Periodico dell’associazione culturale albatros anno 11 - n. 10 noveMBRe 2014 SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com - E-mail: [email protected] Pag. 5 La gentiLini PagheRà? Pag. 16 RicoRdo Luigi Saccucci Pag. 31 oveeRgReenLive consulta il sito web “La Piazza” - Novembre 2014 Lavori Pubblici di ivano moreschini A che punto si trova la costruzione della nuova Caserma dei Carabinieri a Castel Madama? Questo ci chiedevamo nella redazione del giornale all’inizio di novembre. E per questo abbiamo deciso di tornare a parlare di questa opera infinita, pur se così importante per il nostro paese. Ci aiuta in questo senso una delibera di Giunta Comunale, la n. 31 del 3 aprile 2014, con la quale è stata approvata una perizia di variante rispetto al progetto iniziale. Ricordiamo brevemente che la gara d’appalto per la costruzione della Caserma è stata aggiudicata nel luglio 2010 alla ditta Edilventre Costruzioni srl di Avellino, con un ribasso del 43,50% sulla base d’asta dei lavori di Euro 1.317.290,70, e quindi per un importo finale di Euro 839.515,23. Ricordiamo pure che del progetto della Caserma si era cominciato a parlare quasi dieci anni prima. Dunque, a distanza di quasi quattro anni dall’inizio dei lavori, si rende necessaria questa perizia di variante, che dalla relazione del Direttore dei Lavori Ing. Crediano Salvati e del R.U.P. Geom Angelo Mariotti, entrambi dipendenti comunali, viene giustificata in due modi. In primo luogo per la necessità di adeguare il progetto alle nuove leggi sul risparmio energetico, intervenendo anche impianti di riscaldamento. In secondo luogo, come si legge nelle relazioni, perché nel corso dei lavo- ri è stata intercettata una vena di acqua non rilevata e non rilevabile attraverso i normali sondaggi effettuati propedeuticamente alla redazione del progetto esecutivo. La falda sorgente della vena d’acqua, è localizzata in un punto più a monte dell’area di cantiere della Caserma e a causa delle opere di scavo e sbancamento ha avuto deviato il flusso verso l’invaso originato dal cantiere medesimo. Da quanto sopra esposto è derivata la necessità di predisporre opere di drenaggio, di canalizzazione e di ispezione, al fine di scongiurare gli inconvenienti determinati dalla presenza di acque nelle fondazioni. Con l’approvazione della variante di cui si è parlato, l’importo dei lavori è aumentato da Euro 839.515,23 ad Euro 1.030.751,59, con una differenza quindi di Euro 191.236,36. A chi segue le vicende dei lavori pubblici a Castel Madama potrebbe venire in mente che in quell’area ci sono delle sorgenti stranamente sconosciute, visto che lo stesso è accaduto per i lavori del Palazzetto dello Sport. Senza paragonare le due opere, visto che i lavori della Caserma sono senz’altro più avanzati di quelli del Palazzetto, ci chiediamo come mai il Comune non ha una mappatura delle sorgenti sul proprio territorio. Eppure Castel Madama è un paese dove le carte urbanistiche vengono aggiornate di continuo, e con esse i “La Piazza” - Novembre 2014 caSErma carabiniEri: lavori ancora in corSo “La Piazza” - Novembre 2014 Lavori Pubblici Inizio lavori 12 marzo 2011 Fine lavori? rilievi idrogeologici, almeno si spera. Possibile che ogni volta spunta una sorgente sconosciuta che fa aumentare i lavori? A parte le nostre domande, che rimarranno come spesso succede senza risposta, cerchiamo di capire a questo punto quanto potrebbe mancare alla fine dei lavori. Dall’atto di sottomissione allegato alla perizia di variante di aprile 2014, si legge che i lavori dovranno terminare il 09/12/2014: praticamente il mese prossimo. Gli stati di avanzamento dei lavori liquidati finora ammontano complessivamente a circa Euro 600.000,00, come si può ricostruire dall’ultima determina di liquidazione del quarto stato di avanzamento all’impresa, pari a circa 90.000,00, approvata nel giugno 2014, sommata alle precedenti tre prima di essa. Al mese di giugno quindi era stata completata poco più della metà dei lavori previsti dalla variante medesima, e per fare questo ci sono voluti quattro anni. Non sappiamo da allora in poi di quanto è andato avanti il cantiere, ma ovviamente speriamo che non ci vogliano altri tre anni per finire. Chiudiamo riportando delle voci di piazza, che dicono che forse il Ministero dell’Interno non riuscirebbe più a garantire il canone d’affitto promesso qualche anno fa, per motivi di spending review. Anche qui, aspettiamo conferme o smentite. Sarebbe davvero il colmo se la Caserma non si aprisse per questi motivi, dopo tutti questi anni di attesa. “la Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Via Roma, n. 154 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/448846 Anno 11, n. 10 - Novembre 2014 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: ivo Santolamazza Capo Redazione: carla Santolamazza • pag. 3 • la Gentilini pagherà i costi del Parco » 5 • rottama italia » 8 • Giustizia » 10 • associazione Gasteju » 12 Redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini Cristina Nonni, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis • l’esperto risponde » 13 • brevi » 15 Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero italo carrarini, valentina torella, Federico Fratini, claudia crocchianti, debora d’errico, Rina iori Bruno testa, Maria Sistina censi, Massimo Salvatori dina Salinetti, Laura de Simone, elisa iori Francesco Santolamazza • ricordo » 16 • Scuola » 19 • ricette » 23 • vicovaro » 24 • Solo tagli » 26 • Tivoli » 28 • Dono o diritto » 30 • Spettacolo » 31 • centro anziani » 33 • cultura » 35 • Teatro » 36 • Pallavolo » 38 Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed Impaginazione: Salvatore de angelis Stampa: Abilgraph Tipoffset Roma S.r.l. 00159 Roma - Via P. Ottoboni, 11 Chiuso in redazione il 17/11/2014 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com Sommario e-mail: [email protected] [email protected] il giornale viene diffuso anche nei paesi di vicovaro, mandela, Sambuci, Tivoli Amministrazione di ivano moreschini Approda in Consiglio Comunale la questione di quanto dovrà pagare la Gentilini per contribuire ai costi del Parco Fluviale dell’Empiglione. L’11 novembre scorso infatti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale si è discussa una delibera dal titolo: Art. 16 delle Norme Tecniche di Attuazione Parco fluviale dell’Empiglione. Determinazioni. Giunge così ad un altro passaggio la lunga strada per cuocere questi benedetti biscotti sul nostro territorio, possibilmente con manodopera locale. Tutto ciò dopo che per quasi due mesi sono state organizzate in merito assemblee pubbliche da parte di forze politiche come il Partito Democratico, o di liste civiche come la Lista Leali e Concreti del consigliere Monaco Luigi Augusto. E mentre nel frattempo quattro consiglieri comunali di centro-sinistra, Salinetti, Paolacci Grelli e Nonni, hanno presentato una mozione consiliare nella quale si chiedeva di conferire un incarico per progettare in modo più concreto il Parco Fluviale dell’Empiglione, previsto appunto dalla Variante di Prg, ormai quasi prossima alla definitiva approvazione della Regione Lazio. Naturalmente in assemblea tutte le forze politiche hanno ribadito di essere favorevoli ad un veloce insediamento degli stabilimenti Gentilini sul nostro territorio, impegnandosi ed auspicando, come si usa in politica. In realtà, in Consiglio Comunale è invece stata approvata una proposta di delibera che è senz’altro un compromesso tra le diverse posizioni, ma un compromesso che dà più ragione al centro-sinistra che all’attuale maggioranza. Infatti, la delibera ha stabilito semplicemente un valore di Euro 3,09 al metro quadrato per le aree ricomprese nei 50 metri di distanza dal fosso dell’Empiglione, che dovrà essere pagato da chi costruirà in Zona Industriale. Tale contributo dovrà servire a finanziare proprio la progettazione ed il varo del Parco Fluviale, che riguarda le rive del Fosso dell’Empiglione dal confine con Ciciliano al confine con Tivoli. Nella registrazione del Consiglio Comunale viene ribadito che tale Parco dovrà avere piste ciclabili, sentieri per passeggiate, aree giochi, insomma una specie di Eden in mezzo alla zona industriale e non solo. Il consigliere delegato all’Urbanistica Monaco ha presentato la proposta di monetizzazione, pur dicendo che era contrario al Parco, affermazione che gli è costata una richiesta da parte del consigliere Grelli Alberto di dimettersi dal suo ruolo visto che la maggioranza non lo segue nelle sue idee. Sono seguite nel Consiglio Comunale le varie ricostruzione delle vicende urbanistiche viste dalle diverse posizioni, fino al voto finale, favorevole all’approvazione della monetizzazione da parte praticamente di tutti. È evidente quindi che il percorso complessivo della Variante di Prg ha prevalso sulle contrarietà, ed è per questo che l’impressione è quella di una prevalenza delle idee del censegue a pag. 7 “La Piazza” - Novembre 2014 la GEnTilini PaGhErà i coSTi DEl Parco fluvialE? “La Piazza” - Novembre 2014 Lavori Pubblici tro-sinistra in questo caso. Rimangono però alcune domande: quale è la somma complessiva che la Gentilini dovrà pagare per questa che è di fatto una nuova tassa per le imprese che volessero costruire nella nostra zona industriale? E la Gentilini sarà disponibile a pagarla, o ci saluterà dicendo: ciao ciao, e cercherà un altro territorio più favorevole agli insediamenti industriali? Per ora non è dato saperlo. Come non è dato sapere se il Comune troverà mai davvero i soldi per finanziare piste ciclabili, sentieri ecc. del Parco Fluviale dell’Empiglione. Ma così va la politica a Castel Madama. “La Piazza” - Novembre 2014 segue da pag. 5 “La Piazza” - Novembre 2014 Sblocca Italia ROTTAMA ITALIA Perché il decreto Sblocca-Italia è una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro di Italo Carrarini Nell’introdurre il volume ’Rottama Italia’, pubblicato lo scorso ottobre da altreconomia, l’editing Pietro Raitano ce lo presenta come “raro esempio di informazione indipendente, che ha ragione d’essere nelle azioni che genera. Ogni contributo vale per sé, e al tempo stesso costituisce la voce di una composizione corale. C’è voluto coraggio per pensarlo, scriverlo e pubblicarlo. C’è voluto tempo per capire, spiegare (una vera rivoluzione, nell’epoca dei tweet). Ma ci vorrà coraggio anche a leggerlo con attenzione e farne un manifesto di azione”. Delle oltre cento pagine che lo compongono, si riportano brevissimi stralci tratti dagli interventi delle sedici grandi “firme” che hanno preso posizione su un decreto che, nel tentativo di rilanciare la nostra economia, rischia di contribuire pesantemente alla devastazione del paesaggio e del suolo, facendo un regalo alle lobby. Tomaso Montanari … Il decreto Slocca-Italia è, […], un doppio salto mortale all’indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere. … Paolo Maddalena … Il decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, dedicato alla ripresa delle attività produttive, poggia su un equivoco di fondo. Sull’idea, cioè, che l’interesse all’esecuzione delle opere possa addirittura prevalere su fondamentali interessi direttamente tutelati dalla Costituzione, ritenendo, ad esempio, che si possa anche prescindere da quanto rappresentato da “una amministrazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità” (art. 1, comma 4), rimettendosi alle valutazioni del “Commissario, che si pronuncia entro quindici giorni”. Questo vizio di impostazione si rivela particolarmente nella preoccupazione, che percorre tutto il decreto, di assicurare in ogni caso una piena e incondizionata “libertà d’azione delle imprese”, senza minimamente preoccuparsi del fatto che le imprese non garantiscono affatto il perseguimento di interessi generali. … Giovanni Losavio … Stupisce che il Presidente della Repubblica non abbia colto, nella congerie di eterogenei provvedimenti in cui si articola (sono 45 articoli) il decreto che ambisce a “sbloccare” il Paese, la palese violazione del principio per cui il contenuto dei decreti legge deve essere “specifico, omogeneo e corrispondente al titolo”. È vero che il principio è dettato da una norma ordinaria, priva dunque di rango costituzionale (l’art. 15, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, che disciplina l’attività di governo), ma la Corte Costituzionale nella sua costante giurisprudenza lo ha assunto come “esplicitazione della ratio implicita nel secondo comma dell’art. 77 Cost. il quale impone il collegamento dell’intero decreto legge al caso straordinario di necessità e urgenza che ha indotto il governo ad avvalersi dell’eccezionale potere di esercitare la funzione legislativa senza previa delegazione del Parlamento”. … Massimo Bray ... La storia del nostro Paese ci insegna che quando si è abbassata la guardia o quando, grazie a norme d’urgenza, è stata aggirata, il nostro paesaggio e con esso la nostra vita, sono stati violati da una giungla di ecomostri e di brutture. È necessario, a mio giudizio, legiferare per costruire un ordinamento stabile per il futuro, mentre è controproducente e miope regolare spinti dalla sola urgenza. Urgenza di intervenire che non può negarsi, ma che deve essere affrontata con lungimiranza affinché il nostro Paese torni ad avere una visione di quello che sarà il nostro futuro. Edoardo Salzano ... Il fatto che nel Lazio, oggi governato dal centrosinistra, si voglia prorogare (ultra legem) il “Piano casa” della precedente giunta di destra è una delle molte prove della continuità della politica del Pd con quella dei due precedenti leader. Renzi rappresenta certamente la piena continuità con la strategia d’uso del territorio espressa e praticata da Craxi e Berlusconi. [...]. È facile individuare nello Sblocca-Italia le idee forza della strategia renziana. Il primato dell‘economia sulla politica (e di un’economia che premia i ricchi e punisce i poveri). La riduzione della politica a strumento del potere dell’”asso pigliatutto”, dove l’asso può essere bicipite (Matteo+Silvio). La demonizzazione della storia, come strumento per far apparire migliore tutto ciò che è “innovativo” solo perché è diverso da quel che è stato prima. ... Paolo Berdini ... È stata come noto la finanza di rapina a provocare la crisi che sta minando il futuro delle giovani generazioni: lo Sblocca-Italia perpetua questo fallimento e affida addirittura al mondo finanziario le città e il patrimonio immobiliare pubblico. Il primo ministro Renzi si dice nemico dei poteri forti. A scorrere gli articoli del decreto si vede che è stato scritto proprio dal mondo della finanza liberista, dal cartello di imprese che controlla le grandi opere e dalla speculazione immobiliare, e cioè le lobby che hanno portato l’Italia nella drammatica crisi che viviamo. Vezio De Lucia ... La natura eversiva dell’operazione Bagnoli è confermata dalle procedure per l’approvazione dei programmi e dei progetti per la bonifica e la rigenerazione urbana (commi 9 e 10). Le decisioni sono accentrate nelle mani del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - ennesima dimostrazione dell’alleanza Renzi-Berlusconi -, mentre è perfidamente escluso il sindaco di Napoli che, piaccia o non piaccia, è il garante dell’urbanistica cittadina. Anche qui, altri valuteranno la rispondenza delle norme alla Costituzione. Per quanto mi riguarda non si tratta di difendere Luigi De Magistris, o chiunque sia al suo posto, ma di chiedersi se è democraticamente concepibile l’esclusione di un sindaco dalle decisioni riguardanti il futuro della città che lo ha eletto. Salvatore Settis ... E, qualora un Soprintendente particolarmente ostinato dovesse insistere, non tacendo ma anzi esprimendo a tutte lettere il proprio “motivato dissenso per ragioni di tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o della tutela della salute e della pubblica incolumità”, la decisione finale è rimessa all’arbitrio inappellabile dello stesso Commissario (articolo 1). Una sorta di “dissenso-assenso”, insomma, che vanifica il dettato costituzionale, le sentenze della Consulta e lo spirito delle leggi. A quel che pare, dunque, sarà un governo di Centro-sinistra a celebrare, dopo vari tentativi andati a vuoto, il trionfo del silenzio-assenso, trasformandolo da tutela del Sblocca Italia Luca Martinelli ... C’è un comma, nel decreto Sblocca-Italia, che pare un abito di sartoria cucito su misura per un cliente le cui misure sono troppo abbondanti. Il comma è il secondo dell’articolo 4, e Maurizio Lupi, il sarto lombardo di scuola CL impiegato al ministero delle Infrastrutture, lo ha realizzato appositamente per la OrteMestre, la più insensata tra le grandi opere da realizzare su territorio italiano, tra le più dannose per l’ambiente naturale (attraverserebbe una fetta di territorio di circa 400 chilometri dal Lazio al Veneto), senz’altro - con un costo stimato di circa 10 miliardi di euro - la più cara tra quelle di cui abbiamo contezza. […]. L’obiettivo dell’articolo inserito nello Sblocca-Italia, però, pare solo uno: fare in modo che il rinnovo delle concessioni non sia mai messo a gara, una gara europea. Il privato che si è trasformato in monopolista sulla rete autostradale italiana, insomma, si riempie la bocca parlando di “mercato” ma vuole evitare ogni forma di possibile “concorrenza”. … Anna Donati … Non dimentichiamo che ogni giorno si spostano sull’Alta Velocità poco più di 130.000 persone e che ben tre milioni sono i pendolari che utilizzano i treni locali. Ma non servono solo infrastrutture urbane, ma autobus, tram e treni per aumentare la qualità dei servizi di trasporto collettivo, oggi davvero scarsa. Qui dovrebbero concentrarsi le scarse risorse pubbliche e tutte le garanzie e protezioni pensate per il sistema autostradale italiano, per migliorare la mobilità urbana, dove si spostano due terzi della popolazione, per aprire cantieri utili, per dare occupazione e sostegno ad un green new deal utile al Belpaese. Ma di questo non vi è traccia nello Sblocca-Italia. Maria Pia Guermandi … Invece che inserire, come vorrebbe la Convenzione di Malta, gli organismi di tutela fin nelle prime fasi progettuali, lo Sblocca-Italia li espelle dai tavoli decisionali, confinandoli ad un ruolo marginale e mai inappellabile e sancendo, a livello legislativo, la sudditanza delle ragioni del patrimonio rispetto ad esigenze “altre”. Così, quando nel decreto troviamo l’ingiunzione secondo la quale entro dicembre prossimo, dovranno essere emanate quelle linee guida di regolamentazione delle procedure “di verifica preventiva dell’interesse archeologico” (articolo 25 comma 4), previste già dal d.lgs 163 del 2006 (dopo 8 anni di inutili tentativi si pretenderebbe quindi di emanarle in qualche settimana), i sospetti si fanno fortissimi: secondo voi nella discussione fra i due ministeri coinvolti - Infrastrutture e trasporti versus Beni culturali - quali ragioni prevarranno? Pietro Dommarco … Con la stesura dello Sblocca-Italia […] il governo di Matteo Renzi ha deciso di tendere una grande mano alle compagnie petrolifere, attribuendo a tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in Domenico Finiguerra … Lo Sblocca-Italia avrà come unico effetto positivo quello di essere uno spartiacque. Sarà un vero e proprio banco di prova per chi si dichiara ambientalista, per chi “si misura” sulla tutela del territorio, del paesaggio, della bellezza, della salute. Da una parte ci saranno i dirigenti ed i fiancheggiatori del partito degli inceneritori, del cemento, delle privatizzazioni, delle emissioni, della crescita “costi quel che costi”; gli esecutori degli interessi di lobbies, profittatori di ciò che appartiene a tutti. Dall’altra parte ci saranno le forze che non accettano né mai accetteranno che ambiente, salute e beni comuni siano sacrificati insieme agli altri diritti dei cittadini per soddisfare l’avidità di poche persone, di pochi gruppi di potere. “La Piazza” - Novembre 2014 cittadino contro l’inerzia della pubblica amministrazione in un trucco che cestina un principio fondamentale della Costituzione. C’è ancora tempo per evitare il baratro: ma intanto le eccezioni di incostituzionalità sollevate da alcuni parlamentari (Atti Camera, nr. 2629) sono state respinte dalla maggioranza di governo. Dobbiamo perdonare loro perché non sanno quello che fanno, o sperare che si ravvedano? mare (compresi il Golfo di Venezia, il Golfo di Napoli, il Golfo di Salerno e le Isole Egadi) - così come alle infrastrutture dedicate al trasporto, alla rigassificazione ed allo stoccaggio sotterraneo del gas in programma in Italia, comprese quelle di “servitù” per l’Europa che attraverserebbero il nostro Paese – “carattere di interesse strategico […] di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”. […]. È stato servito il passepartout per entrare nei territori senza “piede di porco”. Compresa la chiave della cintura di castità che finora ha protetto aree inviolabili del Belpaese, tratteggiando uno scenario fondato su un nuovo rapporto tra colonizzatori e colonizzati. … Anna Maria Bianchi … E questo la dice lunga su quanto questo governo sia sideralmente lontano dalla Costituzione italiana, dalla tradizione del “popolo della Sinistra” e anche dalla gente comune. Perché le persone hanno a cuore il proprio territorio: anche in questo momento di difficoltà, anche nei quartieri un tempo dignitosi dove si affaccia la povertà, anche nelle periferie dove la povertà è sempre più tangibile. Arrancano, ma sono ancora capaci di reagire per impedire le speculazioni, per proteggere gli alberi, per proteggere quei “coccetti” che ostacolano il “rilancio dell’edilizia”. Sono uomini e donne che rifiutano “d’istinto” la visione del proprio spazio di vita come merce da sfruttare. Perché difendere il proprio territorio e la sua bellezza è difendere se stessi, la propria dignità. E conservare ancora il senso di appartenenza a una comunità. Questa è un’Italia che esiste e resiste ancora, e che allo “sblocca” preferisce il “prendersi cura”. Antonello Caporale … Progettare cosa? Come? Ascoltando quali pareri? Secondo quali prudenze e quali controlli? Domande inutili, sciocche. Bisogna fare, far girare le betoniere e impastare i soldi che non ci sono, correre, avanzare. Ecco che la Sinistra, almeno quella governativa, che ieri era allarmata da una illustrazione così estrema della virtù del fatto, oggi è silente. Stordita, non interessata più di dare alla propria storia e alle proprie battaglie un senso logico, una dignità e una coerenza. Sbadigliano i parlamentari quando il rappresentante di Bankitalia, convocato alla Camera per illustrare il giudizio sul testo, rileva l’alto rischio che il cemento produca non opere ma corruzione. Siamo in condizione di profetizzare - oltre a probabili scempi - l’ennesima catena di concussi, l’uguale regime di frode pubblica, l’esatto punto di caduta di una politica che sembra, malgrado questa meglio gioventù al governo, irriformabile, irredimibile. Carlo Petrini … C’è ancora una flebile speranza, una luce attorno alla quale sento ancora il bisogno di raccogliermi assieme ad altre persone: è la speranza di tutti quelli che credono strenuamente che un’altra idea di sviluppo sia possibile; è la speranza che questo modello conquisti l’intelligenza del premier e lo induca a riconsiderare quanto licenziato fin’ora. Ai compagni di tante battaglie e all’intelligenza del presidente del Consiglio chiedo dunque di fermare lo scempio dello Sblocca-Italia, perché finalmente possa riprendere il cammino un’idea di legislazione davvero rispettosa del nostro passato e promettente per il suo futuro. “La Piazza” - Novembre 2014 Giustizia la lEGGE è uGualE PEr TuTTi ... o quaSi! di cristina nonni Ho deciso di scrivere questo articolo perché ancora una volta sono rimasta basita anzi schifata dalla giustizia italiana, se GIUSTIZIA si può chiamare. Per l’ennesima volta mi sono trovata ad ascoltare cose impensabili! L’art. 3 della nostra tanto adulata Costituzione recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“. Quando l’Assemblea Costituente, nel 1947, approvò tale costituzione non credo pensasse a figli e figliastri, ma ad un diritto comune all’uguaglianza di fronte la legge, di fronte un giudice che dovrebbe essere imparziale. Spesso la legge che ha il dovere di rappresentarci non sembra essere così equa, il giudizio finale dovrebbe essere al di sopra delle parti, ma perché spesso stessi reati o nel peggiore dei casi reati diversi vengono giudicati con due pesi e due misure? Come può un assassino tornare a piede libero dopo pochi mesi e un ricattatore o un ladro restare in carcere per anni? Non che non sia giusta la pena dei secondi, ma imbarazzante quella dei primi. Assassini, stupratori recidivi, pedofili, mafiosi, dopo pochi anni o addirittura mesi tornano tranquillamente a fare la spesa o a passeggiare nelle nostre strade! Una delle cose che mi ha sconvolto di più in questi giorni è il caso di un uomo che dopo anni ha confessato di esser stato lui ad uccidere la moglie ma la giustizia italiana ha deci- so che non sconterà nemmeno un giorno in carcere. Per quale arcana ragione un assassino non deve scontare la pena che gli spetta? Strano ma vero, il reato avvenuto nel 1990, è caduto in prescrizione! L’assurda vicenda arriva da Pescara, dove Gianluca Sarandrea, gup del Tribunale, ha deciso di non dover procedere a carico di Giulio Cesare Morrone, reo confesso dell’omicidio della moglie Teresa Bottega, uccisa nel 1990 al termine di una lite. Il caso di Teresa era stato archiviato come scomparsa volontaria, ma soltanto di recente, grazie alla testimonianza di un uomo che era venuto a conoscenza della verità, si è scoperto che la donna non si era affatto allontanata da casa, ma era stata uccisa dal marito. Il caso fu riaperto e Morrone, durante un lungo interrogatorio, ha ammesso tutto, rivelando anche di essersi disfatto del cadavere, mai ritrovato. Da lì si è inevitabilmente arrivati al processo e alla condanna, 16 anni di carcere inflitti all’uomo con rito abbreviato dal pm Valentina D’Agostino. Giustizia Vi sembra possibile una cosa del genere? Questa legge è un invito a delinquere, rende legittimo un omicidio! Una donna è stata uccisa violentemente, l’assassino ha confessato ma la legge non punisce! Perche? Il reato è caduto in prescrizione! C’è mai un tempo per punire un assassino? La morte di una donna innocente ha una scadenza? Non esistono limiti di tempo e spazio per punire un uomo che ha deciso di mettere fine alla vita di un altro uomo. Possiamo passare sopra a tante cose, ma non a questa! Non riesco a pensare minimamente che un assassino è libero, senza aver scontato nemmeno un giorno di carcere, solo perché è scaduto il tempo massimo per cui la magistratura era interessata al caso, non dovrebbero esserci questi limiti! Non esiste tempo per la morte!! Che esempio diamo ad un futuro assassino? Fai pure, tanto tra vent’anni nessuno sarà più interessato a te, tantomeno al pover’uomo a cui hai deciso di togliere la vita! “50 ANNI INSIEME ... È STATO SICURAMENTE UN PRIVILEGIO CHE LA VITA CI HA REGALATO AUGURI A TUTTI NOI” “La Piazza” - Novembre 2014 E qui la beffa: il giudice non ha riconosciuto l’aggravante dei futili motivi e col calcolo degli anni non si è arrivati all’ergastolo. Il problema è che, per legge, solo i reati che prevedono l’ergastolo sono imprescrittibili. E così, come sottolineano con rabbia i familiari della donna, uccisa a 34 anni, quel delitto è rimasto impunito: Giulio Cesare Morrone non sconterà un giorno di carcere per aver ucciso la moglie. “La Piazza” - Novembre 2014 Associazione Gasteju al Signor Sindaco del comune castel madama oggetto: opposizione a delibere consiliari n. 34-35-36-37 del 07/08/2014 a cura dell’associazione Gasteju I provvedimenti contemplati nelle richiamate Delibere di Consiglio sono da considerarsi inopportuni, inappropriati e devastanti, la loro realizzazione metterebbe in stato di grave crisi il nostro territorio che di per se ha già aspetti di criticità, un territorio che subisce lo stato di abbandono, per l’incapacità di produrre reddito, per l’insostenibilità dei costi gestionali da parte dei detentori, per il cambio di destinazione da agricolo a edificabile residenziale e industriale, il cui conseguente immiserimento è sotto gli occhi di tutti, un territorio a prevalenza agro-silvo-pastorale che andrebbe riusato con idee nuove, che siano compatibili, non invasive e sostenibili sotto tutti i punti di vista, nella valle Aniene-Empolitana sono nate realtà agricole e non, (allevamento caprino, azienda cerearicola con trasformazione in farine e derivati alimentari, agriturismi), realtà piccole, si, ma che nel nostro caso fanno la differenza. Mentre dall’altro lato, la prevista, aberrante estensione delle perimetrazioni, sottoporrebbe il territorio ad un impatto, attuato attraverso nuove edificazioni e viabilità, che ne comprometterebbe l’integrità e la stabilità. Il «consumo di suolo» che ne deriverebbe non solo porterebbe alla riduzione di superficie agricola utilizzabile, ma avrebbe conseguenze nefaste di impermeabilizzazione. L’urbanizzazione ed l’edificazione non connessi all’attività agricola, aggiungerebbero criticità a criticità; - l’impermeabilizzazione è uno dei maggiori processi di degrado del suolo. ha effetti negativi sui servizi ecosistemici essenziali (ad esempio, produzione alimentare, assorbimento idrico, capacità di filtraggio e tamponamento del suolo) nonché sulla biodiversità. Una volta distrutto o gravemente degradato, le generazioni future non vedranno ripristinato un suolo sano nel corso della loro vita. - L’urbanizzazione: spingere fuori dai centri abitati, senza aver verificato ne ipotizzato oneri e costi (strade, scuole, servizi) per la collettività, metterebbe a dura prova l’esausto bilancio del nostro Comune. Ulteriore critica si innesta sulla nefasta probabilità che un abnorme crescita della popolazione residente, in particolare sul nucleo “Monitola-Arci”, avrebbe sulla già caotica e pericolosa viabilità, che collega il nostro centro abitato, attraverso la via Empolitana, con la città di Tivoli, utilizzata giornalmente da centinaia di nostri concittadini, con i conseguenti e non secondari, aumenti dei tempi di percorrenza ed inquinamento atmosferico ed acustico. Con questi provvedimenti andremmo a compromettere: - l’ambito panoramico-paesistico costituito dagli ampi pianori a destinazione agricola, testimonianza dell’antico paesaggio a campi aperti che, in ragione della loro posizione preminente, si connotano come quadri panoramici di grande profondità. Dopo ... - gli ambiti archeologici e storicomonumentali che sono costituiti da porzioni territoriali in cui la compresenza di più beni storici è integrata da un concorso di Prima ... altre qualità di tipo morfologico, vegetazionale e paesistico, che li rendono unità di paesaggio assolutamente eccezionali. La tutela dei paesaggi. La quale definisce le zone omogenee rispetto alle loro caratteristiche, che classifica ai fini della tutela in quattro tipi, integrale, orientata, paesaggistica e limitata, a loro volta sottoarticolati, assegnando a ciascuno una modalità di tutela al fine di salvaguardarne le specifiche qualità, definire i limiti e i modi della loro trasformabilità ed attivare processi di riqualificazione laddove se ne ponga la necessità. La tutela integrale salvaguarda i sistemi paesistici che conservano in larga parte le qualità e il carattere del paesaggio naturale, le unità di paesaggio che costituiscono emergenze ambientali o storiche ed infine le aree che, immediatamente limitrofe alle precedenti, sebbene private dei propri valori ne sono essenziale completamento ai fini della conservazione e del godimento panoramico. La tutela orientata si esercita su zone in cui i valori idrogeomorfologici, naturalistici, storico-archeologico-monumentali e panoramico-paesistici hanno carattere di fragilità, parziale integrità o degrado e necessitano, quindi, di opportuni interventi finalizzati al recupero e/o al restauro ambientale, al fine di ricomporre l’unità e l’integrità dei quadri paesistici di cui sono parte. In relazione alle finalità e agli obiettivi degli specifici interventi disposti, la tutela orientata riguarda la riqualificazione dei percorsi, dei sistemi idromorfologicovegetazionali, delle aree archeologiche e storico-monumentali ed infine delle aree da sottoporre a interventi unitari di restauro ambientale. La tutela paesaggistica si esercita su zone che conservano i caratteri essenziali del paesaggio agrario. Si tratta di unità di paesaggio caratterizzate dalla presenza di molteplici elementi, naturali, storici, culturali, di uso del suolo e di modi di conduzione agricola, che concorrono a costituire complessi ambientali unitari e inscindibili. Per esse obiettivo di tutela è la salvaguardia del valore d’insieme e della tradizionale destinazione d’uso agricola e silvo-pastorale, oltrechè dei quadri panoramici di grande profondità. La tutela paesaggistica distingue i margini, i crinali e le emergenze panoramiche, i paesaggi agrari di grande ampiezza, quelli di media ampiezza, quelli delle colture specializzate e quelli semirurali. Nel nostro caso non si attua neanche la tutela limitata, volta a qualificare gli inquadramenti di paesaggio urbano, o il loro ruolo di interfaccia città-campagna. Essa sebbene si eserciti su zone interessate da processi di edificazione, realizzati o in corso, in conformità alle previsioni urbanistiche vigenti, ovvero su zone interessate da strumenti urbanistici attuativi, laddove le trasformazioni da questi previste siano compatibili con i più generali interessi della tutela, non fornisce, comunque, dettagliate prescrizioni di carattere ambientale ed edilizio. Castel Madama 22/09/2014 L’Esperto risponde di ing. federico fratini (www.soluzioni-arking.it) Conoscere la corretta frequenza con la quale controllare le caldaie di casa non è affatto semplice. Il controllo dei fumi dell’impianto e le manutenzioni periodiche sono la stessa cosa? Le verifiche devono essere eseguite ogni 2 o 4 anni? Vediamo in dettaglio come si articola la norma di riferimento, il DPR 74/2013. Frequenza dei controlli sui fumi L’articolo 8 del DPR 74/2013 definisce la procedura per il controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici, che riguarda la verifica del rendimento del generatore di calore (il cosiddetto bollino verde della provincia di Roma). La periodicità dei controlli sui fumi è indicata nell’Allegato A al Decreto: - ogni 2 anni per gli impianti a combustibile liquido o solido con una potenza inferiore ai 100 kW (annuale se > 100 kW); - ogni 4 anni per le caldaie alimentate a gas metano o gpl (biennale se > 100 kW); - ogni 4 anni per i condizionatori e le pompe di calore elettriche con una potenza termica superiore a 12 kW (biennale se > 100 kW). Inoltre i controlli di efficienza energetica devono essere realizzati all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, nel caso di sostituzione del generatore di calore o di interventi che modificano l’efficienza energetica. Al termine delle operazioni di controllo il manutentore provvede a redigere uno specifico rapporto che trasmette alla Regione. Frequenza delle manutenzioni In aggiunta ai controlli sui fumi della caldaia, devono essere eseguite anche le operazioni di verifica dell’impianto termico con la periodicità contenuta nelle istruzioni rese disponibili dall’impresa installatrice. Qualora queste non siano più disponibili, si devono seguire le prescrizioni contenute nelle istruzioni tecniche elaborate dal fabbricante. Se non sono reperibili neanche queste ultime, i controlli devono essere eseguiti secondo la periodicità prevista dalle normative UNI e CEI. Quindi sono gli installatori ed i manutentori degli impianti termici che devono definire (in forma scritta) e dichiarare all’utente quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l’impianto per garantire la sicurezza delle persone e delle cose, e con quale frequenza queste operazioni vadano effettuate. “La Piazza” - Novembre 2014 verifiche periodiche delle caldaie Generalmente i fabbricanti delle caldaie domestiche suggeriscono una ispezione generale annuale, ed un controllo approfondito ogni 2 anni. La normativa tecnica di riferimento per il controllo e la manutenzione degli impianti termici è: - UNI 10436:1996 per le caldaie a gas di portata termica nominale non maggiore di 35 kW - UNI 10435:1995 per gli impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad aria soffiata di portata termica nominale maggiore di 35 kW; - UNI 8364-3:2007 per tutti gli impianti di riscaldamento destinati ad usi civili. Operazioni di controllo Queste sono alcune delle operazioni di controllo eseguite dal personale qualificato per mantenere nel tempo il corretto funzionamento della caldaia: - efficienza valvola gas, flussometro, termostati; - funzionamento circuito evacuazione fumi; - tenuta della camera stagna; - ostruzione del sistema evacuazione condense; - pulizia del bruciatore e dello scambiatore; - incrostazioni dell’elettrodo libero; - linea gas a tenuta; - corretta pressione dell’acqua; - pompa di circolazione non bloccata; - vaso d’espansione carico; - pressione portata gas a norma. Nuovo libretto di caldaia Il libretto dell’impianto termico costituisce la sua “carta di identità”, infatti esso riporta tutti i dati relativi all’installatore, all’utilizzatore, al manutentore ed all’impianto. Il DM 07/03/2014 introduce il nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione e i nuovi modelli di rapporto di efficienza energetica da utilizzare dal 01/06/2014. Per gli impianti già esistenti a tale data è obbligatorio allegare i nuovi modelli al vecchio libretto di impianto. “La Piazza” - Novembre 2014 Brevi SOLITUDINE La solitudine è la migliore delle cattive compagnie. (D. Basili) La solitudine è la mancanza di parole intorno a noi. (M. Antonioni) La solitudine è come una lente di ingrandimento; se sei solo e stai bene: stai benissimo; se sei solo e stai male: stai malissimo. (Gianni Copula) Bisogna essere molto forti per amare la solitudine. (P. P. Pasolini) Che piacevole sorpresa scoprire alla fine che da soli non siamo poi così soli. (E. Burstyn) L’uomo ama la compagnia anche se è solo quella di una piccola candela accesa. (Abate Antonio VI sec.) Un uomo solo è sempre cattiva compagnia. (P. Valery) Non ho nessuno che abbia in comune con me il si e il no. (F. Nietzscche) Passavo la sera seduto davanti allo specchio per tenermi compagnia. (C. Pavese) Da un lato non vorrei essere solo, dall’altro lato tutti mi disturbano. (TH. Bernhard) Ora e sempre più viva sarà la smania di far notte in me solo / e cercar scampo e riposo nella mia storia più remota / ogni sera mi vado incontro a ritroso. (L. Sinisgalli) “La Piazza” - Novembre 2014 L’Angolo di Bruno Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni a cura di Bruno Testa P A S T O C C E T T E La commare deu sotacciu La moie deu compare Ntonio se la facea coiu compare Franciscu e come succete tutti lo sapeano, minu che u direttu ntessatu. Na dì u compare Giuvanni va a trova u compare Ntonio e i dice: - Compa moieta, la commare Margarita, se la fà coiu compare Franciscu, la demà dopo che tu te ne si itu fore, issu ve a caseta e non fa mancu refreddà u lettu; - Ma che sta a di compà, moiema e na santa, la sera non la dà mancu a me e magna pure pocu perchè non sta tantu be; - A compà lo vo capì, la sera non magna perchè magna la dì coiu compare e non te la dà la sera perchè la dà la demà, da retta a me, la demà portatella fore. La di venenno ancora era ancora scuru che Ntonio chiama la moie e i dice che a da i co issu fore, Margarita senza fa storie, sa rizza e va co iu maritu. A na certora, ntarda mattinata Ntonio sente la moie che strilla; Eneee, onee, va benee eccoo mo revengo; Che te strilli co chi sta a strilla; È la commare Francesca che revò u sotacciu che ma prestatu ieri perche i serve, me tocca rei pe redacciu; Ma si sicura io non ho sintutu gnente; Ma che vo sinti tu che si pure mezzu surdu, me tocca arei. Margarita pia e reva versu la casa, strada facenno coie ca murica e se la magna, po passa a na fonte e se beve tre putii d’acqua, passa alle caine e lesta lesta ammazza mpollastru de patuiu, po va alla casa. Appena alla casa, coce u pollastru prepara u pranzu, arriva u compare Franciscu pranzanu e dopo cau magnatu vau a fà vello che duvrianu fa tutti. A certu momentu sarope la porta e eccote u maritu, u compare Ntonio con bastone de crugnale manu e dice: Moricola, moricola de fratte; tre putii d’acqua; nu pollastru de patuiu, vatti stu corpu che satuiu e daie tortorate. Massimo SALVATORI “La Piazza” - Novembre 2014 Ricordo ultimo saluto a luigi di Dina Salinetti Vallinfreda Il vecchio borgo che amavi tanto « , grigio e immerso nella più sorda penombra di pioggia, popolato a stento da antiquate figure di contadini e intronato dal suono senza tempo della campana...» oggi era affollato da gente a te cara. Curioso come eri, ti sarebbe piaciuto in qualche modo vedere chi c’era. Eravamo tanti, Lui’... La triste notizia, appena giunta ma che si aspettava da un momento all’altro, avrebbe richiesto la riservatezza. Ma non è stato nelle mie intenzioni tacerla: i tanti giovani, ormai donne e uomini che hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante, dovevano sapere che Luigi Saccucci ci aveva lasciato. Luigi, che ha iniziato la sua carriera insegnando presso la nostra scuola elementare rimanendovi per lunghissimo tempo, è stato un maestro attento ai bisogni alle tacite richieste e aspettative ai processi di apprendimento dei bambini, soprattutto dei più fragili ed indifesi... un maestroamico-autorevole che si divertiva e divertiva nel fare scuola, una scuola aperta alla vita, dove il sapere sarebbe stato nel futuro un’arma vincente.... generoso con le colleghe affatto geloso delle sue conoscenze che, grazie alla sua curiosità ed intelligenza vivace, abbracciavano vari ambiti oltre quello dell’Educazione, metteva a disposizione di tutti il suo sapere ... Anni proficui per la nostra scuola elementare quando si apprendevano nuove metodologie e si sperimentavano nuove tecniche di insegnamento... quando si facevano battaglie in CdD (e non solo) per sostenere che la Scuola doveva cambiare, l’utilità del tempo pieno... Ripeteva spesso che quelli erano stati gli anni da cui aveva ricevuto più soddisfazioni professionali. Dopo anni di insegnamento nello stesso team, tra noi nasceva un’amicizia alla cui base erano stima considerazione affetto ... Il lungo periodo di malattia che lo aveva colpito, e che ha combattuto come un leone e con dignità, faceva diventare più solido il nostro rapporto. Provo un grande dolore, ma voglio ricordarlo come a lui sarebbe piaciuto: in apertura con le parole di Pasolini, uno dei suoi autori preferiti e con l’allegria e l’ironia con cui amava, lui di penna facile, scrivere aneddoti o filastrocche ricche di metafore per enfatizzare o minimizzare le situazioni reali di tanto in tanto ci vedevano coinvolti. Ciao amico caro Cultura di Carlo Rocchi Caronte, mitico traghettatore di anime nel regno delle tenebre, figlio della Notte e di Erebo, è fatto assurgere da Dante a protagonista assoluto del terzo canto dell’Inferno. Questi, canuto di barba e con i capelli che gli ricadono sulle spalle circondate da una cappa dai toni rossastri, attraversa l’Acheronte spingendo un barcone, colmo di dannati, per mezzo di una lunga asta. Immaginiamo Virgilio e Dante fermi sulla riva fluviale. “Guai a voi, anime prave!”, grida rabbiosamente Caronte all’indirizzo dei due pellegrini stretti l’uno contro l’altro. “Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo”, prosegue. Poi, rivolto a Dante, di cui si avvede che non si tratta di un dannato, ma di una persona in carne e ossa: “E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti ”. Per concludere, vedendo che il poeta non ci pensa proprio ad allontanarsi, che sarà per un’altra strada, non quella che ha intrapreso, che questi perverrà a una spiaggia, dopo che avrà varcato il mare su una barca più leggera. Allora Virgilio, anticipando la probabile replica dell’allievo, rivolge a Caronte una delle frasi più famose di tutta la Commedia: “Caron, non ti crucciare: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ”. Udendo ciò, il demone si affloscia su se stesso, pur mantenendo su Virgilio i suoi occhi di bragia, a causa della rabbia che, suo malgrado, deve reprimere. A questo punto avviene un repentino cambio di scena: si mette in luce l’assembramento dei dannati, che prima si era ammassato sulla riva dell’Acheronte. Vediamo che essi si abbandonano lasciandosi cadere uno alla volta, come le foglie in autunno, dall’alto della riva, al ritmo scandito dal demone, che rivolge loro uno sguardo intenso e tenebroso. E Virgilio è pronto a confortare il poeta, che mostra di essere sconvolto, dicendogli: “Figliuol mio, quelli che muoion ne l’ira di Dio tutti convegnon qui d’ogne paese; e pronti sono a trapassar lo rio, ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disio”. “La Piazza” - Novembre 2014 Caron demonio, con occhi di bragia “La Piazza” - Novembre 2014 Scuola “La Piazza” - Novembre 2014 “La Piazza” - Novembre 2014 Scuola Scuola “La Piazza” - Novembre 2014 “La Piazza” - Novembre 2014 Scuola Tradizioni “La Piazza” - Novembre 2014 Entriamo in casa dei nostri nonni e dei nostri genitori... dal mio libro “Ricette e Ricordi” a cura di Maria Sistina Censi alcune ricette “PiSciallunGhi” o “frEGa mariTi” “Gnocchi DE PaTanE” Gnocchi Di PaTaTE Ingredienti: Ingredienti: • Pasta del pane • Patate • Pomodoro o conserva • Farina • Olio • Sugo di carne • Aglio • Sale • Pecorino • Formaggio • Peperoncino Con la pasta del pane si facevano dei cordoncini che venivano infarinati ben bene per non farli incollare tra loro. Erano buttati in acqua salata bollente. A cottura ultimata (quando erano venuti a galla) si scolavano ed erano conditi con un sugo di pomodoro, aglio ed olio. Vi si aggiungeva del peperoncino e soprattutto del pecorino grattugiato. Racconta Agata che questo piatto era chiamato “frega mariti” perché, mentre i mariti lavoravano nei campi ed a pranzo mangiavano un semplice pezzo di pane con del companatico, le mogli, a casa, preparavano per loro e per i figli i “pisciallunghi” ben conditi. Si lessavano le patate con tutta la buccia nella quantità desiderata (io calcolo 500 grammi di patate a persona ma non faccio testo poiché i miei familiari sono ghiotti di gnocchi. Credo che ne potrebbero bastare 300 grammi circa a persona). Si toglievano le patate dal fuoco e si sbucciavano ancora calde. Erano passate nello schiacciapatate ancora tiepide, salate ed eventualmente, a piacere, vi si versavano sopra una o due uova battute. Quando le patate erano fredde, si impastavano con la farina realizzando un impasto morbido. Si formavano dei cordoni più o meno grossi che venivano poi spezzettati a forma di gnocco. Su ogni gnocco si passava il dito pollice per ottenere una piccola incavatura. È consigliabile infarinare bene i cordoni e gli gnocchi per non farli attaccare. Erano cotti in acqua bollente salata e, man mano che venivano a galla, venivano presi con una schiumarola o un attrezzo adatto, per scolarli bene. Venivano conditi con sugo di carne di manzo o di piccione, pecora, castrato e si cospargevano poi con del formaggio pecorino. “La Piazza” - Novembre 2014 Vicovaro al via il nono anno accaDEmico PEr l’uniTrE Di vicovaro di laura De Simone (Segretaria UNITRE Vicovaro) La consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014/15 dell’Unitre quest’anno ha ospitato una conferenza tenuta dai relatori Massimiliano Aschi e Matteo Lucchetti, dedicata ad un fenomeno grave ed inquietante diffuso ovunque a discapito soprattutto dei giovani: “il cyberbullismo”. Nella sala cinema del Comune di Mandela, la dott.ssa Giacoma Missimei, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Vicovaro, ospite curatrice degli aspetti psicologici di tale fenomeno, ha illustrato la trasformazione dal bullismo tradizionale scolastico, quello che avviene durante la ricreazione o nei locali attigui, da quello che sempre più spesso accade attraverso il web. Attualmente la dilagante diffusione degli smartphone ha facilitato questo sistema di comunicazione veloce, trasformando la tipologia di relazione nella fascia d’età tra i 9 e i 17 anni. Le modalità di contatto possono avvenire tramite messaggi sui cellulari, mail, social network, postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti o comunque privati. L’impossibilità di conoscere realmente la persona con la quale si pensa di comunicare, rappresenta il terreno fertile per costruire false identità, rubare profili di altri al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione dei soggetti più fragili; tutto ciò si manifesta insultandoli o deridendoli degenerando poi con minacce fisiche e psicologiche nella rete. Gli esperti sono poi intervenuti a spiegare, in maggior dettaglio, come avvengono i soprusi nello spazio virtuale e come in pochissimo tempo si può vedere la propria reputazione compromessa in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi. Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti. I relatori esponendo su quali conseguenze giuridiche può avere un comportamento scorretto in rete e cosa significa per le vittime subire tali pressioni fino a conseguenze disastrose, hanno innescato un acceso dibattito tra i numerosi presenti. Dal confronto aperto è emersa una carenza di controllo da parte della famiglia che mette a disposizione dei minori mezzi e strumenti senza i dovuti controlli e la necessaria informazione su come riconoscere, prevenire e affrontare i pericoli del cyberworld. Sono state anche rappresentate alcune modalità per ricevere una concreta consulenza di aiuto, sottolineando che l’anonimato sul web è solo apparente poiché ogni operazione è tracciabile dagli organi di controllo. Visto l’interesse notevole suscitato nell’intera platea si è aperta l’opportunità di approfondire l’argomento con ulteriori incontri e l’eventuale coinvolgimento del pubblico più giovane e delle famiglie, per non cadere nelle trappole della rete. Vicovaro di roberto bontempi Lo scorso anno, per iniziativa di alcuni amici vicovaresi appassionati di calcio, si era costitutita la SSD Atletico Vicus Variae, una società calcistica che ha tentato l’avventura della Terza categoria provinciale. Quest’anno la società si è rinnovata sia nel nome, trasformato in USD Real Valle Ustica, che nei quadri dirigenziali, pur restando immutati gli obiettivi che, per una società dilettantistica sono sempre quelli di coinvolgere i ragazzi in un’attività sportiva di gruppo ed appassionante, il divertimento e l’incremento della pratica sportiva nel paese. Senza spirito di rivalità nei confronti di nessuno, ma anzi nella collaborazione reciproca con le altre realtà calcistiche presenti sul territorio. Senza trascurare, ovviamente, la qualità di gioco ed un sano spirito agonistico. «Per questa nuova avventura nel Campionato di Terza Categoria, girone D – ci ha detto il nuovo Vicepresidente Ugo Caretta – la società ha ritenuto opportuno, per esclusive ragioni tecniche in accordo con il mister Armando Duvalli, riorganizzare la rosa da una parte inserendo qualche giocatore non vicovarese, dall’altra lasciando andar via diversi giocatori svincolati al fine di avere una squadra completa ed equilibrata, senza “buchi” o abbondanza eccessiva nei diversi ruoli». Chi impegna tempo e risorse in maniera assolutamente volontaristica, non può non mirare a qualche traguardo sportivo che ripaghi i sacrifici compiuti: «L’obiettivo agonistico che ci siamo posti quest’anno – conti- Foto di Maurizio Dante “La Piazza” - Novembre 2014 uSD rEal vallE uSTica: calcio PEr PaSSionE Foto di Paolo Caretta nua Caretta – è di arrivare tra le prime quattro compagini del nostro girone: sarebbe una gioia per i tanti sponsor che ci hanno sostenuto, senza i quali non avremmo potuto iniziare questo nuovo cammino e che ringraziamo sentitamente, ed uno stimolo a fare sempre meglio». C’è spazio, poi, per il ricordo di una persona cara, un amico, grande appassionato di calcio, scomparso tragicamente ormai tanti anni fa e che probabilmente avrebbe fatto parte attivamente con entusiasmo di questo progetto: «La dirigenza – afferma commosso Caretta – aveva pensato di far ritirare la maglia numero 3, quella con cui giocava il nostro amico Carlo Santini, fedelissimo del Vicovaro calcio. Ma dal momento che nella Lega Dilettanti questo non è permesso, abbiamo deciso, in accordo con la famiglia, di far scrivere il nome di Carlo sotto il logo della società sulla maglia numero 3: sarà un po’ come portarlo sempre con noi…». «A parte gli sponsor – conclude il Vicepresidente – ci teniamo a ringraziare Cristian Tuderti, per l’impegno umile e costante profuso durante tutta la preparazione, l’ex presidente, Roberto Roberti e il suo staff, Silvio Albarella e Giuseppe Roberti, nonché Francesco Dante che è stato uno dei più attivi promotori della nascita della società. E soprattutto tutti i Vicovaresi che si uniranno a noi e vorranno sostenerci». “La Piazza” - Novembre 2014 Politica Solo tagli o eliminazione di spese ... di ivano chicca Le recenti polemiche innescate dalle regioni sulla legge di stabilità per il 2015 nate dal taglio delle rimesse statali per 4 mld su un totale di 140 mld (meno del 3%, mediamente 181 mln a Regione), mettono in piena luce la paura di dover cambiare un modo di far politica volto solo al mantenimento dello stato attuale. Molti dei nostri “politici” una volta eletti non intendono più lasciare e pur di conservare e incrementare il consenso degli elettori sono pronti a qualunque cosa. Se l’obbiettivo primario è l’autoconservazione del politico di turno, il perseguimento dell’interesse generale non ha alcuna possibilità e a promuovere l’azione amministrativa è l’utilitarismo di pochi. Il taglio dei fondi alle Regioni che si prefigura nella legge di stabilità per il prossimo anno ha fatto gridare molti Presidenti di Regione contro la proposta del Governo. Immediatamente sono stati paventati drastici tagli alla sanità, ai trasporti, all’assistenza dei più deboli, insomma ai servizi in generale. L’unica alternativa ai tagli secondo questi Presidenti che hanno trovato buona compagnia nei leaders delle opposizioni tutte, da sinistra a destra, sarebbe l’aumento delle tasse locali. Sono questi i soliti spauracchi che si agitano quando una certa classe politica vuole mettere paura ai cittadini per poi convincerli che stanno operando per tutelare i loro interessi. Sono solo balle, servono a coprire altro. Scuola Cerreto Se solo si facesse quello che tante volte è stato annunciato come la riduzione dei consiglieri, la decurtazione delle indennità, dei vitalizi o dei benefits quali l’auto blu o i rimborsi spese, già farebbe recuperare un 6/7% di quei 181 milioni. Se poi si mettesse finalmente fine agli Enti inutili, quali le Comunità Montane, le Società partecipate dove il Pubblico sostiene i costi e i privati ottengono guadagni si otterrebbe un ulteriore risparmio. In questi Enti ritroviamo tutta una serie di personaggi che fanno parte del codazzo politico, non solo, danno anche la possibilità di fare clientele. Basti ricordare le vicende dell’AMA di Roma durante l’amministrazione Alemanno. Se poi andassimo a vedere nel dettaglio le spese delle Regioni ci potremmo accorgere che la gran parte delle spese sono frutto non della valutazione oggettiva dei bisogni reali dei Comuni e dei cittadini ma sono essenzialmente opportunità di spesa che servono ad alimentare il circuito clientelare del consenso e qualche volta anche la corruzione. Guardandoci intorno possiamo osservare due fattispecie di interventi regionali quelli che interessano territori che hanno eletto figure di peso nell’amministrazione regionale o quelli che insistono su territori oggetto di conquista al fine di allargare la base di consenso e quindi il potere da gestire. Potrebbe sembrare un discorso fumoso, ma, a ben guardare, i danni di questo modo di amministrare sono evidenti anche sul nostro territorio, basta guardarsi intorno per verificarlo direttamente. In territorio di Cerreto Laziale, lungo la strada Empolitana, in una zona dove non c’è nessun servizio, nessun insediamento, nulla di nulla, si sta realizzando il primo lotto di un progetto che prevede la costruzione di una scuola intercomunale per un importo complessivo di 5,3 milioni di euro. Questa scuola dovrebbe raccogliere gli alunni dei tre ordini di sc. dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado dei Comuni di Politica “La Piazza” - Novembre 2014 Passeggiata Roviano Passeggiata Roviano Cerreto Laziale, Gerano, Ciciliano e Sambuci. Questo significa che circa 500 alunni dovranno viaggiare tutti i santi giorni con nuovi costi che i Comuni dovranno sostenere per l’acquisto e la gestione degli scuolabus, per gli autisti e per gli assistenti. Questo “fantastico progetto” che si sta realizzando non tiene conto che negli ultimi anni ognuno di questi Comuni, sempre finanziati dalla Regione, ha ottenuto dai seicento agli ottocentomila euro per ristrutturare e mettere a norma gli edifici in cui attualmente sono ospitate le scuole, addirittura Cerreto Laziale ha avuto un contributo per costruire una nuova palestra scolastica e i lavori sono ancora da ultimare. Ma non è tutto, mi è capitato di sentire qualche amministratore attuale affermare di essere contrario al trasferimento degli alunni del proprio comune nella nuova struttura; infatti l’idea di questo progetto risale ad oltre dieci anni fa quando ancora non erano stati fatti i lavori nelle scuole dei singoli Comuni ed inoltre molti di questi amministratori non hanno condiviso questa decisione. Altro bel esempio di sperpero di danaro pubblico è la realizzazione di un percorso archeologico-naturalistico per un milione di euro in territorio di Roviano. Quest’opera consiste nella sistemazione del percorso che collega la Tiburtina con il sito dove si trova un ponte romano del I sec. d.c., circa cento metri, con la realizzazione di un acciottolato in Passeggiata Roviano pietra compattata e di un piazzale davanti al ponte pavimentato come la strada. Quattro panchine in travertino, un paio di tavoli in legno con annesse panche, qualche decina di metri di una staccionata in legno, la ripulitura di una strada di campagna già esistente (saranno stati felicissimi i proprietari dei terreni limitrofi) e la realizzazione di cinque cabine adibite non si capisce a cosa all’ingresso sulla Tiburtina. Un po’ pochino per un milione di euro. La rabbia che si prova può essere mitigata solo dalla spettacolarità del ponte che però sta lì da duemila anni ed era fruibile anche senza la realizzazione di quest’opera faraonica almeno nel costo. Provate ad aggiungere esempi analoghi per tutti i territori della Regione e per tutte le Regioni d’Italia. Le Regioni potrebbero risparmiare più di quanto è stato chiesto loro dal Governo e senza alcuna necessità di tagliare i servizi né di aumentare le tasse per mantenerli. Basterebbe che finalmente cominciassero ad agire nell’interesse dei cittadini. Passeggiata Roviano “La Piazza” - Novembre 2014 Tivoli quando “Porta a Porta” non è soltanto una trasmissione!!! di valentina Torella È già scattata la rivoluzione per alcune zone limitrofe alla città di Tivoli come il “Bivio di San Polo”, la zona “Arci” e la zona dei “Lotti Antonelli” e tra poco anche per la nostra cittadina sarà cambiamento radicale. Infatti col passare del tempo scompariranno sempre di più i cassonetti dalle strade e partirà un nuovo progetto di raccolta differenziata “Porta a Porta”. In primis bisognerà recarsi negli appositi punti di raccolta per ritirare il kit completo. In seguito bisognerà seguire attentamente le regole per far si che, grazie a questo nuovo progetto, ci sia un valido miglioramento per Tivoli sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale. È anche vero che di gran lunga maggiore però dovrebbe essere la campagna informativa per i cittadini attraverso depliant, manifesti, social network, applicazioni per smartphone e chi più ne ha più ne metta, malgrado l’istituzione pregressa di un “ecosportello”, poco valorizzato. E tutto questo sarà, oltre che dell’ambiente stesso, a vantaggio anche del cittadino, che si vedrà conferire, come è in programma, una carta d’identità ambientale per un’eventuale identificazione in quanto il suo comportamento “civile” in questo senso fara’ si che la sua tassazione venga riproporzionata a suo vantaggio. All’inizio potrebbe sembrare tutto un po’ più complicato ma non ci si deve affatto lasciar spaventare; appena fatta l’abitudine ci si accorgerà che saranno maggiori i vantaggi che gli svantaggi. L’unica critica che può essere mossa a sfavore di tale progetto è che forse sarebbe stato meglio fosse stato attuato qualche anno fa... si sarebbero evitati numerose problematiche in generale... Comunque… meglio tardi che mai. “Per un mondo più pulito!!!”... che si spera in futuro diventi una vera e propria certezza, non soltanto la frase di uno spot pubblicitario...!!! Tivoli di claudia crocchianti In questa intervista lo scrittore Marco di Tillo si racconta di sé e dei suoi libri che riescono sempre a trasmettere delle emozioni uniche grazie al tema affrontato, al linguaggio semplice e chiaro e allo stupore che riesce a creare La scrittura cosa rappresenta per lei? L’aria. Non potrei vivere senza scrivere. Fin da piccolo mi piaceva il contatto quasi fisico con le parole messe su carta, mi veniva naturale. Mi sono laureato in Psicologia, ma non ho mai fatto lo psicologo, ho preferito appunto scrivere programmi radiofonici e televisivi per la Rai. Allora si scrivevano proprio i copioni con le battute, i monologhi, le domande e gli attori e i conduttori erano tenuti a dire quello che l’autore aveva scritto e ideato. Altri tempi. Oggi l’autore è solo uno che prepara qualche domanda e, soprattutto, quello che cerca gli ospiti da invitare. Ho scritto per la radio, la televisione, i fumetti, il cinema, le riviste e oggi scrivo i gialli con protagonista l’ispettore romano Marcello Sangermano. L’anno scorso è anche uscito negli Stati Uniti il thriller in inglese “The Other Eisenhower” basato su un fatto storico realmente accaduto durante la seconda guerra mondiale. Uno scrittore a cui è legato? Ce ne sono tanti, naturalmente. Per restare in tema di gialli negli ultimi anni ho adorato gli scandinavi. Soprattutto Henning Mankell, Arnaldur Indridason, Hakan Nesser. I loro libri non sono solo dei polizieschi ma ritratti psicologici completi del protagonista e degli altri personaggi. Non ci sono solo le azioni, gli inseguimenti, le sparatorie ma, e soprattutto, i pensieri, i dialoghi, i ricordi, i silenzi. Tutto quello che, nel mio piccolo, cerco di fare anche io, con il mio lavoro e con i miei libri. Poi lo scrittore veramente bravo è quello che nelle primissime pagine dei suoi libri ti cattura subito. E in questo non c’è nessuno bravo come Ken Follett, tanto per restare nel genere. “È una torrida mattina d’estate quando nel Seminario Pontificio di Roma è rinvenuto il cadavere di un giovane seminarista. Accanto al corpo un paio di cesoie insanguinate e un dito mozzato. A investigare sul caso sono chiamati gli uomini dell’Uocs, l’unità di polizia operativa per i crimini seriali, capitanata dall’ispettore Marcello Sangermano, poliziotto dal cuore tenero ma deciso.”,un giallo curato nei dettagli,come è nata l’idea di scriverlo? “Dodici giugno” è il secondo libro della serie dell’ispettore Sangermano. Il primo, “Destini di sangue”, è uscito lo scorso anno. Il terzo uscirà il prossimo e così via. Il mio è un ispettore un po’ particolare. Insegue per lavoro spietati serial killer ma nella vita privata si occupa di centri d’ascolto per le famiglie e del reinserimento di ragazzi ex tossicodipendenti. Quello che mi premeva era parlare di una categoria, quella dei poliziotti, troppo spesso bistrattata soprattutto da un certo tipo di stampa. Ci sono delle bravissime persone tra di loro, invece, e il mio ispettore è una di quelle. Lui è romano, è andato a scuola al liceo Virgilio di via Giulia. La sua vita, i suoi ricordi e spesso anche le sue indagini partono tutte da “La Piazza” - Novembre 2014 intervista a marco di Tillo qua. E il Vaticano non potevo certo lasciarlo fuori. L’ultima indagine, con i giovani seminaristi uccisi, ha a che vedere anche con ciò che questo nuovo bravissimo Papa sta cercando di fare nella sua Chiesa, con una grande fatica, purtroppo. Scrittura e altre passioni? Nella mia vita di passioni ne ho avute tante e forse mi sono anche un po’ disperso. Ho sempre un po’ invidiato quelli che si sono concentrati su una cosa sola da fare. Da ragazzo giravo i film in Super 8 nello stesso Cineclub di Nanni Moretti. Lui voleva fare il regista e basta. Aveva le idee chiare. Io invece no. Sono passato dai fumetti al cinema, dalla radio alla televisione, ho scritto anche testi per canzoni. Ho sempre una gran voglia di fare e di provare nuove cose. L’unica cosa che mi è mancata è il teatro. Adoro lavorare con gli attori e, nella mia carriera un po’ strana, ho girato anche due film per il cinema: “Operazione pappagallo”, giallo per bambini scritto insieme a Piero Chiambretti e “Un anno in campagna”, storia di un gruppo di ragazzi che decidono di abbandonare la città e di mettersi a fare i contadini. A tempo perso scatto fotografie in bianco e nero. Qualcuno le ha definite buone. Fotografo la gente, dovunque vado. Per il resto adoro il calcio e il tennis, ancora oggi, a più di 60 anni, gioco regolarmente almeno un paio di volte alla settimana. Dei suoi libri quali ama di piú? Posso dire l’ultimo, “Dodici giugno” ? I miei personaggi, non solo il protagonista Sangermano, cominciano ad avere ognuno una storia personalizzata, dei caratteri già ben definiti, anche se ancora tutti da sviluppare ulteriormente nelle puntate successive. Però mi erano anche molto piaciuti i libri per ragazzi che ho scritto in passato, come ad esempio “Il giovane cavaliere” (ed. Einaudi), ambientato nella Firenze dei Medici e anche Mamma Natale (ed. Mursia), con protagonista la simpatica sorella di Babbo Natale. Come i figli, io ne ho tre, ogni libro è amato dal suo papà, no? Tre aggettivi per descriversi? Curioso di nuove cose da fare, innamorato del passato come tutti quelli nati segni del Cancro, falsamente pigro ma mia moglie non la pensa così, lei dice che sono pigro e basta. “La Piazza” - Novembre 2014 Attualità Dono o DiriTTo? di Debora D’Errico La morte di Brittany Maynard, ventinovenne Americana, malata terminale di cancro che il primo novembre 2014 ha scelto di porre fine alla sua vita ricorrendo alla pratica dell’eutanasia, ha nuovamente puntato i riflettori su un tema dai confini delicati, una questione che da sempre, soprattutto nel nostro paese, è oggetto di accesi dibattiti e controverse opinioni sia dal punto di vista etico, sociale, giuridico e religioso: “La morte dolce”. Malata di tumore al cervello, senza possibilità di guarigione, nonostante le operazioni subite, la giovanissima Americana ha deciso volontariamente di morire prima ancora che la malattia degenerasse sotto il punto di vista clinico- sanitario e che le sofferenze fossero per lei e per la sua famiglia, insopportabili. Le sue ultime parole pubblicate sul suo profilo facebook, preceduto mesi prima da un video che spiegava le ragioni della sua scelta, hanno scosso e spaccato l’opinione pubblica globale. C’è chi l’ha condannata perché artefice di aver spettacolarizzato un fatto così privato come la malattia e la morte, chi invece ha definito il suo gesto, una scelta di profonda dignità umana. Per la Chiesa Cattolica, il gesto della ragazza americana, non è assolutamente classificabile come un gesto di dignità umana. L’atto di togliersi la vita non è ammissibile, il suicidio, dire “ No” alla vita non è mai un gesto dignitoso secondo il punto di vista cattolico. “il suicidio non è una morte con dignità” afferma Monsignor Carrasco, Presidente della “ Pontificia Accademia della vita”, “la dignità è un’altra cosa che mettere fine alla propria vita”. “Addio a tutti i miei amici e alla mia famiglia che amo. Oggi è il giorno in cui ho scelto di morire con dignità alla luce della mia malattia terminale, questo terribile cancro al cervello che si è già preso così tanto di me… e che avrebbe continuato a farlo”. Cos’è l’eutanasia? Perché è un argomento, specialmente in Italia, capace di smuovere così tante opinioni contrastanti? Forse perché quando di mezzo c’è la vita, la dignità, la libertà di scelta, la morte, l’etica religiosa, il cammino diventa tortuoso e non si riesce a trovare la via più giusta, semmai esista. L’eutanasia (dal greco “eu”: buono, “thanatos”: morte) “buona morte”, consiste nel procurare intenzionalmente e nell’interesse del malato grave, l’interruzione della sua vita. In un paziente senza la minima possibilità di guarigione, la cui qualità della vita è fortemente compromessa in maniera permanente, con la pratica dell’eutanasia, eviterebbe a se stesso e alla sua famiglia, prolungate e atroci sofferenze e lunghe e insopportabili agonie. Il caso di Brittany ci riporta indietro di qualche anno, nel 2006, al caso di Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare, tenuto in vita solo con l’ausilio delle macchine, che scrisse una lunga lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riportiamo uno stralcio indicativo della lettera, dove è lo stesso Welby che chiede di porre fine alla sua lunga agonia e sofferenza dovuto anche all’accanimento terapeutico definito da lui stesso “un testardo e insensato accanimento per mantenere attive delle funzioni biologiche”. “Signor Presidente, voglio l’eutanasia… la mia volontà, la mia richiesta che voglio porre nelle sedi politiche e giudiziarie è poter ottenere l’eutanasia e vorrei che anche ai cittadini italiani sia data la stessa opportunità che è concessa agli svizzeri, ai belgi e agli olandesi”. In alcuni paesi d’Europa la questione eutanasia è stata affrontata a viso aperto: in Olanda è stata legalizzata nel duemila ed è consentita solo ai malati terminali previa comunicazione alle autorità competenti e dal duemila e quattro anche ai minori di dodici anni per i quali è necessaria la richiesta dei genitori. In Belgio è da circa dodici anni che c’è una disciplina di legge in materia dove è specificato che la pratica può essere praticata solo dopo aver riscontrato una “costante e insopportabile sofferenza fisica e psichica”. In Svizzera l’eutanasia è praticata fin dal 1941 e ultimamente è permesso farla anche agli stranieri ovviamente previa constatazione della malattia degenerativa. In questi paesi l’esperienza è più solida perché ci sono delle regole specifiche, le condizioni di salute sono verificate, i familiari sono coinvolti, ci sono passaggi obbligatori che contribuiscono a capire se c’è o non c’è volontà, sono effettuate visite psichiatriche. Nel nostro paese l’eutanasia fa discutere, divide, è illegale e associata a un reato. Welby, Eluana Englaro, Nuvoli, sono solo tra i malati terminali che i mass media ci hanno fatto conoscere, sono tra quelli che attraverso questa pratica (attiva o passiva) hanno scelto di porre fine alle loro sofferenze. Scelte che come sappiamo hanno portato a processi poi condanne ad assoluzioni. C’è un vuoto normativo da colmare ma la politica sembra scappare da questo tema che senza dubbio rimane un argomento delicatissimo e non semplice da rendere a misura di legge, anche perché quando si parla di morte, la materia diventa complessa. Nell’aula del Parlamento ancora non è stato possibile toccare e discutere il tema mentre alcuni i sondaggi confermano che gli italiani sono pronti ad avere una normativa più chiara specialmente in materia del testamento biologico. L’eutanasia rimane comunque un discorso che non riesce a trovare una vera soluzione: vita, morte, dignità sono temi che fanno paura. La vita è un dono dall’alto o è possibile che anche in Italia saranno applicate leggi costituzionali di uno stato laico sul delicato tema della morte assistita? Spettacolo di Elisa iori Grande successo per gli “OVERGREENLIVE”. Teatro esaurito. La vera arte viene premiata. L’arte dei 9 componenti del gruppo musicale Giuseppe Verdi di Castel Madama guidati dal direttore d’orchestra Rocco Ciucci che, domenica 9 Novembre dalle ore 17:30 presso il Teatro Comunale di Castel Madama, ha messo in scena un singolare spettacolo di suoni intervallato da sketch comici di Benedetto con le sue barzellette e di Odi parlate a cura dell’Associazione Centriamo nel Centro. Un evento speciale voluto dalla presidentessa del Centro Sociale Anziani Rina Iori, con l’intento di far conoscere ad un più vasto pubblico una realtà presente a Castel Madama dal 2011. I musicisti hanno dato vita ad una esibizione capace di travolgere l’intera platea a ritmo di cha cha cha, jazz, swing, latino americano, mambo, slow, valzer e musica leggera. Un ventaglio di generi sviscerati nei numerosi brani presenti in scaletta, tutti rigorosamente dal vivo. Una scaletta quella di domenica molto ricca e impegnativa, con ben 12 pezzi musicali arricchiti dagli arrangiamenti del maestro: 1) Tea for two; 2) Medley swing; 3) Moon light serenade; 4) Perdido; 5) Fantasia latina; 6) My way; 7) Ciliegi rosa; 8) Mambo mix; 9) Besame mucho; 10) Hello Dolly; 11) Romanina valzer; 12) Tarantella. Brani che ben hanno completato lo spettacolo messo in scena dal C.S.A. dando luogo a 2 ore di buona musica e risate. Un mix di vera arte e divertimento che ha riscosso grande successo tra tutti coloro che hanno scelto di passare un pomeriggio nel segno di serenità e spensieratezza. Una vera e propria lode alle potenzialità della musica ha fatto da cornice all’evento: musica come strumento per sviluppare capacità espressive, forma di comunicazione, possibilità di arricchimento della propria vita, musica come leva che agisce sugli stati d’animo più profondi. I brani esibiti sono lo specchio di una cultura che non si improvvisa né si imita, ma è il frutto di grande impegno, trasporto emozionale e costanza che, volutamente e con grande impeto, il gruppo musicale ha voluto trasmettere a tutti coloro che vorranno avvicinarsi alla loro scuola. Il divertimento è assicurato quando c’è la passione di stare sul palco. Ma è affascinante anche quello che sta dietro ad un progetto di realizzazione di uno spettacolo: la musica è gioia, è la testimonianza di una comunità che vive e fa sentire forte la sua voce. Al termine dell’esibizione gli applausi del pubblico sono andati alle due trombe Francesco e Giuseppe, alla chitarra elettrica Tonino, alla batteria Franco, al basso Luigi, alla tastiera Carlo, ai sax Davide e Massimiliano, al trombone Sandro e al maestro Rocco diplomato al conservatorio dell’Aquila. In chiusura il discorso del Presidente del gruppo musicale G. Verdi Fabio Mancini che ha annunciato l’apertura nel prossimo anno di una scuola di solfeggio per bambini e ragazzi a partire dall’età di 6 anni, e i ringraziamenti della Presidentessa del C.S.A. al gruppo per le forti e significative emozioni trasmesse tra note e accordi, sigillati dalla promessa che profuma di augurio di una nuova esibizione insieme, magari su un palco più grande. Un’esperienza che ha segnato un grande successo dunque, ma quel che è certo è la verità nascosta dietro al motto degli OVERGREEN: suonare insieme è sempre fonte di piacere e benessere! “La Piazza” - Novembre 2014 “ovErGrEEnlivE”: questa è musica “La Piazza” - Novembre 2014 Centro Anziani nei mesi di novembre e Dicembre continuano le numerose iniziative proposte dal cSa “La Piazza” - Novembre 2014 di Rina Iori Martedì 25 Novembre: Sede Csa - ore 18,00 incontro dei Soci con Alex di “Ballo Italia” per informazioni e chiarimenti in merito alla Crociera nel Mediterraneo Orientale programmata dall’11 al 18 Ottobre 2015 con la MSC Poesia: Bari - Katakolon (Grecia) - Izimir e Istanbul (Turchia) - Dubrovnik (Croazia) - Venezia - Bari- A partire da Euro 640,00 PRENOTA SUBITO! Sabato 29 Novembre: Tutti insieme ...al Centro - Ore 10,00/12,00: Sede "Giornata della Salute" in collaborazione con i volontari della CRI di Castel Madama, il Dott. Pietro TORNAGHI e il Dott. Gianni NESE - Ore 17,00 Pomeriggio Danzante con musica dal Vivo - Ore 19,00 Proiezione filmato su “Campionato mondiale Master Corsa in montagna: Lino IORI - Austria 2014”- Ore 20,00 Buffet - Contributo Euro 5,00 - Prenotazioni entro Venerdì 28 Novembre presso la Sede. Domenica 07 Dicembre: Ore 16,30 “TOMBOLATA AL CENTRO” Domenica 14 Dicembre: “PRANZO DI NATALE” Ristorante AMADEUS- Quota di partecipazione Euro 23,00 - Musica dal vivo - N. 3 Pullman saranno messi gratuitamente a disposizione dei Soci dal CSA - Prenotazioni presso la Sede entro Domenica 07 Dicembre versando l’intera quota. Menù presso il CSA - Posti disponibili n. 150 Sabato 20 Dicembre: Ore 17,30 BRINDISI E AUGURI di “BUON NATALE” Sabato 20 e Domenica 21 Dicembre: “NATALE...INSIEME” Castello Orsini Sabato 27 Dicembre: Ore 17,30 BRINDISI E AUGURI di “BUON ANNO” Domenica 04 Gennaio 2015: Ore 16,30 Tombolata “NONNI e NIPOTI al CENTRO” Lunedì 05 Gennaio 2015: Ore 16,30 Nonni e Nipoti in “ASPETTANDO... LA BEFANA” Da Giovedì 15 Gennaio 2015 presso la Sede de CSA, in collaborazione con la Fisioterapista Maurizia VELLA, partirà un corso di “RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE di GRUPPO” con cadenza settimanale per un ciclo di 10 lezioni. - In base al numero degli iscritti potranno essere istituiti 2 corsi con il seguente orario: 10,00/11,00 – 11,00/12,00 - Per ogni corso potranno iscriversi 6 soci. Contributo Euro 5,00 - Per le iscrizioni rivolgersi al CSA entro Mercoledì 07 Gennaio 2015 - In data 08 Gennaio Ore 10,00 incontro con la fisioterapista presso la Sede del CSA. “La Piazza” - Novembre 2014 Cultura di ivo Santolamazza A Roma, alle Scuderie del Quirinale fino al 18 gennaio 2015, “Memling. Rinascimento Fiammingo”, una mostra monografica sul pittore fiammingo Hans Memling, grande protagonista della scena internazionale del suo tempo, tanto da influenzare di ritorno la pittura italiana del primo Cinquecento. Si tratta di una prima assoluta in Italia per il pittore fiammingo, per la quale si sono mosse le maggiori raccolte museali del pianeta ed anche quelle private dando in prestito per l’evento i loro capolavori. Arriveranno così da tutto il mondo dittici e trittici a tema religioso e una serie di ritratti che, andando ad occupare le sale delle Scuderie del Quirinale, faranno conoscere al grande pubblico lo stile e il talento di Memling. In particolare il focus della mostra sarà quello di gettare uno sguardo approfondito sulla relazione di Memling con le grandi nobiltà italiane che formavano la sua ricca committenza. I patrizi di Roma, Firenze, Venezia, Genova ma anche i ricchi mercanti del tempo facevano a gara per contendersi le opere del maestro fiammingo, proseguendo una tradizione che aveva eletto la città di Bruges come centro d’attrazione dell’elite mecenatica di tutta Europa, prima grazie a pittori come Jan Van Eyck e Rogier Van der Weyden e poi con Memling stesso. Dalle sale del Museo Museo Nazionale di Danzica uscirà con destinazione Roma anche il Trittico del Giudizio Universale, l’opera più celebre di Memling. Lo stile di Memling si distacca per l’eleganza della realizzazione che raggiunge tratti di precisione eccellente sia nella raffigurazione dei soggetti sia in quella dei paesaggi di fondo nei suoi ritratti. In particolare nelle opere devozionali Memling superò il precedente scollamento della composizione secondo piani narrativi non ben comunicanti portando in pittura invece una rappresentazione pittorica in grado di sfruttare tutto lo spazio a disposizione per creare una narrazione unitaria e armonica. In mostra: - Ritratto femminile di collezione privata americana, - Ritratto di uomo della Frick Collection di New York, - Ritratto di giovane dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, - Ritratto di uomo dalla Royal Collection di Londra, - Ritratto di uomo con moneta romana del Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, Dittici e Trittici religiosi. Hans Memling nacque a Seligenstadt in Germania nella prima metà del quattrocento e concluse la sua vita a Bruges in Belgio, città nella quale fu pittore attivo per anni prima come apprendista e poi con una sua bottega che fiorì con ricche committenze provenienti da tutta Europa. Passa per Bruxelles dove fu apprendista di Rogier Van der Weyden divenendone in seguito il principale collaboratore. Ma già dal 1465 Memling è presente a Bruges come residente e attivo in una propria bottega in grado di servire un elevato numero di committenze. Orario: da domenica a giovedì dalle 10:00 alle 20:00; venerdì e sabato dalle 10:00 alle 22:30. Biglietti: intero Euro 12,00; ridotto Euro 9,50. Il biglietto ridotto è valido per i seguenti visitatori: - giovani fino a 26 anni, - adulti oltre i 65 anni, - insegnanti in attività (esclusi professori universitari), - gruppi convenzionati, - forze dell’ordine e militari con tessera di riconoscimento, - giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) ridotto speciale Euro 7,00. Ingresso gratuito valido per i seguenti visitatori: - bambini fino a 6 anni, - disabile (accompagnatore gratuito), - invalido (accompagnatore gratuito), - guide turistiche Regione Lazio, - accompagnatori turistici Regione Lazio, possessori tessera ICOM e ICROM. Gruppi: dal lunedì al venerdì Euro 9,50 per persona. Sabato, domenica e festivi Euro 12,00 per persona, prenotazione obbligatoria a pagamento Euro 30,00 (min. 7 max 25 persone). Scuole: dal lunedì al venerdì Euro 4 per studente. Prenotazione obbligatoria a pagamento Euro 20,00 (min. 7 max 25 studenti). “La Piazza” - Novembre 2014 memling. rinascimento fiammingo “La Piazza” - Novembre 2014 Teatro Teatro di ivo Santolamazza Intervista a Stella Saccà autrice della commedia “Come restare vedove senza intaccare la fedina penale” in scena fino al 30 novembre 2014 al Teatro Due di Roma. “La Piazza” - Novembre 2014 comE rESTarE vEDovE SEnza inTaccarE la fEDina PEnalE Com’è nata l’idea di questo spettacolo? Volevo scrivere uno spettacolo per le mie amiche attrici donne. Ho sempre ritenuto importante il meccanismo di solidarietà femminile, che spesso manca nella vita reale, e volevo analizzarlo e vendicarlo attraverso una commedia. Di cosa parla? Lo spettacolo racconta l’incontro di quattro donne, profondamente diverse tra loro, costrette a collaborare e accomunate solo dall’essere infelici a causa dei loro uomini. Mostra quanto, volendo, possano convivere caratteri opposti, soprattutto se ad unirli è la stessa fonte di dolore. Quali sono i personaggi su cui gira la storia? Le protagoniste sono una donna di circa 40 anni, della media borghesia, madre di due figli; una giovane ragazza di 23 anni proveniente da una famiglia benestante ma cresciuta sola e senza una figura paterna rilevante e stabile; un’attrice di fiction, emotiva, fragile e allo stesso tempo vera e spontanea e infine, una donna delle pulizie del Nicaragua, trentenne forte e coraggiosa. Dove è ambientato? È ambientato in un garage della periferia romana. Chi reciterà? Le attrici sono Beatrice Aiello, Serena Bilanceri, Camilla Bianchini, Stella Saccà dirette da Luca Manzi. Q ua n d o e d o v e a n d r à i n scena? Dall’11 al 30 novembre 2014 a Roma al Teatro Due stabile d’essai in Vicolo dei Due Macelli, 37. (Martedì-Sabato ore 21.00 / Domenica ore 18.00). Per info e prenotazioni tel. 06/6788259 “La Piazza” - Novembre 2014 Pallavolo nuove sfide per la pallavolo castellana di francesco Santolamazza Domenica 9 novembre alle 20.30 a Roma sarà un giorno storico per Castel Madama e la nostra Pallavolo, sarà la prima partita, per la nostra squadra maschile in prima Divisione! L’obiettivo quest’anno, con una squadra ulteriormente rinforzata da nuovi acquisti, Gabriele Cara, Luigi Faccenna e Alessandro Marini è provare ad arrivare più in alto possibile, con il sogno nel cuore di vincere subito e passare in Serie “D”!!! Le difficoltà sicuramente non mancheranno, ma i nostri ragazzi faranno sicuramente di tutto per dare il meglio di loro stessi, guidati anche quest’anno dallo storico Mister Simone Ricci, che ha assunto la guida anche della neonata 3 div. maschile, segno della crescita del movimento, in quanto a Castel Madama, non avevamo mai avuto due squadre di categoria contemporaneamente! A Gennaio inizierà anche il campionato di terza div. Femminile, la cui guida è stata affidata a Mister Gabriele Cara, con una squadra rinnovata anche nel gruppo, con l’inserimento di Emanuela Gori, Marianna Salvatori e Francesca Liberati, ragazze talentuose e d’esperienze, per riportare la pallavolo femminile, al livello dei maschietti, quindi quest’anno l’obiettivo ragazze è uno solo VINCERE!! A livello giovanile i ragazzi guidati da Pompa Elsa e Arianna Cecconi, sono alle “prese” con una notevole crescita degli iscritti in tutte le categorie, segno del buon lavoro svolto in questi anni! Questi ragazzi/e saranno le nuove leve per portare la pallavolo castellana sempre più in alto! Insomma quest’anno gli obiettivi che la nostra società si è posta, sono sempre più ambiziosi, alzare il livello e aumentare gli iscritti, per questo abbiamo incrementato qualitativamente e numericamente il nostro staff e il materiale a disposizione, vi aspettiamo sempre più numerosi alla palestra delle scuole medie tutti i lunedì e giovedì!!! “La Piazza” - Novembre 2014