministrazione Alemanno.
Se poi andassimo a vedere nel dettaglio le spese
delle Regioni ci potremmo accorgere che la gran
parte delle spese sono frutto non della valutazione
oggettiva dei bisogni reali dei Comuni e dei cittadini ma sono essenzialmente opportunità di spesa che
servono ad alimentare il circuito clientelare del
consenso e qualche volta anche la corruzione.
Guardandoci intorno possiamo osservare due fattispecie di interventi regionali quelli che interessano
territori che hanno eletto figure di peso nell’amministrazione regionale o quelli che insistono su territori oggetto di conquista al fine di allargare la base
di consenso e quindi il potere da gestire. Potrebbe
sembrare un discorso fumoso, ma, a ben guardare,
i danni di questo modo di amministrare sono evidenti anche sul nostro territorio, basta guardarsi
intorno per verificarlo
direttamente.
In territorio di Cerreto
Laziale, lungo la strada
Empolitana, in una
zona dove non c’è nessun servizio, nessun
insediamento, nulla di
nulla, si sta realizzando
il primo lotto di un progetto che prevede la
costruzione di una
scuola intercomunale
per un importo complessivo di 5,3 milioni
di euro. Questa scuola
dovrebbe raccogliere
gli alunni dei tre ordini
di sc. dell’infanzia, primaria e secondaria di
1° grado dei Comuni di
Politica
“La Piazza” - Novembre 2014
Passeggiata Roviano
Passeggiata Roviano
Cerreto Laziale, Gerano, Ciciliano e Sambuci. Questo significa che circa 500 alunni dovranno viaggiare tutti i santi giorni con nuovi costi che i Comuni
dovranno sostenere per l’acquisto e la gestione
degli scuolabus, per gli autisti e per gli assistenti.
Questo “fantastico progetto” che si sta realizzando
non tiene conto che negli ultimi anni ognuno di questi Comuni, sempre finanziati dalla Regione, ha
ottenuto dai seicento agli ottocentomila euro per
ristrutturare e mettere a norma gli edifici in cui
attualmente sono ospitate le scuole, addirittura Cerreto Laziale ha avuto un contributo per costruire una
nuova palestra scolastica e i lavori sono ancora da
ultimare. Ma non è tutto, mi è capitato di sentire
qualche amministratore attuale affermare di essere
contrario al trasferimento degli alunni del proprio
comune nella nuova struttura; infatti l’idea di questo progetto risale ad oltre dieci anni fa quando
ancora non erano stati fatti i lavori nelle scuole dei
singoli Comuni ed inoltre molti di questi amministratori non hanno condiviso questa decisione.
Altro bel esempio di sperpero di danaro pubblico è
la realizzazione di un percorso archeologico-naturalistico per un milione di euro in territorio di
Roviano.
Quest’opera consiste nella sistemazione del percorso che collega la Tiburtina con il sito dove si
trova un ponte romano del I sec. d.c., circa cento
metri, con la realizzazione di un acciottolato in
Passeggiata Roviano
pietra compattata e di un piazzale davanti al ponte
pavimentato come la strada. Quattro panchine in
travertino, un paio di tavoli in legno con annesse
panche, qualche decina di metri di una staccionata
in legno, la ripulitura di una strada di campagna
già esistente (saranno stati felicissimi i proprietari
dei terreni limitrofi) e la realizzazione di cinque
cabine adibite non si capisce a cosa all’ingresso
sulla Tiburtina. Un po’ pochino per un milione di
euro. La rabbia che si prova può essere mitigata
solo dalla spettacolarità del ponte che però sta lì da
duemila anni ed era fruibile anche senza la realizzazione di quest’opera faraonica almeno nel costo.
Provate ad aggiungere esempi analoghi per tutti i
territori della Regione e per tutte le Regioni d’Italia. Le Regioni potrebbero risparmiare più di quanto è stato chiesto loro dal Governo e senza alcuna
necessità di tagliare i servizi né di aumentare le
tasse per mantenerli. Basterebbe che finalmente
cominciassero ad agire nell’interesse dei cittadini.
Passeggiata Roviano
“La Piazza” - Novembre 2014
Tivoli
quando “Porta a Porta”
non è soltanto una trasmissione!!!
di valentina Torella
È già scattata la rivoluzione per
alcune zone limitrofe alla città di
Tivoli come il “Bivio di San Polo”,
la zona “Arci” e la zona dei “Lotti
Antonelli” e tra poco anche per la
nostra cittadina sarà cambiamento radicale. Infatti col passare del
tempo scompariranno sempre di
più i cassonetti dalle strade e partirà un nuovo progetto di raccolta
differenziata “Porta a Porta”. In
primis bisognerà recarsi negli
appositi punti di raccolta per ritirare il kit completo. In seguito
bisognerà seguire attentamente le
regole per far si che, grazie a questo nuovo
progetto, ci sia un valido miglioramento per
Tivoli sia dal punto di vista ambientale che
economico e sociale. È anche vero che di gran
lunga maggiore però dovrebbe essere la campagna informativa per i cittadini attraverso
depliant, manifesti, social network, applicazioni per smartphone e chi più ne ha più ne
metta, malgrado l’istituzione pregressa di un
“ecosportello”, poco valorizzato. E tutto questo sarà, oltre che dell’ambiente stesso, a vantaggio anche del cittadino, che si vedrà conferire, come è in programma, una carta d’identità ambientale per un’eventuale identificazione in quanto il suo comportamento
“civile” in questo senso fara’ si che la sua tassazione venga riproporzionata a suo vantaggio.
All’inizio potrebbe sembrare tutto un po’ più
complicato ma non ci si deve affatto lasciar
spaventare; appena fatta l’abitudine ci si
accorgerà che saranno maggiori i vantaggi
che gli svantaggi. L’unica critica che può
essere mossa a sfavore di tale progetto è che
forse sarebbe stato meglio fosse stato attuato qualche anno fa... si sarebbero evitati
numerose problematiche in generale...
Comunque… meglio tardi che mai.
“Per un mondo più pulito!!!”... che si spera
in futuro diventi una vera e propria certezza, non soltanto la frase di uno spot pubblicitario...!!!
Tivoli
di claudia crocchianti
In questa intervista lo scrittore Marco di Tillo si racconta di sé e dei suoi libri
che riescono sempre a trasmettere delle emozioni uniche grazie al tema
affrontato, al linguaggio semplice e chiaro e allo stupore che riesce a creare
La scrittura cosa rappresenta per lei?
L’aria. Non potrei vivere senza scrivere. Fin da piccolo mi piaceva il contatto quasi fisico con le parole messe su carta, mi
veniva naturale. Mi sono laureato in Psicologia, ma non ho
mai fatto lo psicologo, ho preferito appunto scrivere programmi radiofonici e televisivi per la Rai. Allora si scrivevano proprio i copioni con le battute, i monologhi, le domande e gli
attori e i conduttori erano tenuti a dire quello che l’autore
aveva scritto e ideato. Altri tempi. Oggi l’autore è solo uno
che prepara qualche domanda e, soprattutto, quello che
cerca gli ospiti da invitare. Ho scritto per la radio, la televisione, i fumetti, il cinema, le riviste e oggi scrivo i gialli con protagonista l’ispettore romano Marcello Sangermano. L’anno
scorso è anche uscito negli Stati Uniti il thriller in inglese “The
Other Eisenhower” basato su un fatto storico realmente
accaduto durante la seconda guerra mondiale.
Uno scrittore a cui è legato?
Ce ne sono tanti, naturalmente. Per restare in tema di gialli
negli ultimi anni ho adorato gli scandinavi. Soprattutto Henning Mankell, Arnaldur Indridason, Hakan Nesser. I loro libri
non sono solo dei polizieschi ma ritratti psicologici completi
del protagonista e degli altri personaggi. Non ci sono solo le
azioni, gli inseguimenti, le sparatorie ma, e soprattutto, i pensieri, i dialoghi, i ricordi, i silenzi. Tutto quello che, nel mio piccolo, cerco di fare anche io, con il mio lavoro e con i miei libri.
Poi lo scrittore veramente bravo è quello che nelle primissime
pagine dei suoi libri ti cattura subito. E in questo non c’è nessuno bravo come Ken Follett, tanto per restare nel genere.
“È una torrida mattina d’estate quando nel Seminario
Pontificio di Roma è rinvenuto il cadavere di un giovane
seminarista. Accanto al corpo un paio di cesoie insanguinate e un dito mozzato. A investigare sul caso sono
chiamati gli uomini dell’Uocs, l’unità di polizia operativa
per i crimini seriali, capitanata dall’ispettore Marcello
Sangermano, poliziotto dal cuore tenero ma deciso.”,un
giallo curato nei dettagli,come è nata l’idea di scriverlo?
“Dodici giugno” è il secondo libro della serie dell’ispettore
Sangermano. Il primo, “Destini di sangue”, è uscito lo scorso
anno. Il terzo uscirà il prossimo e così via. Il mio è un ispettore un po’ particolare. Insegue per lavoro spietati serial killer
ma nella vita privata si occupa di centri d’ascolto per le famiglie e del reinserimento di ragazzi ex tossicodipendenti.
Quello che mi premeva era parlare di una categoria, quella
dei poliziotti, troppo spesso bistrattata soprattutto da un certo
tipo di stampa. Ci sono delle bravissime persone tra di loro,
invece, e il mio ispettore è una di quelle. Lui è romano, è
andato a scuola al liceo Virgilio di via Giulia. La sua vita, i
suoi ricordi e spesso anche le sue indagini partono tutte da
“La Piazza” - Novembre 2014
intervista a marco di Tillo
qua. E il Vaticano non
potevo certo lasciarlo
fuori. L’ultima indagine,
con i giovani seminaristi
uccisi, ha a che vedere
anche con ciò che questo nuovo bravissimo
Papa sta cercando di
fare nella sua Chiesa,
con una grande fatica,
purtroppo.
Scrittura e altre passioni?
Nella mia vita di passioni ne ho avute tante e forse mi sono
anche un po’ disperso.
Ho sempre un po’ invidiato quelli che si sono concentrati su
una cosa sola da fare.
Da ragazzo giravo i film in Super 8 nello stesso Cineclub di
Nanni Moretti. Lui voleva fare il regista e basta. Aveva le idee
chiare. Io invece no. Sono passato dai fumetti al cinema,
dalla radio alla televisione, ho scritto anche testi per canzoni.
Ho sempre una gran voglia di fare e di provare nuove cose.
L’unica cosa che mi è mancata è il teatro. Adoro lavorare con
gli attori e, nella mia carriera un po’ strana, ho girato anche
due film per il cinema: “Operazione pappagallo”, giallo per
bambini scritto insieme a Piero Chiambretti e “Un anno in
campagna”, storia di un gruppo di ragazzi che decidono di
abbandonare la città e di mettersi a fare i contadini.
A tempo perso scatto fotografie in bianco e nero. Qualcuno le
ha definite buone. Fotografo la gente, dovunque vado. Per il
resto adoro il calcio e il tennis, ancora oggi, a più di 60 anni,
gioco regolarmente almeno un paio di volte alla settimana.
Dei suoi libri quali ama di piú?
Posso dire l’ultimo, “Dodici giugno” ? I miei personaggi, non
solo il protagonista Sangermano, cominciano ad avere ognuno una storia personalizzata, dei caratteri già ben definiti,
anche se ancora tutti da sviluppare ulteriormente nelle puntate successive. Però mi erano anche molto piaciuti i libri per
ragazzi che ho scritto in passato, come ad esempio “Il giovane cavaliere” (ed. Einaudi), ambientato nella Firenze dei
Medici e anche Mamma Natale (ed. Mursia), con protagonista la simpatica sorella di Babbo Natale. Come i figli, io ne ho
tre, ogni libro è amato dal suo papà, no?
Tre aggettivi per descriversi?
Curioso di nuove cose da fare, innamorato del passato come
tutti quelli nati segni del Cancro, falsamente pigro ma mia
moglie non la pensa così, lei dice che sono pigro e basta.
“La Piazza” - Novembre 2014
Attualità
Dono o DiriTTo?
di Debora D’Errico
La morte di Brittany Maynard, ventinovenne Americana,
malata terminale di cancro che il primo novembre 2014
ha scelto di porre fine alla sua vita ricorrendo alla pratica dell’eutanasia, ha nuovamente puntato i riflettori su
un tema dai confini delicati, una questione che da sempre, soprattutto nel nostro paese, è oggetto di accesi
dibattiti e controverse opinioni sia dal punto di vista
etico, sociale, giuridico e religioso: “La morte dolce”.
Malata di tumore al cervello, senza possibilità di guarigione, nonostante le operazioni subite, la giovanissima
Americana ha deciso volontariamente di morire prima
ancora che la malattia degenerasse sotto il punto di
vista clinico- sanitario e che le sofferenze fossero per lei
e per la sua famiglia, insopportabili. Le sue ultime parole pubblicate sul suo profilo facebook, preceduto mesi
prima da un video che spiegava le ragioni della sua
scelta, hanno scosso e spaccato l’opinione pubblica
globale. C’è chi l’ha condannata perché artefice di aver
spettacolarizzato un fatto così privato come la malattia e
la morte, chi invece ha definito il suo gesto, una scelta di
profonda dignità umana. Per la Chiesa Cattolica, il
gesto della ragazza americana, non è assolutamente
classificabile come un gesto di dignità umana. L’atto di
togliersi la vita non è ammissibile, il suicidio, dire “ No”
alla vita non è mai un gesto dignitoso secondo il punto
di vista cattolico. “il suicidio non è una morte con dignità” afferma Monsignor Carrasco, Presidente della “ Pontificia Accademia della vita”, “la dignità è un’altra cosa
che mettere fine alla propria vita”.
“Addio a tutti i miei amici e alla mia famiglia che
amo. Oggi è il giorno in cui ho scelto di morire con
dignità alla luce della mia malattia terminale, questo
terribile cancro al cervello che si è già preso così
tanto di me… e che avrebbe continuato a farlo”.
Cos’è l’eutanasia? Perché è un argomento, specialmente
in Italia, capace di smuovere così tante opinioni contrastanti? Forse perché quando di mezzo c’è la vita, la dignità, la libertà di scelta, la morte, l’etica religiosa, il cammino
diventa tortuoso e non si riesce a trovare la via più giusta,
semmai esista. L’eutanasia (dal greco “eu”: buono, “thanatos”: morte) “buona morte”, consiste nel procurare
intenzionalmente e nell’interesse del malato grave, l’interruzione della sua vita. In un paziente senza la minima possibilità di guarigione, la cui qualità della vita è fortemente
compromessa in maniera permanente, con la pratica dell’eutanasia, eviterebbe a se stesso e alla sua famiglia, prolungate e atroci sofferenze e lunghe e insopportabili agonie. Il caso di Brittany ci riporta indietro di qualche anno,
nel 2006, al caso di Piergiorgio Welby, malato di distrofia
muscolare, tenuto in vita solo con l’ausilio delle macchine,
che scrisse una lunga lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riportiamo uno stralcio indicativo della lettera, dove è lo stesso Welby che chiede di
porre fine alla sua
lunga agonia e sofferenza dovuto anche
all’accanimento terapeutico definito da
lui stesso “un testardo e insensato accanimento per mantenere attive delle funzioni biologiche”.
“Signor Presidente, voglio l’eutanasia… la mia
volontà, la mia richiesta che voglio porre nelle sedi
politiche e giudiziarie è poter ottenere l’eutanasia e
vorrei che anche ai cittadini italiani sia data la stessa opportunità che è concessa agli svizzeri, ai belgi
e agli olandesi”.
In alcuni paesi d’Europa la questione eutanasia è stata
affrontata a viso aperto: in Olanda è stata legalizzata nel
duemila ed è consentita solo ai malati terminali previa
comunicazione alle autorità competenti e dal duemila e
quattro anche ai minori di dodici anni per i quali è necessaria la richiesta dei genitori. In Belgio è da circa dodici
anni che c’è una disciplina di legge in materia dove è
specificato che la pratica può essere praticata solo dopo
aver riscontrato una “costante e insopportabile sofferenza fisica e psichica”. In Svizzera l’eutanasia è praticata
fin dal 1941 e ultimamente è permesso farla anche agli
stranieri ovviamente previa constatazione della malattia
degenerativa. In questi paesi l’esperienza è più solida
perché ci sono delle regole specifiche, le condizioni di
salute sono verificate, i familiari sono coinvolti, ci sono
passaggi obbligatori che contribuiscono a capire se c’è
o non c’è volontà, sono effettuate visite psichiatriche.
Nel nostro paese l’eutanasia fa discutere, divide, è illegale e associata a un reato. Welby, Eluana Englaro,
Nuvoli, sono solo tra i malati terminali che i mass media
ci hanno fatto conoscere, sono tra quelli che attraverso
questa pratica (attiva o passiva) hanno scelto di porre
fine alle loro sofferenze. Scelte che come sappiamo
hanno portato a processi poi condanne ad assoluzioni.
C’è un vuoto normativo da colmare ma la politica sembra scappare da questo tema che senza dubbio rimane
un argomento delicatissimo e non semplice da rendere
a misura di legge, anche perché quando si parla di
morte, la materia diventa complessa. Nell’aula del Parlamento ancora non è stato possibile toccare e discutere il tema mentre alcuni i sondaggi confermano che gli
italiani sono pronti ad avere una normativa più chiara
specialmente in materia del testamento biologico. L’eutanasia rimane comunque un discorso che non riesce a
trovare una vera soluzione: vita, morte, dignità sono
temi che fanno paura. La vita è un dono dall’alto o è
possibile che anche in Italia saranno applicate leggi
costituzionali di uno stato laico sul delicato tema della
morte assistita?
Spettacolo
di Elisa iori
Grande successo per gli “OVERGREENLIVE”.
Teatro esaurito. La vera arte viene premiata. L’arte
dei 9 componenti del gruppo musicale Giuseppe
Verdi di Castel Madama guidati dal direttore d’orchestra Rocco Ciucci che, domenica 9 Novembre
dalle ore 17:30 presso il Teatro Comunale di
Castel Madama, ha messo in scena un singolare
spettacolo di suoni intervallato da sketch comici di
Benedetto con le sue barzellette e di Odi parlate a
cura dell’Associazione Centriamo nel Centro.
Un evento speciale voluto dalla presidentessa del
Centro Sociale Anziani Rina Iori, con l’intento di
far conoscere ad un più vasto pubblico una realtà
presente a Castel Madama dal 2011.
I musicisti hanno dato vita ad una esibizione capace di travolgere l’intera platea a ritmo di cha cha
cha, jazz, swing, latino americano, mambo, slow,
valzer e musica leggera. Un ventaglio di generi
sviscerati nei numerosi brani presenti in scaletta,
tutti rigorosamente dal vivo.
Una scaletta quella di domenica molto ricca e
impegnativa, con ben 12 pezzi musicali arricchiti
dagli arrangiamenti del maestro: 1) Tea for two; 2)
Medley swing; 3) Moon light serenade; 4) Perdido; 5) Fantasia latina; 6) My way; 7) Ciliegi rosa;
8) Mambo mix; 9) Besame mucho; 10) Hello
Dolly; 11) Romanina valzer; 12) Tarantella.
Brani che ben hanno completato lo spettacolo
messo in scena dal C.S.A. dando luogo a 2 ore di
buona musica e risate. Un mix di vera arte e divertimento che ha riscosso grande successo tra tutti
coloro che hanno scelto di passare un pomeriggio
nel segno di serenità e spensieratezza.
Una vera e propria lode alle potenzialità della
musica ha fatto da cornice all’evento: musica
come strumento per sviluppare capacità espressive, forma di comunicazione, possibilità di arricchimento della propria vita, musica come leva che
agisce sugli stati d’animo più profondi.
I brani esibiti sono lo specchio di una cultura che
non si improvvisa né si imita, ma è il frutto di
grande impegno, trasporto emozionale e costanza
che, volutamente e con grande impeto, il gruppo
musicale ha voluto trasmettere a tutti coloro che
vorranno avvicinarsi alla loro scuola.
Il divertimento è assicurato quando c’è la passione di stare sul palco. Ma è affascinante anche
quello che sta dietro ad un progetto di realizzazione di uno spettacolo: la musica è gioia, è la testimonianza di una comunità che vive e fa sentire
forte la sua voce.
Al termine dell’esibizione gli applausi del pubblico
sono andati alle due trombe Francesco e Giuseppe,
alla chitarra elettrica Tonino, alla batteria Franco,
al basso Luigi, alla tastiera Carlo, ai sax Davide e
Massimiliano, al trombone Sandro e al maestro
Rocco diplomato al conservatorio dell’Aquila.
In chiusura il discorso del Presidente del gruppo
musicale G. Verdi Fabio Mancini che ha annunciato l’apertura nel prossimo anno di una scuola di
solfeggio per bambini e ragazzi a partire dall’età di
6 anni, e i ringraziamenti della Presidentessa del
C.S.A. al gruppo per le forti e significative emozioni trasmesse tra note e accordi, sigillati dalla
promessa che profuma di augurio di una nuova
esibizione insieme, magari su un palco più grande.
Un’esperienza che ha segnato un grande successo
dunque, ma quel che è certo è la verità nascosta
dietro al motto degli OVERGREEN: suonare
insieme è sempre fonte di piacere e benessere!
“La Piazza” - Novembre 2014
“ovErGrEEnlivE”: questa è musica
“La Piazza” - Novembre 2014
Centro Anziani
nei mesi di novembre e Dicembre continuano le numerose iniziative
proposte dal cSa
“La Piazza” - Novembre 2014
di Rina Iori
Martedì 25 Novembre: Sede Csa - ore 18,00 incontro dei Soci con Alex di “Ballo Italia” per informazioni e chiarimenti in merito alla Crociera nel Mediterraneo Orientale programmata dall’11 al 18
Ottobre 2015 con la MSC Poesia: Bari - Katakolon (Grecia) - Izimir e Istanbul (Turchia) - Dubrovnik
(Croazia) - Venezia - Bari- A partire da Euro 640,00 PRENOTA SUBITO!
Sabato 29 Novembre: Tutti insieme ...al Centro
- Ore 10,00/12,00: Sede "Giornata della Salute" in collaborazione con i volontari della CRI di Castel
Madama, il Dott. Pietro TORNAGHI e il Dott. Gianni NESE
- Ore 17,00 Pomeriggio Danzante con musica dal Vivo - Ore 19,00 Proiezione filmato su
“Campionato mondiale Master Corsa in montagna: Lino IORI - Austria 2014”- Ore 20,00 Buffet
- Contributo Euro 5,00 - Prenotazioni entro Venerdì 28 Novembre presso la Sede.
Domenica 07 Dicembre: Ore 16,30 “TOMBOLATA AL CENTRO”
Domenica 14 Dicembre: “PRANZO DI NATALE” Ristorante AMADEUS- Quota di partecipazione Euro 23,00 - Musica dal vivo - N. 3 Pullman saranno messi gratuitamente a disposizione dei Soci
dal CSA - Prenotazioni presso la Sede entro Domenica 07 Dicembre versando l’intera quota. Menù presso il CSA - Posti disponibili n. 150
Sabato 20 Dicembre: Ore 17,30 BRINDISI E AUGURI di “BUON NATALE”
Sabato 20 e Domenica 21 Dicembre:
“NATALE...INSIEME” Castello Orsini
Sabato 27 Dicembre:
Ore 17,30 BRINDISI E AUGURI di “BUON ANNO”
Domenica 04 Gennaio 2015:
Ore 16,30 Tombolata “NONNI e NIPOTI al
CENTRO”
Lunedì 05 Gennaio 2015:
Ore 16,30 Nonni e Nipoti in “ASPETTANDO...
LA BEFANA”
Da Giovedì 15 Gennaio 2015 presso la Sede de
CSA, in collaborazione con la Fisioterapista Maurizia
VELLA, partirà un corso di “RIEDUCAZIONE
POSTURALE GLOBALE di GRUPPO” con cadenza
settimanale per un ciclo di 10 lezioni. - In base al numero degli iscritti potranno essere istituiti 2 corsi con il
seguente orario: 10,00/11,00 – 11,00/12,00 - Per ogni
corso potranno iscriversi 6 soci. Contributo Euro 5,00
- Per le iscrizioni rivolgersi al CSA entro Mercoledì 07
Gennaio 2015 - In data 08 Gennaio Ore 10,00 incontro
con la fisioterapista presso la Sede del CSA.
“La Piazza” - Novembre 2014
Cultura
di ivo Santolamazza
A Roma, alle Scuderie del Quirinale fino al 18 gennaio 2015, “Memling. Rinascimento Fiammingo”, una
mostra monografica sul pittore fiammingo Hans Memling, grande protagonista della scena internazionale
del suo tempo, tanto da influenzare di ritorno la pittura italiana del primo Cinquecento. Si tratta di una
prima assoluta in Italia per il pittore fiammingo, per la quale si sono mosse le maggiori raccolte museali
del pianeta ed anche quelle private dando in prestito per l’evento i loro capolavori. Arriveranno così da
tutto il mondo dittici e trittici a tema religioso e una serie di ritratti che, andando ad occupare le sale delle
Scuderie del Quirinale, faranno conoscere al grande pubblico lo stile e il talento di Memling.
In particolare il focus della mostra sarà quello di gettare uno sguardo approfondito sulla relazione di
Memling con le grandi nobiltà italiane che formavano la sua ricca committenza. I patrizi di Roma, Firenze,
Venezia, Genova ma anche i ricchi mercanti del tempo facevano a gara per contendersi le opere del maestro fiammingo, proseguendo una tradizione che aveva eletto la città di Bruges come centro d’attrazione
dell’elite mecenatica di tutta Europa, prima grazie a pittori come Jan Van Eyck e Rogier Van der Weyden
e poi con Memling stesso.
Dalle sale del Museo Museo Nazionale di Danzica
uscirà con destinazione Roma anche il Trittico del
Giudizio Universale, l’opera più celebre di
Memling.
Lo stile di Memling si distacca per l’eleganza della
realizzazione che raggiunge tratti di precisione
eccellente sia nella raffigurazione dei soggetti sia
in quella dei paesaggi di fondo nei suoi ritratti. In
particolare nelle opere devozionali Memling superò il precedente scollamento della composizione
secondo piani narrativi non ben comunicanti portando in pittura invece una rappresentazione pittorica in grado di sfruttare tutto lo spazio a disposizione per creare una narrazione unitaria e armonica. In mostra: - Ritratto femminile di collezione
privata americana, - Ritratto di uomo della Frick
Collection di New York, - Ritratto di giovane dalle
Gallerie dell’Accademia di Venezia, - Ritratto di
uomo dalla Royal Collection di Londra, - Ritratto
di uomo con moneta romana del Koninklijk
Museum voor Schone Kunsten di Anversa, Dittici e Trittici religiosi.
Hans Memling nacque a Seligenstadt in Germania
nella prima metà del quattrocento e concluse la sua
vita a Bruges in Belgio, città nella quale fu pittore
attivo per anni prima come apprendista e poi con
una sua bottega che fiorì con ricche committenze provenienti da tutta Europa. Passa per Bruxelles dove fu
apprendista di Rogier Van der Weyden divenendone in seguito il principale collaboratore. Ma già dal 1465
Memling è presente a Bruges come residente e attivo in una propria bottega in grado di servire un elevato
numero di committenze.
Orario: da domenica a giovedì dalle 10:00 alle 20:00; venerdì e sabato dalle 10:00 alle 22:30. Biglietti:
intero Euro 12,00; ridotto Euro 9,50. Il biglietto ridotto è valido per i seguenti visitatori: - giovani fino a
26 anni, - adulti oltre i 65 anni, - insegnanti in attività (esclusi professori universitari), - gruppi convenzionati, - forze dell’ordine e militari con tessera di riconoscimento, - giornalisti con regolare tessera
dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) ridotto speciale Euro 7,00. Ingresso gratuito
valido per i seguenti visitatori: - bambini fino a 6 anni, - disabile (accompagnatore gratuito), - invalido
(accompagnatore gratuito), - guide turistiche Regione Lazio, - accompagnatori turistici Regione Lazio, possessori tessera ICOM e ICROM. Gruppi: dal lunedì al venerdì Euro 9,50 per persona. Sabato, domenica e festivi Euro 12,00 per persona, prenotazione obbligatoria a pagamento Euro 30,00 (min. 7 max 25 persone). Scuole: dal lunedì al venerdì Euro 4 per studente. Prenotazione obbligatoria a pagamento Euro 20,00
(min. 7 max 25 studenti).
“La Piazza” - Novembre 2014
memling. rinascimento fiammingo
“La Piazza” - Novembre 2014
Teatro
Teatro
di ivo Santolamazza
Intervista a Stella Saccà autrice della commedia “Come restare vedove senza intaccare la
fedina penale” in scena fino al 30 novembre
2014 al Teatro Due di Roma.
“La Piazza” - Novembre 2014
comE rESTarE vEDovE SEnza
inTaccarE la fEDina PEnalE
Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
Volevo scrivere uno spettacolo per le mie
amiche attrici donne. Ho sempre ritenuto
importante il meccanismo di solidarietà femminile, che spesso manca nella vita reale, e
volevo analizzarlo e vendicarlo attraverso
una commedia.
Di cosa parla?
Lo spettacolo racconta l’incontro di quattro
donne, profondamente diverse tra loro,
costrette a collaborare e accomunate solo
dall’essere infelici a causa dei loro
uomini. Mostra quanto, volendo, possano
convivere caratteri opposti, soprattutto se ad
unirli è la stessa fonte di dolore.
Quali sono i personaggi su cui gira la storia?
Le protagoniste sono una donna di circa 40
anni, della media borghesia, madre di due
figli; una giovane ragazza di 23 anni proveniente da una famiglia benestante ma cresciuta sola e senza una figura paterna rilevante e stabile; un’attrice di fiction, emotiva,
fragile e allo stesso tempo vera e spontanea e
infine, una donna delle pulizie del Nicaragua,
trentenne forte e coraggiosa.
Dove è ambientato?
È ambientato in un garage della periferia
romana.
Chi reciterà?
Le attrici sono Beatrice Aiello,
Serena Bilanceri, Camilla Bianchini, Stella Saccà dirette da
Luca Manzi.
Q ua n d o e d o v e a n d r à i n
scena?
Dall’11 al 30 novembre 2014 a
Roma al Teatro Due stabile
d’essai in Vicolo dei Due Macelli, 37. (Martedì-Sabato ore
21.00 / Domenica ore 18.00).
Per info e prenotazioni
tel. 06/6788259
“La Piazza” - Novembre 2014
Pallavolo
nuove sfide per la pallavolo castellana
di francesco Santolamazza
Domenica 9 novembre alle 20.30 a Roma sarà un
giorno storico per Castel Madama e la nostra Pallavolo, sarà la prima partita, per la nostra squadra
maschile in prima Divisione! L’obiettivo quest’anno, con una squadra ulteriormente rinforzata da
nuovi acquisti, Gabriele Cara, Luigi Faccenna e
Alessandro Marini è provare ad arrivare più in alto
possibile, con il sogno nel cuore di vincere subito
e passare in Serie “D”!!! Le difficoltà sicuramente
non mancheranno, ma i nostri ragazzi faranno
sicuramente di tutto per dare il meglio di loro stessi, guidati anche quest’anno dallo storico Mister
Simone Ricci, che ha assunto la guida anche della
neonata 3 div. maschile, segno della crescita del
movimento, in quanto a Castel Madama, non avevamo mai avuto due squadre di categoria contemporaneamente! A Gennaio inizierà anche il campionato di terza div. Femminile, la cui guida è stata
affidata a Mister Gabriele Cara, con una squadra
rinnovata anche nel gruppo, con l’inserimento di
Emanuela Gori, Marianna Salvatori e Francesca
Liberati, ragazze talentuose e d’esperienze, per
riportare la pallavolo femminile, al livello dei
maschietti, quindi quest’anno l’obiettivo ragazze è
uno solo VINCERE!!
A livello giovanile i ragazzi guidati da Pompa Elsa
e Arianna Cecconi, sono alle “prese” con una notevole crescita degli iscritti in tutte le categorie,
segno del buon lavoro svolto in questi anni! Questi ragazzi/e saranno le nuove leve per portare la
pallavolo castellana sempre più in alto! Insomma
quest’anno gli obiettivi che la nostra società si è
posta, sono sempre più ambiziosi, alzare il livello
e aumentare gli iscritti, per questo abbiamo incrementato qualitativamente e numericamente il
nostro staff e il materiale a disposizione, vi aspettiamo sempre più numerosi alla palestra delle
scuole medie tutti i lunedì e giovedì!!!
“La Piazza” - Novembre 2014
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anno 11 - n. 10 noveMBRe 2014 Periodico dell